BERTINI DIPINGE PASCOLI Poesia, luce e colore nella Valle del Serchio

COMUNE DI BARGA FONDAZIONE G. PASCOLI

BERTINI DIPINGE PASCOLI Poesia, luce e colore nella Valle del Serchio

A cura di GIOVANNI FACCENDA

Testi di Cristina Acidini Umberto Sereni Giovanni Faccenda Ugo Fortini Giovanna Maria Carli Nicola Nuti

Pagliai Polistampa 4

Mostra organizzata da In collaborazione con BERTINI Accademia della Crusca - Firenze DIPINGE PASCOLI Accademia dei Georgofili - Firenze Poesia, luce e colore Biblioteca Nazionale Centrale - Firenze Comune di Barga nella Valle del Serchio Centro per l’Arte Otello Cirri - Pontedera Centro Culturale Luigi Russo - Pietrasanta Barga Circuito Museale Espositivo - Fiesole Musei Fondazione Giovanni Pascoli Museo Stanze Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia - Firenze della Memoria Fondazione Giuseppe Lazzareschi - Porcari - Lucca Museo Piaggio - Giovanni Alberto Agnelli - Pontedera Castelvecchio Pascoli Provincia di Lucca Opera di Santa Croce - Firenze Foresteria Casa Pascoli Comitato scientifico 14 luglio - 2 settembre 2007 Fondazione Ricci Cristina Acidini Giovanna Maria Carli Giovanni Faccenda Con il contributo di Ugo Fortini Andrea Marcucci Fondazione Marinella Mazzanti Cassa di Risparmio di Lucca Nicola Nuti Francesco Sabbatini Umberto Sereni

Banca di Credito Comitato d’onore Cooperativo di Signa Stefano Baccelli Paolo Becattini Carla G. Bonanni Marco Bonini Fondazione Piaggio Dino Carlesi Cosimo Ceccuti Tommaso Fanfani Con il patrocinio di Riccardo Ferrucci Ida Fontana REGIONE TOSCANA Eugenio Giani Consiglio Regionale Gian Carlo Giurlani Fabio Incatasciato Leonardo Lascialfari Paolo Marconcini Guelfo Marcucci SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL POLO MUSEALE FIORENTINO Domizio Moretti Riccardo Nencini Renzo Paoletti Francesco Pifferi Comunità Montana Garfagnana Cristiana Ricci Gian Luigi Ruggio Franco Scaramuzzi Daniele Spina Comunità Montana Media Valle del Serchio Angelo Toschi 5

Cura del catalogo Antologia della critica Giovanni Faccenda Ugo Fortini

Cura della mostra Biobibliografia Giovanni Faccenda Ugo Fortini

Organizzazione e coordinamento Traduzione testi Alessandro Ciucci Live Institute - Susan Mary Cadby Graziella Guarnieri Coordinamento grafico e editoriale Relazioni esterne Michele Bertini Carla Guiducci Bonanni Marinella Mazzanti Coordinamento schede critiche Eva Fortini Segreteria Maria Gabriella Conti Fotocolors Flavio Guidi Foto Mariani, Firenze Paolo Marroni Fotografic, Lastra a Signa

Ufficio stampa e promozione Impaginazione, Paola Scuffi elaborazione immagini e stampa Michela Bertini Edizioni Polistampa

Progetto e allestimento mostra Ringraziamenti Comune di Barga Arciconfraternita di Misericordia di Barga Fondazione Giovanni Pascoli Confraternita di Misericordia di Castelvecchio Pascoli

Cura editoriale Giovanni Faccenda In copertina Michele Bertini Altana di Casapascoli, 2006 Giovanna Maria Carli Olio su tavola, cm 24x18 Ugo Fortini Informazioni Testi di Comune di Barga Cristina Acidini Tel. 0583 724770 - 0583 724791 Umberto Sereni E-mail: [email protected] Giovanni Faccenda Ugo Fortini Fondazione Giovanni Pascoli Giovanna Maria Carli Tel. 0583 766503 - 0583 766147 Nicola Nuti Marcello Bertini Schede critiche dei dipinti Cell. 3395817608 Ugo Fortini E-mail: [email protected]

© 2007 EDIZIONI POLISTAMPA Via Livorno, 8/32 - 50142 Firenze Tel. 055 737871 (15 linee) [email protected] - www.polistampa.com Sede legale: Via Santa Maria, 27/r - 50125 Firenze

ISBN 978-88-596-0242-2 Il poeta Giovanni Pascoli, Barga 1903 7

Marcello Bertini e le suggestioni pascoliane

arcello Bertini – artista molto lega- ferire il poeta che lascia nel passato le “gri- On. RICCARDO NENCINI Mto all’Istituzione che rappresento: da sovversive” e le “itale glorie” per dedicarsi Presidente del ben due opere fanno parte della raccolta alla cura dell’orticello di Castelvecchio. Consiglio Regionale di arte contemporanea del Consiglio Re- Una “medietas” oraziana quella che Berti- della Toscana gionale della Toscana – è autore di dipinti ni mostra di apprezzare in Pascoli, un’“au- che traggono oggetto, soggetto, ma soprat- rea mediocritas” indirizzata a beneficio di tutto atmosfere palpitanti di sentimento, una lirica rappresentazione del paesaggio da luoghi carichi di storia. della Valle del Serchio: in punta di pen- In questa felice occasione Bertini met- nello, con tocchi di colore strappati alla te la sua esperienza artistica, ma soprat- fantasia più prolifica. tutto il suo cuore, al servizio delle sugge- A Bertini, allora, un grazie di cuore per stioni che il verso pascoliano, e Barga e Ca- le intense suggestioni che sa regalarci e per stelvecchio, suscitano nel suo animo sca- il suo amore per la natura, così condiviso tenandogli il sacro fuoco della creazione. con Giovanni Pascoli insieme a molti arti- L’artista dimostra, in questo ciclo pit- sti dell’epoca del poeta, tra i quali piace ri- torico dedicato a Giovanni Pascoli, di pre- cordare Giovanni Segantini.

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Bertini e gli scenari pascoliani

uando un pittore di grande levatura ta, si presenta con la forza vitale della sua CRISTINA ACIDINI Qe raffinata sensibilità come Mar- pittura e prima ancora del suo disegno. È Soprintendente per il cello Bertini si accosta agli scenari che por- il disegno infatti che anzitutto capta e pro- Polo Museale Fiorentino tano il segno di un sommo poeta come Gio- pone la ritmica dei partiti geometrici sot- vanni Pascoli, si verifica un corto circuito togiacenti nelle cose: gli spigoli delle coste lirico di notevole complessità. Se infatti l’a- rupestri puntate verso il cielo, le linee spez- menità paesistica dei luoghi, la storicizza- zate delle chiome di alberi maestosi, l’in- ta pienezza dei volumi architettonici, i rit- crocio spontaneo – e quanto elegante – del- mi pacati della vita a contatto con la natu- le falde dei tetti accostate a testuggine, il ra sono – pur con i cambiamenti del tem- mosaico spoglio delle facciate ristrette l’u- po – generati da quelli da cui il Pascoli tras- na all’altra, come a voler proteggere dalla se così profonda e sorgiva ispirazione, per curiosità o dal pericolo la vita dei paesi e Marcello Bertini si tratta di far proprie e dei loro abitanti. Nei quadri poi il colore si reinventare in termini pittorici atmosfere addensa a costruire muraglie o si scioglie e vedute già recanti l’impronta della crea- nel riflesso in uno specchio d’acqua, si slan- zione poetica, luoghi i cui nomi da cent’an- cia negli scuri pennacchi dei cipressi e si ni e più risuonano, carichi di potere evo- aggroviglia nei rami degli ulivi, adombra at- cativo, nei versi pascoliani. mosfere silenti o fruscianti, in cui si può an- Quei versi resero familiari a generazio- cora distinguere l’eco di ciò che fu caro al ni di studenti – anche se forse questo accade poeta: il mormorio d’un rivo, il canto d’u- sempre meno – la toponomastica della Val- na ranocchia, l’ora di Barga… le del Serchio, con i suoi percorsi fluviali e Le suggestioni visive dei quadri di Ber- la sua vegetazione impregnata d’umido, i tini ci faranno tornare a letture che maga- suoi borghi petrosi ed arroccati, che le liri- ri avevamo accantonato, presi da interessi che del Pascoli traevano dalla feriale realtà diversi, per scoprire che in quei versi del Pa- di un vissuto individuale per proiettarli nel- scoli in Toscana affondano le nostre radi- la dimensione collettiva della poesia. ci culturali, così vive da alimentare tutt’og- Bertini a questo incontro, l’incontro con gi una fioritura come quella che Bertini ci l’ambiente modellato dallo sguardo del poe- regala.

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Marcello Bertini e Giovanni Pascoli

o accolto con piacere la proposta di mite la pittura, letti e scoperti, anche per STEFANO BACCELLI Hscrivere un intervento per il catalo- la prima volta, soprattutto dalle giovani ge- Presidente go della mostra di Marcello Bertini sul pae- nerazioni. della Provincia di Lucca saggio pascoliano, esposizione ospitata a La produzione artistica di Bertini, che Castelvecchio Pascoli. La mostra di que- negli ultimi anni ha assunto un rilievo in- sto pittore dallo stile inconfondibile è un ternazionale, è ricca di questo radicamen- viaggio affascinante nei luoghi di uno de- to con la nostra regione. gli autori più conosciuti e studiati in Italia. Il filo comune che può legare varie ar- Un viaggio che dimostra il legame di ti di epoche differenti, basti pensare all’o- Bertini con la Toscana e come l’espressività pera di Pascoli e alla pittura di Bertini, è lo artistica possa ancora oggi, in un’epoca in spazio, il luogo in cui gli autori vivono vi- cui troppo spesso assistiamo alla perdita sioni, speranze, emozioni. della memoria e dell’identità, ispirarsi al Mi auguro che l’esposizione possa es- bello della nostra storia e dei nostri luoghi: sere visitata dagli studenti delle scuole: per natura, paesaggio, architettura, arte, luo- loro può essere un’occasione unica per ap- ghi semplici della vita quotidiana del tem- passionarsi alle arti visive e alla letteratura po passato possono essere riproposti e, tra- pascoliana. 12

Bertini and the fascination of the “Valley of the Beautiful and the Good”

GUELFO MARCUCCI hen Giovanni Pascoli moved to coli-style sensitivity renews the sites, land- President of the Fondazione WCastelvecchio in October 1895, scapes and atmospheres of the “Valley of the Giovanni Pascoli neither the poet nor the inhabitants of the Beautiful and the Good”. Serchio Valley could ever have imagined the And this irresistible current of fascina- results, outcomes or consequences of that for- tion also involves contemporary painters. tuitous event. Following in the footsteps of Antonio Pos- Giovanni Pascoli produced almost his senti who became famous in 2005 with the entire poetical anthology at Castelvecchio animals from Giovanni Pascol’s poetry, this and one collection adds the name of the town year it’s Marcello Bertini’s turn. We know he settled in to the perennial memory. the value of his works and are aware of with The Serchio Valley, Barga, and the just how much devotion and commitment Garfagnana all recognised the importance he has approached Pascoli in order to rein- of the presence of this illustrious personali- terpret the countryside of the Serchio Valley ty and it was reason for great pride. in the light of his poetry. However, those who succumbed most of The views of Barga at different times of all to the fascination and influence of the day, the River Serchio, Mount Pania cap- poems of Giovanni Pascoli were the painters, tured in their various seasonal images, the especially those of the next generation. From papers and books, the “work” instruments of Alberto Magri to Adolfo Balduini, Giovan Giovanni Pascoli, are all represented with Battista Santini, Umberto Vittoriani and delicate curiosity, with the happy wonder of Bruno Cordati, from artist to artist the Pas- moving closer to the world of a great poet.

Altana, Castelvecchio Pascoli, Barga 2006, matita su carta, cm 15x22 13

Bertini e il fascino della “Valle del Bello e del Buono”

uando nell’ottobre del 1895 Giovan- scoliana interpreta, rinnovandosi da arti- GUELFO MARCUCCI Qni Pascoli si stabilì a Castelvecchio, sta a artista, i luoghi, i paesaggi, le atmo- Presidente della Fondazione né il poeta né gli abitanti della Valle del sfere della “Valle del Bello e del Buono”. Giovanni Pascoli Serchio potevano prevedere i risultati, gli E questa irresistibile corrente di fasci- esiti e le conseguenze che questo felice in- nazione coinvolge anche i pittori contem- contro avrebbe prodotto. poranei. A Castelvecchio Giovanni Pascoli scris- Dopo Antonio Possenti che nel 2005 si se la quasi totalità della sua produzione poe- cimentò con gli animali della poesia di Gio- tica e una raccolta porta a memoria perenne vanni Pascoli quest’anno è la volta del pit- il nome del paese dove stabilì la sua dimora. tore Marcello Bertini. Conosciamo il valo- La Valle del Serchio, Barga, la Garfa- re delle sue opere e sappiamo con quanta de- gnana riconobbero l’importanza della pre- dizione ed impegno si è avvicinato a Pasco- senza dell’illustre personaggio, facendone li per poter reinterpretare alla luce delle sue un motivo d’orgoglio. poesie il paesaggio della Valle del Serchio. Coloro che però subirono maggior- Gli scorci di Barga in diverse ore della mente il fascino e l’influenza della poesia giornata, il fiume Serchio, il monte Pania di Giovanni Pascoli furono i pittori, so- colti nelle loro diverse immagini stagiona- prattutto quelli della generazione succes- li, le carte e i libri, gli strumenti di “lavoro” siva. Da Alberto Magri a Adolfo Balduini, di Giovanni Pascoli, sono rivisitati con de- a Giovan Battista Santini, a Umberto Vit- licata curiosità, con il felice stupore di ac- toriani e Bruno Cordati, la sensibilità pa- costarsi al mondo di un grande poeta.

L’Ulivo del Ciocco, Castelvecchio Pascoli, Barga 2006, matita su carta, cm 15x22 14

The effectiveness and vitality of Pascoli’s “filter”

by UMBERTO SERENI umerous people have borne witness to coli moved to a hamlet with very few houses Nhow the Serchio Valley – a land of sitting on a hill near Barga. With his arrival rolling hills and ancient hamlets encircled by the perception, consideration and sense of the Apuan Alps and Apennines, furrowed by identity of the Valley gradually changed as the river that descends from the mountains to the poet elevated it to an active topic of his the plain skirting the city of Lucca and pro- work, making it the subject and spirit of his ceeding to the sea – has all the prerequisites for poetry. The minds which were more open and forming part of Eden. Contact with this coun- sensitive to this region were immediately tryside, dominated by the thick vegetation and aware of the results of the “Pascoli-effect” on the often so brilliant sky that vibrates with dif- their land which still could have seemed like ferent colours in every season, has revealed a a sort of “last Thule”. Lacking in efficient con- capacity to offer succour to those suffering from nections, there was no railway in the Serchio existential crises that sap vital energy, damp- Valley and one lived isolated from the large ening one’s ‘joie de vivre’and annihilating one’s cities. The poet revalorised and “revealed” the will. Those who were “ill-at-heart” found sal- great spiritual wealth of this valley. vation and regeneration from immersion in University professor and democratic trade this Valley, in their quest to be “reborn”. unionist of the township, Cesare Biondi was The list of those “benefiting” is long and convinced of the intensity of the influence of constantly being added to. In 1895, at the be- Pascoli’s works: “I would like to go to Barga ginning of his poetic career, Giovanni Pas- tomorrow to tell you how happy I am to know that you will never abandon our town, that has so frequently been illustrated in your im- mortal verses. No matter where you are, you would always be inspired to write your poet- ry, which is the most shining example of twen- tieth-century Italian literature. For geniuses like you, every sky, every sunset, every hill knows how to awaken those admirable asso- ciations in the subconscious that burst out into the genial form of art, and your antenna of observation discovers the beauty of poetry where our profane eyes only see the ordinary. However, it makes me happy, born as I was in Barga, to know that our mountains, our sunsets, our forests, are all unconscious mo- ments of that artistic production that has giv- en me more pleasure and stirred more emo- tion in me than anything else before”. Similar to the better known contempo- rary “cases” discovered in Versilia – like Puc- Un’immagine giovanile cini, d’Annunzio, Rilke – Pascoli’s is also a di Giovanni Pascoli chapter, and not a secondary one, of the search 15

Efficacia e vitalità del “filtro” pascoliano

he la Valle del Serchio, una terra di ter venire a Barga domani per dirle quanto UMBERTO SERENI Cdolci colline e di antichi borghi, chiu- sia contento nel sapere che oramai Lei non sa fra le Apuane e gli Appennini, scavata dal abbandonerà mai più il nostro paese, che fiume che dai monti scende verso la pianu- tanto spesso ha illustrato nei suoi versi im- ra, sfiora la città di Lucca e si dirige al ma- mortali. A Lei non sarebbe mancata in nes- re, abbia avuto tutti i requisiti per far parte sun luogo l’ispirazione a quella poesia che dell’Eden sono stati in molti a testimoniar- è la più fulgida gloria della letteratura ita- lo. Il contatto con il suo paesaggio, dominato liana del XX secolo. Agli artisti come Lei dalla folta vegetazione che un cielo, assai ogni cielo, ogni tramonto, ogni collina san- spesso luminoso, ad ogni stagione fa brilla- no risvegliare quelle mirabili associazioni re di colori diversi, si è rivelato benefico per del subcosciente, che prorompono della for- chi era alle prese con i tormenti di quel ma- ma geniale dell’arte, e l’antenna dell’osser- le dello spirito che fiacca le energie vitali, vazione fa scoprire il bello de la poesia do- spenge l’entusiasmo di vivere, deprime le ve gli occhi di noi profani non vedono che volontà. Questi “ammalati”, dall’immersio- il fatto comune. Ma a me, barghigiano, fa ne nella Valle, si attendevano salvezza e ri- piacere che le nostre montagne, i nostri tra- generazione. Cercavano la “rinascita”. monti, le nostre selve siano i momenti in- La lista dei “beneficiati” è lunga ed è consci di quella produzione artistica che mi sempre aperta a nuovi aggiornamenti. Al ha dato emozioni e compiacimento quan- suo inizio sta Giovanni Pascoli, che nell’ot- to nessuna altra mai”. tobre del 1895 si stabilì in un borghetto di poche case posto su un colle nei pressi di Barga. Con il suo arrivo mutavano la per- cezione, la considerazione ed il senso di identità della Valle che il poeta elevava a soggetto attivo della sua opera. Diventava materia e spirito della poesia. Le menti più aperte e sensibili di questa regione ebbero subito chiari gli esiti dell’“effetto Pascoli” sulla loro terra, che allora poteva apparire come una sorta di “ultima Thule”. Priva di efficaci collegamenti, la Valle del Serchio non conosceva ancora la ferrovia e viveva co- me isolata dalle grandi città. Con la sua ve- nuta, il poeta la rivalutava e “svelava” la sua grande ricchezza spirituale. Del senso della portata dell’operazione pascoliana era certo il professor Cesare Biondi, docente universitario e sindaco di parte democratica della cittadina, che, al- l’indomani dell’acquisto da parte di Pasco- Giovanni Pascoli, li della casa, scriveva a Pascoli: “Vorrei po- professore universitario 16 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Giovanni Pascoli These works acted as a programmed dec- laration. The refusal of the city, the place where the “gluten of evil” had settled, corre- sponded to a sort of project of salvation. On losing the land, man had also lost the sky, be- coming an orphan of God. Only poetry, that “gladdener of hearts”, had the power to dis- solve the evil in the world. It was the source and instrument of salvation as it joined the land with heaven, creating heaven on earth. Similar to Orpheus in an era oppressed by the threat of an ice-age of feelings, the poet had the task of defeating the dark prospects of death and destruction. He was summoned to keep the nightmare of a regression to cru- elty at bay. He had to restore childlike inno- cence and purity to mankind, in order to lead it back to the Garden of Eden. But in order to carry out this task the poet had to reach Eden, the site of the Good and the Beautiful which would have given him inspiration and succour for his song. It was with the con- for the “enchanted land”. Pascoli’s arrival in sciousness of the vital necessity of satisfying the Serchio Valley forms part of an epochal this demand that Pascoli reached the Serchio event. At the end of the nineteenth century Valley. He foresaw that move as the beginning the whole of Europe was traversed by people of his new life, he had planned it like a “re- – real artists, aspiring artists, men and women birth”, to the point that in order to settle him- sick in body and mind – who wandered the self in his house on the hill of Caproni he had seashores, lakes, mountains and country vil- chosen the day filled with the greatest sym- lages. They were seeking purity, authenticity, bolic importance. That 15th of October was innocence. In his own way Pascoli was one of well-known to him as the date of birth of Vir- these wayfarers in search of a “new life”. The gil, his master model and the one whose works times, reasons, functions of his “inner jour- he intended continuing. His plan for a new ney” all coincided. But we’ll let the poet speak epic “humble ” sprang from this desire to for himself, by reading one of the interviews assume the inheritance of Virgil. he gave to journalist Ugo Oietti in Septem- Pascoli did not hide his reasons for com- ber, 1894 when the latter went to visit him in ing to the Serchio Valley. They were revealed Livorno where he was living at that time. “I to his new neighbours who had come to cel- believe that our social conditions are for the ebrate his arrival, “A year ago I was looking main part very similar to those of the Roman for an isolated and solitary place where I could Empire: the height achieved by that world carry out my meagre works and dry my tears power has exactly the same shape as our mod- in peace. I came to Barga. I saw how beauti- ern, triumphant bourgeois society: and among ful it was and this is where I stopped! And others where there is the greatest concentra- now your warm welcome, citizens of Barga, tion of the population in the large cities due tells me that there is a lot of good in this place. to commerce and production. In that era Vir- Wherever there is beauty and goodness of gil and Horace sought and sang the praises of heart, the poet can desire nothing more. That’s love to the countryside, the diffusion of the why I am going to stay here.” Reasons that the wealth; the aurea mediocritas, invited the poet repeated and declared again when he rich and the poor to desert, either temporari- thanked the people of Barga for having made ly or for ever, turbid city life for the peace and him an honorary citizen: “You call me your quiet of the fields, and they were the first to co-citizen for the pleasure that would appear follow their own advice. This is what I also to others unusual and to me appears natural, sing – and what I would do if I could – and of settling alongside you in this countryside. surely what I intend doing as soon as I can”. Not for commercial reasons, or for any other DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 17

Al pari dei ben più noti “casi” della con- per poter svolgere questa sua missione il temporanea scoperta della Versilia – Puc- poeta doveva ricongiungersi all’Eden, il luo- cini, d’Annunzio, Rilke – anche quello di go del Bello e del Buono, che avrebbe for- Pascoli è un capitolo, e non secondario, nito ispirazione e alimento per il suo can- della ricerca della “terra incantata”. La sua tare. Era con la con la coscienza della vita- venuta in Valle del Serchio appartiene ad le necessità di soddisfare questa esigenza una vicenda epocale. Tutta l’Europa di fi- che Pascoli giungeva nella Valle del Serchio. ne Ottocento era battuta da gente – artisti Aveva inteso quel trasferimento come l’ini- veri, aspiranti tali, uomini e donne malati zio di una nuova vita, lo aveva programma- nel corpo e nello spirito – che vagava tra to come una “nuova nascita” al punto che, marine, laghi, monti e villaggi campagno- per insediarsi nella casa del colle dei Ca- li. Cercava purezza, autenticità, innocen- proni aveva scelto il giorno più carico di po- za. A modo suo Pascoli fu uno di questi tere simbolico. Quel 15 ottobre che gli era viandanti alla ricerca di “vita nuova”. Tem- ben noto per aver visto i natali di Virgilio, il pi, ragioni, funzioni del suo “viaggio inte- maestro-modello la cui opera intendeva riore” coincidevano. Diamo la parola al poe- continuare. Il suo disegno di una nuova epi- ta. Rileggiamo un brano dell’intervista che ca dell’“umile Italia” nasceva da questa vo- nel settembre del 1894 rilasciava al gior- lontà di assunzione dell’eredità virgiliana. nalista Ugo Oietti, che era andato ad in- Le ragioni della sua venuta in Val di Ser- contrarlo a Livorno, dove allora abitava: “Io chio Pascoli non le tenne nascoste. Le ri- penso che le nostre condizioni sociali sie- velò ai nuovi concittadini che lo festeggia- no in gran parte simili a quelle dell’impe- vano: “Cercavo un anno fa un luogo appar- ro romano. Il fastigio attinto da quella po- tato e solitario dove fare certi miei poveri la- tenza mondiale ha forme egualissime a vori e ribevermi certe mie lagrime in pace. quelle della odierna società borghese trion- Venni a Barga. Vidi che ‘c’era bello’, e sostai! fante: e fra le altre massimamente l’ac- Ora la vostra accoglienza, o cittadini di Bar- centramento delle popolazioni nelle gran- ga, mi dice che in questi luoghi ‘c’è buono’. di città pel commercio e per le manifattu- Dov’è la bellezza e la bontà il cuore dell’ar- re. Allora Virgilio ed Orazio chiedevano e tista non ha altro a desiderare. Io rimarrò cantavano l’amore alla campagna, la diffu- qui.” Ragioni che il poeta tornava a ribadi- sione della ricchezza, l’aurea mediocritas, re ed a precisare quando ringraziava i bar- invitavano i ricchi e i poveri a disertare o ghigiani per averlo nominato cittadino ono- Il poeta gioca con temporaneamente o per sempre la torbida rario: “Voi mi dite vostro concittadino per il il cane Gulì nel giardino vita cittadina per la quiete dei campi, ed es- gusto, che ad altri parrà singolare e che a me della casa di Castelvecchio si per primi ne davano l’esempio. Questo pure io canto, questo – se potessi – pure farei, e certo farò appena potrò”. Quelle parole valevano come una di- chiarazione programmatica. Il rifiuto della città, il luogo dove si era insediato il “gluti- ne del Male”, rispondeva ad un progetto sal- vifico. Perdendo la terra l’uomo aveva per- so il cielo. Era ormai orfano di Dio. Solo la poesia, la “beatrice dei cuori”, aveva il po- tere di sciogliere il male del mondo. Era la fonte e lo strumento della salvezza, perché ricongiungeva la terra al cielo e trovava il cielo sulla terra. Orfeo di un’epoca oppres- sa dalla minaccia della glaciazione dei sen- timenti, il poeta aveva la missione di scon- giurare la fosca prospettiva di distruzione e di morte. Era chiamato a fugare l’incubo di una regressione alla ferinità. Doveva resti- tuire agli uomini l’innocenza e la purezza della fanciullità. Per ricondurli all’Eden. Ma 18 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

and he recognised it as the “harmonious land” where man

godea del poco e non sapea del tanto.

