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ANNA MATTEOLI

SULLA 1 VOCAZIONE DI SAN PIETRO APOSTOLO' DEL

La costruzione della chiesa maggiore di , la servttlo, poiché Ii lasciò in Dogana senza consegnarli a Pieve di San Francesco d'Assisi, divenuta poi Cattedrale, me, che finalmente io fui l'ultimo a vederli. E se non promossa e finanziata da Ferdinando I de' Medici era che io mi trovo essere obbligato della parola, io mu­ Granduca di Toscana, avrebbe dovuto seguire i piani di tavo pensiero d'altra inventione d'isteria, perché l'inten­ , Primo Architetto di Corte, ma in zione mia era che la non fusse vista se non quando la realtà fu portata avanti localmente sotto la guida di fusse in opera; ma poiché così è seguito, patientia. II Alessandro Pieroni, che modificò i progetti buontalen­ disegno che piacie a Sua Altezza Serenissima gusta an­ tiani sia nella pianta sia, e soprattutto, nell'alzato; della cora a me e particolarmente quel Cristo con quella atti­ direzione dei lavori pare si occupasse anche un terzo tudine di San Pietro. Ma è ben vero che le figure dell'altro architetto mediceo, Antonio Cantagallina. L'edificio, co­ disegno, che fanno quella forza del pigliare quella rete, minciato probabilmente sulla fine del marzo 1594, doveva son bellissime et particolarmente quelli ingnudi. Me ne trovarsi già a buon punto nel 1595 se il 16 aprile di tale sono stato qui con Messer Alessandro Pieroni, il quale anno fu benedetto e si prese a uffiziarvi : la consacra­ mi dicie che deve essere in Firenze tra quattro giorni e zione solenne tuttavia, con la dedica a Maria Santissima che sarà insieme con il Cigoli e che li dichiarerà appieno Assunta e ai Santi Giulia Vergine e Martire, Filippo l'animo mio, perché io ci abbia interamente la mia so­ Apostolo e Martire e Francesco, si ebbe solo il 19 feb­ disfattione, ché spero che nel detto disegno il Cigoli ci braio 1606 (stile comune). 'l abbia aggiugnere et abbellirlo assai. Piaccia a Dio che L'arredo della nuova chiesa portò al Cigoli la commit­ C03Ì segua! Ho grandissimo contento che Vostra Signoria tenza di due pale a olio su tela per due altari alle pareti si pigli volentieri questa protettione della tavola, ché laterali dell'unica nave : giudico che col suo favore si abbia a far cosa che abbia a 1) un 'Battesimo di Cristo' dipinto nel !602-03, gustare et nuova. oggi non più esistente. 2 > Divenuto poco ben leggibile Io, per quello che mi si aspetta del resto del lavoro perché logorato e scurito dalla polvere e dal fumo delle che si debbe far qui, spero che abbia a dar sodisfattione. candele causa il trascorrere degli anni e l'incuria degli Ma arei ben caro che lei passassi una parola con Sua uomini, nel 18o6 fu tolto dal suo altare, il primo a destra Altezza Serenissima che la volessi far commandare qui a entrando, intitolato al Battista, e trasferito presso i Bar­ Messer Bastiano Balbiani Proveditore, che mi dovessi nabiti del Convento dei Santi Sebastiano e Rocco; qui più far fare un po' di coperta dreto la Chiesa nuova, dove di tardi è andato perduto, forse distrutto; 3) già ò condotto tutti e' marmi e colonne, e vicino al luogo 2) una ' Vocazione di San Pietro Apostolo' per il dove si à [a] fare la cappella, a causa che Ii maestri passino secondo altare a sinistra entrando, intitolato a San Pietro, stare al coperto a lavorare, e la notte potere serrare, per giunta fino a noi; 4l è esposta alla Galleria Palatina di fuggire l'occasione di guastamenti di lavori. La spesa Firenze, Sala di Venere, inv. 27 Pitti, tela, cm 370 X 239 non è niente, per esserci gran quantità di legnami dismessi firmata e datata 1607 (fig. 1). 5l delli ponti del fosso, che possono servire senza strazio nessuno, perché detta coperta à [a] essere alla salvatica, Di raro interesse si presenta analizzare la genesi di a-ttale che non ci è spesa alcuna se non Il di quattro o questa 'Vocazione': il che è dato adempire basandosi sei opere che ci vuole per metterla insieme. E maggior­ sulla realtà di fatto di varii elementi di prova superstiti: mente che, poi che sarà finito il mio lavoro, potrà servire una lettera relativa alla commissione, che fu di Niccolò a di molte pietre di macigno lavorate che stanno lì fuora, Carducci, un nobile fiorentino vivente a Livorno erettore che di molte volte sono guaste e mal condotte: le quale e patrono di quell'altare, un gruppo di disegni preparatori, si potranno mettere drento a detta coperta e staranno la firma e la data segnate dal pittore sulla pala, il passo molto meglio e sicure. di un'antica fonte biografica. Io li rimando li dua disegni della pittura e le misure La lettera - che fa parte della corrispondenza medicea della grandezza della tavola levate dal Pieroni. Le (sic) conservata all'Archivio di Stato di Firenze - rappresenta potrà far rimandare al Cigoli e significarli che quello che per così dire il '' cifrario " che fornisce quanto necessita dici e: " Tu sarai ancora pescatore d'huomini! ", piaci e più all'interpretazione almeno essenziale degli altri elementi a Sua Altezza, et io concorro al simile. E che la facci con probanti. Eccone il testo che, per maggior chiarezza, ho sua comodità, pure che l'opera riesca di tutta perfettione; sciolto di sigle e abbreviazioni pur trascrivendolo fedel­ et il Pieroni li darà raguaglio di tutte le cose opportune mente. Niccolò Carducci, Agente del Granduca nella in causa dell'aria. Et io ho dato ordine al cassiere della città/fortezza di Livorno, scrive a Firenze a Lorenzo Depositeria che tutte le spese che occorrerà in questa Usimbardi, dal 16oo Segretario del Granduca per il mia opera, resarcisca lui in mia assenza. Io li mando il dipartimento della Guerra: sunto della spesa della fabbrica per tutto il mese d'Ago­ " Molto Illustre Signore e Padrone mio osservandissi­ sto, come la potrà vedere per l'incluso conto: quale potrà mo, comparsono qui Ii dua disegni del Cigoli mandati Vostra Signoria farlo vedere a Sua Altezza Serenissima, da Vostra Signoria, ma l'homo che Ii portò ne fecie mal secondo il solito.

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I - FIRENZE, GALLERIA PALATINA - LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI (CON INTERVENTI DI GIOVANNI BILIVERT E BARTOLOMEO SALVESTRINI) : • VQCA2;ION!l D! SAN PIETRO APQSTOLQ

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2 - FIRENZE, , GABINETTO DISEGNI E STAMPE 3 - FIRENZE, UFFIZI1 GABINETTO DISEGNI E STAMPE LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: VOCAZIONE DI SAN PIETRO (DISEGNO, INV. 993 F r) MIRACOLO DELLA TEMPESTA SEDATA (DISEGNO, INV. 993 F v)

Con il qual fine li bacio le mani e prego Nostro Signore palesando la sua preferenza, subordinata tuttavia a quella felicie la conservi. Di Livorno il dì 24 di Settembre 1604 del Granduca - che pare si riservasse una specie di su­ - di Vostra Signoria Molto Illustre vostro affezionatis­ pervisione delle committenze dei privati per la nuova simo Niccolò Carducci ". 6> chiesa - e insieme il suo desiderio " che nel detto di­ Le parole "in causa dell'aria" sono da intendere, segno [quello cioè scelto dal Granduca e da lui] il Cigoli credo, allusive alla situazione dell'altare a cui era desti­ ci abbia aggiugnere et abbellirlo assai " . Ne consegue nata la 'Vocazione' rispetto alla o alle fonti luminose: che tali disegni sono da immaginare più semplici, nel exempli causa è per questa medesima determinante delle loro schema, della pala con la ' Vocazione ', in cui almeno fonti luminose, oltre che per alcuni particolari di disegno, uno di essi fu utilizzato e forse in parte anche l'altro. che si diversificano tra loro le due repliche della ' Resur­ Sul foglio Uffizi 993 F si trovano due prove del Cigoli rezione di Cristo' del Cigoli a Firenze, Depositi delle che, vuoi l'allusione a una specie di didascalia insita nel Gallerie, e ad Arezzo, Museo Statale di Arte Medioevale testo della lettera - " quello che dici e: " Tu sarai an­ e Moderna, ricevendo luce le due scene da parti opposte cora pescatore d'huomini! " - vuoi gli stilemi grafici in consonanza all'ubicazione originaria delle pale. 7) In­ tipici dei disegni cigoleschi di questi anni, spingono a fatti la scena della ' Vocazione ' è illuminata di fronte vedere connesse alla committenza per Livorno. 8> Isti­ e da sinistra cioè da dove, rispettivamente, le tre finestre tuire tale rapporto non sarebbe invece consentito dalle sulla parete opposta e quella sulla parete di facciata, composizioni in sé e per sé ivi disegnate, visto che quella proiettavano sull'altare la luce maggiore. sul verso espone un fatto evangelico - dichiarato anche Nello scrivere questa lettera all'Usimbardi il Carducci dalla didascalia - che è altro dalla 'Vocazione ', quella dunque ha, tra gli altri scopi, quello di accompagnare sul recto costruisce la scena, pur nell'identità del soggetto, la riconsegna de " li dua disegni " del Cigoli per la pala, con un'architettura che differisce quasi del tutto dalla

