ISSN: 2280-191X

LISTINO

DEI VALORI

IMMOBILIARI

DEI TERRENI

AGRICOLI

PROVINCIA DI

NAPOLI

LISTINO 2017 RILEVAZIONE ANNO 2016

quotazioni dei valori di mercato

dei terreni agricoli

entro un minimo e un massimo

per le prin cipali colture

in ciascun

privati professionisti edizioni  pubblica amministrazione

OSSERVATORIO DEI VALORI AGRICOLI – PROVINCIA DI NAPOLI – RILEVAZIONE 201 6

Hanno collaborato alla formazione del listino

MASSIMO CURATOLO, ingegnere, membro di numerose commissioni di congruità presso enti pubblici. È stato capo area presso la struttura centrale della Agenzia del Territorio che si occupava di Osservatorio del mercato immobiliare. Ha diretto l’ufficio tecnico erariale di Isernia e di Viterbo. È stato capo del Servizio Tecnico 1° della Direzione Centrale dei SS.TT.EE. Autore/coautore di numerose pubblicazioni sia in campo estimale che catastale. Ha svolto numerosi incarichi di docenza.

ANTONIO IOVINE, ingegnere consulente in materia di catasto ed estimo, attualmente direttore scientifico rivista informatica www.catastonline.it. È stato dirigente dell’Agenzia del territorio, responsabile dell’Area per i servizi catastali della Direzione centrale cartografia, catasto e pubblicità immobiliare, membro della Commissione Censuaria Centrale. Autore/coautore di vari testi in materia di catasto, topografia ed estimo, ha svolto numerosi incarichi di docenza per conto della Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze e di altre strutture pubbliche o private tra cui, Scuola delle Autonomie locali, Consiel, Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Verona, Synergia formazione.

La redazione gradisce indicazioni costruttive o suggerimenti migliorativi ([email protected]).

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Informazioni editoriali

edizione: gennaio 2017 | materia: estimo | tipologia: raccolta | genere: annuario | formato: digitale, pdf | dimensione: A4 (21 cm X 29,7 cm) | pagine 117 | cod. prodotto: edizioni OVA 318 | ISSN: 2280-191X | editore: Exeo srl CF PI RI 03790770287 REA 337549 ROC 15200/2007 c.s.i.v. € 10.000,00, sede legale piazzetta Modin 12 35129 Padova, sede pubblicazioni digitali operativa: via Buzzacarina 20 35020 Brugine (PD). Email: [email protected] www.exeo.it professionaliprofessionali

Avvertenza

Nella presente edizione del listino, stante la sostanziale invarianza del mercato immobiliare dei terreni agricoli, sono sostanzialmente confermati i valori immobiliari rilevati negli anni immediatamente precedenti.

