FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di

Da questa curiosità è nata l’idea di una raccolta di percorsi che colleghino quasi tutti i paesi medievali e i centri storici delle città in Provincia di Ancona, utilizzando una viabilità secondaria in grado di restituire al visitatore un’unica entità territoriale, in armonia col tempo ed il paesaggio.

Da un’accurata ricerca sulla cartografia militare degli anni Cinquanta, sono emerse numerose stradine adatte a questo scopo, ma ci sono voluti molti tentativi (anche infruttuosi) per creare percorsi di senso compiuto, perché molti di quei tracciati sono scomparsi. Spesso erano semplici sentieri di terra su cui a stento si poteva transitare coi carri: sono stati fagocitati da aratri di potenza inaudita, oppure sono stati resi inutili da una diversa gestione dell’agricoltura, chiusi nelle proprietà private o addirittura riassorbiti dalla vegetazione. Alcuni però, per fortuna, sono sopravvissuti.

Da queste suggestioni e da queste riflessioni nasceva nel 2007 “Fuori dalle vie maestre”, una guida cicloturistica che proponeva degli itinerari per mtb nel territorio della Provincia di Ancona. Itinerari ad anello, tutti su strade secondarie, bianche o sterrate; e quasi tutti aventi come punto di partenza e arrivo le stazioni ferroviarie, per rafforzare quella sinergia che c’è fra il treno, la bici e la campagna.

Oggi, nel 2014, su proposta della Provincia di Ancona e della Regione , abbiamo ripreso alcuni di quegli itinerari e li abbiamo in parte aggiornati, e in parte modificati, per renderli accessibili ad un più vasto pubblico. Ne sono scaturiti 4 percorsi per chi ama viaggiare con bici da strada, 4 percorsi per chi pedala con la mtb, e 2 percorsi “facili”, davvero alla portata di tutti, anche di chi non usa la bici abitualmente. E non ci sembra fuori luogo ricordare, qui, che quella stessa filosofia che ci aveva portato a realizzare la guida (e che abbiamo continuato a praticare), oggi ci porta a far diventare “Fuori dalle vie maestre” non soltanto il titolo di una pubblicazione, ma il nome di un’Associazione culturale e sportiva (con sede a Jesi), dedicata proprio alla promozione dei viaggi a piedi e in bicicletta “sui luoghi della storia”, e più estensivamente, su ogni luogo di interesse ambientale e culturale (per chi vuol saperne di più, il sito di riferimento è www.fuoridalleviemaestre.it).

In definitiva, allora, ciò che viene proposto con questi 10 itinerari (come già con la guida del 2007), è un modo “diverso”, a nostro avviso “più completo” per conoscere un territorio vario e articolato come quello marchigiano: la montagna, le colline e il mare, i borghi fortificati, le antiche abbazie, i paesi, le minuscole comunità appenniniche e le città, uniti in un’unica entità ambientale, evitando la moderna viabilità principale, utilizzando qualche indispensabile tratto di strada provinciale, ma riscoprendo il più possibile il valore di quei tracciati dimenticati, meglio se sono ancora nel loro aspetto primordiale di terra o di sentiero nel bosco, ma anche se si sono evoluti e vengono mantenuti lisci con ghiaia o asfalto.

Riscoprirli in bicicletta è faticoso, ma ispira tanti buoni sentimenti. Buon viaggio!

NB - Vista la peculiarità delle strade e dei sentieri seguire la descrizione può risultare difficile, per ogni percorso abbiamo realizzato la traccia GPS, scaricabile dal sito della Regione Marche.

Andrea Meschini e Doriano Pela LA STRADA DEL VERDICCHIO Ci sono varie ragioni per aggirarsi su queste colline, piccoli borghi con la tipica vita paesana, bei casolari sperduti in un ambiente bucolico, la severa architettura romanica dell’Abbazia di Sant’Elena, ma il filo conduttore di questo impegnativo percorso non può che essere il Verdicchio. Peccato che la bici non lo consenta, ma dopo aver pedalato tanto fra i filari di vite, ogni cartello che indica l’ingresso alle aziende sarebbe un invito da non perdere!

IL VERDICCHIO E LA FESTA DELL’UVA

Cupramontana viene considerata ormai da molti anni la capitale del Verdicchio, pur condividendo l’eccellenza di tale prodotto con diversi comuni vicini (sia sulla destra che sulla sinistra dell’). Questa qualifica gli venne attribuita nel 1939 - dalle colonne de “La Tribuna” di Roma - da Guido Podaliri. Ma si trattava, già allora, niente più che di un riconoscimento, perché fin dal XVI secolo vantava estese piantagioni di viti. Tra l’Ottocento ed il Novecento poi il vitigno Verdicchio divenne il più coltivato, essendo il più rispondente alle condizioni climatiche e geomorfologiche del territorio. Da queste uve si produce un vino ormai noto in tutto il mondo, le cui caratteristiche salienti sono il colore giallo paglierino dai riflessi verdi, il profumo fruttato (con rimandi floreali, di acacia, tiglio o biancospino), i sentori erbacei e mandorlati. Il suo gusto fresco e sapido lo hanno reso uno dei migliori vino bianco da pesce. La “Sagra dell’Uva” - manifestazione tra le più conosciute delle Marche - celebra proprio tale primato di Cupramontana e insieme l’eccellenza del “Verdicchio”. La festa si svolge ogni anno, la prima domenica di ottobre sin dal 1928 (fu interrotta per dieci anni durante la secondo guerra mondiale poi ripresa nel 1949). Oltre a simboleggiare la vendemmia ed il trionfo di Bacco, è anche la festa della fecondità della terra e del territorio del Verdicchio.Tradizioni, musica e folclore si intrecciano in un’atmosfera popolare. Il palio della pigiatura, la sfilata dei carri, le caratteristiche capanne realizzate con canne, arbusti ed edera, ed addobbate con migliaia di grappoli di Verdicchio, costituiscono gli elementi salienti di una manifestazione che trova nella tradizione secolare della coltivazione della vite il suo fondamento. Una curiosità: a Cupramontana si trova anche il Museo Internazionale dell’Etichetta, dove sono conservate 90000 etichette di vino, con bozzetti di autori italiani e stranieri.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 01 LA STRADA DEL VERDICCHIO

Km 53 - Dislivello in salita m.1.145 - Partenza e arrivo: stazione di

Usciti dalla stazione ferroviaria di Castelbellino si prende a destra e con un ampio giro si oltrepassa il recente viadotto che attraversa la ferrovia ed il fiume Esino in direzione sud e seguendo le indicazioni per Castelbellino si inizia subito a “scalare” il primo crinale dove sono arroccati i paesi di Castelbellino, Monteroberto e . Oltre Maiolati si mantiene la quota in direzione di Cupramontana fino ad incontrare sulla destra l’indicazione per Poggio Cupro. Inizia ora la discesa fino al torrente Esinante oltrepassando prima Poggio Cupro, per arrivare sul fondovalle, dove un evidente svincolo prossimo alla superstrada ci obbliga a fare attenzione: si va prima a destra in dir. Serra San Quirico e subito dopo a sinistra dir. Sant’Elena. Oltre l’Abbazia si prende la prima strada asfaltata a sinistra senza indicazioni che sale ripida e si immette sulla provinciale che sale a Sasso, poi ancora su fino a Castellaro. Da Castellaro anziché seguire la strada principale che attraversa il paese in dir. Domo, si scende a sinistra fino al vecchio mulino sul torrente Esinante. Al ponte si va a sinistra e poi ancora a sinistra, per poi svoltare a destra in dir. Cupramontana. Si esce da Cupramontana sulla SP 11 in direzione di che si raggiunge dopo circa 10 km. il cui piccolo centro storico merita senz’altro una sosta. Si prosegue quindi per percorrendo la SP35 che ci condurrà prima a San Paolo e quindi in località Ponte Magno dove, incrociando la SP 9, si svolta prima a destra in direzione di Jesi e subito dopo a sinistra su via San Pietro fino a Pianello Vallesina. Si attraversa la frazione in direzione di Moie e in breve si è di nuovo alla stazione di Castelbellino.

STRADA

5 10 15 20 25 30 35 40 45 600

FUORI DALLE VIE MAESTRE 400 Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 200 THE VERDICCHIO TRAIL Many are the reasons for exploring these hills, small villages with typical country life, nice farmhouses hidden in peaceful locations, the rigid Romanic architecture of the Abbey of Sant’Elena, but the real attraction of this exacting route is the Verdicchio wine. It is a shame that bikes don’t allow it, but after having cycled through many vineyards, every signpost of a winery would be an invitation not to miss out!

THE “VERDICCHIO” WINE AND THE WINE FESTIVAL

Cupramontana has been considered the capital of Verdicchio wine for many years now, although it shares the excellence of this product with several neighbouring towns (both on the right and left bank of the Esino river). Such a reputation/credit was awarded to Cupramontana in 1939 – from the columns of the newspaper “La Tribuna” in Rome – by Guido Podaliri. But at the time it was no more than a reward, as Cupramontana boasted extensive vineyards already since the sixteenth century. Between ‘800s and ‘900s the Verdicchio vine became the most widespread, as it was the most suitable to the land’s weather and geomorphologic conditions. Nowadays Verdicchio is renowned all over the world, its distinctive features being the straw- yellow colour with green shades, a fruity perfume (with traces of acacia, lime and hawthorn) and scents of herbs and almond. Its fresh and sharp flavour makes it the perfect match of fish dishes. The “Sagra dell’Uva” (wine festival) – one of the most popular events in the – celebrates not only the excellent quality of the Verdicchio, but also Cupramontana’s leadership in the production of this wine. The festival has taken place every year on the first Sunday in October since 1928 (it stopped for ten years during the second world war, then resumed in 1949). Besides symbolising the grape-harvest and Bacchus’ triumph, it is also the celebration of the fertility of Verdicchio’s lands. Traditions, music and folklore: the grapes pressing contest, the wagons parade, the typical stalls made of shrubs, canes and ivy, and decorated with Verdicchio grapes, they all represent the main features of an event based on the century-old wine- growing tradition. A curiosity: Cupramontana houses the “Museo Internazionale dell’Etichetta”, exhibiting 9,000 wine labels and the sketches of Italian and foreign authors.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 01 THE VERDICCHIO TRAIL

Km 53 – Altitude range m.1,145 – Start and finish: Castelbellino railway station

Cycle out of Castelbellino train station, bear right and, with a long detour, ride over the recently built viaduct that crosses the railway and river Esino heading southwards, follow the signposts to Castelbellino and immediately climb up the first ridge where the towns of Castelbellino, Monteroberto and Maiolati Spontini are perched on. After Maiolati keep the altitude towards Cupramontana until the signpost to Poggio Cupro on the right. At this point the descent to the Esinante stream begins, going first past Poggio Cupro down to the valley floor, where a highway turn-off warns the bikers: first turn right towards Serra San Quirico and then immediately left in the direction of Sant’Elena’s Abbey. Past the Abbey, take the first tarmac road with no signpost on the left which climbs steeply until coming out on the provincial road heading upwards to Sasso, then uphill again to Castellaro. From Castellaro, instead of following the main road passing through the village towards Domo, bear left downhill until the Esinante stream. Turn left at the bridge and then left again, then bear right in the direction of Cupramontana. Once you pass Cupramontana on the SP11 towards Staffolo, which you will reach in about 10 km. (the small historical centre deserves a visit), Keep going towards San Paolo di Jesi on the SP35, that leads at first to San Paolo, and then to Ponte Magno, where it crosses the SP 9. Turn right (towards Jesi) and then turn left till Pianello Vallesina. Cross the village and in a little while you will be back at the Castelbellino railway station.

ROAD

5 10 15 20 25 30 35 40 45 600

FUORI DALLE VIE MAESTRE 400 Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 200 IL MARE E LE COLLINE Percorso turistico che dal lungomare di si snoda nell’entroterra collinare fino agli antichi borghi di Ripe, e . Con un unico tratto sterrato e ragionevoli salite, la pedalata è piacevole quanto il bagno all’arrivo.

