Le Note Illustrative Del Monte Cervino Della Carta Geologica Di Italia

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Le Note Illustrative Del Monte Cervino Della Carta Geologica Di Italia noTe iLLUSTRATiVe DeL f. 070 “MonTe ceRVino” DeLLA cARTA GeoLoGicA D’iTALiA ALLA ScALA 1:50.000 23 III - INQUADRAMENTO GEOLOGICO E di due elementi peculiari: i) i resti dell’oceano me- STUDI PRECEDENTI sozoico ligure-piemontese, segnalato da due prin- cipali unità di pietre verdi (ofioliti metamorfiche); 1. - QUADRo GeneRALe ii) un’impronta metamorfica in facies scisti blu ed eclogitica, con locale coesite (lago di cignana, A scala crostale, come indicato in figura 10A- ReinecKe, 1991), a dimostrazione che le unità B, le Alpi possono essere suddivise in due catene a continentali ed oceaniche del prisma austroalpino- trasporto tettonico (vergenza) contrapposto, carat- pennidico formano un “complesso di subduzione terizzate da dimensioni, struttura, età e significato fossile”, un sistema multifalda esumato da profon- geologico-strutturale differenti (BiGi et alii, 1990; dità sottocrostali, totalmente svincolato sia dalla DAL PiAz et alii, 2003): 1) la catena principale, tra- sottostante litosfera continentale dell’avampaese slata verso l’avanfossa (bacino della Molassa) e europeo sia, a tergo, da quella adriatica (DAL PiAz l’avampaese europeo, è costituita da una potente et alii, 1972, 2003; BiGi et alii, 1990; PoLino et alii, pila di falde (prisma collisionale) di età cretacico- 1990; RoURe et alii, 1996; eScheR et alii, 1997; DAL neogenica, in prevalenza metamorfiche, corrispon- PiAz, 1999, 2010; De GiUSTi et alii, 2004; SchMiD denti a unità continentali di origine adriatica et alii, 2004; BeLTRAnDo et alii, 2007a, 2010a). Da (Austroalpino), a tetto, e di origine europea (Pen- tetto a letto e dall’interno verso l’esterno della ca- nidico, elvetico), a letto, con interposte unità ofio- tena, il prisma austroalpino-pennidico è costituito litiche derivate dalla completa chiusura (eocene) dai seguenti sistemi tettonici di primo rango, riferiti dell’oceano mesozoico ligure-piemontese e da al- nei modelli classici ad altrettanti domini paleostrut- loctoni estensionali ad esso associati; 2) le Alpi Me- turali, ma con possibili eccezioni: i) Austroalpino: ridionali (Sudalpino), catena minore, più recente, zona Sesia-Lanzo, in posizione interna, e falda essenzialmente non metamorfica per la parte visi- della Dent Blanche s.l. in posizione esterna, costi- bile, formata nella crosta superiore adriatica con tuita da numerosi lembi di ricoprimento; ii) zona pieghe-faglie e sovrascorrimenti di età essenzial- piemontese dei calcescisti con pietre verdi, detta mente neogenica, vergenti verso meridione (BiGi anche zona piemontese, zona ofiolitica piemon- et alii, 1990; BeRToTTi et alii, 1993; cASTeLLARin et tese o zona delle pietre verdi, comprendente le alii, 2006), anche se non mancano evidenze di de- unità ofiolitiche (zone) del combin (superiore) formazioni alpine anteriori al batolite dell’Ada- e di zermatt-Saas (inferiore); iii) Pennidico mello (BRAcK et alii, 2008; zAncheTTA et alii, 2011, superiore/interno: Monte Rosa, Arcesa-Brusson, 2012). Le due catene sono separate dal Linea- Gran Paradiso (dominio prepiemontese Auct. o mento Periadriatico, sistema di faglie di età oligo- brianzonese interno); iv) Pennidico medio: sistema cenico-neogenica. Si noti che la doppia vergenza è multifalda del Gran San Bernardo (dominio brian- una caratteristica