After these discoveries, the poet was final- ly able to pick up and terminate a work that was of great importance as he intended im- bibing it with the message of salvation. He had been thinking about this cycle of poems since his time at Massa when he thought of calling it Reginella, however until arriving in the Ser- chio Valley the book had not progressed from the embryonic stage. Not much more than a nebula that continually escaped from his hands. The creation took place in the valley of the Good and the Beautiful. The Barga gen- esis of that work was stressed by the poet’s sis- ter: “Reginella (…) had to wait until Gio- vannino found himself in the country again, and more specifically, at Castelvecchio. It think Una scena di ulterior motive, simply so that I can contem- it’s easy to understand this from the rural po- letizia nel giardino plate the sun that sets behind Mount Forato, em that winds its way through two volumes of della casa di Castelvecchio the moon that hangs like a lamp over the hills the Poemetti.” Reginella had only changed of Barga, so that I can wander amidst the name in that work. Now it’s called Rosa, the shade of the chestnut trees and talk to the girl “with the white arms”, however the struc- hearts of the peasants”. ture and the planned finality of the Poemetti This state of re-found happiness is com- coincided with the draft that Pascoli had made municated by the poet to Egisto Cecchi, step- as far back as 1891: “Reginella - Una famiglia son of his editor in Livorno: “I’m finally in tra il borghese e il contadino - Funzioni del- the port of peace. How fresh it all is! What la figlia più grande detta Reginella - Sfogli - mental agility! This is the sort of nature that Bucati etc. - Una Nausicaa moderna - enchants! I’m filled with desire and good hu- L’amore - Le altre persone di famiglia - La mour”. The “port of peace” guaranteed the madre - Il bagno - La notte prima delle nozze ideal conditions so that the poet could re- - Con la sera conclude. Non dorme alcuno. sume his work again. Before immerging him- È l’assiuolo. Fine precipuo - Rappresentare self in the Valley of the che nella mediocrità e nel lavoro è la famiglia felice: pittura dell’avvenire con colori del pre- buoni villaggi che vivete intorno sente” (“Reginella - a family halfway between al verde fiume, e di comune intesa bourgeoisie and peasants - the tasks of the eld- vi dite tutto ciò che fate il giorno est daughter called cooking - washing etc. - a modern Nausicaa - love - the other family his creative vein had risked drying up. At members - the mother - the bath- Night before Castelvecchio, the village where he had cho- the wedding - With evening it finishes. No one sen to live, he had found new vital lymph. sleeps. It’s the assiuolo (bird species). Fine pre- At this stage the poet became aware that the cipuo- To represent it as a family happy in its connection between heaven and earth had mediocrity and labour: a painting of the future not been interrupted in the mountain valley: with the colours of the present”). For Pascoli the “story of Rosa” takes on Erano i monti the identity and function of a parable of the tutti celesti, tutto era imbevuto new gospel that the poet intends announc- di cielo: erba di poggi, acqua di fonti, ing to the people who live over the other side fronda di selve, e col suo blocco acuto of the crown of mountains protecting the la liscia Pania, e con le sue foreste valley of the “good villages”. A gospel that il monte Gragno molle di velluto would have helped them to reconnect heav- DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 19 pare così naturale, di stabilirmi in campa- la del poeta: “Reginella (…) dovette aspet- gna presso di voi. Né già per un commer- tare che Giovannino si trovasse di nuovo in cio, né già per un calcolo qualunque; ma campagna, e precisamente, a Castelvec- per contemplare il sole che tramonta die- chio. Credo che sia facile riconoscerla nel tro il monte Forato, la luna che pende co- poema agreste che si snoda nei due volu- me una lampada accesa sul colle di Barga, mi dei Poemetti.” In quell’opera Reginella per aggirarmi all’ombra di castagni e parla- aveva solo cambiato nome. Adesso si chia- re con cuori di contadini.” mava Rosa, la fanciulla “dalle bianche brac- Questo stato di ritrovata letizia il poeta cia”, ma l’impianto e la finalità program- lo comunicava ad Egisto Cecchi, il figliastro matica dei Poemetti combaciavano con l’ab- del suo editore livornese: “Sono finalmen- bozzo che Pascoli aveva preparato fin dal te nel porto della pace. Che fresco! Che 1891: “Reginella - Una famiglia tra il bor- agilità di pensiero! È una natura che in- ghese e il contadino - Funzioni della figlia canta! Sono pieno di voglia e di buon umo- più grande detta Reginella - Sfogli - Buca- re”. Il “porto della pace” assicurava al poe- ti etc. - Una Nausicaa moderna - L’amore ta la condizione ideale per riprendere la sua - Le altre persone di famiglia - La madre - opera. Prima di immergersi nella Valle dei Il bagno - La notte prima delle nozze - Con la sera conclude. Non dorme alcuno. È l’as- buoni villaggi che vivete intorno siuolo. Fine precipuo - Rappresentare che al verde fiume, e di comune intesa nella mediocrità e nel lavoro è la famiglia vi dite tutto ciò che fate il giorno felice: pittura dell’avvenire con colori del presente”. la sua vena creativa aveva rischiato di inari- Per Pascoli la “storia di Rosa” assume- dirsi. A Castelvecchio, questo il nome del va l’identità e la funzione di una parabola villaggio dove aveva scelto di vivere, aveva del nuovo vangelo che il poeta intendeva trovato nuova linfa. Adesso il poeta verifi- annunciare agli uomini che vivevano aldilà cava che in quella valle montanina non si era della chiostra dei monti posti a protezione interrotto il collegamento tra cielo e terra: della valle dei “buoni villaggi”. Un vangelo che li avrebbe aiutati a ricongiungere cie- Erano i monti lo e terra: “Voglio, cioè vorrei, trasfondere tutti celesti, tutto era imbevuto in voi, nel modo rapido che si conviene al- di cielo: erba di poggi, acqua di fonti, la poesia qualche sentimento e pensiero Giovanni Pascoli fronda di selve, e col suo blocco acuto mio non cattivo. Vorrei che voi osservaste con lo Zì Meo la liscia Pania, e con le sue foreste con me che a vivere discretamente in que- l’uomo che “godea del poco il monte Gragno molle di velluto sto mondo, non è necessario che un po’ di e non sapea del tanto” e la riconosceva come la “terra di armonia” dove l’uomo

godea del poco e non sapea del tanto.

Dopo queste scoperte il poeta era fi- nalmente in grado di riprendere e condur- re a termine un’opera alla quale annetteva una grande importanza, perché intendeva affidarle il messaggio salvifico. A quel ci- clo di poesie pensava sin dagli anni di Mas- sa, quando aveva pensato di intitolarlo Re- ginella, ma fino all’arrivo in Val di Serchio il libro non era ancora uscito dallo stadio del progetto. Non molto di più di una ne- bulosa che gli sfuggiva continuamente dal- le mani. Nella valle del Bello e del Buono avveniva la creazione. La genesi bargea di quell’opera è stata sottolineata dalla sorel- 20 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Ritrovo del Platano, Ponte di Campia, Barga 2006, matita su carta, cm 15x22

en to earth: “I wish, that is, I would like to Poi, nella selva, coi capelli al vento, convey to you, in the rapid way that poetry lungo il ruscello, il fanciulletto Dore has, several of my feelings and thoughts col flauto verde annunziò l’avvento which are not bad. I would like you to ob- dei fiori brevi e dell’eterno amore. serve with me how in order to live discreet- ly in this world, all you need is a little dis- E il bel fanciullo nella lieta ascesa cretion… I would like you to understand passò, col fresco flauto tra le dita, with me how mystery, in life, is great, and presso macèe che furono una chiesa. that the best that one can do, is to remain as close as possible to others, who are also afraid From the Serchio Valley Pascoli was able and overcome by the same mystery. And I’d to deny Pan’s terrible Plutarchian cry of death like to invite you to the country.” that the era heard re-echoing among the dark In the Valley of the Good and the Beau- scenarios of destruction and death. That boy tiful Pascoli had found a cure for overcom- who announced the eternal spring of life was ing the Grand Malaise that afflicted him. In the most secure demonstration that those that rural scenery the nightmare dissolved of places belonged to the cycle of salvation. From new and more terrifying barbarian acts, with the Eden-Valley the poetry germinates that is men turning into wolves due to the landslide the only effective antidote against the ill of the effect of ravenous egoism, the overbearing world: in that “menacing hour of the wolves” presage of an incumbent apocalypse that generating the Prometheism of the humble would have reduced the world to a gelid stone who, thanks to the valley, discover that age, to an “enormous sepulchre, merely van- ished”. The Valley was sheltered from this dolce è l’ombra del comun destino, threat. Here, Nature and History, the beauty al focolare spento, of the places and the genuine kindness of the people, the result of the millenniums and the and they receive the viaticum for being able labour of time, all contributed towards giv- to continue their journey. ing the sensation of an “enchanted land”. “Full of poetry” was how the poet saw and Proof of his numinous conditions was also to recognised the valley: “attainable Eden”, be found in the presence of the benign Pan, which he felt he could put his faith in when who for Pascoli had taken on the domestic he admired it from the roof terrace of his house semblance of Dore, Rosa’s brother: on the hills: “A completely green valley gen- DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 21 discrezione… vorrei che pensaste con me poteva immaginare di affidarsi quando ri- che il mistero, nella vita, è grande, e che il mirava la Valle dall’altana della sua casa sul meglio che ci sia da fare, è quello di stare colle: “Una conca tutta verde che molle- stretti più che si possa agli altri, cui il me- mente di china da levante a ponente, fian- desimo mistero affanna e spaura. E vorrei cheggiata da alture, più grandi a tramon- invitarvi alla campagna.” tana che a mezzogiorno, sì che il sole la ca- Nella valle del Bello e del Buono Pa- rezza e il freddo non la brucia. Di china da scoli aveva trovato la cura per vincere il una catena di monti boscosi, e va pian pia- Gran Male che lo straziava. In quel pae- no ad agguagliarsi a un fiume, che serpeg- saggio agreste si dissolveva l’incubo di una gia appiedi di un’altra catena di monti brul- nuova e più tremenda barbarie, gli uomini li e sfaccettati. Fuori che questi monti, che tornati lupi per effetto dello scatenarsi di sono cerulei, e sembrano grandissimi dia- famelici egoismi, svaniva il fosco presagio manti azzurri, tutto è verde, tutto è erbe e di una incombente apocalisse che avrebbe foglie, che a po’ di ventarello ondeggiano e ridotto il mondo ad una gelida pietraia, ad mareggiano”. un “sepolcreto enorme”. La Valle era al ri- Qui gli uomini godevano il frutto delle paro da questa minaccia. Qui Natura e Sto- loro fatiche: “una casetta pulita, un orti- ria, la bellezza dei luoghi e la genuina gen- cello, tre o quattro campetti da cui aver la tilezza dei costumi degli uomini, l’esito dei polenta tutti i giorni, una vacca o due, che millenni e le opere dei giorni, concorreva- gli forniscono il formaggio che è così buo- no a dare la sensazione della “terra incan- no con la polenta. Niente altro? A loro ba- tata”. Della sua condizione numinosa era sta.” Il lavoro rappresentava il condensato prova anche la presenza del benigno Pan attivo delle virtù della Valle. Stava qui il se- che per Pascoli aveva assunto i domestici greto della sua condizione felice. Non una panni di Dore il fratello di Rosa: maledizione e una sofferenza, una causa di alienazione, ma un atto della creazione del- Poi, nella selva, coi capelli al vento, l’uomo “antico e perciò sempre nuovo”, lie- lungo il ruscello, il fanciulletto Dore to di vivere, “libero e sovrano” protetto dal col flauto verde annunziò l’avvento siepe che cingeva i suoi campi: “Dall’Alpi dei fiori brevi e dell’eterno amore. Apuane agli ultimi contrafforti dell’Ap- pennino, in questa conca degradante da E il bel fanciullo nella lieta ascesa Barga al Serchio, non c’è un palmo di ter- passò, col fresco flauto tra le dita, ra che non sia, dove c’è assai terriccio, sol- presso macèe che furono una chiesa. cato dall’aratro o sconvolto dalla vanga, e, dove non ce n’è assai, almeno grattato e ra- Dalla Valle del Serchio Pascoli poteva spato dalla zappa. Persino nel greto, asciut- così smentire il terribile grido plutarcheo to nell’estate, del Serchio, e nelle sponde della morte di Pan che l’epoca sentiva rie- della Corsonna, c’è seminato e piantato.” cheggiare tra foschi scenari di distruzione Nelle Valle-Eden gli uomini non cono- e di morte. Quel fanciullo che annunciava scevano la pena dolorosa della fatica, per- l’eterna primavera della vita era la più sicu- ché sapevano che la loro opera appartene- ra certificazione dell’appartenenza di quei va ad un disegno divino: luoghi al ciclo della salvezza. Dalla Valle- Eden germina la poesia che l’unico effica- Io le mie braccia, Dio ci mette il resto ce antidoto al male del mondo: nella “tru- ce ora dei lupi” genera il prometeismo de- La divinità dell’uomo, il suo essere de- gli umili che per il suo tramite scoprono che gno e partecipe di un progetto di salvezza, traeva ragione proprio da questo valore at- dolce è l’ombra del comun destino, tribuito al lavoro al focolare spento, Chi prega è santo, ma chi fa, più santo e ne ricevono il viatico per poter continua- re il cammino. Nella Valle dei “buoni villaggi” e della “Piena di poesia” la sentiva e la ricono- “pace operosa” Pascoli assisteva ad una “pa- sceva il poeta: l’“Eden possibile”, al quale cifica rivoluzione” con la congiunzione di 22 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

tly sloping from east to west, flanked by moun- protagonists were the men returning after im- tains, higher at sunset than at midday so that migrating, and with their fortunes made in the sun caresses it and the cold can’t burn it. foreign lands they purchased fields and farms. It slopes down from a chain of wooded hills The migratory phenomena, with its changing and slowly turns into a river that winds circularity, had given life to a new econom- around the feet of another chain of bare and ic-social fabric, the fulcrum and substance jagged mountains. Apart from these moun- of which was represented by the small culti- tains, which are cerulean and look like large vating community. The terrible presages that blue diamonds, everything is green, every- so deeply obsessed the poet – the end of the thing is grass and leaves, with a slight breeze “land, Saturn, mother of fodder and heroes”, wave and move them like the sea”. “the small plot is absorbed by the field, the This is where men enjoy the fruits of their field by the farm, the farm by the large estate” toil: “a clean house, a vegetable garden, three – had been absorbed by the effect of the com- or four fields for providing polenta on the table forting sight of a “humble Italy” personified every day, a cow or two giving cheese that is so by the immigrants who good with the polenta. Nothing else? No, that’s all they need. “Work represented the active sbarcati dagli ignoti mari condensate of the virtues of the Valley. This was scorrean le terre ignote con un grido the secret of its happy condition. Not as a curse straniero in bocca, a guadagnar danari or suffering, a cause for alienation, but rather, per farsi un campo, per rifarsi un nido. an act of man’s creation which is “antique and therefore ever-new”, happy to be alive, “free This was the “peaceful revolution” de- and sovereign” protected by the hedge that en- sired by Pascoli. By returning to the grass circled its fields: “From the Apuan Alps to the roots of the land, humanity would have last strongholds of the Apennines, in this basin avoided precipitating into new barbarian sloping from Barga to the Serchio, there is not atrocities. The poet was convinced that what- a palm of land where there is so much soil, that soever happened in the Eden-Valley was valid has not been ploughed or upturned by the hoe, as a role model. It was “salvation come true”: and where there is not much soil at all, as “Oh can there be any greater example than scraped and grated away with the hoe. Even this? Not only for Italy, but for the world? in the river bed of the Serchio, dry in summer, Destined to re-flourish. When this ferocious and on the banks of the Corsonna, everything greed for wealth has made so much damage, is sown and planted.” will humanity come to its senses?” The men in the Eden-Valley had no Woods, rivers, streams, fields, men and knowledge of the painful plight of fatigue as women at work, family rites, chestnut trees, they were aware that their labours formed sky, birds, mountains, small villages, hamlets, part of a divine plan: the sound bells ringing all entered into the vast cycle of Pascoli’s poetry and was used for Io le mie braccia, Dio ci mette il resto certifying the existence of the “enchanted land”. The sense of this operation was clear- The divinity of man, his dignified be- ly defined in the mind of Dr. Giuseppe ing participating in a project of salvation, Bernardini, the pugnacious director of the was validated precisely due to this value newspaper “La Garfagnana”, who gave space attributed to work. and importance to the “turning point” repre- sented by the arrival of the poet: “We were Chi prega è santo, ma chi fa, più santo unknown and badly treated, now at least we are no longer unknown. Giovanni Pascoli has In the Valley of the “good villages” and the stamped his seal and chrism on the beauty of “industrious peace” Pascoli observed a “peace- the valley traversed by the Serchio River”. ful revolution” thanks to the combination of An operation that had an unveiling ef- “work and freedom”. A revolution, explained fect as it allowed for coming into contact with the poet that “emancipates work without abol- the extraordinary spiritual wealth of their Val- ishing freedom, and creates a magnificent and ley. They knew it as a “place of the soul”. Due peaceful people without any disturbance, to the commitment and sensitivity of the Val- conserving the same without violence”. The ley people who were searching for a meaning DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 23

Stazione Pascoli, Castelvecchio Pascoli, Barga 2006, matita su carta, cm 15x22

“lavoro e libertà”. Una rivoluzione, spiega- leva come modello. Era la “salvezza realiz- va il poeta che “emancipa il lavoro senza zata”: “O non è un grande esempio, questo? abolire la libertà, e crea un grande tran- Non solo per l’Italia, ma per il mondo? De- quillo popolo, lo crea senza scosse, lo con- stinato a ritornare in fiore. Quando questa serva senza violenza”. Ne erano protagoni- feroce bramosia di ricchezza avrà fatto as- sti gli uomini che rientravano dall’emigra- sai danni, e l’umanità farà senno?”. zione, e con le fortune fatte nelle terre stra- Boschi, fiumi, torrenti, campi, uomini niere acquistavano campi e poderi. Il fe- e donne al lavoro, riti familiari, castagni, nomeno migratorio, con la sua circolarità cielo, uccelli, monti, piccoli villaggi, borghi, modificatrice, aveva dato vita ad una nuo- suoni di campane entravano nel grande ci- va formazione economico-sociale della clo della poesia di Pascoli e venivano uti- quale era perno e sostanza la piccola pro- lizzati per certificare l’esistenza della “ter- prietà coltivatrice. I terribili presagi che più ra incantata”. Il senso di questa operazio- ossessionavano il poeta, la fine della “ter- ne lo ebbe ben chiaro il dottor Giuseppe ra saturnia madre di biade e di eroi”, “il Bernardini, il pugnace direttore del perio- campicello è assorbito dal campo, il cam- dico “La Garfagnana”, che sul suo giorna- po dalla tenuta, la tenuta dal latifondo”, le dava la dimensione ed il significato del- erano svaniti per effetto del confortante la “svolta” segnata dall’arrivo del poeta: “Noi spettacolo dell’“umile Italia” impersonifi- eravamo ignoti e maltrattati, ora per lo me- cata dagli emigranti che no non siamo più ignoti. Giovanni Pascoli ha impresso il sigillo e il crisma della bel- sbarcati dagli ignoti mari lezza alla valle attraversata dal Serchio”. scorrean le terre ignote con un grido Un’operazione che aveva l’effetto di un straniero in bocca, a guadagnar danari disvelamento perché consentiva di entra- per farsi un campo, per rifarsi un nido. re in contatto con la straordinaria ricchez- za spirituale della loro Valle. La riconosce- Era questa la “rivoluzione pacifica” au- vano come “luogo dell’anima”. Per gli in- spicata da Pascoli. Il radicamento alla ter- gegni e le sensibilità valligiani che erano ra avrebbe evitato all’umanità di precipita- alla ricerca del senso delle cose ed erano re nella nuova barbarie. Quanto avveniva portati a cercarlo lontano dal loro ambien- nella Valle-Eden, il poeta ne era certo, va- te, perché vissuto come povero di stimoli 24 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

to things, they tended to search far from their Our “1980’s generation”: Alberto Magri, own environment, perceiving it as poor in Giovan Battista Santini, Bruno Cordati, Um- stimuli and overloaded with pernicious sloth- berto Vittorini, Adolfo Balduini, Pellegrino fulness, Pascoli acted as an anchoring point Lamberti has taken shape precisely thanks to with the land They no longer had to look else- taking possession of Pascoli’s “filter” that has where. The poet was explicit in his instruc- allowed us to see the Good and the Beauti- tions: “So intense is the poetic sentiment of ful. And also to represent it: “painting the fu- those who find poetry in what surrounds them ture with the colours of the present”. and in what others tend to deride.” That “filter” is still alive and vital. It is Thanks to Pascoli they realized that it still capable of creating enchantments, was one of those discoveries that was to af- which, due to being old are always new: fect their destiny, the poeticism of the Val- ley of the Good and the Beautiful. This en- Nascondi le cose lontane, counter with the poet had endowed them nascondimi quello che è morto! with a “filter” that purified the ugliness that Ch’io veda soltanto la siepe had left a bitter taste in their mouths, and dell’orto, revealed the secret of being able to enjoy the la mura ch’ha piene le crepe treasures guarded by the countryside they di valeriane, lived in day after day. It would be difficult for us to explain the reasons behind the cre- Nascondi le cose lontane: ating of an “artistic generation” in the Ser- le cose son ebbre di pianto! chio Valley at the beginning of the twenti- Ch’io veda i due peschi, i due meli, eth century without considering the results soltanto, of this unveiling operation carried out by che dànno i soavi lor mieli Pascoli. pel nero mio pane. DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 25 vitali e sovraccarico di perniciosa accidia, Cordati, Umberto Vittorini, Adolfo Bal- Pascoli funzionava da ancoraggio con la ter- duini, Pellegrino Lamberti, si definiva pro- ra della loro vita e con questa riconciliava prio in virtù della sua appropriazione del le loro menti ed i loro cuori. Non doveva- “filtro” pascoliano che le permetteva di ve- no più guardare lontano. Il poeta era stato dere il Bello e il Buono. E di rappresentar- preciso nelle sue istruzioni: “Or dunque in- lo: “pittura dell’avvenire con i colori del pre- tenso il sentimento poetico è di chi trova sente”. la poesia in ciò che lo circonda, e in ciò che Quel “filtro” è ancora vitale. È ancora altri soglia spregiare.” capace di incantesimi. Che essendo anti- Con Pascoli scoprivano, ed era una di chi sono sempre nuovi: quelle scoperte che decidevano il loro de- stino, la poeticità della valle del Bello e del Nascondi le cose lontane, Buono. L’incontro con il poeta li aveva co- nascondimi quello che è morto! me dotati di un “filtro”, che depurava le Ch’io veda soltanto la siepe brutture che li amareggiavano e svelava il se- dell’orto, greto per godere i tesori custoditi dal pae- la mura ch’ha piene le crepe saggio che frequentavano ogni giorno. Dif- di valeriane, ficilmente riusciremmo a spiegare le ragio- ni della formazione in Val di Serchio di una Nascondi le cose lontane: “generazione artistica” agli inizi del Nove- le cose son ebbre di pianto! cento se non le riconducessimo proprio agli Ch’io veda i due peschi, i due meli, esiti del disvelamento operato da Pascoli. soltanto, La nostra “generazione dell’80”: Alber- che dànno i soavi lor mieli to Magri, Giovan Battista Santini, Bruno pel nero mio pane.

