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IL CINEMA E’ UN’INVENZIONE SENZA FUTURO (LUMIERE)

3, XXV CINEFORUM Gioventù17/04/2002 bruciata

Anno 5 N° XXXIV

17/03/2004

Si cessa di essere giovani quando si distingue tra sé e gli altri. Maturità è l’isolamento che basta a se stesso.

C. Pavese, Il mestiere di vivere

CINEFORUM Pagina 1 Analisi

Essere adolescenti in America Il film Thirteen arriva come un ciclone a scuotere tutte le madri e i padri delle teenager "ribelli" e problematiche , e a provocare in modo molto diretto tutte le nostre coscienze un po’ assopite di fronte ai "soliti" problemi adolescenziali.

Stavolta però la regista esordiente di questo film, , decide di raccontare il disagio esistenziale delle tredicenni di oggi in un modo molto onesto e crudo, creando una storia emotivamente molto forte, che proprio per questo è riuscita a scatenare un interessante dibattito (negli Stati Uniti) intorno al tema delle crisi adolescenziali.

Il dato preoccupante è che l’età di queste ragazze in crisi si è notevolmente abbassata, perché la Hardwicke ci mostra come a tredici anni, almeno negli Stati Uniti, si possa già essere delle "ribelli" trasgressive e truccatissime come delle adulte, e fare una vita da far paura anche alle donne più disinvolte.

Il film entra nel vivo, fin dalla prima inquadratura, di una storia emblematica sui problemi a cui vanno incontro quelli che un tempo consideravamo "bambini", ma che ora hanno un aspetto inquietante da adulti.

Ė’ la storia di Tracy, all’inizio del film una ragazza modello da tutti i punti di vista, che all’improvviso si trasforma, cerca di assomigliare alla "cool" della scuola, la più bella, trasgressiva e cattiva, Filmografia tanto da diventare, dopo una serie di "prove di temerarietà" (tipo rubare nei negozi, fare uso di droghe e vestirsi con abiti costosissimi e alla moda) la sua migliore amica e iniziare una nuova Regia vita all’insegna del sesso, della droga e ogni genere di furti. - Thirteen - Tredici anni (2003)

Emerge in tutto questo una rabbia e un odio verso tutto il mondo e una volontà di Scenografia autolesionismo che porteranno Tracy a provocarsi ferite sul corpo. La madre (Holly - Laurel Canyon (2002) Hunter), nonostante sia il tipo di mamma che tutti - Vanilla Sky (2001) vorrebbero, un po’ hippie e molto disinvolta, - Three kings (1999) proprio per questo non riesce ad essere né - Newton Boys (1998) amica né madre di Tracy, non capendo fino in fondo il disagio esistenziale della figlia e semmai - Due giorni senza respiro (1996) provocando solo il suo astio. - Tank Girl (1995) Thirteen ci mostra un mondo che raramente è stato descritto con tanta crudezza e allo stesso tempo sincerità, utilizzando nella quasi totalità del (Continua a pagina 3)

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(Continua da pagina 2) Il modo in cui l’autrice racconta questa film la camera a mano, in modo da poter entrare esperienza ai giornalisti, la sua sincerità e il suo facilmente nell’intimità delle scene, senza creare reale interesse in una problematica come quella quel distacco tra la cinepresa e gli eventi del disagio di molte ragazzine di quest’età così rappresentati. delicata, in cui sono bombardate dai mass-media che le obbligano ad avere degli ideali tutti La Hardwicke ha optato per una regia molto concentrati sulla propria immagine, ci chiarisce istintiva, quasi viscerale , in cui tutto sembra si come l’abbia portata naturalmente a creare un svolga sotto i nostri occhi, senza filtri. film importante, provocatorio, in grado di Questo perchè la regista è stata molto attenta a suscitare paura nelle persone e a spingerle ad un creare un’atmosfera intima e amichevole sul set esame di coscienza. (come racconta durante la conferenza stampa), Da un punto di vista tecnico, la Hardwicke è in cui le stesse attrici hanno avuto un ruolo riuscita ad ottenere questa veridicità proprio creativo nella realizzazione del film, riuscendo a grazie all’immediatezza delle immagini, come modellare il personaggio da interpretare sulla notiamo negli interessanti piani stretti sulle propria personalità. protagoniste del film, che colgono ogni sfumatura nella realistica recitazione delle ragazze. La co-protagonista del film, Nikki Reed, in effetti è anche co-sceneggiatrice insieme a Catherine L’ultima parte del film, decisamente la migliore, Hardwicke, cosa che può stupirci ma che riesce ad ottenere dei livelli di naturalezza e sicuramente garantisce la freschezza e la sincerità altissimi, in cui vediamo finalmente la veridicità del film. nostra protagonista crollare dopo tutta la rabbia scaricata su di sé e la madre e accettare per la La Hardwicke racconta infatti come in realtà prima volta le coccole di una Holly Hunter conoscesse Nikki fin dalla sua infanzia, e di come magnifica, dentro la parte fino in fondo, e non averla vista crescere e soprattutto trasformarsi possiamo non rimanere commossi da tanta l’abbia colpita, proprio perché intorno ai tredici emotività impressa sulla pellicola. Thirteen è anni la ragazza ha subito la stessa metamorfosi anche un’occasione per ricordarci che forma e di Tracy nel film, personaggio a questo punto contenuto possono coincidere, ottenendo chiaramente ispirato alle vera storia di Nikki momenti molti alti di cinema. Il film ha vinto il Reed. Per cercare di aiutare la ragazza, e premio per la miglior regia al Sundance Film portarla a interessarsi alla vita (visto che tutte le Festival, il premio per la migliore regia esordiente sue giornate ruotavano intorno al trucco e al Locarno Film Festival e il Premio Speciale all’ossessione di apparire sexy e magrissima), la della Giuria al Deauville Film Festival nonché il regista ha cercato di avvicinarla alla recitazione e Premio per la migliore attrice (Holly Hunter) al al cinema, a tal punto da coinvolgerla nella Locarno Film Festival scrittura della sceneggiatura di Thirteen che si è rivelata una vera e propria terapia.

CINEFORUM Pagina 3 Versioni / perché no

L’equazione del disagio nazista+omosessualità=strage scolastica. Un’equazione simile la ritroviamo quindi anche in Già implicita nel racconto di un’età che segna i Thirteen, malgrado l’impianto narrativo più primi, incerti passi dell’adolescenza, la tradizionale e l’evidente investimento emotivo sensazione di trovarsi davanti all’insistente della giovanissima sceneggiatrice e esplorazione di un confine si moltiplica in coprotagonista Nikki Reed ne smussi lo Thirteen fino a catalizzarne le più profonde schematismo di base: l’adolescente traviata ha pulsioni narrative. Non è solo la delicata frontiera per inevitabile teatro della sua deriva una madre tra minore e maggiore età a balzare agli occhi, poco equilibrata, un padre assente e grottesco, ma quella tra morale e immorale, lecito e illecito, nonché una scuola devastante dove si preparano amicizia e competizione, quella che marca le ricerche su Jennifer Lopez. E tanto basta. l’appartenenza ferrea a un gruppo o a una classe La strategia più accettabile, senza voler dare sociale, per non parlare di un equilibrismo lezioni di morale, ma comunque azzardando una continuo dei ruoli (ruoli confusi o capovolti ramanzina a chi pretende a sua volta di soprattutto tra madre e figlia, con la madre ex- impartirla, sarebbe quella di rinunciare alle hippie tossica di volta in volta complice o risposte, registrando freddamente un dato di fatto autoritaria). senza elemosinare compassione, oppure quella La questione del confine e della sua labilità, di mettersi di buona lena a scavare, come il all’interno di un tessuto famigliare e Michael Moore di Bowling a Colombine , psicologico a brandelli, investe però anche la nell’enorme, vischiosa massa di detriti (sociali, rappresentazione , dando vita a una confezione politici e culturali) che del disagio giovanile che evidentemente fa i salti mortali per determinano il contesto. accalappiare un pubblico di giovanissimi Ma anche per il cinema adolescenziale è aspirando nel frattempo a far loro la ramanzina: probabilmente sempre più difficile passare in Thirteen si finisce insomma per avere all’età adulta. l’impressione di assistere a una puntata di Melrose Place precipitata in uno sgranato cinema verità, a una messinscena clipparola che nel finale, improvvisamente, osa confrontarsi con il Thirteen - Ragazze oltre melodramma. L’incapacità di mettere a fuoco (Thirteen) scelte formali precise crea una specie di fumante calderone delle (presunte) perversioni in cui si lancia la giovane Regia: protagonista, mettendo colpevolmente sullo Catherine Hardwicke stesso piano questioni serie e ininfluenti, spaccio Sceneggiatura: di droga e libertà sessuale, anoressia e piercing, con l’effetto incrociato di banalizzare le prime e Catherine Harwicke, Nikki Reed criminalizzare le seconde. Fotografia: Elliot Davis La questione fondamentale, ancora una volta, è come porre le domande e come (e se, Interpreti: , Nikki ovviamente) dare le risposte. Nell’interrogazione collettiva del cinema sulla gioventù americana Reed, Holly Hunter, Jeremy Sisto, allo sbando, interrogazione più o meno , Deborah Kara Unger, compiaciuta, partecipe o entomologica che sia, Kip Pardue, Sarah Clarke, Vanessa abbiamo assistito a una gamma di sguardi ampia e altalenante, da quello sinceramente e Anne Hudgens, Ulysses Estrada, Sarah disperatamente accorato di Harmony Korine Cartwright, Jenicka Carey, Jasmine (Gummo) o del David Gordon Greene di George Salim, Tessa Ludwick, CeCe Tsou, Washington, entrambi non a caso mai distribuiti Jamison Yang, Frank Merino, Cynthia nelle sale italiane, a quello fotografico e pseudodistaccato di Larry Clark, fino a quello Ettinger, Charles Duckworth, D.W. strabico del Gus Van Sant di Elephant nt , che, Moffett, Steven Kozlowski forse in modo non del tutto consapevole, è finito Nazionalità: USA, 2003 per scivolare nella pericolosa equazione del Durata: 1h. 40' videogioco violento+documentario