LA FESTA DEL PANE DI SENIGALLIA

Senigallia è stazione balneare tra le più conosciute non solo delle Marche ma dell’intera riviera Adriatica: la sua “spiaggia di velluto” è nota anche a livello internazionale. Qui però vogliamo segnalare una manifestazione che non riguarda tanto la tradizionale offerta turistica della città, quanto la sua vivacità culturale. Stiamo parlando di un appuntamento abbastanza singolare, che ha preso avvio nel 2001 e che da allora si svolge regolarmente ogni anno, solitamente nella seconda metà di settembre: “Pane nostrum”, la festa internazionale del pane. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel mondo del pane, nella sua storia, nella sua geografia, nelle sue mille varianti. Per quattro giorni in alcuni dei luoghi più belli di Senigallia, come la Rocca Roveresca, Piazza del Duca e il Foro Annonario, è possibile apprezzare e gustare le tradizioni panificatorie d’Italia e del mondo. Ma soprattutto, le piazze - trasformate in forni all’aperto - vedono i maestri panificatori, provenienti da tutta Europa, mettere in scena lo spettacolo della preparazione del pane, nelle sue mille configurazioni e coniugazioni. Guidati dai loro racconti, i visitatori possono confrontare le diverse tipologie di panificazione, le diverse tecniche e tradizioni. Al tempo stesso possono mettersi direttamente alla prova, partecipando ai corsi di panificazione che si tengono nell’apposita “Aula didattica” allestita nei giardini della Rocca Roveresca. Lo stesso spazio, poi, diventa durante il giorno un’opportunità per le scuole del territorio, che possono fruire di percorsi didattici guidati finalizzati alla comprensione del concetto di filiera del pane e di “buon pane”. Ogni anno la festa - che è arricchita da momenti di approfondimento culturale, ma anche da spettacoli e concerti - affronta un tema specifico, benché centrale resti la sezione dedicata alle Marche, alla quale si affianca un percorso di presentazione e degustazione dei prodotti eccellenti del territorio (olio, miele, vino, marmellate, cereali, pasta, ecc.). Il pubblico può conoscere così le attività e i prodotti di una serie di aziende agricole e agrituristiche a cui si deve la qualità dell’offerta turistica ed enogastronomica marchigiana.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 02 IL MARE E LE COLLINE

Km 50 - Dislivello in salita m. 563 - Partenza e arrivo: stazione di Senigallia

Dalla stazione ferroviaria di Senigallia si prende la SS16 in direzione di Ancona per poi svoltare a sinistra sul lungomare di levante fino a Marzocca. Dal sottopassaggio si attraversa la SS16, si prende così la SP31 superando la frazione di Castellaro, poi all’incrocio con la SP2 si svolta a destra, oltre San Silvestro si va ancora a destra mantenendosi sulla SP2. 500 m. più avanti, si lascia la SP2 imboccando a sinistra via Querciabella, una piacevole stradina di crinale ombreggiata da querce secolari. Al km.1,7 si supera il B&B “Querciabella”, alla biforcazione successiva si tiene la sinistra per immettersi poi sulla Strada della Benedetta. Qui non scendere sulla destra ma proseguire diritti fino ad immettersi sulla SP360. Si va a sinistra in località Bettolelle e dopo 500 m. si svolta a destra in direzione di Brugnetto. Al km.1,3, in località Brugnetto, si attraversa un’altra provinciale per prendere via Gualdo. Dopo 1,1 km, in corrispondenza di una grande e moderna edicola religiosa si svolta a destra e all’incrocio successivo si va a sinistra. Al km. 1,2 si incrocia una strada senza nome e si tira dritto, come all’incrocio successivo, dove si prende via Roccabella, che conduce sotto le mura della rocca di Ripe. Da Ripe in 4 km. sulla SP18 si arriva a Monterado. Si prosegue oltrepassando il Castello di Monterado sulla destra con una stradina che in 800 m. si immette sulla SP19 (nell’unico incrocio tenere la sinistra). Si va quindi a destra sulla SP19, ma dopo soli 400 m. circa si prende a destra una strada bianca senza cartello che risale la collina. Al km.1,7 diventa asfaltata, al km. 2,6 si svolta a sinistra sulla SP14 e all’incrocio successivo si gira bruscamente a sinistra mantenendosi sulla SP14 in direzione di Senigallia. Al km. 7,4 si lascia la provinciale per prendere la biforcazione sulla destra segnata con il cartello turistico delle “antiche strade” fino a Scapezzano. Si lascia la strada principale che attraversa il paese per svoltare a destra su STRADA via dei Cappuccini e dopo 600 m. si scende a sinistra sulla “valle di Fontenuova”. In fondo alla discesa si prende a destra, 150 m. dopo si sale a sinistra per via Scalzadonne, che diventa poi via del Camposanto Vecchio per arrivare infine al ponte sul Misa, nel centro di Senigallia.

Scapezzano

Senigallia

Monterado

Castelcolonna S.Angelo Ripe F. Misa

Brugnetto

Passo Ripe

Montemarciano

FUORI DALLE VIE MAESTRE 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona SEA AND HILLS A tourist route that from the coastline at Senigallia makes its way to the hilly inland up to the ancient villages of Ripe, Castel Colonna and Monterado. It has only one dirtroad- stretch and reasonable climbs, the cycle is as enjoyable as the swim at the arrival.

THE BREAD FESTIVAL AT SENIGALLIA

Senigallia is one of the most renown seaside towns not only in the Marches but also in the whole Adriatic coast: its “velvet beach” is known even at an international level. Here, however, we would like to draw the attention to an event that doesn’t relate to the traditional tourist appeal of the town but to its cultural liveliness. We are talking about quite a curious appointment, which started in 2001 and now takes place every year in the second half of September: “Pane Nostrum”, the international bread festival. It takes us on a singular journey into the world of bread, its history, geography, its thousands versions. For four days in some of the nicest spots in Senigallia, such as the Rocca Roveresca, Piazza del Duca and Foro Annonario, it is possible to enjoy and taste bread-making traditions in and the world. Especially in the squares – turned into open-air ovens – bakers coming from all over Europe show the preparation of all sorts of bread, so that visitors can compare the diverse ways, techniques and traditions of bread-baking. At the same time, they can participate in the bread-making courses held in a special ‘training area’ set up in the gardens of the Rocca Roveresca. During the day the same space then becomes an opportunity for local schools to take lessons aimed at creating an understanding of the concept of ‘bread traceability’and ‘good-quality bread’. Each year the festival - entailing events dedicated to better cultural awareness, street shows and concerts – deals with a specific theme, although the main theme is dedicated to Marches, with the introduction and tasting of excellent products from the region (oil, honey, wine, marmalades, cereals, pasta, etc.). Visitors can therefore get to know the activities and produce of local commercial farmhouses and country guesthouses which offer quality Marches’ style food and wine tourism.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 02 SEA AND HILLS

Km 50 – Altitude range m. 563 – Start and finish: Senigallia railway station

From the train station at Senigallia take the trunk road SS16 towards Ancona, turn left onto the eastern coastline road until Marzocca. Cross the SS16 through the subway to pick up the provincial road SP311, ride past the hamlet of Castellaro (km.4), then bear right at the junction with the SP2, after San Silvestro bear right again staying on the SP2. 500 m. further on, bear left onto Via Querciabella leaving the SP2, it is an enjoyable cycle along the ridge shaded by century-old oaks. At 1.7 km the route passes by the B&B “Querciabella”, at the following fork in the road bear left up to pick up Strada della Benedetta. Here do not descend on the right but go straight on until joining the SP360. Bear left into Bettolelle and after 500 m. turn right towards Brugnetto*. At 1.3 km., in Brugnetto, cross another provincial road to pick up Via Gualdo. After 1.1 km, next to a large modern religious shrine, bear right and at the following junction bear left. After 1.2 km the route encounters an unnamed road, continue straight on and likewise at the following junction take Via Roccabella that leads under the walls of the fort (rocca) of Ripe. 4 km along the SP18 from Ripe the route gets to Monterado. Pass by the castle of Monterado on the right on a road that after 800 m. meets the SP19 (bear left at the only junction). Bear right onto the SP19, but after only ca. 400 m. turn right along an unidentified gravel track that goes uphill. At 1.7 km it turns into an asphalt road, at 2.6 km bear left along the SP14 and at the following junction turn sharply left and stay on the SP14 heading towards Senigallia. At km 7.4 take the road forking off the provincial road on the right waymarked by a tourist signpost indicating the “antiche strade” (old roads) until Scapezzano. Leave the main road going through the village to pick up Via dei Cappuccini ROAD on the right, after 600 m. go downhill on the left into Fontenuova valley. Once at the bottom, bear right, after 150 m. continue uphill on the left along Via Scalzadonne, which then becomes Via del Camposanto Vecchio, to eventually get to the bridge on the river Misa, in the town centre of Senigallia.

Scapezzano

Senigallia

Monterado

Castelcolonna S.Angelo Ripe F. Misa

Brugnetto

Passo Ripe

Montemarciano

FUORI DALLE VIE MAESTRE 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona E LA TERRA DEI CASTELLI Itinerario piuttosto impegnativo per lunghezza e dislivello. Posto tra i fiumi Esino e Musone, questo territorio è dominato da piccoli borghi fortificati e dall’importante centro storico di Osimo.

LE FESTE MEDIEVALI DI

Offagna è un borgo medioevale dominato da una splendida rocca, esempio tipico di fortificazione di transizione dall’epoca delle “armi bianche” a quella delle “armi da fuoco”. L’edificio, realizzato alla metà del XV secolo, è caratterizzato dall’imponente mastio, alto oltre 30 metri, che ospitava la stanza del castellano, ambienti di deposito e le segrete da cui si dipartivano numerosi cunicoli sotterranei. Oggi al suo interno è ospitato il Museo delle Armi Antiche, che propone, tra l’altro, una sala dedicata alle “armi bivalenti e rustiche”, proprie dei paesani e dei contadini. Nel mese di luglio si svolgono a Offagna le Feste Medievali, appuntamento ormai tradizionale che per una settimana riporta l’intera cittadina e i numerosi visitatori indietro di secoli, per far rivivere l’atmosfera di un autentico borgo medievale, con i suoi mestieri, i suoi costumi, i suoi cibi, le sue monete, le sue taverne, l’antico mercato, il vicolo dei cartomanti. Il visitatore si ritrova in effetti completamente coinvolto nel clima delle feste e si può imbattere ora in nobili a passeggio, ora in armigeri di ronda, ora in giullari, menestrelli e saltimbanchi che si esibiscono in spettacoli ispirati al repertorio classico medievale. Nate dal desiderio di far rivivere l’antica tradizione della Contesa della Crescia (una disfida in armi - lancia, balestra, arco e mazza ferrata - fra i quattro rioni del paese), le Feste Medievali rappresentano oggi un peculiare connubio fra storicità e spettacolo, fra cultura e tradizione. Supportati da un Comitato Scientifico che annovera studiosi di fama internazionale, ogni anno si scopre e si rivisita un volto diverso del Medioevo, fissando un tema che caratterizza ed ispira tutti i momenti fondamentali della festa: oltre a convegni e mostre, spettacoli teatrali, musicali e di animazione di piazza, banchetti e gastronomia storica, ed una serie di rievocazioni che culminano nella “Disfida in armi” fra i quattro Rioni di Offagna (S.Bernardino, Sacramento, Croce, Torrione).

