Comune di - Provincia di Perugia -

DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL PIANO REGOLATORE GENERALE

RELAZIONE GENERALE

QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO,

LINEE DI INDIRIZZO PER IL PIANO: GLI OBIETTIVI E LE SCELTE STRUTTURALI,

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S.

[Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005 (mod. dall’art. 25 L.R. 12/2010), D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Comune di Bevagna, Sindaco Dott.ssa Analita Polticchia

Comune di Bevagna, Assessorato all’Urbanistica Vice Sindaco Ass. Ing. Mirco Ronci

Comune di Bevagna, Area Pianificazione e Gestione del Territorio Ing. Antonello Renzoni (Responsabile del Procedimento), Geom. Alessandro Meniconi, Arch. Michele Battistini

Raggruppamento di Professionisti incaricato della progettazione del Piano Regolatore Generale (parte strutturale e parte operativa) e della consulenza alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica Capogruppo: Prof. Ing. Giuseppe Imbesi Prof. Ing. Paolo Colarossi, Prof. Ing. Elio Piroddi, Dott. Ing. Antonio Cappuccitti, Dott. Ing. Carlo Di Berardino, Dott. Arch. Paola Nicoletta Imbesi, per gli aspetti geologici e idraulici: Dott. Geol. Mario Cerqueglini, per gli aspetti agronomici: Dott. Agr. Carlo Sportolaro.

Luglio 2013

Comune di BEVAGNA Documento programmatico del Piano Regolatore Generale

QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

COMUNE DI BEVAGNA

RELAZIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL PIANO REGOLATORE GENERALE

QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO,

LINEE DI INDIRIZZO PER LA PARTE STRUTTURALE DEL PRG: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE,

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S.;

[Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005 (mod. dall’art. 25 L.R. 12/2010), D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Luglio 2013

INDICE

PARTE INTRODUTTIVA

1. SINTESI INTRODUTTIVA AL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI BEVAGNA, Giugno 2013

2. Per la costruzione di un quadro conoscitivo integrato

3. Il sistema delle conoscenze e di valutazioni richiesto dalla L.R. 11/2005 e dalla L.R. 12/2010

1.

QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE:

INQUADRAMENTO URBANISTICO E PROGRAMMATICO

1.1. Gli strumenti di pianificazione sovraordinata

1.2. Gli strumenti di pianificazione comunale: Il Programma di Fabbricazione vigente

1

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

1.3. Gli altri strumenti urbanistici comunali e le attività di pianificazione in atto

2.

QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE:

DESCRIZIONE DEGLI SCENARI TEMATICI

2.1. Sistema ambientale

2.2. Spazio rurale

2.3. Ambiti urbani e per insediamenti produttivi

2.4. Sistemi infrastrutturali

2.5. Rischio territoriale ed ambientale

2.6. Sistema dei servizi e degli eventi sociali, culturali e ricreativi

2.7. Elementi demografici, socioeconomici e culturali rilevanti ai fini della pianificazione

2.8. Lo Schema della Struttura Urbana Minima (D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164)

2.9 Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici

3.

BILANCIO URBANISTICO

3.1. Aspetti urbanistico – edilizi

- Tabella a; Stima consumo di suolo e incremento edificatorio

Allegati: Bilancio urbanistico: Tavole (Insediamenti residenziali, Insediamenti produttivi, Insediamenti per servizi pubblici) [Fascicolo elaborati grafici formato A3]

- Tabella b; Stima degli interventi edilizi realizzati negli ultimi 10 anni per destinazioni d’uso

- Tabella c; Stima interventi realizzati negli ultimi 10 anni per ambiti territoriali significativi sotto il profilo agronomico, storico – architettonico, ambientale – paesaggistico, idrogeologico

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

- Tabella d; Dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate

3.2. Indicatori tematici

- Tabella e; Quadro d’insieme degli indicatori tematici

3.3. Lettura analitico comparativa dei dati quantitativi del Bilancio urbanistico

4.

LINEE DI INDIRIZZO PER LA PARTE STRUTTURALE DI PRG: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE

(Art. 9, comma 2.a L.R. 11/2005)

4_ 1. Gli obiettivi generali

4_ 2. L’Armatura territoriale e gli Ambiti territoriali di riferimento

• L’Armatura territoriale

• Gli Ambiti territoriali di riferimento

4_ 3. La specificazione dei caratteri degli ambiti e prime indicazioni progettuali

• Ambiti territoriali di riferimento agricoli e naturalistici • Il Territorio agricolo di pianura; • Il Territorio agricolo di collina; • Le Aree boscate;

• Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente • Il Centro storico del Capoluogo; • Quartiere di Sant’Anna [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; • Viale Roma [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]; • La Via Flaminia e l’ingresso urbano da Est [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]; • L’insediamento industriale lungo la Via Flaminia; • Lo sviluppo insediativo lineare tra Porta Guelfa e Capro; • Cantalupo: l’insediamento residenziale;

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

• Cantalupo: l’area di bordo con la campgna e le attrezzature sportive [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; • Cantalupo: l’area artigianale; • I borghi fortificati della corona collinare.

• La Rete della mobilità. Viabilità e itinerari ciclopedonali

• Trasformazione edilizia e ricomposizione urbana: la rilevanza degli ambiti di S. Anna e Cantalupo

4_4 Indirizzi normativi di base per le trasformazioni diffuse • Centro storico • Protezione ambientale • Zone agricole • Zone di espansione recente • Identità urbanistica (correlazioni tra Centro e Frazioni)

Schemi grafici illustrativi del Documento programmatico [allegati]

5.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

5.1. Valutazione di coerenza

5.1.a Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per la Valutazione di coerenza

5.1.b Valutazione della coerenza del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

Quadro sinottico dei caratteri di coerenza del sistema degli obiettivi e degli ambiti specifici di azione

5.2. Valutazione di sostenibilità

5.2.a Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per la Valutazione di sostenibilità

5.2.b Valutazione della sostenibilità del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

Quadro sinottico dei caratteri di sostenibilità del sistema degli obiettivi e degli ambiti specifici di azione

5.3 Criticità della Struttura Urbana Minima (D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164)

6.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. (art. 2.1, L.R. n. 12/2010)

6.1. Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per il Rapporto preliminare V.A.S.

6.2. Caratteristiche degli obiettivi e delle azioni strutturali di piano, e potenziali impatti sull’ambiente

6.3. Zona S. Anna, valutazione di scenari di assetto alternativi

6.4. Proposta di Indice generale per il Rapporto ambientale

6.5. Il quadro degli indicatori ambientali e territoriali

Elenco degli elaborati grafici allegati

Quadro conoscitivo del territorio comunale e Bilancio urbanistico

Elaborati riguardanti il sistema ambientale T1) Principali valori e vincoli ambientali

Elaborati riguardanti lo spazio rurale e gli aspetti agronomici A1.1) Carta dell'uso del suolo generale (ecomosaico dell'Uso del Suolo) A1.2) Carta dell'uso del suolo agricolo inquadrato in realtà aziendali A1.3) Carta delle colture permanenti rilevanti (vigneti e oliveti) A3) Carta delle aree di intensità viticola in rapporto alla delimitazione delle Zone DOC A3) Carta di connotazione degli ambiti viticoli A4) Carta di idoneità pedoclimatica “potenziale” A5) Carta degli elementi del paesaggio A6) Carta preliminare speditiva di vincoli e progetti percorsi tematici

Elaborati riguardanti il rischio territoriale e ambientale G1 – G2 – G3 – G4) Carta Geologica e Geomorfologica G5) Carta di predisposizione al dissesto G6 – G7) Carta idrogeologica e di vulnerabilità degli acquiferi G8 – G9 – G10) Carta del rischio idraulico G11 – G12 – G13 – G14) Carta di sintesi (zoning)

Elaborati riguardanti la Struttura urbana minima: SUM 1) Schema della Struttura urbana minima relativa all’intero territorio comunale SUM 2) Schema della Struttura urbana minima relativa a Bevagna Capoluogo. Tavola in formato A3, integrata nella presente relazione

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Elaborati allegati al Bilancio urbanistico: Immobili comunali destinati a servizi pubblici e/o di pubblico interesse

Schemi grafici illustrativi delle linee di indirizzo del Documento programmatico

S1) Schema della struttura territoriale S2) Schema delle principali scelte e azioni strategiche

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

SINTESI INTRODUTTIVA AL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI BEVAGNA, Luglio 2013

1. Il “Documento programmatico del Piano Regolatore Generale del Comune di Bevagna” si articola in più parti: • il “quadro conoscitivo”, • il “bilancio urbanistico, • le “linee di indirizzo”, • il “documento di valutazione” • il “rapporto preliminare per la valutazione ambientale strategica”. Ad esso si affianca e ne risulta parte integrante: • il rapporto relativo al “Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico”.

Ognuno di tali documenti, nell’autonomia delle elaborazioni, risponde a precise domande espresse a livello regionale per consentire un migliore e più adeguato processo di pianificazione urbanistica e di programmazione delle scelte di intervento: l’ottica è di una sempre maggiore conservazione ambientale e dei caratteri identitari del territorio bevanate e della sua comunità così come di introduzione di elementi di trasformazione compatibili e in grado di accrescere la vitalità delle diverse parti. E’ quindi, nel suo complesso, un documento conoscitivo e propositivo che si presenta non certo come “scatola chiusa” e conclusivo di un processo, ma come indicazione ancora preliminare da arricchire nei contenuti e nelle scelte e da valutare congiuntamente sia in sede di “Conferenza di pianificazione” che attraverso un ulteriore, ampio processo di partecipazione.

2. E’ implicito in ogni progetto, ed in particolare in un piano urbanistico, l’esigenza di muoversi dalle specificità e dalle esigenze che pongono: • lo “spazio” nel quale si opera, • la “gente” che vi vive e lavora, • le “condizioni istituzionali, culturali ed economiche” nelle quale si stanno effettuando le elaborazioni.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Anche nel caso del piano regolatore di Bevagna queste specificità ed esigenze si sono rivelate determinanti ed hanno caratterizzato la redazione del presente “Documento programmatico”.

3. In particolare, per quanto riguarda lo “spazio”, più scale e più tempi, come in una sorta di “geometria variabile” dei confini di riferimento, sono stati oggetto di osservazione e valutazione. Ciò è avvenuto non tanto a partire da un contesto regionale, che esprime Bevagna come “punto” di un insieme gerarchicamente e univocamente funzionalmente predefinito, quanto dall’osservazione dei valori di Bevagna come “luogo”. Sono valori stratificati da una lunga storia e dalla sua capacità di riverberare relazioni con intorni territoriali diversi a seconda delle funzioni; valori che il progetto di piano richiede di conoscere e di esplicitare; da qui si sono formulate le scelte conservative e di trasformazione di cui si compone la parte propositiva del “Documento”.

Le due scale che tradizionalmente caratterizzano il piano urbanistico: il contesto territoriale di scala vasta e il territorio comunale, sono stati perciò posti in relazione tra loro a partire dalla storia e dalla più recente dinamica del territorio bevanate nonché da episodi, situazioni, favorevoli e non, ed opportunità che ne coinvolgono l’attuale conformazione; ciò non tanto come descrizione ma cercando di valutare il ruolo ed il peso di ognuno degli aspetti considerati in relazione a precisi obiettivi di sviluppo.

Alla scala vasta, in particolare, appaiono evidenti i modi della partecipazione di Bevagna al sistema della Valle Umbra. Bevagna si configura in tale sistema, come “polarità urbana” in qualche modo “protetta” dalle spinte di urbanizzazione che coinvolgono i centri maggiori (come e la stessa Spoleto). La rete infrastrutturale garantisce adeguati collegamenti di livello superiore (l’asse della Flaminia e, tramite Massa Martana, l’E 45) e, nel contempo, per i collegamenti minori (come con Montefalco, e da lì con Perugia) si conforma una rete viaria sufficientemente articolata. Su tali reti c’è una prospettiva di graduale maggiore integrazione produttiva a seguito della messa a punto di progetti speciali (come quelli delle “strade del vino” e delle “strade dell’olio”). In rapporto diretto con Foligno si configura l’offerta dei servizi di livello superiore e di occasioni di lavoro: da qui emerge una condizione di dipendenza funzionale di Bevagna senza evidenti reciprocità. Complementare a ciò, ulteriore elemento di caratterizzazione di Bevagna nel contesto più ampio è dato dall’avvio, ormai avanzato, di forme consortili per la gestione di servizi (per ultimo vale la pena richiamare il piano di protezione civile).

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Su entrambi questi temi peraltro potrebbero essere effettuare nel tempo valutazioni per determinare opportunità di trasformare le attuali gerarchie in reti di servizi decentrate che coinvolgano più direttamente Bevagna con specifiche localizzazioni.

Diverso appare, invece, il ruolo di Bevagna rispetto alle attività culturali, del tempo libero e dello stesso turismo in un ampio contesto territoriale. Il valore del suo centro l’originalità della sua giacitura e, nel complesso, dell’ambiente che lo circonda così come le politiche di conservazione degli assetti storici fin qui adottate diviene un fattore di riconoscibilità e traente a scala vasta territoriale anche rispetto alle specializzazioni funzionali ormai assunte dagli altri insediamenti storici (basta pensare il turismo religioso che caratterizza Assisi).

A scala locale è stato al centro dell’attenzione il territorio comunale nella sua interezza e nella complessità delle relazioni naturalistiche e storiche. E’ sembrato un riferimento importante che ha guidato sia il processo conoscitivo che l’individuazione degli obiettivi e la scelta delle strategie. Bevagna, singolare per la conformazione morfologica e per l’organizzazione insediativa manifesta ancor oggi i segni della lenta stratificazione degli episodi insediativi e delle forme d’uso. L’impianto del suo centro storico, legato al passaggio entro le mura dell’antica Via Flaminia, si manifesta nella sua stratificazione e complessificazione con una chiarezza di “lettura” insolita, per non dire unica, anche nel contesto, pur ricco ed articolato, dei centri storici umbri. La corona dei borghi, in parte medievali, che lo contornano sulle alture ne rappresenta la naturale cornice, attribuendo valore all’ambiente naturale (il reticolo idrografico, l’assetto agricolo aziendale diffuso in gran parte del territorio, le aree boscate prevalentemente ubicate al confine con Gualdo Cattaneo) negli usi così come nella fruizione (basta pensare alla rete viaria minore di collegamento agricolo). Non si avverte la contrapposizione stridente che presentano altri territori fra centro storico e periferie più recenti, tra “antico” e “moderno” ma una sorta di complementarità fra le parti, un equilibrio insediativo ed ambientale che rappresenta un valore ma che richiede nel contempo grande attenzione al momento delle scelte.

4. Si è ravvisata l’esigenza di fare evolvere l’attuale situazione equilibrata del territorio in senso positivo per gli abitanti di Bevagna (la “gente” che vi vive e lavora, prima richiamata) in un corretto rapporto tra conservazione e trasformazione. Non è un compito semplice ma necessario se si vuole garantire al piano regolatore capacità propositiva e farlo divenire progetto corale della comunità.

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Ha assunto importanza, perciò, il processo di partecipazione messo a punto con continuità nel corso delle elaborazioni: è un processo che si compone di informazione alle forze sociali ed economiche dei temi e dei problemi che pone il territorio e nel contempo di ascolto delle domande e delle proposte dei cittadini (quest’ultimo ha trovato modo di essere sviluppato attraverso la costruzione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico, peraltro ancora in corso di elaborazione). L’approccio sperimentale è implicito in ogni progetto di un piano regolatore; l’insieme delle “domande” e dei “problemi” da sottoporre preliminarmente all’attenzione è stato accentuato dalle evenienze dovute sia alla particolare congiuntura economica e politica del nostro Paese sia alle indicazioni emergenti da leggi e norme regionali che hanno richiesto un sempre maggiore approfondimento delle elaborazioni relative all’ambiente naturale e storico e alle valutazioni ad esso connesse.

A scala vasta, in particolare, sono state ampiamente discusse e valutate le indicazioni relative ai cosiddetti piani sovraordinati come: il Piano Urbanistico Territoriale regionale (PUT); il Disegno Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione (DST); il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) con in particolare le modifiche proposte per la rete viaria principale; il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) che coinvolge una parte rilevante del territorio bevanate; il Piano Paesaggistico Regionale della Regione Umbria (PPR) che individua numerose aree di interesse paesaggistico e naturalistico; il Piano comunale di Protezione civile, la cui redazione si è conclusa in questi ultimi mesi, e i cui contenuti sono coordinati con il PRG per quanto riguarda la “Struttura urbana minima” e le Aree di protezione civile.

A scala locale si è determinato un processo conoscitivo che, accanto al riconoscimento delle caratteristiche insediative e ambientali, ha riguardato un complesso intreccio di temi costituito: dal Programma di fabbricazione vigente1 e dalle azioni attuative che ne sono conseguite; da ulteriori attuazioni più recenti (come gli interventi a Sant’Anna, a Viale Roma e a Gaglioli); dalla partecipazione attiva ad iniziative culturali che hanno una loro precisa ricaduta sul territorio (come il regolamento dei siti relativi alle Gaite); dalla valutazione congiunta sui singoli temi e problemi di cui si sono proposte prime indicazioni, anche in alternativa, utili per operare le

1 Lo strumento di pianificazione generale vigente del Comune di Bevagna è il Programma di Fabbricazione, Variante 1988, con Norme tecniche di Attuazione adeguate alle prescrizioni vincolanti di cui alla determinazione dirigenziale n. 11080 del 31/12/1999 dell’Ufficio Urbanistica della Regione Umbria.

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scelte di piano (come il Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico, la localizzazione del cosiddetto “polo scolastico” a Sant’Anna, il Piano parcheggi relativi al centro storico adottato nel 2009).

5. Dalle analisi sono emersi, fra gli altri, quali temi di ordine generale su cui sollecitare l’attenzione: • il miglioramento della qualità abitativa nelle diverse parti del territorio bevanate (abitazioni e spazi pubblici) • l’individuazione di sia pur limitate aree per nuove edificazioni integrate con i siti già urbanizzati e in grado di migliorarne la loro qualità • la valorizzazione delle specifiche vocazioni produttive locali (per il settore agricolo, commerciale e turistico culturale) • la riduzione delle situazioni di rischio ambientale (sismico e idraulico)2 • il miglioramento delle condizioni di accessibilità viaria (come percorsi viari, piste ciclabili e come punti di sosta) sia nelle aree centrali che esterne

Interesse particolare ha assunto, in quest’ottica, l’impegno verso la conservazione del centro antico principale, nella volontà comune di accrescerne la vitalità come punto di convergenza sociale per l’intera comunità bevanate e come occasione culturale attrattiva nel contesto della Valle Umbra.

6. Il bilancio urbanistico ha compreso l’effettuazione delle stime e valutazioni prescritte dalla legge come base del dimensionamento del PRG: stima del consumo di suolo e dell’incremento edificatorio, stima degli interventi edilizi realizzati negli ultimi 10 anni, dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate. E’ parte integrante del bilancio una estesa serie di indicatori tematici concernenti molteplici aspetti dei sistemi insediativo, ambientale, relazionale, socioeconomico.

2 Questo tema ha assunto particolare importanza a seguito dell’emanazione delle Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale, approvate dal Consorzio Bonificazione Umbra con Deliberazione 2/CA del 09/02/2009.

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7. In relazione alle suddette tematiche sono stati precisati gli obiettivi e le scelte qualificanti del nuovo piano, che si illustrano con ampiezza nel quarto capitolo del “Documento programmatico”. Tali obiettivi si riferiscono al territorio e all’ambiente nel loro complesso, così come alle diverse parti che compongono la struttura insediativa. Per quanto riguarda le scelte qualificanti del piano si sono formulate prime valutazioni di merito utili per favorire la comprensione delle ragioni e delle forme che ne sono state alla base.

Gli obiettivi generali sono i seguenti. Per i diversi ambiti del territorio comunale, come viene argomentato più avanti, essi sono integrati da opportuni sistemi di obiettivi specifici.

• La tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale considerando, come peraltro proposto per il QVS, l’unitarietà ambientale che sussiste ancor oggi tra edificato storico e contesto naturale • La tutela e valorizzazione del sistema ambientale e paesaggistico e delle zone agricole attraverso il freno alla diffusione e alla dispersione dell’insediamento, incentivi alla riqualificazione degli insediamenti periurbani, la promozione di attività compatibili con l’uso agricolo e il paesaggio • La riqualificazione e potenziamento degli insediamenti storici e moderni attraverso interventi puntuali di qualificazione urbanistica e architettonica (anche con interventi unitari finalizzati a procedure perequative, del tipo dei Programmi Complessi). I supporti ambientale, infrastrutturale e delle preesistenze storiche forniscono una guida per le scelte relative alle politiche per la residenza, la domanda abitativa na definisce quantità e qualità . Il Programma di Fabbricazione vigente ha indicato un complesso di aree di espansione di cui occorre verificare lo stato di realizzazione sia edilizio che dei servizi. Il Piano si muove nella direzione di formulare ipotesi, sia pure preliminari, sulla domanda di residenze e servizi locali (il se è legato anche ad un’attenta valutazione delle condizioni dirette e indirette di rischio ambientale e allo stato delle infrastrutture) da localizzare sia sul “nuovo” (eventuali nuove aree di espansione) che su aree solo parzialmente investite dall’urbanizzazione che, infine dalle possibilità di recupero dell’esistente. • La valorizzazione della fruizione turistica e sociale del territorio. Tra le attività economiche, il turismo assume un ruolo preminente e trainante in tutto il comprensorio. In questo ambito Bevagna evidenzia caratteri maturi e, nel contempo, complessi: ad una contenuta ricettività (tuttavia articolata fra alberghi e iniziative legate all’ambiente come agriturismi) si affianca da anni una politica di valorizzazione di beni storici e naturalistici (vedi il centro storico ma anche i borghi minori) e un ricco calendario di eventi e

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

manifestazioni culturali. Nella fase di elaborazione del nuovo strumento urbanistico, e parallelamente all’elaborazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico, è opportuno ripensare ad una complessiva ed oculata valorizzazione della fruizione turistica e sociale, in particolare nella direzione dell’organizzazione di esperienze fruitive differenziate integrandole con le peculiarità proprie dell’area (tradizioni ed usi locali, produzioni tipiche, ecc.), la valorizzazione dei percorsi pedonali e ciclabili, la mitigazione di alcuni fattori di detrazione del patrimonio ambientale e storico. Le strategie di valorizzazione turistica dovranno avere quale fine lo sviluppo e la gestione autonoma di un sistema integrato di risorse storico naturali, parallelamente di una offerta differenziata di attività ricreative, ricettive e di fruizione del territorio. Sembra il caso di suggerire due criteri base su cui sviluppare le elaborazioni in questa direzione: valutare nelle scelte la naturale possibile maggiore integrazione fra i residenti e ospiti (o meglio dei loro interessi e delle loro reciproche esigenze), cominciare a definire i target della domanda turistica da privilegiare e a cui riferirsi. • La razionalizzazione delle procedure di intervento attraverso forme di perequazione e compensazione (trasferibilità dei diritti edificatori nell’ambito del (o dei) comparti omogenei deputati alle trasformazioni edilizie; compensazioni sostitutive dell’esproprio; Programmi Complessi); la razionalizzazione delle modalità di intervento diretto negli ambiti urbani consolidati e di completamento locale; la possibilità di cambi di destinazione d’uso compatibili col contesto e soggette a permesso a costruire

8. Nell’ottica di una azione di piano coerente con i caratteri e le vocazioni del territorio, si è inteso distinguere due differenti livelli di lettura e di pianificazione, funzionali ad una puntuale indicazione di caratteri, obiettivi specifici, campi specifici di azione: • L’”Armatura territoriale”; • Gli “Ambiti territoriali di riferimento” o Ambiti territoriali di riferimento agricoli e naturalistici ƒ Il Territorio agricolo di pianura; ƒ Il Territorio agricolo di collina; ƒ Le Aree boscate; o Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente ƒ Il Centro storico del Capoluogo; ƒ Quartiere di Sant’Anna [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; ƒ Viale Roma [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani];

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ƒ La Via Flaminia e l’ingresso urbano da Est [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]; ƒ L’insediamento industriale lungo la Via Flaminia; ƒ Lo sviluppo insediativo lineare tra Porta Guelfa e Capro; ƒ Cantalupo: l’insediamento residenziale; ƒ Cantalupo: l’area di bordo con la campgna e le attrezzature sportive [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; ƒ Cantalupo: l’area artigianale; ƒ I borghi fortificati della corona collinare. Come viene illustrato nel dettaglio più avanti [Linee di indirizzo per la parte strutturale di PRG: obiettivi, scelte, azioni strategiche] la definizione di dette componenti del territorio è strumentale alla individuazione unitaria delle loro suscettività, dei loro problemi e alla proposizione di azioni congruenti con le loro specifiche vocazioni e caratteristiche. L’Armatura territoriale è costituita dalla struttura del territorio, determinata dalle parti principali dell’insediamento, dal sistema infrastrutturale, dagli elementi del reticolo idrografico e delle aree boscate sia nelle relazioni interne che esterne di Bevagna. Gli Ambiti territoriali di riferimento sono parti del territorio omogenee sotto il profilo dei caratteri prevalenti.

.9. Il Documento di valutazione e il Rapporto preliminare della Valutazione Ambientale Strategica

Costituiscono parte integrante del Documento programmatico il Documento di valutazione e il Rapporto preliminare V.A.S. Il Documento di valutazione si articola nelle due componenti della Valutazione di coerenza (volta a dimostrare la coerenza tra obiettivi ed azioni prefigurate dal Documento programmatico e Pianificazione sopraordinata e di settore, tenendo conto del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico – ambientale) e della Valutazione di sostenibilità. Il Rapporto preliminare V.A.S., redatto ai sensi della L.R. n. 12/2010, costituisce il documento di avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

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Per la costruzione di un quadro conoscitivo integrato

Nella contraddizione tipica tra globalità e localismo che caratterizza il nostro tempo, il territorio, inteso come luogo, sembra scomparire, la sua specificità venir meno. Non si tratta di ignorare la tendenza verso la generalizzazione fisica e spaziale quanto piuttosto di rimettere il “territorio”, al centro dei processi di pianificazione, nella sua accezione ambientale, storica e culturale, funzionale ed infrastrutturale e nella interrelazione delle sue componenti. Il PRG di Bevagna assume valore se riesce a diventare rappresentativo di tale interrelazione, se è in grado, cioè, di aiutarci a riconoscere e portare a soluzione le esigenze evolutive del territorio attraverso interventi adeguati ed efficaci, condivisi dai cittadini.

In quest’ottica la fase di conoscenza del contesto territoriale assume un’importanza almeno pari a quella della redazione del Piano stesso: affinché lo strumento di pianificazione sia realmente utile, efficace, funzionale e applicabile da parte dell’Amministrazione Comunale, è necessario che colga la reale domanda di intervento espressa dal territorio, ovvero l’insieme degli elementi di criticità e dei fattori di rischio, ma anche delle opportunità e dei fattori potenziali di sviluppo che oggi caratterizzano i sistemi economici e urbani.

L’approccio multidisciplinare e la interrelazione da costruire con gli aspetti geologici, e idraulici costituirà una occasione fondamentale per la conoscenza complessa del territorio, contributo essenziale per la definizione di strategie di sviluppo e di riqualificazione.

Il “quadro conoscitivo”, tuttavia, non è inteso solo per approfondire il ventaglio e il significato delle letture di corredo al piano; non serve nemmeno per descrivere “semplicemente” il territorio. Esso ha un ruolo più strutturante e forte, perché è usato per mettere a sistema l’apparato conoscitivo disponibile sia orizzontalmente sul territorio e all’interno dell’amministrazione, che verticalmente, tra gli enti istituzionalmente coinvolti.

Per fare ciò è necessario costruire un “Quadro delle Conoscenze” dinamico e interrelato fra i diversi aspetti che riguardano l’intero territorio comunale, ma anche facilmente intelligibile per tutti al di là delle necessarie indicazioni tecniche previste dalle disposizioni di legge. Il quadro deve essere quindi elaborato in forma partecipata e condiviso, attraverso gli opportuni strumenti di partecipazione ed informazione, a partire dalle procedure di copianificazione introdotte dalla LR n. 11/2005.

In tal senso, rivestono particolare importanza anche gli approfondimenti, in gran parte già effettuati, con i sistemi e i soggetti imprenditoriali sia locali che sovralocali con l’intento di delineare gli elementi base di possibili scenari di sviluppo alternativi sui quali sintonizzare il

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piano e l’offerta territoriale in una logica di massima flessibilità. Una flessibilità che ha l’obiettivo sia di rendere l’offerta territoriale sostanzialmente coerente con le diverse strategie di sviluppo locale che l’Amministrazione vorrà mettere in atto (ad es. con il Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico), sia di essere adeguata a possibili investimenti che le contingenze presenteranno nel tempo, lasciando così all’Amministrazione la facoltà di poter individuare quelli che ritenga maggiormente compatibili con le proprie strategie e politiche.

Il quadro delle conoscenze esposto nei paragrafi seguenti costituisce l’esito di un itinerario conoscitivo e analitico che ha visto il primo e rilevante momento di concertazione nella Conferenza dei Servizi finalizzata all’acquisizione di indicatori e dati conoscitivi utili alla redazione del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico – ambientale del Comune di Bevagna, ai sensi dell’art. 8, comma 6 della LR Umbria n. 11 del 22 febbraio 2005, svoltasi a Bevagna a partire dal gennaio 2008.

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Il sistema delle conoscenze e di valutazioni richiesto dalla L.R. 11/2005 e dalla L.R. 12/2010

I contenuti del Documento programmatico sono indicati dalle seguenti norme, al dettato delle quali il presente rapporto si attiene:

− L.R. 11/2005 “Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale”, artt. 8 e 9;

− Deliberazione regionale n. 767 del maggio 2007 “Atto di indirizzo per la redazione del Quadro conoscitivo, del Bilancio urbanistico – ambientale e del Documento di valutazione”;

− L.R. n. 12/2010, “Norme di riordino e semplificazione in materia di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Impatto Ambientale, in attuazione dell’articolo 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modificazioni e integrazioni”.

Come viene evidenzato e prescritto dalla L.R. 11/2005 (“Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale”), artt. 8 e 9, Il sistema delle conoscenze e delle valutazioni è componente fondamentale della copianificazione, quale modalità di governo del territorio ai fini della definizione del PRG. Esso si articola nelle seguenti componenti:

− Quadro conoscitivo

− Bilancio urbanistico-ambientale

− Documento di valutazione.

Il quadro conoscitivo è l’insieme delle conoscenze necessarie ad evidenziare le risorse del territorio per lo sviluppo locale, con particolare riferimento al patrimonio naturalistico e culturale, nonché a dimostrare la sostenibilità sociale, economica ed ambientale, sia ecologica che culturale, delle trasformazioni previste.

Il comune, in coerenza il sistema delle conoscenze e delle valutazioni, approva il Documento programmatico contenente gli indirizzi per la parte strutturale del PRG. Il Documento programmatico è composto da:

a) una relazione contenente le indicazioni degli obiettivi generali e specifici che si intendono perseguire con il piano, delle scelte strutturali per l'assetto del territorio e delle azioni strategiche, anche con riferimento agli obiettivi e indirizzi della programmazione regionale, della pianificazione provinciale e dei piani di settore. La relazione contiene

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altresì le indicazioni del sistema delle principali funzioni urbane e territoriali, esistenti e di progetto;

b) schemi grafici illustrativi che indicano la struttura territoriale e le principali scelte e azioni strategiche per l’assetto del territorio, con l’indicazione dell’incidenza sugli ambiti territoriali contermini;

c) il quadro conoscitivo, il bilancio urbanistico-ambientale e il documento di valutazione.

La Deliberazione regionale n. 767 del maggio 2007 (Atto di indirizzo per la redazione del Quadro conoscitivo, del Bilancio urbanistico – ambientale e del Documento di valutazione) entra nello specifico della definizione dei contenuti delle componenti costitutive del Documento programmatico, prescrivendo quindi set di indicatori, tabelle di riferimento per i bilanci urbanistici e ambientali, contenuti di analisi e di schemi di sintesi, elenchi di elaborati, quadri sinottici per la sistemazione e l’analisi delle conoscenze.

Per quanto concerne in particolare il Documento di valutazione, la D.G.R. 767/2007 specifica e articola i contenuti di detto documento nei due punti seguenti:

a. Valutazione di Coerenza

E’ volta a dimostrare la coerenza tra obiettivi ed azioni prefigurate dal Documento programmatico e pianificazione sopraordinata e di settore, tenendo conto del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico – ambientale. Verifica in particolare la coerenza del Documento programmatico rispetto a:

- tutela e valorizzazione del sistema naturalistico – ambientale, architettonico – culturale di cui alla LR 27/2000 e al D.Lgs. 42/2004 nonché al PTCP e ai Piani di settore;

- equilibrio e funzionalità del sistema degli insediamenti esistenti e di nuove previsioni nonché dei relativi servizi;

- efficienza e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale sovracomunale e regionale;

- equilibrio e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale locale;

- coerenza con i programmi regionali, provinciali e locali.

b. Valutazione di Sostenibilità

In riferimento ai criteri, parametri e modalità di utilizzazione delle risorse essenziali del territorio, stabilite dal PUT, dal PTCP e dai piani di settore:

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- definisce le condizioni di compatibilità per il riuso o la riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti prima di accedere a nuovi utilizzi di suolo;

- valuta gli effetti sull’uso e la tutela delle risorse ambientali del territorio prodotti dalle trasformazioni previste con riferimento alla qualità della vita e favorire la biodiversità;

- determina i limiti compatibili di sfruttamento ed uso delle risorse essenziali ai fini della definizione delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti e delle funzioni.

La L.R. n. 12/2010, “Norme di riordino e semplificazione in materia di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Impatto Ambientale, in attuazione dell’articolo 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modificazioni e integrazioni”, nel puntualizzare le regole e le modalità per l’integrazione dell’itinerario di V.A.S con quello di formazione e approvazione del P.R.G. dispone anche modifiche e integrazioni per i contenuti del sistema delle conoscenze e delle valutazioni e, quindi, del Documento programmatico.

A modifica dell’art. 8 della L.R. 11/2005, viene prescritto (art. 25 della L.R. 12/2010) che il sistema delle conoscenze e delle valutazioni si articoli nelle seguenti componenti: Quadro conoscitivo, Bilancio urbanistico, Documento di valutazione, Rapporto preliminare ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera b della stessa L.R. 12/2010. Detto Rapporto preliminare V.A.S., quindi, entra a par parte dei contenuti del Documento programmatico (art. 9 della L.R. 11/2005, modificato dall’art. 25 della L.R. 12/2010, comma f).

Il Rapporto preliminare, come evidenziato dall’art. 2, comma 1 della L.R. 12/2010, costituisce “il documento, redatto sulla base degli elementi indicati nell’Allegato I alla Parte seconda del d.lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, che descrive gli obiettivi dei piani o programmi e i possibili impatti ambientali significativi derivanti dalla sua attuazione ai fini dello svolgimento della procedura di Verifica di assoggettabilità ovvero per l’avvio della fase di consultazione preliminare di VAS”.

I contenuti dell’Allegato sopra citato del d.lgs. 152/2006 sono articolati come segue (Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all’articolo 12).

1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;

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• in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;

• la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;

• problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;

• la rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;

• carattere cumulativo degli impatti;

• natura transfrontaliera degli impatti;

• rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);

• entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e

popolazione potenzialmente interessate);

• valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:

- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;

- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo;

- impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

La D.G.R. n. 164/2010 “Linee guida per la definizione della Struttura Urbana Minima (SUM) nel PRG, ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica urbana (Art. 3 , let. d della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11)” ha indicato ulteriori contenuti per il Quadro conoscitivo, per il Bilancio urbanistico, per il Documento di valutazione, per il Documento programmatico (in particolare nel paragrafo “Rapporto tra processo di definizione della struttura urbana minima e processo di piano”, a pag. 8 delle Linee guida), come trattato più avanti.

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1.

QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE:

INQUADRAMENTO URBANISTICO E PROGRAMMATICO

1.1. Gli strumenti di pianificazione sovraordinata

Gli strumenti di pianificazione sopraordinata di scala territoriale riguardanti il territorio bevanate sono: ƒ Regione Umbria, Piano Urbanistico Territoriale (legge regionale n. 27 del 24 marzo 2000); ƒ Provincia di Perugia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (adeguato al PUT con delibera del Consiglio Provinciale n. 59 del 23 luglio 2002); ƒ DST: Disegno Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria (D.G.R. 22 dicembre 2008, n. 1903 “Approvazione del Disegno Strategico Territoriale – DST – per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria”); ƒ PAI: Autorità di Bacino del Fiume Tevere, Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (Piano adottato con modifiche ed integrazioni dal Comitato Istituzionale con delibera n. 114 del 5 aprile 2006); ƒ PPR: Piano Paesaggistico Regionale della Regione Umbria (Preadozione con atto della Giunta Regionale n. 1370 del 5 ottobre 2009)

La pianificazione e la programmazione regionale umbra degli anni recenti, con l’introduzione del Disegno Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria (2008) e del Piano Paesaggistico Regionale della Regione Umbria (2009), segnano il graduale passaggio da un modello di governo del territorio basato principalmente sui Piani introdotti dalla L.R. n. 28 del 1995 (Piano Urbanistico Territoriale – 2000 –, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – 2002 –) a un modello nel quale l’ordinaria strumentazione d’area vasta si coordina con programmi e procedure di carattere strategico, espressamente mirati alla costruzione di una visione di assetto regionale per mezzo di “Progetti strategici” di diverso contenuto tematico.

Per i suddetti strumenti di pianificazione sopraordinata, la presente relazione propone una articolata sinossi e una sintesi delle norme e delle indicazioni di assetto, nei seguenti “Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari

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tematici” (a. Sistema ambientale, b. Spazio rurale, c. Ambiti urbani e per insediamenti produttivi, d. Sistemi infrastrutturali, e. Rischio territoriale e ambientale, f. Sistema dei servizi e degli eventi sociali, culturali e ricreativi).

Nel presente paragrafo si riassumono invece solamente alcuni aspetti salienti (sia di lettura conoscitiva che di carattere previsionale e normativo), tra quelli attinenti direttamente all’assetto e alle correlazioni del territorio comunale bevanate, per ognuno degli strumenti di Area Vasta.

Regione Umbria, Piano Urbanistico Territoriale

Nel porre in atto la propria funzione di strumento di coordinamento e guida di scala regionale, il P.U.T. del 2000 pone in rilievo in diversi elaborati grafici la peculiare connotazione del ruolo territoriale e ambientale di Bevagna nell’ambito del sistema della Valle Umbra, e le azioni di coordinamento del piano congruenti con detto ruolo.

Come evidenziato nella Tav. 22, “Ambiti urbani e per insediamenti produttivi”, per quanto concerne in particolare l’assetto dei sistemi insediativi la città di Bevagna viene indicata come “Centro storico con funzione di riqualificazione delle agglomerazioni urbane”; i centri abitati di Limigiano, Castelbuono, Torre del Colle, Gaglioli vengono invece indicati come “Centri storici minori con funzione di riqualificazione delle agglomerazioni urbane - Ambiti urbani costituenti agglomerazioni soggette a riqualificazione urbana, territoriale o locale”, rimarcando così la caratterizzante struttura policentrica storica del territorio bevanate. L’intero ambito di pianura del territorio comunale è classificato come “Ambito urbano a bassa densità costituito da allineamenti lungo le principali vie di comunicazione”. Nella stessa tavola, per ciò che attiene alle qualità del sistema ambientale, gran parte degli ambiti di pianura del territorio comunale vengono indicati come “Aree urbane di pregio, interagenti con gli insediamenti urbani, con prevalente valore Agricolo produttivo”, “con prevalente valore storico, paesaggistico, ambientale” negli ambiti pedecollinari e collinari comprendenti le frazioni storiche, “con prevalente valore naturalistico” nella parte interna collinare e boscosa nel settore Ovest del territorio comunale.

La peculiare connotazione del sistema ambientale nel territorio comunale viene evidenziata nei quadri di insieme degli usi del suolo e delle aree agricole (Tav. 2, Tav. 17), nei quali si nota l’ampia prevalenza di “Aree di particolare interesse agricolo” nella parte pianeggiante del territorio limitrofa ai comuni di Foligno e Cannara, mentre per gli ambiti pedecolinnari e collinari dell’entroterra prevalgono le aree boscate e le colture dell’ulivo e del vigneto.

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Per quanto concerne invece il modello insediativo produttivo, il P.U.T. pone in evidenza la particolare vocazione agricola del territorio bevanate, peraltro condivisa con i comuni contermini, accanto alla presenza dei due insediamenti produttivi di carattere artigianale, lungo la Via Flaminia in posizione prossima al territorio del comune di Foligno e lungo la Strada Provinciale 403 “Perugina”, a Cantalupo. In quest’ottica la Tav. 30, “Sistema degli insediamenti produttivi”classifica il territorio comunale di pianura, e parte del territorio pedecollinare e collinare comprendente le frazioni di Limigiano e Gaglioli, come “Ambiti caratterizzati da forte dispersione degli insediamenti per attività produttive, ove sono attivati processi di riaggregazione”.

Per quanto concerne il sistema infrastrutturale, il P.U.T. evidenzia il ruolo primario per l’accessibilità esercitato dalla “Viabilità di interesse regionale – secondaria”: ex SS n. 316, SP 403 Perugina (Tav. 33, “Sistema regionale della mobilità e delle infrastrutture di trasporto”); nel contempo viene rimarcato il ruolo di rilevante caratterizzazione ambientale e storico – testimoniale della rete viaria minore, a supporto del territorio a vocazione agricola e delle frazioni, e del tracciato della Via Flaminia (Tav. 42, “Rete escursionistica di interesse interregionale e regionale”).

Provincia di Perugia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Per quanto concerne l’interpretazione dell’attuale ruolo del territorio comunale bevanate nell’ambito della provincia di Perugia, e nel contempo la collocazione nell’ambito delle direttive per la pianificazione comunale, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale classifica Bevagna nell’ambito dei “Sistemi insediativi del policentrismo: valle Umbra” (Tav. I61, “Carta di sintesi della matrice infrastrutturale – insediativa”). Da detta classificazione, che riflette la morfologia del sistema insediativo nell’ambito delle interrelazioni di scala intercomunale nel territorio folignate, derivano in modo diretto diverse direttive e indicazioni specifiche predisposte dal Piano provinciale per l’elaborazione e il dimensionamento dello strumento comunale generale.

Per quanto riguarda la matrice paesaggistico - ambientale e il territorio agricolo, particolarmente caratterizzanti la specificità del territorio bevanate nell’ambito della Valle Umbra, i Vincoli ambientali paesaggistici e storici D. Lgs. 42/2004 e i beni di interesse archeologico, nonché gli aspetti legati a rischi di diverso tipo, il P.T.C.P. propone un amplissimo repertorio di letture analitiche e di previsioni normative, distinte per tematismi, per le quali si rimanda più avanti (Seconda parte: “Descrizione degli scenari tematici” e “Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici”).

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Una serie di componenti territoriali rilevanti viene evidenziata nel “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale”. In particolare: - “Aree di elevatissimo interesse naturalistico (sottoclasse 4b)”: i Siti di Interesse Comunitario relativi al corso del Fiume Timia e al lago Aiso, - “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)”: o “Aree di interesse faunistico: zone ripopolamento e cattura”, nell’entroterra collinare; o “Aree di interesse paesaggistico – fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri, (articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999)” (Attone, Timia, Aiso) o “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” (ampia area incentrata sul corso del Timia e dell’Attone) - “Aree di notevole interesse pubblico (articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999)” (si tratta dell’ampia area tutelata comprendente il capoluogo e l’area collinare a ovest, dominata dall’emergenza della chiesa di S.M delle Grazie);

Tra le previsioni destinate ad esercitare una potenziale rilevanza primaria per il territorio bevanate, e nei confronti delle quali il nuovo strumento urbanistico generale è chiamato ad impostare le proprie strategie, particolarmente importante per l’assetto del sistema infrastrutturale è l’ipotesi di una variante esterna, a Est dell’abitato del capoluogo, alla SP 403 “Perugina”.

DST: Disegno Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria

Il Disegno Strategico Territoriale (DST) per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria (dicembre 2008; Delibera G.R. 22/12/2008 n. 1903) definisce, come sintesi della propria funzione di programmazione, sette “Progetti strategici” che costituiscono l’”Agenda territoriale regionale” (quattro “Progetti strategici territoriali” e tre “Progetti strategici tematici”):

ƒ Progetti strategici territoriali

o la direttrice longitudinale nord sud,

o il sistema delle direttrici trasversali est ovest,

o il progetto Tevere,

o il progetto Appennino,

ƒ Progetti strategici tematici

o il progetto Reti di città e Centri storici,

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

o il progetto capacità produttiva e sostenibilità,

o la rete di cablaggio a banda larga.

L’analisi degli elaborati del DST (con particolare riferimento alla Relazione e agli elaborati grafici “Visione strategica del territorio “ e “Quadro di unione dei Progetti strategici”) evidenzia la collocazione ed il ruolo di Bevagna rispetto ad alcuni dei suddetti Progetti strategici territoriali e tematici, come sintetizzato di seguito:

‐ il sistema delle direttrici trasversali est ovest: il territorio comunale di Bevagna è geograficamente localizzato entro la rappresentazione del corridoio DT2, che nell’elaborato “Quadro di unione dei Progetti strategici” si configura graficamente come un’ampia fascia di larghezza costante disposta in direzione est – ovest dall’Adriatico al Tirreno; per quanto la posizione del centro urbano di Bevagna sia decentrata di alcuni chilometri rispetto alle principali infrastrutture di collegamento destinate a comporre la “direttrice”, la favorevole localizzazione del territorio comunale rispetto al suddetto corridoio infrastrutturale evidenzia positive qualità in ordine alla accessibilità e alle interrelazioni territoriali del centro;

‐ il progetto Reti di città e Centri storici. Il territorio di Bevagna è interessato dal progetto tematico. A pag 46 del testo del DST sono presenti particolari indicazioni per i Centri storici (di carattere generale, non espressamente indirizzate ad alcuni Comuni, attengono in particolare alle diverse politiche di intervento ipotizzabili3). I temi del policentrismo multilivello e dello sviluppo di adeguate complementarità tra centri, obiettivi del progetto tematico, vengono indicati come definibili anche con la formazione di “Progetti territoriali integrati” di area vasta; per la formazione di detti progetti il DST propone un ampio repertorio di “Riferimenti per i Progetti integrati di iniziativa dei territori” (sez. 1.5);

‐ il progetto capacità produttiva e sostenibilità attiene sostanzialmente all’ottimizzazione della gestione delle aree produttive ed alla sostenibilità delle politiche produttive. Il territorio di Bevagna non è espressamente indicato come ricompreso nel progetto strategico tematico, ma in riferimento alla positiva esperienza dei Consorzi produttivi in Umbria (pag. 51 DST) viene evidenziato che “è in fase di costituzione il Consorzio tra i Comuni di Bevagna e Cannara per la gestione iniziale del compendio industriale Ex-Ferro di Cannara e la gestione unitaria delle altre aree industriali”;

3 In particolare: creazione di nodi di accesso al Centro storico, miglioramento delle connessioni interne ed esterne, promozione della residenzialità e mantenimento/reinsediamento di servizi e commercio, riorganizzazione dei servizi e delle attività su base associativa e consortile, valorizzazione delle preesistenze storiche e culturali.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

‐ la rete di cablaggio a banda larga. Il territorio di Bevagna appare geograficamente ricompreso entro l’ampio comprensorio subregionale di forma grafica circolare individuato per il progetto strategico tematico nell’elaborato grafico “Quadro di unione dei Progetti strategici”; il documento non comprende peraltro ulteriori riferimenti specifici riguardo al ruolo del territorio comunale di Bevagna in detto Progetto strategico tematico.

Autorità di Bacino del Fiume Tevere, Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico Accanto agli elaborati già compresi nel P.A.I. a suo tempo adottato (adozione con modifiche ed integrazioni dal Comitato Istituzionale con delibera n. 114 del 5 aprile 2006), concernenti in modo articolato i diversi aspetti del rischio idrogeologico, particolare e specifica rilevanza per il territorio comunale bevanate viene assunta dagli elaborati del recente studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, attualmente in una fase avanzata dell’iter approvativo, destinato ad integrare il P.A.I. in particolare per ciò che attiene alla individuazione dei fattori di pericolosità e rischio legati alle Fasce fluviali A, B, C e alla conseguente imposizione di vincoli nei confronti dell’esistente e delle potenzialità di trasformazione. La particolare ricchezza e valenza ambientale del reticolo idrografico presente nel territorio bevanate determina una stretta correlazione tra sistema insediativo, ambiti di interesse ambientale, aree vocate ad ipotesi di localizzazione di nuove previsioni insediative, e ambiti di pericolosità idraulica. L’incidenza di questo particolare fattore di vincolo nel territorio, e la localizzazione dello scelte di piano rispetto ad esse, è evidenziata nell’elaborato “Schema della struttura territoriale”, e argomentata nel Documento di valutazione compreso nella presente relazione.

Piano Paesaggistico Regionale della Regione Umbria

Pre-adottato con atto della Giunta Regionale n. 1370 del 5 ottobre 2009, il P.P.R. della Regione Umbria, a fronte di un esteso quadro conoscitivo e della definizione di un Atlante dei paesaggi, articola il proprio quadro delle previsioni e delle tutele in un repertorio di elaborati così strutturato (vengono di seguito brevemente richiamati, per detti elaborati, gli aspetti principali riguardanti il territorio comunale bevanate): - Quadro strategico del paesaggio umbro. - Progettualità programmatiche Vengono evidenziati alcuni “Progetti strategici di paesaggio”: il territorio bevanate è interessato dai progetti “P.3 Flaminia antica” e “P.2 Centuriazione della Piana”;

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

- Visione guida Il territorio comunale è interessato dalle seguenti indicazioni, nell’ambito delle “Strategie di processo” – “Paesaggi comuni”: nella parte di pianura “Territori rurali”, nella parte collinare “Aree boscate”. Gli ambiti lineari dei fiumi sono evidenziati come “Grandi reti di naturalità”. - Quadro di assetto. - Quadro di assetto paesaggistico Il territorio comunale bevanate si contraddistingue per la sua afferenza all’”Ambito locale” di Foligno, all’interno del “Paesaggio regionale” della “Valle Umbra”. E’ evidenziata tra i “Beni paesaggistici decretati” l’area comprendente il Capoluogo e dintorni, fino all’ambito di S.M. delle Grazie. Gran parte dell’ambito di pianura e degli ambiti pedecollinari e collinari sono classificati entro le “Strutture identitarie”. Per quanto riguarda la “Rete ecologico – paesaggistica”, nella parte più interna dell’entroterra collinare si distinguono “Connessioni di crinale” e “Corridoi e areali di connessione ecologica”. Tra le “Percorrenze storico – culturali” è evidenziata la Via Flaminia e la strada per Gaglioli. - Delimitazione Paesaggi di area vasta Il territorio comunale bevanate è ricompreso entro i “Paesaggi regionali” – “Paesaggi a dominante sociale simbolica” – “2ss, Valle Umbra”; - Quadro delle tutele Sono evidenziate “Aree soggette alle disposizioni di cui all’art. 136 D.Lgs. 22.01.2004 n. 42 e s.m.i.” (Capoluogo, dintorni, S.M. delle Grazie), “Siti di Interesse Comunitario” (Fiume Timia, lago Aiso), “Fiumi, torrenti, corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, approvato con RD 11 dicembre 1933, n. 1775, e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna (art. 142, comma 1, lett. c D.Lgs. 42/2004)” (Attone, Timia, rete idrografica principale), “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento …” (entroterra collinare).

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1.2. Gli strumenti di pianificazione comunale: il PdF vigente

Il vigente strumento di pianificazione generale del Comune di Bevagna è il Programma di Fabbricazione, Variante 1988, con Norme tecniche di Attuazione adeguate alle prescrizioni vincolanti di cui alla determinazione dirigenziale n. 11080 del 31/12/1999 dell’Ufficio Urbanistica della Regione Umbria.

Nel presente paragrafo viene esposta una descrizione della strutturazione in elaborati del Programma, e una sintetica illustrazione del sistema delle previsioni e delle tutele prefigurate dal PdF distinguendo detti contenuti rispettivamente per il Sistema insediativo, il Sistema ambientale, il Sistema infrastrutturale.

Per quanto concerne gli aspetti quantitativi correlati direttamente al Bilancio urbanistico (quantificazione dello stato di attuazione e degli indicatori urbanistico – ambientali), si rimanda invece alle tabelle e ai quadri sinottici conformi alle prescrizioni della Deliberazione regionale n. 767 del maggio 2007 “Atto di indirizzo per la redazione del Quadro conoscitivo, del Bilancio urbanistico – ambientale e del Documento di valutazione”, collocati più avanti nella presente relazione.

Gli elaborati grafici del Programma di Fabbricazione, Variante 1988, del Comune di Bevagna sono i seguenti:

‐ Inquadramento territoriale - Aree comprese nel PdF, Aree di particolare interesse agricolo, Aree agricole compromesse, Aree boscate [scala 1:10.000];

‐ Tav. 1 – Frazione di Torre del Colle, Località Colle Poppo, Capro [scala 1:2.000];

‐ Tav. 2 – Bevagna capoluogo e dintorni [scala 1:2.000];

‐ Tav. 3 – Frazioni di Castelbuono, Cantalupo, Limigiano, Gaglioli, Località Pian di Boccio [scala 1:2.000];

L’Ufficio Tecnico del Comune di Bevagna ha provveduto alla digitalizzazione del vigente Programma di Fabbricazione, elaborando una versione vettoriale del PdF comprensiva dei diversi Piani attuativi approvati negli ultimi anni. Detta graficizzazione è riportata nell’elaborato grafico “Schema della struttura territoriale”, allegato alla presente relazione.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistema insediativo

In modo congruente con la caratteristica struttura storica a più centri dell’insediamento bevanate, avente come centro principale di elevato valore storico testimoniale e ambientale il Capoluogo (con le espansioni principali di Capro e della zona S. Anna) e come centri secondari di rilevanza storica le Frazioni di Torre del Colle, Castelbuono, Cantalupo, Limigiano, Gaglioli, le principali previsioni e tutele prefigurate dal PdF riguardo al sistema insediativo possono essere così sintetizzate:

‐ Zone di valore storico ambientale (A1 – Edifici di valore storico monumentale, A2 – Edifici di valore storico, A3 – Edifici di valore ambientale).

Le destinazioni A1 e A2 contraddistinguono i tessuti storici del Capoluogo, entro il quale sono evidenziate le emergenze edilizie di valore storico testimoniale. La destinazione A3 è presente invece nei tessuti compatti delle frazioni di maggiore interesse storico testimoniale e ambientale (Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle, Castelbuono), e in alcune località e complessi quali la Chesa di S.M. delle Grazie e l’area archeologica dell’Imbersato.

‐ Zone residenziali di completamento (Bv – Salvaguardia dell’impianto tipologico esistente, B1 B2 B3 B4 – Completamento)

La destinazione Bv caratterizza i tessuti edilizi centrali della frazione di Cantalupo, nei quali si evidenziano caratteri di permanenza storica dell’impianto originario. In tali zone gli interventi devono mantenere inalterato il carattere dell’impianto urbanistico e delle tipologie edilizie presenti.

Le destinazioni di completamento (B1 B2 B3 B4) caratterizzano invece le zone di formazione recente del Capoluogo (con particolare prevalenza quantitativa nelle zone Nord ed Est rispetto al Centro storico, nelle aree di espansione di S. Anna e dell’abitato di Capro), nonché diversi abitati di diversa consistenza volumetrica e densità a Cantalupo e in contiguità con alcune delle frazioni di interesse storico (Limigiano, Torre del Colle, Gaglioli).

‐ Zone residenziali di espansione (C1 C2 – Residenziale di espansione, Cp – Edilizia Residenziale Pubblica)

Le zone C1 si riferiscono a due lottizzazioni quasi completamente attuate (Capoluogo – Madonna della Rosa e Cantalupo), e a due approvate e non ancora attuate (presso le frazioni di Torre del Colle e Gaglioli).

Le zone C2 si riferiscono a due lottizzazioni approvate e non ancora attuate (Capoluogo – S. Anna e Colle Poppo).

La zona Cp – Edilizia Residenziale Pubblica è localizzata in zona S. Anna, a Nord-Est del Capoluogo.

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‐ Zone produttive (D1 – Completamento, D2 – Espansione). Aree destinate all’insediamento di edifici ed attrezzature per l’attività industriale, artigianale e per il commercio all’ingrosso.

L’area produttiva principale è localizzata a Est del Capoluogo, lungo la Via Flaminia, in prossimità con il territorio comunale di Foligno; una seconda area artigianale è localizzata nei pressi dell’abitato di Cantalupo, lungo la Strada Provinciale “Perugina”. Entrambi i suddetti insediamenti sono caratterizzati da una elevata aliquota di attuazione.

