ACQUA: ECOMUSEO NOASCA

Serenamente contemplava la corrente del fiume; mai un’acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forti e così belli la voce e il significato dell’acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa di speciale da dirgli, qualcosa ch’egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui. (Hermann Hesse)

La presente relazione è finalizzata alla richiesta di finanziamento al Gruppo Iren nell’ambito dell’iniziativa IrenCollabora, piattaforma digitale dei Comitati Consultivi Territoriali.

Inquadramento

Noasca, montano ubicato a 1070 m s.l.m., si trova nella valle dell'Orco, compresa fra il massiccio delle Levanne a Sud ed il Parco del Gran Paradiso a Nord , e costituisce uno splendido terreno di gioco per gli amanti degli Sport di Montagna in un ambiente severo e spettacolare, ancora in gran parte incontaminato, meta ambita per gli appassionati di escursionismo, arrampicata, torrentismo e canyioning. In questo contesto si inserì, a metà dell'800, la volontà di due noaschini di realizzare il sentiero della cascata, prima parte del sentiero ETON 548B. I due coniugi, Blanchetti Giovanni e Ferrando Caterina, l'uno guida e l'altra albergatrice, resero questo percorso escursionistico una tappa d'eccezione del turismo locale. L'area di intervento si trova tra l'abitato di Noasca e la sua famosa Cascata, la “Noaschetta”, imbocco dell’omonimo vallone. L’area risulta parzialmente compresa nel territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La Cascata di Noasca offre agli escursionisti uno spettacolo naturale di rara bellezza. Partendo dal Concentrico di Noasca, in prossimità della Parrocchia, in 15-20 minuti di camminata si arriva, superando un dislivello complessivo di 42 m, ad un terrazzamento dietro la cascata d'acqua, attraverso la quale si vede l'agglomerato di case di Noasca. Il percorso, nel primo tratto di salita verso la cascata, si snoda su sentiero che per un primo tratto costeggia il rio ed è caratterizzato da boschi misti (betulle, abeti). Dopo la cascata, il primo tratto ripido, incrocia il sentiero che conduce al rifugio Noaschetta (ETON 548b) e al sito di arrampicata della Torre di Aimonin, poi riscende in breve all’abitato di Noasca. Complessivamente il sentiero si estende per 580 m.

Obiettivi

L'obiettivo primario è quello di creare ed istituire un ecomuseo sul tema “ACQUA”.

Cos’è un ecomuseo? “Il termine ecomuseo indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. Nella società post-industriale si rivolge lo sguardo alla cultura e alla sua funzione nel territorio che viene messa sullo stesso piano della ricerca scientifica ed ha acquisito interessanti risvolti economici. Il patrimonio storico, culturale ed ambientale sono diventati oggetto d'interesse pubblico in cui la società può conoscere il territorio che la circonda. Un ecomuseo, diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un'opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, della associazioni e delle istituzioni culturali. Inoltre si può dichiarare che il museo diffuso appartiene alla comunità, che è essa l'ecomuseo”. (Wikipedia)

Il tema in oggetto verrà approfondito creando, mediante l’installazione di pannelli informativi dedicati, un vero e proprio percorso museale a cielo aperto che permetta ai futuri fruitori dell’area una disamina esaustiva e puntuale del rapporto tra comunità locale, territori e acqua. Alcuni esempi? Acqua come risorsa limitata ed esauribile, acqua come fonte di vita, acqua come elemento geomorfologicamente modellante, acqua come fonte di sviluppo, acqua come elemento distruttore, acqua come “combustibile” naturale ad impatto zero, acqua come elemento primario dell’ecosistema montano, acqua e popolazioni locali, acqua e biodiversità, acqua e Iren, acqua e Parco Nazionale Gran Paradiso, etc.

