Giuseppe Motta Il Consigliere Federale E L’Uomo

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Giuseppe Motta Il Consigliere Federale E L’Uomo 9 profili Giuseppe Motta Il consigliere federale e l’uomo di Danilo Mazzarello dove completa gli studi primari e compie quelli ginnasiali. Nel frattempo ad Airo- lo si concludono i lavori della galleria del Dal 1848 a oggi la Svizzera ha avuto otto San Gottardo e, nel 1882, è inaugurata la consiglieri federali ticinesi. Quattro di nuova linea ferroviaria che, assicurando loro, un numero sorprendentemente alto, trasporti più rapidi e funzionali, sottrae erano leventinesi: Stefano Franscini (Bo- clienti a diligenze e somieri. Per l’azienda dio), Giuseppe Motta (Airolo), Enrico dei Motta è la rovina finanziaria. Tuttavia Celio (Ambrì) e Nello Celio (Quinto). le disgrazie non sono ancora finite: nel di- cembre del 1883, a soli quarantatré anni, ◗ Giuseppe Severino Davide Motta nasce muore Sigismondo, stroncato da un colpo ad Airolo il 29 dicembre 1871, figlio se- apoplettico mentre partecipa a una se- condogenito di Sigismondo, albergatore, duta del Gran Consiglio2. Paolina, donna e di Paolina, nata Dazzoni, originaria di laboriosa e risoluta, assume allora la di- Faido e sorella di Giovanni, consigliere rezione dell’albergo, provvedendo da sola nazionale. Giuseppe ha tre fratelli e tre ai bisogni dei sette figli. sorelle, Camilla, Adele, Paolo, Riccardo, Nel 1887 il sedicenne Giuseppe si guita l’abilitazione all’esercizio dell’avvo- Augusto e Maria. La famiglia si occupa trasferisce a Friburgo per continuare gli catura, apre uno studio legale ad Airolo dei trasporti postali tra Faido e l’ospizio studi nel collegio Saint Michel. Ottenuta e muove i primi passi nell’arena politica, del Gottardo e dirige l’Hotêl de la Poste la maturità, nel 1889 si iscrive alla facol- militando nelle fila dei conservatori, che ad Airolo. La loro casa è «una specie di tà di diritto della locale università catto- il 16 aprile lo eleggono al Gran Consiglio arca di Noè… [che ospita] fino a cento lica. Nel frattempo il Ticino è agitato da come rappresentante della Leventina in cavalli, postiglioni, carradori, stallieri, un profonde passioni politiche: l’undici set- sostituzione dell’avvocato Alessandro fabbro, un sellaio, un mugnaio»1 in un tembre 1890 lo scontro tra conservatori e Stefani, nominato giudice del Tribunale continuo alternarsi di forestieri d’ogni radicali sfocia in una rivoluzione cruenta, d’Appello. L’anno dopo partecipa al con- lingua e Paese. durante la quale è ucciso il ventiseienne gresso di Giubiasco, che si conclude con Il 17 ottobre 1877 un terribile incen- consigliere di Stato Luigi Rossi, fidanza- la scissione del partito nelle due correnti dio devasta il capoluogo leventinese, di- to di Camilla, sorella di Giuseppe. Que- dei moderati, fautori di un conservatori- struggendo centocinquanta edifici. La sti, terminato il primo anno di università smo illuminato e dinamico, e dei respinia- casa dei Motta, costruita in muratura, è a Friburgo, decide di proseguire gli studi ni, intransigenti sostenitori dell’indirizzo risparmiata, ma non così la scuola, il che in Germania, prima a Monaco e poi, per confessionale del partito. Quest’ultimo obbliga Giuseppe a frequentare le ele- i successivi due anni, a Heidelberg, sede schieramento è capitanato da Giovac- mentari a Bellinzona, ospite di una fami- della più antica università tedesca. Il 22 chino Respini e da Giuseppe Cattori, glia di parenti. Due anni dopo, nel 1880, aprile 1893 ottiene la laurea in giurispru- mentre l’ala maggioritaria, composta dei è ammesso al collegio Papio di Ascona, denza summa cum laude. Nel 1895, conse- cosiddetti giubiaschesi, è capeggiata dallo stesso Motta con Tarchini, Balestra e Po- metta. Il 15 aprile 1899 il ventottenne avvo- cato di Airolo sposa la bleniese Agostina Andreazzi, nativa di Dongio, e dalla loro unione nascono dieci figli3. Nel frattem- po, la carriera politica di Giuseppe Motta prosegue inarrestabile: dal 1899 al 1911 siede in Consiglio nazionale, dove difen- de il diritto d’asilo e si batte per l’introdu- zione del sistema proporzionale di voto. Dal 1901 al 1911 è presidente del Partito conservatore democratico ticinese. Infine il 14 dicembre 1911 con 184 voti su 199 è eletto consigliere federale e gli è assegna- ta la direzione del Dipartimento delle fi- nanze e delle dogane. Nel 1915 è il primo ticinese ad accedere alla carica di presi- dente della Confederazione. La guerra mondiale e le conseguenti spese di mobilitazione costringono Giu- seppe Motta a adottare provvedimenti (Foto Giuliano Giulini) (Foto urgenti per sanare le finanze dello Sta- Airolo. La casa natale di Giuseppe Motta. to: abile diplomatico, riesce a introdurre 10 1 2 Nelle foto: 1 Giuseppe Motta con la madre, le sorelle e i fratelli nel 1890. Da sinistra, in piedi, Adele, Giuseppe e Camilla. Seduti, Maria, la madre Paolina, Augusto e Riccardo. Da Vita e opere di Giuseppe Motta, Elvetica, Chiasso, 1971. 2 Giuseppe Motta, tenente di fanteria. Da Giuseppe Motta. Dreissig Jahre eidgenössische Politik, di J. R. Von Salis, Orell Füssli Verlag, Zurigo, 1941. 3 Lettera di Giuseppe Motta al Consiglio di Stato ticinese, inviata da Berna il 19 dicembre 1914. Archivio di Stato, Bellinzona, Fondo Diversi, 1395, Motta. 4 Frontespizio del libro Testimonia Temporum, serie terza, 1936-1940, antologia di discorsi e scritti di Giuseppe Motta. 3 11 nuove tasse, come l’imposta federale di polare del 16 maggio 1920, con 415’000 lidarietà con l’ente internazionale. Per- guerra e quella relativa al diritto di bol- voti a favore e 331’000 contrari sancisco- tanto la Svizzera vieta l’esportazione di lo sui titoli, senza turbare i rapporti tra la no l’ingresso della Svizzera nella Società armi verso l’Italia, ma nello stesso tempo Confederazione e i Cantoni. delle Nazioni, inaugurando il periodo del- blocca la fornitura di materiale bellico Nel 1918 la Svizzera è scossa da uno la cosiddetta neutralità differenziata, che destinato all’Etiopia. Nel dicembre del sciopero generale, che minaccia di pa- consente alla Confederazione di aderire 1936 il Consiglio federale abolisce de- ralizzarla. Anche in quelle difficili cir- alla Società, pur mantenendo la propria finitivamente le sanzioni e riconosce la costanze il consigliere federale ticinese neutralità militare. sovranità italiana nell’Africa orientale. A dimostra equilibrio e acume, opponen- Animato da profonde convinzioni questo proposito, Guido Calgari ricorda: dosi alle rivendicazioni dei facinorosi, ma religiose, Giuseppe Motta auspica l’in- «[Giuseppe Motta] mi annunciò di aver mostrando comprensione per le legittime gresso di tutti gli Stati nella Società delle chiesto al Consiglio federale il riconosci- richieste dei lavoratori, esasperati dalla Nazioni, ma si mostra inflessibile nei con- mento de jure della conquista etiopica, penuria di viveri, vestiario e combustibile. fronti dell’Unione Sovietica. Acconsente gesto di simpatia per l’Italia, ma grave di Il Motta non è solo un esperto nego- a eventuali accordi commerciali, ma si valutazioni morali e di conseguenze giuri- ziatore, ma anche un marito affettuoso. Il oppone decisamente al ristabilimento di diche, decisione controversa; ne espose le 27 agosto 1918, da Interlaken, scrive alla relazioni diplomatiche con Mosca. Nel ragioni con certa freddezza logica, come moglie queste toccanti parole: «Mia caris- 1934, quando l’Unione sovietica chiede per una dimostrazione matematica; guar- sima Agostina, se fossi stato a casa ti avrei dò un istante dalla finestra, quasi a fiutare dato almeno un bacio e questo bacio ti l’aria e aggiunse “Sono certo che Francia avrebbe detto, nel suo linguaggio, molte e Inghilterra riconosceranno la conquista. più cose che io non possa esprimere con Dovranno riconoscerla per le stesse ra- la penna. Non potendo imprimerti un ba- gioni che ho detto. Ecco… E allora? quale cio sulla tua fronte di sposa e di madre, ti dignità sarebbe da parte nostra l’accodar- mando ciò nondimeno un pensiero lungo, ci come un cagnolino dietro le due grandi lungo, affettuoso, affettuoso il quale ti ral- Potenze?… La nostra situazione ci con- legri la giornata. Questo pensiero è che ti siglia dignità e prontezza; ma soprattutto amo profondamente, direi infinitamente di comprendere a tempo quello che sarà e che questo amore lo meriti non meno l’atteggiamento di tutti gli altri. Per non della madre mia. Sposandomi ti sei votata, essere mancìpi [servi] di nessuno”»8. consapevole o inconsapevole, al sacrificio. Anche nei confronti del Terzo Reich Educare dieci figli è missione che supera Giuseppe Motta adotta una linea politica le forze di una donna comune. Tu questa pragmatica, in delicato equilibrio tra ide- missione l’hai accettata e l’hai assolta e alismo e realismo, tesa a salvaguardare gli l’assolvi con coraggio e con la mansue- interessi e l’integrità della Confederazio- tudine che trovano le loro sorgenti nello ne. A questo proposito Fabrizio Panzera spirito di abnegazione. La tua unica pre- scrive: «Al consigliere federale ticinese è occupazione è sempre quella di rendere a stata rimproverata un’eccessiva remissivi- tuo marito la vita meno pesante, anzi più tà nei confronti della Germania nazista e grata. Ti ringrazio, con animo commosso, dell’Italia fascista. Ma, se una politica va di tutte le cure, di tutte le sollecitudini che giudicata dai risultati conseguiti, non si ogni giorno mi dimostri e domando a Dio 4 può dimenticare che egli seppe cogliere che per l’intercessione di S. Agostino e l’obiettivo fondamentale di far compren- della Madre di lui, S. Monica, te ne rimeriti dere alle due potenze fasciste come l’esi- come solo lui può fare… Credimi, con un d’essere ammessa nella Società delle Na- stenza di una Svizzera indipendente corri- immenso abbraccio sempre, tuo Peppo»4. zioni, Giuseppe Motta vota contro l’ade- spondesse ai loro interessi... Se la Svizzera Nel 1920 Giuseppe Motta assume per sione. In un suo famoso discorso pronun- poté uscire indenne dagli sconvolgimenti la seconda volta la presidenza della Con- ciato il 17 settembre 1934 davanti alla VIa della seconda guerra, fu anche perché federazione5 e, lasciate le Finanze, è chia- commissione dell’Assemblea dichiara: «Il Giuseppe Motta aveva saputo negli anni mato a dirigere il Dipartimento politico.
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