Pagina 4 CINEFORUM Versioni / perché sì Il mondo a tredici anni merito di non compiacersi mai del fatto di shokkare lo spettatore, di non indulgere Catherine Hardwicke , scenografa di film come nemmeno una volta in maniera morbosa nel Tank Girl , Due giorni senza respiro , Three mostrare gli eccessi riguardanti droga e sesso Kings e Vanilla Sky , esordisce dietro la o qualsiasi altro elemento, di non puntare mai il macchina da presa con un film crudo, duro e dito addossando responsabilità a questo o quello. inquietante, ed allo stesso tempo onesto, Thirteen racconta, in modo quasi coraggioso, concreto e lontanissimo dalla documentaristico, una fetta della nostra r e t o r i c a . realtà, senza giudicare, senza voler insegnare Thirteen - Tredici anni racconta la storia della nulla , ma obbligando chi guarda ad aprire gli trasformazione di Tracy, tredicenne studentessa occhi su questa stessa realtà, anche attraverso modello ed ancora più vicina all’essere una un ritratto del mondo adulto che non è – o che bambina che non una donna che, all’inizio di un cerca di non essere – assente, ma che ha gravi nuovo anno scolastico, si trova a subire il difficoltà a comprendere e ad intervenire. pericoloso fascino della carismatica Evie, una delle ragazze più popolari della scuola, già donna Al di là dell’aspetto sociologico di Thirteen, e smaliziata nei confronti dei lati più oscuri della Catherine Hardwicke ha girato il suo film con vita. Un trasformazione che la porterà a vestirsi uno stile al tempo stesso rabbioso e incerto , come le provocanti porno-popstar che popolano i così da rispecchiare le psicologie adolescenziali video di MTV, a scivolare lentamente nelle delle sue protagoniste, due ragazzine fragili e braccia della droga e sensibili che per reazione del sesso troppo facile ad un mondo che e a rubare per altrimenti le potrebbe mantenere i suoi vizi. Ma io dagli alberi, sopraffare o ignorare reagiscono con la rabbia Scritto a quattro mani istintiva e primordiale che con la giovane Nikki piscio più lontano! è tipica della loro età. E fare giusta compagnia allo Reed, che ha messo I. Calvino, Il barone rampante nello script tutta la sua stile della regista nel esperienza di giovane rendere ancora più ragazza adolescente efficace il racconto di nel mondo di oggi, Thirteen racconta il lato questo film ci sono le straordinarie interpretazioni oscuro di quella che negli USA è chiamata la girl delle due protagoniste, la già citata Nikki Reed, culture, ovvero di quella tendenza che - a causa che veste i panni di Evie, e l’incredibile Evan dell’influsso dei media, della pubblicità e di molto Rachel Wood , che riesce a trasmettere ad un altro - porta ragazzine adolescenti a vivere e tempo la rabbia, la fragilità, il disorientamento, la comportarsi in modo troppo adulto per la loro età, frustrazione e la paura di Tracy con un’intensità nel tentativo di adeguarsi ad un mondo che non ha nulla da invidiare a quella di colleghe complesso e spietato. E lo racconta con ben più navigate di lei. Tanto che persino le un’onestà che colpisce lo spettatore allo stomaco ottime interpretazioni di Holly Hunter , che ed al volto, mostrando situazioni che vengono a interpreta sua madre, e di Deborah Unger (la volte ingiustamente bollate come facili stereotipi, tutrice di Evie) passano in secondo piano rispetto ma in realtà tanto vere da lasciare un profondo a quella di questa giovane interprete. senso d’inquietudine nello spettatore. Un senso d’inquietudine dovuto all’improvviso realizzare Thirteen è quindi un film sull’adolescenza o che troppo spesso si fa finta di non vedere, che comunque su un possibile aspetto di essa, quella per cadere nell’inferno in cui sprofonda Tracy stessa adolescenza che se in Larry Clark è basta molto poco, e che ad essere a rischio non oramai vista attraverso un morboso e sono solo le adolescenti americane ma quelle di compiaciuto ritratto di eccessi parossistici, qui è tutto il mondo, nostre comprese. raccontata con uno stile al tempo stesso documentaristico e partecipe. Un film che – Tutto questo, ci rendiamo conto, può sembrare il valori o meriti sociologici a parte – ha anche il resoconto di un film puritano, conservatore e pregio puramente cinematografico di moralista, ma come abbiamo già detto, Thirteen raccontare una storia che avvince e convince , non lo è affatto. Non lo è perché ha il grande ben girata e supportata da interpretazioni di ottimo livello, specialmente come detto da quella

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ed anche a comportarsi: naturalmente male e da Girls culture strike again ribelle. Tredici anni e un corpo inadeguato alla propria testa ed al filo dei pensieri che porta La vita è, forse, davvero, tutta rabbia, dall'innocenza alla malizia... tredici anni e già, sul frustrazioni e poche insignificanti conferme , palato, il retrogusto amarissimo del crollo del ma, secondo la visione offerta dalla pellicola, Sogno Americano... Un film che è l'adolescenza sembrerebbe una trama di al tempo stesso racconto di infinite bugie, apparenza e ritorni formazione e spaccato devastanti, nel bisogno irrefrenabile di sociologico della "Girl Culture". omologarsi al gruppo per rafforzare l'autostima attingendo da un'acquisita Il passaggio all'adolescenza, vero nuova immagine di sé, simulacro oggetto indagato dalla pellicola, è sopravvissuto alla confusione che rende visto come un momento magico e desideri e apparenza i valori pregnanti di terrificante, fucina dei cambiamenti un'insana anarchia intellettuale. più radicali: breve memoria, minima Catherine Hardwicke (regia e co- coscienza e tanta paura della sceneggiatura) ha vinto con Thirteen il trasformazione, servita da prestigioso Director's Award al inadeguatezza e goffaggine. La Sundance Film Festival del 2003 ed il crescita spaventa tutti e la lotta per Pardo d'Argento al Festival di Locarno affermare la propria individualità 2003, con merito. La regia è asciutta e porta a rifiutare valori e stili di vita cruda senza indulgere in eccessi patetici eteroimposti e mai digeriti. Per o didascalici ma non disperata né cinica, questo Tracy abbandona l'aria da rimanendo sempre vivo, per quanto brava fanciulla che la protegge ma talvolta lontano e impercettibile, il soffio al contempo l'opprime, lascia le della speranza. Il lavoro si articola per amiche prevedibili e noiose a favore contrasto: molto credibili sono gli interni del branco, iniziando la sua spenti e intimi così come lo sono gli metamorfosi dopo aver stretto un esterni caotici e accesi, anche se qua e forte legame di emulazione con Evie là stride un compiaciuto tono da (Nikki Reed), la ragazza più videoclip, cercato attraverso l'uso di una appariscente della scuola capace di sedurre cinepresa mobile che si muove addosso alle chiunque con la sua immagine vincente e sexy, protagoniste. E' il felice debutto di una regista maschera che, in realtà, forte di arroganza e che, comunque, di esperienza sul campo come trasgressione, sopperisce all'assenza di addetta ai lavori ne ha accumulata tanta: riferimenti familiari e sociali. Entrare nel gruppo all'occhiello una decina di titoli come scenografa, delle preadolescenti significa avere molti soldi a tra cui Three Kings (1999) e Vanilla Sky (2001). disposizione, comprare vestiti di marca a Rodeo Straordinarie poi le prove di Holly Hunter, Drive, tatuarsi e riempirsi di piercing, fumare e Evan Rachel Wood (sorprendentemente in prendere pastiglie. Il territorio varcato è parte) e Nikki Reed, coautrice anche della spaventosamente nuovo e pericoloso ed è fatto di sceneggiatura nonostante la giovane età, piccoli crimini, affermazione difficile e testimone del disagio dell'adolescenza complessata di una sessualità acerba, crisi nell'America dei sobborghi, sincera, confusa. Pur d'identità, intolleranza verso il diverso e prevedibile nella parabola della caduta e nella autolesionismo. Una madre parrucchiera redenzione di una fanciulla perduta che scopre la separata e piena di problemi economici, con alle vacuità di un percorso di autodistruzione, la spalle la tara dell'alcolismo, non sa gestire una pellicola si mantiene vincente per lo spettatore tale trasformazione e fa quel che può, presa dal che sia disposto ad immergersi in realtà peso della sopravvivenza quotidiana in un mondo imbarazzanti e dolorose, cercando di capire. di compagni presi e lasciati. Unica via da percorrere, la strada della comprensione, del Alla fine Thirteen non sciocca: la solitudine di cui tentato dialogo che, però, non riesce a star dietro le protagoniste sono vittime è tipica della società alla velocità a cui va Tracy che è esplosione di contemporanea ma ciò che più fa pensare è che identità, scheggia impazzita, energia scalpitante troppo spesso la mancanza di punti di riferimento mal indirizzata. Il tentativo di definizione riesce: la sembra poter essere colmata solo da vizio e ragazza impara a truccarsi, a vestirsi, a pettinarsi (Continua a pagina 8)

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cui tutto torn a”, è questo luogo cinematografico Il luogo cieco della finzione che serve per rappresentare la “ perdita dei ripari morali, per mettere in crisi una drammaturgia “Vestire è il grande problema delle adolescenti classica polarizzata nel faccia a faccia di bene perchè aiuta a crescere e adeguarsi a un corpo in e male .” Elephant di Gus van Sant e Mystic formazione.” River di Clint Eastwood, oltre che Ken Park di Thirteen è un film estraneo all'invenzione e alla Larry Clark , affrontano la perdita di fede nella fantasia, traccia la storia di due ragazzine che si “trasmissione, in ciò su cui si organizza il copiano e che copiano quello che normalmente passaggio fra l'infanzia e l'età adulta ”. pensiamo appartenga al mondo dei grandi. Thirteen attraverso la scrittura e la regia di una Entrambe confidano in una religione regista fa parlare l'adolescenza a modo suo. dell'esperienza scrupolosamente osservata e Anzitutto il difetto di trasmissione ha un retroterra, consumata con una crescita esponenziale di le ragazzine sono una, figlia orfana di madre droghe, sesso, furti per procurarsi il denaro. I soldi cocainomane e l'altra di una parruchiera che - servono per comprare. In Thirteen, tredici, età come le dice la figlia: il papà l'ha lascita perchè delle protagoniste, le merci sono vestiti, scarpe, “non è neanche riuscita a finire il liceo” ; la madre piercing, bracciali, collanine, e chi più ne ha più ne è innamorata di un tossicodipendente che entra e metta e anche droga che è a disposizione in esce dalle comunità. La figlia lo questo mondo di adolescenti non odia eppure sta inconsciamente ricchi ma neanche poveri. La sperimentando lo stesso tragitto voglia di crescere e di fare del compagno della madre. Un sempre più esperienze proprio dramma coinvolge adulte ed quante ne occorrono per avere adolescenti, enti a sè, le divide infine un aspetto sexi e non più solo l'avvolgersi nel velo di infantile è il motivo che conduce invisibilità che può spezzarsi da le due ragazzine nella ricerca un momento all'altro. Il film fa ossessiva della trasgressione stare sulle spine ad aspettare consapevole o indifferente. che qualcosa crolli e sveli che chi Ancora una volta sono in scena ha il potere e la capacità di ragazzini e ragazzine del mondo giudicare, le madri e quello che capitalista parossistico rimane dei padri, non ha le americano, un mercato dove si parole per dire la disperazione. E puo' scegliere e comprare di infatti così è. In un mondo dove tutto per esibire i corpi figli del non si vedono libri, riviste, puro piacere e del desiderio giornali, si parla di computer narcisitico. come di un ferro per stirare, In Thirteen però c'è anche una usarlo per aprire le mails è una madre, la bravissima Holly rottura di scatole, la figura mitica Hunter, quasi identica a com'era non è più la 'star', Madonna, le dieci anni fa in Lezioni di Piano Spice Girls oggi Brittney Spears, di Jane Campion. E' lei che fa è l'amica del 'cuore', l'unica apparire lontano e assurdo il potente e capace di soppiantare mondo degli adulti, è lei che, l'universo dei riferimenti e delle quando viene a sapere, icone. C'è voluta mano di riaggiusta come può i pezzi donna però per dare parola sparsi della vita della figlia. all'adolescenza femminile e A tema c'è l'adolescenza in altri sconvolgere drammaticamente film maschili programmati nelle le carte in tavola , la società e le sale in questi mesi. Come sue regole si annullano, non c'è annotano Cahiers de cinema più il vecchio ordine neanche nel (n.583) in Table rotonde autour disordine - come fra delinquenti e de trois films adolescents - poliziotti amici nel film di Clint L'Amèrique au risque du Eastwood, è la relazione (delle participe présent - essa è “ il donne) che tenta di fare luogo cieco della finzione, tacitamente un altro ordine. luogo in cui tutto si origina e a Come nella scena dove le due

CINEFORUM Pagina 7 Tracce ragazze vengono separate e le madri accusano viso bello di cui è orgogliosa e la scena di uno voluttà. vicendevolmente l'amica della propria 'figlia' di specchio nel quale riflettersi con godimento per averla fatta crescere, troppo. Il film si ferma lì, non ritrovare un senso alle sue azioni, alla sua www.revisioncinema.com – Elisa Schianchi sappiamo che cosa ci sarà di nuovo, sappiamo scommessa sulla vita, riuscire bene a scuola, e che le ragazze tornano alla madre vera o putativa sperare nella capacità di conservazione che corre e ricompongono una comunità, soprattutto parallela all'autodistruttività, in realtà Tracy viene comunicano senza visibilità del potere esterno e bocciata. Sono questi ritorni a sè che aprono legislatore. E' tutto un programma di promesse, orizzonti di senso al film portando il contenuto alla rimorsi, norme che tacitamente prevalgono in un comprensione. Queste identificazioni fanno film, vecchio e nuovo, allo stesso tempo, sperare in una capacità infinita di adattamento e scandaloso e tenero, caratteristica che ne fa vorremmo salvasse l'eros che avvolge i l'originalità. personaggi, ne calamita i sentimenti coraggiosamente detti dalla regista a differenza E' un film molto più duro di quelli citati, la violenza dei registi. Questi momenti fanno vedere come sessuale di Mystic River è già passata e i delitti procurarsi ferite è un gesto di autonomia assurda, incombono in Thirteen come un passo che non si utile, però, a comporre il dialogo benchè muto e sa chi potrebbe riuscire a fermare. Forse la gestuale, fra due donne, la madre e la figlia. scuola, l'ambizione di riuscire, corrotta dalle esperienze troppo forti, forse l'amore della madre La regista è producer designer (architetta- che esiste oltre ogni giustificazione ideologica, scenografa) e ha partecipato a film noti come politica o morale, forse a loro è consegnata Laurel Canyon di Lisa Cholodenko e Vanilla Sky. ancora una parola di salvezza. Salvezza perchè, Thirteen ricalca la storia della sua giovane amica di chi e di che cosa? E' questo il punto che rivela Nikki Reed che interpreta nel film la parte di Evie, la debolezza del film, pur di grande pregio. A l'amica trascinatrice di Tracy. E' stato girato con la Thirteen manca il fondamento della videocamera e in 16 mm - prima di essere ricostruzione, il ponte che fa dialogo e che la travasato in 35 - perchè mantenesse un regista si aspetta possa essere costruito tramite il particolare e analogo effetto di sgranatura. suo film. Non a caso si dispiace della censura Ottemperando ai principi del Dogme-style il cast americana che vieta il film ai minori di 17 anni ha girato in Melrose Avenue, Hollywood Sciolti i principi del bene e del male del cinema Boulevard, Venice Beach e nei city buses, spesso classico occorre ancora ricomprendere su chi e senza veri e propri permessi. Hardwicke sta che cosa costruiamo aspettative. Non basta preparando una versione del film che possa mostrare i significati se non c'è condivisione di essere proiettata nelle scuole superiori. Il film è quello che significano. Costruito su un susseguirsi stato visionato alla New York Psychoanalytical di concitate esperienze distruttive che con un Organisation e al UCLA Neuro-Psychiatric Group. montaggio meno frenetico potrebbero non Il progetto del film però non è cominciato come risultare tali, getta nella stessa ansia di film molto una terapia e infatti - dice la regista - sotto quel intensi come Il Pianista di Polanski. Come se un punto di vista non ha funzionato. Nikki è come nazista che ghigna dietro a gente inerme prima però adesso afferma che ha qualcuno con denudata e rapata non fosse ancora il fondo del cui parlare e che l'ascolta, ha a sua disposizione fondo del male, un nemico in guerra, non peggiore una differente prospettiva. di un mondo - non costruito da noi - che non ci è Regista indipendente la Hardwicke confida che ancora amico. Però è diffcile che sia accettabile e all'inizio la spaventarono Nikki e le sue amiche: comprensibile per tutti questo taglio: che peggio del peggio c'è la sconfinata libertà di consumare. Queste ragazze erano molto selvagge, sessualmente precoci, assurdamente attente alla La parola della regista è comunque rivolta a tutti, moda, arrabbiate con gli adulti e con i loro ormoni Thirteen non è certo un film di disagio sociale o in circolo. “Certe cose mi hanno veramente violenza sui/dei minori. Accusa una società e i scioccata, come le poesie rap recitate a voce alta, suoi soggetti consapevoli e allo stesso tempo completamente oscene che andavano urlando per abitanti coatti nell'universo delle merci che ne è Starbucks, anche il modo come si vestivano e nello stesso tempo il luogo del godimento parlavano mi sorprendeva; mi spaventava ... un possibile e riconoscibile. Tracy, la protagonista, comportamento e un abbigliamento tipo puttana fra sè e sè, rallenta in alcune scene, la tensione, il portato come se fosse il più apprezzato nella desiderio che non sa governare; è sufficiente un nostra società, perchè tu puoi avere 12 anni e

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minivirago), Thirteen, presentato anche alla La carica delle tredicenni sexy mostra di Locarno, è piaciuto alla critica donne immaginarie internazionale. Che nella storica massa di film sui misteri insondabili dell´adolescenza (dal capostipite "Lolita" ad "American Beauty", da In passato le ragazze pericolanti, come dicevano "Taxy Driver" a "Pretty Baby", da "Mignon è un tempo le vendicative Magdalene Sisters, erano partita" a tanti altri) ha scelto di paragonarlo sui 16/17anni, adesso, inchieste, film, libri, soprattutto a "Kids" di Larry Clark, che nel 1995, a memorie di pornobimbe, di Melisse italiane e di Cannes, suscitò un pandemonio di vade retro Zoe americane, il fiorente mercato della girl Satana, perché raccontava con un po´ di culture, ci assicurano che a 13 anni le ragazzine, compiacenza, come, a 15 anni, era facile puberi o impuberi, sono già delle spericolate prendersi l´Aids drogandosi e prostituendosi qua e scocciatrici, vuoi commoventi vuoi terrorizzanti, là. Adesso per questo nuovo inno all´adolescenza essendo ovviamente responsabile del loro horror, pandemoni non ce ne sono stati in giro, e improvviso comportamento furibondo la nequizia non se ne prevedono neanche da noi, essendosi dei tempi: famiglie, sia ricche che colte, sfasciate la soglia dell´indignazione a trasgressività e no, mamme frivole o impegnate, padri assenti o bambinesca, in otto anni, velocemente spostata in superpresenti, e poi: giornaletti cretini, miti scemi, avanti, mentre la normalizzazione del peggio e scuola cieca, moda sfacciata, iperconsumi mirati l´ipocrisia hanno preso le strade politico- all´età sprovveduta, e ancora l´idea redditizia finanziarie abbandonando quelle sociali e imposta dagli adulti stessi per far soldi con i familiari. consumatori indifesi, che i grandi sono rincoglioniti e che a regnare su un mondo meraviglioso a loro Il film inizia in un quartiere piccolo borghese della immagine sono solo loro, i minorenni o addirittura periferia di , nella camera da letto i preminorenni. della tredicenne Tracy (Evan Rachel Wood, 15 anni), dove lei e l´amica Evie (Nikki Reed, 14 Già i genitori di adolescenti italiani hanno incubi anni) sniffando bombolette-spray e picchiandosi notturni dopo aver visto "Caterina va in città" di per gioco, finiscono per farsi male. Tutto è Virzì, e guardano con affanno la loro cara piccina cominciato solo pochi mesi prima, quando Tracy immusonita e muta ma ancora docile, era una graziosa bambina ubbidiente e brava a aspettandosi il peggio da un momento all´altro: scuola, ignorata dal gruppo dove furoreggiava, dall´innocente ombelico nudo anche con la neve, per seno dirompente, quantità di braccialetti e irrinunciabile pena l´esclusione dal gruppo, a treccine, jeans incollati al sedere, portamento chissà, la bottiglia di vodka nascosta tra le Barbie. trionfante e sguardi maliziosi, la coetanea Evie. Ma le ragazzine di Virzì paiono Marie Goretti solo Tracy l´ammira e riesce a diventarle amica: da un po´ più sveglie, rispetto alle due protagoniste di quel momento, una valanga d´ardimenti sempre Thirteen, 13 anni, che arriva in Italia tra qualche più pericolosi, e in soli quattro mesi, ecco qua lo giorno: prima opera dell´esordiente regista spettacolare disastro. Scuola a farsi friggere, americana Catherine Hardwick, premio per la make-up forsennati, piercing all´ombelico e sulla miglior regia all´ultimo Sundance Film Festival, lingua, pettinature sguaiate, abitini sempre più catalogato R negli Stati Uniti (adolescenti solo succinti, birra e alcol, piccoli furti nei negozi pieni accompagnati da adulti) e da noi proibito ai minori di schifezze per adolescenti, tabacco e marijuana, di 14 anni. Sarebbe buona cosa però anoressia e cocaina, autolesionismo e spaccio, sconsigliarne la visione soprattutto ai genitori baci lesbici e pompini (pardon, ma la parola è incerti della loro autorità anche schiaffeggiante, strausata nel film) interetnici. Bugie su bugie, sulle figlie adolescenti, per non tornare a casa col villanate e seduzioni, momenti infantili e altri da sospetto che nel frattempo le bambine hanno consumate sporcaccione, una vita frenetica e svaligiato una banca o costretto un indifeso vicino insensata, una vita drogata e senza vita. Tra le a fornicare in tre. Ottimo contraccettivo (coppie due ragazzine, amicizia spasmodica e inviolabile, fragili smetteranno di sognare una famigliola ricca gelosie e tradimenti, un mondo chiuso agli altri, di bimbe nel timore che poi arrivate in III media, impenetrabile ai genitori ingannati e manovrati, con le loro belle faccine angeliche, sniffino colla in alle madri impotenti e disprezzate, ai padri gabinetto e ancor peggio, si facciano bocciare a imbranati e incapaci, agli amanti tossici della scuola) e pure buon mezzo anticrimine madre, ai fratelli poco più grandi ma impotenti (qualunque pedofilo convinto fuggirebbe davanti a una simile funebre tempesta ormonale. terrorizzato da queste graziosissime e forsennate

