Le Note Illustrative Del Monte Cervino Della Carta Geologica Di Italia
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noTe iLLUSTRATiVe DeL f. 070 “MonTe ceRVino” DeLLA cARTA GeoLoGicA D’iTALiA ALLA ScALA 1:50.000 23 III - INQUADRAMENTO GEOLOGICO E di due elementi peculiari: i) i resti dell’oceano me- STUDI PRECEDENTI sozoico ligure-piemontese, segnalato da due prin- cipali unità di pietre verdi (ofioliti metamorfiche); 1. - QUADRo GeneRALe ii) un’impronta metamorfica in facies scisti blu ed eclogitica, con locale coesite (lago di cignana, A scala crostale, come indicato in figura 10A- ReinecKe, 1991), a dimostrazione che le unità B, le Alpi possono essere suddivise in due catene a continentali ed oceaniche del prisma austroalpino- trasporto tettonico (vergenza) contrapposto, carat- pennidico formano un “complesso di subduzione terizzate da dimensioni, struttura, età e significato fossile”, un sistema multifalda esumato da profon- geologico-strutturale differenti (BiGi et alii, 1990; dità sottocrostali, totalmente svincolato sia dalla DAL PiAz et alii, 2003): 1) la catena principale, tra- sottostante litosfera continentale dell’avampaese slata verso l’avanfossa (bacino della Molassa) e europeo sia, a tergo, da quella adriatica (DAL PiAz l’avampaese europeo, è costituita da una potente et alii, 1972, 2003; BiGi et alii, 1990; PoLino et alii, pila di falde (prisma collisionale) di età cretacico- 1990; RoURe et alii, 1996; eScheR et alii, 1997; DAL neogenica, in prevalenza metamorfiche, corrispon- PiAz, 1999, 2010; De GiUSTi et alii, 2004; SchMiD denti a unità continentali di origine adriatica et alii, 2004; BeLTRAnDo et alii, 2007a, 2010a). Da (Austroalpino), a tetto, e di origine europea (Pen- tetto a letto e dall’interno verso l’esterno della ca- nidico, elvetico), a letto, con interposte unità ofio- tena, il prisma austroalpino-pennidico è costituito litiche derivate dalla completa chiusura (eocene) dai seguenti sistemi tettonici di primo rango, riferiti dell’oceano mesozoico ligure-piemontese e da al- nei modelli classici ad altrettanti domini paleostrut- loctoni estensionali ad esso associati; 2) le Alpi Me- turali, ma con possibili eccezioni: i) Austroalpino: ridionali (Sudalpino), catena minore, più recente, zona Sesia-Lanzo, in posizione interna, e falda essenzialmente non metamorfica per la parte visi- della Dent Blanche s.l. in posizione esterna, costi- bile, formata nella crosta superiore adriatica con tuita da numerosi lembi di ricoprimento; ii) zona pieghe-faglie e sovrascorrimenti di età essenzial- piemontese dei calcescisti con pietre verdi, detta mente neogenica, vergenti verso meridione (BiGi anche zona piemontese, zona ofiolitica piemon- et alii, 1990; BeRToTTi et alii, 1993; cASTeLLARin et tese o zona delle pietre verdi, comprendente le alii, 2006), anche se non mancano evidenze di de- unità ofiolitiche (zone) del combin (superiore) formazioni alpine anteriori al batolite dell’Ada- e di zermatt-Saas (inferiore); iii) Pennidico mello (BRAcK et alii, 2008; zAncheTTA et alii, 2011, superiore/interno: Monte Rosa, Arcesa-Brusson, 2012). Le due catene sono separate dal Linea- Gran Paradiso (dominio prepiemontese Auct. o mento Periadriatico, sistema di faglie di età oligo- brianzonese interno); iv) Pennidico medio: sistema cenico-neogenica. Si noti che la doppia vergenza è multifalda del Gran San Bernardo (dominio brian- una caratteristica crostale: a scala litosferica, la zonese); v) Pennidico