Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

PREVISIONE E PREVENZIONE

ANALISI TERRITORIALE Indice

1. INQUADRAMENTO p. 3 2. SISTEMA INSEDIATIVO p. 5 3. DATI TERRITORIALI p. 6 4. INFRASTRUTTURE PER IL TRASPORTO p. 7 5. DATI DEMOGRAFICI p. 10 6. BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI p. 13 7. CLIMA E PRECIPITAZIONI p. 14 8. SITUAZIONE GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA p. 18 9. ASSETTO IDROGRAFICO p. 19 10. CLASSIFICAZIONE SISMICA p. 30 11. DINAMICA DI VERSANTE p. 31 12. INCENDI BOSCHIVI p. 32 13. SERVIZI TECNOLOGICI p. 34 14. VINCOLO ENAC p. 37

1 di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

2 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

1. INQUADRAMENTO

Il territorio comunale di Cafasse , ubicato a circa 30 Km da Torino, si trova alle pendici dei monti Basso e Corno. Esso è attraversato dalla strada provinciale Torino- Lanzo e costituisce passaggio obbligato per coloro che vogliono accedere alle Valli di Lanzo arrivando da Venaria (e quindi Torino).

Valli di Lanzo

TO

3 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Inquadramento comunale su volo aereo (Ortofoto Regione Piemonte)

LANZO TORINESE

MATHI

GERMAGNANO

CAFASSE

VILLANOVA CANAVESE

VALLO TORINESE FIANO

Il territorio comunale si estende su una superficie di circa 1.023 ettari, con quote variabili dai 375 m s.l.m. sul torrente Stura di Lanzo (al confine Est), ai 409 m s.l.m. del Capoluogo, fino ad arrivare ai 1.227 m s.l.m. della cima del Monte Corno. Esso confina a Nord con la Città di Lanzo e il Comune di Balangero, a Est con i Comuni di e , a Sud con Fiano e ad Ovest con e . Il Comune di Cafasse, di origine Medievale, risulta ripartito in due ambiti distinti: uno pianeggiante, comprendente il Capoluogo (che si estende lungo l'antica via di collegamento con Lanzo) e l'altro, concentrato sull'altopiano pedemontano, dove si trova la frazione di Monasterolo (unita amministrativamente a Cafasse dal 1928) e storicamente divisa in tre rioni: Piedimonte, Piedivalle e Piedimezzo.

4 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

2. SISTEMA INSEDIATIVO

Il sistema insediativo è costituito, come accennato nel capitolo precedente, dal Capoluogo (borgate di Barra, Paschero, Poma, Chiesa, Droetto, Sardino, Barello) e dalla Frazione di Monasterolo. Sistema insediativo del Comune di Cafasse

Paschero

Poma

Capoluogo

Chiesa

Droetto

Monasterolo Borello

Per quanto concerne il Capoluogo, si riscontra la presenza di un sistema insediativo consolidatosi nel tempo, distribuito lungo il principale asse viario costituito da Via Torino e Via Roma. Nella frazione di Monasterolo il sistema insediativo si sviluppa essenzialmente lungo le vie principali (Via Manzoni, Via De Amicis, Via Colombo e Via Buonarroti) che

5 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale confluiscono a raggiera sulla Piazza San Rocco, attraversata inoltre dall’asse viario primario costituito dalle Vie Garibaldi e Marconi. In entrambe le località, l’interno del centro abitato è caratterizzato dalla compresenza, dal punto di vista tipologico-edilizio, sia di insediamenti residenziali di recente formazione che di nuclei abitativi consolidati.

Aree urbanizzate da PRGC [ha] Fonte: Atlante urbanistico della Provincia di Torino consolidato e/o completamento 97,0 9,5% nuovo impianto 13,9 1,4%

3. DATI TERRITORIALI

CONFORMAZIONE FISICO-MORFOLOGICA Fonte: GITAC (Gestione informazioni territoriali, ambientali e cartografiche) Provincia di Torino Superfici territoriali Superficie di pianura [ha] 298 Superficie di collina [ha] 303 Superficie di montagna [ha] 420

Tot: 1.023 ha inferiore al 5% 415 ha Pendenze dei suoli comprese tra 5%-25% 253 ha superiori al 25% 355 ha

AGRICOLTURE E FORESTE

Capacità d’Uso dei Suoli Classe II 280 ha (27,4 % superficie comunale) Fonte: IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente)

Aree boscate circa 556 ha Fonte: GITAC (Gestione informazioni territoriali, ambientali e cartografiche) Provincia di Torino (54% superficie territoriale)

INFORMAZIONI DAL PIANO TERRITORIALE DI COORDINEMENTO PROVINCIALE (PTC2) Ambito di approfondimento art.9 NdA 6 - Ciriacese sovracomunale art.27 Statuto C.M. approvato 14/4/15 Zona omogenea ZONA 7 - CIRIACESE - VALLI DI LANZO

Sistema di diffusione urbana articoli 21, 22 e 23 delle N.d.A.

