Imagine Lennon John
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DI REPUBBLICA laDOMENICA 30 MARZO 2014 NUMERO 473 domenica La copertina. La filosofia del selfie dall’antica Grecia Straparlando. Paolo Ricca: “Credere è dubitare di sé” Cult La poesia del mondo. Walter Siti rilegge De Angelis John Lennon Imagine Disegni, poesie, scherzi il tesoro ritrovato di un giovane sognatore ENRICO FRANCESCHINI LONDRA MMAGINATE. un cantante che è anche scrit- tore e pittore. Immaginate che i critici lo paragonino a Joyce e a Picasso. Immagi- nate che sia un sognatore diverso da come Ilo conoscete: più ironico, più avventuroso, più im- prevedibile. Immaginate. Poi aprite gli occhi e guardate questi disegni e manoscritti, e capire- te chi era veramente John Lennon, il geniale pa- roliere (con McCartney) e musicista dei Beatles. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE JOHN LENNON 1964. DISEGNO INEDITO DI JOHN LENNON/© ALL RIGHTS OF REPRODUCTION RESERVED TO THE ESTATE LATE LENNON O TROVAI annuotato nel mio tacchino che era un giorgio pietoso e venoso verno la fine di mario dell’amo di no- stro Simone 1892 a Much Bladder, BERNICE’S SHEEP Luna città fuori dal North Wold. Shamrock Wolmbs aveva receduto una tepetonata mentre FROM eravamo seduti per pranzare. Non fece alcun commento ma il contenuto gli girava per la testa, dato che stava in pieni davanti al camino. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE OH DEAR SHEEP L’attualità. Chef e scienziato, la nuova vita di Ferran Adrià. Spettacoli. Spider-Man all’italiana: i nostri disegnatori alla conquista dell’America. L’incontro. Robert Redford: “E adesso vi spiego perché detesto così tanto Hollywood” la Repubblica LA DOMENICA DOMENICA 30 MARZO 2014 28 La copertina MANOSCRITTI UNA PAGINA DI THE FAT BUDGIE E UN’ALTRA DA THE SINGULARGE EXPERIENCE (DA CUI PUBBLICHIAMO ALCUNI STRALCI). TRA LE DUE, JOHN LENNON NEL1964: HA 24 ANNI Cinquant’anni fa Sir Lennon scriveva bellissime canzoni. Ma non solo: con una matita poteva volare ovunque Magico misterioso John <SEGUE DALLA COPERTINA ENRICO FRANCESCHINI AUTORE DEL BRANO diventato un inno alla pace mondiale, Imagine, appare as- sai diverso da come ce lo immaginavamo negli scritti e negli schizzi che Sotheby’s mette all’asta il 4 giugno prossimo a New York. I suoi biografi e i suoi fans più fedeli lo conoscevano già anche in veste di narratore e dise- gnatore, perché questo materiale fa parte di un paio di libri commissionati a Lennon quando i Beatles erano famosi in Inghilterra e stavano per con- quistare il mondo: pubblicati nel 1964 e l’anno seguente, In His Own Write e A Spaniard in the Works (in Italia usciti per Arcana nel ‘90 col titolo Vi- vendo Cantando) non ebbero tuttavia il successo e l’attenzione globale che meritavano, nonostante il plauso unanime dei recensori, forse perché offu- scati dall’immensa popolarità dei Fabulous Four di Liverpool e della loro ri- voluzione musicale. «Un modo per rilassarsi» li definiva John, minimizzan- done a sua volta il valore, tanto che regalò tutti gli originali all’editore, Tom L’Maschler, il quale li ha dimenticati in un cassetto per mezzo secolo. Ma adesso, nel cinquantenario della pubblicazione, li ha tirati fuori e li ha messi in vendita. L’asta potrebbe ricavare più di un milione di dollari. È quasi un peccato che non vengano comprati in blocco da un museo dei Beatles o da qualche