MINISTERO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

ARCHEOCLUB D'ITALIA MINISTERO BENI CULTURALI E AMBIENTALI Sezione di Castel del Monte (AQ) Sovrinle11lenza Archivistiça per l' e il Molise- Pescara

CIVILTA, DELLA TRANSUMANZA

GIORNATA DI STUDI

MosTRA FOTOGRAFICO-DOCUMENTARIA

A uDIOVISivo DIDATTico Archeoclub d 'Italia Sezione di Castel del Monte (Aq)

Redazione del volume

Coordinamento Giovanni Antonio Fiorilli Consulenza editoriale Silvio Graziosi Redazione Rossella Marzoli, Daniela Tessitore Fotografi a Marco Carugno, Antonio De Paolis, Antonio Di Loreto Progettazione grafica Antonio Mauro Iachini CIVILTÀ DELLA TRANSUMANZA Dattiloscrittura testi Anna Chiara Angelucci, Roberto Dante, Matteo Stinco, Franco Terra Giornata di studi

Fotocomposizione, cnnsu!en-:a grafica e impaginazione STUDIO 7 S.r.L -L'Aquila Fotolito Policrorna- Torano Nuovo (TE) Stampa Tipolitografia F.lli Cellamare & C. - L'Aquila Atti

Con il contributo del MINISTERO DELL'AGRICOLTURA E FORESTE

Castel del Monte, 4 agosto 1990

Stampato in Italia 1992 by Cellamare - L'Aquila per conto dell'Archeoclub d'Italia sezione di Castel del Monte (AQ) Tutti i diritti riservati I presenti atti si inseriscono nel quadro delle manifestazioni SOMMARIO della XXXI Mostra Rassegna Ovini di Campo Imperatore, nel cui ambito si è svolta la Giornata di studi dedicati alla Civiltà della Transumanza - Castel del Monte, 4 agosto 1990

ORGANIZZAZIONE - Archeoclub d'Italia - sez. di Castel del Monte (AQ) Parte I - Giornata di studi sulla civiltà della Transumanza: interventi - Sovrintendenza Archivistica per l'Abruzzo e il Molise - Pescara R . RlCClUtl ...... pag. 11

U. Crescenzi ...... 13

CON IL CONTRIBUTO DI L. Sciuba ...... 15 - Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste - Camera di Commercio dell'Aquila - Comunità Montana Campo Imperatore - Piana di Navelli Parte II - Il contributo della ricerca scientifica - Amministrazione Provincialedell' Aquila - Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila G. A. Fiorilli - Cronistoria di un 'idea ...... 19 P. Di Cieco - La Transumanza e gli antichi tratturi

del Ta voliere ...... 23

W. Capezzali - Civiltà della transumanza ...... 35 SI RINGRAZIA Il Comune di Castel del Monte per aver consentito M. Aromatario - Transumanza e civiltà sannitica ...... 43 l'allestimento della mostra Tr atturi nei locali della scuola elementare Parte III - La Mostra Tratturi - Le fonti Sezione I D. Tessitore -I tratturi e il territorio: le re integre - Metodologia di ricerca ...... 61 Sezione II R. M. Molisani - D. Te ssitore - Morfologie di soste e ricoveri pastorali 69 Sezione III D. Te ssitore - L'economia pastorizia dalla produzione artigianale all'industria ...... 75

Illustrazioni 81

Le fonti:

� Indice delle abbreviazioni 147 - Catalogo dei documenti 149 - Catalogo delle fotografie 157

Le schede 161

Parte IV - Il racconto filmicodella vita pastorale R. Marzoli - Transumanza: I segni del tempo ­ Come leggere l'audiovisivo didattico 175

Bibliografia 181 PA RTE PRIMA

Interventi On. Romeo RICCIUTI

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste

' con vivo piacere che saluto l'uscita di E questo volume che abbiamo incoraggiato perché testimoniasse, adeguatamente, l'importanza, soprattutto culturale, delle giornate di studio sulla "Civiltà della transumanza" organizzate dalla Sezione di Castel del Monte dell' Archeoclub d'Italia. Ha parimenti meritato una confacente do­ cumentazione la Mostra fotografico-documentaria e cartografica "Tratturi" organizzata, per la circostanza, dalla stessa Sezione dell'Archeoclub di concerto con la Sovrintendenza Archivistica per l'Abruzzo e il Molise di Pescara. Sono stato da sempre personalmente favorevole alla valorizzazione della manifestazione annuale di Cam­ po Imperatore, raccogliendo gli indirizzi e gli auspici dell'indimenticato Ministro per l'Agricoltura, Loren­ zo Natali, che ha fatto della Mostra Rassegna ovini di Campo Imperatore un punto di riferimento non solo per gli allevatori abruzzesi ma per tutto il Mezzogior­ no. In occasione della 31.ma edizione della Mostra-Ras­ segna abbiamo visto con piacere l'innesto delle ini­ ziative culturali dell' Archeoclub con quelle della Sovrintendenza Archivistica, in una visione di ampia collaborazione, così come avevo auspicato, anche in un recente passato, nelle mie funzioni di Assessore regionale all'Agricoltura prima e di Presidente della Regione Abruzzo poi. Posso e debbo auspicare che a questa iniziativa - che vede la luce documentaria con il decisivo contri­ buto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste - segua­ no altre concretre realizzazioni volte a valorizzare, in coerenza con i programmi enunciati, la Mostra Rasse­ gna di Campo Imperatore alla quale auguro il supera­ mento di difficoltà contingenti e il raggiungimento, a breve termine, di nuovi obiettivi.

11 On. Ug o CRESCENZI Membro della Commissione Affari Esteri e comunitari della Camera dei Deputati

oglio ringraziare il Sovrinten­ a costituire uno scambio culturale tra i dente per questa occasione in popoli attraverso il turismo. V più che ci dà di accostarci ai Ma quel che più conta, il presupposto valori fondamentali della nostra terra, ed di questa ipotesi di lavoro è che gli a­ è anche occasione per riprendere un di­ bruzzesi riacquistino il senso della pro­ scorso che però non è andato oltre una pria storia e quindi della propria civiltà. fase di primo stralcio e quindi, a mio pa­ E su questa base, lavorando insieme rere, merita di essere approfondito e con­ con le Sovrintendenze, e le ringrazio tinuato: quello degli "itinerari turistico­ ancora oggi per la comprensione, per la culturali". Si tratta di un progetto specia­ pazienza con cui si sono immerse in un le che, in sede nazionale, fu varato in problema politico di questa portata e coordinamento dal Ministero per gli In­ complessità, collaborando con le Univer­ terventi Straordinari per il Mezzogiorno sità, con il mondo della cultura ed anche e dal Ministero dei Beni Culturali. Que­ con gli operatori turistici ed economici, sta formula ha voluto fondere insieme i la Regione Abruzzo è l'unica regione due motivi di interesse: quello culturale d'Italia che ha potuto formulare un pro­ e quello turistico. Il Ministero del Turi­ getto di itinerari turistico-culturali. Le smo e dello Spettacolo partecipava altre Regioni hanno presentato, invece, anch'esso in funzione non subordinata un elenco di cose da fare, spesso nel set­ ma collaterale. Si tratta di un progetto tore del restauro dei Beni Culturali, nel speciale che vuole mettere a fu oco e uti­ modo tradizionale e interventi di realiz­ lizzare due grandi momenti della nostra zazione di strutture turistiche, campeggi, vita civile: quello culturale e quello lega­ parcheggi, ecc. to al Turismo; quindi anche economico. Noi abbiamo tentato di fare un proget­ Fin dall'inizio fu vivissimo il dibattito to, e quindi deve essere di nuovo ripro­ tra due tendenze: quella che intendeva posto da parte dell'Amministrazione Re­ valorizzare il bene culturale in sé con il gionale. All'interno di questo primo rigore di un intervento conservativo, di stralcio abbiamo posto alcuni momenti una gestione che è propria dei beni cultu­ importanti, tra cui il Museo della Transu­ rali. manza di Sulmona. Però stanziare una L' altra tendenza era invece quella di somma è qualche cosa di prezioso (ben mercificare i beni culturali a fine turisti­ lo sanno i nostri responsabili del settore co-mercantile. culturale) perché senza fondi finanziari Noi abbiamo la soddisfazione di dire non si può fare niente: è una condizione che in Abruzzo è passata una linea che necessaria, ma non è una condizione suf­ ha cercato di interpretare nel modo più ficiente a far procedere le iniziative. Mi approfondito e corretto l'ipotesi di lavo­ piace rimarcare che il progetto di Sulmo­ ro: quella cioè di itinerari turistico-cultu­ na è andato avanti nel modo giusto, co­ rali diretti non a dare un elemento super­ stituendo cioè quel patrimonio di do­ ficiale di attenzione al turista, ma portati cumentazioni, quell'insieme di elementi

13 sui quali far leva per proseguire nel lavo­ un consolato aquilano a Colonia, a testi­ ro. monianza del lungo, lunghissimo itinera­ Una raccolta documentaria come quella rio della transumanza e dei prodotti della che si presenta oggi è da vedere anche in transumanza, che si lega addirittura al­ una ulteriore prospettiva. Questa degli l'Europa. "itinerari turi stico-culturali" è una ini­ Questo richiamo storico è di grande at- ) Avv. Lando SCIUBA ziativa che coinvolge anche, e fortemen-. tualità, anche ai fini del rilancio di iina Sindaco di Sulmona te, le n ostre popolazioni oltre che le attività turistico-culturale che può esse­ amministrazioni pubbliche; bisogna cer­ re, nella nostra regione, una fonte di vita care di far recuperare ad ogni abruzzese e non solo di economia, cioè una fonte di il senso della propria storia. lavoro, di impegno culturale delle nuove norato dell' invito rivoltomi dal indubbio spessore e tematiche culturali Ma quale storia? La storia della transu­ generazioni: il turismo degli itinerari O Sovrintendente dr. G.A. Fiorii­ di rilevante importanza. manza è quella che vediamo qui rappre­ culturali non deve essere quello che ri­ li, cui va il mio vivo ringrazia- La transumanza riapproda così alla sua sentata, però è anche la storia di un pae­ scopre un segmento soltanto della nostra mento, mi sento stimolato ad andare al di naturale dimensione di fenomeno socio se che era fortemente organizzato sui storia, anche se per comodità metodolo­ là del saluto di circostanza ed a tentare economico multiforme e complesso, che valori economici della transumanza. gica ogni regione ha scelto di caratteriz­ invece, forse proprio perché Sindaco di per ciò stesso postula adeguate metodo­ Cioè, accanto alla tradizione millenaria zare un itinerario secondo un richiamo Sulmona, di sottolineare l'intima connes­ logie di studio per essere inteso, come degli allevamenti transumanti, c'è una preciso: noi della transumanza; altri del­ siòne che corre tra la storia di questa ormai è tempo che si torni a fare sul pia­ tradizione rinascimentale di organizza­ la civiltà normanna, ecc. Città e del suo circondario e questo com­ no scientifico, nella complessiva varietà zione di questa economia: sono stati rin­ Questi riferimenti debbono essere inte­ plesso e importante fenomeno che fu "la delle sue componenti. venuti i registri delle grandi famiglie che si solo come titolazione di un progetto transumanza". Anche per dare concreto spazio a que­ avevano man mano accentrato nelle varie che deve coinvolgere tutta intera la realtà L'esigenza di sintesi, la "inadeguatez­ ste prospettive di studio è stato ideato zone della regione i beni del territorio, e di un territorio. Su questo ci sono state za" della sede, la consapevole modestia dal Sovrintendente dr. G.A. Fiorilli, nel­ che quindi avevano costituito dei veri grandi polemiche ed ho dovuto affronta­ della mia specifica cultura al riguardo, l' ambito del progetto degli itinerari turi­ eserciti marcianti, con un'organizzazione re anche qualche profonda incomprensio­ mi fanno però temere la stessa presun­ stici, quel Museo della Transumanza di di vendita dei prodotti, con rapporti in­ ne, spero poi superata, da parte di opera­ zione del mio proposito: ma nondimeno cui l'Abruzzo era ancora sprovvisto e terregionali di estrema importanza. tori culturali altamente specializzati, che credo di poter egualmente affermare che che è stato ubicato a Sulmona.

··.. Anche questo tipo di cultura dell'A­ temono il rischio della commistione di la transumanza, intesa come segmento ' bruzzo va recuperata, queste radici; il valori, di metodi e di iniziative. Però, a del più ampio fenomeno dell'economia Sulmona ha avvertito in tutta la sua im­ che significa non solo fermarsi alla parte mio parere, il recupero culturale deve agricola e pastorale, e che la coscienza portanza il significato di questa scelta primigenia della nostra civiltà, ma riper­ essere fatto su questa scala globale, altri­ collettiva ha caricato poi di prevalenti che la onora e la riqualifica come uno correre anche tutte quelle fasi intermedie menti avremo solo dei recuperi parziali, valenze simboliche, rappresenta un mo­ dei centri nevralgici del fenomeno e che che poi giustificano certe punte avanza­ alludendo a chi partecipa e a chi vive mento di particolare importanza nella per di più si colloca nel contesto di un tissime della nostra cultura, come per questa esperienza. storia dell' economia, della cultura, del "circuito" museale in avanzata fase di esempio il fatto che l'Abruzzo sia stata Se vogliamo, allora, coinvolgere tutta folklore, in sintesi: della vita sociale del riorganizzazione e potenziamento, ed ha tra le prime regioni ad attivare iniziative intera la comunità abruzzese, tutto il ter­ comprensorio peligno non meno che di destinato a tale Museo adeguati locali in editoriali: le prime traduzioni in volgare ritorio, dobbiamo adoperarci in questo tante altre parti dell'intera Regione A­ uno dei suoi più prestigiosi complessi dei classici latini e greci sono stampate sforzo di recupero ed attraverso i tratturi, bruzzo. architettonici (S. Chiara), con l'auspicio in Abruzzo; l'edilizia pregiatissima delle che sono la fonte prima della nostra cul­ Risultato emblematico del conflitto tra altresì che in esso trovi poi collocazione città, l'arte profusa nella costruzione del­ tura, dobbiamo ripercorrere tutte le stra­ le esigenze economiche e la realtà stori­ definiti va anche quel bassorilievo d' epo­ le chiese. de, nessuna esclusa, della nostra crescita ca, smarrisce i contorni delle sagre popo­ ca romana, raffigurante appunto la Tran­ Ecco, queste non sono cose che vengo­ culturale e civile. lari in cui pochi o molti possano ricono­ sumanza, che costituisce uno dei mag­ no dall'esterno; queste sono il portato di Io credo che, proprio partendo da que­ scersi a seconda della stessa storia parti­ giori reperti attualmente custoditi nel una civiltà che man mano si è sviluppata sta esperienza di Sulmona, si possa fare colare della propria famiglia o del pro­ Museo Civico. e che nella logica di quei tempi era una un buon lavoro, e per quanto mi riguada, prio paese e diventa, anche per quanto Io credo, a questo punto, che il modo civiltà fortemente organizzata sul piano dichiaro tutta la mia disponibilità a se­ riguarda il comprensorio peligno, un fat­ migliore e più corretto di concludere commerciale e degli scambi tra regioni e guire tutte le iniziative della Sovrinten­ to sostanzialmente collettivo in cui si questo breve saluto sia dunque di ricon­ tra popoli. denza che sono brillanti e altamente qua­ annodano e si coinvolgono interessi eco­ fe rmare in questa sede, accanto al ringra­ Ricorderò, per concludere, che vi era lificate. nomici e finanziari di grande rilevanza, ziamento più vivo per il Sovrintendente problematiche sociali e giuridiche di dr. G.A. Fiorilli ed i suoi collaboratori,

14 15 la ferma volontà dell'Amministrazione competenza per la definitiva sistemazio­ comunale di Sulmona di portare in tempi ne di questa prestigiosa realtà che è il brevi a compimento i lavori di propria Museo della Transumanza.

PA RTE SECONDA

Il contributo della ricerca scientifica

16 Cronistoria di un 'idea

Giovanni Antonio Fiorilli* culturali, conformi agli orientamenti Cronistoria nazionali per il rilancio del Mezzogior­ no, nella nuova ottica di una incisiva di tutela del bene "tratturo". L'obiettivo progettuale è dettato da un duplice e interdipendente ordine di esi­ un'idea genze: promuovere la cultura del tratturo che ha polarizzato attorno alle sue com­ ponenti la vita e le tradizioni d'Abruzzo, e fungere da veicolo di sviluppo turistico GIOVANNI ANTONIO FIORILLI delle aree montane potenziandone l'offerta e rimuovendo le condizioni del­ la crisi. In sostanza, un itinerario turistico delle ' "vie della transumanza" si propone come odierno appuntamento cultu­ strumento di sostegno originale e compe­ L rale dedicato alla civiltà della titivo per un più armonico sviluppo turi­ transumanza realizza felice- stico e per un rilancio anche economico mente una prima sintesi della ricerca delle aree interne. pluridisciplinare avviata ormai da un E giungiamo oggi anche ad una prima decennio: dal 1982 è infatti in fi eri un verifica delle intese progettuali adottate progetto museale abruzzese, un centro con la Regione Abruzzo, con il Comune studi di respiro regionale per la raccolta di Sulmona, con gli Istituti ministeriali e e valorizzazione delle "fonti" di cultura culturali attivi sul nostro territorio. pastorale. Invitata a formulare una proposta ope­ Un Progetto Speciale della Regione rativa in seno alla commissione presie­ Abruzzo, previsto dal Programma quin­ duta dall'allora Assessore alla Cultura, quennale per il Mezzogiorno, ha incluso Dott. U. Crescenzi, per intervento del l'istituzione museale in Sulmona nella Prof. Gino Fulgenzi, Direttore del Con­ ricca elaborazione di interventi mirati al sorzio Aprutino Patrimonio Storico-Arti­ recupero e alla promozione dei beni cul­ stico di Teramo, la Sovrintendenza turali attraverso gli Itinerari turistico- Archivistica per l'Abruzzo e il Molise ha

21 in realtà sostenuto il generale coordina­ nale di Sulmona, la Sovrintendenza Ar­ mento del progetto superando le ordina­ chivistica per l'Abruzzo e il Molise ha rie competenze istituzionali per la prati­ coordinato le attività per l'allestimento ca necessità di organizzare contributi di una prima sezione museale realizzan­ operativi eterogenei. do felicemente la mostra storico-docu­ La Commissione regionale per gli "Iti­ mentaria Tra ttur"i.· proposta di un itinera­ nerari Turistico Culturali", rappresentata rio e l'audiovisivo a supporto didattico anche dai dirigenti delle Sovrintendenze Transumanza: i segni del tempo, primo abruzzesi, ha scelto Sulmona sede mu­ esempio di raccolta delle fonti d'archivio seale per essere il cuore geografico che illustrano le vicende del tratturo nel d'Abruzzo ed aver svolto un ruolo noda­ territorio e nella storia d'Abruzzo. le nella storia della transumanza; nel cir­ Il Centro Studi della Civiltà della Tran­ cuito di un' efficaée politica turistica sumanza fonda e avvia un sistematico regionale, Sulmona può fungere da polo movimento di ricerca delle componenti itinerante e convogliare all' interno il sociali, economiche, culturali e di costu­ flusso soli tamente concentrato sulla me, insomma dell' organica complessità costa. di una cultura peculiare ormai sopraffatta La transumanza e gli antichi Il carattere innovativo del complesso dai nuovi valori del moderno modello tratturi del Ta voliere museale è già nella concezione: oltre tecnologico. Pasquale Di Cieco* ogni statico, sclerotizzato deposito di Ma la civiltà tecnologica già dagli anni dati e di cultura, il museo vuol essere un '20 ha fatto dirompente apparizione pro­ centro dinamico di studi pluridisciplinari prio in Abruzzo: un abruzzese, Corradi­ capaci di attivare un articolato processo no D'Ascanio, negli anni '27-30 concepì conoscitivo sempre suscettibile di svi­ e realizzò uno dei principali simboli del­ luppo ed approfondimento. Si tratta di la nuova era, l'elicottero, costruito per la fondare una struttura permanente specia­ prima volta in Pescara nelle notissime lizzata assolutamente nuova nel centro Officine Campione. Una coincidenza sud, parlando del tratturo come "fenome­ fortuita ma significativa: ogni epoca reca no di ambienti" e canale di interazione in sé i segni del passato, li elabora, li tra­ culturale che ha legato, con traiettorie sforma e pone il germe del futuro. Così ben definite, le aree abruzzesi al Molise l'Abruzzo dei pastori, secolarmente con­ e alla pianura pugliese, animando una servatore, ha prodotto in se stesso il ger­ secolare tradizione interregionale. me attivo di superamento di quella La complessità della cultura pastorale civiltà inaugurando un'altra esaltante e non permette di orientare in senso univo­ imprevedibile epoca. co la ricerca ma consente di tematizzarla Non interessa il recupero nostalgico avviando un movimento correlato e orga­ della civiltà del tratturo, ormai spento e nico che esprime un'ampia valenza inter­ non più proponibile, ma la approfondita disciplinare. Alla ricostruzione degli ele­ conoscenza e la convinta difesa di quei menti fulcro di una civiltà portante, qua­ valori umani e sociali che hanno ispirato le è quella della transumanza, concorro­ e guidato la vita delle nostre genti. no gli interventi specialistici dei diversi La nostra capillare indagine sulla storia istituti culturali e contributi pubblici e della transumanza deve allora mirare alla privati. Nel programma operativo entra a riscoperta delle "radici" anche per la sal­ buon titolo anche la ricerca archivistica vaguardia ideologica di un solido e sano condotta negli Archivi di Stato, in quelli sistema di vita che lascia incancellabile comunali e privati poiché il "documen­ memoria nella storia dell'Abruzzo e del to", statale e non statale, è fonte della Mezzogiorno italiano. ricerca storica.

D'intesa con l'Amministrazione Comu- *Sovrintendente Archivistico per l'Abruzzo e il Molise

22 nostre conoscenze attuali non consento­ La no se non delle ipotesi, sia pure molto verosimili, circa le origini della transu­ transumanza manza, e non è possibile precisare quan­ do abbia cominciato a funzionare il mec­ canismo economico che, presupponendo e gli antichi l'interdipendenza e la complementarità tra montagna e pianura e rispettive risor­ tratturi del se, vivacizzava ogni anno utilmente l'una e l'altra. Può ben presumersi che la trasmigra­ Tavoliere zione degli animali dai luoghi montuosi al piano, resa obbligatoria da ragioni di sopravvivenza, sia un fatto plurimillena­ PASQUALE DI CICCO rio. E' certo però che le più antiche fonti disponibili, con le prime informazioni sul movimento delle greggi verso il Tavoliere di Puglia, luogo ottimale per dislocarvi le pecore durante l'inverno, in da epoca remota e per lunga non permettono di risalire oltre l'epoca serie di secoli i lu g�i dell' Appen­ S � romana. nino centro-mend10nale, dalla Nel 326 a. C. i Dauni, volendo prote­ catena abruzzese del Gran Sasso d'Italia zione contro le minacce dei Sanniti , a quella del Pollino, tra Lucania e Cala­ "incomodi vicini", sollecitarono l' inter­ bria, ed il vasto Tavoliere di Puglia sono vento di Roma nella loro terra e questa stati teatro di una attività umana di gran­ circostanza, che fu all' origine della de interesse economico e sociale: la seconda guerra sannitica, pare potersi pastorizia transumante, o, con termine collegare alla transumanza di quei tempi, tecnico, orizzontale. alla necessità che avevano i pastori san­ Oggi la pastorizia con i suoi aspetti tra­ nitici di portare le greggi a svernare in dizionali non caratterizza più questi luo­ . ghi, sostituita quasi completamente da Pastorizia orizzontale significa movi­ altre forme di vita produttiva, ma in altri mento annuale di animali e di pastori fra tempi, fra l'autunno e la primavera, essi terre spesso lontanissime tra loro. Suo si popolavano di centinaia e centinaia di elemento vitale sono pertanto i transiti, i migliaia di animali, specie ovini, alla percorsi che le greggi fanno solitamente ricerca di erba novella e tenera. Le nelle diverse stagioni per raggiungere i

25 pascoli o per allontanarsene, dirette ai che la transumanza come rilevante atti­ numero. Al di sotto di tale numero il organizzativo che ad esse si connetteva, luoghi d'origine. vità economica si sviluppi fra il III e il I pascolo era gratuito, secondo la prescri­ ma anche e principalmente nel fatto che E' facilmente ipotizzabile che queste secolo, fra Catone e i Gracchi (Granier), zione della lex epigrafica. essa fu recuperata in una zona di transito vie delle greggi, pur mancando specifi­ nel II secolo a. C. (Toynbee), fra Catone Sulla transumanza del periodo imperia­ di greggi che anche in seguito, nell'età che attestazioni presso gli autori più e Varrone (Frezouls), al tempo di Varro­ le è testimone fondamentale la ben nota moder.Qa, sar�bb_e stata percorsa da un antichi, trovino origine e sviluppo paral­ ne (Sabattini). iscrizione che si vede tuttora-incisa sulla grande tratturo, per gran parte litoraneo. leli alla stessa pastorizia transumante, Su aspetti particolari dell'allevamento spalla destra della porta detta di Boiano Non è possibile seguire la vicenda sto­ per lo stretto legame che è fra le une e basato sulla transumanza si viene infor­ in Sepino, datata fra il 169 e il 172 d. C. rica delle vie armentizie dell'Italia cen­ l'altra ed essendo inimmaginabile questa mati da fonti letterarie ed epigrafiche del Da essa si apprende che i conductores tro meridionale per gli altri secoli senza quelle. II secolo a. C.; molto utile in proposito è delle greggi si lamentano delle angherie dell'età di mezzo. Le fonti tacciono com­ E difatti in ogni regione del bacino del il De agri cultura di Catone mentre il loro inflitte dai magistrati e dagli statio­ pletamente, e nulla dicono sulla pastori­ Mediterraneo in cui si è esercitata o si primo e più chiaro documento pervenu­ narii di Boiano e di Sepino mentre per­ zia transumante, facendo lecita l'ipotesi esercita tuttora la transumanza esistono toci è la lex agraria epigrafica del 111 a. corrono gli itinera callium che uniscono che essa sia entrata in piena crisi e del determinate vie erbose che le greggi per­ C. che, tra le altre cose, regolamentava i le due località. Diventa necessario allora tutto dismessa: è presumibile che sia sta­ corrono nei loro lunghi spostamenti ver­ pascoli pubblici ed i percorsi seguiti dal l'intervento dei prefetti del pretorio, i ta sostituita da una pastorizia che preve­ so i pascoli e i riposi. bestiame nei suoi spostamenti stagionali. quali ingiungono ai responsabili di deva spostamenti di greggi limitati nello In Spagna, dove un tempo agiva l'orga­ In questa l ex vi è l'espressa menzione lasciare in pace i pastori e minacciano spazio. nizzazione pastorale chiamata Mesta, delle calles, cioè delle strade erbose che pene. La transumanza, difatti, per fiorire e sono le ampie vias pecuarias, distinte in successivamente nei codici di Teodosio e Questo documento epigrafico, con il svilupparsi, deve poter contare su una canadas che sono larghe 75 m., cordeles di Giustiniano saranno chiamate tracto­ rescritto imperiale de grege oviarico, è situazione socio-ambientale che offra larghe m. 37,50, ed in descansaderos di ria e poi, per alterazione fonica dialetta­ particolarmente importante perché prova garanzia di sicurezza e di tranquillità a indeterminata larghezza; in Francia tra­ le, tratturi. che già nel II secolo d. C. esisteva una chi la esercita. Nei tempi di scarsa stabi­ viamo le carraires, nei Carpazi le dru­ Ma è Varrone il primo degli autori lati­ via armentizia che passava per gli stessi lità politica, di incertezza di leggi, di murile oierilor o drumul oilor romene. ni che tratta esplicitamente della transu­ luoghi per i quali molti secoli dopo pas­ insicurezza dei luoghi, essa decade, non In Sicilia troviamo le trazzere o stacchi manza nel libro II del De re rustica e serà uno dei principali tratturi del Tavo­ potendo vivere di avventura e di aleato­ di regie trazzere. La pastorizia dell' Ap­ fornisce il materiale per un suo organico liere, e di questo sottolinea l'antichità. rietà, e le sue vie particolari cadono in pennino centro-meridionale, che interes­ quadro riferito alla età tardo repubblica­ Per i tempi successivi, quelli delle disuso. sava particolarmente l'Abruzzo, il Moli­ na ed a quelle aree centrali e meridionali invasioni barbariche, alcune notizie - Al tema della continuità della pastori­ se, la Puglia e la Basilicata, si fondava, d'Italia che egli conosceva per diretta e poche ma illuminanti - sulla transumanza zia transumante durante il medioevo han­ come è noto, sulle vie armentizie dette precisa esperienza, perché proprietario di si ricavano da un'altra iscrizione, rinve­ no recentemente volto la propria atten­ tratturi. greggi e di armenti. Varrone difatti atte­ nuta nel XVIII secolo tra il Biferno e zione due insigni studiosi, il Gabba ed il Probabilmente già in età preromana ed sta l'esistenza di movimenti di greggi fra Buca, presso Termoli. Clementi, collocandosi però su posizioni ancor prima in epoca preistorica e prato­ l'Apulia ed il Reatino, fra l'Apulia e la L' epigrafe non esiste più e qualche antitetiche. Per il primo infatti parrebbe storica, certamente in età repubblicana Sabina, ed indica anche una transumanza dubbio destato dalla sua trascrizione non possibile, sulla scorta di certa documen­ ed imperiale le zone territoriali proprie verticale tra la pianura della Sabina ed i è facilmente risolubile. Attribuita al tazione, affermare l'esistenza dell'alle­ della transumanza (Appennino, Puglia, monti circostanti. Questi spostamenti periodo del dominio gotico che fu tempo vamento transumante nei secoli VI-XII; Lucania) presentavano una rete viaria avvenivano lungo le calles (o anche lun­ di confusione e di carenza di un forte per il secondo invece questa attività eco­ funzionale alla trasmigrazione periodica go le via e publicae) che in età tardo potere centrale, ci informa che profittan­ nomica, cessata al tempo dei dominii delle greggi, imposta dalle caratteristiche repubblicana erano di libera e gratuita do della situazione i pastori transumanti barbarici, sarebbe rinata solo forse intor­ geomorfologiche e climatiche delle zone percorribilità e che, come informa Sveto­ non percorrono più le vie solite (professa no al Mille. Egli afferma: "la situazione stesse. nio, formavano una provincia, la quale pecuaria regali derelicto transitu tramite politica che si determinò in età longobar­ Di questa viabilità particolare delle nel 60 a. C. fu offerta a Bibulo, e venne devio arbitrali directione transfe rre ausi da e carolingia non può non aver deter­ greggi, per quelle epoche, non si sa mol­ abolita, pare, sotto l'imperatore Claudio. fu erint), sconfinano sui fondi laterali minato una ripresa del selvaggio. Le to, così come della stessa pastorizia. E' molto probabile che in punti preci­ (extra designatos et stationales calles antiche calles ovvero i tratturi dell'età Da alcuni studiosi è stato sostenuto che sati di queste calles avvenisse il control­ per campum vel silvam pasturam et man­ romana si saranno indubbiamente rinsel­ un allevamento transumante su vasta sca­ lo dell' avvenuto pagamento della scrip­ sionem fa cere) e si rendono colpevoli di vatichiti". la nell'Italia centro-meridionale si è tura da parte dei pastori, cioè della tassa abusi. L' interesse di questa epigrafe sta In effetti appartengono al periodo nor­ venuto a costituire nel 111-11 secolo a. C. correlata al godimento dei pascoli non solo. nel suo dato informativo circa manno e sono opera non si sa se del pri­ (Ruggini, Skydsgaard, Van Vonterghen, dell'ager scripturarius la quale era l'esistenza nel VI secolo delle antiche mo o del secondo Guglielmo (sec. XII) Botteri), mentre altri sono dell'avviso dovuta se il bestiame eccedeva un certo calles per la transumanza, con il sistema due leggi riguardanti il transito stagiona-

26 27 locazioni, le poste, i riposi, distinti in documenti conservati specialmente le delle greggi dai monti alla pianura diplomatico sulmonese, edito nel 1908 generali (Montagna dell'Angelo, Saccio­ nell'Archivio di Stato di Foggia, lacuno­ pugliese, la Pervenit ad aures nostri cul­ da Faraglia, la mede sima regina già nel ne, Murge) e particolari, ritornano di cer­ sissimi per i tempi più remoti della minis e la Cum per partes Apuliae, 1425, con lettera del 23 agosto aveva più to ad avere l'antico ruolo di protagonisti. Dogana. volte pubblicate (Cervoni, Carcani, Huil­ preso un analogo provvedimento nomi­ Di essi si occupa espres�amente nel Una prima reintegra fu affi data nel lard Breholles). Il Caruso ha giust nando Augustinum Pauli Tinacii de Flo­ amente 1480 re Ferrante con il capitolo 17 delle 1508 ad Antonello de Stefano, ma ne rilevato la maggiore importanza della re ntia e Antonium Nicolai notarii Bucii sue seconde grazie per i locati o pastori resta solo la notizia. Una seconda venne Cum per partes Apuliae e perché vi si de Castro Valvae commissarios super quando ordina: "non si facciano nove eseguita nel 1533 dal reggente della Can­ stabilisce ciò che i proprietari di greggi gubernatione et protectione... patrono­ defenze per li camini, e quelle che sono celleria Giovanni Figueroa, il quale sono tenuti a pagare durante la transu­ rum gregariorum pastorum et ductorum fatte si ri vocano, ideo quod le pecore ordinò "che li dicti tratturi siano mezo manza e perché per i trasgressori viene eorumque omnium bestiarum et anima­ possano liberamente e comodamente miglio per banda et che in dicti tratturi comminata la pena più severa, quella di lium in dictis Ap uliae partibus et in ipsa venire d' Apruzzo in Puglia e ritornare per quanto tene mezo miglio per banda morte. provincia Capitanate aliisque re gni secondo era il tempo della buona memo­ ut supra non ce siano seminati, ne meza­ Federico II attenuò questa pena e modi­ nostri partibus... ria di re Alfonso". ne, ne difese in dicto spazio". ficò in parte con le costituzioni Animalia Durante il periodo angioino dunque si Si ignora invero quali e quanti tratturi Una larghezza cospicua, dunque, mag­ in vineis e Ut delicti, la normativa prece­ comincia a riaffermare il sistema di uti­ esistessero allora e quale precisa lar­ giore di quella poi canonizzata. Un ridi­ dente, che però aveva fatto propria e lizzo del Tavoliere nell'interesse della ghezza avessero. Dati idonei in proposito mensionamento ed una precisa determi­ valida per l'intero regno inserendola nel pastorizia transumante sotto il controllo sono posseduti solo per i tempi successi­ nazione dell'ampiezza dei tratturi rimon­ suo Codice melfitano del 1231. fiscale. Questo sistema sarà alla base VI. ta solo al tempo della cosiddetta generale In nessuna di queste norme si parla dei della riorganizzazione perseguita da Può supporsi però che già nel periodo reintegrazione o misura di tutte le terre a tratturi, anzi, secondo qualcuno il conte­ Alfonso I d'Aragona e della nascita della delle origini della Dogana di Foggia i pascolo ed a coltura del Tavoliere effet­ nuto della Cum per partes Apuliae auto­ Dogana delle pecore, mediante il notissi­ maggiori tratturi antichi siano stati ripri­ tuata, per ordine del viceré To ledo nel rizzerebbe a concludere che all'epoca mo provvedimento del agosto 1447. l o stinati e resi agevolmente percorribili, 1548-1549 da Francesco Revertera e da della sua emanazione non esistevano par­ Molto è stato scritto sulla Dogana delle assicurando loro una larghezza almeno Andrea Guerrero, rispettivamente luogo­ ticolari vie armentizie, "almeno nella pecore, sul suo tribunale, sull'organizza­ proporzionale al numero delle greggi che tenente e presidente della Regia Camera forma e con i privilegi che ebbero nel zione del Tavoliere a pascolo con la par­ li usavano, e, secondo alcuni, una lar­ della Sommaria. tardo medioevo e posteriormente". ticolare divisione in locazioni e poste, ghezza anche maggiore di quella che Fu proprio in occasione di questo Più numerose divengono le notizie sul­ sulla fida o prezzo delle erbe e su tanti sarebbe divenuta tipica in futuro. momento, fondamentale nella vicenda la transumanza per il periodo angioino, altri argomenti atti ad illuminare aspetti Le larghe strisce erbose dei tratturi, storica della Dogana, che venne stabilita che informano sulle regie masse rie, e momenti della singolare magistratura, mai limitate da confini, prive di assidua previa "ispezione oculare" quella che sui.diritti dovuti alla regia corte da incentrata ben presto a Foggia. Non è custodia, fatte fertili dal "generoso con­ doveva essere la larghezza del tratturo, pastori regnicoli o stranieri, sulla gabella perciò il caso di dirne ora e ci si contenta tributo delle greggi e degli armenti" e poi sempre rimasta, e cioè passi o trapas­ ovium Aprutii ed altro. di rilevare solo che, soppresso l'istituto quindi ambite ed appetibili, divenivano si 60 equivalenti a m. 111,11. Fu allora Si deduce che il movimento stagionale doganale nel 1806 e la parte residua continuamente oggetto di occupazioni, sancito: "sia cischeduno di essi almeno delle greggi, dopo la stasi dei tempi pre­ dell'antico regime del Tavoliere nel con semine, piantagioni abusive e anche di larghezza trapassi 60 li quali non si cedenti è ridiventato un fenomeno con­ 1865, successivamente ed ancora oggi con edifici. L' autorità doganale, pungo­ possano impedire né occupare per defen­ suetudinario e che i pubblici poteri si solo il tratturo - per quella parte ancora lata dai locati che lamentavano il rest'rin­ ze, parchi, chiusure, mezza ne, per orti , preoccupano di regolamentarlo, volendo­ esistente - resta a testimoniare una carat­ gimento nocivo degli spazi predisposti vignali e seminati, né per qualsivoglia ne combattere i facili abusi e favorirne il teristica pagina di storia meridionale, per il transito delle loro masserie di altro impedimento, ma che detti tratturi potenziamento. che abbraccia diversi secoli. pecore, si adoperava per riportare il trat­ restino liberi, acciocché le pecore et altri Significativa è la disposizione data dal­ La riorganizzazione del Tavoliere e il turo allo stato antico mediante l'opera­ animali di detta Dohana possano passare la regina Giovanna II il 18 settembre rigido regolamento della pastorizia del zione chiamata re integra (nuova misura comodamente per detti tratturi, e non 1429, per la quale Nucio de Fonte de regno procurati dal primo sovrano arago­ delle fasce tratturali, impianto di nuovi venghino a patere per strettezza, né le Aquila e Johanni Onufrii Amici di Sul­ nese presuppongono necessariamente titoli lapidei, penalizzazione degli occu­ pecore né li allievi, e che quelli tratturi mona ricevono l'incarico di coordinare una contemporanea ed attenta risistema­ patori) e che a ben vedere spesso si che si trovassero occupati al presente per la mena o trasmigrazione delle pecore e zione della viabilità tratturale. Anche se poneva come un'inutile fatica di Sisifo. le sopradette cause si debbiano scommet­ di provvedere ai bisogni dei pastori che non se ne trovano esplicite menzioni nel­ La storia dei tratturi del Tavoliere è tere, et aprire, demolire, et ridurli nel si portano con le greggi dalle diverse ter­ la normativa alfonsina, i tratturi e le altre infatti tutta punteggiata di occupazioni e modo che stavano al tempo del detto re del regno ad partes Apuliae et ad pro­ vie armentizie di minore ampiezza, tutte reintegre, delle quali solo una traccia serenissimo re Ferrante I, e che dette vinciam Capitanatae. indispensabili per i collegamenti tra le parziale è possibile ora rinvenire nei pecore et animali di detta regia Dohana Ma, come si apprende dal Codice zone montuose e quelle piane, tra le

29 28 possano dimorare, pernottare et havere senza che fossero levate piante. Abruzzo per circa 554 miglia. grati, si accorpavano e confondevano suoi riposi e refitti in li dominii delle ter­ Il doganiere di Sangro va ricordato non Altra importante e generc51le reintegra facilmente con le confinanti proprietà re dove sono detti tratturi per doi, tre, solo per la reintegra, ma anche per due ordinò un decreto di Francesco I di Bor­ private e si destinavano alla coltura. quattro dì, e quanto haveranno bisogno, bandi a quella collegati. Con il primo bone il 9 ottobre 1826 e l'Intendente Una carta ufficiale dei tratturi, datata non entrando però nelle defenze fatte nel dell' 8 febbraio 1575 s'imponeva ai capi­ Santangelo di Foggia ne affidò l'incarico 1959, elenca 14 tratturi, oltre a 71 trattu­ tempo del serenissimo re Ferrante primo, tani, mast ri giurati, sindaci ed eletti di al regio agrimensore Giovanni Iannan­ rem-e-13 bnfcci. e che sia lecito al magnifico doganiera curare la custodia dei tratturi passanti tuono. Redatta dal Commissariato per la rein­ delle pecore far scommettere et diroccare per le loro città e terre, sotto pena di Gli atti esecutivi durarono molti anni, tegra dei tratturi di Foggia, in sostituzio­ detti parchi, mezane, vigne, orti, ortali, 1000 ducati; con il secondo si minaccia­ fin dopo il 1840, e si conclusero con ne di altra del 1911, comprende una rete defenze e seminati, e così alli cavallari vano gli occupatori della pena di morte. l'apposizione di nuovi termini lapidei tratturale che supera i 3100 Km. e si di detta Regia Dogana, et locati, attento Altro respiro e qualità ebbe invece la lungo i tratturi riconosciuti e reintegrati estende per circa ha. 21000 nelle provin­ magiormente che la Regia Corte paga li reintegra eseguita dal reggente Ettore e con la redazione di molti atlanti di ce di L' Aquila, Pescara, Chieti, Campo­ passi, et herbaggi et refitti a molti utili Capecelatro, marchese di Torella, nel piante in duplice copia, redatte con molta basso, Benevento, Avellino, Foggia, signori di dette terre e luoghi". 1648-165 1. La condussero non solo uffi­ tecnica. Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Potenza, La reintegra territoriale del Revertera ciali della Dogana, ma anche ministri L'ultima generale reintegra fu effettua­ Matera. fissò dunque solo la larghezza minima delle regie udienze provinciali e riguardò ta a partire dal 1875, a cura dell' Ammi­ Ma gli antichi autori di sc�itti doganali del tratturo, e commettendone la salva­ tratturi nei territori abruzzesi e pugliesi. nistrazione forestale precisamente della definivano propriamente tratturi solo le guardia al doganiere ed ai cavallari, una Non fu possibile reintegrare il tratturo Direzione di reintegra dei Regi Tratturi vie principali, mentre gli "altri piccioli" sorta di vigilantes della transumanza, della locazione di Terra d'Otranto per istituita presso l'Ispettorato Forestale di li dicevano bracci o rami dei principali non specificò quali fo ssero i tratturi né l'opposizione dei comuni di Gravina, Foggia. Fu portata a termine nel 1884, oppure "bracci per li quali viene disperso chiarì quali fossero i bracci, quali i trat­ Altamura, Matera. La novità di questa circa 20 anni dopo che la legge del 26 detto antico tratturo". Così ad esempio il turi minori o tratturelli, cui poi si attri­ operazione consisté nelle molte piante febbraio 1865 ed il relativo regolamento Coda, il Gaudiani o il Grana che scrive­ buirono le rispettive ampiezze di m. 55 e che vennero disegnate, per ognuno dei di esecuzione avevano definitivamente vano di Dogana tra la seconda metà del di m. da 55 a 18. tratturi riconosciuti, da Giuseppe de Fal­ eliminato ogni superstite traccia del Seicento e la seconda metà del Settecen­ Aggiungo a questo punto e ad esclusi­ co. La raffigurazione dei tratturi non era sistema doganale, prescrivendo l' affran­ to. vo beneficio dei cultori di studi sulle esente da inesattezze, ma il documento cazione dei fondi del Tavoliere. Ed i tratturi principali erano tre, quelli cosiddette "miniaturizzazioni cosmiche" allora formato rappresentò un gran passo L'Archivio di Stato di Foggia conserva che in tempi moderni con dizione conso­ o correlazioni fra valori geografici e avanti nella gestione del Tavoliere pasto­ migliaia di documenti relativi ai tratturi lidata si chiamarono Aquila-Foggia, manufatti dell'uomo che metri 111 sono rale ed istituì una più efficace procedura del Tavoliere ed alle loro reintegre, con Celano-Foggia, -Candela. la millesima parte di un grado dell' Equa­ tecnico-amministrativa di reintegra, poi moltissime raffigurazioni grafiche, Si deve al Coda, cui poi si rifaranno tore ed anche di ognuno dei Meridiani. stabilizzatasi. diverse delle quali assai pregevoli sul tutti gli altri autori, la prima descrizione Ne appresi molti anni or sono da un Per il secolo XVIII va ricordata la par­ piano tecnico e sul piano artistico. di questi tratturi. capace tecnico della materia tratturale, ziale reintegra dei tratturi di Puglia e Appartiene tutta ai nostri tempi l'atti­ "Il primo tratturo incominciando dal­ Francesco Paolo Catullo e recentemente d'Abruzzo curata nel 1712 dal governa­ vità svolta dal Commissariato per la l' Aquila, tirando per Picenza, Manuppel­ ne ho letto, con riferimento a ricerche di tore doganale Alfonso Crivelli e dal cre­ Reintegra dei Tratturi, costituito a Fog­ lo, Bucchianico, Pagliete, Lentella, Mon­ Aldo Tavolato, in un libro di Italo Pala­ denziere Preda, con piante a colori dise­ gia nel 1908, prima alle dipendenze del tagano, Arina, Santo Martino, Guglionisi sciano, intitolato "Le lunghe vie erbose". gnate dal regi compassatori Giacomo di Ministero delle Finanze, poi dal 1926 di et insino al detto riposo di Saccione. Dopo la misurazione del Tavoliere del­ Giacomo di Bisegna e Michele Sarracca quello dell'Agricoltura e Foreste, e dal Benché al presente in detto tratturo vi la prima metà del XVI secolo, molte di Civitella. 1977 della Regione Puglia. sono fatti alcuni bracci per li quali viene furono le reintegre tratturali, ora parziali Rimasta incompleta, non ebbe la forza La rete tratturale non è rimasta sempre disperso detto antico tratturo, e tirano ora generali che comunemente prendono di placare le lamentele dei locati, che la stessa nel tempo, e prima di assumere detti bracci dell' Aquila, Poggio, Picenza, nome da coloro che le eseguirono. Le continuarono a chiedere la sistemazione l'articolazione che specie le reintegre dei Santa Maria degli Sciantarelli dove uno prime, quelle del doganiere Fabrizio di integrale delle vie armentizie. secoli XVIII e XIX mirarono a perpetua­ di detti bracci parte, e tira per Civita Sangro nel 1574, dell'uditore doganale Quando nel 1806 si passò dal regime re dovette subire più modifiche, in base Retenga, Collepieno, Forcatagliata, Pon­ Lelio Riccardi e del presidente della doganale a quello della censuazione, alla alla convenienza della trasmigrazione te Santo Clemente, Manuppello, Rocca Sommaria Pietrantonio Mastrillo nel Giunta del Tavoliere fu affidato l'incari­ delle greggi; risulta difatti che in antico di Montepiano, Versona, Castello novo, 1600-160 l, del credenziere Giovanni co di reintegrare tratturi, tratturelli e esisteva qualche tratturo del quale in Scafa della Tessa in Sangro, Aragno per Luigi Corcione nel 1611-1612, del luo­ riposi. Negli anni tra il 1808 ed il 1810 seguito si è perduto ogni ricordo diretto. li confini, passo di Pietrafracita, Cantri­ gotenente generale Giovanni Aliprandi vennero reintegrati in Puglia tratturi per Bracci e tratturelli in particolare, se gno Montenigro e Guglionisi, e l'altro nel 1645 furono puramente descrittive, circa 225 miglia, tra il 181O ed il 1812 in mai in precedenza riconosciuti e reinte- tira da Santo Martino per Capestrano,

30 31 studiosi l'importante momenti in cui la seconda completava o netrazione e di collegamento a lungo Forca di Penna, Olanda scafa di Chieti, già da tempo agli che, per molti tratti, le vie addirittura surrogava la prima. Giacché raggio tra regioni viciniori, favorendo tra Bucchianico, Lanciano, Scafa di Paglie­ conclusione cidevano con le antiche non va dimenticato che dei tratturi, quali queste ogni tipo di scambio, di merci e te, Monte di Riso, Cupello, Santo Sango, armentizie coin pubbliche sttade, tutti potevano servirsi di idee, e dando vita a ciò che oggi si Serramano e Goglionisi. Il secondo trat- vie romane. . ggia coincide per liberamente e gratuitamente e che in definisce �uggest�vamente la civiltà del turo incomincia da Albi, Celano, e tira Il tratturo Aquila-Fo via Claudia Nova, colle­ molti luoghi essi erano le uniche strade. tratturo. per la Rocca di miezo, Popoli, Anversa, un tratto con la tra cui Peltuinum e, nel­ Non solo dunque vie particolari della Sulmone, Pettorano, Pacentro, Palena, gando più centri con alcune parti della transumanza, ma anche e sempre di pe- *Direttore Archivio di Stato - Foggia Tarantola, Quatri, Gam batesa, Celenza la zona adriatica, Venifri e Castelluccio; benché al presen­ via Traiana. dalla sua ori­ te per havere medesimamente detto trat­ Il tratturo Celano-Foggia, si sovrappone alla BIBLIOGRAFIA turo più bracci, che parte ne tirano da gine sino a Sulmona, romana, ed oltre Sulmona un tratturo Albi, Celano, Circhio, Colloarmelo, via Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore di Prammatica LXXIX de offi tio Procuratoris Caesaris, voli. o fo rse un braccio va in Puglia, s. I, voli. 17, 18, 19; Reintegra dei tratturi, ati!. 29- 2, Napoli 1731, I, pp. 31-32. Montagna di Celano, Forca di Caruso, non nominato di Pietrabbondante e coincide 58. Groiano Grosso, Raiano Sulmone, direzione Faraglia N. F., Codice diplomatico sulmonese, Lanciano Montagna di per un lungo tratto con la via pubblica Alvisi G., La viabilità romana della Daunia, Bari, 1970 1908, doc. CCXXXIV, p. 306. Pacentro, Campo di Giove, (Società di Storia Patria per la Puglia, Documenti e Mano­ legava Sulmo con Aufidena. Ed il Coccia, Palena, Colle delle macini, Tor­ che col grafie, XXXVI), pp. 80-8 1. Faraglia N. F., Relazione intorno all 'a rchivio della Doga­ Bomba, tratturo Pescasseroli -Candela s' immede­ na delle pecore di Puglia, Napoli 1903, pp. 9-10. ricella, Ponte di Santo Antonio, Caruso A., "Fonti per la storia della Provincia di Salerno. con la via Minucia Rocca Scalena, e seguita per Lentella, e sima parzialmente L'archivio della Dohana menae pecudum, in Rassegna Franciosa L., "La transumanza nell'Appennino centro­ che raggiungeva Brindisi nell'età di Storica Salernitana 13 (1952), pp. 205-206. meridionale", in Memorie di geografia economica, III l'altri ne tirano per Celano, Castello (gen.-giu. 195 1), C.N.R., Centro di studi di geografia eco­ da Corfinium o da dahieri, Raiano, Sulmone, e lascia Rocca Cicerone, partendo Cianfarani V. Culture adriatiche d'Italia. Antichità tra nomica presso l'Istituto di geografia dell'Università di nevento, in alternativa alla via Appia. Piceno e Sannio prima dei Romani, Roma 1970, pp. 232- Napoli, vol. IV, p. 18. di miezo, e Popoli, e altri anco detto trat­ Be 241. studio della Pasqui­ G;illha F., "La transumanza nell'Italia Romana. Evidenza e turo viene disperso ... In un documentato si è attinto per quasi tutti Coda M., Breve discorso del principio, privilegi et instruc­ problemi. Qualche prospettiva per l'età altomedioevale", Il terzo tratturo incomincia dal Pe­ nucci, al quale tioni della Regia Dogana della mena delle pecore di in Settimana di studio del Centro italiano di studio scoasseroli, e tira per Alfidena Castello questi dati, si fa cenno di altre coinci­ Puglia, Napoli 1666 e Trani 1698, pp. 109- 111. sull'alto Medio Evo XXX (L'uomo difronte al mondo ani­ ri romani e assi trattu­ male nell'alto Medio Evo), 7-13 aprile 1985 t. I pp. 374- di Sangro, Servia Cantalupo, Supino, denze tra assi via Colapietra R., La Dogana di Foggia - Storia di un proble­ 389 e relativa discussione sulla lezione Gabba, pp. 391- Santo Marco, Crepacore, Orsara, Bovino, rali: ad es. il tratturo Melfi-Castellaneta ma economico, Bari Santo Spirito 1972, pp. 13-17. 400. almeno da illicito, e Ascoli". coincidente con la via Appia De Benedittis G., Bovianum ed il suo territorio. Primi Galanti C. M., Della descrizione geografi ca e politica del­ Gravina di Puglia a Palagiano. app unti di topografia storica, Roma 1977 (Docum. Ant. It. le Sicilie, a cura di F. Assante e D. Marco, voli. 2, Napoli Quest'ultimo doveva essere il più anti­ e Rom., 7). 1969, pp. 516-5 17. co, ma si evince da qualche documento E vi si segnala anche un lavoro di Gianfranco de Benedittis (Bovianum ed De Dominicis N. F., Lo stato politico ed economico della Gaudiani A., Notizie per il buon governo della Regia che già nel XVI secolo il più accorsato Dogana della mena delle pecore di Puglia esposto alla Dogana della mena delle pecore di Puglia, a cura di P. Di era il primo dei tre, l'Aquila-Foggia. il suo territorio. Primi app unti di topo­ Maestà di re Ferdinando IV, voli. 3, Napoli 1781. Cieco, Foggia 1981, pp. 61-68. grafi a storica), in cui si sostiene che il Una disposizione del viceré Toledo del De Lisi M.E., Di Cieco I., Di Rienzo R., "La misura e Grana S., Istituzioni delle leggi della Regia Dogana di tratturo Campochiaro-Campobasso sem­ l'immagine del Tavoliere e dei suoi tratturi", in Archivio Foggia, Napoli 1770, p. 13. 1549 prescrive infatti al doganiere di di Stato di Foggia, Cinque secoli, un archivio. Mostra mandare un suo luogotenente ed altri bra ricalcare una via romana. documentaria, Foggia 15-31 ottobre 1984. Catalogo, Fog­ Maury E., "Sulle condizioni dell'industria pastorizia Stando così le cose e poiché le stesse gia 1984, pp. 163- 164. nomade", in Sul regime dei tratturi del Ta voliere di ufficiali di Dogana a raccogliere gli alli­ Puglia, Roma 1906 p. 8. stamenti degli animali nella fiera di Lan­ vie romane dovettero utilizzare in molti De Martino M., "I tratturi demaniali e la loro liquidazio­ casi preesistenti tracciati viari imposti ne", in Rivista del Catasto e dei Servizi Te cnici Erariali, Musto D., "Cinque volumi di piante di tratturi custoditi ciano e a proteggere da vessazioni i XIV, 1959, pp. 164- 165. presso l'Archivio di Stato di Napoli", in Melanges Charles pastori in cammino verso la Puglia. dallo stato dei luoghi e dai bisogni delle Braibant, Bruxelles 1959, pp. 323-329. greggi trasmigranti, non pare senza fon­ De Meis M., Nel Ta voliere. Dogana della mena delle Mediante le reintegre all' Aquila-Fog­ pecore (Dohana menae pecudum 1447-1806). Censuazio­ Palumbo M., Tavoliere e sua viabilità. Documenti an. gia fu riconosciuta una lunghezza di Km. damento l'ipotesi che qualche percorso ne ed affranco (1806-1865), Napoli 1923. 1440-1875, Napoli 1923, pp. 29-39. tratturale possa aver conservato la 243, al Celano-Foggia quella di Km. Di Cieco P., Censuazione ed affrancazione del Ta voliere Pani M., "Politica e amministrazione in età romana", in 207, al Pescasseroli-Candela di Km. 211. sequenza di itinerari preromani e molto di Puglia (1 789-1865), Roma 1964 (Quaderni della Rasse­ AA.VV., Storia della Puglia, voli. 2, Bari 1929, I, pp. 95- gna di Stato, 32), pp. l 03-111. 98. Altro importante tratturo era il Castel­ antichi. E' questa un'ipotesi di evidente disangro-Lucera di Km. 127. interesse, ma ad essa ci si ferma; la sua Di Cieco P., "La cartografia tratturale", in La Capitanata, Pasquinucci M., "La transumanza nell'Italia romana", in Rassegna di vita e di studi della Provincia di Foggia, a. Strutture agrarie e allevamento verifica è ovviamente competenza di cul­ E. Gabba, M. Pasquinucci, Di essi, come d'altronde di tut ti gli XXIV, lug.-dic. '87, p. IL transumante nell'Italia romana (III-I sec. a.C.), Pisa 1979, pp. 92-93. altri nonché dei bracci e dei tratturelli tori di altre e specifiche discipline. ' Di Cieco P., Musto D., L'archivio del Ta voliere di Puglia, del Tavoliere si possono leggere i per- Si è dell'avviso che molto auspicabile voli. 4, Roma 1970-1984, IV, pp. 5-24. Rumboldi T., "Tratturi e trazzere", in Rivista del Catasto e resti un'ampia indagine sui rapporti fra dei Servizi Tecnici Erariali, 1941, p. 45. corsi analitici con lezione moderna dei Di Marzo D., I tratturi, Roma 1905, p. 19. toponimi in una mia pubblicazione. la viabilità ordinaria e quella tratturale Vivenzio N., Considerazioni sul Tavoliere di Puglia, Di Stefano S., La ragion pastorale aver commento su la Napoli 1796, pp. 52-58. L' esame di questi percorsi ha permesso nell'Italia centro-meridionale, e sui

32 33 Civiltà della Tr ansumanza

Wa lter Capezzali* grafica), ci permette di affermare che Civiltà della nuova luce è stata proiettata sull'Età antica. Ma la stessa circostanza ha forni­ Tr ansumanza to materia di riflessione su molti altri terni, dal parallelo tra la transurnanza di area abruzzese-rnolisana-pugliese ed in casi analoghi di area alpina, toscana e calabrese, ad un approfondito sguardo WA LTER CAPEZZALI documentario e storiografico sulla Doga­ na di Puglia, in particolare per gli eventi del XV secolo. Ne consegue, come effetto immediato, un aggiornamento, sia pure per terni e l fiorire di nuovi studi sul fenomeno per epoche, di una bibliografi a che I della pastorizia transurnante offre da comincia a segnalarsi meritevole di un qualche anno, e non soltanto agli ordinamento rnetodologico; e che atten­ addetti ai lavori, materiale di approfon­ de, ovviamente, analogo ed adeguato dimento e di conoscenza che è oltre tutto aggiornamento per epoche e segmenti destinato ad accrescersi per futuri appor­ non altrettanto fortunati. ti che si annunciano da più parti . Ma lo scopo del presente intervento La recente pubblicazione - dopo un non è di taglio scientifico o bibliografico ritardo invero considerevole, dovuto a in senso stretto. E' piuttosto quello di motivi di ordine tecnico e tipografico - favorire, accanto e ad integrazione del degli Atti di un cospicuo Convegno di rinnovato interesse di ordine squisita­ studi, promosso dall'Associazione cultu­ mente scientifico, un analogo - e, soprat­ rale per la Storia della Civiltà della Tran­ tutto, cosciente - interesse di natura più surnanza nel 1984 (si veda la nota biblio- vasta.

37 flettere, è proprio la civiltà della scrittu­ da rivendicazione sociale a tutti i costi e Si potrebbe in effetti obiettare, da parte za di conoscenza. ra ad offrirsi, congiuntamente ad altri "fuori della storia", non ci trova certo dei più, che questa "riscoperta" della E' di conseguenza evidente come, ac­ mezzi di comunicazione ugualmente va­ consenzienti. Sarebbe come voler rinne­ transumanza e dei tratturi ha il sapore di canto al lavoro di scavo culturale e lidi ma sicùramente meno affidabili e gare la grandezza dei faraoni o la genia­ una esercitazione accademica, e che scientifico sul tema, occorra un'azione di resistenti, per mantenere anche alle futu­ lità dei_progettis_ti, per il fatto che la come tale non offrirebbe agganci di at­ motivata pubblicizzazione, per così dire re generazioni la "memoria" del nostro costruzione delle piramidi ha comportato tualità. di di vulgazione ed informazione genera­ passato. la morte di eserciti di schiavi. Né sarebbe sufficiente ricordare come lizzata. e Per tornare al nostro tema, diremo allo­ Una moderna chiave di lettura di que­ sui tratturi si sia soffermata, negli anni Ma anche questo intervento non può ba­ ra preliminarmente che "civiltà", parlan­ sto problema, invece, ci impone, come trascorsi, anche l'attenzione di quanti non deve essere superficiale, per non per do di transumanza e di tratturi, racchiude cittadini comodamente assisi sulle nostre hanno posto mano al ben noto quanto nalizzare il messaggio e, soprattutto, capita una gamma invero vasta di argomenti e poltrone democratiche e garantiste, di poco fortunato progetto degli "Itinerari non evidenziarne - come spesso tario - di interessi. prendere atto di quanto è storicamente turis tico-cultur,ali". Spesso, infatti, per finalità di mero taglio pubblici ate sug­ Nella "civiltà della transumanza" rite­ accaduto, leggendo i fatti perfettamente un'idea si alimenta più di suggestioni soltanto occasionali e non ragion niamo debba innanzi tutto entrare la sto­ inseriti nel loro tempo e nelle tipologie che di concretezza, sicché anche tali gestioni. neces­ ria: in senso stretto di storiografia, in sociali corrispondenti; dopo di che, sarà "progetti" potrebbero finire per non atti­ Il preambolo per giustificare, se ci senso lato di insieme di valori e di testi­ più naturale l'approccio con il passato, il vare, da parte dei più, una motivata e sario, il ritorno ad una definizione che monianze. Vi entra ovviamente il discor­ "nostro" passato, sia pure nella coscien­ cosciente riflessione sui "perché". è cara perché ha contraddistinto ormai so, del resto anch'esso storicizzato, del­ za di eventi dolorosi ieri ingiusti ma ac­ E' quindi necessario che ci si abitui, al circa un decennio addietro un rinnovato l' economia; ed ancora, gli aspetti della cettati, oggi improponibili. di là degli stereotipi e di superficiali eti­ approccio a questo tema affascinante. religione e della tradizione popolare. Una volta compiuta questa operazione, chettature, a considerare la pastorizia Parliamo, cioè, di "civiltà". Ne parliamo Non ultimo, ricordiamo l'aspetto cultura­ sarà naturale riguardare alle storie dei transumante qualcosa di più di un evento quando trattiamo, per l'appunto, della le: anche qui, non solo in senso stretto, pastori abruzzesi come a vicende umane socio-economico irrimediabilmente tra­ transumanza, dei tratturi, delle pecore, della cultura e dell' arte che oggi siamo cariche, sì, di sofferenze, ma anche ric­ montato; e ci si sforzi di capire perché di degli armentari, dei pastori. E ne parlia­ soliti "ghettizzare" pensando di fare una che di risultanze concretamente inseribili tratturi e transumanza si possa e si debba mo nella piena consapevolezza che operazione scientifica; ma anche in sen­ in un discorso da fare in positivo. parlare ancora oggi, e domani, senza anche l'abruzzese (soprattutto dell'A­ so lato, il che ci riconduce al termine E non ci riferiamo soltanto alla eviden­ timore di compiere operazioni di scarso bruzzo interno) targato "cittadino del­ onnicomprensivo dal quale avevamo pre­ te considerazione della indispensabile se non nullo interesse generale e di irri­ l'Europa" e proteso verso il Terzo mil­ so le mosse, appunto la "civiltà". opera dei pastori ai fini del realizzarsi levante utilità. lennio non può non riconoscere - né può Un a civiltà, quella della pastorizia L' accenno agli stereotipi ed alle eti­ rinnegare - di essere espressione diretta del grande e complesso discorso econo­ chettature non è casuale. E' stato ricor­ di quella "civiltà". tran sumante, costruita innanzi tutto - mico legato al fenomeno della transu­ nessuno deve dimenticarlo né discono­ rente, nell'esperienza personale di chi Le facili obiezioni di chi vede, in affer­ manza. Pensiamo, piuttosto, al personale scerlo - sulle sofferenze di una stermina­ scrive, il ripetersi di spiacevoli incontri mazioni di questo genere, soltanto un ruolo di questi umili lavoratori, che sono ta serie di generazioni di umili pastori, la con discorsi del tipo: "smettiamola di carico di retorica immotivata, evidente­ stati strumento non sempre incosciente cui vita terrena è quasi sempre trascorsa parlare di pecore e di pastori, l'Abruzzo mente non tengono conto di come la di fenomeni tutt'altro che secondari: dal­ tra le scarse luci della festa paesana, del­ non è più quello di D'Annunzio". Di­ società moderna senta il bisogno di risol­ lo sviluppo di un artigianato "pastorale" la preghiera e, perché no?, dello studio o scorsi che tradivano principalmente due vere il problema della "memoria", che saggio, perché costruito su pazienti atte­ circostanze: innanzi tutto, l'identifica­ rischia oggi più che mai di scomparire della contemplazione, e le mo lte ombre se, all'emergere di una cultura per così zione dell'Abruzzo pastorale con l'im­ come fatto sociale, per essere soppianta­ del quotidiano sopravvivere, dell'abbru­ dire letteraria, dei cosiddetti .· "poeti a magine poetica che ne ha favorito, ma ta, come fatto tecnico e funzionale, dalla timento, della malnutrizione, della pro­ braccio" e dei declamatori, a memoria, di forse in misura o leo grafica, l 'unica co­ tastiera del computer. lungata lontananza, del dileggio, della tanti poemi cavallereschi, una cultura noscenza piuttosto generalizzata perché Anche un'altra civiltà, quella della sofferenza a volte indescrivibile.0 resa originale dalla fervida fantasia di legata prevalentemente all'esperienza "scrittura", apparentemente messa in cri­ Questo ricordo può apparire, ancora animi sensibili e desiderosi di "evadere" scolastica; in secondo luogo, quel diffu­ si in anni non lontani, è tornata prepo­ una volta, sfumato sulla retorica o, ancor non appena possibile dai ritmi cadenzati so imbarazzo dell'abruzzese moderno ed tentemente di attualità, nel momento peggio, motivato da una necessità di segnati da lunghi viaggi e da altrettanto "informatizzato" ad identificarsi con una stesso in cui anche i sociologi più "avan­ mettere il resto del discorso al riparo lunghe soste. realtà non solo antica, ma quasi scomoda zati" si sono resi conto delle insidie na­ dalle critiche di chi è solito ipotizzare il Se si riflette attentamente su questi e su e, soprattutto, maleodorante, perché la scoste nel prevedibile trapasso al tempo "dovere dell'oblio" per tutto ciò che è altri aspetti del genere, ci si renderà con­ pecora, come ben si sa, non emana un dell'immagine o di chissà quale altro stato fatto, in passato, anche a costo di to di quanto insufficiente sia l'attenzione buon profumo. tipo di comunicazione sociale. ingiustizie sociali, sopraffazioni, vessa­ che la società moderna dedica ad essi. L'errore, in questi casi, è nella mancan- Per circostanza emblematica su cui ri- zioni, sfruttamenti. Un taglio del genere, Spesso, ad esempio, si parla dei cosid-

38 39 detti "musei della civiltà pastorale", eventi più duraturi e rilevanti, e ne impo­ l'Aquila, allora una sorta di "capitale" di motivazione, vorremmo aggiungere dove è agevole raccogliere le residue ne la conoscenza come la principale della lana. La circostanza che vede, an­ una sola, ulteriore considerazione. Sem­ testimonianze di questo mondo fatto di chiave di comprensione per emergenze e che nell'episodio della stampa, coinvolti bra indiscutibile che la conoscenza, cor­ semplicità e funzionalità; ma non sempre fasi storiche di epoche diverse e lontane. gruppi di potere e maggiorenti, non mo­ retta e documentata in tutti i suoi aspetti, tali operazioni si preoccupano di indaga­ Senza voler invadere, nel rispetto del difica di molto il nostro discorso. della "Civiltà della transumanza", anche re, al di là di superficiali indicazioni, "progetto" iniziale di questo intervento, Non dobbiamo spendere molte parole - senza voler riprendere i già fatti discorsi sugli "uomini" che hanno inventato e il campo della trattazione specialistica e è stato già egregiamente fatto da autore­ sulle potenzialità turistiche e simili, non perfezionato quei procedimenti e quegli scientifica, sarà sufficiente ricordare gli voli studiosi in altre circostanze - a pro­ possa certo essere di danno ai giovani utensili, non disdegnando, spesso, di itinerari consolidati dei tratturi per "leg­ posito degli aspetti religiosi e tradiziona­ abruzzesi che si affacciano al Duemila. ingentilirli, chiaramente tradendo, in tal gere" anche eventi storici apparentemen­ li. Per i primi, basterà ricordare sia i rap­ Senza retoriche nostalgie, ma ad occhi modo, una sensibilità profonda e perso­ te non collegati con la pastorizia transu­ porti, emblematicamente correlati, tra la ben aperti sul passato, sul presente e sul nale per il bello. mante. E, all' inverso, sarà possibile religiosità abruzzese e pugliese; sia la futuro, sembra allora possibile conclude­ lunga serie di edifici di culto esistenti C'è da augurarsi, ancora, che sempre vedere con chiarezza come altri eventi re con le stesse parole utilizzate in una più le poche cose scritte che ci restano di storici, per lo più traumatici, abbiano lungo il percorso dei tratturi, una sorta di analoga occasione di incontro e di dibat­ pastori-poeti, evidentemente solo o quasi condizionato i momenti critici della tran­ costante assistenza spirituale per i pasto­ tito: degli ultimi tempi della transumanza, sumanza e le sorti delle popolazioni che ri transumanti, realizzata grazie a questi Sarebbe forse iattura imperdonabile se, vengano proposte ali' attenzione dei gio­ alla transumanza erano strettamente col­ interessanti - anche se spesso modesti - tra qualche generazione, i tratturi e la vani non soltanto. come curiosità di legate. presìdi religiosi. transumanza, già ora così labili nelle un'epoca tramontata, ma anche come Direttamente vicino agli aspetti storici, Per gli aspetti attinenti la tradizione, citazioni su dizionari ed enciclopedie, simbolo di creatività e di fantasia, di perché si tratta di una interconnessione s'è già fatto cenno sia ali' originale filone finis sero per scomparire anche dalla sensibilità di uomini che troppo spesso si causa-effetto, è il discorso economico. della poesia a braccio, sia a quella sorta memoria di quanti nascono, vivono ed vogliono indistintamente coinvolgere L' organizzazione delle calles romane e di creatività che ha fatto dei pastori an­ operano in queste nostre terre. Allora, gli nella definizione di esseri abbrutiti da un via via la strutturazione del sistema della che gli "inventori" di strumenti ed ogget­ abruzzesi avrebbero perduto l'aggancio lavoro disumano. mena delle pecore in Puglia, della doga­ ti, quasi sempre di legno, che univano con una delle più profonde ed importanti E perché tutto ciò sia più facile e com­ na di Foggia e la conseguente produzio­ alla funzionalità le caratteristiche di un radici della nostra cultura sociale. E chi prensibile, sarebbe opportuno riproporre ne legislativa e regolamentare, rispondo­ apprezzabile se non unico tipo di artigia­ non è in grado di ricordare il proprio alla lettura, anche nelle scuole degli no in effetti ad un duplice elemento di nato. E alla tradizione dobbiamo fare di passato, difficilmente è in grado di saper Anni Novanta, piuttosto che stereotipi carattere economico: da un lato, l'attività forza riferimento per tante e tante occa­ guardare con occhi motivati al proprio d'effetto e di superficie, testi al tempo della pastorizia transumante intesa come sioni d'incontro e di fe sta, religiosa e futuro. stesso poetici e concreti come La Bajar­ sistema per la produzione di guadagni - non, che caratterizzano quasi tutti i cen­ dà di Igino Di Marco, che permette di ovviamente di diversa natura e mi sura - tri abruzzesi, molisani e pugliesi interes­ *Direttore Biblioteca Provinciale dell'Aquila rivivere l'epopea degli ultimi veri "tran­ per armentari e pastori, dali' altro l' orga­ sati per secoli dalla pastorizia transu­ sumanti" sulla scorta di documenti e di nizzazione del potere pubblico per un mante. sentimenti, in una simbiosi forse inedita rientro di tipo fiscale tutt' altro che se­ La estrema velocità del nostro discorso dei due concetti, sicuramente poco cono­ condario. ci conduce, infine, a quella inevitabile NOTA BIBLIOGRAFICA sciuta e praticata negli ambienti asettici Un terzo aspetto, se vogliamo allargare conclusione che abbiamo già indicato: il concetto, riguarda la ricaduta economi­ tutto, dalla storia ali' economia, dalla Giornate internazionali di studio sulla Transuman­ della ricerca tout-court. za. Atti del Convegno. L' Aquila-Sulmona-Campobas­ In questa prospettiva, prende evidente­ ca verificatasi, in forza soprattutto del religione alla tradizione popol'àre, si con­ so-Foggia 4-5-6-7 novembre 1984. L'Aquila, Deputa­ mente corpo l'assunto di una corretta commercio della lana, in molti centri, clude e si esalta in un discorso di cultura zione abruzzese di Storia patria, 1990. Contributi di e di civiltà. Emilio Gabba, Marinella Pasquinucci, Graeme Barker, valutazione dei sacrifici e della creati­ particolarmente dell' Abruzzo inte rno. Angelo Russi, John A. Lloid, Ezio Mattiocco, Gian­ vità, della sofferenza e della umanità, Più volte abbiamo evidenziato - per por­ A questo punto, il problema principale franco De Benedittis, Giampiero Givigliano, Mario degli stenti e della genialità dei veri pro­ tare un solo esempio - come l'introduzio­ del tema preso a mo' di conclusione Nobili, Adele Campanelli, Agostino Silvano, Vincenzo D'Ercole, Claudio Farinelli, Pasquale di Cieco, Anto­ tagonisti di questa plurisecolare vicenda. ne della stampa in Abruzzo, in epoca sembra essere uno solo. Visti i "perché" nio Vitulli, Viviano Iazzetti, Maria Nardella, Maria Sarà successivamente più agevole pas­ relativamente sollecita rispetto al­ di questa cultura e di questa civiltà, Rosaria Tritto, Maria Antonia De Pascale. Si tratta del l' avvento del fenomeno in Italia, e in zo­ vediamo i "come" tali eventi del passato più recente contributo per un approccio metodologica­ sare a considerare gli altri aspetti del mente accorsato al tema, sia pure con i riflettori prin­ nostro di scorso sulla "civiltà della tran­ ne decisamente marginali rispetto al suo possano essere utilmente considerati ai cipalmente - ma non esclusivamente - concentrati sumanza". effettivo diffondersi, abbia, a nostro av­ giorni nostri. sull'età antica. Ci si augura che il progetto della prose­ cuzione di tale approfondimento critico e conoscitivo Il discorso storico, affrontato con atten­ viso, una delle principali spiegazioni Senza voler tornare sul discorso che è possa essere ripreso quanto prima. zione sotto di versi profili, colloca indi­ nella individuazione di possibilità econo­ stato, nell'economia di questa rapida Facendosi comunque rinvio a bibliografie già esi­ stenti, tuttavia su taluni temi trattati si indicano taluni scutibilmente la transumanza tra gli miche particolarmente promettenti al- esposizione, una sorta di introduzione e

40 41 approfondimenti, come quello di Raffaele Colapietra struzione, documentazione anche iconografica e su Gli itinerari della transumanza: presupposti stori­ discreta bibliografia, è quello di Natalino Paone, La co-culturali per una politica d'intervento ambientale, transumanza. Immagini di una civiltà, Isernia, Cosmo estr. da Studi Storici Meridionali, 4°,1 984, maggio­ !annone ed., 1987. Per gli aspetti tradizionali e la vita dicembre; di Alessandro Clementi su diversi aspetti dei pastori, ci piace fare riferimento al godibilissimo storico-economici, es. L'arte della lana in una città volume di versi dialettali di Leandro Ugo Japadre, La del Regno di Napoli(secoli XIV-XVI) , L'Aquila, Japa­ massaria (vita epica dei pastori abruzzesi), in cui la dre, 1979; Tra Monasteri cisterciensi e celestini, la componente poetica di grande vigore è felicemente transumanza, in Celestino V papa angelico, Atti del 2° contrappuntata da note linguistiche, storiche e docu­ convegno storico internazionale L'Aquila, 26-27 ago­ mentarie, con ricostruzioni anche grafiche degli ogget­ sto 1987, L'Aquila, Sez.storica del Centro Celestinia­ ti e del loro uso. no, 1988, pp.233-256. Un recente contributo di rico-

Transumanza e civiltà sannitica

Maddalena Aromatario*

42 territorio, ed una transumanza a più largo Transumanza raggio, la tr ansumanza orizzontale o grande transumanza, svolta fra i pascoli e civiltà complementari di due regioni adiacenti. Nell'Italia centro-meridionale i pascoli complementari tra i quali, per secoli ed sannitica ancora ai nostri giorni, si sono effettuati i grossi movimenti transumanti, sono quelli estivi della dorsale appenninica abruzzese e molisana e quelli invernali MARIA MADDALENA della Puglia settentrionale. In misura Cipp o di pietra calcarea da Pretoro (Ch). AROMATARIO* minore sono stati sfruttati i pascoli in­ Rinvenuto nel l973, in località Crocifisso, nei pressi del fratturo vernali dell'agro romano con spostamen­ Chieti, Museo Nazionale ti circoscritti alla zona dell ' Abruzzo h. cm. 144, diam. cm. 60 aquilano e della Marsica. L' allevamento transumante, fino a non Fonte: V. Cianfarani - L. Franchi dell'Orto - A. La Regina, "Culture adriatiche antiche d'A­ l termine transumanza si riferisce molti anni or sono fonte di ricchezza e bruzzo e Molise " (pag. 569). I allo spostamento ciclico di consi­ principale occupazione delle popolazioni stenti masse di bestiame, soprattutto montane di Abruzzo e Molise, è la natu­ ovini, tra due pascoli detti complementa­ rale e necessaria risposta economica alle ri: i pascoli di montagna, sfruttati nel condizioni geografiche e climatiche delle periodo estivo e quelli di pianura, sfrut­ due regioni. tati nel periodo invernale. L' allevamento stanziale, che si va gra­ Generalmente distinguiamo una transu­ datamente affermando oggi, non poteva manza a piccolo raggio, detta verticale essere praticato e per la prevalente mon­ ed effettuata tra i pascoli di alta quota e tuosità del suolo, che riduce la disponibi­ quelli situati più a valle di uno stesso lità a valle di aree pascolive o di aree da

45 destinare alle colture foraggere, e per la stata oggetto, nel corso dei secoli, di par­ (la futura via degli Abruzzi, percorso di sosta (8). inclemenza del clima, troppo rigido nel ticolare attenzione da parte delle varie vitale importanza per i collegamenti ed i L' importanza dell'allevamento e la periodo invernale, che avrebbe compro­ autorità centrali che hanno assicurato traffici L'Aquila e Napoli) nel tratto tra mobilità pastorale delle genti dell' Ap­ messo la produttività degli allevamenti e con ogni mezzo la sicurezza dei percorsi Sulmona e Alfedena; sempre la via pennino abruzzese e molisano sono ben l'esistenza stessa degli armenti. pastorali. Minucia è fe delmente ricalcata dal trattu­ documentate sin da epoca preistorica (9). La storia della grande transumanza, I romani, gli svevi, gli angioini, gli ara­ ro Pescasseroli-Candela nel tratto tra Con il popolamento delle nostre zone, l'entità e le modalità degli spostamenti gonesi ed anche governi più recenti han­ Alfedena e Sepino. Ancora una volta la sulla fine del secondo millennio a. C., da ciclici, hanno assunto nelle varie epoche no disciplinato e fissato sul territorio la frequentazione pastorale in antico di parte di genti appartenenti alla "cultura aspetti diversi in relazione al variare del­ fitta rete delle vie armentizie comunque questi percorsi è documentata da trova­ appenninica" l'incidenza della pastorizia le condizioni politiche ed economiche sfruttando e riattivando; di volta in volta, menti epigrafici: un cippo che si riferisce ed un diffuso nomadismo stagionale si tanto che la mole di bestiame in m o vi­ antichi tracciati che l'evidenza archeolo­ al transito dei callitani (pastori o condut­ evidenziano con una certa chiarezza mento ne è risultata, di volta in volta, gica mostra sfruttati, per i collegamenti tori di greggi) sulle calles pubblicae (10). Nel periodo di tempo compreso tra accresciuta o diminuita se non bloccata dell'area appenninica con quella del (tratturi) fu ritrovato nei pressi di Sulmo­ il 1400 e il 1300 a.C. le variate condizio­ ' entro territori piuttosto ristretti. Tavoliere, sin dagli albori della storia. na mentre una iscrizione del tempo dell' ni climatiche che favorirono lo sviluppo E' chiaro che l'unità politica e condi­ N o n meraviglia quindi la frequente imperatore Marco Aurelio e posta sulla di una abbondante vegetazione, crearono zioni di pace diffusa e generalizzata fa­ coincidenza del moderno tracciato trattu­ spalla destra della porta Boiano di Sepi� condizioni particolarmente adatte allo voriscono ed accrescono lo spostamento rale con le romane viae pubblicae e cal­ no (3) riporta le angherie a cui i conduc­ sviluppo dell'allevamento (11). di greggi a largo raggio che, di norma, les, anch'esse sovrappostesi a precedenti tores delle greggi erano sottoposti dagli L' indagine archeologica condotta sui viene regolato e tutelato da specifiche tracciati naturali, determinati dalla natu­ stationari mentre percorrevano i tratturi vari siti di cultura appenninica e sub leggi e particolari disposizioni atte a pro­ ra del territorio e già in uso, nelle varie (4). appenninica (12) mostra che, se pur in un teggere e a favorire la pastorizia transu­ zone, prima della stessa conquista roma­ Il carattere pastorale ed antico delle quadro di economia mista, la pastorizia mante. La frammentazione politica inve­ na. moderne direttrici della transumanza è aveva assunto un ruolo di preminente ce ostacola e decrementa la regolare mo­ L' attuale tratturo l'Aquila-Foggia rical­ confermato ancora dai frequenti rinveni­ importanza così come testimoniato dagli bilità stagionale del bestiame, ma non ca fedelmente, fin verso Navelli, l'antico menti lungo i loro percorsi, di piccoli abbondanti rinvenimenti nei siti indagati, risulta però determinante per la cessazio­ tracciato della Via Claudia N o va, e, nel bronzi arcaici raffiguranti la divinità pro­ di resti ossei di pecora e di capra, oltre ne della stessa. tratto costiero, alcuni segmenti della via tettrice dei pastori e degli armenti, il dio che di vasellame usato per la lavorazione La frammentazione politica dell'Italia Traiana. Ercole. del latte. pteromana, il clima di generale confusio­ L' esistenza in antico del tratto costiero Il culto di Ercole in area sabellica, so­ La mobilità stagionale (documentata da ne dell'alto medioevo prima e delle ulti­ del tratturo è attestata da una iscrizione, stituitosi al culto di una qualche divinità stanziamenti fissi e stanziamenti in quo­ me due guerre poi, non hanno impedito oggi scomparsa, rinvenuta tra il fiume indigena similare (5) che gli autori latini ta) era però effettuata entro un territorio infatti, sia pure in clima di totale insicu­ Biferno e Termoli, l'antica Buca, e data­ ritenevano fosse il dio Sanco o Fidio di limitata estensione, appartenente a più rezza dei percorsi, la necessaria e forzo­ ta al VI secolo a.C. (I), mentre l' anti­ (non esistono però testimonianze epigra­ comunità pastorali. sa pratica della transumanza. chità del tratturo Centurelle-Montesecco fiche in merito) (6), deve essersi diffuso Ma è con l'arrivo, nell'età del ferro, di Il trasferimento periodico delle greggi, è documentata da un cippo in pietra, del intorno al V secolo a.C. e proprio grazie genti appartenenti al gruppo sabellico o effettuato un tempo a piedi e solo recen­ I secolo d.C., rinvenuto nei pressi di Pre­ ai contatti che le genti sabelliche intrat­ sannita che si avverte con maggior chia­ temente tramite camions, si svolgeva toro. tenevano con l'area apulo-campana, rezza la tendenza al passaggio da un lungo apposite direttrici, i tratturi, che Esso era stato posto in onore di Sex dove il dio era venerato. Non è casuale nomadismo più o meno dispersivo, da sfruttavano in massima parte tracciati Lucceius Vitulus (membro del senato infatti che la iconografia dei bronzetti una transumanza a piccolo raggio ad un naturali (solo più tardi fissati e codificati municipale di Teate) dal suo liberto Sex rinvenuti e prodotti nel nostro territorio è regime di monticazione effettuata entro sul territorio dalla rete tratturale arago­ Lucceius Armentarius, conduttore di desunta dai coevi esemplari dell' area limiti più ampi e più precisamente defi­ nese) che si sono mantenuti pressoché armenti e che doveva aver ereditato un meridionale (7). nibili. immutati nel tempo sia a causa della gregge dal suo padrone. E' significativo, Significativo è anche il fatto che nume­ L' evidenza archeologica (necropoli di morfologia del territorio che del caratte­ inoltre che il cippo è decorato da un rosi sono i santuari dedicati ad Ercole e Alfedena, Campovalano, Capestrano, re estremamente conservatore della ci­ rilievo che rappresenta una scena pasto­ ubicati, in massima parte, lungo le prin­ Atri, tanto per citare le più note) porta viltà pastorale. rale: due personaggi, di cui uno a caval­ cipali vie della transumanza ed in prossi­ alla indi viduazione, fin dal VII secolo La fitta rete di tratturi, oggi facente lo, che seguono una mandria composta mità di sorgenti; essi, oltre a soddisfare a.C., di una struttura sociale di carattere parte del pubblico demanio e solo par­ da bovini, ovini e suini, presumibilmente le esigenze religiose e di commercio dei preminentemente pastorale, rigidamente zialmente riconoscibile a causa delle in transumanza (2). conduttori di greggi, avevano anche lo organizzata retta da una ristretta oligar­ continue occupazioni abusive o di rego­ Il tratturo Celano-Foggia si sovrappo­ scopo di fornire agli armenti in transito chia di pastori guerrieri nelle cui mani si lari concessioni da parte dello stato, è ne, fin verso Collarmele alla via Minucia acqua ed adeguata protezione durante la concentrava un alto potere di acquisto

46 47 derivante in prevalenza da una fiorente non è se non la ricerca di nuovi territori sull' economia dei Sanniti (gli autori lati­ mento, come le posteriori torri medieva­ pastorizia, i cui prodotti hanno sempre con buoni pascoli che potessero assicura­ ni Livio e Giustino dicono che nel IV li, su di un intero territorio e, a volte, la rappresentato una ottima merce di scam­ re la sopravvivenza alla popolazione sec. a.C. i Sanniti praticavano già la loro disposizione a gruppi chiude e tutela bio. eccedente tramite la più remunerativa pastorizia) ed il carattere precipuamente con efficacia una intera area che, in casi La ricchezza dei corredi tombali e la attività economica del tempo: la pastori­ pastorale di questa civiltà che ad esso di prolungata resistenza, risulta essere presenza di oggetti di importazione pro­ zia. E' piuttosto evidente, inoltre, il condizionò persino la scelta delle forme pienamerite- autosUfficiente. venienti da ambienti meridionali (13), carattere precipuamente pastorale di tali insediative. Solo raramente essi ospitarono tra le attestano contatti frequenti tra le due migrazioni se si considera che la prima­ I principali centri sannitici sorsero, non loro mura insediamenti di tipo vicano, zone, contatti che si sono potuti verifica­ vera occupa un momento piuttosto a caso, lungo i tradizionali percorsi della come nel caso del centro fortificato fr en­ re solo in seguito alla stagionale migra­ importante nella vita pastorale, la migra­ transumanza e si svilupparono su base tano di Monte Paliano o di quello pentro zione delle greggi verso i pascoli inver­ zione verso i pascoli estivi, e che il bue eminentemente territoriale e senza alcu­ di Monte Vairano (20). nali, visto che non sono attestate per sacro a Marte si fermerà a Bovianum, na consistenza di tipo urbano, condizione In questo quadro sociale piuttosto fran­ questo periodo grosse correnti di traffico centro sannitico di vitale importanza che, questa che si affermò a fatica solo con il tumato, dove la pratica della transuman­ commerciale. con la vicina Saepinum, sorse come luo­ graduale progredire della romanizzazio­ za non favorisce, anzi ritarda le concen­ Non c'è nota per ora la tipologia degli go di mercato e di sosta proprio in con­ ne nei territori sannitici. trazioni di tipo urbano, l'unica struttura insediamenti relativi a questa fase ma, da nessione con le migrazioni stagionali I nuclei abitativi assunsero la forma di che risulta avere funzione aggregante nei documenti epigrafici della fine del VI degli armenti (16). piccoli villaggi, i vici, sparsi diffusamen­ confronti dei vari gruppi tribali era rap­ secolo a.C., si desume l'esistenza di una La migrazione, che in un primo te su di un territorio comunitario, il presentata dai grandi santuari territoriali entità politica e collettiva, la touta, in momento avrà magari visto i giovani del­ pagus, nel quale si realizzò l'identifica­ che divennero i centri dell' attività eco­ cui si identifica l'intero gruppo tribale le tribù sabelliche in condizione di zione dei vari gruppi tribali e sul quale nomica, religiosa e soprattutto politica che ad essa appartiene e che si definisce subordinazione rispetto agli indigeni, essi esercitarono le loro attività produtti­ dell' intera comunità (21). I grandi san­ safinum (14). determinò, verso la metà del V e l'inizio ve (18). E' su questo territorio che ave­ tuari non urbani, siti in zone montane e La vocazione forzatamente pastorale del IV sec. a.C., una reale presa di potere vano sede i pascoli comunitari ma non ben documentati su tutto il territorio dei gruppi tribali sabellici stanziati in dei territori occupati entro i quali essi mancano testimonianze dell'esistenza di abruzzese e molisano sin dal IV sec. a.C. area abruzzese e molisana (i sannites assunsero una fisionomia etnica e politi­ grandi proprietà terriere pertinenti ad (N avelli, Pesco Sansonesco, Quadri, degli autori classici) si evidenzia, senza ca ben distinta e differenziata, e che sarà una ristretta cerchia di famiglie nelle cui Schiavi, S. Giovanni in Galdo, Vastogi­ ombra di dubbio, sullo scorcio del VI strenuamente difesa fino al momento del mani si concentrava un grosso patrimo­ rardi, Isernia e, in aspetti veramente secolo a.C .. totale dissolvimento entro l'orbita roma­ nio armentizio che determinava potere e monumentali Pietrabbondante, Sulmona, A causa di una crisi determinata presu­ na, nel corso del I sec. a.C .. ricchezza. Iuvanum), dovettero essere costruiti e mibilmente da un notevole incremento L' acquisizione delle distinte fisionomie In stretta relazione con le entità vicane mantenuti dallo sforzo di tutta la comu­ demografico che portò ad un progressivo etniche portò, però, alla frantumazione erano una fitta rete di strutture difensive, nità e particolare peso dovettero avere impoverimento e ripiegamento delle bril­ della originaria unità sabellica: sorsero gli oppida, che, arroccati su posizioni gli aiuti dei proprietari di greggi, simil­ lanti società arcaiche, si assiste ad una così i popoli storici dell' Abruzzo e del strategiche e recinti da possenti mura in mente a quando avvenne ad Allifae, dove serie di migrazioni che interessarono Molise che si presentarono, di lì a poco, opera poligonale, provvedevano alla una iscrizione ricorda la costruzione di l'Italia centro-meridionale e che furono all'appuntamento fatale con la potenza difesa dell'intero territorio, al controllo un tempio con pecunia pecuaria (22). riferite anche dagli autori classici negli emergente di Roma con i nomi di Sabini, dei pascoli comunitari e delle principali Le potenzialità pastorali delle genti episodi del ver sacrum. Ve stini, Marrucini, Peligni, Marsi, Equi direttrici di transito lungo le quali, spes­ sannitiche furono adeguatamente poten­ Il rito delle primavere sacre consisteva e Frentani mentre l'etnico originario so, se ne registra una maggiore concen­ ziate e sfruttate solo dopo la conquista di nel consacrare al dio M arte, per propi­ Samnites venne usato dagli autori latini, trazione (19). Roma dell'intera area centro meridiona­ ziarselo in occasione di particolari cala­ con accezione più ristretta, per riferirsi a I centri fortificati, serio ostacolo alla le, dopo le guerre sannitiche. L' unifica­ mità, una intera generazione di giovani quelle entità etniche i Carecini ed i Pen­ penetrazione di Roma nel territorio dei zione di varie etnie entro i confini di un nata in primavera. tri - stanziati nell'Abruzzo meridionale e Sanniti e significativa manifestazione di unico stato, un clima di pace generaliz­ Al raggiungimento della piena adole­ nel Molise (17) e che più tenacemente si una società organizzata su base militare zata, la trasformazione in ager publicus scenza essi si sarebbero dovuti staccare opposero alle mire espansionistiche di e pastorale, ebbero una funzione estre­ di vaste aree dei territori conquistati e la dal nucleo tribale originario per cercare Roma volte a conquistare l'egemonia mamente specializzata diretta soprattutto destinazione di parte di esso a pascolo nuove terre dove stanziarsi. Li avrebbe sulle fertili terre della Campania e dell' al controllo, alla difesa e al ricovero, in crearono condizioni estremamente favo­ guidati un bue sacro al dio Marte, il qua­ Apulia. caso di pericolo, di genti ed armenti revoli perché la transumanza acquisisse le avrebbe indicato loro anche il luogo E' quindi in questa fase che si delinea, sparsi negli insediamenti a valle. Spesso caratteri veramente regolari, consistenti dove fermarsi (15). L' esodo forzato nar­ senza ombra di dubbio, l'incidenza che essi sono visibili l'un l'altro, tanto da e molto remunerativi sia per la nobiltà rato nel rito delle primavere sacre altro l'allevamento del bestiame aveva costituire un efficace sistema di avvista- romana che per la emergente aristocrazia

48 49 i tali ca. Che nel corso del II sec. a.C. la transu­ e letterarie. sessionem del loro padrone sita, verosi­ Le multe inferte ai pecuari per viola­ manza fosse ormai regolata da norme Il cippo rinvenuto nel territorio di Sul­ milmente, ai margini dei percorsi di tran­ zioni commesse sull' ager publicus, atte­ precise e minuziose, che noi conosciamo mona (cfr. nota 2) che in antico doveva sito che attraversavano l'agro larinate e state da Livio per gli anni 296 e 293 e solo a grandi linee, è attestato dalla fre­ essere infisso al suolo lungo il percorso da identificarsi con i moderni tratturi che fruttarono molto denaro all' erario quenza con cui le fonti letterarie si riferi­ tratturale che unisce Sulmona a Campo Ateleta-Biferno e Celano-Foggia al cen­ tanto da permettere la realizzazione di scono ad essa (24) e dalla emanazione, di Giove, reca una iscrizione che denota tro dei quali è uolcata Larino (28). imponenti opere pubbliche, testimoniano nel 111 a.C. della lex agraria che regola­ la frequenza con cui i pastori, con le loro Altra fonte epigrafica (cfr. nota 1), sep­ la grande disponibilità finanziaria degli mentava l'uso dei pascoli pubblici e del­ greggi, sconfinavano da tracciati dei trat­ pure riferita ad epoca ormai tarda, rinve­ allevatori. le calles lungo le quali si effettuava il turi, invadendo e recando danni alle col­ nuta a Termoli nei pressi del tratturo Le guerre puniche, che sconvolsero trasferimento degli armenti (25). ture limitrofe; l'ammonizione ivi riporta­ costiero, testimonia che i pastori in tran­ gran parte dell' Italia centro-meridionale, L' ager publicus destinato a pascolo, ta callitani iti ni iniuram accipiatis è un sito verso i pascoli della Puglia, appro­ sulle prime crearono una battuta d'arre­ detto anche age r scriptuario, poteva chiaro invito a mantenersi entro i limiti fittando del clima di confusione e della sto alle attività pastorali delle genti san­ essere sfruttato da tutti i cittadini roma­ loro assegnati. mancanza di un solido potere centrale al nitiche. A guerra finita, l'afflusso di ni, latini e peregrini che avessero assolto Il famoso rescritto ovarico del II sec. tempo della dominazione gotica, non grandi capitali, di abbondante manodo­ all' obbligo del pagamento della scriptu­ d.C., (cfr. note 3 e 4), infisso sulla parte tenevano le greggi entro i limiti fissati pera servile e lo sradicamento dei ceti ra, il canone dovuto per l'uso delle terre esterna della porta Boiano di Sepino, in dalle calles ma sconfinavano negli adia­ rurali dalle campagne, con il conseguen­ che oggi diremmo demaniali. Si faceva modo da essere visibile a chi entrava in centi terreni coltivati commettendo abusi te aumento di aree pascolive, potenziaro­ divieto di trasformarlo, di occuparlo (26) città, riferisce circa le rimostranze dei di ogni genere, tra cui anche false dichia­ no l'allevamento a tal punto da far escla­ e di destinarlo ad una ristretta cerchia di conductores che attraversavano il trattu­ razioni sul numero dei capi condotti al mare a Catone, interrogato su quale fosse persone, pena il pagamento di una multa. ro e che lamentavano frequenti soprusi e pascolo. la cosa più importante per guadagnarsi La legge stabiliva inoltre che, chi posse­ danni a cui i pecuari ed i magistrati di Con l'as sorbimento delle varie etnie da vivere, "il bestiame" (23). La pastori­ deva dieci capi di bestiame grosso ed un Sepino e Boiano li sottoponevano con il sabelliche o sannitiche entro l'orbita zia dell' Italia post annibalica, che po­ certo numero, non meglio specificato, di pretesto che tra i pastori si celavano romana, dopo la guerra sociale, non si tremmo definire capitalistica, era re­ bestiame minuto, fosse esentato dal pa­ schiavi fuggitivi e che parte del bestiame può parlare di transumanza della civiltà munerativa solo a patto che si potessero gamento della scriptura che era però proveniva da abigeato. I prefetti del pre­ sannitica, ma piuttosto di transumanza investire ingenti capitali in bestiame e dovuta per gli animali eccedenti. torio ammoniscono pecuari e magistrati dell'Italia romana. schiavi da destinare alla cura del gregge. La riscossione della scriptura era ap­ ad astenersi dal danneggiare le greggi e, L' allevamento transumante continuò E' chiaro che solo i nobili romani ed i paltata a società di pubblicani, detti in caso di recidiva, minacciano misure fiorente per tutta l'epoca imperiale e, nuovi aristocratici italici possedessero scriptuari o pecuari e l'ammontare della punitive (27). solo al tempo delle invasioni barbariche tali requisiti; sembrerebbe che i piccoli tassa era pubblicamente fissata da appo­ Cicerone, nell' orazione pro Cluenzio subì una battuta d'arresto. proprietari siano stati tagliati fuori dalla sita legge (lex censoria). I pubblicani (difesa a favore di un aristocratico di Bisognerà aspettare la conquista nor­ grande transumanza ma, l'es istenza potevano tutelarsi dal mancato pagamen­ Larino) riferisce di una controversia nata manna perché esso riprenda vigore e accanto all' ager publicus di un ager to della scriptura tramite la pignoris tra i pastori Ancharius e Pacenus, le cui continui come fatto organizzato e regola­ compascuus (pascoli pubblici di comu­ capio ma anche gli allevatori erano pro­ greggi avrebbero sconfinato dai percorsi, re, fino ai nostri giorni. nità facenti parte dell'organismo romano tetti dalle frequenti angherie dei pecuari. ed i villici di Cluenzio che avrebbero quali colonie, municipi etc.) che essi Il pagamento della scriptura si effettuava cercato di difendere una privatam pos- *Presidente Sez. Archeoclub - Castel del Monte potevano liberamente sfruttare e le misu­ in luoghi fi ssi di passaggio obbligato o, re protezionistiche (codificate da succes­ come nel caso della Dogana aragonese, sive leggi che probabilmente riflettevano in essi se ne verificava l'avvenuto paga­ uno stato di fatto precedente) che esenta­ mento. Le calles, il cui controllo fu di vano i piccoli allevatori dal pagamento tale importanza strategica da determinare della tassa di pascolo, dimostrano che la costituzione di una provincia callium, anche il piccolo allevamento era tenuto nel corso del III sec. a.C. erano percorri­ in debita considerazione da parte delle bili gratuitamente almeno fino ad età tar­ autorità statali. Similmente a quanto do-repubblicana e, come si verificò documentato per epoche successive e più anche per le epoche posteriori, esse vicine a noi, i piccoli allevatori debbono richiesero controlli continui anche a cau­ essersi consociati per fronteggiare la sa delle frequenti controversie che inter­ concorrenza e lo strapotere dei grossi vennero tra pastori ed agricoltori e che 1 allevatori. sono documentate e da fonti epigrafiche

50 51 NOTE BIBLIOGRAFIA

(l) Toynbee, vol. II, p. 350 pp. 119 sgg. (2) Cianfarani, Franchi Dell'Orto, La Regina, tav. 415-4 16, (Il) Radmilli in PCIA, vol. I pp.496 sgg. AA.VV., Sannio Pentri e Frentani dal VI al V sec. A. La Regina, "Ricerche sugli insediamenti Vestini", pp. 568 sgg. (12) Ibidem, pp. 500 sgg. a. C. , Roma 1980 in Memorie dell 'Accademia dei Lincei, 1968. Da Sulmona proviene un'altra testimonianza di un gregge Parise Badoni, Ruggeri Giove, pp. XXXIII sgg. (13) M.M. Aromatario, Direttrice della transumanza e A. La Regina, "Note sulla fo rmazione dei centri in transumanza. E' un rilievo funerario del I sec. a.C. raffigu­ (14) La Regina, Centri, p. 272 delle Civiltà Sannitiche, Il Mezzogiorno d'Italia, Itine­ Atti del Convegno di Studi rante un pastore in posa riflessiva, con il mento appoggiato al (15) Cianfarani, Culture, pp. 18 sgg. urbani in area sabellica", in suo bastone, che segue una mandria di pecore preceduta da un (16) Coarelli, La Regina, p. 168 rari turistici culturali, Milano 1985. sulla Città. etrusca e italica preromana, Imola 1970. altro pastore che conduce un mulo carico di masserizie. l1 (17) Per una trattazione esauriente della civiltà sanmtlca G. Barker, Landscape and society, Prehistoric Cen­ (cit. La Regina, Note) rilievo contiene anche una iscrizione che invita a riflettere cfr.E.T. Salmon, Il Sannio e i Sanniti; E. Fabbricotti, I Sanni­ tra[ , London 1981 A. La Regina, "Centri fo rtificati preromani nei terri­ sulla caducità della vita (filosofia pastorale?). ti di Abruzzo e Molise G. Colonna, "Pallanum, una città dei Frentani", in Posebna Cfr. ibidem, Tav. 414, p. 567 (18) La Regina, Note, pp. l91 sgg. tori sa bellici dell' Italia Centrale adriatica", in (3) L'insediamento di Saepinum, così come quello del vici­ (19) La Regina, Centri; Mattiocco, Centri Peligni; Mat­ Archeologia Classica, 7, 1955, (cit. Colonna). Izdania, 1975. (cit. La Regina, Centri) no Bovianum, è attraversato dal tratturo Pescasseroli-Cande­ tiocco Centri Ve stini V. Cianfarani, Culture adriatiche d'Italia. Antichità C. Letta, I Marsi e il Fucino nell'antichità, Milano Colonna, pp. sgg. De Benedittis, pp. sgg. la. In antico, nei due centri, le autorità preposte effettuavano (20) 164 321 tra Piceno e Sannio prima dei Romani, Roma 1970, 1972. la conta del numero dei capi immessi al pascolo sull' ager (21) Non a caso lo sviluppo dei grandi santuari non urbani publicus per verificare se i pastori avevano fatto dichiarazioni quali Pietrabbondante, Schiavi e Sulmona corrisponde ai (cit. Cianfarani, Culture) E. Mattiocco, Centri fo rtificati preromani nel terri­ veritiere, pena l'applicazione di sanzioni momenti di maggiore resistenza di queste comunità alle mire V. Cianfarani, L. Franchi Dell'Orto, La Regina, Cul­ torio dei Peligni, Sulmona 1981. (cit. Mattiocco Cen­ (4) Cianfarani, Franchi, Dell'Orto, La Regina, tav. 417 p. espansionistiche di Roma. Pure significativa è la soppressio­ ture Adriatiche Antiche d'Abruzzo e Molise, Roma tri Peligni) ne di essi, a conquista conclusa, di quei santuari che, come 570 1978 (cit. Cianfarani, Franchi Dell'Orto, La Regina) E. Mattiocco, Centri Fortificati Vestini, Sulmona (5) per la diffusione del culto di Ercole Pietrabbondante, avevano esercitato una potente fu nzione Abruzzo e Molise, Guide A. Di Niro, Il culto di Ercole tra Sanniti, Pentri e Frenta­ ideologica antiromana nel corso della guerra sociale, ultimo F. Coarelli, A. La Regina, 1986 (cit. Mattiocco Centri Vestini) ni, Roma 1977 tentativo delle genti sannitiche di opporsi alla ormai egemone Archeologiche Laterza, Bari 1984. (cit. Coarelli, La E. Mattiocco, Il culto di Ercole tra i Peligni, Sulmo­ cfr. F.von Worterghem, Le cult d'Hercul chez !es Peligni, potenza romana: Regina) na 1973 Torelli, p. in l 'Antiquitè Classique, 1973 (22) 32 M. Cristofani, Società ed Istituzioni nell 'Italia Anti­ F. Parise Badoni, M. Ruggieri Bove, Alfedena. La E. Mattiocco, Il;eulto di Ercole tra i Peligni, Sulmona (23) Toynbee, pp. 345 sgg. ca, in PCIA, VII. necropoli di Campo Consolino, 1980. 1973 (24) Catone la sottintende nel de agri coltura e Varrone, Chieti (cit. Pari­ (6) Cianfarani, Franchi, Dell'Orto, La Regina, p. 96 nel libro II de re rustica, tratta esplicitamente della transu­ G. De Benedittis, l'Oppidum di monte Va irano ovve­ se Badoni, Ruggieri Bove) (7) Per la stessa via in tempi più recenti si sono diffusi i manza della quale egli aveva esperienza diretta perchè pro­ ro Aquilonia, in Sannio. (cit. De Benedittis) S. M. Puglisi, La civiltà appenninica. Origine delle culti di S. Nicola e di S. Michele Arcangelo. E' interessante prietario di armenti; nel de re pecuaria menziona le calles e A. Di Nino, Il culto di Ercole tra Sanniti Pentri e comunità pastorali in Italia, Firenze (cit. Puglisi, La notare la stretta analogia iconografica di S. Michele con i riferisce esplicitamente della transumanza effettuata tra la bronzetti raffiguranti il dio Ercole: ambedue hanno il braccio Puglia e il Sannio, la Sabina e il Reatino. Frentani, Roma 1977. civiltà appenninica) destro alzato e brandiscono uno la spada e l'altro la clava. (25) Per una trattazione esauriente della transumanza in età E. Fabbricotti, I Sanniti di Abruzzo e Mo lise, 1984. A. M. Radmilli, in PCIA, IX. Sulle spalle di entrambi è posto un mantello drappeggiato. E' romana cfr. Gabba, Pasquinucci. L. Gasperini, "Sedi umane e strade d'Abruzzo in età A. M. Radmilli, in PCIA, I. piuttosto chiaro che la società pastorale cristiana ha operato il (26) La prima parte della legge legalizza però le occupa­ romana", in Abruzzo 1972 E. T. Salmon, Il Sannnio e i Sanniti, Torino 1985. trasferimento del vecchio nume pagano su un santo cristiano zioni di ager publicus avvenute nei territori dei Sanniti. al quale restano però le caratteristiche del vecchio culto. (27) Dall'iscrizione si evince che i pastori che conduceva­ E. Gabba, M. Pasquinucci, La transumanza nell'Ita­ 1. E. Skydsgaard, "Transhumance in Ancient Italy", (8) I santuari dedicati ad Ercole più noti e più monumenta­ no le greggi erano in massima parte schiavi; si impegnava lia romana, Strutture agrarie e allevamento transu­ in Analecta romana Istituti Danici, 1974. li, in area abruzzese e molisana, sono quelli di Hercules Curi­ però anche una certa percentuale di manodopera libera, sanci­ mante nell'Italia romana (III - I - sec. a. C. ), Pisa A. 1. Toynbee, L'eredità di Annibale, Torino 1983 nus a Sulmona, Herculis Rani a Campochiaro e, probabilmen­ ta per legge, allo scopo di procurare occupazione ai ceti infe­ 1979. (cit. Gabba, Pasquinucci) (cit. Toynbee). te, il santuario di Vastogirardi e quello di Iuvanum. Rinveni­ riori e di ridurre i rischi di sollevazioni schiavili, piuttosto menti epigrafici ne attestano la presenza anche a Navelli, frequenti: Livio e Cicerone riferiscono di sollevazioni in A. Grenier, "La transumance des troupeaux en Italie M. Torelli, "Per il Sannio tra IV e I sec. a.C.", note Barisciano, Paganica, Ofena, Alanno, Montebello di Bertona. Apulia ad opera di pastori. et son role dans l' histoire romaine", in M élange di archeologia, ih Sannio Pentri e Frentani dal VI al I Cfr. La Regina, Insediamenti (28) L'episodio riportato da Cicerone si riferiva alla gran­ d'Archéologie et d'Historie, XXV, 1905 sec. a. C., Atti, Campobasso 1984. (cit. Torelli). (9) G. Barker, Landscape and Society. Prehistoric centra! de transumanza tra la Sabina e l'Apulia. I due pastori menzio­ U. Laffi, "Problemi dell'organizzazione paganico­ F. V an Worterghem, Le cult d'Hercul chez [es Peli­ Italy, London 1981 nati appartenevano a due famiglie ricche di Amiternum, testi­ (lO) Per una esauriente trattazione della civiltà appenninica moniate da fonti epigrafiche, che dovevano possedere anche vicana nelle aree abruzzesi e molisane", in Abruzzo, gni, l' Antiquité Classique, 1973. cfr. Puglisi, La Civiltà Appenninica; Radmilli in PCIA, vol. 9 dei fondi nel territorio di Lucera. 1975.

52 53 Sovrintendenza Archivistica per l 'Abruzzo e ilMo lise Pescara

TRATTURI - PROPOSTA DI UN ITINERARIO Mostra fotografico-documentaria

TRANSUMANZA -ISEGNI DEL TEMPO Audiovisivo didattico

Rilievo fu nerario con scena di transumanza da Sulmona Sulmona, Museo Civico /

Fonte: V. Cianfarani -L. Franchi dell'Orto -A. La Regina, "Culture adriatiche antiche d'A­ bruzzo e Molise " (pag. 567). Sulmona - 9 dicembre 1989

Pescara - 19 maggio 1990

Castel del Monte - 4 agosto 1990 PA RTE TERZA

La Mostra "Tratturi" Le fonti

Il ciclo delle esposizioni si è svolto nell'ambito del progetto istitutivo del Museo della Transumanza in Sulmona (AQ) Organizzazione della mostra

Ideazione e Coordinamento: Giovanni Antonio Fiorilli

Consulenza Ricerca Archivistica: Pasquale Di Cieco

Organizzazione tecnica: Rossella Marzoli e Daniela Tessitore

Ricerca storico�documentaria: Daniela Tessitore

Schedatura storico�artistica: Rita Maria Molisani

Analisi e schedatura documentaria: Daniela Tessitore

Schedatura fo tografica: Rossella Marzoli e Daniela Tessitore

Fotografi a: Marco Carugno, Antonio De Paolis, Antonio Di Loreto

Allestimento: Walter Ragni

Progettqzione e Grafica: Antonio Mauro lachini

Dattiloscrittura schede: Anna Chiara Angelucci, Matteo Stinco

Stampa e pubbliche relazioni: Rossella Marzoli

59 ------!------

!------,,-

Sezione I

j t!!�l!;ll;l}èi�! 1-Jj] l j 1 j � J i l l Jj .t

I tratturi e il territorio

Daniela Te ssitore della pianura con la montagna e campo I tr,a tturi e il di alleanza primordiale dell'uomo con l'ardito Appennino, oltre ogni suggestio­ territorio: ne della fantastica epopea pastorale la verde autostrada antica entra e resta sal­ damente nella storia umana e sociale le reintegre caricandosi di valenze "culturali" e le­ gando a sé gli snodi di una lunga memo­ Me todologia rabile civiltà. Veicolo di cultura è essenzialmente il tratturo, unico secolare canale di trasmis­ di ricerca sione degli elementi vitali del mondo pastorale, straordinario serbatoio antro­ pico che determina luoghi di tangenza e sintesi di modelli culturali; è un fattore DANIELA TESSITORE di ci viltà, insomma, che vincola in modo Collaboratore bibliotecario Sovrintendenza Archivistica - Pescara intimo, profondo aree e gruppi umani centro-meridionali, correla eterogenee componenti mediterranee e sviluppa una forte tradizione unitaria "interregionale". ' ' ...Ampia via d'erbe e di pietre, Il tratturo è soprattutto la gloria del­ deserta, ineguale, come stampata l' Abruzzo vergine e ardito e il vecchio d'orme gigantesche, tacita, la cui massaro rinserra nelle dure, vive linee origine si perdeva nel mistero delle mon­ del "tipo" tutto il rigoglio dell'uomo tagne lontane e sacre ..."* "forte e gentile"; ma il tratturo è anche Se la memoria poetica evoca il tratturo un mondo variopinto che fa scorrere le come magico strumento di comunione esperienze diverse mentre accomuna le

63 genti. definizione di tempi e spazi e l'apertura complessità del "capitalismo armenti­ a coltura, occupati dali' espansione urba­ E la transumanza, vetusta e venerabile, verso terre lontane, avviando processi zio", mentre il tratturo diventa la grande na oppure alienati, in linea con precise si dispiega allora come fervido costume insediativi rurali, agrari e urbani. arteria, di collegamento e di scambio strategie politiche e di governo. di tutto un popolo che vive sul tratturo Già le popolazioni italiche di ceppo interregionale avviando un processo In età doganale i sovrani regolamenta­ una storia interdipendente e complemen­ sannitico praticano le publicae calles, durevole fino alla legislazione del nuovo no l'uso dei pascoli e il regime della tare; così, mentre si svolge l'esodo dal protette dai tractoria, e la grande transu­ Parlamento unitario italiano ormai orien­ transumanza eser-{;itando una certa me­ cuore dell'Abruzzo e dalle aspre giogaie manza nel Tavoliere nel rispetto dei prin­ tato allo sviluppo di altre forme econo­ diazione tra il diritto dei pastori e le pre­ appenniniche al Tavoliere, la varia folla cipi normativi consolidati, poi, dalla miche nell'emergenza del problema agri­ rogative delle feudalità che, ampliando brulicante di umori, accesa di fatiche, di conquista romana: " .. .in tempo d'estate ... colo e nel fermento del nascente ceto abusivamente gli ambiti della propria attese e speranze, di luci e di ombre, - informa Varrone - si fanno passare le operaiO. giurisdizione, sottrae terre al pascolo e compone il più grande e colorato affre­ pecore dalla Puglia nel Sannio, dandole La prammatica alfonsina sulla Dohana privatizza il regime del flusso armentizio sco della nostra storia secolare. prima in nota ai finanziari, perché ove si menae pecudum Apuliae (lo agosto imponendo ai locati speciali gabelle o Una civiltà "vecchia", dunque, che af­ facessero pascolare senza averle fatte re­ 1447) riafferma e riordina tutte le prece­ servitù di passaggio. fonda le radici nella protostoria, ma con gistrare incorrerebbero nelle pene stabili­ denti costituzioni pastorali, istituisce una Si dispongono allora le prime ricogni­ b un universo di sim oli e valori che espri­ te dalla legge censoria ..." ( * ) completa legislazione rurale, regola e zioni della rete tratturale a mezzo di regi me cultura e si consegna ai nuovi tempi La lex de modo agrorum in particolare, integra i regi demani aggregando nuove agrimensori o compassatori, speciali a­ fondando la moderna memoria collettiva nel II secolo a.C., interviene a discipli­ terre fino a legare il vecchio Tavoliere genti doganali. delle genti d'Abruzzo. nare l'uso dei pascoli pubblici e i percor­ alla chiostra montana circostante; defini­ La prima reintegra, diretta da France­ N el fatale tramonto del tempo dei si propri della transumanza nel momento sce quindi i tratturi nei quattro brani sco Revertera, reggente viceregio, inte­ pastori, nell'effervescenza della nuova in cui questa ha evidentemente assunto i principali, nella larghezza massima e nei ressa le locazioni del Tavoliere di Puglia cultura italiana, riemerge oggi la "que­ consistenti caratteri di un'attività di Sta­ termini lapidei; traccia l'ampia rete di nel triennio 1548-1551; successive rico­ stione dei tratturi" che fa cadere ogni to. tratturelli e bracci diramanti si dalle gnizioni garantiscono puntualmente l' os­ velo di leggenda e nostalgia per cogliere Nasce così, dalla scriptura (canone im­ direttrici per collegare ad esse gli abitati servanza delle norme doganali impeden­ tra le sopravvivenze e i brandelli di una posto per l'uso dei pascoli), lo stretto più lontani e impervi; delinea i riposi do l'abusiva occupazione dei tratturi. cultura ormai "subalterna" la sua grande rapporto tra economia, transumanza e entro piane erbose e irrigue, adiacenti al Una mis urazione completa, tuttavia ricchezza storica e la complessità del suo fi sco che, dopo la crisi della romanità e tratturo, per la sosta degli armenti in corredata di piante planimetriche e fogli messaggio. la destabilizzazione barbarica, caratteriz­ attesa dell'attribuzione degli erbaggi del­ indicanti particelle e proprietari di aree I tratturi, demanio regionale dal 1977, za il quadro medioevale delle aree ap­ la locazione ali' apertura di ciascun anno usurpate, si conclude nel 1656 con la sono oggi l'obiettivo emergente di una penniniche centro-meridionali. doganale. direzione di Ettore Capecelatro, Reggen­ conquista civile: una gestione "pubblica" Dai Normanni agli Svevi agli Angioini Così il grande "Tavoliere doganale" te del Regio Collateral Consiglio e Go­ ed una tutela attiva devono poter condur­ ai Durazzeschi, la più o meno definita disciplina e protegge il mondo della tran­ vernatore Doganale; l'esecuzione è affi­ re la collettività a leggere la propria i­ protezione sovrana accordata alla pasto­ sumanza legando alla propria completa data a Giuseppe di Falco, principale re­ dentità nella polivalenza del simbolo rizia transumante (docc. n.ri 29-30), con giurisdizione gli interessi e le risorse di gio agrimensore. tratturale. privative di erbaggio e magistrature spe­ vaste piaghe occupanti oltre trecentoses­ Nel 1712, peraltro, Alfonso Crivelli, E certamente la rilettura del tratturo ciali, non produce l'impulso necessario a santamila ettari del nostro Mezzogiorno. Avvocato Fiscale della Regia Camera, nella sua fi sicità, nel suo diretto rapporto riorganizzare saldamente la pratica ascrive a suo nome la reintegra generale col territorio, all'interno di una specifica pastorizia e a trasformarla in industria del tratturo Aquila Foggia, il "Tratturo geomorfologia, apre la prospettiva di una arme n tizia. Le rei n tegre Magno", asse primario della nostra tran­ moderna indagine sulla gestione "politi­ Il salto di qualità si compie di fatto nel sumanza. ca" del territorio e consente di valutare XV secolo: la capillare struttura dogana­ Quel che resta dell'originale disegno La legge napoleonica del 21 maggio gli insediamenti e gli sviluppi di ampi e le aragonese predispone nel Regno di tratturale è il frutto di una sistematica 1806 (doc. n. 35) per la riforma del desolati spazi pascolativi in rapporto al N a poli un'ampia rete di istituzioni e un elaborazione, la re integra, una lunga Tavoliere di Puglia conclude la grande ' dettato tratturale ed alla transumanza. solido sistema di salvaguardia nel connu­ vicenda legislativa e politica dal XVI avventura doganale e una lunga pagina Dall'episodico, disarticolato nomadi­ bio tra interesse sovrano e profitto pasto­ secolo al nostro tempo. di storia pastorizia esautorando un regi­ smo delle origini, diremmo "arcadico", rizia. L'allevamento ovino diventa il I ripetuti interventi di mi surazione e me politico-economico di stampo feudale che interessa brevi percorsi naturali da maggior cespite dell'economia meridio­ ripartizione hanno profondamente tra­ ormai inadeguato. monte a valle, ove il pascolo è pubblico nale ed entra nel circuito produttivo di sformato l'antica superficie tratturale e Emanata come prima legge durante il e il passaggio è libero e gratuito, la tran­ una economia dinamica che supera le le vaste aree pascolative: i territori della "decennio francese" nel Regno di Napoli sumanza stagionale sviluppa gradual­ semplici forme di sussistenza di greggi e transumanza sono stati progressivamente (1806- 15), essa esprime una linea politi­ mente un complesso sistema che esige la pastori e si evolve gradualmente verso la recuperati a diversa destinazione, messi ca nuova, soprattutto eversiva della feu-

65 dalità baronale ed ecclesiastica in quanto ad eccezione dei tratturi e riposi, di libe­ manualistiche e preconcette. Tratturi (docc. nn. 4-6-10-13-15-16-17- "mano morta" per l'Erario: è precisa ra proprietà privata, cessa l'amministra­ La transumanza e le immagini pastorali 24) presso l'Archivio di Stato di Foggia volontà del nuovo regime abolire il Tri­ zione unica dei tratturi affidata alle Dire­ sono care alla leggenda, alla tradizione al cui corpo dirigente si esprime partico­ bunale della Dogana con il vecchio far­ zioni delle Tasse e del Demanio, a carat­ orale, alla poesia e alla letteratura di lare ringraziamento per l'alto contributo dello delle sue istituzioni, privatizzare le tere provinciale. ogni tempo ma le vicende interne, picco­ tecnico-:-sçientif_iço in autentica sintesi proprietà e disporre la censuazione di Occupazioni illecite del suolo tratturale le e grandi, e le fila molteplici di questa con le Istituzioni archivistiche che ope­ alcune terre ancora soggette a servitù e nuovi disordini determinano nel 187 5 storia secolare restano custodite negli rano nell' ambito politematico della ricer­ attive fiscali. altri interventi di reintegra affidati ad archivi, depositi di un passato altrimenti ca. E' l'avvio, seppur debole, di una svolta una "Direzione dei Regi Tratturi" istitui­ percepibile solo dai "resti". L' itinerario proposto rivisita le inciden­ storica: la massa dei nullatenenti e dei ta presso l'Ispettorato Forestale di Fog­ Anche la mostra Tra tturi va letta come ze essenziali della transumanza su brani modesti proprietari resta di fatto esclusa gia, poi all' Intendenza di Finanza di occasione e strumento d'incontro con la abruzzesi delle direttrici L' Aquila-Fog­ dalla censuazione mentre il nobilato Foggia. più peculiare storia d'Abruzzo, la gia (con rilievo del ramo Centurelle­ resta saldo nella difesa di un potere eco­ L' attuale assetto della superficie trattu­ "civiltà del tratturo". Montesecco), Celano-Foggia, Pescasse­ nomico legato alla grande proprietà ter­ rale è il prodotto di una ulteriore legisla­ Nell'ampio spettro delle fonti docu­ roli-Candela; dedica una serie iconogra­ riera avvalendosi del diritto di "illimitata zione sul regime dei tratturi, naturalmen­ mentarie presenti negli archivi degli Enti fica ad espressive vestigia cultuali e rile­ libertà di censuazione" secondo il regio te influenzata dalla rarefazione delle Pubblici statali e non statali, la rassegna va morfologie di sosta e ricovero divenu­ dispaccio del 26 agosto 1806. zone a pascolo, dal dissodamento di am­ opera una selezione tematica enucleando te pastorali per le consuetudini di transu­ Tensioni, malcontento e rimostranze di pie aree del Tavoliere e dalla crisi della i dati necessari ad orientare la lettura del manza, ancor' oggi cariche di quell'im­ agricoltori e pastori inducono il nuovo pastorizia transumante. tratturo nello spessore dei complessi rap­ pronta e riconoscibili nel nostro paesag­ governo a disporre in favore dei locati, Il Commissariato -per la Reintegra dei porti con il territorio e l'ambiente e nel giO. con decreto del 26 marzo 1807, anche la Tratturi ha effettuato dal 1908 nuove suo assetto correlato alle infrastrutture A corredo del "documento", che con­ censuazione di terre appartenenti alla misurazioni, ha proceduto alle alienazio­ rurali, al differente uso del suolo e allo sente la ricognizione storica delle perti­ grande feudalità favorendo, sia pure nei ni private, ha legittimato i possessi abu­ sviluppo degli insediamenti. Apre, inol­ nenze tratturali, la mostra presenta im­ limiti consentiti dagli interessi erariali, sivi delle zone tratturali non necessarie tre, sulla base di dati docmn�ntali certi, magini d eli' attuale t erri torio nella rete la prosperità agricola e pastorizia. all'uso pubblico e la trasformazione la prospettiva di una moderna analisi sul­ delle vecchie piste armentizie per illu­ L' e secuzione dei regolamenti per degli stessi rami tratturali in strade vici­ la pianificazione politica del territorio in strare il ruolo catalizzatore del tratturo l'amministrazione e la conservazione dei nali, comunali e provinciali, curando tut­ un arco cronologico di cinque secoli. nel processo di urbanizzazione delle aree tratturi è affidata successivamente ad tavia la conservazione dei 4 principali La cartografia storica, in particolare, rurali. organismi diversi, preposti anche alle assi (Aquila-Foggia, Celano-Foggia, consente di proporre stralci di itinerari Concludono la prima sezione tematica ulteriori operazioni di reintegra: dal Pescasseroli-Candela, Castel di Sangro­ abruzzesi e di verificare, con metodo di pezzi documentari che esemplificano 1809 alla restaurazione borbonica la Lucera) e dei soli tratturelli che ne costi­ raffronto evolutivo, l'elaborazione siste­ alcuni istituti basilari del sistema doga­ competenza è trasferita dalla "Suprema tuiscono la necessaria continuazione. matica della superficie tratturale e i suoi nale volti a favorire l 'incremento eraria­ Giunta" del Tavoliere di Puglia ad una Rimane a documento la "Carta Genera­ fenomeni di dissesto assumendo a cam­ le: la registrazione nominativa di ciascun "Amministrazione Generale", poi ad una le dei Tratturi, Tratturelli, Bracci e Ripo­ pionature salienti le piante topografiche locato impegnato a corrispondere la quo­ "Direzione del ramo Tavoliere" e alla si" pubblicata dal Commissariato ed e gli atti di reintegra dall'istituzione ta fiscale per l'uso dell' erbaggio, la pro­ "Ricevitoria" di Foggia; secondo il di­ aggiornata al 1959 sulla precedente edi­ doganale alla riforma ottocentesca del fessazione del numero di capi ovini sposto di un reale rescritto del 29 no­ zione del 1911, ai sensi della legge 20 Tavoliere di Puglia. immessi annualmente nei pascoli doga­ vembre 1815 è affidata ad una speciale dicembre 1908, n. 7 46 e dell' art. 1 del Re­ La vasta produzione documentaria del nali e l'attribuzione proporzionale degli "Commissione Regia" che, a sua volta, golamento 5 gennaio 1911, n.197.(P.1). "Foro" doganale e delle "Carte Patrimo­ erbaggi entro le poste di ciascuna lo­ dal 1826 la trasferisce all' Intendente del­ niali Amministrative" (docc. nn.3 1 -32), cazione concessa in fitto (docc. nn. 33- la Provincia di Capitanata sostituito, nel gli atti giuridico-amministrativi e con­ 34). Un'attenta analisi dei contratti di er­ 1858, dal Governatore e poi dal Prefetto Me todologia di ricerca trattuali della "Suprema Giunta di Cen­ baggio, dei libri di squarciafoglio e di Foggia. suazione" del Tavoliere e gli atlanti di squarciafoglietto può inoltre completare Con la legge del 26 febbraio 1865 Una mostra in archivio è un momento reintegra sono le preziose fonti di una il quadro dei corpi d'entrata doganali ed l'Amministrazione del Tavoliere di Pu­ d'incontro con la memoria storica che si prima ricerca delle emergenze che ci immettere nel vivo del problema degli glia esaurisce la sua0"funzione storica: si conserva e vive nel "documento". interessano, conservate e ordinate nei antichi antagonismi tra industria armen­ obbliga all'affranco dei canoni, si stabi­ Se la fonte è diretta e non mediata fru­ fondi Dogana delle Pecore di Foggia, tizia e pratica agricola. lisce il principio di censuazione delle ga nella realtà della storia, getta nuova e (docc. nn. 1-2-5-7-8-9-ll-12-14-20-21- Carte varie del Ta voliere (*) Il brano, tratto dal De re Rustica, lib. 11 - cap. I, è terre demaniali con dominio utile e diret­ vera luce su di essa e promuove cultura 22-23-25-27) riproposto da D. Di Marzo, l Tratturi , Roma, Tip. Nazionale, to del censuario, si dichiara il Tavoliere, con metodo scientifico, libero da visioni (docc. nn. 18-19-36) e Reintegra dei 1905, p. 17.

66 67 Sezione II

Morfo logie di soste e ricoveri pastorali

Rita Maria Molisani, Daniela Te ssitore una certa mobilità pastorale di tipo v erti­ Morfologie cale che asseconda il ritmo delle greggi nella ricerca di adattamento ali' ambien­ di soste te. I limiti di un ' organizzazione stanzi al e e • • di un'economia mista determinano nel e rtcovert tempo la formazione di tipiche aree per la sosta degli armenti migranti general­ pastorali mente vicine ai centri abitati, con la con­ seguente concentrazione di stanziamenti, occasionali e fissi, in spazi aperti o, più frequentemente, in "grotte" (S.5), moduli RITA MARIA MOLISANI * naturali morfologicamente idonei al rico­ DANIELA TESSITORE vero e alla difesa, piuttosto adattabili alle esigenze dei transumanti: spesso, infatti, l'impianto originario si dispone duttilmente a modifiche e robuste recin­ zioni di pietre e ramaglie rinsaldano la ' struttura difensiva (di accesso) dai rigori allevamento itinerante è la e dal pericolo. L risposta economica dell'antico La grotta naturale fonda, dunque, la pastore "appenninico" ad una tradizione insediativa pastorale, ne costi­ situazione di natura e alle insufficienze tuisce il nucleo primario la cui utilizza­ della pratica agricola; riconduce infatti zione resta costante nel tempo per una ad un primitivo modello di vita e di cul­ decisa superiorità del rifugio spontaneo, tura legato a non agevoli condizioni geo­ per una migliore resistenza al regime ter­ grafiche, orografiche e climatiche e ad mico e per il carattere in fondo "conser-

71 vatore" della vita pastorale. Talvolta il sito di un santuario è stretta­ abbia reso possibile la propagazione mo­ a due falde, essa assume nel tempo Spesso, inoltre, la grotta assume valen­ mente correlato alla trarisumanza e se ne dulare. della capanna trulliforme con un'essenziale funzione economica costi­ za religiosa divenendo centro della devo­ determina l'essenziale funzione di prote­ materiale pietroso in blocchi o lastre. tuendo un centro di produzione artigiana zione popolare e luogo di tangenza e dif­ zione specie nelle aree a forte impronta Accanto ai ricoveri umani è presente lo che distingue in più cellule il ricovero fu sione cultuale, animando consuetudini pastorale o in prossimità di centri merca­ stazzo, recinto di raccolta e ricovero ani­ animak da qu�Uo umano e organizza fideistiche e quel legame profondo col tizi e di fonti d'acqua sorgi va. Un esem­ male realizzato con reti, pali e pietre razionalmente l'uso dei locali per la con­ mondo dei pastori e delle genti montane pio è il santuario di Juvanum (Montene­ sovrapposte a secco. fezione dei manufatti, il deposito delle che fa parlare di un tradizionale "culto rodomo), sorto al crocevia di due impor­ Dalla successiva associazione della provviste e le mansioni di custodia ed delle grotte". tanti arterie (S.6): una di fondovalle, di capanna e dello stazzo si giunge, con inservienza. Sull'onda del fervore votivo pastorale collegamento trasversale dell'Aventino modifiche sostanziali, al più complesso che eredita la tradizione pagana dell'Er­ con il Sangro (che attualmente segue organismo della masseria. In origine cole promachos e la carica di attributi l'antico tratturo proveniente dal territo­ semplice, a base quadrata con copertura *Storico dell'arte Sovrintendenza BAAAS - L'Aquila nuovi e grande popolarità, fiorisce ad rio di Palena), l'altra a percorso montano esempio nella grotta garganica di Monte che collega Torricella Peligna a Monte­ Sant'Angelo (FG) il culto di San Miche­ nerodomo. le Arcangelo protettore, diffondendo Ma il rifugio può essere anche una schemi iconografici e modalità rituali capanna in pietra a secco. Interessanti anche nelle grotte abruzzesi di San Vitto­ forme residuali sono le capanne a tholos rito, Pescocostanzo, Bominaco e Civitel­ (S.7), ricoveri costruiti dai pastori sulle la del Tronto. montagne abruzzesi. La porta d'accesso Così, mentre intorno al simbolo micae­ si delinea con forza plastica: in alcuni lico si sviluppa il commercio dei sanmi­ esemplari per la robusta presenza di un chelari che producono simulacri votivi architrave orizzontale monolitico, in altri per largo uso pastorale anche domestico, per due massicci lastroni sovrapposti a le annuali celebrazioni dell' 8 maggio e sesto acuto; il muro perimetrale è del 29 settembre combinano felicemente costruito con pietre o lastre sovrapposte transumanza e vita religiosa essendo il a secco e disposte a strobilo, a spirale Santo guerriero, cavaliere e principe conica restringentesi verso la sommità grande, assunto dalla comunità pastorale fino a formare una pseudo volta a cupola anche come il buon Santo degli umili che ogi vale, la cosiddetta "volta morta", che protegge la salute e la prosperità nelle si sostiene per gravitazione dei blocchi, incerte stagioni dell'anno. libera da travature interne. Chiesuole e cappelle votive offrono ai Forme più rare di volte presentano gra­ pastori altri momenti di sosta e si confi­ doni, a spirale o elicoidali o a tronco di gurano come luoghi campestri di vetusta cono. Una forma derivata è la pianta consuetudine cultuale nei punti di con­ quadrata con lati interni ed esterni più o vergenza delle piste tratturali (S .2) (S .4). meno rettilinei. I locali annessi ai corpi di fabbrica, con La tipologia delle strutture a tholos, a caratteristici porticati voltati, addossati a pianta circolare, presente già nell'Europa latere, massicci pilastri squadrati a basse preistorica, (nel VI millennio a.C. a archeggiature a pieno sesto, come pure Cipro e in Mesopotamia) con particolare pozzi e angoli per il fuoco esprimono la riferimento alla casa rotonda della civiltà tipica funzione di corpi ospitali di greggi cretese-minoica (III millennio a.C.), e pastori. offre molteplici esempi più recenti di Un esempio assai interessante e ben raffronto (le capanne dalmate e istriane, conservato è la chiesa di Santa Maria di le pinnetas sarde, i cabanons delle Alpi Cintorelli a Caporciano, posta sulla Marittime); spicca, comunque, l'analogia biforcazione del Tratturo Magno, L' A­ con il trullo pugliese ed è lecito ipotizza­ quila-Foggia nel ramo Centurelle-Monte­ re che l'antico connubio pastorale tra i secco (S.3). monti d'Abruzzo e i tavolati di Puglia

72 73 Sezione III

L 'e conomia pastorizia dalla produzione artigianale ali 'industria

Daniela Te ssitore z10ne di beni artigianali (S.8). Il " ...Es sendo - osserva in proposito Stefa­ massara; il sottomassaro, o caciere, il no Di Stefano - la Città di Foggia la capo buttero, i butteri, i butteracchi, ,l metropoli, ed il luogo principale ove tutti pecorali e i pastoricchi, i buttereschi e i negozi dei locati si trattano, ed il foro e gli scortellari, i quatrani, o guaglioni, i il mercato_ove ifrutti delle loro masserie biscini, i Jriscellari, i terrazzani, e i qua­ si comprano e vendono; però in Foggia, ratini sono allora tutti operatori di ove risiede il Governatore e il Tribunale un'economia di tipo aziendale volta alla di essa Regia Dogana, e non altrove, comunità e al mercato e la transumanza è debbono dette lane unirsi, contrattarsi e

la matrice che lega strettamente grandi vendersi". ( * ) armentari e pastori, proprietari e dipen­ Della fiera che ha luogo in maggio per denti, produttori e trasportatori, artigiani sei giorni, a conclusione della stagione e commercianti. invernale, nel momento di maggior pro­ Naturale e proficuo sbocco dell'indu­ fitto pastorizia e secondo i precisi inte­ stria arme n tizia è la "fiera", bilancio di ressi della politica doganale, si citano, un ciclo di transumanza ed occasione di per agio di sintesi e chiarezza, ancora sintesi e scambio tra realtà locali e regio­ brani del Di Stefano: " ...Ma siccome in nali diverse. Il raduno degli ovini, l'in­ tutto l'inverno non si dà ai locati mole­ contro tra i pastori e la vendita dei pro­ stia veruna, così poi, venuto il tempo in dotti verificano i profitti annuali, acco­ cui i frutti dell'industria sono maturi e munano le esperienze, amalgamano debbonsi vendere alla fiera di Foggia, modelli di gestione e costumi di genti cessa ogni credenza e non possono par­ diverse e lontane. Alle sequenze del tirsi dalla Puglia se non avranno o in tut­ le "grandi costanti" della "regione dei ciclo del latte per la produzione casearia, to o in parte pagato il loro debito,, e in L'economia tratturi" generando i momenti fondamen­ subentrano in mostra le immagini di una parte assicurata la Regia Corte - E tali di un processo che dà espressione e . ( **) "sagra" pastorale dei nostri tempi, la continua la fonte: " ... Non altrimenti con struttura ad una "cultura interregionale". pastorizia "Ras segna Ovina" di Fonte Macina di maturo consiglio fu stabilita la fiera di La forte connotazione economica della Campo Imperatore, i�tituita negli anni Foggia per il principio di maggio, affin­ transumanza e il consistente apporto dato '50, ricca di colore folkloristico e an­ ché i locati, ed altri padroni di animali dalla all'economia pugliese dalla massiccia cor' oggi di spicco nel contesto agro-pa­ dopo aver atteso tutto l'inverno amante­ affluenza degli armenti nel Tavoliere storale della montagna aquilana. nere pecore e castrati, ad allevare agnel­ hanno cementato profondi vincoli tra produzione Forte è la tradizione meridionale di fie­ li, a formar caci e ricotte, a crescer lane, aree a risorse diverse, omogeneizzando re, sagre e mercati aperti ai traffici delle ed a raccogliere altri frutti di questa loro modelli e forme del sistema pastorale e vie di transumanza. Centro di un grande industria, potessero infine colla pubblica artigianale correlando i regimi della produzione e movimento commerciale collegato con sicurezza questi vendere ad altri, e col dello scambio. l'industria armentaria soprattutto ovina danajo che ne perviene pagare i debiti ed Il tratturo è dunque canale di trasmis­ all 'industria nel Tavoliere, la Capitanata, con Lucera altri pesi contratti e, provvedendosi di sione e di contatto economico e trova il e Foggia, costituisce già in età duecente­ tutto il bisognevole per le loro case, tor­ centro strumentale nella J)lasseria, classi­ sca per istituzione sveva, un nucleo narsene quieti e soddisfatti nelle monta­ co nucleo operativo che realizza le fasi DANIELA TESSITORE nevralgico nella rete fieristica meridio­ gne di Abruzzo del processo produttivo e ne diventa il ..." ( ***) . nale; anche i mercati di Cerignola, San E' una fiera, dunque, che la Dogana maggiore organismo grazie ad una per­ Severo e Serracapriola sono i periodici celebra per i locati e per altri suoi sudditi fetta organizzazione di vita e di lavoro, appuntamenti di ricchi trafficanti di lana, con rigoroso controllo delle merci circo­ preludio della moderna azienda. carni e formaggi. lanti; è consentita l'introduzione di ani­ e il culto del San Michele esempli­ La tradizionale masseria, prevalente Foggia, alla confluenza degli assi trat­ mali ed altri frutti non soggetti a dogana fica in mostra un momento del­ nei pascoli di pianura, coinvolge una ; turali regi, cardine della tentacolare solo in via subordinata alla completa S l'integrazione culturale c e il trat­ pluralità di forze protagoniste del grande h amministrazione doganale, assume un vendita delle merci dei locati. turo realizza tra Abruzzo e Puglia, le allevamento ovino e produttrici di ric­ ruolo primario e svolge un esercizio mo­ In Abruzzo la fiera franca di Lanciano componenti economiche correlate all'al­ chezza; gerarchicamente articolate, esse ' nopolistico nel circuito delle fiere lega­ l' Emporium Frentanorum dei Romani, è levamento ovino organizzato sviluppano interagiscono nel sistema per la produ- te alla vendita delle lane dei locati centro antico di pubblica mercatura con