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 03 OSIMO E LA TERRA DEI CASTELLI

Km 55 – Dislivello in salita m. 1512 - Partenza e arrivo: stazione di Castelferretti

Dalla Stazione FS di Castelferretti si attraversa via del Consorzio per entrare in paese percorrendo via Stazione, poi a destra via N. Sauro e a sinistra via P. Mauri, quindi giunti in Piazza Libertà si svolta a destra su via Santa Maria per raggiungere il Cassero. Si prosegue ora - dapprima in discesa poi in salita - fino a imboccare a destra la contrada Convento fino a Castel d’Emilio caratteristico borgo arroccato sul colle. Superato Castel d’Emilio si scende alla SP34 e si svolta a sinistra verso . Raggiunto Agugliano si prosegue verso . Alle porte di Polverigi una grande rotonda con quattro strade: si prende dritto davanti a noi la SP2, in direzione di Osimo. Si sale per meno di 2 km, per svoltare poi a sinistra sulla SP5, che con saliscendi in circa 9 km, ci conduce ad Osimo (Il centro storico della città merita una visita: ed oltre a palazzi, chiese e musei, non va dimenticato il grande fascino esercitato dalle famose grotte, con il loro carico di leggende, riti esoterici e misteri). Alla prima rotatoria si prende a sinistra e poi ancora a sinistra e si esce dal centro storico per via Roncisvalle su ripido pavè, poi al primo si prende ancora a sinistra per via Acquaviva, discesa più dolce ma poi ripida salita fino a Santo Stefano; si va a sinistra aggirando la cima del colle dove ha sede la Lega del Filo d’Oro, e poco oltre si svolta a destra per via Santo Stefano. Inizialmente un breve tratto di strada bianca, poi asfalto fino ad Offagna, caratteristica rocca medievale perfettamente conservata, da cui si scende alla SP2 con la velocissima via Vallone. Si prosegue sulla SP2 verso est e alla rotatoria si va a sinistra per Gallignano; meno di 2 km di fondovalle poi rapidamente si sale e si raggiunge Gallignano; prima del paese si scende di nuovo fino alla SP4, si va a destra per Ancona e dopo 500 m. a sinistra per Paterno. Questa è la salita più dura: un vero muro di 2 km visitare il piccolo borgo STRADA può essere un’ulteriore piacevole deviazione, ma poco sotto il paese il percorso prosegue a sinistra per via Paterno Fornace Vecchia, che si immette direttamente sulla SP9 dove, prendendo a destra, si ritorna al Cassero e quindi a Castelferretti. Falconara

ANCONA Castelferretti

Chiaravalle

Camerata Picena Paterno

Castel d’Emilio Gallignano

Agugliano

Offagna Polverigi

S.Stefano

S.Paterniano

Osimo

FUORI DALLE0 VIE2 MAESTRE4 6 8 10 12 14 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona OSIMO AND THE LAND OF CASTLES The route is completely on tarmac but challenging both in terms of distance and altitude; it can, however, be personalised with four easier alternative routes. Lying between the Esino and Musone rivers, this land is overlooked by small fortress- villages and by the important historical town of Osimo.

THE MEDIEVAL FESTIVAL AT OFFAGNA

Offagna is a medieval hamlet dominated by an impressive fort, a typical example of fortification during the transition from the era of “white weapons” to “fire weapons”. The fortress, built in the second half of the fifteenth century, features an striking mastio tower, over 30mt high, which hosted the castle lord, storage areas and secret rooms from which several underground passageways departed. Today it houses the “Museo delle Armi antiche” (museum of ancient weapons) and has a room dedicated to so-called “bivalent or rudimentary weapons” used by the villagers and peasants. During the month of July Offagna hosts the “Feste Medievali” (traditional medieval festival) that for a week takes all the inhabitants and visitors back to a few centuries ago, to relive the atmosphere of an authentic medieval hamlet with its trades, customs, food, coins, taverns, ancient market and the lane of fortune-tellers. The visitors find themselves caught up in the atmosphere of the festival, meeting nobles on a stroll, then soldiers on patrol, minstrels and acrobats performing street shows inspired by those done during the medieval ages. The festival was born from the idea of reviving the ancient tradition of the “Contesa della Crescia” (a challenge of weapons – lance, bow and crossbow, iron mace - among the four districts of the hamlet) and represents a peculiar mixture of history and entertainment, culture and tradition. It is supported by a scientific committee including internationally famous scholars, and every year visitors discover and revive a different aspect of the Middle Ages, launching a theme that characterises and inspires all the main events of the festival, i.e. conventions, exhibitions, theatre shows, musicals and street performances, banquets, historical gastronomy and a series of pageants that culminate in the “Disifda in armi” (challenge of weapons) among the four Rioni - districts of Offagna (S.Bernardino, Sacramento, Croce, Torrione).

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 03 OSIMO AND THE LAND OF CASTLES

km. 55 – Altitude range m. 1.512 – Start and finish: Castelferretti railway station

From Castelferretti railway station, cross Via Consorzio and enter the village passing through Via Stazione, then turn right to take Via N. Sauro and turn left to take Via P. Mauri. Once you reach Piazza Libertà turn right and take Via Santa Maria in order to get to il Cassero. Proceed straight ahead and turn right to Contrada Convento until you get to Castel d’Emilio: a characteristic fortified village perched on a hill. Once crossed Castel d’Emilio descend on the SP34 and turn left towards Agugliano. Once reached Agugliano proceed towards Polverigi. Just before the village, at the roundabout go straight ahead and take the SP2, towards Osimo. Ascend for less than 2 km and then turn left and take SP5, that leads to Osimo. (the historical centre of Osimo deserves a visit: there are buildings, churches and museums, not to mention the great wonder inspired by the caves and their halo of legends, esoteric rites and mysteries). At the first roundabout turn left and then left again to leave the historical centre through Via Roncisvalle on a steep cobblestone. Turn left again and take Via Acquaviva; after a little descent and a demanding ascent you will get to Santo Stefano. Turn left and ride around the peak of the hill where the Lega del Filo d’Oro has its venue, after a little while turn right and take Via Santo Stefano. At the beginning it is a white road, than it becomes asphalted till Offagna, attractive medieval fortress which has been perfectly preserved, from there follow the quick descent along Via Vallone to pick up the SP2. Ride due East along the SP2, bear left for Gallignano at the roundabout; less than 2 km along the valley floor then a steep climb reaching Gallignano; before the village the path goes downhill again onto the SP4 (km. 1.1), bear right for Ancona and after 500m left for Paterno. ROAD This is the hardest climb: a 2km struggle. Visiting the little village can be another pleasant deviation. Just outside the village the route goes on: turn left on Via Paterno Fornace Vecchia, which joins the SP9 that, taken on the right, leads to Cassero (Castelferretti). Falconara

ANCONA Castelferretti

Chiaravalle

Camerata Picena Paterno

Castel d’Emilio Gallignano

Agugliano

Offagna Polverigi

S.Stefano

S.Paterniano

Osimo

FUORI DALLE0 VIE2 MAESTRE4 6 8 10 12 14 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona E LE SUE ROCCHE Arcevia è una delle più belle città-fortezza della provincia; con i suoi numerosi piccoli castelli, satelliti di un vasto potere medievale, domina ancora il suo territorio prettamente appenninico.

LA LOTTA DI LIBERAZIONE E L’ECCIDIO DEL M.S. ANGELO

La spettacolarità dei panorami e una certa selvatichezza dei luoghi (non è del tutto infrequente - nei boschi e nei campi - imbattersi in lepri, fagiani, volpi, istrici), si coniuga alla particolare configurazione che ha assunto la presenza dell’uomo in queste contrade di confine (da intendersi sia dal punto di vista naturalistico – siamo nella zona di passaggio tra l’ambiente collinare e quello montano - che in senso politico, trattandosi di un’area per lungo tempo di confine tra la Marca, l’Umbria e il Ducato di Urbino). Caratteristica saliente la presenza dei cosiddetti castelli rurali, che circondano quello principale di Arcevia. Diremo di tali castelli nella prossima scheda. Qui ci soffermiamo su Arcevia, l’antica Rocca Contrada. Collocata su una collina, in posizione dominante la valle del Misa, tale nucleo abitato, dalle origine antichissime, deve la sue fortune proprio alla formidabile ed inespugnabile posizione. Nel Medioevo fu un centro politico e militare di prim’ordine: nel XIII secolo 40 castelli e numerosi villaggi sottostavano alle sue leggi. In tempi più recenti, Arcevia è assurta alla notorietà per fatti tragici, che hanno segnato indelebilmente la memoria della popolazione: durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell’occupazione nazifascista, in queste zone operarono agguerriti raggruppamenti partigiani, contro i quali si scatenò nella primavera del 1944 la rappresaglia degli occupanti, che non risparmiò i civili e neppure donne e bambini. L’episodio più drammatico il 4 maggio 1944: oltre duemila nazifascisti assediano la località di Sant’Angelo di Arcevia e trucidano 63 persone (fra cui una famiglia contadina che aveva offerto rifugio ai partigiani). Per questo, Arcevia è stata decorata della medaglia di bronzo al valor militare. Ancora oggi l’eccidio viene commemorato con sentita partecipazione, e ai martiri è stato dedicato il “Museo della Resistenza - Centro di documentazione arte per la pace”.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 04 ARCEVIA E LE SUE ROCCHE

Km 55 – Dislivello in salita m. 1512 - Partenza e arrivo: stazione di Castelferretti

Si parte da Porta S. Agostino, che si apre sulle mura nord-ovest della rocca di Arcevia; si prende a destra la SP 360 “Arceviese” (in direzione di ), e si prosegue per 2 km fino ad incontrare, sulla destra, via Coste che si imbocca e si percorre per 8,5 km (prima in discesa e poi in salita) raggiungendo così la frazione di Caudino. Questo castello ha rappresentato nel tardo Medioevo un baluardo importante per la difesa del territorio di Arcevia, e nei suoi pressi fu combattuta una cruenta battaglia tra Guelfi e Ghibellini. Superata Caudino, si continua sulla SP 15 “di Genga” pedalando tra i tipici panorami dell’Appennino, fino al fondovalle della Nievola; si perviene così ad un incrocio in cui si tiene la destra per mantenersi sulla SP “di Genga” (direzione “Marotta”), e raggiungere, in breve, Madonna del Piano (7 km da Caudino). Siamo, entrati, ora nel territorio della Provincia di Pesro-Urbino, ma proseguendo sulla provinciale, si ritorna poco dopo nell’anconetano (SP 14); si pedala su tratto pianeggiante per circa 3 km, quindi giunti al bivio per Nidastore si prende a destra, e dopo 1 km si entra nel bel borgo fortificato, per secoli oggetto di contesa tra Arcevia (all’epoca Rocca Contrada) e il vescovo di Fossombrone. Si colloca all’interno di questo contesto storico la vicenda di Raniero di Taddeo - nipote del vescovo di Fossombrone - ucciso secondo la tradizione dagli stessi abitanti di Nidastore per la sua pretesa di esercitare lo jus primae noctis. Usciti da Nidastore nella direzione opposta a quella da cui si è entrati, si scende ad incontrare la SP 14, la si attraversa, e si prende - di fronte - la strada che in 1 km sale alla rocca di Lorertello. Edificato nel corso dell’XI secolo, Loretello è il più antico tra i castelli di Arcevia, ed uno dei più importanti: la cinta muraria - tutta percorribile - viene considerata tra i migliori esempi di architettura militare della provincia. Da Loretello si torna indietro, alla SP 14, per imboccarla a sinistra. Fatti 2 km si incontra San Pietro (piccolo castello il cui impianto quattrocentesco è rimasto iimmutato), e poi ancora 4 km per giungere a Palazzo, il castello più caratteristico di Arcevia. Arroccato su un colle a oltre 500 m. di altezza, risale al XIV secolo, e presenta una struttura urbanistica singolare, conformata alle asperità del colle. Più che un castello, un paese murato, con una serie di vicoli stretti e ripidi, tra i quali si erge - imponente – la chiesa tardo-barocca di San Settimio e Santo Stefano. Da Palazzo, ancora 4,5 km di provinciale e si è a Montefortino. Qui, prendendo a sinistra (indicazioni per Ripalta), si imbocca la SP12 “Corinaldese” e fatti 4 km si raggiunge la frazione di Ripalta. Si prosegue ancora per poco sulla SP12, poi si prende a destra, in discesa, per Piticchio, che si raggiunge con altri 3 STRADA km. Piticchio è l’ultimo dei Castelli di Arcevia toccati da questo itinerario, il più grande e forse il più conosciuto. Sicuramente da visitare camminando per le viuzze del paese stretto dentro le mura. Si torna infine ad Arcevia scendendo dapprima alla provinciale per poi risalire a tornanti fino alle vie del centro.

