Giudici Marco
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CURRICULUM VITAE Marco Giudici, nato il 28 agosto 1954. Dirigente d’azienda (dal 1999 a oggi) e giornalista professionista (dal 1980 a oggi). Dipendente Rai in uscita per limiti di età. Inquadramento: area top management. Competenze di profilo giornalistico, manageriale editoriale, istituzionale. Assetto e prospettive strategiche del sistema dell’informazione. Editoria scritta, radiotelevisiva, web, privata e pubblica. Relazioni istituzionali. Esperienza ventennale nella carta stampata, quotidiana e periodica. Esperienza decennale nelle istituzioni governative e parlamentari, come capo dell’ufficio stampa e consigliere per l’informazione di tre ministeri. Esperienza televisiva venticinquennale, di prodotto e di gestione, con la responsabilità dello start up dei canali specializzati pay di prima generazione, all’inizio degli anni 2000. Studi: laurea in filosofia (110/110), Università degli Studi, Milano. Lingua straniera: inglese. Incarichi ricoperti nel settore televisivo dal 2000 in poi: • Dal 2017 al 2021 direttore di Rai Italia, il canale erede di Rai International, che la tv pubblica realizza per gli italiani all’estero, nei continenti extraeuropei, in convenzione con PCM. Un incarico sfidante, per la difficoltà di combinare una mission in evoluzione e crescita, con una drastica contrazione delle risorse a disposizione. Il canale tv, unico nel suo genere per contemporaneità dell’offerta, nell’ultimo triennio ha riacquistato centralità di interlocuzione con le istituzioni di riferimento (MAECI in primis). Raggiunge oltre 20 milioni di household certificati, un’audience potenziale enorme, frammentata ma radicata, etnica, che diventa ogni giorno più esigente. Tra i risultati della gestione: la trasmissione in HD; il varo del quarto palinsesto, che separa la programmazione per il Sud America da quella del Nord America; la sperimentazione di sottotitoli in inglese, spagnolo e portoghese; la trasformazione del contenitore quotidiano per gli italiani nel mondo, col nome L’Italia con voi, in una produzione più ricca e ampliata, sul modello dei grandi titoli di daytime nazionali, tanto da ottenere dall’azienda la non-stop quotidiana estiva, con anche un’edizione settimanale sulla generalista italiana Rai Uno, in omaggio alla richiesta, da parte delle comunità all’estero, della cosiddetta “informazione di ritorno”; la produzione di cicli di documentari d’autore come Soldati d’Italia (presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018) e Solidali d’Italia, dedicati a italiani all’estero molto speciali, come i militari in missione e il personale della cooperazione; l’imminente programmazione in due puntate di Qui Nuova York – L’America raccontata agli italiani dalla televisione, con introduzione e commento di Aldo Grasso, sui corrispondenti Rai dagli Usa (un lavoro in collaborazione con l’IIC di New York); la sinergia con il Festival di Sanremo 2021 di Amadeus, realizzata per la prima volta attraverso spazi quotidiani in diretta, collegando famiglie di spettatori da tutto il mondo durante le serate dell’Ariston; l’inedita campagna di sensibilizzazione sociale “Io voto”, con il coinvolgimento dei volti noti della cultura, dello spettacolo e dello sport (da Proietti a Fracci, da Carlucci a Totti, ecc.) in occasione delle ultime elezioni politiche del 2018. 1 § Dal settembre 2009 al 2017 vice direttore di Rai Due, responsabile della programmazione di intrattenimento popolare di daytime (quotidiana mattutina e week end), di singoli eventi annuali in diretta, nonché delle rubriche di cultura religiosa cattolica, ebraica e protestante. Già responsabile dei programmi in convenzione, poi ceduti ad altra struttura. § Dal luglio 2003 al 2009 direttore di RaiSat Extra, canale televisivo semi-generalista del gruppo Rai, parte dell’offerta satellitare pay di Sky Italia. Dalla nascita al 2008 RaiSat Extra, facendo leva sulla formula di canale catch up (che selezionava il meglio dei titoli della tv generalista delle ultime 24 ore riproponendoli in time shifting), si è fatto apprezzare come luogo di produzioni originali, aperto alla sperimentazione di nuovi linguaggi e format, sia di intrattenimento sia di informazione. Un canale che, pur disponendo di un budget limitato (tra i cinque e i sei milioni di euro l’anno), si è imposto come interlocutore dei grandi network e delle maggiori case di produzione non solo italiane. Ha totalizzato picchi di ascolto record in campo satellitare, meritando diversi riconoscimenti. § A RaiSat Extra è andato il premio di miglior programma dell’anno 2007 della piattaforma Sky, vinto con Fiorello e Baldini stasera in tv. Per tre annate consecutive (2005, 2006, 2007) Fiorello ha chiuso la stagione radiofonica con le memorabili incursioni televisive sul canale satellitare della Rai, laboratorio per il successivo preserale di RaiUno (Viva Radio Due minuti) e per il lancio di Sky Uno (Fiorello Show). § Nel 2005 il canale RaiSat Extra ha vinto il Premio Internazionale della Satira Politica per l’esclusiva quotidiana del David Letterman Show. Il canale ha varato esperimenti di ‘tv della parola’ inediti, tra i quali