DOLENTIUM HOMINUM N. 48 — anno XVI — N. 3, 2001 RIVISTA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE

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In copertina: Vetrata di P. Costantino Ruggeri

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4 Preghiera a Maria Santissima CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI Giovanni Paolo II OSTETRICI E DEI GINECOLOGI CATTOLICI ROMA, 17-20 GIUGNO 2001 4 Nomine Pontificie

64 Indirizzo d’omaggio ARGOMENTI Dott. Gian Luigi Gigli 65 Di fronte a tensioni e pressioni sociali, 6 La percezione del dolore ai sanitari cattolici si apre la via nel mondo buddhista dell’obiezione di coscienza Prof.ssa Elena De Rossi Filibeck che dovrebbe essere rispettata da tutti, in particolare dai legislatori 10 Evangelizzazione nel mondo Giovanni Paolo II della salute mentale. Fondamenti e linee d’azione 67 Il Meeting Internazionale P. José Antonio Pagola degli Ostetrici-Ginecologi Cattolici. Cronaca di un evento 2 17 Antropologia ed etica del morire Dott. Gian Luigi Gigli Prof. José Garcia Ferez 69 Proteggere la vita umana 20 Il morire nella nostra società: in un mondo che cambia: aspetti filosofici ed etici la responsabilità degli ostetrici cattolici Prof. Franco Davide Pilotto S.E. Mons. Javier Lozano Barragán 74 Una questione di coscienza TESTIMONIANZE Prof. Robert Walley 78 L’importanza del ginecologo-ostetrico 44 Problemi della salute davanti alle sfide in ambito biomedico nel Burkina Faso Dott. Gian Luigi Gigli P. Renato Di Menna, M.I. 81 Anno 2001, 49 Il Beato Luigi Tezza, Attività del Pontificio Consiglio fondatore delle Figlie di San Camillo per la Pastorale della Salute P. Angelo Brusco, M.I. Mons. Krzysztof Nykiel 55 La Pastorale della Salute nell’Arcidiocesi di Managua 60 Spagna: Dipartimento di Pastorale della Salute Giornata Mondiale del Malato ÇPregare nella malattiaÈ 11 febbraio 2002

Le illustrazioni di questo numero sono tratte dal libro: “Omaggio a San Marco, Tesori dall’Europa” a cura di Hermann Fillitz, Giovanni Morello Electa

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001

Preghiera a Maria Santissima “Salute degli infermi”

O Vergine Maria, “Salute degli infermi”, che hai accompagnato Gesù sulla via del Calvario, e sei restata accanto alla croce su cui moriva tuo Figlio partecipando intimamente ai suoi dolori, accogli le nostre sofferenze e uniscile a quelle di Lui, perché i semi gettati durante il Giubileo continuino a produrre frutti abbondanti negli anni che verranno. Madre tenerissima, con fiducia ci rivolgiamo a Te. Ottienici dal tuo Figlio di poter presto tornare, pienamente ristabiliti, alle nostre occupazioni, 4 per renderci utili al prossimo col nostro lavoro.

Resta intanto accanto a noi nel Momento della prova e aiutaci a ripetere ogni giorno con Te il nostro sì, sicuri che Dio sa trarre da ogni male un bene più grande. Vergine Immacolata, fa’che i frutti dell’Anno Giubilare siano per noi e per quanti ci sono cari pegno di rinnovato slancio nella vita cristiana, perché nella contemplazione del Volto di Cristo Risorto troviamo l’abbondanza della misericordia di Dio e la gioia di una comunione più piena con i fratelli, primizia della gioia senza fine del Cielo. Amen!

Dal Vaticano, 11 Febbraio 2001

Nomine Pontificie

Il Santo Padre ha confermato, per un altro quinquennio, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, L’Eccellentissimo Monsignor Javier Lozano Barragán

Il Santo Padre ha confermato, per un altro quinquennio, Segretario dello stesso Pontificio Consiglio, L’Eccellentissimo Monsignor José Luis Redrado Marchite, O.H.

Il Santo Padre ha confermato, fino al compimento del 70º anno di età, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, il Reverendo P. Felice Ruffini, M.I.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Argomenti

La percezione del dolore nel mondo buddhista

Evangelizzazione nel mondo della salute mentale. Fondamenti e linee d’azione

Antropologia ed etica del morire

Il morire nella nostra società: aspetti filosofici ed etici

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 La percezione del dolore nel mondo buddhista

Per introdurre l’argomento pur sempre tentate attraverso quest’ultima eventualità si è del nostro incontro mi sarà la visione del dolore come di dischiusa nel mondo attuale. consentita una riflessione for- una occasione di prova e di Sia ben chiaro che qui non se ovvia ma basilare, secondo giudizio per l’intero senso del- si vuole affatto sminuire il la quale il dolore, nell’acce- la propria esistenza. grande valore benefico degli zione più ampia del termine, è La letteratura sull’argomen- alti livelli scientifici raggiunti sperimentato in diversi gradi to è assai vasta. Basterà qui, dalla medicina occidentale, da tutti gli esseri umani, senza come esempio, per capire con ma soltanto cercare di indivi- distinzione alcuna. La perce- quali temi ci stiamo confron- duare le ragioni per cui oggi zione del dolore e la risposta tando, citare il filosofo Salva- molti si interrogano sulla vali- individuale o collettiva che vi tore Natoli, secondo il quale dità di una fede riposta esclu- si dà varia invece da persona a vi sono sostanzialmente due sivamente nei mezzi della tec- persona, da popolo a popolo, grandi forme culturali median- nica. 6 tanto che a ragione si parla di te cui l’Occidente ha interpre- Non è quindi un caso che io una antropologia del dolore. tato il patire: la tradizione del sia stata invitata a parlare qui e Facendo mie le riflessioni dei mondo greco, caratterizzata non è certo perché il Buddhi- filosofi su tale termine, dirò dal significato della tragedia, smo o il Tibet siano di moda, che il dolore è quanto di più da cui scaturisce la visione ma perché nelle persone più proprio, individuale e intrasfe- dell’eroe che sfida il dolore, e sensibili e attente alla proble- ribile possa darsi nella vita de- la tradizione ebraico-cristiana, matica del dolore cresce l’inte- gli uomini. Al tempo stesso secondo la quale l’uomo deve resse verso possibili alternati- però, essendo una esperienza resistere al dolore aspettando ve interagenti con la moderna che induce inevitabilmente chi la salvezza. tecnica in aiuto di chi soffre e soffre a porsi l’interrogativo Nel mondo contemporaneo, verso il mondo culturale da cui del perché la sofferenza colpi- egli nota, le visioni ideali sono tali alternative provengono. sca proprio lui e non altri, il state sostituite dalla fede nella Parlando di percezione del dolore diventa oggetto di ri- tecnica. dolore nel mondo buddhista flessione, spingendo chi soffre Un atteggiamento tipico del- sono obbligata ad una precisa- a dire del proprio dolore e ad la nostra società occidentale, zione che determini meglio evadere dalla prigione della sempre più lontana dalle pro- ciò che qui si intende con tale solitudine a cui il dolore con- prie radici religiose, è quello espressione. danna per effetto della sua in- che vede nei mezzi della tecni- Il Buddhismo è una religio- trinseca natura. Nella testimo- ca la soluzione del dolore, con- ne ricca di 25 secoli di storia nianza del dolore, s’intreccia- siderando soltanto la parte ma- che, sorta in India approssima- no in modo indissolubile l’in- lata di una persona sofferente. tivamente nel quinto secolo dividuale e l’universale senso Il dolore tende così ad esse- prima di Cristo, si sparse in tut- del soffrire, perché chi parla re rimosso, ad essere sottratto ta l’Asia, conoscendo adatta- del proprio dolore ne parla in alla vista e affidato ai compe- menti molteplici a seconda dei un mondo in cui sono già pre- tenti, a volte anche negato. Lo luoghi di diffusione. Gli adatta- senti categorie mentali e ver- scenario in cui campeggiano menti furono possibili poiché il bali predisposte ad essere inte- la scienza e la tecnica si ispira Buddhismo non predicava se dagli altri. La dimensione al dominio e all’annientamen- principi teologici, ma anzi pro- universale, che è presente in to del dolore. Grazie alla pos- poneva la superiorità della ogni esperienza individuale di sibilità dei moderni mezzi te- prassi sulla teoria, lasciando dolore, permette a chi soffre di rapeutici, la scienza e la tecni- che uomini di diverse culture e comunicarlo in uno scenario ca hanno il potere di far varia- tradizioni religiose s’incontras- già preesistente. Si tratta di re la soglia del dolore e perciò sero sul piano dell’esperienza. scenari di senso che rendono il di decidere dei livelli di perce- é sufficiente soffermarci sul patire più sopportabile, perché zione della sofferenza. Se- nucleo della predicazione più all’interno di essi il dolore vie- guendo fino in fondo l’idea antica del Buddha storico, che ne giustificato e compreso. del dominio sulla sofferenza si consiste nelle cosiddette Quat- Ciò vale per tutti gli uomini, può addirittura giungere ad tro Nobili Verità, fondamento siano essi figli della cultura ipotizzare un mondo senza do- di tutte le varie scuole del occidentale o di quelle orien- lore: la tecnica potrà darci Buddhismo, per comprendere tali. L’umanità in tutta la sua quanto Dio ci ha negato. Anti- immediatamente come il dolo- storia, provata dall’esperienza camente non si poteva variare re sia considerato fatto centrale del dolore, si cimenta con esso il corso naturale della vita de- dell’esistenza. L’ordine con cui cercando risposte diverse, ma gli uomini, mentre proprio il Buddha, chiamato anche

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 ÇMedico di tutte le gentiÈ, sale dolore per tutti i possibili te. Anzi, in tutto il mondo enuncia le sue verità, ricorda mutamenti. orientale antico la medicina è non a caso lo schema diagno- Se si segue la via indicata considerata una tra le scienze stico dell’antica medicina in- dal Nobile Ottuplice Sentiero più importanti, insieme all’a- diana, secondo cui occorreva l’agire, che per i buddhisti è strologia, alla grammatica, al- in primo luogo identificare il considerato corporale, vocale la logica. male e la sua eziologia, poi ac- e mentale (si agisce cioè bene Tuttavia la prospettiva tera- certarne la curabilità ed infine o male con il corpo, con la pa- peutica e il modo di prepararsi prescrivere quanto era necessa- rola, con la mente), non sarà alla morte tengono profonda- rio alla guarigione. mosso dai tre impulsi negativi mente conto della visione reli- Per analogia a questo sche- quali l’odio, l’avidità e l’igno- giosa della vita, tanto che la ma, il male è qui inteso come ranza, e non produrrà conse- medicina non è considerata pena e dolore esistenziale: la guenze negative, ma al contra- una disciplina con una propria prima nobile verità dice infatti rio genererà compassione per autonomia culturale, ma è par- che tutto è dolore. La seconda tutti gli esseri viventi, capace te del vasto sistema concettua- nobile verità individua nel de- di suscitare in chi la sperimen- le nato dalla predicazione del siderio, nell’attaccamento al- ta un grande desiderio di rag- Buddha. l’esistenza la causa del male. giungere la salvezza o illumi- Il punto centrale di riferi- La terza nobile verità conside- nazione. Per i buddhisti, i no- mento è il concetto di mondo, ra la soppressione o la cessa- stri atti ci seguono sia in que- inteso come mentale e fisico zione del desiderio come la sta che nella vita futura, per al tempo stesso. La vita non è cura ai mali dell’esistenza. In- cui la meta è quella di sfuggire appannaggio esclusivo degli individui ma è un fenomeno globale, che accomuna tutte le 7 forme esistenti in un unico progetto che è mentale nella sua essenza ultima: la natura della mente è la natura di tutte le cose. é soprattutto il punto di vista tibetano sul dolore e i rimedi ad esso predisposti che qui sarà illustrato, nella consa- pevolezza di non tradire il te- ma dell’argomento iniziale, poiché la tradizione medica ti- betana è parte integrante del Buddhismo tibetano. In tale tradizione confluiscono anche le conoscenze derivanti dalla medicina indiana e cinese. Inoltre, penso sia interessante ricordare che dopo la conqui- sta araba della Persia anche un fine, riguardo alla prescrizione ad un convulso giro di esisten- remoto influsso della medici- necessaria alla guarigione, la ze, arrestando il movimento e na greca giunse in Tibet du- quarta nobile verità indica la gustando la pace della libera- rante il periodo della monar- via che conduce alla cessazio- zione. Liberazione dal ciclo chia, la cui cronologia va dal ne del desiderio e quindi del delle nascite e delle morti per settimo al nono secolo. Fonti dolore. conseguire il Nirvana, che è storiche parlano di un Ga le Questa via consiste in un’ar- uno stato indicibile. nos alla corte di un re tibetano ticolata prassi ascetica deno- Quando mi riferisco al mon- insieme ad un medico indiano minata ÇNobile Ottuplice Sen- do buddhista intendo tutto e a un altro cinese. Il nome ri- tieroÈ, che ha come base ini- quel mondo culturale che corda chiaramente il Galeno ziale e fondamentale il regola- identifica la propria visione di di Pergamo vissuto nel secon- re la propria vita su saldi prin- fede e di vita con i principi do secolo dopo Cristo: non è cipi morali (non uccidere, non Çgrosso modoÈ sopra esposti. improbabile ritenere che un rubare, non mentire, non com- Il Buddhismo percepisce quin- medico persiano appartenente mettere adulterio...). Ricordo di tutta la realtà dell’esistenza alla scuola medica di ispira- che il Buddhismo è stato defi- umana indissolubilmente lega- zione greca, e quindi indicato nito anche una filosofia etica. ta al dolore. In una simile vi- come Galeno, sia giunto fino Nella speculazione buddhi- sione la malattia, la vecchiaia a Lhasa. sta è importante la distinzione e la morte sono accettate in La medicina tibetana consi- tra il dolore per i dolori, im- quanto fatti ineluttabili, come dera il paziente nell’interezza mediatamente percettibile e ineluttabile è il dolore. Questo della sua persona, i cui aspetti sperimentato da tutti, anche se però non vuol dire affatto che fisici, emotivi e spirituali so- limitato ad alcuni eventi quali avendo coscienza della inelut- no inseparabilmente unificati la malattia, la vecchiaia e la tabilità di tali eventi si rinunci nell’essere individuale. Inol- morte, e il più sottile e univer- alla cura o non si tema la mor- tre, l’uomo è visto come parte

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 organica dell’universo biolo- gico e cosmico, soggetto a tutte le immutabili e irrevoca- bili leggi di natura: il micro- cosmo di un individuo è l’e- satta replica del macrocosmo dell’universo. Un essere uma- no è il prodotto della congiun- zione temporanea di cinque ordini di fenomeni in costante mutamento: corpo, sensazioni, percezioni, impulsi e coscien- za. La coscienza è il principio che accentra tutte le informa- zioni sensoriali, ed è quindi la sede del pensiero discorsivo. Sostenuta da un subconscio condizionato dalle azioni pas- sate, è proprio questa coscien- za che trasmigra da una esi- stenza a un’altra, quando, nel no dallo stato di armonia e Le sostanze base della me- momento della morte, gli ele- dall’equilibrio dei cinque ele- dicina tibetana (se ne contano menti che costituiscono il cor- menti, che possono essere tur- 2294) sono erbe, pietre prezio- 8 po si disintegrano. In tutti i bati da cause esterne o interne, se, minerali, succhi e secrezio- suoi aspetti, dal più grossolano come pensieri o azioni malva- ni di piante e di animali. Le al più sottile, sostanzialmente gie. I Tibetani credono che medicine preparate con queste il corpo non è altro che un ag- quando l’odio, l’avidità o l’i- sostanze vengono poi prescrit- gregato complesso e diversifi- gnoranza disturbano i tre umo- te come decotti, polveri, pillo- cato dei cinque elementi che ri (vento, bile e flemma) si de- le, sciroppi, oli minerali, cene- compongono tutto l’universo: termina l’insorgere di una ma- ri. I testi tibetani di medicina terra, acqua, fuoco, vento e lattia. Perciò la medicina tibe- contengono le spiegazioni per spazio. Cercando di precisare tana è stata definita a ragione combattere ben 1616 malattie, meglio, per i tibetani il corpo una delle più antiche medicine con l’indicazione di oltre mille funziona grazie alla presenza olistiche e psicosomatiche che medicinali. La somministra- di sette costituenti: essenza si conoscono e che vengono zione dei medicinali è consi- nutritiva, sangue, carne, tessu- ancora praticate. derato un metodo leggero to adiposo, ossa, midollo e La diagnosi si basa in primo mentre il salasso, l’incisione, fluido rigeneratore; di tre fun- luogo sulle informazioni rac- la moxibustione e la pratica zioni secretive: feci, sudore e colte interrogando il paziente dell’ago d’oro sono considera- urina; e di tre cosiddetti umori: a proposito dei sintomi, tastan- ti un metodo forte di cura. vento, bile e flemma. Gli umo- dogli il polso, esaminando la Esiste poi il metodo consi- ri sono intesi sia fisicamente, lingua e l’urina. Per quanto ri- derato violento, che consiste come soffio del respiro, bile guarda il metodo di cura, non in operazioni di piccola chi- accumulata nella cistifellea e esiste un trattamento che pos- rurgia, quali la rimozione di secrezioni mucose nello sto- sa considerarsi strettamente corpi estranei, la cauterizza- maco, sia come una derivazio- organico; la terapia consiste zione da ascessi, il raschia- ne degli elementi cosmici in nell’intervenire sul paziente mento di tessuti gravemente rapporto alle loro qualità: ven- con la prescrizione di una die- danneggiati. to è espressione dell’elemento ta adeguata, con consigli di Secondo testimonianze di aria con caratteristiche di leg- comportamento, con la som- chi ha vissuto nel centro medi- gerezza mobilità, ecc.; bile è ministrazione di medicine e co di Dharamsala in India, re- espressione dell’elemento fuo- con un trattamento medico sidenza del Dalai Lama e di co, con caratteristiche di calo- esterno. é interessante sapere molti profughi, i Tibetani con- re, fluidità, ecc.; la flemma è che prima di qualsiasi cura oc- siderano una virtù la capacità espressione degli elementi ter- corre praticare il rito religioso di sopportare il dolore fisico e ra e acqua con caratteristiche appropriato. Esiste una vastis- affrontano queste operazioni di pesantezza, lentezza, mor- sima letteratura al riguardo, chirurgiche senza anestetici. bidezza, ecc. I tre umori rego- nella quale è corretto include- Sarebbe però riduttivo non ac- lano con la loro armonica coe- re tutti quei testi tibetani chia- cennare a quell’aspetto del sione la salute dell’organismo mati ÇRituali di lunga vitaÈ ed Buddhismo tibetano che trova influenzando i sette costituenti anche ÇPreghiere e riti per il nella pratica meditativa il suo e le tre funzioni secretive. La mantenimento della buona sa- punto più elevato e che irradia medicina tibetana studia e cu- lute»: al di là di un aspetto che tanto fascino e suggestione nel ra in primo luogo l’atteggia- a noi può sembrare magico-re- nostro Occidente. mento mentale del paziente ligioso, fanno ben comprende- Mi riferisco in particolare al nel suo rapporto con i tre umo- re come la prevenzione sia il Tantrismo, intendendo con ciò ri del corpo, poiché la salute primo scopo della medicina ti- tutto quel complesso di istru- mentale e corporale dipendo- betana. zioni e metodi sulla concentra-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 zione spirituale che potenzia- l’udire durante il periodo in- Tibetani come anche lo stesso no al massimo le possibilità termedioÈ. Il periodo interme- popolo tibetano in quest’ora della mente umana e che sono dio si riferisce a quel tempo tragica della sua storia. Sotto di grande importanza anche che per i Tibetani intercorre tra un altro profilo, oserei ricorda- per la visione medica di cui la morte fisica e la rinascita re come pure l’annuncio cri- caratterizzano la parte più spi- successiva e che può essere stiano, che nel campo dell’as- rituale e mentale. Con la tecni- paragonato a quelle esperienze sistenza ai malati è stato capa- ca meditativa tantrica si arriva pre-morte che in Occidente ce di suscitare esempi sublimi a generare, ad esempio, quello sono oggetto di ricerca scienti- di umanità, rischia sempre più che i Tibetani chiamano il fica. Chi muore conserva un di essere emarginato nel mon- gTum mo, ovvero la pratica del principio cosciente sul quale il do attuale. Vorrei citare a con- calore psichico che è in grado lama che lo assiste può inter- clusione del mio intervento di far aumentare anche la tem- venire con la recitazione del quanto scritto da Cristina peratura corporea, rendendo testo. Mediante la lettura, chi Campo nella prefazione al li- possibile la sopravvivenza, per muore, se si è adeguatamente bro Nato in Tibet di Chogyan chi sa praticarlo, in situazioni preparato in vita, può essere Trungpa, in cui ravvisava nel- estreme; ed ancora la pratica guidato verso una conoscenza l’oblio della dimensione verti- chiamata bCud len che per- liberatoria che gli permette di cale del pensiero la responsa- mette di vivere senza cibo per realizzare una rinascita ade- bilità di tanti mali nella nostra un determinato periodo, assu- guata, se non addirittura la cultura contemporanea. mendo soltanto delle pillole completa liberazione dal ciclo fatte con minerali polverizzati esistenziale. Per concludere ri- Prof.ssa ELENA DE ROSSI o petali di fiori. Sempre grazie corderò quanto scritto in pro- FILIBECK alla meditazione tantrica si posito dal XIV Dalai Lama del Docente di Tibetologia 9 possono produrre i cosiddetti Tibet: ÇLa meditazione sulla Università La Sapienza di Roma semi di beatitudine, forse assi- morte e sull’impermanenza milabili a quelle sostanze che dovrebbe essere ispirata da un noi chiamiamo endorfine e grande piacere. é molto im- Relazione presentata al Convegno or- che garantiscono una sponta- portante avere la consapevo- ganizzato dall’Ospedale S. Pietro di Ro- ma sul tema ÇDolore cronico maligno e nea protezione nei confronti lezza della morte: se una per- benignoÈ; Roma, 14 marzo 1998. del dolore sia psichico che fi- sona è preparata da lungo tem- sico. po, non sarà sconvolta dal suo Attraverso le tecniche medi- arrivo, mentre se una persona tative inoltre si giunge a visua- evita la questione della morte lizzare ciò che i Tibetani chia- cercando di dimenticarla, allo- mano la Luce Chiara. Con tale ra ne sarà colta impreparata e Bibliografia espressione si intende il livello ne sarà spaventata quando ar- MASARAKI G. L., Tibet. Magia e me- più raffinato della mente, che riverà il momento». dicina, Istituto Riter, Milano 1989. diventa manifesto solo quando Non sarà sfuggito ai presen- SOGYAL RINPOCHE, Il libro tibetano del vivere e del morire, Ubaldini ed., tutti gli elementi grossolani ti come, per alcuni aspetti, la Roma 1994. che compongono il corpo han- visione cristiana e la visione NATOLI S., L’esperienza del dolore. no cessato le loro funzioni atti- buddhista della vita, della Le forme del patire nella cultura occi- ve: una condizione che si rag- morte e del dolore, seppure dentale, Feltrinelli ed., Roma 1987. VAIDYA BHAGAWAN DASH, Encyclo- giunge normalmente al mo- profondamente diverse, abbia- paedia of Tibetan Medecine, 3 voll., mento della morte, ma che no dei punti di contatto. Non Delhi 1994. VAIDYA BHAGAWAN DASH, Materia può essere indotta intenzional- sarà fuor di luogo evocare il Medica of Tibetan Medecine, Delhi mente con la tecnica meditati- grave pericolo di estinzione 1994. va. La più profonda distanza che minaccia le tradizioni reli- GYURME DORJE, YURI PARFIONOVIC, FERDINAND MEYER, Antica medicina ti- che separa il mondo buddhista giose, culturali e mediche dei betana, Zanfi ed., Modena 1994 (versio- tibetano da quello occidentale ne italiana a cura di Antonella Comba). contemporaneo è sicuramente NAMKAI NORBU, Il libro tibetano dei morti. Magia e Religioni, Newton la visione della morte. Non Compton ed., Roma 1983. soltanto per la credenza nel ci- TENZIN GYATSO XIV DALAI LAMA, clo samsarico, ma soprattutto La perfetta Felicità, Studio Tesi ed. 1995, traduzione italiana di Federica per l’atteggiamento che i Tibe- Meret da:ÇPath to bliss: a pratical guide tani hanno nei confronti della to stages of meditationÈ, Ithaca 1991. morte. EVANS-WENTS W. Y., Lo yoga tibeta- no e le dottrine segrete, Ubaldini ed., In Tibet si è sviluppato nel Roma 1973. corso del tempo quella che po- YESHI DONDEN-JAMPA KELSANG, Il tremmo definire una vera e tantra della medicina tibetana, Ubaldini ed., Roma 1980. propria ars moriendi. In Occi- CHOGYAM TRUNGPA, Nato in Tibet, dente è molto noto il Bar do Collana Documenti di cultura moderna, thos grol ovvero il Libro tibe- Borla ed., Torino 1970. DE ROSSI FILIBECK E., Catalogue of tano dei morti, testo che la tra- the Tucci Tibetan Fund in the Library of dizione tibetana fa risalire al- IsMEO, vol. I, 1994 . l’ottavo secolo della nostra PIANTELLI M., Il buddhismo indiano, in Storia delle religioni. Religioni del- era. La traduzione del titolo si- l’India e dell’estremo oriente, a cura G. gnifica: ÇAutoliberazione nel- Filoramo, Laterza ed., Bari 1996.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Evangelizzazione nel mondo della salute mentale. Fondamenti e linee d’azione

Per i seguaci di Cristo, la zione evangelizzatrice di Gesù equilibrio, lo toglie da uno sta- sua opera è il modello ispira- nel mondo misterioso e tor- to infraumano, gli fornisce una tore e il criterio decisivo per mentato della malattia mentale nuova qualità di vita. Ma, inol- configurare l’azione evange- (gli ÇindemoniatiÈ secondo la tre, gli comunica la sua Parola, lizzatrice e per captare lo spi- mentalità dell’epoca). gli regala la fede. L’indemo- rito che deve animarla. Solo La situazione del malato è niato non solo è curato, è un alla luce del suo operato po- tragica. Egli è vittima di uno uomo ÇsalvatoÈ. é un discepo- tremo fondare l’evangelizza- «spirito immondo», cioè lon- lo di Gesù. zione nel mondo della salute tano dal Dio Santo, privo di Infine, Gesù lo incorpora mentale e suggerire alcune li- Dio; Çcorreva per i montiÈ, in nuovamente nella società. Lo nee d’azione. uno stato di solitudine totale e strappa dalla solitudine delle selvaggia; Çaveva la sua dimo- montagne e dalle tombe ove ra nelle tombeÈ, escluso dal prima trascinava la sua esi- 10 I. L’opera di Gesù nel mondo mondo dei viventi; Çlegato stenza; lo toglie dall’isola- dell’infermità mentale con ceppi e cateneÈ da una so- mento e dalla segregazione e cietà che pensava soltanto a lo riporta alla vita, alla casa, Gesù annuncia e offre la sal- difendersi da lui; un malato ir- alla convivenza. ÇVa’ a casa vezza di Dio, non in un modo recuperabile, Çnessuno era riu- tua dai tuoi e annuncia loro qualunque, ma generando sa- scito a domarloÈ; viveva Çur- quanto il Signore ha fatto e co- lute e facendo il bene nel mon- landoÈ discorsi insensati, inca- me ha avuto pietà di te» (Mc 5, do della malattia e della soffe- pace di comunicare con gli al- 19). Ed egli se ne andò per la renza. Gesù si fa presente là tri; Çpercuotendosi con pie- Decapoli proclamando Çquan- dove la vita appare più dete- treÈ, vittima della propria vio- to Gesù gli aveva fatto» (Mc 5, riorata, tormentata e sciupata, lenza. 20). Quell’uomo si trasforma e solo a partire da un’azione li- Gesù lo incontra, e il malato in Vangelo, in Buona Novella beratrice e benefattrice a que- gli grida a gran voce: «Che c’è di Dio. In lui si manifesta la sti uomini e a queste donne fra me e te, Gesù, Figlio del «misericordia» di Dio per l’es- egli annuncia a tutti che Dio è Dio Altissimo?È. Cosa ha a sere umano. Salvatore, Amico della vita e che vedere Gesù, il Figlio di della felicità ultima di ogni es- Dio, con questo mondo oscuro 2. Gesù si avvicina al mondo sere umano. e doloroso della malattia men- dell’infermità mentale In concreto, indicherò quat- tale? Gli evangelisti descrivo- tro aspetti dell’opera di Gesù no dettagliatamente l’opera di é la prima cosa che dobbia- nel mondo dell’infermità men- Gesù: gli chiede il nome, vuo- mo annotare. Gesù si avvicina tale: 1) «Fare posto». Gesù ac- le aiutarlo a recuperare la pro- ai malati, ma, più concreta- coglie questi malati e fa loro pria identità: «Qual è il tuo no- mente, si avvicina ai malati di posto nella sua vita; 2) ÇSalva- me?È. Il malato risponde: ÇLe- mente. Nella lunga lista di ma- re il perduto». Gesù si sforza gione è il mio nome, poiché lati di cui Gesù si prende cura, di salvare colui che sembra siamo moltiÈ. é un uomo divi- si parla costantemente di que- perduto; 3) ÇDifendere il de- so, frammentato dalla malat- sti malati, considerati in quel- bole». Gesù difende il derelit- tia; dentro di lui c’è un mondo l’epoca come posseduti da Sa- to, vittima del male; 4) ÇCo- confuso di divisione e di dolo- tana e da spiriti cattivi. Gesù municare con l’escluso». Gesù re. Gesù gli dice: «Esci da curava i malati, ma cacciava incorpora nella convivenza i quest’uomo, spirito immon- anche i demoni. Percorreva la malati esclusi dalla società. doÈ. Fai posto allo Spirito di Galilea Çannunciando il van- Dio, fai posto alla riconcilia- gelo del Regno e guarendo fra 1. La cura del malato mentale zione, alla pace, alla liberazio- il popolo ogni malattia e infer- di Gerasa ne interiore, alla crescita di mità... Condussero a lui malati questa persona. di ogni genere: sofferenti di Prima di studiare l’opera di Luca ci descrive bene la tra- infermità e dolori vari, inde- Gesù, ci soffermeremo su un sformazione del malato. Quan- moniati e paralitici ed egli li episodio conosciuto: Çla cura do la gente arriva, trova l’uo- guarì» (Mt 4, 23-24. Cfr Mc 1, del posseduto di GerasaÈ, che mo «seduto ai piedi di Gesù», 34 e Lc 6, 18-19). appare nella tradizione sinotti- Çvestito e sano di menteÈ. Per comprendere bene que- ca (Mc 5, 1-20; Mt 8, 28-34; Quelli che lo avevano visto ri- sto gesto di Gesù, dobbiamo Lc 8, 26-39). Si tratta di una ferirono «come l’indemoniato ricordare come era considerata scena sorprendente in cui si era stato guarito». Gesù intro- la malattia mentale nella so- manifesta, con tratti nitidi, l’a- duce in quella vita un nuovo cietà del tempo. Nella menta-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 lità semitica, ogni malato è un sa a un male inspiegabile e mi- un’ossessione. Gesù parla nel- uomo che è stato abbandonato sterioso, che genera paura e ri- le sue parabole della Çpecorel- dallo Spirito di Dio, quel sof- sulta minaccioso. Pertanto, il la smarritaÈ, del Çfigliol prodi- fio vitale con il quale Dio so- malato di mente è un uomo ab- goÈ, della Çdramma perdutaÈ stiene ogni persona. Per que- bandonato da Dio e posseduto (Lc 15). Egli si sente inviato sto, il malato è sempre una dal male, qualcuno da cui biso- alle Çpecore disperse della ca- persona minacciata nel suo gna difendersi e fuggire. sa di IsraeleÈ (Mt 15, 24) e stesso essere, una persona che In questo contesto socio-re- proclama che Çil Figlio del- cammina verso la morte, che ligioso, Gesù «fa posto» nella l’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19, 10). Gesù, l’amico del- la vita, si avvicina al mondo del malato per salvare ciò che è perduto, la salute deteriorata, la vita sciupata. Egli è la spe- ranza dei perduti. Per questo incontriamo Ge- sù tra i malati di mente, tra gli alienati, tra coloro che si sono traviati, che hanno perduto il senso della loro vita e anche la loro identità, tra i posseduti dal male, i condannati all’insi- curezza e alla paura, tra coloro 11 che sperimentano il proprio male come qualcosa di irrime- diabile. Tra coloro che studia- no Çla tendenza verso il bas- so» propria di Gesù, C.H. Dodd segnala l’«inedito inte- resse per il perdutoÈ, L. Boff nota che Gesù si dirige di pre- ferenza verso Çi non uominiÈ. Se Gesù si avvicina ai malati di mente è solo perché è mos- so dal suo amore sviscerato per questi esseri perduti e dalla sua passione per strapparli dal potere disintegratore del male. La prima comunità cristiana è rimasta con questo ricordo: ÇDio ha consacrato in Spirito Santo e potenza Gesù di Naza- va cadendo nell’oblio di Dio. propria vita a questi uomini e a ret, che passò facendo del be- Perciò, l’ebreo ammalato vive queste donne che non hanno ne e sanando tutti quelli che la propria malattia come un’e- posto nella società e, apparen- erano sotto il potere del diavo- sperienza di impotenza e di temente, neanche nel cuore di lo, perché Dio era con lui» (At abbandono e, cosa più terribi- Dio. é questo il dato fonda- 10, 38). Questo è Gesù: pieno le, di abbandono e rifiuto da mentale. Il malato di mente è il dello Spirito di Dio, va libe- parte di Dio. In qualche modo, prototipo dell’«abbandonato». rando e sanando gli oppressi ogni malattia è un castigo o Gesù accoglie e fa posto pro- dal male e dalla divisione inte- una maledizione di Dio, e il prio a questi malati che vivono riore (ÇdiavoloÈ = Çcolui che malato un uomo Çferito da nel mondo, senza che il mondo separaÈ). YahvehÈ. sia per loro una casa, a coloro Vorrei ricordare che, nei La situazione del malato di che non hanno posto da nessu- vangeli, gli indemoniati (infer- mente è ancor più tragica. Co- na parte, i malati rifiutati, che mi psichici, epilettici, ecc.) stui è rimasto tanto vuoto dello non sanno a chi ricorrere, che non sono mai descritti come Spirito di Dio, tanto abbando- si scontrano giorno dopo gior- peccatori, uomini moralmente nato, che la sua persona è stata no con le barriere alzate da co- cattivi, bensì come vittime in- invasa da Satana e dagli spiriti loro che sono sani, che sono si- difese del male. Per questo, la maligni. Satana è il Male per curi. Gesù mostra loro che non lotta di Gesù non è contro il antonomasia, la personifica- sono soli e abbandonati. peccato di questi uomini, ma zione di tutto ciò che distrugge contro il male che li tormenta i piani salvifici di Dio, colui 3. Gesù salva la vita perduta e li distrugge. che distrugge l’essere umano e del malato di mente Gesù li libera dalla solitudi- che lo tormenta. Gli ebrei par- ne e dall’isolamento. Li libera lano di Satana quando si riferi- Salvare ciò che è perduto è dalla confusione interiore, scono a una persona sottomes- un altro aspetto di Gesù, quasi dalla divisione e dall’aliena-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 zione. Li libera dal tormento questi malati come vittime di gnificato più profondo ed della malattia, dalla paura di qualcosa di «forte» che è en- evangelizzatore. ÇSe io scac- Dio. Infonde nella loro vita trato in loro e li ha schiavizza- cio i demoni in virtù dello Spi- «pace», «shalom», cioè bene- ti. Egli si sente «più forte» per rito (Lc = il dito) di Dio vuol dizione, grazia, benessere, si- liberarli dal male. ÇNessuno dire che realmente è giunto a curezza, fiducia nel futuro. é che sia penetrato nella casa di voi il Regno di DioÈ (Mt 12, ciò che Gesù poneva in ogni un uomo forte può depredare i 28). malato: «va’ in pace e sii sana- suoi beni, se prima non abbia Con la sua azione sanante e to dal tuo maleÈ (Mc 5, 34). legato quel forteÈ (Mc 3, 27). umanizzatrice, Gesù è segno Gesù, pieno di Dio, trasmette Gesù impiega tutta la sua au- che Dio non abbandona questi vita, salute e benedizione nel torità e la sua forza per libera- malati. Non sono perduti e ab- malato di mente: ÇOra il Fi- re questi malati dal loro male: bandonati. Dio è vicino. Defi- glio di Dio è apparso per di- Çcomanda agli spiriti immondi nitivamente, il Dio del bene e struggere le opere del diavo- e questi gli ubbidisconoÈ (Mc non del male, il Dio della crea- loÈ (1 Gv 3, 8). 1, 27). zione, della salute, della vita, non il Dio della distruzione, 4. Gesù difende 5. Gesù introduce il malato della malattia, della morte. il malato debole nella società L’obiettivo ultimo dell’azione sanante di Gesù è mostrare Altro aspetto fondamentale In Israele il malato di mente che anche in questo mondo di Gesù: difendere sempre il è il prototipo dell’escluso. oscuro e doloroso dell’infer- debole, l’indifeso, colui che Posseduto da Satana, egli vie- mità mentale Dio regna come non può farsi valere. Gesù par- ne considerato impuro. Non amico dell’essere umano. 12 la molte volte dei ÇpiccoliÈ, di appartiene alla comunità san- coloro che non sono grandi in ta, al popolo di Dio. Non co- nessuna cosa, che non hanno nosce la Legge né la compie. potere né forza per difendersi. Non può entrare nel Tempio. é ÇGuardatevi dal disprezzare escluso dalla società, condan- uno di questi piccoliÈ (Mt 18, nato a vivere in luoghi solitari, 10); «Proprio questo è il vole- lontano dalle città abitate, è re del Padre vostro che è nei marchiato socialmente e reli- cieli: che neanche uno di que- giosamente. sti piccoli si perdaÈ (Mt 18, I vangeli segnalano ripetuta- 14); «In verità vi dico: tutto mente lo sforzo di Gesù per quello che avete fatto a uno reintegrare i malati nella so- dei più piccoli di questi miei cietà. Così dice al paralitico fratelli, l’avete fatto a me» (Mt guarito: ÇSorgi, prendi il tuo 25, 40). lettuccio e vattene a casaÈ (Mc Per questo, vediamo Gesù 2, 11). La stessa cosa succede difendere i malati di mente, con l’indemoniato di Gerasa. che non hanno prestigio né po- Gesù lo fa uscire dalla solitu- tere alcuno, senza immagine e dine delle montagne, lo fa senza identità, poveri non solo uscire dall’isolamento e dalla nell’avere, ma poveri della po- segregazione e lo riporta alla vertà dell’essere, poveri di una vita. II. Grandi linee d’azione vita cosciente e affettiva, sen- Il malato manifesta il suo za il potere di un discorso coe- desiderio di restare con Gesù L’opera di Gesù permette di rente, isolati e divisi dal male. ma questo preferisce che egli tracciare alcune linee basilari Gesù li difende di fronte a torni a casa. Ha sofferto abba- dell’azione evangelizzatrice nel quella società che li esclude e stanza lontano dai suoi. Biso- mondo della salute mentale. li condanna a vivere in luoghi gna che torni a casa e racconti solitari; li difende dalle leggi e che il Signore ha avuto pietà 1. Avvicinarsi al malato dai tabù che li disprezzano co- di lui. Il ritorno alla vita nor- di mente me impuri. Non ha paura di male è considerato come una toccarli e di liberarli dall’im- grazia di Dio. ÇVa a casa tua La prima è, senza dubbio, purità e dal disprezzo. Si impe- dai tuoi e annuncia loro quan- suscitare all’interno della Chie- gna tanto nella loro difesa che to il Signore ha fatto e come sa una maggiore sensibilità e presto identificano anche lui ha avuto pietà di te» (Mc 5, un cambiamento di mentalità, con gli indemoniati: Çé posse- 19). che ci avvicinino al mondo del duto da Belzebù e scaccia i de- malato di mente e della sua fa- moni nel nome del principe dei 6. L’annuncio di salvezza miglia. demoniÈ (Mc 3, 22). Viene di Dio preso per pazzo e indemonia- 1.1. Sconosciuti e temuti to: Çé posseduto da uno spirito L’opera di Gesù nel mondo Oggi le comunità cristiane immondoÈ (Mc 3, 30). del malato di mente non è stanno facendo uno sforzo Però Gesù difende questi un’azione medica tra le tante. molto significativo nel mondo uomini e queste donne deboli Non viene riprodotta un’atti- dei malati più bisognosi e me- dalla forza del male. Vede vità curativa. Gesù le dà un si- no assistiti. Tuttavia, se si fa

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 eccezione per la dedizione ge- na conoscenza delle nostre de- muovere una campagna di sen- nerosa di alcuni ordini e con- bolezze e un’accettazione più sibilizzazione e di cambiamen- gregazioni religiose e di alcu- realistica dei nostri limiti, in- to di atteggiamento di fronte al ni gruppi più sensibilizzati, i sieme ad un amore radicale malato di mente; un avvicina- malati di mente sono i grandi per questo essere umano, ci mento più reale al mondo della assenti dalla preoccupazione permetterebbe di avvicinarci a salute mentale (ospedali psi- evangelizzatrice della Chiesa lui in una maniera più acco- chiatrici, unità psichiatriche e delle comunità cristiane. gliente e comprensiva. dell’Ospedale generale, modu- Senza dubbio è cresciuta la D’altra parte, è facile consi- li di salute mentale, ecc.); una sensibilità nei confronti di chi derare il malato di mente co- migliore conoscenza dei mala- soffre di depressione, di de- me una persona incapace di ti che appartengono alla pro- menza senile, dell’alcolizzato ogni comunicazione vera e pria comunità cristiana; un o del tossicodipendente colpi- crescita personale. Ciò che contatto più stretto con le fa- to nella sua personalità, ma può essere vero in alcune delle miglie che soffrono con un es- non si osserva, almeno non diverse varietà o fasi della ma- sere amato malato, ecc. Si trat- nella stessa misura, un cam- lattia mentale, esteso, tuttavia, ta, in definitiva, di Çfare po- biamento di atteggiamento e in forma globale ed erronea ad stoÈ al malato di mente nel una maggiore vicinanza al ma- ogni malato e a tutti i campi cuore della Chiesa e in seno al- lato di mente. Essi sono i più dell’esperienza umana, si tra- la comunità cristiana. bisognosi, ma anche i più sco- sforma in un ostacolo per un nosciuti e temuti. Tra questo avvicinamento maggiormente 1.4. Necessità di formazione mondo di sofferenza, di oscu- umano e costruttivo. L’atteg- Un sano avvicinamento al rità, di solitudine e distruzio- giamento di Gesù, di «cercare mondo dell’infermità mentale ne, e la vita delle comunità cri- 13 stiane sembra alzarsi una spe- cie di muro invisibile che im- pedisce di avvicinarsi al mala- to di mente e di comprendere il suo dolore, che ostacola la comunicazione evangelica, la presenza evangelizzatrice.

1.2. Superare connotazioni negative Alla radice di questo distan- ziamento dal malato di mente opera un insieme di connota- zioni negative che è necessa- rio affrontare in maniera più positiva e cristiana. C’è, in primo luogo e da tempo immemorabile, l’imma- gine di pericolosità, associata all’infermità mentale, che spin- e salvare colui che si è perdu- richiede un minimo di rigore e ge rapidamente all’isolamento toÈ, darebbe vita a un atteggia- di competenza; apprendere la e alla custodia del malato per mento molto diverso. relazione più sana e benefica difendere la società dalla sua Infine, a tutto ciò si somma per il malato; sapersi collocare minaccia. Una conoscenza più l’idea generalizzata che la ma- alla giusta distanza; sviluppare rigorosa e uno spirito più vici- lattia mentale sia incurabile, uno stile di comunicazione po- no a quello di Gesù dovrebbe- che poco o nulla si possa fare. sitiva; collaborare in una tera- ro portare le comunità cristiane Indipendentemente da ciò che pia di sostegno. ad adottare una posizione più gli esperti e gli specialisti pos- Tutto ciò richiede abilitazio- realistica e differenziata, e un sono dire e fare nei singoli ca- ne. La buona volontà non ba- atteggiamento di maggiore ac- si, occorre ricordare che, quan- sta. Con la migliore delle in- coglienza. do non si può curare, si può e tenzioni, si può interferire o In secondo luogo, la mani- si deve accompagnare, allevia- ostacolare il lavoro terapeuti- festazione più importante del- re, difendere, amare. co. I collaboratori nella Pasto- l’infermità mentale sono le rale della Salute Mentale de- turbe comportamentali. Ed è 1.3. Dare impulso vono acquisire una minima proprio questa alterazione del all’avvicinamento formazione specifica per co- comportamento, deviato da Animare nella Chiesa un noscere le possibili reazioni ed ciò che si considera «norma- processo di avvicinamento al atteggiamenti del malato, e il leÈ, a creare insicurezza e ad mondo del malato di mente ab- modo più adeguato per acce- impedirci o a renderci difficile braccia diversi aspetti. Ne se- dere a una relazione positiva. l’avvicinarci alla realtà dolo- gnalo alcuni. In primo luogo Di qui la necessità di una col- rosa del malato di mente, in- rivedere il posto che occupa laborazione stretta ed efficace tenti come siamo a difendere nel ricordo e nell’attenzione tra psichiatri ed esperti della la nostra «normalità». Una sa- delle comunità cristiane; pro- salute mentale, con gruppi e

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 di recuperare aspetti sani del amore silenzioso, riconosciuto malato e dare impulso alla sua solo da Dio; porre amore gra- crescita e al suo sviluppo, si tuito che illumini questa vita a promuoverà un trattamento te- volte tanto cupa e impenetra- rapeutico. Senza negare la per- bile; porre pace e grazia dove tinenza di queste azioni in appare solo male in eccesso. ogni caso, e rispettando la Naturalmente, la benedizio- competenza degli esperti in ne non è un gesto isolato. Essa assistenza psichiatrica, l’atteg- ha bisogno di essere mantenu- giamento evangelizzatore tie- ta. Il malato necessita di prove ne presente, prima di tutto, un costanti che è accettato e ama- essere umano povero e dolen- to. Necessita di parole e di ge- te, bisognoso di amore e di be- sti benefattori, di comunica- nedizione. Senza negare le zione, compagnia, cure, acco- strade dell’assistenza psichia- glienza e tranquillità. Il malato trica o della saggezza psicolo- ha bisogno di sapere in qual- gica, bensì includendole, esi- che modo che, qualunque cosa persone che si avvicinano al ste un cammino per giungere faccia e dica, ci saranno sem- malato da una prospettiva dif- alla vita spezzata del malato di pre per lui grazia e misericor- ferente e non specializzata, di mente: la compassione attiva, dia, ci sarà sempre qualcuno amicizia umana e cristiana. l’amore paziente, la comuni- che si curerà di lui e cercherà Tale collaborazione o Çallean- cazione che trasmette benedi- il suo bene. zaÈ al servizio del malato, in zione. 14 cui ciascuno conserva la pro- 2.3. Lo stile della benedizione pria identità e responsabilità, 2.2. Imporre la benedizione La benedizione esige uno costituirebbe, a mio parere, di Dio stile di attuazione. In primo uno dei segni più positivi di Benedire (dal latino Çbene- luogo, come sostegno di tutta vero interesse per l’attenzione dicereÈ) significa letteralmente l’attenzione e la cura al mala- integrale al malato psichico. Çparlare beneÈ, dire cose buo- to, l’amore gratuito. Un amore Per quanto riguarda i cristia- ne a qualcuno e, soprattutto, che non si può basare sulla re- ni, medici o personale curante, dirgli il nostro amore, espri- ciprocità né esigerla. Chi cura che lavorano nel campo psi- mergli il nostro desiderio di be- questi malati e vive con loro chiatrico, oltre a tutto ciò che ne. Secondo la psichiatra e psi- benedicendo, non agisce per possono insegnarci, e che è coanalista francese Françoise interesse personale, e nemme- molto, hanno anche il diritto di Dolto, «benedire» è fare bene. no per risentimento o timore. trovarci al loro fianco di fronte é come dire: ÇDesidero per te Colui che benedice non ha ad altri credenti, per cercare il bene. Penserò a te, non pen- paura. Ha solo amore per la ri- insieme il senso evangelizza- serò altro che al bene per te». cerca del bene del benedetto. tore del loro lavoro e per illu- Questo è ciò che è importante: Questo amore è fatto di ri- minare i problemi che la salute la certezza che un essere uma- spetto totale per la persona mentale pone a una visione no riceva benedizione (Conci- malata, non per la sua maturità cristiana dell’esistenza. lium, 198 Ð marzo 1985, 254). umana né per la sua dignità Si tratta quindi di essere insie- morale, ma semplicemente 2. Introdurre la benedizione me ai malati di mente in un at- perché è persona, immagine di Dio teggiamento di benedizione, del Dio vivo, figlio amato del che significa lasciare lo stigma Padre. Chi benedice, sta atten- Non basta essere più presen- di essere malnati, malfatti, ma- to al mistero profondo di cui è ti nel mondo dell’infermità ledetti; segnare con la benevo- portatore ogni essere umano e mentale. é necessario chieder- lenza quanti sembrano segnati ancor più questo malato, a vol- ci come deve essere questa solo dalla maledizione; segna- te senza libertà interiore, tra- presenza e cosa bisogna adot- re con amore quanti sembrano sformato in qualcosa di estra- tare perché sia evangelizzatri- segnati dal male. neo e oscuro per se stesso. ce, come quella di Gesù. E Çbenedire in nome di Chi benedice, agisce ascol- DioÈ. Comunicare con gesti, tando con compassione la sof- 2.1. Verso un atteggiamento parole e atteggiamenti l’amore ferenza del malato, questa vita evangelizzatore di Dio che non abbandona trasformata in tormento. Chi L’avvicinamento al malato queste vite rotte e stigmatizza- ama questo malato, cerca di di mente può avere accenti di- te. Dirgli che è benedetto, che raccogliere il messaggio glo- versi. Se il malato provoca sfi- Dio si accorge di lui, lo distin- bale di questa persona malata, ducia e timore a causa della gue e lo ama infinitamente. ciò che vuole dirci (benché il sua pericolosità, si svilupperà Restituirgli la sicurezza che è suo discorso non sia articola- soprattutto un atteggiamento un essere amato da Dio con to), ciò che vuole e ciò di cui di vigilanza e cautela. Se si de- amore insondabile e gratuito. ha bisogno. sidera contrastare la sua con- Per questo, benedire è far sì D’altra parte, l’avvicina- dotta deviata, si svilupperanno che il malato sia avvolto dal- mento al malato di mente, co- misure di carattere correttivo, l’amore, pur se non è in grado me ad ogni essere radicalmen- dirette a diminuire e ad atte- di captarlo in maniera coscien- te bisognoso, ci rende umili. nuare la malattia. Se si cerca te. Porre in questa vita un Non sono possibili né un esito

