REGIONE

DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE D.Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

ELABORATO N. TITOLO

R1.5

CODICE SCHEDA RELAZIONE GENERALE – SEZIONE V AT-PE

CODICE DOCUMENTO SCHEDE MONOGRAFICHE

RGS05 BACINO DELL’ATERNO-PESCARA FILE

SCHEDA_MONOGRAFICA_ATERNO- PESCARA

PER LA REGIONE ABRUZZO

Servizio Acque e Demanio Idrico –Ufficio Qualità delle Acque Ing. Pierluigi CAPUTI – Direttore Regionale dott.sa Sabrina DI GIUSEPPE – Responsabile Ufficio Qualità Acque Ing. Bruno FABIOCCHI – Dirigente del Servizio dott.sa Tiziana DI LORENZO – Collaboratore Prof. Roberto VOLPE – Consulente Esterno dott.sa Patrizia VIGNINI – Collaboratore

PROGETTAZIONE Associazione Temporanea di Imprese (A.T.I.):

1 FEBBRAIO 2010 REVISIONE PER ADOZIONE Servizio Acque e Demanio Idrico Prof. P. B. Celico

Geol. F. Di Girolamo; Ing. F. Tundo; Ing. V. Leva; Dott.ssa Sabrina Di Giuseppe; Dott.ssa Tiziana Di Lorenzo; Dott.ssa 0 APRILE 2008 EMISSIONE DEFINITIVA Prof. P. B. Celico Patrizia Vignini; Ing. G. Venturini

REV DATA MOTIVO REDATTO APPROVATO

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INDICE

PREMESSA

INTRODUZIONE

SEZ. 01: BACINO IDROGRAFICO DELL’ATERNO-PESCARA ______3

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 4 1.1 Inquadramento amministrativo 4 1.2 Caratterizzazione fisiografica 7 1.3 Individuazione dei corpi idrici 7 1.3.1 Corpi idrici superficiali 7 1.3.1.1 Corsi d’acqua 8 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi 8 1.3.1.2 Laghi 8 1.3.1.2.1 Laghi significativi 8 1.3.1.3 Canali artificiali 8 1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi 8 1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse 9 1.3.1.4 Acque marino-costiere significative 9 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 9 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 9 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 10 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 10 1.3.3.1 Acque destinate alla balneazione 10 1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 11 1.3.3.3 Acque destinate alla vita dei molluschi 11

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______12

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______13

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______15 4.1 Aree sensibili 15 4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili 15

SCHEDA_MONOGRAFICA I ATERNO-PESCARA

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4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 15 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 16 4.3.1 Aree ad elevata protezione 16 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 18 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 18

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______19

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL BACINO DELL’ ATERNO-PESCARA ___ 20 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 20 6.1.1 Corsi d’acqua 20 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 22 6.1.2 Canali artificiali 27 6.1.3 Acque marino-costiere 29 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 29 6.2.1 Acque destinate alla balneazione 29 6.2.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 29 6.2.3 Acque destinate alla vita dei molluschi 33 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 34 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 34 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 35 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 37 6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 37 6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 38 6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 41

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DELL’ ATERNO-PESCARA ______44 7.1 Identificazione Idrometri 44 7.1.1 Dati Idrometrici 45 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 46

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______48

SEZ. 02: SOTTOBACINO DEL FIUME VERA ______58

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 59 1.1 Inquadramento amministrativo 59 1.2 Caratterizzazione fisiografica 60 1.3 Individuazione dei corpi idrici 60 1.3.1 Corpi idrici superficiali 60 1.3.1.1 Corsi d’acqua 60

SCHEDA_MONOGRAFICA II ATERNO-PESCARA

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1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 60 1.3.1.2 Laghi 60 1.3.1.3 Canali artificiali 60 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 61 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 61 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 61 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 61 1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 61

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______63

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______64

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______66 4.1 Aree sensibili 66 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 66 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 67 4.3.1 Aree ad elevata protezione 67 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 67 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 67

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______68

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME VERA______69 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 69 6.1.1 Corsi d’acqua 69 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 70 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 71 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 71 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 72 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 72 6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 72 6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 72 6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 73 6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 73

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME VERA ______74 7.1 Identificazione Idrometri 74 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 74

SCHEDA_MONOGRAFICA III ATERNO-PESCARA

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______75

SEZ. 03: SOTTOBACINO DEL TORRENTE RAIO ______77

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 78 1.1 Inquadramento amministrativo 78 1.2 Caratterizzazione fisiografica 79 1.3 Individuazione dei corpi idrici 79 1.3.1 Corpi idrici superficiali 79 1.3.1.1 Corsi d’acqua 79 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 79 1.3.1.2 Laghi 79 1.3.1.3 Canali artificiali 79 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 80 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 80 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 80 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 80

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______81

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______82

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______84 4.1 Aree sensibili 84 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 84 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 84 4.3.1 Aree ad elevata protezione 84 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 85 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 85

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______86

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE RAIO ______87 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 87 6.1.1 Corsi d’acqua 87 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 88 6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 89 6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 89 6.2.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 89 6.2.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 89 6.2.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 90 6.2.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 90

SCHEDA_MONOGRAFICA IV ATERNO-PESCARA

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE RAIO ______91 7.1 Identificazione Idrometri 91 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 91

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______92

SEZ. 04 SOTTOBACINO DEL FIUME TIRINO ______94

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 95 1.1 Inquadramento amministrativo 95 1.2 Caratterizzazione fisiografica 96 1.3 Individuazione dei corpi idrici 96 1.3.1 Corpi idrici superficiali 96 1.3.1.1 Corsi d’acqua 96 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 96 1.3.1.2 Laghi 97 1.3.1.3 Canali artificiali 97 1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi 97 1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse 97 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 97 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 98 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 98 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 98 1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 98

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______100

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______101

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______103 4.1 Aree sensibili 103 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 103 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 104 4.3.1 Aree ad elevata protezione 104 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 104 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 104

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______105

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME TIRINO ______106 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 106 6.1.1 Corsi d’acqua 106 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 107 6.1.2 Canali artificiali 108

SCHEDA_MONOGRAFICA V ATERNO-PESCARA

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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 110 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 110 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 111 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 111 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 112 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 113 6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 113 6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 114 6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 114

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME TIRINO______116 7.1 Identificazione Idrometri 116 7.1.1 Dati idrometrici 117 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 118

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______119

SEZ. 05: SOTTOBACINO DEL TORRENTE NORA______121

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 122 1.1 Inquadramento amministrativo 122 1.2 Caratterizzazione fisiografica 123 1.3 Individuazione dei corpi idrici 123 1.3.1 Corpi idrici superficiali 123 1.3.1.1 Corsi d’acqua 123 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 123 1.3.1.2 Laghi 124 1.3.1.3 Canali artificiali 124 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 124 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 124 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 124 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 125 1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 125

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______126

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______127

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______129 4.1 Aree sensibili 129

SCHEDA_MONOGRAFICA VI ATERNO-PESCARA

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4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 129 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 130 4.3.1 Aree ad elevata protezione 130 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 130 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 130

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______131

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE NORA ______132 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 132 6.1.1 Corsi d’acqua 132 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 133 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 134 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 134 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 134 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 135 6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 135 6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 135 6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 136 6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 136

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE NORA______138 7.1 Identificazione Idrometri 138 7.1.1 Dati Idrometrici 139 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 140

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______141

SEZ. 06: SOTTOBACINO DEL FIUME ORTA ______143

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 144 1.1 Inquadramento amministrativo 144 1.2 Caratterizzazione fisiografica 145 1.3 Individuazione dei corpi idrici 145 1.3.1 Corpi idrici superficiali 145 1.3.1.1 Corsi d’acqua 145 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 145 1.3.1.2 Laghi 146 1.3.1.3 Canali artificiali 146 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 146 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 146

SCHEDA_MONOGRAFICA VII ATERNO-PESCARA

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1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 146 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 147 1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 147

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______148

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______149

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______151 4.1 Aree sensibili 151 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 151 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 152 4.3.1 Aree ad elevata protezione 152 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 152 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 152

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______153

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME ORTA______154 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 154 6.1.1 Corsi d’acqua 154 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 155 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 156 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 156 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 157 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti. 157 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 158 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 158 6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 159 6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 159 6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 160

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME ORTA ______161 7.1 Identificazione Idrometri 161 7.1.1 Dati idrometrici 162 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 163

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______164

SEZ. 07: SOTTOBACINO DEL FIUME ______167

SCHEDA_MONOGRAFICA VIII ATERNO-PESCARA

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 168 1.1 Inquadramento amministrativo 168 1.2 Caratterizzazione fisiografica 170 1.3 Individuazione dei corpi idrici 170 1.3.1 Corpi idrici superficiali 170 1.3.1.1 Corsi d’acqua 170 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi 170 1.3.1.2 Laghi 170 1.3.1.2.1 Laghi significativi 170 1.3.1.3 Canali artificiali 171 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 171 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 171 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 171 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 172 1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 172

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______173

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______174

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______176 4.1 Aree sensibili 176 4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili 176 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 176 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 177 4.3.1 Aree ad elevata protezione 177 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 178 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 178

5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______179

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO ______180 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 180 6.1.1 Corsi d’acqua 180 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 181 6.1.2 Laghi 182 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 184 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 184 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 186 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 186 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 187

SCHEDA_MONOGRAFICA IX ATERNO-PESCARA

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA Bacino del Fiume Aterno-Pescara SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO

6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 187 6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 187 6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 188 6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 189

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO______191 7.1 Identificazione Idrometri 191 7.1.1 Dati Idrometrici 192 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 193

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______194

SEZ. 08: SOTTOBACINO DEL FIUME ______197

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 198 1.1 Inquadramento amministrativo 198 1.2 Caratterizzazione fisiografica 199 1.3 Individuazione dei corpi idrici 199 1.3.1 Corpi idrici superficiali 199 1.3.1.1 Corsi d’acqua 199 1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 199 1.3.1.2 Laghi 199 1.3.1.3 Canali artificiali 199 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 200 1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 200 1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 200 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 201 1.3.3.1 Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile 201 1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 201

2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ______202

3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ______203

4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ______205 4.1 Aree sensibili 205 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 205 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento 206 4.3.1 Aree ad elevata protezione 206 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 206 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 206

SCHEDA_MONOGRAFICA X ATERNO-PESCARA

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ______207

6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME GIZIO ______208 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 208 6.1.1 Corsi d’acqua 208 6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 209 6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 211 6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti.equivalenti 211 6.2.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 212 6.2.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 212 6.2.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 212 6.2.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 213 6.2.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 213

7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME GIZIO ______215 7.1 Identificazione Idrometri 215 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 215

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ______216

SCHEDA_MONOGRAFICA XI ATERNO-PESCARA

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ELENCO ALLEGATI Allegato 1 - Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 2 - Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’ Aterno-Pescara Allegato 3 - Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 4 - Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 5 - Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 6 - Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 7 - Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara Allegato 8 - Carta delle acque idonee Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara

SCHEDA_MONOGRAFICA XII ATERNO-PESCARA

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PREMESSA

La presente Scheda Monografica riporta la caratterizzazione del Bacino Idrografico dell’Aterno-Pescara. In particolare vengono descritti il bacino del Fiume Aterno-Pescara e i suoi principali sottobacini: Torrente Raio, Fiume Vera, Fiume Sagittario e Fiume Gizio, Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume Nora. Inoltre sono stati inseriti eventuali dati di pressioni puntuali incidenti sui bacini idrografici minori accorpati, nella cartografia allegata alla Legge Regionale n. 81 del 16/09/1998 (BURA n.24 del 09/10/98), al bacino dell’Aterno-Pescara.

Il presente documento ha lo scopo di caratterizzare il bacino idrografico dal punto di vista quali- quantitativo, al fine di evidenziarne le criticità.

Per una più agevole lettura dei contenuti i riferimenti ad altri documenti facenti parte del presente Piano di Tutela delle Acque ed alla cartografia prodotta sono stati evidenziati, rispettivamente, in riquadri a sfondo verde ed in riquadri a sfondo azzurro.

SCHEDA_MONOGRAFICA 1 ATERNO-PESCARA

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INTRODUZIONE

Il Bacino dell’Aterno-Pescara costituisce un bacino regionale la cui Autorità di Bacino è stata istituita con la Legge Regionale della Regione Abruzzo n. 81 del 16/09/1998. Il Fiume Aterno è stato individuato come corso d’acqua significativo di secondo ordine1. Il Fiume Pescara è stato individuato come corso d’acqua significativo di primo ordine2. Il Torrente Raio ed il Fiume Vera sono corsi d’acqua potenzialmente influenti sull’asta principale del Fiume Aterno-Pescara. Il Fiume Sagittario è un corso d’acqua significativo di secondo ordine. Il Fiume Gizio è un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta del Fiume Sagittario. Il Fiume Tirino, il Fiume Orta e il Fiume Nora sono corsi d’acqua di interesse ambientale.

Di seguito si riporta la caratterizzazione dal punto di vista quali-quantitativo, del bacino e dei suoi sottobacini, suddivisa in diverse sezioni:

- Sez. 01: Aterno-Pescara - Sez. 02: Torrente Raio - Sez. 03: Fiume Vera - Sez. 04: Fiume Sagittario - Sez. 05: Fiume Gizio - Sez. 06: Fiume Tirino - Sez. 07: Fiume Orta - Sez. 08: Fiume Nora.

1 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di secondo ordine o superiore, il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 400 km2. 2 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare), il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 200 km2.

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SEZ. 01: BACINO IDROGRAFICO DELL’ATERNO-PESCARA

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, sulla base della suddivisione dello stesso nelle sezioni alto, medio e basso corso. Tale suddivisione rappresenta una mera schematizzazione del Bacino Aterno-Pescara.

Caratteristiche del bacino idrografico Area totale Area Nome bacino Sezione (Km2) (Km2)

Alto Corso* 1908,57

Aterno-Pescara 3147,77 Medio Corso** 701,89

Basso Corso*** 537,31

* Tale superficie è comprensiva dei bacini del Torrente Raio, Fiume Vera, del Fiume Gizio e del Fiume Sagittario ** Tale superficie è comprensiva dei bacini del Fiume Tirino e del Fiume Orta *** Tale superficie è comprensiva del bacino del Fiume Nora

La suddivisione del bacino idrografico nelle sezioni alto, medio e basso corso è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del bacino in esame.

Area del bacino % Area totale del Nome bacino Province Numero Comuni ricadente nella bacino ricadente Provincia (Km2) nella Provincia

Chieti 9 56,7 1,80 L’Aquila 69 2281,51 72,48 Aterno-Pescara Pescara 40 809,55 25,72 Teramo 1 0,01 0,00

Comuni appartenenti al bacino idrografico Estensione sulla ATO di Sezione Comune Provincia sezione del bacino (Km2) appartenenza Anversa degli Abruzzi AQ 32,14 1 Barete AQ 24,53 1 Barisciano AQ 76,98 1 Bisegna AQ 0,18 1 AQ 25,02 1 Bussi Sul Tirino PE 25,83 1 Cagnano Amiterno AQ 60,82 1 Alto Corso Calascio AQ 27,57 1 Campo di Giove AQ 28,55 1 Campotosto AQ 0,05 1 Cansano AQ 37,46 1

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Comuni appartenenti al bacino idrografico Estensione sulla ATO di Sezione Comune Provincia sezione del bacino (Km2) appartenenza Capitignano AQ 26,38 1 Caporciano AQ 18,55 1 Carapelle Calvisio AQ 11,38 1 Carpineto della Nora PE 21,46 1 Castel Di Ieri AQ 18,81 1 Castel del Monte AQ 23,45 1 Calstelvecchio Calvisio AQ 12,91 1 Castelvecchio Subequo AQ 19,19 1 Celano AQ 0,36 1 AQ 26,37 1 Fagnano Alto AQ 24,57 1 Fontecchio AQ 16,81 1 Fossa AQ 8,68 1 Gagliano Aterno AQ 27,88 1 Goriano Sicoli AQ 20,17 1 Introdacqua AQ 36,96 1 L’Aquila AQ 387,39 1 Lucoli AQ 94,52 1 Magliano de’ Marsi AQ 0,02 1 Massa d’Albe AQ 0,06 1 Montereale AQ 57,34 1 Ocre AQ 23,52 1 Ortona dei Marsi AQ 3,03 1 Ovindoli AQ 5,56 1 AQ 68,23 1 Palena CH 0,69 4 Pescasseroli AQ 0,00 1 Pescocostanzo AQ 4,35 1 AQ 62,61 1 Pietracamela TE 0,01 1 Pizzoli AQ 47,51 1 Poggio Picenze AQ 11,41 1 Prezza AQ 21,51 1 AQ 28,88 1 Rocca Di Cambio AQ 27,54 1 Rocca Di Mezzo AQ 80,44 1 AQ 18,83 1 San Demetrio Ne’ Vestini AQ 16,44 1 San Pio delle Camere AQ 17,15 1 Sant’Eusanio Forconese AQ 7,92 1 Santo Stefano di Sessanio AQ 20,53 1 Scanno AQ 100,41 1 Scoppito AQ 42,84 1 Secinaro AQ 33,23 1 AQ 57,64 1 Tione degli Abruzzi AQ 39,53 1

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Comuni appartenenti al bacino idrografico Estensione sulla ATO di Sezione Comune Provincia sezione del bacino (Km2) appartenenza Torninparte AQ 50,02 1 AQ 33,04 1 Villa Santa Lucia degli Abruzzi AQ 21,47 1 Villa Sant’Angelo AQ 5,20 1 Acciano AQ 32,11 1 Alanno PE 32,39 2 AQ 17,88 1 Molina Aterno AQ 12,17 1 Navelli AQ 41,86 1 PE 34,92 1 Prata D’Ansidonia AQ 19,59 1 Alto Corso Medio Corso AQ 28,60 1 San Benedetto in Perillis AQ 19,03 1 Turrivalignani PE 6,08 2 AQ 14,14 1 Bolognano PE 16,89 2 Castiglione A Casauria PE 16,51 2 Collepietro AQ 15,16 1 Fara S. Martino CH 0,07 4 Ofena AQ 26,21 1 Pescosansonesco PE 18,28 2 Roccacasale AQ 17,24 1 Medio Corso Salle PE 21,72 2 Sant'Eufemia a Maiella PE 39,96 2 Tocco Da Casauria PE 29,55 2 Torre De’ Passeri PE 5,90 2 Capestrano AQ 43,50 1 Corvara AQ 13,69 1 Pietranico PE 14,71 2 San Valentino In Abruzzo Citeriore PE 16,33 2 Basso Corso Medio Corso Scafa PE 10,30 2 Abbateggio PE 15,34 2 Brittoli PE 15,94 2 Bucchianico CH 1,49 4 Cappelle Sul Tavo PE 0,08 2 Caramanico Terme PE 84,86 2 Casalincontrada CH 11,72 4 Catignano PE 16,95 2 Cepagatti PE 30,69 2 Chieti CH 31,82 4 Basso Corso Civitaquana PE 21,79 2 Civitella Casanoca PE 21,91 2 Cugnoli PE 15,90 2 Lettomanoppello PE 15,01 2 Loreto Aprutino PE 9,84 2 Manoppello PE 39,10 2

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Comuni appartenenti al bacino idrografico Estensione sulla ATO di Sezione Comune Provincia sezione del bacino (Km2) appartenenza Montebello di Bertona PE 0,04 2 Montesilvano PE 2,35 2 Moscufo PE 13,47 2 Nocciano PE 13,71 2 Pennapiedimonte CH 0,07 4 Pescara PE 7,97 2 Pianella PE 43,91 2 Pretoro CH 0,93 4 Roccamontepiano CH 0,24 4 Roccamorice PE 24,69 2 Rosciano PE 27,68 2 San Giovanni Teatino CH 9,60 4 Serramonacesca PE 7,99 2 Vicoli PE 9,29 2 Villa Celiera PE 10,24 2 Spoltore PE 36,59 2

1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del bacino idrografico dell’ Aterno-Pescara.

Estensione latitudinale 1 Estensione longitudinale 1 Area Perimetro Nome (m) (m) (Km2) (Km) N min N max E min E max

Aterno-Pescara 3147,77 394,91 4630260 4715185 2364361 2456540

1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali, sotterranei e a specifica destinazione funzionale individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06, presenti nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale – Sezione III R 1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

A seguire vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali, distinti in corsi d’acqua, laghi, canali e acque marino-costiere.

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1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi

Il Fiume Aterno costituisce un corso d’acqua significativo di secondo ordine3. Il Fiume Pescara costituisce un corso d’acqua significativo di primo ordine4.

I corsi d’acqua superficiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

A seguire vengono descritti i laghi significativi e non significativi.

1.3.1.2.1 Laghi significativi

Nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, è presente il Lago di Scanno, caratterizzato da uno specchio liquido pari a 0,8 km2. Il Lago di Scanno costituisce l’unico lago naturale significativo presente nel territorio regionale.

1.3.1.3 Canali artificiali

A seguire vengono descritti i canali artificiali significativi e di interesse.

1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi

La tabella seguente riporta i canali artificiali significativi.

Corpo Corpo Lunghezza Sezione Denominazione Località Comune Provincia Idrico Idrico Tipologia (Km) Derivato Recettore Canale Enel alla Alto Molina Molina Centrale di Molina- L'Aquila Aterno Aterno 3,1 Idroelettrico Corso Aterno Aterno Aterno

Canale Enel a Colle Bolognano Pescara Pescara Pescara 9,4 Idroelettrico Bolognano Morto

Medio Canale Enel ad Petricca Alanno Pescara Pescara Pescara 7,7 Idroelettrico Corso Alanno1

Basso Canale Enel ad Triano Chieti Chieti Pescara Pescara 17,2 Idroelettrico Corso Triano 1 Il canale è inserito nel medio corso in quanto il corrispondente punto di monitoraggio ricade nella medesima sezione.

3 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di secondo ordine o superiore, il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 400 km2. 4 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare), il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 200 km2.

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I canali artificiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse

Non sono presenti canali artificiali di interesse.

1.3.1.4 Acque marino-costiere significative

Ai sensi del D.Lgs. 152/06, risultano significative le acque marino-costiere comprese entro la distanza di 3000 m dalla costa ed entro la batimetria di 50 m.

Il limite delle acque marino-costiere significative è riportato nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri. Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Sezione Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monte Velino - Monte Giano V-G-N (a) csm Monte Giano - V-G-N csm Monte Velino- Monte Nuria V-G-N (b) csm Monte Nuria Alto Corso Monte Marsicano MS c Monte Marsicano s.l. MS(a) c Monti del Gran Monti del Gran Sasso G-G(a) csm Alto Medio Sasso-Monte GS-S csm Corso Corso Monte Sirente s.l. G-G(b) csm Sirente Monte Rotondo MR(a)1 csm Medio Corso Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm Monte della Colle della Civita ML(a) cs Basso Corso ML cs Maiella Monte Acquaviva ML(b) cs Legenda: Litologia prevalente affiorante: c: calcari cs: calcari e calcari selciferi csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.

SCHEDA_MONOGRAFICA 9 ATERNO-PESCARA

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Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Sezione Denominazione Sigla Litologia prevalente

Alto Corso Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla

Alto Corso Medio Corso Piana di Sulmona SU gla

Medio Corso Basso Corso Piana del Pescara PE gla

Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nella tabella seguente vengono riportati i corpi idrici sotterranei di interesse.

Corpi idrici sotterranei di interesse Sezione Denominazione Sigla Litologia prevalente

Alto Corso Piana di Gagliano-Aterno GA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

A seguire si riporta l’identificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque destinate alla balneazione

Ai sensi del D.P.R. 470/1982, per acque di balneazione si intendono le acque dolci correnti o di lago e le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata ovvero non vietata. Per i risultati della classificazione delle acque destinate alla balneazione, relativa all’anno 2006, si rimanda al paragrafo 6.2.1.

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1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del bacino idrografico dell’Aterno- Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. I tratti designati ricadenti nei sottobacini del Vera, Raio, Tirino, Nora, Orta, Sagittario e Gizio sono riportati nelle sezioni relative agli stessi. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.

Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Corso Localizzazione Sezione Data di designazione d’acqua Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Fiume Prima della biforcazione del corso Sorgente, in uscita dal laghetto 04/09/1996 Vetoio d’acqua Alto Ponte della S.S.5 Centrale ENEL 04/09/1996 Corso Fiume In prossimità della strada 1,5 km circa a monte del ponte 04/09/1996 Aterno Raiano-Vittorito Tratto a valle 26/11/2001 All’interno della riserva regionale, Medio Fiume Sorgenti ponte sull’autostrada 04/09/1996 Corso Pescara Pescara-Roma Tratto a valle 26/11/2001 Decontra, punto più a monte Decontra, punto più avalle della Basso Fiume 04/09/1996 della riserva regionale riserva regionale Corso Lavino Tratto a valle 26/11/2001

1.3.3.3 Acque destinate alla vita dei molluschi

La designazione delle acque prospicienti la costa, destinate alla vita dei molluschi, è avvenuta mediante la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3235 del 04/09/1996. La suddetta delibera designa “tutte le acque antistanti la costa abruzzese come potenzialmente idonee all’allevamento ed alla raccolta dei molluschi”; in particolare sono acque richiedenti miglioramento tutte le acque marino-costiere comprese nella fascia che va da 500 m a Nord e 500 m a Sud della foce del Fiume Pescara e risultano acque richiedenti protezione tutte le acque non comprese nella fascia suddetta. Per i risultati del monitoraggio e relativa classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.3.

L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

A seguire una breve descrizione delle caratteristiche geologico-strutturali del territorio relativo bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.

Nell’alto corso del bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara si trovano i depositi della successione calcareo clastica in facies di scarpata-bacino prossimale di età compresa tra il Lias medio e l’Oligocene; la sua parte più alta è interessata dalla copertura di detriti di falda e depositi e coni colluviali, che cronologicamente sono compresi tra il Pleistocene medio-superiore e l’Olocene. Questi ultimi, nella parte situata più ad Est, vanno a ricoprire la successione dolomitica e calcareo dolomitica in facies di paleopiattaforma carbonatica, che rappresenta il deposito più antico di questo

Alto Corso bacino (Trias superiore-Lias inferiore). Ad Ovest di questa area, il tetto della successione calcareo clastica è interessato dalla presenza di lembi di detriti di falda che si ritrovano anche al di sopra della successione calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma (Lias medio-Cretaceo superiore) nella parte occidentale in prossimità dello spartiacque del bacino stesso.

Nel medio corso del bacino idrografico in esame si nota la elevata presenza di depositi alluvionali e deltizi dell’Olocene; tuttavia si riscontra una prevalenza di depositi della successione calcareo e calcareo dolomitica in facies di piattaforma carbonatica di età compresa tra il Lias medio ed il Miocene inferiore, al di sopra della quale si nota la presenza di sedimenti pelitico-arenacei del Miocene superiore-Pliocene inferiore. Nella parte occidentale di tale zona i detriti di falda e le coperture detritico colluviali interessano sia il tetto delle marne argillose, marne e marne calcaree del Miocene Medio Corso Medio inferiore e della prima parte del Miocene superiore, che quello della alternanza pelitico- arenacea. A Nord-Est di tale area sono presenti depositi lacustri argilloso-limoso- sabbiosi del Plio-Pleistocene, che, nella parte sommitale, sono interessati da sedimenti di travertino del Pleistocene.

Il basso corso del bacino è caratterizzato ancora dalla successione calcareo–clastica in

facies di scarpata–bacino prossimale, seguita da quella calcareo-silico-marnosa in facies di bacino prossimale di età compresa tra il Lias medio e l’Oligocene. Un sovrascorrimento, di vergenza Ovest-Est, mette a contatto i sedimenti della successione calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma con l’alternanza pelitico-arenacea. Basso Corso Inoltre, si nota una maggiore presenza dei depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi, che al tetto sono ricoperti da depositi alluvionali e deltizi attuali.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al bacino idrografico principale del Fiume Aterno-Pescara sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Il bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, comprende, all’interno del proprio territorio, una parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e una parte del Parco Nazionale della Maiella. La presenza dei due parchi, associata a numerosi siti ritenuti d’importanza comunitaria (S.I.C.), evidenzia la notevole naturalità presente all’interno del bacino. La presenza di mammiferi minacciati di estinzione, nonché la nidificazione di alcuni rapaci diurni particolarmente significativi, evidenzia come il bacino interessato presenti una complessa e ricca catena alimentare. La zona, inoltre, presenta una ricca e varia entomofauna. Tra le specie più importanti e caratterizzanti il bacino idrografico ricordiamo:  Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Pullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis , Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;  Mammiferi: Canis lupus, Rupicapra ornata, Ursus arctos, Lutra lutra, Felis silvestris, Microtus nivalis;  Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus;  Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus;  Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia, Eriogaster catax, Hipparchia semele, appenninigera, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.