Sistema produttivo / industria / artt. 24 -25 del PTC aziende leader

6 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

4. INFRASTRUTTURE PER IL TRASPORTO

L’area in esame è servita dai seguenti tratti viari:  S.P.1: anche definita come “Strada Provinciale delle Valli di Lanzo” (Corso IV Novembre, nel suo tratto urbano) è la strada tangente all’abitato di Cafasse, che provenendo da Sud conduce verso , suddividendosi in due rami presso il ponte sullo Stura di Lanzo (tronco SP1dir2 che raggiunge il centro di Lanzo, mentre la SP1 prosegue verso la zona industriale di Germagnano).  S.P.182: si diparte dalla S.P.1 e raggiunge il centro della frazione di Monasterolo.  S.P.724: dalla Zona Industriale di Corso G. Mandelli attraversa lo Stura, ad Est di Cafasse, e raggiunge i centri abitati di e Villanova Canavese. La viabilità comunale secondaria è organizzata a partire dalle suddette strade provinciali.  Via Torino e Via Roma: strade comunali più utilizzate che interessano il centro abitato di Cafasse, tagliandolo longitudinalmente. Via Torino da Sud fino all’incrocio con Piazza Vittorio Veneto e Via Roma da Piazza Vittorio Veneto fino al limite Nord.  Via Lanzo: strada sterrata comunale che percorre il territorio da nord a sud sul fianco del monte Basso, parallelamente alla S.P.1.

SIGLA NOME STRADA Estensione nel Comune (m)

Sp 01 delle Valli di Lanzo 3,20 km Sp 00101

Sp 182 di 2,52 km

Sp 218 di Monasterolo 1,14 km

Sp 724 di Villanova 1,12 km

Il Comune non è interessato da progetti di viabilità di cui alla tavola 4.3 del PTC2.

FERROVIE > Il Comune non è servito dal Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM). PISTA CICLABILE > Il Comune è interessato dalla pista ciclabile Corona Verde. Il territorio comunale è dotato di una trama di comunicazioni sufficiente ad assorbire la dimensione dei flussi su di essi gravitanti, senza produrre condizioni di congestione di rilievo. Tuttavia è importante evidenziare che alcuni tratti stradali risultano critici rispetto al passaggio di mezzi pesanti, a causa della sezione ridotta della carreggiata.

7 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

VIABILITÀ INTERESSATA DA CRITICITÀ (soprattutto in relazione alla presenza di strettoie):

CAFASSE

VIA ROMA / - ove vige divieto di transito mezzi sup. 3,5 t - interni via Barra

- interni via Roma 175 VIA VIGNE / ingresso da via Roma e da c.so IV Novembre verso via Roma

VIA PROGLIO / escluso il primo tratto di via

VIA VILLANOVA / strada che parte interno 63 e succ.

VIA CASCINE / interno 9 e limitrofi (cascina Rubiola)

VIA BARELLO / nei tratti interni - interno 34 (Girotti) - interno dietro Pellegrino 21 VICOLO CUBITO VICOLO FASANERA

VIA BALANGERO / dai civici n. 54 a 60 con cortile interno

MONASTEROLO

VIA DON PEINETTI VIA PASCOLI

VIA ROSSINI VIA ALFIERI VIA MAZZINI VIA GIACHETTI VIA BUONARROTI (zona pedonale strada chiusa con barriere amovibili) VIA VOLTA / VIA FERMI (strade a senso unico)

Escludendo le vie Marconi, Colombo e Garibaldi, tutte le altre vie presentano criticità per il passaggio di mezzi pesanti.

8 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Sistema viabilità provinciale

BALANGERO

SP1 delle Valli di Lanzo

MATHI

CAFASSE

SP182 SP724 di Varisella di Villanova

FIANO SP218 di Monasterolo

SP240 di Fiano

Fonte: Provincia di Torino - Area viabilità, Marzo 2014 - Comune di Cafasse. Raffigurazione grafica del centro abitato lungo le strade di competenza provinciale

9 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

5. DATI DEMOGRAFICI

La variazione della popolazione residente dal 2001 ad oggi mostra una sostanziale staticità assoluta, con un picco importante di crescita nell’anno 2003 a cui è seguita una lenta decrescita dal 2005 ad oggi:

POPOLAZIONE RESIDENTE NEL TERRITORIO COMUNALE DI CAFASSE

La tabella seguente evidenzia il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Media Popolazione Variazione Variazione Numero Anno Data rilevamento componenti residente assoluta percentuale Famiglie per famiglia 2001 31 dicembre 3.510 - - - -

2002 31 dicembre 3.525 +15 +0,43% - -

2003 31 dicembre 3.617 +92 +2,61% 1.554 2,32

2004 31 dicembre 3.636 +19 +0,53% 1.567 2,31

2005 31 dicembre 3.604 -32 -0,88% 1.572 2,28

2006 31 dicembre 3.611 +7 +0,19% 1.580 2,28

2007 31 dicembre 3.600 -11 -0,30% 1.582 2,27

2008 31 dicembre 3.564 -36 -1,00% 1.576 2,25

2009 31 dicembre 3.585 +21 +0,59% 1.568 2,28

2010 31 dicembre 3.585 0 0,00% 1.566 2,28

10 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

2011(¹) 8 ottobre 3.567 -18 -0,50% 1.570 2,26

2011(²) 9 ottobre 3.511 -56 -1,57% - -

2011(³) 31 dicembre 3.505 -80 -2,23% 1.564 2,23

2012 31 dicembre 3.509 +4 +0,11% 1.550 2,25

2013 31 dicembre 3.506 -3 -0,09% 1.556 2,24

2014 31 dicembre 3.495 -11 -0,31% 1.549 2,25

(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

Popolazione e famiglie (fonte:www.urbistat.it) anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

n. famiglie 1.572 1.580 1.582 1.576 1.568 1.566 1.564 1.550 1.556 1.549

componenti 2,29 2,29 2,28 2,26 2,29 2,29 2,24 2,26 2,25 2,26 medi

Densità [ab./ha]: 3,4 età media e indice di vecchiaia (fonte:www.urbistat.it) Maschi Femmine Totale

