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Niccolò Machiavelli La Figura Esemplare Di Cesare Borgia T30

Niccolò Machiavelli La Figura Esemplare Di Cesare Borgia T30

PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545) CAPITOLO IV Il Principe 1

T30 ON LINE Niccolò Machiavelli La figura esemplare di Borgia [Il Principe, VII] Il capitolo VII si apre in forma puntualmente antitetica rispetto al precedente: coloro i quali conquiste- ranno uno Stato con l’aiuto della fortuna e delle armi altrui lo manterranno con grandissime difficoltà. Lo Stato così realizzato è paragonato a un albero cresciuto troppo in fretta, privo delle «barbe», delle ra- dici, e vulnerabile alla prima tempesta. Diversamente dalle “cose della natura”, però, nelle cose dello Sta- to è possibile forzare i tempi della crescita naturale e combattere anche le più estreme difficoltà. A rap- presentare adeguatamente questo caso limite Machiavelli sceglie la figura per lui esemplare del duca Va- lentino, Cesare Borgia, figlio naturale del papa Alessandro VI. Il Valentino è indicato come modello a chi voglia conquistare e mantenere un principato. E tuttavia l’epilogo della sua avventura politica non fa ec- cezione alla regola generale: fondandosi sulla fortuna e sulle armi altrui, anch’egli «ruina». Eppure Ce- sare Borgia aveva dato ampie prove di estrema decisione e risolutezza: con la dissimulazione e con l’in- ganno era riuscito a convocare i capi Orsini a e a eliminarli. Inoltre non aveva esitato a far uc- cidere il proprio luogotenente Ramiro de Lorqua, esponendone il corpo «in dua pezzi in su la piazza». Il Valentino aveva cercato anche di essere previdente rispetto al futuro: per fare eleggere come successore al padre un papa non ostile, tentò di tirare dalla propria parte l’aristocrazia romana e di controllare il col- legio dei cardinali; tentò inoltre di conquistare la Toscana per realizzare, prima della morte del padre, un vasto Stato centroitaliano. Nondimeno il suo tentativo fallì. La «estraordinaria ed estrema malignità di fortuna» fu una delle cau- se del fallimento. Essa consistette nella morte del papa Alessandro VI e nella contemporanea grave ma- lattia del Valentino, due fatti verificatisi poco prima che questi consolidasse il proprio dominio anche in Toscana. Il resoconto delle imprese del duca si conclude proponendole quale modello di imitazione «a tut- ti coloro che per fortuna e con l’armi d’altri sono ascesi allo imperio». Tuttavia anche il Valentino non fu esente da un fatale errore: non aver ostacolato l’elezione di Giulio II Della Rovere, nemico dei Borgia, «cagione dell’ultima ruina sua». da N. Machiavelli, Tutte le DE PRINCIPATIBUS NOVIS QUI ALIENIS ARMIS ET FORTUNA ACQUIRUNTUR1 opere, a cura di M. Martelli, Sansoni, Firenze, 1971. Coloro e’ quali solamente per fortuna diventano, di privati, principi,2 con poca fatica diventano, ma con assai si mantengono; e non hanno alcuna difficultà fra via, perché vi volano;3 ma tutte le difficultà nascono quando e’ sono posti.4 E questi tali sono quando è concesso ad alcuno uno stato o per dana- 5 ri o per grazia di chi lo concede: come intervenne a molti in Grecia, nelle città di Ionia e di Ellespon- to, dove furono fatti principi da Dario,5 acciò le tenessino per sua securtà e gloria;6 come erano fatti ancora quegli imperadori che, di privati, per corruzione de’ soldati, pervenivano allo imperio.7 Que- sti stanno semplicemente in sulla voluntà e fortuna di chi lo ha concesso loro, che sono dua cose vo- lubilissime e instabili; e non sanno e non possono tenere quel grado.8 Non sanno, perché, se non è uo- 10 mo di grande ingegno e virtù, non è ragionevole che, sendo sempre vissuto in privata fortuna,9 sappi comandare; non possono, perché non hanno forze che li possino essere amiche e fedeli. Di poi, gli sta- ti che vengano subito, come tutte le altre cose della natura che nascono e crescono presto, non posso- no avere le barbe e corrispondenzie loro;10 in modo che el primo tempo avverso le spegne;11 se già quelli tali, come è detto, che sì de repente12 sono diventati principi, non sono di tanta virtù che quel- 15 lo che la fortuna ha messo loro in grembo, e’ sappino subito prepararsi a conservarlo, e quelli fonda- menti che gli altri hanno fatti avanti che13 diventino principi, li faccino poi. Io voglio all’uno e all’altro di questi modi detti, circa il diventare principe per virtù o per fortuna, ad- durre dua esempli stati ne’ dì della memoria nostra:14 e questi sono Francesco Sforza e Cesare Borgia.15