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Introduzione

La valutazione di un bene immobile è un’operazione complessa in quanto si tratta di andare ad attribuire un valore di mercato ad un determinato bene, con una delle varie metodologie previste dalla disciplina dell’estimo. Per valore si intende il prezzo, espresso in quantità di moneta, che la pluralità di acquirenti e venditori sarebbe rispettivamente disposta a corrispondere per la cessione ed acquisto di un bene in una libera contrattazione, condotta nei tempi ordinari in cui i beni similari sono offerti sul mercato locale. Le metodologie di stima prevedono diversi approcci che consentono di risolvere tutte le possibili situazioni che possono presentarsi in rapporto allo stato specifico del bene, alla presenza o meno di un mercato immobiliare più o meno dinamico, nonché alla finalità della stima. Tutte le metodologie, però in sostanza, si basano sul confronto tra le caratteristiche del bene oggetto di stima e quelle di beni similari, dei quali si deve conoscere anche il prezzo di cessione in una recente compravendita (o altri dati economici: ad esempio costo di ricostruzione, canone di locazione, ecc., a seconda dello scopo della stima). Il confronto è particolarmente difficile in quanto sono molteplici le caratteristiche elementari degli immobili che possono, con maggiore o minore peso, incidere sul valore degli stessi. Anche nella stima dei beni di natura agricola si incontrano tali difficoltà in quanto, benché rispetto ad altre tipologie di immobili (urbani o industriali) presentino un minor numero di caratteristiche atte a distinguerli l’uno dall’altro e dal relativo valore, questo numero resta comunque sempre abbastanza elevato. Un osservatorio di valori immobiliari è uno strumento che si prefigge di monitorare l’andamento dei valori di beni immobili ai fini della loro utilizzazione in attività professionali, commerciali, governo del territorio e quanto altro, a disposizione di cittadini, imprese ed enti pubblici. Perché e viva l’esigenza di un Osservatorio di valori immobiliari dei beni di natura agricola? Sicuramente per:  la carenza di informazioni economiche per tali tipi di beni;  la confusione nell’individuazione del corretto valore per la molteplicità di tipologie di valori agricoli assunte per specifiche funzionalità;  la necessità di sviluppare e approfondire una cultura professionale per la valutazione di tali beni, supportando le relative operazioni di stima, sia di interesse privato che pubblico;  disporre di uno strumento per una valutazione automatica del valore dei terreni agricoli, a partire da informazioni oggettive delle loro caratteristiche tecniche, rilevate secondo una predefinita codifica. Preliminarmente è necessario esplicitare una definizione inequivocabile di un terreno agricolo, al fine di qualificare la natura e le finalità dell’Osservatorio. Per terreno agricolo si intende un’area destinata ad attività agricola e non suscettibile di edificazione, se non per costruzioni strumentali all’esercizio dell’attività stessa, di tipo abitativo o non abitativo, in base alle previsioni dello strumento urbanistico vigente. Il valore che si andrà a ricercare, per l’Osservatorio, deve prescindere da fattori che eccedano il puro merito agricolo (non si terrà conto ad esempio di prospettive di futura edificabilità per la vicinanza a centri abitati ovvero di ubicazioni in zone di esposizione panoramica su rilevanti paesaggi naturalistici, cosicché come di ogni altro fattore che non incida sulla redditività agricola). È appena il caso di evidenziare come tale finalità dell’Osservatorio, da una parte semplifichi l’attività di costituzione, da un’altra ne contrasti la piena aderenza al mercato immobiliare ordinario. Tale scelta porta evidentemente ad escludere casi singolari di valori immobiliari influenzati da un eccessiva presenza di fattori extragricoli che incidano sui valori medesimi. Anche in questi ultimi casi l’Osservatorio potrà, comunque, sempre offrire un valore di base, che con opportune analisi estimali può essere adattato alla finalità precipua della stima. L’ambito territoriale di valenza dei valori dell’Osservatorio è quello comunale. Ai fini della rilevazione dei valori si è dovuta necessariamente operare una scelta sulle qualità di coltura da monitorare per la costituzione dell’Osservatorio. Le qualità di coltura catastali sono esorbitanti (n. 107) ed in alcuni casi obsolete. Appaiono più approcciabili, in quanto di più recente introduzione, ancorché non perfettamente standardizzate a livello nazionale le qualità di coltura individuate nelle tabelle dei valori agricoli medi per espropri (legge 865/71 e s.m.), che risultano in numero più ridotto e più vicine alla attuale realtà agricola.

