LA BELLA CATERINA “Intorno Alla Santa Caterina Di Giovanni Ricca: Ribera E La Sua Cerchia a Napoli ”

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

LA BELLA CATERINA “Intorno Alla Santa Caterina Di Giovanni Ricca: Ribera E La Sua Cerchia a Napoli ” le Cose LA BELLA CATERINA “Intorno alla Santa Caterina di Giovanni Ricca: Ribera e la sua cerchia a Napoli ”. A Palazzo Zevallos Stigliano, Sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, fino al 5 giugno 2016. Cristina Alessandroni egli stesso, Jusepe de Ribera e i suoi al - Nell’esposizione figurano anche opere lievi seppero lasciare testimonianze di di altri allievi del Ribera, tra i migliori usepe de Ribera, artista spa - una produzione artistica ‘innovativa’, della sua scuola, Hendrick De Somer, gnolo di Jàtiva in Catalogna, un passaggio dal caravaggismo al na - detto Enrico Fiammingo, (Lokeren giunge a Napoli nel 1616 e vi turalismo che determinerà il loro mes - 1607/1608 ca.-Napoli 1656), il Mae - resterà fino alla morte produ - saggio pittorico. E’ proprio per risco - stro degli Annunci ai pastori, attivo a J cendo un gran numero di la - prire l’insegnamento di Ribera che è Napoli nel secondo quarto del Seicen - vori che lo resero in breve stata pensata, e realizzata, la mostra to, che alcuni ricollegano a Bartolo - tempo celebre. Vicino al Caravaggio dossier, a Palazzo Zevallos di Stiglia - meo Bassante, altri a Juan Do, pittore inizialmente egli seguì una pittura ispi - no, sede a Napoli delle Gallerie d’Ita - anch’esso nativo di Jativa e giunto a rata al maestro, ma, divenuto maestro lia di Intesa Sanpaolo. La mostra è Napoli dalla Spagna intorno al 1620, e Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto, (Játiva centrata sulla figura di Santa Caterina infine Francesco Guarino (Solofra 1591-Napoli 1652), Cristo alla colonna , 1620 d’Alessandria, un’opera che recenti ri - 1611 - Gravina di Puglia 1652), figlio ca., Torino, Galleria Sabauda, inv. 95. Accanto, cerche hanno attribuito definitiva - d’arte, la cui città natale conserva mol - Jusepe de Ribera, Santa Maria Maddalena penitente , 1620 ca., Napoli, Museo di mente a Giovanni Ricca (Napoli 1603 te delle sue opere. Questi artisti mo - Capodimonte, inv. Q1814. Su concessione del ca. - 1656), artista che si distinse tra gli strano una cultura figurativa che, nata Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e allievi napoletani del maestro spagno - su basi caravaggesche, si evolve verso del Turismo. In alto, Hendrick De Somer detto lo e da lui realizzata nel 1630. Il dipin - forme di raffinato classicismo. Ribera Enrico Fiammingo, (Lokeren 1607/1608- Napoli 1656 [?]), Filosofo , ca. 1644, Napoli, to fu attribuito da Raffaello Causa a è presente in mostra con due opere, il Galleria Porcini. Foto di Archivio Bartolomeo Bassante e con tale pater - Cristo alla colonna della Galleria Sa - dell’Arte/Pedicini fotografi. Nella pagina nità venne esposta alla mostra Civiltà bauda di Torino, dipinto intorno al accanto, Giovanni Ricca, (Napoli 1603 ca.- 1656), Santa Caterina d’Alessandria , ca. 1630, del Seicento a Napoli nel 1984, defini - 1620 che riprende una versione già Torino, Palazzo Madama, Museo Civico d’Arte ta quale “risultato tra i più nobili utilizzata per la quadreria dei Girola - Antica, inv. 695. Foto di Paolo Robino. dell’intero secolo”. mini di Napoli, e la Santa Maria Mad - 38 39 fu sempre al centro della vita aristo - n 1616 Jusepe de Ribera moved to heraldic shield of the Colonna of Sti - cratica della città, accogliendo spesso INaples where he stayed until his gliano family, who owned the building la nobiltà napoletana e la stessa fami - death. Initially his paintings drew in - in the late seventeenth century. During glia vicereale. A partire dalla seconda spiration from Caravaggio. Later his the time the Colonna family owned the metà del XVIII secolo, i Colonna ave - work became more ‘innovative’, sub - residence it was the hub of the city’s vano dato avvio a importanti opere di sequently turning to naturalism. And aristocratic