Ulteriori lotti ed aree di minore estensione sono presenti in altre località del territorio comunale (Viale Roma, Cantalupo).

‐ Zone d’uso pubblico, interesse collettivo.

Si evidenzia una concentrazione delle attrezzature per servizi pubblici di interesse generale in corrispondenza del Capoluogo, e una presenza di dotazioni di rango locale presso le frazioni.

Sistema ambientale

Nella tavola di inquadramento alla scala territoriale del PdF (scala 1:10.000) sono presenti le campiture relative agli usi maggiormente caratterizzanti la matrice ambientale e agricola del territorio comunale bevanate.

Le “Aree di particolare interesse agricolo” caratterizzano in modo estensivo gli ambiti di pianura del quadrante Est nonché le fasce limitrofe al corso del torrente Attone; la presenza delle “Aree boscate” contraddistingue invece il sistema ambientale negli ambiti dell’entroterra collinare.

Le Zone agricole E sono distinte in tre sottozone (E1 – Agricola normale, E2 – Agricola di valore paesistico, Er – Agricola di rispetto).

La destinazione di zona E1 è estesamente presente nell’ambito del territorio comunale bevanate.

La zona E2 (Agricola di valore paesistico) comprende un’ampia area collinare e pedecollinare già soggetta a vincolo paesaggistico e particolarmente rilevante nell’immagine ambientale della Valle Umbra, caratterizzata dalla presenza dominante dell’emergenza del complesso si S.M. delle Grazie.

La zona Er contraddistingue in particolare gli ambiti di interfaccia e transizione tra i tessuti edilizi e le contermini zone agricole normali. Dette zone sono localizzate principalmente intorno al Capoluogo (Capro, Colle Poppo, S. Anna, Madonna della Rosa, Via Flaminia), e attorno ai nuclei edilizi delle frazioni storiche di Limigiano, Castelbuono, Torre del Colle, Gaglioli).

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Sistema infrastrutturale

L’evidenziazione della struttura varia di base del territorio comunale, determinata dalla Via Flaminia, dalla ex SS n. 316, dalla SP 403 Perugina, e delle rispettive fasce di rispetto, si accompagna nel PdF con la previsione del potenziamento e della razionalizzazione del reticolo viario secondario, con particolare riferimento alle strade comunali al servizio delle frazioni.

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3. Gli altri strumenti urbanistici comunali e le attività di pianificazione in atto

I principali strumenti urbanistici comunali di livello attuativo e le attività di pianificazione in atto sono elencati di seguito:

- Piano Particolareggiato del Centro (1981);

- Lottizzazioni approvate in località S. Anna, Torre del Colle, Collepoppo (da realizzare):

Lottizzazione Nunzi, Torre del Colle, Delibera di adozione n. 83 del 28/10/2008; Delibera di approvazione n. 14 del 12/03/2009;

Lottizzazione Collepoppo, Delibera di adozione n. 4 del 14/02/2002; Delibera di approvazione n. 43 del 25/07/2002;

Lottizzazione S. Anna, Delibera di adozione n. 5 del16/02/2007; Delibera di approvazione n. 41 del 10/08/2007;

Lottizzazione di Gaglioli, Borgo Gaglioletto, Delibera di adozione n. 76 del 17/11/2010;

- Variante parziale al vigente Programma di Fabbricazione riguardante terreni in località S. Anna (2009, approvata);

- Variante parziale al vigente Programma di Fabbricazione del Comune di Bevagna, area ex autorimessa comunale lungo Viale Roma (Approvazione con Deliberazione del Consiglio comunale n. 70 del 17-11-2010);

- Progetto preliminare pavimentazioni e reti tecnologiche del Centro storico di Bevagna;

- Piano Urbano Parcheggi Centro Storico, riguardante il Centro storico e aree limitrofe. Delibera comunale di adozione n. 35 del 18-05-2009;

- Piano di Ricognizione e Valorizzazione del patrimonio immobiliare (“Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni immobiliari 2009”, ai sensi dell’art. 58 DL 112/2008, conv. L 133/2008. Delibera comunale n. 30 del 18-05-2009);

- Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico (QSV) ai sensi della Legge regionale n. 12/2008 (maggio-settembre 2009);

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La redazione del Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico (QSV), in particolare, ha avuto luogo in modo concomitante e coordinato con la messa a punto degli obiettivi dello strumento generale, oggetto del presente documento. L’elaborazione di detto documento preliminare, che si è giovata anche dei risultati di una serie di eventi partecipativi, ha determinato l’individuazione di un insieme di campi di intervento, che si riporta di seguito, da perfezionarsi in seguito con la redazione del QSV, entro i quali potranno essere individuate le concrete azioni e i progetti da realizzare, nonché la rispettiva lista di priorità:

- implementazione e valorizzazione delle funzioni caratterizzanti: mantenimento della residenza e delle funzioni sociali ed amministrative presenti, potenziamento del commercio, trasferimento di funzioni scolastiche con introduzione di nuove funzioni ricettive, culturali e residenziali; La prospettiva del trasferimento delle funzioni scolastiche oggi presenti nel Centro consente di prospettare, accanto ad un migliore assetto funzionale alla scala urbana, anche un potenziamento della vocazione residenziale, ricettiva e culturale coerente con una adeguata promozione dell’immagine urbana;

- definizione degli scenari in relazione ad un processo di Marketing urbano: promozione di azioni coordinate di marketing culturale e di prodotto, direttamente dipendenti dalla capacità di valorizzazione del patrimonio monumentale, architettonico ed edilizio, dei servizi, dell’offerta della città e del ruolo del territorio d’area vasta; La specificità dell’immagine di Bevagna e della valenza storico – culturale della città si presta ad una promozione in termini di marketing tanto culturale quanto commerciale;

- integrazione delle azioni strategiche con la formazione in corso dello strumento urbanistico generale. Il QSV diventerà parte integrante del nuovo Strumento urbanistico comunale in itinere, individuato dall’Amministrazione comunale per coordinare il processo di copianificazione tra i diversi strumenti di programmazione territoriale. Tra i principali campi di intervento già emersi: • Riqualificazione e valorizzazione prioritaria del sistema strutturante degli spazi pubblici della città (strade e piazze di maggiore rilevanza urbanistica, accessi in corrispondenza delle porte, aree verdi fluviali); • Valorizzazione della funzione residenziale; • Valorizzazione del sistema commerciale del Centro storico; • Riconversione ad usi residenziali, ricettivi e culturali di contenitori del Centro storico oggi destinati ad attrezzature scolastiche da rilocalizzare in una rifunzionalizzazione

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nelle aree urbanizzate di bordo di formazione recente (nuovo polo scolastico nel quartiere di Sant’Anna); Un’azione urbanisticamente rilevante per una valorizzazione della qualità urbana bevanate potrà consistere nella previsione di una adeguata connessione del Centro storico con le limitrofe aree di più recente espansione anche mediante la individuazione e realizzazione di percorsi ciclopedonali protetti anche mediante la realizzazione di parcheggi pluripiano completamente interrati;

• Riqualificazione delle porte di ingresso alla città storica (area di Viale Roma, area di Via Flaminia e area di Porta Cannara) e valorizzazione dei caratteri peculiari di dette aree, realizzazione di spazi pubblici attrezzati, integrazione delle aree parcheggio per favorire la pedonalizzazione del centro; Una adeguata valorizzazione degli ambiti delle porte urbane potrà comprendere in particolare l’attrezzamento delle aree di parcheggio e dei percorsi urbani (in particolare sistemazione delle aree di Piazza Masci Minolfo e di Largo Antonio Gramsci);

• Rivalutazione della maglia ambientale agricola della centuriazione e del sistema idrografico; • Creazione di una rete di itinerari ciclopedonali che connetta il Centro capoluogo con tutto il territorio e ne favorisca la fruizione; • Riqualificazione dei Centri storici minori anche per attività turistiche legate all’ambiente; il piano delle pavimentazioni stradali in corso di attuazione rappresenta un riferimento non marginale dell’intervento pubblico in queste località creando nuove convenienze localizzative per la residenza e per iniziative private legate al tempo libero e alla cultura. - innalzamento della cultura d’impresa, con particolare attenzione – continuativa e costante nel tempo – agli aspetti collegati al marketing; - attenzione ai giovani residenti, in quanto potenziali depositari della memoria storica e delle tradizioni locali; Studio di modalità di formazione sugli antichi mestieri artigiani, prendendo a riferimento l’importante impulso dato in questa direzione dalla manifestazione “Mercato delle Gaite” - potenziamento di tecniche di orientamento turistico info point, segnaletica, forme di promozione cartacea e telematica - studio di forme innovative di consolidamento degli eventi maggiormente significativi valutazione anche di forme di collegamento con eventi nazionali ed internazionali - pacchetti di turismo integrato tra centro storico e borghi minori

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percorsi di visita a tema e di marketing esperienziale

Sono attualmente in corso azioni concertative e progettuali tese alla predisposizione del QSV.

Lo studio per l’insediamento per attività produttive

Oltre agli strumenti attuativi elencati sopra, il Comune ha effettuato uno studio finalizzato alla pianificazione attuativa per un nuovo insediamento per attività produttive nella parte Est del territorio comunale, lungo la Via Flaminia, in adiacenza al territorio del Comune di Foligno e all’area produttiva già esistente.

Lo studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, attualmente in una fase avanzata dell’iter approvativo e destinato ad integrare il P.A.I. in particolare per ciò che attiene alla individuazione dei fattori di pericolosità e rischio legati alle Fasce fluviali A, B, C e alla conseguente imposizione di vincoli nei confronti dell’esistente e delle potenzialità di trasformazione, ha classificato detta zona entro la Fascia fluviale B. Sulla base di questo il Comune di Bevagna ha proceduto all’esclusione della previsione di detta nuova espansione produttiva dagli obiettivi del presente Documento, rinviando ad eventuali successivi studi mirati l’analisi delle possibilità di riqualificazione idraulica della zona.

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2.

QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE:

DESCRIZIONE DEGLI SCENARI TEMATICI 4

2.1. Sistema-ambientale

Il territorio di Bevagna viene classificato dal nuovo Piano Paesaggistico Regionale pre- adottato nel 2009, all’interno dei “Paesaggi regionali a dominante sociale simbolica”, nell’ambito della Valle Umbra.

Sotto il punto di vista degli usi principali del suolo e della connotazione ambientale delle unità di paesaggio, il territorio comunale bevanate si caratterizza per una chiara bipartizione: a Est il territorio a prevalente vocazione agricola di pianura e di valle, strutturato da un reticolo idrografico le cui componenti costitutive principali sono date dal fiume Timia e dal torrente Attone, a Ovest il territorio di morfologia collinare, nel quale il paesaggio naturale è contraddistinto dalla presenza delle aree boscate [PTCP, Tav. A41, Unità ambientali ed uso del suolo].

La consistenza delle aree boscate presenta una significativa incidenza nelle aree interne collinari e pedecollinari e in contiguità con il Comune di Gualdo Cattaneo, con estesa presenza in particolare di “Boschi di caducifoglie collinari e submontane”, e di “Boschi di caducifoglie montane” in prossimità di Castelbuono e Limigiano [PUT, Tav. 2, Carta geobotanica con principali classi di utilizzazione del suolo].

La netta connotazione morfologico ambientale degli ambiti omogenei di paesaggio rispettivamente di pianura e collinare si riscontra anche nella localizzazione e

4 L.R. 27/2000 “Piano urbanistico territoriale”, art. 8 “Scenari tematici del P.U.T.”: Gli scenari tematici del PUT, individuati sulla base dei riferimenti programmatici comunitari e nazionali, nonché delle potenzialità territoriali dell'Umbria in un’ottica di sviluppo sostenibile e durevole, sono i seguenti: a) sistema-ambientale; b) spazio rurale; c) ambiti urbani e per insediamenti produttivi; d) sistemi infrastrutturali; e) rischio territoriale ed ambientale.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

caratterizzazione degli ambiti della tutela paesaggistica [PTCP del 2002, Tav. A71, Ambiti della tutela paesaggistica; Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale].

In particolare, l’area del Capoluogo, con gli ambiti extraurbani prossimi ad esso, caratterizzati dalla Chiesa di S.M. delle Grazie in posizione dominante sulla collina, sono evidenziati nel suddetto elaborato del PTCP tra le “Aree di notevole interesse pubblico (articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999)”.

“Aree di elevatissimo interesse naturalistico (sottoclasse 4b)” sono invece individuate nelle aree S.I.C. del fiume Timia, del lago Aiso, dell’entroterra collinare.

Tra le “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” si segnalano le seguenti:

− “Aree di interesse faunistico: zone ripopolamento e cattura”, presenti nell’entroterra collinare;

− “Aree di interesse paesaggistico – fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri, (articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c art 146.1 D.Lgs. 490/1999)” (negli ambiti di margine del Torrente Attone, del Fiume - Timia, del Lago Aiso)

− “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” (ampia area di pianura incentrata sul corso del Timia e dell’Attone).

Oltre alle zone S.I.C., una delle quali in adiacenza con i Comuni di Gualdo Cattaneo e Cannara (ex SIR IT5210078, attuale SIC “Colline Premartane” (-Gualdo Cattaneo) avente lo stesso codice identificativo), viene evidenziata dal P.U.T. del 2000 la presenza di una zona di elevata diversità floristico vegetazionale in adiacenza con i Comuni di Gualdo Cattaneo e Cannara [PUT, Tav. 8, Zone di elevata diversità floristico vegetazionale e Siti di interesse naturalistico].

Per quanto riguarda il ruolo e la collocazione del territorio comunale bevanate nell’ambito della Rete ecologica regionale, una ampia parte dell’ambito pianeggiante che caratterizza il quadrante est è classificato dal P.T.C.P. entro la “Rete della naturalità: Zone di discontinuità ecologica art 9 comma 1c”, mentre nella parte interna collinare prevale l’indicazione di “Rete della naturalità: Aree boscate, aree nude, pascoli”. Evidenziate inoltre “Aree di interesse faunistico: zone di ripopolamento e cattura” nel quadrante nord (presente in prevalenza entro il comune di Cannara) e nel quadrante sud [PTCP, Tav. A21a, Analisi delle risorse naturalistiche, ambientali e faunistiche]. Valutazioni di maggior dettaglio a riguardo, con una articolata evidenziazione degli Habitat e delle Discontinuità nell’ambito della RERU, sono evidenziate nel Piano Paesaggistico Regionale pre-adottato nel 2009 [Tav. QC 1.6, Unità regionali di connessione ecologica]

Un quadro di dettaglio delle indicazioni e prescrizioni della pianificazione sopraordinata d’Area vasta, riguardo al Sistema ambientale, è collocato più avanti nella presente relazione

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nei “Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici” (a. Sistema ambientale).

Una serie di indicatori quali-quantitativi di carattere ambientale è invece esposta nei quadri sinottici del Bilancio urbanistico, Indicatori tematici, Tabella “Quadro d’insieme degli indicatori tematici”.

La particolare complessità e delicatezza ambientale, agro-pedologica e idrogeologica del territorio comunale hanno indicato la necessità che fosse prodotto, per il Quadro conoscitivo, un repertorio di elaborati analitici congruente con l’articolazione delle vocazioni territoriali e delle problematiche specifiche presenti; gli elenchi di detti elaborati sono indicati nei paragrafi seguenti, nell’ambito della trattazione dei rispettivi Scenari tematici (vedi Spazio rurale, e Rischio territoriale e ambientale).

Per quanto concerne, in particolare, l’analisi delle principali prescrizioni e indicazioni territoriali di carattere ambientale contenute nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Perugia, particolarmente rilevanti nel determinare il quadro dei vincoli e valori ambientali caratterizzante il territorio bevanate, si è proceduto alla redazione di un elaborato grafico dal titolo Elab. T1. Prescrizioni e indicazioni della Pianificazione sopraordinata – PTCP Perugia 2002 –: principali valori e vincoli ambientali (scala 1:10.000).

I contenuti di detta tavola, basati su tematismi vettoriali posti a disposizione della Provincia di Perugia e desunti dal PTCP 2002 e dalla Variante tematica n. 1 al PTCP (provenienti da scale diverse, indicate in legenda), sono: - Ambiti fluviali: Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua di rilevanza territoriale; - Ambiti fluviali: Aree sottoposte a tutela ex articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999. Aree di rispetto dei corsi d’acqua e dei laghi; - Aree boscate; - Aree di rilevante pregio naturalistico; - Aree archeologiche definite; - Aree ad alta esposizione panoramica; - Area di notevole interesse pubblico (articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999); - Propensione al dissesto: Aree potenzialmente stabili; - Propensione al dissesto: Medio – bassa propensione al dissesto; - Propensione al dissesto: Medio – alta propensione al dissesto; - Propensione al dissesto: Alta propensione al dissesto e massima concentrazione di frane attive; - Aree soggette a vincolo idrogeologico.

2.2. Spazio rurale

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Per quanto riguarda le “Aree di particolare interesse agricolo” del territorio comunale, si rileva una estesa presenza di aree così classificate in particolare nel quadrante Est, negli ambiti di pianura e pedecollinari, e lungo le aree limitrofe al Torrente Attone, come documentato anche dal PUT (Tav. 17, Aree di particolare interesse agricolo).

Detto elaborato grafico del PUT opera tra l’altro una sovrapposizione di detto tematismo con i livelli di vulnerabilità dell’acquifero quando quest’ultimo è presente. Una parte significativa delle aree agricole presenti nel quadrante Est del territorio comunale, a Est del tracciato della SP Perugina fino al quadrante Sud intorno alla Via Flaminia – Zona produttiva, è classificata come Aree di particolare interesse agricolo con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità alta a media”; a ovest della SP Perugina sono invece classificate come Aree di particolare interesse agricolo con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità estremamente elevata ed elevata” le aree limitrofe al Torrente Attone e un’area a Nord Ovest del Capoluogo limitrofa all’abitato di Capro. L’entroterra collinare è classificato come “Ambiti territoriali omogenei – Aree basso collinari”.

Per quanto concerne lo spazio rurale connotato da fragilità insediativa e produttiva, come viene evidenziato dal PUT (Tav. 14, Spazio rurale), un ampio ambito di “Spazio rurale connotato da fragilità insediativa e produttiva” riguarda una fascia centrale del territorio comunale estesa in direzione Nord-Sud (delimitata all’incirca ad Est dalla SP Perugina, ad Ovest dai rilievi collinari), e parti di Comuni limitrofi; in detti ambiti classificati come “Spazio rurale connotato da fragilità insediativa e produttiva” sono presenti: “Aree di particolare interesse agricolo” (in prevalenza in pianura), “Campi coltivati ed abbandonati”, “Oliveti” (in quantità prevalente nella parte collinare del territorio), “Vigneti”, “Rimboschimenti a conifere” (aree prossime al Torrente Attone).

Le principali caratteristiche pedologiche, agronomiche forestali e produttive del territorio, operando un classificazione congruente con le categorie di lettura adottate nell’elaborato del PUT Tav. 2 - Carta geobotanica con principali classi di utilizzazione del suolo, comprendono in particolare una ampia presenza di “Campi coltivati ed abbandonati” negli ambiti di pianura, di “Oliveti” e (in misura inferiore) di “Vigneti” negli ambiti pedecollinari. Ampia presenza di “Boschi di caducifoglie collinari e submontane” si rileva negli ambiti collinari; in prossimità di Castelbuono e Limigiano: “Boschi di caducifoglie montane”.

Nelle aree di pianura e di valle è attuata da decenni una agricoltura di tipo intensivo con prevalenza dei seminativi che ha subito i processi di meccanizzazione durante il secolo scorso e nel secondo dopoguerra un progressivo aumento nell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci. Le superfici agricole risultano inoltre sottoposte a una notevole pressione dovuta alle edificazioni e

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opere di infrastruttura, soprattutto nella fascia di continuo urbanizzato che circonda le infrastrutture stradali principali.

Nelle aree alto collinari e collinari si trovano i maggiori ambiti consolidati per le produzioni tipiche umbre, costituite da oliveti e vigneti, la cui gestione dinamica risente positivamente del notevole sviluppo dei mercati di tali prodotti. Per gli ambiti per produzioni agricole di qualità, L'estensione attuale delle superfici Vitate e olivetate è notevolmente incrementata rispetto a quanto indicato dalla Tav. 15 del PUT (Zone di produzione di Vino D.O.C. e D.O.C.G. e Zone di produzione dell’Olio extravergine di oliva D.O.P. “Umbria”) che pure poneva in evidenza, per la produzione vinicola, una significativa incidenza nei settori O e SO del territorio comunale (“Montefalco D.O.C. e D.O.C.G.”; in misura minoritaria e in prossimità del confine comunale Ovest “Colli Martani”), in contiguità con i Comuni di Cannara, Gualdo Cattaneo, Montefalco.

Di particolare rilevanza è il fenomeno recente di incremento delle superfici vitate e delle superfici olivetate, con incrementi dell'ordine delle centinaia di ettari. Il fenomeno di espansione dei vigneti è riconducibile al recente sviluppo produttivo e commerciale del distretto viticolo denominato “Montefalco” che si estende territorialmente sui comuni di adiacenti e comprende interamente il territorio di Bevagna. I nuovi impianti sono in generale dotati di caratteri di spiccata intensività e specializzazione, con forme di allevamento moderne che poco hanno a vedere con le tipologie tradizionali di vigneto. Le nuove forme di impianto sono molto diffuse anche per le superfici reimpiantate, per cui si osserva diffusamente nel territorio la sparizione delle vecchie forme di allevamento tradizionali. I vitigni impiantati sono quelli di maggiore valenza territoriale e commerciale con una prevalenza del tradizionale Sagrantino.

(vedi estratto tavola seguente: Carta degli indicatori vitivinicoli basati sui dati aggregati del Catasto Vitivinicolo Regionale - Indicatore: classi di presenza vitigno – Sagrantino ).

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Per un osservazione immediata della diffusione delle superfici vitate si veda la cartografia allegata (Uso del suolo, colture permanenti e intensità viticola ).

Nel settore olivicolo, l’intero territorio comunale è compreso nelle “Sottozone (menzioni geografiche)”: “Colli Martani”. Localizzazioni di “Frantoi oleari – Campagna olearia 1998/99” sono presenti in corrispondenza di Bevagna, Cantalupo, Torre del Colle, Gaglioli (n. 7 in tutto). Nelle aree basso-collinari e collinari sono presenti grandi estensioni di oliveti coltivati con forme tradizionali, con tendenza generale alla ristrutturazione, e intensivizzazione degli impianti mediante ringiovanimento e sostituzione delle piante poco produttive, per ragioni di età dell’impianto, varietà, localizzazione e tipologia. Gli oliveti associati in filari ai seminativi sono spesso estirpati e trasformati in oliveti specializzati, in anni recenti soggetti a rilevante espansione degli impianti, che hanno interessato numerose aree un tempo coltivate a seminativo. I nuovi impianti sono in generale dotati di caratteri di maggiore intensività e specializzazione, con sesti minori tra gli esemplari e assenza di consociazione con i seminativi. Sono tuttavia pressochè assenti gli oliveti con forme predisposte per la coltura meccanizzata (siepe o parete). Per un osservazione immediata della diffusione delle superfici vitate si veda la cartografia allegata (Uso del suolo, colture permanenti).

Tutti i sistemi agricolo-paesaggistici, di pianura, collinari e altocollinari risentono dei fenomeni recenti di variazione degli strumenti di sostegno in agricoltura e di sviluppo delle attività

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collaterali e accessorie del territorio rurale, in particolare per le funzioni di tipo turistico- ricreativo e residenziale.

Per quanto attiene alle attività zootecniche sono presenti le seguenti tipologie di allevamenti: “Bovini” (in particolare negli ambiti pedecollinari e collinari), “Suini” (ambiti pedecollinari e di pianura), “ovi – caprini”, “Equini” ed “Avi- cunicoli” (in misura minoritaria) [PUT, Tav. 20, Allevamenti].

Gli insediamenti di valore storico – culturale del territorio rurale presentano i nuclei di interesse primario nei tessuti edilizi compatti delle frazioni di interesse storico (Limigiano, Castelbuono, Torre del Colle, Gaglioli). Accanto a questi si evidenziano gli edifici di “Architettura religiosa” (Annunziata, Cantalupo, Torre del Colle, la chiesa di S. Michele Arcangelo a Limigiano), i nuclei di Madonna della Pia e Campofondo, e in particolare l’emergenza edilizia e ambientale della

chiesa di S.N. delle Grazie. Alcune tracce di aree sottoposte a centuriazione lungo la Via Flaminia rimarcano le correlazioni con le maggiori aree centuriate dei comuni limitrofi a Est [PPR,Tav. QC 2.2].

Per quanto riguarda la viabilità storica in ambiente rurale, sono classificabili come viabilità storica confermata dalla rete principale attuale: la Via Flaminia, la strada per Bastardo, la strada per Cantalupo e la strada per Gaglioli dal Capoluogo, la strada Cantalupo – Torre del Colle; buona parte della viabilità secondaria è classificabile invece come viabilità storica minore [PTCP, Tav. A33, La viabilità storica].

Un quadro di dettaglio delle indicazioni e prescrizioni della pianificazione sopraordinata d’Area vasta, riguardo allo Spazio rurale, è collocato più avanti nella presente relazione nei “Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici” (b. Spazio rurale).

Una serie di indicatori quali-quantitativi concernenti lo spazio rurale e gli usi agricoli del territorio è invece esposta nei quadri sinottici del Bilancio urbanistico, Indicatori tematici, Tabella “Quadro d’insieme degli indicatori tematici”.

Nel tentare di definire, con il perfezionamento del Quadro conoscitivo, i vari aspetti del sistema agro-ambientale del comune di Bevagna, si è ritenuto utile analizzare, oltre agli aspetti fisici, anche la dimensione economico-produttiva presente nel territorio. Tale aspetto della realtà agricola deve essere interpretato a partire da dati oggettivi, che è possibile ottenere da varie fonti, con standard di qualità diversi.

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Informazioni corrette e rilevanti per il settore agricolo sono poco disponibili in forma aggregata su base comunale, essenzialmente poichè gli enti preposti aggregano le ricerche statistiche su aree più vaste del comune. Inoltre la significatività dei dati comunali può risultare ridotta poiché numerosi fenomeni economico-produttivi e realtà aziendali, un tempo compresi o limitati dai confini comunali, risultano oggi come componenti di sistemi più ampi, con forme di interdipendenza più complesse che nel passato. Ciò premesso, è comunque possibile procedere ad alcune considerazioni. D'altro canto, la carenza di dati statistici ufficiali è bilanciata dalla accresciuta possibilità di elaborare rapidamente dati territoriali, data la creazione, negli ultimi anni, di sistemi informativi e cartografici di grande capacità da parte di enti regionali e intercomunali (SIT Ecografico Regionale; SIT Unione Comuni “Terre dell'Olio e del Sagrantino”).

Per una descrizione estesa delle analisi svolte per il settore agricolo e ambientale si rimanda all'elaborato “Relazione sulle tendenze attuali e future dell’agricoltura produttiva”, che presenta una analisi effettuata a partire dallo stato attuale di uso del suolo, confrontando poi le diverse banche dati disponibili (colture rilevate dell'AGEA), catasto vitivinicolo regionele, catasto oleicolo, etc, con le caratteristiche strutturali delle aziende agricole indicate nei dei fascicoli provinciali del 5° censimento generale dell’agricoltura, pubblicati nel 2003, (n.b.: i dati risultanti del 6° censimento generale dell'agricoltura, attualmente in corso, verranno utilizzati non appena disponibili per integrazioni ulteriori degli studi di settore) integrando il processo con ulteriori informazioni e dati diversi tratte da analisi regionali e provinciali sull’impatto delle riforme del mercato dei prodotti agricoli e dei fondi strutturali comunitari.

Per l’analisi dello sviluppo rurale lo stesso elaborato fa riferimento a ricerche dell’università degli studi di Perugia, specificatamente applicate ai sistemi locali e della produzione agricola territoriale (vedi bibliografia). Altre fonti informative sono costituite da parametri di analisi territoriale di tipo pedologico e/o climatico derivanti da cartografia tematica o da basi dati geografiche esistenti, che verranno integrati durante la redazione degli elaborati di parte strutturale del PRG da basi di dati appositamente realizzate ex-novo.

Le attività agricole del comune di Bevagna sono il l’espressione, oltre che dei suoli e delle imprese, anche del sistema locale in cui le attività hanno luogo .

Oltre a descrivere le attività agricole praticate e le tipologie colture presenti è importante quindi comprendere le relazioni con l’ambiente reale circostante. Per il settore agricolo sono state reperite in letteratura recente analisi statistiche complesse, con dati risultanti utili per la definizione quantitativa del grado di ruralità del territorio comunale, o meglio del sistema locale (secondo la

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definizione dell'ISTAT) di cui il comune di Bevagna fa parte e per descrivere il profilo socio- economico del medesimo sistema.

Nel territorio di Bevagna, come nei comuni adiacenti, il settore agricolo predominante è quello delle colture permanenti (vitivinicolo, e oleicolo) e che si distingue dagli altri sistemi agroalimentari poiché è un sistema di prodotti/servizi estremamente complesso dove la qualità “tangibile” del vino e dell'olio si intreccia con la gradevolezza, bellezza ed integrità ecologica dell’ambiente di insediamento, nonché con i valori storico-culturali “intangibili” che ne accrescono immagine e valore simbolico per il consumatore. In questa ottica si viene pertanto a configurare una offerta che scaturisce dall'integrazione tra sistemi produttivi (vitivinicoltura, olivicoltura tradizionale, turismo rurale, artigianato, prodotti della gastronomia) e sistemi territoriali (ambiente naturale, paesaggio viticolo e olivicolo, elementi storici, artistici culturali conseguenti all’insediamento e presenze dell’uomo). Tale offerta integrata, in conclusione deriva dalla “sovrapposizione” di tre macro- elementi, vale a dire il prodotto (vino, olio), il territorio (nelle sue dimensioni fisica, antropica e culturale), l’ecosistema (inteso in termini di qualità del paesaggio e dell’ambiente).

Data la disponibilità di sistemi informativi dettagliati e basi di dati geografiche per il territorio oggetto di studio, sono stati predisposti sistemi cartografici di analisi che costituiscono un elemento di supporto permanente, dinamico e aggiornabile con funzioni multiple. Per il momento sono state prodotte una serie di Cartografie di riferimento per il Quadro conoscitivo del Territorio Comunale ma ulteriori carte derivate potranno essere elaborate nel corso della redazione del Piano – Parte strutturale.

Le Cartografie di riferimento per il Quadro conoscitivo del territorio comunale attualmente prodotte, per quanto concerne nello specifico gli aspetti agronomico-ambientali, sono le seguenti:

A1.1) Carta dell'uso del suolo generale (ecomosaico dell'Uso del Suolo)

A1.2) Carta dell'uso del suolo agricolo inquadrato in realtà aziendali fonte dati: Regione Umbria progetto di ricerca “Valorizzazione dei paesaggi viticoli:

Produzioni di qualità/Paesaggi di qualità. Parco dei Vigneti” ; dati AGEA 2006

A1.3) Carta delle colture permanenti rilevanti (vigneti e oliveti) fonte dati: Regione Umbria progetto di ricerca “Valorizzazione dei paesaggi viticoli: Produzioni di qualità/Paesaggi di qualità. Parco dei Vigneti” ; dati AGEA 2006

A3) Carta delle aree di intensità viticola in rapporto alla delimitazione delle Zone DOC.

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A3) Carta di connotazione degli ambiti viticoli (analisi geo-statistica dati territoriali emergenze locali) fonte dati: Regione Umbria progetto di ricerca “Valorizzazione dei paesaggi viticoli: Produzioni di qualità/Paesaggi di qualità. Parco dei Vigneti” ; dati AGEA 2006

A4) Carta di idoneità pedoclimatica “potenziale” sulla base di indicatori climatici e di tipo pedologico

A5) Carta degli elementi del paesaggio: localizzazione landmarks puntuali e tracciati panoramici di pregio con analisi intervisibilità teorica per individuazione delle zone di elevata sensibilità visuale.

A6) Carta preliminare speditiva di vincoli e progetti percorsi tematici

2.3. Ambiti urbani e per insediamenti produttivi

Storia e caratteri degli ambienti

Nel presente paragrafo vengono esposti alcuni elementi di sintesi di singolari caratteri dell'evoluzione urbanistica: il tipo via via diverso delle "appartenenze" del territorio come "dominio" e graduale formazione dell'autonomia comunale; le vicende che hanno accompagnato l'uso agricolo del territorio in presenza di esondazioni, e al contrario di "bonifiche", fino alla istituzione del Consorzio di bonificazione; la "percezione”, come itinerari ed emergenze, che Bevagna offre al visitatore e che rappresentano, peraltro, "valori" assunti come permanenti dagli stessi abitanti.

Per una più dettagliata trattazione della storia e delle peculiarità storico – testimoniali dei diversi ambienti del territorio comunale si rimanda alle elaborazioni relative al Piano Particolareggiato del Centro Storico, alle più recenti valutazioni svolte in merito al Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico, nonché alla ricca documentazione bibliografica che ricostruisce compiuti approfondimenti sulla storia urbanistica ed ambientale di Bevagna.5

5 Tra gli altri testi in materia si citano: AA.VV (a cura della Soprintendenza Archeologica per la Regione Umbria): Mevania. Da centro umbro a municipio romano, Electa Editori Umbri, Perugia 1991; AA.VV. (a cura di M.R. Trabalza e R. Colacicchi): Invito al Parco, Edizioni dell’Arquata,

Foligno 2007; P. Buonora: La Valle Umbra. Genesi e trasformazione di un sistema idraulico (sec. XVI-XIX), Ada Antonietti, Ancona 1994; C. Pietrangeli: Mevania, Istituto di Studi Romani, Roma 1953; C. Pietrangeli: Guida di Bevagna, Empoli 1992.

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Le linee di sviluppo storico: le trasformazioni del sistema insediativo

L’origine del nome della città di Bevagna deriva dal gentilizio etrusco Mefana, indizio di una preesistenza, in questa zona degli Etruschi rispetto agli Umbri. Le prime notizie storiche coincidono con la conquista romana dell'Umbria (battaglia di Mevania nel 308 a.C.). Avvenimento di speciale interesse per Bevagna è l'apertura della via Flaminia (220 a.C.) strada che attraversava la città portandovi commerci, facilità di traffici, ma anche il passaggio di eserciti. Nel 90-89 a.C. Mevania divenne municipio romano ascritto alla tribù Aemilia. Bevagna visse il suo massimo splendore in periodo romano e, successivamente, nel medioevo. La presenza della Via Flaminia infatti, insieme ai trasporti fluviali, facilitava gli scambi commerciali determinandone una ricchezza che dura fino al III secolo DC. Quando acquistò maggiore importanza il tratto della Flaminia passante per Terni e Spoleto. A testimonianza della lunga influenza dell'Impero, restano le terme romane e l'anfiteatro romano. Dotata in origine (Vitruvio) di una cerchia di mura di mattoni cotti al sole (III sec. a.C.), fu cinta, nel I sec. a.C., da una seconda protezione muraria, le cui tracce sono presenti in alcune parti delle mura medioevali. Quest'ultime, sorte in sovrapposizione a quelle romane, si snodano per un percorso di 1700 m e sono difese da torri quadrate, poligonali e semicilindriche, sottoposte nel tempo a numerosi rifacimenti. Le mura attuali risultano di conseguenza un mosaico di strutture diverse, difficilmente databili. Soltanto Porta Molini, che reca lo stemma di Papa Innocenzo VIII, si può far risalire con certezza ad un periodo compreso tra il 1484 e il 1492. Nella cinta antica si aprivano ben sette porte: Porta Foligno (o San Vincenzo), Cannara (o San Giovanni), delle Fosse, quella Guelfa, quella del Salvatore, quella dei Molini e quella di Santa Margherita. La diffusione del Cristianesimo è causa di numerosi martiri tra cui San Vincenzo, primo vescovo e patrono della città. Dopo la caduta dell'Impero Romano è oggetto di varie lotte e delle alterne dominazioni di Spoleto, di Foligno, dell'Impero Germanico, di Perugia e dello Stato Pontificio. Bevagna fece quindi parte del Ducato di Spoleto e, successivamente (774), dello Stato della Chiesa, anche se continua a dipendere dall'Impero. Rare tuttavia sono anche da questo periodo le menzioni nelle fonti, per quanto la diffusione del Cristianesimo in Umbria risale al II secolo; una tradizione autorevole afferma che già nel 305 esistevano comunità organizzate a Terni, Spoleto e Foligno. S. Vincenzo vissuto in epoca incerta, tuttavia non anteriore al VI secolo, è stato il primo vescovo Mevanate. Nel 589 la sede era vacante e Gregorio Magno affida la diocesi ad un prete del luogo. Quando Bevagna viene a far parte del ducato spoletino, la diocesi è ristabilita tanto che un suo vescovo assiste al concilio del 649; più tardi scompare definitivamente ed è assorbita da quella spoletina. Bevagna viene donata, da Carlo Magno al papa Adriano I nel 774 , così entra a far parte nominalmente dello Stato della Chiesa, per quanto continui effettivamente a dipendere dai re franchi. Intorno ai secoli X-XI la città fece parte del feudo dei conti di Antignano e Coccolone: una casata di origine germanica fedele all'Impero, che dal monte di Bevagna aveva esteso i suoi possessi in una vasta area circostante. Dopo il Mille è costituita in libero Comune retto da Consoli, vive vicende alterne nella soggezione alla Chiesa e all'Impero ma resta sostanzialmente fedele alla prima, salvo la parentesi della conquista napoleonica, fino all'avvento del Regno d'Italia nel 1860.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Nel 1177 insieme con Coccorone fu incorporata dal Barbarossa nel comitato di Foligno pur rimanendo sempre nell'ambito territoriale del ducato di Spoleto e quindi dell'Impero; lo dimostra in maniera evidente la iscrizione del 1195 sulla facciata di S. Silvestro: regnando Enrico imperatore... (cioè Arrigo VI, figlio del Barbarossa). Nel 1249 Innocenzo IV conferì alla città, in premio alla sua fedeltà, il diritto di eleggere il podestà, ma tale fedeltà fu punita nel Novembre dello stesso anno: nell'ambito della rivendicazione fatta da Federico II del ducato di Spoleto, la città fu assediata dal vicario imperiale Tommaso d'Aquino conte di Acerra e gravemente danneggiata. La restaurazione del dominio imperiale ebbe peraltro breve durata. Presto essa tornò alla Chiesa ed ebbe da Alessandro IV la conferma dei privilegi concessi e delle proprietà nel Monte che aveva fatto parte del feudo degli Antignano (1256 ). Nel 1360 riceve da Innocenzo VI un nuovo stemma con la croce, le chiavi decussate della Chiesa e la sigla OSF (ob servatum fidem); esso sostituisce lo stemma più antico. Con il 1371 ha inizio in Bevagna la signoria dei Trinci di Foligno, con Trincia VII, il quale come vicario pontificio, riceve in dono da Gregorio IX la città, che entra a far parte del vastissimo feudo. La città continua a far parte della signoria dei Trinci fino al 1439 quando il cardinale Giovanni Vitaleschi la restituisce al diretto dominio della Santa Sede. Nel 1456 i folignati decidono di bonificare la zona occidentale dalle paludi che si estendevano allora dai confini di Trevi a quelli di Montefalco e Bevagna e nel 1459 passarono alla realizzazione dell'impresa con l'innalzamento degli argini per il nuovo corso del Topino (Timia) e fu ordinato ai Bevanati di distruggere i vecchi argini, il Topino allora infatti lambiva le mura della città. Con l'inizio del nuovo secolo (1503) torna a dipendere dal governo di Perugia finchè nel 1519 inizia la serie dei governatori perpetui, investiti direttamente dalla Santa Sede. Si susseguono in tale carica i cardinali: Agostino Trivulzi, Ferdinando Ponzetti, passa poi in feudo con lo stesso titolo a Malatesta Baglioni. Nel 1528 subisce danni dal passaggio dei Lanzichenecchi reduci dal sacco di Roma.Dal 1562 al 1566 é sottoposta ancora una volta al governatore di Spoleto che è il grande cardinale Carlo Borromeo. Dal 1567 è dichiarata da Pio V immediatamente soggetta alla Santa Sede ed assegna ad un governatore perpetuo, il cardinale Ferdinando dè Medici, che lascia la carica quando nel 1587 è creato granduca di Toscana. Poche notizie importanti sono da riferire nella storia di Bevagna: nel 1825 riceve da Leone XII il titolo di Città, nel 1831-32 è gravemente danneggiata dai terremoti a seguito dei quali il Comune deve lasciare la sua sede storica nel Palazzo dei Consoli, trasferendosi nella residenza attuale. Con il 1860 cessa il Governo Pontificio nella zona che viene a far parte del Regno d'Italia e della Provincia di Perugia, la quale comprendeva allora l'Umbria e parte del Lazio.

La bonifica delle aree paludose Un ruolo importante per la storia della città e del suo ambito territoriale, è rappresentato, come per gli altri comuni della Valle Umbra, dagli sforzi e dalle lotte per la bonifica delle aree paludose e per la regolamentazione dei numerosi corsi d'acqua. Gli artefici iniziali della lunga e faticosa lotta per la bonifica dei terreni palustri della Valle Umbra furono probabilmente gli Etruschi che incisero, forse per primi, la soglia di Torgiano, opera necessaria per far defluire le acque della valle folignate-bevanate- spoletina verso il Tevere. In questo periodo, nell’area umbra meridionale doveva essere presente un bacino lacustre piuttosto ampio, noto con il nome di lacus Umber. Questo bacino si estendeva all’incirca dalla zona di Campello, oltre Trevi, fino al corso dell’attuale Tevere, oltre Assisi.

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In epoca romana, l’antico lacus Umber aveva lasciato il posto a due corpi idrici distinti: il lacus Clitorius a sud e, ad occupare la valle di Assisi, un secondo lago, ancora denominato lacus Umber o lago di Assisi. Questi due bacini erano separati dal conoide del fiume Topino. Se andiamo a leggere la voce “Bonifiche” in “L’Umbria si racconta” troviamo la notizia che i “due laghi erano uniti da una fascia d’acqua sulla direttrice Bevagna-Cannara-Bettona”. Ed ancora che “dal Clitunno si poteva raggiungere Roma con imbarcazioni (Caligola lo fece nel 40 d.C.)”. Alla fine del V secolo il lacus Umber doveva essere ridotto a stagni e paludi, tra le quali affiorava la terra emersa (citiamo, come esempio, Insula Romana, l’attuale Bastia). Il lacus Clitorius, nella realtà, fu più probabilmente un insieme di ambienti palustri e fluviali diversi, vari e discontinui, ubicati a meridione della linea Bevagna-Foligno, e costituito dalle acque dei sistemi idrici Marroggia, Clitunno e Teverone. Queste paludi furono oggetto dell’opera di bonifica dei Romani. A favore di tale ipotesi ricordiamo l’aumento della popolazione nelle aree vallive, la costruzione della via Flaminia, la ricchezza dell’agricoltura a Mevania, l'odierna Bevagna, e la presenza, citata da Plinio il Giovane, di belle ville di campagna lungo il fiume Clitunno. L’invasione dei Longobardi determinò, qui come altrove, la fine degli interventi di bonifica e la natura paludosa riprese il sopravvento su quanto già realizzato. Durante l’Alto Medio Evo varie abbazie si fecero promotrici di opere di sistemazione idraulica della valle, tuttavia, e i toponimi dei luoghi ce lo confermano, le paludi continuarono ad esistere ancora a lungo e l’aria malsana continuò ad infestare, in parte, le nostre pianure. Negli statuti medioevali di tutti i comuni che insistono parzialmente o totalmente nel territorio vallivo, troviamo anche indicazioni sulla necessità di manutentare le opere idrauliche già realizzate, al fine di assicurare nel tempo un buon deflusso idrico. Tuttavia, come già accennato, il grande spirito di indipendenza locale, la poca disponibilità ad una qualsiasi forma di cooperazione, le guerre continue, fecero sì che ogni opera fosse finalizzata esclusivamente, o quasi, a prosciugare ambiti più o meno ampli del proprio territorio municipale, ignorando eventuali incompatibilità con le situazioni contermini, con il risultato finale di un nulla di fatto complessivo e la permanenza di tutte le problematiche di alluvionamento e impaludamento della pianura. Nell’anno 1450 il comune di Trevi decise che era necessario intervenire con la bonifica del piano e che a tal fine risultava indispensabile trovare un accordo con i comuni confinanti, tanto che furono nominati sei deputati per trattare con la città di Foligno le opere di disseccamento delle paludi. Vi era l’esigenza di definire un patto con questo comune per addivenire, in breve, alle necessarie opere di sistemazione idraulica “per l’acqua della Timia, della Sportélla, della Marroggia, della Fiumicella, di Tatarena e del Ruicciano e si ordinasse per lo stesso effetto lo scavo de medesimi torrenti… ”. Ad aggravare le difficoltà della zona vi erano, inoltre, i problemi idraulici del territorio spoletino, causati soprattutto dalle frequenti e disastrose alluvioni dei torrenti Marroggia e Tessino. Tra tutte, citiamo quella verificatasi nel settembre del 1493, che produsse danni gravissimi, con conseguenze molto pesanti per tutta l’agricoltura della valle, non solo a Spoleto ma anche a Foligno, Bevagna e Cannara. Nei decenni seguenti si moltiplicarono le imposizioni ai fondisti affinché procedessero alle necessarie regole di regimazione idraulica, tuttavia, anche ammettendo che ciascuno rispettasse la legge, i risultati furono parziali anche perché, al solito, ciascuno limitava il proprio intervento al solo, ristretto ambito di competenza.

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Il periodo compreso tra il 1563 e il 1566 fu determinante per la bonifica della valle umbra, grazie all’opera dell’ingegnere idraulico Francesco Jacobilli, di antica e nobile famiglia folignate. Questi, nonostante i divieti di vendita esistenti, anche grazie alle tante conoscenze che aveva a Roma – dove era conosciuto come uomo influentissimo – ottenne di poter bonificare i terreni paludosi in proprio. Comprò, pertanto, ampie estensioni acquitrinose nei comuni di Foligno, Trevi, Montefalco e con la collaborazione di tecnici illustri, sostenendo spese notevoli, riportò a coltura, come si legge nelle cronache antiche, circa 14.000 staia di terreno nel folignate e circa altrettanti nei restanti due territori interessati, per complessivi 1.500 ettari circa, compresi tra la via Flaminia, a nord, il torrente Teverone, a sud-ovest, giungendo sino a Pietra Rossa, a est. Durante questa importante opera di bonifica – lo ricordiamo per curiosità – Francesco Jacobilli costruì sulle sue terre un bel palazzo ed un caseggiato, fondando, così, il nucleo primitivo del piccolo villaggio e dell’azienda agraria di Case Vecchie, nel comune di Foligno. Nel 1588 papa Sisto V, per trovare una soluzione ai vari problemi di risanamento delle campagne nello Stato Pontificio (di cui la nostra valle faceva parte), istituì la Sacra Congregazione delle Acque, una specie di ministero deputato al controllo e alla gestione amministrativa in materia di acque e strade, che continuò ad operare fino alla caduta dello stato medesimo. Nel 1529, per la rottura dell’argine della Polzella, il territorio a valle di Montefalco fu completamente allagato. Grazie all’intervento del Cardinale De Cuppis, originario di questo paese, si riuscì a bonificare l’area, realizzando il canale di drenaggio denominato torrente Teverone. Nel 1594, papa Clemente VIII ordinò di approfondire ed arginare i principali torrenti della pianura. Nel 1619 furono stipulati i necessari accordi tra Spoleto, Trevi, Montefalco, Foligno e Bevagna. Anche questi lavori si rivelarono ben presto inadeguati, tanto che nel 1626 altri ingegneri erano di nuovo all’opera per trovare altre soluzioni alle problematiche idrauliche della valle folignate- spoletina. Nel 1700 la pianura non era completamente bonificata e che, in conseguenza, continuavano ad essere più redditizi i terreni di collina e di montagna. Le acque dei vari corsi rompevano frequentemente gli argini ed invadevano i campi, con danni talora irrimediabili per l’agricoltura della zona, specie laddove arrivavano a depositarsi i materiali alluvionali più grossolani, che inevitabilmente inaridivano i terreni. Nel 1706 il Cardinale Francesco Barberini emanò direttamente, senza passare per il Delegato apostolico locale, un editto con il quale ordinò di tagliare gli alberi, le viti e tutta la vegetazione che cresceva sugli argini dei fiumi e dei torrenti in tutta la Valle Umbra, in quanto pericolosi per la stabilità delle ripe. Fece, altresì, obbligo di chiudere immediatamente tutti i canali realizzati per adacquare i campi (i così detti acquaioli) che intersecavano gli argini, indebolendoli. La Sacra Congregazione delle Acque vietò, a più riprese, anche il pascolo e la transumanza del bestiame sulle sponde di fossi, fiumi e torrenti. Divieto quasi sempre ignorato dagli interessati, in quanto i pastori, esattamente come i contadini, ritenevano che gli argini dovessero essere soggetti agli usi civici come tutti i terreni pubblici. Bevagna, per salvaguardare l’attività del suo molino, ostacolava le opere di drenaggio della valle, così come molti comuni della valle umbra. A partire dal 1700 e nel 1800, definite le più importanti regole del drenaggio delle acque, si prese coscienza del fatto che ogni punto di un bacino ha la sua importanza nel determinare l’equilibrio del corso d’acqua e che, almeno da un punto di vista idraulico, la valle folignate-spoletina doveva essere amministrata nella sua complessità come un’entità unica, come l’insieme idrografico Topino-Marroggia. Foligno riuscì a riunire nella sua Prefettura delle Acque i comuni di Assisi, Spello,

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Bevagna, Montefalco, Bettona, Bastia e , ma non riuscì nell’intento finale di comporre tutti i territori di valle, in quanto Spoleto (1754) e Trevi (1760) ebbero una propria, distinta Prefettura.

Nel 1828 papa Leone XII, della famiglia Della Genga, nativo di Fabriano ma vissuto alcuni anni nello spoletino, diede il via alla moderna bonifica della Valle Umbra, secondo il progetto elaborato dallo Scaccia e dal Folchi. La direzione di questa grande opera, per la quale occorsero oltre dieci anni, fu affidata alla Sacra Congregazione delle Acque. Venne allargato il Teverone e si decise di spostare più a valle le immissioni degli affluenti nelle aste principali di tutto il sistema Topino-Marroggia. Si inalvearono i torrenti secondari in sinistra idrografica e si sistemarono i fossi di scolo in destra. Seguirono altri progetti ed interventi e quasi alla fine del secolo, per sovrintendere alle opere di regimazione idraulica della valle, fu istituito il Consorzio della Bonificazione Umbra.

LE PRINCIPALI PERMANENZE

Nel territorio comunale La fascia collinare è caratterizzato dalla presenza di un sistema di borghi e castelli posti in posizione dominante, ricchi di vestigia medievali, innalzati intorno al Mille a difesa del territorio di Bevagna (Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle). Svettanti sul profilo delle colline o immersi nel folto dei boschi, i santuari testimoniano il complesso rapporto sviluppatosi nel tempo con l’ambiente. Affacciato sulla valle, il santuario della Madonna delle Grazie, è legato ad eventi miracolosi e tuttora assai venerato. L’imponente costruzione, del 1583, realizzata sul progetto del Martelli, conserva al suo interno una cospicua raccolta di dipinti, attribuiti al Fantino, ed una maestà, ritenuta miracolosa, sull’altare maggiore. Proseguendo, si supera il torrente Attone e, in posizione dominante sulla valle, si scorge il borgo fortificato di Gaglioli, ancora cinto di mura con un potente torrione. In un itinerario caratterizzato dai magnifici affacci sulla Valle Umbra, si sale in direzione di Gualdo Cattaneo per raggiungere, in mezzo a boschi di castagni e querce, il santuario della Madonna della Valle, di antiche origini, ma completamente ricostruito nel 1934. Si ridiscende, quindi, verso Torre del Colle, antico feudo dei conti di Antignano, borgo cinto di mura cui si accede attraverso un arco in arenaria a sesto acuto. Si costeggia, poi, il torrente Attone, le proprietà delle cui acque erano ritenute determinanti per il trattamento delle famose tele di Bevagna. Superato Cantalupo, si giunge a Castelbuono, libero Comune nel medioevo che, nel momento di massimo splendore, poté annoverare ben cinque chiese all’interno delle sue mura. Nei pressi del bivio di Limigiano, si trova l’edicola di Pian d’Arca, che ricorda la predica agli uccelli di S. Francesco. Segue quindi Limigiano, antichissimo borgo di cui si ha notizia fin dal 1058 e dal quale si gode un ampio panorama verso Collemancio, con i resti dell’antico insediamento di Urvinum Hortense.

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Di ritorno, verso Bevagna, sempre all’insegna del sacro, situato in splendida posizione, si incontra il convento dell’Annunziata (XI sec.). All’interno, una notevole pala di terracotta invetriata, attribuita a Santi Buglioni. L'Aiso o Abisso è un laghetto, le cui sorgenti scaturiscono dalle viscere della terra, posto nella pianura bevanate, tra il corso del Timia e il Topino verso il quale defluisce l'emissario. La leggenda narra: “sul luogo dove ora è il lago era la casa di un ricco contadino di nome Chiarò, assai ingrato verso Dio e poco propenso alla carità cristiana. La moglie invece era donna pia e caritatevole che, contro la volontà del marito e in sua assenza, elargiva elemosine ai bisognosi. Il giorno di S. Anna Chiarò volle, contro ogni devota consuetudine, battere il grano raccolto sull'aia, nonostante le suppliche della moglie. Ecco allora giungere la voce di un Angelo avvertire la pia donna: "prendi con te quello che hai di più caro e fuggi, poiché la tua casa fra qualche momento si sprofonderà. Immediatamente la pia madre, piena d'orrore, preso in braccio un piccolo bambino a cui dava ancora il latte e un altro che aveva per mano, si diede alla fuga. Come si fu mossa, la casa era di già inabissata e sommersa nel gorgo con quanti si trovavano dentro. Ma nella fuga la spaventata donna si accorse che, dietro la traccia segnata in terra dalla fascia di sviluppatasi dal corpicciolo del bambino recatosi al seno, un rivo dell'acqua che aveva sommersa la casa, la inseguiva minacciando di affogare anco lei. Le venne però in soccorso la nota voce dell'Angelo, che le comandò di posare il bambino attaccato al seno, come quello che crescendo sarebbe venuto del medesimo stampo del crudel padre; il che fatto e continuando a fuggire, si salvò. E dove questo de' figlioli era stato lasciato, la terra, apertasi per inghiottirlo, formò l'Aisillo. Ogni anno, il giorno di S. Anna, chi vada a visitare l'Aiso, vede a traverso l'acqua punitrice le travi della casa sommersa con gli arredi della cucina dove era stata l'irriverente gozzoviglia, e ode la trista voce di Chiarò guidante le cavalle”.

A Bevagna La città Romana Nella parte alta della città sono presenti i più importanti monumenti romani, risalenti al I - II sec. d. C.: Il tempio, situato tra l'attuale piazza Garibaldi e via Crescimbeni, è del tipo con quattro colonne in facciata e semicolonne e pilastri lungo il perimetro. Esso sorge su un alto podio rivestito di lastre calcaree. La cella, per buona parte conservata anche in alzato, presenta una muratura in opera mista. Originariamente era orientato verso il Foro; il fianco e la facciata posteriore, tuttora conservati, presentano un rivestimento in opus mixtum e decorazioni con semicolonne e paraste. L’ Edificio delle Terme è stato identificato con alcuni ambienti nell'area di porta Guelfa. I resti , pertinenti da un impianto termale di carattere pubblico, constano di quattro ambienti, di cui tre, sono in parte conservati,e evidenziano pareti in opera mista (reticolata e laterizia). Due di questi vani, probabilmente il tiepidarium e il caldarium, presentano resti di suspensurae. Il quarto ambiente, in migliore stato di conservazione, reca un pavimento a mosaico con raffigurazioni di animali marini a tessere bianche e nere. Sotto il piano pavimentale corre una canaletta con copertura alla cappuccina che si riallaccia ad un sistema di cunicoli. (II sec. d.C.) Del complesso termale rimane il frigidarium, formato da nicchie decorate a mosaico a tessere bianche e nere. I recenti restauri hanno messo in evidenza tracce del

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calidarium. Il bel mosaico, del II secolo d. C., di pregevole e raffinata fattura,restaurato recentemente dalla Sopritendenza Archeologica per l'Umbria, è un'opera di minuziosa e squisita fattura. riproducendo il mondo marino, realizzato in tessere di mosaico bianche e nere (I metà - II sec. d.C.). Il Trivio, identificato come la zona dove sorgeva il Foro in età imperiale, è costituito dall'incrocio della via Flaminia, decumano massimo, con l'attuale via Crescimbeni e Santa Margherita, cardo massimo, orientato lungo l'asse viario Spoleto-Perugia. Il Tempio e l’edificio termale A pochi passi dal Foro troviamo i resti di un tempio con semicolonne e paraste; la costruzione era originariamente orientato verso il Foro; il fianco e la facciata posteriore, tuttora conservati, presentano un rivestimento in opus mixtum e decorazioni con semicolonne e paraste. Poco distante un edificio termale, di cui rimane il frigidarium, adorno di mosaico a tessere bianche e nere, di pregevole e raffinata fattura, che trae ispirazione dal mondo marino. Il teatro, di cui rimangono cospicue e significative testimonianze, determina la curvatura delle abitazioni costruite sopra i resti romani. La piazza medievale, nel cuore della città ed il cui assetto risale ai secoli XII -XIII, sintetizza nelle sue armonie architettoniche la forza dell'egemonia comunale a cui si contrappone il potere ecclesiastico. L’anfiteatro L’anfiteatro, secondo la tradizione fu eretto sulle rovine della Villa di M. Curione, leggendario fondatore della città, ma le pietre squadrate che lo compongono in parte, l'arco a tutto sesto a fianco della porta duecentesca, i resti d'una torre incorporata sulla fiancata destra consentono di ravvisarvi l'antica dimora dei Conti di Coccorone ove forse, nel 1185, soggiornò l'Imperatore Barbarossa. Divenuto Palazzo del Comune sotto il Podestà Biancardo, come testimonia l'epigrafe a lato dell'ingresso, l'edificio subì molti rimanegiamenti e della fabbrica duecentesca resta una bifora gotica, affacciata sulla via principale; il portico, a pilastri ottagonali con capitelli a foglie d'acanto, fu aggiunto nel XV sec., il frontone sulla facciata fu posto nel XIX sec. Il Teatro Romano. Le abitazioni, costruite sopra i resti romani, seguono la curvatura del teatro che si appoggiava sul pendio della altura e si affacciava sulla via Flaminia. All'interno di case private sono visibili i cospicui e significativi resti dei due ambulacri che fungevano da sostegno alla cavea.

