La Misura Alessiana Di Perugia the Alessi
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DISEGNARECON volume 8/n.15 - luglio 2015 LE MISURE DELL’ARCHITETTURA ISSN 1828-5961 Paolo Belardi Ingegnere civile, insegna “Progettazio- ne digitale” e “Laboratorio di Rilievo dell’architettura” nell’ambito del cor- so di laurea magistrale in Ingegneria edile-Architettura dell’Università di Pe- rugia. Ha insegnato anche nella Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli. È allievo di Vittorio De Feo e, dal gennaio 2013, è Direttore dell’Ac- cademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Luca Martini Ingegnere civile, nel 2012 ha consegui- to il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di Perugia (tutor professor Paolo Belardi). È docente a contratto di “Progettazione di interventi urbani e territoriali” e “Di- segno per la decorazione” presso l’Ac- cademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. LA MISURA ALESSIANA DI PERUGIA THE ALESSI MEASURE IN PERUGIA “fare secondo (…) le cose nove, purche elle non “fare secondo (…) le cose nove, purche elle non se se tolgano dalle regole e termini dell’Architettu- tolgano dalle regole e termini dell’Architettura” ra”. L’inciso, vergato da Galeazzo Alessi in un pas- wrote Galeazzo Alessi (1512-1572) in a letter to saggio di una lettera inviata nel 1570 al cardinale Cardinal Fulvio della Corgna in 1570. The cita- Fulvio della Corgna, tradisce in modo più che elo- tion eloquently illustrates the profoundly clas- quente il DNA profondamente classico del mae- sical DNA in the Umbrian master architect’s stro umbro. In tal senso, il contributo proposto in- background. In light of this observation, here we tende presentare gli esiti di una ricerca dedicata, present the results of a dedicated architectural fondata su una campagna di rilievo architettonico survey which investigated the aesthetic, metri- volta a indagare le ragioni estetiche, metriche e cal and geometrical principles underlying the geometriche che governano non solo la compo- composition and strategic placement of Alessi’s sizione, ma anche la dislocazione strategica del- micro-architecture in Perugia’s historic town cen- le microarchitetture disseminate da Alessi nel tre. These examples show that, rather than being centro storico perugino. Il che ha consentito di occasional commissions, Alessi’s constructions dimostrare che gli edifici alessiani sono tutt’altro incorporated a systematic plan that was creat- parole chiave: Galeazzo Alessi, rilievo architettonico, che occasionali, in quanto incarnano l’attuazione ed by Paul III Farnese to transform the intricate ragioni geometriche, disegno urbano, Perugia farne- sistematica di un piano demiurgico, concepito da medieval acropolis of Perugia into an intriguing siana Paolo III Farnese, perpetrato da Alessi e finalizza- Farnesian citadel. to alla trasformazione dell’intricata acropoli me- keywords: Galeazzo Alessi, architectural survey, regu- dievale in un’intrigante cittadella farnesiana. lating lines, urban design, Farnesian Perugia. http://disegnarecon.univaq.it DISEGNARECON volume 8/n.15 - luglio 2015 LE MISURE DELL’ARCHITETTURA BELARDI, MARTINI 19.2 ISSN 1828-5961 LA MISURA ALESSIANA DI PERUGIA Fig.1 Perugia, vista aerea dell’acropoli “fare secondo (…) le cose nove, purche elle non se classica del termine. Tanto che la sua acropoli ha in- dalla Roma farnesiana, in modo particolare dove si af- tolgano dalle regole e termini dell’Architettura”[1]. troiettato lo schema ippodameo ereditato dal nucleo ferma il principio che una nuova via può essere aper- L’inciso, vergato da Galeazzo Alessi (1512-1572) in un etrusco-romano e ha rigettato a tal punto la rocca ta anche mediante pesanti distruzioni, in aree in cui passaggio della lettera inviata nel 1570 al cardinale Ful- pontificia trapiantata da Paolo III (1534-1549) nel cuo- non s’intende promuovere alcuna edificazione, o che vio della Corgna, tradisce in modo più che eloquente re della città medievale da seppellirla sotto un’algida sono comunque inadatte, per diversi motivi, ad altra il DNA profondamente classico del maestro umbro. piazza postunitaria[3]. Ciò nonostante l’area centrale funzione che non sia quella di collegare, fisicamente Né avrebbe potuto essere diversamente, visto che la compresa tra colle Landone e colle del Sole costituisce e otticamente, due poli[5]. È altresì evidente che l’or- formazione alessiana chiama in causa precettori come ancora oggi un campionario morfologico d’eccezione, dine cartesiano introdotto ampliando e rettificando Giulio Danti e Giovanni Battista Caporali[2]. Ma allo proprio perché invera un processo costitutivo atipico, la rete viaria, la gerarchizzazione prospettica stabilita stesso tempo ribadisce il carattere fortemente innova- che supera sia l’astrattezza del piano-programma sia la