ANNO XXIX - N. 1/2 - 2012 #asnik Slovencev po Svetu PERIODICO BIMESTRALE DELL’UNIONE EMIGRANTI SLOVENI DEL -VENEZIA GIULIA EMIGRANT

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - TASSA PAGATA/TAXE PERÇUE

Emigrant anno xxiX - n. 1 1 BARDO -

Praznik emigranta Giornata dell’emigrante

DOMENICA 29 LUGLIO - NEDELJA 29. JULIJA

Program - Programma

Ore 11.30 S. Messa nella chiesa parrocchiale Ob 11.30 uri Sv. Maša v farni cerkvi

Ore 12.15 saluti e interventi degli ospiti Ob 12.15 pozdravi in posegi gostev

Ore 12.45 presentazione del libro “Sulle strade del mondo” Ob 12.45 uri predstavitev knjige “Po poteh Sveta”

Seguirà il pranzo dell’emigrante - Sledilo bo kosilo Emigranta

TUTTI INVITATI - VSI TOPLO VABLJENI

2 Emigrant anno xxiX - n. 1 EDITORIALE di Dante Del Medico

EMIGRANTČasnik Slovencev po Svetu Periodico bimestrale dell’Unione Emigranti Solo voci di spesa? Sloveni del Direzione, Redazione, Amministrazione: 33043 Cividale - via IX Agosto, 8 (Ud) tel. 0432 732231 - fax 0432 700817 [email protected] Il rafforzamento dei legami degli Sloveni del Friuli Venezia Giulia nel Direttore responsabile: Dušan Udovič mondo fra di loro e con quelli rimasti nella terra di origine, assieme al man- Autorizzazione del Tribunale di Udine tenimento e al rafforzamento dell’identità culturale, sono due degli obiettivi n. 33/84 del 19/10 1984 primari della nostra Unione. Essi sono stati costantemente presenti nella Printed by: Juliagraf , Udine vita della nostra Associazione. Riteniamo che essi debbano esserlo anche per il futuro e il compito del quindicesimo Congresso dell’Unione sarà quello di precisare gli strumenti e le modalità con cui raggiungere gli scopi che ci prefiggiamo. L’Unione non verrà certamente meno ai suoi impegni. Associato all’USPI Non possiamo però immaginare che essa possa essere il solo soggetto che Aderente alla F.U.S.I.E. si fa carico della problematica della nostra gente nel mondo. Abbiamo più Pubblicato con il contributo finanziario volte sottolineato che siamo una sola comunità ovunque ci troviamo, che della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tutti siamo chiamati a farne parte e a contribuire concretamente alla sua crescita complessiva. Per questo motivo siamo preoccupati, anche se non sorpresi, della tendenza in atto da ormai troppo tempo. Spesso purtroppo, sia a livello nazionale che INDICE locale, quella parte di noi che vive fuori dalla terra di origine è considerata Editoriale p. 3 una cosa a sé, separata e in fin dei conti marginale.Troppe volte leggiamo sulla stampa e sentiamo dalla viva voce di molti che gli interventi a loro Nomi, Luoghi, Identità p. 4 dedicati sono solo voci di spesa, spesso definiti anche sprechi. Si veda solo In Argentina p. 6 l’inclusione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e le rappresen- Monumento al inmigrante p. 11 tanze presso i Consolati fra le molte altre cose da cancellare per eliminare gli sprechi della pubblica amministrazione italiana. Se il Consiglio e i Comites Nuova misurazione del cerro aconcagua p. 12 così come sono non funzionano, si modifichino in modo che siano realmente la voce dei milioni di cittadini residenti all’estero ma non si accomuni la dia- El tiempo no nos haga olvidar nuestros orígines p. 13 spora italiana alla scriteriata gestione delle risorse dello Stato che avviene in Italia a tutti i livelli, dalla capitale al più piccolo dei comuni. Triestini in australia anche a causa del nazionalismo p. 14 Le persone che hanno lasciato e lasciano la terra di origine sono a volte definiti risorse, risorse che fino ad un certo punto possono definirsi naturali. Tržačani v avstralijo tudi zaradi nacionalizma p. 15 Se vogliamo che questa risorsa non si esaurisca, è necessario investire su di essa. Investire significa impegnare risorse umane, ma anche finanziarie, Presentato il portale delle attività della Regione oltreconfine p. 16 in vista di un risultato. Possiamo con certezza affermare che finora que- sto investimento, quando c’è stato, ha prodotto frutti abbondanti e di qua- Una bicicletta di terza mano... Bruno Battoia p. 17 lità. Non dimentichiamo mai che alla crescita dell’Italia e soprattutto della nostra Regione hanno contribuito decine e decine di milioni di emigrati e sem revou kupiti no staro bičikleto p. 20 Bruno Battoia di loro discendenti. Ognuno in modo diverso ma in ogni caso attivamente. Cerchiamo di non dimenticare mai che il successo del “made in ” è Rinnovato il direttivo degli ex emigranti p. 22 frutto molto di più dei tanti che ad esso contribuiscono con poco che dei pochi che conquistano prime pagine e cavalierati. A questi ultimi tutti attri- Nuovo direttivo del circolo di lugano p. 22 buiamo grandi meriti personali e non è nostra intenzione sminuirne i suc- cessi, tuttavia ricordiamo il vecchio detto dei commercianti di un recente Troppi i giovani disoccupati o precari: sono milioni in italia e all’estero p. 23 passato: “nello spaccio sta il guadagno”. È anche, anzi principalmente, ai milioni di persone normali che la Repubblica, nelle sue varie articolazioni, Naša druzina p. 25 deve rivolgersi. L’Assessore regionale, Elio De Anna, ha dimostrato di In memoriam p. 26 saperlo e volerlo fare. Ci auguriamo che altri comprendano l’attualità e l’importanza delle nostre comunità nel mondo, soprattutto ora che siamo diventati nuovamente un paese di emigrazione.

Emigrant anno xxiX - n. 1 3 Convegno internazionale organizzato Nomi, dalla Società Linguistica Italiana, luoghi, dalla Società Filologica Friulana identità e la Regione Friuli Venezia Giulia

I nomi dei luoghi, o toponimi, rappresentano una anche turistico-economiche. grande ricchezza che l’UNESCO tutela quali beni Il convegno ha analizzato in particolare il rap- immateriali. Sono l’espressione di una comunità, porto fra i nomi dei luoghi e l’identità della comu- della sua lingua e dei rapporti con il territorio sul nità locale e quindi la necessità di una loro tutela quale vive e che ha, nei secoli, plasmato. legislativa e la conseguente politica linguistica, sia Da questo punto di vista, rappresentano un ele- nella teoria che nella pratica. mento importante dell’identità, elemento che Il prof. Brugnatelli, nel suo intervento introduttivo, diventa più importante nelle aree dove si trovano ha affermato che l’identità degli individui, così a contatto lingue e culture diverse e dove i topo- come quella delle comunità, è costituita da diversi nimi sono spesso plurilingui. fattori e fra questi il più importante è quello lingui- La Regione Friuli Venezia Giulia, con la sua plura- stico. I nomi delle località sono perciò, soprattutto lità linguistica e, in modo particolare, Cividale e nelle zone poste all’incontro fra diverse apparte- sono dunque il luogo ideale nenze linguistiche, i simboli dell’appartenenza per un convegno di questo tipo. etnica e linguistica. Ad esso sono intervenuti esperti di linguistica, La caratteristica dei toponimi è che essi rappre- geografia e diritto di varie Università italiane ed sentano una preziosa eredità storica e culturale estere. (Spagna, Marocco, Polonia, Serbia e Slove- e richiamano l’attenzione sull’evoluzione della nia). lingua. Hanno tuttavia anche una vita propria e, La tutela e la valorizzazione dei toponimi (nel anche all’interno di un’area linguistica, non sem- caso delle Valli del Natisone è stata scelta la forma pre è possibile risalire alla loro origine. dialettale locale) comporta conseguenze di vario Significativo il fatto che i toponimi trovano il loro tipo: geografiche, storiche, socio-culturali ed fondamento nel consenso di una determinata