inferiore/esterno: zona struttura della catena è chiaramente asimmetrica, Sion-courmayeur, zona vallesana e ricoprimenti definita e governata dalla subduzione della placca pennidici inferiori (Monte Leone, Lebendun, An- inferiore (europea) sotto il margine attivo della li- tigorio, Verampio) affioranti nell’ossola-Ticino tosfera adriatica (fig. 10B). (duomo lepontino). Per ragioni paleostrutturali di- Per inquadrare il foglio Monte cervino nella scusse in seguito, la zona piemontese è trattata in geologia delle Alpi nord-occidentali e facilitarne la modo indipendente rispetto alla zona pennidica lettura è opportuno esaminare la struttura e la in cui è comunemente inserita nella letteratura clas- composizione del “tratto austroalpino-pennidico” sica, ma che in queste note si preferisce limitare del prisma collisionale a vergenza europea, reso alle unità del margine continentale europeo o pre- famoso dalle ricerche di emile ARGAnD. Si tratta sunte tali (DAL PiAz, 1999). L’origine (pertinenza di una pila di sottili, estese e coerenti falde di rico- paleostrutturale) della falda Dent Blanche e della primento, in genere senza radice, formate da crosta zona Sesia-Lanzo è un problema complesso e tut- continentale e da frammenti di litosfera oceanica, tora discusso: come vedremo in seguito, nel mo- fortemente rielaborate da eventi termo-meccanici dello di ARGAnD (1909a, 1911a-b, 1916) le due permiani, dal rifting mesozoico e soprattutto dai unità costituiscono il ricoprimento pennidico Vi e processi tettono-metamorfici alpini. esse affiorano la sua radice, interpretazione ripresa da eLTeR nella parte centrale ed interna della catena, tra il (1960), mentre secondo STAUB (1917, 1937, 1957) thrust frontale della zona pennidica (fronte penni- esse sarebbero correlabili all’Austroalpino inferiore dico Auct.) sulle unità della zona elvetica-ultrael- dei Grigioni (Alpi centrali). in seguito, l’apparte- vetica e la Linea del canavese, segmento nenza all’Austroalpino è stata confermata dalla occidentale del Lineamento Periadriatico, al limite loro attribuzione al margine continentale passivo tra Austroalpino e Alpi Meridionali. il prisma au- adriatico (apulo, insubrico, africano) del bacino li- stroalpino-pennidico si distingue per la presenza gure-piemontese (cARRARo et alii, 1970; DAL PiAz 24 DAL PiAz G.V. eT ALii et alii, 1972; coMPAGnoni et alii, 1977a) o, se inter- Per osservare la posizione geometrica attuale pretate come alloctoni estensionali infraoceanici e il ruolo delle unità del foglio Monte cervino (fRoiTzheiM & MAnATSchAL, 1996; fRoiTzheiM nell’ambito delle Alpi Pennine italo-svizzere si et alii, 1996; DAL PiAz, 1999, 2010; STAMPfLi, 1999; possono consultare: i) la Feuille Sion de la Carte feRRAnDo et alii, 2004; MAnATSchAL, 2004; géologique générale de la Suisse à l’échelle 1:200.000 BeLTRAnDo et alii, 2010b), in base alla loro stretta (chRiST, 1942), con note illustrative di BeARTh analogia litologica, metamorfica e temporale con & LoMBARD (1964), ii) la Carte géologique de la Val- la crosta continentale delle Alpi Meridionali. L’esi- lée d’Aosta a l’échelle 1:100.000 di eLTeR (1987, al- stenza di un vero canale oceanico in corrispon- legata in DAL PiAz, 2001b), basata sui fogli denza della zona del canavese, priva di una tipica Monte Bianco (27), Aosta (28), Monte Rosa suite ofiolitica, è una ipotesi possibile ma non do- (29), Gran Paradiso (41) e ivrea (42) della carta cumentata. Geologica d’italia