La città medioevale e rinascimentale Piazza Filippo Silvestri, cuore della città e fulcro del suo sviluppo medioevale, presenta uno spazio ampio, irregolare, luminoso, pavimentato di lastre di pietra, dove i due storici poteri, si contrappongono con i palazzi in arenaria bianca e le chiese: la chiesa di San. Michele con il suo campanile, la chiesa di San Michele Arcangelo, la chiesa di San Domenico e Giacome e la più piccola chiesa di San. Silvestro, gioiello dell'architettura romanica del XII secolo; alla sua sinistra, un arcone la collega al gotico palazzo dei Consoli (sec.XIII), dall'ampia scala esterna e dal profondo loggiato terreno, che con la sua massa compatta avanza nella piazza creando un elemento dinamico nella sua pacata configurazione.

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Palazzo dei Consoli L'edificio, sede della magistratura cittadina, costruito dal maestro Prode nel 1270, evidenzia una splendida facciata in blocchi di travertino e di arenaria, illuminata da due ordini di bifore gotiche. Alla base, un'ampia loggia, coperta da volte a crociera e scandita da tre grandi archi acuti, volge verso la piazza. Adibito a sede del Comune fino al 1832, dal 1886 ospita il Teatro Torti. La grande sala, concepita a tre ordini di palchi con loggione, venne decorata da M. Piervittori. In essa si impone il sipario di L. Frappi, raffigurante "Il Clitunno all'Alba", in sostituzione del precedente del Bruschi. Particolarmente interessanti si rivelano le allegorie del "ridotto". Chiesa di San Silvestro Edificata in stile romanico (1195) da Maestro Binello, ha subito numerosi restauri. La semplice facciata, in pietra bianca e rosa del Subasio, è impreziosita da un bel portale ornato da fregi e da una trifora, con decorazioni e motivi vegetali. L'interno, di austera semplicità, è diviso in tre navate da grosse colonne con capitelli corinzi, mentre il presbiterio, situato sopra la cripta, è rialzato rispetto al piano dell'edificio. Chiesa di San Domenico e Giacomo L'edificio dedicato in un primo tempo a S. Giorgio, assunse il nome attuale nel 1387. La facciata fu arricchita da un elegante portale ad arco acuto in pietra rosa del Subasio e da una lunetta (fine '300), con affresco della Madonna col Bambino e Quattro Angeli. L'interno, ad una sola navata, conserva alle pareti le pale e i paliotti, alcuni eseguiti dal bevanate Ascensidonio Spacca detto il Fantino (XVI sec.), unici resti degli altarisettecenteschi non più esistenti. Il coro è valorizzato da un ciclo di affreschi del Trecento, dipinti, con gusto giottesco, da un Maestro assisiate. Nelle cappelle dell'altare maggiore sono inserite due splendide sculture lignee della fine del '200, riproducenti la Madonna col Bambino e un Crocefisso. Il corpo di Giacomo Bianconi, adorato come il padre della patria, riposa, in un'urna in bronzo dorato, inserita sul bellissimo altare maggiore, realizzato nel XVII sec. dal bolognese G.M. Rossi. Nel chiostro del vicino convento dei Domenicani trovano posto 26 lunette raffiguranti la vita del Beato Giacomo, affrescatae nel 1640 dal tofernate Pacetti.

Sul Corso Matteotti, già via Flaminia, si affacciano i palazzi e gli edifici più significativi di Bevagna. Il Palazzo Municipale. Realizzato su progetto di Andrea Vici (1743-1817), fu acquistato dal Comune, dopo il terremoto del 1832. Nell'atrio trova posto una Vasta Raccolta Archeologica di pezzi risalenti dal I a.C. al II d.C., per la maggior parte curata nel 1787 dall'erudito Fabio Alberti e qui trasferita dal Palazzo dei Consoli. Nella Sala Consiliare sono degne di nota le decorazioni e i medaglioni con i ritratti dei bavanati più illustri, riprodotti con bravura nel 1867-68 dal pittore Mariano Piervittori da Tolentino e sottoposti poi a restauro dal perugino Matteo Tassi (1840-1895). All'interno del Palazzo: La Biblioteca Comunale "Francesco Torti" istituita intorno al 1862 e composta all'inizio da una raccolta di fondi librari provenienti dall'Orfanotrofio Torti, dalle Congregazioni religiose soppresse e dall'acquisto di "libri proibiti" appartenenti al Torti, si arricchì con i fondi Maurizi, Silvestri, Bellucci, con i doni elargiti dall'Ente Nazionale Biblioteche Popolari e Scolastiche, con il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione e con i finanziamenti regionali. Il fondo antico, attualmente di 2100 volumi, conserva numerose cinqucentine, manoscritti giuridici, filosofici, teologici e periodi letterari del '700 e dell' '800. L'archivio Storico custodisce oltre 3000 pezzi del fondo comunale, con circa 200 pergamene (la più antica risale al 1197), la Statuto Comunale del 1500 e una copia del 1793-94, quasi tutta la serie dei Consigli e delle Riformanze del XV sec., catasti e mappe

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catastali a partire dal XVIII sec. e registri parrocchiali del 1585. In esso si trovano gli Archivi della Confraternita del Gonfalone, del Governatore, di Castebuono, di Limigiano e quello privato di Francesco Torti. Vi sono inoltre il Fondo Giudiziario e quello Notarile, composto da circa 1300 pezzi, con protocolli dal 1303, sistemati in antichi armadi del XVIII sec. Chiesa di Santa Maria Laurentia. La parrocchia fu fondata da un gruppo di 34 famiglie rifugiatesi a Bevagna in seguito alla distruzione, ordinata dal pontefice, dei castelli di Antignano, fedele a Federico II di Svevia. La chiesa, oggi sconsacrata, conserva un bel portale con un rilievo che raffigura la Madonna che allatta il Bambino. Oggi l’edificio ospita il nuovo Centro di informazione ed accoglienza turistica, comprendente un ampio spazio per eventi pubblici.

Lungo le mura: Chiesa e monastero di S. Margherita. Fondata nel 1271, dopo il totale restauro del 1640, fu intitolata a S. Margherita e a S. Filippo Neri. Sulla facciata spicca un portale in pietra, sormontato da un'edicola. Nel suo interno, a navata unica e di recente restauro, tra le opere di Andrea Camassei si possono contemplare il martirio di S. Margherita, la Concezione e i Santi. Dietro l'altare un affresco rappresentante la Madonna col Bambino tra S. Apollinare e S. Caterina d'Alessandria. Nell'atrio dell'attiguo monastero di clausura, decorato da Frncesco Providoni, è ubicata la suggestiva "Scala Santa" che conduce al Crocefisso del XV sec. Chiesa di San Francesco. Edificata alla fine del XIII secolo sulla antica chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sorge sul luogo più alto della città, dove sicuramente era un tempio romano. La facciata, a capanna, è adorna di un elegante portale polistilo a tutto sesto, con capitelli foliati in marmo. L'interno, ad una sola navata, è stato completamente rinnovato nel XVIII secolo; vi si ammirano dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca. Da una piccola porta a destra si accede a una cappella interna con affreschi, in cattivo stato di conservazione, risalenti al XVI secolo. Accanto all'altare una pietra sulla quale avrebbe posato i piedi San Francesco quando predicò agli uccelli a Pian d'Arca. La seconda cappella a destra, forse opera di Galeazzo Alessi, conserva un bel tabernacolo del XV secolo; la cupoletta è adorna di terrecotte invetriate attribuite a Santi Buglioni. Chiesa di San Filippo. Annessa alla Casa dei Filippini accanto alla preesistente chiesa della Madonna della Provvidenza, ed eretta nel 1725, presenta una facciata con decorazioni in cotto. L'interno, ad unica navata, si caratterizza per gli splendidi stucchi dell'organo e delle cantorie. Gli affreschi, del 1757, sono attribuiti a Domenico Valeri. Chiesa di S. Agostino. In origine l'edificio religgioso era annesso ad un convento di Agostiniani, fondato nel 1316. L'interno, ad unica navata e copertura a capriate, fu restaurato tra il 1980 e il 1982. Lungo le pareti si aprono alcune nicchie, mirabilmente dipinte a fresco nel XVI

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sec.. Nel presiterio si scorgono affreschi del XIV e XV sec., prima fra tutti la Crocefissione tra Santi. Nella sacrestia si conservano alcuni antichi quadri, tra cui la Madonna della Ciontola (I metà del '600), ascrivibile al senese Marcantonio Gracchi e i SS. Antonio Abate, Agata e Apollonia, di Giuseppe Aleandri di Bevagna (sec. XVIII). Chiesa e monastero di S. Maria del Monte. La chiesa prende il nome dall'antico monastero benedettino posto sul Monte sopra Bevagna e qui trasferito nel 1555. L'interno, conserva un notevole paliotto in bronzo dorato. Di fronte, fregio proveniente da una tomba di età repubblicana. Chiesa di San Vincenzo. Oggi sconsacrata, la chiesa era dedicata al Santo patrono di Bevagna. La facciata, incompiuta, presenta un rivestimento in travertino con lesene scanalate provenienti da edificio romano. Chiesa di S. Maria Filiorum Comitis. Edificata da Rainaldo I conte di Antignano, la chiesetta, oggi sconsacrata, è la più antica tra quelle conservate: se ne hanno notizie fin dal 1198.

Analisi dello stato degli insediamenti esistenti

Come già è stato evidenziato, la struttura insediativa del territorio comunale di Bevagna si caratterizza, nel suo impianto originario, per il nucleo storico del centro principale, per cinque frazioni (Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle), che presentano in misura differenziata interesse storico – testimoniale e paesaggistico, e per le emergenze di carattere storico testimoniale dell’insediamento rurale sparso, tra le quali particolarmente rilevante sotto il profilo paesaggistico è la chiesa di S.M. delle Grazie, in posizione panoramica e dominante rispetto al Capoluogo e a gran parte della Valle Umbra.

La struttura insediativa del Capoluogo riflette la sua marcata complementarità con la giacitura dei limitrofi corsi d’acqua, con una conformazione longitudinale lungo un asse primario, e l’articolazione dell’abitato all’interno della cinta murata con le porte di accesso verso le principali connessioni territoriali.

La morfologia della città di formazione moderna e contemporanea, in contiguità alla città murata, presenta un nucleo residenziale di maggiore consistenza a Nord – Est del Centro storico, compreso tra il tracciato della Strada provinciale 403 “Perugina” e Via S. Anna. Questa è l’espansione recente più estesa e caratterizzante del territorio comunale, e presenta una conformazione del tessuto a bassa densità comprendendo anche, in posizione di margine rispetto al territorio agricolo libero da edificazione, l’insediamento di Edilizia Residenziale

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Pubblica e il contiguo Centro sociale. Via S. Anna e Via 28 Settembre costituiscono gli assi viari strutturanti di questa parte urbana, attualmente interessata dalle trasformazioni connesse ad una nuova lottizzazione in zona S. Anna (la più estesa del paese) e ad una recente Variante parziale al PdF.

In posizione contigua all’accesso urbano di Porta Cannara, verso Nord, si sviluppa l’insediamento residenziale di carattere lineare strutturato dal tracciato della Strada provinciale 403 “Perugina”, comprendente l’abitato di Capro in sostanziale continuità con il Capoluogo.

L’insediamento di formazione recente lungo l’asse strutturante territoriale della Via Flaminia, a Est verso Foligno, si caratterizza in particolare per la presenza dell’insediamento produttivo, il più esteso dei due presenti nel territorio comunale, con una parte realizzata più recentemente in corrispondenza delle nuova rotatoria della Flaminia.

L’insediamento recente extra – moenia e al di là dei corsi d’acqua, nella parte sud strutturata dal tracciato di Viale Roma e della strada ex SS n. 316, si caratterizza per un ingresso urbano la cui immagine è determinata dal viale alberato e dalle strutture del ponte di ingresso. L’insediamento presente in questa parte è costituito, oltre che da un tessuto residenziale piuttosto rado, dalle estese attrezzature per attività sportive e da alcuni edifici di carattere produttivo, alcuni dei quali dismessi dall’uso originario.

L’abitato di Cantalupo, ubicato a Nord del Capoluogo e a questo collegato dalla Strada provinciale 403 “Perugina”, costituisce la più estesa delle frazioni. I caratteri paesaggistici del contesto locale sono determinati dalla presenza del torrente Attone, che divide la parte di impianto storico da una parte più recente dell’abitato, e dal contiguo ambito di pianura che si estende verso Est nella Valle Umbra.

Il tessuto edilizio della frazione presenta un nucleo centrale più denso e compatto, che evidenzia elementi di permanenza storica sia nell’impianto urbano che nelle tipologie, mentre parte prevalente dell’abitato è data da una più recente espansione edilizia a bassa densità, comprendente anche una lottizzazione dal disegno unitario con relativi servizi di quartiere, una scuola, un’area sportiva.

Nei pressi dell’abitato di Cantalupo è presente la seconda area per attività produttive presente nel territorio comunale.

La presenza dell’edificato sparso in ambiente rurale è connessa alla vocazione agricola di ampia parte del territorio comunale, ed è ben sintetizzata dal dato dell’aliquota degli abitanti nelle “case sparse” al censimento del 20016 (790 abitanti su tot 4.794 residenti)

6 Dato tratto da Comune di Bevagna: Dich. Ambient. EMAS. Ed. 2 - nov 2008 [Fonte: ATI3 Umbria], pag. 33

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2.4 Sistemi infrastrutturali7

L’armatura territoriale

L’armatura territoriale nel senso più ampio del termine, comprende l’insieme delle infrastrutture urbane e territoriali, le funzioni e i servizi che “rendono abitabile il territorio e che sostengono il lavoro, la produzione, lo sviluppo economico e sociale, le attività umane in generale”8. Secondo tale ottica i sistemi insediativi possono essere considerati la struttura stessa dell’armatura territoriale, sia come principali nodi delle reti (arrivi e partenza dei flussi generati), sia quali luoghi di concentrazione delle funzioni e delle attrezzature, motori di sviluppo del sistema territoriale.

Per quanto concerne le correlazioni infrastrutturali di Bevagna (esistenti e potenziali) con le direttrici di traffico di rango territoriale sovra-regionale, di interesse sono talune previsioni del Disegno Strategico Territoriale (DST) per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria.

In particolare, l’analisi degli elaborati del DST (con particolare riferimento alla Relazione e agli elaborati grafici “Visione strategica del territorio “ e “Quadro di unione dei Progetti strategici”) evidenzia la collocazione ed il ruolo di Bevagna rispetto ad alcuni dei suddetti Progetti strategici territoriali e tematici, con riferimento al Progetto Strategico “il sistema delle direttrici trasversali est ovest”. Il territorio comunale di Bevagna è geograficamente localizzato entro la rappresentazione del corridoio DT2, che nell’elaborato “Quadro di unione dei Progetti strategici” si configura graficamente come un’ampia fascia di larghezza costante disposta in direzione est – ovest dall’Adriatico al Tirreno; per quanto la posizione del centro urbano di Bevagna sia decentrata di alcuni chilometri rispetto alle principali infrastrutture di collegamento destinate a comporre la “direttrice”, la favorevole localizzazione del territorio comunale rispetto al suddetto corridoio infrastrutturale evidenzia positive qualità in ordine alla accessibilità e alle interrelazioni territoriali del centro.

Le interrelazioni territoriali di rilevanza primaria del territorio comunale bevanate, alla scala regionale e provinciale, sono quelle con il limitrofo territorio del Comune di Foligno, a Est, con la direttrice di traffico dell’E45 verso sud e l’entroterra montano, con il capoluogo di provincia verso Nord, attraverso il territorio comunale di Cannara.

7 1. Il PUT nelle carte n. 33 e 34 rappresenta: a) la rete delle infrastrutture lineari, ferroviarie e stradali, d'interesse regionale nonche' quelle energetiche e per le telecomunicazioni; b) la rete delle infrastrutture puntuali e dei principali nodi di interconnessione e scambio, passeggeri e merci, ivi compresi gli attracchi lacuali.

8 INU - XXV Congresso “infrastrutture, città e territori”, Roma 1-2 dicembre 2005, Relazione di apertura di Paolo Avarello.

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Le suddette direttrici sono costituite dalle infrastrutture viarie della Via Flaminia e dalle strade esistenti che il PUT del 2000 indica come “Viabilità di interesse regionale – secondaria”: ex SS n. 316 e SP 403 Perugina, che determinano il reticolo viario di maggiore rilevanza del comune [PUT, Tav. 33, Sistema regionale della mobilità e delle infrastrutture di trasporto].

Una proposta progettuale indicata dalla pianificazione sopraordinata, particolarmente rilevante per il territorio comunale bevanate, è data dall’ipotesi di una variante della SP 403 a est del capoluogo, che si configura di fatto come una circonvallazione [PTCP, Tav. I11, Rete viaria su gomma e quadro della progettualità].

Rilevanza territoriale è anche connessa alla realizzazione in corso della pista ciclopedonale Spoleto – Assisi.

Il reticolo viario comunale comprende diversi itinerari di interesse storico, paesaggistico ed anche escursionistico, come viene anche evidenziato dalla cartografia tematica provinciale e regionale [PUT, Tav. 42, Rete escursionistica di interesse interregionale e regionale; PPR, Tav. QC 1.8, Repertorio delle conoscenze. QC 1 Disaggregazione delle risorse fisico-naturalistiche. QC 1.8 Rete infrastrutturale minore: itinerari escursionistici e tematici; PTCP, Sentieristica: rete escursionistica Lr.9/92 e altra sentieristica esistente o di progetto].

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2.5. Rischio territoriale ed ambientale

Le note di carattere geologico di cui ai capitoli successivi sono redatte ai sensi della L.R. 11/2005 e ss. mm. L’Ente Regione Umbria, nella stesura dei P.R.G. comunali intende avvalersi delle conoscenze allo stato dell’arte. Da quanto sopra, nelle note successive vengono riportati i tematismi per un corretto utilizzo ambientale. Si espone un sunto degli aspetti geomorfologici, idrogeologici e litologici del territorio comunale di Bevagna. La morfologia caratterizzante l’area in studio deriva da processi tettonici che hanno modellato nell’arco di milioni di anni il paesaggio, che si presenta al viaggiatore che percorrere le valli e le colline di questa parte del territorio umbro. La litologia è infatti rappresentata da sedimenti di natura flyshoide rappresentati dalla formazione della Marnoso-Arenacea presente a quote altimetriche comprese tra 250 m e 600 m circa e da depositi fluvio-lacustri, palustri ed alluvionali al di sotto di tali quote. La conseguenza di tali fenomeni geologici è dimostrata dall’idrologia locale, con una densità di drenaggio sviluppata nell’area valliva. I corsi d’acqua durante il sollevamento della fascia collinare hanno inciso i sedimenti dando vita ad una estesa falda con caratteristiche sia freatiche che a pressione, nella piana compresa tra il territorio bevanate e quello folignate. Infatti, le conoscenze sul sistema acquedottistico, fanno presumere l’esistenza di un’antica condotta che dalle pendici della Frazione di Torre del Colle adduceva acqua al capoluogo. Oltre alla captazione delle acque sorgive, presenti lungo il fianco dei rilievi collinari, in epoca storica l’uomo ha estratto acqua dal sottosuolo nella piana alluvionale, testimoniata dai ritrovamenti archeologici nel sito Lago Aiso. La storia geologica del territorio bevanate prende origine con la sedimentazione in ambiente marino della serie carbonatica “umbro marchigiana”, nell’oceano della “Tetide”, a partire dal Giurassico fino a tutto il Cretaceo. Durante una complessa evoluzione tettonico sedimentaria, si sono depositate successioni stratigrafiche complete e serie ridotte. Queste ultime si sono depositate in corrispondenza, dei cosiddetti “alti strutturali”, cioè isolotti delimitati da imponenti scarpate, costituite da faglie dirette, originatesi a partire dal Lias inferiore. Al di sopra della successione carbonatica si sono sedimentate la formazione del Bisciaro ed il flysch Marnoso Arenaceo, che chiudono, con il Miocene superiore, la sequenza marina. La genesi della catena appenninica è riconducibile ad una fase tettonica compressiva, sviluppatasi a partire dal termine

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del Miocene. Schematicamente, alla formazione iniziale di pieghe inverse, con vergenza adriatica, è seguita un’evoluzione attraverso faglie inverse e sovrascorrimenti, spesso raccordate da faglie trascorrenti. Successivamente, una importante fase tettonica distensiva (Plio – Pleistocene) ha determinato la formazione dei bacini intrappenninici, limitati da faglie dirette, all’interno dei quali si è avuta una sedimentazione continentale, di tipo fluvio lacustre e lacustre. La sequenza degli avvenimenti sedimentari e tettonici descritti ha determinato l’attuale conformazione del territorio comunale, caratterizzato da tre grandi ambiti territoriali, accomunati dal punto di vista litologico, geomorfologico ed idrogeologico: - l’area appenninica carbonatica; - l’area collinare flyschoide; - l’area della piana. L’area appenninica carbonatica è costituita da tutte le formazioni della serie umbro marchigiana; morfologicamente è caratterizzata dall’area montana, con quote che raggiungono i 900 metri di altezza, articolata in ampi crinali ed arrotondati, spesso interrotti da selle e solcati da profonde incisioni vallive, di origine fluviale.

I versanti sono generalmente uniformi e con inclinazioni medie. L’area collinare flyschoide è costituita da marne prevalenti, con intercalazioni arenacee e calcarenitiche. I processi geomorfologici più attivi, responsabili della conformazione del rilievo, sono quelli gravitativi e quelli di erosione lineare ed areale, operati dalle acque di scorrimento superficiale. La zona riveste scarsa importanza dal punto di vista delle risorse idrogeologiche, essendo presenti solamente modeste falde idriche, contenute in banchi arenacei. L’area della piana è parte della Valle Umbra. Sono presenti depositi alluvionali fluvio lacustri e lacustri, da ghiaiosi a limo argillosi, con spessori di circa 200 metri. Le aree più depresse sono interessate da un bacino lacustre e palustre, in corrispondenza delle quali sono presenti terreni scarsamente consolidati, in condizione di saturazione idrica, a causa della prossimità della falda al piano campagna. I corsi idrici sono generalmente regimati artificialmente e dotati di potenti arginature. La porosità primaria e l’elevata permeabilità determinano la possibilità di immagazzinamento di importanti falde idriche, utilizzati anche a fini idropotabili.

Di seguito vengono indicati gli elaborati di carattere geologico e idraulico facenti parte del Quadro conoscitivo del predente Documento programmatico; per ognuno di questi sono quindi riportati i tematismi per un corretto utilizzo ambientale.

RELAZIONE A CORREDO DELLA CARTA GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA: TAVOLE G1 – G2 – G3 – G4 Le formazioni che interessano il territorio comunale di Bevagna sono rappresentate in ordine di tempo da:

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Alluvioni recenti: ghiaie sabbie attuali e recenti di colmamento dei bacini minori; Sedimenti fluvio-palustri terrazzati di colmamento della piana spoletino-folignate: argille, sabbie e ghiaie ad elementi delle formazioni mesozoiche e terziarie locali (Olocene-Pleistocene); Formazione lacustre: argille e sabbie lacustri con sacche e lenti conglomeratiche – Villafranchiano auct. (Pleistocene-Pliocene); Formazione Marnoso-Arenacea: alternanze argilloso arenacee con prevalenza verso l’alto di livelli arenacei (Miocene). La disposizione strutturale dei sedimenti marnoso-arenacei si presenta con direzione orientale ed immersione compresa tra 15 e 60 gradi. I sedimenti villafranchiani si sono deposti generalmente in continuità stratigrafica con la litologia di cui sopra. I depositi fluvio-palustri, alluvionali recenti rappresentano il colmamento della conca spoletino-folignate. La tettonica rende visibili da ovest ad est forme riconducibili ad horst e graben, su questi ultimi si assestano i sedimenti più recenti. Le discontinuità strutturali, da intendersi come faglie, sia dirette che inverse, sono generalmente intraformazionali. L’idrologia dell’area si presenta con densità di drenaggio elevata per la porzione di valle e medio-bassa per quella di monte. Il bacino idrogeologico corrisponde generalmente al bacino idrologico, in tal modo le acque sotterranee presenti al di sotto dell’area di valle risultano, per la quasi totalità, derivanti dall’assetto strutturale definito dalla formazione flyshoide. Il chimismo delle acque è legato sia alla litologia che all’impatto antropico avvenuto. Da quanto sopra emerge un sensibile aumento di nitrati nella zona di valle, ove insiste la quasi totalità degli insediamenti produttivi. Le aree a dissesto gravitativo, sono presenti per la maggior parte nella zona collinare e coinvolgono i sedimenti eluvio-colluviali derivanti dal disfacimento della formazione litoide della Marnoso-Arenacea. In questo caso le forme visibili sono prodotte da movimenti di tipo rotazionale e di colamento. Laddove la pendenza risulta superiore a circa 35 gradi, i fenomeni gravitativi sono riconducibili a crollo e traslazione. I segnali indicatori di dissesto gravitativo sono riconducibili a presenza di acqua superficiale e sub- superficiale, erosione retrograda e tension-crack. Per cui, i fenomeni rappresentati allo stato attuale nella carta sono da ritenersi in progressiva evoluzione.

RELAZIONE A CORREDO DELLA CARTA DI PREDISPOSIZIONE AL DISSESTO: TAVOLA G5 Le aree a possibile dissesto sono indicate come frane: • Attive • Quiescenti o latenti • Inattive • Elemento presunto Le frane attive o quiescenti sono interessate da: Colamento – fenomeni superficiali che interessano il primo metro circa di profondità, Scivolamento – fenomeni che interessano i primi 3 metri circa di profondità, Roto-traslazione – fenomeni che interessano spessori di terreno fino a circa 10 metri di profondità, Crollo – fenomeni che interessano ammassi litoidi di spessore variabile.

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Le aree a possibile dissesto gravitativo sono rappresentate in cartografia secondo l’estensione areale.

RELAZIONE A CORREDO DELLA CARTA IDROGEOLOGICA E DI VULNERABILITÀ DEGLI ACQUIFERI: TAVOLE G6 – G7(LEGENDA) La carta è redatta in funzione degli studi sulla vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento. Il grado di vulnerabilità, fattore primario del pericolo di inquinamento della falda sotterranea, definisce per le aree perimetrate la possibile espansione insediativa. Il grado di permeabilità dei sedimenti può essere stimato in relazione alla presenza della falda ed alla sua profondità dal piano campagna, definendo, in tal senso, la zona di valle come a maggior rischio di vulnerabilità. Nell’ambito territoriale di Bevagna risultano presenti i seguenti gradi di vulnerabilità: Elevato e molto elevato – falda in materiali alluvionali da grossolani a medi senza alcuna protezione, Alto – falda a pressione protetta in superficie da una copertura poco permeabile,

Medio – falda libera (al di sopra di 2 metri di profondità dal piano campagna) in materiali fluvio-palustri fini, falda libera in depositi lacustri da medi a sottili senza alcuna protezione, Basso, molto basso – complesso marnoso-arenaceo con scarsa circolazione sotterranea, Aree alluvionali non classificate – falda di subalveo dei corsi d’acqua principali, Marnoso-Arenacea – falda assente o profonda.

RELAZIONE A CORREDO DELLA CARTA DEL RISCHIO IDRAULICO: TAVOLE G8 – G9 – G10 Il rischio idraulico, definito nella carta, regola il corretto utilizzo del territorio in relazione alla salvaguardia delle persone e delle cose. Il rischio idraulico è definito in: Fascia fluviale – A Fascia fluviale – B Fascia fluviale – C

RELAZIONE A CORREDO DELLA CARTA DI SINTESI (ZONING): TAVOLE G11 – G12 – G13 – G14 Tutti gli elementi che possono determinare rischi di amplificazione sismica e di natura idrogeologica sono distinti in zone con grado di pericolosità decrescente: Zona 1 – frane attuali Zona 2 – frane quiescenti Zona 3 – aree potenzialmente franose Zona 4 – aree con terreni particolarmente scadenti Zona 5 – ciglio Zona 6 – crinale affilato o cocuzzolo Zona 7 – fondovalle Zona 8 – pedemontana Zona 9 – di contatto tra litotipi con caratteristiche geomeccaniche molto diverse.

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2.6. Sistema dei servizi e degli eventi sociali, culturali e ricreativi

Sistema delle attrezzature per servizi pubblici

La struttura delle attrezzature per servizi pubblici presente nel Comune di Bevagna è congruente con dotazioni limitatamente di rango urbano (in modo commisurato alla consistenza demografica del Capoluogo e del sistema delle frazioni) e di quartiere.

Un quadro quantitativo di dette dotazioni è contenuto nella “tabella d – Dotazioni territoriali e funzionali realizzate convenzionate”, compreso nella sezione della presente relazione “Bilancio urbanistico – Aspetti urbanistico edilizi”. Un quadro localizzativo delle attrezzature per servizi è invece dato nell’allegato elaborato grafico “Immobili comunali destinati a servizi pubblici e/o di pubblico interesse”, redatto a cura dell’Ufficio tecnico del Comune di Bevagna.

Il territorio comunale non comprende attrezzature per servizi pubblici di rango e consistenza sovra-locale, data l’appartenenza ai bacini dei servizi di rango territoriale presenti nel contermine Comune di Foligno.

Per quanto concerne le attrezzature per servizi di carattere amministrativo, il Municipio, con annessi uffici e comando della Polizia municipale, è localizzato entro il Centro storico del Capoluogo.

Gli edifici scolastici comprendono attrezzature congruenti con i livelli della Scuola dell’obbligo: Scuola materna, scuola media e scuola elementare nel Capoluogo (all’interno della cinta muraria delimitante il Centro storico), Scuola materna / elementare nella frazione di Cantalupo.

Le attrezzature per lo sport comprendono l’area sportiva del Capoluogo, localizzata a Sud del Centro e comprendente campo di calcio, palestra e bocciodromo comunale, e il campo di calcio della frazione di Cantalupo.

Le attrezzature per la cultura e la socializzazione comprendono il Teatro comunale F. Torti, il Museo – biblioteca comunale, il Centro di informazione ed accoglienza turistica (localizzati nel Centro storico) e i Centri sociali del Capoluogo (Parco del Petrillo), di Capro, della Chiesa di S.M. delle Grazie, e i Centri polivalenti di Cantalupo e di Torre del Colle.

Le attrezzature per servizi sanitari pubblici comprendono esclusivamente il Poliambulatorio Asl localizzato in Zona S. Anna. Le strutture delle Forze dell’ordine comprendono, oltre al già citato comando della Polizia municipale, la locale caserma dei Carabinieri nei pressi di Porta Cannara, esternamente al Centro storico.

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Il sistema degli edifici per il culto comprende soprattutto le diverse chiese storiche, di diversa rilevanza storico – architettonica.

Sistema degli eventi sociali, culturali e ricreativi

Il sistema degli eventi sociali e culturali della città di Bevagna presenta una ricchezza ed una articolazione congruente con la rilevanza storico – testimoniale e con la stratificazione culturale della città, costituendo un importante elemento di riferimento e di caratterizzazione nell’ambito della Regione Umbria.

Particolare significato, tra le altre, viene assunta dalla manifestazione rievocativa storica del “Mercato delle Gaite”, che si svolge con periodicità annuale, e dagli eventi ad essa connessi.

Si riporta di seguito un prospetto riepilogativo delle manifestazioni, con la durata in giorni e con la stima delle presenze dal 2004 al 2009 [Fonte: Comune di Bevagna, Piano Urbano Parcheggi del Centro storico, maggio 2009]

[Fonte: Comune di Bevagna, Piano Urbano Parcheggi del Centro storico, maggio 2009]

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2.7. Elementi demografici, culturali e socioeconomici e rilevanti ai fini della pianificazione

Il quadro complessivo dei dati e indicatori quali-quantitativi rilevanti ai fini della pianificazione, tra i quali quelli di carattere demografico e socioeconomico, è dato più avanti nel punto 3.2 del presente documento (Tabella e; Quadro d’insieme degli indicatori tematici). Nel presente paragrafo una serie di questi dati, di particolare interesse, viene introdotta e argomentata in relazione alle rispettive consistenze ed alle variazioni significative nel tempo.

Demografia La serie storica della popolazione relativa al periodo 1861-2011 evidenzia tre distinti periodi: quello della crescita, compreso tra 1861 e 1936, in cui la popolazione di Bevagna passa da 4600 a oltre 7100 abitanti, con una variazione positiva del 55%; quello del declino, dal 1936 al 1981, durante il quale Bevagna perde circa il 35% della popolazione, arrivando a poco più di 4.600 abitanti; e infine, a partire dal 1981, il periodo della stagnazione con leggerissimi segni di ripresa, nel corso del quale Bevagna non perde più abitanti, ma tende anzi a riguadagnarne.

Popolazione di Bevagna 1861-2011 (Fonte: ISTAT)

1861 4.608 1871 4.916 1881 5.040 1901 5.906 1911 6.269 1921 6.481 1931 6.865 1936 7.167 1951 6.964 1961 5.759 1971 4.769 1981 4.610 1991 4.614 2001 4.799 2011 5.074

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Nel comune di Bevagna, inteso nel suo complesso territoriale, la popolazione residente risulta nell'anno 2012 (30 novembre) pari a 5.126.9

POPOLAZIONE RESIDENTE

Intero Territorio Comunale

ANNO UNITÀ 2000 4.792 2001 4.799 2002 4.860 2003 4.956 2004 5.013 2005 5.023 2006 5.003 2007 5.018 2008 5.083 2009 5.090 2010 5.156 2011 5.061 2012 5.126

Il confronto nel periodo 2000-2012 (dati ISTAT) mostra un andamento incrementale in assestamento, con un lieve decremento negli ultimi due anni.

L’articolazione per grandi fasce di età della popolazione residente, e l’andamento di detta articolazione nel periodo 2005 – 2012, sono evidenziati nella tabella seguente (dati ISTAT).

Nel centro storico del Capoluogo, in particolare, risultavano 997 residenti al 2012 (fonte Comune di Bevagna). Rispetto alle rilevazioni ISTAT del censimento 2001, la presenza di popolazione nel centro storico mostra di attestarsi, pur con qualche lieve limatura, nel medesimo valore registrato

9 Fonte ISTAT, dato provvisorio, giugno 2013.

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nell'anno 2001 (1.004 unità): si conferma, pertanto, un centro storico in cui il fattore residenziale (pari ad 1/5 della popolazione comunale) rappresenta un elemento di “forza”, capace di dotare l'area di un marcato spirito identificativo.

POPOLAZIONE RESIDENTE NEL CENTRO STORICO ANNO UNITÀ 2001 1.004 2008 998 2012 997

L’articolazione dei pesi demografici nel sistema insediativo, tra Capoluogo e Frazioni, si evidenzia nei seguenti dati relativi ad agosto 201210:

Le famiglie residenti nell'intero comune ammontavano al 2011 in 1.99511, fattore che, rispetto a quello censito negli anni precedenti, dei quali si riporta un quadro12, si presentava in aumento.

10 Fonte: ISTAT. 11 Dato ISTAT aggiornato al 31 dicembre 2011. 12 Dati ISTAT relativi al 31 dicembre di ogni anno.

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FAMIGLIE INTERO TERRITORIO COMUNALE ANNO UNITÀ 2003 1.741 2004 1.781 2005 1.822 2006 1.846 2007 1.877 2008 1.905 2009 1.913 2010 1.945 2011 1.955

[Fonte: ISTAT, numero di famiglie al 31 dicembre di ogni anno]

Focalizzando l'attenzione sul centro storico si ricava un dato, riferito al 2008, pari a 424 famiglie, valore che, rispetto a quello estratto nel 2001 (pari a 426 nuclei) mostra, anche in questo caso, un andamento sostanzialmente stabile. Fenomeno che negli ultimi anni sta rivestendo una importanza crescente è quello legato ai soggetti provenienti da altre nazioni che scelgono quale luogo di residenza il Comune di Bevagna. Con riferimento all'intero territorio, dopo un periodo temporale in cui il numero di residenti stranieri ha seguito un andamento altalenante con un trend in leggera flessione, nell'ultimo quadriennio si è assistito ad un consistente incremento, come visualizzato nei prospetti seguenti:

STRANIERI RESIDENTI INTERO COMUNE ANNO UNITÀ 2003 238 2004 295 2005 345 2006 339 2007 321 2008 359 2009 390

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2010 428 2011 444

L'incidenza della popolazione straniera rispetto a quella locale, a livello dell’intero comune, ha subito nell'arco temporale di 2002-2010 un incremento di 3,7 punti di percentuale, passando dal 4,9% del 2002 al 8,6% del 2010.

Incidenza stranieri residenti nel Comune sul totale residenti (valori %) ANNO % di incidenza 2002 4,9% 2003 5,9% 2004 6,9% 2005 6,7% 2006 6,4% 2007 7,1% 2008 7,7% 2009 8,4% 2010 8,6%

Scendendo poi nel dettaglio, le informazioni in possesso mostrano come nel centro storico risiedessero al 2008 numero 113 stranieri, dato leggermente incrementato rispetto a quello dell'anno 2004, quando i residenti non italiani sono stati censiti in 98 unità (Fonte: Comune di Bevagna).

STRANIERI RESIDENTI CENTRO STORICO ANNO UNITÀ 2004 98 2008 113

Economia, produzione, turismo

Per quanto concerne le attività produttive presenti nel territorio comunale bevanate, le imprese attive al IV trimestre 2009 e al I trimestre 2013 sono, nel dettaglio, così ripartite (Fonte

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Unioncamere, CCIAA di Perugia, Imprese Attive IV Trim. 2009 e I Trim. 2013 per comune e attività):

SETTORE ECONOMICO Imprese attive Imprese attive (al IV Trim. 2009) (al I Trim. 2013) A Agricoltura, caccia e silvicoltura 251 247 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi - C Estrazione di minerali - D Attività manifatturiere 50 50 E Produzione e distribuzione energia - - elettrica,gas e acqua F Costruzioni 66 59 G Commercio ingrosso e dettaglio 109 113 H Trasporti e magazzinaggio 6 5 I Servizi alloggio e ristorazione 31 42 J Servizi di comunicazione e 5 5 informazione K Attività finanziarie e assicurative 6 6 L Attività immobiliari, noleggio, 10 13 informatica, ricerca M Attività professionali, tecniche 5 6 N Agenzie di viaggio 7 5 P Istruzione 2 1 Q Altri servizi pubblici,sociali e personali 1 R Attività artistiche, sportive 2 3 S Altre attività di servizi 15 13 X Imprese non classificate 2 2 TOTALE 567 570

La lettura comparativa dei dati sopra esposti evidenzia il primato della vocazione agricola del territorio bevanate, e la consistenza dei servizi ricettivi connessi alla valenza turistica di Bevagna e della Valle Umbra, oltre ai dati numerici relativi alle attività manifatturiere e terziarie.

Particolarmente significativi, dato il pregio storico – ambientale del territorio comunale di Bevagna e in particolare del Capoluogo, e data la collocazione di Bevagna nell’ambito della Valle Umbra e della Regione, sono i dati concernenti il movimento turistico. Detti dati sono sintetizzati nei quadri sinottici che seguono.

[Fonte: Servizio Turistico Associato, con Sede in Foligno]:

- Stagionalità del movimento turistico, Bevagna, Anni 1991 – 2012;

- Stagionalità del movimento turistico, Bevagna, Anno 2012.

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2.8 Lo Schema della Struttura Urbana Minima (D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164)

L’art. 3, comma 3, let. d) della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, prevede tra i contenuti della parte strutturale del PRG, l’individuazione degli “elementi insediativi, funzionali e infrastrutturali esistenti e di progetto che nel loro insieme costituiscono la struttura urbana minima di cui è necessario garantire l’efficienza in caso di eventi sismici allo scopo di ridurre la vulnerabilità sismica urbana; a tal fine definisce gli obiettivi da perseguirsi mediante la qualificazione antisismica degli interventi dai quali detti elementi sono interessati ordinariamente, demandando al PRG parte operativa la promozione di detta qualificazione anche attraverso meccanismi compensativi di cui all’art. 30”. In altri termini, già in sede di Pianificazione urbanistica, attraverso la SUM si vuol conferire al territorio e alla città, nelle loro parti strategiche (percorsi, spazi, funzioni urbane ed edifici strategici) e di valore, oltre che un adeguato livello di sicurezza in caso di sisma, la capacità necessaria per rispondere alle domande di funzionalità in fase di emergenza e per favorire il mantenimento e la ripresa delle attività urbane, economico–sociali e di relazione nelle fasi immediatamente successive13. La SUM costituisce pertanto il sistema essenziale per la tenuta al sisma dell’organismo urbano anche a seguito della possibile concatenazione di eventi collaterali causati dal sisma quali incendi, frane, dissesti, fenomeni idrogeologici, ecc.

Dalla definizione di Struttura urbana minima14 consegue che: 1. della SUM fanno parte sempre: i percorsi strutturanti (di attraversamento, di connessione con l’esterno, principali interni, e di connessione tra funzioni primarie o strategiche), le vie di comunicazione stradali e ferroviarie principali e relativi nodi (svincoli, nodi principali, porte urbane, stazioni), le vie di fuga e gli spazi aperti sicuri, i nodi nevralgici (organi di governo urbani e sovra locali, strutture sanitarie, protezione civile, vigili del fuoco); 2. della SUM fa parte tutto ciò che è strategico dal punto di vista funzionale; ma, particolarmente per la risposta al sisma nella fase di ripresa, a seconda delle valutazioni del Quadro conoscitivo e del Documento di valutazione del Prg di cui all’art. 8 della L.R. 22 febbraio 2005 n. 11, possono far parte della SUM anche le principali funzioni

13 Cfr.: Deliberazione di Giunta Regionale 8 febbraio 2010, n. 164 [Linee guida per la definizione della struttura urbana minima (SUM) nel PRG, ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica urbana, Art. 3, comma 3, let. d) della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11]. 14 Vedi la richiamata D.G.R. n.164 del 2010 ai punti 5: “Contenuti e fasi dell’individuazione della Struttura urbana minima” e 5a: “Componenti della SUM e aderenza al contesto”.

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economiche e gli elementi di elevato valore simbolico, come ragione del radicamento al luogo. Sembra opportuno sottolineare peraltro che nelle elaborazioni si sono voluti distinguere gli elementi di caratterizzazione della SUM dal loro valore “sistemico”. I primi sono infatti desumibili dalla analisi territoriale ed urbanistica e quindi risultano dalle modalità con cui nel tempo si sono localizzati e distribuiti i complessi edilizi; il valore “sistemico” non è invece di norma un elemento dato, non è cioè in essere, ma è legato al “progetto” della SUM, al modo cioè con il quale nel piano regolatore e nel piano di protezione civile i diversi elementi saranno tra loro connessi nell’ottica di garantire quei livelli di adeguatezza funzionale e maggiore sicurezza che si intendono conseguire.

Gli elementi di caratterizzazione dello “Schema della Struttura urbana minima”

Per la definizione dello “Schema della Struttura urbana minima”15 del Comune di Bevagna sono stati individuati, come componenti costitutive della SUM, gli elementi del territorio e della città e i manufatti indicati di seguito articolandoli tra “esistenti” e “di progetto” (ovviamente questi ultimi sono da integrare con le successive scelte di piano). Sono stati inoltre predisposti schemi grafici articolati nelle due scale di rappresentazione di 1:10.000 (dimensione territoriale, intero territorio comunale) e di 1:3.000 (scala urbana, Bevagna Centro), nei quali i suddetti elementi costitutivi della SUM sono evidenziati graficamente, unitamente all’indicazione di una serie di criticità di carattere territoriale e urbanistico.

Alla scala dell’intero territorio comunale sono stati individuati (e graficizzati alla scala 1:10.000) i seguenti elementi: Elementi esistenti Sistema della mobilità e dell’accessibilità Percorsi territoriali principali Percorsi di connessione alle frazioni e di collegamento tra nuclei urbani storici minori Percorsi principali d’accesso e distribuzione interna al centro storico Percorsi di connessione tra il Centro storico di Bevagna e l’insediamento esterno di recente formazione Nodi viari principali e secondari Nodi principali d’accesso al Centro storico Sistema degli spazi aperti sicuri

15 Vedi le “Indicazioni operative” presenti nelle “Linee guida” (pagg. 9 e seguenti).

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Aree di protezione civile16 Sistema degli edifici e delle strutture strategiche Edifici strategici primari Edifici strategici ausiliari Sistema delle reti tecnologiche principali (lifelines) Collettori fognari principali Acquedotti principali Cabine / Apparecchiature della rete del gas metano [Fonte: Valle Umbra Servizi S.p.A.] Sistema dei beni culturali e dei luoghi di relazione Chiese Cinema, Teatri Sedi delle attività economico–produttive Principali aree produttive esistenti

Elementi di progetto Sistema degli edifici e delle strutture strategiche Ambito indicativo per la localizzazione del nuovo polo scolastico

Alla scala urbana, nello Schema della Struttura urbana minima relativa a Bevagna Capoluogo sono stati individuati ed evidenziati graficamente (alla scala 1:3.000) i seguenti elementi:

Bevagna Centro: elementi di rilevanza primaria dello spazio urbano Le piazze Il Corso e le strade principali Le aree di verde pubblico attrezzato Il perimetro delle mura Bevagna Centro: componenti della Struttura urbana minima Mobilità ed accessibilità Percorsi territoriali principali Percorsi di connessione alle frazioni e di collegamento tra nuclei urbani storici minori Percorsi principali d’accesso e distribuzione interna al centro storico

16 Aree da utilizzare con le specifiche indicate dal Piano comunale di Protezione civile. [Fonte: Piano comunale di Protezione Civile del Comune di Bevagna, realizzato in collaborazione con la Provincia di Perugia, Servizio Controllo costruzioni e Protezione Civile, Ufficio Protezione Civile, febbraio 2011]

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Percorsi di connessione tra il Centro storico di Bevagna e l’insediamento esterno di recente formazione Principali nodi viari d’accesso al Centro storico Parcheggi di livello urbano Spazi aperti sicuri Aree di protezione civile17 Strutture strategiche Strutture ed edifici strategici primari ed operativi (di cui garantire operatività e raggiungibilità immediata in fase di emergenza) [1: Municipio, Uffici amministrativi, Polizia locale; 2: Poliambulatorio ASL; 2b: Centro sociale del Capoluogo; 3: Caserma Carabinieri] Strutture ed edifici strategici ausiliari (idonei ed eventualmente utilizzabili come ricoveri temporanei) [4: Scuola elementare, Capoluogo; 5: Scuola media, Capoluogo; 6: Scuola materna, Capoluogo; 7: Centro di informazione ed accoglienza turistica (con annessi spazi di convegno); 8: Ex Casa Nizzi, Scuola di musica; 9: Strutture ricettive private] Beni culturali e luoghi di relazione sociale Piazze del Centro e percorsi urbani principali (oltre il Corso) Principali emergenze archeologiche, storico - architettoniche e urbane Chiese Luoghi delle attività culturali principali. a: Biblioteca - Museo; b: Teatro Attività economiche e funzioni urbane principali L'asse identitario, storico - culturale e commerciale di Corso Matteotti Reti tecnologiche principali ("lifelines")18 Rete fognante Rete idrica: condotta adduttrice Rete idrica: distribuzione (Nota: oltre alla condotta di Corso Matteotti) Cabine / Apparecchiature della rete del gas metano

L’assetto del territorio comunale e gli elementi di caratterizzazione della SUM

17 Aree da utilizzare con le specifiche indicate dal Piano comunale di Protezione civile. Fonte: Piano comunale di Protezione Civile del Comune di Bevagna, realizzato in collaborazione con la Provincia di Perugia, Servizio Controllo costruzioni e Protezione Civile, Ufficio Protezione Civile, febbraio 2011. 18 Fonte: Valle Umbra Servizi S.p.A.

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Per quanto riguarda gli elementi costitutivi della Struttura urbana minima sopra elencati, la cui localizzazione nel territorio comunale è individuata negli elaborati grafici, si evidenziano alcuni significativi aspetti di carattere generale, connessi alle finalità e ai caratteri peculiari della SUM.

Interdipendenze territoriali Sussistono consistenti interdipendenze territoriali di area vasta nella conformazione della SUM del Comune di Bevagna. In generale, per quanto concerne l’inquadramento della SUM entro una potenziale “Struttura territoriale minima” da delinearsi in futuro a tale livello, elementi particolarmente caratterizzanti sono sia l’appartenenza del Comune di Bevagna al sistema urbano della Valle Umbra gravitante sul Comune di Foligno sia il collegamento diretto all’asse regionale della E 45. Per ciò che riguarda infatti gli elementi territoriali rilevanti ai fini della risposta a eventi naturali e a rischi di diverso tipo, nonché le relative necessità operative del Dipartimento della Protezione Civile, sono da considerare le strutture esistenti a Foligno (in particolare di carattere sanitario, ricettivo, decisionale e operativo), distanti pochi chilometri da Bevagna e di dimensione e capacità congruenti con il rango territoriale di detta città.

A scala comunale si riconosce invece un sistema policentrico sia pure fortemente gerarchizzato rispetto al centro storico e al quartiere di Sant’Anna ad esso connesso. All’intorno, immersi nell’arco collinare che caratterizza l’ambiente naturale, una serie di borghi di piccole dimensioni, ma ricchi di valori storici, convergono verso il centro pianeggiante che si distende verso Foligno e Cannara.

Mobilità ed accessibilità Alcuni percorsi territoriali principali determinano la diretta accessibilità del sistema policentrico bevanate rispetto ai comuni contermini: si richiamano le infrastrutture viarie della Via Flaminia (verso Foligno), della ex SS n. 316 (verso l’entroterra e la direttrice della E45), della SP n. 403 (verso Perugia). Lungo la SP 403 è localizzato il centro di Cantalupo, la maggiore delle frazioni del territorio comunale. I percorsi di connessione alle frazioni storiche minori (Torre del Colle, Castelbuono, Limigiano) e all’insediamento sparso rurale si dispongono principalmente “a pettine” rispetto alla trama dei percorsi territoriali principali; l’elemento strutturante dei percorsi principali d’accesso e distribuzione interna al centro storico del Capoluogo è costituito dall’asse di Corso Matteotti e, subordinatamente, dalle strade di connessione di detto asse con le porte storiche localizzate lungo il perimetro delle mura urbiche.

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E’ da sottolineare che l’asse viario che contorna il centro storico a Sud e a Est rappresenta il naturale collettore sia dei percorsi e degli accessi esterni al centro storico che di “via di fuga” dal centro storico.

Spazi aperti sicuri In un’ottica di integrazione tra Piano Regolatore Generale e Piano comunale di Protezione Civile, il sistema delle “Aree di protezione civile” è stato individuato sulla base delle indicazioni fornite dall’Ufficio Protezione Civile della Provincia di Perugia, che ha individuato i relativi siti con propri studi (con la corrispondente distinzione in “Aree di Attesa sicure”, “Aree di Accoglienza e Aree di Ammassamento”, “Aree di Accoglienza coperte”). Tali siti sono ubicati in contiguità ai centri abitati e dimensionati sulla base di una potenziale suddivisione delle accoglienze per parti territoriali. L’utilizzo di dette aree sarà subordinato all’osservanza delle specifiche d’uso stabilite dallo stesso Piano comunale di Protezione Civile, che comprende schede localizzative e tecnico – operative relative ad ognuna di esse.

Strutture strategiche In modo congruente con le Indicazioni operative delle Linee guida (§ 1.2.2, Sistema delle strutture strategiche), sono stati individuate Strutture ed edifici strategici primari ed operativi (di cui garantire operatività e raggiungibilità immediata in fase di emergenza) e Strutture ed edifici strategici ausiliari (idonei ed eventualmente utilizzabili come ricoveri temporanei). Nell’ambito del Capoluogo, in particolare, sono stati individuati quali Strutture ed edifici strategici primari ed operativi: la sede del Municipio con relativi uffici amministrativi e della Polizia locale, il Centro sociale del Capoluogo, il Poliambulatorio ASL, la Caserma dei Carabinieri; sono stati invece classificati entro le Strutture ed edifici strategici ausiliari: la Scuola elementare, la Scuola media, la Scuola materna, il Centro di informazione ed accoglienza turistica (con annessi spazi di convegno), l’ex Casa Nizzi - Scuola di musica, le Strutture ricettive private. La maggior parte delle più importanti strutture strategiche del Capoluogo, tra quelle sopra menzionate, sono localizzate all’interno delle Mura urbiche, nel Centro storico, e quindi presentano una vulnerabilità intrinsecamente legata ai caratteri urbanistici ed edilizi del tessuto urbano di stratificazione storica; questo indica con evidenza alcune rilevanti priorità di intervento da adottarsi nella prossima individuazione di azioni e interventi per l’incremento di funzionalità della SUM. Entro le Strutture ed edifici strategici ausiliari sono anche classificati i tre maggiori alberghi presenti a Bevagna, localizzati nel Centro storico e quindi di fatto inadatti ad assolvere al ruolo di ricovero temporaneo nell’eventualità di eventi sismici locali; dette strutture potrebbero però assolvere positivamente ad un ruolo ricettivo in caso di eventi in altri contesti territoriali

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limitrofi, da cui la loro classificazione all’interno della SUM. Il Piano comunale di Protezione Civile contiene, peraltro, una lista indicativa delle strutture ricettive presenti nel territorio comunale (agriturismi, ecc.). Per quanto concerne ancora le Strutture ed edifici strategici ausiliari del Capoluogo, è da evidenziare che con la futura realizzazione del previsto Polo scolastico integrato in località S. Anna (componente della SUM di progetto) avrà luogo il trasferimento in detto plesso delle funzioni scolastiche attualmente presenti nel Centro storico; quindi la valenza strategica, ai fini della SUM, attualmente attribuibile agli edifici scolastici del Centro potrà essere analogamente trasferita al nuovo Polo; per gli attuali edifici occorrono comunque interventi di adeguamento strutturale a detto ruolo tenendo conto però delle nuove funzioni a cui saranno adibiti.

Beni storico-culturali e luoghi di relazione Alla scala dell’intero territorio comunale sono stati classificati entro la SUM le chiese e i cinema/teatri. Alla scala del Capoluogo, nel quale si concentrano i riferimenti identitari e culturali maggiormente significativi, sono stati individuati come elementi costitutivi della SUM: il Corso e il sistema delle Piazze del Centro e dei percorsi urbani principali fino alle “porte”, le principali emergenze archeologiche, storico - architettoniche e urbane, le Chiese, i luoghi delle attività culturali principali (Biblioteca – Museo, Teatro).

Attività economiche e funzioni urbane principali Alla scala dell’intero territorio comunale è stata classificata entro il sistema la più estesa delle due aree produttive. Alla scala del Capoluogo è evidenziato l'asse identitario, storico-culturale e commerciale di Corso Matteotti con le connessioni ai bordi. Non è stata invece valutata l’incidenza di impianti agricolo-produttivi che rappresentno “beni diffusi” e che risultano distribuiti in più parti del territorio bevanate.