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Si ritiene pertanto opportuno fare riferimento a queste ultime, salvo accorpamenti specifici ai fini dell’elaborazione dei dati quando il valore immobiliare e la natura della qualità di coltura siano sufficientemente omogenei. L’Osservatorio, In questa prima fase, per accelerare il processo di costituzione è stato realizzato sulla base dei dati di mercato noti o di più immediata rilevabilità, elaborati con metodologie empiriche per estrapolarli sull’universo dei beni agricoli, da professionisti qualificati operanti sul territorio. In una seconda fase, l’osservatorio assumerà, progressivamente, natura scientifica fondato su dati puntuali, specificatamente desunti dal mercato ed elaborati con metodologie statistico-matematiche. Occorre poi evidenziare come il mercato dei terreni agricoli ha risentito, per molti anni, in modo essenziale dei criteri di valutazione automatica previsti dal DPR 131/86 (Testo unico delle imposte di registro) e pertanto i prezzi dichiarati sugli atti traslativi fino a pochi anni fa era quello determinato sulla scorta dei Redditi Dominicali che nulla avevano a che fare con i reali valori di mercato. Solo negli ultimi periodi si sta assistendo a dichiarazioni più veritiere, ma il mercato è ancora poco trasparente e comunque non produce quei parametri sufficienti, sia dal punto qualitativo che quantitativo, a realizzare un Osservatorio di “natura scientifica”. I valori contenuti nella banca dati delle quotazioni immobiliari dell'Osservatorio del mercato immobiliare agricolo non possono intendersi sostitutivi della "stima", anche se finalizzata ad accertare il puro merito agricolo, ma soltanto di ausilio alla stessa. Sono riferiti all'ordinarietà dei fondi agricoli nei vari contesti locali, rappresentando perciò valori agricoli minimi e massimi ordinari, significando che possono essere presenti fondi singolari il cui valore può discostarsi da quelli rilevati. Un’ulteriore particolarità dei valori esposti nell’Osservatorio, sempre nell’ottica di consentirne una sua migliore utilizzabilità e di potere acquisire ogni informazione economica disponibile in tema di trasferimenti di terreni agricoli (ovviamente opportunamente resa omogenea al contesto), concerne il fatto che i valori agricoli sono considerati al netto dell’incidenza di eventuali costruzioni rurali presenti. La disciplina dell’estimo detta le modalità operative per armonizzare le due tipologie di valori onde consentire l’uso dei valori dell’Osservatorio, previ adattamenti, per ogni fine di stima. Per quanto concerne i terreni con piantagioni arboree i valori tengono conto anche del soprassuolo, che come è noto è in stretta correlazione tra età delle piante e durata del ciclo di estirpazione (o taglio per i boschi). A tale fine la durata del ciclo ordinario della piantagione è divisa in intervalli, corrispondenti alle varie fasi (ad esempio tre: soprassuolo con un’età inferiore ad un terzo del ciclo vegetativo; soprassuolo con un’età compresa tra un terzo e due terzi del ciclo vegetativo; soprassuolo ha un’età superiore a due terzi del ciclo vegetativo. Per i boschi si fa riferimento, invece, alla data in cui si può eseguire il taglio. Altre problematiche concernono la corretta conduzione dei fondi in particolare per quanto riguarda la manutenzione delle opere di sistemazione, scolo e bonifica, se presenti. Oltre quelle sopra segnalate possono essere presenti molte altre condizioni particolari incidenti sui valori (vincoli normativi, prescrizioni urbanistiche, pesi, ecc.). In questi casi, l’Osservatorio non può che fare riferimento a condizioni di ordinarietà, prescindendo da queste. Quindi, l'utilizzo delle quotazioni, non può che condurre ad indicazioni di valori agricoli di larga massima. Solo la stima effettuata da un tecnico professionista, in quanto esperto del settore, redatta dopo un’accurata ispezione al fondo ed ai caratteri locali della zona in cui è posto, costituisce la consulenza idonea a rappresentare e a descrivere in maniera esaustiva e con piena efficacia il bene e di motivare il valore da attribuire. Ciò premesso, come strumento di ausilio per il lettore sono state sviluppate specifiche analisi attraverso le quali sono state definite delle tabelle parametriche che mettono in relazione le caratteristiche tecniche (fertilità, giacitura, ubicazione, accesso, ecc.) con il valore di mercato. Tale strumento, note le caratteristiche tecniche specifiche del terreno oggetto di valutazione, consente di ricavare il più probabile valore di mercato del terreno medesimo nell’ambito dell’intervallo minimo-massimo fornito dall’Osservatorio (cfr. paragrafo “Algoritmo di calcolo del valore”).