crostale: a scala litosferica, la zonese); v) Pennidico inferiore/esterno: zona struttura della catena è chiaramente asimmetrica, Sion-courmayeur, zona vallesana e ricoprimenti definita e governata dalla subduzione della placca pennidici inferiori (Monte Leone, Lebendun, An- inferiore (europea) sotto il margine attivo della li- tigorio, Verampio) affioranti nell’ossola-Ticino tosfera adriatica (fig. 10B). (duomo lepontino). Per ragioni paleostrutturali di- Per inquadrare il foglio Monte cervino nella scusse in seguito, la zona piemontese è trattata in geologia delle Alpi nord-occidentali e facilitarne la modo indipendente rispetto alla zona pennidica lettura è opportuno esaminare la struttura e la in cui è comunemente inserita nella letteratura clas- composizione del “tratto austroalpino-pennidico” sica, ma che in queste note si preferisce limitare del prisma collisionale a vergenza europea, reso alle unità del margine continentale europeo o pre- famoso dalle ricerche di emile ARGAnD. Si tratta sunte tali (DAL PiAz, 1999). L’origine (pertinenza di una pila di sottili, estese e coerenti falde di rico- paleostrutturale) della falda Dent Blanche e della primento, in genere senza radice, formate da crosta zona Sesia-Lanzo è un problema complesso e tut- continentale e da frammenti di litosfera oceanica, tora discusso: come vedremo in seguito, nel mo- fortemente rielaborate da eventi termo-meccanici dello di ARGAnD (1909a, 1911a-b, 1916) le due permiani, dal rifting mesozoico e soprattutto dai unità costituiscono il ricoprimento pennidico Vi e processi tettono-metamorfici alpini. esse affiorano la sua radice, interpretazione ripresa da eLTeR nella parte centrale ed interna della catena, tra il (1960), mentre secondo STAUB (1917, 1937, 1957) thrust frontale della zona pennidica (fronte penni- esse sarebbero correlabili all’Austroalpino inferiore dico Auct.) sulle unità della zona elvetica-ultrael- dei Grigioni (Alpi centrali). in seguito, l’apparte- vetica e la Linea del canavese, segmento nenza all’Austroalpino è stata confermata dalla occidentale del Lineamento Periadriatico, al limite loro attribuzione al margine continentale passivo tra Austroalpino e Alpi Meridionali. il prisma au- adriatico (apulo, insubrico, africano) del bacino li- stroalpino-pennidico si distingue per la presenza gure-piemontese (cARRARo et alii, 1970; DAL PiAz 24 DAL PiAz G.V. eT ALii et alii, 1972; coMPAGnoni et alii, 1977a) o, se inter- Per osservare la posizione geometrica attuale pretate come alloctoni estensionali infraoceanici e il ruolo delle unità del foglio Monte cervino (fRoiTzheiM & MAnATSchAL, 1996; fRoiTzheiM nell’ambito delle Alpi Pennine italo-svizzere si et alii, 1996; DAL PiAz, 1999, 2010; STAMPfLi, 1999; possono consultare: i) la Feuille Sion de la Carte feRRAnDo et alii, 2004; MAnATSchAL, 2004; géologique générale de la Suisse à l’échelle 1:200.000 BeLTRAnDo et alii, 2010b), in base alla loro stretta (chRiST, 1942), con note illustrative di BeARTh analogia litologica, metamorfica e temporale con & LoMBARD (1964), ii) la Carte géologique de la Val- la crosta continentale delle Alpi Meridionali. L’esi- lée d’Aosta a l’échelle 1:100.000 di eLTeR (1987, al- stenza di un vero canale oceanico in corrispon- legata in DAL PiAz, 2001b), basata sui fogli denza della zona del canavese, priva di una tipica Monte Bianco (27), Aosta (28), Monte Rosa suite ofiolitica, è una ipotesi possibile ma non do- (29), Gran Paradiso (41) e ivrea (42) della carta