I Segreti Del Vaticano

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I Segreti Del Vaticano Corrado Augias I SEGRETI DEL VATICANO Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario I segreti del Vaticano di Corrado Augias ISBN 978-88-04-60324-5 © 2010 Arnoldo Mondadori Editore S.pA., Milano I edizione agosto 2010 INDICE Preambolo L’altra faccia di Roma I Una casa tutta d’oro II Le alabarde del papa III La croce e la spada IV Il prezzo della gloria V La Chiesa senza voce VI Due geni rivali VII Storia avventurosa di un palazzo VIII Due tombe IX II mistero dei templari X L’irrequieto esercito del papa XI I banchieri di Dio XII La divina cappella XIII 16 ottobre 1943 XIV La ragazza svanita nel nulla XV II tribunale della fede XVI La santa setta di Dio Appendice Quando una Chiesa si fa Stato Bibliografia scelta Ringraziamenti NOTE DI COPERTINA Il termine "Vaticano" evoca immediatamente l'immagine dell'immensa piazza anti- stante la basilica di San Pietro e il monumentale colonnato che l'abbraccia. Tra i fe- deli cattolici evoca anche la finestra da cui il papa benedice la folla festante. Ma il Vaticano è molto di più. Stato di diritto tra i più piccoli al mondo, minuscola città dentro la vasta città di Roma, di cui ha condiviso le vicissitudini e di cui costituisce "l'altra faccia", ha una lunghissima storia, ricca di chiaroscuri e di personaggi più o meno limpidi. E insieme a incredibili tesori artistici, custodisce nei suoi palazzi molti segreti legati a vicende antiche, recenti e contemporanee. Si inizia con Nerone e i primi cristiani sullo sfondo della Roma imperiale per passare poi a Costantino: la sua famosa e apocrifa donazione al papa ha per secoli rappresentato l'atto di nascita del potere temporale della Chiesa. La galleria dei personaggi è ricchissima. Oltre a templari, gesuiti, inquisitori e membri della potente Opus Dei, ci sono, naturalmente, i papi. E con loro gli artisti, ingaggiati per testimoniare, più che la gloria del Crea- tore, quella del committente. Un tratto sembra legare, agli occhi dell'autore, tutte queste vicende, le più antiche e le più recenti: la commistione fra cielo e terra, fra spiritualità e potere temporale, e il prezzo altissimo che la Chiesa cattolica, unica re- ligione fattasi Stato, ha pagato e paga nel tentativo di conciliare due realtà difficil- mente compatibili. I SEGRETI DEL VATICANO Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo…. Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, so- prattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i settantacin- que anni ho deciso di pregare per la Chiesa. CARLO MARIA MARTINI, Conversazioni notturne a Gerusalemme Preambolo L’ALTRA FACCIA DI ROMA Le vicende raccontate in questo libro non riguardano la Chiesa cattolica in quanto espressione della fede, talvolta del sacrificio, dei suoi ministri e dei suoi fedeli. Qui sono raccolte alcune storie significative relative alla Santa Sede (il Vaticano), vale a dire a uno Stato autonomo, dotato di organi di governo, di un territorio (se pur simbo- lico), una bandiera, un inno, una moneta, un esercito (simbolico anch’esso) nonché sedi diplomatiche sparse nel mondo e ambasciatori (i nunzi apostolici) regolarmente accreditati. «Storie significative», in questo caso, ha una doppia valenza. La più ovvia è che lo svolgimento delle vicende riflette le circostanze politiche e storiche dalle quali sono scaturite. La meno ovvia è che tale svolgimento, spesso intriso di crudeltà e perfino di sangue, mostra quale terribile prezzo la Chiesa cattolica abbia pagato per tenere unite la sua missione spirituale e la sua natura politica di Stato. Si potrebbe chiamarlo il tentativo di conciliare cielo e terra, il candore della santità e le astuzie del potere, ov- vero, per parlare con il vangelo, Dio e Mammona. Tale commistione è stata più volte denunciata da alcune grandi anime e da menti illu- minate nel seno stesso della Chiesa. Da quando, con l’imperatore Teodosio (fine del IV secolo), il cristianesimo è diventato religione imperiale e di Stato, non c’è stata epoca in cui non si sia levata qualche voce presaga, ammonitrice, a implorare che la Chiesa abbandonasse l’oro e la porpora per ritrovare la santa umiltà delle origini. Le fauci della politica hanno però una presa ferrea e il solo modo di liberarsene sarebbe una separazione coraggiosa e definitiva che non c’è mai stata. Le voci dissenzienti sono quindi rimaste piccola minoranza. «Arricchimento del dialogo» le si è definite, ma, fino a oggi, dialogo fra sordi. Questa ambiguità di fondo si riflette nella figura del sommo pontefice. Quando il papa prende la parola, non è quasi mai chiaro se lo faccia in quanto rappresentante supremo di una grande religione, guida e pastore del suo gregge, oppure capo di uno Stato sovrano, monarca che accentra nella sua persona tutti i poteri: legislativo, ese- cutivo, giudiziario. Fin dal titolo, del resto, il «sommo pontefice» segnala la sua dop- pia natura: capo di una delle poche se non dell’unica monarchia assoluta ancora esi- stente, dove il «sommo pontefice» è sovrano regnante a vita. A chi volesse conoscere un po’ meglio questa potente struttura terrena dedico un’Ap- pendice finale, nella quale sono anche precisate alcune necessarie distinzioni fra Vati- cano, Santa Sede, Chiesa cattolica. Secondo una tesi largamente condivisa, il peso che la Chiesa riesce talvolta a eserci- tare nelle vicende mondiali e forse la stessa sopravvivenza dell’istituzione vanno fatti risalire proprio a questa doppia identità. Sicuramente, si tratta dell’unico esempio, ne- gli ultimi venti secoli di storia mondiale, di una confessione religiosa strutturata così rigidamente in forma statuale. Nell’antichità classica è accaduto che il potere politico rivestisse anche funzioni religiose. Mai, però, era accaduto il contrario, cioè che un’autorità religiosa assumesse anche una precisa fisionomia politica. Altrettanto in- dubbio è che, accanto agli evidenti vantaggi materiali, tale conformazione ha pesato molto sull’azione propriamente spirituale della Chiesa poiché, nonostante ogni tenta- tivo di accomodamento, Dio e Mammona restano difficili da conciliare. Come il lettore vedrà, i vari capitoli di questo libro trattano argomenti e personaggi che spaziano dai primi tempi della nostra era fino ad anni recentissimi. Il capitolo ini- ziale è, anzi, dedicato a un imperatore che regnò quando ancora il Vaticano non ave- va assunto la forma che conosciamo. A stretto rigore, si tratta di un’escursione fuori del tema; in un quadro più ampio, però, qualche digressione è sembrata utile per trac- ciare delle coordinate che rendano meglio comprensibile la successione degli eventi, l’insieme dei fatti, il profilo o i punti di riferimento dei personaggi. Ma parlare del Vaticano significa, in realtà, parlare soprattutto di Roma; dal IV seco- lo fin quasi al termine del XIX la storia vaticana e quella della città hanno coinciso. Alcune delle vicende qui contenute sono davvero, e per numerosi aspetti, ciò che il ti- tolo di questo Preambolo dichiara: «l’altra faccia di Roma». Non c’è, nel libro, alcuna pretesa di completezza, né tematica né cronologica. Si tratta di racconti dettati dalla rilevanza (storica o contemporanea) degli avvenimenti, così come da personali occasioni di conoscenza, di meraviglia, di frequentazione dei luo- ghi di cui si parla e che sono stati teatro degli eventi: l’altra faccia di Roma, appunto. I UNA CASA TUTTA D’ORO Nerone, secondo Tacito (uno dei maggiori storici dell’antichità), aggiunse al suppli- zio dei cristiani «anche lo scherno; sicché, coperti da pelli di fiera, morivano straziati dal morso dei cani o venivano crocifissi o dovevano essere dati alle fiamme perché, quando la luce del giorno veniva meno, illuminassero la notte come torce. Per questo spettacolo Nerone aveva offerto i suoi giardini intanto che vi dava un gioco circense, mescolandosi al popolino vestito da auriga e partecipando alla corsa ritto su un coc- chio. Per questo, sebbene essi fossero colpevoli e meritassero le punizioni più gravi, sorgeva verso di loro un moto di compassione, sembrando che venissero immolati non già per il pubblico bene, ma perché avesse sfogo la crudeltà di uno solo» (Annali, XV, 44). La vita dei cristiani a Roma, città che sarebbe diventata la capitale del cattolicesimo, comincia dunque nel modo peggiore. Le persecuzioni si susseguono; alcune, come quelle ordinate da Diocleziano, di inaudita ferocia. I seguaci della nuova religione sono generalmente malvisti. Nella Vita di Claudio, lo storico Svetonio scrive che, nel 41, l’imperatore espulse i giudei da Roma perché, su istigazione di Christus, erano continuamente in rivolta. Quando Paolo arriva nella capitale dell’impero, poco dopo il 60, i capi della comunità giudaica gli dicono che questa «setta» trova dovunque op- posizione. Sempre Svetonio, nella Vita di Nerone, scrive che ai cristiani furono inflitte delle sanzioni, poiché li si sospettava di praticare oscure magie. Nella seconda metà del I secolo il cristianesimo è solo una delle tante correnti del giudaismo, ma con caratteristiche sue proprie che si stenta a decifrare. Tacito raccon- ta, sempre negli Annali (XV, 44), come, a seguito dell’incendio appiccato a Roma, forse da Nerone, fu facile scaricare la colpa sui cristiani data la loro pessima fama. Per capire il perché di questa cattiva nomea bisogna tener presente che la religione di Roma era essenzialmente pubblica, cioè politica. Come recitava già il testo arcaico delle XII Tavole, si esigeva che nessuno avesse «per proprio conto dei né nuovi né forestieri se non riconosciuti dallo Stato». Rispettata questa premessa, i romani reagi- vano duramente solo nel caso in cui una religione fosse sospetta di possibile eversio- ne politica.
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