Retrocomputer Magazine Anno 2 - Numero 13 - Dicembre 2007 JurassicIn prova : Aquarius News • Emulazione: HP85 • Retro Linguaggi: ABAP • Apple Club: HFS Assembler • Videoteca: Wings Commander • Come eravamo: Il primo Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007

Jurassic News Sommario - Dicembre 2007 Rivista aperiodica di Retro-computing Editoriale Retro Software Coordinatore editoriale orgoglio umiltà, 3 Quarterdek DeskView/386, 30 Tullio Nicolussi [Tn]

Redazione Sonicher [Sn] Retro Linguaggi [email protected] Retrocomputing ABAP (1), 44 Hanno collaborato a ...e la delusione, 4 questo numero: Edicola Salvatore Macomer [Sm] Magazine ZX, 28 Lorenzo 2 [L2] Come eravamo Besdelsec [Bs] Novembre 1987, 6 Mister [Mx] Videoteca Mark Sabbatini The First Home Computer, 36 Wings Commander, 56

Impaginazione e grafica Apple Club Anna [An] Le prove di JN Tutti i linguaggi di Apple Mattel Aquarius, 8 (parte 3) HFS Assembler, 34 Diffusione [email protected] Biblioteca La rivista viene diffusa in Retro Riviste Teach Yourself Extreme Pro- formato PDF via Internet. , 22 gramming in 24 Hours, 62 Contatti [email protected] ’opinione Le guerre di religione, 60 Emulazione Copyright I marchi citati sono di Capricorn HP-85, 24 Costruiamoci un emulatore Buonumore copyrights dei rispettivi Serial Number, 65 proprietari. (parte 6), 54 La riproduzione con qual- siasi mezzo di illustrazioni BBS e di articoli pubblicati sulla Posta e comunicazioni, 64 rivista, nonché la loro tra- duzione, è riservata e non può avvenire senza espres- sa autorizzazione.

Jurassic News In Copertina promuove la libera circolazione delle idee La Mattel, gigante multinazionale nel settore Toys ( vi ricorda qualche cosa?), ci prova nel 1983 a lanciare il suo personal computer. Il risultato non è fra i più felici, anzi è deci- samente fallimentare, ma per i retro appassionati è comunque una macchina da possedere.

2 Editoriale Jurassic News

è una fanzine dedicata Orgoglio e umiltà al retrocomputing nella Con questo numero si conclude il secondo anno di attività di JN. più ampia accezione del termine. Gli articoli Non è affatto inutile ringraziare tutto lo staff per la grande mole di trattano in generale lavoro fatta e per il mai scemato entusiasmo che ha caratterizzato la dell’informatica a partire partecipazione all’iniziativa. Personalmente mi rendo conto di aver dai primi anni ‘80 e si spingono fino ...all’altro acquisito un bagaglio di esperienze notevole legato sia al campo ieri. specifico in cui opera la nostra pubblicazione e sia nei meno scon- tati aspetti tecnici dell’attività editoriale. Vorrei anzi incoraggiare gli La pubblicazione ha carattere puramente amici che ci leggono e che sono presumibilmente degli appassio- amatoriale e didattico, nati di informatica e tecnologia, ad intraprendere una attività simile tutte le informazioni alla nostra. Già qualche gruppo è attivo in questo senso (penso ad sono tratte da materiale esempio agli amici del magazine “Sinclair ZX Notizie”) mentre molti, originale dell’epoca raccolte (e attentamente se non tutti, curano la loro vetrina Web con più o meno assiduità. vagliate) da Internet. Credetemi: una cosa è recuperare un sistema, anche sconosciuto, e altra è impegnarsi a scrivere una relazione/presentazione del prodot- Normalmente il materiale originale, to ricercando tutte le informazioni possibili, organizzarle ed elaborare anche se “jurassico” in un testo che sia un compendio generale sulla macchina da consul- termini informatici, non tare qualora ci capiti fra le mani proprio quel computer, ma anche un è privo di restrizioni di piacevole testo da leggere in un momento di relax. utilizzo, pertanto non sempre è possibile Tutti in redazione concordano sull’aspetto della crescita personale riportare per intero legato all’esperienza di partecipazione all’iniziativa. Poi ’è l’orgoglio articoli, foto, schemi, listati, etc…, che non di fare qualche cosa di unico o almeno di diverso. Soprattutto la sen- siano esplicitamente sazione che quello che stai facendo poi rimane (ce lo confermano liberi da diritti. le email che ci chiedono gli arretrati) e che le nuove generazioni e in La redazione e gli generale chiunque si affacci al tema del retro computer giudica il tuo autori degli articoli non lavoro prezioso o perlomeno utile. si assumono nessuna responsabilità in merito Tutto questo lo voglio dire con orgoglio ma anche con la giusta dose alla correttezza delle di umiltà, consapevole che si può, anzi si deve, sempre migliorare. informazioni riportate o nei confronti di A proposito di collaboratori, accogliamo con gioia la collaborazione eventuali danni derivanti che inizia con questo numero di un nuovo amico che ha deciso di dall’applicazione di firmarsi “Mister X”. Mx (questa la sua sigla) ci propone un corso di quanto appreso sulla programmazione in ABAP, un linguaggio che sta a metà strada fra la rivista. modernità e il passato e che pochissimi hanno avuto modo di speri- mentare. [Tn] Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007

Retrocomputing

...e la delusione

opo l’entusiasmo de- formazioni sui vecchi sistemi sono Riparare può essere scritto nella precedente complete e fitte di trucchi e codice una professione, ma restaurare è un’arte. Dpuntata, il nostro retro- da provare, pieno di peek e poke computerista novello subisce l’ine- in locazioni di memoria per lo più vitabile delusione. Vediamo come sconosciute. è andata... Ecco che possiamo cambiare lo Il funzionamento dello Spectrum sfondo da bianco a giallo, da verde comprato su eBay e la digitazio- a blu, a nostro piacimento. E l’utilità ne delle poche righe di Basic, sti- di cotanta applicazione? Assente. le Hello World, sono state il primo Decide allora che forse al Peek si passo che ha comportato una inti- dedicherà più tardi e decide di ca- ma soddisfazione. A questo punto ricare quel gioco su cassetta com- parte la ricerca di altro materiale, e prata sempre su eBay e pagata su Internet se ne trova a bizzeffe, “due lire”. Il titolo di solito è qual- come articoli, listati, libri e soprat- cosa come “Alien Attack” o “Super tutto software. Racing”, poco importa... Vecchie riviste e datate monogra- L’operazione di Load sembra fie sono una miniera di informazioni durare in eterno poi finalmente la preziose. Qui il nostro scopre due schermata iniziale che invita a sce- verità inconfutabili: gli articoli di gliere fra tastiera e joystick come presentazione delle macchine sul- unità di input. Scelta la tastiera si le riviste sono incompleti e spesso parte e qui la delusione è enor- magnificano cose di poco conto e me: improbabili omini blocchettosi punto due che le monografie sono si muovono a destra o sinistra su prolisse oltre l’umana sopportazio- fondali di poco spessore sparac- ne. chiando con un suono che sembra Saltati i capitoli di introduzione quello di un fucile a tappo, contro alla programmazione, pieni di omi- alieni che assomigliano (ma poco) ni che trasportano da una stan- a piovre tondeggianti. za all’altra pacchi di informazione Tutto qui? (simboleggiano l’indaffarato anti- La musica poi è ridicola, il control- rivieni degli elettroni nella CPU), e lo del personaggio approssimativo, saltato anche tutta la parte dell’arit- il divertimento nel far fuori i mostri- metica binaria e esadecimale, le in- ciattoli quasi inesistente... Il nostro 4 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 eroe non se lo ricordava proprio il Qualcosa è andato storto, ma livello dei giochi dell’epoca che fu. quanti fanno regolarmente la stes- E tutta questa magnificenza sban- sa esperienza? dierata su Internet e anche in edi- Il problema è l’aspettativa che cola da qualche tempo su riviste queste persone impreparate si come Retro Gamer, per non parla- fanno su un mondo che sembra re delle analoghe anglosassoni? facile, magari perché da giovani si Il nostro neo-retrocomputerista è posseduto il Commodore 64, ma comincia a pensare di aver sba- che ora è difficile, per le limitazioni gliato hobby e per rifarsi gli occhi tecniche cui non siamo più abitua- torna alla PS2: un’altro mondo, te, accettare e soprattutto goderne decisamente! l’autencità. Va bene, ma rimane il piacere Quindi per concludere un consi- della programmazione “old style” glio: se non siete convinti non fate- sui sistemi originali. Dopo qualche lo e se volete provare, provate pri- tentativo il nostro eroe scopre che ma con il vostro sistema originale, copiare i listati dalle riviste è noio- cioè quello che avete posseduto sissimo, che per mettere assieme da bambini o adolescenti. Partite qualche riga sensata bisogna fare da li, poi se avete dentro un’anima i salti mortali, data la poca ricchez- retrocomputerista questa si rivele- za di parametri delle istruzioni di- rà da sola, basta avere pazienza, sponibili e che in definitiva “quelli molta pazienza... erano pazzi...”. Oppure partite con gli emulatori, Ebbene sì, forse pazzi lo siamo che sono meno impegnativi come stati un po’ tutti, o almeno inco- spazio, richiedono minime cono- scienti, noi che all’home com- scenze tecniche ma possono dare puting ci siamo avvicinati con la (quasi) le stesse soddisfazioni dei passione dei vent’anni e gli occhi sistemi reali. Praticamente tutte le pieni di meravigliose immagini del piattaforme sono emulate e qua- futuro. si tutti i programmi di emulazione Dopo un mese il nostro amico ri- sono free. mette su eBay lo Spectrum com- Alla polvere, quella vera, magari prato per 83 Euro ricavandone ci penserete più in là. meno di 20, un errore di valuta- zione o l’inesperienza nelle tratta- [Tn] tive? Il sogno di diventare il più ricco collezionista di retro computer ’Italia è prestissimo sfumato e il nostro torna alla sua PSP, al suo Windows e a PC Professionale.

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Come eravamo...

Novembre 1987 Bit - Anno 10 - Numero 88 - Novembre 1987

II, il solito Commodore 64, ma an- che il Texas Instrument TI-99/4A, gli MSX e l’MS-DOS. Quest’ulti- mo si capisce che si sta facendo strada anche e soprattutto perché cominciano ad essere numerosi i titoli ludici che “girano” sulla piat- taforma Intel. Questo numero della rivista è proprio dedicato ai giochi con una desamina delle tipologie di titoli e la recensione di quelli che sono considerati i migliori del momen- to. Troviamo titoli che sicuramen- iamo alla fine del 1987 e te tutti abbiamo visto: Summer sono praticamente dieci Games, per esempio o Ultima, Sanni che ci sono in giro i la noiosissima (per il sottoscritto) personal computer. Lo stesso PC adventure-grafica intrisa di magia IBM è più di un lustro che “calca” le scene, ma ancora senza l’idea di sostituire l’home computer. L’uf- ficio è suo e questo probabilmente gli basta. Cominciano ad apparire le prime reti veramente affidabili (Novell) con l’intenzione di intruf- folarsi nel mercato della media im- presa scalzando il mini che ha gli anni segnati. Una rivista come Bit ha visto la na- scita del mercato personal e home e si è adeguata via via a quello che il mercato le chiedeva. I sistemi ai quali si rivolge sono il solito Apple

6 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 e di occultismo. Il quarto titolo della macchina della mela. I linguaggi di serie dicono sia imperdibile... mai programmazione che l’Apple II ha avuto voglia di vedere se questa af- collezionato nella sua storia sono fermazione corrisponde a verità... davvero tanti, vediamo come se la Non deve essere stato facile per cava il nostro SM nell’impresa :-) la redazione decidere a quali piat- Nel fascicolo “Personal Software” taforme dedicarsi, visto che la dif- in fondo alla rivista, compare anche fusione dei vari modelli e marche è l’M10, il piccolo portatile di Olivetti, abbastanza omogenea. Bit punta al quale Bit dedica un picolo sprea- sull’intramontabile Apple II e sterza dsheet, adatto alle limitate capacità decisamente verso il DOS di IBM, della macchina. non fosse altro che per garantir- Spesso mi capita di avere il desi- si quella clientela che usa il PC in derio di digitarli veramente i listati ufficio e magari si porta il lavoro a presentati sulle riviste, ma poi de- casa. sisto: troppo lavoro! veramente C’è un articolo che spiega cos’è il eravamo (mi ci metto anch’io) am- mail-marge, con un esempio prati- mirevoli e pazienti! Chi mai oggi si co realizzato con dBase. Una cosa sognerebbe di proporre una cosa tanto banale oggigiorno (parliamo del genere? della “stampa unione” dell’Office) La prova hardware (come poteva che però non deve essere stata mancare?) è dedicata ad un por- semplice da afferrare per gli addet- tatile del quale non conosco nulla: ti. certo Vip5 ma manca il costruttore. Una cosa bella del software di A vederlo sulla carta assomiglia una volta è che si poteva riuscire a molto al modello 100 della Tendy: conoscerlo per benino in ogni sua un display di 10 righe, modem in- funzionalità. Questo oggi è preclu- tegrato e software per lo scambio so dalla breve vita delle release e seriale con il PC IBM. Un sistema dalla sovrabbondanza di funziona- di nicchia sul quale la rivista non lità. si spende molto. Peccato, perché L’articolo che ho apprezzato mag- sono proprio questi oggetti che ma- giormente nella rilettura è la parte gari hanno vissuto una sola stagio- conclusiva di una serie che un cer- ne, ad esser ei più preziosi per noi to Jacques Chareyton ha dedicato retro computeristi. al linguaggi disponibili per Apple. “Dieci linguaggi per Apple” si intito- [Tn] la la serie. Confessiamolo: l’amico Salvatore ha preso un po’ lo spun- to da questo articolo per la sua proposta di realizzare la rassegna di tutti gli idiomi disponibili per la

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Le prove di Jurassic News

Mattel Aquarius

Il tentativo mal riuscito di una grande industria produttrice di giochi di dire la sua nel mercato dell’home computing all’inizio degli anni ‘80.

di discreto successo, la , Introduzione famosa per certe polemiche dovute iciamo subito che non ad una pubblicità comparativa con ci troviamo difronte a la rivale Atari VCS. La casa ameri- D un progetto particolar- cana, collosso nel settore toys (la mente innovativo e di successo. Barbie è sua, tanto per capirci), L’Acquarius, seppure discreta- decide di entrare nel mercato na- mente diffuso, ha avuto una nasci- scente degli home computer come ta travagliata e una vita fin troppo sbocco naturale dell’evoluzione breve nel mercato difficile dell’ho- della propria piattaforma di gioco. me computing. Comunemente si Comunemente si sostiene che la ritiene sia stato il personal con la Mattel sia stata obbligata a com- vita operativa più corta in assoluto: mercializzare un home computer meno di un anno il timing ufficiale per il fatto di aver ripetutamente di disponibilità del prodotto nel ca- promesso una tastiera per l’Intel- talogo Mattel! davvero un primato livision senza però mantenere le poco invidiabile. promesse. Sembra che una orga- La Mattel produce già (siamo at- nizzazione statunitense che difen- torno al 1983) una console di gioco de i diritti dei consumatori abbia

8 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 fatto causa alla Mattel ob- bligandola di fatto a corre- re ai ripari prima con una tastiera da collegare all’In- tellivision e poi con questo personal. Certo non estra- neo alla decisione il fatto che il mercato delle con- sole di gioco cominciava a segnare il passo e la gente sembrava più propensa a sulle campagne pubblicitarie pro- comprare un qualcosa che si po- mettendo programmi, espansioni tesse usare anche come calcolato- e versioni successive super dotate In apertura il siste- re “vero”, da usare poi magari solo e perfettamente compatibili. Il tutto ma completo di Mi- per giocarci… senza avere la minima intenzio- niExpander, due car- tucce inserite e coppia ne di mantenere nulla (un vizietto Comunque sia la Mattel non si è di joypad. molto diffuso all’epoca). dimostrata all’altezza della propria Sopra l’unità centrale in una immagine che fama sbagliando prodotto, target, Per quanto riguarda il modello rende bene la pulizia mercato ed obiettivi. Insomma un II pensiamo sia uno dei più sfug- stilistica del cabinet. fallimento come se ne ricordano genti oggetti di retro computer dei pochi nel settore dei calcolatori! quali si abbia avuta notizia, anche se alcune foto su Internet ne com- Il progetto Aquarius è l’esempio proverebbero l’effettiva esistenza. forse più evidente di come non sia Stessa riserva per la fantomatica affatto difficile (sulla carta) proget- cartuccia con il Logo e per l’espan- tare un home: i prodotti da copiare sione floppy + CP/. ci sono in abbondanza e a Hong Kong la gente in grado di copiare La macchina non è un granché non è mai mancata. Ecco allora che come prestazioni ma la Mattel una piccola ditta, la Radofin Elec- confida molto sul software e sulle tro-nics Far East, ha pronto, guarda espansioni (in progetto addirittura caso, un progettino discreto basato un modem) e sull’annuncio della su Z80 con interessanti possibilità seconda versione, che avrebbe di espansione e soprattutto con un dovuto chiamarsi Aquarius II, e costo di produzione bassissimo. La che non vedrà mai la luce, come si Mattel lo valuta e lo prende targan- è detto prima. dolo con il proprio nome e commer- Il sistema Aquarius, pur nelle sue cializzandolo in tutto il mondo con evidenti limitazioni, tali anche per il brand Aquarius, un nome forse l’epoca di uscita, è riuscito a cat- suggerito dal blu dei tasti di gomma turare le simpatie di 20.000 clienti della tastiera e che comunque vale (valore stimato) prima che la Mattel come qualsiasi altro. La Mattel ci decidesse a meno di un anno dal sa fare nel marketing e non lesina lancio di chiudere del tutto la sezio-

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ne Electronics per le istruzioni (appena 1,7 Kb). e dedicarsi solo A questo si aggiunga una grafica ai giochi tradi- per nulla esaltante che manca ad zionali. La de- esempio di qualsiasi modalità in cisione fu certo alta risoluzione e la produzione di suggerita dallo suoni scarsissima (1 solo canale). Il scarso anda- tutto da comandare con una tastie- mento di vendi- ra di gomma stile “Spectrum” che te ma anche dal qualcuno impietosamente giudica crollo del merca- la peggiore tastiera mai apparsa sul Una postazione di to dei videogiochi avvenuto proprio mercato. lavoro completa con registratore a cassette a cavallo degli anni ‘83/’84. Certo le Si salva solo la buona capacità di e stampante termica a cose dovevano andare male dav- espansione mentre rimane al palo 40 colonne. vero se la Mattel non aspettò nem- anche la dotazione di software, ap- meno il Natale, chiudendo baracca pena sufficiente a cominciare, sen- e burattini nell’ottobre dello stesso za peraltro poter riciclare le cartuc- anno 1983. ce dell’Intellivision. Certo la Mattel In Italia la storia del prodotto è voleva proteggere la sua creatura più o meno simile: accolto con una console dalla possibile sovrapposi- certa freddezza, anche per le poco zione dei due prodotti, ma così fa- lusinghiere recensioni delle riviste cendo ha condannato il suo proget- di settore, è rimasto per la maggior to “home computer” a morte certa e parte invenduto in magazzino. prematura. Le cronache narrano che l’inven- A dispetto delle sue limitate carat- duto (quasi 700.000 pezzi) venne teristiche l’Aquarius rimane abba- “regalato” alla Radofin che tentò in stanza ambito per gli appassionati, vari modi di ricavarne qualcosina, merito senza dubbio della scarsa fino al 1988. Mancano informazioni diffusione e forse anche per il de- su questa presunta diffusione del si- sign più che discreto che non sfigu- stema ad opera della casa di Hong ra affatto vicino ad uno Spectrum o Kong, ma forse proprio a questa a un New Brain. L’esemplare che “coda” si deve la reperibilità oggi di sono riuscito a recuperare in un qualche unità sul mercato retrò. mercatino è messo piuttosto male Il problema principale di que- come carrozzeria (ha una vistosa sto personal è che la dotazione di crepa nel cabinet, tanto da farmi base è scarsissima. Infatti accan- dubitare della parola del venditore to ad una CPU Zilog Z80 trovano secondo il quale era perfettamente posto appena 4 Kb di RAM. Dav- funzionante) ma funziona quel tanto vero troppo poco considerando che che basta a farmi esaminare le ca- il Basic una volta lanciato sgomita ratteristiche salienti del sistema in abbastanza per farsi spazio e la- prima persona. Visto che i manuali scia davvero un miserrimo spazio non facevano parte del recupero ho

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dovuto cercare la documentazione porti dietro le relative ROM di ge- su Internet scoprendo una discreta stione e che sia accessibile solo via quantità di materiale per la mag- Peek dal Basic. gior parte non ufficiale. Sembra Non conosciamo il prezzo del re- infatti che la Mattel non abbia mai gistratore a cassette ma così come rilasciato un vero manuale che an- il televisore supponiamo che uno lo dasse aldilà delle nozioni di base, abbia già in casa. mentre mancano del tutto le pagine Per inquadrare correttamente la che descrivono il sistema nella sua situazione del mercato in cui la Mat- “intimità” tecnica (mappe di memo- tel andava ad operare, è necessa- ria, di I/O, piedinature, etc…), man- rio considerare gli Stati Uniti come canze ovviate poi nel tempo dagli bacino primario e il dollaro come stessi utilizzatori grazie alle loro valuta. I prezzi italiani sono stati personali scoperte. Si potrebbe dire sempre gonfiati a dismisura rispet- che il gioco migliore uscito per que- to al cambio ufficiale, un vero scan- sta piattaforma è proprio la sfida a dalo che non è il caso qui di tirare scoprire come sia costruita! in ballo. Oltre oceano l’unità base La dotazione iniziale di software costa attorno ai 160 dollari, il che è rimasta praticamente sulla carta è pochissimo (il cambio era attorno Una pubblicità tratta rivelandosi ancora una volta una alle 1200 lire contro 1 dollaro), an- da una rivista france- promessa basata sul nulla da par- che se l’acquirente va a prendere se sembra confermare te del costruttore. Sono usciti circa veramente poco in termini di capa- la presenza del model- lo II. Difficile decidere una quindicina di titoli mentre la cità elaborativa. Sembra conferma- chi abbia ragione: se compatibilità con la console Intelli- ta l’ipotesi che la strategia sia stata coloro che sostengono vision non è mai stata presa in con- quella di vendere poi le espansioni non sia mai venuto alla siderazione. realizzando il margine su di esse e luce e coloro invece che giurano di averne visto Uno sguardo ai prezzi ci confer- sui giochi pachettizzati. uno... mano il tentativo di sbaragliare la In un articolo-news su concorrenza: 300.000 lire per la Sinclair User Magazine, CPU senza espansioni alle quali si una delle testate dedi- devono aggiungere altre 100.000 cate alla creatura di sir lire per l’espansione da 16 Kb, pra- Clive Sinclair, l’apparire ticamente obbligatoria. Il modulo dell’Aquarius sul mer- MiniExpander ne costa 125.000, un cato viene visto come prezzo forse un tantino eccessivo possibile minaccia, pro- visto che si tratta poi di un connet- prio per il prezzo estre- tore di espansione e di due joystick. mamente contenuto. Per essere precisi nel Miniexpander Già il mese successivo trova posto anche un chip sonoro il magazine “tirava un decente della serie Yamaha AY-3- sospiro di sollievo” con- 8914 che consente tre canali audio statando la pochezza di programmabili, peccato che non si dotazione della macchi-

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na rivale. La tastiera, incorniciata in un inser- Effettivamente per portare l’Aqua- to di colore nero, è piatta sul piano rius ad una dotazione paragonabile ed è la parte più visibile nell’imme- allo Spectrum, alla fine si andava diato e quella responsabile della a spendere quasi come l’acquisto prima impressione giocattolosa di due Spectrum da 48K, il che la dell’oggetto. Nel suo complesso il dice lunga sulle strategie marke- sistema di presenta solido anche ting della Mattel. grazie ad una plastica rigida che non si deforma nemmeno eserci- tando una certa pressione con le Primo approccio dita e piacevole nell’estetica grazie A vederlo sembra veramente un ad un uso sapiente dei colori bian- giocattolo. Lo so, lo si dice per pa- co e nero e ad alcune sagomatu- recchie di queste macchine prima re che contribuiscono a sostene- maniera e a basso costo, ma per re una certa velleità di eleganza l’Aquarius l’idea rende perfetta- della macchina. Sul fianco destro mente l’impressione iniziale. Sem- un interruttore di accensione a ba- bra costruito unendo due pezzi di sculamento con una spia di accen- uguale profilo ma dimensione di- sione di colore verde e dimensioni versa. Il più grande comprende la generose che emerge sulla par- tastiera ed è affiancato dalla parte te superiore. Accanto ad essa la più piccola che però è solidale con scritta con il logo della macchina il corpo macchina e che serve per con un inserto colorato a riempire le espansioni. Visto di profilo esso la lettera , come per ribadire le presenta una forma a cuneo for- capacità grafiche del sistema. Per Un’altra immagine la verità abbiamo visto su Internet dell’unità centrale mato da un piano che accentua lo (tratta da Internet). spessore verso il retro del sistema. anche delle foto che presentano

12 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 colori diversamente distribuiti, ad con il controllo del motore. Inutile esempio il coperchio blu per lo slot dire che se anche fosse vero non di espansione al posto di quello di se ne trova traccia in ciò che è ap- colore nero del nostro esemplare e parso sul mercato e l’utente deve richiami di colore nelle sagomatu- far partire ed arrestare a mano il re. Credo si possa ritenere che va- registratore. Le prestazioni di que- rie versioni siano state rilascite in sta memoria di massa non sono periodi diversi. E’ anche plausibile ovviamente eccellenti fino a dover che la Radofin ne abbia cambiato aspettare buoni cinque minuti per il l’estetica al subentro nel merca- caricamento di un gioco da 16 Kb. to, per differenziarsi un pochino La scelta di mettere esterno l’ali- dall’originale così sfortunato. mentazione semplifica il problema Esaminando il retro si scopre la della dissipazione di corrente la- presenza del cavo di alimentazione sciando però l’onere all’utente di (non staccabile) che fa capo all’ali- trovare una presa adatta (l’alimen- mentatore esterno, la presa per il tatore è uno di quelli “a parete”, cavo TV e uno switch per scegliere cioè corpo unico presa-trasforma- fra due canali VHF (il tre e il quat- tore, anche abbastanza grande fra tro, per la precisione). Completano l’altro). Dal trasformatore arrivano la dotazione di porte la presa per le tre tensioni necessarie all’ali- stampante (un jack stereo) e il con- mentazione dei circuiti: +5, +12 e nettore DIN a cinque poli per per il -12 Volts. registratore a cassette. Da notizie La zona a destra della tastiera riferite dai progettisti sembra che il nasconde la porta di espansione progetto prevedesse un minimo di che è poi il classico contatto a pet- controllo del registratore collegan- tine direttamente accessibile sulla do i comandi CSAVE e CLOAD piastra madre. Le periferiche sono

Una foto (da MC mi- crocomputer) mostra la macchina a perta e i connettori sul retro.