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4 - PARIGI, LOUVRE, CABINET DES DESSINS 5 - PARIGI, LOUVRE, CABINET DES DESSINS LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: MIRACOLO DELLA TEMPESTA SEDATA (DISEGNO, INV. II985 RF r) VOCAZIONE DI SAN PIETRO (DISEGNO, INV. I 1985 RF v)

'Vocazione' dipinta dal Cigoli quale noi conosciamo Comunque, come ho già osservato, ambedue queste (figg . 2 e 3, recto e verso rispettivamente). prove grafiche sono da inserire nella fase preparatoria La scena sul verso, sebbene abbastanza riconoscibile, della ' Vocazione '. Infatti ai temi in esse svolti, dove si reca, come ho già accennato, un autografo esplicativo a respira il medesimo clima spirituale di quella pala anche penna (oggi ridotto, in seguito a ritaglio) lungo il margine se l'impostazione se ne discosta più o meno, si aggiungono inferiore: '' conturbandosi gli Apostoli gridarono, et sia lo stile, che ostenta numerosi punti di contatto coi Christo li raconsolò ( ... )".g) Si tratta infatti del miracolo disegni preparatori sicuri, sia il testo della didascalia sul della 'Tempesta sedata ', riportato nel testo di LucA, verso, ricavato dai Vangeli e pertanto in concomitanza VIII, 22-25 Io) (ma vedi anche MATTEO, VIII, 23-27; col passo della lettera che parla di didascalie del genere MARCO, IV, 35-41). apposte dal pittore in calce ai due disegni per il Granduca. Sul recto invece è chiaramente rappresentata una Oltre alla scritta oggi leggibile sul verso è da credere 'Vocazione di San Pietro', tuttavia, come ho detto, che in origine una analoga fosse sul recto, forse perdutasi diversa nello schema da quella che oggi si vede dipinta in quel ritaglio, supponibile di un collezionista, che ha ·sulla tela, per quanto il passo evangelico che ne è alla mozzato quella superstite: didascalie di questo tipo non mi base sia il medesimo: i vi l'Apostolo è visto di spalle risulta che esistano su altri disegni del Cigoli cosicché, non nell'atto di aiutare un compagno a scaricare dalla barca rientrando il fatto nelle sue abitudini, esso serve ad assicu­ la rete traboccante d1 pesci, mentre Cristo lo invita a rarci che si è nel giusto identificando così queste prove. ,,l farsi suo seguace. Fonte, il Vangelo di Luca, l'unico tra Ma nonostante ciò è tuttavia da respingere l'idea, avan­ gli Evangelisti che riporta così l'avvenimento. u) zata di recente, che sul foglio 993 F si abbiano proprio

g8 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte i due disegni che il Cigoli sottopose all'esame del Gran­ duca, !3) poiché i pochi accenni descrittivi al riguardo che si racimolano dalla lettera non corrispondono se non in parte. Infatti: a) mentre il titolo dell'episodio prescelto: "Tu sarai ancora pescatore d'huomini" non può addirsi che al recto, l'" attitudine di San Pietro " preferita da Fer­ dinando non può essere quella che qui si vede, poco valida per un fine devozionale, non ligia alla tradizione artistica e soprattutto mutata radicalmente negli altri disegni e poi nella tela. E in quanto al San Pietro disegnato sul verso, probabilmente da vedere nel pescatore reso di faccia al centro della barca, non è granché distinto dagli altri e ancor meno giusto sarebbe definirlo in un' " atti­ tudine speciale ". b) Il tema svolto sul verso, pur essendo diverso da quello del recto, ciò non pertanto non è in armonia col cenno della lettera relativo al secondo disegno: ' ' le figure (. .. ) che fanno quella forza del pigliare quella rete, son bellissime et particolarmente quelli ingnudi. " Non si scorge nessuna rete ed è solo evidente il terrore confuso degli uomini che, intenti alla pesca, sono stati colti di sorpresa dalla procella; di "ingnudi" infine ve ne sono anche sul recto, disegnati in simil modo. c) Si aggiunga l'occorrenza, per disegni da presentare al Granduca e al committente, di alcune qualità che i disegni sul 993 F r e v non possiedono, qualità neces­ sarie del resto in un qualsiasi caso di commissione: come una chiarezza e una rifinitezza particolari nonché, nella fattispecie, la stesura su due distinti fogli allo scopo di agevolare il confronto e quindi l'opzione. d) Non oppongono varianti a queste considerazioni i due disegni sul foglio Louvre I I985 RF r e v, simili iconograficamente a questi due ma appena più semplici e pertanto o anteriori o repliche semplificate: quello sul recto ripete la scena sul verso del 993 F, quello sul verso l'altra sul recto (fi.gg . 4 e 5) . Si deve dire logicamente lo stesso per i due, non autografi, sul recto e verso del I256I4 FC Gabinetto Nazionale, corrispondenti con esattezza ai 6 - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE due sul recto e verso del 993 F: creduti in antico di Perin LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI : VOCAZIONE DI SAN PIETRO del Vaga, sono stati poi passati a cigolesco toscano, quindi (DISEGNO, INV. 8803 F) definiti, a buon diritto, copie dal Cigoli (il segno mas­ siccio e duro non può essere del Cigoli). Come pure, un disegno nella Collezione Janos Scholz di N ew Y ork è anche la didascalia, sebbene a questo proposito sia da copia mediocre (il segno è incerto e con frequenti spez­ considerare un ritaglio apportato tutt'intorno al foglio zature) di un perduto Cigoli: pressoché identico al 993 F r Uffizi, presenta solo l'aggiunta di un pescatore seduto da qualche collezionista, sulla guida irregolare della riqua­ dratura tracciata a penna dal pittore. nel fondo della barca e di uno schizzo panoramico. 14> È infine doveroso osservare, al termine di questa disa­ Concludo pertanto che sono da ritenere perduti o co­ mina, che se i disegni 993 F r e v ben corrispondessero munque finora non riemersi i due disegni per il Carducci ai cenni descrittivi contenuti nella lettera e se potessimo e Ferdinando - salvo qualche possibilità per l'88o3 F­ mettere in non calet le altre due considerazioni a disfavore certo elaborazioni posteriori al 993 F r e v e repliche, indicate in c (cosa che non sarebbe poi tanto assurda), anteriori all'altra serie. Tuttavia gli schizzi sul 993 F, sarebbe supponibile che i due disegni I I985 RF r e v anche se non possono essere identificati in quelli della siano delle copie che il Cigoli fece per suo uso prima di lettera, sono delle preziose documentazioni sostitutive in sottoporre i progetti all'esame del Carducci e di Ferdi­ parte di quelli (al pari delle repliche e delle copie). Esse nando, nell'eventualità di non riaverli indietro. denotano l'oscillare del pittore nell'ambito di un argomento e) D'altra parte le condizioni di schizzo veloce e non che non era stato definito all'atto della committenza o rifinito del disegno d'insieme sull'88o3 F Uffizi (fig. 6), meglio che era stato concesso, entro limiti determinati, da vedere, per motivi di minor completezza, il primo al suo arbitrio. Infatti anche il prodigio della ' Tem­ come cronologia del piccolo nucleo superstite di disegni pesta sedata ' presente San Pietro si confaceva all'altare dove ormai l'Apostolo è press'a poco nell'" attitudine" della chiesa di Livorno, città marittima, poiché il Santo, del quadro, certo la stessa approvata da Ferdinando, com'è noto, è patrono dei pescatori : nel dipinto, il fondale mettono in dubbio la possibilità che si tratti di una delle è costituito dal panorama di Livorno, che funge da pano­ soluzioni offerte dall'artista di cui alla lettera. Manca rama di Genezareth (o Tiberiade) sulle rive del lago

