Monasterolo Torinese

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Monasterolo Torinese MONASTEROLO TORINESE 8 novembre 2002 SUA POSIZIONE ce, strade, acquedotto) che vengono pagate dal Comune di Cafasse. Ultimamente il paese ha compiuto un sen- Monasterolo Torinese `eun piccolo paese antico. Di esso si sibile progresso civile, economico, edilizio::: Sono sorte parla gi`anel 1118-1146, quando fece parte del Feudo dei numerosissime abitazioni nuove dimodoch´eMonasterolo Visconti di Baratonia. Monasterolo fu Comune autono- ha cambiato faccia ed `ediventato un paese accogliente ed mo dal 1560 al 1928 quando il governo fascista che soleva attraente. Anche laria `estata purificata e resa pi`usalu- ingrandire i comuni lo un`ıal Comune di Cafasse, di cui bre dal vasto impianto di pini, fatto su per la montagna divent`ouna frazione e la 2a Parrocchia. Nel 1305 pass`o vicina. A conferma di quanto diciamo sta il fatto che in in parte ad essere del Feudo degli Acaja (Savoja) e quin- questi ultimi anni `esorto al centro del Paese un gran- di fu alle dipendenze di diversi Signori fra cui in fine agli dioso Ristorante (Ristorante Giardino), che un tempo si Arcour Signori di Fiano. Per distinguerlo da altri paesi e chiamava Cantina del Giardino; la quale fu fondata dal borghi che hanno lo stesso nome, al nome di Monasterolo sig. Giovanni Peinetti, Padre del Cav. Giuseppe. Questo si aggiunge la parola Torinese, cos`ı:Monasterolo Torine- Ristorante serve a far conoscere nel mondo il Paese di Mo- se, per ricordare che `esituato nella Provincia di Torino. nasterolo, prima sconosciuto; capace di 600 posti: quivi Si adagia su un altopiano, a 472 m. sul livello del ma- convengono comitive provenienti da Torino e da Citt`ae re, alle falde del Monte Corno (m. 1229), propaggine del Paesi del Piemonte. Bisogna darne merito all’intelligente Monte Basso (m. 1335) che `ela montagna di Cafasse. attivit`aalberghiera del suddetto Cav. Giuseppe Peinetti Monasterolo si trova a sud-ovest di Cafasse da cui dista che lo ha costruito; il quale `estato nominato Cav. del- circa 2 Km. Da Cafasse si saliva un tempo per una strada la Repubblica Italiana proprio quale riconoscimento della ripida e sassosa, ora invece per una strada comoda e asfal- sua opera per il bene di Monasterolo. N. 5 Cittadini di tata, che poi prosegue per Vallo dove si arriva dopo circa Monasterolo fanno parte dell’Amministrazione Comuna- 1 Km. Il paese non ha frazioni, ma si distingue in 3 rioni le di Cafasse, in qualit`adi Consiglieri, si interessano dei i quali conservano lunica denominazione in: Piedimonte problemi locali e li fanno presenti al Consiglio Comunale (al nord), Piedivalle (al sud) e Piedimezzo (al centro). per le pi`uconvenienti soluzioni. Il Cav. Gius. Peinetti fu Conta una popolazione di circa 1000 abitanti, i quali fino Assessore al Comune di Cafasse per 12 anni. a qualche decina di anni fa erano contadini e vignaioli; ma poi constatato che il costo della vita aumentava ed i I MONACI BENEDETTINI terreni rendevano poco, si fecero operai, alcuni emigraro- 1 no e la maggior parte cercarono lavoro nelle industrie dei Possedevano e amministravano la decima parte del terri- paesi vicini. Molti trovarono occupazione nelle industrie torio di Mathi. Ritenendone il dominio diretto, avevano di Cafasse: un pulmann attualmente trasporta operai ed ceduto il restante in enfiteusi agli abitanti del Villaggio. operaie, ogni giorno, da Varicella, da Vallo e da Monaste- Eguali diritti vantavano sul territorio delle Cafasse, che rolo a Cafasse e li riporta a casa. E cos`ıle industrie di avevano dato in enfiteusi agli abitanti del luogo. Cafasse hanno contribuito a migliorare le condizioni eco- nomiche di Monasterolo e degli altri paesi, che pertanto hanno fatto un balzo in avanti nel progresso. E` dotato di 2 SUA ANTICHITA` E ORIGINI Ufficio postale fin dal 1909. Monasterolo `eprivo di cor- si dacqua perenne. La sua montagna non provvede che Lo storico Bertolotti, che scrisse nel 1878, affermava che fontanelle insufficienti ai bisogni della popolazione, che fin dal 1011 in documenti da lui consultati, si trova no- ne pativa anche nella salute. Era quindi quanto mai ne- minata la Chiesa di S. Maria di Monasterolo in Valle cessario lacquedotto pubblico fatto costruire dallAmmi- Mathegarum , cio`enella zona di Mathi. La striscia di nistrazione Comunale di Cafasse, per i due paesi, Cafasse territorio, soggetto a Mathi, che al di qua della Stura, e Monasterolo. Monasterolo non ha spese pubbliche (lu- attraversava le Cafasse, probabilmente saliva fino a Mo- 1 nasterolo a anche oltre, dove i Monaci Benedettini di Ma- Vienna. Il principe Filippo II di Acaja ebbe a sostenere thi allargavano i loro possedimenti. Un documento del- una guerra contro il Duca Amedeo VI di Savoia che pre- l’Archivio Arcivescovile di Torino del Vescovo Meinardo tendeva questi possedimenti. Assoldata una Compagnia (morto nel 1118) nomina la Chiesa di Monasterolo fra inglese, diede battaglia sul Montebasso nella localit`achia- i beni posseduti