cumentata. Geologica d’italia alla scala 1:100.000, rilevati da nel neogene il prisma collisionale austroal- fRAnchi, MATTiRoLo, noVAReSe, STeLLA e pino-pennidico, subdotto, esumato e coperto nel stampati nel 1912 (ii edizione anastatica visibile suo settore interno da depositi vulcano-clastici oli- nel sito iSPRA e in APAT, 2004), iii) la Carte tec- gocenici, è stato accreto alla sua fronte dalle unità tonique des Alpes de Suisse occidentale et des régions ultraelvetiche ed elvetiche (ciTA, 1953; TRüMPy, avoisinantes alla scala 1:100.000 di STecK et alii 1954a-b, 1960; eLTeR, 1960; TRüMPy et alii, 1980; (1999, 2001), comprendente l’intero fianco sini- AnToine, 1971; BiGi et alii, 1990; DAL PiAz et alii, stro della Valle d’Aosta, iv) la Carta Geotettonica 2003): esse comprendono il Monte Bianco e altre della Valle d’Aosta alla scala 1: 150.000 di De grandi scaglie di basamento cristallino, coperture GiUSTi et alii (2004), ristampata al 1:100.000 in aderenti ed estese falde di scollamento (fogli 069- BoneTTo et alii (2010), v) i fogli 089 (courma- Gran San Bernardo e 089-courmayeur). Su queste yeur; PeReLLo et alii, 2011), 090 (Aosta, in falde poggiano i Klippen pennidici delle Prealpi Ro- stampa) e 091 (chatillon; DAL PiAz et alii, 2010) mande e del chiablese e quelli di Glarona, la re- della carta Geologica d’italia alla scala 1:50.000 gione dove è nata la teoria delle falde (MASSon, e gli schemi strutturali a margine, visibili online 1976, 1983; DAL PiAz & DAL PiAz, 1984; TRüMPy nel sito: & LeMoine, 1988) (fig. 10A-B). i prodotti di ero- http://geologiavda.partout.it della Regione. sione della catena collisionale in sollevamento e in Per valutare l’assetto tettonico regionale e i rap- propagazione verso l’avampaese europeo si sono porti con le unità circostanti si vedano la Carta geo- depositati dapprima nella avanfossa brianzonese di logica delle Alpi occidentali alla scala 1:400.000, edita età cretacica sup.-eocenica e, in seguito, nel bacino dal R. Ufficio GeoLoGico (fRAnchi et alii 1908), oligocenico-neogenico della Molassa franco-sviz- anch’essa nel sito iSPRA e in APAT (2004), i due zera (TRüMPy et alii, 1980). fogli della Carta geologica delle Alpi nord-occidentali alla il tratto di Alpi Pennine rappresentato nel fo- scala 1:200.000 di heRMAnn (1938), il primo Mo- glio Monte cervino è un segmento del prisma col- dello Strutturale d’Italia alla scala 1:1.000.000 di lisionale austroalpino-pennidico: comprende tutti oGniBen et alii (1973, 1975), con le chiare note i lembi superiori della falda Dent Blanche s.l. si- esplicative per le Alpi occidentali elaborate da tuati a nord della Dora Baltea (Dent Blanche, STURAni (1975), la Carte tectonique de la Suisse al Mont Mary, Pillonet) e il lembo inferiore di etirol- 1:500.000 di SPicheR (1980), lo Structural Model of Levaz, le unità ofiolitiche della zona piemontese Italy alla scala 1:500.000 di BiGi et alii (1990), la (combin e zermatt-Saas) e, a letto, l’unità più ele- Tectonic map of the Alps alla scala 1:2.500.000 circa vata e interna (Mont fort) del Sistema multifalda di SchMiD et alii (2004) e, per i caratteri e la di- del Gran San Bernardo (dominio medio-penni- stribuzione del metamorfismo alpino e prealpino, dico, brianzonese), traslato sulla zona del combin le carte e le note illustrative di fRey et alii (1974, per effetto di retrodeformazioni tardive. La situa- 1999), niGGLi et alii (1978), oBeRhänSLi et alii zione è complicata dalla presenza, in seno alle unità (2004).
