Sant'anna News
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SANT’ANNA NEWS Newsletter dell’Associazione Ex-Allievi Scuola Superiore S. Anna – Pisa Numero 24 • gennaio 2005 semestrale Editoriale Tiziano, una vita alla ricerca Questo numero non poteva che es- sere dedicato a Tiziano Terzani. La non solo di sé sua scomparsa ci ha addolorato tut- ti, compagni di Corso e di Collegio di Giuliano Amato che con lui hanno vissuto gli anni della giovinezza, ex allievi che l’hanno incontrato, già famoso, du- glio fare il giornalista in Cina e ci rante una delle visite alla Scuola, riuscirò”. È già grossa detta oggi da studenti di oggi che con lui si sono un ragazzo di quell’età, ma allora era intrattenuti, affascinati dalle sue pa- enorme. Allora in Cina non si en- role e dal modo in cui riusciva a tra- trava neppure e io gli dicevo: “Tizia- smettere la sua filosofia di vita. no, sei completamente matto, pa- Quando la risonanza della notizia si zienta qualche mese e vedrai che le è affievolita, abbiamo cercato di ri- cose cambiano”. Ma la sua testa non cordarlo tra noi, più sommessamen- era nell’Olivetti, era in Oriente. te, quasi in famiglia, attraverso le Che ci fosse perché già Tiziano testimonianze di amici e di compa- sapeva che cosa cercarvi e, soprat- tutto, che cosa ci avrebbe trovato gni del vecchio Collegio Medico nella stupenda stagione che ha vis- Giuridico che hanno seguito con suto prima di “abbandonare il suo orgoglioso affetto la sua straordina- corpo”, io francamente non lo credo. ria carriera e ora debbono rasse- Gli attribuirei di più di quanto già gnarsi alla sua assenza aggrappando- non avesse e lo farei essere quello si al filo del ricordo di un pezzo di che ancora non era. Ma è certo che vita trascorsa in comune. Tiziano la tenacia, la vera e propria ostina- Terzani rivive per tutti nei suoi libri zione con cui si mise a perseguire e nei suoi articoli, per noi rivive in quel disegno, che io trovavo folle, modo particolare grazie a queste te- qualcosa lo provano: almeno emoti- stimonianze dirette. vamente sentiva che là per lui c’era Il numero presenta altri fatti relativi qualcosa di tanto importante da es- alla Scuola e all’Associazione. Tra i sere irrinunciabile. E riuscì ad andar- molti segnalo l’interessante rasse- ci. Cominciò a scrivere per un gior- gna di Paolo Malanima sull’evolu- nale italiano e queste sue prime cre- zione delle fonti di energia usate in Foto ricordo in occasione del conferimento del Campano d’Oro a Tiziano Ter- denziali gli consentirono, con l’aiuto Italia nell’arco di due secoli. Il credo di Angela e della sua famiglia, Coordinatore propone il tema per il zani, avvenuto nel giugno del 2000. Da sinistra: Gino Bartalena, Tiziano Ter- zani, Brunello Ghelarducci, Alberto Di Maio, Franco Mosca. di arrivare a «Der Spiegel» e di dive- prossimo Convegno di autunno in- nire inviato dello stesso «Spiegel» sieme ad una serie di considerazioni on avevamo ancora ven- Angela fecero da battistrada su que- non in Cina, ma ai bordi di questa su eventi che riguardano l’Associa- t’anni quando ci conoscem- sto percorso. E furono insieme anche (come tutti i giornalisti occidentali zione e gli Allievi. Dalla Scuola, Nmo. Ciascuno di noi veniva su altri. Poi ciascuno prese la sua del tempo). Nicola Bellini fa il punto sullo stato dal suo liceo, dalla sua provincia ed strada e continuò da solo (o meglio, Iniziò così un’avventura che di- della formazione degli allievi. C’è essere in quel collegio a Pisa, all’uni- solo con la sua compagna) la sua ri- venne una nuova vita, per lui e per poi un’intervista a sir Alfred Cu- versità, significava per Tiziano, per cerca. E fu a quel punto, quando da la famiglia che si stava formando. E schieri, il mago della chirurgia en- me e per gli altri superare i confini poco tutti avevamo lasciato il colle- fu una vita segnata da cambiamenti doscopica, ora professore al dentro i quali eravamo cresciuti, en- gio, che capii che la ricerca di Tizia- profondi, da un inveramento pro- Sant’Anna. Infine, la consueta gal- trare in un mondo più grande, scru- no mirava più lontano di quella de- gressivo dell’animo di Tiziano, che leria degli allievi diplomati e dei tarlo e cercarci quello che quei con- gli altri. Come Romano e Carlo ave- oggi ci appare guidato da un filo si- nuovi Allievi insieme a una sintesi fini ci avevano negato. Si crearono, va aderito alla richiesta di personale curo, ma che sicuro certamente non sulle motivazioni della loro scelta di come sempre accade, amicizia più che allora la Olivetti indirizzava ai fu. Gli costò anni di riflessione, concorrere al Sant’Anna. Di altri strette e si formarono piccoli gruppi, migliori delle università (il personale mentre gli passavano sotto gli occhi importanti eventi per la Scuola, co- all’interno