Originale di Chiusa di San Michele

PROVINCIA DI TO ______

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.44

OGGETTO: APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DELL'ARMAMENTO DEGLI APPARTENENTI AL SERVIZIO ASSOCIATO DELLA POLIZIA LOCALE DEI COMUNI DI , E CHIUSA DI SAN MICHELE, IN POSSESSO DELLA QUALIFICA DI AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA.

L’anno duemilatredici addì trenta del mese di settembre alle ore ventuno e minuti zero nella sala delle adunanza consiliari, convocato dal Sindaco con avvisi scritti recapitati a norma di legge, si è riunito, in sessione Straordinaria ed in seduta pubblica di Prima convocazione, il Consiglio Comunale, nelle persone dei Signori:

Cognome e Nome Presente

1. Domenico - Presidente Sì 2. TABONE Alan - Consigliere No 3. PURROTTI Nilo - Consigliere No 4. BORELLO Alberto - Consigliere Sì 5. BORGESA Fabrizio - Consigliere Sì 6. BRUNO Marco - Consigliere Sì 7. BOTTA Gabriella in COLOMBI - Consigliere Sì 8. ABATE Gabriele - Consigliere Sì 9. TONDA ROC Valter - Consigliere Sì 10. USSEGLIO Enzo - Consigliere Sì 11. CANTORE Riccardo - Consigliere Sì 12. SALAFIA Michele - Consigliere Sì 13. GARNERO USSEGLIO LAVERNA Vittorio - Consigliere Sì

Totale Presenti: 11 Totale Assenti: 2

Assume la presidenza il Sindaco Sig. USSEGLIO Domenico Partecipa alla seduta il Segretario Dott.ssa Franca BENEDETTI Il Presidente, riconosciuta legale l’adunanza, dichiara aperta la seduta. OGGETTO: APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DELL'ARMAMENTO DEGLI APPARTENENTI AL SERVIZIO ASSOCIATO DELLA POLIZIA LOCALE DEI COMUNI DI CONDOVE, CAPRIE E CHIUSA DI SAN MICHELE, IN POSSESSO DELLA QUALIFICA DI AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Preliminarmente prende la parola il Consigliere Purrotti il quale dichiara di allontanarsi dall’aula in quanto coinvolto nella materia oggetto di discussione al punto 8 dell’ordine del giorno. Il Consigliere Salafia dichiara di prenderne atto e di congratularsi con il Consigliere per il gesto.

Il Sindaco richiama la convenzione per la gestione associata del servizio di polizia locale e fa rilevare la necessità di consentire l’accesso al territorio comunale di Agenti di Polizia Locale dotati di arma e con qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza, con armamento adeguato all’esigenza di difesa personale e di messa in sicurezza del dipendente stesso. Precisa che prima dell’assegnazione definitiva dell’arma ogni dipendente dovrà essere sottoposto a visita medica e alle prove di tiro. Dà quindi lettura di alcuni articoli del Regolamento, e come richiesto dal Consigliere Salafia anche l’art 2.

Interviene il Consigliere Cantore che ricorda la convenzione della funzione associata, nata per obbligo di legge e con l’obiettivo del risparmio. Sottolinea che l’obbligo di associazione potrebbe significare che un Comune come Chiusa non esisterà forse più e quindi occorre porre attenzione a fare le associazioni e con chi farle. Ricorda la decisione di andare all’associazione con Condove e Caprie, con problematiche e perplessità già espresse, perché in un’azione così delicata il dovere del Comune è di far sì che le scelte siano fatte con ampia discussione tra opposizione e maggioranza, chiedendo di essere resi partecipi per far sì che la funzione venisse creata nel miglior modo possibile. Sottolinea che, pur avendo il Sindaco fatto presente questo intento, la cosa non è avvenuta perché Condove non si è dichiarata interessata, ma se la discussione all’interno del Comune di Chiusa deve avere delle tempistiche, gli altri Comuni devono rispettare tali tempi e dar modo a Chiusa di portare le proposte all’interno della Conferenza dei Sindaci. In riferimento poi al Regolamento, lamenta che non ci sia stato confronto con le minoranze, confronto che poteva dare modifiche al Regolamento, confronto che si può sempre fare perché è possibile fare modifiche poi eventualmente recepite dagli altri Comuni. Sottolinea ancora che è il Consiglio a decidere, con diritto e dovere di poter modificare, perché Chiusa non deve diventare la borgata di nessun altro comune e in particolare del Comune di Condove. Fa poi presente che la modifica è necessaria perché non c’è tutela completa di un dipendente del Comune di Chiusa, poi il personale chiaramente svolge le sue mansioni sulla base di quello che decide il Consiglio, il Sindaco, ma occorre tener conto del disagio del personale e nello specifico del Vigile di Chiusa.

