Cellino San Marco – – Latiano – Provincia di ASL/BR1

Piano di Zona – Ambito Territoriale nr. 4 2005 – 2007 – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna AUSL BR/1

INDICE DEL PIANO

Pg.

PREMESSA 1

Riferimenti legislativi ……………………………………………………………………………………… 18

Capitolo I – La relazione sociale dell’Ambito territoriale

1.1 Contesto Socio-Economico di ambito e caratteristiche strutturali della popolazione ………………… 25

1.2 Dall’analisi dei bisogni all’offerta di servizi e spesa sociale…………………………………………… 41

1.3 Rilevazione dati sui servizi socio-sanitari del distretto nr. 4 della AUSL BR1…………………………. 79

1.4 Analisi della spesa sociale dell’Ambito in rapporto alla trasversalità delle aree e al sistema di ambito 85

1.5 Carenze a cui il Piano di Zona deve fornire prioritariamente risposte ………………………………… 87

Capitolo II – Gli obiettivi strategici e le priorità del Piano

2.1 Gli obiettivi generali di crescita del sistema di welfare locale ……………………………………… 91

2.2 Obiettivi specifici per area prioritaria di intervento e tipologie dei servizi da potenziare ……………. 96

2.3 La rete dei livelli essenziali di assistenza ……………………………………………………….……… 118

2.4 Compiti ruoli e strategie per l’integrazione socio sanitaria …………………………………………… 120

2.5 La qualità del sistema sociale ………………………………………………………………………… 122

2.6 Le azioni di sistema …………………………………………………………………………………… 126

2.7 Le azioni sperimentali ………………………………………………………………………………… 129

Progetti proposti dalla Provincia di Brindisi ……………………………………………………………. 131

Capitolo III – Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito

3.1 La gestione associata tra comuni per l’esercizio delle funzioni Sociali ……………………………… 134

3.2 Il percorso di associazionismo intercomunale………………………………………..……………... 136

3.3 Criteri e motivazioni in ordine alle forme di gestione dei servizi socio-assistenziali ………………… 144 3.4 L’Ufficio di Piano ed il regolamento per il funzionamento dell’UdP. La dotazione di risorse umane, i 151 flussi informativi ed i nessi procedurali tra UdP e Comuni.

3.5 Il monitoraggio e la valutazione del Piano di Zona …………………………………………………… 157

Capitolo IV – La programmazione finanziaria

4.1 Il quadro di risorse dell’ Ambito nr. 4 per fonte di finanziamento ………………………… 160

4.2 L’allocazione delle risorse disponibili per area prioritaria …………………………………………… 164

4.3 Spesa sociale pro – capite dei Comuni e spesa sociale pro – capite dell’Ambito ……………………… 176

Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

PPrreemmeessssaa

La legge n° 328 /2000 ha apportato una grande innovazione nel campo dei Servizi Sociali, infatti, adottando quello che è il principio dell’art.128 del decreto legislativo, ha stabilito che i servizi sociali siano da intendersi come “prestazione di servizi gratuiti ed a pagamento e prestazioni economiche al fine di rimuovere e superare tutte le difficoltà socio-economiche che i cittadini possono incontrare nel percorso della propria esistenza”. Nell’ottica di questa nuova concezione, una importante novità è quella dell’aver delineato un “Welfare plurale” che vede i poteri e le responsabilità condivise e, soprattutto, il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati che hanno un ruolo fondamentale nella progettazione e realizzazione dei servizi. I soggetti pubblici coinvolti nella programmazione, progettazione e realizzazione di un sistema integrato di servizi socio-sanitari, ognuno per quanto è di propria competenza, sono: Comuni, Province e Regione, nonché, a garanzia della ulteriore tutela dei diritti dei cittadini, i soggetti del privato sociale (Terzo Settore ), le organizzazioni sindacali, gli altri enti ed istituzioni pubbliche (Scuole, ASL, Ministero di Grazia e Giustizia – Servizio Sociale Adulti e Servizio Sociale Minori ecc.). La nuova normativa, quindi, ha stabilito come condizione essenziale per poter operare il rispetto del principio di sussidiarietà, da intendersi non come divisione rigida delle competenze ma come il convergere di molteplici e diverse abilità e risorse su una medesima problematica sociale. La Legge n° 328/2000 ha soprattutto inteso guidare i Comuni verso una gestione associata dei servizi, al fine di costruire un sistema integrato di servizi sociali che possa coniugare tra loro i seguenti principi fondamentali: a) solidarietà ed efficienza; b) efficacia ed economicità; c) qualità degli interventi e loro razionalizzazione.

Emerge, con maggiore evidenza, il ruolo centrale e peculiare del Comune, titolare delle funzioni amministrative svolte a livello locale che partecipa alla programmazione regionale, poiché chiamato ad elaborare il Piano Sociale di Zona, garantendone l’attuazione, promuovendo la costituzione di accordi di programma e di rapporti con il Terzo Settore, Istituzioni Pubbliche ed Organizzazioni Sindacali, verificando e valutando i risultati ed i processi implementati.

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La Regione Puglia con la legge n°17 del 25/8/03, attuativa della legge quadro n°328 dell’8/11/00, disciplina il nuovo Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali in Puglia. Detta, inoltre, “quelli che sono i principi e gli indirizzi della programmazione generale in materia di politiche sociali e dispone, altresì, che la programmazione dei servizi avvenga attraverso la definizione di specifico Piano Regionale attuato attraverso i Piani di Zona definiti dai Comuni singoli o associati”. La Regione Puglia ha definito “la zona” come ambito coincidente con i Distretti Sanitari, in quanto deve rappresentare l’ambito di pianificazione strategica e di programmazione attuativa del sistema dei servizi alla persona, sia in campo sociale che in quello sanitario.

Il Piano di Zona è “lo strumento fondamentale attraverso il quale i Comuni, con il concorso di tutti i soggetti attivi nella progettazione, possono designare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, con riferimento agli obiettivi strategici, agli strumenti realizzativi e alle risorse da attivare”. Pertanto, nell’attuazione di quanto previsto dal Piano Sociale Regionale - approvato con delibera n° 1104 del 04/08/2004 - e dalle Linee Guide ed atti d’indirizzo e coordinamento per l’attuazione del Piano Sociale Regionale, l’Ambito Territoriale n° 4 ha predisposto il Piano di Zona che ha visto coinvolti tutti i soggetti attivi nella programmazione (Comuni, ASL BR/1, associazioni di volontariato, cooperazione sociale, sindacati, enti ed istituzioni pubbliche: Scuole, Ministero di Grazia e Giustizia – Servizio Sociale Adulti e Servizio Sociale Minori, parrocchie). Il Piano di Zona, della durata triennale, è stato definito dai Comuni associati, d’intesa con l’ASL, sulla base delle indicazioni del Piano Sociale Regionale e con la partecipazione dei soggetti di cui all’art.1 della sopracitata legge che, attraverso specifiche forme di concertazione, concorrono, con proprie risorse, alla realizzazione del Piano. Al fine di realizzare un sistema integrato di servizi socio-sanitari la L.R. n°13/02 ha stabilito gli ambiti territoriali, attori di tale programmazione, specificando la loro corrispondenza alle circoscrizioni territoriali dei distretti socio-sanitari della Puglia e dando atto che il comune capofila dell’ambito territoriale è da identificarsi con quello sede del distretto socio-sanitario. Alla luce di quanto determinato dalla suddetta legge, il Distretto socio- sanitario/ambito n°4 risulta composto dai seguenti comuni: Cellino S. Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, Sandonaci, San Pancrazio, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre S. Susanna, con il comune di Mesagne sede del distretto socio-sanitario. Prima di analizzare il percorso sostenuto finalizzato all’elaborazione del Piano di Zona dell’Ambito territoriale n°4 e onde poter meglio valutare il lavoro svolto, è doveroso avanzare alcune considerazioni. La predisposizione del suddetto Piano di Zona non ha rappresentato un percorso semplice, dovendo cimentarsi con un nuovo modo di lavorare, passando, cioè, da una logica gestionale autonoma dell’esistente ad una logica di programmazione integrata. Questo ha comportato che tutti i soggetti attivi mostrassero perplessità ed incertezze durante lo svolgimento delle varie fasi di costruzione del Piano di Zona . Ciò nonostante ha prevalso un confronto positivo, sostenuto da una sinergia operativa che ha consentito di superare le difficoltà metodologiche e contenutistiche.

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Altro aspetto positivo riscontrato è stato l’assiduo impegno, espresso collegialmente, sia da parte della compagine politica, che ha recepito l’importanza del Piano Sociale di Zona ed il radicale mutamento da prodursi nella nostra realtà territoriale, sia da parte del Gruppo Tecnico e dei soggetti attivi che hanno messo a disposizione la propria professionalità, cultura, esperienza e volontà di operare. Grande impegno si è potuto riscontrare nel lavoro svolto dall’ASL/BR1 che ha partecipato, sin dall’inizio, alla predisposizione del Piano di Zona, con spirito non solo di collaborazione ma anche di confronto con quelle che sono le realtà dei Comuni e delle loro esigenze. Importante è stato il contributo dato dal Terzo Settore, dalle Istituzioni Pubbliche, dai servizi del Ministero di Grazia e Giustizia e le Organizzazioni Sindacali. Tutti hanno lavorato con un unico intento, attivando la necessaria riflessività, confrontandosi e arricchendo le idee progettuali, cercando di individuare ipotesi di lavoro che prefiguravano la rete dei servizi e del welfare locale e che vengono illustrate nel Piano di Zona. Negli incontri con i suddetti soggetti si sono analizzati e valutati i bisogni emergenti nei Comuni, facenti parte dell’ambito, nonché i servizi da attivare o potenziare, soffermandosi sui punti deboli delle politiche sociali sino ad ora agite e, pertanto, sulle priorità di intervento. Da un attento esame di quanto sopra, sono emersi i seguenti nodi di criticità, per altro, rilevabili diffusamente nella società odierna come: a) il consistente invecchiamento della popolazione - da ciò il bisogno di una nuova cultura della domiciliarità, al fine di ridurre il fenomeno della istituzionalizzazione e quindi l’allontanamento dell’anziano dal contesto familiare; b) l’emergere del disagio minorile e giovanile, quale fascia più debole e fragile della società, che richiede nuove tipologie di intervento ; c) il problema della disabilità, per il quale si sollecitano interventi di integrazione scolastica e sociale, nonché la realizzazione di strutture residenziali protette (“Dopo di noi”); d) la presenza di immigrati che richiede interventi rivolti all’integrazione scolastica e sociale; e) la carenza di lavoro e di abitazioni che, sostenendo l’aumento di richieste economiche e la necessità di interventi rivolti ad una politica abitativa e diretta all’inclusione sociale di particolari categorie di utenza, rimandano a servizi alternativi come ad esempio la fornitura pasti, distribuzione pasti a domicilio e /o servizio mensa, assegno di assistenza e servizi a persone sole, centro di pronta accoglienza per adulti. f) la necessità di interventi a sostegno della tutela della salute mentale, prevedendo la realizzazione di strutture di accoglienza, interventi di formazione, inserimento professionale ed integrazione socio-culturale; g) una diffusa multiproblematicità della realtà sociale territoriale rispecchiante una complessità di dinamiche socio-economiche e tale da evidenziare una forte esigenza di servizi di segretariato sociale professionale, nonchè la necessità di potenziare gli organici degli Enti pubblici, le dotazioni strutturali ed infrastrutturali e dei mezzi operativi; risultano assenti i servizi di telesoccorso e tele assistenza.

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Il processo di programmazione per la stesura del Piano, determinato soprattutto da un’ampia partecipazione e coinvolgimento di tutte quelle forze sociali, impegnate nel costruire una società più vivibile a dimensione uomo, ha comportato una serie di passaggi necessari : a) Raccogliere informazioni in relazione ai bisogni, prima del territorio comunale poi dell’ambito, rispetto agli obiettivi di priorità sociale indicati nel piano sociale regionale: 1) Responsabilità familiari (sostegno e aiuto alla persona e alla famiglia) 2) Politiche per i minori .Lotta all’abuso e maltrattamento 3) Persone anziane 4) Persone con disabilità 5) Dipendenze 6) Salute Mentale 7) Contrasto alla povertà 8) Azioni di sistema b) Raccogliere informazioni sui servizi esistenti sul territorio comunale e poi dell’ambito territoriale composto dai nove Comuni (Mesagne, Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Torre S. Susanna, Torchiarolo, Sandonaci, San Pietro Vernotico, San Pancrazio).

Il lavoro di raccolta dati è avvenuto mediante la compilazione di schede informative e schede di rilevazione della spesa sociale relative alle attività in corso, al numero dell’utenza fruitrice dei servizi, ai servizi esistenti, alle modalità di gestione ed i servizi erogati dall’ASL/BR1, riguardanti l’anno 2003.

Successivamente, si è predisposta una lettura critica dei bisogni e dei servizi esistenti nell’ambito, individuando per ogni area d’intervento quelli che sono i punti di criticità e i punti di forza onde poter definire i seguenti interventi:

a. Interventi informativi di accompagnamento e/o orientamento delle famiglie per l’accesso ai servizi erogati in favore di minori, anziani, giovani, nelle loro diverse forme; b. Interventi di sostegno familiare; c. Interventi rivolti all’integrazione sociale in favore di gruppi di cittadini (anziani, minori, disabili) per favorire l’aggregazione e la coesione sociale; d. Interventi di sostituzione del nucleo familiare quando lo stesso non ha la capacità o è impossibilitato ad occuparsi della gestione familiare; e. Interventi sociali di pronto intervento quando, per effetto di particolari condizioni socio-economiche precarie, gli utenti richiedono prestazioni urgenti; f. Interventi sostitutivi a quello economico, in caso di urgenza, fornitura pasti mediante distribuzione pasti a domicilio e/o servizio mensa, assistenza e servizi a persone sole e centro di pronta accoglienza per adulti;

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g. Interventi in favore di soggetti disabili psichici con strutture di accoglienza, corsi di formazione ed inserimento professionale, ed integrazione socio-culturale; h. Interventi in favore degli immigrati mediante strutture di prima accoglienza, mediazione linguistica e culturale, intermediazione abitativa, inserimenti lavorativi agevolati ; i. Interventi finalizzati ad azioni di contrasto alla povertà ed inclusione sociale mediante tirocini formativi, borse lavoro, contratti di formazione professionale in collaborazione con le imprese.

Infine, sono da annoverare tra gli strumenti utilizzati per la predisposizione della prima parte del Piano, i seguenti organismi:

a) Tavolo politico: Coordinamento Istituzionale

b) Tavolo tecnico : Gruppo Tecnico dell’Ufficio di Piano

c) Tavoli di concertazione.

Presso il Comune di Mesagne, individuato comune capofila in quanto sede del distretto socio-sanitario si è, mediante la Conferenza dei Sindaci dei 9 Comuni facenti parte del distretto (Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, Sandonaci, San Pancrazio, San Pietro, Torchiarolo), sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra i Comuni interessati e l’ASL/BR1 che fissa le prime regole della comune operatività, impegnandosi a realizzare, in forma associata, sul territorio dell’ambito un Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali mediante la costruzione del Piano di Zona. Con il medesimo atto si è costituito il Coordinamento Istituzionale, organo politico composto dagli Assessori ai Servizi Sociali delegati dai rispettivi Sindaci. Gli stessi hanno individuato nell’Assessore del Comune capofila, Mesagne, il Presidente del Coordinamento Istituzionale. Il Coordinamento ha svolto funzioni di indirizzo strategico e di programmazione del Piano di Zona. Rappresentando l’organo decisionale, ha individuato i passaggi da compiere per la progressiva costruzione del medesimo Piano, in relazione al perseguimento degli obiettivi e delle finalità prefissate.

Il Coordinamento Istituzionale, per un confronto politico più ampio, ha voluto che, all’interno dell’ambito territoriale n° 4, fossero istituiti i seguenti tre Tavoli di Concertazione separati:

1) Terzo settore;

2) Istituzioni Pubbliche (Scuole , Ministero di Grazia e Giustizia - Sezione adulti e minori);

3) Organizzazioni Sindacali.

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Le riunioni con i rappresentanti delle tre categorie, tenute presso il Comune Capofila e presieduti ogni volta da uno o più rappresentanti del Coordinamento Istituzionale, con la presenza costante del Presidente del Coordinamento, sono state circa tre per ogni soggetto per un totale di nove incontri.

Le competenze dei tavoli di concertazione sono state:

I. l’analisi dei bisogni territoriali al fine di determinare una loro gerarchizzazione;

II. l’individuazione delle priorità e dei settori innovativi;

III. la qualificazione della spesa attraverso la riduzione delle aree di sprechi e di duplicazione degli interventi;

IV. l’attivazione di tutte le risorse che l’ambito è in grado di mettere in campo.

Al fine di far partecipare tutti i soggetti interessati, ogni Comune dell’ambito ha dato opportuna informazione e sostenuto la necessaria sensibilizzazione sulle opportunità rappresentate in materia, con specifico manifesto. Con tale mezzo si è proceduto alla convocazione di tutti i soggetti facenti parte del terzo settore, istituzioni pubbliche e organizzazioni sindacali, al fine di illustrare loro i contenuti della legge 328/00, della legge regionale n.17/2003 e del Piano Sociale Regionale per offrire supporto consulenziale all’elaborazione del Piano. Per rendere operativo quanto previsto dal Piano Sociale Regionale si è richiesta la nomina di un rappresentante per ogni settore di ogni Comune facente parte dell’ambito. Il Coordinamento Istituzionale ha, quindi, definito un calendario di incontri separati con i rappresentanti di tutti i Comuni del terzo settore, istituzioni pubbliche e organizzazioni sindacali, con i quali ha avuto momenti di confronto politico.

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Tavolo di concertazione: TERZO SETTORE

I rappresentanti di associazioni, cooperative sociali e parrocchie, costituenti il Terzo Settore, nel primo incontro, hanno effettuato un’analisi dei bisogni e servizi esistenti, sia nel territorio di ogni singolo Comune che nell’ambito territoriale del Distretto socio-sanitario n°4. Gli stessi hanno evidenziato la necessità di un ulteriore incontro nel quale avrebbero sottoposto all’esame del Coordinamento una proposta unica di programmazione. Il terzo settore, nella proposta presentata (cfr. allegato al Piano di Zona ) ha espresso la necessità di realizzare strutture protette per disabili così come previsto nel progetto “Dopo di noi”, condividendo, altresì, l’analisi dei bisogni e la mappatura dei servizi dell’Ambito Territoriale n° 4, elaborata dal Gruppo Tecnico dell’Ufficio di Piano, che di seguito si riporta in sintesi:

Area A Responsabilità familiare

Dall’esame analitico, i bisogni emergenti confluiscono in: a. richiesta di consulenza e mediazione familiare e sostegno alla genitorialità (supporto famiglie) ; b. integrazione al reddito familiare (supporto economico).

Tali bisogni, collegati all’esigenza di raggiungimento dell’autonomia economica del nucleo, vengono ulteriormente dimostrati dall’ingente dato relativo alla richiesta di orientamento professionale e lavorativo. Si specifica che emerge la necessità di un’attenta politica del lavoro. Si evidenzia, altresì, il bisogno di Comunità Alloggio per madri con figli.

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Area B Diritti dei minori

Si riesce a riscontrare un’adeguata presa in carico dei bisogni relativi alle attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche dei minori, mentre rimangono non pienamente soddisfatti altri bisogni riconducibili alla necessità di garantire interventi ed attività finalizzate al sostegno educativo - formativo e scolastico. Rimane elevato il numero dei ricoveri dei minori presso strutture (case famiglia, istituti assistenziali) con un notevole costo a carico dell’amministrazione comunale; questo dato evidenzia il bisogno di interventi di: v educativa domiciliare; v affido familiare; v accoglienza diurna. mentre per le fasce adolescenziali emerge come rilevante il bisogno di informazione ed orientamento scolastico e professionale, collegato alla costruzione del processo di autonomia. Risulta necessario pianificare interventi di apprendistato ed inserimenti agevolati a favore dei giovani in cerca di prima occupazione. Si registra, altresì, l’esigenza di dare risposte ai bisogni di:

Ø Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche Ø Attività estive per minori Ø Attività di informazione e orientamento giovani Ø Centro socio educativo diurno Ø Asilo Nido Ø Ludoteca

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Area C Autonomia delle persone anziane

I bisogni emergenti si focalizzano in due punti :

a) supporto funzionale domiciliare (A.D.A.); b) integrazione reddituale che, seppure garantita, non copre la domanda.

Tali bisogni richiamano la necessità di articolare una complessiva politica rivolta agli anziani attraverso servizi innovativi, quali :

1) l’integrazione tra assistenza domiciliare sociale e sanitaria; 2) l’affido anziani in convivenza e affido di supporto; 3) sostegno all’autonomia e/o assistenza dell’anziano in contesti relazionali e di tipo familiare scongiurando il rischio di istituzionalizzazione; 4) il bisogno di socializzazione ed aggregazione che è rilevante ma viene in parte soddisfatto dalla struttura esterna.

Sono emersi, inoltre, bisogni relativi a: · servizi di prossimità, · tutor per anziani, · assistenza domiciliare continuativa, · assistenza domiciliare malati di Alzheimer, · centri diurni per anziani autosufficienti, · contributi per partecipazione ad attività socio culturali e di socializzazione.

Parimenti si registra, in alcuni comuni dell’Ambito, una totale carenza di strutture quali : Case di Riposo, Case alloggio e Gruppi appartamento; Si evidenzia, altresì, la mancata integrazione tra Comuni ed ASL ai fini della completezza del servizio A.D.I. (Servizi di cura alla persona , ecc…).

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Area D Disabili

Rispetto all’ambito di riferimento, che presenta una generale lacunosità, i bisogni emergenti sono:

1) aiuto alla persona in un contesto di supporto familiare; 2) sostegno nei processi di autonomia e di inserimento sociale; 3) servizi di contrasto all’abbandono e all’isolamento per i soggetti privi di sostegno parentale (case alloggio ed affidamento).

Rispetto al secondo bisogno emerge la necessità di attivare percorsi di formazione mirata, esperienze di tutoraggio professionale, inserimenti lavorativi protetti. Si condivide l’analisi del Comune capofila. Gli altri comuni evidenziano l’esigenza del trasporto sociale per gli studenti, considerata l’assenza di Scuole Superiori nell’ambito comunale; Si evidenzia, altresì, la necessità di interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, nonchè la necessità di organizzare delle Vacanze per disabili.

Area E Immigrati

La consistente presenza sul territorio di nuclei familiari extra-comunitari stanziali, comporta l’elaborazione di un piano organico di settore per il superamento degli interventi episodici e frammentari finora attuati.

Le priorità risultano essere:

1) intermediazione abitativa; 2) intermediazione linguistica-culturale; 3) alfabetizzazione.

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Mentre per il comune capofila la rilevante presenza sul territorio ha comportato la necessità di evidenziare i bisogni registrati , non emergono particolari bisogni per alcuni comuni dell’ambito.

Emerge fortemente l’esigenza di interventi di intermediazione abitativa e lavoro, la necessità di contributi economici.

Area F Interventi per inserimento sociale dei soggetti con dipendenze

Il bisogno registrato dal Servizio Sociale comunale riguarda il reinserimento sociale e lavorativo. Si condivide l’analisi del Comune Capofila. Si segnala, altresì, la necessità di interventi mirati alla prevenzione ed al reinserimento sociale, culturale e lavorativo dei soggetti con dipendenze.

Area G Azioni di contrasto alla povertà ed altri interventi di inclusione sociale

Premesso che il concetto di povertà, alla luce della contingente recessione economica va aggiornato sui nuovi parametri sociali e reddituali, si precisa che tutti gli interventi predisposti a sostegno della famiglia risultano inadeguati e insufficienti.

I bisogni emergenti riguardano interventi di : 1) intermediazione abitativa; 2) interventi per l’inclusione sociale (detenuti ed ex-detenuti); 3) interventi abitativi di emergenza;

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4) assistenza economica.

Vengono, inoltre, indicati i seguenti bisogni :

1) l’esigenza della fornitura dei pasti ai cittadini meno abbienti: § Distribuzione pasti a domicilio § Servizio mensa;

2) assegno di assistenza e servizi a persone sole ;

3) Centro di pronta accoglienza per adulti .

Area H Azioni di sostegno alla tutela della salute mentale

Il bisogno emergente è quello del sostegno economico per l’inserimento lavorativo ed attività socio-riabilitative.

Area J Azioni trasversali e di sistema

La tipologia del territorio e la complessità delle dinamiche socio- economiche esprimono una forte esigenza di servizi di segretariato sociale professionale, solo in parte soddisfatte dalle risorse attivate dall’ente comunale. Completamente assenti risultano essere i servizi di teleassistenza e telesoccorso. Considerevole è stato l’investimento effettuato in direzione della comunicazione ed al sostegno e promozione della partecipazione attiva nonché per la progettazione e lo sviluppo del sistema informativo. Quasi tutti i comuni dell’ambito registrano la completa assenza di figure professionali in ruolo.

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Inoltre, è emerso che, in nessun comune, l’organico risulta essere adeguato in rapporto alla popolazione residente nel territorio comunale. Tutti i comuni dell’ambito condividono la necessità di effettuare ulteriori investimenti in direzione del potenziamento degli organici e della dotazione di strutture, infrastrutture e mezzi operativi.

15 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavolo di concertazione: ISTITUZIONI PUBBLICHE

Con le Istituzioni Pubbliche (scuole elementari, medie inferiori e medie superiori e rappresentanti del Ministero di Grazia e Giustizia - Servizi minori e adulti), si sono avuti, analogamente, due incontri. Nel primo, si è discusso sull’analisi dei bisogni e mappatura dei servizi elaborati dal gruppo tecnico e successivamente, nel secondo incontro, si sono presentate le seguenti proposte operative :

Area “Responsabilità familiari” sostegno alla genitorialità, sportello di ascolto.

sportello socio psico-pedagogico, attività extra scolastiche, attività e centri per favorire l’aggregazione di bambini e adolescenti, sportello giovani, centro sociale di Area “Diritti dei Minori” promozione socio culturale e per l’aggregazione giovanile, formazione professionale per adolescenti e alternanza scuola/lavoro, trasporto sociale.

percorsi formativi integrati, tirocini Area “Disabili” formativi finalizzati all’inserimento, laboratorio protetto, centro socio riabilitativo.

attività di integrazione e mediazione socio culturale, centro di Area “Immigrati” accoglienza.

tirocini formativi, borse lavoro, Area “Contrasto alla povertà ” contratti di formazione professionale in collaborazione con le imprese. 16 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavolo di concertazione: ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Con le Organizzazioni sindacali, infine, ci si è confrontati sui problemi e le emergenze del territorio dell’ambito, sulle priorità e sulle finalità da perseguire. Si sono effettuati due incontri e si è concordata la proposta univoca di seguito sintetizzata.

AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI

Si condivide l’analisi dei bisogni stilata dal gruppo tecnico di piano.

AREA DIRITTI DEI MINORI

Affidamento familiare, sportelli di ascolto, attività extra scolastiche, attività di formazione e reinserimento sociale.

AREA AUTONOMIA DELLE PERSONE ANZIANE

Centro di accoglienza diurna per anziani non autosufficienti, servizi domiciliari per favorire la permanenza delle persone anziane nel proprio ambiente familiare, segretariato sociale.

AREA SOSTEGNO PER I CITTADINI CON DISABILITÀ

17 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Attività di integrazione socio culturale, centri diurni, orientamento e inserimenti lavorativi agevolati.

AREA INTERVENTI PER GLI IMMIGRATI

Strutture di prima accoglienza, mediazione linguistica e culturale, intermediazione abitativa, inserimenti lavorativi agevolati.

AREA INTERVENTI PER IL REINSERIMENTO DEI SOGGETTI CON DIPENDENZE

Interventi di prevenzione primaria, servizi di promozione dell’aggregazione di bambini, adolescenti e giovani, attività per la formazione e l’inserimento lavorativo.

AREA AZIONI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ E INTERVENTI PER L’INCLUSIONE SOCIALE

Politica abitativa, interventi economici ad integrazione del reddito.

AREA AZIONI DI SOSTEGNO DELLA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE

Strutture di accoglienza, interventi di formazione ed inserimento professionale, interventi per l’integrazione socio culturale.

18 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Nel rispetto di quanto previsto dal Piano Regionale delle Politiche Sociali e nella logica della gestione associata di servizi, si è inteso coinvolgere nel percorso della programmazione del sistema integrato dei servizi sociali, la Provincia, il cui apporto è di grande rilevanza per poter ottimizzare i servizi, soprattutto per la progettazione di servizi sociali sovrambito; ciò sia per il principio della economia di scala per il costo di erogazione di determinati servizi, sia per l’esperienza della stessa Provincia. Si è, quindi, condiviso di inserire nel Piano di Zona, progetti relativi a servizi già dalla medesima erogati come: Ø Servizi di supporto all’istruzione di videolesi e audiolesi; Ø Interventi e servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per alunni diversamente abili, frequentanti le scuole superiori. Si intende, altresì, attivare sovrambito i seguenti servizi: 1. lo sportello di informazione ed orientamento per gli immigrati, con annesso laboratorio multiculturale; 2. le strutture residenziali per disabili gravi senza il necessario supporto familiare (progetto “Dopo di Noi”) con l’apporto dei Comuni, ASL e del Terzo Settore.

Il Tavolo tecnico è stato costituito dai Responsabili dei Servizi Sociali dei nove Comuni dell’ambito e dagli operatori sociali, nonché dall’Assistente Sociale del Distretto BR/1 n° 4. La Segreteria Tecnica è stata individuata nel personale del Comune capofila. La funzione di Responsabile dell’Ufficio di Piano è stata attribuita alla Dirigente dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune capofila, che rappresenta lo stesso Ufficio di Piano all’interno del Coordinamento Istituzionale:

I compiti del tavolo sono stati quelli di: A. codificare i bisogni B. leggere la mappa dei servizi in chiave valutativa C. elaborare proposte operative sulla base delle priorità espresse dall’organo politico e dai soggetti attori sociali del territorio coinvolti nelle politiche sociali (terzo settore, istituzioni pubbliche, organizzazioni sindacali ecc) D. compilazioni delle schede indicate nel piano sociale regionale, mappatura dei bisogni e dei servizi E. elaborazione e stesura del piano di zona. 1° parte.

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Legge 8 novembre 2000, n°328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 265 del 13 novembre 2000 – Supplemento ordinario n° 186).

In particolare si vedano gli artt. 19 e 22:

art. 19 “ Piano di zona”:

1. I comuni associati, negli ambiti territoriali di cui all’articolo 8, comma 3, lettera a), a tutela dei diritti della popolazione, d’intesa con le aziende unità sanitarie locali, provvedono, nell’ambito delle risorse disponibili, ai sensi dell’articolo 4, per gli interventi sociali e socio-sanitari, secondo le indicazioni del piano regionale di cui all’articolo 18, comma 6, a definire il piano di zona, che individua: a) gli obiettivi strategici e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi per la relativa realizzazione; b) le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e professionali, i requisiti di qualità in relazione alle disposizioni regionali adottate ai sensi dell’articolo 8, comma 3, lettera h); c) le forme di rilevazione dei dati nell’ambito del sistema informativo di cui all’articolo 21; d) le modalità per garantire l’integrazione tra servizi e prestazioni; e) le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali, con particolare riferimento all’amministrazione penitenziaria e della giustizia; f) le modalità per la collaborazione dei servizi territoriali con i soggetti operanti nell’ambito della solidarietà sociale a livello locale e con le altre risorse della comunità; d) le forme di concertazione con l’A.S.L. locale e con i soggetti di cui all’articolo 1, comma 4.

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2. Il piano di zona, di norma adottato attraverso accordo di programma, ai sensi dell’articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni, è volto a: a) favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto, nonché a responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi; b) qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione di cui al comma 1, lettera g); c) definire criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun comune, delle aziende unità sanitarie locali e degli altri soggetti firmatari dell’accordo, prevedendo anche risorse vincolate per il raggiungimento di particolari obiettivi; d) prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a realizzare progetti di sviluppo dei servizi. 3. All’accordo di programma di cui al comma 2, per assicurare l’adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie, partecipano i soggetti pubblici di cui al comma 1 nonché i soggetti di cui all’articolo 1, comma 4, e all’articolo 10, che attraverso l’accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano.”

art. 22 “ Definizione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”

1. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche, e la definizione di percorsi attivi volti ad ottimizzare l’efficacia delle risorse, impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte. 2. Ferme restando le competenze del Servizio sanitario nazionale in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, nonché le disposizioni in materia di integrazione socio- sanitaria di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, gli interventi di seguito indicati costituiscono il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi secondo le caratteristiche ed i requisiti fissati dalla pianificazione nazionale, regionale e zonale, nei limiti delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali, tenuto conto delle risorse ordinarie già destinate dagli enti locali alla spesa sociale: a) misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito e servizi di accompagnamento, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora;

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h) misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita quotidiana; c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; d) misure per il sostegno delle responsabilità familiari, ai sensi dell'articolo 16, per favorire l'armonizzazione del tempo di lavoro e di cura familiare; e) misure di sostegno alle donne in difficoltà per assicurare i benefici disposti dal regio decreto legge 8 maggio 1927, n. 798, convertito dalla legge 6 dicembre 1928, n. 2838, e dalla legge 10 dicembre 1925, n. 2277, e loro successive modificazioni, integrazioni enorme attuative; i) interventi per la piena integrazione delle persone disabili ai sensi dell'articolo 14; realizzazione, per i soggetti di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992,n. 104, dei centri socio-riabilitativi e delle comunità- alloggio di cui all'articolo 10 della citata legge n. 104 del 1992, e dei servizi di comunità e di accoglienza per quelli privi di sostegno familiare, nonché erogazione delle prestazioni di sostituzione temporanea delle famiglie; g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, per l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare, nonché per l'accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali per coloro che, in ragione della elevata fragilità personale o di limitazione dell'autonomia, non siano assistibili a domicilio; h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimento sociale; i) informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto.

3. Gli interventi del sistema integrato di interventi e servizi sociali di cui al comma 2, lettera c), sono realizzati, in particolare, secondo le finalità delle leggi 4 maggio 1983, n. 184, 27 maggio 1991, n. 176, 15 febbraio 1996, n. 66,28 agosto 1997, n. 285,23 dicembre 1997, n. 451,3 agosto 1998, n. 296,31 dicembre 1998, n. 476, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni, approvate con decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448, nonché della legge 5 febbraio 1992, n. 104, per i minori disabili. Ai fini di cui all'articolo 1 e per favorire la deistituzionalizzazione, dei servizi e le strutture a ciclo residenziale destinati all'accoglienza dei minori devono essere organizzati esclusivamente nella forma di strutture comunitarie di tipo familiare. 4. In relazione a quanto indicato al comma 2, le leggi regionali, secondo i modelli organizzativi adottati, prevedono per ogni ambito territoriale di cui

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all'articolo 8,comma 3, lettera a), tenendo conto anche delle diverse esigenze delle aree urbane e rurali, comunque l'erogazione delle seguenti prestazioni: a) servizio sociale professionale e segretariato sociale per informazione e consulenza al singolo e ai nuclei familiari; h) servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari; c) assistenza domiciliare; d) strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali; e) centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario.

