Regione Autonoma Venezia Giulia Provincia di Comune di

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Variante n. ……

Valutazione degli aspetti paesaggistici ai sensi dell’art. 17 comma 11 del DPReg. 086/2008 Pres. Regolamento di Attuazione della parte I Urbanistica della L.R. 5/2007 e nel rispetto dei criteri generali di cui al D.P.C.M. 12 dicembre 2005

INTRODUZIONE

La presente Variante al P.R.G.C. del Comune di Cordovado è corredata dalla presente relazione per la valutazione degli aspetti paesaggistici del Piano, ai sensi dell’art. 17 comma 11 del Regolamento di attuazione della L.R. 5/2007, in quanto all’interno della medesima variante sono ricompresi beni tutelati ai sensi della Parte Terza del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il documento si propone di fornire un inquadramento del territorio ed in particolar modo delle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali e di come esse, a seguito della messa in atto degli interventi previsti ed in sintonia con le disposizione normative vigenti, risultino di fatto tutelate. Tale relazione segue i criteri del D.P.C.M. del 12 dicembre 2005 ed è redatta in ottemperanza a quanto disposto dalla L.R. 5/2007 e dal Regolamento di Attuazione della Parte I Urbanistica (DPReg. 086/2008) all’art. 17 comma 11, in quanto le aree interessate dalla variante ricadono tra i beni tutelati ai sensi della Parte terza del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Sono interessati dalle modifiche della presente variante i beni di cui all’art. 142 comma 1 lettere b) e c): > i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia: o Lago presso Palazzo Aliprandi; o Lago presso Casette e Venchiaredo (comune di ); o Laghi Paker (comune di Sesto al Reghena); o Lago Campagnate Scudiel (comune di Sesto al Reghena); o Laghi Paker grandi (comune di Sesto al Reghena); > i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna: o Rio di Cordovado – Acqua pubblica n. 148; o Roggia Lugugnana – Acqua pubblica n. 149

2 La presente relazione è strutturata come segue: A. ANALISI DELLO STATO ATTUALE A.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO PAESAGGISTICO

A 1.1 Ambiti Paesaggistici

A 1.2 Caratteri del paesaggio nel quale sono inseriti i punti di modifica A.2 ANALISI DEI LIVELLI DI TUTELA A.3 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLO STATO ATTUALE

B. PROGETTO B.1 OPERE IN PROGETTO

C. ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICI

3 A. ANALISI DELLO STATO ATTUALE

Il comune di Cordovado si trova al confine meridionale della provincia di Pordenone con il Veneto, nella bassa pianura friulana. Si estende su una superficie di circa 12 kmq e confina a nord e ovest con Sesto al Reghena, a est con e a sud con i comuni di e di , in Provincia di Venezia.

L’ambito, è prevalentemente caratterizzato da superfici rese pianeggianti e razionalizzate ai fini agrari, quindi privi di morfologie connotanti sensibili rilievi, ad eccezione degli argini fluviali. La pianura umida, formata principalmente da terreni ghiaiosi‐sabbiosi, misti a terreni prevalentemente argillosi, è segnata da corsi d’acqua di risorgiva poco incisi nelle argille. Diverse risorgive alimentano corsi d’acqua che originano un ricco sistema idrografico di fiumi, canali e rogge. I valori ambientali di gran parte dell’idrografia minore sono stati alterati da opere di bonifica e interramento, a causa delle quali sono stati rettificati i corsi d’acqua meandrili. In alcune aree sono tuttavia ancora presenti i segni originari delle forme fluviali dei corsi d’acqua minori. Sono diffusi piccoli laghi artificiali dovuti all’affioramento della falda idrica in cave di prestito o bacini estrattivi. La copertura vegetale di origine agraria è caratterizzata dall’associazione tra avvicendamento colturale ed arboricoltura da legno e da frutto (piantagioni industriali di forma geometrica regolare). Sono altresì presenti modeste superfici di residui di boschi planiziali, in buona parte deboli e sofferenti per le notevoli variazioni del livello freatico spesso dovute all’eccessivo emungimento idrico. Sono presenti grandi estensioni di colture avvicendate derivanti da interventi di bonifica e di riordino fondiario. Tali interventi hanno modificato notevolmente il paesaggio paludoso di risorgiva, segnato da una fitta rete idrografica minore e da un ricco particellare di antica colonizzazione. È evidente la disomogeneità del paesaggio che alterna residui di sistemi agrari tradizionali a paesaggi urbani dell’industria e dei servizi.