Il Segretario Comunale interrompe l’intervento del Consigliere per ricordare che l’assemblea è pubblica, e che, se si fa riferimento a persone specifiche, l’assemblea non dovrebbe prevedere la presenza del pubblico e parlando di sensibilità personali si rischia di violare la privacy della persona.

Riprende l’intervento del Consigliere Cantore il quale fa presente che nell’ambito del personale di polizia locale qualcuno ha manifestato, per motivi etico- morali, il desiderio di non utilizzare l’arma, dopo 35 anni di servizio senz’arma e con la qualifica di agente di pubblica sicurezza.

Il Sindaco richiama il Consigliere al tempo stabilito per l’intervento.

Ancora il Consigliere Cantore sottolinea che non si può armare una persona che non si sente di portare l’arma, né si parla di obbligo di armare gli Agenti, che la sola facoltà del Comune è stabilire in quali situazioni è necessario armare gli agenti. Fa presente che il problema è sorto anche per la situazione di alcuni agenti che non si sentono sicuri a fare un pattugliamento armati con colleghi non armati, dopo l’avvio della convenzione. Richiama ancora l’art 2 e 5 del Regolamento che fanno riferimento all’obbligo dell’arma. Concludendo propone quindi di rivalutare il Regolamento.

Interviene il Consigliere Salafia, che afferma come nell’attuare un Regolamento occorre avere ben chiara la ragione per cui lo si fa. E nello specifico caso, fa presente che il regolamento è già stato disatteso, perchè già si sono fatti servizi sul territorio con armi, con porto abusivo. Chiede quindi al Sindaco di verificare se questa eventualità si è determinata o no. Si domanda poi se è necessario armare il vigile che non lo vuole, anche se ritiene utile l’armamento del personale, ma esiste una legge sull’obiezione di coscienza che consente il non utilizzo dell’arma. Sottolinea che se non fosse emerso il caso dell’obiezione, il suo gruppo avrebbe approvato il Regolamento, ma nessuna discussione è stata fatta, non c’è stato né dialogo né confronto e richiama l’interrogazione fatta nel mese di marzo e la risposta del Sindaco. Fa presente che eventuali modifiche sono possibili, anche se il Consiglio democraticamente eletto prende le sue decisioni votando a maggioranza, ma vale per il rispetto delle posizioni delle persone, che riguardano la sfera personale e la coscienza. Non ritiene assolutamente possibile che il Comune diventi una borgata di Condove. Dà lettura di una risposta della Prefettura di Torino da cui si evince”si precisa che da una combinata lettura della legge quadro n. 65 del 7/5/1986 e del D.M. 4/3/1987 n. 145 si esclude l’obbligatorietà dell’armamento per tutti gli appartenenti ai corpi di Polizia Municipale ”e in aggiunta” non solo non si riscontra alcun impedimento di legge al che un operatore di polizia municipale, anche se in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza, presti servizio senz’arma, ma va anche rilevato che l’armamento va comunque connesso all’effettive necessità di difesa personale del tipo di servizio”. Sottolinea che non ha pregiudizi all’armamento dei vigili, ma chiede di tener conto di una richiesta inoltrata al Sindaco nel rispetto della persona e della legge sull’obiezione, perché non contemplate nel Regolamento. Dichiara quindi che il suo gruppo valuterà il voto in funzione dell’accoglimento o meno di tale richiesta. Nel ricordare un episodio avvenuto, sottolinea che le armi vanno movimentate con sicurezza e se c’è qualcuno che non le vuole usare, occorre soddisfare tale necessità perché la legge lo prevede.

