Papa Francesco Jorge Mario Bergoglio

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Papa Francesco

266º papa della Chiesa cattolica

Elezione 13 marzo 2013

Insediamento 19 marzo 2013

[1] Motto Miserando atque eligendo

Predecessore Papa Benedetto XVI

Nome Jorge Mario Bergoglio

Nascita , 17 dicembre 1936

Firma

Papa Francesco [2] (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio[3]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013[] il 266º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Di nazionalità e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il primo proveniente dal continente americano[4]. Papa Francesco 2

Biografia

Nato in una famiglia di origini italiane, specificamente piemontesi (il nonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito[5] di Portacomaro Stazione, frazione di Asti non lontana da Portacomaro[6][7][8][9]; attualmente vivono ancora parenti del Pontefice[10] fra cui Anna, Delmo[11] e Armando[12]), è il quarto dei cinque figli[13] di Mario, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires,[14] e di Regina Maria Sivori, una casalinga la cui famiglia materna era originaria di Santa Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova.[15][16]

All'età di 21 anni, a causa di una grave polmonite, gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. A quell'epoca, infatti, malattie polmonari come infezioni fungine o polmoniti erano curate chirurgicamente per la scarsità di antibiotici. Anche per questo fatto i vaticanisti lo esclusero dalla lista dei papabili durante il conclave della sua elezione.[17]

Perito chimico,[] si è mantenuto per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo anche il [][] buttafuori in un locale malfamato di Cordoba. In base a Bergoglio nel 2008 durante la messa per la commemorazione quanto dichiarato dallo stesso, ha avuto anche una fidanzata della mediazione papale di Giovanni Paolo II nel Conflitto del Beagle avvenuta nel 1979. prima di intraprendere la vita ecclesiastica.[18] Decide di entrare nel seminario di e l'11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires in seguito, per laurearsi in filosofia nel 1963.[19] Dal 1964 insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires.[] Riceve l'ordinazione presbiterale il 13 dicembre 1969 per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano. Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a superiore provinciale dell'Argentina (dal 31 luglio 1973 al 1979[]) è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Celam (Consiglio Episcopale Latinoamericano) a Puebla ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e religiosa. Nel 1986 si reca in Germania per un periodo di studio alla "Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen" di Francoforte sul Meno, con lo scopo di completare la tesi di dottorato, ma non consegue il titolo.[20] Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba. Papa Francesco 3

Ministero episcopale

Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992 per l'imposizione delle mani del cardinale , arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall'arcivescovo Ubaldo Calabresi.

Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d'Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina. Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II, tenendo un concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riservati in Bergoglio in un'immagine del 2008. pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino. Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina. È inoltre consigliere della Pontificia Commissione per l'America Latina, gran cancelliere dell'Università Cattolica Argentina, presidente della Commissione episcopale per la Pontificia Università Cattolica Argentina, membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, membro della Congregazione per il Clero, membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, membro del Comitato di presidenza del La presidente dell'Argentina Cristina Kirchner riceve l'arcivescovo Jorge Mario Bergoglio alla Casa Rosada nel 2007. Pontificio Consiglio per la Famiglia e membro del Consiglio post sinodale.

Durante il suo impegno come vescovo ha scelto uno stile di grande semplicità, spostandosi con i mezzi pubblici e rinunciando a vivere nella sede dell'Episcopato, a favore di un comune appartamento dove si cucinava da solo i pasti.[] Papa Francesco 4

Motto episcopale

Il motto che compare nello stemma adottato da Bergoglio dopo la sua ordinazione a vescovo è Miserando atque eligendo, espressione tratta da un'omelia di Beda il Venerabile, santo e dottore della Chiesa e traducibile come «[lo] guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse»:[]

Lo stemma cardinalizio

« Vidit, inquit, Iesus hominem sedentem in telonio, Matthaeum nomine, et ait illi: Sequere me. Vidit autem non tam corporei intuitus, quam internae miserationis aspectibus, [...] Vidit ergo Iesus publicanum, et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi, Sequere me. »

(Beda il Venerabile, Homelie[])

Il testo di Beda è proposto nell'Ufficio delle letture il 21 settembre, festa di san Matteo apostolo:

« Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi" (Mt 9, 9). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: "Seguimi". »

(Dalle Omelie di san Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151)[])

Posizioni teologiche, morali, sociali e su temi politici

La teologia della liberazione Negli anni settanta nel Sudamerica si accese il dibattito sulla “teologia della liberazione”: Bergoglio non condivise le aperture di diversi membri importanti del suo ordine e assunse una posizione più moderata[21], esprimendo anche parole di condanna verso quei gesuiti che si lasciavano attrarre dalla teologia della liberazione[22]. Quando partecipò nel 1979 al Consiglio episcopale latino americano, fu tra i principali oppositori di questa riflessione teologica[23], anche se alcuni lo considerano vicino a una sua "scuola argentina"[24]. Durante gli anni della dittatura, si impegnò in prima persona per offrire rifugio e protezione ai religiosi perseguitati per la loro vicinanza alla teologia della liberazione. Il Colegio Máximo dei gesuiti, di cui era il provinciale, divenne in quel periodo una centrale di soccorso dove, con la scusa degli esercizi spirituali, veniva fornito un nascondiglio sicuro e una via clandestina per poter lasciare il paese[25].

