PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE
“Il paese delle cantine e dei murales: suggestioni e sensazioni”
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GRUPPO DI LAVORO
Struttura di supporto: PROVINCIA di POTENZA
Pasquale SALERNO
Coordinamento: COMUNE di Sant’Angelo le Fratte
Geom. Michele LAURINO – Sindaco
Michele Marchetti – Assessore Ambiente
Ing. Leonardo Calbi – Ufficio tecnico
SOCIETA’ ENERGETICA LUCANA (SEL S.p.A.)
Responsabile del progetto: Ing. Massimo SCUDERI
Staff Patto dei Sindaci : Ing. Rocco DI TOLLA
Ing. Angelo PEPE
Dott.ssa Michela PINTO
Assistenza tecnica: Ing. Mario SALVIA
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Sommario
Premessa ...... 6
1. Introduzione: il Patto dei Sindaci ...... 7
2. Riferimenti normativi ...... 9 2.1 Scenario internazionale ...... 9 2.2 Scenario Europeo ...... 11 2.3 Scenario nazionale ...... 12 2.4 Scenario locale ...... 13 2.5 La Società Energetica Lucana (SEL S.p.A.) ...... 14
3. Strategia e traguardi generali ...... 16 3.1 Aspetti organizzativi e finanziari ...... 18 3.2 La vision “Energie di Sant’Angelo le Fratte: Il paese delle cantine
e dei murales: suggestioni e sensazioni”..……...... 19 3.2.1 Sensibilizzazione e Formazione ...... 20 3.2.2 Diffusione dell’utilizzo di Fonti Energetiche Rinnovabili sul territorio .... 20 3.2.3 Efficienza energetica e Sostenibilità nel settore Terziario ...... 21 3.2.4 Efficienza energetica nel settore Residenziale ...... 21 3.2.5 Mobilità Sostenibile ...... 22 3.2.6 Raccolta differenziata ...... 22 3.3 Verifiche e aggiornamento del Piano ...... 22
4. Inquadramento territoriale e socio-economico ...... 23 4.1 Morfologia ed insediamento urbano ...... 23 4.2 Il nome di sant’Angelo le Fratte ...... 24 4.3 Localizzazione ...... 24 4.4 La storia...... 25 4.5 Il territorio ...... 26 4.6 Il clima ...... 27 4.7 La popolazione ...... 28 4.8 L’economia ...... 31 4.9 Potenzialità delle fonti rinnovabili ...... 33 4.9.1 Energia eolica ...... 33 4.9.2 Energia solare ...... 36 5.2.3 Energia idroelettrica ...... 37
5. Inventario Base delle Emissioni (BEI) ...... 40 5.1 Cos’è il BEI ...... 40 5.2 La raccolta dati e metodologie di calcolo ...... 40 5.2.1 Energia elettrica ...... 41 5.2.2 Gas naturale ...... 42 5.2.3 GPL ...... 44 5.2.4 Olio combustibile ...... 44 5.2.5 Biomassa legnosa ...... 44 5.2.6 Solare termico ...... 45 5.2.7 Geotermia, biocarburanti, carbone, lignite, oli vegetali ed altri combustibili fossili ...... 45 5.2.8 Combustibili per autotrazione: benzina, diesel, GPL e metano ...... 45 5.3 I fattori di emissione per la stima della CO2 ...... 48 5.4 L’inventario dei consumi e delle emissioni ...... 49 4
5.5 Consumi dell’Ente Locale ...... 51 5.5.1 Consumi parco auto ...... 52 5.5.2 Consumi delle Strutture Comunali ...... 52 5.5.3 Consumi della Pubblica Illuminazione ...... 58 5.6 Edilizia privata ...... 59
6. Il Piano d’Azione al 2020 ...... 61 6.1 Obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2020 ...... 61 6.2 Azioni pianificate al 2020 ...... 63 6.3 Le Tipologie di Azioni ...... 64 6.4 Le Schede d’Azioni ...... 66 6.4.1 La struttura della Scheda Azione ...... 66 6.4.2 Sensibilizzazione e Formazione...... 67 6.4.3 Diffusione dell’utilizzo di Fonti Energetiche Rinnovabili sul territorio ..... 75 6.4.4 Efficienza energetica e Sostenibilità nel settore Terziario ...... 83 6.4.5 Efficienza energetica nel settore Residenziale ...... 92 6.4.6 Mobilità Sostenibile ...... 95 6.4.7 Raccolta differenziata ...... 100
Allegati ...... 102 A.1 Proprietà fisiche dei carburanti ...... 102 A.2 Fattori di emissione per la produzione locale di energia rinnovabile ...... 102 A.3 Calcolo semplificato di energia in fonte primaria previsto con un intervento di efficienza energetica ...... 103 A.4 Trasmittanze delle chiusure degli edifici lucani distinte per epoca di costruzione espressa in W/m 2K ...... 105 A.5 Valore limite della trasmittanza termica utile U delle strutture componenti l’involucro edilizio espressa in W/m 2K ...... 105
Bibliografia e siti di riferimento ...... 106
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Premessa
I cambiamenti climatici sono una delle più importanti sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Lo scioglimento dei ghiacci, le alluvioni, l’aumento della temperatura e della siccità sono tutti sintomi di una malattia già in corso che rischia di avere delle ripercussioni molto forti sulle generazioni future. Pertanto, se vogliamo preservare questo pianeta è necessario intervenire tempestivamente. L’Unione Europea ha fatto della lotta ai cambiamenti climatici una delle priorità del suo programma di interventi, ponendosi come obiettivi la riduzione dei gas serra in tutti i settori, la razionalizzazione dell’energia e il consumo di un’energia meno inquinante. Il Comune di Sant’Angelo le Fratte, sensibile alle problematiche ambientali ed energetiche, vuole dare il proprio apporto alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso l’adesione all’iniziativa comunitaria denominata “ Patto dei Sindaci – Convenant of Mayors ”. Con l’adesione al Patto dei Sindaci , il Comune di Sant’Angelo Le Fratte si impegna entro il 2020 ad abbattere le proprie emissioni di CO 2 del 20%, a ridurre i propri consumi energetici e ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la redazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES ). IL PAES è uno strumento fondamentale contenente le misure che l’Ente comunale intende attuare per perseguire le proprie politiche di risparmio ed efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili, al fine di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO 2 e a diffondere una cultura dell’etica e della sostenibilità ambientale. Il PAES prevede il coinvolgimento della società civile, delle professioni, degli operatori turistici e commerciali, delle associazioni e delle varie organizzazioni con sede sul territorio comunale, in modo da favorire l’assunzione consapevole di comportamenti intelligenti in termini di consumi energetici e di “buone pratiche” sociali e culturali. In tal modo, il Comune di Sant’Angelo Le Fratte darà il suo piccolo ma importante contributo alla prevenzione dei rischi ambientali, al miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini, alla riduzione dei costi pubblici e privati connessi direttamente e indirettamente alla produzione e al consumo di energia. “Per quanto lungo possa essere il tuo viaggio, l’universo che hai dentro è così grande che non potrai raggiungerne i confini, e se indugi, non ne scoprirai che una minima parte.” Carmine Curcio
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1. Introduzione: il Patto dei Sindaci
Sulla scia dell’ambizioso pacchetto “ Clima ed energia ”, attraverso il quale l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990 entro il 2020, la Commissione Europea ha lanciato nel 2008 il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors ). L’iniziativa è aperta a tutte le città europee di ogni dimensione, con la finalità di coinvolgere attivamente le città ed i cittadini nello sviluppo di una politica energetica sostenibile. Infatti, secondo l’UE le amministrazioni locali sono il punto chiave grazie alle quali si possono concretizzare gli obiettivi del “ 20-20-20 ”, in quanto esse hanno la possibilità di agire “dal basso” ed in modo mirato su tutti quei settori energivori di loro diretta competenza come ad esempio edilizia, trasporti e rifiuti. Le Amministrazioni Locali hanno quindi un ruolo di spicco nei processi di attuazione delle politiche energetiche ed il Patto dei Sindaci permette loro di essere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso l’attuazione di politiche locali intelligenti in ambito di energia sostenibile. Il punto focale dell’iniziativa Convenant of Mayors è di raggiungere e migliorare l’obiettivo del tre volte venti entro il 2020: • 20% di risparmio energetico rispetto al 2005;
• 20% di riduzione delle emissioni CO 2 rispetto al 2005; • 20% di fonti rinnovabili, e almeno un 10% nel settore dei trasporti rispetto al 2005. Specificatamente, attraverso l’adesione formale al Patto le città firmatarie si impegnano a:
• ridurre del 20% le emissioni di CO 2 attraverso l’attuazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); • presentare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) entro un anno dalla formale ratifica del Patto dei Sindaci; • preparare un Inventario Base delle Emissioni (BEI 1) che sarà il punto di partenza del PAES; • adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione di adeguate risorse umane necessarie per implementare i processi di redazione del PAES; • mobilitare la società civile per sviluppare, insieme ad essa, il Piano d’Azione;
1 Baseline Emission Inventary 7
• presentare, su base biennale, un rapporto sullo stato di attuazione del PAES ai fini della valutazione del lavoro svolto. L’Inventario sul Monitoraggio delle Emissioni (MEI 2) è una parte raccomandata di tale rapporto; • organizzare in collaborazione con la Commissione Europea ed altri attori interessati eventi specifici che mostrino ai cittadini le opportunità ed i vantaggi offerti da un uso intelligente dell’energia; • partecipare attivamente alla Conferenza annuale dell’UE; • diffondere il messaggio del Patto e incoraggiare i Sindaci di altri comuni ad aderire ad esso. Le varie fasi del Patto sono così sintetizzabili:
Alla base di tutto vi è quindi il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile , strumento chiave attraverso il quale si possono raggiungere questi obiettivi. Esso è essenzialmente costituito da: • l’Inventario Base delle Emissioni (BEI – Baseline Emission Inventory ), il quale fornisce una fotografia della situazione del territorio comunale in termini di consumi
ed emissioni di CO 2, ed individua le criticità e gli ambiti di intervento; • il Piano d’Azione in senso stretto, individua invece il set di azioni che l’Ente Locale intende intraprendere per raggiungere gli obiettivi di riduzione definiti nel BEI. L’orizzonte temporale del Patto dei Sindaci è il 2020, pertanto il PAES deve contenere uno schema specifico riguardante le azioni strategiche che l’Ente Locale deve intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati. Attraverso il PAES si individuano inoltre le debolezze, i punti di forza e le opportunità del territorio consentendo la definizione del Piano d’Azione. La pianificazione delle
2 Monitoring Emission Inventary 8 azioni consente di creare iniziative pubbliche e private nei settori produttivi favorendo la creazione di nuove forze lavoro e offrendo l’opportunità di valorizzare il territorio. 2. Riferimenti normativi 2.1 Scenario internazionale L’esigenza di ridurre sia la dipendenza energetica da fonti fossili che le emissioni di gas serra per salvaguardare le generazioni future ha portato i governi di diversi Paesi ad avviare politiche energetiche nel rispetto dell’ambiente. Nel 1992, con “ Il vertice della Terra ” tenutosi a Rio de Janeiro, lo sviluppo sostenibile viene assunto come percorso obbligatorio per la sopravvivenza del pianeta. Attraverso la stesura della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, meglio conosciuta come United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC ), gli Stati firmatari si impegnano ad adottare programmi e misure finalizzate alla prevenzione, al controllo e alla mitigazione degli effetti delle attività umane sul pianeta. Dopo cinque anni, nel dicembre del 1997, a Kyoto si è svolta la tappa più importante di questi ultimi due decenni passata alla storia come Protocollo di Kyoto , durante la quale è stato concordato un Protocollo attuativo della Convenzione che impegna i Paesi industrializzati e quelli in economia di transizione (Paesi dell’est europeo), responsabili di oltre il 70% delle emissioni mondiali di gas serra, a ridurre complessivamente del 5,2% le emissioni entro il 2012 rispetto ai livelli del 1990. Specificatamente, i Paesi dell’Unione Europea devono ridurre le proprie emissioni dell’8%, gli Stati Uniti del 7% ed il Giappone del 6%. Mentre Russia, Nuova Zelanda e Ucraina devono stabilizzare le proprie emissioni. In particolare, l’Italia deve ridurre le proprie emissioni del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Per garantire il raggiungimento degli obiettivi è necessario non solo che gli Stati firmatari dispongano dei provvedimenti in base alle linee guida del Protocollo, ma che adottino anche strumenti di cooperazione tra Paesi in modo da ottenere il massimo risultato con il minimo costo. A dicembre 2010, durante la sedicesima Conferenza delle Parti tenutasi a Cancún, i Paesi aderenti si sono impegnati a: • contenere il riscaldamento del pianeta entro 2°C rispetto alla temperatura dell’era pre industriale ed istituire un processo per definire una data di picco massimo per le emissioni mondiali con un obiettivo di riduzione globale entro il 2050;
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• approvare un accordo che consenta di rafforzare la trasparenza delle azioni volte a ridurre o a limitare le emissioni in modo da poter monitorare più efficacemente i processi generali; • varare un meccanismo per agevolare le misure volte a ridurre le emissioni causate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nei Paesi in via di sviluppo; • definire un accordo relativo all’opportunità di instituire un nuovo meccanismo di mercato del carbonio che va al di là dell’approccio basato sul progetto; • istituire un meccanismo tecnologico, che comprende un comitato esecutivo tecnologico e un centro e una rete di tecnologie per il clima, al fine di rafforzare lo sviluppo ed il trasferimento di tecnologia; • creare un processo trasparente per rivedere l’adeguatezza dell’obiettivo di mantenere il riscaldamento del pianeta di 2°C, riflettendo anche sull’opportunità di rendere tale obiettivo più rigoroso, portandolo a 1,5°C nel 2015. Naturalmente, affinché gli obiettivi a livello internazionale vengano raggiunti è necessario che ogni Stato membro si impegni ad elaborare e attuare delle finalizzate misure e politiche energetiche.
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2.2 Scenario Europeo Il Programma Europeo per il cambiamento climatico ha prospettato una serie di politiche e di misure comunitarie, compreso un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra nell’Unione basato sul Libro Verde. La Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas ad effetto serra nella Unione, al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo criteri di validità in termini di costi e di efficienza economica. Nel marzo 2007 il Consiglio Europeo si è impegnato ad abbattere le emissioni complessive di gas ad effetto serra della Unione di almeno il 20% entro il 2020 rispetto ai valori del 1990, e del 10% nei settori non rientranti nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissione; inoltre l’Unione si impegna a produrre energia da fonti rinnovabili (FER) per un valore pari al 20% entro il 2020 (Pacchetto Clima ed Energia più noto come “ 20-20-20 ”). Proprio per favorire il raggiungimento di tali obiettivi vengono emanate tutta una serie di Direttive che puntano alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e allo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili. Pressata poi dalla necessità di individuare delle misure che puntino ad una maggiore efficienza energetica e ad un maggiore utilizzo di energia da fonti rinnovabili, il 29 gennaio 2008 nell’ambito della seconda edizione della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale: il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors ).
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2.3 Scenario nazionale Per tenersi in linea con le direttive europee, il Governo italiano ha messo a punto una vera e propria strategia per favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e per portare il Paese verso uno stile di vita che sia energeticamente sostenibile. Già dal 19 novembre 1998 l’Italia ha adottato, con delibera del CIPE ( Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ), le “ Linee Guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra ” che individuano gli obiettivi e le misure da attuare nei vari settori per la riduzione delle emissioni entro il 2008 2012 rispetto ai livelli del 1990. Nell’ottica degli obiettivi delle Direttive 2009/28/CE e 2009/29/CE e di quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto , il Parlamento italiano ha formulato i criteri per il recepimento di tali atti ed ha elaborato il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili. Il Piano d’Azione nazionale contiene e descrive l’insieme delle misure (economiche, non economiche, di supporto, di cooperazione internazionale) necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti. Infine, il documento strategico “ Energia: temi e sfide per l’Europa e per l’Italia ” esprime la posizione italiana sull’obiettivo dell’UE di coprire entro il 2020 il 20% del proprio fabbisogno energetico mediante fonti rinnovabili.
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2.4 Scenario locale Il Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) fissa la strategia energetica che la Regione Basilicata intende perseguire nel rispetto delle indicazioni fornite dall’Unione Europea e degli impegni presi dal Governo Italiano. Specificatamente, il Piano prevede: • la riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica; • l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; • l’incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili; • la creazione di un distretto energetico nella Val d’Agri. Si prevede che il raggiungimento di tali obiettivi produrrà notevoli effetti sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Complessivamente, il contributo offerto dagli interventi previsti dalla Regione Basilicata all’interno del PIEAR, sia per quanto riguarda il risparmio energetico sia per quanto riguarda l’obiettivo di incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, è pari all’ 84% (Fig. 2.1).
Nella tabella successiva, si riporta il quadro riassuntivo dei risultati attesi dal punto di vista della riduzione delle emissioni di CO 2, in funzione agli obiettivi fissati dal PIEAR.
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2.5 La Società Energetica Lucana (SEL S.p.A.) La Società Energetica Lucana S.p.A. (SEL S.p.A.) 3 nasce nel maggio 2008 con il conferimento di un capitale sociale da parte del socio unico: la Regione Basilicata. Le motivazioni che hanno portato alla nascita di questa società sono da ricercarsi soprattutto nella necessità di “valorizzare energeticamente” la Regione Basilicata, attraverso l’individuazione di politiche energetiche in grado di potenziare le sue risorse naturali. La Società Energetica Lucana si pone come energy provider della Regione Basilicata e delle istituzioni regionali, indirizzando la strategia energetica regionale verso uno sviluppo sostenibile, definendo programmi pluriennali di risparmio, di efficienza energetica e di produzione da rinnovabili, attraverso la valorizzazione del territorio. La SEL ottimizza e gestisce le risorse economiche messe a disposizione dagli enti regionali e sub regionali per sviluppare una politica energetica sostenibile, promuovendo le naturali risorse della Basilicata con lo scopo di portare la Regione verso l’autonomia energetica. Infatti, con la costituzione e l’avvio della SEL, la Regione Basilicata ha inteso inaugurare una nuova fase di evoluzione e di espansione delle sue politiche energetiche. La SEL costituisce un importante supporto per la realizzazione degli obiettivi fissati dal PIEAR, infatti con la L.R. 31/2008 sono affidati ad essa gli interventi per la realizzazione di impianti alimentati da fonti non fossili, di cui all’art. 2 del D.Lgs. n.387/2003, per una potenza installata complessiva massima di 200 MW, con la finalità di destinare parte dell’energia prodotta o dei proventi correlati alla vendita della stessa alla riduzione dei costi della bolletta energetica degli enti territoriali serviti dagli impianti e dei cittadini residenti nei Comuni di ubicazione degli stessi. Dette
3 www.societaenergeticalucana.it 14 potenze e le connesse produzioni non contribuiscono alla saturazione dei limiti massimi per ciascuna fonte indicati nel richiamato art. 3 della L.R. n.9/2007; né a quelli fissati in sede di approvazione del PIEAR di cui all’art. 2 della L.R. n.9/2007. La SEL, inoltre, cura l’attuazione delle procedure di cui all’art. 3, comma 4, lettera a, della L.R. 1 luglio 2008 n.12, sul riassetto organizzativo e territoriale del Servizio Sanitario Regionale, limitatamente al: a) campo dell’approvvigionamento energetico delle strutture sanitarie; b) provvede a quanto necessario per la realizzazione degli impianti di cui alla lett. c) del comma 1 dell’art. 9 Legge Regione Basilicata n. 31/2008, osservando negli affidamenti a terzi dei servizi tecnici di ingegneria e di architettura e di costruzione delle opere i criteri di evidenza pubblica previsti dal D.Lgs. n.163/2006; c) funge da centrale di committenza per l’acquisto aggregato di energia elettrica e gas naturale per la Regione e gli enti di cui al comma 1 lettera b) dell’art. 9 Legge Regione Basilicata n. 31/2008. In definitiva, i servizi/funzioni più immediatamente implementabili da parte della SEL sono i seguenti: pianificazione strategica e sostenibilità energetica; trading del gas; committenza pubblica in campo energetico; supporto/assistenza agli enti locali; monitoraggio del sistema energetico, informazione ai consumatori, ecc; promozione e partecipazione a progetti di intervento di innovazione nel campo della sperimentazione e produzione energetica; struttura di supporto per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile nell’ambito del progetto Patto dei Sindaci .
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3. Strategia e traguardi generali
Le profonde trasformazioni che stanno attraversando la società lucana, segnata da una crisi economica ed occupazionale senza precedenti, da fenomeni di spopolamento e di depauperamento delle principali funzioni pubbliche ed amministrative (scuole, uffici postali, strutture sanitarie, ecc.), dall’abbandono dei luoghi di origine da parte di tanti giovani, attratti da una speranza di futuro migliore, delineano uno scenario difficile su cui tutte le forze politiche e le classi dirigenti devono interrogarsi responsabilmente. Anche la comunità santangiolese, percepisce la necessità di un cambiamento radicale, dell’avvio di una fase nuova che ridia slancio e prospettive alle forze vive della città, ricostruendo una visione di futuro orientata alla creazione di nuove opportunità di espansione delle attività economiche e ad una maggiore apertura ed integrazione con i territori limitrofi del Melandro Marmo Platano, del Potentino, della Val d’Agri e delle comunità del Vallo di Diano. L’Amministrazione comunale di Sant’Angelo ha avviato una politica tesa alla promozione dello sviluppo economico, sostenibile e sociale del paese sotto molteplici punti di vista, mirando a:
Crescita economica: Crescita inclusiva: sviluppare un’economia che strettamente connessa al territorio, alle favorisca la coesione tradizioni ed alla sociale e territoriale. cultura locale
Crescita sostenibile: valorizzare un’economia legata alle ”suggestioni, sensazioni ed evocazioni” delle proprie risorse, a basse emissioni di carbonio.
Una prospettiva ambiziosa e sfidante, tanto più impegnativa in quanto anche il Comune di Sant’Angelo le Fratte oggi si muove in una situazione di grave restrizione
16 delle risorse disponibili e con la necessità di collocare rapidamente le proprie opzioni strategiche in particolare all’interno degli strumenti di programmazione del nuovo ciclo comunitario 2007 2013 (POIS, PIOT, P.O. FESR e P.O. FSE, PSR). Centrale rimane altresì la capacità del territorio santangiolese di connettersi con le diverse dinamiche in atto, sfruttando la sua identità territoriale e culturale, specializzandosi nell’offerta di servizi qualificati quali: l’accoglienza, artigianato locale e lo sviluppo rurale. Il Comune di Sant’Angelo le Fratte ha aderito al Patto dei Sindaci impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2 del proprio territorio di oltre il 20% entro il 2020, con l’obiettivo generale di innescare un processo di trasformazione del proprio territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile, risparmio ed efficienza energetica e, di conseguenza, di prevenzione dei rischi ambientali, tutela e miglioramento della qualità della vita, del benessere e della sicurezza dei cittadini e abbattimento dei costi pubblici e privati connessi direttamente o indirettamente alla produzione e al consumo di energia. In tale direzione e in sintonia con la politica già avviata dall’Amministrazione, il comune di Sant’Angelo le Fratte si propone di: • conseguire gli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020; • redigere l’Inventario Base delle Emissioni (IBE) e presentare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); • adattare le strutture pubbliche per poter mettere in atto le azioni previste dal Piano d’Azione; • integrare le indicazioni previste all’interno della relazione previsionale e programmatica triennale (aggiornata annualmente) con i contenuti del Piano d’Azione; • presentare su base biennale l’Inventario sul Monitoraggio delle Emissioni (MEI – Monitoring Emission Inventory) per verificare lo stato di attuazione delle azioni proposte nel PAES; • razionalizzare i consumi energetici intervenendo sugli edifici pubblici e sulla pubblica illuminazione; • realizzare impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile sugli edifici di proprietà dell’Ente Locale; • promuovere la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili da parte di privati; • sensibilizzare tutti i soggetti pubblici e privati che agiscono sul territorio alle tematiche della sostenibilità ambientale ed energetica;
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• promuovere iniziative per la riduzione del carico energetico del settore residenziale, commerciale e produttivo e dei trasporti; • promuovere l’immagine del territorio comunale attraverso la riqualificazione territoriale; lo sviluppo di attività produttive e turistiche; l’attenzione all’arte, alla cultura e alla sua storia; l’intensificazione dei servizi socio – assistenziali; la pratica sportiva, l’ammodernamento delle strutture sportive esistenti e la costruzione di nuove strutture; • aiutare le imprese locali a creare nuove opportunità di lavoro, con particolare attenzione al settore dell’efficienza energetica in edilizia. Dal momento che l’orizzonte temporale del Patto dei Sindaci è il 2020, innanzitutto è necessario stabilire qual è l’anno di partenza rispetto al quale relazionare questi obiettivi. Dato che l’anno per il quale si ha maggiore disponibilità di dati ed informazioni è il 2009, questo è stato scelto come anno base di riferimento (baseline year).
3.1 Aspetti organizzativi e finanziari La partecipazione al Patto dei Sindaci ha reso necessario da parte del Comune l’adattamento della propria struttura amministrativa alle esigenze del processo, oltre al ricorso alla consulenza esterna della Società Energetica Lucana (SEL S.p.A.). Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, il Comune di Sant’Angelo le Fratte sta già procedendo all’attuazione di una parte delle azioni contenute nel presente Piano di Azione attraverso risorse già individuate nel bilancio comunale e/o già assegnate dai fondi regionali e comunitari. Le rimanenti azioni invece saranno realizzate specificatamente attraverso l’utilizzo di: 1) Royalties derivanti dal Protocollo di Intesa Regione Basilicata – Eni; 2) Royalties derivanti da parchi eolici; 3) IMU su impianti fotovoltaici installati; 4) Concessione diritti di superficie immobili comunali per realizzazione impianti fotovoltaici; 5) Piani di Offerta Integrata di Servizi (P.O.I.S.); 6) Pacchetti Integrati di Offerta Turistica (P.I.O.T.); 7) Programma Operativo cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (P.O. FESR 2007 – 2013); 8) Programma Operativo cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo (P.O. FSE 2007 – 2013); 9) Piano di Sviluppo Rurale (P.S.R. 2007 – 2013); 18
10) Fondi comunali; 11) Energy Service Companies (ESCO) e Finanziamento Tramite Terzi (F.T.T.); 12) Altre risorse da reperire attraverso la partecipazione a specifici bandi europei, ministeriali e regionali e attraverso forme di autofinanziamento, nonché l’accesso a fondi di rotazione, leasing, partnership pubblico private, etc. Al 2012, sono stati previsti complessivamente € 132.823,29 (impianti fotovoltaici da 15 KW e da 20 KW) ed € 296.844,00 per sostituzione di 833 organi illuminanti a vapore di mercurio ed alogene con quelli a led con un risparmio energetico pari a 353 MWh/anno ; mentre, per il triennio 2012 2014 è in valutazione un piano di investimento per oltre € 497.277,64.
3.2 La vision: Energie di Sant’Angelo le Fratte “Il paese delle cantine e dei murales: suggestioni e sensazioni”
L’adesione al Patto dei Sindaci è per questo comune un impegno concreto che si va ad integrare armoniosamente con un percorso già iniziato autonomamente e che mira all’indipendenza energetica, all’efficientamento energetico del settore pubblico, alla sostenibilità ambientale, alla sensibilizzazione dei privati sui temi della produzione di energia da fonte rinnovabile, del risparmio e dell’efficienza energetica, al miglioramento complessivo della qualità della vita sul territorio. La vision “Sant’Angelo le Fratte “Il paese delle cantine e dei murales: suggestioni e sensazioni” deve: essere compatibile con gli impegni stabiliti dal Patto dei Sindaci e prevedere, quindi, il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO di almeno il 20% entro il 2020; 2 essere realistica; apportare qualcosa di nuovo, aggiungendo valore concreto e superando limiti datati; descrivere il futuro auspicato per la comunità santangiolese.
Per questo si prevedono assi di intervento diversificati:
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3.2.1 Sensibilizzazione e Formazione.
Uno degli obiettivi principali dell’Ente Locale è l’informazione, la sensibilizzazione e la formazione delle nuove generazioni sulle problematiche connesse alla sostenibilità ambientale dello sfruttamento delle risorse del nostro pianeta, con riferimento non solo alle fonti energetiche rinnovabili e a quelle di origine fossile ma anche al suolo, all’acqua, all’aria, al patrimonio storico culturale, artistico ed architettonico, etc., in modo da sensibilizzare le coscienze alla consapevolezza che mantenere la Terra un luogo sano e vivibile è prima di tutto un dovere e poi un diritto. Le azioni proposte saranno progettate al fine di realizzare un processo di partecipazione reale, all’interno di spazi di confronto ben delineati, orientato ai principi di sostenibilità ed all’educazione a corrette abitudini al consumo. In tale direzione sono state già avviate iniziative a scopo didattico nelle scuole e sociali attraverso alcune associazioni presenti sul territorio e, negli anni a venire, verranno promossi e intensificati eventi, campagne informative, convention e incontri con specialisti del settore per informare e formare la popolazione sui temi attuali dell’energia e dello sfruttamento delle risorse. L’intento che l’Amministrazione si propone è quello di coinvolgere direttamente i cittadini in percorsi di progettazione partecipata, di far sì che ogni cittadino possa dare il proprio contributo al raggiungimento dell’obiettivo globale modificando e migliorando il proprio comportamento e lo stile di vita, privilegiando quelle azioni rivolte al risparmio energetico, all’abbattimento dei consumi, all’efficientamento energetico degli immobili e, in generale, al contenimento delle emissioni di CO 2.
3.2.2 Diffusione dell’utilizzo di Fonti Energetiche Rinnovabili sul territorio.
L’Amministrazione è impegnata nel progetto di efficientamento dell’intera rete di pubblica illuminazione, con interventi di sostituzione dei vecchi corpi illuminanti, principalmente a vapori di mercurio ed alogene, con nuove lampade a LED. Si punterà alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sia a servizio degli edifici pubblici che privati, che sopperiscano, almeno in parte, al fabbisogno energetico delle varie utenze e che sfruttino anche fonti energetiche rinnovabili ulteriori rispetto al classico fotovoltaico (es.: micro eolico), garantendo in ogni caso l’ottimale grado di compatibilità con il sistema ambientale e paesaggistico e la coerenza con le specificità del territorio santangiolese. Questo obiettivo risulta essere complementare agli interventi di efficientamento energetico
20 per il settore Residenziale e Terziario e se adeguatamente combinata con una razionalizzazione degli usi e con una politica generale di risparmio energetico nei diversi ambiti di consumo, può portare a ridurre notevolmente la dipendenza dai grossi impianti di produzione di energia riducendo allo stesso tempo le emissioni di gas serra in atmosfera .
3.2.3 Efficienza energetica e Sostenibilità nel settore Terziario
L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare comunale, da effettuarsi attraverso la riqualificazione energetica degli edifici sia sugli involucri edilizi che sugli impianti, rappresenta uno degli obiettivi principali per l’Amministrazione comunale.
Sono previsti anche interventi di efficientamento dei consumi elettrici e termici di alcuni edifici pubblici, in particolare mediante installazione di gruppi di micro cogenerazione a gas e realizzazione di piccole reti di teleriscaldamento. Questi interventi (azioni “dirette”) avrebbero un duplice effetto, determinerebbero in primis una riduzione dei consumi e delle emissioni in ambito comunale e, al contempo, svolgerebbero una funzione educativa e informativa verso i cittadini.
Sempre all’interno del settore terziario rientrano tutti gli edifici correlati alle attività commerciali ed artigianali presenti nel territorio di cui si considera necessario e proficuo un intervento volto al raggiungimento di livelli di efficienza energetica superiori.
3.2.4 Efficienza energetica nel settore Residenziale Rappresenta un comparto particolarmente energivoro sul quale intervenire programmando e sviluppando azioni finalizzate a ridurre la dipendenza energetica dai derivati del petrolio e le conseguenti emissioni di gas serra. Le azioni programmate si intendono rivolte sia alle nuove costruzioni che al parco edilizio esistente. Per le nuove edificazioni le misure adottate saranno finalizzate ad aumentare il numero di edifici aventi prestazioni ambientali ed energetiche migliori rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale e regionale. Per gli edifici esistenti, invece, si propone l’analisi energetica puntuale, che consenta di individuare le soluzioni tecniche più idonee a sviluppare interventi di miglioramento finalizzati all’innalzamento degli standard di efficienza energetica delle costruzioni private, quali il piano energetico comunale e l’allegato energetico al regolamento edilizio, e tramite l’attuazione di azioni di
21 promozione riguardanti i temi dell’efficienza energetica e la diffusione di buone pratiche si potranno raggiungere dei risultati effettivi.
3.2.5 Mobilità Sostenibile Tale settore, per Comuni di piccole dimensioni, è difficilmente governabile dall'Amministrazione comunale che non ha un trasporto pubblico locale se non quello riferito al trasporto scolastico. A tale proposito risulta quindi determinante l'azione di sensibilizzazione e promozione di modalità alternative privilegiando la mobilità pedonale. L’obiettivo non può che essere raggiunto tramite l’articolazione di azioni materiali a loro volta suddivise in azioni infrastrutturali, realizzazione di marciapiedi, strutturali, riconversione del parco auto pubblico in veicoli a metano e/o gpl, come già avvenuto per il parco auto inerente la raccolta differenziata, ed immateriali rivolte alla promozione di abitudini “virtuose”, incentivo a raggiungere la scuola o i luoghi di gioco o di attività extra scolastiche a piedi, (cosiddetto progetto Piedibus).
3.2.6 Raccolta differenziata.
Particolare attenzione inoltre è stata già rivolta nei confronti del ciclo dei rifiuti provvedendo dapprima a sensibilizzare ed “educare” la popolazione e successivamente attivando un sistema di raccolta differenziata con notevole riduzione del quantitativo di indifferenziato. Nel 2010, inoltre, per il servizio di raccolta di R.S.U. sono stati acquistati due Porter Piaggio a benzina gpl a sostituzione di mezzi solo dieselche consentono un ulteriore riduzione di emissione di CO 2.
3.3 Verifiche e aggiornamento del Piano Il presente Piano è uno strumento flessibile, che potrà essere aggiornato e modificato con cadenza annuale tenendo anche conto dei tempi di realizzazione e dell’impatto che le singole azioni poste in essere avranno sul territorio comunale, al fine di raggiungere l’obiettivo finale della riduzione di almeno il 20% delle emissioni di CO 2 entro il 2020. Con cadenza biennale inoltre, sarà elaborato un Rapporto sullo stato di attuazione del Piano (Implementation Report ), contenente un’attenta valutazione dello stato di attuazione e dell’impatto delle azioni poste in essere, soprattutto attraverso un attento e dettagliato monitoraggio dei consumi energetici. A tal fine, saranno utilizzati i metodi di raccolta ed elaborazione dei dati usati per l’elaborazione dell’IBE, in modo da rendere i dati omogenei e confrontabili.
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4. Inquadramento territoriale e socio-economico
La conoscenza delle peculiarità e delle caratteristiche di un territorio dal punto di vista geografico, climatico, demografico e soprattutto socio economico, è fondamentale per la comprensione dei molteplici fattori che ne determinano i relativi consumi energetici
(e di conseguenza le relative emissioni di CO 2). L’analisi delle relazioni che nel corso del tempo si sono stabilite tra territorio e popolazione, per la quasi totalità frutto delle sole scelte di quest’ultima, permette da un lato di comprendere lo stato attuale del rapporto tra il territorio e i suoi insediamenti e dall’altro di individuare le azioni più opportune che l’Amministrazione Comunale può mettere in campo per conseguire gli obiettivi del Patto dei Sindaci. La prima fase coincide con l’analisi dei dati rilevati dall’Inventario Base delle Emissioni (IBE) mentre la seconda, in base alle considerazioni emerse dalla valutazione dei dati ottenuti, cerca di definire quali azioni siano maggiormente utili al raggiungimento degli obiettivi minimi accettati con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci e compatibili con uno sviluppo ecosostenibile del territorio. A tal riguardo e per quanto possibile, lo sforzo dell’Amministrazione comunale sarà in primis rivolto al contenimento dei consumi in quei settori che risulteranno maggiormente energivori dall’Inventario Base delle Emissioni.
Morfologia ed insediamento urbano Sant’Angelo le Fratte è un centro di montagna, di antiche origini, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole uno sviluppo nel campo artigianale, successivamente al 1980 un modesto sviluppo industriale. I santangiolesi, che presentano un indice di vecchiaia in linea con la media nazionale, anche se in crescita per effetto della crisi regionale e nazionale, causa delle dinamiche migratorie. I santangiolesi sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, in case sparse ed in alcune località quali Isca, Peta e San Vito. Il territorio disegna un profilo geometrico vario e irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 360 metri sul livello del mare a un massimo di 1.286 metri, e offre un panorama alto collinare di indiscutibile fascino, con i pendii ricchi di pascoli, vigneti e oliveti e rilievi coperti di boschi. L’abitato si adagia alle falde dell’imponente e rocciosa frattura della montagna
Carpineto, con il suo pittoresco scenario delle “famose cantine” di via Cupa.
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Il Nome di Sant´Angelo le Fratte Non conosciamo come e quando il casale abbia preso la sua attuale configurazione e denominazione. Sicuro punto di riferimento per il suo sviluppo è la Cappella dell'Angelo ovvero dell'arcangelo S. Michele, situata al riparo della montagna Crapineto. Ignoto è il punto preciso ove sia sorta. L'abate Giacomazzi si limita a dire che ai suoi tempi la cappella era passata alla amministrazione della "antica e signorile famiglia Mangieri", conservandone il nome. Tanto è l'ascendente della devozione all'Arcangelo nei nostri antenati da chiamare il loro agglomerato S.Angelo. Questa pare essere la più probabile origine della prima parte del nome che conosciamo. Dubbi e tesi discordanti nascono a proposito della seconda: "Le Fratte". Sono state avanzate in proposito due ipotesi: La prima è sostenuta dall'abate Gianlorenzi e si articola in tre supposizioni: 1. Si dice delle Fratte per via della vicinanza di due rioni: S.Angelo e Castello delle Fratte; 2. Ci fu il loro congiungimento effettuato dai vescovi nel XV sec.; 3. Fratte perché denominasi una sua contrada. La seconda ipotesi riscuote maggiori adesioni: Le Fratte deriverebbe dal participio passato passivo del verbo latino frango (spaccare, rompere) evocando così la montagna dissestata che da sempre ne ha condizionato la vita e la sua profonda spaccatura dovuta a terremoti disastrosi e frane. Del resto ancora oggi appare evidente che l'abitato è costruito sopra rocce impervie, le case di vecchia costruzione sono in pietra e aderite alle numerose sporgenze formatesi, inoltre nel sottosuolo si percepiscono i vuoti e lo scorrere dell'acqua che fa giungere la sua freschezza alla superficie in dati punti ove sorgono, o sorgevano, le migliori cantine dai dissetanti ed inebrianti vini.
Localizzazione Il paese è situato su di una collina in posizione dominante la valle del Melandro. Si estende nella parte centro occidentale della provincia, a confine con la campana provincia di Salerno, Caggiano (SA), Polla (SA) e tra i paese lucani di Tito, Savoia di Lucania, Satriano di Lucania, Brienza. Situato a 7,5 Km dal casello di Polla (SA) dell’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria. E’ facilmente raggiungibile anche percorrendo il nuovo percorso stradale della Sp 12 Vietrese che la collega alla variante 24
SS95 Tito Brienza. La stazione ferroviaria di riferimento, lungo la linea Battipaglia Potenza, si trova a 21 km. I terminali del traffico aereo e marittimo sono più lontani: l'aeroporto più vicino è Napoli a 139 km (quello di Bari/Palese dista 196 km); il porto mercantile è situato a 85 km; quello turistico di Maratea a 95 km. Fa parte della Area Programma Marmo Melandro. La popolazione si rivolge prevalentemente al capoluogo di provincia per il lavoro, il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto.
La storia Le prime notizie certe sul paese risalgono al II Medioevo (XI – XII sec.). Il primo documento storico a parlare ufficialmente del Casale di Sant' Angelo Le Fratte è il catalogo dei Baroni contribuenti alla spedizione in terra santa, fatta durante il Regno di Guglielmo II il Buono (1178 – 1188). Vengono poi i Cedolari Angioini e i Registri della Cancelleria Angioina.
Da questi si apprende che Ruggiero II, salito al trono nel 1130, organizza l'intero territorio Statale in Giustizierati. L'antica Lucania viene divisa in sei Giustizierati: di Basilicata, di Terra d' Otranto, di Terra Bonaventura, di Principato, di Terra Giordana, di Terra di Crato. Quello di Principato comprendeva tutti i paesi della valle del Melandro. E' dunque legittimo considerare formato il Casale di Sant'Angelo Le Fratte già nella prima metà del secolo XI sia pure con popolazione ed abitato esigui. La battaglia di Benevento (1266) costituisce il momento che maggiormente ne ha segnato la storia: essa vede contrapposto Carlo I d'Angiò a Manfredi, figlio naturale di Federico II. Sconfitto quest'ultimo, Carlo affida l'agro ad un suo capitano, Nicola Janville, con la giurisdizione ed il titolo di conte: è il primo signore di cui si abbia notizia. Sono tempi duri. I Saraceni, guidati da Manfredi e sconfitti, imperversano nelle nostre campagne, la gente scappa dai luoghi natii alla ricerca di un riparo sicuro. Il conte accoglie quanti sopraggiungono dalle zone più vicine. Militari e fuggiaschi dunque, sembrerebbero aver costituito il primo nucleo della popolazione di questo aspro luogo, costruendo essenziali e provvidenziali rifugi sotto speroni di roccia, ancora oggi elargiti numerosi dalla montagna Carpineto, subdola matrigna ai cui piedi sorge. Quali vicissitudini hanno segnato codeste terre prima del c.d. Secondo Medioevo è arduo ricostruire: unica certezza la presenza di abitanti nelle zone sin dal VI sec. a.C., tanto di origine greca quanto romana. Sono alcuni occasionali, ma significativi ritrovamenti archeologici a darci codesta sicurezza. 25
Il Racioppi, basandosi molto sulla toponomastica delle diverse località, di chiara derivazione latina, è ben propenso a collocarvi, più a Nord, l'antica Urseium: precisamente nella contrada da sempre chiamata dai contadini del posto Vetranura (vetra = vetera = vecchia, Ursa = Urseium ), ubicata al confine con Caggiano. Della città si conosce la sola sua esistenza per il ritrovamento di monete portanti il nome di Ursetini. Lapidi incise con incomprensibili caratteri arcaici e non solo ci rimandano ad epoche cosiddette preromaniche, venute alla luce già nel 1700, in proprietà Giachetti. Fibule, anelli, punte di lancia, fermagli, e soprattutto un'anfora a colonnette con decorazione geometrica, bicroma in nero e ocra, ci rendono orgogliosi, poiché dimostrano ed esprimono la presenza, pur in codesti impraticabili territori, del genio artistico ellenico. Lo stile dell'anfora è senza dubbio risalente al IV III sec. a.C., suggerendoci l'umana presenza nell'agro dal VI sec. a.C.
Il territorio Il Comune di Sant’Angelo le Fratte (Latitudine 40°32'48" N, Longitudine 15°33'35" E) è situato a 31 km ad ovest del capoluogo di regione e a 108 km dalla città di Matera, e si estende per circa 22,99 chilometri quadrati. Il suo territorio è prevalentemente montano e in parte collinare, caratterizzato da un’escursione altimetrica pari a 926 metri compresi tra il punto più depresso posto a 360 mt s.l.m. e quello più alto a 1286 mt s.l.m. Il centro abitato, identificato tramite il punto in cui è situata la Casa Comunale, è posto ad una quota altimetrica pari a 560 mt s.l.m. Confina con i comuni di: Caggiano (Sa) (6,1 Km), Savoia di Lucania (2,7 Km), Polla (SA) (6,1 Km), Brienza (9,7 Km), Satriano di Lucania (6,7 Km), Tito (10,7 Km) 26
Altitudine Casa Comunale 560 s.l.m Minima 360 s.l.m Massima 1286 s.l.m Escursione Altimetrica 926 m Zona altimetrica montagna interna Coordinate Latitudine 40° 32' 48" 84 N Longitudine 15° 33' 35" 28 E Gradi Decimali 40,5469; 15,5598 Locator (WWL) JN70SN Misure Superficie 22,99 Zona Sismica sismicità alta Clima Gradi Giorno 1927 Zona Climatica D Accensione impianti termici il limite massimo consentito è di 12 ore giornalire dal 1 novembre al 15 aprile Tab. 4.1 Dati territorio comunale (ISTAT) Il clima La stazione meteorologica di riferimento è quella di Picerno che dista in linea d’aria circa 12 km dal Comune di Sant’Angelo le Fratte e presenta circa la stessa altitudine. Dal punto di vista climatologico, il Comune di ricade nella zona climatica D, caratterizzata da 1.927 Gradi Giorno (GG). Secondo i dati medi del trentennio 1961 1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,5 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +21,9 °C. Le precipitazioni medie annue si aggirano sui 650 mm, distribuite mediamente in 90 giorni, con un picco tra l'autunno e l'inverno ed un minimo estivo. L’eliofania assoluta (la durata effettiva dell'illuminazione solare diretta senza l'interposizione delle nuvole) passa da un valore minimo di 2,8 ore al giorno per il mese di gennaio ad un massimo di 9,7 ore al giorno per il mese di luglio con una media su base annua di 5,8.
Mesi Stagioni
PICERNO Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (° C) 6,4 7,6 10,3 14,3 19,0 23,4 26,9 27,1 22,7 17,3 11,8 8,3 7,4 14,5 25,8 17,3 16,3
T. min. media (° C) 0,7 1,2 3,1 6,3 9,9 13,9 16,4 16,7 13,7 9,8 5,6 2,7 1,5 6,4 15,7 9,7 8,3
Precipitazioni (mm ) 78 42 58 62 40 35 20 21 37 60 93 106 226 160 76 190 652
Giorni di pioggia 10 7 9 8 6 6 3 2 5 8 12 14 31 23 11 25 90
Eliofania assoluta (ore al giorno ) 2,8 3,9 4,0 5,2 7,3 8,4 9,7 9,1 6,6 5,5 3,8 3,0 3,2 5,5 9,1 5,3 5,8
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Tab 4.2 Tabella riassuntiva andamento climatico secondo i dati medi del trentennio 1961-1990
La popolazione
Popolazione Sant'Angelo Le Fratte 2001 2011 L’evoluzione demografica del Comune di Sant’Angelo le Fratte, come è possibile evincere dal grafico sottostante ha vissuto nel corso degli ultimi decenni un trend negativo della popolazione con un picco massimo rilevato nel 2001 (1537 abitanti) attestandosi sull’ultimo valore rilevato al 30 settembre 2012 pari a 1463 abitanti (Dati ISTAT). Residenti 1550 1540 1530 1520 1510 1500 Residenti 1490 1480 1470 1460 1450 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012
Copmponenti Anno Residenti Variazione Famiglie per % Maschi % Femmine famiglie 2001 1537 - 642 2,4 50,42 49,58 2002 1486 -3,43 627 2,4 49,66 50,34 2003 1491 0,34 620 2,4 49,83 50,17 2004 1467 -1,64 605 2,4 50,10 49,90 2005 1473 0,41 611 2,4 49,76 50,24 2006 1457 -1,10 612 2,4 49,42 50,58 2007 1490 2,21 627 2,4 50,00 50,00 2008 1485 -0,34 627 2,4 49,97 50,03 2009 1497 0,80 633 2,4 49,97 50,03 2010 1491 -0,40 643 2,3 50,03 49,97 2011 1463 -1,91 635 2,3 49,90 50,10
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Tab 4.3 Andamento demografico anno 2001 - 2011 (ISTAT)
Variazione percentuale della popolazione Le variazioni annuali della popolazione di Sant'Angelo Le Fratte espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Potenza e della regione Basilicata.
Flusso migratorio della popolazione Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Sant'Angelo Le Fratte negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).
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La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2011.
Anno Iscritti Cancellati Saldo Saldo 1 gen-31 dic Migratorio Migratorio DA DA per altri PER PER per altri con totale altri comuni estero motivi altri comuni estero motivi l'estero
2002 6 4 5 10 0 0 +4 +5
2003 32 5 0 20 4 1 +1 +12
2004 12 5 0 19 9 0 -4 -11
2005 14 3 0 8 4 0 -1 +5
2006 11 8 0 17 6 2 +2 -6
2007 20 30 0 12 2 0 +28 +36
2008 16 13 0 23 7 1 +6 -2
2009 20 6 0 14 4 0 +2 +8
2010 15 12 1 14 6 1 +6 +7
2011 (¹) 8 6 0 18 5 10 +1 -19
2011 (²) 4 0 0 1 0 3 0 0 (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
Movimento naturale della popolazione Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.
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Il saldo naturale si può considerare negativo per tutto il decennio scorso, essendo costantemente superiori i decessi rispetto alle nascite, tranne un piccolo saldo positivo per l’anno 2009.
Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale
2002 1 gennaio-31 dicembre 13 15 -2
2003 1 gennaio-31 dicembre 16 18 -2
2004 1 gennaio-31 dicembre 12 19 -7
2005 1 gennaio-31 dicembre 14 14 0
2006 1 gennaio-31 dicembre 12 21 -9
2007 1 gennaio-31 dicembre 14 18 -4
2008 1 gennaio-31 dicembre 17 21 -4
2009 1 gennaio-31 dicembre 17 14 +3
2010 1 gennaio-31 dicembre 11 25 -14
2011 (¹) 1 gennaio-8 ottobre 7 14 -7
2011 (²) 9 ottobre-31 dicembre 4 7 -3 (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
Struttura della popolazione dal 2002 al 2012 L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0 14 anni, adulti 15 64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.
L’economia Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; diffuso è l'allevamento di ovini e avicoli, 31 seguito da quello di bovini, suini, caprini ed equini. L'industria è rappresentata da più aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, tessile, del legno e dei materiali da costruzione; tra le attività artigianali spicca la lavorazione del ferro battuto e della ceramica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi che, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e non manca una biblioteca comunale per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.
Sant'Angelo Basilicata % Italia % le Fratte %
Agricoltura e Pesca 25,20 14,30 15,00 Commercio 23,80 29,60 30,90 Attività 16,60 13,30 13,90 Manifatturiera Alberghi e 4,00 5,10 5,30 Ristoranti Trasporti 2,60 3,90 4,10 Edilizia 17,90 14,60 15,20 Servizi 5,30 10,40 10,90 Altre attività 4,60 8,80 4,70 TOTALE 100,00 100,00 100,00
Tab. 4.4 Numero % imprese per settore anno 2009 (ISTAT)
Nonostante solo metà della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni risulti occupata, gli ultimi dati ISTAT disponibili relativi all’anno 2009 mostrano un tasso di disoccupazione pari all’11,9%, inferiore di un punto percentuale rispetto a quello regionale (12,9%), sebbene superiore a quello nazionale (8,4%). Anche il tasso di occupazione pari al 50,9% risulta migliore rispetto al dato regionale del 47,9%, con un numero di occupati pari a 280 abitanti a fronte di 38 disoccupati. La percentuale di forze lavoro è pari al 37,3% della popolazione, anch’essa superiore alla media regionale (36,4%).
Sant'Angelo Basilicata Italia le Fratte % n° % pop. % pop. pop. Non Forza Lavoro 963 64,3 63,6 62,7 Forze Lavoro 534 35,7 36,4 37,3 Occupati 484 32,3 31,7 32,5 Disoccupati 51 3,4 4,7 4,8
Tab 4.5 Occupazione anno 2009 (ISTAT) 32
4.9 POTENZIALITÀ DELLE FONTI RINNOVABILI
4.9.1 ENERGIA EOLICA
Ad oggi secondo dati forniti dal GSE, non risultano installati sul territorio comunale di Sant’Angelo le Fratte impianti eolici. I dati del vento nel comune sono stati ricavati dall’Atlante Eolico Interattivo. L’Atlante Eolico Interattivo realizzato da ERSE S.p.A. (ENEA Ricerca sul Sistema Elettrico S.p.A.) fornisce dati ed informazioni sulla distribuzione delle risorse eoliche sul territorio italiano e nel contempo aiuta ad individuare le aree dove tali risorse possono essere interessanti per lo sfruttamento energetico. Per il territorio di Sant’Angelo le Fratte l’intensità del vento varia da valori minimi di 5 ÷ 6 m/s nelle aree con altitudine minore a massimi di 6 ÷ 7 m/s nelle aree con altitudine maggiore, con una media per la stragrande maggioranza del territorio di 5 ÷ 6 m/s come riportato nella figura seguente.
Velocità media annua del vento – Atlante Eolico Interattivo
L’energia elettrica prodotta da fonte eolica è l’energia la cui potenza installata ha avuto i margini di crescita più elevati dal 2000 ad oggi. Il tasso di crescita della potenza installata è stato, in questo periodo, sempre superiore al 20% e ci si aspetta essere tale o leggermente inferiore, a livello mondiale fino al 2016. Ad oggi nel mondo
33 si contano circa 290 GW di potenza installata che generano circa il 4,5% dell’energia elettrica di cui il pianeta necessita. Investire oggi in questa tecnologia è possibile ed auspicabile dati gli elevati standard di efficienza ed affidabilità raggiunti dai generatori. I principali vantaggi derivanti dall’installazione di impianti minieolici si possono riassumere in: • assenza di qualsiasi tipo di emissione inquinante e risparmio dei combustibili fossili
• costi competitivi, manutenzione ridotta
• basso impatto ambientale, recupero e riciclo dei componenti a fine vita.
Per un investimento proficuo nell’eolico bisogna seguire un determinato iter per un corretto “business planning”.
Le tappe fondamentali sono: 1. individuazione del quadro normativo 2. Il criterio di scelta del terreno su cui investire 3. Campagna di misura anemometrica per la determinazione del potenziale 4. Scelta della turbina e costruzione dell’impianto Il quadro normativo attuale italiano spinge quindi verso due tipologie di investimento nell’eolico, il grande eolico soprattutto offshore e quello dei piccoli impianti potenze vicine a 60kW nominali ma non superiori, per questo l’Amministrazione di Sant’Angelo le Fratte vuole installare in località Campo di Venere, due aerogeneratori avente una potenza di 60,00 KWp, per un totale di 120 KWp. Il quadro normativo attuale prevede una tariffa incentivante per questi tipi di impianti omnicomprensiva di 268 €/MWh prodotto per 20 anni. E’ evidente che per investire proficuamente nell’ eolico è necessario individuare un terreno con la massima ventosità possibile. Campo di Venere è a circa 1000 m s.l.m. ed è pianoro in leggero declivio con una velocità del vento tra i 6 ed i 7 m/s (dato Atlante Eolico interattivo).
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Una visione così ampia non può essere indicativa e sostitutiva alle misure puntuali poiché trascura completamente gli effetti di addensamento o il microclima locale che sono invece spesso determinanti nella riuscita di un investimento nell’eolico. Le campagne di misura anemometriche sono un passo essenziale, sicuramente il più importante, per poter procedere nell’investimento eolico. Esse hanno lo scopo di determinare il potenziale eolico del terreno consentendo di quantificare il proprio business plan con buona approssimazione, inoltre, serve una “analisi aemologica” che dia una adeguata rappresentazione statistica delle velocità medie del vento campionato. Una volta verificati, tramite un’apposita campagna anemometrica, i parametri di ventosità nel miglior posizionamento possibile sul terreno a disposizione, si dovrebbe essere in grado di scegliere la turbina eolica che massimizza, date le caratteristiche del vento, l’estrazione di energia per il terreno in esame.
Scegliere la turbina vuole dire quindi, in definitiva, tramite programmi, calcolare quel generatore che adatta meglio la distribuzione del vento medio nel luogo di installazione con la sua power curve resistendo la massima energia dal flusso d’aria.
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Si può prevedere, in prima approssimazione, per i due aerogeneratori una producibilità annua pari a 216 MWh, per una producibilità specifica di 2.000 ore/anno di funzionamento, un ritorno dell’investimento con mezzi propri in circa 6 anni ed una riduzione di 92 tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera.
4.9.2 ENERGIA SOLARE
Secondo dati forniti dal GSE, risultano installati sul territorio comunale di Sant’Angelo le Fratte 20 impianti fotovoltaici per un totale di 146 KW. Gli impianti già realizzati di proprietà dell’Amministrazione comunale sono stati installati sulle coperture rispettivamente dell’edificio sede della scuola Elementare e della Palestra rispettivamente di 20 e 15 Kw. Gli impianti che si vorrebbero realizzare sono: • Impianto fotovoltaico da 20 kWp sulla copertura del Municipio,
• Impianto fotovoltaico da 20 kWp sulla copertura della Scuola Materna,
• Impianto fotovoltaico da 12 kWp sulla copertura dei locali del cimitero,
Tutti gli edifici presentano porzioni di superfici di tetto a falda con ottima esposizione rispetto al Sud geografico e, pertanto, risultano ottimali per l’installazione di moduli fotovoltaici. Secondo i dati raccolti dalla Commissione Europea e disponibili sul sito PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis) la radiazione media annua si attesta all’incirca a 1600 kWh/m² anno, con radiazione al giorno media mensile di 4370 Wh/m² giorno. L’inclinazione ottimale per ottenere il massimo contributo dalla radiazione solare è di 31°, mentre il deficit di radiazione annuale sul piano orizzontale dovuto agli ombreggiamenti è dello 0,4%. Si stima che un impianto fotovoltaico, con la tecnologia attuale e installato ad opera d’arte, con un angolo di tilt pari a 0°, può produrre in energia elettrica fino a 1.350 kWh ogni kW di potenza installata all’anno. La realizzazione dell’opera è rivolta al conseguimento di un risparmio energetico per la struttura ospitante, ed alla conseguente riduzione di emissioni di CO 2 in atmosfera pari, a 104,15 MWh/anno, le quali, si traducono in mancate emissioni di CO2 annue per oltre 34,29 tonnellate.
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Inoltre le utenze degli uffici comunali del Comune di Sant’Angelo le Fratte, potendo consumare sul posto tutta o parte dell’energia prodotta durante le ore diurne dal generatore fotovoltaico, avranno la possibilità di risparmiare energia elettrica per un valore stimato pari a 17.500 €/anno, e questo per almeno 20 anni (ipotizzando un prezzo d’acquisto dell’energia pari a 0,20 €/kWh). Complessivamente le superficie che potrebbero essere interessate a nuovi interventi darebbero vita ad impianti per una potenza complessiva di almeno 52 KWp per un costo stimato al 2013 di circa € 192.000.
4.9.3 ENERGIA IDROELETTRICA
In un territorio con numerose sorgenti, con diversi corsi d’acqua tra cui il pescoso e ripido fiume Melandro (affluente al Sele) che attraversa tutto il territorio è possibile realizzare installazioni idroelettriche su piccola scala, attraverso il ricorso a impianti classificabili come micro idroelettrico.
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Il micro idroelettrico è caratterizzato da un limitato impatto ambientale, dal momento che l'impianto non comporta di norma limitazioni o modifiche all'utilizzo prevalente del corso d'acqua (irrigazione, usi potabili, pesca, ecc.), questa tecnologia permette infatti di produrre energia elettrica sfruttando il salto idrico di piccoli corsi d’acqua. I costi specifici (per kW installato) di un impianto micro idroelettrico sono molto vantaggiosi, poiché consentono di risparmiare sulle opere accessorie (canali artificiali, sbarramenti, ecc.) che caratterizzano gli impianti di taglia superiore. La fonte idroelettrica ha una particolare caratteristica che la differenzia dalla maggior parte delle altre fonti rinnovabili. L'erogazione di energia elettrica, infatti, avviene in maniera continuativa e non intermittente (esclusi ovviamente i periodi di fermo ed eventuali siccità in corsi d'acqua a regime torrentizio). Dal punto di vista impiantistico, i micro impianti possono essere sia ad acqua fluente sia installati in acquedotti o in altro tipo di applicazioni idrauliche. I requisiti per l'installazione sono: • un salto d'acqua sufficiente (dislivelli anche di pochi metri) • una portata d'acqua qualsiasi (anche solo 0,5 litri al secondo), purché abbastanza costante e non eccessivamente condizionata da stagionalità (secche estive). Il salto e la portata sono i criteri fondamentali per il dimensionamento dell'impianto, cioè per la scelta della potenza della turbina, che deve tenere conto anche dell'utilizzo che si intende fare dell'elettricità prodotta (autoconsumo o vendita alla rete). Le applicazioni del micro idroelettrico sono sostanzialmente due. Da una parte abbiamo impianti connessi alla rete, che possono usufruire degli incentivi dedicati alle fonti rinnovabili. Dall'altra invece ci sono impianti, spesso con potenza di pochi kW, al servizio di utenze prive di un collegamento con la rete elettrica. E’ per questo che l’amministrazione di Sant’Angelo le Fratte cercherà di massimizzare gli sforzi in questo settore studiando tutte le possibilità di future realizzazioni nel suo territorio, sia con fini produttivi che didattici/dimostrativi e per soddisfare il fabbisogno elettrico di edifici privi di un collegamento alla rete. A partire dal 1° gennaio 2013, dal Decreto ministeriale del 6 luglio 2012 sulle rinnovabili elettriche, relativamente agli impianti idroelettrici fino a 20 kW di potenza è previsto un incentivo di 257 centesimi di euro al kWh, la tariffa omnicomprensiva per l’energia elettrica immessa in rete. La durata dell’incentivo è stata estesa a 20 anni.
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Per fare questo sono stati già individuati dall’amministrazione due fonti idroelettriche dove sono state vagliate due differenti idee progettuali. La prima è lungo il corso d’acqua “Melandro” e l’altra lungo il percorso degli “antichi mulini”. Nel primo caso si tratta di utilizzare una coclea idraulica con un salto di circa 6 metri La “coclea” o vite idraulica rappresenta il principio della vite di trasporto archimedea usata nell’antichità dagli Egizi per convogliare l’acqua. In base a questo principio l’energia viene trasferita ad un albero/rotore convogliando l’acqua verso l’alto. Grazie all’applicazione del principio inverso l’energia potenziale ora disponibile viene usata per la produzione di energia elettrica. Caratteristica della vite idraulica è la sua semplicità, soprattutto per la sua regolazione automatica senza ulteriori regolatori di portata come avviene invece nelle altre turbine. Indicativamente, la forbice di costo per il micro idroelettrico è di 1.500 3.000 € / kW installato. I tempi di ammortamento di un investimento economico nel micro idroelettrico sono nell'ordine dei 10 anni. La seconda installazione, invece, si tratta di all’installazione di una ruota di mulino. Nell’ambito della riqualificazione degli antichi mulini in località “la pescara”, l’Amministrazione Comunale vorrebbe riservare un intervento specifico per la valorizzazione della ruota di un mulino ad acqua come valorizzazione architettonica e funzionale della ruota, ripristinandone il moto e la qualità architettonico strutturale, in modo da trasformarla in un generatore elettrico in grado di alimentare l’illuminazione architetturale di tutto il percorso.
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5. Inventario Base delle Emissioni (BEI)
5.1. COS’È IL BEI L’Inventario delle Emissioni rappresenta la fotografia della situazione energetica nel territorio comunale e costituisce pertanto il punto di partenza per il Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile. L’attività di analisi dei consumi energetici e delle relative emissioni nel territorio comunale è finalizzata alla definizione degli obiettivi futuri. I consumi di energia e le emissioni di CO2 dipendono da diversi fattori: popolazione, densità, caratteristiche del parco edilizio, utilizzo e livello di sviluppo delle diverse modalità di trasporto, struttura socio economica, condizioni climatiche, sensibilità della cittadinanza verso le problematiche inerenti il consumo energetico, etc.. Alcuni di questi fattori possono essere modificati tramite azioni che agiscono sul breve, medio e lungo termine. L'Inventario delle Emissioni BEI (Baseline Emission Inventory) rappresenta lo strumento attraverso cui determinare il quantitativo totale delle emissioni di CO2 (espresso in tonnellate/anno) connesso al consumo e alla produzione di energia all’interno dei confini amministrativi della città. Nella definizione del BEI sono incluse una serie di ipotesi di lavoro: sono state considerate solo le emissioni sulle quali il Comune ha la possibilità diretta o indiretta di intervento in termini di riduzione (diretta sui consumi della stessa amministrazione comunale; indiretta sui consumi dei cittadini ad esempio attraverso l’azione dell’allegato energetico al Regolamento Edilizio, l’introduzione di incentivi e l’attuazione di campagne di informazione e sensibilizzazione, etc.); sono state escluse le emissioni di impianti industriali soggetti a Emission Trading (come richiesto dalle Linee guida), le emissioni dovute agli impianti industriali No ETS (ambito facoltativo) e le emissioni imputabili al settore Agricoltura (ambito facoltativo).
5.2 La raccolta dati e metodologie di calcolo L’anno di riferimento considerato per l’elaborazione del BEI del comune di Sant’Angelo le Fratte è il 2009. Quindi, il primo obiettivo è “scattare una chiara istantanea” dell’anno base di riferimento per comprendere al meglio quale è la situazione in termini di consumi e di emissioni e in base a questa elaborare un Piano d’Azione adeguato.
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L’approccio metodologico seguito tiene conto delle indicazioni contenute nelle Linee Guida stabilite dalla Commissione Europea e sono quindi rappresentate le emissioni comunali di CO 2 connesse ai consumi energetici di ciascuna attività presente sul territorio. L’analisi è stata operata principalmente per i settori nei quali l’amministrazione ha intenzione di agire, direttamente e indirettamente, per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni.
a. Ambito Comunale (edifici e servizi), b. Residenziale, c. Terziario, d. Trasporti ; e. altro (per esempio il ciclo di raccolta differenziata dei rifiuti). L’Inventario Base delle Emissioni del territorio di Sant’Angelo le Fratte è il risultato di uno studio approfondito delle caratteristiche energetiche, ambientali e socio economiche del territorio, ed è stato redatto seguendo le indicazioni contenute nelle Linee Guida stabilite dalla Commissione Europea e sulla base alle informazioni fornite da: ufficio tecnico comunale ufficio ragioneria comunale operatori del settore (fornitori e distributori di energia elettrica, gas e carburanti) ISTAT Gestore Servizi Energetici (GSE) Ministero dello Sviluppo Economico Automobile Club Italia (ACI) Sopralluoghi sul territorio Società Energetica Lucana (SEL S.p.A.)
Tutti i dati sono stati elaborati e organizzati in modo da renderli coerenti con il Template (modello del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) associato alla relazione descrittiva del PAES. La metodologia di calcolo utilizzata dovrà essere la stessa nel corso degli anni e deve essere quindi documentata e resa chiara, in particolare al fine di poter effettuare correttamente le successive fasi di verifica e monitoraggio.
5.2.1 Energia elettrica
I dati su consumi di tutte le utenze pubbliche (edifici/servizi) sono stati reperiti dal comune tramite la verifica delle fatture emesse dal fornitore (Energrid) e il confronto
41 con i dati registrati e forniti da Enel Distribuzione SpA. Per ogni utenza sono stati raccolti dati specifici e necessari per poter:
• condurre delle analisi di pre fattibilità degli eventuali interventi di efficientamento; • definire delle priorità di intervento.
Energia (kWh) Clienti (n.) Comune Tipo Utenza AT MT BT AT MT BT
AGRICOLTURA 0 0 21.798 0 0 12
INDUSTRIA 0 3.516.091 501.560 0 9 24 Sant'angelo le fratte USI DOMESTICI 0 0 1.153.781 0 0 717
TERZIARIO 0 425.970 948.038 0 1 90 Tot Sant'angelo le fratte 0 3.942.061 2.625.177 0 10 843 Anno 2009
Energia (kWh) Clienti (n.) Comune Tipo Utenza AT MT BT AT MT BT
USI DIVERSI 0 3.942.061 1.056.122 0 10 125
ILLUMINAZIONE Sant'angelo le 0 0 415.771 0 0 10 PUBBLICA fratte
USI DOMESTICI 0 0 1.153.284 0 0 708
Tab. 5.1 - Dati Consumi Energia Elettrica Anno 2009 - ENEL DISTRIBUZIONE
5.2.2 Gas metano
Ai fini del monitoraggio e della razionalizzazione dei consumi energetici delle strutture pubbliche regionali e sub regionali la Società Energetica Lucana SpA, in forza dell’art. 9 della L.R. n. 31/2008, è la struttura regionale atta a gestire e conservare le informazioni sui consumi energetici. Essa opera anche da centrale di committenza per le gare di fornitura di energia e gas alle strutture pubbliche regionali. I dati vengono in parte stimati mediante un ampio database regionale direttamente fornito da ENI Gas & Power relativamente agli anni 2007, 2008, 2009, 2010 disaggregati per settori e che includono quasi tutti i Comuni Lucani. Questi vengono inoltre certificati dai volumi reali distribuiti e forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico (UNMIG). Si evince che con 83 utenze e con una rete pari a 7 km si evince che a Sant’Angelo le Fratte vengono distribuiti annualmente circa 100.000 metri cubi di gas naturale che forniscono un consumo di circa 1.087 MWh anno per il settore 42 residenziale. L’inesistenza di richiesta per il settore terziario è giustificata dall’esiguo numero di attività del settore, alcune delle quali non sono ancora collegate alla rete di distribuzione del metano.
ATTIVITA' INDIRIZZO
Farmacia Via San Michele Ufficio Postale Strada Comunale Bar Piazza dei Martiri Bar Via San Michele Bar S.P. 12 Bar C.da Isca Bar C.da Isca Ristorante Via Cupa Minimarket Via Umberto I Minimarket Strada Comunale Minimarket C.da San Vito Minimarket Via San Michele Autofficina C.da Isca Autofficina C.da Santa Maria Fellanea Autofficina C.da Sezzane Studio Medico C.da Isca Studio Medico Via G.Marconi Studio Tecnico C.da Matina Studio Tecnico S.P. 12 Studio Tecnico Via San Michele Studio Tecnico Via Largo Nova Tab. 5.2 Attività del Settore Terziario 2009
Consumo Gas Coeff. da Consumo Gas Densità Densità COMUNE Abitanti Residenziale KWh mc. a KWh Residenziale in Mc. KWh/abitanti Mc/abitanti
POTENZA 68.594 252.840.995 9,54 26.503.249 3.686 386
TITO 7.052 23.702.998 9,54 2.484.591 3.361 352
OPPIDO LUCANO 3.955 12.989.998 9,54 1.361.635 3.284 344
SASSO DI CASTALDA 853 1.939.482 9,54 203.300 2.274 238
SANT'ANGELO LE FRATTE 1.497 954.000 9,54 100.000 637 67
Tab. 5.3 - Consumi medi di gas naturale di alcuni Comuni Lucani 2009
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5.2.3 Gas GPL
Il dato sui consumi di GPL è stato ricavato a partire dai dati di consumo forniti da uno dei distributori locali (Liquigas) per i settori residenziale, pubblico, terziario e industriale. Infatti, sapendo che la quota di mercato detenuta dalla Liquigas nel territorio di Sant’Angelo le Fratte è pari al 40%, è stato possibile ricavare i consumi totali del territorio per ciascuno di questi settori.
CGPL x = CGPL Liquigas x 0,40 Dove: