STUDIO AMBIENTE ARCHITETTURA ARREDAMENTO URBANISTICA Dott. Arch. ERISTEO BANALI - Iscritto all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova - n°7 - sez. A 46100 - MANTOVA - VIA G. MAZZINI, 20 TEL. 0376.363308 - 220475 - FAX 0376.367056 E-MAIL: [email protected]

COMUNE DI PROVINCIA DI MANTOVA - REGIONE LOMBARDIA

FORTE DI MOTTEGGIANA (1861) – MOTTEGGIANA (MN) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. 11 marzo 2005, n. 12 e s.m.i.

STUDIO DI INCIDENZA ELABORATO Si_01

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

ADOTTATO CON D.C.C N° ______PUBBLICAZIONE PER OSSERVAZIONI APPROVATO CON D.C.C N° ______DEL ______DAL ______AL ______DEL ______

Il Tecnico Incaricato Il Responsabile del Procedimento DOTT. ARCH. ERISTEO BANALI

______

DATA ______PGT – DI MOTTEGGIANA DOCUMENTO DI PIANO STUDIO DI INCIDENZA

Comune di MOTTEGGIANA

Sindaco: Arch. Fabrizio Nosari

Assessore all’Urbanistica: Arch. Fabrizio Nosari

Autorità Procedente e Responsabile del Procedimento: Geom. Giorgio Chiarentin

Autorità Competente e Responsabile Ecologia Arch. Fabrizio Nosari

Urbanista incaricato per la Redazione del PGT e della VAS Arch. Eristeo Banali con la collaborazione di Arch. Federica Baldani

Componente Geologica Idrogeologica e Sismica Dott. Geol. Giovanni Novellini

Componente Acustica “Centro Tecnologico Arti e Mestieri srl” Ing. Stefano Gorni (resp. Gestionale) Ing. Lorenzo Aldrovandi (resp. Tecnico) Dott.sa Elisa Crema (tecn. Acustica) Ing. Fabrizio Bonardi (tecn. Acustica)

PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

COMUNE DI MOTTEGGIANA

PROVINCIA DI MANTOVA

REGIONE LOMBARDIA

PGT - Piano di Governo del Territorio

STUDIO DI INCIDENZA

BOSCO FOCE OGLIO - AREE GOLENALI (Viadana, Portiolo, e )

STUDIO DI INCIDENZA PER GLI INTERVENTI CHE RICADONO IN AMBITO SIC E ZPS

SIC IT20B0001 - BOSCO FOCE OGLIO / ZPS IT20B0401 – PARCO OGLIO SUD Z P S I T 2 0 B 0 4 0 1 PAR CO OGLIO SUD ZPS IT20B0501 - VIADANA, PORTIOLO, SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA

STUDIO AMBIENTE PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

INDICE

1 INTRODUZIONE………………………………………………………………………………… Pag. 3 Modalità procedurali per l’applicazione dello Studio di Incidenza …….………………… Pag. 3 Allegato D - Contenuti minimi per lo Studio di Incidenza sui SIC e pSIC …….………. Pag. 4 2 SIC - SITI NATURA 2000 ……………………………………………………………………. Pag. 5 3 PGT COMUNE DI MOTTEGGIANA ……….…….………….……………………………… Pag. 6 3.1 OBIETTIVI STRATEGICI …………………..………………………………………………… Pag. 6 3.2 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI ……………………. Pag. 21 3.3 OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL DOCUMENTO DI PIANO …………………. Pag. 26 3.4 PREVISIONI DI PIANO ……………………………………………………………………….. Pag. 27 4 INQUADRAMENTO AMBIENTALE DELL’AREA DI STUDIO ………………………….. Pag. 36 4.1 CARATTERIZZAZIONE DEL CONTESTO …………………………………………………. Pag. 36 4.2 FAUNA VEGETAZIONE HABITAT ……….………………………………………………….. Pag. 51 5 INCIDENZA ATTESA……………………………………….……….…………………………. Pag. 82 5.1 PRESSIONI……………………………………………………………………………………… Pag. 82 5.2 IMPATTI E RISPOSTE PROPONIBILI ……………………………………………………… Pag. 85 6 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE…………………………………………………………… Pag.113

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1 - INTRODUZIONE

IL Comune di Motteggiana, provincia di Mantova, ai sensi della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni, sta procedendo alla redazione del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.): Documento di Piano, Valutazione Ambientale Strategica, Piano dei Servizi e Piano delle Regole. Il territorio del comune di Motteggiana é caratterizzato dalla presenza del fiume Po, alla cui riva destra ad- dossa il suo sviluppo longitudinale, costituendo il "confine" fisico con il territorio comunale di Borgoforte; a Sud il confine é sostanzialmente disegnato dal percorso del canale colatore Zara. Sotto l'aspetto ambientale é opportuno sottolineare un elemento fondamentale del territorio comunale: il li- vello di vincolo ambientale, per la presenza del fiume Po, per effetto del D.M. 21.09.84, che sottopone le rive dei "...fiumi, torrenti e corsi d'acqua classificabili pubblici ai sensi del testo unico sulle acqùe dell'11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative ripe per una fascia di 150 metri ciascuna (Ministero per i Beni Culturali e Ambien- tali), a vincolo paesistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n.1497”, il territorio di Motteggiana è interessa- to dalla normativa di cui al d.lgs 152/06, entrato in vigore nel luglio 2007, ed ulteriormente modificato ed in- tegrato dal d.lgs n°4 del 18 gennaio 2008. Altra presenza ambientale rilevante, anche se interessa solo in minima parte il territorio comunale di Motteg- giana, è il Bosco Foce Oglio, individuato dalla regione Lombardia come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) nell’ambito della classificazione della Rete Natura 2000. Sono presenti inoltre due ZPS (Zone di Protezione Speciale), relativamente ad ambienti fluviali ed agricoli, e cioè il “Parco Regionale Oglio Sud” e le aree gole- nali “Viadana, Portiolo, San Bendetto Po e Ostiglia”

- Sito di Importanza Comunitaria, SIC IT20B00001 “Bosco Foce Oglio”, approvato con Decisione della Commissione Europea del 7 dicembre 2004, che ha stabilito, ai sensi della Direttiva“Habitat” 92/43/CEE, l'elenco di Siti di Importanza Comunitaria per regione biogeografica continentale;

- Zona di Protezione Speciale ZPS IT20B0401 “Parco Oglio Sud”, classificata tale con D.G.R. 20 febbraio 2008 N. 8/6648 “ Nuova classificazione delle Zone di Protezione e individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciali (ZPS)”

- Zona di Protezione Speciale ZPS IT20B0501 “Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia”, classifica- ta tale con D.G.R. 20 febbraio 2008 N. 8/6648 “ Nuova classificazione delle Zone di Protezione e indivi- duazione di relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciali (ZPS)”

Con D.G.R. 8 Agosto 2003 N. 7/14106 la Regione Lombardia definisce le procedure e le modalità per la Va- lutazione di incidenza, con i contenuti minimi che lo studio per la Valutazione d’incidenza sui SIC e pSIC, deve sviluppare (A, B, C) e, nei conteunuti, integrata con D.G.R. 15 ottobre 2004 N. 7/19018, sancisce che lo studio di incidenza sia unico quando ZPS, SIC o pSIC coincidono

Modalità procedurali per l’applicazione della Valutazione di Incidenza

Sez. I - Piani

Art. 1 Contenuti dei piani in relazione ai SIC o pSIC 1. I proponenti di piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunisticovenatori e le loro varianti, predispongono uno studio per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Tale studio deve illustrare gli effetti diretti o indiretti che le previsioni pianificatorie possono comportare sui siti evidenziando le modalità adottate per rendere compatibili le previsioni con le esigenze di salvaguardia. Lo studio dovrà comprendere le misure di mitigazione e di compensazione che il piano adotta o prescrive di adottare da parte dei soggetti attuato- ri. 2. Lo studio, di cui al comma 1, dovrà avere i contenuti minimi di cui all’Allegato D sez. Piani della presente deliberazione redatti ai sensi dell’allegato G del D.P.R. 357/97. 3. Qualora i SIC o pSIC ricadano all’interno di aree protette ai sensi della Legge 394/91, si applicano le mi- sure di conservazione per queste previste dalla normativa vigente, come previsto dal D.P.R. 357/97.

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Art. 2 Procedure di Valutazione di incidenza 1. Gli atti di pianificazione, sono presentati, nel caso di piani di rilevanza regionale, provinciale e comunale, fatto salvo quanto previsto al comma 6, corredati di istanza e unitamente allo studio di cui all’art. 1, pena l’inammissibilità, alla Regione Lombardia D.G. Qualità dell’Ambiente, quale Autorità Competente che, mediante l’istruttoria, valuta gli effetti che il piano può avere sui siti, tenuto conto degli obiettivi di conser- vazione dei medesimi e formalizza l’esito della valutazione d’incidenza. Gli elaborati di piano e lo studio dovranno essere consegnati in numero di quattro copie di cui una su supporto informatico. 2. L’istruttoria per la valutazione d’incidenza, da effettuarsi sulla base degli elementi contenuti nell'atto di pianificazione, unitamente allo studio di cui all'art. 1, è finalizzata ad evitare che l'attuazione delle previ- sioni di piano pregiudichi l'integrità dei siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli habitat e del- le specie presenti. 3. La Regione Lombardia D.G. Qualità dell’Ambiente, si esprime, nei termini previsti dal D.P.R. 357/97 e successive modificazioni, mediante atto dirigenziale. La D.G. Qualità dell’Ambiente può chiedere una sola volta integrazioni. Nel caso in cui siano richieste integrazioni, il termine per la valutazione d’incidenza de- corre nuovamente dalla data in cui le integrazioni pervengono alla D.G. Qualità Ambiente. 4. L’Amministrazione competente all’approvazione dei piani di cui al comma 1 acquisisce preventivamente la valutazione d’incidenza espressa dalla D. G. Qualità dell’Ambiente ed individua le modalità più opportune per la consultazione del pubblico. 5. Qualora il PTC provinciale sia stato approvato, secondo le procedure previste dai commi precedenti con valutazione d’incidenza positiva, lo studio d’incidenza dei piani regolatori generali comunali è effettuata dalla Provincia competente in sede di verifica di compatibilità ai sensi dell’art. 3 commi 18 e 19 della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1. 6. In assenza di P.T.C.P. approvati con valutazione d’incidenza positiva, l’approvazione del P.R.G. comuna- le dovrà tenere conto del parere in merito alla valutazione d’incidenza espresso dalla D.G. Qualità dell’Ambiente. 7. Nel caso di piani che interessino siti di SIC o pSIC, ricadenti in tutto o in parte all'interno di aree protette ai sensi della l.r. 86/83, la valutazione d’incidenza di cui ai commi precedenti viene espressa previo parere obbligatorio dell’Ente di gestione dell'area protetta. 8. La valutazione dell’incidenza delle varianti a PRG comunali, ai sensi della l.r. 23 giugno 1997 n. 23, che interessino SIC o pSIC, è effettuata dal Comune. L’esito di tale studio dovrà essere espressa nell’atto di approvazione della variante stessa, tenuto del comma precedente.

Art. 3 Effetti della valutazione di incidenza sui piani 1. L'approvazione dei piani, per le parti contenenti le previsioni di cui all'art 1, è condizionata all'esito positivo della valutazione di incidenza espresso a seguito dell'applicazione della procedura di cui all'art. 2, tranne nei casi e con le modalità previsti dall'art. 4. 2. La D.G. Qualità dell’Ambiente, nell’atto dirigenziale: a) può impartire le opportune prescrizioni relative alle modalità di progettazione e di realizzazione degli inter- venti, previsti dallo strumento di pianificazione, così ammessi; b) specifica, anche sulla base del livello di approfondimento degli atti di pianificazione e dello studio di cui all’art. 1, quali interventi e/o previsioni del piano siano o meno soggetti a valutazione di incidenza. 3. L’adeguamento dei P.R.G. ai piani sovracomunali, approvati con valutazione d’incidenza positiva, non è soggetto a valutazione di incidenza.

Art. 4 Conclusioni negative della valutazione di incidenza Qualora, nonostante le conclusioni negative della valutazione di incidenza sul sito ed in mancanza di solu- zioni alternative possibili, il piano debba essere realizzato per motivi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica, le amministrazioni competenti adottano ogni misura compensativa necessaria per garantire la coerenza globale della rete “Natura 2000”, coadiuvate dalla D.G. Qualità dell’Ambiente che potrà fornire indicazioni in tal senso, e ne danno comunicazione al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio.

Allegato D - Contenuti minimi per lo Studio di Incidenza sui SIC e pSIC

Sezione piani

Lo studio deve fare riferimento ai contenuti dell’allegato G del d.P.R. 357/97 e succ. mod. e possedere gli elementi necessari ad individuare e valutare i possibili impatti sugli habitat e sulle specie di cui alle Dir. 92/43/CEE e 79/409/CEE e loro successive modifiche, per la cui tutela il sito e` stato individuato, tenuto con-

STUDIO AMBIENTE Pagina 4 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA to degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Inoltre deve indicare le misure previste per la compatibilita` delle soluzioni che il piano assume, comprese le mitigazioni e/o compensazioni. Lo studio dovra` in particolare: 1. contenere elaborati cartografici in scala minima 1:25.000 dell’area interessata dal o dai SIC o pSIC, con evidenziata la sovrapposizione degli interventi previsti dal piano, o riportare sugli elaborati la perimetra- zione di tale area. 2. descrivere qualitativamente gli habitat e le specie faunistiche e floristiche per le quali i siti sono stati desi- gnati, evidenziando, anche tramite una analisi critica della situazione ambientale del sito, se le previsioni di piano possano determinare effetti diretti ed indiretti anche in aree limitrofe. 3. esplicitare gli interventi di trasformazione previsti e le relative ricadute in riferimento agli specifici aspetti naturalistici. 4. illustrare le misure mitigative, in relazione agli impatti stimati, che si intendono applicare e le modalita` di attuazione (es. tipo di strumenti ed interventi da realizzare, aree interessate, verifiche di efficienza ecc.) 5. indicare le eventuali compensazioni, ove applicabili a fronte di impatti previsti, anche di tipo temporaneo. Le compensazioni, perché possano essere valutate efficaci, devono di norma essere in atto al momento in cui il danno dovuto al piano e` effettivo sul sito di cui si tratta, tranne se si possa dimostrare che questa simultaneita` non e` necessaria per garantire il contributo del sito alla Rete Natura 2000. Inoltre dovranno essere funzionalmente ed ecologicamente equivalenti alla situazione impattata, nello stato antecedente all’impatto. Lo studio dovra` essere connotato da un elevato livello qualitativo dal punto di vista scientifico.

2 - SIC - SITI NATURA 2000

L’area interessata dal presente Studio di Incidenza è la Golena del Po, Comune di Motteggiana: - Sito di Importanza Comunitaria, SIC IT20B00001 “Bosco Foce Oglio”;

- Zona di Protezione Speciale ZPS IT20B0401 “Parco Oglio Sud”;

- Zona di Protezione Speciale ZPS IT20B0501 “Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia”

Localizzazione territoriale del “Bosco Foce Oglio”, del “Parco Oglio Sud” e dell’area golenale “Via- dana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia”

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3 - PGT COMUNE DI MOTTEGGIANA

Dalla fine deI primi anni duemila, anni di riferimento per l’approvazione regionale del P.R.G vigente, il quadro normativo di riferimento è cambiato in modo considerevole. La Legge Regionale n°12 dell’11 marzo 2005 (modificata dalla legge regionale n°12 del 14 luglio 2006 e dal- la legge regionale n°24 del 3 ottobre 2007), Legge Urbanistica Regionale, detta le regole per il governo del territorio nelle trasformazioni urbanistiche e non solo. Con questa legge si sostanzia un nuovo modo d’intendere la pianificazione territoriale proponendolo in un contesto di poteri “ridisegnato” ed in continua e- voluzione (Legge Regionale n° 1 del 5 gennaio 2000, direttiva 2001/42/CEE del 27 giugno 2001, Legge Co- stituzionale n° 3 del 18 ottobre 2001, “Codice dei beni culturali e ambientali”, Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale"). La L.R. n°12 con il Piano di Governo del Territorio (PGT). Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio co- munale ed articola la la strumentazione nei seguenti atti: - Documento di Piano; - Piano dei Servizi; - Piano delle Regole.

Il Documento di Piano, così come definito all’art. 8 L.R. 12/2005, muoverà la propria azione rispetto sia alle strategie, sia alla programmazione operativa definendo i seguenti argomenti: - indirizzi delle azioni di piano nell’individuazione delle priorità; - individuazione delle risposte ai bisogni evidenziati in sede d’analisi e come effetto dei processi partecipativi. Sulla base di queste elaborazioni, che, partendo dal posto occupato dal comune nel contesto di riferimento, evidenziano i punti di forza e le debolezze nonché le opportunità e i limiti connessi alle: - caratteristiche del paesaggio, - dotazione infrastrutturale, - patrimonio abitativo. - sviluppo socioeconomico. - le proposte avanzate dai cittadini. - orientamenti espressi dall’Amministrazione Comunale. - gli obiettivi di piano ritenuti adeguati. Il Documento di Piano diventa il luogo di coordinamento delle politiche di sviluppo. Le ricadute territoriali, lo scenario generale dello sviluppo, gli indirizzi complessivi di gestione improntati a garantire uno sviluppo equi- librato degli ambiti urbani ed extraurbani, saranno le valenze osservate ai fini della sostenibilità, tutelando le aree agricole, le zone significative per la tipologia del paesaggio, le emergenze ambientali, incentivando la pluralità delle funzioni urbane e la complessità sociale, assicurando un utilizzo virtuoso del suolo con mas- sima attenzione alla salubrità dei luoghi e alla valorizzazione dell’ambiente e delle emergenze naturalistiche più fragili.

Il Piano delle Regole così come definito all’art. 10 L.R 12/2005, fissa gli indirizzi, le norme d’intervento per gli aggregati urbani consolidati, per le aree agricole, per le aree di pregio paesaggistico - ambientale, per gli ambiti soggetti a trasformazione urbanistica. In questo documento vengono precisate le modalità di interven- to, le tipologie funzionali ammesse, gli indici di utilizzazione nei diversi ambiti, unità d’intervento e di gestione che strutturano il territorio comunale.

Il Piano dei Servizi come detto dall’art. 9, L.R. 12/2005, ordinerà la consistenza, la distribuzione sul territorio comunale dei servizi pubblici e di uso pubblico e generale, fissando le norme di gestione delle aree e delle strutture individuate per lo svolgimento dei servizio con particolare attenzione ai parametri di qualità.

3.1 OBIETTIVI STRATEGICI

Il Piano di Governo del Territorio (PGT) recepisce i contenuti del PTCP della Provincia di Mantova, che col- loca il Comune di Motteggiana nel Circondario C.

Il PTCP della Provincia di Mantova in vigore è la variante del febbraio 2010, variante in adeguamento alla LR. 12/2005 che ne ha modificato la struttura, i compiti e i contenuti. Il tema fondamentale assegnato dalla LR 12/2005 al PTCP è l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola e al riguardo la Provincia di Mantova, nelle linee generali per la stesura dei PGT, indica di assumere le zone “E” dei PRGC come “ambiti agricoli strategici”, così come dovranno essre individuati dal PTCP. Questo è l’ambito agricolo di riferimento per la perimetrazione nella definizione della destinazione d’uso dei suoli nel PGT di Motteggiana.

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Approfondimenti analitici del PTCP: infrastrutture, classi demografiche, indicatori positivi.

Facendo riferimento ai contenuti del PTCP in vigore, la relazione mette in risalto le seguenti tematiche:

- lo sviluppo sostenibile del territorio; - la tutela del patrimonio ambientale e naturale; - la valorizzazione degli aspetti paesistici; - la valorizzazione del patrimonio culturale.

Gli obiettivi del PTCP sono stati assunti nella definizione degli obiettivi di sostenibilità del PGT. Il comune di Motteggiana è inserito nel Circondario C - Oltrepo mantovano - composto da 23 comuni (17 per il Destra Secchia e 6 per il Sinistra Secchia): , , , Gonzaga, , , Ostiglia, , Pieve di Coriano, , , , Reve- re, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, , , , Serra- valle a Po, , , Villa Poma, Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po, Suzzara

In riferimento alla Rete Ecologica Provinciale, il territorio di Motteggiana è interessato da corridoi ambientali sovrasistemici (I livello della rete ecologica) nella parte nord e ovest in corrispondenza delle aree golenali del Po e da aree di protezione dei valori ambientali (II livello della rete ecologica) nelle zone a ovest e lungo il corso del colatore Zara. Parte del terriotrio, da Motteggiana verso est, è interessato anche da aree di con- servazione e ripristino dei valori della naturalità dei territori agricoli (III livello della rete ecologica).

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Polarità e Circondari della provincia di Mantova.

Nella Relazione Illustrativa del PTCP variante 2010, la caratterizzazione del Circondario C è così strutturata:

“Il 25,12 % del territorio del circondario C risulta interessato da vincoli e/o da indicazioni di carattere pianifi- catorio capaci di limitare e condizionare l’attività insediativa; dal confronto con la media provinciale (30,64 %) il dato a livello di circondario risulta inferiore, mente i valori inerenti i comuni di Motteggiana, , Pieve di Coriano rasentano il doppio del valore medio provinciale. Inoltre, nel circondario di riferimento si evince che 15 comuni su 23 risultano interessati dal progetto di valo- rizzazione ambientale della rete ecologica provinciale e che essi realizzano il 19,44% del valore medio di cir- condario (in rapporto al 23,36 % della media provinciale). In questo circondario la rete ecologica di 1° livello si basa sui corsi del fiume Po (in cui rientrano anche le ri- serve naturali Isola Boschina e Isola Boscone) e del fiume Secchia, seguendo in generale il confine delle fa- sce fluviali definite dal Piano di Bacino, ovvero gli argini, e il nodo costituito dalla Riserva naturale delle Pa- ludi del Busatello. Nell’Oltrepò la rete di 2° livello segue il corso dei principali canali che solcano il territorio: lungo il Po Vecchio e lo scolo Zara in sinistra Secchia e, lungo il canale della bonifica Mantovana-Reggiana, la Fossalta Superio- re (che ripercorre un antico ramo del fiume Po), la Fossalta Inferiore, il Dugale Roversella, il canale Sermide e il Canale Gronda Sud (in parte) in destra Secchia. Per quanto riguarda il territorio del Circondario a nord del Po, un corridoio di 2° livello è compreso tra il Canal Bianco (un canale artificiale scavato per permettere, insieme ad altre vie d’acqua, la navigazione fra Milano e l’Adriatico) e lo scolo Zuli in un primo tratto e lo sco- lo Redefosso fino ad Ostiglia. In relazione alle valenze naturalistiche, il territorio è interessato in parte dalla perimetrazione del Parco natu- rale regionale del Mincio, da 2 Parchi locali di interesse sovracomunale (Pegognaga e Suzzara), 3 Zone a Protezione Speciale (Isola Boscone e Paludi di Ostiglia e Po) appartenenti alla Rete Natura 2000 e ricono- sciute come Zone umide d’importanza internazione ai sensi della Convenzione di Ramsar ed 3 Siti d’Importanza Comunitaria (Isola Boschina, Isola Boscone e Ostiglia). Le aree ZPS e SIC ricadono nell’ambito appunto delle tre Riserve naturali regionali qui presenti oltre che in un ampia fascia golenale del Po.”

Il Circondario C costituisce dunque l’estremo lembo sud-orientale della Provincia di Mantova ed è delimitato dal fiume Po a ovest e a nord fino alla foce del fiume Mincio, dal confine con le province di Verona e Rovigo a est, dal confine con le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara a sud.

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Si tratta di un territorio pianeggiante, di origine alluvionale, caratterizzato da blande evidenze morfologiche; lo stretto legame con i fiumi, che ne hanno condizionato in modo incisivo l’assetto e il paesaggio, è testimo- niata dalla presenza dei tipici dossi, aree blandamente rilevate, ad andamento sinuoso, corrispondenti ad antichi percorsi fluviali. Il territorio si trova compreso fra un’altitudine massima di 28 m. slm. (coronamento dell’argine del fiume Sec- chia all’estremità meridionale dell’area) e una minima di 5 m. slm. (a sud-est di Malcantone di Sermide). Particolare rilevanza ha assunto, nella storia del circondario, la regimazione delle acque; gran parte dell’area è stata sottoposta, fin dal periodo medievale (con i benedettini), a ingenti opere di bonifica. La SAU è investita prevalentemente a seminativo (cereali, bietola, soja) e colture foraggere. L’area dell’Oltrepo destra Secchia si caratterizza, rispetto all’intera Provincia, per la diffusione di colture orticole (pomodoro, cocomero) e frutticole; in tutto l’Oltrepo sono anche diffuse la pioppicoltura e la viticoltura (zona di produzione del lambrusco mantovano DOC).

I principali temi progettuali proposti per il Circondario C sono i seguenti: • Individuazione delle modalità per il passaggio da una agricoltura intensiva ad una ecologicamente compa- tibile, tramite anche l’utilizzo delle incentivazioni UE 2078/2080. • Monitoraggio degli allevamenti zootecnici e della prassi di smaltimento dei reflui aziendali al fine di evitare inquinamento della falda provocato dai liquami. • Riqualificazione del tratto del fiume Secchia, il cui corso è vincolato ai sensi dell’art. 1 LN 431/85 punto D) e punto F), attraverso la promozione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale. • Rinaturalizzazione dei canali artificiali Sabbioncello, Parmigiana-Moglia, Fossalta Inferiore vincolati dalla LN 431/85 e riconosciuti dalla Regione Lombardia “di interesse strutturale, in quanto, pur non appartenendo ai rami principali della rete idrografica, caratterizza per dimensione e andamento un territorio di pianura” (DGR 4/12028 del 25 luglio 1986). • Tutela e rinaturalizzazione dei canali rientranti in ambito di I livello ma non vincolati. • Promozione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale delle golene del Po tra le Amministrazioni di Suzzara, Motteggiana, San Benedetto Po, Quistello, Quingentole, Pieve di Coriano, Revere, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, , che preveda, tra le altre cose, la rinaturalizzazione degli ambiti a- dibiti a coltivazione di pioppeti industriali situati sia lungo il corso del Po sia nel territorio circostante; la tutela e valorizzazione dei corpi d’acqua costituiti da bugni, della golena Fontana, del filare di cipressi “Le cipressi- ne” in località Villa Saviola nel Comune di Motteggiana, delle paludi Macalle in località Portiolo nel Comune di S. Benedetto Po e del bosco situato all’interno del Parco Naturale sul Po istituito dal Comune di Quingen- tole e presente come indicazione di vincolo nel PRG; la riprogettazione della sponda destra del Po occupata dall’abitato di Revere; la valorizzazione dell’attraversamento pedonale presente sul ponte del fiume Po pres- so Ostiglia-Revere e nei pressi dell’abitato di Sermide inquanto punti panoramici privilegiati. • Tutela del territorio occupato dallo Zara e dalla Digagnola-Po morto, allo scopo di preservare le tecniche di coltura tradizionali, attraverso la promozione di Parchi Locali di Interesse Sovracomunale. • Valorizzazione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale di San Colombano. • Valorizzazione delle Riserve Naturali “Paludi di Ostiglia”, “Isola Boschina” e “Isola Boscone”. • Rinaturalizzazione di alcuni tratti di territorio compresi tra il Po e la Riserva Naturale “Paludi di Ostiglia”, ora dedicati all’agricoltura, al fine di creare un corridoio di Rete Ecologica di I livello. • Conservazione dei valori paesistico-ambientali attraverso l’individuazione dei punti sensibili rispetto cui prevedere opportune norme mitigative in corrispondenza delle zone d’espansione industriale poste in riva destra di Po ed antistanti la Riserva, della centrale ENEL di Carbonara Po e nell’abitato di Ostiglia. • Monitoraggio delle cave situate in golena di Po, lungo tutto il suo corso, al fine di valutarne la compatibilità con il sistema ambientale. Valorizzazione degli specchi d’acqua disseminati sul territorio e rinaturalizzazione degli stessi se cave dismesse e sprovviste di piano di recupero. • Limitazioni all’espansione della cava Serravalle Po-Mantovanina, in località Torriano, adiacente ai confini della Rete Ecologica di I livello. • Analisi delle interferenze generate dalla presenza sul territorio di infrastrutture che attraversano il fiume Po quali: l’autostrada del Brennero A 22, le SS 12, 62 e 413 ed i tracciati ferroviari Verona - Mantova - Modena e Suzzara - Ferrara. • Analisi delle interferenze generate dalla presenza della SS 496 e dalle SP 41 e 44 che attraversano il fiume Secchia. • Analisi delle interferenze che verranno generate dall’esecuzione dei progetti infrastrutturali di duplicamento del tracciato ferroviario della linea Verona - Bologna e della variante della SS 12 Abetone - Brennero, nel tratto Ostiglia - Poggio Rusco.

Parco delle golene del Po – come indicato dal Piano Paesistico Regionale, è importante tutelare e valorizza- re nei suoi aspetti geomorfologici e di paesaggio il fiume Po, mediante un’azione il più possibile unitaria. Dal momento che l’attuazione di un Parco lungo tutto il corso del fiume da parte dell’Autorità di Bacino sembra ancora lontana, le Province sono invitate ad intervenire sulla base degli studi già elaborati nell’ambito della

STUDIO AMBIENTE Pagina 9 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA definizione del Piano di Bacino. Si propone dunque la creazione di un Parco delle Golene del fiume Po, nella forma di Parco Locale di Interesse Sovracomunale, che possa attivare una serie di politiche volte alla rinatu- ralizzazione delle aree golenali degradate realizzando opere idrauliche con caratteri di naturalità e interventi di rimboschimento.“

Parco dello Zara e della Digagnola-Po Morto - Il Comprensorio di Bonifica dell’Agro-Mantovano-Reggiano ha proposto un intervento di riqualificazione del bacino dello Zara e della Digagnola con recupero a fini ambien- tali delle aree marginali e ricreazione di zone umide.