4 Emigrant anno xxiX - n. 1 comunità che li accetta e li utilizza. Questo loro nei alla comunità e dall’altra ad una toponoma- radicamento è dimostrato dal fatto che essi hanno stica “fai da te” in cui ognuno si sente in diritto di costituito uno degli elementi di maggior conflitto utilizzare denominazioni e grafie incomprensibili nel periodo in cui la politica nazionalistica aveva a tutti, tranne al loro creatore. imposto la loro modifica. Nelle nostre valli abbiamo avuto alcuni esempi Ora che leggi regionali e nazionali riconoscono di quest’ultima variante che, per fortuna, è stata e tutelano le lingue minoritarie, si pone anche il anche ufficialmente rigettata. problema di uniformare i nomi delle località in Le indicazioni e i suggerimenti degli esperti inter- base a determinati standard. Spesso infatti suc- venuti al convegno hanno dato il loro sostegno cede che la stessa località sia indicata con nomi o a quella che quasi tutti ritengono la soluzione grafie diversi, creando così confusione ai viaggia- dettata dal buonsenso: le località devono essere tori e agli stessi residenti. indicate con il nome che ad esse hanno dato i loro A questo proposito è necessario evitare due rischi abitanti e la grafia non può che essere quella della opposti. Da una parte l’eccessiva ricerca della lingua, o della sua forma dialettale, e cioè quella purezza linguistica che porta a nomi sentiti estra- slovena.

Come ogni anno, il Circolo di Liegi avvia la sua programmazione annuale con una camminata di gruppo in una delle località più interessanti della Vallonia. Quest’anno, il 26 febbraio, soci e amici hanno attraversato il “bois de Chaudfontaine”, nella valle della Vesdre. Un’occasione per scrollarsi di dosso il freddo e l’umidità dei lunghi mesi invernali ed anche per pre- cisare il programma dell’anno appena iniziato e infatti alla manifestazione ha preso parte anche la Vicepresidente dell’Unione, Graziella Coren che , da parte sua, ha illustrato l’attività dell’Unione per l’anno 2012.

Emigrant anno xxiX - n. 1 5 FEBBRAIO IN ARGENTINA

Primo incontro pubblico del Circolo di La Falda.

di usare con i figli la lingua spagnola altrimenti non l’avrebbero mai imparata Il contributo della Scuola Bilingue di San Pietro al Natisone ai bambini bene, compromettendo così la loro car- sordomuti di Villa Gobernador Galvez. riera scolastica. Oggi sappiamo che tutto ciò è completamente sbagliato ma intanto Davvero ricco di attività nello spazio di una generazione la lingua ed emozioni il mese più corto dell’anno. di origine è stata quasi completamente Ricco di incontri, di suggerimenti in vista dell’at- spazzata via. Tuttavia, come ha potuto verifi- tività per i prossimi anni, soprattutto ricco per care Dejan Valentinčič nel suo viaggio fra gli l’impegno delle giovani generazioni degli Slo- Sloveni dell’Argentina, “ una volta Sloveno era veni nel mondo. chi parlava la lingua slovena, oggi Sloveno è chi Gran parte di quelli che abbiamo incontrato sono si sente tale”. E i nostri giovani sono l’esempio i discendenti di quanti hanno abbandonato le valli vivente di questa affermazione che, ancora una del Natisone e, soprattutto, del Torre fra la prima volta, ricorda a tutti che la lingua è certamente e la seconda guerra mondiale. Pochi ormai quelli un elemento importantissimo nella definizione che hanno trascorso la giovinezza nella terra di dell’identità di ciascuno ma non è l’unico e che origine. Molti di più gli appartenenti alle seconde la cultura, specialmente fra gli emigrati e i loro e terze generazioni che, per la maggior parte, non discendenti, è un mosaico assai più complesso di hanno esperienza diretta di una terra e di una cul- quanto alcuni sembrano suggerire. tura che continuano ad amare e che considerano Il primo appuntamento è stato a Marcos Paz con propria, seppure in un contesto linguistico del il Comitato Direttivo, composto per la maggior tutto diverso. La conoscenza della lingua di ori- parte di giovani, e fra questi contiamo anche il gine è ormai molto limitata. Anche in Argentina locale “Patriarca”, Benito Sinicco, che dall’alto infatti la scuola non ha svolto un ruolo proprio della sua lunga esperienza di vita è per tutti loro un positivo nell’educazione dei figli degli immigrati. esempio e un quasi compagno di vita. Una lunga, Ai genitori si consigliava, o più precisamente si profonda e costruttiva discussione ha messo in imponeva, proprio come da noi per l’italiano, luce le necessità e le richieste della locale comu-

6 Emigrant anno xxiX - n. 1 nità che si possono sintetizzare nelle attività per lavoro di un artista prima del tutto ignorato la conservazione e l’approfondimento dell’iden- (Janez infatti non ha firmato nessuna delle sue tità attraverso stages in Regione sculture). La mostra vuole anche costi- ma anche attraverso migliori, più frequenti e stabili incontri e contatti con le altre comunità degli Sloveni del Friuli Venezia Giulia in Argentina e in altri Paesi. Da parte dell’Unione, come sempre, la massima disponi- bilità a sostenere le iniziative e a dar seguito alle proposte che ci arrivano dai nostri soci nel mondo che sono state e saranno sempre prioritarie Primo incontro pubblico del Circolo di La Falda. nelle scelte dell’Associazione. Questa particolare attenzione ai suggerimenti provenienti I familiari dello scultore alla presentazione della mostra. dall’estero, come ha sot- tolineato il direttore Mattelig, fa parte della storia dell’Unione, nata all’estero e ancora, per statuto, dipendente dalle scelte dei rappresentanti esteri anche in sede con- gressuale quando ai delegati esteri è sempre assicurata la maggioranza assoluta dei voti nella scelta dei componenti la Giunta Esecutiva che proprio quest’anno sarà rinnovata. Nel pomeriggio, nei locali della “Società italiana” è stata pre- sentata la mostra “Janez Gru- den, slovenski kipar v Argentini – Janez Gruden, escultor eslo- veno en Argentina”. La mostra ha illustrato i molti e ...con i protagonisti del DVD importanti lavori eseguiti dallo scultore, nato ad Aurisina (Trie- tuire uno stimolo per valorizzare ste) ed emigrato in Argentina nel primo dopo- gli importanti traguardi raggiunti da molti nostri guerra. La mostra è nata dal lavoro di ricerca emigranti ancora sconosciuti. dei suoi discendenti ed ha portato a conoscenza La presentazione della mostra si è inoltre inserita del pubblico, sia in Italia che in Argentina, del nelle manifestazioni per i 150 anni di fondazione

