Fascicolo 37-38- Serie VI

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Fascicolo 37-38- Serie VI ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ANNA MATTEOLI SULLA 1 VOCAZIONE DI SAN PIETRO APOSTOLO' DEL CIGOLI La costruzione della chiesa maggiore di Livorno, la servttlo, poiché Ii lasciò in Dogana senza consegnarli a Pieve di San Francesco d'Assisi, divenuta poi Cattedrale, me, che finalmente io fui l'ultimo a vederli. E se non promossa e finanziata da Ferdinando I de' Medici era che io mi trovo essere obbligato della parola, io mu­ Granduca di Toscana, avrebbe dovuto seguire i piani di tavo pensiero d'altra inventione d'isteria, perché l'inten­ Bernardo Buontalenti, Primo Architetto di Corte, ma in zione mia era che la non fusse vista se non quando la realtà fu portata avanti localmente sotto la guida di fusse in opera; ma poiché così è seguito, patientia. II Alessandro Pieroni, che modificò i progetti buontalen­ disegno che piacie a Sua Altezza Serenissima gusta an­ tiani sia nella pianta sia, e soprattutto, nell'alzato; della cora a me e particolarmente quel Cristo con quella atti­ direzione dei lavori pare si occupasse anche un terzo tudine di San Pietro. Ma è ben vero che le figure dell'altro architetto mediceo, Antonio Cantagallina. L'edificio, co­ disegno, che fanno quella forza del pigliare quella rete, minciato probabilmente sulla fine del marzo 1594, doveva son bellissime et particolarmente quelli ingnudi. Me ne trovarsi già a buon punto nel 1595 se il 16 aprile di tale sono stato qui con Messer Alessandro Pieroni, il quale anno fu benedetto e si prese a uffiziarvi : la consacra­ mi dicie che deve essere in Firenze tra quattro giorni e zione solenne tuttavia, con la dedica a Maria Santissima che sarà insieme con il Cigoli e che li dichiarerà appieno Assunta e ai Santi Giulia Vergine e Martire, Filippo l'animo mio, perché io ci abbia interamente la mia so­ Apostolo e Martire e Francesco, si ebbe solo il 19 feb­ disfattione, ché spero che nel detto disegno il Cigoli ci braio 1606 (stile comune). 'l abbia aggiugnere et abbellirlo assai. Piaccia a Dio che L'arredo della nuova chiesa portò al Cigoli la commit­ C03Ì segua! Ho grandissimo contento che Vostra Signoria tenza di due pale a olio su tela per due altari alle pareti si pigli volentieri questa protettione della tavola, ché laterali dell'unica nave : giudico che col suo favore si abbia a far cosa che abbia a 1) un 'Battesimo di Cristo' dipinto nel !602-03, gustare et nuova. oggi non più esistente. 2 > Divenuto poco ben leggibile Io, per quello che mi si aspetta del resto del lavoro perché logorato e scurito dalla polvere e dal fumo delle che si debbe far qui, spero che abbia a dar sodisfattione. candele causa il trascorrere degli anni e l'incuria degli Ma arei ben caro che lei passassi una parola con Sua uomini, nel 18o6 fu tolto dal suo altare, il primo a destra Altezza Serenissima che la volessi far commandare qui a entrando, intitolato al Battista, e trasferito presso i Bar­ Messer Bastiano Balbiani Proveditore, che mi dovessi nabiti del Convento dei Santi Sebastiano e Rocco; qui più far fare un po' di coperta dreto la Chiesa nuova, dove di tardi è andato perduto, forse distrutto; 3) già ò condotto tutti e' marmi e colonne, e vicino al luogo 2) una ' Vocazione di San Pietro Apostolo' per il dove si à [a] fare la cappella, a causa che Ii maestri passino secondo altare a sinistra entrando, intitolato a San Pietro, stare al coperto a lavorare, e la notte potere serrare, per giunta fino a noi; 4l è esposta alla Galleria Palatina di fuggire l'occasione di guastamenti di lavori. La spesa Firenze, Sala di Venere, inv. 27 Pitti, tela, cm 370 X 239 non è niente, per esserci gran quantità di legnami dismessi firmata e datata 1607 (fig. 1). 