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CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO “Non c’è arma più potente dell’animo umano in fiamme”. Generale Ferdinand Foch “Se credo nell’eternità? Io non credo neppure nel domani”. Peter Steele CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO SOUL ON Web Tsunami Facebook Titolo originale dell’opera: “Soul on Fire: The Life and Music of Peter Steele” Copyright © 2014 FYI Press, Inc. Edizione originale pubblicata in USA da: FYI Press, Greensboro, NC 27403 Copyright © 2015 A.SE.FI. Editoriale Srl - Via dell’Aprica, 8 - Milano www.tsunamiedizioni.com - twitter: @tsunamiedizioni Prima edizione Tsunami Edizioni, settembre 2015 - I Cicloni 23 Tsunami Edizioni è un marchio registrato di A.SE.FI. Editoriale Srl Traduzione di Alessia Di Giovanni Foto di copertina di John Wadsworth, design di Scott Hoffman e Adriene Greenup Stampato nel mese di settembre 2015 da GESP - Città di Castello (PG) ISBN: 978-88-96131-78-7 Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, in qualsiasi formato senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Nell’impossibilità di risalire agli aventi diritto delle fotografie pubblicate, l’Editore si dichiara disponibile a sanare ogni eventuale controversia. - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO FIRE E TYPE O NEGATIVE PETER STEELE TRA CARNIVORE SOUL ON TRADUZIONE DI ALESSIA DI GIOVANNI JEFF CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO WAGNER CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO Dedicato alla memoria di Peter Thomas Ratajczyk e Barbara Emma Banyai CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO INDICE CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO PROLOGO: TROPPO TARDI PER SCUSARSI 9 PARTE I - ROSSO 1 GROUND ZERO: BROOKLYN 15 2 NEL REATTORE 27 3 SEI QUELLO CHE MANGI 49 4 NEVROSI ESTREMA 79 PARTE II - VERDE 5 STRUMENTI DI POTERE 107 6 NELLO SFINTERE DELLA BESTIA 133 7 RELIGIONE... DONNE... FUOCO... 145 8 UNA DIVINITÀ INVOLONTARIA 165 9 PRODOTTO A VINLAND 189 PARTE III - NERO 10 TUTTO CROLLA 221 11 LA MORTE DELLA FESTA 243 12 RIPARA - CONSERVA - MIGLIORA 267 13 SALUTI E ADDIO 293 RINGRAZIAMENTI 315 TATTOO 317 CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO TROPPO TARDIPER SCUSARSI hiunque abbia incontrato Peter Steele, non lo ha mai, mai dimen- ticato. Nello scrivere questo libro ho parlato con molte persone che Clo hanno incontrato e ogni storia contiene un elemento di humor, pathos, profondità e pericolo, o tutte queste cose insieme. Anche solo incontrarlo per un attimo aveva un impatto indelebile. La corpo- ratura imponente, la voce da basso profondo, il senso dell’umorismo ferocemente autoironico e lo spirito caustico... questi erano i suoi tratti più riconoscibili, e c’era molto di più sotto la superficie. Le sue crisi maniaco-depressive e le sue battute sin troppo volgari celavano una personalità estremamente timida. Era un maestro delle contraddizioni, la maggior parte delle volte intenzionalmente. Pur non es- sendo la tipica rockstar, quando entrava in una stanza intuivi che era famoso senza neanche sapere chi fosse. Ancor prima che girasse il mondo e vendesse centinaia di migliaia di dischi, eri sicuro che sarebbe diventato una rockstar. Non avrebbe potuto lavorare per il Parks and Recreation Department di New York City per tutta la vita, per quanto accarezzò sempre il desiderio di tornare alla prevedibi- le semplicità della vita da operaio. Aveva troppo talento per spargere segatura e raccogliere spazzatura tutto il giorno; troppe idee, troppo da esprimere, troppi de- moni privati da uccidere in pubblico. Assecondò le proprie inclinazioni lasciando tutti interdetti; sviluppò il suo senso dell’umorismo trasformandolo in una sorta di sofisticata volgarità con cui deridere una vita che disprezzava rabbiosamente. Ho incontrato Peter Steele tre volte, e la prima andò così bene che il mio nome comparve tra i ringraziamenti di Bloody Kisses. Non meritavo tale onore, ma Peter pensava di sì. Era il 1992 e avevo appena fondato la mia fanzine. Fan di Peter fin dal primo album dei Carnivore e ora patito della sua nuova band, i Type O Negative, mossi PROLOGO 9 CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO in modo spregevole i contatti che avevo nel mondo della musica per assicurar- mi un’intervista con Peter e Josh. Era appena uscito The Origin Of The Feces e l’intervista fu memorabile sin dall’inizio. Qualcuno sbagliò a dirmi l’ora dell’ap- puntamento telefonico, perciò, quando un pomeriggio l’apparecchio squillò, io stavo schiacciando un sonoro sonnellino. Risposi e, con la vista annebbiata e ancora rimbambito, scoprii che dall’altra parte del filo c’erano Peter e Josh. Mi sono scusato e ho frugato in giro per cercare il mio registratore, l’ho azionato e ho cercato di fare il giornalista serio che scava in profondità. Mi bastarono quindici