Recommended publications
  • Notiziario Cai Varallo
    NOTIZIARIO CAI VARALLO ANNO 22° - Dicembre 2008 Sommario Saluto del Presidente di Sezione .................................................................. pag. 1 Quanti siamo ............................................................................................ » 2 Consiglio Direttivo 2008 ............................................................................... » 3 Assemblea ordinaria della sezione di Varallo Sesia ............................................... » 7 2006-2008. Tre anni di attività del CAI Piemonte – di Giorgio Salina, CDR CAI Piemonte ... » 10 Novità dalla Sede Centrale: una nuova polizza infortuni ........................................ » 11 Premio Lancia 2008 – testo di Adolfo Pascariello, fotografie di Valentino Morello ........... » 12 Ricordi di un amico – di Giorgio Salina ............................................................. » 15 Giovanni Turcotti – di Luciano Castaldi ............................................................. » 18 Ricordando Carlin Milone ed Aldo Negra – di Giuseppe Manzone ............................... » 20 Ritorno al Brenta – di Elio Protto .................................................................... » 22 Sentiero Salei – Oropiano a cura della Commissione “Montagna antica, montagna da salvare” .......................... » 24 Una nuova guida tascabile sui sentieri dell’arte – di Silvano Pitto ............................. » 25 Una nuova tesi donata alla Biblioteca Italo Grassi a cura della Commissione Biblioteca “Italo Grassi” .............................................
    [Show full text]
  • Sentieri Del Biellese Per L’Anno 2015
    Sentieri del Biellese per l’anno 2015 proposti dalla Consociazione Amici dei Sentieri del Biellese NOTIZIARIO N. 32 MAGGIO 2015 Abbazia S. Nazario Alpaca a Barbato di Trivero Approdo a Viverone Artignaga Campanun San Giovanni Capriola d’asino Carcheggio Cascina Forgnonetto Castello di Albano Cippo votivo Daini a Costa Pessine Fauna Lame del Sesia Gesiun di Piverone Gita CASB Lame del Sesia Gita CASB San Giovannino Sommario Attività CASB .............................................................. 4 Il Biellese terra di vino ................................................. 6 Una valle da riscoprire ................................................. 9 La Madonna di Casen ................................................. 12 Piante medicinali e velenose della flora alpina .............. 18 Gita CASB da Biella al Bric Burcina ............................ 21 Gita CASB al Lago delle Bose .................................. 24 Santuario e rifugio di Cuney .................................... 26 Il Campanone di San Giovanni d’Andorno .............. 31 L’Alpe Maccagno in Val Vogna ................................. 32 Le Siunere ................................................................ 40 La bambina e il soldato americano ........................... 48 Lame del Sesia ......................................................... 51 Pietro Generali, un musicista biellese illustre ............ 53 Alla conquista della maglia verde ............................. 57 GTB Tappa 10 ......................................................... 64 Viverone
    [Show full text]
  • 8 Luglio 2012 Rif. Carestia (2201 M) Passando
    7 – 8 luglio 2012 Rif. Carestia (2201 m) Passando per l’Ospizio Sottile (2480 m) e il Passo dell’Alpetto m 2774 Val Vogna - Alta Val Sesia (VC) Iscrizioni dal 30/05 al 27/06 RITROVO: ore 6.30 presso il Palazzetto dello Sport di Cinisello Balsamo LOCALITA' DI PARTENZA: Sant’Antonio 1381m – Riva Valdobbia – Val Vogna (Valsesia) ACCESSO: A4 fino a Novara quindi imboccare la A26 in direzione Gravellona Toce fino a Romagnano Sesia – Ghemme. Proseguire per Varallo Sesia superato il quale seguire le indicazioni per Alagna Val Sesia. Arrivati a Riva Valdobbia imboccare a sinistra la Val Vogna e proseguire fino alla frazione S.Antonio. CARTE E GUIDE: Carta TCI - “Il Cervino e il Monte Rosa” - 1:50.000 DISLIVELLO: primo giorno: + 1250 m – 575 m; secondo giorno: a seconda della meta che si potrà raggiungere; dal rifugio Carestia – 820 m TEMPI DI PERCORRENZA: primo giorno: h 6,00 – 6,30; secondo giorno: a seconda della meta che si potrà raggiungere; dal rifugio Carestia h 2,00 circa. DIFFICOLTA': E dal parcheggio delle auto ai rifugi - EE proseguendo oltre i rifugi ATTREZZATURA: da escursionismo (+ ghette utili in caso di neve) COLAZIONE: Pernottamento presso il rifugio Carestia con trattamento di mezza pensione QUOTA D'ISCRIZIONE: € 4.00 DIRETTORE DI ESCURSIONE: Valeria Scarpini Ci troviamo in zone anticamente colonizzate da popolazioni Walser e nelle frazioni si possono ancora ritrovare le loro tipiche architetture di legno. Il rifugio è intitolato all'Abate Antonio Carestia, celebre botanico valsesiano. Telefono: 0163-91901 PRIMO GIORNO Da Riva Valdobbia si raggiunge sulla carrozzabile la frazione Cà di Janzo.
