Tre cardinali e un monumento 1 Viaggio nella Roma del Seicento tra devozione e arte 2 Tre cardinali 3 e un monumento Viaggio nella Roma del Seicento tra devozione e arte

a cura di Maria Giulia Barberini Cristiano Giometti

Campisano Editore 4

Il volume è stato realizzato grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara

In copertina, Domenico Guidi, Busti dei cardinali Paolo Emilio e Laudivio Zacchia e Paolo Emilio Rondinini, 1669-1675, Roma, Palazzo Massimo Lancellotti già Torres, particolare

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore.

Progetto grafico di Gianni Trozzi

© copyright 2013 by Campisano Editore Srl 00155 Roma, viale Battista Bardanzellu, 53 Tel +39 06 4066614 - Fax +39 06 4063251 [email protected] www.campisanoeditore.it ISBN 978-88-88168-65-4 Indice

pag. 7 Presentazioni 5 Daniela Porro, Gisella Capponi 9 Introduzione Maria Giulia Barberini, Cristiano Giometti

L’ OPERA 15 Il triplice ritratto dei cardinali Zacchia e Rondinini. Storia di un monumento negato Cristiano Giometti 29 Albero genealogico Antonio Rodinò di Miglione 31 I tre cardinali - schede (Maria Giulia Barberini) 35 La sede. Storia del distrutto monumento e della chiesa della Immacolata Concezione di Monti Pierluigi Lotti, Aurelio Niester

IL SECOLO 61 Le donne, il potere, il sacro nella Roma Seicentesca Stefano Andretta 68 Francesca Farnese - scheda (Stefano Andretta) 71 Farnese: L’Immacolata con i duchi di Latera, un’iconografia equivocata Giannino Tiziani 75 Cacciatrici di Dio Maria Giulia Barberini 75 Felice Zacchia Rondinini - scheda (Maria Giulia Barberini)

IL MARMO 85 Marmi da scolpire e marmi lavorati tra Roma e le Apuane nella seconda metà del Seicento Fabrizio Federici 103 Teresa Pamphilj, duchessa di Massa - scheda (Fabrizio Federici) 113 Il restauro del triplice ritratto Luciana Festa, Flavia Vischetti 6 140 167 146 163 134 134 138 135 155 Nobildonne romanedelSeicentotrapratichemondaneeausteraspiritualità Idalberto Fei Se lestatuepotesseroparlare Postfazione ColonnaBarberini-scheda Anna – -scheda CostanzaMagalotti – Le Barberine: CaterinaeCamillaVirginia Savelli-scheda – Le Savelli: Maria GiuliaBarberini – Lucrezia Barberinid’Este-scheda Lucrezia – A Referenze fotografiche Indice deinomi Bibliografia A PPARATI PPENDICE ( Maria GiuliaBarberini ( Maria GiuliaBarberini ( Maria GiuliaBarberini ( Maria GiuliaBarberini ) ) ) ) D in il mantenimentodeimonasteridimonache,comedannocontoleschedebiograficheposte dignità impegnandosiinprimapersonanelreperirerisorseosostenerelacostruzionee anche altripersonaggifemminiliche,fortidelloroautorevoleruolo,cercherannola La Farneseèpersonaggiodifamanegliambientispiritualiromanitantodacoinvolgere ta dalcardinaleFrancescoBarberinieautricedirimesacre. smo sulqualedominalafondamentalefiguradiSuorFrancescaFarnese( vita claustraletantopoverodiavvenimentiesterioriquantoriccospiritualitàeasceti- che èriuscitoadoffrirciancora unavoltaunosplendidolibro. Un ringraziamentovaancheaCampisanoEditore,elegante ‘architetto’dellapubblicazione, nante scultura. esiti deglistudiedellericercheintrapresiinoccasione delritrovamentodiquestaaffasci- pubblici, statalieuniversitari,chehannocollaboratoin grandesinergiaperpresentaregli Fondazione CassadiRisparmioCarrara,èfruttodella collaborazionedidiversiEnti Infine sisottolineacheilvolume,vedelalucegrazie algenerosocontributodella nuto diquestoappassionanteaappassionatolavoro. tolo checosìcomesonosviluppatiesintetizzatigiàda solibasterebberoachiarireilconte- nali eunmonumento.Viaggio nellaRoma delSeicentotradevozioneearte. busti dellastessaZacchiaedelmaritoAlessandroRondinini( lizzare il‘pantheondifamiglia’:valeadirel’esposizionedeltripliceritrattoabbinatoai dell’Immacolata ConcezioneaiMonti,demolitanel per lasuaintelligenzaevivacitàintellettuale.Econricostruzioneterritorialedellachiesa ne; sullacommittenzadiFeliceZacchiaRondinini( 1644 scultura romanadel riflessioni, fatteapiùmani,sullaRomafastosaesquillantediUrbano specie distratigrafiastorica.Laricostruzioneèdiventatapiùanaliticaedettagliataconle Lungo ilpercorsolamessaafuocodell’operaèandataancorapiùinprofondità,una dei marmicarraresi. e chenelvolumevieneabbinataallostudiodell’attivitàestrattiva,trasportocommercio Centrale perlaConservazioneeilRestaurochenehannoricostruitostoriaconservativa che havistoimpegnatidirettamente‘sulcampo’glioperatoridell’IstitutoSuperiore colo dibeneprotettorichiestodallastessafamigliaproprietaria;elapulituradell’opera diretta conseguenza,haportatoadueimprescindibiliattiditutelaeconservazione:ilvin- Il libronascepropriodaquestoimpegnodirivalutazionedeltripliceritrattoche,come Rondinini; el’autoredell’operanell’eleganteartistacarrareseDomenicoGuidi( riconoscere neitrepersonaggiicardinaliPaoloEmilioeLaudivioZacchia questione, sonoriusciticonunaricercastoricabendocumentataeduratadiversianni,a grande monumentoportavaconsédatempo.Iduestudiosi,coordinatoridelvolumein l’Università degliStudi,Firenze,hannopermessodiriempiretuttelecasellevuotecheil Nazionale diPalazzoVenezia, ediCristianoGiometti,dottorericercapresso di MariaGiuliaBarberini,alungofunzionarioquestaSoprintendenzapressoilMuseo non riconoscevainqueiritrattialcunmembrodelpropriocasato;l’ostinazionescientifica Appendice. ) maanchesullediverseesperienzereligioseopposteaquellediffusepratichemonda- 210 ce ritrattosecentescorealizzatoinununicobloccodimarmoCarrara,lungo possa essereconservataun’operasorprendentecomeèquestosplendidotripli- esta nonpocostuporesapereoggicheinunpalazzonelpienocentrodiRoma Ecco dunquespiegatounodeglielementideterminanti dellibro: cm, rimastosconosciutononsoloalpubblicomaancheaimoltistudiosidi XVII secolo. Lagenerosadisponibilitàdellafamigliaproprietariache e perilPoloMuseale dellaCittàdiRoma Storico-Artistico edEtnoantropologico Soprintendente perilPatrimonio Daniela Porro 1593 1873 - , nellaqualesisarebbedovutorea- 1667 ), un’aristocraticaassaistimata 1589 ?- 1639 VIII ). Unconventodi 1593 Barberini ( Titolo esottoti- - 1651 Tre cardi- 1625 ), protet- - 1701 1623 ). -

7 el gennaio del 2012 l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro acco- glieva con grande interesse la richiesta di collaborazione, presentata dalla Soprinten denza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropo - logico e per il Polo Museale della Città di Roma, per il restauro del gruppo mar- Nmoreo dei tre cardinali di proprietà della famiglia Massimo Lancellotti, notificato nel 2008. Iniziava così la partecipazione dell’Istituto a questa straordinaria avventura che ha permes- so di studiare una sconosciuta opera scultorea di particolare pregio, costituita da un unico blocco di marmo bianco di Carrara di notevoli dimensioni, conservata nell’archivio della famiglia Lancellotti, situato nell’omonimo palazzo di Piazza Navona a Roma. La raffinata scultura, opera del carrarese (nel Dizionario Treccani è detto nato a Torano)