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 sicuro né dei risultati spettaco- necessario tutto un lavoro di lati dalla condotta religiosa lari. Non possiamo estirpare il sensibilizzazione e di menta- fuorviata o estinta. Bisognerà male alla radice. Non possia- lizzazione per cambiare l’at- poter contare sull’assistenza di mo salvare. Chi benedice in teggiamento sociale di fronte quanti si sforzano di aiutare il nome di Dio, lavora con umiltà al malato di mente. é necessa- malato a recuperare la sua sa- e pazienza, a partire dalla fede rio accogliere e stare vicino a lute. Bisognerà collaborare e dalla speranza in Dio, unico questi malati, senza emargi- con loro per agire nel modo Salvatore definitivo dell’essere narli; sostenere la famiglia e più sicuro e benefico per il umano. offrirle le risorse e l’aiuto ne- malato. Però non bisognerà cessari, come primo sostegno mai dimenticare che dall’azio- 3. Difendere il malato all’integrazione; prendersi cu- ne di Gesù spicca un criterio di mente ra dei malati psichici senza generale: bisogna superare tut- casa, che transitano da una to ciò che significa emargina- L’opera evangelizzatrice nel parte all’altra. re, isolare, distanziare, proibi- mondo del malato di mente Le comunità cristiane e i re, e promuovere, invece, ciò può concretizzarsi nel compito collaboratori della Pastorale che riguarda il convivere, l’av- di difendere il malato di mente della Salute hanno qui un vicinare, l’accogliere, l’inte- dandogli un posto più umano e grande compito da realizzare grare. degno nella Chiesa e nella so- nell’ordine della sensibilizza- Da una prospettiva credente, cietà. zione, dell’aiuto alle famiglie, quel che conta in tutto questo è della collaborazione con le rimuovere gli ostacoli e aiutare 3.1. La difesa dei diritti Associazioni di familiari di umilmente affinché anche in Una Chiesa fedele allo spiri- malati psichici, ecc. Senza questa persona avvenga l’in- to di Gesù, e alcune comunità dubbio, una delle forme mi- contro del mistero di Dio con il 15 cristiane ispirate dalla sua ope- gliori per contribuire all’inte- mistero dell’uomo. Questa è la ra, devono saper difendere la grazione sociale dei malati di cosa primaria e decisiva. Ri- dignità e la primazia della per- mente è quella di fargli posto spetto a tutte le impostazioni sona ammalata di fronte a tut- nella comunità cristiana, di re- che si possono fare sul fatto to ciò che può essere dimenti- stituire loro il Çdiritto di mem- che ci sia soggetto di vita reli- canza, emarginazione, abuso o bri della comunità», aprendo giosa, e in concreto soggetto insensibilità. loro le porte delle parrocchie, capace di ricevere i sacramenti, Ciò significa, in concreto, invitandoli a partecipare alla leggerò soltanto le parole del difendere il diritto del malato a vita della comunità e agevo- sacerdote e psichiatra Mariano un’assistenza sanitaria ade- landone la presenza nelle cele- Galve, con cui mi identifico to- guata; il diritto alla migliore brazioni, negli incontri o nelle talmente: Çrimango sbigottito qualità di vita possibile; il di- attività dalle quali non c’è ra- quando sento che vengono ne- ritto a un’attenzione terapeuti- gione per cui debbano essere gati i sacramenti per “mancan- ca individualizzata; il diritto a esclusi. za di soggetto”. E vi dirò per- una cura integrale delle sue di- ché... In psichiatria, il soggetto verse necessità familiari, so- 3.3. L’attenzione religiosa è qui, di fronte, ossessivamente ciali, religiose; il diritto a ve- Uno dei luoghi ove la Chie- presente, con una realtà che dere rispettati i suoi valori eti- sa può meglio mostrare il vol- non si può mascherare né ela- ci e religiosi. to evangelico ed evangelizza- borare, in modo crudele e Non si tratta di difendere il tore nei confronti di questi sfrontato. Certamente nella malato in maniera teorica, co- malati è nell’accoglienza reli- maggior parte dei casi, quando me dal di fuori, bensì di colla- giosa. Senza dubbio le situa- non è un soggetto schivo e ir- borare in tutto ciò che possa si- zioni sono differenti. Gli raggiungibile, inintelligibile e gnificare un miglioramento esperti parlano di malati in cui evanescente, è un soggetto me- nella prevenzione, nel tratta- la vita religiosa appare pratica- schino, vuoto e ritorto. é un mento, nella riabilitazione, nel- mente intatta, malati in cui il soggetto ambiguo, sconclusio- l’attenzione integrale e nell’in- religioso è un’ossessione, ma- nato e distrutto. Però c’è sog- tegrazione sociale dei malati. Il getto, e un soggetto evangeli- ruolo del volontariato è risulta- co... “Non sono venuto per cu- to decisivo in molti paesi euro- rare i sani, ma i malati... Sono pei per ottenere miglioramenti venuto per raccogliere ciò che che non sarebbero stati possibi- era perduto”» (in Objetivos y li senza questa collaborazione. actividades del quehacer pa- storal en psichiatría, noviem- 3.2. L’integrazione sociale bre 1986). Un’azione evangelizzatrice Tre campi meriterebbero ispirata a Gesù implica di pro- qui una riflessione più profon- muovere la comunione con da: 1) il Sacramento della ri- questi malati discriminati ed conciliazione come luogo di emarginati in molti modi. accoglienza e di pacificazione, Non basta difendere Çla dei- luogo per la benedizione e la stituzionalizzazione della psi- grazia, campo propizio per la chiatriaÈ per reinserire e inte- restaurazione profonda della grare i malati nella società. È persona (autostima, amicizia

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 con Dio); 2) la celebrazione tipo economico, problemi la- per risolvere i diversi proble- dell’Eucaristia con i suoi di- vorativi e amministrativi, con- mi o, almeno, per alleviare la versi aspetti: accoglienza e sulte con i medici, ecc. situazione. partecipazione dei malati co- Il Dott. V. Beramendi de- Le forme e i modi di aiuto me membri dell’assemblea; scrive bene l’impotenza o la sono molteplici. Non ci sono azione di grazie a un Dio ami- paura che nascono, spesso, in ricette. é necessario vedere in co; ascolto della Buona No- tutta questa dinamica familia- ogni caso i bisogni a cui ri- vella di Gesù; avvicinamento re: 1) paura per l’ammissione spondere. Può essere necessa- a comunicare con Cristo; rice- (il malato rovina la famiglia, rio liberarle dall’isolamento e vimento della benedizione di bisogna nasconderlo, cosa fornire loro sicurezza; infor- Dio; 3) la preghiera con i ma- succederà?); 2) paura durante marle dei loro diritti e difen- lati e per i malati. L’aiuto a l’ammissione (paura che non derle concretamente; aiutarle trovare la giusta preghiera, ac- venga curato, paura per la di- nella cura del malato e nella compagnare nell’orazione, in- missione dall’ospedale, per le realizzazione delle diverse in- vocare e ringraziare insieme a reazioni del malato, visite non combenze; metterle in relazio- Dio. Ascoltare insieme la sua desiderate, ecc.); 3) paura do- ne con le Associazioni di Fa- Parola. po la dimissione (rischi di migliari di Malati Psichici. convivenza, paura per le con- Desidero ricordare anche i 4. Sostenere la famiglia seguenze impreviste della malati psichici senza tetto, il condotta del malato, paura che cui numero è in costante au- Si parla di reinserimento e non sia ben curato, ecc.). mento e che necessitano di so- di riabilitazione sociale dei In questa situazione, ci sono stegno terapeutico e di essere malati di mente, ma questo è famiglie che curano bene il seguiti da vicino. L’aiuto ma- 16 difficile se non si sostiene di proprio malato, con amore, teriale della Caritas non è suf- più la famiglia, primo e princi- pazienza, competenza, colla- ficiente, ma è necessario un pale ambito di riferimento, in borando positivamente con i intervento più specializzato. genere, per il reinserimento. medici. Ma ci sono anche fa- Concludo con la testimo- Le famiglie hanno bisogno di miglie in cui il malato è un pe- nianza del marxista Lucio maggiori risorse e di maggiore so insopportabile, che non rie- Lombardo Radice, che descri- sostegno per essere un suppor- scono a trattarlo, i cui membri ve nel seguente modo uno de- to efficace nella riabilitazione vengono colpiti negativamen- gli aspetti più caratteristici del del malato. te e, a loro volta, favoriscono cristianesimo: ÇDa un punto di il peggioramento del malato. vista cristiano è importante 4.1. La situazione dedicarsi a una creatura uma- delle famiglie 4.2. Il sostegno alle famiglie na, curarla ed amarla, per Senza dubbio, la situazione Le comunità cristiane devo- quanto questa nostra dedizio- delle famiglie è molto diversa no stare molto vicino a queste ne sia improduttiva. Per il cri- così come i suoi atteggiamenti famiglie. Questo è, a volte, stiano è importante dare tutto di fronte al familiare ammala- uno dei campi d’azione più il suo tempo con gioia e alle- to. Però è possibile segnalare importanti per la comunità gria al malato incurabile, e alcuni aspetti abbastanza co- parrocchiale. darglielo “gratuitamente”, per muni. Per prima cosa conoscere le il cristiano è importante ac- Molte famiglie si sentono famiglie, avvicinarsi e ascolta- compagnare con amore e pa- sole o con poco sostegno per re i loro problemi. Cercare le zienza l’anziano, già “inutile”, far fronte ai problemi che sor- misure e i canali per stare loro nel suo cammino verso la gono con la malattia di uno vicino e per accompagnarle morte, è importante curare con dei suoi membri (genitore, fi- bontà gli esseri umani “ulti- glio, ecc.). mi”, i più infelici e imperfetti, Dall’altra parte, la famiglia incluso quelli in cui risulta si sente spesso Çcontrassegna- quasi impossibile discernere i taÈ di fronte agli altri. Si teme tratti umaniÈ (I marxisti e la Çcosa dirannoÈ e si cerca di na- causa di Gesù, 26-27). scondere la malattia come una cosa disonorevole per tutti. P. JOSÉ ANTONIO PAGOLA Possono anche suscitare un Diocesi di San Sebastián sentimento di colpevolezza. Spagna La malattia può essere un fe- nomeno ereditario; si possono rimproverare di non averla in- dividuata prima o di non aver- la curata seriamente, ecc. In alcuni casi, può apparire anche la paura del malato per la sua pericolosità e per i pro- blemi che crea nell’ambiente familiare e in quello che lo cir- conda. Nascono anche difficoltà di

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Antropologia ed etica del morire

I. La morte e il morire umani

1. L’essere umano di fronte alla morte

Che l’uomo sia un essere mortale è chiaro. Si tratta di un fatto naturale di fronte al quale non possiamo fare nulla, ben- ché alcuni, come Walt Disney, preferiscano essere ibernati a Ð196¡, nella speranza che in qualche decennio o qualche secolo la scienza medica potrà 17 riportarli in vita. Heidegger diceva che l’uo- mo è un essere-per-la-morte e che non solo muore, ma sa an- che di dover morire. Alcuni ne di noi. Ed è ugualmente nessuna azione terapeutica che adagi che figurano in certe an- una realtà che ci incute paura: possa evitare il progressivo de- tiche meridiane come: Çtempus della solitudine, del dolore, terioramento organico fino alla fugit» (il tempo è breve), o an- dell’insoddisfazione di una vi- morte. Tra i criteri che servono che «carpe diem» (cogli l’atti- ta mal condotta e senza possi- a diagnosticare la sindrome di mo) o Çmemento moriÈ (ricor- bilità di ricomporla, della col- malattia terminale si possono da che devi morire), ci ricorda- pevolezza di aver agito male elencare i seguenti: no che prima o poi ci toccherà contro qualcuno, ecc. a) malattia incurabile ad morire, che come siamo venuti La morte è qualcosa di sco- evoluzione progressiva al mondo così ce ne andremo. modo, fa paura pensarci, pen- b) previsione di sopravvi- A ragione Quevedo diceva che siamo che tocchi gli altri e mai venza inferiore a un mese (o a «l’uomo è l’essere che vive tra noi, ma è una realtà inevitabi- 6 mesi al massimo) la culla e il lenzuolo funebreÈ. le, qualcosa di naturale nell’e- c) inefficacia comprovata sistenza di tutti gli esseri vi- dei trattamenti 2. Malattia e morte venti. C’è inoltre un dato cu- d) perdita della speranza di nella cultura attuale rioso e ambivalente in molti recupero. esseri umani di fronte alla Parlare della malattia e della morte: da un lato c’è il deside- morte non piace a nessuno, co- rio di sapere e, dall’altro, il ti- II. Vivere il morire me se fossero temi tabù e in- more di sapere, cioè la paura toccabili. Tuttavia parleremo di conoscere, ma anche la pau- Platone diceva ai suoi disce- proprio della malattia e della ra dell’ignoto. poli: Çesercita la tua morteÈ, morte. Çpratica il morireÈ. Quotidia- Il mondo della malattia è un 3. Il malato terminale namente sperimentiamo pic- mondo difficile ma appassio- cole morti, piccoli segnali (ad nante. Difficile perché è un Oggi si calcola che l’87% esempio la morte di una perso- mondo in cui ci muoviamo al- dei decessi nel mondo, princi- na cara, la perdita del nostro le soglie dei dualismi (speran- palmente nei paesi più indu- lavoro abituale, la rottura o la za/disperazione, senso/senza- strializzati, dipenda da malat- separazione affettiva, ecc.), fi- senso), ma appassionante per- tie croniche o terminali. Tutta- no al punto che si può parlare ché entriamo nelle viscere via, e nonostante il fatto che a di un morire quotidiano, da un stesse dell’essere umano. Con livello medico non ci sia una- lato, e di un morire finale, dal- il mondo della morte avviene nimità di criteri per identifica- l’altro. un po’ lo stesso. La morte è re un paziente come Çtermina- Sul morire finale possiamo sempre qualcosa che ci coglie leÈ, possiamo dire che una si- dire molto, ma sulla morte di sorpresa. é prematura, non tuazione terminale è quella in quasi nulla, salvo ciò che alcu- sappiamo quando giungerà e cui la vita di una persona giun- ni traggono dalla parapsicolo- sta proprio qui il suo carattere ge al termine principalmente gia e altri dalla fede. Diceva di angoscia. La morte, pertan- perché presenta uno stato clini- Unamuno che non gli importa- to, si impone su di noi, dispo- co irreversibile, cioè non esiste va morire, ma l’angoscia di

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 da vicino (ad esempio la morte contro di essa, mediante l’otti- di qualcuno per un incidente mismo e la speranza (ad esem- stradale, la malattia terminale pio, il malato che si rassegna e di un familiare o quando si si deprime, trascorrerà la pro- sente, a causa dell’età avanza- pria malattia peggio di quello ta, che manca poco per lascia- che assume un atteggiamento re questo mondo). contrario). Dobbiamo anche dire che la Ð Non chiudersi nel dolore. morte è buona maestra di vita. Se il malato si chiude nel pro- Quando la si guarda in faccia, prio dolore, si deprime di più. la vita si trasforma in un’espe- Di fronte al rischio di restare rienza unica. In questo senso offuscato dalla sua sofferenza, possiamo affermare che la deve lottare per spezzare il cir- morte può dare significato alla colo che l’imprigiona. vita. La morte ci rimette alla Ð Aiutare a cercare un senso vita, ci ricorda che il nostro al dolore. Aiutare il malato a tempo è limitato, caduco e, trovare un senso alla sua soffe- pertanto, bisogna approfittar- renza lo mette in grado di af- Çnon esistereÈ, di smettere di ne. Di qui l’importanza di go- frontare e di vivere in maniera esistere per sempre; di qui la dere della vita. più sana la propria malattia. sua sete di immortalità, di non Dobbiamo dire qui che è più Però il problema non è, come scomparire eternamente. importante saper vivere il tem- dirà Viktor Frankl, soffrire, ma Con tutto ciò, è necessario po che abbiamo, che voler vi- soffrire senza senso. Forse non 18 accettare la finitudine umana e vere il maggior tempo possibi- sarà facile cercarlo e, meno affrontare la morte come qual- le (è più importante la qualità ancora, trovarlo, ma vale la cosa di inevitabile. Però se bi- della quantità). Uno può mori- pena di provare. sogna scegliere tra l’assurdo re a 30 anni e aver vissuto di non credere in nulla e quel- molto o a 90 e non aver assa- 3. Attenzione al moribondo lo di credere in qualcosa, ri- porato nella vita le cose im- tengo sia preferibile la secon- portanti. Per questo bisogna L’ultima dimostrazione di da cosa, perché dall’assurdo aspirare a ciò che disse Neru- rispetto e di affetto nei con- non nasce nulla, mentre dalla da alla sua morte: Çconfesso di fronti del moribondo è «resta- credenza nasce qualcosa di va- aver vissutoÈ. re con luiÈ, condividere i suoi lido: il mistero. momenti, permettergli di mo- 2. Affrontare la sofferenza strarsi così come è e di morire 1. Spiritualità e trascendenza a modo suo (non secondo il La sofferenza è un’altra nostro). Ma è necessario av- In tutte le epoche e culture realtà umana inevitabile. Se- vertire che il moribondo ha l’essere umano ha avuto la ne- gnaliamo alcune chiavi per due necessità fondamentali: cessità di credere in qualcosa cercare di viverla in maniera primo, la necessità di sentire la che andasse al di là della vita sana. vicinanza di qualcuno nel mo- quotidiana. Di qui i culti, i riti Ð Eliminare per quanto pos- mento della morte (benché ci funebri, ecc. Ogni uomo si è sibile la sofferenza. La prima sia chi dice che chi appartiene chiesto, si chiede e si chiederà cosa che bisogna fare con la alla cultura latina preferisca quale sia il significato della vi- sofferenza è sopprimerla, lad- morire solo e raccolto) e, se- ta, ma anche il significato del- dove è possibile. E molto più condo, la necessità di poter la morte. Inoltre, nella misura se si tratta di una sofferenza elaborare la sintesi definitiva in cui invecchiano, le persone inutile. della propria vita. Quali ele- si afferrano maggiormente alle Ð Assumere la sofferenza menti configurano questa at- proprie ÇcredenzeÈ e si inter- inevitabile. Nella vita c’è un tenzione al moribondo? rogano sull’esistenza di un’al- tipo di sofferenza che risulta di tra vita. Nell’età adulta o, me- per sé inevitabile: malattia, Ð Comunicazione con lui. glio ancora, nella maturità del- vecchiaia, disgrazia, perdita di Verbale: dargli serenità e mo- l’anzianità avviene una rina- persone care, ecc. Questi mo- strare affetto. Non verbale: scita della spiritualità. menti svelano il lato oscuro e espressione corporale, sguar- Tale spiritualità non è altro doloroso della vita. Tale soffe- do. Come dice l’adagio spa- che la ricerca del significato renza si può alleviare o atte- gnolo: «un gesto vale più di della propria esistenza, un mo- nuare, ma non si può soppri- mille paroleÈ. do di collegare il nostro Çio mere, perché è parte della stes- Ð Silenzio. Restare in silen- superioreÈ al nostro Çio inte- sa esistenza. zio al suo fianco può essere riore», o a ciò che alcuni chia- Ð Affrontare la sofferenza un’esperienza preziosa. mano Dio. La spiritualità può con realismo. Di fronte alla Ð Tatto. Il contatto corporale essere un impulso verso que- sofferenza, invece di fare bei è importante per i bambini ap- sta trascendenza, ma in molti discorsi o teorie, bisogna agire pena nati, per lo sviluppo men- casi non è altro che un mero contro di essa. Invece della tale ed emotivo della persona e aiuto e una mera consolazione passività o della rassegnazio- anche per chi si trova al termi- nei momenti difficili, soprat- ne, bisogna adottare un atteg- ne della propria vita. L’espe- tutto quando si vive la morte giamento realistico: lottare rienza ci insegna che quasi tutti

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 si afferrano alle mani e ciò per- vecchiaia. La cattiva morte si- trice afferma anche che le per- ché la carezza è il modo più di- gnificherebbe morire soffrendo sone, quando sono alle soglie retto per condividere l’amore. o di morte non desiderata. della morte, vedono una luce Ð Speranza. Conserva sem- Ci sono molti autori che abbagliante e in essa i propri pre la speranza di recuperare hanno studiato il tema e hanno cari che sono morti, in un at- la salute, di vivere un po’ di dato una serie di criteri, più o teggiamento che sembra voler più o di fare una morte tran- meno personali, alla questio- dare il benvenuto a colui che quilla. ne. Però, malgrado questa di- si congeda dalla vita. Di fronte sparità di impostazioni, pos- a questa descrizione, bisogna 4. L’esperienza del lutto siamo sintetizzare quelli che tenere ben presente che la fede per molti sono i diritti fonda- non è, in nessun modo, fanta- Il lutto è la reazione naturale mentali per una morte degna. scienza. di un essere umano di fronte La morte fa parte della no- alla morte di una persona cara. Ð Diritto a sapere che si sta stra esistenza. Ci sono persone Tale reazione può essere un per morire (diritto a conoscere che la mascherano, che la truc- lungo viaggio, di due giorni, la verità). cano o l’occultano e altre che di due anni, o anche di tutta la Ð Diritto ad esprimere la la accettano e basta. Però per vita. Vale la pena di segnalare propria fede (rispetto per i va- accettare il morire è necessario quali potrebbero essere le fasi lori e i credo). ÇacclimatarsiÈ, comprendere principali per le quali suole Ð Diritto a mantenere la co- ciò che ci succederà, e questo passare una persona che speri- scienza chiara (morire co- a partire dalla fede, dalla spe- menta il lutto. scienti, con gli occhi aperti), ranza e dall’amore, ingredienti anche se c’è chi preferisce non che non solo rendono più faci- Ð Shock (commozione): sen- sapere nulla e morire tranquil- le accettare questa realtà, ma 19 timento di incredulità: «non è lo. in definitiva la colmano di si- vero», «non ci credo», «non è Ð Diritto a non soffrire sen- gnificato e di realizzazione possibile che stia succedendo za giustificazione o senza ne- personale. Però cosa credere? a meÈ. cessità. Cosa sperare? Cosa amare? Ð Tappa di rabbia: aggressi- Ð Diritto a morire Çnatural- Sono tre verbi che interpellano vità, angoscia, confusione, au- menteÈ, senza prolungare la e preoccupano tutti coloro che torimproveri, ecc. (si produce vita né abbreviarla. vogliono affrontare personal- la solitudine e l’isolamento). Ð Morire mantenendo un mente questo tema. Il prima Ð Tappa di disperazione: si contatto umano con le persone di... e il dopo... saranno forte- va prendendo coscienza del vicine (calore umano). mente impregnati di senso se fatto che il defunto non tor- si tiene conto di queste tre ca- nerà più (tristezza profonda e 2. Prepararsi a morire: tegorie. Il «prima di» perché pianto incontrollato). credere, sperare, amare preoccupa il quotidiano in tut- Ð Tappa di riorganizzazio- te le dimensioni della persona ne: si tratta di ricomporre pez- é difficile dire ÇaddioÈ, (biologica-funzionale, psico- zi e adottare nuovi modelli di però dobbiamo imparare a se- logica, sociale e spirituale) e il vita senza il defunto (si riallac- pararci dai nostri cari. Per la «dopo» perché a priori non si cia la vita sociale). dottoressa svizzera, residente sa nulla e la persona si incam- nell’Unione Europea, E. Ku- mina irrimediabilmente verso Anche il lutto per qualcuno bler-Ross, morire significa ab- il momento finale. rappresenta un atto d’amore. bandonare il corpo fisico, co- Questa integrazione del qui Condividere ed aiutare una me una farfalla abbandona il e ora, e del lì e poi, passa, co- persona nel suo lutto è fonda- suo bozzolo di seta. Si tratta di me abbiamo detto, per il cre- mentale per far sì che accetti e passare a un nuovo stadio di dere, lo sperare e l’amare. assimili il fatto che il defunto- coscienza in cui lo spirito con- Avere fede nel fatto che la non starà più fisicamente con tinua ad esistere. La stessa au- morte non è il termine di tutto, lei, anche se sarà presente spi- sperare che qualcosa di buono ritualmente (chiaramente non uscirà da tutto ciò e amare per- è come Patrick Swayze nel ché è la cosa più importante film ÇGhostÈ), dentro il suo della vita. Inoltre, quando si cuore. pronuncia l’ultimo addio, l’a- more è realmente l’unica cosa che resta. III. Verso una morte dignitosa Prof. JOSÉ GARCIA FEREZ Aiuto Professore nella Facoltà 1. Considerazioni etiche di Teologia dell’Università Pontificia Comillas, Esiste una concezione popo- Segretario della Cattedra di Bioetica lare di cosa sia la buona e la e del Master di Bioetica cattiva morte. La buona morte della stessa Università, Professore di Bioetica sarebbe la morte senza dolore, presso il Centro di morire di ciò che si intende vol- Umanizzazione della Salute garmente per morte naturale, di Spagna

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Il morire nella nostra società: aspetti filosofici ed etici

1. Il morire nella storia so positivistico dell’accezione, mentre la morte rappresenta la La morte non è solo un fatto trasfigurazione del morire in biologico, ma anche un even- vivere storico (cioè vivere è to culturale che viene vissuto morire, e morire è vivere) o in e trasmesso nell’ambito del- una dimensione escatologica. l’immaginario collettivo, oltre L’uomo in ogni epoca storica ad essere un problema politi- non ha mai temuto la morte co, in quanto provoca la fun- come evento, ma il processo zione dello Stato in una so- del morire sia sul piano fisico cietà democratica e pluralisti- (paura del dolore, della soffe- ca nella quale, sul piano giuri- renza), sia sul piano psicologi- dico, vengono a confrontar- co e sociale (senso di privazio- 20 si/scontrarsi le diverse conce- ne degli affetti familiari, dei zioni. Ma il problema della beni economici, ecc.). Tali morte, sia sul piano definito- paure vengono umanamente rio che su quello rivendicato a rimosse dall’uomo, e concen- livello personale quale diritto trate nell’evento morte, anche su commissione, trova un si- perché questo limite esisten- gnificato dalla domanda filo- ziale è stato sempre più modi- sofica che cerca di compren- nuova modalità di vivere in un ficato e programmato dalla dere la complessità della con- orizzonte metafisico: la vita tecnica medica (vedi l’evolu- dizione umana, il senso del spazio-temporale era un carpe zione della rianimazione me- suo esistere e del suo morire diem per e rispetto alla vita dica). nell’ambiguità propria di una spirituale. A questo proposito Philip Ariès2 ha individuato società dove valori e disvalori gli anglosassoni distinguono il quattro modalità di vivere l’e- si intrecciano e si contrastano morire come processo (dying) vento della morte nella storia drammaticamente: per esem- rispetto alla morte come even- dell’umanità: pio il senso della potenzialità to (death). La vita umana fisi- 1) Morte addomesticata pro- oggettuale, l’efficienza tecno- ca è caratterizzata da un teleo- pria dell’uomo dell’epoca me- logica, il progresso scientifico logismo: la morte, e da un lo- dioevale. L’uomo è consape- e la distruttività, la necrofilia, cus epistemologicus quale mo- vole della sua finitudine e de- la programmazione ed il de- mento di riflessione ontologi- stino di morte, anzi lo vive co- creto della vita e della propria ca, cioè dell’essere che si rea- me un evento naturale, legato ed altrui fine1. lizza attraverso il vivere. Infat- all’età cronologica di ogni La morte rappresenta un ti la morte rappresenta l’ele- persona da un andamento sta- evento incomprensibile e inde- mento caratteristico di questa gionale: c’è l’età della nascita finibile per l’uomo contempo- realizzazione umana, oltre che (primavera), della vigoria psi- raneo, soprattutto alla luce del- di un’apertura trascendentale. cofisica (estate), del declino la pretesa onnipotenza della Infatti sia in ambito psicologi- senile (autunno) e della fine tecnologia biomedica. Nel me- co, che in quello filosofico la del percorso esistenziale terre- dioevo veniva infatti suggerito morte è il destino imperscruta- no (inverno). L’uomo conscio sia agli operatori sanitari che ai bile dell’umanità: rappresenta di questa ciclicità della vita at- familiari e allo stesso morente la fine della biografia terrena tendeva la morte con tranquil- di evitare la corsa sfrenata alle ma anche l’espressione poten- lità, sostenuto e circondato cure per ristabilire la salute fi- ziale della libertà metafisica. dall’affetto dei suoi familiari e sica, ma piuttosto preparare il La morte secondo la legge po- conoscenti. é una morte addo- morente ad entrare cosciente- sitiva fa perdere ogni diritto e mesticata, nel senso che non è mente nella dimensione spiri- dovere, ma non il diritto sep- subita ciecamente ma nemme- tuale. In altri termini la morte pur inconscio di vedere rispet- no un evento esistenziale irri- rappresentava l’epifenomeno tato il proprio cadavere; inol- levante. di un processo esistenziale, o tre può diventare momento di 2) Morte di sé o propria meglio processo di morire gra- massima espressione di libertà morte: l’uomo del XII-XVII duale. Il morire era una vera di dono di sé per gli altri, co- secolo scopre la morte come ars vivendi, nel senso che ogni me avviene nella donazione di limitazione di sé rispetto ai attimo di vita andava vissuto organi. Con la morte finisce lo grandi ideali e progetti. Questa globalmente nella sua pienez- stesso processo percettivo ed coscienza di se stesso avviene za e nella preparazione ad una esperienziale, almeno nel sen- perché viene meno il processo

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 di socializzazione della morte sociale e partecipata è stata re- dica, sia l’espressione di un stessa: l’uomo lasciato solo al- legata alle cosidette ÇpompeÈ processo di controllo delle la sua fredda razionalità, a vol- delle imprese funebri. Lo stes- emozioni e delle affettività che te senza nessun sostegno della so processo del morire è sem- caratterizza la fase attuale del- fede, scopre il suo limite esi- pre meno partecipato, affidan- la civiltà: «La rimozione so- stenziale, avvertendo che il do il morente a strutture al- ciale, l’atmosfera di malessere trapasso è personale e non può l’uopo istituite, quali gli ho- che spesso oggigiorno circon- essere trasformato dalla ragio- spice, le residenze per termi- da gli ultimi istanti della vita, ne stessa. Il XVII secolo è l’e- nali, per anziani. non sono certamente d’aiuto poca del razionalismo, delle A queste quattro modalità, per gli uomini. Forse dovrem- scoperte scientifiche, della fi- oggi assistiamo ad una nuova mo parlare con più franchezza ducia nel progresso, che tutta- tendenza: della morte, smettendo di con- via è impotente nel distanziare 5) Il ritorno della morte, evi- siderarla un mistero. La morte forze naturali opposte: eros e denziato a due livelli: non cela alcun mistero, non thanatos, vita e morte. Quan- a) interesse speculativo. apre alcuna porta: è la fine di do quest’ultima prende il so- L’interesse per la morte coin- una creatura umana. Ciò che pravvento, lascia il soggetto volge diversi ambiti speculati- di essa sopravvive è quanto nella disperazione e nella pau- vi: storico, antropologico, psi- essa ha dato agli altri uomini e ra. Paura soprattutto di essere cologico, sociologico, ecc., ciò sarà conservato nella loro sepolti vivi; ne è la prova il ri- quale reazione all’inversione memoria. L’etica dell’homo to della ÇconclamatioÈ: per la- tanatologica della rimozione, clausus, dell’uomo che si sen- scito testamentario, il cadave- della negazione o della ideolo- te solo, decadrà rapidamente re veniva chiamato tre volte gizzazione della morte. L’ana- se cesseremo di rimuovere la prima di procedere alla sepol- lisi storiografica di P. Ariès, morte accettandola invece co- 21 tura. che sopra abbiamo accennato, me parte integrante della vi- 3) Morte dell’altro: propria è significativa dell’interesse taÈ6. del XVIII secolo, in piena per il vissuto del morire e della b) Curiosità esistenziale. Al- epoca romantica, la morte era morte, quale evento fenome- la tendenza della rimozione e vissuta come perdita dell’al- nologico personale, sociale ed negazione della morte fanno tro, assumendo un carattere escatologico. L’autore ha tra- specie alcuni fenomeni tipici reificato dai riflessi sociali. dotto le riflessioni degli autori dei nostri tempi. Assistiamo ad Coloro che circondavano il americani sull’argomento nel- una crescente domanda circa il morente, piangevano ed esor- la realtà europea, sottolinean- dopo la morte: consulti di veg- cizzavano la morte con prati- do l’atteggiamento della ta- genti, di medium, riviste di pa- che religiose (preghiere, voti) buizzazione della morte propri rapsicologia, movimenti reli- in quanto veniva meno il loro della nostra epoca. Alle stesse giosi che predicano la reincar- possesso affettivo, relazionale. conclusioni arrivarono altri nazione, studi di pre-morte, Era una forma di socializza- due storici J. McManners3 e ecc. A questo proposito sono zione della morte come rea- M. Vovelle4. In ambito psico- note le ricerche di A. Moody zione al depotenziamento per- logico, in Italia F. Campione jr7 sull’esperienza di pre-morte sonale dei congiunti, una spe- ha organizzato un centro uni- ÇidealeÈ o ÇcompletaÈ. Que- cie di intolleranza per la sepa- versitario, a Bologna, di studi ste ricerche sono interessanti e razione. sulla morte e problematiche indicative del nuovo interesse 4) Morte proibita propria connesse (es. lutto, suicidio, per l’evento morte, seppur sia- del ’900, tipica dell’era positi- eutanasia), da cui è nata la Ri- no discutibili i suoi risultati sia vistica e delle scoperte scienti- vista di Tanatologia (Zeta). dal punto di vista scientifico fiche della medicina speri- L’autore si propone di risco- che filosofico. Infatti, i pazien- mentale e della biotecnologia, prire la morte, contrastando ti in preda al dolore e alla sof- in grado di fare diagnosi preci- l’inversione tanatologica pro- se, a volte fatali e con un note- pria dell’uomo moderno, che vole valore prognostico. La cerca di rimuovere e negare morte prevista preoccupa, fa razionalisticamente la morte, paura, pertanto è meglio non traducendo il morire come parlarne, tenerla nascosta o modalità di vivere: la morte è quanto meno velarla non solo una realtà umana, che pur nel- al malato ma a volte anche ai la sua difficoltà di compren- familiari più stretti. La morte sione, appartiene all’esistenza alla luce della medicina è di- e all’essere-nel-mondo. In am- venuta sinonimo di sconfitta, bito sociologico, N. Elias5, che va mascherata dietro un partendo dal binomio invec- lenzuolo bianco, una sala di chiare-morte tipico della no- degenza per il transito, dove stra società industrializzata, ri- non spaventa gli altri e nella marca come la morte sia di- solitudine e isolamento quasi ventata un fatto personale, un non ci si accorge dell’accadu- evento solitario che seppur to. La morte è diventata un fat- protetto dalle istituzioni del to personale, dove anche este- Çwelfare stateÈ e anestetizzato riormente ogni manifestazione dai progressi della scienza me-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 ferenza insopportabili, posso- co, delle scoperte della chirur- parare a morire, né suggerire no alterare temporaneamente gia estetica e della cosmetolo- elementi consolatori per la le loro facoltà percettive-co- gia sono in grado di maschera- morte, ma suscitare nel lettore scienziali dei messaggi ester- re ogni realtà ultima. Il nostro quelle riflessioni che lo porti- ni, che durante i processi ela- mondo culturale ha lasciato no a una vita più autentica, che borativi interiori portano ad spazio all’incertezza e agli ar- gli facciano capire come la errori di decodificazione. In tifizi anziché valorizzare la na- morte possa essere la sua vera questi casi, non siamo di fron- turalità e certezza dei processi ed unica maestra. La sua im- te a persone morte nel senso vitali umani. Lo stesso lin- postazione metodologica è bio-funzionale del termine, guaggio dell’incontro dram- una vera maieutica per impa- trattasi di morti cliniche, mol- matico con la morte è stato ta- rare a vivere, per cogliere nel- to simili ad altre situazioni fi- buizzato, sempre più nei ne- l’orizzonte della morte il vero siologiche o patologiche della crologi si evita di usare il so- senso della vita e della respon- psiche, quali il sogno, la schi- stantivo morte, con frasi più sabilità verso di sé e verso gli zofrenia, l’isteria, la sugge- addolcenti quali «si è addor- altri. é il Çpensiero della mor- stione. Quanto riferito dai Çpa- mentato», «se n’è andato», «ci te» che fa sì che l’uomo viva zienti mortiÈ di Moody, in ha lasciato», «è scomparso»: un’esistenza che porti i carat- realtà è esperienza del morire, c’è una tendenza ad annuncia- teri della serietà e non quelle cioè di attimi anticipatori della re la morte della morte. Invece della vacua fatuità. Il filosofo morte, ma non della morte rea- i filosofi sono meno preoccu- sostiene che «la serietà della le. Quindi i risultati pubblicati pati dei tabù linguistici, e han- morte non inganna, perché dall’autore sono situazioni li- no riservato alla loro specula- non è la morte la cosa seria, mite di esperienze del morire, zione razionale molto spazio ma il pensiero della morte. Se 22 che a nulla contribuiscono ad al problema della morte, alla dunque tu, mio caro uditore, apportare informazioni sull’al- sua comprensione e giustifica- terrai fermo a questo pensiero dilà. In sintesi il risveglio per zione. In particolare si sono e, nel pensarlo, non ti preoccu- la morte rappresenta l’altro preoccupati dell’argomento perai d’altro che di pensare a aspetto negativo della rimo- te stesso, allora grazie a te zione, e cioè il parlarne con fi- questo discorso senza autorità nalità esorcizzanti, anziché vi- diventerà una cosa seria. Pen- verla nella propria coscienza sarsi morti in prima persona è come fatto naturale dell’esi- la serietà, essere testimoni del- stenza umana. la morte di un altro è stato d’a- nimoÈ9. La morte, sostiene, è La nostra società invece ne- serietà, non tanto per il fatto cessita di una euristica della esteriore della morte di qual- morte e del morire: proprio cuno, ma piuttosto perché questo processo ed evento bio- «può insegnare che la serietà logico e biografico permette di sta nell’intimo, nel pensiero; capire il senso del vivere, il può insegnare che è solo un’il- valore della vita, della malattia lusione guardare con malinco- e della sofferenza, quale ten- nia o indifferenza a ciò che è sione dell’essere alla realizza- esteriore... la serietà della zione globale di sé, alla re- Martin Heidegger (secondo il morte è diversa dalla serietà sponsabilizzazione del proprio quale il Çvivere-per-la-morteÈ della vita, che trae così facil- agire, delle proprie scelte e costituisce il senso autentico mente in ingannoÈ10, quali gli delle conseguenze non solo dell’esistenza), ma soprattutto stati d’animo, i sentimenti di per sé ma anche per ogni uo- S¿ren Kierkegaard (1813- pietismo, i ricordi, che con il mo. Cicerone sosteneva che 1855). Le opere in cui Kierke- tempo svaniscono e fanno di- ÇTota philosophorum vita gaard si sofferma su questa te- menticare la serietà della mor- commemoratio mortis estÈ, matica sono molte, e vanno te e non incidono nella propria cioè la morte dovrà diventare dal Concetto dell’angoscia, al vita se non immergendola e momento di riflessione e di Diario sino a uno dei Tre di- celarla nello spersonalismo consapevolezza del limite del- scorsi per occasioni immagi- della quotidianità. La morte, la propria condizione umana, narie, che pubblicò nell’aprile afferma ancora Kierkegaard, è delle proprie azioni e riscoper- del 1845. Questi vede nel maestra di serietà ed è il pen- ta del valore della vita. mondo moderno una diffusa siero della morte ad indicare superficialità e un diffuso in- Çla giusta direzione nella vita Tanatologia filosofica differentismo nei confronti del e la giusta meta verso cui indi- e coscienza dell’uomo senso della vita, dei valori cri- rizzare il viaggio. E nessun ar- contemporaneo stiani, e intravede nella morte co si lascia tendere così tanto, (anzi nel pensiero della morte) nessun arco sa imprimere tan- Nella nostra società secola- l’elemento propulsore in gra- ta forza alla freccia, come il rizzata non c’è più spazio per do di scuotere l’uomo dal suo pensiero della morte sa solle- riflettere e parlare della morte, torpore mondano della quoti- citare il vivente, sempre che in quanto la cultura mondana dianità. Nell’opera Accanto ad sia la serietà a tenderlo»11. Il della bellezza esteriore, del una tomba8, il filosofo non in- pensiero della morte non deve benessere fisico ed economi- tende proporre un invito a im- distrarre l’uomo ai piaceri sen-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 suali della vita sperdendosi rivolge al cristianesimo: di- siede un primato per quanto nella quotidianità, così pure stingue nettamente Çil sapere concerne l’elaborazione del non dovrà coltivare l’idea ro- cos’è il cristianesimo» (la cosa problema dell’essere?»16. L’en- mantica di morte, come unico più facile) dall’«essere cristia- te privilegiato per comprende- luogo di felicità, ma motivarlo ni» (la cosa più difficile). re il senso dell’essere spetta al- ad impegnarsi nella vita senza D’altronde già nella sua opera l’uomo, in grado di porsi la do- sprecare il tempo a disposizio- Il concetto dell’angoscia15, in- manda dell’essere, in quanto ne. La morte per chi vive se- dividuava la morte come pro- ha con l’essere un rapporto riamente non è un narcotico, gettazione verso la Trascen- particolare. L’uomo pertanto è che inibisce, ma una Çfonte di denza, verso l’«Altro» che co- la porta di accesso all’essere, a energia come nient’altro e ren- stituisce la fine delle possibi- patto che la nostra conoscenza de vigili come nient’altro»12. lità (della vaghezza delle in- dell’uomo sia priva di ogni er- L’educazione alla vita d’al- certezze). La morte è il prezzo rore. Il filosofo nella sua anali- tronde deve fondarsi sulla del peccato, e rappresenta l’in- si antropologica individua nel- realtà e serietà esistenziali pro- contro del singolo con il tem- l’uomo alcuni elementi fonda- pri del pensiero della morte, po e con l’eternità. L’angoscia mentali e tipici del suo essere, usando gli strumenti limitati e della morte viene finalizzata che chiama ÇesistenzialiÈ17: finiti propri dell’incertezza of- alla trascendenza. Ð Essere-nel-mondo: inten- ferti dalle contingenze umane In Martin Heidegger, come dendo per mondo l’insieme de- e storiche. Kierkegaard affer- già accennato, la vita ha senso gli interessi, di preoccupazioni, ma «l’uomo serio è colui che solo se è finalizzata alla morte. di affetti, di desideri, di cono- viene educato dall’incertezza Nella sua opera Essere e Tem- scenze in cui l’uomo è immer- alla serietà in forza della cer- po, Heidegger tratta della fe- so. L’uomo inserito sempre in tezza... il discente si preoccu- nomenologia dell’uomo. L’es- situazioni, l’autore lo chiama 23 pa, infatti chi non si preoccupa sere non si rivela mai diretta- Dasein, esserci, cioè la condi- non può imparare, di questo o mente, in modo immediato, zione di situazionalità in cui di quell’oggetto con tutta l’a- ma attraverso l’essere di un l’uomo si trova quotidiana- nima, e in realtà anche la cer- mente; tezza della morte è un oggetto – Esistenza: l’uomo nella si- di cui preoccuparsi. Ora il di- tuazionalità non si trova in scente che se ne preoccupa si modo statico, ma è proiettato rivolge al maestro della se- al futuro, cioè aperto a diven- rietà, e di conseguenza la mor- tare qualcos’altro. Ogni azione te non è niente di spaventoso è finalizzata a quanto l’uomo se non per l’immaginazione». vuole essere domani. Quindi La morte infine è la cosa più l’esistenza rappresenta le pos- certa, ma nello stesso tempo è sibilità dell’essere dell’uomo, l’unica cosa in cui non c’è nul- è l’uomo fuori di sé: questa è la di certo: nessun uomo infat- l’essenza o natura dell’uomo; ti, conosce il momento esatto Ð Temporalità: l’uomo è un in cui l’incontrerà. «La certez- esistente perché legato essen- za della morte determina una zialmente al tempo. é la tem- volta per tutte il discente nella poralità dell’esserci che genera serietà, ma l’incertezza della qualsiasi ente (uomo, cane, ca- il tempo e non viceversa il morte: è il sorvegliante quoti- sa, ecc.). Possiamo compren- tempo a rendere l’esserci tem- diano... Serietà diventa quindi dere la natura dell’essere par- porale. L’uomo non si arena vivere ogni giorno come se tendo dall’essere di un partico- nell’essere, ma nel suo vero fosse l’ultimo e al contempo lare ente, spogliandolo di essere egli si trova già ora oltre come se fosse il primo di una quanto non gli appartiene, e si se stesso, proiettato nelle sue lunga vitaÈ13. Puntuale è anche schiuderà l’essere in se stesso. future possibilità. In questo la critica di Kierkegaard verso ÇMa noi diamo il nome di “en- senso l’uomo è esistente, in coloro che tendono a spiegare te” a molte cose e in senso di- quanto le situazionalità presen- e in qualche modo giustificare verso. Ente è tutto ciò di cui ti con il bagaglio di esperienze la morte: Çper quanto concer- parliamo, ciò a cui pensiamo, passate, vengono proiettate nel ne la morte, non ci si deve af- ciò nei cui riguardi ci compor- futuro: l’uomo è futuro. Nel frettare ad avere un’opinione. tiamo in un modo o nell’altro; realizzare queste possibilità, L’incertezza della morte si ente è anche ciò che noi siamo l’uomo quindi parte da una si- prende costantemente e in tut- e come noi siamo. L’essere si tuazione di fatto cui è inserito ta serietà la libertà di verifica- trova nel che-è, nell’esser-così, già ora, e in questo senso è sta- re se chi ha un’opinione abbia nella realtà, nella semplice to: il passato si presenta quale veramente questa opinione, presenza, nella sussistenza, contingenza statica al presente ovvero se la sua vita ne sia nella validità, nell’Esserci, nel dell’uomo, che proietta nel fu- espressioneÈ14, in altri termini “c’è”. In quale ente si dovrà turo delle possibilità realizza- distingue tra ciò che è la morte cogliere il senso dell’essere? bili. La temporalità quindi uni- nell’opinione degli intellettua- Da quale ente prenderà le mos- fica l’esistenza (possibilità del li, e come vivono la morte, se l’aprimento dell’essere? Il futuro), essere di fatto (presen- proprio in modo analogo alle punto di partenza è indifferen- te) ed essere decaduto (passa- aspre critiche che Kierkegaard te o un determinato ente pos- to), che costituiscono i tre ele-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 menti della totalità strutturale sapevolmente un senso alla vi- può determinare angoscia, an- dell’uomo. ta può renderla autentica, può che se questa non deve impedi- Ad ognuna di queste tre sta- schiudere le sue possibilità, re alla persona di costruire una si temporali corrispondono tre sottraendola dalla quotidianità vita responsabile, consapevole modalità di conoscere dell’uo- della situazione e dall’indeter- e realizzata; così per Heidegger mo: minatezza. l’uomo diventa consapevole Ð passato attraverso il sentire L’uomo è un pro-getto esi- della sua possibilità ultima Ð presente attraverso il di- stenziale, attuazione di possi- della morte, e gli procura an- scorrere bilità: se l’Esserci vuole con- goscia in virtù della «nullità Ð futuro attraverso l’inten- quistare la sua autenticità do- possibile delle possibilità del- dere. vrà assumere la sua possibilità l’uomo e dell’intera forma più propria che è la morte. È dell’uomo». A tale possibilità autentica la vita di colui che l’uomo non può sottrarsi, pena orienta la sua esistenza verso la negazione del carattere del la morte. L’essere-per-la-mor- suo essere. La morte per l’uo- te costituisce l’esistenziale ol- mo significa il raggiungimen- tre al quale non esistono altre to della Totalità della sua vita. possibilità. La morte è, anche La morte è la possibilità stessa per Heidegger, un fatto perso- rispetto alla quale si definisco- nale, come è mia la vita così no l’autenticità dell’esistenza pure anche la morte mi appar- umana. L’esistenza autentica è tiene, in quanto possibilità ul- quella che si anticipa nella time dell’esistenza. Essa è il morte, quella che assume la 24 traguardo della propria esi- morte come la possibilità più stenza. L’uomo nel suo «esse- propria del vivere. Per Hei- re-nel-mondoÈ, nel suo Çes- degger, l’esserci non può esse- serciÈ, nel suo essere Çgetta- re considerato come una tota- toÈ nel mondo e nel suo Çesse- lità perché è affetto da una po- re in situazione», è alla sco- tenzialità, la cui effettualità perta dell’«Essere» che si na- appartiene al modo stesso di sconde dietro la ÇcuraÈ quoti- essere nell’esistenza umana. diana nell’uso delle cose. Questa diventa ÇautenticaÈ, Tra l’Essere-nel-mondo (pri- L’uomo tende, allora, alla ve- solo se mantiene lo sguardo mo esistenziale) e l’Esistenza rità come rivelazione di ciò fisso alla morte che la sovra- (secondo esistenziale) esiste un che si nasconde. In questa ri- sta, sulla propria finitudine. clivus di contrasti con possibili cerca, l’uomo ritrova l’autenti- L’esistenza autentica richiede, condizionamenti nella manife- cità dell’«esserci», se finalizza dunque, la progettazione e stazione dell’essere. Fissarsi la sua progettualità alla morte, l’anticipazione della morte. La nell’Essere-nel-mondo porta il cui fine implicito non signi- vita umana diventa totalità l’uomo ad arrestarsi nel passa- fica un Çessere-alla-fineÈ del- mediante la morte che la limi- to; invece polarizzandosi nel- l’esserci, ma un essere «per la ta, la informa, la preserva dal- l’esistenza, il tutto viene proiet- fineÈ18. Heidegger prima di lo snaturarsi e dallo sfigurar- tato nel futuro. In base a quale specificare l’Esserci come es- si19. La morte secondo Heideg- tendenza condizionante (dire- sere per la morte, ribadisce ger, non è più, come nella tra- mo al senso che vorrà dare alla che è nella morte dell’altro, dizione cattolica, l’inizio di un sua vita) prevarrà nella vita del- che mi è prossimo, che si rea- discorso circa l’aldilà, ma di- l’uomo, questi condurrà una vi- lizza la prima tappa di com- venta l’occasione per un di- ta rispettivamente inautentica o prensione del fenomeno cen- scorso circa la vita, e precisa- autentica. Heidegger considera trale dell’esistere, ossia il pas- mente per caratterizzarla nella una vita inautentica quella vita saggio dall’impersonale «si sua radicale finitudine. che si lascia gestire dalla situa- muoreÈ al morire in quanto ta- In questa ottica radicalmen- zionalità, dalla «chiacchiera», le. Però per Heidegger «nessu- te laica, Heidegger rifiuta il dall’essere-nel-mondo, dalla no può assumere il morire del- suicidio, considerandolo fuga cura per le cose e dai rapporti l’altro», siamo vicini all’altro dall’impegno e dalla progetta- anonimi della massa. L’inau- che muore, ma è lui a morire. zione. Senz’altro, la concezio- tenticità della vita è dominata In Essere e Tempo, Heideg- ne heideggeriana della morte è dai rapporti anonimi della mas- ger afferma che la morte è una essenzialmente individualisti- sa, che appiattiscono l’espres- «possibilità», anzi è la possibi- ca. Essa, tuttavia, supera l’an- sione della vita stessa e l’aspi- lità estrema, la possibilità del- goscia non mediante artifici razione al sapere. Dall’altra l’assoluta impossibilità, che fa dialettici, ma attraverso l’usci- parte, la vita autentica il sog- parte integrante della costitu- ta dalla chiacchiera, dall’inau- getto se la determina gradual- zione dell’«esserci» stesso del- tentico, dall’artificiosità pro- mente secondo un definito pia- l’uomo. L’Esserci autentico an- pria della società tecnologica. no attivo, che sente la respon- ticipa emotivamente la sua L’alternativa agli esiti nichi- sabilità dell’incessante appello possibilità ultima divenendo listi di Heidegger è la proposta del futuro, unico luogo di rea- un Çessere per la morteÈ. della filosofia cristiana, che lizzazione delle sue possibilità. Come in Kierkegaard, la se- non si limita alla semplice in- Pianificare e costruire con- rietà del pensiero della morte dagine sulla morte, attraverso