    [Show full text]
  • Alpe Larecchio Val Vogna ( Valsesia )
    CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI BOLLATE 11 Maggio 2014 Alpe Larecchio Val Vogna ( Valsesia ) Responsabili gita : Angelo Vismara Tipologia Percors o: sentiero Difficoltà: E Segnavia: n° 1 GTA – 1a bolli giallo/rossi Cartina: Monte Rosa (Meridiani) 1:50.000 Tempo Complessivo: circa 2 ore e 15 Esposizione: Nord-est Quota di Partenza: 1354 m Quota di Arrivo: 1900 m Dislivello: 550 m Nota: I tempi indicati non considerano le soste Val Vogna Attrezzatura consigliata Accesso Stradale Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia-Ghemme. Proseguire sulla SS 299 della Valsesia oltrepassando Varallo, Scopello e, poco prima di Alagna, si giunge a Riva Valdobbia. Da Riva Valdobbia si raggiunge la frazione Ca’ di Janzo. Introduzione Alcuni chilometri prima di arrivare ad Alagna, si entra nel comune di Riva Valdobbia da cui è possibile osservare in tutta la sua grandiosità la parete sud-est del Monte Rosa. La Val Vogna è una stretta e primitiva valle fluviale che si trova proprio in mezzo alle montagne della Val Sesia che partendo da Riva Valdobbia, si incunea fra le montagne ed è attraversata dalla “ Via Regia ″: l’antica strada che per secoli ha rappresentato la via che portava gli emigranti attraverso il Colle Valdobbia nelle terre d’oltralpe per il lavoro stagionale. La valle è disseminata di splendidi borghi dalla caratteristica architettura Walser e da numerosi piccoli oratori che ricordano quanto fosse presente il pensiero religioso nella realtà passata di queste terre. Descrizione Itinerario: Da Ca Janzo a piedi saliamo sino a S. Antonio; da S. Antonio ci incamminiamo lungo la strada che, in leggera salita, percorre la valle costeggiando il Torrente Vogna.
    [Show full text]
  • One Man's Fourfhousanders
    One Man's Fourfhousanders PETER FLEMING (Plates 41-47) No one in my family had ever shown more than scant interest in hills and mountains, and none could see any sense in climbing them. During my schooldays, as I never took an interest in sport and hated football and cricket, I was written off on school reports as an unmotivated weakling when it came to competitive games. But a new world opened up for me suddenly and dramatically when, at the age of 14, I discovered the Lakeland hills almost on my doorstep, and so it all began. Twelve months after I had left school the headmaster proudly announced at morning assembly that an Old Boy had made headlines in the local paper, upholding the school's high standards ofinitiative and achievement, and setting a fine example which he hoped everyone would remember and strive to maintain. This Old Boy had entered the first mountain trial in the Lake District as the youngest competitor and had come third over the finishing line, ahead of seasoned marathon and mountain runners. At last I had found a challenge, and it seemed that I had a natural affinity towards mountains. Four years later, in 1956- after an intensive apprenticeship, summer and winter, on Lakeland and Scottish hills -I made my first venture to the Alps. Four ofus from our local rambling club - Doug, Colin, Bill and I- drove out in a Ford Popular to Randa in Switzerland, where we took the rack railway to Zermatt. My neck ached with gazing at those awesome mountains.
