Terzani, Quando La Cronaca Diventa Storia

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Terzani, Quando La Cronaca Diventa Storia profilo Terzani, quando la cronaca diventa storia Paola Babich A sette anni dalla morte, è uscito nelle sale italiane un film sul giornalista fiorentino. iventai giornalista per- Ma chi era Terzani? Quali erano il suo modo ché nelle corse podistiche di leggere la realtà e il suo rapporto con «D arrivavo sempre ultimo. la spiritualità? Un ritratto del reporter attraverso Una volta, alla fine di una di quelle le testimonianze dei colleghi e del figlio corse, venne da me un signore sui trent’anni con un taccuino in mano e Salomon Bouman, divenuta poi il suo non economicamente, ma socialmen- mi disse qualcosa come: “Sei studen- viatico. «Ogni volta - come Terzani te, ossia proprio con un impegno so- te? E allora, invece di partecipare alle stesso racconta - con il senso di essere ciale. Un servizio pubblico, un modo corse, descrivile!” Avevo incontrato il in missione, di essere gli occhi, gli di vivere. Questo è il giornalismo per primo giornalista della mia vita e, a orecchi, il naso, a volte anche il cuore Terzani: è l’andare in cerca dell’altro, sedici anni, avevo avuto la mia prima di quelli (i lettori) che non potevano di tutto quel che non conosce, all’in- offerta di lavoro: cronista sportivo». È essere lì». E non solo i lettori, perché seguimento di idee, di uomini, di il 1954, e il giovanissimo Tiziano gira per lui il giornalismo è alla base della storie di cui ha solo letto e che vuol per i paesini della Toscana iniziando a storia e ne sente fortemente la re- toccare con mano. L’esperienza a New farsi le ossa. «Largo, c’è i’ giornalista», sponsabilità, motivo per cui presterà York dove, dopo la laurea e un periodo si sente gridare quando arriva con sempre grande attenzione ai dettagli e di lavoro all’Olivetti, va a studiare ci- la sua vecchia Vespa. Una frase che tenterà di essere preciso nei fatti, nelle nese, sarà per lui importantissima: è lì caratterizzerà tutta la sua vita, spesa cifre, nei nomi. che diventa vero giornalista, con uno a «viaggiare per il mondo alla ricerca La sua è anche una vicenda personale stage al New York Times, scrivendo della verità», motto del giornalista di riscatto dalla povertà, perseguito «pezzi lunghissimi» per l’Astrolabio, I N A. STAUDE TERZA A. STAUDE 38 POPOLI Maggio 2011 Terzani nello Xinjiang (Cina) e, a sinistra, sulle montagne dell’Himalaya, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. il settimanale di Ferruccio Parri, «co- prendo» dalle elezioni alle proteste contro la guerra in Vietnam, agli as- sassinii di Kennedy e Luther King. Il senso del giornalismo è ciò a cui tiene e lo comprende ancor meglio quando inizia a scrivere di temi che gli impor- ESI N tano davvero, come l’ingiustizia. GA N LO OLTRE I FATTI «Andare avanti, guardare, vedere i Paesi, le culture, non attraverso i fatti, ri, raccontati negli articoli e, poi, nei dove la Rivoluzione culturale iniziava ma guardando dietro i fatti - sostiene libri, nei quali emerge non solo la bra- a spegnersi, e dove vuole entrare, va Terzani -. Curiosità del nuovo, del vura del reporter, ma anche un sen- da padre Lazlo Ladanyi - un colto diverso, uscire dalle righe». Ed ecco so di compartecipazione, di umanità gesuita ungherese che analizzava le due elementi imprescindibili, i libri, (valga per tutti l’articolo scritto per la trasmissioni radio nei dialetti locali e lo studio (è fondamentale prepararsi) Repubblica il 3 novembre 1979 dal- riferiva al Vaticano - per capire da lui e il viaggio. «Viaggiare la frontiera cambogiana come guardare al futuro. per me è stato impor- Il giornalismo intitolato: «Rifugiati: ho «Lui viveva il giornalismo come una tantissimo. Importantis- per Terzani deciso chi doveva vivere passione totale, alla quale darsi com- simo, questo senso della è «andare e chi morire»). pletamente - ricorda Mimmo Cándito, scoperta». «Mio padre - avanti, «Il dovere di andare sul inviato speciale e corrispondente di racconta il figlio Folco guardare, posto e di informare», guerra de La Stampa, che incontrò - aveva come modello vedere i Paesi, sempre attento alla real- Terzani per la prima volta al tempo anche gli esploratori. In le culture, tà, alle persone: «Ho fat- della guerra in Cambogia -. Questo casa c’erano tanti libri non attraverso to questo mio mestiere non vuol dire che perdesse lucidità, di questi personaggi. Un i fatti, ma proprio come una mis- tutt’altro, perché era un uomo consa- uomo che lo ha molto guardando sione religiosa, se vuoi, pevole di tutti i soggetti politici e di ispirato è stato Sven He- dietro i fatti» non cedendo a trappole tutti gli interessi coinvolti nelle storie din, autore di My life as facili», spiega Terzani a che raccontava. Però, a differenza di an explorer. Gli piaceva- suo figlio nel suo ultimo molti di noi, c’erano in lui un’intensità no