Età Media (Anni) 44,21 48,12 46,19 Indice di vecchiaia - - 177,96

11 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Bilancio demografico (fonte:www.urbistat.it)

Trend popolazione 2001-2014 (fonte:www.urbistat.it)

Trend n. componenti della famiglia 2005-2014 Incidenza maschi femmine stranieri anno 2014 (fonte:www.urbistat.it)

12 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

6. BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI

I beni individuati ai sensi degli artt. 9 e 10 del D.Lgs.42/2004 e catalogati nell’Osservatorio provinciale dei Beni Culturali e Ambientali per l’intrinseco valore storico-culturale e per la loro funzione di rafforzamento dell’identità del territorio e di qualificazione del sistema insediativo e paesaggistico sono i seguenti: [1] Chiesa Parrocchiale (piazza Vittorio Veneto) / Polo della Religiosità - PPR [2] Chiesa Parrocchiale dell’Assunta (via Buonarroti, 5 Monasterolo) / Polo della Religiosità- PPR 1 2

Per quanto riguarda la tutela ambientale, l’ambito territoriale è interessato dall’Area Protetta Regionale Istituita “Zona di Salvaguardia del Torrente Stura di Lanzo” che interessa circa 73 ettari del territorio comunale, sul quale insiste il Biotopo Comunitario - Direttiva 92/43 CEE “Habitat” - BC 10014 denominato “Stura di Lanzo”. Elementi della rete ecologica del PPR (Fonte: Arpa Piemonte / Geoportale)

13 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

7. CLIMA E PRECIPITAZIONI

La caratterizzazione climatica del territorio di Cafasse è stata effettuata sulla base delle due stazioni meteo climatiche presenti sul territorio di Lanzo Torinese, confinante con il comune di Cafasse verso Nord, i cui dati sono stati archiviati nella Banca dati meteorologica ARPA Piemonte (anni 1989-2015):

ANAGRAFICA STAZIONE LANZO Stazione Termoigropluviometrica ARPA Piemonte Fonte: ARPA Piemonte, Banca Dati meteorologica 1993-2003

Nome e codice Lanzo (cod. 111) Località Fua Bacino Po Quota 580 m s.l.m. Latitudine 45°17’23” N Longitudine 07°29’38” S Coordinata UTM X 381885 Coordinata UTM y 5016336 Misura precipitazioni - 24/08/1989 – pluviografo inizio funzionamento Misura temperature - 24/08/1989 – termografo inizio funzionamento

ANAGRAFICA STAZIONE LANZO - STURA DI LANZO

TIPO DI STAZIONE: Termoigropluviometrica

CODICE STAZIONE: 415

QUOTA SITO: 540 m s.l.m.

COMUNE: Lanzo Torinese (To)

BACINO: Stura di Lanzo

LOCALITÀ: San Rocco

INIZIO PUBBLICAZIONE: 23/03/2001

FINE PUBBLICAZIONE: Attiva

LATITUDINE N: 451609

LONGITUDINE E: 072902

L’analisi meteoclimatica, elaborata a partire dai dati di piovosità (altezza di precipitazione mensile) e di direzione e velocità del vento, è stata desunta dati delle stazione termoigropluviometriche di località “Fua” e presso “San Rocco” (Comune di Lanzo, vedi grafici seguenti).

14 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Precipitazioni /Medie mensili

15 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Della lettura della serie di dati di precipitazione disponibili (vedi grafici sopra) nella stazione termoigropluviometrica della località Fua (serie dal 1989 al 2015, incompleta nella prima parte del 1989 e incompleta in alcuni mesi della serie di anni) e della stazione termoigropluviometrica della località San Rocco (serie dal 2001 al 2015 incompleta nella prima parte del 2001 e incompleta in alcuni mesi della serie di anni) si osserva un trend di piovosità che vede più piovosi i trimestri primaverile (aprile-maggio-giugno) e autunnale (settembre-ottobre-novembre), mentre i mesi meno piovosi sono generalmente i mesi invernali di dicembre-gennaio-febbraio e quelli estivi di luglio-agosto (ad eccezione dell’episodio temporalesco del 28-29 luglio 2014 in cui, nell’area di Cafasse, si sono raggiunti circa 320 mm di pioggia in 24h). Dalle serie registrate dalle due stazioni termoigropluviometriche del Comune si Lanzo, è interessante osservare la presenza dei seguenti picchi di piovosità:  Picco di piovosità nel marzo 1991 (precipitazione registrata: 486,6 mm [stazione Fua]);  Picco di piovosità nel novembre 1994 (precipitazione registrata: 517,2 mm [stazione Fua]);  Picco di piovosità nel novembre 2011 (precipitazione registrata: 467 mm [stazione San Rocco]).  Picco di piovosità nel luglio 2014 (precipitazione registrata: 323,2 [stazione Fua]; 363,6 [stazione San Rocco]);  Picco di piovosità nel novembre 2014 (precipitazione registrata: 511,4 mm [stazione Fua]; 449,[stazione San Rocco]);

Riguardo ai venti, sono stati analizzati i dati relativi alle stazioni di e Balangero. Riguardo alla stazione di Balangero, i dati mostrano come la direzione principale del vento sia orientata da N-NW, con una piccola componente da SE.

