VALORI, PROGETTI E PRIORITÀ CONDIVISI NELLA VALLE DEL SIMETO Allegato B al Patto di Fiume Simeto Presentato alla comunità per revisioni e integrazioni il 23/1/2014 PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 1

Documento redatto per la rete dei Comuni e delle Associazioni aderenti al Giambra, Francesco “Protocollo d’Intesa per la redazione del Patto di Fiume Simeto”, a cura Greco, Emanuele del Corso di Pianificazione Territoriale del Corso di Laurea in Ingegneria La Guidara, Raffaella Civile, delle Acque e dei Trasporti La Spina, Giovanni Università degli Studi di , a.a. 2013/14 Lùpica, Pietro Maenza, carmelo Docenti: Mondelli, Gianmaria Laura Saija Monterosso, Lucia Filippo Gravagno Nastasi, Francesco Panebianco, Riccardo Collaborazione di: Petrone, Chiara Giuseppina Giusy Pappalardo Pistone, Denise Laura Longhitano Raciti, Salvo Sara Tornabene Rossi, Luigi Carmelo Caruso saitta, giuliana Carlo Majorana Scammacca, Daniele Scibilia, Caterina Allievi ingegneri: Strazzanti, Giusy Aiola, Alessia Trovato, Giuseppe Angemi, Francesco Zito, salvo Barbagallo, Antonio Bonanno, Benedetta Bufalino, Josephine Campisano, Federica Caruso, Maria Francesca Cascio Gioia, Mirko Cicero, Andrea Cicero, Fernanda Crimi, Alessio Di Stefano, Francesco Dinatale, Sebastiano Spica Fassari, Carlotta Ferrera, Daniele Claudio 4.1 | Attività produttive 26 INDICE Settori produttivi prioritari 26 Principi ispiratori 27 1 | OBIETTIVI E METODOLOGIA DI LAVORO 4 Azioni e idee progettuali - Ciclo di produzione agricola 28 1.1 | Nota introduttiva 4 Azioni e idee progettuali – ricettività turistica e bio-edilizia 30 Lo Sviluppo della Valle basato su azioni di tutela proattiva 4 Governance 31 Questo è un piano che viene ‘dal basso’ 5 Buone Pratiche 32 1.2 | Processo di redazione del patto 6 4.2 | Rifiuti 42 La situazione attuale 42 1.3 | Metodologia 9 Valori e principi 45 L’indagine del paesaggio vallivo 9 Idee e azioni 47 La pianificazione partecipata e la ricerca azione partecipata 10 Buone Pratiche 49 Cosa sono i contratti di Fiume 10 Tecniche di outreach (ingaggio) utilizzate 12 4.3 | Acqua, Energia e rischio idrogeologico 61 Principi 61 1.4 | Soggetti coinvolti e livello della partecipazione 13 Azioni e Idee Progettuali 62 Buone Pratiche 64 2 | LA VALLE DEL SIMETO, CARATTERI DEL PAESAGGIO E ASPETTI 4.4 | Rigenerazione Urbana 81 PROBLEMATICI 15 I princìpi 82 2.1 | Alcuni numeri 16 Le azioni 82 Il ciclo della rigenerazione urbana 83 2.2 | Stato della pianificazione ordinaria 20 Buone Pratiche 85 Comune di 20 Comune di Belpasso 20 4.5 | Mobilità sostenibile 96 Comune di Biancavilla 21 Azioni 98 Comune di Centuripe 21 Buone Pratiche 98 Comune di Motta S. Anastasia 22 4.6 | I servizi pubblici 101 Comune di Paternò 22 Comune di Ragalna 23 4.7 | Cultura [In progress] 102 Comune di S. M. di Licodia 24 4.8 | Attuazione del patto (governance) 102 2.3 | Unità di paesaggio del Simeto [in progress] 24 APPENDICE I | ELENCO DI ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI 3 | VISIONE DI FUTURO E VALORI ISPIRATORI 25 PARTECIPANTI 104

4 | AMBITI D’INTERVENTO E BUONE PRATICHE 26 APPENDICE II | RASSEGNA STAMPA 105

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1 | Obiettivi e metodologia di lavoro Coordinamento delle Associazioni della Valle del Simeto per il Patto di Fiume. Sotto la spinta del Coordinamento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, otto amministrazioni pubbliche della 1.1 | Nota introduttiva Valle (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Centuripe, Paternò, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Motta S. Anastasia) stanno oggi collaborando per il bene Un patto è un accordo che viene redatto e sottoscritto da più soggetti che comune e hanno scelto il Patto di Fiume Simeto come cornice valoriale e hanno la volontà, l’interesse e/o la convenienza a fare qualcosa. Il testo strategica per la definizione delle priorità attorno a cui costruire azioni e del patto in genere contiene dettagli relativi al che cosa ciascuno dei politiche per o sviluppo locale per il periodo 2014-2020 (corrispondente sottoscrittori si impegna a fare, con quali tempi e con quali risorse. Il alla nuova stagione Europea Horizon 2020). Patto per il Fiume Simeto è a tutti gli effetti un accordo tra tutti si soggetti Questo documento, un vero e proprio Piano per lo Sviluppo Locale, che lo sottoscrivono, poiché individua necessità/opportunità di azione per combina due principi di pianificazione fondamentali. vari attori del territorio della Valle del Simeto, ma è in effetti molto di più: Il primo principio è quello della tutela proattiva del territorio e il secondo si tratta di un tentativo di inquadrare responsabilità e possibilità d’azione è quello della pianificazione partecipata. all’interno di una piattaforma più ampia fatta di valori e principi. Il patto mira infatti a delineare le azioni da compiere sul territorio per il miglioramento della qualità della vita delle comunità insediate a valle di Lo Sviluppo della Valle basato su azioni di tutela proattiva un profondo ragionamento su quali innovazioni e progetti producano davvero un ‘miglioramento’ per la collettività e/o i singoli abitanti e su Negli scorsi decenni al Simeto i piani e gli interventi sul territorio hanno quali invece producono solo una illusione di sviluppo. rispecchiato uno dei tratti caratterizzanti la cultura pianificatoria del L’idea di redigere per il territorio della Valle del Simeto un vero e proprio nostro paese, basata su una sostanziale separazione tra il concetto di Piano di sviluppo è partita da lontano. Contrariamente a quanto succede SVILUPPO e quello della TUTELA. La pianificazione dello sviluppo ha di solito, essa non è partita dagli amministratori della Valle del Simeto, ma messo in campo, spesso sulla base di consistenti finanziamenti pubblici, è partita da tanti cittadini simetini, molti impegnati nella comunità a vario azioni che hanno profondamente alterato gli assetti territoriali al fine di titolo, spesso riuniti in associazioni e comitati per la difesa del territorio, ‘facilitare’ le attività antropiche (pratiche abitative, attività produttive, la tutela della salute dei suoi abitanti, la valorizzazione dei suoi beni mobilità, ecc.). Al contrario gli strumenti pianificatori di tutela hanno culturali e ambientali, ecc. A partire da una grande mobilitazione contro definito dei perimetri, spesso molto ristretti rispetto alle aree soggette a alcune scelte di sviluppo controverse dei primi anni 2000, attraverso una interventi trasformativi, dentro i quali sono stati imposti dei vincoli, ossia iniziativa di mappatura di comunità portata avanti nel 2010 dei divieti all’azione trasformativa, di varia natura. Questo documento si dall’Associazione Vivisimeto e del Comitato Civico Salute e Ambiente basa invece sull’evidenza che tale separazione non ha funzionato: ha Adrano in collaborazione con il Dipartimento di Architettura permesso interventi di sviluppo che hanno pesantemente danneggiato dell’Università degli Studi di Catania, fino ad arrivare all’iniziativa avviata l’ecosistema fluviale e prodotto pesanti fenomeni di inquinamento su nel 2013 per la rivitalizzazione dell’antica via del grano da parte tutto il territorio vallivo; gli interventi di sviluppo hanno di fatto prodotto dell’Associazione Valle del Simeto, oggi si è formato un vero e proprio pesanti conseguenze sulla qualità e quantità delle produzioni locali, sulla vitalità delle produzioni culturali e, più in generale, sulla qualità della vita serie di attività in cui i tecnici interagiscono costantemente con chiunque simetina. Il patto di Fiume nasce a partire dall’idea che sia urgente sia interessato a partecipare, imparando qualcosa di nuovo ma anche promuovere sviluppo nella Valle, ma che le azioni di sviluppo debbano dando il proprio contributo. essere a tutti gli effetti delle forme di TUTELA PROATTIVA del territorio e In base a questa prospettiva, gli enti locali sono chiamati ad ‘aprirsi’ sulla sua ‘spina dorsale’, il Fiume Simeto. In parole semplici: le azioni che concedendo ai processi partecipati una parte del potere decisionale. sono davvero capaci di migliorare le dinamiche sociali, economiche, L’esperienza del Patto per il Fiume Simeto in un certo senso è ancora più culturali simetine sono anche quelle che modellano tali dinamiche in una estrema: la volontà di una parte della comunità di partecipare direzione di ‘riconciliazione’ tra gli abitanti del Simeto, le altre specie attivamente alle scelte, imparando cose nuove e dando il proprio viventi e il loro ambiente di vita. contributo sulla definizione dei principi e delle azioni per lo sviluppo locale, è stata il motore di un processo di pianificazione dello sviluppo che, non essendo richiesto da nessuna normativa, non avrebbe Questo è un piano che viene ‘dal basso’ probabilmente avuto luogo senza questa spinta dal basso. In questo senso, questo documento è più che ‘partecipato’. È davvero di tutti quelli Gli esperti di pianificazione sono senz’altro a conoscenza dell’ampio che in tutti questi anni hanno speso le proprie energie, il proprio tempo e dibattito che si è generato, a partire da Agenda 21, in Europa sulla il proprio entusiasmo per trasformare in realtà ciò che per molti anni è impossibilità di generare un vero cambiamento nei modelli di sviluppo stato un bel sogno: che sia possibile fare qualcosa di bello e significativo territoriali senza il coinvolgimento dei cittadini ai processi decisionali. per il bene di tutti in un territorio sconosciuto del profondo sud d’Italia, L’idea è che cambiamenti radicali nelle pratiche dell’abitare e del dove per tanti anni scelte politiche ed economiche non sono state, tranne produrre su un territorio non possono essere ‘imposte dall’alto’ poche eccezioni, ispirate a principi di democrazia, trasparenza e attraverso piani che vengono concepiti e implementati dai soli soggetti sostenibilità. istituzionali; al contrario, i processi di pianificazione dello sviluppo L’approccio utilizzato per l’individuazione delle diverse unità di paesaggio devono, per essere davvero innovativi ed efficaci, essere capaci di: è di tipo “olistico”, basato su attività esperienziali. Le differenze tra le • generare processi apprendimento collettivo virtuosi, costituendo vere unità di paesaggio sono state colte attraverso percezioni sensibili. e proprie occasioni di imparare che esistono possibilità di Sulla base dell’esperienza, si possono cogliere aspetti che all’approccio di miglioramento delle proprie pratiche di relazione con gli altri membri tipo “meristico” (processo deduttivo) possono sfuggire. della propria comunità e con il proprio ambiente di vita; viceversa, Gli aspetti determinanti al riconoscimento delle diverse unità sono i • rispondere ai bisogni reali e agli interessi prioritari dei membri della seguenti: comunità. • Morfologia: l’andamento delle curve di livello è un fattore Queste due condizioni si possono verificare solo se il processo di determinante, poiché caratterizza l’organizzazione sociale del pianificazione stesso viene concepito non come una attività tecnica territorio; ristretta compiuta da pochi esperti sotto la supervisione degli • Geologia: la composizione geologica dei terreni incide sulla Amministratori eletti, ma piuttosto come una attività più ‘partecipata’ possibilità di edificare, coltivare, ecc.. possibile. Partecipata significa che il processo viene concepito come una

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• Sistema organizzativo: è la variabile identificativa delle aree più generale, sui modelli di sviluppo e sulle opportunità di rivitalizzazione per antropizzate, dove vengono analizzate le attività prevalenti e la Valle del Simeto. come queste hanno modificato il territorio. Tale dibattito ha prodotto non solo un NO! Al modello di sviluppo sotteso Inoltre, la vicinanza o meno ai corsi d’acqua caratterizza diverse unità dalle scelte di termovalorizzazione del piano di rifiuti regionale (oggi non anche all’interno degli stessi territori comunali. più in vigore) ma anche un deciso SI! nei confronti di una alternativa caratterizzata da azioni locali, stili di vita sostenibili e condivisi, per andare verso un sistema basato sulla raccolta differenziata ed il riciclaggio in modo tale da garantire tariffe eque per i cittadini, tutele sindacali per i 1.2 | Processo di redazione del patto lavoratori, sviluppo sostenibile e crescita di occupazione stabile. Tutto ciò è stato incentrato sulla convinzione che sia importante costruire Il percorso di costituzione del Patto per la Valle del Simeto ha avuto inizio il futuro senza perdere la memoria del valore dei luoghi; questo vale non nel 2002 con una mobilitazione popolare contro il Piano Regionale di solo per il singolo cittadino, ma anche per le istituzioni, nell’espletamento gestione dei Rifiuti che prevedeva la realizzazione di un inceneritore (uno delle loro funzioni di gestione ordinaria dei servizi e di programmazione dei quattro previsti sull’intero territorio regionale) a Paternò a pochi passi del futuro dell’area. Un’ampia rete di associazioni ha in questi anni dal Simeto in contrada Cannizzola, all’interno di una delle aree proposte organizzato numerose iniziative di “auto-coscientizzazione simetina” (es: per diventare Sito di Interesse Comunitario (SIC) in accordo con le “conosci il Simeto” volta a riscoprire i luoghi identitari della Valle; Direttive Europee in materia di biodiversità e tutela delle specie “Puliamo il Simeto" nell’ambito delle giornate “Puliamo il Mondo” avifaunistiche. organizzate da Legambiente; il festival annuale “Vivisimeto”, con Perché scegliere una zona con vincoli paesaggistici, naturalistici, momenti culturali, di arte e spettacolo, escursioni e attività sportive; idrogeologici, archeologici, e ricca di produzioni biologiche, già altamente ecc.). La rete associativa ha inoltre mantenuto relazioni frequenti con provata da interventi antropici non rispettosi degli ecosistemi ma ancora diversi enti istituzionali per stimolare gli interventi necessari alla tutela ricca di potenzialità, per costruire un inceneritore di rifiuti, anche tossici? dell’area, normalmente caratterizzata oltre che dall’inquinamento del Questa è la domanda che è stata posta da una gran parte della comunità fiume, da micro-discariche disseminate ovunque, monitorando l’operato del Simeto, che hanno sollevato il dubbio che la scelta dei siti per gli delle amministrazioni locali nella gestione degli strumenti di impianti fosse stata fatta sulla base di pochi interessi privati e non programmazione e di finanziamento, in particolare quelli comunitari. Nel tenendo conto degli interessi comuni di territori densamente abitati, simeto si è di fatto creato, grazie alla mobilitazione anti-inceneritore e senza il coinvolgimento delle forze sociali e delle popolazioni insediate contro altre scelte istituzionali controverse (per esempio l’autorizzazione (come peraltro previsto dalle norme vigenti). Tale mobilitazione ha di data ad attività produttive altamente inquinanti), una vera e propria rete fatto dato luogo ad un ampio dibattito pubblico (e numerose associazioni, di persone e di associazioni in grado di costituire un blocco organizzato di tra cui Vivisimeto, Comitato civico Salute e Ambiente di Adrano, cittadini attivi per lo sviluppo ecosostenibile della valle. Essa è stata Associazione Valle del Simeto, La Locomotiva di Adrano, sezioni simetine capace di coadiuvare iniziative di dialogo tra realtà produttive tipiche, e in dell’associazione nazionale Rifiuti-zero, ecc.) sul tema dei rifiuti e, in particolare agricoltori e gestori di agriturismo, per dare più forza alla loro voce e per trovare soluzioni più efficaci ai loro problemi. Il dialogo cittadini-enti locali simetini ha subito un punto di svolta nel ufficialmente nel ‘Patto per il Fiume Simeto’ lo strumento idoneo ad corso del festial “Vivisimeto” 2007, durante il quale nasce un comitato affrontare le problematiche e a sfruttare le potenzialità di sviluppo per la costituzione del Parco del Simeto, con la partecipazione della presenti nel territorio. Sovrintendenza ai BB. CC. e AA. di Catania e di alcuni esponenti Il percorso di redazione del Patto è iniziata nell’ottobre 2012 ed è stato dell’Università di Catania. La collaborazione con l’Università degli Studi di supportato dal progetto PARTeS finanziato dall’UE nell’ambito del 7° Catania si consolida nel 2009, con l’avvio di un percorso di ricerca-azione programma quadro come Marie Curie International Outgoing Research partecipata volta alla implementazione di strategia di tutela attiva del Fellowship al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di territorio. Una prima fase di riflessione collettiva sulle possibilità di tutela Catania. In particolare il corso di Pianificazione Territoriale del Corso di attiva del territorio ha fatto spostare l’attenzione dall’idea di Parco laurea in Ignegneria Civile delle Acque e dei Trasporti ha facilitato: fluviale (strumento tradizionale di tutela che si basa sulla logica del • la costruzione di una rete di attori locali a supporto del patto (il vincolo) a forme diverse di organizzazione in cui la tutela ambientale coordinamento delle associazioni per il patto del Fiume Simeto), avviene attraverso azioni per la rigenerazione e valorizzazione che hanno collaborato alle attività di ingaggio e informazione sul dell’ecosistema naturale e culturale, e tra questi i contratti o patti di territorio, e hanno contribuito con la loro partecipazione ai Fiume. contenuti di questo documento; Per giungere al Patto, la Comunità del Simeto è passata attraverso • l’organizzazione di tre incontri pubblici da novembre a gennaio, un’importante iniziativa, tra il 2009 e il 2010, di Mappatura di Comunità, durante i quali gli studenti del corso di pianificazione hanno una iniziativa che si è ispirata a tante esperienze italiane ed estere in cui i raccolto questioni problematiche e input da parte della comunità cittadini che vogliono attivarsi e contribuire praticamente a proteggere e e hanno condiviso le loro indagini tecniche; valorizzare il proprio territorio sono chiamati a condividere le loro • l’organizzazione di tavoli tecnici tematici, che si sono riuniti non conoscenze e le loro idee concrete di tutela e valorizzazione. Obiettivo solo in occasione degli incontri pubblici, volti all’approfondimento della Mappatura di Comunità del Simeto è stato quello di dare la tematico degli spunti progettuali. possibilità di mettere su carta (e quindi a sistema) le proprie conoscenze • L’organizzazione di altri eventi di informazione e animazione, del territorio, memorie e idee per il futuro. Ne è emerso un report come la presentazione del Patto all’università della terza età (il 23 (allegato A al patto di fiume), in cui sono presentante numerose proposte novembre ad Adrano) e un incontro nell’ambito della settimana di valorizzazione e riqualificazione di tutta la Valle, al punto che questo UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile 20013 (il 21 documento è stato definito una “lista dei desideri” che doveva essere in novembre ad Adrano). qualche modo trasformata in realtà. Il passo successivo alla Mappatura di Comunità è stato quello di proporre Il primo incontro pubblico si è svolto il 7 novembre 2013 in un percorso e verso un “Patto tra cittadini e istituzioni per far rivivere la contemporanea in due sedi, Paternò e Adrano, ed è servito ad introdurre Valle del Simeto”, come riportato nei volantini e manifesti del Vivisimeto il processo, a spiegare le modalità di partecipazione, e ad organizzare i 2010. Nell’Aprile 2012 è stato stilato e sottoscritto da enti locali, primi tavoli tecnici (agricoltura, mobilità sostenibile e inclusione sociale). associazioni e Università degli Studi di Catania il ‘Protocollo d’intesa per la redazione del Patto per il Fiume Simeto’; questo documento individua

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A sinistra: momenti di lavoro durante il primo incontro per la redazione del patto di fiume il 7 novembre 2013. (in alto, un momento plenario nella sede di Paternò; in basso, gruppo di lavoro nella sede di Adrano). A destra, momenti di lavoro durante il II incontro a Biancavilla (in alto, gli studenti condividono il loro studio del paesaggio simetino con i partecipanti; in basso, un gruppo di lavoro)

Il secondo incontro si è svolto il 13 dicembre 2013 a Biancavilla, in una L’indagine del paesaggio vallivo posizione baricentrica nella valle, e sulla stregua di quanto emerso dai precedenti incontri si è deciso di approfondire nei tavoli tecnici progetti e Con il termine unità di paesaggio si individua quella parte di territorio proposte relativi alla rigenerazione urbana, alle attività produttive, ai caratterizzata dall’insieme degli elementi naturali o antropici che, per rifiuti e ai cicli ecologici dell’acqua e dell’energia. La scelta di una sede ricorrenza nello spazio, persistenza nel tempo ed omogeneità d’uso, la diversa rispetto a quella dei comuni precedenti è stata fatta per cercare di rendono differente da territori analoghi e/o circostanti e riconoscibile coinvolgere il più possibile i cittadini e le istituzioni simetine. Dopo questo come tale dagli attori locali, attraverso un semplice approccio visivo. incontro, sono svolti, nella prima metà di gennaio, incontri specifici L’individuazione delle diverse unità di paesaggio si basa sulla necessità di tematici per discutere delle linee progettuali, dei principi e delle priorità superare i tradizionali approcci meristici all’indagine paesaggistica, che da tenere nei quattro ambiti individuati. portano a una categorizzazione tematica degli elementi indagati, per Il terzo incontro si è svolto a Paternò, il 23 gennaio 2014, ed è stata abbracciare un approccio di natura olistica: l’oggetto d’indagine è la occasione per una prima condivisione di una bozza di patto, contenente natura delle relazioni che le comunità insediate stabiliscono con il proprio una sintesi degli esiti dei lavori. Ciò ha permesso alla comunità di ambiente di vista, anche viste attraverso la loro stessa percezione rivederla, commentarla e integrarla. sensibile. In particolare, nella individuazione delle diverse unità di paesaggio, sono stati indagati i seguenti aspetti: • Morfologia: l’andamento delle curve di livello è un fattore 1.3 | Metodologia determinante, poiché caratterizza l’organizzazione sociale del territorio; inoltre, la vicinanza o meno ai corsi d’acqua caratterizza Alla luce dei principi sopra esposti, il presente documento è stato diverse unità anche all’interno degli stessi territori comunali. elaborato utilizzando un mix di metodi pianificatori, cercando di • Geologia: la composizione geologica dei terreni incide sulla possibilità combinare strumenti tipici della pianificazione partecipata applicata alla di edificare, coltivare, ecc.. pianificazione di bacino (Contratti di Fiume) con strumenti tecnici di • Sistema organizzativo: è la variabile identificativa delle aree più indagine ecologico-ambientale del territorio. antropizzate, dove vengono analizzate le attività prevalenti (carta di In altre parole, diversi soggetti hanno giocato diversi ruoli nell’ambito di uso del suolo attuale) e come queste si sono modificate nel tempo un processo il cui obiettivo è stato quello di far dialogare soggetti e (carta dell’uso di suolo negli anni ’80) e hanno modificato il territorio. approcci di pianificazione diversi. In particolare, gli studenti del corso di Alle informazioni cartografiche sono state incrociate con quelle rilevate pianificazione territoriale del corso di laurea in Ingegneria civile, delle da una campagna di interviste ad attori chiave del territorio. Dalle acque e dei trasporti sono stati responsabili di un lavoro di indagine interviste emerge che gli abitanti del luogo distinguono le porzioni del territoriale utilizzando lo strumento delle ‘Unità di paesaggio’, volto a territorio in base alla presenza o meno di popolazione, alla densità cogliere punti di forza, punti di debolezza, potenzialità e problemi delle abitativa e al tipo di organizzazione sociale. relazioni tra comunità antropiche e ambiente. Inoltre, è stato possibile ricavare informazioni sulle criticità che caratterizzano ogni unità tramite testimonianze dirette, evidenziando le problematiche e suggerendo le priorità con cui affrontarle.

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La pianificazione partecipata e la ricerca azione partecipata • ai membri della comunità di costruire capacità critiche riflessive, forme nuove di cittadinanza attiva e strategie efficaci per l’innovazione sul Il Patto di Fiume è stato proposto come esperienza di pianificazione territorio. partecipata per promuovere forme di sviluppo sostenibile e responsabile In tale approccio, il termine ‘ricerca-azione’ fa riferimento al rapporto di nella Valle del Simeto. Tale approccio ha ragioni, significati e modalità di simultaneità e correlazione biunivoca che esiste tra l’attività di ricerca attuazione precisi, che sono stati sostenuti e implementati, assieme alla svolta dal gruppo e gli effetti della ricerca sul contesto. L’aggettivo comunità locale, da un gruppo di ricerca che opera presso il Dipartimento ‘partecipata’ si riferisce alla natura collettiva che hanno sia i momenti di di Architettura dell'Università di Catania. Tale approccio guarda al tema conoscenza sia le strategie d’azione. La partnership tra Università di dello sviluppo del Meridione attraverso l’integrazione tra i temi della Catania, associazioni e istituzioni della Valle del Simeto si è formata, pianificazione ambientale e della democrazia, partendo dal presupposto consolidata e ampliata seguendo questo approccio, sia durante la fase di che: Mappatura di Comunità, sia nel percorso verso la redazione del Patto di • qualsiasi progetto di sviluppo del territorio siciliano debba partire dalle Fiume. E’ stato così possibile intraprendere e implementare esperienze di esigenze e potenzialità del territorio stesso; coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione e progettazione • la ricerca universitaria possa giocare un ruolo fondamentale nel del proprio ambiente di vita, pervenendo a proposte articolate costruite coadiuvare le comunità locali nel formulare ipotesi condivise di sviluppo e attorno a un principio di democrazia che possa ispirare le istituzioni nel implementarle. formulare strumenti normativi efficaci per tutelare e valorizzare Nella tradizione urbanistica esistono differenti approcci alla ricerca. In adeguatamente la Valle del Simeto. alcuni di questi, i ricercatori studiano il territorio da una certa distanza con atteggiamento neutrale, al fine di produrre linee guida da seguire o buone pratiche da replicare. Altri approcci alla ricerca si basano su una Cosa sono i contratti di Fiume sostanziale inversione del tradizionale rapporto tra conoscenza (ricercatori di professione), tecnica (tecnici) e azione (comunità, attori Un “Patto o Contratto di fiume” può essere costruito attraverso un sociali). Particolare rilevanza, in questa prospettiva, assume la tradizione percorso di Ricerca Azione Partecipata, così come si è verificato nella della ricerca-azione partecipata PAR (Participatory Action Research), che Valle del Simeto, se la partnership tra Università, associazioni e istituzioni nasce per restituire alla tecnica il ruolo di “mezzo” attraverso cui una si consolida attorno alle questioni riguardanti i bacini fluviali. Dal punto di comunità raggiunge degli obiettivi condivisi. La PAR viene spesso vista normativo, il Patto o Contratto di Fiume si colloca nella famiglia degli 1 condotta da gruppi di lavoro in cui i membri di una comunità a vario titolo strumenti per la programmazione negoziata legata a processi di collaborano attivamente come co-ricercatori con specialisti della ricerca pianificazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali. per approfondire una situazione particolarmente problematica esperimentare strategie di azione. La partnership permette: 1 La programmazione negoziata è definita dalla legge n.662/1996, articolo 2 comma 203 • ai ricercatori di cogliere in profondità la natura dei problemi, e di lettera a, come «regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto operare una valutazione in itinere degli esiti della propria ricerca; pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l'attuazione di interventi diversi, riferiti ad un'unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza», nell'ambito degli regioni e degli altri enti locali L’aggettivo "strategico” indica un percorso di co-pianificazione, in cui la nazionale ed europeo consolidatosi attraverso alcune importanti direttive metodologia e il percorso stesso sono condivisi in itinere con diversi attori comunitarie come: del territorio per stabilire quali azioni prioritarie implementare, e come - la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/ce; implementarle, definendo tempi e modi dell’azione nel breve, medio e - la sopracitata Convenzione europea del paesaggio del 20/10/2000; lungo termine, coinvolgendo vari portatori d’interesse (i cosiddetti - la Direttiva 2001/42/ CE sulla valutazione ambientale strategica (VAS). stakeholders). Tali processi sono finalizzati alla realizzazione di scenari di Con la promozione di un Contratto di Fiume si intende passare da sviluppo durevole dei bacini attraverso una pianificazione che si adatta politiche di tutela dell’ambiente a più ampie politiche di gestione delle alle mutevoli condizioni del territorio, partendo dai vari contributi dei risorse paesistico-ambientali, agendo in molteplici settori: la protezione e diversi soggetti coinvolti. Al fine di garantire massima trasparenza a e la tutela degli ambienti naturali, la tutela delle acque, la difesa del suolo, condivisione, i Contratti di Fiume attuano il principio di partecipazione la protezione del rischio idrogeologico e la tutela delle bellezze pubblica, attraverso forme di coinvolgimento ampio della comunità paesaggistiche, lo sviluppo socio-economico. Per raggiungere questo locale, mettendo in rete i cittadini, le associazioni di varia natura e i obiettivo il Contratto di Fiume si sviluppa attraverso la definizione di uno rappresentanti delle istituzioni, così come sperimentato nella Valle del scenario strategico condiviso, ossia una visione strategica di medio-lungo Simeto da diversi anni. La “riqualificazione di bacino” riguarda tutti gli termine, ampiamente condivisa, dello sviluppo locale che si intende aspetti paesistico-ambientali alla luce di quanto stabilito nella perseguire (inteso come modello socio-economico, come paesaggio in Convenzione europea del paesaggio2. L’elaborazione di scenari di sviluppo senso lato, come qualità di vita, ecc.) e formalizzata (spesso attraverso durevole sfrutta processi di riqualificazione paesistico-ambientale basati cartografie) e un insieme integrato di politiche/strategie da sviluppare in sulle matrici fondanti del territorio (idrogeologica, geomorfologia, sinergia tra loro;strumenti e/o organismi di valutazione delle politiche e evoluzione degli ecosistemi naturali e antropici, ecc.) e che interpretano della loro efficacia e coerenza con gli obiettivi; una programmazione di opportunamente le storie insediative locali. bacino che indichi interventi e regole condivisi e integrati da attuare, in Nel Contratto, che è appunto un accordo tra parti, entrano in gioco i vari tempi definiti, dai soggetti interessati. soggetti della comunità locale (abitanti, rappresentanti istituzionali, La caratteristica innovativa di tali processi è la scelta di andare nella associazioni, imprese, etc.), assieme al territorio inteso come sistema di direzione della sussidiarietà, intesa come principio regolatore per cui, se relazioni ecologiche tra suolo, acque, aria, insediamenti, e assieme a un un ente che sta "più in basso" è capace di fare bene qualcosa, l'ente che insieme di politiche e progetti a diverse scale e livelli. Questi elementi, da sta "più in alto" come autorità deve lasciargli questo compito, sempre in relazione tra loro, devono essere orientati verso obiettivi sostenendone eventualmente anche l'azione.La dimensione territoriale di condivisi di riqualificazione attraverso adeguati processi partecipativi.I un Contratto di Fiume è rappresentata dalla scala di bacino del fiume contratti di fiume rappresentano l’evoluzione di un quadro normativo interessato, e può quindi interessare il territorio non solo di più comuni, ma anche di più province, come nel caso del Fiume Simeto che ricade sulle province di Catania, di Enna, e Messina. I soggetti sottoscrittori

2 condividono il principio che solo attraverso una sinergica e forte azione di La Convenzione Europea del Paesaggio (siglata a Firenze nel 2000) si prefissa di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, si possa invertire la tendenza promuovere la protezione, la gestione e la pianificazione dei paesaggi europei e di favorire la cooperazione europea. al degrado territoriale e ambientale dei bacini fluviali e perseguire PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 11 adeguatamente gli obiettivi di sviluppo sostenibile. A tal fine si impegnano, nel rispetto delle competenze di ciascuno, ad operare in un quadro di forte valorizzazione del principio di sussidiarietà attivando tutti gli strumenti partenariali utili al pieno raggiungimento degli obiettivi condivisi.

Tecniche di outreach (ingaggio) utilizzate

Uno degli aspetti fondamentali dei processi di progettazione partecipata è la messa in campo di strategie di ingaggio (outreach) di cittadini e soggetti interessati in modo da incoraggiare il loro coinvolgimento nel processo. Nel caso del Patto di Fiume, la strategia di ingaggio messa in campo ha combinato la comunicazione via media e altri strumenti di divulgazione pubblica, tra cui: • la distribuzione sistematica di materiale informativo come volantini che informano sul patto di fiume, sul luogo e la data dell’evento; report e documenti cartacei di supporto durante i tavoli tematici; • Conferenze stampa, interviste nei giornali locali e radiofoniche; • brevi spot informativi • specifiche newsletter e web mail attraverso cui veicolare gli inviti a tutti gli eventi e aggiornare i simetini rispetto le attività svolte. • Una pagina Web: attraverso il sito internet, http://pattosimeto2013.wix.com/pattodelsimeto#, è possibile informare le persone su cosa è il “Patto di Fiume Simeto”degli eventi inerenti il patto di fiume, rendere noti gli eventi che si verificheranno, e dare la possibilità agli utenti di poter contattare soggetti che possano fornire loro ulteriori informazioni sul “Patto di Fiume Simeto”; è possibile inoltre scaricare tutti i documenti prodotti;

In alto, la home page del sito web del patto di fiume Simeto; in basso due volantini utilizzati nel corso del processo di redazione del patto. Conferenza stampa di presentazione del patto di fiume simeto svoltasi all’università degli studi di catania nell’ottobre 2013.

• la creazione di una pagina Facebook, dal nome “Patto Per Il Fiume Simeto”, dove è possibile avere informazioni sul Patto di Fiume Simeto, e sugli eventi che si verificano nel territorio e che consente agli utenti di intervenire sugli argomenti trattati sulla pagina;

Un ruolo centrale nell’ingaggio di partecipati al processo hanno svolto le conversazioni informali, spesso vere e proprie interviste aperte, poco strutturate, non necessariamente capaci di rigorose analisi scientifiche, svolte dagli studenti del corso di pianificazione durante le loro indagini paesaggistiche, che sono state occasione di informazione sulla possibilità di partecipazione al processo per persone non usualmente coinvolte dal tessuto associativo locale.

1.4 | Soggetti coinvolti e livello della partecipazione

Come tutti i processi partecipativi, la qualità e quantità della partecipazione di vari tipi di soggetti appartenenti alla società civile, organizzata e non, è uno dei presupposti fondamentali per la stesura di un documento che sia realmente condiviso e ricco di spunti.

La pagina facebook del Patto per il Fiume Simeto La partecipazione ai suddetti eventi è stata costantemente monitorata con un registro delle iscrizioni, presenze e delle catalogazioni per

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 13 sviluppare, oltre ad una mailing list, un’indagine statistica sulla secondaria della Valle. Non sono, inoltre, mancanti numerosi cittadini provenienza e appartenenza dei partecipanti. Dai dati raccolti, emerge comuni che hanno partecipato attivamente pur non avendo dichiarato come il percorso di redazione del Patto di Fiume Simeto abbia visto la nessuna affiliazione associativa o istituzionale. partecipazione di un’ampia varietà di soggetti che hanno affiancato i rappresentanti e i tecnici istituzionali (su un totale di 539, i partecipanti associazioni produori polici e tecnici Categorie di partecipanti rappresentanti degli otto comuni, sempre presenti ad ogni evento istruzione ciadini al processo organizzato, rappresentano solo il 9 % del totale). di redazione 10% La componente più ampia di partecipanti è quella del ricco tessuto 12% del patto di associativo della Valle (51 %). Si registra, non sorprendentemente, una fiume. costante partecipazione dei membri delle Associazioni promotrici del 9% 51% percorso di mappatura di comunità del 2010 (Vivisimeto e il Comitato 18% Civico Salute e Ambiente Adrano), ma a questo si aggiunge un notevole incremento della partecipazione di varie realtà associative di varia natura, rappresentativi di tutti e otto i territori comunali coinvolti. Da un punto di vista qualitativo le tipologie delle associazioni sono varie: associazioni Al di la della partecipazione diretta a uno o più eventi del Patto di Fiume, legate alla Chiesa o di tipo religioso come gli Scout o le ex allieve Maria esistono molti individui che hanno seguito e, seppur limitatamente, Ausiliatrice; gruppi legati all’imprenditoria, specialmente agricola, sia a contribuito ai contenuti del Patto attraverso le piattaforme digitali che livello nazionale come la Coldiretti e la Confagricoltura, che squisitamente sono state appositamente create (il sito internet locale come ad esempio la Rete delle Fattorie Sociali; gruppi di protesta e (http://pattosimeto2013.wix.com/pattodelsimeto e la pagina Facebook difesa del territorio o giornali locali di denuncia; molti gruppi politici o denominata “Patto Per Il Fiume Simeto”). La pagina Facebook ha in legati alla politica; associazioni di carattere culturale e artistico fino alle particolare permesso di osservare un incremento dei soggetti interessati compagnie teatrali di strada (un elenco completo dei partecipanti è a seguire, anche solo on-line, l’evolversi del processo di redazione del fornito nell’appendice I al documento).La seconda categoria più Patto e, in particolare, incrementi concentrati dei ‘mi piace’ nei giorni numerosa che ha partecipato al processo è quella dei rappresentanti di immediatamente successivi agli eventi organizzati; si veda la figura diversi settori produttivi (18% rispetto al totale), tra cui: singoli agricoltori allegata) imprenditori agricoli; artigiani; commercianti; i rappresentanti delle molte attività ricettive della Valle (casali, agriturismi, fattorie etc..); allevatori. La terza categoria più numerosa (12% rispetto al totale) è quella di soggetti (studenti, docenti, dirigenti) appartenenti al mondo dell’istruzione: la maggior parte di questi sono stati studenti e docenti universitari (il che non sorprende, vista la presenza dell’Università degli Studi Catania come soggetto facilitatore dell’intero processo) che si Numero totale di Mi piace sulla pagina Facebook del Patto di Fiume, aggiornato al 15 gennaio 2014. aggiungono a rappresentanti del sistema dell’istruzione primaria e 2 | La Valle del Simeto, caratteri del paesaggio e aspetti problematici

La valle del Simeto è un territorio di circa 734 km2 corrispondente a circa un terzo del bacino idrografico più ampio della Sicilia, quella del fiume Simeto. L’area territoriale del bacino del fiume Simeto, presenta una conformazione geologica e strutturale estremamente complessa, determinata da sovrascorrimenti tettonici che, nel corso dell’evoluzione oro-epirogenetica della zona, hanno interessato la maggior parte delle formazioni geologiche affioranti. Il fiume Simeto, il più lungo corso d’acqua della Sicilia, nasce a circa 10 km a nord-ovest di Bronte, dalla confluenza del fiume di Cutò, il fiume del Tre diversi tratti del fiume Simeto che mostrano il variare delle Martello e il fiume della Saracena (sgorganti dalle pendici dei monti caratteristiche morfologiche (in alto il tratto torrentizio in Nebrodi) ed interessa i territori delle Province di Catania, Enna e Messina. corrispondenza delle Forre Laviche di Adrano e l’andamento Esso, sviluppandosi per una lunghezza di circa 110 km su un bacino ampio meandriforme a Pietralunga, Paternò; in basso: l’area umida di ponte barca). 4200 km2, subito dopo aver attraversato il Ponte della Cantera, riceve il primo notevole affluente da destra: il Troina. Da qui il fiume assume direzione verso Sud, incassandosi in uno spettacolare tratto ingolato costituito da materiale lavico proveniente dalle eruzioni dell'Etna. Il grande vulcano è infatti vicinissimo, in quanto lo stesso fiume ne lambisce tutta la parte ovest della sua base. L’Etna rappresenta infatti, un rilievo isolato, delimitato a Nord dalla Valle del fiume Alcantara, ad Ovest dal fiume Simeto, a Sud dalla Piana di Catania e ad Est con la costa ionica. Giunto nei pressi di Adrano, scorre fungendo da confine tra le province di Catania e Enna ricevendo da destra uno dei suoi principali affluenti: il fiume , da alcuni considerato come uno dei suoi maggiori rami sorgentizi. Da questa confluenza il fiume prosegue puntando leggermente verso Sud-Est, allargando il proprio letto in ampio greto ciottoloso e lambendo il territorio comunale di Paternò. Giunto presso la località la

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Rotondella, viene scavalcato dall'Autostrada A19 ed entra nell'ampia Mappa raffigurante i territori degli otto comuni aderenti al Patto per il Fiume Simeto Piana di Catania scorrendo con andamento lento e sinuoso. Qui riceve da destra, rispettivamente a 8 km e a 2 km dalla foce, gli ultimi due importanti affluenti del suo bacino (il e il Gornalunga) per poi sfociare nel Mar Ionio (Golfo di Catania), a sud dell'area metropolitana di Catania. Si tratta di una comunità insediata a cavallo tra il vulcano Etna e il fiume Simeto, i cui caratteri di bellezza paesaggistica, identitari ed economici derivano da una florida storia di produzione agricola ma anche culturale legata alla straordinarietà dei caratteri geomorfologici del luogo, caratterizzato da una abbondanza idrica (centinaia sono le sorgenti idriche naturali d’acqua proveniente da sotto la base del Vulcano) e dalla fertilità del suolo alluvionale del Simeto. Negli anni del dopoguerra, la produzione agricola ha subito un processo di intensa industrializzazione, supportata dalle politiche di sviluppo finanziate con la Cassa per il Mezzogiorno, nell’ambito del quale molti ettari anticamente destinati a un’ampia varietà di coltivazioni sono stati destinati alla monocoltura agrumicola industrializzata. Le aziende nate in questo periodo si sono concentrate su prodotti agricoli di massa destinati ai mercati regionale e nazionale. Nell’ambito dello stesso processo, l’ecosistema fluviale è stato oggetto di massicce trasformazioni volte a ridurre i suoi caratteri di naturalità e massimizzarne le funzioni produttive del settore sia agricolo sia industriale, mentre numerose infrastrutture venivano realizzate per soddisfare le esigenze di trasporto e mobilità 2.1 | Alcuni numeri soprattutto legate alle esigenze di commercializzazione agricola. La matrice economica e paesaggistica del territorio è di carattere agricolo La Valle del Simeto, oggetto di studio, comprende otto comuni (Adrano, con produzioni pregiate di agrumi, alberi da frutto, uliveti, pistacchi, Belpasso, Biancavilla, Centuripe, Motta Sant’Anastasia, Paternò, Ragalna mandorle, uva con prodotti rinomati, come i pistacchi di Bronte e e Santa Maria di Licodia) per una popolazione totale di circa 160.000 l’arancia rossa, conosciuti in tutto il mondo. abitanti. La popolazione è il frutto di un leggerissimo aumento in valore La floridezza delle dinamiche sociali ed economiche della Valle degli anni assoluto (mediamente dell’1% annuo), con l’eccezione di una diminuzione del dopoguerra è oggi un lontano ricordo a causa del crescente declino della popolazione dell’1,5% nel 2011. Tale aumento medio su tutto il delle dinamiche economiche, socio-culturali e ambientali. territorio vallivo non è rappresentativo di tutti i territori comunali della valle: a fronte di un incremento dei comuni più vicini all’area metropolitana catanese, come Motta e Paternò, che risentono degli Variazioni percentuali della popolazione nel periodo 2001-2012 interessi immobiliari dell’area metropolitana catanese, i comuni più ‘interni’ (soprattutto Centuripe) presentano un fenomeno di spopolamento. Il dato sulla popolazione va inoltre interpretato alla luce di un rilevante fenomeno migratorio in ingresso di cittadini stranieri che in parte bilancia l’esistente fenomeno di emigrazione dei nativi locali e che sta determinando un notevole impatto sulla composizione etnica della comunità locale. In particolare, la frazione di cittadini stranieri (soprattutto Rumeni), negli ultimi cinque anni si è triplicata, passando da un migliaio di residenti ufficiali nel 2005 a poco meno di tremila unità nel 2010. Tali numeri non includono comunque l’alto numero di stranieri domiciliati nella Valle che vivono in condizioni di clandestinità.