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 la ragione, sulle vie della fede che provoca anche domande di esprimersi spontaneamente, offre pure degli orientamenti filosofiche: è un tema che ve- quindi non si avrebbe la scom- all’uomo, che lo liberano dalle de coinvolta a pieno titolo la parsa del tutt’uno, angosce noetiche, migliorando riflessione bioetica: chi è l’uo- Ð inoltre riproporrebbe la la qualità del suo esistere. La mo o meglio la persona? classica distinzione cartesiana fede proposta dai filosofi, non Quando l’uomo muore? Quali corpo-cervello, res extensa-res è un oblio nelle rappresenta- sono i parametri per definire la cogitans, anziché considerare zioni teologiche, ma una aper- persona e di conseguenza la l’identità dell’intero organi- tura alla verità che trascende la sua non-persona propria del smo, pura istanza veritativa della ra- cadavere? La persona va ricer- Ð la definizione di morte ce- gione. cata nella sostanzialità ontolo- rebrale non sottostà ad una in- Marcel ha espresso gica oppure nel sostanzialismo terpretazione filosofica ma ad con estrema chiarezza la cor- qualitativo di una sua funzione un orientamento utilitaristico, rettezza filosofica della im- quale la coscienza? L’antropo- di reclutamento di organi da mortalità individuando nell’a- logia di fondo per definire la trapiantare, velando di una fal- more e nella fedeltà fra due es- vita di una persona si rifà al sa tranquillità la coscienza de- seri umani il segno della resi- principio della sacralità della gli operatori sanitari che la stenza ontologica della morte vita oppure al principio utilita- persona dichiarata morta lo è e l’inclinazione alla durata. ristico della qualità della vita? realmente. «Lo spirito di verità, porta an- Ovviamente il riferimento uti- b) morte corticale: questa che un altro nome, ancora più litaristico avrebbe il vantaggio definizione, pur fondandosi su rivelatore: esso è spirito di fe- di considerare morto e quindi dati empirici, presenta un ca- deltà, e sempre più mi convin- da eliminare ogni soggetto che rattere prettamente filosofico, co che quello che questo spiri- non solo ha perso la ragione e viene sostenuta soprattutto 25 to esige da noi è un rifiuto (comatoso, anziano demente) da vari studiosi come Veatch, esplicito, una negazione preci- ma anche chi possiede questa Engelhardt, Defanti. Questi sa della morte... Amare un es- funzione solo a livello poten- autori definiscono la morte sere, significa dire: “tu non ziale (embrione, anencefalo, della persona come la scom- morrai”. Per me questa... è handicappato). Considerando parsa delle funzioni cerebrali un’affermazione assolutaÈ20. che l’uomo è un sinolo di ma- superiori, quali l’attività di co- Credere che vi sia un oltre al teria (corpo) e forma (anima scienza, le funzioni razionali divenire incerto del mondo è razionale), cioè la dimensione quali il pensiero, la relaziona- un rischio, ma rifiutare questo fisica è congiunta e sostiene la lità sociale e la sua articolazio- rischio preparerebbe una stra- dimensione psichica, nell’e- ne attraverso il linguaggio. La da che conduce al nulla e alla vento morte quando il corpo morte corticale comporta la perdita totale di sé. La morte cessa di esistere come tale, incapacità di realizzare atti non è più un enigma ma un vengono meno pure le attività personali e quindi non sarebbe mistero, una verità più grande psichiche. Questa definizione più persona. Naturalmente di noi ma non a noi del tutto di morte salvaguarda la defini- questi atti sono espressione di sconosciuta, una verità che si zione psico-fisica dell’uomo e attività della persona, cioè co- innesta nel cuore della vita che la rilevazione del dato fisico è destinata all’eternità. Proprio della morte risulta determi- di fronte alla morte dell’altro, nante per definire la morte co- la fede può porre domande al- me sistema integrato22. la capacità di pensare filosofi- In campo bioetico sono tre camente. ÇLa fede non teme le le definizioni di morte che grandi domande della ragione; prevalgono23: teme soltanto le domande pic- a) morte cerebrale inizial- cole, coltivate sotto la dittatura mente descritta come coma mortificante della banalità. È depassé secondo la celebre di domande grandi, invece, pubblicazione della Commis- che a questo punto abbiamo sione di Harvard24 (1968). disperato bisogno, anche a co- Successivamente il dibattito si sto di trovare, alla periferia fece più acceso, e studiosi co- della fede, abitata dalla ragio- me il filosofo tedesco Hans ne, solo risposte piccole. Sono Jonas rivendicava la definizio- le domande grandi, in ultima ne di morte con il criterio car- analisi, che rendono grandi an- diologico, intravedendo la che le risposte piccoleÈ21. morte dell’organismo come morte di un tutto, cioè non so- lo la necrosi dell’encefalo ma 2. La morte: problema la scomparsa della triade di stituiscono la personalità, e neurofilosofico Bichat, cioè la funzione car- non sono costitutivi della per- diaca, respiratoria e cerebrale. sona stessa. Questa definizio- La definizione della morte è Si sostiene che ne di morte è molto pericolosa un argomento che non coin- Ð nella morte cerebrale a ve- perché rischia di dichiarare volge solo conoscenze scienti- nire meno non sono queste morta una persona quando non fiche neurofisiologiche, ma funzioni, ma la loro capacità lo è.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 c) morte cerebrale: il princi- mento nel quale risulta mani- quelle correnti di pensiero che pio di unificazione e di inte- festo l’avvenuto decesso (stato vorrebbero equiparare la mor- grazione dell’organismo uma- di disintegrazione). Lo svilup- te fisica alla perdita solo di al- no è da ritrovarsi nel cervello po tecnologico potrà accorcia- cune pur importanti capacità globalmente. Quindi la morte re il lasso di tempo che divide del paziente come quella della è identificata nella morte non i due episodi, ma difficilmente morte troncocerebrale o di solo della corteccia (deputata questo sparirà completamente. quella corticale, favorendo ar- alle funzioni superiori quali Diagnosticare la morte signifi- gomenti a sostegno dei movi- l’attività di coscienza) o del ca verificare non il distacco menti proeutanasici. Va distin- tronco encefalico (deputato al- dell’anima bensì l’assenza di ta quindi la morte cerebrale le funzioni omeostatiche car- segni di vita organizzataÈ27. La dal coma irreversibile, poiché diorespiratorie, metaboliche, nostra legislazione italiana in quest’ultima situazione cli- ecc.25) ma di tutto il cervello. Il considera morta una persona nica esistono ancora dei neu- concetto di morte basato sulla quando viene accertata la mor- roni che continuano a funzio- morte del tronco, è un concet- te cerebrale (stato di morte): il nare e il soggetto non è quindi to metafisico (capacità di inte- cervello è il principio di unifi- morto. Nella morte cerebrale grazione), sottostante al corri- cazione e di integrazione del- invece tutte le cellule del cer- spondente principio secondo il l’organismo umano che è da vello sono distrutte. quale il tutto è più della mera ritrovarsi nel cervello global- Coerentemente con il con- somma delle parti costitutive mente. Per evitare manipola- cetto di morte encefalica, sono (perciò morte non è cessazio- zioni e abusi su cadaveri in stati elaborati alcuni criteri per ne di una attività o di una fun- stati particolari di vita, cercan- accertarla. Questi criteri sono zione del corpo umano, ma il do di normare dati scientifici stati poi recepiti dalle legisla- 26 venir meno della persona, cioè inerenti la confusione esisten- zioni per regolare una materia la perdita di quell’elemento te tra morte cerebrale, morte così rilevante. che conferisce unitarietà al- cardiaca, comi, S.V.P., la legge Le concrete modalità dia- l’organismo, cioè del sistema n. 578 del 29/12/1993 Çnorme gnostiche con cui documenta- nervoso)26. Il giudizio medico per l’accertamento e la certifi- re l’irreversibile cessazione si propone invece di verificare cazione della morte», all’art. 1 delle funzioni encefaliche so- l’assenza delle funzioni vitali, definisce la morte come Çla no specificate nel Decreto ap- cioè il decesso di una persona. cessazione irreversibile di tut- plicativo della legge del 14 Tale definizione è stata pure te le funzioni cerebraliÈ dovu- aprile 1994. accolta in Italia dal Comitato ta a danneggiamento irreversi- In caso di arresto cardiaco Nazionale per la Bioetica bile primitivo del cervello o basta l’accertamento effettuato (1991) che definì la morte co- secondario ad arresto cardio- mediante elettrocardiogramma me la perdita totale ed irrever- circolatorio e mancato afflusso per almeno venti minuti. Dopo sibile della capacità dell’orga- di sangue all’encefalo con ar- questo periodo possiamo in- nismo di mantenere autono- resto di tutte le sue attività: fatti esser certi che l’anossia mamente la propria unità fun- una persona è morta quando il ha prodotto alterazioni irrever- zionale individuabile nel cer- suo cervello è morto. La mor- sibili e totali a livello del siste- vello, determinato da un Çdan- te, precisa C. Manni, non è un ma nervoso centrale. no cerebrale organico, irrepa- evento istantaneo, ma un pro- Nei soggetti affetti da lesio- rabile, dove il supporto artifi- cesso evolutivo, che può pre- ni encefaliche e sottoposti a ciale è avvenuto in tempo a cedere anche di molto la com- misure rianimatorie, la dia- prevenire o trattare l’arresto pleta necrosi dell’organismo; è gnosi certa di morte richiede il cardiaco anossicoÈ. il momento in cui si registra la rilievo simultaneo e protratto perdita irreversibile di integra- per almeno 6 ore di alcuni spe- Criteri di accertamento re e coordinare le funzioni fisi- cifici segni clinico-strumenta- della morte che e mentali del corpo, mo- li, che il Comitato Nazionale mento generalmente definito di Bioetica ha così enunciato: Mentre la definizione di col termine di Çmorte cerebra- uno stato di coma non rispon- morte della persona spetta alla le», idoneo all’espianto di or- dente agli stimoli esogeni, ari- filosofia, l’accertamento del gani. Per evitare equivoci le- flessia tendinea dei muscoli venir meno dell’unità del gati a tale dizione, è più esatto scheletrici innervati dai nervi complesso integrato della per- parlare di Çmorte encefalicaÈ, cranici e quindi assenza dei ri- sona spetta alla medicina. Car- cioè di quella condizione in flessi troncoencefalici (foto- rasco De Paula afferma che cui la necrosi cellulare è estesa motore, corneale, oculoence- «Non può essere oggetto di a tutto il cervello. Altre morti falici e oculovestibolari, farin- diagnosi l’attimo della morte, cerebrali, come quella tron- geo e tracheale), atonia mu- poiché essa non è evidente né coencefalica (criterio assunto scolare, assenza di attività verificabile. Di conseguenza, dal Regno Unito per la dia- elettrica cerebrale attraverso la si deve mantenere l’asincronia gnosi di morte su base neuro- registrazione EEG, assenza di fra l’istante drammatico della logica) o quella corticale sono respirazione spontanea. separazione dell’anima (intesa del tutto equivoche, sobillando Devono essere escluse con- come momento di separazione pericolosi astensionismi tera- dizioni che potrebbero indurre della forma razionale o forma peutici nei confronti di perso- in errore (ipotermia artificiale, integrante e integrata della ra- ne ancora vive28. Questa preci- sostanze deprimenti il SNC, zionalità) dal corpo e il mo- sazione può contrastare con patologie endocrine...). Nei

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 bambini sotto i 5 anni si ri- metafisiche le affermazioni funzione di relazione e di chiedono 12 ore di osservazio- della scienza, d’altra parte in adattamento con l’ambiente ne e 24 ore nei bambini al di una gnoseologia realista la della persona (temperatura, sotto di un anno. comprensione del composto pressione arteriosa, attività Attualmente alcuni sofisti- umano non può prescindere metabolica), la diagnosi di cati esami strumentali sono in dagli apporti forniti dalle morte, secondo la normativa grado di confermare la dia- scienze empiriche. Dal punto italiana, consiste nel rilevare gnosi di morte cerebrale in di vista strettamente pratico una lesione irreversibile di tut- tempi anche più brevi, dimo- possiamo tuttavia far nostre le to l’encefalo, che deve risulta- strando in modo inequivocabi- osservazioni contenute a que- re danneggiato al fine di elimi- le l’assenza della circolazione sto proposito nella Carta degli nare ogni dubbio circa la pos- cerebrale e quindi l’impossibi- Operatori Sanitari: la fede e la sibilità di vita. La diagnosi di lità che il sangue possa rag- morale fanno proprie queste morte viene effettuata dal me- giungere il parenchima cere- conclusioni della scienza. dico curante, che generalmen- brale: angiografia cerebrale (in Si esige però, dagli operato- te è il rianimatore, e consiste condizioni normali il flusso ri sanitari, l’impiego più accu- nella definizione eziopatoge- ematico è pari a 50 ml/100 gr. rato dei diversi metodi clinici netica della lesione, e cioè sul- la diagnosi esatta della malat- tia che ha causato la morte ce- rebrale. Effettuata la diagnosi di morte, il medico rianimato- re comunica alla direzione sa- nitaria il potenziale donatore affinché venga nominato il 27 collegio medico per l’accerta- mento di morte. Tali sanitari dovranno essere dipendenti di struttura pubblica, non do- vranno appartenere né all’é- quipe deputata al prelievo né a quella deputata al trapianto e sono: un medico legale o un medico della direzione sanita- ria o un anatomopatologo, cioè conoscitore delle norma- tive in merito ai trapianti; inol- tre sarà presente un medico anestesista, un neurofisiopato- logo o un neurologo o neuro- chirurgo in grado di interpreta- re correttamente un tracciato elettroencefalografico. La du- rata del periodo di osservazio- ne ai fini dell’accertamento della morte è di 6 ore per gli adulti ed i bambini di età supe- riore a 5 anni, di 12 ore per i bambini di età compresa tra 1 e 5 anni e si protrae a 24 ore nei bambini di età inferiore ad un anno. La presenza simulta- di tessuto/min.; quando questo e strumentali per una diagnosi nea dello stato di incoscienza, valore si abbassa a meno di 15 certa di morte, al fine di non di assenza di riflessi del tronco ml/100 gr di tessuto/min. assi- dichiarare morta e trattare co- e di silenzio elettrico cerebrale stiamo alla morte di tutta la me tale una persona che non lo documentato da EEG, all’ini- popolazione neuronale), flus- sia29. zio, a metà e alla fine del pe- simetria Doppler, scintigrafia Considerato che dal punto riodo di osservazione, permet- cerebrale con Tecnezio 99m, di vista fisiologico l’encefalo terà di certificare la morte. La SPECT (tomografia compute- svolge due attività importanti, commissione medica nomina- rizzata ad emissione di singoli ossia l’elaborazione dei conte- ta per l’accertamento della fotoni). nuti di coscienza (area cortica- morte, dopo il periodo di os- Il preciso rapporto fra morte le), cioè consapevolezza del servazione dovrà confermare dell’organismo, morte encefa- proprio essere ed esistere in la diagnosi di morte formulata lica e morte della persona è relazione con l’ambiente cir- dal curante e comunque coin- ben lungi dall’essere chiarito costante (fisico, relazionale), e ciderà cronologicamente con in tutti i suoi aspetti: se da una l’attività omeostatica (tronco l’inizio dell’osservazione: il parte bisogna evitare accurata- encefalico) che oltre a regolare principio della collegialità e mente di ribaltare in verità lo stato di veglia svolge una dell’unanimità permetteranno

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 la formulazione della morte Interpretazioni ontologiche sono essere conservati biolo- clinica e giuridica. Quindi la e biologiche gicamente per anni, invece di morte è identificata nella mor- poche ore o giorni come nel te non solo della corteccia (de- La consapevolezza dei pro- caso della morte cerebrale to- putata alle funzioni superiori blemi filosofici implicati dalla tale... ciò offrirebbe la possibi- quali l’attività di coscienza) o definizione di morte cerebrale lità che parti o corpi di morti del tronco encefalico (deputa- ha portato a discutere i criteri neocorticali possano essere to alle funzioni omeostatiche per la perdita della personalità donati e conservati per ricer- cardiorespiratorie, metaboli- e a proporre la perdita della che a lungo termine, in banche che, ecc.) ma di tutto il cervel- personalità, o della identità di organi, o per altri fini come lo. Tale definizione è in sinto- personale, quale parametro va- test farmacologici o produzio- nia con quanto stabilito dal lido per la determinazione del- ni di composti biologici31. I so- Comitato Nazionale per la la morte. Le definizioni che stenitori delle tesi ontologiche Bioetica (1991) che definiva fanno appello alla perdita del- hanno pure cercato di descri- la morte come la perdita totale la personalità sono state de- vere le qualità minime neces- ed irreversibile della capacità scritte come definizioni onto- sarie in termini di facoltà psi- dell’organismo di mantenere logiche30 e contrapposte alle cologiche per definire la per- autonomamente la propria definizioni biologiche espres- sonalità di un soggetto. La unità funzionale individuabile se in formulazioni che fanno perdita delle funzioni cerebrali nel cervello, determinata da un riferimento al cervello nel suo superiori implica la perdita Çdanno cerebrale organico, ir- complesso o al tronco cerebra- della continuità dei processi reparabile, dove il supporto ar- le. I sostenitori della definizio- psichici, allora una ridefinizio- tificiale è avvenuto in tempo a ne e determinazione della ne della morte cerebrale deve 28 prevenire o trattare l’arresto morte basata su criteri ontolo- porre l’accento sulla perdita cardiaco anossicoÈ. gici fa riferimento alla perdita dell’identità personale. Le de- finizioni ontologiche non dan- no alcuna importanza alla per- sistenza di funzioni diverse quali la respirazione sponta- nea o il battito cardiaco. I neu- rologi e i filosofi sostenitori della tesi della morte cerebrale trovano riferimenti alle parti superiori o inferiori del cervel- lo, responsabili, rispettiva- mente, delle funzioni cogniti- ve e integrative. Le definizioni ontologiche si concentrano principalmente sulle prime, mentre le definizioni biologi- che si indirizzano sulle secon- de. Tra i neuroscienziati vi è accordo sul fatto che tali fun- zioni “cerebrali superiori” co- me la coscienza o la cognizio- ne possono non essere mediate 3. Problemi definitori delle funzioni cerebrali supe- a rigore dalla corteccia cere- della morte riori proprie dei soggetti in brale, ma è probabile che esse stato vegetativo persistente e rappresentino l’esito di com- Prenderemo in considera- di varie forme di anencefalia. plesse interrelazioni tra il tron- zione alcuni tentativi di ridefi- Talvolta vengono usati in que- co cerebrale e la corteccia. Il nizione della morte basati su sto contesto sinonimi ambigui cervello superiore controlla il fondamenti ontologici; cioè, e fuorvianti come Çmorte neo- movimento ed il linguaggio. in termini di perdita della per- corticaleÈ o Çsindrome palli- La sua azione coinvolge il sonalità o dell’identità perso- caÈ. Smith, nel 1988, sostene- contenuto della coscienza nale, secondari alla perdita va la definizione ontologica di (comprendendo in senso am- delle strutture neuropsicologi- morte e descriveva i benefici pio la somma totale della dota- che deputate alla coscienza e di una tale ridefinizione per il zione cognitiva e affettiva del- alla cognizione. Le formula- reperimento di organi per tra- l’individuo). Il contenuto della zioni ontologiche sono teori- pianti. coscienza deve essere distinto camente insoddisfacenti, co- Il criterio della morte neo- dalla capacità di coscienza, me pure le formulazioni onto- corticale, avrebbe il vantaggio determinata dalle strutture del logiche e biologiche non sono di aumentare in modo signifi- tronco cerebrale. Le parti su- in competizione tra loro, la cativo la disponibilità e l’ac- periori del tronco cerebrale at- morte del tronco cerebrale in- cesso ai trapianti, poiché i pa- tivano gli emisferi cerebrali e fatti implica anche la perdita zienti (inclusi gli anencefalici) sono responsabili della gene- della coscienza e della cogni- dichiarati morti in base alla razione della facoltà della co- zione. definizione neocorticale pos- scienza psicologica. Nono-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 stante la capacità di coscienza psicologici allora si verifiche- in grado di ridefinire la morte: (una funzione del tronco cere- rebbe la morte, non in virtù di variazioni di qualità della vita brale) non corrisponda al con- ragioni morali né biologiche, si manifestano come forme tenuto della coscienza (una ma per semplici considerazio- dell’essere in vita, con una fun- funzione del cervello superio- ni ontologiche. Va notato che zione continuativa del tronco re), è fondamentale precondi- non c’è nulla, nell’appello a cerebrale possono esservi rea- zione di quest’ultimo. Se non considerazioni ontologiche, zioni osservabili e registrabili esistesse la funzione del tron- che possa invalidare la formu- seppur non intenzionali”. co cerebrale, non ci sarebbe lazione della morte centrata vita affettiva, cognitiva, atti- sul tronco cerebrale. Indeterminatezza del concetto vità di pensiero o sentimenti e Il concetto di morte centrato di identità personale interazione sociale. sul tronco cerebrale, comporta La Gervais afferma come necessariamente la perdita di Gli argomenti assunti a defi- «l’assenza permanente della tutte le funzioni cognitive, ed nizione della morte in termini coscienzaÈ sia la Çmisura del- è compatibile con i criteri di di identità personale spesso la morte nell’uomo»32, cioè de- personalità propri della defini- evidenziano una ÇessenzaÈ, la finisce la morte basata sulla zione ontologica: con la morte cui perdita determina la perdi- cessazione delle funzioni neo- del tronco cerebrale non c’è né ta dell’identità. La personalità corticali, comprendendo pure i la capacità né il contenuto del- è la manifestazione delle po- neonati anencefalici e i pa- la coscienza. Le divergenze tra tenzialità proprie della perso- zienti in stato vegetativo persi- formulazioni ontologiche e na, quindi la personalità è una stente. L’autrice identifica la biologiche consistono nello categoria o predicazione, an- morte neocorticale (un concet- status delle funzioni residuali, che se la più importante, della to neuropatologico) e stato ve- quando cioè il danno sia limi- sostanza personale ma non 29 getativo persistente (un con- tato alle regioni superiori e la l’unica. Le argomentazioni cetto clinico), quantunque il maggior parte del tronco cere- primo non venga mai definito brale sia invece intatto. La di- in modo chiaro. Infatti i para- versità tra le due formulazioni metri che soddisfano il concet- è stata acutamente descritta da to di morte neocorticale ri- A. Earl Walker34: chiedono un elettroencefalo- “È stato affermato da parte gramma piatto, mentre sono di alcuni che una persona con ben pochi i pazienti in stato mancanza completa di reatti- vegetativo persistente che sod- vità intenzionale, ma ancora in disfano questo requisito. La grado di respirare e di mante- morte neocorticale è una va- nere alcuni riflessi spinali o del riante molto rara di stato vege- tronco cerebrale, dovrebbe es- tativo persistente, dato che la sere considerata legalmente grande maggioranza di que- morta. Eppure, questi indivi- st’ultimo tipo di pazienti non dui, che vegetano senza mo- ha subito insulti ipossici o strare alcun segno di riconosci- ischemici di gravità tale da mento o risposta all’ambiente, rendere piatto l’elettroencefa- ovviamente non hanno un cer- logramma. L’autrice critica la vello morto. é una pura con- formulazione centrata sul tron- gettura che il grado di attività co encefalico perché presunti- funzionale mediata dal tronco vamente fondata su considera- cerebrale e dal midollo spinale sull’identità personale sono zioni biologiche. sia sufficiente per la capacità vaghe e per quanto riguarda la La formulazione centrata di riconoscimento e reazione morte cerebrale hanno deter- sul tronco cerebrale è stata pu- all’ambiente da parte dell’indi- minato indubbie confusioni tra re criticata anche da altri so- viduo. I bambini anencefalici, la morte di una persona e la stenitori della posizione onto- nati privi di sostanza cerebrale morte del corpo di quella per- logica: Green e Wikler33 so- al di sopra del tronco cerebra- sona. stengono che la continuità psi- le, sono capaci di muoversi, di L’identità personale, cioè la cologica, determinata dalla compiere certi movimenti del- personalità è una qualità, affi- funzione del cervello superio- le braccia e delle gambe che ne ad altre come spirito, co- re, è necessaria per la conser- appaiono intenzionali e di rea- raggio, volontà, cuore e ani- vazione dell’identità persona- gire con risposte motorie ela- ma, tutte attribuite a un essere le. Quindi per questi autori la borate; tuttavia, la vita di cui umano tramite convenzioni continuità dell’identità perso- sono dotati per breve tempo sociali, non tramite il riferi- nale sarebbe il parametro defi- questi bambini è di qualità mento alla struttura fisica di nitorio della vita nell’uomo. completamente diversa dalla un soggetto. È proprio perché Pertanto la morte rappresente- vita degli esseri umani adulti, la personalità è connessa con rebbe la perdita della funzione ma resta aperta la domanda se il complesso dei rapporti e de- psichica. La perdita della ca- sia molto diversa da quella di gli atteggiamenti giuridici e pacità di attività psichica, un neonato normale. politici espressi nella vita so- quando la morte cerebrale pri- L’esistenza di differenze nel- ciale che vige un disaccordo verebbe il corpo dei suoi tratti la qualità della vita, non sono sulla determinazione del mo-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 mento in cui un essere può di- resto del corpo è un semplice re la morte, questa perdita di ventare una persona o cessare strumento. Pertanto, quando il reattività psichica all’ambiente di esserlo. I teologi cattolici cervello muore è come quando abbia un’importanza maggiore individuano le origini dell’i- si rende l’anima: ciò che rima- di altre deprivazioni. Si assu- dentità personale nel concepi- ne sono Çspoglie mortaliÈ. me semplicemente che tutto mento in quanto potenzial- Ora, nessuno vorrà negare che ciò che conta è l’interruzione mente presente, mentre alcuni l’aspetto cerebrale è decisivo della continuità psichica. filosofi pongono il suo emer- per definire la qualità umana Alcune società attribuiscono gere in uno stadio molto po- della vita di quell’organismo alla continuità psichica più steriore di sviluppo nell’infan- che è l’uomo. Questo era il importanza di altre. Inoltre, zia. Secondo Kushner35: la per- senso della mia posizione, anche ciò che vale come per- sonalità si acquisisce e si svi- quando insistevo sul fatto che dita della continuità psichica luppa solo gradualmente nel la perdita irreversibile e com- appare culturalmente relativo. corso dello sviluppo fetale e pleta delle funzioni cerebrali L’importanza data alla conti- infantile. Il processo del dive- non dovrebbe autorizzarci a ri- nuità psichica (capacità di nire una persona è lungo e an- tardare la morte del resto del- esperire) è la risultante del che alla nascita il neonato ha l’organismo, che di tale perdi- contesto culturale di apparte- solo alcuni tratti caratteristici ta è la conseguenza naturale. nenza, e come tale presenta della personalità adulta, quali Ma negare che il corpo extra- una relatività spazio-tempora- desideri, voleri, frustrazioni e cerebrale sia una componente le. Se quest’ultima fosse ele- sentimenti. Occorrerà tempo essenziale dell’identità della vata a criterio esclusivo, un per sviluppare le facoltà più persona non è meno esagerato medico che eserciti in un con- per il cervello di quanto lo fos- testo sociale multiculturale, 30 se per l’anima cosciente. Il abituale al giorno d’oggi, si corpo è unicamente il corpo di troverà di fronte problemi questo cervello, e di nessun al- quasi insormontabili al mo- tro. Ciò che è soggetto al con- mento di decidere se procede- trollo centrale del cervello, re alla rianimazione o meno. l’organismo corporeo, è tanto Ma anche se si riuscisse a de- caratteristico della mia perso- terminare, con un grado di na, ÇmioÈ, unico per la mia precisione soddisfacente, che identità (si pensi alle impronte l’identità personale è perduta, digitali), impossibile da scam- che «X non è più tra noi», que- biare, quanto lo stesso cervello sta non sarebbe ancora una che controlla (e che è a sua buona ragione per formulare volta controllato). La mia una diagnosi di morte. Signifi- identità è l’identità dell’intero cherebbe al massimo «X non è organismo, anche se le funzio- più tra noi nel senso che non è complesse nel corso dell’inte- ni più elevate della mia perso- più quello che una volta cono- razione del bambino con il suo na risiedono nel cervello... scevamoÈ. ambiente psico-socio-relazio- Perciò, per quanto il corpo del La definizione di morte cen- nale. comatoso – anche se con l’aiu- trata sull’identità personale in- In una critica del rapporto to della tecnologia Ð ancora contra difficoltà nei casi limi- della Commissione di Harvard respira, pulsa e funziona, te, come gli anencefalici o gli (Ad Hoc Committee of the dev’essere considerato come affetti da demenza grave. Le Harvard Medical School, ciò che perdura del soggetto... somiglianze tra stato vegetati- 1968), Hans Jonas36 ha indivi- e come tale ha ancora diritto vo persistente e demenza gra- duato nel documento la ripro- all’inviolabilità che le leggi di ve sono molto più strette di posta del dualismo cervello- Dio e degli uomini hanno ac- quelle tra perdita della funzio- corpo laddove viene adottato cordato a tali soggetti. Questa ne del tronco cerebrale e stato il coma irreversibile come inviolabilità impone che non vegetativo persistente. Vi sono concetto di morte. Ma le os- lo si usi come mero strumento. inoltre obiezioni cliniche a servazioni di Jonas sono anco- Una delle più evidenti ano- una diagnosi di morte in pre- ra più efficaci se applicate ad malie nei concetti di morte senza di un persistente funzio- alcune delle attuali teorie del- orientati sulla persona è che i namento del tronco cerebrale. l’identità personale. loro sostenitori non considera- Non è ancora chiaro se fram- Mi pare che dietro la defini- no la distinzione tra l’assenza menti di coscienza o di consa- zione proposta della morte, in- di risposte all’ambiente propri pevolezza possano essere me- dipendentemente dalla sua evi- della morte del tronco cerebra- diati dalle strutture subcortica- dente motivazione pragmati- le e i casi in cui il danno è con- li. In particolare, è difficile di- ca, si celi un curioso revenant finato alle regioni superiori del mostrare la totale assenza di del vecchio dualismo anima- cervello. La maggior parte sensibilità con una perdurante corpo. Esso riappare ora come delle versioni orientate sulla funzionalità del tronco cere- dualismo di cervello e corpo. persona si riferiscono alla me- brale. In analogia col precedente es- ra assenza di esperienza, alla Mentre la morte del tronco so sostiene che la vera persona mancanza della coscienza e cerebrale è relativamente sem- umana è costituita (o è rappre- delle capacità cognitive. Ma plice da diagnosticare, lo stes- sentata) dal cervello, di cui il non è chiaro se, nel determina- so non può dirsi per la morte

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 concepita in termini di perdita solo nel periodo iniziale. La centrata sul cervello superiore, delle funzioni superiori. Dia- morte del tronco cerebrale può e le loro conseguenze in termi- gnosticare uno stato vegetati- essere determinata con assolu- ni di prelievo degli organi. vo persistente può presentare ta precisione entro poche ore o La prima posizione consiste delle difficoltà, e non dovreb- pochi giorni al massimo. Ma nella tesi che la morte del tron- be essere sottovalutato il pro- per lo stato vegetativo persi- co cerebrale è la morte della blema della diagnosi di assen- stente la prognosi di irrecupe- persona. I sostenitori di questa za di autoconsapevolezza. A rabilità della cognizione e del- tesi affermano che, una volta differenza dei test clinici per la le altre funzioni intellettuali soddisfatti i criteri per la morte morte del tronco cerebrale, non può essere determinata del tronco cerebrale, non vi che è un fenomeno univoco, i con un sia pur minimo grado sono ulteriori obblighi etici del test per l’autoconsapevolezza di certezza se non molto più tipo che sarebbe appropriato possono portare a risultati dif- avanti nel decorso della malat- avere nei confronti di una per- ferenziati. Alcuni pazienti in tia del paziente. sona ancora viva. stato vegetativo persistente Non c’è disaccordo insana- La seconda posizione so- mostrano una considerevole bile tra la formulazione onto- stiene che la morte del tronco mole di attività comportamen- logica della morte da parte cerebrale è la morte della per- tale organizzata in risposta a della Gervais e la formulazio- sona ma non necessariamente stimoli improvvisi o nocivi. ne centrata sul tronco cerebra- quella del corpo, che potrebbe Quasi tutti riacquistano i cicli le, nel senso che entrambe continuare a ÇvivereÈ con sonno/veglia; molti mostrano pongono l’accento sulla perdi- l’aiuto di sofisticate tecnologie manifestazioni facciali di inte- resse e alcuni mostrano perfi- no fluttuazioni emotive con 31 occasionali lacrimazioni o sor- risi di tipo infantile in risposta a stimoli non verbali. Altri sbattono le palpebre regolar- mente di fronte a una minaccia visiva, sbarrano o chiudono gli occhi in risposta a rumori im- provvisi o dimostrano riflessi di brancolamento o suzione. Per gli operatori sanitari e i familiari di questi pazienti, queste manifestazioni com- portamentali sono indicative della persistenza della vita e suggeriscono che non possono escludersi con certezza livelli residuali di autoconsapevolez- za. I parametri clinico-stru- mentali per stabilire la perdita irreversibile della coscienza ri- ta irreversibile della coscien- mediche. In questo senso, una chiedono definizioni più accu- za. Ma a differenza della Ger- diagnosi di morte del tronco rate. Nonostante il recupero da vais, i sostenitori della formu- cerebrale non determina la stati vegetativi persistenti sia lazione centrata sul tronco ce- morte, ma indica semplice- raro, le possibilità residuali rebrale pongono un eguale ac- mente l’appartenenza a una conseguenti a danni confinati cento sulla perdita delle capa- categoria di esseri cui si con- alle regioni superiori del cer- cità omeostatiche, quali la re- sente di morire. Questa posi- vello, impongono una ricerca spirazione e il battito cardiaco, zione viene respinta in quanto clinica e una riflessione filoso- cioè di tutte le funzioni organi- la morte del tronco cerebrale fica per poter sentenziare la smiche. La tesi della Gervais38, soddisfa tutte le condizioni ne- diagnosi di assenza irreversi- sulla morte umana, quale stato cessarie e sufficienti per una bile dell’autoconsapevolezza. di Çincoscienza permanenteÈ, diagnosi di morte. Stanley37 ha affermato che implica l’inclusione tra i morti La terza posizione equipara «non c’è al momento alcun anche i soggetti in stati vegeta- la morte del tronco cerebrale e semplice test operativamente tivi persistenti e gli anencefali. lo stato vegetativo persistente valido per lo stato vegetativo di conseguenza: non vi sono persistente», ma che «vi è cer- Problemi della morte problemi etici di classificazio- tezza circa la non reversibilità neocorticale ne delle due condizioni di della morte del tronco cerebra- morte in questione. Questi so- le, certezza che invece manca Tre sono le posizioni etiche stenitori affermano che la ca- nel caso della decorticazioneÈ. e filosofiche che vanno consi- pacità di agire morale è legata Le prognosi di morte del derate, se vogliamo valutare i all’integrità e alla continuità tronco cerebrale e di stato ve- meriti rispettivi della formula- dell’identità personale, che a getativo persistente, rispettiva- zione della morte centrata sul sua volta dipende dal substrato mente, presentano analogie tronco cerebrale e di quella biologico responsabile della

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 conservazione delle funzioni tano più sussistere le condi- persona è piombato in uno sta- cognitive. Pertanto, né un ca- zioni per una vita eticamente to incapace di sostenere più davere né un paziente in stato rilevante. Lamb40 sostiene che, oltre la sua vita come persona, vegetativo persistente sono ca- mentre c’è una chiara distin- abbiamo tutte le ragioni per paci di azioni morali rilevanti. zione tra criteri di eutanasia e dire che la sua anima si è di- Peraltro, andrebbe osservato la proposta di criteri per la staccata, qualsiasi siano le no- che l’incapacità di dare inizio diagnosi di morte, c’è un sen- stre convinzioni metafisiche... a un agire moralmente signifi- so in cui questa distinzione Senza “impegolarsi” con la può perdere la sua rilevanza. definizione di morte, possia- Se i criteri, in entrambi i casi, mo decidere che questa perso- vengono basati sulla perdita di na non sia più viva in senso significato e della capacità di eticamente interessante. Una apprezzare la vita Ð perdita volta presa questa decisione, della personalità –, allora, una non abbiamo più tra le mani volta che si affermi che questi una persona come paziente da criteri sono stati soddisfatti, curare, ma un corpo nei cui poco importa quale descrizio- confronti il nostro ex paziente ne venga data di fatto per l’in- non ha più ulteriore interesse. sieme di azioni (o omissioni) é un atteggiamento disimpe- che conducono alla estinzione gnato utilitarista sociale...È. delle funzioni vitali residuali. Gillett si muove chiaramen- In tali casi, infatti, la linea di te in un quadro concettuale confine cruciale verrebbe at- dualistico cartesiano nell’ac- 32 traversata nel momento in cui coglimento della perdita di si giudicasse che una vita ha certe strutture connesse con la perduto il suo significato. coscienza come definizione di Secondo Rachels41 occorre morte, ossia non-senso di vi- fare una netta distinzione tra vere. Ma la specificazione cativo, o anche di reagire o es- essere vivi in senso biologico esatta delle strutture interessa- sere consapevoli di tale agire, e avere una vita nel senso so- te e dell’entità del danno che non è motivo per escludere un ciale e morale. Secondo lui devono subire è estremamente soggetto dall’appartenenza al- l’essere vivi in senso biologi- difficile da formulare. Inoltre, la comunità morale e negare il co è relativamente poco im- non è chiara la ragione per cui diritto ad un’attenzione moral- portante. La vita, al contrario, si dovrebbe dare alla coscien- mente significativa. Secondo è significativa per le sue aspi- za un simile primato etico. Gillett39 la capacità di esprime- razioni, decisioni, attività, pro- Benché connessa a interazioni re e sviluppare la personalità getti e relazioni umane. Una eticamente significative, come dipende in modo cruciale dal volta persa la propria vita, per il comportamento intenzionale funzionamento integro del così dire, l’essere vivi (come e la responsabilità, essa non cervello (in particolare di un paziente affetto da morbo rappresenta la totalità di ciò quelle aree che risultano più di Alzheimer) è di scarsa im- che ha importanza etica. Chi è gravemente danneggiate nei portanza morale. L’imposta- debole e privo di aiuto suscita casi di trauma o ischemia zione di Rachels è di chiaro negli altri esseri morali un bi- anossica), che permette all’in- orientamento eutanasico euge- sogno di rispetto e di assisten- dividuo di interagire con gli nistico. Solleva dei dubbi: co- za. altri e con il mondo circostan- sa è significativo e per chi? Nelle sue riflessioni Lamb te in modo ricco e complesso. Secondo quali regole sociali? osserva come siano molti i Una volta che questa condi- Il significato è tale perché rife- contesti sociali in cui si po- zione cruciale sia venuta me- rito ad un’essenza fondamen- trebbe invocare un criterio che no, siamo giustificati a pensa- tale: la vita. Il significato della soddisfi il concetto di Çnon es- re che il corpo non possa più vita non può essere motivo di sere più vivo in un senso etica- essere considerato come il valutazione né personale, né mente interessanteÈ, ma non si luogo di quella attività che sociale; la vita può semplice- può raggiungere un livello di chiamiamo Çespressione del- mente essere valorizzata per la precisione e di certezza tale da l’identità personale». Se il cer- sua essenzialità. Ma contro giustificare l’impiego di questi vello ha smesso di funzionare questa tesi va sottolineato che criteri in situazioni in cui si e non vi sono prospettive di i criteri che soddisfano il con- tratta di decidere se autorizza- tornare a un livello di funzio- cetto biologico (morte del re la sospensione della terapia namento adeguato a sostenere tronco cerebrale) sono precisi o l’espianto degli organi a fini tale attività, allora la libertà di e oggettivi; mentre i criteri di trapianto. Estendere la defi- persona dotata di un corpo è dell’avere una vita sono inde- nizione di morte fino a inclu- stata distrutta. terminati e soggetti a una va- dere la decorticazione (o la Questo comporta la rivendi- rietà di interpretazioni sociali perdita di personalità in questo cazione del diritto dell’euta- e personali. Gillett distingue senso) esige che ci confrontia- nasia, e l’estensione della de- l’essere vivi in senso «etica- mo con un gran numero di im- finizione di morte agli stati mente interessanteÈ. plicazioni che appaiono con- vegetativi persistenti e a tutti Scrive Gillett42: trarie alla pratica clinica cor- gli altri casi in cui non si repu- ÇQuando il corpo di una rente e ai modi di sentire pub-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 blici più diffusi, inclusa l’im- bile dell’unitarietà funzionale morire. Morire significa essere plicazione secondo cui tutti dell’organismo43. Va inoltre sot- capaci della morte in quanto quei pazienti che versano in tolineato il fatto che questo sta- morte. Solo l’uomo muore. stato vegetativo persistente so- to non è sempre irreversibile e L’animale perisce. Esso non no eticamente indistinguibili si segnalano casi di recupero ha la morte in quanto morte né dai cadaveri. Le componenti parziale della vita di relazione. davanti a sé né dietro di sé. La affettive e cognitive della co- L’idea sottesa in questa po- morte è lo scrigno del nulla... I scienza possono essere essen- sizione è che un individuo sia mortali ora li chiamano morta- ziali per una vita significativa una persona soltanto se può li non perché la loro vita terre- e piacevole, ma non sono con- svolgere alcune funzioni rite- na finisce, ma perché essi sono dizioni necessarie e sufficienti nute caratteristiche dell’uomo, capaci della morte in quanto per una diagnosi di morte. come l’essere autocosciente o morteÈ45. In sintesi, la nozione di responsabile. Questa discrimi- Ramon allora conclude che morte cerebrale è tutt’altro che nazione fra gli esseri umani in Çogni ente sostanziale materia- accettata universalmente, ben- base alle loro prestazioni, ben- le, in quanto composto di ma- sì sottoposta a molte definizio- ché prestazioni tipicamente teria prima e forma sostanzia- ni e diversi criteri di accerta- umane, è inaccettabile. le, è soggetto alla corruzione, mento: ricordiamo soprattutto, La posizione che esige la cioè alla mutazione sostanzia- per l’influenza che hanno avu- perdita irreversibile di tutte le le: separazione della forma so- to, il Report of Ad Hoc Com- strutture encefaliche sembra stanziale (di natura razionale) mittee dell’Harvard Medical più persuasiva e si armonizza dalla materia prima. Le cause School del 1968 e A Proposed con una visione globale del- materiali, modificando le pro- Uniform of Death Act della l’uomo come unità psicofisica, prietà accidentali oltre il limi- President’s Commission del nella quale le funzioni fisiche te, le rendono incompatibili 33 1981. e mentali sono espressioni di- con la forma sostanziale con La scuola neurologica ingle- stinte, ma interconnesse della nuove forme sostanziali. L’uo- se ritiene che, per avere morte persona. Perciò sarebbe prefe- mo è uomo per la forma so- cerebrale, sia sufficiente la ribile tradurre l’inglese brain stanziale umana: l’anima spiri- morte anche del solo tronco death non Çmorte cerebraleÈ, tuale; il cadavere non è uomo dell’encefalo. Tuttavia, nel co- ma Çmorte encefalicaÈ, con perché informato da un’altra ma da lesione primitiva del preciso riferimento a tutte le forma sostanziale (non razio- tronco, spesso si dimostra la strutture encefaliche e non al nale) che non è quella dell’uo- persistenza di potenziali evo- solo cervello. mo; la forma sostanziale si è cati visivi e di attività elettrica separata dalla materia prima. corticale spontanea: l’assenza Considerazioni conclusive: La morte è crisi dell’unione di funzione del resto dell’en- la posizione personalista sostanziale che è ogni uomo, cefalo dipende dalla mancanza dolorosa perché il corpo è con- di input dal tronco e non da un La persona umana è sinolo naturato allo spiritoÈ46. deficit funzionale intrinseco. di materia e forma44, perciò va In una rara situazione pato- considerata nella sua compo- logica, la sindrome locked in, nente materiale (essere biolo- si ha lesione parziale del tron- gico) e nella sua forma spiri- co: la persona, pur non poten- tuale (relazionale-razionale o do comunicare con il mondo essere essente). A ragione esterno, resta in qualche modo l’uomo vive questa condizione cosciente ed è veramente co- di esistenza incarnata: l’uomo me prigioniera, chiusa dentro è uno spirito incarnato. se stessa. La morte non può essere de- La morte del solo tronco en- scritta solo in termini di de- cefalico è dunque insufficiente composizione organismica del- per poter dichiarare morto tut- la materia vivente, ma anche e to l’organismo. soprattutto in termini di distru- Altri Autori, soprattutto ame- zione dell’esistenza umana, ricani, identificano la morte ce- cioè di eclissamento di ogni rebrale con la morte corticale, manifestazione della sua pre- anche in presenza di strutture senza personale nel mondo. troncoencefaliche integre e La morte è umana proprio funzionanti. In questa condi- per il suo carattere spirituale- zione clinica, detta stato vege- formale, altrimenti sarebbe un La morte è quindi un evento tativo persistente, o coma apal- processo di corruzione mate- processuante sostanziale, cioè lico o coma vigile, permangono riale. Solo l’uomo è un essere una mutazione sostanziale che attive le capacità di regolazione mortale, mentre qualsiasi altro limita due stati: l’ente sostan- (centrale) omeostatica dell’or- ente, in virtù della mancanza ziale precedente e il successi- ganismo e la capacità di esple- della forma razionale, è desti- vo. Ecco perché la morte non tare in modo integrato le fun- nato a perire (pianta, animale). può configurarsi né con il pro- zioni vitali, inclusa la respira- Heidegger sostiene che Çmor- cesso del morire, né con lo sta- zione autonoma: non si ha dun- tali sono gli uomini. Si chia- to di cadavere, ma è un evento- que la perdita totale e irreversi- mano mortali perché possono istantaneo, dove le cause mate-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 logica. Questo è dovuto al mu- tamento del paradigma all’in- terno del quale viene interpre- tata la morte e alle difficoltà connesse alla definizione di morte nell’ambito medico-le- gale (morte cardiaca, morte ce- rebrale, morte corticale). Con- testi culturali e modelli episte- mologici hanno favorito com- portamenti sociali divergenti, dalla rimozione del problema, al riduzionismo scientista irri- spettoso della componente spi- rituale o non biologica dell’uo- mo, alle espressioni ideologi- che e pseudoreligiose celanti la realtà, approfittando della de- bolezza degli stati psichici dei loro aderenti. Questi atteggia- menti, diffusi attraverso i mez- zi di informazione, hanno con- tribuito a diffondere stati di in- 34 certezza e di insicurezza nei metodi e nei mezzi di accerta- riali modificando le proprietà umana (la sostanza umana) mento della morte, riflessi nel- accidentali rendono incompati- presenta il carattere dell’im- la scarsa adesione alla dona- bile il sinolo sostanziale, deter- mortalità. Le finalità della ta- zione d’organi, la rivendica- minando l’insorgenza di un natologia non sono quelle di zione dell’eutanasia come di- nuovo ente con nuove forme valutare che il corpo sia morto, ritto. L’alterazione del paradig- sostanziali. Il corpo umano non ma che tutto l’uomo è morto, ma di riferimento del significa- è una oggettivazione materiale cioè l’essere umano nella sua to e vissuto della morte è ri- connessa ad una forma spiri- integrità o tensione unitiva co- scontrabile, anzi accreditabile, tuale, ma un corpo soggettuale, me spirito nel mondo. Pertan- a tre livelli47: cioè avente un carattere psichi- to, accertare e certificare la 1. socio-culturale: l’imporsi co che lo lega al mondo in un morte in questa ottica significa del razional-secolarismo e la rapporto particolare proprio affermare questa separazione soppressione della dimensione della soggettività umana. Anzi, irreversibile e totale della for- escatologica propria della fede la funzione soggettuale del cor- ma spirituale dalla materia bio- cristiana. La morte, da mo- po, attraverso la sua forma logica, e conseguentemente mento di transito da una vita esprime la condizione esisten- non possono equipararsi alla ad un’altra, viene vissuta co- ziale e umana. La morte di- stessa stregua i pazienti in stato me conclusiva della vita. La strugge non solo la componen- di coma o in stato vegetativo quotidianità empirica intra- te biologica (corpo) ma anche persistente, dove pur sempre mondana si impone come uni- quella formale, cioè la sua esi- conservano la forma umana (o co orizzonte ontologico del- stenza personale e relazionale. sostanzialità umana). La di- l’uomo: non esiste speranza Il corpo è la soggettualità della mensione corporea non è re- per la trascendenza; dimensione razionale, cioè la sponsabile solo dell’essere nel 2. disponibilità della vita: si- mediazione di qualsiasi espres- mondo con la sua forma perso- nora la vita rivestiva un carat- sione e realizzazione dell’uo- nale, ma è pure soggetta all’es- tere sacrale, che vedeva l’uo- mo nel mondo. Da queste pre- sere-per-la-morte, in quanto mo come gestore della sua vita messe si comprende la dram- cause materiali determinano affidata, mentre Dio era l’uni- maticità della morte, in quanto quel limite di incompatibilità co che poteva disporre della vi- rappresenta la fine drammatica con la forma sostanziale e per- ta. La negazione di Dio, l’indi- dell’esistenza umana, in quan- ciò la scomparsa/comparsa di vidualismo negante ogni forma to separazione-distacco dal un nuovo ente sostanziale: il di relazione sociale, il soggetti- mondo umano (= corpo) della corpo cadaverico. vismo imperante hanno favori- sua forma psichica. La dram- to un solipsismo esperienziale maticità della separazione della con conseguente rivendicazio- forma dal suo corpo, però, apre 4. Problemi etico-filosofici ne di un diritto personale anzi- un varco dell’immortalità: a li- legati al fine vita ché un diritto sociale proprio di vello fenomenologico la razio- uno Stato di diritto; nalità si inserisce nella tempo- Abbiamo già sottolineato 3. orizzonte ontologico: l’uo- ralità della storia e si immorta- come nella società odierna sia mo, quale essere nel mondo o la; a livello teologico si schiu- cambiato il significato dell’e- ÇesserciÈ, ha coscienza della de la dimensione escatologica vento morte, non solo a livello sua finitudine e della sua mor- della trasfigurazione e della re- di vissuto ma anche a livello talità o «essere per la morte». surrezione. Quindi l’anima di argomentazione epistemo- Tale consapevolezza costitui-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 sce l’esperienza autentica pro- riferimento etico che com- Addirittura la cultura occi- pria dell’essere umano, mentre prende responsabilità, capacità dentale, enfatizzando il diritto è assente in ogni altro vivente. e consapevolezza di gestione. all’autodeterminazione del pa- L’uomo è consapevole della Le conseguenze di questo ap- ziente e il dovere dei sanitari, sua morte non tanto come tra- prodo argomentativo non po- soprattutto i medici, al rispetto sformazione biologica, quanto tevano che essere di chiaro del principio di beneficialità, come morte umana. L’autenti- stampo utilitarista, come le lo- reclama il diritto all’eutanasia. cità viene assunta a norma si- ro rivendicazioni secondarie: Il voler porre fine ad una vi- gnificante questa consapevo- non degne vengono considera- ta o realizzare la richiesta di lezza umana. L’autenticità è la te le vite prenatali, gli handi- porre fine alla vita, seppur in- consapevolezza della limita- capati mentali, ecc. Pertanto degna agli occhi dell’utilitari- zione propria dell’uomo, che gli stessi significati eutanasia, smo odierno, non può essere non ha altri significati se non malattia/salute, cambiando il accolta né dal diritto né dal quelli intrinsecamente propri. loro paradigma interpretativo, pietismo psicologico. La morte, conseguentemente, si presentano all’uomo con Un diritto è umano in quan- rappresenta il limite esperien- forme incisive e sempre meno to appartenente all’essere, e ziale possibile dell’umano, ol- scandalose rispetto al passato. questi, in virtù del paradigma tre il quale esiste una vacuità ontologico dell’esserci-per- di senso e di significato possi- Quale significato di eutanasia l’altro, costituisce la coesi- bili. Essa rappresenta un anni- stenzialità che sola può legitti- chilimento di significato e del- L’originario significato eti- mare una scelta. Se nell’ambi- le realtà simboliche sinora va- mologico dell’eutanasia, dal to del rapporto contrattuale lidate, quali la morte come greco eu-thànatos, morte buo- medico-malato il principio di passaggio, l’ultramondanità, na, ha virato di contenuti e si- autodeterminazione può giu- 35 l’eternità. In questo orizzonte gnificati diversi in questi ulti- stificare la richiesta eutanasi- assiologico, non può trovare mi anni. ca, nell’ambito dell’alleanza spazio la buona morte, perché Oggi, grazie alle novità del- terapeutica la condivisione co- l’attributo di senso è sempre ri- le tecnologie mediche, è possi- stitutiva di esperienze dell’es- ferito a qualcosa che ha una di- bile sia prolungare artificial- sere non può pretendere di da- mensione temporale e spazia- mente la vita di un paziente re risposte a tale richiesta. le, cioè che ha una certa conti- terminale (accanimento tera- Questo vale sia per l’eutanasia nuità di significato. Con la peutico), sia procurare la sua procurata che per il suicidio morte non esisterebbe il tempo morte anticipatamente (euta- assistito, e ancor più per quelle né lo spazio, per cui suo unico nasia). condizioni nelle quali i sanitari riferimento è il non-essere pro- L’eutanasia, infatti, è procu- ritengono la vita del loro pa- prio dell’annichilimento, del- rare deliberatamente in modo ziente indegna di essere vissu- l’inautenticità. Quindi il non diretto o indiretto la morte, ta secondo il paradigma utili- senso delle espressioni buo- cioè porre fine alla vita di una tarista: il telos intrinseco della na/cattiva morte, in quanto persona con ogni azione com- natura e la coesistenzialità ri- inautentiche secondo la visione missiva od ommissiva com- chiedono l’essere-accanto e le del secolarista, non potevano piuta cure psico-assistenziali e pal- che lasciare spazio alla dignità Ð per compassione liative. Il secolarismo postmo- del morire. Ð per alleviare la sofferenza derno, proteso a valutare la vi- Ovviamente l’attribuire di- – per assecondare la volontà ta da un punto di vista effi- gnità ad un’azione implica un del malato. cientistico e in termini di di-

VOCABOLARIO DELLA DOLCE MORTE

Eutanasia attiva o positiva o diretta L operatore sanitario interviene direttamente per procurare la morte di un paziente

Eutanasia passiva o negativa o indiretta Consiste nell astensione da interventi sanitari che potrebbero mantenere in vita un paziente

Eutanasia volontaria o voluntary Quella richiesta a volte ripetutamente dal malato

Eutanasia non volontaria o non-voluntary Il paziente non pu formulare la richiesta perch persona incapace

Involuntary L intervento sanitario finalizzato a sopprimere la vita nonostante l espresso dissenso del paziente

Distanasia Astensione da interventi sanitari di prolungamento della vita non rispettosi della dignit del paziente

Suicidio medicalmente assistito La soppressione della vita del paziente conseguenza diretta o physician assisted suicide (p.a.s.) di un atto suicida del paziente, ma consigliato e/o aiutato da un operatore sanitario

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 gnità di essere vissuta, cioè conto a nessuno di ciò che fa: è stenza umana. L’esistere uma- gestita in modo responsabile, un vero suicidio sociale, nel no, cioè la sua apertura all’al- ha influenzato il concetto stes- senso che chiude quella di- tro-da-noi, comporta una re- so di prestazione sanitaria. Ta- mensione relazionale-sociale sponsabilità, se non di ordine le prestazione deve essere che è iniziata dal giorno del religioso, sicuramente di ordi- orientata a tutelare la qualità suo concepimento. Mentre ac- ne socio-giuridico. Infatti è un delle espressioni categoriali cettare la dimensione relazio- imperativo per l’uomo impe- della vita, più che la stessa nale significa legarsi, ma an- gnarsi a mantenere e rispettare quale valore fondamentale. che raggiungere la vera auto- questa rete relazionale per il Qualità della vita, significa nomia, libertà. D’altronde la bene-essere dell’umanità, cioè una vita declinata secondo il condizione di libertà non esi- tutelare la vita quale condivi- parametro del benessere scelto sterebbe se non nella misura in sione di esperienze. consapevolmente dal soggetto cui un soggetto si confronta Lo stesso Codice Civile Ita- stesso. con gli altri. Questa è una li- liano all’art. 5 prevede e vieta La scelta consapevole impo- bertà costruita e realizzante49. ogni attività medica che possa ne al personale sanitario di ri- Inoltre la nostra vita è indispo- determinare una menomazione spettare la volontà del malato, nibile, ci viene solo affidata permanente, cioè che possa al- sfuggendo ad ogni tentativo di perché venga realizzata nel terare la vita umana nella sua paternalismo. vissuto corporeo di ogni uomo. integrità e dignità. Lo stesso Ogni trattamento deve esse- Le scienze umane (antropolo- principio di beneficialità non re accompagnato dal consenso gia, sociologia) hanno sempre può interpretarsi nel fare agli informato del paziente, ma la altri ciò che chiedono, nella volontà dello stesso non può fattispecie procurare la morte 36 reprimere il diritto del medico oppure aiutare a morire. La be- che dovrà sempre realizzare neficialità obbliga intrinseca- un intervento terapeutico, e mente l’operatore sanitario a non una mera applicazione fare del bene al paziente, nel tecnologica finalizzata al puro senso di procurargli dei benefi- prolungamento di funzioni ci a difesa della sua vita e della biologiche o alla cessazione sua dignità, qualunque sia lo anticipata delle stesse. Il con- stato esistenziale. La stessa senso informato del paziente e Costituzione Italiana è pro-life, le finalità sananti proprie del- quando riconosce come diritto l’atto medico devono guidare i fondamentale la tutela e la di- sanitari anche nel caso del pa- gnità della vita umana. Infatti ziente incapace di intendere e l’art. 2 «...riconosce e garanti- volere (per età, per patologia). sce i diritti inviolabili dell’uo- L’incapacità di intendere e riconosciuto l’uomo come un mo, sia come singolo sia nelle volere non deve essere assunta bene non solo per sé ma in una formazioni sociali ove si svol- a criterio per procurare la mor- prospettiva relazionale. La for- ge la sua personalità...»; in ba- te del paziente, ma il principio za sociale, il prestigio politico- se all’art. 3 «tutti i cittadini etico e deontologico del fare-il- economico rappresentano la hanno pari dignità sociale e so- bene ad un malato, quale con- qualità di coesione e di colla- no eguali davanti alla legge, divisione di esperienze, dovrà borazione tra i membri di un senza distinzione di sesso, di rifiutare ogni tentativo proeuta- gruppo. La stessa teologia cat- razza, di lingua, di religione, di nasico. tolica ha da sempre proclama- opinioni politiche, di condizio- Lecaldano48 ribadisce come to questa apertura bidimensio- ni personali e sociali. é compi- Çciascuno dispone completa- nale: uomo-uomo, uomo-Dio. to della Repubblica rimuovere mente, e solo lui può disporne, Con l’avvento del soggettivi- gli ostacoli... che... impedisco- della propria vita. Per ciascun smo estremo l’uomo ha tra- no il pieno sviluppo della per- essere umano vale il principio: sformato l’orizzonte esperien- sona umana...»; secondo l’art. la mia vita è del tutto mia e so- ziale in un solipsismo esisten- 27 «la responsabilità penale è no l’unico a poterne disporre». ziale. L’esistenza umana, cioè personale... le pene non posso- Questa libertà, legata all’au- l’essere-nel-mondo, implica no consistere in trattamenti tonomia di potersi togliere la un superamento di sé per aprir- contrari al senso di umanità... vita, è del tutto infondata, in si all’altro-da-sé. Questa pre- non è ammessa la pena di mor- quanto la libertà è realizzazio- messa a giustificazione dell’at- te...»; con l’art. 32 «la Repub- ne di uno stato esistenziale e teggiamento di rifiuto per ogni blica tutela la salute come fon- non la sua soppressione. Con forma di autolesionismo, nei damentale diritto dell’indivi- la morte non esprimiamo la casi estremi intenzionale a por- duo... Nessuno può essere ob- nostra libertà, anzi la neghia- re fine alla propria vita, come bligato a un determinato tratta- mo, nel senso che la morte po- avviene nel suicidio. La tradi- mento sanitario se non per di- ne fine ad ogni diritto. Spesso zione culturale premoderna ha sposizione di legge. La legge viene confuso il significato di sempre proclamato l’indispo- non può in nessun caso violare autarchia e autonomia. L’au- nibilità della vita e di conse- i limiti imposti dal rispetto del- tarchia consiste nel disporre di guenza la sua fine programma- la persona umanaÈ. sé in modo totale, pertanto un ta. Questo a conferma del ca- Gli stessi codici di compor- soggetto non deve rendere rattere non solipsistico dell’esi- tamento professionale degli

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 L EUTANASIA NEL MONDO CALIFORNIA (1976) Depenalizzazione dell eutanasia, riconoscimento del Natural Death Act e dei Living Will (testamenti biologici).

