GEMELLAGGIO VIAGRANDE –AVEZZANO Il Viaggio D'istruzione

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GEMELLAGGIO VIAGRANDE –AVEZZANO Il Viaggio D'istruzione GEMELLAGGIO VIAGRANDE –AVEZZANO Il viaggio d’istruzione con meta ad Avezzano ( Aquila) è nato a seguito della partecipazione , nell’anno 2008 ‐ 2009, al concorso “ Alla scoperta del tuo paese” bandito dal Ministero della P.I. d’intesa con l’associazione Mecenate. Le motivazioni didattiche e formative che ci hanno indotto ad aderire al progetto sono state: - La similitudine paesaggistica tra Viagrande ed Avezzano; - la scoperta e la valorizzazione dei luoghi da visitare nei loro aspetti naturali, storico‐artistici e tradizionali; - l’opportunità di far conoscere il “patrimonio” di un paese diverso dal proprio; - il coinvolgimento degli alunni nella ricerca e progettazione del viaggio di istruzione; - l’interazione con l’altro e la condivisione di esperienze nel rispetto della propria identità. Durante il corso dell’anno scolastico abbiamo invitato i ragazzi a ideare degli itinerari da far conoscere ai loro coetanei. Ciò è stato possibile grazie all’intervento dei docenti coordinatori delle classi terze ( prof. sse Nunzia Di Natale ed Elina Mertoli ) che hanno saputo motivare gli alunni allo studio dei luoghi da visitare, attraverso un graduale processo di scoperta ed esplorazione. Il sito web, istituito tra le due scuole gemellate ha permesso di condividere e fruire i prodotti digitali inerenti all’osservazione del territorio e alla cultura del paese da visitare. Il gemellaggio è stato articolato in due momenti: una prima fase dal 14 al 18 aprile c.a. ha visto ospiti i ragazzi della Scuola Media “ C. Corradini” presso il nostro istituto. Dopo i saluti del Dirigente Scolastico e una parentesi musicale e corale dei nostri ragazzi , gli studenti sono stati ricevuti dal sindaco di Viagrande dott.ssa Vera Cavallaro. Il confronto e il dialogo tra i due gruppi è stato corredato da momenti comuni a Viagrande, a Catania, sull’ Etna e da una visita ad Acireale nel corso della quale gli ospiti hanno potuto ammirare lo splendido barocco ed assistere ad uno spettacolo dell’ Opera dei Pupi. Hanno partecipato alla visita d’istruzione 39 alunni della media “C. Corradini” e quattro insegnanti ( Vincenzo Del Vecchio, Domenico De Sanctis, Sabrina Torti, Lucia Antonelli ) e 47 alunni del nostro istituto con accompagnatori :Alfio Messina ,Maria Teresa Oliveto, Santa Ragusa e Alfia Sorbello. Una seconda fase dal 20 al 24 aprile a seguito della quale gli alunni viagrandesi e i docenti hanno ammirato il Parco Nazionale d’Abruzzo, e visitato Pescasseroli, Avezzano e Scanno. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si estende su 50.000 ettari. Nato nel 1922, è il più antico d’Italia, i tre quarti dell’intera sua superficie è in provincia dell’Aquila e comprende i comuni di Alfedena, Barrea, Bisegna, Cividella Alfedena. Gioia dei Marsi , Lecce dei Marsi, Opi, Ortona dei Marsi , Pescasseroli ( sede della direzione del parco e paese natio di Benedetto Croce) Scanno, Villavallelonga e Villetta Barrea. I monti del Parco hanno aspetto selvaggio e sono abbelliti dai laghi di Vivo, Scanno e Barrea (lago artificiale perfettamente armonizzato con il paesaggio). La montagna offre uno spettacolo incredibile: groppe montuose, valloni, pareti scoscese , gole, anfiteatri rupestri come quello della Camosciara. La vegetazione è ricca e rigogliosa: sulle vette dominano i faggeti, a partire da 1800‐ 2000 metri di altitudine possiamo ammirare il ginepro e il pino mugo; in basso è presente una boscaglia composta da aceri, pioppi, carpini, ornelli e peri selvatici. Nell’alta valle del Sangro oltre ad aceri, faggi e betulle è presente il pino nero di Villetta Barrea. Cosa dire della ricca e varia biodiversità presente nel Parco: lo strabiliante plantigrado l’orso marsicano scampato a secoli di bracconaggio e di caccia; il camoscio d’Abruzzo specie a sé per dimensioni, colore del mantello e grandezza delle corna e il lupo appenninico dalla mole robusta e dalle orecchie rossicce. Tra i volatili, oltre all’aquila reale presente in sei coppie, ( così ci è stato detto dalla guida), troviamo la poiana, il gheppio, il falco, il gufo reale, la civetta, il grifone, il picchio dorsobianco. Il Parco Nazionale d’Abruzzo è definito dagli studiosi l’antologia del paesaggio euro –mediterraneo; un ambiente incontaminato e selvaggio in cui dominano specie rare e preziose. Il cuore del territorio è Pescasseroli suggestivo paesino attorniato da vette, prati , valli e corsi d’acqua. Visitando Pescasseroli ci siamo soffermati a guardare la casa in cui nacque Benedetto Croce (25 febbraio 1866 ‐ Napoli 20 novembre 1952), filosofo, storico, scrittore e politico italiano, ideologo del liberalismo e rifondatore del Partito Liberale. Nominato senatore nel 1910 e ministro della Pubblica Istruzione , durante il governo Giolitti, dal 1920 al 1921. Tra le tante sue opere ricordiamo: “La Filosofia dello Spirito”, in cui sostiene che la realtà è determinata dallo Spirito, un pensiero razionale capace di sintetizzare la conoscenza del particolare e dell’universale, del concreto e dell’astratto. E’ così che la realtà è storia, la storia è pensiero che si attua nel presente continuamente mentre l’ “arte