Quick viewing(Text Mode)

L'opera Da Tre Soldi

L'opera Da Tre Soldi

l’opera da tre

26 giugno / 17 luglio 09 settembre / 07 ottobre 2011 www.napoliteatrofestival.it Il testo

Rappresentata per la prima volta al Thea- cavallo inviato dalla Regina che grazia ter am Schiffbauerdamm di Berlino, il 31 Macheath e gli conferisce il titolo di ba- agosto del 1928, L’Opera da tre soldi (Die ronetto, nella parodia di un lieto fine. Dreigroschenoper) è la pièce che ha ga- L’Opera da tre soldi è, infatti, ispirata pri- rantito a Brecht il maggior successo in- mariamente da un’intenzione ironica e ternazionale, anche grazie alla collabora- polemica: ciò che aveva colpito Brecht ne zione di Kurt Weill, che assume un rilievo L’opera del mendicante era soprattutto determinante a causa dello strettissimo l’aspetto legato alla satira socio-politica legame tra testo e musica dei songs. che egli riversa nella pièce, mostrando Il dramma – in un prologo e tre atti – si l’impressionante analogia fra lo spietato rifà a L’Opera del mendicante (The Beg- mondo della malavita e il non meno spie- gar’s Opera, 1728) di John Gay, parodia tato mondo degli affari. Inoltre, sempre del melodramma e tagliente rappresen- seguendo le tracce di Gay, Brecht sot- tazione della malavita londinese del Set- tolinea il proprio dissenso verso i dettami tecento. wagneriani – che all’epoca costituivano L’Opera da tre soldi è ambientata nella un riferimento imprescindibile – e in par- Londra del primo Novecento, in un uni- ticolare verso il concetto di illusione e verso brulicante di miserabili, furfanti e di catarsi concependo uno spettacolo prostitute: Macheath (detto Mackie Mes- che, parodiando l’opera lirica, propone ser, o Mack the Knife) seduce e sposa in contenuti fortemente politici. Tuttavia, segreto Polly Peachum, la figlia di Giona- questa operazione fu totalmente frainte- ta Peachum, uno strozzino che controlla sa dal pubblico dell’epoca che accolse lo l’attività di tutti i mendicanti della città. spettacolo con grande favore nonostante Quest’ultimo, contrario al matrimonio, il vento politico soffiasse nella direzione tenta di far arrestare e mandare alla forca che di lì a poco avrebbe portato all’asce- l’indesiderato genero. Il suo proposito è sa al potere di Hitler. però minacciato dall’antica amicizia che L’Opera da tre soldi poté essere data in lega il capo della polizia, Tiger Brown, e Italia, dopo il lungo veto fascista e post- Macheath. Dopo colpi di scena, tradi- fascista, nella monumentale realizzazione menti e fughe rocambolesche, Peachum di del 1956 al Piccolo riesce a farlo condannare all’impicca- Teatro di Milano. Per l’occasione, lo stes- gione, ma poco prima dell’esecuzione, so Brecht – che non era mai stato in Italia Brecht fa apparire un messaggero a – volle essere presente a Milano.