ZURIGO CANTONE SVIZZERO (1977) Approvazione di una legge sull eutanasia.

STATO DI WASHINGTON (1990) Dopo il caso Cruzan, veniva approvato il Patient Self Determination Act, che per veniva respinto con un referendum del 1991.

OLANDA (1993) Depenalizzazione dell eutanasia. Nel 2001 stata legalizzata l eutanasia praticata da un medico su richiesta del paziente, affrancando l operatore sanitario dalla responsabilit penale. La richiesta del paziente deve essere volontaria, ben ponderata, lucida, ripetuta e durevole; le sue sofferenze devono essere insopportabili e senza alcuna prospettiva di miglioramento. Il medico di fiducia deve esaminare il problema con un altro collega, segnalando poi l intervento ad un apposita commissione di esperti, che valuter se sono state seguite le procedure previste dalla legge.

AUSTRALIA TERRITORI DEL NORD Legalizzazione dell eutanasia, considerandola un diritto sub (1995) conditione, ma veniva abrogata con una legge federale del 1997.

STATI UNITI CORTE SUPREMA (1997) Una sentenza escludeva l inserimento nella costituzione del diritto a scegliere modi e tempi della propria morte. Restava la discrezionalit di ogni singolo Stato a legiferare in merito all eutanasia e al suicidio 37 assistito. L Oregon ha autorizzato il suicidio assistito dallo stesso anno: i farmaci letali vengono prescritti dal medico ma non somministrati.

GIAPPONE L eutanasia permessa se ci sono quattro circostanze: — il paziente soffre di un dolore fisico insopportabile — la morte inevitabile e imminente — tutte le misure possibili sono state approntate per eliminare il dolore — il paziente ha espresso chiaramente il suo consenso.

ITALIA Non esiste una legge che depenalizzi o legalizzi l eutanasia. Nel 1984 l on. Fontana present una proposta di legge ˙sulla dignit della vita e la disciplina dell eutanasia passiva¨, priva di sviluppi a tutt oggi. Unici elementi di regolamentazione della materia sono gli artt. 579 e 580 del Codice Penale e il Codice di deontologia medica.

FRANCIA Il 3 marzo 2000, il Comitato Etico Nazionale Francese per la prima volta parla di ˙eccezione d eutanasia¨, cio una possibile depenalizzazione del reato in casi particolari. Secondo il Comitato, la proposta di un eccezione di eutanasia sarebbe ˙in grado di dare ragione alle giuste convinzioni degli uni e degli altri, togliendo il velo d ipocrisia e di clandestinit che copre certe pratiche attuali¨. Le confessioni religiose esistenti, a parte quella protestante, hanno espresso parere negativo a questa posizione. La chiesa cattolica francese non condivide l eccezione di eutanasia ˙un eccezione giuridicamente riconosciuta condurrebbe rapidamente all oblio progressivo di un principio giudicato tuttavia come fondamentale¨. Nonostante tutto, l eutanasia illegale, ma il Codice Penale distingue tra eutanasia attiva (provocare direttamente la morte un omicidio) ed eutanasia passiva (l assenza dell azione terapeutica).

GERMANIA Nel 1998 la corte d appello di Francoforte ha stabilito che l eutanasia pu essere, in linea di principio, autorizzata solo se corrisponde alla volont del paziente e dovr comunque essere approvata dai tribunali tutori.

GRAN BRETAGNA L eutanasia illegale, ma in certi casi la giustizia ha autorizzato ad abbreviare la vita di malati tenuti in vita artificialmente. Per la prima volta, nel 1996, un paziente stato autorizzato a morire.

DANIMARCA Il malato inguaribile pu fermare il trattamento medico. Dal 1992 i danesi possono fare un testamento medico che i medici devono rispettare.

SVEZIA L assistenza al suicidio un delitto non punibile. Il medico pu , in casi estremi, spegnere le macchine che aiutano la respirazione.

CINA Nel 1998 il governo ha autorizzato gli ospedali a praticare l eutanasia per i pazienti in fase terminale di una malattia inguaribile50.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 operatori sanitari, ribadendo il ha perduto ogni dignità, signi- b) di sopportazione fatalisti- noto imperativo etico di Ippo- ficato, prospettiva d’avveni- ca (rinuncia alle cure) crate «non darò a nessuno al- reÈ. Melina51 definisce tale af- c) di lotta contro la sofferen- cun farmaco mortale neppure fermazione una Çretorica della za, utilizzando ogni soluzione se richiestone...È, obbligano i morte», che si può articolare tecnico-medica disponibile loro aderenti all’astensione da in retorica sulla morte, quale d) valorizzazione, quale stru- ogni pratica eutanasica. Il co- oggetto di un discorso formale mento di crescita personale, di dice deontolologico dei medi- e vuoto, o un tipico discorso comprensione del senso della ci del 1998 mentre ribadisce persuasivo, proprio della reto- vita e di accettazione consape- all’art.14 che «Il medico deve rica platonica, che la morte si vole come evento biografico propone per convincerci ad personale. accettarla senza impegnarci intellettualmente e filosofica- Le diverse modalità di af- mente ma puntando sull’emo- frontare la sofferenza, il pro- tivismo del momento. é un cesso del morire e l’evento tentativo di addomesticare la morte dipendono dai riferi- morte, mentre occorre precisa- menti: re che la morte è prima di tutto Ð antropologici: il signifi- un fatto e non un diritto: l’uo- cato assunto dal sostantivo mo ha diritto a tutelare e difen- persona, il concetto e la defini- dere la vita che gli è stata do- zione di vita e della malattia nata, la morte non è dell’uomo (malattia come castigo, la e non deve essere nell’uomo, morte come disgrazia e male- 38 ma rappresenta qualcosa che dizione), il bagaglio culturale sopraggiunge quando meno se del soggetto (la morte come l’aspetta. gesto eroico, oppure la morte Il vecchio motto litanico la- come fallimento dell’uomo); tino ÇA subitanea et improvisa Ð psicologici (approccio co- astenersi dall’ostinazione in morte libera nos, DomineÈ in- gnitivo-psicologico): la tragi- trattamenti, da cui non si possa vece ci chiarisce il significato cità del distacco da una perso- fondatamente attendere un be- di morire con dignità e conse- na cara, favorisce sentimenti di neficio per la salute del malato guentemente il valore e il si- paura dell’ignoto, l’insorgenza e/o un miglioramento della gnificato del Çdiritto alla buo- di meccanismi reattivi di nega- qualità della vita», all’art. 36 na morte», cioè una morte in zione e proiezione (il mio pa- insiste che Çil medico, anche serenità con se stessi, con gli rente non è poi così grave co- se richiesto dal malato, non altri e, se credenti, con Dio, al- me un altro, e poi quello è più deve effettuare né favorire leviati da dolori e sofferenze. anziano, oppure non si è sotto- trattamenti diretti a provocar- Su questa linea si trovano i posto ad una data terapia). La ne la morteÈ. Molto categorico documenti del magistero eccle- morte come evento misterioso è pure il codice deontologico siale Iura et bona (1980), la re- e doloroso viene vissuta come degli infermieri del 1999, che cente enciclica Evangelium vi- scomoda, ingenerando pure in- all’art. 4.17 afferma che ÇL’in- tae (1995) e la Carta degli capacità di accettazione reali- fermiere non partecipa a tratta- operatori sanitari (1995), che stica e cioè la sua elaborazione menti finalizzati a provocare ribadisce che il sanitario ha il (lutto); la morte dell’assistito, sia che compito di Çessere al servizio Ð teologici: in particolare la la richiesta provenga dall’inte- della vita e assisterla sino alla teologia cattolica considera la ressato, dai familiari o da al- fineÈ (n. 148), e che praticando morte come passaggio-nascita triÈ. o ammettendo l’eutanasia «non ad una vita migliore e momen- è più assoluto garante della vi- to di incontro con la divinità. Aspetti morali dell’eutanasia ta: da lui l’ammalato deve te- mere la morteÈ rappresentando Conseguentemente occorre Il manifesto sull’eutanasia per la ricerca scientifica e per al paziente sofferente o in fase (The Humanist, luglio/74) è la medicina in particolare Çun terminale della sua malattia stato sottoscritto da importanti momento di regresso e di abdi- favorire momenti di sostegno, scienziati e nobel, tra cui Jack cazione, oltreché un’offesa alla e di accoglienza della soffe- Monod. Quest’ultimo, convin- dignità del morente e alla sua renza e della morte, in quanto to che l’universo e lo stesso personaÈ (n.150). la salute, la malattia e la morte uomo sono sorti per caso e L’uomo contemporaneo con- sono elementi costitutivi della dalla necessità, afferma che sidera il dolore e la sofferenza finitudine umana, cioè sono l’uomo è arbitro di se stesso, una realtà misteriosa e difficile parte della nostra vita. Occorre solo in questo mondo senza al- da accettare e da vivere. conoscerli e comprenderli, ac- cun riferimento etico e norma- Di fronte alle sofferenze fi- cettarli-accoglierli, anzi ren- tivo, pertanto Çha diritto a mo- siche, psichiche o morali, derli più umani attraverso una rire con dignità... libero di de- l’uomo tende ad assumere at- presenza umana attenta e pre- cidere ragionevolmente della teggiamenti disparati: murosa sia dei familiari che propria sorte... bisogna fornire a) di rifiuto (rifugiandosi nel degli operatori sanitari che si il mezzo di morire dolcemente piacere, nelle fughe e nelle adoperano con le loro presta- e facilmente... quando la vita evasioni) zioni assistenziali e terapeuti-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 che (cure palliative) ad alle- terrogativo: perché proprio a ascoltati, sono grida di aiuto. viare la sofferenza (la presen- me? Un desiderio non può conver- za dei familiari e degli opera- Ð un terzo momento carat- tirsi in diritto, così da ottenere tori sanitari diventa ascolto e terizzato dal Çvenir a pattiÈ, la legittimazione pubblica delle terapia); il che è essenziale per cioè dalla negoziazione con il azioni e dei mezzi adottati per rendere l’evento morte il me- destino o con Dio; realizzarli. Tale tendenza è fa- no doloroso possibile e il più Ð un quarto momento carat- vorita dall’atteggiamento per- naturale. terizzato dalla depressione in missivo del potere politico che, Quindi una morte meno iso- cui la rabbia è sostituita da un manipolando gli spazi mas- lata, ma un evento che sia sentimento di perdita e di se- smediologici, alla ricerca di compresenza e compartecipa- parazione; consenso popolare, è disposto zione dei familiari, di un pa- Ð infine, se il malato ha a ratificare esigenze personali store di anime se il malato è avuto la fortuna di trovare supportate dall’emotivismo so- un credente, dei professionisti qualcuno che lo abbia aiutato, ciale proprio di certe situazioni della salute (medici e infer- è possibile raggiungere l’ac- esistenziali, quali la sofferenza, mieri), in un ambiente acco- cettazione della morte. la paura dell’ignoto e del mi- gliente presso il proprio domi- Così per la Kübler-Ross stero che accompagna la mor- cilio o in strutture adeguate l’angoscia della morte non è te, piuttosto che farsi promoto- (per es. ospedale o hospice). indominabile, ma l’uomo è in re di norme a difesa di valori grado di dare un senso anche a quali la vita. Invece è legittimo Sofferenza e richiesta questa esperienza52. A questo il diritto di morire dignitosa- eutanasica proposito risulta interessante mente, inteso come processo uno studio riportato da Tam- umano naturale che giunge alla La malattia comporta soffe- bone e condotto dall’Univer- fine dell’esistenza umana, 39 renza e rappresenta una sfida sità Campus Biomedico circa mentre non può essere consi- per la persona, alterando il suo la relazione tra malattia-morte derato un diritto il desiderio vissuto esistenziale: affetti, la- e richiesta eutanasica53. Tutte della morte: un diritto l’abbia- voro, relazioni sociali quali se- le richieste eutanasiche risulta- mo nei confronti di una cosa o gni di travaglio interiore. Il rono motivate dallo stato di di un’idea o di una professione primo mutamento, alla com- salute del paziente: nessuno ri- di fede, ma non su un evento parsa della malattia, riguarda chiedeva l’eutanasia solo per riferito a un’entità indisponibi- lo status del paziente: da sano il desiderio di morire, ma la le come è la nostra vita. diventa malato ed è spinto ad pratica eutanasica veniva letta b) L’ammissione dell’euta- adattarsi ad una condizione come soluzione al proprio sta- nasia rappresenta la capitola- nuova che lo porta ad affronta- to di sofferenza. In particolare zione della finalità della medi- re problemi interni di tipo psi- la richiesta di eutanasia era cina, che se non proprio a gua- cologico e spirituale, ed ester- connessa a tre fattori: il dolore rire almeno deve mirare a cu- ni di tipo comportamentale. fisico, lo stato di depressione, rare una persona malata. La Con il sopraggiungere della la paura di essere di peso alla morte non previene, né cura la malattia il soggetto deve ripie- famiglia, che contribuiscono a malattia, ma elimina la perso- garsi sul proprio corpo, deve diventare dolore totale. Questi na: questo rappresenta il depo- ascoltarlo, controllarlo e co- fattori impongono agli opera- tenziamento della presunta on- gliere i messaggi che gli man- tori sanitari e agli esperti di nipotenza della medicina. A da. politiche sanitarie tre ordini di ragione Spagnolo sostiene che La persona di fronte alla sof- riflessioni. «...l’essenza della professione ferenza si struttura (o destrut- a) Avere la pretesa di riven- medica è quella di curare, di tura) in una serie di fasi reatti- dicare il diritto all’eutanasia dare la vita, non distribuire la ve cronobiologiche, con riferi- non può essere considerato ta- morte... la morte... non si con- mento ai meccanismi di difesa le. Infatti le motivazioni alle ri- figura mai come gesto medi- che caratterizzano ognuna di chieste eutanasiche sono ri- coÈ54. esse. chiami dei pazienti ad essere c) La richiesta di eutanasia Per Kübler-Ross l’approssi- invece è provocazione per tut- marsi dell’exitus finale è carat- ta l’umanità a rispondere alla terizzato da una serie evoluti- domanda di aiuto nei confronti va di reazioni emotive, non di dolori insopportabili, dell’i- sempre sequenziali e obbliga- solamento, dell’indifferenza torie: altrui, alla inconsapevolezza Ð un primo momento carat- dei limiti terapeutici ed assi- terizzato dalla fuga nella nega- stenziali degenerando in for- zione e nell’isolamento, ad me eutanasiche o di accani- esempio il malato gira di me- mento terapeutico. Occorre sa- dico in medico nella vana ri- per affrontare non solo i biso- cerca di qualcuno che possa gni fisici e psichici, attraverso fare una diagnosi più favore- un’adeguata terapia antalgica, vole; ma anche i bisogni spirituali Ð un secondo momento ca- del paziente favorendo l’ester- ratterizzato da una rabbia che nazione a qualsiasi forma di si sfoga contro tutti e dall’in- apertura al trascendente55.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Stato Vegetativo Persistente nibile ed appropriato per trat- ormai arrivato alla fine della tare un dato caso clinico, fina- sua esistenza. Ma per lo stesso A sollevare la questione eu- lizzato alla guarigione, al mi- principio della coesistenzialità tanasia o accanimento terapeu- glioramento o alla stabilizza- umana, un paziente non può ri- tico è soprattutto lo Stato Vege- zione delle condizioni psico- vendicare il diritto all’eutana- tativo Persistente (SVP)56 con- fisiche di un paziente: nel caso sia, né all’accanimento tera- seguente ad un grave insulto di coma persistente c’è accor- peutico, ma vige il dovere della traumatico o ad un incidente do di non intervenire con trat- tutela di questa coesistenzialità vascolare del cervello. Il sog- tamenti particolari; su cui si fonda la società. La getto, dopo una fase di coma Ð cura (care), cioè ogni in- stessa medicina riveste il suo più o meno prolungato, entra tervento medico, psicologico carattere terapeutico nel mo- in uno stato clinico che si ca- ed assistenziale finalizzato a mento in cui procura salus al ratterizza per l’assenza com- mantenere le condizioni psico- malato secondo la legge della pleta delle funzioni degli emi- fisiche del paziente nel mi- natura. Nei confronti di una sferi cerebrali (la corteccia de- gliore stato fino al momento malattia incurabile, la medici- putata alla funzione della co- della morte. Tra le cure ricor- na offre le sue competenze, e le scienza psicologica), mentre diamo l’idratazione, l’alimen- sue limitazioni non si configu- risulta risparmiato il tronco tazione, la sedazione del dolo- rano come sconfitte ma ricono- encefalico (che controlla la re e la prevenzione della for- scimento dei suoi limiti costi- funzione respiratoria, cardia- mazione delle piaghe da decu- tutivi. In questo senso si collo- ca, termoregolatrice). Questa bito che vanno sempre attua- cano le cure assistenziali pro- situazione può essere transito- ria (entro 30 giorni) con ritor- 40 no dello stato di coscienza; oppure, superati i 30 giorni, si parla di SVP. Quest’ultimo può essere l’anticamera di una ripresa tardiva della coscienza, con restituzione di solito in- completa delle funzioni, oppu- re l’approdo definitivo del pa- ziente allo Stato Vegetativo Permanente, praticamente ir- reversibile quando lo SVP per- dura oltre dodici mesi dopo una lesione traumatica o tre mesi dopo una lesione non traumatica. Il paziente in SVP respira, deglutisce, reagisce al- la luce e al dolore, ha un ritmo sonno-veglia, anche se è in te60. D’altronde il magistero porzionali e le cure palliative. stato completo di incoscienza. ecclesiale si era espresso in tal Queste prestazioni sanitarie, Quindi si tratta di un individuo senso nel 1981, quando defini- pur non apportando la guari- vivo e non ancora morto. In va i mezzi minimali obbligato- gione, alleviano le sofferenze e questa situazione clinica, men- ri61 quali appunto alimentazio- a livello simbolico realizzano tre c’è accordo a non ricorrere ne, e ribadiva l’obbligo stretto quell’essere con gli altri, attra- a particolari trattamenti, persi- di proseguire ad ogni costo verso l’essere-accanto, supe- stono divergenze circa le cure l’applicazione di tali mezzi. rando il clima solipsistico dif- assistenziali da apportare in fuso nel malato terminale, rea- questi stati per assicurare la La medicina ippocratica, che lizzando la coesistenzialità co- sopravvivenza e un certo gra- spesso gli operatori sanitari di- stitutiva dell’essere. La morte do di decoro e rispetto del pa- menticano, sosteneva Çmedi- così diventa compartecipazio- ziente. Faggioni57 sostiene che cus curat, natura sanatÈ. L’in- ne, cioè esperienza umana rela- ad oggi non sarebbe possibile tervento terapeutico trova le zionale. l’assoluta irreversibilità tra sue limitazioni proprio quando La citata Dichiarazione sul- semplice persistenza e perma- il paziente si trova in stato ter- l’Eutanasia, Iura et Bona62 nenza, pertanto interventi assi- minale e deve lasciare spazio al (1980) affermava come Çnel- stenziali in termini di cura non teleologismo intrinseco della l’imminenza di una morte ine- dovrebbero mai essere inter- natura dell’essere. Nell’ottica vitabile, nonostante i mezzi rotti. La Pontificia Accademia del rapporto medico-malato, usati, è lecito in coscienza delle Scienze58, 59 a tal proposi- fondato sull’alleanza dei due prendere la decisione di rinun- to distingue: attori, nessuno può predomina- ciare a trattamenti che procu- Ð trattamento (treatment): si re sull’altro, ma, in virtù del rerebbero soltanto un prolun- intende qualunque intervento principio costitutivo e direttivo gamento precario e penoso medico (chemioterapia, radio- della natura umana, il medico della vita, senza tuttavia inter- terapia) o chirurgico, di diver- non può prendere iniziative né rompere le cure normali dovu- sa complessità tecnica e di co- per accorciare né per allungare te all’ammalato in simili casi. sti economici e umani, dispo- inutilmente la vita del paziente, Perciò il medico non ha moti-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 vo di angustiarsi, quasi che Egli applica qui il principio 16 M. HEIDEGGER, Essere e tempo, Longanesi & C., Milano, 1976, p. 22. non avesse prestato assistenza – già enunciato – della “pro- 17 Nella filosofia heideggeriana la no- ad una persona in pericoloÈ. porzionalità nelle cure”, il zione di esistenza definisce l’essenza La Carta degli Operatori Sa- quale viene così a precisarsi: singolare dell’uomo, che ex-siste stando fuori nell’essere. Di questa essenza inda- nitari del Pontificio Consiglio “Nell’imminenza di una morte ga gli esistentivi (i modi in cui l’uomo della Pastorale per gli Opera- inevitabile nonostante i mezzi decide in rapporto alle possibilità alter- tori Sanitari al n. 120 ribadisce usati, è lecito in coscienza native dell’esistenza) e gli esistenziali (le strutture che qualificano l’esistenza che «l’alimentazione e l’idra- prendere la decisione di rinun- stessa, come la situazione affettiva, la tazione, anche artificialmente ciare a trattamenti che procu- comprensione, l’angoscia), da cui la di- amministrate, rientrano tra le rerebbero soltanto un prolun- stinzione tra ontico: concreto, contenuti- stico, esistentivo; e ontologico: struttura- cure normali dovute sempre gamento precario e penoso le, formale, esistenziale. L’esistenza può all’ammalato, quando non ri- della vita, senza tuttavia inter- perciò venire intesa come fatticità o da- sultino gravose per lui: la loro rompere le cure normali dovu- tità di fatto, come fenomenalità ontica esteriore: l’ente, che è in forza dell’esse- indebita sospensione può ave- te all’ammalato in simili casi. re, esiste in quanto appare e si dà deter- re il significato di una vera e Perciò il medico non ha moti- minatamente, nella sua determinatezza e propria eutanasiaÈ. vo di angustiarsi, quasi che concretezza. Cfr. Essere e Tempo ¤ 4. 18 M. HEIDEGGER, Essere e tempo, I sostenitori della qualità non avesse prestato assistenza Longanesi & C., Milano, 1976 (¤¤ 45- della vita63, quale parametro di ad una persona in pericolo”65. 53). sensatezza e di diritto a tratta- L’alimentazione e l’idrata- 19 Nel suo libro M. HEIDEGGER, Il concetto di tempo, Adelphi, Milano, menti ad una persona malata, zione, anche artificialmente 1998, ribadiva: ÇNel mio esistere, infat- criticano i difensori dell’etica amministrate, rientrano tra le ti, io sono sempre “ancora in cammino”. della sacralità della vita, in cure normali dovute sempre Rimane sempre qualcosa che non è an- cora arrivato alla fine... Prima di questa quanto intravederebbero nel ri- all’ammalato quando non ri- fine, esso non è mai propriamente ciò fiuto all’accanimento terapeu- sultino gravose per lui: la loro che può essere; e se lo è, allora non è 41 tico l’assunzione della qualità indebita sospensione può ave- più... La fine del mio esserci, la mia morte, non è qualcosa per cui a un certo della vita come elemento di- re il significato di vera e pro- momento un decorso continuo di colpo scriminante nelle opzioni tera- pria eutanasiaÈ. si arresta, bensì una possibilità in cui peutiche. Però l’errore della l’esserci comunque sa: è l’estrema pos- sibilità di se stesso, che egli può cogliere loro logica interpretativa sta- Prof. FRANCO DAVIDE e fare propria come imminente. L’esser- rebbe nel considerare la sacra- PILOTTO ci ha in sé la possibilità di incontrare la lità della vita in un’ottica ma- Dirigente Medico Az. USL 15 propria morte come l’estrema possibilità di se stesso. Questa estrema possibilità terialistica. In realtà i sosteni- Regione Veneto, laureato in Filosofia d’essere ha il carattere di essere immi- tori della sacralità della vita nente come certezza, e tale certezza è a e licenziato in Teologia, sua volta caratterizzata da una completa considerano la vita del sogget- Professore a contratto di Bioetica indeterminatezza... Che cos’è l’avere to umano come un valore tra- alla Facoltà di Medicina e Chirurgia ognora la propria morte? é un precorri- scendentale, che si manifesta Università di Padova e mento dell’esserci che va al suo non-più, come possibilità estrema di essere se nella quotidianità in virtù di stesso che è imminente nella sua certez- quella coesistenzialità costitu- za e completa indeterminatezza. L’esser- tiva di ogni uomo, mentre la ci in quanto vita umana è primariamente un essere-possibile, è l’essere della pos- componente biologica rappre- sibilità del non-più, certo eppure indeter- senterebbe una categoria em- minato... Questo precorrere non è altro pirica della vita stessa. Così in- che il futuro unico e autentico del pro- prio esserciÈ (pp. 48-49). teso, il valore vita è distinto 20 G. MARCEL, Homo viator, Roma, dal mero rilievo biologico, an- 1967, p. 170. zi lo supera e gli conferisce un 21 L. ALICI, Filosofia della morte, p. 92, in AA.VV., La dignità degli ultimi orizzonte di senso, e nei con- Note giorni, Cinisello Balsamo, 1998. fronti del malato terminale au- 22 I. CARRASCO DE PAULA, Morte ce- torizza la coscienza morale 1 E. FROMM, Anatomia della distrutti- rebrale: aspetti etico-filosofici, in Medi- vità umana, trad. it., Milano, 1975. cina e Morale, 1993, 5, 892. dell’operatore sanitario ad ab- 2 23 P. ARIéS, Storia della morte in occi- P. CATTORINI, Sotto scacco. Bioeti- bandonare le cure sproporzio- dente, BUR, Milano, 1998. ca di fine vita, Liviana Medicina, Napo- nate. 3 J. MCMANNERS, Morte e illumini- li, 1993. smo. Il senso della morte nella Francia 24 La Commissione Harvard delinea- Per quanto riguarda le cure del XVIII secolo, Il Mulino, Bologna, va pure i criteri di identificazione della sproporzionate, riporto per 1984. morte: assenza di ricettività e di respon- esteso il n. 120, già preceden- 4 M. VOVELLE, La morte e l’occiden- sività, assenza dei movimenti spontanei, te. Dal 1300 ai giorni nostri, Laterza, apnea, assenza di riflessi (cefalici ed ar- temente citato, della Carta de- Bari, 1986. tuali), EEG piatto (Ad Hoc Comittee of gli Operatori Sanitari del 5 N. ELIAS, La solitudine del morente, the Harvard Medical School, A defini- Pontificio Consiglio della Pa- Il Mulino intersezioni, Bologna, 1999. tion of Irreversible Coma, in ÇJAMAÈ 6 6 Op. cit., p. 82. (1968), pp. 337-338. storale per gli Operatori Sani- 7 R. A. MOODY, La vita oltre la vita. 25 A questo proposito è riconosciuta tari, che dice: Studi e rivelazioni sul fenomeno della l’entità nosografica quale troancoence- ÇConsapevole di non essere sopravvivenza, Mondadori, Milano, falite edematosa, peraltro in alcuni casi 1977. reversibile con le cure mediche. Questo “né il signore della vita, né il 8 S. KIERKEGAARD, Accanto ad una a conferma della sicurezza dell’assun- conquistatore della morte”, tomba, Il Melangolo, Genova, 1999. zione del criterio di morte cerebrale tota- l’operatore sanitario, nella va- 9 Op. cit., p. 41. le, quale parametro per dichiarare morto 10 Op. cit., pp. 38-40. un organismo umano. lutazione dei mezzi, “deve fa- 11 Op. cit., p. 53. 26 F. D’AGOSTINO, Morte, in F. COM- re le opportune scelte, cioè 12 Op. cit., p. 52. PAGNONI (ed.), Etica della vita, San Pao- rapportarsi al paziente e la- 13 Op. cit., pp. 70-71. lo, Cinisello Balsamo (Milano), 1996. 14 Op. cit., p. 76. 27 I. CARRASCO DE PAULA, Op. cit. p. sciarsi determinare dalle sue 15 S. KIERKEGAARD, Il concetto di an- 894. 64 reali condizioni” . goscia, Sansoni, Firenze, 1966, p. 9. 28 G. PERICO, La nuova legge sull’ac-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 certamento di morte, in ÇAggiornamenti questo corpo. Il principio organizzatore 50 Dati ricavati e integrati da L’Anco- socialiÈ 45 (1994), pp. 405-416. (morphé, entelécheia di Aristotele) è ra 6-2001. 29 Carta cit., n. 129. quello che viene chiamato anima nel- 51 L. MELINA, Bioetica, Piemme, Ca- 30 K.G. GERVAIS, Redefining Death, l’uomo, e che in questo senso almeno ha sale Monferrato, 1998. New Haven, Yale University Press, sì una prevalenza di finalità rispetto al 52 F. PILOTTO, Come affrontare la sof- 1987. corpo, ma non certo temporale né spa- ferenza umana: problemi psicologici ed 31 D.R. SMITH, Legal issues leading to ziale. Il corpo umano (Leib) è il risultato etici, in ÇImpegno OspedalieroÈ, XXII, the notion of neocortical death, in dell’azione dell’anima sulla materia; 7 (2001), pp. 3-8. Death: Beyond Whole Brain Criteria, (a questa mantiene molti aspetti di materia- 53 V. TAMBONE, Problemi di bioetica cura di) Richard M. Zaner, Dordrecht, lità, di corporeità (Korper), ma quello e deontologia medica, Società Editrice Kluwer, 1988, p. 129. che esso ha di vivente, e di vivente uma- Universo, Roma, 2000. 32 K.G. GERVAIS, Redefining Death, no, è l’effetto di due concausalità, che 54 A. SPAGNOLO, Perché non condivi- New Haven, Yale University Press, separate sono pensabili e quindi defini- do l’eutanasia, ÇLe ScienzeÈ, 88 (1996), 1987, p. 11. bili e descrivibili con grande difficoltà... pp. 52-53. 33 M.B. GREEN Ð D. WIKLER, Brain Il fatto stesso che un organismo umano 55 M. PORTIGLIATTI BARBOS, Eutana- Death and personal identity in Medicine ricambi continuamente attraverso il me- sia, in ÇProfessioneÈ, 7 (2000), pp. 5-9. and Moral Philosophy, a cura di Mar- tabolismo le componenti chimico/fisiche 56 C. DEFANTI, Stato Vegetativo Persi- shall Cohen, Thomas Nagel e Thomas e rinnovi la maggior parte delle proprie stente e Morte Corticale, ÇLe ScienzeÈ, Scanlon, New Jersey, Princeton Univer- cellule senza che con questo si tratti pro- 88 (1996), pp. 40-44. sity Press, 1981. priamente del suo nuovo corpo, è un in- 57 M. FAGGIONI, Stato vegetativo per- 34 A.E. WALKER Ð D.M. FENNY Ð dizio che è la psyché che si produce e si sistente, ÇStudia MoraliaÈ, XXXVI/2 D.A. HOVDA, The electroencephalo- mantiene il proprio corpo. Quest’ultimo (1998), pp. 523-552. graphic characteristics of the rhomben- è lo stesso... in quanto è unito e organiz- 58 PONTIFICIA ACADEMIA SCIENTIA- cephalectomized cat, in ÇElectroen- zato sempre dalla medesima anima, che RUM, CHAGAS C. (ed.), Working Group cephalography and Clinical Neurophy- è umana e personalmente individuale... on the Artificial Prolongation of Life the siologyÈ, 57 (1984), pp. 158-165. L’anima può quindi divenire termine per Determination of Exact Moment of 35 T. KUSHNER, Having a life versus indicare quell’aspetto della sostanza-vi- Death, Città del Vaticano, 1985, trad. being alive, in ÇJournal of Medical vente-umana cui attribuire la causalità M. Morgante, L’eutanasia è un crimine, EthicsÈ, 10 (1984), pp. 5-8. dell’attività del soggetto: la conoscenza editrice elle di ci, Leumann (Torino), 36 H. JONAS, Dalla fede antica all’uo- astrattiva e la volizione di oggetti non 1986, pp. 46-47. mo tecnologico, Il Mulino, Bologna, immediati le si possono attribuire. Il cor- 59 Pio XII nel 1950, a proposito delle 42 1991, p. 218. po fisico, invece, può essere termine di prestazioni sanitarie da garantire ai ma- 37 J.M. STANLEY, More fiddling with attribuzione dell’estensione e quindi del- lati terminali, prendendo come riferi- the definition of death?, in ÇJournal of la possibilità di essere percepito, prima mento solo il mezzo distingueva: Medical EthicsÈ, 13 (1987), p. 22. sensorialmente, ma in seguito anche co- Ð mezzi ordinari (obbligatori): idrata- 38 K.G. GERVAIS, Redefining Death, nosciuto in modo intellettualeÈ; vedere zione, alimentazione, cure igieniche; New Haven, Yale University Press, F. COMPAGNONI (ed.), Etica della vita, Ð mezzi straordinari (facoltativi): in- 1987, p. 175. San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), terventi chirurgici, chemioradioterapici, 39 G.R. GILLET, Why let people die?, 1996, pp. 33-56. Quindi la morte va in- che contribuiscono a determinare dolo- in ÇJournal of Medical EthicsÈ, 12 tesa nella sua totalità di sistema integra- re, rischio e costi eccessivi. Oggi prefe- (1986), p. 84. to, quale viene considerata in diverse le- riamo distinguere: 40 D. LAMB, I confini della vita. Morte gislazioni internazionali: la morte del si- Ð mezzi proporzionati cerebrale ed etica dei trapianti, Il Muli- stema nervoso-corpo. Ð mezzi sproporzionati no, Bologna, 1987. 45 M. HEIDEGGER, La cosa, in Saggi e prendendo in considerazione non so- 41 J. RACHELS, La fine della vita, Son- discorsi, Mursia, Milano, 1976, p. 119. lo il mezzo, ma anche lo stato clinico e i da, Milano, 1989, pp. 11-12. 46 R. LUCAS LUCAS, Antropologia e reali benefici che concretamente appor- 42 G.R. GILLETT, Why let people die?, problemi bioetici, San Paolo, Cinisello tano al paziente. Nel caso del paziente in in ÇJournal of Medical EthicsÈ, 12 Balsamo (Milano), 2001, pp. 147-148. SVP l’idratazione, l’alimentazione e l’i- (1986), p. 85. 47 L’impostazione metodologica delle giene personale costituiscono cure ordi- 43 Sullo stato vegetativo persistente riflessioni che seguono, hanno preso narie proporzionate, finalizzate ad evita- (SVP) e in particolare sul caso clamoro- spunto dall’accurata analisi condotta da re l’anticipazione della morte, lasciando so di Nancy Cruzan, che divise l’opinio- F. D’AGOSTINO, Bioetica, G. Giappi- il naturale decorso della malattia di base. ne pubblica USA alla fine degli anni chelli Editore, Torino, 1996, a cui si ri- 60 S. LEONE, Il malato terminale, San ’80: C. MANNI, Sindrome apallica, in S. manda per un maggiore approfondimen- Paolo, 1996. LEONE, S. PRIVITERA, Dizionario di to. 61 Pontificio Consiglio ÇCor UnumÈ, Bioetica, Acireale-Bologna, 1994, pp. 48 E. LECALDANO, Questioni etiche sui Alcune questioni etiche relative ai mala- 904-907; A. PUCA, Il caso di Nancy Beth confini della vita, in A. DI MEO, C. ti gravi e ai morenti, 27 maggio 1981, Cruzan, in ÇMedicina e MoraleÈ 42 MANCINA, Bioetica, Laterza, Roma-Ba- Edizioni Dehoniane Bologna, 1982, p. (1992), pp. 911-931. ri, 1986. 19. 44 Secondo la dottrina aristotelica l’a- 49 X. THÉVENOT, La bioetica, Queri- 62 Congregazione per la dottrina della nima (o forma sostanziale) rappresenta niana, Brescia, 1990. fede, Dichiarazione sull’eutanasia, 5 la forma del corpo, inseparabile ed in- maggio 1980, cap. 4, Edizioni Dehonia- concepibile senza il suo rapporto con ne, Bologna, 1982, p. 11. l’organismo. D’altronde Boezio defini- 63 M. MORI, Il filosofo e l’etica della sce persona ogni sostanza individuale di vita, in A. DI MEO, C. MANCINA, Bioeti- natura razionale, per cui la natura razio- ca, Laterza, Bari, 1989, p. 95. nale non comporta solo ciò che è accer- 64 Cf. GIOVANNI PAOLO II, A due tabile funzionalmente o empiricamente, gruppi di lavoro promossi dalla Pontifi- ma ciò che è argomentabile razional- cia Accademia delle Scienze, 21 ott. mente entro una concezione dell’essere 1985, in ÇInsegnamentiÈ VIII/2 (1985) e dei suoi gradi di perfezione. F. Compa- 1082, n. 5. gnoni a tal proposito riprende la teoria 65 SCongr.DotFede, Dichiarazione sul- ileomorfica e propone una lettura feno- l’eutanasia, 5 maggio 1980, in ÇAASÈ 72 menologica: ÇConsiderato nella sua ma- (1980), p. 551. Cf. EV, 65. nifestazione, il corpo dell’uomo non può essere distinto in contrapposizione all’a- nima. Quello che l’uomo sperimenta nel corpo umano vivo è l’unità operativa delle sue componenti le quali non sussi- stono, né possno nemmeno esistere nella loro distinzione. Nel corpo organico ci troviamo di fronte non a dei componenti chimici o a sistemi parziali, ma a un or- ganismo vivente, che non sussiste se non durante l’unione integrata dei vari ele- menti e organizzazioni parziali. Ciò per- mette di parlare di una teleologia interna al corpo umano nel senso che ogni parte semplice o complessa è organizzata fi- nalisticamente alla sopravvivenza e al benessere, alla costanza nell’esistenza di

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Testimonianze

Problemi della salute nel Burkina Faso

Il Beato Luigi Tezza, fondatore delle Figlie di San Camillo

La Pastorale della Salute nell’Arcidiocesi di Managua

Spagna: Dipartimento di Pastorale della Salute

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Problemi della salute nel Burkina Faso

Conosco il Burkina Faso preoccupanti. Essi riguardano riosa, che interessa dal 10 al dal 1974. L’ho frequentato fi- tutto il mondo; ma non credo 15% dell’insieme delle popo- no al 1980 come superiore di sbagliare affermando che ri- lazioni africane. provinciale dei religiosi ca- guardano il continente africa- Non posso non parlare della milliani e successivamente vi no in modo particolare. La presenza della malattia del se- ho vissuto come residente dal Quarta Conferenza dei Mini- colo, l’AIDS. Secondo le indi- settembre del 1981 al dicem- stri della Sanità dell’OUA, ce- cazioni divulgate dalla Nona bre del 1996. Vi ho vissuto co- lebrata a Swaziland agli inizi Conferenza Internazionale sul- me sacerdote, ma attento ai del 1991, ha descritto con vi- l’AIDS celebrata a Kampala problemi e alle necessità del gore la «supermortalità africa- (Uganda), nei Paesi subsaha- Paese e delle popolazioni che naÈ. In tutti i Paesi in via di riani questa malattia è in fase vi abitano. sviluppo, si affermava, le ma- di crescita. Nell’esposizione dell’argo- lattie infettive e parassitarie Ð Oggi nei Paesi subsaharia- 44 mento mi limiterò a parlare di sono all’origine di una gran ni su 560 milioni di abitanti si quattro aspetti della salute nel parte dei decessi prematuri: contano 11 milioni di persone Burkina Faso: innanzi tutto l’opinione comune ritiene che con il virus dell’HIV, dei quali darò alcune informazioni per in Africa la quota di tali deces- 7 milioni sono malati concla- determinare il contesto sanita- si raggiunga senz’altro la metà mati di AIDS. Ciò corrisponde rio, in secondo luogo rileverò del totale. al 60% dei casi mondiali. Nel- le influenze del territorio e del Oltre le malattie infettive e l’anno 1994 sono stati contati deterioramento ambientale parassitarie e il ritorno del pa- 2 milioni di nuovi casi, quasi sulle malattie del Paese e infi- ludismo, si deve sottolineare sempre per trasmissione etero- ne parlerò della prevenzione e anche il ritorno del colera, che sessuale. I più colpiti sono i delle cure delle malattie e del- oltre l’America Latina interes- giovani. La grande differenza le difficoltà economiche da sa alcuni Paesi dell’Africa, e fra zone urbane e zone rurali superare per attuare una pro- la dracunlosi o verme di Gui- tende a ridursi a causa degli grammazione globale e siste- nea che interessa una ventina spostamenti crescenti delle matica di lotta contro le ma- di Paesi dell’Africa. persone. L’aumento della ma- lattie. A questo quadro devo ag- lattia si traduce in sovraccari- giungere altre malattie che co di ricoveri ospedalieri: in hanno la reputazione di essere alcune città i malati di AIDS 1. Alcune informazioni moderne o importate dal Nord. occupano la metà dei posti let- per determinare Mi riferisco alla tubercolosi, to a disposizione. il contesto sanitario alla poliomielite, alla meningi- Ð Si possono individuare tre del Burkina Faso te, al tetano, alla pertosse, alla gruppi di Paesi nei quali l’in- difterite, al morbillo. Alcune di fezione da HIV infierisce con Agli inizi degli anni ’90, queste malattie nei Paesi euro- particolare intensità. Essi tota- l’Organizzazione Mondiale pei non costituiscono più un lizzano il 90% dei casi di sie- della Sanità (O.M.S.) sottoli- grave problema, mentre nel ropositività africana. Il primo neava i seguenti punti preoc- continente africano sono anco- gruppo è quello costituito dai cupanti della situazione sani- ra mortali (per esempio la me- Paesi dell’Africa Centrale e taria del momento: il ritorno ningite e il morbillo). Spesso dell’Est (Uganda, Etiopia, del paludismo e più general- si dice che gli africani non Kenya, Ruanda, Sudan e Zai- mente la recrudescenza di di- hanno malattie di cuore perché re). Sono Paesi dove l’infezio- verse malattie tropicali che si non sono sottoposti agli stress ne è stata notata già dagli anni credevano sradicate; la cecità della vita europea. Questa ’70 e ora vi si rileva più di un endemica di adulti e di bambi- convinzione è falsa. Sfortuna- terzo dei casi. Il secondo ni in molte zone rurali dei tamente le malattie di cuore gruppo è costituito da Paesi Paesi in via di sviluppo; l’as- hanno in Africa una presenza e situati ad ovest del continente senza di una politica farma- un avvenire: accanto ai casi di (Costa d’Avorio, Burkina Fa- ceutica a dimensione mondia- cardiopatie dovute soprattutto so, Ghana e Togo). In questi le e una demografia non re- al sottosviluppo, come quelle Paesi si rileva circa il 15% dei sponsabile con i due aspetti delle valvole e del muscolo sieropositivi africani. I Paesi contraddittori dell’invecchia- cardiaco, si incontrano anche dell’Africa Australe (Botswa- mento nel Nord e della cresci- malattie attribuite allo svilup- na, Malawi, Mozambico, ta spontanea nel Sud. po, come l’angina pectoris e Africa del Sud, Tanzania, é opinione comune che l’infarto del miocardio. Ricor- Zambia, Zimbabwe) ne conta- questi punti rimangono ancora do inoltre l’ipertensione arte- no circa il 40%.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Un punto di riferimento si- ossia per comprendere il qua- dalla qualità dell’acqua. Du- gnificativo per indicare lo sta- dro sanitario nel quale è situa- rante la stagione secca i posti to di salute di un popolo è l’in- to il Burkina Faso, ritengo suf- d’acqua divengono rari e l’ac- dice della Çsperanza di vitaÈ, ficiente quanto ho esposto. qua diviene stagnante, trasfor- ossia la durata media della vita Passo ora a trattare il secondo mandosi in focolai di malattie. di un popolo. A tale proposito aspetto, quello delle relazioni Durante il periodo delle piog- sono indicativi i seguenti dati: che intercorrono tra territorio, ge le erbe crescono e favori- nel 1994, nei Paesi industria- deterioramento ambientale e scono lo spostamento dei vet- lizzati, la speranza di vita era malattie. tori di malattie. Si assiste allo- ra alla recrudescenza del palu- dismo e di diverse altre affe- zioni: la bilharziosi l’oncho- cercosi e la salmonellosi. Nella zona arida o semiarida si riproducono gli stessi feno- meni delle zone a stagioni al- terne. Tuttavia questa è caratte- rizzata da una stagione secca più lunga e rigorosa e da un pe- riodo più corto di piogge con anni di siccità. Se gli anni di siccità si succedono, la scarsità del raccolto produce la malnu- trizione proteico-calorica che 45 impoverisce l’organismo ed accresce la ricettività delle di- verse malattie locali, in parti- colare quelle che mettono in gioco l’immunità a mediazione cellulare come il morbillo, le gastroenteriti, la tubercolosi e la lebbra. In questa zona, inol- di 77 anni; nell’America Lati- 2. Territorio, deterioramento tre, gli sbalzi di temperatura na di 68 anni; nell’Asia del- ambientale e malattie sono responsabili di numerose l’Est e Pacifico di 66 anni; nel- affezioni dell’apparato respira- l’Africa del Nord e nel Medio In questo secondo punto mi torio e i venti di sabbia costi- Oriente di 64 anni; nell’Africa propongo di rilevare alcune tuiscono un’aggravante per le Subsahariana di 51 anni, ma relazioni causali tra territorio e congiuntiviti e il tracoma. nel Burkina Faso di 47 anni. malattie. Secondo una infor- La situazione ambientale Le differenze della mortalità mazione dell’O.M.S., l’80% del Burkina Faso partecipa infantile sono ancora più si- della morbosità mondiale è delle caratteristiche di queste gnificative: mentre nei Paesi causata da carenza in materia due ultime zone, particolar- industrializzati si deplorano 7 d’acqua e da insalubrità am- mente al Centro e al Nord del decessi per ogni mille bambini bientale. Relativamente darò Paese. nati vivi, se ne piangono 38 in qualche informazione su terri- C’è chi afferma che l’acqua America Latina, 84 nell’Asia torio, acqua e malattie, e su sporca può contenere i germi del Sud e 107 nell’Africa a deterioramento ambientale e di oltre venti malattie conta- sud del Sahara. Per quanto ri- salute. giose. A questo proposito mi guarda la mortalità infantile, la limito ad un esempio: le ma- situazione nel Burkina Faso è a. Territorio, acqua e malattie lattie diarroiche. migliore che negli altri Paesi Le malattie diarroiche Ð co- subsahariani: essa è di 89 de- Nella zona equatoriale e tro- me la dissenteria da ameba e cessi su mille. Questa situazio- picale, il clima caldo e umido bacillare, o la gastroenterite Ð ne permane anche se si consi- favorisce la pullulazione di al- sono soprattutto malattie in- dera la mortalità dei bambini cune specie di insetti e l’insor- fantili, molto comuni in questi inferiori ai cinque anni: men- gere delle malattie di cui essi Paesi. Ogni anno per mancan- tre nei Paesi subsahariani con- sono vettori: la tripanosomia- za di acqua pulita, esse cause- siderati globalmente il tasso di si, il paludismo e la febbre rebbero la morte a circa 6 mi- tale mortalità è di 177 su mil- gialla. Nella stessa zona, la lioni di bambini di età inferio- le, nel Burkina Faso resta a produzione alimentare, benché re ai 5 anni. Nelle zone aride o 169 su mille. regolare, è composta soprat- semiaride, la grande concen- Gli studiosi delle cause del- tutto da farinacei. Ne conse- trazione umana attorno ai rari le malattie e dello stato di sa- gue la carenza proteica che posti d’acqua moltiplica i ri- lute dei diversi popoli hanno predispone gli abitanti del luo- schi delle malattie diarroiche: fatto ricerche e confronti su go alle malattie endemiche. questi posti d’acqua infatti ser- una trentina di fattori ritenuti Nella zona tropicale a sta- vono per tutti gli usi. tradizionalmente indici di sa- gioni alterne la diffusione del- é in questo contesto che bi- lute. Per questa mia relazione, le malattie vettoriali è causata sogna inquadrare la situazione