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Sommario

Introduzione ...... 3 La natura dei dati dell’Osservatorio ...... 8 Novità dei listini Exeo S.r.l. anno 2017 ...... 9 LA PROVINCIA DI NAPOLI ...... 11 Rapporto statistico provinciale...... 12 NAPOLI ...... 13 ...... 14 ...... 15 ...... 16 ...... 17 ARZANO ...... 18 ...... 19 BARANO D’ISCHIA ...... 20 ...... 21 BOSCO TRE CASE...... 22 ...... 23 ...... 24 CALVIZZANO ...... 25 ...... 26 CAPRI ...... 27 CARBONARA DI ...... 28 ...... 29 ...... 30 ...... 31 ...... 32 ...... 33 ...... 34 ...... 36 CASTELLAMARE DI STABIA ...... 37 ...... 38 ...... 39 ...... 40 ...... 41

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COMIZIANO ...... 42 ...... 43 ...... 44 ...... 45 ...... 46 ...... 47 GIUGLIANO IN ...... 48 ...... 49 ...... 50 ISCHIA ...... 51 ...... 52 ...... 53 ...... 54 ...... 55 ...... 56 ...... 57 ...... 58 ...... 59 META ...... 61 MONTE DI ...... 62 ...... 63 NOLA ...... 64 ...... 65 ...... 66 PIANO DI ...... 67 ...... 68 ...... 69 ...... 70 POMIGLIANO D’ARCO ...... 71 ...... 72 ...... 73 ...... 74 PROCIDA ...... 75 ...... 76

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QUARTO ...... 77 ...... 78 ...... 79 ...... 80 ...... 81 SAN PAOLO BELSITO ...... 82 SAN SEBASTIANO AL VESUVIO ...... 83 ...... 84 SANT’AGNELLO ...... 85 SANT’ANASTASIA ...... 86 SANT’ANTIMO ...... 87 SANT’ANTONIO ABATE ...... 88 SANTA MARIA LA CARITÀ ...... 89 ...... 90 ...... 91 ...... 92 ...... 93 SORRENTO ...... 94 ...... 95 ...... 96 ...... 97 ...... 98 TRE CASE ...... 99 ...... 100 ...... 101 ...... 102 ...... 103 VOLLA ...... 104 ALLEGATI ...... 105 Algoritmo di calcolo del valore ...... 106 Tabelle qualità di coltura , parametri di stima, loro variabilita’ ...... 108 Specifiche tecniche per l’attribuzione del livello qualitativo, adeguato alle caratteristiche tecniche del terreno oggetto di valutazione ...... 111 Declaratoria per l’individuazione delle qualità di coltura rilevate ...... 114

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La natura dei dati dell’Osservatorio

I valori riportati nell’Osservatorio sono riferiti all'ordinarietà dei fondi agricoli nei vari contesti locali, rappresentano, perciò, valori agricoli minimi e massimi ordinari, significando che possono essere presenti fondi singolari il cui valore può discostarsi da quelli rilevati. I valori sono al netto dell’incidenza di eventuali costruzioni rurali presenti. Per cui, in caso di presenza di costruzioni rurali, nella stima puntuale, se ne dovrà tenere adeguatamente conto, unitamente alle altre caratteristiche specifiche del singolo immobile (ad es.: conduzione dei fondi, opere di sistemazione, scolo e bonifica, vincoli normativi, prescrizioni urbanistiche, pesi, ecc.). Per i terreni con piantagioni arboree i valori tengono conto anche del soprassuolo (ad eccezione dei vivai e colture floreali ed ornamentali), che come è noto è in stretta correlazione tra età delle piante e durata del ciclo di estirpazione (o taglio per i boschi). A tale fine la durata del ciclo ordinario della piantagione è divisa in intervalli, corrispondenti alle varie fasi (ad esempio tre: soprassuolo con un’età inferiore ad un terzo del ciclo vegetativo; soprassuolo con un’età compresa tra un terzo e due terzi del ciclo vegetativo; soprassuolo ha un’età superiore a due terzi del ciclo vegetativo. Per i boschi si fa riferimento, invece, alla data in cui si può eseguire il taglio. Inoltre, per le piantagioni arboree, sono presenti altre caratteristiche ad alta variabilità locale, quali densità e sesto di impianto della piante, presenza e/o necessità di impianto irriguo, protezione con rete ed altro, che complicano una puntuale valutazione del terreno. Quindi, l'utilizzo delle quotazioni, non può che condurre ad indicazioni di valori agricoli di larga massima. Solo la stima effettuata da un tecnico professionista, in quanto esperto del settore, redatta dopo un’accurata ispezione al fondo ed ai caratteri locali della zona in cui è posto, costituisce la consulenza idonea a rappresentare e a descrivere in maniera esaustiva e con piena efficacia il bene e di motivare il valore da attribuire.

