FOCUS SULLO STATO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI IDRICI IN APPENNINO BOLOGNESE Incontro con le Amministrazioni Comunali

Hera S.p.A. - Direzione Acqua Ing. Filippo Zanolla Ing. Luigi Bombardi Ing. Alessio Benini

Centrale Val di Setta, 3 agosto 2017 CAP. 1 Agenda

• Andamento meteoclimatico CAP. 1

• Stato degli approvvigionamenti CAP. 2

• Piano di gestione dell’emergenza CAP. 3 idrica

• Conclusioni CAP. 4

CAPITOLO 1

Andamento meteoclimatico

Andamento meteoclimatico Precipitazioni

(mm) 900 Parziale mensile Anno 2012 Parziale mensile Anno 2016 800 790 Parziale mensile Anno 2017 758 Precipitazione cumulativa Anno 2012 700 Precipitazione cumulativa Anno 2016 674 Precipitazione cumulativa Anno 2017 600 604 565 571

514 500 493 453 424 400 397 357 289 300 270 283 269269 239 280 281 235 200 194 153 173 125 114 114 100 109 79 88 95 67 75 79 84 100 8772 64 94 62 66 61 47 51 34 31 30 33 33 15 20 19 4 7 11 11 1 2 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

La precipitazione cumulata del periodo Gennaio-Luglio 2017 è paragonabile a quella dell’ultimo anno siccitoso (2012) e inferiore di quasi il 40% rispetto al 2016, con effetti diretti sulla disponibilità delle fonti superficiali Andamento meteoclimatico Temperature medie (°C)

35 2012 2016 30 2017

25

20

15

10

5

0 01-gen 01-feb 01-mar 01-apr 01-mag 01-giu 01-lug 01-ago 01-set 01-ott 01-nov 01-dic

Le temperature medie del periodo Giugno-Luglio di quest’anno sono in linea con quelle registrate nel 2012 e superiori di quasi 2°C rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno 2016 CAPITOLO 2

Stato degli approvvigionamenti

Introduzione ai sistemi acquedottistici di

L’erogazione del servizio idrico in provincia di Bologna, avviene mediante una serie di sistemi funzionalmente autonomi (in diversi casi interconnessi tra loro) che presentano caratteristiche anche fortemente disomogenee.

Il principale sistema acquedottistico, denominato “Sistema Primario” serve la città di Bologna, i comuni della pianura e della prima collina bolognese e parte dei comuni dell’area montana della provincia; tale sistema è alimentato dalla Centrale Acquedottistica Val di Setta, dai pozzi di falda sulle conoidi del Reno e del Savena – Idice, nonché da alcune fonti minori marginali.

Nel territorio della prima collina e di pianura, oltre al “Sistema Primario”, sono presenti: • l’acquedotto di Bazzano, alimentato da un campo pozzi locale (campo pozzi Magazzino) e parzialmente integrato dal “Sistema Primario”; • l’acquedotto di San Giovanni in Persiceto, alimentato con pozzi localizzati nel di Castelfranco Emilia (campo pozzi Manzolino). Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento Nel territorio montano sono presenti diversi acquedotti, alcuni dei quali con carattere sovracomunale (il principale è l’acquedotto di Suviana), altri che ricalcano l’ambito comunale o addirittura frazionale. Le principali fonti di alimentazioni di questi acquedotti sono costituite da gruppi sorgentizi locali e da captazioni superficiali (il prelievo più significativo è dall’invaso di Suviana). Il sistema primario di Bologna

Il Sistema Primario è il principale sistema acquedottistico gestito da Hera S.p.A.: al suo interno vengono distribuiti circa il 90% dei volumi totali prodotti in provincia di Bologna.

Gli impianti di produzione (centrale Val di Setta e campi pozzi di pianura) fanno capo ai serbatoi di Casalecchio, San Lazzaro (40.000 mc ciascuno) e Vallescura (9.000 mc).