76 77 affluenza di mercanti particolarmente delle pannette ad uso d'arte ..." alla tintu­ "industriale" dei panni e delle lane, duttore di panni grezzi carfagnani e di aquilani, fiorentini e veneziani; Lanciano ra (docc. 50-52), e con forte produzione lascia inoltre supporre una tradizione lane pregiate, diventa un vivo mercato di vanta infatti una tradizione illustre per il di panni circolanti esenti dai diritti doga­ allora già forte e consolidata e un vec­ bergamaschi, veneziani e fiorentini che sito privilegiato e per gli scali portuali di nali " ...per le sole fiere e i mercati d'A- chio vincolo tra l'economia di transu­ consente anche , tramite i tratturi, di inte­ Ortona e San Vito che le cons entono di bruzzo". (docc. 45-46). , manza e l'arte laniera, con sviluppo per grare economicamente e commercial­ primeggiare tra i centri commerciali me- Al citato fondo archivistico Dogana tutto il Medioevo. mente i bisogni e le risorse della monta­ . ridionali con i traffici dell'Adriatico. delle Pecore di Foggia appartengono La pratica romana della transumanza gna e della pianura. Anche Sulmona è nodo di una fitta rete invece gli esemplari settecenteschi dei eleva poi Isernia al primato produttivo Telai, arcolai e fu si sono gli strumenti di interessi e rapporti commerciali. Nelle libri dei pesatori di lana delle tre paran­ della lana, considerata la più importante della tessitura artigianale: molte famiglie fiere di San Giorgio (23 aprile-8 maggio, ze di L'Aquila, Sulmona e Castel di San­ fibra tessile, con il Collegio Centonario­ abruzzesi hanno un telaio per cardare, fino alla festa di Apparizione di San gro (doc. 38) che illuminano aspetti del­ rum nel cui ambito le donne acquisisco­ filare e tessere articoli di prima neces­ Michele Arcangelo) e di San Donigi (in l'attività doganale legati al fisco e al no particolari onorificenze per la direzio­ sità, le donne confezionano per il fabbi­ ottobre) principale oggetto di mercanzia commercio della lana: il pagamento della ne dei lavori e per la tecnica cromatica e sogno domestico e comunitario secondo è la lana, che gode del privilegio di esen­ fi da per l'uso dell'erbaggio è infatti ga­ decorativa dei panni. un costume non santuario, scevro da pre­ zione dal dazio della dogana, corrispon­ rantito alla Regia Corte dalla istituzione, L' allevamento ovino e caprino è prati­ ziosità e ricercatezze. de il solo dazio del fo ndaco e attiva una con convalida notarile, (doc. n. 54), di cato soprattutto in funzione della lana, La grotta è il tipico ce ntro abr uzzese forte produzione tessile. speciali agenti, i Regi Pesatori delle tre usata poi in case e fattorie o piccoli com­ della tessitura popolare: in ciascuna c'è Prima che la conca aquilana diventi il citate compagnie o Paranze con il preci­ plessi organizzati per la confezione arti­ uno spazio essenziale dedicato al telaio nuovo centro della politica ecbnomica so incarico di registrare annualmente la giana di vesti, coperte e arredi di uso al quale lavorano le donne utilizzando . angioina con interesse prevalente per la quantità e la qualità delle lane prodotte domestico, comunque adatti al costume e fibre animali e vegetali e producendo pastorizia, la Sulmona sveva, intrapren­ dalla tosatura primaverile e depositate ai bisogni popolari. panni fitti, pesanti e belli che soddisfano

dente nell'attività mercantile, mantiene nei fondaci di Foggia da ..ci ascl1n locato L' intensificarsi dei rapporti con la le quotidiane necessità dell' arredo e del in Abruzzo il primato per il traffico la­ prima della vendita in fieta (doc. n. 39). Puglia consente l'introduzione e la diffu­ vestiario. niero: negli strumenti notarili dal XIV Al Regio Banco della Rendita va dun­ sione delle lane cosiddette gentili di Nei grandi fiorenti centri della tessitura secolo ricorrono nomi di mercanti fio­ que pagato il prezzo delle erbe " ...date ai Puglia e leccese altamurana particolar­ abruzzese funziona il telaio orizzontale rentini e aquilani che in città dispongono locati in credenza, - spiega ancora Di mente adatte per la filatura e la tintura, che, utilizzando lana naturale, quindi di di fondaci per la raccolta della merce. Stefano - e poiché poteva capitare che che alimentano la produzione manifattu­ colore bianco, bruno e nero, con l'alter­ I pe���i archivistici presenti in mostra, essi si vendessero la lana destinando ad riera nei grandi centri di confluenza nanza dei licei comandati a pedale, ottie­ analizzati e scelti con il lodevole contri­ altro il ricavato, sin da tempo eccedente pastorale, soprattutto Lucera e Canosa. ne disegni geometrici e varietà di intrec­ buto dell'Archivio di Stato di L' Aquila - ogni memoria d'uomo, fo rse sin dalla Con l'aumento dei traffici lanieri gra­ ci, ad esempio il tipico ordito dei tappeti Sezione di Sulmona, che conserva anche nascita della dogana, era d'obbligo per zie all'impulso dei grandi armentari di Pescocostanzo e delle coperte di Sul­ complessi documentari comunali e della tutti in ciascun anno portare le lane nei benedettini e dei nuovi mercanti impren­ mona e della Val Peligna. Casa Santa Dell'Annunziata (organismo magazzini della città di Foggia, ove i ditori dei panni di lana, affermandosi Dopo la tessitura i panni sono mandati locale di grande rilievo storico ed econo­ Regi pesatori ne riconoscevano la qualità anche i gr ossi centri abitati, l'arte mani­ a valcare: le gualchiere o valicaturi o mico), illustrano la trazione antica, dal e la quantità e i Credenzieri e il Percetto­ fatturiera cessa di essere un'industria a fo le, mulini ad acqua provvisti di cilindri XV secolo, dell' arte laniera sulmonese, re rilasciavano un lasciapassare detto conduzione essenzialmente familiare e di pietra funzionanti come pale motrici, nel felice connubio tra l'interesse sovra­ Passata che, esibito ai Cavallari di guar­ diventa esercizio sempre più diffuso e fo llano, rassodano e rendono più consi­ no e il pubblico profitto: ad esempio dia ai posti di blocco detti passi, consen­ popolare in quanto è comune a tutte le stenti i tessuti che, quindi, sono detti Giovanna D'Aragona, regina di Sicilia, tiva di rientrare ai rispettìvi paesi di resi­ classi vestire indumenti di lana, semplici "valcati". accorda nel 1489 particolare protezione denza". o raffinati. L'età borbonica consolida la tradizione all' attività laniera con la precisa volontà Seguiamo ora gli sviluppi essenziali L'introduzione aragonese di pecore di produttiva laniera proteggendo i rami di sostenere il guadagno della popolazio­ dell'arte laniera fino ai prototipi indu­ Spagna produce i maggiori guadagni e la della filatura e tessitura e mirando a fon­ ne, l'esercizio delle facoltà cittadine e il striali impiantati in Abruzzo nel corso maggiore floridezza: si ingentilisce la dare un sistema industriale autosufficien� fabbisogno locale (doc. n. 56). dell'Ottocento. razza ovina con fattrici pregiate, come le te a produrre materie prime e strumenti Atti diversi, poi, del XVIII secolo, Rilievi archeologici in Molise hanno merinos, si migliora la qualità dei tessu­ per soddisfare il fabbisogno interno di desunti dall'archivio cartaceo dell'An­ accertato l'esistenza di siti d'epoca itali­ ti, si specializza la tecnica con l'impiego manufatti, combattendo le proibitive nunziata, documentano l' esi�tenza di ca in Altilia di Sepino, chiusi da palizza­ di maestranze scelte, che lavorano "a tariffe delle lane importate, soprattutto lanifici locali (docc. 40-41 -42-43-47-48- te e destinati a soste e mercati legati al regola d'arte", per lo più provenienti dal­ inglesi. 49-5 1-53) con ciclo completo di lavora­ transito pastorale; la fu llonica, del II la Catalogna e da Firenze. Nell'Ottocento s'avvia la fase indu­ zione artigiana, dalla " ...apparecchia tura secolo a.C., impianto per la pulitura L' Abruzzo aquilano in particolare, pro- striale col sorgere delle prime filande, in

78 79 prossimità di tratturi, ove la lana prodot­ cardatura, la filatura e la torcitura della ta è portata direttamente dai pastori. Si lana: si tratta di prototipi industriali fun­ predispone un censimento di tutte le zionanti ad energia elettrica ma secondo industrie laniere; in Abruzzo risultano un sistema di trasmissione a cinghia tipi­ attivi gli impianti tessili di Lama de' co dell'industrializzazione ottocentesca. Peligni, Palena, Torricella Peligna, Immagini della rudimentale filanda di Taranta Peligna, Fara S. Martino, Pesci­ Pescina de' Marsi (S.9), ancor'oggi atti­ na de' Marsi che sofisticano un vecchio va, e dei moderni lanifici "Merlino" e " artigianato laniero legato alla pastorizia. Novabruzzo" di Taranta Peligna (S.lO) Con l'aumento dei ritmi produttivi le documentano in mostra i reperti di vecchie filande cedono il passo ai primi archeologia industriale, le sopravvivenze moderni concentramenti industriali pro­ e gli sviluppi attuali dell'arte tessile duttori di coperte e filati in genere. laniera in Abruzzo. Un corpo tessile interessante è l' opifi­ cio di Atri che ha valore illustrativo di (*) Il brano, tratto da Della Ragion Pastorale ... ,1731, è una tecnologia prebellica conservando riproposto in N. Paone, La Transumanza, Isernia, Edit. Ianno· rari esemplari di macchine prodotte a ne, 1987, p. 47. Illustrazioni (**) N. Paone, op . cit., p. 46. Prato, nel Biellese e in Inghilterra per la (***) N. Paone, op. cit. , p. 47.

80 Documento no l Documento no 2

82 83 Documento no 3 Documento no 4

84 85 Documento no 6

Documento no 5

86 87 Foto no 3

Documento no 7

Foto no 4 Foto no 5

88 89 Documento n o 8 Foto no 6

91 90 Documento no 9 Foto no 10

Documento no 10 Documento no Il

92 93 'Documento n° 12

Documento no 14

Documento no 13 Documento no 15

94 95 Documento no 16 Documento n° 17

96 97 Documento no 18

Documento no 20

Documento no 19 Documento no 21

98 99 Documento no 23

Documento no 22 Documento n° 24

100 101 Foto no 21

Documento no 25

Documento no 26

102 103 Documento no 27

'�·��-�·� �:� n�·���.Y r.��' l���·�·� ���::::!:;i?� �����:::·�:,·-���r �.���--�,�·� ...... :.- '-*� ���...... ,:;:c .. !1' ...... -::--:\.or i"-r"�'".-.J..��,�·--< ·•-''""'�·"·>--�.,-

Documento no 28

Documento no 29

104 105 Documento n° 30 Documento no 31

106 107 Documento no 33

Documento n° 32 Documento no 36

108 109 Documento no 35 Documento n° 34

111 110 o Foto n 26 Foto no 24

Foto o 27 n Foto no 30

112 113 Foto no 28

Documento no 37 Foto no 29

114 115 Foto no 34 Foto no 37

Foto no 35 Foto no 39

116 I 17 o Foto n 45

o Foto n 42

118 119

i. . Foto no 46 Foto no 46

120 121 Documento no 38

Foto no 49

122 123 Documento no 39 Documento n o 40

124 125 Documento no 41 Documento no 42

126 127 /:��nl'l-L � � ,/.a." /�?t? ,//" 6 ..,:::&- ' 4p u..,t22r T�'/# ;;,...,C,. 7' / ,c?:,O/,; !?,rr..,,..;:& k p/,?/ f.:� -.f ' � < / .T � /' -"/<:.. (� /J /!t•C.J/NK / d.? �« lP ----..-,.; ',/f.; �. /" '' . / 7re__,,::;_.

/p- /,...._. ..,..,,..� �.q?-.._."'"'··_,·/f'>'P.U � / ?'d'd%; �e!�

Documento no 44 Documento no 43

129 128 Documento no 45 Documento no 46

130 131 Documento no 47 Documento n° 48

132 133 Documento n° 49 Documento no 50

134 135 ' �� . -s0"P"'-\o

. �.� C, '\..· '""'' ", 'cl' '. o��ç- (- �" �C:.;��-� ­ ::"::_"' c>•<: '"- ��;�""""-C{' :."c�""\ ' '�' -��-\"-r:-•--,.•'�'-"�'\,.,� ;--s.,.., �·:;; �" -"-9 r, ...��'� "' ,r...... -"""'_ ""_<

Documento no 52

Documento no 51 Documento no 54

136 137 Documento no 55

Documento no 53

138 139 Documento no 56 Documento no 57

140 141 Foto o 54 o n . Foto n 51

° Foto o 59 Foto n 52 n

142 143 Le fonti

Foto no 62

144 Indice delle abbreviazioni

P-Pannello S-Scheda F-Foto Doc. - Documento A.S.F. - Archivio di Stato - Foggia S.A.S.S. - Sezione Archivio di Stato di Sulmona (AQ) A.C.S. - Archivio Comunale Sulmona A.C.S.A. - Archivio Casa Santa Annunziata A.S.C.O. - Archivio Storico Comunale Opi (AQ) St. Cib. - Stampa Cibachrome R. fg. - Riproduzione fotografica b/n - bianco - nero c. - carta cc. - carte Reg. - registro Vo l. - volume Ati. - atlante n. - numero . . n. n-numen B. - busta Fase. - Fascicolo Cass. - cassetta perg. - pergamena "' T.-tergo r. - recto v. - verso Ind. - indizione h. - altezza l. - lunghezza

147 Catalogo dei documenti

D. l - Atlante dei Regi Tratturi Navelli, Collepietro e Bussi. reintegrati dal Governatore Civile della A.S.F. Fondo Intendenza - Categ. 12 - B. Regia Dogana Alfonso Crivelli nel 1712, 4079, Fase. n° 3 (numerazione non con relazioni e piante del tratturo originaria, a matita) - anno 1810 Aquila-Foggia. Copia conforme A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ c. 1r Serie I-Ati. n° 19 - anno 1712 St. Cib. cm. 30 x 40 c. 16r St. Cib., cm. 30 x 40 D. 4 - Notamento dei territori attraversati dal Tratturo Magno da L' Aquila a D. 2 - Percorso del Tratturo Magno da Bucchianico, secondo la reintegra Foggia a L' Aquila, lungo 243, 527 km., ordinata dall'Amministratore Generale con relazione introduttiva della generale del Tavoliere di Puglia, il Duca della reintegra del 1712. Torre, con la direzione del Commissario A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Pasquale Gabaldi e dei Regi Agrimensori Serie I-Ati. no 19 - anno 1712 Mattia Preda e Lucio di Padova. c. 4r A.S.F. Reintegra dei Tratturi - Ati. no 5 St. Cib., cm. 30 x 40 -anno 1810. Il "Tratturo del Re" fu l'arteria principale della c. lr transumanza per la viabilità del lungo percorso e St. Cib., cm. 30 x 40 per il sistema di diramazioni che consentivano un capillare raccordo degli altipiani con l'impervio territorio delle montagne e convogliavano D. 5 - Dedica di Michele Sarracca, regio agevolmente gli armenti verso i pascoli del Gran agrimensore, alla benignità e Sasso, della Maiella e del Morrone. benevolenza dell'Ill.mo D. Alfonso Crivelli con simbolica raffigurazione D. 3 - Introduzione alla reintegra del policroma della cinta muraria della città tratturo aquilano dal " ... bivio antico ..." di L' aquila a forma di uccello che si di Santa Maria di Cintorelli a eleva sul "diploma" imperiale. Montesecco attraverso Civitaretenga, A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia -

149 Serie I-Atl. n° 19 - anno 1712 disegno su carta, monocromo, senza di S. Maria di Cintorelli nei cui pressi la cc. 15v - 16r c. 53r scala. direttrice principale si biforcava nel St. Cib., cm. 30 x 40. St. Cib., cm. 30 x 40. A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ ramo "Centurelle-Montesecco", secondo Serie I - Vol. 18 - anno 1651. la reintegra del 1712. D. 16 - Elenco dei territori reintegrati nel D. 6 - Percorso iniziale del Tratturo cc. 232v - 233r Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio 1812 lungo il tratturo aquilano dalla Magno dalla chiesa-monastero di S. R. fg. b/n, cm. 34,2 x 24,3. agrimensore; disegno su cartoncino, biforcazio-ne di Caporciano a Maria di Collemaggio in tenimento di policromo, senza scala. Manoppello. L' Aquila, costeggiato inferiormente dal D. 9-Pianta del Tratturo Magno che, A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ A.S.F. Reintegra dei tratturi ­ fiume Aterno, secondo la reintegra del muovendo da L' Aquila, attraversa Prata Serie l - Atl. no 19 - anno 1712 "Direzione Regi Tratturi"- Atl. no 6- 1810. d' Ansidonia e San Pio delle Camere ed c. 46r anno 1812 - Frontespizio La pianta contiene un elenco degli entra nel tenimento di Caporciano ove si St. Cib., cm. 30 x40. c. 14r occupatari del tratturo e delle quantità di dirama con direttrice principale verso St. Cib., cm. 30 x 40. fondi occupati ed mi quadro delle sezioni Ci vitaretenga. D. 13 - Pianta del Tratturo che da contrassegnate a numerazione romana Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio L' Aquila si dirige verso Civitaretenga sul territorio tratturale per individuare i agrimensore; disegno su cartoncino, con biforcazione nei pressi della chiesa D. 17 - Pianta del tratturo aquilano nel "titoli nuovi piantati nel terreno policromo, senza scala. di S. Maria di Cintorelli. La pianta territorio di Tocco da Casauria, Torre de' occupato e non occupato". A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ evidenzia l'abitato di Caporciano al di Passeri e Bolognano, con quadro Mattia Freda e Lucio di Padova, regi Serie l-Atl. no 19 - anno 1712 fuori del tratturo e contiene un elenco di nominativo degli occupatori abusivi agrimensori; disegno su carta, cc. 45t - 46r occupatori abusivi dell' area tratturale e secondo la reintegra del 1812. policromo, senza scala. St. Cib., cm. 30 x 40. di "titoli nuovi" risultanti alla reintegra Mattia Freda e Lucio di Padova, regi A.S.F. Reintegra dei Tratturi - Atl. no 5 - del 1810. agrimensori; disegno su carta, anno 1810 c D. 10 - Pianta del tratturo nel tenimento Mattia Freda e Lucio di Padova, regi policromo, senza scala. c. lv - lbis. r. di Caporciano, reintegrato nel 1812, con agrimensori; disegno su carta, A.S.F. Reintegra dei tratturi - Atl. no 6 - St. Cib., cm. 30 x 40. quadro nominativo degli occupatori di policromo, senza scala. anno 1812 aree usurpate. A.S.F. Reintegra dei tratturi - Atl. no 5 - c. x D. 7 - Pianta del Tratturo Aquila-Foggia Mattia Freda e Lucio di Padova, regi anno 1810 St. Cib., cm. 30 x 40. nel territorio di Prata d' Ansidonia con la agrimensori; disegno su carta, cc. 10v - llr Chiesa di S. Paolo in Peltuinum, policromo, senza scala. St. Cib., cm. 30 x 40. D. 18 - Pianta topografica del tratturo l'abitato di Castel Nuovo e le terre di A.S.F. Reintegra de i tratturi - Atl. no 6 - L' Aquila-Foggia in località Codalunga, Iussio e S. Pio, secondo la reintegra anno 1812 D. 14 - Pianta del tratturo aquilano nel redatta su richiesta di Fabio Cannella di diretta nel 1651 da Ettore Capecelatro, cc. 14v - 15r territorio di Civitaretenga confinante con L' Aquila. Si distinguono la superficie ' Governatore Doganale. St. Cib., cm. 30 x 40. quello di Caporciano, secondo la originaria del tratturo e la parte occupata Giuseppe di Falco, regio agrimensore; reintegra del 1651. abusivamente da alcuni proprietari della disegno su carta, monocromo, senza D. 11 - Pianta del tratturo aquilano, Giuseppe di Falco, regio agrimensore; zona. scala. reintegrato nel 1651, nel territorio di disegno su carta, monocromo, senza Eusebio Scoccia, geometra; disegno su A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Civitaretenga con la chiesa di S. Maria scala. cartoncino, policromo, senza scala. Serie I-Vol. 18 - anno 1651 di Cintorelli sulla direttrice verso A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ A.S.F. Carte varie del Ta voliere - B.l - cc. 179v - 180r Capestrano e Forca di Penne. Serie I-Vol. 18 - anno 1651 Fase. 21 - 1861, 14 settembre. R. fg . b/n, cm. 34,5 x 26,5 Lateralmente è tratteggiatO il ramo cc. 23lv - 232r St. Cib., cm. 30 x 40. diretto verso Navelli. R. fg. b/n., cm. 33,5 x 23 La pianta è allegata al fascicolo di "delucidazioni" e verifiche che correda un D. 8 - Pianta del tratturo nel territorio di Giuseppe di Falco, regio agrimensore; D. 15 - Pianta del Tratturo Magno nel contratto di permuta fra l'Amministrazione del Caporciano confinante con quello di disegno su carta, monocromo, senza Tavoliere e il Sig. Cannella che 1'8 marzo 1859 tenimento di Civitaretenga al confine Civitaretenga, secondo la reintegra del scala. aveva presentato un'istanza al Direttore del 1651. Si evidenzia la chiesa di S. Maria A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ con Caporciano, secondo la reintegra del Tavoliere per censire la porzione di tratturo "B , di Cintorelli nei pressi della biforcazione Serie l - Vo l. 18 -anno 1651 1812. Mattia Freda e Lucio di Padova, B l e B 2" adiacente alla porzione "A, A l, A2, del tratturo aquilano con la direttrice cc. 148v - 149r regi agrimensori; disegno su carta, A3" da lui già occupata e riconosciuta verso Forca di Penne ed il ramo R. fg . b/n, cm. 33,5 x 23,5. policromo, senza scala. "tollerabile" dal Commissario competente. A.S.F. -Reintegra dei Tra tturi ­ In via alternativa il committente propone la "Centurelle-Montesecco" diretto verso permuta del fondo "A2" con la porzione Navellli. D. 12 - Pianta del Tratturo Magno in "Direzione Regi Tratturi" - Atl. no 6 - richiesta. Giuseppe di Falco, regio agrimensore; tenimento di Caporciano, con lachiesa anno 1812

150 151 D. 19 - Dilucidazioni di Eusebio disegno su carta, monocromo, senza R. fg . b/n, cm. 30 x 40 terra d'Abruzzo, per la durata di anni 4. Scoccia, geometra incaricato di scala. S.A.S.S. - A.C.S.A. - Fondo procedere alla verifica della porzione "B, A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia ­ D. 27 - Percorso del regio tratturo Pergamenaceo - B l e B2" in località Codalunga, secondo Serie I-Vol. 18 - anno 1651 Celano-Foggia attraverso il Piano delle Cass. IV - Fase. 53 - Perg. no 523 la richiesta di Fabio Cannella, cc. 151v - 152r Cinque Miglia e il tenimento di cm. h 59 x l. 25. proprietario del Fondo adiacente, in R. fg . b/n, cm. 34 x 24,5. Roccaraso, secondo la reintegra del esecuzione delle ordinanze del 1712. D. 31 - Libro del compasso degli Commissario del Tavoliere che D. 23 - Pianta del tratturo che da Forca Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio "Erbaggi straordinari" della Regia dichiarano "tollerabile" la proposta di di Penne entra nei tenimenti di Cugnoli, agrimensore; disegno su cartoncino, Dogana con misurazione e verifica di permuta a condizione che il Cannella Alanno, Nocciano, Rosciano, Cepagatti, policromo, senza scala. erbaggi appartenenti a territori privati lasci aperto un passaggio tra il tratturo e secondo la reintegra del 1712. A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia ­ cui si estende la giurisdizione doganale il fiume Aterno per il necessario Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio Serie I-Ati. n° 19 - anno 1712 mediante il diritto di prelazione e abbeveraggio degli animali dei censuari. agrimensore; disegno su cartoncino, ' cc. 77v - 78r l'imposizione di un canone d'affitto ai A.S.F. Carte varie del Ta voliere - B.l - policromo, senza scala. St. Cib., cm. 30 x 40 "locati". Fase. 21 -Aquila 1861, 14 settembre. A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ c. 252r Serie I-Ati. no 19 - anno 1712 D. 28 - A.D. 1740 Serie I - "Carte Patrimoniali St. Cib., cm. 30 x 40. cc. 40t - 41r Topografia e misura dei confini Amministrative" - Vol. 23 - anno 1785 St. Cib., cm. 30 x 40 controversi tra la terra di Opi e quella di c. lr D. 20 - Pianta del tratturo aquilano nel Pescasseroli per il "pascipascolo"o uso St. Cib., cm. 30 x 40 territorio di Capestrano che, attraverso D. 24 - Pianta del tratturo che attraversa promiscuo del territorio. Capo d'Acqua e Ofena, conduce alla il territorio di Forca di Penne, secondo la Michele Sarracca di Civitella, regio D. 32 - Abecedario - Del Libro delle montagna di Forca di Penne, secondo la reintegra del 1810. agrimensore; disegno su pergamena, Difese - Erbaggi straordinari, con rubrica reintegra del 1651. Mattia Preda e Lucio di Padova, regi policromo, decorazioni acquerellate a dei territori ad erbaggi oggetto del Giuseppe di Falco, regio agrimensore; agrimensori; disegno su carta, colori vegetali. compasso doganale. disegno su carta, monocromo, senza policromo, senza scala. A.S.C.O. - Copia, cm. h. 51 x l. 78 A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ scala. A.S.F. Reintegra dei Tratturi - Ati. no 5 - St. Cib. cm. 30 x 40 Serie I - Vo l. 23 - anno 1785 A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia ­ Anno 1810. c. 212r Serie I-Vo l.l8 - anno 165 1 cc. 16v - 17r D. 29 - Aversa, 1425, 23 agosto - Ind. III St. Cib., cm. 30 x 40 cc. 150v - 151r. St. Cib., cm. 30 x 40 Giovanna II d' Anjou Durazzo nomina R. fg. b/n, cm. 34,5 x 25. commissari Agostino di Paolo Tinacio di D. 33 - Libri di "Squarciafoglio" per la D. 25 - Cinta muraria di Sulmona, città Firenze abitante in l'Aquila e registrazione nominativa dei locati D. 21 - Pianta del Tratturo Magno che, ubertosa per le gelide acque, lungo il Antonuccio di Nicola del notaio Buccio assegnati a ciascuna "posta" e attraverso Capo d'Acqua e Capestrano, regio tratturo Celano-Foggia reintegrato di Castro Valva, per assicurare ai pastori l'indicazione numerica dei capi ovini si dirige verso il Valico di Forca di nel 1712. abruzzesi, ai loro animali e beni, rispettivamente dichiarati. Penne, secondo la reintegra del 1712. Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio l'andata, la permanenza e il ritorno dalle A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Giacomo di Giacomo di Bisegna, regio agrimensore; disegno su cartoncino, terre di Puglia e Capitanata. Serie V - Regg. 2 - n.ri 988-990 - anni agrimensore; disegno su cartoncino, policromo, senza scala. S.A.S.S. - A.C.S. Documenti pubblici ­ 1730- 73 1 - Coperte membranacee. policromo, senza scala. A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia ­ Perg. no 46 St. Cib. cm. 30 x 40. A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia ­ Serie I-Ati. no 19 -Anno 1712 cm. h 23,5 x l. 14,5 "'' Serie I-Ati. n° 19 - anno 1712. cc. 72v - 73r R. fg. b/n, cm. 18 x 24 D. 34 - Libro di "Squarciafoglietto" per cc. 43t - 44r. St. Cib., cm. 30 x 40. registrare il territorio della posta di St. Cib., cm. 30 x 40. D. 30 - Sulmona, 1375, 7 marzo ciascuna "locazione", la quantità di D. 26 - Foggia, 1811, 29 dicembre ­ Giacomo Montanari di Sulmona, sua erbaggio assegnata a ciascun locato e il D. 22 - Pianta del tratturo aquilano che Pianta del Regio Tratturo Celano-Foggia moglie Massa ed i figli Antonio e nominativo di un solo locato che, in attraversa il valico di Forca di Penne, nel tenimento di Sulmona, secondo la Nicola, ricevono in "soccità" da Buccio rappresentanza dei piccoli armentari o feudo del Granduca di Toscana, ed reintegra del 1811. quondam Marino, Giovanni di Castello e "padroncelli" riuniti in "collettive", si immette nel territorio di Corvara e Copia conforme. Nicola quondam Gentile di Massio di obbligava a pagare la "fida" al Regio Pietranico, secondo la reintegra del S.A.S.S. - A.C.S. Lavori Pubblici - B. Sulmona, 450 pecore garfagnane da Fisco. 1651. 182 custodire, durante il periodo invernale in A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Giuseppe Di Falco, regio agrimensore; cc. 2v - 3r, cm. h.79 x 1,54 terra di Puglia, durante quello estivo in Serie V - anni 1730-31 - Coperta