Interviene il Consigliere Borgesa per sottolineare innanzitutto la numerosa presenza di pubblico al Consiglio, cosa non consueta e soprattutto in altre occasioni ad esempio quando si discute di importanti documenti quali il bilancio di previsione. Fa presente come, da alcuni interventi dei gruppi di minoranza, sembra prassi dell’amministrazione quella di escludere le minoranze dal confronto, mentre non è così perché mai come negli ultimi anni le minoranze sono state coinvolte e pochi sono i comuni che lo fanno. Ma sottolinea che in alcuni momenti ciò non è possibile e ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo perché il regolamento, pur non essendo forse il migliore possibile, prende atto della situazione in generale e non tratta di singole persone, ed è necessario ad evitare che, in carenza di regolamento, si ripeta qualcosa che è già accaduto. Fa presente la situazione di fatto, per cui tre vigili hanno le armi e due no e quindi è consequenziale alla convenzione stabilire in un Regolamento cosa si può fare. Fa rilevare che alcuni regolamenti in sostanza riprendono quanto previsto nella proposta, alcuni si spingono a scrivere che l’arma è assegnata obbligatoriamente agli agenti con qualifica di agente di pubblica sicurezza. Sul scelte etiche e di coscienza, dichiara di condividerle nel modo più assoluto, vengono prima dei Regolamenti e sono tutelate dalla legge. Dichiara quindi che l’amministrazione si adopererà a che queste scelte vengano garantite, mentre sottolinea che l’attuazione pratica del servizio è competenza del Comandante e i Sindaci devono vigilare sull’attuazione, come ribadito agli altri comuni. Se poi ci saranno istanze specifiche, ritiene che queste andranno valutate ed eventualmente considerate in una modifica al Regolamento. Come ritiene altresì che l’organizzazione del personale non armato verrà stabilita tenendo conto del Regolamento e tenendo conto delle scelte etiche, nel rispetto delle stesse. Ribadisce che si vigilerà sull’approvazione e sulle scelte etiche, nell’ambito della Conferenza dei Sindaci.

Prende nuovamente la parola il Consigliere Cantore per ringraziare il pubblico presente. Poi, rivolgendosi al consigliere Borgesa, ricorda che finora la discussione sulle convenzioni non ha portato molto confronto. Ricorda come in Conferenza dei Capigruppo abbia proposto un ripensamento sul Regolamento alla maggioranza. In riferimento a quanto riferito dal Consigliere Borgesa, “è stato chiesto un parere al personale della polizia locale”, si domanda se è stato chiesto a tutti; “il Regolamento non va a inficiare la sensibilità della persona”, ma ritiene che la persona interessata non potrà più svolgere alcuni servizi se non con dequalificazione. Per quanto concerne gli altri Regolamenti, fa rilevare che le norme danno la possibilità dell’uso dell’arma ed è il comune che poi sceglie, anche sulla base delle effettive necessità. Si domanda quindi se in 35 anni di servizio la persona che ha svolto il servizio a Chiusa ha avuto la necessità di estrarre l’arma. Essendoci facoltà nella scelta, ribadisce che se ne deve discutere perché la legge lo permette. Si dichiara dispiaciuto perché è una scelta che va a ledere una sensibilità e un diritto di tutela del personale. Dà quindi lettura delle proposte di modifica alla deliberazione e al Regolamento, il cui testo viene allegato alla presente deliberazione.