Emigrant anno xxiX - n. 1 7 decenni successivi, convivono numerose comunità linguistiche diverse da quella italiana. Dopo anni di cieco nazionalismo, la Costituzione ne rico- nosce l’esistenza e garantisce loro un’adeguata tutela. Con questa scelta abbiamo voluto sottoline- are la nostra fedeltà ai principi della Costituzione repubblicana ma anche la nostra specifica identità linguistico-culturale che non è motivo di divisione o di attrito ma di arricchimento reciproco. Se la Regione Friuli Venezia Giulia gode di uno Statuto di autonomia speciale è ormai solo per la presenza sul suo territorio di ben quattro comunità linguisti- che: quella friulana che è la maggioritaria, quella italiana, quella slovena e quella tedesca. Successivamente è stato presentato il video “He soñado que un dia…” che, anche attraverso le testimonianze dei protagonisti, presenta la realtà delle valli del Natisone nell’im- mediato dopoguerra e la migrazione di migliaia di uomini verso le miniere di car- bone del Belgio. Il video, presentato anche in tutti gli altri Circoli, ha lo scopo di far conoscere in Argentina una tipologia di emigrazione del tutto diversa e soprat- tutto di dimensioni molto maggiori di quelle con destinazione transoceanica. Durante l’incontro a Villa Ballester, la presidente della Federazione, Irene Len- daro, e la consigliera Isabel Topatigh hanno illustrato le priorità dell’Unione, con particolare riguardo alle iniziative realizzate dai giovani oppure a loro destinate. Entrambe hanno sottoline- La Presidente della Federazione, Irene Lendaro, e la Presidente del Circolo di ato l’impegno organizzativo ed anche Rosario, Florencia Lodolo, presentano il DVD «Tuo nonno, mio nonno...» finanziario che tali attività comportano dello Stato Italiano. La e quindi ai Circoli si raccomanda un’attenta sele- nostra Unione ha voluto ricordare la ricorrenza zione dei partecipanti agli stages e ai seminari. utilizzando, oltre a quella spagnola, la lingua slo- A Rosario, Florencia Lodolo, Alejandro Noacco e vena. A quanti non conoscono la realtà italiana e Sebastian Cicutti hanno presentato il DVD “Tuo del Friuli Venezia Giulia in particolare, la scelta nonno, mio nonno…” Si tratta di un documenta- era apparsa quanto meno singolare ma la presen- rio, voluto e realizzato dai giovani del Circolo, in tazione della mostra ha dato adeguata risposta agli cui sono raccolte le testimonianze di sei emigrati interrogativi. Nello Stato Italiano, già al momento anziani che hanno vissuto la loro giovinezza nelle della sua costituzione e ancor più negli anni e nei valli del Torre.

8 Emigrant anno xxiX - n. 1 I giovani hanno voluto raccogliere le loro sto- La Falda, cittadina turistica sulla Sierra di Cor- rie affinchè quell’importante tesoro non andasse doba. Montagne tutto intorno ma, come dice Igna- perduto. Molti dei nonni non sono più tra noi ma zio Cacciabue, detto “Nacho” e che ha frequentato il loro ricordo e i valori, etici e culturali, vivono alcuni anni di scuola a Lusevera, mancano gli abeti nelle menti e nei cuori dei loro discendenti. e i faggi che ricoprono l’alta valle del Torre. I giovani di Rosario sanno bene che non vi è Il 15 febbraio, organizzato dal Presidente Mariano futuro se non vi è memoria del passato, L’uomo Cacciabue, si è tenuto il primo incontro ufficiale progredisce perché è capace di trasmettere le del nuovo Circolo dell’Unione al quale hanno conoscenze acquisite di generazione in genera- partecipato i soci, rappresentanti di altre comu- zione. L’uomo è capace di produrre cultura. Se nità regionali ed italiane nonché esponenti della così non fosse, ogni generazione dovrebbe rico- cultura e dell’amministrazione locale. minciare tutto dall’inizio e non vi sarebbero cre- In una sala piena di attenti partecipanti, nono- scita né progresso. stante il caldo torrido, è stata presentata la nostra Eugenia Molaro, Giovanni Toffo- letti, Olivo Poiana, Maria Toffoletti, Giulio Molaro e Iva Toffoletti hanno narrato la loro vita, hanno illustrato il cammino percorso, hanno raccontato quali sono stati i valori che li hanno accompagnati nel corso degli anni. Da questi nonni i ragazzi continuano a trarre insegnamenti di vita. Anche quelli che i nonni non li hanno più o non li hanno mai conosciuti. “Tuo nonno, mio nonno…” è anche il ricordo di quelli che non ci sono più e la loro memoria vive nelle parole dei protagonisti del video. Ancora una volta i nostri San Martin, arena comunale per il concerto di Adriano Crainich ragazzi di Rosario, come quelli di tutta l’Argentina, ci hanno stupito per la loro creatività, la loro maturità ed anche la loro profes- sionalità nel realizzare iniziative che nascono dalla consapevolezza che il legame che li unisce non deve andare perduto. Che questo legame non debba andare perduto lo sanno San Martin, presentazione del DVD «He soñado que un dia... anche gli amici di

Emigrant anno xxiX - n. 1 9 La serata si è svolta con il patrocinio del Comune di San Martin che ha dato la sua più ampia disponibilità alla realizzazione di un momento di interculturalità perché è proprio su questa che la società locale è nata ed è cresciuta. Quasi incredibile la risposta del pubblico alle polche e ai valzer della nostra tradizione anche se un tango eseguito da Adriano ha fatto scat- tare in piedi le centinaia di presenti che hanno voluto tributare un lungo applauso ad un ospite A Villa Ballester, con il Presidente del Circolo, Jože Brenko. così inusuale nel deserto del Cuyo. Un mese intenso, caratterizzato da lunghe trasferte in pullman, da incontri ufficiali e da abbracci fra Unione, i suoi scopi e la sua orga- amici nuovi e già conosciuti. nizzazione. Ampio spazio è stato dato agli inter- Grazie a tutti gli amici dell’Argentina, ai Presi- venti del pubblico che, per la prima volta, ha denti dei Circoli, ai loro Comitati e a tutti gli Slo- potuto conoscere le nostre attività e soprattutto veni che il destino ha portato in Argentina. le opportunità che il Servizio Corregio- nali all’Estero della Regione Friuli Vene- zia Giulia offre agli emigrati e ai loro discendenti. A La Falda infatti, fino ad ora, nessuno era a conoscenza di tutto ciò e la volontà espressa da tutti, Sloveni, Friulani ed altri è stata quella di unirsi perché, soprattutto in realtà lontane dai grandi centri, l’unione fa la forza. Il mese trascorso fra gli amici dell’Ar- gentina si è concluso a San Martin di Mendoza dove la Presidente federale, Irene Lendaro, e la Presidente del Circolo, Adriana Casagrande, hanno, come sempre, organizzato una mani- festazione di eccellente livello. Soprattutto i molti giovani presenti sono stati particolarmente colpiti dalle testimonianze degli ex minatori e dalla scoperta che esiste un’altra emigrazione dalla Benecia, forse peggiore di tutte le altre. A coronamento della manifestazione, Adriano Crainich, con la sua fisarmonica si è esibito nell’anfiteatro comunale sul Paseo de la Patria assieme al gruppo culturale locale “Los Huar- pes” e a un gruppo di tango.

10 Emigrant anno xxiX - n. 1 Monumento al inmigrante

Un inmigrante es una persona que en algún Nos reunimos aquí para recordar a los inmi- momento de su vida ha abandonado su tierra, grantes, gente a la que le rendimos honor cada su lugar. Es una persona con el corazon divi- vez que recordamos su tierra natal, tierra que dido, dividido entre il país que lo vió nacer y es nada más y nada menos que nostras proprias el país donde vive, trabaja y elije para formar raíces, nuestra ascendencia. su familia. Quremos acer una mension especial para Los inmigrantes a los que hoy les rendimos alguien que dentro de esta asociacíon ha hecho homenaje, son las personas que han sabido lle- una labor inmejorable y si de mantener vivo el var ese sentimiento profundo que tienen por su amor por nuestros origines se trata seguramente tierra, que han difundido a las generaciones que vamos a pensar en él, esta persona es el señor se fueron sucediendo y formando parte de la Aldo Bobbera, lamentamos profundamente su identidad da cada uno de los que estamos aquí pérdida pero valoramos y agredecemos todo lo presentes. que nos ha dejado.