5l delli ponti del fosso, che possono servire senza strazio nessuno, perché detta coperta à [a] essere alla salvatica, Di raro interesse si presenta analizzare la genesi di a-ttale che non ci è spesa alcuna se non Il di quattro o questa 'Vocazione': il che è dato adempire basandosi sei opere che ci vuole per metterla insieme. E maggior­ sulla realtà di fatto di varii elementi di prova superstiti: mente che, poi che sarà finito il mio lavoro, potrà servire una lettera relativa alla commissione, che fu di Niccolò a di molte pietre di macigno lavorate che stanno lì fuora, Carducci, un nobile fiorentino vivente a Livorno erettore che di molte volte sono guaste e mal condotte: le quale e patrono di quell'altare, un gruppo di disegni preparatori, si potranno mettere drento a detta coperta e staranno la firma e la data segnate dal pittore sulla pala, il passo molto meglio e sicure. di un'antica fonte biografica. Io li rimando li dua disegni della pittura e le misure La lettera - che fa parte della corrispondenza medicea della grandezza della tavola levate dal Pieroni. Le (sic) conservata all'Archivio di Stato di Firenze - rappresenta potrà far rimandare al Cigoli e significarli che quello che per così dire il '' cifrario " che fornisce quanto necessita dici e: " Tu sarai ancora pescatore d'huomini! ", piaci e più all'interpretazione almeno essenziale degli altri elementi a Sua Altezza, et io concorro al simile. E che la facci con probanti. Eccone il testo che, per maggior chiarezza, ho sua comodità, pure che l'opera riesca di tutta perfettione; sciolto di sigle e abbreviazioni pur trascrivendolo fedel­ et il Pieroni li darà raguaglio di tutte le cose opportune mente. Niccolò Carducci, Agente del Granduca nella in causa dell'aria. Et io ho dato ordine al cassiere della città/fortezza di Livorno, scrive a Firenze a Lorenzo Depositeria che tutte le spese che occorrerà in questa Usimbardi, dal 16oo Segretario del Granduca per il mia opera, resarcisca lui in mia assenza. Io li mando il dipartimento della Guerra: sunto della spesa della fabbrica per tutto il mese d'Ago­ " Molto Illustre Signore e Padrone mio osservandissi­ sto, come la potrà vedere per l'incluso conto: quale potrà mo, comparsono qui Ii dua disegni del Cigoli mandati Vostra Signoria farlo vedere a Sua Altezza Serenissima, da Vostra Signoria, ma l'homo che Ii portò ne fecie mal secondo il solito. 95 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte I - FIRENZE, GALLERIA PALATINA - LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI (CON INTERVENTI DI GIOVANNI BILIVERT E BARTOLOMEO SALVESTRINI) : • VQCA2;ION!l D! SAN PIETRO APQSTOLQ g6 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte -J · -ht~ >fl'/1h'f!r/, . ,..,f.~ ' 1'/ .4'r... Y,. .(:z._._._.. A.•.ct ...... 2 - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE 3 - FIRENZE, UFFIZI1 GABINETTO DISEGNI E STAMPE LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: VOCAZIONE DI SAN PIETRO (DISEGNO, INV. 993 F r) MIRACOLO DELLA TEMPESTA SEDATA (DISEGNO, INV. 993 F v) Con il qual fine li bacio le mani e prego Nostro Signore palesando la sua preferenza, subordinata tuttavia a quella felicie la conservi. Di Livorno il dì 24 di Settembre 1604 del Granduca - che pare si riservasse una specie di su­ - di Vostra Signoria Molto Illustre vostro affezionatis­ pervisione delle committenze dei privati per la nuova simo Niccolò Carducci ". 