J.Trend Nel Lusso

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J.Trend Nel Lusso J.Trend giappone:Layout 1 4-10-2010 10:20 Pagina 1 LINEAPELLE 5bis-2010 J.Trend nel lusso Il Giappone sforna marchi emergenti e propone recente come interprete di un suo corto. Smessi i panni celebrities, dive del cinema e top model. dell’outsider, Rinko Kikuchi è arrivata quest’anno a Venezia come I cardini dello stile? Un mix di cheap e lusso protagonista dell’atteso “Norwegian Wood”, adattamento con particolari attenzioni per le borsette cinematografico del celebre romanzo di Haruki Murakami. Ancora Stefania Viti oggi fedele a Chanel, sul tappeto rosso della Mostra del Cinema ha scelto di indossare sempre un abito di pizzo questa volta però l dragone cinese ha sferrato la sua zampata, ipotecando il corto e color bronzo che lasciava ben in vista le gambe. sorpasso definitivo sull’economia del Sol Levante. Entro la fine Sullo stesso tappeto rosso i marchi italiani hanno trovato una Idell’anno il Giappone potrebbe perdere la medaglia d’argento, degna interprete in Kiko Mizuhara, la giovane modella nippo- la posizione di seconda economia del mondo che detiene dal coreana conosciuta in patria per la sua collaborazione con la lontano 1968. Difficile però disegnare la geografia asiatica rivista ViVi e per le sua passerelle alla Tokyo Girls Collection. guardando solo ai numeri del Pil, specialmente se si parla di Arrivata a Venezia sempre per “Norwegian Wood” dove recita al tendenze, moda, cultura d’avanguardia o capitali. In questo caso fianco di Rinko Kikuchi, sulla passerella del Lido Mizuhara ha infatti Tokyo rimane regina incontrastata (anzi in ascesa) di tutto optato per un etereo e corto abitino rosa con strascico ciò che è “in” e si conferma come l’unica città asiatica capace di impreziosito di strass firmato Versace. Alla conferenza stampa si competere con le capitali occidentali. è invece presentata sempre in corto, ma questa volta nero con Vero e proprio melting-pot internazionale, Tokyo riesce a sfornare applicazioni floreali di metallo firmato Miu Miu. continuamente tendenze, mode e modi che contaminano anche A tenere alto il simbolo del Sol Levante per le passerelle di mezzo altri paesi. È già qualche decennio che il J-Pop miete proseliti sia il mondo ci pensa invece la fresca bellezza di Tao Okamoto, la negli Usa sia nel vecchio continente. Ma se una volta il J-trend era modella giapponese più famosa del momento. Nonostante Tao un affare per pochi, “roba di nicchia” si diceva, oggi il fenomeno abbia firmato nel 2006 il suo primo contratto con l’agenzia Elite, è sta cambiando pelle e contagia le masse. il 2009 l’anno della svolta. Galeotto fu un nuovissimo taglio di Dopo tecnologia e robot, che hanno fatto la fortuna del Sol capelli, un bob un po’ allungato sugli occhi che “fece innamorare” Levante nel secolo scorso, il nuovo millennio si apre sotto la luce Phillip Lim. In quella stagione Tao divenne l’icona dello stilista invadente di anime e manga e di conseguenza di moda, cinema, newyorkese che calibrò l’hair-look della sua passerella sul taglio cucina e turismo. Sono queste le “nuove” voci dell’economia di Tao. Lei finì sulle copertine delle riviste di moda di mezzo giapponese, tanto che non ci sarebbe da stupirsi se dopo il J-Pop mondo, Vogue la incoronò “astro nascente” e Ralph Lauren la arrivasse anche la moda delle J-Celeb. Sono sempre di più, infatti, scelse come uno dei volti della sua campagna. D’altra parte le star, modelle e dive nipponiche che riescono a farsi largo nello siamo a New York e da qualche stagione i brand americani come show-biz internazionale. Phillip Lim o Alexander Wang sono molto gettonati. Il Giappone In questo periodo due nomi spiccano su tutti: quello dell’attrice però, in fatto di moda, non ha una sola anima: in un mercato Rinko Kikuchi e quello della modella Tao Okamoto. La prima, strutturato e maturo come quello del Sol Levante le varianti sono classe 1981, è salita agli onori delle cronache nel 2006 quando infinite come le icone mediatiche che lo popolano. C’è però forse l’interpretazione della ragazza sordomuta nel film Babel di un aggettivo che riesce a mettere d’accordo tutte: da quelle che Alejandro Gonzáles Iñárritu le valse la nomination all’Oscar come indossano jeans e maglietta a quelle che optano per capi griffati migliore attrice non protagonista. In quell’occasione calcò il da boutique, le donne giapponesi sono, senza eccezione, tappeto rosso del Kodak Theatre di Los Angeles avvolta, con un sofisticate. E sempre più esigenti. Prada, Miu Miu, Armani, Etro, look da diva anni ’50, in un bellissimo abito Chanel di pizzo nero Chanel o Louis Vuitton rimangono punti di riferimento con strascico. D’altra parte non poteva che essere così. La irrinunciabili per chiunque voglia essere al top, ma alla donna giovane attrice aveva appena stregato Karl Lagerfeld che l’aveva giapponese di oggi non basta vestire una griffe per sentirsi scelta come sua musa e testimonial dello storico marchio diversa. Vuole di più: vuole essere unica. E l’unico