    [Show full text]
  • Alta Valsesia
    ALTA VALSESIA IT1120028 SIC e ZPS ALTA VALSESIA Comuni interessati: Alagna Valsesia, Carcoforo, Rima San Giuseppe, Rimasco, Riva Valdobbia Superficie (ha): 7.523 Stato di protezione: Area protetta regionale (Parco naturale Alta Valsesia) (protezione parziale) Caratteristiche generali Il sito è ubicato alla testata della Val Sesia, sulle falde sud-orientali del Monte Rosa (4.559 m), e nelle alte valli degli affluenti Egua, Sermenza, Olen, Otro e, solo in parte, Vogna, raggiungendo in cresta il displuvio con la Valle d’Aosta, a ovest, e con quello dell’Ossola, a nord. Questo settore delle Alpi Pennine è, dal punto di vista geologico, una delle più complesse ed interessanti aree dell’intero arco delle Alpi nord-occidentali. Le litologie presenti sono molto differenti e vannno dagli gneiss del Monte Rosa ai calcescisti e pietre verdi, dagli scisti fino agli affioramenti calcarei presenti nelle Valli Otro e Vogna. Evidente ovunque è l’azione di modellamento esercitata dai ghiacciai durante le glaciazioni pleistoceniche; forme evidenti del glacialismo sono le rocce montonate, i depositi morenici abbondanti ovunque e i numerosi laghetti alpini situati nella testata delle valli. La Val Sesia è una valle caratterizzata da un’abbondante piovosità, in media 1.500 mm annui, cosa che favorisce lo sviluppo di una abbondante copertura vegetale e la presenza di formazioni vegetali e specie molto esigenti in termini di disponibilità idrica, come ad esempio le torbiere a sfagni. Il paesaggio tipico è alto alpino; al di sopra del limite superiore del bosco si incontrano ghiacciai, nevai, morene, rupi e detriti di falda, laghetti e torbiere, che occupano in modo continuo ben più della metà della superficie del sito, mentre praterie e praterie rupicole, anch’esse molto diffuse, si alternano alle quote più basse con radi cespuglieti ed ampi arbusteti alpini di ontano verde (Alnus viridis).
    [Show full text]
  • The Italian Alps: a Journey Across Two Centuries of Alpine Geology
    The Italian Alps: a journey across two centuries of Alpine geology Giorgio Vittorio Dal Piaz Journal of the Virtual Explorer, Electronic Edition, ISSN 1441-8142, volume 36, paper 8 In: (Eds.) Marco Beltrando, Angelo Peccerillo, Massimo Mattei, Sandro Conticelli, and Carlo Doglioni, The Geology of Italy: tectonics and life along plate margins, 2010. Download from: http://virtualexplorer.com.au/article/2010/234/a-journey-across-two-centuries-of-alpine- geology Click http://virtualexplorer.com.au/subscribe/ to subscribe to the Journal of the Virtual Explorer. Email [email protected] to contact a member of the Virtual Explorer team. Copyright is shared by The Virtual Explorer Pty Ltd with authors of individual contributions. Individual authors may use a single figure and/or a table and/or a brief paragraph or two of text in a subsequent work, provided this work is of a scientific nature, and intended for use in a learned journal, book or other peer reviewed publication. Copies of this article may be made in unlimited numbers for use in a classroom, to further education and science. The Virtual Explorer Pty Ltd is a scientific publisher and intends that appropriate professional standards be met in any of its publications. Journal of the Virtual Explorer, 2010 Volume 36 Paper 8 http://virtualexplorer.com.au/ The Italian Alps: a journey across two centuries of Alpine geology Giorgio Vittorio Dal Piaz University of Padua, Via Meneghini 10, 35122 Padova, Italy. Email: [email protected] Abstract: This review is first and mainly an historical journey across two centuries of Alpine geology, from the early fixist views to the mobilist revolutions produced by the nappe theory and, later, by the global theory of plate tectonics, including the important developments of the last decade.