Interviene quindi il Consigliere Salafia che invita i Consiglieri a non contrabbandare il vero con il falso, perché condivisione non c’è, né con i gruppi di minoranza né con il personale e quando chiamati a collaborare, si sono apportate soluzioni migliori. Fa rilevare come non si possa notare la stridenza del Regolamento con quanto detto dal Capogruppo di maggioranza, perché c’è dichiarazione di solidarietà con il personale, fatto salvo che si va a votare un Regolamento che contraddice la stessa solidarietà. Ricorda che il Comune di Torino ha modificato il Regolamento per l’entrata in vigore della legge sull’obiezione di coscienza, dopo soccombenza in alcuni ricorsi. Sottolinea che il suo gruppo sarà solidale con qualsiasi istanza contro il provvedimento, solidarietà morale, legale e assicurativa, perché un diritto legittimo venga rispettato. Si dichiara convinto che il Sindaco tutelerà i diritti, ma occorre tutela non solo a parole, bensì con atti formali. Cercando di coniugare quanto detto dal capogruppo di maggioranza, chiede di rivisitare il Regolamento. Sottolinea che alla conferenza dei Capigruppo lui si è presentato con adeguata documentazione e il Sindaco ha dichiarato che il Regolamento è stato redatto dal Responsabile del servizio associato. Chiede quindi di valutare la collaborazione e far rispettare la legge con un dispositivo più chiaro e preciso. Fa appello a che questo venga determinato con la votazione.

Il Consigliere Borgesa sottolinea l’utilità delle discussioni quando vanno alla sostanza e anche se con asprezza e differenza di ruoli, le proposte sono sempre apprezzabili. Ma ricorda che il Regolamento è da approvare per serietà, in quanto condiviso dai tre Comuni e anche se modifiche possono sempre essere apportate, non ritiene di farlo in questo momento. Tuttavia, siccome sono emerse nel corso della discussione cose pertinenti, propone una soluzione saggia, non precedentemente concordata con il suo gruppo, impegnando il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a vigilare sull’attuazione e a suggerire e concordare con le altre amministrazioni soluzioni, apportando eventuali modifiche.

Il Consigliere Garnero Usseglio Laverna sottolinea la necessità del preliminare confronto, proprio a seguito di quanto detto dal Consigliere Borgesa, per definire le convenzioni dopo discussione.

L’Assessore Borello concorda con quanto detto dal Capogruppo Borgesa e sottolinea come l’Amministrazione ha valutato il documento ben conscia dei casi personali possibili da tutelare, ritenendo che gli stessi fossero considerati nel Regolamento automaticamente. Ritiene però doveroso valutare le diverse sensibilità e quindi possibili le revisioni al documento, anche in tempi successivi da concordare.

Il Consigliere Usseglio Enzo fa presente che la convenzione è stata fatta per risparmiare, mentre ora si andrà a spendere di più, per porre alla pari i tre Comuni, mentre ora il Capofila è sempre Condove, a dover fare un adeguamento per l’armamento in quanto due Comuni su tre non prevedevano l’arma. Ricorda come nei periodi delle Brigate Rosse e del terrorismo il personale non è mai stato armato, ed ora ci sono le forze dell’ordine già dotate di arma. Fa presente che sarà necessario prevedere una somma a bilancio per l’operazione, per armi, munizioni, corsi per il personale. Ritiene che è reale che ci si deve uniformare alle direttive di Condove e si domanda se c’è stato vero confronto o solo condizionamento, senza far valere le ragioni dei singoli Comuni. Al Capogruppo Borgesa fa presente che le convenzioni prima vanno discusse, poi si approvano e poi non si modificano più. Il Consigliere Cantore, sentita la proposta del Consigliere Borgesa, chiede una sospensione del Consiglio per dare modo alla maggioranza di definire una concreta proposta.

Il Sindaco dichiara che verranno tutelate al massimo le persone che hanno fatto richieste di non utilizzo dell’arma.

L’Assessore Botta propone la sospensione.

A votazione unanime palesemente espressa

IL CONSIGLIO COMUNALE

Alle ore 23,35 è sospeso.

A seguito di votazione unanime palesemente espressa

IL CONSIGLIO COMUNALE

Riprende alle ore 23,45.

Il Consigliere Borgesa propone di inserire una formulazione come segue “impegnare il Sindaco a vigilare sull’attuazione del Regolamento e a proporre modifiche ove se ne presenti la necessità e concordate con il personale”.

Il Consigliere Salafia ritiene dignitoso lo sforzo proposto dalla maggioranza, ma nella sostanza non muta nulla, mentre l’impegno del Sindaco a far sì che vengano rispettate le sensibilità di chi intende far valere l’obiezione di coscienza, porterebbe ad una votazione diversa.