Legge regionale 25 agosto 2003 n. 17 “Sistema integrato d’interventi e servizi sociali in Puglia” (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia 29 agosto 2003, n. 99), finalizzata alla costruzione dell’intero sistema dei servizi sociali nella nostra regione, anche alla luce della riforma del titolo V della Costituzione che introduce il principio di sussidiarietà anche nella erogazione degli interventi in campo della sicurezza sociale. Importanti risultano essere state le linee guida dettate dall’Atto di indirizzo per l’attuazione del Piano Regionale delle Politiche Sociali approvato dalla Regione e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia 26 agosto 2004, n. 103. Ed inoltre: Schema di Regolamento Regionale approvato con Delibera G.R. n. 1199 del 4 agosto 2004 Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2004, n. 1104 – Legge Regionale 25 agosto 2003, n. 17 – art. 8. – “Piano Regionale delle Politiche Sociali – interventi e servizi in Puglia”. Approvazione Legge Regionale 5 aprile 2004, n. 5 “Legge quadro per la famiglia” . Disegno di legge “Riforma delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenze e disciplina delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona” approvato dalla Giunta Regionale il 23.12.2003; Articoli 113 e 113 bis del Decreto Legislativo n. 267/2000 (così come modificati dalla legge n.326 del 2003); Legge 28 dicembre 2001, n. 448 – “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge finanziaria 2002) (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29-12- 2001- Supplemento Ordinario n. 285); D.P.C.M. recante: “Atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione socio- sanitaria”, a norma dell’Art.2, comma 1, lettera n) della legge 30 novembre 1998, n. 419; Decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207 “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, a norma dell'articolo 10 della L. 8 novembre 2000, n. 328” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 1° giugno 2001, n. 126; Legge 5 Aprile 2001, n. 154 “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2001);

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Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 “Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 248 del 24 -10-2001); Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”; Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 settembre 2000, n. 227 – S.O. n. 162 e ripubblicato con le note sulla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 30 ottobre 2000 – S.O. n. 177); Decreto Legislativo 30 marzo 1999, n. 96 “Intervento sostitutivo del Governo per la ripartizione di funzioni amministrative tra regioni ed enti locali a norma dell’articolo 4, comma 5, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 19 aprile 1999); Legge 18 febbraio 1999, n. 45 “Disposizioni per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 53 del 5 marzo 1999); Legge 3 agosto 1998, n. 269 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali le nuove forme di riduzione in schiavitù” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 1998, n. 185); Legge 21 maggio 1998, n. 162 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave”. Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile 1998 – S.O. n. 77 – Rettificata G.U. n. 116 del 21 maggio 1997). Legge 23 dicembre 1997, n. 451 "Istituzione della Commissione parlamentare per l'infanzia e dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre 1997); Legge 28 agosto 1997, n. 285 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza"; Legge 28 agosto 1997, n. 284 "Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 2 settembre 1997); Legge 28 marzo 1997, n. 86 "Sanatoria degli effetti prodotti dai decreti-legge adottati in materia di prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e di funzionamento dei SERT" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 1997); Legge n. 59 "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali”, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa" (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997); Legge 18 marzo 1993, n. 67 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 gennaio 1993, n. 9, recante disposizioni urgenti in materia sanitaria e socio-assistenziale ( Gazzetta Ufficiale 20 marzo 1993, n. 66); Testo aggiornato del decreto legislativo30 dicembre 1992, n. 502 recante: “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”; Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 1992 n. 39);

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Legge 8 novembre 1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali”; Legge 11 agosto 1991, n. 266 “Legge-quadro sul volontariato”; Legge 27 maggio 1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre1989 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 1991, n. 135 S.O. ). Decreto del presidente della repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza” (G.U. n. 255 serie generale parte prima supplemento 067 del 31. 10.1990); Legge 4 maggio 1983, n. 184 “Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 133, del 17 maggio 1983 – Supplemento Ordinario); Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del servizio sanitario nazionale" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 360 del 28-12-1978 - Supplemento Ordinario); Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977 n. 616 (in Suppl. ordinario alla Gazz. Uff. n. 234, del 29 agosto). Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382. (trasferimento funzioni alle regioni); D.p.r. 15 gennaio 1972, n. 9, pubblicato nel suppl. ord. alla gazz. uff. 2 febbraio 1972, n. 30. Trasferimento alle regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di beneficenza pubblica e del relativo personale.

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26 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

L'ambito territoriale del Distretto socio – sanitario n°4, nella piena consapevolezza che il Piano di Zona rappresenta il migliore processo attraverso il quale la comunità locale definisce il sistema dei servizi sociali alla persona, ha inteso effettuare la necessaria ricognizione di ambito al fine di conoscere il reale assetto sociale del territorio che accomuna nove Comuni, detentori comunque di politiche sociali e di realtà territoriali diversificate. Pertanto, partendo dalle caratteristiche strutturali della popolazione e procedendo ad una lettura sociale dei dati riportati a compendio, riferiti al bacino di ambito, si è passati a privilegiare la lettura del sistema dei bisogni, confrontandolo con l'attuale sistema di offerta di servizi. Attraverso i punti di forza e di criticità di quest'ultimo, necessariamente fondato sulle esperienze di organizzazione e gestione dei servizi, sperimentate dai singoli Comuni, si è evidenziata la carenza delle risposte sociali negli ambiti specificatamente e di seguito individuati, che, trasversalmente, sono avvertiti dai Comuni interessati come debolezza della risposta istituzionale ai bisogni emergenti e prioritari. Indispensabile analisi comparativa è stata effettuata sulla spesa sociale, di ambito e comunale, sostenuta nel triennio 2001/2003, al fine di far emergere la congruità della spesa sociale rispetto all'attuale sistema dei servizi e perseguire nuove ottimizzazioni della spesa sociale di previsione per la programmazione sociale in oggetto.

27 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

1.1 - Contesto socio-economico di ambito e caratteristiche strutturali della popolazione

L'ambito territoriale in oggetto comprende nove Comuni su una superficie di 48.491,00 ha: Mesagne (capofila), Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna. Tavola n° 1: Superficie territoriale e popolazione residente

Comuni Superficie ha Popolazione Residente MESAGNE 12.235,00 28.551 CELLINO S.M. 3.742,00 7.000 ERCHIE 4.804,00 8.954 LATIANO 5.481,00 15.249 SAN DONACI 3.363,00 7.107 SAN PANCRAZIO S. 5.588,00 10.551 SAN PIETRO V. 4.596,00 14.850 TORCHIAROLO 3.210,00 5.086 TORRE S.S. 5.472,00 10.772 Totale 48.491,00 108.120

Grafico n° 1:

28 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Superficie territoriale dell'Ambito n° 4 (Totale=48.491,00 ha)

Torre S.S. Torchiarolo Mesagne 11% 7% 25%

San Pietro V. 9%

Cellino S.M. 8%

San Pancrazio S. 12%

Erchie 10% San Donaci Latiano 7% 11%

Il contesto socio-economico dell'ambito presenta alcune omogeneità di fondo collegate a territori a forte vocazione agricola sui quali è intervenuto uno sviluppo industriale, introdotto dall’arrivo di nuovi insediamenti scarsi e comunque prevalentemente collegati alla trasformazione dei prodotti locali, e dallo sviluppo del settore industriale. Tali novità, distribuite nel tempo e poco incidenti non sono riuscite a modificare l’assetto economico del territorio che rimane contraddistinto da un mercato del lavoro asfittico ed inadeguato. Il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 33%. L’agricoltura, che rimane asse portante del sistema economico locale, potenzialmente favorita dalle condizioni climatiche per il conseguimento di produzioni di qualità, è penalizzata da alcuni limiti specifici quali: la scarsa disponibilità di risorse idriche, la presenza di una struttura aziendale polverizzata, un basso livello di integrazione agro-industriale, una struttura commerciale inadeguata e limitata da carenze infrastrutturale nel settore trasporti.

29 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Notevole invece è lo sviluppo del terzo settore, in linea con la tendenza riscontrabile nell’ultimo decennio nell’intera provincia di Brindisi nella quale insiste il nostro Ambito (incremento provinciale negli ultimi dieci anni del 38% passando da 16.784 unità a 23.186 unità). Sono, pertanto, aumentati gli addetti, ossia le persone occupate a vario titolo ( a tempo pieno o parziale, o con contratto di formazione e lavoro) nel grande settore economico dei servizi , sia tradizionali che innovativi, che comprendono il commercio, i trasporti, le comunicazioni, il turismo, i crediti, le assicurazioni e le libere professioni.

Tavola n° 2: Popolazione residente

Comuni Pop. Residente Uomini Donne MESAGNE 28.551 13.502 15.049 CELLINO S.M. 7.000 3.311 3.689 ERCHIE 8.954 4.377 4.577 LATIANO 15.249 7.455 7.794 SAN DONACI 7.107 3.419 3.688 SAN PANCRAZIO S. 10.551 5.138 5.413 SAN PIETRO V. 14.850 7.005 7.845 TORCHIAROLO 5.086 2.513 2.573 TORRE S.S. 10.772 5.240 5.532 Totale 108.120 51.960 56.160

Grafico n° 2:

30 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Popolazione dell'Ambito distribuita per Comune (Totale=108.120)

Torre S.S. Torchiarolo 10% 5%

Mesagne 26% San Pietro V. 14% Cellino S.M. 6%

San Pancrazio S. Erchie 10% Latiano 8% San Donaci 14% 7%

Tavola n° 3: Popolazione residente nell’Ambito distinta per Comune e per fasce d’età 6- 10 15-17 18-29 30-64 65-74 75 anni e Comuni 0-5 anni anni 11-14 anni anni anni anni anni oltre MESAGNE 1.502 1.276 1.343 975 4.885 13.425 2.762 2.383 CELLINO S.M. 358 323 345 204 1.175 3.256 741 598 ERCHIE 455 578 525 423 1.575 3.997 801 240 LATIANO 710 1.022 704 727 2.485 7.186 1.461 954 SAN DONACI 322 335 331 262 1.172 3.219 833 633 SAN PANCRAZIO S. 587 561 501 403 1.842 4.711 1.066 880 SAN PIETRO V. 761 682 698 497 2.373 6.819 1.594 1.426 TORCHIAROLO 263 282 154 200 905 2.236 497 549 TORRE S.S. 496 566 594 494 1.995 4.858 903 866 Totale 5.454 5.625 5.195 4.185 18.407 49.707 10.658 8.529

Grafico n° 3:

31 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Popolazione residente nell’Ambito per fasce di età e relative percentuali

75 anni e oltre 0-5 anni 6- 10 anni 5,06% 65-74 anni 7,91% 5,22% 11-14 anni 9,89% 4,82% 15-17 anni 3,88%

18-29 anni 30-64 anni 17,08% 46,13%

Rispetto alle caratteristiche strutturali della popolazione dell'ambito (n° 107.760 abitanti), l'universo statistico ad essa attribuibile si distingue in 48% uomini e 52% donne; i nuclei familiari registrati sono 37.147, con un numero medio di componenti pari a 2,9.

Rispetto alle percentuali riferite alle fasce di età, si riscontrano invece i seguenti dati rispetto al totale dei residenti (n° 108.120):

Ø Minori ( da 0 a 17 anni) = 18,99 % Ø Anziani (da 65 in poi) = 17,81 % Ø Altri (da 18 a 64 anni) = 63,20 %

L’indice di carico sociale della popolazione dell’ambito, ossia l’indice della popolazione “non produttiva” rispetto alla popolazione “potenzialmente produttiva”, è pari al 33% ; un esempio che esplicita il dato è considerare che vi sono circa 36 individui in età non lavorativa (ossia da 0 a 14 anni e da 65 anni e oltre) ogni 100 individui in età lavorativa (dai 15 ai 64 anni). Da un confronto dei dati relativi al sesso della popolazione residente nell’ambito si può evincere che al crescere dell’età la popolazione femminile prevale su quella maschile e come, in particolar modo, la curva della

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popolazione femminile sia più alta nelle classi di età più elevate: questo dato dovrà essere correlato successivamente al fenomeno degli anziani soli e a quanto questa condizione di isolamento riguardi in modo prevalente le donne anziane sole. La componente della “popolazione attiva” risulta superiore rispetto alla popolazione anziana e a quella giovanile, con un valore pari a 67%. Ad ogni modo, vi è un Indice di Dipendenza o di Carico Sociale comunque considerevole, poiché sulla popolazione attiva (pari al 67% dell’intera popolazione dell’ambito) insiste un indice di disoccupazione pari a 33%, con delle differenziazioni comunali.

Tavola n° 4: Nuclei familiari per numero di componenti Nuclei Num. 5 o più Comuni familiari Componenti 1 comp. 2 comp. 3 comp. 4 comp. comp. MESAGNE 9.494 28.551 2.357 2.515 2.301 2.319 1.011 CELLINO S.M. 2.529 7.000 563 605 560 587 214 ERCHIE 2.909 8.594 526 643 527 721 492 LATIANO 5.602 15.249 1.197 1.469 1.133 1.304 499 SAN DONACI 2.216 7.107 344 602 497 517 256 SAN PANCRAZIO S. 3.474 10.551 535 797 767 904 383 SAN PIETRO V. 5.513 14.850 1.242 1.466 1.126 1.238 441 TORCHIAROLO 1.822 5.086 380 446 370 472 154 TORRE S.S. 3.588 10.772 576 821 710 907 574 Totale 37.147 107.760 7.720 9.364 7.991 8.969 4.024

Grafico n° 4:

Nuclei familiari dell'Ambito per n° componenti (Totale nuclei familiari=37.147)

5 o più comp. 1 comp. 3.442; 11% 7.596; 20%

4 comp. 8.954; 24%

2 comp. 9.238; 24% 3 comp. 7.917; 21%

I dati relativi ai nuclei familiari (n° 37.147 nell’ambito) evidenziano alcune caratteristiche peculiari: la percentuale più elevata la riscontriamo nelle famiglie

33 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

con n° 2 e 4 componenti (il 24% sul totale in ciascuna categoria). Se al valore delle famiglie con n° 2 componenti (24%) si somma la percentuale delle famiglie monopersonali (il 20%), si potrà concludere che il 44% delle famiglie del nostro ambito sono costituite da 1 o 2 componenti. Percentuale questa che si discosta con un valore del 12% da quella ottenuta con la somma dei valori riscontrati nelle famiglie con 3- 4 -5 o più componenti (il 56%). Tale risultato trova plausibile spiegazione nel fatto che il 65% delle famiglie con un solo componente sono costituite da individui di età che supera i 65 anni e che pertanto, si trovano in situazioni di vedovanza o di solitudine, non per scelta. La presenza di n° 20.313 nuclei familiari con 3- 4 -5 componenti (pari al 56%) sta comunque a confermare che nell’ambito di riferimento sussiste un modello di famiglia abbastanza tradizionale, intesa come primo nucleo sociale in cui veniamo “naturalmente” inseriti.

Tavola n° 5: Popolazione immigrata, immigrati minori e donne

Comuni Popolazione immigrata di cui minorenni di cui donne

MESAGNE 353 74 170 CELLINO S.M. 128 32 68 ERCHIE 0 0 0 LATIANO 275 25 76 SAN DONACI 103 15 50 SAN PANCRAZIO S. 130 1 76 SAN PIETRO V. 210 31 107 TORCHIAROLO 1 1 TORRE S.S. 127 21 62 Totale 1.327 199 610

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Grafico n° 5:

Presenza percentuale di immigrati rispetto alla popolazione comunale complessiva

1,2 % 1,2% 0,0% 1,4% 1,8%

1,2% 1,8% 1,4%

MESAGNE CELLINO S.M. ERCHIE LATIANO SAN DONACI SAN PANCRAZIO S. SAN PIETRO V. TORCHIAROLO TORRE S.S.

Per ciò che concerne la popolazione immigrata, sul territorio dell’ambito n° 4, non si riscontrano percentuali rilevanti. La presenza di immigrati regolarizzati rispetto alla popolazione nativa è pari all’ 1,2% con un una leggera prevalenza del sesso maschile rispetto a quello femminile (n°1.327 immigrati, di cui 717 uomini e 610 donne). Si registra la presenza di n° 199 minori tra la popolazione immigrata. Se l’entità della presenza sopra riportata rimanda a sostenibili integrazioni con la popolazione autoctona, rimane persistente la necessità di salvaguardare la loro qualità di vita.

Grafico n° 6:

35 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Popolazione immigrata, immigrati minori e donne (Totale ambito: 1.327 immigrati, di cui 199 minori e 610 donne)

62 TORRE S.S. 21 127

1 TORCHIAROLO 1

107 SAN PIETRO V. 31 210 1 SAN PANCRAZIO 76 S. 130

50 SAN DONACI 15 103

76 LATIANO 25 275

ERCHIE 0

68 CELLINO S.M. 32 128

170 MESAGNE 74 353

0 50 100 150 200 250 300 350 400 Popolazione immigrata di cui minorenni di cui donne

Cooperative Sociali presenti nell’Ambito. 36 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 6:

Comuni Tipo Num. Cooperativa Sociale Coop. Settore di intervento Dipendenti Alba A Handicap 80 Oasi A Minori 17 MESAGNE Fuori dal Sommerso A - B Anziani 7 Cresciamo Insieme A Infanzia 16 Asca A Minori 10 Terra Viva B Servizi 10 Giovani 2000 Onlus B Sociale 44 CELLINO S.M. Lavoro e Progresso 93 - Onlus A - B Sociale 4 ERCHIE Solidarietà A Servizi alla persona 10 Promozione Umana B Inserimento lavorativo 9 Socio Assistenziale - Artemide A Educativa 11 Socio Assistenziale - S. Bernardo A Educativa 12 Socio Assistenziale - Sole d'Oriente A Educativa 7 LATIANO Socio Assistenziale - La Bottega della Fantasia A Educativa 8 Marana - Tha B Socio Assistenziale 12 Real Service A Socio Assistenziale 4 Socio Assistenziale - Città Solidale A Educativa 64 Europa B Socio Assistenziale 1 Minori - Handicap - Anziani - Malati Osiride A - B psichici 19 SAN DONACI Binario A - B Anziani - Minori 7 Alba Servizi B Anziani - Minori 4 Minori - Anziani - Santa Maria delle Grazie B Disabili 10 SAN PANCRAZIO S. 1 B Socio-Sanitario 20 Intervento Lavorativo SAN PIETRO V. in soggetti con disabilità mentale e Don Bosco A - B soggetti svantaggiati 22 TORCHIAROLO TORRE S.S. Coop. Sociale Padre Pio A SOCIALE 15 Totale 295

Grafico n° 7:

37 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Cooperative Sociali per Comune

TORCHIAROLO SAN PIETRO ; 0 V.; 1 SAN PANCRAZIO S.; TORRE S.S.; 1 1 MESAGNE; 6

SAN DONACI; 4 CELLINO S.M.; 2

LATIANO; 8 ERCHIE; 2

La presenza delle cooperative sociali nell’Ambito ammonta a 24 realtà, con una distribuzione sui comuni di riferimento alquanto difforme. Pur proporzionando il numero delle cooperative alla densità demografica ed all’indice di disoccupazione dei singoli comuni, emerge che solo in 3 comuni su 9 l’esperienza della cooperazione si dimostra vivace e capace di rispondere ai bisogni del territorio, in una logica di sussidiarietà con l’ente locale o con gli enti pubblici in generale. Questo dato, comparato al successivo relativo alle realtà associative, fa intuire come, pur essendoci sul territorio una forte propensione ad occuparsi del sociale, esprimendo partecipazione attiva, il processo di imprenditorialità, che quasi sempre parte da esperienze volontaristiche, non sia sufficientemente sostenuto da percorsi di informazione, orientamento e tutoraggio.

Tavola n° 7:

38 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Realtà associative presenti nei Comuni Associazioni di Associazioni di Enti di Comuni promozione Oratori Altri soggetti volontariato Protezione civile sociale MESAGNE 32 2 12 CELLINO S.M. 3 15 ERCHIE 10 7 1 0 LATIANO 42 1 3 SAN DONACI 6 2 SAN PANCRAZIO S. 32 1 1 SAN PIETRO V. 14 7 1 8 TORCHIAROLO 1 4 1 3 TORRE S.S. 44 1 Totale 181 21 9 5 38

Grafico n° 8: Realtà associative presenti nell'Ambito

5 38

9

21 181

Associazioni di volontariato Associazioni di promozione sociale Enti di Protezione civile Oratori Altri soggetti

Incoraggiante è la presenza nel settore dell’associazionismo impegnato nel sociale, prevalentemente Associazioni di Volontariato che da sempre surrogano l’offerta dei servizi, contenendo il disagio individuale e comunitario attraverso forme di auto-organizzazione e risposte autonome della comunità. L’eterogeneità dei settori di interesse, rendono ancora più preziosa tale presenza che, utilmente e competentemente, potrà rinforzare il nuovo sistema sociale perseguito da questo Piano.

Tavola n° 8:

39 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno per minori Gruppo Comunità Istituto Asili appartamento/ Centri socio - Comuni di tipo educativo- Totale nido comunità educativi familiare assist. alloggio MESAGNE 1 3 5 9 CELLINO S.M. 2 2 ERCHIE 1 1 LATIANO 2 3 1 6 SAN DONACI 1 1 SAN PANCRAZIO S. 1 1 SAN PIETRO V. 1 1 TORCHIAROLO - TORRE S.S. 1 2 3 Totale strutture 10 6 0 8 0 24

Grafico n° 9:

Dotazione di strutture residenziale e a ciclo diurno per MINORI, per Comune (Totale Ambito=25)

0; 0% 3, 13%

1, 4%

1; 4% 9; 38%

1; 4%

6, 25% 2; 8% 1; 4%

MESAGNE CELLINO S.M. ERCHIE LATIANO SAN DONACI SAN PANCRAZIO S. SAN PIETRO V. TORCHIAROLO TORRE S.S.

La rete di strutture residenziali e a ciclo diurno si presenta, nell’ambito, variegata per distribuzione tra comuni, ma comunque sufficientemente congrua, atteso l’alternativo obiettivo perseguito di ridurre il numero dei ricoveri e se possibile il numero degli inserimenti in diurnato. La nuova logica di servire il territorio di Ambito e non quello Comunale, consentirà di estendere il raggio di azione dei diversi presidi educativi, ottimizzando per l’intero ambito le possibilità di intervento. 40 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 9: Dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno per disabili Centro di Centro Comunità di Gruppo Comuni aggregazio diurno socio- tipo appartamento/c Altre strutture Totale ne sociale educativo familiare omunità alloggio MESAGNE 1 1 2 4 CELLINO S.M. - ERCHIE 1 1 LATIANO 1 2 2 5 SAN DONACI - SAN PANCRAZIO S. - SAN PIETRO V. 1 1 TORCHIAROLO - TORRE S.S. 1 1 Totale strutture 3 2 0 3 4 12

Grafico n° 10:

Dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno per DISABILI, per Comune (Totale Ambito=12)

1; 8% 1; 8% 4; 33%

5; 43% 1; 8%

MESAGNE CELLINO S.M. ERCHIE LATIANO SAN DONACI SAN PANCRAZIO S. SAN PIETRO V. TORCHIAROLO TORRE S.S.

Carente invece è la dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno destinate ai disabili, coincidenti per buona parte, con strutture socio-sanitarie che confermano, purtroppo, ancora una volta, la sanitarizzazione del problema.

41 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Forte è l’esigenza di rinforzare questo sistema con servizi diurni socializzanti che sostengano processi di autonomia sostenibile.

Tavola n° 10: Dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno per anziani Centro Gruppo aperto Casa albergo Casa Casa di Comuni appartamento/c Totale polivalent privata Protetta riposo omunità alloggio e MESAGNE 1 1 3 5 CELLINO S.M. - ERCHIE - LATIANO 0 0 0 0 0 - SAN DONACI 1 1 SAN PANCRAZIO S. - SAN PIETRO V. 1 1 TORCHIAROLO 1 1 TORRE S.S. 1 1 Totale strutture 4 1 0 0 4 9

Grafico n° 11: Dotazione di strutture residenziali e a ciclo diurno per ANZIANI, per Comune (Totale Ambito=9)

1; 11% 1; 11%

1; 11% 5; 56%

1; 11%

MESAGNE CELLINO S.M. ERCHIE LATIANO SAN DONACI SAN PANCRAZIO S. SAN PIETRO V. TORCHIAROLO TORRE S.S.

42 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Anche la rete di strutture residenziali e a ciclo diurno destinate agli anziani presenta difformità di distribuzione nell’Ambito che va superata con una rinnovata proposizione di tali risorse all’interno dell’Ambito. Tali servizi, prevalentemente gestiti dal Terzo Settore o da realtà religiose, vanno comunque integrati con servizi ad elevata specificità, totalmente mancanti, che per condizione psico-fisica dell’anziano, esigono un’alta specializzazione nella presa in carico trattamentale. Vanno inoltre rinforzate le strutture a ciclo diurno che, unitamente ai programmati interventi di domiciliarità, dovrebbero salvaguardare il diritto degli anziani soli di permanere nell’originario contesto di vita, sia esso domestico che sociale.

43 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

1.2 - Dall'analisi dei bisogni all'offerta di servizi e spesa sociale

Al fine di offrire una valutazione comparata sul sistema dei servizi sociali agito a livello di ambito, si è scelto di procedere attraverso l'analisi dei bisogni emergenti e dell'offerta di servizi, distinta per aree prioritarie, rapportando queste ultime, successivamente, alla spesa sociale sostenuta a riguardo.

1.2.1 - Area "Responsabilità familiari"

Norme di riferimento.

Il Primo Piano Nazionale degli interventi e dei Servizi Sociali 2001/2003 pone tra gli obiettivi prioritari il valorizzare e sostenere le responsabilità familiari. Tale obiettivo è da perseguirsi attraverso: - la promozione e il sostegno della libera assunzione di responsabilità; - il sostenere e valorizzare le capacità genitoriali; - il sostenere le pari opportunità e la condivisione delle responsabilità tra uomini e donne. Questi orientamenti, uniti ai contributi legislativi introdotti in materia dalla recente normativa (Legge 328/2000, Legge 53/2000, Decreto no 452/2000 in attuazione degli Art.li 65 e 66 della Legge nazionale 448/98, la Legge Regionale n.5/2003, Legge Regionale n.17/2003) ci invitano ad riconsiderare l’offerta dei servizi, sinora agita nell’ambito, per valutarne il livello di aderenza alle nuove prospettive di sviluppo.

Analisi dei bisogni.

A seguito dell’analisi dei dati raccolti, relativi all’Area delle “Responsabilità familiari”, emerge l’assenza di particolari politiche di sostegno unitario in favore delle famiglie. Si continua infatti ad erogare servizi riferiti ai singoli componenti, detentori di disagi specifici, senza andare ad investire sulla famiglia, cellula base, spesso causa delle stesse patologie sociali individuali. Tanto, nonostante sia evidente la fragilità della famiglia attuale rispetto alle difficoltà relazionali, all’assunzione di responsabilità educative, alla presa in

44 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

carico di familiari disabili o anziani non autosufficienti, alla stessa sostenibilità economica del nucleo. I bisogni emergenti risultano essere, pertanto: · la consulenza e mediazione familiare per coppie in crisi o interessate da procedimenti di separazione; · sostegno alla genitorialità rispetto, prevalentemente, alle funzioni educative; · supporto economico ad integrazione del reddito familiare. Tale ultimo bisogno, fortemente avvertito, collegato all’esigenza di raggiungimento dell’autonomia economica del nucleo, trova ulteriore riscontro nell’ingente domanda di orientamento professionale e lavorativo.

Analisi dei Servizi offerti.

Grafico n° 12: Area "Responsabilità familiari" Offerta di Servizi nell'Ambito - Nr. di casi seguiti

Orientamento 730

Lsu – Lavori socialmente utili 40

Contributi economici in forma indiretta 85

Contributi economici diretti ad 605 integrazione del reddito familiare Contributi economici per strutture 19 residenziali Contributi economici per strutture 3 semi-residenziali

Sostegno economico 647

Attività di sostegno alla genitorialità 234

Attività in casi di abuso 19

Servizio per l'affido adulti 120

Servizi e attività di mediazione familiare 126

Servizi e attività di consulenza familiare 245

45 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Incidenti a livello di Ambito risultano essere i servizi finalizzati allo “Orientamento” e “Sostegno Economico” e “Contributi Economici diretti ad integrazione del reddito familiare” tanto da rimandare al disagio familiare collegato alla sostenibilità ed autosufficienza economica del nucleo. Va considerato tuttavia la disomogeneità di tali interventi (Erogazione Contributi) tra i distinti Comuni, atteso che in alcuni Comuni tale prestazione non viene garantita. In subordine i servizi erogati riguardano le attività di “Sostegno alla Genitorialità” e di “Consulenza Familiare”, centrati sul supporto delle funzioni genitoriali e delle dinamiche sistemico – relazionali del nucleo. In ultimo, si registra la presenza di servizi finalizzati ad “Inserimenti in Strutture Residenziali e Semiresidenziali”.

Tavola n° 11: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Responsabilità Familiari”.

A Responsabilità familiari MARCO ERCHIE LATIANO MESAGNE SAN DONACI CELLINO SAN SAN PIETRO V. TORCHIAROLO TORRE SANTA S. SAN PANCRAZIO S. A1 Servizi e attività di consulenza familiare X A2 Servizi e attività di mediazione familiare X X X A3 Servizio per l'affido adulti A4 Attività in casi di abuso X A5 Attività di sostegno alla genitorialità X X A6 Sostegno economico X X X X X X A6 Comunità alloggio/gruppo appartamento per madri con figli A7 Casa rifugio per donne vittime di violenza A8 Altri servizi o prestazioni residenziali A9 Contributi economici per strutture semi-residenziali A10 Contributi economici per strutture residenziali X X X X Contributi economici diretti ad integrazione del reddito A11 familiare X X X X X X A12 Contributi economici in forma indiretta X X A13 Lsu – Lavori socialmente utili X X X A14 LPU – Lavori di Pubblica Utilità A15 Borse Lavoro A16 Orientamento

46 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi della Spesa Sociale.

Grafico n° 13: Area "Responsabilità familiari" Spesa 2003 (Ambito - Totale=771.234,36 Euro )

Lsu – Lavori socialmente utili € 105.137,09

Contributi economici in forma indiretta € 195.107,29

Contributi economici diretti ad integrazione € 200.715,65 del reddito familiare

Contributi economici per strutture € 93.797,67 residenziali

Altri servizi o prestazioni residenziali € 37.572,72

Sostegno economico € 124.890,63

Attività di sostegno alla genitorialità € 14.013,31

La presenza dei servizi esistenti viene confermata dalla distribuzione delle risorse economiche, relativa alla spesa sostenuta nell’anno 2003, attesa la prevalente destinazione delle risorse per contributi e sostegni economici.

1.2.2 - Area "Diritti dei minori"

Norme di riferimento.

Il Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2001 – 2003 ( a norma dell’Art.18, comma 2, della Legge 328/2000) relativamente all’obiettivo 2 afferma che : “Gli interventi per l’infanzia e l’adolescenza vanno inquadrati in una logica di esigibilità dei diritti e i costruzione di opportunità. Le politiche si rivolgono tanto a situazioni di disagio conclamato e di disadattamento, quanto al cosi detto disagio evolutivo. Nella progettazione degli interventi per l’infanzia è importante passare dalla progettazione di singoli servizi alla progettazione di politiche pubbliche di territorio, organiche di comunità, che tengano conto delle esigenze della nuova generazione in una logica - al contempo - promozionale, preventiva (primaria e secondaria) e curativa, nella prospettiva

47 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

di sostenere ed accompagnare i minori verso uno sviluppo evolutivo sano. Le politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza si propongono inoltre, con iniziative di sostegno alla genitorialità, di formare ed accompagnare gli adulti più vicini ai bambini ed ai ragazzi. Lo strumento strategico per la costruzione delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza per il loro consolidamento e la loro qualificazione è il Piano Territoriale di Intervento per l’infanzia e l’adolescenza (Legge n.285/97, art.2, comma 2)”. Anche in questa seconda area la produzione legislativa contestualizza gli sviluppi da imprimere nel settore (Legge n.285/97, Legge n.451/97, Legge n. 269/98, Legge n. 289/2002).

Analisi dei bisogni

Dall’analisi dei dati raccolti relativi all’area “Diritti dei minori” si riscontra un’adeguata risposta, da parte dei Comuni, di bisogni di attività ricreative e socializzanti extra-scolastiche, mentre rimangono non pienamente soddisfatti altri bisogni riconducibili al sostegno educativo - formativo e scolastico. L’esigenza di irrobustire la valenza educativo - formativa degli interventi da destinare ai minori, viene sollecitata dal persistente fenomeno della dispersione scolastica che, unita all’esistenza nell’Ambito di circuiti di microcriminalità, determina il bisogno non solo di interventi di prevenzione primaria della devianza minorile, ma anche di interventi di recupero, contenimento e riduzione del disagio. Un approccio utile risulterebbe l’investimento sulla cittadinanza attiva da far sperimentare ad ogni minore. Tale orientamento consentirebbe di riscontrare il bisogno di protagonismo e partecipazione, spesso negato in queste fasce d’età, nonché quello di sentirsi parte di una comunità che ha regole da rispettare e far rispettare, nell’interesse di una convivenza realmente democratica. Il persistente ricorso al ricovero del minore presso strutture d’accoglienza, che determina notevoli oneri a carico delle Amministrazioni Comunali, evidenzia il bisogno di interventi di: · educativa domiciliare; · affido familiare; · accoglienza diurna.

Per le fasce adolescenziali emerge come rilevante il bisogno di: · orientamento scolastico e professionale, collegato alla necessità di darsi progettualità esistenziali prefigurabili e spendibili.

48 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi dei Servizi offerti.

Grafico n° 14:

Area "Diritti dei minori" Offerta di Servizi nell'Ambito per nr. di utenti assistiti

Contributi economici per strutture residenziali 50

Contributi economici per strutture semiresidenziali 6

Servizi o prestazioni residenziali per minori stranieri non accomp. 1

Trasporto sociale minori 182

Altri servizi e prestazioni residenziali per minori3

Ludoteca 382

Asilo nido 235

Centro socioeduicativo diurno 338

Attività di informazione e orientamento giovani 9.601

Attività estive per minori 1.135

Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche 1.283

Assistenza domiciliare educativa (ADE) 4

Centro informazione adozione 19

Sostegno economico affidi 8

49 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

L’offerta dei servizi rilevabile a livello di Ambito registra la prevalente proposta di “Attività di Informazione ed Orientamento” in favore dei giovani, a conferma del prioritario bisogno riveniente dal territorio. In second’ordine, ma non per ordine di importanza, si registra, la presenza di servizi finalizzati alle “Attività ricreative e di Socializzazione extrascolastiche”, “Attività Estive per minori”, “Centri socio-educativi diurni” e “Ludoteche”. Riguardo all’offerta di “Asili Nido” e “Ludoteche” pur registrando un’uniformità di presenze in gran parte dei Comuni di Ambito, va considerato un elemento significativo rappresentato dalla natura privata dei servizi esistenti, anche se essenziali come gli Asili Nido. Scarsamente presenti sono i servizi per “Assistenza Domiciliare Educativa”, per adozione e per affidi. Tale scarsa presenza deve comunque considerare che l’istituto dell’adozione e dell’affidamento vengono gestiti prevalentemente dai Consultori Familiari e pertanto si rimanda ai dati AUSL riportati di seguito.

50 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 12: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Diritti dei Minori”

B Diritti dei minori ERCHIE LATIANO SUSANNA MESAGNE SALENTINO SAN PIETRO VERNOTICO SAN DONACI TORRE SANTA TORCHIAROLO CELLINO SAN M. SAN PANCRAZIO

B1 Sostegno economico affidi X X X X X B2 Servizio centri affidi B3 Centro informazione adozione X X B4 Assistenza domiciliare educativa (ADE) X X B5 Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche X X X X X X B6 Attività estive per minori X X X X X X X B7 Attività educativa di strada B8 Attività di informazione e orientamento giovani X X X X B9 Centro socio-educativo diurno X B10 Altri servizi o prestazioni semiresidenziali per minori B11 Comunità familiare X B12 Comunità educativa (P) B13 Comunità di pronta accoglienza (Comunità alloggio) B14 Comunità di pronta accoglienza (Gruppo appartamento) X X X X B15 Asilo nido (P) (P) X (P) (P) X X X B16 Ludoteca X (P) X (P) (P) B17 Tutor per minori B18 Altri servizi e prestazioni residenziali per minori B19 Trasporto sociale minori X X X X X B20 Servizi o prestazioni residenziali per minori stranieri non accomp. B21 Contributi economici per strutture semiresidenziali X X X B22 Contributi economici per strutture residenziali X X X X X X B23 Apprendistato B24 Orientamento Professionale B25 Contratto di Formazione e Lavoro B26 Tirocini/Stage (P)= Struttura Privata

51 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi della Spesa Sociale

Grafico n° 15: Area "Diritti dei minori" Spesa 2003 (Ambito - Totale=1.064.475,85 Euro)

Contributi economici per strutture € 559.599,11 residenziali Contributi economici per strutture € 30.306,00 semiresidenziali

Trasporto sociale minori € 59.911,40

Asilo nido € 339.937,42

Comunità familiare € 140.000,00

Centro socioeduicativo diurno € 342.833,69

Attività di informazione e orientamento € 9.823,46 giovani

Attività estive per minori € 41.896,06

Attività ricreative e di socializzazione € 175.416,37 extrascolastiche

Assistenza domiciliare educativa (ADE) € 798,00

Sostegno economico affidi € 13.770,85

L’analisi della distribuzione delle risorse ripropone emblematicamente una ripartizione di spesa non congrua, come era prevedibile, rispetto al numero dell’utenza beneficiaria.