Reti tecnologiche principali ("lifelines") Sono state prese in considerazione secondo le gerarchie funzionali e le parti componenti, la Rete fognante, la Rete idrica, le cabine / apparecchiature della rete del gas metano. Per quanto concerne la conoscenza di maggior dettaglio dell’assetto e conformazione delle reti tecnologiche principali (“lifelines”), potenzialmente utile o necessaria in caso di calamità in relazione ai diversi tipi di evento, gli elementi localizzativi sintetici riportati negli schemi della Struttura Urbana Minima sono integrati dai contenuti delle più dettagliate cartografie specialistiche di assetto delle diverse reti, già poste a disposizione dai rispettivi Enti gestori e nella disponibilità dell’Amministrazione comunale.

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La presentazione al pubblico del Piano comunale di Protezione civile del Comune di Bevagna, e, congiuntamente, dello Schema della Struttura Urbana Minima compreso nel Documento programmatico del PRG, ha avuto luogo il 26 febbraio 2011 a Bevagna, presso il nuovo Centro di informazione ed accoglienza turistica, ex Chiesa di Santa Maria Laurentia.

[Allegati:

Elab. SUM 1, Schema della Struttura urbana minima relativa all’intero territorio comunale (scala 1:10.000);

Elab. SUM 2, Schema della Struttura urbana minima relativa a Bevagna Capoluogo (scala 1:3.000)]. Tavola in formato A3, integrata nella presente relazione.

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2.9 Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici (a. Sistema ambientale, b. Spazio rurale, c. Ambiti urbani e per insediamenti produttivi, d. Sistemi infrastrutturali, e. Rischio territoriale e ambientale, f. Sistema dei servizi e degli eventi sociali, culturali e ricreativi) con particolare riferimento all’art. 8 della LR n. 27/2000 (PUT), nonché al PTCP e ai Piani di settore, attinenti lo stato di fatto del territorio comunale, i programmi, i piani, le opere in fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione, ai sensi della DGR n. 767 del 21 maggio 2007, “Atto di indirizzo per la redazione del quadro conoscitivo del bilancio urbanistico ambientale e del documento di valutazione di cui all’art. 62. c. 2, lett. A), LR n. 11/2005, Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale” [Pagg. 15 – 19].

[Sigle contenute nelle Tabelle: ƒ PUT: Regione Umbria, Piano Urbanistico Territoriale (legge regionale n. 27 del 24 marzo 2000); ƒ PTCP: Provincia di Perugia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (adeguato al PUT con delibera del Consiglio Provinciale n. 59 del 23 luglio 2002); ƒ DST: Disegno Strategico Territoriale per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria (D.G.R. 22 dicembre 2008, n. 1903 “Approvazione del Disegno Strategico Territoriale – DST – per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria); ƒ PAI: Autorità di Bacino del Fiume Tevere, Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (Piano adottato con modifiche ed integrazioni dal Comitato Istituzionale con delibera n. 114 del 5 aprile 2006); ƒ PPR: Piano Paesaggistico Regionale della Regione Umbria (Preadozione con atto della Giunta Regionale n. 1370 del 5 ottobre 2009)]

A) Sistema ambientale

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Rete ecologica PUT: [Tav. 6]. Insulae PPR: [Tav. QC 1.6] PUT: [Tav. 6]. Alla scala ecologiche – zone critiche di Unità regionali di della carta non sono presenti regionale adiacenza, di discontinuità connessione ecologica “Zone di particolare interesse ecologica, di particolare - Habitat: presenti faunistico” e “Zone critiche di interesse (1:100.000); nell’entroterra collinare Ovest, adiacenza tra insulae”. PPR: [Tav. QC 1.6]. in contiguità con i comuni di Repertorio delle conoscenze. Gualdo Cattaneo e Cannara; QC 1 Disaggregazione delle - Connettività: presenti negli risorse fisico-naturalistiche. ambiti pedecollinari di QC 1.6 Rete ecologica transizione con la pianura, e – regionale, parte nord (RERU); a macchie – nell’entroterra collinare; Corridoi e pietre di guado PUT: [Tav. 6]. Insulae PUT: [Tav. 6]. Alla scala Unità regionali di - Habitat: alcune indicazioni a ecologiche – zone critiche di della carta non sono presenti Ovest di Cantalupo; connessione adiacenza, di discontinuità “Zone di particolare interesse

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione ecologica, corridoi e ecologica, di particolare - Connettività: indicazioni faunistico” e “Zone critiche di interesse (1:100.000); soprattutto negli ambiti di adiacenza tra insulae”. frammenti transizione pianura – collina; Frammenti - Habitat e Connettività: indicazioni localizzate, presenti in particolare negli ambiti di pianura; Barriere antropiche Sono evidenziati i tracciati della Via Flaminia e della SP Perugina; Ambiti di elevata sensibilità alla diffusione insediativa Sono evidenziati ambiti lineari lungo i tracciati di alcune strade: Via Flaminia, SP Perugina, strade comunali congiungenti Torre del Colle rispettivamente con il capoluogo e con Cantalupo, Viale Roma; Zone di particolare PUT: [Tav. 6]. Insulae PUT: [Tav. 7]. Ambito PUT: [Tav. 6]. Non sono ecologiche – zone critiche di faunistico presente nella parte presenti “Zone di particolare interesse faunistico adiacenza, di discontinuità centrale del territorio interesse faunistico” e “Zone e aree di interesse ecologica, di particolare comunale, tra gli abitati di critiche di adiacenza tra interesse (1:100.000); Castelbuono, Torre del Colle, insulae”. faunistico venatorio PUT: [Tav. 7]. Aree di Cantalupo; PUT: [Tav. 7]. Ambito interesse faunistico - venatorio faunistico “Zone di (1:100.000); ripopolamento e cattura”, tra gli abitati di Castelbuono, Torre del Colle, Cantalupo; Zona di elevata PUT: [Tav. 8]. Zone di PUT: [Tav. 8]. Zona di PUT: [Tav. 8]. Zona di elevata diversità floristico elevata diversità floristico elevata diversità floristico diversità floristico vegetazionale e Siti di vegetazionale in adiacenza vegetazionale “n. 11” nel vegetazionale interesse naturalistico con i Comuni di Gualdo settore Ovest del territorio (1:100.000); Cattaneo e Cannara; comunale;

PTCP [Tematismi vettoriali] Zone di elevata diversità floristico vegetazionale (1: 25.000, Anno 2000, Regione Umbria); Siti di interesse PUT: [Tav. 8]. Zone di PUT: [Tav. 8]. Sito di PUT: [Tav. 8]. SIR elevata diversità floristico interesse naturalistico [SIR IT5210078 nel settore Ovest naturalistico vegetazionale e Siti di IT5210078] in adiacenza con i del territorio comunale, interesse naturalistico Comuni di Gualdo Cattaneo e attuale SIC “Colline (1:100.000); Cannara, oggi SIC “Colline Premartane” (Bettona-Gualdo PTCP [Tav. A212] Indirizzi Premartane” (Bettona-Gualdo Cattaneo) (IT5210078); SIC per la tutela delle aree e dei Cattaneo) (IT5210078). del Fiume Timia [IT5210039] siti di interesse naturalistico e del Lago Aiso [IT5210043]; (1:100.000); PTCP [Tav. A212]. Nel settore est e centrale aree boscate e vincoli di rispetto fluviale; nella parte collinare ovest più interna, al di là dei centri abitati e al confine comunale, indicate invece”

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Aree di elevato – ed elevatissimo – interesse naturalistico (aree ad elevata diversità logistico – vegetazionale) esterne alle aree di particolare interesse naturalistico ambientale (art. 14 PUT)”; Aree di particolare PUT: [Tav. 9]. Aree di PUT: [Tav. 9]. Non sono particolare interesse presenti indicazioni nel interesse naturalistico ambientale territorio comunale; naturalistico (1:100.000); PTCP [Tav. A21a] Gran PTCP [Tav. A21a] Analisi parte dell’ambito pianeggiante ambientale delle risorse naturalistiche, est è classificato “Rete della ambientali e faunistiche (1: naturalità: Zone di 100.000); discontinuità ecologica art 9 comma 1c”, mentre nella parte interna collinare prevalenza di indicazioni “Rete della naturalità: Aree boscate, aree nude, pascoli”. Sono evidenziati i SIC. Evidenziate “Aree di interesse faunistico: zone di ripopolamento e cattura” a nord (prevalentemente comune di Cannara) e a sud; Aree boscate e PUT: [Tav. 2]. Carta PUT [Tav. 2]: elevata PUT [Tav. 2]: ampia geobotanica con principali incidenza nelle aree interne presenza di “Boschi di fasce di transizione classi di utilizzazione del suolo pedemontane dei Monti caducifoglie collinari e (1:100.000); Martani e in contiguità con submontane”; in prossimità di PTCP [Tematismi Comune di Gualdo Cattaneo; Castelbuono e Limigiano: vettoriali] Aree boscate (con PTCP [Tematismi “Boschi di caducifoglie rimboschimenti) (1: 10.000, vettoriali] Ampia presenza di montane”. Anno 2000, Regione Umbria); Aree boscate, in particolare Aree di rimboschimento (1: nell’entroterra collinare; Piani, atti e Programmi 10.000, Anno 2000, Regione comunali che hanno Umbria); rilevanza ai fini della pianificazione generale: D.G.R. n. 1098 del 6.7.2005: - Deliberazione del Consiglio contiene indirizzi per gli comunale n. 24 del 28-04- adempimenti relativi alla 2008 avente ad oggetto perimetrazione delle aree “Costituzione del catasto delle boscate negli strumenti aree percorse dal fuoco ai urbanistici generali; sensi dell’art. 10 della legge n. 353/2000”. Aree di particolare PUT: [Tav. 11]. Aree di PUT: [Tav. 11]. E’ presente PUT: [Tav. 11]. Non sono particolare interesse geologico una classificazione del presenti “Aree di particolare interesse geologico e singolarità geologiche territorio comunale in tre interesse geologico”. L’ambito e singolarità (1:100.000); fasce: “Aree pianeggianti” del lago Aiso è indicato come (est, comprendente il “Ambiti caratterizzati da geologiche capoluogo), “Aree basso singolarità geologiche non collinari” (fascia centrale in ricompresi nelle aree di direzione nord-sud), “Sistemi particolare interesse”; alto collinari” (ovest); Aree naturali PUT: [Tav. 12]. Parchi, Aree PUT: [Tav. 12]. Sono protette ed emergenze evidenziate le “Aree bioitaly” (i protette e aree di ambientali in Umbria, due SIC e il SIR presenti nel studio Toscana, marche, Lazio, territorio comunale) e, tra le

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Abruzzo (1:600.000); “Aree floristiche”, quella PUT: [Tav. 13]. Parchi presente nel settore collinare istituiti ed aree di studio Ovest. (1:100.000); PUT: [Tav. 13]. Non sono presenti indicazioni nel territorio comunale; Unità ambientali. PTCP [Tav. A41]. Unità PTCP [Tav. Repertorio PTCP [Tav. A41]. Tutto il ambientali ed uso del suolo delle componenti territorio è diviso in un limitato Paesaggio (1: 100.000); paesaggistiche, numero di “Unità ambientali”; PTCP [Tav. A42]. Sistemi ambientali, infrastrutturali per gli usi prevalgono i paesaggistici ed Unità ed insediative di “Seminativi semplici” nella ambientali (1: 100.000); definizione comunale] In pianura, “Oliveti” e “Boschi” PTCP [Tav. A43]. particolare si evidenziano: nella parte montana; Caratterizzazione delle Unità - “Aree di elevatissimo PTCP [Tav. A42]. A est: di paesaggio per ambiti interesse naturalistico “Sistema paesaggistico di comunali (1: 100.000); (sottoclasse 4b)”: i SIC Timia pianura e di valle”; ad ovest PTCP [Tav. A71]. Ambiti e Aiso “Sistema paesaggistico della tutela paesaggistica (1: - “Aree di elevato interesse collinare”; 100.000); naturalistico (sottoclasse 4a)”: PTCP [Tav. A43]. PTCP [Tav. A72]. Sintesi o “Aree di interesse Classificazione in sub-ambiti della matrice paesaggistico – faunistico: zone che evidenzia la presenza di ambientale (1:100.000); ripopolamento e elementi di qualità e/o di PTCP [Tav. Repertorio cattura”, nell’entroterra criticità, e la presenza di delle componenti collinare; particolari direttive di paesaggistiche, o “Aree di interesse qualificazione; ambientali, infrastrutturali paesaggistico – fasce di PTCP [Tav. A71]. Ampia ed insediative di rispetto dei corsi d’acqua area comprendente il definizione comunale] e dei bacini lacustri capoluogo e l’area collinare ad (Tav. 131-IV, 1:25.000); (articolo 142.1 lettere b, ovest con la Chiesa di S.M. Variante tematica al c D.Lgs 42/2004, già delle Grazie in posizione P.T.C.P. n. 1, avviata con lettere b, c articolo 146.1 dominante, classificata coma D.G.P. n. 72 del 19 luglio D.Lgs. 490/1999)” “Complessi caratteristici e 2005: “Aree ad alta (Attone, Timia, Aiso) bellezze panoramiche (articolo esposizione panoramica” o “Zone di salvaguardia 136.1 lettere c, d D.Lgs (tematismo inserito negli paesaggistica dei corsi 42/2004, già articolo 139.1 elaborati cartografici Tav. d’acqua principali di lettere c,d D.Lgs. 490/1999)”, A.7.1, Tav. A.3.4); rilevanza territoriale” la maggior parte dell’ambito di Variante tematica al (ampia area incentrata pianura, nonché l’ambito P.T.C.P. n. 1, avviata con sul corso del Timia e lineare del torrente Attone, è D.G.P. n. 72 del 19 luglio dell’Attone) “Aree di salvaguardia 2005: “Aree a compatibilità “Aree di notevole interesse paesaggistica dei corsi d’acqua condizionata” e “Aree pubblico (articolo 136 D.Lgs (articolo 142.1 lettera c D.Lgs potenzialmente compatibili” 42/2004, già articolo 139 42/2004, già lettera c articolo (vedi “Quadro delle D.Lgs. 490/1999)” (si tratta 146.1 D.Lgs. 490/1999)”. potenzialità all’installazione di dell’ampia area tutelata Nelle aree interne: “Aree di impianti eolici compatibili con comprendente il capoluogo e salvaguardia paesaggistica le aree ad alta esposizione l’area collinare a ovest con la delle aree boscate (articolo panoramica” e “Quadro di chiesa di S.M delle Grazie); 142.1 lettera g D.Lgs 42/2004, sintesi delle disposizioni già lettera g articolo 146.1 regionali e provinciali in tema D.Lgs. 490/1999)”. Evidenziati PPR: [Tav. QC 5 - QC 6]. Il di impianti eolici”, scala i SIC “Sorgiva dell’Aiso” territorio comunale bevanate, 1:400.000); (IT5210043), “Fiume Timia nell’ambito della Valle Umbra, (Bevagna-Cannara)” è classificato come “Paesaggi PTCP [Tematismi (IT5210039) e diversi regionali a dominante sociale vettoriali] Unità di Paesaggio “Insediamenti storici simbolica”. e sistemi paesaggistici (1: puntuali”; E’ evidenziata tra le “Aree 25.000, Anno 2000, Provincia PTCP [Tav. A72]. Gran parte vincolate” l’ampia area di Perugia); Caratterizzazione del territorio di pianura è tutelata comprendente il unità di paesaggio per classificato “Serbatoi di capoluogo e l’area collinare a

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione componenti comunali (1: ovest con la chiesa di S.M naturalità provinciale: Art. 14 25.000, Anno 2002, Provincia delle Grazie. PUT”; “Acquifero artesiano” a di Perugia); Classificazioni del paesaggio est di Cantalupo, in contiguità comprese nella Carta dei con il Comune di Cannara; PPR: [Tav. QC 5 - QC 6]. valori: Segnalate alcune aree Atlante dei paesaggi. QC 5 - Integrità: “Parzialmente dell’entroterra collinare, in Carta dei valori; QC 6 Carta modificato”; particolare localizzate in delle Strutture Identitarie - Rilevanza: “Notevole” posizione intermedia tra (1:200.000); (parte sud del territorio), Limigiano e Castelbuono, di “Accertata” (parte Nord “Elevata propensione al PPR: [Tav. EP 4, Tav. 1bis - verso Cannara); dissesto e massima EP 3, Tav. 1]. Quadro concentrazione di frane strategico del paesaggio PPR: [Tav. EP 4, Tav. 1bis - attive”; umbro. Progettualità EP 3, Tav. 1]. Quadro Variante tematica al programmatiche; Visione strategico del paesaggio P.T.C.P. n. 1, avviata con guida (1:200.000); umbro. D.G.P. n. 72 del 19 luglio - Progettualità 2005: il territorio del Comune programmatiche di Bevagna non comprende “Progetti strategici di “Aree a compatibilità PPR: [Tav. EP 5, Tav. 2 - paesaggio”: il territorio condizionata” e “Aree EP 6, Tav. 2bis - EP 7, Tav. bevanate è interessato dai potenzialmente compatibili” ai 3]. Quadro di assetto. progetti “P.3 Flaminia antica” fini dell’installazione di e “P.2 Centuriazione della impianti eolici; si evidenzia Quadro di assetto Piana”; anzi l’indicazione su gran paesaggistico; Delimitazione - Visione guida parte del territorio di Paesaggi di area vasta; “Strategie di processo” – “Incompatibilità DGR 729/05” Quadro delle tutele “Paesaggi comuni”. Nella e, nell’entroterra collinare (1:200.000); parte di pianura del territorio Ovest e sulla zona del comunale: “Territori rurali”, Capoluogo, “Incompatibilità nella parte collinare: “Aree P.E.R.”. boscate”. Gli ambiti lineari dei Per quanto concerne le “Aree fiumi sono evidenziati come ad alta esposizione “Grandi reti di naturalità”; panoramica”: sono ricompresse diverse zone, anche in ambiti del sistema insediativo (in particolare PPR: [Tav. EP 5, Tav. 2 - Cantalupo); EP 6, Tav. 2bis - EP 7, Tav. 3]. Quadro di assetto.

- Quadro di assetto paesaggistico Il territorio comunale bevanate si contraddistingue per la sua afferenza all’”Ambito locale” di Foligno, all’interno del “Paesaggio regionale” della “Valle Umbra”. E’ evidenziata tra i “Beni paesaggistici decretati” l’area comprendente il Capoluogo e dintorni, fino all’ambito di S.M. delle Grazie. Gran parte dell’ambito di pianura e degli ambiti pedecollinari e collinari sono classificati entro le “Strutture identitarie”. Per quanto riguarda la “Rete

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione ecologico – paesaggistica”, nella parte più interna dell’entroterra collinare si distinguono “Connessioni di crinale” e “Corridoi e areali di connessione ecologica”. Tra le “Percorrenze storico – culturali” è evidenziata la Via Flaminia e la strada per Gaglioli. - Delimitazione Paesaggi di area vasta Il territorio comunale bevanate è ricompreso entro i “Paesaggi regionali” – “Paesaggi a dominante sociale simbolica” – “2ss, Valle Umbra”; - Quadro delle tutele Sono evidenziate “Aree soggette alle disposizioni di cui all’art. 136 D.Lgs. 22.01.2004 n. 42 e s.m.i.” (Capoluogo, dintorni, S.M. delle Grazie), “Siti di Interesse Comunitario” (Fiume Timia, lago Aiso), “Fiumi, torrenti, corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, approvato con RD 11 dicembre 1933, n. 1775, e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna (art. 142, comma 1, lett. c D.Lgs. 42/2004)” (Attone, Timia, rete idrografica principale), “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento …” (entroterra collinare);

B) Spazio rurale

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Spazio rurale PUT: [Tav. 2]. Carta PUT [Tav. 2]: elevata PUT [Tav. 2]: ampia geobotanica con principali incidenza negli ambiti di presenza di “Campi coltivati connotato da classi di utilizzazione del suolo pianura, in particolare in ed abbandonati” negli ambiti fragilità insediativa e (1:100.000); contiguità con i Comuni di di pianura. PUT: [Tav. 14]. Spazio rurale Foligno e Cannara. PUT: [Tav. 14]: negli ambiti produttiva (1:100.000); classificati come “Spazio rurale connotato da fragilità PUT: [Tav. 14]: Lo spazio insediativa e produttiva” sono rurale, rappresentato nella presenti: “Aree di particolare carta n. 14, si articola in: interesse agricolo” (in prevalenza in pianura), - spazio rurale connotato da “Campi coltivati ed fragilita' insediativa e abbandonati”, “Oliveti” (in produttiva; quantità prevalente nella parte collinare), “Vigneti” (in - aree di particolare interesse misura inferiore), agricolo; “Rimboschimenti a conifere” (aree prossime al Torrente Attone); - ambiti per la residenza e le attivita' produttive. Un ampio ambito di SRF “Spazio rurale connotato da fragilità insediativa e produttiva” riguarda una fascia centrale del territorio comunale estesa in direzione N-S (delimitata all’incirca ad Est dalla SP Perugina, ad Ovest dai rilievi collinari), e parti dei Comuni limitrofi; Aree di particolare PUT: [Tav. 17]. Aree di PUT: [Tav. 17]. Elevata PUT: [Tav. 17]. La quasi particolare interesse agricolo incidenza in particolare negli totalità delle aree agricole interesse agricolo (1:100.000); ambiti di pianura e presenti ad est del tracciato pedecollinari e lungo le aree della SP Perugina, fino a Sud limitrofe al Torrente Attone; fino alla Via Flaminia – Zona produttiva, è classificata come Aree di particolare interesse agricolo con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità alta a media”; a ovest della SP Perugina sono invece classificate come Aree di particolare interesse agricolo con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità estremamente elevata ed elevata” le aree limitrofe al Torrente Attone e un’area a NO del Capoluogo limitrofa all’abitato di Capro. L’entroterra collinare è classificato come “Ambiti territoriali omogenei – Aree basso collinari”; Attività zootecniche PUT: [Tav. 20]. Allevamenti PUT: [Tav. 20]. La quasi (1:100.000); totalità delle aree agricole presenti ad est del tracciato della SP Perugina è classificata

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione come Aree con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità alta a media”; a ovest della SP Perugina sono invece classificate come Aree di particolare interesse agricolo con “Acquiferi a vulnerabilità accertata” - “Vulnerabilità estremamente elevata ed elevata” le aree limitrofe al Torrente Attone e un’area a NO del Capoluogo limitrofa all’abitato di Capro. Sono indicate, con simbologia puntiforme, le seguenti tipologie di allevamenti: “Bovini” (ambiti pedecollinari e collinari), “Suini” (ambiti pedecollinari e di pianura), “ovi – caprini”, “Equini” ed “Avi- cunicoli” (in misura minoritaria); Ambiti per PUT: [Tav. 2]. Carta PUT [Tav. 2]: elevata PUT [Tav. 2]: ampia geobotanica con principali incidenza negli ambiti presenza di “Oliveti” e (in produzioni agricole classi di utilizzazione del suolo pedecollinari; misura inferiore) di “Vigneti” di qualità (1:100.000); PUT: [Tav. 15]. Per la negli ambiti pedecollinari; PUT: [Tav. 15]. Zone di produzione vinicola: incidenza PUT: [Tav. 15]. Per la produzione di Vino D.O.C. e nei settori O e SO del produzione vinicola: D.O.C.G. e Zone di produzione territorio comunale, in “Montefalco D.O.C. e dell’Olio extravergine di oliva contiguità con i Comuni di D.O.C.G.”; in misura D.O.P. “Umbria” (1:200.000); Cannara, Gualdo Cattaneo, minoritaria e in prossimità del PUT: [Tav. 16]. Zone di Montefalco. Per la produzione confine comunale Ovest “Colli produzione e di olearia: l’intero territorio Martani”. Per la produzione trasformazione di prodotti comunale è compreso nelle olearia: l’intero territorio DOP e IGP (1:200.000); “Sottozone (menzioni comunale è compreso nelle geografiche)”: “Colli Martani” “Sottozone (menzioni geografiche)”: “Colli Martani”. Simboli puntiformi di “Frantoi oleari – Campagna olearia 1998/99” sono presenti in corrispondenza di Bevagna, Cantalupo, Torre del Colle, Gaglioli (n. 7 in tutto). Nella parte collinare interna presenti diverse aree di “Oliveti – Uso del Suolo”; PUT: [Tav. 16]. Sono evidenziati gli allevamenti di suini e la zone “Pascoli – Uso del suolo” (presenti in modo rado e nella zona collinare); Caratteristiche PUT: [Tav. 2]. Carta PUT: [Tav. 21]. Presenza di PUT [Tav. 2]: ampia geobotanica con principali diverse aree nel territorio presenza di “Campi coltivati pedologiche, classi di utilizzazione del suolo comunale; ed abbandonati” negli ambiti agronomiche (1:100.000); di pianura, di “Oliveti” e (in PUT: [Tav. 18]. Aziende di misura inferiore) di “Vigneti” forestali e trasformazione dei prodotti negli ambiti pedecollinari. produttive del agricoli (1:100.000); Ampia presenza di “Boschi di PUT: [Tav. 21]. Terreni caducifoglie collinari e

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione territorio agricoli autorizzati alla submontane” negli ambiti fertirrigazione (1:100.000); collinari; in prossimità di Castelbuono e Limigiano: “Boschi di caducifoglie montane”; PUT: [Tav. 18]. Sono riportate, tra le altre, le indicazioni areali relative a “Oliveti – Uso del Suolo”, “Vigneti – Uso del Suolo”, “Acquiferi a vulnerabilità accertata” (Vulnerabilità estremamente elevata ed elevata, Vulnerabilità alta e media). “Frantoi oleari” (Bevagna, Cantalupo, Torre del Colle, Gaglioli) e “Stabilimenti di prodotti a base di carne …” (Bevagna); Censimento edifici E’ disponibile il Sistema Informativo Territoriale sparsi nel territorio dell’Unione dei Comuni agricolo ai sensi “Terre dell’Olio e del Sagrantino”, Rilievo del dell’art. 33, comma patrimonio edilizio del 5 della LR n. 11/05 Comune di Bevagna, 2009, e il censimento effettuato dal Comune; Insediamenti di PUT: [Tav. 23]. Centri PPR: [Tav. QC 2.2]. PUT: [Tav. 23]. Sono Storici, architettura religiosa e Sono evidenziati i tre siti evidenziati il Centro storico del valore storico - militare (1:100.000); archeologici del capoluogo e Capoluogo e le frazioni di culturale PUT: [Tav. 24]. Ville, dintorni, e il paleolago. Alcune interesse storico (Limigiano, giardini, parchi ed edificato indicazioni di “Aree sottoposte Castelbuono, Torre del Colle, civile di particolare rilievo a centuriazione” lungo la Via Gaglioli), gli edifici di (1:100.000); Flaminia rimarcano le “Architettura religiosa” PTCP [Tav. A31] Nuclei correlazioni con le maggiori (Annunziata, Cantalupo, Torre storici ed emergenze puntuali aree centuriate dei comuni del Colle), i nuclei di storico – architettoniche limitrofi a Est; Madonna della Pia e (1:100.000); Campofondo, il tracciato della PTCP [Tav. A33] La viabilità Via Flaminia; storica (1:100.000); PUT: [Tav. 24]. Indicazioni PPR: [Tav. QC 2.2]. di “Ville, giardini, parchi con Repertorio delle conoscenze. numero di codice” localizzate QC2 Disaggregazione delle nel territorio comunale risorse storico-culturali. QC 2.2 extraurbano a sud del Siti archeologici ed elementi Capoluogo (n. 7) e ad Est del paesaggio antico lungo la Via Flaminia (n. 1); (1:200.000); PTCP [Tav. A31] Tutti i centri del Comune sono classificati ”Centri e nuclei storici”, presenti nel territorio diverse “Residenze di campagne ed edilizia rurale storica”, un “Conventi e complessi religiosi” a Sud del Capoluogo, un caso di “Infrastrutture storiche civili e militari” poco a nord di Torre del Colle, verso Cantalupo.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione NOTA: “Nuclei urbani” a ovest di Cantalupo (Madonna della Pia), a Nord di Bevagna (Annunziata) e a nord di Cantalupo vicino Cannara (Campofondo); PTCP [Tav. A33] Sono classificate come “Viabilità storica confermata dalla rete principale attuale”: Flaminia, strada per Bastardo, strada per Cantalupo, strada per Gaglioli, strada Cantalupo – Torre del Colle; buona parte della viabilità secondaria è “Viabilità storica minore”; sono riportati i “Nuclei urbani” già evidenziati della tav. A31; Vincoli ambientali, PUT: [Tav. 25]. Siti PUT: [Tav. 27]. Ambiti di PUT: [Tav. 25]. “Siti di archeologici ed elementi del tutela paesaggistica presenti interesse archeologico” paesaggistici e paesaggio antico (1:100.000); in corrispondenza del evidenziati in località storici D. Lgs. PUT: [Tav. 26]. Viabilità capoluogo e aree agricole “Annunziata” e a SO del storica, abbazie e principali siti limitrofe (zona di tutela cono Capoluogo. A Sud del 42/2004 – ambiti e benedettini (1:100.000); S.M. delle Grazie), e della capoluogo, in corrispondenza beni di interesse PUT: [Tav. 27]. Ambiti di zone collinare tra Limigiano e dei Fiumi Timia – Clitunno – tutela paesistica ai sensi della Comune di Cannara (zona Teverone, “Grandi bacini archeologico L. 1497/39 e 431/85, zone SIR) [L 1497/39] (1:100.000); lacustri scomparsi (areale archeologiche e parchi aree boscate; ricostruito)”. (1:100.000); PTCP [Tav. Aree soggette “Aree sottoposte a PUT: [Tav. 28]. Zone di a tutela ai sensi del D.Lgs. centuriazione”: è evidenziato tutela dei Monasteri 490/1999 abrogato dal un perimetro di aree benedettini e dell’antica Via D.Lgs 42/2004] Ampia area “Documentate dal LIBER Flaminia (1:100.000); comprendente il capoluogo e COLONIARUM e dalle fonti PTCP [Tav. A32] Aree e siti l’area collinare a ovest con la scritte”; archeologici (1:100.000); chiesa di S.M. delle Grazie, PUT: [Tav. 26]. “Siti già PTCP [Tav. A51] Aree tutelata ai sensi dell’art. 139 vincolati o non oggetto di soggette a vincoli lettere c (“i complessi di cose vincolo”: Abbazia di S. sopraordinati (1:100.000); immobili che compongono un Michele, nel Capoluogo. “Siti PTCP [Tav. Aree soggette caratteristico aspetto avente schedati di nuova tutela”: S. a tutela ai sensi del D.Lgs. un valore estetico e Michele Arcangelo, a 490/1999 abrogato dal tradizionale”) e d (“le bellezze Limigiano. Evidenziato il D.Lgs 42/2004] (1:10.000), panoramiche considerate tracciato della Via Flaminia; foglio 46; come quadri naturali e così PUT: [Tav. 27]. Ambiti di PTCP [Tav. Repertorio pure quei punti di vista o di tutela paesaggistica delle componenti belvedere, accessibili al Capoluogo – Via Flaminia – paesaggistiche, pubblico, dai quali si goda lo S.M. delle Grazie, e zona ambientali, infrastrutturali spettacolo di quelle bellezze”); collinare tra Limigiano e ed insediative di PTCP [Tav. Repertorio Comune di Cannara (zona definizione comunale] delle componenti SIR) [L 1497/39] (1:100.000); (Tav. 131-IV, 1:25.000); paesaggistiche, aree boscate; ambientali, infrastrutturali PUT: [Tav. 28]. “Ambiti di ed insediative di tutela paesistica” – “Zone di PTCP [Tematismi definizione comunale] In tutela dei siti benedettini”: S. vettoriali] Aree sottoposte a particolare si evidenziano: Michele Arcangelo, a tutela in base a articolo 136 e - “Aree di elevatissimo Limigiano; “Zone di tutela 142.1 lettera m D.Lgs 42/2004 interesse naturalistico dell’antica Via Flaminia” (in già articolo 139.1 (lett. (sottoclasse 4b)”: i SIC Timia particolare a SO del a,b,c,d), articolo 146.1 (lett. e Aiso Capoluogo, verso Gaglioli); m) Dlgs.490/1999; Vincoli in - “Aree di elevato interesse PTCP [Tav. A32]. Sono itinere articoli 136 e 142 D.Lgs

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione 42/2004 già articoli 139 e 146 naturalistico (sottoclasse 4a)”: evidenziati molteplici casi di Dlgs. 490/1999 (1: 10.000, o “Aree di interesse “Localizzazione di presenze Anno 2000, Regione Umbria - faunistico: zone archeologiche” numerate; il Provincia di Perugia); Aree ripopolamento e Centro di Bevagna è “Aree sottoposte a tutela in base cattura”, nell’entroterra archeologiche definite”. Gli all’articolo 142.1 lettera c collinare; “Ambiti della centuriazione” D.Lgs 42/2004 già Art.146.1 o “Aree di interesse sono ad est, per lo più lettera c Dlgs.490/1999: Aree paesaggistico – fasce di immediatamente all’esterno di rispetto dei corsi d’acqua e rispetto dei corsi d’acqua del confine comunale, ad dei laghi (1: 25.000, Anno e dei bacini lacustri, eccezione di una parte lungo 2001, Regione Umbria - (articolo 142.1 lettere b, la Flaminia; Provincia di Perugia); Zone di c D.Lgs 42/2004, già PTCP [Tav. A51]. Il Centro e salvaguardia paesaggistica dei lettere b, c articolo 146.1 ampia parte del territorio corsi d’acqua di rilevanza D.Lgs. 490/1999)” pede-collinare ad ovest sono territoriale (territorializzazione) (Attone, Timia, Aiso) all’interno di un ambito di (1: 25.000, Anno 1999, o “Zone di salvaguardia “Aree sottoposte a vincolo Provincia di Perugia); paesaggistica dei corsi (articolo 136 D.Lgs 42/2004, Aree e siti archeologici: aree d’acqua principali di già articolo 139 D.Lgs. definite (1: 25.000, Anno rilevanza territoriale” 490/1999)”. Le fasce di 2002, Regione Umbria, (ampia area incentrata rispetto del Torrente Attone, Provincia di Perugia, sul corso del Timia e del Fiume Timia e zone Soprintendenza dei Beni dell’Attone) limitrofe, e vasta e prevalente Archeologici dell’Umbria); “Aree di notevole interesse parte della pianura agricola: Aree e siti archeologici: pubblico (articolo 136 D.Lgs “Corsi d’acqua, specchi presenza di elementi ed indizi 42/2004, già articolo 139 lacustri e relative fasce di archeologici D.Lgs. 490/1999)” (si tratta rispetto (articolo 142.1 lettere (1: 25.000, Anno 2001, dell’ampia area tutelata b, c D.Lgs 42/2004, già lettere Regione Umbria, Provincia di comprendente il capoluogo e b, c articolo 146.1 D.Lgs. Perugia, Soprintendenza dei l’area collinare a ovest con la 490/1999)” [NOTA: Fasce di Beni chiesa di S.M delle Grazie); rispetto + “Ambiti Archeologici dell’Umbria); fluviali”]. Negli ambiti collinari interni: “aree boscate”; Salvaguardia coni di PUT: [Tav. 27]. Ambiti di PUT: [Tav. 27]. Ambiti di tutela paesistica ai sensi della tutela paesaggistica visuale e crinali L. 1497/39 e 431/85, zone Capoluogo – Via Flaminia – archeologiche e parchi S.M. delle Grazie, e zona (1:100.000); collinare tra Limigiano e PTCP [Tav. A34] Coni visuali Comune di Cannara (zona e l’immagine dell’Umbria SIR) [L 1497/39] (1:100.000); (1:100.000); aree boscate; PTCP [Tav. A34] E’ evidenziata tutta la “Valle Umbra”. A sud del Capoluogo sono evidenziati due casi rispettivamente di “Coni visuali derivati da fonti iconografiche” e “Coni visuali derivati da fonti letterarie”. Tutto l’ambito di pianura ad est del Centro è classificato con la campitura “Visuali ad ampio spettro derivate da fonti letterarie”. Diverse delle strade (per lo più secondarie) sono indicate come “Viabilità panoramica”;

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

C) Ambiti urbani e per insediamenti produttivi

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Sviluppo urbano e PUT: [Tav. 22]. Ambiti DISEGNO STRATEGICO PUT: [Tav. 22]: Gli ambiti urbani e per insediamenti TERRITORIALE (DST) PER urbani e per gli insediamenti morfologia urbana produttivi (1:100.000); LO SVILUPPO produttivi sono così DISEGNO STRATEGICO SOSTENIBILE DELLA differenziati: TERRITORIALE (DST) PER REGIONE UMBRIA: LO SVILUPPO Bevagna presenta un ruolo a) ambiti urbani a SOSTENIBILE DELLA secondario nelle “reti di città” dominante costruita; REGIONE UMBRIA da rafforzare [vedi tavola a (dicembre 2008); pag 15 del documento]; PTCP [Tav. I45]. Rango dei Prog. Strat.” il progetto Reti di b) ambiti periurbani a bassa centri nella struttura città e Centri storici”. Il densita', prevalentemente provinciale (1:100.000); territorio di Bevagna è articolati lungo le vie di PTCP [Tav. I61]. Carta di interessato dal progetto comunicazione. sintesi della matrice tematico. A pag 46 del testo Bevagna come “Centro storico infrastrutturale – insediativa del DST sono presenti con funzione di riqualificazione (1:100.000); particolari indicazioni per i delle agglomerazioni urbane”; Centri storici (di carattere Limigiano, Castelbuono, Torre generale, non espressamente del Colle, Gaglioli come “Centri indirizzate ad alcuni Comuni, storici minori con funzione di attengono in particolare alle riqualificazione delle diverse politiche di intervento agglomerazioni urbane. ipotizzabili19). I temi del “Ambiti urbani costituenti policentrismo multilivello e agglomerazioni soggette a dello sviluppo di adeguate riqualificazione urbana, complementarità tra centri, territoriale o locale”: l’intero obiettivi del progetto tematico, ambito di pianura del territorio vengono indicati come comunale è classificato come definibili anche con la “Ambito urbano a bassa formazione di “Progetti densità costituito da territoriali integrati” di area allineamenti lungo le principali vasta; per la formazione di vie di comunicazione”. detti progetti il DST propone “Aree urbane di pregio, un ampio repertorio di interagenti con gli “Riferimenti per i Progetti insediamenti urbani, con integrati di iniziativa dei prevalente valore:”: “Agricolo territori” (sez. 1.5); produttivo” (l’ambito di PTCP [Tav. I45]. Bevagna è pianura), “storico, classificata come “Capoluogo paesaggistico, ambientale” di Comune con offerta (fascia pedecollinare e culturale significativa a livello collinare NO-SE comprendente locale”. NOTA: il Comune è le frazioni storiche), classificato entro i “Sistemi “naturalistico” (parte del insediativi a policentrismo settore Ovest del territorio diffuso” (Valle Umbra). comunale); PTCP [Tav. I61]. Il territorio comunale è classificato nei Piani, atti e Programmi “Sistemi insediativi del comunali che hanno rilevanza ai fini della

19 In particolare: creazione di nodi di accesso al Centro storico, miglioramento delle connessioni interne ed esterne, promozione della residenzialità e mantenimento/reinsediamento di servizi e commercio, riorganizzazione dei servizi e delle attività su base associativa e consortile, valorizzazione delle preesistenze storiche e culturali.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione policentrismo: valle Umbra”. pianificazione generale: NOTA: E’ evidenziato un percorso sentieristico Bevagna - Piano Particolareggiato – Gualdo Cattaneo, del Centro (1981); “Sentieristica costituente rete - Lottizzazioni approvate in escursionistica LR 9/92”, località S. Anna, Torre del mentre il Capoluogo e le Colle, Collepoppo (da frazioni di Limigiano, realizzare): Castelbuono, Gaglioli, Torre Lottizzazione Nunzi, Torre del Colle sono evidenziati del Colle, Delibera di come “Centri e nuclei storici”. adozione n. 83 del 28/10/2008; Delibera di approvazione n. 14 del 12/03/2009; Lottizzazione Collepoppo, Delibera di adozione n. 4 del 14/02/2002; Delibera di approvazione n. 43 del 25/07/2002; Lottizzazione S. Anna, Delibera di adozione n. 5 del16/02/2007; Delibera di approvazione n. 41 del 10/08/2007; Lottizzazione di Gaglioli, Borgo Gaglioletto, approvata nel 2010 - Variante parziale al vigente Programma di Fabbricazione riguardante terreni in località S. Anna (2009); - Variante parziale al vigente Programma di Fabbricazione del Comune di Bevagna, area ex autorimessa comunale lungo Viale Roma (Approvazione con Deliberazione del Consiglio comunale n. 70 del 17-11- 2010); - Progetto preliminare pavimentazioni e reti tecnologiche del Centro storico di Bevagna; - Piano Urbano Parcheggi Centro Storico, riguardante il Centro storico e aree limitrofe. Delibera comunale n. 35 del 18-05-2009; - Deliberazione del Consiglio comunale n. 23 del 28-04- 2008 avente ad oggetto “D.G.R. n. 420/2007, Disciplina interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, art. 45, C.1, lett. B) L.R. 01/2004 con il

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Repertorio dei tipi ed elementi ricorrenti nell’edilizia tradizionale, approvazione”, con allegato il Repertorio dei tipi ed elementi ricorrenti nell’edilizia tradizionale (Art. 2 dell’allegato A all’atto di indirizzo approvato con D.G.R. n. 420 del 19 marzo 2007); - Piano di Ricognizione e Valorizzazione del patrimonio immobiliare (“Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni immobiliari 2009”, ai sensi dell’art. 58 DL 112/2008, conv. L 133/2008. Delibera comunale n. 30 del 18-05-2009); - Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico (QSV) ai sensi della Legge regionale n. 12/2008 (maggio-settembre 2009); Insediamenti di PUT: vedi voce corrispondente “Insediamenti valore storico - di valore storico – culturale” culturale della precedente Tabella B; PTCP: vedi voce corrispondente “Insediamenti di valore storico – culturale” della precedente Tabella B; Modello insediativo PUT: vedi voce precedente “Sviluppo urbano e morfologia residenziale urbana” della presente Tabella; Modello insediativo PUT: [Tav. 30]. Sistema PUT: [Tav. 30]. Il territorio degli insediamenti produttivi comunale di pianura, e parte produttivo (1:100.000); del territorio pedecollinare e PTCP [Tav. I42] Produzione collinare comprendente le in area extraurbana frazioni di Limigiano e Gaglioli, (1:100.000); sono indicati come “Ambiti PTCP [Tav. A63] caratterizzati da forte Localizzazioni produttive dispersione degli insediamenti inquinanti (1:100.000); per attività produttive, ove sono attivati processi di riaggregazione”. Evidenziati gli “Agglomerati produttivi a prevalente utilizzazione industriale” della Via Flaminia e a Ovest di Cantalupo. PTCP [Tav. I42] Tutto il territorio interno e collinare, a partire dalla SP 403 “Perugina”, è classificata “Zone di produzione di vini DOC”; diverse aree campite come “vigneti”; “frantoi” (2 a Bevagna, 2 a Cantalupo, 2 a

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione sud di Bevagna in collina, 1 a Torre del Colle); PTCP [Tav. A63]. Nella Tav. A63 sono indicate le aree produttive (anche minori) e la cava attiva, nonché i tre depuratori; Aspetti architettonici E’ disponibile il Sistema Informativo Territoriale tipologici, con dell’Unione dei Comuni analisi delle altezze “Terre dell’Olio e del Sagrantino”, Rilievo del massime patrimonio edilizio del Comune di Bevagna, 2009;

Regione Umbria. Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti nell’edilizia tradizionale (Art. 2 dell’Allegato “A” dell’atto di indirizzo approvato con D.G.R. n. 420 del 19 marzo 2007) Vincoli ambientali, PUT: vedi voce corrispondente “Vincoli paesaggistici e ambientali, paesaggistici e storici D. Lgs. storici D. Lgs. 42/2004 – ambiti e beni di interesse 42/2004 – ambiti e archeologico” della precedente beni di interesse Tabella B; archeologico Dotazioni territoriali vedi tabella Quantità servizi del Bilancio urbanistico del e servizi presente Documento programmatico; Attività estrattive PUT: [Tav. 32]. Censimento Piano Regionale delle PUT: [Tav. 32]. “Cava attività estrattive (1:100.000); attività estrattive attiva”, a Ovest del PTCP [Tav. I43]. Impianti (P.R.A.E.). La Regione Capoluogo, a sud ed attività estrattive Umbria ha posto a dell’insediamento produttivo. (1:100.000); disposizione, con Sono evidenziati gli acquiferi comunicazione del vulnerabili (vedi punti Piano Regionale delle 11/03/2008, il testo del precedenti); attività estrattive P.R.A.E. e i due elaborati PTCP [Tav. I43]. “Cava (P.R.A.E.), Deliberazione del grafici: attiva”, a Ovest del Consiglio regionale n. 465 del − Quadro conoscitivo del Capoluogo, a sud 9 febbraio 2005; settore estrattivo in dell’insediamento produttivo relazione alla adozione (elenco regionale agg. ’96, n. del PRG – Vincoli 050422); condizionanti; - Quadro conoscitivo del settore estrattivo in relazione alla adozione del PRG – Vincoli ostativi; (scala 1:35.000); Una delle indicazioni grafiche del secondo dei due elaborati, concernente l’”Ambito di tutela delle acque superficiali e

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione sotterranee”, sembra riguardare in parte l’area attualmente occupata dall’unica cava in esercizio (a Sud della Via Flaminia); Energia – Piano Progetti che hanno rilevanza ai fini della energetico regionale pianificazione: Il progetto relativo alla riattivazione della dismessa centrale idroelettrica di Bevagna mira alla produzione di una quantità di energia elettrica media pari a circa 50 Kw/h. Il progetto, attualmente in fase preliminare, sarà concluso entro il 2010 con il collaudo della centrale e la sua entrata in attività. [Fonte: Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Reg. CE 1221/2009 (Edizione 3 - Gennaio 2010, dati aggiornati al 31.12.2009 Approvata con Del. di Giunta Comunale n. 64 del 10.05.2010)]; Su terreni in località “Cantagalli”, destinazione urbanistica del PdF “E1, aree di particolare interesse agricolo”, è stato approvato un progetto per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra con il mantenimento dell’attuale destinazione. E’ stato sottoscritto il contratto di affidamento dei lavori con l’impresa aggiudicataria del bando di gara [Fonte: Comune di Bevagna, marzo 2010]; Impianti a rischio Non sono presenti aziende ed attività economiche caratterizzate da una alta concentrazione di sostanze pericolose né che per la specifica natura delle attività rappresentino un fattore di rischio per le attività e le considerevole per l’ambiente (c.d. aziende “a rischio di incidente rilevante”). opere umane [Fonte: Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Reg. CE 1221/2009 (Edizione 3 - Gennaio 2010, dati aggiornati al 31.12.2009 Approvata con Del. di Giunta Comunale n. 64 del 10.05.2010)];

D) Sistemi infrastrutturali

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Rete stradale di PUT: [Tav. 33]. Sistema DISEGNO STRATEGICO PUT: [Tav. 33]. “Viabilità di regionale della mobilità e delle TERRITORIALE (DST) PER interesse regionale – interesse regionale infrastrutture di trasporto LO SVILUPPO secondaria”: ex SS n. 316, SP (1:100.000); SOSTENIBILE DELLA 403 Perugina; DISEGNO STRATEGICO REGIONE UMBRIA: TERRITORIALE (DST) PER L’analisi degli elaborati del LO SVILUPPO DST (con particolare SOSTENIBILE DELLA riferimento alla Relazione e REGIONE UMBRIA agli elaborati grafici “Visione (dicembre 2008); strategica del territorio “ e “Quadro di unione dei Progetti strategici”) evidenzia la collocazione ed il ruolo di Bevagna rispetto ad alcuni dei suddetti Progetti strategici territoriali e tematici, come sintetizzato di seguito: Prog. Strat. “il sistema delle direttrici trasversali est ovest”: il territorio comunale di Bevagna è geograficamente localizzato entro la rappresentazione del corridoio DT2, che nell’elaborato “Quadro di unione dei Progetti strategici” si configura graficamente come un’ampia fascia di larghezza costante disposta in direzione est – ovest dall’Adriatico al Tirreno; per quanto la posizione del centro urbano di Bevagna sia decentrata di alcuni chilometri rispetto alle principali infrastrutture di collegamento destinate a comporre la “direttrice”, la favorevole localizzazione del territorio comunale rispetto al suddetto corridoio infrastrutturale evidenzia positive qualità in ordine alla accessibilità e alle interrelazioni territoriali del centro. Rete stradale di PTCP [Tav. I11]. Rete viaria PTCP [Tav. I11]. “Nuovi su gomma e quadro della tracciati e varianti”: SP 403 a interesse comunale progettualità (1:100.000); est del capoluogo (si configura e provinciale PTCP [Tav. I13]. Proposta di di fatto come una rete provinciale (1:100.000); circonvallazione per Bevagna – alla scala locale –. Da sud il tracciato giunge in corrispondenza del confine comunale; quindi è per un tratto coincidente con la Via Flaminia); PTCP [Tav. I13]. Vedi sopra Tav. I11; Analisi degli

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione standard di qualità relativi alla tipologia delle strade di cui alla LR 46/97 Tracciati ferroviari - Basi logistiche e - merci Rete escursionistica PUT: [Tav. 42]. Rete PUT: [Tav. 42]. Nel territorio PUT: [Tav. 42]. escursionistica di interesse comunale incidono, in “Rete di interesse di interesse interregionale e regionale particolare, “Piste interregionale – Viabilità interregionale e (1:100.000); ciclopedonali” (di progetto e in storica”: Via Flaminia Antica. fase di realizzazione) facenti Rete di interesse regionale – regionale PPR: [Tav. QC 1.8]. parte della “Rete di interesse esistente”: Itinerario Bevagna Repertorio delle conoscenze. regionale”; – Gualdo Cattaneo - Bettona. QC 1 Disaggregazione delle Previsioni di “Piste risorse fisico-naturalistiche. PPR: [Tav. QC 1.8]. ciclopedonali” “(in progetto)” QC 1.8 Rete infrastrutturale “Pista ciclabile esistente”: facenti parte della “Rete di minore: itinerari escursionistici Foligno – Bevagna (a Sud interesse regionale”: Spoleto – e tematici (1:200.000); della Flaminia); Bevagna – Assisi (attualmente “Pista ciclabile di progetto”: in fase di realizzazione), PTCP [Tematismi pista Spoleto – Assisi, pista Bevagna – Gaglioli e oltre (in vettoriali] Sentieristica: rete Bevagna – S. Anna – Spello (a parte coincidente con Via escursionistica Lr.9/92 e altra Nord della Flaminia), pista Flaminia Antica), Bevagna – sentieristica esistente o di Bevagna – Gaglioli – Bastardo; Foligno e oltre. progetto (1: 25.000, Anno “Itinerari tematici”: Bevagna – 2002, Regione Umbria, Enti Montepennino – Montefalco, Parco, Comunità Montane, Cantalupo – Torre del Colle – Provincia di Perugia); Gualdo Cattaneo;

Si segnala il Programma territoriale di settore P.I.A.T. Progetto chiave: mobilità e reti di trasporto. Programma di interventi per l’allestimento della rete sentieristica regionale nel Comprensorio della Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, redatto dalla Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio. Il programma pone a sistema i programmi per la costruzione della “rete sentieristica regionale” già elaborati e sottoposti alla Regione Umbria dalle soppresse Comunità Montane del Subasio e dei Monti Martani e del Serano, raccogliendo peraltro le ulteriori indicazioni espresse nel frattempo dalla Regione stessa e proponendo quindi, accanto a una serie di percorsi

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione escursionistici già approvati, un sistema di nuovi percorsi di programma. Il territorio comunale di Bevagna e il centro sono interessati in particolare dai percorsi designati come “I sentieri della terra del Sagrantino” e “Attraverso i Borghi della Valle Umbra”. Infrastrutture per la DISEGNO STRATEGICO DISEGNO STRATEGICO TERRITORIALE (DST) PER TERRITORIALE (DST) PER telematica LO SVILUPPO LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SOSTENIBILE DELLA REGIONE UMBRIA REGIONE UMBRIA; (dicembre 2008); Prog. Strat. La rete di cablaggio a banda larga. Il territorio di Bevagna appare geograficamente ricompreso entro l’ampio comprensorio subregionale di forma grafica circolare individuato per il detto progetto strategico tematico nell’elaborato grafico “Quadro di unione dei Progetti strategici”; il documento non comprende peraltro ulteriori riferimenti specifici riguardo al ruolo del territorio comunale di Bevagna in detto Progetto strategico tematico; Aeroporti, - aviosuperfici, campi di volo ed elisuperfici Elettrodotti PTCP [Tav. I31]. Impianti e PTCP [Tav. I31]. Non sono reti tecnologiche ed indicati tratti di Rete elettrica energetiche (1:100.000); primaria ad alta tensione; PUT: [Tav. 52]. Sorgenti di PUT: [Tav. 52]. Rete di radiazione elettromagnetica distribuzione dell’energia (1:100.000); elettrica: “Elettrodotti di media Tensione”; n. 2 “Sorgenti radiobase di telefonia mobile” (Capoluogo e pressi); Reti tecnologiche e PTCP [Tav. A61]. Struttura PTCP [Tav. A61]. ”Adduttore delle reti idropotabili pubbliche principale” da sud infrastrutturali (1:100.000); (Montepennino), con tracciato PTCP [Tav. A62]. Struttura a ovest del Capoluogo fino a del collettamento fognario e dopo Torre del Colle (area della depurazione dei reflui Castelbuono). Vengono (1:100.000); riportate le aree “Fattori di PTCP [Tav. I31]. Impianti e rischio: aree della reti tecnologiche ed fertirrigazione” presenti anche energetiche (1:100.000); in tav A14; nella parte nord del territorio (oltre Cantalupo) “Acquifero artesiano”; PTCP [Tav. A62]. [“Quadro

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione sintetico comunale della depurazione dei reflui”: - Popolazione totale al 31/12/96: 4.823 - N. Impianti depurazione: 3 da 0-1000 Ab Eq (uno a valle della zona industriale e a monte di Bevagna, uno a valle di Bevagna lungo il Timia, uno a Cantalupo lungo l’Attone) - Potenzialità in Ab Eq: 5.500 - Abitanti serviti in Ab Eq: 2.550]; PTCP [Tav. I31]. Sono evidenziati, in particolare l’acquedotto adduttore Montepennino – Torre del Colle (vedi tav A61), e un “Gasdotto alta pressione” che giunge da sud e si attesta a sud del capoluogo;

E) Rischio territoriale e ambientale

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Parti del territorio Piano Stralcio per l’Assetto PUT: [Tav. 44]. Per quanto PUT: [Tav. 44]. Nel settore Idrogeologico, Autorità di concerne i movimenti franosi: collinare Ovest del territorio esposte a rischio Bacino del Fiume Tevere incidenza di alcune tipologie di comunale: indicazioni di geologico e (DPCM 10.11.2006); indicazioni in particolare nel “Movimenti franosi”, “Aree in PUT: [Tav. 44]. Inventario settore collinare Ovest del erosione” n. 2 “Movimenti idrogeologico dei movimenti franosi e dei siti territorio comunale. Per franosi di dimensioni troppo storicamente colpiti da quanto concerne le ridotte per poter essere dissesto e inondazioni inondazioni: indicazioni in cartografati alla scala della (1:100.000); corrispondenza di Cantalupo, carta”. PUT: [Tav. 45]. Ambiti degli Bevagna, area nei pressi “Progetto AVI – catalogo delle acquiferi di rilevante interesse dell’Annunziata; aree colpite da movimenti regionale e punti di PUT: [Tav. 45]. Incidenza di franosi (rif. bibl. 6, 8)”: aree approvvigionamento idrico “Acquiferi a vulnerabilità localizzate a Gaglioli e a Ovest della rete acquedottistica accertata” in aree agricole di di Torre del Colle. regionale (1:100.000); pianura, anche in continuità “Progetto SCAI – Studio dei PTCP [Tav. A112]. Carta con i Comuni di Cannara e centri abitati instabili in frane e propensione dissesti Foligno; Umbria (rif. bibl. 4)”: n. 1 (1: 200.000); PTCP [Tav. A112]. caso di “Abitati PTCP [Tav. A72]. Sintesi Incidenza in particolare nella potenzialmente instabili” nel della matrice paesaggistico – parte collinare interna del settore Ovest del territorio ambientale (1:100.000); territorio comunale; comunale. MAPPE DI PERICOLOSITÀ MAPPE DI PERICOLOSITÀ “Progetto AVI – catalogo delle E RISCHIO IDRAULICO E RISCHIO IDRAULICO aree colpite da inondazioni