6> chiesa - e insieme il suo desiderio " che nel detto di­ Le parole "in causa dell'aria" sono da intendere, segno [quello cioè scelto dal Granduca e da lui] il Cigoli credo, allusive alla situazione dell'altare a cui era desti­ ci abbia aggiugnere et abbellirlo assai " . Ne consegue nata la 'Vocazione' rispetto alla o alle fonti luminose: che tali disegni sono da immaginare più semplici, nel exempli causa è per questa medesima determinante delle loro schema, della pala con la ' Vocazione ', in cui almeno fonti luminose, oltre che per alcuni particolari di disegno, uno di essi fu utilizzato e forse in parte anche l'altro. che si diversificano tra loro le due repliche della ' Resur­ Sul foglio Uffizi 993 F si trovano due prove del Cigoli rezione di Cristo' del Cigoli a Firenze, Depositi delle che, vuoi l'allusione a una specie di didascalia insita nel Gallerie, e ad Arezzo, Museo Statale di Arte Medioevale testo della lettera - " quello che dici e: " Tu sarai an­ e Moderna, ricevendo luce le due scene da parti opposte cora pescatore d'huomini! " - vuoi gli stilemi grafici in consonanza all'ubicazione originaria delle pale. 7) In­ tipici dei disegni cigoleschi di questi anni, spingono a fatti la scena della ' Vocazione ' è illuminata di fronte vedere connesse alla committenza per Livorno. 8> Isti­ e da sinistra cioè da dove, rispettivamente, le tre finestre tuire tale rapporto non sarebbe invece consentito dalle sulla parete opposta e quella sulla parete di facciata, composizioni in sé e per sé ivi disegnate, visto che quella proiettavano sull'altare la luce maggiore. sul verso espone un fatto evangelico - dichiarato anche Nello scrivere questa lettera all'Usimbardi il Carducci dalla didascalia - che è altro dalla 'Vocazione ', quella dunque ha, tra gli altri scopi, quello di accompagnare sul recto costruisce la scena, pur nell'identità del soggetto, la riconsegna de " li dua disegni " del Cigoli per la pala, con un'architettura che differisce quasi del tutto dalla 97 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ._ .. l -\ -;/ \ ·. 4 - PARIGI, LOUVRE, CABINET DES DESSINS 5 - PARIGI, LOUVRE, CABINET DES DESSINS LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: MIRACOLO DELLA TEMPESTA SEDATA (DISEGNO, INV. II985 RF r) VOCAZIONE DI SAN PIETRO (DISEGNO, INV. I 1985 RF v) 'Vocazione' dipinta dal Cigoli quale noi conosciamo Comunque, come ho già osservato, ambedue queste (figg .
Recommended publications
  • Collecting and Representing Saxon Identity in the Dresden Kunstkammer and Princely Monuments in Freiberg Cathedral
    UNIVERSITY OF CALIFORNIA RIVERSIDE International Projects with a Local Emphasis: Collecting and Representing Saxon Identity in the Dresden Kunstkammer and Princely Monuments in Freiberg Cathedral A Thesis submitted in partial satisfaction of the requirements for the degree of Master of Arts in Art History by Daniel A. Powazek June 2020 Thesis Committee: Dr. Kristoffer Neville, Chairperson Dr. Randolph Head Dr. Jeanette Kohl Copyright by Daniel A. Powazek 2020 The Thesis of Daniel A. Powazek is approved: Committee Chairperson University of California, Riverside ABSTRACT OF THE THESIS International Projects with a Local Emphasis: The Collecting and Representation of Saxon Identity in the Dresden Kunstkammer and Princely Monuments in Freiberg Cathedral by Daniel A. Powazek Master of Arts, Graduate Program in Art History University of California, Riverside, June 2020 Dr. Kristoffer Neville, Chairperson When the Albertine Dukes of Saxony gained the Electoral privilege in the second half of the sixteenth century, they ascended to a higher echelon of European princes. Elector August (r. 1553-1586) marked this new status by commissioning a monumental tomb in Freiberg Cathedral in Saxony for his deceased brother, Moritz, who had first won the Electoral privilege for the Albertine line of rulers. The tomb’s magnificence and scale, completed in 1563, immediately set it into relation to the grandest funerary memorials of Europe, the tombs of popes and monarchs, and thus establishing the new Saxon Electors as worthy peers in rank and status to the most powerful rulers of the period. By the end of his reign, Elector August sought to enshrine the succeeding rulers of his line in an even grander project, a dynastic chapel built into Freiberg Cathedral directly in front of the tomb of Moritz.