Es para mí un deber y a la vez un placer, como donos nostalgias y alegrías con su bella música. presidenta de la Federación Latinoamericana Quisiera reconocer y agradecer la impecable de la UES hacer público mi agradecimiento por organización de las actividades realizadas en la visita realizada de las autoridades de nuestro cada una de las secciones, como así también el Comitato di Cividale: el Sr. Renzo Matelig y la afecto brindado en todas ellas: Marcos Paz, Villa Señora Isabel Topatigh trayéndonos el docu- Ballester, Rosario, La Falda y Mendoza. mental de la RAI sobre la Inmigración del Nati- Un especial reconocimiento a la sección de sone en las minas de carbón de Bélgica, además Rosario por la realización del video “Tuo nonno” de la muestra del escultor triestino, residente en - “Mio nonno”, tanto a los nonnos entrevistados Argentina, Giovanni Gruden. Como así también como así a cada uno de los que hicieron posible la presencia de nuestro querido Adriano Crai- el magnífico video. nich, quien con su fisarmónica nos deleitó dan- Irene Lendaro.

Emigrant anno xxiX - n. 1 11 Nuova misurazione del cerro Aconcagua

dopo il terremoto che nel 2010 colpì il Cile con un’intensità pari a 8,8 gradi della scala Richter. Per questo motivo una spedi- zione dell’Istituto Geografico Nazionale dell’Argentina, con a capo il nostro amico Sergio Cimbaro, e Luis Lonzano, mem- bro del Consiglio Nazionale di Ricerche Scientifiche e Tecniche, ha realizzato lo studio e piaz- zato una stazione GPS nel Parco Nazionale dell’Aconcagua, ai piedi della vetta conosciuta dal Il monte Aconcagua, il più alto delle Americhe popolo nativo come “Sentinella di pietra”. ed il più alto del mondo al di fuori della catena Il principale obiettivo è stato quello di misu- himalayana e la cui altezza era fissata in 6.959 rare l’Aconcagua, tetto d’America, attraverso metri sul livello del mare, è stato nuovamente studi sulla gravità (gravimetria). Per portare a misurato nel mese di febbraio 2012 e presto si compimento lo studio, i componenti la spedi- sapranno i risultati delle recenti misurazioni. zione (compreso Cezaro De Luca Zabrieszach La precedente misurazione fu effettuata dall’U- che ci ha fornito le immagini) hanno dovuto niversità di Buenos Aires ma l’altezza del monte affrontare problemi di acclimatamento, soprat- potrebbe essere cambiata nel corso degli anni a tutto all’altura, percorrere decine e decine di causa dello scontro fra le placche tettoniche che chilometri e rimanere accampati in altura per formano la cordigliera delle Ande, e soprattutto due settimane.

Cézaro De Luca è un grande fotoreporter. Questa sua foto ha vinto il premio quale migliore immagine della Parigi-Dakar 2012 che, per il 4° anno conse- cutivo, si corre in Sudamerica.

12 Emigrant anno xxiX - n. 1 El tiempo no nos haga olvidar nuestros orígines

Soy mariano Cacciabue, residente en La Falda Un aporte de nuestra cultura hacia la región. desde hace 3 años, hijo y nieto de emigrantes de Aprendimos a vivir inviernos muy crudos con la Region. temperaturas permanentes cercanas a los 10 gra- Mis nonos y mi madre nacieron en el Comune dos bajo cero. Donde debiamos superar el intenso de Lusevera, pueblo de montaña muy cercano a frio y la nieve para ir a trabajar o concurrir a la la frontera de la ex Yogoslavia, hoy República de escuela. Eslovenia. También conocimos y aprendimos a disfrutar y Estoy asociado a la institución UES desde muy respetar el bosque. Mi primer trabajo en esa tierra chico incentivado por los recuerdos de mi madre, fue “boscaiolo”. El bosque le da la vida a Luse- mis abuelos y tios, sobre su tierra inolvidable. vera. Entre junio de 2002 y junio de 2009, o sea por A ninguno de nosotros nos resultó dificil asimilar espacio de 7 años, junto a mi esposa y hijo, tomé la cultura de la región. Una cultura simple con la decisión de vivir en Lusevera, el mismo pueblo vocación al trabajo, a la familia, a mantener sus de mi madre y abuelos. costumbres originales, al respecto, a preservar la Durante parte de mi estadía en la región, fui naturaleza. miembro de la comisión directiva de la institu- Fueron nostros lazos de sangre lo que nos hizo ción, en su sede central de Italia. tomar la decisión de retornar a la Argentina, lugar Al año seguiente, fueron mi hermana y su esposo, donde habían quedado nuestros padres y varios quienes también decidieron radicarse en Luse- de nuestros más intensos afectos. vera, permaneciendo ellos hasta principios del Mi familia y yo intentamos que el tiempo no 2009, retornando a la Argentina con una hija ita- nos haga olvidar nuestros orígines, proponiendo liana, nacida en . la institución una acción participativa desde La En todos esos años aprendimos a conocer gente Falda. muy trabajadora, servicial y solidaria, quienes nos Para ello, hemos sido orientados y alentados por brindaron su inconmensurable apoyo y enseñaron la prof. Irene Lendaro (presidente para Argen- sus costumbres. tina y Latinoamérica) a fundar esta delegación Generamos Fuertes afectos, integrándonos con en La Falda y asi poder difundir-desde aqui- esas familias que actualmente residen en Lusevera costumbres que tanto valoramos. (flias Vassalli-Sinicco, Vassalli-Collino) a quie- Para este desafío, seguro contaré con el apoyo nes les estaremos eternamente agradecidos por la y colaboracion de todos uds. Rn especial de los ayuda que nos brindaron. jóvenes quienes-me incluyo-contamos con la Hicimos amistades. En la fiesta annual del pueblo fuerza suficiente para impulsar estos objetivos. la asociación decidio hacer una jornada llamada Sumando la experiencia de los mayores quienes “Serata Argentina” con nuestro tradicional asado. nos daran valiosos aportes.

Emigrant anno xxiX - n. 1 13 TRIESTINI IN AUSTRALIA Quasi un decimo della popolazione ANCHE A CAUSA è partita DEL NAZIONALISMO per gli antipodi