queste persone libere libro La fine è il mio di partecipazione, una straordinaria che partivano con gli yak a scoprire inizio (al quale si è ispirato il film capacità di coinvolgimento che poi cose incredibili». omonimo uscito in Italia il 1° aprile). si ritrovavano in ciò che scriveva. Nel 1971 gira le redazioni di mezza Trappole quali il potere, da cui si tiene La sua non è mai Europa cercando un lavoro. Ma è ad lontano per istinto. Perché lo scopo stata una scrittura «Mi piacciono Amburgo che trova il giornale che è quello di dar voce alla gente che distaccata». «Tiziano i gesuiti, tanto. scommette su di lui, il settimanale non può parlare e ciò è impossibile si è immerso nel- Li ho sempre tedesco Der Spiegel, il primo che se si frequenta troppo da vicino chi le situazioni che ha cercati per dà fiducia a quel giovane preparato, è in grado di manipolare. Per questo descritto - sottolinea capire il Paese tenace e pieno d’energia, e che sem- Terzani privilegia altre «fonti», tra cui il grande inviato in cui mi pre lo sosterrà, creando un sodalizio i gesuiti: «Mi piacciono i gesuiti, tanto. Bernardo Valli, suo trovavo, unico (anche se poi collaborerà con Li ho sempre cercati per capire il Paese amico -. Le ideologie perché loro diverse testate italiane: Il Giorno, Il in cui mi trovavo - racconta -, perché lo infastidivano. La sono le spie Messaggero, l’Espresso, la Repubblica, loro sono le spie dell’anima di una sua cultura restava dell’anima il Corriere della Sera). cultura. Lavorano e grattano e sono nel sottofondo, non di una cultura» E finalmente l’Asia, il grande amo- dentro e sanno e imparano le lingue l’esibiva. Si atteneva re. Trent’anni trascorsi tra Singapore, meglio di tutti gli altri. Quelli sono alla realtà. Spesso cruda». Hong Kong, Pechino, Tokio, Bangkok, personaggi, accidenti! I gesuiti sono Nuova Delhi. Inizia la sua vita profes- dei grandi intellettuali che cercano di LA STORIA VISTA DAL BASSO sionale seguendo guerre e rivoluzioni: capire». Non a caso, quando nel 1975 «Il suo modo di intendere il mestiere è dal Vietnam alla Cambogia, dalla Cina è a Hong Kong, e cerca di raccogliere stato sostanzialmente questo - prose- alle Filippine. Pezzi di storia esempla- informazioni e notizie sulla Cina, gue Cándito -: percorrere dei territori Maggio 2011 POPOLI 39 I profilo N TERZA O N TIZIA Tiziano Terzani intervista OF il re del Mustang, una regione del Nepal. estate nei quali non sempre il giornalismo è penetrato e cercare di recuperarvi una dimensione che spesso veniva ignora- ta. Tiziano aveva questa straordinaria capacità di mostrare a tutti noi che si può raccontare la storia - come ha fatto anche nei libri - calandovisi dal basso, di essere quello che sta accanto a coloro di cui sta raccontando le vicende. E credo che proprio questo sia stato il carattere principale del suo giornalismo e che caratterizza anche il “grande” giornalismo. Quello di chi, come lui, ha una sensibilità particola- re grazie alla quale anche le narrazio- ni più minute, che paiono segnate da un vissuto di bassa intensità, in realtà Vientiane, in Laos, poco dopo la fine vivere in un ashram in India, poi offrono uno spaccato di vita capace di della guerra in Vietnam, rammenta sull’Himalaya. raccontare i grandi avvenimenti della che «era ben consapevole dei limiti E proprio nel colloquio con il figlio, storia. E questa del nostro mestiere. La cronaca è ca- in La fine è il mio inizio, parla della «Le passioni lo è stata la sua duca, anche quando si maschera da «battaglia per il ritorno a una forma di trascinavano, ma identità». Storia in presa diretta, perché troppi spiritualità - che puoi chiamare anche quando poi si è Terzani, pur sono gli inganni delle ideologie, delle religiosità - a cui la gente possa ricor- trattato di fare un essendo mol- congiunture, delle mode. Le conver- rere. Perché è una costante della storia riesame ha sempre to coinvolto, sioni, le superstizioni, le passioni, gli umana, questo voler sapere cosa ci riconosciuto ha mantenuto stupori, le favole, le diverse libertà e fai al mondo». Un «apostolo laico - lo quando la passione sempre una le molte vite di un uomo come Tiziano ha definito Ettore Mo -, che cerca di lo aveva portato grande onestà Terzani, invece, conserveranno il loro salvaguardare i valori autentici della al di là di ciò che intellettuale. fascino anche tra cent’anni». vita, per evitarne il naufragio». Un avrebbe dovuto «Gli umori e le uomo, non più un giornalista, non più essere» passioni lo tra- LA RICERCA SPIRITUALE Tiziano, ma Anam, il senza nome, con scinavano - af- «Con il suo lavoro ha saputo davvero una profonda spiritualità. «Non posso ferma Cándito -, ma non era fanatico creare quel ponte tra le diversità e le fare quell’ultimo passo di scomparire e quando poi si è trattato di fare un differenze che poi dà modo di capire nelle montagne, illuminato.
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