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Marcello Bertini 28 Nature, paradise of the soul

by GIOVANNI FACCENDA he shadows gradually obscure the last minated signs of shops open at the first light Trivets of light that wash through the of dawn: the tart and embracing fragrance of Serchio valley as evening approaches amidst orange peel in the small railway station, the the rust and purple wisps in a mother-of- train puffing away in the distance, people pearl sky dotted with the flight of the swal- leaving for far off places without knowing if lows. The poet’s memory reawakens in the they’ll ever return one day. images of a nature that seems to have won its Marking emotions that spring from the own battle with time: solemnly the forest re- heart like a summer storm, the Olympic vi- echoes with ancient melodies of roving birds, sions of a world that offers intimate peace, in filling the air redolent with the perfume of which you feel rather than hear the protec- musk and ploughed soil. tive presence of the hills above towns, ham- In the same places where Giovanni Pas- lets and sparse houses: the arcane lesson that coli encountered vivid suggestions and secret teaches the river in front of huge rocks when enchantments, Marcello Bertini’s painting it seems to stop and then a moment later is has found inviting implications. Knowledge ready to flow over those obstacles as another of the poetic works, inspired by these land- bridge is there waiting for the waters that scapes, has done the rest, upstream from an serve for washing clothes, for brightening up expressive itinerary constantly crossed by sen- the summer bathing of adolescents, and for timental and startling contributions. Besides the fish that sooner or later will be caught. representing the paradisiacal dimension so Ideally guided by the lyrical indications dear to the illustrious poet, Bertini has also of Pascoli, Bertini has followed stony path- managed to share the taste of an époque that ways concealed among the chestnut forests, emerges, with nostalgia in our everyday life, unknown mule tracks that head down into amidst evanescent memories like the illu- the valley, impervious slopes where all is si-

Marcello Bertini e Giovanni Faccenda, Regione Toscana - Sede, Firenze 2004 29

La natura, paradiso dell’anima

ombra spegne ad uno ad uno gli ultimi bucato, a rallegrare i bagni estivi degli ado- GIOVANNI FACCENDA L’rivoli di luce che sciamano lungo la Val- lescenti, ai pesci che prima o poi verranno le del Serchio, mentre la sera avanza, fra ba- pescati. ve di ruggine e porpora, in un cielo madre- Idealmente guidato dalle liriche indica- perlaceo punteggiato dal volo delle rondini. zioni di Pascoli, Bertini ha percorso sentie- La memoria del poeta si ridesta nelle im- ri acciottolati nascosti fra i boschi di casta- magini di una natura che sembra aver vin- gno, sconosciute mulattiere che scendono a to la propria sfida con il tempo: solenni, le valle, impervi pendii dove tutto è silenzio, e selve, riecheggiano antiche melodie di uc- le stagioni si susseguono con i colori della celli erranti, spargendo nell’aria profumata sua tavolozza, tra verdi smeraldi, terre di Sie- odore di muschio e terra rimossa. na e turchini digradanti a un indaco etereo. Nei luoghi in cui Giovanni Pascoli eb- Barga e Castelvecchio, approdi ricorrenti del be a incontrare vivide suggestioni e segreti viaggio, anche immaginario, che egli ha con- incanti, la pittura di Marcello Bertini ha tro- dotto sulle tracce del poeta, gli hanno di- vato invitanti implicazioni. La conoscenza schiuso viste incantevoli, scorci frequenta- Barga, 2006 dell’opera poetica, ispirata da questi pae- ti, un concerto di piazze e di vie dove resiste olio su tavola, cm 40x40 saggi, ha fatto il resto, a monte di un itine- rario espressivo continuamente attraversa- to da contributi sentimentali e improvvisi trasalimenti. Oltre a rappresentare la di- mensione edenica cara all’illustre ospite, Bertini è riuscito a partecipare il sapore di un’epoca che riaffiora, malinconica, nella nostra attualità, fra ricordi evanescenti co- me le insegne illuminate di certe botteghe già aperte alle prime luci dell’alba: l’aroma asprigno e avvolgente delle bucce d’aran- cia nella sala d’attesa della piccola stazione ferroviaria, il treno che sbuffa in lontanan- za, gente che parte per mète lontane senza sapere se un giorno, qui, tornerà. A scandire emozioni nate nel cuore co- me un temporale d’agosto, la visione olim- pica di un mondo che offre intima pacifi- cazione, nel quale sentire, più che vedere, la presenza protettiva dei monti a ridosso di paesi, borghi e sparute case; la lezione arcana che insegna il fiume di fronte ai gran- di massi, quando sembra arrestarsi e inve- ce, un attimo dopo, è già sul punto di su- perare quelli ostacoli, perché un altro pon- te è lì ad attendere acque che servono al 30 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Fiori Rossi, 2006 has finally managed to represent an intel- olio su tavola, cm 24x18 lectual geography rather than physical places, from the intimate substance of which, pre- texts of painting and thought incessantly ger- minate. In this sense, the painting that por- trays a corner of the artist’s studio appears emblematic of that of the empty chair, the palette and brushes ready for use that allude to his momentary absence in favour of an- other place: what we do manage to under- stand from the work on the easel however is the roof terrace in which he continues his metaphysical dialogue with Pascoli.

Andavano e tornavano le rondini, intorno alle grondaie della Torre, ai rondinotti nuovi. Era d’agosto. Avanti la rimessa era già pronto il calessino. La cavalla storna calava giù, seccata dalle mosche, lence and the seasons follow one after the l’un dopo l’altro tutti quattro i tonfi other with the colours of his palette, among dell’unghie su le selci della corte.2 emerald greens, burnt Siena and shades of turquoise turning into ethereal indigo. Bar- Everything becomes image. And the ga and Castelvecchio, recurrent pauses dur- colours, like the verses, testify to the differ- ing the journey, also imaginary, that he has ent moods traversed in length and breadth carried out in the footsteps of the poet, open- by silvery vibrations, which light up faded ing up enchanting views, frequented apparitions in the mind similar to faraway glimpses, a concert of piazzas and streets houses hidden by the «impalpable, wan3» where something hidden resists in the air that fog. sends intense shivers down your back. Who knows how many times Bertini It is with such trepidation that Bertini must have reread Pascoli in order to have has passed into the noble dwelling place shared so intimately, without any illustrative where Pascoli spent hours of fecund inspi- rhetoric, the urgency that magnified the sim- ration amongst his books, objects, things, in ple events, forming part of the natural di- a different everyday life, perceived as more mension, in which it is still possible to recog- real. nise the wonder that is in life, like an unex- How many moments of reflection or pected ray of sunlight on a stormy day … abandonment in the sought after solitude of- The inquisitiveness remains, light as the fered by the roof terrace … The eyes for seek- veil of dust that now whitens the covers of the ing truth suspended in the leaves and trees books, straw chairs, interiors caressed by the like the song of the nightingales, the myste- admiration and awe of those sensitive souls rious rites of evening when the presages of before an immortal poet who continues to the day that will come are thickened and make hearts beat in unison. darkened. Il giorno è coperto di brume. Il tempo si cambia: stasera Quel flebile suono è del vento, vuol l’acqua venire a ruscelli. quel labile tuono è del fiume. L’annunzia la capinera È il fiume ed è il vento, so bene, tra li àlbatri e li avornielli: che vengono vengono, intendo, tac tac. 1 così come all’anima viene, 1 Canti di Castelvecchio, «La cap- piangendo piangendo, inera». It is amazing how Bertini, working as ciò che se ne va.4 2 Ibidem, «Un ricordo». 3 Ibidem, «Nebbia». quickly in the height of summer in August 4 Ibidem, «Notte d’inverno». as though in the gelid rigour of December, Fiesole, April 2007. DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 31 qualcosa di recondito nell’aria che rabbrivi- za che magnificò accadimenti semplici, 1 Canti di Castelvecchio, «La capi- disce lungo la schiena con intatta intensità. propri della dimensione naturale, nei qua- nera». 2 Ibidem, «Un ricordo». È con questa trepidazione che Bertini ha li tuttavia riconoscere il meraviglioso che 3 Ibidem, «Nebbia». varcato le soglie della nobile dimora nella è nella vita come un raggio di sole, inatte- 4 Ibidem, «Notte d’inverno». quale Pascoli visse ore di feconda ispirazio- so, in un giorno di burrasca… ne, fra i libri, gli oggetti, le cose, di un quo- Resta la curiosità, leggera, come quel tidiano diverso, avvertito come più vero. velo di polvere che oggi imbianca coperti- Quanti i momenti di riflessione o di ab- ne di libri, sedie impagliate, interni acca- bandono nella ricercata solitudine offerta rezzati dall’ammirazione e dallo stupore de- dell’altana… Gli occhi a cercare verità so- gli animi più sensibili di fronte alla figura spese oltre le foglie e gli alberi come il can- di un poeta immortale che continua a far to degli usignoli, il rito misterioso della se- battere molti cuori all’unisono. ra, quando si addensano, oscuri, i presagi del giorno che verrà. Il giorno è coperto di brume. Quel flebile suono è del vento, Il tempo si cambia: stasera quel labile tuono è del fiume. vuol l’acqua venire a ruscelli. È il fiume ed è il vento, so bene, L’annunzia la capinera che vengono vengono, intendo, tra li àlbatri e li avornielli: così come all’anima viene, tac tac. 1 piangendo piangendo, ciò che se ne va.4 Stupisci di come Bertini, lavorando ala- Città di Barga, 2007 cremente nella canicola di agosto come fra Fiesole, aprile 2007. olio su tavola, cm 24x18 gli algidi rigori dicembrini, sia infine arri- vato a rappresentare una geografia intellet- tuale piuttosto che dei luoghi fisici, dalla cui sostanza intima incessantemente ger- minano pretesti di pittura e di pensiero. In questo senso, emblematico appare il dipinto che raffigura un angolo dello studio del- l’artista, con quella sedia vuota, la tavoloz- za e i pennelli riposti che alludono alla sua momentanea assenza a favore di un altro luogo: quello che indoviniamo dall’opera sul cavalletto, l’altana in cui egli prosegue il suo metafisico dialogo con Pascoli.

Andavano e tornavano le rondini, intorno alle grondaie della Torre, ai rondinotti nuovi. Era d’agosto. Avanti la rimessa era già pronto il calessino. La cavalla storna calava giù, seccata dalle mosche, l’un dopo l’altro tutti quattro i tonfi dell’unghie su le selci della corte2.

Tutto si fa immagine. E i colori, come i versi, testimoniano di stati d’animo per- corsi in lungo e largo da vibrazioni argen- tine, che accendono apparizioni sbiadite nella mente come le case lontane nascoste dalla nebbia «impalpabile e scialba3». Chissà quante volte Bertini avrà rilet- to Pascoli, per averne così bene condiviso, senza alcuna retorica illustrativa, l’urgen- 32

Intense evocations, trembling atmospheres

by GIOVANNA MARIA CARLI don’t know of any universal poetry” in working to transfer emotions into future “Iwrote Cristina Campo, “without a memory. precise root: a memory, a faith”. Poetry made Another pictorial representation of the up of landscapes and passages, objects and elements therefore makes the landscape very projections of the memory, in an ongoing special, protagonist, but above all, inspirer play of reflections, undertaken by Marcello of lyrical writings and painted verses. Bertini, with the verse of Giovanni Pascoli Intense evocations – nature and the in- for honouring the poet, Barga and Castelvec- teriors linked to the poet – made up of earth chio. mixed with passion (political, family-based); By easing himself into the spirit of this il- of heavens (enflamed, woven with clouds); of lustrious poet, Bertini retraces the human el- ever-day items (cups, bowls, coffee pots) and ement, the sentimental attachment to a place books, precious books. Bertini paints their – in the almost twenty-year long stay – sum- ribs, bringing their memory to life. The po- marised beautifully in: “Barga, the patria of et’s extraordinary studio in his house at all my works”, representing – through intense Castelvecchio di Barga: three tables. On each chromatic lyricism (“purple and gold cirrus one something to be studied, to be written clouds1”) triggered by an observation (mai about: Latin poetry, Italian poetry and liter- pedissequa!) of the natural phenomenon with ary critiques; in the background a book case ‘fauve’ appeal – the extraordinary element of filled with well selected tomes and then there’s an atmosphere filled with changing colours. that “primitive” typewriter, an old petrol lamp, The shapes and colours – caused by the Apen- even his favourite cigars. nine hills, from the Apuan alps (“…while the The link with poetry is strong, also the Apuan peaks / are ringed by the sun with a one with history. A shared feeling in a slice vermilion vapour …”2, and further down, in of history: the painter translates atmospheres. a ‘vol d’oiseau’ diving into the sea – are rep- This involves months of study, from dawn resented by an inner glance urging to give to sunset, in the sun-drenched fields, in the 1 Canti di Castelvecchio, «La mia sera», v. 20. sustenance to the soul, just like a sensitive sacristy of the cathedral of Barga, in front of 2 Ivi, «La fonte di Castelvecchio», intellectual who has been endowed with the the famous café. The light that changes, the verses 1-2. arduous task of visual narration takes delight colours that vibrate, the elements that exist, and still more studying, notes, sketches, and once again reading. Bertini, with his own special intensity fosters the memory of Pascoli, day after day, month after month, until penetrating the subtle spirit that remains in a patch of sky that shouts and then calms down, but also in the smaller things. Marcello Bertini con The immortal and everlasting poetry of Antonio Paolucci, Pascoli, a guide and a pretext for retracing Giovanna Maria Carli the places of investigation, of studying, warm e Fiorella Alunni Campi Bisenzio, Firenze and restless affections, that has led the painter 2005 to the “parvum”. Small objects, elevated to 33

Intense evocazioni, trepidanti atmosfere

on conosco poesia universale – vecchio di Barga: tre tavoli. Su ciascuno una GIOVANNA MARIA CARLI “Nscriveva Cristina Campo – sen- materia da studiare, da scrivere: la poesia za precisa radice: una memoria, una fe- latina, la poesia italiana e la critica lettera- deltà”. Una poesia fatta di paesaggi e pas- ria; da sfondo una libreria carica di scelte saggi, oggetti e aggetti di memoria, in un ragionate e ancora: la “primitiva” macchina continuo gioco di riflessi, intrapreso da da scrivere, una vecchia lampada a petro- Marcello Bertini, col verso pascoliano per lio, persino i sigari preferiti. onorare il poeta, e Barga e Castelvecchio. Forte è il legame con la poesia, forte la Calandosi nello spirito dell’illustre poe- storia. Un comune sentire, in un balzo di ta, Bertini ne ripercorre la vicenda umana, storia: il pittore traduce atmosfere. l’attaccamento sentimentale a un luogo Sono mesi di studi, dall’alba al tra- – nel soggiorno durato quasi vent’anni – monto, nei campi immersi nel sole, sul sa- sintetizzato felicemente in: “Barga, la pa- grato del duomo di Barga, di fronte al fa- tria di tutta la opera mia”, rappresentan- moso caffè. La luce che cambia, il colore 1 Canti di Castelvecchio, «La mia do – attraverso intense liricità cromatiche che vibra, gli elementi che stanno, e anco- sera», v. 20. (“cirri di porpora e oro1”) scaturite da un’os- ra studi, appunti, schizzi e poi, di nuovo 2 Ivi, «La fonte di Castelvecchio», servazione (mai pedissequa!) del dato na- letture. vv. 1-2. turale con attrazioni ‘fauve’ – la straordi- narietà di un’atmosfera cangiante. Le for- me e i colori – determinati dalla catena de- gli Appennini, dalle Alpi Apuane (“…men- tre i culmini Apuani / il sole cinge d’un va- por vermiglio…”2, e più giù, in un ‘vol d’oi- seau’ in picchiata, dal mare – sono rappre- sentati da uno sguardo interiore che brama alimentare la propria anima come si ado- pera e diletta un intelletto sensibile che ha avuto in dono l’arduo compito della narra- zione visiva, per trasferire emozioni, a fu- tura memoria. Un’alta rappresentazione pittorica de- gli elementi, dunque, rende peculiare il paesaggio, protagonista ma soprattutto ispi- ratore per liriche scritte e versi dipinti. Intense evocazioni – la natura e gli in- terni legati al poeta – fatte di terra, mesco- lata a passione (politica, familiare); di cieli (infuocati, tessuti con nubi); di oggetti di uso comune (tazze, tazzine, bricchi da caffè) e libri, preziosi libri. Bertini ne dipinge le co- stole, ne fa vivo il ricordo. Straordinario stu- Fiori in cucina, 2007 dio quello del poeta nella casa a Castel- olio su tavola, cm 30x20 34 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

3 Ivi, «Il compagno dei tagliale- ideal subject, already present in his artistic favourite places, a selection for a possible, gna», VIII, verses. 17-25. production: glimpses of countryside and ar- while unforced ‘liason’ with Pascoli. 4 Ivi, «L’ora di Barga», verses. 9-12. 5 Cristina Campo, Gli imperdona- chitectural elements close by, the flame of a With close attention to the light varia- bili, Milan 1987, p. 150 and su- sunset or a transparent, almost unperceiv- tions, that endless play of light, he has chal- sbequent. able dawn pinpricked with red and gold. lenged nature, accompanied by one single sentiment, the beautiful, the good, the small, Ecco l’alba (tra selve aride i fossi that at times win over the ‘big’. vanno col fumo di vaporïere), piena d’un tintinnìo di pettirossi, Ma un poco ancora lascia che guardi cui risponde un tac tac di capinere… l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo, cose ch’han molti secoli o un anno Su la nebbia che fuma dal sonoro o un’ora, e quelle nubi che vanno4. Serchio, leva la Pania alto la fronte nel sereno: un aguzzo blocco, d’oro, Bertini has lived – staying the Serchio Valley – with the figure “…domestic and fan- su cui piovano petali di rose tastic, familiar and unsettling, often an im- appassite…3 age from early childhood”, with that figure that exists before the idea that must be cast Silent elements, undisturbed by the pres- inside, that “waits patiently to be fulfilled by ence of any of the presences portrayed by the revelation5”. By portraying sites for Bertini; there for being contemplated with- thought, the artist has re-evoked silent, soli- out any pre-set or final time limits or dead- tary dialogues that the poet had with nature lines. and with art, while still remaining true to And this artist has also contemplated Bar- himself in this evocation of intense and trem- ga and Castelvecchio searching for his bling atmospheres.

Caffé Capretz 2006, matita su carta, cm 15x22 DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 35

Bertini, con l’intensità che gli è propria, coltiva la memoria di Pascoli, giorno dopo giorno, mese dopo mese, fino a penetrar- ne lo spirito sottile che rimane in un pez- zo di cielo che grida e s’acquieta, ma anche nelle piccole cose. L’immortale e imperitura poesia pa- scoliana, guida e pretesto per ripercorrere i luoghi di indagine, di studio, di caldi e di inquieti affetti, ha condotto il pittore al “parvum”. Il piccolo, elevato a soggetto ideale, già presente nella sua produzione artistica: scorci di paesaggio ed elementi architettonici nell’immediatezza, rossa, di un tramonto o nella diafana, quasi imper- cettibile, alba punteggiata di rosso, di oro.