152 153 Membranacea. D. 39 - Libro delle quantità di lana c. lr. doganali nelle fiere e nei mercati degli St. Cib. cm. 30 x 40 "infondicate" e "sfondicate" dai Regi R. fg. b/n, cm. 24 x 30 Abruzzi. Ulteriori disposizioni vengono Pesatori della Paranza di Castel di impartite allo stesso amministratore circa D. 35 - 1806, 21 maggio Sangro. D. 43 -Napoli, 1789, 15 agosto. un rigoroso controllo dei panni Legge di Giuseppe Napoleone, Re di A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Relazione di Fernando Corradini a Don circolanti. Napoli e di Sicilia, per la riforma del Serie V-"Paranza di Castel di Sangro". Luigi Targioni circa la definizione del S.A.S.S. -- A.c.s-:-A.-Fondo cartaceo ­ Tavoliere di Puglia. Reg. n° 2165 - anno 1699 - Coperta prezzo della lana prodotta dal Luogo Pio, Fase. 22 - n° 147 (con un allegato di Manifesto. membranacea per ordine del Supremo Consiglio delle contenuto medesimo - Napoli, 1791, 16 A.S.F. Ta voliere di Puglia - Serie XIV - Frontespizio Finanze luglio) B 958, Fase. 39 c. lr S.A.S.S. - A.C.S.A. Fondo Cartaceo ­ c. lr St. Cib., cm. 30 x 40 St. Cib., cm. 30 x 40 Fase. 20 - no l R. fg . b/n, cm. 24 x 30 C. lr D. 36 - Volume dei contratti stipulati D. 40 - Napoli, 1791, 26 marzo. R. fg. b/n, cm. 24 x 30 D. 47 - Torricella, 20 giugno 1790. ' dalla Suprema Giunta del Tavoliere per Lettera di Fernando Corradini a Don Consegna di 241 canne di lana al la censuazione delle terre "azionali" Pietro Carrera per comunicare la nomina D. 44 - Napoli, 30 settembre 1791. Magnifico Antonio Iacozzi, Erario concesse ai locati per uso di pascolo, con di un maestro preposto alla direzione del Relazione del Razionale Casimiro di dell'Ill.mo Sig. Barone di Colle delle registrazione del debito del locato lanificio del Conservatorio di S. Cosimo Cristoforo sulla partita di 255 libbre di Macine, al prezzo di ducati 7 e mezzo la richiedente ed appuntamento di della SS.ma Annunziata. lana affidata dal Razionale Stengher e canna con ricevuta totale di ducati 180. ammissione della Giunta. S.A.S.S. - A.C.S.A. Fondo Cartaceo - dal precedente Amministratore Don S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo Cartaceo ­ A.S.F. Ta voliere di Puglia - Serie II - Fase. 22 - no 120 Luigi Targioni al sig. Carrera e da Fase. XI, no 458 Vol. 127 - Anno 1807 c. lr quest'ultimo non rendicontata durante la c. lr c. 182 R. fg . b/n, cm. 24 x 30 propria amministrazione, secondo la R. fg. b/n, cm. 24 x 30 St. Cib., cm. 30 x 40 rimostranza avanzata da Don Ignazio D. 41 - Sulmona, 1792, 28 maggio. Arcangioli, Amministratore interino. D. 48 - Napoli, 1790, 26 giugno D. 37 - Calascio, 1838, 16 ottobre Convenzione tra Pietro Carrera, S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo Cartaceo ­ Consegna di lana della masseria Carta di passaggio rilasciata dal Sindaco Amministratore del Regal Luogo Pio Fase. XII - no 502 c.s. 4 armentizia della SS. Annunziata alle a Giacinto Frasca, pastore calascino. dell' Annunziata e Leonardo Di Palma di c. lr "proiette" del conservatorio di S. Cosimo Collezione privata "C. Fulgenzi" - Arpino che si impegna a dirigere il R. fg . b/n, cm. 24 x 30 per la filatura e la fabbrica di panni. Calascio lanificio introdotto nel Conservatorio di S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo ­ St. Cib., cm. 30 x 40 S. Cosimo pertinente alla Casa Santa ed D. 45 - Napoli, 1791, 8 agosto. Fase. 21 - no 72 a sovrintendere le operazioni di Strumento notarile per l'esenzione dei c. lr " ...apparecchia tura delle p annette ..." ad lavori di panno della " .. nuova fabbrica R. fg . b/n, cm. 24 x 30 D. 38 - Libro dei Regi Pesatori di lana uso d'arte, di cardatura, filatura, della Nunziata di Sulmona .." dai diritti delle tre compagnie o "Paranze" di orditura, tessitura, purgatura, valcatura e doganali per le sole fiere e i mercati D. 49 - Napoli, 1791, 4 marzo. L'Aquila, Sulmona e Castel di Sangro, tintura. d'Abruzzo. Fede di credito di ducati 126 per la con l'annotazione della qualità e quantità S.A.S.S. - A.C.S.A. Fondo Cartaceo ­ S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo ­ vendita di 14 ballette di lana. di lana immessa e venduta annualmente Fase. XII - n o 518 bis, con convalida del Notaio Regio Costanzo Alicandri di San S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo­ in ciascun fondaco. Regio Notaio Panfilantonio Pansa di Pietro Avellana dimorante in L'Aquila ­ Fase. 2-no 117 Libbro di Lane Negre annualmente Sulmona. Fase. l - no 493 - Copia, in duplice c. lr compilato dalla paranza maggiore di c. lr. esemplare, c.s. 2 R. fg. b/n, cm. 24 x 30 L'Aquila e distinto da un analogo R. fg. b/n, cm. 24 x 30 t. lr registro per le lane bianche della R. fg. b/n, cm. 24 x 30 D. 50 - Teramo, 1792 ottobre 4 medesima paranza. D. 42 - Napoli, 1791, 30 aprile. Lettera del vescovo di Teramo a Don A.S.F. Dogana delle Pecore di Foggia ­ Lettera di Fernando Corradini a Pietro D. 46 - Napoli, 1791, 8 agosto. Pietro Carrera, Amministratore della Serie - Regg. n.ri 2171 - 2174 - Carrera per la vendita, al prezzo Lettera del Marchese Palmieri Casa Santa dell'Annunziata, per annol701 convenuto di 201 rubbi e 14 libbre di all'Amministratore dell'Annunziata per l'acquisto di una "pezza" di panno color Coperte membranacee lana " ...della Masseria del Luogo Pio ..." comunicare la sovrana disposizione verde chiaro, al prezzo di ducati 4 la A.S.F. Idem. Reg. n° 2167 - anno 1700 dell'Annunziata. emanata agli Amministratori delle canna, e di una pezza di color " ...verde Coperta membranacea S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo Cartaceo ­ Dogane d'Abruzzo, di esentare i panni drago ..." al prezzo di carlini 26 la canna. St. Cib., cm. 30 x 40 Fase. 22 - no 124 del lanificio di quel Pio Luogo dai diritti S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo -

154 155 Fase. 12 - no 525 Corte e dei locati della Regia Dogana di c. lr Foggia, con oneri di fedeltà e lealtà e R. fg . b/n, cm. 24 x 30 con le responsabilità derivanti da ogni mancanza nell'esercizio della funzione. D. 51 -Sulmona, 1793 giugno - 1794 S.A.S.S. -Atti notarili - Notaio Tomaso aprile. Valentini di Castel di Sangro - B. 290 - N otamento delle raccolte dei panni Vo l. 32 di c.s. 65 tessuti dalle proiette nel Conservatorio di c. 21v San Cosimo dal giugno 1793 al 2 aprile R. fg . b/n, cm. 30 x 40 1794. S.A.S.S. - A.C.S.A. Fondo cartaceo ­ D. 55 - Topografia dei confini Catalogo delle fo tografie Fase. XIII - no 541 (consta di no 3 fase.) controversi tra la Baronia di Carapelle c. lr Calvisio e l'Università di Paganica. ' R. fq. b/n, cm. 24 x 30 Pianta su carta, policroma, scala di passi 1700, ognuno di palmi 7 (napoletani) - D. 52 - Sulmona, 1791 dicembre 31 anno 1719. Relazione circa l'erezione della tintoria Collezione privata "C. Fulgenzi" - per i panni del lanificio del Pio Luogo Calascio (AQ) con allegata perizia della fabbrica e St. Cib., cm. 30 x 40 definizione della "mercede" da pagarsi alle proiette addette alla filatura e D. 56 - Bagnoli, 1489 maggio 24. tessitura. La Regina di Sicilia Giovanna F l - L'Aquila - Chiesa di Santa Maria di F 8 - Piana di Na velli - Chiesa di Santa S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo ­ D'Aragona, rispondendo al Capitano e Collemaggio - Facciata principale Maria di Cintorelli - Veduta aerea Fase. XII - no 511 all'Università della città di Sulmona, Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 c.s. 4 ordina la pronta ripresa dell'attività R. fg. b/n, cm. 24 x 30 laniera per il guadagno della F 2-L'Aquila - Chiesa di Santa Maria di F 9-Piana di Na velli - Chiesa di Santa popolazione, per l'esercizio delle facoltà Collemaggio - Veduta del colle Maria di Cintorelli - Veduta aerea - D. 53 - "Palazzo", 1797 novembre 10. dei cittadini e per il fabbisogno locale. retrostante da cui prendeva avvio il Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Intesa con Pietro Carrera per il ripristino S.A.S.S. - A.C.S.- Archivio antico - n° "Tratturo Magno" della " ..Fabbrica de' panni di lana .." 158 B. 2 cm. h. 44,5 x L 22 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 10 - Piana di Na velli - Chiesa di Santa esistente nel Conservatorio di San R. fg . b/n, cm. 24 x 30 Maria di Cintorelli - Prospetto frontale e Cosimo appartenente alla SS. F 3 - Peltuinum - Chiesa di San Paolo - laterale Annunziata. D. 57 - Popoli, 1408 giugno 7. Facciata principale Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo cartaceo ­ Santa Croce di Cansano salda a Pietro di Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Fase. XXVIII - no 368 Matteo Capaccio di Tocco abitante in F 11 - Piana di Na velli - Chiesa di Santa c. lr Popoli il debito di ducati 6 occorsi per il F 4 - Peltuinum - Chiesa di San Paolo - Maria di Cintorelli e veduta prospettica R. fg. b/n, cm. 18 x 24 salario dovuto ai pastori che hanno Facciata laterale - Incisione elicoidale della piana condotto e custodito gli animali nei realizzata manualmente dal pastore. Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 D. 54 - Castel di Sangro, 1783, aprile 4. pascoli di Puglia e per kt:>pere di Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Procura del Magnifico Eugenio Bucci di erbaggio, passaggio e fida. F 12 - Civitaretenga - Chiesa di Santa Castel di Sangro in sostituzione del suo S.A.S.S. - A.C.S.A. -Fondo F 5-Peltuinum - Resti dell'antico centro Maria delle Grazie - Veduta prospettica concittadino Don Gregorio Bucci pergamenaceo - Cassetta VII - Fase. 103, Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 con Caporciano impossibilitato ad esercitare l'ufficio di perg. n°1023, cm. h. 62 x l. 13 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Regio Pesatore delle lane della Regia R. fg . b/n, cm. 30 x 40 F 6 - Peltuinum - Resti del tratturo sull'antica via Claudia Nova F 13 - Civitaretenga - Chiesa di Santa Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Maria delle Grazie - Facciata principale Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 7 - Caporciano - Veduta panoramica Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 14 - Piana di Na velli - Veduta da

156 157 Ci vitaretenga F 27 - Ca lascio - Grotta naturale - F 39 - Il siero viene separato dalla pasta liscio in fondo al quale è inserito un peso Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Interno. Attualmente utilizzata come Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 circolare. ricovero stabile di ovini. Proprietà: Comune di Sulmona F 15 - To cco da Casauria - Veduta aerea Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 40 - "Friscelle " in vimini, di varia Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, 30 x 40 grandezza, per la forma dei caci freschi. F 28 - Iuvanum - Fontana in pietra per II metà XX secolo - Proprietà: Comune F 47 - "P assetta " in legno di noce per F 16 - Capestrano - Prossimità l'abbeveraggio degli ovini di Sulmona confezionare nastri e frange -Presenta d eli' antico tratturo Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 una parte di forma quadrata con Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 scanalature aperte e piccoli fori al centro F 29 - Castel del Monte - Fontana per il F 41 -Ilpr odotto fi nito: forme di cacio o ed una parte sovrapposta di forma F 17 - Capestrano - Capo d'Acqua sulla lavaggio e l'abbeveraggio delle pecore - "pezze" arcuata, leggermente ogivale, con tre direttrice del tratturo verso Forca di Veduta prospettica Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 grosse aperture arcuate e decorate da un Penne Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 taglio a zig-zag. Superiormente è inciso Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 42 - To satura o "carosatura " con un cerchio decorato all'interno con una F 30 - Roccamorice - Capanna a tholos speciali forbici di acciaio a molla. trama a rete e con cornice zig-zagante. II F 18 - Forca di Penne - La rocca ­ Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 metà XIX secolo, cm. 23 x 14 - Rovine Proprietà: Comune di Sulmona Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 31 - Roccamorice - Capanna a tholos - F 43 - To satura e produzione di Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Veduta laterale "greggio " F 19 - Forca di Penne - Valico Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 48 - Cialone di Lana ad uso coperta, a Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 trama fitta e pesante, lavorata ad 8 licei - F 32 - Roccamorice - Capanna a tholos - F 44 - Arcolaio in legno con bacchette ad Scacchi di varia cromatura -

F 20 - Sulmona - Piazza del Mercato Ingresso apertura variabile che, girando su un I metà XX secolo, cm. 230 x 170 - Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 perno, dipanano la matassa disposta Proprietà Comune di Sulmona intorno ad esse per formare gomitoli. Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40

F 21 - Sulmona - Rovine del tempio di F 33 - Roccamorice - Capanna a tholos - Collezione privata "C.Fulgenzi" - Ercole Curino e veduta parziale della Interno Calascio (AQ) F 49 - Campo Imperatore - Fonte Macina città Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 - Mostra Rassegna Ovini - 5 agosto 1988 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 34 - Campo Imperatore - Stazzo F 45 -Arcolaio (Incannatoio) in legno e F 22 - Piano delle Cinque Miglia - Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 canna, a trasmissione orizzontale, con F 50 - Campo Imperatore - Fonte Macina Veduta panoramica manovella in legno, ruota a 6 raggi e - Mostra Rassegna Ovini - Veduta aerea Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 35 - Campo Imperatore - Stazzo - serie di bobine di canna. La matassa Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Veduta aerea posta sulla ruota viene dipanata e, F 23 - Pescocostanzo - Veduta Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 svolgendosi, passa alla bobina di canna F 51 - Pescina de ' Marsi - Filanda: Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 quindi alla "ngannellatura" per la impianto per la lavatura con motore a F 36 - Cagliatura - Nel latte scaldato formazione dei rocchetti - I metà XX turbina azionata da forza idraulica F 24 - Calascio - Grotta naturale, alla temperatura di 38°-40° si versa il secolo - cm. 68 x 65 x 71 - Proprietà: Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 tradizionalmente usata come ricovero caglio (acido tratto dali' a5omaso dei Comune di Sulmona pastorale ruminanti lattanti) per ottenere il Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 52 - Pescina de ' Marsi - Filanda: Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 formaggio macchina cardatrice Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 46 - Conocchia (rocca) e fu so in legno Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 25 - Calascio - Veduta panoramica con di faggio per la filatura -La parte le rovine di Rocca Calascio F 37 - "Munaturo " in legno per superiore della conocchia, su cui era F 53 - Pescina de ' Marsi - Filanda: Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 mescolare latte e caglio nel caldaio posta la fibra tessile, divisa in 4 spicchi macchina pressatrice Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 longitudinali e sormontata da un Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 elemento zoomorfo, presenta incisioni di F 26 - Calascio - Grotta naturale - F 38 - Pasta ottenuta con 90 minuti circa motivi consueti nell'arte popolare: cuori, F 54 - Pescina de ' Ma rsi - Filanda: Interno di mescolatura a fuoco piccioni contrapposti e fiori - cm. 44. macchina pressatrice con rullo per Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Il fuso si compone di un bastoncino arrotolare i feltri

158 159 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40

F 55 - Pescina de ' Marsi - Filanda: F 61 - Ta ranta Peligna - Lanificio macchina filatrice proveniente da Biella "Antonio Merlino e Figli": macchina - Particolare filatrice Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40

F 56 - Pescina de ' Marsi - Filanda - Pesa F 62 - Ta ranta Peligna - Lanificio della lana cardata e pressata in feltri, "Antonio Merlino e Figli": macchina per panni di lana non tessuta ma compressa e la tessitura resa compatta Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 63 - Ta ranta Peligna - Lanificio F 57 - Pescina de ' Marsi - Filanda: "Novabruzzo" di Italo Vincenzo Merlino macchina filatrice di Biella - Particolare - Prodotto tipico Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x40 Le schede F 58 - Pescina de ' Ma rsi - Filanda: F 64 - Campo Imperatore - Fonte Vetica Rita Maria Molisani macchina filatrice per la "ritorcitura" Pascolo all' alba Daniela Te ssitore con accoppiamento della lana Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40

F 59 - Pescina de ' Marsi - Filanda: F 65 - Campo Imperatore - Abruzzo macchina per l'avvolgimento della lana pastorale intorno ai rocchetti per filati a matassa Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40 F 66 - Campo Imperatore - Abruzzo F 60 - Ta ranta Peligna - Lanificio pastorale "Antonio Merlino e Figli" - Interno Stampa Cibachrome, cm. 30 x 40

160 l. SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO

La Chiesa sorge sul luogo dove si vene­ rava una miracolosa immagine della Ver­ gme. Fu realizzata nel 1287 per volontà di Pietro da Morrone che, divenuto Papa nel 1294, vi fu incoronato e poi sepolto. Delle strutture risalenti alla fine del se­ colo XIII rimangono i pilastri e le archeg­ giature interne. La facciata s'impone per la particolare bellezza della superficie a lieve rivestimento policromo e delicato intreccio di bianco e rosa, per i trafori go­ tici dei rosoni, per il portale di mezzo, con pilastri a tabernacoli e statuette, e per il consueto coronamento orizzontale di tradizione aquilana. Sul lato destro è appoggiata una pode­ rosa torre angolare di pianta poligonale, all' origine base di un campanile demolito nel 1480. Alla fine del XVI sec. furono realizzate ristrutturazioni dell'interno, cui seguì la ricostruzione del 1706 dopo i danni sismici. Dal colle ove sorge il sacro complesso di Collemaggio aveva inizio il Tratturo Magno Aquila-Foggia.

163 2. S. PAOLO DI 3. S. MARIA DI CENTORELLI PELTUINUM Nella vasta piana di fronte a Caporciano sorge la Chiesa di S.Maria di Centorelli, La chiesa di S. Paolo presso la quale si realizzava la biforcazione del Tratturo Magno. sorge ai margini dell'antica La facciata della Chiesa è opera rinascimentale, ma probabilmente fu sovrapposta Peltuinum, centro vestino insieme al portale a strutture precedenti di almeno un seè-ù1b e assai più rustiche, che occupava l'odierna lo­ come rivelano le absidi poligonali e le pareti longitudinali. calità di Civita Ansidonia, E' interessante rilevare sul fianco destro la presenza di un caratteristico porticato tra Prata d' Ansidonia e con volte a tutto sesto sostenute da massicci pilastri squadrati: questo corpo di Castel Nuovo. La città era fabbrica svolgeva la funzione di ricovero per i pastori che percorrevano l'attiguo situata su un pianoro deli­ tratturo; a testimonianza dell'antica funzione, si conservano attualmente il pozzo mitato da ripidi scoscen­ usato per attingere l'acqua e il posto per accendere il fuoco. dimenti ed era attraversata da est ad ovest dalla via Claudia Nova: che ne for­ mava il principale asse stradale e che si è conser­ vata fino ad oggi nel mae­ stoso tratturo, unico tron­ cone ancora rimasto intatto. La Chiesa di S. Paolo ri­ sale alla prima metà del XII sec. ma subì varie trasfor- mazioni nei secoli successivi. N ella costruzione delle murature fu riutilizzato materiale classico di spoglio, visibile nelle colonne e nei capitelli delle archeggiature della parete sinistra. Inoltre si rilevano frammenti decorativi con figurazioni di animali simbolici riferibili al IX sec.: questo attesta che, prima della realizzazione benedettina dell'attuale Chiesa, ne esisteva un'altra più antica che si vuole costruita a sua volta sui resti di un tempio dedicato a Giove Libero. La facciata della chiesa presenta la parte centrale avanzata sulla quale si apre il portale con vano stretto e lisci piedritti che proseguono fino al coronamento; i capitelli sorreggono il grande monolito liscio dell' architra­ ve. Il timpano at­ tuale è il risultato di una ristrutturazione che interessò l'intera parte alta dell'edifici o. La Chiesa di S. Paolo si distingue inoltre per la parti­ colare e rara pianta a T, composta da una sola navata e da un transetto che fungeva da presbi­ terio ed è sfornito di abside.

164 165 4. S. MARIA DELLE GRAZIE DI 6. JUVANUM - MONTENERODOMO (CH) CIVITARETENGA Il territorio di Juvanum era abitato dai Carecini, una delle quattro tribù della Lega La Chiesa dedicata a S. Maria delle Sannitica, fieri oppositori dei Romani. Grazie è uno dei tanti luoghi di culto Dapprima la popolazione abitava probabilmente in fattorie sparse lungo le valli e, - campestre legati al fenomeno della solo al termine della III Guerra Sannitica, volle foridàre un centro amministrativo al transumanza: sorge, infatti, vicino servizi del territorio. alla confluenza del Tratturo Magno e Questo sorse in pianura, in un sito occupato da un Santuario e da un' ampia area non si discosta dalla vicina chiesa di adibita a mercato, attività assai importante in un territorio ad economia sostan­ S. Maria di Centorelli. zialmente pastorale. Presenta anch'essa una facciata di Si decise inoltre di costruire un Santuario al crocevia di due importanti strade: uno tipo rinascimentale con terminazione di fo ndovalle, che collegava trasversalmente l'Aventino con il Sangro e che orizzontale di tradizione aquilana e attualmente ricalca l'antico tratturo proveniente dal territorio di Palena, l'altra a cornicione classicheggiante : al percorso montano che collegava Torricella Peligna con Montenerodomo. centro si apre una grande finestra Il Santuario sorse in funzione e per la protezione dei pastori e delle gregi tran­ circolare con ruota, frutto di recenti sumanti; a determinarne il sito fu la presenza di una fonte d'acqua sorgi va, ancor oggi restauri. copiosa e fresca.

S. LE GROTTE

Le grotte naturali sono tra i più comuni ed antichi rifugi pastorali: si trovano non solo nelle aree tradizionali di pascolo estivo montano ma anche lungo tutte le vie comunemente percorse dalle greggi transumanti. Come è noto la mobilità pastorale, entro aree relativamente ristrette, ebbe grande sviluppo fin dalle epoche più antiche e caratterizzo, in particolare, l'economia delle popolazioni di cultura "appenninica" (1 400- 1300 a.C.) che scelsero come stazioni e rico­ veri soprattutto le grot­ te per la loro partico­ lare morfologia che consentiva una più fa­ cile difesa. A volte,qJiù grotte si­ tuate in terreni di facile escavo vepivano colle­ gate tra loro; si ritiene, ad esempio, che l'in­ sediamento di S. Pio (AQ) in prossimità del tratturo Magno sia nato da un agglomerato di piccole grotte fre­ quentate dai pastori dell'antica Ansidonia.

166 167 7. CAPANNE A THOLOS 8. LAVORO IN MASSERIA

Le capanne a tholos sono ricoveri L'economia della masseria costruiti dai pastori sulle montagne coinvolgeva una pluralità di abruzzesi: esse sono attualmente inslividui. che, attraverso una oggetto di studio perché considerate gerarchica distribuzione di ruoli e interessanti forme residuali. mestieri, interagivano per la Presentano il muro perimetrale produzione di beni artigianali . Al costituito da pietre o lastre fissate a vertice dell' organizzazione secco e disposte a spirale conica aziendale, primo amministratore restringentisi fino a formare una cu­ era il "massaro" o "vergaro", pola ogivale a falsa volta che si reg­ spesso proprietario di armenti , ge per gravitazione d�i blocchi, sen­ talvolta pastore dipendente ma za il sostegno di travature interne. con i poteri propri del "locato". Forme più rare di volte presentano Seguiva il "sotto massaro" o gradoni e gradoni a spirale oppure "caciere" o "casciaro" che dirigeva le operazioni di mungitura e manipolazione del sono a tronco di cono. latte, era addetto alla lavorazione del formaggio (sistemato poi nelle apposite La porta d'accesso si delinea con "friscelle") ed alla contabilità delle vendite dei caci freschi, da salare, le "pesande", forza plastica: in alcuni esemplari che si affidavano al "caratino", pubblico salatore e commerciante grossista, detto per la robusta presenza di un anche "quaratino" o "caciolare", per la salatura e la vendita durante le aste autunnali. architrave orizzontale monolitico, in "Capo buttero" e "butteri", solitamente provvisti di cavalcatura, provvedevano altri per due massicci lastro ni di­ invece al trasporto ed al rifornimento di masserie diverse per la sussistenza di uomini sposti a sesto acuto. ed animali alla distribuzione del pane e delle paghe, all'esazione di acconti sulle Tali tipi di strutture a tholos sono vendite, ai depositi ed alla consegna di formaggi e ricotte, alla custodia degli animali presenti in Europa fin dalle epoche nell"'incannato", recinto fatto dai "terrazzani" prevalentemente pugliesi con rami, più remote; benché molteplici siano frasche e pali di legno . I butteri, inoltre, aiutati dai "butteracchi", provvedevano alla gli esempi di raffronto, è tuttavia custodia ed alla generale manutenzione dei ricoveri per i pastori. evidente la somiglianza delle capanne abruzzesi con i trulli pugliesi. E' quindi Pastori in senso stretto erano di regola i "pecorali" cioè gli addetti al pascolo ed alla legittimo ipotizzare che l'antico connubio pastorale tra i monti d'Abruzzo e i tavolati sorveglianza del gregge; aiutati dai "pastoricchi" giovani scapoli; se malati o assenti pugliesi, attuato nei secoli con la pratica della transumanza, abbia reso possibile la erano sostituiti dai giovani "buttereschi " con l'aiuto degli "scortellari" per propagazione della capanna trulliforme. l'assistenza alle pecore gravide e dei "quatrani" o "guaglioni" o "biscini", ragazzi sca­ poli inservienti addetti in genere agli umili servizi di masseria, alla cura dei cani alla sorveglianza dello stazzo e dei casolari rustici di ricovero quando i pastori conduceva­ no le greggi al pascolo.