life. From the latter half of ristrutturazione e ammodernamento, it is precisely to revalue Ribera’s tea - the XVIII century, the Colonna family che avevano in particolare interessato chings that the exhibition has been or - undertook important modernization l’aspetto decorativo dell’edificio con ganized, in Palazzo Zevallos Stigliano, work mainly involving the building’s gli interventi di Francesco Diana e di venue of the Naples Intesa Sanpaolo decorative appearance with interven - Fedele Fischetti. Gallery. The museum centres around tions by Francesco Diana and Fedele Dopo la rivoluzione del 1799, a segui - the figure of Saint Catherine of Fischetti. In 1831 the Princess of Sti - to dei danni riportati da un incendio Alexandria, a work which recent re - gliano, Donna Cecilia Ruffo, decided appiccato dalle truppe sanfediste, il search has definitively attributed to to sell the Palazzo and the building Palazzo venne sottoposto a nuovi in - Giovanni Ricca, one of the Spanish was divided between various purcha - terventi di ristrutturazione, condotti, a maestro’s most talented Neapolitan sers, among whom the banker, Carlo Giovanni Ricca (Napoli 1603 ca.-1656 [?]), della collezione permanente delle Stigliano, che divennero proprietari partire dal 1807, dall’ingegnere Mi - pupils. The exhibition presents works Forquet. Giuditta con la testa di Oloferne , 1625-1630, Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano. dell’edificio sull’ultimo scorcio del chelangelo Schioppa. Nel 1831 la of other Ribeira pupils, Hendrick De The paintings by Francesco Guarino Salerno, Museo Diocesano San Matteo, inv. 52. Accanto, Francesco Guarino, (Solofra Il Palazzo, sorto in quella via Toledo, Seicento portandolo all'aspetto attua - principessa di Stigliano, donna Cecilia Somer, maestro of the Annunciation to and other painters allow comparisons 1611-Gravina di Puglia 1652), San Giorgio , cuore della città antica, tra il 1637 e il le. Nel tempo in cui i Colonna ne fu - Ruffo, a causa del mancato pagamento the Shepherds, and Francesco Guari - to be made and give us a better insight 1645-1650 ca., Collezione Intesa Sanpaolo, 1639, si deve al ricco mercante spa - rono proprietari, la sfarzosa residenza di un credito dotale nei suoi confronti no. Ribera is present with two works: into Ricca’s artistic personality. Napoli, Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos gnolo Giovanni Zevallos da parte dei suoi figli, decise di espro - Christ at the column, from Stigliano. Foto di Archivio dell’Arte/Pedicini che nel 1635, per la som - priare l’intera proprietà a danno dei Turin’s Galleria Sabauda, fotografi. In basso, una Sala espositiva di Palazzo Zevallos Stigliano. ma di 12.500 ducati, ac - suoi figli e di mettere in vendita il Pa - painted in 1620, and Saint Nella pagina accanto: in alto, l’allestimento quistò una grande casa lazzo. Tenne per sè soltanto il secondo Mary Magdalene, from the della mostra nelle Gallerie di Palazzo Zevallos “palazziata” con giardi - piano nobile. L’edificio perse così la Capodimonte Museum. The Stigliano. In basso la Sala che ospita lo no posta lungo via Tole - sua primitiva unità e venne diviso in exhibition is curated by splendido dipinto di Caravaggio, Il martirio di Sant’Orsola. Napoli, Palazzo Zevallos do con l’intenzione di appartamenti tra vari acquirenti. Tra Giuseppe Porzio. Giovanni Stigliano, Intesa Sanpaolo. costruirci la propria di - questi, il banchiere Carlo Forquet che Ricca is represented at the mora. Più volte passato acquistò il primo piano nobile. exhibition with 9 artworks, dalena penitente , del 1620, provenien - di proprietà e più volte Grazie a questa rassegna, le tele di thanks to the Fondazione te dal Museo di Capodimonte. modificato nelle struttu - Francesco Guarino, del Maestro degli Torino Musei and the La mostra è curata da Giuseppe Por - re architettoniche, il pa - Annunci ai pastori e di Hendrick De Orientale University of Na - zio, al quale si deve l’attento studio lazzo, originariamente Somer, alte testimonianze del tardo na - ples. Three works from the dell’opera di Giovanni Ricca; il pitto - attribuito a Fanzago e turalismo di matrice riberesca, permet - permanent collection of the re è presente in mostra con nove secondo recenti studi al tono di stabilire confronti e relazioni e Palazzo Zevallos Stigliano opere, grazie alla collaborazione della ferrarese Bartolomeo di comprendere meglio la personalità Gallery are also on show. Fondazione Torino Musei e del Di - Picchiatti, architetto che artistica del Ricca. Inoltre, l’esposizio - In 1635 the Spanish mer - partimento di Scienze Umane e Socia - in quel momento rico - ne di due grandi tele, in deposito pres - chant Giovanni Zevallos li dell’ Università degli Studi di Napo - priva la prestigiosa cari - so il Palazzo della Prefettura di Napoli bought the Palazzo with li “L’Orientale”, resa possibile anche ca di Ingegnere Maggio - dalla chiesa di Santa Maria della Sa - garden in via Toledo for dalle opere presenti già sul territorio re del Regno, è giunto pienza, da decenni inaccessibili, segna 12,500 ducats. It has chan - come la Maddalena di Ribera e le ope - fino a noi conservando l’impegno di Intesa Sanpaolo nel recu - ged owner several times re di Giovanni Ricca e di Hendrick dell’ antica memoria sol - pero e nella valorizzazione del patri - and, following alterations De Somer per la chiesa di Santa Maria tanto il grande, bellissi - monio artistico cittadino. Un impegno from its original seven - della Sapienza, ora collocate negli uf - mo portone di Cosimo che mira ad avvicinare i giovani alla teenth century style, only fici del Palazzo della Prefettura e da Fanzago. Quello che og - fruizione del patrimonio culturale del the beautiful portal by Cosi - decenni inaccessibili al pubblico. gi sovrasta il portale è lo Paese attraverso l’uso di linguaggi arti - mo Fanzago has been pre - Fanno parte della mostra tre opere stemma dei Colonna di stici differenti. served, above which is the 40 41.
Recommended publications
  • I Palazzi Di Napoli E Dintorni – Parte Seconda
    MARIO COLANGELO-Delegazione RAM di Benevento RICOSTRUZIONE DI UN PALAZZO NOBILIARE NAPOLETANO – II PARTE LE SCULTURE Per quanto riguarda l’apparato scultoreo dei singoli palazzi, le sculture dal XV al XVIII secolo non occupano in genere un ruolo preponderante all’interno delle varie dimore: l’esposizione delle stesse all’interno delle sale e delle gallerie non è diffusa o frequente, mentre sicuramente sono utilizzate in grande abbondanza come ornamento esterno, quale arricchimento di portali, terrazzi, nicchie aperte lungo i prospetti, balconi, cortili, giardini pensili, fontane, scale, ambulacri, corridoi, vestiboli e grotte manieristiche. Per quanto riguarda le sale vengono preferiti i bronzetti (sono giunti fino a noi, all’interno della Collezione Farnese e della Collezione De Ciccio, splendidi esemplari realizzati da Guglielmo Della Porta, Giambologna, Alessandro Vittoria e vari artisti del Cinquecento), mentre numerosi sono i marmi antichi. Questi ultimi vengono utilizzati come ornamenti dei giardini e dei cortili, ma talvolta sono inseriti anche nelle gallerie, quale simbolo del prestigio di chi li possiede. Maggiore attenzione è affidata all’apparato scultoreo delle cappelle private, provviste di sculture lignee e marmoree. Nelle dimore sono in attività i più grandi scultori operanti nel periodo di esecuzione dei vari palazzi: in epoca aragonese operano in città Francesco Laurana, Domenico Gagini, Antonio di Chellino, Paolo Romano, Andrea dell’Aquila, Isaia da Pisa, Paolo Taccone, Pietro da Milano, Pere Joan, Jacopo della Pila, Guido Mazzoni, Antonio e Bernardo Rossellino, Benedetto e Giuliano da Maiano, Tommaso e Giovan Tommaso Malvito, Pietro e Giovanni Alemanno e numerosi artisti della cerchia dei Della Robbia (di cui ci sono giunti alcuni esemplari in terracotta invetriata ospitati all’interno del Museo Gaetano Filangieri, della Collezione De Ciccio e del Museo Nazionale di San Martino, dove è esposto il tondo con il Busto virile laureato, proveniente dalla Villa di Poggioreale).