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 sanitaria del Burkina Faso. locale, regionale e mondiale. rando le malattieÈ. Ma una Nonostante gli sforzi fatti sul Nei riguardi degli effetti quindicina d’anni più tardi piano dell’igiene e della cura particolari del disboscamento esprimeva la sua disillusione delle malattie, nel Burkina Fa- osserviamo che le modifiche constatando che i malati, una so il fattore predominante del- che esso produce nell’ecologia volta curati e guariti, tornava- l’alta mortalità prematura resta forestale incidono a loro volta no alla loro povertà e alla loro la prevalenza delle malattie in- sui comportamenti dei vettori malattia; bisognava perciò as- fettive e parassitarie connesse delle malattie. La gente nuova sumere una mentalità più larga con gli ambienti insalubri e che arriva nelle terre disbosca- e considerare che la salute esi- l’acqua inquinata; cioè in rela- te vi introduce nuove malattie. ge che la persona abiti in un zione con le malattie diarroi- Queste infetteranno facilmen- contesto ambientale favorevo- che, l’ameba e i parassiti inte- te gli autoctoni non immuniz- le alla salute. stinali. A ciò bisogna aggiun- Oggi, per rendere un am- gere le epidemie di morbillo, biente favorevole alla salute, di meningite e di paludismo (la si considerano prioritarie le se- percentuale totale dei decessi guenti condizioni: l’educazio- ne attribuisce il 16,42% al pa- ne sanitaria, e in particolare ludismo). A queste cause, oggi quella della donna; l’accesso bisogna aggiungere i decessi all’acqua potabile, la bonifica dovuti all’AIDS. Precedente- del territorio e la diffusione mente ho situato il Burkina tra delle Çcure sanitarie prima- i Paesi che contengono il 15% rieÈ. A queste tre condizioni dei sieropositivi africani. prioritarie si devono aggiun- 46 Dopo queste considerazioni gere l’igiene alimentare e il si può dire che la lotta contro senso di responsabilità in ma- le grandi endemie o epidemie teria demografica, o meglio in che minacciano i Paesi sub- materia di densità delle popo- sahariani comincia dalla cono- lazioni. scenza delle relazioni intercor- Ho nominato per prima l’e- renti tra l’uomo, l’ambiente e ducazione sanitaria e in parti- la malattia. Lo studio di queste colare quella della donna. Çecologie medicheÈ permette zati, e viceversa gli autoctoni Sono le donne, infatti, che di comprendere le differenze trasmetteranno le loro malattie riproducono biologicamente e delle prevalenze di una ende- ai nuovi arrivati. Un esempio culturalmente la società. Esse mia e di studiarne la preven- di febbre gialla dovuta al di- sono mamme e allo stesso zione e la lotta, anche attraver- sboscamento è stata l’epide- tempo educatrici e infermiere so modifiche delle condizioni mia che colpì la Nigeria nel della loro famiglia. Se educate ambientali. 1986-87. Morirono 12.000 sanitariamente bene, esse mi- persone e si calcola che i col- glioreranno positivamente i b. Deterioramento piti furono almeno 50.000. comportamenti sanitari di tutta ambientale e salute In conclusione posso dire la famiglia. L’esperienza di- che la degradazione del terri- mostra che l’educazione sani- Il deterioramento ambientale torio influisce direttamente taria delle mamme costituisce costituisce un fenomeno che ri- sulla salute quando provoca un elemento decisivo per la guarda direttamente il Burkina l’apparire di un nuovo fattore salute del bambino: nella mi- Faso. Il Burkina Faso, infatti, è patogeno; vi influisce indiret- sura in cui la loro formazione un Paese del Sahel, un Paese tamente quando, provocando sanitaria cresce, si abbassa im- perciò minacciato dalla deserti- l’abbassamento delle disponi- mancabilmente il tasso della ficazione. Le cause principali a bilità alimentari, un prolunga- mortalità infantile in qualun- cui si attribuisce la desertifica- mento del tempo lavorativo o que situazione socioeconomi- zione sono: il supersfruttamen- la rarefazione di beni essen- ca la loro famiglia si trovi. to delle terre coltivate, il pasco- ziali, come l’acqua potabile o i Una condizione ugualmente lo libero, il disboscamento non materiali da costruzione, causa prioritaria per la vittoria sulle pianificato e le erosioni delle conseguentemente la debilita- malattie è la bonifica del terri- piogge torrenziali o dell’irriga- zione delle persone e le predi- torio e l’accesso all’acqua po- zione mal fatta. spone così a tutte le malattie di tabile. Oltre cento relazioni su Tra le cause nominate, il di- cui abbiamo parlato. questo tema (Esrey, 1991) di- sboscamento merita un’atten- mostrano che una bonifica di zione particolare. Esso dipen- ambiente ha ridotto spesso del de dallo sfruttamento indu- 3. Prevenzione e cure 50% la mortalità infantile do- striale del legno a scopo d’e- delle malattie vuta a malattie diarroiche. Al- sportazione, dal bisogno ener- cune volte questa percentuale, getico delle popolazioni urba- Quando nel 1958 il dottor con il concorso di altre condi- ne e rurali, dal dissodamento Carrol Berohorst lasciò gli zioni positive, ha raggiunto per bisogno di nuove terre col- Stati Uniti per andare a curare l’80%. Allo stesso modo un tivabili; ma esso implica an- gli indiani del Guatemala, si migliore approvvigionamento che modificazioni imprevedi- ispirava al semplice principio d’acqua nelle campagne ha da- bili dell’ecosistema a livello che Çle malattie si vincono cu- to luogo ad una riduzione di

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 casi di infestazione di verme di sufficientemente abitata. La In altre parole, come si spiega Guinea. In Nigeria, per esem- densità di popolazione infatti che delle popolazioni africane pio, nel 1989 ne furono dichia- incide sullo sviluppo: senza un rimangono ancora deboli? C’è rati 640.000 casi; nel 1991, do- minimo di densità, special- un nostro proverbio che ci dà po un miglioramento dell’ap- mente in agricoltura, non si una risposta: ÇLa salute non provvigionamento d’acqua, co- produce nessuna pressione in- ha prezzo, ma ha un costoÈ, e niugato con la cura del male e novatrice. malauguratamente questo co- uno sforzo di educazione sani- sto della salute è superiore alle taria, ne furono dichiarati sol- disponibilità economiche del tanto 282.000 casi. 4. Programmazione sanitaria Paese di cui sto parlando, co- Il concetto di Çcure sanitarie e limiti economici me di tutti gli altri Paesi situati primarie» è stato definito ad a sud del Sahara. Alcune con- Alma-Ata (Russia) nel corso Le considerazioni fatte fin siderazioni ce ne daranno la di una conferenza internazio- qui ci danno allo stesso tempo conferma: il paludismo per nale alla quale partecipavano un quadro della situazione e esempio costituisce ancora un 134 Stati membri dell’O.M.S. gli orientamenti su ciò che si problema serio per la salute Le Çcure sanitarie primarieÈ dovrebbe fare per migliorare nel Burkina Faso. Esso è all’o- propongono due tipi di inter- la situazione sanitaria burki- rigine del 40% delle febbri di venti: le attività relative allo nabè sia a livello curativo sia a coloro che accedono ai di- sviluppo economico e sociale, livello preventivo. A livello spensari. Alcune ricerche sul come la promozione di miglio- curativo essa è stata determi- paludismo fatte in questo Pae- ri condizioni ambientali, ali- nata con precisione nelle di- se ci rivelano che i casi di pa- mentari e igieniche; e la diffu- chiarazioni di Alma-Ata e di ludismo diminuirono del 15% sione di servizi sanitari scienti- Bamako. Queste raccomanda- negli anni tra il 1973 e il 1981, 47 ficamente validi e socialmente vano la divulgazione delle ma a partire da quella data au- accessibili a tutte le famiglie Çcure sanitarie primarieÈ e la mentarono di nuovo in manie- della comunità. In tale conte- divulgazione delle medicine ra molto rilevante. Le stesse sto la dichiarazione di Alma- essenziali con denominazione ricerche ci dicono che un caso Ata raccomandò di favorire la originaria. Aggiungo che nel tipico di paludismo, conside- partecipazione degli abitanti Burkina Faso è in atto un pia- rando le spese dirette e quelle dei villaggi sia attraverso la no di riorganizzazione sanita- indirette, viene a costare il promozione dell’educazione ria attraverso una decentraliz- prodotto di 12 giorni lavorati- sanitaria, sia con il ricorso ad zazione che intende coinvol- vi. Se si considera che il sala- ausiliari sanitari localmente di- gere direttamente i cittadini rio mensile medio nel Burkina sponibili. nella tutela della propria salu- non arriva a 200.000 lire ita- Nella stessa occasione furo- te. Questa riorganizzazione liane e che i burkinabè salaria- no istituite campagne genera- prevede l’istituzione di regioni ti non arrivano ad un quinto lizzate di vaccinazione contro sanitarie articolate in distretti della popolazione, si ha già le malattie più frequenti nei sanitari. un’indicazione sufficiente per Paesi dell’Africa Subsahariana. Un distretto sanitario è co- farsi un’idea delle difficoltà Concludo questo punto con stituito da un certo numero di economiche che ogni cittadino una nota sul problema della dispensari e di centri sanitari burkinabè incontra nella tutela demografia. che fanno riferimento ad un della propria salute. In relazione a tale argomento centro medico, detto Çmiglio- l’Africa si presenta con strane ratoÈ, fornito di poliambulato- particolarità: a differenza degli ri, sale di degenza, maternità e altri continenti, in essa non si S.M.I., deposito farmaceutico rileva nessuna correlazione e un’antenna chirurgica per i evidente tra l’abbassamento casi urgenti. Questo centro della mortalità infantile (1960: medico «migliorato» è situato 183; 1994: 89) e l’abbassa- normalmente in un luogo di mento della natalità (1960: 49; facile accesso per i dispensari 1994: 47). Ancora più strana è e i centri sanitari periferici. A la constatazione che neppure livello preventivo, come è sta- l’istruzione della donna incide to detto nelle pagine preceden- in modo significativo sull’ab- ti, gli esperti in materia pro- bassamento della natalità. E pongono come prioritari l’e- non è tutto: il tasso attuale del- ducazione sanitaria, l’accesso la crescita delle popolazioni all’acqua potabile, la bonifica africane è il più alto del mondo del territorio, dell’ambiente e e, allo stesso tempo, la densità le vaccinazioni generalizzate. di popolazione è tra le più de- Tutto ciò rivela che gli africani boli. conoscono bene la loro situa- Ciò significa che non si può zione sanitaria e i rimedi ne- Non esamino il costo di al- trattare della demografia afri- cessari per migliorarla. tre malattie perché le valuta- cana limitandosi al problema Come si spiega allora che zioni in questo campo restano della natalità: è necessario do- Çla speranza di vitaÈ resta an- sempre poco precise, tuttavia mandarsi anche se l’Africa è cora intorno ai cinquant’anni? aggiungo una valutazione ge-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 nerale che feci nel 1993, e che ritengo ancora valida per il suo contenuto globale se viene considerata nel nuovo conte- sto. Nel frattempo infatti gli abitanti del Burkina sono au- mentati e la moneta locale ha avuto una forte svalutazione. Situavo la mia valutazione nell’ambito della gestione 1991. Il budget nazionale di quell’anno nel Burkina Faso ammontava a 176 miliardi 535 milioni di franchi locali. La popolazione era di circa 9 mi- lioni. Supponendo per ogni burkinabè una ricetta medica di 5.000 franchi locali, la som- ma necessaria per pagare le sole medicine ammonterebbe ne alla capacità di restituzione cherà di provocare cambia- oggi a 45 miliardi di franchi. e alla garanzia che i prestiti sa- menti negli atteggiamenti delle Questa somma equivale a un ranno adoperati secondo le lo- associazioni che si occupano quarto della spesa totale del ro indicazioni. dello sviluppo sanitarioÈ. 48 Paese e a 7 volte e mezzo il Si tratta di una situazione Ma i cristiani non possono e budget totale per la sanità del difficile, di fronte alla quale non devono condividere que- 1991. Evidentemente si è mol- poco possono realizzare la la- sta mentalità che sacrifica i di- to distanti non soltanto dalle boriosità e la creatività burki- ritti della persona umana di somme necessarie per realiz- nabè senza un sostegno effi- fronte all’utile per l’utile. A lo- zare un progetto globale di bo- ciente e importante della soli- ro il Papa ricorda che: ÇEsiste nifica, ma anche dai costi delle darietà dei popoli fratelli. È qualche cosa che è dovuto al- medicine quotidiane. Questa necessario che i Paesi indu- l’uomo perché è uomo, a cau- situazione del Burkina riguar- strializzati prendano coscienza sa della sua dignità e somi- da anche altri Paesi subsaha- che i problemi della bonifica glianza di Dio, indipendente- riani; infatti un’analisi dei del territorio con l’accesso di mente dalla sua presenza o budget degli stati africani met- tutti all’acqua potabile e l’arre- meno sul mercato, da ciò che te in evidenza la scarsità degli sto della desertificazione esi- possiede, e quindi può vende- stanziamenti che i governi gono l’impegno di tutti gli abi- re, e dai mezzi di acquisto di africani riservano per la salute. tanti della Terra, non soltanto cui dispone. Questo qualcosa Il rapporto della Banca Mon- degli africani. Se essi non si non deve essere mai disatteso, diale del 1985 presenta la decideranno a seguire con de- ma esige piuttosto rispetto e struttura in percentuale delle terminazione la via di un’au- solidarietà (espressione socia- spese pubbliche totali di 19 tentica e solidale condivisione, le dell’amore) che è l’unico at- Paesi africani come segue: lo stato di salute del continente teggiamento adeguato davanti africano resterà debole e vul- alla personaÈ. ÇI poveri Ð con- Servizi sanitari 5,6% nerabile. Ma non si deve di- tinua il Papa nell’Enciclica Servizi collettivi menticare che tale situazione e Centesimus annus Ð chiedono e sicurezza sociale 4,7% le cause che la producono, per il diritto (...) di mettere a frutto Educazione 16% esempio la desertificazione, la loro capacità di lavoro, Difesa 11,4% possono avere delle risonanze creando così un mondo più Servizi economici negative per tutto il nostro pia- giusto e per tutti più prospero. ed altri 62,3% neta. L’elevazione dei poveri è una Concludo con due citazioni, grande occasione della cresci- é evidente che le difficoltà una di un laico e l’altra del Pa- ta morale, culturale ed anche che il Burkina Faso deve af- pa: «Nell’economia mondiale economica dell’intera uma- frontare per la propria situazio- Ð lamenta Bernard Hours, ex nità». ne sanitaria sono effettive. E presidente di Medicus Mundi Ð non soltanto i suoi mezzi finan- vige una gestione planetaria P. RENATO DI MENNA, M.I. ziari sono veramente scarsi; si dei sistemi sanitari patrocinata deve aggiungere che niente e dalla Banca Mondiale. Secon- nessuno incoraggia questo do tale gestione saranno adot- Paese ad assumere i problemi tati sempre più spesso criteri di sanitari come veramente priori- profitto. La politica dei donato- tari. Alla ricerca di una sua au- ri multilaterali si orienterà ver- tonomia economica, il Burkina so collaboratori ritenuti di fidu- è costretto ad orientarsi piutto- cia e sicuri. Presto una O.N.G. sto verso attività produttive; le si vedrà concedere la gestione banche infatti concedono le lo- sanitaria di interi distretti e ciò ro facilitazioni solo in relazio- Ð conclude Hours Ð non man-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Il Beato Luigi Tezza, fondatore delle Figlie di San Camillo

Il giorno 4 novembre Gio- na, ebbe la fortuna di formarsi Ai vertici vanni Paolo II ha elevato al- in un contesto dove la vita re- dell’Ordine camilliano l’onore degli altari il sacerdote ligiosa era ritornata allo spirito camilliano Luigi Tezza, fonda- originario del Fondatore San Nel 1889 il Tezza venne tore delle Figlie di San Camil- Camillo, con l’osservanza del- eletto Vicario, Procuratore e lo. Unito alla serie gloriosa de- la vita comune perfetta e l’e- Consigliere generale dell’Or- gli uomini e delle donne che, sercizio del ministero negli dine camilliano. Quel ruolo gli lungo i secoli, hanno raggiun- ospedali. permise di influire positiva- to la santità attraverso l’eserci- Ordinato sacerdote nel 1864, mente affinché venisse estesa zio della misericordia verso trascorse i primi anni del suo a tutto l’Istituto la riforma del- gli ammalati, il nuovo beato si ministero presbiterale a Verona la vita religiosa già attuata a presenta al Popolo di Dio co- e a Roma, impegnato nella for- Verona e in Francia. Infatti, la me un interprete originale del mazione dei candidati alla vita vita comune perfetta venne carisma della carità verso chi consacrata e sacerdotale. sancita dal Capitolo generale 49 soffre nel corpo e nello spirito. del 1898 e la cura dei malati Nato a Conegliano (Treviso) In Francia: fedeltà e creatività negli ospedali riprese vigore il 1¼ novembre 1842, Luigi in tutto l’Ordine. Tezza morì a Lima il 26 settem- Inviato in Francia, nel 1871, Durante il periodo romano, bre 1923. La sua esistenza è contribuì in maniera determi- durato fino al 1898, egli ab- stata un lungo, movimentato, nante allo sviluppo di quella binò alle sue responsabilità di autentico pellegrinaggio per la fondazione, iniziata due anni Vicario generale una intensa missione. Dei suoi 82 anni di prima. Durante il suo mandato attività pastorale e diede origi- vita, infatti, 42 li trascorse in di superiore provinciale, la ne alla Congregazione delle Italia, 19 in Francia e 23 in provincia camilliana francese Figlie di San Camillo. Perù. Svariate le attività da lui dalla diocesi di Autun si estese compiute nell’Ordine dei Mini- a Lione, Lille, Cannes, Théou- L’ospedale: stri degli Infermi (Camilliani): le-sur-Mer, Tournai (Belgio). mio vero paradiso in terra fu educatore, responsabile di Allo sviluppo geografico comunità, fondatore d’un Isti- corrispose anche creatività e Al Padre Tezza fu chiesto di tuto religioso, ministro dell’a- ampiezza di visione nelle risiedere nell’ospedale di San more misericordioso verso gli scelte pastorali. Fedele al ca- Giovanni in Laterano, svol- ammalati, direttore d’anime e risma camilliano, infatti, il gendo anche, a tempo parzia- riformatore della vita religiosa. Tezza non esitò a prendere le, il ministero di cappellano. I decisioni che si allontanavano Camilliani vi avevano assunto A Verona e a Roma: dalla lettera della tradizione, l’assistenza spirituale nel il ministero della formazione rimanendo però aderenti al 18362, svolgendo il ministero suo spirito. Egli concordava in forma esemplare. Entrato all’età di 15 anni nel con l’opinione di uno dei suoi In quell’ospedale, il Tezza seminario camilliano di Vero- maestri, secondo il quale “da ebbe modo di esercitare con San Camillo potremo e dovre- continuità il carisma proprio mo dedurre la carità, ma i dell’Ordine. Negli anni prece- mezzi per esercitarla nelle cir- denti, infatti, non gli era stato costanze nostre, converrebbe possibile consacrare molto che li apprendessimo dal par- tempo al ministero diretto con ticolare spirito che il Signore i malati, a causa degli impegni potrebbe voler infondere nei nell’attività formativa e di go- nostri cuori per sovvenire ai verno. bisogni presenti”1. Esempio Lo spirito e le linee metodo- significativo di tale discerni- logiche che guidavano l’ac- mento dei segni dei tempi è compagnamento spirituale dei stata la decisione di creare e malati in quel tempo sono de- gestire opere socio-sanitarie ducibili da alcuni manuali proprie. Tale modalità, che scritti da religiosi camilliani. era contraria alla tradizione Uno di essi, Practica visitandi dell’Istituto e alla volontà di infirmos, pubblicato nel 1630 San Camillo, avrebbe avuto da P. Giacomo Mancini Ð che un seguito in tutto l’Ordine aveva conosciuto personal- camilliano. mente San Camillo, traman-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 dandone lo spirito nel suo vo- tutta la persona, in vista della sviluppandosi poi autonoma- lume Ð, non solo costituiva la sua salvezza, trovava certa- mente, il germoglio di una sintesi della teoria e prassi del- mente un’eco positiva nello nuova Famiglia religiosa. l’Ordine camilliano in quel spirito del Tezza, sia per la sua Lo stretto legame tra l’Ordi- tempo, ma rimaneva anche personalità sia per l’educazio- ne camilliano e la Congrega- “un punto fermo di riferimen- ne che aveva ricevuto. Il suo zione delle Figlie di San Ca- to per gli scritti successivi che incontro con i malati era arric- millo non vuole però signifi- riguardano l’assistenza dei chito da quella sensibilità e af- care che il Tezza e la Vannini malati”3. Infatti, altri autori ca- fettività che dava colore e sa- abbiano compiuto una sempli- milliani del ’600, la cui opera pore al suo rapporto con le ce trasposizione del carisma di ebbe un influsso sull’agire pa- persone care. San Camillo, travasandolo, storale fino agli inizi del ’900, I malati del San Giovanni per così dire, da un istituto al- erano chiaramente dipendenti erano diventati poco a poco i l’altro. dal Mancini. beneficiari della sua carità Certamente, il carisma di Nel libro del Mancini, ac- pastorale, impregnata di affet- San Camillo costituisce la canto a tante indicazioni da lui to. Interrogato perché al matti- grande riserva di energia spiri- suggerite ai lettori, ormai su- no, aprendo la finestra della tuale, da cui i due Fondatori perate, si trovano numerosi sua stanza, inspirasse profon- attingono generosamente l’i- elementi originali e innovativi. damente, egli rispose che vo- spirazione e la particolare mo- Molto appropriatamente, egli leva riempire il petto del pro- dalità di fare esperienza del Si- sottolinea la necessità di una fumo di carità che saliva a lui gnore. Ma, come un fiume che preparazione specifica all’eser- dalle finestre della corsia sot- trae la sua origine da un lago, cizio dell’assistenza spirituale tostante. Tale reazione echeg- s’incammina per percorsi pro- 50 dei malati. Si tratta, infatti, di gia quella di San Camillo che, pri e originali, così il carisma un ministero che domanda una passando vicino all’ospedale camilliano, assimilato dal Tez- buona preparazione non solo di Santo Spirito, si fermava za e dalla Vannini, assume ca- teologico-morale ma anche per sentirne la fragranza. In ratteristiche originali, grazie pratica. una lettera scritta alcuni anni all’influsso di molteplici fatto- Se l’accentuazione della di- dopo il Tezza esprimeva il ri di ordine personale, storico mensione sacramentale, pre- rammarico di “aver lasciato e culturale. sente nell’opera, è rilevante, l’Ospedale, mio vero paradiso Limitando la sottolineatura essa però non toglie spazio né in terra”. ad uno dei tratti di tale origina- alla necessaria conoscenza della persona e dei suoi biso- gni né alla considerazione de- gli atteggiamenti interpersona- li e dialogici del sacerdote. L’autore invita l’operatore pa- storale ad armarsi di prudenza e di soavità e a impegnarsi a stabilire una buona relazione con il malato prima di propor- gli la preghiera e i sacramenti. Anche il tono della voce e lo stile della conversazione han- no la loro importanza. Le Figlie di San Camillo lità, potremmo dire che, attra- Per accompagnare il malato verso l’Istituto fondato dal non occorrono prediche né di- Il progetto, però, in cui il Tezza, il carisma camilliano è scorsi altamente teologici, Tezza ha investito le maggiori vissuto al femminile, con tutto bensì suggerimenti veicolati energie durante il periodo ro- ciò che questo comporta di si- con tono placido e soave. Può mano, e che si è mantenuto più gnificativo4. contribuire all’efficacia del- visibile nel tempo, è stata la Già San Camillo, invitando l’accompagnamento spirituale fondazione della Congregazio- i suoi religiosi a servire i mala- anche il creare un’atmosfera ne delle Figlie di San Camillo. ti con cuore di madre, aveva appropriata con musiche e Coltivata per lunghi anni, ta- avuto l’intuizione che la cura canti scelti allo scopo e la ripe- le iniziativa prese l’avvio da degli infermi deve fare appello tizione di frasi bibliche centra- un incontro con Giuditta Van- a quelle qualità e a quegli at- te sull’amore del Signore. nini (Giuseppina, dopo la pro- teggiamenti che sono tipici del La relazione pastorale non fessione), una giovane donna genio femminile: la ricettività, deve terminare con la celebra- alla ricerca della propria voca- la disponibilità, la tenerezza, zione dei sacramenti, bensì è zione. Insieme a lei, il Tezza l’accoglienza, la capacità di necessario che continui ad trasmise il carisma camilliano ascolto, l’intuizione, la sensi- opera dello stesso sacerdote o della carità misericordiosa ver- bilità nel cogliere le situazioni, di altre persone. so gli infermi ad altre persone, l’attitudine a farsi carico dei La visione del Mancini, in che lo avrebbero arricchito ed problemi altrui, l’inclinazione cui l’assistenza del malato è ampliato. Infatti, dal “tronco a offrire il proprio aiuto... chiamata ad essere un ministe- fecondo e benedetto” dell’Or- Significativa resta una rego- ro di consolazione diretto a dine camilliano prendeva vita, la da lui redatta: “Prima ognu-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 no domandi grazia al Signore l’uomo e tutti gli uomini, con travagliate vicende politiche che gli dia un affetto materno particolare attenzione ai picco- del continente sudamericano e al suo prossimo, acciò possia- li, ai malati, ai peccatori”5. il distacco da Roma, voluto mo servirlo con ogni carità co- La Chiesa non ha forse biso- dalla monarchia spagnola, non sì dell’anima come del corpo, gno di sviluppare in misura mancarono di suscitare nume- perché desideriamo con la gra- sempre più intensa e significa- rose crisi e un certo degrado zia di Dio servire a tutti gli in- tiva la dimensione mariana, nell’osservanza della vita reli- fermi con quell’affetto che fatta di “silente vicinanza nel giosa. suole un’amorevole madre al dolore”, di grandezza che si fa Quando nel 1897 la fonda- suo unico figlio infermo”. accoglienza e servizio verso i zione peruviana si unì nuova- Nella Congregazione fonda- poveri, i deboli, le vittime del- mente a Roma, era necessaria ta dal Tezza, questo aspetto la malattia e della morte? la presenza e l’azione di qual- del carisma camilliano viene L’impegno di donne consa- cuno che indicasse i passi da approfondito e dilatato. Alle crate è tra i più idonei a rispon- compiere per il ritorno ad uno sue Figlie, egli domanda d’in- dere a tale necessità. “La Figlia stile di vita conforme alle esi- contrare nel malato lo Sposo di San Camillo, infatti, rappre- genze religiose. Il Padre Tezza – l’infermo, non è forse icona senta quella Madre Chiesa che fu scelto per questa missione. di Cristo? Ð e di servirlo con accoglie e circonda di attenzio- Nello svolgere questo com- cuore di madre. ni gli afflitti e i deboli, che cer- pito egli mise a frutto le ricche Alcune espressioni della ca con ogni premura di solle- doti della sua personalità, che Mulieris Dignitatem di Gio- vare gli indigenti, servendo in la lunga esperienza di forma- vanni Paolo II consentono di loro lo stesso Cristo. In tal mo- zione e di governo avevano af- comprendere la profondità e do contribuisce ‘al bene e alla finato, armonizzando felice- l’attualità del messaggio del promozione di tutta la famiglia mente dolcezza e fermezza, 51 Tezza. Se “Dio affida ogni uo- umana le cui gioie e speranze, comprensione e confronto. Il mo a tutti e a ciascuno”, affer- tristezze e angosce trovano eco progetto di riforma ebbe un ma il Papa, “questo affida- nel suo cuore’6.” esito felice, riportando la co- mento riguarda in modo spe- Attraverso la presenza e l’o- munità camilliana al suo pri- ciale la donna Ð proprio a mo- pera delle sue amate Figlie, il mitivo spirito. tivo della sua femminilità – ed carisma del Tezza, e della Il progetto di riforma del esso decide in particolare della cofondatrice Giuseppina Van- Tezza, infatti, non era solo ri- sua vocazione” (n. 30). Questo nini (proclamata Beata nel volto all’interno della comu- vale soprattutto in un contesto 1995), ha raggiunto 17 paesi in nità. Egli puntava anche a ri- socio-culturale in cui i succes- quattro continenti. conquistare quel prestigio mo- si della scienza e della tecnica, Affrontando le sfide del rale di cui la comunità aveva favorendo un progresso diso- mondo della salute e della sof- goduto nel passato presso la mogeneo, possono “comporta- ferenza attraverso una varietà popolazione. re anche una graduale scom- di ministeri, sulla scia dei loro Forte dell’esperienza vissu- parsa della sensibilità per l’uo- Fondatori, le mille Figlie di ta in Italia e in Francia, il Tez- mo, per ciò che è essenzial- San Camillo offrono un effica- za si impegna quindi a poten- mente umano. In questo senso ce contributo all’evangelizza- ziare il già lodevole servizio Ð continua il Pontefice Ð so- zione attraverso la via della prestato dai religiosi nell’assi- prattutto i nostri giorni atten- carità misericordiosa e sono stenza dei malati nelle case dono la manifestazione di quel un richiamo costante alla pre- private, promuovendo anche ‘genio’ della donna che assicu- senza di Cristo in chi soffre. quello esercitato negli ospeda- ri la sensibilità per l’uomo in li. Si era, infatti, reso conto ogni circostanza: per il fatto La missione a Lima che in nessun luogo d’Europa che è uomo!” (ibid). “il nostro ministero era così Dando vita ad un nuovo Isti- Terminato il suo mandato di ben compreso ed apprezzato” tuto religioso, il Tezza ha of- Consigliere generale, nel 1898 come a Lima. ferto alla Chiesa un forte ri- il Tezza torna in Francia. Si Osservando il vasto campo chiamo a rendere più viva e tratterà di un breve soggiorno, di lavoro nel mondo della sof- sensibile l’attenzione alle per- perché due anni dopo sarà ferenza e della salute, egli ela- sone nelle quali il Cristo conti- chiamato ad andare in Perù in bora un piano ambizioso, con- nua a vivere, nel tempo, la sua qualità di visitatore generale sistente nella istituzione di una passione. della comunità camilliana di cappellania in grado di rispon- é quanto ha espresso in un Lima. dere alle necessità pastorali illuminato discorso alle Figlie Nella capitale peruviana i dei cinque ospedali e ospizi di San Camillo Giovanni Pao- camilliani, presenti da poco della città. Ciò avrebbe con- lo II: “Il vostro carisma del più di due secoli, avevano in- sentito di ripristinare il presti- servizio ai malati che vi distin- tessuto una storia ricca di luci gio dell’Ordine in Lima. L’i- gue nella Chiesa, anche in for- e di ombre. Sempre fedeli al dea piace alle autorità eccle- za di un quarto voto, è un dono carisma camilliano, si erano siastiche e l’invio, nel 1902, di e un compito che vi colloca al dedicati con grande ardore al sei confratelli dall’Europa lo cuore della vita e della missio- servizio dei malati gravi e mo- rende fattibile. ne della Chiesa, che è Sacra- ribondi, impegnandosi anche a Le domande di avere i ca- mento, segno e strumento cioè livello accademico nell’uni- milliani come assistenti spiri- dell’amore di Dio verso tutto versità cittadina. Purtroppo le tuali negli ospedali non si fan-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 no attendere: l’ospedale mili- A questo ministero nelle convinzione che l’efficacia tare nel 1901, gli ospedali istituzioni sanitarie aggiunge- della grazia di Dio, trasmessa francese e italiano nel 1902; va la visita nelle case private. attraverso il sacramento della nel 1903 è la volta del Dos de Dal registro delle visite degli riconciliazione e l’accompa- Mayo con 600 letti, nel 1905 anni 1908-1914 risulta che gnamento spirituale, dipende, del S. Anna con 500 letti, nel egli incontrò 1192 malati nelle seppure in maniera non deter- 1904 del Rifugio degli incura- case private. Qualche volta ar- minante, anche dalle qualità bili con 200 letti. Dalla casa rivava a visitare fino a 11 ma- umane del confessore o diret- della Buenamuerte la carità lati al giorno in diverse parti tore di spirito. L’accettazione, camilliana raggiunge i princi- della città. il rispetto, la comprensione e pali luoghi del dolore per por- Non esitava ad entrare nei la compassione, infatti, si tra- tarvi sollievo e garantire l’ac- cosiddetti callejones, che co- sformano in veicoli dell’amo- compagnamento spirituale. stituivano l’habitat comune a re misericordioso del Signore, L’assistenza negli ospedali gran parte della popolazione. rendendolo più credibile agli era accompagnata da quella Si trattava di agglomerati di occhi del penitente. nelle case private. San Camil- abitazioni intorno ad un corri- lo chiamava questo ambito del doio comune, al termine del Nella Chiesa locale ministero il mare magnum, quale vi era un solo distributo- campo sterminato d’azione. In re d’acqua e un solo servizio Anche a livello di Chiesa lo- Europa i camilliani erano igienico per tutte le famiglie. cale, l’azione del Tezza è stata chiamati i padri del bel mori- Molto spesso, in questi luoghi rilevante. Il prestigio acquista- re. Anche il titolo dato alla ca- funestati dalla povertà prospe- to presso le autorità ecclesia- sa di Lima Ð il convento della ravano l’alcolismo, l’ignoran- stiche è documentato da una 52 Buenamuerte Ð sottolineava za, la promiscuità, i conflitti. serie di incarichi importanti l’importanza data all’assisten- Le abbondanti elemosine che assegnatigli: membro del Con- za dei morenti, soprattutto a riceveva dai suoi penitenti an- siglio di Amministrazione del- domicilio. Si trattava di un la- davano abitualmente a termi- la diocesi nel 1902; Consulto- voro apostolico molto esigen- nare in quelle famiglie abban- re del Concilio provinciale di te, tenendo conto del numero donate, trasformandosi in ci- Lima nel 1909; membro del limitato dei religiosi. I parroci bo, vestiti e medicine. Consiglio di Vigilanza della lasciavano volentieri questo diocesi nel 1910; infine, Con- ministero ai camilliani, per cui Direttore spirituale sultore teologo dell’Assem- le chiamate erano numerose e blea episcopale nel 1919, provenienti dalle “quattro All’assistenza ai malati, a quando stava per raggiungere estremità della città”. Lima egli abbinò anche un’in- gli 80 anni. Il Tezza non si è limitato a tensa attività d’accompagna- potenziare l’assistenza spiri- mento delle persone attraverso Il passaggio all’altra riva tuale dei malati della città, rea- il sacramento della riconcilia- lizzando un progetto intelli- zione e la direzione spirituale. L’itinerario esistenziale del gente ed efficace che consenti- Accanto alle confessioni Tezza terminò il 26 settembre va di raggiungere molte istitu- nella Chiesa del convento e 1923. Egli si spense dolcemen- zioni sanitarie e innumerevoli negli ospedali, che lo occupa- te dopo una lunga malattia. domicili, ma si è anche coin- vano per molte ore, egli disim- La morte del Tezza ebbe volto direttamente nel servizio pegnava il compito di confes- una risonanza in tutta la città degli infermi, dimostrando di sore di molti Istituti religiosi di Lima. Anche se da alcuni trovarsi a casa sua in questo ti- femminili e di collegi. L’arci- anni egli viveva nell’isola- po di apostolato, anche se esso vescovo Mons. Tovar lo volle mento dell’infermità, la parte- non è stato il ministero da lui padre spirituale dei candidati cipazione ai funerali superò più esercitato. al sacerdozio nel Seminario ogni attesa. Erano presenti au- Già nel 1901 è documentato Conciliar di S. Toribio. torità religiose e civili e i rap- il suo ministero in un Lazza- Molti religiosi e laici lo cer- presentanti di tutti gli Istituti retto della città, che raccoglie- cavano per la direzione spiri- religiosi. va le vittime del vaiolo e della tuale. Allo svolgimento di La scomparsa del Tezza fu febbre gialla. Vi andava tutti i questo ministero lo abilitava- l’occasione per dare voce giorni, mettendo in pratica il no sia le sue qualità personali pubblica al riconoscimento quarto voto con il quale si era che la preparazione dottrinale. del valore della sua persona e obbligato a servire i malati an- Il suo carattere dolce e affabi- della santità della sua vita. Tra che con rischio della vita. La le, unitamente alla sicurezza le espressioni più ricorrenti sua carità trasformava quel dei principi e alla prudenza dei emergeva quella che lo pro- luogo rifuggito dai più in un consigli, gli guadagnava la sti- clamava “l’apostolo di Lima”. suo “giardino di riserva”, dove ma e la fiducia della gente. A Coloro che lo avevano cono- poteva trovare sollievo. molti testimoni del processo di sciuto più da vicino, come Più tardi si occupò dell’assi- Lima, la figura e il modo di in- consigliere o direttore spiri- stenza dell’ospedale italiano e teragire del Tezza ricordavano tuale, non esitarono a esaltar- di un carcere. Dai registri dei San Francesco di Sales. ne la santità. Il convincimento battesimi è documentata la sua Non mancavano, infatti, af- che il Tezza avesse raggiunto presenza anche nell’ospedale finità con il santo vescovo di la perfezione della carità si Dos de Mayo. Ginevra. In ambedue vi era la estese poco a poco anche nel-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 l’opinione pubblica, resisten- Solo a Gesù crocifisso ra da giovane e sempre rimasto do all’usura del tempo. vivo nella sua coscienza. Lo sfondo su cui si disegna Il soffrire non solo unisce a In viaggio... tutta la sua vita spirituale è co- Gesù, ma diventa anche sor- anche dopo la morte stituito dall’abbandono al Si- gente di atteggiamenti di com- gnore e alla sua volontà. Su ta- passione, comprensione e par- Le spoglie mortali del Tezza le sfondo emerge la croce, at- tecipazione alla sofferenza de- furono trasportate dal cimitero traverso cui il Cristo realizzò il gli altri, trasformando la per- di Lima a Buenos Aires, nella piano di salvezza voluto dal sona in un buon samaritano. cappella della comunità delle Padre. Essa occupa uno spazio In questa prospettiva, il ferito Figlie di San Camillo di quella rilevante nella vita spirituale diventa anche guaritore. città. Il convoglio partito dalla del Tezza, come l’aveva occu- Anche nel Tezza sono pre- capitale peruviana giunse a pato in quella di San Camillo. senti i frutti di una integrazio- Buenos Aires il 24 gennaio Il fondatore dell’Ordine ca- ne riuscita del proprio soffrire, 1947, accolto con gli onori ci- milliano aveva fissato nel vo- per cui a ragione egli può es- vili e militari. ler vivere “solo a Gesù croci- sere definito un guaritore feri- Il 15 dicembre 1999, ebbe fisso” l’obiettivo fondamenta- to, cioè una persona capace di luogo un’ulteriore traslazione le della sua esistenza. trasformare l’esperienza per- della salma, da Buenos Aires a Ciò che lega la persona sonale del dolore in fonte di Grottaferrata (Roma), nella umana alla croce è la soffe- guarigione per gli altri. E tale Casa generalizia delle Figlie renza nelle sue molteplici integrazione delle proprie feri- di San Camillo, dove già ripo- espressioni. Nell’esperienza te è da considerarsi come uno sano le spoglie mortali della del dolore, il Tezza ha visto dei fattori più importanti che Beata Giuseppina Vannini. una delle strade maestre per concorrono a spiegare la sua 53 Tale vicinanza è simbolo unirsi al Cristo e imitarlo nel sensibilità verso i sofferenti. suggestivo di quell’amore tan- suo amore7. to ricco umanamente e tanto Anche in questo egli si pone Un “Cuore” ardente di amore spiritualmente profondo che sulla scia del suo Fondatore. Il aveva mantenute unite queste contatto con il francescanesi- Unendosi al Cristo crocifis- due persone nella realizzazio- mo aveva indicato a Camillo so, il Tezza incontra la fonte ne di un comune progetto: il la strada dell’adeguamento a dell’amore, simboleggiata dal- servizio all’uomo sofferente, Cristo attraverso una vita di l’immagine del cuore. La de- icona di Cristo. penitenza, per cui i patimenti vozione al Cuore di Gesù, che

Il filo d’oro: la spiritualità personali Ð non solo quelli im- nell’800 si era affermata vigo- plicati nella morte a se stessi, rosamente, diventa così un La vita del Beato Tezza è ma anche quelli fisici Ð costi- elemento importante per vive- stata movimentata e segnata tuiscono un mezzo efficace re ed esprimere la sua spiritua- da avvenimenti sconvolgenti. per imitare Gesù sofferente. lità. A Verona (1866), a Roma Camillo non abbandonerà mai Egli avvertì subito che tale (1870), in Francia (1880) egli tale percorso, ma lo approfon- devozione trovava una riso- ha conosciuto i drammatici dirà progressivamente. nanza positiva nel suo spirito. momenti della soppressione Seguendo l’esempio del Infatti, ben ancorata su solide degli Istituti religiosi. Più tar- Fondatore, il Tezza rapporta basi teologiche, essa faceva di, a Roma, ingiuste accuse lo costantemente alla croce gli appello anche alla dimensione hanno separato dalle Figlie di aspetti negativi della propria affettiva, tanto sviluppata nel- San Camillo. Inoltre, l’attività vita Ð lutti, momenti di depres- la sua personalità. lavorativa era talmente intensa sione, conflitti fuori e dentro la Il Cuore di Gesù diventa il da causare dispersione. comunità... –, nella convinzio- luogo dove egli vuole abitare e In mezzo a questo turbinio ne che, uniti alle sofferenze di crescere, trovando rifugio e di esperienze e di lavoro egli è Cristo, essi non mancheranno consolazione nei momenti di riuscito a unificare la sua vita di produrre frutti. é questo un difficoltà, e dove avviene l’in- grazie al filo d’oro di una ricca motivo ricorrente nelle sue let- contro con gli altri, in modo spiritualità. tere. Un motivo appreso anco- particolare con le sue Figlie. Il

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 suo amore per esse, infatti, “ha il prossimo con amore genero- questo risiede l’aspetto più come unica sorgente” il Cuore so. Il ministero da lui compiu- prezioso della sua eredità spi- di Gesù e “per unico alimento to è quindi da vedersi come rituale. il suo inesauribile amore”8. una espressione significativa Se per la sua scelta di vita il Se vari sono i modi che con- della sua spiritualità. Tezza parla in modo particola- sentono di entrare nel cuore di Nel servire i malati, nell’ac- re alle persone consacrate, il Gesù, quello che il Tezza pri- compagnare spiritualmente i suo messaggio però riesce vilegia è l’Eucaristia. Attra- confratelli e le persone che a ugualmente significativo per verso quel sacramento le ric- lui si rivolgevano, egli faceva tutti i cristiani e gli uomini di chezze dell’amore di Dio ven- esperienza di Dio. In questo buona volontà, soprattutto per gono trasmesse alla creatura egli trovava un sommo mae- quanti tra di loro sono impe- umana, trasformandola. stro in San Camillo, per il qua- gnati nel mondo della soffe- le il servizio prestato al malato renza e della salute. Amore soprannaturale si trasformava in un atto di Dalla sua testimonianza di culto reso a Dio. Nella visione vita, infatti, giungono messag- La devozione al Cuore di di fede del Santo, il malato di- gi semplici e profondi che ri- Gesù consente al Tezza di svi- ventava sacramento della pre- suonano positivamente nel luppare, anche se in modo senza di Cristo. In lui, Camillo cuore e nello spirito di chi vi- frammentario, una ricca spiri- vedeva riaperte e doloranti le ve a contatto con la sofferenza tualità delle relazioni interper- piaghe del suo Crocifisso Si- e lavora per la promozione sonali e dell’amicizia, colle- gnore. della salute. gandosi così con grandi figure Questa dimensione mistica Sono inviti a mantenere vi- di santi e sante del passato, tra del servizio al malato faceva va e calda la propria umanità, 54 cui Francesco di Sales. “Nel del Tezza un contemplativo ad amare la vita e a rispettare cuore adorabile del Divin nell’azione. la persona umana resa fragile Maestro, egli scrive alle Fi- dalla malattia, a trovare nel glie, sia il nostro continuo ri- “Additare la santità” dono generoso di sé la ricom- trovo dove fin d’ora possiamo pensa del proprio agire. A di- pregustare un saggio dolcissi- All’inizio del nuovo millen- ventare consapevoli che una mo dell’amore che beatifica e nio, emerge discreto e corag- sola è la risposta all’amore di dove sono e sarò sempre”9. gioso l’invito di Giovanni Dio: l’amore. Il Tezza avvertiva che, vis- Paolo II a programmare la pre- sute nel Cuore di Gesù, le rela- senza e l’azione della Chiesa P. ANGELO BRUSCO, M.I. zioni interpersonali e l’amici- nel mondo “nel segno della Professore all’Istituto Internazionale zia vengono impregnate di santità”11. di Teologia Pastorale Sanitaria amore soprannaturale o aga- Ideale di perfezione a cui “Camillianum” pe, che non distrugge l’affetti- tutti sono chiamati, la santità vità, bensì la purifica e la su- non comporta uno stile di vita blima. eccezionale, bensì la capacità Viste in questa luce, acqui- di vivere la propria vita ordi- stano un significato tutto parti- naria, penetrandola intensa- colare le qualità che caratteriz- mente dei valori evangelici zavano il Tezza nei suoi rap- della giustizia, della pace, del- Note porti interpersonali. L’esorta- la riconciliazione, dell’amore. zione del Cristo: “Imparate da Insieme agli altri beati e 1 APL, 280/274. me che sono mite ed umile di santi, Luigi Tezza, con la sua 2 Cfr. M. VANTI, Cento anni dei CC. RR. Ministri degli Infermi nell’Arcispe- cuore”, è forza trasformante vita e la sua testimonianza dale del SS. Salvatore a S. Giovanni in del suo carattere e del suo vi- presenta “una misura alta del- Laterano, 1836-1936, Roma, 1936. vere le relazioni con gli altri. la vita cristiana ordinaria”12. In 3 E. SAPORI, L’opera “Practica visi- tandi infirmos” del Padre Mancini Gia- Anche la fraternità, vissuta como M.I. Ð Una proposta di pastorale dalle sorelle nelle comunità, sanitaria nell’Italia del seicento, in “Ca- deve abbeverarsi alla fonte millianum”, 22 (2000), p. 311. 4 Cfr. C. PETRETTO, Il femminile del dell’amore di Cristo: “Siate un carisma camilliano, in “La vita consa- cuor solo ed un’anima sola nel crata nel mondo della salute, gesto e an- nuncio del vangelo della misericordia”, Cuore Sacratissimo di Gesù. Quaderni del “Camillianum”, n. 4, Ro- In questa unione troverete ma, 1992. sempre, con l’abbondanza del- 5 Gli insegnamenti di Giovanni Paolo II, Vol. XIII,1 (1990), 1991, p. 815. le consolazioni, forza e corag- 6 R. PESCE, Le Figlie di San Camillo, 10 gio . in A. BRUSCO, F. ALVAREZ, La spiritua- lità camilliana. Itinerari e prospettive, Camilliane, Torino, 2001, p. 422. Contemplativo nell’azione 7 Cfr. G. TERENGHI, La croce di Cristo nell’esperienza spirituale di San Camillo L’unione con il Signore, de Lellis, Camillianum, Roma, 1996. 8 AFSC 1A 087. mediata da una profonda de- 9 AFSC 1A 082. vozione alla Vergine, raggiun- 10 AFSC 1A 064. ta attraverso la preghiera e fa- 11 Novo millennio ineunte, Lettera Apostolica al termine del Grande Giubi- vorita da una sana ascesi, spin- leo dell’Anno 2000, n. 30. geva il Tezza a volgersi verso 12 Ibid., n. 31.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 La Pastorale della Salute nell’Arcidiocesi di Managua

Per Pastorale della Salute zano per supplire alle proprie intendiamo l’azione evange- necessità morali, spirituali e lizzatrice di tutto il popolo di materiali. Il 31% dei capi fa- Dio, impegnato nel promuo- miglia sono donne le quali vere, curare, difendere e cele- prendono le principali decisio- brare la vita, rendendo presen- ni nella casa, i cui membri so- te la missione liberatrice e sal- no in media 5,5 persone. vifica di Gesù. Non tutte le case sono dota- Per realizzare questa mis- te di servizi igienici e sanitari; sione, nell’Arcidiocesi di Ma- il 64% dispone di acqua pota- nagua ci sono due commissio- bile attraverso la rete pubbli- ni che lavorano in modo parti- ca; poco meno di un quarto colare nel campo della salute. delle abitazioni eliminano gli La prima è la Commissione escrementi in condizioni ac- 55 Arcidiocesana di Promozione cettabili. Sociale (COPESA), che ha Negli ultimi anni, la morta- programmi di salute, di abili- lità dei bambini al di sotto dei tazione per agenti comunitari, cinque anni è diminuita del levatrici od ostetriche, di at- 60%; ciò nonostante, nell’area tenzione medica, donazione di rurale il 32 per mille dei nati di sotto della soglia di povertà. medicinali, attenzione alle vit- vivi muore per malattie infetto- Le politiche pubbliche mes- time di fenomeni naturali, ecc. contagiose. L’attenzione prena- se in atto negli anni ’90 hanno La seconda è la commissio- tale e al momento del parto è avuto come obiettivo la dimi- ne di pastorale dei malati e de- prestata da personale profes- nuzione della spesa pubblica, gli ospedali che ha un pro- sionale soltanto al 60% delle per ridurre il deficit fiscale. A gramma pastorale per gli anni partorienti. tali condizioni, la partecipa- 2001-2003. Le malattie più comuni in zione di diversi organismi nel Nella prima parte riferiremo questa età sono le infezioni re- campo sociale ha dato priorità sui lavori realizzati dalla com- spiratorie acute, la diarrea, la soprattutto all’educazione ba- missione di promozione socia- denutrizione, i problemi della silare con diverse alternative le dal 1996 al 2001. Nella se- pelle. Esse costituiscono una formali e non formali, il con- conda presenteremo il pro- delle priorità del Ministero trollo epidemiologico, la salu- gramma pastorale 2001-2003 della Sanità. te preventiva e la nutrizione; della commissione di pastora- La media nazionale del tas- l’obiettivo dell’infrastruttura le dei malati e degli ospedali. so di analfabetismo, nella po- sociale, che contempla l’abita- polazione di 10 e più anni di zione, l’acqua, il risanamento età, è di 24,6% e raggiunge il rurale e urbano marginale e la I. RAPPORTO DEL 24,8% nella popolazione rura- rete di protezione sociale, è LAVORO REALIZZATO le, fattore questo fortemente quello di ridurre l’impoveri- NEGLI ANNI 1996-2001 associato alle cause principali mento umano, in quanto assi- di malattia e di morte. cura un’assistenza temporanea Caratteristiche generali L’analfabetismo o l’istruzio- focalizzata sull’estrema po- ne insufficiente sono fattori vertà. Il Nicaragua è situato nell’A- condizionanti della mortalità e La Commissione Arcidioce- merica Centrale. La sua popo- della morbilità in generale, sana di Promozione Sociale ha lazione è stimata in 4.806.700 perché pregiudicano la perce- come finalità la promozione di abitanti ed è composta mag- zione delle malattia, l’efficacia opere sociali nell’Arcidiocesi giormente da bambini (il 45% delle misure terapeutiche, il ri- di Managua per rafforzare della popolazione ha meno di conoscimento per tempo delle l’auto-sostegno e lottare con- 15 anni). complicazioni, la comprensio- tro la povertà. Il 59% del territorio nazio- ne delle istruzioni e la possibi- Tra i suoi obiettivi specifici nale è occupato principalmen- lità di leggere indicazioni e troviamo: te da insediamenti urbani (lo- raccomandazioni. Ð migliorare il livello di vita calità con oltre mille abitanti e Secondo gli indici di po- dei settori più bisognosi; qualche infrastruttura di svi- vertà, il 48% dei nicaraguensi Ð promuovere e organizzare luppo sociale). sono poveri e una parte di que- le comunità affinché siano ca- La casa è l’unità familiare in sti, equivalente al 17% della paci di partecipare responsa- cui i nicaraguensi si organiz- popolazione del paese, sono al bilmente al proprio sviluppo;

