Percorso Alla Scoperta Degli Alberi Padri Di Basilicata
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Si ringraziano per l’indispensabile collaborazione Il Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato Pr. Dir. Francesco Curcio I Comandi Stazione del Corpo Forestale dello Stato per il supporto tecnico Tutti i cittadini, le scuole, le Pro Loco, le associazioni e le amministrazioni comunali per le segnalazioni inviate Ufficio Tutela della Natura - Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità - Regione Basilicata Ufficio Foreste e Tutela del Territorio - Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità - Regione Basilicata Centro di Coordinamento della Redus Raccolta ed elaborazione dati Corpo Forestale dello Stato Comando Regionale Corpo Forestale dello Stato C/da Rio Freddo Potenza Comm. C. Dott. Tiziano Bagarozza Progetto a cura di Osservatorio Ambiente e Legalità Via Vincenzo Verrastro, 5 Potenza tel e fax:097151626 n.ro verde 800 251479 [email protected] www.osservatorioambientelegalita.it Coordinamento: Dott. Pietro Fedeli, Alessandro Ferri, Dott.ssa Daniela Pandolfo, Dott.ssa Valeria Tempone Raccolta ed elaborazione dati: Dott. For. Mario Fortebraccio, Dott. Giuseppe Cillis, Antonio Di Terlizzi Ideazione grafica: Lena Pepe Epos è un programma strategico approvato dalla Giunta regionale e coordinato dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, finanziato dal Po-Fesr 2007-2013, da fondi statali e regionali per la diffusione e la sedimentazione della cultura della sostenibilità, e si sviluppa in coerenza con il Decennio per l'Educazione per lo Sviluppo Sostenibile (DESS) 2005-2014. Uno strumento regionale per favorire la formazione permanente, mantenere alto l'interesse per la questione ambientale, richiamare l'attenzione sul rapporto imprescindibile cittadino- territorio, offrendo linfa di idee, possibilità di scambio, opportunità per essere partecipi. Epos rappresenta un valore aggiunto per tutto il territorio, sia per la scelta strategica di rafforzare e promuovere il tema dell'educazione alla sostenibilità, sia per la scelta strategica di rafforzare e promuovere il tema dell'educazione alla sostenibilità, sia per l'idea di dare nuovo impulso alla rete dei CEAS della Basilicata. Nell’ambito delle azioni previste dal programma Epos, si inserisce il progetto “Madre Foresta” promosso dal partenariato composto dall’Osservatorio Ambiente e Legalità, dal Ceas “Il Vecchio Faggio”, dal Ceas “Basilicata 1799” e l’“Università delle Tre Età”. Partenariato ulteriormente rafforzato dalla presenza dell’Università degli Studi di Basilicata – Dipartimento Scienze dei Sistemi Colturali, Ambientali e Forestale, del Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato e dal Comune di Sasso di Castalda. M’APPARE IL BOSCO Percorso alla scoperta degli Alberi Padri di Basilicata INTRODUZIONE “Madre Foresta” è nato dall’esigenza di far comprendere l’importanza delle foreste quale fattore di sviluppo ed elemento di tutela del territorio. Le foreste, infatti, contribuiscono in maniera essenziale alla conservazione della biodiversità e attenuano gli effetti del cambiamento climatico, ma sono troppo spesso esposte a rischi derivanti dalle attività antropiche. Con l’intento che si schiuda un orizzonte diverso per noi e per le generazioni future, con il progetto “Madre Foresta” ci siamo prefissi l’obiettivo di portare all’attenzione dei cittadini queste tematiche. Al tal fine, si sono messe in campo azioni tese non solo ad informare, ma anche ad incidere sugli stili di vita individuali, sulle abitudini collettive, affinché ci si possa rendere finalmente conto che un cambio di rotta, sull’atteggiamento da avere nei confronti dell’ambiente, ed in particolare dei boschi e delle foreste, oltre che auspicabile, è ormai divenuto improrogabile. Infatti, la costruzione di una società sostenibile passa inevitabilmente attraverso la presa di coscienza del ruolo fondamentale assunto dalle foreste per la stabilità ambientale. In quest’ottica è stata pensata l’azione “M’appare il bosco”, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, con cui ci siamo proposti di aggiornare il censimento degli Alberi Padri già realizzato dallo stesso CFS, che a partire dal 1982 ha condotto un’interessante indagine sui cosiddetti alberi monumentali d’Italia, ovvero quei soggetti arborei caratterizzati da una propria individualità, sia perché eccezionalmente vecchi, sia perché protagonisti di episodi storici, con ulteriori acquisizioni e revisioni. Tenendo presente, infatti, la notevole eterogeneità del territorio e la ricchezza di storia e di tradizioni locali, abbiamo invitato i cittadini a segnalare alberi di particolare interesse naturalistico, storico e culturale e a raccontarci storie, leggende ed eventi ad essi legati. Tutto il materiale è stato elaborato per realizzare la presente Guida e la Carta degli Alberi Padri che vuole rappresentare un utile strumento per legare questa indagine ad un percorso di valorizzazione del territorio, anche a fini promozionali e turistici. Tali “monumenti della natura” rappresentano un patrimonio d’inestimabile valore che impone a tutti l’obbligo della loro tutela. In alcuni casi si tratta di esemplari vecchi di centinaia di anni che, sorprendentemente, sono stati in grado di sopravvivere, oltre che alle avversità naturali, anche ad una sempre più crescente ed incontrollata pressione antropica. A far sopravvivere questi “testimoni del passato” non è stata soltanto la loro particolare vigoria biologica ma, soprattutto, il rispetto che intere generazioni di uomini hanno nutrito per questi soggetti emersi dall’anonimato dei boschi. Gli alberi, si sa, sono un po' magici, soprattutto quelli secolari, che ci offrono la loro ombra da tempo e che nascondono, nelle pieghe ruvide della loro corteccia, chissà quali segreti e che per questo motivo diventano protagonisti di storie mitiche e leggendarie. Accanto a questi aspetti mitici, queste “maestose” forme di vita custodiscono preziosamente, dentro il proprio tronco, tra i propri rami e le proprie radici, parte della storia della cultura di un paese, diventando dei veri e propri simboli e che per questo motivo sono stati oggetto di atti vandalici deplorevoli. Gli Alberi Monumentali: status normativo e strumenti di tutela L’aumentata sensibilità naturalistica degli ultimi anni ha portato l’opinione pubblica ad attribuire maggiore considerazione anche alle caratteristiche fisionomiche degli alberi e delle foreste. Hanno pertanto trovato rispetto e successiva collocazione tra i beni culturali, anche individui arborei e cenosi forestali di particolare pregio estetico o interesse storico- monumentale (Lisa, 2005). A preservare questi “Patriarchi della Natura” hanno contribuito in passato, in assenza di tutela giuridica, la loro ubicazione in luoghi inaccessibili e soprattutto la sensibilità dei proprietari o delle comunità locali. La mancanza di una definizione condivisa a livello nazionale e l’autonomia legislativa delle Regioni ha determinato, negli ultimi decenni, la nascita di un corpus normativo molto confuso, eterogeneo e poco efficace nel consentire la salvaguardia di questo bene. Punto di riferimento, a livello nazionale, resta ancora il progetto intrapreso nel 1982 dall’allora Coordinamento della Direzione Generale del Corpo Forestale dello Stato. Lo studio protrattosi per anni, aveva una duplice finalità: scientifico- conoscitiva e di salvaguardia. L’operato del Corpo Forestale evitò, in effetti, che molte essenze arboree divenissero vittima di quel processo di cementificazione del territorio che in quegli anni era in atto. Alla fine di questa intensa attività, vennero censite 22.000 piante di “valore”, delle quali 2000 di “grande interesse” e 150 di “eccezionale valore storico- monumentale” e venne pubblicato, inoltre, la prima opera sugli alberi monumentali: Gli Alberi Monumentali d’Italia (Alessandrini et al. 1990). Sulla scia di questo studio, si è assistito alla nascita di analoghe indagini sul territorio commissionate da diversi Enti ed Istituzioni. Questo modo di operare ha comportato la nascita in Italia di un quadro sia legislativo che scientifico molto farraginoso ed eterogeneo. In sintesi, in Regioni diverse si riscontra la presenza di elenchi di alberi monumentali redatti con criteri di classificazione differenti e, parallelamente, leggi regionali che salvaguardano il bene con diversi livelli di tutela. E’ solo nel 2008 che si ha la promulgazione delle prime leggi nazionali specifiche per gli alberi monumentali con i due Decreti legislativi 62 e 63/2008, che dispongono alcune correzioni al D.lvo 42 del 2004: “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” più noto come “Codice Urbani”. Tali disposti legislativi includono per la prima volta gli “Alberi Monumentali” tra i “Beni Paesaggistici” tutelati per legge. Gli alberi monumentali, in virtù di questi decreti, sono annoverati tra quei beni immobili che possono essere dichiarati di “notevole interesse pubblico” ed inclusi nell’elenco dei beni paesaggistici al pari di: ville, complessi archeologici, castelli e centri storici. Per la prima volta, quindi, gli alberi monumentali entrano a far parte del patrimonio culturale nazionale, proprio come i capolavori dell’arte e dell’ingegno umano. “I monumenti della natura” vengono finalmente equiparati ai “monumenti dell’uomo” (Caramalli, 2008. Il Decreto legislativo 62 del 2008 prevede, inoltre, che le Commissioni Regionali, che hanno il compito di formulare proposte per la dichiarazione di “notevole interesse pubblico” degli immobili, siano integrate da un rappresentante del Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato