| 25 GIUGNO 2017 CULTURA & SPETTACOLI 25

fiancato dai principali nomi del panorama ballettistico internazionale: Young Gyu Choi, Si accendono i riflettori Herman Cornejo, Melissa Hamilton, Misa Kuranaga, Anna Ol, Polina Semionova e Da- niil Simkin. Segue il 21 luglio la serata Plácido Domingo Antología de la Zarzuela: in scena le arie più sul Festival areniano emozionanti della tradizione popolare spa- gnola. Dal 28 luglio fino al 27 agosto torna sul pal- coscenico areniano per altre 9 rappre- sentazioni, nello storico allestimento ispirato Questo venerdì 23 giugno il via alla 95ª edizione con la prima di Nabucco alla prima edizione del 1913, realizzato da Gianfranco De Bosio nel 1982, grazie allo stu- dio dei bozzetti delle scene originali di Ettore enerdì 23 giugno il nuovo allestimento scene di Alessandro Camera. Sul podio ci sarà al 27 luglio per 5 date nell’elegante allesti- Fagiuoli. Dirigono Andrea Battistoni e Julian Vdi Nabucco inaugura la 95ª edizione Daniel Oren, a cui si alterna la bacchetta di mento del regista Ivo Guerra, con le scene di Kovatchev. Ultimo titolo è Tosca di Giacomo dell’Arena di Festival. Quaran- Jordi Bernàcer, direttore che guiderà l’orche- Raffaele del Savio. Alla guida dell’Orchestra Puccini, proposta dal 5 al 25 agosto per 5 rap- totto sono le serate di lirica in scena fino al 27 stra areniana anche nello spettacolo d’ecce- areniana ritroviamo Julian Kovatchev impe- presentazioni nello scenografico allestimento agosto. Oltre a Nabucco, sono in programma zione dedicato a Plácido Domingo. Segue dal gnato a dirigere Amartuvshin Enkhbat, Car- ideato da Hugo de Ana, che ne ha curato re- Aida, proposta in due diversi allestimenti, Ri- 24 giugno Aida. L’opera verdiana, simbolo del los Álvarez e, per l’ultima recita, il grande Leo gia, scene, costumi e luci. La bacchetta di An- goletto, e Tosca. «Fondazio- Festival con le sue 650 rappresentazioni dal Nucci nel ruolo del protagonista, con Elena tonino Fogliani dirige le voci di Susanna ne Arena ha passato momenti piuttosto tem- 1913 ad oggi è presentata per 8 serate fino al Mosuc, Jessica Pratt, Ekaterina Siurina e Jes- Branchini e Ainhoa Arteta in Tosca, Murat pestosi e travagliati – spiega il sovrintendente 23 luglio nella versione futuristica de La Fura sica Nuccio in Gilda. Karahan e Marcelo Álvarez in Cavaradossi. Giuliano Polo –. Noi abbiamo adottato le mi- dels Baus, con la regia di Carlus Padrissa e Si prosegue dall’8 luglio al 19 agosto con 6 Per concludere, il 15 agosto è in program- sure del piano economico di risanamento e Àlex Ollé e le scene di Roland Olbeter. Dal recite di Madama Butterfly di Giacomo Pucci- ma il terzo evento che vede l’esecuzione della siamo contenti di poter aprire questa stagione podio Julian Kovatchev dirige un cast di pro- ni, nell’allestimento firmato per la regia e le IX Sinfonia di Beethoven diretta da Daniel con un nuovo allestimento». tagonisti di assoluto rilievo: in Aida Amarilli scene da Franco Zeffirelli, con i ricercati co- Oren, con le voci del soprano Erika Grimaldi, Il Festival, dunque, prende il via con il Na- Nizza, Sae-Kyung Rim e Irina Churilova, ac- stumi del premio Oscar Emi Wada. del contralto Daniela Barcellona, del tenore bucco di , in programma per canto al Radamès di Carlo Ventre, Yusif Eyva- Il 17 luglio è la volta del gala Roberto Bolle Saimir Pirgu e del baritono Ugo Guagliardo. 