I valori riportati sono in euro ed unitari per ettaro, massimo e minimo. In ultima colonna è riportato il riferimento ad una tabella parametrica.

Esempio di valorizzazioni:

Seminativo Val max 62.500 Val min 40.000 Tabella H501A Orto Val max 76.000 Val min 46.000 Tabella H501A Frutteto Val max 73.000 Val min 45.000 Tabella H501C Vigneto Val max 75.000 Val min 49.000 Tabella H501B Uliveto Val max 42.000 Val min 18.000 Tabella H501I Bosco alto fusto Val max 30.000 Val min 17.000 Tabella H501D

Le tabelle parametriche, presenti per ogni provincia, mettono in relazione le caratteristiche tecniche (fertilità, giacitura, ubicazione, accesso, ecc.) con il valore di mercato. Costituiscono, quindi, un algoritmo che, sulla base delle caratteristiche tecniche specifiche del terreno oggetto di valutazione (da rilevare sopralluogo) ed una qualificata abilità professionale, consentono di ricavare il più probabile valore di mercato del terreno medesimo nell’ambito dell’intervallo minimo-massimo fornito. In particolari contesti locali potrebbe essere necessario tenere in evidenza altri parametri influenti sul valore, non contemplati o non presi in considerazione nel listino per la loro eccezionalità.

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Novità dei listini Exeo S.r.l. anno 2017

Fino all’anno 2014, i listini sono stati pubblicati esclusivamente su base provinciale, riportando le valorizzazioni per singola qualità di coltura del terreno e per i singoli comuni.

Per gli anni 2015-2016, i listini sono prodotti su base regionale, sempre mantenendo la valorizzazione disaggregata per singolo comune.

Dall’anno 2017 (rilevazioni riferite al 2016), si è tornati alla pubblicazione di listini immobiliari a livello provinciale. In questa ultima rilevazione si è proseguito sul percorso di una omogeneizzazione e semplificazione a livello nazionale dei listini, procedendo ad accorpare le qualità di coltura per gruppi omogenei per caratteristiche e valori immobiliari, pervenendo ad un quadro generale di qualificazione a livello nazionale composto da sole 48 qualità di coltura, delle quali solo n. 12-25 mediamente presenti in ciascuna provincia.

La semplificazione ha riguardato l’eliminazione delle valorizzazioni di terreni seminativi o pascoli consociate con soprassuoli arborei, retaggio storico del sistema di inventariazione catastale. Tale scelta non pregiudica l’efficacia del listino, in quanto la rilevazione del valore di una coltura mista coltivazione annuale e arborea poliennale o consociazione di piantagioni arboree, non è di alcuna utilità se non si dettaglia la qualità dell’arboratura presente, l’ubicazione (perimetrale, sparsa, per filari, ecc.), la finalità delle piante e la densità delle stesse. Parametri che non possono essere espressi in forma generale standardizzata essendo molte variegate le casistiche che si possono rilevare, anche in ambiti locali ristretti. Di fatto, le qualità arborate possono assumere, di volta in volta, valori maggiori o inferiori della corrispondente qualità di coltura principale in assenza di soprassuolo, proprio in relazione alle suddette caratteristiche e ciò sia in ambiti territoriali diversi e sia nella stessa località. Pertanto, nel caso di ricerca di un valore di una coltura mista arborata, deve essere cura del perito di individuare, caso per caso, il valore più opportuno, partendo dal valore della coltura principale, priva di soprassuolo, e apportando al relativo valore le necessarie aggiunte e detrazioni che le piante possono apportare al bene nel suo complesso. Parimenti, vale lo stesso ragionamento per colture arboree consociate, valutando le relative incidenze superficiali nell’appezzamento oggetto di stima.

