MONASTEROLO TORINESE

8 novembre 2002

SUA POSIZIONE ce, strade, acquedotto) che vengono pagate dal di Cafasse. Ultimamente il paese ha compiuto un sen- Monasterolo Torinese `eun piccolo paese antico. Di esso si sibile progresso civile, economico, edilizio... Sono sorte parla gi`anel 1118-1146, quando fece parte del Feudo dei numerosissime abitazioni nuove dimodoch´eMonasterolo Visconti di Baratonia. Monasterolo fu Comune autono- ha cambiato faccia ed `ediventato un paese accogliente ed mo dal 1560 al 1928 quando il governo fascista che soleva attraente. Anche laria `estata purificata e resa pi`usalu- ingrandire i comuni lo un`ıal Comune di Cafasse, di cui bre dal vasto impianto di pini, fatto su per la montagna divent`ouna frazione e la 2a Parrocchia. Nel 1305 pass`o vicina. A conferma di quanto diciamo sta il fatto che in in parte ad essere del Feudo degli Acaja (Savoja) e quin- questi ultimi anni `esorto al centro del Paese un gran- di fu alle dipendenze di diversi Signori fra cui in fine agli dioso Ristorante (Ristorante Giardino), che un tempo si Arcour Signori di Fiano. Per distinguerlo da altri paesi e chiamava Cantina del Giardino; la quale fu fondata dal borghi che hanno lo stesso nome, al nome di Monasterolo sig. Giovanni Peinetti, Padre del Cav. Giuseppe. Questo si aggiunge la parola Torinese, cos`ı:Monasterolo Torine- Ristorante serve a far conoscere nel mondo il Paese di Mo- se, per ricordare che `esituato nella Provincia di Torino. nasterolo, prima sconosciuto; capace di 600 posti: quivi Si adagia su un altopiano, a 472 m. sul livello del ma- convengono comitive provenienti da Torino e da Citt`ae re, alle falde del Monte Corno (m. 1229), propaggine del Paesi del Piemonte. Bisogna darne merito all’intelligente Monte Basso (m. 1335) che `ela montagna di Cafasse. attivit`aalberghiera del suddetto Cav. Giuseppe Peinetti Monasterolo si trova a sud-ovest di Cafasse da cui dista che lo ha costruito; il quale `estato nominato Cav. del- circa 2 Km. Da Cafasse si saliva un tempo per una strada la Repubblica Italiana proprio quale riconoscimento della ripida e sassosa, ora invece per una strada comoda e asfal- sua opera per il bene di Monasterolo. N. 5 Cittadini di tata, che poi prosegue per Vallo dove si arriva dopo circa Monasterolo fanno parte dell’Amministrazione Comuna- 1 Km. Il paese non ha frazioni, ma si distingue in 3 rioni le di Cafasse, in qualit`adi Consiglieri, si interessano dei i quali conservano lunica denominazione in: Piedimonte problemi locali e li fanno presenti al Consiglio Comunale (al nord), Piedivalle (al sud) e Piedimezzo (al centro). per le pi`uconvenienti soluzioni. Il Cav. Gius. Peinetti fu Conta una popolazione di circa 1000 abitanti, i quali fino Assessore al Comune di Cafasse per 12 anni. a qualche decina di anni fa erano contadini e vignaioli; ma poi constatato che il costo della vita aumentava ed i I MONACI BENEDETTINI terreni rendevano poco, si fecero operai, alcuni emigraro- 1 no e la maggior parte cercarono lavoro nelle industrie dei Possedevano e amministravano la decima parte del terri- paesi vicini. Molti trovarono occupazione nelle industrie torio di . Ritenendone il dominio diretto, avevano di Cafasse: un pulmann attualmente trasporta operai ed ceduto il restante in enfiteusi agli abitanti del Villaggio. operaie, ogni giorno, da Varicella, da Vallo e da Monaste- Eguali