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del resto anche per i più famo- si ZX e Spectrum di Sinclair che adottano soluzioni simili. Nell’Aquarius i progettisti sono riusciti ad esagerare confinan- do i tasti in una dimensione troppo esigua e progettandoli più piccoli di quanto fosse ne- cessario (forse pensavano alle manine dei bambini come ide- ali utilizzatori della macchina). Poi ci si è messo anche il sof- tware a complicare la faccen- da con vari bachi di gestione (ad esempio un problema con sagomate in maniera da armoniz- Alla fine con il il tasto back-space) e la man- MiniExpander il zarsi con l’estetica della macchina canza dell’auto repeat: per inserire sistema perde la sua conservando il profilo del sistema una riga di simboli tutti uguali ci si qualitù di minimo una volta inserite. impiega oltre quanto sopportabile ingombro. Collegato il sistema all’alimen- dall’umana pazienza! tatore e alla TV basta accenderlo Ovviamente dimensioni e dispo- per essere subito operativi, merito sizione dei tasti sono molto lonta- del sistema operativo e interpre- ne dallo standard odierno, non riu- te BASIC in ROM (il basic è del- sciamo comunque a capire come la Microsoft). A questo punto ci si ci si possa abituare alla mancanza scontra con la tastiera che non è della barra dello spazio, qui rele- delle più comode da maneggiare: gata a pulsante appena più grande sembra fatta apposta per riunire in dei compagni! sé tutte le caratteristiche peggiori Praticamente obbligatorio l’ac- delle tastiere in gomma. Colpa for- quisto dell’espansione da 16 Kb se della condizione precaria della o della periferica Mini-Expander nostra macchina abbiamo consta- (noi non possediamo né l’una né tato come sia necessario premere l’altra). Con questo Mini-Expander con forza sui tasti per farli accet- si possono alloggiare due schede tare, ma ovviamente il contatto di espansione (ad esempio una potrebbe essersi deteriorato nel espansione di RAM e una di ROM) tempo e quindi non possiamo dare e sono rese disponibili due porte un giudizio assoluto su questo per altrettanti dispositivi di gioco aspetto. Leggendo un po’ in giro molto simili per concezione a quelli si ha l’impressione che la tastiera in dotazione all’Intellivision. Si può sia stata comunque un punto de- dire che Mattel abbia inventato la bole della macchina come accade “touch wheel” tanto famosa sugli

14 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 iPod di Apple, dotando il disposi- getti “tirati all’osso”, per la codifica tivo di controllo per i giochi di una di uscita. Se vogliamo la novità stà rotellina a 16 posizioni, affianca- nella banda di trasmissione presa ta da 6 pulsanti di azione. Inutile in considerazione: la VHF al posto dire che la risoluzione grafica del- della standard UHF canale 36. la macchina non permette affatto Il cablaggio è ordinato e pulito di programmare giochi in grado di con pochi collegamenti volanti e sfruttare 16 posizioni di movimen- smontare la macchina è questio- to. ne di togliere poche viti accessibili Il registratore a cassetta non è rovesciando la tastiera. La tastiera critico (ma qualcuno afferma il stessa, organizzata e gestita come contrario) anche se Mattel ne ven- una matrice di contatti (6 righe per de uno carrozzato sulla falsa riga 8 colonne per un totale di 48 pos- dell’unità centrale, mentre appare sibili combinazioni), è facilmente del tutto inutile la stampante ter- rimovibile grazie ad un cavo flat mica a 40 colonne (80 caratteri al (molto corto per la verità) che va secondo) che, a sentire in giro, ha ad innestarsi a pressione sul con- gli stessi problemi di scarsa qua- nettore della piastra madre. Dal lità del prodotto finale cui godono punto di vista elettronico sei linee anche analoghe iniziative dei con- di scansione della matrice fanno Le espansioni correnti. a capo al chip ULA che provvede appaiono un po’ alla decodifica del tasto pigiato. strane (sembrtano dei funghetti) quando La gestione dell’input da tastiera inserite negli slot del Hardware è di tipo polling, nel senso che una MiniExpander: colpa del profilo rialzato routine di sistema va ad interro- per adattarsi alla L’apertura del guscio dell’uni- gare periodicamente la ULA per macchina quando tà centrale non può certo essere scoprire se ci sono contatti chiusi inserite direttamente fonte di chissà quali mirabolanti e conseguentemente è disponibi- nello slot di espansione scoperte. Ci aspettiamo di vede- della piastra madre. re lo Z80 (un NEC 780 nel nostro modello), qualche chip custom, la RAM e la ROM e una manciata di componenti fra condensatori e chip di vario genere. In linea con la tendenza la maggior parte dei chip è custom, in particolare una coppia di chip di grandi dimensio- ni, uno marchiato Ferranti, che evidentemente sostituiscono la quasi totalità dei chip logici. Non manca il modulatore ASTEC, sempre presente su questi pro-

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le un codice tasto. Si tratta di una lizzata la schermatura, indice evi- Un incontro scelta progettuale “minimalista” ri- dente di quanto fossero restrittive ravvicinato con la spetto ad una gestione della peri- le norme in materia di emissioni di mother board: pochi ferica con chip dedicato e relativo onde a radiofrequenza. chip ben ordinati, tutti direttamente saldati lancio di interrupt al processore. Il La RAM è di soli 2 Kb e la ROM sulla piastra. polling comporta ovviamente un da 8 Kb ospita (a fatica) sistema certo rallentamento dell’elabora- operativo e il Basic semplificato di zione se si desidera che la tastiera Microsoft. La mappa dei caratte- rimanga “vigile” anche durante il ri (256) è contenuta in due Kb di run del programma. ROM aggiuntiva. Per quanto riguarda il clock qual- Il progetto prevede la possibilità cuno parla di 4 MHz ma più proba- di inserire cartucce ROM nello slot bilmente la frequenza reale viene di espansione le quali possono at- ridotta verso i 3.5 MHz. Il connetto- tivare un meccanismo hardware re a pettine per le espansioni insi- che modifica gli indirizzi della ROM ste direttamente sullo stampato e interna per fare posto al nuovo co- potrebbe a lungo andare usurarsi dice di gestione. Questo meccani- ma la macchina non ha mai avu- smo sarebbe (usiamo il condizio- to molte periferiche da scambiare, nale) stato usato dalla cartuccia per cui il pericolo è decisamente CP/M nell’eventualità che fosse scongiurato! Una nota di merito va stata commercializzata. alla cura con la quale è stata rea- In definitiva sono reperibili po-

16 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 chissime cartucce di espansione La memoria video è anch’essa da (il costo delle quali varia in rela- 2 Kb e permette la gestione di 25 zione al contenuto, 49 dollari per righe x 40 caratteri che vengono ri- i giochi ad esempio). Un elen- dote a 24x38 nella gestione Basic co, oltre a qualche titolo ludico e 72x80 con sedici colori nella “alta comprende:FinForm, una sorta di risoluzione”. Il chip che si occupa speadsheet; FileForm che funge della generazione dei dati da dare da word processor e data base; le in pasto al modulatore TV è la gros- già citate espansioni di RAM da 4 sa ULA Ferranti, delegata un po’ a e 16 Kb (qualcuno sostiene che il tutto l’I/O, cassetta magnetica com- sistema ne possa ospitare due da presa. Il video viene generato con 16 Kb, altre notizie escludono que- una scansione di 625 righe (stan- sta possibilità dichiarando il limite dard PAL) che alla fine definiscono di 20 Kb di indirizzamento di me- 25 righe di caratteri, ma solo 24 uti- moria riservato alla RAM). Infine il lizzabili da Basic. modem a 300 boud del quale non La soluzione adottata per gestire sappiamo nulla, nemmeno se a video e suono (anche il suono viene corredo veniva fornito un software mandato sul canale TV per essere di emulazione di un terminale (sa- ascoltato attraverso gli altoparlanti rebbe il minimo) o magari se una dell’apparecchio televisivo) è una ROM interna ad esso mettesse a delle più complesse presenti in un disposizione qualche funzione ri- personal di classe home “prima ge- chiamabile da Basic. nerazione”. Forse per risparmiare

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sull’acquisto di un chip tà di sprite etc… hanno contribuito specializzato i progettisti alla scarsa affezione dei program- si sono complicati la vita matori per questa piattaforma. Si in maniera assurda do- può ben dire che Mattel abbia fatto vendo sincronizzare l’ac- con questo prodotto un classico cesso alla memoria video buco nell’acqua rinunciando ad un e occupandosi del mix fra investimento serio per approcciarsi informazioni di carattere, al mercato home senza le dovute colori, etc… cautele e, lasciatecelo dire, senza L’Acquarius possiede la dovuta serietà. una interfaccia seriale programmabile che viene Uso usata per tutto l’I/O che La digitazione dei programmi è non sia video e tastiera. facilitata dalla presenza di parole Stampante, registratore chiave da usare con il basic rag- e modem (uno dei primi giungibili come funzioni associate home ad offrire questa ai tasti. Un po’ di riserva sull’ergo- periferica) sono gestiti in nomia non aiutata dal profilo piut- seriale. Per la stampante tosto alto della base. La logica con la scelta è un pochino pe- la quale i progettisti hanno orga- nalizzante, nel senso che nizzato le funzioni accessibili con connettore proprietario e un tasto sulla tastiera è più dettata l’incertezza relativa al pro- dalla prossimità delle operazioni tocollo di comunicazione piuttosto che dallo sfruttamento utilizzato, obbligano di fat- mnemonico dell’iniziale: ad esem- to ad acquistare una delle pio la funzione LIST non è sul ta- due soluzioni disponibili sto L e nemmuno il RUN è sulla . Una scelta di giochi da Mattel: una termica a su cartridge. Ne Il sistema ha almeno il vantaggio 40 colonne e una dot-matrix a 80 esiste qualche titolo di raggruppare le funzioni simili anche su cassetta ma colonne. Sembra sia stato previsto nella stessa zona della tastiera; ad la piattaforma non è anche un plotter a 4 colori, utilizza- esempio il NEXT è vicino al FOR, vissuta abbastanza per bile anche come stampante: non innescare il fenomeno e così via. ne sappiamo nulla. delle riviste dedicate, All’accensione il sistema di met- vera miniera di Pur con la discreta presenza dei te in modalità “sistema operativo” software per le altre 16 colori, la grafica risulta troppo piattaforme della (per modo di dire) anche se l’unica penalizzata e la sua gestione fra stessa epoca. operazione consentita sembra sia l’altro è ottenuta manipolando dei quella di dare un invio per attiva- caratteri semigrafici in una matrice re il prompt del Basic stesso. Non 4x2 che rende scomodo qualsiasi sappiamo se questo comporta- approccio alla programmazione di mento cambia disponendo di una giochi. Forse anche la mancanza ROM di espansione magari con un di una vera High-Res con capaci-

18 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 linguaggio alternativo; la pubblicità parla della disponibilità del LOGO ma sinceramente non ne abbiamo trovato traccia. Senza espansio- ne da 16 Kb (o almeno da 4 Kb) di RAM, il sistema mette a dispo- sizione la miseria di circa 1700 lo- cazioni per il programma (variabili comprese), come è facile accertar- si con il classico comando PRINT FREE(0). Il basic in dotazione è Microsoft ma non ha la stessa completez- za di altre realizzazioni, del resto si riesce ad avere una risoluzione Il registratore a le limitazioni in termini di grafica e di 72x80. cassette originale (fonte Internet). suono dell’Aquarius poco sarebbe- Le cronache narrano la percezio- ro andate d’accordo con coman- ne negativa degli sviluppatori adi- di di una certa complessità per la biti ai progetti software per l’Aqua- gestione della parte “multimediale” rius. Essi infatti la ritenevano una della macchina. Passi la mancanza punizione l’essere assegnati allo di certe istruzioni tipo PLAY o altro, sviluppo dei titoli per questo siste- ma che il Basic non abbia nemme- ma definito da loro “buono per gli no il FOR-NEXT (anche se sulla ta- anni ‘70”. Un esempio di grafica, come si stiera i tasti sono presenti) ci sem- Forse anche in questo si deve an- vede abbastanza bra a dir poco scandaloso! Per la dare a cercare la scarsezza di titoli rudimentale. L’unico verità si favoleggia di un “Extended vantaggio è che non e in definitiva il fallimento del pro- Basic” venduto su cartdridge ma essendo una vera getto. pagina Hihg-Res sembra anche non sia mai uscito si può mescolare a Scomoda la digitazione e la ge- dalla fase di prototipo. piacimento testo e stione degli errori che obbligano di Abbiamo già accennato alle limita- grafica. fatto a riscrivere per intero la riga te possibilità sonore, estendibili via chip a tre canali solo acquistando il costoso MiniExpander. In questo caso chi programma deve accede- re alle porte del chip Peek-ando i relativi indirizzi di memoria. La grafica è ridotta all’osso ed è un peccato perché i 16 colori promet- tevano meglio. Comunque grazie a 64 caratteri semigrafici che vanno a gestire una matrice di 2x4 pixelloni,

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sion Module che avrebbe dovuto accogliere floppy, controller e slot di espansione (mai commercializ- zato). Interessante l’oggetto: “Aquarius Home Computer System Com- mand Console”, che viene de- scritto come: “The first true home computer application that really works in the home”. Si tratta di un modulo program- di istruzione. Le prestazioni sem- mabile dal sistema che permette Ecco un esempio della brano nella media, del resto clock il controllo di 64 linee on/off tempo- grafica ottenibile, tutto e CPU sono comparabili ad altri rizzate. Ammesso e non concesso sommato non malaccio progetti. che lasciare acceso l’home sette rispetto all’epoca di uscita ma già giorni su sette, giorno e notte, sia ampiamente superata stata cosa saggia, rimane comun- Rivedere ora il catalogo ufficiale dalla concorrenza. que l’idea di un oggetto educativo Mattel che riguarda l’Aquarius fa che potrebbe trovare applicazione veramente ridere. Gli slogan suo- nel campo dell’insegnamento, piut- nano palesemente falsi: “The peo- tosto che come controllore della ple in touch with tomorrow”, “Smart casa come lo si vuole spacciare. enough to be simple”, “So simple, Il catalogo ospita una mirabolante you can set up and start writing spiegazione delle possibilità incre- your first program within 30 minu- dibili di chi possiede il modem e per tes”, “The perfect home computer finire una lista discreta (circa una La ROM del gioco for the beginner”,… E via di questo Tron con relativa trentina di titoli) di software diviso passo. Si trovano annunci rutilanti mascherina da per categorie. Da questo elenco si sovrapporre alla sulla disponibilità a breve del nuo- avince che tutto sommato la Mat- tastiera. vo Aquarius II e del Master Expan- tel ci credeva nella transazione da console per giochi a home compu- ter, peccato che avesse preteso troppo in fretta di contare gli utili. Un’altra periferica annunciata è la penna ottica (erano di moda), della quale sembra ne esistano dei pro- totipi. Per finire accenniamo ai due emu- latori disponibili. Essi sono: AqE- mu e Virtual Aquarius. Entrambi sembrano non proprio stabili ma ci

20 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 ripromettiamo di testarli nel prossi- mo futuro.