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3.1.1 TAV. 1 - INDICAZIONI PAESAGGISTICHE E AMBIENTALI PTCP (variante 2010) – scala 1:25.000

LEGENDA

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Tav. 1 – Indicazioni Paesaggistiche e ambientali – Circondario D sud (estratti)

TERRITORIO DI MOTTEGGIANA

TERRITORIO DI VILLA SAVIOLA

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TERRITORIO DI SAILETTO

TERRITORIO DI TORRICELLA

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3.1.2 TAV. 2 – INDICAZIONI INSEDIATIVE, INFRASTRUTTURALI E AGRICOLE PTCP (variante 2010) -

LEGENDA

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Tav. 2 – Indicazioni insediative, infrastrutturali e agricole – Circondario D sud (estratti)

TERRITORIO DI MOTTEGGIANA

TERRITORIO DI VILLA SAVIOLA

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TERRITORIO DI SAILETTO

TERRITORIO DI TORRICELLA

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3.1.3 TAV. 1a - SISTEMA PAESAGGISTICO - VALORE FISICO E NATURALE - estratti PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

3.1.4 TAV. 1b - SISTEMA PAESAGGISTICO - VALORE STORICO E CULTURALE- estratto PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

STUDIO AMBIENTE Pagina 17 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

3.1.5 TAV. 2 - SISTEMA INSEDIATIVO E PRODUTTIVO - estratto PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

3.1.6 TAV. 3 - SISTEMA DEL RISCHIO, DEGRADO E COMPROMISSIONE PAESAGGISTICA- estratto PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

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3.1.7 TAV. 4 - SISTEMA DELLA MOBILITÀ E DEI TRASPORTI - estratto PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

3.1.8 TAV. 5 - SISTEMA AGRICOLO E RURALE - estratto PTCP (variante 2010) – scala 1:75.000

TERRITORIO COMUNALE DI MOTTEGGIANA

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Il Documento di Piano, recependo le indicazioni dette precedentemente, articola il territorio secondo le indi- cazioni contenute negli ELAB. Si-02 e Si-03: a Aree di Golena; b Area destinata all’attività agricola; c Siti di Interesse Comunitario (SIC); d Zone a Protezione Speciale (ZPS); e Corridoi ambientali sovrasistemici – Primo livello della rete ecologica provinciale; f Aree di protezione dei valori ambientali – Secondo livello della rete ecologica provinciale.

SUPERFICIE COMUNALE Kmq. 24,59 PERCENTUALE SULLE SUPERFICIE PERCENTUALE AREE GOLENALI AMBITI TERRITORIALE SUL TERRITORIO SUPERFICIE OLTRE PRESENTI NEL Kmq COMUNALE GLI ARGINI MAESTRI TERRITORIO COMUNALE Kmq. 8,502 Aree golenali 8,502 100,00% 34,575% Aree destinate all’attività agricola esterne alle go- 14,521 / 59,052% lene, dedotte le aree urbanizzate (*) Siti di Interesse Comunitario (SIC) 0,316 3,718% 1,285% (acqua fiume Po) Zone a Protezione Speciale (ZPS); 5,406 63,585% 21,985% Corridoi ambientali sovrasistemici – Primo livello 13,332 156,810% 54,217% della rete ecologica provinciale; Aree di protezione dei valori ambientali – Secondo 7,427 87,356% 30,203% livello della rete ecologica provinciale.

*Aree urbanizzate al 2008 Kmq 1,55 (Superficie aree urbanizzate elaborate dal database riferito al Mosaico dei PRGC riferito al 2008, fornito dal- la Prov. di Mantova - PTCP variante 2010)

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3.2 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI (TAV. DP_21 del Documento di Piano) - LEGENDA

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3.2.1 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI - TERRITORIO DI MOTTEGGIANA

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3.2.2 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI - TERRITORIO DI VILLA SAVIOLA

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3.2.3 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI - TERRITORIO DI SAILETTO

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3.2.4 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE IN AMBITI PAESAGGISTICI - AMBITO DI TORRICELLA

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3. 3 OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL DOCUMENTO DI PIANO

Il Documento di Piano, per i siti Natura 2000, SIC e ZPS, presenti sul territorio comunale, assume i seguenti Obiettivi Generali ed Obiettivi specifici. Gli Obiettivi Generali individuano le finalità dell’attività pianificatoria, proponendosi come condizione “ottima- le” verso la quale orientare le scelte e le azioni. Gli Obiettivi Specifici individuano le finalità di percorso, le tappe funzionali agli obiettivi generali, definiti in modo che i risultati ottenuti possano essere misurati e valutati.

Aree di valore agronomico e di interesse naturalistico Obiettivo Generale Obiettivo Specifico

Incentivare e potenziare le attività agrituristiche come momenti implementativi dell’attività aziendale Valorizzazione delle aree di interesse naturalistico con azioni che ne sostanziano la tutela. Valorizzazione dell’ecosistema che caratterizza gli ambiti delle reti ecologiche

Valorizzazione del paesaggio e incentivazione Consolidare le connessioni a rete tra le emergenze dell’ "Agricoltura biologica e multifunzionale" * naturalistiche e ambientali: Aree golenali, Abiti fluviali Colatore Zara, Bugno Rupta degli Asinari. Realizzazione di interventi di connessione con gli am- biti della rete ecologica individuatala dal PTCP attra- verso azioni mirate alla formazione/completamento di corridoi ecologici e alla mitigazione Valorizzazione dei percorsi di fruizione delle arre am- bientalmente significative: tracciati ciclopedonali, stra- de paesaggistiche

* Tratto dalla presentazione del Corso di Laurea Specialistica in Agricoltura Biologica e Multifunzionale, presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa. Referente: Prof. Enrico Triolo

Il Corso di laurea specialistica in "Agricoltura biologica e multifunzionale" ha come obiettivo prioritario quello di colmare un'esigenza di formazione altamente qualificata e approfondita in due contesti emergenti nell'e- conomia degli spazi rurali del nostro Paese. Da una parte, infatti, i più recenti indicatori del mercato interno mettono in evidenza una sostenuta crescita della domanda di prodotti biologici, ancora di gran lunga supe- riore all'offerta, nonostante la forte espansione che sta attraversando l'agricoltura biologica in Italia; dall'altra le recenti riforme nell'ambito della Politica Agricola Comunitaria, hanno affermato con forza la necessità di mantenere e promuovere forme di agricoltura multifunzionale, cioè di quelle forme che danno luogo ad una produzione congiunta di servizi e beni pubblici connessi all'attività agricola. Tali forme di agricoltura vengono individuate e incentivate nella legislazione recente come percorsi privilegiati di sviluppo rurale capaci di forni- re funzioni di pubblica utilità e funzioni socio economiche ed occupazionali. L'articolazione del progetto didat- tico di questa laurea specialistica nei due curricula "Agricoltura biologica" e "Agricoltura multifunzionale" de- finisce, su una base comune, due connotazioni professionali in grado di dare risposta alle richieste del mer- cato di nuove figure specializzate in questi settori emergenti. In particolare, il profilo culturale definito dal cur- riculum "Agricoltura biologica" è tale da garantire una conoscenza approfondita degli approcci olistici in agri- coltura e delle tematiche della compatibilità ambientale, sociale, etica ed economica della produzione agrico- la. Le competenze professionali specifiche mireranno ad approfondire le conoscenze delle diverse tecniche agronomiche e di allevamento animale disponibili in agricoltura biologica come quelle relative alla lotta biolo- gica, inoltre approfondimenti significativi si avranno in tema di marketing e di commercializzazione dei pro- dotti biologici e di certificazione sia di processo sia di qualità. In tale ottica il Corso è finalizzato al completa- mento della preparazione conseguita con la laurea di I livello ed in particolare con l'omonimo curriculum "A- gricoltura biologica". Il profilo culturale collegato al curriculum in "Agricoltura multifunzionale" viene definito con l'approfondimento delle tematiche relative allo sviluppo rurale e alle trasformazioni economiche e del paesaggio delle aree rurali affermatesi recentemente in Italia. Le competenze professionali specifiche di questa figura mireranno ad approfondire gli approcci teorici dello sviluppo sostenibile, le conoscenze della

STUDIO AMBIENTE Pagina 26 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA legislazione vigente in materia di sviluppo rurale; l'affermarsi del concetto di multifunzionalità dell'agricoltura nella legislazione europea, le diverse tecniche agronomiche e di allevamento animale finalizzate alla produ- zione di prodotti tipici e di allevamento di razze a rischio di estinzione; il marketing e la commercializzazione dei prodotti tipici e della certificazione di qualità e tipicità, le nuove attività extra-agricole come agriturismo, servizi ricreativi ed ambientali, servizi sociali. Il Corso di laurea specialistica in "Agricoltura biologica e multi- funzionale" viene, quindi, progettato per la formazione di una figura professionale che avendo già acquisito conoscenze ed abilità di base sappia esprimere le competenze necessarie per operare sia a livello di singola azienda che a livello territoriale come agente promotore di nuove forme di sviluppo rurale.

3.4 PREVISIONI DI PIANO Le previsioni espresse con il Documento di Piano meritevoli di attenzione in sede di valutazione, non ricado- no in ambiti tutelali come SIC e ZPS.

Gli interventi da considerare ancorchè esterni agli ambiti tutelati, sono posti a Torricella:

- AT-022 - Via Salvador Allende – Ambito di trasformazione residenziale di completamento in omogeneità con il contesto. - AT-023 – Via Dante Alighieri - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consolidato. - AT-024 – Corte Dell’Oglio - Ambito di riqualificazione urbananistica per il contenimento e la ridefinizione produttiva dell’ attività esistente – Recupero urbanistico ad altra funzione anche con valenza residenziale - AT-025 – Via Giacomo Matteotti - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consolida- to. - AT-026 – Via Giacomo Matteotti - Ambito di ristrutturazione urbanistica a funzione residenziale in omoge- neità con il contesto. - AT-027 – Area Bossole - Ambito di riqualificazione ambientale a servizio di infrastrutture sportive e ricreati- ve esistenti: Bosco Bossole. - AT-028 – via F.lli Cervi - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consolidato. - AT-029 – via F.lli Cervi - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consolidato. - AT-030 – via F.lli Cervi - Ambito di trasformazione a verde privato in continuità con il tessuto consolidato. - AT-031 – via Dante Alighieri - Ambito di trasformazione ad area per servizi alla residenza in continuità con il tessuto consolidato. - AT-032 – via F.lli Cervi - Ambito di trasformazione a verde privato ed area residenziale di completamento. - AT-033 – Corte Dell’Oglio - Ambito di riqualificazione urbananistica per il contenimento e la ridefinizione dell’ attività produttiva esistente – Recupero urbanistico ad altra funzione anche con valenza residenziale. ATI-012 – Via F.lli Cervi – Ambito di trasformazione infrastrutturale: riqualificazione della vibilità esistente.

In località Motteggiana è individuato l’unico ambito di trasformazione interno all’area golenale: - AT-008 –Torre del Gattazzo - Recupero Ambientale dei laghetti esistenti.

3.4.1 GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE INDIVIDUATI L’individuazione degli ambiti funzionali, definita dal Piano delle Regole, è così specificata: - ambiti residenziali consolidati: di antica formazione, di formazione moderna e di recente formazione; - ambiti residenziali di completamento; - ambiti per i servizi alla residenza; - ambiti commerciali consolidati; - ambiti produttivi consolidati; - ambiti di ristrutturazione urbanistica; - ambiti di recupero e riqualificazione ambientale; - ambiti di nuovo isediamento residenziale; - ambiti di nuovo insediamento produttivo.

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3.4.1.1 AMBITI DI TRASFORMAZIONE – MOTTEGGIANA – VILLA SAVIOLA

SCHEDE "AT" - AMBITI DI TRASFORMAZIONE – MOTTEGGIANA

Rif.to Strumento Sup. ambito di Scheda Codice Zonizzazione Destinazione Localizzazione Richiesta Urbanistico trasformazione N° AT P.R.G. vigente P.G.T. N° di Attuazione (mq) - Residenziale di P.A. - Produttiva di e- Motteggiana 4 completamento Piano Attuati- 5.030 001 AT-001 spansione - Agricola vo P.A. - Produttiva di e- Motteggiana 5 - 7 - Agricola Piano Attuati- 29.065 002 AT-002 spansione vo - Area per servizi P.A. 003 AT-003 Motteggiana 14 - Agricola e attrezzature Piano Attuati- 49.825 sportive vo - Viabilità Via L. da Vinci Proposta - Produttiva di - Area per servizi / 2.280 004 AT-004 Motteggiana A.C. completamento attività produttiva

P.n. - Riqualificazione Pianificazione C.te Quarantore Proposta urbanistica a de- - Agricola soggetta a 69.560 005 AT-005 Motteggiana A.C. stinazione resi- norma specifi- denziale ca

P.n. - Area per Pianificazione C.te Zanetta Proposta - Area per l’attività l’attività produtti- soggetta a 9.850 006 AT-006 Motteggiana A.C. produttiva agricola va agricola norma specifi- ca

Zona P.A. Proposta C.te Quarantore - Agricola - Verde boschivo Piano Attuati- 31.355 007 AT-007 A.C. Motteggiana vo P.I.I. Torre del Gattaz- - Agricola di ri- - Area verde di Proposta Programma 008 AT-008 zo spetto paesaggi- recupero ambien- 24.355 A.C. Integrato Motteggiana stico tale d’ Intervento 9.995 Proposta - Residenziale di Motteggiana - Agricola / (1295 mq – lotto 009 AT-009 A.C. completamento disponibile) - Agricola con Proposta - Produttiva di e- Motteggiana rispetto cimite- / 6.435 010 AT-010 A.C. spansione riale

- Residenziale di espansione - Agricola di ri- P.A. Proposta Motteggiana spetto paesaggi- - Area per servizi Piano attuativo 13.205 011 AT-011 A.C. stico alla residenza (parcheggio e a- rea verde)

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SCHEDE "AT" - AMBITI DI TRASFORMAZIONE – VILLA SAVIOLA

Rif.to Strumento Sup. ambito Scheda Codice Zonizzazione Destinazione Localizzazione Richiesta Urbanistico di trasforma- N° AT P.R.G. vigente P.G.T. N° di Attuazione zione (mq)

- Agricola - Riqualificazione P.n. C.te Gonfo I Proposta - Area produttiva urbanistica a de- Pianificazione 21.955 012 AT-012 Villa Saviola A.C. di completamen- stinazione resi- soggetta a to denziale norma specifica

Zona - Corte di inte- - Residenziale di 013 AT-013 C.te Macallè 17 resse storico e / 1.195 completamento Villa Saviola ambientale Zona Proposta - Area per servizi depuratore - Agricola / 10.260 014 AT-014 A.C. alla residenza Villa Saviola Zona - Area per servizi - Area per attività Proposta C.te Macallè all’attività produt- produttiva di e- / 5.760 015 AT-015 A.C. Villa Saviola tiva spansione

- Ambito di recu- Zona Proposta - Produttiva di pero per attività di C.te Macallè / 13.345 016 AT-016 A.C. espansione servizio all’attività Villa Saviola produttiva

SCHEDE "AT" - AMBITI DI TRASFORMAZIONE – SAILETTO

Rif.to Strumento Sup. ambito Scheda Codice Zonizzazione Destinazione Localizzazione Richiesta Urbanistico di trasforma- N° AT P.R.G. vigente P.G.T. N° di Attuazione zione (mq) - Agricola zona Zaragnino - Residenziale - Residenziale di P.A. 017 AT-017 12 15.910 Sailetto di completa- espansione Piano Attuativo mento

P.n. - Riqualificazione Pianificazione zona Zaragnino Proposta urbanistica a de- - Agricola soggetta a 13.130 018 AT-018 Sailetto A.C. stinazione resi- norma specifi- denziale ca

P.n. - Riqualificazione Pianificazione Corte Jolanda Proposta urbanistica a de- - Agricola soggetta a 6.250 019 AT-019 Saieltto A.C. stinazione resi- norma specifi- denziale ca

Ex SS. 62 - - Area per servizi Str. Comunale Proposta 020 - Agricola alla residenza / 3.195 AT-020 Zaragnino A.C. (parcheggio) Sailetto

zona Zaragnino Proposta - Residenziale di - Agricola / 2.085 021 AT-021 Sailetto A.C. completamento

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SCHEDE “AT” – AMBITI DI TRASFORMAZIONE – TORRICELLA

Strumento Rif.to Sup. ambito Scheda Codice Zonizzazione Destinazione Urbanistico Localizzazione Richiesta di trasforma- N° AT P.R.G. vigente P.G.T. di Attua- N° zione (mq) zione 4.260 1 Via S. Allende - Residenziale di (1.990 mq – 022 Proposta - Agricola / AT-022 Torricella completamento lotto disponibi- A.C. le) 10 - Agricola P.A. Via D. Alighieri - Residenziale di Proposta - Agricola con ri- Piano Attua- 42.610 023 AT-023 Torricella espansione A.C. spetto cimiteriale tivo

- Riqualificazione P.R. C.te Dall’Oglio Proposta - Area per l’attività urbanistica a de- Piano di 35.970 024 AT-024 Torricella A.C. produttiva agricola stinazione produt- Recupero tiva agricola

P.A. Via G. Matteotti Proposta - Area per l’attività - Residenziale di Piano Attua- 7.890 025 AT-025 Torricella A.C. produttiva agricola espansione tivo

- Riqualificazione P.R. Via G. Matteotti Proposta - Area per l’attività urbanistica a de- Piano di 15.635 026 AT-026 Torricella A.C. produttiva agricola stinazione produt- Recupero tiva agricola

Area Bossole Proposta - Area per servizi - Agricola / 37.350 027 AT-027 Torricella A.C. alla residenza

Via F.lli Cervi Proposta - Residenziale di - Agricola / 11.000 028 AT-028 Torricella A.C. espansione

Via F.lli Cervi Proposta - Area per servizi - Residenziale di 029 / 1.690 AT-029 Torricella A.C. alla residenza completamento

Via F.lli Cervi Proposta - Area per servizi - Area verde priva- / 3.385 030 AT-030 Torricella A.C. alla residenza to

- Area di interesse Via D. Alighieri Proposta - Area per servizi 031 architettonico e / 1.705 AT-031 Torricella A.C. alla residenza ambientale

- Residenziale di Via F.lli Cervi Proposta - Residenziale di completamento / 4.395 032 AT-032 Torricella A.C. espansione - Area verde priva- to

- Agricola - Corte di interes- - Riqualificazione P:R: C.te Dall’Oglio Proposta se storico, artistico urbanistica a de- 033 AT-033 Piano di 3.195 Torricella A:C: e ambientale stinazione produt- Recupero - Residenziale di tiva agricola completamento

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SCHEDE "ATI" - AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTUTTURALE

Scheda Codice Rif.to Destinazione Localizzazione N° ATI Richiesta N° P.G.T. str. Provinciale 50 Riqualificazione e nuova 034 ATI-001A (da via Don P. Mazzolari al rondò esistente) Proposta A.C. viabilità Motteggiana str. Provinciale 50 Riqualificazione e nuova 035 ATI-001B (dal rondò esistente all’incrocio con via Ro- Proposta A.C. viabilità ma) - Motteggiana Riqualificazione viabilità esi- 036 ATI-002 str. vicinale Belvedere - Motteggiana Proposta A.C. stente Riqualificazione viabilità esi- 037 ATI-003 via Roma - Motteggiana Proposta A.C. stente Ciclabile “Giovanna Daffini” 038 ATI-004A da via Belvedere a str. Quarantore Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile Motteggiana

Ciclabile “Giovanna Daffini” 039 ATI-004B da str. Quarantore a Villa Saviola Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile Villa Saviola

Ciclabile “Giovanna Daffini” 040 ATI-004C da str. Provinciale a via Trento Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile Villa Saviola Strada da via A. Volta a str. Comunale Qua- 041 ATI-005 Proposta A.C. Nuova viabilità rantore - Motteggiana Strada da via Belvedere a str. Comunale 042 ATI-006A Proposta A.C Nuova viabilità Quarantore - Motteggiana Strada da str. Quarantore a Villa Saviola 043 ATI-006B Proposta A.C Nuova viabilità Villa Saviola Riqualificazione viabilità esi- 044 ATI-007 via F. Filzi - Villa Saviola Proposta A.C. stente Ciclabile lungo via Papa Giovanni XXIII e via 045 ATI-008 Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile Trento – Villa Saviola

Ciclabile lungo il PL “Riviera” e il PL “Riviera 046 ATI-009 Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile 2” - Villa Saviola

047 ATI-010 Ciclabile lungo la ex S.S. n. 62 - Sailetto Proposta A.C. Nuova viabilità ciclabile

Riqualificazione viabilità esi- 048 ATI-011 Str. Comunale Zaragnino - Sailetto Proposta A.C. stente Riqualificazione viabilità esi- 049 ATI-012 via F.lli Cervi - Torricella Proposta A.C stente

SCHEDE "ATRA" - AMBITI DI TRASFORMAZIONE RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

Scheda Codice Rif.to Destinazione Localizzazione N° ATRA Richiesta N° P.G.T.

Riqualificazione 050 ATRA-001 Corso e bacino del fiume Zara Proposta A.C. idraulico - ambientale

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3.4.1.5 LOCALIZZAZIONE DEGLI (AT) AMBITI DI TRASFORMAZIONE (in giallo), DEGLI (ATI) AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURALI (in verde) E DEGLI (ATRA) AMBITI DI TRASFORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE (bollo rosa) - TERRITORIO DI MOTTEGGIANA

STUDIO AMBIENTE Pagina 32 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

3.4.1.6 LOCALIZZAZIONE DEGLI (AT) AMBITI DI TRASFORMAZIONE (in giallo), DEGLI (ATI) AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURALI (in verde) E DEGLI (ATRA) AMBITI DI TRASFORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE (bollo rosa) – TERRITORIO DI VILLA SAVIOLA

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3.4.1.7 LOCALIZZAZIONE DEGLI (AT) AMBITI DI TRASFORMAZIONE (in giallo), DEGLI (ATI) AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURALI (in verde) E DEGLI (ATRA) AMBITI DI TRASFORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE (bollo rosa) - AMBITO DI SAILETTO

STUDIO AMBIENTE Pagina 34 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

3.4.1.8 LOCALIZZAZIONE DEGLI (AT) AMBITI DI TRASFORMAZIONE (in giallo), DEGLI (ATI) AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURALI (in verde) E DEGLI (ATRA) AMBITI DI TRASFORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE (bollo rosa) - TERRITORIO DI TORRICELLA

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4 INQUADRAMENTO AMBIENTALE DELL’AREA DI STUDIO

4.1 CARATTERIZZAZIONE DEL CONTESTO

Per la redazione dei paragrafi che seguono si sono considerati gli studi effettuati per la redazione del PTC del Parco Oglio Sud, del PTCP della Provincia di Mantova e le Relazioni tecniche, monitoraggio fauna nei SIC della provincia di Mantova (Natura 2000)

4.1.1 PTCP PROVINCIA DI MANTOVA – DALLA RELAZIONE

Circondario C […] Il fiume Oglio, dopo aver ricevuto le acque dei suoi principali affluenti (Mella e Chiese), entra nel territorio del Circondario con direzione nord-ovest sud-est, per poi deviare verso sud all’altezza di S. Michele in Bosco. Nell’ultimo tratto, a valle di Bocca Chiavica, l’Oglio piega verso est, assume andamento meandreggiante e allarga il suo corso, con la formazione di golene presso l’impianto di sollevamento di Bocca Chiavica e San Matteo delle Chiaviche. L’Oglio ha inciso la pianura fluvioglaciale scavandosi una valle quando si trovava in fase erosiva a causa della sua portata, anticamente molto maggiore dell’attuale. Questa valle è stata successivamente ricoperta di sedimenti alluvionali quando, anche a causa di movimenti tettonici, la pendenza si è ridotta e il fiume ha ridotto la sua portata entrando in fase deposizionale; attualmente in prossimità della foce le scarpate che se- parano la valle dell’Oglio dal livello fondamentale della pianura non sono più visibili, anche perché in questa zona ai depositi dell’Oglio si sono aggiunti quelli del Po. […] In questo Circondario la Rete Ecologica di I livello si fonda sui corsi del fiume Po (in cui rientra anche lo stepping stone delle riserva naturale Garzaia di ) seguendo in generale il confine delle fasce fluviali definite dal Piano di Bacino, e del fiume Oglio, seguendo il confine del Parco. Si tratta di corridoi flu- viali che si incontrano nel nodo della foce dell’Oglio nel Po. La rete di II livello prevede un corridoio che collega il Parco dell’Oglio all’area vincolata ex lege 1497/39 di e due corridoi che hanno in comune i punti di partenza e di arrivo, rispettivamente San Matteo delle Chiaviche e Viadana: il primo segue il corso dello scolo Podiola, il secondo ha un andamento quasi completamente aderente al corridoio di I livello del fiume Po con un fine che si potrebbe definire di area di rispetto di quest’ultimo. […] Il Circondario C costituisce l’estremo lembo sud-orientale della Provincia di Mantova ed è delimitato dal fiu- me Po a ovest e a nord fino alla foce del fiume Mincio, dal confine con le province di Verona e Rovigo a est, dal confine con le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara a sud. Si tratta di un territorio pianeggiante, di origine alluvionale, caratterizzato da blande evidenze morfologiche; lo stretto legame con i fiumi, che ne hanno condizionato in modo incisivo l’assetto e il paesaggio, è testimo- niata dalla presenza dei tipici dossi, aree blandamente rilevate, ad andamento sinuoso, corrispondenti ad antichi percorsi fluviali. Il territorio si trova compreso fra un’altitudine massima di 28 m. slm. (coronamento dell’argine del fiume Sec- chia all’estremità meridionale dell’area) e una minima di 5 m. slm. (a sud-est di Malcantone di Sermide). Particolare rilevanza ha assunto, nella storia del circondario, la regimazione delle acque; gran parte dell’area è stata sottoposta, fin dal periodo medievale (con i benedettini), a ingenti opere di bonifica. La SAU è investita prevalentemente a seminativo (cereali, bietola, soja) e colture foraggere. L’area dell’Oltrepo destra Secchia si caratterizza, rispetto all’intera Provincia, per la diffusione di colture orticole (pomodoro, cocomero) e frutticole; in tutto l’Oltrepo sono anche diffuse la pioppicoltura e la viticoltura (zona di produzione del lambrusco mantovano DOC). L’area dell’Oltrepo è inserita nella pianura alluvionale entro la quale hanno divagato il Po ed i suoi affluenti appenninici, tra cui il principale è il Secchia, determinando l’attuale assetto del territorio, mentre la parte a nord del Po è stata rimodellata, erosa e sovralluvionata dai fiumi veneti, il Tartaro e il Tione in particolare. A partire dal XV sec. i corsi d’acqua sono stati canalizzati entro percorsi ben definiti e non hanno più avuto la possibilità di aprirsi nuovi percorsi. E’ opportuno fare un accenno agli antichi percorsi dei fiumi che solcavano questo circondario. Il corso del fiume Po si è progressivamente spostato verso nord. Nei primi secoli d.C. esso doveva scorrere all’incirca lungo il Cavo Tagliata, il Cavo Parmigiana-Moglia, il Canale di Quarantoli e il Canale Burana, quin- di in territorio emiliano; questo percorso sarebbe rimasto attivo, come ramo secondario fino al 1400-1600. Durante il Medioevo esso percorreva il Po Vecchio e l’attuale Scolo Zara in Sinistra Secchia, e si ha notizia di numerosi rami, fra cui quello che andava da Quistello a Poggio Rusco, Dragoncello e Pilastri e quello poi

STUDIO AMBIENTE Pagina 36 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA occupato dal Secchia da Quistello alla foce; altro percorso del Po in quel periodo era rappresentato dall’attuale Fossalta. Nel XII-XIII sec. avviene la rotta di Luzzara: viene abbandonato il vecchio corso che passava per Suzzara, Gonzaga, Pegognaga e San Benedetto Po, in favore di un percorso molto vicino a quello attuale. Anche il corso del fiume Secchia è variato notevolmente nel tempo: verso il 1000 esso seguiva il dosso del Gavello e a Concordia deviava ad est lungo Quarantoli e Gavello fino a sfociare nel , dunque inte- ramente in territorio emiliano; successivamente (1200) si spostò verso nord lungo gli attuali dugali Rame e Cannucchio (al confine fra le province di Mantova e Modena) lungo un percorso abbandonato del Burana; infine nel 1400 venne inalveato lungo l’attuale corso. Lo Zara era la naturale continuazione dell’Oglio così come testimoniano i detriti di rocce provenienti dal ba- cino dell’Oglio e l’andamento meandriforme dello stesso tipo. Il suo percorso sinuoso è tuttora riscontrabile nel profondo fossato che scorre a nord di Suzzara. Si presenta ben conservato, demarcato da strade ed abi- tazioni edificate sui suoi argini e la persistenza di acqua nel letto permette di comprenderlo anche nella rete idrografica attuale. Altri interventi importanti riguardano la costruzione degli argini del Po: queste opere protratte per quasi mille anni, hanno difeso la pianura dalle divagazioni fluviali e favorito lo sviluppo di un alveo pensile. La tipologia fluviale attuale mette in risalto un fortissimo aumento di portata rispetto alle tracce del 1200, che si traduce in un abbandono del modello a larghi meandri in favore di un modello di transizione tra la fase a meandri e quella a canali intrecciati. […] L’intensa antropizzazione del territorio in questione limita la presenza della vegetazione spontanea e le uni- che zone di un certo interesse da questo punto di vista si rinvengono lungo il corso dei fiumi Po e Secchia dove, peraltro, la vegetazione naturale è regolarmente sostituita dai pioppeti, e nelle Paludi di Ostiglia. Soprattutto lungo il Po si trovano delle aree (sabbioni) rilevate rispetto al livello medio del fiume, dove in un primo tempo si insediano elementi erbacei, successivamente arbustivo-arborei, sino al raggiungimento dell’associazione a Salice bianco che può essere considerato il primo insediamento stabile per l’evoluzione verso il climax rappresentato dal Quercetum roboris. Nei sabbioni del Po quindi, a fasi iniziali praticamente desertiche, si succedono via stadi caratterizzati da una vegetazione che apportando sostanza organica al suolo e rallentando la velocità dell’acqua durante i periodi di sommersione, favorisce l’accumulo di limo nella fase di stanca delle piene e permette l’insediamento di specie più esigenti. L’Isola Boscone (Comune di Carbonara Po) e l’Isola Boschina (Comune di Ostiglia) co- stituiscono due interessanti esempi di progressiva colonizzazione dei sabbioni del Po. Nell’Isola Boscone la vegetazione ha raggiunto lo stadio evolutivo del Salicetum albae che dà luogo ad una sorta di alta macchia in cui il sottobosco è molto scarso. Sui salici nidificano numerosissimi ardeidi che, nu- trendosi di pesce, trovano nell’isola un ambiente ideale. L’Isola Boschina è per l’80% coltivata a pioppo con un residuo di bosco misto planiziale dominato da Quer- cus robur e una fascia di Salix, prospiciente il fiume. Tale biocenosi è l’esempio tangibile dello stadio evoluti- vo più maturo a cui l’intera area (i saliceti e i pioppeti perifluviali in particolare) tenderebbe. L’area è impor- tante perché costituisce uno degli ultimi rifugi rimasti nella zona per l’avifauna silvicola. Negli alvei dei fiumi e nel Canale Fossalta possono essere presenti piccole comunità di macrofite acquatiche appartenenti ai generi Carex, Scirpus, Phragmites e Typha. Nelle vaste aree a pioppeto che occupano le isole fluviali e le golene vengono coltivati pioppi ibridi a rapida crescita. […] Nell’Oltrepo la rete di II livello segue il corso dei principali canali che solcano il territorio: lungo il Po Vecchio e lo scolo Zara in sinistra Secchia e lungo il canale della bonifica Mantovana-Reggiana, la Fossalta Superio- re (che ripercorre un antico ramo del fiume Po), la Fossalta Inferiore, il Dugale Roversella, il canale Sermide e il Canale Gronda Sud (in parte) in destra Secchia. In particolare si segnala l’importanza del corridoio del Po Vecchio, non solo dal punto di vista storico, in quanto ricalca il vecchio corso del fiume, quanto perché diventa fondamentale per il collegamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale di S. Lorenzo (Co- mune di Pegognaga) con la rete di I livello. […] Quindi si deve pensare a tutelare in linea generale quasi tutto il territorio agricolo con un occhio di riguardo alle aziende dedite alla produzione dei prodotti sopra ricordati e, fra queste, soprattutto le aziende zootecni- che diretto-coltivatrici. I principali temi progettuali proposti per il Circondario C sono i seguenti: • Individuazione delle modalità per il passaggio da una agricoltura intensiva ad una ecologicamente compa- tibile, tramite anche l’utilizzo delle incentivazioni UE 2078/2080. • Monitoraggio degli allevamenti zootecnici e della prassi di smaltimento dei reflui aziendali al fine di evitare inquinamento della falda provocato dai liquami. • Riqualificazione del tratto del fiume Secchia, il cui corso è vincolato ai sensi dell’art. 1 LN 431/85 punto D) e punto F), attraverso la promozione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale.