SAN VITALE La centrale Val di Setta viene alimentata dalle acque (!F del Torrente Setta e del Fiume Reno che vengono BORGO PANIGALE FOSSOLO recapitate sia verso la città di Bologna e la pianura, sia verso il territorio montano. TIRO A SEGNO (!F (!F Durante la stagione estiva, caratterizzata da ridotti SOLL. DUE MADONNE regimi idrologici dei due corsi d’acqua, la centrale )"(!S (!F (!S viene approvvigionata con le acque rilasciate SERB. CASALECCHIO )" (!F MIRANDOLA lungo il corso del Reno dal bacino di Suviana. )" SERB. VALLESCURA SERB. SAN LAZZARO Il Sistema Primario viene approvvigionato per CENTRALE VIALE ALDINI una percentuale variabile tra il 50 ed il 60% da

CUNICOLO ROMANO acque superficiali e per la parte restante da acque di falda.

(!S VAL DI SETTA Il sistema primario di Bologna

Impianto Giugno 2016 [mc] Giugno 2017 [mc] Differenza % Luglio 2016 [mc] Luglio 2017 [mc] Differenza %

CENTRALE SETTA 3.510.032 2.662.433 -24% 3.427.622 2.816.062 -18%

CENTRALE BORGO PANIGALE 694.374 2.051.555 195% 1.315.846 2.058.695 56% CENTRALE FOSSOLO 340.936 200.831 -41% 350.826 262.108 -25% CENTRALE MIRANDOLA 311.308 315.493 1% 325.545 412.336 27% CENTRALE SAN VITALE 1.000.026 1.673.086 67% 1.277.215 1.835.358 44% CENTRALE TIRO A SEGNO 832.209 820.118 -1% 1.091.122 831.941 -24% TOTALE 6.688.885 7.723.516 15% 7.788.176 8.216.500 5%

A causa delle temperature sopra la media, i consumi nel Sistema Primario sono aumentati, rispetto al 2016, del 15% nel mese di Giugno e del 5% in Luglio.

La ridotta produzione della centrale Val di Setta, per effetto delle magre eccezionali dei corsi d’acqua che la alimentano, viene compensata dall’incremento dell’emungimento di acque di falda.

La disponibilità di acque di falda non soggette a variazioni stagionali e la possibilità di integrare la portata del Reno con le acque di Suviana, garantiscono la continuità di alimentazione al Sistema Primario anche in condizioni critiche come quella attuale. Principali acquedotti montani

Nel territorio montano sono presenti diversi acquedotti separati, che servono ambiti di dimensioni molto diverse tra loro: si passa dalla scala intercomunale dell’acquedotto di Suviana, ai piccoli acquedotti locali a servizio di poche utenze.

I principali sistemi nel territorio montano sono:

 acquedotto “Ca’ Nobili”, a servizio della località (Valsamoggia), Tolè () e Montepastore ()

 acquedotto “Suviana”, a servizio del comune di e delle località Porretta Terme (), Silla e (capoluogo e zone limitrofe)

Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento  acquedotto “Spagnoli - Labante”, a servizio del comune di Castel d’Aiano

 acquedotto “Quaderna - Cavacchio”, a servizio del comune di Vergato  acquedottoSistemi “Zanchetto idrici e”, principali a servizio delfonti comune di approvvigionamento di

 acquedotto “Castel dell’Alpi”, a servizio delle località Castel dell’Alpi, Madonna dei Fornelli, Montefredente, Pian di Balestra e Pian del Voglio in comune di San benedetto Val di Sambro

 acquedotto “Arpolli”, a servizio delle località Bombiana, Pietracolora e Marano (Gaggio Montano) Acquedotto Ca’ Nobili

L’acquedotto “Ca’ Nobili” serve le località Savigno (Valsamoggia), Tolè (Vergato) e Montepastore (Monte San Pietro), oltre ad altre località minori.

E’ alimentato principalmente da gruppi sorgentizi locali ubicati in comune di Vergato e integrato da acqua di sorgente captata in provincia di e dalle acque del Sistema Primario.

I gruppi sorgentizi che alimentano l’acquedotto sono l’elemento di fragilità del sistema, perché la capacità di produzione è direttamente legata alle condizioni meteoclimatiche. In stagioni siccitose le portate delle sorgenti non sono sufficienti a garantire il Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento soddisfacimento dell’intero fabbisogno.

A partire dal 2012, anno in cui sono stati necessari circa 3000 viaggi di autobotti, sono stati eseguiti interventi di potenziamento dell’integrazione dalla provincia di Modena e dal Sistema Primario. Sono stati realizzati 2 nuovi impianti di sollevamento in comune di e un nuovo impianto di stoccaggio e sollevamentoSistemi in localitàidrici e Monteprincipali Severo fonti (Monte di approvvigionamento San Pietro).

Nonostante i consumi di quest’anno siano superiori a quelli registrati nel 2012, grazie ai nuovi interventi si è ridotto il deficit di produzione. Ad oggi sono stati necessari 850 viaggi di autobotte, pari al 28% rispetto al 2012.

E’ in corso di valutazione la realizzazione di una nuova interconnessione con l’acquedotto di Vergato capoluogo, in grado di sopperire al deficit residuo. Acquedotto Castel dell’Alpi

L’acquedotto “Castel dell’Alpi” serve le località Castel dell’Alpi, Madonna dei Fornelli, Montefredente, Pian di Balestra e Pian del Voglio in comune di San benedetto Val di Sambro

E’ alimentato dalle acque superficiali e di subalveo del torrente Savena potabilizzate presso la centrale in località Castel dell’Alpi e integrato dalle acque del Sistema Primario.

La disponibilità idrica del torrente Savena è l’elemento di fragilità del sistema, perché durante le stagioni siccitose le portate non sono sufficienti a garantire il soddisfacimento dell’intero Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento fabbisogno idropotabile.

A partire dal 2012, anno in cui sono stati necessari 2800 viaggi di autobotti, è stato eseguito un intervento di potenziamento dell’integrazione dal Sistema Primario in località Montefredente che sopperisce in maniera significativa al deficit di produzione. Ad oggi non sono stati necessari viaggi di autobotte. Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento Per l’anno 2019 è prevista la messa in servizio di un nuovo pozzo realizzato sulla sponda sud-est del lago, che garantirà ulteriore sicurezza al sistema. Acquedotto Spagnoli - Labante

L’acquedotto “Spagnoli - Labante” serve il comune di Castel d’Aiano.

E’ alimentato da gruppi sorgentizi in località San Cristoforo di Labante e Ponte Spagnoli.

I gruppi sorgentizi che alimentano l’acquedotto sono l’elemento di fragilità del sistema, perché la capacità di produzione è direttamente legata alle condizioni meteoclimatiche. In stagioni siccitose le portate delle sorgenti si riducono fino al limite di soddisfacimento del fabbisogno.

Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento

A partire dal 2012, anno in cui sono stati necessari 850 viaggi di autobotti, sono stati eseguiti interventi di ottimizzazione degli impianti e delle reti distributrici che al momento hanno ridotto la necessità di autobotti del 87%, in uno scenario di consumi comunque più gravoso (nel 2017 effettuati 112 viaggi di autobotte) Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento E’ in corso di valutazione la realizzazione di nuove interconnessioni con acquedotti limitrofi ed il potenziamento delle captazioni, con l’obiettivo di azzerare il deficit residuo. Altri acquedotti montani

Gli acquedotti “Zanchetto”, a servizio del comune di Camugnano e “Arpolli”, a servizio delle località Bombiana, Pietracolora e Marano (Gaggio Montano) sono alimentati da sorgenti locali che durante le stagioni siccitose riducono la propria capacità e sono fonti di potenziali criticità.

A partire dal 2012, anno in cui sono stati necessari circa 1100 viaggi di autobotti (363 per Zanchetto, 460 per Arpolli), sono stati eseguiti interventi di ottimizzazione degli impianti e delle reti distributrici che hanno ridotto la necessità di autobotti del 60%, in uno scenario di consumi comunque più gravoso (nel 2017 effettuati 421 viaggi in totale).

E’ in corso di valutazione la realizzazione di nuove Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento interconnessioni con acquedotti limitrofi ed il potenziamento delle captazioni, in grado di azzerare il deficit residuo

Sistemi idrici e principali fonti di approvvigionamento CAPITOLO 3

Piano Operativo di Gestione dell’Emergenza Idrica

Focus situazione approvvigionamento idrico Piano Operativo di Gestione dell’Emergenza Idrica

Alla luce della situazione di attenzione emersa dall’analisi climatica, dal confronto con i dati storici e dallo stato di ricarica di alcune fonti, HERA ha messo a punto una procedura di gestione delle criticità che coinvolge le strutture tecniche territoriali di Reti e Impianti Acquedotto, per garantire le migliori sinergie operative e la tempestività degli interventi.