12 serate fino al 26 agosto, che porta la firma zov e Fabio Sartori. La terza opera è ancora and Friends, l’atteso appuntamento che vede Per informazioni e biglietti: www.arena.it. per regia e costumi di Arnaud Bernard, con le un titolo verdiano, Rigoletto, proposto dal 1° impegnato l’étoile mondiale della danza, af- Serena Dei «Mio zio Giovanni Zenatello PUBBLICAZIONE Quarant’anni di acuti “ideatore” della stagione lirica» nel volume di Claudio Capitini “Se c’è una traccia di cultura da salvaguardare Parla l’omonimo nipote del celebre tenore lo si deve all’opera, che qui a Verona è nata”. C’è un dovere, ed è quello ortare il nome di Giovanni Zenatel- cetta delle fritole». Di Verona aveva di prezioso della memoria, Plo, a cui si deve l’intuizione di aver frequente nostalgia, finché ogni tanto riconosce il regista riempito l’anfiteatro Arena con il canto e non riusciva a tornare affrontando il Franco Zeffirelli. Le sue aver fatto nascere la stagione lirica, non viaggio via mare. parole si leggono tra le è semplice. «La scelta fu di mio papà «Divenne un uomo ricchissimo», sot- righe del volume E Onofrio», esordisce l’omonimo del cele- tolinea. E, per dovere di riconoscenza, lucevan le stelle. L’Arena bre tenore e impresario teatrale, seduto molti investimenti li portò a termine in di Verona raccontata dai su un divano in pelle dell’hotel Accade- terra scaligera: «Al Comune donò protagonisti, fresco di mia. Hotel che, incalza per doverosa un’importante cifra di denaro, oggi pari stampa dall’editore precisazione, «era dello zio Giovanni. È a circa 850mila euro, perché venisse rea- Gabrielli e scritto dalla l’unica proprietà rimasta di un immenso lizzata una scuola di canto per bambini. penna del giornalista patrimonio». Per i suoi familiari acquistò, a Quinto di Claudio Capitini. Oltre Pochi accenni e appare chiaro perché, Valpantena, Villa Santa Chiara (ora sede 500 sono le pagine che dalla hall agli spazi riservati agli ospiti di una clinica), dove ospitò giovani can- narrano la lunga storia tra pianterreno e primo piano, è un am- tanti perché perfezionassero gli studi. del festival lirico biente in cui si respira la storia della mu- Fu un vero mecenate». Con la capacità areniano in un arco temporale che è volutamente definito: si tratta degli sica. Ad ogni gigantografia in bianco e di fiutare l’attitudine: fu lui a scoprire la ultimi quarant’anni di acuti, di disegni di scenografia, di prove nero è legato un aneddoto; i ritratti degli Callas a New York, mettendola su una d’orchestra, di ideazione di abiti da scena. Dettagli che la formula del artisti e degli amici dello “zio Giovanni” nave affinché potesse venire in Italia a ritratto-intervista – già sperimentata da Capitini per Marsilio in una sembrano guardarsi con complicità da Giovanni Zenatello nipote imparare il bel canto. «Giovanni Zena- pubblicazione che omaggiava il teatro – contribuisce a far emergere e un lato all’altro dei corridoi; le foto e gli del celebre tenore (sotto) tello ha dato tanto a Verona e alla musi- risveglia la curiosità su periodi (allora gloriosi) che appaiono lontani. E autografi narrano alcune gesta del can- ca», ripete. Fu per sdebitarsi della fortu- devono essere ricordati. tante. E ne mantengono vivo il ricordo, na ricevuta che, nel 1913, trasformò Dalla fine degli anni Sessanta ai Duemila cantanti, registi, scenografi e tanto che presto a completare le imma- l’anfiteatro romano nel luogo per eccel- costumisti frequentarono l’anfiteatro scaligero con lo storico festival e la gini sparpagliate nell’albergo interver- lenza della lirica, sulle cui gradinate do- stagione del Teatro Filarmonico organizzati dall’Ente lirico prima e dalla ranno delle didascalie per creare un iti- vevano trovar posto tutti, compreso chi Fondazione Arena poi. A far brillare la platea furono stelle luminose quali nerario guidato. Lì, a pochi passi dal- era meno abbiente e non poteva permet- i Bergonzi, Berio, Bolchi, Bonisolli, Bruson, Caballé, Cappuccilli, Carreras, l’Arena e da piazza Bra. Nello stesso edi- terselo. «Con una squadra di amici fi- Kabaivanska, Dessì, Di Stefano, Domingo, Gasdia, Gavazzeni, Maag, ficio che fu, per lungo periodo, casa per nanziò le prime stagioni liriche, rimet- Montaldo, Muti, Nucci, Oren, Pavarotti, Prêtre, Raimondi, Ricciarelli, una giovane ancora scono- tendoci parecchio, tanto che dilapidò Santi, Scotto, Zeffirelli, Zuffi; per la danza Béjart, Bolle, Fracci, Nureyev, sciuta ai palcoscenici del mondo: «Si