    [Show full text]
  • Titian (Tiziano Vecellio)
    Titian (Tiziano Vecellio) a biography Timeline Tiziano Vecellio, known in English as Titian [TI-shuhn], was born where he entertained members of Venetian elite, men of rank, and fellow artists. Subsequently, Titian quickly between 1488-1490 in Pieve di Cadore, a town in the Dolomite became the most well-known painter in Venice, earning commissions from the doges of Venice, and the noble 1490 Mountains just outside Venice. His parents recognized his artistic families of Italy. Nobility such as Federico II Gonzaga, the Duke of Mantua and Francesco Maria della Rovere, 1488/90 Titian (Tizanio Vecellio) abilities and, at age 9 or 10, sent him to Venice with his brother. the Duke of Urbino, commissioned him to create portraits. Titian’s prestigious reputation as a talented por- is born in Pieve de Cadore, Italy Venice was a wealthy, prosperous city boasting of a flourishing traitist spread throughout Europe, and members of the Royal Courts, including Queen Isabella of Portugal, economy that attracted merchants, artists, and craftsmen. the Holy Roman Emperor Charles V and his son Phillip II of Spain, and Pope Paul III, commissioned Titian Titian began his apprenticeship under a minor painter, for his portraits. Sebastian Zuccato, who quickly recognizing his artistic talents, In addition to being known for his portraiture, Titian also c. 1498 Moves to Venice with his and arranged for Titian to work under the guidance of the most painted religious themes, and scenes of mythical and allegori- holder brother to begin apprenticeship prominent painters in Venice, the Bellini brothers. At first Titian cal figures, such as Venus of Urbino and Danaë.
    [Show full text]
  • PRESS RELEASE from the FRICK COLLECTION
    ARCHIVED PRESS RELEASE from THE FRICK COLLECTION 1 EAST 70TH STREET • NEW YORK • NEW YORK 10021 • TELEPHONE (212) 288-0700 • FAX (212) 628-4417 PARMIGIANINO’S ANTEA: A BEAUTIFUL ARTIFICE January 29, 2008, through May1, 2008 Press Preview: Monday, January 28, 2008, 10 a.m. to 11 a.m. (Remarks at 10:15am) The Frick Collection, 1 East 70th Street, New York, NY 10021; RSVP: (212) 547-6844 This winter and spring Parmigianino’s hauntingly beautiful portrait of a young woman known as Antea (c.1531–34) will be on view in the United States for the first time in more than twenty years. Generously lent to The Frick Collection by the Museo di Capodimonte in Naples, this painting is one of the most important portraits of the Italian Renaissance. Like Leonardo da Vinci’s Mona Lisa, Parmigianino’s Antea is a consummate example of a portrait with compelling psychological presence. The sitter’s penetrating gaze and naturalistic presentation suggest that we may be encountering a real person, yet the identity of this young woman is unknown. Many questions about the painting remain unanswered. Of these, the most persistent concerns the sitter’s identity. One of the earliest mentions of the painting, dating from the late seventeenth century, claims she is Antea, a famous Roman courtesan, and Parmigianino’s mistress; other theories suggest she is the daughter or servant Parmigianino (1503–1540), Antea, c.1531–34, oil on canvas, of the artist, a noble bride, or a member of an aristocratic family. Still others 136 x 86 cm, Museo di Capodimonte, Naples have suggested that the painting is an example of an “ideal beauty,” a popular genre of Renaissance female portraiture in which the beauty and virtue of the sitter were of paramount importance, rather than her identity.