La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare. Gli habitat principali sono:  habitat di acqua dolce: oligomesotrofe calcaree, laghi eutofici naturali, fiumi alpini e mediterranei a flusso permanente;  lande alpine e boreali;  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis, mattoral arborescenti di juniperus;  formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa altitudine;  torbiere basse alcaline;  ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica;

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 foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini. Tra le specie vegetali più significative ricordiamo: Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acercampestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia pauciflora, Betula pendula campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex flava, Carex rupestris, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraianthus graminifolius, Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Pinus mugo, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix beviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica, Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06, presenti nell’ambito del bacino idrografico delll’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), sono state classificate come aree sensibili i laghi e i rispettivi fiumi afferenti per un tratto di 10 Km riportati nella tabella seguente.

Sezione Aree sensibili

Alto Corso Lago di Scanno e T. Tasso

L’individuazione delle aree sensibili è riportata nell’allegato cartografico “Carta delle aree sensibili e bacini drenanti in aree sensibili” in scala 1:250.000, Tavola 5-1.

4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 106 e Allegato 5 alla Parte terza) non sono stati individuati scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con oltre 10.000 a.e. che recapitano in corpi idrici ricadenti in aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel bacino dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Sezione Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità Piana di Gagliano Aterno Pericolosità bassa Alto Corso Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media Alto Medio Piana di Sulmona Pericolosità elevata Corso Corso Medio Basso Piana del Pescara Pericolosità bassa Corso Corso

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione suddivise nelle sezioni alto, medio e basso corso, presenti all’interno del bacino idrografico del Fiume Aterno-Pescara.

% rispetto alla Superficie Sezione Tipologia Denominazione superficie (Km2) dell’area idrografica Parco Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 181,29 5,76 Parco P.R. del Velino - Sirente 333,55 10,60 Parco P. N. Maiella 142,90 4,54 Parco P. N. d'Abruzzo Lazio e Molise 9,10 0,29 Parco P.T.A. Sorgenti del Vera - - Riserva Riserva naturale Regionale Gole di San Venanzio 11,07 0,35 Riserva Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,27 0,99 Riserva Riserva naturale Gole del Sagittario 3,55 0,11 S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 0,37 S.I.C. Altipiani e Lago di Campotosto 0,07 0,00 S.I.C. Altopiano delle Rocche 18,63 0,59 S.I.C. Anfiteatro di Campo Pericoli 0,00 0,00 S.I.C. Bosco di Cerasolo - M.Puzzillo 31,23 0,99 S.I.C. Campo Felice 12,02 0,38 S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 7,95 0,25 S.I.C. Chiarano - Sparvera 13,57 0,43 S.I.C. Crinale del M.Sirente 5,94 0,19 S.I.C. Doline di Ocre 5,26 0,17

Alto Corso S.I.C. Dorsale del Monte Franco a Passo Portella 33,46 1,06 S.I.C. Faggete del Versante settentrionale del Sirente 29,00 0,92 S.I.C. Faggete versante N/E Montagna Grande 20,47 0,65 S.I.C. Feudo Intramonti - M.Godi - Ferroio di Scanno 10,67 0,34 S.I.C. Fiume Vella - Passo San Leonardo 8,18 0,26 S.I.C. Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno - Sorgenti de 1,87 0,06 S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 0,64 0,02 S.I.C. Gole del Sagittario 15,13 0,48 S.I.C. Gole di San Venanzio 13,00 0,41 S.I.C. Lago di Scanno ed emissari 1,03 0,03 S.I.C. Macchialunga di Cagnano Amiterno - Piano Cascina e 32,04 1,02 S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 22,57 0,72 S.I.C. Monte Cagno - Monte Ocre 58,84 1,87 S.I.C. Monte Calvo 14,23 0,45 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 17,45 0,55 S.I.C. Monte Genzana 58,15 1,85

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% rispetto alla Superficie Sezione Tipologia Denominazione superficie (Km2) dell’area idrografica S.I.C. Monte Marsicano e Terratta 17,05 0,54 S.I.C. Monte Rotella 13,32 0,42 S.I.C. Monte Tarý - Valle di Coccia 0,00 0,00 S.I.C. Murolungo - Vallone di Teve - M.Rozza 0,03 0,00 S.I.C. Passo Godi 1,80 0,06 S.I.C. Piani di Pezza e Colle dell'Orso 15,40 0,49 S.I.C. Piano carsico dell'Anatella e Prati di Rovere 2,90 0,09 S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,70 0,47 S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 0,12 S.I.C. Prati del Sirente 3,02 0,10 S.I.C. Serra di Rocca Chiarano - M.Greco 3,75 0,12 S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 9,43 0,30 S.I.C. Valle Cordora - Piano Iano 22,98 0,73 S.I.C. Valle Majelama e del Bicchero 0,02 0,00 Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 189,49 6,02 Parco P.R. del Velino - Sirente 3,78 0,12 Parco P.N. Majella 177,53 5,64 Riseva Orientata R.N.O. Monte Rotondo - - Riseva Orientata R.N.O. Lama Bianca di S. Filomena a Maiella - - Riseva Orientata R.N.O. dell'Ofento I e II - - Riseva Orientata R.N.O. Piana Grande della Maiella - - Riserva Riserva naturale Regionale Sorgenti del Pescara 0,25 0,01 S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 20,08 0,64 S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 10,21 0,32 S.I.C. Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno - Sorgenti de 1,04 0,03 S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 13,54 0,43 S.I.C. Gole di Popoli (Morrone) 10,03 0,32

Medio Corso S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo (Cape 9,95 0,32 S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 16,39 0,52 S.I.C. Monte Bolza (Castel del Monte) 3,93 0,12 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 3,60 0,11 S.I.C. Monte Picca - Monte di Roccatagliata 17,66 0,56 S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 7,92 0,25 S.I.C. Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino 1,95 0,06 S.I.C. Val Voltigno 0,45 0,01 S.I.C. Valle dell'Orfento e Valle dell'Orta 35,90 1,14 S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 0,75 0,02 Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 25,38 0,81 Parco P.N. Majella 51,27 1,63 Parco P.T.A. Sorgenti Sulfuree del Lavino - - Parco P.T.A. di Vicoli - - S.I.C. Fonte di Papa 8,07 0,26 Basso Corso S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo (Cape 1,04 0,03 S.I.C. Rupe di Turrivalignani e Fiume Pescara 1,85 0,06

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% rispetto alla Superficie Sezione Tipologia Denominazione superficie (Km2) dell’area idrografica S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 0,01 0,00 S.I.C. Val Voltigno 4,60 0,15 S.I.C. Valle d'Angri e Vallone d'Angora 0,20 0,01 S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 12,84 0,41

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini tarttati nelle sezioni a parte, è stata individuata la seguente area di particolare valenza ecosistemica.

Sezione Aree di particolare valenza ecosistemica Medio Corso Oasi del Lago Alanno-Piano d’Orta

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini tarttati nelle sezioni a parte, sono state individuate le aree di particolare valenza geologico-paesaggistica, elencate nella tabella seguente.

Sezione Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Alto Corso Stiffe (AQ), per le cavità carsiche ed affioramento Medio Corso Monte La Queglia (anticlinale tettonica, PE)

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 110312,69 35,0 Aree cespugliate 26767,17 8,5 Aree umide 4,90 0,0 Arre archeologiche 4,76 0,0 Colture cerealicole e vivai 67260,46 21,4 Colture ortive 19,21 0,0 Corsi d'acqua, canali e idrovie, bacini d'acqua 205,81 0,1 Frutteti, vigneti, uliveti 20769,83 6,6 Prato-pascolo 69439,17 22,1 Spiagge, dune, sabbie 4,16 0,0 Zone aperte a vegetazione rada o assente 8744,64 2,8 Zone estrattive, discariche e cantieri 639,27 0,2 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 2900,25 0,9 Zone urbanizzate 7687,63 2,4 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL BACINO DELL’ ATERNO- PESCARA

Nei paragrafi seguenti viene riportata la caratterizzazione qualitativa dei corpi idrici superficiali monitorati, presenti nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio effettuato in n. 15 stazioni di prelievo ubicate lungo il corso dell’Aterno-Pescara.

Stazioni di monitoraggio dell’ Aterno-Pescara Distanza dalla Codice Sezione Comune Denominazione sorgente stazione (Km) R1307AT3 Montereale Marana centro abitato 11 R1307AT3bis Cagnano Località Tre Ponti, Marana 19 R1307AT8bis L’Aquila A valle Depuratore di Pile 34 Incrocio SS 17 con SS 17 bis R1307AT8 L’Aquila 39 Alto Corso (ponte ferrovia) L’Aquila Villa A monte di Villa Sant’Angelo, 10 m a monte R1307AT9 50 Sant’Angelo del ponte sul Fiume Aterno R1307AT12 Fontecchio A valle di Fontecchio, località Camponi 62 R1307AT15 Molina Aterno Circa 500 m a valle della stazione di Molina 80 Strada Popoli – Vittorito – 1 km a monte di R1307AT18 Popoli 91 Popoli Popoli, Sorgente Capo Pescara, R1307PE20 Popoli 0,9 Medio Corso dal ponte della SS 17 Popoli, 200 m a valle dello scarico R1307PE1 Popoli 3,5 Depuratore comunale Rosciano, 50 m a valle del ponte della strada R1307PE24 Rosciano Manoppello – Stazione di Rosicano, sponda 33,1 dx R1307PE25 Chieti Brecciarola, nei pressi del campo sportivo 39 Cepagatti, 100 m a valle del ponte di Basso Corso R1307PE25A Chieti 48,5 Villanova S. Giovanni R1307PE25B Santa Teresa 58 Teatino Pescara, 20 m a valle del ponte Villa Fabio, R1307PE26 Pescara 65,3 sponda sx

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità dell’Aterno-Pescara sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA) derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a

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regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua - SECA1 Prima Monitoraggio a regime Codice classificazione Sezione Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: II anno: III anno: 2000-2002 2003-2004 2004-2005 2006 Montereale R1307AT3 Classe 2 Classe 4 Classe 3 - Cagnano R1307AT3bis - - - 2 L’Aquila R1307AT8bis - - - 3 L’Aquila R1307AT8 Classe 3 Classe 5 Classe 4 4 Alto Corso Villa R1307AT9 - - Classe 4 3 Sant’Angelo Fontecchio R1307AT12 Classe 3 Classe 4 Classe 3 3 Molina R1307AT15 - - Classe 3 3 Aterno Popoli R1307AT18 Classe 3 Classe 4 Classe 3 3 Medio Popoli R1307PE20 Classe 2 Classe 2 Classe 2 2 Corso Popoli R1307PE1 - - - 2 Rosciano R1307PE24 Classe 2 Classe 2 Classe 3 3 Chieti R1307PE25 - - - 3 Basso Chieti R1307PE25A - - - 3 Corso S. Giovanni R1307PE25B - - - n.c. Teatino Pescara R1307PE26 Classe 4 Classe 4 Classe 4 4 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (LIM) con il risultato dell’IBE, attribuendo alla sezione in esame (o al tratto da essa rappresentato) il risultato peggiore tra quelli derivanti dalle valutazioni relative ad IBE e macrodescrittori.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua - SACA1 Prima Monitoraggio “a regime” Codice classificazione Sezione Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: II anno: III anno: 2000-2002 2003-2004 2004-2005 2006 Montereale R1307AT3 buono scadente sufficiente - Cagnano R1307AT3bis - - - buono L’Aquila R1307AT8bis - - - sufficiente Alto Corso L’Aquila R1307AT8 sufficiente pessimo scadente scadente Villa Sant’Angelo R1307AT9 - -- scadente sufficiente Fontecchio R1307AT12 sufficiente scadente sufficiente sufficiente Molina Aterno R1307AT15 - - sufficiente sufficiente Popoli R1307AT18 sufficiente scadente sufficiente sufficiente Medio Corso Popoli R1307PE20 buono buono buono buono Popoli R1307PE1 - - - buono Rosciano R1307PE24 buono buono sufficiente sufficiente Basso Corso Chieti R1307PE25 - - - sufficiente Chieti R1307PE25A - - - sufficiente S. Giovanni Teatino R1307PE25B - - - n.c. Pescara R1307PE26 scadente scadente scadente scadente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

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Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia, a meno della stazione R1307PE26, in corrispondenza della quale, nel monitoraggio relativo alla fase conoscitiva (2000-2002), la concentrazione dell’inquinante Cloroformio è risultata superiore al valore soglia fissato a 12 µg/l. Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale il Fiume Aterno mostra delle criticità nella maggior parte delle stazioni; in particolare, sono state ravvisate delle criticità nelle stazioni R1307AT3 (“Scadente” nel I anno a regime), R1307AT8 (“Pessimo” nel I e “Scadente” nel II e III anno a regime), R1307AT9 (“Scadente” nel II anno a regime), R1307AT12 (“Scadente” nel I anno a regime) e R1307AT18 (“Scadente” nel I anno a regime). Il Fiume Pescara è caratterizzato da una buona qualità ecologica ed ambientale, ad eccezione della stazione R1307PE26 a chiusura del bacino (“Scadente” in tutti gli anni di monitoraggio).

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307AT3bis Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 7 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,1 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,1 2 40 Fosforo totale mg/l 0,22 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 5250 4 10 SOMMA 270 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307AT3bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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Stazione R1307AT8bis Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 14 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 8 3 20 C.O.D. O2 mg/l 15 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 1,8 5 5 Azoto nitrico mg/l 2,1 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 126000 5 5 SOMMA 120 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307AT8bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

Stazione R1307AT8 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 19 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 8 4 10 C.O.D. O2 mg/l 25 4 10 Azoto ammoniacale mg/l 2,0 5 5 Azoto nitrico mg/l 2,0 3 20 Fosforo totale mg/l 0,50 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 115000 5 5 SOMMA 100 LIM 4 ***************************************************** Classe IBE IV

Nella stazione R1307AT8 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

Stazione R1307AT9 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 9 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 14 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,8 4 10 Azoto nitrico mg/l 2,2 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 4150 3 20 SOMMA 180 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307AT9 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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Stazione R1307AT12 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 11,5 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 5 3 20 C.O.D. O2 mg/l 11,5 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,8 4 10 Azoto nitrico mg/l 2,1 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 5725 4 10 SOMMA 130 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307AT12 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

Stazione R1307AT15 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 6 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 5 3 20 C.O.D. O2 mg/l 13 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,4 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,8 3 20 Fosforo totale mg/l 0,30 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 2975 3 20 SOMMA 190 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307AT15 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

Stazione R1307AT18 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 16,5 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 9 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,5 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 7200 4 10 SOMMA 210 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307AT18 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

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Stazione R1307PE20 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 51 5 5 B.O.D.5 O2 mg/l 3,0 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,13 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,9 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 205 2 40 SOMMA 265 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307PE20 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

Stazione R1307PE1 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 37 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 2,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 6 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,14 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 14250 4 10 SOMMA 260 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II Nella stazione R1307PE1 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

Stazione R1307PE24

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,11 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,07 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2550 3 20 SOMMA 300 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307PE24 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.

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L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

Stazione R1307PE25

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 30 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 2,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 5 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,7 3 20 Fosforo totale mg/l 0,10 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 4500 3 20 SOMMA 260 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307PE25 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

Stazione R1307PE25A

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 36 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 2,3 1 80 C.O.D. O2 mg/l 9 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,30 3 20 Azoto nitrico mg/l 2,4 3 20 Fosforo totale mg/l 0,12 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 17000 4 10 SOMMA 220 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307PE25A i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

Stazione R1307PE25B

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 31 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 3,8 2 40 C.O.D. O2 mg/l 11 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,18 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,18 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 8750 4 10 SOMMA 180 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE n.c.

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Nella stazione R1307PE25B i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM, dal momento che non è stato possibile effettuare un campionamento biologico.

Stazione R1307PE26

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 3,3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 10 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,40 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 25250 5 5 SOMMA 165 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE IV

Nella stazione R1307PE26 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

6.1.2 Canali artificiali

Ai fini della caratterizzazione qualitativa dei canali artificiali, nei paragrafi seguenti sono riportati i risultati derivati dal monitoraggio effettuato, nel corso degli anni 2004–2005, dei n. 3 canali artificiali significativi presenti nel bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara. Per il calcolo degli Indici di Qualità si fa riferimento, come previsto dall’Allegato 1 del D.Lgs 152/99, alla Classe di Qualità relativa unicamente al Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (L.I.M.).

Portata Stato di Denominazione Codice Punteggio Classe Sezione media qualità canale stazione LIM LIM (m3/sec) ambientale* Canale Enel alla Centrale Alto Corso R1307c00101 2.7 160 3 Sufficiente di Molina - Aterno Canale Enel a Bolognano R1307c00501 29.3 320 2 Buono Medio Corso Canale Enel ad Alanno R1307c00601 38 310 2 Buono

Basso Corso Canale Enel a Triano R1307c00701 38 320 2 Buono * Lo stato di qualità ambientale è determinato sulla base del Livelo di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM).

Si riporta di seguito il 75° percentile dei valori dei parametri relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) per ogni canale monitorato (biennio 2004-2005). 5

5 Fonte Relazione “Classificazione dei canali artificiali” ARTA Abruzzo- Regione Abruzzo.

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Stazione R1307c00101 - Canale Enel alla Centrale di Molina - Aterno 2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio 100-O2 (% sat) 14,00 40 B.O.D.5 O2 mg/l 4,50 20 C.O.D. O2 mg/l 13,00 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,20 20 Azoto nitrico mg/l 1,60 20 Fosforo totale mg/l 0,16 20 Escherichia coli UFC/100 ml 2200 20 SOMMA 160 LIM 3

Nel Canale Enel alla Centrale di Molina – Aterno (R1307c00101) i parametri relativi ai macrodescrittori, che caratterizzano l’indice LIM, risultano appartenere ad una classe di qualità “Sufficiente”; la lieve alterazione registrata trova riscontro nei valori di tutti i parametri monitorati.

Stazione R1307c00501 - Canale Enel a Bolognano 2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio 100-O2 (% sat) 29,25 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,00 80 C.O.D. O2 mg/l 2,50 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,08 40 Azoto nitrico mg/l 1,40 40 Fosforo totale mg/l 0,09 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2000 20 SOMMA 320 LIM 2

Stazione R1307c00601 - Canale Enel ad Alanno 2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio 100-O2 (% sat) 32,00 10 B.O.D.5 O2 mg/l 1,50 80 C.O.D. O2 mg/l 3,63 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,09 40 Azoto nitrico mg/l 1,43 40 Fosforo totale mg/l 0,12 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2250 20 SOMMA 310 LIM 2

Stazione R1307c00701 - Canale Enel a Triano 2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio 100-O2 (% sat) 25,50 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,25 80 C.O.D. O2 mg/l 3,38 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,09 40 Azoto nitrico mg/l 1,30 40 Fosforo totale mg/l 0,12 40 Escherichia coli UFC/100 ml 3350 20 SOMMA 320 LIM 2

Negli altri tre canali artificiali significativi, monitorati nel Fiume Aterno, il Canale Enel a Bolognano (R1307c00501), il Canale Enel ad Alanno (R1307c00601) ed il Canale Enel a Triano (R1307c00701), l’analisi dei dati evidenzia un livello di inquinamento complessivo, ottenuto dalla somma di tutti i parametri macrodescrittori che caratterizzano l’indice LIM, pari a “Buono”.

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6.1.3 Acque marino-costiere

Ai sensi del D.Lgs. 152/99, il monitoraggio e la classificazione delle acque marino costiere sono stati effettuati sulla base dell’Indice di Trofia, con l’integrazione del giudizio evinto dalle analisi compiute su sedimenti e biota. La fascia costiera ricadente nell’inquadramento del bacino idrografico in esame comprende una delle 4 aree di indagine monitorate nel periodo gennaio 2005 - marzo 2006. I risultati relativi alle acque marino-costiere hanno evidenziato uno stato ambientale “Elevato” (Figura 6.1).

Stazione Pescara Indice di Trofia: 2-4 Stato Ambientale: elevato 4,0 lt

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0 ott-05 giu-05 lug-05 dic-05 set-05 feb-06 feb-05 apr-05 ago-05 nov-05 gen-06 mar-06 gen-05 mar-05 mag-05

500m 1000m 3000m

Figura 6.1: Risultati dell’Indice Trofico Trix relativo alla Stazione Pescara

6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque destinate alla balneazione

Sulla base della classificazione delle acque destinate alla balneazione relativa all’anno 2006, a seguito del monitoraggio effettuato nel 2005, l’area ubicata in corrispondenza della foce del Fiume Pescara è stata classificata zona temporaneamente e permanentemente non idonea alla balneazione per inquinamento; la zona prospiciente il Porto di Pescara risulta non idonea alla balneazione per motivi indipendenti dall’inquinamento. Le aree immediatamente a Nord e a Sud di quelle sopra menzionate risultano idonee alla balneazione.

L’identificazione delle acque destinate alla balneazione è riportata nell’allegato cartografico “Carta della classificazione delle Acque di Balneazione per l’anno 2006 (monitoraggio 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 2-2.

6.2.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto

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Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali, realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 (Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente all’Aterno-Pescara, in diversi momenti, nel 1996-1998, 2000-2001 e nel 2004-2005, come specificato nella tabella seguente.

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Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 2000-2001 2004-2005 Corso Data di Sezione Classificazione ai d’acqua designazione Classificazione ai sensi del Inizio tratto considerato Fine tratto considerato sensi del D.Lgs. D.Lgs. 152/99 130/92 Fiume Prima della biforcazione del corso Sorgente, in uscita dal laghetto 04/09/1996 acque ciprinicole n.r. non conformi Vetoio d’acqua

Alto Corso Ponte della S.S.5 Centrale ENEL 04/09/1996 non conformi n.r. n.r.

Fiume In prossimità della strada Raiano- 1,5 km circa a monte del ponte 04/09/1996 non conformi n.r. n.r. Aterno Vittorito Alto Medio Tratto a valle 26/11/2001 n.r. non conformi n.r. Corso Corso All’interno della riserva regionale, ponte Fiume Sorgenti 04/09/1996 non conformi n.r. acque ciprinicole Medio Corso sull’autostrada Pescara-Roma Pescara Tratto a valle 26/11/2001 n.r. non conformi n.r.

Decontra, punto più a monte della Decontra, punto più a valle della 04/09/1996 non conformi n.r. non conformi Fiume riserva regionale riserva regionale Basso Corso Lavino acque Tratto a valle 26/11/2001 n.r. n.r. salmonicole

n.r.: non rilevato

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Relativamente al Fiume Vetoio il confronto fra i risultati dei successivi monitoraggi mostra un peggioramento delle acque superficiali, che passano da ciprinicole (monitoraggio 1996-1998) a non conformi (monitoraggio 2004-2005). Rispetto alla classificazione effettuata nel 1996-1998, il monitoraggio 2004-2005 ha evidenziato un miglioramento nel tratto a monte del Fiume Pescara, passando da “acque non conformi” a “acque conformi alla vita dei pesci ciprinidi”. Per quanto riguarda il tratto a monte Fiume Lavino, il monitoraggio 2004-2005 ha confermato la non conformità rilevata nella prima classificazione. Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri previsti dalla normativa di cui sopra, si rileva quanto segue:

Fiume Pescara:  le acque prelevate in corrispondenza delle sorgenti, a seguito del monitoraggio 1996-1998, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori del parametro Ossigeno disciolto superano i limiti stabiliti per le acque ciprinicole;  il monitoraggio 2000-2001 effettuato nel tratto a valle ha evidenziato la non conformità delle acque alla vita dei pesci in quanto i valori del parametro Ossigeno disciolto superano quelli stabiliti dal D.Lgs. 152/99;  a seguito del monitoraggio 2004-2005, effettuato sulle acque delle sorgenti, i valori relativi al parametro Ossigeno disciolto risultano superiori a quelli stabiliti per le acque salmonicole, ma comunque compresi nei limiti previsti per le acque ciprinicole.

Fiume Lavino:  le acque prelevate lungo il corso d’acqua, a seguito del monitoraggio effettuato nel 1996-1998 e nel 2004-2005, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 rispettivamente) in quanto i valori del parametro Ossigeno disciolto superano i limiti stabiliti per le acque ciprinicole;  il monitoraggio effettuato nel 2000-2001 in corrispondenza del tratto a monte del Fiume Lavino ha evidenziato la conformità delle acque alla vita dei pesci salmonidi.

Fiume Aterno:  le acque prelevate lungo il corso del Fiume Aterno, sia in prossimità di Vittorito che di Molina, a seguito del monitoraggio 1996-1998, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto sono stati rilevati valori superiori a quelli imperativi stabiliti per le acque salmonicole, ma compresi nei

limiti previsti per le acque ciprinicole per il parametro BOD5;  le acque prelevate nel tratto a valle del Fiume Aterno, a seguito del monitoraggio 2000-2001, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 152/99) in quanto sono stati rilevati valori superiori a quelli stabiliti dalla normativa di riferimento per i parametri Ammoniaca non ionizzata e solidi sospesi.

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Fiume Vetoio:  relativamente al monitoraggio 1996-1998, i valori del parametro Ossigeno disciolto risultano superiori a quelli stabiliti per le acque salmonicole, ma compresi nei limiti previsti per le acque ciprinicole.  il successivo monitoraggio effettuato nel 2004-2005, prima della biforcazione del corso d’acqua, ha evidenziato valori superiori a quelli imperativi stabiliti per le acque ciprinicole e quindi non conformi ai criteri di classificazione previsti dal  D.Lgs. 152/99.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

6.2.3 Acque destinate alla vita dei molluschi

Sulla base del monitoraggio effettuato nel 2002-2003, le acque marino-costiere prospicienti il bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara risultano richiedenti “miglioramento”.

L’identificazione delle acque destinate alla vita dei molluschi è riportata nell’allegato cartografico “Carta della classificazione delle acque destinate alla Vita dei Molluschi” in scala 1:250.000, Tavola 2-1.

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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti6

In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani recapitano nel bacino dell’Aterno-Pescara, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02). Gli agglomerati appartenenti ai sottobacini del Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritti nelle sezioni relative ai rispettivi corsi d’acqua. La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati, la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir. 91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente. Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero: dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02, al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea. Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel bacino dell’Aterno- Pescara, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.

6 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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Codice Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.) agglomerato 6009 Alanno Scalo Alanno 2500 Cepagatti 6020 Cepagatti-Pianella 15700 Pianella 6021 Chieti Chieti 73000 Manoppello Capoluogo – Scalo – 6068 Manoppello 6400 Ripa Corbara Pescara Pescara – San Giovanni Teatino - 6036 San Giovanni Teatino 150000 Spoltore Spoltore 6052 Popoli Popoli 7500 6067 Scafa Scafa 4000 6059 Torre de’ Passeri Torre de’ Passeri 3500 6017 Bagno-Pianola L’Aquila 3800 Castelvecchio Subequo-Castel di Castelvecchio Subequo 6043 2000 Ieri Castel di Ieri 6090 L’Aquila L’Aquila 96000 6019 Monticchio L’Aquila 2000 6117 Fossa Fossa 3000 Pratola Peligna Raiano Pratola Peligna- Raiano-Prezza- Prezza 6047 18700 Vittorito-Corfinio-Roccacasale Vittorito Corfinio Roccacasale 6024 Cugnoli Cugnoli 2000 6118 Rocca di Mezzo Rocca di Mezzo n.p1. 6119 Pizzoli+frazioni Pizzoli 2900 6121 Barisciano Barisciano 2170 6116 San Demetrio né Vestini San Demetrio né Vestini 2670

n.p1 :dati non pervenuti

L’agglomerato Cepagatti-Pianella recapita in parte (impianto di depurazione “Ventignano”) nel sottobacino del Torrente Nora, affluente del Pescara. L’analisi dei dati di questo agglomerato è riportata nella presente sezione, essendo la maggiore quota dei carichi sversata direttamente nel Fiume Pescara. L’agglomerato Chieti appartiene al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara ed al bacino idrografico del Fiume Alento. L’analisi dei dati di questo agglomerato è riportata in questa scheda monografica, essendo la maggiore quota dei carichi sversata nel bacino idrografico dell’Aterno-Pescara.