altra istitu- zione. È comunque una fortuna poterli rivedere, sia pure fugacemente, prima che finiscano sulle pareti o nella biblioteca di un ricco collezionista. Rivelano un John Lennon «molto più profondo e molto più intel- lettuale di quanto chiunque avesse sospettato», co- me scrive il Financial Times. Non che la critica del 1964-’65 fosse stata tiepida: lo salutarono come un esordio elettrizzante, sia per la parte scritta, sia per le illustrazioni che la accompagnavano. Il supple- mento letterario del Times affermò che il primo dei due volumi «tranquillizzerà chi teme l’impoveri- mento della lingua inglese e dell’immaginazione britannica», definendolo «il più vivace flusso di scrittura sperimentale» apparso sulla scena della narrativa di Londra dai tempi di James Joyce. Altri citano Swift, Stevenson e Conan Doyle come illustri LIBRI paragoni: modelli nei cui confronti l’autore si pren- NEL 1964-65 LENNON PUBBLICÒ de ogni tipo di libertà, ironizzando, deformando, fa- IN DUE LIBRETTI (IN HIS OWN WRITE cendo deliberatamente errori di ortografia e gram- E A SPANIARD IN THE WORKS) matica, passando dalla parodia al gioco di parole, ALCUNE POESIE, RACCONTI E DISEGNI. dalla poesia al motto salace. Nel racconto The Sin- IN ITALIA USCIRONO PER ARCANA NEL 1990 gularge Experience (da cui qui pubblichiamo alcu- COL TITOLO VIVENDO CANTANDO ni stralci), ispirato ai thriller alla Sherlock Holmes la Repubblica DOMENICA 30 MARZO 2014 29 “Elefantico mio caso Whopper, elefantico” <SEGUE DALLA COPERTINA JOHN LENNON UASI all’improvviso senza cur- varsi si volse al di sobra di me con un malioso luccichio nei pidocchi. «Ellafitgerrald mio Qcaro Whopper», disse con un largo soriso poi con perspicacia «Indovina chi è evaso dalla prigione Whopper?» la mia mente puzzò immediatamente in rassegna tutti i criminelli che erano recentemente fug- giti o fuggiti da Vermi Carogne. «Eric Morley?» azzardai. Scosse la festa. «Oxo Whitney?» demandai, annudì imprecettibilmente. «Rygo Hargraves?» ammiccai con convenzione. «No, mio caro Whopper, è OXO WHITNEY» sbraitò come se io fossi in un’altra stanza, e non lo ero. «Come fa a saperlo Wolmbs?» sospirai con escrezione. «Harrybellafonte, mio caro Whopper». In quel preciso mormone un uomo alto piuttosto ossunto alto esile bussò alla porta. «Deve proprio essere egli, Whopper». Mi stupii alla sua acuta osserbart lancaster. «Come tavolo lo sa Wolmbs» chiusi, rivelando il mio cattivo cateratte. «Elefantico mio caso Whopper» institette svuotando la sua pipa nella sua grande morsa di pelle. Entrò il perdiletto Oxo Whitney scampato da vermi. «Sono un primavero evaso Mr Wolmbs» amise sfrecciando per la stanza. DISEGNI «Si calmi Mr Whitney!» intersvenni «o IL CHITARRISTA avrà un colosso nervoso». (...) CON QUATTRO «Dammi ‘na cicca Oxo» disse Wolmbs OCCHI È UNO speditamente. Guardai il mio collegio, DEI DISEGNI sperando in qualche indizio quanto alla INEDITI DI LENNON ragione di questa inaspetata assortita, ALL’ASTA non mi diede alcun segno tranne un DA SOTHEBY’S leggero movimento della sua gamba A NEW YORK buona mentre atterrava a calci Oxo IL PROSSIMO Whitney. «Dammi ‘na cicca Oxo» ritepé 4 GIUGNO qualsi istericamente. «Cosa dialogo sta facendo mio caro e ai romanzi dell’orrore, cen- discutere. (La cultura di massa non ave- Wolmbs» implicai; «o meglio la trato sull’omicidio di una pro- va ancora la sofisticazione odierna, stituta, compare un certo “Jack quando un brand culturale viene usato supplisco, la smetta prima di fare del the Nipple”, allusione a Jack the con tecnica ben più aggressiva: immagi- male a questo povero disgraziato!» Ripper, Jack lo Squartatore, che nate se J.K. Rowling scrivesse canzonet- «Chiudi la faccia vocchio frignone» strillò per Lennon diventa Jack il Capezzo- te, anche brutte, che impatto avrebbe- Wolmbs come un esagitato e diede a Mr lo. Surrealismo, avanguardia, calem- ro). Dopodiché, John lasciò perdere scrit- Whitney dei poderosi polpi. Questo non bour, si sposano con disegni dal tratto tura e disegno, ritornandovi solo molti an- era il Shamrock Wolmbs che conoscemo, sicuro, ardito, iconoclasta, e anche per ni dopo, fugacemente, in progetti condi- questi i critici citarono maestri insigni, visi con Yoko Ono. Un’occasione manca- pensai scolpito per questo improriso da Picasso al fumetto alla pop art. ta, perché un’editoria più sensibile camiamento nel mio vecchio amico. All’epoca direttore della prestigiosa casa avrebbe potuto stimolarlo ad altre im- Mary Atkins si prepotò davanti allo editrice Jonathan Cape, Maschler li vide per prese fuori dalla musica leggera. spocchio passandosi con liscivia la mano «Sono documenti straordinari», dice la prima volta nel 1963 a casa di un amico, cui nell’ampia capigliatura bionda. Il suo Lennon li aveva lasciati: «Erano scritti su carta degli scritti e dei disegni Gabriel Heaton, il intestata d’albergo, a mano, con una calligrafia curatore dell’asta di Sotheby’s. «Fornisco- abito attillato era molto scollato e precisa, scolastica, che mi piacque subito anche no una visione meravigliosa dell’immagi- rilevava tre o quattro punti neri per la sua forma grafica», ricorda l’editore. Chiese nazione di John Lennon. Dimostrano cosa strofinati con cura sul suo prospetto. all’amico chi li aveva fatti. «John Lennon», fu la ri- poteva fare quella immaginazione una volta Raggiunse il tocco finale al suo trucco e si liberata dalle costrizioni delle canzoni. Natu- sposta. Chiese di incontrarlo. E due settimane do- fissò i denti saldamente in testa. «Vorrà po, al termine di un concerto dei Beatles a Wimble- ralmente anche nelle canzoni dei Beatles si don («stava esplodendo la Beatlemania, tanto che trovano le tracce del suo senso dell’umorismo me stanotte» pensò. Guardò l’orologio c’erano otto ambulanze sul posto e dovetti aspet- e della sua sofisticatezza, ma lui stesso ammise con impazienza e andò verso la finestra, tare un’ora e mezzo per superare il muro dei fans che in questi scritti godeva di una libertà che non quindi balzò nella sua poltrota preferita, adoranti»), lo incontrò. I due si piacquero, comin- si poteva permettere come cantautore». E a pro- raccogliendo il giornale diede ciarono a lavorare insieme sul materiale che Len- posito di canzoni, l’eccezionale archivio del “Len- un’occhiale ai titoli. «PIU’ NEGHI NEL non aveva già pronto e a produrne dell’altro. L’edi- non letterario”, come lo etichetta il quotidiano del- tor vedeva l’autore nell’appartamento dei Beatles la City, svela un piccolo ma rilevante segreto. Si è CONGO» leggeva, e c’erano, ma fu a Londra, «c’erano ragazzi e ragazze che gridava- sempre ritenuto che la frase “a hard day’s night”, l’Ultima ora ad attraccare la sua no, sembrava uno zoo, ma John preferiva parlare lì ritornello della canzone e del film omonimo, fosse attenzione.