    [Show full text]
  • Intervista a Sylvain Bellenger Direttore Del Museo E Real Bosco Di Capodimonte
    Capodimonte Intervista a Sylvain Bellenger Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte It interviews to Sylvain Bellenger Manager of the Museum and Real Bosco of Capodimonte Di Riccardo Manfrin Reggia di Capodimonte, (Napoli) costruita a partire 1738 da Carlo di Borbone. 2 3 Intervista Sylvain Bellenger | Di Riccardo Manfrin “Quando vado nel Nord dell’Italia sono colpito dell’ignoranza verso la cultura del Sud” Direttore buongiorno, prima del nostro incontro ho fatto una un sito sempre aggiornato; avere i social allertati; avere un servizio di passeggiata in Galleria, e devo dire che ho percepito un’energia didattica attivo per il pubblico. E questo è stato fatto. nuova. Nel 2016 entra in carica, e trova una situazione molto Poi ho capito velocemente che il primo segno del cambiamento era difficile, con 193.000 presenze; il 2017 ha chiuso con una crescita il Bosco di Capodimonte: il genio della riforma Franceschini per noi a 280.000, un gran passo in avanti, ma ancora lontanissimi da è stata proprio l’unificazione del Museo con il Bosco per la prima poli museali di primaria importanza. E vista la straordinaria volta da dopo la guerra. Un Bosco come questo ha un valore morale, collezione che dirige, possiamo dire che le possibilità di sviluppo sociale, civile, ambientale di altissimo livello. Abbiamo il bosco urbano sono importanti. Il futuro, strategie, politiche, progetti? più grande d’Italia, 134 ettari con 6 km di muro di cinta, a venti minuti Si certo, ha ragione, il numero di visitatori è ancora irrisorio. Si tratta di dal centro della terza città d’Italia, ma purtroppo non è conosciuto.
    [Show full text]
  • January 21, 2020 CAPTIVATING STORIES EMOTIONALLY
    For Immediate Release: January 21, 2020 CAPTIVATING STORIES EMOTIONALLY DEPICTED BY SOME OF THE GREATEST RENAISSANCE AND BAROQUE PAINTERS, ON VIEW AT THE KIMBELL ART MUSEUM Flesh and Blood: Italian Masterpieces from the Capodimonte Museum March 1–June 14, 2020 FORT WORTH, TX (January 21, 2020) –The Kimbell Art Museum presents the breathtaking special exhibition Flesh and Blood, featuring 40 masterpieces from the Capodimonte Museum in Naples, one of the most important art collections in Italy. This monumental gathering of paintings is a journey through the major artistic achievements of Italian Renaissance and Baroque painting—featuring captivating stories, from Christian martyrdom to mythological passion, and diverse formats and purposes, from the intimacy of private devotion to the grandeur of state portraiture. The works in Flesh and Blood are by some of the greatest artists of the 16th and 17th centuries, including Titian, Raphael, Parmigianino, El Greco, Annibale Carracci, Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Jusepe de Ribera and Luca Giordano. Their masterful paintings can be imposing or intimate, violent or tender, extravagant or humble, tragic or even seductive. The exhibition is on view at the Kimbell Art Museum from March 1 through June 14, 2020. “The Museo di Capodimonte in Naples is one of the largest and most spectacular collections in Italy,” commented Eric M. Lee, “and its holdings have a particular strength in paintings of the Renaissance and Baroque periods. These paintings embody innovation, exuberance and grandeur—the result of revolutionary painting techniques and dramatic use of light and dark. The works continue to influence artists and inspire art lovers the world over.