6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti.7

I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori a 2000 a.e. presenti sul bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore. Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.

7 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007)

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Capacità di Agglomerato Depuratori Trattamento Corpo Recettore Progetto (a.e.) -Secondario Torrente Fossato Fiume Alanno Scalo Alanno Scalo 2500 -Più avanzatoD Pescara -Secondario Bucceri 1700 Fiume Pescara -Più avanzatoD -Secondario Torrente Nora affl. Fiume Ventignano 2500 -Più avanzatoD Pescara -Secondario Torrente Fosso del Lupo Fosso Del Lupo 3000 -Più avanzatoD Fiume Pescara Cepagatti-Pianella -Secondario Palumbo 1800 Fiume Pescara -Più avanzatoD -Secondario Fosso Milone-Fiume Pianella Capoluogo 5000 -Più avanzatoD Pescara -Secondario Fosso affluente del Fiume Pianella Castellana 2000 -Più avanzatoD Pescara -Secondario S. Martino 140000 Fiume Pescara -Più avanzatoD Fosso Valle Para Fiume Chieti Valle Para -Secondario 20000 Alento -Secondario Buonconsiglio 40000 Fiume Alento -Più avanzatoD Manoppello Capoluogo – Scalo Manoppello Capoluogo – -Secondario 9000 Fiume Pescara – Ripa Corbara Scalo – Ripa Corbara -Più avanzatoD Pescara – San Giovanni -Secondario Pescara via Raiale 160000 Fiume Pescara Teatino - Spoltore -Più avanzatoD -Secondario Popoli Popoli 7500 Fiume Pescara -Più avanzatoD Strada provinciale per -Secondario Scafa 4000 Fiume Pescara Alanno -Più avanzatoD -Secondario Torre de’ Passeri Capoluogo 3500 Fiume Pescara -Più avanzatoD Depuratore Bagno- -Secondario Bagno-Pianola 7000 Fiume Aterno Pianola -Più avanzatoD Castelvecchio Subequo-Castel -Secondario Fosso del Scettro Affl. Castelvecchio Subequo 2000 di Ieri -Più avanzatoD Fiume Aterno Depuratore Ponte -Secondario 38000 Fiume Aterno Rosarolo -Più avanzatoD L’Aquila -Secondario Depuratore Pile -Più 48000 Fiume Aterno avanzatoA,B,D -Secondario Monticchio Depuratore Monticchio 2000 Fiume Aterno -Più avanzatoD -Secondario Fossa Depuratore Fossa 3000 Fiume Aterno -Più avanzatoA,B Pratola Peligna- Raiano-Prezza- -Secondario F.sso.Riaccio Fiume Consorzio Ambiente 28000 Vittorito-Corfinio-Roccacasale -Più avanzatoD Aterno -Secondario Fosso Vallone Torrente Cugnoli Arcitelli 2000 -Più avanzatoD Cigno Affl. Fiume Pescara Depuratore Rocca di Affluente del fiume Rocca di Mezzo -SecondarioA,B 10000 Mezzo Aterno Depuratore Pizzoli - -Secondario Pizzoli + frazioni 6000 Fiume Aterno Loc.Scentelle -Più avanzatoD -Secondario Rio Valle dell’Inferno Depuratore Barisciano 1500 -Più avanzatoA,B Fiume Aterno Barisciano Depuratore Barisciano -Secondario 600 Affluente Fiume Aterno frazioni -Secondario Depuratore San San Demetrio né Vestini -Più 2500 Fiume Aterno Demetrio né Vestini avanzatoA,B,D A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia; G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.

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6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

 Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

 Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);  Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del “Quadro Conoscitivo”.

6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali (t/a) Carichi effettivi (t/a) Tipologia di carichi COD BOD5 N P COD BOD5 N P Civili 11170,97 5585,49 1117,10 172,22 4980,40 2298,32 675,88 133,03 Industriali 11640,36 5820,18 249,50 20,79 4942,84 2260,50 151,24 16,01

Ai carichi industriali (potenziali ed effettivi) appena mostrati vanno sommati i rispettivi carichi relativi alle industrie autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico recettore. Si riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

Carichi industrie autorizzate COD (t/a) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a)

Potenziali 13583,67 6791,84 40,60 20,94 Effettivi 3169,52 792,38 32,48 16,75

I carichi relativi a tali industrie sono stati calcolati così come spiegato nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo. I carichi totali potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale, che generano impatto sul

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bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara, sono riassunti nella seguente tabella.

Carichi potenziali (t/a) Carichi effettivi (t/a) Tipologia di carichi COD BOD5 N P COD BOD5 N P Civili 11170,97 5585,49 1117,10 172,22 4980,40 2298,32 675,88 133,03 Industriali 25224,04 12612,02 290,10 41,73 8112,36 3052,88 183,72 32,77

6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara, in termini

di COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue (tabella a seguire), secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali Carichi effettivi (t/anno)1 (t/anno)1 Sezione Comune

BOD5 COD N P BOD5 COD N P

ANVERSA DEGLI ABRUZZI 70,68 152,03 10,94 1,92 0,71 3,80 1,86 0,06 BARETE 81,33 174,93 19,10 3,06 0,81 4,37 2,60 0,07 BARISCIANO 118,94 255,80 29,68 4,54 1,19 6,40 4,04 0,11 BISEGNA 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 BUGNARA 94,28 202,81 14,05 2,32 0,94 5,07 2,39 0,07 CAGNANO AMITERNO 112,70 242,41 27,08 4,33 1,13 6,06 4,60 0,13 CAMPO DI GIOVE 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04 CAMPOTOSTO 0,42 0,90 0,07 0,01 0,00 0,02 0,01 0,00 CANSANO 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05 CAPITIGNANO 175,54 377,76 39,80 12,11 1,76 9,44 6,77 0,36 CARAMANICO TERME 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CASTEL DI IERI 16,09 34,60 3,73 0,67 0,16 0,86 0,63 0,02 CASTELVECCHIO SUBEQUO 81,43 175,14 15,43 2,34 0,81 4,38 3,28 0,09 CELANO 1,18 2,54 0,27 0,04 0,01 0,06 0,02 0,00 COCULLO 42,88 92,20 12,43 1,81 0,43 2,31 2,11 0,05 FAGNANO ALTO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 FONTECCHIO 4,79 10,31 0,75 0,19 0,05 0,26 0,13 0,01 FOSSA 41,83 89,96 13,18 1,98 0,42 2,25 1,43 0,04 GAGLIANO ATERNO 25,81 55,51 6,50 0,93 0,26 1,39 1,38 0,03 GORIANO SICOLI 74,60 160,45 14,41 2,26 0,75 4,01 2,45 0,07 INTRODACQUA 57,50 123,67 9,88 1,62 0,57 3,09 1,68 0,05 L'AQUILA 875,82 1883,69 214,41 32,98 8,76 47,09 36,45 0,99 LUCOLI 55,53 119,43 13,67 2,11 0,56 2,99 2,90 0,08 MAGLIANO DE' MARSI 0,09 0,20 0,02 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 MASSA D'ALBE 0,21 0,44 0,06 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 MONTEREALE 166,52 358,12 45,26 7,76 1,67 8,95 9,62 0,29 OCRE 78,41 168,61 22,23 3,23 0,78 4,22 4,72 0,12 ORTONA DEI MARSI 1,83 3,93 0,33 0,07 0,02 0,10 0,07 0,00 OVINDOLI 7,80 16,77 2,51 0,35 0,08 0,42 0,67 0,02 PACENTRO 26,78 57,61 4,15 0,67 0,27 1,44 0,70 0,02 PALENA 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00

Alto Corso PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

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Carichi potenziali Carichi effettivi (t/anno)1 (t/anno)1 Sezione Comune

BOD5 COD N P BOD5 COD N P

PESCOCOSTANZO 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02 PETTORANO SUL GIZIO 36,77 79,09 8,04 1,32 0,37 1,98 1,37 0,04 PIETRACAMELA 0,01 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PIZZOLI 301,17 647,91 53,95 9,75 3,01 16,20 11,46 0,37 POGGIO PICENZE 5,21 11,22 0,99 0,25 0,05 0,28 0,21 0,01 PREZZA 30,06 64,66 5,14 0,89 0,30 1,62 0,87 0,03 RAIANO 202,05 434,99 35,98 8,96 2,02 10,87 3,91 0,17 ROCCA DI CAMBIO 26,02 55,96 8,77 1,23 0,26 1,40 1,86 0,05 ROCCA DI MEZZO 129,42 278,32 35,77 5,04 1,29 6,96 6,08 0,15 ROCCA PIA 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02 SAN DEMETRIO NE' VESTINI 20,55 44,19 5,69 1,58 0,21 1,10 0,77 0,04 SANT'EUSANIO FORCONESE 33,49 72,02 9,62 1,48 0,33 1,80 1,31 0,04 SCANNO 129,02 277,50 25,25 3,89 1,29 6,94 5,37 0,15 SCOPPITO 99,47 213,91 32,04 4,64 0,99 5,35 5,45 0,14 SECINARO 20,03 43,08 5,59 0,80 0,20 1,08 1,19 0,03 SULMONA 86,77 186,60 24,77 3,84 0,87 4,66 3,37 0,09 TIONE DEGLI ABRUZZI 31,43 67,60 10,34 1,49 0,31 1,69 1,76 0,04 TORNIMPARTE 119,76 257,56 35,44 5,43 1,20 6,44 6,03 0,16 VILLA SANT'ANGELO 8,46 18,20 1,47 0,34 0,08 0,45 0,16 0,01 VILLALAGO 285,09 613,98 37,28 12,77 2,85 15,35 7,92 0,48 ACCIANO 7,57 16,28 1,30 0,26 0,08 0,41 0,22 0,01 ALANNO 204,31 439,38 59,95 8,73 2,04 10,98 12,74 0,33 CORFINIO 183,84 395,49 51,20 15,03 1,84 9,89 6,96 0,36 MOLINA ATERNO 9,26 19,91 3,14 0,43 0,09 0,50 0,53 0,01 NAVELLI 148,82 320,03 42,41 6,12 1,49 8,00 7,21 0,18 POPOLI 57,69 124,08 14,78 2,34 0,58 3,10 2,01 0,06 Alto Corso

Medio Corso PRATA D'ANSIDONIA 39,45 84,85 11,90 1,92 0,39 2,12 1,62 0,05 PRATOLA PELIGNA 26,44 56,86 6,62 1,08 0,26 1,42 0,90 0,03 SAN BENEDETTO IN PERILLIS 6,74 14,49 0,95 0,17 0,07 0,36 0,16 0,00 VITTORITO 9,24 19,87 2,47 0,48 0,09 0,50 0,42 0,01 BOLOGNANO 183,54 395,25 25,24 7,95 1,84 9,88 5,36 0,30 BRITTOLI 45,69 98,28 12,24 1,87 0,46 2,46 2,60 0,07 BUSSI SUL TIRINO 19,04 40,94 3,75 0,60 0,19 1,02 0,51 0,01 CALASCIO 26,59 57,21 3,71 0,61 0,27 1,43 0,63 0,02 CAPORCIANO 5,54 11,92 1,13 0,25 0,06 0,30 0,19 0,01 CARAPELLE CALVISIO 145,86 313,70 35,63 5,60 1,46 7,84 6,06 0,17 CASTEL DEL MONTE 107,23 230,65 14,97 2,44 1,07 5,77 2,54 0,07 CASTELVECCHIO CALVISIO 0,03 0,07 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CASTIGLIONE A CASAURIA 35,28 75,88 11,06 1,67 0,35 1,90 2,35 0,06 COLLEPIETRO 10,63 22,86 1,84 0,33 0,11 0,57 0,31 0,01 Medio Corso FARA SAN MARTINO 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 OFENA 93,40 200,85 27,10 3,95 0,93 5,02 3,69 0,09 PESCOSANSONESCO 37,75 81,20 9,65 1,54 0,38 2,03 2,05 0,06 ROCCACASALE 13,32 28,65 2,05 0,39 0,13 0,72 0,35 0,01 SALLE 23,38 50,28 5,78 0,87 0,23 1,26 1,23 0,03 SAN PIO DELLE CAMERE 75,71 162,82 20,98 2,98 0,76 4,07 2,85 0,07 SANT'EUFEMIA A MAIELLA 63,29 136,13 11,99 1,82 0,63 3,40 2,55 0,07

SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 39

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO Bacino del Fiume Aterno- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI Pescara BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Aterno-Pescara

Carichi potenziali Carichi effettivi (t/anno)1 (t/anno)1 Sezione Comune

BOD5 COD N P BOD5 COD N P

SANTO STEFANO DI SESSANIO 2,16 4,64 0,30 0,05 0,02 0,12 0,05 0,00 TOCCO DA CASAURIA 51,17 110,05 14,27 2,25 0,51 2,75 1,94 0,05 TORRE DE' PASSERI 5,66 12,17 1,52 0,26 0,06 0,30 0,32 0,01 VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI 20,01 43,03 4,39 0,65 0,20 1,08 0,75 0,02 ABBATEGGIO 40,84 87,84 10,58 1,60 0,41 2,20 1,80 0,05 CAPESTRANO 98,45 211,72 29,18 4,35 0,98 5,29 3,97 0,10 CORVARA 80,57 173,26 24,75 3,55 0,81 4,33 5,26 0,13 PIETRANICO 43,71 94,01 12,30 2,03 0,44 2,35 2,09 0,06 SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE 51,98 111,80 14,66 2,44 0,52 2,80 2,49 0,07 Medio Corso Basso Corso SCAFA 25,38 54,59 7,78 1,16 0,25 1,36 1,06 0,03 TURRIVALIGNANI 18,26 39,28 4,83 0,79 0,18 0,98 1,03 0,03 BUCCHIANICO 7,17 15,42 1,74 0,34 0,07 0,39 0,37 0,01 CAPPELLE SUL TAVO 0,14 0,30 0,03 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 CARAMANICO TERME 14,66 31,52 4,70 0,66 0,15 0,79 0,80 0,02 CARPINETO DELLA NORA 109,23 234,93 28,08 4,86 1,09 5,87 5,97 0,18 CASALINCONTRADA 62,49 134,54 10,31 2,74 0,62 3,36 2,19 0,10 CATIGNANO 98,67 212,23 25,64 4,21 0,99 5,31 5,45 0,16 CEPAGATTI 561,27 1208,04 113,44 27,88 5,61 30,20 12,34 0,54 CHIETI 74,77 160,87 18,42 3,64 0,75 4,02 2,51 0,09 CIVITAQUANA 163,99 352,70 49,18 9,00 1,64 8,82 6,69 0,22 CIVITELLA CASANOVA 106,70 229,50 29,80 4,74 1,07 5,74 6,33 0,18 CUGNOLI 98,96 212,83 28,82 4,32 0,99 5,32 3,92 0,10 LETTOMANOPPELLO 64,59 138,93 13,02 2,08 0,65 3,47 2,77 0,08 LORETO APRUTINO 245,93 529,51 40,10 11,44 2,46 13,24 5,45 0,27 MANOPPELLO 259,95 559,41 53,32 11,08 2,60 13,99 11,33 0,42 MONTEBELLO DI BERTONA 0,77 1,67 0,14 0,03 0,01 0,04 0,03 0,00 MONTESILVANO 2,84 6,11 0,54 0,13 0,03 0,15 0,06 0,00

Basso Corso MOSCUFO 621,95 1339,46 83,63 27,74 6,22 33,49 17,77 1,04 NOCCIANO 78,65 169,15 21,86 3,16 0,79 4,23 2,97 0,08 PENNAPIEDIMONTE 0,10 0,22 0,02 0,01 0,00 0,01 0,00 0,00 PESCARA 2,72 5,84 0,57 0,10 0,03 0,15 0,08 0,00 PIANELLA 359,73 773,79 99,54 18,16 3,60 19,34 21,15 0,68 PRETORO 2,08 4,46 0,35 0,07 0,02 0,11 0,06 0,00 ROCCAMONTEPIANO 0,86 1,85 0,25 0,04 0,01 0,05 0,05 0,00 ROCCAMORICE 47,07 101,24 8,79 1,52 0,47 2,53 1,49 0,05 ROSCIANO 326,37 702,23 80,87 16,30 3,26 17,56 11,00 0,39 SAN GIOVANNI TEATINO 23,40 50,39 3,47 1,05 0,23 1,26 0,47 0,03 SERRAMONACESCA 42,04 90,42 10,64 2,78 0,42 2,26 1,45 0,07 SPOLTORE 118,36 254,60 32,75 5,52 1,18 6,37 6,96 0,21 VICOLI 108,87 234,18 22,65 3,62 1,09 5,85 3,08 0,09 VILLA CELIERA 33,98 73,10 8,39 1,43 0,34 1,83 1,78 0,05

1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 40

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO Bacino del Fiume Aterno- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI Pescara BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Aterno-Pescara

6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al bacino idrografico principale dell’Aterno–Pescara (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a) ANVERSA DEGLI ABRUZZI 19,20 6,69 3,84 0,20 BARETE 27,60 7,91 4,42 0,19 BARISCIANO 42,32 12,14 6,77 0,29 BISEGNA 0,01 0,01 0,00 0,00 BUGNARA 34,43 9,21 6,89 0,28 CAGNANO AMITERNO 45,11 11,66 9,02 0,35 CAMPO DI GIOVE 0,48 0,41 0,08 0,01 CAMPOTOSTO 0,00 0,00 0,00 0,00 CANSANO 11,13 2,98 2,23 0,09 CAPITIGNANO 11,79 3,98 2,36 0,12 CASTEL DI IERI 50,73 10,64 10,15 0,32 CASTELVECCHIO SUBEQUO 93,71 22,22 23,43 0,83 CELANO 1,09 0,41 0,11 0,01 COCULLO 2,78 1,06 0,56 0,03 FAGNANO ALTO 27,80 8,05 5,56 0,24 FONTECCHIO 18,03 5,71 3,61 0,17 FOSSA 29,91 9,06 3,83 0,17 GAGLIANO ATERNO 19,50 4,54 4,88 0,17 GORIANO SICOLI 21,12 5,24 4,22 0,16 INTRODACQUA 28,51 6,75 5,70 0,20 L'AQUILA 207,96 63,15 41,59 1,89 Alto Corso LUCOLI 2,49 1,51 0,62 0,06 MAGLIANO DE' MARSI 0,04 0,01 0,01 0,00 MASSA D'ALBE 0,08 0,03 0,01 0,00 MONTEREALE 42,97 13,57 10,74 0,51 OCRE 20,23 7,26 5,06 0,27 ORTONA DEI MARSI 1,19 0,34 0,30 0,01 OVINDOLI 1,07 0,37 0,33 0,02 PACENTRO 9,64 3,05 1,93 0,09 PALENA 0,05 0,02 0,01 0,00 PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 PESCOCOSTANZO 0,34 0,18 0,07 0,01 PETTORANO SUL GIZIO 11,57 3,50 2,31 0,11 PIETRACAMELA 0,00 0,00 0,00 0,00 PIZZOLI 63,13 19,96 15,78 0,75 POGGIO PICENZE 38,48 10,24 6,16 0,25 PREZZA 41,22 10,99 8,24 0,33 RAIANO 56,31 15,58 7,21 0,30 ROCCA DI CAMBIO 3,07 2,14 0,77 0,08

SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 41

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO Bacino del Fiume Aterno- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI Pescara BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Aterno-Pescara

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a) ROCCA DI MEZZO 16,08 7,90 3,22 0,24 ROCCA PIA 24,26 11,67 4,85 0,35 SAN DEMETRIO NE' VESTINI 72,86 20,58 11,66 0,49 SANT'EUSANIO FORCONESE 24,75 8,56 3,96 0,21 SCANNO 5,76 2,96 1,44 0,11 SCOPPITO 20,07 6,43 4,01 0,19 SECINARO 40,76 9,26 10,19 0,35 SULMONA 112,04 31,44 17,93 0,75 TIONE DEGLI ABRUZZI 12,13 3,74 2,43 0,11 TORNIMPARTE 11,27 3,33 2,25 0,10 VILLA SANT'ANGELO 13,75 4,29 1,76 0,08 VILLALAGO 0,43 0,19 0,09 0,01 ACCIANO 7,35 2,08 1,47 0,06 ALANNO 200,55 56,75 50,14 2,13 CORFINIO 42,44 11,65 6,79 0,28 MOLINA ATERNO 9,11 2,16 1,82 0,06 NAVELLI 127,81 38,82 25,56 1,16 POPOLI 22,96 7,14 3,67 0,17 Alto Corso

Medio Corso PRATA D'ANSIDONIA 88,56 24,56 14,17 0,59 PRATOLAPELIGNA 138,72 31,45 22,19 0,75 SAN BENEDETTO IN PERILLIS 11,77 3,15 2,35 0,09 VITTORITO 59,87 14,52 11,97 0,44 BOLOGNANO 72,26 17,07 18,07 0,64 BRITTOLI 30,06 10,04 7,51 0,38 BUSSI SUL TIRINO 13,99 4,83 2,24 0,12 CALASCIO 4,98 1,53 1,00 0,05 CAPORCIANO 32,33 9,18 6,47 0,28 CARAPELLE CALVISIO 8,71 3,11 1,74 0,09 CASTEL DEL MONTE 6,91 2,37 1,38 0,07 CASTELVECCHIO CALVISIO 16,28 3,71 3,26 0,11 CASTIGLIONE A CASAURIA 43,41 13,51 10,85 0,51 COLLEPIETRO 28,27 7,30 5,65 0,22 FARA SAN MARTINO 0,02 0,01 0,01 0,00 OFENA 43,32 13,75 6,93 0,33 Medio Corso PESCOSANSONESCO 41,77 12,66 10,44 0,47 ROCCACASALE 17,30 5,62 3,46 0,17 SALLE 6,45 2,51 1,61 0,09 SAN PIO DELLE CAMERE 67,87 18,80 10,86 0,45 SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,86 0,53 0,21 0,02 SANTO STEFANO DI SESSANIO 5,21 1,50 1,04 0,05 TOCCO DA CASAURIA 71,73 23,06 11,48 0,55 TORRE DE' PASSERI 25,30 6,00 6,33 0,22 VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI 9,71 3,11 1,94 0,09 ABBATEGGIO 17,00 5,94 3,40 0,18 CAPESTRANO 104,30 27,01 16,69 0,65 CORVARA 55,14 19,32 13,78 0,72 PIETRANICP 81,60 21,59 16,32 0,65 Basso Corso Medio Corso SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE 36,67 12,75 7,33 0,38

SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 42

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO Bacino del Fiume Aterno- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI Pescara BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Aterno-Pescara

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a) SCAFA 27,39 8,08 4,38 0,19 TURRIVALIGNANI 12,71 3,66 3,18 0,14 BUCCHIANICO 8,81 2,47 2,20 0,09 CAPPELLE SUL TAVO 0,37 0,11 0,09 0,00 CARAMANICO TERME 27,94 12,03 5,59 0,36 CARPINETO DELLA NORA 28,97 12,61 7,24 0,47 CASALINCONTRADA 86,86 21,79 21,71 0,82 CATIGNANO 118,29 33,98 29,57 1,27 CEPAGATTI 235,96 57,98 30,20 1,11 CHIETI 119,13 34,56 19,06 0,83 CIVITAQUANA 138,87 39,07 22,22 0,94 CIVITELLA CASANOVA 104,25 29,48 26,06 1,11 CUGNOLI 119,72 30,16 19,16 0,72 LETTOMANOPPELLO 14,63 5,11 3,66 0,19 LORETO APRUTINO 81,06 22,43 12,97 0,54 MANOPPELLO 190,67 54,25 47,67 2,03 MONTEBELLO DI BERTONA 0,14 0,05 0,04 0,00 MONTESILVANO 8,80 2,51 1,13 0,05

Basso Corso MOSCUFO 108,50 30,28 27,12 1,14 NOCCIANO 121,34 31,81 19,41 0,76 PENNAPIEDIMONTE 0,02 0,01 0,00 0,00 PESCARA 12,08 3,62 1,93 0,09 PIANELLA 385,46 106,30 96,36 3,99 PRETORO 0,39 0,13 0,08 0,00 ROCCAMONTEPIANO 0,69 0,23 0,17 0,01 ROCCAMORICE 8,10 5,45 1,62 0,16 ROSCIANO 190,40 52,59 30,46 1,26 SAN GIOVANNI TEATINO 29,55 8,19 4,73 0,20 SERRAMONACESCA 9,21 2,54 1,47 0,06 SPOLTORE 289,08 71,59 72,27 2,68 VICOLI 46,63 14,62 7,46 0,35 VILLA CELIERA 19,03 7,18 4,76 0,27

1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DELL’ ATERNO-PESCARA

7.1 Identificazione Idrometri

Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara. Gli idrometri ricadenti nei sottobacini del Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritti nelle sezioni relative ai rispettivi corsi d’acqua.

N°Anni Denominazione Id. Distanza foce Periodo di Sezione Misure Ubicazione stazione stazione (Km) Osservazione

Aterno a tre ponti 1063 77 1937 - 2002 38 Montereale Aterno a L’Aquila 1064 52 1951 - 1998 24 L’Aquila Alto Corso Corso Aterno a Molina 1065 15,4 1925 - 2002 57 Molina Aterno Aterno-Sagittario ad 860 53 1948 - 2001 37 Popoli Alloggiamento Pescara a Maraone 861 50 1924 - 1997 61 Popoli Corso Corso Medio Lavino a Scafa 1071 35 1926 - 1936 3 Scafa

Pescara a S.Teresa 1072 9 1922 - 2001 60 Spoltore Basso Corso Pescara a Sambuceto 867 12 1921 - 1930 9 Sambuceto

L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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7.1.1 Dati Idrometrici

Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno degli 8 idrometri:

 Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.

 Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.

Portata mensile Portata annuale Sezione Nome Idrometro Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (m3/s) (m3/s)

Aterno a Tre Ponti Q media_mensile 1,425 2,130 1,972 1,625 1,167 0,561 0,226 0,136 0,200 0,304 0,927 1,506 Q media_annua 1,015

Alto Aterno a L’Aquila Q media_mensile 4,919 7,134 6,230 4,750 2,969 1,911 1,481 1,436 1,783 2,046 4,384 6,678 Q media_annua 3,810 Corso

Aterno a Molina Q media_mensile 6,574 7,815 8,209 6,939 5,106 3,189 2,116 2,016 2,431 3,201 5,436 7,323 Q media_annua 5,029

Aterno-Sagittario ad 19,138 20,828 21,394 20,269 14,505 9,916 7,454 7,832 11,026 14,033 17,270 20,431 15,341 Alloggiamento Q media_mensile Q media_annua Medio Pescara a Maraone Q media_mensile 30,347 31,468 32,609 31,055 26,201 21,832 19,453 19,575 22,199 25,263 28,586 30,999 Q media_annua 26,632 Corso

Lavino a Scafa Q media_mensile 2,862 3,723 3,464 3,783 2,611 1,355 1,031 0,925 0,946 1,350 2,437 2,375 Q media_annua 2,238

Pescara a S.Teresa Q media_mensile 57,710 59,729 60,134 60,736 50,601 42,504 36,862 36,248 40,514 45,151 52,339 56,849 Q media_annua 49,948 Basso Corso Pescara a Sambuceto Q media_mensile 56,204 56,879 59,599 58,565 47,643 39,034 36,720 35,300 38,196 42,852 49,318 57,430 Q media_annua 48,145

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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono definite le opere di derivazione insistenti sul bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore a 100 l/s non supera lo 0,6% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto. Le utenze ricadenti nei sottobacini del Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritte nelle sezioni relative ai rispettivi corsi d’acqua.