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7 - DARMSTADT, HESSISCHES LANDESMUSEUM, KUPFERSTICHKABINETT LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI : VOCAZIONE DI SAN PIETRO (DISEGNO, INV. 1515 AE)

I OO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte omonimo, e ciò è già previsto negli ulùmi studi prepara­ tori. Successivamente i due committenti optarono per la scena della 1 Vocazione ' risolta dal Cigoli in maniera più confacente ai loro gusti: d'altra parte la presenza di San Pietro non poteva essere evidenziata altrettanto bene, a rigor di termini, nella scena della 1 T e m pesta '. 15l Gli altri tre disegni per l'insieme volgono tutti per via diretta verso la fase definitiva. Sull'88o3 F Uffizi vi sono due soli personaggi secondari, oltre ai protagonisti del­ l'episodio e a un paio di figurine nello sfondo (fig . 6) i sul 1515 AE al Kupferstichkabinett dello Hessisches Lan­ desmuseum di Darmstadt, i personaggi secondari diven­ tano cinque e sono in maggior numero anche quelli nello sfondo (fig. 7) i sul 2324 alla Staatliche Graphische Samm­ lung di Miinchen - schizzato in una maniera delle più sciolte e mature del Cigoli, ma assai logoro - si ha la soluzione più vicina al quadro, con varianti cioé rispetto ai due disegni anteriori nei gesti di Cristo e di San Pietro, nonché con l'inversione quasi esatta della posa del re­ matore (fig. 8) . Ancora agli Uffizi, sul foglio 8844 F r, un diligente studio di chiaroscuro per il panneggio (par­ ziale) del manto di San Pietro. 16) Altri disegni sono stati veduti a torto in relazione con questa pala, nè tutti spettano al Cigoli. Si tratta dei seguenti: 88og F Uffizi, 1 Uomo nudo ' in piedi a braccia al­ largate, il torso inclinato a sinistra; attribuzioni: Cigoli, 1 per il Martirio di Santo Stefano ' o per la l Vocazione ' i Seguace del Cigoli; Cigoli. 8g66 F Uffizi, ' Uomo semisvestito ' in piedi, nel­ l' atto di remare; attribuzioni: Cigoli, per la 1 Vocazione '. Come già per tradizione, anche di recente ambedue sono stati definiti primi studi per la posa dell'Apostolo che rema. 17l In realtà 1'88og F è da passare ad Andrea Boscoli che copia dal Cigoli (la grafica boscoliana è ricca di copie da altri, tra cui il Cigoli) 18> un disegno, oggi perduto, per detto rematore: appena più completa appare una seconda copia del medesimo disegno sul foglio 10479 F Uffizi, giustamente attribuito ab antiquo a Gregorio 1 8- MUNCHEN, STAATLICHE GRAPHISCHE SAMMLUNG Pagani (figg. 9 e 10). E neppure è del Cigoli il Barcaiolo ' LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI : VOCAZIONE DI SAN PIETRO sull'8g66 F, autografo di Agostino Ciampelli, preparatorio (DISEGNO, INV. 2324) per il barcaiolo a sinistra nel ' Martirio di Papa San Clemente I' da lui affrescato nel 1596-97 in uno dei due lunettoni di testa della Sacristia dei Canonici presso la Basilica Lateranense (fig. II). Si accosti il disegno, piut­ tezza agli ultimi anni del secolo: parrebbe una prima tosto che all'affresco, al bozzetto completo, con varianti prova dal vero per il personaggio della Vergine nell" An­ rispetto all'opera finita, esposto nel 1978 al Grand Palais nunciazione ' oggi a Bologna, di cui si ha una replica di di Parigi con la Collezione Scarpa, l g) acquistato nel poco più tarda a Firenze, presso i Cappuccini di Mon­ 1979 dal Metropolitan Museum di New York. tughi (fig. 12) . 1 8838 F Uffizi, una Vocazione di San Pietro ' schiz­ 1 zata per intero, con Cristo in piedi a sinistra, l'apostolo 59 P e 6o P Uffizi, due Paesaggi'. Il primo fu inginocchiato a destra, la barca con gli altri apostoli in presentato alla Mostra cigolesca del 1959 e nell'apposita scheda si prospettò come scopo lo sfondo della l Voca­ secondo piano, a sinistra un albero dal tronco enorme 22 a mo' di quinta, nello sfondo gli edifici di Genezareth zione '. > Tuttavia la barca con alcune persone sopra distesi lungo la sponda del lago. È data al Cigoli ab an ­ che vi si vede disegnata, sta scorrendo lungo un fiume e non un lago, e inoltre la vegetazione è troppo spessa e tiquo ma gli è stata tolta, a ragione, di recente : 20> a mio parere è un lavoro, non tanto mediocre (di mano esperta rigogliosa per ritrarre le sponde anticamente poco fertili la resa dell'albero e dello sfondo) da riferire, in via provvi­ del lago di Genezareth i press' a poco lo stesso si deve soria, ad anonimo del '6oo. dire dell'altro disegno, del tutto analogo e quindi da considerare unitamente. Cosicché, pur confermandone 1973 S Uffizi, 1 Donna in veste e manto ' in piedi, l'autografia, sono dell'idea di non annoverare questi nel a mani intrecciate; attribuzioni: Cigoli i Cigoli? i Seguace gruppo degli studi per la 1 Vocazione ': e poiché né l'uno del Cigoli vicino a Matteo Rosselli . È stato edito di re­ né l'altro concorda con lo sfondo di altre pale del nostro, cente come Cigoli: una prima idea per la posa di Cristo si può concludere che furono eseguiti per quadretti di 1 nella Vocazione '.21> Ma, pur essendo autografo, il di­ paesaggio con piccole figure, oggi non più esistenti ma di segno è da considerare coevo a quelli databili con cer- cui si ha sicura notizia . 2 3l

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9 - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE IO - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE GREGORIO PAGANI (DAL CIGOLI): BARCAIOLO ANDREA BOSCOLI (DAL CIGOLI): BARCAIOLO (DISEGNO, INV. 10479 F) (DISEGNO, INV. 8809 F)

125371 FC Gabinetto Nazionale, 'Figura nuda di assai avanti fatta dal Cigoli. Ne finì ancora un'altra fatta Cristo ' con periz:oma, nimbo crociato, una Croce astile dal Cigoli, che è quando Christo chiama Santo Pietro: oggi nella sinistra impugnata in senso inverso, nell'atto di vol­ la tiene il Gran Duca nelle sue stanze". 2 Sl Il " tempo ", tarsi camminando. È stato citato di recente come studio stando al contesto, sarebbe il periodo tra il 1615 e il autografo per una posa di Cristo intermedia tra quella r62o circa. Ma quali le rispettive parti? Il Baldinucci ha sull'88o3 F e quella del dipinto. 2 4l Ma si tratta, credo, lasciato delle indicazioni puntuali solo in merito alla parte di uno dei rari disegni di Bartolomeo Salvestrini (1599- avuta dal Bilivert nel finire l'' Entrata di Cristo in 1633), allievo di Giovanni Bilivert, ispirato s'intende al Gerusalemme ' per l'altare dei Serristori nella Basilica Cristo della ' Vocazione ' o meglio a un disegno oggi per­ fiorentina di Santa Croce - notizia che, pur molto suc­ duto fatto a tale scopo dal Cigoli (fig. 13). Appunto il cintamente, danno anche il nipote biografo 26> e, come si disegno Vol. C, 20 presso la Biblioteca Marucelliana di è visto, il Bianchi Buonavita - tuttora in loco . Cosicché Firenze, con una 'Vocazione ' che ripete con qualche nel caso presente si può fare ricorso soltanto all'evidenza variante quella del Cigoli, è dato ab antiquo al Salvestrini. dello stile, un mezzo di uso difficile quando la stesura pittorica da sceverare ha seguìto le tracce del disegno La ' Vocazione' infatti fu portata a compimento nel­ di un altro e alle quali, nei limiti del possibile, non si l' atelier del Bilivert: la scritta sul bordo del mantello doveva logicamente trasgredire: com'è quella parte della di Cristo " Lonovrco CIGOLI 1607 " serve ad attestare, stesura pittorica che in questa tela spetta al Bilivert. suppongo, la data terminale della parte dipinta dal Cigoli Un'analisi del genere mi porta a concludere - con e fu da questi apposta allorché, dopo uno dei soggiorni qualche riserva, data la difficoltà del caso - che sono in patria, si accingeva a tornare a Roma. Una fonte sei­ della mano del Cigoli solo le figure di Cristo, di San centesca cioè la biografia del Bilivert composta dall'allievo Pietro e del vecchietto calvo sulla sinistra; il restante è Francesco Bianchi Buonavita, informa che il completa­ dovuto al Bilivert e al Salvestrini. Il vecchietto compare mento della pala si deve al Bilivert, certo incaricatone dopo anche all'estrema destra della pala con l" Entrata ' dove, la morte del Cigoli: ' ' In· questo tempo [il Bilivert] finì a detta del Baldinucci, lo dipinse il Cigoli. 2 7l Tale per­ la tavola in Santa Croce de' Signori Serristori, che era sonaggio, di cui in ambedue i casi si scorge solo la testa,