8 Domenico Guidi (1625-1701), identificata come il triplice ritratto dei cardinali Paolo Emilio Zacchia, Laudivio Zacchia e Paolo Emilio Rondinini, è stata restaurata nella sua attuale collocazione, in considerazione delle difficoltà connesse alla sua movimentazione e della disponibilità della famiglia Massimo Lancellotti a farsi carico degli adeguamenti necessari per l’esecuzione del restauro. L’intervento ha avuto, insieme alle finalità conservative che sempre caratterizzano un cor- retto restauro, lo scopo di intervenire sulle riparazioni che nel tempo l’opera aveva subito, attenuandone in alcuni casi l’invasività. L’impeccabile intervento conservativo è stato ese- guito da Luciana Festa e Flavia Vischetti, restauratrici dell’ISCR, affiancate da Marina Marchese per la puntuale graficizzazione dello stato di conservazione e dell’intervento e da Edoardo Loliva per la raffinata documentazione fotografica. Le superfici del marmo, liberate dal particellato e dai depositi connessi ai trattamenti subi- ti nel tempo, hanno rivelato, ad un’attenta osservazione, le tracce lasciate dagli strumenti di lavorazione. Sono state così ripercorse le fasi di realizzazione della scultura: una sfida dell’artista con la rigida materia del marmo, trattata virtuosamente a rendere morbidezze di incarnati, panneggi e preziose trine. Subbie, gradine e scalpelli si sono susseguiti nella resa delle forme sottolineate da incisioni fini ottenute con unghietto. Raspe e abrasivi hanno contribuito a raggiungere la levigatura del marmo su cui spiccano i fori del trapano che caratterizzano, in particolare, le geometrie delle bordure dei cuscini e delle maniche. Il restauro della scultura dei tre cardinali diviene per i curatori del volume l’occasione per ricomporre, con una straordinaria ricchezza di contenuti, gli aspetti del contesto storico in cui ne avviene la commissione e l’ideazione dovuta a Domenico Guidi, allievo preferito di , rimasto nello studio del maestro fino alla sua morte nel 1654. Allo studio della singola creazione artistica barocca i curatori affiancano preziose ricostru- zioni della storia e dei costumi dell’epoca, spaziando dalla curiosa quanto diffusa compre- senza di mondanità e religiosità nei personaggi coinvolti nell’opera ad approfondimenti mirati sull’intenso commercio del marmo dalle cave di Massa e Carrara a Roma. Un sentito ringraziamento va ai due curatori, Maria Giulia Barberini e Cristiano Giometti, per aver saputo immaginare e costruire un insieme, rigoroso e piacevole, di saggi e appara- ti documentari che consentono al lettore di immergersi in questo straordinario mondo barocco e di sentirsene partecipe. Gisella Capponi Direttore dell’Istituto Superiore Centrale per il Restauro I La campagnafotograficasul Grabau eGiovanniPratesi. ringraziano, perlalorocollaborazioneaffettuosa:Matilde DeAngelisd’Ossat,Marcella sammlung (Berlino);PetaMottureperilVictoria andAlbertMuseum(Londra).Infinesi Narodowe wKielcach(Polonia);Volker KrahnperloStaatlicheMuseenSkulpturen - Ville etCommunautéurbainedeStrasbourg;MagdaKołodziej-AmatiperilMuzeum Grafica; CamillaCecchiperScalaArchives;CélineMarcle perilMuséedesBeauxArts, zione; MariaAntonellaFusco,direttore,GabriellaGolluc cio perl’IstitutoNazionalela nale; LauraMoro,direttore,PaolaBalduinperl’Istituto perilCatalogoelaDocumenta - Colalucci perl’UfficiolaConservazionedelPatri monio Artistico–PalazzodelQuiri - Consigliere perlaConservazionedelPatrimonioArtistico, eLuisaMorozziFrancesco Besso diRoma;BrigitteKuhn-ForteperlaBibliotecaHertzianaLouisGodart, Barbara JattaperlaBibliotecaApostolicaVaticana; CarlaRivoltaperlaFondazioneMarco Roma; CristinaFalcucciperl’ArchivioStoricoCapitolinodiLuigiCacciagliae l’Accademia CarraradiBergamo;AngelaCiprianiperNazionaleSanLuca, Fabio ZacchiaRondi ni ni Tanari (Bologna).Eperleistituzionia:GiovanniValagussa per richiesto lanotificadell’opera.Inoltre,inostripiùsentitiringraziamentivannoaMaurizioe che loabbiamorichiesto.Econleiringraziamotuttalasuafamigliasensibilitàha liberalità hapermessodipoterstudiareil I curatoridedicanoquestovolumeaOrettaSacchettiMassimoLancellottichecongrande volare versopiùalticieli. committenza artisticaedevozione,insommacomestarenelmondoliberarseneper fascinate universocheglistaallespalle,questomondodinobildonnesepperounire gere uncapolavoroelasuasconosciutavicenda;ma,dall’altro,anchedigettarelucesull’af- come potreteleggereincodaalvolume.Daunlatoabbiamodunquetentatodifarriemer- – addiritturaprovato,conunpizzicodisurrealeaudacia,afarliparlareinprimapersona Con questolibroabbiamocercatodidareunarispostaalledomandedei letto delgrandeAlessandroAlgardi. città eterna.Quantoalloscultore,sitrattaconcertezzadiDomenicoGuidi,allievopredi- bili perun’operadiquestedimensioni,approdò,forsecaso,inquestopalazzodella zione aiMonti,ilmonumentononciarrivòmaiedopounaseriediperipeziequasiincredi- Laudivio; ilfiglioPaoloEmilioRondinini.DestinatoallachiesadellaSantissimaConce - ste effigivollericordareitrecardinalidellasuafamiglia:lozioPaoloEmilio;ilpadre una figuraeccellentenellaRomadelprimoSeicento:FeliceZacchiaRondininicheconque- Dalle primeindaginistoricheèemersochedietroaitreuominidelritrattoc’èunadonna, ciate adarrivare. a due,hapoicoinvoltostoriciedespertid’arteediarchitettura.Elerispostesonocomin- a individuarelamanodelloroartefice.Accettatasfida,ècominciataricercacheprima tavano aparlareconloro,ridarloroun’identità,restituireunnomealcommittente, vio Fotograficodellastessa Soprintendenza. Roma (SSPSAE).Insiemea lororingraziamoLiadiGiacomoeMariaCastellino dell’Archi - Patrimonio StoricoArtistico edEtnoantropologicoeperilPoloMusealedellaCittà di Giovanni Cor tellessa delGabinetto Fotografico dellaSoprintendenzaSpecialeperil blocco unicodimarmoCarrararaffigurante centro diRoma,entratiinunapiccolasalaunpo’nascosta,cisiamotrovatifronte membri delcasatoattualmenteproprietario.Passatiduecortilidiunpalazzostoriconel sto difarvisitaaunosplendido l viaggioècominciatoqualcheannofa,quandoun’anticafamigliaromanacihachie- tore e,cosaancorapiùsingolare,lepersoneeffigiatenoneranoriconosciutequali Splendido, certo,barocco,disicuro,maanchemisterioso:nonseneconosceval’au- Triplice ritratto Triplice Ritratto Triplice ritratto è statarealizzatadaGianfranco Zeccae Maria GiuliaBarberini, CristianoGiometti Tre Cardinali marmoreo dellalorocollezione. offrendoci ospitalitàognivolta più grandidelnaturale:ciinvi- Tre Cardinali

9 10 L’opera

11 12 13 14 Il triplice ritratto dei cardinali Zacchia e Rondinini. Storia di un monumento negato Cristiano Giometti