Portata Media Comune di Corso Sezione Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) Consorzio di Fiume AQ/D/1423 L’Aquila Irriguo 850 Derivazione Bonifica Interno Aterno Castelvecchio Consorzio di Fiume AQ/D/1424 Subequo- Idroelettrico 1080 Derivazione Bonifica Interno Aterno Molina Aterno Di Fabio Dino Fiume AQ/D/1453 Fossa Idroelettrico 240 Derivazione ed Edda Aterno Sorgente Gran Sasso Consumo AQ/D/1458 L'Aquila Gran Sasso 500 Derivazione Acqua S.p.A Umano d'Italia Enel Green Fiume AQ/D/1472 Molina Aterno Idroelettrico 4100 Derivazione Power S.p.A. Aterno Alto Corso Fiume Consorzio di Capitignano- Aterno - AQ/D/1513 Idroelettrico 1078 Derivazione Bonifica Interno Montereale, lago di Campotosto Pezzopane Fiume AQ/D/1519 L’Aquila Idroelettrico 266,6 Derivazione Tommaso Aterno HYDROWATT San Demetrio Sorgente AQ/D/1621 Idroelettrico 150 Derivazione S.p.A. Ne’ Vestini Stiffe Comune di Torrente S. PE/D/10 Popoli Idroelettrico 2200 Derivazione Popoli Callisto ENEL Torre de Fiume PE/D/110 Produzione Idroelettrico 49200 Derivazione Passeri Pescara S.P.A. ENEL Fiume PE/D/111 Produzione Popoli Idroelettrico 41700 Derivazione Pescara S.P.A. Di Cesare Torrente PE/D/119 Domenico & C. Scafa Idroelettrico 1400 Derivazione Lavino S.n.c. Di Nicolantonio Fiume PE/D/121 Bolognano Idroelettrico 1000 Derivazione Sergio e Luigi Pescara Comune di Rio Consumo PE/D/21 Popoli 300 Derivazione Popoli Giardino Umano

Medio Corso Comune di Torrente S. PE/D/25 Popoli Idroelettrico 1000 Derivazione Popoli Callisto S.I.A. Società Bussi sul Fiume PE/D/36 Idroelettrica Idroelettrico 21630 Derivazione Tirino-Popoli Pescara Aretina S.r.l. Nuova Azzurro Fosso S. PE/D/59 Popoli Piscicoltura 1200 Derivazione S.p.A. Callisto A.C.A. Azienda Comprensoriale Sorgente La Consumo PE/D/82 Abbateggio 145 Derivazione Acquedottistica Morgia Umano S.p.A.

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Portata Media Comune di Corso Sezione Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) A.C.A. Azienda Sorgenti Comprensoriale Consumo PE/D/87 Popoli Rio 1040 Derivazione Acquedottistica Umano Giardino S.p.A. ENEL Fiume CH/D/130 Produzione Chieti Idroelettrico 46700 Derivazione Pescara S.p.A. Consorzio di Bonifica e Fiume CH/D/205 Chieti Irriguo 200 Derivazione Irrigazione Val Pescara di Foro Kimberly - Clark Fiume PE/D/105 Alanno Industriale 100 Derivazione Sud S.p.A. Pescara Italcementi Fiume PE/D/2 Group - Scafa Idroelettrico 1331 Derivazione Lavino S.A.M.A. S.p.A. Consorzio di Bonifica Centro Fiume Consumo PE/D/22 - Bacino Saline- Manoppello 500 Derivazione Pescara Umano Basso Corso Pescara-Alento- Foro Cartiere Burgo Chieti- Fiume PE/D/32 Industriale 400 Derivazione S.p.A. Manoppello Pescara S.I.A. Società S.Giovanni Fiume PE/D/33 Idroelettrica Teatino- Idroelettrico 4200 Derivazione Pescara Aretina S.r.l. Cepagatti Torrente PE/D/39 Pucci Romeo Scafa Igienico 400 Derivazione Lavino Lega Navale Fiume Lavaggio PE/D/54 Pescara 150001 Derivazione Italiana Pescara natanti-

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

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!(R1307AT3bis Cagnano Amiterno R1307PE26!( Pescara Pizzoli # R1307PE25B!(

Depuratore Pescara Via Raiale R1307PE25A!( R1307AT8bisF. Vera !( #!(R1307AT8 R1307PE25!( Depuratore San Demetrio ne' Vestini R1307PE24 Ponte Rosarolo !( Chieti Bussi sul Tirino R1307AT9!( F. Ti rino Fontecchio

T. Raio !( R1307PE1 R1307PE20 R1307AT12 Torre de' Passeri !( R1307PE22 !( !( !( R1307AT15!( F. Orta Castelvecchio Popoli Subequo R1307AT18

F. Sagittario

Stato Ambientale dell’ Aterno – Pescara (1:380000) F. Gizio : :Stato Ambientale Elevato

:Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente

:Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali Figura 8 1: Stato Ambientale dell’Aterno-Pescara

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La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Aterno-Pescara risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine al di sotto della media regionale. Oltre il 50% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino si concentra sul basso corso del Fiume Pescara, in particolare nella porzione di bacino compresa tra le stazioni R1307PE24 e R1307PE26. L’Aterno-Pescara subisce una forte pressione dovuta alle numerose derivazioni a scopo irriguo ed idroelettrico. Particolarmente significativi sono i prelievi a scopo idroelettrico sul Fiume Pescara.

FIUME ATERNO

La stazione R1307AT3bis, ubicata nel comune di Cagnano Amiterno, è posta a circa 19 Km dalla sorgente; nel tratto a monte della stazione risultano censiti circa 8 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), tutti costituiti da fosse imhoff. Non sono stati attualmente censiti, nel tratto considerato, agglomerati superiori ai 2000 a.e., né attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. I carichi totali stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 3% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino, mentre i carichi di Azoto e Fosforo di origine zootecnica si aggirano intorno al 10%. La porzione di bacino a monte della stazione verte in condizioni di naturalità che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, nonostante sia stato registrato un 4 livello di qualità per i parametri Escherichia coli e Fosforo totale. Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307AT8bis) ricade prevalentemente nel comune de L’Aquila. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano leggermente incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Raio, caratterizzato, nella stazione immediatamente a monte della confluenza con l’Aterno, da una qualità ambientale “Scadente” (dati di monitoraggio 2006). Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui reflui recapitano nella porzione di bacino sottesa al tratto in esame, Pizzoli e frazioni e L’Aquila. L’agglomerato de L’Aquila ha a servizio due impianti di depurazione (Impianto di Pile e Impianto di Ponte Rosarolo), tuttavia, sul tratto considerato, insiste solo lo scarico del depuratore di Pile. Sono stati censiti inoltre 4 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), di cui uno costituito da una fossa imhoff. Va sottolineato che sul sottobacino del Torrente Raio, che come detto confluisce nel tratto di Aterno considerato, insistono comuni, quali ad esempio Scoppito e Tornimparte, caratterizzati da una popolazione residente superiore ai 2000 a.e., i cui reflui provenienti dalle varie frazioni risultano però attualmente collettati e trattati separatamente in impianti minori per la maggior parte costituiti da fosse imhoff. In merito sono in corso due

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interventi finanziati con fondi APQ (APQ 3-49 e APQ DK-03) finalizzati alla “Riunificazione degli scarichi delle frazioni dei Comuni di Tornimparte e della delegazione di Sassa del Comune de L’Aquila”. Sono state, inoltre, censite 2 attività industriali che utilizzano, nel loro ciclo produttivo, sostanze pericolose, di cui: 1 del cemento, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, ed 1 farmaceutica, i cui reflui recapitano nel Torrente Raio. Anche nel Depuratore di Pile scaricano delle attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un peggioramento rispetto alla stazione posta più a monte, registrato da entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori), che descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Dalle concentrazioni dei valori sia chimici che batteriologici si evidenzia un inquinamento di tipo organico, in parte imputabile probabilmente alla vicinanza del Depuratore Pile, posto circa a 1500 m a monte della stazione, e in parte dovuto al carico organico portato dal Torrente Raio. A scopo cautelativo si ritiene pertanto di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a monte della stazione fino alla stazione precedente, la R1307AT3bis. Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307AT8) ricade nel comune de L’Aquila ed è lungo solo 3 km. I carichi di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, non variano rispetto al tratto precedentemente indagato. In questo tratto recapita lo scarico del secondo depuratore a servizio dell’agglomerato de L’Aquila, il depuratore di Ponte Rosarolo. L'impianto è oggetto degli interventi di programmazione ricompresi nel Decreto n. 13 del 21/12/2006, assunto dal Commissario delegato per fronteggiare la crisi, di natura socio-economica-ambientale, determinatasi nell'asta fluviale del bacino dell'Aterno. Non sono stati attualmente censiti impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), né attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo recapitanti i propri reflui nel tratto considerato. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un ulteriore peggioramento dell’ecosistema rispetto alla stazione precedente: lo stato ambientale risultante è pari a “Scadente”. Dalle concentrazioni dei valori sia chimici che batteriologici si evidenzia un forte inquinamento di tipo organico con elevate concentrazioni di Escherichia coli, imputabile alla vicinanza del Depuratore Ponte Rosarolo, posto a circa 1500 m a monte della stazione. Nei periodi di magra (luglio-agosto), la portata d’acqua scaricata dal depuratore diventa significativa rispetto alla portata del fiume, misurata alla stazione R1307AT8. Si ritiene di poter estendere tale giudizio a monte della stazione fino al suddetto depuratore. Al tratto compreso tra la stazione R1307AT8bis e il depuratore di Ponte Rosarolo si ritiene di poter attribuire lo stato ambientale “Sufficiente”. Il tratto compreso tra la terza e la quarta stazione (R1307AT9) ricade tra i comuni de L’Aquila e di Villa S. Angelo. La lunghezza del tratto considerato è di circa 14 km. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente, con un lieve incremento del carico agricolo. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Vera, caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con l’Aterno, da una qualità “Buona”. Sono stati attualmente censiti 5 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui reflui recapitano nel tratto

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considerato: Bagno-Pianola, Monticchio, Fossa, Barisciano e S. Demetrio ne’ Vestini. L’impianto a servizio dell’agglomerato di S. Demetrio ne’ Vestini è oggetto degli interventi di programmazione ricompresi nel Decreto n.13 del 21/12/2006, assunto dal Commissario delegato per fronteggiare la crisi, di natura socio-economica-ambientale, determinatasi nell'asta fluviale del bacino dell'Aterno. Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono stati censiti inoltre 9 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Si segnala la previsione di un intervento, finanziato con fondi APQ (APQ 3-04), che prevede la “Realizzazione di un impianto depurativo a servizio della zona est del Comune de L’Aquila: Paganica, Onna, Nucleo Industriale di Bazzano, San Gregorio, Camarda e Assergi”. Risulta attualmente censita un’attività industriale, che utilizza sostanze pericolose nel ciclo produttivo, destinata alla produzione di pesticidi e prodotti chimici per l’agricoltura, i cui reflui recapitano nel tratto considerato. Anche nel Depuratore di Fossa scarica un’attività industriale potenzialmente fonte di sostanze pericolose. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307AT9, posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Sufficiente”. Si osserva, quindi, un recupero della qualità ecosistemica nel tratto considerato. A scopo cautelativo si ritiene, tuttavia, di poter estendere il giudizio a monte per solo 1 km dalla stazione R1307AT9 e di attribuire lo stato ambientale “Scadente” a monte del suddetto punto, fino alla stazione R1307AT8. Per una più certa attribuzione dello stato ambientale al tratto considerato è auspicabile l’introduzione di un’ulteriore stazione di monitoraggio tra le località di Monticchio e Fossa. Il tratto compreso tra la quarta e la quinta stazione (R1307AT12) ricade tra i comuni di Villa S. Angelo e Fontecchio. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono leggermente inferiori a quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato risulta attualmente censito un solo agglomerato superiore ai 2000 a.e., Rocca di Mezzo. L’agglomerato è oggetto dell’intervento finanziato con fondi APQ (APQ 3-07), "Ristrutturazione impianti di depurazione esistenti nel comune di Rocca di Mezzo e costruzione di impianti minori con collettori di riunificazione". La potenzialità totale degli impianti, a intervento ultimato, sarà pari a 20000 a.e.. Nel tratto preso in considerazione, sono stati, inoltre, censiti 9 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), di cui 1 fossa imhoff. Non risultano attualmente censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006 viene registrato, per la stazione R1307AT12, posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Sufficiente”. Si osserva, quindi, il mantenimento della qualità ecosistemica rilevata nella stazione precedente. A scopo cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio anche a monte, fino alla stazione precedente (R1307AT9). Il tratto compreso tra la quinta e la sesta stazione (R1307AT15) ricade tra i comuni di Fontecchio e Molina Aterno. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedentemente indagato. Non risultano attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e.

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i cui carichi recapitano nel tratto considerato. Sono stati, inoltre, attualmente censiti 9 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) ma nessuna attività industriale che utilizzi sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva il permanere dello stato ambientale “Sufficiente”, con lieve recupero dell’IBE. A scopo cautelativo, si ritiene di poter estendere tale giudizio a monte della stazione fino alla stazione precedente (R1307AT12). Il tratto compreso tra la sesta e la settima stazione (R1307AT18) ricade tra i comuni di Molina Aterno e Popoli. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, sono solo leggermente superiori a quelli che insistono sul tratto precedente. Nel tratto considerato confluisce il Fiume Sagittario, caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con l’Aterno, da una qualità “Sufficiente”. Gli agglomerati di Introdacqua, Scanno, Sulmona e Villalago, che recapitano sul Sagittario, nonché quelli di Pacentro e Campo di Giove recapitanti nel Gizio, affluente del Sagittario, sono descritti nella scheda monografica relativa al sottobacino del Sagittario. Nella porzione di bacino compresa tra la sesta e la settima stazione (R1307AT18) sul Fiume Aterno, risultano attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto considerato: Castelvecchio Subequo-Castel di Ieri e Pratola Peligna-Raiano-Prezza-Vittorito. Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato sono stati inoltre attualmente censiti circa 17 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Non risultano attualmente censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo e che scaricano direttamente nel tratto considerato, mentre nel depuratore di Pratola Peligna-Raiano-Prezza-Vittorito scaricano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva il permanere dello stato ambientale “Sufficiente”. Si ritiene, pertanto, di poter estendere tale giudizio a monte della stazione fino alla stazione precedente, R1307AT15, e a valle, per circa 1 km, fino alla confluenza con il Pescara.

PESCARA

La stazione R1307PE20, ubicata nel comune di Popoli, è posta a circa 1 km dalle sorgenti, immediatamente a monte della confluenza con il fiume Aterno. Nel tratto posto a monte della stazione non sono stati attualmente censiti impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) né attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. I carichi totali stimati di azoto e fosforo di varia origine, gravanti nella porzione di bacino ricadente tra le sorgenti del Pescara e la stazione di monitoraggio considerata, sono molto limitati, pari a meno dell’1% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. Lo stato di qualità della stazione è “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso a monte della stazione e a valle della stessa fino alla confluenza con il fiume Aterno.

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Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307PE1) ricade nel comune di Popoli. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino considerata, confluisce il fiume Aterno, caratterizzato, nel tratto immediatamente precedente alla confluenza, da una qualità “Sufficiente”. È stato attualmente censito un agglomerato superiore a 2000 a.e., Popoli, i cui reflui recapitano nel tratto considerato. Nel bacino sotteso al tratto preso in considerazione, è stato censito, inoltre, 1 impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), non risultano, invece, censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrata, per la stazione R1307PE1 posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Buono”. Si osserva, quindi, il permanere della qualità ecosistemica rilevata nella stazione posta più a monte, nonostante l’apporto dell’Aterno che presenta, come evidenziato, prima della confluenza, una qualità inferiore. Si ritiene, pertanto, di poter estendere il giudizio anche a monte, fino a tale confluenza.

Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307PE22) ricade prevalentemente nel comune di Castiglione a Casauria. I carichi stimati di azoto e fosforo di origine agricola e zootecnica, incidenti nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino considerata confluisce il fiume Tirino, caratterizzato, nella stazione immediatamente a monte della confluenza con il Pescara, da una qualità “Sufficiente”. L’ agglomerato di Bussi, che recapita sul Tirino e non direttamente nel Pescara, è descritto nella sezione della scheda relativa al sottobacino del fiume Tirino. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto è stato censito un impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), e 3 attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, di cui: 1 di produzione energetica e 2 di prodotti chimici. Nel tratto considerato, subito a valle della confluenza con il Tirino è ubicata la prima presa dell’Enel che va ad alimentare la centrale idroelettrica I salto del Pescara. Da qui in poi, fino al rilascio della centrale di Triano, il fiume Pescara è fortemente sfruttato a scopo idroelettrico tramite 4 salti consecutivi. La portata residua sul fiume è pertanto molto esigua. La stazione R1307PE22 è stata introdotta nel 2007 ed attualmente non si dispone di dati relativi alla qualità ambientale per l’anno 2006. A scopo cautelativo, si ritiene di poter attribuire una qualità ambientale “Sufficiente” fino alla confluenza con il fiume Tirino ed una qualità “Buona” dalla suddetta confluenza fino alla stazione R1307PE1.

Il tratto compreso tra la terza e la quarta stazione (R1307PE24) ricade tra i comuni di Castiglione a Casauria e Rosciano. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino considerata affluiscono anche i carichi del fiume Orta e del fiume Lavino. L’Orta, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Pescara, è caratterizzato da una qualità “Buona”, mentre il Lavino presenta una qualità ambientale “Sufficiente”. L’ agglomerato di Caramanico Terme, che recapita sull’Orta e non

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direttamente nel Pescara, è descritto nella sezione della scheda monografica relativa al sottobacino del fiume Orta. Sono stati inoltre attualmente censiti 4 agglomerati superiori a 2000 a.e. i cui reflui recapitano nel tratto in esame: Torre de’ Passeri, Scafa e Alanno Scalo. Nella porzione di bacino considerata, sono stati, inoltre, censiti circa 127 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) evidenziando, pertanto, un’altissima densità di piccole fosse imhoff. Risultano attualmente censite anche 2 attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, di cui: 1 di fabbricazione rimorchi ed 1 della carta. Anche nel depuratore di Alanno Scalo recapitano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Nel tratto considerato continua l’intenso sfruttamento a scopo idroelettrico. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrata, per la stazione R1307PE24, posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di dover estendere il giudizio anche a monte fino alla stazione R1307PE22.

Il tratto compreso tra la quarta e la quinta stazione (R1307PE25) ricade tra i comuni di Rosciano e Chieti. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono del tutto confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori a 2000 a.e.: Cugnoli e Manoppello Capoluogo-Scalo-Ripa Corsara. Nel tratto di bacino preso in considerazione, sono stati, inoltre, censiti circa 64 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte costituiti da fosse imhoff. Anche la porzione di bacino sottesa a tale tratto presenta pertanto un’altissima densità di piccole fosse imhoff. Risultano attualmente censite anche 2 attività industriali che utilizzano sostanza pericolose nel loro ciclo produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui: 1 della plastica ed 1 della gomma. Anche nel depuratore di Manoppello Capoluogo-Scalo-Ripa Corbara scaricano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307PE25, posta a valle della porzione di bacino considerata, il permanere di uno stato ambientale “Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio anche a monte fino alla stazione R1307PE24.

Il tratto compreso tra la quinta e la sesta stazione (R1307PE25A) ricade nel comune di Chieti. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto affluiscono anche i carichi del torrente Nora, caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Pescara, da una qualità “Sufficiente”. E’ stato attualmente censito un agglomerato superiore a 2000 a.e., Cepagatti- Pianella, i cui reflui recapitano in parte nel tratto considerato. L’agglomerato di Cepagatti- Pianella, è servito da 6 impianti di depurazione (Bucceri, Ventignano, Fosso Del Lupo, Palombo, Pianella Capoluogo, Pianella Castellana) due dei quali recapitano i propri reflui nel tratto considerato. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto sono stati, inoltre, censiti circa 104 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico

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d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte costituiti da fosse imhoff. Anche in questa porzione di bacino viene nuovamente registrata un’altissima densità di piccole fosse imhoff. Risultano censite, inoltre, 2 attività industriali trattanti sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui: 1 della plastica ed 1 della gomma. Anche nel depuratore di Ventignano (Cepagatti-Pianella), scarica un’ attività industriale potenzialmente fonte di sostanze pericolose. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307PE25A, posta a valle della porzione di bacino considerata, il permanere di uno stato ambientale “Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio anche a monte fino alla stazione R1307PE25.

Il tratto compreso tra la sesta e la settima stazione (R1307PE25B) ricade tra i comuni di Spoltore e S. Giovanni Teatino. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono inferiori rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente. E’ stato attualmente censito un agglomerato superiore a 2000 a.e., Chieti, i cui reflui recapitano in parte nel tratto considerato, servito da 3 impianti di depurazione (S. Martino, Valle Para, e Buon Consiglio) di cui solo l’impianto di San Martino recapita nel tratto considerato, mentre gli altri due insistono nel bacino dell’Alento. L’Ente d’Ambito competente, in merito a tale agglomerato, ha indicato che è in corso di realizzazione un intervento, finanziato con fondi APQ, (APQ 3-24) relativo a “Fognatura Chieti, collettori fognari di Brecciarola ed adeguamento depuratore S. Martino”, che permetterà di incrementare la popolazione servita dalla rete fognaria. Il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2008. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto recapitano inoltre 4 di 6 impianti di depurazione a servizio dell’agglomerato di Cepagatti-Pianella. Sono stati inoltre censiti, nel tratto sotteso alla porzione di bacino considerata, circa 6 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte dei quali costituiti da fosse imhoff. Risultano, inoltre, censite anche 4 attività industriali trattanti sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui: 1 produzione di emulsioni di bitume e catrame, 2 colorifici ed 1 della plastica. Anche nel depuratore di S.Martino (Chieti) scaricano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Nel tratto considerato avviene la restituzione dell’ultima centrale Enel, Triano, e pertanto il fiume riprende una significativa portata d’acqua. In corrispondenza della stazione di monitoraggio R1307PE25B, di recente inserimento nella rete di monitoraggio, non è stato possibile effettuare, nel 2006, prelievi di macroinvertebrati per il monitoraggio biologico, pertanto non sono definibili lo Stato Ecologico né quello Ambientale; il livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori (LIM) risulta pari a 3 e nessuno degli inquinanti chimici analizzati supera, con il valore del 75° percentile, i valori soglia previsti dalla normativa vigente. A scopo cautelativo, e per uniformità con le condizioni della stazione precedente, si ritiene di poter attribuire un valore “Sufficiente” a tale stazione ed al tratto a monte fino alla stazione R1307PE25A.

Il tratto compreso tra la settima ed ottava stazione (R1307PE26) ricade tra i comuni di Spoltore e Pescara. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente.

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L’agglomerato di Pescara-S. Giovanni Teatino-Spoltore è l’unico superiore ai 2000 a.e., e recapita i propri reflui nel tratto considerato. Nell’impianto di Pescara Via Raiale recapitano anche i reflui provenienti da attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Una piccola parte del comune di Pescara fa parte dell’agglomerato “Montesilvano – Silvi- Città Sant’Angelo – Pescara” che recapita i propri reflui nel fiume Saline. Non è stato attualmente censito, nel tratto considerato, nessun impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), mentre risultano censite 4 attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, di cui: 1 dell’alluminio, 1 della plastica, 1 di editoria, 1 di commercio combustibili, che scaricano i propri reflui nel tratto in esame. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307PE26, posta a valle della porzione di bacino considerata, un peggioramento dello stato ambientale che assume una qualità pari a “Scadente”, dovuta principalmente alla qualità biologica. La pressione antropica nell’intorno della stazione è elevata e si spinge fin lungo le rive che hanno quasi completamente perso la fascia riparia. Il disturbo dell’ecosistema è aggravato dal passaggio di natanti, che rilasciano olio e carburanti, e dall’ancoraggio degli stessi lungo le sponde. Le acque scorrono lente e laminari. A scopo cautelativo, si ritiene di dover estendere il giudizio “Scadente” anche a monte, almeno fino al depuratore di Via Raiale e a valle fino allo sbocco in mare. Al tratto compreso tra la stazione R1307PE25B e il depuratore di Via Raiale si ritiene di poter attribuire lo Stato Ambientale “Sufficiente”.

E’ importante segnalare che le attività di monitoraggio svolte sul fiume Pescara, hanno evidenziato la presenza in corrispondenza di tutte le stazioni di monitoraggio, ad esclusione della prima stazione R1307PE20, ubicata nel comune di Popoli e posta a circa 1 km dalle sorgenti, di tracce di sostanze organiche clorurate, anche se in concentrazioni minori rispetto ai valori soglia.

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SEZ. 02: SOTTOBACINO DEL FIUME VERA

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Fiume Vera R1307VE 137,89

La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Vera è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia Fiume Vera L’Aquila 3 137,89 100

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza Barisciano AQ 1,99 1 L’Aquila AQ 135,88 1 Pietracamela AQ 0,01 3 Pizzoli AQ 0,01 1

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

Estensione Estensione Quota latitudinale* longitudinale* (m s.l.m.) Area Perimetro (m) (m) Nome (Km2) (Km) min med max N min N max E min E max

Fiume 137,89 71 584 1253 2525 4687100 4703040 2386921 2404039 Vera 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Vera.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi

Il Fiume Vera costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta principale del Fiume Aterno.

I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti laghi significativi.

1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.

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1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monte del Gran Sasso GS-S(a) csm Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm Monte Sirente s.l. GS-S(b) csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.

1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

A seguire si riporta l’identificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale presenti nel sottobacino idrografico del Fiume Vera.

1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume Vera, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta mediante

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la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.1.

Designazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci

Localizzazione Data di Corso d’acqua Inizio tratto considerato Fine tratto considerato designazione

Fiume Vera in prossimità delle sorgenti 500 m circa più a valle 04/09/1996

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Vera è costituita dalla successione calcareo- clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del Lias medio-Oligocene. Una faglia diretta disloca e pone a contatto questi sedimenti con quelli della successione calcareo-silico-marnosa in facies di bacino prossimale sempre della stessa epoca. Un altro disturbo tettonico dello stesso genere interessa i calcari di scarpata e le marne argillose, marne e marne calcaree emipelagiche del Miocene inferiore-Miocene superiore p.p.; un lembo di tali depositi si ritrova anche nella parte rimanente dell’area fluviale, caratterizzata principalmente dalla alternanza pelitico- arenacea del Messiniano-Pliocene inferiore, dai depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del Plio-Pleistocene e dai detriti di falda e coperture detritico-colluviali del Quaternario.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Vera sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Il Fiume Vera scorre all’interno del “Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera”. Il parco copre una superficie di 30 ettari nei pressi di Tempera, nel comune de l’Aquila. Nelle limpide acque delle sorgenti del Vera è stato scoperto un nuovo Plecottero del genere Tacniopteryx. Nel parco sono presenti Pioppi e Salici, con cespugli di Biancospino e Prugnolo. Gli uccelli che si possono trovare sono la Ballerina Bianca, la Ballerina Gialla, il Rampichino, il Pigliamosche e il Picchio Verde. Tra i mammiferi la Faina e la Volpe.

Tra le specie più importanti e caratterizzanti il bacino idrografico ricordiamo:  Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Lullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis, Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;  Mammiferi: Canis lupus, Rupicapra ornata, Lutra lutra, Felis silvestris, Microtus nivalis;  Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus;  Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus;  Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia, Eriogaster catax, Hipparchia semele, appenninigera, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.

La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare. Gli habitat principali sono:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa altitudine;  torbiere basse alcaline;  ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani;  foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acer campestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia auciflora, Betulla pedula, Campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex rupestris,

SCHEDA_MONOGRAFICA 64 ATERNO-PESCARA

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Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraiathus graminifolius,Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix breviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica, Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Vera non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio relativo al sottobacino del Fiume Vera sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili da nitrati di origine agricola le seguenti aree:

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità

Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

SCHEDA_MONOGRAFICA 66 ATERNO-PESCARA

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Fiume Vera.

Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco Parco Nazionale Gran Sasso - Monti della Laga 96,17 69,75 Parco P.T.A. Sorgenti del Vera - - S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 7,95 5,76 S.I.C. Dorsale del Monte Franco a Passo Portella 30,49 22,12 S.I.C. Anfiteatro di Campo Pericoli* 0,003 0,00 *Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Vera non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Vera non sono state individuate aree di particolare valenza geologico-paesaggistica.

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 4015,10 29,12 Aree cespugliate 404,44 2,93 Colture cerealicole e vivai 1508,48 10,94 Frutteti, vigneti, uliveti 227,74 1,65 Prato-pascolo 6832,27 49,55 Zone aperte a vegetazione rada o assente 434,17 3,15 Zone estrattive, discariche e cantieri 40,03 0,29 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 101,74 0,74 Zone urbanizzate 224,80 1,63 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Vera sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME VERA

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 1 stazione di prelievo ubicata all’interno del sottobacino del Fiume Vera.