Residenti Stranieri rispetto a totale dei residenti (fonte dati ISTAT) Tabella dei residenti totali annui (fonte dati ISTAT) Anno Residenti Totali Residenti Italiani Residenti Stranieri Residenti Variazioni Variaz. % 2005 157.341 156.357 984 Variaz. % Tot della Provincia di Provincia % Valle Provincia 2006 158.589 157.519 1070 Anno Provincia Valle del Catania di Enna del di 2007 160.159 158.680 1479 di Enna Simeto Simeto Catania 2008 161.700 159.591 2109 2009 162.806 160.280 2526 2001 149.136 1,053,964.00 176959 - - - 2010 164.034 161.203 2831 2002 152.827 1,058,162.00 176496 2.5% 0.4% -0.3% 2003 154.411 1,067,307.00 175328 1.0% 0.9% -0.7% Composizione etnica percentuale dei residenti stranieri nella Valle del Simeto nell’anno 2010 (fonte dati ISTAT) 2004 155.806 1,071,883.00 174426 0.9% 0.4% -0.5% Cina Polonia 2005 157.341 1,075,657.00 174199 1.0% 0.4% -0.1% Albania 4% 5% Tunisia 7% 2006 158.589 1,076,972.00 173676 0.8% 0.1% -0.3% 3% 2007 160.159 1,081,915.00 173723 1.0% 0.5% 0.0% Marocco 9% Burundi 2008 161.700 1,084,977.00 173515 1.0% 0.3% -0.1% Romania 0% 2009 162.806 1,087,682.00 173009 0.7% 0.2% -0.3% 57% Altri 2010 164.034 1,090,101.00 172485 0.8% 0.2% -0.3% 14% 2011 161.516 1,078,045.00 173377 -1.5% -1.1% 0.5% Senegal 1% 2012 162.154 1,077,113.00 172413 0.4% -0.1% -0.6%

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meno di 220 mln di euro con una riduzione, negli ultimi 5 anni, di ben il Del totale della popolazione simetina, la percentuale potenzialmente 16% a fronte di un aumento di ben il 60% dei costi di produzione occupabile, ovvero tutti i cittadini aventi un’età compresa tra 15 e 65 provocati dai crescenti costi energetici e della manodopera. anni, rappresenta il 66%. Di questi, solo il 28% risulta essere dichiarante Per questo comparto le associazioni di categoria denunciano, negli ultimi reddito. dieci anni, la chiusura di un elevato numero di aziende. Questo Tra questa piccola porzione di popolazione occupata, i livelli di fenomeno, secondo alcuni rilevamenti, ha raggiunto ormai dimensioni retribuzione non sembrano soddisfare i bisogni, visto che dal 2005 a oggi allarmanti interessando il 50% delle aziende, portando come prima il reddito medio mensile per dichiarante nella Valle del Simeto si conseguenza diretta la perdita del 4% annuo del numero di occupati. Su mantiene ben al di sotto della spesa media mensile per abitante in Sicilia. quest'ultimo fronte in particolare, si segnala come oggi almeno 5000 operatori del settore, residenti nel triangolo Paternò, Adrano, Biancavilla, Anno Spesa media Reddito medio Reddito mensile medio per siano esclusi da qualsiasi forma di tutela e siano almeno 2000 i lavoratori mensile in mensile per dichiarante, comparato alla spesa Sicilia dichiarante media registrata in Sicilia (fonte dati extracomunitari che operano nella zona in assenza di forme legali di Valle del ISTAT) contrattualità. Simeto Tutto ciò sembrerebbe in parte provocato dalle crescenti difficoltà di 2005 1680 1.221 collocamento della produzione, causata dalla concorrenza, sul mercato 2006 1.724 1.273 nazionale ed internazionale, delle produzioni provenienti da altre regioni 2007 1.764 1.483 del mediterraneo e dell'America latina che ha portato ad una forte 2008 1.741 1.479 2009 1.721 1.490 contrazione nell'export destinato al mercato nazionale ed internazionale, 2010 1.667 1.503 con una riduzione fino al 50% di quest'ultimo in aree e paesi strategici quali la Germania e la Svizzera. La crisi è altresì connessa ad alcuni fattori Le dinamiche di declino più significative nella Valle degli ultimi cinque strutturali e in particolare alla arretratezza della organizzazione aziendale anni, sono quelle di natura economica, soprattutto legate alla persistente del settore. Numerosi analisti associano infatti la scarsa competitività di condizione di crisi attraversata da quasi tutti i tradizionali settori questo settore alla sua forte frammentazione proprietaria che vede nel produttivi, così come segnalato da numerose denunce presentate dalle 90% delle aziende un modello di conduzione ancora a carattere familiare associazioni di categoria ai diversi organi istituzionali le quali trovano e una superficie produttiva minore di 1 ha. A questi due fattori sono conferma nell'analisi di alcuni dei dati raccolti negli ultimi censimenti ancora da aggiungere una elevata anzianità dei conduttori che per il 45% ISTAT per l'agricoltura nelle provincie di Catania e di Enna. delle aziende presentano un’età superiore a 60 anni e una scarsa Una condizione di grave sofferenza si registra in particolare a carico del propensione alla associazione e cooperazione degli stessi che ha impedito comparto agrumicolo che rappresenta, insieme alla produzione orticola, il ogni possibilità di innovazione nella filiera della produzione e comparto del settore primario più importante della valle, garantendo, con commercializzazione dei prodotti. i suoi quasi 40.000 ha di superfici, quasi il 20% dell'intera produzione Molto difficile è la lettura quantitativa del declino economico e di qualità agrumicola della Regione Siciliana. In questo settore in particolare si della vita della Valle legato all’egemonia degli interessi della criminalità registra da anni una forte contrazione del fatturato che oggi ammonta a diffusa e organizzata, che in Sicilia storicamente hanno sempre proliferato nei periodi di crisi economica. Il processo di mappatura di comunità e Un’altra questione di grande attualità legata sempre alla gestione dei tutti i tavoli tecnici partecipati organizzati nell’ambito del processo rifiuti nel territorio del Simeto, riguarda la concessione da parte della (ancora in corso) di redazione del Patto per il Fiume Simeto hanno fatto Regione siciliana di un ampliamento della discarica di contrada Tiritì nel emergere tale problema come uno dei più acuti del territorio, con territorio di Motta Sant’Anastasia per un ulteriore volume pari a particolare riferimento al fenomeno di ‘caporalato’ nelle campagne: la 2.500.000 tonnellate. Diversi comitati cittadini stanno lavorando a ipotesi presenza di una manodopera rurale straniera a basso costo e gestita da fattibili di gestione del ciclo dei rifiuti alternativa a un progetto di strutture organizzate criminali sembra essere connessa alla crescente ampliamento di una discarica privata che si trova rispetto al centro disoccupazione di lavoratori rurali di cittadinanza italiana, generalmente abitato ad una distanza inferiore a quella prevista dalla legge, causando con più di 35 anni e con uno scarso livello di alfabetizzazione che ne notevoli problemi sanitari. compromette l’impiego in altri settori produttivi. Accanto ai problemi connessi al ciclo dei rifiuti, esistono numerosi fattori Gli interessi mafiosi sul territorio sono altresì connessi al settore di di declino ambientale della Valle, che ne compromettono gli equilibri smaltimento dei rifiuti, visto che la Valle del Simeto possiede una economici e socio-culturali. Soprattutto il ciclo dell’acqua, storicamente altissima densità territoriale di discariche abusive. Gli abitanti dei paesi considerata la risorsa simbolo dei caratteri di unicità del territorio (basti che hanno aderito al Patto per il Fiume, hanno vissuto negli scorsi anni guardare alle condizioni di degrado in cui versano le storiche ‘vie dei forti tensioni nel contrastare la realizzazione di uno dei quattro mega mulini’ che collegavano gli antichi centri urbani con il fiume), è inceneritori del precedente Piano dei rifiuti della Regione siciliana la cui gravemente compromesso: la mancanza di una portata minima vitale del realizzazione era prevista in contrada Cannizzola nel territorio di Paternò fiume nei diversi mesi dell’anno (soprattutto a causa della presenza di e al conseguente smaltimento delle scorie altamente tossiche derivanti sbarramenti lungo il letto del fiume e di numerosi prelievi abusivi) si dal processo di combustione dei rifiuti, come materia prima da utilizzare associa a una significativa riduzione della qualità dei flussi idrici (fenomeni nella produzione di laterizi presso la fabbrica di contrada Contrasto nel di inquinamento idrico derivanti dalle sostanze utilizzate in agricoltura e territorio di Adrano. dal sottodimensionamento degli impianti di trattamento dei reflui urbani) L’imponente partecipazione popolare alle iniziative promosse dai diversi e alla conseguente riduzione della biodiversità. comitati spontanei, poi riunitisi nell’Associazione Vivisimeto, è riuscita a Il percorso di mappatura di comunità e l’attuale processo di redazione del bloccare entrambi i progetti determinando un risveglio delle coscienze e Patto di Fiume hanno interpretato gli attuali livelli di degrado ambientale una forte motivazione verso la ricerca di modelli per una gestione della Valle come fortemente connessi (in un rapporto di causa ed effetto corretta dei rifiuti che l’ATO Simeto Ambiente, oggi in liquidazione, non è circolari) al progressivo processo di declino economico e socio-culturale riuscito assolutamente ad assicurare. Il fallimento della passata gestione della valle che oggi registra la scomparsa di una serie di attività produttive dei rifiuti è dimostrato dalle frequentissime interruzioni del servizio di che erano significative nell’economia e nella cultura locali, come per raccolta, a volte anche per periodi di alcune settimane, durante i quali le esempio la pesca fluviale, la produzione dell’ambra del Simeto, la città sono rimaste letteralmente sommerse dai rifiuti, e dal fenomeno produzione di liquerizia, ecc. In sintesi, l’interruzione del rapporto delle micro-discariche abusive e dei roghi nelle aree rurali, a cui si (economico, funzionale, affettivo, ecc.) tra comunità e fiume viene aggiunge una tra le più elevate fra le pressioni fiscali presenti in Sicilia. interpretato come uno dei principali problemi che, se opportunamente

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 19 affrontato, può permettere l’avvio di un autentico processo di sviluppo territorio comunale (47% della popolazione attiva opera in questo non solo economico ma olisticamente comunitario. settore), lo studio ricalca, in termini di obiettivi e opportunità di azione pianificatoria, molti degli obiettivi del Patto per il Fiume Simeto (valorizzazione dell’agricoltura, soprattutto nel settore agrituristico per la valorizzazione dei prodotti locali di elevata qualità e specificità da unire 2.2 | Stato della pianificazione ordinaria alla fruizione eco-turistica delle pregiate aree boschive). Nonostante la sua recente adozione e la rispondenza degli obiettivi del Comune di Adrano Piano con quelli del Patto di Fiume, il PRG di Adrano, a causa della L’attuale strumento urbanistico comunale vigente nel territorio comunale lunghezza del suo iter procedurale, rappresenta uno strumento che di Adrano è un Piano Regolatore Generale la cui redazione è cominciata utilizza strumenti urbanistici datati e in parte superati, che non riescono a nel 1992 ad opera di tre tecnici esterni e si è conclusa con la sua adozione far fronte all’attuale crisi economico-immobiliare e demografica che il 4 febbraio 2011 da parte di un commissario ad acta nominato dalle colpisce (non solo) i comuni simetini. È volontà della nuova Regione dopo un iter burocratico durato quasi 20 anni. Amministrazione comunale avviare le procedure per la revisione del Il piano calcola bisogni e standard su una previsione di popolazione piano, nell’ottica di una piena integrazione della pianificazione ordinaria insediata al 2023 pari a 36.130 unità (ossia superiore rispetto a quella comunale con le possibilità di azione e fattibilità finanziaria degli attuale dell’1%). Tra le direttive che hanno indirizzato le scelte di piano vi interventi offerte dalla cornice strategica del patto di fiume. sono aspetti che ricalcano quelli che sono i principali obiettivi del patto, tra cui: la volontà di prevedere attrezzature legate all'agricoltura per Comune di Belpasso qualificare i prodotti sul mercato e incentivare le attività artigianali, piccolo-industriali e turistiche; la messa in atto di misure di contrasto Il comune di Belpasso attualmente ha in adozione il P.R.G. che è stato all'abusivismo dilagante e su tutto il territorio; affrontare la problematica redatto alla fine degli anni ’80 e approvato solo il 23 Giugno 1993, il quale del riuso dei beni monumentali architettonici, nel campo delle attività va a sostituire il programma di fabbricazione che era in vigore dai primi culturali, ricreative, sociali. anni ’40 . Alla fine del 1990 la popolazione era di circa 18.700 abitanti, Ai fini della redazione e dell’attuazione del Patto di Fiume Simeto, alcuni mentre il fabbisogno complessivo, nell’arco temporale di attuazione del specifici elaborati del PRG di Adrano forniscono informazioni di interesse. P.R.G., viene sviluppato in funzione al numero degli abitanti previsti, pari Tra questi, l’aggiornamento dell’agosto 1999 dello Studio geologico a 30.000. redatto per il territorio comunale nel luglio 1982, il quale fornisce dettagli Il territorio di appartenenza si estende dal cono principale dell’Etna fino sulle pericolosità presenti sul territorio (idraulica, per l'inquinamento alla piana di Catania, per un totale di circa 165 km2, il punto più basso è degli acquiferi, geomorfologica, di invasione lavica, vulcanica e di ad una quota di circa 26 m s.l.m.m. mentre il punto più alto si trova a apertura di centri eruttivi). circa 3000 m s.l.m.m. Altro documento di specifico interesse è lo studio agro-forestale allegato. Data l’estensione del territorio, la sua particolare forma e la sua diversa A partire dal dato che l'attività agricola risulta essere quella prevalente sul natura, si è in presenza di colture di vario genere. Infatti la zona sud, ricadente sulla Piana di Catania è ricca di frumento, agrumeti ed ortaggi, previsione, non verificatasi, di crescita demografica tra il 1988 e il 2008 la zona intermedia predilige i vigneti e i frutteti, mentre nella zona a nord dell’1,8% (4015 unità), a fronte di un incremento reale ben al di sotto sono presenti i boschi fino a raggiungere i terreni incolti delle alte quote. dell’1%. Anche la struttura geo-morfologica del territorio è varia e va dai terreni Un nuovo strumento è già stato redatto ed ha già ricevuto pareri alluvionali del Simeto e del Dittaino, alle colate laviche più recenti favorevoli da parte del Genio civile e dell’Ente parco dell’Etna, mentre attraverso una stratificazione geologica mediana. sono in corso le procedure di adozione. Tra gli obiettivi principali del piano, in accordo con gli obiettivi del patto, vi sono: la salvaguardia del centro storico e del patrimonio monumentale, artistico e paesaggistico; la razionalizzazione delle attività di nuovi Comune di Centuripe insediamenti residenziali; l’adeguamento delle attrezzature scolastiche, sociali e culturali; l’individuazione di ambiti ottimali per le attività Il P.R.G. del comune di Centuripe, redatto nel 1992, adottato il industriali e artigianali; la realizzazione di attrezzature ed impianti 22/11/1996 e infine approvato tramite decreto assessoriale del collettivi. 27/04/2001, è lo strumento di pianificazione attualmente vigente nel Come si evince da tali obiettivi, l’intento era quello di preservare e territorio. Questi è stato dimensionato per un numero di abitanti che nel valorizzare l’esistente rendendolo più adatto alle esigenze della gente che 2016 è stato previsto pari a 7500 unità (oggi è 5596 abitanti), tenendo in oggi popola Belpasso, cercando di garantire loro il soddisfacimento dei considerazione il fortissimo spopolamento che ha caratterizzato loro fondamentali diritti: il lavoro, la casa, i servizi sociali. Centuripe negli ultimi 20 anni, oggi aggravato dalla crisi internazionale Al contempo però il P.R.G. ha delle grosse lacune per tutto ciò che dell’economia e delle scarse pressioni insediative presenti. riguarda le politiche ambientali e la salvaguardia dal rischio idrogeologico, Con lo scopo di arginare il fenomeno dello spopolamento, l’obiettivo queste problematiche infatti non sono trattate all’interno del documento, primario è stato quello, da un lato, di facilitare la permanenza dei pertanto lasciano l’ambiente ad una trascuratezza totale, il quale non è residenti da un lato con la creazione di idonee attrezzature e servizi per gestito in maniera sicura e sostenibile. l’abitazione, e dall’altro con la realizzazione di strutture (es: strade, condotte idriche e impianti energetici, un centro per la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, infrastrutture a supporto delle Comune di Biancavilla attività di allevamento) a supporto delle attività produttive in crisi, così da salvare ed eventualmente creare opportunità lavorative per i attuali e Lo strumento urbanistico generale in vigore sul territorio del comune di possibili futuri residenti. A questo si aggiungono anche altre misure in Biancavilla è un PRG redatto a partire dalla fine degli anni ’80 e approvato linea con gli obiettivi del patto di fiume: la possibilità di promuovere dalla Regione nel gennaio del 1994, per poi essere parzialmente forme produttive collaborative con la costruzione di apposita struttura di modificato (nella sola parte riguardante una delle aree produttivo- assistenza per l’abbassamento dei costi di gestione delle attività commerciali e la zona per l’insediamento della scuola Istituto Tecnico economiche. Dal piano emerge insomma la volontà dell’Amministrazione Industriale) da una variante approvata nel 2003. In tale piano il comunale di svolgere un ruolo di soggetto guida di un significativo dimensionamento delle zone di espansione residenziale era legato a una percorso di rinascita economica e demografica della comunità di

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Centuripe. Al tal fine esso si pone anche obiettivi i miglioramento provenienti dall'est Europa, rendendo svantaggioso qualsiasi intervento di dell’efficienza della vita amministrativa e dei servizi offerti agli operatori recupero statico degli immobili che presentano, nella maggior parte dei in un ottica nuova e moderna di integrazione tra le strutture pubbliche e casi, gravi carenze strutturali. La carenza finanziaria delle casse comunali gli operatori privati. rende difficile l'avvio della revisione del Piano che, di fatto, è necessaria e Il piano punta altresì alla crescita del settore turistico, soprattutto grazie indispensabile per il riordino e lo sviluppo del territorio comunale. alla valorizzazione delle ricchissime aree archeologiche, e del settore artigianale, la cui rinascita è affidata a previsioni di spostamento delle attività inquinanti fuori dal centro storico. Comune di Paternò

Nello studio della pianificazione ordinaria del Comune di Paternò è di Comune di Motta S. Anastasia rilevante importanza il periodo storico successivo al 1951, che vede un notevole incremento demografico in seguito al rapido sviluppo edilizio Nella storia del Comune di Motta S. Anastasia si sono redatti due Piani verificatosi nel decennio successivo al dopoguerra. Nel 1965-66 e poi nel Regolatori il primo il 26/10/1987 e il secondo il 10/10/2006. 1975 vengono approvati due Programmi di Fabbricazione volti a Il Piano attuale è quello del 10/10/2006, che è stato proposto nel 1996 e regolamentare (il secondo attraverso una vera e propria zonizzazione approvato dieci anni dopo, ed è stato aggiornato nel 2007. In tale Piano territoriale con annessa previsione di standard urbanistici) le forti Regolatore sono presenti aree con degrado idrogeologico che non pressioni edilizie presenti. consentono lo sfruttamento agrario di tali zone. In queste aree è pertanto Il primo P.R.G. del Comune è stato approvato nel 1983, e mirava a proibita ogni opera di sbancamento senza una preventiva autorizzazione indirizzare la crescita sulla base di un nuovo modello urbanistico ispirato della competente Autorità Forestale. ai principi di razionalizzazione dei attività e funzioni. Tale piano non è Per valorizzare il territorio di Motta S. Anastasia il P.R.G. prevede degli riuscito tuttavia ad arrestare il fenomeno dell'edilizia abusiva e di strumenti attuativi d'iniziativa pubblica, quali piani particolareggiati, piani abbandono e degrado della pregiata zona del centro storico. di Zona per Edilizia Economica e Popolare, Piani di recupero del Il Piano Regolatore oggi in vigore fu elaborato a partire dal 1995 (adottato patrimonio edilizio esistente e piani per insediamenti produttivi. La nel 1999 e approvato nel 2003) dal un gruppo di progettisti guidati da uno mancata approvazione dei piani particolareggiati ha di fatto reso inefficaci dei più importanti studiosi italiani di urbanistica per il recupero e la tutte le previsioni del piano relative alle zone A, C e D, limitandone lo riqualificazione dei centri storici, il prof. Bruno Gabrielli. sviluppo dell' attività edilizia, commerciale e artigianale. L'attività Progettato nel 1995, adottato nel 1999 e approvato nel 2003, con decreto edificatoria nell'ultimo decennio, è stata concentrata esclusivamente n.483 concesso dalla Regione Siciliana, il P.R.G. si applica alla totalità del nelle zone B. La previsione di allargare il centro storico con la zona A2 si è territorio Comunale e risponde ad una capacità insediativa pari a 50000 rilevata fallimentare; l'idea di vincolare con la rigida legislazione delle abitanti, rispetto ai 46000 insediati nel 1997. Esso detta norme relative zone A un'estesa parte del centro urbano, caratterizzata da edifici alla conservazione, modificazione e trasformazione del territorio, ai costruiti negli anni 60/70, ha favorito il degrado di queste aree che sono principi insediativi e alle regole insediative costitutive delle singole parti; state oggetto di interesse da parte di extracomunitari e immigrati in particolare, intende reagire ai problemi di maggior spessore presenti all’interno del Comune, come il fenomeno dell’abusivismo edilizio, che ne Comune di Ragalna fa capo, l’evidente degrado del centro storico, e la poca attenzione rivolta al patrimonio paesaggistico. Il territorio del comune di Paternò è stato La storia della pianificazione del comune di Ragalna si ricollega a quella interessato, infatti, a partire dagli anni '60, da un forte abusivismo del comune di Paternò, fino al 29 aprile 1985 quando Ragalna diventa edilizio, senz'altro stimolato ed incentivato dai condoni edilizi succedutisi comune autonomo, continuando ad adottare il P.R.G. approvato col negli anni. Sebbene il rilascio delle sanatorie edilizie abbia permesso di Decreto Assessoriale n. 345 in data 21/09/1983. ‘legalizzare’ l’abusivismo “storicizzato”, la città è ancora preda di Tale Piano è stato dimensionato per una popolazione di circa 2000 fenomeni di abusivismo, soprattutto per quanto riguarda l’uso improprio abitanti in riferimento alla sola frazione di Ragalna, ed ha sostanzialmente delle zone agricole in termini di residenze e attività produttive. Il P.R.G appoggiato il fenomeno di crescente urbanizzazione, per lo più basato su adotta delle misure restrittive a riguardo nella destinazione d’uso e tipi edilizi residenziali monofamiliari, del centro urbano. precise norme di attuazione delle eventuali modifiche. Negli ultimi decenni si sono riscontrati vari tentativi di rielaborazione del Specifiche norme di attuazione del piano sono previste anche per le zone P.R.G.; in particolare, con decreto assessoriale n. 157/Gab del 19 luglio residenziali in centro storico. L’idea è che non sia realistico prevedere un 2013, in data 25 luglio 2013, si è insediato il Commissario ad acta per il unico piano di recupero comprendente tutto il centro storico, e sia più suo rifacimento totale. Tuttavia, ad oggi, non si è arrivati ancora ad una fattibile prevedere piani di recupero a zone mirate, contenenti indicazioni elaborazione definitiva. progettuali dettagliate sulle emergenze storico-monumentali, Il 14 marzo 2003 è stato però approvato il regolamento edilizio del consentendo l'attività edilizia diretta nella rimanente parte del territorio. comune di Ragalna, il quale disciplina l'attività costruttiva edilizia, le altre Tra le misure di salvaguardia e valorizzazione messe in campo dal piano attività ad essa connesse, le opere e le urbanizzazioni che modificano ve ne sono alcune relative alla zona dei calanchi, considerata di alto l'ambiente urbano e territoriale e le lottizzazioni di aree a scopo edilizio valore paesaggistico, nel territorio comunale. L’alto valore tecnico e culturale del PRG di Paternò attualmente in vigore, Questo nuovo regolamento edilizio si è dovuto rapportare con varie non risolve tuttavia alcuni problemi di fattibilità finanziaria di molti problematiche riguardanti la grande espansione urbana e demografica interventi di recupero e valorizzazione in esso previsti. L’attuale che ha subito il territorio di Ragalna; infatti, la reale zona urbana è molto Amministrazione ha avviato le procedure di revisione e aggiornamento di più estesa rispetto a quella presente nelle tavole del P.R.G. dell’83. Infine, tale strumento, e, in qualità di comune capofila del progetto di redazione può essere messa in evidenza un’altra problematica dovuta al fatto il del patto di fiume simeto, sta incoraggiando azioni di raccordo nei lavori comune è meta di turismo, grazia alla sua posizione geografica ideale, ed condotti dall’ufficio di piano e dal servizio addetto alla programmazione è sede di residenza estiva, soprattutto per molti paternesi, che fanno dello sviluppo locale. raggiungere una popolazione di 20000 abitanti in tale stagione.

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 23

Comune di S. M. di Licodia

Lo strumento urbanistico attualmente vigente nel Comune di S. Maria di Licodia è un piano regolatore del 1996. Pur essendo uno strumento abbastanza recente, se si considerano altre realtà comunali, i vincoli risultano scaduti da tempo. Nel 2006 il comune inizia un processo per dotarsi di un nuovo piano regolatore, attualmente ancora in fase di revisione, che vede un brusco arresto a causa della mancanza dei fondi necessari per finanziare le indagini geologiche dirette richieste dal Genio Civile. Le indagini indirette, già concluse, dovevano essere seguite da quelle dirette localizzate in particolar modo in sei "Zone Grigie" , individuate all'interno del Comune per il loro alto livello di criticità. La situazione è progredita ben poco nel corso degli ultimi anni. Nonostante l'avvento della nuova Amministrazione il Comune non riesce a trovare i fondi per far ripartire il processo di elaborazione del nuovo piano regolatore.

2.3 | Unità di paesaggio del Simeto [in progress]

Nel corso del III incontro è stata distribuita, in un documento separato, una versione provvisoria dell’indagine delle unità di paesaggio prodotta dagli studenti i modo che possa essere comunque consultata dalla comunità. Questa sezione è in corso di revisione e verrà inserita nel documento in un secondo momento.

3 | Visione di futuro e valori ispiratori ¥ Culturali (azioni mirate alla riscoperta dei tratti caratterizzanti l’identità e la cultura simetina, come strategia per la ri- generazione del senso di comunità e di regole condivise); Il Patto per il Fiume Simeto, un vero e proprio Piano per lo sviluppo locale ¥ Di Inclusione sociale (azioni mirate al re-inserimento nella della Valle del Simeto, si basa sulla seguente una nuova visione di futuro comunità, da un punto di vista sia economico sia socio-affettivo), che i partecipanti hanno discusso e condiviso con i propri rappresentanti degli individui fino oggi posti ai suoi margini); istituzionali ¥ Economici (azioni di supporto allo sviluppo economico solidale e sostenibile nei settori integrati dell’agricoltura e acquacoltura, bio-edilizia, turismo; Migliorare la qualità della vita delle comunità antropiche – viste ¥ di Legalità e sicurezza (azioni mirate alla individuazione di regole come interdipendenti dalle altre specie viventi e dalle risorse condivise da tutte le componenti della comunità). naturali della Valle – incrementando le opportunità (lavoro, cultura, rapporti sociali e affettivi) per vecchi e nuovi abitanti Durante gli incontri e le attività di redazione partecipata del patto, i attraverso: partecipanti hanno inoltre condiviso la necessità di dettagliare i valori e i • Rilettura di valori ed errori del passato; principi generali riportati nel precedente paragrafo in principi e azioni • Riconfigurazione delle politiche e delle pratiche dell’abitare articolate secondo 5 diversi ambiti tematici: sulla base di un principio di ricucitura del rapporto tra uomo, a. Acqua, energia e rischio idrogeologico; società e ambiente; b. Attività produttive; • Attuazione dei principi dell’economia sostenibile e solidale c. Rifiuti; (riuso, riciclo, inclusione sociale, equità, emancipazione, legalità); d. Rigenerazione Urbana; • Rigenerazione del rapporto tra le comunità insediate e il e. Mobilità sostenibile. sistema fiume, inteso non solo come asta fluviale ma tutto il Per ciascun ambito tematico, sono di seguito riportati: territorio (componenti ambientali, sociali, produttive, ecologiche, - i principi da seguire e le singole azioni da mettere in campo; ecc.) basato su un sistema di valori e regole condivise. - esempi di buone pratiche messe in campo in altri luoghi, in Italia e all’estero, per affrontare questioni problematiche simili a quelle emerse nella Valle del Simeto.

I partecipanti hanno altresì concordato per la realizzazione di tale visione di futuro, ogni azione concreta che verrà messa in campo per l’attuazione del patto dovrà essere capace di integrare i seguenti obiettivi: ¥ Ambientali (azioni di rigenerazione dell’ecosistema);

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4 | Ambiti d’intervento e buone pratiche Settori produttivi prioritari Il settore dell’agricoltura va rivitalizzato sia al livello della produzione, che 4.1 | Attività produttive a quello della trasformazione e della commercializzazione, poiché è possibile far ripartire ‘l’economia’ della Valle solo a partire dal settore Una delle assolute priorità da perseguire nell’attuazione del patto di produttivo che ne ha storicamente rappresentato la spina dorsale. In fiume per il raggiungimento dei suoi obiettivi è l’implementazione di particolare, contrariamente a quanto avvenuto negli scorsi decenni, azioni mirate al sostegno di esistenti e promozione di nuove attività l’agricoltura ha bisogno di spingersi in una direzione di diversificazione produttive in linea con i principi del Patto. L’idea alla base è che la delle colture, e non solo nel settore delle produzioni alimentari. conversione in base a principi di sostenibilità e solidarietà delle attività Particolare attenzione va rivolta al settore della produzione agricola non produttive della valle sia la principale strategia per arrivare alla alimentare, ad esempio delle fibre tessili, delle fibre per l'edilizia, della riconfigurazione del rapporto tra uomo-società-ambiente e al cosmetica e delle piante officinali, dei fertilizzanti organici, degli olii per miglioramento della qualità della vita delle comunità insediate. In usi non alimentari e dei bio-carburanti. Nel campo della produzione particolare è emerso come ciò sia possibile solo attraverso una inversione primaria, particolari azioni vanno concepite a supporto dell’acquacoltura, di tendenza nella costruzione di politiche economiche sul territorio. in un’ottica di rigenerazione della storica tradizione locale della pesca Fino a oggi azioni e fluviale. politiche sono state Le azioni di supporto al settore dell’agricoltura e dell’acquacoltura non concepite come separate possono non essere affiancate, per raggiungere gli obiettivi posti dal sulla base dei diversi Patto, da azioni di bonifica, riqualificazione e infrastrutturazione settori produttivi; nella materiale e immateriale del territorio, volte al supporto e alla Valle del Simeto invece è promozione di attività nei settori della ricettività turistica e della necessario attivare azioni bioedilizia. in una logica di Il settore della ricettività turistica va incoraggiato attraverso lo interazione tra settori sfruttamento delle enormi potenzialità di attrazione dell’ampia gamma di produttivi diversi, dando beni paesistici, storico-monumentali e ambientali della Valle. L’idea è che priorità ai settori diversi tipi di turisti possano essere incoraggiati a visitare la Valle del dell’agricoltura, Simeto se alla possibilità di visitare singoli beni naturali, storico- dell’acquacoltura, della monumentali e paesaggistici (che necessitano in gran parte di significativi ricettività turistica e della interventi di recupero) è accoppiata la possibilità di ‘fare una esperienza bio-edilizia. speciale’ di natura culturale, eno-gastronomica, sensoriale, sociale, ecc. Ciò significa che è necessario concepire azioni che vedano le attività ricettive come strettamente connesse alla produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti locali di elevata qualità nonché a concrete azioni di ‘rigenerazione’ paesistica (soprattutto di bonifica mirate all’aumento delle possibilità occupazionali per le comunità ambientale). locali, con particolare riferimento a soggetti svantaggiati; in La bio-edilizia, ossia le attività di produzione e/o trasformazione edilizia particolare va promosso il coinvolgimento delle categorie sociali più compiute in armonia con gli ecosistemi naturali, è stata individuata come deboli come individui diversamente abili o anziani ecc., uno dei settori strategici su cui puntare per fare ripartire l’economia della tradizionalmente considerate solo un carico di servizi assistenziali; Valle. Da un lato, è evidente come la qualità della produzione edile sul a) rinaturalizzazione dei cicli produttivi; le attività produttive da territorio della Valle sia un tema da porre con assoluta priorità, visto che supportare e promuovere devono essere quelle in cui principi di le forti dinamiche di urbanizzazione, anche abusiva, degli ultimi decenni, armonia tra le attività antropiche e i cicli naturali sono rispettati, sia hanno prodotto un elevato consumo di suolo e cementificazione del nella fase di produzione (es: agricoltura biologica), sia in quella di territorio e gravi danni alla qualità paesistica; dall’altro lato, però, il trasformazione (es: produzioni certificate) e commercializzazione (es: settore dell’edilizia, che ha di fatto un significativo peso occupazionale sul politiche di commercializzazione a km0); territorio, non può più essere considerato come il ‘nemico assoluto’ dei b) identità simetina, e importanza del senso di appartenenza alla processi di rigenerazione ecologica del territorio. Lo sviluppo del settore comunità; se è vero che la qualità della vita dei membri di una della bio-edilizia può aiutare il settore edile a compiere un significativo comunità è legata principalmente a fattori materiali, spesso cambiamento culturale e imprenditoriale, indebolendo i propri interessi fortemente condizionati dai livelli di occupazione e reddito, è anche legati all’elevata quantità di nuova edificazione di scarsa qualità e vero che questi non sono i soli a essere importanti: in molti casi spostandosi verso il recupero dell’esistente e la nuova edificazione di laddove reddito e risorse materiali non bastano, l’appartenenza a una altissima qualità. comunità caratterizzata da forti relazioni affettive e di solidarietà può fare la differenza. Per questo la rigenerazione economica della Valle del Simeto deve assolutamente camminare di pari passo con un Principi ispiratori percorso di rafforzamento e ri-significazione autentica dell’identità comunitaria simetina: ciò significa meglio concepire azioni e politiche Come già specificato nel precedente paragrafo, dedicato ai valori e ai che integrino gli aspetti economici con iniziative e progetti culturali. principi che hanno ispirato questo documento, le urgenti necessità di tipo occupazionale del territorio simetino non possono portare ad avallare qualsiasi azione chiamata ‘di sviluppo economico’: questo documento serve a sancire il presupposto che le azioni di supporto e promozione delle attività produttive hanno sì come obiettivo principale quello di dare una spinta all’economia, ma solo se questa è vista non come fine ultimo delle azioni ma piuttosto come strumento per raggiungere i valori condivisi dalla comunità: a) inclusione sociale ed equa distribuzione delle risorse e delle opportunità; le azioni da mettere in campo devono tutte essere

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Azioni e idee progettuali - Ciclo di produzione agricola ¥ Incentivi all’applicazione di principi ecologici nell’uso delle risorse per la produzione e la raccolta, in particolare energia, acqua e suolo (! Le azioni e le idee progettuali da paragrafo 4.2); mettere in campo per il supporto ¥ Strategie di diversificazione della forza lavoro, che smette di essere delle attività esistenti e la vista semplicemente come un costo delle attività produttive (mano promozione di nuove attività d’opera) e può in alcuni casi diventare l’obiettivo, attraverso produttive in linea con gli obiettivi l’organizzazione di campi lavoro, e progetti che concepiscono il lavoro Ciclo del Patto di Fiume Simeto, rurale e manuale come attività educativa (fattorie didattiche) o di re- agricolo riguardano tutti gli aspetti e le fasi inserimento di soggetti svantaggiati nella società (fattorie sociali); del ciclo di produzione agricola ¥ Azioni di supporto alla cooperazione nelle fasi di produzione e (riassunte in figura). raccolta, per esempio attraverso l’utilizzo di macchinari costosi e strutture per lo stoccaggio e la lavorazione in co-proprietà.

Particolare attenzione deve essere riposta nella fase di selezione e controllo dei prodotti raccolti, attraverso: Per quello che riguarda la fase della semina è necessario: ¥ La costituzione di un paniere di “prodotti di qualità” della Valle del ¥ Attivare azioni di supporto e promozione di colture endogene, tra cui Simeto; il termine qualità non indica la volontà di affidarsi a società attività di ricerca sulla qualità e la provenienza dei semi utilizzati in esterne e a procedure di “certificazione” che spesso implicano un agricoltura; onere economico per produttori già in difficoltà. Il patto per il fiume ¥ Forme di incentivazione e accompagnamento alla diversificazione Simeto deve riuscire a mettere in campo un percorso di selezione e delle colture. controllo che si basa su un concetto di qualità inteso come rispetto ¥ Attività di ricerca e supporto per l’innovazione delle specie seminate, dei principi sanciti dallo stesso patto (e relativi a tutte le fasi del ciclo soprattutto nel settore delle produzioni non-alimentari; di produzione) e che rispetti i criteri della volontarietà (nessuno deve ¥ Diversificazione colture; essere costretto, ma tutti devono essere incentivati ad abbracciare i ¥ Speciali misure rivolte all’abbandono delle campagne; di particolare principi del patto), gradualità (azioni di accompagnamento interesse sono azioni di accompagnamento alla formazione all’innovazione produttiva, che non può avvenire in modo repentino) d’impresa, e azioni di facilitazione di forme di cooperazione e di certificazione-tra-pari. produttiva tra proprietari di aree a rischio, e proprietari di micro-lotti ¥ La creazione di un sistema di incentivi destinati ai prodotti che che presi individualmente possono essere difficilmente produttivi. entrano a far parte del paniere di qualità della Valle; l’idea è che i produttori possano essere incoraggiati nell’intraprendere un percorso Per quanto riguarda le azioni da mettere in campo per intervenire sulle di innovazione produttiva (maggiore qualità ecologica della tecniche di produzione e di raccolta del prodotto, è necessario avviare: produzione) ricevendo significativi vantaggi in fase di marketing e commercializzazione.

Analoghi azioni vanno messe in campo nei cicli di lavorazione e Nella fase di distribuzione e commercializzazione, il patto per il fiume trasformazione dei prodotti: Simeto può giocare un ruolo cruciale in due direzioni: ¥ Adozione di criteri di qualità, intensa nel senso del rispetto dei • Costruzione di strategie di distribuzione e commercializzazione a km principi sanciti dal patto e relativi a tutte le fasi del ciclo di produzione zero e di filiera corta; agricola, possono essere usati per certificare i prodotti simetini • Costruzione di strategie di distribuzione e commercializzazione a ‘trasformati’ alimentari e non, anche questi incentrati su criteri di lungo raggio. volontarietà, gradualità e certificazione-tra-pari; Le azioni che possono essere messe in campo per migliorare le possibilità ¥ Supporto alla cooperazione nelle fasi di lavorazione e trasformazione di commercializzazione e consumo dei prodotti locali a km zero sono dei prodotti, per esempio attraverso l’utilizzo di macchinari e • Organizzazione di un sistema organico di mercatini del contadino strutture in co-proprietà; nella Valle e raccordo con iniziative simili sul territorio regionale; ad ¥ Attivazione di progetti di ricerca su processi di trasformazione dei oggi l’organizzazione dei mercati del contadino è poco coordinata, e prodotti capaci di combinare storia tradizione con innovazione; rischia di produrre inefficienze e sovrapposizioni che finiscono col ¥ Sfruttamento delle attività di trasformazione dei prodotti come compromettere la possibilità di crescita delle singole iniziative; occasione didattica (per esempio con l’organizzazione di visite guidate • Iniziative di conversione di tutte le mense pubbliche in mense a Km di scolaresche locali e nazionali) e turistico-culturale (i visitatori della zero, attraverso la stesura di un codice etico per le forniture di Valle del Simeto possono essere interessati a osservare e partecipare prodotti alimentari e non agli enti pubblici e a diversi enti istituzionali attivamente a processi di trasformazione dei prodotti di qualità; (scuole, ecc.); ¥ Creazione di un sistema di incentivi destinati ai prodotti ‘trasformati’ • Organizzazione di una campagna d’uso dei prodotti del paniere di che entrano a far parte del paniere di qualità della Valle; l’idea è che i qualità della Valle del Simeto in ristoranti e bar locali, i quali possono produttori possano essere incoraggiati nell’intraprendere un percorso così ricevere vantaggi di marketing e pubblicizzazione della propria di innovazione produttiva nella trasformazione (maggiore qualità attività; ecologica della produzione) ricevendo significativi vantaggi in fase di • Organizzazione di una campagna di educazione ‘alimentare’ delle marketing e commercializzazione; popolazioni locali, soprattutto rivolta alle nuove generazioni catturati ¥ Strategie di diversificazione della forza lavoro, che smette di essere sempre di più dalla cultura del ‘fast-food’; vista semplicemente come un costo delle attività produttive (mano • Potenziamento del ruolo che il consumo di prodotti locali di qualità d’opera) e può in alcuni casi diventare l’obiettivo, attraverso il può giocare nell’ambito degli eventi culturali della Valle (feste, coinvolgimento di categorie sociali disagiate – per esempio di festivals, rassegne, ecc.); individui diversamente abili - in determinate fasi del processo che • Potenziamento del ruolo di gruppi di acquisto ‘etico’ e di forme di possono essere arricchite dalle specifiche abilità, conoscenze e organizzazione della domanda ‘pre-produzione’, capaci di dare una sensibilità di ciascuna categoria (ad esempio si può pensare di avviare certezza di reddito per le aziende che hanno già compiuto una scelta un progetto di valorizzazione delle conoscenze degli anziani delle produttiva ispirata ai principi del rispetto ambientale. ricette tradizionali simetine).

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Le azioni che possono essere messe in campo per incentivare la Azioni e idee progettuali – ricettività turistica e bio-edilizia commercializzazione dei prodotti della Valle del Simeto a lungo raggio, sono per lo più incentrate sul principio di riduzione dell’intermediazione. La capacità di attrazione di turisti, visitatori e nuovi abitanti dipende da Alcune idee progettuali condivise dai partecipanti al processo di quanto questa comunità sarà in grado di avviare un percorso di redazione del patto sono: ‘riqualificazione paesistica’ che combini urgenti azioni di bonifica del • La costituzione di un treno-mercato per la vendita al dettaglio nelle territorio da fenomeni di inquinamento e degrado ambientale con azioni stazioni ferroviarie dei prodotti di qualità della Valle su base regionale di valorizzazione dei tanti beni trascurati e danneggiati, inclusi interventi e interregionale; di restauro e/o riqualificazione e/o rifunzionalizzazione di beni • La creazione di un apposito portale web per la commercializzazione significativi, dando priorità a quelli individuate come rappresentativi diretta (consumatore-produttore) dei prodotti locali di qualità; dell’identità simetina dalla mappatura di comunità. In quest’ottica, sono • Potenziamento del sistema dei gruppi di acquisto ‘etico’ e di forme di necessarie: organizzazione della domanda ‘pre-produzione’ su scala nazionale e • Azioni mirate alla promozione dell’uso di principi di bio-edilizia nel internazionale; recupero di storiche e nella costruzione di nuove strutture e • Messa in campo di strategie di marketing dei prodotti locali rivolte al infrastrutture legate al settore turistico (per esempio attraverso la turista-visitatore della Valle (es: visite guidate con assaggi e possibilità revisione in chiave ecologica e premiale degli strumenti di governo di ‘partecipazione’ al processo produttivo alle aziende agricole locali), istituzionale delle attività edilizie territoriali come i PRG e I in modo che sia incoraggiato, anche dopo la sua permanenza sul Regolamenti edilizi) territorio, a restare un consumatore dei prodotti locali. ¥ Individuazione e infrastrutturazione percorsi turistici attrezzati di raccordo tra i centri urbani, le emergenze monumentali e paesistiche Altre azioni possono essere messe in campo nella fase di chiusura e/o e le attività produttive; su tali percorsi va curata con urgenza la riposo del ciclo produttivo agricolo: segnaletica turistica (ad oggi molto carente in tutta la valle) e vanno • Possibile totale o parziale rinaturalizzazione di aree incolte e/o realizzati dei punti di sosta e informativi attrezzati . Tali punti sensibili da un punto di vista ambientale (contaminate o a rischio potrebbero anche essere gestiti da imprenditori agricoli locali che idrogeologico); alcune azioni di rinaturalizzazione devono essere combinerebbero una funzione informativa con la possibilità di localizzate lungo il fiume Simeto, soprattutto nei tratti maggiormente commercializzare il loro prodotti, fungendo anche da presidio ‘artificializzati’, volte al miglioramento del rapporto tra le esigenze territoriale in punti solitamente oggetto di inquinamento e degrado; fluviali di espansione periodica e le attività antropiche di pascolo e la realizzazione del percorso deve essere affiancata dalla realizzazione coltivazione su terreno reso fertile dal fiume stesso; di una carto-guida distribuita in tutta la valle, soprattutto agli • Incentivi alla rotazione produttiva; operatore delle strutture ricettive, e dal potenziamento del trasporto • Incentivi al cambio destinazione d’uso di aree poco adatte alla pubblico. produzione agricola (es: strutture ricettive; impianti di produzione di energia rinnovabile; impianti di stoccaggio e trasformazione, ecc.). Le azioni di miglioramento del paesaggio simetino vanno necessariamente integrate con azioni mirate alla infrastrutturazione immateriale del territorio, in modo che la comunità sia preparata a esempio di cinema e teatro, di rilevanza internazionale, per favorire il stimolare/accogliere al meglio la trasformazione fisica. Tra queste azioni dialogo tra la cultura locale e il dibattito culturale più ampio; vi sono: • Organizzazione di un workshop/campo di lavoro annuale di rilevanza • L’organizzazione di una campagna di informazione e promozione del internazionale per la formazione di bio-architetti ispirato ai principi comprensorio “Etna-Valle del Simeto”, che eviti le distorsioni di della progettazione ecologica e partecipata. immagine identitaria di molte campagne di branding territoriale ma che si nutra davvero della volontà di questa comunità di riscoprire e rafforzare la propria identità territoriale; a tale fine questa campagna Governance deve privilegiare il coinvolgimento, sia volontario che professionale, degli artisti e della popolazione locale rispetto al coinvolgimento di Le azioni da mettere in campo per supportare e promuovere attività grosse società esterne, e deve concepire immagini e messaggi produttive che permettano il conseguimento degli obiettivi del patto autenticamente sentiti dalla comunità simetina; hanno la necessità di essere guidate da un innovativo sistema di governance che sia ispirato ai seguenti principi: • L’avvio di un serio percorso di ricerca storico-culturale e ¥ antropologica, che combina i tradizionali metodi della ricerca Trasparenza (deve essere pienamente e facilmente accessibile e comprensibile tutto il sistema delle informazioni sul patto e sui d’archivio con quelli della storia orale, sulla Valle del Simeto; tale progetti che esso genererà sul territorio); ricerca dovrebbe prevedere la sistematica collaborazione di studiosi e ¥ Partecipazione (continuando a implementare, migliorandolo a livello appassionati locali, cittadini e esperti di fama nazionale e della partecipazione, il metodo utilizzato per la redazione del patto di internazionale; fiume); • L’organizzazione di percorsi formativi stabili di operatori del settore ¥ Continuità (la struttura di governance che deve implementare le turistico-ricettivo; un’idea è che sia possibile attivare percorsi di azioni e poi sostenerle nel tempo non deve essere messa a rischio dal formazione per guide turistiche ‘speciali’ che sappiano rivitalizzare la mutare degli assetti amministrativi dei singoli comuni). significativa tradizione locale dei cantastorie in chiave ‘ricettiva’; Alcune ipotesi emerse durante il processo di redazione del patto sono • La creazione di percorsi enogastronomici tematici, stagionali, relative alla possibilità che l’agenzia Intercomunale di Patto di Fiume di adeguatamente ‘pubblicizzati’ e organizzati sia su scala locale che su prossima istituzione, oltre a: quella regionale, nazionale e internazionale; • istituire osservatori partecipati sui processi, aperti a tutti i soggetti • Redazione periodica del calendario degli eventi culturali della Valle aderenti al patto, del Simeto, attraverso il coordinamento delle attività di • rendere pubbliche le informazioni sui processi e I progetti in corso, calendarizzazione e pubblicizzazione degli stessi da parte degli otto facilitare la redazione di progetti di soggetti aderenti al patto di fiume comuni simetini; (individualmente o, preferibilmente, in partnership), • Potenziamento degli eventi socio-culturali esistenti (es: festival possa facilitare l’sitituzione di specifiche forme di governance delle azioni annuale Vivisimeto) e organizzazione di altri eventi culturali, per da condurre in tema di promozione e support delle attività produttive,

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 31 anche in funzione di una esigenza di continuità e sostenibilità nel tempo coniugano politiche di ricerca, sperimentazioni sul campo, assistenza delle azioni e dei progetti. Tali forme potrebbero essere, per esempio: tecnica, sostegni finanziari. ¥ un Distretto bio-agrolimentare, costituito da una società e da un Categorie di biomasse utilizzabili a scopi energetici: comitato di gestione; ¥ un consorzio Simetino tra strutture ricettive/aziende agricole/tour 1. Biomasse forestali: operators; - industria di trasformazione del legno; ¥ una consulta/osservatorio/consorzio per la bioedilizia simetina che - utilizzo, manutenzione e pulizia del bosco. coinvolga imprese edili, tecnici progettisti, produttori componenti bio-edili. 2. Scarti agricoli: - residui di potatura e rinnovo impianti; - stocchi e tutoli di mais; - scarti di trasformazione dei prodotti agricoli (agroindustria e Buone Pratiche agroalimentare); - deiezioni zootecniche e residui animali; - colture energetiche; 4.1.1 | UTILIZZO DELLE BIOMASSE COME RISORSA ENERGETICA - colture arboree a ciclo breve (SRC).

Il caso studiato ed esposto in questa scheda ci mostra la possibilità di 3. Rifiuti urbani: utilizzare scarti della potatura, nel caso specifico delle viti, per produrre - frazione organica dei RSU. da essi energia rinnovabili di vario tipo. E' utile sottolineare che il discorso Il caso studiato è quello del PROGETTO ERAASPV (Energia Rinnovabile per si può estendere ad altri materiali (facilmente reperibili nel territorio del le Aziende Agricole derivante da Scarti di Potature dei Vigneti) Lungarotti. Simeto o limitrofi) come ad esempio biomassa agro-forestale, (già utilizzata in Toscana e in Lombardia) reperibile nei numerosi boschi etnei Soggetti Coinvolti: (i quali potrebbero essere puliti e ringiovaniti mediante tagli effettuati CRB – Centro di Ricerca sulle Biomasse Università di Perugia con tecniche selvicolturali idonee che favoriscano una rigenerazione del proponente e coordinatore progetto; bosco stesso) o ancora parte dei “Rifiuti” prodotti. Partners tecnico – scientifici: Energy Project S.r.l. Il progetto descritto, in definitiva, dimostra la fattibilità della produzione per la progettazione e la realizzazione dell’impianto; di energia rinnovabile – in questo caso da biomassa - ma anche, e Ente Finanziatore: soprattutto, i ritorni economici che questa può avere per la singola MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali); azienda e per l’intera collettività. Con risultati sempre più incoraggianti e Azienda: diffusi se alle singole sperimentazioni seguono azioni di sistema che Cantine Giorgio Lungarotti che ospita l’impianto a biomasse e partecipa alle fasi di raccolta della carbonica. Il mancato utilizzo di combustibili fossili garantisce alla cantina biomasse nei propri vigneti. un risparmio annuo di oltre 50.000,00 Euro, che corrisponde, al netto dei costi di approvvigionamento della biomasse e di manutenzione L’azienda vinicola Lungarotti sita a Torgiano, in provincia di Perugia, dell'impianto, ad un flusso di cassa di circa 34.000,00 Euro/anno. Anche in proprietaria di circa 250 ettari coltivati a vigneti, ha realizzato un impianto assenza completa di finanziamenti l'investimento ha un tempo di ritorno pilota per il recupero a fini energetici degli scarti di potatura ottenuti dai di circa 8 anni, ed un valore attuale netto positivo per tassi di interesse vigneti stessi. La sperimentazione dell’azienda umbra si inquadra inferiori al 6%. nell’ambito di un progetto più ampio dal titolo “ERAASPV – Energia Rinnovabile per le Aziende Agricole derivante da Scarti di Potature dei La filiera Energetica Vigneti” - condotto dal Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università di Perugia che già da diversi anni si occupa della tematica attraverso studi 1. Potatura e rotoimballatura degli scarti della vite applicati e sperimentazioni. Il progetto, partito nel 2006 in seguito Viene eseguita utilizzando una macchina rotoimballatrice che raccoglie gli all'approvazione da parte del MIPAAF è giunto, attualmente, nella sua scarti della potatura all’interno dei filari di vite. fase conclusiva di realizzazione e monitoraggio dell'impianto pilota. La filiera agro-energetica realizzata si articola nelle seguenti fasi: raccolta 2. Stoccaggio, cippatura, immagazzinamento delle potature mediante macchina rotoimballatrice; stoccaggio delle Le rotoballe vengono trasportate in un’area di stoccaggio all'aperto di rotoballe all'aperto; cippatura delle rotoballe mediante carro miscelatore proprietà dell’azienda per rendere più semplice l’essiccazione della opportunamente modificato; conversione energetica del cippato biomassa. La cippatura - vale a dire la sminuzzatura delle balle che mediante caldaia ad olio diatermico di potenza utile 400 kW e produzione consente alla sostanza secca raccolta di essere trasformata in acqua refrigerata mediante gruppo frigo ad assorbimento. L'impianto ha biocombustibile da immettere nelle caldaie a biomassa – chiude la filiera consentito (mediante l'impiego della biomassa raccolta e l'attuazione di agroenergetica. Per la cippatura delle balle viene utilizzato un carro un processo di conversione energetica ad opera di una caldaia ad olio miscelatore capace di triturare gli scarti e ottenere un cippato grossolano diatermico) la produzione di calore per il riscaldamento dell’azienda, di ma compatibile con le caldaie attualmente sul mercato. Il cippato così acqua refrigerata per il condizionamento nel processo di vinificazione, di ottenuto viene trasferito all’interno di un silos le cui dimensioni sono acqua fredda per il condizionamento delle cantine nel corso del periodo commisurate all’attività della caldaia. estivo e di vapore per il processo di sterilizzazione delle bottiglie in fase di imbottigliamento. Ogni anno vengono prodotti circa 720 MWh, sufficienti 3. Conversione in energia per soddisfare completamente i consumi termici dell'azienda (acqua calda L’impianto realizzato ha una potenza massima di 400 KW utili. La ed acqua surriscaldata), e circa il 30% dei consumi elettrici delle macchine conversione energetica di biomassa, grazie alla produzione di olio frigorifere a compressione. Complessivamente l'impianto a biomasse diatermico fino a 300°C, consente la produzione di energia nelle seguenti consente il risparmio di oltre 33.000 litri all'anno di gasolio e GPL e circa forme: acqua calda per riscaldamento, acqua fredda per il 80.000 kWh/anno di energia elettrica. L'impiego dei sarmenti di vite condizionamento dei locali e per il processo di vinificazione, e vapore per i consente di evitare l'emissione di circa 100 tonnellate annue di anidride processi di sterilizzazione.

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- “Progetti pilota ed attività del Centro di Ricerca sulle Biomasse”, Rivista Conclusioni scientifica “La Termotecnica” (Giugno 2008), F. Cotana, G. Bidini, G. L’investimento complessivo – costo di realizzazione dell’impianto – è Cavalaglio, D. Giraldi ; stato di circa 200.000 euro, con risparmio economico annuo su - "Le biomasse: una risorsa energetica rinnovabile e programmabile" combustibili fossili ed energia elettrica di circa 45.000 euro e un ricavo di Franco Cotana; circa 30.000 euro all’anno (al netto dei costi di raccolta e produzione del cippato). Il costo di produzione di cippato si aggira intorno a 100 euro a tonnellata, ulteriormente riducibile migliorando le fasi di raccolta e 4.1.2 | TECNICHE DI IRRIGAZIONE SU COLTURE AGRUMICOLE trasporto. La durata dell’impianto è stimabile in almeno 12 anni. L’analisi economica, basata sui risultati di due anni di sperimentazione (senza L'esempio riportato in questa scheda mostra la possibilità di ottimizzare tenere in considerazione che alcune fasi della filiera sono ottimizzabili e l’uso e la gestione delle risorse in generale (energia, acqua, suolo), nel che è possibile utilizzare altre biomasse residuali presenti sul territorio caso specifico l'acqua. E' stato dimostrato che stress idrici indotti in circostante frutto di manutenzioni boschive, potature di olivo e frutteti), giovani piante, con turni irrigui lunghi, limitano lo sviluppo della chioma; stima in circa 8 anni il tempo di ritorno dell’investimento. severe condizioni idriche del terreno riducono la crescita delle piante e i sintomi più evidenti sono: l’accartocciamento fogliare, sensibile riduzione delle produzioni e scadente qualità dei frutti alla maturazione Criticità compromettendo l’entità e la qualità della produzione. Nell’area del Le principali difficoltà emerse durante la fase di progettazione e Simeto la pioggia che cade durante l'anno è sufficiente a soddisfare le realizzazione dell'impianto sono dovute all'elevata innovatività esigenze idriche della coltura solo nei mesi fra ottobre e aprile, tecnologica raggiunta dalla filiera energetica. Ad esempio l'elevato diventando insufficiente negli altri mesi. Gli interventi irrigui, pertanto, volume delle rotoballe non ha consentito l'impiego di una cippatrice diventano indispensabili per l’ottenimento di produzioni soddisfacenti. tradizionale, che avrebbe dovuto avere le dimensioni di una cippatrice L’irrigazione può anche essere dannosa se praticata in modo non forestale con costi non compatibili con la dimensione economica del razionale, infatti irrigare con volumi d’acqua superiori a quelli necessari progetto. E' stato invece sperimentato con successo l'impiego di un carro può limitare lo sviluppo delle radici, la produzione commerciabile e miscelatore normalmente utilizzato per la l'alimentazione zootecnica favorire l’impoverimento del terreno di sostanze nutritive. irrobustito per tale funzione. E ancora è stato necessario apportare modifiche nel sistema di movimentazione per adattarsi alla scarsa fluidità Gli obiettivi posti alla base di questo studio sperimentale sono: del cippato. 1. Fornire indicazioni sulla gestione sostenibile della risorse idriche nelle

aziende a prevalente vocazione agrumicola della Piana di Catania Fonti delle informazioni 2. Migliorare l’efficienza dell’utilizzo delle risorse idriche per le colture - www.crbnet.it; agrumicole, attraverso l’applicazione di tecniche irrigue innovative - "Gli scarti di vite: fonte alternativa di energia, fonte alternativa di reddito". Articolo a cura di Milena Verrascina; 3. Sperimentare tecniche innovative per la valutazione degli effettivi 3. Regulated Deficit Irrigation: prevede la distribuzione del 50-100% del fabbisogni irrigui, attraverso il monitoraggio degli scambi di energia che fabbisogno evapotraspirativo (ETc), mediante la realizzazione di un interessano il sistema suolo-pianta-atmosfera impianto di irrigazione a microportata di tipo superficiale; la tecnica della 4. Valutare gli effetti dell’applicazione di tecniche di irrigazione deficitaria Regulated Deficit Irrigation è caratterizzata da un’alternanza di periodi sui parametri della produzione, sugli aspetti qualitativi e sullo sviluppo durante i quali viene somministrato il 100% di ETc e periodi durante i vegetativo di colture agrumicole presso l’area di studio prescelta. quali si impone uno stress idrico alla pianta, diminuendo i volumi irrigui di un’aliquota predeterminata (50% del ETc nel nostro caso). Sono state Le attività sperimentali del caso in esame sono condotte presso l’azienda posizionate, in prossimità del tronco delle piante, due ali gocciolanti di sperimentale “Palazzelli” situata nel territorio di Lentini (Sr) e gestita dal tipo superficiale legate insieme, ciascuna avente erogatori da 4 l/h; Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di normalmente il sistema restituisce alle piante 8 l/h; al verificarsi di Acireale (CRA-ACM). L’azienda si estende per circa 25 ettari su terreno di opportune condizioni fenologiche, un’ala verrà chiusa, in modo da proprietà del Demanio della Regione Siciliana, ceduti in uso nel 1955 alla restituire il 50% di ETc. I gocciolatori hanno una interdistanza di 0,6 m. Stazione Sperimentale di Frutticoltura e di Agrumicoltura di Acireale. 4. Drip Irrigation: prevede la distribuzione del 100% del fabbisogno L’azienda ricade in una delle aree particolarmente adatte per la evapotraspirativo (ETc), mediante la realizzazione di un impianto di produzione degli agrumi, infatti nei vari appezzamenti sono stati irrigazione di tipo superficiale a goccia. Sono state posizionate, in impiantati diverse varietà di agrumi: attualmente sono presenti in pieno prossimità del tronco delle piante, due ali gocciolanti di tipo superficiale, campo circa 12.000 piante. Le condizioni pedo-climatiche dell’azienda e la con erogatori da 4 l/h; i gocciolatori hanno una interdistanza di 0,6 m. qualità dell’acqua fornita dai pozzi aziendali sono perfettamente adatte Ogni settore è dotato di un gruppo di comando composto da: una valvola per la coltivazione degli agrumi. di intercettazione; un contatore volumetrico; una valvola di regolazione La ricerca prevede l’applicazione di tecniche di irrigazione deficitaria per della pressione; due manometri per monitorare la pressione idrica prima la gestione dell’irrigazione dell’agrumeto, ognuna delle quali è applicata e dopo il filtro. I materiali necessari alla realizzazione dell’impianto di in una porzione di terreno differente. Le tecniche utilizzate sono: irrigazione sono stati forniti da Irritec s.r.l. e Siplast S.p.A. Le ali 1. Subsurface Drip Irrigation: prevede la distribuzione del 75% del gocciolanti ø 16 mm poste in opera nelle zone 1, 3 e 4 (PRD, RDI, DI) sono fabbisogno evapotraspirativo (ETc), mediante la realizzazione di un del tipo TANDEM (2 L/h e 4 L/h), realizzate con un tubo di polietilene con impianto di irrigazione di tipo sub-superficiale a goccia; sono state gocciolatore incorporato in fase di estrusione. Il gocciolatore, coestruso interrate ad una profondità di 0,35 m due ali goccianti accoppiate; in nell’ala erogatrice, è a flusso turbolento (autopulente), evitando la ciascuna di queste i gocciolatori inseriti sono del tipo in-line; la portata formazione di sedimentazioni all’interno del labirinto. Il gocciolatore è erogata è complessivamente di 6 l/h (un’ala eroga 4 l/h per gocciolatore, provvisto di un filtro in ingresso che riduce notevolmente il rischio di l’altra 2l/h) ad una pressione di 1 bar; i gocciolatori hanno una occlusione. Le ali gocciolanti ø 16 mm poste in opera nelle tesi I (SDI), interdistanza di 0,6 m. sono del tipo ROOTGUARD. Esse forniscono la possibilità di distribuire 2. Partial Root Drying: prevede la distribuzione del 50% del fabbisogno acqua e nutrienti in prossimità dell’apparato radicale, in modo da favorire evapotraspirativo (ETc), mediante la realizzazione di un impianto di la crescita in salute delle piante. irrigazione a microportata di tipo superficiale.

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Ai fini della corretta applicazione delle tecniche irrigue descritte, risulta di famiglie e le piccole imprese, ovvero, i soggetti più colpiti dall’attuale crisi fondamentale importanza la stima dei flussi di evapotraspirazione, e economica. dunque del volume irriguo da somministrare, in accordo con le ipotesi di Negli ultimi due decenni, alcune esperienze di successo hanno dimostrato riduzione previste. Utilizzando, i dati climatici provenienti dalla stazione come il microcredito rappresenti uno strumento utile non solo in contesti ubicata in prossimità dell’area sperimentale, i flussi di evapotraspirazione estremamente arretrati come, ad esempio, il Bangladesh, ma anche in un di riferimento sono stati calcolati utilizzando la formulazione di Penman- paese tra i più ricchi del mondo come la Francia. Infatti anche laddove Monteith, la quale ha consentito la gestione del processo irriguo per la non esistono fattori sociali e culturali che possano agevolare la diffusione coltura in esame per un’assegnata frequenza di somministrazione (3-4 del microcredito, si è visto che è possibile creare canali alternativi e giorni), in relazione alla variabilità delle condizioni climatiche. complementari al sistema bancario tradizionale, e inoltre si è L’applicazione di tali sistemi di irrigazione nelle piantagioni simetine sperimentato che un rapporto di sinergia tra settore pubblico, banche e potrebbe portare notevoli risparmi di acqua dovuti ad una irrigazione terzo settore può contribuire decisamente allo sviluppo del microcredito. mirata che, servendo i campi con la dose d’acqua realmente necessaria e Le associazioni no-profit sono gli attori che meglio riescono a svolgere in maniera ottimale, eviterebbe sprechi o condizioni di deficit irriguo. quell’attività di assistenza e tutoraggio (ex ante, in itinere ed ex post) che contribuisce a ridurre le asimmetrie informative e i rischi di insolvenza. Fonti delle informazioni E’ ciò che è avvenuto in Francia, dove il microcredito è riuscito a - www.grusi.unina.it svilupparsi grazie ad una efficace cooperazione interistituzionale - www.sito.entecra.it promossa dall’Association pour le droit à l’initiative economique (ADIE). Quest’ultima, considerata la realtà di microcredito più importante in Europa, ha dimostrato non solo quanto sia possibile adottare il microcredito come strumento di welfare, ma anche come sia possibile 4.1.3 | UTILIZZO DEL MICROCREDITO IN CONTESTI PIÙ "AVANZATI" utilizzarlo in una prospettiva del tutto diversa. ADIE si rivolge a disoccupati e a coloro i quali percepiscono sussidi statali, offrendo L'analisi condotta in questa scheda mostra come il microcredito viene l’opportunità di reinserimento al lavoro attraverso l’avvio di oggi considerato un importante strumento che può essere utilizzato per microimprese. Ciò dimostra che il microcredito, in alcuni casi, potrebbe diverse finalità. Ciò che spinge a guardare al microcredito è essere utilizzato come alternativa ai tradizionali strumenti di sostegno al principalmente l’esclusione finanziaria, un fenomeno in continua crescita reddito (quali, ad esempio, i sussidi di disoccupazione), ma in un’ottica di e che riguarda indistintamente sia i paesi poveri che i paesi ricchi. In maggiore efficienza della spesa pubblica. Ad un disoccupato, ad esempio, questa particolare fase di stretta creditizia post crisi finanziaria, in cui ci si si potrebbe dare l’opportunità di avviare una piccola attività ritrova ad avere un sistema bancario troppo ingessato a causa di vincoli imprenditoriale consentendogli di passare, quindi, da una condizione di derivanti da piani di salvataggio e dai nuovi accordi sugli standard dipendenza ad una condizione di autosufficienza e attività. patrimoniali delle banche, il problema dell’accesso al credito non può che In Italia il microcredito viene promosso soprattutto per finalità sociali, risultare ancora più accentuato. Infatti, coloro che continuano a perseguite da realtà che operano nel campo della finanza etica, mentre il denunciare fenomeni di razionamento del credito sono soprattutto le cosiddetto “microcredito convenzionale”, cioè quello rivolto all’avvio di attività imprenditoriali, risulta ancora poco praticato. Va notato, tuttavia, individuare il proprio target di riferimento in quei soggetti che vivono di come ultimamente quest’ultima tipologia di prestito venga considerata assistenza e che, allo stesso tempo, hanno la volontà di uscire dalla nelle politiche di sviluppo locale di alcune Regioni come incentivo alla condizione di dipendenza in cui versano. Sulla base di tale finalità, la microimprenditorialità e al lavoro autonomo. Fondazione ha provveduto all’istituzione di un Fondo di garanzia presso la Banca Agricola Popolare di Ragusa che ha lo scopo di prestare garanzie a Nel 2011, la Regione siciliana ha presentato una iniziativa di microcredito. microprestiti che vanno da un minimo di 3 mila ad un massimo di 10 mila In questo caso si tratta di una iniziativa più di natura sociale che euro destinati all’avvio o all’ampliamento di piccole attività imprenditoriale. La Regione, attraverso l’istituzione di un fondo di imprenditoriali, e restituibili in un periodo compreso tra i 24 e 48 mesi ad garanzia di 12 milioni di euro, favorisce l’accesso al credito a quelle un tasso di interesse agevolato. famiglie che si trovano in condizioni di temporaneo bisogno e che, al Sicuramente uno dei punti di forza di tale iniziativa è la “rete" che si è contempo, non riuscivano ad accedere al settore creditizio ordinario. riusciti a costruire e che coinvolge Fondazione, Distretti socio-sanitari, I finanziamenti sono stati finalizzati a sostenere situazioni di particolare Banche e Comuni. La metodologia adottata, molto simile al sistema disagio legate, ad esempio, ad esigenze abitative, di tutela della salute o Grameen, rende tale esperienza sicuramente “unica” rispetto alle altre. di istruzione, sia a realizzare progetti di vita familiare volti a sviluppare e Infatti, la Fondazione, ispirandosi all’esempio della Grameen Bank, ha migliorare condizioni economiche, sociali e lavorative delle famiglie adottato il sistema degli incontri di gruppo con l’obiettivo di favorire la stesse. Nonostante tale iniziativa della Regione, non si può dire che in costruzione di rapporti interpersonali che possano accrescere il senso di Sicilia il microcredito sia particolarmente diffuso. fiducia individuale e collettiva e, indirettamente, il livello effettivo della Eppure, oltre a queste prime iniziative, che si possono considerare ancora solvibilità dei prestiti. A differenza di tutti gli altri programmi di in fase sperimentale, esiste nell’entroterra siciliano, precisamente microcredito che prevedono la selezione dei soggetti beneficiari sulla nell’area del Calatino Sud Simeto, una realtà che per le caratteristiche base di determinati requisiti, e in funzione di questi viene erogato il presentate può essere considerata l’esperienza di microcredito più finanziamento per l’avvio della microimpresa, in questo caso il significativa in Sicilia. Si tratta della Fondazione Microcredito e Sviluppo finanziamento è proprio subordinato alla partecipazione a degli incontri di Caltagirone, un ente nato del 2007 su iniziativa dell’Agenzia per lo periodici. E’ all’interno del gruppo che viene elaborata l’idea o il progetto sviluppo integrato e che si propone di diffondere il microcredito come da finanziare ed è sempre all’interno del gruppo che si individuano e si strumento di inclusione sociale e di inserimento al lavoro in un territorio sviluppano maggiori capacità imprenditoriali, oltre che le analisi sul che fa riferimento a due distretti socio-sanitari: quello con capofila il contesto economico di riferimento. Inoltre, il soggetto è tenuto a Comune di Caltagirone e quello con capofila il Comune di Palagonia. In partecipare agli incontri anche dopo il finanziamento e fino all’estinzione particolare, la tipologia di microcredito adottata è quella finalizzata al del debito. L’altra peculiarità del programma è proprio la modalità di sostegno alla microimprenditorialità. Infatti, la Fondazione si rivolge a chi rimborso del debito che segue impegni di pagamento a cadenza molto vuole avviare o ampliare una piccola impresa e ha difficoltà ad accedere ravvicinata. In particolare, le rate di piccolissimo importo vengono al settore creditizio tradizionale. Il programma, innanzitutto, si rivolge a raccolte settimanalmente dal Direttore all’interno del gruppo, che cittadini residenti in uno dei 15 Comuni del comprensorio e che hanno un provvede poi a versare ogni mese, alla scadenza, l’intero importo in un ISEE non superiore a 9 mila euro. La Fondazione ha voluto, quindi, conto corrente intestato personalmente soggetto.

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Dal mese di maggio 2009 al dicembre 2010 la Fondazione ha finanziato 16 economico di determinati territori. Attraverso il microcredito non si progetti imprenditoriali con prestiti di importo medio pari a 6 mila euro e possono perseguire esclusivamente finalità sociali ma è necessario per un totale di 100 mila euro. Si tratta di attività avviate o ampliate guardare anche all’aspetto produttivo. nell’ambito di ambiti settoriali circoscritti quali, ad esempio, quello della ristorazione, del commercio, dei servizi (ad. esempio il finanziamento concesso per l’implementazione di una ludoteca), quello agricolo (ad es. microprestiti concessi per acquisto di un fondo agricolo per l’allevamento dei bovini o il miglioramento di un capannone agricolo per il confezionamento del ficodindia) e artigianale. Il tasso di insolvenza è bassissimo: al 31 dicembre si registravano soltanto due ritardi nel pagamento. Inoltre, a quella data la percentuale di capitale restituito era pari al 30%. Dalla lettura di questi dati discendono due considerazioni. La prima è in ordine ai risultati conseguiti dalla Fondazione che si possono considerare sicuramente positivi. Innanzitutto, attraverso il microcredito si è favorita la nascita di nuove imprese. Inoltre, dall’elevato tasso di restituzione, appare evidente che la metodologia adottata contribuisce a creare solidi rapporti fiduciari e a ridurre, quindi, il rischio di insolvenza. La seconda considerazione è, invece, sulle cifre. Quest’ultime potrebbero apparire piuttosto esigue, e quindi potrebbero indurre a formulare giudizi di valore troppo affrettati sull’uso di uno strumento che già di per sé viene visto con un certo scetticismo per una terra come la Sicilia. Tuttavia, si dovrebbe partire proprio da queste esperienze circoscritte ma 4.1.4 | PROMOZIONE KM0: MAGIORDOMUS E FESTIVAL TERRA & CIBO virtuose per cercare di costruire modelli da applicare poi a contesti più ampi e su una scala più estesa. Si è visto che anche laddove non esiste Le buone pratiche prese in esame riguardano il ciclo delle attività quella dotazione di capitale sociale che potrebbe agevolarne la diffusione, produttive e dello sviluppo economico sostenibile e solidale, ed in il microcredito favorisce la creazione di “reti relazionali” che particolar modo la fase di distribuzione e commercializzazione del indirettamente esercitano anche una funzione di controllo e di garanzia prodotto agricolo applicando strategie a km Zero e filiere a corto raggio. sul buon esito degli impieghi. Ecco, dunque, come la rete diventa quella E' importante rivalutare e diffondere le antiche e nuove tecniche colturali “garanzia sociale” che si va a sostituire alla classica garanzia reale. volte alla salvaguardia del territorio, il recupero delle colture autoctone, L’esperienza di Caltagirone dimostra che è possibile adottare uno delle antiche sementi. strumento come il microcredito non solo in una prospettiva di Per fare ciò è necessario organizzare e stimolare un sistema virtuoso di inclusione sociale ma anche come incentivo allo sviluppo sociale ed consorzi e reti finalizzati alla vendita diretta dei prodotti agricoli locali e stagionali attraverso canali di distribuzione a filiera corta e km Zero e cambiando nome al servizio, si è deciso di ampliare anche l'offerta di promuovere un marchio che sia valido per tutti i prodotti della Valle del prodotti, creando una filiera corta a km 0. Oggi oltre a giornali, periodici, Simeto. Si può iniziare mettendo in pratica questo principio tra i e biglietti, si recapitano a domicilio: verdura, frutta, carne, pasta, produttori, condividendo esperienze e reti e attrezzandosi per rispondere formaggio, olio e quanto di meglio offre la produzione agroalimentare, anche a ordini che comportano quantità elevate. ma con una particolare attenzione nella selezione dei prodotti a km 0 delle terre laziali e limitrofe. In Italia le filiere corte rappresentano un aspetto che riguarda circa il 30% delle aziende italiane (Franco e Marino, 2012: 3). Il canale di vendita corta Seguendo la stessa filosofia nella selezione dei prodotti, il km 0, sono stati si distingue perché prevede, dal produttore al consumatore, almeno un aperti due ristoranti nel centro di Roma, Urbana 47 nel Rione Monti passaggio intermedio. Il produttore individuale vende al piccolo (www.urbana47.it) e ZOC (www.zoc22.it) nel Rione della Regola, dove gli dettagliante di generi alimentari, ai negozi specializzati, alle cooperative Chef utilizzano gli stessi prodotti che vengono consegnati a domicilio. di consumatori, alla ristorazione privata e a quella pubblica (scuole, ospedali, mense delle istituzioni pubbliche) e al segmento Ho.Re.Ca. Un'iniziativa già attiva è "il Carrello del Risparmio", ovvero una modalità (hotel, ristorazione nelle varie accezioni, catering, self-service, ecc.). In di consegna che fa risparmiare, consigliato per chi preferisce fare una generale, da parte del produttore agricolo la filiera corta nasce spesa alimentare unica per la settimana, usufruendo così di uno sconto. dall'opportunità di aumentare il reddito. Quest'opportunità si dimostra Il "Carrello del Risparmio" (con un minimo di euro 38,00) si riceve in utile soprattutto quando l’agricoltore non riesce ad ampliare la superficie un'unica soluzione (il venerdì o il sabato) ed ha il vantaggio di uno sconto coltivabile e i capitali aziendali, e dispone, relativamente al fabbisogno del 10% su ciascun prodotto acquistato. Il pagamento può avvenire per soddisfare le necessità aziendali, di una abbondante quantità di secondo due modalità: a consumo, ovvero attraverso la carta di credito lavoro. Nella filiera lunga, in larga parte dei casi il produttore agricolo (Visa, Mastercard, American Express) dopo l'emissione della fattura a fine vende prodotti per i quali non ha alcuna capacità di fissazione del prezzo. mese, oppure mediante acquisto con credito prepagato ricaricabile. Con la vendita diretta i produttori trattengono il valore aggiunto dei prodotti venduti, incassano un margine commerciale per unità di prodotto venduto estremamente più alto rispetto alla vendita della materia prima all’industria agroalimentare, ottengono un flusso di cassa continuo ed immediato che, per la gestione ordinaria, permette all’azienda di evitare il ricorso al credito bancario e ricavano un flusso finanziario rapido e costante.

Il primo caso è quello di MagiorDomus. Si tratta di un servizio che consegna a casa dei romani, 7 giorni su 7, vari prodotti, tra cui quotidiani, cornetti, verdure, carni, frutta etc… Nasce nel 1997, sotto il nome di Buongiorno Roma consegnando solo quotidiani, successivamente,

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Il secondo caso esaminato è quello del Festival “Bergamo terra & cibo a - http://www.agriregionieuropa.univpm.it/dettart.php?id_articolo=451 km zero”. Nell'ambito di questo festival, per circa un mese (dal 10 maggio - http://www.fondazioneicu.org/files/libri/ICU_Biologico_Km_Zero.pdf al 10 giugno 2011) 35 ristoranti di città e provincia hanno offerto menù a km zero. Sono stati coinvolti in questa iniziativa 24 produttori sparsi su tutta la provincia bergamasca. Il progetto, primo e unico in città, è stato 4.1.5 | SPORTELLO E OSSERVATORIO DELLA LEGALITÀ ideato e promosso da Ascom, Coldiretti, Confesercenti ed è stato patrocinato da Regione Lombardia, Comune di Bergamo e Turismo La presenza di furti e danneggiamenti peggiorano le condizioni già Bergamo. L’iniziativa ha avuto il patrocinio e il contributo della Camera di precarie delle piccole imprese che tentano di resistere al mercato, e Commercio di Bergamo e della Provincia di Bergamo e il contributo di UBI pesano anche sui piccoli proprietari che con passione e pochissimo Banca Popolare di Bergamo e del Consorzio Agrario Bergamasco. rendiconto economico affrontano l’attività agricola. Uno degli interventi Il Festival nasce per valorizzare la filiera corta produttore-ristoratore- che possono aiutare ad indirizzare i soggetti danneggiati a trovare una consumatore e quindi i prodotti genuini e tipici che bene si prestano ad giusta soluzione è quello di mettere loro a disposizione uno sportello esaltare la creatività dei ristoratori bergamaschi. d’ascolto e consulenza.

Mangiare a chilometro zero Caso simile è stato individuato in varie parti delle regioni, ma anche in significa accorciare le distanze, Sicilia, precisamente nella provincia di Caltanissetta. Lo Sportello per la prediligere i cibi del territorio Legalità è stato recentemente istituito presso la sede della Camera di apprezzandone la stagionalità, Commercio di Caltanissetta, per la tutela degli operatori economico- la genuina bontà, la laboriosità imprenditoriali e di tutti i cittadini contro il fenomeno dell’usura e gli atti di chi li produce e di chi li estorsivi; il personale addetto è dotato di una adeguata formazione in trasforma in piatti appetitosi. I materia. Tale Sportello è il frutto di un Protocollo d’Intesa nazionale menù sono stati offerti ogni sottoscritto il 13 dicembre 2003 presso il Ministero dell’Interno, dal giorno, a pranzo e a cena, Commissario Straordinario di Governo per il Coordinamento delle compresi i finesettimana con iniziative antiracket ed antiusura, dal Presidente dell’A.B.I., nonché dai prezzi che variavano dai 25 ai rappresentanti nazionali delle categorie economiche e produttive, dalle 40 euro. Associazioni e Fondazioni Antiusura e dai Confidi, per la prevenzione dell'usura e la migliore utilizzazione delle risorse del Fondo Sociale antiusura di cui all'art. 15 della Legge n. 108/96. Ma è anche il frutto di un Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 7 gennaio 2008 tra il Presidente della Camera, S.E. il Prefetto di Caltanissetta e i rappresentanti di tutte le Fonti Forze dell’Ordine. All’attività dello Sportello è affiancata quella di un - http://www.agriregionieuropa.univpm.it/dettart.php?id_articolo=954 “Osservatorio per la Legalità” composto da componenti del Consiglio Camerale, che ha la funzione di indirizzare, suggerire e proporre iniziative mirate a costruire una “nuova cultura” e sensibilizzare il mondo del Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato, dell’Agricoltura verso un adeguato contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura. Nel caso in questione l’intervento si concentra sul problema “racket e dell’usura” a cui spesso gli atti vandalici sono legati, ciò può essere preso come spunto per la valle. Gli interessati compilando un modulo danno in contemporanea adesione e informazioni pratiche agli esperti che metteranno loro a disposizione le competenze necessarie. Mediante il seguente documento sarà possibile effettuare una richiesta di collegamento e videosorveglianza da parte delle centrali operative delle forze dell’Ordine affidate alle zone interessate. N.B.

L’istanza, può presentarsi direttamente ai Carabinieri o alla Polizia di Stato, nei rispettivi recapiti comunali, oppure presso il Comando Provinciale dell’Arma o presso la Questura.

La stessa domanda può essere presentata presso lo Sportello Legalità della Camera di Commercio, oppure presso le Associazioni di Categoria.

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4.2 | Rifiuti sensibilizzazione e coinvolgimento di tutta la cittadinanza, in un ottica il più attiva e partecipativa possibile. La gestione dei rifiuti è una delle questioni più rilevanti da affrontare, che Gli obiettivi che si intendono perseguire sono: ha stimolato un ragionamento tematico su come attivare azioni risolutive • acquisire la consapevolezza che le risorse a partire dalle quali l’uomo dei problemi più urgenti in modo tempestivo ed efficace. Le difficoltà di produce i beni per le sue necessità sono limitate e vanno esaurendosi; gestione dei rifiuti simetini coinvolgono la vita di tutti gli abitanti che, in • acquisire la consapevolezza che le tecnologie utilizzate comportano qualità di consumatori di risorse, quotidianamente ne contribuiscono sia dei prezzi ambientali ed economici elevatissimi; in termini qualitativi che quantitativi. Si ritiene innanzitutto che il rifiuto, • capire che ognuno di noi può contribuire a fermare questa tendenza, concetto che deriva dall’idea che ciascun bene sia inesorabilmente modificando il proprio modo di consumare e agendo attivamente per soggetto a un processo di deterioramento, opportunamente trattato nel il recupero delle risorse una volta che i beni vengono utilizzati; rispetto dell’ambiente, possa essere fonte di incredibili opportunità di • acquisire il concetto positivo di rifiuto e divulgare la cultura del riciclo; sviluppo economico e sociale per la valle e di sensibilizzazione culturale e • diventare consapevoli della possibilità del recupero e del riciclaggio trasmissione di una coscienza ambientale più profonda nei cittadini che dei rifiuti come strategia possibile per la soluzione del problema dei la abitano. rifiuti; Le azioni da mettere in campo in tema rifiuti devono promuovere uno • proporre modelli di comportamento compatibili con l’uso razionale stile di vita rispettoso dell’ambiente e che abbia come primo grande delle risorse; obiettivo la riduzione del rifiuto prodotto, la sua differenziazione e il suo • far crescere nei ragazzi e nelle loro famiglie il senso di responsabilità possibile riuso-riciclo per fare in modo che da esso possano essere verso l’ambiente. prodotti beni compatibili e rispettosi del territorio in cui viviamo.

Educare i cittadini a questa cultura non è un percorso semplice. L’obiettivo che ci si prefigge il Patto di Fiume è la promozione di una La situazione attuale profonda educazione ambientale sui rifiuti capace di tenere conto delle relazioni esistenti tra conoscenze, comportamenti e valori presenti nella Per quanto riguarda la nostra Valle, sono state condotte delle analisi vita quotidiana, intervenendo fin dalla più tenera età per proporre quantitative che, suddivise per ognuno degli step che compongono il ciclo comportamenti responsabili, in grado di preservare il nostro ambiente dei rifiuti (studio della quantità dei beni, modalità d’uso, raccolta, fortemente minacciato. Le scuole in primis, le amministrazioni e le trattamento, smaltimento), cercano di restituire lo scenario dell’attuale associazioni presenti sul territorio possono sicuramente contribuire alla condizione in cui versa il territorio del Simeto. costruzione di una cultura diversa del rifiuto, attraverso laboratori, l’utilizzo di internet (siti internet e video illustrativi), manifesti, opuscoli Quantità dei beni informativi, ecc. Tali interventi educativi devono essere mirati a favorire La produzione complessiva annua dei rifiuti, in Sicilia, è di circa 2.727.570 l’assunzione di un ruolo attivo del cittadino per la salvaguardia del proprio t/anno. Dai dati dell’Arpa si evince come ci sia stato un piccolo aumento territorio, attraverso ipotesi di soluzione, lancio di iniziative, della percentuale della raccolta differenziata nei comuni della provincia di Catania.

ADRAN BELPAS BIANCA PATERN RAGAL ANNO 2004 2005 2006 2007 2008 2009 MOTTA LICODIA O SO VILLA O' NA RIFIUTI PRODOTTI 625,007 687,182 644,676 649,090 572,776 568,415 CARTA E CARTONE 585.97 799.52 354.41 1194.40 86.60 386.30 123.98 RIFIUTO DIFFERENZIATO 29,060 38,780 32,857 39,280 37,568 44,411 IMBALLAGGI IN PLASTICA 116.00 223.57 162.70 343.28 27.68 164.26 40.46 % RIFIUTO DIFFERENZIATO 4.60 5.60 5.10 6.10 6.56 7.81 IMBALLAGGI IN METTALLO- 8.92 4.19 4.12 6.98 0.00 0.66 0.00 METALLI IMBALLAGGI IN VETRO- 152.21 266.50 247.81 467.16 65.32 147.60 85.5 Nella tabella e nel grafico sottostante si riportano i dati relativi all’anno VETRO 2011 dei rifiuti prodotti dai Comuni aderenti al Patto del Fiume Simeto PNEUMATICI 8.66 11.14 0.94 32.66 0.00 0.00 0.00 (non è stato possibile reperire i dati del comune di Centuripe). INERTI 55.66 109.88 8.80 340.64 0.00 1.60 0.00 RIFIUTO BIODEGRADABILE 391.58 838.13 510.73 1954.82 340.80 652.67 425.08 PER MENSE ABITI-CALZATURE 5.83 5.10 0.00 7.51 0.00 0.00 0.00 RIUTILIZZABILI 25000,00 RIFIUTI ELETTRICI 35.18 48.60 742.74 101.20 1.38 11.36 3.46 20000,00 ELETTRONICI 15000,00 FARMACI SCADUTI 0.58 0.40 0.24 1.39 0.10 0.25 0.11 10000,00 5000,00 PILE 0.91 0.59 0.18 1.14 0.07 0.07 0.08 0,00 RIFIUTO LEGNO 68.10 131.98 38.60 248.12 0.00 36.00 0.00 PRODOTTO RIFIUTI PLASTICI 12.98 35.88 6.08 46.32 0.00 0.52 0.00 RIFIUTO SFLACI D'ERBA E RAMIGLIE 56.22 35.32 4.92 269.36 13.34 26.20 28.56 12994.3 17036.0 DIFFERENZIA 9986.40 6933.58 593.02 2951.62 1313.08 TO URBANI NON DIFFERENZIATI 0 0 RIFIUTI DELLA PULIZIA 145.00 139.30 87.92 149.60 17.18 123.06 5.42 STRADALE Modalità e uso dei beni INGOMBRANTI 14.28 28.09 9.83 56.96 2.22 4.00 3.07 La maggior parte dei rifiuti, che vengono prodotti dagli abitanti dell’area RIFIUTI DEI MERCATI 0.00 0 0.00 103.50 0.00 0.00 0.00 14652.3 12664.5 22361.0 simetina, non vengono differenziati (dati evidenziati nella tabella 9113.60 1147.71 4506.17 2028.80 sottostante) ma vengono inviati direttamente in discarica senza essere TOTALE RIFIUTI PRODOTTI 8 9 4 riciclati e riutilizzati. Quindi quello a cui bisogna aspirare non è solo il Raccolta miglioramento della raccolta differenziata ma anche la riduzione del L’attuale sistema di raccolta dei rifiuti nel territorio Simetino è composto quantitativo del rifiuto prodotto. da un insieme di infrastrutture (discariche, centri di raccolta e isole Nella tabella di seguito si riportano le varie categorie di rifiuto ecologiche) che momentaneamente risultano inadeguate e arretrate da differenziato dai relativi comuni. un punto di vista tecnologico. PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 43

La raccolta di rifiuti urbani è stata in parte migliorata in alcuni comuni con dell’ambiente piu sostenibili. Recuperare in proprio tale frazione di piani di raccolta differenziata porta a porta (modalità, contenitori specifici rifiuto, attraverso il compostaggio domestico, significa diminuire i costi di all’esterno delle abitazioni e un calendario settimanale prestabilito sono smaltimento, il conferimento in discarica e ridurre l’emissione di stati forniti a tutti gli utenti) al fine di ridurre la quantità di rifiuti da sgradevoli odori. Inoltre permette a ciascun cittadino, possessore di orto smaltire e di conseguenza nell’ottenimento, con l’impegno da parte delle o giardino, di produrre il proprio naturale fertilizzante per il terreno utenze (domestiche e non), di una separazione preliminare delle diverse (COMPOST) da utilizzare per fiori, orti o giardini. Alcuni piccoli agricoltori tipologie di rifiuto. Questo tipo di raccolta ha messo in luce notevoli continuano virtuosamente a utilizzare il cumulo nel campo o in fondo vantaggi tra cui: all’aia per concimare i propri campi, ma in generale è una tradizione • La praticità per il cittadino (risulta molto agevole conferire i rifiuti in ormai quasi totalmente persa. Poche aziende agricole fanno già uso di corrispondenza della propria abitazione) questa tecnica e utilizzano concime naturale al posto dei comuni, • Sensibilizzazione del cittadino alla limitazione della produzione del inquinanti e costosi concimi industriali ma l’andamento generale vede un rifiuto incremento, specie negli ultimi dieci anni, nell’uso di pesticidi e concimi • Incremento della raccolta differenziata chimici che, a un iniziale ed esponenziale incremento della produzione, • Futura applicazione della tariffa puntuale (“meno rifiuti produci meno vede adesso una riduzione di questa, sia in termini di quantità che paghi”) soprattutto di qualità, e un preoccupante incremento della improduttività Tuttavia sussistono anche delle condizioni sfavorevoli come: dei campi, in particolar modo quelli destinati alla produzione orticola. • L’elevato costo del mantenimento del servizio Fenomeni di desertificazione e conseguente abbandono dei terreni vanno • Impossibilità di liberarsi dei rifiuti in giorni diversi da quelli crescendo. calendarizzati Per quanto riguarda la componente solida del rifiuto prodotto in Valle , le • Problemi legati all’accesso in alcune zone del centro storico aziende che si occupano del loro trattamento sono poche e stentano a • Problemi legati al mancato servizio sostenere i costi economici di tali attività.

• Necessità di una dettagliata formazione e informazione Tuttavia i costi e l’ inadeguata organizzazione del sistema di raccolta si Smaltimento sono finora tradotti in un servizio “a singhiozzo” che ha causato notevoli Lo smaltimento è l’ultima fase del ciclo dei rifiuti. E’ attualmente e disagi ai cittadini. principalmente effettuato depositando in apposite discariche autorizzate, in modo non selezionato e permanente, i rifiuti solidi urbani e tutti gli Trattamento altri rifiuti derivanti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti Il 30% circa dei nostri rifiuti è costituito da scarti organici e vegetali. Si industriali, ecc...) che, in seguito alla loro raccolta, non è stato possibile o tratta quindi di una frazione importante nell’intera gestione dei rifiuti. A voluto riciclare. Il principale problema delle discariche è la produzione di maggior ragione in un territorio di matrice fortemente agricola come l’ percolato e l'emissione di gas spesso maleodoranti, dovuti alla area simetina il trattamento adeguato di questo parte di rifiuto potrebbe decomposizione della frazione organica non differenziata. generare notevoli possibilità di sviluppo economico e forme di rispetto Una delle questioni più rilevanti per la corretta gesione del ciclo rifiuti problema del controllo mafioso dei rifiuti è una questione che riscuote nella Valle del Simeto è quella della significativa presenza di pratiche di comunque un interesse regionale e nazionale e che è già oggetto di ‘smaltimento’ illegale dei rifiuti. indagini da parte della Magistratura, problemi più sotterranei e meno Singoli cittadini, per una mancata adesione alle modalità di raccolta dei “alla luce del sole” come il fenomeno della guardiania, il dover sottostare rifiuti differenziati e indifferenziati porta a porta, pratica di frequente il a certe logiche e regole di possesso e controllo del territorio o ad rilascio dei propri rifiuti domestici in siti “informalmente” eletti a equilibri economici non chiari, non vengono individuati, anzi spesso sono discarica, spesso in corrispondenza di emergenze ambientali e/o storiche. sottovalutati e, per paura od omertà, consapevolmente taciuti. Un esempio emblematico è la pregiata zona delle salinelle urbane di Paternò (rare formazioni vulcaniche), su cui si verifica periodicamente tale problema. Valori e principi

Sacchetti di spazzatura Il tavolo che ha trattato il tema dei rifiuti si è riunito per quattro volte in depositati dai cittadini di questi mesi di lavoro. Dichiarati i reciproci valori e voleri per la Valle, dal paternò nella zona delle confronto reciproco e dalla vivacità della discussione sono emerse salinelle, un’area sostanzialmente cinque ambiti di intervento prioritari e numerose idee dall’elevatissimo valore ambientale. progettuali, il tutto inserito all’interno di una cornice più ampia e fondamentale per l’attuazione del Patto di Fiume cioè: l’adozione da parte di tutti i comuni simetini di una STRATEGIA condivisa RIFIUTI-ZERO PER LA VALLE DEL SIMETO, (una delibera di adozione è già stata prodotta dai comuni di Adrano e Biancavilla, ed è in via di approvazione nel comune di Paternò), ossia la messa in campo di azioni sinergiche intercomunali per affrontare quello che appare a tutti – locali e visitatori – il più grave e visibile sintomo di degrado ambientale, socio-culturale ed

economico della Valle, una delle aree della provincia a più alta densità di A tale problema, legato a problemi di educazione ambientale e coscienza suolo dedicato a discariche abusive. civica, si affianca quello molto più grave della presenza numerosa La “Strategia Rifiuti Zero” mira a dare vita a un modello di gestione discariche non autorizzate sotto controllo mafioso. sostenibile dei rifiuti, in linea con la normativa europea, nazionale e La mano mafiosa in Sicilia da anni controlla, gestisce e implementa un regionale vigente, finalizzato alla riduzione, al riuso ed al riciclo dei enorme business legato ai rifiuti e al loro smaltimento illegale. Problema materiali recuperati attraverso una raccolta differenziata spinta alle presente anche nella Valle del Simeto ma che pensiamo non debba essere massime percentuali possibili. Alla base, c’è l’idea che il trattamento dei affrontato in maniera isolata e settoriale, ma piuttosto come uno degli rifiuti non è un problema tecnologico in quanto le soluzioni tecniche già aspetti di una questione più ampia e problematica di legalità e sicurezza esistono, ma di strategia, educazione e progettazione industriale. Il rifiuto nelle nostre campagne. Bisogna infatti sottolineare che, mentre il va considerato come una risorsa e, di conseguenza, bisogna riprogettare

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 45 tutta la vita ciclica delle risorse e riciclare tutti i prodotti in commercio. La 6. Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la diminuzione progressiva del conferimento in discarica e decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli come mobili, vestiti, infissi, dell’incenerimento dei rifiuti porta all’abbattimento dei costi in quanto si sanitari, elettrodomestici, ecc. vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa recuperano i materiali invece che pagare per mantenerli in discarica. tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste Per raggiungere l’obiettivo dei Rifiuti Zero entro 2020, alcuni comitati però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con della Rete Zero Waste hanno preso atto che in Italia occorre cambiare la un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord legge nazionale sulla gestione dei rifiuti, seguendo l’indicazione europea America e in Australia. di chiudere le discariche. Da giugno 2012, questi stessi comitati stanno 7. Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano promuovendo una campagna nazionale per una proposta di Legge di pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili Iniziativa Popolare che si chiama proprio Rifiuti Zero. da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei

cittadini e li incoraggia ad acquisti più consapevoli. I DIECI PASSI della strategia rifiuti zero: 8. Recupero dei rifiuti: realizzazione di impianti di recupero e selezione dei 1. Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità 9. Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a ambientale. valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla 2. Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. contenitori per organico, carta, multi-materiale e residuo, il cui ritiro è 10. Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’azzeramento dei previsto secondo un calendario settimanale prestabilito rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In 3. Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in degli agricoltori. modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta. 4. Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.

5. Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione

delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo di pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione dei sacchetti di plastica con borse per la spesa riutilizzabili. Idee e azioni • L’ideazione di una soluzione tecnologica alternativa al progetto di ampliamento della discarica di Motta S. Anastasia. La strategia d’azione emersa nei tavoli di lavoro che ogni singolo comune • Iniziative di facilitazione per l’avvio di attività for-profit legate al della Valle può seguire: da un lato i dieci passi individuati riciclo nel territorio della Valle, visto che attualmente i comuni si dall’associazione nazionale rifiuti-zero considerandoli una sorta di servono di attività che sono per lo più localizzate in aree costiere; CORNICE OPERATIVA, e dall’altro lato può sposare il concetto di ARO • Azioni specifiche di accompagnamento e implementazione della (area di raccolta ottimale), già istituite a livello regionale (documento legalità e parallelamente di contrasto all’illegalità diffusa nel ufficiale scaricabile dal sito territorio. Nel primo caso ogni singolo cittadino con le scuole in http://pti.regione.sicilia.it/portal/pls/portal/docs/20488349.PDF), che prima linea devono portare avanti una campagna educativa mirate potrebbero costituire la CORNICE LEGISLATIVA del problema rifiuti. all’educazione ambientale e di promozione della legalità nella Valle; Ma ad affiancare queste due ipotesi d’azione sono emersi cinque ambiti nel secondo caso la necessaria repressione giudiziaria dovrebbe di intervento prioritari per il caso specifico della Valle del Simeto gli essere affiancata da azioni che i singoli cittadini possono portare obiettivi specifici da raggiungere mirano alla sostenibilità ambientale, alla avanti come ad esempio il diritto e dovere di denuncia di fenomeni creazione posti di lavoro, all’inclusione sociale e alla promozione culturale illegali individuati nel proprio territorio. e dell’identità simetina, definendo così LINEE D’AZIONE E PROGETTI che hanno come caratteristica principale quella di essere INTEGRATI e Altre IDEE PROGETTUALI messe in campo sono: STRATEGICI rispetto a tutti i temi trattati durante la redazione del Patto di • Il Comune deve impegnarsi in prima linea nel tema del trattamento Fiume. corretto dei rifiuti e promuovere un accordo con il CONAI (Consorzio Gli ambiti d’intervento o azioni strategiche e prioritarie individuate sono: Nazionale Imballaggi) a riguardo, e se non raggiunto, rompere con

• Il miglioramento del sistema di isole ecologiche esistente, che è questo, facendo propria la strategia rifiuti zero, ma anche adottando attualmente arretrato da un punto di vista tecnologico e prima di tutto un chiaro e sostenibile Piano dei Rifiuti ; deve farsi quantitativamente esiguo; sono necessarie più isole distribuite meglio promotore di campagne di sensibilizzazione, spot e tutte quelle sul territorio, ed è necessario che esse siano veri e propri centri di attività di informazione e formazione volte a un corretta pre-stoccaggio e pretrattamento; divulgazione ed educazione del cittadino alle buone pratiche. Una strategia urgente di trattamento della componente umida, la • • Potenziare le isole ecologiche e il compostaggio. Il Servizio della parte che oggi presenta i maggiori problemi di smaltimento, per raccolta differenziata potrebbe essere incrementato attraverso esempio con la realizzazione di un centro di compostaggio le cui l’utilizzo di uno o più punti di raccolta che fanno capo ad un centro di attività potrebbero essere legate all’istituzione del distretto agro- riciclaggio generale. Una sorta di organizzazione ad albero così alimentare Etna-Simeto. Esiste un progetto di Centro di compostaggio composta: un centro comunale di raccolta generale, riutilizzo e riciclo- già finanziato dalla Regione, che però è attualmente bloccato per riparazione, collegato a centri di prossimita’o di quartiere, collegati a ragioni burocratico-amministrative (la firma di un APQ con la Regione loro volta alle singole compostiere domestiche (organizzate per nell’ambito del progetto aree interne potrebbe facilitare il singolo edificio, o condominiali etc..). superamento di tale blocco);

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• I rifiuti vengono ancora percepiti come qualcosa di cui disfarsi • Fare in modo che tutti i materiali di scarto solidi possano per buona piuttosto che come un opportunità da cogliere. Per questo le isole percentuale non finire in discarica ma finire il loro ciclo di vita in loco ecologica hanno un importanza fondamentale poiché, cioè essere riutilizzati o ricilcati. caratterizzandosi come un area attrezzata dove l’utenza può portare • Promuovere la “dieta simetina”, attraverso per esempio il consumo di sia i rifiuti urbani, già suddivisi nelle diverse frazioni merceologiche, alimenti a km zero (! tavolo delle attività produttive), nelle mense che quelli non smaltibili tramite il normale sistema di raccolta (rifiuti scolastiche e sociali. Inoltre promuovere nelle stesse l’utilizzo di ingombranti o pericolosi), danno la possibilità di liberarsi del vettovaglie in vetro, ceramica o acciaio, piuttosto che in plastica, materiale differenziato in modo legale e virtuoso, riducono i costi per ripulite con detersivi biologici alla spina privi di imballaggi e l’utente e lo sensibilizzano alla riduzione della quantità di rifiuto contenitori, prodotte da artigiani locali e riutilizzabili nel tempo. prodotto, richiedono una modesta manutenzione riducendo quindi i • Promuovere i prodotti locali e la loro vendita diretta attraverso una costi per le amministrazioni, producono nuove possibilità di impiego. riduzione netta degli imballaggi. • Attrezzando e organizzando opportunamente le aree destinate a isola • Occorre formare i ragazzi al rispetto e alla tutela dell’ambiente ed è ecologica si potrebbe prevedere la ricezione di rifiuti speciali come necessario che venga garantita la continuità della catena educativa quelli provenienti dalle attività agricole ed edilizie in modo da scuola – casa. Per questo è necessaria una campagna educativa di garantire alle imprese un agevole disfacimento, oppure affiancarle a promozione ambientale a partire dalle scuole e la creazione di Centri “case dell’acqua” (da affiancare all’uso di depuratori domestici) di cui di Educazione Ambientale veri e propri. l’utente può servirsi e che favorirebbe la riduzione delle bottiglie in • Coinvolgere le Università e gli istituti Agrari in attività di formazione e plastica. ricerca e di stage presso le aziende agricole della Valle, in modo da • Creare un Osservatorio dei Rifiuti che vigili sui centri di compostaggio formare i giovani imprenditori di domani a una corretta, legale e e faccia da mediatore tra utente, centri e amministrazioni comunali. sostenibile attività agricola e da farli portavoce di questa tra gli • Incentivazione della raccolta differenziata attraverso “premi” per gli imprenditori già presenti sul territorio che, in buona fede nella utenti virtuosi: sgravi in bolletta, tessere a punti etc… E, dall’altro maggior parte dei casi ma con scarsa informazione riguardo le lato, aumentare i costi per i chi produce grandi quantità di rifiuti conseguenze a lungo termine, hanno visto l’iniziale e rapido indifferenziati. incremento agricolo, e quindi economico, dovuto all’uso di concimi • Incentivare e spingere i cittadini che possiedono un giardino chimici nei loro terreni, decrescere esponenzialmente negli anni e all’utilizzo di compostiere domestiche. devastare i terreni prima ricchi e produttivi. • L’identità simetina potrebbe essere promossa grazie alla realizzazione • Promuovere attività di ricerca volte alla chiusura del ciclo dei rifiuti e di un marchio per l’acqua ( ! tavolo delle attività produttive). alla raggiungimento del minimo impatto possibile sull’ambiente. • Tariffazione puntuale tramite codici a barre nei sacchetti forniti ad • Creare aziende di riciclo per la produzione di materiali edili sostenibili. ogni famiglia per promuovere i virtuosi (ciò richiede un sistema • Corsi di formazione per le aziende e i produttori rispetto al corretto informatizzato che funzioni). trattamento e smaltimento di materiali pericolosi o difficili da smaltire. • Fare un censimento delle aziende del territorio che riciclano e la Germania e poi a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo. Giorgio Del metterle in rete e in contatto con le altre aziende che vogliono Ghindaro, sindaco di Capannori, afferma: “Quando siamo partiti nel 2004, adottare questa buona pratica (! tavolo delle attività produttive). ci prendevano per pazzi. Tutti pensavano che avremmo fatto un buco di • Riguardo il problema dei terreni non più produttivi e abbandonati si bilancio. Oggi invece abbiamo le bollette più basse della Toscana”. propone la ricerca di un imprenditore agricolo che possa farsi L’obiettivo è di arrivare alla produzione di zero rifiuti entro il 2020. Le esempio e sperimentare in parte del suo terreno l’utilizzo di concimo premesse per raggiungere tale obiettivo ci sono tutte, a giudicare dalle naturali a sostituzione di quelli chimici e dimostrare, a medio termine, “buone pratiche” quotidiane già messe in atto in questi anni, che la sostenibilità ambientale e la fruttuosità economica quindi, di consentono uno smaltimento dell’85% dei rifiuti. Inizialmente la gente questo tipo di coltivazione(! tavolo delle attività produttive). protestava buttando in comune i sacchetti. Successivamente hanno • Legalizzare ove possibile tutte le attività che riguardano la raccolta di capito l’importanza di questa strategia. A Capannori si vive benissimo, materiali di scarto come il ferro, materiali tessili o in plastica. come dichiara il 99% degli abitanti. Grazie alla raccolta differenziata e ai • Risolvere il problema della produzione di percolato e dell'emissione di materiali recuperati e venduti, il comune fornisce ai suoi abitanti servizi gas maleodoranti, dovuti alla decomposizione della frazione organica, coerenti e intelligenti. Sono stati eliminati i brutti cassonetti e la raccolta nelle discariche attraverso: la rimozione della frazione organica differenziata viene fatta porta a porta. L’acqua utilizzata per bere è quella mediante raccolta differenziata o pretrattando i rifiuti indifferenziati del rubinetto, disponibile a tutti i cittadini a casa, a scuola, negli uffici e con il trattamento meccanico-biologico a freddo (TMB), che sfrutta nei posti pubblici. Per quanto riguarda il latte si porta la bottiglia di vetro l’abbinamento di processi meccanici e processi biologici,quali la vuota in negozio e ci si rifornisce di latte fresco proveniente da digestione anaerobica e il compostaggio, riducendo fra l'altro anche i allevamenti di zona. In paese sono stati installati 15 distributori per il volumi da smaltire. La discarica può essere così usata per smaltire rifornimento di detersivi, che ognuno imbottiglia nei propri contenitori. tutti i residui del sistema integrato di gestione dei rifiuti con un Vengono utilizzati i pannolini lavabili e quindi riutilizzabili, che il comune impatto ambientale ridotto. rimborsa. Punteggi, premi simbolici e ulteriori detassazioni per gli abitanti che portano, suddividono e pesano i rifiuti alle isole ecologiche. Il modello Capannori è stato adottato in 125 località italiane e speriamo si diffonda Buone Pratiche ulteriormente.

4.2.1 | Adozione Strategia Rifiuti Zero: il caso di Capannori

Capannori, un comune della provincia di Lucca, di 46.000 abitanti, si è meritato il titolo di primo comune derifiutizzato, aggiudicandosi, lo scorso 15 aprile, il Goldman Enrivonmental Prize, un vero e proprio Nobel per l’ambiente, consegnato alla San Francisco Opera House a Rossano Ercolini, promotore e coordinatore della rete italiana Rifiuti Zero, nonché maestro elementare. Invitato a esporre il progetto in molti paesi, tra cui

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5. Vi è la possibilità di considerevoli sgravi economici per le utenze Tuttavia bisogna considerare che vi è una minore praticità per gli utenti che si devono recare sul luogo per la consegna dei rifiuti quindi bisogna in qualche modo motivarli ad affrontare tali disagi. La città di Baronissi ha ovviato a questo problema con l’introduzione di un sistema “a premi” che consiste nella consegna ai cittadini virtuosi di buoni-acquisto e di beni alimentari (Baronissi ha ottenuto oltretutto il premio speciale da Legambiente, nella sezione “Buone Pratiche 2010”). Il Comune di Baronissi ha iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti con il sistema del “porta a porta” fin dall’Ottobre del 2000 (impegnando un enorme dispendio di forze nel cercare di mantenere il territorio pulito da cumuli di spazzatura). Oggi attua un sistema di valorizzazione dei rifiuti, 4.2.2 | SISTEMA DI RACCOLTA RIFIUTI "A CONSEGNA" premiando coloro i quali li conferiscono direttamente presso il centro di

raccolta e riconoscendo degli eco-punti corrispondenti ad una somma di La seguente scheda esamina le attività organizzate dal comune di denaro sottoforma di buoni-aquisto da poter spendere presso gli esercizi Baronissi, città di 18mila abitanti al confine con Salerno, per far fronte al commerciali convenzionati con il Comune. Il servizio di raccolta svolto problema dei rifiuti. In questa zona è stato attuato un sistema “a all’interno del centro, ha l’obiettivo di incentivare la raccolta differenziata consegna” per la raccolta dei rifiuti, il quale prevede che i rifiuti vengano dei rifiuti ed è rivolto alle utenze domestiche e non residenti nel territorio portati dagli abitanti in appositi centri di raccolta. comunale. Questo metodo potrebbe risolvere i numerosi problemi che si presentano Il centro è attrezzato a raccogliere tutte le tipologie di rifiuto previste dal nei Comuni della valle del Simeto, nel quale si attua la raccolta “porta a D.M. 8 aprile 2008, classificati dall’art.184 del D.Lgs.152/06: porta”, poichè: • carta: (es. di giornali e riviste in piccole quantità) 1. Gli abitanti possono portare i rifiuti ai punti di raccolta in base alle loro • cartone ingombrante/di imballaggio: limitatamente agli imballaggi, esigenze previa riduzione volumetrica a cura del conferitore 2. Si limitano i costi di trasporto per il comune • vetro 3. È possibile ricevere informazioni da parte del personale del punto di • alluminio (es. lattine) raccolta • contenitori in plastica per liquidi ( PE, PET, PVC) 4. È garantita la pulizia delle strade poiché non sussistono i problemi di • vetro ingombrante (es. damigiane e lastre) accumulo di rifiuti per strada dovuti al mancato servizio di ritiro • materiali ferrosi • materiali legnosi Il punteggio accumulato, corrisponde a un importo in euro, che consente • rifiuti domestici ingombranti generici (es. mobilio costituito di il rilascio di buoni spesa spendibile presso attività convenzionate o il materiale misto) riconoscimento di una quantità di olio extravergine di oliva in cambio di • rifiuti domestici ingombranti costituiti da beni durevoli di metallo olio vegetale esausto. ferroso (ad es. reti da letto) Ai rifiuti considerati “eccezionali” il cui peso non rientra in quello di una • rifiuti domestici ingombranti costituiti da beni durevoli di legno (es. produzione normale media, ma riveste appunto carattere di eccezionalità, mobili) viene attribuito un eco-punteggio forfetario. Tutto questo al fine di • apparecchiature elettriche /elettroniche fuori uso (es. televisori) evitare che l’utente possa consegnare materiale prelevato e prodotto in • apparecchiature contenenti clorofluorocarburi (es. frigoriferi comuni limitrofi. A gestire e controllare l’attività di raccolta è il Comune dismessi) affidandosi a una ditta privata (igiene urbana s.r.l. di S. Antonio Abate). • rifiuti vegetali di sfalci e/o potature Il bilancio economico è garantito dalla valorizzazione dei rifiuti; (per • indumenti dismessi (es. vestiti) esempio grazie alla vendita dell’olio esausto al consorzio Papa il Comune è capace di coprire le spese necessarie all’acquisto dell’olio extra vergine • pneumatici, in piccole quantità e comunque non provenienti da soggetti d’oliva da fornire all’utenza virtuosa). L’entrata economica annuale frutto della vendita dei materiali ai consorzi specializzati nel riciclo arriva a valori • economici operanti nel settore prossimi a 150 mila euro; grazie a questi ricavi il Comune è in grado sia di • inerti provenienti da piccole demolizioni domestiche reinvestire nel sistema della raccolta differenziata che di ridurre le spese • tubi catodici e lampade fluorescenti: (es. neon) che gravano sull’utenza. In sostanza il sistema consente di diminuire la • farmaci scaduti bolletta dei rifiuti e, allo stesso tempo, migliorare il sistema di gestione

• pile esauste della raccolta. • olio minerale esausto • olio vegetale Fonti delle informazioni • batterie auto - www.comune.baronissi.sa.it

• cartucce toner Personale dell’isola ecologica di Baronissi Il conferimento dei rifiuti differenziati all'interno del Centro, è concesso in Geometra Valerio Ladalardo forma gratuita. I rifiuti provenienti da attività domestica sono conferiti utilizzando un apposita tessera che consenta di registrarli al centro per l’ambiente. La consegna di alcune tipologie di rifiuti comporta 4.2.3 | TRATTAMENTO DEI RIFIUTI MEDIANTE COMPOSTIERE l’applicazione di un punteggio per ogni chilogrammo di rifiuto riciclabile

(nel caso di carta, cartoni, vetro, multimateriale) o per singolo pezzo (nel L'esempio descritto in questa scheda risulta essere una buona pratica per caso di tv, frigo, computer, mobili ecc.) conferito e contenente il rifiuto la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. indicato.

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Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato, Nel corso del 2010, l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, accelerato e migliorato il processo naturale a cui va incontro qualsiasi l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e l’Institut sostanza organica. Esso riproduce in maniera semplice e moderna quanto Agricole Régional (IAR) hanno dato il via al “Programma sperimentale di i nostri contadini da sempre fanno: il cumulo nel campo o in fondo all’aia: monitoraggio della qualità del compost prodotto in ambito domestico. una tradizione purtroppo ormai persa. Tale programma si prefiggeva di raggiungere due obiettivi principali: Il primo caso esaminato è situato in Valle d'Aosta. • avere una serie di dati sperimentali (risultati analitici) che Nei primi mesi del 2013, l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, possano verificare la tesi per cui se si parte da materiali di base l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e l’Institut (scarti) ben selezionati e definiti e si seguono le regole Agricole Régional (IAR) hanno firmato un convenzione per l’attuazione di fondamentali del processo di compostaggio, si ottiene un un programma col fine di monitorare il compostaggio di prossimità. Con prodotto di qualità; tale termine ci si riferisce al compostaggio effettuato con compostiere di • poter dare delle indicazioni specifiche sui tempi di compostaggio tipo manuale e/o meccanico, che trattano quantitativi rilevanti di e di raggiungimento dei diversi gradi di maturazione del compost materiale organico proveniente da attività tipo mense scolastiche, micro nelle varie aree meteo-climatiche della nostra regione. comunità per anziani, alberghi e simili (DGR n. 2313 del 30/11/2012). Questo nuovo programma si inserisce nel più ampio programma di azioni Tutto il programma si è svolto nell’arco temporale compreso tra giugno volte alla riduzione e alla prevenzione nella produzione dei rifiuti nella 2010 ed agosto 2013. A valle del programma è stato redatto un rapporto Regione Valle d’Aosta, per il triennio 2011-2013, e va a supporto delle finale sugli esiti del progetto e un opuscolo dai contenuti sintetici e azioni atte alla diffusione della pratica del compostaggio di prossimità per divulgativi, al fine di revisionare e implementare il Manuale di le quali l’Amministrazione regionale ha erogato specifici finanziamenti compostaggio domestico. (DGR n. 2640 del 11/11/2011). Il secondo caso preso in considerazione è quello del comune di Cesena in Le principali finalità del monitoraggio sono: Emilia Romagna, il quale fornisce metodi di incentivo dei cittadini che • ricavare dati sperimentali relativi alla qualità del compost utilizzano le tecniche del compostaggio domestico. Infatti a coloro i quali ottenuto tramite compostaggio di prossimità; decidono di eliminare i propri scarti organici tramite il compostaggio • ottenere un quadro relativo alle modalità di gestione delle domestico viene riconosciuto uno sconto sulla bolletta di € 5,16 per compostiere di prossimità; componente del nucleo familiare. Per attivare lo sconto è necessario • redigere delle linee guida relative al compostaggio di prossimità. praticare a tutti gli effetti l'autosmaltimento del rifiuto organico e quindi avere un giardino privato o terreno di ampiezza sufficiente e una Il programma avrà una durata di due anni. Verranno individuate un compostiera o fossa dove accumulare i residui per la biodegradazione. numero significativo di compostiere sulle quali attivare il monitoraggio, Per agevolare e incentivare ulteriormente il compostaggio domestico, è anche con l’obiettivo di verificare i diversi principi di funzionamento, e al stata data la possibilità a chi abita nel comune di Cesena in zone con case fine di determinare un quadro completo delle diverse tecnologie a sparse, di richiedere gratuitamente una compostiera da 400 litri recandosi disposizione. nella più vicina stazione ecologica con una bolletta recente.

Il terzo caso riguarda il trattamento di rifiuti umidi in impianti di Le tecnologie utilizzate sono: compostaggio di prossimità. E' il caso di un’azienda Romagnola (Romagna Compost srl) che si occupa dal 2001 della gestione di un impianto di • Dry fermetation, per il trattamento del rifiuto organico; compostaggio per il trattamento dei rifiuti organici provenienti dalla • Stabilizzazione biologica per la produzione di compost; raccolta differenziata. L'impianto è situato a Cesena in località San Carlo e • Bio-filtrazione per il trattamento degli odori; sorge all'interno dell'area in cui è collocata anche la discarica Busca. • Depurazione biologica con membrane per il trattamento delle Tale impianto tratta solo matrici organiche selezionate ed in particolare: acque reflue; • Frazione organica dei rifiuti urbani proveniente da raccolta • Cogenerazione per la produzione di energia elettrica rinnovabile. differenziata - si tratta degli scarti di cucina raccolti presso i privati cittadini e presso utenze collettive e commerciali (mense, Fonti delle informazioni ristoranti, ortofrutta, ...); - Sito web della Valle d’Aosta - www.arpa.vda.it • Scarti vegetali provenienti da attività agroindustriali - si tratta di - Sito del comune di Cesena - www.comune.cesena.fc.it scarti vegetali provenienti da aziende che preparano prodotti - Wikipedia freschi o conservati; consistono in scarti della produzione, eccedenze, ecc; • Materiale lignocellulosico proveniente da attività di 4.4.4 | LE CASE DELL’ACQUA manutenzione del verde pubblico e privato - si tratta di potature, legname, sfalci d'erba e foglie derivante dalla attività di Per ridurre le tonnellate/anno dei manutenzione delle aree verdi pubbliche e private del comune di rifiuti prodotti, si potrebbero Cesena. installare nel territorio ( scuole, parchi, uffici pubblici) delle case Le materie prime in ingresso provengono sia da aziende locali che dell’acqua grazie alle quali si svolgono attività di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli freschi in riuscirebbe a diminuire la quantità prodotti surgelati, sia da HERA S.p.A. azienda che si occupa della raccolta di bottiglie in plastica prodotte. differenziata nella provincia di Forlì e Cesena. Esistono numerosi comuni italiani Al termine del processo si ottengono: che hanno adottato le case • Produzione di energia elettrica e calore mediante motori a dell’acqua le quali hanno avuto un combustione interna (cogeneratori) alimentati con il biogas (che grandissimo riscontro da parte ha un 55% di metano) prodotto dalla digestione anaerobica della cittadinanza. • Produzione di ammendante compostato misto (con caratteristiche conformi a quanto previsto dal D.Lgs 217 del 29 L’ Università Bocconi di Milano, ha inaugurato i primi due distributori di aprile 2006) utilizzabile in agricoltura biologica. acqua microfiltrata e refrigerata, avviando così un’iniziativa che potrebbe portare, a regime, all’eliminazione di 10,4 tonnellate di CO2 immesse ogni PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 53 anno in atmosfera per la produzione e lo smaltimento delle 460.000 Ogni macchina, inoltre, è a norma bottiglie di PET da mezzo litro vendute ogni anno in università dai di legge per le persone con distributori automatici e per il trasporto dei 230.000 litri di acqua disabilità, è dotata di un monitor minerale. Per assorbire la stessa quantità di CO2 in un anno servirebbero per la trasmissione di 690 alberi in città o 345 alberi in ambiente naturale. Le case dell’acqua comunicazioni e informazioni ai erogano mezzi litri di acqua microfiltrata e refrigerata (sia essa liscia o cittadini e di impianto di gasata) e prevedono l’uso di borracce o bottiglie riutilizzabili (anche le illuminazione notturna a LED con bottiglie in PET, naturalmente, funzionano, ma il beneficio ambientale è basso consumo elettrico. Ci sono, minore). Ogni mezzo litro d’acqua costerà 10 centesimi e potrà essere infine, quattro telecamere e acquistato tramite una smartcard ricaricabile. Le borracce saranno pulsanti elettrici per la sicurezza e acquistabili presso la libreria Egea. la registrazione di atti vandalici. Il costo complessivo dell’intervento, Il comune di Milano ha inaugurato nel mese di marzo 2013, i primi cinque con allacciamenti e spese tecniche, impianti finanziati dal Comune di Milano con un contributo regionale, ammonta a circa 189 mila euro. progettati e realizzati da Metropolitana Milanese Spa e situati tutti in parchi o giardini. Le case dell’acqua sono state realizzate per promuovere l’acqua pubblica di Milano e per valorizzare l’importanza di questa risorsa come bene comune. Ogni inaugurazione è stata un bel momento di festa 4.2.5 | LE ECO-ASINE SPAZZINE per i cittadini, soprattutto per i bambini, ma anche un’importante occasione per conoscere le caratteristiche e l’ottima qualità dell’acqua È un’iniziativa promossa dalla Città di Castelbuono in provincia di della città. Le case dell’acqua sono state installate nel parco Formentano Palermo, caratterizzata da splendidi paesaggi rurali, immersa nel verde e in Zona 4, all’interno del parco Chiesa Rossa (in via San Domenico Savio), nelle rocce del Parco delle Madonie. Il Comune ha una particolare nei giardini di via Morgagni, al parco Savarino-ex Bassi (in via Livigno)e attenzione alla tutela dell’ambiente: garantisce le misure essenziali alla nel Giardino Cassina de’ Pomm (tra le vie Zuretti e Gioia angolo Cassoni). I valorizzazione e alla conservazione dell’habitat di tutti gli organismi cinque erogatori con il marchio del Comune e di Milano Blu erogano la viventi e si impegna nell’educazione ambientale al fine di salvaguardare il stessa acqua che sgorga dai rubinetti delle case, ma con la possibilità di suolo, il sottosuolo, la qualità dell’aria e dell’acqua, oltre ad adottare degli scegliere tra liscia e gassata. Il servizio si attiva mediante la Carta accorgimenti per ridurre le cause dell’inquinamento. regionale dei Servizi della Lombardia. Possono essere prelevati gratuitamente fino a 6 litri d’acqua al giorno a persona. Ogni distributore ha un piano d’appoggio per le bottiglie con una vaschetta raccogli gocce collegata direttamente allo scarico, per evitare la fuoriuscita d’acqua che, d’inverno, potrebbe ghiacciare. Una lampada UV battericida sul beccuccio di erogazione garantisce la protezione da retro contaminazioni. Per quanto riguarda questa pratica bisogna evidenziarne però i limiti: è applicata a Comuni con un numero di abitanti inferiore a 10.000, pertanto all’interno della nostra area di studio può essere applicata nelle zone limitrofe al corso del fiume Simeto o nelle zone rurali lontane dal centro abitato ove d’altronde è stata riscontrata una presenza di discariche incontrollate. A dar man forte a questa ipotesi ,c’è anche da dire che le eco-asine spazzine non possono operare in aree caratterizzate da traffico intenso in quanto sarebbero esposte a diversi pericoli. Non esiste un solo modo per aiutare la Natura, ogni situazione suggerisce idee nuove a volte fantasiose,come quella delle eco-spazzine.

4.2.5 | ORTI URBANI

Per raggiungere questo scopo si è deciso di “ritornare indietro per andare “Produrre il proprio cibo è disobbedienza civile”. Ecco il motto alla base avanti” adottando come mezzo per la raccolta dei rifiuti l’asina in della nascita di un nuovo orto urbano a Palermo, con le principali finalità sostituzione ai moderni autocompattatori. dell'autoproduzione alimentare e dell'integrazione sociale. L'iniziativa è Questa “innovazione” si presenta come una soluzione economica ed promossa da parte di Codifas, il Consorzio di difesa dell'agricoltura ecologica, nonché efficiente. Le eco-asine garantiscono un notevole siciliana. Codifas si occupa di informare i cittadini riguardo alle differenze risparmio all’amministrazione comunale come mostra la tabella seguente. esistenti tra agricoltura convenzionale e agricoltura sostenibile. Ecco perché nel nuovo orto palermitano non vengono utilizzati fitofarmaci e AUTOCOMPATTATORE ASINA concimi chimici nocivi, che sono sostituiti da compost autoprodotto e, in Costo 30.000 € 1.000 € casi eccezionali ed a scopo preventivo, da prodotti a base di estratti di piante innocui per l'uomo. Manutenzione 8.000 €/anno 2.000 €/anno A Palermo nasce così un angolo di campagna, con sede in via Galletti, Vita 5 anni 20 anni all'interno del quartiere Acqua dei Corsari. L'appezzamento di terreno

trasformato in orto urbano ha un'estensione di 10 mila metri quadrati ed Per quel che concerne l’efficienza le asine vengono accompagnate da un è stato ceduto in comitato d'uso a Codifas da parte di un privato. Il ex pastore divenuto operatore ecologico, riuscendo a raggiungere anche progetto è aperto all'integrazione sociale, in quanto all'inizio dei lavori le stradine più strette e impervie del paese, eventualmente inaccessibili per la preparazione del terreno da coltivare hanno partecipato 20 giovani agli autocompattatori. provenienti da differenti nazioni, tra le quali è possibile trovare Senegal, Altri paesi che hanno adottato questa iniziativa sono: Caltabellotta (AG), Marocco, Bangladesh e Ghana. Riace (RC), Santa Maria a Monte (PI).

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sostenibile che può promuovere nuove forme di sviluppo economico sul territorio.

Si tratta di un orto condiviso in cui ogni cittadino ha la possibilità di dedicarsi a una porzione di terreno coltivando personalmente gli ortaggi necessari per il proprio fabbisogno. L’orto presenta inoltre un’occasione per riscoprire vecchie colture tipiche della tradizione siciliana come è Cerchiamo innanzitutto di capire quali sono stati i soggetti coinvolti in avvenuto lo scorso 13 Dicembre con un evento di cui si riporta la questi progetti pilota nelle varie parti d’Italia. locandina.

L’idea di realizzare degli orti urbani all’interno della Valle del Simeto Mercato rionale del baratto favorisce diversi tipi di sviluppo fra i quali:aggregazione sociale,utilizzo dei CHI Componenti delle istituzioni locali insieme a gruppi cittadini terreni incolti,sensibilizzazione dei cittadini verso i processi naturali ed DOVE Perugia, Verona ,Roma ,Rimini ecologici ed inoltre la possibilità di riutilizzare i rifiuti organici mediante la QUANDO 2013 tecnica del compostaggio domestico. SITO http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/31/mercati- dellusato-e-del-baratto-in-tuttitalia/697206/ 4.2.5 | MERCATO RIONALE DEL BARATTO E DEL RIUTILIZZO http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/01/rimini-cento- aziende-usano-baratto-contro-crisi-buoni-sconto-al-posto- La buona pratica del mercato rionale del baratto e dei riutilizzo, insieme delleuro/642610/ alla buona pratica del pagamento di servizi mediante rifiuti di plastica si inserisce all’interno del ciclo dei rifiuti nella fase destinata al riciclo ed al Come realizzarlo all’interno della Valle del Simeto? riutilizzo. Organizzare un mercato del baratto è: Queste azioni tendono da una parte a ridurre i volumi di rifiuti trasmessi • relativamente semplice: costi di avvio ridotti e ammortizzamento in discarica, dall’altro lato, rappresentano una valida alternativa eco- di questi nel breve termine; a medio e lungo termine profitti notevoli e vantaggiosi. Sono sufficienti infatti, per lanciare un Pagamento servizi di trasporto pubblico mediante bottiglie di plastica mercatino a scala provinciale, una decina di migliaia di euro. • richiede poco tempo: un piccolo gruppo può riuscirci in pochi CHI Governo Cinese mesi. Si dà vita a una grande operazione di riciclo che coinvolge DOVE Pechino da subito migliaia di famiglie: infatti alcuni possono trasformare QUANDO 2013 in denaro oggetti inutilizzati e contemporaneamente ad altri si COSA ECO-TIKET ricaricabile con bottiglie di plastica permette di acquistarli a basso costo. Possono affiancarsi a SITO http://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2013/agosto/a- questo tipo di attività anche feste, sagre e manifestazioni di pechino-la-metropolitana-si-paga-con-bottiglie-di-plastica sponsorizzazione, vendita e raccolta e, anche, di aggregazione sociale. E’ sicuramente utile coinvolgere quanti più cittadini possibile e, in tal Quando escono di casa molti pechinesi non gettano le bottiglie di plastica senso, la presenza di associazioni può essere di grande aiuto nella negli appositi contenitori, ma le portano con sé fino alla stazione della nell’animazione del mercato, che oltre a luogo di scambio economico può metropolitana più vicina. Nel mezzo di trasporto, per ora la linea 10, sono accogliere anche spazi gioco per i bambini, punti di informazione state installate macchine di "reverse vending", contenitori per la raccolta sulle attività presenti in città, dimostrazioni di tecniche artigianali, cucina di recipienti di plastica. Per ogni bottiglia il passeggero riceve tra i 0,5 e gli di qualità, spettacoli di strada; creare un vero e proprio evento 0,15 dollari. In altre parole con 15 bottiglie ci si può muovere liberamente settimanale di mercato e di promozione della Valle può essere una per una qualsiasi delle 8 linee e 105 stazioni della metropolitana della grande opportunità e deve avere come scopo quello di affiancare allo capitale cinese. Le bottiglie sono raccolte in modo automatico e inviate a scambio di merci lo scambio di conoscenze, di convivialità del cibo un impianto di riciclaggio. Le autorità stanno valutando anche la genuino e di sviluppo di contatti e collaborazioni. possibilità di estendere questo servizio alle fermate degli autobus e ad Sarà compito delle amministrazioni comunali collocare il mercato in altri mezzi di trasporto. un’area appropriata, magari proprio in quelle aree che non presentano luoghi per la socializzazione o che necessitano di una maggiore qualità Come realizzarlo all’interno della Valle del Simeto? dello spazio pubblico e di una rinnovata immagine di questo. All’interno dei Comuni della Valle del Simeto questo progetto può essere realizzato dalle amministrazioni locali,favorendo due fattori principali eco-sostenibili: 4.2.6 | PAGAMENTO SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO MEDIANTE • l’uso del trasporto pubblico che limita l’emissioni di co2 BOTTIGLIE DI PLASTICA • il riuso dei rifiuti non bio-degradabili.

E’ compito delle amministrazioni locali realizzare un piano di mobilità I cinesi hanno inventato l’eco-ticket per il trasporto pubblico. È ancora in sostenibile ed occuparsi di realizzare stalli dove poter ricaricare le travel via di sperimentazione, ma sembra proprio che funzioni . card attraverso le bottiglie di plastica, in corrispondenza delle principali

fermate ad esempio della circum-etnea e fermate del bus cittadino.

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4.2.7 | GESTIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI: RIMOZIONE AMIANTO CON Chi vuole rimuovere in modo autonomo i manufatti contenenti amianto KIT FAI DA TE potrà rivolgersi direttamente all’ufficio Igiene e sanità pubblica dell’Asl di pertinenza. I tecnici della Asl, oltre a fornire informazioni e chiarimenti, La buona pratica in esame ricopre diverse fasi del ciclo, in particolare la metteranno gratuitamente a disposizione dei cittadini interessati i kit con quantità dei rifiuti e lo smaltimento. il materiale da impiegare per la rimozione e forniranno le istruzioni Il problema dell’amianto è sentito in tutta la valle del Simeto, in quanto ci operative per la corretta procedura (bisognerà compilare dei moduli ad sono grossi quantitativi di questo materiale ancora in uso nelle abitazioni hoc). che provocano tutt’ora delle gravi malattie spesso incurabili (asbestosi; Il cittadino potrà quindi eseguire le operazioni di smantellamento dei mesotelioma; carcinomi polmonari; tumori del tratto gastro-intestinale, materiali contenenti amianto secondo le indicazioni dell’Asl, tenendo della laringe e di altre sedi), inoltre c’è il grave problema del riversamento conto che il trasporto dovrà comunque essere effettuato da una ditta di tale materiale nell’ambiente in maniera totalmente abusiva e autorizzata. incontrollata, recando gravi danni alla collettività. Per questo verrà fornito anche un elenco delle ditte presenti sul territorio La buona pratica che viene presentata in questo trattato riguarda un comunale ed inserite nell’albo dei gestori ambientali nella categoria metodo per la riduzione della quantità di amianto presente nei comuni “Raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi”, a cui si potrà richiedere un del Simeto, in maniera economica e completamente in sicurezza. preventivo di spesa. Una volta avvenuta la rimozione, dovrà essere Questa buona pratica è già stata adottata in diversi comuni italiani, ed in fornito all’Asl un documento che attesti il corretto smaltimento. particolare a Livorno ha avuto un grande successo, dove il Comune Così facendo, saranno a carico del cittadino solo lo spese per il trasporto insieme al dipartimento di Prevenzione della Asl ha messo a punto un del manufatto e quindi potranno essere risparmiate le spese di rimozione progetto che prevede la possibilità per i cittadini di rimuovere dovute alla ditta autorizzata e per l’acquisto del kit. autonomamente manufatti contenenti amianto, con la messa a disposizione di un “kit” gratuito per la rimozione e di tutte le informazioni Fonti delle informazioni necessarie per lavorare in sicurezza. http://www.greenreport.it/ Il progetto riguarda solo un certo tipo di manufatti che devono avere i http://www.nove.firenze.it/ seguenti requisiti: superficie complessiva minore di 20metri quadri, http://wisesociety.it lunghezza massima di tre metri lineari per le tubazioni e peso massimo di A come amianto - Edizioni Ediesse s.r.l. - Autore Laura Conti 350 chili per manufatti (per esempio cassoni per l’acqua). Il materiale contenente amianto una volta rimosso è classificato come rifiuto speciale pericoloso, quindi è obbligatorio effettuare il trasporto e 4.2.8 | CENTRO RICICLO VEDELAGO (TV) lo smaltimento a cura di ditta specializzata. La normativa vigente non esclude però che la rimozione di piccole quantità possa essere fatta dal Per quanto riguarda lo smaltimento sarebbe opportuno che nella Valle privato cittadino purché siano rispettate le procedure previste riguardanti del Simeto venissero installati impianti in grado di smaltire nella maniera il trasporto e lo smaltimento. Da qui il nuovo progetto di questa buona opportuna i rifiuti che in gran parte vengono riversati nella discarica pratica. presente a Motta Sant’Anastasia, in Contrada Tiritì, gestita dalla società Oikos. La discarica serve ben 64 comuni, per un volume autorizzato di 1.803.795 m3. Nel 2009 l’assessorato regionale al Territorio e ambiente aveva inoltre rilasciato alla Oikos l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) riguardo l’ampliamento per 2.538.576 m3. Questo ha portato il Codacons Sicilia e i rappresentanti dei comitati civici di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco a fare un ricorso, respinto di recente dal Tribunale amministrativo laziale. Dal punto di vista ambientale è impensabile un possibile ampliamento della discarica e, vista l’entità del servizio che offre, è impensabile anche chiuderla. Si dovrebbe dunque verificare che le caratteristiche La filosofia del Centro è volta a cambiare culturalmente il concetto di morfologiche, geotecniche e idrogeologiche del sito siano adeguate alle rifiuto, non più visto come “cosa che fa schifo”, ma come un qualcosa che attività di smaltimento dei rifiuti e pensare a un’organizzazione può rientrare nel mercato ed essere riutilizzata. Carla Poli spiega, economica e impiantistica in grado di supportare in maniera opportuna nell’incontro organizzato dai ragazzi del Movimento 5 stelle di Formigine tale attività. (MO) nel 2013, che occorre ritornare a parlare di materiali e non di rifiuti, fare la divisione secondo i principi di un sistema economico che si chiama Come esempio positivo esistente in Italia nella filiera per riportare su altri cicli produttivi un materiale già utilizzato. fase dello smaltimento si riporta il Centro Riciclo Questo è il nuovo concetto di economia, che deve essere produttiva e Vedelago srl, un innovativo impianto di circolare nella gestione dei “rifiuti”. CARLA POLI stoccaggio e selezione meccanica dei rifiuti nato L’economia circolare di cui parla Carla Poli si avvale di una filiera, la filiera nel 1999 sotto la spinta di Carla Poli e operante della sostenibilità. Una filiera è una serie di azioni e di attività che inizia da in provincia di Treviso. Da realtà locale il Centro chi produce il materiale, non dal rifiuto. A questa filiera si deve applicare il è divenuto il punto di riferimento di molte realtà concetto “meglio prevenire che curare” perché se tutte le aziende imprenditoriali, istituzionali e sociali che hanno a producessero dei beni che poi alla fine del loro uso fossero facilmente e cuore la salute, l'ambiente e la gestione virtuosa dei rifiuti. Il Centro totalmente riciclati, il problema dei rifiuti non ci sarebbe. Da 10 anni il Riciclo Vedelago possiede tutte le autorizzazioni e certificazioni Centro Riciclo Vedelago lavora con aziende responsabili che vogliono necessarie per poter operare correttamente sia in ambito nazionale che produrre in modo che alla fine quel bene sia riciclabile. Conferiscono internazionale nella gestione dei rifiuti. presso il Centro i Comuni, i Consorzi di Comuni e le Aziende produttive che attuano la raccolta differenziata, e questi vengono autorizzati solo in presenza di sicura possibilità di riutilizzo dei materiali selezionabili. Per quanto riguarda i materiali in uscita il Centro è piattaforma convenzionata dei seguenti Consorzi Nazionali di filiera: CO.RE.PLA. per la plastica, C.N.A. per l'acciaio e i ferrosi, C.I.AL. per l'alluminio, CO.RE.VE. per il vetro, COMIECO per la carta e RILEGNO per il legno. Per la materia prima

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 59 seconda prodotta sotto licenza, il Centro si avvale invece di una rete in continua espansione di imprese, istituti ed accordi commerciali con cui • soddisfare le più recenti tendenze di pianificazione ambientale in eseguire il successivo trattamento e reimpiego. tema di recupero di materiali dai rifiuti Le attività del Centro Riciclo Vedelago consistono nel ricevere le frazioni • assicurare alti livelli di garanzie ambientali sia per le tipologie dei secche riciclabili dei rifiuti urbani e assimilati, selezionare i materiali in rifiuti trattati che per le caratteristiche proprie dell'impianto. Non base alla composizione merceologica, compiere le operazioni necessarie sono infatti previsti all'interno del Centro trattamenti di rifiuti per la riduzione volumetrica, gestire la fase di destinazione in uscita delle putrescibili o con contaminanti particolari. Tutti i rifiuti secchi singole tipologie di materiali che, in relazione alla possibilità di riutilizzo, riciclabili sono provenienti da raccolte differenziate ben definite vengono consegnati a impianti di seconda lavorazione o a specifiche • annullare quasi totalmente la produzione di rifiuti residuali in quanto aziende che impiegano i materiali nei loro cicli produttivi. è prevista la collocazione sul mercato di tutte le tipologie trattate e Il motivo per cui Carla Poli ha investito tanto sulla realizzazione del Centro conferite solo in presenza di sicura utilizzazione in uscita Riciclo Vedelago sta nel fatto che un’azienda ha impegni e responsabilità • garantire ai Comuni, in presenza di conferimento di qualità, il non solo nei riguardi della propria clientela, ma oggi più che mai, anche massimo realizzo di ricavi rapportati ai contributi previsti per la nei confronti dell'ambiente. Il Centro si pone l’obiettivo di valorizzare raccolta differenziata e assicurare alle aziende il maggior totalmente qualsiasi tipo di rifiuto rendendolo alla fine del ciclo di contenimento dei costi di conferimento dei residui prodotti trattamento una risorsa. Trasformare i rifiuti in risorsa, in materia prima e • recuperare effettivamente, destinandoli al reinserimento in idonei seconda pronta al riuso, non è un’utopia ma un impegno. cicli produttivi, rifiuti altrimenti destinati allo smaltimento in discarica. L’impianto è stato studiato in funzione dei seguenti parametri economici e funzionali: fonti • la potenzialità di trattamento è stata calcolata in relazione alle http://www.misterbianco.com/discarica-tirit%C3%AC-il-tar-dice- esigenze del bacino di utenza gestito e tenuto conto delle diverse %C2%ABs%C3%AC%C2%BB-allampliamento-ricorso-rigettato tipologie di rifiuti conferiti dai Comuni e dalle Aziende produttive “La gestione dei rifiuti nella Regione Sicilia – Riflessioni e Proposte • l'inserimento delle linee integrate di trattamento, selezione e Operative”. Gruppo Ambiente Sicilia, 2011 produzione di materia prima secondaria, consente di ottimizzare la http://www.centroriciclo.eu/site/ gestione con conseguente economia di scala che si traduce in http://www.youtube.com/results?search_query=carla+poli&sm=3 risparmio di costi per l'azienda e minori costi per i conferitori • l'attivazione dell'impianto di produzione di materia prima secondaria, consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo rispetto alle soluzioni fin'ora adottate e nel rispetto delle disposizioni di legge.

• In termini di Politica Ambientale il Centro Riciclo Vedelago è in grado di: 4.3 | Acqua, Energia e rischio idrogeologico patrimonio idrico e usarlo con responsabilità e parsimonia. A tal proposito, il 2013 appena trascorso è stato dichiarato dalle Nazioni Unite ‘Anno internazionale di Cooperazione per la Risorsa Idrica’, e varie campagne di sensibilizzazione evidenziano quanto una gestione virtuosa Principi implichi porre attenzione alle pratiche irrigue per l’agricoltura; alle attività produttive e alle industrie; all’organizzazione spaziale, a scala urbana e di Il modo in cui una comunità si mette in relazione con il proprio ambiente edificio, nella gestione delle acque meteoriche e reflue. In generale, una è un importante indicatore non solo della sensibilità e della capacità di gestione virtuosa significa porre attenzione alle modalità di captazione, organizzazione della comunità stessa, ma soprattutto della qualità delle conservazione e smaltimento della risorsa idrica in ogni attività antropica, relazioni sociali tra i diversi membri della comunità. L'attenzione al ciclo attraverso anche un costante monitoraggio e continua manutenzione dei dell’acqua, dell’energia, e al rischio idrogeologico non sono solamente un dispositivi, naturali e artificiali, che garantiscono la chiusura del ciclo atto dovuto verso le risorse che sostengono la nostra civiltà e ne dell’acqua, come le aree alberate e permeabili che garantiscono un consentono l’esistenza, o un fatto tecnico e tecnologico, ma rappresentano soprattutto un banco di prova per riscontrare il livello di maturità della democrazia e la qualità delle forme di dialogo tra cittadini, associazioni e istituzioni chiamati a cooperare su problematiche concrete che vanno affrontate in una prospettiva ampia per l’interesse collettivo. Con tale consapevolezza, la comunità del Simeto da anni ha fatto propri i principi di ‘Acqua Bene Comune’ contenuti nel dibattito promosso dai ‘Movimenti Italiani per l’Acqua’, esprimendo preferenze chiare quando chiamata a scegliere in sede di referendum nel 2011. Nel dibattito, locale, nazionale e internazionale, promosso dalle forze sociali che hanno a cuore il destino della risorsa idrica, l’acqua è considerata un bene primario, un diritto di tutti (sancito tra l’altro dalla risoluzione ONU 64/292 del 2010 sull’acqua come diritto umano) e, come tale, non può essere considerata merce da scambiare secondo logiche di profitto, ma da gestire con trasparenza da vari membri della comunità. Essa va garantita in qualità e quantità a tutti i cittadini, e va preservata per la vita complessiva della biosfera e per le generazioni future. In un mondo globalizzato in cui i prossimi conflitti potrebbero scatenarsi attorno al cosiddetto ‘oro blu’ (ovvero l’acqua), piuttosto che attorno al prezioso, ma non essenziale per la vita ‘oro nero’ (ovvero il petrolio), ciascuna comunità locale è chiamata a lavorare assiduamente per preservare il Ciclo dell’acqua

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 61 corretto deflusso dell’acqua piovana nei corpi idrici superficiali (fiumi e • Quali interventi fisici, puntuali e di rete, realizzare e quali pratiche torrenti) e sotterranee (falde acquifere), i depuratori, le vasche di diffondere su tutta la Valle del Simeto? captazione delle acque meteoriche per ottimizzare l’irrigazione, e così via. • Quali azioni di animazione culturale implementare per celebrare Una gestione virtuosa e integrata della risorsa idrica può produrre, l’identità simetina connessa all’acqua e al fiume? inoltre, effetti benefici sulla mitigazione del rischio idrogeologico, specialmente quando si agisce per la rinaturalizzazione di porzioni di Sul piano della governance, la comunità è pervenuta alla conclusione che territorio attraverso la piantumazione di specifiche essenze arboree che è necessario rafforzare il dialogo con la Regione Sicilia affinché si possa aiutano a prevenire l’erosione del suolo ed eventi franosi e consente, alle istituire una ‘Autorità di Bacino Partecipata’ capace di lavorare in sinergia modalità naturali di deflusso delle acque, di fluire senza minacciare le con le autorità esistenti e il corpus normativo in materia. presenze antropiche. Allo stesso modo, una gestione integrata della Tale Autorità dovrebbe: risorsa idrica consente di produrre effetti benefici sul ciclo dell’energia, • Consentire a vari attori locali di interagire per migliorare le laddove si possano installare impianti di micro idraulico, e sulla pratiche di captazione, tutela delle sorgenti, adduzione, utilizzo a mitigazione delle emissioni di CO2 attraverso la piantumazione di essenze scopo civile, agricolo e produttivo, conservazione delle acque arboree come azione strategica capace di intercettare diverse piovane, smaltimento e depurazione, monitoraggio. problematiche e di trattarle, con l’uso di pratiche low-technology, a basso • Promuovere diversi progetti pilota attraverso il coordinamento costo e basso impiego di materiali nobili. tra i diversi settori produttivi, come agricoltura e bioedilizia, laddove possano consentire una gestione virtuosa e integrata della risorsa idrica come nell’esempio della piantumazione e Azioni e Idee Progettuali rinaturalizzazione; • Coadiuvare e sostenere azioni sinergiche tra scuole, associazioni La comunità del Simeto ha ragionato in maniera concreta sugli interventi culturali, sportive e ricreative, per implementare progetti di progettuali da mettere in campo per stabilire una relazione virtuosa con il sensibilizzazione ed educazione ambientale connessi agli proprio ambiente di vita, e allo stesso tempo rafforzare la propria identità ecosistemi fluviali. legata storicamente all’acqua e al fiume, promuovendo attività produttive, ricettive, di rigenerazione urbana e bioedilizia connesse alla Le urgenze che tale Autorità è chiamata a dover affrontare in particolare ottimizzazione della gestione della risorsa idrica. Nello specifico, i tavoli sono: progettuali e tecnici che si sono riuniti dal 2010 a oggi hanno elaborato la dispersione in prossimità delle sorgenti; le perdite di rete; il deflusso due livelli intrecciati di ragionamento, interrogandosi su: delle acque superficiali nei centri urbani sul letto dei vecchi torrenti; gli

• Quali modelli organizzativi locali, ovvero quale forma di interventi nelle aree calanchive soggette a frana che comportano governance, implementare per la gestione partecipata della elemento di pericolosità per le comunità insediate; la riduzione della risorsa idrica, integrata alla mitigazione del rischio idrogeologico e produzione di reflui inquinanti. al miglioramento del sistema energetico locale? I progetti pilota proposti durante gli incontri e le assemblee pubbliche già • Sistema di monitoraggio e controllo mobile della qualità effettuate sono: ambientale del territorio e delle sue principali risorse; • Realizzazione di un progetto di riforestazione da realizzare in via • Sistema di gestione centralizzato per il mantenimento del sperimentale in un’area individuata tra Masseria Poira e Ponte deflusso minimo vitale del fiume e della qualità delle sue acque. Barca, e successivamente estendere come applicazione agli altri ambiti del bacino dove sono presenti problemi di dissesto, in modo da mitigare la pericolosità idrogeologica dello stesso e da generare altri benefici per gli ecosistemi, come il miglioramento complessivo della qualità delle acque e il contrasto alle emissioni di CO2. • Realizzazione di un impianto di fitodepurazione con impiego di produzioni no food finalizzate al settore della bioedilizia o del biofuel, e che permetta l'adeguamento dei valori delle acque al di sotto dei limiti normativi e la creazione di un'area umida che possa essere utilizzata dalla comunità simetina anche per fini ricreativi, come da proposta per il Progetto Life+ presentato nel 2013 in prossimità di Ponte Barca; • Realizzazione di adeguamento della rete di distribuzione della risorsa, finalizzato all'abbattimento delle perdite anche attraverso l'inserimento di riduttori di pressione costituiti da sistemi di produzione energetica (micro idroelettrico) e di sensori di dispersione; • Realizzazione di un museo territoriale dell'acqua capace di valorizzare tutti gli impianti e le infrastrutture storiche e testimoniali delle passate modalità di uso e gestione della risorsa idrica; • Realizzazione di case dell'acqua per la distribuzione e l'approviggionamento di acqua controllata per uso alimentare;

Altri interventi a carico dell'Agenzia: • Progetti educativi di sensibilizzazione all'uso responsabile della risorsa;

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Buone Pratiche L’intervento prevedeva l'installazione - in prossimità della città, sui punti di alimentazione della rete - di tre valvole automatiche Clayton per il 4.3.1 | OTTIMIZZAZIONE RETI IDRICHE controllo delle portate (non valvole “statiche” ma “dinamiche” poiché il valore della portata aumenta seguendo la legge delle richieste degli Il progetto analizzato è l’ottimizzazione della rete idrica di Cascina utenti, cioè raggiunge il massimo nelle ore diurne e si riduce nelle ore (comune Toscano, in provincia di Pisa, di poco più di 44.000 abitanti) a notturne) e il monitoraggio dei consumi idrici della città da confrontare cura dalla società Acque s.p.a. con quelli iniziali. Ciò ha prodotto un notevole risparmio idrico (riduzione Il progetto definisce il metodo per l’individuazione delle perdite occulte perdite, con conseguente riduzione della risorsa immessa in rete e nelle reti idriche e un sistema per la loro gestione. L’evoluzione tecnologia maggior efficienza nella distribuzione) ed energetico, e l'innalzamento di questi ultimi anni ha consentito ad Acque s.p.a. di utilizzare strumenti della qualità del servizio agli utenti. altamente affidabili per la misura delle portate e delle pressioni e ad oggi Prima dell’intervento, la rete era afflitta da limiti che ne precludevano un l'azienda è in grado, di conoscere “in tempo reale” i livelli di perdita di ottimale esercizio. In particolar modo si registravano: singole porzioni di rete e di intervenire, avendo predisposto sulla rete appropriati punti di misura, per ripetere e confrontare le misure • perdite idriche molto elevate; precedentemente acquisite. Anche nell'ambito dei sistemi di • forti emungimenti dai campi pozzi che alimentavano la rete di localizzazione delle perdite la ricerca ha prodotto degli ottimi risultati in Cascina, con conseguenti problemi nelle falde; termini di metodi di indagine: indagini acustiche (geofono, correlatore, • eccessivi sbalzi della pressione di esercizio nell’arco della analizzatori di rumore); indagini con termocamera ed georadar. Si è stati giornata, con conseguenti rotture per stress delle tubazioni; in grado di individuare complessivamente oltre 230 perdite occulte, pari a • insufficienza della pressione di esercizio nelle ore di massimo circa 180 l/s e di monitorare numerosi distretti e settori. Negli acquedotti consumo. indagati si è avuto un beneficio in termini di recupero di risorsa che oscilla tra il 10 % e il 20 % di quella immessa in rete. Dopo l'intervento di installazione delle valvole e la campagna di ricerca perdite, i risultati sono stati i seguenti: Nel 2004, così come era stato già fatto per altri comuni gestiti da Acque • stabilità e modulazione della pressione nella rete di distribuzione, s.p.a., è stato attivato e portato a termine un progetto completo di con miglioramento del servizio di distribuzione dell’acqua monitoraggio, ottimizzazione e ricerca perdite occulte per il Comune di potabile; Cascina (nel 2004 la percentuale di perdita era di oltre il 55%). • migliore utilizzo e sfruttamento delle risorse idriche interne al L'azione messa in opera da Acque S.p.A., è servita a migliorare il Comune di Cascina; funzionamento della rete distributiva di Cascina e degli impianti interni al • riduzione del prelievo delle risorse idriche provenienti dai campi Comune ed esterni (campo pozzi di Bientina), che alimentano il civico pozzi, con conseguente miglioramento delle condizioni delle acquedotto. falde;

• diminuzione delle immissioni in rete/risparmio idrico; • risparmio energetico dovuto alla riduzione del pompaggio dai intelligente delle risorse idriche del territorio alla conservazione del campi pozzi ed all’ottimizzazione degli impianti di Cascina; patrimonio naturale in ambito regionale. • diminuzione delle perdite in rete soprattutto durante il periodo notturno; Fonti delle informazioni • diminuzione delle rotture delle condotte. - Sito del comune di Casina - www.comune.cascina.pi.it Con il progetto Cascina, che ha richiesto un’ investimento di 450.000 ,00 - Sito della società “Acque s.p.a.” - www.acque.net Euro, sono state individuate e riparate più di 50 perdite occulte con una - Wikipedia – L’enciclopedia libera - it.wikipedia.org diminuzione di oltre 1,2 milioni di metri cubi/anno sui volumi prelevati dalle falde. Dal punto di vista energetico si è conseguentemente ridotta la potenza impegnata passando da circa 250 Kw a circa 210 Kw, con un 4.3.2 | DEFINIZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE risparmio annuo di oltre mezzo milione di khilovatt-ora. E’ stato inoltre realizzato un sistema di telecontrollo che consente di monitorare i Nello studio del ciclo dell’acqua si vuole porre l'attenzione su come consumi e conseguentemente livelli di perdita in tempo reale. Le perdite questa risorsa venga utilizzata nella valle del Simeto e quali migliorie si sono passate da un picco del 2004 del 55% al 42,2, che depurato dalle potrebbero portare a tale sistema per avere una migliore efficienza e perdite fisiologiche (lavaggi, troppo pieno, fontanelle pubbliche ecc.) minori sprechi. stimate al 13% circa conducono ad un livello delle perdite attuale del Una prima distinzione si può fare tra le fasi riguardanti le acque usate 29%. dall'uomo e le acque non usate dall'uomo. Il progetto prevede un ulteriore sviluppo con la realizzare di distretti All’interno nel primo gruppo si possono individuare: “telecontrollati”, ovvero sistemi dotati di acquisizione delle portate, che formano il bilancio di ogni singolo distretto, con trasmissione automatica • attività dell’Autorità di Bacino; dei dati ad un sistema centrale di archiviazione e controllo, che in ultima • captazione, controllo, protezione e trasferimento della risorsa analisi permetta un monitoraggio in tempo reale dei valori istantanei dei idrica; consumi e in particolare dei valori di portata minima notturna. • raccolta e distribuzione nei centri abitati; • risparmio idrico e modalità di smaltimento delle acque; L’obiettivo da perseguire è quello di recuperare risorsa interna, • impianti di depurazione finale. ottimizzando le reti, i metodi di gestione e riparando le perdite occulte in tempi brevi rispetto alla loro formazione, limitando il più possibile il Mentre del secondo gruppo, relativo agli ecosistemi naturali, fanno parte: prelievo dall’ambiente. I risultati ottenuti sono stati riconosciuti anche dalla Regione Toscana che, attraverso l’iniziativa “Toscana ecoefficiente”, • definizione del deflusso minimo vitale; ha premiato nel 2005 Acque S.p.a con un riconoscimento ufficiale per • erosione e rischio idrogeologico. buone pratiche ambientali, avendo contribuito con una gestione

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Volendo approfondire la questioni riguardanti la definizione del deflusso Per giungere alla determinazione del DMV alle sezioni di interesse si minimo vitale in primo luogo bisogna definire cosa esso sia, cioè il eseguono le seguenti attività: quantitativo minimo d'acqua che deve essere garantito all'interno di un fiume per salvaguardare la fauna e la flora appartenenti ad esso inteso • individuazione della sezione fluviale di calcolo e del sottobacino come sistema; con il DMV ci si prefigge quindi di garantire l'integrità idrografico superficiale sotteso dalla sezione di calcolo; ecologica del corso d'acqua con particolare riferimento alla tutela della • raccolta ed organizzazione delle misure idrologiche disponibili; vita acquatica e alla salvaguardia della sua struttura naturale, assicurare • calcolo dei valori medi delle portate naturali medie annue e un equilibrato utilizzo salvaguardando le esigenze di soddisfacimento dei mensili; diversi fabbisogni sotto il profilo qualitativo e quantitativo, tutelare • stima della componente idrologica del Deflusso Minimo Vitale. l'equilibrio del bilancio idrico e idrogeologico. La tutela del deflusso minimo vitale è pertanto uno strumento Una volta raccolti tutti i dati necessari si può applicare la formula per fondamentale in tema di difesa degli ecosistemi legati alla presenza del determinare il DMV: fiume Simeto; purtroppo però la Sicilia non possiede una propria QDMV = k x qmedia x S x M x Z x A x T (in l/sec) metodologia per calcolarne il valore, quindi per eseguire gli studi si Nel caso della regione Lombardia, alla formulazione qui sopra riportata, utilizzano metodi diversi che non permettono di giungere ad una visione vengono applicati talvolta dei fattori correttivi. unitaria del problema che tenga conto delle reali esigenze ecologiche. Questo è solo uno dei diversi metodi che ci sono in Italia, a differenza di Inoltre esso è indicato nella normativa come elemento indispensabile per altri paesi europei che hanno una metodologia nazionale, dove la regolamentare i prelievi d'acqua dal corso idrico e il rilascio delle relative normativa nazionale rimanda a quella regionale il compito della concessioni di derivazione compito di competenza del Genio Civile della determinazione del DMV. Provincia di Catania, il quale lamenta di non avere un DMV stabilito da far Di conseguenza ogni regione, con le proprie Autorità di Bacino ed esperti rispettare ed è quindi costretto a rilasciare le concessioni con validità del settore, si è adoperata per individuare il metodo ritenuto più adatto annuale in attesa che uno studio più approfondito venga eseguito. per il calcolo del deflusso minimo vitale. Per superare questa situazione di confusione si potrebbe prendere In conclusione, si può evincere un' evidente carenza di studi dettagliati e spunto dalla metodologia usata in Lombardia, dove si utilizza un assenza di informazioni utili per un'adeguata gestione dei livelli idrici, che approccio sperimentale volontario per l'applicazione del DMV, sulla base sarebbe opportuno colmare quanto prima per poter tutelare nel migliore di specifici accordi con i concessori-utenti che si impegnano a gestire un dei modi le risorse idriche e le specie animali e vegetali ad esse collegate. programma di rilasci concordato con l'autorità concedente, le comunità locali e gli enti gestori delle aree protette ove presenti. Gli oneri Fonti delle informazioni occorrenti per la sperimentazione volontaria sono a carico dei concessori- - Sito della Regione Lombardia - www.ors.regione.lombardia.it utenti proponenti. Con provvedimento del dirigente regionale - Sito della Provincia di Imperia - pianidibacino.provincia.imperia.it competente sono individuate le linee guida per l'avvio della sperimentazione. 4.3.3 | RIDUZIONE DISSESTO IDRO-GEOLOGICO diffusione (oltre 300 cantieri di importanti imprese di costruzioni italiane ed estere). L’uso di Prati Armati fa riferimento alle problematiche relative Due esempi di applicazione di Prati Armati sono riscontrabili in Umbria, all’erosione all’interno del ciclo delle acque non usate dall’uomo. precisamente a Orvieto e a Fabro, lungo gli archi stradali SP111 e A1. I fattori che causano l’erosione sono principalmente acqua e vento, Il primo su risale al 2005, per la messa in sicurezza di terreni di natura vi è inoltre un’erosione indotta dagli animali e dalle attività di land-use, vulcanica franati a causa di piogge intense. Grazie a quest’intervento, il che accelerano i processi di frattura del terreno; il fenomeno è collegato pendio non ha più richiesto manutenzione ed ha resistito interamente all’azione esercitata sulle particelle che compongono il terreno, pertanto all’evento alluvionale del novembre 2012, non presentando segni di quando queste non sono tenute insieme da forze di coesione, dalla cedimento e fenomeni erosivi. materia organica e dalle radici, sono facilmente erosi. Il secondo impianto è più recente (2007) in trincea su terreni argillosi di Nella valle del Simeto i processi geomorfologici causati dagli agenti origine marina, dopo 20 anni di inutili interventi di blocco dell’erosione. atmosferici e di erosione sono stati alterati, in buona parte, dalle attività Anche qui non si sono riscontrati cedimenti in seguito a eventi alluvionali. umane. Una possibile soluzione ai problemi erosivi applicata in altri siti è Tramite il monitoraggio dello stato del fiume, attraverso l’utilizzo di la semina di Prati Armati nelle zone di maggiore criticità, in particolare in sensori, per individuare le zone di criticità all’interno dello stesso, sarebbe prossimità delle sponde del fiume; tale tecnica, messa a punto possibile quindi intervenire nelle zone più sensibili con l’utilizzo di “prati dall’omonima ditta milanese, consiste nella piantumazione di sementi di armati”; questi ultimi utilizzati con l’impiego di coltivazione di essenze piante erbacee a radicazione profonda, non infestanti, dotate di un adattate in loco, che evitano l’erosione e lo scalzamento seguendo apparato radicale particolarmente resistente in grado di bloccare l’inclinazione naturale del terreno. l’erosione idrica ed eolica e di contrastare la desertificazione. Un pregio è la particolare attenzione nella scelta di essenze per lo più Fonti delle informazioni autoctone, o che permettano un graduale reinserimento della - Sito della società “Prati Armati S.r.l.” - www.pratiarmati.it vegetazione originaria tramite la progettazione di processi di staffetta - Sito sistema vetiver - www.vetiver.it ecologica. Si possono impiegare: • su rilevati e scarpate stradali, autostradali e ferroviarie; • sponde di fiumi, canali, laghi; 4.3.4 | RECUPERO ACQUE PIOVANE

• cave e miniere; Il tema trattato riguarda il riuso e riciclo dell’acqua e si inquadra • per la bonifica di discariche e siti inquinati da metalli pesanti e nell’ambito del “ciclo dell’acqua usata dall’uomo”; in particolare essa idrocarburi. rientra nell’ambito della raccolta e distribuzione. • per la depurazione delle acque

Visti i bassi costi derivanti dalla maggiore semplicità di impianto e la Il riutilizzo dell’acqua piovana può rappresentare una pratica interessante scarsa necessità di manutenzione i Prati Armati hanno avuto rapida sia per quanto riguarda la riduzione dei consumi di acqua potabile che per

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 67 la riduzione dei volumi scaricati in fognatura –overflow- durante gli eventi scarico nel corpo recettore in tempi successivi a quelli definiti per il meteorici più significativi. calcolo delle acque di prima pioggia. L'esigenza di adottare soluzioni tecniche di riciclaggio delle acque meteoriche risulta essere consolidata in un contesto di sempre maggiore difficoltà nel reperimento e nella gestione delle risorsa idrica. Tali soluzioni possono essere adottate sia per le costruzioni nuove che per quelle esistenti e contribuiscono a fornire una maggiore sostenibilità ambientale all'edificio.

L'acqua meteorica può essere raccolta ed utilizzata per gli impieghi che ammettono anche una classe di qualità dell'acqua non potabile. In sintesi il 50% dei consumi di acqua potrebbe essere acqua non potabile, quindi potrebbe provenire dalle acque meteoriche. L'acqua piovana, inoltre, non contiene né calcare né cloro, cosa che la rende particolarmente idonea per l'impiego nelle lavatrici e per l'uso irriguo. Le acque meteoriche, al contrario di quelle grigie, ricche di detergenti, generalmente non sono annoverate tra gli scarichi, poiché non rappresentano una forma immediata e diretta di inquinamento. Tuttavia, quando queste acque dilavano aree esterne destinate ad attività Il caso esaminato è quello di un sistema a distribuzione commerciale per il produttive e loro pertinenze quali piazzali, zone di manovra etc..., recupero delle acque meteoriche messo a punto dalla ditta Kessel. trasportano residui e agenti inquinanti. Un impianto semplice è solitamente composto da una cisterna, un filtro e Per questo è opportuno fare una distinzione in: un impianto di sollevamento. acque meteoriche di dilavamento: dilavano superfici scoperte (piazzali, Sono disponibili dei Serbatoi per acqua piovana destinati allo scopo e tetti, strade, ecc..), che si rendono sono disponibili in volumi da 3.000, 4.500 o 6.000 litri. disponibili al deflusso superficiale con recapito finale in corpi idrici Una maggiore capacità di volume può concretizzarsi mediante la superficiali, reti fognarie o suolo. combinazione di più serbatoi, che devono essere collegati ai collettori acque di prima pioggia: si tratta dei primi 2,5-5 mm di acqua meteorica di della fognatura mediante una tubazione di “sovrapieno”, in modo che dilavamento uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante l'acqua si sversi verso la fognatura qualora il serbatoio si dovesse riempire servita dal sistema di drenaggio. Per il calcolo delle relative portate si oltre il massimo livello consentito. assume che questo valore si verifichi in un periodo di tempo di 15 minuti. Il materiale utilizzato per i serbatoi è un materiale plastico leggero e acque di seconda pioggia: l'acqua meteorica di dilavamento derivante completamente riciclabile, la convenienza nell'uso di questo materiale dalla superficie scolante servita dal sistema di drenaggio e avviata allo risiede nel fatto che può essere collocato senza problemi nello scavo di fondazione. Un esempio virtuoso in tal senso è rappresentato dal Comune di Oltre ad una più razionale gestione della risorsa idrica, si rende Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) che ha previsto nel proprio piano disponibile una maggiore quantità di acqua non potabile da fornire regolatore generale che, nelle nuove lottizzazioni, le acque piovane all’abitazione. debbano essere convogliate in un apposito serbatoio permeabile. A seconda della qualità, l'acqua per usi domestici può essere destinata a Quest’ultimo è stato realizzato in una zona limitrofa a un’area destinata a usi diversi: a uso privato, per lo scarico del WC, per innaffiare il giardino, parco pubblico in cui esistevano già due laghetti, con funzione di raccolta per usi di pulizia e per lavare indumenti. delle eccedenze delle acque irrigue e piovane sottoposte a una prima negli enti pubblici, per lo scarico del WC, per altri usi di pulizia domestica depurazione. In tal modo sono stati evitati sovraccarichi della rete e per l'irrigazione di aree verdi fognaria durante le precipitazioni violente, favorendo la ricarica delle • a uso privato, per lo scarico del WC, per innaffiare il giardino, per falde acquifere e creando un bacino sufficiente per innaffiare il parco. usi di pulizia e per lavare indumenti; Sempre a Sant’Ilario d’Enza, nella costruzione del Quartiere Brenta, è • negli enti pubblici, per lo scarico del WC, per altri usi di pulizia stata realizzata una sorta di “lago” sotterraneo, in cui le acque piovane domestica e per l'irrigazione di aree verdi; vengono convogliate, ma solo dopo essere passate attraverso un primo impianto di trattamento per dividere i residui depositati sulle strade e nei parcheggi. Considerando questi due esempi come riferimento per i comuni della valle del Simeto, si potrebbe auspicare per il riuso dell’acqua piovana al fine di razionalizzare i consumi della risorsa.

L’obbiettivo è quello di ridurre l’immissione di inquinanti in ambiente, vista l’assenza di coloro in soluzione, limitando contestualmente il consumo di acqua potabile con la conseguente riduzione di spese economiche, in oltre in caso di piogge molto intense i sistemi di raccolta delle acque piovane contribuiscono a diminuire il sovraccarico della rete fognaria.

Fonti delle informazioni - Sito del web-magazine “yeslife”- www.yeslife.it 5 Chiusura ermetica tubo vuoto DN 150 1 Punto di scarico dell'acqua piovana - Sito EnerGia-Da - www.energiada.it 2 Filtro dell'acqua piovana 6 Impianto di pompaggio dell'acqua - Sito dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - www.unirc.it 3 Serbatoio dell'acqua piovana piovana 4 Filtro d'aspirazione a galleggiante - maglia 7 Rete idrica per usi domestici grossa

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4.3.5 | IMPIANTI MICRO-IDROELETTRICI • Concorrono alla riduzione della dipendenza energetica dai combustibili fossili; Di seguito si riporta una buona pratica inerente al la fase di distribuzione • Non producono emissioni di gas serra, né altre sostanze della risorsa nel “Ciclo idrologico”, ampiamente discussa durante i vari inquinanti. incontri di comunità della Valle, grazie ai quali è stato possibile mettere in Gli impianti micro-hydro trovano applicazione laddove vi sia un luce alcune problematiche che accomunano gli otto Comuni “Simetini” e fabbisogno energetico da appagare e sia disponibile una portata di acqua, a cui si cerca di dare un’immediata risposta. seppur limitata, con un salto anche di pochi metri. Il fine è di rendere efficiente la rete idrica, cercando di risolvere il In tali circostanze, tali impianti hanno un impatto limitato e non problema delle perdite lungo la condotta, dovute alle elevate pressioni modificano l’uso del corso d’acqua. della stessa, cercando di mitigare quest’ultima mediante l’uso di mini La maggiore diffusione degli impianti di piccola taglia è nelle aree turbine idrauliche con l’istallazione di un impianto micro-idroelettrico; la montane non servite dalla rete nazionale. In queste zone, possono essere pratica si ricollega, altresì, al tema delle energie rinnovabili. realizzate microcentrali su corsi d’acqua a regime torrentizio o L’idea di sfruttare la risorsa idrica per la produzione dell’energia elettrica permanente, a servizio di piccole comunità locali, fattorie o alberghi è ormai consolidata nelle nostre menti. Da tempo dighe e centrali isolati. idroelettriche fanno parte del nostro immaginario, contribuendo a Un altro settore di applicazione, in crescente sviluppo, è quello del rafforzare l’idea che l’idroelettrico sia una risorsa energetica pulita, recupero energetico. disponibile e rinnovabile. Nei sistemi idrici, per regolare e controllare la portata, è possibile Eppure gli impianti di grosse dimensioni, pur sfruttando una fonte di installare una turbina per il recupero energetico. I sistemi idrici nei quali energia rinnovabile, nella maggior parte dei casi hanno un notevole esiste una simile possibilità sono tanti, ad esempio: impatto, certamente negativo, sull’ambiente. • acquedotti per uso potabile, industriale, irriguo, ricreativo, etc.; Le considerazioni ambientali sui grandi impianti idroelettrici, cambiano • canali di bonifica ed irrigui; radicalmente per gli impianti idroelettrici di piccola taglia (micro-hydro), • canali o condotte di deflusso; al di sotto dei 100 kW di potenza, che rappresentano un’importante fonte • circuiti di raffreddamento di condensatori di impianti a motori energetica rinnovabile, contribuendo attivamente allo sviluppo termici. sostenibile del territorio in cui sono inseriti. La realizzazione di un micro impianto, su sistemi idrici di questo tipo, è I suoi benefici sono notevoli: conveniente dal punto di vista economico se le condotte già esistono e • Possono fornire energia elettrica a zone altrimenti isolate o laddove i salti e le portate sono significativi. raggiungibili solo con opere di maggiore impatto ambientale; Ed è su questo che ci soffermeremo, dando delle indicazioni tecniche, • Permettono di attuare una politica di distribuzione sul territorio analisi e valutazioni per il ricorso all’impiego di sistemi di produzione della produzione di energia elettrica; decentrata di energia elettrica, che contribuiscano, all’interno di un piano • Utilizzano la risorsa idrica in modo equilibrato e controllato dalle organico locale, a mitigare gli effetti conseguenti dall’uso incontrollato di comunità interessate; combustibili fossili e di risorse scarse. Le turbine idrauliche utilizzano l’energia potenziale di una massa d’acqua sono per utenze stand-alone, cioè senza connessione alla rete; quelle di tra un dislivello, detto salto, esistente tra due sezioni di pelo libero taglie maggiori, invece, sono considerate Officine Elettriche, soggette ad superiore (a monte) e inferiore (a valle). imposizione fiscale, e generalmente connesse in rete (grid connected), La potenza meccanica dell’asse della turbine può convertirsi in energia con la possibilità di vendere le eccedenze di energia rispetto elettrica collegando l’asse ad un alternatore, mediante l’utilizzo di all’autoconsumo. opportuni riduttori. Gli elementi chiave per la realizzazione dell’idroelettrico sono la portata L’utilizzo delle risorse energetiche, la programmazione degli obiettivi di idrica e il salto disponibile, che descrivono la potenza dell’impianto consumo, il ricorso a sorgenti energetiche alternative, sono elementi che stesso. vengono definiti dalle Regioni, le quali sono competenti in termini di Al fine di potenziare l’impianto, a seconda del salto e della portata, programmazione e indirizzo in ambito energetico-ambientale (D.Lgs. vengono istallate turbine differenti, pertanto la potenza ottenibile da un 112/98). impianto, a parità di portata e salto, dipende dal rendimento globale di Le opportunità che si offrono ad un ente locale per lo sviluppo e la trasformazione di un impianto idroelettrico che è il risultato del prodotto diffusione delle fonti rinnovabili di piccola taglia, sono molteplici e non di almeno quattro rendimenti parziali: necessariamente impegnative dal punto di vista dei finanziamenti e/o • rendimento idraulico; stanziamenti. • rendimento volumetrico della turbina; L’attivazione di risorse, assieme al coinvolgimento delle istituzioni, • rendimento meccanico del gruppo turbina-generatore; rappresenta la fase più delicata in un processo di promozione e sviluppo • rendimento elettrico del generatore; di campagne di diffusione o di promozione delle fonti rinnovabili. • rendimento del trasformatore. A questo proposito a livello europeo esistono alcune iniziative degne di nota; una di queste è l’iniziativa “Campaign for Take-Off “sviluppata con il Il micro-hydro, trova incentivazioni per quanto concerne la sua supporto della Comunità Europea, Direzione Generale per l’Energia e installazione. l’Ambiente. Questa innovativa tecnica ecosostenibile, come tutti gli altri impianti da fonte rinnovabile di piccola taglia, è soggetto ad una distinzione in base Di seguito si elencano solo alcune delle possibili azioni attuabili: alla soglia di potenza dei 20 kW. Comunicazione: Nell’individuazione delle forme di incentivazione di un impianto micro- • Campagna di informazione e di adozione di un programma a hydro, è opportuno distinguere due diversi regimi, cui corrispondono favore delle fonti rinnovabili e sostenibili. differenti finalità e benefici. • Campagna di informazione circa le potenzialità del territorio per Le azioni da intraprendere per realizzare un micro impianto idroelettrico l’impiego di tecnologie sostenibili. Adozione di un programma sono differenti per gli impianti di potenza inferiore a 20 kW, rispetto alle (valido per enti parchi e zone protette) di “emissioni zero” centrali elettriche di taglia superiore. nell’area insistente o confinate con quella sottoposta a tutela. Alla taglia è legata anche la funzione e la modalità di esercizio • Promozione di campagne di comunicazione presso le scuole dell’impianto: come è stato già precisato, le applicazioni sotto i 20 kW Aiuto alla diffusione PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 71

• Adozione di procedure amministrative semplificate per il rilascio delle autorizzazioni all’installazione ed esercizio degli impianti; individuazione di aree dedicate all’impiego di queste tecnologie, di procedure unificate e standard per l’inserimento nell’ambiente. • Definizione degli obiettivi all’interno delle aree protette e ricerca di sponsorship per l’installazione degli impianti. • Istituzione di concorsi tra le scuole, con il patrocinio di Agenzie nazionali e/o delle Istituzioni. Investimenti: • Acquisto/installazione di micro-generatori per edifici/spazi degli enti pubblici. • Acquisto/installazione di sistemi di monitoraggio. • Definizione di una carta di criteri per l’inserimento ambientale • Installazione di impianti-pilota e monitoraggio degli stessi. • Stanziamento di premi e/o fondi per l’attività di diffusione presso le scuole.

La pratica proposta è stata adottata dall’Hydrowatt per la messa in Di seguito si riportano due schede tecniche di impianti realizzati su esercizio ed ottimazione di impianti idroelettrici nell’acquedotto dei acquedotti: Monti Sibellini, grazie all’adozione di tecnologie innovative ed eco- sostenibili. L’Hydrowatt, in seguito a vari analisi apportate, propone come tecnica risolutiva nella regolazione quantitativa del flusso d’acqua, la diminuzione dei carichi piezometrici, onde evitare perdite lungo le condotte a valle; in particolare, promuove l’istallazione di mini turbine, anziché valvole regolatrici, in maniera tale da sfruttare le pressioni in esubero con la sua conversione in energia rinnovabile. I problemi riscontati nella messa in opera dell’impianto sono stati risolti mediante l’adozione di tecniche specifiche e innovative; di seguito si presenta un breve riassunto di quanto riscontrato: La risorsa idrica è una fonte di energia sicura, in quanto inesauribile e disponibile sul territorio italiano in modo capillare. Essa è dotata di una elevata energia specifica: la spinta che esercita sulle pale di una girante è notevolmente maggiore rispetto a quella del vento. L’idroelettrico gode di una comprovata tecnologia e spesso facilita la regionalizzazione della produzione. Nelle applicazioni di piccola-media taglia rappresenta una forma di generazione distribuita che consente di produrre energia vicino alle utenze. In conclusione, le micro applicazioni sono poco ingombranti, poco impattanti e ad ampio potenziale di diffusione sul territorio e spesso integrabili in sistemi idrici già esistenti.

6. Ottimizzazione reti idriche La buona pratica scelta riguarda la fase di captazione dell’acqua.

I problemi relativi a questa fase riguardano: • Inquinamento delle falde, causato dall’utilizzo di fertilizzanti chimici nell’ambito agricolo e dagli scarichi di acque mal depurate; • Abusivismo dei pozzi; • Eccessiva privatizzazione (l’acqua è un bene comune e deve essere pubblica) ; • Gestione da parte di enti/ consorzi inefficienti. La buona pratica scelta riguarda il primo punto, ossia l’attuazione di fasce di rispetto per la tutela dei pozzi, tramite un metodo temporale che permette l’individuazione delle isocrone a 60girni. E’ stata scelta perché nel territorio analizzato, (in particolare Adrano), ricco di pozzi, non sono state prese in considerazione attualmente azioni per la tutela e la protezione della falda nella prima fase di captazione, ossia l’emungimento dai pozzi. Per cui si è deciso di analizzare le misure prese in materia a Cairate, un comune in provincia di Varese, date alcune analogie con il territorio oggetto di studio.

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Il progetto è stato affidato allo Studio Associato di geologia applicata CONGEO di Varese che ha definito la zona di rispetto dopo un dettagliato studio idrogeologico ed in base al tempo impiegato dalle particelle fluide per compiere un certo percorso.

Nel caso preso in esame per delimitare le fasce di rispetto prevede le seguenti fasi di studio: Aspetti idrogeologici, nella quale vengono descritte le • caratteristiche geologiche e idrogeologiche al contorno e le caratteristiche costruttive dei pozzi; Il calcolo delle isocrone attorno ad un pozzo in pompaggio avviene • Aspetti idrochimici e ambientali, nella quale si tratta della mediante simulazione numerica. Le isocrone vengono calcolate con un qualità delle acque emunte e dei potenziali centri di pericolo; modello numerico di simulazione bidimensionale dell’acquifero e • Fascia di rispetto, nella quale vengono descritte le procedure per rappresentano i tempi di arrivo di un inquinante al punto di prelievo, per la delimitazione dell’isocrona a 60 giorni e dettati consigli e sola convezione; per cui esse rappresentano le aree attorno ai pozzi, prescrizioni per il controllo e la protezione del sistema acquifero. entro le quali l’acqua di falda arriva ad essere emunta in un tempo ben In generale nel territorio di Cairate, dal punto di vista geologico il definito. territorio in cui sono ubicati alcuni pozzi, sono collocati nell’ambito del fondovalle del Fiume Olona, caratterizzato dalla presenza di depositi alluvionali recenti . Nel settore pedemontano i pozzi sono interessati dalla presenza di corsi d’acqua temporanei che scendono dai versanti collinari può causare fenomeni di ruscellamento diffuso o incanalato lungo le sedi stradali. Negli altri ambiti territoriali in cui si trovano i restanti pozzi comunali, non si segnalano fenomeni geomorfologici attivi. quanto riguarda i nitrati, contaminanti caratteristici degli acquiferi Inoltre si è anche ricostruito l’andamento della superficie piezometrica superficiali vulnerabili spesso associata all’utilizzo ed allo spargimento di che nella porzione di territorio in esame. L’andamento delle curve mostra fertilizzanti nell’attività agricola e in prossimità di aree di spargimento di una concavità verso valle che delinea linee di corrente convergenti verso scarichi reflui urbani, pur non verificandosi superamenti del valore limite il solco vallivo della valle Olona e verso il settore centrale del territorio ammissibile , si sottolinea la presenza di valori medio elevati indice di una comunale . certa interferenza delle attività antropiche sulla qualità della falda . È stato poi stimato il grado di vulnerabilità ; in questo ambito sono state Per cui in corrispondenza alla delimitazioni delle fasce di rispetto è stato prese in considerazione, infatti, le caratteristiche idrogeologiche, lito- previsto dal progetto del comune di Cairate un impianto di depurazione strutturali e idrodinamiche del sottosuolo assimilando il comportamento chimico- fisico dell’inquinante a quello dell’acqua. per il trattamento delle acque industriali (pavimentazioni dei reparti, di Esso rappresenta , in generale , un fattore di sicurezza poiché si verifica lavorazione e del laboratorio chimico), delle acque raccolte nei bacini di frequentemente che le interazioni liquido-liquido o liquido-solido da contenimento , nei serbatoi stoccaggio oli e grassi vegetali e/o animali e parte dell’inquinante determinano un attenuazione del fronte di oli minerali, delle acque nere inquinamento. (servizi igienici dei reparti, uffici,etc .) e delle acque meteoriche di prima I parametri fondamentali che governano la diffusione di un contaminante pioggia (tombini dei piazzali, aree scoperte pavimentate e caditoie e quindi utili per la stima della vulnerabilità dell’acquifero sono: capannoni); nell'impianto subiscono un trattamento per portare le stesse • soggiacenza, ai limiti stabiliti dall'Ente Gestore e da qui vengono scaricate nel collettore • infiltrazione efficace, consortile . • effetto di autodepurazione , Le acque di seconda pioggia , attraverso una rete separata , vengono • tipologia della copertura , scaricate direttamente nel Fiume Olona. • caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero, Le aree di carico/scarico e passaggio sono impermeabilizzate e do tate di • conducibilità idraulica dell’acquifero , rete di raccolta delle acque meteoriche . • superficie topografica (acclività). Infine è eseguita la delimitazione delle fasce di rispetto sulla base degli È stato cosi possibile al territorio comunale assegnare punteggi ed il loro elementi raccolti e riportati nei precedenti capitoli si procede alla de peso ( funzione della situazione/scenario presente). La somma ha finizione della fascia di rispetto dei pozzi tramite il criterio temporale condotto alla determinazione dell’indice di vulnerabilità intrinseca. isocrona a 60 giorni (di cui precedentemente è stato esposta la Per quanto riguarda la situazione idrochimica delle acque sotterranee metodologia). sono stati presi in considerazione i parametri chimici relativi ad alcune In particolare vengono definiti i parametri idrogeologici dell’acquifero da sostanze considerate “indesiderabili” ( ferro e solventi clorurati) e utilizzarsi per la modellazione dell’isocrona sono stati presi in sostanze considerate “tossiche” (cromo e tris totali) ,dove si è evidenziata considerazione i seguenti dati reperiti presso l’Amministrazione la presenza di inquinamenti in concentrazioni superiori ai valori limite , Comunale , gli Enti Gestori dei pozzi : per quanto riguarda solventi clorurati, tris totali, cromo e ferro . Per

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• prove di pompaggio realizzate su alcuni pozzi presenti nel Si consiglia inoltre la chiusura dei pozzi inattivi, in quanto costituiscono fondovalle del Fiume Olona , per la valutazione della loro dei punti di accesso aperto alla falda e possono potenzialmente costituire efficienza, un fattore di veicolazione di un contaminante verso le acque sotterranee. • prove di permeabilità in foro di sondaggio, In particolare nella zona di rispetto sono vietati l'insediamento dei • misure del livello statico , del livello dinamico e della portata seguenti centri di effettuate nel corso del tempo sui pozzi in esame . pericolo e lo svolgimento delle seguenti attività: In base alle caratteristiche degli acquiferi captati i pozzi sono stati distinti a. dispersione di fanghi ed acque reflue, anche se depurati; in due gruppi ai quali è stato assegnato un valore di conducibilità idraulica b. accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; omogeneo. c. spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, salvo che Per quanto riguarda la direzione di de flusso ed il gradiente idraulico , in l'impiego di tali sostanze sia effettuato sulla base delle indicazioni di uno ragione della limitata conoscenza della superficie piezometrica, si è specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, optato di considerare per i due parametri un certo campo di variazione: delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della - la direzione di de flusso della falda è stata fatta variare entro un angolo vulnerabilità delle risorse idriche; di 30° dalla direzione media ricavabile dai dati a disposizione . d. dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali - il gradiente idraulico viene considerato entro un campo compreso tra 0 e strade; ,01 e 0 ,02 per quanto riguarda i pozzi ubicati nel fondovalle e nel settore e. aree cimiteriali; a ridosso dei rilievi collinari e tra 0,006 e 0,012 . f. apertura di cave che possono essere in connessione con la falda; In particolare per la delimitazione delle zone di rispetto con criterio g. apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate temporale è stato utilizzato il codice di calcolo WHPA (US EPA) al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione della estrazione ed confrontato con il metodo ad abachi proposto da Bear (1979) in cui si è alla protezione delle proceduto all’inserimento dei parametri idrogeologici dei pozzi e caratteristiche qualitativo-quantitative della risorsa idrica; dell’acquifero. h. gestione di rifiuti; Fatto ciò si devono prevedere misure di controllo e monitoraggio, infatti i. stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze si ritiene opportuno predisporre la realizzazione di almeno 1 piezometro radioattive; sul perimetro dell’isocrona a 60 giorni di ciascun pozzo , fino ad una l. centri di raccolta , demolizione e rottamazione di autoveicoli; profondità minima di circa 40 metri, allo scopo di consentire prelievi m. pozzi perdenti; d’acqua ed analisi chimiche delle acque di falda a scadenze periodiche. La n. pascolo e s tabulazione di bestiame. corretta esecuzione di questi accorgimenti consentirebbe un efficace controllo dell’area di salvaguardia dell’acquifero captato ad uso Fonti delle informazioni idropotabile , con la possibilità di un tempestivo intervento in caso di una eventuale infiltrazione di inquinanti. - Sito del comune di cairate - www.comune.cairate.va.it - Sito web - www.filecciageologia.it

4.3.7 | Custodia del territorio L’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio, in applicazione della ex L.R. della Toscana n. 34/94, è stato l’ente gestore del Comprensorio di Nella valle del Simeto un fattore comune ai terreni esaminati è la estrema Bonifica n. 4 - Valle del Serchio con il compito di sorveglianza e sensibilità agli eventi climatici di picco; si è infatti potuto verificare come manutenzione di circa 1.500 km di reticolo idraulico e 2.500 opere la zona centrale del bacino risulti particolarmente soggetta ad eventi idrauliche e di bonifica su un territorio di circa 115.000. Tale territorio è piovosi di forte intensità in autunno e primavera, mentre è caratterizzato da una notevole complessità orografica, da estesi fenomeni particolarmente “asciutta” nel periodo estivo determinando una notevole di dissesto idrogeologico, notevoli criticità in termini di accessibilità e fragilità morfologica. sorveglianza sul reticolo idraulico sia per la carenza di personale e di Un particolare ruolo viene svolto dal gelo nei mesi di gennaio e febbraio, risorse finanziarie sia per una non sempre adeguata e approfondita anche a quote relativamente basse (dagli 800 metri in su). Ciò si avverte conoscenza dei luoghi oggetto di intervento. principalmente nelle scarpate rocciose dove lo stato di fratturazione Allo scopo di individuare soluzioni efficaci che, con dei costi contenuti viene ripetutamente sollecitato dalle pressioni interstiziali conseguenti garantissero un’adeguata attività di sorveglianza e manutenzione nelle all’aumento di volume dei veli idrici solidificati in ghiaccio, determinando aree di difficile “accessibilità”, l’ente gestore ha sviluppato un progetto il distacco di blocchi rocciosi, con conseguenti crolli gravitativi. incentrato sulle attività di prevenzione e sul coinvolgimento diretto degli Ultimo fattore da considerare è quello dei processi antropici di operatori che vivono e operano quotidianamente in quelle specifiche urbanizzazione. L’inserimento di infrastrutture a rete per i servizi primari realtà riconoscendone la funzione di “custodi del territorio”, attività di in contesti non adatti ad una artificializzazione delle superfici, ha sorveglianza che è stata migliorata con l’ausilio del portale “Idramap”, in impedito, in molti casi, il normale deflusso delle acque circolanti nella cui è possibile segnalare eventuali criticità all’interno della Valle. fascia di passaggio tra la parte urbanizzata e il terreno di sedime, con Ciò mira a garantire la permanenza e la vitalità economica delle imprese conseguenti variazioni delle pressioni neutre e innesco di fenomeni agricole in aree dove, difficilmente, si raggiungono adeguati livelli di franosi. remunerazione della propria attività imprenditoriale e le tensioni verso L'erosione massima è collegata con la pressione umana. l’abbandono sono molto elevate. Gli alti tassi di erosione dappertutto coincidono, nella maggior parte dei casi, con l'avvento delle pratiche agricole moderne. Fonti delle informazioni Necessita un maggiore controllo di queste attività, con una conseguente - Sito web - www.bonificavalleserchio.it tutela del territorio e decrescita dei fenomeni di deterioramento del - Sito web - www.ucmediavalle.it suolo. - Sito web - www.resalliance.org

Il progetto “Custodia del Territorio” dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio rappresenta un efficace esempio di remunerazione del servizio ambientale di tutela dell’equilibrio idrogeologico assicurato dalle aziende agricole.

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4.3.8 | AUTORITÀ DI BACINO Un esempio di Autorità di Bacino la si può individuare in quella dell’Autorità di Bacino del Fiume Po dove l’assetto organizzativo di tale L’ ambito in cui l’Autorità di Bacino è inserita nel ciclo idrologico riguarda autorità nel rispetto della legge n.183/89 è composta: l’aspetto della governace del territorio di bacino in materia di difesa • Comitato Istituzionale; idrogeologica e della rete idrografica, tutela della qualità dei corpi idrici, • Comitato tecnico; la razionalizzazione dell'uso delle risorse idriche, regolamentazione • Segretario generale dell'uso del territorio. • La segreteria tecnico-operativa; Dai tavoli tematici svolti nel territorio, si nota l’assenza di un ente che Nel dettaglio i compiti assunti da tali figure sono: gestisca il territorio di bacino in modo da rispondere alle esigenze dei residenti, che sia in grado di dare delle direttive di governace di tutela Comitato Istituzionale: dell’ambiente, di tutela della qualità dei corpi idrici , di sistemazione e di a) adotta criteri e metodi per la elaborazione del piano di bacino in conservazione del suoli nei bacini idrografici ,ma anche di attuare dei conformità agli indirizzi ed ai criteri di cui all'articolo 4 della legge programmi di sviluppo compatibili col territorio, ma, soprattutto la n.183/89; mancanza di dialogo e confronto sul come gestire il territorio fra le b) individua tempi e modalità' per l'adozione del piano di bacino; istituzioni presenti nel territorio ed i cittadini residenti nel bacino. c) determina quali componenti del piano costituiscono interesse Per rispondere a questi problemi riscontrati si è pensato di intervenire esclusivo dei singoli comuni e quali coinvolgono più comuni; proponendo come soluzione l’istituzione di un ente di Governance, che d) adotta i provvedimenti necessari per garantire comunque viene individuato in un’Autorità di Bacino Partecipata. l'elaborazione del piano di bacino; Autorità di Bacino Partecipata e) adotta il piano di bacino; La legge 183/89 istituisce l’Autorità di Bacino e propone determinate f) assicura il coordinamento dei piani di risanamento e tutela delle acque, figure di GOVERNANCE quali: esercitando, fin dalla costituzione ed in vista della revisione della

• Comitato Istituzionale; legislazione in materia, le funzioni delle conferenze • Comitato tecnico; interregionali di cui alla legge 10 maggio 1976, n. 319; • Segretario generale g) controlla l'attuazione del piano di bacino. • La segreteria tecnico-operativa; h) i componenti del Comitato Istituzionale sono: Lo scopo dell’Autorità di Bacino Partecipata è quelle di “affiancare” a i) Comuni ricadenti nell’area di interesse; questi “attori interni” all’autorità di bacino degli “attori esterni” che l)la Regione vengono individuati nei : cittadini residenti nell’area, associazioni locali, m)le comunità montane laddove presenti enti di ricerca, università, scuole del territorio, portatori di interesse, ed altri enti pubblici, attraverso l’istituzione, insieme agli “attori interni”, dei Comitato Tecnico: è organo di consulenza del comitato istituzionale e Laboratori Ambientali. provvede alla elaborazione del piano di bacino avvalendosi della segreteria tecnico-operativa. Esso è presieduto dal segretario generale ed è costituito da funzionari designati, in numero complessivamente • coordinamento: coordina le attività di pianificazione di bacino e le paritetico, dalle Amministrazioni statali e da quelle regionali presenti nel attività intersettoriali in coerenza con gli obiettivi e le strategie comitato istituzionale. Il comitato tecnico può essere integrato, su dell’Autorità, per garantire l’unitarietà di azione, cura i rapporti con le designazione del comitato istituzionale, da esperti di elevato livello Amministrazioni e gli Enti, i soggetti esterni pubblici e privati, sulla scientifico. Alla nomina dei componenti del comitato tecnico provvede base delle direttive impartite dal Segretario Generale. il Ministro dei lavori pubblici, sulla base delle designazioni • settore amministrativo: svolge attività attraverso i sui cinque settori di: pervenutegli. servizi contratti, protocollo, servizi generali, servizio gestione delle risorse umane, ragioneria-economato; Il segretario generale: • settore tecnico I -gestione dei rischi naturali e delle risorse idriche: a) provvede agli adempimenti necessari al funzionamento svolge servizi di gestione del rischio idraulico e geologico, tutela e dell'Autorità di bacino; gestione delle risorse idriche; b) cura l'istruttoria degli atti di competenza del comitato • settore tecnico II –monitoraggio ,pianificazione e valorizzazione del istituzionale, cui formula proposte; territorio: svolge attività nei due settori in cui si articola servizio di c) cura i rapporti, ai fini del coordinamento delle rispettive attività, valorizzazione del territorio e delle fasce fluviali, monitoraggio dei con le Amministrazioni statali, regionali e degli enti locali; piani e dei programmi; d) cura l'attuazione delle direttive del comitato istituzionale agendo • settore sistemi specialistici ed informativi: si articola nei servizi di, per conto del comitato medesimo nei limiti dei poteri delegatigli; comunicazione e gestione internet, partecipazione, struttura e) riferisce al comitato istituzionale sullo stato di attuazione del piano di informatica; sistemi informativi geografici e di monitoraggio; bacino per l'esercizio del potere di vigilanza ed in tale materia esercita i L’autorità di bacino del fiume Po è stata presa in considerazione, perché poteri che gli vengono delegati dal comitato medesimo; le funzioni che svolge, risultano essere simili, alle esigenze richieste per la f) cura la raccolta dei dati relativi agli interventi programmati ed attuati, gestione del territorio del Bacino del Fiume Simeto. nonchè alle risorse stanziate per le finalità del piano di bacino da parte Da quanto scritto, si evince che l’assenza di alcuni attori esterni che, in dello Stato, delle regioni e degli enti locali e comunque agli interventi quanto residenti nel territorio dovrebbero avere, in un ottica di da attuare nell'ambito del bacino, qualora abbiano attinenza con le pianificazione condivisa e consapevole, una parte di rilievo nella gestione finalità del piano medesimo; di un territorio come quello di un bacino idrografico, sia nel processo di g) è proposto alla segreteria tecnico-operativa. redazione del piano di bacino che durante la fase di attuazione per Esso è nominato dal comitato istituzionale, su proposta del Ministro dei questo si è individuato nel Laboratorio Ambientale la figura di un ente- lavori pubblici, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, tra i funzionari partner secondario. del comitato tecnico ovvero tra esperti di comprovata qualificazione Il Laboratorio Ambientale che è stato preso in considerazione, riguarda, professionale nel settore disciplinato dalla presente legge. La carica di l’esperimento svolto nel periodo che va dall’anno 2006 al 2010,in una segretario generale ha durata quinquennale. parte del territorio ricadente all’interno dell’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, nello specifico riguardante l’area del Medio Segreteria tecnico-operativa: si suddivide in cinque settori, quali: Garigliano. PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 79

Il Laboratorio Ambientale si pone lo scopo di trasformare sia “attori • FASE V: messa a sistema del Laboratori ambientale; interni” che “esterni “in un unico soggetto ovvero diventare “attori ” ed • FASE VI: eventi di comunicazione e partecipazione del Laboratorio “attuatori” del piano di bacino, prefiggendosi obbiettivi circa: Ambientale; • La Territorialità: si ottiene questo attraverso riunioni, assemblee • FASE VII: animazione del Laboratorio ambientale e prosieguo eventi pubbliche, workshop, nei vari territori ricadenti nell’area di bacino in comunicativi; modo da avere una pianificazione che risponda a tutte le esigenze del • FASE VIII: divulgazione e modellazione del percorso sperimentato; territorio; Attraverso l’unione fra l’Autorità di Bacino organizzata come nel bacino • Comunicazione: avviene attraverso vari strumenti comunicativi, quali del fiume Po ed i Laboratori Ambientali come sperimentati nell’area del siti internet, volantinaggio, ecc., la comunicazione è utile perché Medio Garigliano, è possibile dare origine ad una Autorità di Bacino attraverso ad esso si riesce a raggiungere più attori esterni al Partecipata, che risponde ai problemi posti nei tavoli tematici, infatti processo; attraverso la figura dell’Autorità di Bacino è possibile rispondere alle • Condivisione: grazie alla comunicazione, alla partecipazione, esigenze di tutela dell’ambiente grazie alle attività svolte da alcuni informazione, ascolto, confronto-scambio, dialogo conoscenza, si membri della segreteria tecnico operativa, grazie all’unione fra i riesce ad avere un consenso sulle diverse iniziative ed azioni eco- Laboratori Ambientali e l’Autorità di Bacino, è possibile attuare sostenibili; programmi di sviluppo del territorio, di gestione della risorsa idrica, che • Partecipazione: grazie ala partecipazione si ottiene una dettaglia rispondono in maniera più vicina alle esigenza dei territori grazie al informazione del processo di pianificazione, ma si riesce anche ad coinvolgimento degli “attori esterni”, che riescono a fornire attraverso i avere una formazione, condivisione ed una consapevolezza delle laboratori ambientali le loro idee-pareri su come ottenere un utilizzo del attività previste dal piano di bacino; territorio più vicino alle loro esigenze, sempre nel rispetto dell’ambiente, • Formazione: utile sia per gli attori interni che esterni serve a fa grazie ai laboratori ambientali si ottiene un avvicinamento fra l’ comprendere per chi non esperto in materia di pianificazione le istituzione che in questo caso viene individuata nella figura dell’Autorità proposte portati avanti dai tecnici, ed a rendere consapevoli gli attori di Bacino con gli attori esterni, in modo da poter colmare quel distacco di del bacino dei progetti previsti; governace del territorio che è sempre venuto meno con organizzazioni di il processo che deve portare alla formazione del Laboratorio Ambientale governace tradizionali del territorio, grazie al Laboratorio Ambientale si articola in: aumenta negli attori esterni si il senso di appartenenza al territorio. • FASE I: percorso di avvicinamento alla comunicazione delle strategie ambientali; Fonti delle informazioni • FASE II: percorso di consultazione per la predisposizione del - Sito dell’Autorità di Bacino del fiume Po - www.adbpo.it laboratorio ambientale; - Sito dell’Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno - • FASE III: percorso di formazione delle competenze specifiche per la www2.autoritadibacino.it predisposizione del Laboratorio Ambientale; • FASEIV: protocollo di intesa del Laboratorio Ambientale; 4.4 | Rigenerazione Urbana (materiali e umane) irrazionali. La comunità vuole adesso invertire questa tendenza avviando un meccanismo di uso e recupero di territorio e “L’abitare non coincide con l’essere domiciliato in, ma essere abitante di risorse razionali e rispettosi delle potenzialità locali, che vanno una volta un luogo, sentirsi di appartenervi, riconoscerlo attraverso uno sguardo per tutte valorizzate e messe a frutto. Ciò assume particolare rilievo profondo, prendersene cura, esserne responsabile” (Report del tavolo nell’ambito degli interventi sui centri urbani; tematico Abitare, per una Carta della Valle del Simeto, maggio 2010). - Rafforzamento dell’identità culturale simetina: un elemento fondamentale per il rilancio dello sviluppo del territorio è stato La riflessione sulla rigenerazione economica e culturale della Valle ha da individuato nelle peculiarità e ricchezze della cultura che vi è fiorita nel sùbito portato a riconoscere lo stretto legame tra territorio rurale e tempo. Un sistema di valori, tradizioni, costumi e sapere che non solo ha territorio urbano. La rigogliosità delle attività legate al mondo agricolo dato in passato, ma può ancora dare nel presente e per il futuro linfa rurale e fluviale è sempre stata legata alla vitalità delle attività urbane a vitale alla Valle, oltre a essere anche essere un efficace cartellone esso collegate. I centri abitati della Valle hanno potuto godere in passato nazionale e internazionale per promuovere la bellezza e la ricchezza dei di una vitalità economica, sociale e culturale derivanti dai prodotti delle nostri luoghi. Tutto ciò può partire solo dopo una presa di coscienza attività legate al fiume e alla campagna. Il progressivo declino di queste dell’identità culturale simetina e della sua importanza da parte dei suoi ultime ha inevitabilmente generato una lenta decadenza dei territori abitanti e degli enti locali, i quali dovranno metterla al centro della urbani. Motivo per cui, alla luce di questo legame, è importante prendere progettualità nelle città. in considerazione all’interno del Patto di Fiume anche il tema della - Sviluppo economico: ogni intervento nel territorio simetino, in rigenerazione urbana. Anche in questo caso il Patto prevede dei principi particolar modo nei centri abitati, dovrà mirare a creare un sistema di e delle azioni che rispecchiano i valori fondamentali su cui si fonda: produzione di ricchezza a favore soprattutto dell’economia locale. Ciò - Inclusione sociale: una volontà forte emersa è quella secondo cui significherà, nei comuni della Valle, dare incentivi alla ripresa delle attività nella Valle del Simeto si inizi a pensare a un modello di sviluppo equo e commerciali urbane, creare prospettive di lavoro per gli abitanti del solidale, in cui vengano considerati e rispettati i desideri e le esigenze di luogo, i quali non dovranno più migrare altrove in cerca di fortuna, tutti i soggetti sociali presenti nel territorio, con particolare attenzione a mettere a frutto le potenzialità turistiche immense del territorio. quelli più deboli. La rigenerazione urbana significa, dunque, garanzia degli standard di qualità della vita degli abitanti della valle, i quali vanno messi L’obiettivo, in definitiva, è quello di costruire una visione di rigenerazione nelle condizioni di partecipare ai processi decisionali della gestione della che permetta un miglioramento della qualità della vita per gli abitanti città; rigenerazione urbana significa inoltre lotta al disagio abitativo e della Valle, che promuova lo sviluppo delle attività commerciali e opportunità sociali ed economiche generate dalla creazione di posti di produttive urbane, che rivalorizzi il patrimonio culturale e materiale dei lavoro per la popolazione locale; centri urbani e che metta in primo piano i concetti si sostenibilità e - Sostenibilità: il territorio della Valle è stato per troppo tempo un integrazione in ogni azione progettuale nonché il legame di territorio di conquista e sfruttamento, una valvola di sfogo per tutto ciò interdipendenza tra il territorio urbano e quello rurale. che non si poteva fare altrove. Sia nei territori urbanizzati sia in quelli Tutto ciò dovrà essere al centro di ogni intervento degli Enti Locali, i quali rurali, si è proceduto con un consumo di territorio e con un uso di risorse si impegnano a essere principali promotori di cambiamento e sviluppo in

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 81 un meccanismo partecipato che dia finalmente voce alle esigenze e alle Infine, in merito al valore dell’inclusione sociale ciò che ci si prefissa di progettualità degli abitanti della Valle. fare è: 11. Affrontare e risolvere il problema del disagio abitativo. I princìpi