1 Una donna colta e di grande determinazione, tre illustri Paolo Emilio Zacchia (fig. , Firenze, Museo Nazionale 15 esponenti della sua famiglia e della curia di Roma da del Bargello), ricordata anche da Bellori per l’elegante commemorare, uno scultore di belle speranze alla ricer- “atto di volgere il foglio di un libro che tiene nelle ca di una revanche professionale e dell’occasione giusta mani” 2. Nell’inventario dello studio dello scultore, per dimostrare le sue qualità. Sono questi gli elementi redatto dal notaio Valentinus nel giugno del 1654, il che danno vita alla storia che si vuole ricostruire in marmo è ricordato come “non finito”, e a portare a ter- questo testo e in questo libro, una vicenda legata a un mine il lavoro fu quasi certamente Domenico Guidi, a monumento funebre mai realizzato ma del quale è lungo impiegato dal maestro “in finire molti ritratti et rimasta qualche traccia nelle fonti seicentesche, forse in gettar molte figurine di metallo” 3. proprio per l’importanza non comune dei suoi protago- Partito giovanissimo dalla natia Torano di Carrara, nisti e per l’esistenza di un marmo altrettanto fuori dal- intorno al 1639 Domenico era giunto a Napoli ove lo l’ordinario. Un’opera davvero monumentale e di note- zio per parte di madre, il noto , lo vole originalità compositiva che ha vissuto una serie di aveva chiamato a lavorare nel grande cantiere delle vicissitudini degne di un romanzo d’avventura rischian- sculture in bronzo dei Santi Patroni per la cappella di do, in epoca recente, di essere tagliata a pezzi per rica- San Gennaro nel duomo partenopeo 4. Tuttavia la sua varne blocchi di marmo destinati alla vendita e, una meta era la città dei papi e, una volta completata la gal- volta messa in salvo, segretamente custodita nel cuore leria di figure, approfittando del clima di pericolo di Roma, ormai dimentica della sua originaria funzione venutosi a creare in seguito alla rivolta di Masaniello, e lontana da quelle labili tracce che ne avrebbero Guidi si congedò da Finelli il quale, seppur poco con- restaurato l’identità. Ma andiamo con ordine e provia- tento della determinazione del nipote, lo raccomandò mo a ripercorrere le tappe di questo dedalo tutto roma- ad Alessandro Algardi, artista dalle “qualità virtuose” e no che, partendo da via dell’Armata sulle rive del all’epoca molto “celebre in Roma” 5. Era all’incirca il Tevere, passa da villa Rondinini a Termini per giungere, 1648 e l’arrivo dello scultore carrarese coincise con un finalmente, a piazza Navona nel palazzo Massimo periodo di commissioni capitali per Algardi, a comin- Lancellotti. E, al contempo, cerchiamo di sondare quel ciare dalla monumentale ancona di marmo raffigurante vincolo di fiducia che si venne a creare tra la commit- L’incontro di Leone I e Attila destinata a uno degli altari tente, donna Felice Zacchia Rondinini, e Domenico della basilica di San Pietro 6. Come racconta Giovan Guidi, l’ambizioso scultore che stava cercando di gua- Battista Passeri, l’abnegazione di Domenico fu di gran dagnarsi un suo spazio in un agone dominato dall’in- sollievo al maestro, “particolarmente in certo tempo gombrante presenza di . che gli convenne fermarsi qualche mese in letto inchio- Il rapporto tra Felice e Domenico ha infatti origini lon- dato dalla podagra” 7. Grazie proprio alle capacità tane e si potrebbe quasi definire una sorta di eredità dimostrate nella pala vaticana, Guidi si guadagnò, lasciata a Guidi dal suo maestro Alessandro Algardi insieme al compagno , la possibilità di (1598-1654), che per un certo tempo era stato l’artista di tradurre in marmo il modello algardiano con La visione riferimento della famiglia. Al maestro bolognese si deve di San Nicola da Tolentino per la chiesa dedicata al il bel busto ritenuto tradizionalmente il ritratto del car- santo a Capo le Case 8. Tutto lasciava intravedere dinale Laudivio Zacchia (1635-1640, Berlino, Staatliche magnifiche sorti e progressive quando, il 10 giugno del Museen, Skulpturensammlung, 2675), padre di donna 1654, intervenne improvvisa la morte di Algardi gettan- Felice che, dopo la scomparsa della moglie, Laura de’ do nello sconforto il povero Guidi che si vide negare la Nobili, si trasferì da Vezzano in Liguria a Roma ove commissione del rilievo per l’altare di Sant’Agnese in intraprese la carriera ecclesiastica 1. Algardi aveva rea- Agone per il quale il maestro lo aveva personalmente lizzato anche l’effige dello zio di Felice, il cardinale raccomandato al principe Camillo Pamphilj 9. 1. Alessandro Algardi e Domenico Guidi, Busto del cardinal Paolo Emilio Zacchia, 1645 ca., Firenze, Museo Nazionale del Bargello

16 una personalità di spicco della Roma del tempo, anche grazie al matrimonio contratto nel 1610 con Alessandro Rondinini (1589?-1639), magistrato capitolino e membro del Collegio dei Segretari Apostolici. La coppia abitava nel palazzo di Campo Marzio ereditato da Natale Rondinini Seniore (1540-1627), avvocato concistoriale e padre di Alessandro che, come si legge nel suo testa- mento, lo aveva “costruito dai fondamenti” 12. Sempre a Natale si deve la costituzione del nucleo originario della collezione di dipinti sulla quale aveva imposto il fidecommesso per evitarne frammentazioni ereditarie e vendite. Si trattava di una raccolta davvero imponente per quantità e qualità che, secondo l’autorevole giudi- zio di Luigi Salerno, ben rispecchiava “il gusto eclettico del tardo Cinquecento”, unendo all’“ideale veneto l’i- deale opposto del manierismo toscano-romano”, rap- presentato da varie opere attribuite a Michelangelo, Pomarancio e agli Zuccari, senza dimenticare “gli emi- liani attivi a Roma (Carracci, Reni, Domenichino, Lan - franco) e i realisti caravaggeschi (Gentileschi, Caroselli, Borgianni)” 13. A questo gruppo già nutrito di opere si andarono ad aggiungere anche gli importanti dipinti commissionati da Alessandro Rondinini e dalla moglie Consapevole delle difficoltà di intraprendere un per- ad artisti di gran nome quali, tra gli altri, Francesco corso autonomo in un contesto avvinto nel gorgo della Albani, Peter Van Laer e Claude Lorrain 14. Di questa fortissima personalità di Bernini, Algardi lasciò ai suoi primigenia raccolta faceva parte anche una galleria di allievi, e a Domenico in particolare, il più importante 39 sculture antiche, sempre sottoposte al vincolo di dei suoi legati e cioè la fiducia e la promessa di prote- indivisibilità da Natale Seniore che le aveva nel tempo zione da parte di alcuni dei suoi antichi committenti. acquistate 15. Tra questi marmi figuravano opere capitali Tra questi figuravano “Monsignor degli Albizi, che fu quali il famoso Fauno Rondinini (Londra, British poi quel gran Cardinale che il mondo sa” e “Monsignor Museum), ricordato da Orfeo Boselli per il restauro Franzoni tesoriere allora del Pontefice regnante, che eseguito a “meraviglia” da François Du Quesnoy, e la anco questo fu Cardinale di una bontà di vita che non Medusa Rondinini (Monaco, Glypto thek), copia roma- aveva superiore” 10. Ma al fianco di questi due protetto- na da un originale greco in bronzo del V secolo avanti ri, spiccava anche “La Signora Felice Zacchia Rondini - Cristo 16. Nel frattempo, oltre a dare continuità dinasti- ni la maggior Donna del presente secolo versata in ogni ca alla famiglia con una progenie di ben 9 figli – due sorte di scienze, e di costumi santissimi, e per le sue femmine e sette maschi –, Alessandro volle legittimare singolari virtù fu dalla santa memoria di Alessan dro 7° il suo casato e quello della moglie attraverso una cap- dichiarata interprete della Maestà della gran Regina di pella comune, individuata in Santa Maria sopra Svezia quando giunse in Roma” 11. Dunque Felice, Minerva e ceduta in giuspatronato dai domenicani per come ben si evince anche dalla dettagliata scheda bio- 1500 scudi il 18 agosto del 1634. Rondinini aveva inoltre grafica di Maria Giulia Barberini in questo volume, era previsto di effettuare a proprie spese i lavori di amplia- 2. Domenico Guidi, Mezza figura con testa antica già di Corbulone, 1654-1662, Roma, Palazzo Rondinini al Corso