modo per francese: “prima ragazza asiatica ad aver ottenuto questo ruolo” riuscirci è scovare nuovi brand e creare ogni giorno il proprio precisa lei. La leggenda metropolitana narra che lo stilista sia stile mescolando griffe con abiti cheap, borse di plastica con rimasto affascinato da una foto di copertina di Vogue Nippon foulard di seta. Lo capì perfettamente Vuitton già nel 2002, dove Rinko si era voluta far ritrarre con una chioma biondo quando affidò a quel genio di Takashi Murakami l’interpretazione platino. Ribelle e sofisticata, elegante ma con grinta, Rinko della sua nuova collezione di borse e il famoso monogramma Kikuchi è conosciuta per avere un carattere forte e le idee chiare. della casa francese finì mescolato ai colori fluo delle icone pop. Una personalità poliedrica e versatile che le permette di Quelle borse sconvolsero il mercato e divennero un pezzo indossare un marchio d’alta moda ma anche un paio di jeans, d’avanguardia per le signore di mezzo mondo. sempre con lo stesso stile. Se n’è accorto Levi’s, che l’ha scelta di D’altra parte la borsa in Giappone rimane la regina incontrastata 46.47. J.Trend giappone:Layout 1 4-10-2010 10:20 Pagina 2 Anna Tsuchiya J.Trend giappone:Layout 1 4-10-2010 10:20 Pagina 3 LINEAPELLE 5bis-2010 del mercato, il tocco di classe che tutte le donne desiderano avere. Gli accessori, che hanno fatto la fortuna di molti brand nel Sol Levante, rimangono senza dubbio al primo posto nell’interesse di tutte le signore. Nonostante il mercato proponga una scelta praticamente illimitata di brand locali, sono sempre di più le donne giapponesi che apprezzano la fattura di una scarpa sartoriale e chi se lo può permettere sceglie Miu Miu ma anche Jimmy Choo o Manolo Blahnik, per citare alcuni nomi. Tra questi potrebbe inserirsi tra poco anche quello di Louboutin, che ha deciso di puntare sul mercato nipponico e aprire il suo primo flagship store di Tokyo in dicembre. Vedremo come reagirà il mercato, ma intanto Ugg, popolare già da qualche stagione sia tra le donne che tra gli uomini, rimane il marchio trend che riscalderà i piedi di vip non solo durante il periodo invernale. Non c’è allora di che stupirsi se Tokyo, al pari di Londra o New York, sia sempre più spesso meta di stilisti in cerca d’ispirazione: è qui che si creano le tendenze. Anche per questo la Japan Fashion Week (JFW) attira ogni anno un numero crescente di addetti ai lavori in cerca di novità. D’altra parte il made in Japan oggi può dire la sua sia in casa che all’estero e i giapponesi se ne stanno rendendo conto: Lady Gaga ha di recente affermato che il marchio giapponese Somarta è tra i suoi preferiti, mentre Aguri Sagimori riscuote un buon successo anche negli USA. Un discorso a parte va fatto, invece, per Tokyo Girls Collection (TGC) una sorta di sfilata-evento che dal 2005 propone due volte all’anno – ad inizio di ogni stagione - i marchi più “street” e “young” del Made in Japan. La sfilata si basa sull’idea di “real fashion” uno stile che non è Rinko Kikuchi massificato come la fast-fashion ma neanche inaccessibile come i Chanel capi delle griffe; una sorta di pret-a-porter nipponizzato, dallo stile innovativo e di tendenza, con un prezzo abbordabile, definito appunto “real”. Una carrellata di modelle, attrici, cantanti e idoli locali da Tsuchiya Anna a Marie, da Juliana alla top model Tominaga Ai – ospite d’eccezione dell’ultima edizione - tanto per citarne alcune, saltellano e ballano sulla passerella di questa sfilata-spettacolo promuovendo brand locali come Beams, Cecil Mac Bee, Liz Lisa, Mystic e molti altri, tutti nati per interpretare l’originale stile giapponese delle “Shibuya Girls” e della sua mecca, il Department Store 109, ormai familiare anche a pubblico straniero. Come familiare a un pubblico straniero è Tsuciya Anna, modella, cantante e attrice, una delle prime ad aver fatto fortuna col ruolo di “bad-girl”. Conosciuta dal pubblico internazionale per le interpretazioni di film cult come Kamikaze Girl e Sakuran e per aver aver dato la voce alle canzoni dei Black Stones nel famoso anime Nana, Tsuciya Anna vanta un fan club anche in Italia. Ad ogni modo, nell’incredibile mondo che intreccia il mercato giapponese di star e starlette ai brand, non va dimenticato il fascino esotico esercitato dalle icone internazionali. Ne è un esempio la strategia di marketing scelta da Samantha Thavasa, marchio di borse Made in Japan che dalla sua nascita utilizza per le sue campagne pubblicitarie quasi esclusivamente icone dello show-biz occidentale: da Paris Hilton a Penelope Cruz, da Maria Sharapova a Victoria Beckam, da Sara Jessica Parker a Beyonce (ritratta in una campagna insieme a un’altra inossidabile icona dello show-biz giapponese, Kimu Taku (al secolo Kimura Takuya) cantante di una delle boy-band più longeve della storia, gli Smap) per finire con Jennifer Lopez: tutte hanno posato e sfilato per promuovere queste borsette rosa assolutamente “kawaii”, decorate di strass, cuoricini, Hello Kitty e fiorellini.
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