è ciò che tutti sanno che cosa sia”, è intuizione, puro sentimento poiché non è legata al vero, all’utile o alla morale. Tutti l’apprezziamo in quanto possediamo questa forma di espressione dello Spirito. Avezzano, laboriosa e gradevole città di provincia adagiata in una pianura e vegliata dal monte Salviano; si presenta divisa dalla linea ferroviaria Roma‐ Pescara; a sud troviamo l’Avezzano ricostruita ( dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale) a nord l’Avezzano moderna. Tutti noi siamo stati accolti calorosamente dalla Preside Di Gennaro e dai suoi collaboratori, dagli insegnanti e dal personale della scuola. Dopo i saluti formali e un ricco buffet di dolci tipici “tutti insieme” ci siamo diretti al palazzo di città , stupendo edificio in stile liberty risalente agli anni ’20, dove siamo stati ricevuti dal Sindaco Dott. A. Floris nella calda e accogliente sala consiliare rifinita con pregevole legno sia nell’arredamento che nei rivestimenti e affrescata superbamente dal pittore messinese Ferdinando Trabuzzi. Percorrendo le vie della cittadina abbiamo avuto modo di ammirare: Il Castello Orsini –Colonna la cui storia risale al XII secolo, quando venne costruita una torre di vedetta a pianta quadrata sopra un basamento di epoca romana detta dei Palearia, perché fu voluta da Gentile di Paleira, conte di Manoppello e signore di Avezzano. La famiglia Orsini ereditò il feudo di Avezzano nel 1481 e il Principe Gentile Virgilio Orsini, generale di Sisto IV, realizzò la fortezza (dal 1485 al 1490) secondo lo schema e la planimetria tuttora esistente, con 4 bastioni agli angoli di forma circolare. Nel 1565 Marcantonio Colonna lo rese palazzo signorile. Sull’architrave, del portone principale, campeggiano ai lati due orsi ritti sulle zampe posteriori, uno di fronte all’altro recanti una rosa e le insegne nobiliari degli Orsini, rivolti verso lo stemma dei Colonna posto al centro di esso, rappresentazione simbolica dell’unione tra le due famiglie. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1871, il palazzo venne venduto alla famiglia Barberini che affittò dei locali per gli uffici del Tribunale. Il Castello fu acquistato, nei primi del Novecento, dai Marchesi Marigliani e successivamente da Francesco Spina sindaco della città. Gran parte dell’edificio fu distrutto dal terremoto e dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e tra gli anni Cinquanta‐ Sessanta restaurato. Oggi è sede della Pinacoteca Civica di Arte Moderna , intitolata al critico d’arte Ernesto Pomilio (1933‐ 1987). Dopo la pausa pranzo piacevolmente insieme con gli avezzanesi rotta a Telespazio La visita al Centro Spaziale del Fucino “Piero Fanti”, presso Avezzano, ci ha particolarmente meravigliato e interessato con le sue 90 antenne che sovrastavano il cielo e le 14 sale di controllo da cui abbiamo osservato la terra tra lo spazio infinito. Un gruppo di circa 100 ingegneri e tecnici svolgono attività di controllo su satelliti dalla sua separazione del razzo‐vettore al raggiungimento della posizione orbitale definita (LEOP: Launch and Early Orbit Phase) gestendo, operativamente, le funzioni del satellite fino all’ultima fase del de‐orbiting. La stazione ha un’importanza mondiale nella comunicazione marittima e di controllo dei satelliti e aderisce a vari progetti internazionali. La società Telespazio è nata nel 1961 e ha permesso di far vedere agli italiani, il 20 luglio del 1969, la prima passeggiata dell’ uomo sulla luna. Osservando il territorio e dialogando con gli abitanti del luogo abbiamo appreso che l’attività principale degli abruzzesi è ed era legata alla pastorizia. I pastori conoscevano bene i rigori del clima appenninico e l’aspro territorio dell’altopiano; e ancora oggi, alcuni di loro intraprendono “ il viaggio” con i loro greggi lungo le “vie d’erba”, i tratturi, fino a raggiungere il clima mite del Tavoliere delle Puglie. I quattro principali “tratturi” della transumanza (L’Aquila‐Foggia, 243 Km; Celano‐Foggia, 207 Km ;Pescasseroli‐ Candela, 211 Km; Castel di Sangro‐Lucera, 127Km), detti “grandiosi” dell’Italia meridionali vennero fissati, con decreto regio, dal re Alfonso d’Aragona nel 1447 per evitare discordie tra i pastori e i proprietari delle terre. Cosa dire poi di Scanno con le sue case addossate l’una sull’altra e lo scenario del lago omonimo e delle montagne maestose e silenti, del suo splendido centro storico rinascimentale e barocco, del suo artigianato artistico dell’oro e dell’argento e del suo originale costume muliebre che richiama lo stile dell’Asia Minore, indossato ad oggi dalle donne più anziane del paese. Scanno deve molto della sua ricchezza alla transumanza e al mercato della lana. Infatti, nel centro storico si trova il Museo della Lana, in cui vengono conservati gli strumenti e i manufatti che descrivono la vita dei pastori, testimonianza diretta di un mondo rurale lontano ma ancora vivo nel ricordo di questo piccolo paese. Abbiamo anche visitato l’azienda dolciaria “Di Masso” di Scanno che da un’antica ricetta del “Panello” a base di: uova, farina, fecola di patate,miele, burro, armelline, mandorle e ricoprendo il tutto con uno strato di cioccolato fondente, ha realizzato una specialità: il Pan dell’Orso.
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