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14 GENNAIO – 27 MAGGIO 2013 ASSAGGI DI CINEMA

COMMEDIA ALL’ITALIANA MONTAGNOLA

fondazioneculturalecollinadoro Comune di Muzzano, Dicastero cultura ASSAGGI DI CINEMA

LUOGO Montagnola, Aula Magna, Centro scolastico di Collina d’Oro ORARIO 20.30 PRESENTA Mariano Morace

LU 14.01 TUTTI A CASA Italia, 1960, b/n, 120’ di L. Comencini con A. Sordi, S. Reggiani, E. De Filippo, C. Gravina LU 04.02 DIVORZIO ALL’ITALIANA Italia, 1961, b/n, 120’ di P. Germi con M. Mastroianni, S. Sandrelli, D. Rocca, L. Buzzanca LU 25.02 IL SORPASSO Italia, 1962, b/n, 108’ di D. Risi con V. Gassman, J.-L. Trintignant, C. Spaak LU 18.03 LA VOGLIA MATTA Italia, 1962, col, 105’ di L. Salce con U. Tognazzi, C. Spaak LU 08.04 IO LA CONOSCEVO BENE Italia, 1965, b/n, 122’ di A. Pietrangeli con S. Sandrelli, N. Manfredi, U. Tognazzi, F. Fabrizi LU 06.05 C’ERAVAMO TANTO AMATI Italia, 1974, col, 125’ di E. Scola con S. Sandrelli, V. Gassman, N. Manfredi, S. Satta Flores, A. Fabrizi LU 27.05 ROMANZO POPOLARE Italia, 1974, col, 110’ di M. Monicelli con U. Tognazzi, O. Muti, M. Placido, A. Vitali INTRODUZIONE di Mariano Morace

La prima edizione di Assaggi di cinema, dedicata all’italiana» si discosta infatti nettamente dalla seppero incarnare magistralmente i vizi e le virtù al rapporto tra cinema e cibo, era iniziata con commedia leggera e disimpegnata e dal filone del degli italiani dell’epoca, sia all’attento lavoro di la proiezione di I soliti ignoti, considerato da molti cosiddetto neorealismo rosa, poiché, pur partendo registi, soggettisti e sceneggiatori, che riuscirono critici il punto di inizio della vera e propria «comme- dal neorealismo si basa su una scrittura più aderen- a trovare ispirazione fra le pieghe di una società dia all’italiana». Ci è parso quasi naturale dunque, te alla realtà. Così, accanto alle situazioni comiche in rapida evoluzione e dalle molte contraddizioni. continuare il nostro percorso di Assaggi di cinema – e agli intrecci tipici della commedia, troviamo Tra gli attori, i principali rappresentanti sono senza organizzato dalla Fondazione culturale della Collina sempre una pungente e talvolta amara satira di dubbio i «magnifici cinque» , Vittorio d’Oro in collaborazione con il Municipio di Muzzano, costume, che riflette l’evoluzione della società Gassman, , Dicastero cultura – con alcuni dei migliori capitoli italiana di quegli anni. Sono per l’Italia gli anni del e , mentre tra i registi, oltre all’incon- di questo grande momen to del cinema italiano. boom economico, in cui ebbe luogo un mutamento trastato re , è giusto citare Pietro Più che un vero e proprio genere, come potrebbe radicale della mentalità e anche del costume Germi, , , essere il western o il thriller, il termine indica un sessuale degli italiani, la nascita di un nuovo rappor- e Luciano Salce. Abbiamo iniziato l’anno scorso periodo in cui in Italia venivano prodotte principal- to con il potere e con la fede, la ricerca di nuove con Monicelli, ci sembra giusto chiudere questo mente commedie brillanti, spesso caratterizzate forme di emancipazione economica e sociale. anno ancora con Monicelli, 26 anni dopo… da una sostan ziale amarezza di fondo che stempera Il successo dei film è legato sia alla presenza di una i contenuti comici. Il genere della «commedia intera generazione di grandi interpreti, che COMMEDIA ALL’ITALIANA di Raffaella Silipo, La Stampa 1.12.2010