I dati della stazione di Caselle Torinese mostrano che le direzioni principali dei venti vanno da NW ad E, come mostrato nella tabella seguente:

Velocità media del vento (m/s) N 2,02 NE 2,1 ENE 2 E 2 NW 1,8

16 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Rapporto di sintesi sul monitoraggio ambientale dell’aria in relazione ai lavori per la messa in sicurezza della ex- miniera di amianto di Balangero e Corio – rif. anno 2014

Si rileva infine che nella frazione di Monasterolo è installata una stazione meteo privata amatoriale dal 21/03/2010 (parte del "Progetto Meteo Canavese") composta da uno schermo solare a 9 piatti autocostruito, anemometro e pluviometro collocata sul tetto di un'abitazione privata, il Progetto Meteo Canavese conta al gennaio 2012 ben 37 stazioni dislocate in varie zone del territorio ed è in continua espansione. Fonte: http://monasterolometeo.altervista.org/

17 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

8. SITUAZIONE GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA

L’abitato di Cafasse ricade nel settore Nord-Occidentale della Pianura Torinese, allo sbocco delle Valli di Lanzo (costituenti il bacino idrografico dello Stura di Lanzo), occupando il settore meridionale delle Alpi Graie. Il territorio comunale, nella porzione più occidentale, è caratterizzato da rilievi che danno origine a dislivelli di circa 850 m rispetto al punto più depresso del fondovalle alluvionale del T. Stura di lanzo, il quale scorre al limite Nord-orientale del territorio. La densità abitativa è di 325 ab/km2: la maggior parte si concentra nel centro di Cafasse e nella frazione di Monasterolo (situata a SW rispetto al centro di Cafasse), in corrispondenza di un terrazzo fluvioglaciale rilevato rispetto alla base del versante. In generale, Cafasse si sviluppa lungo la sponda idrografica destra del fondovalle del T. Stura di Lanzo che scorre con direzione SE; in modo marginale il territorio in oggetto interessa il bacino del T. Ceronda.

ASPETTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO COMUNALE Nel territorio comunale di Cafasse il substrato roccioso (costituito dalle rocce ultrabasiche del “Massiccio di Lanzo”, afferente al dominio geologico della “Zona Piemontese”) affiora diffusamente lungo i crinali, mentre le coperture di età quaternaria interessano le zone di fondovalle e, localmente, i versanti. Il “Massiccio di Lanzo” affiora nel settore pedemontano compreso tra la bassa Val di Susa e la bassa Val di Lanzo. Il substrato roccioso risulta spesso obliterato dai depositi di natura fluviale-torrentizia, fluvio-glaciale o gravitativa o dall’alterazione chimico-fisica degli stessi (suoli). In dettaglio, le rocce che costituiscono il substrato di Cafasse sono di tipo serpentinitico; oltre la cresta del Monte Corno si individuano affioramenti di rocce di tipo lherzolitico e peridotiti. Le litologie descritte affiorano nella fascia alta e medio-alta del versante, prossime alla cresta di spartiacque o lungo le dorsali dei bacini secondari, mentre al di sotto risultano ricoperte da depositi quaternari. Detti depositi sono diffusamente presenti sul territorio comunale di Cafasse: alla base dei versanti, dove i rii laterali sboccano nel fondovalle, sono presenti conoidi di deiezione; sospesi di 20-30 m rispetto all’attuale corso del T. Stura sono presenti i depositi fluvioglaciali che danno origine ad una serie di terrazzi costituiti da sedimenti ghiaioso-sabbiosi con relitti di un paleosuolo rosso-bruno, argillificato e con una potente copertura loessica. Il sottosuolo del settore subpianeggiante occupato dall’abitato è costituito da depositi di natura alluvionale, con età via via più recenti procedendo dal piede del versante verso l’attuale corso del T. Stura di Lanzo. Nella porzione sud occidentale di Cafasse, lungo il fondovalle dell’incisione di un affluente del T. Ceronda,

18 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale compaiono depositi fluvio-lacustri (“villafranchiani”) costituiti da depositi sabbioso-ghiaiosi intercalati da frequenti orizzonti argillosi.

9. ASSETTO IDROGRAFICO: RETICOLO SUPERFICIALE E INVASI ARTIFICIALI

L’asse drenante principale del settore in esame è rappresentato dal Torrente Stura di Lanzo e dai suoi affluenti minori, tutti a carattere torrentizio, che danno origine a bacini secondari. Il Torrente Stura di Lanzo si articola nella zona alpina attraverso tre diversi sottobacini, indicativamente sub-paralleli, con asse diretto circa E-W, che scorrono nella Val Grande, Val d’Ala e Val di Viù. I tributari del T. Stura che scorrono nelle valli citate, sono rispettivamente: Stura di Val Grande, Stura d’Ala e Stura di Viù.

Ambito fisiografico dello Stura di Lanzo © Autorità di Bacino del fiume Po

Il regime torrentizio del T. Stura di Lanzo è caratterizzato da periodi di magra alternati a piene talvolta improvvise e catastrofiche, come dimostrato da recenti eventi alluvionali. La portata liquida media annua del T. Stura misurata a Lanzo T.se (Ponte del Diavolo) è di 20 m3/s, ma nel corso di eventi meteorici eccezionali la portata di picco ha superato più volte gli 800 m3/s, arrivando addirittura ad una portata di picco di 2000 m3/s in occasione dell’alluvione dell’ottobre del 2000 (fonte: Itinerari geologici in Piemonte, Valli di Lanzo, Vol. 1 Aspetti geologici, ARPA Piemonte).