Foto Magajna

Nei confronti degli immigrati che da vari continenti ricadde sotto l’autorità italiana, “l’atmosfera era arrivano in Europa, nutriamo a volte sospetto, indif- intrisa di nazionalismo, anche se era, (ed è ferenza o intolleranza. Dimentichiamo però che, fra tuttora ndr.), una città cosmopolita e luogo di con- gli anni 1954 e 1961, dalla città di Trieste e dal terri- tatto fra i mondo latino, germanico e slavo”. torio limitrofo sono emigrate circa 20.000 persone, Il giornale australiano evidenzia ancora che “nel vale a dire circa il dieci per cento della popolazione. dopoguerra si sono scatenati i demoni del naziona- Più del novanta per cento di loro (e fra essi molti lismo e chi non era abbastanza italiano era perse- Sloveni) si sono trasferiti in Australia. guitato. Alcuni triestini prestavano servizio presso Di questo ha scritto lo storico Gianfranco Cresciani, l’amministrazione anglo-americana, altri erano Slo- triestino di nascita. La sua ricerca, “Trieste goes to veni o Croati, altri sostenevano l’indipendenza del Australia” è stata presentata a Melbourne. Territorio Libero di Trieste, altri ancora non erano Nel suo lavoro sottolinea come una così grande emi- abbastanza ardenti sostenitori dell’esclusiva italia- grazione da una sola città sia un fenomeno piuttosto nità della città. raro. Nel considerare anche le ragioni economiche Tutti questi triestini, secondo quanto scrive l’autore della migrazione, Cresciani richiama l’attenzione dello studio, erano in un modo o nell’altro “solleci- sulla necessità di non sottovalutare il clima politico tati” ad emigrare. I loro posti di lavoro erano insi- allora predominante a Trieste e le pressioni naziona- curi e altra occupazione non potevano trovare. listiche tipiche degli anni del secondo dopoguerra. Il nazionalismo è “un brutto mostro”, conclude Cre- Allo studio del prof. Cresciani ha dato notevole sciani. Anche a causa di questo clima, molti triestini rilievo il Sydney Morning Herald. si sono imbarcati sulle motonavi per l’Australia. Cresciani, all’età di cinque anni, ha potuto osservare Alcuni di loro hanno raggiunto notevole successo i soldati neozelandesi che attraversavano le vie di economico. Nel mondo politico australiano sono Trieste a bordo dei loro mezzi corazzati. però praticamente assenti. Cresciani adombra la tesi L’autore dello studio pone in evidenza come, alla che della politica ne avessero davvero abbastanza. fine del secondo conflitto mondiale, Trieste sia Ora i figli e i nipoti di questi emigrati-esuli si diventato oggetto di scambio fra le grandi potenze domandano perché i genitori e nonni hanno per vincitrici della guerra. Quando, nel 1954, Trieste sempre abbandonato la loro città.

14 Emigrant anno xxiX - n. 1 Knjiga Gianfranca Crescianija “Trieste TRŽAČANI V AVSTRALIJO TUDI goes to Australia” ZARADI NACIONALIZMA

Do priseljencev, ki z raznih celin silijo v Evropo, bilo ozračje prežeto z nacionalizmom, čeprav je smo v časih nezaupljivi, brezbrižni ali nestrpni. bil Trst kozmopolitsko mesto ter stičišče med Pozabljamo pa, da se je med letoma 1954 in 1961 germanskim, latinskim in slovanskim svetom”. iz Trsta in okolice izselilo več kot 20.000 doma- V avstralskem člankom še piše , da so se “po činov, ki so predstavljali skoraj deset odstotkov vojni sprostili demoni nacionalizma” in kdor ni prebivalstva. Več kot 90 odstotkov le-teh (med bil dovolj Italijan, je bil preganjan. Nekateri Trža- njimi je bilo tudi mnogo Slovencev) je odpoto- čani so bili v službi v aglo-ameriški upravi, drugi valo na drugo stran zemeljske oble v Avstralijo. so bili Slovenci ali pa Hrvati, tretji so zagovarjali To temo obravnava v Trstu rojen zgodovinar neodvisnost Trsta, četrti pa preprosto niso goreče Gianfranco Cresciani, ki je v Melbournu predsta- podpirali njegova italijanskega značaja. Vse te vil svojo knjigo “Trieste goes to Australia”. V njej Tržačane so po njegovem pisanju tako ali drugače ugotavlja, da je bilo tako množično izseljevanje “spodbujali”, da se izselijo, saj so bila delovna iz enega samega mesta neobičajno, med drugim mesta na prepihu, ali pa službe niso našli. pa zatrjuje, da so Tržačani resda zapustili rodni “Nacionalizem je grda pošast” pravi Cresciani. kraj iz gospodarskih razlogov, ne gra pa podcen- Tudi zaradi tega so se mnogi Tržačani vkrzali na jevati tedanjega tržaškega političnega položaja in ladje, marsikdo pa je bil v deželi kengurjev napo- pritiskov, ki so bili tipični za povojna leta. sled nadvse uspešen. O knjigi je poročal časopis “Sydney Morning Vidnih politikov med avstralskimi Tržačani ni, Herald”. Cresciani je kot petletni otrok opazoval avtor pa domneva, da so bili politike ob odhodu neozelandske vojake, ki so se z oklepnimi vozili iz domovine povsem siti. pomikali po Trstu. Avtor izpostavlja, da je Trst Danes pa se njihovi otroci in vnuki sprašujejo zakaj na koncu druge svetovne vojne padel v mahina- so starši in dedki za vselej zapustili domači kraj. cije velikih svetovnh velesil in leta 1954, ko je mesto prešlo pod okrilje italijanskih oblasti, “je P.D.

Emigrant anno xxiX - n. 1 15 Presentato il portale Victor Oriecuia delle attività della regione oltreconfine

Raggruppare in un unico portale tutto ciò che ha a documentazione tecnico-informativa reperibile che fare con i rapporti istituzionali ed economici sul sito ufficiale della Regione Friuli Venezia che il Friuli Venezia Giulia ha o ha avuto con Giulia, seguiranno un percorso multimediale di l'estero. Questo è l'obiettivo del sito internet www. approfondimento orientato in particolar modo anche fvginternazionale.org presentato a Udine nel corso alle testimonianze con tracce audio e fotografie, alle di una conferenza stampa svoltasi nella sede della quali si aggiungeranno entro breve anche i video. Regione. Oltre all'assessore competente Elio De Come ricordato dall'assessore alle Relazioni Anna, hanno partecipato all'illustrazione del progetto internazionali e comunitarie Elio De Anna, l'obiettivo anche la presidente di Informest Silvia Acerbi, di questo nuovo strumento è quello di aumentare la il console Paolo Petiziol nonché i rappresentanti percezione nell'opinione pubblica di quanto e quale sia di Finest e di altre realtà che collaborano con l'impegno della Regione al di là dei confini nazionali. la Regione nella realizzazione di progetti legati »In particolar modo - ha detto l'assessore - questo all'internazionalizzazione. portale vuole essere anche lo strumento attraverso il Promosso dall'assessorato allo Sport, Cultura, quale imprenditori, aziende ma anche singoli cittadini Relazioni internazionali e comunitarie attraverso la possono venire a conoscenza delle opportunità offerte sua direzione Centrale, fvginternazionale.org è stato dall'Europa e di ciò che noi svolgiamo negli altri progettato ed ottimizzato dalla partnership Vivaradio- Paesi, alle quali magari 'agganciarsi' per espandere Emporio Adv, ed è gestito da uno staff dedicato che oltre confine la propria attività«. pubblica on-line il materiale come supplemento »Pertanto questo è un sito 'aperto' dove troveranno dell'agenzia giornalistica Euroregionenews.eu. ospitalità anche i progetti di altri nostri assessorati che Unione europea e fondi strutturali, Cooperazione vedono impegnata la Regione all'estero. Quello che internazionale e allo Sviluppo, Integrazione noi abbiamo voluto è il frutto di un gioco di squadra, europea ed Europa 2020 sono le aree tematiche che ci permetta di dare un'immagine di unitarietà che caratterizzano la home page del sito. Con un dell'azione amministrativa. Non dimentichiamo approccio grafico e multimediale, le attività nel - ha aggiunto De Anna - che in questo momento i Vecchio Continente e nel resto del mondo sono fondi che l'Europa ci mette a disposizioni sono pari visualizzate e navigabili attraverso la rete di progetti a 1 miliardo di euro, suddiviso equamente tra fondo ed iniziative che la Regione sta attuando o che ha già sociale, politiche agricole e piani operativi regionali concluso. nonché fondi europei per lo sviluppo regionale. L'internazionalizzazione quindi si declina nelle più Divulgare queste opportunità attraverso uno diverse forme e trova spazio in ogni ambito di azione strumento da tutti raggiungibile diventa importante se sociale, economica, culturale, ambientale e sportiva. non determinante per utilizzare tutto ciò che ci viene Il sito è un contenitore informativo che, attraverso messo a disposizione senza dover quindi rischiare di una semplice veste grafica, dà una immediata restituire le risorse in quanto non richieste«. percezione della presenza del Friuli Venezia Giulia De Anna ha infine auspicato che anche la rete nel mondo. Fatti, notizie e materiali, che comunque consolare presente nella nostra regione a breve entri saranno »linkati« a seconda delle necessità alla a far parte di questo nuovo portale.

