STUDI GEOLOGICI PER L’INGEGNERIA E L’AMBIENTE

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RELAZIONE GEOLOGICA – TECNICA

PIANO DI LOTTIZZAZIONE ABBATE

LOCALITA’ PIAZZOLLA DI

COMUNE DI NOLA - NAPOLI -

Committente: Prof.Italo Abbate

Sito: VIA XX SETTEMBRE

Il consulente tecnico Dott. Geol. Luigi Franzese Ordine dei Geologi della Regione n. 2321

MARZO 2011

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RELAZIONE GEOLOGICA – TECNICA

1. NORMATIVA DÌ RIFERIMENTO Decreto Ministeriale 14.01.2008 Testo Unitario – Norme Tecniche per le Costruzioni. Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Istruzione per l’applicazione delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al D.M. 14 GENNAIO 2008. Circolare 2 febbraio 2009. Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Pericolosità Sismica e criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale. Allegato al voto n. 36 del 27.07.2007. Eurocodice 8 (1998) Indicazioni progettuali per la resistenza fisica delle strutture Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici (stesura finale 2003) Eurocodice 7.1 (1997) Progettazione Geotecnica – Parte I: Tegole Generali – UNI Eurocodice 7.2 (2002) Progettazione Geotecnica – Parte II: Progettazione assistita da prove di laboratorio (2002). UNI Eurocodice 7.3 (2002) Progettazione Geotecnica – Parte II: Progettazione assistita da prove in sito (2002). UNI Regione Campania - Legge Regionale 17 dicembre 2004, n. 16 Norme sul governo del territorio. Regione Campania 7 febbraio 1994 n.8 "Norme in materia di difesa del suolo - Attuazione della legge 18 maggio 1989 n.183".

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2. PREMESSA Su incarico del Sig. Prof. Italo Abate è stata redatta la presente relazione geologica – tecnica al fine di accertare le condizioni geologiche e geotecniche dei terreni,per la Redazione del Piano di Lottizzazione da eseguirsi sui terreni di proprietà della committenza siti alla Via XX Settembre in località Piazzolla di Nola nel di Nola (NA), censiti catastalmente al foglio 37 p.lla 1036.

Figura 1 - Rilievo Topografico con sovrapposizione dello Stralcio Aerofotogrammetrico.

I presente pianosi configura, secondo quanto riportato nelle “Norme di Attuazione”, in un Intervento di Espansione Residenziale (Titolo IV – art. 12, zona C2) da realizzarsi su una superficie di 14460.35 mq, suddivisa in 8 lotti, di cui:

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 lotti 1,2,3,4,5 destinati alla realizzazione di villette residenziali bifamiliari;  lotti 6 e 7 destinati alla realizzazione di fabbricati destinati ad attività commerciale al piano terra e residenziale al piano superiore;  lotto 8 destinato alla realizzazione di una palazzina composta da 9 appartamenti. La restante parte di superficie è destinata ad istruzione, verde pubblico, parcheggi pubblici, area attrezzata di interesse comune. Poiché trattasi di una costruzione il cui uso preveda normali affollamenti di Classe d’Uso II (NTC 2008 - §2.4.2), seguendo i dettami dalle normativa vigente, la Relazione Geologica è stata finalizzata alla costruzione di un modello geologico, che è imprescindibile per la redazione del successivo modello geotecnico, facente parte della relazione d’opera geotecnica. Per la costruzione del modello geologico di riferimento sono state eseguite indagini in sito volte alla determinazione litostratigrafica dei terreni e dei parametri di resistenza caratteristici. In particolar modo sono stati eseguiti:  n. 2 prospezioni sismiche M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface Waves ovvero Analisi Multicanale delle onde Superficiali di Rayleigh) per la redazione della relazione sulla modellazione sismica di sito,ovvero per la caratterizzazione simica dei sismo-strati di riferimento presenti lungo una verticale di circa 30 dall’attuale p.c. e conseguente determinazione

delle VS30 (NTC2008), in allegato si riporta La Relazione Modellazione Simica del Sito;  n. 3 Prove penetrometriche dinamiche super pesanti (DPSH) attestate alla profondità di 15 mt. dal p.c. eseguite dalla Società I.GE.M., (in allegato i certificati). A seguire è riportata la planimetria con l’ubicazione delle indagini eseguite.

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3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO. Il Comune di Nola ricade nel Foglio 448 - della Carta Geologica d’Italia in Scala 1:50.000 è va inquadrato nel vasto complesso del Somma – Vesuvio e della Piana Nolana. Il Vesuvio è un vulcano strato la cui parte più antica è rappresentata dallo strato – vulcano del Somma, nella cui caldera terminale sorge il Vesuvio, diviso dal Somma dalla valle del “Gigante”. La morfologia vulcanica complessiva, oltre agli edifici vulcanici principali del Somma e del Vesuvio, è caratterizzata da una serie di coni e bocche secondarie che si sono impiantate lungo fratture crostali. Le eruzioni pliniane e sub-pliniane del Somma – Vesuvio hanno generato grandi volumi di depositi piroclastici (flussi p., surge e fall) che si rinvengono intorno a tutto il vulcano fino ad alcune decine di chilometri di distanza. Gli spessori di tali depositi variano in funzione del meccanismo eruttivo, della morfologia del terreno, della distanza dal cratere e dei processi erosionali che hanno subito successivamente alla loro deposizione. La sequenza stratigrafica che si rinviene in queste aree è la seguente (dal basso verso l’alto, dall’eruzione più antica a quella più recente):  Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione di Avellino (3.600 anni fa);  Depositi da flusso e surge dell’eruzione di 79 d.C. (pliniana);  Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione del 472 d.C. (sub-pliniana);  Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione del 1631 (sub-pliniana);  Lave delle eruzioni recenti (eruzioni effusivo – stromboliana). La sequenza stratigrafica così descritta è stata rinvenuta in località Zabatta, anche se spesso risulta incompleta o in alcuni casi mostra eruzioni più antiche e non datate, come l’eruzione di Ottaviano datata circa 8.000 anni fa. Il Comune di Nola ricade in parte nelle aree Perivulcaniche ed in parte nell’area di delimitazione dell’edificio vulcanico del sistema Somma – Vesuvio.

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Gran parte del territorio è caratterizzato dalla presenza di depositi Piroclastici indifferenziati, costituiti da due principali unità:

 VEF2B, SUBSISTEMA AGRO – (localizzati per lo più nella parte settentrionale del comune).Il subsistema è compreso tra una superficie di erosione o di non deposizione che interessa il tetto del sottostante subsistema di Scanzano e la superficie topografica. Al suo interno sono riconoscibili i depositi piroclastici distali e meno distali e vulcano -sedimentari presenti nelle parti esterne all’edificio vulcanico del somma – Vesuvio. Inoltre sono riconoscibili depositi fluviali di piana di esondazione, di fondovalle, di conca endoreica e di conoide ad alimentazione mista sia carbonatica che vulcanoclastica. – OLOCENE.  UGL, UNITA’ DI POMIGLIANO – (localizzati per lo più nella parte meridionale del territorio comunale). Alternanza irregolare di depositi piroclastici e di ghiaie e sabbie vulcanoclastiche poco selezionate (depositi di colate e surges piroclastici, colate di detrito eflussi iperconcentrati) e ben selezionate (livelli piroclastici da caduta e depositi alluvionali). La notevole eterogeneità dell’unità riflette la transizione tra il vulcano (principalmente costituito da colate laviche e depositi piroclastici) e la pianura alluvionale. A causa del campo dei venti prevalente i depositi piroclastici di caduta sono particolarmente abbondanti nel settore orientale, con al letto discontinuamente presenti i depositi delle eruzioni del 1906 e del 1944. – TARDO OLOCENE – ATTUALE.

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Figura 2 - Stralcio Carta Geologia Progetto CARG 1:50.000.

Nell’area analizzata è stata rilevata la presenza UGL, UNITA’ DI POMIGLIANO – Alternanza irregolare di depositi piroclastici e di ghiaie e sabbie vulcanoclastiche poco selezionate (depositi di colate e surges piroclastici, colate di detrito e flussi iperconcentrati) e ben selezionate (livelli piroclastici da caduta e depositi alluvionali).

4. INQUADRAMENTO MORFOLOGICO – GEOMORFLOGICO.

Il territorio Comunale di Nola presenta una morfologia molto regolare, caratterizzata da una debole pendenza tendente verso Ovest, linea di deflusso della piana nolana, che mediamente assume un valore del 3% escluse le aree dove l’attività antropica a localmente modificato la morfologia.

Figura 3 - Stralcio Aerofotogrammetrico. Individuazione sito.

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La Provincia di Napoli, escluso l'ambito del Comune di Napoli, è caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di cavità, circa 2000, distribuite sul territorio in modo non omogeneo. Circa l'80% delle cavità censite, sono ubicate nei Comuni situati a Nord della città di Napoli, il restante 20% è concentrato principalmente nelle isole e nell'area nord_orientale della Provincia, sia nelle aree vulcaniche che in Penisola Sorrentina si ha una bassissima concentrazione di cavità. Complessivamente sono state informatizzati i dati relativi a 1563 cavità e 875 pozzi isolati, ed acquisite in formato digitale 778 piante e 1002 sezioni di cavità nonché 376 piante e sezioni di pozzi isolati (I. Alberico, et al, ASITA 2000) .

Numero cavità <= 5 40 - 80

5 - 10 80 - 160

10 - 20 > 160

20 - 40

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L’area nolana, comprendente i comuni di , , , , , , , Camposanto e Nola si estendono dai Massicci Carbonatici al settore sud-orientale della Piana Campana. Tale ambito del territorio provinciale risulta essere il secondo più ricco in cavità dopo quello ubicato a nord della città di Napoli. Gli unici comuni non interessati da cavità in tale area sono il comune di Nola e quello di Cimitile; in particolare il comune di Nola è caratterizzato da cunicoli di collegamento tra il Duomo di Nola e le basiliche di Cimitile di epoca paleocristiana costruite in grotte. L’area oggetto di studio è situata nella porzione meridionale del territorio in località Piazzolla di Nola a confine con i comuni di Ottaviano, e , geomorfologicamente non si rinvengono forme reologiche, ne antropiche. Dalle indagini eseguite in sito non sono state rilevate cavità antropiche sotterranee, che potrebbe compromettere la realizzazione dell’opera.

5. INQUADRAMENTO IDROGRAFICO E IDROGEOLOGICO Dal punto di vista idrografico, il territorio Comunale di Nola non è attraversato da corsi d’acqua, ma unicamente da Regi Lagni i quali in base al D.lgs 152/99 vengono ridefiniti come corpo idrico artificiale i quali raccolgono le acque piovane e sorgive convogliandole dalla pianura a nord di Napoli per oltre 56 km da Nola verso e da qui al mare. La porzione meridionale del Comune di Nola, Località Piazzolla di Nola è attraversata dal Regio Lagno Santa Teresa e dista circa 360 ml dall’area oggetto di studio. Per quanto riguarda l’assetto idrogeologico, la circolazione idrica in questo tipo d’acquifero è di tipo alluvionale, caratterizzati dalla presenza di materiali eterogenei dalla giustapposizione disordinata di termini litologici di varia granulometria, spesso aggregati in lenti allungate in direzione della corrente di

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deposizione. All’interno di questo tipo di acquifero possono coesistere falde sovrapposte riconducibili ad un'unica circolazione idrica sotterranea, dando vita, data l’eterogeneità dei materiali attraversati, a interscambi in senso verticale o sub-verticale dovuti a fenomeni di drenanza. Dalle indagini eseguite,non è stata rilevata la presenza di falda idrica nei primi 20 m di profondità dal piano campagna.

Figura 4 - Carta Idrogeologica e isopiezometrica della zona del Somma – Vesuvio (da Celico, 1983). Indicazione di massima dell’area oggetto di studio.

In fig. 2, la carta idrogeologica e isopiezometrica dell’area vesuviana in cui si osserva che il Comune di Nola è posto al di sopra di uno dei principali spartiacque, in particolare la località Piazzolla di Nola è posta sopra sull’asse di drenaggio a vergenza Sud, che raccoglie le acque provenienti dall’edificio

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vulcanico Somma-Vesuvio e dai massicci carbonatici dei monti di Avella, della Valle di Lauro per poi convogliarle nella piana alluvionale ddel Fiume Sarno. 6. VICOLI (PAI) A seguito dell’emanazione del Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico, ai sensi dell’art. 1, comma 1 del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, e s.m.i.e dell’art. 1 bis della legge 11 dicembre 2000, n. 365., il Comune di Nola ricade all’interno dei confini amministrativi dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale, dal quale risulta:  Per il Rischio Idraulico, il sito anche essendo a circa 360 dall’Alveo Santa Teresa, non ricade nei limiti di perimetrazione del rischio (vedi fig. seguente), pertanto non sussistono limitazione alla realizzazione dell’opera.

Figura 5 - Stralcio Carta Rischio Idraulico elaborato per il PAI dall’AdB Nord Occidentale.

 Per il Rischio Frana, non risulta essere assoggettata a nessuna prescrizione tale da non consentire la realizzazione dell’opera.

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Figura 6 - Stralcio Carta Rischio Frana elaborato per il PAI dall’AdB Nord Occidentale.

7. CAMPAGNA D’INDAGINI PER LA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO DI RIFERIMENTO. Per la costruzione del modello geologico di riferimento sono state eseguite indagini in sito volte alla determinazione litostratigrafica dei terreni e dei parametri di resistenza caratteristici.In particolar modo sono stati eseguiti:  n. 2 prospezioni sismiche M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface Waves ovvero Analisi Multicanale delle onde Superficiali di Rayleigh) per la redazione della relazione sulla modellazione sismica di sito,ovvero per la caratterizzazione simica dei sismo-strati di riferimento presenti lungo una verticale di circa 30 dall’attuale p.c. e conseguente determinazione delle

VS30 (NTC2008), in allegato si riporta La Relazione Modellazione Simica del Sito;  n. 3 Prove penetrometriche dinamiche super pesanti (DPSH) attestate alla profondità di 15 mt. dal p.c. eseguite dalla Società I.GE.M., (in allegato i certificati).

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In allegato si riportano i sondaggi certificati eseguiti dalla Società I.GE.M. L’analisi ed interpretazione delle prospezioni sismiche sono riportare nell’allegato “Modellazione Sismica del Sito”. I sondaggi penetrometrici sono stati attestati sino ad una profondità di 15 mt dall’attuale piano campagna al fine di definire i parametri fisico-meccanici dei terreni di fondazione.A seguire è riportata la planimetria con l’ubicazione delle indagini eseguite in sito.

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Le prove penetrometriche dinamiche superpesanti, sono state eseguite con un penetrometro dinamico TG 63-200 kN della PAGANI le cui caratteristiche tecniche sono riportate in apposita scheda allegata. Dalla comparazione dei dati scaturiti dalle 3 prove DPSH si è ricostruito il grafico,seguente nel quale sono riportati, in funzione della profondità di prova, i

seguenti valori:valore medio (μ) del numero di colpi N30 misurati durante le prove; valore medio ± loscarto quadratico medio (μ ± σ); media tra il valore medio ed il valore minimo (μ +min)/2. Ai fini della risposta meccanica si è assunto come valore caratteristico del numero di colpi per il sottosuolo quello più opportuno tra (μ + min)/2 e μ a seconda se il valore diσ fosse superiore o meno di un valore soglia.

Scelto quindi il valore N30 rappresentativo dei vari intervalli di profondità, per l’interosottosuolo dell’area, si è potuta ricostruire la stratigrafia geotecnica.

In base ad N30 si èanche determinato il valore del parametro Rd, resistenza dinamica alla punta, con laformula olandese (cfr. scheda tecnica TG 63-200 kN).

Sempre tramite il numero dei colpi N30, per ogni strato individuato, è possibile risalireal numero dei colpi della prova penetrometrica standard (NSPT) tramite un coefficientedi correlazione (β) che tiene conto del rapporto tra l’energia specifica per colpo dellaprova SPT e di quella per lo strumento utilizzato (cfr. scheda tecnica TG 63-200 kN).

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Il numero dei colpi NSPT viene normalizzato rispetto alla tensione litostatica

efficace(σ’) secondo la formula seguente N1=NSPT/(σ’)0,56 [Jamiolkowski & al., 1985].

Dal numero dei colpi normalizzato N1, tramite le correlazioni esistenti

inletteratura (NSPT – terreni incoerenti), si ricavano i parametri più significativi per lacaratterizzazione geotecnica del terreno quali:  densità relativa Dr (%) [Skempton, 1986];

 angolo d’attrito interno efficace per opere di fondazione φ’ (°)

[Meyerhof, 1951];

 angolo d’attrito interno efficace per opere di sostegno e pendii in

terreni sciolti φ (°) [Schmertmann, 1977];

 peso dell’unità di volume naturale γnat e saturo γsat (kg/m3)

[Terzaghi & Peck, 1967mod.];

 modulo edometrico Eed (kg/cm2) [Collotta, 2003];

 modulo di Young in condizioni drenate E (kg/cm2) [Berardi &

Lancellotta, 1991];

 coefficiente di Poisson ν (-);

 modulo di taglio G (kg/cm2);

 velocità delle onde di taglio Vs (m/s) [Rapolla & Vietri, 2004];

 coefficiente di sottofondo per piastre quadrate di 30 cm su terreni

sabbiosi in condizioni naturali k’sd e sature k’ss (kg/cm3) [Terzaghi &

Peck, 1948 – 1967];

 coefficiente di spinta a riposo k0 (-) [Jaky, 1944];

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 pressione litostatica efficace al letto dello strato σ’ (kg/cm2).

In base a tali risultati si possono così assumere dei parametri geotecnici caratteristici perogni strato individuato definendo quindi un modello geotecnico di sottosuolo dell’area.

8. RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO DI RIFERIMENTO

Sulla scorta dei dati rilevati durante le indagini, sia penetrometriche che sismiche, si è proceduti alla ricostruzione del modello geologico di riferimento, attraverso l’interpolazione dei dati desunti in sito. Dalla ricostruzione dei dati rilevati in sito possiamo affermare che l’area oggetto di studio è un’area sub-pianeggiante caratterizzata dalla presenza di una coltre piroclastica variamente addensata con la profondità ed intervallata da livelli limo-sabbiosi, costituiti da Paleosuoli ascrivibili ai periodi di stasi eruttiva del complesso vulcanico Somma – Vesuvio.

A profondità superiori ai 30 mt dal p.c. si osserva, come riportato anche nella relazione sulla modellazione sismica del sito, un netto incremento di

velocità di propagazione delle onde sismiche di taglio VS30, dovute alla presenza di un deposito litoide, lave, ascrivibili sempre alle eruzioni del complesso vulcanico Somma – Vesuvio.

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Figura 7 - Modello geologico 3d, ricostruzione tramite inerpolazione tra dati penetrometrici e simici.

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Figura 8 - Sezioni litostratigrafiche tra i sondaggi penetrometrici DP1-DP3, DP1-DP2, DP2-DP3.

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Figura 9 - Legenda Litostratigrafica dei Litotipi presenti in sito.

Figura 10 - Andamento delle Velocità VS30con la profondità e individuazione dei sismo strati. 20 Piazza Piediterra n.10, 80044 Ottaviano – NAPOLI Tel. +39 081 8280322 - Cell. +39 320 80 23 044 E-mail: [email protected]

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Figura 11 -Andamento delle Velocità VS30con la profondità e individuazione dei sismo strati.

9. SINTESI DEI PARAMETRI GEOMECCANICI RICAVATI DALLA PROVE S.P.T. IN FORO. A seguire è riportata una sintesi dei parametri fisico-meccanici ricavati dalla prove penetrometriche DPSH eseguite all’interno dell’area e successivamente elaborate mediante un programma di calcolo automatico Dynamic Probing della GeoStru Software (riportato in allegato).

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Il programma calcola il rapporto delle energie trasmesse (coefficiente di correlazione con SPT) tramite le elaborazioni proposte da Pasqualini 1983 - Meyerhof 1956 - Desai 1968 - Borowczyk-Frankowsky 1981. L’elaborato completo sulla determinazione dei parametri fisico-meccanici viene riportato in allegato.

10. SISMICITA’ SITO Il territorio comunale di Nola, in Provincia di Napoli, a seguito dell’emanazione dell’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 23.03.2003, che riclassifica l’intero territorio nazionale, attribuisce all’intero territorio comunale un Sismicità Media, ricadente in Zona 2, con valori di ag=0.25g.

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Con l’entrata in vigore del D.M. 14.01.2008, infatti, la stima della pericolosità sismica viene definita mediante un approccio “sito dipendente” e non più tramite un criterio “zona dipendente”. L’azione sismica di progetto in base alla quale valutare il rispetto dei diversi stati limite presi in considerazione viene definita partendo dalla “pericolosità di base” del sito di costruzione, che è l’elemento essenziale di conoscenza per la determinazione dell’azione sismica.

Le misure sismiche con tecnica MASW hanno consentito di ottenere i seguenti valori:

VS30(01)= 296 ÷ 303m/sec dal p.c.

VS30(01)= 309 ÷ 310m/sec dal p.c.

ANALISI DEL TERRENO Poiché la velocità media delle onde di taglio nei primi 30 metri, partendo dal piano campagna, risultata pari a 304.50 m/sec e congruente con la descrizione stratigrafica secondo la tab. 3.2.II delle NTC 2008, il sito in esame ricade, quindi, nella categoria di sottosuolo C.

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STIMA DELLA PERICOLOSITA’ SISMICA La determinazione di ag (accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido) si rimanda alla Relazione Sismica.

11. CONGRUENZA CON LO STUDIO GEOLOGICO A CORREDO DEL P.R.G. Il presente studio geologico dell’area risulta congruente con quanto contenuto nella Relazione Geologica a corredo del P.R.G. comunale.

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Dalla Carta Geolitologica, a corredo del P.R.G., l’area oggetto d’indagine risulta caratterizzata dalla presenza di sabbie limose di origine piroclastica derivanti dall’attività vulcanica del Somma – Vesuvio, sovrastanti il bedrock locale caratterizzato dalla presenza di tufo marrone presente a profondità di circa 30 mt. dal p.c. Dalla Carte della Stabilità, l’area è classificata stabile con pendenza <5%, in pieno accordo con il rilievo di superficie il quale non ha evidenziato nessun dissesto o indizio di subsidenza tale da non rendere congruo l’intervento. Dalla Carta Idrogeologica, l’area e classificata come area a falda profonda >10 mt. dal p.c., in pieno accordo con le indagini insito le quale per i primi 15 mt. hanno rilevato l’assenza di falda acquifera. Carta Microzonazione Sismica, l’area risulta caratterizzata da un incremento sismico n= 1.20, dalle indagini MASW eseguite in sito l’area risulta classificata, secondo l’OPCM 3274/03 come:

Categoria di suolo agSLD agSLV Se [g] SLD Se [g] SLV

C [0.064] [0.175] [0.223] [0.604]

12. CONCLUSIONI Sulla base dei sopralluoghi e delle indagini eseguite, si può affermare in conclusione che:  L’area oggetto risulta costituita da deposti di tipo antropico facente parte del complesso costituito dall’alternanza di depositi piroclastici fini, generalmente laminati e sciolti;  I terreni oggetto d’indagine si comportano come incoerenti, da ciò com’è ben noto in letteratura tecnica, non subiscono variazioni significative dei parametri di resistenza al variare delle condizioni di saturazione (contenuto d’acqua);  secondo quanto predisposto dalle“Norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008, l’opera oggetto

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d’indagini risulta essere direttamente influenzata da terreni di tipo C - Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle

proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS30

compresi tra 180m/s e 360m/s (ovvero 15 < NSPT30< 50 nei terreni

a grana grossa e 70 < cu30< 250kPa nei terreni a grana fina).  Secondo quanto riportate nelle cartografie del rischio elaborate dal PAI dell’AdB Nord Occidentale, l’area non risulta essere assoggettata a nessun tipo di rischio tale da non consentire la realizzazione delle opere. Infine data l’entità dei lavori e le particolari condizioni a contorno, è preferibile che qualunque variazione progettuale, o dello stato dei luoghi, venga preventivamente stabilito in accordo con il geologo.

Il Tecnico Dott. Geol. Luigi Franzese

Bibliografia consultata Note illustrative del Foglio 184 della Carta geologica d’Italia Il Vulcanismo in Campania Bowles, J. E. (1991): Fondazioni. Mc Graw Hill Italia; Esposito, L. (2001): Esplorazione del sottosuolo. RCE Edizioni; Esposito, L. (2004): Meccanica dei terreni. Aracne Editrice; Wu, T. E. (1978): Soil mechanics. Allyn e Bacon, Inc. Esposito L., Diogene G., Migliozzi S.: Shear Strength of pumice strata. RCE Edizione

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