diritti vantavano sul territorio delle Cafasse, che rolo a Cafasse e li riporta a casa. E cos`ıle industrie di avevano dato in enfiteusi agli abitanti del luogo. Cafasse hanno contribuito a migliorare le condizioni eco- nomiche di Monasterolo e degli altri paesi, che pertanto hanno fatto un balzo in avanti nel progresso. E` dotato di 2 SUA ANTICHITA` E ORIGINI Ufficio postale fin dal 1909. Monasterolo `eprivo di cor- si dacqua perenne. La sua montagna non provvede che Lo storico Bertolotti, che scrisse nel 1878, affermava che fontanelle insufficienti ai bisogni della popolazione, che fin dal 1011 in documenti da lui consultati, si trova no- ne pativa anche nella salute. Era quindi quanto mai ne- minata la Chiesa di S. Maria di Monasterolo in Valle cessario lacquedotto pubblico fatto costruire dallAmmi- Mathegarum , cio`enella zona di Mathi. La striscia di nistrazione Comunale di Cafasse, per i due paesi, Cafasse territorio, soggetto a Mathi, che al di qua della Stura, e Monasterolo. Monasterolo non ha spese pubbliche (lu- attraversava le Cafasse, probabilmente saliva fino a Mo-

1 nasterolo a anche oltre, dove i Monaci Benedettini di Ma- Vienna. Il principe Filippo II di Acaja ebbe a sostenere thi allargavano i loro possedimenti. Un documento del- una guerra contro il Duca Amedeo VI di Savoia che pre- l’Archivio Arcivescovile di Torino del Vescovo Meinardo tendeva questi possedimenti. Assoldata una Compagnia (morto nel 1118) nomina la Chiesa di Monasterolo fra inglese, diede battaglia sul Montebasso nella localit`achia- i beni posseduti dall’Abbazia di S. Solutore di Torino. mata tuttora Pian Battaglia e sbaragli`oil nemico che Pertanto si pu`opensare che o i Monaci Benedettini del fugg`ıa Lanzo, senza aver prima saccheggiato e devasta- Monastero di Mathi, o i Monaci Benedettini dell’Abbazia to queste terre, tanto che la popolazione dovette fuggire. si S. Solutore di Torino sono stati i fondatori del piccolo I Visconti di Baratonia ordinarono agli abitanti di ritor- Monastero di Monasterolo. A quei tempi i Monasteri nare a coltivare le loro terre. La popolazione promise di non erano soltanto centri di vita religiosa, ma erano pure ritornare, a patto che fossero loro concesse le franchigie centri di vita economica e talvolta politica, sicch´eattor- di libert`afino allora negate, cio`edi poter trasmettere per no ad essi spesso sorgevano borgate, paesi ed anche citt`a eredit`ai beni che possedevano o donarli, o venderli libera- importanti. E` quindi probabile che i Monaci avendo tro- mente, mentre prima erano considerati Servi della Gleba vato questo altipiano fertilizzabile, lo facessero dissodare . L’origine di questi Visconti o Castellani di Baratonia dagli abitanti di queste parti ed alla colonia che si form`o, si perde nell’oscurit`adei tempi, poich´eancor prima del abbiano dato il titolo di Priorato di S. Maria con il nome Mille compaiono gi`apotenti, come investiti dai Vescovi di Monasterolo ossia dipendenza del Monastero (Teol. di Torino della giurisdizione sopra una parte delle Valli Bianciotto). Il piccolo Monastero di Monasterolo prese il di Lanzo e secondo i diversi tempi su alcuni paesi del- nome di S. Maria, come quello di Mathi. Nel sec. XII la Valle di Susa e su Fiano, , Sangilio, Druent, quello di Mathi cambi`oil suo titolo in quello di S. Mauro, , La Caccia, , Mathi, Villanova, Robas- per ricordare che