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• Rinaturalizzazione dei canali artificiali Sabbioncello, Parmigiana-Moglia, Fossalta Inferiore vincolati dalla LN 431/85 e riconosciuti dalla Regione Lombardia “di interesse strutturale, in quanto, pur non appartenendo ai rami principali della rete idrografica, caratterizza per dimensione e andamento un territorio di pianura” (DGR 4/12028 del 25 luglio 1986). • Tutela e rinaturalizzazione dei canali rientranti in ambito di I livello ma non vincolati. • Promozione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale delle golene del Po tra le Amministrazioni di Suzzara, Motteggiana, San Benedetto Po, Quistello, Quingentole, Pieve di Coriano, Revere, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Sermide e Felonica, che preveda, tra le altre cose, la rinaturalizzazione degli ambiti a- dibiti a coltivazione di pioppeti industriali situati sia lungo il corso del Po sia nel territorio circostante; la tutela e valorizzazione dei corpi d’acqua costituiti da bugni, della golena Fontana, del filare di cipressi “Le cipressi- ne” in località Villa Saviola nel Comune di Motteggiana, delle paludi Macalle in località Portiolo nel Comune di S. Benedetto Po e del bosco situato all’interno del Parco Naturale sul Po istituito dal Comune di Quingen- tole e presente come indicazione di vincolo nel PRG; la riprogettazione della sponda destra del Po occupata dall’abitato di Revere; la valorizzazione dell’attraversamento pedonale presente sul ponte del fiume Po pres- so Ostiglia-Revere e nei pressi dell’abitato di Sermide in quanto punti panoramici privilegiati. • Tutela del territorio occupato dallo Zara e dalla Digagnola-Po morto, allo scopo di preservare le tecniche di coltura tradizionali, attraverso la promozione di Parchi Locali di Interesse Sovracomunale. • Valorizzazione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale di San Colombano. • Valorizzazione delle Riserve Naturali “Paludi di Ostiglia”, “Isola Boschina” e “Isola Boscone”. • Rinaturalizzazione di alcuni tratti di territorio compresi tra il Po e la Riserva Naturale “Paludi di Ostiglia”, ora dedicati all’agricoltura, al fine di creare un corridoio di Rete Ecologica di I livello. • Conservazione dei valori paesistico-ambientali attraverso l’individuazione dei punti sensibili rispetto cui prevedere opportune norme mitigative in corrispondenza delle zone d’espansione industriale poste in riva destra di Po ed antistanti la Riserva, della centrale ENEL di Carbonara Po e nell’abitato di Ostiglia. • Monitoraggio delle cave situate in golena di Po, lungo tutto il suo corso, al fine di valutarne la compatibilità con il sistema ambientale. Valorizzazione degli specchi d’acqua disseminati sul territorio e rinaturalizzazione degli stessi se cave dismesse e sprovviste di piano di recupero. • Limitazioni all’espansione della cava Serravalle Po-Mantovanina, in località Torriano, adiacente ai confini della Rete Ecologica di I livello. • Analisi delle interferenze generate dalla presenza sul territorio di infrastrutture che attraversano il fiume Po quali: l’autostrada del Brennero A 22, le SS 12, 62 e 413 ed i tracciati ferroviari Verona - Mantova - Modena e Suzzara - Ferrara. • Analisi delle interferenze generate dalla presenza della SS 496 e dalle SP 41 e 44 che attraversano il fiume Secchia. • Analisi delle interferenze che verranno generate dall’esecuzione dei progetti infrastrutturali di duplicamento del tracciato ferroviario della linea Verona - Bologna e della variante della SS 12 Abetone - Brennero, nel tratto Ostiglia - Poggio Rusco. […] Per questi ambiti il PTCP stabilisce alcuni criteri di intervento e rimanda a successivi approfondimenti proget- tuali i cui contenuti saranno da accordare con le Amministrazioni Comunali interessate. Per ogni Circondario vengono segnalati infine i cosiddetti Ambiti ed elementi rilevanti del sistema fisico- naturale per cui prevedere interventi di tutela e/o valorizzazione, che hanno dimensioni relativamente circo- scritte e per i quali sono stati definiti criteri di intervento specifici negli Indirizzi Normativi del Piano al comma 6 art. 26 e per i quali sono state redatte delle schede di approfondimento progettuale riportate in allegato B. Gli ambiti di approfondimento individuati, suddivisi per Circondario, sono i seguenti: […] 1. Parco delle Golene del Po (cfr. Circondario B). 2. Parco dello Zara e della Digagnola-Po Morto - Il Comprensorio di Bonifica dell’Agro-Mantovano-Reggiano ha proposto un intervento di riqualificazione del bacino dello Zara e della Digagnola con recupero a fini am- bientali delle aree marginali e ricreazione di zone umide. La necessità di vincolare il bacino del canale Zara nasce da diverse esigenze dovute alle peculiarità di tale canale. Innanzitutto lo Zara rappresenta l’unico cor- so d’acqua “naturale”, nel senso che non vi sono stati sullo stesso interventi massicci di regolazione dell’alveo a seguito dell’avvento della bonifica. Il vincolo quindi si renderebbe necessario per bloccare il de- grado della zona e per avviare un discorso di recupero e di ripristino di certe condizioni, questo anche per- ché il canale ha una valenza sovracomunale per cui è difficile far concordare le varie esigenze e le diverse normative e sensibilità ed anche perché, correndo tutto parallelo all’argine destro del Po a poca distanza dal- lo stesso, potrebbe essere una zona di compendio del medesimo e di rifugio, per alcune specie di uccelli so- prattutto, in occasione di grandi piene che invadessero per lungo tempo le golene. La seconda proposta di salvaguardia ambientale di questo Consorzio riguarda la zona denominata Digagno- la-Po Morto posta nell’area golenale protetta dal Po in Comune di San Benedetto Po. L’area è interamente in zona golenale protetta in quanto delimitata a Po da un argine golenale che, dopo i rialzi attuati nel tempo, ha ormai raggiunto una quota appena inferiore (50-70 cm circa) rispetto a quella

STUDIO AMBIENTE Pagina 38 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA dell’argine maestro. E’ caratterizzata dalla presenza di ampie fasce buscate spontanee in cui spicca soprat- tutto quella sviluppatasi in corrispondenza dell’alveo della prosecuzione del canale Zara quando questo, prima delle sistemazioni apportate dalla bonifica, andava autonomamente e direttamente in Po, ed interes- sante è il permanere a testimonianza di una sistemazione idraulica diversa nella scarpata interna dell’argine maestro, del manufatto di regolazione di tale canale. In alcune zone è ancora presente qualche vecchia ve- stigia di agricoltura d’altri tempi come alcuni filari di vite maritata all’olmo. […] Il fiume Po è l’elemento caratterizzante tale circondario, per i suoi benefici (è la zona più fertile e ricca d’acqua), ma è anche il “responsabile” di nefasti accadimenti. Fin dal Medioevo i monaci di S. Benedetto hanno dato vita a grandiose opere di bonifica idraulica per regolare il corso del grande fiume padano; tutta- via si sono ripetute di frequente terribili inondazioni, fermate solo in seguito alla bonifica integrale dei primi del Novecento, ad opera dei consorzi di bonifica dell’Agro Mantovano - Reggiano, di Revere e di Burana - Leo – Scoltenna - Panaro. A testimonianza delle antiche divagazioni dei numerosi fiumi che hanno attraversato questo territorio (Oglio, Po, Secchia) sono riconoscibili “ambiti” relativi ai dossi fluviali, alle numerose tracce di paleoalvei, oltre agli argini golenali e maestri. Dal punto di vista pedologico tutto il territorio è ricompreso nell’ambito di caratterizzazione della pianura allu- vionale recente. Per quanto riguarda il sistema vegetazionale sono riscontrabili: • il seminativo irrigato per l’intera estensione circondariale; • i vigneti e i vigneti misti a frutteti presenti in modo sparso sempre in tutta l’area; • la coltura orto-floro-vivaistica ed i frutteti minori per l’ “ambito” del Destra Secchia; • i boschi di latifoglie, le aree sabbiose, ghiaiose, le spiagge, la vegetazione dei greti congiuntamente ai pioppeti come “ambiti” legati all’elemento generatore Po; • ultima tipologia di verde presente è la vegetazione erbacea e cespuglieti lungo il fiume Secchia. Come elemento paesaggistico verde caratteristico dell’Oltrepo Mantovano è impossibile non ricordare la “piantata padana”, segnalata anche da parte del PTPR, che è una forma di allevamento della vite “maritata” ad alberi, preferibilmente olmi, aceri ed in alcuni casi pioppi. Di questa situazione caratteristica e caratterizzante il territorio del basso Mantovano rimangono tracce spo- radiche. Le piantate sono quasi completamente sparite, le baulature sono state in buona parte eliminate o comunque addolcite, il sistema di raccolta delle acque di supero è per lo più scomparso. La forma dei campi è cambiata a secondo delle varie esigenze delle aziende. Il paesaggio agrario dovendosi adattare alle mutate esigenze produttive, all’utilizzo di attrezzature sempre più potenti ed ingombranti, ai nuovi metodi di coltivazione, si è semplificato ed impoverito riducendosi ad ampie radure piatte in cui le ca- pezzagne e la rete poderale di scolo sono praticamente scomparse. Anche le aree umide, un tempo numerose in quanto residui delle grandi bonifiche, costituite spesso proprio dai bugni non bonificabili sono praticamente sparite in quanto colmate per poterle rendere remunerative; le uniche superfici acquatiche rimaste, sono date quasi sempre da cave coltivate per la produzione di laterizi o di prestito generate dalla costruzione di alcune infrastrutture. Dal punto di vista idrografico, la fitta rete di canali e dei corsi d’acqua presenti ha sia valore naturalistico- ambientale, sia valore storico. Le valenze paesistiche legate alle vie d’acqua presenti nell’area sono preva- lentemente costituite dagli attuali canali Po Vecchio e Zara, alvei fluviali antichi, entrambi tracce evidenti del continuo movimento dei fiumi nei territori che vengono attraversati, anche la rete dell’assetto idraulico- agrario ne è testimonianza evidente. […] Anche la fitta rete stradale storica sottolinea il continuo abitare in questi luoghi; fin dall’epoca romana è ritro- vabile il percorso legato all’attraversamento del Po ad Ostiglia: la Via Transpadana; successivamente vi so- no ancora le tracce delle antiche strade di posta che collegavano l’attuale capoluogo di Provincia con tutte le principali aree abitate dell’Ottocento. Altra caratteristica peculiare infatti dell’ambiente agricolo della zona è l’estrema diffusione dell’edilizia rurale di vario tipo e forma. Il territorio è contraddistinto, con un’intensità ed una diffusione riscontrabile in poche altre zone, da insedia- menti abitativi-produttivi agricoli che delineano l’evoluzione storica del mutare dell’estensione aziendale agri- cola. Si passa infatti dalle ville di origine nobiliare, quasi sempre poste sui terreni più alti dell’Oltrepo e che spesso si attorniano di parchi che conservano la struttura e le essenze degli antichi boschi (es.: Villa Arrigo- na a San Giacomo delle Segnate); alla corte tipica della bassa mantovana, caratterizzata dalla forma qua- drata della parte abitativa alla quale si affiancano i fabbricati produttivi spesso di pregevole fattura (es.: Corte Passioncella a Motteggiana); per finire con i più modesti loghini toponomasticamente riferiti alle epoche ab- bastanza recenti di costruzione (Trieste, Montegrappa...) dove la modesta parte abitativa costituisce un cor- po unico con quella produttiva caratterizzata da una piccola stalla con soprastante fienile. Per preservare, conservare e valorizzare il patrimonio rurale esistente ed in larga parte abbandonato, è importante sottoline- are il recupero in funzione esclusivamente abitativa non collegata alla conduzione del fondo.

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[…] L’individuazione dei caratteri paesistici del territorio provinciale: la fase ricognitiva e l’attribuzione di rilevanza paesistica Individuazione degli elementi minimi costitutivi dell’organizzazione territoriale a partire dalle indi- cazioni contenute nella LR 18/97 In riferimento allo schema metodologico di redazione del PTCP, avente come risultato finale la redazione di scenari normativi, elemento fondante il quadro conoscitivo relativo al sistema paesisticoambientale risulta l’attribuzione di rilevanza paesistica. Il processo di definizione del riconoscimento dei caratteri rilevanti il paesaggio, al fine di svolgere un’adeguata normativa, ha sintetizzato indicazioni e riferimenti di matrice diversa provenienti dalla pluralità dei documenti a cui ci si è riferiti. La complessità delle richieste presenti nel Documento regionale del dicembre 1999 che prevede l’indicazione di ambiti, sistemi e elementi di rilevanza paesistica, ha richiesto la predisposizione di un iter di avvicinamento graduale, iniziato dall’analisi delle categorie, quindi degli elementi sia individuati dalla LR 18/97, sia dalle indicazioni di maggior dettaglio fornite dal PTPR. A partire dalla schematica definizione dei tipi di paesaggio relativi al PTPR che hanno riferimenti con il terri- torio mantovano, è stato svolto un processo di specificazione degli elementi caratterizzanti la provincia, per avvicinarsi con un percorso/programma alle richieste formulate dalla Regione. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale individua tre tipi di paesaggio presenti nel Mantovano: 1. Fascia collinare: Paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici: • colline • vegetazione • laghi morenici • paesaggio agrario • insediamenti esistenti • ville, giardini e architetture isolate • elementi isolati caratterizzanti i sistemi simbolico-culturali • fenomeni geomorfologici Paesaggio delle colline pedemontane e della collina banina: • fronte pedemontano 2. Fascia dell’alta pianura: Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta: • suolo e acque • insediamenti storici Paesaggi delle valli fluviali escavate: • brughiere • corsi d’acqua e scarpate vallive • percorsi e percorrenze 3. La bassa pianura: Paesaggi delle fasce fluviali: • elementi morfologici • agricoltura • golene • insediamenti Paesaggi della pianura irrigua: • campagna • canali - sistema irriguo e navigli

La descrizione dei paesaggi mantovani fornita dal PTPR necessita puntualizzazioni ed integrazioni, essendo un inquadramento molto generale del territorio in esame, che sono state realizzate a partire dalla lettura de- gli elementi costitutivi individuati dalla LR 18/97. Con questo obiettivo è stata svolta un’individuazione degli elementi significativi costitutivi dell’organizzazione territoriale per i Circondari provinciali, e successivamente sintetizzate nella matrice di seguito riportata. La “tabella” è stata formulata con il fine di determinare quali fossero le caratteristiche paesaggistiche peculia- ri proprie dei differenti circondari, a cui è seguito un procedimento di determinazione del livello di peculiarità di ogni singolo elemento costitutivo, così sintetizzato: • livello 1 - predominanza all’interno del circondario, o caratteristica che lo definisca; • livello 2 - presenza mediamente riscontrabile sul territorio del circondario; • livello 3 - presenza solo parzialmente significativa nell’ambito circondariale.

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Elementi costitutivi Livello 1 Livello 2 Livello 3

Idro-geomorfologici Morene e cordoni morenici A Dossi fluviali e rilievi C A BD Laghi D Isole fluviali C Fiumi BCD A Zone umide, paludi, torbiere D BC Aree golenali BC Paleoalvei CD AB Sabbioni BC D Vegetazione ripariale ABCD Infrastrutture e viabilità Viabilità su strada A BCD Viabilità su ferro D C AB Percorsi e punti panoramici ABCD Viabilità storica principale e secondaria A BCD Percorsi di pellegrinaggio Presenza non significativa a livello di circondario Stazioni ferroviarie storiche e sedimi ferroviari dismessi AB CD Ponti storici BD AC Rete idrografica artificiale Canali irrigui, di scolo, cavi, rogge BCD A Sistema irriguo minore ABCD Arginature artificiali BCD A Manufatti idraulici o della bonifica CD Fontanili attivi o risorgive A Elementi del paesaggio agrario e strutture verdi Prati e pascoli D AC Marcite e prati marcitori AD BC

* Fonti e documenti a cui riferirsi per ulteriori specificazioni: Elementi riconducibili alle Carte Ambientali della Pianura realizzate dall’ERSAL, alle carte tematiche geomorfologiche (1980) prodotte nell’ambito della redazione della Carta Tecnica Regionale, all’archivio SIT in relazione al PTCP. Descrizione degli elementi costitutivi tratte da Deleghe della Regione agli enti locali per la tutela del paesaggio - Criteri per l’esercizio delle funzioni amministrative ai sensi della LR 9 giugno 1997, n.18 e da Criteri relativi ai contenuti di natura paesistico-ambientale dei Piani Territoriali di Coordinamento provinciali (PTCP) ai sensi della LR 9 giugno 1997, n. 18.

[…] Procedendo verso il Po, a sud, si arriva dapprima alla bassa pianura, di seguito all’Oltrepo. La natura im- permeabile dei suoli sabbioso-argillosi ha impedito il formarsi di alvei fluviali incassati rispetto al piano di campagna e quindi le acque dei fiumi, prima di essere arginate, hanno periodicamente divagato su enormi estensioni di territorio. Il problema diventa quindi quello del drenaggio, realizzato mediante secolari opere di bonifica, spesso di origine medievale. La rete dei canali è fittissima, dalle scoline ai grandi canali collettori, vere e proprie “grondaie” della pianura, segni forti dell’azione antropica. Gli stabilimenti idrovori come le chiaviche, le botti-sifone, le prese irrigue sono il segnale inconfondibile della bonifica, sono tutte architetture d’acqua, la terza forma di architettura secondo Vitruvio dopo la civile e la militare; esse assumono rilevanza per due aspetti: l’identificarsi con il “paesaggio di cui esse sono al tempo stesso fondamentale agente modi- ficatore e parte essenziale del risultato finale e la specificità dell’essere definite in ogni loro parte qualora es- se vengano estrapolate dal contesto ambientale in cui sono collocate. Per comprendere questi semplici con- cetti si fa rilevare che la qualità di un’architettura d’acqua è sempre relativa al risultato finale che è quello di consentire, realizzare, mantenere uno specifico assetto del territorio con finalità igieniche, agricole, residen- ziali, e così via. Esiste poi una zona intermedia di territorio con problemi diversi: è quella caratterizzata dalla cosiddetta fa- scia delle risorgive, pur di limitata estensione e poco utilizzata attualmente dal punto di vista idraulico. Agli ambiti territoriali è anche possibile associare tipologie rurali prevalenti: • a nord, le contrade delle colline moreniche e le corti chiuse dell’alta pianura, ovvero le grandi corti autono- me; • a est, le corti maggiori con elevata struttura fondiaria; • a ovest, verso l’Oglio, gli agglomerati di corti per “aggregazione lineare”, oppure a “maglie progettate”; • a sud, le corti aperte della bassa pianura e i loghini “recenti”, del Novecento.

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Il campo è l’unità elementare dello spazio rurale. Nel Mantovano la sistemazione tipica era ottenuta rialzan- do il terreno da coltivare fino a oltre un metro sopra il suolo circostante, questa operazione si chiama “baula- tura” del terreno e lungo il fosso si sviluppava una piantata di alberi, quasi sempre pioppi, salici o gelsi e una fascia di vegetazione spontanea. Vi era quindi una consociazione tra una coltura “verticale”, protesa a rac- cogliere luce solare, come la vite, e una “orizzontale” dei cereali, bisognosa di umidità. Paralleli al fosso cor- revano i sentieri campestri, con fondo in terra battuta o erboso: per renderli percorribili alle macchine agrico- le si è generalmente provveduto ad allargarli eliminando proprio la fascia di vegetazione spontanea, siepi, arbusti e vegetazione riparia. La piantata padana è un vero resto di archeologia rurale e appartiene a un’epoca in cui il contadino doveva ricavare tutto ciò che gli serviva dal fondo: dagli attrezzi agli alimenti fino al prodotto con cui pagare affitto e tributi feudali. Nel Mantovano le piantate rimaste lo sono più per inerzia che per necessità, l’appiattimento del paesaggio è ormai un processo in atto da anni, anche perché l’impresa “capitalistica” ha quasi completamente soppiantato quella classica, definita “coltivatrice”. Fino alla metà del Novecento il paesaggio era caratterizzato da una varietà di coltivazioni e da una fitta ve- getazione, prato e piantata, erbai e granoturchi, vigneti e frutteti, risaie e cereali; attualmente è impossibile parlare di varietà del palinsesto territoriale, è il seminativo che conquista sempre maggiori spazi a discapito della diversità. È evidente una dissoluzione della complessità che caratterizzava tale paesaggio, l’uniforme omogeneità che lo contraddistingue è traccia di una banalizzazione e semplifica- zione, con una crescente minaccia di omologazione territoriale e paesaggistica. La particolarità del sistema insediativo mantovano è l’essere policentrico e “sparso”, non ci sono stati forti fenomeni di mobilità dalla campagna verso i centri urbani, si tratta della fitta disseminazione di centri abitati, città medie e piccole, grossi paesi, borghi rurali, frazioni e soprattutto case isolate. Dagli anni Sessanta in poi il territorio è andato riempiendosi di nuove attività, industriali, artigianali e com- merciali, che si sono distribuite lungo la minuta infrastrutturazione esistente, appoggiandosi, senza soffocar- le, alle piccole città e ai paesi. Oggi il passaggio dallo spazio urbano a quello rurale è un processo molto graduale, e c’è una ancor maggiore continuità (spaziale e figurativa) tra città e campagna. La campagna spesso penetra profondamente nelle periferie urbane, dove è presente un’edilizia che non differisce di molto da quella che si incontra fuori città; non sono presenti i grandi quartieri popolari come le grandi zone indu- striali e la città si stempera nella campagna, proseguendo con un tessuto lungo strada, fatto di case e nego- zi, centri commerciali e saloni del mobile, concessionari d’auto, supermercati, bar e ristoranti e lottizzazioni.

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4.1.2 PARCO OGLIO SUD DALLA RELAZIONE TECNICA

Il Territorio Il fiume Oglio nasce dal gruppo dello Stelvio; dalla sorgente principale, alle pendici del Corno dei Tre Signori, ha origine il ramo dell'Oglio di Arcanello che a Ponte di Legno si unisce all'Oglio Narcanello e all'Oglio Frigi- dolfo, per dare origine al corso vero e proprio del fiume che scorre per 80 chilometri in Val Camonica. L'Oglio confluisce nel Lago d'Iseo dal quale esce a Sarnico. Nel 1988 con legge regionale n. 18 del 16 aprile, è stato istituito il Parco regionale dell'Oglio Nord che go- verna il territorio perifluviale da Sarnico (BG) a Gabbioneta (CR) ed interessa 34 Comuni nelle Province di Bergamo, Brescia e Cremona. Nel 1988 con legge Regionale n. 17 del 16 aprile, è stato istituito il Parco dell'Oglio Sud. Il territorio del Parco Oglio Sud si estende, con ampiezza variabile da poche centinaia di metri ad oltre tre chilometri, lungo l'intero corso del fiume che va dal confine con il Parco Oglio Nord in comune di Ostiano (CR) alla confluenza con il fiume Po, nel quale l'Oglio si immette dopo un percorso di circa 70 chilometri, in- teressando le Provincie di Cremona e Mantova, tra le quali il fiume segna, per lunghi tratti, il confine ammini- strativo. Il Parco occupa una superficie complessiva di circa 12.800 ettari. Il paesaggio è fortemente caratterizzato dall'agricoltura dove la fitta rete idrica, spesso segnata da fasce ar- bustive e filari, che si snoda lungo le piane circostanti il fiume, interrompe la serie ordinata dei coltivi. Le aree golenali spiccano nella campagna per le imponenti masse boscate dei pioppeti e, a tratti, per le dense bor- dure a salice bianco che a volte si estendono fino a costituire vere e proprie boscaglie di salice. L'alveo del fiume Oglio è caratterizzato da un andamento sinuoso a canale unico con alcuni meandri ben evidenti, con sponde spesso ripide al cui piede emergono d'estate estesi spiaggioni di sabbia. L'attuale assetto naturalisti- co del territorio del Parco è caratterizzato dal prevalere di aree naturali umide a vari stadi di evoluzione e di diversità floristica e faunistica, mentre le componenti forestali naturali sono modeste e situate principalmente lungo le rive a delineare l'andamento del fiume. I principali elementi con elevata valenza naturalistica, si possono riscontrare lungo tutto il Parco con ele- menti di spicco quali le Riserve Naturali delle Lanche di Gerre, Gavazzi e Runate, le Bine, le Torbiere di e la Golena di S. Alberto, nonché altri siti che pur non essendo riserve sono comunque Siti di Im- portanza Comunitaria (SIC) come le precedenti, e in particolare sono le Valli di Mosio e il Bosco Foce Oglio. Vanno inoltre citati per la loro importanza naturalistica il Canale Bogina, il saliceto di Foce Chiese e di Calva- tone, le Torbiere di Belforte.

Vegetazione Le formazioni vegetali naturali presenti nel Parco occupano circa 200 ettari, l'1,6 % del totale della superfi- cie, e si distinguono per la prevalenza di aree umide rispetto a quelle boscate. La relativa scarsità di zone umide nella Pianura Padana, e la loro progressiva diminuzione lungo i maggiori fiumi, fa sì che queste aree naturali acquistino una particolare rilevanza. Tra i Comuni di Canneto sull'Oglio e Marcaria, ad esempio, sono rintracciabili le migliori associazioni natura- li palustri, con gli elementi floristici tipici della vegetazione originaria. Proprio vicino agli stagni delle lanche è possibile apprezzare la graduale successione delle specie vegetali mano a mano che ci si allontana dallo specchio d'acqua, indice di un loro sempre maggiore affrancamento da questo elemento: dal canneto, ai sa- lici, agli ontani e pioppi bianchi, al querceto. Questa successione risulta particolarmente evidente nella Ri- serva Naturale "Le Bine", nei Comuni di Calvatone (CR) e (MN) , collocandosi sulla sommità dell'argine che costeggia a sud e a ovest la riserva, e anche attorno ai bodri della golena di S. Al- berto in Comune di Marcaria (MN). Ne consegue l'esigenza di salvaguardare questi ecosistemi residuali, per molteplici motivi: • perché racchiudono quanto rimane delle varietà biologiche esistenti nel territorio • perché sono un modello di riferimento per il ripristino della vegetazione naturale • perché costituiscono un primo, pur parziale, rimedio all'inquinamento di aria, acqua, suolo.