Amministrazione dei sacramenti Nel Documento di Aparecida, una dichiarazione congiunta dei vescovi dell'America Latina, l'allora cardinale Bergoglio si espresse circa il merito dei singoli di ricevere l'Eucaristia. Il testo al punto 436 afferma che "Dobbiamo rispettare la coerenza eucaristica, vale a dire essere a conoscenza del fatto che non possono accedere alla Santa Comunione e allo stesso tempo agire con fatti o parole contro i comandamenti, soprattutto quando favoriscono l'aborto, l'eutanasia e altri gravi delitti contro la vita e la famiglia. Questa responsabilità pesa in particolare sui legislatori, i governanti e gli operatori sanitari".[26][27] Papa Francesco 5

Il cardinale Bergoglio ha aspramente criticato, perché "allontanano il popolo di Dio dalla salvezza", alcuni sacerdoti di Buenos Aires che si sono rifiutati di battezzare i bambini nati da coppie non sposate o figli di madri nubili.[28]

Aborto, eutanasia e pratiche anticoncezionali Il cardinale Bergoglio, conformemente alla posizione ufficiale della Chiesa su questi temi, ha invitato il clero e i laici ad opporsi all'aborto e all'eutanasia, ritenendo i movimenti politici ad essi favorevoli espressione di una "cultura della morte".[29] Secondo il quotidiano britannico The Guardian, avrebbe una visione un po' più pragmatica sull'uso di contraccettivi, credendo che possono essere ammissibili per prevenire la diffusione di malattie,[30] anche se si è opposto alla loro distribuzione gratuita, proposta dal Governo Kirchner, in Argentina.[31]

L'omosessualità e le unioni omosessuali Bergoglio ha ribadito l'insegnamento della Chiesa Cattolica sull'intrinseca immoralità delle pratiche omosessuali, sebbene abbia insegnato l'importanza del rispetto per le persone omosessuali.[32] Nel 2010, in occasione del dibattito sulla legge sostenuta dal governo argentino, volta a stabilire l'equivalenza tra matrimonio eterosessuale e unioni omosessuali, l'arcivescovo di Buenos Aires si oppose al disegno di legge[33], entrando in contrasto con la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner.[34] In una lettera alle Suore Carmelitane di Buenos Aires Bergoglio scrisse:[35][36]

« Il popolo argentino dovrà affrontare, nelle prossime settimane, una situazione il cui esito può ferire gravemente la famiglia. Si tratta del disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...] È in gioco l'identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo, privandoli della maturazione umana che Dio ha voluto che si desse con un padre e una madre. È in gioco un rigetto frontale della legge di Dio, per di più incisa nei nostri cuori. [...] Non siamo ingenui: non si tratta di una semplice lotta politica; [...] bensì di una mossa del Padre della Menzogna che pretende di confondere e ingannare i figli di Dio. »

Si ritiene che la sua militanza nella campagna contro la legge abbia contribuito all'approvazione[] e nella Chiesa argentina la sua lettera fu vista a posteriori come un errore strategico.[37] Nel 2012 la Chiesa argentina espose le sue ragioni nel dibattito su modifiche al codice civile argentino, che includevano la maternità surrogata e la fecondazione assistita, ma evitando il linguaggio forte che le alienò consensi nel 2010.[] Il difficile rapporto tra la Casa Rosada e Bergoglio, iniziato già con la presidenza di Néstor Kirchner, è proseguito con fasi alterne fino all'elezione al soglio pontificio.[38] Papa Francesco 6

Povertà e disuguaglianza economica In una riunione dei vescovi latino-americani nel 2007 Bergoglio dichiarò: "Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria che si è ridotta di meno" aggiungendo "L'ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli".[39] Il 30 settembre 2009 Bergoglio, parlando a un convegno organizzato dall'Università gesuita del Salvador a Buenos Aires presso il Palace Hotel Alvear, il cui titolo era "Las deudas sociales de nuestro tiempo" ("I debiti sociali del nostro tempo") citò un documento redatto nel 1992 da parte della Conferenza Episcopale Latino-americana ("Documento de Santo Domingo")[40] in cui si afferma che "la povertà estrema e le strutture economiche ingiuste che causano grandi disuguaglianze" sono violazioni dei diritti umani.[41][42] Bergoglio continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come [43] "immorale, ingiusto e illegittimo", specialmente Il cardinal Bergoglio a Buenos Aires il 18 aprile 2012 stringe la mano al quando si verifica in una nazione che possiede le politico argentino Mauricio Macri condizioni economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli reclamò una risposta etica culturale e solidale per saldare il debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più bambini e giovani, affermando che è imperativo lottare per cambiare le condizioni strutturali, le attitudini personali o corporative che generano questo situazione.