4 L’urbanizzazione è diffusa principalmente lungo la viabilità principale (SR 463) con direttrice nord – sud e si sviluppo attorno a un nucleo storico di origine medioevale, ben conservato. L’abitato si sviluppa all’estremo occidentale del territorio comunale, al confine con il comune di Sesto al Reghena, e definisce un unicum urbano con la località di Ramuscello. Le nuove espansioni presentano un modello insediativo tipo dell’era contemporanea con villette di medio‐grandi dimensione, poste al centro dei lotti affiancanti e posti lungo le viabilità. L’estremo sud del territorio comunale è attraversato dalla SP 40, di collegamento tra Portogruaro e Udine. La ricchezza idrica favorì lo sviluppo dei mulini di cui restano le testimonianze nella località Stalis dove scorre un canale derivato dal Lemene che tutt’oggi aziona le pale e le macine di un complesso molitorio di origine medievale. Un unico ambiente, in cui i segni dell’agricoltura tradizionale si accompagnano ai dati naturalistici, si estende tra i comuni di Sesto, Gruaro e Cordovado, dall’area di Stalis a quella di Venchieredo. Un tempo l’abitato era più esteso, mentre ora dominano i dati paesaggistici, in particolare le polle di risorgiva e i rivoli d’acqua che si congiungono a formare ruscelli e rogge. La fontana di Venchieredo costituisce inoltre un luogo culturale d’altissimo interesse, per essere l’ambiente di una fra le più palpitanti e poetiche pagine delle Confessioni di Ippolito Nievo, rifugio di Leopardo e Doretta.

5 A.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO PAESAGGISTICO Nell’ambito dell’analisi dello contesto paesaggistico in cui è inserito il territorio del comune di Cordovado si fa riferimento al progetto di Piano Territoriale Regionale, quale documento di conoscenza del territorio regionale di più recente formazione, e dunque più consono a fornire un quadro verosimile dello stato attuale dei luoghi.

Il progetto di Piano Territoriale suddivide il territorio regionale in 34 ambiti paesaggistici, omogenei e coerenti in ordine agli elementi storici, economici e sociali (valori simbolici e culturali). Il territorio del comune di Cordovado (PN), ricade nell’ambito paesaggistico AP24 Bassa pianura delle bonifiche a scolo naturale:

Le principali valenze paesaggistiche all’interno del territorio sono:  morfologia pianeggiante unita al modellamento della superficie agraria;  risorgive che alimentano corsi d’acqua che originano un ricco sistema idrografico di fiumi canali e rogge  corsi d’acqua poco incisi nelle argille;  laghi artificiali dovuti all’affioramento della falda idrica in cave di prestito o bacini estrattivi;  copertura vegetale di origine agraria caratterizzata dall’avvicendamento colturale;  la regione agraria lungo la fascia delle risorgive mantiene in parte il particellare storico e la morfologia tradizionale dei campi chiusi;  borghi compatti di piccole e medie dimensioni  notevole interesse archeologico;  disomogeneità del paesaggio che alterna residui di sistemi agrari tradizionali a paesaggi dell’industria e servizi;

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Valenze storiche ‐ culturali Denominazione Cordovado Località Belvedere, Borgo Castello, Cordovado, Saccudello, Suzzolins Comune di Cordovado Provincia di Pordenone Categoria Aggregato urbano Tipologia Tessuto urbano articolato e complesso d’età medioevale Datazione Antecedente o risalente al XI sec. d.C. Descrizione Cordovado fu abitata fin dai tempi più remoti; lo dimostrano le tracce di castelliere, in Borgo Castello. Cordovado è toponimo documentato dal 1126. Al secolo precedente risalgono: ‐ le tracce del castello di Cordovado del XI sec., appunto, ma rimaneggiato ancora fino al XV sec., ‐ il borgo di Cordovado, settore urbano fortificato d’origine medioevale e posteriore, parzialmente conservatosi nella sua integrità. Cordovado è caratterizzata da importanti edifici di culto: ‐ la vecchia Parrocchiale, costruzione in stile gotico a tre navate; ‐ la nuova Parrocchiale, sorta nel 1950. ostruzione in stile composito, con facciata a capanna appena mossa da un occhio e preceduta da un nartece in pietra viva: ‐ l’Oratorio di Sant’Urbano, a Suzzolins. ‐ Santuario della Madonna è la chiesa con maggiori contenuti artistici; eretto tra il 1600 e il 1603; tempietto ottagonale. Per quanto riguarda gli edifici civili, oltre al castello medievale, sono degni d’essere ricordati: ‐ il Palazzo Bozza‐Marrubini; ‐ il Palazzo Marzin; ‐ il Palazzo Cecchini.