Il Consigliere Borgesa sottolinea e ribadisce l’atteggiamento dell’amministrazione. Ritiene che un Regolamento deve avere valenza generale, ma lo spirito è quello di rispettare le scelte personali di ciascuno. Ribadisce che le tre amministrazioni hanno raggiunto un accordo e non è corretto modificare in questa sede il testo. Propone una formulazione che tenga conto delle scelte di coscienza di ognuno.

Il Consigliere Cantore ringrazia per lo sforzo della maggioranza, ma fa rilevare che l’agente non potrà più svolgere le funzioni di pubblica sicurezza se per sua scelta personale deciderà di non portare l’arma. Quindi si dichiara disposto all’astensione se si concorda una dicitura per la modifica.

Il Consigliere Garnero Usseglio Laverna annuncia il voto contrario se non si va oltre rispetto alla richiesta del capogruppo Cantore, ma si dichiara soddisfatto per il bel dibattito e per la partecipazione del pubblico, perché i veri problemi che contano sono sentiti dalla popolazione.

Il Consigliere Borgesa intende precisare che viene comunque lasciata aperta la strada alla modifica, ma non si intende elemosinare un voto. Precisa quindi la formulazione da inserire al terzo capoverso del deliberato “impegnare il Sindaco a vigilare sull’attuazione del Regolamento e con particolare attenzione alle scelte etico-morali e di coscienza del personale del servizio associato”.

I gruppi di minoranza dichiarano il voto contrario.

Sulla proposta di modifica fatta dalla maggioranza l’esito della votazione è il seguente:

PRESENTI N. 11 VOTANTI N. 11 ASTENUTI N. == VOTI FAVOREVOLI N. 7

VOTI CONTRARI N. 4 (Usseglio Enzo, Cantore Riccardo, Salafia Michele, Garnero Usseglio Laverna Vittorio)

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che: - a norma della legge 7 marzo 1986, n. 65 art. 5 comma 5, “gli addetti al servizio di polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza possono, previa deliberazione in tal senso del Consiglio comunale, portare senza licenza le armi di cui possono essere dotati in relazione al tipo di servizio, nei termini e nelle modalità previsti ai rispettivi regolamenti, anche fuori dal servizio, purché nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza e nei casi cui all’art. 4 della norma suddetta. Tali modalità e i casi sono stabiliti, in via generale, con apposito regolamento approvato con decreto del Ministero dell’Interno, sentita l’Associazione nazionale dei comuni d’Italia. Detto regolamento stabilisce anche la tipologia, il numero delle armi in dotazioni e l’accesso ai poligoni di tiro per l’addestramento al loro uso”; - con d.m. 4 marzo 1987, n. 145 è stata data attuazione al disposto dell’art. 5, comma 5, della predetta legge. In particolare, con detto decreto è stato emanato un regolamento contenente norme di carattere generale, concernenti i casi e le modalità dell’armamento degli appartenenti alla polizia locale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza, nonché la tipologia e il numero delle armi in dotazione e l’accesso ai poligoni di tiro per l’addestramento al loro uso;

Richiamata la Convenzione tra i Comuni di Condove, Caprie e Chiusa di San Michele per la Gestione Associata delle funzioni di Polizia Locale, approvata con deliberazione del C.C. n. 31 in data 27/07/2012 e definitivamente sottoscritta in data 4/10/2012;

Ritenuto opportuno dotare gli Agenti di polizia locale in servizio presso la Funzione Associata di strumenti, volti ad effettuare il proprio servizio in maggiore sicurezza, e, pertanto, necessario, a norma di legge, armare gli agenti per lo svolgimento dei servizi come previsto nel Regolamento in approvazione;

Considerato che nell’ambito del Servizio associato di polizia locale, giusta Deliberazione consiliare n. 31 del 27/07/2012, è prevista la dotazione di arma d’ordinanza per gli agenti di pubblica sicurezza;

Dato atto che le disposizioni relative all’armamento degli agenti di polizia locale vanno definite da ogni singolo comune con specifico regolamento, come chiarito dalla nota del Ministero dell’Interno in data 13 luglio 2006, prot. 15700/6.7/TN2005/659, riferendosi a quanto disposto dal d.m. 4 marzo 1987, n. 145;