    [Show full text]
  • Comunicato Stampa Maggio Dei Monumenti
    Comunicato stampa Maggio dei Monumenti 2019 - XXV edizione Il diritto alla felicità. Filangieri e il '700 dei Lumi dal 25 aprile al 2 giugno In occasione del 220esimo anniversario dei moti rivoluzionari del 1799 di cui Gaetano Filangieri, il suo pensiero e la sua opera furono ispirazione e premessa fondamentale, l’Assessorato alla Cultura e al e al Turismo del Comune di Napoli dedica la 25esima edizione del Maggio dei Monumenti al tema “Il diritto alla felicità. Filangieri e il '700 dei Lumi”. Gaetano Filangieri (1753 – 1788) fu uno dei massimi giuristi e pensatori dell’Illuminismo. Con la sua opera principale, La Scienza della Legislazione, auspicò, attraverso una riforma generale della legislazione, la realizzazione dello sviluppo socio-economico degli Stati, della pace e della ''pubblica felicità'', innnovando in senso moderno la filosofia del diritto. Il programma del Maggio è frutto di un lavoro interistituzionale con i più importanti enti culturali della città: l’Università degli studi di Napoli Federico II, l'Università degli Studi di Napoli “L'Orientale”, l'Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, l'Accademia di Belle Arti di Napoli, l’Institut Français di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Teatro di San Carlo, l'Istituto Italiano per gli Studi Storici “Benedetto Croce”, la Società Napoletana di Storia Patria, l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, il Museo Civico Filangieri di Napoli, Palazzo Zevallos di Stigliano, il Certame Vichiano tra gli altri. Il programma si articolerà in una serie di iniziative: reading, concerti, spettacoli teatrali e di guarattelle, conferenze, mostre, convegni e visite guidate.
    [Show full text]
  • The Pennsylvania State University
    The Pennsylvania State University The Graduate School Department of Art History THE DOCUMENTED PAINTINGS AND LIFE OF ANDREA VACCARO (1604-1670) A Thesis in Art History by Anna Kiyomi Tuck-Scala Ó 2003 Anna Kiyomi Tuck-Scala Submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy December 2003 The thesis of Anna Kiyomi Tuck-Scala was reviewed and approved* by the following: Jeanne Chenault Porter Associate Professor of Art History Thesis Adviser Chair of Committee Roland E. Fleischer Professor Emeritus of Art History George L. Mauner Distinguished Professor Emeritus of Art History Alfred A. Triolo Associate Professor Emeritus of Italian and Spanish Craig Zabel Associate Professor of Art History Head of the Department of Art History *Signatures are on file in the Graduate School iii ABSTRACT This dissertation takes stock of what is known about Andrea Vaccaro (1604- 1670), one of the most prominent painters of Naples in the middle of the seventeenth- century. Although successful during his lifetime, Vaccaro currently suffers a reputation that is, at best, second rate. Due to the hundreds of paintings attributed to Vaccaro of dubious quality, modern art historians characterize his art as “eclectic” and “academic.” The sole monograph on Vaccaro, Maria Commodo Izzo’s Andrea Vacccaro pittore (1604-1670) published in 1951, is also sorely out of date. This study provides a new and more accurate portrayal of the artist. Rather than the customary all-inclusive approach, this study is based on the solid foundation of all known documents about the artist’s life and art, which are gathered and analyzed in one place for the first time.
    [Show full text]
  • Il Museo Di Capodimonte
    Il Museo di Capodimonte Visitare Capodimonte, aperto al pubblico nel 1957, è come percorrere un manuale della storia dell'arte dal Duecento al Novecento, fino all'arte contemporanea con oltre 47mila opere d'arte. Nelle 126 sale distribuite su tre livelli principali, oltre al piano terra e i mezzanini, si incontrano capolavori di artisti di ogni scuola pittorica italiana, quella toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana ma anche importanti presenze straniere come Bruegel e altri Fiamminghi. E poi le sculture, dai busti rinascimentali alle opere moderne, la raccolta grafica del ricchissimo Gabinetto dei disegni e delle stampe e gli oggetti preziosi delle Collezioni Borgia e De Ciccio. Il palazzo di Capodimonte viene fondato nel 1738 da Carlo di Borbone, re di Napoli nel 1734, per ospitare la collezione ereditata dalla madre Elisabetta, ultima discendente della potente famiglia Farnese. La Reggia, completata solo un secolo più tardi, ospitava già nel 1756 la celebre raccolta, oggi ricollocata in quell'ala del palazzo, occupando metà del primo piano, il piano nobile abitato dalla Corte, cui segue infatti l'Appartamento Reale: un allestimento moderno che ripropone la duplice funzione di reggia e di museo che ha caratterizzato fin dall'origine il palazzo reale di Capodimonte. La Collezione Farnese Attraversare le sale che ospitano la collezione Farnese è come compiere un vero e proprio viaggio attraverso la pittura del Rinascimento toscano, romano, veneto, emiliano e fiammingo. È Alessandro Farnese (1468-1549), che nel 1534 diviene papa col nome di Paolo III, a iniziare la raccolta: commissiona ritratti a Raffaello, Tiziano e Guglielmo della Porta, e si serve di maestri del calibro di Sebastiano del Piombo e Michelangelo, sia nelle sedi pontificie che nella fabbrica di Palazzo Farnese a Roma, dove vengono ospitati colossali marmi antichi, oggi al Museo Archeologico di Napoli.
    [Show full text]
  • Museo Di Capodimonte
    Museo di Capodimonte Laboratorio di restauro Sala per la didattica Audioguide Ristorazione Guardaroba Visite guidate Bookshop Sala convegni Guide e cataloghi Spazi espositivi Altro Nel 1738 Carlo di Borbone affidò a Giovanni Antonio Medrano la costruzione della nuova reggia sulla collina di Capodimonte, nella quale sistemare il grande patrimonio artistico ereditato dalla madre, Elisabetta Farnese. Ferdinando II, salito al trono nel 1830, portò a termine l’edificio affidandone l’incarico ad Antonio Niccolini. Agli inizi del XX secolo il palazzo divenne residenza dei duchi d’Aosta, quindi, nel 1920, fu trasferito al demanio nazionale. Dopo la guerra, ne fu sancita la destinazione a museo che fu inaugurato, nel 1957, a seguito di lavori di ristrutturazione ed al trasferimento delle raccolte d'arte medievale e moderna precedentemente esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nell’austero edificio a pianta rettangolare, con tre cortili interni, le collezioni - circa 20.00 Veduta dall'alto oggetti - sono distribuite su tre piani. Il piano nobile ospita, nell’ ala meridionale, l’Appartamento storico, riflesso del gusto dei sovrani avvicendatisi sul trono di Napoli - da Carlo di Borbone al figlio Ferdinando, inclusa la parentesi napoleonica con i coniugi Murat, che lo arredarono con mobili francese - articolato in sale monumentali (la Sala della Culla, il Salone delle Feste, il Salone Camuccini) e più intimi ambienti (il Salottino di Porcellana, realizzato fra il 1757 e il 1759 per la Reggia di Portici dalla Real Fabbrica di Capodimonte e qui trasferito nel 1866 e la Camera da letto alla pompeiana). Nell’opposta ala, la Galleria Farnese ospita la straordinaria collezione iniziata da Paolo III, accresciuta a Parma e Piacenza dal ramo ducale della famiglia quindi ereditata da Carlo di Borbone.
    [Show full text]
  • FB Catalogue Final.Pdf
    Seattle, Seattle Art Museum Fort Worth, Kimbell Art Museum October 17 2019 - January 26 2020 March 01 2020 - June 14 2020 Curated by Sylvain Bellenger with the collaboration of Chiyo Ishikawa, George Shackleford and Guillaume Kientz Embassy of Italy Washington The Embassy of Italy in Washington D.C. Museo e Real Bosco di Capodimonte Seattle Art Museum Director Illsley Ball Nordstrom Director and CEO Front cover Sylvain Bellenger Amada Cruz Parmigianino Lucretia Chief Curator Susan Brotman Deputy Director for Art and 1540, Oil on panel Linda Martino Curator of European Painting and Sculpture Naples, Museo e Real Bosco Chiyo Ishikawa di Capodimonte Exhibition Department Patrizia Piscitello Curatorial Intern Exhibition Catalogue Giovanna Bile Gloria de Liberali Authors Documentation Department Deputy Director for Art Administration Sylvain Bellenger Alessandra Rullo Zora Foy James P. Anno Christopher Bakke Head of Digitalization Exhibitions and Publications Manager Proofreading and copyediting Carmine Romano Tina Lee Mark Castro Graphic Design Restoration Department Director of Museum Services Studio Polpo Alessandra Golia and Chief Registrar Lauren Mellon Photos credits Legal Consulting Museo e Real Bosco di Capodimonte Studio Luigi Rispoli Associate Registrar for Exhibitions © Alberto Burri by SIAE 2019, Fig. 5 Megan Peterson © 2019 Andy Warhol Foundation American Friends of Capodimonte President for the Visual Arts by SIAE, Fig. 6 Nancy Vespoli Director of Design and Installation Photographers Nathan Peek and his team Luciano Romano Speranza Digital Studio, Napoli Exhibition Designer Paul Martinez Published by MondoMostre Printed in Italy by Tecnostampa Acting Director of Communications Finished printing on September 2019 Cindy McKinley and her team Copyright © 2019 MondoMostre Chief Development Ofcer Chris Landman and his team All Rights Reserved.
    [Show full text]
  • Tramonto Spaventoso June 10–July 24, 2021 Gagosian at the Marciano Art Foundation, 4357 Wilshire Boulevard, Los Angeles
    Extended through September 11, 2021 Tramonto Spaventoso June 10–July 24, 2021 Gagosian at the Marciano Art Foundation, 4357 Wilshire Boulevard, Los Angeles Albert Oehlen, never sleep again / at the steering wheel a man is a man / starter – turn me on, 2019, charcoal and acrylic on canvas, in 3 parts, overall: 145 7/8 × 245 7/8 inches (370.4 × 624.3 cm) © Albert Oehlen. Photo: Jeff McLane June , Gagosian is pleased to present Albert Oehlen’s Tramonto Spaventoso (–). This is the first time that Oehlen’s provocative and personal response to the Rothko Chapel in Houston is being exhibited in its entirety; the first part was shown at the Serpentine Galleries, London, in –, the second at Gagosian Beverly Hills earlier this year. The paintings are installed in a custom-built octagonal structure in the Grand Theater Gallery of the Marciano Art Foundation, reflecting the layout of the original chapel. Oehlen uses abstract, figurative, and collaged elements—often applying self-imposed strategic constraints—to disrupt the histories and conventions of modern painting. While championing self- consciously “bad” painting characterized by crude drawing and jarring coloration, he infuses expressive gesture with Surrealist attitude, openly disparaging the quest for reliable form and stable meaning. In the eight large-scale paintings that constitute the Tramonto Spaventoso project, Oehlen variously interprets and dramatically transforms John Graham’s Tramonto Spaventoso (Terrifying Sunset, – ), a painting by the Russian-born American modernist that Oehlen discovered in the s and has been fascinated with ever since. In a startling act of creative homage, Oehlen interprets Graham’s puzzle-like image in myriad ways across multiple compositions.
    [Show full text]
  • Lucia Anna Iovieno Architetto
    Lucia Anna Iovieno architetto INDIRIZZO via Carrozzieri a Monteoliveto 39 80134, Napoli DATA DI NASCITA 7 dicembre 1968 TELEFONO +39 3288327713 E-MAIL [email protected] [email protected] PARTITA IVA 04014691218 Iscrizione all'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Napoli con matricola n.5794 dal 12 settembre 1995 Biografia Con più di venti anni di esperienza, si è occupata dei temi della valorizzazione dei beni culturali durante tutta la sua attività professionale. Dopo la laurea in Architettura, nel 1994, ha avuto in maniera continuativa esperienze formative e lavorative nel settore dei beni culturali, acquisendo forti competenze nella progettazione in ambito pubblico e privato, in particolar modo nel settore museale. Ha partecipato a campagne di studio e rilievo dei beni architettonici (1995-Centro universitario europeo per i beni culturali, Ravello; 1998- Dipartimento della Protezione Civile, 1999 ASSOCIAZIONE MECENATE 90, Roma), ha frequentato il Master in Multimedialità e Beni Culturali (2000-2001, Università agli Studi di Napoli “Federico II”) e dal 2004 al 2009 è stata consulente esterno con compiti di coordinamento tecnico- organizzativo e di progettazione di esposizioni, manifestazioni ed eventi culturali (CIVITA SERVIZI, Roma). Dal 2010 la sua attività professionale si è concentrata sulla progettazione e direzione lavori di eventi e esposizioni all'interno di importanti musei e siti archeologici (Museo di Capodimonte, Castel S. Elmo, Museo archeologico Nazionale di Napoli, Castel Nuovo, PAN a Napoli, Scavi archeologici di Pompei, Palazzo Valentini a Roma, Museo del Novecento a Milano, Museo archeologico di Paestum, Gallerie d’Italia di Milano e Napoli, sedi museali di Intesa Sanpaolo).
    [Show full text]