!02 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte era già previsto di così poco rilievo ma non di questa tipologia né in questi due punti precisi nei disegni del Cigoli per la 1 Vocazione ' e per l" Entrata', almeno in quelli finora ritrovati, e quindi così come lo vediamo dovette essere inserito dall'artista negli ultimi disegni o nei cartoni se non addirittura negli abbozzi sulle tavole, certo come un necessario e insieme facile riempitivo. 28> Mi risulta infatti che si trattava di un busto !igneo, forse appartenente all'Accademia del Disegno, che veniva adi­ bito in funzione di personaggio di contorno da varii pit­ tori fiorentini del tempo e posteriori, come ancora dimo­ strano alcune pale d'altare. L'autografia del Bilivert appare anzitutto nell'apostolo con la rete in secondo piano a sinistra, a mezz'altezza. Delle prove di stile abbastanza convincenti possono essere offerte, tra le cose edite, dal 1 Martirio di Papa San Cal­ listo I ' nella chiesa romana di San Callisto, datato r610 2 9l e dalla tela con 1 Michelangelo e gli Ambasciatori turchi' a Firenze, Casa Buonarroti, documentata al r6r6-2o e pertanto coeva alla finitura del dipinto cigole­ sco. 3o) Si riscontrino: le lumeggiature a piccole strisce sui capelli, il chiaroscuro molto contrastato del volto e delle parti nude del corpo, le orecchie troppo grandi, troppo incavate e quasi aguzze, il panneggio lambiccato, ecc. Del Bilivert è pure il giovane capelluto a sinistra in alto, ben confrontabile in particolare coi personaggi della tela Buonarroti. Da notare: i capelli scomposti che ne rabescano la fronte e le guance, il taglio sinuoso degli occhi, le palpebre gonfie, il forte naso triangolare, le labbra carnose e sporgenti, il mento largo, le dita !un­ ghette delle mani, ecc., che sono altri stilemi del Bilivert (figg. 15 e 16). Al Bilivert spetta anche lo sfondo dove, pur nella fedeltà al disegno cigolesco - in quanto l'ab­ bozzo sulla mestica della tela è da presupporre completo almeno nelle componenti essenziali, dato che la fase pittorica aveva già avuto inizio - è riconoscibile la sua maniera nella dipintura del cielo, mosso di nubi fioccose e chiarissime, negli edifici di Genezareth/Livorno, toc­ I I - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE cati con una certa insistenza di filettature bianche, nel­ AGOSTINO CIAMPELLI: BARCAIOLO l'albero di quercia che fa da quinta, dalle foglie false per (DISEGNO, INV. 8g66 F) l'eccessiva rigidezza e le linee un po' arrotondate del contorno, così come si vedono nelle tele bilivertiane anche tarde. È ancora del Bilivert la parte intermedia, che nelle grandi tele si usava lasciare per ultima al fine di poter e Simon Pietro sulla loro barca intenti a gettare le reti, istituire un raccordo equilibrato tra i primi piani e il perché pittori e scultori si sono avvalsi in genere dei fondale, apportando eventuali modifiche al progetto già racconti o di MATTEO, IV, r8-2o o di MARCO, I, r6-r8, abbozzato: si osservino le tipologie del gruppo fitto degli simili tra loro, oppure di quello un po' diverso di Gro­ astanti sulla destra. VANNI, I, 40-42, che è più propriamente la ' Consegna La figura del rematore, infine, pare toccasse al Salve­ delle chiavi '. In questa pala invece il Cigoli si servì, strini, scolaro e collaboratore del Bilivert. La mano del non sappiamo se per volere dei committenti, della narra­ giovane è rivelata sia dall'anatomia, di disegno piuttosto zione di Luca, la quale si differenzia da tutte le altre, rude e incerto come si addice a un principiante, sia da mentre si accorda abbastanza con la scena che vediamo una notevole accentuazione dei lineamenti, sia dai capelli dipinta. ricciuti e leggeri disposti a mo' di trasparente aureola Parrebbe che la pala, finita intorno al 1616 nell'atelier intorno alla testa. Si confronti l'uomo, ad esempio, coi del Bilivert, non fosse poi collocata nella Pieve livornese disegni : Gabinetto Nazionale 125371 FC, Uffizi 1995 S sull'altare dedicato all'Apostolo, se nel r628 il nipote (figg . 13 e 14), 8899 F. 3 '> biografo del Cigoli la dichiarava " appresso l'Altezze La lettera del Carducci offre un altro cospicuo con­ Serenissime " ossia a Palazzo Pitti, dove ancora si trovava 2 tributo in merito alla tela della Palatina, in quanto mette alla metà del secolo a detta del Bianchi Buonavita, 3 ) e il punto fermo alla plurisecolare incertezza sul titolo che così sempre fino a oggi. In parallelo le guide di Livorno a questa conviene. Essa infatti è stata ed è citata quando attestano, tuttavia a partire da un'epoca molto più tarda, come 1 Vocazione di San Pietro Apostolo ', quando come che su quell'altare c'era una ' Crocifissione ' di Francesco ' Terza apparizione di Cristo agli Apostoli dopo la Re­ Curradi - ' Cristo crocifisso tra angeli adorato dai Santi surrezione ', quando come ' San Pietro Apostolo che Teresa d'Avila, Ignazio di Loyola, Isidoro Agricola, cammina sulle acque '. In realtà nella comune iconografia Francesco Saverio e Filippo Neri ' - dipinta forse non artistica la 1 Vocazione ' ha perlopiù tre soli personaggi : molto dopo il 12 marzo r622 allorché Gregorio XV cano­ Cristo sulle rive del lago di Genezareth e i fratelli Andrea nizzò i cinque Santi e a commemorazione del fatto.

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Questa pala (tela, cm 370 X 240: le stesse misure della ' Vocazione ', logicamente) è ora appesa alla parete destra della nave, tra la facciata e l'unico altare laterale. L'opera, una delle tante pale dei ' Cinque Santi ', è cosa sicura del Curradi, nonostante un'attribuzione a G.B. Mercati (16oo circa-post 1637) che si legge nella guida del Titi33l­ attribuzione poi smentita dal Piombanti, che la sostituì con quella giusta, ma ripresa da altri compilatori di guide di Livorno -: lo dicono i caratteri ben marcati dello stile, uno stile del resto ben riconoscibile anche altrove per la sua sostanziale originalità. 34) Ma a proposito dell'altare di San Pietro nella chiesa livornese, penso necessario riportare ex integro un passo del Piombanti, stando al quale le vicissitudini della 'Vo­ cazione ' dovrebbero essere ricostruite diversamente, al­ meno in parte: " Questo altare lo eresse e dotò Niccolò Carducci, il quale è sepolto sotto il medesimo; era dedi­ cato a S. Pietro apostolo, come lo attestano due iscri­ zioni che vi si leggono, ed aveva un eccellente quadro di detto santo, fatto trasportare nella galleria Pitti da Pietro Leopoldo (dicono), il quale mandò in cambio quello che c'è adesso. Interrogato a tal proposito il sig.