secondi per capire che quei due non intendevano prendermi sul serio, così gettai la mia lista di domande. Furono molto gentili, comunque: passarono velocemente da un argomento stupido a un altro, si divertirono e intrattennero il loro intervistatore per una buona mezz’ora prima – probabilmente – di passare al successivo giornalista appassionato e ignaro. A quanto pareva, Peter mi trovò così spassoso che avvertì il suo ufficio stampa di ringraziarmi sul loro prossimo album. Incontrai Peter la seconda volta diciotto mesi dopo. I Type O suonavano in un club di media grandezza a Des Moines, Iowa, chiamato Hairy Mary’s. Bloody Kisses era appena uscito, ma doveva ancora fare il botto. Nel frattempo, la band si crogiolava in un purgatorio in cui se da una parte stava perdendo i vecchi fan che non capivano il loro cambio di direzione, dall’altra ne guadagnava di nuovi, gli stessi che alla fine fecero dell’album un incredibile successo commerciale. Quella sera i Type O suonarono per una quindicina di discepoli appassionati. Verso la fine dello show, Peter tese il suo bottiglione di vino Morgen David ver- so gli adoratori della prima fila, facendogli cenno di bere. Tutti noi ne bevemmo un sorso, mentre quel ragazzo che sembrava un Gesù Cristo in versione goth/ doom ci stava a guardare. Una comunione molto particolare. Dopo il concerto siamo usciti e ci siamo avvicinati al tour bus della band per gli autografi. Disponibile come sempre, Peter ci accontentò. Ricordo quanto fu dolce, affabile e cortese con ciascuno di noi. Non sono mai stato un grande appassionato di autografi, così gli chiesi di fare un bel neo su uno dei visi della t- shirt di Bloody Kisses che indossavo. Lui rise e disse divertito: “Questa è nuova”, poi appoggiò il suo pennarello sulla mia maglietta e onorò la richiesta. Ce ne andammo tutti con l’impressione di aver incontrato Dio. La terza volta che vidi Peter fu a Manhattan, alle due di notte nell’atrio di un club di cui non ricordo più il nome. Era verso il 1996 o giù di lì. Stavamo aspettando che i Lycia salissero sul palco dopo un interminabile ritardo. Ci siamo salutati, gli ho ricordato del neo che mi aveva disegnato sulla maglietta molti anni prima e lui ammise di ricordarlo e scoppiammo a ridere. Dopodiché CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO 10 SOUL ON FIRE CAMPIONE GRATUITO - WWW.TSUNAMIEDIZIONI.COM CAMPIONE GRATUITO soddisfò le attenzioni delle molte altre persone che lo avevano riconosciuto. A quel tempo, stava per diventare un nome famoso. • • • • • A un certo punto, durante la stesura di questo libro, Josh Silver mi ha detto: “L’unico modo per rendere giustizia a Peter è fare incazzare tutti”. Me lo sono segnato. Ho imparato un po’ di cose meravigliose su Peter Steele prima di addentrar- mi nella scrittura di questo libro, e la cosa che emerge di più è quanto incredi- bilmente, follemente gelosa sia la gente di quell’uomo. “Peter non avrebbe voluto che questo libro venisse scritto”. “Peter era una persona riservata”. “Peter l’avrebbe detestato”. Tutti hanno espresso la propria opinione. Alcuni dimenticano che lo stesso Peter aveva in mente di scrivere la sua biografia. Nel 2003 dichiarò alla rivistaInk19 : “Ho già il titolo: Dai una Chance a Peter. Ho tonnellate di aneddoti divertenti, insoliti, tristi e malati, cose che mi sono capitate e che hanno dell’incredibile. Disavventure successe a scuo- la, in famiglia o in tour... Forse, un giorno, quando avrò messo la testa a posto, mi ci metterò seriamente”. Non mise mai la testa a posto o, almeno, non abba- stanza a lungo per scrivere la sua biografia, perciò dovete accontentarvi di questo libro (Peter comunque accennò più di una volta all’intenzione di scrivere la sua biografia, offrendo un’altra idea di titolo, White Dope on Punk, che parafrasava la canzone dei Tubes “White Punks On Dope”.) Perché Peter non avrebbe dovuto volere che questo libro venisse scritto? Perché era una persona riservata? Davvero? Un ragazzo che ha posato nudo e con il sesso in erezione su Playgirl era “riservato”? Un ragazzo che per decenni, attraverso i suoi testi, ha rivelato così tante paure, insicurezze e inquietudini era una persona riservata? Stavo per completare il libro, quando sempre Josh Silver mi ha detto: “La cosa bella di quando sei morto, è che non ti importa cosa ricor- dano le persone. Quella è solo un’idea romantica quando sei vivo”. Pur conoscendo Peter, Josh non provò mai a dirmi cosa avrebbe voluto il suo amico. Infatti, molti di coloro che dopo la sua morte si sono autonominati suoi difensori hanno comunque dimostrato di non avere molto da offrire a questo libro. Quelli che si sono assunti il compito di parlare in vece di Peter dopo la sua morte, e che suppongono di sapere quello che avrebbe o non avrebbe voluto, sono della stessa risma degli sfigati e dei tirapiedi di cui lui cercò disperatamente di liberarsi quand’era vivo.