Nel corso di uno sciopero di 48 ore tenutosi a Buenos Aires (sciopero indetto per la decisione del Presidente Fernando de la Rúa di tagliare i salari e le pensioni dei dipendenti pubblici del 13%) Bergoglio, predicando nella chiesa di San Cayetano, il santo patrono del lavoro e del pane, osservò la differenze esistente tra "poveri che sono perseguitati quando chiedono di poter lavorare, e le persone ricche che ricevono applausi per essersi sottratti alla giustizia".[44] Nell'anno 2002, in piena crisi economica dell'Argentina, Bergoglio criticò aspramente la classe politica al potere, dicendo: "Non dobbiamo tollerare il triste spettacolo di coloro che non sanno più come mentire e si contraddistinguono per il tentativo di mantenere i loro privilegi, la loro avidità, e la loro ricchezza guadagnata con disonestà.[45][] Bergoglio proseguì pregando Dio affinché coloro che hanno responsabilità dirigenziali comprendessero che il vero potere è al servizio degli altri e affinché gli argentini affrontassero con coraggio la ricostruzione del loro paese.[] Le osservazioni dell'arcivescovo si conclusero con una critica alla "assuefazione alla povertà".[46] Molti commentatori hanno sottolineato come sia evidente in diversi suoi interventi e commenti del tempo l'opposizione di Bergoglio al governo Kirchner.[47][48][49][50] Papa Francesco 7

L'attenzione agli emarginati Bergoglio ha sempre dedicato grande attenzione alle persone che vivono ai margini della società, tanto da affermare che il potere del Papa deve essere il servizio, specie ai più poveri, ai più deboli e ai più piccoli[51]. In quest'ottica, desidera una Chiesa di «prossimità», vicina all'umanità e alle sue sofferenze[52]. Nel 2001, durante una visita a un ospedale di Buenos Aires, ha voluto lavare e baciare i piedi a dodici malati di AIDS, criticando l'indifferenza della società verso gli ammalati e i poveri[53].

Società urbana e urbanizzazione

Bergoglio, anche alla luce dei suoi vent'anni di impegno come vescovo di Buenos Aires, ha dedicato particolare attenzione alle sfide e alle opportunità offerte dalla moderna società urbana. Questi scenari, talvolta visti con timore, si presentano infatti come particolarmente affascinanti per il cristianesimo, considerato che proprio nelle grandi città del tempo la Chiesa si formò e trovò modo di espandersi[54].

Le moderne città sono viste da Bergoglio come Una veduta di Buenos Aires, città dove Bergoglio è nato ed è stato luoghi di incrocio e scambio dove i legami di arcivescovo. razza, cultura, storia non sono omogenei e, al tempo stesso, gli stessi diritti civili sono distribuiti in maniera non uguale[55]. In questo contesto, per Bergoglio il cristiano è chiamato a impegnarsi nell'essere cittadino, mettendosi a servizio della comunità in cui vive e attuando comportamenti che “creano cittadinanza”. “Agire da buoni cittadini – in qualunque città – migliora la fede”: riprendendo la raccomandazione di San Paolo (Romani 13,1 [56]) Bergoglio evidenzia a questo proposito il valore dell'inculturazione: vivere a fondo l'umano, in ogni cultura, migliora l'esperienza religiosa e la vita stessa delle città.[57]

La capacità di riconoscere come fratelli le persone che vivono nella città apre alla speranza, radicata nella fede, di nuovi incontri dove riconoscere e servire il prossimo, superando le forze centripete presenti nelle realtà urbane, dove molti sono portati a vivere in un sostanziale isolamento[58]. Lo sguardo della fede deve servire a vedere l'altro come un concittadino e deve divenire, in questo modo, uno sguardo “civico”[59]. In questa prospettiva Dio, secondo Bergoglio, diventa anche la chiave per superare il relativismo moderno: ogni incontro e ogni volto sono unici e la verità si serve mostrando nuove strade in avanti, e non giudicando il passato delle persone[60]. Secondo Bergoglio, l'atteggiamento del cristiano nelle città può quindi risolversi in tre atteggiamenti: la capacità di andare incontro all'altro e di creare prossimità; la testimonianza; la pazienza nel seguire i processi senza forzarne i tempi[61].

Il conclave del 2005

Per approfondire, vedi Conclave del 2005.

Il cardinale Bergoglio era considerato uno dei candidati più in vista per l'elezione a pontefice nel conclave del 2005;[] secondo la ricostruzione del conclave raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli sulla base del diario di un cardinale elettore, Bergoglio fu il cardinale più votato dopo Ratzinger.[] Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella curia romana, anche i cardinali che votarono per Carlo Maria Martini puntavano sul porporato argentino, che poteva contare sui voti di quasi tutti i cardinali provenienti dall'America Latina.[] Papa Francesco 8

Al secondo scrutinio i voti per Ratzinger aumentarono rispetto al primo, ma anche Bergoglio ottenne un numero di preferenze non trascurabile: i sostenitori di Bergoglio miravano a fargli ottenere 40 voti.[62][] Al terzo scrutinio a Ratzinger mancavano pochissimi voti per essere eletto:[] diversi cardinali del blocco di Bergoglio, allo scrutinio successivo, diedero a Ratzinger i voti che gli mancavano per l'elezione.[]

Il pontificato

Elezione a Sommo Pontefice

Per approfondire, vedi Conclave del 2013.

La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto papa assumendo il nome di Francesco[63] in onore di san Francesco d'Assisi.[64] È il primo gesuita a diventare papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano[] (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III).