13 - ROMA, GABINETTO NAZIONALE DELLE STAMPE BARTOLOMEO SALVESTRINI (DAL CIGOLI): CRISTO (DISEGNO, INV. 125371 FC)

ispettore della detta galleria, m1 nspose gentilmente es­ servi un quadro di Guido Reni, rappresentante San Pietro in ginocchio che piange, rivolge gli occhi al cielo e tiene le braccia aperte, un raggio lo illumina, e dietro è il gallo che canta ; di tal quadro, aggiungeva, ignorasi affatto la provenienza. Sia desso il bel dipinto che prima adornava l'altare dei cinque Santi? Sembra assai proba­ bile ". 35) Premesso che le lapidi sono andate distrutte nel­ l'ultima guerra, almeno due delle suddette notizie sono da respingere. In primo luogo quella sul tempo della sosti­ tuzione, la quale sarebbe avvenuta per iniziativa del Gran­ duca Pietro Leopoldo (1765-go), mentre la pala dei ' Cin• que $anti' era sull'altare almeno fino dal 1751 per attestatò del Titi. In secondo luogo la notizia sulla pala primitiva, che sarebbe stata un ' San Pietro Apostolo piangente ' di Guido Reni. Infatti questa tela, attualmente esposta alla Palatina, Sala di Marte, inv. 78 Pitti, misura cm 184 X 12 - FIRENZE, UFFIZI1 GABINETTO DISEGNI E STAMPE 135 ed è quindi troppo piccola per poter essere quella LUDOVICO CARDI DETTO IL CIGOLI: STUDIO DI FIGURA d'origine; inoltre risulta che solo nel 1818 entrò in Palazzo (DISEGNO, INV. 1973 S) Pitti, allora acquistata dai Marchesi Gerini al prezzo ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte di 250 scudi per conto del Granduca Ferdinando III che la ' Vocazione ' stesse all'incirca dal r6r6 al r623 sul d'Asburgo Lorena. 36) suo altare: per una singolare coincidenza proprio come Tuttavia sarei molto propensa invece ad accettare la capitò al ' Presepe' del Gemignani. Nel 1622-23 o poco sostanza del fatto e a ricostruire che per volere dei Sovrani dopo i patroni pare acconsentissero che Maria Cristina di la pala originaria ossia la 1 Vocazione' del Cigoli fu ripor­ Lorena - dal r62r al r628 Reggente del Granducato tata a Firenze pochi anni dopo la sua inaugurazione e in insieme alla nuora Maria Maddalena d'Asburgo, causa cambio ne fu spedita un'altra, commessa al Curradi, la minorità del futuro Ferdinando II - al fine di diffon­ rappresentante il l Crocifisso e cinque Santi ', con conse­ dere il culto dei cinque Santi allora canonizzati, si facesse guente mutamento del titolo dell'altare. Ciò, visto alla luce promotrice, naturalmente a proprie spese, della permuta. della vicenda riferita nella nota 34 riguardo alla cappella Limiti temporali per la realizzazione della volontà della dell'Annunziata, suggerisce come assai plausibile l'idea Sovrana: il r622-23 e il r628, anno in cui il nipote del Cigoli poteva vedere la 1 Vocazione ' " appresso l'Altezze Serenissime " . La 1 Vocazione ' dovette essere cara in modo particolare ai Medici se il Bianchi Buonavita, biografo del Bilivert, afferma che Ferdinando II la teneva nelle proprie stanze, e un documento all'Archivio di Stato di Firenze parla della camera stessa del Sovrano. 37l Essa inoltre fu una delle prime pitture a olio su tela dalle quali si trassero arazzi quando, verso la metà del '6oo, perfezionatasi l'arte della tessitura, l'Arazzeria Medicea cominciò a preferire dei quadri veri e propri come modelli, al posto dei tradizio­ nali cartoni a tempera. L'arazzo con la 1 Vocazione ' -cm 352 X 232, tessuto con fili di lana, di seta di prima e seconda qualità, e d'oro - che ancora si conserva nella Raccolta delle Gallerie fiorentine, è datato r66o, certo la data iniziale dei lavori se solo il 5 agosto r662 Pierre Févère, allora Capo dell'Arazzeria, lo consegnò alla Guar­ daroba. 3S)

Referenze fotografiche : fig. l : foto Alinari (collezione B rogi), Fi­ renze; figg. 2, 3, 6, 9-12, 14-16: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze; fig . 13: foto Savio, Roma; figg. 4, 5, 7, 8: foto dei rispettivi musei.

1) Già il Granduca Francesco I de' Medici aveva dato inizio alla costruzione di una nuova Plebania, di cui il 18 giugno 1581 fu posta la prima pietra: ai titolari della vecchia chiesa, Maria Santissima Assunta e Santa Giulia Vergine e Martire, furono aggiunti i Santi Filippo Apostolo e Martire e Francesco d'Assisi. Si crede che il pro~etto fosse del Buon talenti e ciò è assai verisimile, anche se manca ognt prova. La costruzione comunque fu quasi subito interrotta, quando si era ancora alle fondamenta o poco più : se ne ignora il motivo. Tuttavia, siccome risulta da una lettera all'Archivio di Stato di Firenze che per l'architettura della chiesa attuale Ferdinando I nel 1594 richiese il disegno al Buontalenti, disegno oggi conservato in copia coeva, si può credere che il progetto precedente non corri­ spondesse allo scopo, onde i primi lavori vennero lasciati in tronco e solo in parte si riutilizzarono più tardi nella seconda costruzione (diretta dall'architetto Alessandro Pieroni di al Te­ desco). Infatti nella lettera suddetta si fa cenno all'esistenza di un muro perimetrale di navata dalla parte della costa, cioè verso ccci­ dente, al quale il Buontalenti ritenne opportuno addossare la nuova fabbrica, che in tal modo meglio avrebbe resistito ai venti marini : ed è questa duplice muraglia la sola parte della chiesa rimasta intatta sotto i bombardamenti del 1943· È stato detto invece, secondo me a torto, che quella parte della chiesa già fatta al tempo di Francesco I sarebbe stata poi abbandonata né se ne conosce la precisa ubicazione. Nel1629 la Pieve ebbe il titolo d'Insigne Collegiata, nel18o6 divenne Cattedrale. Queste notizie e altre relative agli ampliamenti successivi (nel '700 si allungò la chiesa con una nuova tribuna, si aggiunsero le due grandi cappelle ai lati della maggiore e quella del battistero a destra del coro, ecc. ) nonché alla decorazione, si ricavano sosta n­ zialmente (tuttavia con contraddizioni riguardo all'autore dell'archi­ tettura, oggi immotivate a mio parere) da P. Trn, Guida per il pas­ seggiere dilettante di pittura, scultura, ed architettura nella Città di fatta dal Cavaliere Pandolfo Titi nobile della Città di San Sepolcro, Lucca 1751, pp. 3::Ì 3 e 324; G. Vrvou, Guida di Livorno antico e moderno e dei luoghi più notabili dei suoi contorni, Firenze 14 - FIRENZE, UFFIZI, GABINETTO DISEGNI E STAMPE 1956 (edizione del ms. redatto nella prima metà dell" Soo), pp. 27-29; BARTOLOMEO SALVESTRINI : STUDIO PER UN APOSTOLO('?) G. PIOMBANTI, Guida sto rica ed artistica della Città e dei dintorni (DISEGNO, INV. 1995 S) di Livorno, Livorno 1903, pp. 166-173 (III ed .; I ed. Livorno 1873,