168 169 9. LA FILANDA DI PESCINA DE' 10. LA FILANDA DI TARANTA PELIGNA (CH) MARSI (AQ) Sin dal XIII secolo si La filanda di Pescina de' Marsi (AQ) ha notizia della funzionava sin dal XVI secolo con sistemi lavorazione laniera in di attivazione manuale; risale ai primi anni Taranta Peligna per del XX secolo l'introduzione di macchine l'attiva presenza di elettriche e della turbina (vasca con pala) tintorie (purgatoi) e che utilizza l'acqua del fiume Giovenco gualchiere o "fole" come forza motrice per la lavatura. lungo le rive del fiume L' edificio attuale, appartenente al Sig. Aventino ricche di Dino Tarola, si può datare al 1850. "terra follone", argilla La filanda ancor oggi è punto di saponosa usata come riferimento per gli allevatori locali che vi ammorbidente e mezzo portano la lana per la produzione di filati a alcalino per rendere matassa. Sono attivi gli impianti per la compatti i panni. lavatura con turbina, la sfioccatura, la I pascoli della cardatura con divisore a rotoli, la pres­ Maiella hanno sempre satura, la filatura (con macchina filatrice costituto per il paese proveniente da Biella) e la ritorcitura con un'importante risorsa . accoppiamento della lana e smontaggio dei per la produzione di rocchetti per formare la matassa. ottima lana e pregiata materia prima: i te ssuti confezionati erano poi largamente venduti nelle principali fiere di Foggia, Napoli e Salerno. L' attività laniera inoltre ricevette forte impulso nel Medioevo per opera dei monaci del Convento di S. Biagio venerato come Patrono della lana o, più propriamente, come protettore contro i mali della gola per i quali sono provvidenziali i caldi e soffici panni di lana. Nel corso dell'800 funzionarono in paese otto fabbriche con sistemi di attivazione manuale; molto più tardi sorse sull'Aventino il primo impianto di produzione di energia elegrica che agevolò l'attività delle filande. Alla fine del secolo, tuttavia, anche per la massiccia emigrazione delle maestranze e per la forte concorrenza delle industrie tessili del Nord, fabbriche, carderie e filande si disattivarono determinando un ritorno al tipo di lavorazione artigiana con scardassi, filarelli e telai manuali. Ai primi del Novecento alcuni imprenditori installarono modesti impianti azionati da forza idraulica promuovendo in circa mezzo secolo un industria specializzata nella produzione di tappeti, arazzi, coperte tipiche abruzzesi, le cosiddette "tarante", consistenti, soffici, di solida e vivace cromatura, che vantavano un mercato nazionale ed estero. Il Comm. Nicola Merlino, diplomatosi perito tessile a Prato, è il fondatore delle basi

170 17 1 tecniche della moderna industria tessile taranto lese. Il lanificio "Antonio Merlino e Figli" è ancora attivo nonostante la distruzione completa dell' ultima guerra (unico pezzo superstite e riattivato è una macchina per la stiratura dei tessuti), l'alluvione per lo straripamento dell'Aventino nel 1956 e l'incendio del 1964. Attualmente è gestito dai sigg. Giosuè e Giuseppe PA RTE QUARTA Merlino e svolge con specializzata tecnologia il ciclo di lavatura, asciugatura, cima,tura, stiratura e arrotolatura. Di particolare rilievo è la calandra in ghisa in modello originale tedesco (combustione a vapore) degli anni 1920-30. Completano il ciclo produttivo speciali reparti di tintoria e filatura, con fusi di filatura cardata, numerosi telai con macchinette J acquard per le tipiche "tar ante", alcuni telai per coperte Il racconto filmico "follate", altri per tessuti per abiti. della vita pastorale

172 Il filmato è stato prodotto dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Sulmona (AQ) e realizzato dalla Sovrintendenza Archivistica per l'Abruzzo e il Molise.

- Ricerche storiche e 'documentarie Maria Rita Molisani e Daniela Te ssitore - Coordinamento scientifi co Giovanni Antonio Fiorilli -Soggetto "Transumanza - I segni del tempo": Daniela Tessitore come leggere l 'audiovisivo didattico - Sceneggiatura Rossella Marzoli Antonio Di Loreto - Adattamento Rossella Marzoli - Tra ttamento Antonio De Paolis -Fotografia Marco Carugno - Scelte musicali Antonio De Paolis - Ispettore di produzione Giovanni Antonio Fiorilli - Segretaria di produzione Rossella Marzoli - Direzione scenica Di Loreto - De Paolis - Carugno

- Premiato al X Festival Nazionale Cinema Formato Ridotto "Bobina d'Oro" di Alatri (FR) 22 gennaio 1989

- Segnalato con Menzione Speciale al V Trofeo Castrocaro Video 26-28 settembre 1988

- Segnalazione Premio "Aldo Merola" - Sorrento, 28-31 marzo 1990

174 mostra Tratturi si inserisce il docu­ ''Transumanza ­ mentario Transumanza - I segni del tempo, prima sintesi delle conoscenze I segni del acquisite. Le sue finalità, essenzialmente didattiche, sono volte ad integrare e corredare i contenuti della mostra, svi­ tempo'' luppandone le tematiche in maniera visiva e ripercorrendo i punti fonda­ Come leggere mentali con un linguaggio rapido e di­ scorsivo, allo scopo di rendere più im­ mediato e comprensibile l'argomento l'audiovisivo della transumanza ad una vasta utenza, soprattutto scolastica. Il risultato è es­ didattico senzialmente un racconto filmico dei collegamenti operati dalla pastodzia transumante che, nel lento snodarsi dei ROSSELLA MARZO LI secoli, ha reso più vicini tra loro territori ,Storico dell'arte Sovrintendenza Archivistica - Pescara lontani tanto nella dimensione geografica quanto nello sviluppo culturale. Il collegamento territoriale è visualizzato da opportune rilevazioni �eree che offrono ampie panoramiche delle attuali el panorama delle ricerche sto­ aree montane e di fondo valle un tempo riche ed archivistiche concepite percorse da tratturi.

N inizialmente per l'istituzione del La scelta del titolo Transumanza - I Museo della Transumanza e succes­ segni del tempo è dettata dalla consi­ sivamente per la realizzazione della derazione di quanto sia necessario, in

177 una società frenetica ed in continuo sociale tra Abruzzo e Puglia, si coglie alter ego del padrone, con cui spesso si terno di uno stretto passaggio, il mun­ movimento come quella attuale, soffer­ particolarmente in due ambiti: religioso identifica essendo egli stesso proprie­ gitoio che mette in comunicazione due marsi e volgersi indietro per cercare nel­ ed economico. Il culto tributato a San tario di pecore. Al suo servizio il capo­ recinti contigui. Il latte raccolto viene le vestigia del passato quei "segni del Michele Arcangelo nel santuario buttero si occupa della gestione am­ misurato con un bastone di faggio, la tempo", quelle testimonianze antiche che custodito sulla mistica grotta di Monte mini strativa dell'azienda con la di­ cata rina. strumento che costituisce riconducano ad un maggiore equilibrio Sant'Angelo sul Gargano si è ampia­ stribuzione del compenso ai pastori e l'unità di mis ura adottata per quan­ tra l'uomo e il suo ambiente al fine di mente diffuso tra i pastori, tradizio­ soprattutto il controllo del frutto, il for­ tificare il latte prodotto stagionalmente ristabilire un più giusto rapporto tra nalmente legati al mondo delle grotte. maggio e la ricotta, la cui lavorazione da ogni gregge, quantità che diminuisce passato e presente, tra umanità e progres­ L'iconografia tradizionale del Santo, con assieme alla direzione della mungitura sensibilmente quando la pecora è so. il braccio alzato in atto di uccidere il degli armenti è affidata al caciere o gravida, a giugno e luglio, passando da Il filmato inizia con una breve storia drago, si ricolle ga ai moduli dell' eroe sotto-massaro. 400 grammi circa a 150 grammi. della pastorizia e della legislazione che pagano Ercole promachos, protettore di Butteri e butteracchi provvedono alla Per la preparazione del formaggio, il nel tempo ha regolamentato la stagionale pastori ed armenti assai venerato nel custodia ed alla manutenzione generale l'atte viene scaldato fino ad una tem­ migrazione di uomini e armenti tra i mondo italico, come testimonia la dei locali di ricovero per i pastori veri e peratura di 40 gradi, quindi mescolato pascoli di Puglia e d'Abruzzo: partendo diffusa presenza di santuari e bronzi propri o pecorali, ai quali spetta il con il caglio, un acido tratto dall' abo­ dagli antichi tractoria e dalla legi­ arcaici lungo le direttrici della transu­ compito di condurre le greggi al pascolo maso dei ruminanti. Dopo circa venti slazione romana, si ripercorre breve­ manza. e di sorvegliarle, coadiuvati da minuti, il prodotto, coagulato e separato mente la storia della transumanza at­ Il segno della profonda influenzache la pastoricchi e buttereschi. Infine nella dal siero, viene messo dentro le "fi­ traverso il crollo dell'Impero Romano cultura agricolo-pastorale ha esercitato gerarchia dell'azienda vengono i scelle" (forme che una volta erano rea­ per giungere alle varie dominazioni, sul culto micaelico è rappresentato dalle quatrani, inservienti addetti ai lavori più lizzate dal pastore con legno intrecciato), prima normanna, poi angioina ed infine date delle festività annuali delle umili della masseria e alla cura dei cani. esercitando una leggera pressione delle .aragonese che incrementarono notevol­ apparizioni del Santo, l' 8 maggio e il 29 Anche questi ultimi hanno un compito mani per eliminare gli ultimi residui di mente le loro entrate grazie alle tasse im­ settembre, che coincidono con i due cicli ben preciso nella società pastorale; la liquido . Ultima fase è la salatura: più poste per il passaggio degli armenti. A stagionali della transumanza estiva e stessa terminologia che ne definisce la volte, ripetendo l'operazione anche nei testimonianza dell'interesse che le varie invernale e che segnavano le date razza, cane da pastore maremmano-a­ giorni successivi, le grosse forme di sovranità prestarono alla transumanza, le ufficiali di apertura e chiusura della bruzzese, ne indica le qualità di colla­ cacio vengono impastate nel sale e immagini del video mostrano numerosi Regia Dogana della Mena delle Pecore boratore instancabile dell'uomo nella quindi allineate di taglio per dissecarsi e esempi di documentazione cartografica, di Puglia. Così il Santo guerriero, sorveglianza e nella vita del gregge. In­ rassodarsi in un locale ben aerato, il ca­ in particolare "reintegre" dei tratturi condottiero di eserciti e difensore dei curante della propria incolumità, difende ciaro, il cui pavimento è ricoperto di uno tratte dall'Archivio della Dogana della potenti, si presenta anche come il generosamente le pecore protetto da un spesso strato di foglie di felce. mena delle pecore di Puglia conservato protettore degli umili, dei pastori e dei collare di ferro o di cuoio dotato di punte Ciclica è anche la tosatura o carosatura presso l'Archivio di Stato di Foggia, contadini, colui che protegge la salute acuminate contro le aggressioni del lupo, delle pecore che si effettua nel mese di scelte sia per la vivezza cromatica, sia degli animali e li guida nel lungo l'animale predone più temuto dai pastori aprile o maggio in Puglia; a questa se­ per l'eccezionale puntualità nel rilievo di cammmo. per le sue incursioni notturne. Nel corso guiva una seconda tosatura nel mese di elementi tematici ricorrenti sui percorsi Sul tratturo dunque si realizza uno del documentario accanto a numerosi agosto in Abruzzo, ma nel tempo questa tratturali quali chiese, fontane, centri scambio di esperienze, di consuetudini e cani da pastore colti in momenti diversi usanza è andata scomparendo sia per il fortificati o taverne. di valori, ma soprattutto uno scambio del loro lavoro, viene presentato uno minor pregio della lana agostina, sia L' avvento dei Borboni che avviarono il economico, che può considerarsi il splendido esemplare di nome Abruzzo, perché le pecore erano esposte a stagione processo di trasformazione fondiaria del momento fondamentale d'èll' incontro campione nazionale della sua categoria e avanzata ai pericoli di un ritorno Tavoliere di Puglia con grandi conces­ interregionale. proprietà di 1,1,,n allevamento locale, Il anticipato del freddo senza la protezione sioni terriere a migliaia di censuati e Il documentario vuole quindi illustrare Dannunziano. del vello. Operazione preliminare è la conseguente sottrazioni di aree comuni il processo produttivo che nasce dalla Nella società pastorale i ritmi si ri­ bagnatura con il tuffo degli ovini nelle al pascolo, e più tardi l'Unità d'Italia, transumanza e si concretizza nella fiera, petono sempre uguali: all' alba si procede acque di un fiume o di una fontana per che largo sviluppo diede all'economia passando attraverso la masseria dove lo alla prima mungitura, poi via fino al pulire il manto di lana da tutto il agricola, segnarono l'indebolimento spettatore viene condotto per seguire pascolo di montagna per ridiscendere al sudiciume, quindi, dopo una decina di dell' attività di transumanza, reso ormai tutti i momenti della vita pastorale. La tramonto e quindi nuova mungitura delle giorni, il carosatore esegue la tosatura definitivo nel XX secolo con lo sviluppo società armentaria, con mansioni e pecore. Queste, trattenute per le zampe tenendo la testa dell' animale legato industriale. responsabilità rigidamente suddivise, ha posteriori e bloccate dal cacchio, una stretta fra le gambe e utilizzando un paio Il collegamento operato dal tratturo, al suo vertice il massaro i cui poteri, forca di legno che il pastore pone loro di grosse forbici d'acciaio a molla, spe­ strumento di integrazione culturale e quasi illimitati, lo pongono al pari di intorno al collo, vengono munte all'in- cifiche per l'uso. La carosa costituisce il

178 179 momento di maggior soddisfazione per il prodotto grezzoc. Con l'incremento pastore poiché raccoglie il bene più dell' attività delle filande, nel corso del prezioso della pecora. La lana, riunita in XIX secolo si sviluppano i primi nuclei balle, viene venduta direttamente alle industriali per la produzione di coperte, filande per la realizzazione tessile del panni e filati in genere: a Taranta Peli­ prodotto grezzo o nei mercati e nelle fie­ gna, in particolare, nasce un'industria re che un tempo costituivano il centro specializzata nella produzione delle nevralgico di crescita e scambio dei pro­ tipiche coperte abruzzesi, le tarantole, dotti. dalla tessitura forte e consistente e dalle Un esempio di fiera, anche se ha perso solide tinte. i primi connotati commerciali conser­ Lo sviluppo del processo industriale e vando il carattere di mera esposizione, è le trasformazioni economiche e sociali la rassegna ovina di Campo Imperatore del XX secolo hanno determinato le fine (AQ) che si svolge ogni anno nell'im­ del processo di transumanza e la mensa piana di Fonte Macina il giorno 5 contrazione dell'ec onomia ad essa agosto. Qui di buon mattino, in un' atmo­ legata. Oggi le greggi vengono trasferite Bibliografia sfera rarefatta e suggestiva, si incontrano con gli autoarticolati dalle Puglie al­ tutti i pastori in transumanza nella zoha l' Abruzzo e lungo i percorsi tratturali conducendo i propri armenti e radu­ sono sorte autostrade e superstrade, si nandoli in un immenso spazio realizzato sono sviluppati centri abitati e aree al centro della piana, diviso all'interno agricole. Le ultime sequenze del video, in numerosi settori recintati per tenere con le immagini di un Abruzzo moderno separate le varie greggi. e robotizzato, posto a confronto col vec­ Nella realizzazione del documentario, chio Abruzzo pastorale, condensano quel per poter effettuare le riprese dall'alto che resta di tutta una civiltà ed espri­ che dessero una panoramica d'insieme mono con un messaggio profondo l'in­ delle migliaia di ovini riuniti,si è reso vito a recuperare non nostalgicamente · necessario l'uso di un carrello elevatore ma ideologicamente i principi attivi di che, innalzandosi silenziosamente fino a una vita sociale condotta nel rispetto 35 metri di altezza, ha consentito di non dell' ambiente e degli elementi umani. spaventare gli animali. Vivamente apprezzato dal pubblico e Con la pastorizia è stato naturale lo dalla critica per il taglio tematico es­ sviluppo della manifattura laniera: nel senziale e per aver abbracciato in un filmato viene visualizzato un esempio di rapido sguardo di insieme il complesso antico opificio con la filanda di Pescina mondo dei pastori dalle origini al tra­ dei Marsi, sorta nelle vicinanze di un monto, il documentario ha ottenuto i se­ tratturo e ancora oggi punto di rife­ guenti consensi in campo nazionale ed rimento per gli allevatori della zona che internazionale: vi portano la produzione stagionale. - 1° premio quale miglio}. documen­ Rimasta quasi inalterata nella sua tario al X Festival Nazionale del Cinema struttura originale, essa sfrutta le acque a fo rmato ridotto "Bobina d'oro" - del fiume Giovenco, che scorre nei Alatri (FR) 22 gennaio 1989; pressi, per muovere il motore a turbina - Menzione Sp eciale al V Trofe o Ca­ predisposto ad un rudimentale sistema di strocaro Vi deo 26.,.28 settembre 1988; lavatura della lana. Originali del primo - segnalazione alla Rassegna Inter­ Novecento e provenienti da Biella sono nazionale del! ' Audiovisivo didattico, gli impianti elettrici per la cardatura, premio "Aldo Mero/a " - Sorrento 28-31 pres satura e filatura che forniscono il marzo 1990.

180 M. Arpea - "La crisi della pastorizia in Abruzzo" in No rd-Sud n. 30, 1962. R. Bianchi - Bandinelli - A. Giuliano - Etruschi e ftalici prima del dominio di A.S.F. - Cinque secoli, un archivio ­ Roma, Milano, 1978. Catalogo della mostra, 1984. T. Bonanni - Le antiche industrie della A.S.F. - Percorsi Tratturali nel Basso provincia dell'Aquila, Napoli, 1888. Ta voliere e Reali Siti, 1987. A. Bardese - Studi sull'Ager publicus, AA.VV. - Sannio, Pentri e Frentani dal VI Torino, 1952. al I a.C., Roma, Edit. De Luca, 1980. W. Capezzali - La civiltà del tratturo, AA.VV. - Civiltà adriatiche antiche di L' Aquila, 1982. Abruzzo e Molise, Roma, Edit. De Luca, 1980. A. Caruso - La Dohana menae pecudum o Dogana di Foggia e il suo archivio, Napoli, AA.VV. - Sepino, Archeologia e continuità, Foggia, Bari, 1963. Campobasso, "S�it. ENNE, 1979. A. Caruso - "No tizie intorno alla V. Battista - L. Nanni - La cultura degli trasformazione fondiaria e alle classi sociali oggetti, L' Aquila, Edit. Gransasso, 1984. nelle province napoletane durante il Vicereame, con particolare riguardo alla G. Battista Branzini - "Le origini del culto Capitanata", in Congresso (III) Storico garganico di S. Michele" in Introduzione al Pugliese,1953, Bari, 1955. Museo delle arti e tradizioni popolari del Gargano "G. Ta ncredi ",Lecce, Edit. F. Ciampitti - Il Tratturo,Napoli, L' Arte Congedo, 1983, pp. 49-55. TipograficaEdi t., 1968.

183 R. Ciasca - Aspetti della società e V. D'Andrea -App unti e documenti sulle del Molise e del Mezzogiorno,XI I.1982, G. M. Galanti - Descrizione geografi ca e dell'economia del Regno di Napoli nel vicende storiche di Barrea, Govignano, XXXII.1983. politica delle due Sicilie, Napoli, 1793. secolo XVIII, Milano, 1934. 1963. D. Di Marzo - I tratturi, Roma, Tip. Naz. G. Galasso - No tizie sulla Dogana delle D. Cimaglia - Ragionamento che la Regia F. D'Andria - Puglia, Roma, 1980. Bertero e C., 1905. Pecore e la Reintegra del fratturoAquila­ Dogana di Foggia usa coi possessori Foggia del 1651 in territoriq di Va sto, armentari e con gli agricoltori che N. F. De Dominicis - Lo stato politico ed S. Di Stefano - Ragioni per la generalità Vastophill, 1985. profittano de ' di lei campi e su ciò che economico della Dogana della mena delle dei locati della mena delle pecore di Puglia, disporre si potrebbe pel maggior profi tto pecore di Puglia, Napoli, 1781. Napoli, 1705. A. Gaudiani - No tizie per il Buon Governo della Nazione e pel miglior comodo del della Regia Dogana della Mena delle Regio Erario, Napoli, 1783. M. Delfico - Discorso sul Ta voliere di S. Di Stefano - Della Ragion Pastorale, Pecore di Puglia, a cura di P. Di Cieco, Puglia e su la necessità di abolire il sistema Napoli, 1731. Foggia, 1981. A.A. Cirese - Cultura egemone e culture doganale presente e non darsi luogo ad subalterne, Edit. Palumbo, 1982. alcuna temporanea riforma, Napoli, 1788. E. D'Orazio - Lapastorizia abruzzese dalle A. Gentili - T. Carta -Artigianato in origini agli inizi del Novecento, Avezzano, Abruzzo e Molise, Roma, 1978. A. De Nino - Tradizioni popolari abruzzesi._ Edit. A. Palla, 1985. F. Coarelli - A. La Regina - Abruzzo Molise, a cura di D. Mosca, L' Aquila, 1970. L. Giustiniani - Dizionario geografico Roma, Bari, Edit. Laterza, 1984. N. F. Faraglia - Intorno all'archivio della ragionato del Regno di Napoli, Bologna, P. Di Cieco - Censuazione ed affr ancazione Dogana delle Pecore di Puglia, Napoli, 19691197 1, ristampa anastatica dell'ed. di M. Coda - Breve Discorso del Principio, del Ta voliere di Puglia (1789-1865), Roma, 1903. N a poli del 1797-1805. Privilegii et Istruttioni della Regia Dohana 1964. della Mena delle Pecore di Puglia, Napoli, L. Farinacci -Alla ricerca nostalgica del A. Jamalio - "Tratturi e Trazzere" in Annali 1666. P. Di Cieco - La suddelegazione dei cambi fratturo perduto, Studio Bibliografico, d'Italia, Roma, 1937. presso la R. Dogana di Foggia, Foggia, Avezzano, Ed. A.Palla, 1982. R. Colapietra - Foggia mercantile e la sua 1970. R. Labadessa - Il Ta voliere di Puglia dalla fiera, Lanciano, Edit. Carabba, 1989. L. Franciosa - La transumanza nell'Appen­ pastorizia all'agricoltura - Esperimenti A. Di Iorio - "Transumanza e tratturi nino centro-meridionale, Napoli, 1951. borbonici di colonizzazione, Roma, 1933. R. Colapietra - La Dogana di Foggia ­ demaniali" in Molise Economico, Anno Xl, Storia di un problema economico, Bari, Campobasso, 1984, pp. 35-87. F. Feliciani - G. La Spada - W. Pellegrini ­ C. Landi Vittori - S. Pietrostefani - Gran 1972. Archeologia industriale in Abruzzo, Sasso d'Italia, T.C.I., 1972. A. Di Iorio - Bovianum vetus oggi Catalogo, L'Aquila, 1985. R. Colapietra - Itinerario Storico Abruzzese, Pietrabbondante, Roma, 1974. A. La Regina -Molise, Milano, Edit. Electa, Rai - Sede regionale, Edit. Carabba, 1979. E. Gabba - M. Pasquinucci - Strutture 1979. A. Di Iorio - "Fortificazioni, insediamenti e agrarie e allevamento transumante E. Costi - I regi fratturi, Sulmona, 1903. Santuari nell'antico Sannio", in Risveglio nell'Italia romana, Pisa, 1979. O. Leone - "La pastorizia in Rocca Pia nel

184 185 secolo XVIII", in Accademia degli E. T. Salmon - Il Sannio e i Sanniti, Torino, Napoli, 1786. Agghiacciati, Quaderno n.8, Sulmona, l. Palasciano - Le lunghe vie erbose, Lecce, Einaudi, 1985. Edizioni Labor, 1986. Edit. Capone, 1981. P. Villani - Mezzogiornotra rif orma e L. Serafini - "Il tratturo e gli insediamenti rivoluzione, Bari, 1974. A. Letre - Feudi e masserie - Problemi M. Palumbo - Ta voliere e sua viabilità, slavi nel territorio di Va sto", in Napoli della società meridionale nel Sei e Napoli, 1925. Nobilissima, Napoli, maggio-agosto 1985. N. Vincenzio - Considerazionisul Ta voliere Settecento, Napoli, 1973. di Puglia, Napoli, 1796. N. Paone - La transumanza, Isernia, Edit. J. E. Skydsgard - Transumanza nell'Italia F. Longano - Viaggioper la Cap itanata, !annone, 1987. antica, Trad. a cura di Ilio Di Iorio, "Le Relazioni commerciali di Sulmona con Napoli, 1790; ristampa Napoli, 1981. L'Aquila, Edit. Japadre, 1988. altre città d'Italia durante il secolo XIV", in N. Paone - "Ti racconto il tratturo" in Bollettino della Società di Storia Patria P. Macry - Mercato e società nel Regno di Molise Economico, Anno XI, n.1, P. Targioni - Sopra i mezzi di rendere "Antonio Ludovico Antinori " negli Abruzzi, Napoli - Commercio del grano e politica Campobasso, 1984, pp. 91-99. l'attuale industria delle Pecore di Puglia L' Aquila, Edit. Santini, 1902, Anno XIV, economica nel Settecento, Napoli, 1974. più utile al Regio erario ed alla Nazione, Serie 2°, pp. 15-33. N. Paone -Ilvillaggio dell'Antenato N. Magno - La Capitanata dalla pastorizia d'Europa, Campobasso, Edit. Rufus, 1981. al capitalismo agrario (I400-I900), Roma, 1975. L. Patini - Saggio sopra il sistema della Regia Dogana di Puglia, suoi difetti e mezzi L. Martucci - La riforma del Ta voliere e per riformarlo, Napoli, 1730. l'eversione della fe udalità in Capitanata - (1806-IS), Bari, 1972. R. Perna - Ricordi di Puglia in Orazio, Città di Castello, 1963. l. V. Merlino - Ta ranta Peligna antico paese attivo, Pescara, Tip. Asti, 1973. P. Properzi - N. Nanni - Insediainenti minori ed attività pastorali sul versante Museo delle Genti d'Abruzzo - Archeoclub meridionale del Gran Sasso d'Italia, Pescara - ASTRA - Le capanne a tholos L'Aquila, 197 5. della Maiella - Quaderni 8 e 9, 1983. S. M. Pugliesi - La Civiltà Appenninica. D. Musto - P. Di Cieco - L'Archivio del Origine delle comunità pastorali in Italia, Ta voliere di Puglia, Roma, 1970. Firenze, 1959.

D. Musto - La Regia Dogana della mena D. Ruocco - La geografia e i suoifa ttori, delle pecore di Puglia, Roma, 1964. Napoli, Soc. Edit. Napoletana, 1975.

186 187 Pubblicazione non in vendita edita con il contributo finanziariodel Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste

Questo volume è stato stampato per conto dell'Archeoclub d'Italia Sezione di CASTEL DEL MONTE (AQ) dalla Litotipografia Cellamare L'AQUILA - Nucleo Industriale di Bazzano - teL 0862/441417

Il testo è stato composto in carattere Times e impaginato da Studio 7 S.r.L L'AQUILA - Via Tre Marie, 20 - teL 0862/65927

Le fotolito sono state realizzate da Policroma - S. ATTO (TE)

La graficaè di Studio 7 S.r.L L'AQUILA - Via Tre Marie, 20 - tel. 0862/65927