tutto il suo patrimonio», sottolinea. Savignano, Terabust, Vasiliev. trova nella camera 360, dove c’è tuttora Erano altri tempi: «L’idea di Zenatello Nomi che vanno a comporre un elenco memorabile di ottanta interviste, il pianoforte al quale si esercitava». riuscì a richiamare migliaia di spettatori selezionate da una raccolta di duecento: “Ho avuto il privilegio – dichiara Episodio che i veronesi ignorano. «Ed che accorsero per ascoltare le opere di l’autore, ammettendo l’attaccamento che lo lega all’anfiteatro – di è un peccato», si lascia sfuggire con Verdi. C’era chi arrivava sui carri e chi avvicinare da giornalista ognuno di quei grandi con interviste rammarico, ripercorrendo le vicende con le zattere via fiume; chi trascorreva personalizzate per la pagina Spettacoli del quotidiano L’Arena. Ebbi allora dell’artista con cui condivide nome e pa- la notte in Bra per accaparrarsi il posto l’opportunità di discutere con quei protagonisti di regia, arte scenica e rentela. Nato nel 1876, in una famiglia migliore». Fu un grande personaggio e, interpretazione, così in pratica documentando la storia del Festival numerosa di panettieri, all’impastare ac- conclude, «un uomo ammirevole che areniano e insieme dipingendo atmosfere, personalità e mondo interiore qua e farina preferì da subito il canto. non ho avuto modo di conoscere. Fu il dei singoli protagonisti”. Tanto che, con la valigia di cartone, fug- Fu grazie all’ingaggio in un teatro del primo a capire che in Arena si poteva Voci diverse che non spezzano la narrazione, ma che accompagnano per gì per andare alla ricerca di fortuna nella Sud che il suo straordinario genio da te- cantare. Testò la sua acustica di persona: mano il lettore (che sia o meno un melomane) fin sul palcoscenico di una più musicalmente quotata Milano. «Si nore esplose improvvisamente. Quelle una sera entrò quasi per scherzo in pla- prima oppure dietro le quinte di spettacoli che hanno fatto la storia della ridusse alla fame. Meritò il soprannome esibizioni furono la scintilla di una car- tea con alcuni amici e lanciò un acuto. lirica italiana. È un viaggio a ritroso negli anni, che ha un significato di cantante canarino per il cappotto gial- riera incredibile: «Divenne una star La mia speranza – conclude – è che l’af- preciso: prendere consapevolezza di ciò che è stato può aiutare gli attuali lo che in inverno gli serviva per proteg- dell’epoca. Si trasferì negli Stati Uniti fascinante storia di Zenatello finisca nel- momenti di difficoltà. “È un presente che, partendo dal passato, gersi dal freddo mentre si esibiva nella collezionando trionfi sulle scene di Lon- le mani di un regista e diventi un film. appartiene al futuro, tanto da farci preconizzare una genesi salvifica per galleria Vittorio Emanuele; in primavera dra, Parigi, Buenos Aires oltre a frequen- Sono molto riservato con i clienti che quel mondo della lirica oggi in crisi”, indica Capitini nella prefazione, lo portò al banco dei pegni per racimo- tazioni di prestigio, per esempio con il frequentano l’hotel, ma non ho potuto accennando al tema della privatizzazione e della chiusura del corpo di lare qualche denaro», dice, sfogliando a re di Spagna e la regina d’Austria». Ma lo fare a meno di regalare il libro dello zio ballo. L’invito a cui tutti sono chiamati è alla riflessione; l’auspicio è quello memoria la biografia Giovanni Zenatello “zio Giovanni” rimase sempre veronese Giovanni a Toni Servillo, che per altro è di una rinascita che può avvenire, perché no, sulle note della romanza tenore (Cortella editore) scritta dalla ni- nel cuore: «Dal suo palazzo di New York appassionato di lirica. Era seduto pro- della Tosca di Puccini da cui è ispirato il titolo del libro. pote Nene Zenatello Consolaro che se- con vista su Central Park inviava dei te- prio qui, su questo divano...». Marta Bicego guì lo zio per tutta la vita. legrammi a mio padre per chiedere la ri- Marta Bicego