Sergio Monari

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Sergio Monari 1 Sergio Monari BUGUGGIATE Una comunità in progresso A cura dell’Amministrazione Comunale 2 PREMESSA Più che una premessa, direi che queste prime note vogliono essere un’avvertenza, un’avvertenza per coloro che prenderanno in mano questo libro per leggerlo: non aspettatevi di ritrovarvi biografie di grandi personaggi, e neppure racconti di avvenimenti strabilianti. Almeno fino a metà dell’800, Buguggiate è stata per molti secoli un’entità trascurabile e trascurata. Era una comunità di poche centinaia di persone, due o trecento poveri cristi sempre alla disperata ricerca di trarre da suoli avari i mezzi per la loro sopravvivenza. Insidiati da carestie e da pestilenze e continuamente sotto la minaccia, spesso diventata triste realtà, di angherie, soprusi, saccheggi e violenze da parte di invasori o di signori feudali, questi nostri lontani compaesani tendevano naturalmente ad aggrapparsi a qualcosa, a qualcuno, che potesse costituire una fonte di speranza, un punto fermo sul quale potere contare nella cattiva e nella buona sorte. In quei secoli bui furono la pieve, il prete e la confraternita, più tardi la parrocchia, il parroco, ad assumere quelle particolari funzioni di aggregazione, di sentimenti di comunione e di fratellanza, di difesa collettiva, che consentirono ai singoli di sopravvivere, nonostante le avversità e le calamità. Furono il sentirsi parte di una comunità e le innate capacità di ostinata laboriosità della gente locale a fare sì che la piccola Buguggiate non scomparisse nell’oscurità del Medioevo, restasse a galla nei secoli intermedi, uscisse allo scoperto con enormi progressi negli ultimi centocinquanta anni. Mi sentirei premiato per il mio lavoro e per quello di chi con me ha faticato, se fosse possibile a chi leggerà di riuscire a condividere con noi il senso di commossa solidarietà umana per quei nostri lontani compaesani che le scarse e scarne notizie e i piccoli episodi di vita comune descritti ci hanno fatto sentire. Buguggiate fu per tanto tempo un’unità così chiusa in se stessa che avevo fino a poco fa deciso di scrivere con benevola ironia che il nostro Comune è uno tra i pochissimi in Italia che non sono in grado di sfoggiare sulla facciata del Municipio la lapide che ricorda la data della “faustissima” visita del generale Garibaldi. Ebbene, non so se posso farlo ancora. Tra le scartoffie perlustrate proprio in questi ultimi giorni, ho trovato che Garibaldi passò anche per Buguggiate. Quando il lettore arriverà, se avrà la pazienza e la bontà di arrivarci, alle notizie del 1848 saprà come si svolse quell’avvenimento. E ora, non mi resta che riconoscere che questa cronistoria di Buguggiate è anche merito della collaborazione di alcuni volenterosi concittadini, dell’attivo interessamento dell’Amministrazione Comunale che mi ha consentito di consultare l’intero archivio comunale, e della cortesia con la quale anche la Parrocchia ha messo a disposizione il suo archivio. Sono state queste due fonti a fornirmi gran parte delle notizie. Ben poco altro ho potuto raccogliere con ripetute visite e ricerche agli Archivi della Prepositura di S. Vittore in Varese e della Diocesi in Milano, a comprova che Buguggiate era proprio un’entità insignificante. Un particolare, affettuoso e riconoscente ringraziamento debbo all’Amico Carlo Ambrosetti, che mi ha dedicato ore ed ore di lavoro ed è stato prodigo di preziosi consigli durante la stesura di queste 3 note. Mi sia consentito di dedicarle alla memoria del nostro compianto Parroco, don Franco Pozzi, l’immatura scomparsa del quale ha suscitato il commosso compianto ed il rimpianto di tutta la cittadinanza. L’Autore 4 LOCAZIONE DI BUGUGGIATE La parte della zona collinosa che giace a Sud della linea Varese - Laveno si estende su ampi resti terrazzati di antichissime pianure, successivamente incise da corsi d'acqua scomparsi con l'incedere dei ghiacciai nel corso dell'ultima grande glaciazione. Il lago di Varese, sulla sponda sud del quale arriva il territorio del nostro Comune, come gli altri specchi lacustri del territorio (Biandronno, Comabbio, Monate), è stato creato da sovraescavazione e da sbarramenti avvenuti durante la glaciazione. Prima che i ghiacciai compissero la loro opera di modifica del territorio, dove ora c'è il lago di Varese scorreva un fiume. Il lento ritiro dei ghiacciai ha lasciato tracce costituite da colline laterali e frontali, denominate morene, formate da sedimenti. Alture collinose e resti di terrazzamenti caratterizzano il territorio del nostro Comune. L'estremità più elevata, a Sud, costituisce il crinale fra il bacino lacuale e la valle dove scorre il fiume Arno. Il territorio comunale è abbastanza esteso, 2,61 kmq. In parte boschivo, ha una zona residenziale di recente attuazione, nella quale fanno bella