    [Show full text]
  • 8 Alessandro Pieroni (Impruneta 1550-Livorno 1607) Soluzioni Alternative Per La Facciata Di Santo Stefano Dei Cavalieri a Pisa
    CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk Provided by Florence Research 8 Alessandro Pieroni (Impruneta 1550-Livorno 1607) Soluzioni alternative per la facciata di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa 1590-1595 circa Penna a inchiostro marrone, acquerello marrone, rosa e grigio, matita nera, carta bianca; mm 285x425 Firenze, Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, inv. n. 2926 A Si deve a Cosimo I de Medici (1519-1574) la creazio- centrali in “marmo di Caldana” (un marmo rosso ca- ne del complesso monumentale di piazza dei Cavalieri vato nell’omonima località della Maremma toscana); (Carwacka Codini 1989). L’intervento, con la regia di analoga soluzione viene presentata per lo sfondo dello Giorgio Vasari e la continua presenza sul posto di Da- stemma mediceo. La versione di sinistra, con l’uso ubi- vid Fortini, si traduce nella riqualificazione e trasfor- quitario del marmo bianco (ad eccezione dei riquadri mazione di edifici medioevali prospettanti sull’invaso esterni nella parte bassa), illustra una proposta che irregolare della piazza (Conforti 1993). Il palazzo dei avrebbe ancor più enfatizzato il carattere bidimensio- Cavalieri, il palazzo dell’Orologio e la chiesa di Santo nale della facciata, che nella realizzazione si avvicina Stefano (costruita dopo aver demolito l’edificio medio- dunque alla proposta di destra. evale preesistente) sono i nodi fisici e concettuali di Dal punto di vista della composizione della fronte chie- questo progetto, volto a celebrare in un quadro unita- sastica, si nota una divisione orizzontale del prospetto rio di architettura, decorazione e scultura, l’Ordine dei in due registri, mentre in verticale viene delineata una Cavalieri di Santo Stefano fondato dal duca nel 1562.
    [Show full text]
  • Alessandro Pieroni, Don Giovanni De' Medici E Ferdinando I
    Alessandro Pieroni, don Giovanni de’ Medici e Ferdinando I: architettura e città in Toscana fra Cinquecento e Seicento Emanuela Ferretti L’attività di Alessandro Pieroni come architetto, secondo un profilo maggiormente definito, si manifesta a partire dal principato di Ferdinando I de’ Medici (1587-1609) al fianco di don Giovanni (1567-1621), figlio naturale di Cosimo I (1537-1574)1. Don Giovanni, militare di carriera e principe cadetto dall’articolata formazione e dal profilo poliedrico, è una figura complessa di “intendente di architettura”2 che in tempi recenti ha visto nuovi approfondimenti, anche con linee interpretative del tutto originali3. È probabilmente l’articolato iter progettuale per la nuova facciata del Duomo di Firenze (commissione rilanciata da Ferdinando I dal 1589) che pale- sa la collaborazione fra i due personaggi, segnando una proficua relazione alla base di numerosi altri progetti. I due nomi risultano infatti accostati nella realizzazione della fortezza del Belvedere a Firenze, nei primi progetti per la Cappella dei Princi- pi a San Lorenzo, nell’ampliamento e riconfigurazione delle fortificazioni e in altri cantieri di Livorno, nel completamento della chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano a Pisa. Con la riqualificazione della parte absidale del Duomo pisano (1595-1596), commissione che si accompagna ad altri interventi nella stessa città, per Pieroni inizia a configurarsi un ruolo autonomo come architetto. Le opere nella città dei Cavalieri stefaniani sembrano essere state il viatico principale per un avanzamento deciso di Pieroni nell’organigramma tecnico granducale, contesto in cui l’artista si distingue, in più occasioni, anche come cartografo. La fiducia del Granduca culmi- na nella nomina di Alessandro ad “architetto dell’Ufficio della Fabbrica di Livorno” (1597), posizione cruciale nella pianificazione e costruzione della città, riguardo sia gli aspetti burocratico-organizzativi sia il coordinamento della realizzazione delle singole emergenze monumentali, civili e religiose.