alla scala 1:100.000, rilevati da nel neogene il prisma collisionale austroal- fRAnchi, MATTiRoLo, noVAReSe, STeLLA e pino-pennidico, subdotto, esumato e coperto nel stampati nel 1912 (ii edizione anastatica visibile suo settore interno da depositi vulcano-clastici oli- nel sito iSPRA e in APAT, 2004), iii) la Carte tec- gocenici, è stato accreto alla sua fronte dalle unità tonique des Alpes de Suisse occidentale et des régions ultraelvetiche ed elvetiche (ciTA, 1953; TRüMPy, avoisinantes alla scala 1:100.000 di STecK et alii 1954a-b, 1960; eLTeR, 1960; TRüMPy et alii, 1980; (1999, 2001), comprendente l’intero fianco sini- AnToine, 1971; BiGi et alii, 1990; DAL PiAz et alii, stro della Valle d’Aosta, iv) la Carta Geotettonica 2003): esse comprendono il Monte Bianco e altre della Valle d’Aosta alla scala 1: 150.000 di De grandi scaglie di basamento cristallino, coperture GiUSTi et alii (2004), ristampata al 1:100.000 in aderenti ed estese falde di scollamento (fogli 069- BoneTTo et alii (2010), v) i fogli 089 (courma- Gran San Bernardo e 089-courmayeur). Su queste yeur; PeReLLo et alii, 2011), 090 (Aosta, in falde poggiano i Klippen pennidici delle Prealpi Ro- stampa) e 091 (chatillon; DAL PiAz et alii, 2010) mande e del chiablese e quelli di Glarona, la re- della carta Geologica d’italia alla scala 1:50.000 gione dove è nata la teoria delle falde (MASSon, e gli schemi strutturali a margine, visibili online 1976, 1983; DAL PiAz & DAL PiAz, 1984; TRüMPy nel sito: & LeMoine, 1988) (fig. 10A-B). i prodotti di ero- http://geologiavda.partout.it della Regione. sione della catena collisionale in sollevamento e in Per valutare l’assetto tettonico regionale e i rap- propagazione verso l’avampaese europeo si sono porti con le unità circostanti si vedano la Carta geo- depositati dapprima nella avanfossa brianzonese di logica delle Alpi occidentali alla scala 1:400.000, edita età cretacica sup.-eocenica e, in seguito, nel bacino dal R. Ufficio GeoLoGico (fRAnchi et alii 1908), oligocenico-neogenico della Molassa franco-sviz- anch’essa nel sito iSPRA e in APAT (2004), i due zera (TRüMPy et alii, 1980). fogli della Carta geologica delle Alpi nord-occidentali alla il tratto di Alpi Pennine rappresentato nel fo- scala 1:200.000 di heRMAnn (1938), il primo Mo- glio Monte cervino è un segmento del prisma col- dello Strutturale d’Italia alla scala 1:1.000.000 di lisionale austroalpino-pennidico: comprende tutti oGniBen et alii (1973, 1975), con le chiare note i lembi superiori della falda Dent Blanche s.l. si- esplicative per le Alpi occidentali elaborate da tuati a nord della Dora Baltea (Dent Blanche, STURAni (1975), la Carte tectonique de la Suisse al Mont Mary, Pillonet) e il lembo inferiore di etirol- 1:500.000 di SPicheR (1980), lo Structural Model of Levaz, le unità ofiolitiche della zona piemontese Italy alla scala 1:500.000 di BiGi et alii (1990), la (combin e zermatt-Saas) e, a letto, l’unità più ele- Tectonic map of the Alps alla scala 1:2.500.000 circa vata e interna (Mont fort) del Sistema multifalda di SchMiD et alii (2004) e, per i caratteri e la di- del Gran San Bernardo (dominio medio-penni- stribuzione del metamorfismo alpino e prealpino, dico, brianzonese), traslato sulla zona del combin le carte e le note illustrative di fRey et alii (1974, per effetto di retrodeformazioni tardive. La situa- 1999), niGGLi et alii (1978), oBeRhänSLi et alii zione è complicata dalla presenza, in seno alle unità (2004).