Nel corso dei lavori per la costruzione del Patto la comunità simetina ha Le azioni individuato una serie di princìpi precisi, sentitamente condivisi e ritenuti di fondamentale importanza per la rigenerazione dei centri urbani. Ognuno dei principi sopra elencati è stato tradotto in azioni concrete che Un primo ordine di princìpi riguarda la necessità di valorizzare e rafforzare vanno a costituire il corpus di iniziative che il Patto definisce come l’identità territoriale della Valle. Ci si prefissa infatti di: prioritarie: 1. Promuovere la cultura facendone uno strumento di rigenerazione 1. Costituire un consorzio, o agenzia di progettazione, che abbia il identitaria; compito di pianificare interventi all’interno di uno strumento urbanistico 2. Sviluppare un senso di responsabilità e cura verso i luoghi in ogni unico per tutta la Valle; abitante della Valle; 2. Formare i tecnici che hanno il ruolo di mediazione tra tecnici comunali 3. Ripensare agli spazi pubblici urbani (in particolare quelli storici) come e popolazione in grado di condurre processi di pianificazione partecipata. occasione di socialità per le comunità fluviali. I tecnici che faranno parte dell’agenzia, infatti, dovranno essere formati al Un secondo ordine di principi è invece fondato sul valore della fine di poter pianificare interventi integrati e che rispondano al principio sostenibilità. Ci si prefissa di: della partecipazione; 4. Trattare i problemi e costruire i progetti non come se fossero separati, 3. Istituire un osservatorio che si occupi del censimento e della ma in modo integrato; documentazione del patrimonio culturale della valle, al fine di avere un 5. Operare trasformazioni del territorio che partano da una effettiva elenco sempre aggiornato di tutti i beni che ne faciliti la conoscenza la conoscenza delle sue risorse e che si basino sul loro utilizzo; valorizzazione; 6. Operare una conversione, produttiva e culturale, dalla “nuova 4. Creare un censimento delle aree degradate o incomplete di ogni centro costruzione” e dall’occupazione di nuovo suolo, al recupero e riuso del urbano della valle e studiare delle cause dei degradi; patrimonio esistente; 5. Creare di un censimento dei beni sequestrati alla mafia per facilitarne 7. Mettere in rete i beni materiali storici e culturali per favorirne una un recupero e riuso da parte della collettività; maggiore fruibilità; 6. Creare di una mappatura partecipata del centro urbano di ogni comune 8. Ristabilire la connessione tra i centri urbani, e quella tra gli stessi e il della valle, in modo da fornire ai cittadini uno strumento per esprimere le fiume. loro progettualità e i loro bisogni nel territorio; Un terzo ordine di principi è quello relativo allo sviluppo economico, per 7. Porre le tradizioni e gli usi del passato, e attuali, come base per la cui ci si prefissa di: riprogettazione dei luoghi pubblici e della socialità; 9. Mirare a favorire uno sviluppo economico locale e solidale; 8. Ricostruire la Via del Grano; 10. Rilanciare le attività commerciali urbane. 9. Creare una Greenway rifunzionalizzando la Ferrovia delle Arance; 10. Formare i progettisti all’adeguamento sismico delle strutture, Il ciclo della rigenerazione urbana facilitandone l’esecuzione; 11. Ricercare e considerare le destinazioni d’uso più idonee per i beni Ogni azione si pensa inserita in una fase di un “ciclo” che aiuta a pensare recuperati in base alle esigenze di ogni comune; e a progettare in modo integrato. Ogni fase del ciclo è propedeutica alla 12. Formare i progettisti secondo principi di bioarchitettura e risparmio successiva e dipende dalla precedente, segna le tappe di qualunque energetico; progetto di rigenerazione urbana e deve obbedire ai principi espressi dal 13. Creare piattaforme di comunicazione, collaborazione e condivisione Patto. Per ogni azione si individuano i soggetti e le modalità di attuazione. (database e pubblicistica di informazione) che mettano in connessione i Le fasi del ciclo sono: soggetti che operano sul territorio; - Governance; 14. Creare percorsi informativi guidati e itinerari culturali intercomunali - Progettazione; che mettano in rete i beni culturali della valle, quali potrebbero i Musei - Realizzazione; archeologici di Centuripe, Adrano e Paternò; - Uso e gestione. 15. Demolire gli edifici incompleti o sovradimensionati per la realizzazione La fase di governance è quella in cui si stabiliscono le regole che di aree verdi all’interno del centro urbano; disciplinano il governo e la gestione del territorio. Si individueranno i 16. Realizzare una connessione dotata di strutture ricettive tra il sistema soggetti che prenderanno le decisioni, il ruolo reciproco che ognuno di Fiume e l’Etna, in modo da incrociare i flussi turistici; essi ricoprirà e il modo con coi ognuno di essi interagirà con gli altri. 17. Creare un censimento delle aziende che possono operare secondo Questa fase, dunque, è quella in cui si costruisce il sistema di attori e principi di bioarchitettura e incentivare la formazione di quelle che non relazioni che gestirà i processi di ogni intervento sul territorio. sono ancora in grado; Gli enti locali si impegneranno a costruire insieme ai cittadini un apparato 18. Incrementare e potenziare il trasporto pubblico inter-comunale; burocratico decisionale che includa tutti nei meccanismi decisionali, 19. Promuovere la formazione di istituti di ricerca per la sperimentazione coinvolgendo di volta in volta i soggetti particolarmente interessati al e certificazione dei prodotti e delle tecnologie della bioedilizia; singolo intervento. Ecco che diventano importanti a questo punto 20. Organizzare manifestazioni, rassegne teatrali e musicali, incluso il l’ascolto dei proprietari di immobili nel centro storico, fondamentali per teatro di strada, per promuovere a livello nazionale e internazionale la costruire un censimento per la documentazione del patrimonio edilizio cultura simetina; esistente, il coinvolgimento delle scuole tramite laboratori che 21. Organizzare laboratori con le scuole per promuovere una maggiore promuovano il concetto della cura dei luoghi ed evidenzino le esigenze sensibilizzazione verso il rispetto e la cura dei luoghi; degli abitanti della fascia d’età dell’infanzia, la costruzione di una 22. Realizzare orti di comunità nei centri urbani. mappatura partecipata del centro urbano, propedeutica ad individuare le aree e le tematiche di intervento espresse dagli abitanti, l’ascolto delle associazioni e dei cittadini che conoscano approfonditamente le tematiche di intervento, la formazione di tecnici in grado di condurre processi di progettazione partecipata, la costituzione di un’agenzia di progettazione di valle in grado di pianificare in modo integrato e unitario

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 83 e che si possa facilmente interfacciare contemporaneamente con i e nella produzione di manufatti di uso quotidiano prodotti con materiali cittadini e con gli uffici tecnici e gli organi politici, facendone da tramite. locali. La fase di progettazione è banalmente quella in cui si individueranno i La fase di uso e gestione, infine, concerne all’individuazione dei soggetti soggetti progettisti, le aree di progetto, i temi e le tecniche di fruitori e gestori dell’opera in questione, delle risorse di gestione e delle progettazione e le risorse per il progetto. A seguito delle azioni in fase di tecniche e regole di gestione. Gli abitanti e le associazioni potranno dare governance si mettono in pratica qui dei meccanismi che mirino a creare un contributo fondamentale sulla gestione dei luoghi e delle attività un modello di progettazione che metta insieme le conoscenze e le prodotte nell’ambito della rigenerazione urbana. Ancora una volta gli Enti competenze dei tecnici con quelle di chi vive il territorio Locali troveranno un valido supporto nei cittadini per la gestione delle quotidianamente. Nasceranno così dei corsi di formazione per i città, impegnandosi a sostenere economicamente questi processi, con progettisti al fine di mettere in campo la buona pratica dell’utilizzo delle tutti i vantaggi economici e gestionali che questi comportano. risorse naturali locali come materiali da costruzione (fondamentale in Nasceranno così gli orti urbani, in cui ai cittadini vengono affidati in questo caso sarà la collaborazione con i produttori locali di beni naturali) gestione piccoli appezzamenti di terreno da curare e dai cui frutti trarre e degli analoghi corsi di formazione per i costruttori. Saranno invitati a beneficio. Fioriranno le manifestazioni teatrali e culturali di altro genere partecipare alla progettazione gli abitanti, le scuole e le associazioni mantenute vive dalle associazioni, co-finanziate dal pubblico. Si potranno detentori di conoscenze culturali e competenze importanti che dare in gestione a soggetti competenti, come imprenditori e associazioni, costituiscono una base fondamentale per i progetti. Si avvierà un alcune strutture ricettive e ricreative nel sistema fiume-città-Etna. dibattito pubblico tra enti locali, tecnici e cittadini sulle opportunità di adeguamento sismico, demolizione o riconversione di beni immobili del centro urbano. Si metteranno a frutto con sostegni economici pubblici le ricchezze che gli abitanti possono mettere in campo per organizzare manifestazioni culturali che valorizzino e pubblicizzino l’identità simetina. Si finanzierà l’istituzione di un centro di ricerca, sperimentazione e certificazione di prodotti e tecnologie della bioedilizia. La fase di realizzazione è la fase in cui verranno individuati i soggetti realizzatori, e le tecniche di realizzazione del progetto. Qui gli enti locali impegneranno a coinvolgere le forze locali, in termini di risorse sia umane sia materiali. Nasceranno corsi di formazione per le imprese di costruzione; verranno privilegiati gli abitanti del luogo nella creazione di posti di lavoro legati alla realizzazione dei progetti. Coloro che conoscono bene il territorio, o che hanno conseguito studi in merito, potranno essere assunti come guide turistiche nei percorsi culturali che metteranno in rete i beni della valle; gli artigiani potranno riprendere a esercitare la loro preziosa attività nell’ambito della trasformazione e recupero edilizio Buone Pratiche

4.4.1 | RECUPERO AREE DISMESSE

Il caso studiato ed esposto in questa scheda descrive il recupero di un' ex area industriale abbandonata. Il progetto è situato a Torino (Piemonte) nell’Ex Area Spina 3, la quale, dopo essere stata riqualificata, ospita un parco pubblico – Parco Dora (realizzato dal gruppo diretto da Peter Latz, costituito da STS S.p.a., Latz+Partner, Studio Cappato, Gerd Pfarrè, Ugo Marano, Studio Pession Associato). Il Parco Dora è uno dei più importanti e recenti esempi italiani di bonifica, recupero e riqualificazione urbana di aree industriali dismesse. Il progetto, seppur ancora in fase di ultimazione, risulta particolarmente interessante per l'attenzione prestata nella diversa articolazione di spazi e funzioni. Il gruppo italo-tedesco ha progettato un parco che alterna zone caratterizzate da grandi prati e spazi alberati ad altre che invece mantengono una forte relazione con gli elementi preesistenti reinterpretandoli.

L’area oggetto della riqualificazione si compone di cinque lotti, Lotto Mortara corrispondenti agli insediamenti industriali che vi erano localizzati (Vitali, Sono 62.000 i mq del lotto Mortara, divisi tra il tratto dismesso del corso Ingest, Michelin, Mortara e Valdocco) ed è attraversata dal fiume Dora omonimo, pedonalizzato e costeggiato da alberature, e il nuovo corso Riparia, la cui risistemazione delle sponde in percorso ciclopedonale è Mortara, interrato in un tunnel ricoperto da un’area verde, prati alberati compresa nel più esteso progetto di “Torino Città d’Acque”. e angoli per il relax. Questo lotto, per la particolare conformazione L'obiettivo del progetto è l’integrazione dell’ambiente naturale (la orografica, gioca il ruolo di terrazza panoramica sul sottostante lotto vegetazione e il fiume) con gli edifici del passato industriale, che non Vitali, ed è collegata a quest’ultimo mediante scale e rampe, ed è vengono demoliti, ma messi in sicurezza e progressivamente riconvertiti delimitata da gradevoli pergolati. ospitando nuove funzioni.

Lotto Vitali Nella grande area centrale del parco (89.000 mq), sito in cui sorgeva lo stabilimento Vitali delle Ferriere Fiat, rimangono alcune parti dell’acciaieria recuperate a nuova vita: tra esse emerge imponente il perimetro del vecchio capannone dello strippaggio, il cuore di tutto il parco. I pilastri d’acciaio dipinto, alti 30 metri, racchiudono

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 85 scenograficamente uno spazio multifunzionale destinato all’aggregazione, affiancato da aiuole, giardini e dalla passerella sopraelevata che garantisce i collegamenti con i lotti limitrofi. In tre vasche di decantazione sono stati realizzati giardini acquatici e un sistema di illuminazione a led colorati contribuisce alla scenografia dopo il calar del sole.

Lotto Ingest A ridosso di alcuni complessi residenziali si trova il lotto Ingest, il più piccolo del parco con i suoi 47.000 mq. In questo lotto vi è un susseguirsi di prati, terrazzamenti, aree verdi attrezzate e alberature. Troviamo inoltre anche un giardino acquatico con vasche e canali ricavati dalle fondamenta e dai laminatoi dello stabilimento Fiat, dal quale sono stati anche recuperati i pilastri che sostengono la passerella aerea di congiunzione con la terrazza del lotto Vitali. I muri di un ex capannone delimitano un “hortus conclusus”, destinato a una collezione di piante particolari. Il Comitato Parco Dora nasce da un accordo tra la Città di Torino, le Lotto Michelin Circoscrizioni 4 e 5, i costruttori privati, la Curia Metropolitana e i A sud del parco l’area che un tempo era di proprietà della Michelin ospita rappresentanti dei cittadini, e ha il compito di gestire attivamente il una delle entrate principali, presidiata da una torre evaporativa processo di trasformazione dell’area, svolgendo una funzione di servizio restaurata. Da una collina si estende un manto erboso che raggiunge la sul territorio al fine di promuovere e sostenere programmi di sviluppo del spiaggetta sulla sponda del fiume, inoltre passerelle sopraelevate tessuto urbano. Il progetto del parco è il risultato di una gara consentono a pedoni e bici di costeggiare il corso d’acqua al di sopra della internazionale a procedura aperta, avviata nella primavera 2004; vincitore zona predisposta per le esondazioni; infine un ponte collega l’area al lotto del concorso è risultato il gruppo diretto da Peter Latz, già autore del Mortara. parco post-industriale Thyssen nel Bacino della Ruhr, e costituito da Servizi Tecnologie Sistemi S.p.a., Latz+Partner, Studio Cappato, Gerd Lotto Valdocco Pfarrè, Ugo Marano, Studio Pession Associato. Il settore più a est è il lotto Valdocco, che si estende per 73.000 m² ed è incentrato su una grande piazza alberata che affianca la Dora, assieme a Il parco ha ospitato diverse attività tra cui: la settimana della mobilità, un sistema di passeggiate lungo il fiume e spazi verdi attrezzati indotta dall’UE, nella quale si è promosso l’uso di mezzi alternativi a leggermente sopraelevati, che hanno come copertura le fitte chiome degli quello privato; il progetto attivo “gli orti nel parco”, dove 50 aspiranti alberi. ortolani si sono impegnati nella coltivazione di orti in cassone nell’hortus conclusus del Parco Dora dando vita ad un corso pratico e teorico di orticoltura urbana; la sperimentazione di modalità collettiva di cura di Grazie ai finanziamenti raccolti nel corso del tempo lo Studio è riuscito a uno spazio verde pubblico della Città di Torino. diventare ciò che è oggi: un laboratorio che costruisce case e opere pubbliche in una delle più povere regioni degli Stati Uniti. Questo esempio progettuale è solo uno all' interno di una tendenza, sempre più diffusa soprattutto in territorio europeo, che vede la Gli studenti che operano nel Rural Studio ampliano le loro nozioni promozione degli interventi di "recupero di aree dismesse" rispetto alle costruendo con le proprie mani ciò che hanno progettato. Tale esperienza "nuove edificazioni". In tal senso sono rilevanti gli esempi della Gran prevede la messa in pratica del concetto dell'apprendere sul campo: gli Bretagna, che dal 2004 ha emanato una legge che stabilisce che il 60% studenti infatti sono chiamati a trasferirsi nella Hale County, con lo scopo delle nuove urbanizzazioni deve avvenire su aree dismesse, e della di offrire loro l'occasione di acquisire direttamente quelle esperienze Germania, che dal 2020 si impegna a non urbanizzare più di 30 ettari al sociali, culturali e tecniche necessarie per la progettazione e la giorno. In Italia si tende ancora a costruire nelle zone limitrofe alla città, costruzione. Gli studenti sono affiancati durante i lavori da esperti nonostante nel centro urbano vi siano edifici abbandonati o ancora in architetti. fase di costruzione. Gli studenti della Auburn University, Alabama, progettano e costruiscono per gli abitanti della contea case, centri sociali, chiese e campi sportivi; Fonti: costruzioni semplici ma realizzate con molta fantasia e con l'impiego di - http://www.riqualificazioneurbana.com/it/torino-parco-dora/ materiali recuperati o messi a disposizione e donati per i progetti. - http://comitatoparcodora.wordpress.com/

4.4.2 | Formazione dei progettisti: il caso Rural Studio Il caso studiato in questa scheda mostra il ruolo fondamentale che possiede la formazione dei progettisti nei processi di sviluppo sostenibile dei territori e il contributo che l'Università può dare nell'ambito della formazione, qualora sia messa nelle condizioni per farlo.

Il progetto descritto si trova in Alabama, precisamente la contea di Hale, situata al centro della "black belt", che fino al secolo scorso era rinomata per la coltivazione del cotone ma che, a seguito di una profonda crisi Utilizzando vecchie traversine, mattoni, travi, copertoni, balle di paglia e economica, è oggi una delle regioni più povere degli Stati Uniti. Nel 1993, bottiglie colorate sono stati costruiti finora circa 20 edifici nuovi e molti due professori di architettura della Auburn University, Dennis K. Ruth e altri sono stati ristrutturati. l'anziano Samuel Mockbee, fondarono all'interno dell' Università Auburn University, nell'ambito della scuola di architettura, il Rural Studio. Risorse utilizzate: • Finanziamenti dell’università

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• Finanziamenti esterni ottenuti da parte degli stessi committenti • Materiali recuperati o messi a disposizione - "L’ARCHITETTURA DELLA DECENZA" , a cura di Federico De Matteis, • Ingegno (H)ortus consultabile in http://www.vg- Obiettivi: hortus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=303:rural- • Dare agli studenti/progettisti l'opportunità di acquisire l'abilità studio-larchitettura-della-decenza&catid=1:opere&Itemid=2 necessaria per affrontare la pianificazione, la progettazione e la costruzione in maniera concreta, pratica e socialmente -"L’EREDITA’ DI SAMBO", a cura Antonino Saggio responsabile dei manufatti sul territorio http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Articoli/sambo/Index.htm • Sviluppare negli studenti/progettisti qualità di leadership instillando valori dell'etica sociale e professionale, del - L. Nicholson, "Rural Studio, Alabama: Architettura per l'emarginazione" volontariato, della responsabilità individuale e del servizio verso Casabella, n. 668, giugno 1999, p. 38-43 la comunità. - G. Borrella, "Rural Studio. Intervista con Andrew Freear" • Aiutare le comunità, lo Stato e le agenzie locali affinché imparino Lotus International, n. 124, 2005, p. 116-123 a risolvere i problemi. - A. Foppiano, "Rural Studio: Taboo Landscape" • Sviluppare materiali, metodi e tecnologie che evitano in futuro Abitare, n. 455, novembre 2005, p. 150-159 problematiche ambientali. - Red., "Rural Studio: Servizi nel parco a Marion, Alabama" Lotus International, n. 130, 2007, p. 71-74 Fonti: - Andrea Oppenheimer Dean and Timothy Hursley, (2005) "Proceed and Be Bold: Rural Studio After Samuel Mockbee". Princeton Architectural - http://www.ruralstudio.org/ - http://samuelmockbee.net/ 4.4.3 | ORTI URBANI: IL CASO ROMANO - http://ruralstudioblogs.org/

- http://www.ruralstudiofilm.com/launch.html La buona pratica presentata in questa scheda ci descrive come attraverso - http://spazioinwind.libero.it/danielweb/rural_studio.htm l'iniziativa degli Orti sociali sia possibile recuperare aree cittadine in - http://www.archdaily.com/400589/rose-lee-house-auburn-university- disuso, non curate e a volte pericolose, favorendo l'aggregazione e rural-studio/ l'inclusione sociale. - http://citizenarchitectfilm.com/index.phpù Sono due le realtà di orti urbani a Roma entrambe collocate in spazi che

inizialmente erano stati destinati a verde, nell’ottica della riqualificazione - "SPERIMENTAZIONI SENZA TEMPO", a cura di Antonino Saggio, urbana, ma effettivamente lasciati in stato di abbandono. Tali spazi, una on/off magazine consultabile in volta messi a servizio della comunità, che era chiamata anche a gestire gli http://onnoffmagazine.com/2013/08/22/977/ stessi, hanno ospitato attività di vario tipo favorendo aggregazione, autoproduzione agricola, con l’intento di seguire principi di coltivazione condivisione e inclusione, ma anche riabilitazione lavorativa. sana e biologica e di economia solidale. Il primo caso è quello dell’Orto Urbano di Garbatella, presso il palazzo della Regione Lazio. Si tratta del primo orto comunitario realizzato a I progetti sopra esposti rappresentano dunque una soluzione: Roma grazie all’impegno dei cittadini e il supporto delle associazioni • Per quelle aree degradate in stato di abbandono che si vogliono storiche come Legambiente e di quartiere come Casetta Rossa e Action recuperare (Le CaSette). Esso si divide in circa 15 appezzamenti di terra funzionali per • Per presidiare un'area altrimenti esposta al rischio di speculazione coltivare, sviluppare nuove relazioni sociali e recuperare un’area che, era edilizia o di piccola discarica destinata a verde, ma i cui progetti di riqualificazione non sono mai stati • Per favorire la solidarietà riducendo la distanza tra le giovani realizzati. generazioni e gli anziani (orto didattico) Il secondo caso è quello di EutOrto, l’orto del collettivo dei lavoratori e • Per incentivare la coltura dei prodotti della terra e la realizzazione di delle lavoratrici di Agile ex Eutelia, sito all’interno dell’Istituto Tecnico mercati agricoli autogestiti a “km zero”. Agrario Statale Garibaldi. Si tratta di un progetto al quale partecipano 20 • Per il recupero di una cultura e di una pratica contadina che coinvolga lavoratori in cassa integrazione che hanno deciso di darsi da fare i cittadini del quartiere e le scuole lanciandosi in una nuova avventura per superare insieme l’esclusione • Per sviluppare momenti di socialità e di incontro dalla realtà sociale e produttiva subita con la drammatica perdita del • Per combattere gli effetti della crisi economica con iniziative in grado lavoro. Essi coltivano circa 3000 metri di terra e vendono i prodotti nei di produrre reddito mercati agricoli e biologici, come quelli organizzati presso la “Città dell’Altra Economia”. Fonti: In entrambi i progetti l’orto urbano assume il ruolo di un’area verde grazie alla quale gli abitanti della Capitale mettono in pratica modelli di - https://sites.google.com/site/ortigarbati/ - http://eutorto.eu/chi-siamo/

4.4.4 | LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA “SOTTOVUOTI”

La progettazione può essere partecipata se si stimola un dialogo e una collaborazione tra enti pubblici e cittadini. Questo è ciò che è accaduto nel caso, preso in considerazione in questa scheda, del quartiere Leuca a Lecce.

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L’Associazione Laboratorio Urbano Aperto (LUA) e le Manifatture Knos di associazione, al fine di mantenimento e gestione del progetto nel hanno avuto il compito di organizzare e coordinare il processo di tempo, all'interno del progetto più grande portato avanti secondo le partecipazione e coinvolgimento degli abitanti del quartiere Leuca. Ciò è proposte dei progettisti a cui era stato affidato l'incarico. stato fatto mediante la realizzazione di un laboratorio di progettazione con lo scopo di individuare le problematiche, i bisogni, i desideri e le Sottovuoti è una iniziativa di Architettura senza Frontiere Onlus che mira aspettative degli abitanti relative all’area di progetto. Tutti il processo è all’organizzazione di laboratori territoriali di architettura partecipata nei stato opportunamente documentato e i risultati cartografati e vari Municipi di Roma. Il fine di questo tipo di attività è quello di costruire argomentati, sono andati ad integrare il progetto generale di con i cittadini e per i cittadini uno spazio pubblico, di incontro, di scambio, risistemazione del percorso urbano Parco Tafuro-Cave. di convivialità. Il laboratorio è partito dal quartiere Quadraro attraverso una serie di iniziative, incontri e workshop. La strategia di coinvolgimento adottata nel laboratorio si è Il lavoro svolto finora ha inoltre permesso di costituire un network tra servita dell'azione delle le varie associazioni attive nel territorio e di favorire un dibattito sul associazioni culturali presenti valore dello spazio pubblico all’interno delle periferie urbane, sul territorio e, una volta suscitando l’interesse anche della pubblica amministrazione. reclutati i partecipanti si sono formati gruppi di lavoro. La Fonti: prima fase del laboratorio -http://www.comune.lecce.it/docs/rigenerazione-urbana---leuca--- chiamato “Scusi, per Via avviso/relazione-tecnica-processo-e-progetto.pdf Leuca?”, è stata quella di - http://www.professionearchitetto.it/key/sottovuoti/?refresh_ce conoscenza dei luoghi portata avanti mediante passeggiate nella zona oggetto di 4.4.5 | RECUPERO DI UN FABBRICATO RURALE intervento e il dialogo aperto con gli abitanti. Si sono così riconosciute delle aree maggiormente critiche divenute luoghi privilegiati di L'esempio descritto in questa scheda tratta il recupero di un fabbricato intervento. In una seconda fase il gruppo di progettazione ha tracciato rurale in Contrada San Giorgio, Calatabiano (Sicilia), per la realizzazione di una proposta di massima tenendo conto delle tematiche emerse un agriturismo, portato avanti dalla Ditta Fresta grazie ad un dall'incontro con gli abitanti e le associazioni. Alla proposta generale dei finanziamento regionale. Gli interventi previsti sono: progettisti si sono affiancate quindi le proposte di associazioni o • Ripresa completa della struttura, mediante l'utilizzo di materiali raggruppamenti che avevano partecipato al processo di progettazione eco-sostenibili; partecipata. Le varie proposte uscite dal laboratorio sono state pensate • Utilizzo di cemento armato, legno e coppi siciliani per la come piccoli progetti gestiti direttamente da gruppi di cittadini in forma copertura • Costruzione di impianti ludici quali campi sportivi , piscina e parco giochi per bambini • Dotazione di biciclette per tour turistici, passeggiate su percorsi naturalistici che si trovano nel territorio circostante • Stabilizzazione della strada di accesso con materiali a basso impatto ambientale • Riutilizzo dei materiali, per quanto possibile, del fabbricato originale • Risparmio idrico: limitatori di flusso per rubinetti e docce, vaschette dei bagni a doppio pulsante,caratteristiche specifiche degli elettrodomestici; • Risparmio energetico: spegnimento automatico luci, impianto fotovoltaico, isolamento termico infissi, spegnimento automatico dei condizionatori, lampade a led • Raccolta differenziata rifiuti Questa buona pratica, riferita al territorio del Simeto potrebbe essere integrata alla vendita di prodotti tipici della Valle che potrebbe aiutare le piccole locali.

4.4.6 | ALBERGHI DIFFUSI In questa scheda vengono presentate buone pratiche nell'ambito della valorizzare di centri storici in via di spopolamento, con immobili abbandonati e non più utilizzabili a fine abitativo, recuperati per finalità turistiche, promuovendo lo sviluppo e la ricettività del luogo senza il ricorso a nuove costruzioni. Il modello dell’albergo diffuso è una realtà tutta italiana. La prima idea di albergo diffuso prende origine a Carnia, a seguito del terremoto del 1976, dalla necessità di utilizzare a fini turistici case e borghi distrutti e disabitati. Oggi l’albergo diffuso vanta una notorietà straordinaria che coinvolge più di 60 strutture in tutta la penisola e più di 200 progetti presentati ed in fase di valutazione.

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Quasi tutte le regioni hanno ormai emesso normative specifiche per I punti cardine di tutte le leggi regionali che definiscono tale forma l’identificazione di questo tipo di struttura turistica. Nel resto del mondo ricettiva sono: si conosce un solo esempio di albergo diffuso: in Spagna. • la gestione unitaria dell’attività; • l’offerta di servizi alberghieri e ambienti comuni a tutti gli ospiti alloggiati nei diversi edifici che compongono l’albergo diffuso; • un ambiente “autentico” fatto di case di pregio, ammobiliate e ristrutturate non “per turisti”, ma pensando a residenti temporanei; • una distanza tra gli immobili tale da consentire alla gestione di offrire a tutti gli ospiti, non solo i servizi alberghieri, ma anche l’esperienza stessa della formula ospitale; • la presenza di una comunità viva; • una gestione professionale non standard, non simile a quella che caratterizza gran parte degli alberghi che fanno parte di catene alberghiere, né tantomeno simile a quella rigida dei grandi alberghi, ma coerente con la proposta di autenticità dell’esperienza, e con le radici nel territorio; • uno stile riconoscibile, una identità leggibile in tutte le L’albergo diffuso è una proposta ricettiva che intende sviluppare forme di componenti della struttura ricettiva, che non si configura come turismo attente all’ambiente locale, sfruttando la possibilità di collocarsi una semplice sommatoria di case ristrutturate e messe in rete. in piccoli centri rurali dove sono presenti immobili abbandonati, senza ricorrere quindi a nuove costruzioni. L’utilizzo di immobili esistenti porta Nonostante i tanti requisiti comuni gli alberghi diffusi possono assumere con sé effetti benefici per la tutela e la salvaguardia del patrimonio un tema che caratterizzi la loro proposta ospitale. Esistono, per esempio, edilizio. La struttura ricettiva è concepita come unitaria nonostante le sue alberghi a tema musicale, sportivo, enogastronomico, culturale, a componenti siano dislocate in immobili diversi, localizzati in più nuclei di carattere storico, ecc… uno stesso Comune; è quindi una soluzione particolarmente adatta a La procedura da seguire per l'apertura di questo tipo di attività coincide in piccoli comuni con centri agricoli di interesse ambientale e architettonico buona parte con quella prevista per le attività alberghiere "di tipo che intendono tutelare le proprie specificità. Il cuore dell’albergo diffuso standard", anche se gli aspetti di carattere strutturale e organizzativo viene localizzato in zona centrale rispetto a tutte le strutture, ed è uno sono definiti dalle singole leggi regionali. Tutte le strutture appartenenti spazio in cui vengono accolti i visitatori, vengono informati, mediante dovranno fare però riferimento ad un'unica sede, presso cui dovranno materiale divulgativo, sul territorio, sul paese, sugli itinerari essere allestiti la reception ed i servizi di ristorazione. programmabili. L’albergo diffuso può essere, quindi, definito come un albergo. L'attività può essere avviata da consorzi locali o da società di gestione • Possibilità di ridare vita a centri urbani degradati e in fase di costituite appositamente; da un punto di vista burocratico la procedura spopolamento. da seguire, per quanto riguarda adempimenti, certificazioni ed requisiti • Ricreare i presupposti per attività economiche sul territorio che previsti per chi gestisce l'attività, ricalca in buona parte l'iter previsto per coinvolgano i residenti dei comuni interessati l'apertura di un normale hotel. Le attività ricettive di natura "non • Offrire formule innovative di turismo capaci di rispettare l'identità alberghiera", invece, sono solitamente regolate da un corpo di leggi del luogo. regionali, contenenti una serie di vincoli legati alle singole realtà • Recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori. territoriali: sono, per esempio, norme locali a stabilire la distanza • Incremento del reddito e del tasso di occupazione dei piccoli. massima consentita tra le singole strutture e la sede di riferimento (di • Articolazione della proposta: il turista che si indirizza verso norma il limite varia tra i 200 ed i 400 metri). l’albergo diffuso ha a sua disposizione un vasta gamma di scelte tutte offerte dallo stesso operatore ricettivo. La proposta turistica Quasi tutti i progetti è differenziata in termini di comfort delle varie unità abitative, di analizzati hanno usufruito di distanze dal centro, di caratteristiche architettoniche degli edifici; finanziamenti regionali ed tutto ciò consente, quindi, una politica di differenziazione dei europei come il POR - prezzi con l’intento di rivolgersi a differenti fasce di utenza. Programma Operativo Regionale del Fondo Ogni albergo diffuso ha uno stile unico perché rispecchia europeo di sviluppo contemporaneamente la personalità di chi lo ha voluto e lo spirito del regionale. Altri invece sono territorio. stati finanziati tramite la sinergia tra pubblico ed una Fonti: azienda privata: è il caso del - Sito ADI - http://www.alberghidiffusi.it/ comune di Montesarchio e - Sito Fare impresa - dell’azienda “Borgo http://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_con Belvedere”, promotrice del tent&view=article&id=2&Itemid=98 progetto, la quale ha - Sito SUAP – SPORTELLO UNICO ATTIVITÁ PRODUTTIVE - stanziato circa 20 milioni di http://pti.regione.sicilia.it/suapPublic/adempimenti.do?page=modulistica euro per la ristrutturazione &idSuap=1105 di 17 immobili nel centro - Sito documento “PROGETTO SAURIS” storico del comune. http://www.lavalcavallina.info/home/files/buone_prassi/brochure_sauris -anto.pdf I Benefici possono essere: - Sito ecoalbergo diffuso belmonte http://www.ecovacanzebelmonte.it/alb.php

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-Sito gal - società a responsabilità limitata a capitale misto pubblico- Riso (AREA 3), Honio - Medio Serio (AREA 4), Cinque Terre della Val privato - http://www.galcapodileuca.it/Home.jsp Gandino (AREA 5), Basso Serio (AREA 6), Altopiano di Selvino - Aviatico -Sito documento “l’albergo diffuso come strumento innovativo per la (AREA 7), Val di Scalve (AREA 8); all’interno di ogni area cono presenti valorizzazione del potenziale turistico" diversi comuni. http://www.starting4.it/files/Albergo_Diffuso_12-2007.pdf -Sito operatore albergo diffuso http://www.operatorealbergodiffuso.it/ In queste aree è stato attuato il Progetto “Percorsi turistici e culturali e -Sito lavoro & formazione http://www.lavoro- laboratori artistici”, che si inserisce all’interno di un bando della DG Sport formazione.it/ricerca_lavoro/aprire_un_albergo_diffuso.html e Giovani di Regione Lombardia in tema di Politiche Giovanili, a cui hanno -Sito giornale “il quaderno” http://www.ilquaderno.it/ aderito tre distretti del commercio della Val Seriana e Val di Scalve. Gli obiettivi erano quelli di: Giancarlo Dall’Ara, “Manuale dell’albergo diffuso: l’idea, la gestione, il marketing dell’ospitalità diffusa”, FrancoAngeli editore, 2010 • Valorizzare il territorio dal punto di vista culturale e artistico, coinvolgendo il tessuto commerciale. • Dare un’opportunità lavorativa e di formazione a ragazzi di età inferiore ai 35 anni, favorendo l’inserimento di nuova 4.4.7 | PERCORSI TURISTICI E CULTURALI E LABORATORI ARTISTICI imprenditorialità femminile e giovanile • Realizzare percorsi di socializzazione e aggregazione che Il caso esposto in questa scheda è quello della Comunità Montana della qualifichino il tempo libero come occasione di crescita. Val Seriana. Tale progetto è significativo per il raggiungimento di una collaborazione tra i Comuni, i cittadini, le forze sociali, politiche, Al progetto hanno aderito la Provincia di Bergamo, i 25 paesi dell’Alta Val economiche e culturali operanti sul territorio ai fini dell'elaborazione e Seriana e della Val di Scalve con le associazioni di categoria, i Distretti del attuazione di piani e programmi. Esempi di tali sforzi sono la formulazione Commercio Alta Valle Seriana, Asta del Serio e Val di Scalve; PromoSerio, e attuazione del piano pluriennale di sviluppo socio-economico e dei piani agenzia di promozione turistica e sviluppo territoriale; associazione MAT pluriennali di opere ed interventi anche con riferimento ai singoli ambiti; Club, amici del Museo Arte Tempo di Clusone; Cooperativa Artelier, per tali strumenti è stata individuata una durata, rispettivamente settore cultura della Cooperativa Aquilone. Il piano di lavoro è stato decennale e triennale. sostenuto da un cofinanziamento regionale e sono stati previsti percorsi turistici, itinerari culturali e laboratori artistici per bambini (che La Val Seriana è la valle del fiume Serio, in provincia di Bergamo, comprendano offerta culturale e offerta commerciale), da parte di giovani nelle Alpi Orobie. Si snoda lungo il percorso del fiume per circa 50 formati professionalmente. chilometri, risalendo dal capoluogo in direzione nord-est. Il fondovalle è in buona parte urbanizzato, costituendo un continuo edilizio, residenziale e produttivo che va da Bergamo fino all'alta valle. È suddivisa in 8 aree: asta del Serio (AREA1), Clusone - Presolana (AREA 2), Dossana - Val del larghi dove la sede si sovrappone al sedime della vecchia ferrovia. Considerando inoltre i circa 300 metri di dislivello su una lunghezza di 31,2 chilometri, si evince che la pendenza media è assai limitata, pari all’1%, con punte massime comprese tra il 4-5%. Inoltre sia i parcheggi di interscambio che i numerosi spazi ricreativi (parchi giochi, panchine e aree verdi) la rendono meta di numerosi escursionisti, cicloamatori, famiglie e chiunque abbia voglia di passare piacevoli momenti a contatto con la natura, pur trovandosi in una zona ad alta densità industriale ed abitativa.

Nella valle è stata realizzata inoltre una ciclovia (pista ciclopedonale). Tale percorso, che permette di collegare l’hinterland nord della città di Bergamo Fonti: con gran parte dei paesi della valle Seriana fino a Clusone, è composto da - http://www.valseriana.eu/index.php/it/eventi/elenco-completo- una rete di piste ciclopedonali pari a 47 chilometri, con un itinerario eventi/percorsi-turistici-e-culturali principale che raggiunge i trenta chilometri di lunghezza. - http://www.valleserianabike.it

Tutta l’opera si sviluppa sul fondovalle lungo il corso del fiume Serio, interessandone gli argini e antiche le aree di esondazione, sottoposte ad un intervento di riqualificazione dopo anni di degrado ed incuria e restituiti alla cittadinanza. Accessibile ad ogni tipo di utenza grazie all’assoluta assenza di asperità altimetriche ed al fondo in terra battuta, livellata tramite posa di ghiaia, che la rende una vera e propria ”strada bianca” per l’85% del tragitto (il restante 15% in asfalto è dovuto a particolari condizioni climatiche che altrimenti avrebbero rapidamente deteriorato il manto); essa può contare su una sede propria completamente separata dalla viabilità ordinaria per il 95% dell’intero percorso, larga mediamente tre metri, con tratti più

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4.5 | Mobilità sostenibile • Potenziare ed implementare tutti i sistemi di mobilità alternativa, in modo tale da ridurre al minimo il ricorso al trasporto privato; Il sistema della mobilità all'interno della Valle del Simeto risulta • Incrementare il sistema di collegamento Comuni-Fiume, Comuni- particolarmente carente ed inefficiente non solo in merito ai bisogni Etna ed Etna-Fiume, con un conseguente beneficio per il turismo attuali degli abitanti, ma soprattutto in previsione dell'attuazione delle e il settore produttivo; azioni relative agli altri ambiti tematici. • Garantire uno scambio intermodale, per una maggiore e più Nel corso degli ultimi decenni tutte le politiche di mobilità si sono flessibile fruibilità di tutto il territorio della Valle; concentrate sul potenziamento del trasporto privato su ruota a scapito di • Garantire la sicurezza dei percorsi pedonali all'interno dei Comuni quello pubblico su gomma o di altro tipo, tanto da portare alla chiusura stessi. delle antiche vie del ferro che servivano negli anni del book economico alla commercializzazione dei prodotti agricoli. Anche la cicumetnea, il Il potenziamento della rete esistente non può prescindere dalla sistema storico su rotaia di raccordo tra i centri urbani della valle e l'area valorizzazione della linea della Circumetnea, presente e attiva sul metropolitana appare fortemente penalizzato dal disinvestimento. territorio, che garantisce i collegamenti tra l'area metropolitana e Appare chiaro inoltre che l'attuale sistema della mobilità è frutto numerosi comuni presenti alle pendici dell'Etna. dell'alterazione delle originarie relazioni territoriali: se un tempo infatti i Essa è un simbolo culturale e storico di valore inestimabile: attiva sin dalla Comuni della Valle avevano un forte legame con il Fiume Simeto da cui seconda metà dell' 800, è frutto di antiche relazioni di carattere traevano sostentamento, oggi tale legame lo ritroviamo tra i Comuni e commerciale ed economico tra l'area metropolitana e i paesi dell'area l'area Metropolitana, a cui essi sono legati per la presenza di servizi di cui etnea. sono carenti. E ciò emerge ancor più chiaramente se si indaga il sistema di connessioni, in termini di percorsi e di mezzi di trasporto disponibili, che "Però lo spettacolo è fantastico e se apri il finestrino puoi cogliere qualche portano al Fiume: risulta impossibile raggiungere il fiume partendo dai mandarino. Si sbatacchia come su una diligenza, vuoi mettere con il Comuni a meno che si possegga un proprio mezzo di trasporto, ed anche Frecciarossa? [...] mentre sali, lasciandoti alle spalle Santa Venerina, in tale condizione non è facile raggiungere il fiume per la forte carenza di Piedimonte Etneo, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, il panorama ti segnaletica e di percorsi ancora praticabili. A questo si aggiunge una rapisce e benedici la lentezza che ti permette di osservare a fondo tanta grande difficoltà, riscontrata da parte dei residenti dei Comuni della Valle, meraviglia. Perché se è vero che il bello del treno è la visione sfuggente nel percorrere anche brevi distanze a piedi all'interno degli stessi comuni delle cose, il bello di queste littorine etnee è che ti permettono di o tra comuni limitrofi. gustartelo, il paesaggio. Ora la roccia è sempre più nera, gli agrumeti Riorganizzare e implementale l'attuale sistema della mobilità è possibile, sono stati sostituiti dalle vigne ad alberello di neretto mascalese, i muretti ma per ottenere dei sostanziali benefici per i Comuni della Valle è a secco sono scuri come scuro sta diventando il cielo. Tra Passopisciaro e necessario mettere in campo azioni integrate che rispondano Moio Alcantara si saluta il mare e ci si addentra nel cuore della Sicilia, il all'immagine di futuro, contenuta in questo documento, esito di un paesaggio diventa ancor più vulcanico. A Calderara si vedono chari i segni processo partecipato e pertanto condivisa dalla Comunità del Simeto. delle colate che più di una volta hanno travolto i binari. [...]Oltre la Le azioni dovranno essere volte a: galleria di Rocca Calanna si inizia a scendere e la fatica si tramuta in ebbrezza della velocità. Ci si inoltra in una distesa di pistacchi spogli come sistema della mobilità in una logica di integrazione e scambio tra i diversi pali della luce. Dopo Bronte finiscono i pistacchi e il cielo si scurisce, al suo sistemi. Pertanto andrà promosso un reale studio di fattibilità economica passaggio la littorina fa sollevare stormi di storni che lo dipingono di nero. per gli interventi che verranno previsti e una organizzazione a livello di Quasi fosse un presagio, o un saluto. Oltre Biancavilla il paesaggio cambia Governance di tutto il sistema, individuando le reciproche responsabilità ancora." dei diversi attori e le figure che garantiranno il coordinamento degli stessi a livello intercomunale, al fine di garantire l' efficienza e la durabilità nel tempo del sistema stess.o Bisognerà individuare: • le tratte critiche non coperte in modo efficiente • i punti di scambio intermodale • le strategie per promuovere l'utilizzo del car sharing, navette e bike sharing, individuando possibili percorsi e punti di sosta per affittare le bici, o di scambio per le auto • le strategie per fornire un servizio efficiente sia per i turisti che per i cittadini • le aree in cui è necessario incrementare le fermate e le frequenze dei mezzi stessi • i nuovi percorsi di collegamento al fiume. Anche la riconversione della vecchia ferrovia Motta-Regalbuto e il recupero delle antiche vie del Grano (quella in Contrada Sciddicuni e quella nella zona del Ponte dei Saraceni) rappresentano un' occasione preziosa: sia in termini di connessione alternativa al trasporto su gomma con l'area metropolitana, nel primo caso; sia una riscoperta degli antichi Da questo testo tratto dall' articolo "Circumetnea/Il treno delle arance" percorsi presenti sul territorio, del loro valore identitario e della loro (fonte http://www.touringclub.it/quitouring/articolo/1588/CircumetneaIl-treno- valenza naturalistica, nel secondo caso. delle-arance) emerge chiaramente come la linea della Circumetnea Esiste già un progetto per la "ferrovia delle arance" Motta-Regalbuto (in rappresenti una valida risorsa per il territorio, ancor più in questo attesa di finanziamenti) che prevede la riconversione della linea ferrata in momento storico in cui si stanno avviando lavori di ristrutturazione e Greenway, facilmente percorribile a piedi o in bici e da qualsiasi tipo di miglioria dell'intera linea. utenza, grazie alla bassissima pendenza del percorso tipica delle sedi Diventa di prioritaria importanza la convocazione di un Tavolo tecnico delle linee ferroviarie. che raccolga tutti gli Attori agenti sul territorio (Istituzioni, responsabili dei diversi servizi di trasporto, responsabili dell'Agenzia di Patto, ecc..) al fine di individuare i primi passi operativi per la riorganizzazione di tutto il

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Ogni azione individuata dovrà interfacciarsi con le altre emerse negli altri • Utilizzare le aree limitrofe al fiume per attività sportive e ambiti tematici, ed in particolar modo con quelle del settore produttivo, ricreative (canoa, corsa, orienteering, passeggiate a cavallo, in con lo scopo di attuare sul territorio progetti integrati. bici, passeggiate turistiche sugli asinelli ad opera di attori locali Infatti intervenire in modo strategico migliorando il sistema della ecc..) in armonia con gli ecosistemi. mobilità significa allo stesso tempo incrementare il Turismo in tutta la • Mappatura della rete di torrenti, affluenti al fiume, con il fine di Valle (un turismo di qualità sia per la valenza storico naturalistica di tutto riscoprire sorgenti, affluenti e i letti ormai asciutti per escursioni il territorio, sia per la possibilità di differenziare l'offerta turistica sempre guidate e percorsi naturalistici che possono diventare anche nel pieno rispetto dei valori, dell'identità e della cultura simetina), e opportunità d’impiego per i giovani. risollevare il sistema produttivo locale, attualmente in grave crisi. • Dotare i percorsi di attrezzature che facilitino la fruizione seguendo il principio cubatura zero, promuovendo cioè il recupero di casali e ruderi presenti nel territorio senza aggiungere nuova cubatura. • Riconversione della "Ferrovia delle Arance" Motta-Regalbuto in Greenway. • Promozione del bike sharing, car sharing o servizi navetta. • Realizzazione di una segnaletica unitaria ed efficiente per tutta la Valle. • Garantire la sicurezza nelle aree interne ai Comuni, in modo da favorire i percorsi pedonali anche di breve raggio.