52 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Nello specifico, gli interventi di “Informazione ed Orientamento” raggiungono una elevatissima utenza con costi dei servizi che non impegnano eccessivamente le risorse disponibili; mentre per i minori accolti presso strutture residenziali, relativamente pochi, i costi rivenienti dagli oneri di rette, risultano nella proporzione esorbitanti ( € 559.599,11 per n° 50 utenti). Analoga valutazione va estesa per gli oneri di “Inserimenti Semiresidenziali”. Congruo è invece il rapporto tra costi e benefici relativi ai “servizi ricreativi e di socializzazione”, compreso i “Centri socio – educativi diurni”. Per ciò che concerne gli oneri collegati agli “Asili Nido”, confermata l’offerta di natura privatistica, gli stessi rimangono ugualmente incidenti, tenuto conto degli interventi di compartecipazione richiesti all’Ente locale da parte di famiglie disagiate o dalle cooperative gestori a sostegno integrativo dei costi di gestione di servizi che coprono comunque un vuoto istituzionale.

1.2.3 - Area "Autonomia delle persone anziane"

Norme di riferimento.

Tale approccio sostanzia la scelta attuata con il Piano Nazionale. Da inserire, tra gli obiettivi di priorità sociale, la promozione di una visione positiva della persona anziana, già introdotta dalla Regione Puglia con la Legge Regionale n.49/1981. Con tale legge e con il Regolamento n.1/1983 sono stati previsti gli interventi promozionali per il potenziamento dei servizi di assistenza in favore delle persone anziane, e sono stati regolamentati gli standard strutturali ed organizzativi dei servizi rivolti agli anziani. Si è giunti infine con Regolamento n. 1/1997 a disciplinare nell’ottica di una opportuna compartecipazione delle spese, il contributo per gli oneri derivanti dall’assistenza sanitaria della persone non autosufficienti ospitate nelle Case protette. La Legge Regionale n.17/2003 riordina complessivamente il sistema di offerta dei servizi a favore della popolazione anziana, dentro il più complessivo quadro di priorità definita dai livelli essenziali di assistenza, indica la priorità dei servizi di domiciliarità, riconsiderando il Decreto “Sirchia” - D.P.C.M. del 29.11.2001.

Analisi dei bisogni.

Nell’ambito della sfera degli anziani si impone la necessità di attivare politiche che migliorino la qualità della vita dell’anziano, una qualità da intendersi nell’accezione più ampia che va oltre il soddisfacimento dei bisogni primari e materiali e che implica interventi di integrazione sociale, sostegno 53 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

psicologico e morale, al fine di rendere davvero possibile la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente .

I bisogni emergenti si focalizzano in altri punti: · supporto funzionale domiciliare; · attività di socializzazione e aggregazione; · integrazione reddituale che, seppure garantita come risposta istituzionale, non copre le domande.

Tali bisogni richiamano la necessità di attivare servizi, in parte innovativi, sul nostro territorio: · integrazione tra assistenza domiciliare sociale e sanitaria; · affido anziani in convivenza e affido di supporto; · sostegno all’autonomia e/o assistenza dell’anziano in contesti relazionali e di tipo familiare per scongiurare il rischio di istituzionalizzazione.

54 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi dei servizi offerti. Grafico n° 16:

Area "Autonomia delle persone anziane" Offerta di Servizi nell'Ambito nr. di utenti assistiti

Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di social. 1.400

Assistenza domiciliare in forma indiretta 8

Contributi economici ad integrazione del reddito 134

Contributi economici per strutture residenziali 39

Assistenza domiciliare a malati di Alzheimer 4

Casa di riposo 12

Centri diurni per anziani autosufficienti 350

Assistenza domiciliare integrata (ADI) 113

Assistenza domiciliare sociale continuativa (24h/24) 50

Assistenza domiciliare solo sociale 151

Attività ricreative e vacanze anziani 2.195

Trasporto sociale anziani 34

Servizio sociale anziani 431

Servizi di prossimità 42

55 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Dalla valutazione dei dati relativi ai servizi offerti per l’area anziani, si rileva un incidente presenza di servizi finalizzati ad attività ricreative, vacanze e l’erogazione di contributi per la partecipazione ad attività socio – culturali e di socializzazione che, unitamente ai centri diurni per anziani autosufficienti coprono il bisogno di integrazione sociale, di attività ed opzioni ricreative; carente è invece è l’offerta dei servizi destinati alla domiciliarità che diminuiscono ancor più se si guarda all’Assistenza Domiciliare Integrata ed all’Assistenza Domiciliare specialistica in favore, ad esempio, dei malati di Alzheimer. Gli interventi relativi ai “Contributi economici ad integrazione del reddito”, pur garantiti, rimangono incongrui rispetto alla domanda. Di difficile lettura si è rilevato il dato relativo ai ricoveri convittuali di anziani presso strutture, tenuto conto che i dati riportati nelle schede di rilevazione per le sole voci relative ai “contributi economici per strutture residenziali” (n. 39 utenti) e “Case di riposo” (n. 12 utenti), non risultano esaustivi rispetto al più generale numero riportato di anziani istituzionalizzati. Si deduce che parte degli anziani collocati in strutture vengono sostenuti da risorse personali e famigliari. Risulta comunque oggettiva la carenza di strutture residenziali o semiresidenziali, sia per soggetti autonomi, che per anziani non autosufficienti. Completamente assenti i “Tutor” e “Servizio Affidi” per anziani. Analogamente assenti sono le strutture atte a garantire accoglienza, residenziale e non, di persone anziane non autosufficienti o bisognose di assistenza ad alta specializzazione. Rispetto all’offerta dei Comuni di Ambito interessati, si rileva la presenza di servizi finalizzati alla “socialità” dell’anziano autosufficiente, mentre gli interventi di “domiciliarità”, prevalentemente rappresentata dall’Assistenza Domiciliare solo sociale, vengono assicurati in n. 5 Comuni. In un solo Comune dell’Ambito, viene garantita invece l’ “Assistenza Domiciliare continuativa”.

56 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 13: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Autonomia delle persone Anziane”

C Autonomia delle persone anziane ERCHIE LATIANO SUSANNA MESAGNE SALENTINO SAN PIETRO SAN DONACI VERNOTICO TORRE SANTA TORCHIAROLO SAN PANCRAZIO CELLINO SAN M.

C1 Servizi di prossimità X C2 Tutor per anziani C3 Servizio affidi per anziani C4 Servizio sociale anziani X X X C5 Trasporto sociale anziani X X C6 Attività ricreative e vacanze anziani X X X X X X X X X C7 Assistenza domiciliare solo sociale X X X X X C8 Assistenza domiciliare sociale continuativa (24h/24) X C9 Assistenza domiciliare integrata (ADI) X C10 Centr i diurni per anziani autosufficienti X X X C11 Centri diurni per anziani non autosufficienti C12 Altri servizi e prestazioni semiresidenziali per anziani C13 Residenza protetta C14 Casa alloggio C15 Casa di riposo X C16 Comunità alloggio/gruppo appartamento C17 Soluzioni abitative per anziani autosufficienti C18 Residenze sanitarie assistenziali (RSA) C19 Assistenza domiciliare a malati di Alzheimer X C20 Nuclei o moduli Alzheimer presso RSA C21 Centri Diurni Alzheimer C22 Altri servizi e prestazioni residenziali per anziani C23 Contributi economici per strutture semiresidenziali C24 Contributi economici per strutture residenziali X X X X X X C25 Contributi economici ad integrazione del reddito X X X C26 Assistenza domiciliare in forma indiretta X Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di C27 social. X X

57 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 17: Area "Autonomia delle persone anziane" Spesa 2003 (Ambito - Totale=816.651,41 Euro)

Contributi per partecipazione ad attività € 28.016,28 socio-culturali e di social.

Assistenza domiciliare in forma indiretta € 22.809,02

Contributi economici ad integrazione del € 144.838,24 reddito Contributi economici per strutture € 176.375,22 residenziali Altri servizi e prestazioni residenziali per € 2.400,00 anziali

Casa di riposo € 2.524,54

Assistenza domiciliare integrata (ADI) € 28.490,00

Assistenza domiciliare sociale continuativa € 21.174,60 (24h/24)

Assistenza domiciliare solo sociale € 128.366,95

Attività ricreative e vacanze anziani € 256.126,56

Trasporto sociale anziani € 5.530,00

58 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Per quanto attiene la distribuzione della spesa sociale riguardo alle varie voci di intervento, si conferma l’incidenza dei “Contributi economici erogati in favore di strutture residenziali” a fronte di uno scarso numero di utenti, mentre congrua appare la spesa sostenuta con i diversificati interventi rivolti alla socialità, rispetto al numero dei beneficiari. Analogamente congrua risulta essere la spesa erogata per “l’Assistenza Domiciliare solo Sociale”, rispetto al numero degli assistiti (n.151).

1.2.4 - Area "Sostegno per i cittadini con disabilità"

Norme di riferimento.

Il Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2001 – 2003 all’obiettivo 4 prevede attività mirate a “sostenere e sviluppare tutta l’autonomia e le capacità possibili delle persone non autosufficienti, in particolare dei disabili gravi,…a rimuovere gli ostacoli che aggravano la condizione di disabilità,…a sostenere, ma anche sollevare le famiglie”. I riferimenti normativi in materia, abbondanti ed articolati, hanno trovato una prima razionalizzazione nella Legge Quadro n.104/92 “Legge Quadro per l’Assistenza e l’Integrazione sociale per le persone handicappate” e nella legge di modifica n. 162/98 concernente misure di sostegno in favore di persone con handicap grave. Le recenti disposizioni normative - Legge 328/00 e Legge Regionale n.17/2003 - hanno con logica rinnovato e ricontestualizzato la problematica collegata alla disabilità rapportandola alla specificità delle condizioni di bisogno, connesse anche alle condizioni sociali del disabile e del suo nucleo familiare. Questa area di intervento a forte connotazione socio-sanitaria, rimanda altresì al Decreto Legislativo n.112 del 31.03.1998 e a tutti gli atti di indirizzo, decreti ministeriali e circolari esplicative che regolano le prestazioni ad alta integrazione socio – sanitaria, non ultimo il D.P.C.M. del 14.02.2001. Richiamo esplicito va fatto all’art.10, comma 3, della L.R. n.17/2003 che demanda alla Regione la definizione ultima degli indirizzi per l’integrazione socio – sanitaria, punto di riferimento sia per i Piani Sociali di Zona, sia per i Piani Attuativi Territoriali (PAT dei Distretti Sanitari).

Analisi dei bisogni.

Nell’ambito dell’area “Disabili” emerge non solo una generale lacunosità degli interventi posti in essere, ma anche un distorto approccio alla problematica, non pienamente rispettosa dell’unicità della persona disabile che 59 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

reclama, attraverso piani individualizzati, interventi integrati e complementari che dalla diagnosi, dalla cura e dalla riabilitazione traguardino verso l’integrazione e l’autonomia possibile. Va rivisto pertanto l’approccio metodologico per l’assistenza ai disabili, adottando la scelta di intervenire con progetti individuali che sostengano la capacità della persona disabile di auto determinare la propria esistenza e di costruire un proprio progetto di vita attraverso, prioritariamente, servizi di aiuto alla persona e interventi di assistenza domiciliare. Anche il valore della domiciliarietà, in questa rinnovata logica, và riconsiderato alla luce del ruolo svolto dalla famiglia, alla quale non può essere demandato il compito di rispondere alla complessità dei bisogni determinati dal disagio e và parimenti sostenuta. I bisogni emergenti, riconfermati dall’analisi dei dati, sono pertanto: · aiuto alla persona in un contesto di supporto familiare; · sostegno nei processi di autonomia e di inserimento sociale; · contrasto all’abbandono e all’isolamento per i soggetti privi di sostegno parentale (case-alloggio ed affidamento).

Particolare rilievo assume il bisogno di una struttura di accoglienza (“Dopo di noi”) per disabili privi di sostegno parentale attesa l’assoluta mancanza di strutture similari nell’intero Ambito e l’incidenza della problematica collegata a tale condizione di solitudine.

Amplificato dalle condizioni di disabilità si ripropone il problema dell’inserimento lavorativo, ove possibile, dei soggetti diversamente abili, che attesta il bisogno di: · percorsi di formazione mirata; · esperienze di tutoraggio professionale; · inserimenti lavorativi protetti.

60 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi dei servizi offerti.

Grafico n° 18:

Area "Sostegno per i cittadini con disabilità" Offerta di Servizi nell'Ambito nr. di utenti

Contributi per partecipazione ad 13 attività socio-culturali e di social.

Altri contributi economici 22

Contributi economici ad integrazione di 4 rette per prestaz. Resid.

Inserimento socio-terapeutico 4

Contributi abbattimento barriere 8 architettoniche domestiche

Trasporto sociale disabili 124

Comunità alloggio/gruppo 1 appartamento

Centro diurno socioeducativo e/o 138 riabilitativo (Via De Viti De Marco)

Centri di aggregazione 41

Attività di socializzazione e vacanze 2 disabili

Assistenza domiciliare integrata per 6 disabili (ADI)

Servizi per l'integrazione scolastica dei 80 disabili

Assistenza educativa domiciliare e 10 scolastica

Aiuto alla persona 49

61 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Dalla valutazione dei servizi offerti nell’Area “Disabili” emergono come prioritari gli interventi resi attraverso i Centri Diurni socio – educativi e/o riabilitativi. Va precisato che a fronte dei n. 138 disabili fruitori di questi servizi, dislocati nell’ambito e fuori ambito, si registra la presenza nell’Ambito territoriale di un unico Centro socio – educativo – riabilitativo, localizzato nel Comune di Mesagne, che ovviamente non è in grado di soddisfare l’entità della domanda di ambito. Rilevanti risultano essere, rispetto alla domanda, i “Servizi di integrazione scolastica” ed il “Trasporto Sociale Disabili”, comunque collegato al servizio di integrazione di cui sopra. Carente invece la presenza dei servizi destinati all’accoglienza residenziale e comunitaria di disabili autosufficienti ed ancor più di disabili non autosufficienti. Debole è la presenza di servizi socializzanti, mentre pressoché inesistenti sono i servizi di domiciliarità. Va considerato infine, che l’offerta dei servizi in generale (comunque lacunosa e non sempre raccordata tra gli ambiti sociali e sanitari) si concentra nell’offerta di opportunità in favore di disabili di età compresa tra i 0 e i 18 anni; la fascia dei disabili adulti viene quasi del tutto trascurata, malgrado sia portatrice di maggiori disagi di esclusione sociale.

62 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 14: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Sostegno per i cittadini con disabilità”

D Sostegno per i cittadini con disabilità ERCHIE LATIANO SUSANNA MESAGNE SALENTINO SAN PIETRO VERNOTICO SAN DONACI TORRE SANTA TORCHIAROLO CELLINO SAN M. SAN PANCRAZIO

D1 Aiuto alla persona X X X X D2 Assistenza educativa domiciliare e scolastica X D3 Servizi per l'integrazione scolastica dei disabili X X X X X X X X X D4 Assistenza domiciliare integrata per disabili (ADI) D5 Attività di socializzazione e vacanze disabili X X D6 Sostegno a disabili anche nella forma della vita indipendente X D7 Centri di aggregazione X X X X D8 Centro diurno socio-educativo e/o riabilitativo X D9 Altri servizi e prestazioni semiresidenziali per disabili D10 Residenza protetta X D11 Comunità alloggio/gruppo appartamento D12 Comunità socio-riabilitativa D13 Altri servizi e prestazioni residenziali per disabili D14 Trasporto sociale disabili X X X X X X X X X D15 Contributi abbattimento barriere architettoniche domestiche D16 Inserimento socio-terapeutico Contributi economici ad integrazione di rette per prestaz. D17 Semiresid. D18 Contributi economici ad integrazione di rette per prestaz. Resid. X D19 Altri contributi economici X X X X D20 Assistenza domiciliare in forma indiretta X X D21 Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di social. X D22 Borse lavoro D23 Tirocini formativi X X D24 Contratto di formazione lavoro X

63 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

D25 Orientamento X

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 19: Area "Sostegno per i cittadini con disabilità" Spesa 2003 (Ambito - Totale=735.544,32 Euro)

Tirocini formativi € 1.800,00

Contributi per partecipazione ad attività € 5.000,00 socio-culturali e di social.

Altri contributi economici € 7.864,88

Contributi economici ad integrazione di € 7.481,06 rette per prestaz. Resid.

Trasporto sociale disabili € 171.926,85

Comunità alloggio/gruppo appartamento € 4.127,31

Centro diurno socioeducativo e/o € 80.000,00 riabilitativo Assistenza domiciliare integrata per disabili € 1.800,00 (ADI) Servizi per l'integrazione scolastica dei € 177.931,11 disabili Assistenza educativa domiciliare e € 75.519,21 scolastica

Aiuto alla persona € 224.239,84

64 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Rispetto alla valutazione della distribuzione della spesa sociale, si conferma la maggiore incidenza dei “Servizi di Integrazione scolastica” unita al “Servizio di Trasporto sociale”. Particolare attenzione va riservata alla spesa sostenuta per “Aiuto alla Persona” che pur essendo destinata a n.49 unità comporta un impegno di Euro 224.239,84. Trattasi di assistenza individualizzata in favore di disabili in condizione di particolare gravità (riconosciuti tali ai sensi dell’art.3, comma 3, della Legge 104/1992) gravante su oneri regionali, solo in parte compartecipati dagli enti locali. L’elevata qualificazione delle prestazioni, peraltro continuative e attuate mediante piani individualizzati, giustifica l’entità della spesa destinata ad un servizio che rimane “d’eccellenza” e pertanto da riprodurre nella programmazione di Ambito con una diversa concertazione della spesa.

1.2.5 - Area "interventi per gli immigrati"

Norme di riferimento.

Il Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2001 – 2003 inserisce le azioni volte a favorire l’inclusione delle popolazioni immigrate. In esso si afferma che: “…I Piani di Zona di sviluppo delle politiche sociali devono prestare specifica attenzione alle misure volte a favorire l’inclusione degli immigrati, con specifico riferimento agli interventi diretti ad affrontare i problemi legati a: · La tutela dei minori immigrati; · La condizione abitativa degli immigrati; · L’accesso ai servizi e alla persona.

Tale nuova ricontestualizzazione delle problematiche collegate al fenomeno dell’immigrazione deve considerare inoltre la produzione legislativa di settore ed in particolare il Decreto Legislativo n. 286 del 25.07.1998 “Testo Unico delle disposizioni concernenti le discipline dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” e successive modifiche ed integrazioni (Bossi – Fini), nonché per la condizione degli stranieri minori la Legge n.176/91 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale sui Diritti del Fanciullo di New York del 20.11.1989.

Analisi dei bisogni.

Valutando la dimensione strutturale del fenomeno immigrati nell’Ambito emerge, come dato apparentemente ingiustificato, una presenza scarsamente incidente di stranieri, nonostante il territorio ne sia stato oltremodo interessato, in occasione delle epocali trasmigrazioni degli albanesi avvenuta prime del ’90 e

65 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

successivamente nel ’93. Una progressiva consapevolezza dei limiti socio- economici del territorio ha fatto sì che tale presenza divenisse temporanea: solo un passaggio verso diverse opportunità di integrazione e inserimento lavorativo. Nonostante il dato numerico, la presenza stanziale registra dei bisogni e delle problematiche poiché l’immigrazione, seppure determinata da cause contingenti, quali l’estrema povertà o gli stigmi politici, dovrebbe creare legami profondi con la comunità che accoglie così come li mantiene con quella di partenza. Su questo fronte và speso il concetto dell’intercultura che, da un lato cerca di non destrutturate la personalità degli immigrati, portatori di diversità linguistiche, culturali, sociali e religiose, dall’altro arricchisce socialmente e culturalmente le comunità autoctone. I bisogni emergenti in quest’area pertanto, pur partendo dai prioritari problemi di sussistenza e integrazione, li traguardano e sottolineano un bisogno più generale di sentirsi “parte di”, conservando la propria originalità. Si avverte la necessità di: · intermediazioni abitative; · sostegni economici ad integrazione reddituale; · intermediazione linguistico-culturale; · alfabetizzazione e apprendimento linguistico.

Analisi dei servizi offerti.

Grafico n° 20:

Area "Interventi per gli immigrati" Offerta di Servizi nell'Ambito nr. utenti

Assistenza economica in forma indiretta 5

Contributi economici ad integrazione del 16 reddito

Intermediazione abitativa 18

Servizi di orientamento informazione e 24 consulenza

Dalla valutazione dei servizi erogati in favore degli immigrati emerge come nell’Ambito siano garantiti prevalentemente servizi di “Orientamento, informazione ed Consulenza”, mentre subito dopo, vengono effettuati interventi di “Intermediazione abitativa” e di “Supporto economico ad integrazione del reddito”.

66 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Nonostante gli interventi erogati bisogna precisare che tali riscontri della domanda mancano di specificità, in quanto gli stessi vengono erogati attraverso i servizi sociali di base. In considerazione della scarsa incidenza della presenza degli immigrati nell’Ambito, comunque disomogenea tra i Comuni, mancano servizi specialistici di ambito che dovrebbero soddisfare i bisogni secondari (es. mediazione linguistica, alfabetizzazione, contratti di formazione lavoro, etc…), che di fatto trascurati non sostengono l’integrazione e, nel caso di minori stranieri, non tutelano la loro identità.

Tavola n° 15: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Interventi per gli Immigrati”

E Interventi per gli immigrati ERCHIE LATIANO SUSANNA MESAGNE SALENTINO SAN PIETRO VERNOTICO SAN DONACI TORRE SANTA TORCHIAROLO CELLINO SAN M. SAN PANCRAZIO

E1 Centri di seconda accoglienza E2 Servizi di orientamento informazione e consulenza E3 Intermediazione abitativa E4 Mediazione linguistico culturale E5 Alfabetizzazione E6 Contributi economici ad integrazione del reddito X X E7 Assistenza economica in forma indiretta X E8 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati E9 Contratto di formazione e lavoro E10 Borse lavoro

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 21:

67 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Area "Interventi per gli immigrati" Spesa 2003 (Ambito - Totale=444,00 Euro)

Assistenza economica in forma € 372,00 indiretta

Contributi economici ad integrazione del € 72,00 reddito

Rispetto alla spesa sociale destinata all’Area in oggetto, si conferma la forte inconsistenza degli investimenti economici. Tale dato sottolinea l’assenza di strategie di intervento ed il perdurare di un vuoto di servizi che non agevola la stanzialità degli stranieri, in continuo transito sul nostro territorio.

1.2.6 - Area "interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze"

Norme di riferimento.

In materia di “Dipendenze” la normativa di riferimento va necessariamente considerata in maniera integrata, tenuto conto che i tratti riformatori della Legge Regionale n. 17/03 non hanno ancora di fatto sostituito i dettami normativi del Regolamento Regionale n.1/2000. Questo consente, all’art.1, che i progetti - già fissati per durata (triennio) - possano continuare ad essere presentati dagli stessi enti ed organizzazioni previsti dagli Art.li 115, 116 del D.P.R. 309/90, dalla Legge Nazionale 266/91 e dalla Legge 381/91. Anche per quanto concerne la tipologia e la natura delle attività proposte, continua a rimanere valida l’individuazione (art.5 dello stesso Regolamento) delle specifiche aree di intervento in relazione ai soggetti destinatari dei finanziamenti. La materia regolamentata attinente alla prevenzione ed al recupero delle tossicodipendenze, dell’alcool dipendenza correlata ed all’inserimento lavorativo dei tossicodipendenti, va comunque evidentemente adeguata alla riforma introdotta dalla L.R. n.17/03 e pertanto ai sensi dell’art.48, comma 5, della medesima, si attende la definizione di linee guida per la programmazione e gestione degli interventi per la lotta alla droga.

Analisi dei bisogni.

68 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Il fenomeno delle tossicodipendenze è espressione dell’intrecciarsi di diversi fattori: sostanza, consumatore e ambiente socio-culturale in cui tale incontro avviene. Per questo motivo tale fenomeno è difficilmente definibile ed inquadrabile in schemi rigidi e riproducibili. Le microculture della devianza, della marginalità e del disagio cambiano con il cambiare della vita nelle città, con i cambiamenti culturali e generazionali.

E’ sempre più raro oggi incontrare un consumatore di sostanze stupefacenti che esprima chiaramente gli elementi che sostengono il suo uso, sia in rapporto alle “qualità” della sostanza che alle condizioni esistenziali e quindi ai vissuti di frustrazione che ne possono derivare. E’ anzi sempre più difficile avere delle richieste da parte di nuovi consumatori. La più recente generazione di consumatori non chiede nulla, nemmeno ai servizi. Sempre minore è il numero delle domande dirette e sono ormai esclusive le richieste ai servizi sanitari da parte delle istituzioni sociali. I servizi per le tossicodipendenze funzionano, dunque, solo come controllo del fenomeno e solo per quei soggetti già stigmatizzati ed inquadrati dentro la problematica delle dipendenze. Infine c’è ancora da rilevare che l’età di avvicinamento alla tossicodipendenza non è più molto standardizzata. Il fatto nuovo è che il problema non è più solo giovanile, ma riguarda i minori come gli adulti. Il fenomeno delle dipendenze pertanto non ha confini e non ha età. Il bisogno prioritario, pertanto, avvertito dal territorio, è ripuntare sulla prevenzione. Per una coerente azione preventiva della tossicodipendenza e del disagio giovanile in generale, occorre agire su più variabili, tutte spesso egualmente concorrenti nella determinazione di un vissuto di disagio psicologico e non facilmente individuabile. L’ambiente psicologico del soggetto, comprendendo in esso dinamiche intrapsichiche, familiari, storie di vita, rete primaria di rapporti sociali, rappresenta il fulcro su cui si deve incentrare l’intervento preventivo. Perché tale intervento possa avere riscontri positivi a medio e lungo termine, è necessario da un lato un lavoro sistematico e programmato nel tempo e dall’altro operare un’azione di sensibilizzazione del territorio e di coordinamento tra tutte le realtà associative, che, a titolo diverso, si muovono nell’ambito della prevenzione.

Rispetto al bisogno percepito dall’utenza rimane la necessità di: · reinserimento sociale e lavorativo.

Di non secondaria importanza è, nell’ambito delle dipendenze, l’incremento di fenomeni nuovi che si sintetizzano di seguito:

69 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

o diffusione ed aumento dell’uso di sostanze psicotrope, diverse,e anche farmacologiche, già nelle fasce più basse di età e consumo delle stesse in molti luoghi di ritrovo; o aumento del fenomeno del tabagismo già nelle fasce d’età 11/14 anni; o aumento del fenomeno di alcolismo tra le donne e i giovanissimi; o nuove dipendenze come quelle alimentari e dalle nuove tecnologie; o situazioni di dipendenza anche in soggetti perfettamente integrati e di tutte le fasce d’età e condizione sociale.

Tali nuove varianti della problematica unica della dipendenza, ripropone il bisogno di prevenzione primaria e secondaria.

Analisi dei servizi offerti.

Grafico n° 22:

Area "Interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze" Offerta di Servizi nell'Ambito nr. utenti

Contributi economici 5 in forma indiretta

Contributi economici per strutture 13 residenziali

La sopraesposta presentazione di interventi garantiti in ambito sociale in materia di “Interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze”, evidenzia l’inesistenza di servizi sociali di area, che possano integrarsi con i servizi socio – sanitari, pure erogati.

Analisi della spesa sociale. 70 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Gli stessi investimenti economici risultano inesistenti in tutti i Comuni dell’Ambito, nonostante il conclamato bisogno di interventi in materia di recupero e reinserimento socio – lavorativo. Il canale di finanziamento attivato con la Legge 309/90, abbondantemente utilizzato, non ha stimolato la creazione di un sistema di intervento articolato, fortemente integrato con interventi trattamentali sanitari che, in una logica di stabilizzazione della risposta istituzionale, contrastasse organicamente la problematica.

1.2.7 - Area "Azioni di sostegno della salute mentale"

Norme di riferimento.

Il processo deistituzionalizzazione dei malati affetti da patologie psichiatriche, introdotta dalla Legge 180/78, è stato portato a compimento nella Regione Puglia con il Piano Sanitario Regionale 2002/2004. Questo processo è stato favorito dall’approvazione: delle Linee Guida Regionali per il superamento degli Ospedali Psichiatrici; dei requisiti minimi elle strutture di riabilitazione psichiatrica,; dalla Legge Regionale n.30/98, che disciplina l’organizzazione dei Dipartimenti di Salute mentale;ed infine dall’approvazione del Progetto Obiettivo regionale per il miglioramento dell’assistenza ai soggetti affetti da malattie mentali (D.P.R del 07/04/1994).. L’innovativo approccio della Regione Puglia per la gestione delle problematiche psichiatriche, viene confermato infine dalla L. R. 17/2003 e dal conseguente Piano Regionale delle Politiche Sociali, che ha inteso infatti promuovere l’affermazione del principio della domiciliarità, della partecipazione e dell’espressione della cittadinanza attiva possibile.

Analisi dei bisogni.

Anche nell’ambito della tutela della salute mentale si registra un’evidente settorialità di interventi che demandano ai servizi sanitari la funzione di diagnosi, cura e trattamento del malato mentale e ai servizi sociali la funzione di integrazione e riabilitazione sociale, che spesso non rispetta l’unicità della persona portatrice del disagio. A tanto si aggiunge la prevalente e persistente concezione che il problema sia più d’ordine sanitario che sociale, non considerando peraltro le difficoltà che in presenza di un malato mentale, la famiglia si trova ad affrontare. Nell’urgenza di superare questo dicotomico approccio si è inteso evidenziare i bisogni, che peraltro trovano coincidenza con i bisogni riscontrati nell’area Disabili, in una prospettiva alternativa. 71 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Si avverte pertanto il bisogno di: · prestazioni sanitarie a rilevanza sociale cioè finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite; · prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionati dallo stato di salute.

Analisi dei servizi offerti.

Riconfermando l’analisi dei bisogni sopra riportata, si è inteso in questa nuova area riconsiderare con metodo diverso rispetto alle precedenti, la lettura dei servizi comunque garantiti in ambito sociale in favore della salute mentale. Le problematiche sociali che interessano il paziente psichiatrico, vengono affrontate e gestite nell’ambito della specificità del disagio (es. problematiche abitative ed economiche), che accomuna altri soggetti socialmente deboli, mentre l’unica particolarità di settore è rappresentata dagli interventi che riguardano quelli socio – terapeutici. Questi interventi, garantiti nella maggior parte dei comuni dell’Ambito, perseguono l’obiettivo del reinserimento sociale del paziente, già interessato da trattamenti riabilitativi; si concretizzano come: “attività socio – riabilitative” e “interventi socio – terapeutici”. Per questa riabilitazione psico – sociale che completa il piano trattamentale curato dal D.S.M., l’ente locale è chiamato ad offrire il giusto supporto gestionale ed operativo. Questa collaborazione è legittimata dalla Deliberazione della Giunta Regionale Pugliese n.1500 del 08/03/1988 che disciplina l’erogazione dei sussidi continuativi agli infermi di mente, specificatamente nella parte che recita :”Il progetto terapeutico riabilitativo deve essere attuato e verificato dai servizi sanitari territoriali competenti che hanno in cura l’infermo ed in collaborazione con i servizi sociali comunali”. L’ente locale viene esentato dall’onere finanziario in quanto è il D.S.M. a farsene carico, mentre per la parte assicurativa contro eventuali infortuni è il comune che dovrà provvedere a stipulare una convenzione con l'’INAIL (legge n.196 del 24/06/1997). Nell’esperienza condotta nell’Ambito i Tirocini Terapeutico – riabilitativi hanno durata annuale.

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 23:

72 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Area "Azioni di sostegno della tutela della salute mentale" Spesa 2003 (Ambito - Totale=1.578,26 Euro)

Attività socio- € 1.155,00 riabilitative

Inserimenti socio- € 423,26 terapeutici

A conferma di quanto sopra, si precisa che la spesa sociale relativa all’area di che trattasi è attribuibile alle soli voci di spesa definite in “Attività socio – riabilitative” e “Inserimenti socio – terapeutici” con una residualità giustificata dal segmento di intervento sociale di competenza comunale che completa il piano trattamentale riabilitativo, individualizzato, predisposto dal competente Dipartimento.

1.2.8 - Area "Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per l’inclusione sociale"

Norme di riferimento.

Il Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2001 – 2003 (a norma dell’art.18, comma 2, della Legge 328/00) prevede il potenziamento degli interventi a contrasto della povertà all’obiettivo 3, stabilendo che: “…propone di potenziare gli interventi volti a contrastare la povertà (e in particolare le povertà estreme) ed a restituire alle persone le capacità di vivere una vita con dignità ... Gli interventi di contrasto alla povertà riguardano innanzitutto le politiche attive del lavoro di sviluppo locale e le politiche formative. In parte riguardano anche le politiche di conciliazione tra partecipazione al mercato del lavoro e responsabilità di cura famigliare, nella misura in cui molta povertà è dovuta all’esclusivo impegno domestico delle madri, specie nel caso di famiglie con un solo genitore e nelle famiglie numerose…”.

73 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Il contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale è stato assunto, per altro da tempo, come obiettivo strategico dallo stesso Consiglio Europeo, in particolare nella seduta del dicembre 1999, marzo 2000 a Lisbona, novembre 2000 a Nizza. In occasione del Consiglio Europeo del 2000, si è concordato che ciascun paese metterà in campo piani di azione nazionale di contrasto alla povertà. Per la natura sistemica e comunitaria di tali interventi è fatta esplicita menzione, oltre alle competenze dei governi locali, anche alla necessità di coinvolgere le associazioni non lucrative come soggetti particolarmente attivi. La Legge Quadro 328/00, all’art.23, stabilisce che tramite un apposito provvedimento legislativo, venga esteso su tutto il territorio nazionale il “reddito minimo di inserimento”, come misura di sostegno al reddito e di integrazione sociale rivolta a chi si trova al di sotto di una determinata soglia di reddito famigliare. Nel medio periodo in attesa che il reddito minimo di inserimento venga messo a regime, i comuni e per essi gli ambiti territoriali debbono opportunamente modificare i propri sistemi di assistenza economica, nella prospettiva di intervento previsto dal reddito minimo di inserimento : · uniformità e chiarezza dei criteri di accertamento del reddito; · riferimento al bisogno e non all’appartenenza categoriale; · orientamento alla valorizzazione delle capacità e potenzialità dei soggetti; · sviluppo di forme di accompagnamento sociale in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio.

Analisi dei bisogni.

Il fenomeno della povertà e dell’emarginazione sociale caratterizza da sempre contesti societari come quello del nostro Ambito, segnato da un mercato del lavoro statico ed esautorato e da una imprenditorialità complementare che stenta a decollare, con un terziario pure sviluppato che, anziché fungere da propulsore di processi di sviluppo, appesantisce il sistema determinando negative circolarità. Nonostante le oggettive e riscontrabili entità del problema, mancano tuttavia indagini volte alla misurazione del fenomeno e permangono difficoltà di ordine concettuale e metodologico come ad esempio la controversia in merito al concetto di “povertà relativa”, basato sul confronto con la spesa media mensile per consumi delle famiglie. Se mancano le indagini non mancano le situazioni di grave disagio economico e di forte marginalità sociale soprattutto per i nuclei familiari numerosi, specie quelli con un numero elevato di minori a carico, famiglie di lavoratori precari o di disoccupati e, nuove realtà emergenti, soggetti o anziani che vivono da soli. La multiproblematicità innescata dalla condizione di povertà, che rappresenta la prima causa dell’esclusione sociale, rimanda a diffusi bisogni che

74 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

comunque non possono essere riscontrati con inopportune segmentarizzazioni; vanno invece riconsiderati in un sistema di interventi mirato a dare risposta al: · problema abitativo (reperimento alloggi, oneri di fitto); · problemi di disagio economico (integrazione minimo vitale e assegno di assistenza); · problemi di inserimento e reinserimento lavorativo (interventi di qualificazione professionale, riqualificazione di ex-lavoratori, inserimenti di ex- detenuti ed ex-tossicodipendenti); · problemi di assistenza e integrazione (pasti a domicilio, supporto domiciliare, opportunità aggregative e di inserimento socializzante).

Analisi dei servizi offerti.