1 DE…ACQUIRUNTUR: I principati nuovi che si acquista- 6 acciò...gloria: affinché le amministrassero per la sicu- le loro ramificazioni (barbe e corrispondenzie). La figu- no con armi altrui e con la fortuna. rezza e come segno della gloria di Dario. ra dello Stato-pianta evidenziata dalle barbe e corri- 2 diventano...principi: da cittadini privati divengono prin- 7 quegli...imperio: allo stesso modo agirono quegli impe- spondenzie rivela la machiavelliana concezione natu- cipi. ratori romani che pervennero al trono imperiale median- ralistica della realtà politica. 3 non...volano: non incontrano nessuna difficoltà duran- te la corruzione dell’esercito. Machiavelli allude agli im- 11 el...spegne: la prima tempesta le elimina. te l’impresa di conquista (fra via) perché vi giungono al peratori che vennero proclamati tali dalle legioni, dopo 12 sì de repente: così improvvisamente. volo. avere corrotto a tal fine i soldati. 13 avanti che: prima di. 4 sono posti: hanno raggiunto il dominio, essendovisi in- 8 quel grado: quella posizione di comando. 14 ne’ dì...nostra: nei giorni che noi possiamo ricordare, sediati. 9 privata fortuna: condizione (fortuna) di privato citta- molto recenti. 5 Dario: l’imperatore persiano Dario I nel 522 a.C. riorga- dino. 15 Francesco Sforza e Cesare Borgia: lo Sforza (1401- nizzò l’impero in satrapie, affidando ai satrapi, che go- 10 Di poi...loro: Inoltre, gli Stati che crescono in fretta (ven- 1466) nel suo tragitto da capitano di ventura a signo- vernavano in suo nome, l’amministrazione delle città gano subito), come tutto ciò che in natura nasce e cre- re di Milano costituisce per Machiavelli, come il Valen- greche dell’Asia Minore. sce troppo rapidamente, non possono avere le radici e tino, un modello esemplare di “principe nuovo”.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE] PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545) CAPITOLO IV Il Principe 2

T30 ON LINE Niccolò Machiavelli ~ La figura esemplare di Cesare Borgia Francesco, per li debiti mezzi16 e con una grande sua virtù, di privato diventò duca di Milano; e quel- 20 lo che con mille affanni aveva acquistato, con poca fatica mantenne. Dall’altra parte Cesare Borgia, chiamato dal vulgo duca Valentino, acquistò lo stato con la fortuna del padre, e con quella lo perdé; nonostante che per lui si usassi ogni opera17 e facessi tutte quelle cose che per uno prudente e virtuo- so uomo si doveva fare per mettere le barbe sue18 in quelli stati che l’arme e fortuna di altri gli aveva concessi. Perché, come di sopra si disse, chi non fa e’ fondamenti prima, li potrebbe con una gran virtù 25 farli poi, ancora che si faccino con disagio dello architettore e periculo dello edifizio.19 Se, adunque, si considerrà tutti e’ progressi del duca,20 si vedrà lui aversi fatti gran fondamenti alla futura potenzia; li quali non iudico superfluo discorrere,21 perché io non saprei quali precetti mi dare22 migliori a uno principe nuovo, che lo esemplo delle azioni sua: e se gli ordini suoi non li profittorono,23 non fu sua colpa, perché nacque da una estraordinaria ed estrema malignità di fortuna.24 30 Aveva Alessandro VI, nel volere fare grande el duca suo figliuolo, assai difficultà presenti e future. Prima, e’ non vedeva via di poterlo fare signore di alcuno stato che non fussi stato di Chiesa; e volgen- dosi a torre25 quello della Chiesa, sapeva che el duca di Milano e Viniziani26 non gnene consentireb- bano;27 perché e Rimino erano di già sotto la protezione de’ Viniziani. Vedeva, oltre di questo, l’arme di Italia,28 e quelle in spezie di chi si fussi possuto servire,29 essere in le mani di coloro che do- 35 vevano temere la grandezza del papa: e però30 non se ne poteva fidare, sendo tutte negli Orsini e Co- lonnesi e loro complici.31 Era, adunque, necessario che si turbassino quegli ordini,32 e disordinare li stati di coloro, per potersi insignorire securamente di parte di quelli.33 Il che li fu facile, perché trovò e’ Viniziani che, mossi da altre cagioni, si erono vòlti a fare ripassare e’ Franzesi in Italia;34 il che non solamente non contradisse, ma lo fe’ più facile con la resoluzione del matrimonio antiquo del re Lui- 40 gi.35 Passò, adunque, il re in Italia con lo aiuto de’ Viniziani e consenso di Alessandro; né prima fu in Milano, che il papa ebbe da lui gente per la impresa di ;36 la quale gli fu consentita per la reputazione37 del re. Acquistata, adunque, el duca la Romagna, e sbattuti e’ Colonnesi,38 volendo mantenere quella e procedere più avanti, lo impedivano dua cose: l’una, l’arme sua che non gli pare- vano fedeli, l’altra, la volontà di Francia: cioè che l’arme Orsine, delle quali s’era valuto,39 gli mancas- 45 sino sotto,40 e non solamente l’impedissino lo acquistare, ma gli togliessino lo acquistato, e che il re an- cora non li facessi el simile.41 Degli Orsini ne ebbe uno riscontro42 quando, dopo la espugnazione di Faenza, assaltò , ché li vidde andare freddi in quello assalto:43 e circa il re, conobbe l’animo suo quando, preso il ducato di , assaltò la Toscana; dalla quale impresa el re lo fece desistere.44 On- de che il duca deliberò non dependere più dalle arme e fortuna di altri. E la prima cosa, indebolì le par-