Stazioni di monitoraggio sul Fiume Vera Distanza dalla Codice stazione Comune Denominazione sorgente (Km) R1307VE34 L’Aquila Paganica (loc. Aquilentro dopo confluenza Raiale) 10

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Vera sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1

Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: III anno: 2000-2002 2004 2004-2005 2006 R1307VE34 L’Aquila Classe 3 Classe 3 Classe 3 Classe 2 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307VE34 L’Aquila sufficiente sufficiente sufficiente buono 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

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Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Il monitoraggio del Fiume Vera, effettuato per la sola stazione R1307VE34, mostra una qualità ecologica ed ambientale “Sufficiente”, nella fase conoscitiva e nei primi due anni di monitoraggio a regime, e “Buona”, nel III anno di monitoraggio a regime.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per la stazione presa in esame, nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307VE34 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 6,5 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,5 2 40 Fosforo totale mg/l 0,2 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 9050 4 10 SOMMA 250 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307VE34 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 (Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Vera, in due momenti, nel 1996-1998 e nel 2002-2003.

Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 2002-2003 Data di Corso d’acqua Classificazione Classificazione Inizio tratto Fine tratto designazione ai sensi del ai sensi del considerato considerato D.Lgs. 130/92 D.Lgs. 152/99

in prossimità delle 500 m circa più a acque Fiume Vera 04/09/1996 n.r. sorgenti valle salmonicole n.r.: non rilevato

Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri previsti dalla normativa di cui sopra, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Vera, in prossimità delle sorgenti, a seguito dei monitoraggi 1996-1998 e 2004-2005, risultano conformi alla vita dei pesci salmonidi (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri monitorati sono inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa per le acque salmonicole.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Vera.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti8

Dai dati forniti dagli Enti d’Ambito e dai Gestori del Servizio Idrico Integrato, relativi alla ricognizione degli agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02), non risultano agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. presenti nel sottobacino idrografico del Fiume Vera.

6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

 Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

 Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo)  Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo). Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia (t/anno) (t/anno) Sottobacino carichi N - P - N - P - COD BOD COD BOD 5 Azoto Fosforo 5 Azoto Fosforo Civile 2,27 1,13 0,23 0,03 1,88 0,94 0,21 0,03 Vera Industriale 1,16 0,58 0,12 0,02 0,96 0,48 0,11 0,02

8 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Vera. Si ricorda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Vera, in termini di COD,

BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Barisciano 3,07 6,61 0,77 0,12 0,03 0,17 0,10 0,00 L'Aquila 307,20 660,71 75,21 11,57 3,07 16,52 12,78 0,35 Pietracamela 0,01 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pizzoli 0,04 0,09 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Carichi zootecnici 310,32 667,43 75,98 11,69 3,10 16,69 12,89 0,35 totali 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Fiume Vera (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Barisciano 1,09 0,31 0,17 0,01 L'Aquila 72,94 22,15 14,59 0,66 Pietracamela 0,00 0,00 0,00 0,00 Pizzoli 0,01 0,00 0,00 0,00 Carichi agricoli totali 74,04 22,47 14,77 0,67 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME VERA

7.1 Identificazione Idrometri

Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Vera.

7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono definite le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Vera, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma delle portate relative alle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s è pari a circa 43 l/s e rappresenta il 2% circa del totale.

Portata Media Comune di Corso Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d’acqua derivata (l/s)

AQ/D/1389 Vicentini Alfonso L’Aquila Fiume Vera Piscicoltura 1200 Derivazione Consorzio di Fiume Vera- Bonifica interno - AQ/D/1422 L’Aquila Torrente Irriguo 1188 Derivazione Bacino Aterno Raiale Sagittario Sorgenti delle Sorgente AQ/D/1456 L’Aquila Piscicoltura 200 Derivazione Fontanelle Capo Vera

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000)

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico T. Rai ale :Limiti provinciali

Aterno

L'Aquila

!( Paganica-Tempera

R1307VE34

Aterno

Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Vera

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Vera risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori minimi regionali. La stazione R1307VE34, ubicata nel comune de L’Aquila, è situata a valle di Paganica, nei pressi

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della confluenza con il Torrente Raiale. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, insistenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto in esame, risultano pari a circa l’80% dei carichi totali insistenti su tutto il bacino. L’ambiente circostante è caratterizzato da coltivi, che si spingono in prossimità degli argini e dai quali si dipartono diverse captazioni ad uso irriguo. Nel tratto posto a monte della stazione insistono 2 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Nell’intero sotto-bacino non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame, mentre a valle della stazione è stata rilevata un’attività industriale di elettronica che utilizza sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di qualità della stazione è ritenuto pari a “Buono”. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso sia a monte che a valle della stazione, fino alla confluenza con l’Aterno.

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SEZ. 03: SOTTOBACINO DEL TORRENTE RAIO

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Torrente Raio R1307RA 260,36

La delimitazione del sottobacino idrografico del Torrente Raio è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia Torrente Raio L’Aquila 8 260,36 100

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza L’Aquila AQ 67,80 1 Lucoli AQ 93,56 1 Magliano De’ Marsi AQ 0,003 1 Ocre AQ 0,01 1 Rocca Di Cambio AQ 6,83 1 Rocca Di Mezzo AQ 0,17 1 Scoppito AQ 41,96 1 Tornimparte AQ 50,02 1

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

Estensione Estensione Quota * * Area Perimetro latitudinale longitudinale Nome (m s.l.m.) (Km2) (Km) (m) (m) min med max N min N max E min E max Torrente 260,36 91 619 1239 2264 4670660 4694940 2369920 2394679 Raio 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Raio.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi

Il Torrente Raio costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta principale del Fiume Aterno.

I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti laghi, naturali o artificiali, significativi.

1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.

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1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monte Giano3 V-G-N(a) csm Monte Velino – Monte Giano – Monte V-G-N csm Monte Velino – Monte Nuria V-G-N(b) csm Nuria3 Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.

1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono stati identificati corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Torrente Raio è costituita dalla successione calcarea e calcareo-dolomitica in facies di piattaforma carbonatica del Lias medio-Miocene inferiore. Una faglia inversa disloca tali sedimenti e li mette a contatto con quelli calcareo-clastici di scarpata- bacino prossimale del Lias medio-Oligocene; lo stesso avviene con un sovrascorrimento di vergenza Sud Ovest-Nord Est. Inoltre, in successione stratigrafica si notano i calcari micritici seguiti dalle marne argillose, marne e marne calcaree emipelagiche del Miocene inferiore- Miocene superiore p.p., interessati anche da una faglia diretta, ed i sedimenti arenacei ed arenaceo-pelitici del Messiniano. La parte bassa del sottobacino idrografico in esame è costituita dai depositi lacustri argilloso-limoso sabbiosi del Pliocene-Pleistocene e da quelli alluvionali attuali.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Torrente Raio sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Una parte del sottobacino idrografico del Torrente Raio è compresa nell’area SIC “Bosco di Cerasolo – M. Puzzillo”; questo evidenzia la notevole naturalità presente all’interno del bacino. La presenza di mammiferi minacciati di estinzione, nonché la nidificazione di alcuni rapaci diurni particolarmente significativi, evidenzia come il sottobacino interessato presenti una complessa e ricca catena alimentare. La qualità ambientale del sito deriva dalla ricchezza degli habitat, tra cui i meglio rappresentati sono i prioritari, e dalla presenza di mammiferi tipici dell’Appennino Abruzzese (lupo, orso), che richiedono ampi spazi di elevata naturalità e che evidenziano l’esistenza di reti trofiche complesse. Elevato è anche il valore scenico.

Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano il bacino idrografico troviamo:  Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Lullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis, Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;  Mammiferi: Canis lupus, Ursus arctos;  Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus;  Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia, Eriogaster catax, Hipparchia semele, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.

La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare. Gli habitat, i principali sono:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa latitudine;  ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica;  foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acer campestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria

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bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia auciflora, Betulla pedula, Campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex rupestris, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraiathus graminifolius,Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix breviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel bacino idrografico del Torrente Raio, sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Torrente Raio. Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco Parco Regionale Sirente Velino 7,04 2,7 S.I.C. Bosco di Cerasolo – M. Puzzillo 26,80 10,29 S.I.C. Campo Felice 12,02 4,62 S.I.C. Monte Cagno – Monte Ocre 27,92 10,72 S.I.C. Monte Calvo 1,86 0,71 S.I.C. Murolungo - Vallone di Teve - M.Rozza* 0,01 0,00 *Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

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4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono state individuate aree di particolare valenza geologico-paesaggistica.

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 10301,87 39,58 Aree cespugliate 2039,08 7,83 Colture cerealicole e vivai 4028,33 15,48 Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 1,57 0,01 Frutteti, vigneti, uliveti 266,45 1,02 Prato-pascolo 7372,46 28,33 Zone aperte a vegetazione rada o assente 1168,58 4,49 Zone estrattive, discariche e cantieri 15,57 0,06 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 189,60 0,73 Zone urbanizzate 642,51 2,47 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Torrente Raio sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE RAIO

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n.1 stazione di prelievo ubicata all’interno del sottobacino del Torrente Raio.

Stazioni di monitoraggio sul Torrente Raio Distanza dalla sorgente Codice stazione Comune Denominazione (Km) R1307RA29 L’Aquila Sassa Scalo (ponte sul fiume dopo p. livello) 15

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Torrente Raio sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1

Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: III anno: 2000-2002 2004 2004-2005 2006 R1307RA29 L’Aquila Classe 4 Classe 4 Classe 4 Classe 4 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307RA29 L’Aquila scadente scadente scadente scadente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

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Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Il monitoraggio del Torrente Raio, effettuato per la sola stazione R1307RA29, mostra una qualità ecologica ed ambientale “Scadente”, sia nella fase conoscitiva che nel periodo di monitoraggio a regime .

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per la stazione presa in esame, nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307RA29 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 48 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 9 4 10 C.O.D. O2 mg/l 22 4 10 Azoto ammoniacale mg/l 4,9 5 5 Azoto nitrico mg/l 1,1 2 40 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 52000 5 5 SOMMA 90 LIM 4 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307RA29 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

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6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Torrente Raio.

6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti9

Dai dati forniti dagli Enti d’Ambito e dai Gestori del Servizio Idrico Integrato, relativi alla ricognizione degli agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02), non risultano, nel sottobacino idrografico del Torrente Raio, agglomerati con carico generato maggiore di 2000 a.e..

6.2.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo). Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.2.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia (t/anno) (t/anno) Sottobacino carichi N - P - COD BOD N - Azoto P - Fosforo COD BOD 5 5 Azoto Fosforo Civile 138,78 69,39 13,88 2,14 115,19 57,59 13,14 1,99 RAIO Industriale 49,71 24,86 4,97 0,77 41,26 20,63 4,71 0,71

Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Torrente Raio. Si ricorda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di

9 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Torrente Raio insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.2.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Raio, in termini di COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi1

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) L'Aquila 153,28 329,68 37,53 5,77 1,53 8,24 6,38 0,17 Lucoli 54,97 118,22 13,53 2,09 0,55 2,96 2,87 0,08 Magliano dei Marsi 0,01 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Ocre 0,04 0,08 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Rocca di Cambio 6,45 13,87 2,17 0,31 0,06 0,35 0,46 0,01 Rocca di Mezzo 0,27 0,59 0,08 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 Scoppito 97,43 209,53 31,38 4,54 0,97 5,24 5,34 0,14 Tornimparte 119,76 257,56 35,44 5,43 1,20 6,44 6,03 0,16 Carichi zootecnici 432,22 929,56 120,15 18,16 4,32 23,24 21,09 0,56 totali 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.2.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Torrente Raio (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) L'Aquila 36,40 11,05 7,28 0,33 Lucoli 2,47 1,50 0,62 0,06 Magliano dei Marsi 0,01 0,00 0,00 0,00 Ocre 0,01 0,00 0,00 0,00 Rocca di Cambio 0,76 0,53 0,19 0,02 Rocca di Mezzo 0,03 0,02 0,01 0,00 Scoppito 19,66 6,30 3,93 0,19 Tornimparte 11,27 3,33 2,25 0,10 Carichi agricoli totali 70,60 22,73 14,28 0,70 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE RAIO

7.1 Identificazione Idrometri

Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Torrente Raio.

7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono indicate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Torrente Raio, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; non risultano, nel sottobacino considerato, utenze la cui portata derivata sia superiore ai 100 l/s.

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

R1307RA29 !( L'Aquila

Sassa

Aterno

Stato Ambientale del Torrente Raio (1:210000)

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali :Limiti provinciali

Figura 8 1: Stato Ambientale del Torrente Raio

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La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e “Quadro

Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Torrente Raio risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori minimi regionali. La stazione R1307RA29, ubicata nel comune de L’Aquila, è situata a poca distanza dall’abitato di Sassa Scalo. Nell’intero bacino non sono stati censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e., mentre a monte della stazione è stata rilevata un’attività industriale farmaceutica che utilizza sostanze pericolose nel ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto considerato. Va sottolineato che sul bacino del Raio insistono comuni, quali ad esempio Scoppito e Tornimparte, caratterizzati da una popolazione residente superiore ai 2000 a.e., i cui reflui provenienti dalle varie frazioni risultano però attualmente collettati e trattati separatamente in impianti minori, per la maggior parte costituiti da fosse imhoff. In merito sono in corso due interventi finanziati con fondi APQ (APQ 3-49 e APQ DK-03) finalizzati alla “Riunificazione degli scarichi delle frazioni dei Comuni di Tornimparte e della delegazione di Sassa del Comune de L’Aquila”. La stazione mostra uno stato ambientale “Scadente”, in riferimento al monitoraggio effettuato nel 2006. Tale realtà, evidente anche negli anni precedenti, è determinata probabilmente dagli scarichi presenti lungo il tratto indagato. La situazione è aggravata dalla scarsa portata del torrente, rimasto pressoché in secca dall’inizio dell’estate 2005. A scopo cautelativo, si ritiene necessario estendere tale giudizio sia a monte che a valle della stazione, fino alla confluenza con l’Aterno.

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SEZ. 04 SOTTOBACINO DEL FIUME TIRINO

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Fiume Tirino R1307TI 369,47

La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Tirino è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia L’Aquila 21 344,70 93,3 Fiume Tirino Pescara 6 24,73 6,7

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza Acciano AQ 3,02 1 Barisciano AQ 40,72 1 Brittoli PE 0,01 2 Bussi Sul Tirino PE 23,38 2 Calascio AQ 27,57 1 Capestrano AQ 42,36 1 Caporciano AQ 18,51 1 Carapelle Calvisio AQ 11,38 1 Carpineto Della Nora PE 0,38 2 Castel del Monte AQ 23,45 1 Castelvecchio Calvisio AQ 12,91 1 Castiglione A Casauria PE 0,01 2 Collepietro AQ 15,09 1 Corvara AQ 0,04 2 Fagnano Alto AQ 0,25 1 Fontecchio AQ 0,13 1 L’Aquila AQ 1,52 1 Navelli AQ 41,74 1 Ofena AQ 26,21 1 Pescosansonesco PE 0,50 2 Popoli PE 0,45 2 Prata D’Ansidonia AQ 15,68 1 San Benedetto In Perillis AQ 4,74 1 San Pio Delle Camere AQ 17,15 1 Santo Stefano Di Sessanio AQ 20,53 1 Tione Degli Abruzzi AQ 0,26 1 Villa Santa Lucia Degli Abruzzi AQ 21,45 1

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Estensione Estensione Quota * * Area Perimetro latitudinale longitudinale Nome (m s.l.m.) (Km2) (Km) (m) (m) min med max N min N max E min E max Fiume 369,43 95 235 942 1921 4671260 4696444 2401841 2426500 Tirino 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale

Il Fiume Tirino costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.

Corso d’acqua Elementi di Superficie Codice corso Recapito del Autorità di d’interesse interesse bacino d’acqua corso d’Acqua bacino ambientale ambientale (km2)

S.I.C.: “Val Voltino”, “Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino”, “Monte Bolza”, “Monte Picca- Monte di Roccatagliata”, “Macchiozze di Autorità dei Fiume R1307TI San Vito e Fiume Pescara 369 Bacini Regionali Tirino Vallone di San Abruzzesi Giacomo”, “Campo Imperatore e Monte Cristo”; P.R.: “Sirente- Velino”; P.N.: Gran Sasso- Monti della Laga

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I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono presenti laghi, artificiali o naturali, significativi.

1.3.1.3 Canali artificiali

A seguire vengono descritti i canali artificiali, significativi e di interesse, individuati nell’ambito del bacino in esame.

1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi

La tabella seguente riporta i canali artificiali significativi presenti nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Corpo Corpo Lunghezza Denominazione Località Comune Provincia Idrico Idrico Tipologia (Km) Derivato Recettore Canale “Nuovo Bussi sul Azzurro” sul Fiume Valle Cupa Pescara Tirino Tirino 0,8 Piscicoltura Tirino Tirino Bussi Bussi sul Canale Soc. Ausimont Pescara Tirino Tirino 2,6 Industriale Officine Tirino

I canali artificiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono presenti canali artificiali di interesse.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

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1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monti del Gran Sasso GS-S(a) csm Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm Monte Sirente s.l. GS-S(b) csm Monte Morrone MR csm Monte Rotondo MR(a)1 csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana del Tirino TIR gla Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nella tabella seguente vengono riportati i corpi idrici sotterranei di interesse.

Corpi idrici sotterranei di interesse in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana di Navelli NAV gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Tirino sono stati identificati i seguenti corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee

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alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume Tirino, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.

Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Localizzazione Corso d’acqua Data di designazione Inizio tratto considerato Fine tratto considerato In prossimità della chiesa di San Pietro ad Capo d’Acqua 04/09/1996 Oratorum Fiume Tirino Tratto a valle 26/11/2001

L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La maggior parte del sottobacino idrografico del Fiume Tirino è costituita dalla successione calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma del Lias medio-Cretaceo superiore, che, nell’area meridionale, una faglia inversa pone a contatto con quella di facies di scarpata-bacino prossimale sempre della stessa epoca. Tale situazione si ritrova anche nella zona settentrionale del sottobacino, mentre ad Est una faglia diretta disloca la successione dolomitica e calcareo- dolomitica in facies di paleopiattaforma carbonatica del Trias superiore-Lias inferiore, seguita da quella calcareo silico-marnosa di bacino prossimale del Lias medio-Oligocene e dai sedimenti trasgressivi dell’alternanza argilloso-arenacea del Messiniano. Infine, c’è da ricordare la presenza, in tutta l’area, dei depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del Plio-Pleistocene, dei travertini, dei detriti di falda e delle alluvioni del Quaternario.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Tirino sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Il Fiume Tirino scorre all’interno dell’area SIC “Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino”, che presenta una eccellente qualità ambientale. La presenza di popolazioni di specie di mammiferi, uccelli, anfibi e rettili testimonia la diversificazione delle unità ecosistematiche e la complessità del sito. Oltre al valore naturalistico scientifico, l'alto pregio intrinseco del sito è determinato dal valore culturale ed estetico. Tra le specie faunistiche più importanti, che caratterizzano il sottobacino idrografico in esame, troviamo:

 Uccelli: Emberiza hortulana, Caprimulgus europaeus, Falco peregrinus, Falco biarmicus, Pullula arborea, Lanius collirio, Anthus campestris Apus melba, Petronia petronia;  Mammiferi: Lutra lutra, Canis lupus, Ursus arctos, Rupicapra ornata, Rhinolophus ferrum-equinum, Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii, Miniopterus schreibersi, Hystrix cristata;  Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Triturus carnifex;  Pesci: Salmo Macrostigma, Rutilus rubidio, Lampetra planeri;  Invertebrati: Brenthis hecate, Acallorneuma reitteri, Alaocyba marcuzzii, Amara samnitica, Asiorestia peirolerii melanotho, Austropotamobius pallipes, Bagous biimpressus, Carabus alysidotus, Carabus cavernosus variolatus, Ceutorhynchus osellai, Coenagrion mercuriale, Coenonympha tullia, Cryptocephalus paganensis , Elytrodon italicus, Halesus appenninus, Hesperocorixa parallela, Hipparchia semele appenninigera, Licinus italicus, Liparus interruptus, Melanargia arge, Mesagroicus occipitalis, Nanophyes nigritarsis, Neoplinthus tigratus, ongitarsus springeri, Otiorhynchus porcellus, Pandoriana pandora, Paracinema tricolor bisignata, Percus dejeani robustus, Potamon fluviatile, Potamonectes sansi, Rosalia alpina, Synapion falzonii, Trachysoma alpinum italocentral, Troglorhynchus microphthalmus, Zabrus costai.

Il Fiume Tirino, con i suoi rami sorgentiferi, ospita varie comunità di idrofite; lungo le rive sono insediati densi saliceti a Salix cinerea, costituenti un'associazione unica nella regione. L’ambito vegetazionale Fiume Tirino presenta un’ampia varietà di habitat, indice di complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare e endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico.

Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:  formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine; percorsi substeppici di graminacee;  torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;  foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:

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Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies Alba Miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, Salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, Serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità Piana del Tirino Pericolosità bassa Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media

L’individuazione delle aree sensibili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Fiume Tirino.

Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco P. N. Gran Sasso Monti della Laga 173,98 47,09 Parco P. R. Sirente Velino 3,72 1,01 S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 10,21 2,76 S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo 9,95 2,69 S.I.C. Monte Bolza (Castel del Monte) 3,93 1,06 S.I.C. Monte Picca - Monte di Roccatagliata 8,10 2,19 S.I.C. Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino 1,95 0,53 S.I.C. Val Voltigno 0,45 0,12

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono state individuate aree di particolare valenza geologico-paesaggistica.

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 11303,80 30,59 Aree cespugliate 3611,59 9,78 Colture cerealicole e vivai 7271,38 19,68 Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 13,64 0,04 Frutteti, vigneti, uliveti 1428 3,87 Prato-pascolo 12288,42 33,26 Zone aperte a vegetazione rada o assente 510,81 1,38 Zone estrattive, discariche e cantieri 38,52 0,10 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 105,13 0,28 Zone urbanizzate 375,69 1,02 1 Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Tirino sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

SCHEDA_MONOGRAFICA 105 ATERNO-PESCARA

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME TIRINO

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo, ubicate all’interno del sottobacino del Fiume Tirino.

Stazioni di monitoraggio sul Fiume Tirino

Distanza dalla sorgente Codice stazione Comune Denominazione (Km) Capestrano, in prossimità di S. Pietro ad R1307TI1 Capestrano 5,5 Oratorium Bussi, a valle del ponticello della Chiesa, R1307TI53 Bussi 12 sponda dx

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Tirino sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1

Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: III anno: 2000-2002 2004 2004-2005 2006 R1307TI1 Capestrano - - - Classe 2 R1307TI53 Bussi Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Tirino

Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: III anno: 2000-2002 2004 2004-2005 2006 R1307TI1 Capestrano - - - buono R1307TI53 Bussi buono buono buono sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Fiume Tirino, nelle stazioni esaminate non sono state ravvisate criticità: la qualità ambientale è “Buona” o “Sufficiente” in tutti gli anni di monitoraggio.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307TI1 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 28 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,3 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,0 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 280 2 40 SOMMA 380 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307TI1 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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Stazione R1307TI53 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 36 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 4 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,15 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,0 2 40 Fosforo totale mg/l 0,065 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 40 1 80 SOMMA 390 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307TI53 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

6.1.2 Canali artificiali

Ai fini della caratterizzazione qualitativa dei canali artificiali, nei paragrafi seguenti sono riportati i risultati derivati dal monitoraggio effettuato, nel corso degli anni 2004 – 2005, dei n. 2 canali artificiali significativi presenti nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino. Per il calcolo degli Indici di Qualità si fa riferimento, come previsto dall’Allegato 1 del D.Lgs 152/99, alla Classe di Qualità relativa unicamente al Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (L.I.M.).

Portata Denominazione Stato di qualità Codice stazione media Punteggio LIM Classe LIM canale ambientale* (m3/sec) Canale “Nuovo Azzurro” sul Fiume R1307c00301 3,5 270 2 Buono Tirino Canale Soc. Ausimont R1307c00401 n.r. 300 2 Buono * Lo stato di qualità ambientale è determinato sulla base del Livelo di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM). n.r.: non rilevabile a causa delle caratteristiche strutturali del canale.

Si riporta di seguito il 75° percentile dei valori dei parametri relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) per ogni canale monitorato (biennio 2004-2005). 10

Stazione R1307c00301 - Canale “Nuovo Azzurro” sul Fiume Tirino Unità di 75° 2006 Punteggio misura percentile 100-O2 (% sat) 31,50 10 B.O.D.5 O2 mg/l 3,25 40 C.O.D. O2 mg/l 5,25 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,22 20 Azoto nitrico mg/l 1,15 40 Fosforo totale mg/l 0,09 40 Escherichia coli UFC/100 ml 23 80 SOMMA 270 LIM 2

10 Fonte Relazione “Classificazione dei canali artificiali” ARTA Abruzzo- Regione Abruzzo.

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Stazione R1307c00401 - Canale Soc. Ausimont Unità di 75° 2006 Punteggio misura percentile 100-O2 (% sat) 29,50 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,00 80 C.O.D. O2 mg/l 3,13 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,19 20 Azoto nitrico mg/l 1,18 40 Fosforo totale mg/l 0,08 40 Escherichia coli UFC/100 ml 1275 20 SOMMA 300 LIM 2 Nei due canali artificiali significativi, monitorati nel Fiume Tirino, l’analisi dei dati evidenzia un livello di inquinamento complessivo, ottenuto dalla somma di tutti i parametri macrodescrittori che caratterizzano l’indice LIM, pari a “Buono”.

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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali, realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 (Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Tirino, in due momenti, nel 1996-1998 e nel 2002-2003.

Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 2000-2001 2004-2005 Corso Data di Classificazione Classificazione ai Classificazione d’acqua Inizio tratto Fine tratto designazione ai sensi del sensi del D.Lgs. ai sensi del considerato considerato D.Lgs. 130/92 152/99 D.Lgs. 152/99 In prossimità della chiesa di acque acque Capo d’Acqua 04/09/1996 n.r. San Pietro ad salmonicole salmonicole Fiume Oratorum Tirino Tratto a valle 26/11/2001 n.r. acque ciprinicole n.r. n.r.: non rilevato

Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri previsti dalla normativa di cui sopra, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Tirino, a seguito dei monitoraggi 1996-1998 e 2004-2005, risultano conformi alla vita dei pesci salmonidi (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri monitorati sono inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa per le acque salmonicole.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’ Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti11

In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani recapitano nel bacino del Fiume Tirino, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02). La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati, la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir. 91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente. Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero: dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02, al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea. Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del Fiume Tirino, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.

Codice Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.) agglomerato

6039 Bussi sul Tirino Bussi sul Tirino 5000

11 Fonte:Enti d’Ambito e Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti.12

I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino idrografico principale del Fiume Tirino sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore. Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.

Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore

Bussi sul Tirino Alvenisio n.p. 5000 F.Tirino

A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;

G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato. n.p. =dato non pervenuto

.

12 Fonte:Enti d’Ambito e Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del “Quadro Conoscitivo”.

6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia Sottobacino (t/anno) (t/anno) carichi N - P - N - P - COD BOD COD BOD 5 Azoto Fosforo 5 Azoto Fosforo

Civile 417,03 208,52 41,70 6,43 238,20 114,31 32,65 5,32 Tirino Industriale 279,01 139,50 16,64 2,57 190,08 93,20 15,47 2,36

Ai carichi industriali (potenziali ed effettivi) appena mostrati vanno sommati i rispettivi carichi relativi alle industrie autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico recettore. Si ricorda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e, pertanto, chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate nella Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 152/2006. I carichi relativi a tali industrie sono stati calcolati così come spiegato nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

COD BOD Azoto Fosforo Carichi industrie autorizzate1 5 (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Potenziali 1,75 0,88 0,20 0,00 effettivi 0,41 0,10 0,16 0,00

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1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale

I carichi totali potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale, che generano impatto sul sottobacino idrografico del Fiume Tirino, sono riassunti nella seguente tabella.