Cosa si intende Quali sono i temi toccati , , Dino Risi, Camillo per «commedia all’italiana»? dalla «commedia all’italiana»? Mastrocinque, Luciano Salce, . «Commedia all’italiana» è il termine con cui viene Negli anni di maggior successo di questo tipo di Fondamentale l’apporto degli sceneggiatori, indicato un fortunatissimo filone cinematografico film l’Italia vive il boom economico e un mutamento che regalarono dialoghi indimenticabili ai perso- nato in Italia negli Anni 50. L’espressione è stata radicale della mentalità e dei costumi, la nascita naggi: veri giganti in questo senso furono inventata parafrasando il titolo di uno dei primi di un nuovo rapporto con il potere e con la fede, (Stefano Vanzina), Age e Scarpelli, Rodolfo Sonego successi del genere, Divorzio all’italiana di Pietro la ricerca di nuove forme di emancipazione econo- e Suso Cecchi D’Amico. Germi. Più che un vero e proprio «genere», però, mica e sociale, nel lavoro, nella famiglia, nel matri- con «commedia all’italiana» si indica un felice monio. Di tutti questi fermenti e contraddizioni E gli attori? periodo creativo in cui in Italia vengono prodotte sono testimoni ironici e divertiti i maggiori talenti La «commedia all’italiana» è stata anche fatta dai commedie brillanti, ma con contenuti profondi e dell’epoca. suoi interpreti, che hanno saputo incarnare attuali: alle situazioni comiche e agli intrecci tipici magistralmente i vizi e le virtù, i tentativi di emanci- della commedia tradizionale, si affianca infatti Quali sono i registi più importanti? pazione e gli involgarimenti degli italiani del boom: sempre, con ironia, una pungente satira di costume, I padri del genere sono Pietro Germi, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, e che riflette l’evoluzione della società italiana e Mario Monicelli, ma anche , Nino Manfredi sono i più simbolici, ma molti altri si di quegli anni. , Lina Wertmüller, Ettore Scola, devono aggiungere a questi: Marcello Mastroianni, Sofia Loren, Claudia Cardinale, Vittorio De Sica, da Mastroianni, Totò, e da una carrellata di eccezio- scontro sociale e politico negli Anni Settanta, con Raimondo Vianello, , , nali caratteristi. Proprio questo film, girato nel l’irruzione del terrorismo, della crisi economica, Aroldo Tieri, Franca Valeri, Stefania Sandrelli, 1958, è considerato da molti critici, per ambienta- e di un diffuso senso di insicurezza, finì infatti per , , Carla zione, tematiche, tipologia dei personaggi e spegnere quella spinta al sorriso ironico che era Gravina, Adolfo Celi. Tra le donne, insuperabile impostazioni estetiche, il punto di inizio della vera stata la caratteristica dominante della «commedia «commedian te» resta Monica Vitti. e propria «commedia all’italiana». all’italiana» degli anni migliori, sostituita poco alla volta da una visione sempre più cruda e drammatica I titoli più simbolici? Quando finisce questo periodo d’oro della realtà. Nel 1975, Mario Monicelli, con il suo Se si volesse individuare un manifesto del genere, del cinema ? Amici miei, imprime in tal senso una svolta fonda- probabilmente ci si potrebbe riferire a tre film Il genere inizia a declinare attorno alla metà degli mentale alla commedia: scompaiono definitiva- su tutti, ossia di Dino Risi (dove troviamo Anni Settanta, per esaurirsi all’inizio degli Ottanta, mente il lieto fine e il finale leggero, i personaggi riuniti Gassman e Tognazzi che nell’arco dei complice la scomparsa di alcuni dei suoi protagoni- rimangono comici ma diventano amari e patetici, vari episodi del film si trasformano in una serie di sti più carismatici (è il caso ad esempio di Vittorio in un’atmosfera di generale amarezza e disincanto. personaggi grotteschi), Il medico della mutua De Sica, Totò, , Pietro Germi), Si