F. Cesano

Nidastore

Loretello Pergola S.Pietro Ripalta

F. Misa

Palazzo Piticchio

Caudino

Arcevia

FUORI DALLE0 VIE1 MAESTRE2 3 4 5 6 7 8 9 10 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona ARCEVIA AND ITS CASTLES Arcevia is one of the most beautiful fortress towns in the province. With its numerous small castles, satellites of the once great medieval power, it still overlooks the typical Apennine land. The route is quite smooth but the altitude range and some difficult stretches make it suitable for expert mountain bikers.

THE RESISTANCE AND THE M. S. ANGELO MASSACRE

The awesome views, together with a sort of wildness (it is rather easy to meet hares, pheasants, foxes and porcupines through woods and fields) combine with the peculiar arrangement of man’s presence in these border lanes (both from a naturalistic point of view, as we are in the passageway between hills and mountains, and a political one, as this was the borderline connecting the Marca, Umbria and the Duchy of Urbino). Main feature of the area is the presence of the so-called rural castles which surround the major castle of Arcevia, formerly Rocca Contrada (fortress lane), situated on a hill overlooking the Misa valley. This town is very old and its fame is due to the inaccessible position. In the Middle Ages it was a rather important political and military centre: In the thirteenth century Arcevia ruled 40 castles and countless villages. In recent times, however, Arcevia has become notorious for tragic events which have permanently marked the memory of its inhabitants: during the second world war and Nazi-fascist occupation, this area housed powerful partisan groups who stirred up a sanguinary retaliation by the German troops in the spring 1944, killing civilians, including children and women. The most dramatic episode, still commemorated occurred on May 4th, 1944: over 2,000 Nazis besieged the hamlet of Sant’Angelo di Arcevia and slaughtered 63 people (including a family who offered shelter to partisans). For this reason Arcevia has received the bronze medal for military valour and has set up the “Museo della Resistenza – Centro di documentazione arte per la pace” (resistance museum and peace centre) in memory of the martyrs”.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 04 ARCEVIA AND ITS CASTLES

Km 53 – Altitude range m.1700 – Start and finish: Arcevia Porta S. Agostino

The route starts from Porta Sant’Agostino, situated in the north-western walls of the Arcevia castle; take the SP360 “Arceviese” on the right (towards Sassoferrato) and go ahead for 2 km until you cross, on the right, Via Coste. Take that road and follow it for 8,5 km reaching the Frazione di Caudino. This castle represented, in the late Middle Ages an important place for the defence of the territory of Arcevia, and near there has been faught a bloody battle between Guelphs and Ghibellines. Once passed Caudino, keep going on the SP15 “di Genga” riding among the typical Appennines landscapes. Until the downhill of Neviola; there you will get to a crossroad; keep the right to follow the SP “di Genga” (towards Marotta) and reach, in a little while, Madonna del Piano (7 km from Caudino). You will be entered, then, the Province of Pesaro-Urbino, but after a while, following the road you will be again in the Ancona jurisdiction (SP14 ); ride on a flat ground for about 3 km then, once you get to the fork to Nidastore, turn right and after 1 km enter the fortified village, that has been contended by Arcevia (Rocca Contrada by the time) and the Fossombrone bishop for centuries. In this historical context takes place the case of Raniero di Taddeo – the Fossombrone bishop’s nephew – killed, according the tradition, by the peasants of Nidastore themselves, for his claim to act the jus primae noctis. Once passed Nidastore in the opposite direction from the one you entered by, descend and cross the SP14; then take, in front of you, the road that in 1 km leads to Rocca di Lorertello. Built during the XI century, Lorertello is the most ancient castle of Arcevia, and one of the most important: its wall – that can be entirely walked – is considered among the best examples of military architecture of the Province. From Lorertello go back to the SP14, and take it on the left. After 2 km it reaches San Piero (a little castle in which the 1400 implantation has not been changed), and after other 4 km gets to Palazzo, the most characteristic castle of Arcevia. Perched on a hill that reaches 500 m. of height, it has been built during the XIV century. More than a castle it is a “walled village”, with several steep and narrow alleys, among which emerges – severely – the late-baroque church of San Settimio and Santo Stefano. From Palazzo keep following the provincial road for 4,5 km and reach Montefortino. Here, turning left (signs for Ripalta), take the SP12 “Corinaldese” and after 4 km reach Ripalta. Keep going on the SP12 and then turn right taking the descent that will lead you, after 3km, to Piticchio. ROAD Piticchio is the last castle of Arcevia on this route. It is the biggest and probably the most renown and well worth a walkabout along the narrow cobbled streets clustered within the walls. To ride back to Arcevia head downhill to the provincial road and climb up to the city centre through the hairpin bends.

F. Cesano

Nidastore

Loretello Pergola S.Pietro Ripalta

F. Misa

Palazzo Piticchio

Caudino

Arcevia

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 km FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona LE ABBAZIE DELL’APPENNINO E’ un interessante percorso appenninico con notevoli varietà di paesaggio e ogni tipo di strada di montagna, molto impegnativo per lunghezza e dislivello. Esplora buona parte del pre-appennino fabrianese unendo castelli medievali con antichi romitori ed abbazie che ancora mantengono una fascinosa atmosfera al di fuori di ogni tempo. L’ambiente che si attraversa è abbastanza integro; qui la presenza dell’uomo e delle sue attività convivono da tempo immemorabile con equilibrio e complicità. La lunga salita iniziale, l’ardua discesa nella Val di Castro e l’ultima risalita da Sant’Urbano a Precicchie lo rendono un itinerario riservato a persone allenate.

GLI INSEDIAMENTI MONASTICI

Nella storia spirituale delle Marche la Valle dell’Esino ha un ruolo emblematico: area di confine (il fiume segnava nell’Alto Medioevo il limite dei possedimenti bizantini da quelli dei longobardi) e in pari tempo spazio aperto alle contaminazioni culturali, in quanto via di passaggio dalla montagna al mare, vi si riscontra la più alta concentrazione di insediamenti monastici, alcuni dei quali di grande importanza per la storia non solo religiosa, ma anche sociale, economica e culturale del territorio. La storia del monachesimo occidentale è complessa. In estrema sintesi, ricorderemo una delle figure fondamentali, San Benedetto da Norcia, a cui si deve la prima regola monastica, ora et labora. Tale esperienza nell’Alto Medioevo (e le vallate marchigiane non fanno eccezione) esercita in tutta Europa una vera e propria egemonia, e i monasteri benedettini diventano ben presto anche importanti centri economici. Una circostanza, questa, destinata a definire progressivamente anche forme di influenza politica, annacquando così il rigore morale originario. Intorno all’anno Mille, però, proprio a fronte della crisi in cui sono caduti i benedettini, si registra una inaspettata rivitalizzazione del monachesimo, ad opera dei camaldolesi e dei cistercensi. I primi, in particolare - depositari della regola di San Romualdo - sono attivamente presenti nel nostro territorio, fondando diversi eremi ed abbazie. Tra queste, lungo l’itinerario, è di particolare rilevanza San Salvatore di Valdicastro. Situato nell’omonima valle e circondato dal tipico paesaggio appenninico (boschi di castagni, faggi, querce, alternati a pascoli), questo monastero viene edificato nel 1006 proprio da San Romualdo degli Onesti (952 – 1027), il quale ottiene il terreno dal conte Farolfo. San Romualdo stesso vi morirà e il suo corpo vi viene conservato fino al 1481, quando le spoglie saranno trasferite nella chiesa di San Biagio a . Peraltro, finché restano a Valdicastro (nell’altare composto con un sarcofago romano del III secolo d.C. ancor oggi visibile), l’abbazia conosce una forte crescita della sua rilevanza religiosa, in seguito alla devozione dei fedeli che si recano a venerare il Santo con incessanti pellegrinaggi. Nel XIV secolo, a seguito di alterne vicende politiche d di calamità naturali comincia la decadenza. Nel 1652 passa al comune di Fabriano e viene ridotta a fattoria. Dalla fine del XIX secolo è proprietà privata. Costruita in blocchi di pietra, in forme romanico-gotiche, l’abbazia ha conosciuto più volte ampliamenti e restauri. Nel 1741 è stata danneggiata dal terremoto. Oggi dell’originale restano la cripta coperta con volte a botte, di stile romanico, e alcuni capitelli del chiostro.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 05 LE ABBAZIE DELL’APPENNINO

Km 55 – Dislivello in salita m. 1441 - Partenza e arrivo: stazione di Serra S. Quirico

Dalla stazione di Serra San Quirico si esce in direzione di Roma e al semaforo si lascia la SP76 svoltando a sinistra e poi poco dopo a destra, direzione Castelletta. La strada sale a tornanti regolari e raggiunge Castelletta (q.606), poi sale ancora asfaltata fino al valico verso Fabriano. Proprio sul valico, si prende a sinistra una strada forestale che risale il crinale fino al monte Pietroso. Finalmente si scende tra bosco e pascoli fino a Poggio San Romualdo. Toccata la strada asfaltata, si va a sinistra e si scende velocissimi fino all’incrocio per Valdicastro per arrivare poi all’omonima antica Abbazia. Oggi gli edifici e i terreni sono di proprietà dell’azienda agricola “Val di Castro” (vendita prodotti tipici e ristorazione). Si prosegue sulla strada bianca in direzione San Vicino, risalendo l’alta Val di Castro tra pascoli e boschi fino a scoprire l’ampio panorama su versante nord del monte Moscosi, dove a quota 893 si lascia la strada bianca (cartello S. Urbano) e si scende a sinistra su una stradina forestale a fondo naturale e con alcuni tratti ripidi e accidentati. Ci si addentra nella stretta Val di Castro fino a seguire fedelmente il torrente; ci sono tre possibili deviazioni, ma bisogna mantenersi sulla traccia principale ed andare sempre in discesa fino a raggiungere il fondo del torrente, per poi proseguire dritti fino ad incontrare, a sinistra, il cartello che indica “miniera di manganese” km.6 (q.390). Allora si va a destra in leggera salita, ed in breve si esce sulla strada asfaltata. Si va a sinistra e si arriva alla frazione di Palazzo. Alle ultime case di Palazzo, si prende la prima strada a destra - inizialmente asfaltata poi bianca – che scende nella valle del Torrente Esinante fino alla provinciale che corre sul fondovalle. Ancora a sinistra e si giunge all’Abbazia di Sant’Urbano. Proprio di fronte alla chiesa si stacca perpendicolarmente dalla provinciale una strada bianca che riprende a salire fino a Domo, altro bel borgo fortificato, e poi al Castello di Precicchie, che si è MTB mantenuto integro fino ad oggi dal XII° secolo, quando i conti Revellone costruirono la rocca. Oggi è sede di manifestazioni culturali e folcloristiche. Da Precicchie si scende sulla strada provinciale per Sant’Elia e poi si ritorna a Serra San Quirico.

Serra S.Quirico Stazione

F. Esino

F. Sentino

Sant’Elia

Domo S.Vittore Castelletta Precicchie Apiro

Poggio S.Vicino

Fabriano Poggio S.Romualdo

F. Giano

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 0 2 4 6 8 10 12 14 km THE ABBEYS IN THE APENNINES This is an interesting Apennine route with a considerable variety in scenery and all sorts of mountain roads. It is very challenging in terms of distance and altitude. It explores a considerable part of the pre-Apennine area around Fabriano, linking mediaeval castles, ancient hermitages and abbeys that still keep a charming and timeless atmosphere. The environment encountered is quite integral; here man has always interacted with nature in a balanced manner from time immemorial. The long climb at the start, the hard descent down Val di Castro and the last uphill from Sant’Urbano to Precicchie make it a route only for trained bikers.