16 per li debiti mezzi: con i mezzi politicamente adatti. ro, dalle mire espansionistiche del papa. Dal canto lo- tuttavia poteva essere sciolto solo dal papa, che accon- 17 per lui...opera: da parte sua fosse fatta ogni azione ro anche i Veneziani volevano impedire l’espansione di sentì allo scopo di turbare gli equilibri fra gli Stati italia- [utile a conservare lo Stato]. Alessandro VI in Romagna. ni e favorire il proprio disegno e quello del Valentino). 18 le barbe sue: le sue radici. Ritorna la *metafora dello 27 non…consentirebbano: non glielo avrebbero consen- 36 ebbe...Romagna: ricevette da lui [: da Luigi XII] milizie Stato-pianta per indicare i fondamenti saldi e sicuri del tito. (gente) per la conquista della Romagna. Entrato Luigi potere del Valentino. 28 l’arme di Italia: le principali milizie mercenarie ita- XII a Milano, il duca Valentino occupò tra il 1499 e il 19 ancora...edifizio: anche se la costruzione [delle fonda- liane. 1500 e Forlì. menta], dopo che l’edificio intero sia stato innalzato, si 29 e quelle…servire: e soprattutto quelle di cui si sareb- 37 la reputazione: il prestigio. può fare solo con gravi disagi per l’architetto e metten- be potuto servire. 38 sbattuti e’ Colonnesi: sbaragliati i Colonna. do in pericolo l’edificio. Alla metafora dello Stato-pian- 30 però: perciò. 39 delle...valuto: delle quali si era valso. ta si sostituisce qui quella dello Stato-edificio e del prin- 31 sendo...complici: essendo interamente controllate da- 40 gli mancassino sotto: gli venissero meno, cioè ‘lo tra- cipe-costruttore. gli Orsini, dai Colonna e dai loro alleati. Le potenti fa- dissero’. «L’immagine del ‘mancar sotto’, di un’efficacia 20 si considerrà...duca: si considereranno i diversi modi miglie degli Orsini e dei Colonna, di antica nobiltà feu- icastica, ci richiama plasticamente a un mancamento di procedere (progressi) del duca. Il verbo al singolare dale romana, erano tradizionalmente avverse al potere del cavallo sotto il cavaliere» (Russo). e il soggetto plurale non sono infrequenti nella sintas- centrale dei papi. 41 e che il re...simile: e che il re non gli facesse qualco- si vicina al parlato impiegata da Machiavelli. 32 che...ordini: che si scompigliasse l’assetto politico de- sa di simile, cioè non lo tradisse anche lui. 21 li quali…discorrere: e credo non sia inutile esaminarli gli Stati italiani. 42 riscontro: prova [: dell’infedeltà delle truppe degli Or- [: i fondamenti]. 33 per potersi...quelli: perché quelli [: Alessandro VI e il sini]. 22 mi dare: il mi, fiorentinismo, rafforza il riferimento per- Valentino] potessero affermare il proprio dominio sta- 43 ché li...assalto: perché vide [le truppe degli Orsini ] an- sonale del verbo. Quanto a me, io non saprei quali pre- bilmente. dare all’assalto con poca convinzione. In realtà il Valen- cetti dare. 34 trovò...in Italia: ebbe l’occasione di trovare i Veneziani tino dovette rinunciare alla conquista di Bologna non 23 se gli ordini...profittorono: se le sue deliberazioni non che, spinti da altre necessità, si erano mossi per far solo per l’infedeltà delle truppe degli Orsini ma anche gli giovarono. scendere i Francesi una seconda volta in Italia. Machia- per l’opposizione del re di Francia a questa impresa. 24 estraordinaria...fortuna: il riferimento è, come verrà velli allude all’accordo tra Luigi XII e i Veneziani, stipu- 44 preso il...desistere: dopo aver conquistato il Ducato di spiegato successivamente, all’imprevedibile contempo- lato nel 1499 per attaccare da due fronti Ludovico il Urbino, assaltò la Toscana, dalla cui impresa il re di raneità della morte del papa e di una grave malattia del Moro e spartirsi il Ducato di Milano. Francia lo fece desistere. Cesare Borgia nell’ottobre del Valentino. 35 lo fe’...Luigi: lo rese più facile con lo scioglimento del 1500 conquistò e , tra l’aprile e il settem- 25 torre: togliere. primo matrimonio del re Luigi (Luigi XII, divorziando da bre 1501 Faenza e Piombino, nel giugno 1502 Urbino. 26 el duca...Viniziani: il duca di Milano, Ludovico il Moro Giovanna di Francia e sposandosi con la vedova di Car- Tramite nel 1502 occupò anche Arezzo, (1452-1508), proteggeva la nipote Caterina Sforza Ria- lo VIII, che discendeva dai Visconti, poteva accampare ma Firenze ottenne che Luigi XII imponesse al Valenti- rio, signora di Forlì, e , signore di Pesa- pretese dinastiche sul Ducato di Milano. Il matrimonio no la restituzione della città.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE] PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545) CAPITOLO IV Il Principe 3