Altro elemento fondamentale per il paesaggio del Parco è la notevole diffusione delle coltivazioni del pioppo. Ciò contribuisce a creare localmente fasce verdi, utili frange tra le residuali zone naturali e le aree a maggior sfruttamento agricolo. Le più ampie superfici a pioppeto insistono soprattutto nelle zone golenali dell'ultimo tratto del fiume e, per quanto siano piantagioni da legno standardizzate a turno breve, interrompono la preoccupante tendenza verso la riduzione della copertura forestale e alla monotona semplificazione della linea del paesaggio. Obiettivi del Parco sono quelli di ampliare le superfici dagli ambienti naturali e ricreare una continuità tra le isole di vegetazione arbustiva e arborea. Sfruttando la ricca rete di canali e di vie d'acqua per ri-diffondere filari, siepi, fasce boscate lungo i campi, sulle scarpate e sulle rive del fiume, si favorirebbe l'arricchimento ecologico del territorio, un loro riequilibrio microclimatico ed anche un minor ricorso alla pratica dell'irrigazio- ne

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In questo territorio, fortemente plasmato dall'opera dell'uomo, si ritrova un mosaico di ecosistemi a vario stadio evolutivo, rappresentativi dei paesaggi fluviali della bassa pianura, la cui conservazione attiva e inter- connessione in rete rappresenta la principale finalità del Consorzio di gestione. Il tratto terminale della valle fluviale, ove l'Oglio scorre con andamento meandriforme, tipico delle basse pianure alluvionali, è caratteriz- zato da un canale fluviale singolo, profondo e intagliato in sedimenti fini a tessitura prevalentemente sabbio- so-limosa. I margini della valle fluviale sono rappresentati dalle scarpate morfologiche che segnano il confi- ne, chiaramente distinguibile dal dislivello, con il piano fondamentale. La valenza paesistica di queste scar- pate diventa importante soprattutto dove le altezze sono ragguardevoli e quando su di esse si affacciano in- sediamenti anche minori ma spesso di grande interesse per i loro caratteri complessivi. Questi dislivelli su- perano i dieci metri di altezza nella parte più a monte da Ostiano a Canneto sull'Oglio, per diventare quasi non individuabili nell'ultimo tratto nel comune di Viadana. Questa ultima zona è di particolare interesse dal punto di vista della morfologia fluviale essendo interessata dall'azione dei due fiumi Oglio e Po. Il territorio della piana alluvionale del fiume Oglio è disegnato da una fitta rete di fossi di bonifica, costruiti con funzioni di drenaggio e di allontanamento delle acque di falda, normalmente tanto superficiale da affiora- re nelle zone più depresse, dove persistono aree a canneto e bosco igrofilo. La tipica configurazione fluviale a meandri determina le caratteristiche del paesaggio del Parco dell'Oglio Sud Le aree con vegetazione naturale sono di esigua dimensione e frammentate; le sei aree di maggior valore naturalistico e rappresentative degli ambienti tipici del Parco: • Lanche di Gerra Gavazzi e Runate • Le Bine • Torbiere di Marcaria • Lanca di Cascina S. Alberto • Torbiere di Belforte • Canale Bogina. Sebbene la caratteristica degli ambienti naturali presenti nel Parco sia sicuramente la limitata estensione (li- mitazione dovuta proprio all'intensità dell'agricoltura), essi non sono comunque isolati in quanto la presenza del fiume Oglio e dei suoi affluenti (es. il Chiese), la fitta rete dei canali di bonifica, i filari alberati e le siepi, vanno a costituire i prodromi di una rete ecologica che permette di fatto di sopperire, a volte, alla limitata e- stensione degli ambienti naturali, favorendo le attività di sviluppo delle specie e garantendo la transitabilità dei territori.

Fauna Da un punto di vista faunistico le ricerche condotte nell'area del Parco hanno evidenziato, come ormai per tutto il resto dell'area Padana, un grave impoverimento delle varietà di specie animali presenti. Tuttavia le osservazioni e le segnalazioni raccolte nel territorio del Parco hanno consentito di procedere alla rilevazione di alcune presenze statisticamente significative. E' in particolare tra gli uccelli che si conta la maggiore varietà di specie, alcune delle quali anche piuttosto rare: l'airone rosso, la nitticora, l'airone bianco maggiore (svernante), l'airone guardabuoi, il cormorano, il fal- co pescatore (presenza primaverile) e il tarabuso (svernante), il martin pescatore, il pendolino ed il gruccio- ne. Massiccia la presenza di airone cenerino, confermata dalla garzaia di dimensioni ragguardevoli presente nella Riserva Naturale delle Torbiere di Marcaria, ed in quella della riserva naturale "Le Bine". Sono state censite diciannove specie di mammiferi; otto le specie accertate tra i rettili e sette tra gli anfibi tra cui l'endemica rana di lataste. Esperti entomologi hanno evidenziato il particolare valore della Coleottero-fauna acquatica riscontrata nella Riserva Naturale delle Torbiere di Marcaria, sia per la ricchezza di specie individuate, sia per l'entità di cia- scuna popolazione. La riqualificazione del territorio favorirebbe l'arricchimento faunistico dell'area del parco:

Airone bianco maggiore Airone cenerino Albanella minore Assiolo

Averla cenerina Basettino Beccaccia Bigia padovana

Cappellaccia Fistione turco Forapaglie castagnolo Forapaglie

Garzetta Ghiandaia Lodolaio Lucertola campestre

Storia del territorio Il fiume e il territorio circostante sono ricchi di rilevanti testimonianze storiche che rimandano alle epoche più significative e lontane. In corrispondenza di Calvatone (CR) ed Acquanegra sul Chiese (MN) il fiume interrompe quella perfetta li- nea retta costituita dall'antico tracciato della via Postumia, che congiungeva Genova ad Aquileia.

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Proprio ad est di Calvatone scavi avviati da diversi anni hanno riportato alla luce un centro abitativo di età romana, identificato come l'antico Bedriacum (I sec. A.c. - IV sec. D.c.): una scoperta archeologica che ha sollevato notevole interesse, assieme alla individuazione di una grande "villa" tardo imperiale nel territorio di Isola Dovarese. Il vicus di Bedriacum era citato da scrittori come Plutarco e Tacito e alcuni documenti lo localizzavano a 20- 22 miglia ad est di Cremona. Frequenti sono ancora, nel paesaggio, le impronte dell'antica centuriazione romana, a cui si sono sovrapposte la rete idraulica e viaria. Il fiume è stato da sempre elemento di attrazione, via di penetrazione di traffici e merci, il riferimento intorno al quale si organizzava la vita del territorio circostante. Importanti testimonianze dell'insediamento di popola- zioni dell'età del bronzo e, ancor prima, del neolitico, sono ben documentate nei musei civici di Piadena, Viadana e Asola. Straordinario rilievo aveva avuto, pochi anni or sono, il ritrovamento di alcune piroghe mo- nossili rimaste intatte nell'alveo del fiume e ritrovate nel corso di lavori nei pressi di Isola Dovarese. Ma il pe- riodo di cui rimangono le maggiori testimonianze monumentali ed architettoniche è quello durante il quale, lungo il corso dell'Oglio, si confrontarono con alterne fortune il Ducato di Mantova e quello di Milano. Tutta una serie di castelli, fortificazioni, insediamenti strategici venne creata a sostegno dei confini. Risalgo- no a questo periodo i castelli e le rocche di Ostiano, Canneto e Casatico, la cinta muraria di , lo stu- pendo esempio di piazza tardo rinascimentale di Isola Dovarese. Una terra di confine, dunque, tra il cremonese ed il mantovano, che è possibile riconoscere anche per le dif- ferenti particolarità dei rispettivi insediamenti agricoli: • nella zona cremonese prevale la corte grande, un quadrilatero di fabbricati di abitazione e rustici che chiudono al proprio interno un ampio cortile. Potevano essere chiusi da un portone di cui, si dice, solo il proprietario possedesse le chiavi; • nel mantovano il possedimento agricolo è più sparso, e gli edifici rustici e le abitazioni sono aperti, va- riamente disposti, a dimostrazione anche di tecniche colturali, regimi di organizzazione sociale e produt- tiva abbastanza diversi.

Queste testimonianze della civiltà contadina padana possono essere oggi motivo per un interessante itinera- rio che può svolgersi "a caso" lungo le strade comunali e poderali di tutti i sedici comuni che sono compresi nel Parco. Un ideale percorso lungo l'Oglio non può prescindere da una visita ad un "monumento" così particolare da costituire quasi un emblema del fiume, della sua storia, degli uomini che ci vivono e hanno vissuto: il ponte di barche di Torre d'Oglio. I piccoli musei locali (Canneto sull'Oglio, Piadena, Isola Dovarese, Ostiano, Viadana e Asola), i monumenti storici, il Centro Visite della Riserva Naturale "Le Bine" del WWF, i centri storici degli abitati, il grande campionario di edifici rustici e l'insieme degli ambienti naturali presenti nel Parco costitui- scono un grande patrimonio di documentazione storica e scientifica, di conoscenze e bellezze, da divulgare attraverso una azione di sensibilizzazione e didattica funzioni di cui l'Ente di gestione del Parco dell'Oglio si fa promotore.

4.1.3 RELAZIONI TECNICHE MONITORAGGIO FAUNA NEI SIC, PROVINCIA DI MANTOVA (NATURA 2000)

4.1.3.1 FAUNA

Specie rilevate durante i sopralluoghi o dati forniti da specialisti e dalla bibliografia recente: • Specie dell’All. II Direttiva Habitat: Austropotamobius pallipes (dato fornito da D.A. Franchini via e-mail l’8/9/2004; presente anche in formulario precedente), Osmoderma eremita (trovati resti entro salice tra loc. Grazie e Rivalta sul Mincio il 17/8/2004), Lycaena dispar (trovati alcuni esemplari in prato su fiori tra loc. Grazie e Rivalta sul Mincio il 17/8/2004, teste D. BIRTELE). • Altre specie di interesse conservazionistico: Helix pomatia (dato di D.A. FRANCHINI, e-mail del 8/9/2004), Microcondylaea compressa (D.A. FRANCHINI, email del 8/9/2004; anche in Regione Lombardia, 2001), U- nio elongatulus (D.A. FRANCHINI, e-mail del 8/9/2004), Anergates atratulus (dato di F. RIGATO, e-mail del 16 e 18/8/2004 e di A. SCUPOLA, e-mail 26/8/2004 riferito ad una cattura non molto recente, ma potenzial- mente la specie è ancora presente). Altro lepidottero di interesse comunitario potenzialmente presente è Zerynthia polyxena; a tal proposito è stata rilevata la presenza di Aristolochia il 17/8/2004 attorno al Lago Superiore, tra le località Grazie e Rivalta sul Mincio ma senza segnali che attestassero la presenza della far- falla. • Altri Odonati censiti in campo il 17/8/2004: Calopterys splendens ancilla, Ischnura elegans (anche in D’ANTONIO, 1999), Ceriagrion tenellum (rilevato solo in D’ANTONIO, 1999), Aeshna mixta, Anax partheno- pe, Orthetrum albistylum, Orthetrum cancellatum, Crocothemis erythraea (anche in D’ANTONIO, 1999),

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Sympetrum sanguineum, Sympetrum meridionale. - Indicatori di riferimento per studi di incidenza Specie di invertebrati prioritari dell’All. II Direttiva Habitat (tenuto conto dell’adeguamento con Direttiva 97/62/CEE e dell’adeguamento GU L. 236 del 23 settembre 2003): Osmoderma eremita. Altre specie indicatrici dello stato delle acque e della vegetazione presente: Microcondylaea compressa, Austropotamobius pallipes, Lycaena dispar.

- Indicazioni gestionali • Censire in modo più esaustivo l’entomofauna della Riserva e dell’intero Parco. • Salvaguardia dei vecchi salici e di altre specie arboree vetuste (come i pioppi) e/o con cavità che poten- zialmente possono ospitare lo scarabeo eremita Osmoderma eremita. • Impianto di salici e capitozzatura di quelli già presenti in alcune aree per ricreare nel tempo le condizioni per ospitare O. eremita. • Mappare la presenza e consistenza di Aristolochia spp. e monitorare la presenza o meno di Zerynthia pol- yxena e nel caso non presente creare le condizioni per una sua reintroduzione. • Salvaguardia e gestione oculata dei cariceti. • Sfalci dei prati mesofili e igrofili poche volte durante l’anno (ottimale uno solo), bene scaglionati nel tempo e alternati per aree differenti, per consentire una buona presenza degli insetti legati alle piante erbacee. • Eradicazione della pianta infestante Nelumbo nucifera. • Eradicazione o comunque controllo di Procambarus clarkii che arreca gravi danni e squilibri nelle popola- zioni di invertebrati acquatici e può causare l’estinzione locale di A. pallipes. • Buon deflusso idrico attraverso i canali e pulizia di stagni e specchi d'acqua. • Controllo della qualità delle acque. • Controllare che non si insedino le specie esotiche Sycios angulatus e Humulus scandens

4.1.3.2 PESCI Il SIC delle Valli del Mincio è costituito da un esteso complesso palustre apparentemente omogeneo, ma che presenta in sé molteplici situazioni diverse. Nel tratto del fiume Mincio a monte di Rivalta troviamo un am- biente potamale tipico dei tratti medi dei fiumi di alta pianura, con alveo ampio e velocità di corrente modera- ta, substrato con ghiaia, sabbia e fango e macrofite radicate sommerse. Nel tratto a valle di Rivalta il fiume rallenta la sua corsa, si allarga e per circa 8 Km si verificano esondazioni stabili e la conseguente formazio- ne dell’area palustre. Questo ambiente è un mosaico di canali e canalette alternati a specchi d’acqua di di- versa dimensione, che confluiscono nel Lago Superiore di Mantova, dando origine nella parte meridionale del SIC ad un vero e proprio ecosistema lacustre. Le acque delle valli sono poco profonde con acque piutto- sto torbide ed eutrofizzate (MINGAZZINI M. 1984; BEDUSCHI L. ET AL. 1996). Il sistema attualmente è con- trollato a monte e a valle da un serie di chiuse regolate dall’uomo, che rendono stabile il livello dell’acqua. Per quanto riguarda la fauna ittica, nel primo tratto il fiume presenta caratteristiche vocazionali tipiche della Zona a ciprinidi reofili e limnofili, mentre più a valle l’ambiente assume più tipicamente le caratteristiche della zona a ciprinidi limnofili. Infine sono compresi nella perimetrazione del sito anche tratti di canali di bonifica che confluiscono nel sistema delle Valli.

- Risultati L’unica fonte bibliografia che fornisce indicazioni sui pesci delle Valli di Mincio è il lavoro di BEDUSCHI L. ET AL. (1996), che fa riferimento ad informazioni raccolte per lo più nel 1990 e che, tra le specie oggetto del monitoraggio, indica la presenza di barbo, vairone, cobite comune e mascherato, pigo, scazzone e savetta. Esiste poi una recente indagine ittica condotta per la Provincia di Mantova, che pur non fornendo dati diretti del sito, presenta informazioni utili sui pesci del fiume Mincio nel tratto superiore e medio fino a e di alcuni corsi d’acqua che confluiscono nel sistema vallivo (PUZZI C. M. ET AL. 2001). In questo lavoro ven- gono indicati presenti nel Mincio vairone, barbo comune e cobite comune. Per quanto riguarda i campionamenti sono state effettuate delle passate con elettrostorditore a fini qualitativi nel fiume Mincio, in sponda destra e sinistra dal lavatoio di Rivalta a monte per circa 200 m lineari; nel cana- le Caldone dall’immisione nel fiume Mincio a monte per circa 200 m; in alcuni canali nella zona della palude a cariceto con fondale ghiaioso ed acque di risorgiva. Sono state pescate le seguenti specie: tinca (Tinca tinca), ghiozzo padano, triotto (Rutilus erythrophthal- mus), alborella (Alburnus alburnus alborella), scardola (Scardinius erythrophthalmus), gobione (Gobio go- bio), persico reale (Perca fluviatilis) e le alloctone carassio (Carassius carassius), carpa (Cyprinus carpio), pesce gatto (Ictalurus melas), siluro (Silurus glanis). Tra queste, l’unica specie oggetto di monitoraggio è il ghiozzo padano, di cui è stata pescata una femmina. Nonostante l’elevato numero di specie osservate, si deve considerare una verosimile sottostima delle specie presenti, in quanto i campionamenti non sono da ritenersi significativi, a causa della scarsa efficacia dell’elettropesca in ambienti con grossi volumi di acqua. Per quanto riguarda l’indagine mediante questionari sono state restituite 17 schede, di cui una annullata per-

STUDIO AMBIENTE Pagina 46 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA ché priva di fondamento. Inoltre, le segnalazioni di Acipenseridi, cheppia e lampreda di mare non sono state ritenute attendibili, in quanto queste specie anadrome sono impossibilitate a compiere la rimonta fino alle Valli del Mincio, a causa dei numerosi sbarramenti posti a Formigosa e tra i laghi Inferiore, Medio e Superio- re di Mantova. L’analisi complessiva delle schede consente di confermare la presenza di alcune specie non rilevate con l’elettrostorditore a causa dei limiti sopra esposti: pigo, savetta, lasca, barbo, vairone e cobite comune. Al contrario non è stato segnalato nei questionari il ghiozzo padano, pescato invece con l’elettrostorditore. Si segnala la presenza del tutto accidentale della Bottatrice. Si tratta di rari esemplari che occasionalmente possono discendere il fiume Mincio dal Lago di Garda. Altre specie segnalate nelle schede sono: luccio, tinca, anguilla, scardola e le alloctone, carpa, persico trota (Micropterus salmoides), persico sole, lucioperca (Stizostedion lucioperca), siluro, acerina (Gymnocephalus cernuus), carassio, pesce gatto, rutilo (Rutilus rutilus), tilapia (Oreochromis niloticus) e abramide (Abramis brama).

- Compilazione del Formulario Standard La raccolta dei dati ha permesso di confermare la presenza di sei specie: barbo comune, vairone, lasca, sa- vetta, pigo e cobite comune. Le informazioni raccolte consentono di indicare lo status di specie molto rara (V) per il vairone e pigo; specie rara (R) per il barbo, savetta e lasca; mentre per il cobite comune che dà origine a popolazioni localizzate ed è specie a ridotta vagilità è possibile indicare solo la presenza nel sito (P). La mancanza di dati sulla densità, struttura e dinamica delle popolazioni non consente di compilare le colon- ne relative alla valutazione del sito, tranne quella che riguarda l’isolamento delle specie. Le popolazioni non sono isolate all’interno del vasto areale di distribuzione delle specie (categoria C). Tra le specie rilevanti ai fini della conservazione è stato segnalato il ghiozzo padano. Per quanto riguarda la bottatrice si ritiene opportuno non inserire la specie nel Formulario Standard, poiché si tratta di occasionali esemplari che non danno origine a popolazioni stabili nel sito di indagine, il quale non è quindi rappresentativo delle popolazioni di questa specie.

4.1.3.3 ANFIBI Dai dati trovati in bibliografia e con l’ausilio di coloro che frequentano regolarmente il sito per attività di ricer- ca, risultano presenti due specie inserite nell’All. II della Direttiva Habitat (e successivi adeguamenti): Rana latastei e Triturus carnifex, oltre a quattro altre specie interessanti: Hyla intermedia, Bufo bufo, Bufo viridis e Triturus vulgaris.

- Indicatori di riferimento per studi di incidenza Specie ittiche prioritarie dell’All. II della Direttiva Habitat (tenuto conto dell’adeguamento con Direttiva 97/62/CEE e dell’adeguamento GU L. 236 del 23 settembre 2003): nessuna. Da tenere presente che il cobite e il vairone inseriti nell’All. II della Direttiva Habitat sono presenti in Italia con le sottospecie endemiche Cobitis taenia bilineata e Leuciscus souffia muticellus. Specie indicatrici della qualità delle acque e del substrato: Barbus plebejus, subendemismo dell’Italia set- tentrionale; Leuciscus souffia muticellus, sottospecie endemica italiana; Chondrostoma genei, endemica ita- liana delle regioni settentrionali e centrali; Chondrostoma soetta, endemica della Pianura Padana; Padogo- bius martensii, endemico dell’Italia settentrionale.

- Indicazioni gestionali • Riduzione del fenomeno dell’eutrofizzazione mediante il controllo dell’ingresso dei nutrienti e l’incremento del ricambio idrico del sistema: la crescente eutrofizzazione del sistema è verosimilmente la principale causa della riduzione delle specie indicatrici di acque limpide e ossigenate, ciprinidi reofili quali Barbus plebejus, Leuciscus souffia muticellus, Chondrostoma genei, e di Cottus gobio (una volta comune, ora praticamente scomparso). • Realizzazione di passaggi per pesci negli sbarramenti a monte (sbarramento di Casale) e a valle (Formigo- sa e tra i laghi di Mantova) del sistema, anche se collocati al di fuori dei confini del SIC, per la conservazione principalmente di Chondrostoma soetta, Chondrostoma genei, Rutilus pigus, e delle specie anadrome che attualmente sono impossibilitate a risalire il fiume Mincio: Alosa fallax e Acipenser naccarii. • Realizzazione di ricerche volte all’acquisizione di dati quantitativi delle specie protette presenti; non si han- no dati in merito all’abbondanza e struttura delle popolazioni: Barbus plebejus, Leuciscus souffia muticellus, Chondrostoma genei, Chondrostoma soetta, Chondrostoma genei, Rutilus pigus, Padogobius martensii e Cobitis tenia bilineata. • Verifica della presenza delle specie alloctone, in particolare della eventuale presenza di Barbus sp., che determina inquinamento genetico con il barbo autoctono, subendemismo italico. • Promuovere ricerche mirate a verificare l’eventuale presenza e distribuzione nella zona delle risorgive di specie rarissime, non trovate inq uesto monitoraggio, e che hanno una distribuzione fortemente localizzata e

STUDIO AMBIENTE Pagina 47 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA legata a microambienti: lampreda padana (Lampetra zanandreai), specie endemica della Pianura padana, cobite mascherato (Sa- banejewia larvata), specie endemica in Italia settentrionale, panzarolo (Knipowitschia punctatissima), specie endemica delle regione centroorientali dell’Italia settentrionale.

4.1.3.4 RETTILI La raccolta dati per questa classe ha seguito le stesse modalità descritte per la classe degli Anfibi. Risulta presente nel sito Emys orbicularis, specie compresa nell’All. II della Direttiva Habitat (e successivi adeguamenti), oltre a Anguis fragilis, Lacerta bilineata, Podarcis muralis, Coluber viridiflavus, Coronella au- striaca, Elaphe longissima, Natrix natrix, Natrix tessellata e Vipera aspis.

- Indicatori di riferimento per studi di incidenza Non sono presenti specie prioritarie (All. II della Direttiva Habitat e successivi adeguamenti) all’interno del sito.

- Indicazioni gestionali Analogo discorso vale per le specie di rettili presenti nel sito, sensibili all’alterazione dell’habitat, la banaliz- zazione del paesaggio agricolo ed alla scomparsa di ambienti ecotonali e di siepi. Azioni mirate alla conservazione di queste specie: • Mantenimento delle zone ecotonali. • Mantenimento degli habitat termofili. carnifex, oltre a quattro altre specie interessanti: Hyla intermedia, Bufo bufo, Bufo viridis e Triturus vulgaris. Le specie citate sono sensibili alla progressiva alterazione degli ambienti acquatici utilizzati per la riprodu- zione, avviata da molti fattori di minaccia quali le introduzioni non regolamentate di specie ittiche, il rilascio di inquinanti provenienti dall’agricoltura, i diboscamenti ed il prosciugamento dei bacini. Di seguito sono riporta- ti alcuni esempi di azioni mirate alle specie protette sopra citate: • Monitoraggio delle popolazioni presenti di R. latastei. • Controllo della qualità delle acque. • Indagine sui metodi di controllo delle specie alloctone.

- Indicatori di riferimento per studi di incidenza Non sono presenti specie prioritarie (All. II Direttiva Habitat e successivi adeguamenti) all’interno del sito. Si ricorda R. latastei per i motivi più volte descritti.

4.1.3.5 MAMMIFERI I dati relativi ai micromammiferi provengono da ricerche compiute dalla Dott.ssa Nadia Gaeti. Nel sito non sono presenti specie di mammiferi comprese nell’All. II della Direttiva Habitat (e successivi ade- guamenti). Compaiono però specie importanti quali Crocidura suaveolens, Neomys anomalus, Suncus etruscus, Mu- scardinus avellanarius e Micromys minutus. Tra i Chirotteri sono state rilevate, in data 17.07.2004 e 21.08.2004, Pipistrellus kuhlii, Hypsugo savii, Epte- sicus serotinus, Myotis daubentonii, Nyctalus noctula.

- Indicatori di riferimento per studi di incidenza Non sono presenti specie prioritarie (All. II della Direttiva Habitat e successivi adeguamenti) all’interno del sito.

- Indicazioni gestionali Per le specie di mammiferi presenti i problemi legati alla conservazione sono strettamente legati alla perdita delle formazioni boschive, in particolar modo quelle planiziali relitte, al rilascio di inquinanti provenienti dall’agricoltura, alla banalizzazione del paesaggio agricolo, alla scomparsa di ambienti ecotonali, di siepi in- terpoderali e di quelle bordanti i corsi d’acqua, ai disboscamenti ed al prosciugamento dei bacini. Azioni mirate alla conservazione di queste specie: • Mantenimento di siepi ed ambienti ecotonali. • Bonifica periodica dell’area da contenitori in vetro/plastica, potenziali trappole per tutti i piccoli Insettivori. • Installazione di nidi artificiali per il Moscardino. • Riduzione dell’impiego di insetticidi ad antiparassitari.

- Conservazione dei Chirotteri Per le indicazioni gestionali riguardanti i Chirotteri si rimanda al par. 4.6.3.1. Nello specifico risulta importante mantenere grandi alberi con cavità potenzialmente adatte come rifugio per pipistrelli. Per garantire la presenza di colonie del Vespertilio di Daubenton è necessario mantenere le strut-

STUDIO AMBIENTE Pagina 48 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA ture tra i rifugi diurni (spesso un albero cavo) e le superfici d’acqua, che rappresentano i più importanti terri- tori di caccia per questa specie. Lungo il fiume Mincio, ove sono presenti vaste aree coltivate a pioppeti industriali, risulta necessario creare percorsi di collegamento tra le varie aree boscate, quando tra queste vengono abbattuti a fine ciclo colturale i pioppi; infatti bisogna evitare che i territori di foraggiamento più importanti, quali sono i querceti e i saliceti attorno alle lanche, restino isolati.

4.1.3.6 UCCELLI - Specie elencate nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE e successive integrazioni Gavia stellata, Gavia arctica, Botaurus stellaris, Ixobrychus minutus, Nycticorax nycticorax, Ardeola ralloides, Egretta garzetta, Egretta alba, Ardea purpurea, Ciconia nigra, Ciconia ciconia, Plegadis falcinellus, Platalea leucorodia, Cygnus cygnus, Aythya nyroca, Mergus albellus, Milvus migrans, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Circus pygargus, Pandion haliaetus, Falco columbarius, Falco peregrinus, Porzana parva, Porzana porzana, Porzana pusilla, Grus grus, Himantopus himantopus, Pluvialis apricaria, Pluvialis squatarola, Phi- lomachus pugnax, Limosa lapponica, Tringa glareola, Sterna hirundo, Sterna albifrons, Chlidonias hybridus, Tyto alba, Turdus philomelos, Chlidonias niger, Alcedo atthis, Luscinia svecica, Acrocephalus melanopogon, Acrocephalus paludicola, Ficedula albicollis, Lanius collurio.

- Specie elencate negli Allegati II.1 e II.2 della Direttiva 79/409/CEE e successive integrazioni Cygnus olor, Anser fabalis, Anser albifrons, 1769, Anser anser, Anas penelope, Anas strepera, Anas crecca, Anas platyrhynchos, Anas acuta, Anas querquedula, Anas clypeata, Netta rufina, Aythya ferina, Aythya fuli- gula, Aythya marila, Clangula hyemalis, Melanitta fusca, Bucephala clangula, Mergus serrator, Mergus mer- ganser, Coturnix coturnix, Phasianus colchicus, Rallus aquaticus, Gallinula chloropus, Fulica atra, Vanellus vanellus, Lymnocryptes minimus, Gallinago gallinago, Scolopax rusticola, Limosa limosa, Numenius arquata, Tringa erythropus, Tringa totanus, Tringa nebularia, Larus ridibundus, Larus canus, Larus fuscus, Larus ar- gentatus, Larus cachinnans, Columba oenas, Columba palumbus, Streptopelia decaocto, Sterptopelia turtur, Alauda arvensis, Turdus merula, Turdus pilaris Linnaeus, 1758, Turdus iliacus, Turdus viscivorus, Locustella luscinioides, Pica pica, Corpus frugilegus, Corvus cornix, Corvus corone, Sturnus vulgaris, Passer domesti- cus x italiae, Passer montanus, Fringilla coelebs. - Specie comprese nell’allegato II della D.G.R. 20 aprile 2001, n. 7/4345 Bubulcus ibis, Ardea cinerea , Tadorna tadorna, Accipiter nisus, Buteo buteo, Falco subbuteo, Larus minu- tus, Strix aluco, Asio otus, Merops apiaster, Picus viridis, Picoides major, Galerida cristata, Phoenicurus phoenicurus, Acrocephalus schoenobaenus, Acrocephalus palustris, Hippolais polyglotta, Sylvia curruca, Phylloscopus bonelli, Phylloscopus sibilatrix, Panurus biarmicus.