Azioni Buone Pratiche Ai Tavoli di Lavoro sulla mobilità sostenibile hanno preso parte studenti, cittadini appartenenti a diverse organizzazioni agenti sul territorio, 4.5.1 | GREENWAY cittadini interessati alla tematica, diverse figure professionali, tra cui numerosi architetti. Il lavoro fatto ha portato come esito l'individuazione La “Greenway” è un percorso chiuso al traffico a motore, indirizzato di problematiche e azioni tra cui: generalmente a diversi tipi di utenti (pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, pattinatori ecc..), che valorizza il territorio rendendolo fruibile e • Mappatura di tutti i percorsi ancora presenti sul territorio, in accessibile in diversi modi. Le sue caratteristiche sono: grado di condurre al fiume; con la eventuale riapertura o • la sicurezza: si tratta infatti di percorsi fisicamente separati dalla rete recupero. stradale ordinaria e dedicati esclusivamente a utenti non motorizzati; • l'accessibilità: sono accessibili a diversi tipi di utenti (bambini, anziani ecc.); • circolazione "dolce": legata ad esempio alle pendenze moderate, che consente di fruire "lentamente" i percorsi offrendo un diverso punto di vista sui paesaggi circostanti; • recupero di infrastrutture e strutture esistenti: si tratta di sentieri, strade storiche, alzaie, linee ferroviarie dismesse, strade rurali minori ecc., recuperati per la realizzazione dei percorsi e delle strutture di servizio (luoghi di sosta e ristoro, punti informativi ecc.); • integrazione con l'ambiente naturale: offrono la fruizione rispettosa anche in aree di particolare pregio naturale; Il percorso esaminato è quello “Greenway Milano-Varzi-Voghera”, realizzato tramite il Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013. Il processo che ha portato alla redazione del progetto preliminare della Greenway presa in esame, è stato di natura partecipata. In particolare si è instaurato un dialogo tra la componente politica e la comunità locale mediante sedute plenarie. L’indicazione del tracciato è stato condiviso e approvato da tutti i soggetti promotori (Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Pavia, Comunità Montana dell’OltrePò, Parco Lombardo della Valle del Ticino e Parco

Agricolo Sud Milano). Il percorso proposto, con la partecipazione della componente tecnica e Dopo una prima fase in cui si è focalizzata l’attenzione sulla ricognizione e dei soggetti promotori, tende a valorizzare il collegamento dei nuclei sulla raccolta delle progettualità esistenti, il Gruppo di Lavoro ha storici con finalità turistiche\ricreative, culturali\storiche e incontrato le componenti tecniche (Architetto Katherina Ziman e Dottore architettoniche presenti nelle zone interessate, e tende a promuovere Paolo Agliardi) che hanno presentato i contenuti e le finalità del progetto, l’uso della bicicletta proprio come mezzo alternativo di spostamento tra illustrando le scelte progettuali e la filosofia concettuale seguita nella comuni limitrofi. redazione del progetto. In particolare la Greenway deve essere realizzata Il Gruppo di Lavoro ha elaborato la proposta, condivisa da tutti i in sede propria, ben definita e continua, e seguendo le fasce fluviali per componenti e quindi espressione degli orientamenti degli Enti territoriali motivi paesaggistici, storici, logistici e di alto valore naturalistico. sottoscritti del Protocollo d’Intesa ed interessati alla realizzazione del progetto. Inoltre la proposta è stata elaborata in un'ottica di contenimento dei costi: infatti sono stati opportunamente valorizzati

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 99 alcuni tratti esistenti, altri sistemabili con lavori minimi. Mediante la Fonti: realizzazione del percorso si è anche cercato di rilanciare il turismo in una http://www.provincia.pv.it/index.php?option=com_content&view=article zona caratteristica della Provincia di Pavia, ricca di risorse e di notevoli &id=162:greenway-milano-pavia-varzi&catid=139&Itemid=201&lang=it potenzialità (è inoltre presente un Consorzio di valorizzazione dei prodotti tipici locali). Tuttavia la realizzazione della Greenway presenta alcune criticità, come: 4.5.2 | MOBILITÀ ON-DEMAND • L'acquisizione della totalità delle aree in forma convenzionata o per esproprio e quindi di un significativo impegno procedurale- La buona pratica analizzata in questa scheda offre degli spunti amministrativo-finanziario interessanti per risolvere i problemi legati alla comunicazione su macro e • L’attraversamento sul Ponte della Becca (attraversamento sul Pò), micro scala nei comuni della Valle del Simeto. il quale è possibile solo creando una struttura a sbalzo che dovrà Il progetto esaminato si ispira all'idea "Bus on Demand" sviluppatosi in ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza in quanto la relazione alla rapida e vasta espansione residenziale e industriale a cui i struttura è sottoposta a vincolo monumentale comuni sono andati incontro negli ultimi anni, al fine di dare una risposta in termini di sviluppo delle connessioni basate su una mobilità sostenibile. • Un tratto del tracciato tocca il Comune di Pozzol Groppo e quindi comporterà il coinvolgimento di altri Enti. Per quanto riguarda la modalità attuativa dell’intervento, si ritiene Il caso in questione nasce da una collaborazione tra l’ENEA e il Centro di necessario il ricorso allo strumento dell’Accordo di Programma, che Ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università “Sapienza” di Roma e consente, con la sua sottoscrizione da parte di tutti gli Enti interessati, di si basa sulla messa in funzione di un mini-bus elettrico capace di adattarsi ottenere le varianti urbanistiche eventualmente necessarie per la alla realtà urbana in cui è inserito, grazie allo speciale cuore tecnologico realizzazione del percorso. Mentre, con la sola sottoscrizione da parte di cui è dotato. Questo progetto potrebbe essere implementato della Provincia, non assicura il medesimo risultato rispetto alle tratte di utilizzando mezzi già esistenti come gli scuola bus, in maniera da competenza dei diversi Comuni. L’Accordo di Programma ha inoltre il ottimizzare i costi, sfruttandoli fuori dagli orari del trasporto. vantaggio di ottenere con un unico atto la definizione delle specifiche tecniche, l’individuazione degli impegni finanziari a carico dei soggetti La gestione del sistema potrebbe benissimo essere pubblica o privata, e sottoscrittori e la tempistica per la realizzazione dell’intervento. potrebbe nel tempo creare posti di lavoro per la popolazione locale.

La realizzazione di percorsi come le “Greenways” permette di Fonti: incrementare la connessione e fruibilità dei siti naturali, evitando la - http://www.rinnovabili.it/mobilita/trasporti-pubblici-intelligenti-laquila- cementificazione, proponendo una risposta anche al degrado delle risorse bus-on-demand-666/ esistenti e permettendo una maggiore accessibilità ad aree di particolare pregio (come corsi d’acqua, linee crinali ed avvallamenti, coltivazioni, boschi e filari alberati).

4.6 | I servizi pubblici dell’utenza e della vocazione di sviluppo del territorio (agricoltura e turismo). Uno degli obiettivi importanti da perseguire attraverso l’attuazione del In particolare, sono presenti nella valle succursali dell’Istituto Alberghiero Patto di Fiume è la riorganizzazione dei servizi pubblici territoriali che fino di Nicolosi e di Randazzo, e gli abitanti lamentano l’assenza di un Istituto ad oggi sono gestiti e pianificati dai singoli comuni con scarsità di risorse e Alberghiero autonomo (ad Adrano c’è già un movimento di raccolta firme talvolta meccanismi di competitività che non favoriscono l’utenza. in questa direzione). Il Patto deve costituire occasione di riorganizzazione del l’offerta formativa superiore nel comprensorio in modo da avere Nelle sezioni precedenti sono state già tracciate alcune necessità di azioni istituti autonomi che sostituiscano le attuali sedi distaccate dipendenti da sinergiche tra comuni che si riferiscono agli ambiti: istituti di altri comuni non appartenenti al Patto (i quali al momento - della mobilità e del trasporto pubblico; costituiscono anche un costo notevole per i comuni simetini chiamati a - della gestione dei rifiuti; sostenere le spese degli studenti pendolari). - della gestione delle risorse idrica ed energetica. Sanità A tali ambiti vanno aggiunti altri tre ambiti di intervento, che sono stati oggetto di significative riforme amministrative volte al miglioramento e La recente riforma regionale del sistema sanitario punta a trasformare i all’efficienza ma che risultano oggi particolarmente carenti e vari plessi sanitari dei diversi comuni in un unico ente ospedaliero al fine compromettono la qualità della vita degli abitanti della valle: di razionalizzare l’offerta ospedaliera. Lo scopo è quello di evitare - Istruzione; duplicazione di reparti e risparmi di risorse insieme al miglioramento. - Assistenza sanitaria; L’applicazione di questo principio nella provincia di Catania ha creato una - Servizi sociali. forte criticità, in quanto ha puntato alla centralizzazione dei servizi sanitari nell’area metropolitana catanese: negli ultimi anni molti reparti Istruzione (per esempio urologia) e posti letto sono stati soppressi a favore degli ospedali catanesi. I reparti che rimangono attivi sul territorio simetino La rete di scuole e istituti formativi della Valle al livello della scuola sono caratterizzati da un ridottissimo numero di posti letto e livelli di dell’obbligo è sufficientemente distribuita sul territorio (fatta eccezione qualità e attrattività ridotti. per il comune di Ragalna, che lamenta la carenza di una scuola media A questo si sommano carenze del sistema ambulatoriale e diagnostica autonoma), ma risulta ancora carente di processi di verticalizzazione dei (PTA – Presidi Territoriali di Assistenza) che va potenziato, riorganizzando singoli plessi (ovvero la trasformazione di circoli didattici in istituti la sua distribuzione sul territorio. comprensivi che coprano l’intero ciclo di formazione della scuola Sarebbe auspicabile attuare una riorganizzazione dei servizi attraverso i dell’obbligo). principi della razionalizzazione, avendo come ambito territoriale di Le maggiori carenze si registrano invece a carico del sistema di riferimento la Valle e potenziando eventualmente il trasporto per servizi formazione superiore. Oggi non c’è una razionale diversificazione degli altamente specializzati per i quali sia necessario lo spostamento nell’area indirizzi di formazione tecnica e professionale in funzione delle richieste metropolitana. È altresì auspicabile l’aumento della qualità e della

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 101 distribuzione dei servizi indispensabili agli anziani, alle lungodegenze e • Perseguire quanti più obiettivi e rispettare tutti i principi del Patto, alle malattie neurologiche e in generale di tutti quei servizi dedicati ai relativamente a uno o (meglio) più ambiti tematici di riferimento; soggetti che sono costretti a ricoveri in strutture lontane dalla propria • Essere redatto con metodi partecipativi, coinvolgendo tutti i portatori comunità, le cui famiglie sono gravemente in difficoltà. di interessi che sono coinvolti nel progetto stesso, con particolare cura di individuare i soggetti svantaggiati (per i quali vanno previste Servizi sociali modalità di coinvolgimento specifiche); • Seguire la logica della massima distribuzione di risorse e opportunità Attualmente il territorio è dotato di un sistema dei servizi sociali che sul territorio. punta ancora esclusivamente a servizi di natura esclusivamente Tali progetti potranno essere d’iniziativa pubblica, ma da condurre in assistenziale, che, nonostante gli sforzi degli operatori – spesso coadiuvati partnership con privati e associazioni. Essi potranno essere redatti anche da numerosi volontari –e per la scarsità di risorse e mezzi, risulta carente da altri soggetti, individualmente o in partnership, in collaborazione con (numero di utenti, qualità dei servizi, ecc.). Attraverso il patto sarebbe gli enti locali. necessario avviare politiche di integrazione dell’attuale sistema La redazione di progetti pilota integrati viene affidata all’istituzione di una assistenziale con approcci ispirati alla logica dell’impresa sociale. In Agenzia del Patto di Fiume, con funzioni di coordinamento tra le singole particolare, è auspicabile che i comuni e altri enti pubblici lavorino amministrazioni comunali (incluse attività di supporto alla progettazione a sinergicamente alla costruzione di programmi di inclusione sociale scala sovracomunale) e di facilitazione del rapporto diretto tra enti locali connessi alle politiche per l’occupazione. Questo deve essere fatto e comunità insediate. L'agenzia dovrebbe affrontare differenti ma superando l’attuale divisione tra le attività di pianificazione dei comuni complementari elementi di debolezza dell'attuale organizzazione della appartenenti a diversi distretti, attraverso la creazione di un tavolo sua governance istituzionale, coprendo il vuoto derivante dall'assenza di finalizzato alla messa in sinergia delle attività dei diversi distretti per strutture atte ad assistere e implementare la progettualità istituzionale e l’obiettivo sopra indicato. diffusa alla scala territoriale di Valle. L’agenzia potrebbe permettere di superare le difficoltà derivanti da: • la cronica difficoltà e scarsa capacità istituzionale di produzione di 4.7 | Cultura [In progress] conoscenza finalizzata alla costruzione di politiche locali (questo riguarda soprattutto alcune questioni controverse legate alla 4.8 | Attuazione del patto (governance) presenza di interessi mafiosi sul territorio); • la eccessiva occasionalità e frammentazione delle politiche locali La vasta gamma di azioni da mettere in campo per raggiungere gli derivante dalle fragilità e carenze degli strumenti di programmazione obiettivi del patto relativi alle attività produttive saranno organizzate sino ad oggi messi in campo nonché dal sottodimensionamento attraverso la redazione di Progetti Pilota Integrati, capaci di raccogliere e dell’organico degli uffici tecnici dei singoli comuni, soprattutto al ottimizzare le forze e le risorse, nella logica del ragionare su ‘quale fava’ è livello delle competenze in materia di programmazione, capace di raggiungere ‘più piccioni’. Ogni progetto pilota deve: progettazione integrata e gestione di processi partecipativi; • l’appartenenza dei singoli comuni a distretti d autorità settoriali In seno all’agenzia potrebbero altresì prendere corpo degli organismi sovracomunali differenti (come le Società per la Regolamentazione partecipati (osservatori partcipati) in almeno tre settori strategici: dei Rifiuti istituite dalla LRS 9/2010 o i distretti socio-sanitari istituiti ambiente; inclusione sociale e occupazione; legalità e lotta alle mafie. Tali dal Decreto presidenziale del 4/11/2002). organismi sono pensati come osservatori permanenti sui problemi del territorio a cui delegare il compito di monitorare sullo stato e sugli esiti Le funzioni attribuibili all’Agenzia dovrebbero essere articolate in modo della progressiva attuazione del Patto di Fiume negli specifici settori, ma da perseguire tre obiettivi descritti in modo semplice da tre interventi di dovrebbero poter svolgere anche la funzione di incubatori di nuove idee cittadini della Valle all’incontro di comunità svoltosi lo scorso giovedì 7 progettuali da sviluppare ulteriormente. Questi osservatori potrebbero novembre: favorire la strutturazione e la diffusione della conoscenza tecnica e 1) “Alcune cose possono essere fatte anche senza spendere un soldo: scientifica disponibile su questi argomenti; essi potrebbero anche basta mettersi d’accordo” – L’agenzia potrebbe svolgere una funzione di valorizzare e promuovere i saperi locali e diffusi, fungendo da centri di coordinamento tra gli enti per la messa in campo di azioni che richiedono ascolto e attori attivi nella costruzione della memoria collettiva della innovazioni innovazioni delle pratiche di gestione ordinaria delle PA che Valle. possono favorire l’attuazione del patto di fiume (es: protocolli di attribuzione dei bandi pubblici, riferimento al patto nelle forme di comunicazione ordinaria del comune, ecc.); 2) “Il metodo che stiamo usando oggi, dovrebbe essere usato sempre, anche solo per rendere trasparente quello che viene deciso, o per permettere ai sindaci di sapere cosa è importante per noi” - L’agenzia potrebbe svolgere una funzione di raccordo tra enti e cittadini, dando supporto nella facilitazione di eventi e processi partecipativi di supporto alle attività di progettazione e programmazione; 3) “Bisogna che si comincino a fare delle cose che ci legano e non che ci dividono e ci mettono in competizione” – l’agenzia potrebbe svolgere attività di progettazione a scala sovracomunale, a partire dagli interventi lungo il corso del fiume Simeto, con il dovuto coinvolgimento di rappresentanti delle singole amministrazioni comunali. La progettazione dovrebbe concentrarsi su progetti pilota integrati, capaci di mettere in campo azioni che combinare obiettivi di trattamento dei problemi ambientali, socio-culturali ed economici della Valle. L’agenzia potrebbe anche fornire azioni di supporto alla redazione di progetti integrati da parte di soggetti privati, individuali o, meglio, in partnership tra di loro e con gli enti locali.

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 103

APPENDICE I | Elenco di associazioni e Ex allieve Maria Ausiliatrice Fidapa (federazione italiana donne arti professioni affari ) organizzazioni partecipanti Fipsas (federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) Giovani Democratici Biancavilla Gruppo fotografico Le Gru Apas (associzione pubblica assistenza) Paternò Informa giovani AGESCI ('Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) IRSSAT (Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente ed il ALPA (Associazione Produttori Lavoratori dell’Agroalimentare) Territorio) Associazione Bene Comune Italia Nostra Associazione Civico 26 La Locomotiva Associazione genitori alunni Laboratorio Simeto Associazione Nazionale Carabinieri L'Agorà Associazione Nazionale Marinai D'Italia Legambiente Associazione Saia Libera Diretta Associazione Zeist Libera Motta Attivamente Libera Ragalna Casa di Maria e Vino di Cana Lions CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro ) Lipu Circolo il progresso Misericordia CISL (Confederazione Italiana Sindacato dei Lavoratori) Movimento per la liberazione del popolo siciliano Città Viva Movimento per la Vita Clan "Maya" MPA (Movimento per l’Autonomia) Coldiretti Onda Perfetta Comitato Civico Salute e Ambiente (Adrano) Pro-loco Paternò Comitato no-discarica Rete Fattorie Sociali Comitato Romano Fontana Rifiuti Zero Compagnia teatrale Batarnù Rifondazione Comunista Comunità Capi Scout Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Confagricoltura Stelle e Ambiente Confcommercio Vivisimeto Consulta dei Beni Culturali

Cultura & Progresso Cultura e Progetta APPENDICE II | Rassegna Stampa

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 105

21/02/2010

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 107

05/07/2013 Paternò, due volte alla Camera il caso Feltri.

ViviSimeto: «L’oasi è degradata da sempre» Nel 201 1 Legambiente Catania av ev a censito 50 micro-discariche nell’area protetta del l’agricoltore minacciato? Come permettergli di continuare in sicurezza il suo lavoro? E anche fiume Simeto. Dopo due anni, le cose non sono cambiate. E le intimidazioni ricev ute dal giov «quali iniziative immediate di vigilanza e controllo dell’area» partiranno, e come «favorire ane Emanuele Feltri, agricoltore etneo con un terreno in contrada Sciddicuni, hanno acceso i l’azione di tutela e bonifica intrapresa dalle autorità locali e dalle associazioni ambientaliste». riflettori del Parlamento sulla zona. Dopo che qualcuno ha ucciso le pecore dell’imprenditore A essere citata nell’interrogazione parlamentare è l’associazione Vivi Simeto, che da nove anni bio, Sel chiede risposte (e protezione per il giov ane) al gov erno nazionale. Due interrogazioni opera sul territorio: «Da quando volevano costruire un inceneritore nell’oasi e i cittadini della parlamentari in due giorni. La storia di Emanuele Feltri arriva di nuovo nell’aula della Camera zona si sono opposti», spiega Luigi Puglisi, il presidente. «Purtroppo, la storia di Emanuele non dei deputati, stavolta per mano di Erasmo Palazzotto, eletto tra le file di Sinistra ecologia e ha portato alla luce nessuna novità: le fogne dei Comuni che si affacciano sul fiume scaricano libertà e coordinatore del partito in Sicilia. Il caso delle pecore ammazzate a fucilate in in acqua, i depuratori non li hanno tutti, molti di quelli che ci sono o non funzionano o contrada Sciddicuni, a Paternò, e di quella testa di ovino lasciata davanti la porta della cascina funzionano male». Niente di nuovo sotto il sole, insomma. «Ogni tanto vediamo nel torrente dell’imprenditore catanese di 33 anni ha scosso l’opinione pubblica. E la questione viene grosse macchie scure o schiuma altissima – racconta Puglisi – E sono con ogni probabilità i dibattuta a suon di comunicati a Montecitorio. risultati di sversamenti illeciti». Il territorio non se la passa meglio: «Basta guardare i bordi Tre onorevoli del Partito democratico avevano chiesto il 3 luglio al ministro dell’Interno delle strade extracomunali, pieni di spazzatura di tutti i tipi». Era il 2011 quando Legambiente Angelino Alfano e al ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo di valutare se fosse il caso Catania ha censito 50 micro-discariche nell’oasi del Simeto e ha presentato un esposto alla «di intervenire sul grave episodio di mafia che ha colpito il giovane Emanuele Feltri», al quale procura della Repubblica per chiarire le responsabilità del degrado. Oggi la situazione non è stato sterminato il gregge a seguito delle sue denunce sulle discariche abusive nell’area sembra essere cambiata: «Sembra che il fiume e i terreni che lo circondano siano visti come protetta di ponte Barca, nella valle del fiume Simeto. Solo la più recente di una serie di una terra di nessuno – lamenta il presidente di Vivi Simeto – Anche se lentamente le cose intimidazioni che hanno colpito il perito agrario etneo negli ultimi due anni. Da quando, cioè, stanno cambiando». Anche grazie alle iniziative volontarie di pulizia e scoperta dei percorsi ha venduto il suo appartamento di Catania per comprare un appezzamento di terreno da naturalistici. «Durante una delle nostre giornate di bonifica abbiamo costruito una piramide coltivare di cinque ettari nel Paternese. Ieri a rincarare la dose in Parlamento è stato coi copertoni usati che abbiamo trovato in una vallata, erano centinaia». Chi li abbia gettati lì Palazzotto, che ha interpellato anche il ministero dell’Ambiente presieduto da Andrea è facile immaginarlo: «Possiamo credere che decine di persone, singolarmente, abbiano Orlando. «L’atto intimidatorio – scrive il deputato di Sel – potrebbe ritenersi in correlazione buttato un paio di pneumatici ciascuno?». La risposta è scontata. «In un’occasione abbiamo con l’attività di Emanuele Feltri a tutela dell’area della Valle del Simeto, sito di interesse perfino incrociato un camioncino pieno di immondizia che si avvicinava alle sponde del Simeto comunitario, lasciato in stato di degrado ed abbandono». Erasmo Palazzotto parla di «scarichi – ricorda Luigi Puglisi – Naturalmente l’abbiamo allontanato, ma non sappiamo se dopo illegali nel fiume» e di «discariche abusive contenenti materiali inquinanti altamente cinque chilometri ha trovato un altro posto per scaricare comunque il suo cassone». La prima pericolosi». Ma non si limita solo all’aspetto ambientale: «Appare plausibile la volontà di soluzione che hanno trovato, «a seguito di una conferenza dei servizi con gli enti gestori impedire la rinascita dell’area, che negli anni si è distinta anche per fenomeni di sfruttamento dell’oasi, i responsabili delle amministrazioni comunali interessate e gli operatori economici dell’immigrazione irregolare». Cioè mafia rurale: caporalato e lavoro in nero dei migranti nei della zona», è stata di chiudere al traffico veicolare una via che porta solo al fiume. «Visto che campi coltivati. Al governo Palazzotto chiede «quali interventi urgenti intenda intraprendere l’obiettivo è vedere la natura, lo si può fare tranquillamente a piedi, o in bicicletta», al fine di garantire l’incolumità di Emanuele Feltri». In altre parole: come proteggere puntualizza Puglisi

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 109

07/07/2013

VALLE DEL SIMETO, LA RIVOLTA DELLA GENTE PERBENE: "RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA TERRA" A Paternò manifestazione, questo pomeriggio, tra i sentieri della Valle del Simeto dopo l'intimidazione subita sette giorni fa dal 34enne Emanuele Feltri: "La mafia non deve vincere".

PATERNO'. Non è stata una domenica pomeriggio qualunque. Tutti uniti, stretti attorno ad Emanuele. Tutti uniti nella lotta al malaffare ed all'intimidazione mafiosa. Un pomeriggio di forte emozione quello di oggi vissuto tra i sentieri della Valle del Simeto in territorio di Paternò. In quel Sito d'interesse comunitario sul quale il 34enne Emanuele Feltri nemmeno una settimana fa si è visto uccidere a colpi di fucile quattro pecore (che teneva solo per compagnia) e di queste una fatta trovare sgozzata sull'uscio di casa. Qui, Emenuele Feltri ha investito i suoi risparmi mettendo sù una piccola ed efficiente azienda bio. Un atto intimidatorio a tutti gli effetti che ha provocato la reazione di tanti. Una bella reazione. Con un tam tam scattato da Facebook ed allargatosi a macchia d'olio anche attraverso l'informazione. "Quella di oggi è stata non solo una passeggiata per conoscere la vallata: è stato un modo per riprenderci la nostra terra, il nostro territorio", spiega Emanuele. "L'assemblea conclusiva nella mia proprietà ha evidenziato i tanti problemi con i quali chi vuole venire qui deve far forte: spazzatura, infrastrutture che non ci sono ed agricoltura che è ferma". A centinaia, oggi, si sono dati appuntamento qui dove il Simeto ha forgiato la storia di intere comunità: "Quello che è accaduto oggi, fa ben sperare - prosegue Emanuele Feltri - ma vorrei ricordare che Paternò non è nuova a queste battaglie: quella contro la costruzione del mega inceneritore ha insegnato a tutti noi parecchie cose. Cosa mi ha lasciato l'esperienza che mi ha toccato in prima persona? Mi ha lasciato una forte rabbia ma anche tanta energia per rimanere qui e fare meglio. Tanti ragazzi mi hanno chiesto in questi giorni cosa fare per investire nella Valle del Simeto: e questo è un buon segnale". Ed allora, ecco il mondo del volontariato e dell'associazionismo (Vivisimeto in testa) a partecipare. E presenti c'erano anche tanti rappresentanti delle istituzioni locali. "Adesso tocca a noi risolvere le tante questioni aperte su questo sito - ci dice il primo cittadino paternese, Mauro Mangano -: ci vuole un percorso che da qui coinvolga anche la Provincia e la Regione. Solo così si potrà pianificare qualcosa di serio e si potrà creare sviluppo". Nei giorni scorsi la questione era approdata fino in Parlamento con tutta una serie di interrogazioni presentate sulla pesante intimidazione subita da Emanuele Feltri. Ieri, la visita del sottosegretario alla giustizia, Giuseppe Berretta: "Ho voluto incontrare Emanuele per manifestargli la mia solidarietà, per sentire da lui cosa è successo e per capire cosa fare per dargli un aiuto concreto e immediato”, spiega Berretta. Che aggiunge: Mi farò portatore del messaggio di Emanuele e chiederò che sul territorio vi siano più controlli ed una presenza tangibile delle forze dell’ordine. Sono però consapevole che, oltre al controllo per prevenire episodi di criminalità e malaffare e alle indagini per individuare chi commette atti intimidatori vi sia anche bisogno di far scoprire alle persone la bellezza e le potenzialità di sviluppo di questi splendidi posti". "Esprimo incondizionata solidarietà ad Emanuele Feltri, siciliano coraggioso". A dichiararlo è, invece, Fausto Raciti, deputato nazionale del Pd e Segretario nazionale dei Giovani Democratici. "Non potevamo non essere al fianco di Emanuele Feltri e della società civile. Da parte mia - conclude il parlamentare democratico - assicuro il massimo impegno politico per il riscatto dell'area, nel partito e nelle Istituzioni".

05/11/2013

UN PATTO PER IL SIMETO. ORA SI SPERA NEL FINANZIAMENTO Pianificazione per lo sviluppo locale: l’Ateneo diventa “engaged University” e propone la Valle del Simeto come area pilota per il “progetto aree interne” del ministero della coesione territoriale.

CATANIA. E’ stato presentato ieri pomeriggio, nell’aula magna dell’edificio della didattica di ingegneria dell’Università di Catania, il progetto di Patto di Fiume Simeto, uno strumento innovativo di pianificazione per lo sviluppo locale e la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali di un ambito territoriale. Si tratta di un piano di natura contrattuale in corso di elaborazione, sottoscritto volontariamente dai Comuni e dalle Associazioni della Valle Del Simeto (un’area che include le città di Paternò, Adrano, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Belpasso,Centuripe, Motta S. Anastasia, Ragalna) sotto l’egida all’Università degli Studi di Catania e dell’Associazione Vivisimeto. Il documento identifica principi, azioni concrete e singole responsabilità per la promozione dello sviluppo della Valle del Simeto, in un'ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’idea del Patto è nata dal lavoro di Mappatura di Comunità iniziato circa 5 anni fa e promosso da una Partnership tra l’Associazione Vivisimeto, il Comitato Salute e Ambiente Adrano onlus e il dipartimento di Architettura dell’Ateneo, un processo durante il quale più di 1000 partecipanti hanno espresso la necessità di perseguire concretamente un modello di sviluppo alternativo rispetto a quello insostenibile perseguito fino a oggi, ispirato al concetto di tutela proattiva (forme di tutela che non impongono vincoli ma mettono in campo incentivi per attività e azioni virtuose). Il Patto per il Fiume Simeto – pur essendo in corso di elaborazione – sta oggi portando già i primi risultati concreti: la rete dei Comuni e delle Associazioni aderenti al Protocollo di intesa per la Formazione del Patto per il Fiume Simeto ha infatti espresso la propria candidatura per diventare progetto pilota per una nuova iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico destinata al sostegno dello sviluppo delle Aree Interne. La candidatura ha già superato una prima fase di selezione, e sarà discussa nei dettagli mercoledì 13 novembre, da una delegazione della Rete per il Patto per il fiume Simeto con il Coordinatore del Comitato Tecnico Aree Interne del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico. La Valle del Simeto ha oggi finalmente la possibilità concreta di essere l’oggetto di un accordo quadro tra il Ministero, la Regione Siciliana e gli enti locali per un impiego finalmente pieno, razionale, produttivo delle ingenti risorse dei Fondi europei. Il lavoro svolto da ricercatori del dipartimento di Architettura dell’Università di Catania in questo progetto rappresenta una sperimentazione di un approccio di "Engaged University" da parte dell'Ateneo ispirato alla famiglia di pratiche della Ricerca-Azione Partecipata, secondo cui la ricerca e la didattica possono essere migliorate attraverso il coinvolgimento attivo dell'Università inreali processi di sviluppo locale ispirati ai valori della trasparenza e della partecipazione. L'iniziativa rientra, peraltro, tra le attività del progetto internazionale di ricerca PARTeS, finanziato al dipartimento di Architettura dell’Università di Catania, attraverso una prestigiosa borsa IOF da 300 mila euro, tra le 8 concesse all’Italia dall’Unione europea per il triennio 2011/13 come “Marie Curie International Outgoing Fellowship” (7° Programma Quadro), che prevede anche iniziative progettuali – curate da studenti e laureati catanesi – nel territorio della università americana partner (Memphis).

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 111

Unict, sottoscritto il patto per il Simeto «Per uno sviluppo eco- sostenibile dell’area»

05/11/2013

L’ateneo catanese, insieme alle associazioni e ai Comuni della v alle del fiume Anastasia, Belpasso, e dall’Associazione Vivisimeto. «Una coalizione dal basso – Simeto, sperimentano una sinergia che mira alla tutela della zona. Attrav erso un continua la ricercatrice – per una nuova idea di sviluppo in cui tutti abbiano voce corso e un progetto di ricerca, finanziato dall’Unione europea e sv olto dalla per fare delle scelte condivise, trasparenti e che soprattutto crei una nuova ricercatrice Laura Saija, che punta a uno sv iluppo alternativ o: di equilibrio con relazione con l’ambiente». La valle del Simeto da tempo ormai è tenuta l’ambiente. «Una grande opportunità di lav oro anche per i giov ani», secondo i nell’illegalità, dagli insediamenti abusivi come le discariche, all’inquinamento del protagonisti L’università scende in campo per la Valle del Simeto diventando fiume la cui portata diminuisce sempre più. «Occorre uno sviluppo eco e solidale in engaged university nell’ambito del progetto della ricercatrice Laura Saija, una delle cui il biologico sia l’unico sistema per un equilibrio con l’ambiente, una strategia di otto vincitrici italiane della borsa di studio Marie Curie concessa dall’Unione rifiuti zero, un’architettura bio-sostenibile come modello dell’abitare e una europea per il triennio 2011/2013. Presentato ieri nell’aula magna del gestione delle risorse idriche», afferma ancora Laura Saija. dipartimento di Ingegneria, insieme al corso di pianificazione territoriale tenuto Soddisfatto anche il rettore dell’università di Catania Giacomo Pignataro «a cui va proprio da Saija. Un progetto attraverso il quale l’ateneo catanese non solo diventa riconosciuto di avere firmato il patto di intesa per la Valle del Simeto, tra i primi atti parte attiva nel patto per il fiume Simeto, ma sponsorizza anche la candidatura dopo l’insediamento», spiega la ricercatrice. Contento perché rappresenta «una della valle quale area pilota per il progetto Aree interne del Ministero della grande innovazione sia per la sinergia tra tutti gli attori, che per la l’idea di mettere coesione territoriale. Quello del patto del Simeto «è uno strumento innovativo al centro la sostenibilità ambientale necessaria per un futuro migliore». perché è un piano strategico di sviluppo di pianificazione urbanistica frutto di una La trasformazione della valle in area di sviluppo alternativo, inoltre, sia secondo i collaborazione sinergica tra Comuni, associazioni e Università», come lo definisce rappresentanti istituzionali che le associazioni di liberi cittadini sarà «una grande Saija. Uno strumento in divenire che nasce dalla spinta di alcune associazioni che si opportunità lavorativa per i nostri giovani», dice il sindaco di Paternò Mauro sono unite per la difesa dell’area e che è stato sottoscritto dai Comuni di Paternò, Mangano. «Mi auguro che sia un momento di svolta per le istituzioni – conclude Adrano, Centuripe, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Motta Santa per cambiare la storia della valle».

Patto per il Fiume Simeto

Il 7 novembre nel salone conferenze della Biblioteca comunale si è svolto il primo incontro "Patto di Fiume", organizzato dal dipartimento di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Catania all'interno di un corso di pianificazione territoriale e dall'associazione Vivi Simeto. Erano presenti il presidente dell'associazione "Vivi Simeto" Luigi Puglisi e Laura Sajia dell'Università di Catania. L'evento in contemporanea si è tenuto nel Palazzo Bianchi di Adrano. L'incontro ha evidenziato il lavoro che gli studenti del corso di Ingegneria di Catania hanno svolto nell'ambito della pianificazione territoriale orientato alla Valle del Simeto. Una progettualità rivolta allo sviluppo della Valle del Simeto e alla sua valorizzazione e tutela degli aspetti ambientali e culturali. Un secondo incontro del tavolo dell'inclusione sociale nel percorso del Patto per il Fiume Simeto, si è svolto nella sede di palazzo Alessi, con la presenza dell’ingegnere Filippo Gravagno. Si è trattato della continuazione del primo incontro. "E' un periodo molto interessante per il nostro territorio- ha affermato il presidente di Vivi Simeto Luigi Puglisi - perché è evidente I'interesse sia dell'Università di Catania sia del Ministero allo Sviluppo Economico che stava aiutando i progetti nati dal lavoro sinergico tra Università, associazioni ed enti locali".

22/11/2013

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 113

Patto del Fiume Simeto: otto Comuni etnei a confronto

Si sono riuniti a Palazzo Alessi a Paternò, alcuni dei Sindaci e dei delegati degli otto nell’ambito di un piano di sviluppo complessivo e strategico del territorio, che sfrutti Comuni che hanno aderito al Patto del Fiume Simeto, il protocollo di intesa sottoscritto anche i fondi che verranno volontariamente da Enti locali, associazioni e privati cittadini, mirante a creare una rete stanziati attraverso i bandi europei del 2014-2020. Se ciò avverrà, le proposte elaborate che collabori al futuro della valle di questo corso d’acqua, vitale all’equilibrio naturale ma nell’ambito di questo protocollo potrebbero essere portate avanti con la partnership del anche all’economia di questa parte di Sicilia Orientale. Ministero ed il supporto di un progetto nazionale. A discutere delle prossime azioni da mettere in campo, nell’ambito di tale protocollo, si «Questo incontro – commenta il Sindaco di Paternò Mauro Mangano – è un altro passo sono ritrovati, intorno allo stesso tavolo, il Sindaco di Paternò Mauro Mangano,il Primo avanti nella realizzazione del programma previsto dal Patto, ovvero un piano di sviluppo Cittadino di Adrano Giuseppe Ferrante, con l’Assessore all’Ambiente e al Territorio Chiara integrato che guardi alla protezione dell’ambiente, ma anche al rilancio delle attività Longo, il Vicesindaco di Motta Sant’Anastasia Francesco Restifo, l’Assessore alla Cultura economiche collegate alla Valle. Questo protocollo si fonda sull’idea di unmterritorio del Comune di Belpasso Barbara Agata Laudani e l’Assessore ai Beni Culturali del Comune composto da una rete di soggetti aventi tutti i medesimi obiettivi. Tutto ciò che abbiamo di Centuripe Armando Donsì. All’incontro erano presenti anche l’Architetto del Comune di elaborato in questi mesi è il frutto di un percorso condiviso, che prevede una forte Paternò Anna Caruso e la ricercatrice del Dipartimento d’Architettura dell’Università degli partecipazione dal basso, perché parte proprio dalle associazioni presenti nel territorio e Studi di Catania Laura Saija. dagli stessi cittadini. Noi Sindaci non abbiamo fatto altro che raccogliere questi bisogni, e Il Patto del Fiume Simeto nasce sotto la spinta delle associazioni della Valle del Simeto, adesso speriamo di rispondere con azioni concrete. Non dimentichiamo – conclude con la collaborazione attiva dell’Università degli Studi di Catania. Varie le tappe della Mangano – che in futuro le province saranno sostituite da consorzi di Comuni, ed è anche gestazione di questo importante documento programmatico, delle quali ricordiamo le più attraverso progetti come questo che bisogna prepararsi ad un futuro ormai non troppo recenti, come la presentazione presso il dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo catanese, lontano». e l’esposizione del Patto stesso al Ministero per lo Sviluppo Economico, avvenuta il 13 Nel corso della riunione, i Sindaci ed i loro delegati hanno deciso di proseguire il percorso Novembre scorso. In quella data, una delegazione composta dal Sindaco di Paternò Mauro avviato continuando il dibattito con i cittadini ed invitando le varie associazioni presenti Mangano, dalla ricercatrice dell’Università di Catania Laura Saija e dall’Assessore di nel territorio ad aderire al Patto del Fiume. Infine, verrà chiesto un incontro ufficiale con la Adrano Chiara Longo ha presentato il progetto al Ministero, il quale valuterà se inserirlo Regione Sicilia, per discutere di un possibile ingresso dell’Ente fra i partner dell’iniziativa. 26/11/2013

31/12/2013

PATTO PER IL FIUME SIMETO – BOZZA DEL 23/1/2013 – ALLEGATO B 115