mento del sito sulla base di un “designum iam factum 17 per D. equi tem Berninum” 17; se tale progetto non andò a buon fine, nella cappella alla Minerva furono comun- que sepolti il cardinale Laudivio Zacchia, defunto nel 1637, e lo stesso Alessandro che, nel suo testamento datato 20 novembre 1638, predispose un fondo di dieci- mila scudi per la continuazione dei lavori 18. Rimasta sola a tenere le redini del patrimonio ereditato, donna Felice seguì passo passo la carriera dei figli favo- rendo, anche economicamente, l’ascesa al cardinalato nel 1643 di Paolo Emilio (1617-1668). Inoltre, nel 1641, stabilì di destinare i fondi della cappella in Santa Maria sopra Minerva alla costruzione della chiesa e monastero di Santa Maria della Concezione ai Monti, prevedendo di erigere qui il nuovo pantheon della famiglia 19. Ma la Zacchia non si sottrasse dall’ideale impegno contratto con Alessandro Algardi e svolse, con attenzione e costanza, anche il suo ruolo di mecenate di Domenico Guidi. Proprio a partire dal 1654, data di morte del maestro bolognese, si registrano a cadenza regolare le commissioni che Felice affidò al suo giovane scultore di fiducia. Oltre a portare a termine i già citati ritratti di Paolo Emilio e Laudivio Zacchia lasciati incompiuti da Algardi, Guidi fu impiegato in lavori di varia natura a Santarelli, scolpito da Algardi per il battistero di Santa partire da un singolare intervento di restauro di recente Maria Maggiore 22. E ancora nel 1662, la Zacchia com- individuato su basi stilistiche da Kuhn-Forte che ha missionò allo scultore, noto anche per le sue qualità di attribuito al carrarese la bella mezza figura, avvolta dal fonditore, un bassorilievo in argento con commessi di mantello e con il pugnale nella mano destra (fig. 2), fino lapislazzuli e una cornice d’ebano, un’opera preziosa, di ai primi anni dell’Ottocento associata a una effige anti- destinazione privata valutata ben 338 scudi 23. ca di Corbulone generale di Nerone, ma identificata nel Il 2 giugno del 1662, all’età di sessantanove anni, donna Seicento con Bruto e ritenuta da Winckel mann “la più Felice dettava le sue volontà testamentarie, con quel bella testa di Bruto giovane a Roma” 20. Nel 1657, una tono “un po’ autoritario [...] di chi è ormai da anni l’ef- febbre improvvisa tron cò la vita di Natale Rondinini fettivo capo della famiglia” 24. Tre dei figli maschi furo- (1628-1657), giovane figlio di Ales sandro e Felice, già no nominati eredi universali: il primogenito nominato Segretario dei Brevi ad Principes e Canonico Bonaventura, nato nel 1611, Nicolò (1623-1670), prosecu- della Basilica di San Pietro e noto nell’ambiente cultu- tore del ramo principale, e Marcello (1632-1689), l’ulti- rale capitolino per la sua raffinata erudizione 21. mo nato, cui furono assegnati inoltre un censo di cin- L’esecuzione del suo cenotafio in Santa Maria del quemila scudi, una vigna a Fogalatino, una casa nel Popolo fu affidata a Guidi (fig. 3), che realizzò un deli- rione Regola 25. Del gruppo non fa parte Paolo Emilio cato ritratto dell’appena ventinovenne Natale inseren- (1617-1668), l’altro figlio maschio divenuto cardinale nel dolo in una memoria riccamente decorata e ispirata, nei 1643, al quale la madre afferma di aver già offerto a suf- suoi elementi compositivi, al monumento di Odoardo ficienza, e dunque lo dichiara “herede in tutto quello 3. Domenico Guidi, Cenotafio di Natale Rondinini, 1650-1660 ca., Roma, chiesa di

18 che hò speso per lui non solo nel prezzo del Chiericato di Camera, quanto in altre spese et provvisioni, et altro avuto da me”. Felice prescrive tuttavia che Paolo Emi - lio, nel frattempo stabilitosi in un palazzo nella strada del Pozzo delle Cornacchie, possa godere del patrimo- nio artistico di famiglia, a patto di non intaccarne l’uni- tarietà: “Inoltre essendo che tra li quadri, et statue che sono in Casa, [...], vi sono alcuni pezzi di valore, si come alcune altre cosette, voglio che questi stiano appresso, et in mano di detto Card.e sua vita durante, se legati, et sigillati, et inventariati et siano col più stret- to vincolo di fidei” 26. Una donna così determinata e devota, non chiese per sé alcuna pompa e alla sua morte, il 9 gennaio del 1667, volle essere portata nella chiesa della Concezione ai Monti “di notte con due soli buoi”, stabilendo che il suo corpo restasse per 24 ore esposto sulla nuda terra e con indosso il “solito” abito che vestiva da viva 27. Nel testamento non è fatta men- zione alcuna a un possibile monumento funebre già in essere o in via di realizzazione dedicato allo zio e al padre cardinali; tuttavia è assai probabile che di questo suo intendimento – non per sé ma per i suoi prelati – donna Felice avesse messo a partito i suoi figli, in parti- colare Marcello e Paolo Emilio. Quest’ultimo, dopo un triennio trascorso nel suo vescovato di Assisi e al culmi- ne della carriera di porporato, morì il 16 settembre del 1668 e fu sepolto nella chiesa della Minerva insieme al padre Alessandro e al nonno Laudivio 28. A questo punto fu Marcello, il più giovane dei figli di Felice, a dare concretezza al desiderio materno di commemorare degnamente i tre cardinali di famiglia attraverso un monumento marmoreo e, proseguendo una tradizione ormai consolidata, si rivolse a Domenico Guidi, lo scul- tore protetto dalla madre. Sono proprio le fonti relative all’artista a fornire i detta- gli di questa importante commissione e a ribadire che la genesi dell’intera operazione scaturì proprio da un’i- dea della Zacchia. Nella biografia di Guidi pubblicata nello Zibaldone Baldinucciano, e databile al 1691 circa, si legge che il carrarese scolpì “cinque ritratti per la Signora Felice Zacchia Rondanini [...], quali dovevano collocarsi in un deposito nella chiesa della concezione 4. Domenico Guidi, Angelo con la lancia, 1668-1669, Roma, Ponte Sant’Angelo

alli Monti e sono l’infrascritti il Cardinal Zacchia padre 19 della medesima Signora, il Cardinal San Marcello fra- tello del suddetto Cardinale e il Cardinal Rondanini suo figliolo, quali furono da esso fatti mediante l’assi- stenza di Monsignore Marcello Rondanini suo figliolo, essendo nel medesimo tempo morta la madre. E doppo fece il ritratto di lei e del padre Monsignor Auditor di Rota” 29. Dunque sul finire del 1668, o poco più tardi, Marcello Rondinini dette avvio ai lavori, ma volle ag - giungere al nucleo originario dei tre porporati anche i busti del padre e della madre; Guidi si mise all’opera e ricevette un primo pagamento di 50 scudi il 14 agosto del 1669 30. Per lo scultore si trattava di un’occasione straordinaria da un punto di vista professionale poiché veniva a cadere in un momento di grande fermento della sua carriera, caratterizzato forse dal picco più acuto della rivalità con Gian Lorenzo Bernini. Proprio nel 1668, ma per volontà di papa Clemente IX Rospi - gliosi, Guidi fu chiamato a far parte della schiera di scultori arruolati dal cavaliere per realizzare la teoria di Angeli con i simboli della passione per l’antico ponte Elio 31. Era la prima volta – e sarebbe stata anche l’unica – che il carrarese era presente in un can- tiere berniniano ed era la circostanza perfetta per met- tere in luce, pure di fronte allo scettico Gian Lorenzo, le sue qualità di scultore. Così, contravvenendo ai det- tami impartiti dall’illustre capo cantiere, Guidi scolpì il suo Angelo con la lancia (fig. 4) in un solo blocco di marmo e rivendicò orgogliosamente questa sua scelta anche in una testimonianza ufficiale rilasciata al termi- ne dei lavori in favore del marmoraio Filippo Frugoni: “È ben vero – afferma lo scultore – che mi fu dato ordine da chi aveva la soprintendenza alla detta opera di tagliarlo in diverse parti; non fu però da me eseguito, e questa è la pura verità” 32. Lo stesso espediente tecni- co di utilizzare un pezzo di marmo unitario fu adottato anche per il ritratto di gruppo dei cardinali Paolo Emilio e Laudi vio Zacchia e Paolo Emilio Rondinini, che poneva inoltre il problema di un confronto con la tradizionale figura a mezzo busto “in orazione perpe- tua” (fig. 5). Si trattava di una tipologia largamente dif- fusa già dalla fine del Cinquecento, che aveva trovato 5. Domenico Guidi, Busti dei cardinali Paolo Emilio e Laudivio Zacchia e Paolo Emilio Rondinini, 1669-1675, Roma, Palazzo Massimo Lancellotti 20