dei quali la ricerca avve- lo selezionava Paolo Volponi) e si vicende ora umanissime ora atroci; me l’approvazione del nuovo Statu- niva lungo gli stessi percorsi. Ed era- era trovato a bussare alle porte per ed anni di meditazione solitaria con to, abbiamo riservato una analisi no percorsi i più diversi. Potevano vendere macchine da scrivere. Lo gli occhi puntati sulla montagna e la più puntuale per il prossimo nume- essere infinite discussioni notturne sapeva che era un’esperienza tempo- mente e il cuore a frugare ancora in ro. Insomma la vita continua e sulla Montagna Incantata o trasgressi- ranea, che era la gavetta a cui tutti si quelle vicende. Quel filo, insomma, quella della nostra Associazione e ve esperienze di coppia, vissute nello dovevano assoggettare in vista di la- Tiziano se lo è trovato, lo ha distri- della Scuola è tutt’altro che mono- stesso collegio contro le regole di al- vori più gratificanti. Ma non la sop- cato da chissà quanti altri e ha dato tona, ed è per questo che seguita ad lora, che vietavano in radice l’in- portava e soprattutto non vedeva se da ultimo un senso straordinario e interessarci e a renderci partecipi, gresso di ragazze nelle nostre stanze. stesso neppure in quei lavori più gra- profondo alla ricerca che aveva co- anche se abbiamo i capelli bianchi. Giuliano e Diana, Romano ed Ele- tificanti. Mi telefonava sempre in- (bg) na, Enrico ed Erna e poi Tiziano e soddisfatto e mi diceva: “Ma io vo- (Continua a pag. 6) Ricordo di Tiziano Terzani di Enrico Mugnaini* Enrico Mugnaini e Tiziano Terzani sotto la pioggia a Venezia ome individui, noi siamo il co (ora Scuola Superiore Sant’An- aperti, inseguendo le immagini of- mamente interessato a popoli e co- prodotto di tre fattori prin- na) annesso alla Scuola Normale. ferte da pavimenti, pareti, soffitti. stumi lontani (la sua vocazione ai Ccipali: i geni trasmessi dai Fu su queste basi che Tiziano si co- Se poi, come nel caso di Tiziano, si viaggi ai confini del mondo) e ama- genitori, l’ambiente di crescita, e le struì una vita originale e spettacolo- aggiunge una combinazione fortu- va lo studio delle lingue straniere, vicende, le scelte, le esperienze per- sa, che potremmo definire un vero nata di geni e fattori che forniscono che imparava con rara facilità. Do- sonali. Nel caso del nostro grande “capolavoro fiorentino”. forte carica vitale (che io chiamo po i primi contatti, io (che ero al se- amico Tiziano Terzani – e dico no- Firenze è una meravigliosa città, toscanamente “grinta”), prestanza condo anno fra i “medici”) l’avevo stro perché siamo moltissimi a pre- e chi nasce a Firenze è fortunato in fisica, comunicatività, capacità im- già identificato come uno dei perso- tendere di averlo avuto per amico – partenza. E sia ben chiaro che que- prenditoriale, intelletto vivace e ri- naggi più notevoli fra i “legulei”. questi fattori cooperarono meravi- sto riconoscimento, quando viene flessivo, nonché generosità e spirito Starci assieme nelle combutte del gliosamente, creando una persona- da un senese, vale almeno il doppio. etico, per forza che se ne ottiene un dopocena era un’esperienza molto lità straordinaria. (Gli amici fiorentini, però, evitino risultato fenomenale. piacevole e stimolante, che ti com- Io non ebbi l’occasione di cono- di ringalluzzirsi troppo, perché da Certo che nel “capolavoro” Ti- pensava ampiamente delle lunghe scere bene i suoi genitori, ma dai Firenze sono derivati anche ben al- ziano si potevano trovare anche ore passate a studiare l’anatomia. suoi racconti mi risultavano persone tri accidenti!). Firenze è come una delle imperfezioni, ma queste, come Del resto, io sono sempre stato del di modeste condizioni economiche, generosa balia che ti offre un nutri- succede per tutti i capolavori, lo parere che la convivenza di medici il che dà ancora più valore alla sto- mento ricchissimo, vero e proprio rendevano più “vero” e ne aumen- e giuristi fosse particolarmente feli- ria umana e professionale di Tizia- nettare, appunto la “pappa fiorenti- tavano il fascino. Sia i notevoli pre- ce, perché dava ai medici una più no. Le sue qualità, lui le coltivò in na”, che è una miscela speciale fatta gi che i piccoli difetti erano ben che opportuna spinta culturale in un mondo familiare molto semplice, di chiassosità e d’intraprendenza po- evidenti quando Tiziano arrivò in campo umanistico e ai giuristi un entro un tessuto cittadino sanamen- polare, di arte e di storia, di bellezza collegio nell’autunno del 1957. Il li- contatto diretto con una realtà te democratico, a cui era ancora architettonica e di luoghi ameni; è ceo e il resto della “pappa fiorenti- scientifica non estranea ai loro stu- estraneo qualsiasi privilegio legato tutta quella cultura che respiri na” l’avevano stimolato socialmen- di.