T30 ON LINE Niccolò Machiavelli ~ La figura esemplare di Cesare Borgia 50 ti Orsine e Colonnese in Roma;45 perché tutti gli aderenti loro che fussino gentili uomini, se li guada- gnò, faccendoli suoi gentili uomini e dando loro grandi provvisioni;46 e onorolli, secondo le loro qua- lità, di condotte e di governi; in modo che in pochi mesi negli animi loro l’affezione delle parti si spen- se, e tutta si volse nel duca.47 Dopo questa, aspettò la occasione di spegnere e’ capi Orsini, avendo di- spersi quelli di casa Colonna; la quale li venne bene, e lui la usò meglio. Perché, avvedutisi gli Orsini, 55 tardi, che la grandezza del duca e della Chiesa era la loro ruina, feciono una dieta alla Magione, nel Pe- rugino; da quella nacque la rebellione di Urbino e li tumulti di Romagna e infiniti periculi del duca; li quali tutti superò con lo aiuto de’ Franzesi.48 E ritornatogli la reputazione,49 né si fidando di Francia né di altre forze esterne, per non le avere a cimentare, si volse agli inganni.50 E seppe tanto dissimulare l’a- nimo suo, che gli Orsini medesimi, mediante el signor Paulo, si riconciliorono seco;51 con il quale el 60 duca non mancò d’ogni ragione di offizio per assicurarlo,52 dandogli danari, veste e cavalli; tanto che la simplicità loro53 li condusse a Sinigaglia nelle sue mani. Spenti, adunque, questi capi e ridotti li par- tigiani loro amici sua,54 aveva il duca gittati assai buoni fondamenti alla potenzia sua, avendo tutta la Romagna con il ducato di Urbino, parendogli, massime,55 aversi acquistata amica la Romagna e gua- dagnatosi tutti quelli popoli, per avere cominciato a gustare el bene essere loro.56 65 E perché questa parte è degna di notizia e da essere imitata da altri, non la voglio lasciare indrie- to.57 Preso che ebbe il duca la Romagna, e trovandola suta comandata da signori impotenti, li quali più presto avevano spogliato e’ loro sudditi che corretti,58 e dato loro materia di disunione, non di unione, tanto che quella provincia era tutta piena di latrocinii, di brighe e di ogni altra ragione di in- solenzia,59 iudicò fussi necessario, a volerla ridurre pacifica e obediente al braccio regio,60 darli buon 70 governo. Però vi prepose messer Remirro de Orco, uomo crudele ed espedito, al quale dette pienissi- ma potestà.61 Costui in poco tempo la ridusse pacifica e unita, con grandissima reputazione. Di poi iudicò el duca non essere necessario sì eccessiva autorità, perché dubitava non divenissi odiosa;62 e preposevi uno iudicio civile nel mezzo della provincia, con uno presidente eccellentissimo, dove ogni città vi aveva lo avvocato suo.63 E perché conosceva le rigorosità passate averli generato64 qualche odio, 75 per purgare gli animi di quelli populi e guadagnarseli in tutto, volle mostrare che, se crudeltà alcuna era seguìta, non era nata da lui, ma dalla acerba natura del ministro.65 E presa sopr’a questo occasio- ne,66 lo fece a , una mattina, mettere in dua pezzi in sulla piazza,67 con uno pezzo di legno e uno coltello sanguinoso a canto. La ferocità del quale spettaculo fece quelli populi in uno tempo rimane- re satisfatti e stupidi.68