Ecco l’alba (tra selve aride i fossi vanno col fumo di vaporïere), piena d’un tintinnìo di pettirossi, cui risponde un tac tac di capinere…

Su la nebbia che fuma dal sonoro Serchio, leva la Pania alto la fronte nel sereno: un aguzzo blocco, d’oro,

su cui piovano petali di rose appassite…3

Elementi silenti, non turbati da pre- senza alcuna quelli raffigurati da Bertini; stanti per essere contemplati senza un li- mite temporale prestabilito, deciso. E l’artista ha contemplato Barga e Ca- stelvecchio ricercandone gli spazi cari, la selezione per una ‘liason’ possibile ma non Bertini ha vissuto – soggiornando nella In finestra forzata con Pascoli. Valle del Serchio – con la figura “…dome- 2006, matita su carta, cm 22x15 Con sguardo attento alle variazioni del- stica e favolosa, familiare e inquietante, la luce, a quel gioco cromatico senza fine, ha spesso un’immagine della prima infanzia”, sfidato la natura, accompagnato da un uni- con quella figura che preesiste all’idea che co e solo sentimento: del bello, del buono, deve essere colata all’interno, che “aspetta del piccolo che vince, talvolta, sul grande. con pazienza che la rivelazione la colmi5”. L’artista tramandando luoghi di pensiero, 3 Ma un poco ancora lascia che guardi ha rievocato muti, solitari dialoghi che il Ivi, «Il compagno dei tagliale- gna», VIII, vv. 17-25. l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo, poeta intratteneva con la natura, con l’arte, 4 Ivi, «L’ora di Barga», vv. 9-12. cose ch’han molti secoli o un anno rimanendo fedele a se stesso in questa evo- 5 Cristina Campo, Gli imperdona- o un’ora, e quelle nubi che vanno4. cazione di intense e trepidanti atmosfere. bili, Milano 1987, p. 150 e sgg. 36

Poetic signs and painted words

by NICOLA NUTI o read the article that poet Giovanni desire to learn anything more than news of no TPascoli wrote in 1908 for an Argen- use for his own existence, the creative act con- tinean newspaper, La Prensa, in which he sists precisely of thumbing through newspa- imagines an «Abbreviated America» all of his pers, giving an ethical meaning to the thirst own, enclosed between the Serchio Valley and for the knowledge, to sate one’s own curiosi- the Apuans, means to believe in imagination ty. Bertini, has not therefore interpreted Pas- without limits. The same fantastic vis that al- coli’s glance that embraced reality with the lowed Emilio Salgari to describe a Malaysia dramatic sense of not being able to hold it to he had never seen. Apart from an existence himself, instead he has rediscovered sonorous marked by dramatic events, these two authors calm on the canvas, with that sensation of also shared a common pleasure in describing tranquillity and measure that the poet so ad- places that were more in the mind than in mired: the emotive values of the landscape, the eye. The «dense clouds» that «were build- of that particular landscape. In other words, ing up on the horizon, a presage of one of he has found in the painted form amidst the those storms that only happen in the tropics» texture of colour, those inner vibrations inside were probably the nimbus clouds that Sal- things and inside the light itself, that fill us gari could see from his window in Verona or with wonder, reaching the very depths of our Turin, perhaps made more threatening and being, today just like yesterday. Thus it is that exotic thanks to some old prints on the wall. each painting becomes part of a sort of senti- Just like Ascoli pretended that the Andes were mental journey, like a pad where he jots down on those «final outcrops of the Apennines, documentary notes in order to allow himself where Barga sits on the last hill». more celebrative tones, at least for everything In the same way, Marcello Bertini’s paint- that concerns a full inner compliance with ing, which today goes hand in hand with the what he sees. The landscape painting has al- atmosphere created by Pascoli, ends up pen- ways been the portrait of the soul, filtered etrating a narration of things recorded in the though what the romantics called zeitgeist, memory, like forgotten sensations. On the oth- the spirit of time; that’s why we can say that er hand, painting also means to give body to Bertini’s painting, despite moving within per- an image to what our society, affected by a sonal coordinated memorials, in the end sort of iconographic hydropsy, usually tends adapts to a contemporary vision. One can see to exclude, and namely, silence. Because it is the common poetical roots between word and only in silence that one can distinguish sounds painted image, the startling effect, awe in the and noises, and Bertini creates a space with face of a silence in which the things of daily lights in which every colour acquires sonori- dignity are immersed, that become all at one ty, until making us aware of the “hurried flap- with the universe; and also certain analogies ping of a chaffinch» added to the «happy voic- that Bertini manages to find in the concrete- es of children returning from school» and «the ness of the visual instruments, for which he chirping of a cricket», as the poet wrote about resolves every literary suggestion in an image in that article for the newspaper in Buenos consisting of lines, colours and moulded Aires. shapes. This aspect must be kept in mind in While modern man diffidently flicks order to avoid committing the critical error through the pages of a magazine without the of judging literary works that instead have 37

Segno poetico e parola dipinta

eggere il testo che Giovanni Pascoli nembi che Salgari osservava dalla sua fine- NICOLA NUTI Lscrisse nel 1908 per un giornale ar- stra a Verona o a Torino, magari resi più mi- gentino, La Prensa, in cui il poeta immagi- nacciosi ed esotici attraverso qualche stam- na un’ «America abbreviata» tutta sua, rac- pa dell’epoca. Così come Pascoli fingeva le chiusa tra la Valle del Serchio e le Apuane, Ande sulle «ultime propaggini dell’Appen- significa dare credito illimitato all’immagi- nino, sul cui ultimo colle è Barga». nazione. La stessa vis fantastica che per- Allo stesso modo, la pittura di Marcel- metteva a Emilio Salgari di descrivere la lo Bertini, che oggi si accosta alle atmosfe- Malesia che non aveva mai visto. Nei due re pascoliane, finisce per addentrarsi in una autori, al di là di un’esistenza segnata da narrazione di cose riposte nella memoria, di eventi drammatici, vi è in questo caso un sensazioni dimenticate. Del resto, dipinge- comune piacere profondo nel descrivere re è anche dare corpo d’immagine a quan- luoghi che sono prima nella mente che ne- to di solito la nostra società, affetta da una gli occhi. Le «dense nubi» che «si andava- sorta di idropisia iconografica, tende a esclu- no accavallando all’orizzonte, lasciando pre- dere: il silenzio. Poiché solo nel silenzio si sagire una tempesta che solo le zone tropi- possono distinguere suoni e rumori, Berti- cali sanno dare» erano probabilmente i ni crea con le luci uno spazio in cui ogni co-

Barga 2006, matita su carta, cm 15x22 38 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Sommocolonia, Barga 2006, matita su carta, cm 15x22

their own autonomy of pictorial language. way of considering the figurative whole with- When looking at the painting of a landscape out leaving too much room for other events. it’s not compulsory to assume a critical or ex- And what brings us closer to the sense of the tremely analytical stance: the picture may painting is precisely the absence of human simply invite us to remember that it is possi- presences, absences and presences. Dense ble to go for pleasurable strolls and take in painting; we could say painting without an the scenery without being forced to walk escape route, that dissolves the tension amidst somewhere in particular. This is one of the the spaces with moving brushstrokes, where various ways of “reading” a painting that may the houses, trees and even the sky are almost be acceptable to those who, while still lovers translated into moulded volumes: Bertini po- of the landscape, carry it inside them with sitions the chromatic matter, organising the emotion or contemplative joy. composition of the canvas, following the The artist has planted his easel on ground thread of the story told by the eyes, without where melancholy and meditation, emotion- any literary contrivances or theoretical justi- al participation and existential isolation all fications. Painting for painting’s sake, by meld together; a climate in which to portray chance on a “cohesion route” with Pascoli’s the objects and even inner visions become a “words”, also in their own way so pictorial. DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 39 lore acquista una sonorità, fino a farci av- quotidiana dignità che diventano tutto l’u- vertire «le battute affrettate del fringuello» niverso; e anche certe analogie, che Berti- cui si aggiungono le «voci allegre dei ragaz- ni sa trovare nella concretezza dei mezzi vi- zi che tornano da scuola» e «lo scampanel- sivi, per cui risolve ogni suggestione lette- lio delle cicale», come scriveva il poeta in raria in immagine formata di linee, colori, quell’articolo per il giornale di Buenos Aires. forme plastiche. È importante tener pre- Mentre l’uomo d’oggi getta con diffi- sente questo aspetto, per non incappare denza uno sguardo sui fogli di una rivista nell’errore critico di valutare letteraria- senza volerne ricavare nulla più che una mente opere che hanno invece una loro au- notizia inutile alla propria esistenza, per il tonomia di linguaggio pittorico. Davanti al- pittore la notizia, l’atto creativo, è proprio la raffigurazione di un paesaggio non si de- sfogliare quel giornale, dare un senso eti- ve per forza assumere un atteggiamento co al desiderio di conoscenza, alla propria critico o estremamente analitico; il quadro curiosità. Bertini, quindi, non ha interpre- può magari invitarci solo a ricordarsi che si tato lo sguardo del Pascoli, che abbraccia- può camminare per il piacere di guardarsi va la realtà col senso drammatico di non intorno, senza essere obbligati a cammi- poterla trattenere a sé, ma ha ritrovato sul- nare per andare in qualche posto. Uno dei la tela la calma sonora, le sensazioni di diversi modi di “leggere” un dipinto, che quiete e di misura che il poeta aveva così può essere accetto a chi, ancora amante apprezzato: i valori emotivi del paesaggio, del paesaggio, se lo porta dentro con qual- di quel paesaggio. Ha cioè ricavato in for- che commozione o gioia contemplativa. ma dipinta, tra la pasta di colore, quelle vi- L’artista ha piantato il cavalletto su un brazioni interne alle cose e alla luce stessa terreno dove malinconia e meditazione, par- che fanno trasalire di meraviglia, che col- tecipazione emotiva e isolamento esisten- piscono in fondo all’Io, oggi come ieri. Ogni ziale collimano; un clima in cui ritrarre le quadro diventa così parte di una specie di cose e perfino gli scorci d’interni diventa percorso sentimentale, come un taccuino un modo di considerare l’insieme figurati- di appunti dove si abbandonano un po’ le vo senza lasciare troppo spazio a eventi ul- notazioni documentarie per concedersi to- teriori. E a renderci vicino il senso del di- ni più celebrativi, almeno quel tanto che pinto è proprio l’assenza delle presenze comporta una piena adesione interiore a umane, assenze-presenze. Pittura densa; ciò che si vede. Da sempre il paesaggio è il pittura senza scampo si direbbe, che scio- ritratto dell’anima, filtrato attraverso quel- glie la tensione tra gli spazi con pennellata lo che i romantici chiamavano zeitgeist, lo mossa, dove la case, gli alberi e perfino il spirito del tempo; anche per questo pos- cielo vengono quasi tradotti in volumi pla- siamo dire che la pittura di Bertini, pur pro- stici: Bertini accosta la materia cromatica, cedendo all’interno di personali coordina- organizza compositivamente la pagina, se- te memoriali, alla fine si oggettiva in visio- guendo il filo del racconto degli occhi, sen- ne contemporanea. Si scorge la comune za arzigogoli letterari o giustificazioni teo- radice poetica tra parola e immagine di- riche. Pittura per la pittura, incidental- pinta, il trasalimento, lo stupore di fronte mente in “rotta di coesione” con la “paro- al silenzio in cui sono immerse le cose di la” pascoliana a sua volta così pittorica. Schede critiche dei dipinti a cura di Ugo Fortini Dipinti

1. Casa Pascoli, 2006. Olio su tavola, cm 20x20 (studio)

2. Sera a Barga, 2005. Olio su tela, cm 50×70

Azzurre isole di cielo ormai quasi notturno occhieggiano sul- l’antico borgo che il poeta canta: “Non c’era nella notte al- tro splendore / che di lontane costellazioni, / e non c’era al- tro suono di campana, / se non della campana delle nove, / che da Barga ripete al campagnolo: / - Dormi, che ti fa bo- no! bono! bono!” (Il ciocco, in CC., can. 1, vv. 33-38). La luna spia tra i palazzi barghigiani colti dal pittore, nel- l’opera in pagina, con solido impianto prospettico e perfet- ta proiezione dinamica saliente che accompagna, tra il rin- corrersi dei piani, l’osservatore ai cipressi, al campanile e nello sfondo tormentato del cielo basso, copiosamente tur- chino, che versa sul mirabile paesaggio i suoi notturni mi- steri. Questo dipinto si rapporta con la tavola “L’ora di Bar- ga” (cat. 6) ed ha assonanze con Colle di Barga (cat. 152).

2. Sera a Barga, 2005. Oil on canvas, 50×70 cm

Blue islands of an almost nocturnal sky peep down onto the ancient hamlet that the poet sings about: “Non c’era nella notte altro splendore / che di lontane costellazioni, / e non c’era al- tro suono di campana, / se non della campana delle nove, / che da Barga ripete al campagnolo: / - Dormi, che ti fa bono! bono! bono!” (Il ciocco, in CC., canto 1, verses 33-38). The moon spies between the buildings of Barga, captured by the painter in the work on this page, with a solid perspective and a perfect, salient, dynamic projection that accompanies the onlooker through the different planes to the cypress trees, the bell tower and the tormented base of the low sky, copiously turquoise, that pours its nocturnal mysteries over the pleasant landscape. This painting refers to the panel “L’ora di Barga” (cat. 6) and bears similarity with Colle di Barga (cat. 152). 44 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

4. In finestra, 2006. 4. In finestra, 2006. Olio su tela, cm 70×50 Oil on canvas, 70×50 cm

Il solido impianto architettonico e l’adeguato registro The solid architectural structure and adequate perspec- prospettico scandiscono i piani dell’immagine. L’inten- tive mark the planes of the image. The intense emotion- sa carica emotiva e la forte drammaticità dei colori flui- al load and strong dramaticity of the fluid antagonist flow- di e antagonisti che permeano l’opera fanno pensare a ers that permeate this work are reminiscent of something qualcosa di misterioso a cui il pittore ha inteso dar cor- mysterious that the artist intended portraying, perhaps af- po, forse seguendo i versi del poeta: “È uno splendore ter reading the verses of the poet: “È uno splendore di pan- di pannocchie gialle / per tutto, alle finestre, nelle alta- nocchie gialle / per tutto, alle finestre, nelle altane. / La ne. / La sera è dolce: solo nella valle / suonano a morte sera è dolce: solo nella valle / suonano a morte quelle tre quelle tre campane.” (Il soldato di San Piero in Campo, campane.” (Il soldato di San Piero in Campo, in P.P., in PP., vv. 73-76). Il dipinto trova similitudine con la ta- verses 73-76). The painting is similar to the panel Duo- vola Duomo (cat. 16). mo (cat. 16).

3. In finestra, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 (studio)

46 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

5. Tramonto sul colle di Caprona, 2006. 5. Tramonto sul colle di Caprona, 2006. Olio su tavola, cm 20×30 (studio) Oil on panel, 20×30 cm (study)

Scesero allora i passeri. Il tramonto Scesero allora i passeri. Il tramonto era dorato. Erano cento e cento… era dorato. Erano cento e cento… (Il torcicollo, in NP., vv. 36-37). (Il torcicollo, in NP., verses 36-37). DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 47

6. “L’ora di Barga”, 2005 6. “L’ora di Barga”, 2005 Olio su tavola, cm 20×30 (studio) Oil on panel, 20×30 cm (study)

Al mio cantuccio, donde non sento Al mio cantuccio, donde non sento se non le reste brusir del grano, se non le reste brusir del grano, il suon dell’ore viene col vento il suon dell’ore viene col vento dal non veduto borgo montano: dal non veduto borgo montano: suono che uguale, che blando cade, suono che uguale, che blando cade, come una voce che persuade. come una voce che persuade. (L’ora di Barga, in CC., vv. 1-6). (L’ora di Barga, in CC., verses 1-6). 48 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

8. All’imbrunire, 2005. 8. All’imbrunire, 2005. Olio su tela, cm 60×50 Oil on canvas, 60×50 cm

Imbruna la sera e s’oblia l’occaso agli ultimi fremiti di Dusk falls and darkens the last flutters of light. The scene luce. La scena è colta con punto di vista frontale, un po’ is painted front-on, slightly from below, which gives a height- ribassato che dà effetto montante all’altana Pascoli in ening effect to Pascoli’s roof terrace, fifth from the right, seen quinta a destra, vista dall’esterno. Questo dipinto è un from the outside. This painting is an admirable pictorial mirabile brano pittorico ispirato dalla bellezza del Pania piece inspired by the beauty of Mount Pania and no less so e non meno dai versi del poeta. “Io che l’amo, il vecchio by the verses of the poet. “Io che l’amo, il vecchio monte, monte, / gli parlo ogni alba, e molte dolci cose gli dico” / gli parlo ogni alba, e molte dolci cose gli dico” (“The Ham- (“The Hammerless gun”, in CC., vv. 25-26). E ancora: merless gun”, in CC., verses 25-26). And also: La Pania, La Pania, ibidem, vv. 28-31: “O monte, che regni tra il ibidem, verses 28-31: “O monte, che regni tra il fumo/ del fumo / del nembo, e tra il lume degli astri,/ tu nutri nei nembo, e tra il lume degli astri, / tu nutri nei poggi il pro- poggi il profumo / di timi, di mente e mentastri.”. Il di- fumo/ di timi, di mente e mentastri.”. The painting has pinto ha analogie con l’opera Sotto l’altana (cat. 62). analogies with the work Sotto l’altana (cat. 62).

7. All’imbrunire, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 (studio) 49 50 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

11. Tramonto, 2006. 11. Tramonto, 2006. Olio su tela, cm 30×30 Oil on canvas, 30×30 cm

Allor, cadendo un dì d’april, che il cielo Allor, cadendo un dì d’april, che il cielo sembrava nuovo, molle ancor di pioggia; sembrava nuovo, molle ancor di pioggia; avea mandato un ultimo fringuello avea mandato un ultimo fringuello l’ultimo verso, e qualche cirro in cielo l’ultimo verso, e qualche cirro in cielo si fece rosso […]. si fece rosso […]. (I due vicini, in PV., vv. 316-320). (I due vicini, in PV., verses 316-320).

9. Brume, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 10. Sotto il Pania, 2006. Olio su tavola, cm 20x17 51 52 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

14. Pioggia sul Pania, 2005. 14. Pioggia sul Pania, 2005. Olio su tela, cm 60×50 Oil on canvas, 60×50 cm

La tela riprodotta in pagina è opera di forte impatto fi- The image on this page is a work with strong figurative gurativo. La veduta aerea presenta spesso difficoltà d’e- impact. The aerial view is often difficult to portray, but secuzione; non per Bertini che possiede il magistero del- not for Bertini who possesses the mastery of perspective. la prospettiva. Un poetico agglomerato di case ridotto a A poetic agglomerate of houses in profile dispersed in the profili dispersi nel rorido verde montano, sotto un cie- dewy mountain greenery under a sky in which aqueous lo in cui s’appressano acquidi umori, è il soggetto se- humours gather, which represents the secondary subject condario dell’opera; il primo è il Pania, ‘l’eterno’, l’ispi- of the work; the first is Mount Pania, ‘the eternal’, the po- ratore del pittore, il ‘sublime’ del poeta, ‘l’eminenza’, et’s inspiration, the ‘sublime’ for the poet, ‘the eminence’, ‘l’onnipotenza’ della Valle del Serchio, che dispensa in- ‘the omnipotence’of the Serchio Valley, that dispenses en- canti anche nei giorni bui. “Canta l’inconsapevole fo- chantment even on dark days. “Canta l’inconsapevole resta. / Or che notturna infuria la tempesta, / felice ascol- foresta. / Or che notturna infuria la tempesta, / felice as- to l’equinoziale / pioggia strosciare, assidua, lenta, egua- colto l’equinoziale/ pioggia strosciare, assidua, lenta, le: / ché a fuggevoli baci il tuon ridesta.” (L’amorosa gior- eguale: / ché a fuggevoli baci il tuon ridesta.” (L’amorosa nata, in PV., vv. 27-31). giornata, in PV., verses 27-31).

12. Pioggia sul Pania, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 (studio) 13. Primavera, 2006. Olio su tavola, cm 30x30 53 54

15. Antico borgo, 2006. Olio su tavola, cm 20x20

16. Duomo, 2006. Olio su tavola, cm 20x20 55

17. Barga, 2005. Olio su tavola, cm 20x20 (studio)

18. Scorcio, 2005. Olio su tavola, cm 20x20 (studio) 19. Tramonto sul colle di Caprona, 2006. Olio su tela, cm 50×70

La compattezza dell’ordito pittorico e la pregnanza dei colo- ri espressi nel dipinto che ci motiva – vedi anche relative con- cordanze con Casa Pascoli (cat. 110) – rappresentano un esem- plare coagulo di vitalismo interiore e di poetico lirismo can- didamente attinto dal pittore ai versi del poeta: “E quando venne l’ora del ritorno, / Rosa era allegra, e Rigo, no, non era. / Andava cupo sul morir del giorno. / E chiedeva alcunché la capinera / alto cantando con la voce chiara; / oh! non a lui! Ché nella rosea sera / le rispondeva un’altra voce cara.” (La capinera, in NP., vv. 33-39).

19. Tramonto sul colle di Caprona, 2006. Oil on canvas, 50×70 cm

The compactness of the pictorial warp and the pregnancy of the colours expressed in this painting that stirs such emotion – see also the relative compliance with Casa Pascoli (cat. 110) – represent a coagulated example of inner vitally and poetic lyri- cism which the painter openly takes from the verses of the po- et: “E quando venne l’ora del ritorno, / Rosa era allegra, e Rigo, no, non era. / Andava cupo sul morir del giorno. / E chiedeva alcunché la capinera / alto cantando con la voce chiara; / oh! non a lui! Ché nella rosea sera / le rispondeva un’altra voce cara.” (La capinera, in NP., verses 33-39). 57 58 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

20. “Nevicata”, 2006. 20. “Nevicata”, 2006. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

Nevica: l’aria brulica di bianco; Nevica: l’aria brulica di bianco; la terra è bianca; neve sopra neve: la terra è bianca; neve sopra neve: gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco: gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco: cade del bianco con tonfo lieve. cade del bianco con tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto E le ventate soffiano di schianto e per le vie mulina la bufera; e per le vie mulina la bufera; passano bimbi: un balbettio di pianto; passano bimbi: un balbettio di pianto; passa una madre: passa una preghiera. passa una madre: passa una preghiera. (Nevicata, in MY., vv. 1-8). (Nevicata, in MY., verses 1-8). 59

21. Sotto la neve, 2006. Olio su tela, cm 40x50 60 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

23. Brulicare di bianco, 2006. 23. Brulicare di bianco, 2006. Olio su tavola, cm 30×20 Oil on panel, 30×20 cm

[…] La terra ecco scompare: […] La terra ecco scompare: la neve, muta a guisa del pensiero, la neve, muta a guisa del pensiero, cade. Tra il bianco e tacito franare. cade. Tra il bianco e tacito franare. (Il cuore del cipresso, in MY., vv. 27-29). (Il cuore del cipresso, in MY., verses 27-29).

22. Il Ciocco imbiancato, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 61

24. Il Ciocco imbiancato, 2006. Olio su tela, cm 60x60 62 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

26. Barga innevata, 2006. 26. Barga innevata, 2006. Olio su tela, cm 70×50 Oil on canvas, 70×50 cm

È mezzanotte. Nevica. Alla pieve È mezzanotte. Nevica. Alla pieve suonano a doppio; suonano l’entrata. suonano a doppio; suonano l’entrata. Va la madonna bianca tra la neve. Va la madonna bianca tra la neve. (Ceppo, in MY., vv. 1-3). (Ceppo, in MY., verses 1-3).

25. Barga innevata, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio)

64

27. Fiori sul davanzale, 2005. Olio su tavola, cm 18x24

28. Fughe di tetti, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 65

29. Tramonto su Barga, 2006. Olio su tavola, cm 18x24

30. Andar per tetti, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 66 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

33. Primavera sui buoni villaggi, 2007. 33. Primavera sui buoni villaggi, 2007. Olio su tela, cm 50×35 Oil on canvas, 50×35 cm

“Sono finalmente nel porto della pace. […] Venni a Bar- “I’ve finally reached the port of peace. […] I came to Bar- ga. Vidi che c’era bello, e sostai. Ora la vostra accoglienza, ga. I saw how beautiful it was and this is where I stopped! o cittadini di Barga, mi dice che in questi luoghi c’è buo- And now your warm welcome, citizens of Barga, tells me no. Dove è la bellezza e la bontà il cuore dell’artista non that there is a lot of good in this place. Wherever there is ha altro a desiderare” (discorso di Pascoli pronunciato beauty and goodness of heart, the poet can desire nothing il 27/09/1896). Il poeta aveva trovato il suo Eden, l’a- more” (a speech by Pascoli on 27/09/1896). The poet had gognato Sole del kalòs kai agathòs, “bello e buono”, che found his Eden, the yearned for Sun of kalòs kai agath- aveva anelato Socrate e dopo di lui Platone. òs, the “good and beautiful”, desired by Socrates and af- In questa ammirevole opera, il pittore coglie perfetta- ter him, Plato. mente lo spirito del luogo, della terra, dell’“ultima thu- In this admirable work the painter perfectly captures the le”, vagheggiata prima e designata poi quale rifugio e spirit of the place, the land of the “last thule”, first longed salvezza del poeta. “Buoni villaggi che vivete intorno / vi for and then designated as the poet’s shelter and salvation. dite tutto ciò che fate il giorno!” (Italy, in PP., can. 2, “Buoni villaggi che vivete intorno / vi dite tutto ciò che vv. 44-46). fate il giorno!” (Italy, in P.P., canto 2, verses 44-46).