    [Show full text]
  • Forgotten Reality, Remembered Fiction, Production Values and Court Opera
    INFORMATION TO USERS This manuscript has been repockiced frwn the mkdilrn master. UMI films the text directly ftom the original or copy submitted. Thus, some thesis and dissertation copies are in Merface, while others may be from any type of computer printer. The quality of this reproduction is dependent upon the quality of the copy submitted. Brdcen or indistinct print, cdored or poor quality illustrations and photographs, print Meedttrmugh, substandard margins, and impmper alignment can adversely affect reprodudion. In the unlikely event that the author did not send UMI a complete manuscript and there are missing pages, these will be noted. Also, if unauthorized copyright material had to be removed, a note will indicate the deletion. Oversize materials (e-g., maps, drawings, charts) are reproduced by sectioning the original, beginning at the upper left-hand corner and continuirlg from left to right in equal sections with small overlaps. Photographs included in the original manuscript have been reproduced xerographically in this copy. Higher quality 6' x 9" black and white photographic prints are available for any photographs or illustrations appearing in this copy for an additional charge. Contact UMI directly to order. Bell & Howell Information and Learning 300 North Zeeb Road, Ann Arbor, MI 48106-1346 USA 800-521-0600 FORGOTTEN mITY, REMEMBERED FICTION: PRODUCTION VALUES AND COURT OPERA, 1598-1608 Peter Eliot Weiss A thesis submitted in conformity with the requirements for the degree of Doctor of Philosophy Graduate Centre for Study of Drama University of Toronto O Copyright by Peter Eliot Weiss 1999 National Library Biblioth4que nationale 1+1 of Canada du Canada Acquisitions and Acquisitions et Bibliographic Services services bibliographiques 395 Wellington Street 395.
    [Show full text]
  • Nuovi Studi Livornesi Nuovi Studi Livornesi Nuovi
    Associazione Livornese di Storia Lettere e Arti Nuovi Studi Livornesi Nuovi Studi Livornesi Nuovi FONDAZIONE In copertina: CASSA DI RISPARMI N L S Giovanni Pacini, Prospetto dello stato attuale DI LIVORNO del bastione della Canaviglia rispondente sul mare, vol. XIX vol. XIX ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, 2012 2012 Fabbriche Lorenesi ISSN 1591-7770 Associazione Livornese di Storia Lettere e Arti Nuovi Studi Livornesi vol. XIX 2012 Nuovi Studi Livornesi vol. XIX - 2012 Comitato Scientifico Comitato di Redazione Laura Bastogi Massimo Sanacore (Direttore) Fabio Bertini Luciano Bernardini Donatella Cherubini Riccardo Ciorli Bruno Di Porto Laura Dinelli Vincenzo Farinella Duccio Filippi Jean-Pierre Filippini Lucia Frattarelli Fischer Lucia Frattarelli Fischer Algerina Neri Michele Luzzati Maria Lia Papi Danilo Marrara Renzo Mazzanti Paola Meschini Editing Algerina Neri Luciano Bernardini Giacinto Nudi Laura Dinelli Massimo Sanacore Ugo Spadoni Francesca Trivellato Olimpia Vaccari Maurizio Vernassa Stefano Villani Referenze fotografiche: Le immagini e le relative autorizzazioni alla pubblicazione sono state fornite dagli autori dei saggi. Si resta a disposizione di eventuali aventi diritto che non sia stato possibile contattare. Tutti i contributi del presente volume sono stati sottoposti a referaggio. La giornata di studi “Al principio fu il Pentagono - Architettura e urbanistica del centro storico di Livorno” è stata realizzata grazie al contributo di: Camera di Commercio di Livorno, Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, Fratelli
    [Show full text]
  • Císařský Architekt a Pevnostní Stavitel Giovanni Pieroni
    Císařský architekt a pevnostní stavitel Giovanni Pieroni The arrival of Giovanni Pieroni in central Europe introduced the region to an altogether new model of „Dottore Giovanni Pieroni versatile architect. Pieroni was an apprentice of Bernardo Buontalenti and contemporary of Florentine architects Architetto e Matematico“* Sigismondo Coccopani and Giovanni Antonio Dosio, held the title of doctor of laws and enjoyed the friendship of Galileo Galilei, and brought with him the erudition of a builder of fortifications, the imaginativeness of an artist/ Petr Fidler architect, the intellectual curiosity of a natural scientists, and the philosophical and mathematical immersion into the mysteries of the celestial canopy supported by observations of the stars. He wrote up horoscopes on request, sketched Dějiny umění nelze zaměňovat s uměno-dějepisem, jehož designs for theatre scenery, surveyed the ground for metou nemůže být věrná rekonstrukce reálného dění, ale new fortifications, and designed decorative gardens. He spíše jeho pravděpodobného průběhu. Stupeň pravděpo- designed sacred and secular structures and set them in dobnosti se dá sice logicky argumentovat, avšak její hypo- mathematically arranged landscape surrounding, supported tetický charakter se tím nemění. Vidí-li se historik umění and substantiated by astronomical considerations. He na soudcovské lavici, měl by posuzovat svoje „důkazy“ a in- consulted with Kepler and Galileo on his observations and dicie stejně zodpovědně jako jeho kolega-jurista a při jejich tried to help get the latter’s work published. Like Galileo nejednoznačné průkaznosti by neměl zaváhat vynést „osvo- and members of the Accademie dei Lincei in Rome he was bozující“ rozsudek. Vyslouží si tím nejenom uznání v od- an opponent of the philosophy of Aristotle.