fu per opera dei Monaci di S. Mauro in somero, Cafasse, Monasterolo, Brione e . Pulcherada, che venne ricostruito il Monastero distrutto Nel 1443 gli Arcour o Arcori di Altessano, in persona di dai Saraceni. Quello di Monasterolo (e poi la Parrocchia) un certo Guglielmo che spos`oEleonora, unica supersti- continu`oa chiamarsi di S. Maria fino all’inizio del secolo te di Tommaso, ultimo dei Visconti Canali di , XVIII, quando prese il titolo di S. Maria della Spina , acquistarono Baratonia, capo del Viscontato con i diritti e nel 1800 prese quello che conserva tuttora, di Maria che le rimanevano sopra Fiano, , Varisella, Vi`u, Assunta . Pertanto possiamo concludere che l’origine di Monasterolo e S. Maurizio. Monasterolo e della relativa Parrocchia, risale al Mille. Il documento pi`uantico, in cui si trova nominato Mona- sterolo, `equello dell’Archivio Arcivescovile di Torino del 3 MADONNA DELLA SPINA Vescovo Majnardi, morto nel 1118. In esso sono elencati beni posseduti dall’Abbazia di S. Solutore, e vi `enomi- Fino al 1926 era venerata sopra l’altare maggiore la statua nata la Chiesa di S. Maria in Monasterolo: ... et in della Madonna della Spina, ora esposta nella nicchia di Monasteriolo Ecclesiam Santae Mariae cun tota villa et sinistra della navata centrale. decima . Monasterolo `epoi citato da Papa Eugenio III in E’ stata costruita con legno di cedro, alta cm. 75 e rap- Documento del 7 Marzo 1146. Che questo Monasterolo presentata Maria Vergine col Bambino Ges`uin atto bene- non sia il Monastero di Brione, `eevidente perch´equello dicente, seduto sul ginocchio sinistro, essendo la Madonna fu fondato solo nel 1200 dalle Monache Benedettine che seduta su di un piccolo trono. stavano nell’antico Monastero di S. Martiniano, mentre i Somiglia a quella di Belmonte, ma `upi`uantica. Esa- citati Documenti sono anteriori. E poi che quel Monaste- minata dal professor Viale, direttore dei musei di Torino rolo sia precisamente il nostro risulta dall’essere citato col e da una commissione per la conservazione dei monumen- medesimo nome, nella relazione della Visita Pastorale, nel ti, venne giudicata di stile Romanico, dalla scuola Ci- 1584 . E` dunque certo che fin dal principio del secolo XII, stercense, anteriore al 1300, simile alle pregiate Madonne Monasterolo apparteneva al Monastero di S. Solutore di Ritrovate in tale epoca. Torino. Le sue origini sono un mistero, perch´emanca- Probabilmente `estata donata a Monasterolo dalle mo- no i documenti. Dopo il 1159, l’Imperatore Federico II nache Cistercensi che nel secolo dodicesimo si stabilirono successore di Federico Barbarossa, invest`ıdella giurisdi- a Brione, poich´ecome la loro Madonna, si chiama della zione su questa plaga, i Visconti di Baratonia e quindi Spina, in riconoscenza dell’ospitalit`ache qui trovavano in Monasterolo passava alle dipendenze dei Feudatari di Ba- una casa detta ancora Casa delle monache quando di ratonia. I quali nel 1306 vendettero ai Principi di Acaja qui passavano per recarsi nei vari loro possedimenti delle due parti di Baratonia con tutta la giurisdizione di Vari- valli di Lanzo. sella, tutte le regioni spettanti loro in Vallo e Sangilio e Di qui nacque l’opinione che il piccolo monastero che cinque su otto parti di Monasterolo per Lire Due mila di ha dato il nome al paese, sia stato eretto dalle suore be-