31. Primavera sui buoni villaggi, 2007. Olio su tavola, 32. Al limitar del bosco, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 cm 30x20 (studio) 67 68 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

36. Caffè Capretz, 2007. 36. Caffè Capretz, 2007. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

Nel caffè ’l mago lento al ritmo cede Nel caffè ‘l mago lento al ritmo cede de’ tuoi versi: egli ha i baffi agili in arco, de’ tuoi versi: egli ha i baffi agili in arco, cupo geme, ed il pio sigaro aspira. cupo geme, ed il pio sigaro aspira. (A Severino Ferrari, in PV., vv. 9-11). (A Severino Ferrari, in PV., verses 9-11).

34. Caffè Capretz, 2007. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 35. Loggia Capretz, 2007. Olio su tavola, cm 18x24 69 70

37. Terrazza del Capretz, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio)

38. Tavoli, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 71

39. Terrazza del Capretz, 2006. Olio su tela, cm 60x50 40. “Cirri di porpora e oro”, 2006. Olio su tela, cm 50×70

La scena stupendamente colta con punto di vista frontale, un po’ ribassato, raffigura sul crinale del promontorio di fron- te “l’olivo grande, alto, fronzuto” (dall’immagine del poeta Il ritorno, in OI. v. 72) che produce il bell’effetto di sbalzo pro- spettico dinanzi ad un cielo aranciato e livido di trasparen- ze viola. “Il giorno fu pieno di lampi”. “Di tutto quel cupo tu- multo”. “È quella infinita tempesta, / finita in un rivo cano- ro. / Dei fulmini fragili restano/ cirri di porpora e oro.” (La mia sera, in CC., vv. 1, 13, 17-20). Il dipinto in pagina trova similitudine con la tela Tramontar del giorno (cat. 45).

40. “Cirri di porpora e oro”, 2006. Oil on canvas, 50×70 cm

This scene, splendidly captured from the front and slightly from below, portrays the crest of a promontory in front of the “l’olivo grande, alto, fronzuto” (from the image of the poet Il ritorno, in OI. verse 72) that produces the splendid effect of a perspective jump in front of an orange sky streaked with a pur- ple transparency. “Il giorno fu pieno di lampi”. “Di tutto quel cupo tumulto”. “È quella infinita tempesta, / finita in un rivo canoro. / Dei fulmini fragili restano / cirri di porpora e oro.” (La mia sera, in CC., verses 1, 13, 17-20). The print on this page bears similarity with the painting Tramontar del giorno (cat. 45).

74 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

42. Scendendo il Ciocco, 2007. Olio su tela, cm 50×70

Gli mandi il tuo sciame, che scende giù giù per la valle remota, qual tremulo nuvolo, e splende.

Lo segue un tumulto canoro; ché timpani, cembali, crotali chiamano il nuvolo d’oro. (“The Hammerless gun”, in CC., vv. 42-47).

42. Scendendo il Ciocco, 2007. Oil on canvas, 50×70 cm

Gli mandi il tuo sciame, che scende giù giù per la valle remota, qual tremulo nuvolo, e splende.

Lo segue un tumulto canoro; ché timpani, cembali, crotali chiamano il nuvolo d’oro. (“The Hammerless gun”, in CC., verses 42-47).

41. Cielo che muta, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 75 76 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

45. Tramontar del giorno, 2007. 45. Tramontar del giorno, 2007. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

[…] E la civetta, al lento […] E la civetta, al lento filo costretta […] filo costretta […] Si chinò, s’arruffo, molleggiò, cieca Si chinò, s’arruffo, molleggiò, cieca Per la gran luce rosea del tramonto. Per la gran luce rosea del tramonto. (Poemi di Psiche, in PC., vv. 316-321). (Poemi di Psiche, in PC., verses 316-321).

43. Cirri di porpora e oro, 2006. Olio su tavola, cm 20x30 (studio) 44. Olivo grande, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 77 78 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

47. “Il castagno”, 2007. 47. “Il castagno”, 2007. Olio su tela, cm 60×50 Oil on canvas, 60×50 cm

L’opera qui riprodotta ha analogie con la tavola “Cirri This work is reminiscent of “Cirri di porpora e oro” di porpora e oro” (cat. 43) e Tramontar del giorno (cat. (cat. 43) and Tramontar del giorno (cat. 45). Tall trees 45). Alte piante s’alzano sulla diagonale che trasversa da reach up diagonally on the right. The tree that interests destra. L’albero però che interessa il pittore è il casta- the poet however, is the chestnut on the rise in the fore- gno sulla balza in primo piano (appena arretrato) che oc- ground (slightly back) that occupies a central position in cupa la centralità della veduta fino alla quinta sinistra. the view up to the fifth on the left. “Tu, pio castagno, so- “Tu, pio castagno, solo tu, l’assai / doni al villano che non lo tu, l’assai/ doni al villano che non ha che il sole; / tu ha che il sole; / tu solo il chicco, il buon di più tu dai / solo il chicco, il buon di più tu dai/ alla tua prole.” (Il alla tua prole.” (Il Castagno, in MY., vv. 45-49). E anco- Castagno, in MY., verses 45-49). And also by G. Pascoli, ra, da G. Pascoli, Meditazioni d’un Solitario italiano. Un Meditazioni d’un Solitario italiano. Un paese donde si paese donde si emigra, “La Prensa”, Buenos Aires 1908, emigra, “La Prensa”, Buenos Aires 1908, pages 8-10: “Il pp. 8-10: “Il castagno è il nostro albero del pane. Ci an- castagno è il nostro albero del pane. Ci andrebbe messo, drebbe messo, in ogni castagno, una croce, come si fa in ogni castagno, una croce, come si fa agli alberi divenuti agli alberi divenuti sacri”. sacri”.

46. Il castagno, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio)

80

48. Altana, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 (studio)

49. L'Arnia, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 50. Altana, 2005. Olio su tela, cm 50x60 81

50. Altana, 2005. Olio su tela, cm 50x60 82 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

53. Affaccio dall’altana, 2006. 53. Affaccio dall’altana, 2006. Olio su tela, cm 70×50 Oil on canvas, 70×50 cm

La pulsione che muove il pittore a quest’opera è data dal- The pulse that moves that painter of this work springs l’interesse per l’atmosfera di luce e lontana caligine che from the interest in the atmosphere of light and distant insistono nella Bella e Bucolica Valle. “Io sono nel mez- haze that pervades the beautiful rural valley. “Io sono nel zo di quest’America in compendio […], mi affaccio e mezzo di quest’America in compendio […], mi affaccio e guardo dall’altana, che bella e piccola America! Una guardo dall’altana, che bella e piccola America! Una con- conca tutta verde che mollemente dichina da levante a ca tutta verde che mollemente dichina da levante a po- ponente, fiancheggiata da alture più grandi a tramon- nente, fiancheggiata da alture più grandi a tramontana tana che a mezzogiorno, sì che il sole la carezza e il fred- che a mezzogiorno, sì che il sole la carezza e il freddo non do non la brucia”. (“La Prensa”, 1908, cit. Crf. pure U. la brucia”. (“La Prensa”, 1908, cit. See also U. Sereni, Sereni, Nella Valle del Bello e del Buono, pp. 8-9, Ed. Nella Valle del Bello e del Buono, pages 8-9, Ed. MPF, MPF, Lucca 2006, pp. 127). Lucca 2006, page 127).

51. Affaccio dall'Altana, 2006. Olio su tavola, 52. Chiesa di S. Niccolò, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 cm 30x20 (studio) 83 84 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

55. Intorno alla città, 2005. 55. Intorno alla città, 2005. Olio su tela, cm 80×60 Oil on canvas, 80×60 cm

C’è nell’atmosfera di questo paesaggio il sapore di una There is the taste of discovery in the atmosphere of this scoperta, anzi, di un patrimonio ritrovato, quello la cui landscape, or more precisely, a heritage revisited, the one visione accendeva ieri l’animo poetico del Pascoli e cul- whose vision lit up the Pascoli’s soul in the past and today la oggi il nostro guardo. La veduta dall’altana di casa Pa- soothes our eyes. The view from the roof terrace in Pas- scoli, che Bertini espone in pagina, è un’opera artisti- coli’s house, which Bertini portrays on this page, is an ar- camente felice; ricchissima di effetti cromatici che ra- tistically valid work; rich in chromatic effects that rarefy refanno nello sfondo turchino del cielo sopra il dilette- in the turquoise sky above the happy village. “Si parlano vole villaggio. “Si parlano i bianchi villaggi / cantando i bianchi villaggi / cantando in un lume di rosa: / del- in un lume di rosa: / dell’ombra de’monti selvaggi / si l’ombra de’monti selvaggi / si sente una romba festosa.” sente una romba festosa.” (Sera festiva, in MY., vv. 8-11). (Sera festiva, in MY., verses 8-11).

54. Intorno alla città, 2005. Olio su tavola, cm 30x20 (studio)

86 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

57. Al calar della sera, 2006. 57. Al calar della sera, 2006. Olio su tela, cm 50×35 Oil on canvas, 50×35 cm

Nessuna scena è più familiare al poeta che la visione No other scene is more familiar to the poet than the vi- del borgo dall’altana. Il dipinto trova similitudine con sion of the hamlet from his roof terrace. The painting has Barga dall’altana (cat. 60). Senza dubbio è una trovata similarities with Barga dall’altana (cat. 60). Undoubted- pittoricamente suggestiva l’incendio che affiamma il cie- ly a pictorially evocative stunt, the fire lighting the sky as lo al calar delle ombre serali sul languido ‘buon villag- the evening shadows fall on the languid “good village” gio’ che (parafrasando il poeta) ammansisce la ferinità which soothes the feral aspect and melts the heart. A deep e scioglie i cuori. Una profonda sensibilità permea que- sensitivity permeates this splendid painting triggered in sto splendido dipinto sicuramente suscitato al pittore the artist by the poetic images of Pascoli. “Raccolgo dalle immagini poetiche del Pascoli. “Raccolgo l’ugua- l’uguale tributo d’ulivo / da tutta la villa, e il saluto / del le tributo d’ulivo / da tutta la villa, e il saluto / del colle colle sassoso e del rivo sonante di canne: / e incende, il sassoso e del rivo sonante di canne: / e incende, il mio mio raggio, di sera, / tra l’ombra di mesta viola.” (La poe- raggio, di sera, / tra l’ombra di mesta viola.” (La poesia, sia, in CC., verses 43-48). in CC., vv. 43-48).

56. Al calare della sera, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 (studio) 87 88 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

60. Barga dall’altana, 2006. 60. Barga dall’altana, 2006. Olio su tela, cm 50×40 Oil on canvas, 50×40 cm

La scena contemplata in pagina è autunnale, triste, do- The scene contemplated here is autumnal, sad and mel- minata da luci fredde dai timbri lirici, con le quali il pit- low, dominated by cold lights with a lyrical hue, via which tore traduce sulla tela il suo stato d’animo: quello di una the painter translates his mood onto the canvas: an intense intensa emozione nel vedere il profilo ‘musicale’ di Bar- emotion in seeing the ‘musical’ profile of Barga, encum- ga su cui incombe un ignoto tramonto. Il dipinto trova bered by an unknown sunset. This painting relates to Al rispondenza con Al calar della sera (cat. 57). “Una fan- calar della sera (cat. 57). “Una fanciulla cuce ed ac- ciulla cuce ed accompagna, / canterellando, dalla nera compagna, / canterellando, dalla nera altana, / un can- altana, / un canto che s’alzò dalla campagna, / quando to che s’alzò dalla campagna, / quando nel cielo tacque nel cielo tacque la campana.” (Vespro, in MY., vv. 8-11). la campana.” (Vespro, in MY., verses 8-11).

58. Barga dall'Altana, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 59. Autunno, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 (studio)

90

61. Sotto l'altana, 2007. Olio su tavola, cm 30x15 (studio) 62. Sotto l’altana, 2007. Olio su tavola, cm 60x30 92 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

64. Ponte di Catagnana, 2005. Olio su tavola, cm 30×60

Benché la quinta di destra sia accesa di vivaci cromie, la visione sinottica dell’opera muove a malinconia, topos poetico alto del- la commozione degli artisti che alita spesso nell’opera bertinia- na. “Oh! c’era bello, lì tra piano e monte, / lì tra il fiume e il tor- rente il torrentello, / e con la Pania cerula di fronte! / Bello, sì, ma il suo nido era più bello. / Bevve alla fonte e seguitò la stra- da, / e vide il fiume e il ponte lungo e snello. / Non lo passò: svoltò per la contrada” (Le armi, in PP., vv. 52-58).

64. Ponte di Catagnana, 2005. Oil on panel, 30×60 cm

Despite the fact that the fifth from the right is lit up with bright chro- matics, the synoptic vision of this work provokes a feeling of melan- choly that elevated poetic topos in the emotions of artists so often found in Bertini’s works. “Oh! c’era bello, lì tra piano e monte, / lì tra il fiume e il torrente il torrentello, / e con la Pania cerula di fronte! / Bello, sì, ma il suo nido era più bello. / Bevve alla fonte e seguitò la strada, / e vide il fiume e il ponte lungo e snello. / Non lo passò: svoltò per la contrada” (Le armi, in P.P., verses 52-58).

63. Ponte di Catagnana, 2005. Olio su tavola, cm 15x30 (studio) 93 94 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

67. Ferrovia sul Serchio, 2006. 67. Ferrovia sul Serchio, 2006. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

Questo dipinto, con Al treno (cat. 75), Stazione (cat. 78), Together with Al treno (cat. 75), Stazione (cat. 78), Il vi- Il viaggio (cat. 81), evoca partenze e ritorni: i viaggi, che aggio (cat. 81), this painting makes us imagine depar- per la terra della Valle del Serchio significano emigra- tures and returns: journeys overland through the Serchio zione. Valley that are synonymous with migration. “Piccola e pacifica Barga”. O Eden! Sogno di una vita. “Piccola e pacifica Barga”. Oh Eden! Dream of a lifetime. Agognata meta per tanti ingegnosi emigranti che con i Yearned for destination for so many ingenious immigrants, loro sacrifici, con le loro operose attività all’estero ave- who thanks to their sacrifice and their industrious labours vano accantonato una piccola fortuna, sufficiente per abroad have scraped together a small fortune, enough to “comprare qualche campetto che vangarono come mez- “buy a small field to hoe and now they hoe as masters, zaioli e che ora vangano come padroni, con più gusto with more enthusiasm however, still cooking polenta from però, certo, ma cocendo in tanto nell’antico paiolo la before in the ancient little pot.” (From Pascoli’s speech in polenta di prima.” (Dal discorso di Pascoli pronunciato the summer of 1905 for the inauguration of the monu- nell’estate del 1905 per l’inaugurazione del monumen- ment to Antonio Mordini). “The only prosperous source to ad Antonio Mordini). “L’unica delle prospere fonti that has brought the true benediction of God on our land che abbia portato la vera benedizione di Dio nel nostro has been immigration. […] The industriousness of our suolo, è stata l’emigrazione. […] L’operoso nostro colo- colony, the artist, the industrious workers furrow the seas no, l’artista, l’industriante solcano i mari sfidano i ven- challenging the winds and the tempests, seeking in the far- ti e le procelle, rovistano i più lontani paesi dell’orbe, ma thest away lands of the globe, however one and the other, l’uno e gli altri alla loro partenza non abbandonano per on departing, do not abandon their native soil forever, in- sempre il suolo natio, bensì anelano il giorno di river- stead they mark a ring around the day they will return the sare su di lui il sudore delle proprie fronti.” (Pietro Ma- sweat of their own brows to this soil” (Pietro Magri gri – canonico –, Il territorio di Barga, ora in U. Sereni, – canonical –, Il territorio di Barga, now in U. Sereni, op. cit., p. 70). “Quando sbarcati dagli ignoti mari / scor- op. cit., p. 70). “Quando sbarcati dagli ignoti mari / scor- rean le terre ignote con un grido / straniero in bocca, a rean le terre ignote con un grido / straniero in bocca, a guadagnar danari / per farsi un campo, per farsi un ni- guadagnar danari / per farsi un campo, per farsi un do… / Un campettino da vangare, un nido / da riposa- nido… / Un campettino da vangare, un nido / da riposare: re: riposare, e ancora / gettare in sogno quel lontano gri- riposare, e ancora / gettare in sogno quel lontano grido.” do.” (Italy, can. 1, in PP., vv. 122-128). (Italy, canto 1, in PP., verses 122-128).

65. Ferrovia sul serchio, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 66. Serchio, 2007. Olio su tavola, cm 18x24 95 96 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

69. Il Serchio e la Pania, 2006. Olio su tela, cm 40×50

Il Serchio è un fiume che passa tra la gente buona e se non è indispettito va per la sua strada in punta di piedi e da lontano poco si vede, s’indovina soltanto dalla “Neb- bia che fuma dal sonoro” corso. O buon fiume, “O Ser- chio nostro, fiume del popolo”, custode d’inabissati mi- steri! Le vibrazioni liriche di luci ed ombre, i perfetti re- gistri prospettici, la rilevante intensità e variazione dei cromatismi, il punto di vista frontale sul piano un po’ rialzato, caratterizzano la veduta in pagina che raffigu- ra il Serchio con sullo sfondo il Pania. “Su la nebbia che fuma dal sonoro / Serchio, leva la Pania alto la fronte / nel sereno: un aguzzo blocco d’oro.” (“The Hammerless gun”, in CC., vv. 21-23).

69. Il Serchio e la Pania, 2006. Oil on canvas, 40×50 cm

The Serchio is a river that flows amidst the good people and while it is in a good mood, it continues on its way on tiptoe and is difficult to discern from afar, and you can only guess it’s there from the “Nebbia che fuma dal sonoro” course. Oh good river, “O Serchio nostro, fiume del popo- lo”, custodian of mysterious in your abysses! The lyrical vibrations of light and shadow, the perfect perspectives, the relevant intensity and variation of the chromatism, the frontal view somewhat higher up, all characterise the view of the Serchio portrayed at the foot of Mount Pania. “Su la nebbia che fuma dal sonoro / Serchio, leva la Pa- nia alto la fronte / nel sereno: un aguzzo blocco d’oro.” (“The Hammerless gun”, in CC., verses 21-23).

68. Il Serchio e la Pania, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 97 98 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

72. Pioppi sul Serchio, 2006. 72. Pioppi sul Serchio, 2006. Olio su tela, cm 40×30 Oil on canvas, 40×30 cm

La forza dinamica che il pittore imprime al paesaggio in The dynamic force that the painter impresses on the land- pagina lo rende di immediata lettura. La scena è quel- scape on this page makes it immediately interpretable by la del fiume (Serchio) che scivola verso la ‘conca’, fian- the onlooker. The scene is that of the river (Serchio) that cheggiato da pioppi ormai ingialliti dall’autunno, che slips on towards the ‘basin’ flanked with poplars now yel- s’innalzano ben oltre l’orizzonte mediano fino a addos- lowed by autumn, that rise up higher than the horizon un- sare il verde denso della vegetazione dell’altura. Il poe- til melding with the luxuriant green vegetation of the ta canta: “Ti vidi quando sceso, negli umili/ tuoi giorni highlands. The poet sings: “Ti vidi quando sceso, negli di magra, dal monte, / parevi arrossire del ponte.” (Al Ser- umili / tuoi giorni di magra, dal monte, / parevi arrossire chio, in OI., vv. 42-44). del ponte.” (Al Serchio, in OI., verses 42-44).

70. Pioppi sul Serchio, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 71. Ponte sul Serchio, 2005. Olio su tavola, cm 20x24 (studio) 99 100

73. Al treno, 2007. Olio su tavola, cm 10x15 (studio)

74. “Per Castelnuovo”, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 101

75. Al treno, 2007. Olio su tavola, cm 30x30 102 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

78. Stazione, 2006. 78. Stazione, 2006. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

La scena contemplata in pagina è la Stazione Pascoli. The scene contemplated here is the Pascoli Station. A sad, Un dipinto triste, malinconico; un’immagine desolata, melancholy painting, a desolate image filled with enig- gravida d’enigmi. Un arrivo? Una partenza? Un inquie- mas. An arrival? A departure? A disturbing mystery. “Non tante mistero. “Non sono io forse il piccolo Giovanni/ sono io forse il piccolo Giovanni/ che sua mamma ac- che sua mamma accompagna alla stazione?/ Essa gli ha compagna alla stazione? / Essa gli ha messo in ordine i messo in ordine i suoi panni,/ i suoi colletti. Le sue ca- suoi panni,/ i suoi colletti. Le sue camicie buone.” (A micie buone.” (A Maria, in PV., vv. 1-4). I timbri lirici e Maria, in PV., verses 1-4). The lyrical timbre and dark i colori cupi del paesaggio contrastano sapientemente colours of the landscape form a skilful contrast with the con la luminosità dell’edificio della stazione, conferen- bright light of the station building, conferring a climate do al dipinto una temperie di dramma e di alta poesia. of drama and high poetry to the painting.

76. Stazione, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 77. Albero, 2006. Olio su tavola, cm 20x18 103 104 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

81. Il viaggio, 2006. 81. Il viaggio, 2006. Olio su tela, cm 60×50 Oil on canvas, 60×50 cm

In quest’opera il pittore sintetizza le forme fino quasi a In this work the painter synthesises the shapes until re- ridurle a fenomeni luminosi e cromatici senza però dis- ducing them almost to luminous and chromatic phe- solvere le immagini né il mondo immaginifico (filtrato nomena without however dissolving the images or the da Pascoli) a cui si riferisce e lega all’atmosfera di luci imaginative world (filtered by Pascoli) referred to here, and e caligini, che ricorda per analogia di tema la Stazione he links up his artistic interest to the atmosphere of light di Saint-Lazare di Monet, il suo interesse artistico. “Si and haze that is reminiscent of the theme of Stazione di ferma e già fischia, ed insieme, / tra il ferreo strepito del Saint-Lazare by Monet. “Si ferma e già fischia, ed in- treno, / si sente una squilla che geme, / là da un paesel- sieme, / tra il ferreo strepito del treno, / si sente una squil- lo sereno […] Un poco, tra l’ansia crescente / della ne- la che geme, / là da un paesello sereno […] Un poco, tra ra vaporiera, / l’addio della sera si sente/ seguire come l’ansia crescente / della nera vaporiera, / l’addio della sera una preghiera.” (In viaggio, in CC., vv. 1-4, 7-10). si sente / seguire come una preghiera.” (In viaggio, in CC., verses 1-4, 7-10).

79. Il viaggio, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio) 80. Vaporiera, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 105 106 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

84. Ritrovo del platano, 2006. 84. Ritrovo del platano, 2006. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

[…] ma venuto a un grande […] ma venuto a un grande platano, donde chiara acqua sgorgava, platano, donde chiara acqua sgorgava, sostò, già stanco […] sostò, già stanco […] (Il poeta degli Iloti, in PC., vv. 24-26). (Il poeta degli Iloti, in PC., verses 24-26).

82. Ritrovo del platano, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 83. Luogo di sosta, 2006. Olio su tavola, cm 20x30 107 108

85. Interno dell'osteria, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio)

86. Calessino, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 109

87. Interno dell'osteria, 2006. Olio su tela, cm 50x40 110 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

89. Ponte di Campia a primavera, 2007. Olio su tela, cm 40×50

Questo dipinto trova riferimento con l’opera Ponte sul Serchio (cat. 70). Lasciandosi guidare dalla magica atmosfera di questo paesaggio che il pittore inonda di ‘riletta’poesia pascoliana, sem- bra di penetrare, valicato il ponte, nel rigoglio del pendio. Con il ricco alternarsi dei mediati toni verdi, bianchi, rossirosati, bru- ni, azzurri e degli immancabili viola, spiccano sapientemente ri- tagliate le campiture larghe, espressione indiscussa di sicurezza pittorica. “In suono di singulti / l’onda si rompe al solitario pon- te. / Dove il mar, che lo chiama? e dove il fronte, / ch’esita mor- morando tra i virgulti? / Il fiume va con lucidi sussulti / al mare ignoto dall’ignoto monte.” (Il ponte, in MY., vv. 3-8).