Sono stati altresì apportati perfezionamenti all’algoritmo di valutazione con l’introduzione di alcune nuove caratteristiche e taratura dei vari livelli qualitativi.

Poiché nell’anno 2016 l’andamento del mercato dei terreni agricoli è risultato mediamente e sostanzialmente stabile nei prezzi di compravendita rispetto a quelli dell’anno 2015 ed immediatamente precedenti, le quotazioni riportate nel presente listino, anche se apparentemente diversificate rispetto ai valori del listino precedente per effetto delle modifiche all’algoritmo di valutazione conseguenti il nuovo assetto delle colture monitorate, confermano sostanzialmente quelle formulate per l’anno precedente, salvo affinamenti conseguenza di una più precisa e arricchita rilevazione sulla scorta di ulteriori indagini, che hanno riguardato, però, casi isolati. In particolare, nell’ottica della semplificazione, si è provveduto ad accorpare alcune tipologie di impianto di piantagioni arboree, ad esempio l’uliveto tradizionale e quello specializzato ovvero vigneto a filari e a tendone od intelaiato alto, introducendo specifici parametri quali densità piante e natura dell’impianto che tengono conto del diverso apporto al valore del terreno. Altresì sono state associate piantagioni asciutte con quelle irrigue (quando presenti) introducendo un ulteriore parametro che gestisce l’opzione.

Anche i listini 2017, riportano dei rapporti statistici costituiti da tabelle e grafici illustrativi della variabilità delle quotazioni espresse limitatamente alle seguenti qualità di coltura più significative per diffusione sul territorio nazionale:

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 seminativi (asciutti);  orti irrigui (in assenza gli orti asciutti);  vigneti;  uliveti;  frutteti;  boschi cedui.

Per le qualità di coltura che, localmente, evidenziano più quotazioni (ad es. vigneto ordinario, vigneto DOC, vigneto DOCG; uliveto ordinario e ulivato specializzato, ecc.) sono stati assunti i valori minimi e massimi ordinari assoluti.

A partire dal 2017, unitamente all’ebook, contenente il listino e le specifiche tecniche di impiego, è possibile anche il download di un pacchetto informatico che consente di leggere il database e di applicare in automatico l’algoritmo di calcolo del valore puntuale unitario di un terreno di cui siano note le caratteristiche tecniche più rilevanti ai fini della formazione del valore immobiliare.

E’ appena il caso di evidenziare, così come i valori minimi e massimi non possono intendersi sostitutivi della "stima", ma soltanto di ausilio alla stessa, anche il valore puntuale determinato dall’algoritmo – ancorchè più modulato sul contesto analizzato – e perciò più indicativo, anche con buona approssimazione, del valore di mercato agricolo, non può intendersi sufficiente per garantire la correttezza del risultato.

Solo l’esame sopralluogo e la corretta valutazione dei parametri tecnici incidenti in quel particolare contesto specifico in cui è ubicato il terreno, eseguiti da un professionista esperto, può portare ad una valutazione aderente al mercato. Di fatto, in ogni contesto specifico possono presentarsi situazioni singolari, richiedenti ulteriori parametri non presi in considerazione dall’algoritmo generale proprio per l’inusualità della circostanza nella norma, parametri che, se non correttamente rilevati ed utilizzati da un esperto, possono falsare la valutazione.

