Barberino Di Mugello - Mugello
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Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Barberino di Mugello - Mugello ID: 405 N. scheda: 5130 Volume: 1; 3; 6S Pagina: 257 -263; 625 - 627; 22 ______________________________________Riferimenti: 5131 Toponimo IGM: Barberino di Mugello - Castello (a N) Comune: BARBERINO DI MUGELLO Provincia: FI Quadrante IGM: 098-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1679558, 4874446 WGS 1984: 11.24048, 44.00277 ______________________________________ UTM (32N): 679621, 4874620 Denominazione: Barberino di Mugello - Mugello Popolo: S. Silvestro a Barberino di Mugello Piviere: (S. Gavino Adimari) S. Silvestro a Barberino di Mugello Comunità: Barberino di Mugello Giurisdizione: Barberino di Mugello Diocesi: Firenze Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ BARBERINO DI MUGELLO in Val di Sieve. Borgo aperto, già castello munito, capoluogo di Comunità e di Potesteria, nella Diocesi e Compartimento di Firenze. Risiede nella ( ERRATA : destra ripa) sinistra ripa del torrente Stara sulla strada provinciale che da Firenze per Val di Marina entra nella Regia bolognese a Montecarelli, nel grado 28° 54' longitudine 43° 59' 6'' latitudine 18 miglia toscane a settentrione di Firenze, 12 a maestro di Prato a un'elevatezza di 452 braccia sopra il livello del Mediterraneo. Sino dal secolo XI si trovano memorie di questo castello, allora piccola borgata, dove ebbero signoria i nobili, o Cattani di Combiate, di Cercina, Cavalcanti, Ubaldini e loro consorti. Uno dei più antichi documenti, dopo quello del 1074 citato all'articolo BADIA DI VIGESIMO, è quello riportato dal Lami nei suoi monumenti della chiesa fiorentina. Consiste il medesimo in un atto di rinunzia, fatto nel dì 23 gennajo 1088 da Matilda figlia di Adelmo a favore dei suoi fratelli Racco e Gherardo, riguardante alcune possessioni del mugello. (LAMI, Monum. Eccl. Flor. pag. 1435.) La rocca di Barberino detta sempre il Castello fu ridotto ad uso di villa o resedio dalla famiglia Cattani dei Cavalcanti che tuttora la possiede. Si alza sopra una collina che sta a cavaliere del Borgo di Barberino, dove conservavasi anche Page 1/11 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ nell'ultima età una grossa campana ivi collocata sino dal secolo XIV, il cui destino era quello specialmente di convocare il popolo a parlamento e all'armi in occasione di guerre. Vedevasi pure sull'architrave della porta lo stemma del castello di Barberino espresso e figurato in una testa d'uomo con tre barbe. - Era un castello presidiato e difeso quando, nel 1351, per poca fede di Niccolò da Barberino, uomo principale in quel luogo, senza saputa dei suoi terrazzani s'accordò co'nemici della Repubblica fiorentina e ricevette dentro il castello provvedendo di vettovaglie le genti dell'arcivescovo Visconti di Milano comandate da Oleggio. Ritolto il castello di Barberino all'oste milanese, l'anno susseguente fu fatto diroccare per cattivo consiglio (disse Matteo Villani) e mala provvidenza di alcuni ministri della Repubblica. Gli abitanti si riunirono in un'aperta borgata sotto la rocca, dove in seguito fu edificato il borgo attuale. Esso è fiancheggiato da comode e decenti abitazioni, terminato a occidente da un vasto piazzale, opportuno pei mercati settimanali. Quivi liberamente 12 anni dopo (1364) gl'Inglesi comandati dal famoso capitano ( ERRATA : Giovanni Acuto) Giovanni Augut, essendo penetrato per Val di Marina nel Mugello, poterono senza ostacolo impadronirsi di Barberino, dove fecero molti prigioni e ne menarono seco gran prede di bestie grosse e minute con molte altre vettovaglie. (VILLANI, Cronac. - AMMIR. Istor. Fior .) Il popolo di Barberino, dopo una permuta fatta coi Cattani nel 1568 dell'antica chiesa parrocchiale di S. Sebastiano, attualmente oratorio di una confraternita laicale, fabbricò lungo il Borgo la nuova chiesa di S. Silvestro, la quale fu eretta in priora nel 1641, come asserisce nelle sue ricordanze il poeta Bartolommeo Corsini da Barberino. La stessa chiesa, di padronato Cattani, venne ampliata nel 1812, ed eretta nel 1822 in pieve, con assegnarle sei parrocchie suffraganee, tutte staccate dall'antico piviere di S. Gavino Adimari. - Vedere ADIMARI. Comunità di Barberino di Mugello. - Questa Comunità ha una superficie territoriale di 46141 quadrati, dei quali 1125 quadrati sono occupati da strade, da alvei di fiumi, torrenti e fossi, con una popolazione di 8771 abitanti, corrispondenti a 157 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile, e nella massima parte montuoso. La figura della sua Mappa iconografica è quadrilunga, alquanto più larga nella sua base volta a ostro, di quel che lo sia nell'opposto lato. Confina con 7 Comunità, senza contare che essa lungo la criniera dell'Appennino tocca lo Stato Pontificio, spettante alla diocesi e provincia Bolognese. Trovasi a contatto con quest'ultima fra l'antica contea di Vernio e quella dello Stale , a partire dalle sorgenti del borro di Nespolo dal lato di settentrione-maestro, e