può insomma dire che Monicelli segna l’inizio di Luigi Zampa dove Sordi regna sovrano, e I soliti ma anche il cambiamento dell’atmosfera dell’Italia (con I soliti ignoti) e la fine (con Amici miei) della ignoti di Monicelli, dove Gassman è affiancato del tempo. Il progressivo inasprimento dello «commedia all’italiana». TUTTI A CASA REGIA Luigi Comencini di una commedia, il film è sostanzialmente un alla sua divisa. Dopo un primo tentativo, infatti, SOGGETTO Age&Scarpelli racconto a tesi, quello della scelta che ciascuno è di tener le redini del comando per salvare il salva- FOTOGRAFIA Carlo Carlini chiamato a fare almeno una volta nella sua vita. bile, eccolo farsi travolgere dal disorientamento MUSICHE Francesco Lavagnino È forse il miglior film di Luigi Comencini, una delle generale, dall’insubordinazione dei soldati, INTERPRETI Alberto Sordi, Serge Reggiani, Eduardo De Filippo, Carla Gravina rare mediazioni felici tra neorealismo e commedia dall’assenteismo dei superiori ed eccolo entrare italiana, grazie all’apporto di Age & Scarpelli in anche lui nella mentalità del «Tutti a casa» che in sceneggiatura. Il ministro Giulio Andreotti rifiutò di un primo tempo gli impedisce di accogliere l’invito Dopo l’8 settembre 1943 un sottotenente ligio ai mettere a disposizione due carri armati, che furono di unirsi a quelli della Resistenza e poi lo induce superiori (Sordi), in mancanza di ordini non così costruiti in compensato. Prodotto da Dino De addirittura a rinunciare ad ogni solidarietà pur di riesce a tenere unito il suo reparto che, spinto dal Laurentiis, fu uno dei grandi successi di quegli anni, poter raggiungere le mura di casa. desiderio di tornare a casa, se la svigna. Restano incassando più di 1 miliardo di vecchie lire del 1960. con lui il sergente Fornaciari (Balsam) che vuole raggiungere la sua casa poco distante e il soldato Le crisi individuali e collettive seguite all’armistizio semplice Ceccarelli (Reggiani) che non se la sente dell’8 settembre 1943 hanno già avuto larga eco di fuggire da solo dovendo raggiungere Napoli. nel nostro cinema, ma finora non si era mai riusciti La traversata da nord a sud dell’Italia, flagellata ad evocarle con l’umanità, il calore e la sobrietà dalla guerra e in preda all’anarchia, lo fa maturare. di cui sa dar prova questo film di Luigi Comencini, Fusione ben temperata di comico, grottesco, costruito tutto sull’evoluzione psicologica di un drammatico e patetico: una storia corale con Sordi ufficialetto che, colto di sorpresa dagli avvenimenti, meno mattatore del solito. Sotto le mentite spoglie non reagisce sulle prime in modo molto consono 14.01 20.30 ORE TUTTI A CASA DI LUIGI COMENCINI, ITALIA 1960 DIVORZIO ALL’ITALIANA REGIA Pietro Germi Rosalia cerca conforto in un suo vecchio spasimante, Con un classico schema da commedia all’italiana, SOGGETTO Ennio De Concini, Pietro Germi, Carmelo Patanè, creduto morto in guerra e poi tor- Germi adatta e trasforma il romanzo drammatico Alfredo Giannetti nato. Fefè, venuto a sapere della vecchia relazione, di Giovanni Arpino «Un delitto d’onore» in un ironico FOTOGRAFIA Carlo di Palma favorisce gli incontri e spia i potenziali adulteri. e godibilissimo ritratto della mentalità e delle MUSICHE INTERPRETI Marcello Mastroianni, Finché un giorno scopre che si sono dati appunta- pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto Stefania Sandrelli, Daniela Rocca, mento in occasione dell’arrivo in città del film prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce Lando Buzzanca La dolce vita. Il barone va al cinema, ma nel mezzo due situazioni di arretratezza legislativa dell’Italia della proiezione rincasa allo scopo di sorprendere dell’epoca. Ne scaturisce una commedia graffiante gli amanti, che però, anziché consumare il tradi- e gustosa, retta magistralmente da un insuperabile In una cittadina siciliana vive il barone Fefè Cefalù, mento, fuggono. Venuta a mancare la flagranza, Marcello Mastroianni, e da una giovane Stefania coniugato da dodici anni con Rosalia, una donna che avrebbe giustificato il delitto d’onore, Fefè si Sandrelli, che grazie a questo film avrà grande ormai bruttina ma ardente d’amore per lui. Nel frat- finge malato e incapace di reagire, attirandosi notorietà. Certamente da considerare uno dei tempo, è innamorato della propria cugina, così il disprezzo di tutti i concittadini. Grazie al boss migliori film di sempre nel filone della «commedia la sedicenne Angela: la legge italiana non ammette locale, viene a conoscenza del luogo dove sono all’italiana». il divorzio, ma è ancora previsto il delitto d’onore, nascosti i fuggiaschi. Giunto sul posto, trova Imma- molto frequente in Sicilia. Fefè tenta allora di colata che ha già vendicato il suo onore uccidendo trovare alla moglie un amante, per poterli sorpren- il marito Patanè. Non gli resta che fare altrettanto dere insieme, ucciderli, e usufruire del beneficio con Rosalia. Condannato a tre anni di carcere, scon- del motivo d’onore. Non ci riesce, ma la sorte gli ta una pena inferiore beneficiando di un’amnistia, viene incontro: in seguito a un litigio con il marito, e torna in paese dove finalmente sposa Angela. 04.02 20.30 ORE DIVORZIO ALL’ITALIANA DI PIETRO GERMI, ITALIA 1961 IL SORPASSO REGIA Dino Risi occasionali sempre più distanti. Durante il viaggio dell’Italia del benessere e del miracolo economico SOGGETTO Dino Risi, Ettore Scola, verso il nord e verso il mare, arriveranno anche a far di quegli anni. Il forte taglio di critica sociale e di Ruggero Maccari visita ad alcuni parenti di Roberto prima e alla figlia costume, seppure nascosto tra le pieghe comiche e FOTOGRAFIA Alfio Contini ed ex-moglie di Bruno poi. divertenti della commedia, ne fa uno dei manifesti MUSICHE INTERPRETI Vittorio Gassman, Jean-Louis Il giovane Mariani sarà più volte sul punto di abban- della commedia all’italiana, ricco di innovativi e Trintignant, Catherine Spaak donare Cortona, ma vuoi il caso, vuoi un’inconfes- originali caratteri formali: i protagonisti, per esem- sabile attrazione unita ad una mascherata arrende- pio, superano abbondantemente la caratterizza- volezza, terranno unita la coppia di amici. Questo zione macchiettistica e caricaturale della commedia, A Roma, la mattina del Ferragosto 1962 la città viaggio significherà per Roberto un percorso di ini- e risultano psicologicamente completi e definiti, è deserta. Bruno Cortona, quarantenne vigoroso ziazione alla vita. Egli infatti si allontana dai miti soprattutto Trintignant, che dà vita a un ritratto ma nullafacente e cialtrone, amante della guida e dai timori adolescenziali e inizia la rilettura delle molto intenso del giovane timido, attratto da schemi sportiva e delle belle donne, vaga alla ricerca di un sue relazioni familiari, dell’amore e dei rapporti sociali di successo, ma allo stesso tempo incardi- pacchetto di sigarette e di un telefono pubblico. sociali, sino alla conclusione tragica che si verifica nato a precisi canoni di comportamento mutuati dal Lo accoglie in casa lo studente di legge Roberto durante l’ennesimo sorpasso avventato: l’auto si proprio gruppo d’appartenenza, la piccola borghe- Mariani, rimasto in città per preparare gli