Grafico n° 24:

75 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Area "Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per l'inclusione sociale" Offerta di Servizi nell'Ambito

Contributi economici in forma indiretta 105

Contributi economici diretti ad 389 integrazione del reddito Servizio d’ascolto, sensibilizzazione, 63 informazione

Servizio mensa 6

Distribuzione pasti a domicilio 10

Interventi abitativi d’emergenza 3

Contributi economici per l’nserimento 23 lavorativo detenuti e ex detenuti

Intermediazione abitativa 15

Contributi per l’affitto 358

La priorità dei servizi offerti nell’area in oggetto, a conferma dei bisogni emergenti sopra riportati, va attribuita agli interventi relativi ai “Contributi per l’affitto”, ai “Contributi economici diretti ad integrazione del reddito” e ai “Contributi economici erogati in forma indiretta”. Tale dato conferma la prevalente richiesta di sostegno economico per gestire direttamente, in autonomia, le risorse “ricavate” rispetto alla stessa erogazione di prestazioni quale ad esempio il “servizio mensa” o “l’intermediazione abitativa”. L’esigua consistenza del numero dell’utenza sopra riportata, che si riferisce all’intero ambito (n. 107.760 abitanti) sostiene due considerazioni: la prima, relativa alla scelta dei servizi, di non sostenere richieste parcellizzate, non inserite in un piano trattamentale sociale più generale rispetto alle problematiche sottostanti la condizione di povertà e di esclusione sociale; la seconda, relativa all’attuale realtà operativa dei servizi sociali che contrastano le problematiche in oggetto guardando già al “sistema famiglia”, con interventi non individualizzati ma trasversali e articolati, con soluzioni multiple.

76 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tavola n° 16: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Azioni di contrasto della povertà”.

Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per

G O M.

l'inclusione sociale SAN SANTA TORRE ERCHIE LATIANO SUSANNA MESAGNE PANCRAZIO SALENTINO SAN PIETRO SAN DONACI VERNOTICO CELLINO SAN TORCHIAROL G1 Contributi per l’affitto X X X X X X X G2 Alloggio sociale per adulti in difficoltà G3 Centro di pronta accoglienza per adulti G4 Centro di accoglienza per detenuti ed ex detenuti G5 Intermediazione abitativa Servizi e prestazioni per specifiche esigenze di prima G6 necessità G7 Esenzione Ticket sanitari Contributi economici per l’inserimento lavorativo G8 detenuti e ex detenuti X G9 Interventi di contrasto alla prostituzione coatta G10 Interventi per la popolazione nomade G11 Interventi abitativi d’emergenza G12 Distribuzione pasti a domicilio X X X X G13 Servizi docce e cambio abiti G14 Pronto intervento sociale e unità mobile di strada G15 Servizio mensa X G16 Servizio d’ascolto, sensibilizzazione, informazione G17 Contributi economici diretti ad integrazione del reddito X X X X X X X G18 Contributi economici in forma indiretta G19 RMI G20 Assegno di assistenza

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 25:

77 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Area "Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per l'inclusione sociale" Spesa 2003 (Ambito - Totale=352.989,32 Euro)

Contributi economici in forma indiretta € 1.600,00

Contributi economici diretti ad integrazione € 110.361,75 del reddito Servizio d’ascolto, sensibilizzazione, € 43.698,80 informazione

Distribuzione pasti a domicilio € 6.306,02

Servizi e prestazioni per specifiche esigenze € 4.036,46 di prima necessità

Contributi per l’affitto € 186.986,29

La lettura della spesa sociale riconferma la proporzione degli investimenti rispetto ai servizi resi. Indicativa è l’entità della spesa sociale sostenuta per il “servizio d’ascolto, sensibilizzazione, informazione” che, riferibile ovviamente alla prevalente spesa del personale, attesta la volontà degli Enti Locali di sostenere nei soggetti marginali la necessaria consapevolezza, informazione e orientamento per poter agevolmente accedere a più generali servizi e definire nuovi percorsi di autodeterminazione.

1.2.9 - Area "Azioni trasversali di sistema"

Norme di riferimento.

Tra le azioni di sistema, fondamentale importanza riveste la costruzione del Sistema di Qualità Sociale. Con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/01/1994 sono stati emanati i “Principi sull’erogazione dei Servizi pubblici”. La direttiva introduceva la necessità della “Carta dei Servizi Pubblici” con il proposito di dare un efficace contributo alla realizzazione dell’uguaglianza in senso sostanziale, consentendo la partecipazione attiva delle persone e stabilendo precise priorità per l’acc4esso ai servizi in funzione dei bisogni manifestati dai cittadini. Nella Legge Quadro n. 328/2000 la verifica dei risultati, attraverso la valutazione della qualità e dell’efficacia delle prestazioni, costituisce riferimento necessario per la realizzazione degli interventi e servizi sociali. La qualità è cioè sempre correlata con la valutazione degli esiti.

78 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

I nuovi elementi introdotti dalla L.R. n.17/2003 che integrano le disposizioni di cui all’art.8 ter del D.Lgs. n. 502/92 e successive modifiche e del D.M. n. 308/2001, relativi alle autorizzazioni ed accreditamento dei servizi e dei soggetti gestori dei servizi, rappresentano un ulteriore salvaguardia del sistema. Altra azione trasversale indispensabile è rappresentata dall’aggiornamento e formazione delle risorse umane (art.8, comma 2, della L.R. n.17/2003). Particolare posizione di rilievo nelle azioni di sistema assume l’imprescindibile integrazione socio – sanitaria, sintesi di qualsiasi logica trattamentale che intenda occuparsi della persona, analogamente unica e con bisogni integrati (art.3 – quater- D.Lgs. n.229/99; art.8 – 14 – 15 e 19 della Legge n.328/00; art.10 della L.R. n.17/03; D.M. del 29.11.2001). Infine va menzionata, a prescindere dai riferimenti normativi del caso, la necessità di sostenere il sistema con ulteriori integrazioni: tra “politiche sociali” e le altre politiche di settore, tenuto conto del comune obiettivo di migliorare la qualità della vita di ogni cittadino; tra “pubblico e privato”, nel rispetto del principio di “sussidiarietà verticale ed orizzontale.

Analisi dei bisogni.

Premessa indispensabile nella valutazione dell’area in oggetto è la comune consapevolezza che il Servizio Sociale, considerato strumento fondamentale di tutta la strategia operativa adottata da ogni Comune per concretizzare le politiche sociali, si presenta nell’Ambito come una realtà professionale non congrua per il numero di Assistenti Sociali impegnate. Inoltre, la presenza in alcuni Comuni di precari rapporto di lavoro con il personale qualificato, nonché l’esistenza di carichi funzionali non sostenibili, rappresentano dei seri elementi ostativi per tradurre in servizi la programmazione sociale futura. Il Servizio Sociale Professionale, nell’accezione attribuitagli dalla Normativa di Riforma del Welfare, è finalizzato: – alla lettura e alla decodificazione della domanda sociale; – alla presa in carico della persona, della famiglia, dei gruppi sociali; – alla predisposizione di progetti personalizzati; – all’attivazione e all’integrazione dei servizi e delle risorse di rete; – all’accompagnamento e all’aiuto nel processo di promozione ed emancipazione. Nella specificità di alcune funzioni il Servizio Sociale và distinto in “Servizio di Segretariato Sociale” (sportello alla cittadinanza), e “Servizio di Pronto Intervento” per le situazioni di emergenza sociale. Pertanto, considerando i dati emersi, si ravvisano i bisogni di: · potenziare il Servizio Sociale Comunale e di Ambito; · rideterminare le funzioni di segretariato sociale da distinguersi rispetto al servizio di pronto intervento sociale e al più generale Servizio Sociale; · attivazione di servizi di teleassistenza e telesoccorso.

79 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Analisi dei servizi offerti.

Grafico n° 26:

Area "Azioni trasversali e di sistema" Offerta di Servizi nell'Ambito

Attività di sensibilizz., promozione e 13 prevenzione

Formazione 4

Sostegno e promozione della 10 partecipazione attiva

Servizio Sociale professionale 1341

Servizio di pronto intervento sociale 245

Servizio di segretariato sociale 4980

La valutazione dei servizi e/o interventi garantiti nelle azioni trasversali di sistema evidenzia chiaramente come a fronte di servizi consolidati quali il Servizio di Segretariato Sociale e il Servizio Sociale Professionale, questi non siano supportati da strategie di sviluppo e qualificazione che, attraverso la circolarità della ricerca- formazione-azione-ricerca, ridiano vitalità ideativa e progettuale ai Servizi Sociali. Rispetto al territorio gli inconsistenti dati relativi al “sostegno e promozione” della partecipazione attiva “e “ sviluppo dei sistemi informativi”, attestano una potenziale dispersione delle risorse umane, culturali e valoriali di cui la comunità locale di ambito è ricca. Tale realtà è confermata dalla variegata presenza nell’ambito di espressioni del volontariato, organizzato e non , disponibile comunque a collaborare con gli enti locali.

Tavola n° 17: Servizi offerti dai Comuni per gli interventi previsti nell’Area “Azioni trasversali e di sistema”.

80 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

J Azioni trasversali e di sistema ANO ERCHIE LATI SUSANNA MESAGNE SALENTINO SAN PIETRO VERNOTICO SAN DONACI TORRE SANTA TORCHIAROLO CELLINO SAN M. SAN PANCRAZIO

J1 Servizio di segretariato sociale X X X X X X X X J2 Servizio di pronto intervento sociale X X X X X X X J3 Servizio Sociale professionale X X X X X X X Servizio di telefonia sociale (teleassistenza e telesoccorso) X X X J4 Sostegno e promozione della partecipazione attiva J5 Formazione J6 Ricerca J7 Comunicazione J8 Progettazione, sviluppo e adeg. del sist. Informativo J9 Acquisto di beni durevoli J10 Attività di sensibilizz., promozione e prevenzione X X J11 Consulenza legale

Analisi della spesa sociale.

Grafico n° 27:

Area "Azioni trasversali e di sistema" Spesa 2003 (Ambito - Totale=484.285,42 Euro)

Attività di sensibilizz., promozione e € 1.278,00 prevenzione

Acquisto di beni durevoli € 3.100,00

Progettazione, sviluppo e adeg. del sist. € 1.678,00 informativo

Formazione € 300,00

Servizio di telefonia sociale (teleassistenza € 9.683,33 e telesoccorso)

Servizio Sociale professionale € 82.679,40

Servizio di pronto intervento sociale € 13.270,27

Servizio di segretariato sociale € 372.296,42

L’analisi della spesa relativa all’area in oggetto conferma il dato che la maggior parte degli oneri economici sono destinati alla copertura delle spese rivenienti dal personale utilizzato, con una evidente carenza per gli investimenti relativi alle voci di “Attività di sensibilizzazione, promozione e prevenzione”, 81 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

“Progettazione, sviluppo e adeguamento del sistema informativo”, “Formazione”, “Servizi di telefonia sociale” e “Servizio di pronto intervento sociale”.

82 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

1.3 - Rilevazione dati sui servizi socio- sanitari del distretto n° 4 della A.U.S.L. BR/1

Una compiuta lettura dei servizi esistenti sul territorio in un’ottica di complementarietà, ha fatto ritenere opportuno effettuare una rilevazione dell’offerta dei servizi che ruota prevalentemente intorno a quelli sanitari. Su tali servizi, nella logica innovativa del welfare, si dovrà insistere per attualizzare una reale integrazione sanitaria. Nella rilevazione dei dati di seguito riportati sono stati interessati i seguenti servizi distrettuali: i Servizi di Salute Mentale, il Dipartimento Handicap, i Consultori, i Servizi per le Tossicodipendenze e il Servizio per l’Assistenza Sanitaria Domiciliare. I dati riportati nelle pagine seguenti sono stati ottenuti mediante la richiesta diretta ai Direttori dei Dipartimenti interessati.

ANALISI DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA

AREA “RESPONSABILITA’ FAMILIARI”

SERVIZI E ATTIVITA’ DI CONSULENZA FAMILIARE

Le attività riferite alle responsabilità familiari, per la parte riguardante gli interventi socio-sanitari, rientrano nelle prestazioni offerte dal Servizio Consultoriale la cui èquipe è composta, generalmente, da uno psicologo e da un’assistente sociale e, quando necessario, da un avvocato. Nel territorio distrettuale il Consultorio è presente in quattro comuni: Ø Mesagne Ø Torre, cui fanno capo anche Latiano ed Erchie Ø S.Pietro, cui fa capo anche Torchiarolo

83 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Ø S.Pancrazio, cui fanno capo Sandonaci e Cellino. Le difficoltà relazionali sorte all’interno dei nuclei familiari generano una domanda di consulenza familiare che viene rivolta all’équipe: tale richiesta può pervenire dall’utenza in modo spontaneo oppure per invio da Servizi esterni quali il Tribunale per i Minori, il Servizio Sociale del Comune, il Centro di Salute Mentale, il Servizio per le Tossicodipendenze ecc… La richiesta di questo genere di consulenza è crescente e; nel nostro ambito territoriale, preponderante è la domanda spontanea da parte dell’utenza: ciò è indicativo di quanto i Servizi Consultoriali siano riconosciuti e perciò radicati sul territorio. Per l’anno 2003 le richieste sono state nel Distretto 938, suddivise come di seguito:

Mesagne Torre S.S. S.Pietro V.co S.Pancrazio Nuclei familiari 96 70 93 88 Richieste da utenza 182 90 90 164 Richieste da servizi 13 25 9 18

SERVIZI DI MEDIAZIONE FAMILIARE

Il numero sempre crescente delle separazioni e divorzi rende opportuna una qualificata opera di mediazione familiare. A tale riguardo, negli anni passati, si era stabilita una collaborazione molto stretta, interrotta ormai da due anni, tra il Tribunale Ordinario di Brindisi ed i Consultori della ASL BR/1: ciò aveva fatto emergere la necessità che il personale interessato ricevesse una preparazione adeguata mediante corsi di formazione specifici. La maggiore professionalità e specializzazione acquisita con tali percorsi formativi fa sì che ancora oggi l’utenza si rivolga spontaneamente al Servizio, riproponendo il bisogno di supporti specialistici e qualificati. Gli interventi di mediazione familiare effettuati nell’ambito del territorio sono stati complessivamente 126 così suddivisi:

Mesagne Torre S.S. S.Pietro V.co S.Pancrazio Nuclei familiari 26 29 46 25 Richieste da utenza 23 19 38 20 Richieste da servizi 3 10 8 5

84 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

ATTIVITA’ IN CASO DI ABUSO

I dati seguenti sono riferiti alle attività richieste nei casi di abuso e maltrattamenti dei minori. I Consultori hanno svolto attività di sensibilizzazione nei confronti degli studenti delle Scuole Medie di 1° e 2° grado organizzando incontri e dibattiti. Mesagne Torre S.S. S.Pietro V.co S.Pancrazio Minori da 0 a 17 anni 4 14 26 18 Casi seguiti 4 14 32 26 Iniziative di sensibilizzazione 5 7 0 1

Il limitato numero dei casi rilevati, probabilmente, non testimonia la ridotta incidenza del fenomeno, ma piuttosto la scarsa coscienza ed attenzione verso la tutela ed i diritti dei minori. Ciò conferma la necessità di mantenere e rafforzare la comunicazione tra le diverse agenzie socializzanti, prioritariamente con le istituzioni scolastiche che rappresentano un filtro privilegiato per il disagio collegato all’abuso al fine di poter raggiungere e sensibilizzare un maggior numero di soggetti.

ATTIVITA’ DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

Le difficoltà nei rapporti tra genitori e figli, generalmente ascrivibili alle conflittualità intergenerazionali, richiedono interventi specifici di sostegno alla genitorialità. La famiglia si presenta, in un contesto di forte travaglio valoriale e culturale, sempre più fragile, e gli stessi metodi e processi educativi sono spesso inficiati dalla dismissione del ruolo e delle responsabilità genitoriali.

Gli interventi si concretizzano , generalmente, con: Ø incontri con i soggetti interessati; Ø incontri formativi rivolti a gruppi di genitori presso le scuole.

Mesagne Torre S.S. S.Pietro V.co S.Pancrazio Nuclei familiari 65 70 150 105 Richieste da utenza 50 34 42 69 Richieste da servizi 15 36 108 36

85 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

AREA “DIRITTI DEI MINORI”

CENTRO INFORMAZIONE ADOZIONE

Nell’ambito della tutela dei diritti dei minori i Consultori, per la specificità che è propria, privilegiano interventi atti a garantire ad ogni minore una famiglia. Questi servizi svolgono al riguardo azione di informazione nei confronti delle coppie che intendono adottare un minore e, su incarico del Tribunale Minorile, le assistono nelle varie fasi di istruzione e definizione dell’adozione. L’èquipe psico-sociale cura la loro preparazione allo scopo di favorirne la capacità di farsi carico in maniera completa del o dei minori che sarebbero in grado di accogliere.

Mesagne Torre S.S. S.Pietro V.co S.Pancrazio Nuclei familiari 10 11 20 19 Richieste da utenza 10 3 20 18 Nuclei affidatari seguiti 6 8 14 5

AREA “AUTONOMIA DELLE PERSONE ANZIANE”

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

Nel Distretto N° 4, coincidente con l’ambito territoriale analizzato, l’Assistenza Domiciliare Integrata costituisce un servizio di rilevante importanza,non tanto per entità delle prestazioni sin qui erogate non proporzionate al bisogno, quanto per la tipologia del servizio stesso che, offrendo una pluralità di interventi, consente la permanenza del soggetto anziano nel proprio contesto familiare. E’ questo un servizio esternalizzato svolto da due Cooperative composte da fisioterapisti ed infermieri che prestano la loro opera presso il domicilio di ogni assistito; gli anziani di età superiore ai 65 anni che usufruiscono dell’ADI sono 541 così suddivisi:

Mesagne Latiano Torre Erchie S.Pietro S.Pancrazio Sandonaci Cellino Torchiarolo 82 29 59 42 99 87 39 53 51

86 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

AREA “SOSTEGNO PER I CITTADINI CON DISABILITÀ”

SERVIZI PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI DISABILI

La Struttura Sovradistrettuale di Riabilitazione deputata a garantire l’assistenza ai soggetti di età compresa tra 0 e 18 anni affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, per l’assistenza ai disabili in età scolare integra gli interventi riabilitativi con i Servizi di Integrazione Scolastica e Centri Aperti: nel Distretto tali Centri sono presenti a Latiano e Cellino.

CENTRO APERTO CENTRO APERTO LATIANO CELLINO Utenti afferiti 236 190 Beneficiari integrazione scolastica 130 90

AREA “INTERVENTI PER IL REINSERIMENTO SOCIALE DEI SOGGETTI CON DIPENDENZA”

SERVIZI E PRESTAZIONI SEMIRESIDENZIALI

Nell’ambito del Distretto esistono due Servizi Per Le Dipendenze Patologiche: a quello di Mesagne fanno capo anche i comuni di Latiano, Torre ed Erchie, a quello di S.Pietro i comuni di Cellino, S.Pancrazio, Torchiarolo, Sandonaci. Gli utenti di tali Servizi sono in totale 452, di cui 260 in trattamento, suddivisi come segue:

Mesagne Latiano Torre Erchie S.Pietro S.Pancrazio Sandonaci Cellino Torchiarolo 71 47 28 24 20 29 8 22 11

87 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

AREA “AZIONI DI SOSTEGNO DELLA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE”

Le azioni di cura e sostegno nei confronti del soggetto affetto da disabilità psichica vengono garantite con la presa in carico che, oltre agli interventi terapici, si esprime anche attraverso azioni mirate a favorire sia l’inserimento sociale e lavorativo mediante le borse lavoro, sia il trattamento socio-terapeutico riabilitativo. La cura e la riabilitazione vengono garantite anche attraverso l’inserimento in strutture di tipo residenziale che, nel nostro ambito, sono costituite da: Ø Comunità Alloggio presenti a Mesagne e S.Pietro Ø Gruppo Appartamento a S.Pancrazio Ø Comunità Residenziale ad Elevata Intensità Assistenziale a S.Pietro, mentre quella di Mesagne ha cessato l’attività nel novembre 2003 Ø Comunità Residenziale a Media Intensità Assistenziale presente a Mesagne. Nell’ambito distrettuale non esistono Ventri Diurni, la cui realizzazione rientra tra gli obiettivi dei due CSM poiché la loro realizzazione rappresenterebbe un’efficace strumento a sostegno dei pazienti in trattamento e delle loro famiglie, particolarmente “fragili”.

SOSTEGNO ECONOMICO PER INSERIMENTI LAVORATIVI Mesagne S.Pancrazio Casi in carico 1354 454 Richieste accesso da utenza 10 8 Inserimenti lavorativi realizzati 15 20 Risorse totali erogate € 25.875,00 33.660,00

INSERIMENTI SOCIO-TERAPEUTICI Mesagne S.Pancrazio Casi in carico 1354 454 Richieste accesso da utenza 30 115 Richieste intervento da servizi 37 18 Inserimenti realizzati 47 104

COMUNITA’ ALLOGGIO – GRUPPO APPARTAMENTO Mesagne S.Pancrazio Casi in carico 1354 454 Richieste accesso da utenza 1 5 Richieste intervento da servizi 0 3

88 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Utenti assistiti 6 16

ALTRI SERVIZI E PRESTAZIONI RESIDENZIALI Mesagne S.Pancrazio Casi in carico 1354 454 Richieste accesso da utenza 2 6 Richieste intervento da servizi 4 3 Utenti assistiti 26 15

ATTIVITA’ SOCIO-RIABILITATIVE Mesagne S.Pancrazio Casi in carico 1354 454 Richieste accesso da utenza 6 54 Richieste intervento da servizi 3 1 Utenti assistiti 12 42

1.4 - Analisi della spesa sociale dell’ambito in rapporto alla trasversalità delle aree e al sistema di ambito

Il sistema integrato dei servizi assistenziali che si intende attuare con il presente Piano, sarà costruito con le risorse trasferite dal governo nazionale alla Regione Puglia, a valere sul Fondo Nazionale “POLITICHE SOCIALI”, con le risorse aggiuntive garantite dalla Regione Puglia e dai 9 Comuni interessati per le funzioni socio-assistenziali, nonché con le risorse aggiuntive della Provincia di Brindisi, della AUSL di riferimento e da tutti gli altri soggetti che hanno prima partecipato alla costruzione del Piano e collaboreranno poi alla sua stessa attuazione. Tale nuovo impianto reclama un processo di dismissione del preesistente che non può pregiudicare l’assetto attuale dei Servizi, nonché la sua sostenibilità e sussistenza, ma lo deve traguardare in una logica di sviluppo. Con un’ottica di sistema si è inteso pertanto, al fine di consentire un’ulteriore lettura dell’andamento e distribuzione della spesa, proporre di seguito i grafici relativi a: · “ Totale spesa socio-assistenziale di Ambito dall’anno 2001-2003”;

89 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

· “ Dettaglio della spesa socio-assistenziale di Ambito per l’anno 2003”; · “ Spesa di Ambito anno 2003 per le singole aree di intervento”

Grafico n° 30:

Totale Spesa Socio-Assistenziale di Ambito dal 2001 al 2003

€ 7.400.000,00 € 7.200.000,00 € € 7.000.000,00 7.303.020,83 € € 6.800.000,00 7.035.396,77 € 6.600.000,00 € € 6.400.000,00 6.549.267,99 € 6.200.000,00 € 6.000.000,00 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003

Grafico n° 31:

Dettaglio della Spesa Socio-Assistenziale di Ambito 2003

Assistenza scolastica, trasporto, refezione € 1.923.800,48 ed altri servizi

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona € 2.532.596,69

Strutture residenziali e di ricovero per € 258.765,82 anziani

Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 779.540,32

Asili nido, servizi per l'infanzia e per i € 1.540.692,81 minori

90 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Grafico n° 32:

Spesa Ambito 2003 (per aree di intervento)

11% 18% 8%

17% 26%

20%

Responsabilità familiari Diritti dei minori Autonomia delle persone anziane Sostegno per i cittadini con disabilità Interventi per gli immigrati Interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze Azioni di sostegno della tutela della salute mentale Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per l'inclusione sociale Azioni trasversali e di sistema

1..5 -- CARENZE A CUI IL PIANO DI ZONA DEVE FORNIRE PRIORITARIAMENTE RISPOSTA

Il processo di costruzione di un sistema locale di servizi assume necessariamente andamenti e connotati diversi nei diversi Ambiti, sia per le diverse storie dei territori e sia per la peculiarità che li caratterizzano. In queste ragioni si fa risiedere l’opportunità di una programmazione dal basso che veda nei Comuni, titolari della rappresentanza sociale globale, i soggetti principali nella funzione di regia dell’intero processo.

91 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Il Piano di Zona, pertanto, costituisce lo strumento per la programmazione sociale di territorio condivisa dai Comuni dell’Ambito Territoriale, con il quale dare conto delle peculiarità e delle differenze di ogni contesto, nel quadro delle prescrizioni di equità territoriale previste dal Piano Sociale Regionale. Per tale equilibro del sistema, si sono rilevate le carenze prioritarie, che accomunano le diverse realtà comunali, da considerare pertanto come carenze dell’Ambito n. 4. In una logica di superamento del concetto di Welfare “residuale” ( per i poveri), si intende con il Piano di Zona dare risposte a carenze di un sistema sociale globale e non categoriale, da destinare a tutti i cittadini in un contesto societario, dove lo sviluppo dovrà essere ancorato alla qualità sociale e ai servizi che possono contribuire al benessere individuale, familiare e della comunità. Le carenze rilevate riguardano tutti gli Ambiti settoriali di Politica Sociale e, pertanto, sono state intenzionalmente ricondotte su due poli di sintesi, che non a caso, costituiscono le scelte strategiche del Piano Regionale: · politiche a favore della famiglia; · politiche per l’inclusione sociale e diritti di cittadinanza.

Nell’ambito delle politiche a favore della famiglia, le carenze riscontrate riguardano:

· gli interventi a supporto delle dinamiche e sistemico-relazionale ed intergenerazionale e dell’assunzione delle funzioni genitoriali; · gli interventi domiciliari per favorire l’integrazione e l’inclusione sociale; · gli interventi di sostegno e aiuto alla persona e alla famiglia, mediante strutture residenziali e semiresidenziali, per soggetti con fragilità sociale e centri di accoglienza residenziali, diurni a carattere comunitario.

Nell’ambito delle politiche a favore dell’inclusione sociale e diritti di cittadinanza, le carenze riguardano: · interventi di razionalizzazione del sistema di accesso ai servizi (azioni di sportello- interventi sulla rete comunitaria- iniziative di comunicazione sociale); · interventi raccordati di pronto intervento sociale; · attivazione di servizi di supporto per il pronto intervento ( servizi di ristorazione, servizio di alloggio, pronta accoglienza protetta in caso di violenze, abusi e maltrattamenti); · regolamentazione, su basi uniformi dell’erogazione dell’assistenza economica ( integrazione del reddito minimo vitale, assegni di assistenza ecc.); · attivazione di politiche di sistema relativamente alle problematiche abitative, di inserimento lavorativo, di integrazione multiculturale).

Il Piano dovrà inoltre confrontarsi con: Ø l’assenza di un sistema territoriale di Ambito, di servizi a rete;

92 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Ø la disomogeneità della presenza, nell’Ambito, di servizi essenziali (Welfare leggere, welfare domiciliare e di supporto familiare, welfare comunitario, welfare presidenziale e semiresidenziale; Ø la necessità di qualificare la spesa sociale elevando il livello di congruità tra risorse investite e risultati conseguibili; Ø la necessità di sviluppare una nuova cultura gestionale che non riservi al terzo settore ruoli marginali o funzioni di mera esecutività; Ø l’opportunità di realizzare realmente l’integrazione a livello territoriale tra interventi sociali, sanitari e educativi –formativi, nel rispetto dell’unicità della persona.

La capacità di dare risposte alle carenze individuate e la rispondenza tra obiettivi datisi e risultati da raggiungere, costituisce l’ambito di valutazione di pertinenza della Regione Puglia. Si auspica che tale valutazione, sia effettuata dalla Regione, mediante la costruzione da un sistema di indicatori certi e oggettivi e che possa utilmente concorrere in a assegnazione di risorse finanziarie regionali congruamente ponderata.

93 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

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2.1 – Obiettivi generali del sistema di Welfare Locale

La riforma del sistema di protezione sociale, per anni al centro di dibattiti politici ed economici, a seguito del trattato di Maastricht, ha assunto l’obiettivo di conciliare il principio di solidarietà con le esigenze di efficacia, efficienza e corretto uso delle risorse. È in questo contesto che sono state varate la Legge 08/11/2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e la Legge Costituzionale 18/10/2001 n° 3 concernete “Riforma del Titolo V della Costituzione Italiana”. Nella stessa condizione si è posta l’esigenza, per la Regione Puglia, di provvedere al varo della Legge Regionale n° 17/2003, recependo i caratteri innovativi delle suddette norme nazionali per delineare un nuovo sistema di welfare. Secondo i principi dettati dalla suddetta Legge nazionale e riportati fedelmente nella Legge Regionale, gli Enti Gestori dei servizi sociali e sanitari sono chiamati ad un percorso di cambiamento che comporta innovazioni organizzative e di sistemi informativi atti a rispondere alle sfide dei cambiamenti demografici, sociali e tecnologici, che inducono nuovi bisogni e nuova domanda di servizi. L’obiettivo primario è quello di costruire un vero e proprio sistema di welfare locale capace di modulare gli interventi e le risorse secondo criteri di appropriatezza, attivando risposte adeguate alle necessità assistenziali dei cittadini e introducendo l’esigenza, stante la disparità territoriale, di graduare i bisogni, spesso diversi tra loro, che richiedono una capacità crescente di garantire un’offerta di servizi e di interventi non standardizzata ma flessibile, di qualità, capace di aderire alle specifiche caratteristiche socio-economiche locali. Nella nuova impostazione, le politiche e gli interventi socio-assistenziali sono sempre più orientati dall’analisi e dall’interpretazione degli effettivi bisogni dei cittadini, dalla valorizzazione integrata delle risorse dei soggetti

95 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

pubblici, del privato sociale e delle famiglie e dalla scelta di costruire una rete di servizi in grado di dare una risposta globale alle esigenze degli utenti. Il cittadino, portatore di bisogni, diviene il soggetto rispetto al quale definire dei percorsi di interventi multidimensionali e rispetto a cui ricomporre gli interventi in atto. La definizione del sistema integrato diventa frutto, allora, di un disegno progettuale ricco e articolato nel quale molti attori interessati a realizzare il bene comune concorrono alla sua definizione. Risulta essenzialmente innovativo il collegamento del concetto di concertazione a quello di sussidiarietà , esplicitato dalla legge quadro n. 328/00 e da quella regionale n. 17 del 25/8/03, che assume due dimensioni:

· dimensione verticale: individua il rapporto tra istituzioni , considerando il concetto del decentramento di poteri e del federalismo;

· dimensione orizzontale: individua il rapporto tra istituzioni e società civile, considerando dunque il ruolo degli enti intermedi, in termini di accesso ai servizi e di qualità degli stessi.

Facendo leva sul principio di sussidiarietà, le leggi anzidette hanno dettato norme le quali affermano l’importanza che, nella costruzione dei sistemi del welfare locale, hanno, sia pure con ruoli diversi, il terzo settore (Associazioni ed Enti di promozione sociale, Organismi della Cooperazione, Organizzazioni di volontariato), le Fondazioni, gli Enti di patronato e gli Oratori.

Il Piano Regionale delle Politiche Sociali voluto dalla Regione Puglia, sulla base degli obiettivi generali richiamati dalla legge regionale n. 17/2003, individua specifiche aree di intervento codificando delle priorità da rivolgere in alcuni settori specifici:

POLITICHE A FAVORE DELLE FAMIGLIE

Hanno l’ obiettivo di sostenere i nuclei familiari nel lavoro di cura rivolto in particolare ai componenti fragili: minori, anziani e disabili nonché a sostenere le coppie, la genitorialità e i percorsi di educazione dei figli, attraverso interventi che favoriscano:

1. la domiciliarità e tutte le prestazioni capaci di sostenere le modalità di assistenza domiciliare comprese le misure di sostegno al reddito per le figure che si curano del proprio nucleo familiare (welfare domiciliare)

2. le diverse forme di aiuto e di sostegno alla famiglia e alla persona quali i servizi comunitari, a ciclo diurno e residenziali, capaci di accogliere i soggetti deboli in alcune fasi del percorso quotidiano di assistenza, di 96 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

affiancare le cure domiciliari con altre attività riabilitative, sociali, ricreative, nonché di accogliere i soggetti con particolari fragilità e in situazioni di non autosufficienza quando non è possibile la permanenza nel proprio nucleo familiare (welfare comunitario e welfare residenziale).

POLITICHE PER L’INCLUSIONE SOCIALE E I DIRITTI DI CITTADINANZA

Hanno l’obiettivo di creare un sistema di welfare universalistico capace di offrire a tutti gli individui percorsi di inclusione sociale promuovendo l’esercizio dei diritti di cittadinanza attraverso interventi che favoriscano:

1. accessibilità ai diritti intesa come capacità di accesso ai diritti di cittadinanza di tutti gli individui i nuclei familiari della una comunità locale, attraverso servizi di comunicazione sociale e per l’accesso alla rete dei servizi, l’analisi dei bisogni e l’orientamento alla scelta dei servizi (welfare d’accesso);

2. la rimozione del disagio rivolta in particolare ai soggetti svantaggiati e a rischio di esclusione sociale, sia nella fase della prima accoglienza (pronto intervento sociale o welfare d’emergenza) che nella costruzione di percorsi di reinserimento sociale (soggetti con dipendenze, area della salute mentale, immigrati, soggetti sottoposti a tutela giudiziaria e le loro famiglie);

3. il contrasto alla povertà e capaci di integrare le azioni di cura e di inclusione sociale con quelle di sostegno al reddito per gli individui ed i nuclei familiari, finalizzate all’inserimento sociale e lavorativo, prevedendo – altresì – interventi di per l’inserimento lavorativo e interventi territoriali di pronta accoglienza per le situazioni di emergenza sociale per le povertà estreme;

4. il contrasto alla devianza, per i soggetti entrati nel circuito penale, allo scopo di evitare il rischio di recidiva e garantire, con programmi di recupero e reinserimento sociale, percorsi di affermazione personale e sociale, riqualificazione professionale, misure di inserimento lavorativo, con l'obiettivo di sostenere il ripristino della legalità, ampliando opportunità di trattamento in misure alternative alla detenzione con particolare riguardo ai soggetti minorenni.

97 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Il Piano di Zona, predisposto dai nove comuni dell’Ambito n° 4, è, in definitiva, orientato a promuovere un welfare locale che è municipale e comunitario allo stesso tempo, un welfare mix in cui, all’interno di logiche concertative, siano poste in rete le diverse esperienze, le diverse responsabilità, i diversi servizi . Esso deve rappresentare lo strumento territoriale per la condivisione e la concertazione delle politiche sociali, per la pianificazione del sistema dei servizi, per la fissazione delle modalità organizzative dei Servizi, delle forme di mappatura dei bisogni e delle risorse, delle modalità di collaborazione tra i diversi attori che operano sul territorio, delle strategie di coordinamento tra le diverse azioni che si realizzano sul territorio stesso.

Nella costruzione del sistema territoriale integrato di interventi e servizi sociali dell’ambito n. 4, così come indicato nelle scelte strategiche regionali (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), sarà attuato un sistema di tutele sociali articolato nelle seguenti azioni e prestazioni tese altresì alla semplificazione delle procedure d'accesso e di fruizione dei servizi, attraverso l’abbattimento di trafile burocratiche che ordinariamente ostacolano precipuamente le persone deboli che vivono in condizioni di disagio soci- economico- culturale:

il SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE previsto nell’ambito territoriale e finalizzato alla lettura e alla decodificazione della domanda sociale, alla presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale, alla predisposizione di progetti personali, all’attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete, all’accompagnamento e all’aiuto nel processo di promozione ed emancipazione. Il Servizio, garantito da professionisti Assistenti Sociali iscritti all’Albo, assume un ruolo di intervento professionale proprio e di livello essenziale per osservare e gestire i fenomeni sociali, erogare prestazioni d’informazioni, consulenza e aiuto professionale.

il SEGRETARIATO SOCIALE inteso come servizio di informazione e consulenza per l’accesso alla rete integrata, Porta Unica di Accesso (PUA) ai servizi, con attività di informazione, di ascolto, e di orientamento sui diritti di cittadinanza, con caratteristiche di gratuità per l’utenza. Il Servizio viene garantito da professionisti Assistenti Sociali iscritti all’Albo.

Il SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE rivolto a soggetti e nuclei familiari con fragilità sociali. Domiciliarità intesa come l’insieme delle prestazioni capaci di sostenere l’assistenza domiciliare e tutte quelle misure di sostegno (ad es. al reddito) per le figure che si curano del proprio nucleo familiare (welfare domiciliare). Aiuto e sostegno alla famiglia inteso come

98 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

incremento dei servizi comunitari, a ciclo diurno e residenziali, che accolgono i soggetti deboli nelle fasi del percorso quotidiano di assistenza, e che affiancano le cure domiciliari con altre attività riabilitative, sociali, ricreative, nonché accoglienza dei soggetti più fragili non autosufficienti quando non è possibile la permanenza nel proprio nucleo familiare (welfare comunitario e welfare residenziale).