16 Emigrant anno xxiX - n. 1 Una bicicletta di terza mano... Bruno Battoia

Passeggiata romantica a Berna. 1965

Sono nato in Hrastje a Lusevera/Bardo nel 1942. alla quarta elementare. Poi mi hanno mandato, C’era molta miseria allora. Lì ho vissuto la mia insieme a tantissimi altri ragazzi della Terska infanzia con i genitori, il fratello più piccolo dolina, in collegio a Rubignacco. C’erano, per Renato, la nonna e la zia. Da piccolo aiutavo un esempio, anche Sergio Sinicco, Rinaldo Cher ed po’ nelle faccende di casa, davo una mano a fare altri. il fieno o in stalla. Poi, sbrigate tutte le faccende, Era anche quella una sorta di emigrazione dai potevo andare a giocare con gli altri bambini. nostri paesi: si tornava a casa solo per Pasqua o Ce n’erano tanti quella volta! Giocavamo a Natale. Ci hanno mandati là perché dicevano che “bakarúsa”: i giovani oggi direbbero “hokey”. ci sarebbe stata la guerra con la Jugoslavia e che Il campo era una strada bianca con una buca. erano già schierati eserciti e carri armati a Uccea. Ciascun bambino, in un tutti contro tutti, doveva Perciò era meglio stare lontani dal nostro confine. cercare di spingere in quella buca un barattolino Ho frequentato la quinta elementare e i tre anni di con l’aiuto di un bastone. Oppure ci si sfidava avviamento presso l’Istituto Friulano per Orfani, in gare di velocità o nella corsa ad “ostacoli”, fondato da Mussolini e che aveva decisamente che chiamavamo “musa”: bisognava saltare un mantenuto una “didattica” militare. Eravamo altro ragazzino chinato per terra. D’inverno, divisi in squadre, dovevamo indossare le divise e versavamo sul principio della strada che porta a seguire una rigida disciplina da caserma. Vedronza/Njivica dell’acqua per creare una pista Concluse le scuole, nel 1959, sono tornato in valle di ghiaccio su cui sfrecciare con la lodza, la slitta. e ho lavorato a Musi come spaccapietre per un La scuola l’ho frequentata a Lusevera/Bardo fino mese. A Pasqua del 1960 ho fatto le valigie e sono

Emigrant anno xxiX - n. 1 17 dimostravano astio nei confronti degli immigrati e in particolare nei confronti degli italiani che appellavano col termine “zingari”. Nei cantoni tedeschi erano forse meno tolleranti con gli immigrati. Io, personalmente, non ho mai avuto nessun tipo di problema anche perché stavo soprattutto con altri immigrati italiani o spagnoli. Anche per questo non ho imparato un granché di tedesco: a Berna comunque si parla un dialetto tedesco che è abbastanza diverso dalla lingua standard. In ogni caso ho imparato quel po’ che mi bastava per arrangiarmi nella vita di tutti i giorni. Col primo stipendio mi sono subito comprato una bicicletta di terza mano! Che soddisfazione andare al lavoro con il mio primo acquisto! Poi sono anche riuscito a prendere in affitto un vecchio e non proprio accogliente appartamento. Era una Bruno e Beppin. In collegio a Rubignacco. Marzo 1954 sorta di scantinato buio: solo dalla camera da letto si poteva godere di una bella vista su Berna. partito per la Svizzera, destinazione Berna. Mi Nel 1964, in una bella serata di maggio, ho ha invitato a partire mio cugino Mario Bobbera conosciuto una ragazza, Anna, che è poi diventata perché là si trovava lavoro. Inizialmente sono mia moglie nel 1967. Anna era emigrata in entrato in Svizzera con un visto turistico. A Berna, Svizzera da Morcore in provincia di Benevento. mi sono poi recato dai sindacati che mi hanno Lavorava in fabbrica presso la Hasler, in un reparto subito trovato un lavoro stagionale da muratore. che fabbricava pezzi per impianti telefonici. Ogni anno, in virtù di questo rapporto stagionale, Insieme, dopo sposati, abbiamo preso in affitto dovevo per forza rientrare almeno quindici giorni un appartamento più dignitoso. Non abbiamo in Italia per poi poter ritornare in Svizzera e riprendere il lavoro. A Berna, inizialmente, alloggiavo nelle baracche che venivano costruite per gli operai vicino ai cantieri. Soprattutto nei primi anni, il lavoro era molto duro: si lavorava sempre, anche con la pioggia, la neve e il gelo. Le condizioni di lavoro sono poi migliorate quando mi hanno assunto con contratto di lavoro annuale. A Berna avevo pochi contatti con gli Svizzeri che Bruno con i colleghi in pausa dal lavoro sul cantiere. 1963

18 Emigrant anno xxiX - n. 1 dell’infanzia. Da quando siamo in pensione, ci occupiamo di più delle faccende di casa o dell’orto e siamo contenti quando possiamo trascorrere un po’ di tempo insieme al nostro nipotino Nicolas.

Da quando è tornato in valle, Bruno ha sempre partecipato attivamente alla vita paesana sia in qualità presidente della locale sezione dei Donatori di Sangue sia come membro dell’Associazione Ex Emigranti.

Lavoro al cantiere. Berna

Anna con le colleghe in fabbrica, 25 ottobre 1969 mai pensato di acquistare una casa tutta nostra in Svizzera, un po’ perché il costo era proibitivo, un po’ perché pensavamo di rientrare in Italia. Nel 1971 è nata nostra figlia Stefania e nell’aprile del 1972 abbiamo preso la via del ritorno in Friuli. L’idea era di andare a vivere a Lusevera, ma la casa che avevo ereditato necessitava di molti interventi di ristrutturazione e ci mancavano i soldi necessari per metterla a posto. Così siamo andati a vivere a Udine in affitto e siamo tornati a Lusevera solo dopo il terremoto del 1976 quando, nel 1978, ci è stata consegnata la nostra nuova casa, donataci dalla Slovenia. Qui in Italia ho continuato a svolgere la mia mansione di muratore con la Benedil mentre Anna, che poteva contare su di un diploma, ha seguito un corso abilitante per diventare maestra e si è quindi dedicata all’insegnamento nella scuola Ballo al Kursaal. Berna 1 gennaio 1969