proprio in Giuliano Finelli uno dei suoi interpreti più inscenata nell’edicola centrale (1647-1651) 36. Come ben incisivi a partire dal monumento del cardinal Giulio sottolinea Montanari, gli otto porporati (figg. 7-8), “per Antonio Santori in San Giovanni in Laterano (ante quanto vissuti in epoche diverse, non vengono raffigu- 1634), in cui il prelato appare come se fosse genuflesso rati isolati e singolarmente, ma piuttosto quali marmo- al suo inginocchiatoio e in atto di pregare rivolto verso rei spettatori del miracolo, e interagiscono – fra loro, l’altare 33. Un successivo esperimento in tal senso, si ma anche con lo spettatore in carne e ossa – in una deve ad Alessandro Algardi che nel bel busto del cardi- sorta di animatissima storia” 37. L’espediente di conferi- nale Giovanni Garzia Millini in Santa Maria del Popolo re vivacità alle effigi attraverso i gesti della devozione e (1638-1639) elaborò una versione dell’orante più intima, della familiare convivialità viene riproposta da Guidi con la mano sinistra portata al petto e la destra impe- anche nel monumento destinato alla Conce zione ai gnata a tenere il breviario 34; una soluzione ripresa poco Monti, dominato al centro dal ritratto quasi languido di tempo dopo anche da Finelli nell’effige del cardinal Laudivio Zacchia, compreso in una meditazione misti- Domenico Ginnasi (1640-1645, ex chiesa dei Ginnasi) ca, mentre alla sua sinistra il nipote Paolo Emilio che, nell’impeto della preghiera, si protende dall’angu- Rondinini è intento alla lettura, e alla sua destra il fra- sta cornice in marmi policromi che ne inquadra la figu- tello Paolo Emilio Zacchia si volge con piglio deciso ra (fig. 6) 35. Dunque Guidi guardò alla lezione già for- verso l’esterno, quasi ad accogliere i riguardanti all’in- mulata dai suoi maestri ma, al contempo, non volle sot- gresso della cappella di famiglia. Lo scultore di trarsi alla tenzone con un altro illustre prototipo del Carrara, tuttavia, si discosta dal modello di Bernini alla genere scaturito dall’estro inventivo di Bernini, e cioè i Cornaro, per aver eseguito i suoi cardinali in un unico cardinali della famiglia Cornaro che, dai coretti dell’o- blocco di marmo e per l’inusitata profondità delle figu- monima cappella in Santa Maria della Vittoria, assisto- re che, sebbene unite dal sovrapporsi dei cuscini e no in gruppo alla Trasverberazione di Santa Teresa dallo scalare dei busti, si stagliano a tutto tondo come 6. Giuliano Finelli, Monumento funebre del cardinal Domenico Ginnasi, 1640-1645, Roma, ex chiesa de’ Ginnasi 7. Gian Lorenzo Bernini, I cardinali della famiglia Cornaro, 1647-1651, Roma, chiesa di Santa Maria della Vittoria, particolare 21 22 Zacchia (fig. Borghese, tradizionalmenteritenutoilsembiantedella di StrasburgoenonpiùconquellodellaGalleria ritratto direcenteindividuatoalMuséedesBeaux-Arts in cuisiproponeunanuovaidentificazioneconil Felice sirimandaallaconclusionedelpresentesaggio fatto faredad.o Monsig.rMarcellodegno figliodisì cato nellaChiesadellaConcezione alliMontiinRoma, Madre diMonsig.rMarcello Rondinini,qualevacollo- Card.li Zacchia,eRondinini conilRitrattodelPadre,e fatto,manonmesso inoperailtumulodellidue “È Guidi sinoall’anno1683in Roma Nella di notiziee,probabilmente,anchedelsaldofinale. bloccò difattol’impresa,lasciandoloscultoreinattesa via, deveessereintervenutoqualcheaccidenteche vista deiriguardanti.Perpartedelcommittente,tutta- nella destinazionedefinitiva,dovevaesserecelataalla Zacchia, forseneppuretroppodaritoccareperché, piccola rifinituraallamanosinistradiPaoloEmilio porati erapressochécompletato,senonperqualche due bustieancheilgruppomonumentaleconitrepor- Marcello Rondinini:sicuramenteeranofinitielustratii doveva averquasiconclusol’interostockdiopereper d’altare perlacappelladelMontediPietà–,Guidi contemporanea sistavaportandoatermineilrilievo in quegliannioberavalabottegadelloscultore–ove Verso il sulla superficiemarmorea creando unaseriedipiccolerugheinciseconmaestria muove l’interasuperficiedellafronteedelletempie accentuato dall’aggrottarsidellesopraccigliachesom- espressiva chebensipercepiscedalpigliovolitivo, riesce aconferireRondininiunacertaintensità mente l’effigiato(fig. piccola cappella.Purnonavendoconosciutodiretta- ro dialogatoconicardinalidallapareteoppostadella e di liere, Guidisidedicòascolpirei Risolto ilproblemadelconfrontoconl’operacava- diletto unasortadialtorilievodiversegradazioni. fossero trefigureautonome,laddoveBerniniavevapre- Alessandro Rondinini Nota ditutteleOpere fattedald.oDomenico 1675 , nonostantelagrandemoledilavoroche 10 ) 39 . 9 ), scom parso nel 38 che, plausibilmente,avrebbe- . PerilbustodiDonna busti diFeliceZacchia si leggeinfattiche 1639 , loscultore Apostoli, overisiedetteper circaunadecinad’anni sferì aVenezia, inunpalazzodella contradadeiSanti si fermaronoquienel due figlimaschi,Giuseppe ( in secondenozzeMargherita Ambradallaqualeebbe Ortensia Gabrielli(† Dopo lamortedellaFiorelli edellamoglielegittima ni” gran Madre,qualefulaSig.raFeliceZacchiaRondini - pestrato nipote,rientratoaRomanel poiché, nel gli permiserodigodersialungoleriacquisiteproprietà gnore furonopremiatimaletribolazionigiudiziarienon intemperanze delnipoteAlessandro( fronteggiare ungravedissestoeconomicocausatodalle mettere inoperailmonumentodifamiglia–dovette decennio delsecolo–dunquepropriomentresidoveva fica dimonsignorMarcelloche,all’iniziodell’ottavo che plausibilesirintracciaproprionellavicendabiogra- 1757 no” nini [...]portatiacasasua,dovealpresentesiconserva- si precisacheivaribusti“furonodaAlessandroRondi - mente, vistochenellabiografiadelloscultoredel degli avieAlessandrosbrigòl’incombenzaassairapida- re dallostudiodiGuidiimarmiperilmonumento urgenze daassolvere,c’eraancorailproblemadiritira- papa avevarimandatolacausa dalla specialeCongregazionedelleConfische,acuiil messo, eottenneparerepositivodalGovernatorepoi di famigliainvirtùdellaprimogenuturaedelfidecom- dunque dirivendicareasélaproprietàdelpatrimonio alle grandiamarezze”.IlpoverozioMarcellocercò mini, “ovenellaFedeenelsilenzio,cercòunconforto Ortensia GabriellicheprestosiritirònellavilladiTer - Forse, aquestedate,Alessandroeragiàsposatocon Tagliacozzo, sottolafalsaidentitàdiAntonioLaudivi. Regno delledueSicilie,ovefuospitedeiColonnaa dal Angiola Fiorelli,fu“travoltonellatremendaruina”e, appena quindicenne,daunafollepassione”pertale dell’ormai defuntoNicolò.Questi,infatti,“irretito, 40 1684 ). Tuttavia, illegameconle memoriedeisuoiillustri 42 . Ineffetti,abenguardare,unamotivazionepiù . Maleperegrinazionidiquestopersonaggionon al 1687 1689 , dovettelasciareRomaeripararenel , morìetuttiibenipassaronoallosca- 1723 1697 ), AlessandroRondi nini sposò , insiemeallaFiorelli,sitra- 1725 41 - . Glisforzidelmonsi- 1801 ) eTommaso ( 1660 1690 - . Tra levarie 1740 ), figlio 1691 1726 43 . , - 8. Gian Lorenzo Bernini, I cardinali della famiglia Cornaro, 1647-1651, Roma, chiesa di Santa Maria della Vittoria 9. Domenico Guidi, Busto di Alessandro Rondinini Seniore, 1669-1675, Bergamo, Accademia Carrara di Belle Arti 23