Il SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (A.D.I.) con finalità assistenziali, educative e socio-sanitarie per le prestazioni di cura domiciliari sociali e sanitarie integrate, articolate nelle diverse aree d’intervento.

Il SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE per casi di abuso e maltrattamento per donne e minori.

il SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO, garantito da professionisti Assistenti Sociali iscritti all’Albo interviene nelle situazioni di emergenza sociale nell’arco di 24 ore.

le STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMI RESIDENZIALI per soggetti con fragilità sociali;

i CENTRI DI ACCOGLIENZA residenziali o diurni a carattere comunitario.

il DIRITTO DI ACCESSO ALLA RETE DEI SERVIZI, a partire dai comuni più limitrofi ove l'accesso risulta più difficile, istituendo e/o potenziando idoneo sistema di servizio di trasporto;

il DIRITTO ALLA CONTINUITÀ dei percorsi di assistenza già avviati.

Tali diritti dovranno essere promossi e tutelati con il concorso e la partecipazione di tutti gli attori sociali e dei diretti interessati. La strategia del cambiamento parte dalla qualificazione dei servizi e, qualificare i servizi, rappresenterà l’effettivo avvio della riforma degli interventi sociali. Per raggiungere la qualificazione dei servizi si investirà sulle professionalità sociali, in termini di formazione, di ridefinizione e crescita delle figure professionali e si promuoverà la cultura del monitoraggio e della valutazione in tutti gli interventi di servizio sociale, anche al fine di migliorare l'efficacia e l'efficienza, attraverso la razionalizzazione delle risorse umane e 99 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

finanziarie, la valorizzazione delle buone pratiche e il lavoro di rete che coinvolga tutti gli operatori sociali, i cittadini e le loro organizzazioni.

2..2 OBIETTIVI SPECIFICI PER AREA PRIORITARIA DI INTERVENTO E TIPOLOGIE DI SERVIZI DA POTENZIARE

Le aree di intervento, considerate prioritarie dalle Linee guida per la redazione del Piano di Zona, vengono, di seguito, esaminate analiticamente, a partire dall'analisi dei bisogni per arrivare alla definizione della tipologia di servizi da potenziare.

AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI

Nella società attuale, fortemente caratterizzata da una complessità globale, che coinvolge ed involve ogni aspetto ed esperienza della vita moderna, la famiglia viene investita da profondi mutamenti. Oggi più che mai essa lamenta grossi disagi, fragilità evidenziata sia nel nucleo familiare che nel forte sovraccarico di responsabilità che su di essa grava, manifesta segni (sempre più spesso violenti) di malessere, appare disorganizzata e destrutturata, assolutamente confusa. La prima difficoltà si incontra già nel tentativo di definizione del concetto di famiglia. Partendo dal presupposto che la famiglia è una relazione sociale piena che muta forma a seconda dell'esperienza e dei progetti di vita di ciascun individuo ed è in rapporto constante con il microcosmo e il macrocosmo di riferimento, consideriamo la famiglia contemporanea come un sistema vivente, altamente complesso, differenziato e a confini variabili, in cui si realizza

100 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

quell'esperienza vitale specifica che è fondamentale per la strutturazione dell'individuo come persona.

Il sostegno che si vuole riconoscere a quest’area prioritaria non è solo quello di ravvisare la necessità di ridurre il "sovraccarico" di lavoro, ma piuttosto quella di sostenere il mutamento della sua struttura che l’ha vista distanziarsi dal modello tradizionale che la vedeva come il luogo di convivenza di più nuclei familiari. La crescente instabilità del legami matrimoniali, con la conseguenza crescita del numero delle famiglie monogenitoriali con minori a carico; il calo della natalità e la riduzione complessiva del numero dei figli per famiglia; il progressivo invecchiamento della popolazione che, pure in presenza del miglioramento delle condizioni di salute, vede la crescita delle persone classificabili nella cosiddetta terza e quarta età con maggiori bisogni assistenziali; la maggiore presenza delle donne nel mercato di lavoro sono solo alcune delle trasformazioni a cui abbiamo assistito. Inoltre, l’aumento dei ritmi di produzione del reddito, l’inconciliabilità tra i tempi di lavoro e la dimensione familiare, hanno aggravato il peso su alcuni dei componenti la famiglia che assumono su di sé il carico di lavoro e gli oneri in termini di cure dei figli e/o delle persone anziane.

Il contesto sociale dell’Ambito n° 4 è caratterizzato da:

§ alta incidenza del tasso di disoccupazione riguardante la popolazione attiva; § elevato tasso di popolazione priva di titolo di studio o con titolo basso; § alta incidenza del fenomeno del lavoro sommerso; § ridotta presenza delle donne nel mercato del lavoro; § mancanza di servizi e di opportunità in relazione alle esigenze dei tempi famiglia-lavoro; § domiciliarità dei servizi.

OBIETTIVI SPECIFICI

a. valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari; b. sostegno alla genitorialità; c. prevenzione delle situazioni di crisi familiare e supporto alla famiglia con particolare riguardo alle problematiche connesse alla violenza e ai maltrattamenti domestici, azioni di mediazione familiare;

101 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

d. riconoscimento delle centralità del ruolo della rete familiare al fine del mantenimento dei soggetti fragili nel proprio contesto abitativo o familiare, sostenendone l’autonomia, promuovendo i servizi a sostegno dell’affidamento e limitando quanto più possibile il ricorso all’istituzionalizzazione;

e. istituzione sul territorio dell’ ambito n.4 del Servizio Sociale professionale con attività anche di Segretariato Sociale per l’informazione e la decodificazione delle problematiche, Pronto Intervento Sociale con presa in carico condivisa tra servizi sociali e sanitari;

f. sostegno economico come integrazione del reddito con sperimentazione dell’avvio del Reddito Minimo Vitale. Servizi da potenziare e/o realizzare

La lettura dei bisogni relativa all’area delle Responsabilità Familiari ha evidenziato le seguenti priorità:

TIPOLOGIA DI PRIORITÀ OBIETTIVI SPECIFICI PROFESSIONI SERVIZIO Adozione forma di sostegno mediante “pacchetti” di prestazioni sociali erogate da parte di caregiver con voucher Assistente sociale nell’ambito di progetti Valorizzazione e Segretariato sociale Psicologo individualizzati definiti con il sostegno delle Mediatore familiare Servizio Sociale Professionale. responsabilità familiari Centri per la famiglia

Supporto alle famiglie mediante consulenza e mediazione familiare e sostegno alla genitorialità Attivazione di servizi di Rimozione degli supporto alla domiciliarità Servizi di assistenza ostacoli che aggravano Assistente sociale mediante l’adozione di domiciliare le condizioni di disagio Operatore di base progetti individualizzati mirati sociale all’inclusione sociale Presa in carico individualizzata dei casi; Assistente sociale Pronto intervento Contrasto all’abuso e al Campagne di Psicologo sociale maltrattamento sensibilizzazione,informazione e promozione dei diritti Valorizzare l’esistenza di Servizio Sociale quegli spazi che sono punto di professionale con riferimento per le famiglie, atti attività anche di a favorire momenti di ascolto Segretariato Sociale per e di orientamento e a l’informazione e la Promozione dei diritti Assistente sociale realizzare reti di supporto per decodificazione delle di cittadinanza la prevenzione e il problematiche. superamento delle situazioni Servizio di Pronto di crisi e di disagio psico - Intervento Sociale con sociale e relazionale. presa in carico Avviare attività di condivisa tra servizi

102 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

informazione in merito a sociali e sanitari diritti, prestazioni, risorse e servizi disponibili sul territorio, sulle modalità per accedervi, sulle caratteristiche, sulla corretta utilizzazione in rapporto alle esigenze da soddisfare. Sperimentazione dell’avvio del Integrazione del reddito Assistente sociale Sostegno economico Reddito Minimo Vitale dei nuclei svantaggiati

AREA MINORI

Da un’attenta analisi sociale effettuata sui minori facenti parte dell’Ambito Territoriale n.4, è emersa una evidente crescita di forme di disagio psicologico e sociale. Numerosi sono i fattori che danno origine a questo fenomeno: la presenza di nuclei familiari in difficoltà economiche, l’instabilità nei rapporti coniugali, l’assenza di capacità, all’interno del nucleo familiare, di instaurare relazioni positive dal punto di vista dei rapporti relazionali e culturali con i figli, determinando cosi l’impoverimento dei percorsi di crescita e l’aumento del rischio di problematiche sociali, soprattutto nell’età corrisponde all’adolescenza. Sono presenti nei contesti sociali afferenti l’Ambito n.4, infatti, comportamenti a rischio di devianza, di micro-criminalità e bullismo. Emerge, inoltre, un abbassamento della fascia di età durante la quale si registrano comportamenti a rischio e comunque non rientranti nei canoni della legalità. Sono, pertanto, numerose le richieste di intervento sociale riguardanti i minori, sia per il delicato intreccio di rapporti con il Tribunale per i Minorenni e l’Azienda Sanitaria Locale, sia per le richieste pervenute direttamente da famiglie a rischio. E’ necessario, quindi, implementare servizi ed interventi, rivolti alla fascia di età della scuola dell’obbligo (infanzia e pre-adolescenza) e nell’età del post- obbligo scolastico (adolescenti e giovani). Attivazioni di proposte progettuali che coinvolgerebbero tutti gli attori presenti nell’Ambito Territoriale n.4, concretizzandosi attraverso una rete articolata ed efficace di iniziative e servizi rivolti a sostegno dei diritti dell’infanzia e dell’ adolescenza.

103 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

La ricerca e l’attivazione di forme di intervento specifiche ed innovative attraverso l’utilizzo di risorse sociali, professionali ed economiche necessarie rappresentano, quindi, uno degli obiettivi principali di questo Piano Sociale di Zona.

OBIETTIVI SPECIFICI

1. Sostegno a famiglie e a minori in difficoltà anche attraverso il Servizio dell’Affidamento Familiare e dell’Adozione;

2. Promozione del servizio di Educativa Domiciliare per minori a rischio facenti parte di nuclei familiari problematici;

3. Promozione di interventi sociali per ridurre la difficoltà di inserimento lavorativo dei giovani fuori dall’obbligo scolastico;

4. Potenziamento o attivazione del servizio di accoglienza diurna per minori disagiati o in difficoltà momentanea.

Servizi da potenziare e/o realizzare

Durante l’elaborazione del Piano Sociale di Zona dell’Ambito n.4, svolto dal gruppo tecnico di lavoro, si è riscontrata una adeguata presa in carico dei bisogni relativi all’attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche dei minori, mentre carente quella riconducibile alla soddisfazione di bisogni

104 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

riguardanti la necessità di garantire interventi ed attività finalizzate al sostegno educativo formativo-scolastico, in forma continuativa, orientato alla costruzione di un processo di autonomia lavorativa.

PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI TIPOLOGIA DI SERVIZIO Percorsi di sensibilizzazione e promozione dell’affidamento familiare e dell’adozione. Reperimento di famiglie Sensibilizzazione disponibili all’affidamento di Assistente sociale minori. Formazione Psicologo Affido/Adozione Attività di sostegno delle famiglie affidatarie ed Sostegno adottive. Proposte progettuali specifiche per il coinvolgimento della comunità Attivazione di progetti finalizzati all’utilizzo di operatori per l’educativa domiciliare, formati a supporto dei nuclei familiari Assistente sociale con minori che presentano Realizzazione di interventi di Psicologo Educativa domiciliare difficoltà di tipo relazionale e tutela del minore Educatore Professionale e/o culturale e preposti a Pedagogista facilitare i rapporti tra genitori e figli. Corsi di formazione specifici per operatori sociali Attività finalizzata a ridurre le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro ed alla Agenzie di orientamento ed creazione di percorsi che Orientamento ed inserimenti Assistente sociale inserimento del minore nel generino interesse e lavorativi protetti Educatore / Tutor mondo del lavoro soddisfazione durante il primo approccio con il mondo lavorativo

105 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Attivazione di servizi con personale qualificato che rappresentano un valido supporto alle famiglie Realizzazione di una rete di Assistente sociale durante le ore pomeridiane, servizi tesa al supporto Psicologo Centri socio-educativi per per lo svolgimento dei educativo-scolastico dei Educatore Prof.le minori compiti scolastici ed attività minori Operatore di base extrascolastiche, in presenza prevalentemente di problematiche socio-familiari Attività formative per minori che rispettino le attitudini degli stessi nell’imparare Acquisizione di competenze Assistente sociale alcuni mestieri non Scuola bottega artigianali di base Artigiani tralasciando, tuttavia, la formazione culturale di base del mondo del lavoro Strutture predisposte ad accogliere anche minori con provvedimento del tribunale Realizzazione di una rete di Assistente sociale dei minorenni che vivono servizi tesa al supporto Educatore Prof.le Centri diurni per minori situazioni di disagio socio- socio-educativo dei minori Operatore di base familiare e seguiti da operatori formati professionalmente Attività di sostegno per la Realizzazione di una rete di Servizio di sostegno e di frequenza scolastica e di servizi tesa ad offrire un Assistente sociale contrasto alla dispersione contrasto alla dispersione sostegno educativo- scolastica scolastica scolastico dei minori Potenziamento del servizio Autista Facilitare l’accesso ai servizi Trasporto sociale di trasporto sociale Operatore di base Assistente Sociale e/o Realizzazione di strutture Cura ed assistenza del Psicologo e/o Educat. Asilo nido adeguate per minori in età minore Prof.le compresa tra zero e tre anni Insegnante Servizi predisposti per minori a rischio o che vivono Assistente Sociale Tutela dei diritti dei minori Tutor per minori situazioni di disagio psico - Educatore sociali

106 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

AREA ANZIANI

L’allungamento della vita media dell’anziano nel mondo occidentale (77 anni per gli uomini e 83 per le donne) si coniuga con una forte riduzione della natalità, che si traduce in un progressivo invecchiamento della popolazione. In alcuni casi ciò, in presenza di determinati fattori di precarietà: il reddito basso, la solitudine, le abitazioni prive dei moderni confort, può rappresentare una forma di disagio ed emarginazione territoriale. Tale allungamento dell’età media è orientato alla ricerca di una migliore soddisfazione delle esigenze di libertà della cosiddetta “terza età” attraverso il mantenimento dell’anziano nel proprio contesto sociale con l’attivazione di una serie di interventi a rete e di servizi orientati agli anziani non autosufficienti La sfida principale per la politica sociale è rappresentata, perciò, dalla ricerca di interventi sempre più specifici riguardante la domiciliarità, il sostegno economico ai nuclei familiari impegnati nel garantire adeguate forme di assistenza socio-sanitaria nel contesto familiare, nonché il reperimento di risorse destinate al soddisfacimento di esigenze ricreative e socializzanti.

OBIETTIVI SPECIFICI

107 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

1. Attivazione di progetti inerenti la permanenza dell’anziano limitato nell’autonomia nel contesto familiare attraverso Protocolli operativi concordati con gli operatori dell’ASL (ADI);

2. Attivazione dell’Assistenza Domiciliare Territoriale (ADT) per la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente di vita;

3. Assegni economici ad integrazione del reddito per quei nuclei familiari disagiati e con un anziano non autosufficiente;

4. Realizzazione di Centri diurni polivalenti per la socializzazione dell’anziano autosufficiente;

5. Attività socializzanti e ricreative;

6. Attivazione del Servizio di Telesoccorso; Servizi da potenziare e/o realizzare

Da quanto esposto in premessa, l’Ambito Territoriale n.4 ottimizzerà i seguenti servizi:

PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI TIPOLOGIA DI SERVIZIO

Continuità e potenziamento Assistente sociale Assistenza domiciliare ed dei servizi di assistenza Operatore di base assistenza domiciliare domiciliare all’anziano in Medico integrata condizione di autonomia Infermiere ridotta o compromessa; ed Terapista della riabilitazione integrazione socio-sanitaria per le prestazioni mediche, Mantenere l’anziano nel infermieristiche e proprio domicilio riabilitative. Individuazione di strategie per accelerare e migliorare i percorsi di accesso ai servizi Assistenza Domiciliare Territoriale e Servizio di Assistenza Domiciliare Spazi predisposti a favorire Assistente sociale Centro Diurno Polivalente la socializzazione e Animatore sociale Finalizzazione del tempo l’aggregazione dell’anziano: Personale ausiliario libero e favorire la socialità attività ricreative, culturali e Turistiche

108 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Istituzione e potenziamento Telesoccorso e trasporto del Servizio di Telesoccorso Assistente sociale sociale per anziani che versano in Operatore stato di immobilità o non Autista Favorire l’autonomia e completamente l’accesso ai servizi autosufficienti Istituzione e/o potenziamento del servizio di trasporto sociale Assistenza economica per Assistente sociale Assegni ad integrazione del favorire la permanenza reddito dell’anziano parzialmente e Contenimento del disagio non autosufficiente nel economico proprio ambiente di vita familiare Garantire il massimo grado di autonomia dell’anziano, parzialmente autosufficiente, in un ambiente controllato e Assistente sociale protetto. La durata del Operatori addetti assistenza ricovero potrà essere Strutture protette Personale medico permanente o temporanea e, specialistico qualora l’ospite perda del Attivazione e/o tutto o in parte la residua potenziamento delle autosufficienza, è garantita la strutture protette continuità assistenziale. Attivazione di servizio di Assistente sociale Affido adulti affidamento dell’anziano in contesti familiari che garantiscono l’aiuto Consolidare la rete dei nell’espletamento delle rapporti familiari funzioni ordinarie della vita quotidiana. Tale servizio può essere parziale o a tempo pieno Potenziamento sul territorio Assistente sociale Servizio civile dell’anziano del servizio di volontariato Valorizzare le competenze dell’anziano con della persona anziana riconoscimento di un rimborso spesa

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AREA DISABILI

Richiamandosi alla Costituzione Italiana ed in particolare agli artt. 3 e 38, i nove Comuni dell’ambito n°4 hanno ritenuto di doversi sforzare di garantire i fondamentali diritti a tutti i cittadini attuando quei servizi che accompagnano gli stessi ed in particolare i disabili, nel loro itinerario di vita, dalla nascita al loro diventare adulti. La condizione del “diversamente abile” presuppone il dover affrontare problemi e difficoltà aggiuntivi a quelli di un normale percorso di crescita, necessitando del dovuto sostegno nei servizi di abilitazione/riabilitazione, nella scuola, nel lavoro e nell'utilizzo di tutte le opportunità che una positiva integrazione sociale può offrire loro. Le notevoli trasformazioni sociali, economiche e culturali della società hanno determinato un miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili, tuttavia ciò non ha consentito una diffusione omogenea ed efficace degli interventi e dei servizi socio-sanitari sul territorio dei comuni dell’ambito. Questa situazione di difficoltà non ha consentito lo sviluppo di reali processi di integrazione sociale e comunitaria, tesi a far recuperare al disabile

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una condizione di pari opportunità nel soddisfacimento dei bisogni personali e relazionali. Nel porsi come obiettivo primario quello della promozione dell’integrazione sociale e del miglioramento della qualità di vita dei soggetti in situazione di disabilità si vuole tendere, nella fase di realizzazione di tale obiettivo, a coinvolgere direttamente e attivamente i soggetti stessi, le loro famiglie e le istituzioni tutte, sia pubbliche che private. Coinvolgimento che dovrebbe vedere tutti attori di iniziative e interventi finalizzati a valorizzare la persona diversamente abile mediante la valorizzazione ed il potenziamento della sua diversa abilità da promuovere come risorsa. Ogni programmazione che si andrà a sviluppare vuole collocare in posizione centrale gli utenti e i loro bisogni in ordine alla costruzione di opportunità di benessere, partendo dalla gestione di un dialogo paritario che mira a leggere i bisogni traducendoli in azioni organizzative, coerenti, espresse come progetto unitario, pensato, discusso e condiviso con gli utenti stessi. Nella formulazione progettuale degli obiettivi generali ed individuali da perseguire sono stati tenuti in prioritaria considerazione i suddetti concetti- chiave:

L'autonomia. Intesa come processo di apprendimento e di crescita che sviluppa capacità di autodeterminazione per la propria esistenza, attraverso la rappresentazione e la costruzione di un personale progetto di vita, con chiara identità personale percepita.

La non autonomia , vista, al contrario, come dipendenza massiccia da persone e/o da cose; è la mancanza di una rappresentazione adeguata del mondo esterno e quindi l'impossibilità a dare risposte efficienti e produttive, segno di integrazione sociale personalmente decisa e perseguita.

L'autosufficienza. Intesa come capacità di svolgere in autonomia le normali attività relative alla cura ed al mantenimento del proprio corpo e agli interventi nella sfera motoria e sensoriale.

La non autosufficienza si ha quando la persona ha bisogno di interventi di aiuto per compensare deficit di natura organica, motoria e sensoriale. Alcuni problemi di non autosufficienza possono essere risolti con l'aiuto di protesi ed ausili; altri possono essere risolti solo con l'intervento di aiuto di una o più persone (familiare, operatore, volontario).

La personalizzazione dell'intervento. E' un processo indispensabile data la diversificazione del mondo dell'handicap.

Ad esempio:

- È diversa la condizione di una persona che abbia solo problemi di non autosufficienza o solo problemi di autonomia da chi abbia problemi di non autonomia intrecciati a problemi di non autosufficienza;

111 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

- È diversa la situazione di chi ha autoconsapevolezza della relazione e quindi è capace di costruire il proprio percorso esistenziale da chi ha bisogno della mediazione dei linguaggio e di stili comunicativi particolari per far conoscere i propri bisogni e per agganciare anche motivazioni affettive diversamente irraggiungibili.

Il criterio di riferimento di ogni azione nei loro confronti deve essere fondato il più possibile sul concetto di luoghi normali di vita. Gli interventi, allora, devono essere programmati a seconda della “limitazione” dei soggetti disabili. Per esempio, per i “diversamente abili” che presentano limiti nell’esplicazione di attività minori, occorre principalmente prevedere momenti e spazi per attività di socializzazione; per i “diversamente abili” che presentano limiti nell’esplicazione di attività maggiori, sono necessari – invece – interventi di aiuto alla persona; altresì, per i casi di limitazione grave, è necessario progettare servizi personalizzati di assistenza domiciliare integrata, a sostegno di quelle famiglie che spesso non riescono a gestire adeguatamente i problemi presenti.

E’ determinante che il Piano di Zona si faccia promotore di interventi che mirino ad attività da realizzare con forme di collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del privato sociale, che possono mettere in campo le proprie competenze, anche attraverso la realizzazione di forme di partecipazione diretta degli stessi soggetti “diversamente abili”.

OBIETTIVI SPECIFICI

I. promozione di azioni e programmi di aiuto alla persona rivalutando il sostegno familiare; II. sostegno nei processi di autonomia e di inserimento sociale;

III. servizi finalizzati al mantenimento o al recupero dei livelli di autonomia della persona e al sostegno della famiglia;

IV. servizi di contrasto all’abbandono e all’isolamento per i soggetti privi di sostegno parentale;

V. attività socio-culturali e di socializzazione compresi, altresì, i soggiorni estivi.

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VI. realizzazione di strutture residenziali per disabili gravi che non possono contare sul necessario supporto familiare (“Dopo di noi”), anche valorizzando l’apporto degli Enti del Terzo Settore per l’attivazione di tali strutture.

Servizi da potenziare e/o realizzare

La lettura dei bisogni relativa all’area dei Disabili ha evidenziato le seguenti priorità:

TIPOLOGIA DI PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI SERVIZIO Realizzare il servizio di aiuto alla persona puntando sulla centralità dell’individuo. Tale servizio può essere definito come l'insieme delle prestazioni di aiuto a soggetti in temporanea e o permanente limitazione Assistente sociale della propria autosufficienza e/o autonomia Promozione di azioni Operatore di base e programmi di aiuto e di aiuto alle loro famiglie. Medico Servizio di assistenza Sono obiettivi dello stesso: il sostegno per alla persona in un Infermiere domiciliare contesto di supporto l'autosufficienza, il conseguimento del Terapista della grado massimo di autonomia personale , il familiare riabilitazione sostegno alle famiglie, la riduzione dell'istituzionalizzazione. Il servizio può essere realizzato in forma diretta o indirettamente attraverso l’erogazione di voucher

113 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Servizi tesi alla rimozione degli ostacoli che aggravano le condizioni di disabilità attraverso l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare e di supporto alla domiciliarità mediante l’adozione di progetti Assistente sociale Servizio sociale personalizzati di riabilitazione e Sostegno nei processi Autista professionale di autonomia e di reinserimento da parte del Servizio Sociale e Operatore di base Servizio trasporto l’attivazione di misure volte a consentire a inserimento sociale sociale tale utenza una vita di relazione sociale il più possibile piena e indipendente tramite un apposito servizio trasporto e programmi d’accesso ai servizi ricreativi e per il tempo libero Facilitare Attività socio-culturali e di socializzazione l’integrazione e la Assistente sociale Servizi socio-culturali socializzazione dei compresi, altresì, i soggiorni estivi Animatore sociale e di socializzazione soggetti diversamente abili Potenziamento del centro diurno socio- Assistente sociale educativo-riabilitativo, già esistente Mantenimento e/o Operatore di base nell’ambito, attraverso la realizzazione di un recupero dei livelli di Centro diurno socio- Medico educativo- nuovo centro socio-educativo-riabilitativo autonomia della Infermiere persona e al sostegno riabilitativo nell’area sud dell’ambito n° 4, stante Terapista della l’elevato numero di richieste (N° 60) da della famiglia riabilitazione parte delle famiglie degli utenti stessi Realizzazione di strutture residenziali per Azioni di contrasto Assistente sociale Operatore di base disabili gravi che non possono contare sul all’abbandono e Servizi “DOPO DI necessario supporto familiare (“Dopo di all’isolamento per i Medico NOI” noi”) soggetti privi di Infermiere sostegno parentale Terapista della riabilitazione

AREA IMMIGRATI

Il fenomeno dell’immigrazione è presente in maniera consistente anche sul nostro territorio e ciò richiama alla necessità del confronto. La presenza degli immigrati è una realtà che ha innescato non solo dinamiche demografiche ma anche sociali e culturali; e ciò rappresenta una ricchezza per il complessivo sviluppo sociale del territorio. Gli stranieri trovano con estrema facilità occupazione, pur se irregolare, questo favorisce l’insediarsi di gruppi provenienti da territori omogenei del Paese di provenienza con lo strutturarsi di significative comunità etniche. Pur se questo dato non trova riscontri numerici dai rilevamenti effettuati, è nota invece una residenzialità non ufficializzata. Fra i dati “sentinella” della reale dimensione del fenomeno vi è quello legato ai minori scolarizzati che, in considerevole percentuale, provengono da famiglie non ancora regolarizzate. Per questo motivo il Piano di Zona non può mancare di approfondire le problematiche connesse al fenomeno, al fine di creare i presupposti per

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informare le politiche sociali del territorio ad intervenire in maniera appropriata senza prescindere da un’ottica di integrazione nella sua connotazione più ampia

OBIETTIVI SPECIFICI

ü promuovere l’integrazione sociale, la conoscenza del territorio e delle sue Istituzioni;

ü favorire gli scambi culturali e promuovere la realizzazione di iniziative interculturali nelle scuole e nelle agenzie educative;

ü creare servizi di orientamento, consulenza ed accompagnamento per conoscere ed utilizzare le leggi, le risorse e gli strumenti esistenti;

ü attivare progetti di integrazione e mediazione linguistica per l’apprendimento della lingua italiana, soprattutto in favore dei minori, facilitandone l’inserimento scolastico e sociale.

ü Intermediazione abitativa Servizi da potenziare e/o realizzare

La lettura dei bisogni relativa all’area degli Immigrati ha evidenziato le seguenti priorità:

PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI TIPOLOGIA DI SERVIZIO Consolidare le iniziative di inserimento lavorativo, Assistente sociale Servizio sociale mirato all’emersione del Inserimento lavorativo professionale lavoro nero e per garantire condizioni di vita dignitoso. Sportello stranieri, corsi di alfabetizzazione per favorire l’inserimento e l’integrazione Informazione e sostegno sociale, lavorativa e socio-economico Assistente sociale Servizio di intermediazione scolastica Promozione Mediatore culturale culturale Creazioni di progetti di dell’interculturalità mediazione interculturale ed iniziative in ambito educativo e scolastico

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AREA DIPENDENZE

Da un’ attenta analisi territoriale sul fenomeno delle Dipendenze, si è riscontato un aumento numerico dei casi non solo legati all’età giovanile, ma anche in riferimento alla fascia di età adulta, soprattutto come consumo occasionale di sostanze come alcool e cocaina. Gli operatori sociali dei servizi specialistici, pertanto, spesso si trovano di fronte a soggetti che assumono contemporaneamente diverse tipologie di sostanze, riscontrando nuove fragilità a livello psicologico e fisico che sfociano, nella maggior parte dei casi, in patologie da dipendenze(tossicodipendenze, alcolismo, tabagismo), o alterazioni delle abitudini alimentari come Bulimia ed Anoressia). E’ in aumento, inoltre, il fenomeno di soggetti con doppia diagnosi(dipendenza –patologie psichiatriche) che difficilmente possono trovare una risposta adeguata se non con la creazione di Protocolli d’Intesa esaustivi tra i Servizi, i Dipartimenti interessati e le Comunità terapeutiche.

116 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Nuove emergenze nel nostro territorio si concretizzano nell’incremento di comportamenti compulsivi legati al gioco d’azzardo, associato spesso a problemi di dipendenza alcolica. Tra i più giovani risulta molto frequente l’uso dell’alcol ed il consumo di droghe sintetiche. I soggetti con problematiche legate alle dipendenze difficilmente si rivolgono ai servizi pertanto è necessario che la famiglia acquisisca consapevolezza della necessità di sostenere in maniera forte la richiesta d’ aiuto. Infatti, troppo spesso dopo una prima formulazione del problema e dopo una proposta di trattamento si verifica l’abbandono di ogni forma di collaborazione. Diventa ineludibile un’attenzione particolare alla promozione della salute e alla prevenzione degli stili di vita a rischio. Da qui è assai importante una condivisione degli obiettivi, una chiarezza e coerenza di fondo dei messaggi nell’ambito dell’uso delle sostanze.

OBIETTIVI SPECIFICI

1. Promozione di interventi di prevenzione e campagne di educazione alla salute;

2. Informazione e sensibilizzazione sulle dipendenze da sostanze e da alcool con interventi di tipo informativo , mirati a facilitare l’acquisizione di stili di vita e comportamenti sani;

3. Interventi finalizzati al rafforzamento del ruolo genitoriale ;

4. Programmi educativi per minori a rischio di marginalità sociale, con il coinvolgimento delle Istituzioni Scolastiche e dei Centri di Aggregazione Giovanile.

5. Percorsi Formativi rivolti a giovani adulti, Docenti ed Operatori, finalizzati all’acquisizione di nuove competenze educative.

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Servizi da potenziare e/o realizzare

La lettura dei bisogni relativa all’area delle Dipendenze ha evidenziato le seguenti priorità:

PROFESSIONI TIPOLOGIA DI PRIORITÀ OBIETTIVI SERVIZIO Realizzazione di progetti di Azioni di Assistente sociale Servizio sociale prevenzione e di promozione della prevenzione Medico professionale salute; Psicologo Peer Education Creazione di spazi per l’informazione Potenziamento Assistente sociale Sportello servizi esistenti informativo Attivazione di un servizio di base per Monitoraggio Assistente sociale Servizio sociale il continuo monitoraggio dei continuo professionale cambiamenti del fenomeno e sull’uso di sostanze Iniziative di reinserimento lavorativo Inserimento Assistente sociale Servizio sociale anche attraverso l’istituzione di borse lavorativo professionale lavoro

AREA CONTRASTO ALLA POVERTÀ

Il Piano sociale di Zona, strumento di progettazione , programmazione ed attuazione dei servizi deve garantire nel rispetto del principio di universalità delle prestazioni i requisiti per l’accesso ai servizi. La povertà e l’esclusione sociale non sono caratterizzati solo da difficoltà economiche ma si presentano come fenomeno multidimensionale, dove, oltre alla variabile economica, incidono fattori multiproblematici della sfera relazionale, affettiva, psicologica e culturale. Ciò può significare che ogni persona, nel corso della vita, potrebbe trovarsi in situazioni “critiche” ed attraversare momenti di difficoltà e di fragilità, i quali possono incidere pesantemente sulle condizioni di vita e far cambiare improvvisamente la quotidianità: si pensi alla perdita del lavoro, ad un grave lutto familiare, ad una malattia invalidante ecc.

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E’ chiaro, tuttavia che le modalità di intervento per far fronte alla povertà sono notevolmente diverse nel caso che si tratti di persone anziane, di nuclei familiari, di persone invalide in quanto diversi sono i bisogni e diverse le potenzialità. In questo senso l’elemento discriminante ed insieme qualificante di un intervento deve essere rappresentato da una adeguata valutazione delle prospettive di autonomizzazione del soggetto e del nucleo familiare. L’obiettivo primario diventa quindi quello di focalizzare l’attenzione sulle capacità e non sul reddito, attivando o potenziando risorse finalizzate alla costruzione di un progetto di autonomizzazione

OBIETTIVI SPECIFICI

v promozione di percorsi di prevenzione dell’esclusione sociale e realizzazione dell’inclusione sociale;

v attivazione di servizi per sostenere l’integrazione sociale: orientamento al lavoro e alla formazione professionale, accompagnamento al lavoro;

v promozione volta a sostenere i “senza fissa dimora” attraverso l’entrata in contatto, la riduzione del danno, i percorsi di recupero;

v promozione di azioni per la pronta accoglienza;

v realizzazione di attività informative, di sensibilizzazione, di segretariato sociale e mediazione sociale.

Servizi da potenziare e/o realizzare

La lettura dei bisogni relativa all’area delle azioni di contrasto alla povertà ha evidenziato le seguenti priorità:

PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI TIPOLOGIA DI

119 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

SERVIZIO Consolidare le iniziative di Inserimento Assistente sociale Servizio sociale reinserimento lavorativo lavorativo professionale Il centro assicura servizi di cura alla persona, azione volte a garantire una risposta ai bisogni primari, azioni volte ad assicurare, Assistente sociale per quanto possibile la continuità Fornire risposte ai Educatore Centro di pronta con le attività lavorative bisogni primari Personale accoglienza eventualmente in corso,il ausiliario funzionamento nell’arco delle 24 ore per tutto l’anno e la somministrazione dei pasti. Sperimentazione dell’avvio del Reddito Minimo Vitale. L’utilizzo di tale misura tende al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, fornendo trasferimenti monetari integrativi e programmi Integrazione del di reinserimento personalizzati. I Assistente sociale Sostegno reddito dei nuclei programmi di reinserimento sono economico svantaggiati progetti che spaziano dall’intervento di tipo occupazionale a quello di cura e sostegno familiare, da quello formativo- scolastico a quello di integrazione socio-relazionale

AREA SALUTE MENTALE

Le problematiche legate alla tutela della salute mentale sono in costante aumento anche sul territorio dell’Ambito n.4 come del resto d’Italia. Esse hanno derivazioni differenti: disturbi del comportamento alimentare, disturbi d’ansia, d’umore, della personalità e sono in genere associate ad immagini che evidenziano lo stato psicologico e sociale del disabile psichico, la drammaticità delle crisi, i riflessi sul tessuto familiare e delle relazioni sociali entro le quali il malato vive. Minore attenzione viene posta sulle dimensioni reali del problema della malattia psichica assorbite spesso dalla drammaticità del caso singolo e dalla caratterizzazione del fatto di cronaca. Un aspetto estremamente preoccupante dell’attuale problema della salute mentale è la scarsità di informazioni disponibili che consentono con grande difficoltà di fornire indicazioni relativamente alle cause sociali dell' aumento del problema salute mentale.