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione NEL BACINO DEL FIUME NEL BACINO DEL FIUME (rif. bibl. 6, 8)”: indicazioni in TOPINO E DEL TORRENTE TOPINO E DEL TORRENTE corrispondenza di Cantalupo, MARROGGIA, 2° Lotto MARROGGIA, 2° Lotto Bevagna, area nei pressi funzionale (1:10.000), funzionale. Estesa incidenza dell’Annunziata; approvate dal Consorzio sul territorio comunale di “Vincolo idrogeologico” esteso Bonificazione Umbra con pianura, con particolare sul settore Ovest del territorio Deliberazione 2/CA del riferimento all’estensione delle comunale. 09/02/2009; Fasce fluviali A, B, C PUT: [Tav. 45]. Ampia parte PTCP [Tav. A121] Carta (1:10.000); delle aree di pianura presenti delle esondazioni (1: PTCP [Tav. A13a]. ad est del tracciato della SP 200.000); Incidenza in particolare nella Perugina presenta indicazione PTCP [Tav. A13a] Sensibilità parte interna collinare; di “Acquiferi a vulnerabilità al rischio geomorfologico e PTCP [Tav. A72]. Incidenza accertata” - “Vulnerabilità alta sismico (1: 100.000); dell’“Acquifero artesiano” a est a media”. PTCP [Tav. A14] Sensibilità di Cantalupo, in contiguità con Sono invece classificate come al rischio di inquinamento e il Comune di Cannara; aree con “Acquiferi a vulnerabilità degli acquiferi (1: Incidenza di “Elevata vulnerabilità accertata” - 100.000); propensione al dissesto e “Vulnerabilità estremamente - Inventario movimenti massima concentrazione di elevata ed elevata” le aree franosi (CNR-IRPI); frane attive” in alcune aree limitrofe al Torrente Attone e - Progetto SCAI (studio dei dell’entroterra collinare (in aree a NO, O e S del centri instabili in Umbria); particolare tra Limigiano e Capoluogo; - Autorità di Bacino del Castelbuono); PTCP [Tav. A112]. Si Fiume Tevere: Inventario PTCP [Tav. A14] Sensibilità evidenzia in particolare che la delle frane; differenziate nel territorio parte collinare interna è comunale, con incidenze classificata come “medio particolari nella parte di bassa propensione al pianura ad Est; dissesto”, ma con ampie aree Aree di vulnerabilità degli di “movimenti franosi”; si acquiferi alta e elevata rilevano inoltre indicazioni interessano sia parta del “Progetto SCAI – centri Comune di Bevagna che, instabili”; estesamente e PTCP [Tav. A72]. “Acquifero contiguamente, ampia parte artesiano” a est di Cantalupo, dei Comuni limitrofi della Valle in contiguità con il Comune di Umbra (Cannara alta Cannara; Segnalate alcune vulnerabilità, Fologno elevata aree dell’entroterra collinare, vulnerabilità); in particolare localizzate in Inventario movimenti posizione intermedia tra franosi (CNR-IRPI). Limigiano e Castelbuono, di Nell’entroterra collinare sono “Elevata propensione al indicati: “movimenti franosi”, dissesto e massima “conoidi detritici e alluvionali”; concentrazione di frane Progetto SCAI (studio dei attive”; centri instabili in Umbria). Nell’entroterra collinare: MAPPE DI PERICOLOSITÀ presente segnalazione di E RISCHIO IDRAULICO “centri abitati instabili”; NEL BACINO DEL FIUME Autorità di Bacino del TOPINO E DEL TORRENTE Fiume Tevere: Inventario MARROGGIA, 2° Lotto delle frane. Classificazione funzionale. Estesa incidenza sulla base delle due voci: sul territorio comunale di “Frana da colamento o pianura, con particolare complessa” e “Frana per riferimento all’estensione delle scivolamento”, distinte in: Fasce fluviali A, B, C “Fenomeno attivo”, Fenomeno (1:10.000); quiescente”, “Fenomeno PTCP [Tav. A121] le “Aree a presunto”; massimo rischio di esondazione (ABTevere)”

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione La Regione Umbria ha sono segnalate solo nella evidenziato, con estrema parte Nord del comunicazione al Comune di Topino, in piccola parte nel Bevagna del 13/03/2008, che territorio comunale di “non risultano insistere nel Bevagna e verso Cannara. Sul Comune di Bevagna situazioni Torrente Attone (Torre del a più alto rischio frana R3 e Colle) e sul Fiume Timia (a R4 di cui all’Atlante rischio di valle – nord di Bevagna) ci frana di cui al PAI approvato sono indicazioni puntuali con DPCM del 10/11/2006”; “Progetto AVI – catalogo delle aree colpite da esondazione, numero di eventi:1”; PTCP [Tav. A13a]. Evidenziate, in particolare, aree di “movimenti franosi” e “conoidi detritici alluvionali” nella parte interna collinare; presente una indicazione puntuale di “Centri abitati instabili”; PTCP [Tav. A14]. Aree di “Vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento elevata” (ambiti lineari relativi all’Attone intorno a Torre del Colle e al Timia a valle di Bevagna - a Ovest della SP Perugina -, zona produttiva di Cantalupo, nonché zone a sud e produttive a est del Capoluogo) e “media” (a nord, area di espansione residenziale e a sud, area collinare), mentre gran parte del territorio collinare interno è “Aree non classificate – marnoso arenacea s.t.l.vulnerabilità generalmente bassa”. Parte nord dell’ambito di pianura dell’Aiso è “Acquifero artesiano”, con due sorgenti idropotabili segnalate; in detto ambito la vulnerabilità è indicata come “alta”. Ampia area lineare di “Fattori di rischio a prevalente componente antropica – fertirrigazione”. Depuratori presenti a sud e nord di Bevagna (Timia) e a Cantalupo (Attone). Cava attiva a est di Bevagna; Fasce di rispetto dei PTCP [Tav. A51] Aree Esteso reticolo idrografico, PTCP [Tav. A51]. Il Centro e soggette a vincoli lago Aiso. ampia parte del territorio corsi d’acqua e dei sopraordinati (1:100.000); pede-collinare ad ovest sono laghi PTCP [Tav. Repertorio all’interno di un ambito di delle componenti “Aree sottoposte a vincolo paesaggistiche, (articolo 136 D.Lgs 42/2004,

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione ambientali, infrastrutturali già articolo 139 D.Lgs. ed insediative di 490/1999)”. Le fasce di definizione comunale] rispetto del Torrente Attone, (Tav. 131-IV, 1:25.000); del Fiume Timia e zone limitrofe, e vasta e prevalente parte della pianura agricola: “Corsi d’acqua, specchi lacustri e relative fasce di rispetto (articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999)” [NOTA: Fasce di rispetto + “Ambiti fluviali”]. Negli ambiti collinari interni: “aree boscate”; PTCP [Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale] In particolare si evidenziano: - “Aree di elevatissimo interesse naturalistico (sottoclasse 4b)”: i SIC Timia e Aiso - “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)”: o “Aree di interesse faunistico: zone ripopolamento e cattura”, nell’entroterra collinare; o “Aree di interesse paesaggistico – fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri, (articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999)” (Attone, Timia, Aiso) o “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” (ampia area incentrata sul corso del Timia e dell’Attone) “Aree di notevole interesse pubblico (articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999)” (si tratta dell’ampia area tutelata comprendente il capoluogo e l’area collinare a ovest con la chiesa di S.M delle Grazie); Rischio sismico PUT: Aspetti sismici del PTCP [Tav. A13a] Incidenza CARTA DI PERICOLOSITÀ

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione territorio regionale [48, sull’intero territorio comunale; SISMICA REGIONE 49, 50]. CARTA DI PERICOLOSITÀ UMBRIA Classificazione DGR PTCP [Tav. A13a] Sensibilità SISMICA REGIONE 852/03 O.P.C.M. 3274/03; al rischio geomorfologico e UMBRIA; Incidenza sismico (1: 100.000); sull’intero territorio comunale; CARTA DI PERICOLOSITÀ SISMICA REGIONE UMBRIA (1: 250.000); Regione Umbria, Carta delle zone suscettibili di amplificazioni o instabilità dinamiche locali (1:10.000)

Deliberazione della Giunta regionale 8 febbraio 2010, n. 164. Linee guida per la definizione della struttura urbana minima (SUM) nel PRG, ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica urbana (Art. 3, comma 3, let. d) della LR 22 febbraio 2005, n. 11);

Deliberazione della Giunta regionale 8 marzo 2010, n. 377. Criteri per l’esecuzione degli studi di microzonazione sismica; Organizzazione della PUT: [Tav. 51]. PUT: [Tav. 51]. Comune di Organizzazione della Bevagna classificato tra i protezione civile e Protezione Civile e indagine “Comuni che hanno adeguato vulnerabilità dei conoscitiva sulle aree per la gli Strumenti urbanistici protezione civile in caso di Generali, localizzando le aree sistemi urbani calamità (1:200.000); destinate alla Protezione Civile PTCP [Tav. I51]. Quadro di ai sensi dell’art. 25 NTA PUT riferimento della protezione LR 52/83”; “Aree destinate civile (1: 100.000); alla Protezione Civile” individuate nel Capoluogo e a Cantalupo; Piano Regionale della PTCP [Tav. I51]. Bevagna è Protezione civile, classificata come “Aree di Programma di previsione e interesse generale prevenzione (D.G.R. n. 1297, urbanizzate”. La SP Perugina 8 settembre 1999); da Cantalupo verso nord, la

Flaminia e la strada verso Presidenza del Consiglio dei Gualdo Cattaneo sono Ministri: Manuale operativo classificate come “Percorsi per la predisposizione di dell’emergenza”. Nella parte un piano comunale o collinare interna sono campite intercomunale di “Zone a rischio d’incendio: protezione civile (ottobre aree boscate” e “Movimenti 2007); franosi (CNR – IRPI)”.

L.R. n. 27/2000 “Piano NOTA: Deliberazione del urbanistico territoriale”. Art. Consiglio Comunale n. 24 del 51 “Organizzazione territoriale 28-04-2008 “Costituzione del della protezione civile e criteri Catasto delle aree percorse per la vulnerabilità dei sistemi dal fuoco ai sensi dell’art. 10 urbani”;

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione della Legge n. 353/2000. Piano comunale di Protezione Civile del Comune di Bevagna, realizzato in collaborazione con la Provincia di Perugia, Servizio Controllo costruzioni e Protezione Civile, Ufficio Protezione Civile, 2011

Struttura Urbana Minima del Comune di Bevagna (allegata al Piano comunale di Protezione Civile del Comune di Bevagna e al Documento programmatico del Piano Regolatore Generale, redatta ai sensi della LR n. 11/2005 e della D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164) Inquinamento PUT: [Tav. 52]. Sorgenti di PUT: [Tav. 52]. Rete di radiazione elettromagnetica distribuzione dell’energia elettromagnetico e (1:100.000); elettrica: “Elettrodotti di luminoso media Tensione”; n. 2 “Sorgenti radiobase di telefonia mobile” (Capoluogo e pressi); Inquinamento da Nel territorio di Bevagna non sono state installate centraline di monitoraggio dell’aria. La valutazione della sua qualità è stata effettuata basandosi sui risultati del monitoraggio delle aree immissioni in monitorate, integrandoli mediante elaborazioni statistiche e modelli matematici, all’interno del atmosfera “Piano Regionale di Risanamento e mantenimento della Qualità dell’Aria”. Per l’anno 2010 è stata fatta apposita richiesta all’ARPA per il monitoraggio della qualità dell’aria con sistemi mobili. La situazione degli inquinanti risulta piuttosto buona, ad eccezione delle aree a ridosso delle principali arterie stradali e delle aree industriali; il territorio comunale di Bevagna è quindi classificato come zona di mantenimento. [Fonte: Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Reg. CE 1221/2009 (Edizione 3 - Gennaio 2010, dati aggiornati al 31.12.2009 Approvata con Del. di Giunta Comunale n. 64 del 10.05.2010)]; Inquinamento Il Comune di Bevagna ha adottato il Piano di Zonizzazione Acustica l’11 dicembre del 2007 con Delibera di C.C. n. 76. Dopo la sua pubblicazione, sono state espresse alcune osservazioni acustico tecniche da parte dei comuni limitrofi e dell’ARPA, in particola modo sull’omogeneità delle aree tra comuni limitrofi. I tecnici incaricati stanno apportando le necessarie modifiche perché l’Amministrazione possa approvare il Piano in via definitiva. [Fonte: Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Reg. CE 1221/2009 (Edizione 3 - Gennaio 2010, dati aggiornati al 31.12.2009 Approvata con Del. di Giunta Comunale n. 64 del 10.05.2010)]; Dotazioni ecologiche PTCP [Tav. A64]. Quadro PTCP [Tav. A64]. PTCP [Tav. A64]. 1790 della raccolta e del Trasferimento RSU verso t/anno RSU, 0,65% del (rifiuti, servizi) trattamento dei rifiuti solidi centro di selezione a sud di territorio provinciale; urbani (1: 100.000); Foligno; trasferimento RSU verso centro di selezione a sud di Foligno; Nel corso del 2008 è stata avviato il sistema di raccolta differenziata porta a porta per la carta, plastica, vetro e indifferenziato denominato “Poker”. In via sperimentale, a partire dal mese di giugno il servizio ha interessato 624 famiglie. Nel mese di ottobre 2008 questo sistema di raccolta ha permesso la differenziazione del 65,4 % (Fonte: VUS Spa). È attualmente allo studio di ATI3 l’aggiornamento del Piano Triennale dei Rifiuti che sarà approvato entro l’anno 2010.

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Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione [Fonte: Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Reg. CE 1221/2009 (Edizione 3 - Gennaio 2010, dati aggiornati al 31.12.2009 Approvata con Del. di Giunta Comunale n. 64 del 10.05.2010)];

F) Sistema dei servizi e degli eventi sociali, culturali e ricreativi

Sistemi, ambiti, zone del Riferimenti cartografici e Incidenza sul territorio Stato di fatto del territorio PUT normativi del PUT, del comunale e territori comunale e indicazione dei PTCP o di specifici piani di comunali limitrofi programmi, piani, opere in settore o di altre normative fase di approvazione, approvate e quelle in corso di realizzazione che hanno rilevanza ai fini della pianificazione Rif. Art. 55 LR PUT: [Tav. 63]. Grandi PUT: [Tav. 63]. manifestazioni storiche e “Manifestazioni rievocative 27/2000 culturali (1:200.000); della storia e della tradizione umbra”: Mercato delle Gaite; “Teatri umbri”: Teatro F. Torti, capacità 280;

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3. BILANCIO URBANISTICO

In conformità al combinato delle disposizioni degli Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005 (mod. dall’art. 25 L.R. 12/2010), della D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, dell’art. 2.1 L.R. 12/2010, il presente bilancio urbanistico comprende dati ed indicatori posti a sistema nei seguenti quadri:

Aspetti urbanistico - edilizi

- Tabella a; Stima consumo di suolo e incremento edificatorio

Allegati: Bilancio urbanistico: Tavole (Insediamenti residenziali, Insediamenti produttivi, Insediamenti per servizi pubblici) [Fascicolo elaborati grafici formato A3]

- Tabella b; Stima degli interventi edilizi realizzati negli ultimi 10 anni per destinazioni d’uso

- Tabella c; Stima interventi realizzati negli ultimi 10 anni per ambiti territoriali significativi sotto il profilo agronomico, storico – architettonico, ambientale – paesaggistico, idrogeologico

- Tabella d; Dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate

Indicatori tematici

- Tabella e; Quadro d’insieme degli indicatori tematici

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La tabella “Stima consumo di suolo e incremento edificatorio” è stata redatta in conformità alla D.G.R. n. 767 del 21 maggio 2007, con particolare riferimento alla tabella 1.2.2a a pagina 21 della D.G.R. medesima. Nella tabella “Stima consumo di suolo e incremento edificatorio” viene quantificato lo stato di attuazione del Programma di Fabbricazione vigente, nel seguito indicato PDF, sia in termini di Superficie Territoriale (ST), cioè di suolo, che in termini edilizi, mediante la Superficie Utile Coperta. Ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento Regionale n. 9 del 3 novembre 2008, si definisce “Superficie Utile Coperta”, nel seguito indicata SUC, la sommatoria, espressa in metri quadrati, delle superfici coperte di ogni piano dell’edificio, misurate all’esterno dei muri o comunque delle strutture portanti perimetrali [...]. Dal momento che nel PDF l’edificabilità è disciplinata mediante indici volumetrici, è stato necessario operare una conversione da volumi a superfici per passare a valori espressi in termini di SUC. Tale conversione è stata effettuata dividendo gli indici volumetrici per 3,00, come prescritto all’articolo 26.6 del suddetto Regolamento Regionale. La valutazione quantitativa dello stato di attuazione del PDF qui presentata è basata sulle seguenti fonti: tavola della zonizzazione e relative norme tecniche di attuazione del PDF, mappa catastale in formato vettoriale georeferenziato, rilievo del patrimonio edilizio, aggiornato al 2009, del Comune di Bevagna, estratto dal Sistema Informativo Territoriale dell’Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino”. La quantificazione dello stato di attuazione del PDF è articolata secondo tre classi di funzioni: insediamenti residenziali, insediamenti misti artigianali industriali commerciali e direzionali e servizi, insediamenti per attrezzature e servizi pubblici e di interesse pubblico. La D.G.R. 767/2007 indica anche una quarta classe di funzioni, quella degli insediamenti produttivi turistici, che però non sono oggetto di previsioni specifiche del PDF e quindi i corrispondenti valori risultano nulli. Per quanto riguarda gli insediamenti residenziali, lo stato di attuazione del PDF viene valutato in relazione alle zone A, B e C, quantificando la ST totale, la ST attuata, la ST residua e la SUC residua. Nel caso degli insediamenti residenziali, la ST attuata comprende le zone A, le zone B, le zone C edificate oppure con piano di lottizzazione anche solo adottato. Le zone B edificate per almeno l’80% in termini di rapporto SUC edificata/SUC massima possono essere considerate complete, in conformità alle norme del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), paragrafo I.4.1 dell’Allegato, punto 3, pagina XXIII. Di conseguenza, la ST residua comprende lottizzazioni non adottate e parti non edificate di zone B attuate per meno dell’80% in termini di rapporto SUC edificata/SUC massima. In questo caso rientrano nell’attuato, sia in termini di ST che di SUC, le lottizzazioni approvate di Colle Poppo, S. Anna, Torre del Colle e quella adottata di Gaglioli. Per quanto riguarda gli insediamenti misti, lo stato di attuazione del PDF viene valutato in relazione alle zone D1 e D2, quantificando la ST totale, la ST attuata, la ST residua e la SUC residua. Per quanto riguarda gli insediamenti per i servizi, lo stato di attuazione del PDF viene valutato in relazione alle zone F1, F2, F3 e alle zone destinate a parcheggio pubblico quantificando la ST totale, la ST attuata, la ST residua. La ST relativa ai servizi non comprende le zone destinate al verde pubblico F4 e F5 (articolo 20.2 delle norme del PTCP). Si riportano quindi la ST totale, la ST attuata, la ST residua riferita al complesso delle funzioni. La ST totale (attuata + residua) prevista dal PDF ammonta a circa 1,4 milioni di mq di suolo, di cui metà è destinata al residenziale, un quarto agli insediamenti misti e un quarto ai servizi. La percentuale di attuazione (ST attuata/ST totale) è piuttosto elevata: 85%. Il patrimonio edilizio prevalentemente

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residenziale esistente ammonta a circa 434.000 mq di SUC, con un residuo di circa 54.000 mq di SUC. I valori delle quantità residue riportate nella tabella, sia in termini di ST che di SUC, non riguardano aree ricadenti nella Fascia di pericolosità A individuata nelle “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel bacino del fiume Topino e del torrente Marroggia – 2° lotto funzionale”, redatte dal Consorzio di Bonificazione Umbra. In base ai valori sopra descritti, nella tabella sono infine indicati i limiti massimi entro i quali collocare il dimensionamento del PRG, in conformità all’articolo 20 delle norme tecniche del PTCP, non solo in termini di SUC, ma anche di ST allo scopo di contenere il consumo di suolo. Relativamente al dimensionamento residenziale (zone A, B, C), il PTCP fissa un criterio espresso in termini di massimo di accrescimento percentuale del patrimonio edilizio prevalentemente residenziale esistente. Tale percentuale di accrescimento dipende dalla classe di tendenza insediativa alla quale appartiene il comune (articolo 17 delle norme del PTCP). Il Comune di Bevagna appartiene alla classe dei comuni della “diffusione policentrica” (articolo 17.1.b delle norme del PTCP), per i quali la percentuale di massimo di accrescimento del patrimonio edilizio prevalentemente residenziale esistente è pari al 20% (articolo 20.4 delle norme del PTCP). Dei circa 434.000 mq di SUC del patrimonio edilizio prevalentemente residenziale esistente, circa 393.300 mq sono SUC esistente, circa 9.600 mq sono SUC “virtualmente” completata nelle zone B con attuazione >80%, e 31.500 mq sono SUC derivante dalle lottizzazioni adottate o approvate anche se non ancora attuate. Data la consistenza del patrimonio edilizio prevalentemente residenziale così calcolata, sulla base delle norme del PTCP sopra ricordate, l’incremento massimo di SUC residenziale che il PRG può prevedere è pari a poco meno di 87.000 mq di SUC. Per quanto riguarda il contenimento del consumo di suolo, il PTCP definisce un criterio che limita la quantità di suolo impegnabile per nuovi insediamenti nel nuovo PRG oltre quella già prevista dal PRG vigente, in funzione della percentuale di attuazione del PRG vigente, espressa dal rapporto ST attuata / ST totale prevista per l’edificazione. Con una percentuale di attuazione minore o uguale al 55% non si possono impegnare nuove superfici di suolo nel nuovo PRG oltre quelle già previste dal PRG vigente. Con una percentuale di attuazione compresa tra 55 e 65% si possono impegnare nuove superfici di suolo nel nuovo PRG, oltre quelle già previste dal PRG vigente, in misura non superiore ad una percentuale della superficie attuata corrispondente alla differenza tra percentuale di attuazione e 55%. Per esempio, con una percentuale di attuazione del 60%, si possono impegnare nuove superfici di suolo nel nuovo PRG oltre quelle già previste dal PRG vigente, in misura non superiore al 5% (60 meno 55) della superficie attuata del PRG vigente, corrispondente quindi ad un aumento del 3% (5% del 60%) della previsione complessiva del PRG vigente (ST attuata + ST non attuata). Con una percentuale di attuazione oltre il 65% si possono impegnare nuove superfici oltre quelle già previste dal PRG vigente, in misura non superiore al 10% della ST attuata. Come già evidenziato, la tabella mostra che la percentuale di attuazione del PDF in termini di ST attuata / ST totale è pari all’85%. Di conseguenza, nel PRG la ST può essere incrementata fino al 10% della ST attuata. Nel caso dei valori della tabella, con una ST attuata di circa 1.234.000 mq tale incremento è pari a circa 123.000 mq.

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Fonti delle Tabelle di Stima degli interventi edilizi sopra riportate: Comune di Bevagna, Area Pianificazione e Gestione del Territorio, maggio 2010.

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Fonte: misurazione diretta su base cartografica, a cura del Gruppo di progettazione, effettuata nel 2010

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Note alla Tabella 1.2.2.d), D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767 (Dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate)

[a] mq di superficie territoriale destinata a parcheggi pubblici nel PDF vigente ATTUATA; i mq di superficie territoriale destinata a parcheggi pubblici nel PDF vigente NON ATTUATA sono invece 84.131. Il Comune di Bevagna ha adottato un nuovo Piano Parcheggi nel 2009. Quantità di superfici territoriali misurate su cartografia vettoriale del Programma di Fabbricazione vigente, predisposta dal Comune di Bevagna.

[b] Si evidenzia che alcune aree di parcheggio, direttamente contigue al Centro storico, sono destinate non solo allo standard di parcheggio per la residenza, ma anche all’accoglienza per eventi speciali.

[c] La strutturazione urbanistica del territorio comunale bevanate non consente, per quanto concerne parchi, piazze e spazi pubblici, di operare una distinzione tra elementi di scala locale ed elementi di valenza territoriale comunale e sovra comunale.

[d] Ai sensi dell’art. 11.1 (“Dotazioni territoriali e funzionali minime di aree pubbliche a servizio di insediamenti residenziali”) del Regolamento Regionale n. 7 del 25 marzo 2010, le dotazioni oggetto di detto articolo sono espresse in metri quadri per abitante insediato o da insediare.

[e] Popolazione residente totale = 5090 abitanti al 31/12/2009.

[f] Si riportano di seguito le tabelle di calcolo delle superfici relative alle prime tre voci del quadro “Dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate - Al servizio di insediamenti residenziali“, con quantità misurate su cartografia vettoriale del Programma di Fabbricazione vigente, predisposta dal Comune di Bevagna. Per le localizzazioni delle attrezzature nel territorio comunale vedi elaborato grafico allegato “Immobili comunali destinati a servizi pubblici e/o di pubblico interesse” predisposto dal Comune di Bevagna.

Asilo nido, scuole d’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado Sup. lotti [mq]

Scuola materna Capoluogo 1620 Scuola media Capoluogo 604 Scuola elementare Capoluogo 1294 Scuole frazione Cantalupo 2007

Totale 5525

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Attrezzature di interesse comune

Palestra e bocciodromo 10910 Centro sociala Petrillo 1539 Centro sociale Annunziata 317 Centro sociale Cantalupo 1611 Polivalente Torre del Colle 1670 Centro sociale SM Grazie 467 Poliambulatorio S Anna 1227 Chiesa S. Francesco 647 Chiesa del Seminario 252 Chiesa S. Filippo 329 Chiesa S. Domenico 566 Chiesa S. Silvestro 368 Chiesa Cantalupo 188 Chiesa Limigiano 322 Chiesa Torre del Colle 346 Chiesa Gaglioli 109

Totale 20868

Spazi pubblici attrezzati e a parco, piazze e altri spazi pubblici

Parco Silvestri 15792 Cantalupo verde attrezz. fronte Polivalente 1382 Cantalupo verde attrezz. adiacente Scuole 1746 Cantalupo campo sportivo e verde attiguo 8683 Verde attrezzato S.M. delle Grazie 2069 Tutte le piazze del Capoluogo 8683 Cantalupo Piazza 105

Totale 38460

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Bilancio urbanistico. Indicatori tematici

Tabella e D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767; Quadro d’insieme degli indicatori tematici

UNITA’ DI Tema Tematismo Area INDICATORI P S R FONTE Bevagna ANNO NOTE MISURA

Superficie Zone A+B+C = 677.489 mq; Zone F territoriale 1.591.000 mq; = (F1, F2, F3 del PDF vigente) urbanizzata (Zone Mq X elaborazione 2010 159,1 Ha 175.958 mq, Strade tot = 663.372 A, B, C, F, strade e mq; Parcheggi = 74.181 mq. parcheggi) S.U.

2,83% (rispetto alla superficie totale del comune) S.U. = 159,1 Ha; Superficie Indice di pressione 3,59% (rispetto comunale totale = 5.614 ha; antropica alla superficie % * X elaborazione 2010 superficie aree boscate 1.118,5 Ha; (S.U./Superficie totale del comune superficie corsi d'acqua e laghi 64,2 comunale totale) * al netto delle aree Ha boscate, dei corsi d'acqua e dei laghi) Stato di consistenza dell’edificato. Stima superficie utile coperta:

- Prevalentemente Il dato corrisponde alla Superficie Residenziale Utile Coperta totale esistente nelle Mq X elaborazione 434.593 2010 escluse le zone zone A, B, C del Programma di agricole Fabbricazione vigente.

Gli esercizi commerciali al dettaglio - Direzionali esistenti sono compresi nel dato commerciali e Mq X elaborazione nd 2010 "Prevalentemente Residenziale servizi escluse le zone agricole" (vedi sopra)

Totale SUC Mq X elaborazione 434.593 2010 edificato

0,77% (rispetto alla superficie Superficie Utile Coperta (SUC) totale totale del comune) Indice di pressione esistente prevalentemente 0,98% (rispetto dell’edificato (Totale residenziale= 434.593 mq; Superficie

Indicatore Territoriale Insediativo Insediativo Indicatore Territoriale alla superficie Sviluppo urbano e modello insediativo insediativo e modello urbano Sviluppo SUC %* X elaborazione 2010 comunale totale = 5.614 ha; totale del comune edificato/superficie superficie aree boscate 1.118,5 Ha; al netto delle aree comunale totale) * superficie corsi d'acqua e laghi 64,2 boscate, dei corsi Ha d'acqua e dei

Svil. urbano e mod.insediativo resid., terziario, servizi e prod. prod. e servizi terziario, resid., e mod.insediativo urbano Svil. laghi)

Stato di saturazione PDF vigente (SUC

realizzata/SUC disponibile)

Superficie Utile Coperta (SUC) totale prevalentemente residenziale - esistente nelle zone A, B, C del PDF Insediamenti % elaborazione 89% 2010 vigente= 434.593 mq; Superficie residenziali Utile Coperta (SUC) residua (nelle zone B e C del PDF vigente) 54.317 mq

- Insediamenti direzionali, % X elaborazione nd 2010 commerciali e servizi

Indice di Bevagna capoluogo + Capro, frammentazione N. X elaborazione 6 2010 Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, urbana (n. centri Limigiano, Torre del Colle abitati)

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Quota a Al Censimento 2001: Popolazione disposizione di vani elaborazione residente = 4.799; n° stanze = 9.069. N./ab. X 1,88 2001 abitabili per da dati ISTAT Il numero di stanze del censimento abitante 2011 non è ancora stato pubblicato.

Al Censimento ISTAT 2001: n° Rapporto stanze = 9.069, n° abitazioni = 1.945. N. X ISTAT 4,66 2001 stanze/abitazioni Il numero di stanze del Censimento 2011 non è ancora stato pubblicato.

Al Censimento ISTAT 2011: Rapporto elaborazione Popolazione residente = 5.074; n° N. X 1,96 2011 abitanti/alloggio da dati ISTAT abitazioni (dato ancora provvisorio) = 2.592

Al Censimento 2001: Popolazione residente = 4.799; superficie totale Superficie abitabile delle abitazioni occupate da residenti elaborazione a disposizione per Mq X 40,45 2001 = 194.140 mq. La superficie totale da dati ISTAT abitante delle abitazioni occupate da residenti del censimento 2011 non è ancora stata pubblicata

Indice di edilizia residenziale Superficie Utile Coperta (SUC) pubblica (SUC compresa nell'area P.E.E.P. = edilizia residenziale % X elaborazione 2,65% 11.531,1 mq, SUC residenziale pubblica/SUC esistente 434.593 mq residenziale comunale)

Comune + Ex autoparco di Viale Roma (sup. Piano di fond. 4.028 mq, volume attuale 4.390 Ricognizione mc), ex Centrale idroelettrica e (progetto di riattivazione attualmente Valorizzazion in fase preliminare), Fabbricati e del dismessi per usi agricoli di proprietà patrimonio del Comune di Foligno in località immobiliare Cantagalli, Immobili per attività (“Piano delle produttive totalmente o parzialmenti Alienazioni e Alcuni immobili e dismessi in località Viale Roma (ex Superficie aree Valorizzazioni relative aree di G. Giorgetti, ex Sanson, Torti), ex [Kmq.] X X urbane dismesse immobiliari pertinenza (vedi Consorzio Agrario di Bevagna (sup. 2009”, ai nota a fianco) cop. dei fabbricati =2.000 mq. circa, sensi dell’art. con volumetria esistente di 10.000 58 DL mq circa), ex Mattatoio di Via 112/2008, Clitunno (fabbricati per una conv. L superficie di mq. 490 e una corte di 133/2008. mq. 700), ex Molino a cilindri Delibera (fabbricati per una superficie di mq. comunale n. 578 e una corte di mq. 225), ex 30 del 18-05- Autorimessa di Via Raggiolo 2009); (superficie di 1.600 mq).

Piani di recupero del patrimonio - Piano Particolareggiato del Centro N. X Comune 1 edilizio in ambito (1981) urbano

- Progetto preliminare pavimentazioni e reti tecnologiche del Centro storico di Bevagna; - Piano Urbano Parcheggi Centro Storico, riguardante il Centro storico e aree limitrofe. Delibera comunale n. 35 del 18-05-2009; - Piano di Ricognizione e Piani e programmi Valorizzazione del patrimonio di riqualificazione N. X Comune 4 immobiliare (“Piano delle Alienazioni urbana comunque e Valorizzazioni immobiliari 2009”, ai denominati sensi dell’art. 58 DL 112/2008, conv. L 133/2008. Delibera comunale n. 30 del 18-05-2009); - Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico (QSV) ai sensi della Legge regionale n. 12/2008 (maggio- settembre 2009);

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Popolazione residente in base al Censimento ISTAT 2011: 5.074. La superficie di verde urbano pubblico è Superficie pari a 199.585 mq e comprende disponibile di verde evidentemente sia aree di verde Mq/ab. X X Comune 39,33 urbano pubblico per pubblico attrezzato che di verde abitante pubblico non attrezzato. Fonte: Comune di Bevagna, Dichiarazione Ambientale EMAS. Ed. 3 - gennaio 2010, tabella 27 a pag. 43.

Superficie disponibile in parchi Mq/ab. X X nd territoriali per abitante Indice di compensazione ecologica residenziale S.U. = 1.591.000 mq; Verde pubblico (Superficie X X elaborazione 7,97 = 199.585 mq (vedi sopra) residenziale urbanizzata/Superfi cie verde urbano e

Attrezzature e Attrezzature servizi territoriale) Infrastrutture tecnologiche principali Densità a rete desunte da tematismi del infrastrutture PTCP, Tav. I31, Impianti e reti tecnologiche e a elaborazione tecnologiche ed energetiche rete principale Ml/Ha X X da tematismi 1,95 (1:100.000). Acquedotto adduttore escluse quelle PTCP principale: 8.697 ml; gasdotto: 2.286 viarie/Superficie ml. Superficie comunale totale = totale comunale 5.614 ha. Rete escursionistica principale desunta da tematismi del PTCP: Rete 4.181 ml. Viene aggiunto l'itinerario elaborazione escursionistica ciclopedonale territoriale Spoleto - Ml/Ha X da tematismi 2,43 (estensione/superf. Assisi, in corso di realizzazione PTCP totale comunale) (9.500 ml circa entro il territorio comunale). Superficie comunale totale = 5.614 ha.

Superfici totali aree Il dato corrisponde alla superficie industriali e Mq X elaborazione 306.796 territoriale attuata delle aree artigianali industriali/artigianali

0,55% (rispetto alla superficie totale del comune) Superficie territoriale attuata delle Superfici totali aree 0,69% (rispetto aree industriali/artigianali = 30,6 Ha; industriali e alla superficie Superficie comunale totale = 5.614 %* X elaborazione artigianali/Superfici totale del comune ha; superficie aree boscate 1.118,5 e comunale totale * al netto delle aree Ha; superficie corsi d'acqua e laghi boscate, dei corsi 64,2 Ha d'acqua e dei laghi)

Alcuni immobili Aree industriali dismessi e relative Mq X Comune dismesse aree di pertinenza

Produttivo Produttivo (vedi nota sopra)

Stato di consistenza dell’edificato industriale e Mq X elaborazione 128.970 artigianale : Stima superficie utile coperta Indice di attuazione aree produttive industriali – Superfici totali aree industriali e artigianali artigianali: 350.061 mq; Superficie (Superficie aree % X elaborazione 87,64% aree attuate o in corso di attuazione: attuate o in corso di 306.796 mq. attuazione/Superfici e totale aree produttive)

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Indice di terziarizzazione (Mq. Zone direzionali e % X elaborazione nd commerciali/Mq. Zone artigianali e industriali)

Aziende a rischio di N. X ARPA 0 2011 incidente rilevante

Procedure di VIA Comune/ARP realizzate per N. X nd A impianti produttivi

Imprese artigianali/industriali registrate EMAS N. X ARPA 3 2011 3 (ISO) 0 (EMAS) e/o certificate ISO 14000

La superficie di verde urbano Indice di pubblico è pari a 199.585 mq e compensazione comprende evidentemente sia aree infrastrutturazione di verde pubblico attrezzato che di aree produttive verde pubblico non attrezzato. Fonte: (Superficie verde % X elaborazione 78,20% Comune di Bevagna, Dichiarazione pubblico e Ambientale EMAS. Ed. 3 - gennaio parcheggi 2010, tabella 27 a pag. 43. Superfici pubblici/superficie totali aree industriali e artigianali: aree industriali e 350.061 mq; superficie parcheggi artigianali) pubblici= 74.181 mq.

Il numero totale di veicoli a Bevagna elaborazione Veicoli privati per nel 2011 è 4267 (ACI); la veicoli/ab. X su dati ACI e 0,84 2011 abitante popolazione residente secondo il ISTAT censimento 2011 è 5.074 (ISTAT).

Mezzi pubblici per N./ab. X X Comune n.d. abitante

Mezzi pubblici a basso impatto (elettrici, metano % X Comune n.d. biodiesel/totale mezzi pubblici)

Parcheggi pubblici = 74.181 mq. Parcheggi ACI e misure Mq/veicol (elaborazione 2010); numero di pubblici/veicoli X X bilancio 17,3 2011 o veicoli a Bevagna nel 2011: 4.267 circolanti urbanistico (ACI)

Zone a traffico Ha X Comune 14,67 Ha 2010 limitato (ZTL)

Nuova area pedonale Piazza Filippo Isole pedonali mq X Comune 1.294 2011 Silvestri Mobilità Mobilità Itinerario ciclopedonale territoriale Piste ciclabili in Km X Comune 9,5 Km 2010 Spoleto - Assisi (in realizzazione al ambito comunale 2010)

Aree distribuzione modale traffico Mq X - merci (basi logistiche)

Percorsi mobilità alternativa Km X - (distanze di percorrenza)

Parcheggi di interscambio tra sistemi di Mq/ab X - trasporto/veicoli circolanti

Superfici aereoporti, Kmq X X - aviosuperfici, campi di volo, elisuperfici

Superfici aree Si vedano elaborati di carattere Ha X X n.d. agricole di pregio agronomico allegati alla Relazione rurale rurale Spazio Spazio Spazio

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% su tot. aree X X n.d. agricole

Superfici aree agricole non di Ha X n.d. pregio

Superfici utilizzate

per:

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen 2010, pag. 10 (dati da Censimento Comune - agricoltura 2000 ISTAT). vitigni DOC - produzioni Dichiarazione 168,71 2000 [62,73 Ha] + vitigni DOCG [27,88 Ha] agricole di qualità Ha X X Ambientale + uliveti a produzione DOP [1,9 Ha] EMAS + uliveti a produzione integrata [76,2 Ha]

- produzioni agricole ad alta n.d. redditività

Superfici destinata Comune - Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen ad agricoltura Dichiarazione 2010, pag. 10 (dati da Censimento % X 24,89% 2000 biologica/superfici Ambientale agricoltura 2000 ISTAT). Totale produzioni di qualità EMAS Prod. Biologica = 42,2 Ha

Comune - zootecnia Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen Dichiarazione Attività zootecniche N. capi X biologica: n. 20 2010, pag. 10 (dati da Censimanto Ambientale capi agricoltura 2000 ISTAT) EMAS

Aree destinate a Ha X n.d. fertirrigazione

Ufficio Tra le 577 imprese, 228 sono iscritte Imprese agricole tot N. X Territoriale 577 2011 ai registri UMA. UMA

Imprese agricole certificate EMAS N. X n.d. e/o certificate ISO 14000 Siti attivi di estrazione minerale Il dato corrisponde al "numero di N. X ARPA 1 2010 di prima categoria cave in produzione" nel 2010 (cave) Siti attivi di estrazione minerale Il dato corrisponde al "volume di prima categoria Mc X ARPA 47.140 2010 estraibile dalle cave" nel 2010 (cave): volume estraibile previsto Siti attivi di estrazione di Regione minerale di N. X 0 Umbria Cave Cave seconda categoria (miniere) Siti attivi di estrazione di minerale di Regione Mc X 0 seconda categoria Umbria (miniere): volume estraibile previsto Superficie siti attività estrattive Mq X X - dismesse non riambientati

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Progetti di recupero ambientale Ha X - realizzati

elaborazione Superfici aree Ha X X da perimetri 1.118,50 boscate PTCP

elaborazione Sup aree boscate da perimetri PTCP % su tot. Indice di boscosità X X da perimetri 19,92% = 1.118,5 Ha; Sup terr comunale = Sup. com. PTCP 5614 Ha

2002 Superficie aree (PTCP) Sup aree boscate da perimetri PTCP boscate per Mq/ab X PTCP, ISTAT 2.204 2011 = 1.118,5 Ha; Popolazione residente abitante (popola = 5.074 (Censimento ISTAT 2011) zione)

SIC “Sorgiva dell’Aiso” (IT5210043), Superficie Siti di Regione SIC “Fiume Timia (Bevagna- Interesse Umbria, Ha X n. 3 SIC Cannara)” (IT5210039), parte del Naturalistico (SIC, Provincia di SIC “Colline Premartane” (Bettona- SIR, ZPS) Perugia Gualdo Cattaneo) IT5210078

Superfici Aree Risultano presenti "Aree di interesse verifica da protette e oasi Ha X - faunistico, zone di ripopolamento e PTCP 2002 faunistiche cattura"

Indice Aree protette, oasi elaborazione faunistiche, siti di Sup SIC = 419,37 Ha; Sup terr % X da perimetri 7,47% 2002 interesse comunale = 5.614 Ha PTCP 2002 naturalistico/superfi cie totale comunale Sup ambiti fluviali e lacustri = 1325,06 Ha [NOTA: intendendo gli "ambiti fluviali" come "Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)" come da PTCP 2002: “Aree di interesse paesaggistico – fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei bacini Paesaggio ed ecosistemi ecosistemi ed Paesaggio Indice superficie lacustri, articolo 142.1 lettere b, c elaborazione ambiti fluviali e D.Lgs 42/2004, già lettere b, c % X da perimetri 23,60% 2002 lacustri/Superficie articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999” e PTCP 2002 totale comunale “Zone di salvaguardia paesaggistica Territorio ambiente e qualità qualità e ambiente Territorio dei corsi d’acqua principali di Indicatore Naturale e Ambientale Indicatore Naturale rilevanza territoriale”]; Sup terr comunale = 5614 Ha (da PTCP, Tav. Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale). Indice di frammentazione (Superfici unità di Elaborazione Arpa Umbria su dati N. X ARPA 0,1078 2005 connessione RERU ecologica, corridoi, frammenti) Superfici con vincolo Ha X Comune 350,86 Ha 2010 Perimetro desunto da PdF vigente paesaggistico D.lgs. 42/2004/superficie % X Comune 6,25% 2010 Perimetro desunto da PdF vigente totale comunale

Habitat standard pro capite (siti elaborazione Habitat = 419,37 + 1.325,06 = naturalistici, parchi, Ha/ab. X da perimetri 0,34 2002 1.744,43 Ha; n. ab = 5.074 oasi, ambiti lacustri, PTCP 2002 (Censimento ISTAT 2011) ambiti fluviali)

elaborazione Ambiti di interesse "Aree archeologiche definite" (Tav. Ha X da perimetri 21,53 2002 archeologico A32 PTCP): Bevagna e Imbersato PTCP 2002 Impianti per tele- radiocomunicazione N. X ARPA 0 2011 (RTV) mo Densità impianti N./Kmq X ARPA 0 2011 RTV Elettromagnetis

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Siti RTV N. X ARPA 0 2011

Impianti Stazioni N. X ARPA 10 2011 Radio Base (SRB)

Densità impianti elaborazione N./Kmq X 0,178 2011 SRB su dato ARPA

Siti SRB N. X ARPA 2 2011

Comune - Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen Controlli effettuati Dichiarazione 2010, pag. 44 (Rilievi effettuati sulle N. X 2 2010 su SRB Ambientale Stazioni Radio Base (SRB) nel EMAS territorio di Bevagna)

Controlli effettuati N. X ARPA 0 2006 Arpa su RTV

Definizione dei Piani di rete per il SI/NO X Comune No sistema radiotelevisivo Piano di sviluppo elettrodotti (cavi SI/NO X - aerei, cavi interrati e stazioni)

In base alla tavola 52 del PUT, il territorio comunale di Bevagna è Estensione rete attraversato da elettrodotti a media elettrica alta e Km. X PUT n.d. 2000 tensione e da un brevissimo tratto di media tensione un elettrodotto ad alta tensione. La cartografia disponibile non consente di effettuare misure.

Zonizzazione elettromagnetica e SI/NO X - realizzazione piani di bonifica

Centraline per il monitoraggio della N. X ARPA 0 2013 qualità dell’aria

Inquinanti rilevati dalle centraline di N. X n.d. monitoraggio

Concentrazioni in mg X n.d. aria di PM10 Atmosfera Atmosfera

Concentrazioni in mg X n.d. aria di NO2

Concentrazioni in mg X n.d. aria di 03

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UNITA’ DI Tema Tematismo Area INDICATORI P S R FONTE Bevagna ANNO NOTE MISURA

Giorni di superamento del N. X n.d. livello di attenzione per il PM10

Giorni di superamento del livello per la N. X n.d. protezione della salute per l'ozono (O3)

Giorni di blocco del N. X n.d. traffico (annui)

Emissioni totali di Il dato viene dall'Inventario regionale benzene C H - 6 6 Kg X ARPA 759,58 2007 delle emissioni in atmosfera dell'Arpa macrosettori SNAP Umbria 97

Emissioni totali di Tonn./ann CO - macrosettori X ARPA 248,76 2007 o SNAP 97 Emissioni totali di Tonn./ann CO - macrosettori X ARPA 29.793,24 2007 2 o SNAP 97 Emissioni totali di PM10 - Tonn./ann X ARPA 83,88 2007 macrosettori SNAP o 97 Emissioni totali di Tonn./ann NO - macrosettori X ARPA 87,73 2007 x o SNAP 97 Emissioni totali di Tonn./ann SO - macrosettori X ARPA 5,49 2007 x o SNAP 97

Stato di attuazione Il piano di zonizzazione acustica è del piano di Approvato nel SI/NO X Comune 2010 stato approvato con con atto n. 83 zonizzazione 2010 del Consiglio Comunale 27/12/2010 acustica

Approvazione del piano di SI/NO X Comune No risanamento acustico

Sorgenti controllate N. X ARPA 0 2013 Rumore Sorgenti controllate per le quali si è riscontrato almeno % X ARPA 0 2006 un superamento dei limiti

Campagne di monitoraggio Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen effettuate per N. X Comune 1 2010 2010, pag. 9 l’inquinamento acustico

Barriere anti rumore lungo principali Ml X Comune - infrastrutture extra- urbane

Prelievi idrici per Mc X nto settore civile acque acque trattame idriche e idriche

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UNITA’ DI Tema Tematismo Area INDICATORI P S R FONTE Bevagna ANNO NOTE MISURA

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen comune da Fabbisogno idrico 2010, pag. 39 (Consumi idrici Mc X fonte VUS 365.383 2009 totale (civile) suddivisi per tipologia di utenza; dati SpA da VUS SpA)

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen comune da Fabbisogno idrico 0,196 (consumo 2010, pag. 39 (Consumi idrici Mc/ab X fonte VUS 2009 pro capite (civile) giornaliero) suddivisi per tipologia di utenza; dati SpA da VUS SpA)

Fabbisogno idrico Il dato è relativo al solo uso Mc X VUS 6.454 2012 per uso irriguo zootecnico

Fabbisogno idrico Mc X VUS 1.907 2012 per uso industriale

Mc totali di acqua Mc X VUS 328.816 2012 erogati

Il valore pro capite è stato ottenuto rapportando i 328.816 mc erogati nel Mc di acqua VUS / Mc/ab X 64,09 2012 2012 alla popolazione residente al erogati pro capite Comune 31/12/2012, pari a 5.130 abitanti (dato fornito dal Comune)

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen Rete di comune da 2010, pag. 19 (Consistenza delle distribuzione Km X fonte ATI3 93 2010 rete idrica di Bevagna. Fonte ATI3 acquedottistica Umbria Umbria)

comune da Estensione della Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - nov Km X fonte ATI3 11,4 2006 rete fognaria 2010 [Fonte: ATI3 Umbria], pag. 23 Umbria

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen 2 [Capro e Depuratori civili N. X comune 2010 2010 [Fonte: ATI3 Umbria], pagg. Cantalupo] 23-24

Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen Depuratori N. X comune 1 [Capro, misto] 2010 2010 [Fonte: ATI3 Umbria], pagg. industriali 23-24

Abitanti allacciati al 2.289 utenti (non N. X VUS 2012 servizio fognario abitanti)

Abitanti allacciati al N.%/utenz servizio di X n.d. e tot. depurazione

Utenze industriali N.%/utenz allacciate al X VUS 50 2012 e tot. depuratore

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UNITA’ DI Tema Tematismo Area INDICATORI P S R FONTE Bevagna ANNO NOTE MISURA

Pozzo Cantone e Sorgente Gaglioli; Dich. Ambient. EMAS. Ed. 3 - gen Pozzi e sorgenti per N. X comune 2 2008 2010 [Fonte: ATI3 Umbria], pag. 18. uso domestico Trattasi di approvvigionamenti per la rete idrica.

Pozzi per uso N. X - irriguo

Laghetti e invasi collinari DPR Mc X - 1363/1959

Acquifero vulnerato Bevagna non ha alcun acquifero Ha X ARPA no 2005 da nitrati vulnerato da nitrati.

3 - 4 Km sono soggetti a contaminazione da composti organo Acquifero vulnerato Ha X ARPA no 2005 - alogenati (tetracloroetilene) non da nitrati informazione fornita dall'Arpa di Perugia

Aree interessate da dissesto (da PAI n.d./PAI Legge 183/1989):

Aree a rischio R1 Kmq X

Aree a rischio R2 Kmq X

Si vedano elaborati di carattere geologico ed idraulico allegati alla Relazione

Aree a rischio R3 Kmq X

Aree a rischio R4 Kmq X Suolo e sottosuolo e Suolo sottosuolo

Interventi di consolidamento e di sistemazione per Kmq X aree a rischio da dissesto

"Mappe di pericolosità e rischio Fasce di idraulico nel pericolosità da bacino del esondazione (da Fiume Topino PAI Legge e Torrente 183/1989); Maroggia - 2. Lotto funzionale", C.B.U.

Perimetri vettoriali posti a Fascia A Ha X 668,05 2010 disposizione da: Regione Umbria - Piani e programmi per la difesa dal rischio idraulico, nel maggio 2010 Fascia B Ha X 398,95 2010

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UNITA’ DI Tema Tematismo Area INDICATORI P S R FONTE Bevagna ANNO NOTE MISURA

Fascia C Ha X 400,26 2010

Interventi di difesa Kmq X idraulica

Superficie elaborazione assoggettata a Kmq X da perimetri 27,05 vincolo PTCP 2002 idrogeologico Indice di rischio idrogeologico Zone A+B+C = 677.489 mq; (Sup.tot.urbanizzat Superfici totali aree industriali e a A, B, C, D, F/Sup. artigianali = 350.061 mq; Superficie aree a rischio da % X elaborazione 2,46% assoggettata a vincolo idrogeologico dissesto da = 27,05 Kmq; Fasce fluviali A+B+C = esondazione e con 1467,26 Ha vincolo idrogeologico)

La tavola 11 del PUT mostra che nel territorio di Bevagna non sono presenti “Aree di particolare Aree di particolare interesse geologico”. Nella stessa interesse geologico mq X PUT - tavola l’ambito del lago Aiso è e singolarità classificato tra gli “Ambiti geologiche caratterizzati da singolarità geologiche non ricompresi nelle aree di particolare interesse”

Siti contaminati N. X ARPA 1 2012 riconosciuti

Siti potenzialmente contaminati Il dato si riferisce ai siti a forte (discariche presunzione di contaminazione di N. X ARPA 0 2008 dismesse e attività competenza pubblica oppure privata produttive - Lista A2 2008 inquinanti dismesse

Siti bonificati N. X ARPA 0 2006

In base alla carta_pericolosita_sismica.pdf Regione Rischio sismico Livello X zona sismica 2 (basata su OPCM n. 3519/2006) il Umbria territorio di Bevagna è in zona sismica 2.

Consumo totale energia elettrica per Kwh X utenze industriali e artigianali Consumo totale energia elettrica per Kwh X utenze civili Consumo totale di gas naturale per Mc X VUS 190.589 2012 utenze industriali e artigianali Consumo totale di gas naturale per Mc X VUS 1.631.304 2012 utenze civili

Energia Energia Centrali di produzione di N. X n.d. energia da biomasse

Energia prodotta da Kw X n.d. centrali biomasse

Centrale di produzione energia N. X ARPA 0 2010 da fonte eolica

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Energia prodotta da Kw X ARPA 0 2010 centrali eoliche

Centrale di produzione energia N. X ARPA 78 2012 da fonte solare

Energia prodotta da Kw X fonte solare

Superfici pannelli solari e fotovoltaici Mq X Comune 4.172 2012 installati

Produzione di rifiuti Tonn. X ARPA 2.873,84 2011 urbani totale

Il dato corrisponde a: 2.873,84 x 1000 / 5.074 (2873,84 è la Produzione di rifiuti ARPA / kg./ab. X 566 2011 produzione totale di rifiuti nel 2011, urbani per abitante ISTAT mentre 5074 è la popolazione secondo il censimento del 2011)

Produzione di rifiuti Tonn. X ARPA 574,24 2010 speciali

Raccolta % X Comune 24,70% 2012 differenziata

Rifiuti Punti di raccolta differenziata (Isole N. X ARPA 0 2010 ecologiche)

L'anno indicato si riferisce al fatto Discariche Regione che la pagina web della Regione N. X X 0 2013 autorizzate Umbria Umbria da cui è stato tratto il dato è stata consultata a maggio 2013.

Indice territoriale di detrazione ambientale % X X elaborazione 0 2013 (discariche autorizzate/sup. totale comunale)

Popolazione N. X ISTAT 5.074 residente totale

Variazione della popolazione Incremento ISTAT / residente dal 31 dicembre 2002 popolazione ultimo % X 5,55% Comune (4.860, ISTAT) al 31 dicembre 2012 decennio (5.130, Comune).

1 gennai Saldo movimento o 2002

Demografia Demografia N. X ISTAT 456 migratorio - 31 dicembr e 2010 Struttura econ.sociale e cultur. e cultur. econ.sociale Struttura Indicatore Economico – Sociale – Sociale Economico Indicatore

Popolazione residente = 5.130 Densità elab. su dati (31/12/2012); Sup terr comunale = demografica ab./Kmq X Comune / 114 2012 56,14 Kmq [Dich. Ambient. EMAS. ab./Kmq (esclusi PTCP Ed. 3 - gen 2010]; Sup aree boscate boschi) da perimetri PTCP = 11,18 Kmq.

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Tasso di invecchiamento % X ISTAT 22,80% 2011 (Pop. > 65 anni)

Nuclei familiari N. X ISTAT 1.945 2010

Media componenti N. X ISTAT 2,64 2010 nuclei familiari

Reddito disponibile € X n.d. medio delle famiglie

Occupati N. X ISTAT 1851 2001

Il dato corrisponde alle "persone in cerca di occupazione" in base al Disoccupati N. X istat 99 2001 Censimento del 2001. I dati del censimento 2011 non sono ancora disponibili.

Occupati nel settore I dati del censimento 2011 non sono N. X ISTAT 407 2001 pubblico ancora disponibili.

Occupati nei settori I dati del censimento 2011 non sono industriali e N. X ISTAT 702 2001 ancora disponibili. artigianali

Occupati nel settore I dati del censimento 2011 non sono N. X ISTAT 580 2001 terziario ancora disponibili.

Il dato corrisponde al tasso di occupazione calcolato in base alla definizione ISTAT: rapporto tra gli Tasso di elaborazione occupati e la popolazione di 15 anni occupazione (tot. % X 44,10% su dati ISTAT e più. A Bevagna secondo il occupati/abitanti)

Economia Economia censimento del 2001 gli occupati erano 1851, la popolazione con età >=15 anni era pari a 4.193 abitanti.

Pensionati N. X n.d.