45 Onde...Roma: Per la qual cosa il duca Valentino decise varne a proprio rischio [la fedeltà], decise di praticare vano rapinato i loro sudditi piuttosto (più presto) che, di non dover dipendere più dalle milizie e dalla fortuna la dissimulazione. Sull’impiego della dissimulazione cfr. governarli (corretti). degli altri. Per prima cosa indebolì le fazioni dei Colon- il cap. XVIII. 59 tanto che...insolenzia: al punto tale che quella provin- na e degli Orsini a Roma. Machiavelli vede applicato 51 mediante...seco: tramite Paolo Orsini si riconciliarono cia era interamente pervasa da rapine, contrasti arma- nell’azione del Valentino un principio generale dell’azio- con lui (seco). ti (brighe) e da ogni altro tipo di azioni contrarie all’u- ne politica e militare già precedentemente enunciato: 52 non...assicurarlo: usò ogni genere di cortesia per ras- nità e all’autorità statale (insolenzia). la necessità di non dipendere mai dai condizionamen- sicurarlo. 60 al braccio regio: al potere del principe. Si noti l’oppo- ti altrui, di fondare esclusivamente sulla propria “virtù” 53 simplicità loro: la loro ingenuità. Dopo la riconciliazio- sizione fra signori impotenti e insolenzia da un lato, l’esercizio del potere. ne, i Vitelli e gli Orsini occuparono Sinigallia per conto braccio regio e buon governo dall’altro. 46 perché...provvisioni: in quanto fece passare dalla pro- del Valentino, il quale li raggiunse il 31 dicembre 1502. 61 Però...potestà: Perciò (Però) vi inviò Ramiro de Lorqua, pria parte tutti gli alleati loro che fossero nobili (genti- Quello stesso giorno imprigionò e fece strangolare Vi- uomo crudele e deciso (espedito) al quale diede pieni li uomini) dando loro lauti compensi. tellozzo Vitelli e Oliverotto da Fermo e qualche giorno poteri. Giunto in Italia dalla Francia al seguito del Va- 47 e onorolli...duca: e assegnò loro cariche prestigiose, più tardi fece lo stesso con Paolo Orsini e con il duca lentino, Ramiro de Lorqua fu suo luogotenente genera- comandi militari (condotte) e amministrativi (governi), di Gravina Orsini. Machiavelli, in quei giorni, si trovava le in Romagna nel 1501. a seconda della loro importanza, in modo tale che in presso il duca Valentino in qualità di legato della Re- 62 perché...odiosa: perché temeva che potesse suscitare pochi mesi nei loro animi venne meno (si spense) la pubblica fiorentina. odio. passione che li legava alle fazioni [degli Orsini o dei Co- 54 sua: suoi. Fiorentinismo. 63 uno iudicio...suo: un tribunale civile al centro della pro- lonna], e si rivolse tutta alla persona del duca. 55 massime: soprattutto. vincia, con un presidente apprezzato da tutti, e presso 48 feciono...Franzesi: tennero una riunione (dieta) alla Ma- 56 a gustare...loro: ad apprezzare una condizione di be- il quale ogni città poteva ricorrere con un proprio rap- gione, presso , dalla quale ebbero origine la ri- nessere. Per le popolazioni della Romagna il dominio presentante (avvocato). bellione di Urbino, i tumulti in Romagna e molti altri pe- del Valentino fu meno duro di quello precedentemente 64 conosceva…generato: sapeva che i sistemi duri usati ricoli che il duca superò con l’aiuto dei Francesi. Alla riu- imposto dai tanti signorotti locali. Non è un caso che, in passato gli avevano procurato. nione, che ebbe luogo nel villaggio di Magione il 2 otto- subito dopo, Machiavelli si soffermi sui rapporti fra il 65 per purgare...ministro: per liberare [dall’odio] gli ani- bre 1502, parteciparono il duca di Urbino, cacciato dal principe e i sudditi e sul precedente dominio in Roma- mi di quelle popolazioni e conquistarne interamente il Valentino, alcuni membri della famiglia Orsini, Oliverot- gna dei “signori impotenti”. Va ricordato infatti che la consenso, volle dimostrare che se si era verificata qual- to da Fermo, Gian Paolo Baglioni e Vitellozzo Vitelli. I fat- conquista del consenso dei sudditi e la limitazione del- che crudeltà, non era stata originata da lui ma dall’in- ti qui accennati sono già stati esposti da Machiavelli nel- le turbolenze dei nobili sono nel trattato i punti di for- dole crudele e violenta del suo luogotenente. lo scritto Descrizione del modo tenuto dal duca Valenti- za nella costruzione del principato nuovo (cfr. T3, p. 66 E presa...occasione: E colto il momento favorevole. no nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fer- 214). 67 mettere...piazza: lo fece esporre in piazza squartato in mo, il signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini (1503). 57 E perché...indrieto: Poiché questo particolare (parte) due pezzi. Ramiro de Lorqua fu trovato così ammazza- 49 ritornatogli la reputazione: riacquistata la propria au- è degno di essere conosciuto, non voglio trascurarlo (la- to a Cesena il 26 dicembre 1502. torità. sciare indrieto). 68 La ferocità...stupidi: La ferocia di un tale spettacolo 50 né si...inganni: e non fidandosi delle forze francesi o di 58 trovandola...corretti: trovando che [la Romagna] era fece rimanere quelle popolazioni, allo stesso tempo, altre milizie non proprie, per non essere costretto a pro- stata (suta) governata da signori incapaci, i quali ave- soddisfatte e sgomente.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE] PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545) CAPITOLO IV Il Principe 4