Mangiavamo i bambini, conversazione a quattro sulla storia del Pci tra Napolitano, Mafai, Pirani, Reichlin (dalla chiesa di Sant’Eligio degli Orefici in Roma, gennaio 2006) e Delle cose ultime, serie di colloqui di volti notissimi del giornalismo, da Feltri a Scalfari a Vespa, con le autorità delle grandi religioni (ottobre 2006). Nel novembre 2006 il canale ha trasmesso la diretta non-stop di Contromafie, gli “stati generali” della lotta alla mafia, evento promosso dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti. § Un ciclo di trasmissioni con protagonista il politologo Giovanni Sartori, Lezioni di democrazia, è diventato in libreria un bestseller Mondadori (“La democrazia in trenta lezioni”), per settimane in classifica a primavera 2008. § Nel trentennale del rapimento Moro, RaiSat Extra ha realizzato 55 puntate di un’ora ciascuna con la cronaca giorno per giorno della tragedia, un complesso lavoro di montaggio attraverso i telegiornali, di alto valore documentale (16 marzo – 9 maggio 2008). § Tra gli eventi esclusivi del canale satellitare, anche la prima visione assoluta nella storia della tv italiana (8 giugno 2008) del film culto di Renzo Arbore Il pap’occhio, sdoganato dopo decenni di censura e universalmente ‘riabilitato’ come opera goliardica non offensiva del sentimento religioso. § Nel corso degli anni RaiSat Extra (“il canale nobile della Rai”, Corriere della sera, 10.6.2006) ha ottenuto migliaia tra segnalazioni e recensioni, per la fecondità delle proposte, anche di infotainment. Tra le più citate Seguirà buffet sul rito delle presentazioni alla stampa, o Venerati Maestri con Edmondo Berselli. § Dal 2000 al 2003 direttore di RaiSat Album, canale satellitare sulla storia del costume attraverso il repertorio, rivisitato criticamente. Rispetto al filone d’esordio dei canali- nostalgia affermatisi in Sud America, incentrati sulle telenovela, RaiSat Album, antesignano dell’attuale Rai Storia e prodotto per il bouquet a pagamento di Tele+ (Canal Plus), ha inaugurato per primo, grazie alla ricchezza delle Teche Rai, un palinsesto di documentazione multi-genere che riproponeva trasmissioni e serie tv passate alla storia, arricchite da nuovi programmi di approfondimento. Tra gli esempi più noti, il ciclo La TV non creò la donna, sull’universo femminile attraverso il teleschermo, di e con Adele 2 Cambria, e la serie I tribuni politici, dove personalità del presente rivedevano e commentavano le memorabili Tribune televisive in bianco e nero di Jader Jacobelli e Ugo Zatterin, con Togliatti, Fanfani, Almirante, Moro, Craxi, eccetera. § Nel 2003 è stato autore del format Menabò, reality show dedicato alle riunioni di redazione dei maggiori quotidiani e settimanali, e delle testate televisive. Un esperimento editoriale premiato nell’edizione 2004 del Premio Saint-Vincent di Giornalismo. E’ andato in onda in due cicli, nel 2003 sul canale Album e nel 2004 su Extra. § Dal 2001 al 2008 responsabile per la parte RaiSat del canale RaiMed, rete satellitare coprodotta da Tg3, RaiNews24 e RaiSat, realizzata in italiano e in arabo per i Paesi del bacino del Mediterraneo. Testate e aziende, riepilogo: • Avvenire, dal 1976 al 1978 (direzione Angelo Narducci). • La Discussione, dal 1977 al 1979 (direzione Guglielmo Zucconi e Pierluigi Magnaschi). • Il Popolo, dal 1978 al 1994, sino a notista politico-parlamentare e redattore-capo (direzione Corrado Belci e successive). • Liberal, redattore dalla fondazione (edizione mensile), 1994-1995 (direzione Adornato, Galli della Loggia, Rumi). • Videomusic e Telemontecarlo (seconda rete), direttore responsabile del telegiornale 1995-96 • Il Messaggero, collaborazione, 1997 (direzione Pietro Calabrese). • Rai, consulente di Rai International, incaricato del progetto Local news in Usa, Canada e America Latina, 1997-1999 (direzione Roberto Morrione). • Rai, direttore di canali satellitari dal 2000 al 2009 (presidenze L. Mattucci, C. Sartori, C. Freccero) realizzati da RaiSat Spa per Tele+ (Canal Plus) e Sky Italia. • Rai Due, vice direttore con delega al settore cultura/società dal 2009 al 2017 (direzioni M. Liofredi, P. D’Alessandro, A. Teodoli, I. Dallatana). • Arel, La rivista (dell’agenzia di ricerche e legislazione fondata da Beniamino Andreatta), collaboratore dal 2009 con saggi sulla televisione. • Rai Italia, direttore dal 2017 al 2021. Altri incarichi professionali (istituzionali): • Capo ufficio stampa del Ministero di Grazia e Giustizia, tre anni e mezzo, dal 1983 al 1987 (Governi Craxi I e II). • Consigliere per l’informazione, Ministero della Difesa, 1989–1990 (Governo Andreotti VI). • Capo ufficio stampa del Ministero per le Riforme Istituzionali e gli Affari Regionali, 1990– 1991 (Governo Andreotti VII). • Capo ufficio stampa del Congresso mondiale Onu per la prevenzione del crimine, Milano, 26 agosto – 6 settembre 1985 (segretario generale per l’Italia Adolfo Beria di Argentine). • Membro della Commissione per l’esame di Stato dell’Ordine dei Giornalisti, 1997–1998. • Dal 1987 al 1994 giornalista parlamentare. Attività di insegnamento (laboratori), contrattualizzata presso gli atenei di Roma (La Sapienza) e Milano (Università Cattolica). 3 .