19 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Articolazione in fasce degli alvei fluviali (Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico – PAI / Interventi sulla rete idrografica e sui versanti - Norme di attuazione)

Fascia di deflusso della piena (Fascia A), costituita dalla porzione di alveo che è sede prevalente, per la piena di riferimento, del deflusso della corrente, ovvero che è costituita dall'insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena. Fascia di esondazione (Fascia B), esterna alla precedente, costituita dalla porzione di alveo interessata da inondazione al verificarsi dell'evento di piena di riferimento. Con l'accumulo temporaneo in tale fascia di parte del volume di piena si attua la laminazione dell'onda di piena con riduzione delle portate di colmo. Il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento ovvero sino alle opere idrauliche esistenti o programmate di controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento), dimensionate per la stessa portata. Area di inondazione per piena catastrofica (Fascia C), costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente (Fascia B), che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quelli di riferimento.

Fasce Fluviali Stura di Lanzo in Cafasse © Arpa Piemonte

Fascia A

Fascia B

CAFASSE Fascia C

Lanzo T.se

20 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Andamento dello Stura di Lanzo - Ambito territoriale di Cafasse tra il 1954 e il 1991 - © IGM

Fotogramma: 2582 Strisciata: 12 Foglio 100K: 56 Collocazione: 1954

Data: 02/08/1954 © 2008 IGM

Fotogramma: 39 Strisciata: 44 Foglio 100K: 56 Collocazione: 1989

Data: 11/10/1989 © 2008 IGM

Fotogramma: 1003 Strisciata: 43 Foglio 100K: 56 Collocazione: 1991

Data: 27/07/1991 © 2008 IGM

21 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Il reticolo idrografico secondario che interessa direttamente il territorio comunale di Cafasse è decisamente ben sviluppato e costituito da numerosi rii, alcuni a carattere effimero, che discendono dal Monte Corno (1225,8 m s.l.m.) e scorrono verso il fondovalle in direzione N-E. Tra i principali affluenti del T. Stura, si possono nominare il Rio Proglio, Rio Bertoldo e Rio delle Pose.

Il territorio comunale di Cafasse è inoltre interessato dalla presenza di una fitta rete di canali artificiali utilizzati storicamente a scopo irriguo. Tali canali solcano il terrazzo alluvionale sul quale è edificato l’abitato, con direzione prevalente di flusso da N- W verso S-E. Essi derivano le proprie acque dalla Stura di Lanzo, fungendo inoltre da recettori delle acque meteoriche di superficie in occasione di eventi precipitativi intensi. Nel recente passato, lungo la rete irrigua principale sono sorte numerose centrali idroelettriche che sfruttano il flusso idrico per la produzione di energia elettrica. Il reticolo è rappresentato, procedendo da S-W verso N-E e quindi dai piedi del versante del Monte Corno (1225.8 m s.l.m.) verso l’alveo della Stura di Lanzo (cfr. Tav.3 Reticolo idrografico e canali), da: - Canale Nuovo di Fiano - Canale Vecchio (o Antico) di Fiano - Canale di (tracciato storico e deviazione per centrale soc. SAGI) - Bealera dei Prati - Bealera dei Gelà - Canale di - Canale Foresto (ortogonale a tutti i precedenti) Il Canale Foresto rappresenta, ad oggi, un possibile ritorno in Stura del Canale di Druento; da quest’ultimo il Canale Foresto si origina, poco a valle della Centrale Ecolube. Rappresenta inoltre la terminazione del Canale Scolmatore in progetto, utile ad alleviare il Canale Vecchio di Fiano dall’ingente apporto dei rii provenienti dal versante montano. In caso di eventi meteoidrologici intesi, i rii provenienti dal Monte Corno (in particolare Rio Gatto, Prioglio (o Broglio), Bertoldo, delle Pose, apportano acque ad elevata energia all’interno del Canale Vecchio di Fiano, il quale funge da canale di “gronda”, andando frequentemente in crisi se non tempestivamente svuotato della portata derivata da Stura (ad oggi presenza di paratoia a controllo elettronico immediatamente a valle della centrale di monte (Bosso-Basik2). Esso riceve inoltre le acque del Canale Nuovo di Fiano dal passante del Cubito (canale di adduzione aereo, sospeso sulla provinciale). In aggiunta il Canale Vecchio di Fiano è collegato tramite by-pass “scolmatore” al Canale di Druento, immettendo le portate in eccesso all’interno del Druento poco decine di metri a valle della deviazione che dal Druento stesso adduce l’acqua necessaria alla centrale Metalpress. Il

22 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale canale di Druento, ad oggi privo di paratoie automatiche, deve essere tempestivamente svuotato al fine di poter ricevere le acque in eccesso dal Fiano Vecchio, rendendosi altrimenti responsabile di fenomeni di esondazione ed allagamento quali quelli registrati nel luglio 2014 (vedi fig. seguente).

