Studi Di Archeologia Del Vicino Oriente Scritti Degli Allievi Fiorentini Per Paolo Emilio Pecorella
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STUDI E SAGGI – 104 – RICERCHE E MATERIALI DEL VICINO OrIENTE ANTICO La collana, nata sotto la direzione di Paolo Emilio Pecorel- la (1934-2005), ospita le relazioni preliminari delle campagne di scavo condotte dall’Università di Firenze e dall’Università “Federico II” di Napoli nel sito archeologico di Tell Barri. Titoli pubblicati Paolo Emilio Pecorella, Tell Barri/Kahat: la campagna del 2000 (2003) Paolo Emilio Pecorella, Raffaella Pierobon Benoit, Tell Barri/Kahat: la campagna del 2001 (2004) Paolo Emilio Pecorella, Raffaella Pierobon Benoit, Tell Barri/Kahat: la campagna del 2002 (2005) Paolo Emilio Pecorella †, Raffaella Pierobon-Benoit, Tell Barri/Kahat: la campagna del 2003 (2008) Paolo Emilio Pecorella †, Raffaella Pierobon-Benoit, Tell Barri/Kahat: la campagna del 2004 (2008) Studi di Archeologia del Vicino Oriente Scritti degli allievi fiorentini per Paolo Emilio Pecorella a cura di Stefania Mazzoni Firenze University Press 2012 Studi di Archeologia del Vicino Oriente : Scritti degli allievi fiorentini per Paolo Emilio Pecorella / a cura di Stefania Mazzoni. – Firenze : Firenze University Press, 2012. – Firenze : Firenze University Press, 2012. (Studi e saggi ; 104) http://digital.casalini.it/9788866551454 ISBN 978-88-6655-143-0 (print) ISBN 978-88-6655-145-4 (online) Immagine di copertina: Tell Barri e il Jaghjagh, da sud. Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle sin- gole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul sito-catalogo della casa editrice (http://www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, F. Cambi, R. Casalbuoni, C. Ciap- pei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, G. Mari, M. Marini, M. Verga, A. Zorzi. © 2012 Firenze University Press Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Borgo Albizi, 28 50122 Firenze, Italy http://www.fupress.com/ Printed in Italy Sommario Prefazione Stefania Mazzoni SIRIA E MESOPOTAMIA Identità tecniche e identità sociali a Tell Feres al-Sharqi tra fine Ubaid e LC2. Alcune riflessioni ceramologiche sull’apparizione del mestiere di vasaio nel nord della Mesopotamia tardo calcolitica 11 Johnny Samuele Baldi La ceramica dei livelli Uruk di Tell Hassan, Hamrin 39 Simone Nannucci Ricerche archeologiche nella valle dell’alto Khabur tra la fine del Bronzo Antico e l’inizio del Bronzo Medio 77 Valentina Orsi Mitanni nel suo territorio centrale: un excursus archeologico 127 Costanza Coppini Il tessuto come simbolo: il ruolo dei tessuti nella Siria del II millennio a.C. 147 Giulia Baccelli ANATOLIA Gli Hittiti e Malitiya. Riflessioni e confronti sul materiale ceramico del periodo hittita imperiale di Arslantepe 163 Federico Manuelli Tra le montagne anatoliche e le steppe siriane: problemi di archeologia nell’alta valle del fiume Tigri tra Bronzo Antico ed Età del Ferro 185 Anacleto D’Agostino Stefania Mazzoni (a cura di), Studi di Archeologia del Vicino Oriente : Scritti degli allievi fiorentini per Paolo Emilio Pecorella ISBN 978-88-6655-143-0 (print) ISBN 978-88-6655-145-4 (online) © 2012 Firenze Universiy Press STUDI DI ARCHEOLOGIA DEL VICINO ORIENTE Nairi Ware: la produzione ceramica in Anatolia sud-orientale fra l’Età del Bronzo Tardo e l’Età del Ferro Medio 245 Guido Guarducci Scavi di salvataggio a Kuriki Höyük (Turchia) 275 Stefano Valentini CIPRO Dalle necropoli comunitarie alle necropoli urbane. Percezione degli spazi e assetto del territorio fra abitato e necropoli a Cipro nell’Età del Bronzo 301 Luca Bombardieri IRAN Bronzi orientali del Museo Archeologico di Ancona 341 Stefano Anastasio Postfazione 363 Note sugli autori 365 4 Paolo Emilio Pecorella Prefazione In limine L’archeologo che insegna all’università svolge il proprio magistero e tra- smette metodi e contenuti della ricerca non solo nel chiuso delle aule, davanti ad immagini e testi, ma anche sul terreno, nelle prospezioni sul territorio, sullo scavo, nel corso del lavoro di scoperta e analisi di conte- sti e materiali. Nello scambio quotidiano sul campo la trasmissione del sapere diviene esperienza ampia e profonda; insegnamento teorico, ad- destramento pratico e professionale, esercizio deontologico si fondano in una palestra di vita. Per l’archeologo, studioso ed educatore, può essere un maggiore e più responsabile impegno e motivo di completamento e gratificazione personali. Scavando tra i resti materiali dell’uomo, spesso frammentari e silenti, il dialogo tra maestro ed allievo arriva ad esprimersi in un linguaggio scandito da affinità intellettuali e passioni