2 nedettine di Brione, dove avevano un convento ed una Mancava ancora la facciata, della quale prepar`oil pro- chiesa dedicata alla Madonna della Spina. getto il prof. Mario Kirchmayr, fratello del Priore; e il 15 Una seconda opinione ritiene che il piccolo monastero Agosto 1941 veniva solennemente inaugurata, con l’inter- sia stato eretto da monaci che altrove dovevano avere un vento di S. Ecc. Mons. Nicolao Milone, vescovo di Ales- grande monastero , mentre quello che avevano qui era pi`u sandria, a ricordo del 40 di Parrocchia del Priore Can. piccolo e lo chiamavano Monasterolo. Edoardo Kirchmayr. Questa facciata, piuttosto lunga in proporzione del- l’altezza, mette bene in risalto la parte centrale che 4 LA CHIESA PARROCCHIALE corrisponde all’antica primitiva Cappella. Nella facciata si aprono tra porte, corrispondenti alle Venendo da Cafasse, prima di entrare nel paese si trova la tre Navate. Sopra la porta centrale, pi`ugrande delle altre, Chiesa Parrocchiale. Ha la facciata che guarda a ponente `estata posta una piccola statua in marmo della Madonna. come sono di solito le Chiese antiche le quali dovevano Per questa porta centrale entriamo a visitare la Chiesa. avere l’altare maggiore dalla parte di levante. Appena entrati, troviamo nel pavimento una lapide, La chiesa `eposta sopra un piccolo altopiano, degra- che ricorda che l`ı`esepolto il Parroco Don Pietro Caveglia, dante verso l’abitato. Un tempo era circondata da una che mor`ıa Monasterolo nel 1807 a soli 48 anni. Era nativo vasta prateria (oggid`ıintersecata da parecchie strade, e di Chiaves. circondata da diverse case nuove). Ancora oggid`ı`etut- Al primo sguardo restiamo colpiti dal pavimento, fatto ta sola, unita a destra col Cimitero, e a sinistra con la di marmo pregevole (nel 1964); dalla balaustra e dall’al- canonica. Questa Chiesa non `estata eretta per essere la tare maggiore: uno e l’altra di un bel marmo bianco. Sul- Chiesa Parrocchiale del paese. In questo caso l’avrebbero l’altare il quadro-Icona rappresenta la Madonna Assunta. costruita o nel centro del paese o il pi`uvicino possibile; Questo quadro appartiene alla Scuola del sommo pittore per esempio l`adove si trova il campanile, che `etutto solo. Beaumont, risale al 1750 circa, ed `eartisticamente bello. Questa chiesa fu costruita come Santuario, dedicato al- Al posto di questo quadro, fino al 1926, c’era una nic- la Madonna che aveva compiuto un miracolo. Al riguardo chia, nella quale era collocata una piccola statua della non ci sono documenti scritti, e bisogna stare alla tradi- Madonna, detta Madonna della Spina . zione. La quale racconta che un tempo lontano (sec. XI) Il Bertolotti nelle sue Passeggiate nel Canavese scrive una fanciulla sordomuta, pascolava il suo gregge su questa che gli abitanti erano dediti alla ricerca di vipere nell’e- spianata, quando un giorno la apparve la Madonna SS. state, che nell’inverno tenevano in sacchi con cruschello,e che la guar`ı,in modo che la fanciulla cominci`oa parlare le vendevano a Torino con molto guadagno, essendo molto e a sentire. La Madonna le disse che voleva una Cappella in uso il brodo di vipera come rinforzante . in suo onore, proprio in quel posto. Si racconta che un tale aveva portato nella sua stanza La fanciulla port`oil messaggio della Madonna agli abi- un sacco di vipere e l’aveva messo sotto il suo letto. Nella tanti di Monasterolo, i quali prestarono