Dettaglio della precipitazione cumulata (mm) dal sistema radar meteorologico piemontese dalle 12 alle 24 UTC del 28 luglio sull’area allo sbocco delle Valli di Lanzo (TO). I simboli mostrano la collocazione delle stazioni della rete di monitoraggio regionale e le relative precipitazioni osservate. (estratto da ARPA PIEMONTE, Eventi temporaleschi nel mese di luglio 2014 a cura del Dipartimento Sistemi Previsionali - Torino, 7 agosto 2014)

Estratto da www.lastampa.it, “Strade allagate e circolazione in tilt. Il maltempo sferza le valli torinesi. Cafasse la località più colpita. Danni anche all’ospedale di Estratto da www.nimbus.it, “Luglio 2014 al Nord Italia: frescura Ciriè” di F. Genta, 4 Agosto 2014 non eccezionale, ma piogge straordinarie e pochissimo sole” di Luca Mercalli, Daniele Cat Berro, SMI / Redazione Nimbus, 4 Agosto 2014 23

Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Il cronoprogramma degli interventi di riassetto territoriale per la mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico, parte della relazione geologica ed illustrativa allegata al PRGC di Cafasse, prevede quanto segue:

L’avvenuta realizzazione del canale scolmatore, a seguito di regolare collaudo delle opere, consentirà l’attuazione di quanto previsto dal PRGC nelle aree ascritte alla Classe IIIb2 antistanti il corso del Canale Vecchio di Fiano nel tratto a valle della confluenza del Rio Bertoldo, da cui ha origine il canale scolmatore stesso. Analogamente l’adeguamento della sezione del Canale Vecchio di Fiano consentirà l’attuazione di quanto previsto dal PRGC nelle aree ascritte alla Classe III b2 antistanti il corso del Canale Vecchio di Fiano nel tratto a monte della confluenza del Rio Bertoldo.

(estratto da “Relazione Geologica Illustrativa” – Elaborati geologici del PRG a firma del Dott. Geol. E. Rabajoli – Aggiornamento del giungo 2011 con modifiche ex-officio da allegato “A” alla DGR n.7/1820 del 7/4/2011)

Per tutti i canali condizionati artificialmente con continuità il PRGC applica una fascia di rispetto di 5 m da entrambe le sponde, anche lungo i tratti coperti o intubati; sui corsi d’acqua naturali è adottata una fascia di rispetto assoluto di ampiezza pari a 15 m, tale disposizione si applica anche ai tratti intubati dei corsi d’acqua naturali ed ai canali non condizionati artificialmente con continuità, quali il Canale antico di Fiano, Canale di Robassomero, Bealera dei Prati nel tratto a valle di loc. Drovetto)

La Bealera dei Prati e dei Gelà rappresentano il reticolo idrografico artificiale minore, ad uso irriguo, per buona parte ormai in disuso ed in precarie condizioni manutentive; esse confluiscono nella bealera di Robassomero, che influenza marginalmente il territorio, in particolare in corrispondenza di C.na Perona, C.na Rubiola e loc. Barello

24 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Eventi storici di esondazione a carico dei canali I canali presenti nel territorio comunale di Cafasse hanno dato luogo in passato ad una serie di fenomeni di esondazione che hanno interessato varie porzioni dell’abitato. In particolare, sono da segnalare i seguenti dissesti:

 8/11/1962 - Ad opera del Canale di Druento danni a edifici, coltivi, tronco stradale e/o ferroviario danneggiati - Viabilità comunale Centro abitato;  23/09/1993 - Ad opera della Stura di Lanzo danni al campo sportivo comunale;  5/11/1994 - Ad opera dei canali di Fiano, Robassomero, Druento e Rocco danni a edifici, coltivi, tronco stradale e/o ferroviario danneggiati - Viabilità comunale Centro abitato;  13/10/2000 . Ad opera della Stura di Lanzo, presso Paschero, inondazione/allagamento; . Ad opera della Stura di Lanzo, presso il depuratore, inondazione/allagamento e danni alla strada comunale; . Ad opera della Stura di Lanzo, a Paschero e 1,2 km a NW dalla frazione, danni alla strada vicinale, alla strada comunale e danni funzionali; . Ad opera della Stura di Lanzo danni all’impianto sportivo con inondazione e allagamento ;  luglio 2014 . Ad opera del Canale Vecchio di Fiano, a N del Passante Cubito e a S della centrale elettrica Nonno Lorenzo, allagamento; . Ad opera del Canale di Druento allagamento ad E della centrale elettrica Metal Press e a SE della centrale elettrica Nonno Lorenzo.

25 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

ASPETTI IDROGEOLOGICI Dal punto di vista idrogeologico, i sedimenti quaternari che costituiscono la piana di fondovalle, di natura ghiaioso-sabbiosa, incoerente, hanno intrinseca una porosità primaria tale per cui è da attendersi la presenza di uno o più acquiferi. Considerata l’elevata percentuale della frazione ghiaioso-sabbiosa dei materiali alluvionali che costituiscono il fondovalle, si ha per questi depositi una permeabilità medio-alta, pertanto i depositi descritti accolgono falde acquifere utili per lo sfruttamento idrico. La falda freatica (superficiale, di tipo libero) possiede valori relativamente bassi di soggiacenza (da 5.6 a 2.3 m = distanza tra piano campagna e superficie della tavola d’acqua nel terreno) ma valori relativamente elevati nell’area di Monasterolo (da 36.5 a 29.7 m da p.c. - fonte dati: Carta di profondità della falda, Elaborati geologici al P.R.G.C. di Cafasse a firma del Dott. Geol. E. Rabajoli). Lungo i versanti, in corrispondenza dell’interfaccia tra basamento roccioso e coperture, è possibile che a seguito di forti piogge si possa instaurare un flusso idrico temporaneo che segue all’incirca l’andamento della superficie topografica, alimentato per infiltrazione diretta. Il flusso idrico temporaneo, se alimentato da eventi pluviometrici intensi, può portare alla saturazione della coltre eluvio-colluviale che in alcuni casi può evolvere in colata di fango e/o detrito di falda.