T30 ON LINE Niccolò Machiavelli ~ La figura esemplare di Cesare Borgia 80 Ma torniamo donde noi partimmo. Dico che, trovandosi il duca assai potente e in parte assicura- to de’ presenti periculi, per essersi armato a suo modo e avere in buona parte spente quelle arme che, vicine, lo potevano offendere, gli restava, volendo procedere con lo acquisto, il respetto del re di Fran- cia;69 perché conosceva come dal re, il quale tardi si era accorto dello errore suo, non li sarebbe sop- portato.70 E cominciò per questo a cercare di amicizie nuove, e vacillare con Francia,71 nella venuta 85 che feciono gli Franzesi verso el regno di Napoli contro agli Spagnuoli che assediavono Gaeta.72 E l’a- nimo suo era assicurarsi di loro; il che gli sarebbe presto riuscito, se Alessandro viveva. E questi furono e’ governi73 suoi quanto alle cose presenti. Ma quanto alle future, lui aveva a dubi- tare,74 in prima, che uno nuovo successore alla Chiesa non li fussi amico e cercassi tòrli quello che Ales- sandro gli aveva dato. Di che pensò assicurarsi in quattro modi: prima, di spegnere tutti e’ sangui di 90 quelli signori che lui aveva spogliati,75 per torre al papa quella occasione:76 secondo, di guadagnarsi tut- ti e’ gentili uomini di Roma, come è detto, per potere con quelli tenere el papa in freno:77 terzo, ridurre el Collegio più suo che poteva:78 quarto, acquistare tanto imperio, avanti che il papa morissi, che po- tessi per se medesimo resistere a uno primo impeto.79 Di queste quattro cose, alla morte di Alessan- dro80 ne aveva condotte tre; la quarta aveva quasi per condotta; perché de’ signori spogliati ne ammazzò 95 quanti ne possé aggiugnere,81 e pochissimi si salvorono; e’ gentili uomini romani si aveva guadagnati, e nel Collegio aveva grandissima parte: e, quanto al nuovo acquisto, aveva disegnato82 diventare signo- re di Toscana, e possedeva di già Perugia e Piombino, e di aveva presa la protezione. E come non avessi avuto ad avere respetto a Francia (ché non gliene aveva ad avere più, per essere di già e’ Franze- si spogliati del Regno dagli Spagnoli, di qualità che ciascuno di loro era necessitato comperare l’ami- 100 cizia sua), e’ saltava in Pisa.83 Dopo questo, Lucca e Siena cedeva subito, parte per invidia de’ Fiorenti- ni, parte per paura; e’ Fiorentini non avevano remedio.84 Il che se li fusse riuscito (che gli riusciva l’an- no medesimo che Alessandro morì), si acquistava tante forze e tanta reputazione, che per se stesso si sarebbe retto, e non sarebbe più dependuto85 dalla fortuna e forze di altri, ma dalla potenzia e virtù sua. Ma Alessandro morì dopo cinque anni ch’egli aveva cominciato a trarre fuora la spada. Lasciollo con 105 lo stato di Romagna solamente assolidato, con tutti gli altri in aria,86 intra dua potentissimi eserciti ini- mici, e malato a morte.87 Ed era nel duca tanta ferocia88 e tanta virtù, e sì bene conosceva come gli uo- mini si hanno a guadagnare o perdere, e tanto erano validi e’ fondamenti che in sì poco tempo si ave- va fatti, che, se lui non avessi avuto quegli eserciti addosso, o lui fussi stato sano, arebbe89 retto a ogni difficultà. E ch’e’ fondamenti sua fussino buoni, si vidde: ché la Romagna lo aspettò più di uno mese;90 110 in Roma, ancora che mezzo vivo, stette sicuro;91 e benché Baglioni, Vitelli e Orsini venissino in Roma, non ebbono seguito contro di lui: possé fare, se non chi e’ volle, papa, almeno che non fussi chi non vo- leva.92 Ma se nella morte di Alessandro lui fussi stato sano, ogni cosa gli era facile. E lui mi disse, ne’ dì che fu creato Iulio II, che aveva pensato a ciò che potessi nascere,93 morendo el padre, e a tutto aveva trovato remedio, eccetto che non pensò mai, in su la sua morte, di stare ancora lui per morire.94