fede alla fanciulla notte fu svegliato da alcune vipere che passeggiavano nel prodigiosamente guarita e si affrettarono ad erigere una letto. Avevano aperto un foro nel sacco e ne erano uscite. Cappella, dedicata alla Madonna, che divenne un centro Quel tale senza perdere la calma, chiam`ouno di casa e lo di devozione, un piccolo Santuario. La Cappella primiti- preg`oche portasse in un angolo della stanza una scodella va fu rifatta e riadattata parecchie volte; l’ultima volta fu di latte, e stette ad aspettare colla massima tranquillit`a. nel 1713-14 per iniziativa del Parroco di allora Don Gio. Le vipere sentirono l’odore del latte, e una dopo l’altra Battista Casassa di . La Cappella ri- si accostarono a bere, ed egli pian pianino si lev`oe con fatta corrisponde alla parte centrale dell’attuale Chiesa precauzione riprese le vipere e le mise nel sacco. parrocchiale, di stile barocco. Vi furono aggiunte le due navate laterali, di modo che la Chiesa risulta a tre navate e di forma quadrata. 5 CAPPELLA DI S. ROCCO Altra leggenda racconta che una chiesa doveva sorgere presso l’attuale campanile, che tutto solo `enel centro del E’ l’unica Cappella rurale esistente a Monasterolo. E po- paese. sa sopra un piccolo rialzo, e d`ail nome alla piazzetta A questo scopo si preparava il materiale necessario, ma antistante, Piazza S. Rocco. di notte scompariva misteriosamente, ed il giorno dopo lo Il Millesimo trovato scritto sui muri - 1687 - pare sia la si trovava lass`unello spiazzo dove si doveva costruire. E data della sua costruzione; sarebbe stata eretta in adem- cos`ıper parecchie volte, ed allora si cap`ıche la Madonna pimento di un voto fatto durante le pestilenze del 1629-32. voleva che la Chiesa fosse eretta l`adov’`eattualmente; e Per lo stesso motivo si trovano erette Cappelle in onore cos`ıfu fatto. di S. Rocco in quasi tutti i Paesi del Piemonte.

3 Fu verso il 1600 che venne diffondendosi tra il popolo la A lato del nuovo Cimitero nel 1965 `estato eretto il devozione verso S. Rocco, scelto come Protettore contro nuovo Parco della Rimembranza. Ogni Caduto dell’ul- la peste e numerose Cappelle furono a lui dedicate nelle tima guerra `ericordato con una Croce in pietra e con nostre Valli (Milone). accanto un bel pino verde. Nel centro del Parco `eeret- In Val di Lanzo queste queste Cappelle sono 14 (vedi to un artistico altare dove il 4 Novembre di ogni anno si Storia di Gisola). celebra la Santa Messa. In questa Cappella, in parte ricostruita nel 1809, fu ri- Vi sono pure altre Cappelle funerarie costruite con gu- petutamente restaurata, e nel 1962, per iniziativa delle sto ed eleganza, e tutte le tombe son ben tenute e ricche Rev. Suore dell’Asilo fu nel suo interno rimessa comple- di pregevoli lavori in marmo. tamente a nuovo: rifatti il pavimento, i banchi e la porta Il Cimitero merita di essere visitato. centrale. L’altare fu provvisto del Tabernacolo di sicu- Dai registri Parrocchiali di Vallo risulta che nel 1668 la rezza dove si conserva il SS. Sacramento, e nelle feste di Parrocchia di Monasterolo era unita a quella di S. Secondo precetto qui si celebra la S. Messa. Questa Cappella si in Vallo ove i nati di Monasterolo venivano registrati ed pu`odire che `euna piccola Succursale della Parrocchia. anche i morti, che per`ovenivano sepolti nel Cimitero della Nel 1937 l’Amministrazione Comunale fece decorare