Il Golfo Delle Poetesse

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Il Golfo Delle Poetesse View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Electronic Thesis and Dissertation Archive - Università di Pisa Dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica TESI DI LAUREA in LINGUA E LETTERATURA ITALIANA Il Golfo delle poetesse Futurismo femminile a La Spezia dalle origini agli anni Trenta Candidato RELATORE Valentina BALLERINI Prof.ssa Elena SALIBRA ANNO ACCADEMICO 2012-2013 Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro. Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano, 1878 All’unica grande donna della mia vita, mia Madre INDICE Introduzione .............................................................................................................................. p. 1 Capitolo I ........................................................................................................................................ p. 4 Il Golfo dei Poeti tra Storia ed Arte futurista 1. Cenni storici e letterari sul Futurismo nel Golfo delle meraviglie ...................... p. 4 2. La poesia del nuovo secolo: la macchina volante ...................................................... p. 6 3. Sviluppo urbanistico della città .................................................................................... p. 11 4. Manlio Costa ......................................................................................................................... p. 14 5. Il mosaico futurista del Palazzo delle Poste ............................................................. p. 16 6. La casa d’Arte Salmojraghi .............................................................................................. p. 21 Futurismo della Prima generazione 1. Questioni intorno alle due stagioni futuriste ........................................................... p. 24 2. Ettore Cozzani e la fondazione dell’Eroica ................................................................ p. 39 3. Il “Cromatico” Giovanni Governato.............................................................................. p. 42 4. Il futurismo pittorico di Tucrito Balestri e Giovanni Caselli .............................. p. 46 Futurismo della Seconda generazione 1. Gli anni Trenta sul Golfo: perché La Spezia .............................................................. p. 49 2. Il Premio Nazionale di pittura Golfo della Spezia................................................... p. 52 3. La sfida ai poeti d’Italia .................................................................................................... p. 57 4. Una breve impresa editoriale: «la Terra dei Vivi» ................................................. p. 68 Capitolo II ................................................................................................................................... p. 74 La donna del futuro 1. Avanguardia e tradizione ................................................................................................ p. 74 2. Tramonto della femme fatale ......................................................................................... p. 82 3. L’altra metà del futurismo ............................................................................................... p. 88 4. Seduzione futurista ............................................................................................................ p. 95 Poesie d’AeroDonne 1. Maria Ginanni ................................................................................................................... p. 109 2. Adele Gloria........................................................................................................................ p. 118 Capitolo III............................................................................................................................... p. 127 Futuriste dal Golfo dei Poeti 1. Rina Maria Stagi ............................................................................................................... p. 127 2. Bianca d’Apua.................................................................................................................... p. 130 3. L’aeropoetessa Bertini ................................................................................................... p. 132 4. L’unica donna ammessa alla «Sfida»: Nené Centonze ....................................... p. 134 5. L’ultima aeropoetessa spezzina: Elisa Pezzani .................................................... p. 143 6. Intervista a Gabriella Chioma ..................................................................................... p. 157 Bibliografia ............................................................................................................................. p. 