Carta Ittica Della Provincia Di Rovigo Acque Dolci Interne
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Provincia di Rovigo Assessorato alla Pesca CARTA ITTICA DELLA PROVINCIA DI ROVIGO ACQUE DOLCI INTERNE 2010 VOLUME I QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE – METODO I.B.E. REALIZZAZIONE BIOPROGRAMM s.c. 35127 Padova – Via Lisbona 28/A - Tel 049/8805544 - Fax 049/7629627 31024 Ormelle(TV) – Via C.A. Dalla Chiesa 1/A -Tel 0422/809171 - Fax 0422/809169 www.bioprogramm.it AQUAPROGRAM s.r.l. 36100 Vicenza – Via Luca Della Robbia 48 – Tel 0444/507334 - Fax 0444/315379 www.aquaprogram.it 01 Seconda emissione 22 Agosto 2011 00 Prima emissione 31 Marzo 2011 Revisione Motivo Data emissione PROVINCIA DI ROVIGO CARTA ITTICA 2010 Assessorato alla pesca INDICE PREMESSA .................................................................................................................................. 1 1 METODO DI CAMPIONAMENTO DELL’INDICE BIOTICO ESTESO (I.B.E.) ..................... 2 2 RISULTATI DELL’ANALISI DI QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE (I.B.E.) ................ 7 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................... 15 ALLEGATO A: SCHEDE DI QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE SUPERFICIALI 2007 .. A1 ALLEGATO B : SCHEDE DI QUALITÀ BIOLOGICA DELLE ACQUE SUPERFICIALI 2009 . B1 APPENDICE C – COLLABORATORI DI RICERCA .................................................................. C1 Volume I I PROVINCIA DI ROVIGO CARTA ITTICA 2010 Assessorato alla pesca PREMESSA La qualità biologica di un corso d’acqua implementa lo stato ecologico di un corpo idrico. Nel 2000 l’Unione Europea ha varato una nuova direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE) fornendo un riferimento normativo per le politiche di gestione e controllo della matrice acque e definendo gli obiettivi ambientali di prevenzione, tutela, risanamento ed usi sostenibili della risorsa idrica. Le nuove disposizioni prevedono l’obbligo di analizzare lo stato ecologico di un corso d’acqua, in base alle specie animali e vegetali che lo popolano, mediante una serie di attività in grado di contribuire in modo efficace alla produzione e raccolta di dati ed informazioni sullo stato dell’ambiente acquatico, come supporto per il raggiungimento degli obiettivi di politica ambientale. Tra le metodologie indicate rientra l’ I.B.E., derivato dal “Extend Biotic Index – E.B.I.” e adattato per una applicazione ai corsi d’acqua italiani, che si basa sull’analisi di un gruppo di organismi animali invertebrati, comunemente definiti “macroinvertebrati”, che colonizzano tutte le differenti tipologie dei corsi d’acqua. Questo indice è particolarmente adatto a rilevare gli effetti prodotti nel tempo dal complesso dei fattori di alterazione dell’ambiente fluviale (fisiche,chimiche e biologiche) e quindi lo stato di qualità del tratto di corso d’acqua analizzato. I diversi organismi reagiscono infatti sia all’inquinamento (organico o tossico) sia alle condizioni morfologiche (profilo e stato dell’alveo) ed idrologiche (variazioni di portata) del proprio habitat. L’impatto subito da un corso d’acqua può essere di origine naturale, come un evento di morbida, o antropica, come gli scarichi organici, le diffuse emissioni di nutrienti ed anticrittogamici provenienti dalle attività agricole che si potrebbero limitare se si conservasse intatta una buona fascia di vegetazione ripariale. Un altro fattore che grava sui corsi d’acqua è la regimazione degli alvei o degli argini, che limita fortemente la dinamica di un corpo idrico, impoverendone la varietà strutturale e di conseguenza la sua qualità come habitat naturale. La Provincia di Rovigo, con i suoi grandi fiumi (Po, Adige e Canal Bianco) e la sua fitta rete di canali di bonifica è caratterizzata al suo interno da un capillare sistema di acque che meriterebbero più attenzione dal punto di vista ambientale. I risultati derivati dall’applicazione dell’indice biotico in 63 stazioni localizzate su tutto il territorio provinciale testimoniano le continue alterazioni a cui sono costantemente sottoposti questi corpi idrici costituendosi pertanto parte integrante della “Carta Ittica” e quindi importante punto di riferimento per tarare le future proposte di intervento. Al tempo stesso, i dati raccolti consentiranno di disporre di elementi oggettivi di confronto su cui valutare la reale efficace degli interventi di recupero che si andranno ad intraprendere in seguito all'applicazione di questo documento. Qualità biologica delle acque superficiali 1 PROVINCIA DI ROVIGO CARTA ITTICA 2010 Assessorato alla pesca 1 Metodo di campionamento dell’Indice Biotico Esteso (I.B.E.) Ai fini di un raffronto ottimale con i dati passati, le metodiche di indagine utilizzate sono analoghe a quelle utilizzate nel corso dei precedenti studi