COD BOD Azoto Fosforo Carichi complessivi1 Tipologia 5 (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) civile 417,03 208,52 41,70 6,43 potenziali industriale 280,76 140,38 16,84 2,57 civile 238,20 114,31 32,65 5,32 effettivi industriale 190,49 93,30 15,63 2,36 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Tirino, in termini di COD,

BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi1

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Acciano 0,71 1,53 0,12 0,02 0,01 0,04 0,02 0,00 Barisciano 62,92 135,31 15,70 2,40 0,63 3,38 2,13 0,06 Brittoli 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Bussi sul Tirino 17,23 37,06 3,40 0,55 0,17 0,93 0,46 0,01 Calascio 26,59 57,21 3,71 0,61 0,27 1,43 0,63 0,02 Capestrano 95,86 206,16 28,41 4,23 0,96 5,15 3,86 0,10 Caporciano 5,53 11,89 1,13 0,25 0,06 0,30 0,19 0,01 Carapelle Calvisio 145,86 313,70 35,63 5,60 1,46 7,84 6,06 0,17 Carpineto della Nora 1,93 4,15 0,50 0,09 0,02 0,10 0,11 0,00 Castel del Monte 107,23 230,65 14,97 2,44 1,07 5,77 2,54 0,07 Castelvecchio Calvisio 0,03 0,07 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Castiglione a Casauria 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Collepietro 10,58 22,75 1,83 0,33 0,11 0,57 0,31 0,01 Corvara 0,25 0,53 0,08 0,01 0,00 0,01 0,02 0,00 Fagnano Alto 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Fontecchio 0,04 0,08 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 L'Aquila 3,43 7,37 0,84 0,13 0,03 0,18 0,14 0,00 Navelli 148,40 319,13 42,29 6,10 1,48 7,98 7,19 0,18 Ofena 93,40 200,85 27,10 3,95 0,93 5,02 3,69 0,09 Pescosansonesco 1,02 2,20 0,26 0,04 0,01 0,06 0,06 0,00 Popoli 0,75 1,61 0,19 0,03 0,01 0,04 0,03 0,00 Prata D'Ansidonia 31,57 67,90 9,52 1,54 0,32 1,70 1,29 0,04 San Benedetto in Perillis 1,68 3,61 0,24 0,04 0,02 0,09 0,04 0,00 San Pio delle Camere 75,71 162,82 20,98 2,98 0,76 4,07 2,85 0,07 Santo Stefano di Sessanio 2,16 4,64 0,30 0,05 0,02 0,12 0,05 0,00 Tione degli Abruzzi 0,21 0,45 0,07 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 Villa Santa Lucia degli Abruzzi 20,00 43,01 4,39 0,65 0,20 1,08 0,75 0,02 Carichi zootecnici totali 853,13 1834,81 211,67 32,07 8,53 45,87 32,44 0,87 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Fiume Tirino (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro

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Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Acciano 0,69 0,20 0,14 0,01 Barisciano 22,39 6,42 3,58 0,15 Brittoli 0,02 0,01 0,01 0,00 Bussi sul Tirino 12,66 4,37 2,03 0,10 Calascio 4,98 1,53 1,00 0,05 Capestrano 101,56 26,30 16,25 0,63 Caporciano 32,25 9,16 6,45 0,27 Carapelle Calvisio 8,71 3,11 1,74 0,09 Carpineto della Nora 0,51 0,22 0,13 0,01 Castel del Monte 6,91 2,37 1,38 0,07 Castelvecchio Calvisio 16,28 3,71 3,26 0,11 Castiglione a Casauria 0,03 0,01 0,01 0,00 Collepietro 28,14 7,27 5,63 0,22 Corvara 0,17 0,06 0,04 0,00 Fagnano Alto 0,29 0,08 0,06 0,00 Fontecchio 0,14 0,05 0,03 0,00 L'Aquila 0,81 0,25 0,16 0,01 Navelli 127,45 38,71 25,49 1,16 Ofena 43,32 13,75 6,93 0,33 Pescosansonesco 1,13 0,34 0,28 0,01 Popoli 0,30 0,09 0,05 0,00 Prata D'Ansidonia 70,87 19,65 11,34 0,47 San Benedetto in Perillis 2,93 0,78 0,59 0,02 San Pio delle Camere 67,87 18,80 10,86 0,45 Santo Stefano di Sessanio 5,21 1,50 1,04 0,05 Tione degli Abruzzi 0,08 0,02 0,02 0,00 Villa Santa Lucia degli Abruzzi 9,70 3,11 1,94 0,09 Carichi agricoli totali 565,41 161,89 100,42 4,33 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME TIRINO

7.1 Identificazione Idrometri

Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino.

Denominazione Id. Distanza N° Anni Periodo di Osservazione Ubicazione stazione stazione foce (Km) Misure

Tirino a Bussi Scalo 862 2,4 1937 1 Bussi sul Tirino

Tirino a Madonnina 1070 4 1937 - 1999 27 Bussi sul Tirino

L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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7.1.1 Dati idrometrici

Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno dei 2 idrometri:

 Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.

 Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.

Portata mensile Portata annuale Nome Idrometro Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (m3/s) (m3/s)

Tirino a Bussi Scalo Q media_mensile 17,897 17,996 17,884 18,360 18,100 17,720 17,619 17,697 17,687 17,132 17,113 17,468 Q media_annua 1,31

Tirino a Madonnina Q media_mensile 7,328 7,319 7,294 7,305 7,251 7,210 7,181 7,142 7,223 7,219 7,366 7,348 Q media_annua 0,82

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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono riportate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Tirino, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; non risultano censite comunque utenze con portata derivata inferiore ai 100 l/s.

Portata Media Comune di Corso Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) Nuova Azzurro AQ/D/1388 Capestrano Fiume Tirino Piscicoltura 3820 Derivazione S.p.A. Nuova Azzurro PE/D/106 Bussi sul Tirino Fiume Tirino Piscicoltura 5000 Derivazione S.p.A. PE/D/107 Di Carlo Mariano Bussi sul Tirino Fiume Tirino Pescicoltura 210 Derivazione Bussi PE/D/89 Termoelettrica Bussi sul Tirino Fiume Tirino Industriale 3500 Derivazione S.p.A. Solvay Chimica PE/D/90 Bussi sul Tirino Fiume Tirino Idroelettrico 8000 Derivazione Bussi S.p.A. Solvay Chimica Bussi S.p.A. e Bussi PE/D/91 Bussi sul Tirino Fiume Tirino Industriale 170 Derivazione Termoelettrica S.p.A. Solvay Chimica PE/D/92 Bussi sul Tirino Fiume Tirino Idroelettrico 8500 Derivazione Bussi S.p.A.

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000)

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali

Capestrano

Bussi Officine R1307TI1 !( Pescara

Aterno R1307TI53 !(

Popoli

Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Tirino

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Tirino risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori

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minimi regionali. Il Fiume Tirino subisce una pressione significativa dovuta alle derivazioni per scopi irrigui, idroelettrici e per la pescicoltura. La prima stazione R1307TI1, ubicata a Capestrano, è situata a 5,5 km dalle sorgenti. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, insistenti su questo primo tratto, risultano di inferiori al 5% dei carichi totali gravanti sull’intero bacino. Nella porzione di bacino sotteso al tratto considerato non insistono, in base al censimento effettuato, impianti di depurazione di acque reflue urbane con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e., né agglomerati superiori ai 2000 a.e. e tanto meno scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di qualità della stazione è ritenuto pari a “Buono”. Sono state tuttavia rilevate tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene che il giudizio di qualità possa essere esteso anche a monte della stazione. Il tratto compreso tra la prima stazione e la seconda stazione (R1307TI53) ricade nei comuni di Capestrano e Bussi. I carichi stimati di varia origine che insistono su questo tratto sono di gran lunga superiori a quelli che insistono sul primo e sull’ultimo tratto (dalla stazione R1307TI53 alla confluenza con il Pescara). Nella porzione di bacino sotteso al tratto considerato, insiste, in base al censimento effettuato, un solo impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Nella porzione di bacino investigata non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e., né scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo i cui reflui recapitano nel tratto in esame. Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di qualità della stazione è ritenuto pari a “Sufficiente”. Sono state inoltre rilevate tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene che tale giudizio non sia pienamente rappresentativo dello stato di qualità a monte della stazione, vista la bassa pressione antropica che caratterizza tale tratto. Pertanto, a scopo cautelativo, si ritiene di estendere il giudizio “Sufficiente” a monte della stazione, fino a metà della distanza che separa la prima stazione dall’ultima. A monte del suddetto punto, e fino alla stazione R1307TI1, si ritiene possa essere attribuito un giudizio ambientale pari a “Buono”. Il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” va, invece, sicuramente esteso all’ultimo tratto di fiume, nel quale insistono i carichi generati dall’agglomerato di Bussi, superiore ai 2000 a.e.. In base al censimento effettuato, sull’ultimo tratto prima della confluenza insistono anche 3 industrie di prodotti chimici che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo.

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SEZ. 05: SOTTOBACINO DEL TORRENTE NORA

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Torrente Nora R1307NO 137,66

La delimitazione del sottobacino idrografico del Torrente Nora è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia Pescara 13 163,63 99,99

L’Aquila 2 0,01 0,01

Chieti 1 0,00 0,00

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza Brittoli PE 4,40 2 Capestrano AQ 0,0003 1 Carpineto della Nora PE 21,08 2 Catignano PE 13,29 2 Cepagatti PE 5,90 2 Chieti CH 0,0001 4 Civitaquana PE 14,62 2 Civitella Casanova PE 21,91 2 Loreto Aprutino PE 8,99 2 Montebello di Bertona PE 0,04 2 Nocciano PE 7,28 2 Pianella PE 10,84 2 Rosciano PE 9,75 2 Vicoli PE 9,29 2 Villa Celiera PE 10,24 2 Villa Santa Lucia degli Abruzzi AQ 0,01 1

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Estensione Estensione Quota latitudinale* longitudinale* Area Perimetro (m s.l.m.) Nome (m) (m) (Km2) (Km) min med max N min N max E min E max

Torrente 137,66 78 24 493 1786 4684420 4694843 2421820 2447940 Nora 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R 1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Nora.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale

Il Torrente Nora costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.

Corso Codice Recapito Superficie d’acqua Autorità di corso Elementi di interesse ambientale del corso bacino d’interesse bacino d’acqua d’Acqua (km2) ambientale

S.I.C.: “Valle D’Angri e Vallone Autorità dei d’Angora”, “Val Voltino”; Fiume Torrente Nora R1307NO 138 Bacini Regionali P.N.: Gran Sasso-Monti della Laga; Pescara Abruzzesi P.T.A. di Vicoli;

I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti laghi, naturali o artificiali, significativi.

1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm Monti del Gran Sasso GS-S(a) csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana del Pescara PE gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.

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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Torrente Nora sono stati identificati i seguenti corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Torrente Nora ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci è avvenuta mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.

Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Localizzazione Corso d’acqua Data di designazione Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Ponte della strada Vicoli-Civitella Ponte della strada Catignano- 04/09/1996 Casanova Penne Torrente Nora Tratto a valle 26/11/2001

L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.

SCHEDA_MONOGRAFICA 125 ATERNO-PESCARA

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Torrente Nora è costituita dall’associazione arenacea ed arenaceo-pelitica del Messiniano, sovrascorsa da Ovest verso Est sui depositi marnosi del Miocene inferiore-Miocene superiore p.p.. Una serie di sovrascorrimenti, sempre con vergenza Ovest-Est, mette a contatto dapprima questi depositi clastici con i sedimenti dell’alternanza pelitico-arenacea del Miocene superiore-Pliocene inferiore, poi questi ultimi con le marne emipelagiche del Pliocene inferiore, che ricoprono l’associazione di sedimenti clastici del Messiniano. Tali litologie si ritrovano anche nella parte media del sottobacino, di nuovo sovrascorsa su depositi torbiditici arenacea-argillosi sempre della stessa epoca. Un ulteriore sovrascorrimento, sempre con la medesima vergenza, pone a contatto tali depositi con le argille marnose grigio-azzurre del Pliocene medio-superiore. La parte restante dell’area esaminata è caratterizzata dai depositi di argille grigio-azzurre di piattaforma con sottili orizzonti sabbioso- conglomeratici del Pliocene superiore. Questi, in parte, vengono mascherati dai depositi alluvionali terrazzati di epoca compresa tra il Pleistocene e l’Olocene. Per concludere, in tutta l’area presa in esame si notano depositi alluvionali e deltizi attuali.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Torrente Nora sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Lungo il Torrente Nora è possibile osservare il Picchio verde, il Picchio rosso maggiore, molte specie di Cince e la Poiana. Tra i mammiferi più attivi ci sono il Tasso e la Volpe. Tra le specie faunistiche più importanti, che caratterizzano il bacino idrografico, troviamo:

 Uccelli: Ixobrychus minutus, Alcedo atthis, Calandrella brachydactyla, Buteo buteo, Parus montanus, Parus cristatus, Parus ater, Parus major, Parus caeruleus, Parus palustris, Picoides major, Picus viridis;  Mammiferi: Meles meles, Vulpes vulpes;  Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex;  Pesci: Salmo macrostigma, Rutilus rubilio, Barbus plebejus, Lampetra planeri, Butomus umbellatus, Carex acutiformis, Carex elata, Carex riparia, Myosotis scorpioides, Myriophyllum spicatum, Utricularia vulgaris;  Invertebrati: Osmoderma eremita, Coenagrion mercuriale, Allogamus ausoniae, Apion frumentarium, Bagous lutulentus, Cordulegaster boltoni, Halesus appenninus, Hypera contaminata, Lucanus tetraodon, Meira straneoi, Neoplinthus tigratus, Ptilophorus dufouri, Raymondionymus marqueti, Saga pedo, Thamiocolus kraatzi.

L’ambito vegetazionale del Torrente Nora presenta un’ampia varietà di habitat, indice di complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità, sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico. Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine; percorsi substeppici di graminacee;  torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;  foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a Quercus pubescens, Quercus cerris, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Quercus ilex; Salix alba e Populus alba.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Ajuga tenorii, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale,Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea

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barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies Alba Miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, Serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel sottobacino del Torrente Nora sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Sezione Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità Basso Corso Piana del Pescara Pericolosità bassa

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Torrente Nora.

Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 22,78 16,55 Parco P.T.A. di Vicoli - - S.I.C. Valle d'Angri e Vallone d'Angora 0,20 0,14 S.I.C. Val Voltigno 4,60 3,34

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono state individuate aree di particolare valenza geologico-paesaggistica.

SCHEDA_MONOGRAFICA 130 ATERNO-PESCARA

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 3065,34 22,27 Aree cespugliate 506,10 3,68 Colture cerealicole e vivai 5028,94 36,53 Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 1,95 0,01 Frutteti, vigneti, uliveti 3746,50 27,22 Prato-pascolo 741,52 5,39 Zone aperte a vegetazione rada o assente 199,06 1,45 Zone estrattive, discariche e cantieri 28,28 0,21 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 68,40 0,50 Zone urbanizzate 380,21 2,76 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Torrente Nora sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE NORA

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo ubicate all’interno del sottobacino del Torrente Nora.

Stazioni di monitoraggio sul Torrente Nora Distanza dalla Codice stazione Comune Denominazione sorgente (Km) Carpineto della Carpineto della Nora, stradina 50 m a monte della R1307NO64 2,7 Nora chiesa, sponda sx Cepagatti, loc. Vallemare, 100 m a monte del ponte R1307NO68 Cepagatti 29,7 di Villanova

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Torrente Nora sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1

Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: III anno: 2000-2002 2004 2004-2005 2006 Carpineto della R1307NO64 Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2 Nora R1307NO68 Cepagatti Classe 2 Classe 3 Classe 3 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

SCHEDA_MONOGRAFICA 132 ATERNO-PESCARA

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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 Carpineto della R1307NO64 buono buono buono buono Nora R1307NO68 Cepagatti buono sufficiente sufficiente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Torrente Nora, non sono state ravvisate particolari criticità nelle stazioni esaminate: la qualità ambientale è “Buona” o “Sufficiente” in tutti gli anni di monitoraggio.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307NO64 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 28 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,03 1 80 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 2023 3 20 SOMMA 400 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE I

Nella stazione R1307NO64 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

Stazione R1307NO68 Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 2,5 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,20 3 20 Azoto nitrico mg/l 4,5 3 20 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20

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Stazione R1307NO68 Escherichia coli UFC/100 ml 15500 4 10 SOMMA 170 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307NO68 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 (Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Torrente Nora, in due momenti, nel 1996-1998 e nel 2000-2001.

Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 2000-2001 Corso Data di d’acqua Inizio tratto Fine tratto designazione Classificazione ai sensi Classificazione ai sensi considerato considerato del D.Lgs. 130/92 del D.Lgs. 152/99

ponte della ponte della strada Vicoli- strada 04/09/1996 non conformi n.r. Civitella Catignano- Torrente Casanova Penne Nora tratto a valle 26/11/2001 n.r non conformi

n.r.: non rilevato

Il monitoraggio effettuato lungo il Torrente Nora nel 1996-1998 e 2000-2001 ha evidenziato la non conformità delle acque alla vita dei pesci in quanto i valori del parametro solidi sospesi superano quelli stabiliti dal D.Lgs. 152/99 per le acque ciprinicole.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei

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corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Torrente Nora.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti13

L’agglomerato Cepagatti–Pianella recapita in parte i propri carichi, attraverso il depuratore Ventignano, nel sottobacino del Torrente Nora. L’analisi dei dati di questo agglomerato è riportata in questa scheda monografica nella sezione relativa all’Aterno-Pescara, essendo la maggiore quota dei carichi sversata direttamente nel Fiume Pescara.

6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia Sottobacino (t/anno) (t/anno) carichi N - P - P - BOD COD BOD COD N - Azoto 5 Azoto Fosforo 5 Fosforo Civile 326,66 163,33 32,67 5,04 225,66 110,70 28,43 4,42 Nora Industriale 245,20 122,60 8,33 0,38 150,06 72,56 6,45 0,32

Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Torrente Nora. Si riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle

13 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).

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Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Nora, in termini di

COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue (tabella a seguire), secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi1

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Brittoli 12,63 27,15 3,38 0,52 0,13 0,68 0,72 0,02 Capestrano 0 0 0 0 0 0 0 0 Carpineto della Nora 107,3 230,78 27,59 4,78 1,07 5,77 5,86 0,18 Civitaquana 110,07 236,74 33,01 6,04 1,1 5,92 4,49 0,14 Civitella Casanova 106,7 229,5 29,8 4,74 1,07 5,74 6,33 0,18 Loreto Aprutino 224,83 484,08 36,66 10,46 2,25 12,1 4,99 0,25 Montebello di Bertona 0,77 1,67 0,14 0,03 0,01 0,04 0,03 0 Nocciano 41,75 89,77 11,6 1,67 0,41 2,25 1,58 0,04 Pianella 88,83 191,07 24,58 4,48 0,88 4,77 5,22 0,17 Vicoli 108,87 234,18 22,65 3,62 1,09 5,85 3,08 0,09 Villa Celiera 33,98 73,1 8,39 1,43 0,34 1,83 1,78 0,05 Villa Santa Lucia degli 0,01 0,02 0 0 0 0 0 0 Abruzzi Catignano 6,55 14,08 1,7 0,28 0,07 0,35 0,36 0,01 Cepagatti 107,96 232,37 21,82 5,36 1,08 5,81 2,37 0,1 Chieti 0 0 0 0 0 0 0 0 Rosciano 115,02 247,49 28,5 5,75 1,15 6,19 3,88 0,14 Carichi zootecnici 1136,09 2444,32 268,23 52,19 11,36 61,11 44,6 1,49 totali 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Torrente Nora (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo. Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Brittoli 8,3 2,77 2,08 0,1 Capestrano 0 0 0 0 Carpineto della Nora 28,46 12,39 7,11 0,46 Catignano 92,74 26,64 23,18 0,99 Civitaquana 93,21 26,23 14,91 0,63 Civitella Casanova 104,25 29,48 26,06 1,11 Loreto Aprutino 74,11 20,5 11,86 0,49 Montebello di Bertona 0,14 0,05 0,04 0 Nocciano 64,4 16,89 10,3 0,4 Pianella 95,18 26,25 23,8 0,99 Vicoli 46,63 14,62 7,46 0,35 Villa Celiera 19,03 7,18 4,76 0,27

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Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Villa Santa Lucia degli Abruzzi 0,01 0 0 0 Cepagatti 45,39 11,15 5,81 0,21 Chieti 0 0 0 0 Rosciano 67,1 18,53 10,74 0,44 Carichi agricolii totali 738,95 212,69 148,11 6,47 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE NORA

7.1 Identificazione Idrometri

Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Torrente Nora.

Denominazione Id. Distanza N° Anni Periodo di Osservazione Ubicazione stazione stazione foce (Km) Misure

Nora a Cepagatti 866 7,5 1937 - 1938 2 Cepagatti

L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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7.1.1 Dati Idrometrici

Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno idrometro:

 Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.

 Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.

Portata mensile Portata annuale Nome Idrometro Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (m3/s) (m3/s)

Nora a Cepagatti Q media_mensile 1,933 4,391 1,667 1,956 1,685 0,508 0,379 0,395 0,173 0,450 1,387 3,292 Q media_annua 1,518

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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono indicate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti nel sottobacino idrografico del Torrente Nora al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; Non risultano, nel sottobacino considerato, utenze la cui portata derivata sia superiore ai 100 l/s.

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

Pescara

Fiume Pescara Cepagatti

R1307NO64 !( R1307NO68 !(

Fara

Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000)

:Stato Ambientale Elevato : :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente

:Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali

Figura 8.1: Stato Ambientale del Torrente Nora

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,

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Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Torrente Nora risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media regionale, ad eccezione dell’Azoto di origine zootecnica, i cui valori sono prossimi alla media regionale. La stazione R1307NO64, ubicata nel comune di Carpineto, è posta a meno di 3 km dalla sorgente. I carichi totali di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 20% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. Nel tratto posto a monte della stazione risultano censite solo 2 fosse imhoff per la depurazione delle acque reflue urbane. Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame, né scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a monte della stazione verte in condizioni di elevata naturalità, che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene di poter estendere tale giudizio anche a monte della stazione, fino alla sorgente. Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307NO68) ricade tra i comuni di Carpineto e Cepagatti. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente e rappresentano circa l’80% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. L’agglomerato di Cepagatti è l’unico superiore ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano, in parte, nel tratto investigato. Nella porzione di bacino sotteso al tratto considerato scarica solo 1 (l’impianto di depurazione Ventignano) dei 5 depuratori a servizio di tale agglomerato. Sono stati, inoltre, censiti circa 98 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte dei quali costituiti da fosse imhoff. Non sono state censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto in esame. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato da entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori), che descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. A scopo cautelativo, e vista l’incidenza sul tratto delle numerose fosse imhoff, si ritiene di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” anche a monte, fino alla stazione R1307NO64. Si ritiene, inoltre, che lo stato ambientale “Sufficiente” possa essere esteso fino alla confluenza del Nora con il Fiume Pescara.

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SEZ. 06: SOTTOBACINO DEL FIUME ORTA

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Fiume Orta R1307OR 163,56

La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Orta è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia L’Aquila 4 3,09 1,89

Fiume Orta Pescara 8 160,34 98,03

Chieti 2 0,13 0,08

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza Abbateggio PE 1,63 2 Bolognano PE 8,09 2 Caramanico Terme PE 74,97 2 Fara San Martino CH 0,07 4 Pacentro AQ 2,85 1 Pennapiedimonte CH 0,06 4 Pratola Peligna AQ 0,09 1 Roccacasale AQ 0,02 1 Salle PE 21,48 2 San Valentino In Abruzzo Citeriore PE 11,39 2 Sant'Eufemia a Maiella PE 39,90 2 Scafa PE 0,44 2 Sulmona AQ 0,13 1 Tocco Da Casauria PE 2,44 2

SCHEDA_MONOGRAFICA 144 ATERNO-PESCARA

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Estensione Estensione Quota latitudinale* longitudinale* (m s.l.m.) Area Perimetro (m) (m) Nome (Km2) (Km) E E N N min min min max max max med

Fiume 163,57 71 128 1070 2777 4657673 4679078 2429483 2446958 Orta 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

A seguire vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali, presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Orta.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale

Il Fiume Orta costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.

Corso Codice Recapito Superficie d’acqua Autorità di corso Elementi di interesse ambientale del corso bacino d’interesse bacino d’acqua d’Acqua (km2) ambientale

S.I.C.: “Addiaccio della Chiesa - Valle Cupa”, “Valle dell’Orfento e Valle dell’Orta”; Autorità dei Fiume Fiume Orta R1307OR R.N.O.: “dell’Orfento I e II”, “Piana 164 Bacini Regionali Pescara Grande della Majella”, “Lama Bianca Abruzzesi di S.Eufemia a Majella”; M. Le Macchie

I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti laghi, naturali o artificiali, significativi .

1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Colle della Civita ML(a) cs Monte della Maiella ML cs Monte Acquaviva ML(b) cs Monte Rotondo MR(a)1 csm Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: cs: calcari e calcari selciferi. csm: calcari, calcari con selce, marne.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana del Pescara PE gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.

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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Orta sono stati identificati i seguenti corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume Orta ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci è avvenuta mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.

Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Localizzazione Corso d’acqua Data di designazione Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Ponte della strada che da Passo S. Ponte prima di entrare a S. 04/09/1996 Leonardo va verso S:Eufemia Vittorino Fiume Orta Tratto a valle 26/11/2001

L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Orta è costituita dalla successione calcarea e calcareo-dolomitica in facies di piattaforma del Lias medio-Miocene inferiore, il cui tetto è ricoperto, in trasgressione, dall’alternanza pelitico-arenacea del Messiniano (Miocene superiore)- Pliocene inferiore. Questa, in parte, è sovrascorsa, da Ovest verso Est, sui sedimenti bituminosi del Miocene superiore. Nella zona ubicata più ad Est, al di sopra delle rocce carbonatiche, si trovano quelle della successione calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del Lias medio-Oligocene. In tutta questa area si ritrovano detriti di falda del Quaternario. Il resto del sottobacino imbrifero è caratterizzato da alternanze di marne bituminose nerastre appartenenti alla Formazione Gessoso-Solfifera del Messiniano, ricoperte in parte dai depositi alluvionali attuali.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Orta sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Il Fiume Orta scorre all’interno dell’area SIC “Valle dell’Ofento e Valle dell’Orta”, che presenta una eccellente qualità ambientale. La presenza di popolazioni di specie di mammiferi, uccelli, anfibi e rettili testimonia la diversificazione delle unità ecosistematiche e la complessità del sito. Oltre al valore naturalistico scientifico, l’alto pregio intrinseco del sito è determinato dal valore culturale ed estetico. Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano il sottobacino idrografico troviamo:

 Uccelli: Emberiza hortulana, Caprimulgus europaeus, Falco peregrinus, Falco biarmicus, Pullula arborea, Lanius collirio, Anthus campestris Apus melba, Petronia petronia;  Mammiferi: Lutra lutra, Canis lupus, Ursus arctos, Rupicapra ornata, Rhinolophus ferrum-equinum, Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii, Miniopterus schreibersi, Hystrix cristata;  Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata Triturus carnifex;  Pesci: Rutilus rubilio, Barbus plebejus, Artemisia eriantha, Asphodeline liburnica, Asphodelus aestivus Biarum tenuifolium, Brenthis Daphne.

L’ambito vegetazionale del Fiume Orta presenta un’ampia varietà di habitat, indice di complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare e endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell’Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico. Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari, tra i principali ricordiamo:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine; percorsi substeppici di graminacee;  torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;  habitat rocciosi e grotte: ghiaioni calcarei e scisto calcarei montani e alpini; ghiaioni del mediterraneo occidentale e termofili; pareti rocciose con vegetazione casmofitica;  foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula,

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Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, Eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, Fraxinus oxycarpa, Valium palustre, Genziana lutea, Geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon, Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies alba miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel bacino del Fiume Orta sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità

Piana del Pescara Pericolosità bassa

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Fiume Orta.

Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco Parco Nazionale della Majella 145,40 88,89 Riserva R.N.O. Lama Bianca di S. Filomena a Maiella - - Orientata Riserva R.N.O. dell'Ofento I e II - - Orientata Riserva R.N.O. Piana Grande della Maiella - - Orientata S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 20,08 12,27 S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 4,33 2,65 S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 16,39 10,02 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 3,60 2,20 S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 7,92 4,84 S.I.C. Valle dell'Orfento e Valle dell'Orta 35,90 21,95 S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 0,75 0,46

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel bacino idrografico principale del Fiume Orta è stata individuata la seguente area di particolare valenza ecosistemica:

Aree di particolare valenza ecosistemica Oasi del Lago Alanno-Piano d’Orta

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Orta sono presenti le aree di particolare valenza geologico-paesagistica elencate nella tabella a seguire.

Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Fondo Femmina Morta (AQ) Caramanico (Valle dell’Orta, PE)

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 6400,91 39,13 Aree cespugliate 2023,91 12,37 Arre archeologiche 1638,34 10,02 Colture cerealicole e vivai 6,21 0,04 Corsi d'acqua, canali e idrovie, bacini d'acqua 202,79 1,24 Frutteti, vigneti, uliveti 4756,51 29,08 Prato-pascolo 1110,80 6,79 Spiagge, dune, sabbie 43,06 0,26 Zone aperte a vegetazione rada o assente 22,23 0,14 Zone estrattive, discariche e cantieri 152,06 0,93 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 6400,91 39,13 Zone urbanizzate 2023,91 12,37 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Orta sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME ORTA

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 3 stazioni di prelievo ubicate all’interno del sottobacino del Fiume Orta.

Stazioni di monitoraggio sul Fiume Orta Distanza dalla Codice stazione Comune Denominazione sorgente (Km) Roccacaramanico, 20 m a monte del ponticello, R1307OR55 S.Eufemia 2,7 sponda sx Caramanico Terme, stradina a valle dell’ex convento, R1307OR57 Caramanico Terme 11,3 100 m dopo il ponticello Piano d’Orta, 50 m a valle del ponte sulla S.S. 5, R1307OR60 Bolognano 26,7 sponda sx

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Orta sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307OR55 S.Eufemia Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2 Caramanico R1307OR57 Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 3 Terme R1307OR60 Bolognano Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

SCHEDA_MONOGRAFICA 154 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Orta

Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307OR55 S.Eufemia buono buono buono buono Caramanico R1307OR57 buono buono buono sufficiente Terme R1307OR60 Bolognano buono buono buono buono 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Il monitoraggio del Fiume Orta mostra una qualità ecologica ed ambientale “Buona” per tutto il periodo monitorato, ad eccezione della stazione R1307OR57 che è caratterizzata da un SECA “Sufficiente” nel III anno di monitoraggio a regime.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307OR55

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,5 1 80 C.O.D. O2 mg/l 4 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,02 1 80 Azoto nitrico mg/l 0,2 1 80 Fosforo totale mg/l 0,10 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 14 1 80 SOMMA 460 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307OR55 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

SCHEDA_MONOGRAFICA 155 ATERNO-PESCARA

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Stazione R1307OR57

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 24 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,05 2 40 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,24 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 1400 3 20 SOMMA 300 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307OR57 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

Stazione R1307OR60

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 23 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,09 2 40 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 6500 4 10 SOMMA 290 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307OR60 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99

SCHEDA_MONOGRAFICA 156 ATERNO-PESCARA

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(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Orta, in tre momenti, nel 1996-1998, nel 2000-2001 e nel 2004-2005.

Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 2000-2001 2004-2005 Corso Data di Classificazione d’acqua Inizio tratto Fine tratto designazione Classificazione ai sensi del D.Lgs. ai sensi del considerato considerato 152/99 D.Lgs. 130/92 Ponte della strada che da Ponte prima di acque acque Passo S. entrare a S. 04/09/1996 n.r. salmonicole salmonicole Fiume Leonardo va Vittorino verso S:Eufemia Orta tratto a valle 26/11/2001 n.r non conforme n.r.

n.r.: non rilevato

 Nel tratto considerato, i monitoraggi effettuati nel 1996-1998 e nel 2004-2005, hanno evidenziato la conformità di tutti i parametri alla vita dei pesci salmonidi e ciprinidi.  Nel monitoraggio 2000-2001, eseguito sul tratto a valle del Fiume Orta, si sono riscontrati valori superiori a quelli stabiliti per le acque ciprinicole relativamente al parametro solidi sospesi.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Orta.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti.14

In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani recapitano nel bacino del Fiume Orta, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02). La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati, la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir. 91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.

14 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).

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Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero: dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02, al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea. Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino dell’Orta, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.

Codice Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.) agglomerato

6076 Caramanico Terme Caramanico Terme 3500

6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti.15

I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino idrografico principale del Fiume Orta sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore. Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.

Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore

-Secondario F.Orfento- Caramanico Terme Caramanico Capoluogo -Più 4000 avanzatoD Affluente Fiume Orta

A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;

G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.

6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

15 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007)

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- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia (t/anno) (t/anno) Sottobacino carichi N - P - N - COD BOD COD BOD P - Fosforo 5 Azoto Fosforo 5 Azoto Civile 108,45 54,22 10,84 1,67 58,23 27,61 7,68 1,35 Orta Industriale 62,53 31,27 0,62 0,10 47,28 23,39 0,51 0,09

Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Orta. Si ricorda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Orta, in termini di COD,

BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

SCHEDA_MONOGRAFICA 159 ATERNO-PESCARA

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Carichi potenziali1 Carichi effettivi2

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Abbateggio 4,33 9,31 1,12 0,17 0,04 0,23 0,19 0,01 Bolognano 87,93 189,37 12,09 3,81 0,88 4,73 2,57 0,14 Caramanico 13,01 27,99 4,18 0,58 0,13 0,70 0,71 0,02 Terme Fara San Martino 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pacentro 1,12 2,41 0,17 0,03 0,01 0,06 0,03 0,00 Pennapiedimonte 0,09 0,20 0,02 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 0,08 0,18 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Roccacasale 0,02 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Salle 23,13 49,74 5,72 0,86 0,23 1,24 1,22 0,03 San Valentino 36,25 77,97 10,23 1,70 0,36 1,95 1,74 0,05 Sant'Eufemia a 63,21 135,95 11,98 1,82 0,63 3,40 2,55 0,07 Maiella Scafa 1,08 2,33 0,33 0,05 0,01 0,06 0,05 0,00 Sulmona 0,20 0,44 0,06 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 Tocco a Casauria 4,22 9,07 1,18 0,19 0,04 0,23 0,16 0,00 Carichi zootecnici 234,71 505,05 47,10 9,22 2,35 12,63 9,22 0,32 totali 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Fiume Orta (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Abbateggio 1,80 0,63 0,36 0,02 Bolognano 34,62 8,18 8,66 0,31 Caramanico Terme 24,76 10,66 4,95 0,32 Fara San Martino 0,02 0,01 0,01 0,00 Pacentro 0,40 0,13 0,08 0,00 Pennapiedimonte 0,02 0,01 0,00 0,00 Pratola Peligna 0,44 0,10 0,07 0,00 Roccacasale 0,02 0,01 0,00 0,00 Salle 6,39 2,48 1,60 0,09 San Valentino 25,57 8,89 5,11 0,27 Sant'Eufemia a Maiella 0,86 0,53 0,21 0,02 Scafa 1,17 0,34 0,19 0,01 Sulmona 0,26 0,07 0,04 0,00 Tocco a Casauria 5,91 1,90 0,95 0,05 Carichi agricoli totali 102,23 33,93 22,23 1,09 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME ORTA

7.1 Identificazione Idrometri

Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Orta.

Denominazione Id. Distanza N° Anni Periodo di Osservazione Ubicazione stazione stazione foce (Km) Misure

Orta a Bolognano 863 7 1927 - 1942 14 Bolognano

L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

SCHEDA_MONOGRAFICA 161 ATERNO-PESCARA

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7.1.1 Dati idrometrici

Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascun idrometro:

 Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.

 Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.

Portata mensile Portata annuale Nome Idrometro Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (m3/s) (m3/s) Q Orta a Bolognano Q media_mensile 4,699 6,349 5,843 5,986 3,704 2,843 0,956 0,624 0,883 2,436 3,631 4,673 3,552 media_annua

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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono decscritte nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Orta, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera lo 0,2% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.

Portata Comune di Corso Media annua Pratica Ente Gestore Utilizzo Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) Società Elettrica Musellarese di PE/D/117 Bolognano Fiume Orta Idroelettrico 500 Derivazione Emilio Sarra & C. S.n.c. S.I.A. Società Caramanico PE/D/37 Idroelettrica Fiume Orta Idroelettrico 640 Derivazione Terme Aretina S.r.l. ENEL Produzione PE/D/44 Bolognano Fiume Orta Idroelettrico 41200 Derivazione S.P.A.

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

Pescara

R1307OR60 !( Scafa Torre de' Passeri

!( R1307OR57 Caramanico Terme

Sant'Eufenia a Maiella

Stato Ambientale del Fiume Orta (1:200000) !(R1307OR55

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali

Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Orta

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Orta risulta soggetto a carichi effettivi

SCHEDA_MONOGRAFICA 164 ATERNO-PESCARA

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per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media regionale. La stazione R1307OR55, ubicata nel comune di Santa Eufemia, è posta a meno di 3 km dalla sorgente. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 3% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino, mentre il Fosforo e l’Azoto di origine zootecnica corrispondono a circa il 35%. Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame, né impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) e tanto meno scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a monte della stazione verte in condizioni di naturalità, che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene di poter estendere tale giudizio anche a monte della stazione R1307OR55, fino alle sorgenti. Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307OR57) ricade prevalentemente nel comune di Caramanico Terme. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano diminuiti rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente; rimangono invariati quelli di origine agricola. Non sono stati censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e., i cui reflui recapitano nel tratto in esame. Sono stati, invece, censiti 5 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), tutti costituiti da fosse imhoff, ma non sono stati rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato dall’indice IBE (Indice Biotico Esteso), che descrive un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Sono state inoltre rilevate tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. A scopo cautelativo, si ritiene di poter estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a monte della stazione fino alla stazione precedente, la R130OR55. Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307OR60) ricade tra i comuni di Caramanico e Bolognano. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto al tratto precedentemente indagato, mentre rimangono invariati i carichi di origine zootecnica. Nel tratto considerato affluiscono anche i carichi del Fiume Orfento (per l’ubicazione della stazione di monitoraggio R1307OF3 si rimanda alla cartografia allegata alla scheda), dove recapita il depuratore a servizio dell’agglomerato di Caramanico Terme, superiore ai 2000 a.e.. L’Orfento, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con l’Orta, è caratterizzato da una qualità ambientale “Buona”. Sono stati, inoltre, attualmente censiti 26 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), tutti costituiti da fosse imhoff. Non sono stati rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un recupero dell’ecosistema rispetto alla condizione riscontrata nella stazione precedente: lo stato ambientale risultante è pari a “Buono”. Sono state tuttavia rilevate tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti,

SCHEDA_MONOGRAFICA 165 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Orta

sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene di poter estendere il giudizio di “Buono” stato ambientale anche a monte, fino alla stazione R1307OR57, e a valle, nel breve tratto che separa l’Orta dall’Aterno.

SCHEDA_MONOGRAFICA 166 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Sagittario

SEZ. 07: SOTTOBACINO DEL FIUME SAGITTARIO

SCHEDA_MONOGRAFICA 167 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Sagittario

1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Fiume Sagittario R1307SA 612,90

La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia L’Aquila 23 611,74 99,8

Fiume Sagittario Pescara 4 0,48 0,1

Chieti 1 0,69 0,1

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino Comune Provincia ATO di appartenenza (Km2) Anversa degli Abruzzi AQ 32,14 1 Bisegna AQ 0,18 1 Bugnara AQ 25,02 1 Campo di Giove AQ 28,55 1 Cansano AQ 37,46 1 Caramanico Terme PE 0,16 2 Castel di Ieri AQ 0,01 1 Cocullo AQ 18,19 1 Corfinio AQ 7,60 1 Goriano Sicoli AQ 0,15 1 Introdacqua AQ 36,96 1 Ortona Dei Marsi AQ 2,65 1 Pacentro AQ 65,38 1 Palena CH 0,69 4 Pescasseroli AQ 0,00 1 Pescocostanzo AQ 4,35 1 Pettorano Sul Gizio AQ 62,61 1 Popoli PE 0,19 2 Pratola Peligna AQ 28,51 1 Prezza AQ 21,50 1 Raiano AQ 17,31 1 Rocca Pia AQ 18,83 1 Roccacasale AQ 13,37 1 Salle PE 0,07 2

SCHEDA_MONOGRAFICA 168 ATERNO-PESCARA

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Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino Comune Provincia ATO di appartenenza (Km2) Sant’Eufemia a Maiella PE 0,06 2 Scanno AQ 100,41 1 Sulmona AQ 57,51 1 Villalago AQ 33,04 1

SCHEDA_MONOGRAFICA 169 ATERNO-PESCARA

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Estensione latitudinale Estensione longitudinale Area Perimetro (m) (m) Nome (Km2) (Km) E E N N min min max max

Fiume Sagittario 612,90 149,45 4630260 4667461 2416837 2445213

1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi

Il Fiume Sagittario costituisce un corso d’acqua significativo.

I corsi d’acqua superficiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

A seguire vengono descritti i laghi significativi individuati nell’ambito del bacino in esame.

1.3.1.2.1 Laghi significativi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è presente il Lago di Scanno, che costituisce l’unico lago naturale significativo presente nel territorio regionale, caratterizzato da uno specchio liquido pari a 0,8 km2.

SCHEDA_MONOGRAFICA 170 ATERNO-PESCARA

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1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente

Monte Genzana - Monte Greco G-G csm Monte Genzana s.l. G-G(a) csm

Monte Marsicano s.l. MS(a) c Monte Marsicano MS c Monte Godi s.l. MS(b) c Monti del Gran Sasso - Monte Sirente GS-S csm Monte Sirente GS-S(b) csm

Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm

Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi. c: calcari.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana di Sulmona SU gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono presenti i corpi idrici sotterranei di interesse elencati nella seguente tabella.

SCHEDA_MONOGRAFICA 171 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Sagittario

Corpi idrici sotterranei di interesse in successioni fluvio-lacustri Corso d’acqua Denominazione Sigla Litologia prevalente

Fiume Sagittario Piana di Gagliano-Aterno GA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono stati identificati i seguenti corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta mediante la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.

Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Localizzazione Corso d’acqua Data di designazione Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Ponte della strada che dalla S.S. Ponte della S.P. Pratola Peligna- 17 porta al casello 04/09/1996 Sulmona dell’autostrada Pescara-Roma Fiume Sagittario Alla fine della strada sbarrata che Ponte sul lago vicino all’eremo scende al fiume dopo la prima casa del 04/09/1996 di San Domenico paese

L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.

SCHEDA_MONOGRAFICA 172 ATERNO-PESCARA

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è caratterizzata dalla successione calcareo-clastica in facies di piattaforma carbonatica del Lias medio-Cretaceo superiore, che un sovrascorrimento di vergenza Ovest-Est mette a contatto con l’alternanza pelitico-arenacea del Messiniano-Pliocene inferiore. Un altro contatto tettonico di questo tipo, ma con vergenza opposta, coinvolge tali sedimenti con quelli della successione calcarea e calcareo-dolomitica in facies di piattaforma del Lias medio-Miocene inferiore. Il tetto di questi ultimi è ricoperto dalla successione calcareo-silico-marnosa in facies di bacino prossimale del Lias medio-Oligocene, che, nell’area più ad Est, è sostituita da quella calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino prossimale sempre della stessa epoca. Il resto del sottobacino è quasi totalmente caratterizzato da depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del Pliocene-Pleistocene; solo nella zona posta più ad Est, una faglia di tipo inverso pone a contatto tali sedimenti con quelli della successione calcarea e calcareo-dolomitica, in facies di piattaforma carbonatica, del Lias medio. Inoltre, c'è da aggiungere la presenza dei detriti di falda e coperture detritico-colluviali del Pleistocene medio superiore-Olocene. Nell’area posta più ad Ovest si notano i sedimenti della successione calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del Lias medio-Oligocene, ricoperti, in trasgressione, da quelli pelitico-arenacei del Miocene superiore-Pliocene inferiore. Sempre in questa zona un sovrascorrimento, di vergenza Ovest-Est, mette a contatto, almeno in parte, un lembo della associazione pelitica e pelitico arenacea del Messiniano (Miocene superiore) con i depositi continentali prima menzionati. Al di sopra di questi si trovano le alluvioni recenti del corso d’acqua analizzato.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Sagittario sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

SCHEDA_MONOGRAFICA 173 ATERNO-PESCARA

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Tra le specie faunistiche più importanti, che caratterizzano il sottobacino idrografico del Fiume Sagittario, troviamo:  Uccelli: Aquila chrysaetos, Falco peregrinus, Alectoris graeca saxatilis, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Pernis apivorus, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Lullula arborea, Anthus campestris,Dendrocopos leucotos, Ficedula albicollis, Lanius collurio, Monticola saxatilis, Tichodroma muraria, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus;  Mammiferi: Canus lupus, Ursus arctos;  Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata;  Pesci:Salmo macrostigma;  Invertebrati: Brenthis hecate, Acallorneuma reitteri, Alaocyba marcuzzii, Amara samnitica, Asiorestia peirolerii melanotho, Austropotamobius pallipes, Bagous biimpressus, Carabus alysidotus, Carabus cavernosus variolatus, Ceutorhynchus osellai, Coenagrion mercuriale, Coenonympha tullia, Cryptocephalus paganensis, Elytrodon italicus, Halesus appenninus, Hesperocorixa parallela, Hipparchia semele appenninigera, Licinus italicus, Liparus interruptus, Melanargia arge, Mesagroicus occipitalis, Nanophyes nigritarsis, Neoplinthus tigratus, Ongitarsus springeri, Otiorhynchus porcellus, Pandoriana pandora, Paracinema tricolor bisignata, Percus dejeani robustus, Potamon fluviatile, Potamonectes sansi, Rosalia alpina, Synapion falzonii, Trachysoma alpinum italocentral, Troglorhynchus microphthalmus, Zabrus costai.

L’ambito vegetazionale del Fiume Sagittario presenta un’ampia varietà di habitat indice di complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità, sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico. Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine; percorsi substeppici di graminacee;  torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;  habitat rocciosi e grotte: ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini; ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili; pareti rocciose con vegetazione casmofitica;  foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.

Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis

SCHEDA_MONOGRAFICA 174 ATERNO-PESCARA

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albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum,Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, Eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, Fraxinus oxycarpa, Valium palustre, Genziana lutea, Geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies alba miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra,Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthusuncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.

SCHEDA_MONOGRAFICA 175 ATERNO-PESCARA

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono stati classificati come aree sensibili il Lago di Scanno e il Torrente Tasso per un tratto di 10 km.

4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 106 e Allegato 5 alla Parte terza), nel territorio ricadente nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono stati individuati scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con carico generato superiorie ai 10.000 a.e., che recapitano in corpi idrici classificati come aree sensibili o in bacini drenanti in aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel bacino del Fiume Sagittario sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità

Piana di Sulmona Pericolosità elevata

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

SCHEDA_MONOGRAFICA 176 ATERNO-PESCARA

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Fiume Sagittario.

% rispetto alla superficie Tipologia Denominazione Superficie (Km2) dell’area idrografica Parco P. R. Sirente Velino 1,75 0,29 Parco P. N. Maiella 142,9 23,31

Parco P. N. d'Abruzzo Lazio e Molise 9,1 1,48

Riserva naturale Riserva naturale Gole di S. Venanzio 0,64 0,1

Riserva naturale Riserva naturale Gole del Sagittario 3,55 0,58

Riserva naturale Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,27 5,1

S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 1,9 S.I.C. Chiarano - Sparvera 13,57 2,21

S.I.C. Faggete versante N/E Montagna Grande 20,47 3,34 Feudo Intramonti - M.Godi - Ferroio di S.I.C. Scanno 10,67 1,74 Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno - S.I.C. Sorgenti de 1,23 0,2

S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 0,64 0,1 S.I.C. Gole del Sagittario 15,13 2,47 S.I.C. Gole di San Venanzio 0,001 0 S.I.C. Lago di Scanno ed emissari 1,03 0,17

S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 22,57 3,68

S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 17,45 2,85 S.I.C. Monte Genzana 58,15 9,49 S.I.C. Monte Rotella 1,32 2,17 S.I.C. Monte Marsicano e Terratta 17,05 2,78 S.I.C. Passo Godi 1,8 0,29 S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,7 2,4 S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 0,61

S.I.C. Serra di Rocca Chiarano - M.Greco 3,75 1,04

S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 9,43 1,54

SCHEDA_MONOGRAFICA 177 ATERNO-PESCARA

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L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono state individuate le seguenti aree di particolare valenza geologico-paesaggistica.

Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Anversa degli Abruzzi (AQ), per i calanchi Frattura (Lago di Scanno, AQ)

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%)

Aree boscate 24602,80 40,14%

Aree cespugliate 8380,17 13,67%

Colture cerealicole e vivai 8878,15 14,49%

Colture ortive 2,03 0,00%

Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 100,94 0,16%

Frutteti, vigneti, uliveti 1680,95 2,74%

Prato-pascolo 13625,46 22,23%

Zone aperte a vegetazione rada o assente 2614,61 4,27%

Zone estrattive, discariche e cantieri 127,54 0,21%

Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 451,22 0,74%

Zone urbanizzate 826,49 1,35%

1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Sagittario sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

Nei paragrafi seguenti viene riportata la caratterizzazione qualitativa dei corpi idrici superficiali monitorati, appartenenti al territorio del bacino in esame.

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 3 stazioni di prelievo ubicate all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

Stazioni di monitoraggio sul Fiume Sagittario Distanza dalla Codice stazione Comune Denominazione sorgente (Km) Anversa degli Anversa, 1 km a valle centrale ENEL (prima della R1307SA36 11,5 Abruzzi stazione FFSS) R1307SA40 Roccacasale Corfinio, capo canale 29 R1307SA40bis Corfinio Corfinio (loc. Ceselunghe ponte sul fiume) 32

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Sagittario sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 Anversa degli R1307SA36 Classe 3 Classe 3 Classe 2 Classe 2 Abruzzi R1307SA40 Roccacasale - - - Classe 3 R1307SA40bis Corfinio Classe 3 Classe 4 Classe 4 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 Anversa degli R1307SA36 sufficiente sufficiente non definibile buono Abruzzi R1307SA40 Roccacasale - - - sufficiente R1307SA40bis Corfinio sufficiente scadente scadente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Fiume Sagittario, sono state ravvisate delle criticità nella stazione R1307SA40bis (I e II anno a regime). Le restanti stazioni sono caratterizzate da una qualità ambientale “Buona” o “Sufficiente” in tutti gli anni di monitoraggio. Il giudizio SACA non è risultato definibile per la stazione R1307SA36 nel II anno di monitoraggio “a regime”: le portate elevate non hanno consentito di effettuare il campionamento IBE.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307SA36

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 9,5 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,1 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,15 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 325 2 40 SOMMA 300 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307SA36 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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Stazione R1307SA40

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 9 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 13 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,5 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,5 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 11500 4 10 SOMMA 210 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE II

Nella stazione R1307SA40 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.

Stazione R1307SA40bis

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 8 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 9000 4 10 SOMMA 250 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307SA40bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.

6.1.2 Laghi

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità dei laghi artificiali significativi presenti nel bacino idrografico principale del Fiume Sagittario sono stati effettuati ai sensi del D.Lgs. 152/99. Le rilevazioni effettuate sullo stato trofico nella fase conoscitiva e a regime (I, II e III anno di monitoraggio) sono riportate nella seguente tabella.

Valori di trofia (TSI) Lago Fase conoscitiva I anno a regime II anno a regime III anno a regime 2001 2002 2003 2004 2006 Scanno Mesotrofia Mesotrofia Mesotrofia Mesotrofia Oligotrofia

Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SEL) e lo Stato Ambientale (SAL),

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derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005, 2006). L’andamento del SAL segue quello relativo al SEL in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici è sempre al di sotto del valore soglia.

Stato Ecologico dei Laghi – SEL Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Lago Fase conoscitiva: I anno: II anno: III anno: stazione 2000-2002 2003-2004 2004-2005 2006 Scanno 13CS Classe 5 Classe 3 Classe 3 Classe 4

La classificazione dello stato ecologico dei laghi è riportata nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali Significativi” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

Stato Ambientale dei Laghi - SAL1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Lago stazione Fase conoscitiva: I anno: II anno: III anno: 2000-2002 2003-2004 2004-2005 2006 Scanno 13CS Pessimo Scadente Sufficiente Scadente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SAL) combina la classe del SEL con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99

La classificazione dello stato ambientale dei laghi è riportata nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali Significativi” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

Rispetto alla fase conoscitiva, si registra un miglioramento dello stato di qualità dei laghi nel monitoraggio a regime effettuato nei primi due anni (2003-04 e 2004-05). Nel III anno di monitoraggio a regime (2006), lo stato di qualità peggiora rispetto all’anno precedente, passando da SAL “Sufficiente” a “Scadente”. Nelle Tabelle seguenti sono riportati i risultati del III anno di monitoraggio “a regime” (2006), relativi ai parametri macrodescrittori che definiscono i Livelli LIM116. Come previsto dal D.Lgs 152/99 e s.m.i. per il monitoraggio dei corpi lacustri, nel periodo gennaio-dicembre 2006 sono stati presi in considerazione i due periodi semestrali di massimo rimescolamento e di massima stratificazione. I campioni sono stati prelevati in un’unica stazione approssimativamente al centro del lago e lungo la colonna con le seguenti modalità: un campione in superficie, uno a metà della colonna d’acqua ed uno sul fondo. Ai fini della valutazione si considera la media aritmetica dei dati disponibili nel periodo di misura.

16 Fonte: ARTA – Qualità delle acque superficiali della Regione Abruzzo, Rapporto 2006.

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Lago di Scanno

PARAMETRI I semestre II semestre

DATA 29/03/2006 05/09/2006 Trasparenza (m) 2,5 3,6 (valore minimo) PARAMETRI LIVELLO Clorofilla “a” (μg/l) 15 <1 (valore massimo) Trasparenza 2 Clorofilla “a” 4 Ossigeno ipolimnico (%di saturazione; valore Ossigeno 2 minimo nel 72 Fosforo totale 5 periodo di massima stratificazione) Somma dei singoli punteggi 13 Ossigeno (a 0 m) (%di saturazione nel periodo 102 di massima circolazione) Fosforo totale (P μg/l) (valore a 0 m nel periodo di STATO 60 STATO STATO massima CHIMICO ECOLOGICO AMBIENTALE circolazione) (Tab 1 All.1 (S.E.L.) (S.A.L.) Fosforo totale (P μg/l) Dlg 152/99) 110 valore massimo riscontrato

Il valore massimo riscontrato di Fosforo totale risulta particolarmente alto. Nessun valore degli Inquinanti Chimici (tab.1 All.1 D.Lgs 152/99 e s.m.i.) supera, con il dato del 75° percentile, il valore soglia predefinito; la classe ambientale, pertanto, si attesta su un valore “Scadente”.

6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale

6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 (Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato nel biennio 1996-1998.

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Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci Monitoraggio Localizzazione 1996-1998 Data di Corso d’acqua Inizio tratto Fine tratto designazione Classificazione ai sensi del considerato considerato D.Lgs. 130/92

Ponte della strada che dalla S.S. 17 Ponte della S.P. Pratola porta al casello 04/09/1996 non conformi Peligna-Sulmona dell’autostrada Pescara-Roma Fiume Sagittario Alla fine della strada Ponte sul lago vicino sbarrata che scende al all’eremo di San 04/09/1996 non conformi fiume dopo la prima casa Domenico del paese

Sulla base dei risultati, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Sagittario risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri Ammoniaca totale e Ammoniaca non ionizzata risultano superiori ai limiti stabiliti dalla normativa per le acque ciprinicole.

L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti17

In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani recapitano nel bacino del Fiume Sagittario, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02). La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati, la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir. 91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente. Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero: dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02, al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea. Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del Sagittario, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.

Codice Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.) agglomerato

6087 Introdacqua Introdacqua 3747

6051 Scanno Scanno 8000

Sulmona

6046 Sulmona Introdacqua 35000

Pettorano sul Gizio

6083 Villalago Villalago 4500

17 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).

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6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti.18

I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino idrografico del Fiume Sagittario sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore. Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.

Capacità di Agglomerato Depuratori Trattamento Corpo Recettore Progetto (a.e.)