PRINCIPALI ATTIVITA’ IN CORSO:

 Nei comuni dell’Appennino è stata richiesta l’emissione di ordinanze di divieto di usi d’acqua di rete che esulino dalla sfera domestica e dal consumo idropotabile per 31 Comuni potenzialmente critici (sui territori di Bologna e Modena).

 Per i Comuni critici (in primis Vergato, Valsamoggia, Castel d’Aiano, Gaggio Montano e Camugnano) è stato definito un Piano Straordinario di Approvvigionamenti per far fronte al deficit di portata con ricorso ad autobotti ed eventuale limitazione dei consumi attraverso azioni mirate sulle utenze maggiormente idro-esigenti (non sensibili).

 Sin dal mese di Maggio 2017 è operativo un Gruppo Permanente per il presidio dell’emergenza idrica nell’appennino in ambito Reti con il supporto operativo di Impianti. Ogni azione (cambi assetti di reti e impianti) viene preventivamente concordata e validata dal suddetto gruppo.

 Riunione periodica del Gruppo con i referenti ogni lunedì mattina al centro Setta. Le principali tematiche affrontate sono le seguenti:  riparazione rotture importanti (indifferibili) e organizzazione delle squadre;  report autobotti e verifica dell’impegno nel fine settimana;  attività ricerca fughe straordinaria;  Controllo variazioni di immesso in rete;  organizzazione di controlli su sorgenti-vasche. Emissione delle ordinanze per la razionalizzazione dell’uso dell’acqua potabile (al 01/08/17)

RICHIESTE

Alto Reno Terme Camugnano Castel d’Aiano Castel di Casio Gaggio Montano Monte S. Pietro San Benedetto Val di Sambro Valsamoggia Vergato Gestione delle perdite fisiche (metodo delle 4 componenti)

Indicatore di Perimetro ex PROGRAMMAZIONE criticità C e bilancio i ATO (provincia) ATTIVITÀ D.M. 99/97

Macro Indicatore di PROGRAMMAZIONE acquedotti, criticità C DI DETTAGLIO RICERCA STRAORDINARIA DELLE PERDITE DI i acquedotti RETE NEI TERRITORI A BASSA MARGINALITA’

PRIORITA’ INVESTIMENTI Margini Acquedotti, (riabilitazione reti, revamping Potenzialità - macro aree impianti, sviluppo fonti, controllo Erogabilità pressioni, ecc.)

Analisi Portata Minima Notturna e Macro distretti, RICERCA PERDITE GESTIONE DELLA confronto serie distretti PRESSIONE storiche

Il tema del controllo e della riduzione delle perdite di rete è uno dei principali driver nell’attività del gestore del servizio PERDITE RECUPERABILI idrico integrato. QUALITA’ E CONTROLLO CELERITA’ DELLE ATTIVO DELLE RIPARAZIONI PERDITE PERDITE Delle 4 leve fondamentali riportate nello schema di flusso, FISIOLOGICHE vi sono certamente aspetti che vengono affrontati in fase di pianificazione investitoria e definizione dei budget del gestore, e altri che possono condizionare le performance PERDITE FISICHE anche nel breve periodo e in condizioni di emergenza idrica: CURRENT ANNUAL RIABILITAZIONE DELLE CONDOTTE in particolare ci si riferisce al controllo attivo delle perdite REAL LOSSES e alla qualità e celerità delle riparazioni.

INDIFFERIBILITA’ DELLE RIPARAZIONI SU

PERDITE SEGNALATE NEI COMUNI CRITICI Qualità e celerità delle riparazioni

Il tempo fa la differenza nel volume annuo delle perdite fisiche

75 Pronto Intervento 1.1 Giorni Rotture

segnalate su

/ / giorno

3 condotte 82.5 m3 m

Manutenzione Rotture 16 Giorni segnalate su

prese 400 m3 / / giorno

25

3

m

Controllo Attivo delle Perdite Perdite Occulte su prese 182.5 Giorni > 4500 m3

25

/ / giorno

3 m Analisi della tipologia di perdite idriche nel territorio di Hera S.p.A.