THE MONASTIC SETTLEMENTS

The Esino Valley has a symbolic role in the spiritual history of the Marches: border area (in the Early Middle Ages, the river represented the boundary between Byzantine and Lombard’s lands) and, at the same time, an area open to cultural contamination thanks to its being a passageway from the mountains to the sea, home to the greater concentration of monastic settlements. Some of these settlements are of great importance not only to religious history but also to the social, economic, and cultural identity of the area. The history of western monasticism is complex. In short, we can recall San Benedetto from Norcia, whom is attributed the first rule of monasticism, ora et labora. In the Early Middle Ages such practice (and Marches valleys are not an exception) held a complete hegemony throughout Europe which saw the Benedictine monasteries becoming important commercial centres. A situation that also fostered a sort of political power, thus watering down the original moral rigour. Around the year 1000, right at the time of the crisis which had ensnared the Benedictines, an unexpected revival in monasticism brought about by the Camaldolese and Cistercian monks occurred. The first – depository of the rule of San Romualdo – were actively present in our territory and founded various hermitages and abbeys. Among these, along our routes, particularly relevant is San Salvatore di Valdicastro. Situated in a valley of the same name in typical Apennine countryside (chestnut, beach and oak trees alternating with pastures), this monastery was built in 1006 by San Romualdo degli Onesti (952 – 1027), after receiving the land from Count Farolfo. San Romualdo died there and his body was preserved there until 1481, when his remains were moved to the church of San Biagio in Fabriano. As long as the saint’s remains stayed in Valdicastro (in the altar made of a Roman sarcophagus dating back to the third century A.C. and still there today), the abbey experienced a strong religious growth and importance due to the non-stop pilgrimages of believers. In the fourteenth century, following different political upheavals and natural disasters, it fell into decline. In 1652 it was passed to the town council of Fabriano only to be used as a farm. Since the end of the nineteenth century it has become a private property. It was built with blocks of stone in Romanesque-Gothic style, and has been restored and enlarged many times. In 1741 it was damaged by an earthquake. Today, the original building has kept only the crypt covered by barrel vaults in Romanesque style and some capitals in the cloister.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 05 THE ABBEYS IN THE APENNINES

Km 55 – Altitude range m. 1441 – Start and finish: Serra S. Quirico railway station

Starting from the train station at Serra San Quirico, ride out towards Rome, at the traffic lights leave the provincial road SP76 bearing left and a short way afterwards right, heading towards Castelletta. The road climbs up with regular hairpin bends until reaching Castelletta (alt.606), then continues to rise on tarmac up to the pass towards Fabriano. At this point bear left along a forest road, uphill along the crest until Monte Pietroso. Finally the trail descends through woods and pastures to Poggio San Romualdo. Once on the asphalt road, bear left and freewheel downhill to the junction for Valdicastro (km.2.7), thus arriving to the ancient abbey with the same name. Today the buildings and lands are owned by the business farm “Val di Castro” (restaurant and sale of farm produce). Continue along the gravel road towards San Vicino, along the north-side of Val di Castro, through pastures and woods until discovering a wide scenery on the northern face of Monte Moscosi, where at the altitude of 893 m, the route goes out of the gravel path (S. Urbano signpost) and downwards on the left, along a forest unsurfaced track that has some very steep and bumpy stretches. The route goes through the narrow Val di Castro, along the course of the stream; there are three possible detours, but it is necessary to keep the main trail and continue downhill to the stream floor. Continue straight ahead until a signpost on the left indicating a manganese mine, km.6 (alt.390). Bear right along the slight ascent and after a short while the trail meets an asphalt road. Turn left towards Palazzo. Having reached the last houses of the hamlet, take the first road on the right – it starts off on tarmac, then becomes a gravel track – downhill into the valley of the Esinante stream up to the provincial road which runs along the valley floor. Bear left again until reaching the Abbazia di Sant’Urbano. Right in front of the church a gravel road perpendicular to the provincial road breaks off and goes uphill to Domo (km.2.6), another attractive MTB walled village, and onwards to Castello di Precicchie, still intact since the XII century when it was built by the Revellone earls. Today it is a centre for cultural and folk events. From Precicchie the route descends onto the provincial road towards Sant’Elia and then retraces back to Serra San Quirico.

Serra S.Quirico Stazione

F. Esino

F. Sentino

Sant’Elia

Domo S.Vittore Castelletta Precicchie Apiro

Poggio S.Vicino

Fabriano Poggio S.Romualdo

F. Giano

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 0 2 4 6 8 10 12 14 km IL RIFUGIO DEI TEMPLARI Bel percorso di montagna con peculiarità naturalistiche come Valle Scappuccia, con la suggestiva chiesa dei Templari di Sant’Ansovino e i particolarissimi borghi medievali di Genga e Serra San Quirico.

LE TRACCE DEI TEMPLARI Ciascuno dei luoghi attraversati da questo itinerario meriterebbe una menzione, a cominciare dal centro storico di Serra San Quirico, dove si trova - tra l’altro - la Cartoteca Storica delle Marche, che propone pregevolissime rappresentazioni del territorio regionale dal XV secolo al 1860. Ma qui vogliamo segnalare una particolarità: le tracce della presenza dei Templari, visibili soprattutto nella chiesa rurale di Sant’Ansovino di Avacelli. Situata nell’alta valle del Misa, la chiesa rappresenta un manufatto romanico di indubbio valore sia architettonico che storico, collegandosi ad una serie di suggestioni e testimonianze alto-medioevali in cui rientra, appunto, anche la presenza dei “Cavalieri del Tempio”. Fondata dai longobardi, che si erano insediati nella zona nel VII secolo per controllare il territorio che fa da spartiacque fra le valli del Sentino e del Misa (e l’asse stradale che da Camerino, attraverso Castellum Petrosum - l’odierna Pierosara - consente di giungere all’Adriatico), la chiesa venne dedicata al santo vescovo Ansovino. La prima notizia certa della sua esistenza risale al 1082, ma è altrettanto sicuro che nell’area esisteva già un luogo di culto cristiano, risalente al V secolo. Nel XII secolo fu ceduta all’abbazia di S. Elena sull’Esino e da questa a un ordine cavalleresco rimasto sconosciuto. Nelle Rationes decimarum, tuttavia, risulta appartenente alla Magione Templare di Pian dell’Ospedale (toponimo legato alla parte sommatale della vallata in cui si trova la chiesa). Nel 1308, inoltre, quando Papa Clemente V ordina ai vescovi di Jesi e Fano di inquisire i Templari presenti nelle loro diocesi, vengono nominati anche quelli della “Magione di S. Ansovinii”. Dell’edificio originario restano solo la parete destra e la facciata, su cui si apre un portale con archivolto a tutto sesto. Sopra, l’unico elemento decorativo esterno: una lastra in pietra calcarea su cui è scolpita una croce “templare”, ovvero una croce astile con sei palle. Altri elementi originali sono le decorazioni interne, specie quelle dei capitelli dell’abside: figure di oranti, un’aquila, ornamenti di foglie e grappoli d’uva, tutti motivi tipici dell’arte romanica “barbarica”, come pure la ruota e i quadrupedi che si mordono la coda.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 06 IL RIFUGIO DEI TEMPLARI

Km 38 - Dislivello in salita m. 1450 - Partenza e arrivo: stazione di Serra S. Quirico

Dalla stazione FS di Serra S. Quirico si sale in paese (2,5 km), il cui centro storico di impianto medievale – caratterizzato dalle “Copertelle”, cioè da passaggi coperti che corrono lungo le mura - merita sicuramente una visita. Da Serra S. Quirico si sale ancora, sulla SP14. Oltre il valico, dopo una modesta discesa, dal tornante (cartello “Country House Monte Murano”) si stacca a sinistra la strada bianca da cui proverremo alla fine del giro. Si prosegue perciò sulla SP14 fino al tornante sotto la rocca di Avacelli, in cui un cartello giallo indica una strada forestale e la chiesa di Sant’Ansovino . Si lascia quindi la comoda strada asfaltata per risalire la sterrata seguendo il corso del torrente. Dopo 500 m. si supera la piccola chiesa in rovina di Sant’Ansovino e si continua a salire fino al valico dove c’è un incrocio di strade forestali; si va a destra e in breve si esce sulla strada asfaltata che proviene da Avacelli. Si va a sinistra fino all’incrocio con la SP15. Attraversata la SP15 si entra nella frazione di Rocchetta, la strada diventa sentiero e sale ancora per 2,5 km. tagliando il versante sud del Colle Ameno, poi si scende, si arriva ad una radura nel bosco con incrocio di sentieri. Si va a sinistra (segnavia 107AG) fino a Capo la Villa.* Siamo di nuovo sulla SP15, andando a destra si arriva al castello di Genga poi ancora giù fino all’incrocio sul fondovalle, dove si lascia la provinciale e si seguono le indicazioni per la frazione di Cerqueto. Qui, anziché seguire l’asfalto per Pierosara, si prende a sinistra la strada bianca per Serra S.Quirico, ancora un po’ di salita e si raggiunge la stradina asfaltata che sale al monte Murano. Si prosegue in discesa su strada bianca e velocemente ci si ritrova all’incrocio sul tornante della SP14 punto d’incontro con la parte iniziale dell’itinerario, da compiere a ritroso fino alla stazione FS. MTB * Lungo questo tratto un segnavia a sinistra invita ad una variante spettacolare, riservata ad esperti bikers, che entra in Valle Scappuccia e ne esce sulla SP15 dopo aver attraversato una stretta forra.

Avacelli

Rocchetta Trivio

Serra S.Quirico F. Esino

Serra S.Quirico Stazione

Genga

Cerqueto

Pierosara

S.Vittore FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in0 Provincia1 di2 Ancona3 4 5 6 7 km THE TEMPLARS’ REFUGE A scenic mountain track with peculiar naturalistic areas like Valle Scappuccia, with the charming templar church of Sant’Ansovino and the unique medieval castle-villages of Genga and Serra San Quirico.

TRACES OF THE TEMPLARS

Each of the areas passed through by these routes are worth mentioning. To start with, the historical centre of Serra San Quirico, amongst other things, hosts the “Cartotecnica Storica delle Marche”, Marche’s historical map and chart collection exhibiting precious representations of the regional territory from the fifteenth century to1860. Here particularly worth a mention is the evidence of the presence of the Templars, mainly in the rural church of Sant’Ansovino di Avacelli. Situated high up in the Misa valley, this church is a Romanesque work of art of unquestionable architectonic and historical value, linked to a series of events and recollections from the high medieval period which include the presence of “Templar Knights”. It was founded by the Lombards, who settled there during the seventeenth century to control the area that divides the valleys of the Sentino and Misa rivers (and the road axis that from Camerino crosses through the Castellum Petrosum – modern-day Pierosara – and continues on to the Adriatic). The church was dedicated to the sanctified bishop Ansovino. The first mention of its existence goes back to 1082, but almost certainly there was already a Christian cult spot dating back to the fifteenth century. In the seventeenth century it was donated to the abbey of S. Elena on the Esino river and from this to an unknown order of knights. In the Rationes decimarum, it appears to belong to the “Magione Templare di Pian dell’Ospedale” (place-name linked to the top part of the valley where the church is located). When in 1308 the Pope Clementine V ordered the bishops of Jesi and Fano to investigate the Templar knights present in their dioceses, those of the “Magione di S. Ansvinii” were also named. The original building has kept only the right-hand wall and the façade with a round-arched portal, above which the only exterior decorative element is found: a limestone block with the Templar cross carved on it, i.e. an astylar cross with six balls. Other original elements are the internal decorations, particularly those on the apse’s capitals: praying figures, an eagle, leaves and bunches of grapes, all typical patterns of Pre-romanesque art, such as the wheel and four-footed animals as well.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 06 THE TEMPLARS’ REFUGE

Km 38 – Altitude range m. 1450 – Start and finish: Serra S. Quirico railway station

From the Serra San Quirico railway station ascend to the village (2.5 km.), whose historical centre of medieval implantation – characterised by the “Copertelle”, that is covered pathr that run along the walls – deserves a visit. From the centre of Serra S. Quirico climb up again along the provincial road SP14. Cross the pass and after a gentle descent, at the hairpin bend (“Country House Monte Murano” signpost), there is the gravel track which will be retraced at the end of the route. Go on along the SP14 until the bend under the Avacelli rocca where a yellow signpost indicates a forest road and the church of Sant’Ansovino. Leave the comfortable asphalt road and take the dirt track that follows the course of the stream. After 500 m pass by the ruins of the church of Sant’Ansovino, then uphill to the pass where several forest roads join up, take the right to ride out onto the asphalt road coming from Avacelli. Turn left and continue until the junction with the SP15. Cross the SP15, cycle into Rocchetta hamlet, the road then becomes a pathway and continues uphill for another 2.5 km, cutting the south side of Colle Ameno, then downwards until a clearing in the woods where there is a junction of forest trails. Turn left (waymarked 107AG) until Capo la Villa.* At this stage we are on the SP15 again, turn right towards the castle of Genga, then downwards until the junction on the valley floor, leave the provincial road and follow the signposts to Cerqueto hamlet . Here, instead of following the asphalt road for Pierosara, turn left onto the gravel road for Serra S Quirico, ride uphill and onto the narrow asphalt road that continues up to Monte Murano . The route continues downhill on a gravel track and quickly gets to the junction at the hairpin bend on the SP14. That rejoins the initial part of the route, that you will have to ride backwards till the railway station. MTB * Along this stretch a way mark on the left invites people to an awesome detour, only for expert mountain bikers, which enters into Valle Scappuccia and exits on the SP15 after crossing a very narrow gorge.