-Secondario Canale Introdacqua Introdacqua 1200 -Più avanzatoD Affluente Fiume Sagittario

-Secondario Fiume Tasso affluente Scanno Scanno 8000 -Più avanzatoD Fiume Sagittario Imp. Di Depurazione -Secondario 35000 Fiume Sagittario Consortile - S. Rufina -Più avanzatoD Sulmona -Secondario Ponte la Torre 2000 Fiume Sagittario -Più avanzatoD -Secondario Villalago Villalago 4500 Fiume Sagittario -Più avanzatoD A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;

G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.

6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi.

18 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).

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La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002. Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia Bacino (t/anno) (t/anno) di carichi BOD5 COD N - Azoto P - Fosforo BOD5 COD N - Azoto P - Fosforo Civili 923,47 1846,93 184,69 28,47 351,41 772,38 110,50 22,31 Sagittario Industriali 570,80 1141,59 10,77 1,76 166,02 381,84 4,84 1,35

Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Sagittario. Si riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Sagittario, in termini di

COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali (t/anno) Carichi effettivi (t/anno) Comune

BOD5 COD AZOTO FOSFORO BOD5 COD AZOTO FOSFORO ANVERSA DEGLI ABRUZZI 70,68 152,03 10,94 1,92 0,71 3,80 1,86 0,06 BISEGNA 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 BUGNARA 94,28 202,81 14,05 2,32 0,94 5,07 2,39 0,07 CAMPO DI GIOVE 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04 CANSANO 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05 CARAMANICO TERME 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CASTEL DI IERI 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 COCULLO 29,58 63,60 8,57 1,25 0,30 1,59 1,46 0,04 CORFINIO 78,15 168,13 21,77 6,39 0,78 4,20 2,96 0,15 GORIANO SICOLI 0,55 1,19 0,11 0,02 0,01 0,03 0,02 0,00 INTRODACQUA 57,50 123,67 9,88 1,62 0,57 3,09 1,68 0,05 ORTONA DEI MARSI 1,60 3,43 0,29 0,06 0,02 0,09 0,06 0,00 PACENTRO 25,66 55,20 3,97 0,64 0,26 1,38 0,68 0,02 PALENA 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00 PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PESCOCOSTANZO 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02 PETTORANO SUL GIZIO 36,77 79,09 8,04 1,32 0,37 1,98 1,37 0,04 POPOLI 0,32 0,69 0,08 0,01 0,00 0,02 0,01 0,00 PRATOLA PELIGNA 26,35 56,68 6,60 1,08 0,26 1,42 0,90 0,03

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Carichi potenziali (t/anno) Carichi effettivi (t/anno) Comune

BOD5 COD AZOTO FOSFORO BOD5 COD AZOTO FOSFORO PREZZA 30,05 64,63 5,13 0,89 0,30 1,62 0,87 0,03 RAIANO 121,07 260,65 21,56 5,37 1,21 6,52 2,35 0,10 ROCCA PIA 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02 ROCCACASALE 10,33 22,22 1,59 0,30 0,10 0,56 0,27 0,01 SALLE 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,09 0,19 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SCANNO 129,02 277,50 25,25 3,89 1,29 6,94 5,37 0,15 SULMONA 86,56 186,16 24,71 3,83 0,87 4,65 3,36 0,09 VILLALAGO 285,09 613,98 37,28 12,77 2,85 15,35 7,92 0,48 Carichi zootecnici totali 1253,63 2697,45 230,53 48,37 12,54 67,44 38,42 1,44 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Fiume Sagittario (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali Carichi effettivi Comune AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) ANVERSA DEGLI ABRUZZI 19,20 6,69 3,84 0,20 BISEGNA 0,01 0,01 0,00 0,00 BUGNARA 34,43 9,21 6,89 0,28 CAMPO DI GIOVE 0,48 0,41 0,08 0,01 CANSANO 11,13 2,98 2,23 0,09 CARAMANICO TERME 0,05 0,02 0,01 0,00 CASTEL DI IERI 0,01 0,00 0,00 0,00 COCULLO 1,92 0,73 0,38 0,02 CORFINIO 18,04 4,95 2,89 0,12 GORIANO SICOLI 0,16 0,04 0,03 0,00 INTRODACQUA 28,51 6,75 5,70 0,20 ORTONA DEI MARSI 1,04 0,30 0,26 0,01 PACENTRO 9,24 2,92 1,85 0,09 PALENA 0,05 0,02 0,01 0,00 PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 PESCOCOSTANZO 0,34 0,18 0,07 0,01 PETTORANO SUL GIZIO 11,57 3,50 2,31 0,11 POPOLI 0,13 0,04 0,02 0,00 PRATOLA PELIGNA 138,28 31,36 22,13 0,75 PREZZA 41,20 10,98 8,24 0,33 RAIANO 33,74 9,33 4,32 0,18 ROCCA PIA 24,26 11,67 4,85 0,35 ROCCACASALE 13,41 4,36 2,68 0,13

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Carichi potenziali Carichi effettivi Comune AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) SALLE 0,02 0,01 0,01 0,00 SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,00 0,00 0,00 0,00 SCANNO 5,76 2,96 1,44 0,11 SULMONA 111,78 31,36 17,88 0,75 VILLALAGO 0,43 0,19 0,09 0,01 Carichi agricoli totali 505,20 140,95 88,20 3,74 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO

7.1 Identificazione Idrometri

Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.

N°Anni Denominazione Id. Distanza Periodo di Osservazione Misure Ubicazione stazione stazione foce (Km)

Sagittario a Capo Canale 1069 5,5 1927 - 2001 55 Corfinio

Sagittario a Villalago 1068 31 1932 - 1994 43 Villalago

Tasso a Scanno 1066 35 1929 - 1958 18 Scanno

L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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7.1.1 Dati Idrometrici

Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno dei 3 idrometri:

 Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.

 Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.

Portata mensile Portata annuale Nome Idrometro Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (m3/s) (m3/s)

Sagittario a Capo Canale Q media_mensile 8,139 8,060 8,646 8,929 7,043 4,943 3,532 3,640 5,455 7,205 7,922 8,389 Q media_annua 6,825

Sagittario a Villalago Q media_mensile 1,478 1,395 1,540 1,639 1,511 1,352 1,221 1,085 1,017 1,006 1,170 1,400 Q media_annua 1,318

Tasso a Scanno Q media_mensile 0,788 0,944 1,085 1,107 0,897 0,634 0,449 0,401 0,359 0,392 0,647 0,657 Q media_annua 0,697

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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono riportate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Sagittario, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera lo 0,7% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.

Portata Media Comune di Corso Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) Enel Green Power Fiume AQ/D/1300 Villalago Idroelettrico 3583 Derivazione S.p.A. Sagittario Fiume AQ/D/1395 Comune di Corfinio Corfinio Idroelettrico 1125 Derivazione Sagittario Consorzio di Anversa degli Bonifica Interno - Abruzzi - Prezza Fiume AQ/D/1425 Irriguo 1759 Derivazione Bacino Aterno - Pratola Peligna Sagittario Sagittario - Sulmona Fiume AQ/D/1426 Comune di Villalago Villalago Idroelettrico 1326 Derivazione Sagittario Anversa degli Fiume AQ/D/1447 FAVA S.p.A. Idroelettrico 6750 Derivazione Abruzzi Sagittario Enel Green Power Anversa degli AQ/D/1473 Idroelettrico 1500 Derivazione S.p.A. Abruzzi Cooperativa Vallone della AQ/D/1504 Elettrica Peligna a Pratola Peligna Fonte e Idroelettrico 500 Derivazione r.l. Velletta Cartiera del Mare Sulmona, loc. S. Fiume AQ/D/1549 Industriale 500 Derivazione S.p.a Rufino Sagittario Consorzio di Bonifica Interno - Anversa degli Fiume AQ/D/16 Irriguo 1200 Derivazione Bacino Aterno Abruzzi Sagittario Sagittario Consorzio di Sorgente AQ/D/1604 Bonifica Canale Pratola Peligna Irriguo 180 Derivazione Acque Chiare Corfinio Comune di AQ/D/1608 Roccacasale Fiume Velletta Idroelettrico 800 Derivazione Roccacasale Comune di Pratola Fiume AQ/D/1609 Pratola Peligna Irriguo 150 Derivazione Peligna Sagittario Comune di Pratola AQ/D/1610 Pratola Peligna Torrente Rio Irriguo 800 Derivazione Peligna Comune di Pratola Torrente AQ/D/1611 Pratola Peligna Irriguo 650 Derivazione Peligna Velletta Comune di Pratola Sorgente AQ/D/1612 Pratola Peligna Irriguo 200 Derivazione Peligna Acque Chiare Comune di Pratola Canale S. AQ/D/1613 Pratola Peligna Irriguo 150 Derivazione Peligna Liberata Comune di Pratola Canale AQ/D/1614 Pratola Peligna Irriguo 150 Derivazione Peligna Ceserano

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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

R1307SA40bis

Corfinio !( Fiume Aterno !( R1307SA40

Impianto Ponte la Torre #* Sulmona

!( Fiume R1307SA36 Gizio Anversa degli Abruzzi

Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000)

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Sagittario

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,

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Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Sagittario risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media regionale. Nel bacino del Sagittario è stata individuata ai sensi del comma 1 lettera a) art. 91 D.Lgs. 152/2006 e dell'allegato 619, 1 zona sensibile, costituita dal Lago di Scanno più un tratto di 10 Km del Torrente Tasso ad esso afferente. Il Sagittario subisce una significativa pressione dovuta alle derivazioni a scopi idroelettrici, irrigui ed industriali. La prima stazione, R1307SA36, è ubicata nel comune di Anversa degli Abruzzi, a circa 12 km dalla sorgente. I carichi totali di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, corrispondono a circa il 30% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Tasso, caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Sagittario, da una qualità “Buona”. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame: Scanno e Villalago. Non sono stati censiti impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Non stati attualmente rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva una qualità “Buona”, registrata da entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori). Si ritiene di poter estendere tale giudizio anche a monte della stazione, fino alle sorgenti. Nel calcolo del SECA, il valore dell’IBE è riferito ad una sola misura, effettuata nel mese di agosto 2006, quando è stato sospeso il rilascio della centrale ENEL di Anversa a causa della siccità estiva. Negli ultimi mesi del 2006 è stato riscontrato un problema alla centrale ENEL di Villalago, con conseguente svuotamento del lago ed ripristino di portate significative nel Fiume Sagittario. Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307SA40) ricade tra i comuni di Anversa e Corfinio. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente. Nel tratto considerato affluiscono anche i carichi del Fiume Gizio, caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Sagittario, da una qualità ambientale “Sufficiente”. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame: Introdacqua e Sulmona. In merito all’agglomerato di Introdacqua, l’Ente d’Ambito ha indicato che è prevista la dismissione dell’impianto ed il collettamento del carico generato da tale agglomerato al depuratore di Sulmona Ponte la Torre, il quale subirà un intervento di ampliamento ed adeguamento. Sono stati censiti inoltre 8 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane. Non sono state censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto considerato. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio

19 Ai sensi del comma 1 lettera a) art.91 D.Lgs. 152/2006 e dell'allegato 6, sono sensibili i laghi sotto i 1000 mslm aventi una superficie di almeno 0,3 km2 più i 10km di tratto di fiume afferente agli stessi.

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dell’anno 2006, si osserva un peggioramento rispetto alla stazione precedente, registrato da entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori), che descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio a monte, fino al depuratore Ponte la Torre. A monte di tale depuratore, fino alla stazione R1307SA36, si ritiene possa invece essere attribuita una classe di qualità pari a “Buona”. Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307SA40bis), lungo solo 3 km, ricade nel comune di Corfinio. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano inferiori al tratto precedentemente investigato. Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui reflui recapitano nel tratto in esame, né impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) e tanto meno attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva il mantenimento rispetto alla stazione precedente della qualità ambientale “Sufficiente”. Si ritiene, pertanto, di poter estendere tale giudizio a monte, fino alla stazione precedente, e a valle, fino alla confluenza con l’Aterno.

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SEZ. 08: SOTTOBACINO DEL FIUME GIZIO

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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI

A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

Caratteristiche del sottobacino idrografico Area totale Nome sottobacino Codice del corso d’acqua (Km2) Fiume Gizio R1307GI 253,5

La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Gizio è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.1 Inquadramento amministrativo

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.

Numero Area del bacino ricadente nella % Area totale del bacino Nome sottobacino Province Comuni Provincia (Km2) ricadente nella Provincia L’Aquila 11 262,09 99,74

Fiume Gizio Pescara 1 0,01 0,00

Chieti 1 0,69 0,26

Comuni appartenenti al sottobacino idrografico Estensione sul sottobacino ATO di Comune Provincia (Km2) appartenenza Bugnara AQ 0,03 1 Campo Di Giove AQ 28,55 1 Cansano AQ 37,46 1 Introdacqua AQ 31,71 1 Pacentro AQ 50,81 1 Palena CH 0,69 4 Pescocostanzo AQ 4,35 1 Pettorano sul Gizio AQ 62,42 1 Pratola Peligna AQ 9,25 1 Rocca Pia AQ 18,83 3 Sant’Eufemia a Maiella PE 0,01 2 Scanno AQ 0,28 1 Sulmona AQ 18,40 1

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1.2 Caratterizzazione fisiografica

Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

Estensione Estensione Quota latitudinale* longitudinale* (m s.l.m.) Area Perimetro (m) (m) Nome (Km2) (Km) E E N N min min min max max max med

Fiume 253,53 86 324 1171 2622 4639201 4659580 2425491 2445221 Gizio 1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.

1.3 Individuazione dei corpi idrici

Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.

1.3.1 Corpi idrici superficiali

Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

1.3.1.1 Corsi d’acqua

A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.

1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi

Il Fiume Gizio costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta del Fiume Sagittario.

I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.1.2 Laghi

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti laghi, naturali o artificiali, significativi.

1.3.1.3 Canali artificiali

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti canali artificiali

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significativi e di interesse.

1.3.2 Corpi idrici sotterranei

Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”. La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.

1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi

Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Litologia Litologia Denominazione Sigla Denominazione Sigla prevalente prevalente Monte della Maiella ML cs Monte Acquaviva ML(b) cs Cresta di Pietra RT(a) cm Maggiore Monte Rotella RT cm Monte Rotella s.s. – RT(b) cm Monte Arazzecca Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm Settore settentrionale PR(a)1 cm Monte Porrara PR cm Monte Porrara s.s. PR(a)2 cm Monte Genzana – Monte Greco G-G csm Monte Genzana s.l. G-G(a) csm

Legenda: Litologia prevalente affiorante: cs: calcari e calcari selciferi. csm: calcari, calcari con selce, marne. cm: calcari e calcari marnosi.

Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana di Sulmona SU gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.

I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.

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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale

All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono stati identificati corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

1.3.3.1 Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio la Regione Abruzzo non ha designato acque superficiali per il consumo umano.

1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci

Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio la Regione Abruzzo non ha designato tratti fluviali ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci.

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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA

La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Gizio è costituita ad Ovest dalla successione calcareo–clastica in facies di scarpata–bacino prossimale del Lias medio–Oligocene ricoperta da quella calcareo–silico–marnosa di bacino prossimale sempre della stessa epoca. Qui una serie di faglie dirette mette a contatto questi due tipi di rocce e i calcari di bacino con i depositi trasgressivi argilloso-arenacei del Messiniano. Un altro disturbo tettonico di tale tipo disloca anche l’alternanza pelitico-arenacea del Messiniano–Pliocene inferiore, che è trasgressiva sulla successione calcareo–clastica di margine di piattaforma del Lias medio–Oligocene. Nella parte bassa dell’area imbrifera si nota un sovrascorrimento di vergenza Ovest–Est, che interessa, in parte, l’associazione pelitica e pelitico-arenacea del Messiniano ed i depositi lacustri argilloso– limoso–sabbiosi del Pliocene–Pleistocene. Infine, da ricordare i detriti di falda, le coperture detritico–colluviali del Pleistocene medio superiore–Olocene ed i depositi alluvionali attuali.

Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Gizio sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno- Pescara” in scala 1:250.000.

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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE

Il Fiume Gizio, ingrossato dal Torrente Vella, nasce nella Riserva Naturale Regionale di “Monte Genzana ed Alto Gizio”, estendendosi in ambienti naturali assai diversi, che custodiscono un elevato patrimonio floristico e faunistico. Nel sistema delle aree protette della Regione Abruzzo, la Riserva riveste una grande importanza, in quanto si pone come corridoio di collegamento per gli scambi faunistici tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale della Maiella. La vegetazione si presenta con boschi misti a dominanza di roverella e carpini neri del piano collinare, oltre che faggete, spesso accompagnate da tassi e aceri, del piano montano. Nella Riserva sono presenti quasi tutti i mammiferi della fauna appenninica: daini, caprioli, cervi, nonché le due specie indicate di interesse comunitario: l’orso e il lupo. Tra gli uccelli troviamo aquile e falchi. Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano la zona troviamo:

 Uccelli: Falco peregrinus, Alectoris graeca saxatilis, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Lullula arborea, Anthus campestris, Lanius collurio, Monticola saxatilis;  Mammiferi: Canus lupus, Ursus arctos, Felis silvestris;  Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Triturus carnifex.

L’ambito vegetazionale del Fiume Gizio presenta un’ampia varietà di habitat indice di complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico. Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:  macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis;  formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;percorsi substeppici di graminacee;  torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;  foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a Quercus pubescens, Quercus cerris, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Quercus ilex; Salix alba e Populus alba.

Le principali specie vegetali, che meritano menzione, sono: Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis

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montana, Artemisia eriantha, asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora.

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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO

Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.

4.1 Aree sensibili

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono state classificate aree sensibili.

4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente nel bacino del Fiume Gizio sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.

Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità

Piana di Sulmona Pericolosità elevata

L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.

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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento

4.3.1 Aree ad elevata protezione

Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del Fiume Gizio.

Superficie % rispetto alla superficie Tipologia Denominazione (Km2) dell’area idrografica Parco Parco Nazionale della Majella 102,85 40,57 Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,02 12,24 S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 4,59 S.I.C. Fiume Vella - Passo San Leonardo 8,18 3,22 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 5,94 2,34 S.I.C. Monte Genzana 42,64 16,82 S.I.C. Monte Rotella 13,32 5,25 S.I.C. Monte Tarý - Valle di Coccia* 0,001 0,00 S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,70 5,80 S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 1,49 S.I.C. Settori altitudinali della Maiella 9,43 3,72 *Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile

L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000

4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono state individuate aree di particolare valenza ecosistemica.

4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio è presente la seguente area di valenza geologico- paesaggistica.

Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica

Quarto del Barone – S. Chiara (AQ), per le formazioni miste alluvio-carsiche

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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO

La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

Superficie Classi di uso del suolo1 (ha) (%) Aree boscate 12664,65 49,95 Aree cespugliate 3412,87 13,46 Colture cerealicole e vivai 2468,03 9,73 Frutteti, vigneti, uliveti 429,31 1,69 Prato-pascolo 5087,97 20,07 Zone aperte a vegetazione rada o assente 858,87 3,39 Zone estrattive, discariche e cantieri 26,15 0,10 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 61,75 0,24 Zone urbanizzate 343,24 1,35 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.

Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Gizio sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME GIZIO

6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali

6.1.1 Corsi d’acqua

Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo ubicate all’interno del sottobacino del Fiume Gizio.

Stazioni di monitoraggio sul Fiume Gizio Distanza dalla Codice stazione Comune Denominazione sorgente (Km) R1307GI44 Pettorano Pettorano (ponte dopo Caserma CC) 12,5 R1307GI45 Sulmona stazione di Sulmona 24

L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.

Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Gizio sono stati effettuati ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99. Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA), derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004- 2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.

Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307GI44 Pettorano Classe 1 Classe 2 Classe 2 Classe 2 R1307GI45 Sulmona Classe 4 Classe 4 Classe 4 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.

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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1 Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice Comune stazione Fase conoscitiva: I anno: 2003- II anno: 2004- III anno: 2000-2002 2004 2005 2006 R1307GI44 Pettorano elevato buono buono buono R1307GI45 Sulmona scadente scadente scadente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.

Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.

L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia. Il monitoraggio del Fiume Gizio mostra, per la stazione R1307GI45 posizionata a chiusura del sottobacino, uno stato ambientale “Scadente”, sia nella fase conoscitiva che nel I e II anno di monitoraggio “a regime”. La stazione recupera nel III anno di monitoraggio a regime e assume uno stato di qualità “Sufficiente”. La stazione R1307GI44 è, invece, caratterizzata da uno stato ambientale “Elevato” nella fase conoscitiva e “Buono” nella fase a regime.

6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006

Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).

Stazione R1307GI44

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 7 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 6 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,6 2 40 Fosforo totale mg/l 0,17 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 20 1 80 SOMMA 320 LIM 2 ***************************************************** Classe IBE I

Nella stazione R1307GI44 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM; il valore della classe IBE è indicativo di una qualità biologica “Elevata”.

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Stazione R1307GI45

Livello Unità di 75° 2006 inquinamento Punteggio misura percentile parametro 100-O2(% sat) % 6 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 12 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,3 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,9 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 42500 5 5 SOMMA 225 LIM 3 ***************************************************** Classe IBE III

Nella stazione R1307GI45 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016. L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.

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6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque

Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti.equivalenti20

In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani recapitano nel bacino del Fiume Gizio, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02). La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati, la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir. 91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente. Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero: dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02, al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea. Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del Gizio, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.

Codice Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.) agglomerato

6084 Campo di Giove Campo di Giove 7200

6034 Pacentro Pacentro 3000

20 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).

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6.2.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti.21

I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino idrografico principale del Fiume Gizio sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore. Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.

Capacità di Progetto Agglomerato Depuratori Trattamento Corpo Recettore (a.e.)

-Secondario Campo di Giove Est- Rio Fossato Affluente -Più 4000 S.Antonino D Fiume Gizio Campo di avanzato Giove -Secondario Campo di Giove Ovest- Valle Rio Fossato Affluente -Più 3200 di Canna avanzatoD Fiume Gizio -Secondario F.Vella affluente Fiume Pacentro Imp.S.Pietro -Più 3000 avanzatoD Gizio A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;

G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.

6.2.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque

Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:

- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);

- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).

Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

6.2.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale

Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi. La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.

21 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Gizio

Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per un’indagine delle pressioni a scala di bacino.

Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti Tipologia Sottobacino (t/anno) (t/anno) carichi N - P - N - P - COD BOD COD BOD 5 Azoto Fosforo 5 Azoto Fosforo Civile 413,83 206,91 41,38 6,38 256,39 123,02 31,15 5,37 GIZIO Industriale 97,94 48,97 0,26 0,15 58,44 27,93 0,17 0,13

Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Gizio. Si riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.

6.2.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Gizio, in termini di COD,

BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

Carichi potenziali1 Carichi effettivi2

Comune BOD5 COD Azoto Fosforo BOD5 COD Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Bugnara 0,11 0,23 0,02 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 Campo di Giove 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04 Cansano 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05 Introdacqua 49,33 106,10 8,47 1,39 0,49 2,65 1,44 0,04 Pacentro 19,94 42,90 3,09 0,50 0,20 1,07 0,52 0,01 Palena 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00 Pescocostanzo 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02 Pettorano sul Gizio 36,65 78,84 8,02 1,31 0,37 1,97 1,36 0,04 Popoli 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02 Prezza 0,01 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Raiano 0,36 0,78 0,07 0,01 0,00 0,02 0,02 0,00 Rocca Pia 27,69 59,54 7,90 1,23 0,28 1,49 1,07 0,03 Carichi zootecnici totali 303,89 653,62 58,23 9,12 3,04 16,34 9,32 0,26 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.

6.2.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo

A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al sottobacino idrografico del Fiume Gizio (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.

SCHEDA_MONOGRAFICA 213 ATERNO-PESCARA

Scheda Monografica REGIONE ABRUZZO Bacino del Fiume Aterno- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI Pescara BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

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Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto Fosforo Azoto Fosforo (t/a) (t/a) (t/a) (t/a) Bugnara 0,04 0,01 0,01 0,00 Campo di Giove 0,48 0,41 0,08 0,01 Cansano 11,13 2,98 2,23 0,09 Introdacqua 24,46 5,79 4,89 0,17 Pacentro 7,18 2,27 1,44 0,07 Palena 0,05 0,02 0,01 0,00 Pescocostanzo 0,34 0,18 0,07 0,01 Pettorano sul Gizio 11,53 3,49 2,31 0,10 Popoli 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 24,26 11,67 4,85 0,35 Prezza 0,00 0,00 0,00 0,00 Raiano 0,02 0,01 0,00 0,00 Rocca Pia 35,75 10,03 5,72 0,24 Carichi agricoli totali 115,24 36,85 21,60 1,04 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).

SCHEDA_MONOGRAFICA 214 ATERNO-PESCARA

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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME GIZIO

7.1 Identificazione Idrometri

Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio.

7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque

Vengono riportate nel presente paragrafo tutte le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Gizio, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo. Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera lo 0,9% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.

Portata Media Comune di Corso Pratica Ente Gestore Utilizzo annua Tipo Utenza d'acqua derivata (l/s) Comune di AQ/D/1400 Pacentro T.Vella Irriguo 200 Derivazione Pacentro Comune di Pettorano sul AQ/D/1401 Fiume Gizio Irriguo 1048 Derivazione Pettorano sul Gizio Gizio Consorzio per il Nucleo di Sviluppo AQ/D/1412 Sulmona Fiume Gizio Industriale 300 Derivazione Industriale di Sulmona Consorzio di Sorgenti Bonifica Interno - Capestrano, AQ/D/1417 Capodacqua e Idroelettrico 5000 Derivazione Bacino Aterno Ofena Il Lago Sagittario Consorzio Acquedottistico Pettorano sul Consumo AQ/D/1421 Fiume Gizio 300 Derivazione - Alto Gizio umano Sangro Consorzio di Pettorano sul AQ/D/1446 Fiume Gizio Irriguo 1500 Derivazione bonofica Gizio Enel Green Power Pettorano sul AQ/D/1471 Fiume Gizio Idroelettrico 800 Derivazione S.p.A. Gizio Enel Green Power Pettorano sul AQ/D/1494 Fiume Gizio Idroelettrico 3750 Derivazione S.p.A. Gizio Pettorano sul AQ/D/1514 LILLI S.r.l. Fiume Gizio Piscicoltura 500 Derivazione Gizio AQ/D/1607 Leombruni Ilario Pratola Peligna T.Vella Idroelettrico 500 Derivazione

SCHEDA_MONOGRAFICA 215 ATERNO-PESCARA

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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO Fiume Gizio

8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA

La seguente analisi ha la finalità di: . valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale; . utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.

Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.

R1307GI45 !(

Vella

Sulmona

Sagittario !(R1307GI44

Pettorano sul Gizio

Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)

: :Stato Ambientale Elevato :Stato Ambientale Buono :Stato Ambientale Sufficiente :Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Pessimo . :Limiti di bacino idrografico :Limiti provinciali

Figura 8.1: Stato Ambientale del Fiume Gizio

La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e

“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Gizio risulta soggetto a carichi effettivi

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per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media regionale. Il fFume Gizio subisce una significativa pressione dovuta alle numerose derivazioni a scopi irrigui, potabili e idroelettrici. La stazione R1307GI44, ubicata nel comune di Pettorano sul Gizio, è posta a circa 13 Km dalla sorgente. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 5% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. Nel tratto posto a monte della stazione insiste 1 impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame, né scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a monte della stazione verte in condizioni di naturalità, che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso anche a monte, fino alle sorgenti. Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307GI45) ricade tra i comuni di Pettorano sul Gizio e Sulmona. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente e rappresentano più del 60% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino. Nel tratto considerato affluisce il Fiume Vella, nel quale recapitano i carichi di 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e., Campo di Giove e Pacentro. Nella porzione di bacino sottesa al tratto in esame, sono stati censiti 2 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), ma non sono stati rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato da entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori) che descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Dalle concentrazioni dei valori sia chimici che batteriologici si evidenzia un inquinamento di tipo organico. A scopo cautelativo si ritiene pertanto di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a monte della stazione fino alla confluenza con il Fiume Vella e di attribuire lo stato di qualità “Buono” a monte della suddetta confluenza fino alla stazione R1307GI44. Si ritiene che lo stato ambientale “Sufficiente” possa essere esteso anche a valle della stazione R1307GI45 fino alla confluenza con il Fiume Sagittario.

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