Rotture su allacci Rotture su condotte interrate

55% 45% Numero rotture su condotte interrate per km di rete

1,2 1,0 1,0

0,8

0,6 0,6 0,4 Media: 0,5 0,4 0,4 0,3 0,2 0,2

0,0 ATO 7 - ATO 6 - ATO 8 - ATO 4 - ATO 5 - ATO 9 - Ravenna Ferrara Fotlì-Cesena Modena Bologna Rimini Analisi sugli eventi di rottura nelle reti dei comuni dell’Appennino Bolognese

150 142 Dall’analisi storica delle rotture nel territorio in oggetto si evince come lo stato di siccità del 2017 influenzi tale 137 140 dato nei mesi di Giugno e Luglio, seppur con differenze e singolarità da comune a comune, rimanendo però in 130 linea sul complessivo dei primi 7 mesi dell’anno, se raffrontato con il 2015 e con il 2016. I dati disponibili 120 evidenziano un incremento del 5% delle rotture nei mesi estivi rispetto agli anni precedenti. 110 100 92 90 80 73 70 61 62 57 60 54 54 52 49 50 43 4546 44 46 43 39 41 42 36 37 38 38 36 35 40 31 33 32 33 34 3132 31 34 34 29 29 26 2727 27 29 30 25 24 23 22 22 18 20 20 7 10

-

LOIANO

VERGATO

MONZUNO

CAMUGNANO

MARZABOTTO

MONGHIDORO

MONTERENZIO

VALSAMOGGIA

CASTEL D'AIANO

CASTELCASIO DI

SASSO MARCONI SASSO

ALTO RENO ALTO TERME

GAGGIO MONTANO GAGGIO

MONTE SAN PIETRO MONTE GRIZZANA MORANDI GRIZZANA

Analisi Rotture PEPOLI DEI CASTIGLIONE

ANNO VAL BENEDETTO SAMBRO DI S 2015 2016 2017 GIUGNO-LUGLIO 2015 GIUGNO-LUGLIO 2016 GIU-LUG GIA' CONFERMATI GEN-LUG 1.457 1.406 1.353 GIU-LUG 723 637 761 GIUGNO 303 253 366 LUGLIO 420 384 395 Analisi dei tassi di fallanza nelle reti dei comuni dell’Appennino Bolognese Se si considera il tasso di fallanza, ovvero il numero di rotture all’anno per km di rete idrica si ottiene una fotografia più aggiornata e attendibile del reale stato di consistenza strutturale dei sistema acquedottistici del territorio, oltre ad un legame diretto con la situazione meteo-climatica. Andamento dei tassi di fallanza medi del gruppo Hera TASSO DI TASSO DI FALLANZA MEDIO FALLANZA MEDIO 2 COMUNI GEN-LUG 17 GIU-LUG 17 1,8 (rott/anno/km) (rott/anno/km) 1,6 ALTO RENO TERME 0,68 0,47 1,4 CAMUGNANO 0,58 1,27 1,2 1 CASTEL D'AIANO 0,71 1,23 0,8 CASTEL DI CASIO 0,97 1,74 0,6 CASTIGLIONE DEI P. 0,58 1,12 0,4 GAGGIO MONTANO 0,51 0,96 0,2 0 GRIZZANA MORANDI 0,52 1,09 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC LOIANO 0,78 1,94 0,82 1,35 MONGHIDORO 0,56 1,01 MONTE SAN PIETRO 0,91 1,76 MONTERENZIO 1,13 2,57 MONZUNO 1,05 2,21 0,48 0,88 S BENEDETTO V.DI S. 0,42 1,00 VALSAMOGGIA 0,79 1,51 VERGATO 0,53 1,23 MEDIA 0,71 1,39 Analisi delle riparazioni eseguite in Pronto Intervento nei comuni dell’Appennino Bolognese