Altro obiettivo importante è quello di migliorare la competitività di questa area montana attraverso lo sviluppo dell’offerta di risorse del territorio e la fruizione in termini di prodotto turistico, da promuovere nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e socio-economica del sistema territoriale montano. In particolare ci si prefigge di incentivare il turismo sostenibile valorizzando la tipicità montana del territorio e favorendo la fruizione integrata della rete del patrimonio escursionistico regionale composto da percorsi escursionistici e siti di arrampicata in stretto collegamento con i servizi ai turisti, in particolare quelli ricettivi offerti dai rifugi e dalle strutture extralberghiere di montagna. Tali azioni permetteranno di innalzare la qualità turistica del territorio, offrendo la possibilità di fruire del sentiero nelle ore notturne e di godere dal paese della suggestiva vista della cascata illuminata; il tutto con tecnologie LED caratterizzate da consumi ridotti e lunga durata di vita delle lampade.

L’ecomuseo di Noasca, infine, avrebbe un ruolo importante all’interno delle azioni proposte dal Comune e dal Parco Nazionale Gran Paradiso in ottica di educazione ambientale, diventando tappa irrinunciabile, per esempio, del progetto “Chi ama protegge” che, ogni anno, coinvolge quasi duemila alunni delle scuole elementari e medie del e della Valle d’Aosta. Scopo del progetto è quello di creare un legame tra la natura e le future generazioni, convinti che solo attraverso la sensibilizzazione diretta di quest’ultime si possano porre le basi per una cultura ecocompatibile ed ecosostenibile capace di difendere e preservare, oltre alla componente naturale, anche quella antropica, fatta di storia, tradizioni ed eccellenza locali.

Descrizione delle scelte progettuali

L’intervento è finalizzato all’illuminazione del sentiero sopradescritto che dalla Parrocchia raggiunge la cascata, per poi ritornare al concentrico, all’illuminazione della grotta dietro alla cascata e alla cascata stessa. L’illuminazione del sentiero avverrebbe mediante paletti in alluminio con ottica LED, aventi altezza 60/80 cm posti ad un interasse fino a circa 10 m l’uno dall’altro. Per ciò che riguarda l’illuminazione della grotta dietro la cascata e della cascata stessa si opterebbe per proiettori da esterno da immersione in acciaio inox in modo da garantire la totale tenuta all’acqua e nello stesso tempo dare origine all’effetto scenografico desiderato. Lungo il percorso, posati con interasse di circa 50-60 m l’uno dall’altro, verrebbero inseriti n. 10 pannelli informativi di legno/rame riportanti informazioni ed approfondimenti sul tema “acqua”.

Stima sommaria dei lavori

Per la realizzazione dell’impianto di illuminazione in progetto è stato valutato un impatto complessivo, per le sole opere, di € 65.000,00.

Scavi e ripristini € 11.400,00

Quadro elettrico e alimentazione impianto € 5.000,00

Fornitura e posa di corpi illuminanti € 38.600,00

Fornitura e posa di pannelli informativi € 10.000,00

TOTALE € 65.000,00

A tale importo andranno sommate le somme a disposizione (IVA, spese tecniche, ecc.) per un totale complessivo di € 92.000,00.

Appendice fotografica

L’immagine definisce l’orogenesi alla base della cascata oggetto del presente progetto. E’ possibile individuare il bacino idrografico del Vallone di Noaschetta e, in particolare: 1. Il Gran Paradiso 2. Il lago di (Iren) 3. Il lago del Teleccio (Iren) 4. Il Comune di Noasca (fondovalle) 5. Il Becco della Tribolazione

Il Vallone di Noaschetta

Il Vallone di Noaschetta

Il Becco della Tribolazione

Il Lago del Piantonetto (alimentato da presa di derivazione dal Vallone di Noaschetta)

Centrale Iren di Rosone () Alimentata da bacino del Teleccio e da derivazione Lago Ceresole

Cascata di Noasca

Cascata Noasca dall’interno della grotta

Esempio di pannello informativo

Esempio di lampioncino a led