158 Ringraziamenti ...................................................................................................................... p. 163 INTRODUZIONE Le riflessioni sulla storia della città di La Spezia del secolo scorso coniugate ai nuovi recenti avvenimenti che stanno cambiando e cambieranno il suo profilo, hanno portato al concepimento di un progetto volto, non solo a far riemergere la fondamentale presenza letteraria femminile di un’ avanguardia storico – culturale, ma anche a riconsegnare al piccolo “Golfo delle meraviglie” la forza e la fierezza che all’epoca lo resero grande. Ripercorrendo, infatti, gli anni Venti e Trenta della città di La Spezia è chiaro come l’aspirazione dei suoi cittadini, appartenenti o meno al Futurismo, fosse quella di conciliare il proprio linguaggio alla nuova ideologia fascista e di divenirne lo strumento privilegiato. È inutile nascondere i grossi privilegi militari, edilizi, strategici che nacquero da quella infelice unione. Uno di questi è il monumentale Palazzo delle Poste di Piazza Verdi, da parecchi mesi, ormai, al centro delle polemiche che dividono la città per i nuovi progetti ad essa destinati. Tutto ebbe inizio nel luglio 2009: il Comune della Spezia, nell’ambito del finanziamento europeo POR-FESR 2008-2013, in collaborazione con il premio P.A.A.L.M.A. (Premio Artista Architetto La Marrana Arte Ambientale) bandisce un “Concorso di progettazione in due gradi per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Giuseppe Verdi”. Tema fondante del progetto è l’integrazione delle visioni di architetto e artista; nel febbraio 2010 fra gli 89 progetti partecipanti vince quello di Daniel Buren e degli architetti Giannantonio Vannetti (capogruppo), Christian Baglioni, Elena Ciappi, Claudio Dini, Franca Cecilia Franchi. Le nuove sistemazioni a verde prevedono il taglio di 10 pini storici, risalenti al 1937, e la creazione di un aranceto con 75 aranci salvando e curando quelli esistenti, realizzando complessivamente la piantumazione di 40 alberi in più degli esistenti e 480 metri di nuovi siepi fiorite. Il Comitato Difesa Piazza Verdi, Italia Nostra e Legambiente, in una lettera aperta al sindaco della città, scrivono: «È un intervento che snatura irrimediabilmente l'identità del luogo, cancellandone in modo irreversibile la memoria storica, smantella la piazza esistente inserendo elementi estranei e di qualità architettonica discutibile, al posto delle alberature centrali: portali e pilastri luminosi, vasche squadrate che non si armonizzano con i palazzi circostanti». 1 Sono passati settant’anni e le polemiche rimangono sempre le stesse: il cambiamento produce sempre timore. Se si pensa che i cittadini di oggi lottano per difendere quella stessa piazza che fu costruita dai loro avi sulle macerie del primo grande Teatro della città, il Politeama, e della parte terminale del quartiere storico del Torretto, sempre in seguito ad un progetto di riqualificazione urbana, si può, allora, dedurre come dalla Storia si impari solo ciò che torna comodo. Cambiare, dunque, per crescere, ma senza dimenticare. Con i tre capitoli di cui si compone questo studio si vuole passare in rassegna una storia del Golfo che tratti ogni singolo aspetto, negativo e positivo, apportato dal movimento d’avanguardia marinettiano che, seppur di breve durata, contribuì più di tutti a strappare dall’anonimato l’appena nata Provincia. Nel primo capitolo viene presentata un’ampia panoramica del profilo storico del Golfo, con particolare cenno allo sviluppo urbanistico, il cui apice venne sfiorato proprio nel primo ventennio del XX secolo, e all’importanza strategico – militare coniugata alla nuova ideologia marinettiana che qui trovò il suo spazio prediletto. Dal connubio nacquero una serie di progetti architettonici che ancora oggi testimoniano la grandezza dell’epoca. Nel delineare la storia culturale della città non si è potuto prescindere dalla divisione generazionale che toccò i due decenni. Mentre gli anni Venti furono la culla del movimento futurista e, in qualche modo, prepararono il terreno ai grandi avvenimenti successivi grazie, soprattutto, alla presenza di personalità forti, come il grande e rivoluzionario pittore Giovanni Governato o il più diplomatico Ettore Cozzani; gli anni Trenta furono un susseguirsi di Sfide, Premi di Pittura e Poesia, serate e comizi che segnarono la presenza fissa del leader del Movimento futurista nel nostro Golfo, tanto da dedicare ad esso un poema, «nato dalla libera amicizia d’un rapidissimo motore aereo», fatto di sei simultaneità. Il secondo capitolo entra sempre più nel cuore della questione cui il progetto è volto: la presenza femminile all’interno di un movimento che, se dalle prime
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