di là volgendosi a greco verso le scaturigini del rio che si appella Fonte ai Cani sopra Casaglia, entrambi i quali sono tributarii del torrente Biscia che scende alle spalle di Barigazza. Il nome che alcuno di essi borri conserva sino dal medio evo ci richiama ad un aneddoto di non poca importanza per la storia politica e geografica di codesta porzione di Appennino. Fu Matteo Villani che lo tramandò alla posterità, quando disse al capitolo 94 del libro VIII della sua cronaca, che i Fiorentini, nel 1358, inviarono a Bologna il famoso professore di legge messer Francesco degli Albergotti di Arezzo a piatire la causa che vinse alla Repubblica relativa alla controversa giurisdizione politica dello Stale . Alla quale vittoria contribuì assaissimo una pergamena dei 7 dicembre, anno 1048, spettante alla Badia di Settimo, per le antiche ragioni che quei monaci avevano nello Stale e nei luoghi circostanti. Il documento consisteva in un atto di libera donazione fatta dal conte Guglielmo Bulgaro del fu C. Lottario di Cadolo a favore del monastero di Settimo di cotesta porzione di Appennino, posta in luogo che poi ebbe nome di Contea dello Stale , fra il territorio bolognese e il contado o distretto fiorentino. Nel quale istrumento trovasi designato fra i confini del terreno donato, il sopranominato torrente Nespolo di Briza (ora Biscia), che è tuttora, come dissi, l'estremo limite del territorio Toscano e delle Comunità di Barberino di Mugello e di Vernio ; là dove le potenti famiglie magnatizie dei conti Cadolingi , e loro consorti, Adimari , Albert i, e Ubaldin i, tennero per molti Page 2/11 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ secoli estesa signoria e podere. - Vedere ABAZIA A SETTIMO, ADIMARI E STALE. Il territorio pertanto di Baberino tocca da questo lato la sommità dell'Appennino bolognese; da qual punto volgesi verso maestro, viene a congiungersi con la Comunità Granducale di Vernio , con la quale percorre il contrafforte che scende perpendicolarmente dal giogo di montepiano, donde le Valli della Stura e del Bisenzio si dechinano; indi, passando a ponente di Mangona , si dirige sul fianco settentrionale del poggio di Montecuccoli per la strada della Dogana delle Forche , di dove scende il monte della Calvana e lungo il fosso Forbola arriva alla sinistra ripa del Bisenzio , il corso del qual fiume seconda per circa 5 miglia di cammino. Poco prima di incontrare il fosso che porta il nome della famosa fortezza delle Cerbaje , abbandona la Comunità di Vernio , cui subentra nella sponda opposta del Bisenzio quella di Cantagallo , proseguendo con essa lungo il fiume medesimo verso ponente sino a che sbocca in esso il borro della Fonte al Fave . Quivi trova il distretto comunitativo della città di Prato , con cui fronteggia piegando dal lato di libeccio per andare contro corrente verso le scaturigini del Fonte suddetto risalendo la stessa branca dell'Appennino di Montecuccoli sotto la denominazione di monte della Calvana . Giunto al borro de'Ronchi incontra la Comunità di Calenzano , con la quale percorre dal lato meridionale il crine del Monte alle Croci, dove al giogo di Combiate attraversa la strada provinciale del Mugello, che passa per Val di Marina: di là prosegue a percorrere la pendice meridionale del poggio di Monte Bujano , entra sulla strada che guida alla villa del Trebbio , presso cui trova al poggio chiamato della Castellina la Comunità di S. Piero a Sieve . Scende con questa per il fosso degli Ontani nel piano di Cafaggiolo sino alla strada Regia bolognese, quindi voltasi a levante entra nel fiume Sieve che rimonta sino a che dirimpetto al poggio di Campiano cavalca il fiume per entrare sulla strada maestra che guida a Gagliano . Quà subentra la Comunità di Scarperia , e di conserva con essa sale la pendice meridionale del ( ERRATA : Monte di Fò) Monte Fò lungo la vallecola percorsa dal torrente Scorsella lasciando a sinistra la villa di Erbaja All'osteria del Monte di Fò e a S. Lucia dello Stale comincia a continuare con la Comunità di Firenzuola , con la quale piega nella direzione di grecale per circa un miglio di tragitto, sino a che oltrepassata di poco la Dogana della Futa , trovasi a contatto col territorio bolognese, il quale s'interna costà nell'Appennino Toscano sino alle sorgenti del fosso Reniccioli tributario dello Stura ; salito a Montelitrone, il confine territoriale di Barberino ripiega ad angolo retto da settentrione a ponente verso la Rocchetta sopra Casaglia per andare incontro al fosso della Fonte ai Cani e di là per il fosso Castrione sino alle sorgenti del borro Nespolo dove ritrova la Comunità di Vernio . Nel descritto perimetro trovasi compresa la Tenuta dello Stale , che godè i diritti di contea sino al 1774. - Fa parte di questo territorio una delle principali ramificazioni dell'Appennino toscano, quella cioè che da Montepiano per Montecuccoli e la Calvana scende a ponente di Barberino in linea perpendicolare della catena centrale fra le sorgenti del fiume Bisenzio e quelle dello Stura (torrente tributario del fiume Sieve).