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15- FIRENZE, GALLERIA PALATINA- GIOVANNI BILIVERT: I 6 - FIRENZE, CASA BUONARROTI - GIOVANNI BILIVERT: PARTICOLARE DEL SUO INTERVENTO MICHELANGELO E GLI AMBASCIATORI TURCHI NELLA VOCAZIONE DI SAN PIETRO DEL CIGOLI (PARTICOLARE)

pp. 220-232; II ed. Livorno 1884, pp. 220-232); V. GIOVANNOZZI, 2) Di questo 'Battesimo', commesso dal Priore Biagio Pignatta, Per la storia del Duomo di Livorno, in Liburni Civitas, 1932, I, pp. si hanno delle succinte descrizioni in: Cod. Naz. II.II.110, presso 45-47: qui viene edita per la prima volta, con qualche omissiune, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, c. 368 v (seconda metà quella parte della lettera del Buontalenti che assicura sulla sua pa­ del '6oo); F. FONT ANI, Viaggio pitcorico della Toscana, II, Firenze ternità del piano della chiesa attuale, e anche la copia del piano, 1802, p. 52. Vedi anche A. MATTEOLI, Lodovico Cardi-Cigoli pittore oggi all'Archivio di Stato.di Firenze (da ora in avanti ASF), Carte e architetto, Pisa 1980, n. 19, pp. I37-140; M. CHAPPELL, Missing Strozziane, Serie I, Filza 361, c. 22 r. Ecco ora il medesimo passo, Pictures by Lodovico Cigoli, in Paragone, 1981, 373, pp. 54-104 che ho voluto trascrivere senza nulla omettere. ASF, Mediceo dopo (59-61). il Principato, Filza 855, in 3 voli., Lettere di varii al Granduca Ferdi­ 3) Nel 1806 al 'Battesimo ' del Cigoli si sostituì un mediocre nando I o ai suoi Segretari, I590-94, l, c. I86 r e v: quadretto di Anonimo del '6oo con una 'Sant'Anna che legge la '' Serenissimo Gran Duca, Bibbia alla Madonna bambina ' - oggi appeso alla parete laterale ( .. . ) Dal Cavaliere Serguidi mi è stato chiesto per parte di Vostra destra dalla cappella del battistero - mentre l'altare cambiava il Altezza Serenissima la pianta della Chiesa di Livorno, dove che io titolo in quello di Sant'Anna patrona dei Cappellani: cfr. PIOM­ gliene ho data e mi sono ingegniate farla con tutte le sorte di rispiar­ BANTI, op. cit., p. I 69 (1873, p. 225; 1884, p. 225). mo che sia possibile: e per essa pianta Vostra Altezza vedrà tutto e potrà dire il parere suo di quel tanto che più li piaccia. Io mi servo 4) Nel primo '6oo le pitture principali della chiesa erano: nel del apoggio del muro della Chiesa per dua cose: una per rispiarmare soffitto, procedendo dalla facciata, un ' Trionfo di Santa Giulia ' muri e l'altra per conservare il muro della Chiesa da' venti marini di Jacopo Ligozzi, un" Assunta' del Passignano, un ' San Fran­ e dalle piogge, ché questo /1 è di inportanza grande alle fabriche. cesco che riceve il Bambino dalla Vergine' dell'Empoli; ai due E ci venghano sei celle per ogni banda della Chiesa; e sotto vi ho altari di destra lungo la nave, il 'Battesimo' del Cigoli, una 'Ma­ cavato tutti e' loro servitj, come di refettorio et altre loro commodità donna in gloria' del Passi!lnano; ai due di sinistra, una ' Madonna apartenenti a un Convento. E credo che con pocha spesa si vedrà in gloria adorata dai Sanu Gregorio Magno, Benedetto da Norcia, conparire di molto lavoro. E quando io potrò essere da Vostra Al­ Stefano I Papa e Francesco d'Assisi' del Passignano, la 'Vocazione' tezza, li darò benissimo ad intendere il tutto. del Cigoli. Nella ricostruzione postbellica dell'edificio (1949-54), Et humilmente facendoli reverentia, li pregho dal Signore Dio del quale solo la parete destra della nave era rimasta indenne dai ogni felicità. Di Pisa il dì 18 di Marzo 1593 - di Vostra Altezza bombardamenti mentre tutti i quadri erano stati posti al sicuro in Serenissima humilissimo servitore Bernardo Buontalenti " . precedenza, è stato rimesso su il soffitto com'era ma un unico altare Il 18 marzo 1593 stile fiorentino equivale al 18 marzo 1594 stile è stato collocato su ogni lato della nave, utilizzando i due altari comune. In quanto alle "celle" e al "Convento " , si allude alla superstiti e le due tele del Passignano. vita in comune che allora era fatta obbligo ai canonici delle 5) La 'Vocazione' è stata edita molto raramente: A. VENTURI, Plebanie. Storia dell'Arte Italiana, IX/7, La Pittura del Cinquecento, Milano ro6 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

1934, p. 708, fig. 394 i N . CIPRIANI, La Galleria Palatina nel Pa­ dipinto o un disegno del Cigoli : infatti sul verso dello stesso foglio la zzo Pitti a Firenze, Firenze rg66, p. rro, fig. 27 ; G. CANTELLI, si vede, della stessa mano del recto, una copia dell'affresco co l Repertorio della pittura fiorentina del Seicento, Firenze 1983, figg . ' Trionfo di Marco Furio Camillo ' che Francesco Salviati eseguì g8 e gg. La lettura 1607 della data risale all'ultimo restauro : si trova intorno al 1544 nella Sala delle Udienze a Palazzo Vecchio. (Se non per la prima volta nella Guida della Palatina del 1956 ed è stata fosse un eccessivo ricostruire per supposizioni, oserei affermare che poi sempre ripetuta. Anteriormente la data era stata letta 1610 il verso è copia da copia del Cigoli, che potrebbe essersi ispirato e ciò a cominciare dall'opera del Bardi; nessuna data infine ripor­ per la posa del Cristo, a quella, piuttosto insolita, del personaggio tavano le Guide di Gaetano Cambiagi (edd. 1793-1804) e di Fran­ all'estrema destra del dipinto salviatesco). cesco Inghirami (edd. 1828-34). Cfr. L. BARDI, L 'Imperiale e Reale 15) La patrona di Livorno è però Santa Giulia cartaginese (festa Galleria Pitti illustrala per cura di L. Bardi Regio Calcografo, IV, il 22 maggio), fatta schiava dai Vandali quando nel 438 d.C. occu ­ Firenze 1842 (pp. s.n.); E. CHIAVACCI, Guida dell'I. e R . Galleria parono la sua città e, perché cristiana, da loro uccisa con la croci ­ del Palazzo Pitti, Firenze 1859 (I ed.), n. 27, p. 19; E. CHIAVACCI, fissione a Capo Corso, durante un viaggio verso la Gallia dove gli Guida della R . Galleria del Palazzo Pitti ... riveduta e aumentata schiavi sarebbero stati venduti. Cfr. E. CAMISANI , in Bibliotheca Sanc­ da Eugenio Pieraccini, Firenze-Roma 1893 (I ed.), n. 27, p. 19; torum, VI, Roma 1965, coli. II64-u68. A. J. RuscoNJ, La R . Galleria Pitti in Firenze, Roma 1937, n. p. 94; A. M . FRANCINI CJARANFI, La Galleria Palatina (Pitti). 16) Vedi per il disegno 8803 F Uffizi, CHAPPELL, in Disegni dei Guida per il visitatore e catalogo delle opere esposte, Firenze 1856, Toscani ... , ci t., n. 93, pp. 143 e 144, fig . 121; per il disegno a (I ed.), n. 27, p. 57· Darmstadt, C. MoNBEIG GoGUEL, in Le Cabine/ d'un grand amateur, P.] . Mariette 1694-1774, catalogo della mostra, Paris 1967, n. 44, 6) ASF, Mediceo dopo il Principato, Filza 1288, Lettere di varii p. 6o, fig. 44· Il disegno a Miinchen, già edito come autografo al Granduca Ferdinando I o ai suoi Segretari, 1603-04, c. 8 re v. da S. NEUBURGER , Early Fiorentine Baroque Drawings in the Staat­ 7) A. MATTEOLI, A proposito di due soggetti del Cigoli: Adorazione liche Graphische Sammlung in Munich, in Master Drawings, XX, dei Magi e Resurrezione di Cristo, in Storia dell'Arte, 1978, 33, 1982, n. 3, pl. 12, è stato definito in Disegni dei Toscani ... , cit., p. pp. 135-153· 144, una derivazione di altra mano dalla tela del Cigoli. Ancora 8) A. FoRLANI, in Mostra del Cigoli e del suo ambiente, San Miniato inedito 1'8844 F r. 1959, n. 73, pp. 136 e 137; C. THIEM, Florentiner Zeichner des Friih­ 17) CHAPPELL, in Disegni dei Toscani ... , cit., n. 94, p. 145, fig. barock, Munchen 1977, n. 40 a, b, figg. 40 a, b, pp. 292 e 293· 123: disegno 8g66 F. g) La scritta è stata decifrata male e non per intero da THIEM, 18) Per esempio si veda del Boscoli la copia a disegno del ' Cristo op. ci t. , p. 292 : " inturbandosi gli Apostoli gridarono et Christo li ... " . risorto ' dalla • Resurrezione ' del Cigoli, sul foglio 2259 S Uffizi 10) "Factum est autem in una dierum, et ipse ascendi! in navi­ edito in Bollettino dell'Accademia degli Euteleti, 1961 , 33, fig . I 1, culam et discipuli eius, et ait ad illos : "Transfretemus trans sta­ affine come stile al • Rematore' dell'88o9 F. Il Boscoli attinse, com'è gnum! " . Et ascenderunt. Et navigantibus illis, obdormivit et de­ logico, dall'esemplare a Firenze (si osservi la concordanza del braccio scendi! procella venti in stagnum et complebantur et periclitabantur. sinistro di Cristo piegato verso l'alto) e non da quello allora a Mon­ Accedentes autem suscitaverunt eum, dicentes: "Praeceptor, peri­ tevarchi, oggi al Museo d'Arezzo. mus! " At ille surgens increpavit ventum et tempestatem aquae, et 19) P. ScARPA, in Dessins anciens, catalogo della mostra, Paris, cessavi t et facta est tranquillitas. Dix i t autem illis : " Ubi est fides Grand Palais, Venezia 1978, n. 28 e fig . 28 (pp. s.n.). vestra? " Qui timentes mirati sunt ad invicem, dicentes : " Ouis putas hic est, quia et ventis et mari impera!, et oboediunt ei? " . 20) CHAPPELL, in Disegni dei Tos cani ... , cit., p. 144, afferma che il disegno " non è da porre in relazione " col Cigoli. u) LucA, IV, 1-11: "Factum est autem, cum turbae irruerent in eum, ut audirent verbum Dei, et ipse stabat secus stagnum Gene­ 21) Ibidem, n. 95, p. 145, fi g. 122. sareth. Et vidit duas naves stantes secus stagnum; piscatores autem 22) FoRLANI, in Mostra del Cigoli e del suo ambiente, cit., n. 72, descenderant et Javabant retia. Ascendens autem in unam navim, quae pp. 135 e 136, fig. LVII. era t Simonis, rogavit eum a terra reducere pusillum. Et sedens doce­ bat de navicula turbas. Ut cessavit autem loqui, dixit ad Simonem: 23) MATTEOLI, Op. cit. , 1980, n. 107 A, pp. 397 e 398. "Due in altum, et laxate retia ves tra in capturam ". Et respondens 24) CHAPPELL, in Disegni dei Toscani ... , cit., p. 144; il disegno, Simon dixit illi : "Praeceptor, per totam noctem laborantes, nihil per un refuso, è citato come 129371 anziché 125371. cepimus; in verbo autem tuo laxabo rete ". Et cum hoc fecissent, concluserunt piscium multitudinem copiosam; rumpebatur autem 25) A. MATTEOLI, Una biografia inedita di Giovanni Bilivert, in rete eorum. Et annuerunt sociis qui erant in alia navi, ut venirent Commentari, 1970, pp. 326-366 (329, 348 e 349, note 30 e 31). Questa et adiuvarent eos. Et venerunt et impleverunt ambas naviculas, ita notizia sulla partecipazione del Bilivert non sarebbe attendibile per ut paene mergerentur. Quod cum videret Simon Petrus, procidit Chappell, che vuole la ' Vocazione ' della Palatina interamente ese ­ ad genua Jesu, dicens : "Exi a me, quia homo peccator sum, Do­ guita dal Cigoli : Disegni dei Toscani... , cit., p. 144. mine!". Stupor enim circumdederat eum et omnes qui cum ilio 26) MATTEOLI, op. cit., 1980, pp. 27 e 87 rispettivamente. erant, in captura piscium quam ceperant; similiter autem Jacobum et Joannem, filios Zebedaei, qui erant socii Simonis. Et ait ad Si­ 27) Anche l" Entrata in Gerusalemme' è stata riprodotta di rado : monem Jesus: "Noli timere, ex hoc iam homines eris capiens! ". VENTURI, op. cil., 1934, p. 704, fig. 391 i CANTELLI, op. cit., fig . Et subductis ad terram navibus, relictis omnibus, secuti sunt eum " . 107; vedi anche il catalogo della mostra Italienische Zeichnungen des 15. und 16. ]ahrhunderts aus eigenen Bestiinden a cura di Lutz S. 12) Abbastanza simile è però il caso del disegno cigolesco 918 Malke, Frankfurt am Main, Stadelsches Kunstinstitut und Stadt­ Louvre, con un • Cristo flagellato alla colonna ' per un quadro oggi ische Galerie, 4· Juli bis 31 . August 1980, Stuttgart 1g8o, n. 62 non risultante. Il pittore, prendendo spunto per lo schema dall'omo­ p. 130, fig. 62 a. nima pala di Alessandro Fei nella Basilica fiorentina di Santa Croce (datata 1575), quarto altare della nave destra, ha scritto in alto a penna, 28) Uno schema completo per l" Entrata ' si trova a Francoforte oltre al tema "Battuto alla colonna", delle parole bibliche in tono : sul Meno, Stiidelsches Kunstinstitut, Kupferstichkabinett, inv. 4192: "CVIVS LI[V]ORE SANATI SVMVS " . Fonte diretta di queste parole, vedi Italienische Zeichnungen ~ .. , cit., p. 131 , fig . 62. come conferma la loro grafia in lapidario, una scritta incisa sul fron­ 29) THIEM, op. cit., fig. 264. tone dell'altare con la pala del Fei: il testo sacro differisce legger­ 30) E. STEINMANN, Die Portraitdarstellungen des Michelangelo, mente. Cfr. PIETRO, I Epistola, II, 24: "cuius livore sanati estis " . Leipzig 1913, fig. 85; U. PROCACCI, La Casa Buonarroti a Firenze, Il disegno, forse da ricollegare a un quadro dipinto per un Principe Milano 1965, fig . ro; MATTEOLI, op . cit., 1970, p. 335, fi g. 12; di Casa Doria, è stato edito da R. BAcou, J. BEAN, Disegni fiorentini THIEM, op. cit., fig. 265 . del Museo del Louvre dalla Collezione di Filippo Baldinucci, catalogo della mostra, Roma 1959, n. 38, p. 54, fig. 39 (II ed.; I ed. Paris 31) Sul Salvestrini vedi MATTEOLI, op. cit., 1980, ad Indicem ; 1958, n. 32 p. 26) . CANTELLI, op. cit., p. 134, figg . 6go-6g3. In Disegni dei Toscani ... , cit., p. 171: il 1995 S è dato con dubbio 13) M . CHAPPELL, in Disegni dei Toscani a Roma (1580-1620) , a cerchia del Cigoli e visto per l'Angelo sopra il San Matteo negli catalogo della mostra, Firenze 1979, p. 144· affreschi del Cigoli alla Basilica Liberiana; n. zoo, pp. 152 e 153, 14) Per il 125614 FC, si veda la nota di L. Berti sul cartone fig. 126: l'8899 F è lasciato con dubbio al Cigoli e ritenuto per la di montaggio e THIEM, op. cit., p. 293· Il disegno Scholz - non pala perduta già nella Basilica Ostiense (M. Chappell). Ma do­ passato, come altri della Collezione, al Metropolitan Museum vrebbe trattarsi di lavori del Salvestrini, di cui il secondo rifatto né alla Pierpont Morgan Library - fu esposto come Cigoli, col su esemplare cigolesco! titolo • Il miracolo dei pesci', a una mostra americana del 1961, Al medesimo Salvestrini è da passare la • Donna con un infante ma non fu edito in quel catalogo : A. NEUMEYER, Drawings jrom in braccio ', abbozzata sul foglio 912 Louvre, finora ritenuta del Tuscany and Umbria 1350-1700, Berkeley (California) 1961, n. 25 Cigoli per l'.' J?ntrata di Cristo .in Gerusa).em!lle ',.in real~ à preparata (pp. s.n.). Il disegno è stato messo da THIEM, op. cit., p. 293, in rap­ dal Salvestrmt - sulla base dt uno o ptu dtsegm del Ctgoli - per porto col 993 F r, ma attribuito a un allievo che avrebbe copiato un tale dipinto, a cui evidentemente collaborò nella finitura, che era ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