A Cordovado e nell’immediato circondario sono anche localizzate numerose ville di rilevanza storica e architettonica: ‐ Villa Attimis‐Freschi‐Piccolomini, ‐ Villa Segalotti; ‐ Villa del Pino, a Saccudello; ‐ Villa Soppesa, a Belvedere; Risultano vincolate ai sensi del D.Lgs. 42/2004. ‐ Villa Freschi di Cuccanea e parco; ‐ Villa Mainardis; ‐ Villa Bozza Marubini; ‐ Villa Formentini.

7 A.1.1. AMBITI PAESAGGISTICI Si riportano di seguito alcuni estratti dal progetto di Piano Territoriale Regionale – schede degli ambiti paesaggistici per l’individuazione dei caratteri principali degli ambiti paesaggistici in cui ricade il territorio del comune di Cordovado

Ambito paesaggistico n. 24 Bassa pianura delle bonifiche a scolo naturale

1. ANALISI DEL TERRITORIO

Tipo di paesaggio: bassa pianura

Comuni interessati: Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Campolongo al Torre, Carlino, , Castions di Strada, Cervignano del Friuli, Codroipo, Cordovado, Duino Aurisina, Fiumicello, Fogliano Redipuglia, Gonars, Latisana, Monfalcone, Morsano al Tagliamento, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano, Ronchis, Ronchi dei Legionari, Ruda, Sagrado, San Canzian d’Isonzo, San Giorgio di Nogaro, San Pier d’Isonzo, , San Vito al Torre, Sesto al Reghena, Staranzano, Talmassons,

8 Tapogliano, Teor, Terzo d’Aquileia, Torviscosa, Turriaco, Valvasone, Varmo, Villa Vicentina, Villesse.

Inquadramento territoriale Superficie territoriale: 556 Kmq Incidenza sul Tipo di paesaggio: bassa pianura (38%) Altitudine: da +5 a +50 m.s.l.m.m.

Dati climatici Temperatura media/annua: maggiore di 10° C Precipitazione annua: 1500‐2000 mm

Componenti strutturali  Morfologia caratterizzata da superfici pianeggianti;  Struttura agraria costituita prevalentemente da campi aperti con presenza di residui di colonizzazioni agrarie antiche (campi chiusi a maglia stretta)  Presenza di alberature di platano, salici e siepi arbustive ed arboree  Associazione fra avvicendamento colturale e pioppeti caratterizzati da piantagioni industriali ben squadrate;  Presenza di residui di boschi planiziali  Fitto reticolo idrografico superficiale con corsi spesso rettificati; presenza di fossi umidi di risorgiva poco incisi nelle argille; laghi e stagni artificiali (in prevalenza ex cave)  Sistemi insediativi prevalenti: borghi originariamente compatti e distanziati, attualmente collegati da una fitta rete di strade, e tendenti alla saldatura lungo gli assi stradali  Grandi rustici ed aziende agricole isolate  Ville storiche e loro pertinenze (es. Villa Manin)  Testimonianze archeologiche di rilievo (es. Aquileia)  Borghi storici ben conservati (es. Strassoldo)  Affioramento della sorgente carsica del Timavo presso San Giovanni (al confine con il tipo di paesaggio del Carso)  Rogge e canali storici (es. Canale de Dottori, Canale Taglio)  Grandi infrastrutture viarie ed energetiche/tecnologiche

Morfologia L’ambito, è prevalentemente caratterizzato da superfici rese pianeggianti e razionalizzate ai fini agrari, quindi privi di morfologie connotanti sensibili rilievi, ad eccezione degli argini fluviali. La pianura umida, formata principalmente da terreni ghiaiosi‐sabbiosi, misti a terreni prevalentemente argillosi e solo in prossimità dei fiumi Tagliamento ed Isonzo da terreni prevalente ghiaiosi, è segnata da corsi d’acqua di risorgiva poco incisi nelle argille.

Reticolo idrografico Il settore occidentale è attraversato dal Fiume Tagliamento e quello orientale dall’Isonzo: i principali corsi d’acqua della regione, di natura torrentizia. Diverse risorgive alimentano corsi d’acqua che originano un ricco sistema idrografico di fiumi, canali e rogge. I valori ambientali di gran parte dell’idrografia minore sono stati alterati da opere di bonifica e interramento, a causa delle quali sono stati rettificati i corsi d’acqua meandrili.

Copertura vegetale La copertura vegetale di origine agraria è caratterizzata dall’associazione tra avvicendamento colturale ed arboricoltura da legno e da frutto (piantagioni industriali di forma geometrica regolare). Sono altresì presenti modeste superfici di residui di boschi planiziali, in buona parte deboli e sofferenti (e, pertanto, aggredibili/aggrediti da funghi, muffe e parassiti) per le notevoli variazioni del livello freatico spesso dovute all’eccessivo emungimento idrico. Sono presenti grandi estensioni di colture avvicendate derivanti da interventi di bonifica e di riordino fondiario (Paradiso e paludi tra i fiumi Stella e Tagliamento). Tali interventi hanno modificato notevolmente il paesaggio paludoso di risorgiva, segnato da una fitta rete idrografica minore e da un ricco particellare di antica colonizzazione. Nel riordino fondiario di Paradiso, il fiume Cormor è stato arginato, le

9 superfici sono state rese piane, le nuove tessiture agrarie regolari. Anche nel riordino fondiario delle paludi tra i fiumi Stella e Tagliamento la lenta opera di colonizzazione ha uniformato il paesaggio, sebbene risultino ancora presenti ambiti caratterizzati da segni residuali dei corsi d’acqua minori e dei dossi. La regione agraria lungo la fascia delle risorgive, coltivata sin dal Medioevo in modo intensivo, mantiene in parte il particellare storico e la morfologia tradizionale dei campi chiusi, con varie eccezioni, quale quella di villa Manin, in cui è evidente la modifica dei lotti medievali e l’accorpamento delle proprietà più esterne con l’organizzazione in campi aperti molto ampi. Lungo le principali strade sono diffusi filari di grandi alberature di platano.

Insediamenti prevalenti Sono ancora presenti insediamenti agrari di origine antica, a partire dalle tracce di centuriazione e di viabilità di epoca romana, fino ai borghi compatti di piccole e medie dimensioni, distanti gli uni dagli altri e collegati da una fitta rete di strade. Tali insediamenti, spesso collocati sui crinali delle antiche alluvioni (insediamento su dosso argilloso a Teor), conservano la tipologia tradizionale caratterizzata dall’emergenza della torre campanaria e da un centro storico che conserva l’architettura tradizionale della casa a corte. Al sistema dei borghi si contrappongono strutture agricole legate al fenomeno della villa e della mezzadria: grandi rustici e aziende agricole isolate dalla forma regolare, presenti soprattutto nelle campagne dei riordini fondiari e in parte abbandonati. L’ambito paesaggistico presenta notevole interesse archeologico: degli insediamenti più antichi, risalenti ad età mesolitica, rimangono solamente affioramenti superficiali di industria litica, mentre al neolitico antico sono attribuibili i primi ampi villaggi su alture o cordoni alluvionali (Piancada) di cui rimangono solo strutture interrate (fossati, resti di strutture abitative). Ha lasciato tracce più evidenti il fitto tessuto abitativo che prese avvio nell’età del bronzo media‐recente (seconda metà II millennio), articolato in insediamenti di maggiore ampiezza, per lo più cinti da palizzate o terrapieni spesso su alture (castellieri), e abitati minori: nella pianura più meridionale le tracce consistono in spargimenti superficiali di ceramica e strutture sepolte individuabili in genere solo con foto aeree e con lo scavo (Muzzana); lungo la fascia delle risorgive, che doveva essere percorsa da un importante itinerario protostorico, sono noti alcuni abitati su modesti rilevati ancora in parte visibili, con deposito archeologico assai consistente, che risultano in alcuni casi frequentati fino al Bronzo Finale (fine II millennio), gli inizi dell’età del ferro (inizi I millennio) o l’avanzata età del ferro (V sec. a.C.). Un intervento di rimodellamento complessivo del territorio avviene in epoca romana, cui risalgono resti della viabilità (in particolare la via Annia, databile al 153 o 131 a.C., che attraversa da ovest ad est tutta la fascia della bassa pianura e viene in parte ricalcata dall’attuale statale triestina) e tracce della centuriazione aquileiese (colonia fondata nel 181 a.C.); nell’area ad ovest del Tagliamento viceversa le sistemazioni agrarie sono da ricondursi alla centuriazione concordiese. Benché conservata in misura discontinua, la centuriazione costituisce il quadro entro cui si inseriscono insediamenti abitativi e produttivi quali le ville rustiche (Morsano, Staranzano, Ronchi), con esiti anche monumentali.

2. VALORI PAESAGGISTICI

 Territorio unico per la complessità dei suoi aspetti idraulici e per le sue caratteristiche ambientali in fragile equilibrio

 Terre nelle quali si è sviluppato per diversi secoli l’attività di bonifica: processo segnato dall’impiego di grandi risorse e fatiche da parte delle popolazioni dei luoghi che hanno trasformato il territorio in una delle zone più fertili del territorio regionale  Usi antropici delle risorgive e corsi d’acqua e loro apporto visibile alla storia dei luoghi ad essi collegati (es. mulini, segherie, opere di presa, stazioni di pompaggio)  Presenza di insediamenti di archeologia industriale  Strutture fondiarie a maglia stretta  Associazione fra avvicendamento colturale e pioppeto  Residui di boschi planiziali  Alberature di platano in filare e viali alberati monumentali  Elementi vegetali arborei e arbustivi connotanti il paesaggio rurale tradizionale: prati stabili, sistemi di macchie e/o corridoi boscati, vegetati, siepi, filari, viali alberati, alberi isolati ed ogni altro tipo di struttura della vegetazione avente carattere di tipicità

10  Presenza di centri rurali nei quali la tipologia insediativa ed architettonica tradizionale si è ancora parzialmente mantenuta nonostante molte e diffuse compromissioni  Grandi rustici e aziende agricole isolate  Insediamenti storici di villa  Presenza di borghi storici connotati da rogge storiche  Presenza di numerose testimonianze archeologiche di evidenza paesaggistica  Resti di trinceramenti della Grande Guerra  Canale irriguo de Dottori ed annessa opera di presa sul Fiume Isonzo: esempio di opera di ingegneria idraulica storicamente inserita nel paesaggio fluviale

4. FATTORI DI RISCHIO PAESAGGISTICO

 Tendenza alla scomparsa delle tracce di centuriazione romana e degli allineamenti della viabilità coeva nonchè dei segni degli antichi particellari  Spianamenti delle morfologie antiche (dossi abitati)  Riduzione delle formazioni vegetali puntuali, lineari e di macchie boscate (es. alberi isolati, siepi arbustive, arboree, alberature di platano, boschetti) e delle aree a pascolo naturale  Eccessivo sfruttamento delle risorse idriche superficiali e profonde (peschiere, pozzi artesiani individuali diffusissimi, sistemi di irrigazione ad elevato consumo di acqua generalmente poco efficienti e funzionali) che deprimono eccessivamente la falda e che causano sofferenza dello stato ecologico e paesaggistico dei luoghi  Bassa qualità delle acque di scarico di provenienza puntuale (allevamenti, peschiere, attività industriali) e diffusa (attività agricola, irrigazione)  Mancanza di valori ambientali ed ecologici nei settori agricoli meno tradizionali (es. monocoltura agraria)  Rettifica dell’idrografia minore (tracciati e sezioni) e perdita progressiva della relazione naturale tra canali e corsi d’acqua e sistemi territoriali attraversati nonché delle tracce dell’antica navigabilità  Aggressione delle aree urbanizzate al reticolo idrografico (tombamenti, impermeabilizzazione delle sponde, perdita di volumi utili alla laminazione delle piene)  Progressiva riduzione della superficie boscata ed indebolimento di boschetti riparali e dei residui dei boschi planiziali  Riduzione delle aree costiere basse con vegetazione situate al di sotto del livello di alta marea  Trasformazione delle tipologie architettoniche tradizionali  Abbandono degli edifici rustici isolati  Bassa qualità dell’edilizia recente; banalizzazione degli spazi pubblici dovuta all’arredo urbano poco attento al contesto paesaggistico  Proliferazione diffusa, disordinata e intensa di reti di infrastrutture energetiche e tecnologiche aeree di distribuzione (pali della luce e del telefono, cavi ed allacciamenti, cabine) e di produzione/trasporto (centrali, linee alta tensione, antenne, ripetitori, manufatti di servizio) che impediscono e/o inficiano le visuali paesaggistiche ed alterano i rapporti fra gli elementi di composizione del paesaggio  Cartellonistica stradale pubblicitaria molto invasiva  Saldatura progressiva dei nuclei edificati configurante espansioni nastriformi  Espansione di aree industriali e commerciali con scarsa considerazione del contesto paesaggistico  Forzatura di infrastrutture della nautica da diporto in ambienti privi di vocazione, con scarsa considerazione dei valori paesaggistici ed ambientali  Commistione di tipi residenziali ‐ industriali – artigianali con residui di sistemi agrari tradizionali e conseguente perdita delle componenti identificative del paesaggio di matrice rurale e delle tracce storiche  Edificazione sparsa ad alto consumo di suolo

5. LIVELLO DI QUALITA’ PAESAGGISTICA

Basso: area con prevalenza di elementi di degrado

11 A.1.2 CARATTERI DEL PAESAGGIO NEL QUALE SONO INSERITI I PUNTI DI MODIFICA a. configurazioni e caratteri geomorfologici Caratteri naturali: territorio di elevata complessità determinata dalle caratteristiche idrauliche e del sistema ambientale. Si caratterizza prevalentemente da superfici rese pianeggianti e razionalizzate a fini agrari, prive di rilievi. Caratteri agricoli: la copertura vegetale di origine agraria è caratterizzata dall’associazione tra avvicendamento colturale ed arboricoltura da legno o da frutto, che presenta le caratteristiche piantagioni industriali di forma geometrica regolare. Caratteri insediativi e infrastrutturali: gli insediamenti si strutturano in borghi compatti di piccole e medie dimensioni distanti gli uni dagli altri e collegati da una fitta rete di strade gerarchicamente organizzata. b. appartenenza a sistemi naturalistici (biotopi, riserve, parchi naturali, boschi) Il territorio comunale di Cordovado non è ricompreso in sistemi naturalistici riconosciuti a livello nazionale o comunitario. Il territorio comunale è interessato dal sistema delle rogge e dei laghi tutelati dal D. Lgs. 42/2004; inoltre lo strumento urbanistico individua alcune aree di particolare pregio ambientale da tutelare. c. presenza di sistemi insediativi storici In comune di Cordovado sono presenti alcune valenze insediative storico – architettoniche anche di rilevanza sovra locale. L’antico borgo medievale presenta un nucleo storico ben conservato: il castello, l'area dell'antica pieve di Sant' Andrea e la zona del seicentesco Santuario della Madonna e convento dei padri domenicani, che collegano il borgo più antico, situato in area fortificata, al "Borgo Nuovo" sorto in epoca rinascimentale. Da segnalare anche due dimore gentilizie, di origine settecentesca, Villa Attimis e Palazzo Ridolfi, chiamato anche del Capitano. Al confine con Sesto al Reghena, dove si trova la famosa fontana di Venchiaredo, circondata dagli alberi di un piccolo ma piacevole bosco, si sviluppa un primo nucleo di parco letterario che richiama i luoghi descritti ne"Le confessioni di un italiano" da Ippolito Nievo. d. appartenenza a percorsi panoramici o ad ambiti di percezione da punti o percorsi panoramici Vista la morfologia pianeggiante del territorio non sono rilevabili percorsi panoramici che possano dar luogo a particolari punti panoramici.

12 A.2. ANALISI DEI LIVELLI DI TUTELA I vincoli considerati dalla presente variante sono riconducibili a beni paesaggistici tutelati dall’ex L. 431/85, ora D. Lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. L’oggetto della presente relazione, in particolare, sono: ‐ i corsi d’acqua pubblici e le relative fasce di rispetto (alveo e 150 metri dalle sponde o piede degli argini), tutelate ai sensi dell’art. 142, lett. c) ‐ i laghi e le relative fasce di rispetto (alveo e 150 metri dalle sponde o piede degli argini), tutelate ai sensi dell’art. 142, lett. d) I corsi d’acqua pubblici e i laghi del sono individuati nella IV° Circolare esplicativa della L.R. 52/91 e ricadono nel territorio del Comune di Cordovado i seguenti: Rio di Cordovado – acqua pubblica n. 148 Laghi presso Palazzo Aliprandi – n. 1

La parte occidentale del territorio comunale è inoltre interessata dal vincolo derivante da beni sottoposti a tutela non ricadenti nel comune di Cordovado. In particolare i laghi presenti in

13 comune di Sesto al Reghena: Lago presso Casette e Venchiaredo – n. 2 Laghi Paker – n. 3 Lago Campagnate Scudiel – n. 4 Laghi Paker grandi – n. 5

Nel territorio comunale non sono presenti prati stabili naturali ai sensi della L.R. 9/2005. Inoltre con riferimento alla rete natura 2000, nel territorio comunale non sono presenti aree oggetto di tutela naturalistica previste dalla Direttiva Habitat e dalla Direttiva Uccelli.

Indicazione e analisi dei livelli di tutela Nella tabella sottostante vengono indicati i livelli di tutela operanti nel contesto paesaggistico e nelle aree di intervento considerate, rilevabili dagli strumenti di pianificazione paesaggistica, urbanistica e territoriale e da specifiche fonti normative.

Elementi normativi Descrizione

Tutela urbanistica Il PRGC individua le aree sottoposte a vincolo paesaggistico di cui al D. Lgs. 42/2004 demandando alla normativa nazionale le procedure autorizzative per eventuali trasformazioni. Inoltre compie una ricognizione di aree di interesse ambientale di scala locale.

Tutela naturalistica Nelle aree di intervento non sono presenti prati stabili naturali ai sensi della L.R. 9/2005.

Tutela paesaggistica La tutela paesaggistica è definita dalla normativa nazione in materia (D. Lgs. 42/2004) in attesa del piano paesaggistico regionale.

Rete Natura 2000 Le aree interessate dall'intervento non rientrano in alcuna tipologia di zonizzazione oggetto di tutela naturalistica previste dalla Direttiva Habitat e dalla Direttiva Uccelli.

14 A.3 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLO STATO ATTUALE

Alcune modifiche alla zonizzazione e le modifiche alle norme tecniche di carattere generale hanno ricadute anche negli ambiti vincolati dal D. Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 lett. c) e d) presenti nel territorio comunale. Le parti di territorio soggette a vincolo e interessate dalle possibili trasformazioni derivanti dall’applicazione della normativa comprendono zone agricole e zone edificate.

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16 B. PROGETTO B.1 CONTENUTI DEL PROGETTO

In sintesi la variante effettua le seguenti operazioni: 1. Ricognizione e reiterazione dei VINCOLI preordinati all’esproprio e procedurali.

2. Modifica puntuale della zonizzazione per un aggiornamento delle previsioni, anche a seguito di richieste di variante pervenute. Nello specifico le finalità perseguite per le modifiche alla zonizzazione sono: - Aumento o riduzione di superfici di zona edificabile connesse a singole esigenze puntuali; - Modifiche relative alle attrezzature pubbliche o di uso pubblico al fine di adeguare la zonizzazione agli usi effettivi di tali zone con riferimento a realizzazioni di viabilità private e ad opere realizzate su aree pubbliche con destinazione compatibile ma non strettamente corrispondente; - Correttivi riferiti alle procedure di cui al D. Lgs. 152/2006 per i siti contaminati o potenzialmente contaminati;

3. Modifica puntuale delle norme di attuazione per migliorare la gestione del Piano per meglio specificare le disposizione per le aree modificate in zonizzazione.

17 C. ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILTÀ PAESAGGISTICA

Considerato che le aree oggetto della presente relazione: 1. sono sottoposte alle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 in quanto comprese tra le aree di cui all’art. 142 comma 1 lettere b) e c); 2. non rientrano nei sistemi naturalistici riconosciuti a livello sovra‐comunale, né a livello regionale o nazionale né a livello comunitario (rete Natura 2000), inoltre non si interferisce né direttamente né indirettamente con habitat costituenti connessione ecologica e/o comunque rinvenibili all’interno dei SIC o ZPS. 3. gli interventi ammessi dalla modifica normativa devono in ogni caso rispettare le disposizioni autorizzative di cui al D. Lgs. 42/2004 4. le modifiche si pongono in continuità e sintonia con le previsioni e le prescrizioni dettate dagli indirizzi generali di piano.

La Variante al P.R.G.C. del Comune di Cordovado è compatibile con il contesto paesaggistico in quanto non altera il patrimonio ambientale e culturale del territorio comunale e regionale.

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