Comune di Provincia di

Relazione tecnica a supporto della Revisione straordinaria delle partecipazioni

(art. 24 DLgs 175 del 2016)

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1. Il nuovo quadro normativo

1.1 – Finalità della ricognizione Il nuovo Testo Unico delle Società Partecipate (TUSP), varato con D.Lgs. 19 agosto 2016 n. 175 in vigore dal 23 settembre 2016, stabilisce che le amministrazioni pubbliche sono tenute ad effettuare la ricognizione delle partecipazioni detenute al 23 settembre 2016, data di entrata in vigore del decreto, e procedere alla revisione straordinaria delle stesse alla luce delle nuove disposizioni normative al fine di individuare quelle che non sono riconducibili ad alcuna delle categorie ammesse o che non soddisfano i requisiti di legge, per le quali è prevista l’alienazione entro un anno dalla ricognizione. Tale revisione straordinaria delle partecipazioni societarie prevista dall’art. 24 del TUSP si affianca, una tantum, alla razionalizzazione periodica delle partecipazioni, imposta annualmente dall’art. 20. Secondo l’articolo 24 del TU, entro il 30 settembre 2017, ogni amministrazione pubblica deve effettuare, “con provvedimento motivato”, la ricognizione di tutte le partecipazioni, individuando quelle che dovranno essere cedute. In alternativa alla vendita, le amministrazioni potrebbero varare un “piano di riassetto” delle partecipazioni societarie per provvedere a razionalizzare, fondere o liquidare le stesse partecipazioni (articolo 20 comma 1 TU). A norma dell’articolo 24, commi 1 e 3, del decreto legislativo 175/2016, il provvedimento di ricognizione, una volta approvato, dovrà essere trasmesso:  alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti;  entro il mese di ottobre, alla struttura di “monitoraggio, indirizzo e coordinamento sulle società”, prevista dall’articolo 15 del TU e istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze, Direzione VIII del Dipartimento del Tesoro, attraverso il “portale” online disponibile sul sito www.dt.mef.gov.it. Assunto il provvedimento di revisione straordinaria, l'alienazione delle partecipazioni dovrà avvenire “entro un anno dalla conclusione della ricognizione” (articolo 24 c. 4). Qualora l’amministrazione ometta di procedere alla revisione straordinaria, oppure non rispetti il termine di un anno per la vendita delle quote, non potrà “esercitare i diritti sociali nei confronti della società” e, fatto salvo il potere di alienare la partecipazione, questa sarà liquidata in denaro in base a criteri e modalità dettati dal Codice civile (articoli 2437-ter, comma 2, e 2437-quater).

1.2 – Tipologia di partecipazioni ammesse dalla legge All’art. 4 del TUSP, dopo aver affermato il generale limite secondo cui non è ammessa la partecipazione a società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Amministrazione pubblica (art. 4, comma 1), il legislatore indica una ulteriore serie di attività ritenute ammissibili per le società a partecipazione pubblica. Nel dettaglio, l’art. 4, comma 2, del TUSP stabilisce che le amministrazioni pubbliche possono, direttamente o indirettamente, mantenere partecipazioni, dirette o indirette, solo in società di produzione di servizi di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi (art. 4, comma 2, lettera a), e in società di autoproduzione di beni o servizi strumentali agli Enti pubblici

Pag. 2 a 11 3 partecipanti (art. 4, comma 2, lettera d), nel rispetto delle condizioni stabilite dalle direttive europee in materia di contratti pubblici e della relativa disciplina nazionale di recepimento. Si tralasciano gli altri casi specifici di attività ritenute ammissibili per le società a partecipazione pubblica previste dal medesimo comma 2 dell’art. 4 del TUSP in quanto non di interesse per l’Ente in relazione alla deliberazione consiliare di revisione richiesta dalla legge.

1.3 – Società che producono servizi di interesse generale Per quanto riguarda i servizi di interesse generale notiamo come tale concetto, di derivazione comunitaria, abbia gradualmente sostituito quello classico di servizi pubblici locali che si era affermata nel nostro ordinamento nazionale sin dagli anni Novanta. Del resto già da alcuni anni la giurisprudenza ha confermato l’equivalenza delle due definizioni, sottolineata in particolare dalla Corte Costituzionale che con sentenza n. 325 del 17.11.2010 ha chiarito che sebbene in ambito comunitario non venga mai utilizzata l'espressione "servizio pubblico locale di rilevanza economica", ma solo quella di "servizio di interesse economico generale" (SIEG), la nozione comunitaria di SIEG, ove limitata all'ambito locale, e quella interna di SPL di rilevanza economica hanno "contenuto omologo". Infatti, come precisato dalla Suprema Corte, entrambe le suddette nozioni, interna e comunitaria, fanno riferimento, infatti, ad un servizio che: a) è reso mediante un'attività economica (in forma di impresa pubblica o privata), intesa in senso ampio, come "qualsiasi attività che consista nell'offrire beni o servizi su un determinato mercato";

b) fornisce prestazioni considerate necessarie (dirette, cioè, a realizzare anche "fini sociali") nei confronti di una indifferenziata generalità di cittadini, a prescindere dalle loro particolari condizioni.