Il nuovo pontefice Francesco si affaccia alla loggia il giorno della sua elezione

Festeggiamenti per l'elezione di Bergoglio davanti alla Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires

« Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell'accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. [...] E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. [...] » Papa Francesco 9

(Il primo messaggio pubblico di papa Francesco[])

L'annuncio Habemus Papam (info file) L'Habemus Papam pronunciato dal cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran. Nel suo primo discorso pubblico come papa, dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buonasera", ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre Nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre. In seguito ha ricordato lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma, «che presiede nella carità tutte le Chiese», con un riferimento implicito alle parole introduttive della Lettera ai Romani di Ignazio di Antiochia.[65] Ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui,[] sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante. Anche in questo caso, si può cogliere un riferimento implicito al rito di ordinazione episcopale descritto dalla Tradizione apostolica di Ippolito di Roma risalente all'inizio del III secolo, in cui spicca il richiamo al silenzio e la preghiera del popolo convenuto affinché le Spirito Santo discenda sul vescovo neoeletto.[66] Papa Francesco ha impartito poi la benedizione Urbi et Orbi[67] senza l'abito corale e senza le tradizionali scarpe rosse preparate nella sacrestia della cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e previsto per l'occasione, ma indossando solo l'abito piano bianco, con la croce pettorale in argento che utilizzava prima di essere eletto papa.[68] Solo al momento della benedizione il nuovo pontefice ha indossato la stola, che poi ha subito tolto.[69] Dopodiché, prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza. Il giorno seguente, padre Federico Lombardi, incontrando la stampa accreditata, ha raccontato che il neo-pontefice, subito dopo l'elezione, nel ricevere l'omaggio di tutti i cardinali nella cappella Sistina, ha preferito stare in piedi piuttosto che utilizzare il tronetto a disposizione.[70] Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina. Ha scelto di proclamare l'omelia, improvvisata al momento, dall'ambone invece che ex cathedra, e di non utilizzare l'altare fisso della cappella, ma un altare mobile versus populum.[71]

La scelta del nome papale Bergoglio è stato il primo pontefice ad assumere il nome di Francesco, scegliendo per la prima volta dopo undici secoli, dai tempi di papa Lando, di adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI). Il 16 marzo ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell'Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale:[72]

« Nell'elezione, io avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po' pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l'applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: "Non dimenticarti dei poveri!". E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d'Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l'uomo povero... Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri![73] »

Il 17 marzo, durante il suo primo angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, "rafforza" il suo "legame spirituale" con l'Italia.[74]

Blasonatura dello stemma Papa Francesco 10

D'azzurro, al disco raggiante e fiammeggiante d'oro caricato delle lettere IHS di rosso, la H sormontata da una croce di rosso; in punta, i tre chiodi della Passione di nero; il canton destro della punta alla stella (8) d'oro; il canton sinistro della punta al fiore di nardo d'oro.

Lo stemma papale Lo stemma scelto dal pontefice è lo stesso scelto al momento della sua consacrazione episcopale, fatti salvi i simboli della dignità pontificia, uguali a quelli impiegati nello stemma di papa Benedetto XVI, quali la mitria (al posto della tiara) posta tra due chiavi una d'oro e una d'argento, passate in decusse accollate allo scudo e legate di rosso. Rispetto allo stemma di Benedetto XVI è assente il pallio, mentre è presente, collocato tra le estremità dei cordoni rossi che passano all'interno dei passachiave, il motto del papa (lo stesso usato da vescovo), in forma di scritta su cartiglio; le lame e i passachiave delle chiavi hanno inoltre una forma più squadrata, modellate sullo stemma di Giovanni Paolo II. Lo scudo è azzurro che in araldica simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità. La forma dello scudo è di tipo spagnolo o fiammingo costituito da un quadrato cui si aggiunge un semicerchio in basso. Al suo interno sono presenti: • In alto centralmente (punto d'onore A) l'emblema araldico della Compagnia di Gesù con un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS, il monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi della Passione. • In basso a sinistra (canton destro della punta[75]) si trova una stella a otto punte d'oro che simboleggia la Vergine Maria. • In basso a destra (canton sinistro della punta) un fiore di nardo d'oro che simboleggia San Giuseppe[]. La stella e il nardo erano, nello stemma episcopale, d'argento, poi mutato in oro per il rispetto della regola dei contrasti dei colori dell'araldica. La scelta di questi simboli è stata motivata dalla volontà del pontefice di manifestare la propria devozione alla Vergine Maria e a San Giuseppe.[76] Papa Francesco 11

L'Anello del Pescatore L'Anello del Pescatore è il principale simbolo del ministero petrino. Il secondo simbolo, infatti, è il pallio, che però viene condiviso con gli arcivescovi metropoliti, quelli cioè che condividono con il papa il ministero di supervisione su altri vescovi. L'anello invece è un simbolo esclusivo del papa ed era anticamente usato per sigillare i brevi papali. Alla morte di un pontefice esso veniva distrutto per impedire la produzione di documenti falsi e più semplicemente per simboleggiare il termine del pontificato. Anche quello di Benedetto XVI, che rappresentava Pietro sulla sua barca, è stato obliterato con due tagli a croce, benché l'anello papale non sia più utilizzato come sigillo da quasi due secoli. Papa Francesco ha scelto fra i bozzetti disegnati dall'artista Enrico Manfrini per Paolo VI il simbolo di Pietro con le chiavi, il simbolo, cioè, del potere di amministrare la misericordia divina[77]. L'anello è stato realizzato in argento dorato.

Papa Francesco tra i fedeli a piazza San Pietro

La messa inaugurale del ministero petrino

La celebrazione di inaugurazione del ministero petrino di vescovo di Roma si è tenuta il 19 marzo 2013 nella piazza antistante la basilica di San Pietro, in presenza di oltre 130 delegazioni estere ufficiali. All'inizio della celebrazione il papa ha ricevuto l'anello piscatorio per le mani del cardinale decano , mentre il cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran gli ha imposto il sacro pallio, già indossato da papa Benedetto XVI.

Papa Francesco ha aperto l'omelia della messa d'inizio del suo pontificato rendendo onore al suo predecessore, Benedetto XVI. Ha poi parlato dell'importanza della La messa inaugurale del ministero petrino di papa Francesco custodia e della tenerezza. Alla fine dell'omelia il papa ha pregato affinché lo Spirito santo accompagni il suo cammino e ha chiesto ai fedeli di pregare per lui.

Prima della cerimonia Francesco ha attraversato con la "papamobile" piazza San Pietro, gremita di oltre 200.000 persone.[78] Mentre girava tra i vari settori Papa Francesco 12

della piazza, ha fatto fermare la vettura ed è sceso per baciare sulla fronte un disabile e accarezzare alcuni bambini.[79]

Fedeli argentini seguono da Plaza de Mayo la celebrazione

« Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l'intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa custodire! » (Omelia di papa Francesco)

La presa di possesso della Cattedra romana Il 7 aprile 2013 nella basilica di San Giovanni in Laterano si è tenuta la messa di insediamento sulla cathedra romana di papa Francesco, quale vescovo di Roma. Durante l'omelia il papa ha ripreso il tema della tenerezza e della misericordia («Lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio, confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; [...] Sentiremo la sua tenerezza, tanto bella, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore.») e ha citato uno dei maestri di Joseph Ratzinger, il teologo tedesco Romano Guardini, «che diceva che Dio risponde alla nostra debolezza con la sua pazienza».[80] In segno di continuità con il magistero di papa Giovanni Paolo II, nella giornata dedicata alla divina misericordia da lui istituita, papa Francesco ha voluto utilizzare la ferula argentea, introdotta per la prima volta da Paolo VI e realizzata da Lello Scorzelli, adoperata a lungo durante il pontificato del papa polacco, invece della ferula di Benedetto XVI usata nelle precedenti celebrazioni. Il pontefice ha, inoltre, presieduto alla cerimonia di intitolazione di una porzione di piazza San Giovanni in Laterano al beato Giovanni Paolo II.

La visita al papa emerito Il 23 marzo 2013 papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo presso il Palazzo Pontificio per incontrare il papa emerito Benedetto XVI; dopo un abbraccio hanno pregato insieme, inginocchiati uno accanto all'altro. Storicamente si è trattato del primo incontro fra due pontefici.[81][82]. Il 2 maggio 2013, papa Francesco ha ricevuto Benedetto XVI che dopo circa due mesi trascorsi a Castel Gandolfo, ha fatto il suo ritorno in Vaticano, andando a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae così come precedentemente previsto, al termine dei lavori di ristrutturazione. Papa Francesco e Benedetto XVI hanno pregato assieme nella cappellina del convento Mater Ecclesiae, dove il papa emerito passerà gli ultimi anni della sua vita, ed è così cominciata l'inedita convivenza di due pontefici all'interno delle Mura Vaticane[83][84]. Papa Francesco 13

Le riforme nel governo della Chiesa Il 13 aprile 2013 un comunicato della Segreteria di Stato annuncia che papa Francesco ha costituito un gruppo di cardinali "per consigliarLo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana". Gli otto porporati scelti sono Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, con funzione di coordinatore, salesiano e arcivescovo di Tegucigalpa, , presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile ed ex presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano, , arcivescovo di Bombay, , arcivescovo di Monaco e Frisinga, Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, Sean Patrick O'Malley, cappuccino e arcivescovo di Boston, , arcivescovo di Sydney. Il segretario è , vescovo di Albano. La prima riunione è prevista dal 1º al 3 ottobre.[85][86]

La tutela dell'ambiente Nell'omelia della messa inaugurale del pontificato, il papa ha richiamato l'esempio di san Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l'ambiente.[87]

La lotta alla pedofilia nel clero Il 5 aprile 2013 papa Francesco, ricevendo in udienza l'arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, gli "ha raccomandato che la Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l'aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l'impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità".[88]

Relazioni con le altre comunità religiose

Il dialogo con la Chiesa ortodossa Già l'episcopato di Bergoglio a Buenos Aires era stato caratterizzato da una forte volontà di dialogo e reciproco rispetto con la Chiesa ortodossa. Il vescovo Giovanni, della chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia e residente a Buenos Aires, ha affermato che era abitudine del cardinale Bergoglio partecipare alla liturgia del Natale ortodosso nella città argentina.[89] Alla messa di inaugurazione del ministero petrino di papa Francesco, inoltre, ha voluto essere presente, per la prima volta dopo lo scisma del 1054, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. I due si sono incontrati dapprima in udienza privata e, poi, nella giornata del 20 marzo in occasione dell'incontro con i delegati fraterni delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni. In questa occasione papa Francesco si è rivolto al patriarca Bartolomeo definendolo "fratello Andrea", in riferimento al rapporto di parentela tra gli apostoli Pietro e Andrea dei quali il papa e il patriarca di Costantinopoli sono gli ideali successori.[90] Nello stesso incontro del 20 marzo, il pontefice ha incontrato anche il metropolita Hilarion di Volokolamsk, che ha soggiornato dal 18 marzo nella , dove risiede anche il papa con il quale aveva già avuto occasione di avere altri incontri, in rappresentanza del patriarca di Mosca e di tutte le Russie Cirillo I. Hilarion ha fatto, quindi, dono al papa di un'icona rappresentante la Madonna dell'Umiltà, successivamente donata da papa Francesco al pontefice emerito Benedetto XVI in occasione del loro incontro a Castel Gandolfo.[91] Il 25 marzo 2013 il patriarca Bartolomeo, in un incontro all'università Kadir Has di Istanbul, ha espresso «la possibilità per le prossime generazioni di vedere le chiese di Oriente e d'Occidente riunite». Bartolomeo ha inoltre manifestato la sua sorpresa per l'invito del papa, in occasione del suo arrivo a Roma per la messa di inaugurazione del ministero petrino del pontefice, alla cena con i cardinali che Francesco ha voluto benedisse. Durante l'incontro i due hanno avuto modo di parlare non solo di questioni legate all'ecumenismo ma anche di temi di attualità quali Papa Francesco 14

l'ambiente e la povertà.[92]

Controversie L'Argentina è stata governata dal 1976 al 1983 da una dittatura militare e questo ha aperto un dibattito sui rapporti che Bergoglio (all'epoca padre provinciale dei Gesuiti argentini) ha intrattenuto con la giunta militare. Sebbene si sia adoperato per salvare persone dalle torture,[93] egli fu accusato dall'avvocato Marcello Parrilli[94] di avere avuto responsabilità in relazione al rapimento, nel 1976, di due sacerdoti gesuiti della sua provincia religiosa ostili al regime, Orlando Yorio e Francisco Jalics.[95][] Tale accusa è stata smentita da uno dei due sacerdoti rapiti, padre Francisco Jalics[96] e non ha trovato riscontri in sede giudiziaria[][97]. In relazione a questa vicenda,[98] Bergoglio ha testimoniato di aver incontrato Emilio Massera e Jorge Videla con l'obiettivo di ottenere la liberazione dei due religiosi.[][99] L'episodio è citato in un libro del giornalista investigativo ed ex militante del gruppo guerrigliero di estrema sinistra dei Montoneros, Horacio Verbitsky, pubblicato nel 2005.[100][101] A livello mediatico l'ipotesi è stata risollevata dopo l'elezione di Bergoglio a pontefice, e anche Verbitsky ha espresso pubblicamente la preoccupazione e la frustrazione di quanti, in Argentina, sono estremamente critici nei confronti dell'operato di Bergoglio al tempo della Guerra sporca e delle posizioni che ha assunto in seguito.[102] La Santa Sede ha respinto tutte le accuse, sostenendo che provengono da una "sinistra anticlericale" (con riferimento al libro di Verbitsky), che mai vi furono accuse credibili nei confronti di Bergoglio (che fu interrogato come persona informata dei fatti senza essere mai imputato) e che egli le negò in modo documentato.[103] Pérez Esquivel, che ha vinto il premio Nobel per la Pace per le denunce contro gli abusi della dittatura militare, ha difeso Bergoglio dalle accuse di complicità.[104][105][106] Anche il presidente dell'Associazione 24 marzo, Jorge Ithurburu, ha smentito le ipotesi di collusione di Bergoglio con il regime.[][107][108][109] Perplessità, invece, sono state espresse dall'attivista argentina Estela Barnes de Carlotto, presidente dell'associazione Nonne di Plaza de Mayo.[] Il presidente della Corte suprema di Giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti, in un'intervista al quotidiano La Nación, ha chiarito che Bergoglio «è una persona assolutamente innocente» e non è stato sospettato di nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare[110].

Genealogia episcopale

Per approfondire, vedi Genealogia episcopale.

• Cardinale Scipione Rebiba • Cardinale Giulio Antonio Santorio • Cardinale Girolamo Bernerio, O.P. • Arcivescovo Galeazzo Sanvitale • Cardinale Ludovico Ludovisi • Cardinale Luigi Caetani • Cardinale Ulderico Carpegna • Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni • Papa Benedetto XIII, O.P. • Papa Benedetto XIV • Papa Clemente XIII • Cardinale Bernardino Giraud • Cardinale Alessandro Mattei • Cardinale Pietro Francesco Galleffi Papa Francesco 15

• Cardinale Giacomo Filippo Fransoni • Cardinale Carlo Sacconi • Cardinale Edward Henry Howard • Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro • Cardinale Antonio Vico • Arcivescovo Filippo Cortesi • Arcivescovo Zenobio Lorenzo Guilland • Vescovo Anunciado Serafini • Cardinale Antonio Quarracino • Papa Francesco, S.J.

Consacrati • Horacio Ernesto Benites Astoul • Jorge Rubén Lugones, S.J. • Jorge Eduardo Lozano • Joaquín Mariano Sucunza • José Antonio Gentico • Fernando Carlos Maletti • Andrés Stanovnik, O.F.M. Cap. • • Eduardo Horacio García • Adolfo Armando Uriona, F.D.P. • Eduardo Maria Taussig • Raúl Martín • Hugo Manuel Salaberry Goyeneche, S.J. • Óscar Vicente Ojea Quintana • Hugo Nicolás Barbaro • Enrique Eguía Seguí • Ariel Edgardo Torrado Mosconi • Luis Alberto Fernández • Vicente Bokalic Iglic, C.M. • Alfredo Horacio Zecca

Onorificenze

Trattamenti di Francesco

Papa della Chiesa cattolica Vescovo di Roma

Trattamento di cortesia Sua Santità

Trattamento colloquiale Vostra Santità Papa Francesco 16

Trattamento religioso Santo Padre

I trattamenti d'onore

Onorificenze della Santa Sede Il papa è ex officio Gran Maestro di tutti gli Ordini pontifici, che sono i seguenti:

Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo

Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'Oro

Gran Maestro dell'Ordine Piano

Gran Maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno

Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro Papa

Pubblicazioni • Meditaciones para religiosos (in spagnolo), 1982. • Reflexiones sobre la vida apostólica (in spagnolo), 1986. • Reflexiones en esperanza (in spagnolo), Buenos Aires, Ediciones Universidad del Salvador, 1992, pp. 351. • Diálogos entre Juan Pablo II y Fidel Castro (in spagnolo), Buenos Aires, Ciudad Argentina, 1998, pp. 144. ISBN 978-987-507-074-5 • Hambre y sed de justicia. Desafíos del Evangelio para nuestra patria (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2001, pp. 96. ISBN 978-950-512-427-5 • Educar exigencia y pasión. Desafíos para educadores cristianos (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2003, pp. 192. ISBN 978-950-512-457-2 • Ponerse la patria al hombro (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2004, pp. 144. ISBN 978-950-512-558-6 • Corrupción y pecado. Algunas reflexiones en torno al tema de la corrupción (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2005, pp. 48. ISBN 978-950-512-572-2 • La nación por construir. Utopía, pensamiento y compromiso (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2005, pp. 80. ISBN 978-950-512-546-3 • Sobre la acusación de sí mismo (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2006, pp. 48. ISBN 978-950-512-549-4 • El verdadero poder es el servicio (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2007, pp. 368. ISBN 978-950-512-628-6 • Las deudas sociales de nuestro tiempo (in spagnolo), Buenos Aires, Ciudad Argentina, 2009, pp. 16. ISBN 978-987-507-346-3 • Educar, elegir la vida. Propuestas para tiempos difíciles (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2010, pp. 176. ISBN 978-950-512-541-8 • Reflexiones sobre solidaridad y desarrollo (in spagnolo), Buenos Aires, Ciudad Argentina, 2010, pp. 18. ISBN 978-987-507-352-4 • con Abraham Skorka, Sobre el cielo y la tierra (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 2010, pp. 228. ISBN 978-950-07-3293-2 (tr. it.: Il cielo e la terra, Milano, Mondadori, 2013, pp. 224. ISBN 978-880-46-3215-3) Papa Francesco 17

• Mente abierta, corazón creyente (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2012, pp. 240. ISBN 978-950-512-778-8 • Rehabilitación de la política y compromiso cristiano (in spagnolo), pp. 48. ISBN 978-987-24178-0-2

Note Note [2] Il nome del papa è semplicemente "Francesco"; ciononostante, al momento dell'elezione, alcuni mass media lo hanno designato come Habemus Papam, cardinalem Bergoglio, François 1er "Francesco I" (tra questi la Radio Vaticana (http:/ / www. news. va/ fr/ news/ habemus-papam-cardinalem-bergoglio)). In seguito, per evitare fraintendimenti, il direttore della Sala stampa della Santa Sede Federico Lombardi ha chiarito che papa Bergoglio assumerà il nome pontificale di Francesco I quando uno dei suoi successori sceglierà di chiamarsi François Ier ou François ? Francesco II. (http:/ / www. lemonde. fr/ europe/ article/ 2013/ 03/ 13/

francois-un-nom-comme-un-symbole-d-humilite_1847476_3214. html) [3] Rimanendo fedeli alla fonetica italiana, il cognome di papa Francesco si pronuncia , avendo una consonante laterale palatale (anche il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran ha adoperato questa dizione quando ha pronunciato l'Habemus Papam). Stando alle regole fonetiche della lingua spagnola, tuttavia, la corretta pronuncia è oppure, se preceduta da pausa o da nasale, .