Avacelli

Rocchetta Trivio

Serra S.Quirico F. Esino

Serra S.Quirico Stazione

Genga

Cerqueto

Pierosara

S.Vittore FUORI DALLE VIE MAESTRE

Itinerari cicloturistici in0 Provincia1 di2 Ancona3 4 5 6 7 km FRASASSI E LA MONTAGNA CAVA Impegnativo percorso per bikers esperti con un notevole dislivello da superare tutto d’un fiato e due inevitabili tratti di stretto sentiero nel bosco e ripide discese. L’anello consente un contatto assoluto con l’ambiente appenninico del monte Valmontagnana, il piccolo rilievo montuoso che ospita al suo interno il famoso complesso carsico della Grotta Grande del Vento e innumerevoli altre grotte. Veramente particolare è il tratto che attraversa le minuscole frazioni di Cerqueto e San Cristoforo.

INSEDIAMENTI APPENNINICI E SPECIALITÀ CULINARIE LOCALI

Il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa–Frasassi è l’area protetta più grande delle Marche. Racchiude una gran varietà di ambienti e specie, sia animali che vegetali, ed è al tempo stesso anche un prezioso contenitore di arte e storia. Nel cuore del Parco, poi, si trova il complesso speleologico più importante d’Italia,.le celebri grotte di Frasassi, conosciute in tutto il mondo. L’itinerario attraversa alcuni suggestivi settori del Parco, consentendo di apprezzare sia la diversità di panorami e ambienti, sia di visitare alcuni piccolissimi nuclei abitati (oggi quasi disabitati), che si costituiscono quali tipici esempi di insediamento appenninico, più o meno arrampicati sulla montagna, ma senza aver del tutto rinunciato alla vocazione agricola. Tra questi segnaliamo San Cristoforo, paesino ormai quasi abbandonato, incastonato in uno scenario rupestre. Non va dimenticato, del resto, che proprio da queste popolazioni, dalle loro attività lavorative, dalle loro consuetudini, traggono origine una serie di tradizioni locali di cui oggi si esalta la riscoperta e la valorizzazione, specie sul versante agro-alimentare. Qualche esempio. L’allevamento allo stato semibrado dell’agnello di razza fabrianese: proprio dalle erbe dei pascoli deriva la ricchezza di acidi grassi poliinsaturi di questa carne, talmente profumata da essere utilizzata anche cruda. E poi: ricette uniche di lavorazione dei salumi, come il “ciauscolo” e il salame “Fabriano”. Il primo è una specialità le cui origini si perdono nella notte dei tempi (un’ipotesi la riconduce ai Galli Senoni, confinati in queste aree montane dopo la disfatta nella battaglia del Sentino, nel 295 a.C.); la pasta di questo salame ha un’alta percentuale di grasso che, insieme a un’umidità residua elevata, determina una caratteristica unica, la spalmabilità. Il secondo, confezionato con le parti pregiate di suino, ha la parte grassa costituita da piccoli cubetti; stagionato tre mesi, acquista sfumature gustative gradevolissime e solo il microclima dell’alta Vallesina consente tale stagionatura. Più in generale, in queste zone il paesaggio culturale, sospeso tra modernità e tradizione, ha consentito la sopravvivenza delle memorie culinarie del passato, ed antichi stili di vita da necessità si sono trasformati oggi in tradizione.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 07 FRASASSI E LA MONTAGNA CAVA

Km 36 – Dislivello in salita m. 736 - Partenza e arrivo: stazione di Genga

Dalla stazione ferroviaria si aggira l’ampia radura pianeggiante dove si trova la biglietteria delle grotte, circondata dal grande parcheggio e dai chioschi dei souvenir. Si supera il paese di San Vittore per percorrere poi tutta la gola di Frasassi. Usciti dalla gola, oltre un evidente insediamento industriale si svolta a sinistra per una stradina che in breve si immette sulla provinciale per Fabriano. Si prosegue quindi fino al cartello che indica a sinistra Vallemontagnana. La strada sale regolare verso la frazione omonima ancora abitata (all’unico bivio evidente prendere a sinistra) che si attraversa completamente con vari tornanti; all’ultima casa la salita s’impenna un po’ per raggiungere la strada privata (di servizio a una cava) che passa sopra il paese, risale ancora fin sui pascoli più alti del versante nord fino ad un grande casolare disabitato. Ora si seguono i segnavia del Cai n.147, la stradina a fondo naturale è unica ed evidente, punta verso sud, tocca il punto più alto e prosegue ancora per circa 1 km prima di iniziare a scendere un po’ ed entrare nel bosco. Qui bisogna fare attenzione: la strada si copre d’erba e sembra proseguire diritta in lieve salita, invece un segnavia poco evidente ci fa deviare a sinistra su una minuscola traccia di sentiero stretto che taglia il pendio boscoso e piuttosto ripido. Il sentiero sbuca poi in una traccia più ampia, si prende a sinistra e al bivio successivo a destra poi si trasforma rapidamente in una strada bianca per entrare nella piccola frazione di Rocchetta. Si scende ancora sulla strada bianca verso la chiesa di San Giovanni, poco prima di giungervi però una croce di ferro segnala un incrocio con una strada bianca a sinistra, si svolta quindi e si risale in breve fino a un passo per scendere poi alla frazione di Cerqueto, tipico borgo appenninico tuttora abitato. La strada si stringe fra le case e si trasforma in un ampio sentiero in lieve salita, prima che diventi ripido un ometto di pietra e frecce rosse indicano un sentiero stretto che scende sulla destra. Il sentiero - perfettamente scorrevole ma alquanto stretto - taglia e scende sui pendii orientali fino ad entrare a San Cristoforo frazione disabitata da anni ma mai completamente abbandonata. Si esce quindi dal paesino sulla strada principale in direzione sud, ma subito si svolta a sinistra imboccando un ampio sentiero che scende con ripidi tornanti verso il fondovalle, dove poi corre veloce seguendo il corso MTB dell’Esino verso nord, fino alla frazione di Valrapara. Ora è una strada bianca con trattiasfaltati, fino ad un incrocio F. Esino presso un passaggio a livello. Si va a sinistra e si è subito a San Vittore; ancora un km. a ritroso sulla provinciale percorsa all’inizio e si torna alla stazione.

F. Sentino S.Vittore Genga Stazione

Collegiglioni Vallemontagnana S.Cristoforo

Rocchetta

Fabriano

FUORI DALLE VIE MAESTRE F. Giano Itinerari cicloturistici in0 Provincia1 di 2Ancona3 4 5 6 7 km FRASASSI AND THE HOLLOW MOUNTAIN Challenging route for expert mountain bikers with considerable altitude to overshoot in one go, two inevitable stretches of narrow trails in the woods and steep descents. The ring brings into full contact with the Apennine environment of Valmontagnana mountain, the modest high ground that hosts the famous karst complex of Grotta Grande del Vento (i.e. Large Cave of the Wind) and uncountable other caves. Quite interesting is the stretch that crosses the tiny villages of Cerqueto and San Cristoforo.

APENNINE SETTLEMENTS AND LOCAL CUISINE

The Regional Natural Park of Gola della Rossa and Frasassi is the largest protected area in the Marches. It contains a great variety of environments and species, both animals and plants, and at the same time it is an invaluable location for art and history. At the heart of the Park there is the most important speleological complex in Italy, the famous caves of Frasassi of international fame. The route passes through some of the more suggestive sections of the park, allowing the visitor to appreciate the different landscapes and views, as well as a few tiny villages (today nearly abandoned), representative of typical Apennine settlements, more or less etched onto the side of the mountain without ever having given up completely their agricultural vocation. As an example of this is the nearly abandoned village set in rocky scenery of San Cristoforo. It should not be forgotten, however, that from these peoples, their trades and customs originate a series of local traditions that are being rediscovered and revived today; especially when it comes to local gastronomy. Here are a few examples. The breeding of the ‘lamb of Fabriano breed’ is in a semi-natural state: from the grass that grows on these pastures the meat of these animals becomes rich in polyunsaturated fatty acids and so perfumed as to be used even raw; there are also unique recipes for making salami such as “ciauscolo” and “Fabriano”. The former is a specialty whose origins are lost in the mists of time (one hypothesis traces it back to the Gallic Senones, who were confined in these mountains after the defeat in the battle of Sentino in 295 B.C.). Its stuffing has a high percentage of fat which, together with a high residual humidity, makes the salami uniquely spreadable. The latter, made of selected pork’s parts, has small cubes of fat, it is seasoned for three months after which it acquires a pleasant taste and only the micro-climate of the high Esino valley allows this seasoning. In general, the cultural landscape in these areas, suspended between modernisation and tradition, has allowed the memories of past local gastronomy to survive, and old life styles have nowadays turned from primary need into tradition.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 07 FRASASSI AND THE HOLLOW MOUNTAIN

Km 36 – altitude range m.736 – Start and finish: Genga railway station

From the train station go round the large flat clearing occupied by the caves’ ticket office, souvenir shops and car park. Ride past the village of San Vittore and continue through the whole Frasassi gorge. Once past the canyon and after a visible industrial area, turn left along a narrow track that after a short while meets the provincial road for Fabriano. Cycle onwards until the signpost indicating Vallemontagnana on the left. The road continues in a regular manner to the inhabited village of the same name (bear left at the only visible V-junction), cross it along the various hairpin bends, at the last house the climb rises steeply until reaching a private road (access road to a quarry) that passes above the village, continues up to the highest pastures on the north side and a large uninhabited farmhouse. Now follow the CAI Trail no.147 waymarks, this is a clear, unsurfaced singletrack due south, it reaches the highest point and onwards for ca. 1 km before starting to go a bit down hill into the woods. Here attention is needed: the track becomes grassy and seems to ascend slightly; however, a somewhat hidden signpost sends us left along a very narrow trace of trail that cuts steeply through the woods. The route comes to a wider path, bears left at the following fork turn right, then becomes a gravel track that goes onto the small hamlet of Rocchetta. Ride still downhill on the gravel track to the church of San Giovanni, before reaching it, however, an iron cross announces a junction with another gravel path on the left, take it and continue uphill briefly until a pass , then downhill to the hamlety of Cerqueto, a typical Apennine settlement still inhabited. The road narrows through the houses and turns into wide uphill track, but before steepening, a stone body figure and red arrows indicates a narrow track descending on the right. The trail even if narrow is perfectly free flowing, cuts and descends on the eastern slopes up to San Cristoforo, an uninhabited hamlet which has been abandoned for years. The route exits the village on the main road due south, immediately turns left on a wide trail that descends rapidly to the valley floor along hairpin bends, then runs quickly following the course of the MTB Esino river due north until the village of Valrapara. At this stage it becomes a gravel track, asphalted F. Esino in parts, up to a level-crossing. Bear left and here you are in San Vittore; retrace the initial provincial road for 1 km until returning to the train station.

F. Sentino S.Vittore Genga Stazione

Collegiglioni Vallemontagnana S.Cristoforo

Rocchetta

Fabriano

FUORI DALLE VIE MAESTRE F. Giano Itinerari cicloturistici in0 Provincia1 di 2Ancona3 4 5 6 7 km ANELLO DI SAN SILVESTRO Itinerario Impegnativo attorno a monte Fano (sede del Monastero di San Silvestro) e al monte Alto, prime propaggini della dorsale appenninica che sovrasta a sud la città di Fabriano. Con interessanti deviazioni all’eremo francescano di Valleremita e San Silvestro.