Misure piezometriche in pozzo (inverno 2001 – primavera 2002) allegate al P.R.G.C. del comune di Cafasse, a firma del Dott. Geol. E. Rabajoli.

26 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Le stazioni idrometriche di monitoraggio sull’asse dello Stura, si trovano sul territorio del confinante Comune di Lanzo T.se.

fonte: Rete di monitoraggio delle acque - Regione Piemonte

TIPOLOGIA RETE DI CODICE DATA DENOMINAZIONE CORPO COMUNE MONITORAGGIO STAZIONE INIZIO IDRICO Automatica Parcheggio Falda PZ-SL1 24/03/2005 LANZO T.SE sotterranea impianti sportivi Superficiale Manuale Parcheggio Falda 00112810001 24/03/2005 LANZO T.SE sotterranea impianti sportivi Superficiale Automatica Lanzo – Stura di SLALA Stura di Lanzo 12/07/1990 LANZO T.SE superficiale Lanzo Ponte Manuale superficiale 0440055 Stura di Lanzo 01/01/2000 LANZO T.SE Idrometrografo Manuale superficiale 234010 Ponte di Coassolo Tesso 01/01/2000 COASSOLO T.

Si evidenzia, inoltre, la presenza di alcuni invasi artificiali collocati nella Valle vicina: a monte dell’abitato, in alta valle, e più precisamente alla testata del torrente Stura di Viù, si trovano il lago di Malciaussia e il lago della Rossa. In caso di cedimento della struttura del lago di Malciaussia, l’ondata di piena che si creerebbe si esaurirebbe a monte di Germagnano, non interessando quindi il territorio comunale di Cafasse. Il cedimento, invece, dell’invaso del lago della Rossa darebbe origine ad una ondata di piena con allagamento di gran parte dell’area adiacente al Torrente Stura.

Sistema idrografico invasi artificiali

Lago della Rossa

CAFASSE

Usseglio Viù

Aree interessate dal crollo della Diga del Lago della Rossa Lago di Malciaussia

27 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

CAFASSE

fonte: Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione agg.2014. Tavola 22 Rischio Dighe - Città Metropolitana di Torino - Protezione Civile

Eventi alluvionali  Alluvione del 13 – 15 ottobre 2000 L’evento alluvionale del 13-15 ottobre 2000 è stato caratterizzato da copiose precipitazioni, con massime precipitazioni nel bacino del torrente Stura osservate ad , meno intense invece nelle aree di pianura. Le abbondanti precipitazioni in montagna, favorite da uno zero termico superiore ai 3000 metri, hanno innescato fenomeni di piena dei corsi d’acqua ed eventi franosi lungo i versanti. Il torrente Stura ha esplicato un’attività erosiva di sponda diffusa lungo tutto il suo percorso: in particolare, l’attività erosiva è stata più intensa con asportazione di aree prative principalmente in corrispondenza della sponda orografica sinistra; sono stati segnalati danni nella zona del Centro Sportivo.

28 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Evento Alluvionale 13-16 ottobre 2000 -© Arpa Piemonte

Sponda erosa

Altezze idrometriche

Area inondata/allagata

CAFASSE

fonte: Webgis Arpa Piemonte (GeoViewerArpa)

La Direttissima delle Valli di Lanzo, presso l'area attrezzata di Cafasse, 18-10-2000.

29 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

10. CLASSIFICAZIONE SISMICA

La zona sismica per il territorio di Cafasse, classificazione ai sensi della DGR n. 11-

13058 del 19.01.2010 IN VIGORE A PARTIRE DAL1.01.2012 a seguito dell’approvazione della DGR n.4-3084 del12.12. 2011 (B.U.R.Pn.50 del 15.12.2011) è la seguente:

Zona sismica Zona con pericolosità sismica molto bassa. 4 E' la zona meno pericolosa dove le possibilità di danni sismici sono basse.

Sismicità in Piemonte: sismicità strumentale dal 1982 - © Arpa Piemonte

Data: 17/07/1993 Magnitudo: 2.1 Profondità: 21 Data: 18/09/2003 Magnitudo: 1.6 Profondità: 43

CAFASSE Data: 11/10/1992 Magnitudo: 1.9 Profondità: 9

Data: 20/04/1993 Magnitudo: 2.3 Data: 9/07/1993 Profondità: 35 Magnitudo: 2.2 Profondità: 20