La messinscena

«Ho inseguito per due anni la possibilità di Di Rauso a Leandro Amato, a Angela De realizzare L’Opera da tre soldi con Mas- Matteo, una scuola che da sempre me- simo Ranieri. Nel giugno del 2010 sem- scola recitazione e canto e che sembra brava che tutto fosse pronto ed invece il quindi particolarmente adatta a questo progetto sfumò per un banale problema spettacolo. Con questa messinscena di date. Con tenacia, un anno dopo, ho realizzo quindi un mio sogno ma ancor rimesso insieme i fili che tengono unito di più “il sogno” di Gaia Aprea, l’attrice di questo grande spettacolo: la collabora- riferimento degli ultimi dodici anni della zione con il Napoli Teatro Festival Italia mia carriera. Gaia è figlia di un importante – senza il quale il Teatro Stabile di Napoli direttore d’orchestra, ha conosciuto il suo non avrebbe mai avuto la forza di realiz- primo successo con un piccolo ma col- zare un’impresa così ardua – e quella col to musical firmato da Alfredo Rodriguez Teatro di San Carlo – a cui si deve il pri- Arias, studia da sempre canto. Il sogno mo tentativo di allestimento e che non mi della sua vita era essere Polly al fianco stancherò mai di ringraziare – hanno, alla di Ranieri. fine, reso possibile questa produzione. Ho voluto mettere in scena L’Opera da Ci si potrebbe chiedere il perché di tanta tre soldi perché credevo di avere l’ecce- tenacia nell’arrivare a questo debutto. Il zionale opportunità di poter lavorare con motivo è semplice: ero convinto di avere le persone giuste al posto giusto. Una un cast formidabile. Infatti fare L’Opera da volta varato il terzetto principale è stato tre soldi è difficile perché si tratta, appun- più facile ottenere un interprete di grande to, di un’Opera. Coloro che la interpretano rilievo come Ugo Maria Morosi per il ruolo devono sapere recitare e cantare in modo di Peachum, Paolo Serra per quello di eccellente. Quasi sempre, fatta salva ov- Brown, e salpare per la laboriosa navi- viamente la storica ed inarrivabile edizione gazione delle nostre prove. strehleriana, i cast di questo capolavoro Per l’aspetto visivo continuo la collabora- hanno presentato interpreti che si sen- zione con Fabrizio Plessi, uno dei maggiori tivano più a loro agio in uno o nell’altro video artisti italiani, con cui ho già realiz- versante dello spettacolo. Ranieri, invece, zato un Pirandello che si poneva il tema ha recitato con grandi maestri della regia dell’essere e dell’apparire. È infatti questo, italiana – da De Lullo a Strehler, da Patroni secondo me, l’aspetto più attuale del ca- Griffi a Scaparro – ed è contemporane- polavoro di Brecht e Weill a quasi cento amente uno dei maggiori cantanti italiani anni dalla sua prima assoluta. Il mondo di del suo tempo. Vederlo interpretare Ma- questo testo sembra infatti pieno di per- ckie Messer era quindi un ambizioso ma sonaggi che non sono mai stati persone, doveroso progetto. Questo è così vero di pure sembianze, seguendo la regola che Lina Sastri – che io avevo previsto di Peachum che insegna come il “vero” in La casa di Bernarda Alba, spettacolo sia sempre meno affascinante del “finto”. costruito su di lei come questo lo è stato Ciò avviene in una complessa architettura per Massimo – mi ha chiesto di ritagliarsi manierista. L’Opera da tre soldi è infatti, il cameo di Jenny delle Spelonche, un come è noto, la parodia di un’operetta in ruolo piccolo, ma che è stato sempre in- cui il carattere grottesco del sarcasmo è terpretato da stelle di prima grandezza. tale che gli stessi autori prevedevano un A queste due stelle si sono aggiunti molti grande insuccesso al debutto. Al contra- attori di origine napoletana, da Margherita rio questo resta invece uno dei testi di maggior successo di tutta la produzione L’OPERA brechtiana. Proprio come dice il perso- DA TRE SOLDI naggio di Peachum, parlando inconsa- pevolmente dello stesso testo, il carattere PRIMA ASSOLUTA sfacciatamente posticcio ed anzi parodi- stico della storia di Mackie e il suo ridicolo paese lieto fine riscuotono un successo univer- italia sale proprio perché finti e irreali. lingua Come Brecht e Weill concepirono una fin- italiano ta operetta, noi abbiamo cercato di creare date una finta ambientazione nell’immediato 13, 14, 15, 16 luglio dopoguerra che in realtà è realizzata tra ri- orario fiuti tecnologici e schermi televisivi. A poco 21.30 a poco cerchiamo di far slittare il tempo durata totale 3h della rappresentazione nell’epoca della te- I atto 70 min. levisione, fino a raffigurare il messaggero (a intervallo cui Brecht prescriveva un cavallo bianco) II atto 55 min. in un modo che traduce quel cavallo nel intervallo nostro immaginario postmoderno. III atto 55 min. Il carattere posticcio e postmoderno at- luogo traversa tutta le regia, ad iniziare da una real albergo dei poveri finta facciata del Real Albergo dei Poveri (cortile quadrato) traboccante di schermi televisivi, conti- piazza carlo III, 3 nuando con i costumi in bianco e nero di Giuseppe Crisolini Malatesta – con cui spettacolo senza rinverdisco una antica collaborazione ed riduzione ma amicizia – in cui spiccano “teste” che fan- in abbonamento no pensare a maschere. L’Opera da tre soldi cento anni fa vo- leva farci vedere quanto fossero simili i rapinatori di banche e i banchieri, oggi ci racconta, anche, con acutezza come la vita tenda ad imitare i media. Spero che l’idea di Mackie come supercommediante faccia emergere la tragica comicità del nostro tempo, in cui anche le persone vere cercano di diventare personaggi ed appare finto anche ciò che è invece vero. Se al tempo della sua nascita il clima dell’Opera faceva prevedere l’arrivo di una grande tragedia, la nostra messinscena arriva dopo che la tragedia si è trasfor- mata in una farsa».

