«Nuova Sinistra Per I Bisogni Del 2000» Gli Altri a Difendere Il Ponte Vecchio
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03COM01A0308 ZALLCALL 13 09:36:52 08/03/96 K IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII pagina l’Unità Sabato 3 agosto 1996 6 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIntervisteIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII & CommentiIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII L’INTERVISTA DALLA PRIMA PAGINA Giuliano Amato Due mesi maledetti presidente dell’Antitrust solo una divisa che incuteva terrore o un nemico da abbatte- re, prima che potesse ancora uccidere e straziare. La prima volta che ho visto Priebke, di colpo, dal profondo del cuore e della memoria, sono riaffiorati i volti della piccola Millul, ebrea fiorentina che viveva nascosta nella cantina del mio palazzo, il viso caro di Elio Chianesi, medaglia d’oro, tortura- to fino al suicidio per la paura di parlare. E poi gli occhi seri e duri di mio padre mentre caricava il mitra per uscire con «Nuova sinistra per i bisogni del 2000» gli altri a difendere il Ponte Vecchio. E ancora, quel correre sulle macerie, con la testa curva per evitare le raffiche di mi- tra delle Ss, di Pallanti e Tagliaferri, il vecchio meccanico di biciclette. Quelli dall’altra parte, erano come Priebke: duri, ROMA. «La sinistra ha una missione storica mocratici. I forti non ne hanno mai bisogno, i alteri, carogne, senza un briciolo di pietà. Avevano degli or- —da assolvere in questo passaggio di secolo. Non molti ne avranno bisogno sempre. dini da eseguire. Punto e basta. Che cosa volevano questi ci sono più due classi contrapposte, ma siamo Teme addirittura rischi autoritari? italiani mollicci e “maccaroni”, smandolinatori e donnaioli? colpiti da una bomba a schegge di bisogni diver- Io sento tutto l’orgoglio di appartenere a quella Dovevano essere schiacciati e puniti subito. Come i martiri si e identità particolari. E dobbiamo pur chieder- famiglia che ha consentito alle democrazie di delle Ardeatine, come i gappisti torturati in via Tasso. Que- ci qual è, quale può essere, quale deve essere la sopravvivere, di affermarsi e di stabilizzarsi nel- sto, ancora, era il senso delle parole di Priebke quando, in forza politica capace di assolvere alla nuova l’Occidente europeo. Ma anche chi la dà per un memoriale e anche in aula, ha detto che la “rappresa- missione storica di rappresentare questa com- scontata come l’aria, finirà per accorgersi come, glia” era tutta colpa dei “comunisti-badogliani” di via Rasel- la. Lui, insomma, non c’entrava. Una equazione terrificante plessa realtà». Giuliano Amato è circondato dai rispetto alle divaricazioni sociali e alla parcelliz- per l’uomo che, a due passi dal buio delle Cave, leggeva a libri di autori di mezza Europa sulle nuove fron- zazione delle identità, la democraticità delle so- voce alta nomi e cognomi di coloro che, con le mani legate tiere del socialismo, quasi a cercare impulsi per cietà europee è un bene prezioso sempre insi- dietro la schiena, andavano a morire. In due mesi, ho pensa- una riflessione che scavalchi le sterili polemiche diato dal rischio autoritario. to mille volte che quel vecchio uomo, aveva tenuto in mano dell’ultima diatriba nella diaspora socialista. Ma quale forza politica può essere capace di as- le liste dei “degni di morte” per poi entrare nelle grotte piene Allora, il Mosè dei socialisti ha deciso di attra- solvere alla missione del ventunesimo secolo? E di fumo delle torce di pece, dell’odore della polvere da spa- versare il mar Rosso? come? ro e di quello orrendo di tanto sangue. A quale testa aveva appoggiato la sua mitraglietta Priebke? A quella di don Pap- Mai paragone fu più irriverente. Per un credente, Qual è la natura dei problemi? Avventatamente, pagallo, di Ugo Nicola Stame o del capitano Renato Villoresi forse blasfemo... a occhio, proviamo a stabilire qualche percen- ? Soldato, onore di soldato, obbedienza agli ordini. Che schi- Ma mai metafora fu più chiara, dopo la dissolu- tuale, così per rendere l’idea: per un quinto di li- fo. Così, per due mesi, l’ho guardato, in faccia, negli occhi. zione del Psi e la diaspora socialista. vello nazionale, per tre quinti di livello europeo, Studiavo le sue mani, mentre tamburellava nervoso sul tavo- Io non sono certo Mosè: Dio me ne guardi. Ma se 03COM01AF01 per un quinto di livello mondiale. Allora, solo lo. Una mattina ho visto che in aula, sotto il tavolo, si stava