30 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

11. DINAMICA DI VERSANTE

I versanti acclivi e i settori ad essi pertinenti sono soggetti a dinamiche di tipo gravitativo, sia in occasione di piogge intense quando possono innescarsi processi di fluidificazione negli strati superficiali delle coperture, sia in relazione al periodo di massima attività del gelo-disgelo che induce frequentemente piccoli fenomeni di crollo in litotipi più competenti. È bene sottolineare che nei settori di più alta quota gli eventi sono frequenti e di maggiore rilevanza (falde detritiche), ma il rischio indotto è pressoché nullo. Durante piogge particolarmente intense, quando la precipitazione supera la capacità di infiltrazione del terreno, l’acqua incomincia a defluire lungo i versanti. Ne consegue localmente la rimobilitazione della frazione fine del suolo e la destabilizzazione della frazione più grossolana con possibilità di attivazione di processi gravitativi per colamento. I versanti caratterizzati da un’acclività media (25°÷35°) e dalla presenza di terreni di copertura di natura eluvio-colluviale poggianti su orizzonti relativamente più impermeabili (substrato), in occasione di eventi meteorologici intensi, possono raggiungere condizioni di instabilità. L’orizzonte impermeabile diventa una superficie preferenziale di movimento e la copertura si mobilizza secondo meccanismi di fluidificazione e di colata. I volumi mobilizzati da un singolo processo sono generalmente modesti. È bene segnalare che durante l’evento alluvionale di ottobre 2000 l’attività in tal senso è stata particolarmente modesta e contenuta. (cfr. Relazione Geologica Illustrativa allegata al PRG)

Area di conoide Area di attiva non protetta esondazione

Area di frana attiva

Area di frana quiescente

31 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

12. INCENDI BOSCHIVI

Il territorio comunale è interessato, a Ovest, dal Monte Corno, una montagna delle Alpi Graie alta 1226 m. Nel corso della prima metà del 1900, le pendici orientali e meridionali della montagna furono interessate da estesi rimboschimenti con essenze resinose che però in seguito sono stati gravemente danneggiati da ripetuti incendi. L'ambiente è oggi caratterizzato da pietraie e boscaglie con prevalenza di nocciolo e sorbo montano e magri prati a Molinia. Il settore orientale, ad Est dell’abitato, è invece prevalentemente occupato da prati e da cespuglietti e vegetazione ripariale, in fregio al T. Stura. Di seguito, il limite inferiore raggiunto in passato dal fronte dell’incendio lungo il versante nord-orientale del M. Corno: tale indicazione è stata fornita direttamente dell’AIB di Cafasse. © Arpa Piemonte / Superficie boscata (in verde) con l’indicazione dello storico incendi boschivi per punti () e aree coinvolte.

Località: ALPE CHIGNOLI- ALPE BUTTINÀ data = 02/01/2005

32 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Il Piano Regionale per la Programmazione delle Attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2015-2019, classifica la pericolosità di incendi su base comunale a partire dagli eventi che hanno interessato ciascun Comune nel periodo compreso tra il 2005 e il 2013. Cafasse si trova all’interno dell’Are di base “Area Valli di Lanzo” (cod.31) (copertura del territorio interessata da incendi: Querceti di rovere, Castagneti, Aree a valenza pastorale, Acero-tigli-frassineti) e la Priorità d’intervento attribuitagli dal Piano Regionale è PRIORITÀ MODERATAMENTE ALTA. Ai fini operativi, già dal 2007, è stato deciso di suddividere il livello di pericolo in 5 classi di allerta: molto basso, basso, moderato, elevato, molto elevato; questi dipendono dalle condizioni predisponenti l’innesco di incendio e il comportamento potenziale del fuoco. Scala di pericolo incendi boschivi condivisa tra i paesi dell’area alpina Ogni giorno il sistema di allertamento regionale prevede l’inserimento dei risultati dell’elaborazione degli indici di pericolo di incendi boschivi, in un database e, attraverso il confronto con le soglie stabilite, vengono prodotte delle mappe riassuntive del pericolo stimato e previsto per le varie aree di base.

Le mappe mostrano il livello di pericolo incendi boschivi per il giorno corrente e per i successivi 9 giorni (informazioni riportate anche in forma tabellare per ciascuna area di base). Es. Bollettino Incendi Boschivi - Indice di pericolo di incendi boschivi Fonte: www.arpa.piemonte.it/rischinaturali/ alla voce “pericoli meteo – incendi boschivi”

33

Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

13. SERVIZI TECNOLOGICI cfr. Tav.2 Reti di servizio tecnologiche Acquedotto – Fognatura - Depurazione / ENTE GESTORE: SMAT Spa Metanodotto / ENTE GESTORE: Italgas Più Spa (Eni SpA) Elettricità / ENTE GESTORE: ENEL

Rifiuti / ENTE GESTORE: CISA - Consorzio Intercomunale di Servizi per l'Ambiente Rete acquedotto comunale – fuori scala

34 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Rete fognaria – fuori scala

35 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

Rete metanifera– fuori scala

36 Comune di Cafasse  Previsione e Prevenzione PARTE I:  Analisi Territoriale

14. VINCOLO ENAC

Una parte del territorio comunale è compresa nell’“Outer Horizontal Surface” (OHS) circostante l’aeroporto di Torino-Caselle, all’interno della quale sono previste limitazioni all’edificazione e all’uso del suolo, al fine di evitare ostacoli o pericoli alla navigazione aerea. fonte: PRGC del Comune di Cafasse - Tavola n.4 – Zonizzazione Urbanistica (in bianco e nero la tavola e in rosso il vincolo)

Evento storico

Aprile 1936 – Un aeroplano "da turismo" (apparecchio delle Aviolinee, un Fokker dotato di tre motori, e recante la sigla IAAXZ), si schianta a causa del maltempo sulle pendici del Monte Corno, nell’incidente periscono sette persone (quattro passeggeri e l’equipaggio composta da tre persone) tra i quali il vice podestà di Torino Marchese Carlo Alberto Pensa. Oggi è ben visibile dal basso una croce bianca posizionata sul luogo dell’incidente.

37