IL FENOMENO DELL’EREMITAGGIO

Alla diffusione del monachesimo è strettamente connesso il fenomeno dell’eremitaggio. Già la regola di San Benedetto prevedeva una divisione tra monaci cenobiti ed eremiti, ma sarà soprattutto San Romualdo ad esaltare questo tipo di esperienza, che troverà poi un’espressione del tutto particolare con San Francesco d’Assisi. E’ dunque soprattutto dopo l’anno Mille, con la reazione alla decadenza delle istituzioni religiose, che si manifesta più evidentemente il desiderio di ripetere l’esempio degli antichi anacoreti. Eremita, ricordiamolo, è colui che per motivi spirituali vive solitario in luoghi remoti, conducendo una vita austera. Con la regola di San Romualdo il romitorio (già presente presso i monasteri benedettini: era un luogo poco distante, in cui vivevano per qualche tempo i monaci più inclini alla vita ascetica) si trasforma. Diventa un luogo veramente solitario, “fuori dal mondo” e quasi inaccessibile (talvolta sono grotte aggrappate alle pareti rocciose, oppure rifugi ricavati nel folto del bosco). Per il cibo l’eremita si accontenta di erbe, funghi e frutti di bosco. San Romualdo, laddove si reca per fondare insediamenti monastici, per prima cosa costruisce eremi, poiché l’ideale ascetico è per lui l’aspetto principale. Più vicino alla prima delle due tipologie suddette, l’Eremo di Santa Maria Valdisasso (XII secolo) che incontriamo in questo itinerario. L’Eremo, nell’Alto Medioevo era un castello longobardo, ma sul finire del primo millennio diventa un piccolo cenobio, in cui si insediano alcune monache benedettine. Per la sua posizione è un luogo ideale per praticare preghiera e lavoro (molte aree del fabrianese del resto, con i loro boschi, le vallate nascoste, le gole, le forre, rappresentano dei siti ideali per l’eremitaggio). La tradizione vuole che San Francesco, ai primi del Duecento sia stato ospite dell’Eremo. Ritenuto perciò un sito venerabile, diventa oggetto di rivendicazione da parte dei seguaci del Santo, che ai primi del Quattrocento riusciranno a realizzarvi un convento. Il cenobio diventerà in seguito tanto noto da essere denominato la “Porziuncola delle Marche” e nel Quattrocento vi troveranno accoglienza illustri figure di francescani come S. Bernardino da Siena, e S. Giovanni da Capistrano. Il convento viene però soppresso con il regime napoleonico e di nuovo nel 1861 con lo Stato unitario. L’eremo, acquisito al pubblico patrimonio, nei decenni passa di mano in mano e viene da ultimo ridotto a casa rurale. Solo nella seconda metà del secolo scorso i frati minori potranno farvi ritorno.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 08 ANELLO DI SAN SILVESTRO

Km 37 - Dislivello in salita m. 1.535 - Partenza e arrivo: stazione di Fabriano

Dalla stazione FS si prende prima Viale Stelluti Scala, quindi via Zonghi. Prima di arrivare ai giargini pubblici si gira a sinistra su via Serraloggia fino a giungere alla frazione di Castiglione dove, prendendo a sinistra una strada bianca si valica un crinale e quindi si scende a Paterno. Si risale la strada di fondovalle fino al capolinea dell’autobus; proprio di fronte alla pensilina sul lato opposto si stacca dal paese una piccola strada bianca che tra bosco, pascoli e piccoli orti, con qualche saliscendi va verso Collamato. Quando si tocca l’asfalto si va a destra passando vicino al campo sportivo e sbucando poi sulla SP15. Ancora a destra, ancora un valico e poi giù verso il Fosso Sant’Angelo; si supera un incrocio oltre il quale a destra un’edicola religiosa segnala un altro incrocio. La strada bianca risale dolcemente il corso del torrente tenendosi sul fondovalle tra il bosco e le ampie radure di pascolo, si lascia a sinistra l’unica possibile deviazione, poi i pascoli terminano. La pendenza aumenta e si mantiene costante fino al passo di Fonte Passera. Si scende quindi a sinistra (NW), con una scorrevolissima strada forestale nella stretta e boscosa Vallerania, e si arriva a Valleremita. Dalla fontana posta nell’unico crocevia a sinistra dir. SO si può salire all’Eremo (antico cenobio benedettino che ospitò S. Francesco nel 1210), mentre a destra dir. NE si risale una stretta valletta boscosa su una stradina forestale che si arrampica piuttosto decisamente fino al passo tra il monte Fano e il monte Linatro a q.700, dove si attraversa la strada che proviene direttamente dal passo di Fonte Passera, per prendere il sentiero CAI n° 100. MTB Non bisogna farsi spaventare dalla ripida e accidentata discesa iniziale, nemmeno 100 m. dopo è un single-track scorrevole e divertente, che dal bosco fitto esce poi in una grande radura al limite della pineta in località Colle Paganello, da dove si scende velocemente a Fabriano.

Fabriano

C.Paganello

Castiglione S.Silvestro Valleremita Paterno Collamato

Eremo

Esanatoglia FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona THE RING OF SAN SILVESTRO Challenging route around Mount Fano (where the San Silvestro convent is) and Monte Alto, the first offshoots of the Apennines that overlook the south side of the town of Fabriano.

HERMITS AND THE HERMITAGE OF VALDISASSO

The diffusion of hermitage is closely linked to the diffusion of monasticism. The rule of Saint Benedict foresaw a division between coenobitic and hermit monks, but San Romualdo further supported this experience, which found in Saint Francis from Assisi its most particular follower. Especially after the year 1000, alongside the reaction to the decadence of religious institutions, strong became the wish to return to the ways of the old Anchorites. A hermit is someone who for spiritual reasons lives a life of solitude and austerity in remote places. Thanks to San Romualdo’s rule, the retreat room (already found in Benedictine monasteries: it was a nearby building where the most ascetic monks would retreat for some time) was transformed. It became a very solitary place, “out of this world” and nearly inaccessible (at times these rooms are caves etched out of rock faces or refuges built in the depths of the forest). For food, the hermit is contented with herbs, mushrooms and berries. San Romualdo, in the spots he chose for monastic settlements, always built hermitages first, because asceticism is extremely important for him. Along the present route we also meet the hermitage of Santa Maria Valdisasso (twelfth century). In Early Middle Ages, this hermitage was a castle belonging to the Lombards but towards the end of the first millennium it became a small coenoby where a small group of Benedictine monks took residence. Given its position it was an ideal place for praying and working (many of the areas surrounding Fabriano, with their woods, hidden valleys, gorges are canyons are perfect for hermitage). Legend has it that Saint Francis, at the beginning of the 12th century, was a guest at the hermitage. As such, it was considered a place of worship and became a reference for the followers of the Saint. The former, at the beginning of the fifteenth century, made it to build a convent at the site. The coenoby later became so well-known to be named “Porziuncola delle Marche”, and in the ‘400s it hosted illustrious Franciscans such as S. Bernardino da Siena and S.Giovanni da Capistrano. During the Napoleonic regime, however, the convent was suppressed and likewise again in 1861 with the unitary state. The hermitage, turned into public ownership, passed from hand to hand over the decades until it became a mere a farmhouse. Only in the second half of the last century could minorite monks go back to live there.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 08 THE RING OF SAN SILVESTRO

Km 37 – Altitude range m. 1,535 – Start and finish: Fabriano railway station

From the railway station take, at first Viale Stelluti Scala, then Via Zonghi. Before getting to the public park, turn left on Via Serraloggia until you arrive to Castiglione; where, taking a white road on the left, cross the ridge and then downhill to Paterno. Cycle along the valley floor road until reaching the bus terminal; opposite the bus stop a narrow gravel track leads away from the village through trees, pastures, small gardens and some ups and downs heading to Collamato. Once on tarmac, turn right past the sports ground and onto the provincial road SP15. Bear right again over another crest (km.3.8) and then down towards the Fosso Sant’Angelo; go through the crossroads past which a religious shrine signals another junction. The gravel track smoothly follows the course of the stream keeping to the valley floor among woods and open pastures, passes by the last possible detour on the left, eventually the pastures come to an end. The track steepens up to the pass of Fonte Passera. Head downhill on the left (NW) along a free flowing forest road in the narrow and woody Vallerania until reaching Valleremita. From the fountain at the only crossroads on the left it is possible to head due SO towards the hermitage (ancient Benedictine coenoby that hosted Saint Francis in 1210), or due NE on the right climb the narrow wooded valley on a forest track until the pass between Monte Fano and Monte Linatro at alt.700, then cross the road coming from the pass of Fonte Passera to pick up the CAI trail no. 100. There’s no need to be apprehensive about the steep and bumpy initial descent because after 100

MTB m it becomes a free flowing and enjoyable track that emerges from the thick woods into the large clearing bordered by the pine in Località Colle Paganello, from where you will quickly descend back to Fabriano

Fabriano

C.Paganello

Castiglione S.Silvestro Valleremita Paterno Collamato

Eremo

Esanatoglia FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona DA CHIARAVALLE AL PARCO DEL CORMORANO Itinerario in pianura, ricavato quasi tutto su piste ciclabili e strade secondarie poco trafficate. In termini di traffico automobilistico, va posto particolare attenzione al breve tratto sulla SP 76.

ROMANICO E GOTICO NELLA VALLESINA: L’ABBAZIA DI SANTA MARIA IN CASTAGNOLA

L’architettura romanica è diffusa in tutte le Marche, ma la valle dell’Esino è indubbiamente la più ricca di testimonianze di questo genere, con edifici religiosi di notevolissimo interesse. Ricorderemo qui, almeno, l’Abbazia di San Vittore alle Chiuse (XI secolo), con singolari influenze bizantine, la Chiesa abbaziale di San Salvatore in Valdicastro (alle pendici del Monte San Vicino, fondata nel 1010 da San Romualdo) e l’Abbazia di Sant’Elena, a Serra San Quirico (pure fondata da San Romualdo agli inizi del secolo XI). Rientra in questo genere, benché già evidentemente contaminata da influssi gotici, anche l’Abbazia di Santa Maria in Castagnola di Chiaravalle (1172), considerata la più alta espressione cistercense nelle Marche. I monaci cistercensi, ispirandosi all’insegnamento di San Bernardo, produssero una significativa riforma della regola benedettina: rispetto all’originario ora et labora codificato da San Benedetto, infatti, la loro pratica quotidiana accentuava l’aspetto ascetico e della preghiera, a scapito del lavoro fisico, quasi scomparso. I cistercensi, tra l’altro, furono spiritualmente legati ai Cavalieri Templari (che avevano scelto quale divisa la stessa dei cistercensi - saio bianco con cappuccio - aggiungendovi poi una croce di colore rosso). Dal punto di vista architettonico la Chiesa di Santa Maria in Castagnola esprime pienamente, nella sua razionalità ed essenzialità, lo spirito ascetico cistercense. Gli elementi romanici sono rinvenibili sia nell’impianto complessivo (la struttura a tre navate) sia nella configurazione esterna, benché il grande rosone della facciata segnali già l’inclinazione dei costruttori cistercensi a cedere ad influssi goticheggianti. Influssi che si fanno poi più consistenti nell’interno (si veda ad esempio la verticalità delle testate del transetto).

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 09 DA CHIARAVALLE AL PARCO DEL CORMORANO

Km 22 - Dislivello in salita m. 100 - Partenza e arrivo: stazione di Chiaravalle

Dalla Stazione FS si prende in direzione del Parco Primo Maggio e in breve si raggiungono le indicazioni della pista ciclabile “Podesti”, che si imbocca per poi innestarsi nella ciclabile che conduce fino al Parco del Cormorano. Si percorre tutta la pista fino a Rocca Priora, e qui si imbocca la SP 76 “Clementina” (a sinistra). La si percorre per un breve tratto, quindi si prende a destra una strada bianca (via Paiole), che si percorre fino ad incontrare la rotatoria davanti all’ingresso dell’A14. Qui si prosegue in direzione di Gabella, e al semaforo si prende a sinistra (via Brecciata). Si prosegue fino al bivio in cui si incontra via Ronco, che si imbocca e si percorre tutta, fino ad incontrare via Alberici. Questa si prende a sinistra, e si percorre per un breve tratto; quindi ancora a FACILE sinistra, per via Sant’Andrea. Ora, con una serie di piste ciclabili, si raggiunge facilmente il centro di Chiaravalle e la stazione.

Marina di Montemarciano

Rocca Priora Montemarciano Gabella

Falconara

F. Esino

Castelferretti

Monte San Vito Chiaravalle

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici 0in Provincia1 di2 Ancona3 4 5 6 7 km FROM CHIARAVALLE TO THE CORMORANT PARK Flat track, almost completely formed by bicycle paths and secondary roads. In terms of car traffic, be particularly careful at the small part of the SP76

ROMANESQUE AND GOTHIC STYLES IN THE VALLESINA THE ABBEY OF SANTA MARIA IN CASTAGNOLA

Romanesque architecture is found all over Marches. The Esino valley, however, plays host to the greatest number of examples of this style with many religious buildings of considerable interest. Worth mentioning are the Abbey of San Vittore Alle Chiuse (sixteenth century), with its singular Byzantine influence; the abbatial church of San Salvatore in Valdicastro (on the slopes of Monte San Vicino, founded by San Romualdo in 1010) and the abbey of Sant’Elena at Serra San Quirico (also founded by San Romualdo at the beginning of the 11th century). Romanesque, although contaminated by gothic influences, is the Abbey of Santa Maria in Castagnola at Chiaravalle (1172), considered the greatest expression of Cistercians in the Marches. The Cistercian monks, inspired by the teachings of San Bernardo, brought a significant reform to the Benedictine rule: in respect to the original ora et labora laid down by San Benedetto, their daily practice relied more on asceticism and prayer than on physical labour which they nearly abandoned. The Cistercians, however, were spiritually linked to the Templar knights (the latter chose the same dress as the Cistercians – a white cloak with a hood – adding a red cross). From an architectonical point of view the Church of Santa Maria in Castagnola, so rational and essential, fully conveys the ascetic spirit of the Cistercian monks. Romanesque elements are visible both in the overall structure (three naves) and the external configuration, although the large rose window of the façade reminds of Gothic influences which become even more consistent indoor (see for example the verticality of the transepts).

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 09 FROM CHIARAVALLE TO THE CORMORANT PARK

Km 22 – Altitude range: m.100 - Start and finish: Chiaravalle railway station

From the railway station proceed towards Parco Primo Maggio and follow the signs to the “Podesti” bicycle path, that leads to Parco del Cormorano. Ride all the path until you get to Rocca Priora, once you reach it take the SP76 “Clementina” (on the left). Go straight ahead and then turn right and take Via Paiole (white road), once you get to the roundabout that is in front of the A14 entrance. Proceed towards Gabella, and at the traffic light turn left (Via Brecciata). Keep going until you meet a fork and then take Via Ronco until you get to Via Alberici (on the left). Take thar road and follow it for a small part; then turn left again and take Via Sant’Andrea. SOFT Now, crossing several bicycle paths you will easily reach the centre of Chiaravalle and its railway station.

Marina di Montemarciano

Rocca Priora Montemarciano Gabella

Falconara

F. Esino

Castelferretti

Monte San Vito Chiaravalle

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici 0in Provincia1 di2 Ancona3 4 5 6 7 km LA VIA DEL GRANO E DELLA VITE Itinerario tra pianura e collina (ma con salite brevi e non ripide), ricavato su piste ciclabili e provinciali poco trafficate.

LA MEZZADRIA E I CANTI DELLA PASQUELLA

Il territorio della provincia di Ancona è stato forgiato, dal punto di vista socio- economico, culturale e paesaggistico, dall’attività agricola e da una peculiare civiltà contadina. Siamo infatti nelle zone della mezzadria, quel particolare contratto che dal Medioevo fino a pochi decenni fa ha organizzato la vita lavorativa e produttiva (ed anche familiare e sociale) della maggior parte della popolazione. La mezzadria prevedeva, come principio generale, la divisone a metà tra colono e proprietario dei costi e dei ricavi derivanti dalla conduzione di un podere. C’erano però in realtà una serie di obblighi e “pesi” ulteriori posti a carico dei contadini che facevano pendere la bilancia a favore dei proprietari e che di fatto segnarono per secoli la sostanziale sudditanza dei primi nei confronti dei secondi. In ogni caso la mezzadria - basata in quanto a divisione dei coltivi sul numero di braccia di ciascuna famiglia colonica - ha delineato l’assetto paesaggistico (la campagna appoderata) e sociale (l’insediamento sparso) del territorio. E’ indubbio, poi, il fatto che fino a pochi decenni fa il lavoro dei campi e la cultura contadina abbiano influenzato ritmi e modi di vita di tutta la popolazione, compresa quella dei paesi e delle città. E’ una cultura però rapidamente tramontata, che oggi si cerca di tenere in vita attraverso una specifica attività di recupero e riproposizione. Tra le occasioni più suggestive e divertenti c’è la Rassegna Nazionale dei Canti di Pasquella che si tiene ai primi di gennaio a . La Pasquella è un canto legato ai rituali di questua del solstizio d’inverno e viene portato casa per casa, come augurio di salute ed abbondanza, in cambio di piccole offerte di cibo e vino. Testimonianza viva della cultura contadina, per evitarne l’estinzione ogni anno vengono chiamati a raccolta a Montecarotto i “portatori della tradizione” (cantori e musicisti provenienti da tutte le Marche e dalle regioni limitrofe), che per un’intera giornata allietano e coinvolgono il pubblico con canti, danze tradizionali ed anche motivi improvvisati.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 10 LA VIA DEL GRANO E DELLA VITE

Km 35 - Dislivello in salita m. 365 - Partenza e arrivo: stazione di Jesi

Dalla Stazione FS si imbocca via Trieste, e alla prima rotatoria si gira a sinistra. Da qui sempre dritto, percorrendo Via XXIV Maggio, Via del Prato, Viale Gallodoro, Via Zara, via Valche fino alla rotatoria. Qui si prende a destra, ancora una rotatoria alla quale si va dritti. Una lieve salita porta a una nuova rotatoria che si impegna per poi proseguire su via XX luglio. Si percorre questa via fino alla successiva rotatoria, dove si va ancora dritti, imboccando Via Fausto Coppi e poi, oltre, via Campolungo (breve tratto di pista ciclabile) e Via degli Appennini (con un brevissimo strappo di salita abbastanza ripida). Si prosegue su Via degli Appennini finché questa incrocia via Paradiso. Qui si prende a sinistra e, in leggera salita, si procede fino alla frazione di Acquasanta. Siamo ora sulla SP17. Con brevi saliscendi si raggiunge in 4,7 km una rotatoria in cui si prende a sinistra, ancora in leggera salita (direzione Montecarotto). Poco dopo, ancora un bivio: anche qui si tiene la sinistra, sempre per Montecarotto (SP38). Si prosegue così, con piccoli saliscendi, mentre il panorama si allarga sulle colline del verdicchio. Si arriva ad incrociare la SP11 (via Montecarottese); qui si prende a sinistra (se si svoltasse a destra, in 5 km si potrebbe raggiungere Montecarotto, attraversando una zona fittamente coltivata a vite, e con diverse importanti aziende di produzione del verdicchio). Dopo un brevissimo tratto in salita si raggiunge la località Colle del Vento, punto più elevato dell’itinerario. D’ora in avanti si scende, fino a raggiungere Castelbellino stazione. Alla rotatoria si prosegue dritti (in direzione di Pianello Vallesina), ma poco dopo - appena superato il ponte sulla ferrovia - si prende a sinistra la pista ciclabile dell’Esino che, in direzione di Jesi, attraversa subito un piccolo parco pubblico e segue poi il corso del fiume che scorre alla nostra destra. La si percorre tutta, pedalando a tratti ai margini del fiume e a tratti ai bordi di campi coltivati. In circa 7 km si è Jesi, dopo aver superato le frazioni di Pantiere e Ponte Pio. A Jesi la pista ciclabile termina alla rotatoria di via Valche, già incontrata all’andata. Non resta quindi, FACILE ora, che ripercorrere alBelvedere contrario il O. tratto iniziale: via Valche – Via Zara - Viale Gallodoro – Via del Prato – Via XXIV maggio. Quindi a destra su Viale Trieste. E si è di nuovo S.in stazione.Marcello

Monsano

Jesi F. Esino

Moie

Castelbellino

Monteroberto Maiolati Spontini FUORI DALLE0 VIE1 MAESTRE2 3 4 5 6 7 8 9 10 km Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona THE ROUTE OF WHEAT AND GRAPEVINE This route is both flat and hilly (with very gentle slopes), made of bicycle paths and provincial roads with very little traffic.

MEZZADRIA AND THE PASQUELLA CHANTS

The lands in the were forged, from a socio-economical, cultural and landscape point of view, by farming and a peculiar countryside civilization. These are indeed the lands of the mezzadria (Metayage system), that particular land tenure that since medieval times until a few decades ago has shaped the working and production (but also family and social) life of the majority of the population. The Italian mezzadria was a form of share tenancy involving payment by the cultivator (metayer) of half the annual output of the land as rent to the landowner. The obligations of the tenants were actually many more, therefore for centuries these people were essentially subject to the proprietors. Anyway, the Metayage system – where crops were allocated according to the number of labourers in each tenant family – has deeply outlined the landscape (tenured rural land) and social (scattered settlements) structure of the territory. Furthermore, farming and rural culture has undeniably influenced the way of life of all inhabitants, even those living in towns and cities, up to a few decades ago. It is, however, a culture that has quickly declined, and that nowadays is being restored by specific revival movements. Among the most charming and entertaining events, the National Festival of the Pasquella Chants takes place on the first days of January at Montecarotto. The Pasquella is a chant linked to the quest chants and ballads of winter solstice (or midwinter) and is brought from house to house as a wish for health and wealth, in exchange for a little food and wine. It thus represents a live evidence of rural culture. In order to avoid its extinction, every year the “holders of tradition” (ballad singers and musicians coming from the Marches and neighbouring regions) are summoned to Montecarotto and for a whole day entertain and involve the audience with traditional chants, ballads and improvised songs.

FUORI DALLE VIE MAESTRE Itinerari cicloturistici in Provincia di Ancona 10 THE ROUTE OF WHEAT AND GRAPEVINE

Km 35 – Altitude range: m. 365 - Start and finish: Jesi railway station

From the railway station take Via Trieste and turn left at the first roundabout. From there keep going straight ahead on Via XXIV Maggio, Via del Prato, Viale Gallodoro, Via Zara, via Valche until you meet another roundabout. Turn right and then go straight ahead at the following roundabout. After a slight ascent cross another roundabout and take Via XX Luglio, which is right in front of you. Proceed crossing another roundabout taking Via Fausto Coppi and then keep going on Via Campolungo (a small track of bicycle path) and Via degli Appennini (which has a very short part of steep ascent). Keep going on Via degli Appennini until it crosses Via Paradiso. There you turn left and proceed until you reach the Acquasanta fraction. You will be on SP17. follow the road for 4,7 km and at the roundabout turn left towards Montecarotto. After a while keep the left at the fork on SP38 (towards Montecarotto). Keep going as the landscape opens on the hills of Verdicchio. Once you cross the SP11 (Via Montecarottese), turn left (the road on the right leads, in 5 km, to Montecarotto, passing through an area that is full of grapevines and that hosts several wine factories). After a short ascent reach Località Colle del Vento, the highest point of the route. From now on you start descending until you get to Castelbellino Stazione. At the roundabout go straight ahead (towards Pianello Vallesina), and, soon as you cross the bridge, turn left and take the bicycle path that runs along the Esino river which will accompany you till Jesi. After 7 km, once crossed Pantiere and Ponte Pio, you will eventually get to Jesi. The bicycle path stops at the Via Valche roundabout, that you met at the beginning of the route. All you have to do now is to proceed backwards the initial part: Via Valche – Via Zara - Viale Gallodoro SOFT – Via del Prato – Via XXIV Maggio. At the end turn right on Via Trieste. You will find yourselves at the railway station.

Belvedere O. S. Marcello

Monsano

Jesi F. Esino

Moie

Castelbellino

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