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Ð abilitare leader del mag- zione primaria in materia di in maggior parte diretti da sa- gior numero possibile di co- sanità. cerdoti, religiose, comitati par- munità; Alcuni di questi agenti co- rocchiali e movimenti eccle- Ð promuovere la salute at- munitari, grazie al lavoro che siali. Ognuno di questi dispen- traverso l’abilitazione di agen- realizzano volontariamente, sari dispone di servizi di labo- ti comunitari, di levatrici, l’at- hanno potuto accrescere il ratorio, odontologia, cure, spe- tenzione medica e la donazio- proprio sviluppo personale, cializzazioni. Tale lavoro vie- ne di medicinali a dispensari per il bene della comunità. ne realizzato da medici che la- parrocchiali e rurali; vorano volontariamente o die- Ð promuovere lo sviluppo Abilitazione di levatrici tro compenso da parte di alcu- socio-economico delle comu- od ostetriche ni pazienti. La quota di tali nità povere attraverso progetti compensi è equivalente a 1 sociali a beneficio della mag- Nell’area rurale esse atten- dollaro USA. gioranza realizzati sotto la re- dono al 65% dei parti, costi- Viene prestata attenzione sponsabilità delle organizza- tuendo un gruppo di rilevante medica, forniti i medicinali, si zioni comunitarie. importanza nel campo della fanno conversazioni educative salute, poiché le donne in età e vengono distribuiti comple- Programma di salute fertile ricorrono a loro per menti alimentari alle persone un’attenzione prenatale, per il con problemi di denutrizione, Ha tre assi principali di atti- parto e la cura dei neonati; agli anziani e principalmente vità: abilitazione, attenzione l’80% di queste levatrici od ai bambini. medica e donazione di medici- ostetriche hanno oltre 65 anni Con alcuni di loro si realiz- nali. e praticano la medicina natu- za un programma di dispensa- 56 rale. riato per persone affette da Abilitazione di agenti Data la loro importanza malattie croniche come asma, comunitari nella comunità, sono stati for- artrite, epilessia, ipertensione mati 3 gruppi nei diversi di- arteriosa, diabete. In questi Dopo un’analisi della situa- partimenti dell’Arcidiocesi: programmi educativi le perso- zione sociale del nostro pae- Managua, Masaya e Carazo. ne vengono divise per patolo- se, l’abilitazione rappresenta Essi si occupano della dota- gie, ricevono informazioni ba- un’attività prioritaria del pro- zione di materiali di sostitu- silari sulla loro malattia, su co- gramma. Essa è diretta agli zione periodica per l’attenzio- me conviverci ed evitare le abitanti delle comunità rurali ne del parto, impartiscono le- complicazioni. e semi-rurali dell’Arcidioce- zioni sullo sviluppo embrio- Il programma include mate- si. Negli ultimi anni sono sta- nale, la gravidanza normale, riale educativo, conversazioni, ti abilitati 3.500 operatori sa- le malattie durante la gravi- alternative nutrizionali, consu- nitari, i quali hanno seguito danza e i segnali di rischio, lenze mediche, medicinali, lezioni sulla salute preventi- l’attenzione del parto e del prove di laboratorio. va, le malattie infetto-conta- neonato, la promozione del- giose, come prevenirle e pre- l’allattamento materno esclu- Donazione di medicinali stare le prime cure prima che sivo, l’importanza della vac- le persone si rechino al centro cinazione, i cambiamenti di Riceviamo medicinali da sanitario, vaccinazioni, salute quegli atteggiamenti e costumi parte di AmeriCares, una fon- e ambiente, primi ausili, me- che mettono a rischio la salute dazione americana senza fini todi naturali per una paternità della donna e del bambino; so- di lucro, la cui attività princi- responsabile, cura dei bambi- no stati stabiliti con le unità pale è la donazione di medici- ni, nutrizione (alimentazioni sanitarie indici di riferimento e nali a 130 paesi del mondo. alternative). contro-riferimento, la parteci- Oltre ai medicinali, tale orga- Tali lezioni sono state im- pazione nell’analisi della mor- nismo ci fornisce anche mate- partite da personale medico talità materna e dei bambini riale di sostituzione periodica della COPROSA, del Ministe- nel campo della salute che li e supplementi alimentari. ro della Sanità e della Croce riguarda, e attività di preven- Riceviamo aiuti anche da Rossa Nicaraguense. zione. Action Medeor, organismo te- Per ottenere il certificato di Vengono realizzate con loro desco che dona medicinali e agente comunitario, bisogna visite a domicilio di donne con materiale di sostituzione pe- seguire un corso di 165 ore, al gravidanze a rischio che non riodica, come avvenuto duran- termine del quale ci sono pro- desiderano ricorrere al sistema te l’uragano Mitch e il terre- ve scritte e pratiche presso le sanitario. In questo modo è di- moto di Masaya nel luglio unità sanitarie più vicine. minuita la mortalità materna e 2000. Questa iniziativa si è rivela- infantile nelle comunità in cui ta un successo, giacché questo vivono. Attenzione di COPROSA gruppo di persone presta la alle vittime di fenomeni propria opera in giornate di Attenzione medica e naturali prevenzione promosse dal Mi- donazione di medicinali nistero della Sanità lavorando a dispensari parrocchiali COPROSA, a metà del direttamente in attività di pro- 1998, ha organizzato laborato- mozione, controllo di malattie L’attenzione medica si attua ri a livello delle parrocchie trasmesse da vettori e atten- in 56 dispensari parrocchiali, ubicate lungo le coste del Lago

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 di Managua. Tra i temi affron- to, le malattie per trasmissione II. PIANO PASTORALE tati, la difesa civile e l’organiz- sessuale, l’educazione nei me- 2001-2003 zazione in caso di disastro na- todi naturali per la pianifica- turale; come risultato, quando zione della famiglia. Introduzione l’uragano Mitch ha colpito il Sono stati formati gruppi di paese, la popolazione ha potu- operatori comunitari in ognu- L’uomo è chiamato alla to coordinare l’evacuazione no dei luoghi colpiti, che at- gioia, ma fa quotidiana espe- evitando così perdite umane. tualmente partecipano diretta- rienza di tantissime forme di A livello arcidiocesano, i mente con le unità sanitarie sofferenza e di dolore. La luoghi colpiti sono stati le co- più vicine per quanto riguarda Chiesa partecipa alle sofferen- ste di Managua, Mateare, Tipi- le vaccinazioni, la pulizia e il ze dei fratelli ammalati, e invi- tapa, San Francisco del Carni- trasferimento dei pazienti ma- ta i suoi figli ad associare le cero; l’Asentamiento Humano lati ai centri sanitari. loro malattie alla passione re- Nueva Vida ha messo in atto Sono stati richiesti a diversi dentrice di Cristo. ÇLa Chiesa con loro programmi integrali organismi internazionali (Ca- conta su di voi per insegnare di sviluppo umano sostenibile. ritas) aiuti per la costruzione al mondo intero cos’è l’amore. Sono state fornite cure me- di abitazioni degne, il rimbo- Faremo tutto il possibile per- diche e medicinali direttamen- schimento, l’attenzione medi- ché troviate il posto di cui ave- te diritto nella società e nella ChiesaÈ (CL, 53). La Chiesa, Çche nasce dal mistero della redenzione nella Croce di Cristo, è tenuta a cer- care l’incontro con l’uomo in 57 modo particolare sulla via del- la sua sofferenza. In tale in- contro l’uomo diventa la via della Chiesa ed è, questa, una delle vie più importanti» (Sal- vifici Doloris 3). L’uomo che soffre è la via della Chiesa, poiché prima di tutto è la via dello stesso Cristo, il buon sa- maritano, che «non passò ol- treÈ ma ebbe compassione e, avvicinandosi, vide le sue feri- te (Lc 10, 32-39) e si prese cu- ra di lui. é urgente e necessario che l’eredità che la Chiesa ha rice- vuto da Cristo, Çmedico del corpo e dello spiritoÈ, sia va- lorizzata e arricchita sempre più mediante un recupero e una azione pastorale diocesa- na decisa per e con i malati e coloro che soffrono, tanto ne- gli ospedali quanto nei letti delle loro case, mediante la pastorale dei malati a livello della parrocchia. In questa azione pastorale te alle persone colpite nei 6 ca, l’educazione ambientale, rinnovata, uno dei fondamen- mesi successivi all’uragano. corsi di abilitazione tecnica tali obiettivi «è di considerare Tra queste persone sono state (cucito, bellezza, carpenteria). il malato, il portatore di handi- riscontrate malattie respirato- Il meccanismo realizzato cap, il sofferente non sempli- rie acute, diarrea, malattie del- con loro nella costruzione è cemente come termine dell’a- la pelle (funghi, impetigine), stata la partecipazione della more e del servizio della Chie- disturbi nervosi, ecc.; sono comunità con la manodopera. sa, bensì come soggetto attivo stati distribuiti cibo, medicina- COPROSA, a livello nazio- e responsabile dell’opera di li e abiti a 3.340 famiglie. nale, ha portato aiuto con la evangelizzazione e di salvez- Sono stati realizzati corsi di consegna di medicinali, abiti e zaÈ (CL, 54) medicina preventiva, durante i alimenti ai principali diparti- Essere Chiesa diocesana, ol- quali sono stati trattati temi menti colpiti dal fenomeno na- tre ad un regalo di Dio, è an- quali la prevenzione delle ma- turale: Chinandega, Matagal- che un bel compito da svolge- lattie trasmissibili, la gestione pa, Leon, Esteli, Boaco, Chon- re. Per questo la nostra Chiesa della spazzatura, l’educazione tales, Jinotega e la Costa deve essere servitrice costante ambientale, il rimboschimen- Atlantica. del Regno di Dio, proclaman-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 dolo e rendendolo presente e tra i malati ricoverati il mes- pe di pastorale per le diverse nella nostra realtà, risponden- saggio del Vangelo, mettendo zone in cui è divisa la nostra do a quanto c’è in ogni mo- l’accento sull’amore di Dio arcidiocesi; mento di più urgente, opportu- per il malato; Ð elaborare una mappa per no ed efficace come risposta Ð animare e coordinare nel- zone e settori delle case dove salvifica di Dio alla realtà dura l’ambito parrocchiale e arci- ci sono ammalati, affinché sia- e in cambiamento degli uomi- diocesano le visite ai malati no facilmente identificabili dal ni e delle donne amati da lui, negli ospedali; sacerdote, dagli operatori pa- soprattutto di coloro che sof- Ð giungere al cuore dei ma- storali laici e dai ministri del- frono nel corpo e nello spirito. lati tanto della parrocchia l’eucaristia. La Chiesa annuncia e offre quanto degli ospedali median- la salvezza per mezzo della te l’eucaristia, centro della no- Pianificare una strategia predicazione e della vita sa- stra fede e azione nella vita di di attenzione ai malati: cramentale, ma anche median- ogni malato. Ð classificare i malati in ba- te l’efficacia invisibile dei suoi se al tipo di malattia e alle loro dolori. Per questo, come ma- Piano di lavoro necessità basilari; dre e maestra, non resta estra- della pastorale dei malati Ð promuovere la fede catto- nea alla sofferenza dei suoi fi- e degli ospedali lica e la conversione mediante gli: Çle gioie e le speranze, le la parola di Dio, affinché, at- tristezze e le angosce degli uo- La pastorale ospedaliera de- traverso la preghiera e i sacra- mini sono pure le gioie e le ve essere animata da persone menti, possano migliorare la speranze, le tristezze e le an- idonee con la vocazione e la loro salute o accettare la loro gosce della ChiesaÈ (GS, 1). debita preparazione per pre- situazione come partecipazio- 58 La pastorale dei malati e de- stare questi servizi negli ospe- ne alle sofferenze di Cristo, in gli ospedali è una delle forme dali, nei manicomi e nei leb- comunione con tutti coloro di presenza della Chiesa nel- brosari. che soffrono per varie cause; l’opzione preferenziale per i La parrocchia, il luogo di Ð stabilire un calendario di poveri. Sua Santità Giovanni incontro dove i cristiani vivo- visite ai malati per settori, in Paolo II ha detto che gli ospe- no la loro comunione superan- cui siano stabiliti il giorno e dali sono luoghi privilegiati do i limiti propri delle piccole l’ora della visita; per conoscere ed amare Gesù comunità, e dove si insegna Ð organizzare presso i mala- nel dolore e nella piccolezza per mezzo dell’eucaristia a ti Çla pastorale missionaria dei di ogni persona. praticare nel sentimento e nel- malatiÈ e affidare loro compiti la vita quotidiana la carità specifici di intercessione me- semplice delle opere buone e diante la preghiera per attività fraterne, è chiamata a testimo- ordinarie o straordinarie rea- niare l’amore per i malati; per lizzate nella parrocchia o per questo la pastorale dei malati a diverse necessità nella vita livello parrocchiale ha come della Chiesa; obiettivo generale: Ð organizzare una pastorale Ð integrare in modo affetti- di consolazione che possa vo ed effettivo i laici impegna- giungere a tutti i parrocchiani ti della parrocchia a vivere la che vivono situazioni di soffe- solidarietà cristiana con quanti renza: invalidi, anziani abban- provano situazioni particolari donati, famiglie angustiate per di sofferenza, e in particolare la malattia o la morte di una con gli ammalati. persona cara. Ha invece come obiettivo spe- cifico: Formare équipe di pastorale Ð promuovere programmi dei malati: illuminati dal Magistero della Ð formare laici impegnati Dottrina Sociale della Chiesa che visitino i malati, tanto a li- per sensibilizzare e formare vello di parrocchia quanto a li- Nel nostro Sinodo Arcidio- nei laici impegnati e in altri vello di zone; realizzare incon- cesano la pastorale dei malati settori della parrocchia una tri di queste équipe pastorali e degli ospedali ha come coscienza di sostegno e solida- delle parrocchie mediante for- obiettivo generale: rietà verso i malati ricoverati. mazione catechetica, studi dei Ð evangelizzare il mondo Ha infine le seguenti linee documenti ecclesiali, organiz- ospedaliero dell’Arcidiocesi d’azione. zazione della pastorale, aspetti alla luce del Vangelo, collabo- umanitari, ritiri, assemblee; rando nella formazione delle Promuovere e consolidare Ð formare ministri straordi- coscienze, nell’esperienza di la pastorale dei malati nari dell’eucaristia sulla cate- fede e nella promozione uma- nella parrocchia: chesi e la celebrazione della na allo scopo di formare co- Ð organizzare équipe che vi- parola diretta in particolare ai munità cristiane. sitino tutti i malati della par- malati; Ha invece come obiettivi rocchia. A questo scopo la pa- Ð accompagnare i malati specifici: storale per i malati della par- nella loro solitudine, perché Ð annunciare negli ospedali rocchia promuoverà tali équi- sentano la pace, la consolazio-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 ne e l’amore di Dio, mediante tutti coloro che curano con Chiesa e la conversione del la solidarietà affettiva e carita- amore i malati, gli handicap- malato mediante la proclama- tiva della comunità parroc- pati e i sofferenti, sia di questi zione della Parola di Dio, af- chiale; stessi, resi sempre più coscien- finché con la preghiera e i sa- Ð promuovere e animare la ti e responsabili del loro posto cramenti possa migliorare il partecipazione dei laici nella e del loro compito nella Chie- proprio stato di salute, o trova- pastorale ospedaliera dell’arci- sa e per la ChiesaÈ (CL, 54). re la forza per saper accettare diocesi (organizzata per zone). é urgente una pastorale ben la sofferenza come un mo- organizzata negli ospedali; es- mento di incontro con il Si- Compiti specifici sa ha già iniziato a dare frutti gnore; a livello delle parrocchie: nella vita di quanti vi lavora- Ð redigere un calendario di – coordinare l’attività con no. Oggi nei nostri ospedali visite negli ospedali, per zone, altri ministeri pastorali: di- sono numerosi i fedeli laici, stabilendo il giorno e l’ora spensario parrocchiale, mini- uomini e donne, che rendono perché i sacerdoti e i laici pos- stri dell’eucaristia, pastorale presente Gesù buon samarita- sano dedicare del tempo al- familiare, comunità giovanile, no negli ammalati e che sof- l’incontro con i malati; pastorale sociale; frono rivelando e comunican- Ð organizzare per la pastora- Ð mantenere i contatti con il do l’amore di cura e consola- le dei malati e degli ospedali parroco per l’amministrazione zione di Gesù Cristo. un piccolo gruppo di laici che del sacramento della riconci- abbiano il compito specifico liazione, l’unzione dei malati, Obiettivo generale: di intercedere con la preghiera l’eucaristia per coloro che lo Ð portare il Vangelo ai di- per tutti i malati degli ospedali chiedono e ne hanno bisogno; versi ospedali della nostra Ar- e delle parrocchie. Ð evangelizzare, oltre al ma- cidiocesi, affinché alla luce 59 lato, la sua famiglia perché an- del Vangelo si manifesti l’a- Formare équipe di laici che loro sentano la presenza more di Cristo e della Chiesa che visitino gli ospedali: speciale e la forza di Dio nelle per gli ammalati e la solida- Ð accompagnare i ministri situazioni più difficili della vi- rietà cristiana per tutti gli uo- dell’eucaristia mediante una ta e della morte; mini e le donne che soffrono formazione permanente sul – coordinare diverse attività nel corpo e nello spirito. ruolo che svolgono nel lavoro con i malati: celebrazione del- con i malati portando loro la Giornata Mondiale del Ma- Obiettivi specifici: l’eucaristia; lato l’11 febbraio, celebrazio- Ð annunciare negli ospedali Ð formare laici che visitino i ne dell’eucaristia con i malati il messaggio di amore e di malati mediante incontri per nella parrocchia, celebrazioni speranza di Gesù a coloro che zone pastorali, affinché svol- diverse che siano orientate al- soffrono; gano un ruolo preponderante l’attenzione pastorale del ma- Ð animare e coordinare il la- nella vita dei malati; lato; voro pastorale insieme ai sa- Ð lavorare con il personale Ð possedere le conoscenze cerdoti e ai laici impegnati. medico e ospedaliero attraver- basilari delle malattie per po- so conferenze, ritiri, seminari, ter prendere le necessarie pre- La pastorale ospedaliera dovrà sermoni ed eucaristia. cauzioni con i fratelli ammala- inoltre adottare le seguenti li- ti, senza cadere nell’apatia e nee d’azione. Compiti specifici: nell’indifferenza; – coordinare le attività pa- Ð aiutare per quanto possibi- Promuovere la pastorale storali a beneficio dei malati le il malato: stabilire nella par- dei malati negli ospedali: con altri ministeri della dioce- rocchia una giornata specifica Ð organizzare attività reli- si: apostolato dei malati, mini- delle celebrazioni dell’eucari- giose negli ospedali: visite set- steri di predicazione, pastorale stia, la giornata caritativa con timanali, attenzione del malato familiare, pastorale dei giova- il malato, per aiutarlo in talune mediante la confessione, un- ni, pastorale sociale; necessità basilari. zione dei malati e celebrazio- – mantenere un’assistenza ne dell’Eucaristia in ogni assidua ai malati mediante Pastorale ospedaliera ospedale; l’amministrazione del sacra- Ð organizzare piccole équi- mento della riconciliazione, La Chiesa ha una buona no- pe di laici che visitino insieme l’eucaristia e l’unzione dei vella da far risuonare all’inter- al sacerdote i malati negli malati che lo necessitano; no del mondo ospedaliero, ospedali, li animino e stiano Ð possedere le conoscenze Çluogo della sofferenzaÈ, so- loro vicini; basilari delle malattie per po- prattutto in una società edoni- Ð integrare i fedeli laici del- ter prendere le necessarie pre- stica che, avendo smarrito il le parrocchie vicine agli ospe- cauzioni in occasione delle vi- senso del soffrire umano, cen- dali, come parte dell’impegno site ai malati negli ospedali; sura ogni discorso su tale dura con il Signore nell’apostolato – aiutare i malati o l’ospeda- realtà della vita. «L’annuncio per i malati delle loro parroc- le in talune necessità basilari di questa buona novella diven- chie. come: pigiami, medicine, vi- ta credibile allorquando non veri, ecc. risuona semplicemente sulle Pianificare una strategia labbra, ma passa attraverso la di attenzione ai malati: ARCIDIOCESI DI MANAGUA testimonianza della vita, sia di Ð promuovere la fede della Nicaragua

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Spagna: Dipartimento di Pastorale della Salute Giornata Mondiale del Malato ÇPregare nella malattiaÈ 11 febbraio 2002

Orientamenti sottoposto alla prova. Viven- 8. Pregare nella malattia dolo, l’uomo sperimenta il li- pone certamente nuove sfide Perché è stato scelto mite e, spesso, anche nuove di ogni tipo, però non invano questo tema? possibilità. È un tempo vissuto la preghiera è condizionata da in altro modo. A volte, un tem- molteplici fattori. Il mondo 1. La malattia è uno degli po di grazia, di incontro con la della salute e della malattia è Çavvenimenti fondamentali del- propria verità e con quella di un buon campionario di questi l’esistenza» (Dolentium Homi- Colui in cui viviamo, ci muo- condizionamenti. Per molti, la num 2), un’esperienza comples- viamo ed esistiamo. preghiera ha smesso di essere sa che contrasta il desiderio di 5. Dio non ha voluto abban- «interessante» perché non è vivere, che mostra la fragilità e donare l’uomo di fronte alla ÇutileÈ; per altri continua ad la caducità umana e che intro- sofferenza e alla malattia. La essere una questione privata e duce quanti la vivono in un Sacra Scrittura ci mostra gran- intima. Bisogna evangelizzare 60 mondo carico di interrogativi, di oranti che, nella loro vita, e purificare la preghiera, affin- diverso ed estraneo. hanno sperimentato il passag- ché accompagni, desti e apra 2. Tutti ci possiamo amma- gio per i «deserti». In Gesù, i strade alla sete di Dio, all’an- lare. Pertanto dobbiamo essere nostri dolori sono stati atte- sia di pienezza e di salvezza consapevoli della realtà e fare nuati e la nostra disperazione che abita, a volte in incognito, nostra la prospettiva della ma- si è trasformata in Buona No- nel cuore di molti. lattia, sapendo che essa recla- vella. La croce gloriosa di Ge- ma libertà e significato, che sù Cristo ha supposto la vitto- può essere vissuta come op- ria di Dio sul dolore, sulla ma- portunità e sfida o come nega- lattia e sulla morte. tività, e che può anche essere 6. La storia della salvezza e ignorata o negata come se non della spiritualità cristiana di ie- dovesse mai bussare alla no- ri e di oggi ci presenta uomini e stra porta. donne che, nel realismo della 3. Nell’esperienza della ma- vita, hanno preso consapevo- lattia, allo stesso modo, è pos- lezza del proprio essere, la- sibile che la persona scopra, in sciando che Dio fosse il Dio modo più contundente, la pro- delle loro vite. Nella pedagogia pria radicale solitudine e i pro- occulta, nelle esperienze delle pri limiti, la prorpia condizio- avversità, Dio ha rivelato loro ne di essere unico e irripetibile il suo volto e il suo disegno di e, pertanto, la sfida della no- salvezza. Non hanno chiesto di stra responsabilità di fronte ad essere salvati dalla sofferenza e 9. Pregare oggi nel mondo essa. In questa situazione, che dalla malattia, ma di essere sal- della malattia riveste un’im- spesso presuppone una rottura vati in esse, trovando così gra- portanza particolare all’inter- con la vita ordinaria e un certo zia nella disgrazia. no della missione evangelizza- sradicamento, è frequente che 7. Pregare nella malattia è trice della Chiesa. La sua im- si pongano interrogativi di stata una costante della fede mensa ricchezza salvifica, sa- ogni tipo: alcuni di questi alla proclamata e celebrata dalla lutare e terapeutica si esprime ricerca di significato; altri che Chiesa. Questa è stata sempre proprio nella carità e nella pre- reclamano una risposta; altri presente nel momento della ghiera, nella testimonianza e ancora che guardano al passa- malattia. Così è impensabile nella celebrazione. I malati e to; alcuni, al contrario, al futu- una tradizione liturgica della le loro famiglie, i professioni- ro. Probabilmente in tutti si ri- Chiesa al margine di questa si- sti della salute e i volontari, gli specchia la condizione origi- tuazione esistenziale, intorno agenti pastorali e la comunità nale e privilegiata dell’uomo: alla quale è stata elaborata e cristiana sono chiamati a sco- un essere cioè aperto alla tra- vissuta tutta una spiritualità e prire, una volta ancora Ð e scendenza e, allo stesso tem- privilegiate le diverse dimen- malgrado tutto Ð, che il Dio po, intessuto nella fragilità, in- sioni e forme di preghiera. Per della Vita è un Dio che sana e digente e capace di pienezza. molti credenti questo tempo è che salva, che conduce l’uomo 4. Il tempo della malattia, stato, malgrado tutto, un’op- alla sua pienezza, e che anche che sia cronica o acuta, più o portunità per ridestare la fede quello della malattia è un tem- meno grave, è un tempo di assopita e accogliere nuova- po di salvezza. pausa e di inquietudine, di om- mente l’offerta ecclesiale di 10. La campagna della bre e di speranza, in cui tutto è salvezza. Giornata del Malato dovrà es-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 sere vissuta, quindi, come op- Ð I/le volontari/e e i grup- semplice e responsabile, mai in portunità di grazia, affinché la pi/associazioni di volontariato conflitto con la ragione. ÇLa Pastorale della Salute rinnovi Ð Il personale sanitario in fede e la ragione sono come in tutti i suoi membri la fede generale due ali con le quali lo spirito nell’efficacia salvifica e salu- Ð Le facoltà di Teologia e umano si eleva fino alla con- tare della preghiera e, allo gli Istituti di Pastorale templazione della verità». stesso tempo, potenzi la loro Ð I centri di formazione dei capacità di accompagnare con futuri professionisti cristiani Il mistero della sofferenza la preghiera la malattia. Ð La società in generale e della malattia deve essere Ð Le comunità di vita con- illuminato a partire dalla fede Obiettivi templativa. Nella sua prima enciclica Ð Riflettere, a partire da di- Attività nell’ambito nazionale (Redemptor Hominis), il Santo verse prospettive, sul significa- Padre ci ricorda che Cristo to, il valore e la problematica Ð Dedicare la parte centrale Gesù rivela all’uomo ciò che è della preghiera nella malattia delle Giornate Nazionali di proprio dell’uomo. E che l’in- Ð Raccogliere e fare un ap- Pastorale della Salute (Ma- tera vita di Gesù Cristo ha un profondimento delle diverse drid, settembre 2001) al tema alto valore pedagogico per esperienze di preghiera nella ÇPregare nella malattiaÈ, in noi, in quanto ci insegna ad af- malattia, vedendole alla luce sintonia con i principali conte- frontare ogni situazione a par- dei grandi oranti della Bibbia nuti di questi Orientamenti tire dal Vangelo. e della spiritualità cristiana Ð Organizzare tavole roton- Una costante nella vita degli Ð Illuminare e motivare, alla de o altro tipo di interventi nei uomini e delle donne di tutti i Luce del Vangelo, della prassi mezzi di comunicazione (della tempi è stata e continuerà ad 61 liturgica della Chiesa e della Chiesa o altri) a cui siano pre- essere la croce. Sempre pre- esperienza credente, la dimen- senti esperti sul tema. sente, cucita alla nostra esi- sione terapeutica e salutare Ð Pubblicare un numero stenza terrena, finita e mortale. della vita di preghiera del cre- monografico sul tema nella ri- Come affrontare questa realtà? dente e della Chiesa vista Labor Hospitalaria. Dove imparare a Çtrattare con Ð Analizzare e rivedere la la croceÈ? Per coloro che sono pastorale liturgica e sacramen- inseriti nel Mistero di Cristo e tale nel mondo della salute e Pregare nella malattia per tutti gli altri fratelli, chia- della malattia, prestando parti- mati un giorno ad esserlo, la colare attenzione alla sua in- Il Dipartimento di Pastorale risposta è il Crocifisso. La trinseca dimensione orante della Salute ha riflettuto con i Croce di Gesù illumina il mi- Ð Offrire i mezzi atti a favo- Delegati diocesani sul tema stero della malattia e del dolo- rire la crescita nella vita dello ÇPregare nella malattiaÈ, tito- re di tutti gli uomini. Spirito e ad aiutare ad accom- lo centrale della Giornata pagnare gli altri a ÇPregare Mondiale del Malato in Spa- La preghiera, abbraccio nella malattiaÈ. gna. I lavori sono stati aperti alla Croce di Cristo dal Vescovo responsabile del- Materiale della campagna la Pastorale della Salute, S.E. Un mezzo privilegiato per Mons. Rafael Palmento, con alimentare la fede che profes- Ð Dépliant e slogan: «Pre- questo breve ma sostanziale siamo è la preghiera fiduciosa. gare nella malattiaÈ intervento. Preghiamo per stringere lega- Ð Stampa/preghiera Perché soffriamo? Per cosa mi di unione con il Signore, Ð Messaggio dei Vescovi soffriamo? Ha qualche signifi- unione affettiva ed effettiva. della Commissione Episcopa- cato che le persone soffrano? Mediante la preghiera entria- le di Pastorale ... chiedeva il Papa nel 1979 mo più profondamente nel Mi- Ð Materiale per l’educazio- durante il suo viaggio in Mes- stero di Cristo, che è colui che, ne nella fede e Temi di forma- sico, stando accanto alla Ver- mediante lo Spirito del Padre e zione gine di Guadalupe. Ed egli del Figlio, ci regala il dono Ð Guida della Liturgia del stesso rispondeva ad alta voce: della fede. La preghiera ci av- Giorno il dolore è un mistero, molte vicina alle tre Persone divine: Ð Libro ÇPregare nella volte imperscrutabile per la ra- al Padre, al Figlio e allo Spirito malattiaÈ gione. Fa parte del mistero Santo. In effetti, ci uniamo a Ð Numero monografico di della persona umana, e si chia- Dio per mezzo dell’amore, e Labor Hospitalaria. risce soltanto in Gesù Cristo... questo amore ci aiuta a confi- Effettivamente, più che una gurarci pienamente con il mi- Destinatari domanda, che in tante occasio- stero di Cristo, e specialmente ni formuliamo al Signore, ciò con il mistero della Croce. Pre- Ð I malati che dobbiamo offrire sono ri- gare, pertanto, vuol dire ab- Ð La comunità cristiana e le sposte. E risposte chiare, per- bracciare la croce. Vuol dire équipe di pastorale della salute ché il dolore è un mistero. Esso imparare a farsene carico e a Ð Le congregazioni religio- cesserebbe di esserlo se lo ca- camminare con gagliardia in- se pissimo e potessimo spiegarlo. sieme al Signore, cammino del Ð Le istituzioni sanitarie e Di fronte al mistero, dobbiamo Calvario, cioè del monte della socio-sanitarie avere un atteggiamento di fede, salvezza, della fonte di vita.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Il Beato Manuel Gonzalez, vivamente nel Vangelo: ÇChie- vera gioia nei loro dolori, Vescovo dell’Eucaristia, senza dete e vi sarà dato...». Spesso quando c’è una motivazione avere nulla né nessuno, così ci sono uomini e donne afflitti che dà senso alla malattia e al pregava nei momenti di avver- da diversi mali, che ricorrono dolore. ÇSento una gioia im- sità e di prova: al Messia per cercare rimedio mensa Ð scriveva il Beato Ra- alle loro malattie. Altre volte fael, monaco trappista Ð di po- Prendi la tua croce... sono intermediari quelli che ter soffrire per Gesù come non intercedono perché il Maestro avrei potuto immaginare...È. Prendi... è un dolore, risani un loro caro. E troviamo una malattia, un disprezzo sempre il Signore che soccorre Pregare anche umiliante, un’omissione, le necessità: mosso, alcune nelle malattie dell’anima una calunnia, un’assenza, volte, da grida di soccorso, e una cattiva interpretazione altre cercando Çde oficioÈ chi Anche in questi momenti delle mie intenzioni, ha bisogno di lui. Gesù serve abbiamo bisogno di sostegno, un’ingratitudine... sempre il malato. Sant’Agosti- di un aiuto dall’alto e della Gesù, la mia natura è no ce lo assicura: Anche il Si- guarigione richiesta. Potrem- sconvolta; però la tua gnore serve i suoi servi malati mo noi (curarci) per noi stes- presenza in me e la sicurezza per poter avere servi che lo si? – chiede Sant’Agostino. E che non mi peserà più di ciò servano; serve i malati fino a risponde: Tutti fummo capaci che Tu hai deciso, mi danno che siano curati. Nostro Si- di ferirci, però chi di noi è ido- coraggio per rispondere in gnore serve i malati (Sermone neo per curare la ferita che si pace: io la ricevo. 265 F, 1). è inferta? ... Nessuno si cura Nel Vangelo di Matteo (15, con il solo volerlo. Si faccia Nelle ore di questo giorno 62 21-28) troviamo un paradigma l’anima pia, sia fedelmente allungate dalla croce, dell’orazione di supplica nella cristiana e non sia ingrata con quando le mie labbra si malattia. Si tratta della donna la grazia. Si riconosca il medi- schiudono per lasciar uscire cananea che si avvicina a Gesù co; mai il malato sana se stes- un lamento, una protesta, per intercedere per la propria so (Sermone 170, 7). mi ricorderò della voce che figlia ammalata. Bella lezione Pregare e aiutare i malati e i mi dice: Prendi, e delle mani la sua. Ella insiste senza sco- sani è, per i credenti che vo- che me la offrirono; raggiarsi. E il Signore, che gliono essere coerenti, il soste- e la pace, e a volte la gioia, sembra non ascoltare, agisce. gno fermo su cui si poggiano continueranno ad essere Qui, ci insegna – è il commen- gli obiettivi della Pastorale compagne della mia croce. to di Sant’Agostino – ad ascen- della Salute, di recente formu- Cuore del mio Gesù, dere verso l’alto partendo dal- lati in questi termini: voglio ricevere con gioia e l’umiltà... Ella gridava ansiosa Ð illuminare a partire dalla pace le tue croci, perché so di ottenere il beneficio, e chia- fede il mistero della malattia e che vengono preparate per la mava con forza; egli dissimula- della sofferenza; mia misura dalle mani buone va, non per negare la miseri- Ð evangelizzare il mondo di Dio mio Padre. cordia, ma per stimolare il de- della cultura della salute; siderio, e non solo per accre- Ð accompagnare gli amma- Di’alla mia anima: scere il desiderio, bensì per lati; Io sono la salute1. raccomandare l’umiltà. Grida- Ð celebrare i sacramenti del- va, quindi, ella al Signore che l’Infermità. non ascoltava, ma che proget- tava in silenzio ciò che avrebbe Sì, fratelli, preghiera fidu- fatto (Sermone 77, 1). ciosa e perseverante, mentre viviamo. Già sapevo dal Van- Non solo supplica, gelo – torniamo a Sant’Ago- ma adorazione, stino Ð come la cananea con azione di grazia e lode la sua perseveranza raggiunse (per la propria figlia) ciò che Sant’Ignazio di Loyola, nel- non poté ottenere chiedendolo la meditazione del ÇPrincipio una sola volta... Più che la sa- e FondamentoÈ dei suoi Eser- lute di una figlia è l’immorta- cizi, precisa: ÇL’uomo è creato lità della vita. È questo ciò che per lodare, riverire e servire conviene chiedere sempre fino Dio nostro Signore, e median- alla fine, mentre si vive qui, te ciò salvare la sua anima» affinché si viva senza fine lì (23). Il fine di ogni uomo, sa- dove non c’è petizione, ma no o malato, è pertanto la lode esultanza (Sermone 7 B, 1). Nella malattia e nel dolore, di Dio. orazione di supplica La povertà che umanamente può supporre la malattia è, Tutti coloro che si ricono- senza alcun dubbio, una ric- Nota scono poveri e bisognosi han- chezza che ci unisce a Dio. 1 FRANCISCO CERRO CHAVES, Orar no bisogno di stendere la ma- Così lo vediamo nei santi e in con el Obispo de la Eucaristía, Burgos no. Gesù stesso lo raccomanda tante persone che vivono la 1998, pp. 162-163.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Il futuro dell’Ostetricia e della Ginecologia

Congresso Internazionale degli Ostetrici e dei Ginecologi Cattolici organizzato dalla Federazione Mondiale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC) e da MaterCare International (MCI)

Roma, 17-20 giugno 2001

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Indirizzo d’omaggio

Beatissimo Padre, hanno causato una sorta di e a proteggere il diritto umano Il Congresso Internazionale ostracismo sociale di quegli basilare dei medici di adem- Il futuro dell’Ostetricia e della specialisti che intendono re- piere al loro dovere morale di Ginecologia, organizzato dalla stare fedeli agli insegnamenti rifiutarsi di partecipare a com- Federazione Mondiale delle della Chiesa. mettere azioni intrinsecamente Associazioni dei Medici Cat- Di conseguenza, il numero incompatibili con la dignità tolici e da MaterCare Interna- di ginecologi cattolici conti- umana. Consapevole poi che tional su Il diritto umano fon- nua a diminuire e c’è il timore un riconoscimento formale dei damentale alla formazione e che il rispetto della vita uma- diritti della coscienza può es- alla pratica mediche secondo na, gli atteggiamenti morali sere insufficiente e a volte pri- coscienza, ha visto riuniti a delle donne cattoliche, la pa- vo di significato, Lei ha chie- Roma specialisti di questa di- storale del matrimonio e delle sto che «chi ricorre all’obie- sciplina provenienti da 40 pae- famiglie, l’insegnamento e la zione di coscienza deve essere si dei cinque continenti. ricerca futura nel campo della salvaguardato non solo da san- 64 I medici giunti da tutto il riproduzione umana possano zioni penali, ma anche da mondo, senza alcuna solida esserne profondamente colpiti. qualsiasi danno sul piano lega- organizzazione, sono stati 140 Il Congresso iniziato questa le, disciplinare, economico e e abbiamo dovuto rifiutare al- mattina, affronterà il tema professionaleÈ (Evangelium tre richieste per mancanza di principale da differenti pro- vitae, n. 74). spazio. spettive costituzionali, legali, Vorremmo ringraziarLa per Questo tipo di risposta spon- professionali e morali; inter- il dono dell’Evangelium vitae tanea è la testimonianza di venti autorevoli della Santa che consideriamo la Magna quanto il problema sia profon- Sede sul problema sottolinee- charta dell’umano convivere damente sentito dai ginecologi. ranno le implicazioni per i di- e, per questo motivo, una gran- In effetti, i cambiamenti so- versi aspetti della cura pasto- de Enciclica prima ancora di praggiunti in questa disciplina rale della Chiesa. Inoltre, le te- essere un grande insegnamen- negli ultimi 40 anni, dopo la stimonianze descriveranno la to morale. contraccezione, l’aborto, la fer- situazione in diversi paesi e in Vorremmo ringraziarLa an- tilizzazione in vitro e la mani- particolare saranno presentate che per il Suo sostegno alla polazione degli embrioni, si so- penose esperienze personali. lotta di coloro che difendono e no andati diffondendo, creando Sappiamo, Santità, che il promuovono la vita umana. Il un profondo disagio, mentre problema è particolarmente Suo apprezzamento è fonte di le pressioni ideologiche, poli- vicino al Suo cuore. Nell’E- coraggio, di forza e di dignità tiche e professionali per supe- vangelium Vitae (n. 74) Lei in- umana per quanti sono sotto- rare ogni conflitto morale vita i legislatori a riconoscere posti a una sorta di ostracismo sociale. Grazie, Santo Padre, anche per questa udienza particolare che ci ha voluto concedere e che rappresenta un ulteriore segno di attenzione per i pro- blemi particolari che speri- mentiamo nella nostra testi- monianza quotidiana. Siamo ansiosi di sentirLa suggerire possibili azioni a di- fesa del diritto umano fonda- mentale degli ostetrici e dei gi- necologi a ricevere una forma- zione medica e a praticare la medicina secondo coscienza. Le chiediamo, Santo Padre, di benedire le nostre attività.

Dott. GIAN LUIGI GIGLI Presidente della FIAMC, Membro del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Di fronte a tensioni e pressioni sociali, ai sanitari cattolici si apre la via dell’obiezione di coscienza che dovrebbe essere rispettata da tutti, in particolare dai legislatori DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI AL CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI OSTETRICI E DEI GINECOLOGI CATTOLICI, RICEVUTI IN UDIENZA NELLA MATTINA DI LUNEDÌ 18 GIUGNO, NELLA SALA CLEMENTINA.

Signore e Signori, gnosi prenatale, la diffusione delle tecniche di fertilizzazione in vitro, la conseguente pro- 1. Accolgo con calore la vostra visita in oc- duzione di embrioni per combattere la steri- casione del Congresso Internazionale degli lità, ma anche la loro destinazione alla ricer- Ostetrici e dei Ginecologi cattolici, durante il ca scientifica, l’uso di cellule staminali em- quale riflettete sul vostro futuro alla luce del brionali per lo sviluppo di tessuto per i tra- diritto fondamentale alla formazione e alla pianti allo scopo di guarire malattie degene- pratica mediche secondo coscienza. rative e progetti di clonazione parziale o tota- 65 Attraverso di voi, saluto tutti gli operatori le, già realizzati sugli animali: tutto ciò ha sanitari che, quali servitori e custodi della vi- cambiato la situazione radicalmente. ta, testimoniano incessantemente in tutto il Inoltre, il concepimento, la gravidanza e la mondo la presenza della Chiesa di Cristo in nascita non vengono più intesi come modi questo ambito vitale, in particolare quando la per cooperare con il Creatore al compito me- vita umana viene minacciata dalla crescente raviglioso di donare la vita a un nuovo essere cultura della morte. In particolare, ringrazio umano. il Professor Gian Luigi Gigli per le cordiali Sono spesso considerati un fardello e persi- parole che mi ha rivolto a vostro nome e il no una malattia dalla quale guarire, piuttosto Professor Robert Walley, co-organizzatore che dono di Dio. del vostro incontro. 3. é inevitabile che anche gli ostetrici, i gi- 2. Gli ostetrici, i ginecologi e le infermiere necologi e le infermiere cattolici vengano in- ostetriche cristiani sono sempre chiamati a teressati da queste tensioni e da questi cam- essere servitori e custodi della vita, perché «il biamenti. Sono esposti a un’ideologia sociale Vangelo della vita sta al cuore del messaggio che chiede loro di essere agenti di una conce- di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno zione di Çsalute riproduttivaÈ basata su nuo- con amore, esso va annunciato con coraggio- sa fedeltà come buona novella agli uomini in ogni epoca e culturaÈ (Evangelium vitae, n. 1). Tuttavia la vostra professione è diventata ancora più importante e la vostra responsabi- lità ancor più grande «nel contesto culturale e sociale odierno, nel quale la scienza e l’arte medica rischiano di smarrire la loro nativa di- mensione etica, essi possono essere talvolta fortemente tentati di trasformarsi in artefici di manipolazione della vita o addirittura in operatori di morteÈ (Ibidem, n. 89). Fino a poco tempo fa, l’etica medica in ge- nerale e la morale cattolica si trovavano rara- mente in disaccordo. Senza problemi di co- scienza, in generale i medici cattolici poteva- no offrire ai pazienti tutto ciò che la scienza permetteva. Tuttavia ora le cose sono cam- biate profondamente. La disponibilità di so- stanze contraccettive e abortive, nuove mi- nacce alla vita contenute nella legislazione di alcuni Paesi, alcune utilizzazioni della dia-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 ve tecnologie riproduttive. Tuttavia, nono- delle persone a ricevere una formazione me- stante la pressione esercitata sulle loro co- dica e a praticare la medicina nel rispetto del- scienze, molti riconoscono ancora la propria le loro convinzioni morali, i cattolici devono responsabilità di medici specialisti di pren- operare coscienziosamente per porvi rimedio. dersi cura degli esseri umani più piccoli e più In particolare, le università e gli ospedali deboli e di difendere quanti non hanno alcun cattolici sono chiamati a seguire le direttive potere economico o sociale, né una voce da del Magistero della Chiesa in ogni aspetto far udire. della pratica ostetrica e ginecologica, inclusa Il conflitto fra pressione sociale ed esigen- la ricerca sugli embrioni. Dovrebbero anche ze della retta coscienza può portare a dover offrire una rete di docenti qualificata e rico- scegliere fra l’abbandonare la professione nosciuta internazionalmente per aiutare i me- medica e il compromettere le proprie convin- dici vittime di discriminazione, o le cui con- zioni. Di fronte a tale tensione, dobbiamo ri- vinzioni morali sono sottoposte a pressioni cordare che c’è una via di mezzo che si apre inaccettabili, a specializzarsi in ostetricia e ai sanitari cattolici che sono fedeli alla pro- ginecologia. pria coscienza. È la via dell’obiezione di co- scienza, che dovrebbe essere rispettata da tut- 5. Spero con fervore che, all’inizio di que- ti, in particolare dai legislatori. sto nuovo millennio, tutto il personale medi- co e sanitario cattolico, sia nella ricerca sia 4. Nello sforzarci di servire la vita, dobbia- nella pratica, si impegni con tutto il cuore a 66 mo operare per garantire nella legislazione e servire la vita umana. Ho fiducia nel fatto che nella pratica il diritto a una formazione e a le Chiese locali presteranno la dovuta atten- una pratica professionali rispettose della co- zione alla professione medica, promuovendo scienza. l’ideale di un servizio trasparente al grande é chiaro, come ho osservato nella mia En- miracolo della vita, sostenendo gli ostetrici, i ciclica Evangelium vitae, che Çi cristiani, co- ginecologi e gli operatori sanitari che rispet- me tutti gli uomini di buona volontà, sono tano il diritto alla vita, contribuendo ad unirli chiamati, per un grave dovere di coscienza, a nel sostegno reciproco e nello scambio di non prestare la loro collaborazione formale a idee e di esperienze. quelle pratiche che, pur ammesse dalla legi- Affidando voi e la vostra missione di cu- slazione civile, sono in contrasto con la Leg- stodi e servitori della vita alla protezione del- ge di Dio. Infatti, dal punto di vista morale, la Beata Vergine Maria, impartisco di cuore non è mai lecito cooperare formalmente al la mia Benedizione Apostolica a voi e a tutti maleÈ (n. 74). Laddove viene violato il diritto coloro che testimoniano il Vangelo della vita.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Il Meeting Internazionale degli Ostetrici-Ginecologi Cattolici. Cronaca di un evento

Convocati dalla Federazione professione”. (Marek Drab, l’interruzione della gravidan- Mondiale delle Associazioni Slovacchia) za”. (John M. Thorp, Profes- dei Medici Cattolici (FIAMC) “Nel 1998, dopo una fusio- sor of Obstetrics and Gyneco- e da MaterCare International ne tra ospedali, fui costretto ad logy, University of North Ca- (MCI), 140 ostetrici ginecolo- unirmi a quattro colleghi del- rolina at Chapel Hill, USA) gi cattolici, provenienti da ol- l’ospedale più grande condivi- “In Austria il curriculum e tre 40 Paesi dei cinque conti- dendo tutte le risorse finanzia- la formazione ufficiale legale nenti, si sono riuniti a Roma rie. Dato che un ammontare per l’ostetricia e la ginecologia per quattro giorni, dal 17 al 20 notevole delle loro entrate prevedono la partecipazione Giugno 2001, per discutere sul proveniva dalla contraccezio- pratica in alcune tecniche, che futuro della loro professione. Il ne e dalla sterilizzazione chi- devono essere apprese e che focus del Meeting, realizzato rurgica, mi sono rifiutato di sono immorali. Se un medico in collaborazione con il Ponti- unirmi, per ovvie ragioni di cattolico desidera specializzar- ficio Consiglio per la Pastorale ordine morale ed etico. Secon- si in ostetricia e ginecologia 67 Sanitaria, ha riguardato il dirit- do la mia coscienza, non pote- deve confrontarsi con un am- to umano fondamentale di pra- vo accettare nessuna parte di biente legale ed etico ostile. ticare la professione e di essere quelle entrate. Fui presto li- Ogni medico deve acquisire formati nel rispetto delle pro- cenziato, perdendo così i pri- esperienza pratica nel counse- prie convinzioni etiche. vilegi dell’ospedalizzazione e ling pre-concepimento, pre- La risposta all’appello è sta- della pratica chirurgica”. (An- scrivendo contraccettivi orali, ta entusiastica e tutti i parteci- dré O. Devos, Belgio) inserendo spirali, legando tube panti hanno testimoniato quasi “In Lituania, l’aborto indot- e praticando altre forme di ste- un senso di liberazione nel po- to è un problema importante rilizzazione, e praticando al- ter finalmente parlare delle per i ginecologi cattolici per- meno gli aborti al primo e se- proprie difficoltà e denunciare ché i ginecologi hanno il dirit- condo trimestre previsti dallo le pressioni (talvolta le oppres- to ufficiale di rifiutare gli stato dell’arte. Se un medico si sioni) subite. aborti solo negli ospedali uni- rifiuta in modo permanente di Alcune frasi ascoltate nel vesitari. In altri ospedali questi adattarsi alle pratiche dell’o- corso degli interventi testimo- specialisti sono costretti a ese- spedale, viene marginalizza- niano con evidenza il clima di guire tutte le operazioni, inclu- to”. (Tamás Csáky-Pallavicini, disagio e discriminazione in so l’aborto”. (Vilune Intaite, Austria) cui gli ostetrici ginecologi cat- Lituania) “In Australia, la formazione tolici si trovano ad operare. della sotto-specializzazione in “Ho iniziato il mio lavoro Riproduzione chiede allo spe- presso il Dipartimento di Gi- cializzando di dedicarsi per un necologia e Ostetricia in un certo periodo alla fecondazio- ospedale governativo. Pensa- ne artificiale. Coloro che solle- vo che avrei potuto realizzare i vano obiezioni morali alla fe- miei obiettivi e i miei desideri condazione artificiale, di con- aiutando la gente e la vita da- seguenza, perseguiranno que- taci da Dio: è questa la moti- sto campo con difficoltà, la- vazione che mi aveva spinto a sciando l’area e la discussione scegliere la ginecologia e l’o- degli argomenti all’interno di stetricia come vocazione per- essa, perloppiù a coloro la cui sonale. Ma non appena ho ini- posizione etica è spesso dia- ziato a lavorare ho scoperto metralmente opposta a coloro che mettere in pratica i princi- che rispettano la vita dal suo pi cristiani e agire secondo la primo inizio”. (Adrian Tho- mia coscienza per me signifi- mas, Australia) cava una guerra. Mi sono ri- “In Svizzera gli aborti do- fiutato di procurare aborti e il “Per il medico la cui co- vrebbero in realtà essere trat- risultato è stato che mi hanno scienza è turbata da queste im- tati come ‘ordine di servizio’ costretto non solo a lasciare plicazioni, è difficile, negli (in tedesco: Leistungsauftrag). l’ospedale dove lavoravo per Stati Uniti, ottenere la specia- Quindi gli studi e il lavoro andare in un altro ospedale, lizzazione in medicina mater- professionale di colleghi che ma anche a lasciare la gineco- no-fetale, data l’enfasi posta non desiderano interrompere logia come sola possibilità di sulla diagnosi prenatale e sul gravidanze o contribuire ad continuare ad esercitare la suo correlato ‘terapeutico’, aborti stanno diventando mol-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 to difficile. Gli studi sono tut- minazioni, ha affrontato anche di scienziati aperti a indagini tavia quasi impossibili, se il la situazione dal punto di vista non condizionate dalla pres- collega dovesse rifiutare di es- delle legislazioni, ed ha esami- sione ideologica e dalla con- sere coinvolto con la contrac- nato le conseguenze, a breve venienza economica. cezione e la riproduzione tec- ed a lungo termine, che la Il Convegno è stato arricchi- nicamente assistita e con ope- pressione ideologica che si re- to dalla partecipazione dei re- razioni di sterilizzazione”. spira negli ospedali e nelle sponsabili di tutti i dicasteri (Rudolf Ehmann, Direttore del università può produrre sulle della Santa Sede interessati ai Dipartimento di Ostetricia e donne cattoliche, sulla presen- temi trattati. Sulla tribuna de- Ginecologia, Ospedale Go- za stessa della Chiesa e, più in gli oratori si sono succeduti il vernativo, Stans, Svizzera). generale, sulla cultura delle Segretario della Congregazio- “Nel 1996, il Consiglio per società in cui gli ostetrici gine- ne per la Dottrina della Fede, l’Accreditamento della Educa- cologi discriminati si trovano S.E. Mons. Tarcisio Bertone, il zione Medica Superiore (Coun- ad operare. Presidente del Pontificio Con- cil for Graduate Medical Edu- Al riguardo, è stato sottoli- siglio per la Famiglia, Card. cation) ha reso il training per neato che il continuo calo del Alfonso Lopez Trujillo, il Se- l’aborto un requisito per le numero degli ostetrici cattoli- gretario della Congregazione scuole di specializzazione, e, ci, provocato dall’ostracismo per l’Educazione Cattolica, per questa ragione, un requisito sociale a cui essi sono sottopo- S.E. Mons. Giuseppe Pittau, il per la possibilità stessa di spe- sti, solleva preoccupazioni in Vice-Presidente della Pontifi- cializzarsi in ostetricia e gine- molti ambiti. Innanzi tutto es- cia Accademia della Vita, S.E. cologia. Fortunatamente, a se- so pone problemi per il rispet- Mons. Elio Sgreccia, l’ Assi- guito di numerose proteste, il stente Ecclesiastico dell’Asso- 68 Congresso ha quindi varato una ciazione Italiana dei Medici legge che proibisce ai governi Cattolici, Card. Dionigi Tetta- federali, statali e locali di rifiu- manzi. A fare gli onori di casa tare l’accreditamento, la licen- è stato ovviamente S.E. Mons. za o aiuti finanziari a scuole di Javier Lozano Barragan, il medicina o a ospedali che rifiu- Presidente del Pontificio Con- tano l’insegnamento dell’abor- siglio per la Pastorale Sanita- to”. (John W. Seeds, Professore ria, l’organismo che, insieme e Presidente del Dipartimento alla FIAMC e a MCI, ha pa- di Ostetricia e Ginecologia del- trocinato l’iniziativa. la Virginia Commonwealth Oltre a delineare i fonda- University/Medical College of menti morali dell’obiezione di Virginia, USA). coscienza, gli illustri Ecclesia- “Gli ostetrici ginecologi stici hanno affrontato nei loro cattolici credono che oggi po- interventi le relazioni tra l’atti- chi medici cattolici si stiano vità professionale degli oste- specializzando in ostetricia- trici ginecologi e l’attività pa- ginecologia, a causa di una to della vita umana, svilita nel- storale della Chiesa, ed hanno auto-esclusione da un campo la considerazione dell’opinio- delineato ai partecipanti le percepito come ostile. I medi- ne pubblica da pratiche che possibilità di sostegno e colla- ci formati in medicina mater- sembrano ormai accettate pas- borazione che essi possono at- no-fetale sentono una forte sivamente dalla classe medica. tendersi dagli Uffici della San- pressione ad accettare l’inter- In secondo luogo, per la con- ta Sede. ruzione di gravidanza come dotta morale delle donne cat- Per i convegnisti si è trattato opzione in caso di anomalie toliche, incoraggiate da medici di una importantissima occa- fetali”. (T. Murphy Goodwin, compiacenti a scelte di dere- sione, di respiro veramente Direttore, Divisione di Medi- sponsabilizzazione in sintonia universale, che ha consentito cina Materno-Fetale, Univer- con le spinte culturali e a com- loro di essere rafforzati nelle sity of Southern California, portamenti di edonismo prati- proprie convinzioni morali e USA) co. Il calo degli ostetrici catto- nella ragionevolezza della re- La pressione è senza fine e lici crea preoccupazioni anche sistenza esercitata alla pressio- recentemente Rachel Masch, per la Pastorale del Matrimo- ne delle ideologie dominanti. direttore della divisione di nio e delle Famiglie, privata La dirompenza dei temi trat- Scelta Riproduttiva al New del sostegno di medici convin- tati nel corso del Meeting ha York University Medical Cen- ti del Magistero della Chiesa e potuto facilmente essere rile- ter Ð Bellevue Hospital, ha di- della possibilità di offrire pro- vata quando essi, ripresi nel- chiarato che la pianificazione poste operative concrete, alter- l’udienza concessa dal Santo familiare diventerà una rota- native alla mentalità dominan- Padre, hanno trovato eco lar- zione a tempo pieno, dove gli te, nel campo delle scelte ri- ghissima sulla stampa, sulle specializzandi passeranno dal- produttive. Infine, esso finirà televisioni e sui siti Internet di le quattro alle otto settimane per incidere negativamente tutto il mondo. L’intervento nel programma, che include anche sull’insegnamento, pri- del Santo Padre, applauditissi- l’aborto. vato di ogni dibattito critico, e mo dai partecipanti, è riportato Il Convegno, oltre ad ascol- sulla ricerca scientifica, cui sta integralmente a parte. tare la denuncia delle discri- venendo a mancare l’apporto Il Convegno, oltre ad essere

