STORIA DI TOSCOLANO Prefazione
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edizione anastatica 2001 Ateneo di Salò Comune di Toscolano Maderno stampa a cura di Centro Studi per il Territorio Benacense Torri del Benaco con il contributo di Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano Cartiera di Toscolano Sommario Presentazione.................................................. p. IV Donato Fossati: la vita e le opere..................... p. VII BENACUM - STORIA DI TOSCOLANO Prefazione.............................................. p. 7 Cap. I-XXI ............................................ p. 13-182 Cap. XXII (Bibliografia) ........................ p. 187 Indice..................................................... p. 193 Indici analitici: - dei nomi di persone....................................... p. 199 - dei nomi di luoghi ......................................... p. 221 III Presentazione L'Ateneo di Salò accoglie con viva soddisfazione l'iniziativa editoriale di un gruppo di Soci che, con passione e maturata esperienza, hanno realizzato l'edizione anastatica di un volume pressoché scomparso e appartenente alla cultura benacense. Dal titolo “Benacum”, la pubblicazione originale risale al 1941: è di Donato Fossa- ti, eminente p ersonaggio di nascita gardesana, politico e s torico c he ci ha tramandato un autentico patrimonio di studi e libri sul glorioso passato della nostra Riviera. Si tratta della storia di Toscolano - la leggendaria Benacum - nata in tempi remotissimi dall'antico e bizzarro gusto delle fole mitologiche, ma in realtà sorta più tardi - in era etrusca - sulle rive del lago. Inizia così l'operosa vita della “piccola borgata” destinata, nel XV° sec., ad affermarsi in Europa per la lavorazione della carta e l'arte dei suoi stampatori. Ineccepibile da l p unto di vis ta storico, “Benacum” rivela un autore rigorosamente ligio ai severi canoni della materia, uno scrittore che, schivo dei gravosi discorsi scien- tifici, ricorre alla semplicità del racconto geniale. Da notare, nella nuova edizione, l'inserimento della biografia dell'Autore, doveroso omaggio a lla figura di u n Uomo che la Patria gardesana si onor a di a ver a vuto come emerito concittadino; altra meritoria aggiunta è quella dell'indice dei nomi e dei luoghi, strumento utilissimo nella ricerca. Con il più vivo plauso, esprimo l'augurio che a operazioni culturali come questa se ne aggiungano altre per una giusta e ampia conoscenza del nostro passato. VITTORIO PIRLO Presidente dell'Ateneo di Salò IV La ristampa anastatica del libro Benacum. Storia di Toscolano, di Donato Fossati, arricchita degli indici dei nom i delle per sone e dei luoghi, ha il pregio di r iproporre ai cittadini di T oscolano M aderno, ma non s olo a loro, un t esto fonda mentale p er cono- scere la storia di una delle realtà sociali ed economiche più vive della Riviera gardesa- na. Toscolano vanta una lunga tradizione di lavoro sviluppatasi sui terrazzi coltivati ad olivi, in montagna, sulla riva del fiume, prima nelle cartiere di Covoli, Luseti, Caneto, Maina, Garde e nelle fucine delle Camerate, poi nelle tipografie di Messaga e Cecina in cui eccelse l’arte di Gabriele di Pietro, Paganino e Alessandro Paganino. Stupefacente è l’ elenco delle edizi oni toscolanesi che, dalla fine del sec. XV, com- prendono testi di Terenzio, Ovidio, Giovenale, Boezio, Dante, Petrarca, Bembo. Riproporre u n libro su Toscolano, scritto da un toscolanese illustre, è qu indi un’operazione culturale di pa rticolare interesse. Convinti come siamo che il nost ro mo- do di vivere e i nos tri comportamenti si possono spiegare dai fatti che hanno caratteriz- zato il nostro passato, il testo sarà utilissimo, anche ai più giovani, per studiare e capi- re noi stessi. Anche a nome dell’Amministrazione comunale, ringrazio Domenico Fava, Antonio Foglio, Gianfranco Ligasacchi e il Centro Studi per il Territorio Benacense che hanno il merito di aver pensato alla ristampa dell’opera e si s ono a doperati p er realizzarla. Devo un grazie anche al dott. Vittorio Pirlo, Presidente dell’Ateneo di S alò, che ha di- mostrato l’abituale cortese disponibilità aderendo all’iniziativa editoriale. Paolo Elena Sindaco di Toscolano Maderno V DONATO FOSSATI: la vita e le opere 1 La44B vitaF Donato Fossati, discendente di una delle famiglie pi ù in vis ta della Riviera, nacque a 2 Toscolano il 6 o ttobre 1870, quartogenito di Claudio (1838-1895)F F e di Caterina A- vanzini. Conseguita la laurea in legge, nel 1 898 si s tabilì a Villa di S alò, «plaga incantevole, 3 dove la natura profonde i suoi tesori e il cielo pr odiga i sorrisi suoi più caldi» F F ; qui «si fece subito apprezzare per le sue capacità nella professione in cui eccelse per genialità, per profonda cultura giuridica, per un’eloquenza facile, concettosa e convincente, per il suo spirito positivo che lo rendeva insieme uomo di pensiero e d’azione». Liberale moderato, il 27 luglio 1 902 fu eletto, con 3 02 voti, consigliere comunale di Salò, carica che gli fu confermata con le e lezioni del 3 lu glio 1910 (381 voti) e del 14 giugno 1914 (647 voti). Nelle sedute del Consiglio comunale del 1° settembre 1902 e del 14 luglio 1905, con sindaco Marco Leonesio, Fossati fu eletto assessore effettivo. Rivestì a lungo l’incarico di pro sindaco, non soltanto presiedendo le r iunioni del Con- siglio comunale m a prendendo «p arte a ttiva al r innovamento edilizio» de lla città, se- 4 gnata dal terremotoF F . E fu proprio lui, l’8 settembre 1906, a tenere nel municipio di Sa- lò il discorso ufficiale di inaugurazione del lungolago. Nel 1908 fu nominato presidente della Deputazione provinciale; l’incarico gli fu rinno- vato nel 1910, nel 1914 e nel 1920 «con la intera fiducia dei suoi liberali e dei cattoli- ci». Durante la guerra tenne dis corsi fortemente p atriottici fra i qu ali ebb e viva eco quello del 25 giugno 1916 nel Teatro comunale di Salò. 1 Per quanto riguarda la vita di Donato Fossati si vedano: M. D., Un carattere. Donato Fossati, in «Giornale di Brescia», 17 agosto 1949, p. 2; V. LONATI, I nostri lutti. Donato Fossati, in «Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1950. Atti della fondazione “Ugo da Como” 1950», Brescia 1951, pp. 191-193; A. LEONESIO, Avv. Donato Fossati, in «Memorie dell’Ateneo di Salò», Brescia 1951, pp. 30-32; A. FANTONI, L’avv. Donato Fossati, in «Corriere del Garda» 29 giugno 1968, p. 5; M. EBRANATI, Per cono- scere meglio, Brescia 1977, pp. 89-90; A. FAPPANI (a cura di), Enciclopedia Bresciana, v. II, pp. 268-269. 2 I Fossati, originari di Lucca, si trasferirono a Toscolano nel sec. XIV. Un antenato della famiglia, tale De Fossato, beneficiario della prebenda della chiesa di San Nicolò di Cecina, ospitò nel 1400 Isabella d’Este ed Elisabetta Gonzaga, venute sul lago di Garda per un soggiorno. 3 Andrea, nonno di Donato, aveva sposato Claudia Podavini, la cui famiglia, oriunda di Muscoline, pos- sedeva, già verso la fine del sec. XVI, una casa di villeggiatura ed alcuni beni a Villa di Salò, salendo a notevole ricchezza «col commercio dei refi». Il motivo del trasferimento a Villa è spiegato dal Fossati nel suo opuscolo Villa di Salò: «La massima parte di questi terreni nell’ultimo quarto del secolo XIX mutò di proprietà, sia per la successione collaterale, sia a causa della malattia della vite, la quale im- poverì gli antichi proprietari salodiani, sicché oggi vi sono al loro posto i Fossati, i Leonesio, …». Nei registri anagrafici di Salò, Donato Fossati risulta iscritto come «conduttore di terreni». 4 Il 3 gennaio 1905 il Consiglio comunale salodiano ascoltò le comunicazioni di Donato Fossati sull’«esito del viaggio a Roma, da esso intrapreso, per incarico della Giunta» per «l’attuazione della riforma edilizia di questa città, ed altri affari ed argomenti di somma importanza». A questo scopo, tra l’altro, si incontrò con i deputati Massimini e Molmenti. VII Fu «uno degli uomini più cospicui nella vita politica bresciana per l’attività rivolta a cariche pubbliche con illuminata energia e ferma coscienza dei doveri imposti a chi è in alto»; con l’avvento del fa scismo subì «il p iù intransigente ostracismo»: così rimase in «solitudine sdegnosa, pago di viaggiare, di studiare e di godere dei doni che la vita la- scia liberi sempre». Furono quelli gli anni in cui si dedicò più intensamente agli studi storici, producendo u na serie di opere s ignificative s ulla Riviera, la Valle di Vestino, Toscolano e Salò. Finita la guerra, fu chiamato a reggere le sorti di S alò: il 2 8 aprile 19 45 il C omitato Nazionale di Lib erazione lo nominò sindaco, carica che ricoprì fino alle elezioni ammi- nistrative del 3 1 marzo successivo, quando fu eletto di nuovo consigliere (2.146 voti). Confermato sindaco nella seduta del Consiglio comunale del 18 aprile 1946, si adoperò per «la normalità, la pacificazione degli animi, la ripresa economica e cu lturale», «guardato ed ammirato come esempio di civili virtù». Il 20 luglio 1946 presentò le dimissioni dall’incarico «per ragioni di salute», il 4 a gosto successivo le r iconfermò; il Consiglio comunale ne prese atto il 1 0 novembre, quando elesse al suo posto Luigi Sbarbari. Morì, celibe, «ultimo di sua famiglia», il 14 agosto 1949 presso l’ospedale di Salò, do- ve era stato ricoverato da alcuni giorni per una grave infermità renale. Le45B opere Mostrò s empre interesse p er la vita culturale e r accolse p reziose edizioni cinquecente- sche gardesane, alimentando «lo squisito gusto u manistico c he illu minò la sua vita e che aveva ereditato da suo padre». Pubblicò: - Discorso del cav. avv. Donato Fossati Pro Sindaco di Salò in “Inaugurandosi a Salò il lungo lago Giuseppe Zanardelli, VIII settembre 1906”, Salò 1906, pp. 5-14; - Commemorandosi il 4 Giugno 1911 nel Teatro Comunale il Cinquantesimo dell’unità d’Italia con Roma capitale.