la B. M. V. di Monasterolo se erano di Monasterolo o di facciata e vi pose la lapide dei caduti. Cafasse. Ecco alcuni esempi: Anna moglie del fu Giov. Battista Costa delle Cafasse 6 ASILO INFANTILE di anni 50, mor`ıil giorno 13 Novembre 1668 e fu sepolta nel Cimitero della B. M. V. di Monasterolo . Monasterolo `eprovvisto di un Asilo Infantile diretto dalle Maria Cristina di Agostino e di Margarita Giacometo Rev. Suore del Cottolengo. Dal 1914 al 1933 funzion`o delle Cafasse di un anno di et`a,mor`ıil giorno 7 Agosto nella casa del fondatore sig. Giacinto Giachetti, che lasci`o 1670 e fu sepolta nel Cimitero di Monasterolo . tutti i suoi beni per quest’opera altamente benefica. Domenica figlia di Battista e di Anna Gurlino di et`a Per dare all’Asilo una degna sede, venne eretto un nuo- due giorni, mor`ı il 22 Dicembre 1668 e fu sepolta nel vo edificio in regione S. Rocco che fu inaugurato il 1 Cimitero della B.M.V. di Monasterolo . Ottobre del 1933. Nel 1682 la Parrocchia di Monasterolo fu sganciata da Tra i Benefattori che pi`usi interessarono dell’Asilo, va quella di Vallo. ricordato il Cav. Giuseppe Peinetti che per 20 anni ne fu il Presidente. 8 FESTE RELIGIOSE 7 IL SUO CIMITERO Monasterolo celebra durante l’anno queste feste religiose: Anticamente i Cimiteri stavano o davanti o attorno alle San Sebastiano il 20 Gennaio; `ela festa detta dei co- Chiese Parrocchiali e cos`ıfu anche per Monasterolo. In- scritti, i quali intervengono alla processione e portano a fatti durante gli scavi per i vari ampliamenti della Chiesa spalle la statua del Santo (che fu un ufficiale nell’esercito e per la sistemazione della piazzetta, vennero alla luce imperiale di Roma). Vi prende parte anche la banda mu- molti resti di ossa umane. sicale locale. Di San Sebastiano martire, esiste in fondo Da una nota scritta dal Precosto Don Caveglia l’anno alla navata sinistra una discreta pittura. 1790 risulta che in quell’anno i Morti non si seppellivano Apparizione della Madonna di Lourdes l’11 Febbraio; a pi`uattorno alla Chiesa, ma nel nuovo Cimitero costruito Monasterolo c’`emolta devozione alla Madonna di Lour- a destra della Chiesa. Dato l’aumento della popolazione, des. La festa che si celebra solennemente si chiude a sera il Cimitero venne gi`aampliato parecchie volte, l’ultimo con una solenne processione con fiaccolata, alla quale par- ampliamento `ein data 1960 e fu benedetto da Sua Ecc. tecipa anche gente dei paesi vicini. La processione parte Monsignor Nepote Giuseppe Missionario della Consolata dalla Chiesa Parrocchiale e percorre le vie del paese che l’11 Luglio 1965. `eilluminato a festa. Nel 1935 il Parroco Can. Edoardo Kirchmayr fece co- Assunzione di Maria SS. il 15 Agosto; e la pi`usolen- struire la Cappella centrale di stile Romanico, destinan- ne festa dell’anno perch´e`ela festa Patronale e Titolare dola a Sepolcreto dei Sacerdoti e Parroci di Monasterolo. della Chiesa Parrocchiale. Le funzioni sono celebrate con La Cappella venne benedetta da Sua Em. il Card. Mauri- la massima solennit`a,e culminano nella processione alla lio Fossati Arc. di Torino il 15 Ottobre 1935 in occasione quale prende parte tutta la popolazione e numerosi pel- della visita Pastorale. Nella Cappella c’`ela lapide che legrini. Non manca la banda musicale che per l’occasione ricorda i 14 Caduti nella guerra 1915-18. suona le sue marce pi`ubelle.