dall’Abbazia di S. Solutore di Torino. mata tuttora Pian Battaglia e sbaragli`oil nemico che Pertanto si pu`opensare che o i Monaci Benedettini del fugg`ıa Lanzo, senza aver prima saccheggiato e devasta- Monastero di Mathi, o i Monaci Benedettini dell’Abbazia to queste terre, tanto che la popolazione dovette fuggire. si S. Solutore di Torino sono stati i fondatori del piccolo I Visconti di Baratonia ordinarono agli abitanti di ritor- Monastero di Monasterolo. A quei tempi i Monasteri nare a coltivare le loro terre. La popolazione promise di non erano soltanto centri di vita religiosa, ma erano pure ritornare, a patto che fossero loro concesse le franchigie centri di vita economica e talvolta politica, sicch´eattor- di libert`afino allora negate, cio`edi poter trasmettere per no ad essi spesso sorgevano borgate, paesi ed anche citt`a eredit`ai beni che possedevano o donarli, o venderli libera- importanti. E` quindi probabile che i Monaci avendo tro- mente, mentre prima erano considerati Servi della Gleba vato questo altipiano fertilizzabile, lo facessero dissodare . L’origine di questi Visconti o Castellani di Baratonia dagli abitanti di queste parti ed alla colonia che si form`o, si perde nell’oscurit`adei tempi, poich´eancor prima del abbiano dato il titolo di Priorato di S. Maria con il nome Mille compaiono gi`apotenti, come investiti dai Vescovi di Monasterolo ossia dipendenza del Monastero (Teol. di Torino della giurisdizione sopra una parte delle Valli Bianciotto). Il piccolo Monastero di Monasterolo prese il di Lanzo e secondo i diversi tempi su alcuni paesi del- nome di S. Maria, come quello di Mathi. Nel sec. XII la Valle di Susa e su Fiano, Givoletto, Sangilio, Druent, quello di Mathi cambi`oil suo titolo in quello di S. Mauro, Varisella, La Caccia, Balangero, Mathi, Villanova, Robas- per ricordare che fu per opera dei Monaci di S. Mauro in somero, Cafasse, Monasterolo, Brione e Val della Torre. Pulcherada, che venne ricostruito il Monastero distrutto Nel 1443 gli Arcour o Arcori di Altessano, in persona di dai Saraceni. Quello di Monasterolo (e poi la Parrocchia) un certo Guglielmo che spos`oEleonora, unica supersti- continu`oa chiamarsi di S. Maria fino all’inizio del secolo te di Tommaso, ultimo dei Visconti Canali di Cumiana, XVIII, quando prese il titolo di S. Maria della Spina , acquistarono Baratonia, capo del Viscontato con i diritti e nel 1800 prese quello che conserva tuttora, di Maria che le rimanevano sopra Fiano, Usseglio, Varisella, Vi`u, Assunta . Pertanto possiamo concludere che l’origine di Monasterolo e S. Maurizio. Monasterolo e della relativa Parrocchia, risale al Mille. Il documento pi`uantico, in cui si trova nominato Mona- sterolo, `equello dell’Archivio Arcivescovile di Torino del 3 MADONNA DELLA SPINA Vescovo Majnardi, morto nel 1118. In esso sono elencati beni posseduti dall’Abbazia di S. Solutore, e vi `enomi- Fino al 1926 era venerata sopra l’altare maggiore la statua nata la Chiesa di S. Maria in Monasterolo: ... et in della Madonna della Spina, ora esposta nella nicchia di Monasteriolo Ecclesiam Santae Mariae cun tota villa et sinistra della navata centrale. decima . Monasterolo `epoi citato da Papa Eugenio III in E’ stata costruita con legno di cedro, alta cm. 75 e rap- Documento del 7 Marzo 1146. Che questo Monasterolo presentata Maria Vergine col Bambino Ges`uin atto bene- non sia il Monastero di Brione, `eevidente perch´equello dicente, seduto sul ginocchio sinistro, essendo la Madonna fu fondato solo nel 1200 dalle Monache Benedettine che seduta su di un piccolo trono. stavano nell’antico Monastero di S. Martiniano, mentre i Somiglia a quella di Belmonte, ma `upi`uantica. Esa- citati Documenti sono anteriori. E poi che quel Monaste- minata dal professor Viale, direttore dei musei di Torino rolo sia precisamente il nostro risulta dall’essere citato col e da una commissione per la conservazione dei monumen- medesimo nome, nella relazione della Visita Pastorale, nel ti, venne giudicata di stile Romanico, dalla scuola Ci- 1584 . E` dunque certo che fin dal principio del secolo XII, stercense, anteriore al 1300, simile alle pregiate Madonne Monasterolo apparteneva al Monastero di S. Solutore di Ritrovate in tale epoca. Torino. Le sue origini sono un mistero, perch´emanca- Probabilmente `estata donata a Monasterolo dalle mo- no i documenti. Dopo il 1159, l’Imperatore Federico II nache Cistercensi che nel secolo dodicesimo si stabilirono successore di Federico Barbarossa, invest`ıdella giurisdi- a Brione, poich´ecome la loro Madonna, si chiama della zione su questa plaga, i Visconti di Baratonia e quindi Spina, in riconoscenza dell’ospitalit`ache qui trovavano in Monasterolo passava alle dipendenze dei Feudatari di Ba- una casa detta ancora Casa delle monache quando di ratonia. I quali nel 1306 vendettero ai Principi di Acaja qui passavano per recarsi nei vari loro possedimenti delle due parti di Baratonia con tutta la giurisdizione di Vari- valli di Lanzo.
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