69 gli restava...Francia: gli rimaneva [da risolvere], desi- le scelte del [nuovo] papa. 86 Lasciollo...in aria: Lo lasciò con il solo Stato di Roma- derando continuare l’opera di conquista, la dipenden- 78 ridurre...poteva: ridurre il Collegio dei cardinali quan- gna consolidato (assolidato) e con tutti gli altri non an- za che lo legava al re di Francia. to più possibile sotto il suo controllo. Dal Collegio dei cora saldamente assestati (in aria). 70 perché...sopportato: perché sapeva che il re, il quale cardinali dipendeva infatti l’elezione del nuovo ponte- 87 intra...morte: tra due potentissimi eserciti nemici [: quel- si era accorto in ritardo del proprio errore [: di aver au- fice. lo francese e quello spagnolo] e malato in modo così mentato il potere della Chiesa], non avrebbe tollerato 79 acquistare...impeto: acquisire un tale controllo di ter- grave da far temere la morte. [il procedere della politica di conquista da parte del Va- ritori (imperio) prima che il papa morisse, da potere re- 88 tanta ferocia: tanta fierezza. Sarebbe errato parafrasa- lentino]. sistere da solo al primo assalto (impeto). re ferocia con “crudeltà”. 71 vacillare con Francia: mostrarsi esitante rispetto all’al- 80 alla morte di Alessandro: Alessandro VI morì improvvi- 89 arebbe: avrebbe. leanza con la Francia. samente il 18 agosto 1503. 90 più di uno mese: le città della Romagna aspettarono il 72 nella venuta...Gaeta: durante la discesa dei Francesi 81 aggiugnere: raggiungere. ritorno del duca e non vollero saperne di ritornare sot- verso il Regno di Napoli contro gli Spagnoli che assedia- 82 disegnato: progettato. to il dominio del nuovo papa. vano Gaeta. Come si è visto a proposito del III capitolo, 83 E come...Pisa: E appena non avesse dovuto più rispet- 91 in Roma...sicuro: a Roma, nonostante fosse indebolito nel 1500 Luigi XII e Ferdinando il Cattolico si erano ac- tare la Francia (poiché già rispetto non gliene doveva dalla malattia (mezzo vivo), non corse alcun pericolo. cordati per la spartizione del Regno di Napoli. Vinti gli più, dato che i Francesi erano stati privati del Regno di Le potenti famiglie a lui avverse non lo poterono elimi- Aragonesi, però, i due alleati vennero alle armi. Alessan- Napoli dagli Spagnoli, in modo che ciascuno di loro nare: segno del timore che ancora incuteva. dro VI e il Valentino avviarono contatti segreti con gli Spa- [: Francesi e Spagnoli] si vedeva obbligato a compera- 92 almeno...voleva: poté almeno evitare che fosse eletto gnoli per sbarazzarsi della presenza francese in Italia. I re la sua alleanza) egli sarebbe balzato fulmineamen- papa chi gli era nemico. Allude all’elezione di France- contatti erano in corso quando il papa morì. te a occupare Pisa. sco Piccolomini, che prese il nome di Pio III. Il Valenti- 73 governi: azioni, comportamenti. 84 Dopo questo...remedio: Dopo questa azione, Lucca e no, però, non aveva potuto prevedere che dopo un me- 74 aveva a dubitare: doveva temere. Siena avrebbero ceduto subito, in parte per odio verso i se Pio III sarebbe morto, aprendo la strada al pontifica- 75 spegnere...spogliati: eliminare tutti i consanguinei (e’ Fiorentini, in parte per paura, e i Fiorentini non avrebbe- to di Giuliano Della Rovere, nemico dei Borgia, che pre- sangui) dei signori ai quali aveva tolto gli Stati. ro avuto via di scampo. L’operazione di conquista della se il nome di Giulio II. 76 per torre...occasione: per privare il [nuovo] papa di Toscana che il Valentino stava per attuare è data da Ma- 93 nascere: accadere. quella occasione [: di poter attaccare il Valentino sfrut- chiavelli per cosa sicura e praticamente già compiuta: si 94 non pensò...morire: non previde che, al momento del- tando l’appoggio dei suoi nemici]. spiega così l’uso dell’imperfetto (cedeva, non avevano). la morte del padre (in su la sua morte), si sarebbe tro- 77 per...freno: per potere, attraverso di loro, condizionare 85 dependuto: dipeso. vato anch’egli sul punto di morire.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE] PARTE QUINTA L’età delle corti: la seconda fase della civiltà umanistico-rinascimentale (1492-1545) CAPITOLO IV Il Principe 5