Nel periodo estivo causa il fisiologico aumento dei consumi, si riscontra un proporzionale aumento delle rotture in rete, alle quali il gestore pone particolare attenzione mantenendo inalterati gli standard di tempestività degli interventi di riparazione; infatti AEEGSI (ente regolatore del SII) stabilisce i tempi di primo intervento per tutte le chiamate di massima urgenza in 150 minuti e la media Hera rientra ampiamente nel limite stabilito anche in questo periodo. I tempi medi di avvio delle riparazioni non differibili stanno all’interno delle 24 ore: nei comuni del territorio in oggetto tutte le segnalazioni di rottura sono trattate come indifferibili

Tempo medio di Tempo medio di Tempo medio per arrivo sul posto avvio riparazione riparazione

< 90 minuti < 9 ore 3 ore e 3 minuti Riepilogo delle attività di Ricerca Sistematica delle Perdite Idriche nei comuni dell’Appennino Bolognese

La ricerca sistematica delle perdite di rete nel territorio viene programmata attraverso un indicatore di criticità, che dipende da: disponibilità risorsa, numero di rotture, indice perdite e pressioni di esercizio. Questo indicatore riferito ai comuni interessati è risultato essere di media criticità. Ogni anno viene Legenda 2015_comuni BONDENO eseguita la ricerca programmata delle perdite su circa il C 1.60000 - 1.80000 FERRARA 25% dei1.80001 km - 2.10000 di rete gestiti. 2.10001 - 2.35000 VOGHIERA CENTO POGGIO RENATICO 2.35001 - 2.65000 2.65001 - 2.85000 2.85001 - 3.10000 PORTOMAGGIORE 3.10001 - 3.30000 3.30001 - 3.65000

MODENA ARGENTA 3.65001 - 4.10000 4.10001 - 4.50000 FORMIGINE ALFONSINE CONSELICE

BOLOGNA LUGO

VALSAMOGGIA RAVENNA

SERRAMAZZONI SASSO MARCONI COTIGNOLA GUIGLIA RUSSI POLINAGO

MONTEFIORINO MARZABOTTO

VERGATO MONTERENZIO FAENZA LOIANO MONZUNO RIOLO TERME CERVIA

SESTOLA FRASSINORO FORLI' BRISIGHELLA MONGHIDORO

PIEVEPELAGO MODIGLIANA CESENA CAMUGNANO FIRENZUOLA

MELDOLA PREDAPPIO

TREDOZIO RIMINI MARRADI BORGHI

GALEATA CORIANO

PREMILCUORE

SANTA SOFIA SAN LEO

SARSINA

BAGNO DI ROMAGNA

PENNABILLI VERGHERETO

Il numero di perdite localizzate dai sistemi acustici tradizionali, pari a circa 50 in 3 anni, dimostra come la rete sia nel suo complesso in buono stato di esercizio, in quanto non si riscontra un elevato numero di perdite occulte. Controllo attivo delle perdite Ricerca perdite Satellitare

1 2 3 4 Acquisizione della Correzioni Algoritmi di analisi App web-based e scansione Radiometriche Utilizzando un’avanzata interfaccia utente analisi algoritmica, Utilis satellitare I dati grezzi vengono preparati per Le perdite sono visualizzate cerca la "firma spettrale» l’analisi utilizzando dei filtri che in report creati su sistemi dell’acqua potabile nel (Alos-2) riconoscono edifici ed altri oggetti GIS, con un’accuratezza di terreno. creati dall'uomo, vegetazione, 50 metri. oggetti idrologici, e altro ancora. Controllo attivo delle Perdite Ricerca perdite satellitare - 2

E’ in fase di test l’utilizzo della tecnologia satellitare per la localizzazione delle perdite idriche su una porzione di rete pari a circa 550 km di condotte, come evidenziato in mappa. CAPITOLO 4

Conclusioni

Conclusioni

• Piano di Gestione dell’Emergenza Idrica • Controllo Attivo delle Perdite HERA • Tempestività degli interventi manutentivi • Controllo degli invasi e degli stoccaggi • Ottimizzazione delle fonti disponibili

• Emissione di Ordinanze per il contenimento dei consumi idrici • Sensibilizzazione della cittadinanza sulle COMUNI tematiche del risparmio idrico • Controllo del territorio e segnalazione dei comportamenti lesivi della quantità di acqua disponibile per la collettività Consigli per il risparmio idrico