4 9 PARROCI Fra tutti i Parroci di Monasterolo che sopra abbiamo elencati, merita speciale ricordo il Rev. Can. Edoardo Come gi`asi sa la Parrocchia di Monasterolo era nei tempi Kirchmayr che fu Parroco per 62 anni e raggiunse la ve- pi`uremoti unita a quella di Vallo e fino al 1682. I Parroci neranda et`adi 99 anni. Mor`ısulla soglia del centesimo di Vallo officiavano contemporaneamente l’una e l’altra anno il 2-1-1970. Era nato a Torino l’11-12-1870. Parrocchia. Durante questo periodo di tempo si ricordano i seguenti Parroci: 10 IL CAMPANILE Don Giovenni Domenico Mucchiando: (?) Don Secondino Burotti: dal 1508 al 1511 Sorge tutto solo in una viuzza del centro del paese. Avreb- Don Bertinetti: dal 1511 al ... be dovuto trovarsi di fianco alla Chiesa Parrocchiale come Don Bertinetti (altro) Parroco anche di Baratonia e `edi regola. Varisella Invece presso la Chiesa `einstallata sopra il tetto della Don Bruno di Vi`u:dal 1565 al ... casa Canonica, nel centro, una piccola campanella per il Don Martino Gatino: dal 1584 al ... segnale delle funzioni religiose. Don Antonio Nigro: Curato dal 1643 al 1667 Il campanile fu eretto l`adove si trova per la volont`a Don Giov. Battista Picco: Economo della popolazione per poter vedere il segno delle ore sui Don Giov. Battista Faletti: Curato dal 1668 al 1682 4 quadranti del campanile e per poter sentire il battito Dopo lo smembramento dalla Parrocchia di Vallo delle ore e per poter udire pi`ucomodamente tutte le se- avvenuta nel 1682 furono Parroci di Monasterolo: gnalazioni pubbliche che si sogliono dare col suono delle Don Giovanni Giacomo Chionio da Chiaves: Curato campane. dal 1682 al 1693 Il campanile ha la forma di una torre quadrata, alta Don Giov. Giacomo Gagliardi da : circa 20 m. `esimile al campanile di Cafasse che per`o`e Prevosto dal 1693 al 1698 pi`umassiccio e pi`ualto. Don Ignazio Faccio da : Curato dal 1698 al I due campanili, per la loro rassomiglianza dicono di 1707 essere stati costruiti nella stessa epoca cio`edal 1770 al Don Giov. Battista Testoris: Economo 1800. Don Giov. Battista Casaccia da Monastero di Lanzo: Le campane sono due, sostenute da un castello di fer- Curato dal 1708 al 1742 ro, hanno un nome che per`ohanno cambiato pi`uvolte Don Agostino Donadej da S. Stefano di Nizza: Priore essendo state rifuse pi`uvolte. dal 1742 al 1761 La maggiore che si chiamava Barbara, nel 1912 venne Don Giacomo Fulcone: Economo rifusa e ribattezzata col nome di Assunta , per ricordare Don Bernardo Domenico Nepote da Nole: Priore dal il titolo della Chiesa Parrocchiale. 1766 al 1785 La campana minore porta il nome di Maria e anche questo `esegno della devozione dei Monasterolesi verso la Don Giov. Battista Fassoglio da Lanzo: Economo Madonna. Don Pietro Caveglia da Chiaves: Rettore dal 1785 al 1807 Don Lorenzo Giachetti da Monasterolo: Economo Riferimenti bibliografici Don Luigi Giov. Battista Valle da Gassino: Prevosto dal 1808 al 1822 [1] Can. Cav. Giuseppe Fornelli, Storia religiosa e civile Don Michele Colombatto da Verisella: Prevosto dal di Cafasse, edizione G. Alzani s.a.s, (To), 1822 al 1866 agosto 1972. Don Giov. Battista Bordino da Vi`u:Economo Don Ambrogio Giglielmotti da Vallo: Priore dal 1868 al 1893 Don Francesco Demaria da Lanzo: Priore dal 1893 al 1894 Can. Don Giovenni Spirito Bianco da Lanzo: Economo Don Giov. Battista Canonico da Torino: Economo dal 1895 al 1901 Teol. Can. Don Edoardo Kirchmayr da Torino: Priore dal 1901 al 1962 Don Vittorio Bianciotto da Cumiana: Priore dal 1962.

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