Rientrano nell’ambito della categoria dei servizi di interesse generale, tra gli altri, i servizi pubblici di distribuzione del gas naturale, gestione dei rifiuti urbani, trasporto pubblico locale, gestione della sosta tariffata.

1.4 – Società di autoproduzione di beni o servizi strumentali Per quanto riguarda l’autoproduzione di beni o servizi strumentali si tratta in sostanza delle cosiddette società strumentali, introdotte nel nostro ordinamento dall’art. 13 del DL n. 223 del04.07.2006. Il TUSP non offre una definizione di “società strumentale”, come invece era stato richiesto dalla Commissione speciale del Consiglio di Stato nel parere reso sulla bozza di Decreto. L’ambito nel quale gli Enti Locali possono fare ricorso a tale strumento è quello della produzione di beni o servizi strumentali rivolti non all’utenza ma agli stessi enti partecipanti, in via diretta o indiretta, per il soddisfacimento di esigenze proprie degli

Pag. 3 a 11 4 enti medesimi e quindi per svolgere funzioni di supporto degli stessi. In altri termini, la strumentalità sussiste quando l’attività che le società sono chiamate a svolgere sia rivolta agli stessi enti partecipanti o affidanti per svolgere le funzioni di supporto di tali amministrazioni pubbliche. La disposizione di cui all’art. 4, comma 2, lettera d, del TUSP che ammette l’attività di “autoproduzione di beni o servizi strumentali all’ente o agli Enti pubblici partecipanti, nel rispetto delle condizioni stabilite dalle direttive europee in materia di contratti pubblici e della relativa disciplina nazionale di recepimento”, deve essere letta congiuntamente al successivo comma 4, che così dispone: “Le società in house hanno come oggetto sociale esclusivo una o più delle attività di cui alle lettere a), b), d) ed e) del comma 2. Salvo quanto previsto dall’art. 16, tali società operano in via prevalente con gli enti costituenti o partecipanti o affidanti”, e questo al fine di evitare forme distorsive della concorrenza. Così disponendo, il legislatore mantiene distinti i due aspetti dell’esclusività dell’oggetto sociale e della prevalente operatività con gli enti costituenti o partecipanti o affidanti, che, peraltro, devono risultare espressamente dallo statuto sociale. In proposito, ancorché il TUSP presenti alcuni elementi di ambiguità dal punto di vista applicativo, appare utile chiarire che in termini generali l’obbligo dell’ “oggetto sociale esclusivo” non va inteso nel senso che sono vietate le società “multiutilities”, cioè quelle che prevedono nel proprio oggetto una pluralità di servizi strumentali, ma quelle che nel proprio oggetto sociale prevedono sia servizi strumentali che servizi di interesse generale. Si osserva, a margine, che non è sempre agevole identificare un servizio come attività strumentale. Negli ultimi anni sono state numerose le pronunce rese dall’Antitrust che nell’esercizio dell’attività consultiva a favore degli Enti locali è stata chiamata a fugare non pochi dubbi in proposito.

1.5 – Altre partecipazioni ammesse Come accennato sopra, oltre alle società di produzione di un servizio di interesse generale (art. 4, comma 2, lettera a) e a quelle di autoproduzione di beni o servizi strumentali agli Enti pubblici partecipanti (art. 4, comma 2, lettera d), il legislatore definisce legittima anche la partecipazione ad altri tipi di società che però non risultano di interesse ai fini della presente relazione e quindi non saranno prese in considerazione in sede di analisi. Si tratta delle società aventi per oggetto sociale esclusivo: • la progettazione e realizzazione di un’opera pubblica (art. 4, comma 2, lettera b); • la realizzazione e gestione di un’opera pubblica ovvero l’organizzazione e gestione di un servizio d’interesse generale, attraverso un contratto di partenariato (art. 4, comma 2, lettera c); • servizi di committenza apprestati a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici (art. 4, comma 2, lettera e);. • la valorizzazione del patrimonio di amministrazioni pubbliche sulla base di un accordo di programma (art. 4, comma 3).

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1.6 – Ulteriori requisiti di ammissibilità Per essere considerate ammesse dalla normativa non è sufficiente che le partecipazioni oggetto di ricognizione siano riconducibili ad una delle suindicate categorie previste all’art. 4, commi 1, 2, 3 del TUSP, ma è necessario che non ricadano in una delle ipotesi di cui all'art. 20, comma 2 del TUSP. Tale disposizione prevede che le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in: • società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti (art. 20, comma 2, lettera b); • società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali (art. 20, comma 2, lettera c); • società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro (art. 20, comma 2, lettera d); per i provvedimenti di ricognizione del 2017 (triennio 2014-2016), 2018 (triennio 2015-2017) e 2019 (triennio 2016-2018) il fatturato medio richiesto è di 500.000 euro. • società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti (art. 20, comma 2, lettera e).

2. - Analisi delle singole partecipazioni Esaurita la premessa sul nuovo quadro normativo, si rende ora necessaria l’analisi delle singole partecipazioni dell’Ente alla luce delle prescrizioni e dei criteri previsti dal TUSP ed illustrati al precedente punto 1.

2.1 ACQUEDOTTO LUCANO SPA

Codice fiscale/partita Iva 01522200763 Forma giuridica Società per azioni Anno di costituzione 30/07/2002 Sede legale POTENZA (85100) Indirizzo Via Pasquale Grippo sn Telefono 0971-392111 PEC [email protected] Sito istituzionale http://www.acquedottolucano.it Attività svolta Captazione, adduzione, depurazione e distribuzione acqua potabile Capitale sociale versato €. 21.573.764,00 Soggetti partecipanti 119 Comuni Soci, nella misura di un euro per ciascun abitante, nonché Regione , che detiene il 49 per cento del capitale azionario. Quota partecipazione n. 110.340 azioni ordinarie pari a una quota del 0,51 % Comune di PIGNOLA Numero dipendenti: 376 Numero amministratori: 1

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Acquedotto Lucano S.p.A. è una Società interamente a capitale pubblico. Il capitale azionario appartiene ai 119 Comuni Soci, nella misura di un euro per ciascun abitante, nonché alla Regione Basilicata, che detiene il 49 per cento del capitale azionario. La Società Acquedotto Lucano è stata costituita nell'anno 2002 e gestisce in Basilicata il servizio idrico integrato. Si occupa della distribuzione dell’acqua nelle abitazioni, del suo trasporto attraverso acquedotti e reti idriche, della sua depurazione negli impianti di trattamento e di prelievi alle sorgenti. L’area gestita comprende 130 comuni, 591.338 abitanti e 266.720 utenti.

Fatturato ultimo triennio 2013 2014 2015 75.520.014,00 76.412.382,00 56.758.182,00

Risultato di esercizio nell’ultimo quinquennio 2011 2012 2013 2014 2015 42.453,00 13.379,00 76.116,00 46.591,00 72.811,00

Quanto all’esposizione dei Bilanci d’esercizio in sintesi della società Acquedotto Lucano S.p.A., si rinvia al link di seguito evidenziato: http://www.acquedottolucano.it/Trasparenza/Gestioneeconomicofinanz/Bilancierendi conti.aspx

Qualificazione: Trattasi di Spa che gestisce in Basilicata il servizio idrico integrato. Si occupa della distribuzione dell’acqua nelle abitazioni, del suo trasporto attraverso acquedotti e reti idriche, della sua depurazione negli impianti di trattamento e di prelievi alle sorgenti.

Motivazione: Considerato che la società:  produce un servizio di interesse generale (art.4, comma 2, lettera a) strettamente necessario per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente (art. 4, comma 1).  il numero degli amministratori della società non è superiore a quello dei dipendenti (art. 20, comma 2, lettera b);  la società non svolge attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate dall’Ente (art. 20, comma 2, lettera c);  la società nel triennio precedente ha conseguito un fatturato medio superiore a 500.000 euro (art. 20, comma 2, lettera d).

Il Comune intende mantenere la partecipazione nella società Acquedotto Lucano S.p.A in quanto si ritiene fondamentale mantenere la governance e il controllo sui servizi che sono erogati ai cittadini. In particolare, la necessità di mantenere detta partecipazione societaria in Acquedotto Lucano S.p.A considerato che la stessa è indispensabile al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, trattandosi di

Pag. 6 a 11 7 gestore del servizio idrico dell’Ato Basilicata. L'ambito territoriale ottimale (ATO), è un territorio cui sono organizzati servizi pubblici integrati, tra cui quello idrico. Tali ambiti sono individuati dalle Regioni con apposita legge regionale (nel caso del Servizio idrico integrato con riferimento ai bacini idrografici) e su di essi agiscono le Autorità d'ambito, strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio integrato. Alla luce di quanto su esposto il mantenimento della partecipazione societaria ad Acquedotto Lucano S.p.A, (gestore del servizio idrico Ato Basilicata) costituisce obbligo di legge. Si rappresenta, inoltre, che la quota di partecipazione societaria ad Acquedotto Lucano S.p.a. non è significativa, in quanto inferiore all'1%, ed è tale da non garantire il controllo del Comune sulla società.

2.2 GAL CAMASTRA SOC. CONS. AR. L.

Codice fiscale/partita Iva 01555720760 Forma giuridica Società consortile a r.l. Anno di costituzione 16/07/2003 Sede legale POTENZA (85100) Indirizzo Via Maestri del Lavoro 19 Telefono 0971-508029 PEC [email protected] Sito istituzionale http://galbasentocamstra.jimdo.com Attività svolta attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale Capitale sociale versato €. 87.400 Soggetti partecipanti Soci Pubblici e Privati (cfr. di seguito al Piano) Quota partecipazione 1.000,00 euro, pari a una quota del 1 % Comune di PIGNOLA Numero dipendenti: 3 Numero amministratori: 5

Il GAL (Gruppo di Azione Locale) Basento – Camastra è una società consortile a responsabilità limitata costituita da soggetti pubblici e privati, espressione delle aree interessate, così come definito al punto 12 della Comunicazione agli Stati membri 2000/C 139/05 del 14.04.2000.

I soggetti pubblici interessati sono i Comuni, le Comunità Montane e gli Organismi gestori delle aree protette presenti in ciascun’area omogenea. I soggetti privati coinvolti rappresentano associazioni di categoria, sindacati, consorzi di operatori, associazioni ambientaliste, associazioni culturali, associazioni riconosciute di volontariato e del settore no-profit, associazioni locali, pro-loco.

Nello specifico il GAL Basento - Camastra è costituito da undici soci, tre pubblici e otto privati, con un capitale sociale complessivo di € 100.000,00, suddiviso in € 49.000,00,

Pag. 7 a 11 8 come quota di capitale sociale pubblico e € 51.000,00, come quota di capitale sociale privato. Sono Soci pubblici: Comunità Montana Alto Basento; Comunità Montana Camastra Alto Sauro; Comune di ; Comune di ; Comune di Anzi; Comune di ; Comune di Brindisi di Montagna; Comune di ; Comune di ; Comune di Pignola; Comune di ; Comune di ; Comune di ; Comune di ; Comune di ; Comune di ; Comune di . Sono Soci privati: U.G.L. Coltivatori Basilicata; Consorzio La Cittadella del Sapere; Confederazione Nazionale dell’Artigianato C.N.A di Basilicata; Gruppo di Azione Locale Agenzia GAL ASI-BC Soc.cons. a r l.; Lega Regionale Cooperative e Mutue di Basilicata; Federazione Lucana Col diretti Potenza; Confcooperative Unione Regionale di Basilicata; Piani e Programmi di Azione Locale Soc.Cons A r.l. La Società con sede legale in Potenza (PZ), Via Maestri del Lavoro n. 19 e sede operativa in Vaglio Basilicata (PZ), Via Carmine n. 106, presso la relativa sede municipale, ha scopo consortile e non ha fini di lucro. È promossa dal gruppo di azione locale GAL nell'ambito del programma leader plus della Unione Europea e della Regione Basilicata ed ha per oggetto la promozione e la gestione del piano di sviluppo locale (PSL) e delle azioni ed interventi in esso inserite. Essa attua una molteplicità di servizi volti a favorire l'integrazione degli interventi, lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e il consolidamento di quelle esistenti, attraverso interventi rivolti prevalentemente alle risorse umane, alle imprese ed ai servizi, con ciò contribuendo attivamente al rilancio dell'economia e dell'occupazione prevalentemente nell'area definita nel piano di sviluppo locale (PSL). Il Piano di Sviluppo Locale riguarda l’area omogenea denominata Alto Basento e Camastra e si propone di esaltare e mettere a sistema le rilevanti risorse ambientali, rurali, storico-culturali presenti sul territorio puntando su nuovi modelli di presentazione e fruizione dello stesso al fine di accrescere il grado di competitività e di attrattività di uno specifico prodotto di turismo rurale e culturale.

Fatturato ultimo triennio 2013 2014 2015 - - 10.290,00

Risultato di esercizio nell’ultimo quinquennio 2011 2012 2013 2014 2015 580,00 -4.911,00 -8.502,00 -1.098,00 -35.846,00

Qualificazione: Trattasi di una società consortile a responsabilità limitata costituita da soggetti pubblici e privati per la gestione del programma Leader+ che si inserisce in un quadro programmatico d’area condiviso dalla Amministrazioni locali e dai soci privati. -loco. Motivazione: Considerato che la società:

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 produce un servizio di interesse generale (art.4, comma 2, lettera a) strettamente necessario per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente (art. 4, comma 1).  il numero degli amministratori della società è superiore a quello dei dipendenti (art. 20, comma 2, lettera b);  la società non svolge attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate dall’Ente (art. 20, comma 2, lettera c);  la società nel triennio precedente non ha conseguito un fatturato medio superiore a 500.000 euro (art. 20, comma 2, lettera d). necessita di misure di cui all’art. 20, comma 1 e 2 del TUPS- ossia un paino di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione.

2.3 P.P.A.L. Soc. Cons. a r.l. in liquidazione

Codice fiscale/partita Iva 01320830761 Forma giuridica Società consortile a r.l. in liquidazione Anno di costituzione 05/01/1998 Sede legale FILIANO (PZ) - 85020 Indirizzo Via Giovanni XXIII Telefono ------PEC ------Sito istituzionale ------Attività svolta Promozione turismo rurale – gestione programma Leader Capitale sociale versato € 10.320,00 Soggetti partecipanti Comunità Montana Alto Basento; CIA regionale Basilicata; Provincia di Potenza; Comuni di: Avigliano, Pignola, Pietragalla, Filiano, Vaglio di Basilicata, Brindisi di Montagna; Territorio Formazione - Società in accomandita semplice di Claudio Paternò & C. Quota partecipazione 397.32,00 euro, pari a una quota del 3,85 % Comune di Pignola Numero dipendenti: Numero amministratori: 1- Liquidatore

Il processo di dismissione della partecipazione, pertanto, è già stato avviato ed è in corso.

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2.4 Tekneco S.R.L. in liquidazione

Codice fiscale/partita Iva 01380320760 Forma giuridica Società a responsabilità limitata in liquidazione Anno di costituzione 15/11/1999 (D.C.C. n. 20 del 29/03/1999 – Atto Notarile Rep. 45534) Sede legale PIGNOLA (PZ) - 85010 Indirizzo Rione Risorgimento Telefono ------PEC ------Sito istituzionale ------Attività svolta Gestione dei servizi di raccolta, trasporto di rifiuti solidi urbani nel Comune di Pignola Capitale sociale versato € 91.800,00 Soggetti partecipanti Comune di Pignola e CMC Consulting srl Quota partecipazione 51 % Comune di Pignola Numero dipendenti: Numero amministratori: 1- Liquidatore

Il processo di dismissione della partecipazione, pertanto, è già stato avviato ed è in corso.

2.5 Natura S.R.L. in liquidazione

Codice fiscale/partita Iva 01416460762 Forma giuridica Società a responsabilità limitata con socio unico in liquidazione Anno di costituzione 05/11/1999 (D.C.C. n. 31 del 18/05/1999 – Atto Notarile Rep. 45392) Sede legale PIGNOLA (PZ) - 85010 Indirizzo Via Risorgimento 1 Telefono ------PEC ------Sito istituzionale ------Attività svolta Mautenzione del Verde, Servizio di Gestione Asilo Nido e Ludoteca Comunale Capitale sociale versato Capitale iniziale versato € 11.650,00 Soggetti partecipanti Comune di Pignola Quota partecipazione 100 % Comune di Pignola Numero dipendenti: Numero amministratori: 1- Liquidatore

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Il processo di dismissione della partecipazione, pertanto, è già stato avviato ed è in corso.

3. Associazionismo

Non sono oggetto della rilevazione straordinaria la partecipazione del comune agli organismi associativi che hanno forma diversa da quella societaria, quali i consorzi (es consorzi di bonifica o sociosanitari), le gestioni associate con un ente capofila, gli enti a partecipazione obbligatoria, quali Az. USL e simili, le associazioni (quali le pro-loco) e le fondazioni, per cui la legge regionale e il codice civile mantengono la loro efficacia

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