Emigrant anno xxiX - n. 1 19 Sem revou kupiti no staro bičikleto

u mieu poskočniti naá druzaa, ki u bi pokleknjen ta na zemiji. Ta zimi smo proliváli vodo ta na pot dou “Pod rata” anu poten smo se liepo lodzali. Sem šou h škuoli kle u Bardo do 4. klase. Poten so pošlali mené nu pouno mladih Terske doline tou koleģo čiu Rubignacco blizu Čedada. So bi ejtu, med druzimi, še Sergio Sinicco nu Rinaldo Cher. Še tuole to bo na sorta emigracijoni: smo paršli nazat dimuoj kuj za Božić nu za Veliko nuoić. So nas tačie pošlali zake so nam pravili, ke na tiela se uneti na huda uera z Jugoslavijo anu ke to bo žej souse parprauljeno oré u Bielen Patoču za jo učneti. Za tuo, to bo lujše stati deléč od našaa kunfina. Ja sem stuorou to zadnjo lieto od “elementari” an sousa tri lieta od “avviamento” par “Istituto Friulano per Orfani”, ki u a bi oré luozou Mušulin anu ke šinjé te bot u previdou nu tardo militarsko dišiplino. So postauljali sinatiće u škuadrah anu usaki u mieu oblieći no uniformo. Ko sem končóu škuolo tou liete 1959 sem šou dielat oré u Mužac. Dielo to bo drobiti pejće Battesimo di Stefania anu ejtu sem se nadielau za dan miesac. Lieto 1960 sem stuorou valižo an sem šou čiu Zvicero, Sem se rodiu nuotre u Hrastje, kle u Barde, lieto čiu Berno. Ejtu u me čakou muoj kužin Mario 1942. Te bot, to bo pouno mizierje. Ejto sem Bobbera, ki u bi mi poviedau, ke tačie so ledali živou ma otroška lieta z mojimi ti stari, z bratran dielouce. Ta parva lieta sem uliezou tou Zvicero Renato, z nono Ano nu z tetó. Kar sem bi mau, tej dan turist. Ko sem revóu čiu Berno sem šou sem dajou no roko ta par hiši, sem pomau dielati čie sindakatan, ki so me hitro obrietli no dielo tej sieno ali tou hlieve. Poten, kar sem končau souse murador. Ma usako lieto zatuo, ker sem mieu kuj tuo, ki so mi kuazali, sem morou ití se veselit s dan “visto turistico”, sem muorou se verniti kle temi druzimi sinateći. To jih bo pouno dan bot! u Talijo za ne 15 dni, za poten morieti speka ití Smo dzujali bakaruso: nášnji ti mladi nu bi tieli dielat tou Zvicero. rećí “hokey”. Smo naredili no jamo tou sred od ne Čiu Berni, sem živou tou barakah, ki so je bieli poti. Usaki sinatić u mieu udariti no kupico z napravili za dielouce blizu kantierija. Parvić, no palico: u uerbou ti, ki u prej revou jo potiskati dielo to bo pouno težko anu smo muorli dielati nuotre u to jamo. Smo še dielali gare za vidati ki simpre, še kar u bi dež, snieh ali led. To šlo lujše, u re već hitro ali smo dielali muso: dan sinatić kar so mi storlí podpisati dan nuou kontrát za no

20 Emigrant anno xxiX - n. 1 cielolietno dielo in ne već kuj za dan čas lieta. dielat tej maeštra tou azilu. Čiu Berni to bo težko se znankinjati z Zvicerji, ki Inje ke smo obedvazije pensijonani e varvamo nu so slabo vidali te furešte, prej kuj souse tiezje, hišo, e dielamo tou vartu anu smo pouno veseli ki so hodili dielat san s Talije. So klicali talijane kar e moremo stati malo časa z našin nevoudan “zingari”. Tou kantoni, kjer so živieli Muke, po Nicolas. muojem to bo šinjé hujše, zake oní so bi boé tardi z emigranti. Ja, nisem maj mieu problemou z To ma šinjé dostaviti, ke Bruno u se simpri jednim zvicerijan še zatuo, ker sem simpre stau potrudou za daržati ukop jude Terske doline z talijani. Takolé niesem se nanće veliko naučou nu živo vas Bardo bodisi tej Prešident od ćekerati par mók. Sem znou kuj te besiede, ki so lokalne secioni “Donatori di sangue” bodisi tej me pomale se ranģati usaki dan. sodielovac asočiacioni “Ex emigranti”. S to parvo plaćo, sem revou kupiti no staro bičikleto anu sem bi pouno vesou! Poten, sem revou še uzeti dan apartement “in affitto”. To ma rećí, ke u nie bi tekej liep: u bi tomast tej dan kliet. Ma od okna muojaá solarja sem morou vidati dan liep kos od Berne. Lieto 1964, dan órak večer maja, sem spoznou no liepo hći, Ano, ki na poten paršlá ma žená. Še Ana na paršla na dielo tou Zvicero od Talje. Na živiela tou ni vasi, ki na se kliče Morcore in ki na stoji blizu Benevento. Čiu Zviceri na dielala tou fabriki “Hasler”, ki na zbierala nu kombinirala telefonske aparate. A Bienne alla festa della vendemmia Poten ke smo se oženili smo šli ukop živet tou insieme ad altri emigranti. 1962-63. dan liepši apartament, simpre “in affitto”. Niesmo maj nanće mislili kupiti ejtu no hišo: zne krajan zake niesmo mieli dosti souteu, z druzin krajan zake smo tieli priti nazat čiu Talijo. Lieto 1971 na se rodila naša hćeratica Stefania in žej aprila lieta 1972 smo se vernili tou naše kraje. Smo tieli ití živet čiu Bardo, ma hiša, ki se jo jeu tej doreak od me fameje, na ba pouno stara anu niesmo miele soute za jo pokomodati. Takolé smo šli žívet dou u Uidan. Kuj po tresu, kar so nam dali no novo sloviensko hišo smo speka paršlí živet kle u Bardo. To bo lieto 1978. Poten ja sem šinjé dielou tej murador za Benedil. Ana, ki na miela dan diploma, na učnela Alla casa d’Italia di Berna. Bruno ed Anna con gli amici. luglio 1971.

Emigrant anno xxiX - n. 1 21 Rinnovato il Direttivo degli Ex Emigranti

L’assemblea dei soci dell’Associazione degli Fra i molti aspetti positivi vale la pena di ricor- Ex Emigranti di Lusevera-Bardo Val Torre, dare la partecipazione e l’impegno dei giovani autentico motore della vita nell’alta Val Torre, che hanno dimostrato di voler continuare sul ha tracciato il bilancio delle attività degli ultimi cammino tracciato dai loro padri. due anni. L’assemblea dei soci ha poi provveduto al rin- Numerose e diversificate le iniziative in novo delle cariche sociali. campo culturale, sociale e ricreativo, tutte illu- strate nel libro “Učera, nas, zejtra - Ieri, oggi, Presidente Dante Del Medico domani” presentato nel corso dell’ultima gior- Vicepresidenti Lisa Toscani nata dell’Emigrante. Mara Blasutto Il Presidente uscente, Dante Del Medico, ha Cassiere Eros Vasalli sottolineato come nel corso degli anni si sono Revisori dei Conti James Sinicco moltiplicate le collaborazioni con altre realtà Igor Cerno della valle come ad esempio il Centro Ricerche Consiglieri Elisabetta Del Medico Culturali ed anche fuori dal territorio, con la Giovanni Fabbrino Kmečka Zveza-Associazione degli Agricoltori Elsa Battoia di Cividale con la quale è stata organizzata la Joel Del Medico “Burjanka”, festa delle castagne e dei prodotti Denis Pascolo locali con la quale Bardo ha acquistato visibi- Claudio Piero Sinicco lità anche fuori dalla val Torre. Juriy Del Medico