120 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Si tratta di iniziare a sviluppare un approccio maggiormente improntato all’analisi epidemiologica e fisiologica dei fattori correlati al disagio psichico e ai problemi di salute per individuare quei fattori (ad esempio le condizioni lavorative oppure la situazione economica della famiglia di origine), che possono costituire un bersaglio di azioni integrate di intervento sui fattori sociali che intervengono sull'’aumento delle problematiche della salute mentale. Tutto ciò determina la consapevolezza che nella salute mentale solo un’azione congiunta di più attori (famiglia, scuola, mondo del lavoro, enti locali, comunità può far fronte alle iniziative da intraprendere, anche tenendo conto degli elevati costi sociali ed economici sia per la collettività, sia per i diretti interessati e i loro familiari. Tutto questo impone un cambiamento radicale nella programmazione dei servizi, con interventi di sensibilizzazione su tutto il territorio rivolti alla popolazione in generale in collaborazione con i medici, servizi sanitari e sociali pubblici, e da attivare presso il domicilio, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, ecc). E’ importante intervenire nell’età evolutiva ma soprattutto in età adolescenziale poiché molti disturbi che precedono la malattia mentale, in età adolescenziale o giovanile sono ormai ampiamente conosciuti. Essi si manifestano attraverso sintomi chiaramente identificabili come la mancanza di finalismo del pensiero, nella difficoltà di gestione degli affetti familiari e nelle irregolarità di condotta che inducono a comportamenti di rottura delle relazioni amicali tra coetanei e di isolamento sociali. La conoscenza dei sintomi di molti problemi di salute permette dunque di sviluppare strategie preventive tese a evitare l’insorgere di problemi di salute mentale e di contenere al minimo le conseguenze. Solo così è possibile ridurre i pregiudizi e diffondere atteggiamenti di maggiore solidarietà.

OBIETTIVI SPECIFICI

Ø promozione di reti territoriali e sviluppo di strategie condivise per l’integrazione sociale dei disabili psichici e per il miglioramento della qualità della vita

Ø realizzazione di azioni preventive e di riduzione dei fattori di disagio e delle situazioni di emarginazione;

Ø promozione dell’educazione alla salute mentale Ø prevenzione del disagio emotivo, sociale e culturale dei componenti delle famiglie che vedono al loro interno la presenza nel disabile psichico.

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Servizi da potenziare e/o realizzare

Per meglio affrontare le problematiche della salute mentale per affrontare le sofferenze personali e familiari e sociali del disagio mentale occorrono interventi congiunti :

PRIORITÀ OBIETTIVI PROFESSIONI TIPOLOGIA DI SERVIZIO Consolidare le iniziative di recupero mediante Assistente sociale Recupero dei livelli di Servizio sociale l’inserimento lavorativo Medico psichiatra autonomia della persona professionale dopo la degenza o la Infermiere malattia Assistente sociale Educatore Mantenimento e/o Creazione di spazi che Operatore di base recupero dei livelli di Centro diurno socio- offrano un servizio socio- Medico autonomia della persona e educativo-riabilitativo educativo-riabilitativo Infermiere al sostegno della famiglia Terapista della riabilitazione Creazione di uno sportello informativo, di rete tra i vari comuni, per fornire Informazione sulla Segretariato sociale informazioni in attività tipologia – accesso e Assistente sociale Sportello informativo medico -specialistiche, fruizione dei servizi attività socio-educative, e territoriali altro che vengono svolte sul territorio

2.3 – La rete dei livelli essenziali di assistenza

L'attuale concetto di "Livello Essenziale di Assistenza" (LEA) trova la sua origine nei principi etico-politici sanciti dalla Costituzione della Repubblica (artt. 2 e 3 ) riguardanti la parità dei diritti dei cittadini e delle persone.

Il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 modificato dal D. Lgs.19 giugno 1999, n. 229, si riappropria di tali principi individuando i livelli essenziali ed uniformi di assistenza sanitaria che determinano le prestazioni

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sanitarie e sociosanitarie garantite nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale a tutti i cittadini.

I presupposti valoriali che si pongono a fondamento delle opzioni strategiche ispiratrici del nostro sistema di welfare non riguardano, però, solo l’ordinamento sanitario, ma sono premessa essenziale anche nella costituzione di un più organico e omogeneo sistema dei servizi sociali su base nazionale. È la Legge quadro n° 328/2000, e nello specifico l’art. 22, che definisce e sviluppa sia il tema dei contenuti qualificanti i “livelli essenziali”, sia quello delle condizioni operative destinate a consentirne il raggiungimento. La stessa stabilisce gli interventi che dovrebbero costituire il “livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili” i quali connotano le seguenti aree di bisogno meritevoli di prioritaria attenzione:

Ø contrasto della povertà; Ø misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza nel proprio domicilio; Ø sostegno per minori in situazioni di disagio e ai nuclei familiari anche attraverso l’affido e l’accoglienza in strutture comunitarie; Ø sostegno delle responsabilità familiari; Ø sostegno alle donne in difficoltà; Ø interventi per la piena integrazione delle persone disabili, ivi compreso la dotazione di centri socio-riabilitativi, di comunità alloggio e di accoglienza; Ø interventi per le persone anziane e disabili atti ad evitare l’istituzionalizzazione favorendo la permanenza a domicilio, nonché la socializzazione e l’accoglienza presso strutture residenziali e semiresidenziali; Ø prestazioni socio-educative per soggetti dipendenti; Ø informazione e consulenza alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e l’auto aiuto.

La Legge quadro identifica, altresì, le tipologie di servizi e prestazioni che rappresentano una articolazione, per macro categorie, degli interventi che possono essere programmati e realizzati per rispondere ai bisogni. In particolare i servizi, di seguito indicati, sono quelli designati dalla normativa ad erogare gli interventi e le misure sopraindicate. Si fa così riferimento al “Servizio Sociale Professionale”, al “Segretariato Sociale”, al “Servizio di Pronto Intervento Sociale”, all’ “Assistenza Domiciliare”, alle “Strutture Residenziali e Semiresidenziali per soggetti con fragilità sociale”, ai “Centri di Accoglienza Residenziali o Diurni a carattere comunitario”.

Dando atto che i livelli essenziali delle prestazioni devono avere le seguenti caratteristiche:

Efficacia: il miglioramento dello stato di salute e di benessere dell’utente; 123 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Integrazione: l’insieme delle forme organizzative e operative attraverso le quali servizi e operatori appartenenti all’area dei servizi sanitari e a quella dei servizi sociali programmano unitariamente e realizzano in modo coordinato interventi di valenza multimodale;

Approriatezza: i risultati di un trattamento assistenziale in grado di rispondere con piena efficacia e qualità, in condizioni di efficienza ottimali, ai problemi e a i bisogni espressi dalla persona;

Essenzialità: i risultati garantiti da un trattamento assistenziale appropriato che risponde all’esigenza di massimizzare l’equità distributiva delle risorse tutelando le condizioni di bisogno più acute e/o socialmente rilevanti; ne consegue, in sintesi, che sono da considerarsi essenziali e appropriate quelle prestazioni che sono in grado di tutelare, nel miglior modo possibile la capacità di ogni utente di esercitare i propri diritti o di conquistarne la fruizione.

Alla luce di quanto sopraevidenziato e, stante la lettura ambientale e la rilevazione dei bisogni, l’ambito n° 4 si propone di applicare sul proprio territorio, secondo i dettami della normativa regionale, i suddetti livelli essenziali, con progressiva gradualità, nel triennio di vigenza del presente Piano.

2.4 – Compiti, ruoli e strategie per l’integrazione socio-sanitaria

L’integrazione socio-sanitaria presuppone un approccio unitario alla persona che mira a superare la parcellizzazione e la separazione degli interventi, ed anche la rigida delimitazione delle competenze: la realizzazione di ciò si può ottenere attraverso una programmazione concertata tra i servizi sociali e sanitari strutturalmente fondata sulla “presa in carico” complessiva e non su una risposta passiva ed assistenzialistica.

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L’integrazione socio-sanitaria può certamente essere considerata una opzione strategica in quanto la sua attuazione mediante l’approccio unitario alla persona ed ai suoi bisogni avvia un processo sinergico tra il sistema dei Servizi Sociali e Sanitari.

Queste riflessioni rivestono un’importanza cruciale per la funzione di indirizzo ed accompagnamento nella programmazione che deve impegnare i comuni e l’azienda sanitaria a trovare i livelli di intesa.

La stessa legislazione ne ha del resto disciplinato i criteri e gli orientamenti con:

v Decreto Legislativo N° 229/99 “Norme per la realizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”, v Decreto Legislativo del 30/12/92 N° 502 che regolamenta le prestazioni socio-sanitarie del Distretto assicurando i servizi di assistenza primaria, v D.P.C.M. del 14/02/01 che stabilisce la suddivisione delle risorse finanziarie e dei costi delle Aziende U.S.L. e degli Enti Locali. v D.P.C.M. del 29/11/01 che indica i livelli essenziali di assistenza relativi all’integrazione sociale e sanitaria.

Anche il Piano Sanitario Regionale della Puglia, approvato con delibera di Giunta Regionale n° 2087 del 27/12/00, pone tra le scelte strategiche l’integrazione come imprescindibile necessità e ne definisce i livelli di realizzazione.

La Legge Regionale n° 17/03 riprende i concetti della L. 328/00, che stabilisce la competenza degli Enti Locali nella programmazione, e mette in rilievo l’integrazione socio-sanitaria ponendola come priorità nell’ individuare i servizi da attivare.

Il Piano Regionale delle Politiche Sociali della Puglia approvato con D.G.R. n° 1104 del 04/08/04, infine, nel ribadire il concetto di integrazione socio-sanitaria, individua le aree di priorità nell’attivazione dei servizi.

L’ampia produzione normativa rappresenta un valido strumento di indirizzo nell’attivare un processo finalizzato ad ottenere “un gioco di squadra” tra Enti con chiari livelli di integrazione:

Ridefinizione degli indirizzi e delle strategie del sistema integrato Istituzionale dei servizi socio-sanitari così come contemplato nei DD.PP.CC.MM. del 29/11/01 e del 14/2/01, nonché le priorità stabilite dal Piano Regionale delle Politiche Sociali.

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Professionale La valutazione del bisogno e la prestazione assistenziale debbono avvenire attraverso la partecipazione multidisciplinare.

I DD.PP.CC. Sopra richiamati prevedono l’utilizzo integrato delle Gestionale ed risorse, ed anche l’adozione delle modalità operative si ispirano a organizzativa quanto previsto dal Piano Regionale che indica le linee guida per l’attuazione della intesa tra Comune e A.U.S.L.

Nella prospettiva di interventi globali ed integrati, infine, non vanno trascurate le specificità e le risorse rappresentate dal terzo settore che in questi anni, con un atteggiamento di sussidiarietà, hanno colmato le carenze delle risposte istituzionali.

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2.5 – La qualità del sistema sociale

I servizi alla persona, rispondendo ad un interesse che va oltre l'individualità , perseguono quale obiettivo il generale benessere della collettività e, conseguentemente, un interesse pubblico. Con la nuova visione delle politiche sociali il tema della "qualità" è diventato di fondamentale interesse anche con riguardo ai servizi sociali. I mutamenti e le riforme intercorse negli ultimi anni nel settore delle politiche sociali hanno, infatti, condotto a servizi locali in grado di soddisfare le esigenze delle diverse categorie di utenza in modo sempre più completo e coordinato. Politiche sociali sempre più concrete ed omogenee forniscono, quindi, il quadro per un'azione volta a migliorare la qualità dei servizi destinati a utenti emarginati e svantaggiati sotto diversi punti di vista. Attualmente, pertanto, anche nel settore dei servizi sociali si nota in generale un impulso verso un importante miglioramento dei livelli di qualità, attraverso standard fissati sia su scala nazionale che sviluppati localmente. Il governo centrale è il soggetto istituzionale che definisce i principi generali di regolamentazione nella materia dei servizi sociali emanando le leggi fondamentali dalle quali discendono i principi per l'attribuzione delle funzioni e dei compiti in capo ai diversi livelli di potere locale. La gestione concreta e l'organizzazione dei servizi sociali, invece, è decentrata verso gli "organi territoriali locali" che assumono il ruolo di titolari della gestione dei servizi medesimi in quanto conoscitori dei reali bisogni della collettività. Il sistema della qualità nei servizi sociali è, pertanto, nelle mani di diversi soggetti: Stato centrale, Regioni, Enti locali e, in ragione dell'integrazione, anche i gestori ed operatori dei servizi e, non ultimi, gli utenti stessi. La qualità dei servizi sociali è decisamente correlata alla qualità della vita lavorativa degli operatori chiamati ad erogarli. Spesso il mancato rispetto dei contratti, l'insicurezza del lavoro, la discordanza tra le condizioni di lavoro tra il settore pubblico e gli organismi del privato sociale hanno agito negativamente sul personale impiegato a livello motivazionale con conseguenti ripercussioni anche sulla qualità del servizio stesso. La strada percorsa nel settore dei servizi sociali, infatti, è passata anche per considerazioni sbagliate che hanno portato ad una inversione di tendenza: per molto tempo, infatti, il tema degli affidamenti diretti dei servizi si basava sul proposito di far lavorare le cooperative con l'obiettivo di tenere bassi i costi della remunerazione e a comprimere il fattore organizzativo, avverso un basso livello di controlli e di qualità.

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Nell'ultimo decennio, finalmente, quasi tutte le amministrazioni si sono rese conto che i servizi sociali non possono essere trattati alla stregua di altri servizi, stante la delicatezza degli stessi nonché la particolarità degli utenti cui si rivolgono. Si è, pertanto, andato affermando nell'affidamento dei servizi, il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, dove l'elemento del prezzo tende a ricoprire sempre più una posizione di second'ordine. Le amministrazioni ritengono, sempre più spesso infatti, che al fine di puntare alla tutela della qualità dei servizi in favore della collettività, la convenienza ed il vantaggio che le medesime perseguono non siano il mero risparmio economico, bensì l'acquisizione del maggior numero di servizi con il raggiungimento del più alto livello di qualità degli stessi. Ciò che viene perseguito, quindi, è la tutela dell'interesse della generalità collettiva; la valutazione dell'economicità, infatti, va condotta inquadrando le prestazioni richieste dall'amministrazione nel contesto circoscritto dei servizi previsti, in modo tale che i vantaggi, derivanti all'amministrazione medesima dall'aggiudicare un servizio attraverso criteri che mirano al raggiungimento della qualità, possono senz'altro essere valutati in termini economici e giustificano l'assunzione del corrispettivo onere patrimoniale proposto. Per raggiungere, quindi, degli elevati livelli di qualità anche nel settore dei servizi alla persona, non si può prescindere da una adeguata retribuzione degli operatori, dal tenere conto anche dei costi di produzione, organizzazione e gestione dei servizi, dal creare un rapporto di fiducia tra gli erogatori dei servizi, i promotori degli stessi e gli utenti. In sintesi, possiamo affermare che il sistema di qualità sociale dovrà necessariamente riguardare la:

1. qualità del fornitore, in quanto azienda capace di produrre servizi alla persona e alla comunità, 2. qualità del servizio, intendendo con questo termine una tipologia di offerta specifica (residenziale, diurno, domiciliare, per minori, per disabili, ecc.), 3. qualità dell’intervento per il singolo utente (rispetto al programma, ma anche rispetto ai risultati).

Affinché la qualità dei servizi risponda a requisiti di efficienza ed efficacia è necessario, però, individuare metodi di valutazione sia quantitativi che qualitativi della stessa. Ciò dipende dalla partecipazione delle parti interessate ad intervenire nel processo di sviluppo di standard di qualità e di metodi di misura validi, richiedendo una certa flessibilità a livello locale onde garantire che l'attuazione della valutazione della qualità sia significativa, utile e pratica. Nell'erogazione dei servizi alla persona, infatti, quel che conta è la relazione, il modo in cui chi "aiuta" si comporta con il soggetto e la sua rete familiare nel suo contatto quotidiano. Il "soggetto produttore" ricerca delle interrelazioni, dei rapporti personalizzati tra il produttore del servizio, l'operatore, il beneficiario, il fruitore e la stessa comunità locale circostante che, nell'insieme, diventano un luogo in cui si può esprimere o non esprimere la

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qualità. Nel settore delle politiche sociali, infatti, nessun servizio può funzionare bene se non agganciato ad una rete di scambi che coinvolgono molti altri servizi, altresì, la qualità delle relazioni organizzative con l'esterno incide notevolmente sulla capacità di raggiungere gli obiettivi perseguiti. Un primo indicatore consiste, quindi, nel vedere se questo rapporto produce relazioni fiduciarie, se fa aumentare il livello di stima e credibilità reciproca tra persone e tra realtà: gli operatori e la comunità locale. E' necessario, al fine di raggiungere elevati livelli di qualità, che tutti coloro che intendono operare nel settore delle politiche sociali aderiscano a principi di fondo condivisi, a una carta di valori di qualità e per la qualità. Orientare e dirigere un sistema di protezione sociale alla qualità presuppone anche, da parte di chi governa, la necessità di riconoscere, definire e valorizzare le diversità, cioè le specificità dei diversi soggetti che operano nel settore, quali cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, perché è in base a questa specificità che occorre stabilire una interrelazione positiva e costruttiva tra le parti. Parlando di sistema della qualità, inoltre, ci sono diversi elementi che entrano in gioco prima tra tutti le risorse umane portatrici di specifiche professionalità. Non bisogna, però, cadere nell'errore di ritenere il sistema di qualità solo un insieme di norme, manuali, procedure, controlli, incentivi e sanzioni. Questi elementi, pur se indispensabili, sono pur sempre semplici strumenti, il punto nodale sta nel coinvolgimento totale di tutti i soggetti coinvolti. Bisogna selezionare i problemi, individuare e concordare gli obiettivi da perseguire (le cosiddette linee guida), raccogliere e valutare i dati sulla situazione attuale, intraprendere l'azione di cambiamento e monitorare i risultati. Il monitoraggio dei risultati consente, infatti, di riavviare il ciclo nella logica della continuità. E' necessario costruire strumenti e luoghi organizzativi all'interno di ogni servizio, in modo tale da consentire ai cittadini di contattare gli operatori, esporre le loro esigenze, concordare con gli operatori stessi le attività e gli interventi, condividere con gli stessi i risultati raggiunti. Creare momenti di incontro tra cittadini ed istituzioni, creare dei tavoli di concertazione, attivare, insomma, quei circuiti di relazione indispensabili al raggiungimento di elevati standard di qualità. E' possibile, infatti, parlare di standard di qualità dei servizi solo innescando un continuo processo di collaborazione e contrattazione comune, di lavoro di rete che si realizzi nel territorio locale. Il processo di collaborazione continua significa, in sintesi, prevedere la partecipazione in maniera strutturata di più portatori di interessi, rappresentati in maniera congruente (i lavoratori, l'utenza, i familiari, il volontariato e altre componenti della comunità implicate). Significa, infine, che l'erogatore del servizio deve disporre di una capacità organizzativa tale da rilevare le variabili citate e capirne l'influenza rispetto ai processi relazionali che sostanziano le prestazioni e cioè il lavoro dell'operatore nel rapporto con l'utente. Fondamentale, inoltre, per elevare i livelli di qualità, è riuscire a coordinare ed integrare i servizi sociali di interesse collettivo, favorendo la promozione dell'integrazione sociale e la riduzione delle disparità.

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In conclusione, si ritiene di poter affermare che per alzare i livelli del sistema della qualità nei servizi sociali, devono essere perseguite alcune linee guida fondamentali: Ø raggiungimento di un alto grado di responsabilità del gestore che eroga i servizi nei confronti degli utenti, dei lavoratori e della collettività in generale; Ø monitoraggio costante delle qualità relazionali del soggetto che si rivolge ai servizi; Ø coinvolgimento di tutta la cittadinanza nel processo di valutazione dei servizi erogati.

La valutazione di qualità può essere, quindi, definita come azione di orientamento ai risultati di efficienza, di efficacia e di qualità, volta a mantenere sul mercato la pluralità di soggetti e sviluppando, al contempo, una competizione sulla qualità dell’offerta dei servizi sia pubblica che privata. La regolazione delle modalità di valutazione interessa più livelli (regionale e locale); più ambiti (programmatorio, gestionale e produttivo); più soggetti (istituzionali e sociali), in relazione fra loro all’interno di un percorso dove, in un approccio negoziale, vengono definiti i luoghi, gli strumenti e le modalità della comunicazione.

Il Piano di Zona deve allora, necessariamente, individuare tre circuiti di regolazione afferenti, rispettivamente, alla programmazione, alla gestione, alla produzione di servizi.

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2.6 – Le azioni di sistema

La costruzione di un sistema orientato verso la qualità sociale deve partire inevitabilmente da principi ben definiti sull’erogazione dei servizi pubblici; tra questi principi è ben evidente il passaggio graduale da servizi strutturati in base alle diverse categorie di beneficiari ad un sistema territoriale integrato articolato in azioni. Tali azioni devono volgere al consolidamento e all’attivazione di interventi e servizi per i cittadini in difficoltà, assicurando i livelli essenziali delle prestazioni sociali e i livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie.

Da un punto di vista operativo l’attenzione verrà riposta su:

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Nel processo di realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, in linea con le priorità dettate dal Piano Regionale delle Politiche Sociali, un ruolo di primaria importanza è rivestito dagli assistenti sociali professionisti impegnati nella corretta decodificazione della domanda sociale e nella predisposizione di progetti personalizzati con un’azione trasversale ai vari servizi specialistici. I Comuni dell’Ambito che già dispongono di Assistenti Sociali adeguati, punteranno a strategie di formazione permanente di tali operatori, al fine di ottimizzare la costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, realizzando nuove modalità operative che privilegino l’integrazione tra professionalità “sociali” e “sanitarie” e un approccio autocritico che favorisca la valutazione della qualità del proprio operato. Il livello professionale è, dunque, luogo di definizione degli strumenti tecnici-operativi utili alla gestione integrata dell’intervento specifico in cui cooperano le figure professionali dei Comuni dell’ambito n° 4 e Azienda USL BR/1, per l’erogazione di un servizio integrato qualitativamente adeguato a rispondere ai bisogni in modo efficace e le figure delle istituzioni pubbliche e del terzo settore.

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SEGRETARIATO SOCIALE / PORTA UNICA DI ACCESSO (P.U.A.)

Il Servizio di segretariato sociale sarà rivestito di una nuova responsabilità derivante dall’obbligo di istituzione, in coerenza con le indicazioni del Piano Regionale delle Politiche Sociali, della Porta unica d’accesso (P.U.A.) come livello organizzativo al cui interno, personale dei Comuni e della Azienda USL, realizzano un sistema di accoglienza delle domande in grado di offrire al cittadino la conoscenza dell’intera gamma di opportunità offerte dalla rete locale dei servizi sociali e sanitari utilizzando un unico punto d’accesso. Tale servizio gratuito per tutti i cittadini favorirà quindi l’accesso ai servizi socio- assistenziali e socio-sanitari rimovendo i limiti comunicativi, fisici, culturali e burocratici che oggi ne impediscono ed ostacolano la fruizione. Sarà possibile coinvolgere i centri di servizio al volontariato presenti sul territorio.

SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Il servizio viene inteso come l’insieme delle prestazioni capaci di sostenere l’assistenza domiciliare e tutte quelle misure di sostegno (ad es. al reddito) per le figure che si curano del proprio nucleo familiare (welfare domiciliare). Va parimenti sostenuto l’incremento dei servizi comunitari, a ciclo diurno e residenziali, che accolgono i soggetti deboli nelle fasi del percorso quotidiano di assistenza, e che affiancano le cure domiciliari con altre attività riabilitative, sociali, ricreative, nonché accoglienza dei soggetti più fragili non autosufficienti quando non è possibile la permanenza nel proprio nucleo familiare (welfare comunitario e welfare residenziale).

SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE PER CASI DI ABUSO E MALTRATTAMENTO

Il servizio si propone il raggiungimento dei seguenti obiettivi: ü prevenzione del fenomeno; ü presa in carico efficace ed integrata dei casi conclamati e delle situazioni sospette; ü formazione informazione.

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SERVIZIO PER IL PRONTO INTERVENTO SOCIALE

I Comuni dell’Ambito garantiranno le gestione efficace delle situazioni di emergenza sociale per una tempestiva presa i carico di coloro che si trovano ad aver bisogno urgente di aiuto, promuovendo il coordinamento e l’integrazione tra il servizio di pronta reperibilità comunale ed altri della stessa tipologia offerti da altri soggetti (Sanità, Protezione Civile, Caritas, IIPPAB ecc.).

ACQUISTO DI BENI DUREVOLI

Nell’ambito del riordinamento delle risorse verso un loro razionale utilizzo, i Comuni dell’Ambito tenderanno all’acquisizione di materiali - beni durevoli - di utilità trasversale ai vari settori di intervento dando priorità all’acquisto di mezzi di trasporto per favorire la mobilità sociale. Ovviamente tali servizi e/o materiali saranno affidati in gestione e/o comodato d’uso al privato sociale.

ACCREDITAMENTO

Le prestazioni offerte nell’ambito del sistema integrato di interventi e servizi, che i Comuni dell’Ambito offriranno ai propri cittadini, dovranno avere caratteristiche di elevata qualità ed in tal senso l’amministrazione aderisce al sistema delle autorizzazioni e dell’accreditamento, previsto dalla normativa vigente, intendendolo quale ulteriore livello di garanzia della qualità dei servizi per il cittadino. L’accreditamento, al fine dell’erogazione dei servizi sui quali l’ente ha la responsabilità, è strumento fondamentale per verificare la professionalità e i requisiti per la gestione dei servizi stessi e per assicurare ai cittadini un’adeguata qualità ed efficacia delle prestazioni.

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2.7 – Le azioni sperimentali

AREA AZIONE OBIETTIVI METODOLOGIA D’INTERVENTO

- Ampliare lo strumento dell’affido - Campagna di familiare e di nuove forme di sensibilizzazione Responsabilità - Sostegno all’affido e alla accoglienza, attraverso la promozione genitorialità - Incontri di gruppo familiari di corsi di preparazione all’affido e - Gruppi auto mutuo consolidare le opportunità di aiuto sostegno alla genitorialità. - Educativa domiciliare a supporto dei nuclei con minori che presentano difficoltà di tipo relazionale e culturale. - Corsi di formazione - Educativa domiciliare - Attività formative per minori. specifici per Minori - Orientamento e formazione professionale Alternanza scuola-lavoro. operatori - Centri diurni - Strutture predisposte ad sociali/educatori accogliere anche minori con provvedimento del tribunale dei minorenni che vivono situazioni di disagio socio-familiare. - Continuità e potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare all’anziano; integrazione socio- sanitaria. - Progetti - Servizi domiciliari individualizzati e presa (ADI – ADT) - Attivazione di servizio di in carico condivisa. - Individuazione di Anziani - Servizi di prossimità affidamento in contesti familiari. - Affido adulti Attivazione di centri diurni per strategie per favorire - Centri diurni per anziani anziani non-autosufficienti. l’accesso ai servizi. non-autosufficienti - Promozione di - Servizi che promuovono lo azioni di prossimità sviluppo di sinergie con azioni e pratiche solidaristiche, di aiuto e mutuo aiuto. - Servizi di assistenza domiciliare e - Percorsi di formazione di supporto alla domiciliarità. mirata - Attivazione di misure volte a - Tutoraggio professionale consentire la formazione - Inserimenti lavorativi professionale e gli inserimenti - Garantire il protetti lavorativi agevolati. maggiore benessere - Strutture per disabili - Interventi finalizzati al per il disabile e la gravi adulti (DOPO DI raggiungimento di una vita di propria famiglia NOI) Disabili relazione sociale piena e - Servizi finalizzati al indipendente. - Realizzare strutture mantenimento o al - Potenziamento e realizzazione del di accoglienza per recupero dei livelli di centro diurno socio-educativo- disabili gravi adulti autonomia della persona riabilitativo privi di sostegno e al sostegno della - Strutture di accoglienza per familiare famiglia disabili gravi adulti privi di

adeguato sostegno familiare

(DOPO DI NOI)

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- Consolidare le iniziative di inserimento lavorativo, mirato all’emersione del lavoro nero. - Politiche abitative - Facilitare l’individuazione di - Promuovere la un’adeguata sistemazione abitativa diffusione di una cultura - Creazione di spazi che offrano un dell’accoglienza agli - Intermediazione abitativa servizio socio-educativo e di stranieri. Immigrati - Intermediazione socializzazione per i minori - Sostegno linguistico-culturale italiani e stranieri improntati nell’apprendimento - Prima accoglienza sull’interculturalità. della lingua italiana. - Curare la - Promuovere percorsi di valorizzazione delle formazione e inserimento culture di lavorativo protetto. provenienza degli stranieri come - Corsi di alfabetizzazione per patrimonio a migliorare l’integrazione. disposizione di tutti

- Promozione di interventi di prevenzione e campagne di - Prevenzione primaria educazione alla salute. - Coinvolgimento del Dipendenze - Reinserimento culturale – sistema produttivo sociale – lavorativo - Percorsi di formazione e territoriale inserimenti lavorativi protetti.

- Attivazione di servizi per l’integrazione sociale e l’orientamento al - Reddito Minimo Vitale lavoro e alla

Contrasto alla - Reddito minimo di Inserimento - Promozione di percorsi che formazione povertà - Centro diurno di pronta contrastano l’esclusione sociale professionale, accoglienza per adulti accompagnamento al lavoro - Politiche abitative. - Servizi di pronta accoglienza - Promozione di reti territoriali e - Realizzazione di sviluppo di strategie condivise per azioni tese alla Salute mentale - Inserimento lavorativo l’integrazione sociale dei disabili riduzione dei fattori - Attività socio-riabilitative psichici e per il miglioramento di disagio e delle della qualità della vita situazioni di emarginazione

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PROGETTI PROPOSTI DALLA PROVINCIA DI BRINDISI

11.. Progettazione ed attivazione dei servizi di supporto all’istruzione di videolesi ed audiolesi, frequentanti i diversi ordini e gradi di scuola (complessivamente 60 in Provincia di Brindisi, dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore), attraverso interventi individualizzati, anche domiciliari, avvalendosi di personale educativo qualificato di sostegno, da selezionarsi tramite procedure di evidenza pubblica, previa predisposizione ed approvazione di apposito regolamento Provinciale (competenza propria dell’Ente, inopinatamente dimessa – art. 6 – comma 4 – L.R. 13/2002; art. 8 – comma 5 – L. 328/2000; art. 14 – comma 2 – L.R. 17/2003; Piano Regionale delle Politiche Sociali, approvato con delibera G.R.P. n° 1104 del 04/08/2004 – pag. 184 ediz. rilegata);

22.. I nterventi e servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni diversamente abili, o in condizioni di svantaggio, frequentanti le scuole superiori (si tratta della c.d. assistenza specialistica, assicurata da personale qualificato, sia all’interno che all’esterno dell’istruzione scolastica), d’intesa con l’AUSL BR/1 (competenza propria dell’Ente, mai attivata – art. 139 D.Lgs. 112/1998; art. 27 L.R. 24/2000; Piano Regionale delle Politiche Sociali, approvato con delibera G.R.P. n° 1104 del 04/08/2004 – pag. 117 ediz. rilegata);

33.. Piano di Azione Provinciale per la Prevenzione e la Cura del Maltrattamento e Abuso all’Infanzia (progetto sovrambito ex art. 14 L.R. 17/2003; Piano Regionale delle Politiche Sociali, approvato con delibera G.R.P. n° 1104 del 04/08/2004 – pag. 184 e ss. ediz. rilegata), cofinanziato dai Comuni e realizzato, d’intesa con questi ultimi, con l’AUSL, con il CSA MIUR, con l’UTG – Prefettura, con l’USSM. Si prevede: 1. coordinamento provinciale; 2. equipe multiprofessionale integrata AUSL a servizio dei 4 Ambiti Zona, operante d’intesa e a supporto dei Servizi Sociali Comunali e dei Consultori Familiari; 3. percorsi di sensibilizzazione ed informazione, a cura della Provincia e dei Comuni; 4. percorsi di formazione per gli operatori dei servizi

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territoriali e della stessa equipe multiprofessionale a cura della provincia; 5. spot televisivi ed inserzioni.

PROGETTI PROVINCIALI DA REALIZZARE SOVRAMBITO

Sportello di informazione ed orientamento per gli immigrati, con annesso laboratorio multiculturale – per il dialogo tra le culture ed il reciproco conoscersi e riconoscersi (possibile progetto sovrambito ai sensi dell’art. 14 della L.R. 17/2003 e del Piano Regionale delle Politiche Sociali, approvato con delibera G.R.P. n° 1104 del 04/08/2004 – pag. 184 e ss. ediz. rilegata), da realizzarsi, d’intesa con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia, attraverso un Patto Territoriale per l’Immigrazione ed il Dialogo tra le Culture, con il concorso dei diversi attori sociali territoriali, pubblici e privati, impegnati sull’immigrazione e l’accoglienza: UTG – Prefettura di Brindisi, Comune di Brindisi (ed eventualmente, nel caso di progetto sovrambito, Comuni di Mesagne, e , ed ambiti corrispondenti, attraverso delibera unanime del Coordinamento istituzionale Provinciale, e condivisione del Comitato Interistituzionale Provinciale L. 328/2000 – L.R. 17/2003), CSA MIUR di Brindisi, CGIL, CISL, UIL, Croce Rossa di Brindisi, CIR, CARITAS, ARCI, ACLI. (1. convegno di presentazione ed approfondimento; 2. apertura sportello e laboratorio a brindisi; 3. possibile articolazione nei restanti tre Ambiti Zona, nel caso di Progetto sovrambito, cofinanziato dai Comuni con i fondi di cui alla L.R. 17/2003);

PROGETTO PROPOSTO DALL’AMBITO ALLA PROVINCIA DA REALIZZARE COME INTERVENTO SOVRAMBITO

Progetto “DOPO DI NOI” - Il progetto proposto intende offrire una soluzione tipologica ispirata all'ottimizzazione degli standards qualitativi e dimensionali di specifico indirizzo nonché alle possibilità di integrazione tra servizi assistenziali ed occasioni di socializzazione. Lo stesso consiste nella creazione di uno o più centri che accolgano i portatori di disabilità non assistiti a domicilio e richiedenti trattamenti continui, per minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, privi di famiglia o per i quali la permanenza nel nucleo parentale risulti temporaneamente o definitivamente impossibile o molto problematica e che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere. Si prevede: 1. coordinamento provinciale; 2. equipe multiprofessionale integrata AUSL a servizio dei 4 Ambiti Zona, operante d’intesa e a supporto dei Servizi Sociali Comunali e del Dipartimento Handicap; 3. percorsi di formazione per gli

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operatori interessati e della stessa equipe multiprofessionale a cura della provincia

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138 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

3.1 – La gestione associata tra comuni per l’esercizio delle funzioni sociali

La legge 328/00 completa il ciclo di riforme iniziato nel 1977 con il DPR n. 616 e si inserisce nel percorso avviato dal Parlamento con la modifica del titolo V della Costituzione Tutta la riforma è inoltre imperniata sul principio dell’universalità, in virtù del quale si impone che la gestione e l’offerta dei servizi siano garantiti a livelli essenziali di prestazioni, in maniera tale che il diritto di accesso alle prestazioni avvenga senza discriminazione alcuna, procedendo ad eliminare gli squilibri territoriali nell’erogazione dei servizi individuali.

Il modello che si pone alla base di tale legge è pertanto un modello a rete, caratterizzato dalla massima integrazione di interventi (sociale, socio- educativo, sociosanitario, ecc…) finalizzato alla soddisfazione dei bisogni essenziali del cittadino. Le azioni, che si delineano quali capaci di dare attuazione del nuovo stato sociale, richiedono alle varie istituzioni che ne fanno parte ed ai soggetti della “partecipazione attiva” un coordinamento sinergico per una politica sociale efficiente ed efficace.

Questo è lo scenario che apre la legge 328/00, questa è la logica che ha portato all’associazionismo tra Comuni e poi tra Comuni e AUSL mediante la sottoscrizione di apposito protocollo d’intesa con il quale le parti esprimono la volontà di voler operare insieme per la individuazione e gestione dei servizi del “bene sociale”. L’associazionismo tra enti (nel nostro caso, tra 9 Comuni e AUSL/BR1) per una integrazione socio-sanitaria, è una forma istituzionale di raggruppamento che consente di migliorare la produttività gestionale dei singoli enti aderenti all’associazione e di sviluppare in maniera efficiente funzioni e servizi amministrativi, raggiungendo risultati di qualità ed economia di scala, mediante la ottimizzazione delle risorse economico-finanziarie, umane e strumentali e la promozione di uno sviluppo integrato e di una crescita socio- economica del territorio.

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Di seguito la Legge regionale n. 17 /03 ha definito il sistema integrato dei servizi sociali in Puglia , specificando all’art. 4 che gli ambiti territoriali corrispondono alle circoscrizioni territoriali del distretto socio – sanitario e che il Comune capofila dell’ambito territoriale è sede di distretto socio – sanitario . Allo scopo, pertanto l’Azienda AUSL BR /1 , ai sensi della legge 13 del 2002 , con deliberazione n. 2380/2003 ha rideterminato i distretti socio – sanitari , così come previsto dalla Regione Puglia , prevedendo che il distretto socio – sanitario composto dai comuni di : Ø Cellino S. Marco Ø Erchie Ø Latiano Ø Mesagne Ø Sandonaci Ø San Pancrazio Ø San Pietro Ø Torchiarolo Ø Torre S. Susanna costituisse l’ambito territoriale n. 4 , individuando quale sede del distretto socio – sanitario il Comune di Mesagne.

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3.2 – Il percorso di associazionismo intercomunale

La spinta associazionistica ha portato, nella nostra fattispecie, alla creazione dell’ambito territoriale n.4 , individuandolo quale soggetto unitario del territorio, che per caratteristiche geografiche, culturali, economiche e sociali è l’elemento coagulante di vari interessi nel settore delle politiche di integrazione sociale e sanitaria e pertanto, livello istituzionale di riferimento mediante il quale attuare le politiche unitarie socio-sanitarie su scala locale. In quest’ottica vengono messe in rilievo non tanto le condizioni organizzative minime per aversi un esercizio sufficientemente economico di funzioni e servizi , quanto le opportunità o le necessità di ricondurre ad un’area più vasta l’esercizio di alcune funzioni e di alcuni servizi , proprio per la particolare complessità e rilevanza di area. L’ambito territoriale di riferimento adotterà quale forma giuridica per la gestione delle funzioni, nonché di servizi socio-sanitari da gestire in forma associata lo strumento della convenzione, così come previsto dall'art 30 del D. lgs. 267/00 – TU- sull’ordinamento degli Enti locali, la quale disciplinerà il ruolo dell'ente capofila o ente gestore, il sistema degli obblighi e degli impegni reciproci. Lo schema di convenzione che sarà approvato dal Consiglio Comunale contempla la suddivisione dei servizi in tre macroaree:

La I^ macroarea contempla servizi a valenza di sovra ambito La II^ macroarea contempla servizi a valenza di ambito La III^ macroarea contempla servizi a valenza comunale

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Servizi che si intendono realizzare inerenti alle n° 9 Aree Prioritarie indicate dal Piano Sociale di Zona Regionale

SERVIZI DELL’AREA A1 Servizi e attività di consulenza familiare A2 Servizi e attività di mediazione familiare A4 Attività in casi di abuso A5 Attività di sostegno alla genitorialità A6 Sostegno economico A7 Comunità alloggio/gruppo appartamento per madri con figli A10 Contributi economici per strutture semi- residenziali A11 Contributi economici per strutture residenziali A12 Contributi economici diretti ad integrazione del reddito familiare A13 Contributi economici in forma indiretta A17 Orientamento

AREA SERVIZI DELL’AREA B B1 Sostegno economico affidi B3 Centro informazione adozione B4 Assistenza domiciliare territoriale (A.D.T.) B5 Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche B6 Attività estive per minori B8 Attività di informazione e orientamento giovani

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B9 Centro socioeducativo diurno B11 Comunità familiare B15 Asilo Nido B16 Ludoteca B19 Trasporto sociale minori B21 Contributi economici per strutture semiresidenziali B22 Contributi economici per strutture residenziali B24 Orientamento Professionale B25 Contratto di Formazione e Lavoro

AREA SERVIZI DELL’AREA

C C1 Servizi di prossimità C4 Servizio sociale anziani C5 Trasporto sociale anziani C6 Attività ricreative e vacanze anziani C7 Assistenza domiciliare solo sociale C8 Assistenza domiciliare sociale continuativa (24h/24) C9 Assistenza domiciliare integrata (A.D.I.) C10 Centri diurni per anziani autosufficienti C15 Casa di riposo C19 Assistenza domiciliare a malati Alzheimer C24 Contributi economici per strutture residenziali C25 Contributi economici ad integrazione del reddito C26 Assistenza domiciliare in forma indiretta C27 Contributi per partecipazione ad attivirà socio- culturale e di social.

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AREA SERVIZI DELL’AREA D D1 Aiuto alla persona D2 Assistenza educativa domiciliare e scolastica D3 Servizi per l’integrazione scolastica dei disabili D5 Attività di socializzazione e vacanze disabili D6 Sostegno a disabili anche nella forma della vita indipendente D7 Centri di aggregazione D8 Centro diurno socio educativo e/o riabilitativo D10 Residenza protetta (“Dopo di Noi”) D11 Comunità alloggio/gruppo appartamento D14 Trasporto sociale disabili D15 Contributi abbattimento barriere architettoniche domestiche D18 Contributi economici ad integrazione di rette per prestazioni residenziali D19 Altri contributi economici D20 Assistenza domiciliare in forma indiretta D21 Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di socializzazione D23 Tirocini formativi

E E1 Centri di seconda accoglienza E3 Sportello di informazione ed orientamento. Intermediazione culturale E4 Mediazione linguistico culturale E5 Alfabetizzazione E6 Contributi economici ad integrazione del reddito E7 Assistenza economica in forma indiretta

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E9 Contratto di formazione e lavoro

F AREA SERVIZI DELL’AREA

F4 Sostegno economico per inserimento lavorativi F10 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati

AREA SERVIZI DELL’AREA H H1 Sostegno economico per inserimenti lavorativi H2 Inserimenti socio – terapeutici H3 Comunità alloggio/gruppo appartamento H4 Altri servizi e prestazioni residenziali

AREA SERVIZI DELL’AREA G G1 Contributi per l’affitto G2 Alloggio sociale per adulti in difficoltà G3 Centro di pronta accoglienza per adulti G5 Intermediazione abitativa G8 Contributi economici per l’inserimento lavorativo detenuti

145 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

e ex detenuti G12 Distribuzione pasti a domicilio G15 Servizio mensa G16 Servizio d’ascolto, sensibilizzazione, informazione G17 Contributi economici diretti ad integrazione del reddito G18 Contributi economici in forma indiretta

AREA SERVIZI DELL’AREA J J1 Servizio di segretariato sociale e Porta Unica d’Accesso (P.U.A.) J2 Servizio di pronto intervento sociale J3 Servizio sociale professionale J4 Servizio di telefonia sociale (teleassistenza e telesoccorso) J11 Attività di sensibilizz. Promozione e prevenzione J12 Consulenza legale

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Il Coordinamento Istituzionale, dall’analisi delle schede effettuate, ha concordato che i servizi e/o interventi, di seguito indicati, saranno realizzati attraverso la modalità della forma associata:

Servizi o interventi a valenza di Ambito Prestazioni Tipo di Territoriale gestione Integrazione tra interventi sanitari: Ø assistenza medica Ø assistenza medico-specialistica Ø assistenza infermieristica Ø assistenza riabilitativa Forma associata A.D.I. (anziani e disabili) ed interventi socio-assistenziali: Ø assistenza sociale Ø assistenza domestica Ø assistenza abitativa Ø assistenza economica Ø supporto psicologico telesoccorso e teleassistenza A.D.T. (Assistenza Domiciliare Territoriale Ø educativa domiciliare Forma associata per minori) Ø servizio di aiuto alla persona in A.D.T. (Assistenza Domiciliare Territoriale un contesto di supporto Forma associata per disabili) familiare Interventi socio-assistenziali: Ø assistenza sociale A.D.T. (Assistenza Domiciliare Territoriale Ø assistenza domestica Forma associata per anziani) Ø assistenza abitativa Ø assistenza economica Ø supporto psicologico Ø sistema di accoglienza delle

Porta Unica d’Accesso (P.U.A.) domande in grado di offrire al cittadino la conoscenza dell’intera gamma di

147 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

opportunità offerte dalla rete Forma associata locale dei servizi sociali e sanitari Ø decodificazione della domanda Ø orientamento Ø accompagnamento Ø informazione Sovrambito Ø orientamento Ø (Comuni – Provincia – Sportello Immigrati accompagnamento UTG Prefettura – Terzo Ø servizio / laboratorio di Settore – Istituzioni intermediazione culturale Pubbliche – OO.SS.) Ø Il progetto viene proposto dai Comuni dell’Ambito n° 4 alla Provincia come servizio da realizzare sovrambito. Consiste nella creazione di uno o più centri che accolgano i portatori Sovrambito di disabilità non assistiti a (Comuni – Provincia – ASL) domicilio e richiedenti trattamenti continui, per PROGETTO “Dopo di Noi” minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, privi di famiglia o per i quali la permanenza nel nucleo parentale risulti temporaneamente o definitivamente impossibile o molto problematica e che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere.

148 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

3.3 – Criteri e motivazioni in ordine alle forme di gestione dei servizi socio-assistenziali

Nel rispetto della normativa di riferimento per la gestione dei servizi pubblici ( art 112 del Dlgs 267/2000 come riformato dall'art 14 del Dlgs n. 269/2003), e tenuto conto che il Piano regionale delle politiche sociale individua al par. 5.5. le seguenti forme di gestione dei servizi sociali:

a) in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio non sia opportuno procedere diversamente; b) gestione diretta mediante affidamento a soggetti terzi del settore privato o del privato sociale; c) a mezzo di istituzione d) a mezzo di Azienda Speciale, anche consortile e) delega dei Comuni all'AUSL della gestione di alcuni servizi; f) affidamento a società a capitale interamente pubblico a condizione che l'ente o gli enti pubblici titolare del capitale sociale esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano,

l'ambito n. 4 intende privilegiare le seguenti tre forme di gestione:

149 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

l'ipotesi b) = gestione diretta mediante affidamento a terzi;

l'ipotesi e) = delega all'AUSL di taluni servizi;

ed infine il sistema dell'accreditamento come nuova modalità di erogazione dei servizi socio-assistenziali.

1.. GESTIONE DIRETTA MEDIANTE AFFIDAMENTO A TERZI

La normativa di riferimento è data dal Decreto legislativo 17 marzo 1995 n. 157, attuazione della direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi , la cui applicazione è stata estesa dalla direttiva 97/52/CE anche agli appalti di servizi sociali e sanitari . Poiché la legislazione regionale assegna un forte rilievo al TERZO SETTORE , in questa sede è opportuno rimarcare il ruolo attivo del privato sociale e quindi la partecipazione dello stesso all'affidamento dei servizi . In ottemperanza a quanto stabilito dal regolamento regionale di attuazione della L. R. 17/2003, partecipano alla gestione dei servizi socio assistenziali i seguenti soggetti:

a) gli organismi della cooperazione; b) le cooperative sociali; c) le associazioni e gli enti di promozione sociale; d) le fondazioni; e) gli enti di patronato; f) le organizzazioni di volontariato; g) gli oratori; h) altri soggetti senza scopo di lucro.

I predetti soggetti, qualora non presentino organizzazione di impresa, e segnatamente per le organizzazioni di volontariato, gli enti di patronato, gli

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oratori e gli altri soggetti senza scopo di lucro organizzati in forma associativa, svolgono esclusivamente attività di affiancamento per la realizzazione dei servizi di rete, tali da consentire forme documentate di rimborso delle spese sostenute, escludendo contratti di appalto ed ogni altro rapporto di esternalizzazione di servizi. A tal fine saranno sottoscritte apposite convenzioni.

In proposito, la legge regionale 17/2003 art. 34, esclude la possibilità di ricorrere a gare al massimo ribasso ed ha ulteriormente disposto che nelle gare per l'affidamento dei servizi socio assistenziali, socio sanitari, socio educativi, si procede all'aggiudicazione secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, valutabile in base ad elementi diversi quali il prezzo, la qualità del progetto, l'efficacia ai fini del raggiungimento degli obiettivi ed altri eventuali criteri individuati in relazione al particolare servizio da affidarsi.. Ad ulteriore specificazione di quanto sopra, nella procedura di valutazione delle proposte al criterio del prezzo non dovrà essere assegnato , ai sensi della L. R. 17/2003, art 34 comma 2, un punteggio inferiore al 50% del punteggio totale, ed ai fini del calcolo del punteggio da attribuire al prezzo, si propone, solo a titolo esemplificativo, di adottare la seguente formula di calcolo:

valore dell'offerta minima presentata ______x 0,51 ( o altro peso da assegnare al prezzo > 0,50) valore dell'offerta considerata

di conseguenza agli altri elementi va attribuito un peso percentuale = o > a 49 del punteggio complessivo.

2.. DELEGA ALL’’A..U..S..L.. DELLA GESTIONE DI ALCUNI SERVIZI

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Sulla considerazione che l'Azienda USL BR/1 espleta servizi alla persona, sul distretto socio sanitario dell'ambito n. 4 e che la stessa è soggetto pubblico attore al pari dei Comuni di codesto piano sociale di zona, a seconda delle prestazioni e delle qualifiche professionali necessarie, taluni servizi possono essere delegati alla gestione della AUSL BR/1 con il tramite di apposite convenzioni e/o protocolli operativi.

3.. L’’ACCREDITAMENTO

L'accreditamento rappresenta una innovativa forma, non già di gestione di servizi, bensì di erogazione di servizi sociali e sanitari. La legge 328/2000 tratta l'accreditamento nell'art 11 e nell'art 17 , in cui si affronta anche il tema dei buoni servizio, e la L. R. 17/2003 introduce l'accreditamento all'art 33, rinviando al Regolamento regionale, l'individuazione dei criteri generali per accreditare strutture e servizi e le procedure necessarie all'accreditamento . In sostanza si prevede che l'ente pubblico, gestore del servizio, acquisti uno o più produttori o fornitori dello stesso servizio, e stipuli con questi appositi accordi contrattuali . Il cittadino utente, che avrà ricevuto dall'ente gestore il vaucher , o il buono servizio, potrà consumare lo stesso presso l'azienda accreditata. Tale forma di erogazione di servizi socio-assistenziali permette non solo una molteplicità di fornitori di prestazioni , ma consente altresì il diritto di scelta dell'assistito nei confronti delle strutture e delle risorse professionali accreditate.

I SOGGETTI ACCREDITATI

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Dal regolamento regionale, di attuazione della L. R. 17/2003 si possono desumere i seguenti elementi in merito ai soggetti che possono ottenere l'accreditamento: Possono essere accreditate: strutture pubbliche; istituzioni e organismi a carattere non lucrativo; strutture private e professionisti che ne facciano richiesta, subordinatamente alla sussistenza delle seguenti condizioni:

· possesso dell’autorizzazione all’esercizio; · coerenza rispetto alle scelte e agli indirizzi di programmazione sociale regionale e attuativa locale; · verifica positiva dell’attività svolta e della organizzazione tenuto conto presenza di tutte le figure professionali necessarie per l’erogazione dei servizi, secondo il rapporto operatori/utenti previsto dalla normativa in materia, in possesso di idonei titoli; presenza di funzioni organizzative diversificate: coordinatore, responsabile del servizio, supervisore della qualità del servizio; indicazione nella carta dei servizi delle procedure che rendano effettiva l’esigibilità delle prestazioni offerte; · esistenza di procedure di supervisione (tempi, modalità e attività); esistenza di procedure di coordinamento (tempi, modalità e attività); esistenza di un sistema di gestione, valutazione/autovalutazione e miglioramento della qualità sia “erogata” che “percepita”, secondo gli strumenti previsti nella carta dei servizi; definizione della modalità di accoglienza della domanda e di valutazione della stessa.

L'ambito territoriale n. 4, nel procedimento di scelta dei soggetti fornitori di servizi socio assistenziali, terrà presente l’elenco dei soggetti accreditati istituito presso il Settore Servizi Sociali della Regione Puglia il cui aggiornamento è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia con periodicità annuale.

CRITERI PER L’’ACCESSO E LA COMPARTECIPAZIONE FINANZIARIA

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In linea generale la procedura ordinaria di accesso alla rete dei servizi sociali dell’ambito n. 4 dovrà fare in modo di creare le condizioni per la integrazione dei servizi, guardando non solo alla costruzione organica del rapporto tra sanitario e sociale, ma al più complesso e ampio sistema di welfare ( politiche del lavoro, casa , istruzione, formazione, ambiente, ecc.) favorire l’esercizio associato delle funzioni sociali da parte dei comuni ed una gestione unitaria della rete dei servizi.

La popolazione dell'ambito potrà accedere ai servizi attraverso la porta unica di accesso che rappresenterà fondamentalmente : - Un punto di ascolto e di osservazione ,di organizzazione del pronto intervento sociale e sanitario; - Di tutela dell'utenza e di orientamento alla fruizione delle altre unità erogative di servizi; - Di controllo della qualità delle prestazioni; - Di gestione unitaria degli strumenti di sostegno economico e di trasporto per il raggiungimento dei siti di erogazione dei servizi; - Di semplificazione ed accelerazione delle procedure burocratiche;

Questi obiettivi verranno raggiunti dalla porta unica di accesso mediante la creazione di : 1. la carta dei servizi sociali di ambito 2. le guide operative ai diritti e ai servizi 3. canali di informazione telematici 4. campagne di comunicazione sociale.

Si devono inoltre tenere presente alcuni riferimenti normativi di seguito riportati:

v art. 2 del D. Lgs n. 130/2000 il quale stabilisce che gli elementi possono essere chiesti solo da chi versa in " Stato di bisogno";

v applicazione del principio sancito nella legge 328/2000 e nel decreto legislativo n. 130/2000 secondo cui nel caso di prestazioni sociali erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo rivolte a persone con handicap permanente grave di cui all'art 3 co 3 legge 104/92, nonché a soggetti ultrasessantacinquenni non autosufficienti fisici o psichici accertati dalla AUSL, la situazione economica da considerarsi è quella del solo assistito.

v L'art 6 co 4 L. 328/2000 il quale stabilisce che " i soggetti per i quali si renda necessario il ricovero stabile presso strutture residenziali, il Comune nel quale essi hanno la residenza del

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primo ricovero, previamente informato, assume gli obblighi connessi all'eventuale integrazione economica, tenuto conto del fatto che in linea generale l'assistito deve contribuire secondo, le proprie disponibilità".

Relativamente alle erogazioni di servizi e prestazioni sociali agevolate che prevedono a carico dell’utente una quota di compartecipazione il richiedente dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità le condizioni reddituali e contrattuali della propria famiglia anagrafica ( art. 4 DPR 30 maggio 1989, n. 223 ) mediante autocertificazione resa ai sensi di legge , così come modificato dal D. Lgs. 3 maggio 2000, n. 130 ( Isee ). L'autocertificazione ha validità annuale.

E' lasciata facoltà al cittadino di presentare entro il periodo di validità della dichiarazione sostitutiva di cui sopra, una nuova dichiarazione, qualora intenda far rilevare i mutamenti delle condizioni familiari ed economiche ai fini del calcolo dell'indicatore della situazione economica equivalente del proprio nucleo familiare.

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3.4 – L’Ufficio di Piano ed il Regolamento per il funzionamento dell’U.d.P. La dotazione di risorse umane, i flussi informativi ed i nessi procedurali tra U.d.P. e Comuni

L’’UFFICIO DI PIANO

L’ufficio di piano è un gruppo tecnico lavoro , a carattere intercomunale , la cui attività di progettazione esecutiva , gestione e monitoraggio per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi socio – sanitari sul territorio di riferimento , definito ambito territoriale , è finalizzata alla programmazione sociale e alla attuazione del piano sociale di zona su scala di ambito . In tal caso l’Ufficio di piano si candida a svolgere la funzione di organismo deputato ad essere il regolatore del processo /percorso condiviso di costruzione collettiva delle politiche sociali. In particolare all’Ufficio di piano sono assegnate le competenze di seguito elencate:

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· programmazione e progettazione sociale · organizzazione dei servizi sociali per tutte le aree prioritarie richiamate dal Piano Regionale delle Politiche Sociali · integrazione socio sanitaria · programmazione socio sanitaria · programmazione finanziaria, gestione economica e rendicontazione · strumenti giuridico amministrativi a sostegno dell’associazionismo intercomunale · gestione dei servizi pubblici sociali, contrattualistica e appalti · ricerca sociale per l’analisi dei bisogni, della domanda e della offerta sociale, per la rilevazione della qualità e analisi statistica · comunicazione sociale e organizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione

L’Ufficio di Piano sarà composto da personale in forza presso le Amministrazioni facenti parte dei Comuni aderenti all’ambito, dall’ASL e dalla Provincia di Brindisi .

Questi, a seconda delle competenze, svolgeranno le loro attività per l’esercizio delle funzioni dell’Ufficio di piano così suddivise : funzioni di programmazione/progettazione sociale funzioni tecnico/amministrative funzioni giuridico/legali

In particolare lo svolgimento delle funzioni di programmazione /progettazione sociale comporterà per alcuni componenti dell’Ufficio di piano attività di :

1. L’analisi del sistema d’offerta dei servizi (localizzazione, funzioni, prestazioni, professioni, costi) presenti nell’ambito territoriale per valutarne l’appropriatezza e l’eventuale ridefinizione;

2. il monitoraggio della domanda sociale e l’individuazione di eventuali nuovi bisogni, attraverso “l’ascolto” dei soggetti presenti nel territorio dell’Ambito;

3. la raccolta degli orientamenti del Coordinamento Istituzionale, individuando e proponendo gli obiettivi strategici con riferimento alle aree d’intervento previste dal Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali ;

4. la progettazione o riprogettazione partecipata dei servizi da produrre nell’Ambito;

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5. la definizione del sistema di comunicazione fra i Comuni e i diversi soggetti dell’ambito territoriale, (Comuni dell’Ambito, Ufficio di Piano, Coordinamento Istituzionale, ASL, i soggetti del terzo settore, le associazioni di categoria,ecc) e per una maggiore comunicazione con la cittadinanza;

6. la predisposizioni di Piani, precisandone i contenuti con riferimento a quanto indicato dall’art.19, comma 1 della Legge 328/00, nonché dalle linee di Programmazione Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali;

7. la costruzione di strumenti di monitoraggio e valutazione in grado di sostenere il processo di adeguamento del Piano di Zona o la sua ri- definizione;

8. l’attivazione delle procedure per il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e la definizione dei loro ruoli (tavoli di concertazione, ecc.);

9. la predisposizione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano di Zona con l'indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell'utenza;

GLI OPERATORI DELL’’UFFICIO DI PIANO ADDETTI ALLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ RELATIVE ALLA FUNZIONE TECNICO - AMMINISTRATIVA SI OCCUPERANNO DI::

a. la definizione delle procedure amministrative connesse alla programmazione, gestione, controllo e rendicontazione delle risorse finanziarie del Fondo d’Ambito;

b. la gestione contabile del Fondo d’Ambito;

c. la predisposizione della programmazione economica, da sottoporre alla approvazione del Coordinamento Istituzionale ed adottata dal Comune Capofila, e la predisposizione degli atti consequenziali sia per la gestione corrente dell'Ufficio di Piano medesimo (spese, beni strumentali e beni di consumo, consulenti esterni, percentuale per i costi generali di funzionamento quali telefono, personale, ecc.), sia per la materiale erogazione delle somme destinate al finanziamento dei soggetti che gestiscono i servizi (Comuni, privato sociale, privati che agiscono in regime di convenzione, ecc.);

d. la predisposizione di tutti gli atti necessari all'assolvimento da parte del soggetto capofila (gestore del fondo complessivo dell'ambito) dell'obbligo di rendicontazione;

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e. la gestione del personale dell’Ufficio di piano ( comunicazioni con l’ente di appartenenza dei singoli operatori ) , predisposizione modulistica per le comunicazioni istituzionali , presenze, permessi , ecc.

f. l’organizzazione, il coordinamento e l’affidamento ed il controllo in merito al regolare svolgimento dei servizi

GLI OPERATORI DELL’’AREA GIURIDICO – LEGALE ,, SI OCCUPERANNO DI ::

I. consulenza giuridica – legale in merito alla rispondenza dei Piani sociali di Zona alle normative nazionali e regionali

II. la predisposizione degli articolati degli atti finalizzati a realizzare il coordinamento con gli enti coinvolti nei Piani di zona dell’ambito ( protocolli d’intesa , accordi di programma, , convenzione regolamenti di accesso ai servizi, per la compartecipazione , ecc )

III. l’aggiornamento in materia di normativa regionale , nazionale , europea , anche allo scopo di intercettare ed individuare nuove e differenti risorse economiche , strumentali, umane

IV. procedure per l’affidamento dei servizi ( definizione dei bandi, delle gare di appalto, delle procedure per l’autorizzazione e l’accreditamento ecc. )

Verrà individuato un Coordinatore dell’Ufficio di Piano o Responsabile del suddetto ufficio del Piano di Zona da parte del coordinamento istituzionale che assume, in via generale, le seguenti funzioni:

Ø svolge un ruolo propulsivo, propositivo e di coordinamento dell’attività dell’ Ufficio di Piano, finalizzata alla stesura del Piano di Zona;

Ø cura i rapporti tra l'Ufficio di Piano ed il Coordinamento Istituzionale;

Ø coordina, rappresenta e presiede l’Ufficio di Piano;

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Ø coordina il processo di costruzione del piano di zona attivando rapporti, relazioni, ed attività di concertazione con tutti gli attori sociali che partecipano alla predisposizione del piano di zona

Ø definisce la gestione corrente dell'Ufficio di Piano medesimo (spese, beni strumentali e beni di consumo, ecc.);

Dell’Ufficio di Piano può inoltre far parte personale esterno.

Il Regolamento dell’Ufficio di Piano prevede, inoltre, una serie di norme che disciplinano in dettaglio l’attività e le funzioni dell’Ufficio, nell’ambito del quale saranno specificate le ulteriori competenze, i rapporti con il coordinamento istituzionale , con gli altri comuni facenti parte dell’ambito ,con gli altri soggetti sociali e con la dotazione delle risorse umane e strumentali,in questa sede appare comunque necessario ricordare che i rapporti tra l’ Ufficio di Piano ed il Coordinamento Istituzionale si ispirano ai principi della trasparenza e della leale collaborazione, nel rispetto della reciproca autonomia funzionale ed organizzativa, infatti l’Ufficio di Piano informa periodicamente il Coordinamento della propria attività, affinché quest’ultimo possa valutare e verificare (ex ante, in itinere ed ex post) il raggiungimento degli obiettivi programmati ed il rispetto della normativa vigente.

LE FONTI DI FINANZIAMENTO

Al fine di pervenire alla composizione del Fondo Unico di Ambito, saranno prese in considerazione le seguenti fonti di finanziamento: - le risorse del FNPS, trasferite annualmente dal Governo nazionale alla Regione che le ripartisce ai Comuni, al netto di quanto utilizzato per specifiche finalizzazioni; - le risorse del Fondo globale socioassistenziale regionale; - le risorse proprie dei Comuni; - le risorse dell’ASL per il cofinanziamento dei servizi sociosanitari inclusi nei Piani Sociali di Zona; - le risorse del POR ed altre risorse pubbliche per eventuali progetti coerenti con le finalità del Piano e finanziati ad uno o più Comuni dell’ambito territoriale;

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- altre risorse private apportate a cofinanziamento di specifiche azioni previste nel Piano Sociale di Zona ovvero derivanti dalla compartecipazione al costo dei servizi da parte degli utenti.

Per quanto attiene le risorse proprie dei Comuni, gli stessi si impegnano, per ciascuna delle annualità del Piano Sociale di Zona, a coofinanziare lo stesso per una somma non inferiore alla media della spesa sociale di ciascun Comune nel triennio 2001/2003, in conformità di quanto prescritto nel Piano Sociale Regionale, determinata nella misura del 22% del FNPS.

Il tutto come meglio esplicitato nel successivo CAPITOLO IV in merito alla programmazione finanziaria.

In questa sede si pone il rilievo sulla richiesta di premialità come definita nel cap. 6.1.2 del Piano Regionale quale fondo premiale per la gestione associata dei servizi socio- assistenziali, nonché per avere raggiunto i seguenti risultati significativi per la gestione realmente unitaria dell’ambito territoriale e degli interventi e servizi previsti nei Piani di Zona.

ATTO: accordo di programma sottoscritto da tutti i Sindaci o loro delegati e Delibere di approvazione da parte di tutti i Comuni;

ATTO: presenza nell’Accordo di Programma di un articolo che espliciti la forma di gestione associata delle funzioni socioassistenziali prescelta da tutti i Comuni sottoscrittori;

ATTO: verbale del Coordinamento istituzionale che istituisce l’Ufficio di Piano; atto di nomina da parte del Coordinamento Istituzionale del responsabile dell’Ufficio di Piano; ordini di servizio che assegnano all’Ufficio di Piano le risorse umane interne da parte dei Comuni interessati; regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano approvato dal Coordinamento Istituzionale;

ATTO: presenza nell’Accordo di Programma di un articolo che espliciti tale impegno e verbale del Coordinamento Istituzionale che approva l’assetto organizzativo della porta unica di accesso;

ATTO: verbale del Coordinamento Istituzionale e regolamento approvato;

IMPEGNO ad una chiara individuazione nel Piano Sociale di Zona della dimensione economica dei servizi e degli interventi previsti con valenza di ambito o sovrambito (che deve essere superiore al 50% delle risorse FNPS 9867 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 103 del 26-8-2004 e al 50% del Fondo globale regionale) e specificazione dei relativi impegni reciproci nell’Accordo di Programma per la gestione associata degli stessi servizi. È volontà del Coordinamento Istituzionale quella di aderire

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nella misura del 60% delle risorse del Fondo Globale Unico di Ambito per la gestione associata dei servizi.

3.5 – Il monitoraggio e la valutazione del Piano di Zona

Il presente piano ha una validità triennale e si riferisce al periodo 2005/2007. La responsabilità per la sua realizzazione ed attuazione spetta a tutti i Comuni facenti parte dell’ambito , alla Ausl, soprattutto agli organi di rappresentanza politica a cui fanno carico i Servizi sociali .

L’Ufficio di Piano , soprattutto in riferimento alle competenze tecniche ed amministrative, svolgerà le funzioni di monitoraggio e verifica della realizzazione degli interventi e raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di zona , segnalando eventuali difformità e ostacoli che ne rallentano o impediscono lo svolgimento , predisponendo eventualmente gli interventi e gli atti necessari all’implementazione delle azioni di welfare e di sistema programmate .

In particolare il monitoraggio sarà effettuato da referenti ad hoc che eventualmente si procederà ad individuare nel momento di attuazione del Piano sociale di zona , mediante la compilazione di apposite schede che evidenzino la data di inizio , nonché lo stato di avanzamento delle attività , distinte per aree, contemplate nel progetto , utilizzando lo schema che segue o similare .

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I FASE sintesi del grado di avanzamento del piano

Attività Inizio Fine Stato di avanzamento Eventuali proposte di previsto prevista riorientamento , rimodulazione , rettifica Breve descrizione Data Data dell’attività Breve descrizione della Data Data Completata/non sottoattività effettuata/iniziata in ritardo perché…/non completata perché…..

II FASE principali difficoltà incontrate e/o fattori positivi da segnalare

Difficoltà incontrate: descrivere le principali difficoltà incontrate e come queste influiscono sulla regolare realizzazione delle attività del piano

Fattori positivi: descrivere eventuali aspetti positivi che influenzano favorevolmente la regolare realizzazione del piano

Nello spirito della corresponsabilità sociale su cui l’intero piano si fonda , spetterà a tutti gli attori sociali del territorio partecipare attivamente alla realizzazione del Piano e alla sua valutazione in itinere , segnalando i problemi e suggerendo le proposte per il continuo miglioramento della rete degli interventi e dei servizi sociali da attuare .In tale processo di monitoraggio e valutazione un ruolo decisivo sarà svolto dai tavoli di co – progettazione con la partecipazione delle diverse istituzioni e degli organismi del terzo settore che si riuniranno regolarmente con cadenza periodica, per la valutazione delle azioni programmate e per le eventuali elaborazioni di misure di adeguamento alle esigenze del territorio.

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4.1 – Il quadro delle risorse dell’Ambito n° 4 per fonte di finanziamento

La tabella di seguito riportata, riguarda la dotazione finanziaria complessiva (colonna D) attribuita al Piano Sociale di Zona dell’Ambito Territoriale n° 4, che comprende:

Risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS – col. A);

Risorse del Fondo Globale della Regione Puglia, destinate all’Ambito (col. B);

Risorse Comunali in ragione del 22% del FNPS (Col. C);

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Tabella 4.1.1

Fondo Globale Risorse comunali TOTALE A+B+C - RISORSE FNPS Regionale (22% del FNPS) FONDO TOTALE COMUNI AMBITO N° 4 2001/2003 ANNO 2005 A B C D CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 37.803,99 € 29.189,18 € 199.671,28 ERCHIE € 169.779,94 € 42.970,76 € 37.351,59 € 250.102,29 LATIANO € 284.190,22 € 62.015,19 € 62.521,85 € 408.727,26 MESAGNE € 514.112,68 € 95.314,27 € 113.104,79 € 722.531,74 SAN DONACI € 136.496,07 € 38.713,13 € 30.029,14 € 205.238,34 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 47.841,81 € 44.573,02 € 295.019,45 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 61.542,08 € 60.693,93 € 398.117,50 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 32.938,42 € 22.593,78 € 158.231,21 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 48.227,57 € 45.346,07 € 299.692,12 Totale € 2.024.560,62 € 467.367,22 € 445.403,34 € 2.937.331,18

Grafico 4.1.1 - Percentuale della dotazione finanziaria complessiva, suddivisa per Comune su un totale complessivo di € 2.937.331,18

TORRE S.S. CELLINO SAN M, ERCHIE TORCHIAROLO 10,20% 6,80% 8,52% 5,39% SAN PIETRO V. LATIANO 13,55% 13,91%

SAN PANCRAZIO S. 10,04% SAN DONACI MESAGNE 6,99% 24,59%

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Tabella 4.1.2 FNPS (Triennio 2001 / 2003)

Tabella 4.1.3 Fondo Globale COMUNI AMBITO N° 4 RISORSE FNPS 2001 / 2003 Regionale Anno 2005 CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 ERCHIE € 169.779,94 LATIANO € 284.190,22 MESAGNE € 514.112,68 SAN DONACI € 136.496,07 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 TORCHIAROLO € 102.699,01 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 Totale € 2.024.560,62

COMUNI AMBITO N° 4 Fondo Globale Regionale B CELLINO SAN MARCO € 37.803,99 ERCHIE € 42.970,76

167 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

LATIANO € 62.015,19 MESAGNE € 95.314,27 SAN DONACI € 38.713,13 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 47.841,81 SAN PIETRO VERNOTICO € 61.542,08 TORCHIAROLO € 32.938,42 TORRE SANTA SUSANNA € 48.227,57 Totale € 467.367,22

Tabella 4.1.4 Quadro delle risorse comunali per il triennio in ragione del 22% del FNPS

Risorse Comunali 22% del FNPS COMUNI AMBITO N° 4

CELLINO SAN MARCO € 29.189,18 ERCHIE € 37.351,59 LATIANO € 62.521,85 MESAGNE € 113.104,79

SAN DONACI € 30.029,14 Grafico 4.1.4 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 44.573,02 Percentuali risorse SAN PIETRO VERNOTICO € 60.693,93 comunali per il triennio in ragione del 22% del TORCHIAROLO € 22.593,78 FNPS TORRE SANTA SUSANNA € 45.346,07 Totale € 445.403,34

168 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

TORRE SANTA CELLINO SAN SUSANNA MARCO ERCHIE TORCHIAROLO 10,18% 6,55% 8,39% 5,07% SAN PIETRO LATIANO VERNOTICO 14,04% 13,63%

SAN PANCRAZIO SALENTINO SAN DONACI MESAGNE 10,01% 6,74% 25,39%

4.2 – L’allocazione delle risorse disponibili per area prioritaria

169 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Le seguenti schede di programmazione finanziaria, riportano l’allocazione dell’ammontare generale delle risorse distribuite per aree di intervento.

Tabella 4.2.1 DESTINAZIONE RISORSE DEL FNPS E COMUNALI

Area % Risorse FNPS % Risorse Totale FNPS 2001 – 2003 Risorse Comunali (A) Comunali (20% di A) Persone Anziane 23 % € 465.648,94 20% € 93.129,79 € 558.778.73 Responsabilità Familiari 8 % € 161.964,85 20% € 32.392,97 € 194.357,82 Politiche per i Minori 22 % € 445.403,35 20% € 89.080,67 € 534.484,00 Persone con Disabilità 19 % € 384.666,52 20% € 76.933,30 € 461.599,82 Dipendenze 5 % € 101.228,03 20% € 20.245,61 € 121.473,64 Salute Mentale 5 % € 101.228,03 20% € 20.245,61 € 121.473,64 Povertà 7 % € 141.719,24 20% € 28.343,85 € 170.063,09 Immigrazione 5 % € 101.228,03 20% € 20.245,61 € 121.473,64 Azioni di Sistema 4 % € 80.982,42 20% € 16.196,48 € 97.178,91 Ufficio di Piano 2 % € 40.491,21 € 48.589,45 € 89.072,66 Totale 100 % € 2.024.560,62 € 445.403,34 € 2.469.963,96

Dall’analisi della Tabella riepilogativa (Tabella 4.2.1 ) si evince il rispetto della distribuzione dell’80% delle risorse per le Aree Prioritarie previste dal Piano Sociale Regionale e la distribuzione del restante 20%.