89. Ponte di Campia a primavera, 2007. Oil on canvas, 40×50 cm

This painting refers to the work Ponte sul Serchio (cat. 70). If you let yourselves be led by the magic atmosphere of this landscape that the painter floods with ‘reread’poetry of Pascoli, once over the bridge you seem to penetrate the luxuriance of the slope. With the rich al- ternating of the mediated green tones, the whites, pinkish reds, browns, blues, and ever-present purple, the wide fields are cleverly made to stand out, an unquestionable expression of pictorial confi- dence. “In suono di singulti / l’onda si rompe al solitario ponte. / Dove il mar, che lo chiama? e dove il fronte, / ch’esita mormorando tra i virgulti? / Il fiume va con lucidi sussulti / al mare ignoto dall’igno- to monte.” (Il ponte, in MY., verses 3-8).

88. Ponte di Campia, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 111 90. Mediavalle, 2006. Olio su tela, cm 50x70 113 114 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

93. Aurea mediocritas, 2006. 93. Aurea mediocritas, 2006. Olio su tela, cm 20×30 Oil on canvas, 20×30 cm

In primo piano il grano, tra questo un po’ di vigna, poi The wheat in the foreground, and in its midst, a few vines, olivi, cipressi e pioppi calcano la facies della plaga agre- then the olive trees, cypresses and poplars take over the fa- ste. Quanto verde, quanta serenità! Tutto è conciliato, cies of the agricultural scene. How much greenness, how mediato, parco e nello stesso tempo sublime. Il poeta much tranquillity! Everything is at peace, mediated, sub- canta il suo amore alla campagna in cui brama realiz- dued and at the same time sublime. The poet sings his love zare l’ideale etico dell’aurea mediocritas proclamato da of the countryside in which he yearns to create the ethical Orazio nelle Odi (Carm. 2, 10, 5) e riaffermato con est ideal of the aurea mediocritas proclaimed by Horace in modus in rebus nelle Satire (1, 1, 106), nelle quali si the Odes (Carm. 2,10,5) and reaffirmed with est modus esalta la misura: ci sono dei precisi confini al di qua e in rebus in Satires (1,1, 106), in which the measure is ex- al di là dei quali non può esservi rettitudine. La gnome alted: there are precise boundaries here and there beyond è ripresa nelle Georgiche da Virgilio con laudato ingen- which there can be no rectitude. The gnome is referred to tia rura,/ exiguum colito (2, 412s). from the Georgics by Virgil with laudato ingentia rura,/ Bertini, con il suo mirabile filtro di pittore, ci propone exiguum colito (2, 412s). con le immagini le celebri massime. Bertini, with his admirable filter as a painter, offers us these celebrated verses in image form.

91. Sotto i monti, 2005. Olio su tavola, cm 20x18 92. Fiori rossi, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 115 116

94. La vite e l’olivo, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 (studio)

95. Cipressi, 2005. Olio su tavola, cm 30x20 96. La vite e l’olivo, 2006. Olio su tela, cm 70x50 118 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

99. Autunno al crocevia di Campia, 2005. 99. Autunno al crocevia di Campia, 2005. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

In questo dipinto l’artista esaspera la visione autunna- In this painting the artist exasperates the autumnal vision le colta provocatoriamente nella sua nudità assoluta con captured provocatively in its absolute nudity with extreme estrema limpidezza non nascondendo l’intento di riaf- limpidness, without concealing his intention of reaffirm- fermare con atto raffinatamente estetico quanto bel- ing with a refined aesthetic action, just how much beau- lezza e purezza siano molto spesso accomunate. ty and purity are often to be found linked together. Il ponte di Campia valica il Serchio sulla cui riva destra The bridge of Campia crosses the Serchio on the right sta la gola tortuosa (piuttosto montana) che tra fianca- bank of which there is a tortuous gorge (more of a moun- te ripide e pendii dolci va in Garfagnana. “Sulla riva del tain) that leads to the Garfagnana between steep slopes Serchio, a Selvapiana, / di qua dal ponte a cui si ferma and rolling hills. “Sulla riva del Serchio, a Selvapiana, / a bere / il barrocciaio della Garfagnana” (Il torello, in di qua dal ponte a cui si ferma a bere / il barrocciaio del- PP., vv. 1-3). la Garfagnana” (Il torello, in P.P., verses 1-3).

97. Autunno al crocevia di Campia, 2005. Olio su tavola, 98. Crocevia, 2005. Olio su tavola, cm 24x18 cm 18x24 (studio) 119 120 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

102. La Corsonna, 2006. 102. La Corsonna, 2006. Olio su tela, cm 40×30 Oil on canvas, 40×30 cm

L’artista non nasconde l’intento di voler suscitare al- The artist does not hide his desire to trigger vibrant aes- l’osservatore vibranti emozioni estetiche. I versi del poe- thetic emotions in the onlooker. The verses of the poet are ta, per il pittore, sono, nell’occasione, illuminanti. Il illuminating for the painter on this occasion. The land- paesaggio, felicemente dosato nelle paste cromatiche e scape, happily dosed in the chromatic paste and rural nella stesura campica, offre la visione del torrente Cor- composition, offers a view of the Corsonna stream, an af- sonna, affluente del Serchio, che scorre tra Barga e Ca- fluent of the Serchio that flows between Barga and stelvecchio e del ponte ferroviario che lo attraversa. Castelvecchio and the railway bridge that crosses over it. “Dunque va’ dove ti mando. / Il ponte sai, della Cor- “Dunque va’ dove ti mando. / Il ponte sai, della Corson- sonna, dove / entra nel Serchio. C’è un fruscio di pol- na, dove / entra nel Serchio. C’è un fruscio di polle, / in le, / in quel contorno, che fa dir: Qui piove! / fa dire al quel contorno, che fa dir: Qui piove! / fa dire al cieco che cieco che vien giù dal colle.” (Le armi, in PP., vv. 3-7). vien giù dal colle.” (Le armi, in P.P., verses 3-7).

100. La Corsonna, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio) 101. Pioppi sul fiume, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 121 122 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

105. Borgo di Sommocolonia, 2005. 105. Borgo di Sommocolonia, 2005. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

Il paesaggio in pagina si rapporta molto con Fughe di tet- The landscape here, very reminiscent of Fughe di tetti ti (cat. 28) e Tramonto su Barga (cat. 29); è un autenti- (cat. 28) and Tramonto su Barga (cat. 29); is an authentic co inno alla bellezza. Al riguardante non sfuggirà la ‘ma- hymn to beauty. The onlooker can’t help but notice the novra’compositiva dell’opera che parte per fughe da op- composition ‘trick’ in the work that escapes from opposite poste direzioni verso il vertice della Pania. “Erano i mon- directions towards the top of Mount Pania. “Erano i mon- ti / tutti celesti; tutto era imbevuto / di cielo: erba di pog- ti / tutti celesti; tutto era imbevuto / di cielo: erba di pog- gi, acqua di fonti, / fronda di selve, e col suo blocco acu- gi, acqua di fonti, / fronda di selve, e col suo blocco acu- to/ la liscia Pania, e con le sue foreste/ il monte Gragno to / la liscia Pania, e con le sue foreste / il monte Gragno molle di velluto.” (Il soldato di San Piero in Campo, in molle di velluto.” (Il soldato di San Piero in Campo, in PP., vv. 29-34). La veduta è frontale, la testura pittori- PP., verses 29-34). This is a front view, the pictorial text ca è complessa. All’orizzonte, alta, domina la Pania so- is complex. On the horizon, Mount Pania dominates from vrastata dagli accesi bagliori del cielo, ultimo sipario di on high, topped only by the bright sky, the final curtain un incantevole scenario. of an enchanting scenario.

103. Borgo di Sommocolonia, 2005. Olio su tavola, cm 20x30 (studio) 104. Il Campanile, 2005. Olio su tavola, cm 20x30 123 124 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

107. Cascina a Campia, 2007. Olio su tavola, cm 30×60

Quest’opera che pure è figurativa, travalica la pura mimesi del vero per spingersi con efficacia, usando fluide pennellate tra le quali domina un’urgente pulsione poetica, a mirabili soluzioni quasi informali. Il quadro raffigurato ha concordanza di motivi con Ritrovo del platano (cat. 84). La veduta, casa bianca al pon- te di Campia, è frontale, con punto di vista perfettamente com- planato. La scena, vibrante di luce, caratterizzata da suggestive e magiche cromie, è estiva e trasmette al riguardante profonde emozioni. “Era un meriggio estivo: / io sentiva negli occhi arsi il barbaglio / della via bianca, e nell’orecchio un vasto / tintinnio di cicale ebbre di sole.” (Il cieco di Chio, in PC., vv. 69-72).

107. Cascina a Campia, 2007. Oil on panel, 30×60 cm

This work, which is also figurative, crosses the pure mimesis of truth, pushing forwards with efficacy, using fluid brushstrokes amongst which an urgent poetic propulsion dominates, towards ad- mirable solutions that are almost informal. The picture portrayed has many motif similarities with Ritrovo del platano (cat. 84). The view, white houses at the bridge of Campia, is frontal, with per- fectly coplaned viewpoints. The scene, vibrating with light, char- acterised by evocative and magical chromatic effects, is very rem- iniscent of summer and transmits deep emotions to the onlooker. “Era un meriggio estivo: / io sentiva negli occhi arsi il barbaglio / della via bianca, e nell’orecchio un vasto/ tintinnio di cicale ebbre di sole.” (Il cieco di Chio, in PC., verses 69-72).

106. Cascina a Campia, 2007. Olio su tavola, cm 15x30 (studio) 125 126 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

109. Cala la sera sul colle di Caprona, 2007. 109. Cala la sera sul colle di Caprona, 2007. Olio su tela, cm 50×35 Oil on canvas, 50×35 cm

[…] in mezzo a nuvole di cloro […] in mezzo a nuvole di cloro rossa raggiar la fuga de’ palazzi rossa raggiar la fuga de’ palazzi lungo la ripa, ed il tramonto d’oro lungo la ripa, ed il tramonto d’oro dalle vetrate vaporare a sprazzi, dalle vetrate vaporare a sprazzi, a larghi fasci, a tremule scintille. a larghi fasci, a tremule scintille. (Il miracolo, in MY., vv. 17-21). (Il miracolo, in MY., verses 17-21).

108. Cala la sera sul colle di Caprona, 2007. Olio su tavola, cm 24x18 (studio)

128 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

112. La chiusa a primavera, 2007. 112. La chiusa a primavera, 2007. Olio su tela, cm 40×50 Oil on canvas, 40×50 cm

L’esplosione lirica in questa mirabile tela è pari alla raf- The lyrical explosion in this admirable canvas is equal to figurata esplosione della primavera. Il pittore conosce the figurative explosion of spring. The painter is well aware bene cosa s’intenda esteticamente dire quando si dice of what is meant aesthetically by “a miracle of beauty”, as ‘miracolo di bellezza’. Il dipinto riprodotto in pagina lo the painting reproduced on this page bears witness to the testimonia. Sul piano intermedio della veduta l’incanto same. On the intermediate plane of the scene, the en- di ammalianti alberi in fiore domina la scena, subito die- chantment of beautiful trees in bloom dominates, and be- tro l’edificio e il campanile della chiesa San Niccolò di hind these, the building and the bell tower of the Church Caprona che, insieme ai pini a destra e al grande abete of San Niccolò di Caprona which, together with the pines sulla sinistra, dà luogo all’effetto di répoussoir favoren- on the right and the large fir tree on the left, give rise to do lo sbalzo prospettico sia saliente sia digradante del the répoussoir effect, favouring the surging upwards and dolce intrigo agreste. “Suona già l’Avemaria / dalla chie- downwards perspective of the pleasant rural intrigue. sa di Caprona, / si sente correre via via / la schilletta che “Suona già l’Avemaria / dalla chiesa di Caprona, / si sente risona.” (La schilletta di Caprona, in CC., vv. 1-4). correre via via / la schilletta che risona.” (La schilletta di Caprona, in CC., verses 1-4).

110. La chiusa a primavera, 2007. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 111. Casa Pascoli, 2007. Olio su tavola, cm 20x30 129 130 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

113. Fiori sull’acquaio, 2007. 113. Fiori sull’acquaio, 2007. Olio su tela, cm 30×30 Oil on canvas, 30×30 cm

Erano lisce pàtere, ed orciuoli Erano lisce pàtere, ed orciuoli dal curvo becco, e snelli bricchi, e coppe dal curvo becco, e snelli bricchi, e coppe tonde, e sottili calici slanciati, tonde, e sottili calici slanciati, teglie, alberelli per le gabbie, larghe teglie, alberelli per le gabbie, larghe ciotole, a cui beva il fanciullo e i vecchio. ciotole, a cui beva il fanciullo e i vecchio. (I due vicini, PV., vv. 296-301). (I due vicini, PV., verses 296-301).

114. Foresteria, 2005. Olio su tavola, cm 20x16 131

115. Finestra sul giardino, 2006. Olio su tela, cm 50x50 132 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

118. Rio dell’Orso, 2006. 118. Rio dell’Orso, 2006. Olio su tela, cm 50×40 Oil on canvas, 50×40 cm

Se da una parte l’impostazione di questo dipinto pos- If on one hand the setting of this painting can be defined siamo definirla semplice, dall’altra la stesura pittorica è as simple, on the other instead, the pictorial composition invece manovrata con calcolo nelle variazioni cromati- is handled with skill in the chromatic variations crowded che fitte a pennellate preziose e brevi. Ancora una vol- with short, precious brushstrokes. Once again, interpret- ta, interpretando i versi del poeta: “Vicino al Rio che ing the verses of the poet: “Vicino al Rio che mormora mormora perenne!”, Bertini dà vita ad una immagine ad perenne!”, Bertini gives life to an image that is dear to him. egli cara. “Io scendo lungo il Rio dell’Orso, / ne seguo “Io scendo lungo il Rio dell’Orso, / ne seguo un poco il fiev- un poco il fievole sussurro. / E me segue un tac tac di ole sussurro. / E me segue un tac tac di capinere, / e me capinere, / e me segue un tin tin di pettirossi, / un zi- segue un tin tin di pettirossi, / un zisteretetet di cincie, un steretetet di cincie, un rererere / di cardellini. Giugno rererere / di cardellini. Giugno dove il greto / s’allarga, dove il greto / s’allarga, pieno di cespugli rossi / di vetri- pieno di cespugli rossi / di vetrici: il mio luogo alto e seg- ci: il mio luogo alto e segreto.” (“The Hammerless gun”, reto.” (“The Hammerless gun”, in CC., verses 49-56). in CC., vv. 49-56).

116. Rio dell’Orso, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 117. Il forno, 2007. Olio su tavola, cm 24x20 (studio) 133 134

119. Poesia latina, 2005. Olio su tavola, cm 20x30

120. Compendio, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 135

121. I classici, 2005. Olio su tavola, cm 20x30

122. Materie umanistiche, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 136 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

125. Giardino, 2007. 125. Giardino, 2007. Olio su tela, cm 50×40 Oil on canvas, 50×40 cm

Appunti (1956), Visita a Castelvecchio. “Per strada era Appunti (1956), Visita a Castelvecchio. “There was still rimasta un po’di neve. Chiedemmo ad una anziana don- a little snow on the road. We asked an old woman with a na che aveva sulla testa uno scialle nero: black shawl over her head: – Si va bene per casa Pascoli? – Is this the way to Pascoli’s house? La donna affabile s’accostò alla vettura e rispose: The woman affably came over to the car and answered: – Sì, tra pochi attimi, a Dio piacendo, sarete lì; prima – Yes, just a bit more, and God willing, you’ll be there; be- del paese, una strada a destra sale tra le case di Capro- fore reaching the town there’s a road to the right that goes na alla casa del poeta.”. Bertini con questo intenso di- up between the houses of Caprona to the home of the po- pinto fa rivivere a chi scrive quel ricordo. “A Caprona, et.”. Bertini makes the memory relive with this intense una sera di febbraio, / gente veniva, ed era già per l’er- painting. “A Caprona, una sera di febbraio, / gente veni- ta, / veniva su da Cincinnati, Ohio. / La strada, con quel va, ed era già per l’erta, / veniva su da Cincinnati, Ohio. tempo, era deserta. / Pioveva, prima adagio, ora a dirot- / La strada, con quel tempo, era deserta. / Pioveva, prima to, / tamburellando su l’ombrella aperta.” (Italy, in PP., adagio, ora a dirotto, / tamburellando su l’ombrella aper- can. 1, vv. 1-6). ta.” (Italy, in PP., canto 1, verses 1-6).

123. Giardino, 2007. Olio su tavola, cm 30x20 (studio) 124. Foresteria, 2007. Olio su tavola, cm 24x18 137 138

126. La cucina, 2006. Olio su tavola, cm 30x20 (studio)

127. Fiori in biblioteca, 2006. Olio su tavola, cm 32x20 139

128. La cucina, 2006. Olio su tela, cm 70x50 140 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

131. Altana in opera, 2007. 131. Altana in opera, 2007. Olio su tela, cm 70×70 Oil on canvas, 70×70 cm

L’atmosfera sospesa, densa d’incanti, l’alone di poesia e The atmosphere in suspension, dense with enchantment, di mistero che aleggia nell’opera in visione, trattiene the halo of poetry and mystery that flutters in the work dis- quel mondo intimista e magico al quale il dipinto ap- played here, encloses that intimism and magical world that partiene e si richiama. Due piani d’appoggio, quello de- this painting belongs to and reminds us of. Two benches, stro e quello sinistro, che hanno effetto di scivolo in one on the right and one on the left, give the effect of slip- avanti, vanno di scorcio su opposte diagonali verso il ping forwards offering glimpses on opposite diagonals lead- medesimo vertice: il cavalletto con sopra il ‘motivo’, l’al- ing towards the same vertex: the easel with the “reason” on tana, protagonista dell’immagine. Tra le fughe contrap- top, the roof terrace, protagonist of that image. Between the poste dei due piani una sedia vuota a simboleggiare che counter-opposing flights of the two benches, an empty chair tutta l’attenzione del pittore è rivolta all’altana, luogo di symbolising that all the painter’s attention is riveted on that riflessione, di trepidazione, di maturazione delle idee, roof terrace, a place for meditating, a place of trepidation, di ricordi. “Che fanno là, presso la muta altana, / i cri- of maturing ideas and memories. “Che fanno là, presso la santemi, i nostri fior, che fanno? / Oh! stanno là, con la muta altana, / i crisantemi, i nostri fior, che fanno? / Oh! beltà lor vana, / a capo chino, lagrimando, stanno.” (Dia- stanno là, con la beltà lor vana, / a capo chino, lagriman- rio autunnale, in CC., vv. 1-4). do, stanno.” (Diario autunnale, in CC., verses 1-4).

129. Altana in opera, 2007. Olio su tavola, cm 20x20 (studio) 130. Studio del poeta, 2006. Olio su tavola, cm 30x30 141 142

132. Macinino, 2005. Olio su tavola, cm 18x24

133. Catini, 2006. Olio su tavola, cm 20x30 143

134. Spiedi, 2005. Olio su tavola, cm 18x24

135. Focolare con veggi, 2006. Olio su tavola, cm 18x24 144

136. Ponte della Maddalena, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 (studio)

137. Scorcio dal ponte, 2005. Olio su tavola, cm 18x24 145

138. Ponte della Maddalena, 2005. Olio su tavola, cm 40x40 146

139. Arcate, 2006. Olio su tavola, cm 30x20

140. Arcate ardite, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 147

141. Tramonto rosato, 2005. Olio su tavola, cm 30x40 148 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

144. Colle di Barga, 2006. 144. Colle di Barga, 2006. Olio su tela, cm 70×50 Oil on canvas, 70×50 cm

“Tu su la bruna valle alta sfavilli, / Barga, coi cento lu- “Tu su la bruna valle alta sfavilli, / Barga, coi cento lumi mi tuoi. Rimane / l’orma del pianto tra il gridìo di gril- tuoi. Rimane / l’orma del pianto tra il gridìo di grilli / e li / e un interrotto gracidar di rane.” (Il soldato di San un interrotto gracidar di rane.” (Il soldato di San Piero Piero in Campo, in PP., vv. 102-105). Ecco una terra in Campo, in P.P., verses 102-105). The painter seems to che non desola!, sembra voler suggerire il pittore, così be saying, just like the poet, “Here’s a land that doesn’t come il poeta. Una terra abitabile, familiare e vicina al- make you feel desolate!”. An inhabitable land, familiar, l’uomo che la vive con estrema partecipazione. Lo sce- close to man who experiences it with extreme participa- nario che s’apre in questo dipinto, che trova riferimen- tion. The scenery that opens up in this painting that refers to con Sera a Barga (cat. 2), è una veduta sul borgo con to Sera a Barga (cat. 2), is a view of the hamlet with a l’orizzonte alto e mosso della sommità dei monti. Die- high and moving horizon formed by the mountain peaks. tro, lo sfondo del cielo dai colori brillanti che invitano Behind this, the background of the sky with brilliant alla contemplazione. colours that invite contemplation.

142. Colle di Barga, 2006. Olio su tavola, cm 24x18 (studio) 143. Scorcio, 2007. Olio su tavola, cm 24x20

150 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

147. Cielo di Barga, 2007. 147. Cielo di Barga, 2007. Olio su tela, cm 50×60 Oil on canvas, 50×60 cm

In questa raccolta di dipinti, che è un autentico viaggio In this collection of paintings that is an authentic jour- nella storia, nell’ambiente, nella vita, nella poesia di Pa- ney into history, into the environment, into the life and scoli, Marcello Bertini ‘traslittera’(ci sia consentito il ter- into the poetry of Pascoli, Marcello Bertini ‘transliterates’ mine per analogia) i versi in immagini. I luoghi recon- (we take the liberty of using this term due to its analogy) diti, le atmosfere che furono fulcro della poesia pasco- the verses into images. The recondite places, the atmos- liana, sono rivissute con intensa emozione nelle tele di pheres that were the fulcrum of Pascoli’s poetry, are all re- Bertini. Questo dipinto per timbri cromatici, carattere lived with intense emotion on Bertini’s canvases. Due to formale, soggetto e assetto geometrico ha affinità con its chromatic timbre, formal character, geometric subject altre opere raffiguranti il panorama bargeo presenti in and set up, this painting has great affinity with other works questo volume, si confronti In finestra (cat. 3) e Colle portraying the panorama of Barga contained in this vol- di Barga (cat. 144). “Movendo insieme come un pio sus- ume, just compare In finestra (cat. 3) and Colle di Bar- surro. / Sostano, biancheggiando, le fluenti / nubi, a lei ga (cat. 150). “Movendo insieme come un pio sussur- volte, che salìan non viste / le infinite scalèe del tempio ro. / Sostano, biancheggiando, le fluenti / nubi, a lei volte, azzurro.” (Il ponte, in MY., vv. 11-14). che salìan non viste / le infinite scalèe del tempio azzur- ro.” (Il ponte, in MY., verses 11-14).