mostra ville e giardini tenuti con grande cura. La parte della vecchia Buguggiate è ancora visibile nelle viuzze ad occidente della Chiesa parrocchiale, attorno alla sede del centenario “Circolo”. CENNI DI STORIA Analogamente a quanto riscontrato dagli scavi in altre località del comprensorio varesino (Isolino, Angera), con il progressivo ritiro dei ghiacciai e il lento ricostituirsi di condizioni ambientali più favorevoli, lungo il bordo del lago di Varese, in ridenti vallate circondate da rilievi collinari, adatte all'allevamento in cattività di bestiame, cominciarono a stabilirsi degli insediamenti umani. Nel breve volgere di alcuni secoli, si passò alla domesticazione degli animali, che comportò la fine del nomadismo e la fissazione delle dimore, ossia il passaggio da pastorizia errante ad allevamento stanziale. La sedentarietà favorì l'inizio di pratiche agricole. E' molto probabile che sul bordo del lago, sui terrazzamenti e nelle vallette dell'odierno territorio di Buguggiate ci siano stati, all'epoca, insediamenti simili. Non conosciamo nulla di quei lontani primi compaesani. Dai reperti visibili all'Isolino sappiamo soltanto che già nel Neolitico e specialmente nell'età del bronzo abitavano in capanne costruite con legno e canne, erette su palafitte in terreni paludosi. Praticavano caccia e pesca, erano in grado anche di gestire l'allevamento di bestiame e probabilmente conoscevano anche rudimenti di coltivazione di vegetali. Con lo scorrere dei secoli, cominciarono a trasferirsi sulle alture, probabilmente a causa della malaria. Molto più tardi, in epoca storica, sappiamo essere esistiti insediamenti di popolazioni celte, quelle che i Romani trovarono al momento del loro ingresso nell'Italia settentrionale, e chiamarono Galli. Queste popolazioni hanno lasciato scarsissimi influssi. Reminiscenze dei loro linguaggi restano nei dialetti locali la "ű" e l' "ö" lombardi. A partire dal II° secolo d. C. i Romani stabilirono nella nostra zona degli accampamenti fortificati per le loro legioni, che qui avevano l'abitudine di svernare, in attesa di riprendere le campagne di conquista o di difesa nella Gallia, in Helvetia e in Germania. Nel Medioevo, esistevano ancora centinaia di questi siti romani fortificati. A questo proposito, nei secoli è stata tramandata la notizia che nel nostro territorio alcuni contadini trovarono alcune 5 "anticaglie" tra le quali un'armatura di soldato romano, che fu giudicata risalire all'epoca dell'imperatore Teodosio ( IV° secolo d. C.). Una piccola ara romana incorporata nella facciata della Chiesa parrocchiale fa pensare a una presenza romana anche in Buguggiate. Nel IV° secolo d. C. , l'indebolimento dell'Impero Romano consentì una serie continua di scorrerie di orde barbare, che certamente recarono gravi danni al tessuto residenziale allora esistente. Infine, nel 568 d. C., giunsero dalla Scandinavia i Longobardi i quali, dapprima con duro e spietato dominio imposero la loro organizzazione sociale e politica, poi progressivamente finirono per assimilare parte della cultura e delle leggi latine. Il loro dominio finì nel 774 d. C. quando furono sconfitti dai Franchi, nuovi dominatori del territorio. Un lascito in un testamento ci informa che nell'anno 850 Scaptoaldo, figlio di Vinifredo, residente a Sumirago, donò alla sorella Giselberga terreni siti in Buguggiate. Molto scarse e frammentarie sono le notizie riguardanti Buguggiate nell'Alto Medioevo. Tra il 1100 e il 1300 Buguggiate fu parte, con altre castellane (Biumo superiore, Biumo inferiore, Castronno,Cartabbia, Giubiano, Bosto e Cassina Mntasti) del Comitato di Seprio e ne seguì le sorti. Con certezza si conosce che fin da tempo remoti la Prepositura di Varese possedeva nella zona fondi e diritti di proprietà, quasi sempre derivati da donazioni e lasciti, provenienti prima da proprietari terrieri e successivamente da signori Longobardi e Franchi. Ancora nel 1100 - 1200 il Capitolo di Varese esercitava un'attrazione notevole che favoriva la cessione di beni a suo favore. Tuttavia, sulla compagine ecclesiastica varesina e dell'intera diocesi si estendeva la vigile autorità del vescovo di Milano. E' quasi certo che la piccola comunità di Buguggiate abbia passivamente subito le vicende politiche e militari del libero Comune di Varese. Tra il 1117 e il 1158 Varese affiancò il Comune di Milano nella lotta contro l'impero tedesco, e la vittoria di Milano e dei suoi alleati ne rafforzò il prestigio. Fu Milano ad instaurare presso le Comunità la figura del Console, con funzioni di giudice. Pochi anni dopo (1157 - 1158) il Comune di Varese si unì ai Sepriesi diventando alleato dell'Imperatore Federico Barbarossa. L'esercito tedesco sconfisse i Milanesi e distrusse la città di Milano. Tuttavia, nel 1176 la Lega Lombarda, in una memorabile battaglia
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