[16] Francesco, Papa “lavagnese” (http:/ / www. ilsecoloxix. it/ p/ levante/ 2013/ 03/ 15/ APmW7D1E-francesco_papa_lavagnese. shtml) [18] «Era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa."» Estratto da El gesuita, Francesca Ambrogetti e , Javier Vergara Editor 2010

[20] Sul sito ufficiale (http:/ / www. sankt-georgen. de/ ) dell'istituto superiore Sankt Georgen, in una notizia pubblicata sulla homepage il 14.03.2013, si legge: (Sito consultato il 18.03.2013) [24] Tra questi, Padre Juan Carlos Scannone, gesuita ed allievo di Karl Rahner, maestro di Jorge Mario Bergoglio (La Croix, 18 marzo 2013,

citato in Il Foglio, 28 marzo 2013 (http:/ / www. ilfoglio. it/ soloqui/ 17527), url consultato il 1 aprile 2013.) [54] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 18 [55] Sulla visione della città, cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 5

[56] http:/ / www. laparola. net/ wiki. php?riferimento=Romani+ 13%2C1& formato_rif=vp [57] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 32 [58] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 36 [59] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 38 [60] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 42 [61] cfr. Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco, Dio nella città, Edizioni San Paolo, 2013, pag. 48 [63] Nelle ore immediatamente successive all'elezione i media hanno spesso utilizzato il nome di "Francesco I". Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha in seguito precisato che il papa è «Francesco, non Francesco I: non ce n'è stato un altro, il prossimo si potrà chiamare Francesco II, ma questo Papa è Francesco e basta» (v. )

[65] Cfr. Lettera ai Romani (http:/ / www. webdiocesi. chiesacattolica. it/ cci_new/ allegati/ 34826/ LETTERA-DI-IGNAZIO-AI-ROMANI. pdf) di Ignazio di Antiochia. [72] Video della dichiarazione [75] In araldica, le posizioni di sinistra e destra sono definite rispetto a chi porta lo scudo.

[77] cfr. giornale Repubblica, speciale Conclave (http:/ / www. repubblica. it/ speciali/ esteri/ conclave-papa-elezioni2013/ 2013/ 03/ 18/ news/

papa_in_arrivo_150_delegazioni_gi_a_roma_kerry_e_mugabe-54803863/ ?ref=HREC1-1)

[83] Ratzinger in Vaticano. L'abbraccio di Francesco (http:/ / vaticaninsider. lastampa. it/ vaticano/ dettaglio-articolo/ articolo/

vaticano-vatican-ratzinger-bergoglio-24500/ ), lastampa, 2 maggio 2013

[84] RIENTRO DEL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI IN VATICANO , 02.05.2013 (http:/ / press. catholica. va/ news_services/ bulletin/

news/ 30920. php?index=30920& lang=po), 2 maggio 2013

[88] Comunicato della Congregazione per la dottrina della fede (http:/ / press. catholica. va/ news_services/ bulletin/ news/ 30741.

php?index=30741& po_date=05. 04. 2013& lang=it)

[89] Bergoglio alle celebrazioni del natale ortodosso a Buenos Aires (http:/ / www. zenit. org/ it/ articles/ papa-francesco-e-la-chiesa-ortodossa)

[90] Papa Francesco e Bartolomeo I (http:/ / magister. blogautore. espresso. repubblica. it/ 2013/ 03/ 21/

i-fratelli-pietro-e-andrea-e-gli-altri-apostoli/ )

[91] Incontro di papa Francesco e Hilarion (http:/ / magister. blogautore. espresso. repubblica. it/ 2013/ 03/ 21/

i-fratelli-pietro-e-andrea-e-gli-altri-apostoli/ ) [95] Sull'accusa, avanzata nel 2005, cfr. [96] Giacomo Galeazzi, vaticanista della Stampa, riporta una dichiarazione del sacerdote, pubblicata nel sito tedesco dell'Ordine dei Gesuiti, nella quale il gesuita nega ogni coinvolgimento dell'allora padre Bergoglio, cfr. [98] Sul caso, per il quale non è mai stato formalmente incriminato (), Bergoglio è stato chiamato a deporre in qualità di testimone dal tribunale di Buenos Aires durante il processo ESMA nel 2010 [100] . [101] ; edizione italiana: Papa Francesco 18

Fonti

Altri progetti

• Commons (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri

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Collegamenti esterni

• Biografia ufficiale (http:/ / www. vatican. va/ holy_father/ francesco/ biography/ documents/

papa-francesco-biografia-bergoglio_it. html)

• Scheda biografica (http:/ / www. catholic-hierarchy. org/ bishop/ bbergj. html) su Catholic Hierarchy

• Scheda biografica (http:/ / www. gcatholic. org/ hierarchy/ / FR1. htm) su Giga Catholic

• L'Osservatore Romano (http:/ / www. osservatoreromano. va/ orportal-portlets-portal/ detail/ binaries/

pdf_quotidiano/ quotidiano061. pdf) del 13 marzo 2013 sull'elezione di papa Francesco

• Bergoglio in pole position, in "L'espresso" n. 49 del 28 novembre-5 dicembre 2002 (http:/ / www. chiesa.

espressonline. it/ dettaglio. jsp?id=6893)

Predecessore Papa della Chiesa cattolica Successore

Papa Benedetto XVI dal 13 marzo 2013 in carica

Predecessore Vescovo titolare di Auca Successore

Theodor Hubrich 20 maggio 1992 - 3 giugno 1997 Mieczysław Cisło

Predecessore Arcivescovo di Buenos Aires Successore

Antonio Quarracino 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli

Predecessore Primate di Argentina Successore

Antonio Quarracino 28 febbraio 1998 - 13 marzo 2013 Mario Aurelio Poli

Predecessore Cardinale presbitero di San Roberto Bellarmino Successore

Augusto Vargas Alzamora 11 febbraio 2001 - 13 marzo 2013 vacante

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