145. Cielo di Barga, 2007. Olio su tavola, cm 18x24 (studio) 146. Dalla porta del Duomo, 2007. Olio su tela, cm 40x30 151 152 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

148. Palazzi di Barga, 2006. Olio su tela, cm 70x50 APPENDICE

155

Antologia della critica

MARIO BUCCI (1977) ANDREA BALDINOTTI (1988) a cura di […] Marcello Bertini è paesaggista […] Né ormai mi sorprende, per aver- UGO FORTINI privo di retorica e di compiacimenti; la ne avvertita la radice prima e lontana a l’in- sua è pittura immediata tesa a cogliere terno della radicata tradizione facente ca- non tanto l’essenza delle cose, ma le co- po alla macchia, quel sentimento di sco- se stesse, per cui dai suoi paesaggi emer- perta avversione che gli scorci paesaggisti- ge un certo realismo, libero da orpelli e ci di Marcello Bertini manifestano verso sovrastrutture, sostenuto da un’attenta in- tutto ciò che potrebbe incrinarne in quan- dividuazione cromatica. Paesaggi immer- to elemento attuale, il sapore di purezza si in una sorta di eterna, verde stagione; senza tempo. […] Nelle nature morte e nei e cieli aperti su case silenziose, dove sem- fiori rimane intatto il senso di comunione bra racchiuso un mondo quasi perduto. affettuosa con una realtà quotidiana di de- […] cantata semplicità. […]

SERGIO PACCIANI (1979) MARCO MORETTI (1989) […] La grafia e il colore di Bertini, il […] Grande predilezione [quella di taglio esatto ed equilibrato degli scorci pae- Marcello Bertini] per tutto quello che è co- sistici e i toni delle sue luci pacate, ripro- lore e luce come dimostrano con la loro pongono anche al più distratto l’effige e l’a- suggestiva cromia quelle composizioni flo- nima di una natura che il tempo non ha reali che da qualche tempo affiancano il corroso e che la mano dell’uomo non ha tema amatissimo del paesaggio. Fiori di avuto la possibilità di toccare. […] campo non necessariamente ripresi nel ri- goglio della raccolta, ma vivi nei loro colo- ALDO RETTORI (1980) ri, e tuttavia già impregnati d’una loro im- Marcello Bertini […] Marcello Bertini è un pittore che minente caducità, quasi a suggerire lo con il Soprintendente pur aderendo a certi schemi figurativi si spontaneo sorgere delle cose e del loro ine- Cristina Acidini, muove entro una personale tangente dia- vitabile lento morire. […] Gruppo del Paiolo, Firenze, 2007 logativa ; il suo costante studio lo spinge a rifuggire ogni compromesso di corrente per seguire la sua poetica. […]

ARMANDO NOCENTINI (1983) […] Sensibile colorista, fine interpre- te del vero, con senso lirico profondo, le sue non sono mai raffigurazioni superficiali ma interiormente sofferte e filtrate dai sen- timenti più profondi. Sia nei fiori che nei paesaggi Marcello Bertini raggiunge un’in- tensa espressività. Ottima la varietà com- positiva e tecnica, ricca di quei valori so- stanziali e formali, viatici essenziali per un artista. […] 156 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

reali che posseggono il dono del sublime. […]

DELIO GRANCHI (1993) […] Pittore di squisita sensibilità, cul- tore del bello. Notevole la bravura segnica e cromatica assunta sui banchi di scuola e portata avanti con ricerca stilistica perso- nale, con sofferenza artistica e sentimen- tale. Bertini è costantemente teso a cerca- re nella realtà quotidiana e nella cultura di questa terra, quelle verità celate e non, di cui ogni cosa che ci circonda è impregna- ta. […]

Marcello Bertini GIOVANNI LOMBARDI (1989) UGO FORTINI (1995) con il Sindaco Umberto Sereni […] La pittura di Bertini si muove pre- […] L’opera di Bertini è espressa con Teatro dei Differenti, Barga, 2006 feribilmente su due versanti: il paesaggio liricità attraverso un reale costantemente toscano, e una vastissima gamma floreale. ricomposto, reinventato, intuito nell’anima […] Bertini fa parlare le cose, gli oggetti, i segreta e poetica del pittore, sempre teso e casolari e lo fa con la felicità e la serenità combattuto tra le ombre dove s’annidano dell’artista e con l’ansia dell’uomo che cer- enigmi velati di turchino e le luci accecan- ca fra le macerie di un mondo robotizzato, ti nel cui accendersi ogni dubbio dispare. i frammenti e le testimonianze di un tem- Si tratta di una pittura emozionale, evocante po non lontano, ma irrimediabilmente tra- la maniera macchiaiola, avversante il mo- volto. Di qui la pregnanza di colori, il vigo- do comune e banale di dipingere espressa re figurativo espresso con tecnica matura, con genialità e forza specialmente nei pae- di qui una tavolozza variegata di situazioni saggi dove, negli accostamenti colore-om- e di atmosfera, dentro le quali si respira un bra, colore-luce, è abolito il tradizionale sentimento di gioiosa partecipazione. […] chiaroscuro cromatico-tonale di mediazio- ne e i passaggi sono riportati alla semplice RINALDO FRANK BURATTIN (1990) struttura essenziale, con effetti di grande […] Bertini è un artista che muove la luminosità e suggestione che esprimono sua pittura e i suoi interessi su tre versan- sempre l’atmosfera voluta. […] ti: il paesaggio nelle sue varie forme, le composizioni floreali e gli oggetti […] usa DINO PASQUALI (1998) in essi i colori amati con struggente tene- […] Le opere di Bertini si dividono pre- rezza, ceduti alla materia e collocati in si- valentemente su due grandi temi: lo studio tuazioni prospettiche fresche e ricche di del paesaggio e quello delle composizioni gestualità, molto spesso in compagnia di floreali; in entrambi si apprezza il profon- oggetti del nostro quotidiano; il tutto teso do studio delle cromie e la soluzione lirica a cercare nel colore, nella profondità spa- che in esse si fonde. […] ziale, nell’accostarsi di forme, un messag- gio che accompagni la durata poetica del- MARCO MORETTI (2000) l’artista. […] […] Anche nei paesaggi si manifesta questo desiderio di sintesi, vedi i suggesti- MARIO MAZZOCCHI (1993) vi scorci di vedute delle antiche mura di […] Il Bertini di oggi indaga con sicu- Lastra a Signa eseguite su embrici, dove il rezza nell’essenza dei colori, ciò è eviden- colore si fonde, con gli esiti di cui diceva- ziato nei paesaggi dove la luminosità della mo, sul piano ampio e manualmente tor- collina toscana fa da sfondo a case immer- mentato di quella straordinaria forma ar- se tra alberi e strade, dove respira un se- caica trapezoidale. Esempi questi, e non colare silenzio tracciato quasi a pennella- solo, dove l’artista si cimenta nella resa di te soffici, disegnato nell’armoniosa solitu- arditi spazi prospettici che a loro volta ri- dine dei cipressi e nelle composizioni flo- mandano all’opera di Bertini disegnatore e DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 157 alla sua paziente indagine grafica. Una vo- morie che negli ultimi decenni del secolo lontà di sintetizzare si palesa anche nella appena concluso aveva sommosso alla pit- trattazione pittorica della liquidità dell’e- tura altri giovani portigiani, che in qualche lemento, come testimoniano suggestivi occasione si erano coagulati in gruppo pur bozzetti fluviali e lacustri dove appunto le mantenendo ciascuno il proprio indirizzo insidie della riproduzione pedissequa dei ri- estetico. Tra questi, Marcello Bertini. […] flessi sull’acqua vengono risolte con giusti tocchi, in una sobrietà poetica che sottoli- UGO FORTINI (2000) nea l’esperienza acquisita dall’artista. […] […] Sì, è vero, Bertini dipinge gli arca- ni! Ai fiori trasmette un’animica seduzione ANDREA BALDINOTTI (2000) e un’intima esclusiva bellezza; ma dai fio- […] Marcello sente ancora di dover ri apprende e sublima il codice segreto dei guardare attraverso le geometrie severe del- colori, nei quali scorrono le mediazioni, i la pittura toscana: una pittura capace di as- logoi, che esondano in celati simboli: veri servire le proprie stesure cromatiche ad una sintagmi pittorici nel loro remoto e diacro- rigorosa costruzione prospettica del mo- nico accostarsi o antinomico contrappor- dellato e dei volumi; poco incline a sfran- si. […] Quella di Bertini è opera, in ogni giarsi in una definizione impressionistica sua espressività, emozionale. Ha forza, ge- dello spazio e della luce. Con quella lezio- nialità, stile. La pittura è risolta con ispi- ne, continua a dialogare pacato, calandovi rata poesia; talvolta attraverso altissime sug- all’interno i colori limpidi che gli sono con- gestioni e con accostamenti tonali, anche geniali, ma cercando, specie nei pastelli e sul piano tecnico, di grande effetto. Si ve- negli acquerelli a cui in questi ultimi tem- da, per esempio, quando affronta àquide pi ha dedicato rinnovato interesse, accordi superfici, apparentemente impaludate, im- diversi. […] mote, ma nelle quali invece s’inabissano misteri, sotto innocenti rispecchi di caso- GIOVANNI LOMBARDI (2000) lari e d’erborei cigli sorpresi nel loro dop- […] Da questo retroterra artistico e pio, collocati con studiate geometrie e com- culturale emerge una spiccata originalità plessi tagli, col proposito di contenere l’e- di contenuti, di segnali, oltre ad una diste- splodere di lirici azzardi di brani di cielo sa realizzazione compositiva. Per Bertini dalle inusitate atmosfere o, con gesto del quegli spaccati di paesaggi, i casolari sper- tutto pittorico e con effetti di luce (stru- duti, quasi metafisici, ingoiati da un lus- menti tipici di Bertini), con l’intento di esal- sureggiante manto di verde dei dorsi colli- tare le bellezze, ricche di contrasti, di quel nari, non rappresentano tanto i segni di una caratteristico paesaggio palustre. […] civiltà e di una memoria storica, ma si tra- ducono in reperti immaginari delle lonta- ELVIO NATALI (2000) ne famiglie contadine a contatto giornalie- […] Bertini rivisita l’amato tema del pae- ro con la natura, in pagine di un libro som- saggio, della cultura legata ad esso, con liri- merso. […] smo emotivo, con un’intimità da cui scatu- Marcello Bertini con Ugo Fortini risce la sua remota e segreta bellezza, es- nello studio, MARCO MORETTI (2000) senza e anima della natura. Nelle composi- Lastra a Signa, 2003 […] Tra i numerosi pittori toscani che ancor oggi testimoniano la ragione del loro dipingere tramite il paesaggio e la natura, Marcello Bertini ha geneticamente le carte in regola per continuare il solco di quella tradizione […] La sua stessa nascita a Por- to di Mezzo, nel comune di Lastra a Signa, pare garantire la sua sincera vocazione di pittore della natura, considerando che quel luogo fatto di poche case lungo la via per Pi- sa, nel corso dell’ottocento aveva dato i na- tali al pittore Egisto Ferroni e allo scultore e pittore Torello Santini. Un aleggiare di me- 158 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Marcello Bertini con stire le rappresentazioni del teatro dell’ani- Silvio Loffredo e Dino Carlesi ma. Queste storie servono a Bertini a rap- Pisa, 2003 presentare se stesso, ad identificare i pro- pri fantasmi nei suoi personaggi e stabilire con loro un intimo dialogo. Come tutti gli artisti di rango, Bertini è geloso custode del suo mondo estetico. […]

TOMMASO PALOSCIA (2001) […] La pittura di Bertini esprime una sintesi astratta del tradizionale hortus con- clusus, aggiornando alla evoluzione mo- derna una grande eredità. A quella evolu- zione partecipa con naturalezza e autore- volezza agendo con disinvoltura e fluidità nelle strutture delle immagini dettate dal- la natura a lungo indagata. […]

zioni floreali e nelle nature morte, tagliate e PIER FRANCESCO LISTRI (2002) realizzate con minor rigore geometrico, ve- […] Bertini attinge, in certi felici mo- nendo un po’ meno a quella gerarchia se- menti creativi (quando i suoi equilibrati e gnica tipica della sua struttura mentale, (da misteriosi interni, i suoi lirici fiori, le sue cui deriva senz’altro una maggior leggerezza sintesi paesaggistiche prospetticamente compositiva) Bertini continua a dialogare perfette smemorano la datità naturalistica con “le cose”, con gli oggetti familiari, ele- e si affidano totalmente alla magia della menti preziosi e misteriosi, legati a lui da pittura), notazioni sintattiche che sono già profonda simpatia. Gli altri protagonisti dei proprie del linguaggio informale. Allora la suoi racconti sono i fiori, i suoi tipici fiori: gradevolezza di questo pittore all’apparen- anemoni, girasoli, papaveri e margherite, che za così facile si fa solenne e originale lin- vivono con lui in perfetta simbiosi. Paesag- guaggio di poesia. Così un pittore della sfol- gi, fiori e gli oggetti, sono i suoi principali in- gorante verità naturalistica sa essere diari- terlocutori, gli amici di sempre. I fantasmi sta finissimo di una cronaca spirituale, dello spirito. Gli interpreti del suo intricato sempre attuale e sempre nuova. […] e affollatissimo paesaggio dell’anima.[…] MAURIZIO VANNI (2003) MARIA LUISA CASON (2001) […] E così ciò che si crede di ricono- […] L’apparente facciata bella e godi- scere come soggetto non può più essere ri- bile nasconde la natura criptica di una pit- tura interpretata emotivamente e intellet- tualmente, gravida di tematiche esistenziali e di misteri. Bertini si avvale di un ‘eccel- lente segno e di sofisticate alchimie per spe- rimentare gli amati temi del paesaggio e dei fiori. Il paesaggio bertiniano, animato da misteriosi personaggi prende forma attra- verso pretestuosi casolari, argentei ulivi, stentorei cipressi, frementi al vento sui pen- dii della campagna Toscana. I fiori anch’essi, presenze misteriose, vaganti, vestiti di cro- mie bellissime: dai gialli dei regali girasoli, ai potenti rossi dei papaveri, agli enigmati- ci viola degli anemoni, ai bianchi di nivee Marcello Bertini con margherite. Questa la visione intensa e si- Lodovico Gierut, Chiostro Sant’Agostino gnificativa di un ‘artista sensibile che trova Pietrasanta, 2006 nella natura, gli interpreti con i quali alle- DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 159 conosciuto tale, quantomeno nel senso tra- dizionale del termine. In certe opere l’uso libero del colore e di una bidimensionalità, intesa come mezzo di rottura, traspone la composizione in una dimensione meta- reale, dove l’immagine naturalistica è tra- sformata in visione poetica attraverso ciò che potremmo definire allontanamento memoriale. […]

GIOVANNI FACCENDA (2004) […] Di Marcello Bertini, pittore incli- ne all’incanto, continuo ad apprezzare la meraviglia incontaminata che alimenta, sot- terranea, quella che è l’esaltazione poetica di una natura ideale, un mondo sospeso fra realtà ambientale e Eden immaginifico. Un grazie a una sintesi chimica che deve ne- Marcello Bertini con mondo, soprattutto, dinanzi al quale con- cessariamente essere impastata di colore, di Carla Guiducci Bonanni, frontare e maturare la propria coscienza luce e di poesia. […] Pier Francesco Listri e Domenico Viggiano estetica, risolvendo gli inevitabili dubbi e, Amici dei Musei, Firenze, 2007 anzi, rafforzando quelle raggiunte certezze UGO FORTINI (2004) che accompagnano l’ispirata esistenza di un […] C’è un insegnamento sottile nei temperamento romantico e spontaneo, qua- paesaggi toscani che sotto certi aspetti so- le, appunto, è quello di Marcello Bertini. lo i pittori sanno cogliere, avendo il privi- Un artista destinato a trovare, nella segre- legio di capire e pesare esteticamente il ta intimità offerta dalla pittura, nuovi, sug- valore della bellezza che si esprime nelle gestivi pretesti per proseguire in quelle con- loro linee eterne. Davanti a certi paesag- templazioni naturali, nelle quali, da vicino, gi si resta senza fiato: a quella vista, un’e- senti riecheggiare il verso melodioso della mozione che non sia sublime, è un tratto poesia più struggente. […] di matita che cancella l’umana sensibilità. In questo dipinto, che è appunto la rap- UMBERTO CECCHI (2004) presentazione di quanto appena detto, un […] Se in un dipinto ci deve essere un’a- solido impianto architettonico delinea, nima – e non sempre c’è, né sempre è ne- con la disposizione di perfetti registri pro- cessario ci sia, ci sono anche dipinti senz’a- spettici, delle luci e delle ombre che sta- nima, ma se quest’anima deve esserci co- gliano i piani, il borgo collinare nel digra- Marcello Bertini con Tommaso Paloscia, Mauro Pagliai me accade nella maggior parte dei casi –, dare a valle. La maestria di Bertini nel co- e Antonio Pagliai, allora Bertini quest’anima l’ha trovata: direi struire tali immagini trova oggi pochi raf- Museo archeologico l’ha catturata sulla riva del suo fiume, sul- fronti. […] Fiesole, 2002 le vette di colli come Artimino, fra le gole di roccia dove scorrono le acque prima di affrontare la grande corsa al mare, in un in- terno dove affiorano brani di intime me- morie – e si leggono – in sublimate visioni. […] Un’illusione da artista o una conces- sione alla poesia? È semplicemente un mo- mento di grazia, dove materia e colore, aria e luce si amalgamano e si confondono per dar vita ad uno spettacolo fra i più sugge- stivi: albe e tramonti, arcobaleni e fate mor- gane sono lì per noi ogni giorno. Solo a qual- cuno, toccato dal destino, capita di vedere tutto questo e non dimenticarlo pochi mi- nuti dopo. Ma di ripercorrerlo con la me- moria e realizzarlo di nuovo, questa volta sì, 160 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

Il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Riccardo Nencini, Marcello Bertini, Giovanni Faccenda, Ugo Fortini e Gianluca Parrini Regione Toscana, Firenze, 2004

DINO CARLESI (2004) spazio in cui la realtà si trasfigura e gli og- […] Le strade dell’invenzione creati- getti divengono personaggi che ci coinvol- va non sono solo patrimonio dell’ infor- gono nella loro resurrezione. Lo spazio esi- male e dell’ astrazione: l’opera di Bertini ge apposite misure e costringe la fantasia testimonia quanto una visione oggettiva a confrontarsi con la logica degli oggetti del mondo reale consenta spazi di libertà (stracci, vasetti, quadretti e cavalletti) che inventiva e di novità espressiva, come si distribuiscono secondo rare armonie quando lavora sul “cotto” e l’opera guada- compositive. Lo studio è sempre il luogo gna in bellezza artigianale per l’asperità del ripensamento, è lì che gli oggetti di- del tessuto terroso che offre un abbassa- vengono protagonisti di uno scenario in- mento silenzioso dei timbri che si smor- cantevole, lì nascono progetti e sogni (un zano in se stessi per consentire una qua- fiore, un albero, un libro, un quadretto se- si inconscia semplicità: ne esce un minascosto, un colore che gira per riportare atteggiamento di vita che investe la pre- a essenzialità la visione…), ogni elemento senza e l’impegno dell’artista in un pro- divenendo pretesto cromatico e spirituale. cesso creativo che meriterebbe maggiore […] considerazione da parte della Critica na- zionale più qualificata. Bertini è un pit- GIOVANNA MARIA CARLI (2005) tore vero, non gli mancano mestiere e in- […] Lo studio di un artista è per lui al telligenza espressiva. […] pari di un luogo sacro dove, in genere, i pro- fani non sono ammessi. È il luogo predi- LODOVICO GIERUT (2004) letto dove nascono le visioni che dall’intel- […] Per comprendere quanto grande sia letto guidano la mano che impugna matita il rispetto di questo creativo toscano del o pennello. 1946 per una natura positiva, di cui ha sa- Bertini apre le porte del suo studio e per puto fermare la magica conformazione. mezzo della pittura mostra le creature mu- Marcello Bertini è uomo d’esperienza. Ha te con cui ama intrattenere lunghi e miste- mestiere, e sa proporre all’osservatore l’e- riosi dialoghi silenziosi. Come faceva Mo- saltazione dell’attimo rifuggendo fronzoli e randi, egli dispone gli oggetti del suo quoti- orpelli. Il gesto veloce e sicuro racconta e al diano su un tavolo, seguendo il peso delle tempo stesso fissa in modo autonomo non forme e dei colori, bilanciando i pieni e i vuo- tanto “il paesaggio”, ma “quel paesaggio” del ti, ottenendo un’immagine carica di pathos. quale, per un innamoramento improvviso, Il tema dello studio è sviluppato da Ber- ha deciso di definirne i contorni. […] tini sia come quadro nel quadro in un gio- co di specchi, sia come raffigurazione di DINO CARLESI (2005) tavolozze e pennelli poggiati sul piano di […] Gli interni di Bertini sono gene- lavoro, sia incentrando la tensione creati- ralmente rappresentati dal suo studio, uno va nella rappresentazione di quegli ogget- studio che ci accoglie nell’intimità di uno ti silenti che compongono le sue nature DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 161 morte (fiori, vasi, brocche, boccali, scato- autorevoli critici d’arte, tuttavia essendo le). Nell’interno della camera ci sono i li- egli un artista che nutre le sue opere di bri, le sedie, i tubetti strizzati, tutto ciò che continui rinnovamenti non manca spazio quotidianamente lo circonda. […] per indagare ancora nelle atmosfere cari- che di suggestioni pittoriche nutrite di so- LODOVICO GIERUT (2006) spese luci e incombenti ombre che cela- […] Al di là delle ultime sue opere pre- no misteri. […] La visione pittorica di Ber- senti in questa esposizione, va fatto rileva- tini, fondata sull’appassionata partecipa- re che da anni Bertini disegna e dipinge su zione alla realtà quotidiana, raccoglie l’im- un percorso fissato dalla storia dell’arte, con portante lezione del grande Cézanne che i suoi ‘amorevoli pretesti’, con tenacia e sof- vede, in termini effettivi, spogliati i moti- ferenza, lungo i percorsi di una figurazione vi di ogni particolare e, ridotti all’essen- che vuole essere una metafora colta e sot- ziale (dando ad ogni elemento pari risalto tile di una realtà che appartiene alla sua ed estrema evidenza), i fondi ribaltare in poetica. Convinto sostenitore dei margini primo piano. Anche nei dipinti di Bertini di ricerca, che esistono ancora in questo i fondi s’affacciano alla ribalta, urgenti, campo, dove la sintesi in molti casi rasen- s’infilano tra gli spazi degli oggetti in pri- ta l’informale. La prova è data dal lavoro che mo piano intarsiandosi con essi. Rilevan- da molto tempo sperimenta ‘sugli interni di te, in queste scene d’interni, è l’apporto studio’, soggetti che affianca ai temi amati delle splendide, modulate paste cromati- del paesaggio e del mondo dei fiori. Tali che intrise di luci che s’apprestano a rac- opere costituiscono un lavoro di introspe- contare, con le loro magie colorali, la vita zione e analisi di un luogo mitico qual è lo segreta di un luogo, fissata con i parame- studio per un artista. […] tri del suo mondo lirico: i topoi bertiniani, portati alla luce della poesia dalla sensibi- UGO FORTINI (2006) lità del pittore, mostrano sempre aspetti […] Sull’opera di Marcello Bertini so- arcani nella loro splendida, penetrante bel- no stati versati fiumi d’inchiostro da tanti lezza. […]

Marcello Bertini con Alessandro Ciucci, S. Agostino, Pietrasanta, 2006 Teatro dei differenti, Barga, 2006. Olio su tela, cm 70x50