- Indicazioni gestionali Per indicazioni specifiche si rimanda ai piani d’azione per le specie prioritarie (Ardea purpurea, Botaurus stellaris, Aythya nyroca, Circus aeruginosus e Acrocephalus paludicola) redatti nell’ambito del citato Progetto LIFE Natura. • Intervenire sulla vegetazione palustre, canneto e cariceto, trovando un valido compromesso fra due esi- genze contrastanti: protezione dell'avifauna e della sua nicchia trofica e conservazione della palude nello stadio evolutivo attuale. Gli indirizzi suggeriti sono: - Abolire per quanto possibile la combustione della vegetazione, anche di quella residua dopo il taglio, e ope- rare invece mediante asportazione manuale o meccanica. Fra i vari motivi che inducono a non ricorrere al fuoco ricordiamo: - difficoltà di controllo spaziale; - condizionamenti temporali legati alla combustibilità delle biomasse vegetali; strettamente legata a questo aspetto vi é la conseguente distruzione delle nidiate di molte specie ornitiche precoci nella deposizione; - eliminazione soltanto parziale della biomassa organica, con mantenimento e accumulo in loco di nutrienti inorganici residui; - pericolo per la vegetazione arborea ed arbustiva presente; - distruzione della fauna terrestre, costituente a sua volta la nicchia trofica di molte specie ornitiche. - Intervenire annualmente soltanto sul 50% circa della vegetazione, alternando le zone di sfalcio; le superfici su cui si opera il taglio in un anno non dovrebbero venire interessate l'anno successivo (taglio di canne di due anni di età). In tal modo permarrebbe sempre una quota di canneto di età variabile fra uno e due anni. - Predisporre il piano di sfalcio in modo che le zone di intervento siano molto piccole e alternate spazialmen- te ad altrettante zone con vegetazione intatta. La presenza di ambienti non toccati dal fuoco mescolati a mosaico con aree in cui il fuoco ha fortemente danneggiato la fauna, consente una più rapida ricolonizzazione delle zone di intervento. - In alcune aree lasciare un canneto fitto e piuttosto esteso già all'inizio della stagione riproduttiva (fine feb-

STUDIO AMBIENTE Pagina 49 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA braio) per favorire l'insediamento di specie che necessitano precocemente di questo particolare habitat. An- che questi canneti dovrebbero venire periodicamente sfalciati, seguendo la solita alternanza, ma non a mo- saico come precedentemente indicato, e con una rotazione triennale (taglio di canne di sei anni di età). - Nella zona di nidificazione di Ardea purpurea (al centro/nord e ad est della Riserva) la vegetazione deve essere lasciata alla sua naturale evoluzione, pur prevedendo un conseguente graduale interramento. La priorità naturalistica di queste zone é infatti la conservazione e il miglioramento di siti idonei per la riprodu- zione degli Ardeidi gregari, già nidificanti con Ardea purpurea ma probabilmente rappresentati in futuro da altre specie: (Nycticorax nycticorax, Egretta garzetta, Ardeola ralloides, Ardea cinerea, Bubulcus ibis, già presenti, ed eventualmente Egretta alba). L'evoluzione del canneto verso il saliceto arbustivo renderebbe il sito ancora più idoneo allo scopo, facilitando l'insediamento di tutte le specie. - Intervenire sulla vegetazione nel più breve tempo possibile, al fine di contenere il disturbo. - Effettuare lo sfalcio nel periodo invernale, comunque non oltre il mese di febbraio, per non interferire con il ciclo riproduttivo delle specie acquaticopalustri. • Nei prati stabili, negli incolti e soprattutto nei cariceti e nei prati igrofili evitare il taglio della vegetazione da marzo fino alla metà di agosto, per non interferire con il ciclo riproduttivo delle specie, talora di rilevante inte- resse faunistico, nidificanti al loro interno. • Nonostante gli interventi effettuati negli scorsi anni (progetto LIFE Natura 1997-1999), Nelumbo nucifera ha rioccupato ampie zone, riportandole ad un notevole stato di degrado. Diversi sono gli aspetti negativi, parti- colarmente evidenti in alcune aree. Fra questi ricordiamo: scomparsa della vegetazione autoctona galleg- giante e natante, impossibilità di crescita di quella sommersa per mancanza di luce, conseguente carenza di ossigenazione, accelerato interramento della palude, eliminazione dell'ecotono canneto-acqua libera, man- canza di alimento per vari Anatidi, sostegno inadeguato per la nidificazione di importanti specie, generale povertà faunistica dell'ambiente interessato. Si ritiene quindi come prioritaria la totale eliminazione della spe- cie dalla Riserva. • Conservare, per la loro importanza faunistica, i vecchi "giochi" di caccia, attraverso interventi di pulizia che ne impediscano l'interramento. • Recuperare l’area denominata "Piuda", per riportarne anche le aree bonificate all'antica struttura di carice- to-prato igrofilo, di rilevante valore faunistico. Una parte del terreno maggiormente affrancato dall'acqua po- trebbe in futuro essere impiantata con specie arboree autoctone di medio e alto fusto, al fine di aumentare la diversità ambientale, fornire un habitat riproduttivo e di sosta per l'avifauna e di protezione alla zona umida antistante. Il bosco, opportunamente gestito, potrebbe servire per la riproduzione di Ardeidi coloniali. • Realizzare dei percorsi pedonali, di particolare valore naturalistico, sui margini esterni della Riserva e pene- tranti all'interno. Essi andrebbero previsti nella parte centro-settentrionale della Riserva. Esistono già delle vie preferenziali di facile ripristino all’interno della palude, originate da vecchi interventi di escavazione dei canali con riporto di terra, che potrebbero costituire, con minimi interventi, degli ottimi percorsi. Realizzare poi lungo i percorsi delle piattaforme sopraelevate per l'osservazione dell'ambiente circostante. • Mantenere una zona centrale di protezione integrale tutto l'anno. • Regolamentare la navigazione. Essa è una attività negativa, ma consente di meglio fruire un bene naturale. Il motore a scoppio andrebbe evitato il più possibile, per danni alla vegetazione sommersa, inquinamento chimico, inquinamento acustico, moto ondoso. Si deve preferire la navigazione a remi o comunque silenzio- sa, a velocità lenta, in grado di non provocare onde superficiali e moti vorticosi subacquei, con mezzi di colo- re non vistoso. Da metà agosto a marzo la navigazione a remi potrebbe essere libera in tutte le Valli, ad ec- cezione di una zona centrale di protezione integrale. Tutto l'anno la navigazione, a remi o elettrica, potrebbe avvenire su percorsi prefissati, meno sensibili, con limitazione temporale da marzo a metà agosto su un trat- to di essi, per necessità faunistiche. L'uso del motore a scoppio dovrebbe avvenire su un’unica via, qualora il suo divieto assoluto non fosse at- tuabile. • Stabilizzare il livello delle acque in periodo riproduttivo; tale controllo è di notevole importanza, ma non prioritario, in caso di conflitto, con le necessità di conservazione dei cariceti. • Piantare, ai bordi dei canali e delle raccolte d'acqua, alberi di salice bianco (Salix alba), per favorire la nidi- ficazione di Remiz pendulinus. • Conservare in loco piante morte o in cattive condizioni. • Migliorare il deflusso idrico attraverso i canali e mantenere puliti gli stagni e gli specchi acqua. • Controllare costantemente la qualità delle acque. • Controllare che non si insedino le specie esotiche Sycios angulatus e Humulus scandens. • Proseguire nel programma di controllo di Myocastor coypus.

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4. 2 FAUNA VEGETAZIONE HABITAT

Le zone d’interesse sono: Bosco Foce Oglio, Parco Regionale Oglio Sud e le golene “Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia Il Formulario Standard di NATURA 2000 fornisce i seguenti elementi di conoscenza:

4.2.1 a) IT20B0001 BOSCO FOCE OGLIO: RETE NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D’IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC)

1. IDENTIFICAZIONE DEL SITO

1.1. TIPO: K

1.2. CODICE SITO: IT20B0001

1.3.DATA COMPILAZIONE:1995-11

1.4. AGGIORNAMENTO: 2005-05

1.5. RAPPORTI CON ALTRI SITI NATURA 2000 NATURA 2000 CODICE SITO IT20B0401 IT20B0501

1.6. RESPONSABILE(S): Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione Conservazione della Natura, Via Capitan Bavastro 174, 00147 Roma

1.7. NOME SITO: Bosco Foce Oglio

1.8. CLASSIFICAZIONE SITE E DATE DI DESIGNAZIONE / CLASSIFICAZIONE DATA PROPOSTA SITO COME SIC: 1995-06 DATA DESIGNAZIONE SITO COME ZSC: DATA CLASSIFICAZIONE SITO COM: DATA CONFIRMA COME SIC:

2. LOCALIZZAZIONE SITO

2.1. LOCALIZZAZIONE CENTRO SITO LONGITUDINE: E 10 40 10 LATITUDINE: 45 2 10 W/E (Greenwish)

2.2. AREA ESTENSIONE (ha): 105,00

2.3. LUNGHEZZA SITO (Km):

2.4. ALTEZZA (m): MIN: 15 MAX: 28 MEDIA:

2.5. REGIONE AMMINITRATIVE: CODICE NUTS: IT2 NOME REGIONE: LOMBARDIA COPERTA %: 100

2.6. REGIONE BIO-GEOGRAFICA: Continentale

3. INFORMAZIONI ECOLOGICHE

3.1. Tipi di HABITAT presenti nel sito e relativa valutazione del sito: TIPI DI HABITAT ALLEGATO I: CODICE: 91E0 COPERTURA %: 100 RAPPRESENTATIVITA: A

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SUPERFICE RELATIVA: B GRADO CONSERVAZIONE: C VALUTAZIONE GLOBALE: B

3.2. SPECIE di cui all'Articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e relativa valutazione del sito in relazione alle stesse

3.2.a. Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC: E POPOLAZIONE: Roprod: Migratoria: Roprod. Svern. Stazion.

VALUTAZIONE SITO: Popolazion Conservazione Isolamento Globale e A229 Alcedo atthis C B C B

3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC: E POPOLAZIONE: Roprod: Migratoria: Roprod. Svern. Stazion

VALUTAZIONE SITO: Popolazion Conservazione Isolamento Globale e A017 Phalacrocorax carbo C

3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

3.2.d. ANFIBI E RETTILI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC: E POPOLAZIONE: Roprod: Migratoria: Roprod. Svern. Stazion

VALUTAZIONE SITO: Popolazion Conservazione Isolamento Globale e 1215 Rana latastei P C B C B

3.2.e. PESCI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC: E POPOLAZIONE: Roprod: Migratoria: Roprod. Svern. Stazion

VALUTAZIONE SITO: Popolazion Conservazione Isolamento Globale e 1100 Acipenser naccarii P B B C B 1101 Acipenser sturio P B B C B 1149 Cobitis taenia P C B C B 1115 Chondrostoma genei P C B C B 1140 Chondrostoma soetta P C B C B 1137 Barbus plebejus P C B C B

3.2.f. INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC

3.2.g. PIANTE elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/EEC

3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO: B M A R F I P NOME SCIENTIFICO: P Leucojum aestivum POPOLAZIONE: P MOTIVAZIONE: D (U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali)

4. DESCRIZIONE SITO

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4.1. CARATTERISTCHE GENERALI SITO: Tipi di habitat: %di copertura Broad-leaved deciduous woodland 100 Copertura totale habitat 100

Altre caratteristiche sito Non si evidenziano altre caratteristiche nel sito.

4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA Bosco ripario a Salix alba. Si osservano specie di interesse comunitario sia diavifauna che di ittiofauna. Si sottolinea l'estrema rarità di queste tipologie dibosco soprattutto se ubicati in prossimità delle sponde dei corsi d'acqua(solitamente i pochi boschi igrofili relitti sono ubicati in zone di paeloalveo).Presenza di specie di avifauna e di erpetofauna di interesse comunitario.

4.3. VULNERABILITÁ Elevati i rischi connessi con l'erosione fluviale ed i possibili danni derivanti dalle attività agricole. Si segnala la massiccia presenza di Myocastor coypus cheprovoca gravi danni sia alla fauna, in particolare all'avifauna nidifi- cante inprossimità del terreno, che alla vegetazione riparia.

4.4. DESIGNAZIONE DEL SITO

4.5. PROPRIETÁ

4.6. DOCUMENTAZIONE

4.7. STORIA

5. STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON CORINE:

5.1. TIPO DI PROTEZIONE A LIVELLO Nazionale e Regionale: CODICE: IT04 COPERTA %: 100

5.2. RELAZIONE CON ALTRI SITI: DesignatI a livello Nationale o Regionale: Designati a livello Internazionale:

5.3. RELAZIONE CON SITI "BIOTOPI CORINE":

6. FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL'AREA CIRCOSTANTE

6.1. FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA FENOMENI E ATTIVITÁ nel sito: FENOMENI E ATTIVITÁ NELL'AREA CIRCOSTANTE IL sito:

6.2. GESTIONE DEL SITO ORGANISMO RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEL SITO Consorzio Parco Oglio Sud. GESTIONE DEL SITO E PIANI:

7. MAPPA DEL SITO Mappa NUMERO MAPPA NAZIONALE SCALA PROIEZIONE DIGITISED FORM AVAILABLE (*) E8b2 25000 Gauss-Boaga

(*) CONFINI DEL SITO SONO DISPONIBILI IN FORMATO DIGITALE? (fornire le refernze) Fotografie aeree allegate

8. DIAPOSITIVE

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CARTA NATURA 2000

IT20B0001 BOSCO FOCE OGLIO

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4.2.2 b) IT20B0401 PARCO OGLIO SUD: RETE NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D’IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC)

1. IDENTIFICAZIONE DEL SITO 1.1. TIPO: J 1.2. CODICE SITO: IT20B0401 1.3. DATA COMPILAZIONE : 2005 - 04 1.4. AGGIORNAMENTO: 2005 - 05

1.5. RAPPORTI CON ALTRI SITI NATURA 2000 NATURA 2000 CODICE SITO: IT20A0004 - IT20B0001 - IT20B0002 - IT20B0003 - IT20B0004 - IT20B0005 - IT20B0501 1.6. RESPONSABILE(S): Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio - Direzione Conservazione della Natura, Via Capitan Bavastro 174, 00147 Roma 1.7. NOME SITO: Parco Regionale Oglio Sud 1.8. CLASSIFICAZIONE SITE E DATE DI DESIGNAZIONE / CLASSIFICAZIONE DATA PROPOSTA SITO COME SIC: DATA CONFIRMA COME SIC: DATA CLASSIFICAZIONE SITO COM: DATA DESIGNAZIONE SITO COME ZSC:

2. LOCALIZZAZIONE SITO

2.1. LOCALIZZAZIONE CENTRO SITO LONGITUDINE: E 10 28 48 LATITUDINE: 45 7 4 W/E (Greenwish)

2.2. AREA(ha): 4023,00

2.3. LUNGHEZZA SITO (Km): 40

2.4. ALTEZZA (m): MIN MAX MEDIA 15 40 30

2.5. REGIONE AMMINITRATIVE: CODICE NUTS: IT2 NOME REGIONE: LOMBARDIA COPERTA%: 100

2.6. REGIONE BIO-GEOGRAFICA: Continentale

3. INFORMAZIONI ECOLOGICHE

3.1. Tipi di HABITAT presenti nel sito e relativa valutazione del sito: TIPI DI HABITAT ALLEGATO I: CODICE COPERTURA RAPPRESENTATIVITA SUPERFICE GRADO VALUTAZIONE % RELATIVA CONSERVAZIONE GLOBALE 92A0 10 C C C C 91F0 10 C C C B 91E0 10 C C C C 3270 2 C C B B 3170 1 B C C C 3150 1 B C C B

3.2. SPECIE di cui all'Articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e relativa valutazione del sito in relazione alle stesse

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3.2.a. Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion A339 Lanius minor V C C C C V A021 Botaurus stellaris 5-10i C B C B A022 Ixobrychus minutus >25p C B C B A023 Nycticorax Nycticorax >50p 1-5i C A C B A024 Ardeola ralloides R C A C B A026 Egretta garzetta 11-50p >100i C A C A A027 Egretta alba P >150i C A C A A029 Ardea purpurea 10-15p C B C B A060 Aythya nyroca V V R C B C B A068 Mergus albellus R D A072 Pernis apivorus R C B C B A073 Milvus migrans R R C B C B A074 Milvus milvus P C B C B A081 Circus aeruginosus R R R C B C B A082 Circus cyaneus C R C B C B A098 Falco columbarius R C B C B A119 Porzana porzana V R C B C B A120 Porzana parva R C B C B A140 Pluvialis Apricaria R R C B C B A151 Philomachus pugnax R C B C B A166 Tringa gl’areola R C B C B A222 Asio flammeus V C B C B A224 Caprimulgus Europaeus R C B C B A229 Alcedo atthis R R R C B C B A246 Lullula arborea R C B C B A293 Acrocephalus melanopogon R P C B C B A307 Sylvia nisoria R C C C C A338 Lanius collurio R C C C C

3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion A459 Larus cachinnans R C B C B A315 Phylloscopus collybita C R C C B C B A316 Phylloscopus trochilus P C B C B A317 Regulus regulus R C B C B A318Regulus ignicapillus R C B C B A319 Muscicapa striata R R C B C B A322 Ficedula hypoleuca C B C B C A323 Panurus biarmicus V B C B C A324 Aegithaloscaudatus C R C B C B A328 Parus ater R C B C B A329 Parus caeruleus R C C B C B A330 Parus major C C B C B A332 Sitta europaea R C B C B A336 Remiz pendulinus C R C B C B A337 Oriolus oriolus C C B C B A340 Lanius excubitor V C B C B A342 RGarrulus glandarius R C B C B A343 Pica pica C C B C B A347 Corvus monedula R C B C B A348 Corvus frugilegus C C B C B A349 Corvus corone C C B C B A351 Sturnus vulgaris C C B C B A356 Passer montanus C C B C B A359 Fringilla coelebs R C C C B C B A360 Fringillamontifringilla C C C B C B A361 Serinus serinus C R R C B C B A363 Carduelis chloris C C R C B C B A364 Carduelis carduelis C C C B C B A365 Carduelis spinus R C C B C B A366 Carduelis cannabina R R C B C B

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A373 Coccothraustes coccothraustes R R C B C B A376 Emberiza citrinella R R C B C B A381 Emberiza schoeniclus R c R C B C B A383 Miliaria calandra R R C B C B A259 Anthus spinoletta R R C B C B A260 Motacilla flava C C B C B A261 Motacilla cinerea R R C B C B A262 Motacilla alba C C C A C A A264 Cinclus cinclus V C B C B A265 Troglodytestroglodytes C C C C B C B A266 Prunella modularis C C C B C B A269 Erithacus rubecula R C C C B C B A271 Luscinia megarhynchos C C C B C B A273 Phoenicurus ochruros R C B C B A274 Phoenicurus phoenicurus R P C C C C A275 Saxicola rubetra P C B C B A276 Saxicola torquata C R P C B C B A277 Oenanthe oenanthe P C B C B A283 Turdus merula C C C C B C B A284 Turdus pilaris C P C B C B A285 Turdus philomelos R C C B C B A286 Turdus iliacus R C C B C B A287 Turdus viscivorus R P C B C B A288 Cettia cetti C C B C B A289 Cisticola juncidis R C B C B A292 Locustella luscinioides R C B C B A296 Acrocephalus palustris C C B C B A297 Acrocephalus scirpaceus C C B C B A298 Acrocephalus arundinaceus C C B C B A300 Hippolais polyglotta R C B C B A305 Sylvia melanocephala R C B C B A308 Sylvia curruca P C B C B A309 Sylvia communis R P C B C B A310 Sylvia borin P C B C B A311 Sylvia atricapilla C R C C B C B A314 Phylloscopussibilatrix P C B C B A142 Vanellus vanellus R >250i C C B C B A152 Lymnocryptesminimus R R C B C B A153 Gallinagogallinago R R C B C B A155 Scolopax rusticola R C B C B A160 Numenius arquata R R C B C B A162 Tringa totanus R C B C B A164Tringa nebularia R C B C B A165 Tringa ochropus R R C B C B A168 Actitis hypoleucos R R R C B C B A179 Larus ridibundus >250 C C B C B A182 Larus canus R R C B C B A184 Larus argentatus R C B C B A207 Columba oenas R C B C B A208 Columba palumbus R C R C B C B A209 Streptopeliadecaocto C C A C A A210 Streptopeliaturtur C C C B C B A212 Cuculus canorus C C B C B A213 Tyto alba R C B C B A214 Otus scops R R C B C B A218 Athene noctua R C B C B A219 Strix aluco R C B C B A221 Asio otus R C B C B A226 Apus apus C C B C B A232 Upupa epops R R C B C B A233 Jynx torquilla R R C B C B A235 Picus viridis R C B C B A237 Dendrocopos major C R C C C C A244 Galerida cristata R C B C B A247 Alauda arvensis C C B C B C B A249 Riparia riparia P C B C B A251 Hirundo rustica C C C B C B A253 Delichon urbica C B C B C B A256 Anthus trivialis R C B C B A257 Anthus pratensis R R C B C B A004 Tachybaptusruficollis R C C B C B A005 Podiceps cristatus R C B C B A008 Podicepsnigricollis R C B C B A017 Phalacrocorax carbo >500i C B C B A025 Bubulcus ibis 5-10p >25i C A C B A028 Ardea cinerea 101-250p >100i C A C A A039 Anser fabalis V D

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A041 Anser albifrons V D A043 Anser anser V D A050 Anas Penelope R P C B C B A052 Anas crecca 101-250i C C B C B A053 Anas platyrhynchos C >1000 C C B C B A054 Anas acuta R P C B C B A055 Anas querquedula P R C B C B A056 Anas clypeata R P C B C B A058 Netta rufina V P C B C B A059 Aythya ferina R P C B C B A061 Aythya fuligula R P C B C B A067 Bucephala clangula P C B C B A069 Mergus serrator V D A070 Mergus merganser V D A086 Accipiter nisus R R C B C B A087 Buteo buteo V C C C B C B A096 Falco tinnunculus P R P C B C B A099 Falco subbuteo P C B C B A113 Coturnix coturnix R R C B C B A115 Phasianus colchicus C C B C B A118 Rallus aquaticus R >10i R C B C B R A123 Gallinula chloropus C >100i C A C A A125 Fulica atra C 25-50i C B C B A136 Charadrius dubius R R C B C B A137 Charadrius hiaticula P C B C B A051 Anas strepera V P C B C B

3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

3.2.d. ANFIBI E RETTILI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion

1199 Pelobates cuscus insubricus R C C A B 1167 Triturus carnifex R C C C C 1215 Rana latastei R C B B B

3.2.e. PESCI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion 1097 Lethenteron zanandreai P C B B B 1100 Acipenser naccarii R C C C C 1101 Acipenser sturio P C B C B 1103 Alosa fallax P C B A B 1114 Rutilus pigus P C B B B 1115 Chondrostoma genei P C B C B 1136 Rutilus rubilio P C B C B 1137 Barbus plebejus P C B C B 1138 Barbus meridionalis P C B C B 1131 Leuciscus souffia P C B C B 1140 Chondrostoma soetta P C B B B 1149 Cobitis taenia P C B C B 1163 Cottus gobio P C A C B 1148 Cobitis larvata P C B B B

3.2.f. INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion 1060 Lycaena dispar P C B B B

3.2.g. PIANTE elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/EEC

3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE B M A R F I P I Agabus undatus P B F Alburnus alburnus alborella P A R Anguis fragilis R C I Aulonogyrus concinnus P D A Bufo bufo C D

STUDIO AMBIENTE Pagina 58 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

A Bufo viridis C C P Carex lepidocarpa P D R Coluber viridiflavus C D R Coronella austriaca C C M Crocidura leucodon C C M Crocidura suaveolens C C I Cybister lateralmarginalis P D R Elaphe longissima P C M Erinaceus europaeus C C E Esox lucius P A F Gasterosteus aculeatus P A P Glyceria maxima P D F Gobio gobio P A I Graphoderus cinereus P D I Halipus obliquus P D I Hydaticus seminiger P D I Hydaticus trasversalis P D P Hydrocharis morsus-ranae P D I Hydroporus angustatus P D I Hydroporus dorsalis P D I Hydroporus springeri P D I Hydrovatus cuspidatus P D I Hygrotus decoratus P B A Hyla intermedia R C I Ilybius ater P D I Ilybius quadriguttatus P D P Iris pseudoacorus P D F Knipowitschia punctatissima P A R Lacerta bilineata C C P Leucojum aestivum P D F Lota lota P A P Ludwigia palustris P D P Lysimachia vulgaris P D M Martes foina C C M Meles meles C C M Muscardinus avellanarius R A M Mustela nivalis C C M Mustela putorius V A M Mycromis minutus C A R Natrix natrix C C R Natrix tessellata R C M Neomys fodiens R C P Nuphar luteum P D P Nymphae alba P D F Padogobius martensii P A F Perca fluviatilis P A F Phoxinus phoxinus P A M Pipistrellus kuhlii C A M Pipistrellus pipistrellus C A R Podarcis muralis P C R Podarcis siculus R C I Porhydris lineatus P D A Rana dalmatina R C I Rhantus grapii P B M Sorex araneus C C M Sorex minutus P C P Stachis palustris P D M Suncus etruscus V C I Suphrodytes dorsalis P B F Thymallus thymallus P A A Triturus vulgaris R A P Typha angustifolia P D P Typha latifolia P D R Vipera aspis R C

(U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali)

4. DESCRIZIONE SITO

4.1. CARATTERISTCHE GENERALI SITO: Tipi di habitat coperta% Inland water bodies (Standing water, Running water) 10 Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens 1 Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana 8

STUDIO AMBIENTE Pagina 59 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing) 43 Improved grassland 1 Broad-leaved deciduous woodland 1 Mixed woodland 30 Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) 2 Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, groves, Vineyards, Dehesas) 2 Inland rocks, Screes, Sands, Permanent Snow and ice Neige ou glace permanente 2 Copertura totale habitat 100 %

Altre caratteristiche sito presenza di formazioni di piante a foglie galleggianti dominate da Ninfacee delgenere Nympahea, Nuphar e Euryale oltre che di magnocariceti

4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA Parco fluviale comprendente il basso tratto del fiume Oglio, inserito in unamatrice agricola largamente predominante. Le for- mazioni vegetali naturalioccupano meno del 2% della superficie totale del Parco e sono costituite inprevalenza da aree umide, la cui relativa scarsità, nonché la tendenza alladiminuzione, fanno sì che le stesse acquistino una particolare rilevanza. Dal- punto di vista faunistico si segnala una grande varietà di uccelli nidificanti, ma anche migratori o svernanti legati agli ambienti umidi. Anche per quantoriguarda teriofauna ed erpetofauna sono presenti un buon numero di specie. Diparticolare valore la coleotterofauna acquatica riscontrata in alcune riserve delparco.

4.3. VULNERABILITÁ L'intenso sfruttamento agricolo del territorio ha enormemente ridotto l'inizialecopertura di vegetazione naturale. Sono auspi- cabili interventi volti a favorireil ripristino di parte della vegetazione originaria.

4.4. DESIGNAZIONE DEL SITO

4.5. PROPRIETÁ

4.6. DOCUMENTAZIONE Brichetti P. & Fasola M. (eds), 1990. Atlante degli uccelli nidificanti in Lombardia. Editoriale Ramperto. Brichetti P. (ed), 1991. Studi pre- liminari per il Piano Faunistico - Aspetti faunistici del Parco dell'Oglio Sud. Rapporto Tecnico non pubblicato. Fornasari L., Bottoni L., Massa R., Fasola M., Brichetti P. & Vigorita V. (eds), 1992. Atlante degli uccelli svernanti in Lombardia. Regione Lombardia - Università degli Studi di Milano. Fornasari L. & Villa M. (eds), 2001. La fauna dei Parchi lombardi. CD-Rom. Regione Lombardia. Maffezzoli L., 2003. Censimento Uccelli acquatici svernanti Parco Oglio Sud - Relazione finale. Consorzio del Parco Naturale dell'Oglio Sud. Rapporto Tecnico non pubblicato. Vigorita V., Rubolini D., Cucè L. & Fasola M., 2002. Censimento annuale degli Uccelli acquatici svernanti in Lombardia (International Waterbird Census) - Resoconto 2002. Regione Lombardia, Istituto Nazionale per la Fauna Selvati- ca, Università degli Studi di Pavia, Wetlands International.