€ 577.695 (proventi da utenze civili e Costo medio industriali nel 2012 stimati dal VUS / dell’acqua per € X 112,61 2012 Comune sulla base di dati forniti Comune abitante dalla VUS); 5.130 (popolazione al 31/12/2012, fonte: Comune)

Costo tassa € 717.667,02 (proventi TIA) : 5.130 smaltimento € X Comune 139,90 2012 (popolazione al 31/12/2012) RSU/abitante

€ 1.036.500 (proventi) : 5.130 Costo IMU/abitante € X Comune 202,04 2012 (popolazione al 31/12/2012)

Costo addizionale € 329.655,01 (proventi) : 5.130 € X Comune 64,26 2012 IRPEF/abitante (popolazione al 31/12/2012)

Camera di Commercio di primo Imprese registrate N. X Perugia, 625 trimestr archivio e 2013

Produzione Produzione STARNET

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Camera di Mortalità/natalità Commercio di Il dato corrisponde alla differenza 2009- imprese ultimo (saldo) N. X Perugia, -12 "iscrizioni meno cancellazioni" nel 2012 triennio archivio periodo 2009-2012. STARNET

Camera di Commercio di primo Numero di imprese registrate alla Imprese agricole N. X Perugia, 247 trimestr voce "Agricoltura, silvicoltura pesca" archivio e 2013 nel primo trimestre del 2013. STARNET

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Medie strutture di Camera di N. X 7 2009 Area Socio Assistenziale, Sviluppo vendita inferiori Commercio economico, Cultura

Grandi strutture di Dati forniti dal Comune di Bevagna, Camera di vendita N. X 1 2009 Area Socio Assistenziale, Sviluppo Commercio inferiori/superiori economico, Cultura

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Strutture per Camera di N. X 1 2009 Area Socio Assistenziale, Sviluppo mercati Commercio economico, Cultura

Asili nido (unità 1 asilo privato + 1 sezione primavera N. X Comune 2 2013 funzionali presenti) (0-36 mesi)

23 nell'asilo privato + 15 nella Iscritti asili nido N. X Comune 38 2013 sezione "primavera". Questi dati sono invariati dal 2009. Scuole d’infanzia (unità funzionali N. X Comune 2+1(privata) 2009 presenti) Iscritti alle scuole 2012- N. X Comune 94 + 35 d’infanzia 2013 Scuole primarie (unità funzionali N. X Comune 2 2009 presenti) Iscritti alle scuole 2012- N. X Comune 204 primarie 2013 Istruzione Istruzione Scuole second. di primo grado (unità N. X comune 1 2009 funz.presenti) Iscritti scuole 2012- secondarie di primo N. X Comune 129 2013 grado Scuole secondarie sup. e univ. (unità N. X Comune 0 funz.presenti) Iscritti scuole secondarie Comune 0 superiori e università

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Posti letto negli N. X Comune 189 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo alberghi economico, Cultura

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Presenze annuali N. X Comune 13.071 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo negli alberghi economico, Cultura

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Posti letto esercizi N. X Comune 275 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo extralberghieri economico, Cultura Turismo

Presenze annuali Dati forniti dal Comune di Bevagna, esercizi N. X Comune 38.627 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo extralberghieri economico, Cultura

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Posti letto N. X Comune 375 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo agriturismo economico, Cultura

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Le presenze annuali negli Presenze annuali agriturismo sono comprese nelle N. X negli agriturismo presenze annuali degli esercizi extra- alberghieri (si veda sopra)

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Posti letto totali N. X Comune 839 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo economico, Cultura

Dati forniti dal Comune di Bevagna, Presenze annuali N. X Comune 51.698 2012 Area Socio Assistenziale, Sviluppo totali economico, Cultura

1 [Museo - Biblioteche e Musei N. X Comune Biblioteca comunale]

Cinema e teatri N. X Comune 1

Piano Urbano Parcheggi Centro Storico, riguardante il Centro storico Grandi Mercato Gaite + e aree limitrofe. Delibera comunale manifestazioni ed N. X Comune altri =21 n. 35 del 18-05-2009; Elenco eventi, eventi con luogo di svolgimento, durata giorni e stima presenze a pag. 7. Cultura e tempo libero libero tempo e Cultura Impianti sportivi N. X Comune 2 pubblici e privati Utilizzo impianti sportivi N. X n.d. n.d. (utenti/popolazione)

Utilizzo biblioteche Biblioteca chiusa N. Comune (utenti/popolazione) dal 1997

3.3. Lettura analitico comparativa dei dati quantitativi del Bilancio urbanistico

La consistenza ed entità dei dati quantitativi del Bilancio urbanistico, documentata dalle tabelle contenute del presente documento, pone in evidenza i parametri e quantità che saranno posti alla base dell’elaborazione del Piano Regolatore Generale – Parte strutturale e parte operativa, nonché delle prossime fasi di valutazione – e di successivo monitoraggio degli esiti del PRG nel tempo – connesse alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Al di là degli elementi valutativi e decisionali connessi ai valori dei dati disponibili, che le tabelle evidenziano in modo significativo e autodocumentante, si propongono di seguito alcune note di sintesi connesse al quadro d’insieme offerto dai dati stessi.

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Stima consumo di suolo e incremento edificatorio

L’analisi qualitativa e quantitativa dello stato di attuazione del vigente strumento di pianificazione generale evidenzia, sulla base dei dati tabellati, una elevata percentuale di attuazione.

Fonte dei dati di base per le elaborazioni è stato il Sistema Informativo Territoriale dell’Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino”, rilievo del patrimonio edilizio del Comune di Bevagna, 2009.

Ai fini dei calcoli dei dati esposti nella tabella, sono state escluse dalle relative quantità le superfici e l’eventuale edificabilità delle zone interessate da previsioni del vigente Programma di Fabbricazione non attuate e interne alla Fascia di pericolosità idraulica A e incompatibili con essa (si vedano: “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia – II lotto funzionale” – Regione Umbria / Consorzio di Bonificazione Umbra; Piano Stralcio di Assetto idrogeologico, Norme tecniche di attuazione, Autorità di Bacino del Fiume Tevere).

In relazione ai criteri di dimensionamento prescritti dalla normativa vigente, con particolare riferimento all’art. 20 delle Norme del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia (2002), è proponibile un incremento del patrimonio edilizio prevalentemente residenziale che l’Amministrazione esprime l’opzione di localizzare in adiacenza all’esistente espansione della zona S. Anna, destinato anche ad accogliere il futuro Polo scolastico integrato, e, in misura minore, anche in adiacenza all’abitato esistente della frazione di Cantalupo.

Dotazioni territoriali e funzionali realizzate o convenzionate

I contenuti del quadro quantitativo evidenziano che, come già si è rimarcato in precedenti paragrafi, il sistema delle attrezzature per servizi pubblici presente nel territorio bevanate è relativo a servizi di rango urbano e locale congruente con la dimensione demografica comunale.

Per quanto concerne i servizi di scala territoriale, infatti, il sistema bevanate presenta una marcata interdipendenza territoriale con il limitrofo Comune di Foligno, dotato di caratteri di riferimento territoriale nell’ambito della Valle Umbra.

Per quanto concerne il rapporto tra dati relativi alle dotazioni esistenti e potenziali quantità di futuro dimensionamento, si evidenzia che:

- per quanto concerne le attrezzature per servizi scolastici: l’Amministrazione ha espresso l’obiettivo, particolarmente caratterizzante per la formazione in fieri del

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PRG, della rilocalizzazione delle scuole attualmente presenti all’interno del Centro storico nell’ambito della futura trasformazione della zona S. Anna, nel settore Nord del Capoluogo, con la realizzazione in detta località di un nuovo Polo scolastico;

- per quanto concerne i parcheggi pubblici, sia di rango locale che di rango urbano: il Comune di Bevagna ha predisposto un Piano Parcheggi per il Centro storico, interessante diverse aree del Capoluogo, che ha provveduto ad adottare nel maggio 2009.

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4. LINEE DI INDIRIZZO PER LA PARTE STRUTTURALE DEL PRG: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE

Come normato dalla LR n. 11/2005, art. 9, è parte caratterizzante del documento di avvio del processo di piano la formalizzazione delle “...indicazioni degli obiettivi generali e specifici che si intendono perseguire con il Piano, delle scelte strutturali per l’assetto del territorio e delle azioni strategiche, anche con riferimento agli obiettivi e indirizzi della programmazione regionale, della pianificazione provinciale e dei Piani di settore. La relazione contiene altresì le indicazioni del sistema delle principali funzioni urbane e territoriali, esistenti e di progetto.” In questo senso il Documento programmatico può interpretarsi definizione preventiva del “progetto per lo sviluppo armonico del territorio” di cui si comporrà il Piano Regolatore; con ciò non si intende tanto la definizione di una configurazione morfologica e funzionale definitiva, quanto la predisposizione di un “percorso creativo” che sulla base di una prima individuazione di ambiti e subambiti territoriali, tende ad individuare le aree strategiche e disegnare relazioni possibili fra le risorse (storiche, ambientali, ecc.) valorizzandole ed ordinandole anche al fine di ridefinire una nuova dialettica nel rapporto fra le diverse domande (come quella turistica ma non solo) e l’offerta territoriale. Tale documento deve poter offrire una lettura sintetica, ma immediatamente capace di suggestionare, del percorso dell’elaborazione del PRG e racchiudere perciò le possibili strategie che effettivamente dovranno essere messe in atto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La messa a punto del quadro degli obiettivi di base dell’azione di piano è stata operata nel corso di un itinerario di graduale concertazione e dialogo tra Amministrazione comunale e Tecnici, che si è anche giovata dell’elaborazione di due varianti “anticipatrici” di rilevanti scelte di piano (Varianti parziali al PdF delle zone S. Anna e Viale Roma), dei risultati del percorso di formazione del Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico, che conformemente al dettato della LR n. 12/2008 ha comportato approfondimenti conoscitivi di carattere specifico – perfezionati e consegnati alla Regione Umbria nel corso del 2009 –, di una serie di momenti di partecipazione, nonché dell’elaborazione della “Struttura Urbana Minima” e della integrazione di questa con il Piano della Protezione Civile.

La progressiva formazione del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico ai sensi della LR n. 11/2005 ha posto le proprie basi sugli elementi di conoscenza acquisiti nella Conferenza dei servizi esperita nel 2008, i quali sono stati gradualmente integrati dagli ulteriori riferimenti normativi e conoscitivi; alcuni di questi, particolarmente rilevanti ai fini dell’assunzione delle

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scelte, sono stati indicati da diversi soggetti istituzionali di rango territoriale. Sulla base del quadro di conoscenze così acquisito si è potuto procedere al perfezionamento del sistema delle scelte di fondo espresse dall’Amministrazione e dalla comunità locale, e ad impostare le necessarie valutazioni di coerenza e sostenibilità prescritte dalla legge per dette scelte.

In modo congruente con il sistema degli obiettivi di fondo dell’azione di piano, una prima formalizzazione cartografica di uno schema della struttura territoriale è stata messa a punto e sottoposta a discussione nel corso del 2009. Un formale pronunciamento di condivisione del sistema degli obiettivi e del suddetto schema, destinato a costituire parte integrante del Documento programmatico, è stato espresso dall’Amministrazione comunale nell’ottobre del 2009.

Un parziale adeguamento del suddetto quadro di obiettivi, rispetto a intenti originariamente espressi dall’Amministrazione comunale, è stato necessario a seguito dell’emanazione delle Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale, approvate dal Consorzio Bonificazione Umbra con Deliberazione 2/CA del 09/02/2009.

Dette mappe, infatti, hanno indicato una pericolosità idraulica di talune aree e parti del territorio comunale, che ha condotto a riconsiderare e a rivedere precedenti intenzioni di trasformazione locale maturate dall’Amministrazione.

In particolare, si è deciso lo stralcio di una nuova area PIP, già oggetto di precedenti studi di prefattibilità da parte dell’Amministrazione comunale e localizzata nel settore Est del territorio comunale (Via Flaminia), data la collocazione della maggior parte di detta area in un ambito indicato dalle suddette Mappe di pericolosità e rischio idraulico entro la “Fascia B”.

Successivamente alla formale consegna di una prima bozza complessiva del Documento programmatico da parte del Gruppo di progettazione, avvenuta nel marzo 2011, l’Amministrazione comunale ha manifestato l’esigenza di un rinnovato approfondimento del dibattito riguardante il proprio futuro insediativo e il Piano in formazione, avviando una nuova fase di riflessione e di confronto in seno alle diverse componenti della comunità bevanate. Il presente quadro di linee di indirizzo sintetizza quindi i risultati di detto itinerario, giunto ormai ad una fase avanzata di maturazione.

Di seguito viene illustrata una suddivisione in Ambiti omogenei del territorio comunale, adottata come chiave di lettura e di intervento congruente con gli obiettivi generali, i caratteri e le vocazioni del territorio comunale. Sono peraltro indicati, con lo scopo di approfondirne ulteriormente nel corso delle elaborazioni lavoro i caratteri salienti e le connessioni di livello

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sovra comunale (intercomunale, provinciale e regionale) che interessano direttamente e indirettamente Bevagna.

All’interno di detta articolazione in ambiti e livelli, viene individuato il quadro dei caratteri prevalenti, delle suscettività e problemi, degli obiettivi specifici, dei campi specifici di azione, degli interventi localizzativi principali, degli strumenti e delle indicazioni normative, aggiornato alle più recenti scelte di indirizzo dell’Amministrazione.

4.1. Gli obiettivi generali

Conservazione/valorizzazione del patrimonio storico culturale (un binomio su cui puntare) non sembrano più oggi termini antitetici, nè sotto il profilo culturale, né sotto quello della pianificazione e della programmazione dello sviluppo economico. L’attenzione alle preesistenze è perciò determinante non solo per quanto riguarda i temi del loro restauro ma anche quelli della loro riutilizzazione. L’adeguatezza e la gradevolezza di un centro abitato non si misura solo sulle azioni da effettuare sulle emergenze ma sulla capacità di riconsiderare gli insediamenti nel loro complesso e su questi operare sia pure per parti e attraverso la predisposizione di specifici quadri strategici. Rimane d’altra parte molto rischioso sottovalutare i valori complessi del territorio (e più in generale dell’ambiente) quando si sposta, troppo facilmente e con superficialità, l’attenzione solo sul “possibile” consumo dei beni storici, culturali ed ambientali (come è il caso del turismo).

In quest’ottica divengono obiettivi generali del piano: • La tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale considerando, come peraltro proposto per il QVS, l’unitarietà ambientale che sussiste ancor oggi tra edificato storico e contesto naturale • La tutela e valorizzazione del sistema ambientale e paesaggistico e delle zone agricole attraverso il freno alla diffusione e alla dispersione dell’insediamento, incentivi alla riqualificazione degli insediamenti periurbani, la promozione di attività compatibili con l’uso agricolo e il paesaggio • La riqualificazione e potenziamento degli insediamenti storici e moderni attraverso interventi puntuali di qualificazione urbanistica e architettonica (anche con interventi unitari finalizzati a procedure perequative, del tipo dei Programmi Complessi). I supporti ambientale, infrastrutturale e delle preesistenze storiche forniscono una guida per le scelte relative alle politiche per la residenza, la domanda abitativa na definisce

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quantità e qualità . Il Programma di Fabbricazione vigente ha indicato un complesso di aree di espansione di cui occorre verificare lo stato di realizzazione sia edilizio che dei servizi. Il Piano si muove nella direzione di formulare ipotesi, sia pure preliminari, sulla domanda di residenze e servizi locali (il se è legato anche ad un’attenta valutazione delle condizioni dirette e indirette di rischio ambientale e allo stato delle infrastrutture) da localizzare sia sul “nuovo” (eventuali nuove aree di espansione) che su aree solo parzialmente investite dall’urbanizzazione che, infine dalle possibilità di recupero dell’esistente. • La valorizzazione della fruizione turistica e sociale del territorio. Tra le attività economiche, il turismo assume un ruolo preminente e trainante in tutto il comprensorio. In questo ambito Bevagna evidenzia caratteri maturi e, nel contempo, complessi: ad una contenuta ricettività (tuttavia articolata fra alberghi e iniziative legate all’ambiente come agriturismi) si affianca da anni una politica di valorizzazione di beni storici e naturalistici (vedi il centro storico ma anche i borghi minori) e un ricco calendario di eventi e manifestazioni culturali. Nella fase di elaborazione del nuovo strumento urbanistico, e parallelamente all’elaborazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico, è opportuno ripensare ad una complessiva ed oculata valorizzazione della fruizione turistica e sociale, in particolare nella direzione dell’organizzazione di esperienze fruitive differenziate integrandole con le peculiarità proprie dell’area (tradizioni ed usi locali, produzioni tipiche, ecc.), la valorizzazione dei percorsi pedonali e ciclabili, la mitigazione di alcuni fattori di detrazione del patrimonio ambientale e storico. Le strategie di valorizzazione turistica dovranno avere quale fine lo sviluppo e la gestione autonoma di un sistema integrato di risorse storico naturali, parallelamente di una offerta differenziata di attività ricreative, ricettive e di fruizione del territorio. Sembra il caso di suggerire due criteri base su cui sviluppare le elaborazioni in questa direzione: valutare nelle scelte la naturale possibile maggiore integrazione fra i residenti e ospiti (o meglio dei loro interessi e delle loro reciproche esigenze), cominciare a definire i target della domanda turistica da privilegiare e a cui riferirsi. • La razionalizzazione delle procedure di intervento attraverso forme di perequazione e compensazione (trasferibilità dei diritti edificatori nell’ambito del (o dei) comparti omogenei deputati alle trasformazioni edilizie; compensazioni sostitutive dell’esproprio; Programmi Complessi); la razionalizzazione delle modalità di intervento diretto negli ambiti urbani consolidati e di completamento locale; la possibilità di cambi di destinazione d’uso compatibili col contesto e soggette a permesso a costruire

4.2. L’Armatura territoriale e gli Ambiti territoriali di riferimento

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Nell’ottica di una azione di piano coerente con i caratteri e le vocazioni del territorio, si è inteso distinguere due differenti livelli di lettura e di pianificazione, funzionali ad una puntuale indicazione di caratteri, obiettivi specifici, campi specifici di azione: • L’”Armatura territoriale”; • Gli “Ambiti territoriali di riferimento”.

4.2.1 L’Armatura territoriale L’Armatura territoriale è costituita dalla struttura del territorio, determinata dalle parti principali dell’insediamento, dal sistema infrastrutturale, dagli elementi del reticolo idrografico e delle aree boscate sia nelle relazioni interne che esterne di Bevagna.

La costruzione dell’armatura territoriale è azione propedeutica ad uno sviluppo armonico dei luoghi e degli ambienti della futura Bevagna. Tale costruzione si prospetta “a geometria variabile”: sono da considerare cioè le relazioni attuali e potenziali sia di carattere territoriale (il rapporto con la viabilità regionale, le tendenze insediative di bordo, il ruolo delle attrezzature di livello sub regionale, ecc.) sia ambientale (il rapporto con i monti Martani e con la pianura verso Assisi e Foligno) che produttivo (come la triangolazione Assisi, Spello, Bevagna per quanto rigurda l’offerta turistica; il rapporto con Foligno).

L’impianto urbanistico del centro storico di Bevagna, chiaro nelle sue linee principali (attraverso mura, porte e relazioni ambientali con il suo intorno) e nella conformazione dell’intero assetto comunale (corona dei borghi), suggerisce di concentrare l’attenzione del progetto di piano sul suo intrinseco valore di centralità: tale valore si è mantenuto determinante ed essenziale, fino ad oggi, per quanto riguarda sia le relazioni interne che quelle con le altre parti edificate del territorio comunale ed oltre; lo stesso può dirsi per quanto riguarda l’orizzonte ambientale e paesaggistico che lo definisce.

In quest’ottica si considera un’armatura territoriale, che coinvolge dialetticamente e in forma unitaria:

• l’insediamento storico principale e il recente quartiere di S.Anna,

• Cantalupo e la corona dei borghi fortificati collinari,

• il sistema infrastrutturale principale (nonché di distribuzione locale fino ai sentieri e ai percorsi ciclabili),

• i corsi d’acqua (naturali così come la rete dei canali di bonifica) e le aree agricole connesse,

• la cornice boscata delle colline circostanti.

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Le azioni devono garantire al territorio anche in presenza di domande d’uso innovative e/o inedite:

• da una parte, protezione ambientale, riduzione dei rischi e conservazione delle peculiarità agricolo- produttive,

• dall’altra, maggiore capacità di relazione e di integrazione fra le diverse parti e verso l’esterno,

ma nel contempo devono rendere più appetibile e competitivo il proprio patrimonio – funzionale, storico, naturale – per la fruizione dei cittadini e dei residenti temporanei.

E’ ovvia l’importanza del tema: un’armatura territoriale debole, inadeguata o degradata, anche nelle sue parti, riduce inevitabilmente l’efficienza del sistema urbano nel suo complesso; un’armatura territoriale equilibrata e “sostenibile” dal punto di vista della valorizzazione ambientale e del patrimonio culturale, permette di pensare agli insediamenti quali risorse, luoghi permeabili a nuove e consolidate relazioni, sia “materiali”, legate alla fruizione dei luoghi (infrastrutture e servizi), sia “immateriali”, legate alla conoscenza, gestione, organizzazione e promozione dei territori.

Campi specifici di azione

• Accessibilità e distribuzione dei flussi di traffico da e per il territorio (verso Foligno, Perugia e Massa Martana ma anche, per quanto riguarda i borghi al confine del comune, verso i comuni contermini)

• Miglioramento dei nodi di smistamento locale (parcheggi e spazi di sosta) e recupero degli spazi di passeggiata e di viabilità “dolce”

• Recupero della rete viaria storica, spazi pubblici ed emergenze

• Adeguamento dei fulcri dell’organizzazione urbanistica con un attento riesame delle situazioni di bordo (spesso non risolte)

• Attualizzazione e valorizzazione delle connessioni ambientali con gli elementi costruiti e non del territorio Definizione di linee e criteri di un sistema articolato della ricettività turistica minore che favorisca il recupero del patrimonio abitativo diffuso.

4.2.2 Gli Ambiti territoriali di riferimento Gli Ambiti territoriali di riferimento sono parti del territorio omogenee sotto il profilo dei caratteri prevalenti. Anch’essi come l’armatura sono da considerare nella variabilità e sovrapposizione di

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confini interni ed esterni al territorio comunale. La loro definizione è strumentale alla individuazione unitaria delle loro suscettività, dei loro problemi e alla proposizione di azioni congruenti con le loro conformazioni.

Per una organica e coordinata predisposizione delle azioni di Piano, sono stati individuati due differenti tipi principali di Ambiti territoriali di riferimento:

• Gli Ambiti territoriali di riferimento agricoli e naturalistici, nelle caratterizzazioni produttive e nei caratteri paesaggistico-ambientali (da specificare ed integrare con l’apporto dell’agronomo). Detti ambiti sono di carattere estensivo e relativi alle vocazioni di tipo ambientale del territorio comunale. In essi sono stati individuati (eventualmente da articolare ulteriormente, nelle successive fasi di elaborazione del PRG):

− Il Territorio agricolo di pianura, prevalentemente interessato dalla rete dei canali di bonifica;

− Il Territorio agricolo di collina, interessato da colture vinicole ed olivicole;

− Le Aree boscate della collina.

• gli Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente. Detti ambiti comprendono l’insediamento nella sua conformazione attuale e le sue potenziali aree di completamento e riqualificazione; con l’obiettivo di un miglioramento qualitativo dell’habitat sono stati evidenziati degli “Ambiti strategici di riqualificazione” (distinti in “Ambiti strategici di riqualificazione morfologica” e in “Ambiti strategici di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani”) nei quali effettuare azioni “localizzate” che investono sia la residenza che gli spazi pubblici.

La descrizione degli “Ambiti” è articolata, di seguito, nei seguenti punti, in modo strumentale ad una puntuale individuazione delle azioni di Piano e delle norme e regole da adottarsi:

• caratteri prevalenti

• suscettività e problemi

• obiettivi specifici

• campi specifici di azione

e, se ritenuto opportuno, anche da precisare successivamente in:

• interventi localizzativi principali

• strumenti e indicazioni normative

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4.3. La specificazione dei caratteri degli ambiti e prime indicazioni progettuali

4.3.1 Ambiti territoriali di riferimento agricoli e naturalistici L’individuazione degli “Ambiti territoriali di riferimento agricoli e naturalistici”, evidenziata graficamente negli elaborati grafici allegati, ha determinato una articolazione del territorio comunale di carattere rurale, collinare e forestale in tre estese macrozone:

• Il Territorio agricolo di pianura, prevalentemente interessato dalla rete dei canali di bonifica;

• Il Territorio agricolo di collina, interessato da colture vinicole ed olivicole;

• Le Aree boscate della collina.

Dette macrozone potranno essere eventualmente sottoposte ad una ulteriore articolazione, nelle fasi successive di formazione del Piano.

Caratteri prevalenti, suscettività e problemi

L’agricoltura costituisce un rilevante elemento di primaria caratterizzazione culturale e produttiva per una ampia parte del territorio comunale bevanate. Ne rappresenta lo spazio articolato entro cui si sono sviluppati gli insediamenti e costruito il paesaggio.

La morfologia di pianura e collinare così come la copertura del suolo e la rete di bonifica scandiscono “ambiti” a diversa caratterizzazione produttiva sui quali sussistono problemi ed esigenze sia di “mantenimento” dei caratteri originari sia di trasformazione ed attualizzazione dei processi produttivi che di riduzione delle diffuse situazioni di rischio idraulico e sismico. Ciò anche in relazione ai programmi in essere legati alla riconversione delle produzioni agricole e alla loro trasformazione (si pensi alle “vie del vino” e alla cantina della Società Ferrari”) e all’integrazione con forme di turismo rurale.

Obiettivi e campi specifici di azione • Tutela e valorizzazione del sistema ambientale e paesaggistico, con particolare riferimento alle tre autonome e peculiari unità di paesaggio principali costituite dagli ambiti montani e boscati dell’entroterra (ad ovest), dagli ambiti di pianura (ad est), dagli ambiti territoriali gravitanti sui corsi d’acqua, nonché ai siti di particolare interesse naturalistico e agli elementi della Rete Ecologica;

• Tutela attiva del territorio agricolo inteso come risorsa produttiva pregiata, ma anche come unità di paesaggio di elevata qualità caratterizzante l’assetto territoriale, e quindi anche come

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potenziale risorsa per l’attrattività turistica tesa alla fruizione del paesaggio e dei valori storici esistenti. Gli interventi dovrebbero favorire il recupero dei manufatti edilizi, anche con destinazioni ricettive, evitando che le stessi compromettano i valori ambientali;

• Valorizzazione delle colture vitivinicole e olearie come fattori rilevanti di identità locale e di caratterizzazione qualitativa dell’ambiente rurale. Tutela a lungo termine delle qualità pedologiche dei terreni vitati per evitare impatti sulla risorsa non rinnovabile suolo;

• Tutela della gradevolezza, bellezza ed integrità ecologica dell’ambiente di insediamento delle attività agricole, tutela e valorizzazione dei valori storico-culturali “intangibili” che ne accrescono immagine e valore simbolico;

• Supporto alle azioni di integrazione tra esigenze produttive (vitivinicoltura, olivicoltura tradizionale, turismo rurale, artigianato, prodotti della gastronomia) ed esigenze protettive e/o di utilizzazione complementari (ambiente naturale, paesaggio viticolo e olivicolo, elementi storici, artistici e culturali, turismo rurale);

• Mantenimento della continuità agricola ambientale trasversalmente alla “via Perugina”; • Predisposizione di azioni tese a favorire una offerta turistica articolata e differenziata in base a diversi tipi di qualità territoriali e di modalità fruitiva (culturale, naturale, eventi periodici, percorrenze, rurale - agriturismo ….); • Predisposizione di una rete di itinerari ciclopedonali tesa a favorire la fruizione e l’interconnessione dei valori del territorio (frazioni, emergenze ambientali e storiche, punti e percorsi panoramici, aree rurali, ambiti fluviali).

Indicazioni normative e strumenti

• Regole per la riconversione e/o la trasformazione degli impianti produttivi per l’agricoltura;

• Verifica delle caratteristiche e dei vincoli posti dai piani di bacino in corso di approvazione a livello regionale; • Integrazione delle previsioni di piano concernenti l’offerta turistica, come elemento primario, in un quadro di strategie di marketing territoriale da definire attraverso una ricognizione della consistenza attuale del patrimonio ricettivo .

4.3.2 Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente Gli Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente comprendono le diverse parti del sistema insediativo, e gli “Ambiti strategici di riqualificazione” deputati ad accogliere una serie di “Azioni strutturali” di qualificazione e trasformazione locale di particolare rilevanza.

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Esse sono argomentate più avanti, nell’ambito di paragrafi tematici concernenti gli Ambiti di edificazione storica e recente, il cui elenco si riporta di seguito: • Il Centro storico del Capoluogo; • Quartiere di Sant’Anna [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; • Viale Roma [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]; • La Via Flaminia e l’ingresso urbano da Est [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]; • L’insediamento industriale lungo la Via Flaminia; • Lo sviluppo insediativo lineare tra Porta Guelfa e Capro; • Cantalupo: l’insediamento residenziale; • Cantalupo: l’area di bordo con la campgna e le attrezzature sportive [Ambito strategico di riqualificazione morfologica]; • Cantalupo: l’area artigianale; • I borghi fortificati della corona collinare.

L’individuazione degli “Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente”, evidenziata graficamente negli elaborati grafici allegati, comprende i perimetri indicativi delle aree interessate anche dalle specifiche azioni strutturali di piano, maggiormente caratterizzanti alla scala della struttura territoriale. All’interno di detti ambiti si collocano previsioni di carattere differenziato, sulla base delle vocazioni e problematiche locali, degli obiettivi di piano, dei vincoli esistenti.

Le azioni urbanistiche localizzate in detti ambiti si affiancano, nella strategia complessiva del Piano Regolatore Generale, alle azioni distribuite e diffuse connesse alla definizione della normativa delle diverse zone. Per quanto riguarda il Centro e gli ambiti di interesse storico, in particolare, le azioni di piano si coordinano con gli obiettivi e azioni definite e in corso di ulteriore definizione per il Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico ex LR n. 12/2008, la cui procedura formativa è di fatto concomitante con quella del PRG.

Nell’ambito del Documento programmatico dette azioni vengono stabilite, quindi, in termini generali e programmatici, in vista di una dettagliata puntualizzazione normativa e operativa all’interno del Piano Regolatore Generale.

Nelle note che seguono vengono quindi evidenziate le scelte e le azioni caratterizzanti previste negli “Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica recente” e per la rete della mobilità, che nell’insieme costituiscono un sistema di punti destinato ad essere sottoposto in itinere a perfezionamento normativo fino alla versione definitiva che troverà formalizzazione nel Piano Regolatore Generale (Parte strutturale e Parte operativa).

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La descrizione dei diversi ambiti è articolata, di seguito, nei seguenti punti: caratteri prevalenti, suscettività e problemi, obiettivi specifici, campi specifici di azione, e - ove opportuno - interventi localizzativi principali, strumenti e indicazioni normative.

Il Centro storico del Capoluogo Caratteri prevalenti All’elevata qualità urbanistica dal punto di vista storico, testimoniale e culturale - connaturata alla stratificazione dei tessuti e al buon livello di conservazione delle emergenze e degli elementi componenti - si accompagna il valore identitario di riferimento territoriale anche per la presenza delle funzioni amministrative, culturali e scolastiche e delle attrezzature commerciali.

La struttura insediativa del Capoluogo riflette la sua marcata complementarità con la giacitura dei limitrofi corsi d’acqua, con la conformazione longitudinale lungo un asse primario, e l’articolazione dell’abitato all’interno della cinta murata con le porte di accesso verso le principali connessioni territoriali.

I tre spazi aperti posti immediatamente a nord del centro storico, adiacenti alla cinta murata, Parco della Rimembranza, Piazza Masci Minolfo e Piazzale Trattati di Roma, possono essere considerati parte integrante del centro storico pur essendo esterni alle mura, e come tali sono stati ricompresi nel perimetro del centro storico indicato nella tavola allegata alla presente relazione.

Suscettività e problemi

Come si evidenzia nel QSV (in corso di elaborazione) i problemi del Centro storico si connettono all’esigenza di una maggiore qualificazione fisica di alcuni ambiti, oltre che di ulteriore valorizzazione di funzioni sociali, culturali ed economiche compatibili. In altri termini occorre individuare nuove, inedite potenzialità, basate sull’elevata qualità urbana e storico- testimoniale presente, attraverso l’ulteriore qualificazione dello spazio collettivo e del patrimonio edilizio e un’attenta valorizzazione delle potenzialità socioeconomiche e culturali presenti.

La comunità bevanate dibatte da tempo sull’opportunità di spostare all’esterno del Centro in un unico “polo” le funzioni scolastiche che vi sono attualmente ospitate in forma diffusa, ma che rappresentano nel contempo fattore di forte vitalità sociale. Lo spostamento di tali funzioni comporta la necessità di scegliere adeguate forme di riutilizzo per i contenitori che oggi ospitano le scuole, in grado di mantenere o incrementare l’attale capacità di scambio sociale del centro storico.

Obiettivi e campi specifici di azione

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Gli obiettivi specifici sono:

• La tutela e valorizzazione della qualità edilizia, storica, architettonica, funzionale e degli spazi pubblici del Centro storico anche con la predisposizione di una normativa di piano finalizzata alla tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio;

• La conservazione degli attuali rapporti quantitativi tra funzioni residenziali e terziarie esistenti nel Centro e analoghe funzioni esistenti nelle zone limitrofe e nelle frazioni, con possibile potenziamento della funzione ricettiva e culturale del Centro;

• La definizione delle linee guida per la qualificazione del bordo esterno della cinta muraria sia in connessione con la viabilità che con le aree fluviali.

I campi specifici di azione riguardano:

• La valorizzazione morfologica e di fruizione degli ambiti di margine del Centro, anche per mezzo della formazione di un parco fluviale lineare lungo il corso del Teverone e del Timia, con relativo percorso integrato nel previsto itinerario ciclopedonale territoriale;

• La qualificazione degli spazi collettivi anche in relazione alle manifestazioni connesse alle Gaite;

• La graduale attuazione degli interventi relativi alla realizzazione della “struttura urbana minima” connessa al piano della protezione civile (recentemente realizzato in collaborazione con la Regione Umbria).

Indicazioni normative e strumenti

• Regole per il riuso e la rifunzionalizzazione dei complessi da dismettere

• Regole per favorire la corretta riutilizzazione delle abitazioni e l’edificazione dei lotti interclusi

Il Quartiere di Sant’Anna (Ambitio strategico di riqualificazione morfologica e funzionale)

Caratteri prevalenti

In prossimità del centro storico e in contiguità con la via Flaminia, il quartiere di S. Anna costituisce l’espansione recente più estesa extra moenia. Il tessuto urbanistico, piuttosto compatto, è prevalentemente a bassa densità edilizia: al margine, verso il territorio agricolo, sono l’insediamento di Edilizia Residenziale Pubblica e il contiguo Centro sociale del Parco del Petrillo, all’esterno lungo la via Perugina si correla con la fascia residenziale di Capro. Via S. Anna e Via 28 Settembre costituiscono gli assi viari strutturanti di questa parte urbana e di collegamento con l’esterno; il

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quartiere è attualmente interessato da una nuova estesa lottizzazione (approvata ma non ancora realizzata) e da un recente intervento in Variante parziale al PdF (in corso di realizzazione).

All’esterno dell’ambito, il piano territoriale provinciale prevede la realizzazione di una “gronda” di collegamento veloce tra la via Perugina e la via Flaminia (di questo intervento occorre verificare la fattibilità).

Suscettività e problemi

Anche per la sua recente “vita” e per il modo con cui è stato realizzato, il quartiere, ormai consolidato, presenta numerose carenze per quanto riguarda la definizione dei “margini” (verso lo spazio agricolo e verso la cosiddetta “via Perugina” in particolare), l’individuazione di un proprio “cuore”, la disponibilità di spazi pubblici (slarghi, piazze, giardini) e la conformazione della rete viaria (sezioni inadeguate, assenza di marciapiedi) con riflessi non marginali sulla socialità della consistente popolazione insediata. Scarsi e limitati alle prime necessità sono peraltro i servizi e le stesse attività commerciali.

C’è il rischio di rendere permanente la perifericità dell’ambito, ormai residenza di una parte consistente della popolazione bevanate.

Vincoli e caratteri specifici che contraddistinguono la zona sono evidenziati di seguito:

− l’area è classificata entro le Fasce fluviali C dal già citato studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, 2010;

− parte dell’area, compresa tra Via di S. Anna e Via Madonna della Rosa, è compresa entro l’Area dichiarata di notevole interesse pubblico (beni paesaggistici ex art. 136, D.Lgs. 42/2004) che interessa il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP 2002, Tav. “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale” ,Tav. 131-IV);

− è contigua alla zona l’area archeologica dell’”Imbersato”;

− sono presenti due indicazioni localizzate di aree in frana (Fonte: Autorità di Bacino del Fiume Tevere: Inventario delle frane);

− il sistema fognario che serve l’area è connesso ad un impianto di sollevamento idraulico funzionale al superamento del dislivello che separa l’area stessa dall’impianto di depurazione, localizzato sull’opposto versante rispetto alla SP 403. La trasformazione dell’area richiederà un preventivo adeguamento della rete fognaria e delle apparecchiature ad essa connesse, da valutarsi con un apposito studio;

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− l’area è classificata a “Vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento media” (PTCP 2002, Tav. A14, “Sensibilità al rischio di inquinamento e vulnerabilità degli acquiferi”);

− è limitrofa all’area la previsione di massima del tracciato di Variante della SP 403 “Perugina” (PTCP 2002, Tav. “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale” ,Tav. 131-IV);

− l’area è contigua ad un ambito classificato come “Aree ad alta esposizione panoramica” dalla Variante tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. 72 del 19 luglio 2005.

Obiettivi e campi specifici di azione

Stante la richiamata importanza del quartiere nel contesto bevanate, obiettivo del piano è di migliorare sostanzialmente la qualità del “vivere” sia per determinare una maggiore identità sia per favorire integrazione sociale e partecipazione alla vita di relazione ai suoi residenti.

La creazione di spazi pubblici e di servizi “attrattivi” di livello urbano e locale nel contesto del quartiere può favorire un tale miglioramento: altrettanto può avvenire attraverso la predisposizione di migliori condizioni di accessibilità e fruibilità (sia dall’esterno che all’interno) e, ove possibile, la riqualificazione degli spazi urbani esistenti e poco utilizzati.

Si sono delineate in conseguenza un complesso di azioni urbanistiche da programmare in modo unitario sia in forma diffusa con iniziative puntuali che nell’ambito di un comprensorio in cui, attraverso la perequazione urbanistica, sia possibile disporre di aree per l’intervento pubblico (spazio di relazione attrattivo e qualificante per l’intero quartiere) sia nell’ottica della costruzione di un margine di qualità della città rispetto al territorio agricolo contermine.

La collocazione dell’area, lo stato delle aree libere da edificazione, e nel contempo il quadro dei vincoli sopra-ordinati ivi presenti, ne indicano i requisiti localizzativi per una zona di completamento insediativo, di riqualificazione degli spazi urbani esistenti e di ricomposizione del margine della città rispetto al territorio agricolo contermine. Nella zona potrà essere previsto quindi un sistema di interventi da programmare in modo unitario nell’ambito di un comprensorio di perequazione urbanistica.

La localizzazione nell’area del nuovo Polo scolastico, sul quale ormai da tempo la comunità bevanate si confronta, potrebbe consentire di cogliere un duplice obiettivo: quello di avere un plesso scolastico unificato in diretta contiguità con le nuove aree residenziali, e quello di una rivitalizzazione funzionale e morfologica dell’ambito di Sant’Anna. Il nuovo Polo scolastico, unitamente all’attrezzamento dell’area parco del Petrillo, alla predisposizione di un nuovo sistema di spazi collettivi e al miglioramento della connessione pedonale con il Centro, potrebbe contribuire in modo sostanziale anche a conferire identità urbana e qualità centrali al quartiere.

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La riqualificazione della zona di S. Anna potrà articolarsi in particolare nella realizzazione di:

• interventi di miglioramento sulla viabilità e gli accessi che su spazi pubblici;

• interventi di completamento edilizio, finalizzati a localizzare nell’area parte delle nuove cubature previste dal dimensionamento edilizio del PRG, costruendo nel contempo un margine di qualità dell’espansione recente;

• la concatenazione di spazi pubblici di qualità e servizi come elementi di attrazione e di qualificazione dell’intero insediamento di Bevagna;

• la realizzazione di un ”parco urbano agricolo attrezzato”, al margine esterno del quartiere, destinato a costituire un elemento di qualificazione ambientale e di caratterizzazione urbanistica per la zona di S. Anna, accanto a un adeguato complesso di spazi pubblici attrezzati di livello urbano e a diretto servizio dell’insediamento di S. Anna;

• l’integrazione del sistema degli spazi collettivi del quartiere, esistenti e di futura realizzazione, con la rilevante area archeologica dell’Imbersato, da valorizzare come emergenza storico – testimoniale caratterizzante di questa parte della città;

• localizzazione nell’area del nuovo Polo scolastico, sulla base di opzioni da tempo espresse e discusse dall’Amministrazione comunale. Detta localizzazione è stata già oggetto di pareri urbanistici del Gruppo di progettazione del PRG, consegnati all’Amministrazione comunale nel corso del 2010 e discussi con la Provincia di Perugia, nonché di uno studio di pre-fattibilità di scala edilizia e architettonica. Per la localizzazione del Polo scolastico nell’ambito della zona sono state individuate e sottoposte ad analisi tecnica comparativa tre diverse aree; detta comparazione, comprendente anche schemi di assetto dell’intero ambito (vedi allegati più avanti), potrà costituire il riferimento per un itinerario di concertazione e partecipazione finalizzato alla scelta di una precisa localizzazione definitiva nel PRG Parte strutturale e operativa.

Il Viale Roma [Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]

Caratteri prevalenti

L’insediamento recente extra moenia, nella parte sud strutturata dal tracciato di Viale Roma, si caratterizza come un ingresso urbano la cui immagine è determinata dal viale alberato e dalle strutture del ponte sul Teverone. L’edificazione comprende, oltre che un tessuto residenziale piuttosto rado, estese attrezzature per attività sportive ed edifici di carattere produttivo, alcuni dei quali dismessi dall’uso originario.

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Suscettività e problemi

Principale aspetto di criticità è insito nel rischio idraulico dell’area e di fatto è determinante nell’indicare le necessità di riqualificazione e garantire le precondizioni alla trasformazione dell’area, è la classificazione dell’area stessa entro le Fasce fluviali A, dallo studio del Consorzio di Bonificazione Umbra. Alla riduzione di detta criticità dovranno essere tese specifiche azioni di riqualificazione da articolarsi nel Piano.

L’area è classificata a “Vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento elevata” dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al rischio di inquinamento e vulnerabilità degli acquiferi”), ed è interna alle “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” – “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” individuate nel suddetto PTCP (Tav. “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale” ,Tav. 131-IV, scala 1:25.000). Un problema di carattere tecnologico dell’area è l’inderogabile necessità, già evidenziata nel corso di colloqui di carattere tecnico tra Amministrazione comunale e Provincia di Perugia, di realizzare un adeguamento funzionale della infrastrutturazione fognaria esistente.

L’ambito è esterno e limitrofo rispetto all’ampia Area dichiarata di notevole interesse pubblico (beni paesaggistici ex art. 136, D.Lgs. 42/2004) comprendente, tra l’altro, il contiguo declivio collinare e la chiesa di S.M. delle Grazie.

Obiettivi e campi specifici di azione

La collocazione dell’area invita a conformarla come rilevante “porta” d’ingresso urbana da sud, integrandola alle attrezzature sportive di livello comprensoriale attraverso un sistema di spazi pubblici attrezzati di qualità per l’accoglienza.

Gli interventi caratterizzanti potranno essere:

• la riqualificazione ambientale e idrogeologica dell’area, con opportuni interventi di riduzione del rischio,

• la qualificazione dello stesso Viale Roma come viale alberato di ingresso alla città dotandolo di una struttura di spazi pubblici di qualità e di percorsi pedonali e ciclabili,

• l’integrazione del suddetto sistema di spazi pubblici di progetto con la esistente zona per attività sportive,

• la realizzazione delle aree di parcheggio previste nel Piano parcheggi del 2009,

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• la ristrutturazione dell’area dell’ex autorimessa comunale (di cui sono già stati definiti i progetti),

• il recupero e l’integrazione urbana di rilevanti strutture esistenti nell’area e in ambiti immediatamente limitrofi, attualmente dismesse dall’uso originario (Molino a cilindri, Mattatoio, Consorzio agrario).

Indicazioni normative e strumenti

• I caratteri e le qualità dell’area, lo stato di fatto, le preesistenze e i problemi attualmente esistenti, indicano l’opportunità che un’adeguata qualificazione sia oggetto di un Programma di intervento unitario esteso all’intera zona, finalizzato alla sua valorizzazione come importante ambito di ingresso urbano.

La Via Flaminia e l’ingresso urbano da Est

[Ambito strategico di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani]

Caratteri prevalenti

L’asse viario della Via Flaminia costituisce il principale e più frequentato ingresso urbano alla città da Foligno (importante sia per le attrezzature di livello superiore ivi localizzate che per i trasporti stradali e su ferro). Nel tempo, in prossimità della strada, hanno trovato convenienza a realizzarsi edificazioni abitative a bassa densità, in posizione prossima al Capoluogo, e la principale zona produttiva della città.

Suscettività e problemi

Il prevalere del carattere di asse viario “veloce” alla strada ha ridotto l’attenzione che si sarebbe dovuta per il suo valore storico ed ambientale; nel tracciato si è di fatto ignorato il valore delle preesistenze. Il carattere di strada veloce ha inoltre inciso negativamente sui processi di edificazione; non si rilegge oggi il senso di un disegno urbanistico compiuto ma di continue “slabbrature” periferiche e di fatti episodici.

Obiettivi e campi specifici di azione

Ricomporre un paesaggio che qualifichi l’ingresso da Foligno verso il Capoluogo è obiettivo da perseguire attraverso un progetto unitario che favorisca la ricucitura dei tessuti edilizi prospettanti la strada, l’inserimento di forme di arredo e di alberature (un viale alberato di ingresso alla città con spazi attrezzati per la sosta da cui connettersi ai percorsi pedonali e ciclabili), la regolamentazione dei “profili” per l’eventuale nuova edificazione.

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Sono inoltre da razionalizzare e completare le connessioni della Via Flaminia con i tessuti urbani limitrofi e con il resto della rete viaria comunale e da valutare con maggiore precisione la previsione del percorso della “gronda” già richiamato.

L’insediamento industriale lungo la via Flaminia

Caratteri prevalenti

L’insediamento produttivo, il più esteso dei due presenti nel territorio comunale, è di formazione recente si sviluppa parallelamente all’’asse della Via Flaminia, ad Est verso Foligno; si caratterizza in particolare per la presenza di numerose attività produttive di media dimensione; la parte più recente è stata realizzata in corrispondenza della nuova rotatoria della Flaminia.

Dietro a questo insediamento è una area di più antico impianto ed oggi in gran parte dismessa, con fornaci e cave di estrazione di argilla di cui si pone il problema di un recupero ambientale.

Suscettività e problemi

Gli impianti produttivi soffrono per la crisi produttiva industriale dell’attuale congiuntura.

Da una parte, se ne chiede il raddoppio in un ambito prospiciente: la presenza di vincoli di carattere idrogeologico precludono, allo stato attuale, la definizione di tale nuova localizzazione, dati i livelli di rischio indicati dallo Studio idraulico del Consorzio di bonificazione umbra; dall’altra, appare difficile una adeguata riconversione degli impianti esistenti: la realizzazione dell’assetto dell’area appare poco adeguata e gli stessi manufatti non sono sempre qualitativamente e funzionalmente di buon livello.

Sotto il profilo territoriale, una non attenta valutazione dei processi edificatori può far si che la parte Est del Comune di Bevagna si evolva nel medio e lungo termine come mera appendice residenziale del capoluogo folignate.

Nel complesso, per la rilevanza territoriale e urbana dell’asse storico della Via Flaminia, che determina la connessione con Foligno e la Valle Umbra segnando l’ingresso alla città da Est, si sottolinea l’opportunità che l’ambito gravitante su detta strada sia oggetto di un sistema di interventi di qualificazione degli spazi pubblici, integrati anche con il previsto tracciato di Variante della SP 403 “Perugina” e con gli esistenti tessuti produttivi e residenziali.

Obiettivi e campi specifici di azione

La definizione delle dotazioni si lega a valutazioni sulla modifica e l’incremento delle potenzialità produttive in relazione anche all’interdipendenza territoriale con Foligno ed i centri minori confinanti.

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Sembra tuttavia importante sottolineare l’esigenza di valorizzare gli ambienti e migliorare delle qualità dell’immagine urbana considerando le specificità e complementarità storico – funzionali che legano i due territori comunali di Bevagna e Foligno.

Riqualificazione ambientale con opportuni interventi di riduzione del rischio idraulico nelle aree prospicienti alla via Flaminia nel caso sia opportuno un incremento dei sedimi industriali.

Lo sviluppo insediativo lineare tra Porta Guelfa e Capro

Caratteri prevalenti

Quest’ambito si caratterizza, da una parte, per l’edificazione residenziale prevalentemente lineare che si sviluppa in prossimità delle mura del centro storico a partire da Porta Guelfa fino alla località Capro, dall’altra, per la presenza della fascia agricola pianeggiante al bordo del corso del fiume Timia che può rappresentare una centralità attrezzata dell’ipotizzato parco fluviale. L’ambito in sé molto eterogeneo, anche morfologicamente, ha nel tracciato della Strada provinciale 403 “Perugina” (che si sviluppa in posizione contigua all’accesso urbano di Porta Cannara verso Nord), la “linea ideale” di strutturazione.

Suscettività e problemi

La prossimità al centro storico, alle due porte Guelfa e Cannara crea una condizione di dipendenza degli abitanti dell’ambito per quanto riguarda i servizi locali e le stesse attività commerciali se si esclude il valore che ha via via assunto il parcheggio del Piazzale dell’Accoglienza in prossimità di Porta Guelfa e lo stesso ingresso di Porta Cannara.

Il rapporto diretto con l’area golenale, indicata come area a rischio, incide sulle eventuali potenzialità edificatorie dell’antistante area pianeggiante e suggerisce attenzioni al mantenimento degli equilibri ambientali.

La fascia edificata verso le mura appare “disordinata” nella conformazione e se, non regolata, rischia di divenire un’appendice di bassa qualità edilizia che danneggia il profilo paesaggistico dello stesso centro storico.

Obiettivi e campi specifici di azione

La riorganizzazione urbanistica in forma originale ed autonoma rappresenta un obiettivo prioritario per l’ambito nel suo complesso così come lo è la sua qualificazione ambientale e paesaggistica.

Nell’unitarietà di un “progetto d’area”, da delineare nell’ambito del piano, appaiono quali interventi caratterizzanti:

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• la qualificazione della Via Perugina (tra Porta Guelfa e Porta Cannara) come ulteriore viale urbano di supporto agli ingressi alla città e di connessione con Capro e S. Anna e da lì verso Cantalupo;

• la localizzazione di attrezzature strategiche e spazi pubblici di qualità e attrezzature di livello urbano (nonché di percorsi pedonali correlati al parco fluviale) compatibilmente con la presenza dei vincoli idraulici lungo il Timia;

• la regolamentazione dei completamenti edilizi sul bordo della “via Perugina” e in prossimità delle mura (dalle volumetrie compatibili agli arredi urbani);

• la verifica delle aree di parcheggio previste nel Piano parcheggi del 2009.

Cantalupo. L’insediamento residenziale

Caratteri prevalenti

L’abitato di Cantalupo è la più estesa delle frazioni suburbane, è ubicato a Nord del Capoluogo lungo la via Perugina e rappresenta, potenzialmente, una porta esterna del comune ed una centralità per le attività agricole.

Il tessuto si caratterizza con un nucleo centrale più denso e compatto, che evidenzia elementi di permanenza storica sia nell’impianto urbano che nelle tipologie; attorno, la parte prevalente dell’abitato è costituita da una più recente espansione edilizia a bassa densità, comprendente anche una lottizzazione dal disegno unitario con relativi servizi di quartiere, una scuola, un’area sportiva.

Suscettività e problemi

Un degrado diffuso e una certa frammentarietà caratterizzano l’edificato; l’asse stradale che l’attraversa condiziona l’organizzazione dell’insediamento senza peraltro essere in grado di organizzare all’intorno adeguati spazi pubblici per la vita di relazione

Obiettivi e campi specifici di azione

Favorire una rilevante azione di incremento della qualità urbana della frazione attraverso la qualificazione del margine dell’insediamento; realizzare la sistemazione ambientale e morfologica degli spazi aperti e con la realizzazione di una parte delle nuove cubature di piano, in posizione congruente con i vincoli territoriali presenti e in coerenza con la naturale vocazione di “porta urbana” lungo la via Perugina.

In particolare si può operare attraverso:

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• la riqualificazione del centro di Cantalupo attraverso la realizzazione di una concatenazione degli spazi pubblici di qualità connessi con l’asse principale dell’insediamento,

• il recupero del patrimonio edilizio con azioni tese ad una migliore integrazione delle diverse componenti sociali presenti, a un completamento del tessuto residenziale esistente, a una articolazione funzionale comprendente anche usi non residenziali (ricettivo diffuso, commercio, altri servizi privati).

Indicazioni normative e strumenti

• normativa per le trasformazioni edilizie tese al recupero del patrimonio esistente

• progettazione unitaria della sequenza degli spazi aperti lungo la via Perugina

Cantalupo. L’area di bordo con la campagna e le attrezzature sportive

[Ambiti strategici di riqualificazione morfologica];

Caratteri prevalenti

L’abitato di Cantalupo presenta, nella sua parte Est, un margine dell’insediamento rispetto al territorio agricolo di pianura contermine che si caratterizza per diverse aree intercluse attualmente libere da edificazione e per la presenza di attrezzature sportive.

L’ambito libero da edificazione localizzato a Nord-Est della frazione di Cantalupo, in contiguità a tessuti edilizi a bassa densità e comprendente alcune aree per servizi e la zona sportiva, mostra caratteri e qualità congruenti con la localizzazione di nuove previsioni di piano.

Suscettività e problemi

Il margine dell’insediamento rispetto alla campagna presenta una sostanziale discontinuità e frammentarietà nell’edificazione. Sono presenti vincoli territoriali (in particolare di carattere idraulico) che indicano l’opportunità di una azione di riqualificazione ambientale e idraulica.

La localizzazione delle aree edificabili entro il perimetro individuato, e le limitazioni da adottare nelle trasformazioni dei suoli, dovranno essere coerenti con il sistema dei vincoli presenti nell’area, sintetizzato di seguito:

− l’area comprende ambiti classificati come Fasce fluviali A, B e C dallo studio sopra citato (Fonte: studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, perimetri posti a disposizione dalla Regione Umbria - Piani e programmi per la difesa dal rischio idraulico

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nel maggio 2010). Le proposte di nuove edificazione saranno localizzate limitatamente entro l’ambito di Fascia C;

− l’area è classificata a “Vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento media” dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al rischio di inquinamento e vulnerabilità degli acquiferi”);

− l’area è interna alle “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” – “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” individuate nel suddetto PTCP (Tav. “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale” ,Tav. 131-IV, scala 1:25.000); è inoltre in parte compresa all’interno di “Aree di interesse paesaggistico – fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri, (articolo 142.1 lettere b, c D.Lgs 42/2004, già lettere b, c articolo 146.1 D.Lgs. 490/1999)” (fasce di rispetto del Torrente Attone);

− l’area comprende ambiti classificati come “Aree ad alta esposizione panoramica” dalla Variante tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. 72 del 19 luglio 2005.

Obiettivi e campi specifici di azione

• riqualificazione ambientale e paesaggistica con la realizzazione di verde attrezzato di quartiere, nuovi spazi per una piazza connesso con un percorso pedonale longitudinale tra la zona sportiva e l’area della lottizzazione esistente a Sud,

• interventi di riduzione del rischio idraulico,

• realizzazione di cubature edilizie residenziali di completamento nelle aree contigue all’insediamento esistente, in posizione compatibile con la locale sovrapposizione dei vincoli;

• miglioramento della qualità delle attrezzature sportive in correlazione con l’ambito agricolo circostante.

Cantalupo. L’area artigianale

Caratteri prevalenti

L’insediamento artigianale, lungo la Via Perugina, nella parte Nord dell’ambito di Cantalupo riveste una importanza connessa al fatto di essere una delle due zone per funzioni produttive del Comune.

Suscettività e problemi

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Gli spazi aperti dell’insediamento produttivo appaiono frammentari nella composizione urbanistica dell’area. E’ presente una serie di vincoli e di criticità che limitano le potenzialità di un eventuale intervento di ampliamento:

− l’area è classificata a “Vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento elevata” (PTCP 2002, Tav. A14, “Sensibilità al rischio di inquinamento e vulnerabilità degli acquiferi”);

− l’area è interna alle “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” – “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” individuate nel suddetto PTCP (Tav. “Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale” ,Tav. 131-IV, scala 1:25.000);

− l’area è in parte coincidente con ambiti classificati come “Aree ad alta esposizione panoramica” dalla Variante tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. 72 del 19 luglio 2005;

− possibili ostacoli fisici all’espansione dell’insediamento produttivo esistente sono determinati a Est dalla presenza di un fosso, a Nord dalla presenza di edifici residenziali e di aree coltivate al margine dell’insediamento;

Obiettivi e campi specifici di azione

Favorire la riqualificazione e recupero dell’insediamento anche in relazione alla funzione strategica che potrà svolgere l’area nel suo complesso.

Indicazioni normative e interventi

Programma di riqualificazione che comprenda interventi di riduzione dei rischi e la ricomposizione paesaggistica dei margini verso la campagna.

I borghi fortificati della corona collinare

Caratteri prevalenti

Il sistema urbano storico bevanate è intrinsecamente policentrico, ed in detto assetto le frazioni rivestono un ruolo determinante, la cui valorizzazione potrà avere effetti positivi sotto diversi punti di vista.

La struttura insediativa del territorio comunale di Bevagna infatti si caratterizza, nel suo impianto originario, oltre che per il nucleo storico del centro principale e di Cantalupo per i borghi fortificati disposti a corona sulle colline: Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle.

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Tali borghi presentano sia pure in misura differenziata, un consistente interesse storico – testimoniale e paesaggistico e mantengono con le loro emergenze di carattere storico un valore per l’insediamento rurale sparso che li contorna.

L’amministrazione comunale è stata attenta alla loro conservazione e valorizzazione con interventi di pavimentazione degli spazi di relazione.

Suscettività e problemi

A fronte dei valori urbanistici e storico testimoniali, il sistema delle frazioni storiche “minori” risente dello spopolamento e di altre problematiche legate alla distanza dal Capoluogo e alle comunicazioni. Ciò indica come auspicabile una maggiore integrazione nel sistema territoriale e urbano.

Obiettivi e campi specifici di azione

• Riqualificazione morfologico funzionale e rivitalizzazione dell’identità delle Frazioni, nell’ottica della valorizzazione dell’assetto policentrico del territorio comunale,

• Favorire un migliore rapporto di integrazione di fruizione turistica tra le Frazioni, e tra queste e il Centro, anche per mezzo di una rete di itinerari ciclopedonali di rango territoriale e locale (come ad esempio l’accesso alla Cantina Ferrari) di cui il percorso Spoleto-Assisi rappresenta l’asse portante;

• Riqualificazione e recupero dei nuclei storici di Torre del Colle, Limigiano, Castelbuono, Gaglioli;

• Integrazione delle frazioni storiche nell’ambito di un sistema di itinerari fruitivi, nell’ottica di attivare un incremento di attrattiva turistica.

Indicazioni normative e strumenti

Normative per gli interventi di riqualificazione e recupero all’interno delle frazioni

Normative di riqualificazione recupero per le costruzioni agricole ad esse connesse.

La Rete della mobilità: Viabilità e itinerari ciclopedonali

Si riportano di seguto le azioni di piano maggiormente caratterizzanti per ciò che attiene alla viabilità e agli itinerari ciclopedonali.

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• Strada regionale ex SS316 • Nuova strada provinciale da PTCP: tracciato proposto • Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia (2002) prevede una nuova strada provinciale la quale, con un percorso da sud parallelo al margine ovest del confine del Comune di Foligno, si immette sulla Via Flaminia nel punto dove questa strada incontra il confine comunale tra Bevagna e Foligno, per poi proseguire con tracciato esterno all’abitato di Bevagna fino a confluire sulla SP403 “Perugina”, a nord del Cimitero (PTCP 2002, elaborato I.1.1, “Reteviaria su gomma e quadro della progettualità”). • Strade comunali principali • Le strade comunali principali possono assumere il rango di collegamenti viari da migliorare, e nel contempo, per alcune strade, di itinerari di fruizione turistica territoriale da valorizzare. • Strade comunali di progetto • Viene proposta una nuova strada di progetto nel settore sud del territorio comunale, destinata a collegare la Strada regionale ex SS316 con la strada Gaglioli – Bevagna, in parte su tracciati preesistenti, con confluenza all’altezza dell’area destinata a “zona per campeggio” dal vigente Programma di Fabbricazione. • Adeguamento della “Strada della Cima” • La “Strada della Cima” collega la ex SS316, con intersezione nel settore Sud del territorio comunale, con la SP 403 “Perugina”, con intersezione a Nord del Capoluogo e tra il Capoluogo stesso e Cantalupo. La strada, attualmente classificata come strada comunale, presenta un tracciato in ambiente collinare, con intersezioni con le strade che collegano il Capoluogo con le frazioni di Gaglioli e di Torre del Colle, assolvendo anche al servizio delle aree agricole ad essa contermini. In relazione ai suddetti caratteri, si propone l’elevamento della strada al rango di strada provinciale, con il futuro adeguamento a detto rango nel rispetto dei valori ambientali e paesaggistici presenti. • Itinerario ciclopedonale territoriale Spoleto – Assisi [e rete dei percorsi di rango comunale] • L’itinerario ciclopedonale territoriale Spoleto – Assisi viene considerato come un elemento strutturante primario di fruizione turistica sul quale potrà innestarsi una rete di percorsi turistici di rango comunale, da realizzarsi sulla rete delle strade comunali esistenti.

Trasformazione edilizia e ricomposizione urbana: la rilevanza degli ambiti di S. Anna e di Cantalupo

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Come si è sinteticamente illustrato nei paragrafi precedenti, gli “Ambiti strategici” di S. Anna e Cantalupo sono destinati, nella strategia complessiva del Piano, ad accogliere le nuove previsioni di edilizia residenziale derivanti dal dimensionamento (vedi Tabella a, Stima consumo di suolo e incremento edificatorio).

L’ambito di S. Anna è il più esteso ed importante, in diretta contiguità con il quartiere di espansione recente del Capoluogo. In questa zona la costruzione del nuovo insediamento residenziale si accompagnerà alla realizzazione del nuovo Polo scolastico integrato, di un’area di parco agricolo urbano e di nuovi spazi pubblici connessi da percorsi pedonali con il Centro.

L’ambito di Cantalupo, di dimensioni più ridotte, è localizzato in contiguità all’abitato della frazione omonima, e presenta una estensione delle superfici edificabili decisamente limitata dalla locale sovrapposizione di vincoli di tipo idraulico. Anche in quest’ambito la realizzazione del nuovo insediamento è destinata a comprendere una nuova struttura di spazi pubblici finalizzata a conferire qualità urbana sia all’abitato esistente che all’espansione prevista.

Entrambi gli interventi di trasformazione edilizia, sia nella zona S. Anna che a Cantalupo, sono tesi ad una ricomposizione e ad un rafforzamento dell’immagine dell’insediamento bevanate, per mezzo di nuove parti urbane contigue all’edificato esistente.

Più precisamente, i due criteri guida per gli interventi, che troveranno puntualizzazione normativa con la redazione del PRG parte strutturale e parte operativa, sono:

- Ricomposizione del margine urbano;

- Procedure di perequazione urbanistica e compensazioni.

“Ricomposizione del margine urbano” vuol dire che entrambi gli insediamenti di progetto dovranno basarsi su criteri e regole tesi a un disegno chiaro e leggibile del margine (edificato e verde) rispetto al territorio agricolo inedificato circostante, in modo tale da costituire in modo netto il nuovo limite della città nei confronti dell’ambiente.

Per quanto concerne l’adozione di procedure di perequazione urbanistica, le trasformazioni edilizie previste, le cui normative e regole operative saranno predisposte in particolare con il PRG parte operativa, saranno improntate all’obiettivo-principio dell’”equa distribuzione tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti o attribuiti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione di dotazioni territoriali e funzionali”, nello spirito indicato dalla LR n. 11/2005. In questo senso, saranno predisposti, in particolare per l’ambito di S. Anna, sistemi normativi basati anche su un progetto di tipo unitario e coordinato delle trasformazioni urbanistiche, tesi anche a favorire, con una logica di funzionamento di tipo compensativo, l’acquisizione da parte del Comune delle necessarie aree per servizi.

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4.4. Indirizzi normativi di base per le trasformazioni diffuse

La strategia del Piano, e la stessa articolazione dell’impianto normativo, devono essere congruenti con due diverse tipologie di aspetti territoriali, di differente scala e mutuamente complementari:

1. Le tutele e le trasformabilità “diffuse”, riguardanti l’intero territorio comunale e rappresentate concettualmente dal quadro degli “Obiettivi”;

2. Le trasformazioni puntuali previste entro gli “Ambiti territoriali di riferimento”, relative alle azioni strutturali maggiormente rilevanti, e per il sistema delle infrastrutture.

Nei paragrafi precedenti è stata esposta una descrizione dei campi specifici di azione previsti entro gli “Ambiti territoriali di riferimento” e delle previsioni riguardanti il sistema delle infrastrutture, con una illustrazione di problemi e potenzialità, vincoli, indirizzi normativi di base da sviluppare nelle fasi operative successive di formazione del PRG.

Nel presente paragrafo vengono esposti invece alcuni indirizzi normativi di base riguardanti le tutele e trasformazioni “diffuse” riguardanti l’intero territorio comunale, in relazione agli obiettivi. Detti indirizzi, a meno delle eventuali modifiche e integrazioni che dovessero risultare dalla Conferenza di co-pianificazione (da esperirsi ai sensi dell’art. 10 della L.R. 11/2005), e della necessità di eventuali ulteriori approfondimenti e puntualizzazioni che dovessero emergere nel corso dell’iter del Piano, potranno costituire i principi – guida per l’elaborazione della Normativa Tecnica di Attuazione del Piano Regolatore Generale (parte strutturale e parte operativa).

Nel seguito vengono articolati i suddetti indirizzi normativi di base:

Centro storico

Indirizzi normativi di base

Sia il Centro storico del Capoluogo, con le contigue aree edificate e verdi di interesse storico che ne costituiscono l’integrazione storico-ambientale e paesaggistica, che i tessuti edilizi di valenza storica delle frazioni di antico impianto, che rivestono carattere storico, artistico, culturale, saranno classificati entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti esistenti che rivestono valore storico culturale” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 18).

Sotto il profilo normativo, quindi, gli interventi saranno finalizzati alla rivitalizzazione, riqualificazione e valorizzazione degli insediamenti, in applicazione delle disposizioni della Legge regionale 10 luglio 2008 n. 12 “Norme per i Centri storici” e della Deliberazione di Giunta regionale n. 420 del 19 marzo 2007.

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Le norme relative a dette situazioni insediative, inoltre, saranno tese a valorizzare i risultati e le indicazioni dell’itinerario di formazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico, che per il caso del Comune di Bevagna è sostanzialmente concomitante all’iter di formazione del PRG. In questo senso, tra l’altro, si procederà alla individuazione puntuale degli Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria e alla relativa definizione di norme specifiche.

Le dotazioni di attrezzature per servizi territoriali e funzionali saranno previste in coerenza con quanto disposto dal Reg. Reg. n. 7/2010, Titolo III, “Dotazioni territoriali e funzionali minime”, e dall’art. 17 “Insediamenti per attrezzature e servizi” dello stesso Regolamento.

Protezione ambientale

Indirizzi normativi di base

La tutela e valorizzazione del sistema ambientale e paesaggistico intende coniugarsi a previsioni tese in modo specifico alla protezione ambientale.

Il nuovo PRG non conterrà previsioni potenzialmente conflittuali rispetto al sistema dei vincoli e delle tutele sopraordinate. Cionondimeno, l’ampia presenza negli ambiti di valle di aree classificate coma “Fasce fluviali A, B, C” (Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale, agg. 2010) e di “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” - “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” (Provincia di Perugia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale: Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale), spesso in posizione sovrapposta o limitrofa ad “Ambiti territoriali di riferimento”, evidenzia la necessità che dette aree siano interessate da appropriate misure di protezione e riqualificazione ambientale. Per questi ambiti il Comune potrà prevedere, sulla base dell’effettuazione di analisi e di studi mirati, azioni diffuse e localizzate di riqualificazione e adeguamento ambientale, che potranno essere recepite nelle previsioni del Piano Regolatore Generale (con particolare riferimento a misure di riqualificazione relative alle criticità di carattere idraulico).

Zone agricole

Indirizzi normativi di base

Il territorio agricolo, e più in generale lo spazio rurale, riveste una rilevanza primaria nella cultura, nell’economia e nell’immagine paesaggistica del territorio bevanate, e viene

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disciplinato sulla base delle prescrizioni del Titolo III, Capo II “Norme per il territorio agricolo” della Legge regionale n. 11/2005 e dagli articoli 19, 20 e 22 della L.R. 27/2000.

Il territorio agricolo è costituito dalle seguenti componenti (Reg. Reg. n. 7/2010 “Situazioni insediative del PRG”), che potranno essere ulteriormente articolate in fase di elaborazione delle NTA del PRG parte strutturale: aree agricole, aree di particolare interesse agricolo, aree per le produzioni agricole di qualità e per l’attività zootecnica.

Nella fase di redazione del Nuovo PRG, parte strutturale, la zonazione agricola verrà individuata sulla base delle attività agricole effettivamente rilevate nello stato attuale, dotate dei caratteri strutturali derivanti dalle modalità di conduzione correnti e dai segni più o meno evidenti delle modalità di conduzione tradizionali e storiche. La base di dati di origine per tale individuazione sarà costituita dall'Uso del Suolo aggiornato, che costituisce una base di dati GIS corretta dal punto di vista geometrico e cartografico, adatta per l’applicazione di studi specialistici per la definizione di norme strutturali e operative di pianificazione urbanistica

La delimitazione di ciascun tematismo è stata effettuata analizzando le attività agricole effettivamente svolte nel territorio comunale e le loro relazioni con le caratteristiche di esposizione, acclività, geologia e pedologia delle superfici, oltre alle relazioni esistenti con, con la rete idrografica e i corridoi ecologici esistenti.

I nuovi limiti delle aree agricole di pregio, vedranno una organizzazione più articolata rispetto al passato, superando il concetto di pregio agricolo produttivo, e tenendo in considerazione i caratteri di multifunzionalità dell'agricoltura attuale e il livello di integrazione con le componenti urbane e paesaggistiche.

Saranno classificate come aree agricole di rispetto o di particolare valore paesaggistico, e sottoposte a previsioni normative congruenti con le qualità paesaggistiche presenti, le aree agricole limitrofe ai centri di interesse storico (sia Capoluogo che Frazioni), e in particolare l’ambito agricolo limitrofo al Capoluogo e ricompreso entro l’Area dichiarata di notevole interesse pubblico (beni paesaggistici ex art. 136, D.Lgs. 42/2004).

Sono elementi costitutivi dello spazio rurale, determinanti per la qualità del paesaggio, le “aree boscate” e le relative “fasce di transizione”, definite e disciplinate dall’art. 15 della L.R. 27/2000, dal PTCP e dalle normative di settore. In modo congruente con quanto stabilito dalla normativa vigente (in particolare Reg. Reg. n. 7/2010, art. 15, comma 3), “le aree boscate non sono computabili, ai fini della definizione dell’indice di utilizzazione territoriale previsto per le zone agricole e non possono essere interessate da nuove situazioni insediative”.

Il tematismo di proposta del vincolo boschivo, richiesto tra gli elaborati obbligatori previsti dalla parte strutturale del PRG e concordato dal punto di vista metodologico con gli enti

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Provinciali, verrà stato delimitato a partire dalle classi di uso del suolo boschive rilevate e classificate nella categoria “Bosco”, dotate delle caratteristiche dimensionali previste dalla legge. Tali superfici costituiscono le superfici effettivamente boscate allo stato attuale. Tali limiti verranno confrontati con quelli del vincolo boschivo vigente e una volta concluso l'iter di approvazione del piano verranno registrate tra i tematismi ufficiali di vincolo e caricati nei nuovi sistemi informativi di gestione dei piani urbanistici regionali.

Sono inoltre compresi all’interno dello spazio rurale gli insediamenti storici disciplinati dall’art. 3, comma 1, lett. d) della L.R. n. 11/2005, dall’art. 29 della L.R. 27/2000, dall’art. 33, comma 5, e dall’art. 35, comma 4 della L.R. n. 11/2005, che saranno classificati entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti sparsi del territorio agricolo costituenti beni di interesse storico, architettonico e culturale” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 19). Detti insediamenti, costituiti dalle strutture o da edifici puntuali e dagli spazi inedificati di carattere pertinenziale, sono da sottoporre a riqualificazione e rivitalizzazione nei limiti previsti dalla normativa e dalla D.G.R. n. 420/2007.

Zone di espansione recente

Indirizzi normativi di base

Sia le zone di espansione residenziale recente del Capoluogo, che i tessuti edilizi residenziali esistenti della frazione di Cantalupo (già “Zone B” del vigente Programma di Fabbricazione), laddove si configurino come parti del territorio totalmente o parzialmente insediate per almeno il settanta per centro in termini di utilizzo delle potenzialità edificatorie previste dallo strumento urbanistico vigente, saranno classificate entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti prevalentemente residenziali esistenti consolidati da conservare, trasformare e completare” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 20).

Sotto il profilo normativo, quindi, in modo congruente con le indicazioni del citato Reg. Reg. n. 7/2010 (art. 20, comma 2), gli interventi nelle suddette situazioni insediative saranno “finalizzati alla qualificazione funzionale ed edilizia degli edifici e delle aree e delle infrastrutture esistenti, attraverso il recupero, l’ampliamento e il completamento, la equilibrata integrazione tra la residenza e le attività economiche, sociali e di servizio tra esse compatibili, tenendo conto delle esigenze di decongestionamento e di miglioramento dell’accessibilità, della mobilità, dell’assetto e della qualità urbana”.

Le zone di nuova espansione residenziale previste in Zona S. Anna e a Cantalupo (vedi anche i precedenti paragrafi relativi agli Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente), e le lottizzazioni già approvate e non ancora realizzate, saranno classificate entro le “situazioni insediative” dei “Nuovi insediamenti prevalentemente

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residenziali” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 21), e normate in modo congruente con detta classificazione. Come prescritto dal citato Reg. Reg. n. 7/2010 (art. 21) detti ambiti “sono caratterizzati dalla previsione di una prevalente presenza di residenza e dalla contestuale presenza di attività sociali, culturali, commerciali e artigianali e servizi tra essi compatibili. Le caratteristiche tipologiche degli interventi sono stabilite in base alle specifiche esigenze d’uso previste e alle condizioni e requisiti fisici ed ambientali del territorio interessato”.

Come già è stato evidenziato in precedenza nella presente relazione, le trasformazioni edilizie previste nelle zone di S. Anna e di Cantalupo, le cui normative e regole operative saranno predisposte in particolare con il PRG parte operativa, saranno improntate all’adozione di procedure di perequazione urbanistica, e quindi all’obiettivo-principio dell’”equa distribuzione tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti o attribuiti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione di dotazioni territoriali e funzionali”, nello spirito indicato dalla LR n. 11/2005. In questo senso, saranno predisposti sistemi normativi basati anche su un progetto di tipo unitario e coordinato delle trasformazioni urbanistiche, tesi anche a favorire, con una logica di funzionamento di tipo compensativo, l’acquisizione da parte del Comune delle necessarie aree per servizi.

Le dotazioni di attrezzature per servizi territoriali e funzionali saranno previste in coerenza con quanto disposto dal Reg. Reg. n. 7/2010, Titolo III, “Dotazioni territoriali e funzionali minime”, e dall’art. 17 “Insediamenti per attrezzature e servizi” dello stesso Regolamento.

Saranno classificate entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti produttivi, direzionali e per servizi esistenti e di nuova previsione” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 22) “le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali, produttive e per servizio e da una limitata presenza di attività residenziale. In tali ambiti sono localizzati anche gli impianti produttivi turistici di tipo alberghiero, e gli esercizi ricettivi extralberghieri e all’areia aperta, nonché le relative attrezzature e servizi di tipo turistico e ricreativo di interesse generale. Sono compresi anche particolari insediamenti […] per attività zootecniche e per la trasformazione di prodotti agricoli a carattere industriale e le relative fasce di rispetto”. Come prescritto dal Reg. Reg. n. 7/2010, art. 22, comma 2, gli interventi saranno definiti e graduati dal PRG in relazione alle caratteristiche delle aree produttive di interesse comunale e sovracomunale ed alle funzioni delle attività insediate o da insediare.

Saranno classificate entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti produttivi, direzionali e per servizi dismessi” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 23) “le parti del territorio non destinato ad uso agricolo, totalmente o prevalentemente utilizzate, a scopi produttivi industriali, commerciali o terziari, che presentano condizioni di abbandono e degrado edilizio, igienico – sanitario,

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ambientale e sociale, da sottoporre a recupero e riqualificazione. Come prescritto dal Reg. Reg. n. 7/2010, art. 23, comma 2, gli interventi saranno finalizzati ad eliminare tali condizioni di abbandono e degrado, nonché ad insediare funzioni sostitutive di quelle dismesse o integrative di quelle presenti, con l’obiettivo di favorire il miglioramento della qualità ambientale e architettonica dello spazio urbano, incrementare l’efficienza d’uso dell’insediamento e ridurre il possibile consumo di nuovo suolo.

Identità urbanistica (correlazioni tra Centro e Frazioni)

Indirizzi normativi di base

Il rapporto di mutua complementarità del Capoluogo con le Frazioni è un elemento particolarmente caratterizzante dell’identità urbanistica del territorio bevanate.

Sotto il profilo normativo, i tessuti edilizi di valenza storica delle frazioni di antico impianto, che rivestono carattere storico, artistico, culturale, saranno classificati entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti esistenti che rivestono valore storico culturale” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 18). All’interno di detta classificazione saranno individuate le norme del PRG volte alla tutela e alla valorizzazione delle Frazioni stesse.

Saranno inoltre classificate come aree agricole di rispetto o di particolare valore paesaggistico le aree agricole limitrofe ai centri.

La rete dei percorsi e delle strade di interesse storico testimoniale che garantisce il collegamento delle Frazioni con il territorio, già evidenziata dal PUT e dal PTCP e attualmente in parte coincidente con strade comunali, verrà valorizzata all’interno delle previsioni di itinerari da qualificare e valorizzare.

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Schemi grafici illustrativi della proposta del Documento programmatico

La LR n. 11/2005 (art. 9, “Documento programmatico”) prescrive che il documento comprenda schemi grafici atti ad indicare la struttura territoriale e le principali scelte e azioni strategiche per l’assetto del territorio.

La Deliberazione regionale n. 767 del maggio 2007 [Atto di indirizzo per la redazione del Quadro conoscitivo, del Bilancio urbanistico – ambientale e del Documento di valutazione] specifica la natura e i contenuti di detti elaborati (punto 1.3), evidenziando tra l’altro che in tali schemi debbano “essere definiti gli indirizzi e gli obiettivi per la parte strutturale del piano sulla base degli scenari tematici del quadro conoscitivo (punto 1.1) e dei risultati del bilancio urbanistico - ambientale (1.2), le azioni strategiche e le ipotesi di assetto del territorio, illustrandone il rapporto con gli altri piani (PUT. PTCP, Piani di settore), nonché con i territori dei comuni limitrofi”. Nello spirito della D.G.R. 767, in sostanza, la rappresentazione della struttura del piano deve consentire la percezione sinottica della forma – piano e dei principali vincoli e invarianti territoriali che contraddistinguono il territorio comunale. In quest’ottica si è proceduto a corredare il Documento programmatico degli elaborati grafici dei quali si illustrano sinteticamente di seguito la forma e i contenuti.

Lo Schema della Struttura territoriale Lo Schema della struttura territoriale è un elaborato grafico indicato dalla DGR n. 767 del maggio 2007 della Regione Umbria (“Atto di indirizzo per la redazione del Quadro conoscitivo, del Bilancio urbanistico – ambientale e del Documento di valutazione”, par. 1.3, pag. 33) come uno degli elaborati costitutivi del Documento programmatico del Piano Regolatore Generale (art. 9 LR n. 11/2005). Lo schema è finalizzato ad evidenziare nei suoi elementi costitutivi la struttura territoriale determinata dalle invarianti e vincoli ambientali, dalla rete delle strade e dei percorsi, dal sistema insediativo, delineando quindi negli aspetti essenziali il sistema delle risorse territoriali che troverà opportuna puntualizzazione normativa e approfondimento nel Piano Regolatore Generale (parte strutturale e parte operativa). Lo schema comprende, quindi, una rappresentazione della struttura territoriale tramite l’evidenziazione grafica sinottica dei seguenti contenuti e tematismi:

Viabilità e itinerari ciclopedonali Strada regionale ex SS316, strade di rilievo provinciale, strade comunali principali, strade comunali, itinerario ciclopedonale territoriale Spoleto-Assisi, nuova strada provinciale prevista dal PTCP, “strada della Cima” da adeguare, strade comunali di progetto;

Principali vincoli territoriali Fasce fluviali A, B, C (Fonte: studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, perimetri posti a disposizione dalla Regione Umbria - Piani e programmi per la difesa dal rischio idraulico nel maggio 2010) • Aree boscate (Fonte: Piano Territoriale della Provincia di Perugia, 2002) • Aree S.I.C. – S.I.R. (Fonte: Piano Territoriale della Provincia di Perugia, 2002)

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Previsioni della pianificazione urbanistica vigente Sovrapposizione del vigente programma di Fabbricazione, delle recenti Varianti parziali a detto strumento, del Piano Parcheggi 2009, delle Lottizzazioni approvate e delle azioni di valorizzazione del patrimonio.

La suddetta “sovrapposizione” grafica di tematismi, quindi, è finalizzata ad una rappresentazione della struttura del territorio che sia in grado di evidenziare i principali vincoli e invarianti territoriali che contraddistinguono il territorio comunale e che interagiranno in modi differenziati con il sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali, in modo congruente con le indicazioni e prescrizioni della D.G.R. 767/2007. Detta sovrapposizione evidenzia la stretta correlazione, che caratterizza in modo particolare un territorio di elevato pregio e delicatezza ambientale come quello bevanate, tra aree dotate di requisiti congruenti con una potenziale riqualificazione o trasformazione e aree soggette a vincoli territoriali. Particolarmente rilevante, data la localizzazione di fondovalle dei centri maggiori del Capoluogo e di Cantalupo, in diretta prossimità dei corsi d’acqua maggiori, è la limitazione alla trasformabilità di diverse aree in relazione al rischio idraulico, con particolare riferimento alle prescrizioni e indicazioni dello studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale”, attualmente in una fase avanzata dell’iter approvativo e destinato ad integrare il P.A.I. in particolare per ciò che attiene alla individuazione dei fattori di pericolosità e rischio legati alle Fasce fluviali A, B, C e alla conseguente imposizione di vincoli nei confronti dell’esistente e delle potenzialità di trasformazione.

La formazione dei contenuti dello Schema della struttura territoriale è stata condotta sulla base di un graduale percorso di confronto e messa a punto delle scelte tra Amministrazione comunale e Gruppo di lavoro, in modo tale da rendere disponibili i necessari riferimenti conoscitivi per le necessarie fasi di concertazione e partecipazione, in particolare per ciò che attiene alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

[Allegato: Elab. S1, Schema della struttura territoriale, scala 1:10.000]

Lo schema delle principali scelte e azioni strategiche Lo schema evidenzia il quadro complessivo degli ambiti territoriali di riferimento, degli elementi e aree principali del sistema territoriale (distinti per sistema ambientale, sistema insediativo, sistema relazionale), di rilevanti azioni di pianificazione. I contenuti dell’elaborato sono i seguenti: Sistema ambientale - Territorio agricolo di pianura; - Territorio agricolo di collina; - Aree boscate; - Corsi d’acqua; - Direttrici di continuità ambientale da conservare; - Parco fluviale. Sistema insediativo - Centro storico del Capoluogo; - Borghi fortificati della corona collinare; - Tessuti urbani consolidati; - Tessuti produttivi;

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- Servizi territoriali e relativa fascia di rispetto; - Ambiti strategici di riqualificazione morfologica; - Ambiti strategici di riqualificazione funzionale degli ingressi urbani; - Tessuti prevalentemente residenziali in relazione con gli ambiti strategici di riqualificazione; - Tessuti prevalentemente produttivi e/o per servizi pubblici compresi negli ambiti strategici di riqualificazione - Margine urbano da qualificare; - Urbanizzazione lineare da riqualificare. Sistema relazionale - Viabilità principale esistente; - Viabilità secondaria esistente; - Viabilità secondaria di progetto; - Viabilità extraurbana di progetto (previsione PTCP); - Itinerario ciclopedonale territoriale Spoleto – Assisi.

[Allegati: Elab. S2, Schema delle principali scelte e azioni strategiche, scala 1:10.000]

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5. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

5.1. Valutazione di coerenza

5.1.a Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per la Valutazione di coerenza

Come evidenziato nella D.G.R. 767/2007, la Valutazione di coerenza è volta a dimostrare la coerenza tra obiettivi ed azioni prefigurate dal Documento programmatico e pianificazione sopraordinata e di settore, tenendo conto del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico – ambientale. La Valutazione di coerenza verifica in particolare la coerenza del Documento programmatico rispetto a:

- tutela e valorizzazione del sistema naturalistico – ambientale, architettonico – culturale di cui alla LR 27/2000 e al D.Lgs. 42/2004 nonché al PTCP e ai Piani di settore;

- equilibrio e funzionalità del sistema degli insediamenti esistenti e di nuove previsioni nonché dei relativi servizi;

- efficienza e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale sovracomunale e regionale;

- equilibrio e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale locale;

- coerenza con i programmi regionali, provinciali e locali.

5.1.b Valutazione della coerenza del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

Quadro sinottico dei caratteri di coerenza del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

In relazione agli argomenti di valutazione di coerenza stabiliti alla D.G.R. 767/2007, e riportati nel paragrafo precedente, gli elementi valutativi concernenti il sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali di piano sono sintetizzati nei punti riportati di seguito.

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Una più estesa e dettagliata sinossi dei caratteri di coerenza del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali, in particolare in relazione ai vincoli e alle previsioni della Pianificazione sopraordinata, è esposta nel Quadro sinottico allegato.

“Tutela e valorizzazione del sistema naturalistico – ambientale, architettonico – culturale di cui alla LR 27/2000 e al D.Lgs. 42/2004 nonché al PTCP e ai Piani di settore”

Il nuovo PRG sarà improntato all’obiettivo di una adeguata tutela e valorizzazione del sistema naturalistico – ambientale e architettonico – culturale, e non conterrà quindi previsioni potenzialmente conflittuali rispetto al sistema dei vincoli e delle tutele sopraordinate.

In questo senso, gli obiettivi e le azioni proposti dal Documento programmatico sono stati sottoposti ad una verifica preliminare di congruenza con le risultanze del Quadro conoscitivo e con la Pianificazione sopraordinata i cui esiti possono essere evidenziati dal Quadro sinottico allegato.

L’ampia presenza negli ambiti di valle di aree classificate coma “Fasce fluviali A, B, C” (Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° Lotto funzionale, agg. 2010) e di “Aree di elevato interesse naturalistico (sottoclasse 4a)” - “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua principali di rilevanza territoriale” (Provincia di Perugia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale: Repertorio delle componenti paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed insediative di definizione comunale), spesso in posizione sovrapposta o limitrofa ad “Ambiti territoriali di riferimento di edificazione storica e recente”, evidenzia la necessità che dette aree siano interessate da appropriate misure di protezione e riqualificazione ambientale. Ulteriore caratterizzante vincolo riguardante il territorio del Capoluogo e gli ambiti limitrofi è l’Area dichiarata di notevole interesse pubblico (beni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999), che interessa in parte anche il comprensorio di S. Anna.

Il PRG conterrà esclusivamente, in ogni caso, previsioni compatibili con le suddette indicazioni e prescrizioni.

“Equilibrio e funzionalità del sistema degli insediamenti esistenti e di nuove previsioni nonché dei relativi servizi”

Il sistema degli obiettivi e delle azioni di piano è teso a valorizzare e rafforzare l’esistente assetto del sistema insediativo del territorio comunale bevanate, contraddistinto da una struttura a più centri determinata dal Capoluogo e dalle Frazioni storiche.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

La coerenza delle previsioni concernenti i tessuti insediativi di interesse storico, rispetto all’effettivo valore paesaggistico e storico – testimoniale di detti tessuti, viene soddisfatta con la classificazione entro le “situazioni insediative” degli “Insediamenti esistenti che rivestono valore storico culturale” (Reg. Reg. n. 7/2010, art. 18) sia del Capoluogo che dei nuclei storici di Limigiano, Castelbuono, Torre del Colle, Gaglioli.

Il dimensionamento delle nuove previsioni insediative, comprese le aree destinate a servizi, viene operato in coerenza don le normative vigenti e le prescrizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Le due espansioni di carattere residenziale previste, in coerenza con detto dimensionamento, sono quelle della Zona S. Anna (più articolata ed estesa) e della frazione di Cantalupo.

Entrambe le proposte dei suddetti ambiti residenziali di progetto sono state individuate sulla base di fattori localizzativi coerenti con il sistema dei vincoli presenti, con particolare riferimento alle “Fasce fluviali” A e B. Ma la scelta di dette localizzazioni è dovuta anche a positive qualità localizzative e vocazioni progettuali che le due aree evidenziano in relazione a: contiguità ai tessuti edilizi esistenti, potenzialità di riqualificazione di parti edilizie periferiche, possibilità di ricostituzione dei margini urbani rispetto al contermine territorio non edificato, valenza strutturante a livello urbano delle aree verdi di servizio, buona accessibilità.

Per quanto concerne i servizi, particolarmente caratterizzante nella strategia del Piano è la previsione del nuovo Polo scolastico integrato in zona S. Anna, destinato anche ad esercitare un effetto di qualificazione urbana nei riguardi della nuova espansione insediativa ivi prevista.

Detta previsione, argomentata nel dettaglio in altri punti della presente relazione, è coerente con istanze da tempo dibattute dalla comunità urbana bevanate.

“Efficienza e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale sovracomunale e regionale”

Le interrelazioni territoriali di rilevanza primaria del territorio comunale bevanate, alla scala regionale e provinciale, sono quelle con il limitrofo territorio del Comune di Foligno, a Est, con la direttrice di traffico dell’E45 verso sud e l’entroterra montano, con il capoluogo di provincia verso Nord, attraverso il territorio comunale di Cannara. Le suddette direttrici sono costituite dalle infrastrutture viarie della Via Flaminia e dalle strade esistenti che il PUT del 2000 indica come “Viabilità di interesse regionale – secondaria”: ex SS n. 316 e SP 403 Perugina, che determinano il reticolo viario di maggiore rilevanza del comune [PUT, Tav. 33, Sistema regionale della mobilità e delle infrastrutture di trasporto]. Il PRG intende confermare detta rete viaria di interesse regionale, coincidente con direttrici storiche che hanno garantito le relazioni

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territoriali di Bevagna fino ai giorni nostri, come parte primaria del sistema infrastrutturale bevanate.

Una proposta progettuale indicata dalla pianificazione sopraordinata, particolarmente rilevante per il territorio comunale bevanate, è data dall’ipotesi di una variante della SP 403 a est del capoluogo, che si configura di fatto come una circonvallazione. [PTCP, Tav. I11, Rete viaria su gomma e quadro della progettualità].

“Equilibrio e funzionalità del sistema relazionale e infrastrutturale locale”

La rete viaria comunale di rango locale garantisce il collegamento tra il Capoluogo, le Frazioni e il territorio rurale, comprendendo inoltre diversi itinerari di interesse storico, paesaggistico ed anche escursionistico, come viene anche evidenziato dalla cartografia tematica provinciale e regionale [PUT, Tav. 42, Rete escursionistica di interesse interregionale e regionale; PPR, Tav. QC 1.8, Repertorio delle conoscenze. QC 1 Disaggregazione delle risorse fisico-naturalistiche. QC 1.8 Rete infrastrutturale minore: itinerari escursionistici e tematici; PTCP, Sentieristica: rete escursionistica Lr.9/92 e altra sentieristica esistente o di progetto].

In ragione di detta valenza di collegamento territoriale e di rilevanza storica e paesaggistica della rete viaria “minore”, il PRG potrà prevedere la qualificazione e la valorizzazione ambientale di alcune delle strade comunali di carattere rurale.

Particolarmente rilevante, nell’ambito di detto sistema infrastrutturale locale, potrà essere l’adeguamento della “Strada della Cima”, come si argomenta addietro nel presente documento.

“coerenza con i programmi regionali, provinciali e locali” Il sistema degli obiettivi e delle azioni è coerente con i programmi regionali, provinciali e locali.

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Quadro sinottico dei caratteri di coerenza del sistema degli obiettivi e dei campi specifici di azione [D.G.R. n. 767/2007. Documento di valutazione – Valutazione di coerenza]

NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza Il centro storico del capoluogo ricade nell’Area Sono da osservarsi le dichiarata di notevole interesse pubblico (beni prescrizioni e limitazioni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, di cui all’art. 35.5, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che interessa all’art. 38, punti 6 e 7, art. 39, di “Normativa. il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP 2002, Tav. Criteri, indirizzi, “Repertorio delle componenti paesaggistiche, direttive, prescrizioni” ambientali, infrastrutturali ed insediative di del P.T.C.P. della definizione comunale” ,Tav. 131-IV). Provincia di Perugia. Il centro storico del capoluogo ricade nelle “Aree definite” (tema: “aree e siti archeologici: aree definite”; Regione Umbria, Provincia di Perugia, Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’Umbria, 2001 Il centro storico del capoluogo ricade parzialmente nelle Fasce fluviali C (Fonte: Sono da osservarsi le studio del Consorzio di Bonificazione Umbra prescrizioni e limitazioni “Mappe di pericolosità e rischio idraulico nel di cui all’art. 30 “La Il centro storico del fascia C” del P.A.I. Bacino del Fiume Topino e del Torrente capoluogo [inserimento nel Piano Marroggia, 2° Lotto funzionale”, perimetri posti Protezione Civile e a disposizione dalla Regione Umbria - Piani e adozione di congruente programmi per la difesa dal rischio idraulico nel normativa di Piano] maggio 2010) Il centro storico del capoluogo ricade Per le parti comprese parzialmente in area sottoposta a tutela “area nelle fasce, sono da di rispetto dei corsi d’acqua e dei laghi” osservarsi le (articolo 142 D.Lgs 42/2004, Regione Umbria, prescrizioni e limitazioni Provincia di Perugia, 2001) di cui all’art. 39, punto 4.a, di “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Classificazione dell’area entro le Fasce fluviali A (Fonte: studio del Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico Viale Roma nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente Le previsioni proposte Marroggia, 2° Lotto funzionale”, perimetri posti per l’area sono coerenti a disposizione dalla Regione Umbria - Piani e con il quadro dei vincoli e delle prescrizioni e indicazioni derivanti dalla Pianificazione 175 sopraordinata.

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza programmi per la difesa dal rischio idraulico nel Sono comunque da maggio 2010) osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 28 “La fascia A” del P.A.I. L’area è classificata a “Vulnerabilità degli Sono da osservarsi le acquiferi all’inquinamento elevata” dal Piano prescrizioni e limitazioni Territoriale di Coordinamento della Provincia di di cui all’art. 15, di Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, rischio di inquinamento e vulnerabilità degli prescrizioni” del acquiferi”) P.T.C.P. della Provincia di Perugia “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi Sono da osservarsi le d’acqua principali di rilevanza territoriale” prescrizioni e limitazioni individuate nel PTCP (Tav. “Repertorio delle di cui all’art. 39, punto componenti paesaggistiche, ambientali, 4.b, di “Normativa. infrastrutturali ed insediative di definizione Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” comunale” ,Tav. 131-IV, scala 1:25.000) del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’area è classificata entro le Fasce fluviali C Sono da osservarsi le dallo studio del Consorzio di Bonificazione prescrizioni e limitazioni Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico di cui all’art. 30 “La nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente fascia C” del P.A.I. [inserimento nel Piano Marroggia, 2° Lotto funzionale”, 2010 Protezione Civile e adozione di congruente normativa di Piano] Parte dell’area, compresa tra Via di S. Anna e Sono da osservarsi le Via Madonna della Rosa, è compresa entro prescrizioni e limitazioni l’Area dichiarata di notevole interesse pubblico di cui all’art. 35.5, Quartiere S. Anna (beni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs all’art. 38, punti 6 e 7, 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che art. 39, di “Normativa. Criteri, indirizzi, interessa il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP direttive, prescrizioni” 2002, Tav. “Repertorio delle componenti del P.T.C.P. della paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed Provincia di Perugia insediative di definizione comunale” ,Tav. 131- IV) Sono presenti due indicazioni localizzate di aree Le previsioni di nuovi in frana (Fonte: Autorità di Bacino del Fiume insediamenti saranno Tevere: Inventario delle frane) esterne alle due aree evidenziate

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza L’area è classificata entro le Fasce fluviali B Sono da osservarsi le dallo studio del Consorzio di Bonificazione prescrizioni e limitazioni Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico di cui all’art. 29 “La nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente fascia B” del P.A.I. Marroggia, 2° Lotto funzionale”, 2010 La via Flaminia e Parte dell’area è compresa entro l’Area Sono da osservarsi le l’ingresso urbano da dichiarata di notevole interesse pubblico (beni prescrizioni e limitazioni est paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, di cui all’art. 35.5, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che interessa all’art. 38, punti 6 e 7, il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP 2002, Tav. art. 39, di “Normativa. Criteri, indirizzi, “Repertorio delle componenti paesaggistiche, direttive, prescrizioni” ambientali, infrastrutturali ed insediative di del P.T.C.P. della definizione comunale” ,Tav. 131-IV) Provincia di Perugia L’area è classificata entro le Fasce fluviali B Sono da osservarsi le dallo studio del Consorzio di Bonificazione prescrizioni e limitazioni Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico di cui all’art. 29 “La nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente fascia B” del P.A.I. Marroggia, 2° Lotto funzionale”, 2010 Parte dell’area è compresa entro l’Area Sono da osservarsi le dichiarata di notevole interesse pubblico (beni prescrizioni e limitazioni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, di cui all’art. 35.5, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che interessa all’art. 38, punti 6 e 7, art. 39, di “Normativa. il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP 2002, Tav. Criteri, indirizzi, “Repertorio delle componenti paesaggistiche, L’insediamento direttive, prescrizioni” ambientali, infrastrutturali ed insediative di industriale lungo la del P.T.C.P. della definizione comunale” ,Tav. 131-IV) via Flaminia Provincia di Perugia L’area comprende ambiti classificati come “Aree Sono da osservarsi le ad alta esposizione panoramica” dalla Variante prescrizioni e limitazioni tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. di cui all’art. 35, punto 72 del 19 luglio 2005 6, di “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’area è classificata a “Vulnerabilità degli Sono da osservarsi le acquiferi all’inquinamento elevata” dal Piano prescrizioni e limitazioni Territoriale di Coordinamento della Provincia di di cui all’art. 15, punto 5.a, di “Normativa. Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al rischio di inquinamento e vulnerabilità degli Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” acquiferi”) del P.T.C.P. della Provincia di Perugia

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza L’area comprende ambiti classificati come Sono da osservarsi le Fasce fluviali A, B e C (Fonte: studio del prescrizioni e limitazioni Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di di cui agli artt. 28, 29 e pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del 30 del PAI (Fasce A, B, Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° C) riguardo ad ogni previsione di Lotto funzionale”, perimetri posti a disposizione infrastrutturazione e di dalla Regione Umbria - Piani e programmi per edificazione. Le la difesa dal rischio idraulico nel maggio 2010). Cantalupo: l’area di proposte di nuove bordo con la edificazione saranno comunque localizzate campagna e le limitatamente entro attrezzature sportive l’ambito di Fascia C L’area è classificata a “Vulnerabilità degli Sono da osservarsi le acquiferi all’inquinamento media” dal Piano prescrizioni e limitazioni Territoriale di Coordinamento della Provincia di di cui all’art. 15, punto Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al 5.b, di “Normativa. Criteri, indirizzi, rischio di inquinamento e vulnerabilità degli direttive, prescrizioni” acquiferi”) del P.T.C.P. della Provincia di Perugia Cantalupo: L’area comprende ambiti classificati come Sono da osservarsi le l’insediamento Fasce fluviali A, B e C (Fonte: studio del prescrizioni e limitazioni residenziale Consorzio di Bonificazione Umbra “Mappe di di cui agli artt. 28, 29 e pericolosità e rischio idraulico nel Bacino del 30 del PAI (Fasce A, B, C) riguardo ad ogni Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° previsione di Lotto funzionale”, perimetri posti a disposizione infrastrutturazione e di dalla Regione Umbria - Piani e programmi per edificazione. Le la difesa dal rischio idraulico nel maggio 2010). proposte di nuove edificazione saranno comunque localizzate limitatamente entro l’ambito di Fascia C L’insediamento residenziale di Cantalupo ricade Per le parti comprese parzialmente in area sottoposta a tutela “area nelle fasce, sono da di rispetto dei corsi d’acqua e dei laghi” osservarsi le (articolo 142 D.Lgs 42/2004, Regione Umbria, prescrizioni e limitazioni Provincia di Perugia, 2001) di cui all’art. 39, punto 4.a, di “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’insediamento residenziale di Cantalupo ricade Sono da osservarsi le

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza parzialmente in “Aree ad alta esposizione prescrizioni e limitazioni panoramica” dalla Variante tematica al P.T.C.P. di cui all’art. 35, punto n. 1, avviata con D.G.P. n. 72 del 19 luglio 6, di “Normativa. 2005. Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Limigiano, Castelbuono e Gaglioli sono in Norme del PTCP della ambiti caratterizzati da propensione medio- Provincia di Perugia, bassa al dissesto (tema: propensione al articolo 15, articolo dissesto, Regione Umbria, PUT, 2000, scala 21, A.1.3, I.4.1, 1:100.000) Articolo 46 della regionale 27/2000. Limigiano, Castelbuono, Gaglioli e Torre del Norme PTCP della I borghi fortificati Colle ricadono in aree soggette a vincolo Provincia di Perugia, della corona collinare idrogeologico (C.F.S. Provincia di Perugia, anno punto 3 di (A.5.1) 2002, scala 1:25.000) “Aree soggette a vincoli sovraordinati”. Limigiano, Castelbuono e Gaglioli sono contigui ad aree boscate (tema: aree boscate (con rimboschimenti), Regione Umbria, anno 2000, scala 1:10.000) L’area è classificata a “Vulnerabilità degli Sono da osservarsi le acquiferi all’inquinamento elevata” dal Piano prescrizioni e limitazioni Territoriale di Coordinamento della Provincia di di cui all’art. 15, di Perugia del 2002 (Tav. A14, “Sensibilità al “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, rischio di inquinamento e vulnerabilità degli prescrizioni” del acquiferi”) P.T.C.P. della Provincia di Perugia “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi Sono da osservarsi le d’acqua principali di rilevanza territoriale” prescrizioni e limitazioni Cantalupo: l’area individuate nel PTCP (Tav. “Repertorio delle di cui all’art. 39, punto artigianale componenti paesaggistiche, ambientali, 4.b, di “Normativa. Criteri, indirizzi, infrastrutturali ed insediative di definizione direttive, prescrizioni” comunale” ,Tav. 131-IV) del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’area è in parte coincidente con ambiti Sono da osservarsi le classificati come “Aree ad alta esposizione prescrizioni e limitazioni

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza panoramica” dalla Variante tematica al P.T.C.P. di cui all’art. 35, punto n. 1, avviata con D.G.P. n. 72 del 19 luglio 6, di “Normativa. 2005 Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’area ricade parzialmente in “Zone di Sono da osservarsi le salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua prescrizioni e limitazioni Lo sviluppo principali di rilevanza territoriale” individuate di cui all’art. 39, punto insediativo lineare tra nel PTCP (Tav. “Repertorio delle componenti 4.b, di “Normativa. Criteri, indirizzi, porta Guelfa e Capro paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed direttive, prescrizioni” insediative di definizione comunale” ,Tav. 131- del P.T.C.P. della IV, scala 1:25.000) Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] L’area è classificata entro le Fasce fluviali C Sono da osservarsi le dallo studio del Consorzio di Bonificazione prescrizioni e limitazioni Umbra “Mappe di pericolosità e rischio idraulico di cui all’art. 30 “La nel Bacino del Fiume Topino e del Torrente fascia C” del P.A.I. Marroggia, 2° Lotto funzionale”, 2010 Parte dell’area è compresa entro l’Area Sono da osservarsi le dichiarata di notevole interesse pubblico (beni prescrizioni e limitazioni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, di cui all’art. 35.5, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che interessa all’art. 38, punti 6 e 7, art. 39, di “Normativa. il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP 2002, Tav. Criteri, indirizzi, “Repertorio delle componenti paesaggistiche, direttive, prescrizioni” ambientali, infrastrutturali ed insediative di del P.T.C.P. della definizione comunale” ,Tav. 131-IV) Provincia di Perugia Territorio agricolo di Norme PTCP della Aree soggette a vincolo idrogeologico (C.F.S. Provincia di Perugia, pianura Provincia di Perugia, anno 2002, scala punto 3 di (A.5.1) 1:25.000) “Aree soggette a vincoli sovraordinati”. Sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 35, punto 6, di “Normativa. “Aree ad alta esposizione panoramica” dalla Criteri, indirizzi, Variante tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con direttive, prescrizioni” D.G.P. n. 72 del 19 luglio 2005 del P.T.C.P. della

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 39, punto “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi 4.b, di “Normativa. d’acqua principali di rilevanza territoriale” Criteri, indirizzi, individuate nel PTCP (Tav. “Repertorio delle direttive, prescrizioni” componenti paesaggistiche, ambientali, del P.T.C.P. della infrastrutturali ed insediative di definizione Provincia di Perugia comunale” ,Tav. 131-IV) [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Per le parti comprese nelle fasce, sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 39, punto Aree sottoposta a tutela “area di rispetto dei 4.a, di “Normativa. corsi d’acqua e dei laghi” (articolo 142 D.Lgs Criteri, indirizzi, 42/2004, Regione Umbria, Provincia di Perugia, direttive, prescrizioni” 2001) del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Norme del PTCP della Limigiano, Castelbuono e Gaglioli sono in Provincia di Perugia, ambiti caratterizzati da propensione medio- articolo 15, articolo bassa al dissesto (tema: propensione al 21, A.1.3, I.4.1, dissesto, Regione Umbria, PUT, 2000, scala Articolo 46 della 1:100.000) regionale 27/2000. Area dichiarata di notevole interesse pubblico Sono da osservarsi le (beni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs prescrizioni e limitazioni 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999) che di cui all’art. 35.5, interessa il Capoluogo e zone limitrofe (PTCP all’art. 38, punti 6 e 7, art. 39, di “Normativa. 2002, Tav. “Repertorio delle componenti Criteri, indirizzi, paesaggistiche, ambientali, infrastrutturali ed direttive, prescrizioni” insediative di definizione comunale” ,Tav. 131- del P.T.C.P. della IV) Provincia di Perugia. Aree di particolare interesse agricolo (tavola 17 Norme del PTCP della del PUT, articolo 20 della legge regionale Provincia di Perugia,

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza 27/2000) articolo 18, articolo 36. SIC “Sorgiva dell’Aiso” (IT5210043), SIC “fiume Si vedano i relativi Timia (Bevagna-Cannara)” IT5210039 piani di gestione. Norme del PTCP della Territorio agricolo di Presenza di ambiti caratterizzati da Provincia di Perugia, collina propensione al dissesto medio-bassa, medio- articolo 15, articolo alta, alta con massima concentrazione di frane 21, A.1.3, I.4.1, attive (tema: propensione al dissesto, Regione Articolo 46 della Umbria, PUT, 2000, scala 1:100.000) regionale 27/2000. Norme PTCP della Provincia di Perugia, Vincolo idrogeologico (C.F.S. Provincia di punto 3 di (A.5.1) Perugia, anno 2002, scala 1:25.000) “Aree soggette a vincoli sovraordinati”. Sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 35, punto 6, di “Normativa. Ambiti classificati come “Aree ad alta Criteri, indirizzi, esposizione panoramica” dalla Variante direttive, prescrizioni” tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. del P.T.C.P. della 72 del 19 luglio 2005 Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Norme PTCP della Provincia di Perugia, Vincolo idrogeologico (C.F.S. Provincia di punto 3 di (A.5.1) Perugia, anno 2002, scala 1:25.000) “Aree soggette a vincoli sovraordinati”. SIC “Colline Premartane” (Bettona-Gualdo Si veda il relativo Cattaneo) IT5210078 piano di gestione. Norme del PTCP della Aree boscate Presenza di ambiti caratterizzati da Provincia di Perugia, propensione al dissesto medio-bassa, medio- articolo 15, articolo alta, alta con massima concentrazione di frane 21, A.1.3, I.4.1, attive (tema: propensione al dissesto, Regione Articolo 46 della Umbria, PUT, 2000, scala 1:100.000) regionale 27/2000. Sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 35, punto Ambiti classificati come “Aree ad alta 6, di “Normativa. esposizione panoramica” dalla Variante Criteri, indirizzi, tematica al P.T.C.P. n. 1, avviata con D.G.P. n. direttive, prescrizioni” 72 del 19 luglio 2005 182

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NOTE – Ambiti territoriali Principali vincoli e indicazioni derivanti dalla Eventuali azioni e/o di riferimento Pianificazione e programmazione approfondimenti da sopraordinata adottare per la coerenza del P.T.C.P. della Provincia di Perugia [Variante tematica al P.T.C.P. n. 1 ai sensi della L.R. 10.04.1995, n. 28] Norme del PTCP della Provincia di Perugia, Tema: “Aree boscate (con rimboschimenti)”, articolo 18, articolo Regione Umbria, anno 2000, scala 1:25.000, 31, articolo 35, tavola A.7.1 del PTCP. articolo 36, articolo 39, A.4.1, A.5.1, I.4.1, I.4.2

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

5.2. Valutazione di sostenibilità

5.2.a Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per la Valutazione di sostenibilità

Come evidenziato dalla D.G.R. 767/2007, la Valutazione di sostenibilità, in riferimento ai criteri, parametri e modalità di utilizzazione delle risorse essenziali del territorio, stabilite dal PUT, dal PTCP e dai piani di settore:

- definisce le condizioni di compatibilità per il riuso o la riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti prima di accedere a nuovi utilizzi di suolo;

- valuta gli effetti sull’uso e la tutela delle risorse ambientali del territorio prodotti dalle trasformazioni previste con riferimento alla qualità della vita e favorire la biodiversità;

- determina i limiti compatibili di sfruttamento ed uso delle risorse essenziali ai fini della definizione delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti e delle funzioni.

I “Criteri di uso sostenibile e tutela del territorio”, da porre a base della progettazione di strumenti urbanistici generali o attuativi, sono stabiliti dall’art. 8 della LR n. 17/2008 “Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi”, che si riporta di seguito.

1. In fase di progettazione degli strumenti urbanistici generali o attuativi, la natura del suolo è analizzata e valutata ai fini dell’uso sostenibile del territorio di cui all’articolo 2, comma 2, tenendo conto della sua vocazione naturale ambientale storica e paesaggistica, della situazione idrogeologica, delle falde sotterranee e della presenza di emissioni nocive. 2. L’individuazione di nuove aree per insediamenti ed infrastrutture tiene conto, già nelle fasi di studio preliminare, delle analisi morfologiche del terreno in modo da evitare l’utilizzazione di aree che comportano eccessivi sbancamenti tali da modificare sostanzialmente il profilo e le caratteristiche del terreno medesimo. 3. I nuovi insediamenti, al fine di garantire il rispetto del principio di uso sostenibile del territorio, assicurano: a) la contiguità con ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di attuazione; b) la possibilità di collegamento con il sistema delle aree verdi e dei servizi prevedendo appositi percorsi pedonali o ciclabili, indipendenti dal traffico veicolare; c) nelle strutture e negli spazi pubblici o aperti al pubblico i livelli di sicurezza adeguati ai bisogni delle diverse fasce di età e dei diversamente abili, mediante l’inserimento nell’ambiente di elementi infrastrutturali o di arredo urbano privi di pericolosità;

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d) la realizzazione di nuove aree produttive, industriali e artigianali, ecologicamente attrezzate garantendo il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, compresi quelli di carattere ambientale ed igienico-sanitario, della viabilità e del trasporto delle merci; e) la definizione dei criteri per la realizzazione e riqualificazione delle aree destinate ad impianti produttivi a rischio di incidente rilevante, tenendo conto delle normative di settore e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP); f) la presenza di impianti di trattamento dei reflui e di smaltimento dei rifiuti, nonché le condizioni ottimali che consentano un adeguato approvvigionamento idrico ed energetico. 4. La realizzazione di nuovi insediamenti garantisce la tutela delle risorse naturali dell’ambiente definite all’articolo 2, comma 1, lettera h) e il rispetto delle caratteristiche storico morfologiche.

L’art. 22 della “Normativa – Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia concerne invece “Requisiti di sostenibilità nelle trasformazioni urbanistiche”. Se ne riporta di seguito il contenuto:

1. Per le trasformazioni urbanistiche relative ai nuovi complessi insediativi (zone omogenee C), D), F) D.I. 1444/68) o alla revisione di quelli già previsti, il PTCP definisce tre requisiti di sostenibilità: a) concentrazione e integrazione degli insediamenti. Il PRG deve prevedere la regolamentazione della concentrazione dell’edificabilità e la integrazione funzionale di cui al comma 5 dell’art.18, su una porzione minoritaria dell’area d’intervento destinando la parte residua, prevalente, a verde pubblico attrezzato e/o verde privato ecologico; b) la permeabilità dei suoli urbani. Il PRG deve introdurre, quale elemento qualificante, la permeabilità dei suoli urbani (IP). La sostenibilità delle previsioni dei PRG sarà valutata anche con riferimento alla permeabilità del suolo, all’aumento del fabbisogno idrico, allo smaltimento delle acque al fine di definire la compatibilità con le infrastrutture in essere o in progetto (sistema fognario e di depurazione), e con la portata dei ricettori finali, con un bilancio idrico delle trasformazioni proposte dal Piano; c) Il verde privato ecologico Il PRG deve prevedere il verde privato ecologico (Ve) capace di garantire la qualità ecologica dei nuovi insediamenti. Tale parametro deve interessare una quota consistente della superficie territoriale da destinare ad uso condominiale che potrà essere dotato di alberature ed attrezzature sportive e ricreative. 2. Il PRG per le trasformazioni urbanistiche deve utilizzare largamente gli strumenti urbanistici di tipo integrato PRU (Programmi Riqualificazione Urbana), PII (Programmi Integrati d’Intervento), Programmi Urbani Complessi e Società di Trasformazione Urbana, in cui l'edilizia pubblica deve avere una quota parte costante dei comparti di trasformazione, (ad esempio dell’ordine del 15%).

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5.2.b Valutazione della sostenibilità del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

Quadro sinottico dei caratteri di sostenibilità del sistema degli obiettivi e delle azioni strutturali

In relazione ai tre criteri di valutazione oggetto della “Valutazione di sostenibilità”, riportati in apertura del paragrafo precedente, si riportano di seguito alcune note sintetiche concernenti il Sistema degli obiettivi e delle scelte strutturali. Ulteriori elementi valutativi di maggior dettaglio sono evidenziati nell’allegato quadro sinottico.

Il presente Documento programmatico del Piano Regolatore Generale del Comune di Bevagna propone dati di dimensionamento per insediamento residenziale in modo congruente con l’art. 20 della “Normativa – Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia (“Dimensionamento delle previsioni di Piano”), vedi § 3.1, Aspetti urbanistico – edilizi, Tabella a. Stima consumo di suolo e incremento edificatorio.

Il quadro quantitativo evidenzia, peraltro, una percentuale di avvenuta attuazione del vigente Programma di Fabbricazione piuttosto elevata, a fronte della quale sono prospettabili nuove potenzialità edificatorie residenziali che l’Amministrazione ha scelto di concentrare, in una collocazione congruente con il livello del Documento programmatico, nelle due aree di S. Anna e, in misura minore, di Cantalupo.

I requisiti localizzativi di entrambe dette aree di potenziale trasformazione edilizia, parte dei quali rilevanti anche ai fini di una valutazione della sostenibilità urbanistica delle trasformazioni previste, sono stati già evidenziati in paragrafi precedenti:

- stretta contiguità e integrazione morfologica con esistenti parti di espansione urbana di recente epoca di formazione;

- localizzazione basata sulla ricerca di un ottimale compromesso nei confronti del sistema dei vincoli di carattere paesaggistico – ambientale ed idrogeologico caratterizzante il territorio comunale bevanate;

- vocazione delle aree prescelte a costituire nuovi “margini” urbani, in grado di conseguire un equilibrato completamento della compagine edilizia preesistente e una razionale dicotomia morfologica tra città edificata e ambiente circostante;

- favorevoli potenzialità progettuali riguardo alla connessione con il sistema del verde urbano e territoriale, nonché con il sistema dei percorsi e delle relazioni di rango comunale.

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Una previsione particolarmente significativa, forse la più caratterizzante del nuovo Piano, è il trasferimento delle funzioni scolastiche attualmente presenti nel Centro storico al nuovo Polo scolastico integrato in località S. Anna. Questa indicazione dell’Amministrazione, che renderà disponibili per una potenziale riconversione urbana ad altri usi tre edifici scolastici attualmente utilizzati, richiede alcune considerazioni riguardo alla sua sostenibilità urbanistica.

Il dibattito della comunità bevanate riguardo al nuovo Polo scolastico vede, tra le altre motivazioni dei favorevoli alla realizzazione, in particolari le seguenti:

- miglioramento dell’accessibilità urbana alle funzioni scolastiche;

- incremento della qualità e della quantità degli spazi per Studenti e Docenti;

- incremento della sicurezza delle strutture edilizie, in particolare rispetto al rischio sismico, rispetto agli attuali edifici siti nel Centro storico;

- decremento dei costi di gestione rispetto agli attuali;

- miglioramento delle condizioni di soleggiamento, aerazione, contiguità al verde territoriale (agricolo e potenzialmente attrezzato a parco) del nuovo Polo rispetto alle situazioni attuali.

Oltre alle suddette motivazioni di base, si rileva che la realizzazione del Polo scolastico in località S. Anna, all’interno del comprensorio di trasformazione destinato alla maggiore delle due zone di completamento urbano prevedibili, nell’ambito di una futura struttura di spazi collettivi comprendente spazi piazza e collegamenti ciclopedonali, conferirebbe alla zona di S. Anna rilevanti e qualificanti qualità centrali, in grado potenzialmente di esercitare un rilevante effetto volano sulla qualità urbana a livello locale. Detta azione di riqualificazione, connessa alla presenza di una nuova e rilevante attrezzatura per servizi pubblici come il Polo, sarebbe auspicabile anche in relazione all’attuale stato del tessuto urbano della recente espansione Nord del Capoluogo, caratterizzato da monofunzionalità e sostanziale incompiutezza morfologica.

Queste considerazioni pongono in evidenza i positivi requisiti della scelta della realizzazione del nuovo Polo scolastico riguardo alla sostenibilità urbanistica della trasformazione.

Gli ambiti strategici di trasformazione e riqualificazione proposti nel Documento programmatico, corrispondenti alle “azioni strutturali”, si collocano tutti nella parte di valle del territorio comunale, in stretta contiguità con tessuti edilizi esistenti. In detti ambiti, come già si è rimarcato in punti precedenti della presente relazione, le problematiche prevalenti attengono in misura particolare ai diversi livelli di rischio idrogeologico (Fasce fluviali A, B, C), a causa della stretta correlazione tra il sistema insediativo bevanate e l’articolato reticolo idrografico di

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fondovalle, alla presenza di “Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua di rilevanza territoriale”, ai diversi livelli di vulnerabilità dell’acquifero.

Le rimanenti azioni correlate agli obiettivi del Piano prenderanno forma - con il PRG parte strutturale - in normative per le trasformazioni “diffuse”, corrispondenti alle differenti “situazioni insediative”, nell’ambito delle quali l’obiettivo della sostenibilità dell’azione di Piano potrà essere maggiormente articolato e dettagliato alle scale adeguate.

Quadro sinottico dei caratteri di sostenibilità del sistema degli obiettivi e dei campi specifici di azione [D.G.R. n. 767/2007. Documento di valutazione – Valutazione di sostenibilità]

NOTA: Gli elementi di valutazione vengono espressi in riferimento ai contenuti dell’Art. 8 “Criteri di uso sostenibile e tutela del territorio” della LR n. 17/2008 “Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi”

Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Necessità di Le azioni di piano naturale, ambientale, azioni di tutela e dovranno essere storica e paesaggistica valorizzazione compatibili con i del Centro storico; congruenti con i caratteri, le vocazioni e i vincoli presenti. valenza archeologica e caratteri, le vocazioni e Dovrà essere storica; i vincoli locali; rispettata la normativa Il centro storico Il Centro è compreso Art. 8.1: Parte del relativa ai beni del capoluogo entro l’Area dichiarata di Centro è in Fascia di paesaggistici ex art. notevole interesse pericolosità idraulica C, 136, D.Lgs. 42/2004 pubblico (beni e parte in “area di (vedi Valutazione di paesaggistici ex articolo rispetto dei corsi coerenza); 136 D.Lgs 42/2004, già d’acqua e dei laghi”; articolo 139 D.Lgs. 490/1999); Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Sito in Fascia Le trasformazioni naturale, ambientale, di pericolosità idraulica previste dal PRG storica e paesaggistica A, con elevata dovranno essere compatibili con i Viale Roma del sito (ingresso storico vulnerabilità e a forte valenza dell’acquifero; vincoli e i fattori di rischio idraulico

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Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] percettiva al Capoluogo Sito in “Zone di presenti (Fascia A), da Sud, contiguità zone salvaguardia con i vincoli connessi sportive); paesaggistica dei corsi alla vulnerabilità Art. 8.3.b: Possibilità di d’acqua principali di dell’acquifero, con i collegamento con il rilevanza territoriale” vincoli paesaggistici presenti, nonché con sistema delle aree verdi e (vedi valutazione di la necessità di dei servizi prevedendo coerenza); preventivo appositi percorsi pedonali Art. 8.3.f: Necessità di adeguamento delle o ciclabili, indipendenti adeguamento del strutture fognarie; dal traffico veicolare; sistema fognario; Art. 8.1 e Art. 8.2: Art. 8.1: Sito in Fascia Le trasformazioni Vocazione naturale, di pericolosità idraulica previste dal PRG ambientale, storica e C; dovranno essere paesaggistica del sito Art. 8.3.f: Necessità di compatibili con i (contiguità al territorio adeguamento del vincoli e i fattori di rischio idraulico agricolo, valenza sistema fognario, presenti (Fascia C), panoramica verso la Valle connesso ad un nonché con la Umbra, contiguità con impianto di necessità di l’area archeologica sollevamento idraulico preventivo dell’Imbersato), e per il deflusso a adeguamento delle congruenza con la depuratore; strutture fognarie; morfologia del sito e dei tessuti urbani preesistenti (espansione contemporanea Nord da Quartiere S. Anna riqualificare, ambiti potenzialmente utilizzabili per espansione insediativa e nuovo polo scolastico, con composizione del nuovo margine urbano); Art. 8.3.a: Contiguità con ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici vigenti e in corso di attuazione; Art. 8.3.b: Possibilità di collegamento con il sistema delle aree verdi e

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Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] dei servizi prevedendo appositi percorsi pedonali o ciclabili, indipendenti dal traffico veicolare; Art. 8.3.f: Presenza di impianto di trattamento dei reflui, al quale l’esistente rete fognaria locale (da adeguare alla prevista espansione) è connessa tramite impianto di sollevamento; Art. 8.4: La realizzazione di nuovi insediamenti garantisce la tutela delle risorse naturali dell’ambiente [l’aria, l’acqua, il suolo, l’ecosistema della fauna, l’ecosistema della flora, il paesaggio, le fonti energetiche naturali] e il rispetto delle caratteristiche storico morfologiche; Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Sito in Fascia Le trasformazioni naturale, ambientale, di pericolosità idraulica previste dal PRG storica e paesaggistica B; parte dei sito è in dovranno essere del sito (ingresso storico zona con elevata compatibili con i fattori di rischio La Via Flaminia e al Capoluogo da Est da vulnerabilità l’ingresso urbano idraulico presenti Foligno e dalla Valle dell’acquifero; (Fascia B), nonchè da Est Umbra); con i vincoli connessi Parte dell’area è alla vulnerabilità compresa entro l’Area dell’acquifero; L’insediamento dichiarata di notevole Dovrà essere industriale lungo interesse pubblico (beni rispettata la normativa la Via Flaminia paesaggistici ex articolo relativa ai beni 136 D.Lgs 42/2004, già paesaggistici ex art. articolo 139 D.Lgs. 136, D.Lgs. 42/2004 (vedi Valutazione di 490/1999); coerenza);

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Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] Art. 8.1 e Art. 8.2: Art. 8.1: Sito Le trasformazioni Vocazione naturale, comprendente parti di previste dal PRG ambientale, storica e aree in Fasce di dovranno essere paesaggistica del sito, e pericolosità idraulica A, compatibili con i congruenza con la B, C, con media vincoli e i fattori di rischio idraulico morfologia del sito e dei vulnerabilità presenti (Fascia A, B, tessuti urbani preesistenti dell’acquifero; C), con i vincoli (modesto completamento Sito in “Zone di connessi alla del tessuto urbano salvaguardia vulnerabilità esistente, con paesaggistica dei corsi dell’acquifero, e con i composizione del nuovo d’acqua principali di vincoli paesaggistici margine urbano, rilevanza territoriale” presenti; contiguità con il territorio (vedi valutazione di agricolo); coerenza); Art. 8.3.b: Possibilità di Cantalupo: l’area collegamento con il di bordo con la sistema delle aree verdi e campagna e le dei servizi prevedendo attrezzature appositi percorsi pedonali sportive o ciclabili, indipendenti dal traffico veicolare; Art. 8.4: La realizzazione di nuovi insediamenti garantisce la tutela delle risorse naturali dell’ambiente [l’aria, l’acqua, il suolo, l’ecosistema della fauna, l’ecosistema della flora, il paesaggio, le fonti energetiche naturali] e il rispetto delle caratteristiche storico morfologiche; Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Sito Le azioni di piano naturale, ambientale, comprendente parti di dovranno essere Cantalupo: storica e paesaggistica aree in Fasce di compatibili con i l’insediamento del sito (valenza storica pericolosità idraulica A, caratteri, le vocazioni residenziale del centro abitato, B, C, in parte con e i vincoli presenti. contiguità con il territorio media vulnerabilità

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] agricolo); dell’acquifero, e parte in “area di rispetto dei corsi d’acqua e dei laghi”;

Art. 8.2: Congruenza con Art. 8.1: Sito con Le azioni di piano la morfologia del sito e elevata vulnerabilità dovranno essere dei tessuti produttivi dell’acquifero; compatibili con i preesistenti; Sito in “Zone di caratteri, le vocazioni Art. 8.3.a: Contiguità con salvaguardia e i vincoli presenti. ambiti già previsti dagli paesaggistica dei corsi strumenti urbanistici d’acqua principali di Cantalupo: l’area vigenti e in corso di rilevanza territoriale” artigianale attuazione; (vedi valutazione di coerenza); Area in parte coincidente con ambiti classificati come “Aree ad alta esposizione panoramica”; Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Sito in Fascia Le trasformazioni naturale, ambientale, di pericolosità idraulica previste dal PRG Lo sviluppo storica e paesaggistica C; dovranno essere insediativo lineare del sito (ingresso urbano compatibili con i vincoli e i fattori di tra porta Guelfa e storico da Nord, con rischio idraulico rilevante qualità Capro presenti (Fascia C). urbanistica e impatto percettivo); Il sito è compreso parzialmente entro l’Area dichiarata di notevole interesse pubblico (beni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999); Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: nell’ambito Le azioni di piano Territorio agricolo naturale, ambientale, “Territorio agricolo di dovranno essere compatibili con i di pianura storica e paesaggistica pianura” sono presenti del Territorio agricolo di Aree soggette a vincolo caratteri, le vocazioni e i vincoli presenti.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] pianura bevanate; idrogeologico, Aree ad L’ambito comprende alta esposizione parzialmente l’Area panoramica, Zone di dichiarata di notevole salvaguardia interesse pubblico (beni paesaggistica dei corsi paesaggistici ex articolo d’acqua principali di 136 D.Lgs 42/2004, già rilevanza territoriale, articolo 139 D.Lgs. Aree sottoposte a tutela 490/1999), Aree di “area di rispetto dei particolare interesse corsi d’acqua e dei agricolo, il SIC “Sorgiva laghi”, ambiti dell’Aiso” (IT5210043), il caratterizzati da SIC “Fiume Timia propensione medio – (Bevagna-Cannara)” bassa al dissesto (vedi (IT5210039). valutazione di coerenza); Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: nell’ambito Le azioni di piano naturale, ambientale, “Territorio agricolo di dovranno essere storica e paesaggistica collina” sono presenti compatibili con i del Territorio agricolo di Aree soggette a vincolo caratteri, le vocazioni collina bevanate; idrogeologico, Aree ad e i vincoli presenti. alta esposizione Territorio agricolo panoramica, ambiti di collina caratterizzati da propensione al dissesto medio – bassa, medio- alta, alta con massima concentrazione di frane attive (vedi valutazione di coerenza); Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: nell’ambito Le azioni di piano naturale, ambientale, “Aree boscate” sono dovranno essere storica e paesaggistica; presenti Aree soggette compatibili con i L’ambito comprende il SIC a vincolo idrogeologico, caratteri, le vocazioni e i vincoli presenti. “Colline Premartane” Aree ad alta Aree boscate (Bettona-Gualdo Cattaneo) esposizione IT5210078; panoramica, ambiti caratterizzati da propensione al dissesto medio – bassa, medio-

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Elementi di valutazioni NOTE – negativi Eventuali azioni Elementi di valutazioni (o comunque e/o positivi rilevabili in problematici) approfondimenti da relazione alla Ambiti territoriali rilevabili in relazione adottare per la sostenibilità di obiettivi e di riferimento alla sostenibilità di sostenibilità campi di azione obiettivi e campi di [Rif.: art. 8 LR n. azione 17/2008] [Rif.: art. 8 LR n. 17/2008] alta, alta con massima concentrazione di frane attive (vedi valutazione di coerenza); Art. 8.1: Vocazione Art. 8.1: Le azioni di piano naturale, ambientale, Limigiano, Castelbuono dovranno essere storica e paesaggistica e Gaglioli sono in ambiti compatibili con i dei borghi, e rilevante caratterizzati da caratteri, le vocazioni e i vincoli presenti. ruolo strutturante di scala propensione medio- comunale nell’ambito bassa al dissesto; I borghi fortificati dell’immagine storica Limigiano, Castelbuono, della corona “policentrica” del territorio Gaglioli e Torre del collinare bevanate; Colle ricadono in aree soggette a vincolo idrogeologico; Limigiano, Castelbuono e Gaglioli sono contigui ad aree boscate;

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5.3. Criticità della Struttura Urbana Minima (D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164)

Nel corso delle elaborazioni per la predisposizione del piano urbanistico20 si rende necessario individuare gli elementi di criticità riferibili alla suscettibilità, al danneggiamento o alla perdita di funzionalità degli elementi che compongono la SUM e valutare, di conseguenza, azioni e interventi volti a ridurre tali criticità per garantire e migliorare il comportamento complessivo della struttura urbana in caso di evento sismico; tali adempimenti sono svolti nelle diverse fasi di pianificazione territoriale sia nella formazione del PRG, parte strutturale e parte operativa, che attraverso programmi e strumenti urbanistici attuativi e di settore.

In particolare, come evidenzia la D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164 (punto 5: Contenuti e fasi dell’individuazione della Struttura urbana minima; 5b: Valutazione della criticità della SUM), la criticità della SUM è definibile come la suscettività al danneggiamento o alla perdita di funzionalità che può derivare dal danneggiamento fisico di singoli elementi e/o di sistemi e che può comportare una perdita di funzionalità sistemica (ossia: degli elementi riguardati nelle loro interrelazioni fino alla possibilità di considerarli un sistema funzionale nel loro complesso) anche maggiore della somma dei singoli danneggiamenti fisici. In generale, le valutazioni di criticità utili in prospettiva urbanistica consistono in una considerazione speditiva delle criticità potenziali, in termini qualitativi e di sistema, dei singoli elementi o sistemi componenti; qualora disponibili, possono essere incorporate o sintetizzate valutazioni specialistiche già esistenti o possono essere effettuati studi specifici.

Le criticità potenziali principali della SUM possono essere distinte operativamente, ai fini di una loro individuazione e classificazione, nelle criticità riguardanti due classi di componenti complementari della SUM stessa21: - Criticità potenziali per il sistema delle strutture strategiche - Criticità potenziali per il sistema delle infrastrutture viarie Sulla base della classificazione proposta dalle Linee guida, una valutazione della tipologia di criticità riguardante le strutture strategiche può riferirsi alle seguenti tre fattispecie:

20 Vedi la Deliberazione di Giunta Regionale 8 febbraio 2010, n. 164 [Linee guida per la definizione della struttura urbana minima (SUM) nel PRG, ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica urbana, Art. 3, comma 3, let. d) della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11]. 21 Vedi Linee guida, § 2, “Individuare le criticità potenziali delle componenti della Struttura urbana strategiche per la risposta al sisma”.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

- Criticità diretta: caratteristica di strutture ad alta esposizione, potenzialmente affollate, oppure ospitanti funzioni strategiche (situazione comunque critica in fase di emergenza, indipendentemente da eventuali danni fisici alle strutture, e che viene amplificata in caso di effettiva vulnerabilità edilizia); - Criticità indiretta: caratterizza strutture edificate che presentano caratteristiche strutturali, morfologiche e di localizzazione particolari rispetto al contesto, quali: differenze sensibili di caratteristiche strutturali rispetto agli edifici adiacenti (specie nel caso di continuità e interconnessione strutturale), maggiore vulnerabilità rispetto al contesto edificato (specie se associata a forte interazione potenziale); - Criticità derivante da debolezza sistemica: criticità tipica di elementi costituenti parte di sistemi intrinsecamente deboli, che può derivare: dalla carenza nella capacità di un servizio di far fronte ai fabbisogni, dalla distribuzione di un servizio sul territorio in maniera non uniforme, non sufficientemente accessibile e comunque non adeguata alla distribuzione della popolazione. Per quanto riguarda le Criticità potenziali per il sistema delle strutture strategiche, la cui localizzazione nel territorio comunale è individuata nei menzionati elaborati grafici, si evidenziano di seguito alcuni significativi aspetti di carattere generale, connessi alle finalità e ai caratteri peculiari della SUM. Le Strutture ed edifici strategici primari ed operativi presentano un rilevante elemento di criticità per il fatto che le strutture sanitarie presenti sono limitate al Poliambulatorio del Capoluogo, a fronte di una particolare articolazione del sistema insediativo. Detta criticità è tuttavia mitigata dalla particolare situazione delle interdipendenze territoriali del Comune di Bevagna (l’Ospedale di Foligno è distante pochi chilometri, e connesso al Capoluogo bevanate da un percorso territoriale principale). Anche le strutture operative delle Forze dell’Ordine, limitate alla presenza della sola caserma dei Carabinieri e degli uffici della Polizia municipale nel Capoluogo, possono definirsi carenti. In entrambi i casi per il giudizio di merito occorre riferirsi al bipolo Bevagna Foligno valutando i livelli di criticità effettiva in base al grado di accessibilità in condizione di emergenza. In prima istanza tale grado di accessibilità può essere considerato accettabile. L’ubicazione del Municipio (con relativi uffici e Comando della Polizia municipale) nel tessuto edilizio storico del Centro attribuisce rilevante criticità al sistema dei centri decisionali; si evidenzia ciò come priorità di cui tener conto nella futura individuazione degli interventi di adeguamento e rafforzamento della SUM non tanto per suggerire un loro eventuale spostamento quanto per attribuire ulteriore valore alle azioni di adeguamento lungo l’asse di corso Matteotti. La vulnerabilità urbanistica ed edilizia intrinsecamente connessa alla conformazione, alla strutturazione ed ai caratteri costruttivi del tessuto edilizio compatto storico, del resto,

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

determina criticità di tipo diretto e indiretto su tutte le strutture ed edifici strategici ivi localizzati, così come sugli spazi di relazione e sui beni storico-culturali che contraddistinguono l’organizzazione insediativa conferendone notevole valore. Si evidenzia che le criticità riguardanti le strutture strategiche presenti all’interno dei tessuti urbani storici sono nella maggior parte dei casi classificabili nel contempo sia come dirette che come indirette, sulla base delle accezioni di detti aggettivi specificata dalle Linee guida, trattandosi di strutture contenenti funzioni rilevanti e/o potenzialmente affollate e, nel contempo, ospitate in edifici localizzati in continuità fisica con altri e/o poco distanti dagli edifici frontistanti, come tipico dei tessuti urbani compatti storici.

Per quanto concerne le Criticità potenziali per il sistema delle infrastrutture viarie, come viene posto in rilievo nelle “Linee guida”22 nella valutazione della criticità della SUM per percorsi e strutture della mobilità / accessibilità si mira ad individuare tutte le situazioni puntuali o non puntuali le cui caratteristiche possono influire negativamente sul comportamento complessivo della SUM, indebolendo il sistema; il sistema dei percorsi e della mobilità, del resto, è la rete sulla quale le strutture strategiche si “appoggiano”. In relazione alle peculiari specificità orografiche, idrogeologiche e insediative del territorio comunale bevanate, per quanto riguarda le Criticità principali di carattere urbanistico della Struttura Urbana Minima connesse al sistema delle infrastrutture viarie sono stati individuati (e graficizzati nello schema alla scala 1:10.000), rispetto all’intero territorio comunale, i seguenti elementi di criticità: Elementi potenzialmente critici per il sistema delle infrastrutture viarie: Morfologia, dimensione e localizzazione del percorso Tratti di percorso a forte pendenza Tratti di percorso a sezione ristretta Terreni adiacenti in forte pendio Curve strette Criticità di carattere idrogeologico Ambiti in fascia di pericolosità idraulica A23 Ambiti in fascia di pericolosità idraulica B24 Punti a criticità nota: Dissesti25

22 Cfr.: D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164, Linee guida per la definizione della Struttura urbana minima nel PRG, punto 2.2. 23 Fonte: Regione Umbria, Consorzio Bonificazione Umbra, Mappe di pericolosità e rischio idraulico del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° L.F., agg. 2010. 24 Fonte: vedi nota precedente. 25 Fonte: Piano comunale di Protezione civile del Comune di Bevagna, febbraio 2001.

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Manufatti adiacenti fissi potenzialmente critici Mura urbiche Muri di sostegno Porte urbane Edifici a ridosso della strada Ponti

Alla scala urbana, nello Schema della Struttura urbana minima relativa a Bevagna Capoluogo, redatto in scala 1:3.000, sono stati individuati ed evidenziati graficamente i seguenti elementi di criticità: Elementi potenzialmente critici per il sistema delle infrastrutture viarie: morfologia, dimensione e localizzazione del percorso, fronti edificati Percorsi principali d’accesso e distribuzione interna al centro storico: Tratti compresi entro il tessuto urbano compatto storico, con fronti edilizi vulnerabili lungo l’intero percorso, caratterizzati da rapporto elevato tra altezza degli edifici e sezione stradale, con tratti di sezione ristretta, ovvero adiacenti alle Mura urbiche e/o attraversanti le Porte storiche; Curve strette Manufatti potenzialmente critici Ponti, Sovrappassi, Mura urbiche, Ambiti delle porte urbane storiche, Edifici a ridosso della strada Usi in strutture edificate lungo la strada Rivendita di materiale potenzialmente esplosivo o infiammabile Criticità di carattere idraulico Ambiti urbani e periurbani localizzati in Fascia di pericolosità idraulica A26

Per quanto concerne le criticità di carattere idrogeologico, nello schema della Struttura Urbana Minima relativo all’intero territorio comunale è stata riportata graficamente una selezione di dette criticità, concernenti gli “Ambiti in fascia di pericolosità idraulica A” e “B” e i “Punti a criticità nota: Dissesti”. Un quadro dettagliato delle criticità di carattere idrogeologico, esteso all’intero territorio comunale, è riportato nell’elaborato “Tavola del rischio idrogeologico”, parte integrante del Piano comunale di Protezione Civile; detto elaborato evidenzia la localizzazione sul territorio comunale dei seguenti elementi e tematismi: Strutture di protezione civile, Grafo stradale, Reticolo idrografico, Fasce di esondabilità, Movimenti franosi (indicazioni distinte per fonte delle informazioni: PAI, AVI, IFFI), Punti a criticità nota (allagamento, dissesto). Allegato

26 Fonte: Regione Umbria, Consorzio Bonificazione Umbra, Mappe di pericolosità e rischio idraulico del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° L.F., agg. 2010.

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

a detta tavola del Piano comunale di Protezione Civile è un elenco di eventi critici puntuali rilevati in diverse località del territorio comunale.

Per quanto riguarda le Criticità potenziali per il sistema delle infrastrutture viarie sopra elencate, la cui localizzazione nel territorio comunale è individuata nei menzionati elaborati grafici, si evidenziano di seguito alcuni significativi aspetti di carattere generale, connessi alle finalità e ai caratteri peculiari della SUM. Nell’assetto generale della rete viaria del territorio comunale, un obiettivo carattere di debolezza strutturale sistemica del sistema viario (nel senso inteso dalle Linee guida, 2.2.2 Debolezze strutturali – sistemiche) è la già citata configurazione “a pettine” di una parte rilevante della rete, rispetto alle direttrici dei percorsi territoriali principali, a causa della conformazione orografica del territorio e della strutturazione policentrica del sistema delle frazioni storiche. Questo comporta che alcune località del territorio comunale (con particolare riferimento ai centri abitati di Gaglioli, Castelbuono e Limigiano; in particolare Gaglioli ha connessioni più dirette con Gualdo Cattaneo) sono connesse al Capoluogo da un’unica strada di accesso, in presenza peraltro di diverse tipologie di criticità localizzate, evidenziate negli schemi grafici. Detto tipo di debolezza strutturale sistemica riguarda in particolare le strade di collegamento tra i centri abitati di Limigiano e di Castelbuono e i percorsi territoriali principali: detti centri sono entrambi collegati per mezzo di un solo percorso carrabile. Nella fase di individuazione degli interventi per l’incremento di funzionalità della Struttura urbana minima potrà ovviarsi a questa criticità con l’adeguamento di percorsi complementari o alternativi, almeno per i tratti maggiormente rilevanti, e in particolare con interventi mirati sulle criticità localizzate lungo i percorsi esistenti. Si evidenzia che il percorso territoriale principale della Via Flaminia, che collega il Capoluogo e l’intero territorio comunale bevanate con Foligno, riveste importanza primaria per l’efficienza della Struttura territoriale minima, data la presenza a Foligno di strutture strategiche di primaria rilevanza: questo evidenzia la necessità di un monitoraggio della piena efficienza di detta infrastruttura, oltre che di eventuali interventi di adeguamento alla scala territoriale da programmarsi a livello intercomunale o provinciale. Anche le criticità localizzate del sistema viario, rilevanti in particolare per l’accesso dei mezzi di soccorso, riflettono l’articolazione del reticolo idrografico esistente e della morfologia territoriale e urbana (sezioni stradali ridotte, pendenze elevate, curve strette, presenza di ponti e di manufatti in adiacenza): il quadro localizzativo di dette criticità puntuali è evidenziato negli schemi grafici. La rete viaria interna e adiacente ai tessuti urbani compatti, con particolare riferimento al Capoluogo e alle frazioni, evidenzia diffusamente le criticità caratteristiche delle parti urbane di elevata vulnerabilità urbanistico – edilizia e di stratificazione storica: percorsi con fronti edilizi

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

vulnerabili, caratterizzati da rapporto elevato tra altezza degli edifici e sezione stradale, ovvero adiacenti alle Mura urbiche e/o attraversanti gli ambiti delle Porte storiche (ambiti di particolare rilevanza e criticità, ai fini dell’accessibilità ai centri abitati e della continuità delle vie di fuga). Le criticità di carattere idraulico, connesse ai rischi di esondazione fluviale, interessano parte della rete viaria di fondovalle, comprendendo anche alcuni tratti dei percorsi territoriali principali spesso all’esterno dei confini comunali.

L’itinerario procedurale di valutazione delle criticità della SUM

Come precisato nelle “Linee guida”27, le analisi relative alla SUM fanno parte del Quadro conoscitivo ed in particolare del Documento di valutazione. Il processo valutativo per l’individuazione della SUM e delle rispettive criticità, nonchè per la successiva individuazione delle azioni e interventi tesi alla sua “realizzazione”, è però da connettere a tutte le altre fasi operative come progressivo approfondimento congruente con i contenuti e le procedure di elaborazione e approvazione del Piano previsti dalla Legge (Documento programmatico, PRG parte strutturale, PRG parte operativa)28. Poiché la SUM, per definizione, è una categoria conoscitivo–interpretativa ma allo stesso tempo di progetto, alcune specificazioni potranno avvenire solo dopo la definizione delle scelte di assetto territoriale e urbanistiche (entrambe determinate non solo da finalità di riduzione della vulnerabilità sismica urbana) previste nel PRG parte strutturale e di precisi interventi, a loro volta definiti puntualmente nel PRG parte operativa e nei Piani e programmi di settore. La definizione della SUM va concepita pertanto come un processo circolare di definizione / verifica / aggiustamento / verifica / ri-definizione. Gli elaborati che la caratterizzano (proprio per il loro carattere “di servizio” rispetto alle scelte urbanistiche) non potranno che essere di tipo “gestionale” (ovvero un documento programmatico o di politiche non necessariamente di valore prescrittivo, da utilizzare come riferimento per l’azione urbanistica). Inoltre, poiché azioni e interventi previsti possono essere raggiunti in momenti diversi e con diversi strumenti, essi risultano più utilmente inseribili e gestibili attraverso programmi. I contenuti della presente relazione, e dei corrispondenti Schemi grafici di assetto della SUM, sono quindi congruenti con uno stato di maturazione degli obiettivi e decisioni di Piano

27 Cfr.: D.G.R. 8 febbraio 2010, n. 164, pagg. 18 e 19 delle Linee guida. 28 La D.G.R. 8 febbraio 2010 predispone un quadro sinottico (pag. 8) dei rapporti tra processo di definizione della SUM e processo di Piano, teso ad indicare le fasi di definizione della SUM e le corrispondenti elaborazioni possibili per le diverse componenti o fasi del PRG.

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caratteristica della fase dell’elaborazione e perfezionamento del Documento programmatico del PRG. Con l’individuazione delle previsioni e degli interventi nel PRG parte strutturale e, successivamente, nel PRG parte operativa, si potrà procedere ad una più puntuale prefigurazione degli interventi da effettuare per l’incremento di funzionalità della Struttura Urbana Minima.

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RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S.

(art. 2.1, L.R. n. 12/2010)

6.1 Contenuti stabiliti dalla normativa vigente per il Rapporto preliminare V.A.S.

Il Rapporto preliminare V.A.S., come evidenziato dall’art. 2, comma 1 della L.R. 12/2010, costituisce “il documento, redatto sulla base degli elementi indicati nell’Allegato I alla Parte seconda del d.lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, che descrive gli obiettivi dei piani o programmi e i possibili impatti ambientali significativi derivanti dalla sua attuazione ai fini dello svolgimento della procedura di Verifica di assoggettabilità ovvero per l’avvio della fase di consultazione preliminare di VAS”.

I contenuti dell’Allegato sopra citato del d.lgs. 152/2006 sono articolati come segue (Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all’articolo 12).

1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;

• in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;

• la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;

• problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;

• la rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;

• carattere cumulativo degli impatti;

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• natura transfrontaliera degli impatti;

• rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);

• entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);

• valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:

- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;

- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo;

- impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

Nell’indicare gli elementi relativi al caso del Documento programmatico del Piano Regolatore Generale del Comune di Bevagna, tra quelli sopra indicati, si evidenzia che un set di indicatori utili per la Valutazione, e per le future fasi di monitoraggio, è esposto nella sezione del presente rapporto 3. Bilancio urbanistico, 3.2 Indicatori tematici.

6.2 Caratteristiche degli obiettivi e delle azioni strutturali di piano, e potenziali impatti sull’ambiente

Nel presente paragrafo vengono argomentati i diversi punti indicati dalla legge come contenuti del Rapporto preliminare V.A.S. [Allegato I alla Parte seconda del d.lgs. 152/2006, vedi paragrafo precedente].

Di seguito si riporta ognuno dei suddetti punti e, per ognuno di essi, le considerazioni valutative del caso.

Viene inoltre esposto un quadro sinottico delle componenti ambientali potenzialmente interessate dalle Azioni strategiche di Piano, tra quelle indicate nell’Allegato VI al D. Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii. (biodiversità, popolazione, salute umana, flora, fauna, suolo, acqua, aria, fattori climatici, beni materiali, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, paesaggio).

1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

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QUADRO CONOSCITIVO, BILANCIO URBANISTICO, LINEE DI INDIRIZZO: OBIETTIVI, SCELTE, AZIONI STRATEGICHE, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, RAPPORTO PRELIMINARE V.A.S. [Artt. 8 e 9 L.R. 11/2005, D.G.R. 21 maggio 2007 n. 767, art. 2.1 L.R. 12/2010]

in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;

Il Piano Regolatore generale – Parte strutturale e parte operativa – è destinato a costituire lo strumento normativo e di riferimento dell’attività edilizia, degli usi del territorio, della tutela attiva dell’ambiente e del patrimonio culturale.

in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;

Il Piano Regolatore generale – Parte strutturale e parte operativa – è destinato a costituire il riferimento centrale per le sottoordinate azioni di Pianificazione attuativa e di concertazione urbanistica. Nello spirito indicato dalla LR n. 11/2005, il Piano recepisce ed approfondisce alla scala comunale le regole e invarianti della Pianificazione sopraordinata. Un quadro delle correlazioni degli obiettivi ed azioni di Piano con dette regole e invarianti è esposto nel Documento di valutazione (§ 5).

la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;

problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;

La particolare ricchezza dei valori ambientali, paesaggistici e storico – culturali presenti nel territorio comunale bevanate determina una griglia di riferimento per la Pianificazione comunale nella quale si evidenzia una stratificazione di rilevanti invarianti e precondizioni agli usi dei suoli e alle trasformazioni. Un quadro sinottico completo di detti valori, invarianti e regole, comprendente in particolare elementi di lettura e normativi derivanti dalla Pianificazione sopraordinata, è dato al punto 2.9 della presente relazione (Quadri sinottici delle conoscenze e dei riferimenti cartografici e normativi concernenti gli Scenari tematici, redatti ai sensi della D.G.R. 21 maggio 2007, n. 767).

Per quanto concerne l’articolazione nel territorio comunale dei valori ambientali e culturali, ai fini di una evidenziazione delle correlazioni tra scelte di Piano e questi ultimi, il territorio bevanate evidenzia una marcata bipartizione delle sue parti omogenee sotto il punto di vista paesaggistico:

- la parte di pianura a Est, propaggine della Valle Umbra segnata dagli elementi maggiormente significativi del ricco reticolo fluviale, e comprendente le parti maggiormente rilevanti del sistema insediativo (il Capoluogo con le relative recenti espansioni residenziali e produttive, la frazione di Cantalupo, l’area produttiva di Cantalupo),

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- la parte collinare e montuosa ad Ovest, comprendente le frazioni storiche di Gaglioli, Torre del Colle, Limigiano.

In modo congruente con la suddetta bipartizione morfologico ambientale del paesaggio, si rileva una articolazione sul territorio delle principali vocazioni e criticità di carattere ambientale.

Il quadro completo di dette vocazioni e criticità è parte integrante del Quadro conoscitivo, ed è riassunto in termini sintetici nei sopra citati Quadri sinottici concernenti gli Scenari tematici, oltre che evidenziato nel dettaglio nell’allegato Documento di valutazione.

In estrema sintesi, e per porre in rilievo solamente i valori e vincoli maggiormente caratterizzanti e rilevanti delle due suddette “parti” paesaggisticamente connotate del territorio comunale (l’ambito di pianura e l’ambito collinare), si rileva una articolazione basata sui seguenti elementi.

La parte di pianura è fortemente caratterizzata, sotto il profilo ambientale, da due caratteri prevalenti e complementari: il reticolo idrografico e l’utilizzo agricolo del territorio.

Connessi al reticolo idrografico sono caratteri e limitazioni all’utilizzo del territorio, accanto a vocazioni ambientali e paesaggistiche, i cui elementi maggiormente caratterizzanti sono: le aree caratterizzate dai diversi livelli rischio idraulico, particolarmente rilevanti e presenti negli ambiti di valle (con riferimento alle “Fasce” fluviali di rischio idraulico “A”, “B” e “C”), le Zone di salvaguardia paesaggistica dei corsi d’acqua di rilevanza territoriale, le Aree di rispetto dei corsi d’acqua. Rilevanti in modo particolare per gli ambiti di pianura, sotto il profilo paesaggistico, sono inoltre le Aree di rilevante pregio naturalistico del Fiume Timia e del Lago Aiso, costituenti siti di interesse comunitario (SIC) nell’ambito della rete Natura 2000: “Sorgiva dell’Aiso” (IT5210043) e “Fiume Timia (Bevagna-Cannara)” (IT5210039). Da rilevare anche la presenza di aree soggette a tutela ai sensi del D. Lgs. 42/2004 (comprendenti parte rilevante dell’ambito urbano del Capoluogo e aree limitrofe fino al cono visuale dominato dall’emergenza architettonica di S. M. delle Grazie, sulla collina), le aree archeologiche. Per quanto riguarda i valori connessi all’utilizzo agricolo del territorio negli ambiti di valle, particolarmente caratterizzante è la distribuzione delle Aree di particolare interesse agricolo, e delle aree agricole di valore paesistico, con i relativi e differenziati livelli di vulnerabilità dell’acquifero.

La parte collinare del territorio comunale si contraddistingue, anch’essa, per una ricca stratificazione di valori e di vincoli. Si evidenziano, in particolare, una elevata copertura di aree boscate, e un vasto ambito collinare di rilevante pregio naturalistico nella parte ovest, oltre a una estesa copertura del Vincolo idrogeologico. Nell’ambito collinare, inoltre, si concentrano le più significative aree di propensione al dissesto, con differenti livelli di propensione. Va inoltre rilevato che una parte dell’ambito collinare ricade nel sito di interesse comunitario “Colline Premartane” (Bettona-Gualdo Cattaneo) (IT5210078).

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Nell’ambito del quadro di valori e di vincoli che si è sopra sinteticamente evidenziato nei suoi connotati essenziali, le più rilevanti azioni strutturali proposte dall’Amministrazione nel Documento programmatico del PRG si concentrano essenzialmente nei settori di pianura limitrofi al Capoluogo e alla frazione maggiore di Cantalupo.

I principali Obiettivi e scelte di Piano, di carattere generale e che affiancano il sistema delle suddette azioni strutturali, prefigurano in misura prevalente un sistema di criteri e di azioni “diffuse” di Piano destinato a trovare puntualizzazione normativa nella definizione di dettaglio delle “situazioni insediative” e nell’apparato normativo del PRG parte strutturale.

A causa delle specifiche vocazioni dei siti prescelti, nonché della particolare articolazione dei requisiti localizzativi e della sovrapposizione dei vincoli territoriali, le Azioni strutturali previste dal presente Documento programmatico non comprendono scenari alternativi, con l’unica eccezione del principale degli interventi di completamento urbanistico previsti (Quartiere S. Anna), per l’assetto del quale sono prospettabili degli scenari alternativi, nell’ambito peraltro della medesima zona.

Nel Documento di valutazione, parte integrante del Documento programmatico, si sono argomentate le correlazioni delle suddette Azioni strutturali con i vincoli e indicazioni della Pianificazione sopraordinata (Valutazione di coerenza) e con i criteri individuati dalla legge per la sostenibilità delle trasformazioni urbanistiche (Valutazione di sostenibilità).

Per quanto concerne invece le interazioni con l’ambiente di dette Azioni strutturali si evidenziano, a integrazione di quanto già analizzato con il Documento di valutazione, i seguenti aspetti:

- le aree destinate alle Azioni strutturali localizzate, sopra elencate, sono tutte situate a diretta contiguità dell’insediamento esistente;

- il consumo di suolo per la realizzazione di nuovo insediamento edilizio, corrispondente alle azioni previste, costituisce una aliquota decisamente ridotta dell’estensione dell’insediamento esistente; altrettanto ridotto è il corrispondente consumo di risorse ambientali;

- le interazioni maggiormente significative con l’ambiente delle suddette Azioni strutturali attengono ad aspetti tipici del paesaggio di pianura e fluviale, dato che tutte le suddette Azioni si situano in tale ambito: localizzazione in fasce di rischio idraulico A, B o C, localizzazione in aree soggette a vincoli paesaggistici, o caratterizzate da vulnerabilità dell’acquifero; sarà cura delle norme e regole per le trasformazioni, da elaborarsi con lo sviluppo del PRG parte operativa e parte strutturale, assicurare una razionale minimizzazione di dette interazioni;

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- data la particolare complessità del quadro dei vincoli e delle invarianti che caratterizza il territorio comunale bevanate, le localizzazioni prescelte si basano su un razionale compromesso riguardo alle opzioni praticabili.

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;

• carattere cumulativo degli impatti;

• natura transfrontaliera degli impatti;

• rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);

• entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);

• valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:

- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;

- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo;

- impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

Gli impatti sull’ambiente connessi alle azioni strutturali non danno luogo ad aspetti problematici di rilievo tra quelli indicati dall’Allegato del d.lgs. 152/2006 e qui sopra riportati.

Posto quanto sopra, si riporta di seguito un Quadro di sintesi valutativa delle possibili interazioni tra Azioni di Piano relative agli Ambiti territoriali di riferimento e componenti ambientali potenzialmente interessate, individuate tra quelle indicate nell’Allegato VI al D. Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii. (biodiversità, popolazione, salute umana, flora, fauna, suolo, acqua, aria, fattori climatici, beni materiali, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, paesaggio).

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Tabella –

Correlazione Componenti Ambientali – Azioni di Piano relative agli Ambiti territoriali di riferimento

Componenti ambientali interessate (rif. lett. f) dell’Allegato VI al D. Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.)

Ambiti territoriali di riferimento

Suolo Fauna Acqua Paesaggio Popolazione Beni materiali Salute umana e archeologico Biodiversità, Flora e Patrimonio culturale Aria e fattori climatici Patrim. architettonico architettonico Patrim. Il Centro storico del Capoluogo X X X Quartiere S. Anna X X X Viale Roma X X Via Flaminia e ingresso urbano Est X X Insediamento industriale lungo la Via Flaminia X X X Lo sviluppo insediativo lineare tra Porta Guelfa e Capro X X Cantalupo: l’insediamento residenziale X Cantalupo: l’area di bordo con la campagna e le attrezzature sportive X Cantalupo: l’area artigianale X X X I borghi fortificati della corona collinare X X X Viabilità e itinerari ciclopedonali X X Territorio agricolo di pianura X X X Territorio agricolo di collina X X X Aree boscate X X X

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6.3 Quartiere S. Anna, valutazione di scenari di assetto alternativi

Come già è stato evidenziato, la Zona di S. Anna è designata nella strategia del Piano a comprendere una nuova parte insediativa di progetto che conterrà, come elemento di particolare caratterizzazione urbanistica e funzionale, il nuovo Polo scolastico per la scuola dell’obbligo.

La rilocalizzazione delle attrezzature per servizi scolastici attualmente presenti all’interno del Centro storico di Bevagna e a Cantalupo, nell’ambito di un nuovo Polo scolastico unitario da realizzarsi in località S. Anna, è stata indicata dall’Amministrazione comunale come una delle scelte strategiche dello strumento urbanistico generale, fin dai momenti iniziali dell’itinerario di formazione del Piano. Il trasferimento dovrà accompagnarsi ad un programma di azioni di valorizzazione e vitalizzazione del Centro.

La suddetta opzione ha trovato formalizzazione di carattere generale nell’ambito della formazione del Programma preliminare del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro storico del Comune di Bevagna (consegnato alla Regione Umbria nel maggio 2009, con integrazioni del settembre 2009), redatto ai sensi della L.R. n. 12/2008. In detto Programma preliminare la rilocalizzazione delle funzioni scolastiche attualmente presenti nel Centro storico, con la realizzazione del polo scolastico in località S. Anna, viene indicata tra i diversi “Campi di intervento” (in particolare in “integrazione delle azioni strategiche con la formazione in corso dello strumento urbanistico generale”29), da porre alla base delle scelte e delle fasi partecipative e concertative da esperire per la redazione del QSV.

Il cammino di formazione del QSV del Centro storico, peraltro, sulla base del suddetto Preliminare si è ulteriormente sviluppato, e sta proseguendo con una serie di eventi partecipativi tesi alla composizione del quadro delle politiche e degli interventi.

Per quanto concerne la localizzazione del Polo scolastico, l’Amministrazione comunale di Bevagna ha indicato come potenzialmente utilizzabili tre aree attualmente libere da edificazione, tutte e tre poste nel settore urbano Nord del capoluogo, in posizioni limitrofe alla recente

29 “[….] integrazione delle azioni strategiche con la formazione in corso dello strumento urbanistico generale. Il QSV diventerà parte integrante del nuovo Strumento urbanistico comunale in itinere, individuato dall’Amministrazione comunale per coordinare il processo di copianificazione tra i diversi strumenti di programmazione territoriale. Tra i principali campi di intervento già emersi: [….] Riconversione ad usi residenziali, ricettivi e culturali di contenitori del Centro storico oggi destinati ad attrezzature scolastiche da rilocalizzare in una rifunzionalizzazione nelle aree urbanizzate di bordo di formazione recente (nuovo polo scolastico nel quartiere di Sant’Anna); [….]”.

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espansione residenziale gravitante sul tracciato di Via S. Anna (indicate nel seguito rispettivamente aree A, B, C – vedi schema grafico allegato).

Nei paragrafi precedenti sono stati argomentati gli obiettivi e le motivazioni urbanistiche connesse alla scelta di realizzare il Polo scolastico, e le correlazioni di detta scelta con l’assetto insediativo della città e con l’ambiente.

Allegati alla presente relazione sono un elaborato grafico concernente le tre diverse ipotesi di localizzazione, nonchè una serie di elementi progettuali finalizzati ad una adeguata contestualizzazione urbanistica dell’attrezzatura, e un quadro sinottico che sintetizza la valutazione comparativa – operata limitatamente sulla base di fattori localizzativi di carattere urbanistico – delle tre ipotesi A, B, C.

Detti elementi valutativi potranno costituire la base per la definizione del comprensorio di attuazione perequativa previsto nell’area, nell’ambito del quale il polo scolastico e destinato ad assolvere ad una rilevante funzione di identificazione architettonica e caratterizzazione urbanistica.

I fattori localizzativi di base utilizzati per la comparazione sono elencati di seguito: - Destinazione di Pdf vigente - Esistenza di vincoli sovraordinati - Contiguità con l’abitato e con le attrezzature per servizi esistenti - Localizzazione ai fini della ricomposizione del margine urbano - Accessibilità di livello urbano - Accessibilità di livello locale - Esposizione e soleggiamento

Le tabelle che seguono riassumono la comparazione tra le alternative relativamente ai fattori sopra elencati. In sede di redazione del rapporto ambientale, tale comparazione terrà conto anche dei possibili effetti significativi sulle componenti ambientali.

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Criteri di valutazione Area A Area B Area C urbanistica

Destinazione di Pdf L’area A è per la maggior L’area B è L’area C è vigente parte della sua completamente completamente estensione compresa compresa all’interno di compresa all’interno di all’interno di una Zona una zona Er “Zone una zona Er “Zone F5 “Zone a parco agricole di rispetto”. agricole di rispetto”. naturale – giardino Detta destinazione pubblico”, contigua caratterizza anche l’area all’insediamento B e parte dell’area A. esistente del quartiere S. Anna; esternamente rispetto all’insediamento, sul lato Nord, l’area è contermine ad una zona Er “Zone agricole di rispetto”. Esistenza di vincoli L’area B è posta su una sovraordinati zona interessata da vincolo ex lege n. 1497/1939 (beni paesaggistici ex articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999). Sono da osservarsi le prescrizioni e limitazioni di cui all’art. 30, punti 6 e 7, di “Normativa. Criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni” del P.T.C.P. della Provincia di Perugia. In detto P.T.C.P. l’area è classificata come “Aree di notevole interesse pubblico (articolo 136 D.Lgs 42/2004, già articolo 139 D.Lgs. 490/1999)”. Le aree A e B e C sono comprese all’interno della “Fascia fluviale C” [Fonte: Regione Umbria, Consorzio Bonificazione Umbra, Mappe di pericolosità e rischio idraulico del Fiume Topino e del Torrente Marroggia, 2° L.F., agg. 2010]. Contiguità con L’area A è direttamente L’area B è direttamente L’area C è direttamente l’abitato e con le contigua ad una parte contigua ad una nuova contigua a parti urbane attrezzature per già esistente del lottizzazione approvata, già esistenti lungo l’asse servizi esistenti quartiere S. Anna. E’ ma allo stato attuale viario della SP 403 inoltre prossima al non ancora esistente. “Perugina”. Centro sociale e alle relative aree di

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Criteri di valutazione Area A Area B Area C urbanistica

pertinenza; la localizzazione del Polo scolastico al suo interno consentirebbe quindi di configurare un plesso unitario di servizi alla città. Localizzazione ai fini L’area C è localizzata in posizione di diretta contiguità con l’insediamento della ricomposizione esistente, strutturato dall’asse della SP 403. La scelta dell’area C sarebbe del margine urbano compatibile con un auspicabile ridisegno complessivo del margine urbano della zona S. Anna verso Nord, al pari della scelta dell’area A. L’area B, invece, è in posizione più avanzata verso nord – sia pure di poche decine di metri – rispetto all’attuale assetto della compagine insediativa. Accessibilità di L’area A è più vicina ad L’area B è più vicina alla L’area C è caratterizzata livello urbano un potenziale Via Flaminia, da una diretta attestamento di un considerando la viabilità accessibilità dall’asse percorso ciclopedonale esistente e prevista dal viario di rilevanza urbana dal Centro storico PdF e dalla della Strada Provinciale (tramite Via 16 giugno), Lottizzazione approvata. Perugina, dal quale è e si trova inoltre a ridotta prevedibile si distanza dalla Strada svolgerebbero la Provinciale Perugina, maggior parte degli dalla quale è prevedibile accessi al polo scolastico si svolgerebbero la dal resto del territorio maggior parte degli comunale (Capoluogo, accessi al polo scolastico Capro, Cantalupo). Detta dal resto del territorio accessibilità avrebbe comunale. luogo attraverso le strade esistenti (da adeguare) di Via Fratelli Rosselli, Via Enrico Berlinguer, Via Alcide de Gasperi. A fronte di questo l’area C si troverebbe a maggiore distanza da Via S. Anna e dai tessuti residenziali su questa gravitanti (esistenti e previsti). Accessibilità di L’area A e l’area B sono L’area A e l’area B sono A fronte di una livello locale direttamente accessibili direttamente accessibili favorevole accessibilità da Via S. Anna. L’area A da Via S. Anna. L’area B di livello urbano (vedi è posta al termine del è in posizione di diretta punto precedente), prolungamento di Via 16 accessibilità dalla l’area C si caratterizza giugno, che si configura viabilità di supporto attualmente per una come un asse rilevante della prevista carente accessibilità dal del quartiere esistente. lottizzazione, ad oggi resto dell’abitato del però non ancora quartiere S. Anna, e da realizzata. Via 28 settembre, asse strutturante del

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Criteri di valutazione Area A Area B Area C urbanistica

quartiere. In particolare la strada prevista dal vigente PdF, e originariamente destinata a proseguire il tracciato dell’esistente Via dei Fratelli Cervi a partire da Via 28 settembre, appare di difficoltosa realizzazione, a causa della presenza di lotti con edifici e giardini privati. Un miglioramento dell’accessibilità dal quartiere S. Anna potrà essere previsto con la realizzazione di nuove infrastrutture viarie (vedi schema grafico allegato). Esposizione e Le tre aree oggetto di valutazione, A, B e C, hanno tutte approssimativamente soleggiamento una conformazione rettangolare e sono leggermente in pendenza. Per effetto di quest’ultima, le aree A e B sono tendenzialmente esposte verso ovest, mentre l’area C è esposta verso est. L’area A e l’area C si trovano a quote simili, mentre l’area C si estende su quote più elevate.

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6.4 Proposta di Indice generale per il Rapporto ambientale

Come evidenziato dalla L.R. n. 12/2010, art. 2, comma 1 b), il Rapporto ambientale è il documento, redatto sulla base degli elementi indicati nell’Allegato VI alla Parte seconda del d.lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, che descrive e valuta gli impatti significativi che l’attuazione del piano o programma potrebbe avere sull’ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli soluzioni alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o programma medesimo.

Gli elementi indicati nell’Allegato VI alla Parte seconda del d.lgs. 152/2006 sono:

a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi;

b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o del programma;

c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;

d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228;

e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;

f) possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi;

g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma;

h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste;

i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione dei piani o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la

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periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare;

j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.

Detti argomenti saranno posti a riferimento, nel suddetto ordine e strutturazione di temi indicato dalla legge, dell’articolazione dei contenuti e dell’Indice definitivo del Rapporto ambientale.

6.5 Il quadro degli indicatori ambientali e territoriali

E’ parte integrante del presente Rapporto preliminare V.A.S. il quadro di indicatori ambientali e territoriali del PRG, presente nella relazione del Documento programmatico al paragrafo 3.2 – Indicatori tematici, che sarà utilizzato nelle successive fasi della procedura valutativa e nella fase di monitoraggio. Detto quadro comprende un set di indicatori tematici elaborato sulla base di un elenco di riferimento posto a disposizione da A.R.P.A. Umbria, in occasione della Conferenza dei Servizi finalizzata all’acquisizione di indicatori e dati conoscitivi utili alla redazione del Quadro conoscitivo e del Bilancio urbanistico – ambientale del Comune di Bevagna, ai sensi dell’art. 8, comma 6 della LR Umbria n. 11 del 22 febbraio 2005, svoltasi a Bevagna a partire dal gennaio 2008.

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