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LA PROVINCIA DI NAPOLI

La provincia di Napoli con i suoi 3.080.691 abitanti, è la terza più popolosa d’Italia; si estende su una superficie di 1.171 km² e comprende 92 comuni, al centro è dominata dal Vesuvio. Affacciata a sud e ad ovest sul mar Tirreno, confina a nord con la provincia di Caserta e la provincia di Benevento, a est con la provincia di Avellino e a sud – est con la provincia di Salerno. Il territorio è caratterizzato da una forte variabilità di paesaggi dalla piana campana che si protende nella confinante provincia ed in cui si ergono i complessi vulcanici del Vesuvio e dei Campi Flegrei, dall’Appenino centrale a nord e dalla penisola sorrentina, a sud a picco sul mare. L’unico vero fiume è il Sarno. I terreni, in relazione alla loro origine vulcanica sono molto fertili. Il turismo è sviluppatissimo nel capoluogo di provincia e nelle isole. I vini doc prodotti nella provincia sono: - Aversa Asprinio, Aversa Asprinio Alberata o Vigneti ad Alberata, Aversa Asprinio spumante, in provincia di Caserta , ma anche nei comuni di , Qualiano e Sant'Antimo, in provincia di Napoli. - Campi Flegrei Bianco, Rosso, Falanghina, Falanghina spumante, Piedirosso, Piedirosso passito, Piedirosso riserva, Pie Palummo, Rosso novello, zona di produzione:intero territorio dei comuni di Procida, Pozzuoli, Bacoli, e Quarto ; - Capri bianco e Capri rosso, zona di produzione intera Isola di Capri; - Ischia Bianco, Bianco spumante, Bianco superiore, Biancolella, Forastera, Piedirosso e Per Palummo, Piedirosso e Per' e Palummo passito, Rosso, zona di produzione intera Isola di Ischia; - Penisola Sorrentina Bianco, Bianco Sorrento, Rosso, Rosso frizzante naturale, Rosso frizzante naturale Gragnano, Rosso frizzante naturale Lettere, Rosso Sorrento; zona di produzione: Comuni di Gragnano, Pimonte, Lettere, , Sorrento, , Meta, Sant'Agnello, Massa Lubrense, Vico Equense e Agerola e parte di Sant'Antonio Abate e Castellamare di Stabia, tutti in provincia di Napoli. La sottozona Gragnano: comprende i comuni di Gragnano, Pimonte e parte di Castellamare di Stabia. La sottozona Lettere: comprende i comuni di Lettere, Casola di Napoli e parte di quello di Sant'Antonio Abate. La sottozona Sorrento infine comprende i comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Sant'Agnello, Massa Lubrense e Vico Equense. - Vesuvio Bianco, Rosso o rosato, Lacryma Christi bianco, Lacryma Christi liquoroso, Lacryma Christi rosso o rosato; zona di produzione comuni di: , , San Sebastiano al Vesuvio e parte di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant'Anastasia e Somma Vesuviana.

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Rapporto statistico provinciale

Nell’ istogramma seguente sono evidenziate le variabilità dei valori delle cinque qualità di coltura monitorate.

Il valore massimo provinciale assoluto, €/ha 135.000,00, riguarda i migliori vigneti DOC dei comuni di Anacapri, Barano d'Ischia, Capri, Casamicciola Terme, Forio, Ischia, Lacco Ameno, Procida, Serrara Fontana

Il valore minimo provinciale assoluto, €/ha 3.000,00, riguarda i boschi cedui più scarsi della provincia.

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ACERRA

Abitanti : 56.177

Superficie: kmq 54,08

Altitudine: m. 26

Classificazione climatica: zona C 1011

Il comune è il terzo per estensione territoriale dopo il capoluogo e Giugliano in Campania. L’economia vive soprattutto di terziario e di edilizia. Dista 23 Km. dal capoluogo di provincia.

VALORI UNITARI IN EURO PER ETTARO, MINIMO E MASSIMO ORDINARIAMENTE RISCONTRABILI

Qualità di Coltura Cod. tabella Val. minimo Val. Massimo Seminativo F839B 44.000 60.000 Seminativo irriguo F839A 73.000 100.000 Orto irriguo F839B 95.000 130.000 Frutteto F839D 52.000 98.000 Vigneto F839C 36.000 55.000 Pascolo F839B 7.000 10.000 Bosco ceduo F839M 3.000 8.000 Colture floro vivaistiche-Vivaio F839A 105.000 145.000 Noccioleto F839L 71.000 120.000 Agrumeto F839H 72.000 135.000 Noceto F839L 41.000 70.000 Incolto sterile F839F 4.400 6.000 Roseto F839A 155.000 210.000

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Vigneto (ad alberello) Terreno coltivato a vite esclusivamente o principalmente, sia per produrre uva da tavola che da vino, con strutture di sostegno provvisorie, attribuendosi agli altri prodotti un’importanza secondaria.