avi non si spezzò del tutto e l’ingombrante presenza di al l’Eredità della sig.ra Felice Zacchia” è descritto “un quel marmo con i tre cardinali nel palazzo di via del gruppo di tre busti di marmo con mani rapp.ti tre cardi- Pozzo delle Cornacchie servì da monito per rinfocolare, nali due di casa Zacchia, et uno di Ron danini” e, in sie - anche nel licenzioso Alessan dro, la volontà di Felice me a loro, figurano anche i ritratti di “marmo moderno” Zacchia, sua nonna, di erigere quel monumento alla della stessa Felice e del marito, Alessandro Seniore 45. Con cezione ai Monti. Così, il 5 aprile del 1725, il capo- Grazie alla sua lungimiranza e al puntuale riscontro di mastro muratore Giuseppe Maria Barnezzi fu incaricato tutti gli oggetti vincolati dal fidecommesso, Margherita di spostare le tre mezze figure dalla stanza al piano Ambra riuscì a salvare le preziose raccolte di famiglia nobile ove erano collocate fino al piano terreno, all’in- dalle brame della numerosa progenie illegittima del gresso dell’edificio 44. Da qui non andarono alla chiesa marito Alessandro, e per esporle in maniera adeguata delle clarisse ma nella villa di Termini ove furono pun- acquistò un nuovo palazzo su via del Corso in cui si sta- tualmente registrate in un inventario fatto redigere da bilì con il figlio Giuseppe, curandone personalmente i Mar gherita Ambra dopo la morte del marito, occorsa il lavori di ampliamento 46. Il periodo di tregua garantito 4 di cembre del 1740. Nell’elenco delle “Sta tue spettanti dalla determinazione della nobildonna non era destina- 24 San Luca”,si imbatterono alpianonobile, “nellastanza lui siestinselafamigliadeiRondinini matrimonio conElisabettaKennis,nonebbefiglie to adurarelungopoichéGiuseppe,congiuntosiin del Carlo AlbacinieGiovanni Pierantoni. Erail palazzo alCorso,questavolta affidatiall’espertacuradi dovette procedereallaredazione degliinventaridel voti. Dunquesiaprìunaannosa vertenzaereditariaesi Camillo Zacchiache,nelfrattempo,preferìprenderei febbraio tentativo, espressonellevolontàtestamentariedatate 10 . Già attribuitoaDomenicoGuidi, secolo, Roma,GalleriaBorghese Rondinini), secondametàdel (in precedenzaritenutaFeliceZacchia Busto dinobildonnaanziana 1807 quando idue“professoridell’Accademia di 1801 , dilasciaretuttiisuoibenialgiovane XVII 47 . Anullavalseil 13 agosto 23 nizio delsecolo scorso.Sulgruppocardinalizio ricadde Faenza perpoiricomparire sulmercatoantiquarioall’i- Alessandro furonoportatinella villaRondininidi rittura asvanire.Idueritratti diFeliceesuomarito nati alsacellocomincianoa farsipiùlabili,senonaddi- tracce documentariedelnostro marmoedeibustidesti- valutano opera delCav. Langardi,essendooperamodernasi Zachia ediltersodellaCasaRondinini,limedesimiè li treCardinalidellaFamiglia,duespettantiallaCasa ripiano chesosteneva“tremezzefigurerappresentanti del Cammerone”,pressol’ingressodellaloggia,inun 150 ” scudi 48 . Daquestomomentoinavantile 11-12-13. Domenico Guidi, Busto di Felice Zacchia Rondinini, 1669-1675, Strasburgo, Musée des Beaux-Arts 25

invece una cortina d’ombra che può solo far avanzare La ricostruzione qui presentata lascia ancora aperti una ipotetica ricostruzione dei fatti. Forse troppo alcuni problemi piuttosto importanti a partire proprio pesante per essere trasportato fino a Faenza, il gruppo dalla forma del sacello e dalla disposizione dei diversi marmoreo deve essere rimasto a Roma e venduto, a un busti all’interno della cappella nella chiesa della certo punto, a un marmoraio che aveva il laboratorio a Concezione ai Monti: nessun progetto è ancora emerso Flaminio; presso quest’ultimo fu acquistato all’inizio del dalle indagini archivistiche e lo stesso edificio non può secolo scorso da Don Filippo Massimo Lancellotti più fornire prove d’appoggio in quanto fu demolito, (1843-1915) 49. Salvato da una quasi certa frammentazione nel 1896, per costruire lo stabile dell’Istituto Tecnico, – se non distruzione a fini pecuniari – il grande marmo nell’angolo tra via Cavour e via degli Annibaldi. La loro è approdato a palazzo Massimo Lancel lotti, dapprima collocazione nel piccolo ambiente della chiesa sembra al piano nobile e successivamente in un ambiente del plausibilmente individuabile ai lati del coro, con i tre pianterreno, ove è ad oggi gelosamente conservato. cardinali posti sulla parete sinistra e le effigi di Felice e 26 altezza e Alessandro Rondininisiattestaa peraltro, inentrambiicasi,nonpertinenti:l’effigedi coniugi, escludendodalconteggiol’entitàdeipeducci, metri. Consideriamolemisuredeiritrattidue massima èraggiuntadalcardinalLaudiviocon ponenza deilorotrefamiliariporporati,lacuialtezza Felice avrebberodovutoconfrontarsiallapariconl’im- blema didimensionipoichéibustiAlessandroe Zacchia dellaBorghese.Innanzituttosiponeunpro- gioco anchel’identitàstoricizzatadellasupposta tificazione el’attribuzione,rimettendoseriamentein formali etecnicihannoindottoariconsiderarnel’iden- Guidi, unapiùapprofonditaanalisidialcunielementi storia delmonumentoinesameeaimodidellostesso in primaistanzaritenutoestraneaquellasculturaalla idealizzato dellerughedelvolto.Tuttavia, puravendo corpetto euntrattamentoquasiinsistitoperniente due artisticitati,soprattuttoperunacertadurezzadel (fig. attribuito adAlessandroAlgardioaErcoleFerrata individuato alMuséedelBeaux-ArtsdiStrasburgoe parte diVictor Beyerdiunbustodella nobildonna ge diFeliceZacchiadopolarecentepubblicazioneda Resta, infine,ancoraapertoilproblemadellaveraeffi- l’ Francesco Romanelliprobabilmenteraffigurante maggiore sucuieracollocatoundipintodiGiovan tro delgruppo,versosinistra,indirezionedell’altare spiegherebbe ilprotrarsidelcardinalLaudivio,acen- del maritosullatoopposto.Questasistemazioneben di altezzaper ( pubblicato daZacchiaRondinini ( dipinto dicollezioneprivata dellastessaDonnaFelice, porta aesaminarel’effettiva somiglianzaconilritratto non risultanoscolpiti.Questa primaconstatazioneci altri casi,compresoilmarmo diStrasburgo,glioc chi lari conleiridiprofondamenteincise,mentreintuttigli st’ultimo sial’unicodellaserieapresentareibulbiocu- Passando aun’analisiformalesinotasubitocomeque- Galleria Borghesecheèlargosoltanto 1977 Immacolata Concezione 10 ), eoggifinalmente apprezzabilenellaversione ) 51 . Difficileavvicinarequelritrattoainomidei 72 di larghezzaequellaFeliceZacchiaa 60 di larghezza,controi 50 . 75 1942 , 5 centimetri di ) edaSchlegel 58 60 centimetri. del bustoalla 95 centi- 65 autore ediunanuovaidentità grande qualitàesecutiva,daoggiincercadiunnuovo ciato allasuamano,mavaaperdereunasculturadi chisce diunnuovobustoritratto,maifinoadoraasso- logo delleoperediDome nico Guidichequindi siarric- ruoli quipropostainvesteinevitabilmenteancheilcata- un vistosoneosottol’oc chio destro.L’inversione di ti, conunnasoforte,illabbroinferioreprominentee donna diversa,piùspigolosaequasimascolinaneitrat- ficazione, rivelandomanifestamenteilsembiantediuna marmoreo dellaBorghesefadecaderelavecchiaidenti- stesso confrontoistituitotrailritrattodipintoequello ra comel’effettivo anche nelritrattodiAlessandrochedunquesiconfigu- dermico moltodettagliatoequasiimpietososiriscontra gusto perlepieghegeometricheeunostudioepi- adagiandosi comeunfogliodicarta.Questoparticolare le sottoilriparodelsopriettochericadesullespalle, Zacchia diStrasburgo,cheapparepiccoloequasifragi- pacificata emitesidisegnaanchesulvoltodella vistosa dovutaall’età;ebbenequellastessaespressione un po’distantiestanchi,demarcatidaun’enfiagione il mentolievementeappuntitoeprominentegliocchi accennando unbonariosorrisoconlesuelabbrasottili, contemporanei. Lanobildonnacivolgelosguardo porre queiversichetantoeranoapprezzatidaisuoi l’ampio copricapo,sedutaallascrivaniaeintentaacom- cui lamarchesaèraffiguratanelsuoabitovedovilecon in questovolumenellaschedadiGiuliaBarberini, conservata alMuseoNazionalediKielcacheriprodotta 1 N stata messaindubbio daDombrowski(1997,pp. 77-78; 315-316) VI) èstataaccoltadaMontagu(1985, cat.181,pp.446-447),maè tico piedistallo(LAUDIVIOCARD. ZACCHIAANNOMDCXX- Zacchia propostadaPosse(1905) sullabasediun’iscrizionesull’an- (Salerno, Paribeni1965,p.315). L’identificazione conLaudivio Roma redattodaCarloAlbacinie GiovanniPierantoninel1807 Langardi”, segnalatonell’inventario dipalazzoRondininialCorso lè vestitoconcappapiùgrandedel naturale,operacertadelCavalier moderno checontieneunCardinaledellaFamigliastessailmede.mo Rondinini aFaenza.L’opera può essereidentificataconquel“Busto Galle ria SangiorgidiRomaeprovenivadallavilladellafamiglia Il bustofuacquistatodalmuseodiBerlinonel1903pressola OTE pendant di quelloStrasburgo.Lo 52 . Cartari-Febei modello piccolo,ilqualelasciòasuaeccellenzaperlegato”(ASR, dell’altar maggioredellaChiesadiSant’Agnese,avendonefattoil Guidi, acciòglifacessesortirenellemanil’operadelbassorilievo protezione delqualeraccomandòlasuascuola,etinparticolareil pe PamfilioNipotealloraregnantedelPonteficeInnocenzo,alla veda Montagu1985,cat.66,p.367. e SantaMonica mentre Guidiilgruppoconla 1985, cat.61,pp.358-360. Simonato 2012,Giomettiincorsodistampa. monografia dichiscrive,sirimandadaultimoaGarcíaCueto2011, Dombrowski 1997,pp.209-252.PerDomenicoGuidi,oltrealla Si vedainoltreGiometti2010a,p.25. Victoria andAlbertMuseumdiLondra(cat.182.B.1,pp.447-448). to stilisticotral’operafinitaeilmodellointerracottaconservatoal proposto daMontagu(1985,cat.182,p.447)chesottolinealoscar- completamento delbustocardinalePaoloEmilioZacchiaèstato 18 citatineldocumento del1662. facenti parteilnucleopiùantico ammontava a39pezzi,inluogodei la studiosaèriuscitaadeterminare cheilnumerodellesculture dell’inventario diFeliceZacchiadel 1662equelloredattonel1741, struisce lagenesidellaraccoltaRondinini; attraversoilconfronto 274), sirimandaalrecentesaggio diKuhn-Forte(2011),cherico- mentale contributodiParibeni(Salerno, Paribeni1965,pp.161- studio dapartedelloscrivente,incorsodipreparazione. Capitolino quondam NataleRondininiSeniore pergliattidelPizzutinotaio 129. p. Giometti incorsodistampa. di fiduciatrailcardinaleeloscultoresirimandadaultimoa l’altare maggioredellacappelladelMontediPietà.Perilrapporto Tesoriere pontificioprocuròaGuidilacommissionedelrilievoper vese GiacomoFranzone(1612-1697),chenellasuaqualitàdi Roma (Giometti2010a,cat.41.S,pp.251-253),eilcardinalegeno- Guidi eseguìilmonumentofunebreinSantaMariaTraspontina a mente delcardinalFrancescodegliAlbizi(1593-1684,perilquale 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 figurare LaudivioZacchiasebbenenoninabiticardinalizi. posizioni piùpossibiliste,nonescludendocheilritrattatopossaraf- naggio conHansKevenhüller. Daultimo,Bacchi(2008)ètornatosu che haattribuitoilritrattoaGiulianoFinelliindividuandoperso- ASR, Poco primadimorire,Algardi“fuvisitatodaDonCamilloPrinci - Nello specifico,Ferrataeseguìlafiguradi Passeri (1772)1934,p.204. Sulla commissione,portataaterminenel1653,sivedaMontagu Sull’impresa dellesculturebronzeedei Zibaldone Baldinucciano1980,I,p.483.L’intervento diGuidinel Bellori (1672)1976,II,p.414. Per ladisaminadellacollezionedi marmiantichi,oltrealfonda- A talicommissioni,scanditetrail1628e1633,saràdedicatouno Salerno, Paribeni1965,p.31. ASR, MiscellaneaFamiglie,busta7, ASR, Zibaldone Baldinucciano1980,I,pp.483-484.Sitrattarispettiva- Cartari-Febei Cartari-Febei , 9maggio1623,citatoinSalerno,Paribeni1965,p.30. 121, ff.276 . Perlacommissionedatabiletrail1651e1656,si 2,f.26-7r iaoi imti21a .127. 121, ff.276r-279r, citatoinGiometti2010a,p. 121, ff.276r-279r, citatoinGiometti 2010a, r -279 r Madonna colbambino,Sant’Agostino , citatoinGiometti2010a,p.127). Copia delTestamento del Santi Patroni San NicoladaTolentino si veda , blicato inContardi1993. 311 Casa Rondinini,diFeliceZacchia1649 Capranica, ArchivioRondinini606, ri etaltriarteggianifattaalmontedellaPietàs.7300”(ASC,Fondo spesi s.7300sicomeperl’Instromentodellaquietanzadellimurato- 8° [...]nellaChiesaetMonasterodellaS.maConcett.eallimonti, nella CappelladiS.Domenico,tramutataperbrevePapaUrb.o a contodellis.di12miliaordinòild.oAlessandrosispendessero scudi: “[...]etpertantispesinellaChiesa,fabbricadelmonastero erano statiinvestitinellacostruzionedelnuovomonasteroben7300 ricevuta diFeliceZacchiadel1649,sievinceche,aquelladata, rimanda alsaggiodiLottieNiesternelpresentevolume.Dauna ai Monti,lacuiprimapietrafupostail13ottobredel1641,si 19 Contardi 1993,p.70. 18 Domenico Fonthia,1634,vol.3136,ff.639 17 1958; Wünsche1980,p.37;Kuhn-Forte2011,35. 27-28; Kuhn-Forte2011,p.29.Perla 282;Boudon-Machuel2005,pp.32-36,258-259;Lingo2007, p. Boselli (1642-1663ca.)1978,p.100,n.136;Bellori(1672)1974, 1826 elostessoannoacquistatodalBritishMuseum,sivedano 16 26 Notaio J.B.Rondinus,ff.291 lascio ad.oMarcello[...]”(ASR, 30 NotaiCapitolini–Uff.19, Bartolomeo Guerra,etpagas.60 l’annodipigioneetq.totuttolo Casa allaregoladovehoraabitala Vedova etilfiglioche fù delq.m che hòafogalatinofùdemiei Zio,ethoraèmia,dipiùuna aggiunghino scudicento[...].Lascio ald.oMarcellolamiaVigna l’ha disdettonelrinvestireildenarovogliochedefruttidecorsicisi mila, [...]chehòalpresentecolDucaAltemps,etp.cheesso forma lascioaMarcellomioultimofigliounCensodiscudicinque 25 24 2010a, cat.8.OP, p.142. Giustificazioni diFeliceZacchiaRondinini 23 di AlgardisivedaMontagu1985,cat.174,pp.442-443. Giometti 2010a,cat.12.S,pp.165-166.Peril si rimandaaBacchi1996,p.811;Ferrari,Papaldo1999,321; 22 1942, pp.57-60,segnatamentep.57). alcuni furonodopolasuamortepubblicati”(ZacchiaRondinini le, sidistinsenellamatematicaescrissebuonicarmilatini,deiquali torato. D’ingegnoversatilissimo,coltivòpurelastoriasacraecivi- in Romaalledisciplineteologicheegiuridicheneconseguìildot- 21 a Kuhn-Forte2011,pp.31-32,44-45,n.50;Musso50-61. dell’intricata vicendaidentificativadelBruto/Corbulonesirimanda ne èconservatoall’ErmitagediSanPietroburgo.Perlaricostruzione testa anticadietàantonina,mentrel’originaleraffiguranteCorbu lo - Rondinini alCorsoedatabiletrail16541662,presentaoggiuna 20 Per lacostruzionedelcomplessodiSantaMariadellaConcezione ASC, FondoNotarile,UfficioXIX,notaioPizzutus,citatoin Il documento(ASR,Notaidell’AuditorCamerae,notaio Per il ASR, 30NotaiCapitolini–Uff.19, NotaioJ.B.Rondinus,ff.294 “Item lascioperragionedilegato,etinognimigliorepiùampla Salerno, Paribeni1965,p.34. ASC, ArchivioCapranica,ZacchiaRondinini1451-03, Per lamemoriadi “Dopo averstudiatofilosofiaaBologna,[NataleRondinini]attese Winckelmann 1767,p.108.Ilbusto,ancoraconservatoapalazzo r . Fauno Rondinini Natale Rondinini , portatoinInghilterradaThomasShewnel r -313 v ). Volume delleEntrateeUscitedi , databiletrail1658e1660, , f.39r). Medusa , f.n.n.,citatoinGiometti r -641 monumento Santarelli si rimandaaBuschor v , 658 r -660 v ) èpub- v ;

27 28 marmo digrandezza delNaturaleepercalared.a statua nella March.e alP.mo Appartamento,sièlivatod’opperaunastatuadi 44 che nonlostatopontificio”. tollerante neiconfrontidelconcubinaggio edelleunioniillegali può comprenderepoichélaSerenissima èstata,dasempre,“più Aless andro eAngioladistabilirsitemporaneamenteaVenezia si 43 42 card. AlderanoCibo,SegretariodiStato”. con sicurascienzaredattodallostessoMarcelloepresentatoal soluzione positivadellevertenza,contribuìanche“unmemoriale 41 40 Giuliano Finellidatandolaintornoal1635. Dombrowski (1997,cat.F.44, pp.336-337)assegnal’operaa Barberini 2000,p.125;DiGioia2003,pp.143-145).Soltanto ca successiva(Bacchi1996,p.811;Ferrari,Papaldo1999,475; Ursula Schegel(1977)el’attribuzioneèstataaccettatadallacriti- XVII secolo,l’operaèstataassegataaGuidisubasistilisticheda 39 2000, p.46;Giometti2010a,cat29.S,pp.209-210. 1977, pp.26-28;Bacchi1989,cat.11,36-37;Bacchi,Rossi volta aGuididaNavaCellini(1964,p.23),sirimandaSchlegel 38 37 1980 e,daultimo,Montanari2012,scheda30. 36 35 34 1999, p.316. 33 ra deimarmisivedaGiometti2010b,p.36. 255. PerilcontenziosotraBerninieFilippoFrugonisullafornitu- 32 terracotta sivedadaultimoDickerson,Sigel,Wardropper 2012. Speranza 1988;Giometti2010a,39-45.Perimodelliberninianiin rimanda aWeil 1974;D’Onofrio1981;CardilliAloisi,Tolomeo 31 Barberini, Giometti2009,p.117. 30 29 28 764, 3marzo1667). scudi e30baiocchi(ASC,ArchivioCapranica,ZacchiaRondinini L’affitto dei“223pannineri”daFeliceBionducciammontòa9 fatto alMon.riodalleMonachedellaConcett.e Conto dellabo.me.dell’Ill.maSig.raFeliceZacchiaperilMortorio baiocchi (ASC,ArchivioCapranica,ZacchiaRondinini761, furono assairidotteeammontaronoallasommadi26scudi50 a luttoricoprireleparetidellachiesafinoalvicoloesterno, della nobildonna,costituitodaunsemplicecatafalcoedaidrappi Zacchia, il9gennaiodel1667.Lespeseperl’apparatofunebre 27 “Al PalazzopostoàPiazzaRondanina doveabbitailsud.oSig.r Secondo Salerno(Salerno,Paribeni1965,p.39),lasceltadi Zibaldone Baldinucciano1980,I,p.485. Zacchia Rondinini1947,pp.60-61.L’autore ricordache,alla ASR, Pubblicata daItaloFaldi(1954,cat.9,p.15)comeanonimodel Per ilbustodiAlessandroRondinini,attribuitoperlaprima Montanari 2004,pp.36-37. Per lacappellaCornarosivedailfondamentalestudiodiLavin Dombrowski 1997,cat.A.E.78;Ferrari,Papaldo1999,p.197. Montagu 1985,cat.166,pp.437-438;1999,66-67. Dombrowski 1997,cat.A.43,pp.335-336;Ferrari,Papaldo ASR, CameraleIII,1931,Libro2,n.3,citatoinWeil 1974,doc. Per lacommissionedegli ASUCBR, BancodiSantoSpirito,sez.II.1.75,f.226,citatoin Zibaldone Baldinucciano1980,I,pp.484-485. Zacchia Rondinini1942,pp.54-55. Il testamentofuapertoilgiornostessodellamortediFelice Cartari-Febei 121 , f.279r, citatoinGiometti 2010a,p.129. Angeli conisimbolidellapassione , 3marzo1667). si pp. 37-38,48n.136. vo sivedanoSalerno,Paribeni1965,pp.270,311;Kuhn-Forte2011, Gregoriano ProfanoexMuseoLateranense,inv. 10864).Perilrilie- eredi, ilmarcheseBartolomeoCapranica(MuseiVaticani, Museo famiglia diFuria ti neldocumentoquitrascritto.Ilmarmo,raffigurantei gruo, cuifannoriferimentoi“duepezzidi[...]rilievofigurato”cita- sentava comebaseunrilievofunerarioantico,inseritoinmodocon- Mura.re robba speseefatture diM.roGiuseppeMariaBarnezziCapo M.ro spettanti al’Ill’moSig.re March.eAlessandroRondaninifatti àtutta Conto eMisuradidiversilavoriMurietaltrisimilifattinelleCase figurato s.1:50”(ASC,FondoCapranica,ZacchiaRondinini890, un Depositodimarmoadunop.voltaeunapartisièrilievo Per avercalatoàbassodalled.escaleconilsolitoTirro duepezzidi strada didettoPalazzos.3 si soncalateàbassodasuoibranchidiscalaepostialPortone sportati nelripianoàCapolescaleconaverrifattounaltroTirro e gate ecalatenelpavimentodid.astanza,poiconlicurlisisontra- assieme inunsassolong.ap.mi12alt.a4lequalisisonoimbra- aver imbragarsitremezzefigureetaltregrandedelnaturaleposti mede.mo sud.oTirro de’suoilegnamietaltronelmodosud.ocon In d.astanzaadun’altrafacciatadellisuoimurisiètrasportatoil mento did.astanzas.2 stanza [...]sièimbragatolad.astatuaqualcalatonelpavi- 52 51 50 49 48 47 46 45 da partedelloscrivente. Lorenzo Ottoni(1658-1736),èin corsodipreparazioneunostudio Schlegel èpiùinclineadassegnare ilbustoaErcoleFerrata. museo diStrasburgonel1929.Come riportatodaBeyer, Ursula so unantiquarioromanoedentrò afarpartedellecollezionidel 130). un QuadrodelRomanelli”(Titi [1763]1987,p. Monastero dellaConcettione,fattacondisegnodelCastelli,doveè nell’aver concessolostudiodell’opera. Lancellotti chesiringraziasentitamenteperlagrandedisponibilità Palazzo Valentini aRoma)eunagrandefigurasedutadiHygieia. le Menade,lacosiddetta“Venere Rondanini”(oranelcortiledi zione: oltrealgruppoconitrecardinali,eranopresentiunacolossa- destinato adospitarelesculturepiùmonumentalidell’interacolle- merone” diPalazzoRondinini,l’odiernasaladaballo,erastato Salerno, Paribeni1965,pp.283-319,segnatamentep.311.Il“cam- veda ZacchiaRondinini1942,p.66. Morolli, AcidiniLuchinat1983. 17 ottobredel1744,sivedanoSalerno,Paribeni1965;Borsi, d’Arpino, eacquistatodaMargheritaAmbraconuncontrattodel Santa MariadelPopolo. momento nonidentificato,perilritrattodiNatalenellamemoriain prelato cioèmo.rNatalegiuniore”,daidentificareconilmodello,al Nell’inventario èanchesegnalatoun“bustodicretacottarapp.e Sull’opera, perlaqualesianticipa unaprobabileattribuzionea Beyer 2007.Ilbustofuacquistato daCurtDietrichnel1904pres- “Incontro aquestachiesa[SanFrancescodiPaola]vièquelladel Comunicazione oraledellaprincipessaOrettaSacchettiMassimo ASR, 30Notai,uff.10,notaioF. Parchetti,1809,pubblicatoil Sulla datadelmatrimonio,probabilmenteoccorsonel1784,si Sulla storiadelpalazzo,costruitocomeresidenzaCavalier ASC, FondoCapranica,ZacchiaRondinini1069-02,s.d. , f.n.n.).Ilmonumentodeitrecardinaliinquestafasepre- , fuvendutonel1823aiMuseiVaticani daunodegli Liberti della