    [Show full text]
  • Giorn Uff 54Ok.Indd
    Il Giornale degli N° 54 - Agosto 2012 - Periodico quadrimestrale FFIZIDiffusione gratuita - CASA EDITRICE BONECHI ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI UFFIZI U Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Firenze CLAMORE DI “BATTAGLIA” IL CELEBRE DIPINTO DI PAOLO UCCELLO ESCE RINVIGORITO DAL SAPIENTE RESTAURO E CONCLUDE IL PERCORSO DELLA MOSTRA “BAGLIORI DORATI”, QUALE VERA APOTEOSI DELLA VISIONE PROSPETTICA RINASCIMENTALE lo, sostenuta da un di- segno potente e sicuro ma capace di accogliere i cambiamenti in corso d’opera. Due eserciti lucenti d’ar- gento e d’acciaio, caval- li monumentali, paesag- gi ameni appena turbati dal passaggio degli ar- mati balzano fuori con tutta l’evidenza di una pittura a tratti integra fi - no al dettaglio estremo, dalle maglie metalliche ai crini dei cavalli: nulla sfugge all’occhio vigile e prensile del nostro pitto- re in quest’apoteosi del- la visione prospettica ri- nascimentale. Cristina Acidini Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze ll’apice e, almeno simbolicamente, a con- Paolo Uccello, "Battaglia di San Romano", dopo il restauro, Galleria degli Uffizi clusione della mostra “Bagliori dorati” si (foto Antonio Quattrone). presenta restaurata la “Battaglia” di Pao- lo Uccello del 1440 circa, unica superstite Ain Italia di una terna che, se fosse riunita un giorno, eclisserebbe ogni altro capolavoro coevo con la sua energia: dipinto in cui la studiatissima e impassibi- CAVALLI DA GUERRA le visione prospettica accoglie e organizza il caos, il clamore, l’urto, lo sventolio araldico, le sonorità me- I destrieri della “Battaglia di San Romano” sembrano appartenere alla razza talliche d’un estremo sogno cavalleresco.
    [Show full text]
  • University of Groningen La Gloria Della Famiglia Salviati Botke, Klazina
    University of Groningen La gloria della famiglia Salviati Botke, Klazina IMPORTANT NOTE: You are advised to consult the publisher's version (publisher's PDF) if you wish to cite from it. Please check the document version below. Document Version Publisher's PDF, also known as Version of record Publication date: 2017 Link to publication in University of Groningen/UMCG research database Citation for published version (APA): Botke, K. (2017). La gloria della famiglia Salviati: Het kunstmecenaat van de Salviati in Florence tijdens de heerschappij van de Medici. Rijksuniversiteit Groningen. Copyright Other than for strictly personal use, it is not permitted to download or to forward/distribute the text or part of it without the consent of the author(s) and/or copyright holder(s), unless the work is under an open content license (like Creative Commons). The publication may also be distributed here under the terms of Article 25fa of the Dutch Copyright Act, indicated by the “Taverne” license. More information can be found on the University of Groningen website: https://www.rug.nl/library/open-access/self-archiving-pure/taverne- amendment. Take-down policy If you believe that this document breaches copyright please contact us providing details, and we will remove access to the work immediately and investigate your claim. Downloaded from the University of Groningen/UMCG research database (Pure): http://www.rug.nl/research/portal. For technical reasons the number of authors shown on this cover page is limited to 10 maximum. Download date: 07-10-2021 ‘LA GLORIA DELLA FAMIGLIA SALVIATI’ Het kunstmecenaat van de Salviati in Florence tijdens de heerschappij van de Medici Klazina Dieuwke Botke ‘La gloria della famiglia Salviati’ Het kunstmecenaat van de Salviati in Florence tijdens de heerschappij van de Medici © 2017.