Vigneto (o a spalliera) Terreno coltivato a vite esclusivamente o principalmente, sia per produrre uva da tavola che da vino, secondo filari allineatiattribuendosi agli altri prodotti un’importanza secondaria.

Vigneto a capannello (o a tendone o a pergola) Terreno coltivato a vite disposta in filari, con strutture orizzontali di sostegno tra un filare e l’altro a distanza regolare per la produzione di uva da vino o da tavola.

Vigneto (ad alberello) Terreno coltivato a vite esclusivamente o principalmente, sia per produrre uva da tavola che da vino, con strutture di sostegno provvisorie, attribuendosi agli altri prodotti un’importanza secondaria.

Vigneto (o a spalliera) Terreno coltivato a vite esclusivamente o principalmente, sia per produrre uva da tavola che da vino, secondo filari allineati attribuendosi agli altri prodotti un’importanza secondaria.

Vivaio Spazio all’aperto e/o in ambienti chiusi attrezzati a serra, adibito alla coltivazione e/o al ricovero di colture sia da frutto che da ornamento.

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Marchi qualificanti la produzione agricola. Attualmente sono regolamentati tre tipi di marchi:  DOP (Denominazione d'Origine Protetta). Identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un'area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. In questo caso tutta la filiera, compresa la produzione delle materie prime utilizzate, e’ inserita nel disciplinare e soggetta a controllo.  IGP (Indicazione Geografica Protetta). Il legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione del prodotto. Inoltre, il prodotto gode di una certa fama. Solo la produzione del prodotto e’ inserita nel disciplinare, soggetta a controllo ed avviene in zona delimitata con ingredienti e modalità di produzione stabilite, mentre la produzione delle materie prime non è sottoposta a controllo.  STG (Specialità Tradizionali Garantite). Non fa riferimento ad un'origine ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale. Sono inseriti nel disciplinare e sottoposti a controllo solo l’indicazione degli ingredienti e la modalità di produzione. Quindi non viene delimitata la zona di produzione e l’origine delle materie prime. La denominazione di origine controllata, nota con l'acronimo DOC, è un marchio di origine italiano che certifica la zona di origine e delimitata della raccolta dei materiali utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio; esso viene utilizzato per designare un prodotto di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori umani e rispettano uno specifico disciplinare di produzione approvato con decreto ministeriale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti

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OSSERVATORIO DEI VALORI AGRICOLI – PROVINCIA DI NAPOLI – RILEVAZIONE 201 6

dal disciplinare; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOC. Il marchio fu ideato negli anni cinquanta. La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione, approvato con Decreto Ministeriale. In effetti, però, la procedura per il riconoscimento delle denominazioni è profondamente cambiata dal 2010 in seguito all'attuazione della nuova normativa europea (Reg. Ce 479/2008, recepito in Italia con il Decreto Legislativo 61 del 8 aprile 2010 in vigore dal 11 maggio 2010) "Nuova OCM Vino". Tra le altre cose, la nuova legge ha portato in sede comunitaria la prerogativa di approvazione delle denominazioni. Inoltre, le sigle italiane DOCG e DOC si affiancano (non sostituiscono) la nuova sigla (per il vino) DOP. Le DOCG sono riservate ai vini già riconosciuti a denominazione di origine controllata (DOC) da almeno cinque anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per effetto dell'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale e internazionale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; l'esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per partita, anche nella fase dell'imbottigliamento. Per i vini DOCG è infine prevista anche un'analisi sensoriale (assaggio) eseguita da un'apposita commissione; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con il marchio DOCG.

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