disseminando microarchitetture scenografiche in cor- tore che il maestro perugino ha sempre profuso nella concretezza dell’edificio-oggetto. Tanto che, quando si rispondenza dei principali assi visuali e il collegamento sua attività professionale: non a caso la polisemicità è propaganda il carattere medievale dell’acropoli di Pe- percettivo assiale tra cattedrale e rocca perseguito con uno dei caratteri conclamati dell’opera alessiana e le rugia, si commette un duplice errore: in parte perché si la regolarizzazione planoaltimetrica dell’antica platea microarchitetture disseminate nel periodo di attività evoca una climax pittoresca che in realtà, a ben guar- magna[6] rivendicano di per sé l’esistenza di un pro- giovanile nell’acropoli perugina hanno da sempre rap- dare, sussiste solo blandamente (ed è in buona parte getto unitario d’autore[7]. Nel cui ambito la rocca, pur presentato un enigma storico-architettonico tutt’oggi riferibile alle invenzioni eclettiche di Ugo Tarchi, Pietro incarnando un intervento tanto innovativo dal punto di insoluto. D’altra parte è innegabile che, nonostante Angelini e Antonino Bindelli)[4], ma ancor più perché vista tipologico (in quanto contamina funzioni militari l’organizzazione planimetrica “a forma di mano” cele- si misconosce il carattere rinascimentale impiantato e civili)[8] quanto sconvolgente dal punto di vista am- brata da Leon Battista Alberti, Perugia non presenta un d’imperio da papa Paolo III (1468-1549) nell’area cen- bientale (in quanto ingloba un intero quartiere), rap- disegno urbano predominante. Almeno nell’accezione trale. Area che difatti, in molti scorci, sembra clonata presenta “solo” il suggello spettacolare di un progetto http://disegnarecon.univaq.it B E corso Vannucci piazza piazza IV Novembre F della Repubblica piazza Italia piazza D piazza Danti piazza Nuova DISEGNARECON volume 8/n.15 - luglio 2015 LE MISURE DELL’ARCHITETTURA BELARDI, MARTINI 19.3 C ISSN 1828-5961A LA MISURA ALESSIANA DI PERUGIA via Baglioni 0 50 m 0 250 palmi romani B E corso Vannucci piazza piazza IV Novembre F della Repubblica piazza Italia piazza D piazza Danti piazza Nuova A C via Baglioni Fig.0 2 Ipotesi ricostruttiva50 m dell’area di via Nuova a Perugia, planimetria dell’acropoli di Perugia interventi attribuiti a Galeazzo Alessi (A loggia della rocca Paolina; B loggia di palazzo dei Priori; C ex loggia di porta Sole; D ex chiesa di Santa Maria del Popolo; E cappella del Santissimo Sacramento nel duomo di San Lorenzo; F portale del lato meridionale del duomo 0 di San Lorenzo)250 palmi romani interventi attribuibili a Galeazzo Alessi (piazza della Repubblica, piazza Danti, piazza Nuova) http://disegnarecon.univaq.it DISEGNARECON volume 8/n.15 - luglio 2015 LE MISURE DELL’ARCHITETTURA BELARDI, MARTINI 19.4 ISSN 1828-5961 LA MISURA ALESSIANA DI PERUGIA Fig. 3 Rilievo architettonico della loggia di palazzo dei Priori a Perugia, prospetto su corso Vannucci politico di ben più ampia portata, volto a soppiantare to ambizioso, Paolo III, liquidato Antonio da Sangallo gio attiguo a quello del popolo; si spianò il Campo di l’austerità organica dell’acropoli bagliona con la fasto- il Giovane (poco incline, con le proprie remore anti- battaglia; si costruì il ponte sul Chiagio nel luogo detto sità razionale di una cittadella farnesiana. quarie, a stravolgere il tessuto edilizio preesistente), la Bastiola. È costante tradizione che per tutte queste D’altra parte, considerata la veemente reazione pon- sia intervenuto in prima persona[13], demandando la opere il cardinale si giovasse de’ lumi dell’Alessi, a lui tificia alla “guerra del sale”[9] (1540), è ragionevole traduzione esecutiva al giovane Galeazzo Alessi (1512- per fortuna raccomandato dal predecessore [cardinale supporre che Paolo III, per ribadire la propria autorità, 1572), che incarnava molte delle qualità necessarie Ascanio Parisani], e meglio dalle fabbriche che di suo non si sia limitato all’edificazione di un pur devastante per il successo dell’operazione, perché perugino di ingegno vedevansi già innalzate”[16]. presidio poliziesco quale la rocca Paolina[10] (conce- nascita, di estrazione culturale romana[14] e smanioso In tal senso è stata attivata una campagna dedicata di pita per annientare fisicamente quanto idealmente di affermarsi professionalmente. Nonostante la cro- rilievo architettonico nell’ambito dell’attività didattica “il nido [della famiglia Baglioni, principale promotrice nica carenza documentaria[15], il serrato programma e di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Am- dell’insurrezione] acciocché per lo innanzi Perugia non edilizio promosso da Paolo III, e con esso la paternità bientale dell’Università degli Studi di Perugia[17] volta si governasse a loro talento”[11]). Ma abbia voluto alessiana, è puntualmente registrato da Adamo Rossi