esami. scontrerà con un camion e Mariani stesso perderà sia romana. Dopo la telefonata, Cortona chiede a Mariani di la vita. fargli compagnia: i due, sulla spinta dell’esuberanza e invadenza di Cortona, intraprendono un viaggio La pellicola, generalmente considerata come il in auto, a velocità sostenuta, che li porterà capo lavoro del regista, costituisce uno degli in direzione della Toscana, raggiungendo mete af freschi cinematografici più rappresentativi 25.02 20.30 ORE IL SORPASSO DI DINO RISI, ITALIA 1962 LA VOGLIA MATTA REGIA Luciano Salce ma non tardano a metterlo k.o. con la loro indiffe- a testimonianza di come le ultime illusioni di SOGGETTO Enrico La Stella, Castellano & Pipolo, renza per le buone maniere (pur essendo figli di gioventù svaniscano, e alla fine resti solo tanta Luciano Salce gente «bene»), con la loro brutalità verbale, la faci- amarezza e tanta nostalgia dei tempi passati. FOTOGRAFIA Erico Menczer lità estrema con cui sanno fare tutto, la mancanza I momenti comici di sicuro non mancano, d’altra MUSICHE , Gino Paoli INTERPRETI Ugo Tognazzi, Catherine Spaak di remore e di freni e, soprattutto, un linguaggio, parte con Tognazzi come protagonista le risate un modo di vedere il mondo, una gamma di senti- di certo non possono mancare, però a mio avviso menti completamente diversi dai suoi, quasi vives- questa profonda amarezza e senso di nostalgia di Tratto dal racconto Una ragazza di nome Francesca sero in un altro pianeta. fondo rende il film molto più profondo e intelligente, di Enrico La Stella, è il ritratto di un industrialotto ma lascia lo spettatore con un profondo senso milanese che viene, suo malgrado, educato dal Grandissima pellicola di Salce, anche se definirla di tristezza, facendo malinconicamente riflettere confronto con una esponente della giovane genera- commedia è forse un po’ riduttivo, o comunque su come la gioventù debba terminare per ognuno zione. non riesce a delineare bene lo spirito del film, velato di noi… Quarantenne dinamico, autorevole, sicuro di sé, di una forte amarezza che il regista sa dosare e Antonio Berlinghieri capita per caso in mezzo alternare a scene invece comiche nel senso più puro a un gruppo di sedicenni in vacanza. L’età, la strada del termine. Tognazzi ci dona un’interpretazione fatta, la riuscita nella vita, lo inducono ad assumere incredibile nella sua apparente semplicità. Antonio subito un atteggiamento protettore, di chi la sa Berlinghieri, uomo di mezza età perde la testa lunga, di chi ha sempre la meglio, ma presto il suo per una sedicenne (una Catherine Spaak quanto mai tono cambia perché quei sedicenni non solo non meravigliosa e maliziosa); i tentativi di conquista si fanno intimidire dalla sua disinvoltura di società, da parte dell’ingegnere sono un buco nell’acqua, 18.03 20.30 ORE LA VOGLIA MATTA DI LUCIANO SALCE, ITALIA 1962 IO LA CONOSCEVO BENE REGIA Antonio Pietrangeli a trovarsi la giovane ragazza, circondata da tante Esemplare, in questo senso, è la festa organizzata SOGGETTO Antonio Pietrangeli, Ruggero Maccari, persone che millantano di conoscerla bene ma dal press-agent Morganelli: i Vitellismi cedono il Ettore Scola che provano soltanto a sfruttarne le qualità artisti- posto a una classe abbiente, disinvolta e meschina, FOTOGRAFIA Armando Nannuzzi che o presunte tali, salvo poi dimenticarsi di lei. con cui Franco Fabrizi conferma la capacità di MUSICHE INTERPRETI Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Il film, anticipando il fenomeno del musicarello, rendere con insolente efficacia perso naggi sgrade- Ugo Tognazzi, Franco Fabrizi, , da cui