    [Show full text]
  • Journal 1970
    THE ASSOCIATION OF BRITISH MEMBERS OF THE SWISS ALPINE CLUB JOURNAL 1970 CONTENTS The Road to Eternity by Lindsay Griffin 1 Piz Bernina by the Eianco Ridge by Walter Kirstein 5 Sonningrat 3487m by Gordon J. Gadsby 8 Alpine Meet 1969 by D. R. Riddell 11 President’s Notes 14 Diary for 1970 16 Association Activities 17 Association Accounts 26 Members' Climbs 29 List of Past and Present Officers 48 Official Addresses of the Swiss Alpine Club 51 Kindred Clubs 52 Complete List of Members 53 The Mountains of Switzerland Edited by HERBERT MAEDER Translated by H. R B. BETLAM THE ADVENTURE OF THE HIGH ALPS Imparts the clearest idea of the mountain experience, what it is and what its satisfactions are, what is involved, both psychologically and technically, in attaining proficiency in such an individualistic sport, and what are the aesthetic rewards. only a man with an intimate knowledge and love of climbing could have conceived and taken many of these plates, or indeed reached the point from which some were taken.' Guardian 'The authoritative text complements the fine pictures.' Scotsman 'He is the sort of photographer who will spend the night in a tent on top of the Matterhorn to get the sunrise view.' Sunday Telegraph 7 7" X 9%", 288 pages. Profusely Illustrated 5gns The Mountain World 1966-67 English version edited by MALCOLM BARNES The ninth issue in a world-famed series. 'The appearance of The Mountain World every two years is indeed an event to which the connoisseur of climbing literature can hardly fail to look forward with the keenest anticipation.' Scottish Field 'Photographs are spectacular.' The Geographical Magazine 'The magni- ficient photographs and diversity of the narrative ensure that the quality of this book remains unsurpassed among the regular contributions to mountain literature.' The Geographical Journal 'It is extremely well done ...
    [Show full text]
  • IPA Country Reports 2014 1
    – 1 – Table of Content 1 Argentina (and South American Partners) __________________________________________ 3 2 Austria _____________________________________________________________________ 4 3 Canada ____________________________________________________________________ 8 4 China _____________________________________________________________________ 14 5 Denmark __________________________________________________________________ 19 6 Finland ____________________________________________________________________ 19 7 France ___________________________________________________________________ 19 8 Germany _________________________________________________________________ 22 9 Iceland ___________________________________________________________________ 27 10 Italy _____________________________________________________________________ 28 11 Japan ___________________________________________________________________ 32 12 Kyrgyzstan _______________________________________________________________ 33 13 Mongolia ________________________________________________________________ 34 14 New Zealand _____________________________________________________________ 34 15 Norway _________________________________________________________________ 35 16 Poland __________________________________________________________________ 36 17 Portugal _________________________________________________________________ 38 18 Romania ________________________________________________________________ 39 19 Russia __________________________________________________________________ 39 20 South
    [Show full text]
  • Country Reports 2015
    COUNTRY IPPA REPORTS Reports from the Adhering Bodies of the International Permafrost Association 2015 ISSN– 1 – 2221-3775 Table of Content 1 Argentina, South American Partners and Mexiko _______________________________________ 3 2 Austria _____________________________________________________________________ 5 3 Canada ____________________________________________________________________ 10 4 China _____________________________________________________________________ 17 5 Denmark __________________________________________________________________ 19 6 Finland ____________________________________________________________________ 20 7 France ___________________________________________________________________ 21 8 Germany _________________________________________________________________ 24 9 Iceland ___________________________________________________________________ 30 10 Italy _____________________________________________________________________ 31 11 Japan ___________________________________________________________________ 34 12 Kyrgyzstan _______________________________________________________________ 35 13 Mongolia ________________________________________________________________ 37 14 New Zealand _____________________________________________________________ 38 15 Norway _________________________________________________________________ 39 16 Poland __________________________________________________________________ 42 17 Portugal _________________________________________________________________ 44 18 Romania ________________________________________________________________
    [Show full text]
  • 1 Toponomastica Antica
    TOPONOMASTICA ANTICA (I nomi dei luoghi dell’alta Valgrande nella Carta Topografica in misura della Valle di Sesia ) La Carta Topografica in misura della Valle di Sesia (col delineamento delle miniere esistenti nei territori di essa Valle) è un importante documento cartografico del XVIII secolo, di indubbio interesse anche per gli studi toponomastici. I rilievi furono eseguiti sul posto negli anni 1753 - 1758 e la mappa fu disegnata nel 1759. Il documento è conservato presso l’Archivio di Stato di Torino (Sezione Corte). Si tratta di una grande carta (217 x 168 cm) formata in origine da più fogli incollati insieme, ora tagliata in due parti. Comprende una carta topografica di 153 x 168 cm e numerose tabelle, in una delle quali sono elencate le miniere della Valsesia . Sul retro si trova la seguente annotazione di archivio: Sesia. Carta Topografica in due parti della Valle di… col delineamento delle miniere esistenti su i territory di essa valle ed indice spiegativo. Vi è pure una Descrizione delle Selve, che nella sud.a vi esistono, colla specificazione delle quantità e grossezza in comune delle piante di ciascuna di dette selve; ed altre particolari Notizie. Fatta su scala 1:23800 circa ossia 1 oncia per 330 trabucchi, colla data 18 Maggio 1759, e signata dall’Ingegnere Ignazio Bourgiotti . Scrive al proposito Luigi Peco, che ha studiato e pubblicato il documento: “Molto interessante è la lettura dei toponimi della carta del 1759, dato che per la quasi totalità di essi (ad esclusione cioè di quelli dei paesi principali) si tratta della prima volta che compaiono su una carta tradotti in lingua dalla forma dialettale che i topografi udirono dalla viva voce degli abitanti o dei lavoranti appositamente assunti come lavoranti .” [Peco 1988] In questo capitolo si esamineranno nel dettaglio gli aspetti toponomastici del documento.
    [Show full text]
  • L'attività Dell'abate Carestia Attraverso Alcuni Suoi Scritti Inediti
    REV. VALDÔTAINE HIST. NAT. - 57: 119-125 (2003) L’attività dell’Abate Carestia attraverso alcuni suoi scritti inediti GIANFRANCO ROTTI Via alla Campagna I - 13019 Crevola di Varallo Sesia (VC) G. Rotti. Some unpublished writings of the Abbé Antonio Carestia. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 57: 119-125, 2003. The Abbé Antonio Carestia (1825-1908), an outstanding botanist from Valsesia (Piedmont), worked inces- santly for fifty years. The recent finding of his “Booklets of Herborization” allows an excellente reconstruction of his researches. We go on now examining his reconnaissances in the territory of the Aosta Valley. Key words: Antonio Carestia, Valsesia, unpublished writings. Antonio Carestia appartiene ad una famiglia Walser stabilitasi anticamente in territo- rio di Riva Valdobbia (Valsesia). Il padre Giacomo Antonio (1769-1833), medico chirur- go, aveva studiato medicina a Parigi e botanica a Grenoble. La sua passione per la bota- nica si era concretizzata con la raccolta di buon numero di reperti della flora valsesiana, che avevano formato un vero e proprio erbario (quello che l’abate chiamava l’Herbario paterno). Morì nel 1833 quando il figlio Antonio aveva solo 8 anni. Sulla formazione del Carestia figlio è già stato scritto diffusamente (Piacco, 1993). Anto- nio Carestia nacque il 2 febbraio 1825 a Riva Valdobbia, penultimo paese della Val Gran- de (Valsesia), situato a 1100 m circa all’imbocco della Val Vogna, importante valle laterale che comunica, attraverso il Colle di Valdob- bia, con la Valle di Gressoney. La via era fre- quentata da chi intendeva recarsi a lavorare in Francia. L’ambiente è dominato dalla vicinis- sima parete valsesiana del Monte Rosa (ver- sante meridionale).
    [Show full text]