4.7. STORIA

5. STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON CORINE:

5.1. TIPO DI PROTEZIONE A LIVELLO Nazionale e Regionale: CODICE COPERTA% IT04 100 IT02 6

5.2. RELAZIONE CON ALTRI SITI: designatI a livello Nationale o Regionale: designati a livello Internazionale:

5.3. RELAZIONE CON SITI "BIOTOPI CORINE":

6. FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL'AREA CIRCOSTANTE

6.1. FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA FENOMENI E ATTIVITÁ nel sito: FENOMENI E ATTIVITÁ NELL'AREA CIRCOSTANTE IL sito:

6.2. GESTIONE DEL SITO ORGANISMO RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEL SITO GESTIONE DEL SITO E PIANI:

7. MAPPA DEL SITO Mappa NUMERO MAPPA NAZIONALE SCALA PROIEZIONE DIGITISED FORM AVAILABLE (*) D7c3 I confini in formato digitale sono disponibilipresso l'U.O.O.pianificazione fauni- stica evenatoria della RegioneLombardia

STUDIO AMBIENTE Pagina 60 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

D7c4 I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

D7d4 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

D7d5 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della RegioneLombardia

D7e4 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della RegioneLombardia

D7e5 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della RegioneLombardia E7a5 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

E8a1 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

E8a2 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

E8b1 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.pianificazione faunistica evenatoria della Regione Lombardia

8. DIAPOSITIVE

STUDIO AMBIENTE Pagina 61 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA CARTA NATURA 2000

IT20B0401 PARCO REGIONALE OGLIO SUD

STUDIO AMBIENTE Pagina 62 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

4.2.3 b) IT20B0501 VIADANA, PORTIOLO, SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA: RETE NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D’IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC)

1. IDENTIFICAZIONE DEL SITO 1.1. TIPO: J 1.2. CODICE SITO: IT20B0501 1.3. DATA COMPILAZIONE; 2005 - 05 1.4. AGGIORNAMENTO 2005 - 05

1.5. RAPPORTI CON ALTRI SITI NATURA 2000 NATURA 2000 CODICE SITO: IT20B0001 IT20B0401 IT4030012 IT4030020

1.6. RESPONSABILE(S): Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio - Direzione Conservazione della Natura, Via Capitan Bavastro 174, 00147 Roma

1.7. NOME SITO: Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia

1.8. CLASSIFICAZIONE SITE E DATE DI DESIGNAZIONE / CLASSIFICAZIONE DATA PROPOSTA SITO COME SIC: DATA CONFIRMA COME SIC: DATA CLASSIFICAZIONE SITO COM: 2005 - 04 DATA DESIGNAZIONE SITO COME ZSC:

2. LOCALIZZAZIONE SITO

2.1. LOCALIZZAZIONE CENTRO SITO LONGITUDINE: E 10 39 49 LATITUDINE: 44 59 1 W/E (Greenwish)

2.2. AREA(ha): 7055,00 2.3. LUNGHEZZA SITO (Km): 2.4. ALTEZZA (m): MIN 10; MAX 25; MEDIA 20 2.5. REGIONE AMMINITRATIVE: CODICE NUTS NOME: IT2 REGIONE: LOMBARDIA COPERTA % : 100

2.6. REGIONE BIO-GEOGRAFICA: Continentale

3. INFORMAZIONI ECOLOGICHE 3.1. Tipi di HABITAT presenti nel sito e relativa valutazione del sito: TIPI DI HABITAT ALLEGATO I: CODICE COPERTURA RAPPRESENTATIVITA SUPERFICE GRADO VALUTAZIONE % RELATIVA CONSERVAZIONE GLOBALE 3260 5 B C B B 91F0 1 B C C C 91E0 1 B C C C 3150 1 B C B B

3.2. SPECIE di cui all'Articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e relativa valutazione del sito in relazione alle stesse

3.2.a. Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion A002 Gavia artica R C B C B A021 Botaurus stellaris P C B C B A022 Ixobrychus minutus P P C B C C A023 Nycticorax nycticorax C C B C C A024 Ardeola ralloides P B B C C A026 Egretta garzetta C C C B C B

STUDIO AMBIENTE Pagina 63 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

A027 Egretta alba P P C B C B A029 Ardea purpurea P P C B C B A030 Ciconia nigra V C B C B A073 Milvus migrans R C B C B A081 Circus aeruginosus R R R C B C B A082 Circus cyaneus C C B C B A084 Circus pygargus R C B C B A094 Pandion haliaetus V C B C B A098 Falco columbarius P C B C B A119 Porzana porzana V C B C B A120 Porzana parva V C B C B A140 Pluvialis apricaria R R C B C B A151 Philomachus pugnax V P C B C B A166 Tringa gl’areola R C B C B A193 Sterna hirundo P C B C B A195 Sterna albifrons P C B C B A229 Alcedo atthis C C B C B A246 Lullula arborea R C B C B A338 Lanius collirio R R C B C B

3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion A004 Tachybaptus ruficollis R C C B C B A005 Podiceps cristatus R C B C B A017 Phalacrocorax carbo C C B C B A025 Bubulcus ibis P C B C B A028 Ardea cinerea C C C C C B A036 Cygnus olor P C B C B A039 Anser fabalis V D A041 Anser albifrons V D A043 Anser anser V D A050 Anas Penelope R P C B C B A052 Anas crecca C C C B C B A053 Anas platyrhynchos C C C C B C B A054 Anas acuta R P C B C B A055 Anas querquedula R C B C B A059 Aythya ferina R P C B C B A061 Aythya fuligula R P C B C B A086 Accipiter nisus R R C B C B A087 Buteo buteo R C C C B C B A088 Buteo lagopus R C B C B A096 Falco tinnunculus P R P C B C B A099 Falco subbuteo P C B C B A113 Coturnix coturnix R R C B C B A115 CPhasianus colchicus C C B C B A118 Rallus aquaticus R R R C B C B A123 Gallinula chloropus R C B C B A125 Fulica atra C C C C B C B A130 Haematopusostralegus P C B C B A136 Charadrius dubius R R C B C B A137 Charadrius hiaticula P C B C B A142 Vanellus vanellus C C C B C B A145 Calidris minuta P C B C B A149 Calidris alpina P C B C B A153 Gallinagogallinago R R C B C B A155 Scolopax rusticola R P C B C B A160 Numenius arquata R R C B C B A161Tringa erythropus P C B C B A162 Tringa totanus R C B C B A163 Tringa stagnatilis R C B C B A164 Tringa nebularia R C B C B A165 Tringa ochropus R R C B C B A168 Actitis hypoleucos C P C B C B A179 Larus ridibundus C C C B C B A182 Larus canus R C B C B A108 Columba palumbus R R R C B C B A209 Streptopeliadecaocto C C B C B A210 Streptopeliaturtur C R C B C B A212 Cuculus canorus C C B C B A213 RTyto alba R C B C B A214 Otus scops P R C C C C A218 Athene noctua C C B C B A219 RStrix aluco C R C B C B A226 Apus apus C C B C B

STUDIO AMBIENTE Pagina 64 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

A232 Upupa epops R R C B C B A233 Jynx torquilla R R C B C B A235 PPicus viridis P C B C A A237 RDendrocopos major R C B C B A240 PDendrocopos minor P C B C B A244 CGalerida cristata C C B C B A247 Alauda arvensis P P P C B C B A251 Hirundo rustica C C B C B A253 Delichon urbica C C B C B A256 Anthus trivialis P C B C B A257 Anthus pratensis C C B C B A259 Anthus spinoletta R C B C B A260 Motacilla flava R R C B C B A261 Motacilla cinerea P C B C B A262 Motacilla alba C C C B C B A265 Troglodytes troglodytes R C C C B C B A266 Prunella modularis C C C B C B A269 Erithacus rubecula C C C B C B A271 Luscinia megarhynchos C C C B C B A274 Phoenicurus phoenicurus R C B C B A275 Saxicola rubetra P C B C B A276 Saxicola Torquata P C B C B A283 Turdus merula C C C C B C B A284 Turdus pilaris C P C B C B A285 Turdus philomelos R C C B C B A286 Turdus iliacus R R C B C B A288 Cettia cetti C C B C B A289 Cisticola juncidis R C B C B A296 Acrocephalus palustris C P C B C B A297 Acrocephalus scirpaceus P C B C B A298 Acrocephalus arundinaceus P C B C B A299 Hippolais interina R C B C B A300 Hippolais polyglotta C R C B C B A308 Sylvia curruca P C B C B A309 Sylvia communis C P C B C B A310 Sylvia borin C C B C B A311 Sylvia atricapilla C R C C B C B A314 Phylloscopus sibilatrix P C B C B A315 Phylloscopus collybita C C C B C B A316 Phylloscopus trochilus P C B C B A317 Regulus regulus R C B C B A318 Regulus ignicapillus R C B C B A319 Muscicapa striata R R C B C B A322 Ficedula hypoleuca C C B C B A324 CAegithaloscaudatus C C B C B A328 Parus ater R C B C B A329 RParus caeruleus R C B C B A330 CParus major C C B C B A332 Sitta europaea R C B C B A336 CRemiz pendulinus C C B C B A337 Oriolus oriolus C C B C B A340 Lanius excubitor R C B C B A342 Garrulus glandarius C C B C B A343 Pica pica C C B C B A348 Corvus frugilegus C C B C B A349 Corvus corone C C B C B A351 CSturnus vulgaris C C B C B A356 Passer montanus C C B C B A359 Fringilla coelebs R C C C B C B A360 Fringillamontifringilla R R C B C B A361 Serinus serinus C R R C B C B A363 Carduelis chloris C R R C B C B A364 Carduelis carduelis C C C B C B A365 Carduelis spinus C C C B C B A366 Carduelis cannabina P C B C B A373 Coccothraustes coccothraustes R R C B C B A376 Emberiza citrinella R R C B C B A381 Emberiza schoeniclus C R C B C B A383 Miliaria calandra R R C B C B A459 Larus cachinnans R C B C B

3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

STUDIO AMBIENTE Pagina 65 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

3.2.d. ANFIBI E RETTILI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion 1167 Triturus carnifex P C B B B

3.2.e. PESCI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion 1100 Acipenser naccarii P B B C B 1101 Acipenser sturio P B B C B 1103 Alosa fallax R C B B B 1114 Rutilus pigus P C B C B 1115 Chondrostoma genei P C B C B 1131 Leuciscus souffia P C B C B 1137 Barbus plebejus P C B C B 1140 Chondrostoma soetta P C B C B 1149 Cobitis taenia P C B C B 1148 Cobitis larvata P C B B B

3.2.f. INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC NOME CODIC POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO E Roprod. Migratoria Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Roprod. Svern. Stazion 1060 Lycaena dispar P C B B B 1083 Lucanus cervus P C B C B 1088 Cerambyx cerdo P D

3.2.g. PIANTE elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/EEC

3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE B M A R F I P

P Anemone nemorosa P D P Anemone ranunculoides P D P Apium nodiflorum P D A Bufo bufo P C A Bufo viridis P C P Callitriche obtusangula P D P Callitriche stagnalis P D P Ceratophyllum demersum P D R Coluber viridiflavus P C P Convallaria majalis P D M Crocidura leucodon P C M Crocidura suaveolens P C M Eptesicus serotinus P A M Erinaceus europaeus P C P Erythronium dens-canis P D F Esox lucius P A F Husoi huso P C A Hyla intermedia P A M Hypsugo savii P A P Iris pseudacorus P D R Lacerta bilineata P C F Leuciscus cephalus cabeda P D P Leucojum aestivum P D P Leucojum vernum P D M Martes foina P C M Meles meles P C M Micromys minutus P A M Muscardinus avellanarius P A M Mustela nivalis P C M Mustela putorius P A P Myosotis scorpioides P D M Myotis daubentonii P A P Nasturtium officinalis P D R Natrix natrix P C P Nuphar lutea P D F Perca fluviatilis P A M Pipistrellu pipistrellus P A M Pipistrellus kuhlii P A M Plecotus auritus P A

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R Podarcis muralis P C A Rana dalmatina P C P Ranunculus fluitans P D P Ranunculus lingua P D P Rnaunculus trichophyllus P D P Rumex hydropathum P D M Sorex aranues P C A Triturus vulgaris P A P Typha latifolia P D I Unio elongatulus P C (U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali)

4. DESCRIZIONE SITO

4.1. CARATTERISTCHE GENERALI SITO: Tipi di habitat % coperta Inland water bodies (Standing water, Running water) 20 Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana 5 Improved grassland 1 Other arable land 12 Broad-leaved deciduous woodland 2 Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) 56 Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Routes, Décharges, Mines Industrial sites) 4 Copertura totale habitat 100 %

Altre caratteristiche sito

4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA Si tratta di aree golenali del fiume Po, con isole e depositi alluvionali, zoneumide create dal divagare del fiume e boschi igrofili riparali. Molte specie diuccelli (tra cui diverse di interesse comunitario) popolano la zona sia inperiodo di nidificazione sia durante le migrazioni. Importante è la presenza difauna ittica, anche in questo caso con diverse specie di interesse comunitario.Sicuramente presente Rana latastei

4.3. VULNERABILITÁ Importanti minacce derivano dall'intensificazione delle attività agricole,dall'inquinamento delle acque, dall'abusivismo edilizio e dalla fre- quentazioneantropica non controllata nei suoi aspetti più diversi (bracconaggio, attivitàricreative). Si segnala inoltre la diffusione di Myo- castor coypus che producenotevoli danni, in particolare all'avifauna

4.4. DESIGNAZIONE DEL SITO

4.5. PROPRIETÁ

4.6. DOCUMENTAZIONE -Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia - F. Bernini, L. Bonini, V.Ferri, A. Gentili, E. Mazzetti & S. Scali, 2004, "Monografie di Pianura" n.5,Provincia di Cremona, Cremona. -Rapporto sullo stato di conservazione della fauna selvatica (uccelli emammiferi) in Lombardia - V. Vigorita, M. Fasola, R. Massa, G. Tosi, 2003,Regione Lombardia-Università degli Studi dell'Insubria-Università degli Studi diPavia-Università degli Studi di Milano- Bicocca. -Atlante degli uccelli nidificanti in Lombardia - P. Brichetti & M. Fasola (eds), 1990, Editoriale Ramperto. -Atlante degli uccelli svernanti in Lombardia - L. Fornasari, L.Bottoni, R.Massa, M. Fasola, P. Brichetti & V. Vigorita (eds), 1992., Regio- ne Lombardia -Università degli Studi di Milano

-La fauna dei Parchi lombardi - Fornasari L. & Villa M. (eds), 2001. CD-Rom.Regione Lombardia-Foreste e biodiversità faunistica in Lombardia - Monitoraggio e conservazionedella fauna forestale (Galliformi e Mammiferi) - G. Tosi, A. Martinoli, D.Preatoni , B. Cerabo- lini & V. Vigorita (eds), 2003. Regione Lombardia. -Atlante dei Mammiferi della Lombardia - C. Prigioni, M. Cantini & A. Zilio(eds), 2001. Regione Lombardia & Università degli Studi di Pavia. -Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - S. D'Antoni, E. Duprè, S. LaPosta & P. Verucci (eds), 2003, Ministero dell'Ambiente e della Tutela delTeritorio.

4.7. STORIA

5. STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON CORINE:

5.1. TIPO DI PROTEZIONE A LIVELLO Nazionale e Regionale: CODICE %COPERTA IT04 7 IT05 1

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5.2. RELAZIONE CON ALTRI SITI:

DesignatI a livello Nationale o Regionale:

Designati a livello Internazionale:

5.3. RELAZIONE CON SITI "BIOTOPI CORINE":

6. FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL'AREA CIRCOSTANTE

6.1. FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA FENOMENI E ATTIVITÁ nel sito: FENOMENI E ATTIVITÁ NELL'AREA CIRCOSTANTE IL sito:

6.2. GESTIONE DEL SITO ORGANISMO RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEL SITO GESTIONE DEL SITO E PIANI:

7. MAPPA DEL SITO

Mappa NUMERO MAPPA NAZIONALE SCALA PROIEZIONE DIGITISED FORM AVAILABLE (*) D8e4 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

E8a4 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

E8a5 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

E8b1 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

E8b2 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

E8b3 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venat- ria della RegioneLombardia

E8b4 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipres- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venat- ria della RegioneLombardia

E8d2 10000 Gauss-Boaga I confini in formato digitale sono disponibilipre- so l'U.O.O.Pianificazione Faunistica e Venato- ria della RegioneLombardia

(*) CONFINI DEL SITO SONO DISPONIBILI IN FORMATO DIGITALE? (fornire le refernze) Fotografie aeree allegate

8. DIAPOSITIVE

STUDIO AMBIENTE Pagina 68 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA CARTA NATURA 2000

IT20B0501 VIADANA, PORTIOLO, SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA (Golene)

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4.2.4. d) DIRETTIVA 79/409/CEE Gyps fulvus ALLEGATO I Aegypius monachus Circaetus gallicus

Circus aeruginosus GAVIIFORMES Circus cyaneus Gaviidae Circus macrourus Gavia stellata Circus pygargus Gavia arctica Accipiter gentilis arrigonii Gavia immer Accipiter nisus granti PODICIPEDIFORMES Accipiter brevipes Podicipedidae Buteo rufinus Podiceps auritus Aquila pomarina PROCELLARIIFORMES Aquila clanga Procellariidae Aquila heliaca Pterodroma madeira Aquila adalberti Pterodroma feae Aquila chrysaetos Bulweria bulwerii Hieraaetus pennatus Calonectris diomedea Hieraaetus fasciatus Puffinus puffinus mauretanicus (Puffinus mauretanicus) Falconidae Puffinus yelkouan Falco naumanni Puffinus assimilis Falco vespertinus Hydrobatidae Falco columbarius Pelagodroma marina Falco eleonorae Hydrobates pelagicus Falco biarmicus Oceanodroma leucorhoa Falco cherrug Oceanodroma castro Falco rusticolus PELECANIFORMES Falco peregrinus Pelecanidae GALLIFORMES Pelecanus onocrotalus Tetraonidae Pelecanus crispus Bonasa bonasia Phalacrocoracidae Lagopus mutus pyrenaicus Phalacrocorax aristotelis desmarestii Lagopus mutus helveticus Phalacrocorax pygmeus Tetrao tetrix tetrix CICONIIFORMES Tetrao urogallus Ardeidae Phasianidae Botaurus stellaris Alectoris graeca saxatilis Ixobrychus minutus Alectoris graeca whitakeri Nycticorax nycticorax Alectoris barbara Ardeola ralloides Perdix perdix italica Egretta garzetta Perdix perdix hispaniensis Egretta alba (Ardea alba) GRUIFORMES Ardea purpurea Turnicidae Ciconiidae Turnix sylvatica Ciconia nigra Gruidae Ciconia ciconia Grus grus Threskiornithidae Rallidae Plegadis falcinellus Porzana porzana Platalea leucorodia Porzana parva PHOENICOPTERIFORMES Porzana pusilla Phoenicopteridae Crex crex Phoenicopterus ruber Porphyrio porphyrio ANSERIFORMES Fulica cristata Anatidae Otididae Cygnus bewickii (Cygnus columbianus bewickii) Tetrax tetrax Cygnus cygnus Chlamydotis undulata Anser albifrons flavirostris Otis tarda Anser erythropus CHARADRIIFORMES Branta leucopsis Recurvirostridae Branta ruficollis Himantopus himantopus Tadorna ferruginea Recurvirostra avosetta Marmaronetta angustirostris Burhinidae Aythya nyroca Burhinus oedicnemus Polysticta stelleri Glareolidae Mergus albellus (Mergellus albellus) Cursorius cursor Oxyura leucocephala Glareola pratincola FALCONIFORMES Charadriidae Pandionidae Charadrius alexandrinus Pandion haliaetus Charadrius morinellus (Eudromias morinellus) Accipitridae Pluvialis apricaria Pernis apivorus Hoplopterus spinosus Elanus caeruleus Scolopacidae Milvus migrans Calidris alpina schinzii Milvus milvus Philomachus pugnax Haliaeetus albicilla Gallinago media Gypaetus barbatus Limosa lapponica Neophron percnopterus Numenius tenuirostris

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Tringa glareola Dendrocopos medius Xenus cinereus (Tringa cinerea) Dendrocopos leucotos Phalaropus lobatus Picoides tridactylus Laridae PASSERIFORMES Larus melanocephalus Alaudidae Larus genei Chersophilus duponti Larus audouinii Melanocorypha calandra Larus minutus Calandrella brachydactyla Sternidae Galerida theklae Gelochelidon nilotica (Sterna nilotica) Lullula arborea Sterna caspia Motacillidae Sterna sandvicensis Anthus campestris Sterna dougallii Troglodytidae Sterna hirundo Troglodytes troglodytes fridariensis Sterna paradisaea Muscicapidae (Turdinae) Sterna albifrons Luscinia svecica Chlidonias hybridus Saxicola dacotiae Chlidonias niger Oenanthe leucura Alcidae Oenanthe cypriaca Uria aalge ibericus Oenanthe pleschanka PTEROCLIFORMES Muscicapidae (Sylviinae) Pteroclididae Acrocephalus melanopogon Pterocles orientalis Acrocephalus paludicola Pterocles alchata Hippolais olivetorum COLUMBIFORMES Sylvia sarda Columbidae Sylvia undata Columba palumbus azorica Sylvia melanothorax Columba trocaz Sylvia rueppelli Columba bollii Sylvia nisoria Columba junoniae Muscicapidae (Muscicapinae) STRIGIFORMES Ficedula parva Strigidae Ficedula semitorquata Bubo bubo Ficedula albicollis Nyctea scandiaca Paridae Surnia ulula Parus ater cypriotes Glaucidium passerinum Sittidae Strix nebulosa Sitta krueperi Strix uralensis Sitta whiteheadi Asio flammeus Certhiidae Aegolius funereus Certhia brachydactyla dorotheae CAPRIMULGIFORMES Laniidae Caprimulgidae Lanius collurio Caprimulgus europaeus Lanius minor APODIFORMES Lanius nubicus Apodidae Corvidae Apus caffer Pyrrhocorax pyrrhocorax CORACIIFORMES Fringillidae (Fringillinae) Alcedinidae Fringilla coelebs ombriosa Alcedo atthis Fringilla teydea Coraciidae Fringillidae (Carduelinae) Coracias garrulus Loxia scotica PICIFORMES Bucanetes githagineus Picidae Pyrrhula murina (Pyrrhula pyrrhula murina) Picus canus Emberizidae (Emberizinae) Dryocopus martius Emberiza cineracea Dendrocopos major canariensis Emberiza hortulana Dendrocopos major thanneri Emberiza caesia Dendrocopos syriacus

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4.2.5 DIRETTIVA 72/43/CEE 21. Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del ALLEGATO I Nord e del Baltico

2110 Dune mobili embrionali TIPI DI HABITAT NATURALI DI INTERESSE COMUNITARIO 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammo- LA CUI CONSERVAZIONE RICHIEDE LA DESIGNAZIONE DI phila arenaria ("dune bianche") AREE SPECIALI DI CONSERVAZIONE 2130 * Dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune gri- Interpretazione gie") Degli orientamenti per l’interpretazione dei tipi di habitat ven- 2140 * Dune fisse decalcificate con presenza di Empetrum gono dati nel "Manuale d’interpretazione degli habitat nigrum dell’Unione Europea" come approvato dal comitato stabilito 2150 * Dune fisse decalcificate atlantiche (Calluno-Ulicetea) dall’articolo 20 ("Comitato Habitat") e pubblicato dalla Com- 2160 Dune con presenza di Hippophaë rhamnoides missione Europea. (1) 2170 Dune con presenza di Salix repens ssp. argentea (Sali- Il codice corrisponde al codice NATURA 2000. cion arenariae) Il segno ‘*’ indica i tipi di habitat prioritari. 2180 Dune boscose delle regioni atlantica, continentale e bo-

reale 1. HABITAT COSTIERI E VEGETAZIONE ALOFITICHE 2190 Depressioni umide interdunari

21A0 Machair (* in Irlanda) 11. Acque marine e ambienti a marea

1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di ac- 22. Dune marittime delle coste mediterranee qua marina

1120 * Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) 2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae 1130 Estuari 2220 Dune con presenza di Euphorbia terracina 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa 2230 Dune con prati dei Malcolmietalia marea 2240 Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua 1150 * Lagune costiere 2250 * Dune costiere con Juniperus spp. 1160 Grandi cale e baie poco profonde 2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto- 1170 Scogliere Lavenduletalia 1180 Strutture sotto-marine causate da emissioni di gas 2270 * Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster

12. Scogliere marine e spiagge ghiaiose 23. Dune dell’entroterra, antiche e decalcificate 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine

1220 Vegetazione perenne dei banchi ghiaiosi 2310 Lande psammofile secche a Calluna e Genista 1230 Scogliere con vegetazione delle coste atlantiche e balti- 2320 Lande psammofile secche a Calluna e Empetrum nigrum che 2330 Dune dell’entroterra con prati aperti a Corynephorus e 1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Agrostis Limoniumspp. endemici 2340 * Dune pannoniche dell’entroterra 1250 Scogliere con vegetazione endemica delle coste maca- ronesiche 3. HABITAT D’ACQUA DOLCE

13. Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 31. Acque stagnanti

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali 3110 Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle delle zone fangose e sabbiose pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae) 1320 Prati di Spartina (Spartinion maritimae) 3120 Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su 1330 Pascoli inondati atlantici (Glauco-Puccinellietalia mariti- terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale mae) con Isoetesspp. 1340 * Pascoli inondati continentali 3130 Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegeta-

zione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea 14. Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo- 3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica atlantici di Chara spp.

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopota- 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) mion o Hydrocharition 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici 3160 Laghi e stagni distrofici naturali (Sarcocornetea fruticosi) 3170 * Stagni temporanei mediterranei 1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano-Salsoletea) 3180 * Turloughs

15. Steppe interne alofile e gipsofile 32. Acque correnti - tratti di corsi d’acqua a dinamica na-

turale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui 1510 * Steppe salate mediterranee (Limonietalia) la qualità dell’acqua non presenta alterazioni significative 1520 * Vegetazione gipsofila iberica (Gypsophiletalia)

1530 * Steppe alofile e paludi pannoniche 3210 Fiumi naturali della Fennoscandia

3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 16. Arcipelaghi, coste e superfici emerse del Baltico bore- 3230 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria ale germanica

3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix ela- 1610 Isole esker del Baltico con vegetazione di spiagge sab- eagnos biose, rocciose e ghiaiose e vegetazione sublitorale 3250 Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium 1620 Isolotti e isole del Baltico boreale flavum 1630 * Praterie costiere del Baltico boreale 3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ra- 1640 Spiagge sabbiose con vegetazione perenne del Baltico nunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion boreale 3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopo- 1650 Insenature strette del Baltico boreale dion rubri p.p. e Bidention p.p.

3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo- 2. DUNE MARITTIME E INTERNE Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba

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3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo- mesofile, ricche in specie Agrostidion 6280 * Alvar nordico e roccie piatte calcaree pre-cambriane

4. LANDE E ARBUSTETI TEMPERATI 63. Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 4010 Lande umide atlantiche settentrionali a Erica tetralix 4020 * Lande umide atlantiche temperate a Erica ciliaris e Eri- 6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde ca tetralix 4030 Lande secche europee 64. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 4040 * Lande secche costiere atlantiche a Erica vagans 4050 * Lande macaronesiche endemiche 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argillo- 4060 Lande alpine e boreali so-limosi (Molinion caeruleae)6420 Praterie umide mediterra- 4070 * Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum nee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion (Mugo-Rhododendretum hirsuti) 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofi- 4080 Boscaglie subartiche di Salix spp. le. 4090 Lande oro-mediterranee endemiche a ginestre spinose 6440 Praterie alluvionali inondabili dello Cnidion dubii 6450 Praterie alluvionali nord-boreali 5. MACCHIE E BOSCAGLIE DI SCLEROFILLE (MATOR- RAL) 65. Formazioni erbose mesofile

51. Arbusteti submediterranei e temperati 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) 5110 Formazioni stabili xerotermofile a Buxus sempervirens 6520 Praterie montane da fieno sui pendii rocciosi (Berberidion p.p.) 6530 * Praterie arborate fennoscandiche 5120 Formazioni montane a Cytisus purgans 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calci- 7. TORBIERE ALTE, TORBIERE BASSE E PALUDI BASSE coli 5140 * Formazioni a Cistus palhinhae su lande marittime 71. Torbiere acide di sfagni 52. Matorral arborescenti mediterranei 5210 Matorral arborescenti di Juniperus spp. 7110 * Torbiere alte attive 5220 * Matorral arborescenti di Zyziphus 7120 Torbiere alte degradate ancora suscettibili di rigenera- 5230 * Matorral arborescenti di Laurus nobilis zione naturale 7130 Torbiere di copertura (*per le torbiere attive soltanto) 53. Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 7140 Torbiere di transizione e instabili 7150 Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion 5310 Boscaglia fitta di Laurus nobilis 7160 Sorgenti ricche di minerali e sorgenti di paludi basse 5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere fennoscandiche 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici 72. Paludi basse calcaree 54. Phrygane 7210 * Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del 5410 Phrygane del Mediterraneo occidentale sulla sommità di Caricion davallianae scogliere (Astragalo-Plantaginetum subulatae) 7220 * Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cra- 5420 Phrygane di Sarcopoterium spinosum toneurion) 5430 Phrygane endemiche dell’Euphorbio-Verbascion 7230 Torbiere basse alcaline 7240 * Formazioni pioniere alpine del Caricion bicoloris- 6. FORMAZIONI ERBOSE NATURALI E SEMINATURALI atrofuscae

61. Formazioni erbose naturali 73. Torbiere boreali

6110 * Formazioni erbose calcicole rupicole o basofile 7310 * Torbiere di Aapa dell’Alysso-Sedion albi 7320 * Torbiere di Palsa 6120 * Formazioni erbose calcicole delle sabbie xerofitiche 6130 Formazioni erbose calaminari dei Violetalia calaminariae 8. HABITAT ROCCIOSI E GROTTE 6140 Formazioni erbose silicicole a Festuca eskia dei Pirenei 6150 Formazioni erbose boreo-alpine silicee 81. Ghiaioni 6160 Formazioni erbose silicicole oro-iberiche a Festuca indi- gesta 8110 Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsa- 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine cetalia alpinae e Galeopsietalia ladani) 6180 Formazioni erbose mesofile macaronesiche 8120 Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini (Thla- spietea rotundifolii) 62. Formazioni erbose secche seminaturali e facies coper- 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili te da cespugli 8140 Ghiaioni del Mediterraneo orientale 8150 Ghiaioni dell’Europa centrale silicei delle regioni alte 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte 8160 * Ghiaioni dell’Europa centrale calcarei di collina e mon- da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (* stu- tagna penda fioritura di orchidee) 6220 * Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei 82. Pareti rocciose con vegetazione casmofitica Thero-Brachypodietea 6230 * Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su sub- 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica strato siliceo delle 8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica zone montane(e delle zone submontane dell'Europa continen- 8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo- tale) Scleranthion o del 6240 * Formazioni erbose sub-pannoniche Sedo albi-Veronicion dillenii 6250 * Steppe pannoniche su loess 8240 * Pavimenti calcarei 6260 * Steppe pannoniche sabbiose 6270 * Steppe fennoscandiche di bassa altitudine da secche a 83. Altri habitat rocciosi

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91H0 * Boschi pannonici di Quercus pubescens 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 91I0 * Boschi steppici euro-siberiani di Quercus spp. 8320 Campi di lava e cavità naturali 91J0 * Boschi di Taxus baccata delle isole Britanniche 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse 8340 Ghiacciai permanenti 92. Foreste mediterranee caducifoglie

9. FORESTE 9210 * Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex Foreste (sub)naturali di specie indigene di impianto più o 9220 * Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con meno antico (fustaia), comprese le macchie sottostanti Abies nebrodensis con tipico sottobosco, rispondenti ai seguenti criteri : 9230 Querceti galizio-portoghesi a Quercus robur e Quercus rare o residue, e/o caratterizzate dalla presenza di specie pyrenaica d’interesse comunitario 9240 Querceti iberici a Quercus faginea e Quercus canariensis 9250 Querceti a Quercus trojana 90. Foreste dell’Europa boreale 9260 Foreste di Castanea sativa 9270 Faggeti ellenici con Abies borisii-regis 9010 * Taiga occidentale 9280 Boschi di Quercus frainetto 9020 * Vecchie foreste caducifoglie naturali emiboreali della 9290 Foreste di Cupressus (Acero-Cupression) Fennoscandia (Quercus, Tilia, Acer, Fraxinus o Ulmus) ricche 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba di epifite 92B0 Foreste a galleria dei fiumi mediterranei a flusso intermit- 9030 * Foreste naturali delle prime fasi della successione delle tente a Rhododendron ponticum, Salix e altre specie superficie emergenti costiere 92C0 Foreste di Platanus orientalis e Liquidambar orientalis 9040 Foreste nordiche subalpine/subartiche con Betula pube- (Platanion orientalis) scens ssp. czerepanovii 92D0 Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e 9050 Foreste fennoscandiche di Picea abies ricche di piante Securinegion tinctoriae) erbacee 9060 Foreste di conifere su, o collegate con, esker fluviogla- 93. Foreste sclerofille mediterranee ciali 9070 Pascoli arborati fennoscandici 9310 Foreste egee di Quercus brachyphylla 9080 * Boschi paludosi caducifogli della Fennoscandia 9320 Foreste di Olea e Ceratonia 9330 Foreste di Quercus suber 91. Foreste dell’Europa temperata 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 9350 Foreste di Quercus macrolepis 9110 Faggeti del Luzulo-Fagetum 9360 * Laurisilve macaronesiche (Laurus, Ocotea) 9120 Faggeti acidofili atlantici con sottobosco di Ilex e a volte 9370 * Palmeti di Phoenix di Taxus (Quercion robori-petraeae o Ilici-Fagenion) 9380 Foreste di Ilex aquifolium 9130 Faggeti dell’Asperulo-Fagetum 9140 Faggeti subalpini dell’Europa Centrale con Acer e Ru- 94. Foreste di conifere delle montagne temperate mex arifolius 9150 Faggeti calcicoli dell’Europa Centrale del Cephalanthero- 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio- Fagion Piceetea) 9160 Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra Centrale del Carpinion betuli Querceti di rovere del Galio- 9430 Foreste montane e subalpine di Pinus uncinata (*su sub- Carpinetum strato gessoso o calcareo) 9180 * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion 95. Foreste di conifere delle montagne mediterranee e maca- 9190 Vecchi querceti acidofili delle pianure sabbiose con ronesiche Quercus robur 9510 * Foreste sud-appenniniche di Abies alba 91A0 Vecchi querceti delle isole britanniche con Ilex e Ble- 9520 Foreste di Abies pinsapo chnum 9530 * Pinete (sub-)mediterranee di pini neri endemici 91B0 Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici 91C0 * Foreste caledoniane 9550 Pinete endemiche delle Canarie 91D0 * Torbiere boscose 9560 * Foreste endemiche di Juniperus spp. 91E0 * Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excel- 9570 * Foreste di Tetraclinis articulata sior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 9580 * Boschi mediterranei di Taxus baccata 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus (1) "Interpretation Manual of European Union Habitats, ver- angustifolia (Ulmenion minoris) sion EUR 15" adottata dal Comitato 91G0 * Boschi pannonici di Quercus petraea e Carpinus betu- Habitat il 25 aprile 1996, Commissione Europea DG XI lus

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4.2.6 DIRETTIVA 92/43/CEE *Monachus monachus ALLEGATO II Phoca hispida bottnica(o) *Phoca hispida saimensis SPECIE ANIMALI E VEGETALI D'INTERESSE COMUNITA- Phoca vitulina (V) RIO LA CUI CONSERVAZIONE RICHIEDE LA DESIGNA- ARTIODACTYLA ZIONE DI ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE Cervidae *Cervus elaphus corsicanus Interpretazione a) Rangifer trandus fennicus (o) L'allegato II è complementare dell'allegato I per la realizzazio- Bovidae ne di una rete coerente di zone speciali di conservazione. Capra aegagrus (popolazioni naturali) b) Le specie riportate nel presente allegato sono indicate: *Capra pyrenaica pyrenaica - con il nome della specie o della sottospecie Ovis gmelini musimon (Ovis ammon musimon) - o con l'insieme delle specie appartenenti ad un taxon supe- (popolazioni naturali - Corcica e Sardegna) riore o ad una parte designata di tale taxon. *Rupicapra pyrenaica ornata (Rupicapra rupicapra ornata) L'abbreviazione «spp.» dopo il nome di una famiglia o di un Rupicapra rupicapra balcanica genere serve a designare tutte le specie che appartengono a CETACEA tale famiglia o genere. Tursiops truncatus c) Simboli Phocoena phocoena L'asterisco «*» davanti al nome di una specie indica che si tratta di una specie prioritaria. RETTILI La maggior parte delle specie incluse nel presente allegato CHELONIA (TESTUDINES) sono riprese nell'allegato IV. Testudinidae Quando una specie inclusa nel presente allegato non è ripre- Testudo hermanni sa né all'allegato IV né all'allegato V, il suo nome è seguito dal Testudo graeca segno (o); quando una specie inclusa nel presente allegato Testudo marginata non è ripresa all'allegato IV ma figura all'allegato V, il suo no- Cheloniidae me è seguito dal se-gno(V). *Caretta caretta Emydidae a) ANIMALI VERTEBRATI Emys orbicularis MAMMIFERI Mauremys caspica INSECTIVORA Mauremys leprosa Talpidae SAURIA Galemys pyrenaicus Lacertidae CHIROPTERA Lacerta bonnali (Lacerta monticola) Rhinolophidae Lacerta monticola Rhinolophus blasii Lacerta schreiberi Rhinolophus euryale Gallotia galloti insulanagae Rhinolophus ferrumequinum *Gallotia simonyi Rhinolophus hipposideros Podarcis lilfordi Rhinolophus mehelyi Podarcis pityusensis Vespertilionidae Scincidae Barbastella barbastellus Chalcides somonyi (Chalcides occidentalis) Miniopterus schreibersi Gekkonidae Myotis bechsteini Phyllodactylus europaeus Myotis blythi OPHIDIA (SERPENTES) Myotis capaccinii Colubridae Myotis dasycneme Elaphe quatuorlineata Myotis emarginatus Elaphe situla Myotis myotis Viperidae RODENTIA *Macrovipera schweizeri (Vipera lebetina schweizeri) Sciuridae Vipera ursinii *Pteromys volans (Sciuropterus russicus) Spermophilus citellus (Citellus citellus) ANFIBI Castoridae CAUDATA Castor fiber (tranne popolazioni finlandesi y svedese) Salamandridae Microtidae Chioglossa lusitanica Microtus cabrerae Mertensiella luschani (Salamandra luschani) *Microtus oeconomus arenicola Salamandra atra aurorae CARNIVORA Salamandrina terdigitata Canidae Triturus carnifex (Tritus cristatus carnifex) *Alopex lagopus Triturus cristatus (Triturus cristatus cristatus) *Canis lupus (popolazione spagnole: soltanto quelle Triturus dobrogicus (Triturus cristatus dobrogicus) a sud del Duero; popolazioni greche: soltanto quelle Triturus karelinii (Triturus cristatus karelinii) a sud del 39o parallelo) Proteidae Ursidae *Proteus anguinus *Ursus arctos (tranne popolazioni finlandesi y svedese) Plethodontidae Mustelidae *Hydromantes Speleomantes ambrosii * Gulo gulo *Hydromantes Speleomantes flavus Lutra lutra *Hydromantes Speleomantes genei Mustela lutreola *Hydromantes Speleomantes imperialis Felidae *Hydromantes Speleomantes supramontes Lynx lynx (tranne popolazioni finlandesi) ANURA *Lynx pardina Discoglossidae Phocidae *Alytes muletensis Halichoerus grypus (V) Bombina bombina

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Bombina variegata Cyprinodontidae Discoglossus galganoi (excepto Discoglossus 'jeanneae') Aphanius iberus (o) Discoglossus montalentii Aphanius fasciatus (o) Discoglossus sardus *Valencia hispanica Ranidae *Valencia letourneuxi (Valencia hispanica) Rana latastei PERCIFORMES Pelobatidae Percidae *Pelobates fuscus insubricus Gymnocephalus schraetzer (V) Zingel spp. [(o) tranne Zingel asper und Zingel zingel (V)] PESCI Gobiidae PETROMYZONIFORMES *Pomatoschistus canestrini (o) Petromyzonidae *Knipowitschia (Padogobius) panizzai (o) Eudontomyzon spp. (o) *Padogobius nigricans (o) Lampetra fluviatilis (V) (excepto poblaciones SCORPAENIFROMES finlandesas y suecas) Cottidae Lampetra planeri (o) (excepto poblaciones Cottus gobio (o) (tranne popolazioni finalandesi) finlandesas y suecas) Cottus petiti (o) Lethenteron zanandrai (V) Petromyzon marinus (o) (excepto poblaciones suecas) INVERTEBRATI ACIPENSERIFORMES ARTROPODI Acipenseridae CRUSTACEA *Acipenser naccarii Decapoda *Acipenser sturio *Austropotamobius pallipes (V) CLUPEIFORMES INSECTA Clupeidae Coleoptera Alosa spp. (V) Agathidium pulchellum (o) SALMONIFORMES Boros schneideri (o) Salmonidae Buprestis splendens Hucho hucho (Poblaciones naturales) (V) *Carabus olympiae Salmo salar (excepto en aguas marinas) (V) *Carabus menetriesi pacholei (excepto poblaciones finlandesas) Cerambyx cerdo Salmo marmoratus (o) Corticaria planula (o) *Salmo macrostigma (o) Cucujus cinnaberinus Coregonidae Dytiscus latissimus *Coregonus oxyrhynchus (popolazioni anadrome Graphoderus bilineatus in certi settori del Mare del Nord) Limoniscus violaceus (o) CYPRINIFORMES Lucanus cervus (o) Cyprinidae Macroplea pubipennis (o) Alburnus albidus (o) (Alburnus vulturius) Mesosa pyops (o) Anaecypris hispanica Morimus funereus (o) Aspius aspius (o) (tranne popolazioni finlandesi) *Osmoderma eremita Barbus plebejus (V) Oxyporus mannerheimii (o) Barbus meridionalis (V) Pytho kolwensis (o) Barbus comiza (V) *Rosalia alpina Chondrostoma soetta (o) Stephanopachys linearis (o) Chondrostoma polylepis (o) (incluso C. willkommi) Stephanopachys substriatus (o) Chalcalburnus chalcoides (o) Xyletinus tremulicola (o) Chondrostoma genei (o) Hemiptera Chondrostoma lusitanicum (o) Aradus angularis (o) Chondrostoma toxostoma (o) Lepidoptera Gobio albipinnatus (o) Agriades glandon aquilo (o) Gobio uranoscopus (o) *Callimorpha (Euplagia, Panaxia) quadripunctata (o) Iberocypris palaciosi (o) Clossiana improba (o) *Ladigesocypris ghigii (o) Coenonympha oedippus Leuciscus lucomonis (o) Erebia calcaria Leuciscus souffia (o) Erebia christi Phoxinellus spp. (o) Erebia medusa polaris (o) Rutilus pigus (o) Eriogaster catax Rutilus rubilio (o) Euphydryas (Eurodryas, Hypodryas) aurinia (o) Rutilus arcasii (o) Graellsia isabellae (V) Rutilus macrolepidotus (o) Hesperia comma catena (o) Rutilus lemmingii (o) Hypodryas maturna Rutilus friesii meidingeri (o) Lycaena dispar Rutilus alburnoides (o) Maculinea nausithous Rhodeus sericeus amarus (o) Maculinea teleius Scardinius graecus (o) Melanagria arge Cobitidae Papilio hospiton Cobitis taenia (o) (tranne popolzioni finlandesi) Plebicula golgus Cobitis trichonica (o) Xestia borealis (o) Misgurnis fossilis (o) Xestia brunneopicta (o) Sabanejewia aurata (o) Mantodea Sabanejewia larvata (o) (Cobitis larvata und Cobitis consper- Apteromantis aptera sa)Cobitis trichonica (o) Odonata SILURIFORMES Coenagrion hylas (o) Siluridae Coenagrion mercuriale (o) Silurus aristotelis (V) Cordulegaster trinacriae ARTHERINIFORMES Gomphus graslinii

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Leucorrhina pectoralis *Narcissus nevadensis Pugsley Lindenia tetraphylla Narcissus pseudonarcissus L. subsp. nobilis (Haw.) A. Fer- Macromia splendens nandes Ophiogomphus cecilia Narcissus scaberulus Henriq. Oxygastra curtisii Narcissus triandrus L. subsp. capax (Salisb.) D. A. Webb Orthoptera Narcissus viridiflorus Schousboe Baetica ustulata BORAGINACEAE ARACHNIDA *Anchusa crispa Viv. Pseudoscorpiones *Lithodora nitida (H. Ern) R. Fernandes Antrhenochernes stellae (o) Myosotis lusitanica Schuster MOLLUSCHI Myosotis rehsteineri Wartm. GASTROPODA Myosotis retusifolia R. Afonso Caseolus calculus Omphalodes kuzinskyana Willk. Caseolus commixta *Omphalodes littoralis Lehm. Caseolus sphaerula Solenanthus albanicus (Degen & al.) Degen & Baldacci Discula leacockiana *Symphytum cycladense Pawl. Discula tabellata CAMPANULACEAE Discus guerinianus Asyneuma giganteum (Boiss.) Bornm. Elona quimperiana *Campanula sabatia De Not. Geomalacus maculosus Jasione crispa (Pourret) Samp. subsp. serpentinica Pinto da Geomitra moniziana Silva *Helicopsis striata austriaca (o) Jasione lusitanica A. DC. Idiomela (Helix) subplicata CARYOPHYLLACEAE Leiostyla abbreviata Arenaria ciliata L. ssp. pseudofrigida Ostenf. & O.C. Dahl Leiostyla cassida Arenaria humifusa Wahlenberg Leiostyla corneocostata *Arenaria nevadensis Boiss. & Reuter Leiostyla gibba Arenaria provincialis Chater & Halliday Leiostyla lamellosa Dianthus arenarius L. subsp. arenarius Vertigo angustior (o) Dianthus cintranus Boiss. & Reuter subsp. cintranus Boiss. & Vertigo genesii (o) Reuter Vertigo geyeri (o) Dianthus marizii (Samp.) Samp. Vertigo moulinsiana (o) Dianthus rupicola Biv. BIVALVIA *Gypsophila papillosa P. Porta Unionoida Herniaria algarvica Chaudhri *Margaritifera durrovensis (Margaritifera margaritifera) (V) *Herniaria latifolia Lapeyr. subsp. litardierei Gamis *Margaritifera margaritifera (V) Herniaria lusitancia (Chaudhri) subsp. berlengiana Chaudhri *Unio crassus *Herniaria berlengiana (Chaudhri) Franco Herniaria maritima Link b) PIANTE Moehringia lateriflora (L.) Fenzl. PTERIDOPHYTA Moehringia tommasinii Marches. ASPLENIACEAE Petrocoptis grandiflora Rothm. Asplenium jahandiezii (Litard.) Rouy Petrocoptis montsicciana O. Bolos & Rivas Mart. BLECHNACEAE Petrocoptis pseudoviscosa Fernandez Casas Woodwardia radicans (L.) Sm. Silene furcata Rafin. ssp. angustiglora (Rupr.) Walters DICKSONIACEAE *Silene hicesiae Brullo & Signorello Culcita macrocarpa C. Presl Silene hifacensis Rouy ex Willk. DRYOPTERIDACEAE *Silene holzmanii Heldr. ex Boiss. Diplazium sibiricum (Turcz. ex Kunze) Kurata Silene longicilia (Brot.) Otth. *Dryopteris corleyi Fraser-Jenk. Silene mariana Pau Dryopteris fragans (L.) Schott *Silene orphanidis Boiss. HYMENOPHYLLACEAE *Silene rothmaleri Pinto da Silva Trichomanes speciosum Willd. *Silene velutina Pourret ex Loisel. ISOETACEAE CHENOPODIACEAE Isoetes boryana Durieu *Bassia (Kochia) saxicola (Guss.) A. J. Scott Isoetes malinverniana Ces. & De Not. *Salicornia veneta Pignatti & Lausi MARSILEACEAE CISTACEA Marsilea batardae Launert Cistus palhinhae Ingram Marsilea quadrifolia L. Halimium verticillatum (Brot.) Sennen Marsilea strigosa Willd. Helianthemum alypoides Losa & Rivas Goday OPHIOGLOSSACEAE Helianthemum caput-felis Boiss. Botrychium simplex Hitchc. *Tuberaria major (Willk.) Pinto da Silva & Roseira Ophioglossum polyphyllum A. Braun COMPOSITAE GYMNOSPERMAE *Anthemis glaberrima (Rech. f.) Greuter PINACEAE Arthemisia campestris L. subsp. bottnica A.N. Lundström ex Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei Kindb. ANGIOSPERMAE *Artemisia granatensis Boiss. ALISMATACEAE *Artemisia laciniata Willd. *Alisma wahlenbergii (Holmberg) Juz. Artmenisia oelandica (Besser) Komaror Caldesia parnassifolia (L.) Parl. *Artemisia pancicii (Janka) Ronn. Luronium natans (L.) Raf. *Aster pyrenaeus Desf. ex DC. AMARYLLIDACEAE *Aster sorrentinii (Tod) Lojac. Leucojum nicaeense Ard. *Carduus myriacanthus Salzm. ex DC. Narcissus asturiensis (Jordan) Pugsley *Centaurea alba L. subsp. heldreichii (Halacsy) Dostal Narcissus calcicola Mendonça *Centaurea alba L. subsp. princeps (Boiss. & Heldr.) Gugler Narcissus cyclamineus DC. *Centaurea attica Nyman subsp. megarensis (Halacsy & Ha- Narcissus fernandesii G. Pedro yek) Dostal Narcissus humilis (Cav.) Traub *Centaurea balearica J. D. Rodriguez

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*Centaurea borjae Valdes-Berm. & Rivas Goday GENTIANACEAE *Centaurea citricolor Font Quer *Centaurium rigualii Esteve Centaurea corymbosa Pourret *Centaurium somedanum Lainz Centaurea gadorensis G. Bianca Gentiana ligustica R. de Vilm. & Chopinet *Centaurea horrida Badaro Gentianella angelica (Pugsley) E. F. Warburg *Centaurea kalambakensis Freyn & Sint. GERANIACEAE Centaurea kartschiana Scop. *Erodium astragaloides Boiss. & Reuter *Centaurea lactiflora Halacsy Erodium paularense Fernandez-Gonzalez & Izco Centaurea micrantha Hoffmanns. & Link subsp. herminii *Erodium rupicola Boiss. (Rouy) Dostál GLOBULARIACEAE *Centaurea niederi Heldr. *Globularia stygia Orph. ex Boiss. *Centaurea peucedanifolia Boiss. & Orph. GRAMINEAE *Centaurea pinnata Pau Arctagrostis laifolia (R. Br.) Griseb. Centaurea pulvinata (G. Bianca) G. Bianca Arctophila fulva (Trin.) N. J. Anderson Centaurea rothmalerana (Arènes) Dostál Avenula hackelii (Henriq.) Holub Centaurea vicentina Mariz Bromus grossus Desf. ex DC. *Crepis crocifolia Boiss. & Heldr. Calamagrostis chalybaea (Laest.) Fries Crepis granatensis (Willk.) B. Bianca & M. Cueto Cinna latifolia (Trev.) Griseb. Crepis tectorum L.subsp. nigrescens Coleanthus subtilis (Tratt.) Seidl Erigeron frigidus Boiss. ex DC. Festuca brigantina (Markgr.-Dannenb.) Markgr.-Dannenb. Hymenostemma pseudanthemis (Kunze) Willd. Festuca duriotagana Franco & R. Afonso *Jurinea cyanoides (L.) Reichenb. Festuca elegans Boiss. *Jurinea fontqueri Cuatrec. Festuca henriquesii Hack. *Lamyropsis microcephala (Moris) Dittrich & Greuter Festuca sumilusitanica Franco & R. Afonso Leontodon microcephalus (Boiss. ex DC.) Boiss. Gaudinia hispanica Stace & Tutin Leontodon boryi Boiss. Holcus setiglumis Boiss. & Reuter subsp. duriensis Pinto da *Leontodon siculus (Guss.) Finch & Sell Silva Leuzea longifolia Hoffmanns. & Link Micropyropsis tuberosa Romero - Zarco & Cabezudo Ligularia sibirica (L.) Cass. Pseudarrhenatherum pallens (Link) J. Holub Santolina impressa Hoffmanns. & Link Puccinellia phryganodos (Trin.) Scribner + Merr. Santolina semidentata Hoffmanns. & Link Puccinellia pungens (Pau) Paunero *Senecio elodes Boiss. ex DC. *Stipa austroitalica Martinovsky Senecio jacobea L. subsp. gotlandicus (Neuman) Sterner *Stipa bavarica Martinovsky & H. Scholz Senecio nevadensis Boiss. & Reuter *Stipa styriaca Martinovsky CONVOLVULACEAE *Stipa veneta Moraldo *Convolvulus argyrothamnus Greuter Trisetum subalpestre (Hartman) Neuman *Convolvulus fernandesii Pinto da Silva & Teles GROSSULARIACEAE CRUCIFERAE *Ribes sardum Martelli Alyssum pyrenaicum Lapeyr. HIPPURIDACEAE Arabis sadina (Samp.) P. Cout. Hippuris tetraphylla L. Fil. *Biscutella neustriaca Bonnet HYPERICACEAE Biscutella vincentina (Samp.) Rothm. *Hypericum aciferum (Greuter) N. K. B. Robson Boleum asperum (Pers.) Desvaux JUNCACEAE Brassica glabrescens Poldini Juncus valvatus Link Brassica insularis Moris Luzula arctica Blytt *Brassica macrocarpa Guss. LABIATAE Braya linearis Rouy Dracocephalum austriacum L. *Coincya rupestris Rouy *Micromeria taygetea P. H. Davis *Coronopus navasii Pau Nepeta dirphya (Boiss.) Heldr. ex Halacsy Diplotaxis ibicensis (Paul) Gomez-Campo *Nepeta sphaciotica P. H. Davis *Diplotaxis siettiana Maire Origanum dictamnus L. Diplotaxis vicentina (P. Cout.) Rothm. Sideritis incana subsp. glauca (Cav.) Malagarriga Draba cacuminum Elis Ekman Sideritis javalambrensis Pau Draba cinerea Adams Sideritis serrata Cav. ex Lag. Erucastrum palustre (Pirona) Vis. Teucrium lepicephalum Pau *Iberis arbuscula Runemark Teucrium turredanum Losa & Rivas Goday Iberis procumbens Lange subsp. microcarpa Franco & Pinto *Thymus camphoratus Hoffmanns. & Link da Silva Thymus carnosus Boiss. *Jonopsidium acaule (Desf.) Reichenb. *Thymus lotocephalus G. López & R. Morales (Thymus ce- Jonopsidium savianum (Caruel) Ball ex Arcang phalotos L.). Rhynchosinapis erucastrum (L.) Dandy ex Clapham subsp. LEGUMINOSAE cintrana (Coutinho) Anthyllis hystrix Cardona, Contandr. & E. Sierra Franco & P. Silva [Coincya cintrana (P. Cout.) Pinto da *Astragalus algarbiensis Coss. ex Bunge Silva] *Astragalus aquilanus Anzalone *Sisymbrium cavanillesianum Valdes & Castroviejo Astragalus centralpinus Braun-Blanquet *Sisymbrium supinum L. *Astragalus maritimus Moris CYPERACEAE Astragalus tremolsianus Pau Carex holostoma Drejer *Astragalus verrucosus Moris *Carex panormitana Guss. *Cytisus aeolicus Guss. ex Lindl. Eleocharis carniolica Koch Genista dorycnifolia Font Quer DIOSCOREACEAE Genista holopetala (Fleischm. ex Koch) Baldacci *Borderea chouardii (Gaussen) Heslot Melilotus segetalis (Brot.) Ser. subsp. fallax Franco DROSERACEAE *Ononis hackelii Lange Aldrovanda vesiculosa L. Trifolium saxatile All. EUPHORBIACEAE *Vicia bifoliolata J. D. Rodriguez *Euphorbia margalidiana Kuhbier & Lewejohann LENTIBULARIACEAE Euphorbia transtagana Boiss. Pinguicula nevadensis (Lindb.) Casper

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LILIACEAE *Ranunculus weyleri Mares Allium grosii Font Quer RESEDACEAE *Androcymbium rechingeri Greuter *Reseda decursiva Forssk. *Asphodelus bento-rainhae P. Silva ROSACEAE Hyacinthoides vicentina (Hoffmanns. & Link) Rothm. Agrimonia pilosa Ledebour *Muscari gussonei (Parl.) Tod. Potentilla delphinensis Gren. & Godron LINACEAE Sorbus teodori Liljefors *Linum muelleri Moris (Linum martitimum muelleri) RUBIACEAE LYTHRACEAE *Galium litorale Guss. *Lythrum flexuosum Lag. *Galium viridiflorum Boiss. & Reuter MALVACEAE SALICACEAE Kosteletzkya pentacarpos (L.) Ledeb. Salix salvifolia Brot. subsp. australis Franco NAJADACEAE SANTALACEAE Najas flexilis (Willd.) Rostk. & W. L. Schmidt Thesium ebracteatum Hayne Najas tenuissima (A. Braun) Magnus SAXIFRAGACEAE ORCHIDACEAE Saxifraga berica (Beguinot) D. A. Webb Calypso bulbosa L. Saxifraga florulenta Moretti *Cephalanthera cucullata Boiss. & Heldr. Saxifraga hirculus L. Cypripedium calceolus L. Saxifraga osloënsis Knaben Gymnigritella runei Teppner & Klein *Saxifraga tombeanensis Boiss. ex Engl. Liparis loeselii (L.) Rich. SCROPHULARIACEAE *Ophrys lunulata Parl. Antirrhinum charidemi Lange Platanthera obrusata (Pursh) subsp. oligantha (Turez.) Hulten Chaenorrhinum serpyllifolium (Lange) Lange subsp. lusitani- PAEONIACEAE cum R. Fernandes Paeonia cambessedesii (Willk.) Willk. *Euphrasia genargentea (Feoli) Diana Paeonia parnassica Tzanoudakis Euphrasia marchesettii Wettst. ex Marches. Paeonia clusii F. C. Stern subsp. rhodia (Stearn) Tzanoudakis Linaria algarviana Chav. PALMAE Linaria coutinhoi Valdés Phoenix theophrasti Greuter *Linaria ficalhoana Rouy PAPAVERACEAE Linaria flava (Poiret) Desf. Corydalis gotlandica Lidén *Linaria hellenica Turrill Papaver laestadianum (Nordh.) Nordh. *Linaria ricardoi Cout. Papaver radicatum Rottb. subsp. hyperboreum Nordh. *Linaria tursica B. Valdes & Cabezudo PLANTAGINACEAE Linaria tonzigii Lona Plantago algarbiensis Sampaio (Plantago bracteosa (Willk.) Odontites granatensis Boiss. G. Sampaio) Verbascum litigiosum Samp. Plantago almogravensis Franco Veronica micrantha Hoffmanns. & Link PLUMBAGINACEAE *Veronica oetaea L.-A. Gustavson Armeria berlengensis Daveau SELAGINACEAE *Armeria helodes Martini & Pold *Globularia stygia Orph. ex Boiss. Armeria negleta Girard SOLANACEAE Armeria pseudarmeria (Murray) Mansfeld *Atropa baetica Willk. *Armeria rouyana Daveau THYMELAEACEAE Armeria soleirolii (Duby) Godron Daphne petraea Leybold Armeria velutina Welv. ex Boiss. & Reuter *Daphne rodriguezii Texidor Limonium dodartii (Girard) O. Kuntze subsp. lusitanicum (Da- ULMACEAE veau) Franco Zelkova abelicea (Lam.) Boiss. *Limonium insulare (Beg. & Landi) Arrig. & Diana UMBELLIFERAE Limonium lanceolatum (Hoffmanns. & Link) Franco *Angelica heterocarpa Lloyd Limonium multiflorum Erben Angelica palustris (Besser) Hoffm. *Limonium pseudolaetum Arrig. & Diana *Apium bermejoi Llorens *Limonium strictissimum (Salzmann) Arrig. Apium repens (Jacq.) Lag. POLYGONACEAE Athamanta cortiana Ferrarini Persicaria foliosa (H. Lindb.) Kitag. *Bupleurum capillare Boiss. & Heldr. Polygonum praelongum Coode & Cullen *Bupleurum kakiskalae Greuter Rumex rupestris Le Gall Eryngium alpinum L. PRIMULACEAE *Eryngium viviparum Gay Androsace mathildae Levier *Laserpitium longiradium Boiss. Androsace pyrenaica Lam. *Naufraga balearica Constans & Cannon *Primula apennina Widmer *Oenanthe conioides Lange Primula nutans Georgi Petagnia saniculifolia Guss. Primula palinuri Petagna Rouya polygama (Desf.) Coincy Primula scandinavica Bruun *Seseli intricatum Boiss. Soldanella villosa Darracq. Thorella verticillatinundata (Thore) Brig. RANUNCULACEAE VALERIANACEAE *Aconitum corsicum Gayer (Aconitum napellus subsp. corsi- Centranthus trinervis (Viv.) Beguinot cum) VIOLACEAE Adonis distorta Ten. *Viola hispida Lam. Aquilegia bertolonii Schott Viola jaubertiana Mares & Vigineix Aquilegia kitaibelii Schott Viola rupestis F.W. Schmidt subsp. relicta Jalas *Aquilegia pyrenaica D. C. subsp. cazorlensis (Heywood) Ga- Plantas inferiores liano BRYOPHYTA *Consolida samia P. H. Davis Bruchia vogesiaca Schwaegr. (o) Pulsatilla patens (L.) Miller Bryhnia novae-angliae (Sull & Lesq.) Grout (o) Pulsatilla vulgaris Hill. subsp. gotlandica (Johanss.) Zaemelis *Bryoerythrophyllum campylocarpum (C. Müll.) Crum. (Bryo- & Paegle erythrophyllum machadoanum (Sergio) M.O. Hill) (o) Ranunculus lapponicus L. *Buxbaumia viridis (Moug.) Moug. & Nestl. (o)