Luca De Fusco

La traduzione

«Da circa vent’anni affianco alla mia at- ed è il più importante, quello decisivo tività di scrittrice quella di traduttrice di per la riuscita del lavoro. Così la fati- opere letterarie: da Goethe a Thomas ca solitaria di chi traduce a tavolino si Mann, da Kafka a Kleist, del quale ho trasforma (si è trasformata) in un fitto affrontato tra l’altro la Pentesilea, un e affascinante confronto con il regista, testo teatrale grandissimo, ma poco con gli attori, con quanti, prova dopo rappresentato e forse poco rappre- prova, vanno elaborando quell’altra, sentabile, proprio per la densità della complementare “traduzione” in cui scrittura poetica. L’Opera da tre soldi consiste la messa in scena. costituisce in un certo senso il caso Ma L’Opera da tre soldi non è soltanto opposto: qui tutto è teatro allo stato teatro; è teatro musicale, e le parti can- puro, ogni parola è pensata con istinto tate vi svolgono un ruolo importantis- infallibile in funzione della scena, sulla simo. Il che significa, per lo sventurato quale soltanto è in grado di sprigionare traduttore, dover rendere in italiano i pienamente il suo potenziale espres- testi delle canzoni adeguandoli con sivo. Alla scena è dunque obbligato a esattezza matematica alla partitura (e pensare anche il traduttore, tenendo siamo al quarto vincolo di fedeltà, sog- sempre presente che non sta lavoran- getto all’attenta verifica del direttore do a un testo destinato alla lettura, ma d’orchestra). Una sillaba, una nota: di a un copione che dovrà prendere vita qui non si scappa. E gli accenti devono sulle labbra degli attori, nei loro gesti, essere quelli giusti, e i suoni “rotondi”, nella mimica del corpo e del viso. Non e i versi cantabili. Da appassionata, ma semplice parola, insomma, ma parola del tutto profana in campo musicale, incarnata; e questa prospettiva cambia difficilmente sarei venuta a capo di una completamente le cose. Se normal- simile impresa senza l’affettuosa col- mente mi sforzo di rispettare da un lato laborazione di Michele Porzio, che per il testo originale, di cui devo rendere il settimane ha provato e riprovato con significato e lo stile, e dall’altro le par- me quelle parti al pianoforte aiutandomi ticolarità espressive della mia lingua, a raggiungere un risultato corretto e, qui a questi due vincoli di fedeltà, già spero, efficace». non sempre facili da conciliare, se ne aggiunge un terzo: la fedeltà al teatro; Paola Capriolo Universal Edition - Wien rappresentante perl’Italia UniversalMusicPublishing Ricordisrl -Milano Universal Edition -Wien Suhrkamp Verlag -Berlinorappresentata inItaliadaZacharInternational -Milano Diritti dirappresentazione napoli teatro festivalitalia in coproduzione con teatro stabiledinapoli produzione vittorio esposito organizzazione gaetano piscopo salvatore guastafierro melania cermola marciano rizzo del cortilequadrato allestimento scenico stefania virguti capo sarta nunzio opera attrezzista raffaele d’alesio primo macchinista barbara mugnai capo elettricista clelio alfinito direttore discena alessandra felli assistente allaregia lidia biondi aiuto regia gianni garrera drammaturgo matthias schnabel videoscenografie assistente perle marta crisolinimalatesta scenografo collaboratore alessandra panzavolta coreografie maurizio fabretti luci giuseppe crisolinimalatesta costumi fabrizio plessi scene francesco lanzillotta di sancarlodiretta da orchestra delteatro luca defusco regia paola capriolo traduzione di ekurtweill di L’OPERA DATRESOLDI

mario zinno un poliziotto angela dematteo lucy brown enzo turrin smith, poliziotto francesca balestrieri molly patrizia dimartino seconda prostituta lidia biondi vecchia prostituta ester botta betty acai lombardo arop dolly dalal suleiman vixen enzo turrin mendicante paolo serra della polizia jackie “tiger”brown, capo roberto bani reverendo kimball ivano schiavi walter mario zinno ede luca saccoia jimmy antonio speranza robert luigi tabita jakob gaia aprea polly peachum leandro amato matthias margherita dirauso celia peachum fabrizio nevola charles filch ugo mariamorosi geremia peachum lina sastri jenny dellespelonche massimo ranieri macheath (mackiemesser) (in ordine diapparizione): personaggi einterpreti

photos Fabio Donato layout Cinzia Marotta