    [Show full text]
  • Carlo Pini (1806-1879). Conservatore, Fotografo, Editore
    CHIARA NALDI Carlo Pini (1806-1879). Conservatore, fotografo, editore Abstract Based on unpublished sources, this article charts the significant pho- tographic production of Carlo Pini, previously characterized as a mere amateur by photo-historian Piero Becchetti. Beginning in the late 1860s, Pini promoted and conducted photographic campaigns on an- cient drawings and ‘grottesche’ decorations in the Uffizi Gallery, as well as on artists’ autographed manuscripts in the Archivio di Stato in Florence. Pini’s photographic reproductions were offered to a variety of potential users, including artists, scholars, and archivists. He was also a prolific publisher whose business, located in the heart of Florence, was aimed at an international public. Keywords CARLO PINI, FLORENCE, UFFIZI GALLERY, ORNAMENTAL DRAWINGS, AUTOGRAPHED MANUSCRIPTS ell’archivio storico dell’Accademia di Belle Arti di Firenze è N conservata una raccolta di quattro album con fotografie che riproducono disegni d’ornato del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi −1. Una dicitura manoscritta sul primo volume informa che gli album vennero “offerti” all’Accademia nel 1876 dal cavalier Carlo Pini, ma non specifica se egli ne fu anche l’autore. Allo stesso album è allegato il catalogo commerciale a stampa delle fotografie che fu pubbli- cato da Le Monnier, il cui frontespizio indicava che a Carlo Pini, editore delle stesse, occorreva rivolgersi per l’acquisto (fig. 1) −2. Pini era all’epoca il conservatore del patrimonio grafico degli Uffizi; come vedremo in seguito, era anche incaricato di accogliere i fotografi nel Gabinetto e aveva voce in capitolo sulla concessione dei permessi per le campagne fotografiche. Il fatto che fosse un esperto conoscito- re dei materiali conservati e che lavorasse a diretto contatto i fotografi locali fa nascere il sospetto – assieme ad altri indizi – che egli potesse essere proprio il fotografo dei disegni degli Uffizi.
    [Show full text]
  • Presencia Y Mecenazgo Español En La Florencia Medicea Del Quinientos
    Presencia y mecenazgo español en la Florencia Medicea del Quinientos Blanca GONZÁLEZ TALAVERA Departamento de Historia del Arte Universidad de Granada. [email protected] RESUMEN En este artículo se analizan las principales manifestaciones artísticas de la comunidad española de la Florencia medicea del Quinientos. Para ello será necesario partir del estudio de la realidad política, social, económica y cultural de la que fueron partícipes y que permitió a los españoles alzarse como la comunidad “extranjera” más poderosa de la Florencia del Renacimiento. Palabras clave: Florencia; España; Médicis; siglo XVI; manifestaciones artísticas. Spanish presence and patronage in Medici’s Florence in the 16th century ABSTRACT This paper aims at analysing the main artistic representations of the Spanish community in Medici’s Florence in the 16th century. For this purpose, it is necessary to start considering the political, social, economic and cultural reality, which surrounded them and allowed the Spaniards to arise as the most powerful “foreign” community of the Renaissance Florence. Key words: Florence; Spain; Medici; 16th century; artistic manifestations. Anales de Historia del Arte 395 ISSN: 0214-6452 2013, Vol. 23, Núm. Especial, 395-406 http://dx.doi.org/10.5209/rev_ANHA.2013.v23.41923 Blanca González Talavera Presencia y mecenazgo español en la Florencia Medicea... La Florencia Medicea del Quinientos fue testigo del auge de una sólida comunidad española que adquirió y mantuvo un rango social, económico, artístico y cultural que, hasta ahora, ha pasado inadvertido para la crítica. Es así como se explica la línea de investigación en la que trabajo y que ha dado como primer resultado mi tesis doc- toral: “Presencia y mecenazgo español en la Florencia Medicea del Quinientos: de Cosme I a Fernando I”, un trabajo más que justificado dada la carencia de estudios que sirvan de base historiográfica para el estudio de la producción artística de esta comunidad de españoles.