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Cephalozia macounii (Aust.) Aust. (o) *Onopordum nogalesii Svent. Cynodontium suecicum (H. Arn. & C. Jens) I. Hag (o) *Onopordum carduelinum Bolle Dichelyma capillaceum (With.) Myr. (o) *Pericallis hadrosoma (Svent) B. Nord. Dicranum viride (Sull. & Lesq.) Lindb. (o) Phagnalon benettii Lowe Distichophyllum carinatum Dix. & Nich. (o) Stemmacantha cynaroides (Chr. Son. in Buch) Ditt Drepanocladus (Hamatocaulis) vernicosus (Mitt.) Warnst. (o) Sventenia bupleuroides Font Quer Encalypta mutica (I. Hagen) (o) *Tanacetum ptarmiciflorum Webb & Berth Hamatocaulis lapponicus (Norrl.) Hedenäs (o) CONVOLVULACEAE Herzogiella turfacea (Lindb.) I. Wats. (o) *Convolvulus caput-medusae Lowe Hygrohypnum montanum (Lindb.) Broth. (o) *Convolvulus lopez-socasii Svent. Jungermannia handelii (Schiffn.) Amak. (o) *Convolvulus massonii A. Dietr. Mannia triandra (Scop.) Grolle (o) CRASSULACEAE *Marsupella profunda Lindb. (o) Aeonium gomeraense Praeger Meesia longiseta Hedw. (o) Aeonium saundersii Bolle Nothothylas orbicularis (Schwein.) Sull. (o) Aichryson dumosum (Lowe) Praeg. Orthotrichum lapponicum (Schimp.) C. Hartm. (o) Monanthes wildpretii Banares & Scholz Orthotrichum rogeri Brid. (o) Sedum brissemoretii Raymond-Hamet Petalophyllum ralfsii(Wils.) Nees & Gott. (o) CRUCIFERAE Plagiomnium drummondii (Bruch & Schimp.) T. Kop. (o) *Crambe arborea Webb ex Christ Riccia breidleri Jur. (o) Crambe laevigata DC. ex Christ Riella helicophylla (Bory & Mont.) Mont. (o) *Crambe sventenii R. Petters ex Bramwell & Sund. Scapania massolongi (K. Muell.) K. Muell. (o) *Parolinia schizogynoides Svent. Sphagnum pylaisii Brid. (o) Sinapidendron rupestre (Ait.) Lowe Tayloria rudolphiana (Gasrov) B. & G. (o) CYPERACEAE Tortella rigens (N. Alberts) (o) Carex malato-belizii Raymond DIPSACACEAE SPECIE PER LA MACARONESIA Scabiosa nitens Roemer & J. A. Schultes PTERIDOPHYTA ERICACEAE HYMENOPHYLLACEAE *Erica scoparia L. subsp. azorica (Hochst.) D. A. Webb Hymenophyllum maderensis Gibby & Lovis EUPHORBIACEAE DRYOPTERIDACEAE *Euphorbia handiensis Burchard *Polystichum drepanum (Sw.) C. Presl. Euphorbia lambii Svent. ISOETACEAE Euphorbia stygiana H. C. Watson Isoetes azorica Durieu & Paiva GERANIACEAE MARSILIACEAE *Geranium maderense P. F. Yeo *Marsilea azorica Launert & Paiva GRAMINEAE ANGIOSPERMAE Deschampsia maderensis (Haeck. & Born.) ASCLEPIADACEAE Phalaris maderensis (Menezes) Menezes Caralluma burchardii N. E. Brown GLOBULARIACEAE *Ceropegia chrysantha Svent. *Globularia ascanii D. Bramwell & Kunkel BORAGINACEAE *Globulania sarcophylla Svent. Echium candicans L. fil. LABIATAE *Echium gentianoides Webb & Coincy *Sideritis cystosiphon Svent. Myosotis azorica H. C. Watson *Sideritis discolor (Webb ex de Noe) Bolle Myosotis maritima Hochst. in Seub. Sideritis infernalis Bolle CAMPANULACEAE Sideritis marmorea Bolle *Azorina vidalii (H. C. Watson) Feer Teucrium abutiloides L'Hér Musschia aurea (L. f.) DC. Teucrium betonicum L'Hér *Musschia wollastonii Lowe LEGUMINOSAE CAPRIFOLIACEAE *Anagyris latifolia Brouss. ex Willd. *Sambucus palmensis Link Anthyllis lemanniana Lowe CARYOPHYLLACEAE *Dorycnium spectabile Webb & Berthel Spergularia azorica (Kindb.) Lebel *Lotus azoricus P. W. Ball CELASTRACEAE Lotus callis-viridis D. Bramwell & D. H. Davis Maytenus umbellata (R. Br.) Mabb. *Lotus kunkelii (E. Chueca) D. Bramwell & al. CHENOPODIACEAE *Teline rosmarinifolia Webb & Berthel. Beta patula Ait. *Teline salsoloides Arco & Acebes. CISTACEAE Vicia dennesiana H. C. Watson Cistus chinamadensis Banares & Romero LILIACEAE *Helianthemum bystropogophyllum Svent. *Androcymbium psammophilum Svent. COMPOSITAE Scilla maderensis Menezes Andryala crithmifolia Ait. Semele maderensis Costa *Argyranthemum lidii Humphries LORANTHACEAE Argyranthemum thalassophylum (Svent.) Hump. Arceuthobium azoricum Wiens & Hawksw Argyranthemum winterii (Svent.) Humphries MYRICACEAE *Atractylis arbuscula Svent. & Michaelis *Myrica rivas-martinezii Santos. Atractylis preauxiana Schultz. OLEACEAE Calendula maderensis DC. Jasminum azoricum L. Cheirolophus duranii (Burchard) Holub Picconia azorica (Tutin) Knobl. Cheirolophus ghomerytus (Svent.) Holub ORCHIDACEAE Cheirolophus junonianus (Svent.) Holub Goodyera macrophylla Lowe Cheirolophus massonianus (Lowe) Hansen PITTOSPORACEAE Cirsium latifolium Lowe *Pittosporum coriaceum Dryand. ex Ait. Helichrysum gossypinum Webb PLANTAGINACEAE Helichrysum oligocephala (Svent. & Bzamw.) Plantago malato-belizii Lawalree Hypochoeris oligocephala (Svent. & Bramw.) Lack PLUMBAGINACEAE *Lactuca watsoniana Trel. *Limonium arborescens (Brouss.) Kuntze

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Limonium dendroides Svent. Isoplexis isabelliana (Webb & Berthel.) Masferrer *Limonium spectabile (Svent.) Kunkel & Sunding Odontites holliana (Lowe) Benth. *Limonium sventenii Santos & Fernandez Galvan Sibthorpia peregrina L. POLYGONACEAE SOLANACEAE Rumex azoricus Rech. fil. *Solanum lidii Sunding RHAMNACEAE UMBELLIFERAE Frangula azorica Tutin Ammi trifoliatum (H. C. Watson) Trelease ROSACEAE Bupleurum handiense (Bolle) Kunkel *Bencomia brachystachya Svent. Chaerophyllum azoricum Trelease Bencomia sphaerocarpa Svent. Ferula latipinna Santos *Chamaemeles coriacea Lindl. Melanoselinum decipiens (Schrader & Wendl.) Hoffm. Dendriopterium pulidoi Svent. Monizia edulis Lowe Marcetella maderensis (Born.) Svent. Oenanthe divaricata (R. Br.) Mabb. Prunus lusitanica L. subsp. azorica (Mouillef.) Franco Sanicula azorica Guthnick ex Seub. Sorbus maderensis (Lowe) Docle VIOLACEAE SANTALACEAE Viola paradoxa Lowe Kunkeliella subsucculenta Kammer Piante inferiori SCROPHULARIACEAE BRYOPHYTA *Euphrasia azorica Wats *Echinodium spinosum (Mitt.) Jur. (o) Euphrasia grandiflora Hochst. ex Seub. *Thamnobryum fernandesii Sergio (o) *Isoplexis chalcantha Svent. & O'Shanahan

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5 INCIDENZA ATTESA

5.1 PRESSIONI

La tipologia delle azioni previste dal PGT di Motteggiana, elencate al Capitolo 3, permettono di affermare che nessuna di queste sarà causa di pressioni significative sui SIC e le ZPS di contesto. Si tratta infatti di a- zioni caratterizzate da processi di recupero ambientale con bonifica dei siti con attivazione di procedimenti di mitigazione ambientale. Considerando che nessuna delle azioni indicate riguardeanno direttamente ambiti SIC e ZPS, le pressioni esercitate riguarderanno esclusivamente le fasi attuative dei lavori e quindi avranno carattere temporaneo. Le previsioni più significative per la Valutazione di Incidenza sono di “risanamento” e riguardano degli alle- vamenti suinicoli. Si tratta delle aree AT-024 e AT-033, zona C.te Dell’Oglio, poste a ridosso dell’argine Ma- estro del Po, e AT-026 di Via Giacomo Matteotti, contermine all’abitato, e sono individuate come ambiti da sottoporre a “Riqualificazione urbanistica per il contenimento e la ridefinizione dell’attività produttiva esisten- te” con la possibilità di procedere al loro “Recupero urbanistico ad altra funzione anche con valenza residen- ziale”. Si tratta di aree nelle quali sono insediate attività di allevamento suinicolo che necessitano di una rior- ganizzazione strutturale con particolare attenzione agli aspetti ambientali e di mitigazione: 1) raccolta, trattamento e smaltimento dei liquami; 2) contenimento dei rumori, delle polveri e degli odori; 3) mitigazione paesistico ambientale soprattutto verso l’abitato. Per quanto riguarda l’ipotesi di cambio “funzionale”, la modalità prevista è quella del Piano di Recupero con l’attuazione di tutte le procedure previste dalla normativa vegiente in materie di igene ambientale proceden- do alla caratterizzazione del sito in stretta collaborazione con l’ARPA. Rimanendo nell’ambito di attività lega- te al mondo agricolo la riconversione, il cambio di funzione, potrebbe rivolgersi ad attività di ricerca, didatti- che, ambientali e turistiche capaci di coniugare l’aspetto produttivo con quello dell’ospitalità.

Gli altri ambiti considerati prevedono l’insediamento di funzioni residenziali: - AT-022 – Via Salvador Allende – Ambito di trasformazione residenziale di completamento in omo- geneità con il contesto. - AT-023 – Via Dante Alighieri - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consoli- dato; - AT-025 – Via Giacomo Matteotti - Ambito di ristrutturazione urbanistica a funzione residenziale in omogeneità con il contesto. - AT-028 – via F.lli Cervi - Ambito di espansione residenziale in continuità con il tessuto consolidato - AT-029 – via F.lli Cervi -- Ambito di completamento residenziale in continuità con il tessuto consoli- dato - AT-030 - via F.lli Cervi - Ambito di trasformazione a verde privato in continuità con il tessuto consoli- dato - AT-031 - via F.lli Cervi -- Ambito di trasformazione ad area per servizi alla residenza, in continuità con il tessuto consolidato - AT-032 - via F.lli Cervi - Ambito di trasformazione di completamento residenziale e verde privato.

L’ambito AT-027 – Area Bossole, denominato “Bosco Bossole” posto a ridosso della Piscina Comunale è in- dividuato quale “Ambito di riqualificazione ambientale a servizio di infrastrutture sportive e ricreative esisten- ti”.

A Torricella il quadro degli interventi a valenza ambientale si completa con l’ambito ATRA -001 denominato “Riqualificazione idraulico-ambientale del corso e del bacino del fiume Zara”.

In prossimità dell’abitato di Motteggiana, nell’ambito AT-008 – Torre del Gattazzo - Recupero Ambientale dei laghetti esistenti, si prevede, attraverso la procedura del Programma Integrato di Intervento con valenza di Recupero Ambientale, il recupero e la valorizzazione dell’ambito naturalistico e paesistico a fini educativi e ricreativi. Il programma dovrà coinvolgere direttamente tutti i soggetti istituzionali preposti al governo del sito.

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Localizzazione delle aree oggetto di trasformazione a Torricella (Stralcio Tav. Si-03)

Localizzazione delle aree oggetto di trasformazione a Motteggiana (Stralcio Tav. Si-03)

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L’attuazione delle azioni previste dal PGT di Motteggiana comporteranno le seguenti pressioni specifiche a prevalente carattere temporaneo Quadro generale delle pressioni specifiche considerate prodotte dal Piano

CATEGORIE DI PRESSIONI ATTESE NESSUNO/A TEMPORANEA PERMANENTE PRESSIONI Utilizzo Unità Ecosistemiche Esistenti X Nuovo Suolo Utilizzato X Scavi, Sbancamenti, Rimozione mate- X CONSUMI riali Bonifica dei siti interessati X Aumento Impermeabilizzazioni del suo- X lo Aumento Emissioni in atmosfera X Aumento Emissione: Da traffico indotto X Aumento Emissione: Da macchine ope- X ratrici Inquinamento luminoso X EMISSIONI Aumento Immissione di inquinanti in X corpi idrici Aumento Rumore da traffico indotto X Aumento Rumore da apparecchiature X di lavoro Aumento Vibrazioni da traffico indotto X Presenza stabile di barriere X Accumuli di materiali Barriere fisiche da X INGOMBRI opere lineari Aumento della presenza di Muri peri- X metrali e di Recinzioni Aumento presenze umane indotte X Aumento e abbandono di rifiuti X INTERFERENZE Veicolamento di organismi patogeni X Introduzione di specie alloctone X Attrazione di specie generaliste / oppor- X tuniste

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5. 2 IMPATTI E RISPOSTE PROPONIBILI

5.2.1 AT-024, C.TE DELL’OGLIO

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-024, C.TE DELL’OGLIO

- AREA DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA A DESTINAZIONE PRO- DESTINAZIONE DUTTIVA AGRICOLA

- AREE A PREVALENTE CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE AGRICOLE - RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA PER IL CONTENIMENTO E LA RI- DEFINIZIONE DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA AGRICOLA - EVENTUALE RECUPERO FUNZIONALE ANCHE A VALENZA RESI- OBIETTIVI SPECIFICI DENZIALE - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO IL CONTESTO URBANIZZATO E IL TERRITORIO AGRICOLO CONFINANTE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO DI RECUPERO

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AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-024, C.TE DELL’OGLIO

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente (per effetto dell’azione di piano)

-Inquinamento dell'aria nella fase dei lavori X X X -Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X -Generazione di acque inquinate X X -Inquinamento di acque sotterranee X -Incremento dell’impermeabilizzazione dei X suoli -Consumo di suolo fertile X -Inquinamento di suoli X -Consumo di vegetazione arboreoarbustiva X naturale -Eliminazione / Danneggiamento di unità X ecosistemiche funzionali -Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale -Effetti sulle reti ecologiche locali X -Inquinamento acustico nella fase dei lavori X X -Inquinamento acustico ad intervento con- X X X cluso -Intrusioni negative in contesti visivi sensi- X bili -Alterazione di relazioni paesisticamente X significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Definizione dell’intervento di mitigazione ambientale verso l’abitato e il dintorno - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

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5.2.2. AT-026 DI VIA GIACOMO MATTEOTTI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-026 DI VIA GIACOMO MATTEOTTI

- AREA DIRIQUALIFICAZIONE URBANISTICA A DESTINAZIONE PRO- DESTINAZIONE DUTTIVA AGRICOLA

- AREE A PREVALENTE CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE AGRICOLE - RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA PER IL CONTENIMENTO E LA RI- DEFINIZIONE DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA AGRICOLA - EVENTUALE RECUPERO FUNZIONALE ANCHE A VALENZA RESI- OBIETTIVI SPECIFICI DENZIALE - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO IL CONTESTO URBANIZZATO E IL TERRITORIO AGRICOLO CONFINANTE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO DI RECUPERO

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AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-026 DI VIA GIACOMO MATTEOTTI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente (per effetto dell’azione di piano)

-Inquinamento dell'aria nella fase dei lavori X X X -Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X -Generazione di acque inquinate X X -Inquinamento di acque sotterranee X -Incremento dell’impermeabilizzazione dei X suoli -Consumo di suolo fertile X -Inquinamento di suoli X -Consumo di vegetazione arboreoarbustiva X naturale -Eliminazione / Danneggiamento di unità X ecosistemiche funzionali -Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale -Effetti sulle reti ecologiche locali X -Inquinamento acustico nella fase dei lavori X X -Inquinamento acustico ad intervento con- X X X cluso -Intrusioni negative in contesti visivi sensi- X bili -Alterazione di relazioni paesisticamente X significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Definizione dell’intervento di mitigazione ambientale verso l’abitato e il dintorno - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

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5.2.3 AT-022 - VIA SALVADOR ALLENDE

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-022 - VIA SALVADOR ALLENDE

- AREA RESIDENZIALE DI DESTINAZIONE COMPLETAMENTO

- AREE DI VALORE AGRONOMICO AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE AGRICOLE / INSEDIAMENTI AGRICOLI

OBIETTIVI SPECIFICI - INSERIMENTO ORGANICO ED IN OMOGENEITA’ CON IL CONTESTO

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - INTERVENTO DIRETTO

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AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-022 - VIA SALVADOR ALLENDE

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X -Generazione di acque inquinate X X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

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5.2.4 AT-023 – VIA DANTE ALIGHIERI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-023 – VIA DANTE ALIGHIERI

DESTINAZIONE - INSEDIAMENTI RESIDENZIALI DI ESPANSIONE

- AREE DI VALORE AGRONOMICO AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE AGRICOLE / INSEDIAMENTI AGRICOLI - INSERIMENTO ORGANICO ED IN CONTINUITA’ CON IL CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO IL TERRITORIO AGRICOLO LIMI- TROFO

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO ATTUATIVO

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AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-023 – VIA DANTE ALIGHIERI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X -Generazione di acque inquinate X X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X X dei suoli - Consumo di suolo fertile X X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 92 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.5 AT-025 – VIA GIACOMO MATTEOTTI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-025 – VIA GIACOMO MATTEOTTI

- INSEDIAMENTI RESIDENZIALI DI DESTINAZIONE ESPANSIONE

- AREE A PREVALENTE CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE AGRICOLE - RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E RECUPERO FUNZIONALE ALLA DESTINAZIONE RESIDENZIALE OBIETTIVI SPECIFICI - INTEGRAZIONE ORGANICA CON IL CONTESTO - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO L’AREA PRODUTTIVA – AGRICO- LA LIMITROFA E IL TERRITORIO AGRICOLO CIRCOSTANTE STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO ATTUATIVO

STUDIO AMBIENTE Pagina 93 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-025 – VIA GIACOMO MATTEOTTI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X -Generazione di acque inquinate X X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale

STUDIO AMBIENTE Pagina 94 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-027 – AREA BOSSOLE

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-027 – AREA BOSSOLE

DESTINAZIONE - AREA PER SERVIZI ALLA RESIDENZA

AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) TRASFORMAZIONE

OBIETTIVI SPECIFICI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - INTERVENTO DIRETTO

STUDIO AMBIENTE Pagina 95 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-027 – AREA BOSSOLE

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 96 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.7 AT-008 – TORRE DEL GATTAZZO

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-008 – TORRE DEL GATTAZZO

DESTINAZIONE - AREA VERDE DI RECUPERO AMBIENTALE

- AREE AGRICOLE DI INTERESSE AMBIENTALE AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE AGRICOLE DI TUTELA AMBIENTALE (GOLENA)

- RECUPERO AMBIENTALE CON INTERVENTI DI MITIGAZIONE VERSO OBIETTIVI SPECIFICI IL CONTESTO

- PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO CON VALENZA DI RE- STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO CUPERO AMBIENTALE

STUDIO AMBIENTE Pagina 97 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-008 – TORRE DEL GATTAZZO

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento sotto il profilo architettonico nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemico - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Definizione dell’intervento di mitigazione ambientale verso il fiume Po - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 98 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-033 – C.TE. DALL’OGLIO

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-033 – C.TE. DALL’OGLIO

- AREA DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA A DESTINAZIONE PRO- DESTINAZIONE DUTTIVA AGRICOLA

- AREE A PREVALENTE CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE AGRICOLE - RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA PER IL CONTENIMENTO E LA RI- DEFINIZIONE DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA AGRICOLA - EVENTUALE RECUPERO FUNZIONALE ANCHE A VALENZA RESI- OBIETTIVI SPECIFICI DENZIALE - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO IL CONTESTO URBANIZZATO E IL TERRITORIO AGRICOLO CONFINANTE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO DI RECUPERO

STUDIO AMBIENTE Pagina 99 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-033 – C.TE. DALL’OGLIO

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 100 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-032 – VIA F.LLI CERVI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-032 – VIA F.LLI CERVI

- AREA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO DESTINAZIONE - AREA VERDE PRIVATO

AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) TRASFORMAZIONE

OBIETTIVI SPECIFICI INTERVENTO DI CONNESSIONE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - INTERVENTO DIRETTO

STUDIO AMBIENTE Pagina 101 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-032 – VIA F.LLI CERVI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 102 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-028 – VIA F.LLI CERVI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-028 – VIA F.LLI CERVI

DESTINAZIONE - AREA RESIDENZIALE DI ESPANSIONE

- AREE A PREVALENTE CARATTERIZZAZIONE PRODUTTIVA AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE AGRICOLE RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E RECUPERO FUNZIONALE ALLA DESTINAZIONE RESIDENZIALE OBIETTIVI SPECIFICI - INTEGRAZIONE ORGANICA CON IL CONTESTO - MITIGAZIONE AMBIENTALE VERSO L’AREA PRODUTTIVA – AGRICO- LA LIMITROFA E IL TERRITORIO AGRICOLO CIRCOSTANTE-

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO - PIANO ATTUATIVO

STUDIO AMBIENTE Pagina 103 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-028 – VIA F.LLI CERVI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X X dei suoli - Consumo di suolo fertile X X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 104 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-031 – VIA D. ALIGHIERI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-031 – VIA D. ALIGHIERI

DESTINAZIONE - AREA PER SERVIZI ALLA RESIDENZA

AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) TRASFORMAZIONE

OBIETTIVI SPECIFICI SERVIZI

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO

STUDIO AMBIENTE Pagina 105 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-031 – VIA D. ALIGHIERI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X X X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 106 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-030 – VIA F.LLI CERVI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-030 – VIA F.LLI CERVI

DESTINAZIONE - AREA VERDE PRIVATO

AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) TRASFORMAZIONE

OBIETTIVI SPECIFICI VERDE DI CONNESSIONE

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO

STUDIO AMBIENTE Pagina 107 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-030 – VIA F.LLI CERVI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 108 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 AT-029 – VIA F.LLI CERVI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT-029 – VIA F.LLI CERVI

DESTINAZIONE - AREA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO

- AREE DI VALORE AGRONOMICO AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE AGRICOLE / INSEDIAMENTI AGRICOLI

OBIETTIVI SPECIFICI - INSERIMENTO ORGANICO ED IN OMOGENEITA’ CON IL CONTESTO

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO

STUDIO AMBIENTE Pagina 109 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-029 – VIA F.LLI CERVI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X - Generazione di acque inquinate X X X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

STUDIO AMBIENTE Pagina 110 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

5.2.6 ATI-012 – VIA F.LLI CERVI

AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI-012 – VIA F.LLI CERVI

DESTINAZIONE - RIQUALIFICAZIONE VIABILITA’ ESISTENTE

- TESSUTI URBANI CONSOLIDATI RESIDENZIALI AMBITO PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (DP) Sottoambito: AREE RESIDENZIALI DI COMPLETAMENTO / ESPANSIONE - MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ VIABILISTICA E CICLOPEDONALE ALL’INTERNO DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO RESIDENZIALE OBIETTIVI SPECIFICI - CONNESSIONE CON LA RETE DEI PERCORSI CICLABILI (ESISTENTI E DI NUOVA PREVISIONE)

STRUMENTO ATTUATIVO INDIVIDUATO

STUDIO AMBIENTE Pagina 111 di 113 PGT MOTTEGGIANA STUDIO DI INCIDENZA

AMBITI DI TRASFORMAZIONE ATI-012 – VIA F.LLI CERVI

IMPATTI POTENZIALI ATTESI no si modesto molto temporaneo permanente

- Inquinamento dell'aria nella fase dei X X lavori - Inquinamento dell'aria a lavori conclusi X X - Generazione di acque inquinate X - Inquinamento di acque sotterranee X - Incremento dell’impermeabilizzazione X X dei suoli - Consumo di suolo fertile X - Inquinamento di suoli X - Consumo di vegetazione arboreoarbu- X stiva naturale - Eliminazione / Danneggiamento di uni- X tà ecosistemiche funzionali - Incremento della frammentazione della X connettività ecologica locale - Effetti sulle reti ecologiche locali X - Inquinamento acustico nella fase dei X X lavori - Inquinamento acustico ad intervento X X concluso - Intrusioni negative in contesti visivi X sensibili - Alterazione di relazioni paesisticamen- X te significative

LE RISPOSTE ALLE CRITICITA’ INDOTTE DALL’INTERVENTO

- Individuazione dei sistemi per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche capaci di ridurre gli impatti negativi ottimizzando l’utilizzo della “risorsa” - Perseguire la qualità progettuale dell’intervento nella contestualizzazione ambientale ed ecosistemica - Perseguire la qualità dell’intervento sotto il profilo paesaggistico, naturalistico e ambientale - Favorire la creazione di unità ambientali per l’hatiat faunistico

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6 – CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Con le scelte operate il Documento di Piano si rapporta con coerenza alla condizione di “sostenibilità am- bientale” assunta come questione dirimente per la strutturazione del Piano di Governo del Territorio: conte- nimento dell’uso del suolo agricolo, recupero e ristrutturazione urbanistica, recupero ambientale, azioni di riqualificazione e mitigazione ambientale.

Le scelte sono state strutturate nel pieno rispetto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nessuna delle aree individuata quale ambito di trasformazione, AT, ricade in ambiti SIC o ZPS. Il territorio di Torricella è quello più vicino ai SIC e alle ZPS che ricadono nel Comune di Motteggiana: SIC IT20B0001 - BOSCO FOCE OGLIO / ZPS IT20B0401 – PARCO OGLIO SUD ZPS IT20B0401 - PARCO OGLIO SUD ZPS IT20B0501 - VIADANA, PORTIOLO, SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA. In questo territorio sono situati gli ambiti analizzati in questi STUDIO DI ICIDENZA e, in massima parte, so- no orientati esclusivamente al miglioramento della qualità ambientale di presenze produttive che caratteriz- zano la vita sociale ed economica del piccolo centro abitato. Questa scelta è stata operata per strutturare il livello di protezione ambientale e la salvaguardia dei caratteri ecosistemici presenti, con l’obiettivo di incentivare l’agricoltura biologica e multifunzionale. Oltre agli ambiti analizzati singolarmente (AT-022 - Via Salvador Allende, AT-023 – Via Dante Alighieri, AT- 024 - C.te Dell’Oglio, AT-025 - Via Giacomo Matteotti, AT-026 – Via Giacomo Matteotti, AT-027 – Area Bos- sole, AT-28 - Via F.lli Cervi, AT-029 - Via F.lli Cervi, AT-030 - Via F.lli Cervi, AT-031 - Via D. Alighieri, AT- 032 – via F.lli Cervi, AT-033 - C.te Dall’Oglio, ATI-012 riqualificazione viabilistica di via F.lli Cervi), di partico- lare valenza sono gli ambiti d’intervento ambientale che qui vengono elencati: ATRA-001 “Riqualificazione idraulico-ambientale del corso e del bacino del fiume Zara” progetto del Consor- zio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po in collaborazione con i comuni di San Benedetto Po e di Suz- zara che da Torricella, transitando per Motteggiana arriva fino a Villa Saviola. In prossimità dell’abitato di Motteggiana, nell’ambito AT-008 – Torre del Gattazzo - Recupero Ambientale dei laghetti esistenti, si prevede, attraverso la procedura del Programma Integrato di Intervento con valenza di Recupero Ambientale, il recupero e la valorizzazione naturalistico-paesistico a fini educativi e ricreativi, dei laghetti presenti in golena. Sempre a Motteggiana l’ambito AT-007 prevede un’area a Verde boschivo con funzione di mitigazione am- bientale tra il costruito e il territorio agricolo; a Villa Saviola si prevede la realizzazione della “Ciclabile Gio- vanna Daffini” che crea un percorso ambientale in collegamento con l’area golenale, recentemente piantu- mata, detta “Manico di Paiolo”. Nel riconoscimento degli ambiti individuati come Rete ecologica di primo e secondo livello dal PTCP, il Do- cumento di Piano con queste previsioni individua gli “interni di connessione” attraverso le azioni di “Mitiga- zione ambientale” e di strutturazione dei “Corridoi ecologici”. Un ruolo importante viene assegnato alla valo- rizzazione e potenziamento del sistema delle piste ciclopedonali e dei percorsi paesaggistici. Il Documento di Piano individua all’interno del territorio comunale, gli interventi per la riqualificazione del si- stema della mobilità valorizzando e riqualificando la viabilità esistente. Con questo si può affermare che le previsioni del Documento di Piano del PGT del Comune di Motteggiana non induce incidenze sul SIC IT20B0001 BOSCO FOCE OGLIO / ZPS IT20B0401 – PARCO OGLIO SUD, e ZPS IT20B0501 - VIADANA, PORTIOLO, SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA, siti di interesse comunitario della Rete europea Natura2000, ricadenti nei confini amministrativi comunali di Motteggiana.

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