proprio trova la metafora efficace, le dirò che se forze politiche che abbiano radicamento, di- sfilando i mocassini. Poco, appena un po’. Per un vecchio oggi Mosè esistesse, forse condurrebbe il suo mensioni e respiro sufficienti ad essere incisivi a come lui, i piedi liberi sono una grande cosa. Dunque, un segno di banale e straordinaria umanità. Uguale a quello di popolo più negli Stati Uniti che in Israele. questi tre livelli possono assolvere la missione. tanti vecchi. Poi ho guardato per ore e ore, la nuca di Prie- Perché gli Stati Uniti? Di fronte a tutte le tensioni che si prefigurano, io bke, bianca ,biancae,inalto,icapelli radi. Ho cercato, Perché quello è il paese in cui uomini e donne di non vedo altro che la continuazione con stru- ogni mattina, di capire. Leggevo negli occhi di Priebke. Capi- popoli diversi, culture diverse, tradizioni diverse menti nuovi, molto più liberali, anzi: liberal, del- re: volevo soltanto provare ad arrivare appena un po‘ dentro hanno avuto il coraggio di fondare un mondo la missione che la famiglia socialista ha assolto il cuore, in un angolino dell’anima. La condanna storica del nuovo, con una unica forte identità che non si nel XX secolo nazismo e del fascismo, non si discute, la realtà delle torture alimenta di nostalgie del passato ma si misura E però la famiglia europea esprime soluzioni e dell’orrore dei campi di sterminio sono un immane delitto con le incognite del futuro. anche diverse per questo processo di rappre- contro l’umanità. Lo sappiamo tutti. Ma lì, davanti a me, per due mesi, non c’era la storia, c’era un uomo, un vecchio uo- E se il popolo della diaspora si abbandonasse a sentanza dei nuovi bisogni e delle diverse iden- mo che camminava impettito, con lo sguardo duro, altero, più effimeri idoli, dove andrebbe il moderno tità. Alcune delle quali ancora sconfitte. Allora? insofferente. Quello sguardo, nei nove mesi dell’occupazio- Mosè? È vero, se la politica recepisce ma si autoconfina ne di Roma, aveva seminato terrore e panico. Da solo non andrebbe né in Israele né negli Stati dentro alcune di queste identità particolari, i ter- Mi tornava in mente Primo Levi e il suo “ Se questo è un Uniti, anche perché dubito che Domineddio mini del problema non cambiano. Un partito so- uomo”. E quando ascoltavo il difensore parlare di “rappresa- aprirebbe le acque. Starebbe lì, sulla riva del cialista come quello tedesco, che sfugge al vec- glia legittima e proporzionata”, mi veniva alle labbra l’invetti- mar Rosso, isolandosi dalla vita dell’Egitto, per chio statalismo cercando di autoidentificarsi da va di Piero Calamandrei quando Kesselring aveva detto che coltivare in compagnia dei suoi libri la speranza un lato con l’ambientalismo, dall’altro con l’an- gli italiani avrebbero dovuto erigergli un monumento perché di poter condividere, prima o poi, con il suo po- timilitarismo e, dall’altro ancora, con la fronda lui avrebbe potuto ordinare di uccidere molta più gente. Co- polo un’evoluzione che scaturisca dalla matura- all’europeismo, credendo di poter compensare si‘ computavo con la memoria, sbagliando e strambottando, zione di idee e propositi. Rispondere a quella bomba a schegge di bisogni diversi e ce noi, se si è autocriti- la perdita nella parte più consistente della socie- quel “ Lo avrai camerata Kesserling il monumento che vuoi Fuor di metafora, Amato, se non ha senso per da noi italiani/ ma con che pietra costruirlo toccherà a noi identità particolari che sarà la società prossima ventura: ec- ci, o voi, se si è critici, tà tedesca con alcuni pizzichi di opinioni parti- deciderlo/ coi sassi affumicati dei piccoli borghi incendiati/ un socialista immaginare di rientrare nei vecchi siamo, o siete, supera- colari, rischia di condannarsi ancora alla mino- col silenzio duro come macignio dei nostri compagni tortu- confini, può bastare allargare la frontiera a un co la sfida e la missione storica che attende la sinistra italia- ti, perché abituati a rità. rati/...”. Dio, perché quell’epigrafe non mi tornava in mente socialismo europeo la cui tradizione è anch’es- na e mondiale. Giuliano Amato riflette ad alta voce, esalta rappresentare i vecchi Sbaglio o sul quel riferimento all’ambientali- com’e in realtà? Dovevo, volevo, cercare di capire Priebke, sa datata? la funzione storica avuta dalla famiglia socialista in questo lavoratori dipendenti; smo c’era un accento italiano? l’uomo Priebke, e non l’essere in divisa nera che picchiava e Idea passatista è il voler