stata commessa al Bilivert, cfr. R. BAcou, in BAcou-BEAN, op. cil., Elen co dei disegni c itati * n. 37, p. 54, fi g. 38 (1958, n. 31, p. 26). Nel disegno a Francoforte (vedi nota 28), certo uno degli ultimi, la donna è meno vistosa DARMST ADT, Hessisches L andesmuseum, Kupferstich­ che nella tela, comparendo come un personaggio qualsiasi, però kabinett tiene in braccio un infante e le è vicina una simile figura di donna. 15 I 5 AE: penna, acquerello seppia e ceruleo, m m 378 v 264 Il Salvestrini, pur essendo già il disegno dell'insieme passato al completo sulla mestica, dovette ricevere dal Bilivert l'incarico di (Cigoli) dare sviluppo alla prima delle due donne omettendo l'altra, al fine FIRENZE, Biblioteca Marucelliana di riempire con maggior adeguatezza lo spazio all'estrema sinistra Vol. C, 20: sanguigna, acquerello di sanguigna, mm 149 x 242 che evidentemente non offriva più la poss1bilità di rispettare l'idea del Cigoli. Egli dunque creò il bozzetto oggi al Louvre, dove la (Salvestrini) donna ha un infante tra le braccia, ma dovette poi accontentarsi di FIRENZE, Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe dipingere la donna sola, sia pure in proporzioni maggiori di quelle 59 P: penna e acquerello seppia, mm 34I x 274 (Cigoli) previste dall'autore. Guida a tale ricostruzione dei fatti anz1tutto la donna del bozzetto Louvre che, per il tono leggermente carica­ 6o P: penna, mm 293 x 430 (Cigoli) turale impresso sia sul volto sia sulla persona, e per il panneggio 1973 S: matita nera e sanguigna, m m 415 x 276 (Cigoli) delle vesti tra fluente e bizzarro, si dimostra un tipico lavoro del 1995 S: sanguigna, mm 416 x 220 (Salvestrini) Salvestrini; quindi anche la donna del quadro, nella quale quel 2259 S: sanguigna e biacca, carta grezza, mm 404 x 254 tono si attenua ma è pur sempre visibile: che è la consueta differenza (Boscoli) tra i disegni e le pitture del Salvestrini. 993 F r e v : penna, acquerello seppia e bistro, m m 396 x 258 32) Per la biografia del Cigoli cfr. MATTEOLI, op. cit., 1980, p. 27; (Cigoli) per il Bilivert cfr. EADEM, art. cit., 1970, p. 329. 8803 F: matita nera, sanguigna, penna e acquerello seppia, 33) TITI, op. cit., p. 323. mm 359 X 225 (Cigoli) 88og F: sanguigna, mm 401 X 250 (Boscoli) 34) Detta pala dovrebbe essere somigliante ad altra del Curradi 8838 F: matita nera, penna, acquerello ceruleo e bistro, oggi perduta, nella quale si vedevano i medesimi • Cinque Santi in adorazione della Vergine in gloria '. Era stata ordinata all'artista nel mm 369 x 200 (Anonimo, sec. XVII) I623 dalla Granduchessa Maria Cristina di Lorena - che poi ri­ 8844 F r: acquerello seppia, bistro e biacca, carta cerulea, compensò il Curradi facendogli avere, oltre al pagamento, l'onori­ mm 393 x 258 (Cigoli) ficenza di Cavaliere del Portogallo - per l'altare della prima cap­ 8899 F: matita nera, sanguigna, penna e biacca, mm 411 x pella a sinistra nella chiesa fiorentina dell'Annunziata. La pala andò x 206 (Salvestrini) a sostituirne un'altra, che ivi era stata posta appena nel I6I7, con 8g66 F: acquerello seppia, bistro e biacca, carta bianca pre­ un • Presepe' di Alessio Gemignani (1580 ca-r651): ciò in accordo, parata a tempera verde scuro, mm 402 x 278 (Ciampelli) sembra, col patrono della cappella, allora Alfonso degli Ubaldini da Galliano. Quando nel I69I la cappella passò sotto il patronato del 10479 F: matita nera, carta grigia, mm 403 x 268 (Pagani) Senatore Francesco Feroni Marchese di Bellavista, questi, in forza FRANCOFORTE SUL MENO, Stadelsches Kunstinstitut, del contratto coi Padri Serviti dell'annesso convento, si prese la pala Kupferstichkabinett del Curradi impegnandosi a una nuova decorazione tra cui il dipinto per l'altare, che fu poi un • Transito di San Giuseppe' di Carlo 4I92: matita nera, penna e acquerello ceruleo, carta bianca Loth (in tal modo delle pale successive tennero nascosto per se­ quadrettata a sanguigna, mm 406 x 280 (Cigoli) coli il famoso affresco, riscoperto solo nel 1857, con • Cristo e San MONACO DI BAVIERA, Staatliche Graphische Sammlung Giuliano', fatto nel 1452 circa da Andrea del Castagno per i da Gal­ liano, fondatori della cappella). Si veda O . .ANDREUCCI, Il Fiorentino 2324: penna, acquerello seppia e bistro, carta bianca ripor­ istruito nella Chiesa della Nunziata di Firenze. Memoria storica, tata su tela, mm 360 X 233 (Cigoli) Firenze I85B, pp. 53-55; P. ToNINI, Il Santuario della Santissima NEW YORK, Collezione Janos Scholz Annunziata di Firenze. Guida storico-illustrativa, Firenze 1B76, Cat. 1961, n. 25 r : penna, acquerello seppia e ceruleo, car­ pp. 103-10B. ta bianca preparata a tempera azzurra, mm 408 x 266 (copia 35) PIOMBANTI, op . cit., 1873, p. 231, nota I (18B4, p. 231 , nota dal Cigoli) I, I903, p. 172, nota 2 : qui l'argomento è riassunto in breve). 36) Si tratta in effetti di replica autografa e identica- salvo l'ag­ NEW YORK, Metropolitan Museum, Department of giunta del gallo e delle lacrime - del San Pietro nella pala con Drawings l" Assunzione ' a Genova, chiesa di Sant'Ambrogio o del Gesù, 1979.286.2 (Harry G. Sperling Fund): matita nera, penna, terza cappella a destra già dei Durazzo (16r6-I7). Cfr. FRANCINI acquerello seppia e biacca, carta grezza, mm 287 x 444 CIARANFI, op. cit., n. 78, p. 41 i E. BACCHESCHI, L'opera completa (Ciampelli) di Guido Reni, Milano I971 , n. Bo, p. 97, figg. Bo a, c; E. BoREA, Pittori bolognesi del Seicento nelle Gallerie di Firenze, catalogo della PARIGI, Musée du Louvre, Cabinet des Dessins mostra, Firenze 1975, n. 109, p. 150; D.S. PEPPER, Guido Reni, 912 (Coli. Baldinucci): pennello in bruno e rosa, biacca, Oxford 19B4, n. 50, p. 233· carta bianca preparata a tempera verdastra, mm 395 x 284 37) Vedi nota seguente. (Salvestrini) 918 (Coli. Baldinucci): penna, acquerello seppia e bistro, 3B) ASF, Guardaroba Medicea, Registro 667, c. 89 B: " I 662. Pietro Fevere di contro deve bavere a dì 5 d'Agosto Scudi 35B di mm 382 x 279 (Cigoli) moneta, Lire 4, Soldi I, Denari B, pagabili per la manifattura di ng85 RF r: matita nera, penna, acquerello seppia e grigio; Alle 17·9,7/B fatte a alto liccio nel quadro copiato da quello del v: matita nera, penna e acquerello seppia; mm 4I2 X 262 Cigoli che è in camera del Granduca, che vi è dentro il Nostro Signore (Cigoli) che chiama San Pietro alla riva del mare (... ) ". "A dì 5 d'Agosto Scudi 7 di moneta, Lire 3 - pagabili, tanti sono per la tintura della ROMA, Gabinetto Nazionale delle Stampe seta che à messo nel quadro dove è il Nostro S1gnore che chiama 125371 FC: sanguigna, mm 406 X 247 (Salvestrini) San Pietro alla riva del mare, e per cocitura del filaticcio servito 125614 FC re v: penna e acquerello ceruleo, mm 408 x 258 per ordito del detto quadro, come per conto in Filza( ...)". L'" Alla" (copia dal Cigoli) - anche "Alna ", " Auna" - era una misura fiamminga e in­ glese, corrispondente a due braccia fiorentine ovvero a I I 7 cm circa. Cfr. C. CONTI, Ricerche storiche sull'arte degli arazzi in Firenze, * Ove non sia altrimenti specificato, si intende che il disegno è Firenze 1875, p. 72 ; C. RIGONI, Catalogo della R. Galleria degli su carta bianca. I nomi degli artisti tra parentesi corrispondono Arazzi, Firenze- Roma 1884, n. 116, pp. 57 e 58. alle attripuzioni accettate o proposte dall'Autrice dell'articolo.

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