Avuta lettura del regolamento, il cui schema, composto di n. 15 articoli, è allegato alla presente, a costituirne parte integrante e sostanziale, e ritenuto lo stesso meritevole di approvazione;

Vista la legge 7 marzo 1986, n. 65 “legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale”;

Visti il testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 e il relativo regolamento di esecuzione, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635;

Vista la legge 18 aprile 1975, n. 110, contenente: “Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi”;

Preso atto che le armi in dotazione saranno custodite all’interno del Municipio di Condove, Comune capofila e sede del servizio, ma il Regolamento va adottato anche dal comune di Chiusa di San Michele, per rendere possibile l’uso dell’arma in tutti i comuni della gestione associata;

Acquisito il parere favorevole, espresso dal Responsabile della Polizia Locale in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell’art. 49 del T.U. d.lgs. n. 267/2000;

Visto l’esito della votazione, esperita a scrutinio palese, che dà il seguente esito:

PRESENTI N. 11 VOTANTI N. 11 ASTENUTI N. == VOTI FAVOREVOLI N. 7

VOTI CONTRARI N. 4 (Usseglio Enzo, Cantore Riccardo, Salafia Michele, Garnero Usseglio Laverna Vittorio)

DELIBERA

1. di approvare il Regolamento dell’armamento degli appartenenti al Servizio Associato della Polizia Locale dei Comuni di Condove, Caprie e Chiusa di San Michele, in possesso della qualifica di Agente di pubblica Sicurezza, composto di n. 15 articoli, allegato alla presente, a costituirne parte integrante e sostanziale;

2. di approvare l’armamento dell’Agente di polizia locale in servizio presso la gestione Associata della funzione di polizia locale con armi da sparo, così previste dal regolamento in approvazione;

3. di impegnare il Sindaco a vigilare sull’attuazione del regolamento e a proporre modifiche ove se ne presenti la necessità con particolare attenzione alle scelte etico-morali del personale del servizio associato.

4. di comunicare l’avvenuta approvazione del Regolamento al Comune di Condove, ente capofila della Funzione Associata e presso la cui sede saranno detenute le armi in dotazione;

5. di comunicare la presente deliberazione al Prefetto.

Successivamente, IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto l’art. 134, 4° comma, D.Lgs. 267/2000;

A seguito di votazione, resa per alzata di mano, che ha determinato il seguente risultato, esito accertato e proclamato dal Presidente: PRESENTI N. 11 VOTANTI N. 11 ASTENUTI N. == VOTI FAVOREVOLI N. 7

VOTI CONTRARI N. 4 (Usseglio Enzo, Cantore Riccardo, Salafia Michele, Garnero Usseglio Laverna Vittorio)

D E L I B E R A di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma del D.Lgs 267/2000.

Letto, confermato e sottoscritto

Il Sindaco Il Segretario Comunale USSEGLIO Domenico Dott.ssa Franca BENEDETTI

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PARERI DI REGOLARITA’ TECNICA/CONTABILE

Ai sensi dell’art. 49 D.Lgs. 267/2000 e s.m.i. si esprime parere in merito alla regolarità

Parere Esito Data Il Responsabile Regolarità tecnica Favorevole 30/09/2013 PIRAS Patrizio

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

La presente deliberazione viene pubblicata sul sito web istituzionale (Albo Pretorio) del Comune per 15 giorni consecutivi dal 15/10/2013 al 30/10/2013

Chiusa di San Michele, 15/10/2013 Il Segretario Comunale Dott.ssa Franca BENEDETTI

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DICHIARAZIONE DI ESECUTIVITA’

DIVENUTA ESECUTIVA in data 30-set-2013 □ per la scadenza del termine di 10 giorni dalla pubblicazione, (art. 134, c 3 D.L.vo 267/2000) □ perché dichiarata immediatamente eseguibile (art. 134, c. 4 D.Lvo 267/2000)

Chiusa di San Michele, lì 30-set-2013 Il Segretario Comunale Dott.ssa Franca BENEDETTI ______

Il presente atto è stato redatto ai sensi delle disposizioni del D.Lgs. 267/2000