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 occasione di informazione, de- ferenti locali nei vari Paesi, vita ad una commissione pre- nuncia, formazione ed inco- capace di studiare le situazioni paratoria in grado di sviluppa- raggiamento, ha prodotto im- di discriminazione che verran- re, grazie anche ad opportune portanti conclusioni. no segnalate, e di proporre, collaborazioni, sistemi di ap- Innanzi tutto è stato stabilito nelle opportune sedi giudizia- prendimento a distanza e bi- di arrivare a definire un regi- rie, azioni legali in favore de- blioteche informatiche sui te- stro di tutte le istituzioni uni- gli ostetrici ginecologi discri- mi della riproduzione, favo- versitarie ed ospedaliere in minati durante l’iter formativo rendo la circolazione di testi e grado di offrire programmi di o nella carriera, o comunque materiale audiovisivo. formazione rispettosi dei valo- sottoposti a pressioni indebite Infine, i partecipanti hanno ri etici proposti dal Magistero a causa delle loro convinzioni. richiesto una periodica convo- della Chiesa. Parallelamente Dal punto di vista scientifi- cazione di incontri simili a verrà attivato un circuito di co, si è deciso di dar vita ad quello vissuto, per approfondi- borse di studio per offrire a una rivista scientifica altamen- re insieme gli sviluppi della ri- specializzandi, provenienti da te qualificata, dotata di un co- cerca scientifica e temi opera- situazioni di discriminazione, mitato redazionale internazio- tivi specifici, decidendo intan- opportunità formative rispet- nale di alto profilo, in grado di to di ritrovarsi a Roma alla fi- tose delle loro convinzioni accogliere contributi su temi ne del mese di Ottobre 2002. morali. abitualmente negletti da molte MaterCare International, a Su questo tema, i parteci- altre riviste (per esempio Na- conclusione del Convegno, ha panti al Convegno hanno au- tural Family Planning, conse- comunicato di aver presentato spicato una più profonda ade- guenze fisiche e psicologiche la richiesta alla FIAMC per renza alle proposte del Magi- dell’aborto, studi sullo svilup- essere riconosciuta come or- stero da parte di alcuni ospe- po embrionario nell’ottica del- ganismo affiliato, specializza- 69 dali cattolici ed università cat- la continuità dello sviluppo, to per interventi sia culturali toliche, lamentando una de- ecc.). Tale rivista tuttavia, per che operativi, in campo oste- plorevole dicotomia tra la qua- evitare di cadere nell’indul- trico ginecologico. lificazione cattolica di alcune genza verso lavori di basso li- Una particolare sottolinea- istituzioni ed i contenuti reali vello, benché nella linea del tura merita il clima di scambio della loro proposta educativa e Magistero, dovrebbe dotarsi di relazionale, di amicizia e di la condotta professionale in un rigido ed inappellabile si- fraternità respirato da tutti du- esse praticata. Opportune veri- stema di revisione critica, in rante il Convegno, un clima fiche sono state richieste al ri- grado di accogliere la pubbli- che lascia sperare ulteriori po- guardo alla Autorità ecclesia- cazione soltanto di ricerche di sitivi sviluppi in futuro. stica. alto profilo. In secondo luogo, è stato In considerazione dello svi- Dott. GIANLUIGI GIGLI deciso di avviare la realizza- luppo dell’informatica e della Presidente della FIAMC, zione di un forum legale a ca- telematica, i partecipanti al Membro del Pontificio Consiglio rattere internazionale, con re- Meeting hanno deciso di dar per la Pastorale della Salute

Proteggere la vita umana in un mondo che cambia: la responsabilità degli ostetrici cattolici

La Chiesa cattolica è sem- nianza della risurrezione, della sendo professionista della sa- pre stata a favore della vita e pienezza della vita. lute, è pure ministro della vita. l’ha difesa sempre ed in tutte Noi sappiamo con certezza Egli ha come missione quella le circostanze. é cosa ovvia, che tutti siamo parte della di rendere testimonianza della visto che la Chiesa è la Chiesa Chiesa e che, quindi, tutti dob- risurrezione di Gesù Cristo di Cristo il quale è venuto al biamo rendere testimonianza nostro Signore. La sua scien- mondo con una missione ben forte e chiara che Cristo è risu- za, la sua tecnica, la sua abilità precisa: «Perché abbiano la vi- scitato ed è il Signore della vi- tendono tutte a dare la vita e ta e l’abbiano in abbondanza» ta. Il mondo non è destinato diventa perciò un controsenso, (Gv 10, 10). Certamente Cri- alla morte bensì alla vita, alla una contraddizione, se il pro- sto è morto per i nostri peccati, pienezza della vita. E se c’è fessionista della salute si tra- ma è risuscitato per la nostra qualcuno a cui direttamente sforma in professionista della salvezza (Ro 4, 25). La Chiesa spetta dare questa testimo- morte. Ciò è valido per gli prosegue la missione di Cristo nianza è proprio il professioni- ospedali nel loro insieme, e e così facendo rende testimo- sta della sanità, in quanto, es- soprattutto per i medici, i para-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 medici, gli infermieri, i farma- dole, che esse rivestono nel di famiglia che ha come base il cisti, i volontari, i gestori degli nostro tempoÈ1. Si tratta, dice matrimonio tra i due sessi uni- ospedali, certamente per i sa- il Papa, di Çuna autentica co e indissolubile viene allon- cerdoti che si dedicano al set- struttura di peccato caratteriz- tanato sempre più dai consensi tore salute e, infine, per tutto il zata dalla diffusione di una mondiali. Si parlò anche della personale che in qualche mo- cultura contraria alla solida- pianificazione familiare, non do è coinvolto nella promozio- rietà che in molti casi è confi- nel senso di una autentica rego- ne della salute. gurata come vera cultura della lamentazione della famiglia, La mia riflessione è artico- morteÈ2. Il valore della vita bensì della soppressione della lata in tre parti: le minacce soffre oggi di una specie di fecondità, specialmente rivolta contro la vita, la responsabilità ÇeclissiÈ3. Si proclama l’anti- ai paesi del terzo mondo il cui del professionista della salute concepimento, l’aborto, le aumento di popolazione è am- e qualche linea d’azione. diagnosi prenatali rivolte al- piamente temuto dai paesi ric- l’eugenetica, la morte per i chi. malati terminali, l’eutanasia, Nella Conferenza di Pechi- 1. Le minacce contro la vita si ha il timore che l’aumento no (ONU/Pechino, 1999) si è demografico sia il massimo parlato dei diritti sessuali delle a. Descrizione pericolo, non si trova senso ragazze e delle donne, con una nell’Evangelium vitae alcuno alla sofferenza, si im- mentalità anticoncezionale sog- pone la sterilizzazione, e i giacente; in questo senso si è Dio non ha creato la morte, mezzi di comunicazione so- proclamato pure la fine della Egli ha creato la vita, ma per ciale vengono messi a dispo- violenza e della discriminazio- opera del Maligno la morte è sizione di queste proposte4. ne contro la donna. Si è detto 70 stata introdotta nel mondo. che i diritti della donna sono di- Non soltanto è entrata, ma b. Descrizione nelle ritti umani Ð cosa ovviamente viene continuamente introdot- Conferenze mondiali certa – e che ciò comportava la ta. Lo ha fatto all’inizio della sulla popolazione proclamazione del diritto all’a- storia umana, lo ha fatto lun- borto come diritto umano. Tut- go il suo percorso, in ognuna A conferma di quanto espo- to questo, in modo più o meno delle tappe della vita dell’u- sto e vedendo come si estende aperto, veniva sostenuto quan- manità, e continua a farlo og- questa problematica fino ai do si parlava del diritto delle gi. L’ha fatto in diversi modi giorni nostri, vediamo ora co- adolescenti all’informazione ed oggi sono sopraggiunte sa dicono le recenti Conferen- sulla salute sessuale e riprodut- nuove minacce. Guerre, ma- ze mondiali riguardanti la sa- tiva, e ad usufruire dei servizi lattie, infortuni di ogni tipo, nità. In esse si è cercato di an- medici senza l’interferenza dei sempre sono esistiti e conti- dare fino in fondo, fino a toc- genitori. nuano a presentarsi secondo care l’origine della vita per poi Nella riunione dell’ONU le vicissitudini della storia; aggredirla. Possiamo sottoli- conosciuta come Cairo+5 ma quali sono in modo speci- neare alcuni aspetti più signifi- (1999), 5 anni dopo la Confe- fico le minacce alla vita, oggi, cativi. renza del Cairo, fu lanciata la che esigono una speciale pro- Cominciamo con la Confe- proposta sulla liceità della tezione da parte dei professio- renza del Cairo (ONU/Cairo, Çpillola del giorno dopoÈ, far- nisti della sanità? Il Santo Pa- 1994). Durante il suo svolgi- maco chiaramente abortivo, dre Giovanni Paolo II parla di mento la riproduzione sessuale della cosiddetta contraccezio- esse nella sua enciclica Evan- fu ritenuta pericolosa per il ne d’emergenza e dell’aborto gelium vitae. Egli afferma che mondo in quanto, si diceva, fa- insicuro. In quell’occasione si Çci sono minacce che proven- voriva l’aumento demografico presentò come qualcosa di di- gono dalla natura stessa, ma mentre il mondo non possiede verso il diritto alla ÇprivacyÈ: sono aggravate dall’incuria risorse sufficienti per provve- si parlò del diritto degli adole- colpevole e dalla negligenza dere ad alimentare l’eccesso di scenti alla privacy e all’educa- degli uomini che non rara- popolazione. Si parlò, quindi, zione sessuale sin dalla scuola mente potrebbero porvi rime- di rivoluzione sessuale nel sen- elementare; tutto ciò nel senso dio; altre invece sono il frutto so che i diritti sessuali dovreb- della libera pratica sessuale, di situazioni di violenza, di bero disporre di uno statuto ovviamente non in ordine alla odi, di contrapposti interessi, giuridico, senza che questi di- procreazione e meno ancora che inducono gli uomini ad ritti implichino necessariamen- alla formazione di una fami- aggredire altri uomini con te la riproduzione umana. Si glia. Nuovamente si parlò del- omicidi, guerre, stragi, geno- parlò pure del problema dell’a- l’aborto come diritto umano e cidiÈ. Ci parla pure della po- borto, concepito come un dirit- della formazione del personale vertà, delle guerre, del disse- to della donna. Si disse che bi- sanitario alla pratica nel mi- sto degli equilibri ecologici, sognava allargare il concetto glior modo possibile dell’a- dell’abuso della droga e del tradizionale di famiglia. Si ar- borto, senza tener conto dei cattivo esercizio della sessua- rivò a dire che famiglia sono dettami della sua coscienza. lità. «È impossibile – prose- tutti quelli che abitano sotto lo L’ultimo anello delle Confe- gue Ð registrare in modo com- stesso tetto, a difesa così delle renze mondiali che si occupa- pleto la vasta gamma delle unioni di fatto, delle unioni tra no della vita è Pechino+5 minacce alla vita umana, tante omosessuali e di qualsiasi altro (ONU/Pechino+5, 2000), cin- sono le forme, aperte o sub- tipo di convivenza. Il concetto que anni dopo la Conferenza

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 2. La risposta dei professionisti della sanità

a. Le cause

Per delineare una risposta dobbiamo esaminare le cause di questa situazione. Lo fa il Santo Padre in modo approfon- dito, nell’enciclica che abbia- mo menzionato, quando affer- ma che le minacce contro la vi- di Pechino. Durante la sua pre- protezione giuridica dell’em- ta sono dovute soprattutto al parazione, i paesi occidentali, brione, si legalizza l’aborto, modo di pensare che il diritto Europa e Stati Uniti compresi, viene autorizzata l’eutanasia, appartiene soltanto a chi ha una assieme ad un gruppo di dissi- la vita viene valutata soltanto autonomia perlomeno incipien- denti del G77, attaccarono se- dall’aspetto della sua produtti- te; che libertà è assoluta auto- riamente lottando contro la fa- vità, in tutto il mondo esiste nomia; al pensare in un preteso miglia ed in favore dell’abor- una situazione di fame, di ma- altruismo e pietà di fronte a to; la loro formula fu Çaccesso lattia e di miseria, di guerra e possibili deformazioni di una libero e totale a tutti i servizi genocidio, dappertutto si ado- nuova vita nel feto; che il dirit- sanitariÈ, includendo in questo perano gli embrioni con fini to alla vita è qualcosa che ap- modo l’aborto, e non erano di- commerciali, sperimentali o partiene soltanto alle decisioni sposti ad accettare nessuna terapeutici, si pratica l’euge- parlamentari; che si è verificata 71 clausola a protezione del dirit- netica prenatale, si delineano un’eclissi del senso di Dio e, to d’obiezione di coscienza tentativi di clonazione umana, pertanto, dell’uomo; che la vita del personale medico, infer- è stata inventata l’espressione è catalogata come una cosa da mieristico e ostetrico che, di pre-embrione per dare legitti- manipolare, assolutamente sog- conseguenza, sarebbe stato mità all’aborto, si moltiplica- getta al trattamento tecnologi- obbligato a praticare l’aborto. no le banche genetiche, gli co; che la natura deve essere Un’altra formula apportata fu embrioni congelati, la fecon- considerata non come qualcosa l’«orientamento sessuale» e dazione artificiale, l’impiego di sacro uscito dalle mani di «la necessità» di modificare il di cellule staminali embriona- Dio, ma come una specie di mi- ruolo e l’identità degli stereo- li, l’impiego di tessuti di em- niera, di cantiere, di materiale tipi di donne e uomini. Ci fu brioni e di feti e prospera la ri- totalmente da manipolare se- un attacco ai Çruoli tradiziona- cerca sul genoma umano al fi- condo l’arbitrio umano; al cre- li attribuiti ad un solo genere... ne di manipolarlo in una euge- dere nel corpo e nel sesso come che obbligano le donne ad as- netica abortiva6. semplice strumento di afferma- sumere tutto il peso delle re- A quanto sopra bisogna ag- zione dell’Io e di soddisfaci- sponsabilità familiari». Fu giungere la pandemia del HIV- mento egoistico dei propri desi- considerato come violazione AIDS, l’intensificarsi della ma- deri e istinti; ad una deforma- dei diritti umani il non ricono- laria e della tubercolosi, delle zione della coscienza morale scere l’«orientamento sessua- malattie respiratorie, dell’iper- della società, formata da «uo- le» (omosessualità compresa). tensione, del diabete, del can- mini che soffocano la verità In questo modo si cercò di cro, delle malattie infettive, del nell’ingiustizia» (Ro 1, 18)7. proclamare come diritti umani tabagismo, della mortalità ma- i diritti sessuali, aprendo la terno-infantile, dell’ebola, del- b. Responsabilità interna strada al diritto alla pornogra- l’alcolismo, dei traumi di ogni fia, alla prostituzione, all’a- tipo, ecc. Se riflettiamo su questo in- borto e alla perversione ses- Come è ovvio, questo non è sieme di cause, vediamo che la suale. Nella votazione finale il panorama generalizzato del- risposta deve sorgere dall’inti- tutte queste proposte non pas- la sanità nel mondo. Non dob- mo dell’uomo, di modo che, sarono5. biamo cadere in un nero pessi- scoprendo se stesso, scopra mismo, perché, allo stesso anche Dio fonte di vita. c. Il panorama attuale tempo, ci troviamo di fronte In effetti, la responsabilità è ad un meraviglioso progresso la capacità di rispondere. E Non c’è dubbio che l’attuale del mondo della medicina e la questa capacità è incentrata panorama di minacce contro la speranza di vita è cresciuta nell’uomo stesso. L’uomo si vita è desolante, che esiste una nella maggior parte dei popoli. mette di fronte alla propria mentalità totalmente maltusia- Le tracce che abbiamo descrit- realizzazione e comincia a co- na, che si desidera sostituire la to finora si riferiscono ad alcu- struirla. La responsabilità con- famiglia fondata sul matrimo- ne delle minacce più significa- siste in questa capacità di co- nio con diversi tipi di unione tive alla vita esistenti nel mon- struire se stessi. La libertà en- compresa quella degli omo- do che, proprio per la loro cru- tra come la possibilità di sce- sessuali, la vita sessuale viene dezza, fanno echeggiare forte gliere ciò che più conviene per vista come banale, il figlio è l’interrogativo che poniamo ai questa costruzione. Quando ci ricevuto come frutto di un de- professionisti della sanità af- poniamo al livello del profes- siderio egoistico, non c’è una finché diano una risposta. sionista della sanità, ci accor-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 giamo che l’interrogativo sca- redenzione che Cristo ci offre mediante la Rivelazione. Sgor- turito dalle minacce alla sanità nelle situazioni concrete del ga dalla ragione stessa della ne suscita un altro ancor più mondo in cui viviamo. Possia- creazione, della dignità della profondo: quello sulla propria mo apprezzare in modo chiaro persona umana, della dignità personalità come professioni- in queste circostanze la neces- del corpo come soggetto uma- sta della salute. Si tratta di un sità di una redenzione che su- no in una concezione unitaria. interrogativo che esige di alza- pera veramente tutte le nostre Bisogna incrementare il dialo- re lo sguardo verso la propria forze, ma che realizza la mera- go tra la fede e la ragione unen- finalità e il proprio modello viglia della sacralizzazione do nella persona umana dignità che, per il cristiano professio- della salute servendosi delle e sacralità, libertà e responsabi- nista della sanità, non sono al- nostre scarse ma indispensabi- lità, ponendo in risalto la tutela tro che Cristo risuscitato. li capacità. dell’ambiente, il diritto alla vi- Così dice il Papa nell’enci- ta dal suo concepimento fino clica sopra citata: ÇIsraele im- d. Il Papa all’Accademia alla morte, la famiglia, il dise- para... che ogni qualvolta è per la Vita gno primario di Dio per la ri- minacciata nella sua esistenza produzione della vita. Le gran- ciò che deve fare è rivolgersi a Il Papa Giovanni Paolo II è di sfide hanno luogo nell’am- Dio con rinnovata fiducia per tornato a parlare a questo ri- bito dei progressi odierni e del- trovare in Lui una efficace as- guardo quando di recente si è la laicizzazione della società. sistenzaÈ... ÇAnche oggi, diri- rivolto ai membri della Ponti- Sono urgenti sia il dialogo che gendo lo sguardo a Colui che ficia Accademia per la Vita l’ascolto. «Senza una cultura hanno trafitto, ogni uomo mi- (16 marzo 2001), dicendo che che mantenga saldo il diritto 72

nacciato nella propria esisten- c’è bisogno di offrire contenu- alla vita e promuova i valori za trova una speranza di sicura ti solidi ed illuminanti alla cul- fondamenti di ogni persona, liberazioneÈ8. tura della vita per rigenerare non si può avere una società continuamente il tessuto inte- sana né la garanzia della pace e c. Efficacia della risurrezione riore della cultura contempo- della giustiziaÈ9. ranea. La vita umana deve es- Ancor più, per il professio- sere presentata come dono di nista della salute, questa fina- Dio e l’uomo come suo colla- 3. Linee d’azione lità e questo modello non sono boratore libero e responsabile, qualcosa di esteriore che agi- mettendo in risalto la dignità a. La preghiera sce per imitazione o per un della persona umana e la fami- impulso puramente volitivo in glia come comunità d’amore e Quali sono le linee d’azione ordine alla finalità percepita, di vita. La vita è perseguitata per mettere in atto questa ma un vero motore di efficien- ma riuscirà a vincere, questa è grande responsabilità di fronte za. é Cristo risuscitato colui la nostra speranza certa perché alla vita? In primo luogo, dice che spinge a dare una risposta dalla parte della vita sono la li- il Papa, «è urgente una grande ed è Egli stesso che offre la ri- bertà, il bene, la gioia, il vero preghiera per la vita, che attra- sposta. Di fronte alla portata progresso, Dio. Gesù Cristo ha versi il mondo intero. Con ini- dei problemi incontrati non dato la sua vita per vincere la ziative straordinarie e nella c’è posto per lo scoraggiamen- morte e per associare l’uomo preghiera abituale, da ogni co- to e per misurare le proprie alla sua risurrezione. Il Vange- munità cristiana, da ogni grup- forze trovandole sproporzio- lo della vita è qualcosa di con- po o associazione, da ogni fa- nate a risolvere i problemi, ma creto e di personale, perché miglia e dal cuore di ogni cre- per l’accettazione umile e to- vuol dire annuncio della per- dente, si elevi una supplica ap- tale della capacità della sua sona stessa di Gesù che ci di- passionata a Dio, Creatore e personalità assieme a tutta la ce: «Io sono la via, la verità e amante della vitaÈ10. scienza e la tecnica odierne, al la vitaÈ (Gv 4, 6). servizio della forza vivificante Il Papa prosegue dicendo b. L’orientamento che realizza in concreto la vi- che tutto ciò risiede nel più in- ta, e cioè Cristo morto e risu- timo della persona, non è qual- Dobbiamo avere, inoltre, scitato. In questo consiste la cosa che conosciamo soltanto una chiara concezione cristia-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 na della vita, intesa come mis- dio scientifico del comporta- plicemente nessuno. La prima sione, mistero e comunione. Il mento umano nell’ambito delle verrà chiamata «Personali- punto di partenza per costruire scienze della vita e della salu- smoÈ e la seconda ÇBioetica una cultura della vita è il rico- te, in conformità con i valori e positivistaÈ. Spiegare i princi- noscimento della vita come i principi morali. Sorge spon- pi del Personalismo etico aiu- missione. Cristo dice: ÇSono tanea la domanda: quali valori? terà in modo essenziale i pro- venuto affinché abbiano la vita quali principi morali? Non è fessionisti della salute a pro- e l’abbiano in abbondanza» difficile trovare la risposta nel- teggere la vita dalle minacce (Gv 10, 10) e la vita che Cristo l’ambito cattolico, sono i valori che incombono su di essa. ci ha dato è la vita che Egli ha di cui abbiamo accennato in nel Padre e che il Padre ha in precedenza; ma la Biogenetica d. I principi del Personalismo Lui (Gv 6, 57). La vita di Dio, si sviluppa in modo forte in in Bioetica la vita della Santissima Tri- ambito non cattolico, special- nità, non può essere annichili- mente di matrice protestante, e 1. La persona umana è crea- ta dalla morte. La missione di in questo campo non sono ta da Dio, da Lui proviene e a Cristo è quella di offrirci que- chiari né i valori né i principi Lui deve tendere come alla sta vita della Santissima Tri- morali. Ne è privo soprattutto sua causa primaria e finale. La nità e la Sua missione non può il positivismo etico, ove non è persona umana è capace di ri- fallire. Pertanto, questa vita è possibile parlare razionalmente flessione, è in se stessa fine e una vita frutto della comunio- di questi principi. mai può essere considerata co- ne e, ancor più, è la stessa co- In effetti, nel pensiero cri- me mezzo. È la sintesi dell’u- munione del Padre con il Fi- stiano tradizionale i principi niverso e colei che dà ragione glio nello Spirito Santo (2Co sono la legge di Dio, i coman- a tutto ciò che esiste. Qui tro- 13, 13). La vita non può essere damenti della Legge di Dio vano il loro fondamento l’An- 73 separata dalla comunione, in- che sono fondati nella stessa tropologia e l’Etica. fatti la vita massima dell’uo- legge naturale, sublimati nella 2. Di conseguenza, la vita mo è quella ricevuta nel Batte- vita in Cristo di cui abbiamo umana è sacra perché viene da simo, la vita divina, e questa parlato poco fa. Ma nel pen- Dio. Per la stessa ragione la vita è ricevuta in comunione siero protestante non appare dignità della persona umana è con tutta la Chiesa. Allo stesso accettabile la legge naturale, inviolabile. modo, la riproduzione di que- in quanto si pensa che la natu- 3. La persona umana ha una sta vita viene data soltanto nel- ra è semplicemente viziata, è propria libertà e una propria la massima solidarietà e co- cattiva e pertanto non può es- responsabilità che deve eserci- munione umana, cioè nel ma- sere costituita quale norma tare per realizzare se stessa. trimonio, che è la vita battesi- dell’agire. Nel desautorare la Non c’è libertà senza respon- male sdoppiata nell’amore natura come fonte di moralità, sabilità e ciò significa rispetta- matrimoniale, nell’unione pie- dobbiamo cercare altre forme re la libertà dell’altro. na e indissolubile dell’uomo e esterne e molte volte arbitrarie 4. Il tutto sta al di sopra del- della donna. che non hanno il loro fonda- la parte e a volte bisogna ri- La migliore protezione, mento in quella natura. nunciare alla parte in onore quindi, della vita contro le mi- Come abbiamo riferito pri- della totalità. nacce è la preservazione del ma, per il pensiero morale cri- 5. La persona umana esiste matrimonio e della famiglia stiano, incluso prescindendo nella solidarietà e deve tende- che si costituisce, unica fonte per ora dalla Rivelazione, l’E- re al bene comune. dalla quale procede quanto di tica è una conseguenza della 6. In questo contesto si ac- più autentico c’è della vita Metafisica: se la natura ha una cettano e si giustificano i tre stessa. finalità, allora è fondata in una principi dell’autonomia, della antropologia nella quale l’uo- beneficenza e della giustizia, c. La Bioetica mo è presentato come essere che vengono addotti dalla dotato di finalità e come tale in Bioetica positivista. Il princi- Una forma pratica profonda cammino verso di essa. L’Eti- pio di autonomia sta a signifi- per proteggere la vita da parte ca ci descrive questo cammi- care la libertà dell’agente mo- dei professionisti della sanità nare verso l’eternità. Ma se rale, che a sua volta indiche- è conoscere e applicare in mo- smentiamo la natura e prescin- rebbe che un’azione è buona do corretto la Bioetica, specie diamo dalla Metafisica, non se rispetta la libertà dell’agen- nei complicati problemi del c’è più una finalità e nemme- te morale e degli altri. Il prin- genoma umano. Quando par- no c’è una Antropologia meta- cipio di beneficenza vuol dire liamo della corretta applica- fisica né, di conseguenza, una che bisogna fare sempre il be- zione della Bioetica ci riferia- vera Etica. ne ed evitare il male. Il princi- mo all’autentica Bioetica, che La Bioetica è vista così in pio di giustizia, vuol dire che parte dai principi precedente- due direzioni: l’una che accet- bisogna dare ad ognuno ciò mente enunciati riguardo alla ta il pensiero metafisico e la che gli appartiene. vita. Rivelazione, l’Antropologia e 7. La persona è immagine di In effetti, il problema fonda- l’Etica fondate nella Metafisi- Dio, membro del Corpo di mentale della Bioetica oggi, il ca e nella Rivelazione, e l’altra Cristo, cittadino del popolo di suo problema fondamentale di che non accetterà questo pen- Dio. base, è il problema dei suoi siero e cercherà di formulare 8. La sofferenza, se assunta principi. La Bioetica è lo stu- altri fondamenti oppure sem- in unione con quella di Cristo,

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 è qualcosa di positivo ed è embrioni, all’impiego dei tes- curezza per forgiare la nuova fonte di salvezza. suti fetali, all’eugenetica, alla cultura della vita12. 9. La vita è inviolabile dal arbitraria libertà sessuale, al- suo concepimento fino alla l’omosessualità, all’informa- S.E. Mons. JAVIER LOZANO sua fine naturale. zione sessuale senza una ade- BARRAGÁN 10. La vita umana deve ave- guata formazione, al divorzio, Arcivescovo-Vescovo emerito di Zacatecas, re la sua origine soltanto nel all’eutanasia, ecc. Presidente del Pontificio Consiglio matrimonio. Abbiamo cercato di chiarire per la Pastorale della Salute 11. La vita umana deve ave- il panorama della vita di fronte re la sua origine nel matrimo- alla cultura della morte ed è nio, nell’atto coniugale. responsabilità di ogni profes- 12. Le scienze sono al servi- sionista della sanità portare zio della vita umana e non vi- questa luce nelle situazioni ceversa. quotidiane che gli tocca af- Note 13. Quanto prima esposto frontare per proteggere sem- 1 GIOVANNI PAOLO II, Lettera Encicli- deve essere tradotto nelle leg- pre la vita. ca Evangelium vitae, 25 marzo 1995, 9- gi civili degli Stati11. Concludiamo, come fa il 11. 2 EV 1, 12. Papa nella sua enciclica, affer- 3 EV 1, 11. e. Applicare alla casistica mando che il modello di vita 4 EV 1, 13-17. 5 MARTINO R., Cinque anni dopo Il della nuova cultura è la Vergi- Cairo e Pechino, in Pontificio Consiglio Più che continuare ora con ne Maria nella nascita del Fi- della Famiglia, I figli, famiglia e società una casistica nell’ambito della glio di Dio, come appare nel nel nuovo millennio, Vaticano, 2001, 172-180. Biogenetica, sia sufficiente capitolo dodici dell’Apocalis- 6 MARTêNEZ J.E I., Presentazione del 74 quanto abbiamo enunciato co- se: la donna sta per partorire e Congresso europeo dei Movimenti per me risposta ai problemi speci- il drago aspetta che nasca il fi- la Vita, in Pontificio Consiglio della Fa- miglia, I figli, famiglia e società nel nuo- fici che senz’altro si presente- glio per divorarlo. Alla donna vo millennio, Vaticano, 2001, 181-188. ranno ai professionisti della vengono date due ali per rifu- 7 EV 1, 19-23. sanità oggi per proteggere la giarsi in un luogo sicuro nel 8 EV 1, 22; 2, 50. 9 GIOVANNI PAOLO II, Discorso alla vita di fronte all’anticoncepi- deserto, dove partorirà e il dra- Pontificia Accademia per la Vita, L’Os- mento, all’aborto, all’impiego go non potrà fare più nulla servatore Romano, ed. sett. (11) 16 mar- delle cellule staminali, alle contro di lei e la sua discen- zo 2001, 2. 10 EV 4, 100. banche di materiale genetico, denza. La vita è protetta dalle 11 CICCONE LINO, Storia e problemati- alla fecondazione in vitro, alla minacce della morte. Il trionfo che oggi; SPAGNOLO ANTONIO, Bioetica, clonazione umana, all’affitto della vita è la risurrezione. Fondamenti; in Camillianum, Diziona- rio di Teologia Pastorale Sanitaria, Edi- di placente, alla produzione di Maria è la fonte della vita, è il zioni Camilliane, 1997, 130-154. embrioni, alla congelazione di nostro modello e la nostra si- 12 EV, 103-104.

Una questione di coscienza

Fui veramente sorpreso dente che nel Regno Unito, dell’aborto avrebbe creato co- quando, nel lontano 1973, un per non abbandonare le mie me principale conseguenza ciò eminente professore di ostetri- specializzazioni, avrei dovuto che chiamai “uniformità di cia e ginecologia mi informò, scendere ad un compromesso pratica”, che avrebbe ulterior- dopo un mio colloquio per la con la mia salda ripulsione a mente soffocato sia il pensiero nomina ad aiuto anziano, che sopprimere personalmente la che il progresso. Questa previ- per uno specialista cattolico vita umana. Rifiutai e, di con- sione riguardante l’ostetricia “non c’è posto per esercitare seguenza, mi trovai disoccu- nel Regno Unito si è avverata e all’interno del Servizio Sanita- pato con moglie e tre bambini la discriminazione verso i me- rio Nazionale, a meno che non e, per poter esercitare in piena dici cattolici e altri medici a fa- si sia pronti a cambiare le pro- libertà la specializzazione che vore della vita continua, sia lì prie idee o a specializzarsi in avevo scelto, dovetti lasciare il che in altre parti del mondo. un altro campo”. Avevo sem- paese, la casa e la famiglia. La decisione di specializzar- pre pensato Ð alquanto inge- Nel 1976 pubblicai un arti- mi in ostetricia/ginecologia si nuamente, sembra – che il “si- colo su questa mia esperienza fece strada molto presto nella stema” britannico fosse basato sul British Medical Journal, mia carriera di studente di me- sul fair play e, soprattutto, sul preannunciando che l’esercizio dicina. Il fascino di queste rispetto del diritto di ogni indi- dell’ostetricia nel Regno Unito specializzazioni era dato dal viduo all’obiezione di co- avrebbe risentito del fatto che fatto che richiedevano, oltre a scienza, ad esempio in tempo rifiutare l’obiezione di coscien- specifiche abilità in ostetricia, di guerra. Divenne presto evi- za nei confronti della pratica anche capacità mediche e chi-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 rurgiche. Mi apparve evidente ostetrici consideravano se stes- nissero utilizzate a questo sco- che ostetrici e levatrici possie- si. La differenza tra l’ostetricia po. Oggi molti dei nostri colle- dono una vocazione unica e (assistenza sanitaria alle ma- ghi uccidono più bambini di privilegiata al servizio della dri) e la ginecologia (assisten- quanti non ne facciano nasce- vita, poiché essi sono gli assi- za sanitaria alle donne) diven- re, e ci si impegna molto poco stenti dei co-creatori di una ne sfuocata. La maternità non per ridurre il numero degli nuova vita. Noi siamo specia- veniva più menzionata ed oggi aborti. Sembra incredibile che lizzati in maternità. ci troviamo ad essere sempli- William Jefferson Clinton, ex All’inizio del mio periodo cemente degli specialisti della Presidente degli Stati Uniti, di internato in ostetricia, nel salute delle donne. abbia per due volte posto il ve- lontano 1968, agli interni fu All’incirca nello stesso pe- to ad un disegno di legge che detto che gli ostetrici avevano riodo venne promulgata l’En- avrebbe vietato l’oscenità del- un obiettivo che era quello di ciclica Humanae Vitae. Ricor- la nascita parziale dell’aborto. fornire la miglior assistenza do che, quando la lessi, la mia Il mondo ha accettato la cultu- possibile per garantire che tut- prima reazione fu di chiedermi ra della morte al costo di bam- te le gravidanze si concludes- se avesse qualche rilevanza bini non nati e di una profes- sero con una madre viva e sa- per la mia professione. Inco- sione un tempo nobile. Papa na ed un neonato vivo e sano. minciai a razionalizzare che Giovanni Paolo II ha com- Ci fu spiegato che sin dall’ini- c’era differenza tra contracce- mentato che oggi la professio- zio di ogni gravidanza avrem- ne medica soffre fondamental- mo dovuto prenderci cura di mente di una crisi d’identità; due pazienti, come precisa la esiste un grave pericolo quan- seguente affermazione tratta do questa professione è chia- da Williams Obstetrics (16a mata a sopprimere una vita 75 edizione): concepita, quando è usata per “Fortunatamente viviamo eliminare il morente, quando e lavoriamo in un’epoca in permette a se stessa di arrivare cui il feto viene identificato ad intervenire contro il piano come il nostro secondo pa- del Creatore e la vita della fa- ziente, con altrettanti diritti miglia o di cedere alla tenta- e privilegi quanti prima ne zione di manipolare la vita otteneva dopo la nascita”. umana; e, quando perde di vi- Tuttavia, all’inizio degli an- sta la sua direzione autentica, ni ’70, il grande pubblico e che è quella dell’essere umano persino i vertici della Chiesa profondamente sfortunato e non prevedevano gli oscuri ammalato, essa perde la pro- cambiamenti che stavano per zione ed aborto Ð potevo ac- pria etica, si ammala a sua vol- verificarsi e che avrebbero ca- cettare la prima ma non il se- ta, perde e oscura la propria povolto l’assistenza materna e condo. La decisione era molto dignità e autonomia morale. fatto sì che molti ostetrici semplice ed anche la maggior Questo ha avuto un profon- prendessero serie decisioni ri- parte dei miei amici e colleghi do significato etico, morale e guardo la propria vita ed atti- accettarono quell’idea. Non pratico per i medici cattolici, vità professionale, decisioni c’era nessuno cui rivolgersi che stiano già esercitando o che ebbero effetti profondi sul- per avere consigli ed essere che siano in formazione. Nes- la loro carriera. Quando stavo guidati. Tuttavia, per una qual- sun altro ramo della medicina terminando il mio praticantato, che ragione Ð molto probabil- è stato così influenzato da si stava introducendo la con- mente per ispirazione dello questi cambiamenti. Non si è traccezione orale e ricordo di Spirito Santo – rilessi l’Enci- semplicemente tenuto conto aver presenziato ad una delle clica, ci riflettei ed incomin- che gli ostetrici della mia ge- prime dimostrazioni del dispo- ciai a comprendere la sua im- nerazione hanno dovuto, sin sitivo anticoncezionale intrau- portanza per il matrimonio, dall’inizio di questi cambia- terino. In quello stesso perio- per la vita umana e la famiglia. menti, prendere una posizione do, nel Regno Unito veniva Presto l’aborto e la contrac- basilare in difesa della vita approvata la legge che consen- cezione divennero la base del- umana. Ciò ha causato grande tiva l’aborto. Come interni, l’assistenza sanitaria alle ma- dolore sia a loro che alle loro eravamo esposti all’opinione dri. Malgrado le loro grandi famiglie, poiché anche la loro unilaterale, inesatta e precon- conoscenze sul nascituro, gli carriera veniva rovinata: alcu- cetta di coloro che erano decisi ostetrici divennero conniventi ni furono costretti ad abbando- a cambiare il nostro modo di nello sminuire il valore del- nare la specializzazione, altri pensare ed esercitare. é indica- l’essere umano nel grembo scesero tristemente ad un tivo il fatto che in edizioni suc- materno, rendendolo così tan- compromesso per sopravvive- cessive del testo di Williams to più facile da distruggere. La re. In alcuni paesi molti furono quel riferimento al feto come società ha accettato l’aborto costretti a partecipare a pro- secondo paziente sia stato come una facile soluzione a grammi di aborto e contracce- omesso. Un graduale processo problemi di tipo sociale ed zione e molti purtroppo deci- impercettibile incominciò a economico, e ostetrici e gine- sero di venire a patti e separare provocare un sostanziale cam- cologi hanno permesso che le ciò in cui credevano da ciò che biamento nel modo in cui gli loro capacità professionali ve- facevano.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Gli specialisti cattolici e le di Liverpool, in Inghilterra. ria, cioè non fatta di grandi loro famiglie sono stati sotto- Tutti si erano posti la stessa edifici con alti costi di riscal- posti ad una specie di totalita- domanda: se non facciamo damento, ma una piccola rismo professionale in modi qualcosa noi, CHI LO FARË? agenzia centrale a livello inter- molto personali. Un ostetri- Queste poche persone determi- nazionale e gruppi nazionali co/ginecologo cattolico rima- nate ritenevano che, se avesse- che sostengono piccoli centri sto fedele all’insegnamento ro mantenuti saldi i propri di consultazione molto adatta- del Magistero della Chiesa è principi etici e morali, avreb- bili, distribuiti in tutto il mon- stato ed è oggetto di ostraci- bero potuto assistere efficace- do e collegati tra loro attraver- smo sul piano sociale e pro- mente le madri ed i nascituri, so le moderne tecnologie di fessionale. é doloroso che così come erano convinte che comunicazione. MaterCare è persino negli ospedali cattoli- nel mondo esistono madri che legalmente costituita in Cana- ci essi vengano considerati un desiderano ancora il tipo di as- da, Irlanda e Regno Unito (e “imbarazzo” a causa della lo- sistenza che esse possono for- pertanto nell’Unione Euro- ro presa di posizione pubbli- nire. pea), ed è in via di costituzio- ca, ultra conservatori, profes- Anche Papa Giovanni Paolo ne negli Stati Uniti, in Austra- sionalmente superati e forse II, nella sua Enciclica Evange- lia e nel Ghana. Ogni gruppo persino negligenti, e vengano lium Vitae, ha lanciato un ap- nazionale possiede un consi- sottoposti alla disapprovazio- pello a tutti, ma in modo parti- glio direttivo interdisciplinare. ne della categoria medica. In colare ai professionisti sanitari Attraverso queste strutture na- senso generale, si riscontra cattolici, affinché facciano zionali esso accede a finanzia- una crisi di reclutamento per- qualcosa in più per la vita. menti di fonte sia privata che ché pochi studenti scelgono di “Al popolo della vita e per statale per portare a termine i 76 specializzarsi in ostetricia/gi- la vita”, “per dare a questo progetti e reclutare colleghi necologia, essenzialmente per nostro mondo nuovi segni di per eseguire il lavoro. tre motivi: lo stile di vita è speranza, operando affinché Il centro internazionale si molto duro; c’è timore di ver- crescano giustizia e solida- trova a St. John’s, nel New- tenze giudiziarie, specialmen- rietà e si affermi una nuova foundland, ed il Canada forni- te nel Nord America ed in Eu- cultura della vita umana, sce il sostegno specialistico ai ropa; e la maggior parte dei per l’edificazione di un’au- centri nazionali. Il centro at- medici non vuole essere coin- tentica civiltà della verità e tualmente è formato da un oste- volta nell’aborto – considera- dell’amore” (EV, 6). trico, un professore per l’assi- to come un lavoro sgradevole. “Peculiare è la responsabi- stenza infermieristica, una se- Non sorprende che pochissi- lità affidata agli operatori gretaria, un coordinatore per mi cattolici si iscrivano ad sanitari... custodi e servitori l’educazione pubblica ed un ostetricia/ginecologia, così della vita umana” (EV, 89). comitato di volontari. Speria- ora il concetto cattolico di “Uno specifico apporto do- mo di avere in futuro uno staff queste specializzazioni ri- vrà venire anche dalle Uni- che rispecchi il carattere e l’e- schia di fare la stessa fine dei versità, in particolare da sperienza professionali unici, dinosauri, eliminate dall’aste- quelle cattoliche, e dai Cen- internazionali ed interdiscipli- roide dell’aborto/contracce- tri, Istituti e Comitati di bioe- nari della nostra Chiesa e che zione. Ciò dovrebbe essere tica” (EV, 98). includa un amministratore, di- fonte di seria preoccupazione Quel gruppo ha fondato il rettori medici ed infermieristi- per la Chiesa, per le organiz- MaterCare International (MCI), ci, un teologo/esperto di etica, zazioni in favore della vita e che ha compiuto un’opzione un educatore sanitario, un per tutte le persone di buona preferenziale in favore delle esperto in comunicazione e volontà. madri e dei nascituri. L’inten- personale di sostegno. é il con- Questo solleva importanti zione non era quella di metter siglio direttivo di MaterCare interrogativi: che effetto ha su una fabbrica di chiacchiere, International, costituito da due tutto questo sulle madri e sulle ma un’organizzazione che membri di ciascun gruppo na- donne? dove riusciranno ad avrebbe nuovamente infuso la zionale, a stabilire la politica e avere consigli e cure consoni vita nell’assistenza alle madri a scegliere i progetti. Il comita- alle proprie convinzioni mora- attraverso nuove iniziative di to internazionale si riunisce tri- li per i problemi di natura sani- servizi, addestramento, ricerca mestralmente per mezzo di taria? Le donne sono ingiusta- e patrocinio secondo l’insegna- conferenze telefoniche interna- mente influenzate dai medici o mento dell’Enciclica Evange- zionali che non sono molto co- dal personale infermieristico lium Vitae. Il MaterCare Inter- stose; in futuro intendiamo or- che non comprende o non si national intende mettersi: ganizzare un sistema di tele- cura delle loro convinzioni re- “...a servizio di una nuova conferenze internazionali uti- ligiose? In altre parole, chi cultura della vita con la pro- lizzando Internet, che è gratui- renderà concreto in futuro duzione di contributi seri, to. Nei punti di interesse e sulla l’insegnamento della Chiesa documentati e capaci di im- base delle necessità locali, ver- riguardo all’assistenza sanita- porsi per i loro pregi al ri- ranno costituiti centri di con- ria alle madri? spetto e all’interesse di tutti” sultazione nazionali. Il primo Nel 1995, un piccolo gruppo (EV, 98). sarà in Ghana, nell’Africa Oc- internazionale di ostetrici, gi- Per il XXI secolo, MaterCa- cidentale. Questi centri di con- necologi e levatrici cattolici si re International sta sviluppan- sultazione saranno propulsori è riunito al Life Health Centre do una struttura rivoluziona- di attività locali, raccoglieranno

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 informazioni, implementeran- MaterCare sta realizzando l’Arcivescovo di Freetown, in no servizi e programmi didatti- un centro traumatologico con Sierra Leone, ha chiesto il no- ci, condurranno ricerche e for- 60 posti letto per fornire assi- stro aiuto per organizzare un niranno anche il gruppo di spe- stenza e cura alle madri affette servizio di assistenza sanitaria cialisti. da fistola ostetrica; questo alle madri. MaterCare International ha centro dedicherà anche parti- MaterCare è particolarmente dimostrato, malgrado lo scetti- colare attenzione alla forma- preoccupato per il futuro di cismo e non senza notevoli zione di infermieri e medici ostetrici/ginecologi e per la lo- sforzi, di poter avere grande per il trattamento di queste pa- ro formazione. Tre anni fa ab- importanza. Nel 1998 ha svi- zienti. Tutti questi progetti biamo cercato di organizzare luppato il West African Mater- vengono messi in atto in asso- un convegno internazionale nal Health and Obstetric Fi- ciazione con la Conferenza per discutere della formazione stula Project (Progetto sulle Episcopale del Ghana. Mater- dei futuri specialisti, ma senza fistole ostetriche e sulla salute Care sta anche realizzando un successo. é nostro parere che materna in Africa Occidenta- CD sul trattamento della fisto- nel mondo esistano ancora le), la cui prima fase, costituita la ostetrica, che verrà messo compartimenti accademici e da programmi di prevenzione, gratuitamente a disposizione ospedalieri di ostetricia e gine- ricerca e patrocinio, è ora in ed il cui contenuto sarà anche cologia, che potrebbero offrire corso nel Ghana. I programmi disponibile sul suo sito web. corsi di qualità in internato o di prevenzione sono studiati Nel 1999, il Dott. Gigli ed utilizzando le nuove tecniche per ridurre mortalità e morbi- io ci siamo recati in Albania di informazione e l’apprendi- lità materna nelle aree rurali, ed abbiamo organizzato una mento a distanza. Tutto ciò che migliorando la cura fornita al- turnazione di ostetrici per un dobbiamo fare è organizzarci. le madri dai tradizionali assi- ospedale da campo austriaco 77

Conclusioni

Mentre entriamo nel XXI secolo, milioni di madri in tut- ti i paesi in via di sviluppo stanno morendo per complica- zioni da parto che erano fre- quenti nel medioevo. Nei pae- si in via di sviluppo milioni di bambini non nati vengono uc- cisi dalla professione medica con procedure chirurgiche che stenti al parto (TAP) nei vil- per fornire assistenza a circa erano comuni nel periodo buio laggi, usando una scheda pre- 20.000 rifugiati. Il motivo per dell’ignoranza umana. natale illustrata, addestrando cui questo progetto non è de- Ostetrici e levatrici condivi- infermiere e levatrici dei centri collato è che, una volta cessati dono una vocazione unica e ostetrici ad usare l’ecografia, i bombardamenti in Kosovo, i privilegiata al servizio della vi- uno strumento visivo per mo- rifugiati sono tornati a casa. ta. Un gruppo di professionisti nitorare la progressione del L’anno scorso mi sono recato sanitari cattolici ha fatto la travaglio, istituendo un siste- tre volte a Timor Est con scelta preferenziale di fornire ma di trasporto d’emergenza Adrian Thomas, e poi con Lui- la propria assistenza alle madri ostetrica con possibilità di tra- gi Gigli, per valutare i problemi ed ha creato un’organizzazione sfusioni a bordo per far giun- che quelle madri devono af- internazionale che sarà diversa gere sane e salve all’ospedale frontare. MaterCare Internatio- da qualsiasi altra organizzazio- di zona le puerpere che pre- nal, con l’aiuto del FIAMC, sta ne professionale, poiché for- sentano complicazioni. sviluppando un programma per nirà alle madri la miglior assi- é stato completato un pro- fornire assistenza ostetrica di stenza ostetrica possibile, che gramma di ricerca per la valu- base dove, al momento, non è saldamente basata sull’eccel- tazione di un nuovo metodo esistono ostetrici per una popo- lente competenza medica, sul- orale, efficace ed economico lazione di 700.000 persone. la vita e sulla speranza. Noi per tenere sotto controllo le ri- Tuttavia attraverso queste espe- sappiamo COSA deve essere schiose emorragie post-par- rienze abbiamo scoperto che fatto e per CHI; questa propo- tum, che potrebbe essere uti- non esiste alcuna organizzazio- sta è un modo di rispondere al- lizzato in modo sicuro dai ne internazionale che fornisce la domanda COME?: noi, qua- TAP quando non è disponibile assistenza specialistica alle ma- li professionisti sanitari cattoli- alcun aiuto medico. dri; né il CICR, né l’MSF stes- ci, lo faremo. é allo studio anche un pro- sa. A Timor Est si stanno anche gramma di patrocinio per por- organizzando servizi d’emer- Prof. ROBERT WALLEY tare all’attenzione internazio- genza. FRCSC, FRCOG, MPH (Harvard) nale la tragedia della morta- A MaterCare è stato chiesto Professore di Ostetricia e Ginecologia, Memorial University lità materna e le sofferenze di reperire un ostetrico/ammi- del Newfoundland delle madri affette da fistola nistratore per un ospedale cat- Direttore esecutivo ostetrica. tolico a Betlemme, mentre MaterCare International