comuni che la ricerca, inarrestabile, ispira. Scambi di idee che per cultura e generazio- ne possono essere talora unisone e perfino simbiotiche, talora dissidenti e contrapposte, negli spazi comuni di ricerca e formazione (in particolare in una missione archeologica) saldano il vincolo tra l’archeologo, il mudir, il professore e i suoi allievi. Il magistero di Paolo Emilio Pecorella si è espresso nella pienezza di un’esperienza di ricerca e didattica maturata tra scavo, musei, soprinten- denze e università, studiando patrimoni archeologici distinti, in Grecia e Iran, a Cipro, in Siria e in Turchia. Questa sua ricca e articolata formazio- ne si è riversata tutta nella pratica dell’insegnamento universitario, prima a Napoli, dove è stato incaricato di Archeologia del Vicino Oriente dal 1978 al 1983, in seguito a Firenze come professore associato di Archeolo- gia Orientale e poi ordinario di Archeologia e storia dell’arte del Vicino oriente antico, dal 1984 al 2005; mentre l’attività di scavo a Tell Barri, in Siria, era di completamento per la formazione professionale dei suoi studenti. Stefania Mazzoni (a cura di), Studi di Archeologia del Vicino Oriente : Scritti degli allievi fiorentini per Paolo Emilio Pecorella ISBN 978-88-6655-143-0 (print) ISBN 978-88-6655-145-4 (online) © 2012 Firenze Universiy Press STUDI DI ARCHEOLOGIA DEL VICINO ORIENTE Rigore e disciplina governavano il suo metodo di scavo, come ha ricor- dato Michel al-Maqdissi, alla ricerca di un’archeologia perfetta1. Rigore e disciplina richiedeva anche ai suoi allievi, sul campo e negli studi, nella conoscenza puntuale delle fonti, dei dati di confronto, condividendo nella pratica un modello di archeologia storica coerente con la tradizione della migliore scuola italiana. A questa scuola di scienza e di vita si sono formati i suoi numerosi al- lievi, i quali, nelle diverse strade intraprese, hanno messo in pratica quella lezione rigorosa di applicazione e professionalità. Un gruppo ne prosegue idealmente il cammino in archeologia. I contributi che si raccolgono in questo volume vogliono non solo offrire un omaggio al maestro ma testimoniare uno sforzo individuale e collettivo a seguirne il magistero. Gli autori sono archeologi che operano a Cipro, in Siria, in Turchia, paesi dove aveva lavorato anche Pamì Pecorella. Essi, per età e carattere, hanno avuto maggiore o minore sintonia col loro professore e mudir. Ma in tutti è visibile l’impronta del suo insegnamento e del suo metodo, ed egli li spronerebbe a continuare, migliorare, correggersi, perfe- zionarsi continuamente, perché questo è il lascito che ha affidato alla sua scuola. Stefania Mazzoni 1M. Al-Maqdissi, Paolo Emilio Pecorella. Alla ricerca di un’archeologia perfetta, in M.C. Guidotti, F. Lo Schiavo, R. Pierobon Benoit, Egeo Cipro Siria. Dal collezionismo allo scavo archeologico. In onore di Paolo Emilio Pecorella, Livorno 2007: 290. 8 SIRIA E MESOPOTAMIA Identità tecniche e identità sociali a Tell Feres al-Sharqi tra fine Ubaid e LC2. Alcune riflessioni ceramologiche sull’apparizione del mestiere di vasaio nel nord della Mesopotamia tardo calcolitica Johnny Samuele Baldi Abstract The aim of this paper is to offer an anthropological reading of the ceramic assemblage of the north Mesopotamian site of Tell Feres al Sharqi Hassake province (north-eastern Syria) in the late Ubaid and the Late Chalcolithic 1-2 periods (in Italian “Tardo Calcolitico” 1-2 – about 4600-3800 B.C.). This phase marks a fundamental passage towards a ranked and complex proto- urban society. A primary necessity is the use of a method that takes into account as completely as possible all steps of the production: it is possible through three stages of analysis. The first moment of the study consists in distinguishing technical entities and their variants (technical groups). In a second phase, within the different technical groups, all sherds are classified on the basis of their petrographic features. The third and concluding stage of the analysis consists in the morphological and stylistic classification (that is a traditional typology) of the sherds within each techno-petrographic group. The result points out the different chaînes opératoires. The reading of the ceramic material differences (the technical, compositional and morpho- stylistic ones) in terms of traditions allows an interpretative bridge between particular cultural ways of doing and specific social groups and, in the same time, it offers an archaeological image both on a synchronic and diachronic perspective. From an archaeological point of view, the problem is the pos- sibility of establishing the nature of the social entity