relativi alla Carta Ittica attualmente vigente. L’analisi biologica è in grado di fornire un tipo di informazione che potremo definire “globale” proprio per la tipologia stessa dell’indagine che è basata sullo studio della comunità dei macroinvertebrati bentonici. Questi sono organismi costantemente presenti nei corsi d’acqua, capaci di compiere solo limitati spostamenti ed in grado quindi di fungere da “registratori biologici” delle variazioni di qualità dell’ambiente fluviale; tale capacità peraltro, non si limita al solo momento del prelievo, ma si estende anche nel periodo precedente al campionamento. L'I.B.E. (Indice Biotico Esteso) è una modificazione dell’E.B.I. (Extended Biotic Index), metodo sperimentato da Woodiwiss nel 1978, modificato per la realtà italiana da Ghetti nel 1986; e successivamente modificato ed aggiornato (Ghetti 1997; APAT-IRSA 2003). L'I.B.E è un metodo basato sullo studio delle comunità di macroinvertebrati bentonici, in grado di rilevare l’effetto sinergico delle varie forme di inquinamento che il corso d’acqua riceve. I macroinvertebrati bentonici sono organismi di dimensioni superiori al millimetro che vivono sulla superficie dei substrati di cui è costituito il letto fluviale (epibentonici) o all’interno dei sedimenti (freaticoli). Questi organismi, data la loro scarsa mobilità, si sono rivelati un utile strumento per effettuare indagini sulla qualità degli ecosistemi fluviali; essi infatti vivendo gran parte del loro ciclo vitale nel corso d’acqua costituiscono una sofisticata rete di controllo e sono quindi in grado di fornire una risposta modulata e lineare a qualsiasi alterazione ambientale, sia di tipo naturale, come un’improvvisa piena, sia a forme ed associazioni di inquinanti diversi, anche nel caso di carichi pulsanti che di norma sono assai difficili da individuare con le normali metodiche di analisi. L'utilizzo di indicatori biologici della qualità dell'ambiente parte dal concetto che variazioni delle caratteristiche fisiche e chimiche superiori alla capacità omeostatica degli organismi, inducono modificazioni qualitative e quantitative nella struttura della comunità. L'I.B.E. consente quindi di valutare la qualità biologica di un corso d'acqua valutando la presenza di determinati taxa (Unità Sistematiche) che viene poi convertita in valori numerici convenzionali (Indice Biotico) ed in classi di qualità (C.Q.). Il sistema di monitoraggio biologico delle acque con gli organismi macrobentonici permette di dare risposte precise alle seguenti esigenze: Qualità biologica delle acque superficiali 2 PROVINCIA DI ROVIGO CARTA ITTICA 2010 Assessorato alla pesca • fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell'ambiente, stimando l'impatto che le varie cause di alterazione determinano sulle comunità che colonizzano le diverse zone dei fiumi; • suddividere i corsi d'acqua in classi di qualità, lungo il profilo longitudinale, in modo da ottenere un quadro d'insieme utile sia alla programmazione degli interventi risanatori, che ad una corretta pianificazione del sistema di monitoraggio fisico, chimico ed igienistico (caratterizzato dall'esigenza di controlli continui nel tempo e quindi proponibile su un numero ristretto di stazioni); • definire con un giudizio sintetico, la qualità di un ambiente e controllare nel tempo l'efficacia degli interventi risanatori attraverso il recupero della sua qualità; • valutare le capacità autodepurative in tratti di corsi d'acqua soggetti a carichi inquinanti continui o temporanei; • collaborare agli studi di impatto ambientale che coinvolgono aspetti della qualità dei corsi d'acqua; • definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di conservazione e protezione (parchi fluviali, riserve, ecc.); • suggerire una corretta valutazione per la redazione di Carte Ittiche. Analizzando la struttura della popolazione macrobentonica di un corso d’acqua corrente anche da questo punto di vista, è infatti possibile avere informazioni sulla stabilità della comunità e sulla sua congruità rispetto alla tipologia ambientale dell’ecosistema preso in esame. Per eseguire i campionamenti relativi al mappaggio biologico di qualità delle acque è stato utilizzato un retino immanicato con raccoglitore svitabile e rete in monofilo di nylon a 21 maglie/cm. I prelievi sono generalmente effettuati su di un transetto diagonale tra le due sponde, questo per garantire il controllo di tutti i principali microhabitats presenti nel tratto di corso d'acqua sottoposto ad esame; nel caso in cui questa operazione sia risultata impossibile per l’eccessiva profondità delle acque si sono eseguiti dei transetti lungo la riva secondo una metodica di prelievo ormai standardizzata e prevista dal protocollo I.B.E. Il materiale raccolto è stato separato direttamente sul campo, dove si è effettuata una prima valutazione della struttura