CINEFORUM Pagina 9 Solo femminile, pare: e sarà vero che oggi i tredicenne di un suo fidanzato che raccontava la maschi adolescenti sono ancora bambocci tutto sua esperienza: svelta prima che la piccina computer e calcio, mentre le bambine ne sanno diventasse grande e quindi priva d´interesse, più del diavolo e sono autentiche rovina famiglie. l´ha frettolosamente usata per il ruolo di Evie, la Però viene il sospetto che nel colorato mondo ragazzina sapiente, bugiarda e corruttrice. della comunicazione, il femminile assicuri ancora Insomma è una storia, non il ritratto di una uno spettacolo più commerciabile ed erotizzante: generazione. Nei film si fa in fretta a scrivere una tredicenne è una donna in miniatura e in fine, con mamma (Holly Hunter) e figlia che si tempi d´assoluto imperio dell´estrema abbracciano disperate ma riconciliate. Ma nella giovinezza, il momento più fulgido della donna: realtà, cosa faranno da grandi queste tredicenni un tredicenne non è un piccolo uomo, ma proprio non del tutto immaginarie? Qualcuno adesso un tredicenne il cui potere sta nel futuro. In ogni dovrebbe avere il coraggio di raccontarcelo, caso, la regista Hardwicke dice di aver scritto la tanto per consolare, o definitivamente sceneggiatura con Nikki Reed, figlia allora terrorizzare, gli adulti.

MINORITY REPORT di Mauro Sala All’adolescenzasonostatesempreassociate-perlacomplessitàdeglielementiingioco-l’ideadi difficoltà,dicrisiedelsuperamentodiprovecomeconquistadiun’identitàmatura. Nelpassatoquest’etàdifficileeraguidatadairitidipassaggiochegarantivanounpacificocambio generazionaleeimpedivanoalsingolodiviverequestafasecomemomentodicrisipersonale. MacomemostraFrancoMorettinelsuo“Ilromanzodiformazione”lecoseauncertopunto (tra‘700e‘800)cambianoedallagioventùche“ricalcapassopassoquelladeisuoiavie(...) introduceaunruoloche(...)preesistee(...)sopravviverà”ovverodaunagioventùche“nonhauna culturachelacontraddistinguaelavalorizziinquantotale”,sipassa,conilcrollodellasocietà distatus,conl’urbanizzazioneeconletrasformazioninelmondodellavoro,aqualcosadidiverso edinuovo. “GiàconWilhelmMeisterl’apprendistatonone’piùillentoeprevedibilecamminoversoillavoro delpadre,maincertaesplorazioneeavventura,bohème,vagabondaggio,smarrimenti. Esplorazionenecessaria:perche’inuovisquilibrielenuoveleggidelmondocapitalisticorendono aleatorialacontinuitàtragenerazionieimpongonouna mobilità primasconosciuta. Esplorazionedesiderata:perchéquellostessoprocessogenerasperanzeinaspettate,ealimentacosì un’interioritànonsolopiùampiacheinpassato,masoprattutto(...)perennementeinsoddisfattae irrequieta”. Gioventùemodernità hannocosì incomunedinamismo einstabilità,la prima sifa “concreto segnosensibile”dellanuovaepocaeinpiù,eciòleconferiscemaggiorevaloreecomplessità,la gioventùnonduraineterno.Perquestodiventamito:none’questoilpremioconcuiMefistofele tentaFaust?Elanostrasocietànonesaltaforsetuttociòchee’giovaneefadelmantenersigiovane unimperatorecategorico? L’adolescenza diventa allora una modalità ricorsiva della psiche, un serbatoio simbolico, il risultatodiuncontinuomovimentodicostruzione-decostruzionesull’identitàpersonale. “Difronteanoil’adolescenteraccontagiàlanostramorte,lasequenza,neppuretantosepolta nellanostramemoria,dituttiinostrinoallavita,azionichesisonoesauriteneigesti,progettiche sisonodileguatitraisogni”-scriveUmbertoGalimberti-“Perquestodifronteagliadolescentici sentiamoansiosi.Essicitestimonianotuttoil possibile cheinnoinone’divenuto reale ”.

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