tuttavia si discosta, propone numerose voli e negativi; il beffardo sarca smo di Enrico Maria Franco Nero, Jean-Claude Brialy, canzoni del momento, per il cui successo il film è un Salerno nei panni di un attore («quello lì l’ho Mario Adorf, buon veicolo: diversi brani sono proposti in versione lanciato io» suggerisce Tognazzi-Baggini prima quasi integrale e non solo come sottofondo, della vorticosa, umiliante scena del treno), arrivando anche a costituire la colonna sonora di il pubblicitario imbroglione Cianfanna di Manfredi. La storia vede protagonista Adriana (Stefania piani sequenza privi di dialogo. Una galleria di «mostri» della Prima Repubblica, Sandrelli), ragazza di provincia che vuole farsi strada ove il personaggio della Sandrelli sembra alleggia- nell’ambiente romano dello spettacolo e allo scopo Sfilano, nel film, oltre a un’inconsueta galleria di re, un numero tra i tanti, come se le loro squallide non esita a usare il proprio fascino e il proprio corpo. personaggi spregevoli, vittime della stessa «tratta», vite sfiorassero appena la sua. La capacità di La sua ricerca la porterà a conoscere numerosi per- segno inequivocabile delle mutazioni temporali Pietrangeli è dunque filtrata da un’acuta e moder- sonaggi che con maggiore o minore fortuna fanno e di costume: come Baggini, ex guitto da avanspet- nissima indagine «umana» sul mondo dello spetta- parte di quel mondo. Le continue meschinità e tacolo ridotto a patetica maschera di se stesso, colo passato presente e futuro. umiliazioni subite la condurranno a un tragico finale interpretato da un superbo Ugo Tognazzi («Nastro da suicida. Lo stesso titolo rievoca in chiave amara- d’argento» come miglior attore non protagonista mente ironica lo stato di solitudine nel quale viene del Sindacato Giornalisti Cinematografici). 08.04 20.30 ORE IO LA CONOSCEVO BENE DI ANTONIO PIETRANGELI, ITALIA 1965 C’ERAVAMO TANTO AMATI REGIA Ettore Scola ambizioso, ma con i piedi per terra. Tradisce il suo Il vero scenario di tutto il film è il trentennio narrato SOGGETTO Age&Scarpelli, Ettore Scola amico, portandogli via proprio Luciana, ma il suo dell’Italia trasformista e democristiana, intrallazzi FOTOGRAFIA Claudio Cirillo arrivismo lo porta a cogliere l’occasione di lasciarla e villa all’Olgiata compresi, efficacemente MUSICHE Armando Trovajoli per Elide, figlia semianalfabeta di Romolo Catenacci, impersonato da in una delle sue ultime INTERPRETI Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, , ex capomastro rude, disonesto e senza scrupoli. interpretazioni cinematografiche. Romolo Catenacci, Aldo Fabrizi, Diventerà anche il suo avvocato, aggirando la legge per il simbolismo che incarna, assume i caratteri al fine di proteggerne i loschi affari. Elide, nono- dell’immortalità, a dispetto delle mire di Gianni stante gli sforzi di diventare una persona colta ed Perego che vorrebbe diventare erede delle sue Gianni, Antonio e Nicola sono tre partigiani divenuti elegante per compiacere il marito, trova la morte in fortune. Il film è una fotografia, vista con l’occhio amici durante i giorni della guerra di liberazione un incidente stradale in odore di suicidio. Abbando- della sinistra dell’epoca, delle occasioni mancate, che, dopo la fine del conflitto si dividono: Nicola nata da Gianni, avuto poi un breve flirt anche con delle energie sciupate, delle speranze e degli ritorna a Nocera Inferiore dove svolge la professione Nicola, Luciana tenta quindi il suicidio, soccorsa in ideali traditi e lascia l’amaro in bocca per ciò che di insegnante, Antonio a Roma dove riprende il extremis da Antonio, che però respinge, rompendo avrebbe potuto essere e non è stato, dove il lavoro di portantino in un ospedale, e Gianni a Pavia i legami con i tre amici. fallimento dei protagonisti è anche quello di un per terminare gli studi di legge. Escluso dall’insegnamento, Nicola lascia Nocera intero Paese. Qualche tempo dopo, Gianni e Antonio si ritrovano Inferiore, per cercare fama a Roma in campo cultu- casualmente in una trattoria di Roma. Gianni rale. Tenta anche la fortuna a Lascia o raddoppia, è ora un avvocato tirocinante, mentre Antonio si è perdendo in extremis il massimo della somma fidanzato con Luciana, aspirante attrice della messa in palio, per poi tirare a campare firmando provincia udinese conosciuta in corsia. Gianni è articoli di cinema con lo pseudonimo di «Vice». 06.05 20.30 ORE C’ERAVAMO TANTO AMATI DI ETTORE SCOLA, ITALIA 1974 ROMANZO POPOLARE REGIA Mario Monicelli d’amore, e quando Giulio li scopre, dapprima Il film era stato pensato per Nino Manfredi e SOGGETTO Age&Scarpelli, Mario Monicelli cerca di controllarsi, dopo aver ricevuto una lettera doveva essere ambientato a Roma. La trovata del FOTOGRAFIA Luigi Kuveiller anonima (in realtà scritta dallo stesso Giovanni) film è soprattutto nel linguaggio dei personaggi: MUSICHE Enzo Jannacci perde però le staffe: manda fuori casa moglie il sindacal-politichese di Tognazzi, con il suo spiccato INTERPRETI Ugo Tognazzi, , , Alvaro Vitali e bambino e tenta il suicidio. Cambia però idea e accento milanese infarcito di metafore calcistiche decide di vendicare il proprio onore, uccidendo (i dialoghi sono stati scritti con l’aiuto di Beppe Giovanni. Viola, che compare anche nella scena del film Giulio Basletti è un metalmeccanico milanese, La scena del litigio tra i due, che avviene nel vietato ai minori, e di Enzo Jannacci), si contrappone sfegatato attivista sindacale e tifoso del . pied-à-terre di Giovanni, in cui ciascuno rivendica al linguaggio ingenuo di Vincenzina, preso a Quando incontra Vincenzina, una ragazza che Vincenzina come «roba sua», viene sentita dalla prestito dai fotoromanzi, e alle pesanti inflessioni diciassette anni prima aveva tenuto a battesimo a ragazza (che aveva raggiunto Giovanni non sapen- meridionali di Giovanni. La colonna sonora è curata Montecagnano in provincia di Avellino e che è do dove andare) che decide di lasciare i due uomini da Enzo Jannacci. Fra i brani, spicca Vincenzina venuta a vivere a Milano, se ne innamora e decide e scegliere da sola il proprio avvenire. Qualche davanti alla fabbrica (nel film cantata dallo stesso di sposarla. Presto nasce un figlio, e Vincenzina anno dopo ritroviamo Giulio in pensione, Vincenzina autore), che sarà ripreso nel 1977 da Mina. resta in casa ad accudirlo. capo reparto e membro del consiglio di fabbrica A seguito di una manifestazione di piazza, Giulio di un’industria d’abbigliamento, mentre Giovanni è conosce Giovanni, un giovane poliziotto del Sud stato trasferito in un’altra questura e ha sposato ferito negli scontri, che diventa suo amico e una ragazza del posto. comincia a frequentarne la casa. Tra Giovanni e Il finale del film lascia intendere una riconciliazione Vincenzina nasce inevitabilmente una storia tra Giulio e Vincenzina, attraverso un invito a pranzo. 27.05 20.30 ORE ROMANZO POPOLARE DI MARIO MONICELLI, ITALIA 1974 INFORMAZIONI La rassegna è organizzata dalla Fondazione culturale della Collina d’Oro in collaborazione con il Municipio di Muzzano, Dicastero cultura. Lara Moslemani, coordinatrice attività culturali T +41 79 961 33 90 W www.fcco.ch E [email protected] facebook.com/infofcco