Scheda biobibliografica

Marcello Bertini nasce a Porto di Mez- critici d’arte mentre si susseguono esposi- a cura di zo – Firenze – nel 1946. Consegue la ma- zioni in siti istituzionali e note gallerie d’ar- UGO FORTINI turità tecnica. Appassionato d’arte fino da te quali: Bongiovanni, Riccione; Valiani, giovane, frequenta i musei fiorentini in- Pistoia; Arte Fiera, Bologna; Arte Expo, Ba- centivato dal padre Giuseppe, dirigente al- ri; Palazzo Datini, Prato; Sotheby’s Gallery, la galleria degli Uffizi. Si iscrive alla Scuo- Londra; Golfo dei Poeti, Lerici; Art expo, la d’Arte fiorentina di Porta Romana, al Bruxellex; A.Turelli, Montecatini Terme. corso di pittura. Studia con rigore forme e L’amore per l’arte segna la sua vita. A cu- cromie ispirandosi alla natura e agli oggetti ra del Comune di Signa esce, con la pre- del quotidiano. Dopo febbrili ricerche sentazione critica di Ugo Fortini, il Cata- compie una precisa scelta stilistica subito logo: M. Bertini, Realtà e poesia nel gioco divenuta personale e inconfondibile. Già magico del colore, Ed. Masso delle Fate, dalla prima metà degli anni Settanta si sus- Signa 2000, pp. 112. Pubblica, con la pre- seguono le sue esposizioni personali che sentazione critica di Tommaso Paloscia: spaziano per tutta Italia e all’estero. Esco- M. Bertini, Poesia per immagini, La Spe- no vari cataloghi che scandiscono, perio- zia 2001, pp. 64. A cura della Provincia di dicamente, l’evolvere della sua opera. Ar- Firenze, esce il Catalogo delle opere del- rivano i successi, i primi riconoscimenti l’ultimo periodo, esposte alla Galleria di ufficiali, con le prime committenze: illu- Via Larga in Firenze, con il commento cri- strazioni di libri, grafica per riviste ed al- tico di Pier Francesco Listri: Di Marcello tre pubblicazioni, copertine, manifesti ecc. pittore segreto di fiori e di paesaggi, Firen- A partire dal 1980 le sue opere (dipinti an- ze 2002, pp. 48. Espone nella storica Vil- che di grandi dimensioni) entrano a far par- la Bottini di Lucca, presentato a catalogo te di importanti collezioni in Italia e all’e- da Maurizio Vanni: Visioni di Natura, Ed. stero. Espone in prestigiose gallerie d’ar- Polistampa, Firenze 2003, pp. 48. È pre- te, instaura con alcune un particolare as- sente all’Artefiera di Bologna e all’Istituto siduo rapporto, fra queste: Nuovo Sagitta- per il Commercio di Bordeaux. l’Istituto rio, Milano; Art Gallery, Firenze; Termale di Gambassi si dota di una sua Il Quadrato, Milano; La Tavolozza, Cuneo; opera di grandi dimensioni. Nel marzo del Colonna, Brescia; Bonaiuti, Siena. Studia 2004, a Firenze, nella sede del Consiglio ed approfondisce la conoscenza dei chi- Regionale della Toscana e ad Arezzo, al mismi cromatici. Frequenta un corso al- Museo Civico d’Arte Moderna e Contem- l’Università di Pisa volto alla sperimenta- poranea, viene presentata la monografia zione fisica e chimica (intensità, luce, lun- dal titolo L’incanto struggente a cura di Gio- ghezze d’onda, temperature, impatto psi- vanni Faccenda, con testi di Ugo Fortini, cologico) del colore. La sua pittura diven- Umberto Cecchi, Ed. Masso delle Fate, ta più asciutta, essenziale, ricca di signifi- Signa 2004, pp. 124. La pubblicazione sus- cati nascosti. Negli anni ’90 pubblica la sidia quattro importanti mostre: Spedale monografia: Marcello Bertini, Dipinti, di- di S. Antonio Lastra a Signa; Palazzo Ca- segni, grafica, Ed. Palazzo Ghibellino, Em- sali, Cortona; Palazzo Panciatichi Covoni, poli, pp. 96. In codesti anni la svolta deci- sede del Consiglio Regionale della Tosca- siva: s’impone all’attenzione di autorevoli na; Palagio di Parte Guelfa. Dona alla Pi- 166 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

nacoteca del Consiglio Regionale della To- vento di S. Agostino, presentata in catalo- scana una sua importante opera. La Ban- go da Lodovico Gierut e Ugo Fortini: Ber- ca di Credito Cooperativo di Signa acqui- tini – Dalle rive dell’Arno alla Versilia – Le sta un’opera di alta levatura che viene col- sintesi tonali del pittore fiorentino, Ed. Mas- locata nella direzione generale dell’istitu- so delle Fate, Signa 2006, pp. 64. L’im- to. Esegue, per la Sala Giunta dei Comu- portante rassegna, promossa dal Comune ni di Signa e Lastra a Signa, due grandi di Pietrasanta, rientra nel prestigioso ca- opere a tempera grassa. Introdotte da lendario artistico-culturale della città per G. Faccenda con L’incanto struggente le l’anno 2006. In questa mostra Bertini pre- personali: allo Spedale di S. Antonio di La- senta una serie di opere particolari realiz- stra a Signa e a Palazzo Casali di Cortona. zate con tecniche d’affresco su vecchi ma- Presentato da Dino Carlesi, espone a Em- nufatti in cotto e su intonaci e calci. La poli presso il Centro Culturale Misericor- mostra va sotto l’egida del Ministero per i dia. A fine 2004 due ampie personali: allo Beni e le Attività Culturali – Roma; della storico caffè d’arte Ceccarelli di Follonica Regione Toscana – Consiglio Regionale; e al Convento della Madonna di Lumata della Provincia di Firenze e della Provin- di Lucca. Dona la seconda opera alla Pi- cia di Lucca. Settembre-ottobre 2006, per- nacoteca del Consiglio Regionale della To- sonale al West Florence di Campi Bisen- scana. Nel marzo 2005 si conclude L’in- zio, partecipazione alla Rassegna Artistica canto struggente con la personale a Palagio della Fiera del Levante di Bari e alla 20° di Parte Guelfa di Firenze. Nel maggio la Esposizione Internazionale di Lugano suggestiva esposizione di Ruralia 2005 – Svizzera –. Novembre 2006, personale – Bertini – Toscana, misteri ed emozioni a allestita nel Palazzo di Vetro della Fonda- Villa Demidoff, Vaglia, a cura della Pro- zione Giuseppe Lazzareschi di Porcari – vincia di Firenze. A giugno, promosso da- Lucca –, patrocinata da Regione Toscana gli enti: Regione Toscana, Accademia Mu- – Consiglio regionale –, Provincia di Luc- sicale, AccademiArte Firenze, Regione ca – Presidenza –, Provincia di Firenze – Corsica, l’appuntamento espositivo di Ber- Presidenza –, Comune di Porcari. Nel- tini nel salone Le Bastion di Porto Vecchio, l’occasione pubblica: Interni… i segreti luo- Corsica. A dicembre in anteprima, nella ghi dell’anima, Ed. Masso delle Fate, Signa sede del Consiglio Regionale della Tosca- 2006, pp. 48. Cura il catalogo e il com- na, in via Cavour a Firenze, vengono pre- mento critico Ugo Fortini, con i contribu- sentati alla stampa: la monografia Bertini, ti di Antonio Paolucci, Dino Carlesi, Gio- la scatola magica e il silenzio delle cose, a cu- vanna Maria Carli, Umberto Cecchi, Gio- ra di Giovanna Maria Carli, con testi di vanni Faccenda, Lodovico Gierut, Pier Antonio Paolucci, Dino Carlesi, Ugo For- Francesco Listri, Tommaso Paloscia, Mau- tini, Ed. Polistampa, Firenze 2005, pp. 176 rizio Vanni. Dicembre 2006, personale: Fi- e il Calendario d’Arte 2006, nel quale si gurazione … sintesi e nuovi linguaggi, Sa- ripetono le tematiche artistiche di interni la Valli, Ponsacco, organizzata dal ‘Palazzo’, di studio, Ed. Masso delle Fate, Signa; presentata da Giovanna Maria Carli. Gen- pubblicazioni che sussidiano la rilevante naio 2007, collettiva, Pittori in trincea, personale promossa dal Comune di Cam- presso Archivio di Stato di Firenze, a cura pi Bisenzio, con il patrocinio del Ministe- di Giovanni Faccenda, in collaborazione ro per i beni e le attività culturali – Roma; con Nicola Nuti e Galleria Spagnoli. Feb- Regione Toscana – Presidenza del Consi- braio 2007, per la riapertura del noto Tea- glio Regionale; Soprintendenza Speciale tro Dante di Campi Bisenzio, dona all’En- per il Polo Museale Fiorentino, Provincia te locale l’opera: Storia e poesia, trittico su di Firenze – Presidenza –; Comune di Fi- tavola, cm 300x320. Partecipa all’incontro renze, tenuta a Villa Rucellai nel dicem- dedicatogli, organizzato dagli Amici dei bre 2005 – gennaio 2006. Su invito del Co- Musei di Firenze, nella sede di via Alfani, mune di Campi Bisenzio esegue un tritti- relatori: Carla Guiducci Bonanni, Pier co di grandi dimensioni, a tema, per un Francesco Listri, Domenico Viggiano. Par- luogo istituzionale dell’Ente. Nell’aprile- tecipa al congresso di Archometria Arte e maggio 2006 la personale in Versilia a Pie- colore - storia e tecnologia, organizzato dal trasanta, nella Sala delle Grasce del Con- CNR IFAC di Firenze, con una relazione DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 167 sulle applicazioni cromatiche nella realiz- le del Serchio, con scritti di Umberto Se- zazione di opere d’arte, presso l’Auditorium reni, Guelfo Marcucci, Cristina Acidini, del Conservatorio Cherubini. Giugno Giovanna Maria Carli, Nicola Nuti, Ugo 2007, espone al Villaggio Valtur di Ostu- Fortini, Ed. Polistampa, Firenze 2007, pp. ni-Brindisi, su invito della Galleria Spa- 176. gnoli. Luglio-Settembre 2007, espone a Si sono interessati alla sua opera valenti Barga – Lucca –, ospitato nelle Stanze del- operatori artistici e prestigiosi critici d’ar- la Memoria e nel contempo a Castelvec- te; fra questi: Cristina Acidini, Andrea Bal- chio Pascoli, nelle sale della foresteria di dinotti, Mario Bucci, Rinaldo Frank Bu- Casa Pascoli. La rassegna, organizzata dal rattin, Dino Carlesi, Giovanna Maria Car- Comune di Barga, Fondazione Pascoli, Co- li, Maria Luisa Cason, Umberto Cecchi, munità Montana Garfagnana, Comunità Giovanni Faccenda, Ugo Fortini, Lodovi- Montana Media Valle del Serchio e dalla co Gierut, Delio Granchi, PierFrancesco Provincia di Lucca, si avvale dei patrocini Listri, Giovanni Lombardi, Mario Maz- di Regione Toscana – Presidenza Consi- zocchi, Marco Moretti, Elvio Natali, Ar- glio Regionale – e Soprintendenza Spe- mando Nocentini, Nicola Nuti, Sergio Pac- ciale per il Polo Museale Fiorentino. Per ciani, Tommaso Paloscia, Antonio Paoluc- l’occasione viene pubblicata la monografia, ci, Dino Pasquali, Aldo Rettori, Paola Scuf- curata da Giovanni Faccenda: Bertini di- fi, Umberto Sereni, Faustina Tori, Mauri- pinge Pascoli. Poesia, luce, colore nella Val- zio Vanni, Marcello Vannucci.

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Biography and bibliography

Marcello Bertini was born in Porto di 96, pages. During these years there was a by UGO FORTINI Mezzo, Florence in 1946. He obtained his turning point in his career when he gained school leaving certificate from a technical the attention of authoritative critics. college. An art enthusiast from an early age, Meanwhile his exhibitions continued in in- he spent hours perusing in the Florentine stitutions and renowned art galleries, in- art galleries, encouraged by his father Giu- cluding the Bongiovanni, Riccione; Valia- seppe who was the director of the Uffizi at ni, Pistoia; Arte Fiera, Bologna; Arte Expo, that time. He enrolled in a painting course Bari; Palazzo Datini, Prato; Sotheby’s Gallery, at the Florentine Art School of Porta Ro- London; Golfo dei Poeti, Lerici; Art expo, mana, where he religiously studied shapes Bruxellex; A.Turelli, Montecatini Terme. and chromatics, inspired by nature and His love of art has forged his life. The Town everyday objects. After fervent experimen- Council of Signa organised the publishing tation, he finally developed his own perso- of his catalogue M. Bertini, Realtà e poesia nal and inimitable style. Since the 1970s nel gioco magico del colore (M. Bertini,Rea- he has been holding one-man shows th- lity and poetry in the magical world of colour) roughout Italy and abroad and from time to by Masso delle Fate, Signa in 2000, 112 pa- time catalogues have been published ges, with a critique by Ugo Fortini. The marking the evolution of his work. Hand in Town Council of La Spezia organised the hand with his first successes and growing publishing of his catalogue M. Bertini, Poe- public acclaim he was commissioned to il- sia per immagini (M. Bertini, Poetry for ima- lustrate books and create the graphics for ges) by La Spezia in 2001, 64 pages with a magazines and various other publications critique by Tommaso Paloscia. The Provin- such fly-leafs, posters, etc. As from 1980 ce of Florence organised the publishing of his works (paintings including large canva- the Catalogue of his latest works on display ses) entered to form part of important col- in the Galleria di Via Larga in Florence, with lections in Italy and abroad. He started exhi- a critique by Pier Francesco Listri, plus Di biting in exclusive art galleries, establishing Marcello pittore segreto di fiori e di paesaggi an assiduous relationship with many of the- (Marcello, painter of secret flowers and land- se such as the Nuovo Sagittario, Milan; Flo- scapes) in 2002, 48 pages. He exhibited in rence Art Gallery, Florence; Il Quadrato, Mi- the historic Villa Bottini of Lucca, with a lan; La Tavolozza, Cuneo; Colonna, Brescia; catalogue produced by Maurizio Vanni, Vi- and Bonaiuti, Siena. He studied and analy- sioni di Natura (Visions of Nature) published sed the chemistry of chromatics and atten- by Polistampa, Florence 2003, 48 pages. ded a course at the University of Pisa on He was present at the Artefiera of Bologna physical and chemical experimentation (in- and the Institute for Commerce at Bor- tensity, light, wavelengths, temperature, deaux. The Thermal Institute of Gambassi psychological impact) of colour. His pain- has one of his large canvases on display. In ting became more understated, essential, March 2004 his monograph entitled L’in- rich in hidden meanings. In 1990 his mo- canto struggente (The stirring enchantment) nograph: Marcello Bertini, Dipinti, disegni, produced by Giovanni Faccenda with texts grafica (Paintings, drawings, graphics) was by Ugo Fortini and Umberto Cecchi, pu- published by Palazzo Ghibellino, Empoli blished by Masso delle Fate, Signa in 2004, 170 BERTINI DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO

124 pages, was presented in the Regional zio, with the patronage of the Ministry of Council of and at the Civil Mu- Cultural Heritage and Activities, Rome, the seum of Modern and Contemporary Art of Regione Toscana – the Presidency of the Arezzo. This publication subsidised four im- Regional Council; Special Department for portant exhibitions: the Spedale di S. An- the Polo Museale Fiorentino, the Province tonio Lastra at Signa; Palazzo Casali, Cor- of Florence – Presidency; the Town Coun- tona; Palazzo Panciatichi Covoni, head- cil of Florence, held in Villa Rucellai in De- quarters of the Regional Council of Tu- cember 2005 - January 2006. He was invi- scany; Palagio di Parte Guelfa. He donated ted by the Town Council of Campi Bisen- an important work to the Art Gallery of the zio to paint a large triptych on a theme for Regional Council of Tuscany, and the Cre- one of the council chambers. In April-May dito Cooperativo Bank of Signa bought an 2006 his one-man show was held at Pie- imposing painting which is on display in the trasanta in Versilia, in the Sala delle Grasce executive offices. He painted two large can- of the Convent of S. Agostino, presented in vases in tempera grassa for the Council a catalogue by Lodovico Gierut and Ugo Chambers of the Town Councils of Signa Fortini: Bertini – Dalle rive dell’Arno alla and Lastra a Signa. His one-man shows we- Versilia – Le sintesi tonali del pittore fioren- re presented by G. Faccenda with L’incan- tino (Bertini – from the banks of the Arno to to struggente at Spedale di S. Antonio of La- Versilia – the tonal synthesis of this Florenti- stra a Signa and at Palazzo Casali of Corto- ne painter), published by Masso delle Fate, na. With a presentation by Dino Carlesi, he Signa 2006, 64 pages. This important exhi- exhibited at Empoli in the Misericordia bition, promoted by the Town Council of Cultural Centre. At the end of 2004 he held Pietrasanta, was part of the prestigious ar- two large one-man shows, one in the histo- tistic-cultural calendar of the city for the ric art café Ceccarelli at Follonica and the year 2006. In this show Bertini presented other at the Convent of the Madonna of a series of special works created with fre- Lumata in Lucca. He donated the second sco techniques on old terracotta, and lime work to the Art Gallery of the Regional and plaster works. It was held with the pa- Council of Tuscany. In March 2005 L’in- tronage of the Ministry of Cultural Herita- canto struggente concluded with a one-man ge and Activities – Rome; the Regione To- show at Palagio di Parte Guelfa in Floren- scana – Regional Council –; the Province ce. In May the evocative exhibition Rura- of Florence and the Province of Lucca. In lia 2005 – Bertini – Toscana, misteri ed emo- September-October 2006, he had a one- zioni (Bertini – Tuscany, mysteries and emo- man show at West Florence, Campi Bi- tions) was organised by the Province of Flo- senzio, participated in the Artistic Collec- rence at Villa Demidoff, Vaglia. In June, tion of the Fiera del Levante in Bari and the Bertini’s show was promoted by the Regio- 20th International Exhibition of Lugano – ne Toscana, Accademia Musicale, Accade- Switzerland. In November 2006, he had a mia Arte Firenze, Regione Corsica, in the one-man show in Palazzo di Vetro of the Fon- Le Bastion hall of Porto Vecchio, Corsica. dazione Giuseppe Lazzareschi of Porcari – In December there was a preview presen- Lucca, with the patronage of the Regione tation to the press of his monograph Berti- Toscana – Regional Council, Province of ni, la scatola magica e il silenzio delle cose Lucca – Presidency, – (The magic box and the silence of things) at Presidency, Town Council of Porcari. The the headquarters of the Regional Council public exhibition: Interni… i segreti luoghi of Tuscany, in via Cavour, Florence, orga- dell’anima (Interiors. the secret places of the nised by Giovanna Maria Carli, with texts soul), was published by Masso delle Fate, by Antonio Paolucci, Dino Carlesi, Ugo For- Signa 2006, 48 pages. The catalogue was tini, published by Polistampa, Florence produced by Ugo Fortini with a critique by 2005, 176 pages, and his Calendario d’Ar- the same and contributions by Antonio Pao- te 2006, which traces the artistic themes lucci, Dino Carlesi, Giovanna Maria Carli, inside his studio, published by Masso del- Umberto Cecchi, Giovanni Faccenda, Lo- le Fate, Signa. These publications subsidi- dovico Gierut, Pier Francesco Listri, Tom- sed the prestigious one-man show promo- maso Paloscia, and Maurizio Vanni. In De- ted by the Town Council of Campi Bisen- cember 2006, his one-man show: Figura- DIPINGE PASCOLI. POESIA, LUCE E COLORE NELLA VALLE DEL SERCHIO BERTINI 171 zione … sintesi e nuovi linguaggi (Figura- sthouse. The collection, organised by the tion … synthesis and new languages), Sala Town Council of Barga, Fondazione Pascoli, Valli, Ponsacco, was organized by the ‘Pa- Comunità Montana Garfagnana, Comu- lazzo’ and presented by Giovannna Maria nità Montana Mediavalle del Serchio and Carli. In January 2007, he displayed in the the Province of Lucca, has the patronage of collective exhibition, Pittori in trincea (Pain- the Regione Toscana – Presidency of the ters in the trenches), at the State Archives Regional Council – and the Special De- of Florence, produced by Giovanni Fac- partment for the Polo Museale Fiorentino. cenda in collaboration with Nicola Nuti and On this occasion the monograph entitled: the Galleria Spagnoli. In February 2007 for Bertini dipinge Pascoli, misteri, luci, colori e the reopening of the famous Dante Thea- poesia nella Valle del Serchio (Bertini paints tre at Campi Bisenzio, he donated the work: Pascoli, mystery, light, colour and poetry in the Storia e poesia (History and poestry), a tripty- Serchio Valley) will be produced by Gio- ch on panel measuring 300x320 cm. He vanni Faccenda with articles by Umberto took part in the meeting held in his honour Sereni, Guelfo Marcucci, Cristina Acidini, organised by the Amici dei Musei of Flo- Giovanna Maria Carli, Nicola Nuti, Ugo rence, in their headquarters in Via Alfani, Fortini, published by Polistampa, Florence speakers: Carla Guiducci Bonanni, Pier 2007, 176 pages. Francesco Listri, Domenico Viggiano. He He has received great acclaim for his also took part in the Archometria congress works from high profile art connoisseurs Arte e colore – storia e tecnologia (Art and co- and prestigious critics including: Cristina lour – history and technology), organised by Acidini, Andrea Baldinotti, Mario Bucci, the CNR IFAC of Florence, with a lecture Rinaldo Frank Burattin, Dino Carlesi, Gio- on the chromatic applications in creating vanna Maria Carli, Maria Luisa Cason, Um- artworks held in the Auditorium of the Che- berto Cecchi, Giovanni Faccenda, Ugo For- rubini Conservatory. In June 2007, he has tini, Lodovico Gierut, Delio Granchi, Pier- been invited by the Galleria Spagnoli to Francesco Listri, Giovanni Lombardi, Ma- exhibit the Valtur Village of Ostuni-Brindi- rio Mazzocchi, Marco Moretti, Elvio Nata- si. From July to September 2007, he will be li, Armando Nocentini, Nicola Nuti, Ser- exhibiting at Barga-Lucca, guest of the Stan- gio Pacciani, Tommaso Paloscia, Antonio ze della Memoria(Rooms of memories) and at Paolucci, Dino Pasquali, Aldo Rettori, Pao- the same time, also at Castelvecchio Pa- la Scuffi, Umberto Sereni, Faustina Tori, scoli, in the halls of the Casa Pascoli gue- Maurizio Vanni, and Marcello Vannucci.

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Indice

7 Marcello Bertini e le suggestioni pascoliane Riccardo Nencini

9 Bertini e gli scenari pascoliani Cristina Acidini

11 Marcello Bertini e Giovanni Pascoli Stefano Baccelli

12 Bertini and the fascination of the “Valley of the Beautiful and the Good” Guelfo Marcucci 13 Bertini e il fascino della “Valle del Bello e del Buono” Guelfo Marcucci

14 The effectiveness and vitality of Pascoli’s “filter” Umberto Sereni 15 Efficacia e vitalità del “filtro” pascoliano Umberto Sereni

28 Nature, paradise of the soul Giovanni Faccenda 29 La natura, paradiso dell’anima Giovanni Faccenda

32 Intense evocations, trembling atmospheres Giovanna Maria Carli 33 Intense evocazioni, trepidanti atmosfere Giovanna Maria Carli

36 Poetic signs and painted words Nicola Nuti 37 Segno poetico e parola dipinta Nicola Nuti

40 Schede critiche dei dipinti Ugo Fortini 41 Dipinti

APPENDICE 155 Antologia della critica Ugo Fortini 165 Scheda biobibliografica Ugo Fortini 169 Biography and bibliography Ugo Fortini Finito di stampare in Firenze presso la tipografia editrice Polistampa Giugno 2007