    [Show full text]
  • Approaching Medieval and Early Modern Cultures
    IntersectingDisciplines ApproachingMedieval and Early Modern Cultures Edited by Karen Christianson IntersectingDisciplines: ApproachingMedieval and Early Modern Cultures Selected Proceedings of the Newberry Library Center for Renaissance Studies 2010 Multidisciplinary Graduate Student Conference Edited by Karen Christianson Contributing Editors: Laura Estill, Julie Grissom, David Hahn, Megan Heffernan, Denna Iammarino, April Morris, Dana Schumacher, Amrita Sen, and Beth Zold THE NEWBERRY LIBRARY, Chicago, Illinois IntersectingDisciplines: Approaching Medievaland Early ModernCultures Selected Proceedingsof the Newberry Library Center for RenaissanceStudies 2010 Multidisciplinary GraduateStudent Conference EDITOR Karen Christianson TheNewberryLibraryCenterforRenaissanceStudies CONTRIBUTING EDITORS Laura Estill April Morris DepartmentofEnglish,WayneStateUniversity DepartmentofArtHistory, UniversityofTexasatAustin Julie Grissom DepartmentofHistoryofScience, Dana Schumacher UniversityofOklahoma DepartmentofEnglish UniversityofMinnesota David Hahn DepartmentofEnglish,UniversityofChicago Amrita Sen DepartmentofEnglish Megan Heffernan MichiganStateUniversity DepartmentofEnglish,UniversityofChicago Beth Zold Denna Iammarino DepartmentofEnglish,IllinoisStateUniversity DepartmentofEnglish,MarquetteUniversity 2010 by the Newberry Library. All rights to the publication Intersecting Disciplines: Approaching Medieval and Early Modern Cultures reserved. Copyright in individual articles remains with the authors. For information, please address the Newberry
    [Show full text]
  • Sulla Scia Di Agnolo Bronzino, Alessandro Allori Sodale Di Benedetto Varchi
    Sulla scia di Agnolo Bronzino, Alessandro Allori sodale di Benedetto Varchi. Un ritratto ‘misconosciuto’ del letterato e un suo sonetto inedito Nel 1573, per cura di Silvano Razzi e appresso la stamperia dei Giunti, usciva postumo, otto anni dopo la morte dell’autore, il volume di Sonetti spirituali di Benedetto Varchi1. Come suggerisce il titolo, la raccolta propone versi nei quali a essere cantati non sono gli amori terreni del poeta (si vedano i Sonetti del 1555), né le sue aspirazioni letterarie, bensì la gloria di Dio. Al fianco del Varchi, come spesso accade nelle sue raccolte, edite o rimaste manoscritte, intervengono molti personaggi del suo entourage: dallo stesso Silvano Razzi ai soliti Piero della Stufa e Laura Battiferri, agli allievi Lelio Bonsi e Lucio Oradini, a membri della corte medicea come Baccio Baldini e Bernardino Grazzini 2 . Tra questi, trovano spazio anche gli artisti. Invitandoli ad andare oltre il successo ottenuto con le loro opere, il cui merito è dal poeta fatto risalire a Dio, e a coltivare una sana spiritualità nell’attesa della vita eterna, Varchi scrive, quindi, agli scultori Benvenuto Cellini (« BENVENUTO il tempo è che queste cose »), Bartolomeo Ammannati (« Né l’essere Ammannato, hor Scopa, hor Fidia ») e Vincenzo Danti (« Ben mi credea dopo mie tali e tante »); ai pittori Agnolo Bronzino (« D’ogni cosa rendiam grazie al Signore ») e Giorgio Vasari (« Quant’havete maggior l’ingegno »); al medaglista e scultore Domenico Poggini (« Nelle cose di qui, che tosto ha sera »); infine, al legnaiolo Antonio Crocino (« Scioglierà ’l cappio omai, non romprà ’l nodo »)3. Poche le informazioni a beneficio della ricerca storico-artistica che si possono desumere dalle rime presenti nei Sonetti spirituali4, nondimeno i versi inviati a Bronzino appaiono degni di interesse e, sebbene talvolta segnalati dalla critica5, meritevoli di un affondo.
    [Show full text]