T30 ON LINE Niccolò Machiavelli ~ La figura esemplare di Cesare Borgia 115 Raccolte io adunque tutte le azioni del duca, non saprei reprenderlo;95 anzi mi pare, come ho fat- to, di preporlo imitabile a tutti coloro che per fortuna e con l’arme d’altri sono ascesi allo imperio. Perché lui avendo l’animo grande e la sua intenzione alta,96 non si poteva governare altrimenti;97 e so- lo si oppose alli sua disegni la brevità della vita di Alessandro e la malattia sua. Chi, adunque, iudica necessario nel suo principato nuovo assicurarsi de’ nimici, guadagnarsi degli amici, vincere o per for- 120 za o per fraude,98 farsi amare e temere da’ populi, seguire e reverire da’ soldati, spegnere quelli che ti possono o debbono offendere, innovare con nuovi modi gli ordini antiqui,99 essere severo e grato, ma- gnanimo e liberale, spegnere la milizia infedele, creare della nuova, mantenere le amicizie de’ re e de’ principi in modo che ti abbino o a beneficare con grazia o offendere con respetto,100 non può trovare e’ più freschi101 esempli che le azioni di costui. Solamente si può accusarlo nella creazione di Iulio pon- 125 tefice, nella quale lui ebbe mala elezione;102 perché, come è detto, non potendo fare uno papa a suo modo, e’ poteva tenere che uno non fussi papa;103 e non doveva mai consentire al papato di quelli car- dinali che lui avessi offesi, o che, diventati papi, avessino ad avere paura di lui. Perché gli uomini of- fendono o per paura o per odio. Quelli che lui aveva offesi erano, infra gli altri, San Piero ad Vincula, Colonna, San Giorgio, Ascanio;104 tutti gli altri, divenuti papi, aveano a temerlo, eccetto Roano e li Spa- 130 gnuoli:105 questi per coniunzione e obligo;106 quello per potenzia, avendo coniunto seco il regno di Francia.107 Pertanto el duca, innanzi a ogni cosa, doveva creare papa uno spagnolo, e, non potendo, doveva consentire che fussi Roano e non San Piero ad Vincula. E chi crede che ne’ personaggi grandi e’ benefizii nuovi faccino dimenticare le iniurie108 vecchie, s’inganna. Errò, adunque, el duca in que- sta elezione; e fu cagione dell’ultima ruina sua.109

95 reprenderlo: biasimarlo. 103 e’ poteva...papa: poteva impedire l’elezione a pontefi- pa Alessandro VI, loro connazionale. 96 avendo...alta: poiché aveva l’animo incline a grandi di- ce [di un suo avversario]. 107 quello...Francia: il cardinale di Rouen (quello) per il segni e la mira a uno scopo di alto valore; cioè la fon- 104 San Piero...Ascanio: rispettivamente Giuliano della Ro- proprio potere essendo la sua sorte legata al regno di dazione di un ampio e forte Stato. vere, divenuto poi papa Giulio II, qui ricordato con il no- Francia. 97 non...altrimenti: non poteva comportarsi diversamente. me della chiesa di cui era titolare come cardinale (San 108 iniurie: offese. 98 o per...fraude: o con la forza o con l’inganno. Pietro in Vincoli); Giovanni Colonna; Raffaello (car- 109 Errò...sua: mentre nella prima parte del capitolo Machia- 99 innovare...antiqui: rinnovare con nuovi rapporti politici dinale presso San Giorgio); Ascanio Sforza. velli attribuisce alla estraordinaria ed estrema malignità e giuridici (modi) le antiche istituzioni (ordini). 105 eccetto...Spagnuoli: fatta eccezione per il cardinale di di fortuna la perdita dello Stato da parte del Valentino, 100 ti abbino...respetto: siano obbligati a favorirti con cor- Rouen (Roano) e per i cardinali spagnoli. nella conclusione rovescia questa interpretazione insisten- tesia o a esserti nemico con timorosa considerazione. 106 questi...obligo: i cardinali spagnoli (questi) per affinità do sull’errore del duca consistente nel non aver impedito 101 freschi: recenti. di nazione (coniunzione) e per essere obbligati nei suoi l’elezione di Giulio II. C’è dunque una oscillazione contrad- 102 ebbe mala elezione: fece una cattiva scelta. confronti. I cardinali spagnoli erano stati favoriti dal pa- dittoria tra fortuna ed errata capacità di previsione.

esercizi

Comprendere 6 Alla fine, quali sono i meriti maggiori del Valentino? Quali in- 1 Riassumi il capitolo, scandendo punto per punto i momen- vece le sue colpe? ti del discorso di Machiavelli. 7 Il capitolo giunge a una conclusione univoca? Perché? Ti sembra un limite o un punto di forza dell’analisi del Prin- Analizzare e interpretare cipe? 2 Il testo alterna parti narrative e parti argomentative: distin- guile e spiega le ragioni di questa struttura mista. Approfondire 3 Da quale tesi parte Machiavelli? Quale figura prende come 8 Errore o straordinaria malignità della fortuna? Inettitudine di esemplare e perché? un “figlio di papà” o imprevedibile concorso di cause? Pro- va a istituire, con l’aiuto dei tuoi compagni, un tribunale che 4 Come si inserisce la figura del Valentino nel tessuto argo- giudichi l’intera condotta del Valentino, prendendo in consi- mentativo del capitolo? Quali tensioni introduce nel panora- derazione anche quelle scelte (vedi il caso di Ramiro de Lor- ma in apparenza chiaro del testo? qua) approvate incondizionatamente da Machiavelli. Scrivi, 5 Quali aspetti della condotta politica del Valentino sono pas- per esempio sotto forma di articolo, un resoconto della di- sati in rassegna da Machiavelli? Perché? scussione e del verdetto.

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