Si precisa, altresì, che la somma assegnata all’Ufficio di Piano non supera il 5% del fondo totale ( FNPS + Risorse Comunali + Fondo Globale Regionale)

Prospetto relativo alla destinazione del 20% del FNPS destinato dal Coordinamento Istituzionale Area Prioritaria % minima % incremento % Totale obbligatoria Persone Anziane 20 % 3 % 23 % Responsabilità Familiari 8 % 0 % 8 % Politiche per i Minori 22 % 0 % 22 % Persone con Disabilità 15 % 4 % 19 % Dipendenze 5 % 0 % 5 % Salute Mentale 5 % 0 % 5 % Povertà 5 % 2 % 7 % Immigrazione 0 % 5 % 5 % Azioni di Sistema 0 % 4 % 4 % Ufficio di Piano 0 % 2 % 2 %

170 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

171 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

RISORSE ALTRE RISORSE Area di RISORSE FNPS RISORSE RISORSE RISORSE TOTALE TOTALE FNPS PROPRIE DEI intervento (2001-2003) FNPS (2004) COMUNI (22% REGIONALI ASL RISORSE Area Pubbliche Private Codice del totale) prioritaria

Responsabilità 1 € 161.964,85 € 161.964,85 € 32.392,97 € 301.852,28 Familiari € 107.494,46 Politiche per i 2 € 356.322,68 € 356.322,68 € 71.264,54 € 457.498,72 Minori € 29.911,50 3 Persone Anziane € 465.648,94 € 465.648,94 € 93.129,79 € 102.820,79 € 661.599,52 Persone con 4 € 384.666,52 € 384.666,52 € 76.933,30 € 550.399,59 disabilità € 88.799,77 5 Dipendenze € 101.228,03 € 101.228,03 € 20.245,61 € 23.368,36 € 144.842,00 6 Salute Mentale € 101.228,03 € 101.228,03 € 20.245,61 € 23.368,36 € 144.842,00 Abuso e 7 € 89.080,67 € 89.080,67 € 17.816,13 € 114.374,68 maltrattamento € 7.477,88 Contrasto alla 8 € 141.719,24 € 141.719,24 € 28.343,85 € 202.778,80 povertà € 32.715,71 9 Immigrazione € 101.228,03 € 101.228,03 € 20.245,61 € 23.368,36 € 144.842,00 10 Azioni di sistema € 80.982,42 € 80.982,42 € 16.196,48 € 18.694,69 € 115.873,59 Funzionamento 11 dell'Ufficio di € 40.491,21 € 40.491,21 € 48.589,45 € 9.347,34 € 98.428,00 Piano

TOTALE RISORSE DEL PDZ € 2.024.560,62 € 0,00 € 2.024.560,62 € 445.403,34 € 467.367,22 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 2.937.331,18 N.B. la ASL si riserva di destinare le risorse entro la 2° parte del Piano di Zona

172 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

QUADRO DELLE RISORSE DEI COMUNI PER INTERVENTI SOCIALI NON INSERITI NEL PIANO DI ZONA

Il quadro delle risorse proprie residue dei Comuni, verrà integrato contestualmente alla definizione della II^ parte del Piano Sociale di Zona.

173 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.2

RIEPILOGO RISORSE DELLE AREE DI INTERVENTO PER SINGOLI COMUNI ( FNPS + RISORSE COMUNALI) Politiche per minori Salute mentale 5% Immigrazione 5% Azioni di Sistema Persone anziane Dipendenze 5% Ufficio di Piano Responsabilità disabil Familiari 8% Persone con Povertà 7% 23% 22% 4%

COMUNI AMBITO ità 19%

NR. 4

CELLINO S.M. € 36.619,16 € 12.737,10 € 35.027,02 € 30.250,61 € 7.960,69 € 7.960,69 € 11.144,96 € 7.960,69 € 6.368,54 € 6.593,92

ERCHIE € 46.859,26 € 16.298,87 € 44.821,91 € 38.709,83 € 10.186,80 € 10.186,80 € 14.261,51 € 10.186,80 € 8.149,44 € 8.329,73

LATIANO € 78.436,50 € 27.282,26 € 75.026,22 € 64.795,37 € 17.051,41 € 17.051,41 € 23.871,98 € 17.051,41 € 13.641,13 € 13.744,67

MESAGNE € 141.895,10 € 49.354,82 € 135.725,75 € 117.217,69 € 30.846,76 € 30.846,76 € 43.185,47 € 30.846,76 € 24.677,41 € 24.527,24

SAN DONACI € 37.672,92 € 13.103,62 € 36.034,96 € 31.121,10 € 8.189,76 € 8.189,76 € 11.465,67 € 8.189,76 € 6.551,81 € 6.780,09

S. PANCRAZIO S. € 55.918,88 € 19.450,04 € 53.487,62 € 46.193,85 € 12.156,28 € 12.156,28 € 17.018,79 € 12.156,28 € 9.725,02 € 9.871,44

SAN PIETRO V. € 76.143,29 € 26.484,62 € 72.832,71 € 62.900,98 € 16.552,89 € 16.552,89 € 23.174,05 € 16.552,89 € 13.242,31 € 13.369,63

TORCHIAROLO € 28.344,93 € 9.859,10 € 27.112,54 € 23.415,37 € 6.161,94 € 6.161,94 € 8.626,72 € 6.161,94 € 4.929,55 € 5.177,52

TORRE S.S. € 56.888,70 € 19.787,37 € 54.415,28 € 46.995,01 € 12.367,11 € 12.367,11 € 17.313,95 € 12.367,11 € 9.893,69 € 10.033,76 TOTALE € 558.778,73 € 194.357,82 € 534.484,01 € 461.599,82 € 121.473,64 € 121.473,64 € 170.063,09 € 121.473,64 € 97.178,90 € 98.428,01

N.B. In riferimento all’Area delle Politiche per Minori, il 20% della somma di € 534.484,00, (pari a € 106.896,80) sarà destinata all’Abuso e Maltrattamento.( Come da linee guida delle L.R. 17 art. 15)

174 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

175 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.3

AREA - PERSONE ANZIANE

Risorse 23% del FNPS comunali (20% RISORSE FNPS di B) Totale Area COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 30.515,97 € 6.103,19 € 36.619,16 ERCHIE € 169.779,94 € 39.049,39 € 7.809,88 € 46.859,27 LATIANO € 284.190,22 € 65.363,75 € 13.072,75 € 78.436,50 MESAGNE € 514.112,68 € 118.245,92 € 23.649,18 € 141.895,10 SAN DONACI € 136.496,07 € 31.394,10 € 6.278,82 € 37.672,92 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 46.599,06 € 9.319,81 € 55.918,87 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 63.452,74 € 12.690,55 € 76.143,29 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 23.620,77 € 4.724,15 € 28.344,92 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 47.407,25 € 9.481,45 € 56.888,70 Totale € 2.024.560,62 € 465.648,94 € 93.129,79 € 558.778,73

Tabella 4.2.4

AREA - RESPONSABILITA' FAMILIARI

Risorse 8% del FNPS comunali (20% RISORSE FNPS di B) Totale Area COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 10.614,25 € 2.122,85 € 12.737,10 ERCHIE € 169.779,94 € 13.582,40 € 2.716,48 € 16.298,88 LATIANO € 284.190,22 € 22.735,22 € 4.547,04 € 27.282,26 MESAGNE € 514.112,68 € 41.129,01 € 8.225,80 € 49.354,81 SAN DONACI € 136.496,07 € 10.919,69 € 2.183,94 € 13.103,63 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 16.208,37 € 3.241,67 € 19.450,04 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 22.070,52 € 4.414,10 € 26.484,62 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 8.215,92 € 1.643,18 € 9.859,10 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 16.489,48 € 3.297,90 € 19.787,38 Totale € 2.024.560,62 € 161.964,85 € 32.392,97 € 194.357,82

176 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.5

AREA - POLITICHE PER MINORI Risorse 22 % del FNPS comunali (20% RISORSE FNPS di B) Totale Area COMUNI AMBITO N° 4 2001 - 2003 B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 29.189,18 € 5.837,84 € 35.027,02 ERCHIE € 169.779,94 € 37.351,59 € 7.470,32 € 44.821,91 LATIANO € 284.190,22 € 62.521,85 € 12.504,37 € 75.026,22 MESAGNE € 514.112,68 € 113.104,79 € 22.620,96 € 135.725,75 SAN DONACI € 136.496,07 € 30.029,14 € 6.005,83 € 36.034,97 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 44.573,02 € 8.914,60 € 53.487,62 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 60.693,93 € 12.138,79 € 72.832,72 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 22.593,78 € 4.518,76 € 27.112,54 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 45.346,07 € 9.069,21 € 54.415,28 Totale € 2.024.560,62 € 445.403,34 € 89.080,67 € 534.484,01

Tabella 4.2.6

AREA - PERSONE CON DISABILITÀ

Risorse comunali RISORSE 19 % del FNPS FNPS 2001 / (20% di B) COMUNI AMBITO N°4 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 25.208,84 € 5.041,77 € 30.250,61 ERCHIE € 169.779,94 € 32.258,19 € 6.451,64 € 38.709,83 LATIANO € 284.190,22 € 53.996,14 € 10.799,23 € 64.795,37 MESAGNE € 514.112,68 € 97.681,41 € 19.536,28 € 117.217,69 SAN DONACI € 136.496,07 € 25.934,25 € 5.186,85 € 31.121,10 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 38.494,88 € 7.698,98 € 46.193,86 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 52.417,48 € 10.483,50 € 62.900,98 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 19.512,81 € 3.902,56 € 23.415,37 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 39.162,51 € 7.832,50 € 46.995,01 Totale € 2.024.560,62 € 384.666,52 € 76.933,30 € 461.599,82

177 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.7

AREA - DIPENDENZE

Risorse comunali 5 % del FNPS RISORSE FNPS (20% di B) COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 6.633,91 € 1.326,78 € 7.960,69 ERCHIE € 169.779,94 € 8.489,00 € 1.697,80 € 10.186,80 LATIANO € 284.190,22 € 14.209,51 € 2.841,90 € 17.051,41 MESAGNE € 514.112,68 € 25.705,63 € 5.141,13 € 30.846,76 SAN DONACI € 136.496,07 € 6.824,80 € 1.364,96 € 8.189,76 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 10.130,23 € 2.026,05 € 12.156,28 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 13.794,07 € 2.758,81 € 16.552,88 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 5.134,95 € 1.026,99 € 6.161,94 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 10.305,92 € 2.061,18 € 12.367,10 Totale € 2.024.560,62 € 101.228,03 € 20.245,61 € 121.473,64

Tabella 4.2.8

AREA - SALUTE MENTALE

Risorse comunali 5 % del FNPS RISORSE FNPS (20% di B) COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 6.633,91 € 1.326,78 € 7.960,69 ERCHIE € 169.779,94 € 8.489,00 € 1.697,80 € 10.186,80 LATIANO € 284.190,22 € 14.209,51 € 2.841,90 € 17.051,41 MESAGNE € 514.112,68 € 25.705,63 € 5.141,13 € 30.846,76 SAN DONACI € 136.496,07 € 6.824,80 € 1.364,96 € 8.189,76 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 10.130,23 € 2.026,05 € 12.156,28 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 13.794,07 € 2.758,81 € 16.552,88 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 5.134,95 € 1.026,99 € 6.161,94 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 10.305,92 € 2.061,18 € 12.367,10 Totale € 2.024.560,62 € 101.228,03 € 20.245,61 € 121.473,64

178 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.9

AREA - POVERTA'

Risorse comunali 7% del FNPS RISORSE FNPS (20% di B) COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 9.287,47 € 1.857,49 € 11.144,96 ERCHIE € 169.779,94 € 11.884,60 € 2.376,92 € 14.261,52 LATIANO € 284.190,22 € 19.893,32 € 3.978,66 € 23.871,98 MESAGNE € 514.112,68 € 35.987,89 € 7.197,58 € 43.185,47 SAN DONACI € 136.496,07 € 9.554,72 € 1.910,94 € 11.465,66 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 14.182,32 € 2.836,46 € 17.018,78 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 19.311,70 € 3.862,34 € 23.174,04 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 7.188,93 € 1.437,79 € 8.626,72 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 14.428,29 € 2.885,66 € 17.313,95 Totale € 2.024.560,62 € 141.719,24 € 28.343,85 € 170.063,09

Tabella 4.2.10

AREA - IMMIGRAZIONE

Risorse comunali 5 % del FNPS RISORSE FNPS (20% di B) COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 6.633,91 € 1.326,78 € 7.960,69 ERCHIE € 169.779,94 € 8.489,00 € 1.697,80 € 10.186,80 LATIANO € 284.190,22 € 14.209,51 € 2.841,90 € 17.051,41 MESAGNE € 514.112,68 € 25.705,63 € 5.141,13 € 30.846,76 SAN DONACI € 136.496,07 € 6.824,80 € 1.364,96 € 8.189,76 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 10.130,23 € 2.026,05 € 12.156,28 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 13.794,07 € 2.758,81 € 16.552,88 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 5.134,95 € 1.026,99 € 6.161,94 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 10.305,92 € 2.061,18 € 12.367,10 Totale € 2.024.560,62 € 101.228,03 € 20.245,61 € 121.473,64

N.B. : Parte della somma di € 121.473,64 sarà utilizzata per cofinanziare il progetto sovrambito denominato “Sportello di Informazione ed Orientamento per gli Immigrati, con annesso Laboratorio Multiculturale.

179 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.11

AREA – AZIONI DI SISTEMA

Risorse Azioni di Sistema comunali (20% 4% RISORSE FNPS di B) COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Totale Area B + C A B C CELLINO SAN MARCO € 132.678,11 € 5.307,12 € 1.061,42 € 6.368,54 ERCHIE € 169.779,94 € 6.791,20 € 1.358,24 € 8.149,44 LATIANO € 284.190,22 € 11.367,61 € 2.273,52 € 13.641,13 MESAGNE € 514.112,68 € 20.564,51 € 4.112,90 € 24.677,41 SAN DONACI € 136.496,07 € 5.459,84 € 1.091,97 € 6.551,81 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 202.604,62 € 8.104,18 € 1.620,84 € 9.725,02 SAN PIETRO VERNOTICO € 275.881,49 € 11.035,26 € 2.207,05 € 13.242,31 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 4.107,96 € 821,59 € 4.929,55 TORRE SANTA SUSANNA € 206.118,48 € 8.244,74 € 1.648,95 € 9.893,69 Totale € 2.024.560,62 € 80.982,42 € 16.196,48 € 97.178,90

Tabella 4.2.12

UFFICIO DI PIANO

Risorse RISORSE FNPS Fondo Globale comunali COMUNI AMBITO N° 4 2001 / 2003 Regionale 2% di A+B Totale Area C + E A B C E CELLINO S.M. € 132.678,11 € 37.803,99 € 3.409,64 € 3.184,27 € 6.593,91 ERCHIE € 169.779,94 € 42.970,76 € 4.255,01 € 4.074,72 € 8.329,73 LATIANO € 284.190,22 € 62.015,19 € 6.924,11 € 6.820,57 € 13.744,68 MESAGNE € 514.112,68 € 95.314,27 € 12.188,54 € 12.338,70 € 24.527,24 SAN DONACI € 136.496,07 € 38.713,13 € 3.504,18 € 3.275,91 € 6.780,09 SAN PANCRAZIO S. € 202.604,62 € 47.841,81 € 5.008,93 € 4.862,51 € 9.871,44 SAN PIETRO V. € 275.881,49 € 61.542,08 € 6.748,47 € 6.621,16 € 13.369,63 TORCHIAROLO € 102.699,01 € 32.938,42 € 2.712,75 € 2.464,78 € 5.177,53 TORRE S.S. € 206.118,48 € 48.227,57 € 5.086,92 € 4.946,84 € 10.033,76 Totale € 2.024.560,62 € 467.367,22 € 49.838,56 € 48.589,45 € 98.428,01

180 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

4.2.13 DESTINAZIONE RISORSE DEL FNPS - distribuite nel triennio 2005 - 2007

Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 COMUNI AMBITO N° 4 RISORSE FNPS CELLINO S.M. € 132.678,11 € 44.226,04 € 44.226,04 € 44.226,04 ERCHIE € 169.779,94 € 56.593,31 € 56.593,31 € 56.593,31

LATIANO € 284.190,22 € 94.730,07 € 94.730,07 € 94.730,07

MESAGNE € 514.112,68 € 171.370,89 € 171.370,89 € 171.370,89 SAN DONACI € 136.496,07 € 45.498,69 € 45.498,69 € 45.498,69 SAN PANCRAZIO S. € 202.604,62 € 67.534,87 € 67.534,87 € 67.534,87 SAN PIETRO V. € 275.881,49 € 91.960,50 € 91.960,50 € 91.960,50

TORCHIAROLO € 102.699,01 € 34.233,00 € 34.233,00 € 34.233,00

TORRE S.S. € 206.118,48 € 68.706,16 € 68.706,16 € 68.706,16 Totale € 2.024.560,62 € 674.853,54 € 674.853,54 € 674.853,54

Tabella 4.2.14 Quadro delle risorse comunali per il triennio in ragione del 22% del FNPS distribuite per il triennio 2005 - 2007

Risorse comunali Risorse comunali Risorse comunali Risorse Comunali Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 22% del FNPS COMUNI AMBITO N° 4 CELLINO SAN MARCO € 29.189,18 € 9.729,73 € 9.729,73 € 9.729,73 ERCHIE € 37.351,59 € 12.450,53 € 12.450,53 € 12.450,53 LATIANO € 62.521,85 € 20.840,62 € 20.840,62 € 20.840,62 MESAGNE € 113.104,79 € 37.701,60 € 37.701,60 € 37.701,60 SAN DONACI € 30.029,14 € 10.009,71 € 10.009,71 € 10.009,71 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 44.573,02 € 14.857,67 € 14.857,67 € 14.857,67 SAN PIETRO VERNOTICO € 60.693,93 € 20.231,31 € 20.231,31 € 20.231,31 TORCHIAROLO € 22.593,78 € 7.531,26 € 7.531,26 € 7.531,26 TORRE SANTA SUSANNA € 45.346,07 € 15.115,36 € 15.115,36 € 15.115,36 Totale € 445.403,34 € 148.467,78 € 148.467,78 € 148.467,78

181 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.2.15

DESTINAZIONE RISORSE DEL FONDO GLOBALE REGIONALE ANNO 2005 COMUNI AMBITO N° 4 Fondo Globale Regionale CELLINO SAN MARCO € 37.803,99 ERCHIE € 42.970,76

LATIANO € 62.015,19

MESAGNE € 95.314,27 SAN DONACI € 38.713,13 SAN PANCRAZIO SALENTINO € 47.841,81 SAN PIETRO VERNOTICO € 61.542,08

TORCHIAROLO € 32.938,42 TORRE SANTA SUSANNA € 48.227,57 Totale € 467.367,22

Il Fondo Globale Regionale relativo all’anno 2005 sarà utilizzato (per lo stesso anno) come segue:

Area Prioritaria % Importo Persone Anziane 23 % € 107.494,46 Responsabilità Familiari 8 % € 37.389,38 Politiche per i Minori 22 % € 102.820,79 Persone con Disabilità 19 % € 88.799,77 Dipendenze 5 % € 23.368,36 Salute Mentale 5 % € 23.368,36 Povertà 7 % € 32.715,71 Immigrazione 5 % € 23.368,36 Azioni di Sistema 4 % € 18.694,69 Ufficio di Piano 2 % € 9.347,34 Totale 100% € 467.367,22

Nota: Il Coordinamento Istituzionale si riserva, per le annualità successive (2006 – 2007) di ripartire la quota che verrà stanziata per il Fondo Globale Socio Assistenziale Regionale, nel rispetto di quanto previsto dal Piano Sociale Regionale con integrazioni ed aggiornamenti successivi.

182 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

4.3 – Spesa sociale pro-capite dei Comuni e spesa sociale pro-capite dell’ambito

La tabella di seguito riportata, riguarda la spesa sociale pro capite dei Comuni e la spesa sociale pro capite dell’Ambito.

Tabella 4.3.1 Spesa sociale pro capite dei Comuni

spesa media triennio 2001 - 2003 (SOLO RISORSE Popolazione Spesa media COMUNI AMBITO NR. 4 COMUNALI) residente pro-capite

CELLINO SAN MARCO € 79.104,57 7.000 € 11,30

ERCHIE € 167.962,18 8.954 € 18,76

LATIANO € 147.257,99 15.249 € 9,66

MESAGNE € 2.082.621,41 28.551 € 72,94

SAN DONACI € 53.863,16 7.107 € 7,58

SAN PANCRAZIO SALENTINO € 247.414,66 10.551 € 23,45

SAN PIETRO VERNOTICO € 565.689,44 14.850 € 38,09

TORCHIAROLO € 67.325,70 5.086 € 13,24

TORRE SANTA SUSANNA € 265.364,75 10.772 € 24,63

Spesa sociale pro capite dell’ambito

Totale € 3.676.603,86 108.120 € 34,00

183 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Quadri riassuntivi della spesa sociale 2001/2003 dei Comuni dell’Ambito distinti per area

Tabella 4.3.2

Spesa sociale media A Responsabilità familiari 2001/2003 (risorse proprie comunali)

A1 Servizi e attività di consulenza familiare € - A2 Servizi e attività di mediazione familiare € - A3 Servizio per l'affido adulti € - A4 Attività in casi di abuso € - A5 Attività di sostegno alla genitorialità € 11.732,44 A6 Sostegno economico € 153.354,73 A6 Comunità alloggio/gruppo appartamento per madri con figli € - A7 Casa rifugio per donne vittime di violenza € - A8 Altri servizi o prestazioni residenziali € - A9 Contributi economici per strutture semi-residenziali € - A10 Contributi economici per strutture residenziali € 75.523,98 A11 Contributi economici diretti ad integrazione del reddito familiare € 228.806,81 A12 Contributi economici in forma indiretta € 194.295,51 A13 LSU – Lavori socialmente utili € 137.395,09 A14 LPU – Lavori di Pubblica Utilità € - A15 Borse Lavoro € - A16 Orientamento € - Totale complessivo € 801.108,56

184 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.3.3

Spesa sociale media B Diritti dei minori 2001/2003 (risorse proprie comunali)

B1 Sostegno economico affidi € 16.349,98 B2 Servizio centri affidi € - B3 Centro informazione adozione € - B4 Assistenza domiciliare educativa (ADE) € 1.652,00 B5 Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche € 35.300,26 B6 Attività estive per minori € 31.954,95 B7 Attività educativa di strada € - B8 Attività di informazione e orientamento giovani € 15.058,68 B9 Centro socio-educativo diurno € 361.355,31 B10 Altri servizi o prestazioni semiresidenziali per minori € - B11 Comunità familiare € 73.650,09 B12 Comunità educativa € - B13 Comunità di pronta accoglienza (Comunità alloggio) € 7.006,60 B14 Comunità di pronta accoglienza (Gruppo appartamento) € - B15 Asilo nido € 228.279,08 B16 Ludoteca € 1.074,23 B17 Tutor per minori € - B18 Altri servizi e prestazioni residenziali per minori € - B19 Trasporto sociale minori € 40.726,44 B20 Servizi o prestazioni residenziali per minori stranieri non accomp. € - B21 Contributi economici per strutture semiresidenziali € 27.215,79 B22 Contributi economici per strutture residenziali € 457.175,16 B23 Apprendistato € - B24 Orientamento Professionale € - B25 Contratto di Formazione e Lavoro € - B26 Tirocini/Stage € - Totale complessivo € 1.296.798,55

185 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.3.4

Spesa sociale media C Autonomia delle persone anziane 2001/2003 (risorse proprie comunali)

C1 Servizi di prossimità € - C2 Tutor per anziani € - C3 Servizio affidi per anziani € - C4 Servizio sociale anziani € - C5 Trasporto sociale anziani € 6.715,25 C6 Attività ricreative e vacanze anziani € 126.328,75 C7 Assistenza domiciliare solo sociale € 98.059,85 C8 Assistenza domiciliare sociale continuativa (24h/24) € 11.905,84 C9 Assistenza domiciliare integrata (ADI) € 26.217,73 C10 Centri diurni per anziani autosufficienti € - C11 Centri diurni per anziani non autosufficienti € - C12 Altri servizi e prestazioni semiresidenziali per anziani € - C13 Residenza protetta € - C14 Casa alloggio € - C15 Casa di riposo € 2.649,41 C16 Comunità alloggio/gruppo appartamento € - C17 Soluzioni abitative per anziani autosufficienti € - C18 Residenze sanitarie assistenziali (RSA) € - C19 Assistenza domiciliare a malati di Alzheimer € - C20 Nuclei o moduli Alzheimer presso RSA € - C21 Centri Diurni Alzheimer € - C22 Altri servizi e prestazioni residenziali per anziani € 3.117,85 C23 Contributi economici per strutture semiresidenziali € - C24 Contributi economici per strutture residenziali € 196.115,11 C25 Contributi economici ad integrazione del reddito € 145.546,08 C26 Assistenza domiciliare in forma indiretta € 22.711,37 C27 Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di social. € 20.030,23 Totale complessivo € 659.397,48

186 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.3.5

Spesa sociale media 2001/2003 D Sostegno per i cittadini con disabilità (risorse proprie comunali)

D1 Aiuto alla persona € 28.145,27 D2 Assistenza educativa domiciliare e scolastica € 84.751,93 D3 Servizi per l'integrazione scolastica dei disabili € 135.790,44 D4 Assistenza domiciliare integrata per disabili (ADI) € 600,00 D5 Attività di socializzazione e vacanze disabili € - D6 Sostegno a disabili anche nella forma della vita indipendente € - D7 Centri di aggregazione € - D8 Centro diurno socio-educativo e/o riabilitativo € 82.599,22 D9 Altri servizi e prestazioni semiresidenziali per disabili € - D10 Residenza protetta € - D11 Comunità alloggio/gruppo appartamento € 4.244,97 D12 Comunità socio-riabilitativa € - D13 Altri servizi e prestazioni residenziali per disabili € - D14 Trasporto sociale disabili € 140.640,82 D15 Contributi abbattimento barriere architettoniche domestiche € - D16 Inserimento socio-terapeutico € - D17 Contributi economici ad integrazione di rette per prestaz. semiresid. € - D18 Contributi economici ad integrazione di rette per prestazioni resid. € - D19 Altri contributi economici € 8.213,77 D20 Assistenza domiciliare in forma indiretta € - D21 Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di social. € 3.441,35 D22 Borse lavoro € - D23 Tirocini formativi € - D24 Contratto di formazione lavoro € - D25 Orientamento € - Totale complessivo € 488.427,76

187 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Tabella 4.3.6

Spesa sociale media E Interventi per gli immigrati 2001/2003 (risorse proprie comunali)

E1 Centri di seconda accoglienza € - E2 Servizi di orientamento informazione e consulenza € - E3 Intermediazione abitativa € - E4 Mediazione linguistico culturale € - E5 Alfabetizzazione € - E6 Contributi economici ad integrazione del reddito € 805,40 E7 Assistenza economica in forma indiretta € 124,00 E8 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati € - E9 Contratto di formazione e lavoro € - E10 Borse lavoro € - Totale complessivo € 929,40

Tabella 4.3.7

Interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con Spesa sociale media F 2001/2003 (risorse dipendenze proprie comunali)

F1 Servizi e prestazioni semiresidenziali € - F2 Servizi di pronta accoglienza residenziale € - F3 Comunità alloggio/gruppo appartamento € - F4 Sostegno economico per inserimenti lavorativi € - F5 Inserimenti socio-terapeutici € - F6 Contributi economici per strutture residenziali € - F7 Contributi economici per strutture semiresidenziali € - F8 Contributi economici in forma indiretta € - F9 Contributi per partecipazione ad attività socio-culturali e di social. € - F10 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati € -

188 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

F11 Borse Lavoro € - Totale complessivo € -

Tabella 4.3.8

Spesa sociale media H Azioni di sostegno della tutela della salute mentale 2001/2003 (risorse proprie comunali)

H1 Sostegno economico per inserimenti lavorativi € - H2 Inserimenti socio-terapeutici € 553,69 H3 Comunità alloggio/gruppo appartamento € - H4 Altri Servizi e prestazioni residenziali € - H5 Centri diurni terapeutico -riabilitativi € - H6 Attività socio-riabilitative € 660,47 Totale complessivo € 1.214,16

Tabella 4.3.9

Spesa sociale G Azioni di contrasto della povertà e altri interventi per l'inclusione media 2001/2003 sociale (risorse proprie comunali)

G1 Contributi per l’affitto € 23.537,54 G2 Alloggio sociale per adulti in difficoltà € - G3 Centro di pronta accoglienza per adulti € - G4 Centro di accoglienza per detenuti ed ex detenuti € - G5 Intermediazione abitativa € - G6 Servizi e prestazioni per specifiche esigenze di prima necessità € 6.034,64 G7 Esenzione Ticket sanitari € - G8 Contributi economici per l’inserimento lavorativo detenuti e ex detenuti € - G9 Interventi di contrasto alla prostituzione coatta € - G10 Interventi per la popolazione nomade € - G11 Interventi abitativi d’emergenza € - G12 Distribuzione pasti a domicilio € 8.044,97 G13 Servizi docce e cambio abiti € - G14 Pronto intervento sociale e unità mobile di strada € - G15 Servizio mensa € - G16 Servizio d’ascolto, sensibilizzazione, informazione € 29.980,59 G17 Contributi economici diretti ad integrazione del reddito € 65.766,75 G18 Contributi economici in forma indiretta € 2.385,32

189 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

G19 RMI € - G20 Assegno di assistenza € - Totale complessivo € 135.749,81

Tabella 4.3.10

Spesa sociale media J Azioni trasversali e di sistema 2001/2003 (risorse proprie comunali)

J1 Servizio di segretariato sociale € 194.062,34 J2 Servizio di pronto intervento sociale € 12.636,12 J3 Servizio Sociale professionale € 76.228,94 J4 Servizio di telefonia sociale (teleassistenza e telesoccorso) € 5.048,73 J5 Sostegno e promozione della partecipazione attiva € - J6 Formazione € 300,00 J7 Ricerca € - J8 Comunicazione € - J9 Progettazione, sviluppo e adeguamento del sistema informativo € 1.242,67 J10 Acquisto di beni durevoli € 3.033,33 J11 Attività di sensibilizzazione, promozione e prevenzione € 426,00 J12 Consulenza legale € - Totale complessivo € 292.978,13

190 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Hanno partecipato alla stesura della 1^ parte del Piano di Zona:

CONFERENZA DEI SINDACI

- Mario Sconosciuto Sindaco di Mesagne - Vincenzo Petrucci Commissario Straordinario di Cellino San Marco - Lino Massimo Prima Sindaco di Erchie - Edmondo Caniglia Sindaco di Latiano - Mariangela Presta Sindaco di San Donaci - Pietro Pellegrino Sindaco di San Pancrazio Salentino - Giuseppe Romano Sindaco di San Pietro Vernotico - Antonio Del Coco Sindaco di Torchiarolo - Francesco Frioli Sindaco di Torre Santa Susanna

A.S.L BR 1

- Bruno Causo Direttore Generale ASL BR/1 - Michele Morgillo Direttore del Distretto Socio Sanitario ASL BR/1 - Angelo Campana Direttore Uff. Pianif. e Sviluppo Socio Assistenziale

COORDINAMENTO ISTITUZIONALE

Presidente Antonio Matarrelli Assessore Politiche e Solidarietà Sociali del Comune di Mesagne

Vice Presidente Mirella Spedicati Assessore Politiche Sociali del Comune di Torchiarolo

Componenti

Pietro Massone Sub-Commissario Straordinario del Comune di Cellino San Marco

Domenico Margheriti Assessore Politiche Sociali del Comune di Erchie

Leopoldo Calò Assessore Politiche Sociali del Comune di Latiano

Marco Vergine

191 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Assessore Politiche Sociali del Comune di San Donaci

Santo Bascià Assessore Politiche Sociali del Comune di San Pancrazio Salentino

Teobaldo Mingolla Assessore Politiche Sociali del Comune di San Pietro Vernotico

Carlo De Luca Assessore Politiche Sociali del Comune di Torre Santa Susanna

Michele Morgillo Dirigente del Distretto ASL BR/1

GRUPPO TECNICO DI PIANO

Responsabile

Pasqua Bellipario Responsabile Ufficio Politiche e Solidarietà Sociali del Comune di Mesagne

Componenti

Concetta Franco Comune di Mesagne Cosima Campana Comune di Mesagne Francesco Siodambro Comune di Mesagne Roberto Gravili Comune di Cellino San Marco Carmela Imperio Comune di Cellino San Marco Rita Cosma Tafuro Comune di Cellino San Marco Lucia Fanuli Comune di Erchie Lucia Errico Comune di Latiano Cataldo Lolli Comune di San Donaci Donato Manni Comune di San Pancrazio Salentino Gaetano Fiorentino Comune di San Pietro Vernotico Maria Beatrice D’Alessandro Comune di San Pietro Vernotico Daniela Spagnolo Comune di Torchiarolo Anna Morleo Comune di Torre Santa Susanna Addolorata Arena Comune di Torre Santa Susanna Adriana Canuto A.S.L. BR/1

SEGRETERIA TECNICA

192 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Damiano Zizza Comune di Mesagne Cosimo Spinosa Comune di Mesagne TAVOLO DI CONCERTAZIONE TRA COORDINAMENTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONI SINDACALI TERRITORIALI

Michelina Almiento C.G.I.L. Giacomo Anglani C.G.I.L. Antonino Francioso C.G.I.L. Antonio Marzio C.I.S.L. Giovanni De Nitto C.I.S.L. Saverio Marzo C.I.S.L. Giancarlo Capodieci U.I.L. Domenico Albanese U.I.L. Amelia Retta C.O.N.F.S.A.L. Cosimo Micelli U.G.L. Carmela Magrì A.C.L.I. Antonio Marzano CONFCOOPERATIVE

TAVOLO DI CONCERTAZIONE TRA COORDINAMENTO ISTITUZIONALE E TERZO SETTORE (Rappresentanti : cooperative sociali, associazioni di volontariato, parrocchie)

Patrizia Falcone Rappresentante 3° Settore Mesagne Lanfranco Montinaro Rappresentante 3° Settore San Pietro Vernotico Francesco Gesuè Rappresentante 3° Settore Cellino San Marco Antonio Scazzi Rappresentante 3° Settore San Pancrazio Salentino Anna Rampino Rappresentante 3° Settore San Donaci Carmen Rosato Rappresentante 3° Settore Torre Santa Susanna Don Giacomo Lombardi Rappresentante 3° Settore Torre Santa Susanna Eliane Giordano Rappresentante 3° Settore Erchie Giuseppe De Tommaso Rappresentante 3° Settore Latiano

TAVOLO DI CONCERTAZIONE TRA COORDINAMENTO ISTITUZIONALE E ISTITUZIONI (Rappresentanti : Scuole Pubbliche - Servizi Sociali del Ministero di Grazia e Giustizia)

Anna Rita Orsini Servizio Adulti Ministero di Grazia e Giustizia Cecilia Caforio Servizio Minori Ministero di Grazia e Giustizia Cesarea Fazzi Scuole del Territorio Comunale di Cellino San Marco Silvana Pezzuto Scuole del Territorio Comunale di Torchiarolo Marianna Lanzillotti Scuole del Territorio Comunale di Torre Santa Susanna Cosimo Coccioli Scuole del Territorio Comunale di Erchie Maria Luisa Sardelli Scuole del Territorio Comunale di Mesagne Vincenza Suma Scuole del Territorio Comunale di Latiano Ennio Carriere Scuole del Territorio Comunale di San Pancrazio Salentino Pasquale Sanasi Scuole del Territorio Comunale di San Pietro Vernotico

193 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

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Si ringrazia per la preziosa collaborazione la Tutor del FORMEZ - Puglia Dott.ssa Serenella Pascali

194 Piano di Zona – Ambito Territoriale n° 4 2005/2007 Cellino San Marco – Erchie – Latiano – Mesagne – San Donaci – San Pancrazio Salentino – San Pietro Vernotico. – Torchiarolo – Torre Santa Susanna - Provincia di Brindisi A.U.S.L. BR/1

Impostazione grafica e tecnica a cura di: Rita Cosma Tafuro e Cosimo Spinosa

Stampa “TecnoCopy “ di Vincenzo Scalera

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