Carbuncle Cup 2016: l’edificio più brutto del Regno Unito è il Lincoln Plaza Housing

E anche per questo 2016, puntuale come sempre, nel Regno Unito è arrivato il momento di celebrare l’edificio più brutto completato nell’ultimo anno sul territorio nazionale: dopo il Central di Sheppard Robson, complesso misto nella parte sud della città, e la Walkie Talkie Tower di Rafael Viñoly, grattacielo il cui particolare fronte convesso aveva la capacità di sciogliere le auto parcheggiate in strada concentrando i raggi solari, è ora il turno del Lincoln Plaza housing dei londinesi BUJ Architects.

La scelta conferma la grande attività edilizia che sta vivacizzando la capitale britannica, che affianca interventi per molti versi significativi, tra cui i recenti completati da OMA, significativi a progetti meno memorabili: sono londinesi infatti tutti i vincitori delle edizioni degli ultimi cinque anni.

Il Lincoln Plaza housing si è “imposto” su una shortlist che ha nominato altri cinque edifici sparsi sul territorio nazionale: il complesso per uffici Broadgate di Make (Londra); l’intervento residenziale di a di Rolfe Judd; l’ampliamento dellaFacoltà di Ingegneria dell’università di Sheffield di Twelve Architects, soprannominato “il diamante” per le caratteristiche del suo involucro; il piccolo ma decisamente goffo ampliamento della chiesa metodista di di Intelligent Design Centre; la nuova sede degli uffici di comunali di Stoke on Trent, il One Smithfield di RHWL Architects. Il poco ambito ma consolidato “cucchiaio di legno” è un riconoscimento promosso dalla rivista on line britannica ormai da dieci anni e nasce, senza troppa delicatezza ma nemmeno senza troppe dichiarate pretese di scientificità, come risposta semiseria allo storico e più istituzionale premio Stirling, e non è stato esente da polemiche sull’esercizio del diritto di critica pubblica (a volte un po’ crudele) che anche nel liberale Regno Unito sono emerse, soprattutto nel corso degli anni più recenti.

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Chiudi Critica diretta al fiorire di troppi complessi residenziali di lusso nati per attirare capitali stranieri (pre Brexit?) giustificati da una malintesa e forse troppo sfruttata interpretazione della “rigenerazione urbana”, il Lincoln Plaza housing è un complesso abitativo dalle geometrie quasi frattali, che formalmente lavora sul concetto di serialità e ripetizione. È stato completato a South Quay, nella parte est di Londra non lontano dall’attrattivo Canary Wharf, dietro spinta del gruppo immobiliare Galliard, motore di alcune “rigenerazioni” piuttosto contestate tra cui la trasformazione in un complesso dalla funzione mista dell’ex centrale elettrica di Battersea.

Si compone di due torri di 31 piani ospitanti appartamenti di lusso (per quelli ancora in vendita il prezzo parte da 800.000 sterline per tre locali) e un hotel da 100 stanze connessi da un edificio più basso con altri appartamenti. L’impostazione volumetrica e le particolari scelte per un involucro realizzato in pannelli di alluminio l’hanno poco encomiasticamente fatto definire dalla giuria sulle pagine digitali di Building Desing un guazzabuglio“ di forme discordanti, pattern, materiali e colori”.

Si possono condividere o meno sia le modalità che i toni, ma guardando alle città e agli edifici che ci circondano non si può non condividere quanto lo stesso Building Design scrive: “la Carbuncle di quest’anno è una schietta chiamata alle armi contro la cattiva architettura e la cattiva pianificazione. E se ci vuole un concorso irriverente per portare alla luce queste istanze e incoraggiare un ampio dibattito pubblico, allora la Carbuncle Cup avrà fatto per la causa della buona architettura e delle città vivibili più di quanto avranno fatto il Lincoln Plaza e i raccapriccianti edifici del suo genere”. Cosa succederebbe se venisse fatta anche in Italia?

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