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 L’importanza del ginecologo-ostetrico davanti alle sfide in ambito biomedico

La pastorale della Chiesa si duto, e di tutti gli uomini, an- ventato molto più importante e avvale da sempre dell’apporto che quando sono abbandonati la loro responsabilità più gran- dei laici, ancor più dopo il e il loro peso sociale o la loro de. Fino a pochi decenni fa, in- Concilio Vaticano II. Oggi importanza nella società della fatti, la morale medica e la mo- l’apporto dei laici alla pastora- produzione e della merce sono rale cattolica raramente si tro- le è reso necessario anche dal ormai nulli. vavano in contrasto ed il medi- calo delle vocazioni sacerdo- é per questo motivo che co cattolico non aveva diffi- tali e religiose. possiamo dire con consapevo- coltà a mettere a disposizione In modo particolare, è la pa- le orgoglio che lo sforzo della del suo paziente tutto quello storale della Chiesa nel mondo Chiesa nel mondo sanitario ha che la scienza medica offriva, della Sanità ad aver bisogno contribuito grandemente allo senza soffrire per questo di dei laici. Si tratta di adempiere sviluppo della civiltà umana, conflitti di coscienza. é vero, il mandato di Cristo: annun- favorendo in tutto il mondo la sono sempre esistiti medici e 78 ciare il Vangelo e sanare gli in- crescita di una cultura dell’ac- levatrici che hanno praticato fermi. Sanare gli infermi non è coglienza e della misericordia, aborti, ma essi lo facevano al qualcosa di aggiuntivo, ma è dei diritti e del rispetto del- di fuori dei canoni di condotta quasi parte integrante dell’e- l’uomo in tutte le situazioni di morale riconosciuti dalla pro- vangelizzazione, è ciò che la vita e in tutte le fasi della sua fessione e di nascosto, perché rende credibile. Gesù stesso esistenza. biasimati. Fino all’inizio degli caratterizzò il suo annuncio Ma la presenza della Chiesa anni ’70, i testi di medicina le- Çsanando gli infermiÈ. nel mondo della sanità era ed è gale distinguevano solo quat- é per questo motivo che nel dettata anche dalla consapevo- tro tipi di aborto: spontaneo, corso dei secoli la Chiesa svi- lezza che è proprio nel mo- terapeutico (al solo fine di sal- luppò diaconie, ostelli per i mento in cui l’uomo esprime vare la vita della madre), euge- pellegrini, infermerie monasti- un bisogno di salute che egli è netico e criminale. Sugli ultimi che, ordini religiosi dedicati portato ad interrogarsi sulle due tipi la riprovazione profes- all’assistenza ai malati. È per domande fondamentali della sionale era chiarissima. questo motivo che la Chiesa vita: sul senso del nascere, del Le cose sono profondamen- inventò il concetto stesso di soffrire, del morire. La Chiesa te cambiate negli ultimi de- Ospedale e contribuì larga- è consapevole che una corretta cenni. La disponibilità di mez- mente a svilupparne la fisio- risposta a queste domande può zi di contraccezione farmaco- nomia che oggi conosciamo. condizionare anche la risposta logica, il movimento femmini- Anche quando gli stati moder- ad altre domande sulle quali si sta, l’introduzione dell’aborto ni, dopo la Rivoluzione Fran- fonda il senso religioso del- in moltissime legislazioni, le cese, incominciarono ad inte- l’uomo. Chi sono? Dove va- crescenti possibilità offerte ressarsi di sanità, per mantene- do? Che senso ha la mia vita? dalla genetica di individuare re alto l’ideale della assistenza Il bisogno di guarigione può malattie prima della nascita, lo sanitaria, la Chiesa favorì la cioè portare ad una domanda sviluppo di tecniche di fertiliz- fondazione di istituzioni sani- di salvezza (salus). zazione in vitro, la conseguen- tarie cattoliche in tutto il mon- é per questi motivi che, an- te produzione di embrioni a fi- do. Dai prestigiosi grandi che negli ospedali non cattoli- ni di cura della sterilità, la loro ospedali e dalle facoltà di me- ci, la Chiesa ha favorito sem- disponibilità a fini di ricerca dicina delle Università Catto- pre la presenza di cappellani, scientifica, la individuazione liche ai dispensari dei paesi di di suore infermiere, di medici delle potenzialità delle cellule missione. Ancora oggi la e infermieri cristianamente embrionali per lo sviluppo di Chiesa è il maggiore fornitore formati e ispirati, di associa- tessuti utili a fini di trapianto di servizi sanitari non gover- zioni di medici cattolici e in- per la cura di malattie degene- nativo nel mondo. fermieri cattolici, di volontari rative, le ipotesi di clonazione Questo gigantesco sforzo ispirati dal modello del Buon totale o parziale già realizzate non era e non è finalizzato so- Samaritano. negli animali, hanno radical- lo a supplire al disinteresse dei In questo senso il medico mente mutato lo scenario. governi per alcune forme di specialista in Ostetricia-Gine- La gravidanza e il parto non povertà e di emarginazione, cologia e la infermiera ostetri- sono più visti come atti il più ma è volto a testimoniare che ca condividono la responsabi- delle volte fisiologici, ma l’attenzione alla persona uma- lità di ogni operatore sanitario spesso vissuti come una di- na non è vera se non si interes- cattolico per la pastorale sani- sgrazia e una malattia di cui il sa di tutto l’uomo, anche taria della Chiesa. medico deve farsi carico. quando è debole, fragile, deca- Oggi però il loro ruolo è di- Il figlio non è più visto co-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 me un dono, ma come un og- ostetrica cattolica si trovano Questo conflitto si verifica getto del desiderio, da realiz- inevitabilmente nel mezzo di ogni volta che al giovane me- zare solo se uno vuole e quan- queste tensioni e di questi dico viene richiesto di applica- do vuole e da accettare solo se cambiamenti. L’ostetrico gine- re infusioni endovenose abor- il dono è ben confezionato e cologo, da sempre medico del- tive durante il periodo di inter- non risulta danneggiato. le donne, avverte su di sé la nato a rotazione; quando egli La medicina non ha più co- pressione di una ideologia so- viene interrogato sulla sua in- me obiettivo ultimo la difesa ciale che vorrebbe farne lo dipendenza da Çpregiudizi re- della vita, ma è più preoccupa- strumento perché la salute ri- ligiosiÈ, prima di poter acce- dere ai programmi di specia- lizzazione; quando durante il periodo di training per la spe- cializzazione viene obbligato a partecipare a turni di attività, previsti dal curriculum di stu- di, che richiedono l’esecuzio- ne di aborti o la partecipazione a tecniche di fecondazione ar- tificiale; quando, dopo la spe- cializzazione, gli vengono ri- fiutati posti di lavoro perché riservati a personale che ga- rantisca tutte le attività del ser- vizio, inclusi gli aborti; quan- 79 do gli vengono precluse possi- bilità di carriera perché privo della necessaria esperienza su tutti gli ambiti della professio- ne che il ruolo di direzione ri- chiede; quando, infine, le agenzie delle Nazioni Unite o altri centri di finanziamento ri- fiutano le richieste delle orga- nizzazioni non governative che non includono, nei loro progetti di cooperazione sani- taria internazionale, l’aborto e la sterilizzazione tra i metodi per assicurare la pianificazio- ne familiare nei paesi in via di sviluppo. ta della qualità della vita. produttiva, intesa nel senso cui Se a questo si aggiunge che Gli organismi internazionali sopra si accennava, possa rea- in ogni caso l’ostetrico gine- hanno rinunciato alla lotta per- lizzarsi in modo sicuro ed effi- cologo cattolico fedele al Ma- ché a tutte le popolazioni ed a ciente e perché le nuove tec- gistero della Chiesa è visto co- tutte le fasce sociali siano assi- nologie riproduttive possano me un personaggio retrò, non curati i diritti sanitari fonda- svilupparsi senza ostacoli. vi è da meravigliarsi se, dap- mentali, ma si preoccupano Mentre questa pressione si pertutto, gli ostetrici ginecolo- soltanto di ridurre la richiesta esercita sulla sua coscienza, gi cattolici sono in via di dimi- di tali diritti, favorendo in tut- egli avverte su di sé la respon- nuzione e rischiano di scom- to il mondo la denatalità. sabilità di essere anche il me- parire del tutto in alcune situa- é stato creato perfino un dico dei più piccoli e dei più zioni. ambiguo termine di Çsalute ri- fragili tra gli uomini, il difen- Eppure questa continua, produttivaÈ, dietro il quale, in- sore di quelli che non hanno progressiva diminuzione degli sieme alla prevenzione ed al voce, che non esprimono al- ostetrici ginecologi cattolici controllo delle malattie gine- cun voto, che non hanno peso sembra essersi prodotta senza cologiche, vengono propagan- economico o sociale. destare eccessivo allarme nel- dati, offerti ed imposti a go- In alcune situazioni il con- la Chiesa. verni e operatori sanitari con- flitto tra la pressione sociale e Mentre giustamente si è traccezione, aborto, sterilizza- la responsabilità della coscien- continuato a condannare l’a- zione, denatalità, mentre della za può diventare così insop- borto, a proporre i metodi na- mortalità materna (ancora portabile da dare luogo alla ri- turali di pianificazione, a de- troppo elevata in alcuni paesi nuncia alla professione, per nunciare i pericoli per il futuro in via di sviluppo ed in alcune non sottomettere la propria co- delle civiltà umane insiti nelle fasce sociali svantaggiate dei scienza, oppure al compro- manipolazioni degli embrioni paesi sviluppati) ci si preoccu- messo e al conformismo, per (sia a fini scientifici che per la pa ancora molto poco. non dover rinunciare ad eser- cura della sterilità, sia per la Il medico e l’infermiera citare la professione. selezione dei portatori di ma-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 lattie genetiche che per la pro- contributo all’educazione ses- tori sanitari e ai responsabili duzione di cellule staminali), suale delle giovani e ai corsi delle istituzioni ospedaliere, non ci si è resi forse conto suf- di preparazione al matrimo- delle cliniche e delle case di ficientemente che la difesa nio. cura. Chi ricorre all’obiezione contro questi mali diventava Solo un medico ostetrico gi- di coscienza deve essere sal- sempre più debole man mano necologo cattolico potrà con- vaguardato non solo da san- che sparivano gli ostetrici gi- tribuire ad educare i futuri me- zioni penali, ma anche da necologi cattolici e che quelli dici e le future ostetriche nel qualsiasi danno sul piano le- restanti finivano quasi per sen- rispetto della vita. gale, disciplinare, economico tirsi in colpa per le proprie Solo un medico amante del- e professionale.È convinzioni. la vita potrà promuovere ricer- Occorre fare nostro questo A chi in effetti si rivolge la che scientifiche rispettose del- appello e mettere in atto opere donna per avere informazioni l’uomo. ed iniziative che lo rendano su come controllare la propria é per questi motivi che il efficace. Alcune azioni sem- fertilità? A chi chiede consi- medico ostetrico ginecologo brano particolarmente neces- glio per risolvere difficoltà cattolico non deve sparire. sarie. nella vita sessuale della cop- Perché ciò non accada oc- Le Chiese locali devono ri- pia? A chi si rivolge quando corre vigilare, affinché il dirit- volgere la loro attenzione alla una gravidanza non desiderata to ad essere formati e ad eser- professione medica, propo- viene a sconvolgere i piani citare la professione secondo nendo l’ideale di una profes- della donna e della famiglia? coscienza sia rispettato; occor- sione rispettosa della vita, po- A chi chiede di essere aiutata re protestare ogni volta che nendosi dalla parte di quegli operatori sanitari che rispetta- 80 no il diritto alla vita, in parti- colare degli ostetrici ginecolo- gi, favorendo il loro ritrovarsi e aggregarsi e la loro espres- sione culturale. La denuncia dei casi di vio- lazione del diritto ad essere formati e a praticare la profes- sione secondo i propri convin- cimenti morali deve essere coordinata e sistematica; deve raggiungere i tavoli dei media, per superare i casi sempre più questo diritto viene calpestato, delle associazioni professiona- frequenti di sterilità? occorre aiutare coloro che li, delle organizzazioni nazio- La donna si rivolge innanzi hanno subito torti e discrimi- nali e internazionali per la di- tutto al medico specialista in nazioni per aver testimoniato fesa dei diritti umani. ostetricia e ginecologia, il me- la loro fedeltà agli insegna- Le Università e gli Ospedali dico delle donne. Egli è infatti menti della Chiesa. cattolici devono rispettare pie- anche il loro confidente, il de- È l’appello del Papa conte- namente le indicazioni del positario dei loro segreti più nuto nella Evangelium Vitae Magistero, sia per quanto ri- intimi, forse ancora più del (n. 74). guarda la ricerca sugli embrio- confessore. ÇRifiutarsi di partecipare a ni che per tutti gli ambiti della Solo un medico rispettoso commettere un’ingiustizia è pratica ostetrico-ginecologica, delle esigenze della morale e non solo un dovere morale, mentre i Vescovi dovrebbero convinto del Magistero della ma è anche un diritto umano sentirsi responsabili e vigilare Chiesa potrà aiutare la donna basilare. Se così non fosse, la al fine di prevenire i compor- a vivere i propri dubbi e le persona umana sarebbe co- tamenti scorretti che, nono- proprie difficoltà alla luce del- stretta a compiere un’azione stante tutto, continuano a veri- la fede. Solo un medico oste- intrinsecamente incompatibile ficarsi. trico convinto delle proprie con la sua dignità e in tal mo- Queste stesse istituzioni do- responsabilità di consigliere e do la sua stessa libertà, il cui vrebbero organizzare una rete guida della donna cristiana senso e fine autentici risiedo- di insegnamento qualificato, potrà contribuire al rafforza- no nell’orientamento al vero e riconosciuto a livello interna- mento della famiglia, alla cul- al bene, ne sarebbe radical- zionale, per permettere a quei tura dell’accoglienza e del do- mente compromessa. Si tratta, medici che vengono discrimi- no. Solo un ostetrico gineco- dunque, di un diritto essenzia- nati o che subiscono pressioni logo cattolico potrà suggerire le che, proprio perché tale, do- inaccettabili sui loro convinci- l’uso dei metodi naturali, po- vrebbe essere previsto e pro- menti morali almeno la possi- trà far riflettere sulle conse- tetto dalla stessa legge civile. bilità di specializzarsi in oste- guenze di un aborto, potrà In tal senso, la possibilità di tricia e ginecologia. consigliare il ricorso all’ado- rifiutarsi di partecipare alla zione piuttosto che alla fecon- fase consultiva, preparatoria Dott. GIAN LUIGI GIGLI dazione in vitro. Solo un me- ed esecutiva di simili atti con- Presidente della FIAMC, dico cattolico specialista in tro la vita dovrebbe essere as- Membro del Pontificio Consiglio ostetricia potrà dare un valido sicurata ai medici, agli opera- per la Pastorale della Salute

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Anno 2001, Attività del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

Introduzione rola con doveroso impegno ri- zione della Giornata Mondiale guardano: le pubblicazioni, del Malato, il diritto universa- La pianificazione del lavoro l’Organizzazione Mondiale le alla salute, la comunicazio- del Pontificio Consiglio per la della Salute, il manuale pasto- ne cristiana dei beni, le malat- Pastorale della Salute, fatta rale per i tossicodipendenti, la tie emergenti (Aids, Lebbra, nell’Assemblea Plenaria del guida pastorale della salute, le Droga), i rapporti interdicaste- 1998, successivamente appro- conferenze, la conferenza in- riali, i Vescovi incaricati per la vata dal Santo Padre, abbrac- ternazionale, le ricerche, i cen- pastorale sanitaria, le nunzia- cia 50 programmi organizzati tri di insegnamento, i dossier. ture, le visite ad limina, la par- intorno ai Ministeri della Pa- Nel Ministero della Santifi- tecipazione e rappresentanza rola, della Santificazione e cazione, attraverso i 7 pro- del Dicastero a congressi e della Comunione ed affidati grammi di notevole importan- convegni fuori sede, visite e alle 18 persone componenti il za: il battesimo, l’unzione de- Dicastero: superiori, officiali e gli infermi, altri sacramenti, il 81 collaboratori. Con essa, il manuale di preghiera e di sa- Pontificio Consiglio ha com- cramenti, la Giornata Mondia- piuto anche nell’anno 2001 un le del Malato, la preghiera, e intenso lavoro teso a “manife- l’“Intenzione” dell’Apostolato stare la sollecitudine della della Preghiera, si è cercato di Chiesa per gli infermi aiutan- santificare l’ammalato e in ge- do coloro che svolgono il ser- nerale il mondo della salute. vizio verso i malati e i soffe- Nel ministero di comunio- renti, affinché l’apostolato del- ne, che ha avuto 32 program- la misericordia a cui attendono mi da sviluppare, l’obiettivo è risponda sempre meglio alle stato: pervenire alla comunio- nuove esigenze” (Pastor Bo- ne solidale dei malati e degli nus, art. 152). operatori della salute in tutta la Nel Ministero della Parola, Chiesa. Per questa ragione i contenente 11 programmi, si suddetti 32 programmi tende- sono messe in atto le seguenti vano a rafforzare o conseguire azioni: si è cercato di dare il questa comunione solidale. Si senso della vita e della soffe- tratta di programmi che ri- renza e il senso della natura e guardano l’unione dei Medici, la sua manipolazione, spiegan- Infermieri e Farmacisti cattoli- doli, diffondendoli e divulgan- ci, sostenendo le loro associa- doli a tutti, in particolare ai zioni nel mondo, soprattutto a Vescovi Incaricati per la Pa- livello mondiale. In questa storale della Salute nelle loro programmazione verso l’unifi- Conferenze Episcopali. Al ri- cazione della pastorale sanita- guardo, ci sono state di grande ria in tutto il mondo è anche aiuto la celebrazione della molto importante la creazione XVI Conferenza internaziona- di una unione internazionale le, la pubblicazione della rivi- di cappellani cattolici negli sta Dolentium hominum, la ospedali e la stessa unione de- viaggi pastorali, ecc. Nel Pia- partecipazione a vari congres- gli ospedali cattolici, come pu- no di lavoro si è tenuto anche si, seminari e convegni da par- re l’unione dei religiosi ospe- conto dei programmi ammini- te dei Superiori ed Officiali dalieri e dei vescovi incaricati strativi interni del Dicastero, del Dicastero, ecc. della Pastorale della Salute che entrano nell’ambito del Per quanto riguarda l’evan- nelle CC.EE. Inoltre si è tenta- settore comunione, cioè a dire: gelizzazione delle facoltà di to di aumentare l’azione pa- la segreteria, l’amministrazio- medicina, il Pontificio Consi- storale del volontariato sanita- ne, l’archivio, il servizio di glio ha cercato di tenersi in rio cattolico e di incrementare documentazione, la cura e il contatto con le più importanti le associazioni dei malati. Tra deposito di documenti e di facoltà cattoliche di medicina, i vari programmi nel settore pubblicazioni. di farmacia e di diritto, per comunione si possono men- I summenzionati 50 pro- promuovere in futuro corsi zionare: i centri di bioetica, lo grammi sono stati portati adeguati; gli altri programmi sforzo per la loro unificazione, avanti, sotto la guida del Presi- promossi nel settore della Pa- l’organizzazione e la celebra- dente del Dicastero S.E.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Mons. Javier Lozano Bar- nuncio della salvezza”. La civili ed ecclesiastiche (9 feb- ragán, con doveroso impegno nuova evangelizzazione e la braio), la Conferenza su La da parte di tutti i componenti dignità dell’uomo sofferente è nuova evangelizzazione e la del Dicastero. I risultati sono stato il tema di questa IX dignità della persona sofferen- stati molto soddisfacenti. Giornata Mondiale del Mala- te (10 febbraio) e la celebra- Al riguardo, vogliamo elen- to, anche per porre l’accento zione solenne del giorno 11 care in maniera più dettagliata sulla necessità di evangelizza- febbraio. alcuni punti salienti dell’atti- re in modo rinnovato questa Una ampia informazione di vità e della vita del Dicastero sfera dell’esperienza umana, questa celebrazione il lettore nell’arco dell’intero anno 2001. per favorirne l’orientamento al la potrà trovare sulla nostra ri- benessere integrale della per- vista Dolentium Hominum, n. sona e al progresso di tutte le 47/2001. 1 . Nomine nel Dicastero persone in ogni parte del mon- do. Ð In data 20 agosto 2001, il Della Missione pontificia al 3. Partecipazione alla Santo Padre ha rinnovato in seguito dell’Em.mo Card. X Assemblea Generale aliud quinquennium la nomi- Edward Clancy, Inviato Ordinaria del na a Presidente del Pontificio Speciale del Santo Padre alla Sinodo dei Vescovi Consiglio per la Pastorale del- IX Giornata Mondiale del Ma- la Salute a S.E. Mons. Javier lato, facevano parte il Rev.do Il Presidente del Dicastero Lozano Barragán, Arcivesco- Krzysztof Nykiel, Officiale S.E. Mons. Javier Lozano vo-Vescovo emerito di Zaca- del Pontificio Consiglio per la Barragán ha preso parte, quale tecas. Pastorale della Salute, il Dr. membro ex officio, alla sud- 82 Ð Con biglietti della Segre- John Gallagher e il Giudice detta Assemblea che si è svol- teria di Stato, il Santo Padre, John Slattery. ta in Vaticano dal 30 settembre in data 9 aprile 2001, ha con- L’Arcivescovo Javier Loza- al 27 ottobre, e ha avuto come fermato in aliud quinquen- no Barragán, Presidente del argomento Episcopus minister nium S.E. Mons. José L. Re- Pontificio Consiglio per la Pa- Evangelii Iesu Christi propter drado, O.H., Segretario del storale della salute, con il Ve- spem mundi. Pontificio Consiglio per la Pa- scovo Segretario Mons. José Il Pontificio Consiglio ha storale della Salute, e il L. Redrado, O.H., ha guidato contribuito sia nella fase pre- Rev.mo P. Felice Ruffini, la Delegazione di un gruppo di paratoria che in quella della M.I., Sottosegretario del me- sedici persone: officiali del celebrazione sinodale. I sussi- desimo Pontificio Consiglio Dicastero, prelati, sacerdoti, di elaborati e gli interventi del fino al compimento del 70¡ religiosi e laici da sempre im- Presidente, sia in Aula che nei anno di età. pegnati nella pastorale della lavori dei circuli minores, cir- Ð Con biglietti della Segre- salute. ca gli specifici argomenti han- teria di Stato, in data 20 luglio La caratteristica saliente no incontrato il consenso dei 2001, il Rev.do Krzysztof Jó- della celebrazione della IX Padri sinodali sull’importanza zef Nykiel, sacerdote della Ar- Giornata Mondiale del Malato della Pastorale sanitaria e di cidiocesi di Lodz (Polonia) e è stato l’impegno del Pontifi- incrementare l’annunzio del il Rev.do Antonio Soto Guer- cio Consiglio per la Pastorale Vangelo della speranza nel rero, sacerdote della diocesi di della Salute, della Conferenza campo della salute e della sof- Zacatecas (Messico), Officiali Episcopale Australiana dei Ve- ferenza da parte dei Pastori del Dicastero, sono stati nomi- scovi Cattolici e della Com- della Chiesa. nati “Cappellano di Sua San- missione Episcopale della Pa- tità”. storale sanitaria. Questa con- vergente collaborazione ha re- 4. Riunioni interdicasteriali so possibile non soltanto un’i- 2. Celebrazione della donea preparazione e celebra- Nell’ambito del Ministero IX Giornata Mondiale zione della Giornata, ma an- della Comunione, il Pontificio del Malato che una sua singolare forza Consiglio ha mantenuto vivi i sensibilizzatrice verso aree rapporti con gli altri Dicasteri La IX Giornata Mondiale sempre più vaste sia di fedeli della Curia Romana, parteci- del Malato nell’anno 2001 è che di istituzioni religiose e pando alle diverse riunioni in- stata solennemente celebrata laiche impegnate nel campo terdicasteriali nella Cattedrale di St. Mary a della salute e della sofferenza. Ð presso il Pontificio Consi- Sydney in Australia. “La scel- I momenti salienti della ce- glio “Giustizia e Pace”. Il ta del continente australiano lebrazione che hanno contrad- Rev.do Krzysztof Nykiel, Of- con la sua ricchezza culturale distinto le giornate dell’8, 9, ficiale del Dicastero, ha parte- ed etnica Ð come ha ricordato 10 febbraio, culminando nella cipato il 31 marzo alla riunio- il Santo Padre nel Messaggio celebrazione solenne conclusi- ne interdicasteriale in vista per questa Giornata Ð pone in va della IX Giornata Mondiale della preparazione della Gior- luce lo stretto vincolo della co- del Malato dell’11 febbraio, nata Mondiale della Pace munione ecclesiale: essa supe- sono stati: le visite ad alcuni (2002); ra le distanze, favorendo l’in- ospedali e cliniche (8-9 feb- Ð presso il Pontificio Consi- contro tra identità culturali di- braio), l’incontro con il Sinda- glio della Cultura. Il 10 mag- verse, fecondate dall’unico an- co di Sydney e con le autorità gio, il Rev.do Antonio Soto,

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Officiale del Dicastero, ha MARZO tario S.E. Mons. Redrado han- preso parte all’incontro inter- Ð Il giorno 13, a Roma, il no partecipato al XII Congres- dicasteriale sul tema: “L’iden- Rev.do Krzysztof Nykiel ha so Nazionale degli Ospedali tità culturale nell’era della glo- partecipato, in rappresentanza sul tema: “El hospital y la sa- balizzazione: tentazione no- del Dicastero, al “Colloquio” lud, más allá de la gestión”, stalgica o sfida per la Chie- sulla figura del Prof. Gesual- organizzato dalla Federación sa?”; do Nosengo, organizzato dal- Española de Gestión Sanitaria. Ð presso il Pontificio Consi- la Pontificia Università Urba- Il Presidente ha presentato una glio per il Dialogo Inter-Reli- niana. relazione sul tema: “Aportes gioso. L’Officiale del Dicaste- Ð Il giorno 14, a Roma, in para la identidad de un hospi- ro, il Rev.do Krzysztof Nykiel, occasione degli Incontri Pa- tal católico”. ha partecipato la mattina del storali durante il periodo della Ð Dal 10 al 12, a Fiuggi, il 1¡ giugno all’Incontro interdi- Quaresima, il Segretario del Rev.do P. Felice Ruffini, M.I., casteriale, presentando alcune Dicastero S.E. Mons. José L. Sottosegretario del Dicastero, osservazioni relative alla boz- Redrado ha tenuto una relazio- ha partecipato al Convegno za del Documento dal titolo: ne sul tema: “Accompagnare nazionale su: La Chiesa italia- “A Christian Spirituality of In- la vita nella debolezza: malat- na nel mondo della salute, or- terreligious Dialogue”; tia e morte”. ganizzato dall’Ufficio Nazio- Ð presso il Pontificio Consi- Ð Dal 20 al 23, in Vaticano, nale di Pastorale Sanitaria del- glio per la Famiglia. Dal 27 al S.E. Mons. Javier Lozano, la Conferenza Episcopale Ita- 28 giugno, il Segretario del Di- Presidente del Dicastero, ha liana e ha rivolto ai parteci- castero S.E. Mons. José L. Re- partecipato alla Riunione Ple- panti un indirizzo di saluto. drado ha partecipato alla Riu- naria della Pontificia Commis- Ð Dal 14 al 16, a Parigi, nione interdicasteriale con un sione per l’America Latina e l’Officiale del Dicastero, il 83 gruppo di parlamentari d’Eu- ha tenuto una relazione sul te- Rev.do Mons. Jean-Marie ropa al fine di approfondire al- ma: “La Teologia India”. Mpendawatu, ha preso parte cuni temi in relazione alla fa- in qualità di Osservatore della miglia e alle questioni etiche APRILE Santa Sede alla II Sessione del collegate, e di esaminare i temi Ð Dal 2 al 4, a Hammamet Comitato Intergovernativo di riguardanti la vita umana. (Tunisia), il Dott. Renzo Pac- Bioetica dell’UNESCO (CIB). cini, collaboratore del Dicaste- Ð Dal 15 al 22, a Ginevra, il ro, ha partecipato in rappre- Presidente del Dicastero S.E. sentanza del Pontificio Consi- Mons. Javier Lozano ha parte- glio al I Congresso Mediterra- cipato, quale Capo della Dele- neo sulla Disabilità, organiz- gazione della Santa Sede, alla zato dall’Opera Don Guanella 54ª sessione dell’Assemblea in collaborazione con il Mini- Mondiale della Sanità ed ha stero degli Affari Sociali di presentato nel suo Intervento Tunisi, la Chiesa di Tunisia e un position paper della Santa l’Associazione Solidarietà Sede circa l’accesso ai medici- Riabilitazione Studi “Oasi Fe- nali di base per le popolazioni derico” di Calabria, Regione- più povere e le strutture giuri- cerniera del Mediterraneo. Il diche ed economiche che pos- Dott. Paccini è intervenuto sono ostacolarlo, tra cui la con una relazione sul tema: proprietà intellettuale. Faceva “Dignità umana nelle persone anche parte della delegazione disabili: punto di partenza del- il Rev.do Mons. Jean-Marie la solidarietà verso di loro”. Mpendawatu, Officiale del Ð Il giorno 26, a Roma, il medesimo Dicastero. Rev.do Krzysztof Nykiel, Of- ficiale del Dicastero, ha parte- GIUGNO cipato in rappresentanza del Ð Dal 1¼ al 4, a Lodz e Cra- Dicastero al Convegno Nazio- covia, accompagnato dal nale di Ortodonzia prechirur- Rev.do Krzysztof Nykiel, Of- gica, organizzato dalla Società ficiale del Dicastero, S.E. 5. Partecipazione e Italiana di Odontostomatolo- Mons. José L. Redrado, su in- rappresentanza gia e Chirurgia Maxillo-Fac- vito di Frà Ambrozy Pie- a Convegni, Congressi ciale (S.I.O.C.M.F) col Patro- trzkiewicz, Provinciale della e Celebrazioni cinio del “Collegio dei Docen- Provincia Polacca dei Fatebe- ti di Odontoiatria” sotto la Pre- nefratelli, ha presieduto la so- Un altro programma del Mi- sidenza del Prof. Giovanni lenne concelebrazione eucari- nistero della Parola è stata la Dolci, ed ha rivolto ai parteci- stica di chiusura del IV Cente- partecipazione e rappresentan- panti un indirizzo di saluto. nario del San Giovanni Gran- za a vari congressi, convegni e de con un’Omelia di circo- celebrazioni. Questi hanno vi- MAGGIO stanza e ha partecipato al Sim- sto impegnati i Superiori e gli – Dal 7 all’11, a Barcellona, posio di Pastorale sanitaria sul Officiali del Dicastero per tut- il Presidente del Dicastero tema: “Il malato terminale to l’anno 2001. S.E. Mons. Lozano e il Segre- presente in mezzo a noi”. Sia a

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Lodz che a Cracovia ha visita- gazione della Santa Sede, alla to il personale medico dell’O- to le strutture ospedaliere del- Sessione Speciale dell’Assem- spedale di Lotung, i malati e l’Ordine, ha incontrato il per- blea Generale delle Nazioni tutta la comunità camilliana. sonale medico, malati e comu- Unite, dedicata all’esame delle – Dal 10 all’11, a Rosario nità dei Fatebenefratelli. S.E. questioni relative al virus (Argentina), il Presidente del Redrado ha tenuto tre confe- HIV/AIDS ed ha presentato la Dicastero S.E. Mons. Lozano renze sui seguenti temi: “L’o- posizione della Santa Sede al ha preso parte al I Incontro dei spitalità dei Fatebenefratelli riguardo. Faceva anche parte Cappellani Ospedalieri, orga- all’inizio del nuovo millen- della delegazione il Rev.do P. nizzato dalla Commissione nio”, “I volti della sofferenza e Felice Ruffini, M.I, Sottose- Episcopale della Pastorale Sa- della morte”, “Consacrazione gretario del medesimo Dica- nitaria Argentina ed ha foca- – Koinonia – Missione”. stero. lizzato i seguenti temi: “Los Ð Dal 5 al 7, a Puebla de los Profesionales de la Salud, Ser- Ángeles (Messico), S.E. LUGLIO vidores de la Vida”, “El Ca- Mons. Javier Lozano ha preso Ð Il giorno 7, a Roma, S.E. pellán: su perfil y presencia en parte alla Riunione dei Mem- Mons. Javier Lozano ha parte- el Centro de Salud”, “Ejerci- bri e Consultori del Pontificio cipato ai Lavori della VI As- cio de la Capitalidad de Cristo Consiglio della Cultura, non- semblea Generale della Ponti- en la acción pastoral del Ca- ché al I Incontro Continentale ficia Accademia, che ha trat- pellán”, “La formación especi- Americano dei Presidenti del- tato il tema: “Natura umana e fica del Capellán a través de le Commissioni Episcopali legge naturale a fondamento las Asociaciones y Fraternida- della Cultura delle Conferenze del diritto alla vita”, ed ha ri- des”. volto ai partecipanti un indi- Ð Dal 13 al 15, a Rio de Ja- 84 rizzo di saluto. neiro (Brasile), accompagnato dal Dr. Renzo Paccini, colla- AGOSTO boratore del Dicastero, S.E. Ð Dal 26 al 29, a Seoul (Co- Mons. Lozano ha partecipato rea del Sud), accompagnato al III Congresso Brasiliano dei dal Rev.do Antonio Soto, Offi- Medici Cattolici sul tema: ciale del Dicastero, S.E. “Vida Humana, Ciencia y Eti- Mons. Javier Lozano ha parte- ca”, organizzato dalla Federa- cipato alla VIII Conferenza zione delle Associazioni dei Regionale del Continente Medici Cattolici Latinoameri- Asiatico del Comitato Interna- cane (FAMCLAM), ed ha te- zionale Cattolico delle Infer- nuto una conferenza sul tema: miere e degli Assistenti Medi- “Identidad y Ministerio del co-Sociali (CICIAMS) sul te- Médico Católico”. ma: “Protection of Human Li- Ð Dal 24 al 27, a Madrid, fe in a Changing World: S.E. Mons. Redrado ha parte- Catholic Health Worker’s Re- cipato alle XXVI Giornate sponsability”, ed è intervenuto Nazionali della Pastorale della con una relazione sul tema: “ Salute sul tema: “Orar en la Protection of Human Life in a Enfermedad”, organizzate dal- Changing World: the Respon- la Commissione Episcopale di sability of Catholic Obstetri- Pastorale Sanitaria della Con- cians”. ferenza Episcopale Spagnola, e ha tenuto una relazione su: Episcopali d’America, e ha te- SETTEMBRE “Signore insegnaci a pregare nuto una relazione sul tema: – Dal 1º all’8, a Taipei (Lc 11, 1-4)”. “Globalización de la salud en (Taiwan), accompagnato dal Ð Dal 27 al 1¼ ottobre, S.E. la sociedad secularizada: retos Rev.do Antonio Soto, Officia- Mons. José L. Redrado, Se- para Evangelización de la cul- le del Dicastero, S.E. Mons. gretario del Dicastero, si è re- tura”. Lozano ha partecipato all’In- cato a Città del Messico e ha Ð Il giorno 7, in occasione contro dei Medici Cattolici, partecipato alle Cerimonie della Festa patronale di San Infermieri, e Studenti di Medi- commemorative del “Centena- Camillo de Lellis, S.E. Redra- cina, organizzato dalla Dire- rio della restaurazione dell’Or- do ha presieduto, nell’Ospeda- zione dell’Ospedale St.Mary’s dine di S. Giovanni di Dio in le di San Camillo a Roma, una di Lotung dei Padri Camillia- Messico dal San Benedetto celebrazione eucaristica con ni, in occasione del 50¡ Anni- Menni”. Ha presieduto nel una omelia, mettendo in risal- versario della presenza mis- Santuario di Nostra Signora di to la straordinaria figura di sionaria dei Camilliani a For- Guadalupe la solenne concele- San Camillo de Lellis e di mosa. Il Presidente ha tenuto brazione eucaristica di chiusu- Santa Giovanna Antida Thou- una relazione sul tema: “Pro- ra con un’Omelia di circostan- ret. tezione della vita umana in un za e inoltre ha tenuto due con- Ð Dal 25 al 27, a New York, mondo che cambia: la respon- ferenze sui seguenti temi: “Vi- il Presidente del Dicastero sabilità dei professionisti della ta – Malattia – Morte”, “Con- S.E. Mons. J. Lozano ha parte- salute”. Inoltre ha visitato le sacrazione Ð Koinonia Ð Mis- cipato, quale Capo della Dele- opere camilliane, ha incontra- sione”.

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 OTTOBRE Ð Il giorno 21, in prepara- della verità sull’uomo e Dio e Ð Dal 9 al 13, in preparazio- zione alle Feste natalizie, S.E. nel suo esercizio come carità ne alla celebrazione della X Mons. Redrado ha presieduto, verso il prossimo bisognoso, Giornata Mondiale del Mala- nella Basilica Liberiana di serva la salute dell’uomo e dei to, accompagnati dal Rev.do Santa Maria Maggiore, una popoli nella loro tensione ar- Vincent Arackal, collaboratore celebrazione eucaristica per i moniosa verso la pienezza di del Dicastero, S.E. Mons. Lo- membri dell’Accademia Nor- vita. zano e S.E. Mons. Redrado si manna ed i loro famigliari. Durante i Lavori della Con- sono recati al Santuario della ferenza, gli illustri relatori Madonna della Salute a Vai- hanno messo a fuoco i seguen- lankanny (India). Si sono te- 6. XVI Conferenza ti temi: il potere dell’econo- nuti una serie di incontri con Internazionale mia nel mondo della salute; il la Commissione Episcopale di potere e la politica sanitaria; il Pastorale sanitaria e con il Co- Si è tenuta in Vaticano (Au- potere, la salute e la società; il mitato organizzatore. la Nuova del Sinodo), dal 15 potere dei mass media; il pote- al 17 novembre, la XVI Con- re degli operatori sanitari; il NOVEMBRE ferenza Internazionale, pro- potere delle industrie farma- Ð Dal 10 al 13, a Roma, il mossa e organizzata dal Ponti- ceutiche; il potere degli orga- Rev.do Krzysztof Nykiel, Of- ficio Consiglio, sul tema: “Sa- nismi internazionali; il potere ficiale del Dicastero, ha parte- lute e Potere”. religioso e la salute; il potere e cipato in rappresentanza del Sotto la guida di S.E. Mons. la salute nel contesto del dialo- Dicastero al Colloquio sul te- Javier Lozano Barragán, Pre- go interreligioso con l’ebrai- ma: “Preghiera di Guarigione sidente del Dicastero, sono smo, l’islam, l’induismo e il e Rinnovamento Carismatico convenuti cardinali, arcivesco- buddhismo; il potere e la salu- 85 nella Chiesa Cattolica”, orga- vi, vescovi, religiosi(e), laici te nella storia e nella teologia. nizzato dal Pontificio Consi- provenienti da 60 paesi, impe- I partecipanti alla Conferen- glio per i Laici in collabora- gnati nel mondo della salute e za sono stati ricevuti in Udien- zione con l’International della sofferenza e/o specializ- za nell’Aula Paolo VI dal San- Catholic Charismatic Renewal zati nelle diverse discipline to Padre, che con un Suo auto- Services (ICCRS). delle scienze umanistiche, so- revole discorso ha ribadito tra Ð Il giorno 13, a Roma, il ciali, biomediche e teologico- l’altro che nel mondo della sa- Presidente S.E. Mons. Javier pastorali. lute, l’esercizio del potere non Lozano ha inaugurato i Lavori Hanno partecipato ai lavori si ispiri al desiderio di domi- della Tavola Rotonda su: “Co- della conferenza un numero nio o di profitto, ma sia ani- munità e Salute”, organizzata cospicuo di ambasciatori e mi- mato da sincero spirito di ser- dall’Istituto Internazionale di nistri della sanità, numerosi vizio alla dignità della perso- Teologia Pastorale Sanitaria studenti delle scuole di medi- na umana e al bene comune. “Camillianum”. cina, di scienze infermieristi- Il Santo Padre ha sottolinea- Ð Dal 22 al 24, in Vaticano, che e di teologia della Pastora- to anche che la salute, intesa il Rev.do Krzysztof Nykiel, le della Salute. come salute fisica, psichica e Officiale del Dicastero, ha Tra gli illustri relatori: car- spirituale e come sanità, costi- partecipato, in rappresentanza dinali, vescovi, nonché autore- tuisce il primo, più autentico del Pontificio Consiglio, al voli ricercatori, scienziati e ed universale, nonché il più Congresso teologico-pastorale studiosi delle scienze umani- vasto, potere, in quanto forza sul tema: “La Familiaris Con- stiche, sociali, biomediche e orientata alla pienezza di vita; sortio ieri ed oggi, nel suo teologico-pastorali. e per comprendere e vivere ventesimo. Dimensione antro- Il Presidente del Dicastero correttamente ogni forma di pologica e pastorale”, organiz- S.E. Mons. Javier Lozano ha “potere” nel mondo della salu- zato dal Pontificio Consiglio introdotto i Lavori, e S.Em.za te, è indispensabile tenere fis- per la Famiglia. il Card. Fiorenzo Angelini, so lo sguardo su Cristo che è Ð Il giorno 23, a Roma, il Presidente emerito del mede- venuto non per essere servito, Dott. Renzo Paccini, collabo- simo Dicastero, ha aperto que- ma per servire insegnandoci ratore del Dicastero, ha parte- sta importante Conferenza an- così ad esercitare ogni forma cipato in rappresentanza del nuale con la Prolusione sul di potere come servizio al Dicastero al I Convegno della rapporto Salute e potere alla prossimo. Federazione degli Organismi luce della parola di Dio. per l’Assistenza alle Persone La tematica generale “Sa- Disabili. nità e Potere” è stata trattata da 7. Simposio Internazionale DICEMBRE vari relatori alla luce della Pa- sul Volontariato Cattolico Ð Il giorno 15, a Roma, il rola di Dio e della teologia, in in Sanità, sul tema: Segretario del Dicastero S.E. modo da evidenziare le attuali “Vade et tu fac similiter” Mons. José L. Redrado ha sfide biomediche per la salute presieduto una celebrazione e la sanità provenienti dal po- Nell’intento di giungere al- eucaristica di inaugurazione tere dell’economia, della poli- l’unificazione della Pastorale scolastica della scuola infer- tica, delle scienze, della tecno- della Salute in tutto il mondo, mieristica “Beato Luigi Tez- logia, della cultura e della so- è stato promosso e organizzato za” e ha tenuto un’Omelia di cietà, nonché l’istanza morale dal Pontificio Consiglio per la circostanza. di un potere che, nel rispetto Pastorale della Salute il Sim-

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 posio Internazionale sul Vo- Gli illustri relatori del Sim- volontari è un servizio dell’a- lontariato Cattolico in Sanità, posio hanno messo a fuoco i more gratuito alla persona, che si è svolto in Vaticano nei seguenti temi: specie se debole e fragile. é giorni 30 novembre Ð 1¼ di- ¥ Il Magistero di Giovanni lui che ha assunto l’umanità cembre 2001. Paolo II sul Volontariato; dolorante per restituirle il vol- La celebrazione di questo ¥ I Fondamenti Biblici e to trasfigurato della risurrezio- importante Simposio, forte- Teologici del Volontariato; ne. Con lo sguardo su Cristo, i mente pensato proprio in que- ¥ Dal Buon Samaritano alla volontari cristiani sono porta- sto anno 2001, che le Nazioni Comunità Ecclesiale del Terzo tori della speranza anche nel- Unite hanno ufficialmente Millennio. l’esperienza amara del soffrire proclamato Anno Internazio- Nella “Tavola rotonda” so- e della precarietà, rispettando nale del Volontariato, è stata no seguite alcune significative pienamente la dignità di ogni una occasione preziosa per testimonianze di vita da parte essere umano. Il Volontariato una nuova e più coinvolgente di un malato, di un medico, di Cattolico è chiamato a scom- riflessione su di un aspetto del un volontario, di un rappresen- mettere sulla carità delle ope- servizio alla vita che, nella tante delle Misericordie, della re, vero punto d’incontro del Chiesa, sull’esempio di Cristo, Croce Rossa, ecc. servizio della carità e strumen- ha trovato, sin dalle origini, un Nella giornata del 1¡ dicem- to efficace di credibilità del impulso nuovo ed esemplare. bre, che ha coinciso con la Vangelo di Cristo. Il servizio Sotto la guida del Presidente Giornata mondiale dell’AIDS, del Volontariato è servizio alla del Dicastero S.E. Mons. Ja- si è riflettuto sull’assistenza vita, e come tale si presenta vier Lozano Barragán, si è cer- sanitaria data ai malati di come spazio provvidenziale cato di fare una attenta rifles- AIDS; alle persone che vivono per il dialogo e la collabora- 86 sione sul ruolo del Volontaria- nel degrado della città – bar- zione interculturale con i vo- to Cattolico nel mondo della boni, tossicodipendenti... Ð; lontari di altre religioni o non salute e della sofferenza oggi; agli emigrati e ai profughi; alle credenti, perché la difesa e individuare le future strategie persone vittime dei conflitti promozione della vita è affida- per aumentare l’azione pasto- politici e delle guerre; alle per- ta a tutti. rale; e soprattutto offrire al sone colpite dalle catastrofi, Santo Padre l’opportunità di come terremoti e alluvioni; sottolineare i principi fonda- agli anziani, ai malati termina- 8. Attività editoriale mentali per illuminare questa li, ai bambini, siano essi ospiti forma evangelica di partecipa- di Istituzioni pubbliche o pri- L’attività editoriale fa parte zione alle sofferenze del pros- vate o vivano nelle proprie dei programmi del ministero simo, proprio nell’anno dedi- abitazioni. della Parola. Vogliamo segna- cato dall’ONU al Volontariato. I numerosi partecipanti al lare prima di tutto la Rivista Tra gli illustri relatori che Simposio sono stati ricevuti in del Dicastero “Dolentium Ho- sono intervenuti durante le Udienza nell’Aula Paolo VI minum. Chiesa e salute nel due giornate di riflessione e di dal Santo Padre, che con un mondo”, che è uscita regolar- testimonianze di vita, c’è stato Suo autorevole discorso ha ri- mente; essa viene offerta ai il Segretario di Stato S. Em.za badito tra l’altro che nella no- lettori in quattro versioni lin- il Card. Angelo Sodano, che stra società, che risente del- guistiche (italiano, spagnolo, ha aperto questo importante l’influenza del materialismo e francese e inglese). Un nume- evento con la Prolusione sul dell’edonismo, la vitalità del ro di essa contiene gli Atti in- tema: “Il Volontariato Cattoli- Volontariato costituisce un tegrali della XV Conferenza co in Sanità”. Hanno parteci- promettente segno di speran- internazionale organizzata e pato ai Lavori del Simposio za. La presenza del Volonta- promossa dal Pontificio Con- anche i rappresentanti di Stati riato deve essere più che mai siglio sul tema: “Salute e So- e di Governi, nonché numero- animata e vissuta nella sua ve- cietà”. se Associazioni di Volontaria- rità di servizio disinteressato La Carta degli Operatori to. al bene delle persone, special- Sanitari, che è stata pubblica- La tematica generale “Vo- mente le più bisognose e le più ta nel 1994 in lingua italiana, lontariato Cattolico in Sanità” dimenticate dagli stessi servizi su iniziativa del Dicastero, è è stata trattata da vari relatori sociali. Il Volontariato si ca- stata finora tradotta e pubbli- alla luce della parola di Dio, ratterizza proprio per la sua cata da diversi Paesi nelle se- della teologia e del Magistero capacità di testimoniare amore guenti lingue: spagnola, ingle- della Chiesa, in modo da evi- gratuito al prossimo. se, francese, tedesca, olandese, denziare le maggiori sfide per Il Santo Padre ha sottolinea- polacca, portoghese, russa, ce- i volontari, specialmente quel- to anche che per comprendere, ca, slovena, rumena, ed è in li che operano nel campo della promuovere e vivere ogni for- corso, con il nulla osta del salute. Non sono mancate le ma di azione volontaria è indi- Pontificio Consiglio, la pub- testimonianze e le esperienze spensabile tenere fisso lo blicazione della Carta in lin- di vita da parte di alcuni vo- sguardo sul Volto di Cristo, il gua ungherese e lituana è in- lontari che, impegnati in mol- modello per eccellenza del Vo- vece in fase di traduzione nel- teplici forme di solidarietà, lontariato cristiano. Egli, che la lingua malgascia, albanese e operano in nome della Chiesa è venuto per servire, non per “thai”. accanto ai poveri e ai sofferen- essere servito (cf. Mt 20, 28), Sono uscite quattro edizioni ti. ci insegna che il servizio dei in lingua spagnola (due in

DOLENTIUM HOMINUM N. 48-2001 Messico, una in Perù e una in annoverato tra i membri del- della salute e con tutti coloro Colombia) del libro del Presi- l’Accademia Normanna in che operano nel vasto campo dente del Dicastero S.E. qualità di Gran Priore Spiri- della Pastorale della Salute. Mons. Javier Lozano “Teolo- tuale. Gli incontri con i Vescovi gia e Medicina”, ed una edi- venuti in visita ad limina sono zione italiana (Edizioni Deho- stati di grande aiuto, perché niane, Bologna); Conclusione hanno permesso al Pontificio Inoltre è stato pubblicato in Consiglio di conoscere più di- lingua italiana, spagnola e I summenzionati program- rettamente i vari problemi di francese il Manuale di Pasto- mi del Piano di lavoro di que- pastorale sanitaria delle Chie- rale: Chiesa, droga e tossico- sto Pontificio Consiglio hanno se locali, condizione sine qua mania, elaborato dal Dicaste- coinvolto in prima linea i Su- non per poter offrire una perti- ro, indirizzato, come desidera- periori, gli Officiali ed i colla- nente collaborazione alle esi- to dal Santo Padre, ai Vescovi, boratori interni ed esterni del genze delle diocesi e delle sacerdoti, religiosi(e), laici im- Dicastero. L’attività è stata Conferenze Episcopali. pegnati nella Pastorale con i molto intensa in sede. Hanno La collaborazione con i drogati. L’edizione inglese è in avuto luogo incontri al fine di Rappresentanti Pontifici si è preparazione. preparare Congressi e Conve- rivelata ancora una volta pre- gni, raduni interdicasteriali e ziosa, sia per l’opera di sensi- di esperti in seno ai diversi bilizzazione circa i problemi 9. Varie gruppi di studio per esaminare sanitari nelle rispettive lega- i problemi della Droga, l’Aids, zioni sia per la funzione di tra- L’anno 2001 è stato anche l’AISAC, la Guida pastorale mite delle disposizioni, con- un anno di alto riconoscimen- della salute, il Manuale di pre- sultazioni ed iniziative del 87 to per il Pontificio Consiglio ghiera e di sacramenti, ecc. Pontificio Consiglio con le per la Pastorale della Salute: Durante quest’anno 2001 è Conferenze Episcopali. Ð Il giorno 5 settembre, al continuata anche la corrispon- Grazie a questo comune im- Presidente del Dicastero S.E. denza epistolare con le Chiese pegno, molte iniziative sono Mons. Javier Lozano Bar- locali, con i Rappresentanti state portate a termine, altre ragán, è stato conferito il Dot- Pontifici, in particolare con invece continueranno nell’an- torato honoris causa in Teolo- quelli di nuova nomina, con i no 2002. gia all’Università Cattolica Vescovi, i Sacerdoti e i Reli- “Fu Jen” di Taiwan. giosi, Autorità politiche sani- Mons. KRZYSZTOF NYKIEL Ð Il giorno 6 ottobre, il Se- tarie e civili, Ambasciatori, Officiale del Pontificio Consiglio gretario del Dicastero S.E. Responsabili di Organizzazio- per la Pastorale della Salute Mons. José L. Redrado è stato ni ed Associazioni del mondo

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