Nuovo Direttivo del Circolo di Lugano

L’assemblea generale ordinaria del Circolo, Sarah DI LENARDO dopo avere approvato la relazione sull’attività Carla PELLI svolta nel 2011 e il ricco programma per l’anno Marica URŠIČ in corso ha provveduto al rinnovo delle cariche Modesto ROSSI sociali che sono risultate le seguenti: Germano MORELLI Barbara DEAMBROSI Comitato Direttivo: Pio CENCIGH Igor CENCIGH Evelina FUCHS Nathalie WITZTHUM Rita LENDARO Stefano LENDARO Revisori dei Conti Renata WEBER Gino DI LENARDO Mauro AMBROSINO

22 Emigrant anno xxiX - n. 1 Troppi i giovani disoccupati o precari: sono milioni in italia e all’estero

A stare alle statistiche di vari Istituti, risulta evidente l’emergenza della disoccupazione giovanile in Italia, che ha fatto arrivare ad 82 milioni di ore le richieste di cassa integrazione, con un aumento del 49,1% rispetto agli anni precedenti. Il nostro Paese, con il suo 31% di persone dai 15 ai 24 anni senza lavoro, si colloca ben al di sopra della media europea, pari a circa il 22%, a dimostrazione di quanto sia ancora lontana la anche se inferiore a quelle della Spagna (49,9%), parità tra i sessi. Un divario cui si aggiunge quello della Grecia (48,1%), del Portogallo, 35,1%) e retributivo (956 euro contro i 1.231 degli uomini). dell’Irlanda (29,6%). Superiore pure a quella Impressionanti anche i numeri riguardanti i Svizzera, che oscilla intorno al 6%, ma che laureati: dal XIV rapporto presentato giorni fa da va presa con cautela perché non tutti i giovani Almalaurea risulta che, su 400mila addottorati del non occupati si annunciano a un URC (Ufficio 2010, uno su cinque è senza lavoro. E che anche Regionale di collocamento). quando lo reperiscono, esso risulta meno stabile In Germania solo il 7,8% dei giovani risulta rispetto al passato. disoccupato e ciò grazie alla stretta collaborazione Sui motivi di tale disoccupazione giovanile le tra scuole ed aziende. Le quali, d’accordo con le opinioni sono diverse e spesso contrastanti. autorità pubbliche, offrono agli studenti degli Alcuni sostengono che molti non trovano lavoro istituti tecnici programmi formativi tramite un perché non lo cercano. Altri, invece, sono percorso di apprendistato (alternato alla frequenza persuasi che tanti lo rifiutino perché contrario scolastica), che inizia quando i ragazzi hanno alle aspirazioni personali o alle aspettative di appena 15 o 16 anni. Nel nostro Paese, invece, ove un posto ben remunerato, quasi fosse un diritto quasi un terzo dei giovani è ancora »a spasso«, fare il lavoro che piace o rifiutarlo se non è ben molti non riescono ad avere un impiego perché non pagato. Sarà anche vero che molti ragazzi oggi possiedono i requisiti giusti, in quanto non hanno sono poco propensi a rischiare e sfidare la sorte, mai avuto alcun contatto con il mondo del lavoro. tanto meno disposti a svolgere determinati tipi di Sarebbe utile quindi adottare il modello tedesco. attività. Ma accanto ai »bamboccioni«, come li Problema, questo della disoccupazione giovanile, definì il ministro Padoa-Schioppa, o a chi desidera che preoccupa il ministro del Welfare, Elsa solo notorietà e buoni guadagni, ci sono anche Fornero, e il premier Mario Monti che lo ha ventenni pronti a mettersi in gioco e a trasferirsi definito una »vera piaga«. Che soprattutto lede all’estero. Soprattutto le donne, vale la pena di le donne, il 50% delle quali risulta disoccupata, chiedersi perché questo accade.

Emigrant anno xxiX - n. 1 23 Le risposte sono tante, non ultima quella che »Comunicazione uomo-animale« e »Tecnologia rileva nel nostro Paese un mercato del lavoro assai del fitness« a Camerino, »Biotecnologie per la rigido e garantista, ma anche la giungla di regole salute umana« a Siena o »Scienza della pace« a burocratiche che complicano l’assunzione dei Pisa. E sono solo quattro esempi tra i tanti. cosiddetti precari. Nonché la furbizia di alcuni Tutto ciò ha distrutto la cultura del lavoro ed imprenditori che per »non creare rapporti a tempo umiliato il mestiere dell’artigiano, quasi fosse indeterminato«, puntano su »contratti rinnovati di un’attività per deficienti. Soprattutto ha fatto 3 mesi in 3 mesi e di finti rapporti di associazione«. dimenticare che il miracolo economico degli Il tutto aggravato dalla tesi, divulgata dai politici anni '50 fu possibile grazie ai pochi laureati di sinistra e dai sindacati e tradotta in realtà con (ingegneri, chimici) allora disponibili, ma la riforma scolastica di Berlinguer, secondo la soprattutto ai tanti periti industriali diplomati quale la laurea deve essere un obiettivo per tutti; dagli Istituti Tecnici. Incoerenze che si e che soltanto gli addottorati avrebbero potuto aggiungono al dato particolarmente allarmante avere un lavoro dignitoso. Trappola ideologica dei non pochi studenti che impiegano un paio in cui sono caduti i genitori di umili origini di lustri per laurearsi. Non perché lavorino per convinti di dare ai loro figli la possibilità di mantenersi agli studi, se rispondono al vero i dati riscattare la povertà familiare e il livello sociale. Eurostat, dai quali si appura che la percentuale Ne è conseguito un gran numero di detentori di di lavoratori iscritti all'università è solo del 9% un titolo di studio che è costato tanto ma che non tra le donne e del 6,4% tra i maschi (negli altri serve, anche perché, nel frattempo, sono sorte Paesi europei si eleva rispettivamente al 23,3% Facoltà fantasiose ed inutili, come quella su e al 19,3%).

24 Emigrant anno xxiX - n. 1 Naša Druzina

San Martin di Mendoza: si chiama lourdes tori valdivieso, nata il 21 ottobre 2011, figlia di martin e jimena.

Liegi: Giuseppina Bortolutti “Pina”, mamma di Eligio e Nella, ha tagliato felicemente il traguardo dei 90 anni.

Emigrant anno xxiX - n. 1 25 in Memoriam

Il 24 marzo, all’età di 100 anni ci ha lasciati Emilia Fon. Nasce ad Altovizza (San Pietro) nel 1912. Assieme al marito, Giuseppe Terlicher di Osgnetto (San Leonardo), nel 1938 si trasferi- sce a Clermont Dessous (Francia). Qui, pochi giorni dopo aver festeggiato il 100° comple- anno, è improvvisamente deceduta. Ai figli, ai nipoti e a Janine, segretaria del nostro Circolo, le condoglianze di tutti noi.

in Memoriam

È scomparsa a London (Ontario) Maria Tomasetig Floriančič, nata a Obenetto () nel 1939. Arrivò in Canada nel 1957 con il marito Slavko. Maria aveva sempre un sorriso per tutti ed amava la vita. La lingua slovena l’ha sempre accompagnata. Non sarà mai dimenticata ma rimarrà per sempre nei nostri cuori. Ai familiari le condoglianze di tutti gli Sloveni nel mondo.

U miru naj počiva

26 Emigrant anno xxiX - n. 1 XV. Kongres XV Congresso

Investicija v rast in novo upanje Investire per crescere e sperare

Špietar San Pietro al Natisone

Občinska dvorana Sala consiliare

Petek 27. Julija 2012 ob 19.00 uri Venerdì 27 luglio 2012 ore 19.00

Vsi vabljeni Siete tutti invitati

Emigrant anno xxiX - n. 1 27 Slovenci po svetu Slovenians in the world Unione emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia

28 Emigrant anno xxiX - n. 1