Conclusione

L’home computer Mattel Aquarius incarna in se stesso il riassunto di tutte le scelte sbagliate fatte dall’in- dustria agli albori dell’informatica personale. Le carenze in termini di dotazione hardware, supporto e software e documentazione dispo- nibile sono state forse mai raggiun- te da nessun progetto industriale. Nonostante questo l’Aquarius ri- mane una macchina interessante nel panorama dei primi tentativi dell’industria informatica di aggre- dire il mercato home. La lezione di Mattel probabilmente è valsa anche ai competitors anche se qualche anno dopo la stessa Commodore è Sopra: l’intero set di andata a ripetere lo stesso sbaglio caratteri in ROM. con il Commodore Plus 4 e forse Sotto: la schermata anche la Sinclair può far parte della iniziale all’accensione. “banda” con il suo malnato QL. Peccato veramente che Mattel non se la sia sentita di portare avanti il progetto Aquarius II e la succosa dotazione hardware e software pro- messa; se questo fosse accaduto oggi ricorderemo la Mattel come un attore importante per la crescita del mercato home, invece che come un zoppicante e maldestro attoruccolo da quattro soldi.

[Tn]

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Retro Riviste

K

ne più scelta come tale dagli ac- La rassegna del- quirenti. L’altra osservazione è che l’editoria specializ- appare, seppure in fondo alla lista, zata dai primi anni il PC per antonomasia, cioè l’IBM, ‘80 ad oggi sigla minoritaria nel 1988 ma che poi, come sappiamo, ha sbaraglia- to tutti gli avversari proprio sul loro stesso terreno: quello dei videogio- chi. Le macchine di punta sono Amiga e Atari ST con le loro incredibili per- formance grafiche e musicali. En- Scheda trambi basati sul Motorola 68000 hanno lasciato al palo le CPU ad 8 Titolo: bit che ora sono in secondo piano. ome leggiamo nella te- K Commodore con il suo 64 e 128 e stata, K è un periodico Sottotitolo: lo Spectrum ci sono forse più per la dedicato esclusivamente C diffusione che per una vera convin- Guida al diverti- al divertimento su computer. Na- mento elettronico zione di rappresentanza. Amstrad sce dalle ceneri delle compiante è un nome che appare per il frut- Videogiochi e Zzap! ma questa vol- Editore: to della sua piattaforma CPC 464 ta la redazione allarga il campo e Glenat e superiori che in qualche modo decide di dedicarsi a tutte le piatta- Web: hanno sgomitato un loro spazio. forme home che vanno per la mag- .p. giore: Atarti ST, Amiga, Amstrad, Il contenuto della rivista è basato Lingua: CBM 64/128, Spectrum, IBM, più sulle recensioni di giochi e su qual- Italiano un non meno specificato “altri”, che articolo tecnico di approfon- Prezzo: tanto per lasciarsi la mano libera di dimento. Atari e Amiga vengono 5.000 Lire trattare altre piattaforme, casomai presentati non solo come piattafor- Pagine: ne capitasse l’occasione. me giocose ma come vere e pro- 84 prie stazioni grafiche. Il PC IBM è La prima cosa che notiamo è la Primo numero: invece visto come una alternativa mancanza del nome Apple fra le Dicembre 1988 credibile da tenere d’occhio. La re- piattaforme elencate, segno che dazione ci azzecca consigliandone la mela ha finito la sua parte nel Periodicità l’acquisto a coloro che non hanno mondo dei videogiochi e non vie- Mensile già fatta una scelta ragionata rivolta

22 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 alle altre piattaforme a 16 bit, pre- vedendo un roseo futuro per quella che era nata solo come macchina da ufficio ma che sembra del tutto non intenzionata a finire la sua vita sulle scrivanie... Qualche notiziola trova ospitalità all’inizio del fascicolo, ma sembra- no più supposizioni e gossip che veri e propri annunci di novità.

Un articolo di fondo in questo fa- preso dalla rivista inglese ACE e lo scicolo numero 1, spiega come do- stile ne rivela inequivocabilmente vrebbe essere affrontata la carriera la provenienza. di programmatore di videogiochi, L’articolo più interessante per il mettendo in guardia da facili entu- sottoscritto è un paginone dove la siasmi e da speranze di altrettanto redazione tenta una classificazio- facili guadagni. Sembra che l’epo- ne tassonomica dei giochi. vera- ca d’oro della programmazione sia mente uno sforzo notevole e ben finita (cavolo, è durata si e no una fatto, anche se come al solito c’è decina d’anni!), quello che resta da sempre qualcosa che sfugge alla fare, a detta dell’articolista, è un catalogazione rendendo ulterior- duro lavoro di codifica; ore e ore mente complicato lo schema. passate sul debug del codice, in- somma una vita piuttosto noiosa e Non potevano mancare trucchi, molto impegnativa. soluzioni, suggerimenti e mappe. In fondo chi compra queste riviste Le recensioni dei giochi sembra- lo fa principalmente per trovarci no approfondite, anche se seguo- queste cose. E puntualmente la no uno schema piuttosto trito e ri- “Guida a Ultima IV” viene ben “stril- trito. Personalmente i titoli non mi lata” in copertina. dicono nulla ma non me ne stupi- sco, dal momento che quello che è rimasto deve essere una minima In definitiva una pubblicazione parte della montagna di spazzatu- che si inserisce nel grande filone ra che veniva prodotta in serie o delle riviste dedicate al divertimen- poco più. to sul computer, ma se dobbiamo Ampie pagine pubblicitarie pre- giudicare da questo primo fascico- sentano le novità in arrivo per le lo, senza brillare troppo. prossime feste (il fascicolo è uscito a dicembre, in tempo per Natale). [L2] Per buona parte il contenuto è

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Emulazione

Capricorn emHP85

I mondi virtuali a volte possono esse- re molto realistici...

resentiamo questo “vero”. mese un emulatore Anticipando le conclusioni dicia- per il sistema Hew- mo che emHP85 è un ottimo emu- Plett Packard HP85, la latore che si pone ai vertici del set- macchina della quale avete letto tore. la recensione sul numero scorso. Citiamo l’autore sui motivi che lo L’autore di questa “fatica” è un cer- hanno spinto a realizzare questa to Everett Caser e il suo sito si tro- iniziativa: “The reason for this emu- va all’indirizzo: http://www.kaser. lator is that I’m exceedingly fond of com/hp85.html the old HP-85 machine, the actual Le macchine HP hanno un se- machines are rapidly disappearing guito notevole di appassionati e from the face of the Earth, and I’m pertanto hanno visto la nascita di hoping that this emulator will help numerose iniziative di emulazione, preserve its memory a while lon- soprattutto nel comparto calcola- ger. (Plus, I enjoy these kinds of trici. Il motivo si intuisce facilmen- In apertura una things. :-)” - “La ragione che mi ha panoramica generale te: una calcolatrice, per quanto spinto a relizzare questo emulato- di come si presenta programmabile, è più facile da l’emulatore in pieno re è la constatazione che le mac- funzionamento. emulare rispetto ad un calcolatore chine HP85 stanno rapidamente

24 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 sparendo dlla faccia della terra e anche se con il necessario com- spero che l’emulatore contribuisca promesso per quanto riguarda la a preservarne la memoria. Poi io mi disposizione degli stessi sul video. diverto a fare questo tipo di cose”. Una risoluzione video del sistema L’ultima release disponibile al mo- host di 1280x768 è quella minima mento della stesura dell’articolo è per godere appieno delle funziona- la 2.0, rilasciata il 1^ giugno 2006. lità dell’emulatore, pena la neces- sità di scomodi scroll, dal momento Installazione che gli elementi di interfaccia non sono ridimensionabili. Esiste inve- Scaricato l’eseguibile (piattafor- ce una modalità a risoluzione ridot- ma Win32) chiamato hp85em.exe, ta che nella parte dei casi è però di circa 2 megabyte, si procede troppo minuscola nelle dimensioni all’installazione lanciando il file e per essere comodamente utiliz- decidendo la directory di destina- zabile. Non ci riferiamo alla sem- zione (default C:\HP85). Al termine plice emulazione del display della della scompattazione, operazione macchina emulata, peraltro di di- che è sufficente per installare il tut- mensioni contenutissime (5” nella to, ci si ritrova con circa 10 mega in realtà), ma alla necessità di visua- meno di spazio, tale è la dimensio- lizzare le periferiche e i tasti fun- ne occupata dal programma e dai zionali che vanno ad occupare una file accessori. Il pacchetto contiene buona fetta dello spazio visibile a tutto il necessario al funzionamen- disposizione. to, comprese le ROM di sistema e Un’altra caratteristica che sal- qualche software ufficiale HP distri- ta subito agli occhi e che si rive- buito sia su ROM che su supporto la poco desiderabile è che il pro- magnetico (cassetta e floppy). gramma di emulazione si prende tutta la CPU del sistema e lanciare Primo approccio qualsiasi altra cosa di un certo im- pegno, ad esempio Excel o Word, Riprendendo le parole dell’autore, diventa una impresa. emHP85 è costruito tenendo pre- sente tre linee guida fondamentali: Il programma non segue la logica L’accuratezza dell’emulazione, il della riproduzione fotografica della mantenimento del look&feel origi- macchina in emulazione, cara ad nale e la trasportabilità. altri progetti, piuttosto si concentra nell’ottimizzazione dello spazio a In prima battuta sembra che, alme- video per consentire l’accesso ai no per quanto riguarda il look&feel, vari elementi riprodotti a video. l’autore sia riuscito nell’intento, dal momento che gli elementi della Troviamo riprodotte sul video le macchina reale sono stati ripro- file di tasti cliccabili con il mouse dotti con ottima approssimazione, (o con lo Shift-click per la funzione

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Per evitare questo problema è necessario disporre di una risolu- zione verticale molto ampia (alme- no 1150 pixel). I tasti speciali presenti sulla ta- stiera dell’HP-85 sono riprodotti fedelmente in dimensioni, colore e layout (con qualche “licenza poeti- ca”), così come il video, font com- presi. Da quanto mi ricordo del sistema che usavo in un laborato- rio dell’università, l’emulatore ha il video molto più leggibile rispetto a quanto io ricordi dell’originale: ri- superiore), che sarebbero scomo- cordo che il contrasto sul sistema Il plot della funzione Gamma permette di di da emulare sulla tastiera del PC, reale non era proprio il massimo apprezzare la risoluzione perché danno accesso a funzioni per cui si spostava la macchina grafica del display. proprietarie della macchiuna. Il per sfuggire al raggio di sole diret- video dell’HP-85 occupa la posi- to proveniente dalla finestra del la- zione sinistra della finestra di pro- boratorio e questo nonostante sia gramma, proprio come nella mac- presente un controllo di luminosità china originale, mentre alla sua (riportato anche sull’emulatore). destra l’ampio spazio è riservato alla stampante virtuale. L’unità a Uso cassetta è stata spostata sopra il video, nella parte destra lasciando Usare il programma è assoluta- alla sinistra l’immagine di due uni- mente un piacere. La risposta del tà floppy da 5,25 pollici. sistema è accurata e la dotazione di software e periferiche gestibi- Una cosa abbastanza scomoda li più che adeguata. La selezione al punto che non capisco la scelta della velocità massima consen- fatta dall’autore, è la presenza di te l’esecuzione di programmi che un menù di funzioni sempre pre- impiegherebbero minuti (se non sente che va a sovrapporsi agli ore) sul sistema reale (non dimen- elementi di programma, soprattut- tichiamo che è una macchina del to i floppy. Non si può chiudere ne 1979!). spostare... chissà, a volte mi sor- prendono le scelte dei progettisti in L’emulazione delle periferiche (vi- termini di interfaccia utente, eppu- deo, cassetta, floppy e stampante) re sono anni che si sviluppa sulle è assolutamente fedele all’origina- GUI e c’è una letteratura stermina- le con indicazioni sulla posizione ta sull’ergonomia, eppure ancora del nastro dello streamer e sulle si trovano degli errori madornali! operazioni che sta compiendo (ri-

26 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 avvolgimento, ricerca, scrittura o le (credetemi, ne ho usato uno per lettura). Cassette e floppy posso- anni!). Non ho trovato bug o com- no essere creati e formattati (ini- portamenti strani in questo che zializzati nel gergo dell’epoca) e sembra un prodotto molto maturo appariranno nella lista dei supporti e che necessita forse solamente disponibili a menù. di una migliore progettazione della Accuratissima l’emulazione del GUI utente. In particolare ci per- display con font adeguati e prati- mettiamo di suggerire due cose camente indistinguibili dall’origina- all’autore: menù a comparsa e non le. L’emulazione della stampante sempre presente a video e la pos- incorporata è addirittura migliore sibilità di posizionare i vai “pezzi” dell’originale con la possibilità di in maniera libera nella finestra del scroll con il mouse del rotolo di programma. “carta”. Peccato non sia attiva la [Tn] selezione e copia del contenuto del video e di quanto stampato.

Conclusioni

Come anticipato nell’introduzio- Il programma MAZE crea labirinti casuali che ne, emHP85 è un ottimo prodotto, poi, stampati, si possono capace di far rivivere le emozioni risolvere a mano. di utilizzo di un sistema HP85 rea-

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Edicola

Magazine ZX

ricacciare la Commodore e il suo In edicola o sul “64” in un angolo. Web le riviste che Un sistema a colori dal costo bas- parlano di retro- sissimo e da enormi potenzialità computing. grazie alla presenza del processo- re Z80 e della massa di program- matori che ne avevano confiden- za. Lo Spectrum non ha ricaccia- to la Commodore in una nicchia di mercato ma è stato lo stesso un indiscusso protagonista degli Scheda anni ‘80, epoca incontrastata de- gli home computer. Ma quello che Titolo: vale di più ha fidelizzato un nume- Magazine ZX i sono persone nel mon- do che non si rassegna- ro incredibile di persone (al pari di altre piattaforme, per la verità) che Web: Cno alla sconfitta. Per for- continuano ad amare il loro Spec- http://www.speccy. tuna che ci sono! cy più del PC o della PlayStation. org/magazineZX Sinclair è fallito (e non una sola volta?) Viva Sinclair! Magazine ZX è una rivista in lin- gua spagnola dedicata a tutti i mo- Lingua: Questo sembra essere il moto Spagnolo di un gruppo di appassionati spa- gnoli che hanno dato vita al sito Prezzo: web www.speccy.org e successi- Free vamente (dal 2003) a una rivista periodica dedicata alla piattaforma Pagine: da loro amata, cioè lo Spectrum in 24 circa tutte le sue emanazioni. Lo “Speccy”, come viene affet- Primo numero: tuosamente chiamato dagli ap- Luglio 2003 passionati, è il sistema nato origi- nariamente dalle fabbriche di Clive Sinclair con l’ambizioso obiettivo di

28 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 delli Spectrum, scritta da appassio- la ne ho potuto apprez- nati per appassionati. zare la qualità e per- La redazione è costituita da un cepire la passione che gruppo esiguo di persone, condi- anima questo gruppo di zione che è comune per le inizia- “colleghi” (posso?) che tive di questo genere: Santiago vivono nella penisola Romero, Federico Alvarez, Pablo iberica. La rivista po- Suau, Miguel A. Garcia ne sono i trebbe avere un seguito redattori, mentre le immagini e la molto elevato di perso- copertina in particolare è opera di ne, infatti lo spagnolo è Juanje Gomez. la seconda o terza lin- gua parlata nel mondo, L’esiguità di collaboratori potreb- ma la diffusione dei cal- be far pensare ad una rivista poco colatori di Sinclair non ricca o molto settaria, invece non è è stata importante oltre così, anzi il periodico è abbastanza oceano, colpa di una cer- ricco e variegato. ta diffidenza nutrita dagli Dal luglio 2003 fino all’ultimo nu- statunitensi per le cose mero disponibile, al momento in provenienti dalla vecchia cui scriviamo, e cioè il numero 11 Europa e dall’Inghilterra del febbraio 2005, la rivista è uscita in particolare. C’è anche con una periodicità più o meno bi- da dire che oltre ocea- mestrale. L’interruzione attuale co- no potevano permetter- mincia a preoccupare sinceramen- si ben altro rispetto alle te, ma confidiamo in una pausa di macchine giocattolo che riflessione, peraltro non estranea erano alla nostra portata a questo tipo di iniziative hobbisti- nel vecchio continente. che. In conclusione una ot- La ricchezza di contenuti si di- tima pubblicazione che ceva. Ebbene, accanto ai classici arrichisce il portale de- corsi di Basic e recensioni di pro- dicato alle macchine grammi (in pratica solo giochi), c’è Sinclair e contribuisce una parte interessantissima dedi- a perpetuare una cultu- cata all’hardware. Questa rubrica ra informatica legata a è quella che da un valore aggiunto sistemi home degli anni notevole alla pubblicazione e sicu- ‘80, cosa che sapete ci ramente quella per la quale vale la sta particolarmente a pena di sforzarsi nella lettura, an- cuore. che se lo spagnolo non fa parte del [Sn] vostro bagaglio culturale (nemme- no del mio del resto). Traducendo qualche articolo qua e

29 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 Retro Software

DESKVIEW/386

Non solo l’hardware ha segnato la sto- ria dell’informatica personale, ma e soprattutto il softwa- re, il motore dei tanti sistemi che ci hanno accompagnato alla scoperta di questo fantastico mondo.

ono passati meno di dieci per non parlare di Photoshop e dei anni dal momento in cui giochi vari che sono stati ospiti dei Sil prompt dell’MS-DOS è miei sistemi sia a casa che in uffi- sparito dai nostri monitor. Dal suc- cio. cesso del PC come computer per- Ad un certo punto era chiaro che sonale (diciamo dall’85 in poi) alla il DOS, concepito per il personal lenta esclusione dai nostri pensieri dalle scarse prestazioni dei primi per colpa dei vari Windows che si anni ‘80, non era pià in grado di sono succeduti. Ricordo di aver svolgere egregiamente la propria avuto bisogno del DOS in maniera funzione di sistema operativo per continuativa fino al 1997 circa, poi una postazione di lavoro di una sempre meno, fino al 2000 quan- certa classe. do ho preso un Mac Apple :-), libe- Lasciando da parte la memoria, la randomi di tante noie che per pietà cui gestione era un vero strazio, la verso i Windowsiani non stò qui ad cosa che mancava maggiornmen- elencare :-) te all’utilizzatore “scafato” era il Due floppy da 5,25”, Ricordo quanto fosse difficile ot- multi-tasking. Poter eseguire più quattro manuali e un contratto ddi licenza; timizzare quel benedetto mega di applicativi contemporaneamen- questa la dotazione del RAM per farci stare il compilatore te, magari in finestre separate, in pacchetto. COBOL, ma anche il Telix, il Word, qualche misura significa nobilitare

30 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 quella macchina nata mono-task e mono-utente. In fondo i processori Intel, a co- minciare dal 80386 e maggiormen- te il 486, di potenza ne avevano da vendere; perché non sfruttarla? Una delle aziende che ci ha prova- to è stata la Quarterdeck con il suo DeskView (DV) che prometteva proprio di superare il mono-taski- smo del DOS. La Quarterdeck è forse conosciu- ta per un’altro prodotto di sistema: il QEMM, un oggetto delegato a ge- dei due prodotti o entrambi, etc... stire la memoria del PC ottimizzan- La fase di installazione Nel caso si installi anche QEMM done l’impiego, oltre che supporta- che si ottiene con il è necessario un reboot del sistema re le varie specifiche di espansione lancio del classico per ripartire con il nuovo gestore di INSTALL.BAT della stessa, cioè lo standarde EMS memoria dopo che esso ha mani- residente sul primo e lo standard XMS. floppy. polato CONFIG e AUTOEXEC per Il prodotto che andiamo ad esa- ottimizzarli. minare è la versione 386 di DV, Il lancio (DV ) al prompt l’ultima resa disponibile e che fun- ci consegna una schermata inquie- ziona sui sistemi dal 386 in poi, tantemente nera (vedi figura nella come suggerisce il nome stesso pagina successiva) con un breve del prodotto. DeskView/386 è in menù di funzioni. Oggigiorno vie- realtà il packaging di due prodotti ne spontaneo chiedersi come mai della Quarterdeck che possono vi- quelli della Quarterdeck non abbia- vere anche separati: DeskView 2.2 no pensato ad uno sfondo semi- e QEMM386. Il primo è l’ambiente grafico, magari solo un logo, inve- multitasking, il secondo è un gesto- ce del buio assoluto. I tempi erano re di memoria che, se usato in pa- diversi evidentemente e l’utente, rallelo all’ambiente multitasking ne ben abituato alle schermate DOS, ampia le possibilità. L’installazione poco si scompone. consiglia quindi di procedere con il Le funzioni disponibili dal menù setting di entrambi, cosa possibile di controllo dell’ambiente (richia- se si dispone di una macchina con mabile in qualsiasi momento con il almeno un 386 come CPU. tasto TAB) sono poche e organiz- Installare il prodotto è questione zate in gruppi logici: funzioni per di lanciare il programma INSTALL. il task-switching (nuova finestra, BAT presente sul primo dei due chiusura, cambio di focus); orga- floppy e rispondere a semplici do- nizzazione grafica (spostamento, mande: la directory di destinazio- ridimensionamento, cambio dei ne, se si vuole installare solo uno

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programmi aperti anche perché i sistemi moderni (o anche datati di qualche anno) sono talmente ve- loci che appare inutile tenere delle sessioni aperte solo per compila- re o per saltare da un Word ad un Excel. Il funzionamento dell’ambiente è simile a quello di qualsiasi ambien- te windowing, cioè i singoli task, che sono in esecuzione nelle varie finestre, sono in esecuzione con- temporaneamente in concorrenza (a divisione di tempo si sarebbe Lo screen iniziale: il colori); trasferimento di dati fra fi- detto allora), ma solo uno è in “fo- buio squarciato da un nestre e quindi programmi diversi reground”, quello in esecuzione frugale menù. ed infine richiamo dell’help e chiu- nella finestra con il focus. sura dell’ambiente. Le possibilità di DeskView unite La presenza del mouse viene a QEMM sono notevoli su un 386, sfruttata al meglio (il tasto destro soprattutto per la memoria che attiva il menù, il sinistro agisce di- viene resa disponibile alle singole rettamente sulle finestre), renden- sessioni e per la virtualizzazione do l’ambiente più facile da manipo- 8086 supportata dai processori di lare. L’uso del mouse è comunque classe 386 ma mai sfruttata dal- abbastanza avulso dal funziona- l’ambiente DOS fino a questo mo- mento dei programmi che sono mento. principalmente in forma testuale, Nella pagina a fronte potete am- per cui non è detto che sia più mirare due screeshot di DV con comodo passare dalla tastiera al varie finestre aperte. La difficoltà mouse piuttosto che rimanere con è proprio legata allo spazio fisico le dita sui tasti per attivare le varie limitato dalla maniera testuale del funzioni che sono necessarie. DOS. DV può comunque gestire Principalmente l’ambiente va usa- anche sessioni concorrenti chia- to aprendo delle finestre e facen- mate “Big DOS” a schermo intero doci girare dei programmi diversi in con la possibilità di richiamarle via ognuna. Ad esempio uno sviluppa- tastiera. tore troverà comodo avere in una finestra il sorgente, in un’altra la In conclusione una boccata di compilazione e in una terza il test ossigeno per l’asfittico DOS che del programma in esecuzione. comincia a sentire sul collo il fiato Personalmente quando le fine- di ambienti ben più facili da utiliz- stre sono più di due trovo difficile zare, come Windows 3.1 o /2. agire saltando qua e la fra i vari 32 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007

Possiamo dire che DV fa in DOS sume la qualità e la sofisticazione quello che OS/2 permette nelle sue massima raggiunta dai programmi In questa pagina a sessioni, ma senza la pesantezza per PC in ambiente DOS. fronte tre screen del- l’ambiente in esecu- grafica di quest’ultimo e senza im- [Tn] zione. parare nulla di nuovo. Un prodotto questo della Quarterdeck che rias-

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Apple Club

Tutti i linguaggi dell’Apple (4)

il logo e la scelta fra l’assemblatore La mela come HFS Assembler (A) oppure un tutorial (). paradigma della programmazione L’Apple II dispone di un assem- Il tutorial è abbastanza elemen- blatore built-in molto elementare tare e non insegna molto, molto chiamato MINI-ASSEMBLER (vedi meglio procurarsi un buon libro recensione sul numero 10 di JN). sull’assembly del micro 6502 e il Era logico aspettarsi che si rendes- manuale Apple per gli entry point sero presto disponibili assemblato- e gli indirizzi delle subroutines del ri più sofisticati che consentissero monitor. una migliore interazione con un lin- Il software è interamente costruito guaggio ostico da maneggiare ma con il Basic Applesoft e quindi il sor- estremamente potente. gente è disponibile per chi volesse Uno di questi è HFS Assembler curiosare dentro. Questa partico- uscito nel 1984 per la Honeyfold larità implica una certa semplicità Software, una delle tante aziende di funzioni, ad esempio dell’editor, nate sull’onda del successo dei che non si discosta molto da quan- calcolatori Apple II. to possibile con il mini-assembler. Lo splash screen La differenza sta in un migliore uti- Il software è contenuto in un flop- dell’HFS Assembler lizzo rispetto al mini-assembler, per py da 140 Kb che al boot presenta il fatto che il software mette a disposizione delle utilities di contorno e rende possibile l’utilizzo di pseudo-istruzioni e label. Nel listing l’impaginazione è molto più chiara rispetto ad un semplice dump della me- moria con il display a video degli indirizzi sia decimali che esadecimali, il codice macchina e il corrispondente mnemonico dell’istruzione. Il menù principale prevede le seguenti funzioni:

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E) ENTER PROGRAM L) LIST PROGRAM R) RUN PROGRAM O) OTHER FUNCTIONS X) EXIT

Sono le funzioni aggiuntive, rag- giungibili dal menù “Other func- quasi insuperabile e sia come un tions” che presentano la parte di Una schermata del tu- maggiore utilità dell’uso del pro- punto di arrivo per il “vero” pro- torial rivolto non tanto gramma rispetto alla mera compi- grammatore. Impararlo era un ad usare un assembler quanto a imparare i lazione del codice direttamente in anelito non avulso dalle aspirazioni di chi acquistava una macchina di concetti base dell’elet- memoria. Attraverso il menù delle tronica digitale. funzioni aggiuntive possiamo infat- calcolo personale e l’investimento ti: speso per il suo apprendimento si pensava di poterlo poi proficua- I) Inserire o spostare del codice mente riversare nel confeziona- L) Caricare un programma mento dei propri prodotti software ) Salvare il programma rendendo gli stessi via via più pro- fessionali e quindi trasformandoli M) Uscire nel monitor in una potenziale fonte di reddito. D) inserire dati Il listing del sorgente ottenuto con la fun- P) Stampare il programma zione apposita. Non [Sm] è molto dissimile dal miniassembler, ma Conclusioni. qualche facility in più la fornisce di certo. Il programma assemblatore che abbiamo esaminato in questo arti- colo è solamente un esempio delle decine di analoghi programmi co- struiti per la macchina Apple. Esso non ha le pretese di costituire un IDE di programmazione partico- larmente sofisticato, ma sempli- cemente di rendere meno ostico l’approccio al linguaggio macchi- na. L’assembler nei primi anni ‘80 era visto sia come uno scoglio

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Come eravamo...

Il primo Home Computer

by Mark Sabbatini* La storia dei sistemi e degli uomini che hanno ’accordo, sei stufo dei Con molti di questi primi sistemi creato un mondo computer Windows mai non ti portavi a casa una scatola nuovo. Dcompletamente liberi da ma semplicemente delle schede bug e problemi di sicurezza e non elettroniche da rivestire casomai ti convincono i Mac che a così caro con cabinet di fortuna (famoso è prezzo hanno poco software dispo- l’Apple I con il suo cabinet costrui- nibile. Ma immagina una macchina to in legno da uno dei primi pos- che richieda giorni e giorni per - sessori). sere assemblata, magari andan- Gli hobbisti che compravano un dosi a cercare le parti in giro. Altair 8800, un Sol-20 o un Apple L’era degli home computer inizia I, quasi certamente non avevano a metà degli anni ‘70 con pochissi- in mente i giochi come attività prin- mi utenti impegnati in prima perso- cipale cui dedicarsi con il sistema na a mettere le mani sul loro hard- comperato. ware molto di più delle generazioni L’Altair 8800 non aveva uno seguenti. Le difficoltà intrinseche schermo e nemmeno una tastie- dell’avvicinamento all’informatica ra: appena un pannello di led e di probabilmente contribuiva a te- switch da attivare manualmente. nere lontano quegli utenti non del Quando qualcuno decise di scrive- tutto motivati. Le stesse pubblicità re il gioco Lunar Lander per esso invece che focalizzarsi come ora ha dovuto chiedersi quale poteva sul luccichio dei cabinet che sem- essere il metodo migliore per inse- brano creature aliene, parlavano rire i dati e quello più efficace per con termini come firmware, PROM mostrare al giocatore la posizione e mostravano le schede elettroni- della navicella spaziale rispetto al che “a nudo” con i loro chip ben suolo lunare e la relativa velocità ordinati. di discesa. Le console da gioco della stes- *Mark Sabbatini insegna storia dell’informatica in sa epoca proponevano titoli come una università degli Stati Uniti. I suoi interessi riguar- Pong, breakout e Skeet Shoot, ti- dano la storia dei micro calcolatori e dei video giochi pologie di gioco che non richiede- sia dal punto di vista tecnico che socio-culturale. vano una tecnica narrativa.

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L’abilità degli utenti di allora di ac- più giocatori, senza temere il con- quisire una intima conoscenza del fronto con i giochi di tipo Arcade, la loro sistema digitando linee di co- cui trama era solitamente ingenua dice direttamente accettate come (la classica la difesa della terra o la istruzioni macchina, qualcosa soluzione di un enigma relativo alla come “0000: A9, AA”, consentiva, locazione di un favoloso tesoro o anzi obbligava, ad affrontare pro- alla scoperta dell’uscita da un ca- blemi di intimo funzionamento del stello infestato da fantasmi). sistema piuttosto che dedicarsi al Ora una confessione: io ho avuto plot della storia da narrare a giusti- poche occasioni di giocare i vec- ficazione dell’azione di gioco. Si sa chi titoli arcade sull’hardware rea- che il giocatore ama sentirsi coin- le, anche se ho lavorato duro per volto nella storia: non deve sem- configurare i necessari programmi plicemente sparare ad aggregati di emulazione che mi permettes- di pixel sul video, deve convincersi sero comunque di farmi una idea di star difendendo la Terra da un abbastanza precisa dei software e attacco alieno. delle macchine dell’epoca. Qual- Molti spunti per i giochi derivavano che critico giudica non compara- da titoli concepiti per i mainframe, bile l’esperienza reale rispetto a come “Hammurabi” o “Hunt The quella possibile su un emulatore; Wumps”. Che lo si creda o no, fin può essere vero, ma vi assicuro dai tempi delle macchine “serie”, che se sbagliate un solo statement i mainframe chiusi nei sotterranei BASIC sull’emulatore avrete lo condizionati delle grandi aziende o stesso risultato che sulla macchina dei governi, ci si divertiva a far fare reale: il programma non funziona! alla macchina qualche simulazione Certamente l’emulatore possiede ludica. Una interessante fonte in- una caratteristica fondamentale formativa è reperibile presso www. che modifica in maniera sostan- atariarchive.org nella sezione Ba- ziale l’esperienza di un giocatore sic games books. di arcade: la possibilità di salvare Il livello successivo delle tecno- lo stato del sistema ogni qual volta logie di gioco si identifica con la lo si desideri, cosa del tutto scono- grande stagione delle avventure sciuta, almeno fino ad una certa testuali. Questo è stato il primo data e non comune a tutti i titoli, approccio alla virtualità mediata sulle macchine reali. dall’utilizzo del calcolatore. Come Detto questo è evidente che le è ben noto alcuni di questi titoli ri- mie possibilità di intervenire in ma- chiedevano settimane di impegno niera precisa riguardo a questo per seguire una trama sorretta solo argomento sono limitate. Fortuna- da un dialogo testuale. Totalmente tamente una grande quantità di in- privo di grafica potevano comun- formazioni si trovano sul Web o nel- que sostenere l’interesse di uno o la letteratura, raccolte da un piccolo

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to in input la sequenza di istruzioni codificate in binario e ricevendo i risultati con led accesi (1 logico) o spenti (0 logico). La stessa cosa avviene oggi, il funzionamento elettronico delle componeti digita- li è rimasto lo stesso, ma l’infinita serie di strati software (sistema operativo, driver, linguaggi di pro- grammazione, etc...) ha allonta- Una foto dell’Altair esercito di appassionati. Ho prepa- nato molto l’esperienza dell’utente 8800. rato quindi una lista dei candidati con la singola istruzione binaria. al podio del “primo arrivato” quale Un articolo di presentazione su home computer. Mi scuso fin d’ora Creative Computing Magazine delle dimenticanze che certo sa- evidenziava il costo abbastanza ranno presenti. alto del kit, il fatto che non tutte le componenti fossero presenti e che ALTAIR 8800 alcune di esse erano già obsole- te al momento della costruzione. Questa macchina risale addirittu- Nonostante questo la rivista sug- ra al 1975 ed è considerata il primo geriva agli acquirenti la maniera di microcomputer di successo, dato completare il loro acquisto recan- che ha venduto migliaia di pezzi. dosi nel più vicino negozio di elet- Gli ideatori speravano di venderne tronica per reperire le componenti circa 200 ma sono stati smentiti mancanti o equivalenti nel caso clamorosamente dall’interesse de- non fossero più disponibili gli ori- gli utenti prima che altri sistemi più ginali. avanzati si rendessero disponibili e questo è accaduto già dopo un Il fatto che l’Altair fosse primitivo anno. venne evidenziato dalla rivista Po- pular Electronics che nello stesso Il kit era venduto a 400 dollari e numero ospitava un articolo teorico comprendeva un microprocessore che dichiarava possibile costruire Intel 8800 (da cui il nome del pro- un calcolatore completo per meno dotto), 256 byte di RAM espandi- di 90 dollari e che molti produttori bili a 64 Kb, l’imput era realizza- avrebbero dovuto interessarsi per to attraverso una serie di switch produrre le componenti, compre- accessibili dal pannello frontale e si dispositivi di input e display ma come display si avvaleva di diodi anche lettori di nastri perforati, che led montati sul frontale stesso. L’in- rendessero l’esperienza dell’utiliz- terazione con il sistema avveniva zatore più amichevole. nel modo più elementare possibi- le: in logica binaria, cioè impostan- Comunque, visto che ci girava

38 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 un BASIC e addirittura il CP/M, con la prima creatura della ditta in- era possibile trasportare su questa ventata da Steve Jobs nel lontano piattaforma una grande quantità di 1976. Forse a pensarci bene non giochi ad interfaccia testuale. Uno c’è nulla di strano: spesso le buo- dei più conosciuti è sicuramen- ne idee vengono riciclate, l’abilità è te Lunar Lander, che consisteva non farle sembrare tali! nell’abilità di far atterrare una na- Le similitudini vengono evidenzia- vicella sulla superficie del satelli- te inconsciamente dalla pubblicità te terrestr, utilizzando i retrorazzi dei due prodotti: la scheda video in maniera opportuna in modo da capace di un output allo stato del- attenuare l’impatto con la superfi- l’arte e la silenziosità del sistema, ce. Una telescrivente era più che oltre che la possibilità di scegliere sufficiente a mostrare i dati della la tastiera e il monitor che più ag- traettoria durante la discesa. Certo grada. utilizzare una simile rumorosissimo La disponibilità di confrontarsi Famosissima terminale di output aveva anche foto dell’Apple I. con lettere e numeri piuttosto che degli svantaggi, come ricorda John Normalmente si crede combinazioni di led, apre la porta McVeigh, un redattore del magazi- che questa fosse il a tutti i possibili software alfanu- cabinet della prima ne Popular Electronics in un artico- merici (giochi e BASIC compresi). macchina Apple, lo uscito verso la fine degli anni ‘70. invece era venduta Ma eravamo ancora lontani dalla I suoi colleghi erano esasperati dal in kit senza nessun possibilità di comporre in maniera rumore mentre lui provava i sistemi contenitore. Quello semplice l’ormai classico “Hello di legno è stato per la redazione, mentre altri erano World”. L’approccio rimaneva squi- realizzato da uno impegnati nella recensione di mol- dei primi possessori sitamente tecnico con manuali che to meno problematici amplificatori ed è poi rimasto riportavano indicazioni sulla ca- Hi-Fi. Una convivenza redazionale come icona dei primi blatura dei componenti, il dettaglio calcolatori personali, che non deve essere stata facile! del software firmware e addirittu- a sottolinearne l’idea della produzione pre- ra, senza alcuna vergogna, la lista industriale dei sistemi APPLE I degli errori! L’utente si trovava da- di calcolo. Fermatemi se avete già sentito questa: “Spendendo pochi centi- naia di dollari ci si porta a casa una piccola base alla quale attaccare la tastiera e un monitor per avere un sistema di calcolo personale al- l’avanguardia”. No, non sto parlando di un MAC Mini, ma di un’altro prodotto, guar- da caso della stessa casa: la Ap- ple Computer. Strana circostanza davvero che fa assomigliare uno dei più recenti prodotti di successo 39 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007

lari, una cifra che probabilmente contiene un qualche significato scaramantico anche se il progetti- sta e co-fondatore di Apple Compu- ter, tale Steve Wozniak, in una in- tervista rilasciata nel 1999 escude qualsiasi riferimento satanico. La sua spiegazione è semplicemente che fra costo di produzione di 540 dollari e un ragionevole margine di 120 dollari all’incirca, la cifra com- posta tutta da 6 avava un aspetto accattivante. Sarà così, ma non si vanti comunque sequenze all’ap- può negare che il successo cla- La scheda del KIM-1, parenza incomprensibili: qualcosa moroso della piattaforma Apple II, minimo ed essenziale è ritenuto il primo come: durato dieci anni, fa sospettare un computer venduto 0 : A9 AA 20 EF FF 08 8A 4C 2B qualche patto con il diavolo! come kit per il mercato educational. da digitare a video per caricare Tornando all’Apple I, il sistema uno straccio di codice dal registra- è sufficientemente equipaggiato tore a cassette. per ospitare avventure testuali ab- bastanza complesse come “Star L’Apple I può essere considerato Trek”, originariamente sviluppata un prototipo del secondo progetto su sistemi Unix o programmi “in- chiamato Apple II, uscito appena telligenti” come il classicissimo un anno più tardi e che, grazie alla Mastermind. Il codice veniva allo- grande penetrazione nel mercato ra pubblicato in sorgente su riviste educational, trasformerà la piccola come Popular Computer e doveva ditta in un gigante dell’elettronica essere digitato manualmente dal di consumo. Il suo “cuore”, il pro- lettore. cessore 6502 diventa molto popo- lare ed equipaggerà alcuni dei più Un’altro titolo dell’epoca che ho famosi sistemi personal dei primi potuto testare direttamente usan- anni ‘80. do l’emulatore Pom1 è “Little Tower”, una avventura testuale La dotazione originale dell’Apple che possiamo definire nella media II parlava di 4 Kb di RAM, un Kb di con una sottostante vicenda (il co- memoria video in grado di mostra- sidetto plot) improbabile. del resto re una matrice video di 24 righe di quanti di voi non hanno avuto a 40 caratteri ciascuna e una inter- che fare con l’esplorazione di fo- faccia per registratore a cassette reste, caverne e castelli? Sembra in grado di caricare l’intera memo- che i programmatori non abbiano ria di 4 Kb in 20 secondi. avuto in mente nient’altro negli ul- Il prezzo di lancio era 666,66 dol- timi trent’anni!

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Ogni titolo che si aggiungeva alla ce il computer tutto-in-uno chiama- lista faceva progredire un pochino to PET che è considerato da molti l’idea dell’interattività e in genera- il primo “vero” personal computer. le dell’utilizzo del computer come Il KIM-1 è un sistema hobbistico macchina personale. In Little To- con sei display a led e una tastiera wer ad esempio era presente una esadecimale ma ha una cosa che feature mai vista prima: i comandi sarà comune anche alle successi- erano sempre disponibili in una co- ve macchine della Commodore: un moda “striscia mnemonica” che oc- prezzo decisamente basso rispetto cupava la parte bassa del video. alla concorrenza, nella fattispecie appena 245 dollari. Il processore Non era poco: fino a quel momen- Vista dall’alto la to il giocatore doveva letteralmente utilizzato è il 6502 a 1 MHz, la RAM piastra del KIM-1 indovinare cosa si erano messi in di appena 1 Kb e una interfaccia rivela la semplicità del circuito unita testa i programmatori. Azioni come per registratori a cassette. Esisto- alla tipologia di no versioni del primi giochi come “sposta una fronda dell’albero” non realizzazione a sono proprio il primo pensiero che Lunar Lander o Chess che ho pro- componenti “radi”, salta in testa quando ti trovi circon- vato grazie all’ausilio dell’emula- segno di una produzione non seriale dato dai coccodrilli e davanti a te ci tore MESS. MESS, il progetto di del prodotto. sono solo le sabbie mobili! emulazione multi-machine, sup- Nel titolo Zork ad esempio, sono necessarie azioni strane come pas- sare tre volte per lo stesso punto o trovare un angolo buio per mangia- re... sembrano inserite solo per il gusto di allungare la vita del gioco. Per non parlare poi dell’impossibili- tà di ricominciare da un certo punto quando rimaniamo senza vite e il software impietosamente ci sbatte fuori!

KIM-1 Posso parlare poco di questo sistema perchè sostituito mol- to presto dai suoi successori. La Commodore Business Machine, poi solo Commodore, ne acquista il progetto dalla MOS Tecnology e comincia a venderlo nel 1976. Solo un anno più tardi la società introdu-

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oggi bisogna riconoscere che le istruzioni non erano proprio così intuitive. Ad esempio per caricare un programma e mandarlo in ese- cuzione: “TC, TXEQ BASIC/1” seguita da “XEQ-CAI”. Comunque un enorme passo avanti rispetto alle lunghe sequenze esadecimali necessarie fino a quel momento. SOL-20 è un sistema basato sul porta la macchina e, per chi ne processore 8080 della Intel, 2 Kb La rappresentazione avesse il coraggio, si trova on-line di RAM espandibile fino a 64Kb, 1 parziale della tastiera una versione del gioco di scacchi Kb di RAM video in grado di mo- del gioco CHESS, disponibile per il “Chess” in forma di listato (l’indiriz- strare una matrice di 16 righe per KIM-1. La lettera zo è: www.floodgap.com/retrobits/ 64 colonne sul display, l’interfaccia nella casella indica la ckb/secret/uchess.txt a cassette “veloce” (1200 boud) e presenza di un pezzo una tastiera alfanumerica di 80 ta- bianco, seguita dalla lettera che identifica il sti. SOL-20 pezzo: P il pedone, Q Una particolarità di questo si- la regina, etc... Infine voglio parlarvi di quello che stema è la capacità di accettare secondo il mio parere è il migliore moduli hardware personalizzati di tutta la nostra breve rassegna costituiti da uno stampato privo di dei primissimi sistemi di calcolo scatola che permette l’aggiunta di personali: il SOL-20. funzionalità a discrezione dell’uti- Si tratta di una macchina uscita lizzatore (che è in grado di assem- nel 1976 dalla Processor Tech- blare uno). Si tratta di uno dei primi nology che è ricordata per la sua e forse il primo in assoluto esem- innovativa faciltà di utilizzo. La rivi- pio di “slot di espansione” o “user sta Creative Computing ne fa una port”, feature irrinunciabile per ogni recensione con lo slogan: “SOL- altro sistema che verrà dopo. 20, un sistema semplice al punto Nonostante il SOL-20 sia stato da essere usato da un bambino un grande successo, la Processor di sei anni”. Per provarlo la rivista Tecnology è stata una delle prime mette il sistema nelle mani di tre vittime della guerra dei micro. Sba- ragazzotti di 6, 7 e 8 anni i quali se gliando il successore della sua pri- la cavano piuttosto bene riuscen- ma macchina, la società ben pre- do ad inserire le istruzioni per far sto ha dovuto chiudere. Simili flop girare il loro primo programma nel sono avvenuti abbastanza di fre- giro di un pomeriggio. quente nell’industria del calcolato- Esaminandone le caratteristiche ri; come non ricordare l’insuccesso

42 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 clamoroso dell’Apple /// o del Lisa? La Apple è riuscita a salvarsi grazie alla dimensione che ormai aveva raggiunto, in grado di assorbire il colpo, anche se con non poche dif- ficoltà, e soprattutto grazie all’onda lunga del suo prodotto Apple II che ha sostenuto la produzione per ben dieci anni. Una fonte di sorgenti per il sistema SOL-20, sia reale che simulato, si trova all’indirizzo: www.thebattles. net/sol20/sol.html dove sono repe- che hanno permesso la nascita del ribili gli articoli originali di recensio- Il SOL-20, da molti ne apparsi su Creative Computing mercato informatico come oggi lo considerato il primo e Popular Electronics. conosciamo. A parte forse Internet “vero” personal e la telefonia GSM, nessun altra computer. innovazione tecnica negli ultimi Si conclude qui la panoramica sui trent’anni ha avuto un tale impatto primi sistemi che possiamo anno- sulla società. verare nella categoria “home com- [Mark Sabbatini] puter” apparsi a partire dal 1975. Si tratta di macchine primitive ma

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Retro Linguaggi

ABAP (parte 1)

La storia dell’informatica è stata anche la storia dei linguaggi di programmazione.

di belle speranze”, ma che dà da Introduzione mangiare a parecchie persone.

Iniziamo con questo fascicolo un Per la verità le ultime versioni vero e proprio corso che vi insegne- del prodotto SAP fanno largo uso rà uno dei linguaggi di programma- di Java e la transizione a questo zione più misteriosi in assoluto. La linguaggio più moderno viene in- particolarità del linguaggio ABAP, coraggiata. Ciò nonostante l’ABAP il cui acronimo sta per Advances rimane un linguaggio eccellente e Business Application Program, è usatissimo, anche per l’effetto af- quella di essere “embedded” nel- fezione da parte dei programmato- l’applicativo gestionale prodotto da ri che ci sono in giro. Ospitiamo il SAP. Questo lo rende misterioso corso nella rubrica Retro Linguaggi perché non tutti hanno la possibili- per questo motivo, ben consapevo- tà di mettere le mani su un ogget- li che passeranno comunque anni L’interfaccia SAP, to quale R/3 di SAP, il cui costo di se non decenni prima che esso sia uguale su tutte le implementazione è di parecchie scalzato da Java o chi per lui. piattaforme è un raro migliaia di Euro, oltre ad essere un Per coloro i quali fosse del tutto esempio di pulizia stilistica e perfetta or- oggetto che possiamo classificare ignota anche la sigla SAP, diciamo ganizzazione dell’am- come “gestionale”, parola che fa in due parole che la ditta fondata in biente. spesso inorridire i “programmatori Germania ma diffusa ora in tutto il

44 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 mondo, è tra le prime aziende per ma integrato, flessibile e program- fatturato nell’IT, dopo Microsoft e mabile. Dalle loro idee, infarcite IBM. La sua forza sta praticamen- di COBOL, RPG e JCL naque un te in un’unico prodotto, un sistema linguaggio orientato al business, ERP di classe enterprise, adottato flessibile, senza troppi fronzoli e praticamente da tutte le aziende facile da imparare (almeno per la che figurano nella classifica “Fortu- generazione di programmatori atti- ne 500”, Microsoft e IBM compre- va attorno agli anni ‘80). se! Maggiori approfondimenti sono Oggi un programmatore SAP se- facilmente consultabili sul sito del- nior viaggia a consulenze attorno l’azienda (www.sap.com). ai mille euro/giorno (non scherzo!), Tornando ad ABAP, cosa serve quindi perché non dargli una oc- un linguaggio di programmazione chiata? embedded in un applicativo gestio- Cosa rende tanto preziosa una nale? Serve, eccome! Anzi dicia- figura professionale in fondo non mo subito senza paura di smentite troppo dissimile da un programma- che è proprio la presenza di questo tore C++ o Java? Ci sono vari fat- potente (lo vedremo) linguaggio a tori: il primo è la relativa rarità del- rendere flessibile il sistema gestio- la piattaforma e la seconda è che nale di SAP. l’ambiente è pur sempre un am- Uno dei tedi maggiori di chi deve biente business che molti program- affidarsi ad un sistema informatico matori preferiscono (a torto) evita- per la gestione della propria azien- re. Rido a volte a sentire questo o da è quello di scegliere un prodotto quello che sciorinano di algoritmi che sia flessibile al massimo per grafici per videogiochi o di applets garantire che l’investimento sia du- Java per siti Web! Tutto roba che raturo e soprattutto che non risenta può fare chiunque, che può dar da delle numerose modifiche che via vivere anche bene in certi periodi via si rendono necessarie nel cor- ma che non ha continuità. Oppu- so della vita aziendale. Succede re credete che il futuro sia fare siti un anno sì e uno no che lo stato Web? Se lo credete non seguite inventi nuove incombenze, diverse questo corso e rivolgete la vostra registrazioni, modifiche alle ritenu- attenzione altrove... te fiscali, per non parlare del com- Dunque si diceva della rarità del- parto gestione del personale che è l’ambiente di programmazione e una vera giungla! della altrettanto relativa mancanza Quando due ingegneri IBM fuo- di corsi (se non quelli ufficiali SAP) riuscirono dall’azienda per fondare che possano creare la professio- SAP, avevano in mente molto chia- nalità richiesta. Non credo esistano ramente i fodamentali del prodotto scuole in Italia che insegnino SAP che volevano realizzare: un siste- e la programmazione in particolare

45 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 e questo anche perché la SAP si ambienti elaborativi distribuiti se- riserva per sé questa incombenza. condo i moderni criteri di realizza- C’è una iniziativa specifica chia- zione degli applicativi. mata SAP Educational alla quale Il nostro viaggio all’interno di un pescano di solito i corsi Master sistema ERP “Vero” sta iniziando, post-universitari, ma semplice- allacciatevi le cinture. Si parte. mente permette di usare la piatta- forma business e non di insegnare Installazione la programmazione. A questo punto vi starete chie- Dopo essersi procurate le imma- dendo: -”ma questo ci fa una gini ISO o i cd veri e propri (2 o 3 a mena sul fatto che è impossibile seconda della versione), si proce- trovare l’ambiente di programma- de all’installazione operando con il zione in giro, allora come pensa di primo CD-ROM nella modalità au- insegnarci il linguaggio? Ci deve tostart o eseguendo l’applicazione essere sotto un trucco”. E infatti il Setup.exe presente. trucco c’è e si chiama MiniSAP. I requisiti non sono particolar- MiniSAP è una versione trial del mente gravosi ma certo bisogna prodotto, confezionato dalla stes- disporre di una buona CPU e an- sa SAP a scopo educational e al- cora più importante di una discreta legato frequantemente alle proprie quantità di RAM (512 Mb è il mini- pubblicazioni (perché anche per mo consigliato). Lo spazio a disco quelle la SAP si riserva di essere varia dai 3 giga della versione 4.6 l’unica fonte sul mercato). agli oltre 5 della versione 6 e su- periori. Questo MiniSAP non è difficile da procurarsi e consente l’uso legale Quello che io consiglio è di instal- del trial per 60 giorni che possono lare l’ambiente in una macchina essere prolungati registrandosi sul virtuale, anche perché è possibile sito SAP. 60 giorni non sono molti qualche conflitto ad esempio con il ma si può anche reinstallare :-) o Visual Studio 2005, soprattutto se comunque non sono io che debbo installate la versione del Minisap insegnarvi certi trucchi, capito? 4.6. Che io sappia ce ne sono in giro L’installazione viene fatta in due tre versioni: 4.6d, 6.20 e una ver- passaggi successivi: prima si in- sione chiamata Netweaver che stalla la componente server, poi rappresenta l’ultima evoluzione il client. Server e Client possono del prodotto con tutti i crismi della anche non risiedere sulla stessa programmazione ad oggetti, l’uso macchina, naturalmente! volendo anche di Java, un porta- Per il server si consiglia un Win- le, etc... insomma tutto quello che dows 2000 o XP o meglio un Win- serve oggigiorno per operare in dows Server 2003. Per il client va

46 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 bebe qualsiasi piattaforma Win32 applicazione di tipo “console” che (ma volendo si può anche scarica- deve rimanere in esecuzione (ba- re la versione Java dal sito SAP e sta icoizzarla dopo averla fatta par- farla funzionare su qualsiasi am- tire). Non cercate di capire i mes- biente). saggi di warning emessi su questa Una cosa importantissima da sa- console; l’unico intelleggibile e che pere e che fa arenare molte perso- potrebbe avere un senso è quello ne già all’inizio dell’installazione è di licenza scaduta alla fine del pe- la seguente: SAP funziona come riodo di prova. una vera applicazione client-ser- L’installazione del client non pre- ver e quindi necessita della rete senta alcuna particolarità, solo che Le icone per il lan- per funzionare. Questo è vero an- sarà necessario inserire i parametri cio della componente server (in alto) e del che se client e server stanno sulla di configurazione al primo lancio, client (in basso). La stessa macchina. Per cui se ave- altrimenti sarà difficile raggiungere SAP GUI può essere te un sistema stand-alone (ma è il server, non vi pare? installata praticamente consigliabile anche se avete già la su tutte le piattaforme Oltre al nome che vogliamo dare esistenti (in particolare rete installata) installate una sche- al collegamento (se ne possono la versione Java) e può da di loop-back su Windows, as- gestire quanti necessitano), im- essere ospitata su una sergnatele un indirizzo privato (ad portante fornire il numero IP della macchina diversa dal esempio 10.10.10.1) e modificate server (l’importante è macchina dove è stato fatto partire che sia in rete). il file HOSTS all’interno del file ho- il server e l’indicazione del numero sts (normalmente C:\Windows\Sy- “00” nel campo “Numero sistema” stem32\drivers\etc\hosts) in modo (si veda l’illustrazione in questa pa- In basso la maschera che ci sia una entry che punta al per definire i parametri gina). Questo perché allo stesso di configurazione della nome del computer con l’indirizzo indirizzo potrebbero essere ospita- connessione. La con- della scheda di loop-back. ti fino a 100 sistemi diversi (da 00 figurazione del client Ad esempio: a 99), anche di release diverse e Java è leggermente più complicata ma in defi- 10.10.10.10 mioPC addirittura di prodotti diversi (R3 è nitiva serve un nome e il prodotto nelle versioni attuali, R2 un indirizzo IP. Dove “mioPC” è il nome della mac- è la versione precedente, ancora china (da controllare nelle proprietà presente nelle aziende anche se del computer). La procedura è comunque spiega- ta nel dettaglio nell’help dell’instal- lazione al quale rimandiamo per i dovuti dettagli. Armati di pazienza (l’installazione impiega parecchi minuti) si procede inserendo i vari supporti richiesti e alla fine ci si ritrova con l’icona del server sul desktop. Questi è una

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non più supportata fare! E lo dico senza avere partico- nello sviluppo dalla lare simpatia per la SAP e senza SAP. essere direttamente interessato A questo proposito alle sue sorti societarie. apriamo una breve Inserita una o più entry nella fi- parentesi per discu- nestra di collegamento del client tere su questo punto. si può finalmente lanciare la pro- Siamo ormai abituati cedura di connessione. Questa va alla “morte prema- sulla rete (SAP è tutto basato sullo tura” delle versioni scambio attraverso la rete) e apre software. Ormai un una connessione al server indicato. prodotto che non vie- Un errore in questa fase può esse- ne aggiornato tutti gli re dovuto a due cause: errati para- anni o quasi ci “puzza di vecchio”. metri di collegamento (ad esempio Con SAP le cose non stanno così, l’indirizzo IP del server non è quel- Il manager delle con- anzi! Ci sono aziende, anche di lo giusto) oppure il server non è in nessioni con alcune medie e grandi dimensioni, le cui funzione. A questo proposito giova configurazioni instal- late. procedure sono talmente consoli- ricordare che fra il momento del date da non aver bisogno di aggior- lancio dell’esecuzione del server e namenti. Queste aziende a volte il tentativo di connessione con un affiancano una nuova versione per client, deve passare un certo tem- approfittare di funzionalità nuove, po per permettere al server di ren- ad esempio del portale Web inte- dersi operativo (di solito un paio di grato con il sistema di gestione, ma minuti sono più che sufficienti). conservano magari la contabilità su La maschera di Login. Se tutto è OK ci ritroviamo nella Conviene indicare la release vecchie di dieci anni e più. maschera di login dove ci viene lingua inglese (EN); Dal punto di vista dell’investimen- chiesto il nome utente e la relati- il Minisap ha solo due lingue configurate: to per una azienda un sistema così va password. C’è da ricordare che inglese e tedesco. duraturo e programmabile è un af- siamo su un sistema “educational” impostato per essere utilizzato da un solo utente, ecco perché nella maschera stessa ci sono stampati i nomi disponibili e le relative pas- sword. I due utenti sono BCUSER e DDIC, rispettivamente un utente sviluppatore e un utente ammini- stratore. Con l’utenza di ammini- strazione si possono controllare tutti gli aspetti amministrativi (ap- punto) del server, ad esempio ag- giungere nuovi utenti, etc... Con il login BCUSER abbiamo invece ac-

48 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 cesso al sistema di sviluppo di SAP che si chiama SAP WorkBench e che sarà il nostro ambiente di lavo- ro per la durata di questo corso.

Il WorkBench

L’ambiente di lavoro per lo svi- luppatore di applicazioni SAP si presenta come un IDE più o meno classico diviso in sezioni. Sulla si- nistra un menù per navigare le fun- zioni disponibili (che sono tantis- stems”, “Tools”. Siamo entrati e quel- lo che ci accoglie è il sime!). A fianco dei menù la parte Lo sviluppatore ha a che fare con Workbench. principale, all’inizio occupata da le voci del menù Tools dove si tro- una immagine, ma che sarà poi oc- vano i programmi per lo sviluppo cupata dai sorgenti in editazione o di applicazioni (Figura in basso in dai programmi di utilità di volta in questa pagina ). volta necessari a portare avanti lo sviluppo di un progetto. Prima di lanciarci nel nostro primo La testata è quantomai ricca; par- programma ABAP diciamo due pa- tendo dall’alto troviamo il menù role sull’ambiente di lavoro. Quan- della finestra con le classiche voci do si lavora in SAP si è all’interno “File”, “Edit”,... “Help”. Subito sotto di un ambiente dedicato all’intera- Il menù è particolar- la barra degli strumenti generali, zione con i dati. Questi ultimi sono mente ricco di funzioni. chiamata “session toolbar”. Sotto di Per esplorarle tutte ci conservati nel database; SAP può questa una riga bianca contiene il vorrebbero anni, am- utilizzare i principali RDBMS sul nome del programma in esecuzio- messo di sapere a cosa mercato compreso uno speciale si riferiscono... ne e infine l’ultima toolbar con gli RDBMS proprietario adatto per le strumenti specifici dell’applicazione in esecuzione. In fondo alla finestra una toolbar di stato che serve per l’emissione di messaggi di warning e di errore oltre a mostrare le varie fasi della compilazione. La navigazione fra le funzioni di- sponibili parte dalla voce “SAP Menù” che contiene quattro grandi sottovoci: “Office”, “Cross-Applica- tion Components”, “Information Sy-

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piccole e medie installazioni e pre- cessarie a fare ciò e ci troveremo sente anche nel minisap. a combattere con pacchetti esterni La maggior parte delle applica- di difficile coordinamento. zioni che andremo a costruire han- I programmi realizzabili apparten- no a che fare con tabelle e altre gono a due grandi famiglie: i cosi- strutture dati. Nell’ambito gestio- detti “report”, che non possiedono nale si classificano le procedure in interfaccia grafica e interagiscono tre grandi filoni: la raccolta dei dati, con l’utente in maniera semplifica- l’elaborazione batch e infine il ren- ta e i cosidetti “dynpro” (Dynamic dering attraverso la reportistica. Program) che invece hanno la ge- Il linguaggio ABAP è un linguag- stione delle interfacce grafiche in- gio di quarta generazione partico- terattive. larmente orientato a queste tipolo- Per incominciare costruiremo dei gie di task. Viene definito di quarta “report”, passando ai dynpro solo generazione (4GL - four Genera- nella seconda parte del corso. tion Langiage) quel linguaggio che è provvisto di costrutti in grado di Cominciamo eseguire complesse istruzioni con- servando una semplicità di esposi- Per costruire un programma bi- zione permettendo una sostanzia- sogna attivare l’editor del sorgen- le semplificazione dei programmi. te. Dal menù Tools -> ABAP Wor- kbench -> Development -> ABAP ABAP non è un linguaggio “per Editor. tutte le stagioni”, va usato per quello che è in grado di fare. Ad Attivato l’editor è possibile sce- esempio è assurdo pretendere da gliere la creazione di un nuovo esso la manipolazione grafica dei programma stabilendo alcune pro- Creiamo un nuovo pixel di una immagine, semplice- prietà dell’oggetto, che sono: tipo, programma di tipo nome, descrizione e classe di svi- eseguibile. mente manca delle istruzioni ne- luppo (vedi la figura a fianco).

Fra i tipi disponibili scegliamo “Executable Program”, nel campo “Title” ci mettiamo una descrizione libera e confermiamo con Save. A questo punto ci verrà proposta una nuova maschera di inserimen- to di ulteriori proprietà dell’oggetto che stiamo creando. La più impor- tante di esse è la cosidetta “Clas- se di sviluppo” che è in pratica un nome sotto il quale si identificano

50 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 tutti gli oggetti creati nell’ambito di un certo progetto. Definire la clas- se di sviluppo è importante se si intende “trasportare” l’applicativo su un’altro sistema SAP. In que- sto caso infatti esistono dei tools che consentono di fare l’operazio- ne in maniera del tutto automatica creando un pacchetto contenente tutto quello che è stato sviluppato in una certa classe e permettendo poi il suo caricamento su un’altro sistema.

La scelta della classe di sviluppo. Scegliere “Local Object”.

risco sono dei commenti. Il primo Esiste una classe di sviluppo statement “REPORT Z00_P_001.” speciale che ha nome TMP$ di- dichiara che si tratta di un pro- sponibile per tutti quegli oggetti gramma di tipo “report”, cioè di- che sarano solo “Locali”, cioè non rettamente eseguibile, seguito dal Le toolbar saranno trasportati su nessun altro nome che abbiamo scelto per il dell’interfaccia. sistema. L’assegnazione dell’og- programma. Attenzione al punto L’organizzazione getto in fase di costruzione alla finale che chiude l’istruzione: In richiama la struttura gerarchica dei livelli: classe di sviluppo TMP$ si ottiene ABAP il punto chiude l’istruzione il menù è comune per attivando il bottone “Local Object” o come si dice è un terminatore di tutte le transazioni, la che si trova in basso nel piede del- statement. toolbar sottostante è la maschera. relativa alla sessione, Aggiungiamo la nostra prima ed infine la toolbar più A questo punto ci troviamo nel- istruzione: in basso che si riferisce l’editor e il sistema ha costruito per alla transazione WRITE ‘HELLO WORLD OF ABAP’. noi alcune righe di programma: corrente. Spero non ci sia grande bisogno Le righe che iniziano con l’aste-

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di spiegare cosa fa questa istruzio- prio quello che abbiamo fatto, ora ne! Notiamo solo che anch’essa è fermiamoci un attimo e scopriamo chiusa dal punto e che le costanti cosa nascondono i bottoni più im- stringa si codificano nel linguaggio portanti disponibili nella toolbar du- usando l’apice singolo. rante l’editing del sorgente. Per vedere il programma i ese- Partendo da sinistra troviamo due cuzione si usa il bottone “Execute” bottoni con freccia blu; servono nella toolbar dell’applicazione (è per muoversi avanti e indietro fra il bottone con la chiave inglese). gli screen. Un programma SAP, o Questi compila il sorgente ferman- meglio una “Transazione” come dosi in presenza di errori, e lo man- viene comunemente identificata da in esecuzione. una operazione nell’ambiente, è L’output è il testo stampato a vi- costituita da una sorta di stack di deo all’interno di una finestra di videate che possono essere esplo- esecuzione. Per tornare all’editor rate appunto avvalendosi dei due basta usare il bottone tondo verde bottoni citati. con freccia bianca verso sinistra o Troviamo poi il bottone con l’icona anche il bottone rosso con la ‘X’ di- della matita. Questi serve per pas- segnata sopra. sare dalla modalità visualizzazione Abbiamo fatto il primo passo in un alla modalità modifica del sorgen- mondo nuovo e l’abbiamo fatto sal- te. Non tutti i sorgenti si possono tando parecchie spiegazioni per la modificare, infatti devono essere smania di vedere subito qualcosa. verificate almeno due condizioni: Un programmatore difficilmente ac- il sorgente deve essere “sblocca- to” (vedremo poi a cosa si riferisce I quattro bottoni cetta che gli si spieghi per filo e per essenziali per le segno ogni punto del menù, egli questa caratteristica) e l’utente funzionalità minime preferisce prima arrivare a qualche deve avere i permessi di sviluppa- dell’ambiente di cosa di concreto ed approfondire tore. sviluppo: modifica, check, attivazione ed poi piano piano durante il periodo La triade di bottoni centrali (vedi esecuzione. di apprendimento. Questo è pro- figura fianco) permettono di con- trollare la correttezza della sintassi del sorgen- te, attivare un sorgente e infine testarlo, come ab- biamo appena fatto con il nostro primo banalissimo esempio. Abbiamo toccato due principi particolari del pa- radigma di lavoro SAP. Il primo è il blocco/sbloc-

52 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 co del sorgente, funziona in que- Per ora ci fermiamo qui. Accen- sto modo: se siete proprietario del niamo solo alla presenza di un help sorgente, cioè state lavorando su molto dettagliato raggiungibile dalla qualcosa prodotto da voi stessi, classica voce di menù o consultabi- allora non esiste problema: potete le da cd-rom. fare tutte le modifiche che vi ag- L’importante è non farsi travolge- gradano. Viceversa se il proprie- re dalla dimensione dell’ambiente tario del sorgente è la stessa SAP, e dell’help stesso; il consiglio è di allora dovete chiedere alla società concentrarsi sull’argomento in di- il codice di sblocco per poter inter- scussione senza perdersi nei me- venire. Incredibilmente infatti l’in- andri delle possibilità di questo am- tero sistema ERP di SAP è Open biente fra i più ricchi che avrete mai Source, nel vero senso del termi- avuto modo di conoscere. Se la pa- ne, cioè il codice si vede e si può zienza vi assiste fra qualche mese anche modificare. Se intervenite su potrete dire di aver lavorato su uno un sorgente ufficiale giustamente degli ambienti più prestigiosi che la società vuole saperlo e non vi esistano nell’ambito dell’informati- garantirà nessuna forma di assi- ca gestionale. stenza sull’oggetto modificato. Il secondo accenno alle particola- [Mx] rità dell’ambiente lo abbiamo fatto parlando del bottone di “attivazio- ne”. Succede infatti che l’oggetto che state sviluppando (sia esso un sorgente, una maschera, un tipo di dato, etc...) rimane “locale” rispet- to alla vostra sessione. Lavorando su un sorgente per modificarlo ne avete due versioni (almeno due) in macchina: una attiva eseguibi- le da tutti gli utenti e una “inattiva” che eseguite solo voi. Attivare un oggetto significa appunto renderlo disponibile all’utilizzo da parte degli altri oggetti presenti nell’ambiente. Per le nostre prime prove non ha molta importanza l’attivazione, vi- sto che solo noi eseguiremo il codi- ce, più avanti sarà necessario atti- vare ad esempio uno screen video per permettere ad una funzione di interagire con esso.

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Emulazione

Costruiamoci un emulatore (6)

va, il risulta- I mondi virtuali a to è ancora volte possono esse- abbastanza re molto realistici... grezzo e manchereb- bero delle sofistica- zioni quali l’emulazio- ne precisa del clock o l’emulazio- ne degli op- code non documenta- ti. Lavoran- doci un po’ si arrivereb- be ad una realizzazio- ne completa in grado di L’interfaccia competere con le numerose simili iniziative che si scoprono sul Web Dopo una pausa piuttosto lunga nei siti dedicati all’emulazione o in (la puntata precedente è uscita quelli personali di semplici appas- nel gennaio 2007), riprendiamo e sionati di programmazione. concludiamo la serie dedicata alla costruzione di un emulatore. Successivamente abbiamo in- La foto della scheda dividuato nel computer NEZ80 Ricordate? Siamo partiti pren- tastiera esadecimale è di Nuova Elettronica il candidato usata come sfondo sul dendo una CPU (lo Zilog Z80) e ideale per portare il discorso dal quale sono riportati i costruendo delle funzioni in lin- display e i tasti, cercando teorico al pratico. Grazie alla sem- guaggio C che ne emulano il com- di conservare colori, plicità e all’ottima documentazione font e dimensioni il portamento. Per la verità, vista la disponibile per questo progetto di più possibile vicine natura didattica della nostra iniziati- all’originale. 54 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 computer in kit, uscito dal 1978 combinazioni è mostrata a lato. Qui sotto una selezione sulle pagine della rivista, è sta- Non tutte le combinazioni di leg ac- delle botmap che to relativamente facile riportare le cesi hanno un qualche significato emulano l’accensione dei vari segmenti del display. problematiche hardware a livello di intelleggibile (si veda ad esempio emulazione. In particolare la prima l’ultima), ma sono comunque degli edizione del kit, che prevedeva una output possibili e come tali da si- tastiera esadecimale come perife- mulare in ogni caso. rica di input e dei semplici display Il funzionamento dei display nel- a sette segmenti come unità di ou- l’emulatore è realizzato con un ti- tput, si è rivelata la palestra ideale mer software che provvede al di- per il prosieguo della serie didat- splay degli stessi ricalcolando tutte tica. Senza le complicazioni della le volte le corrispondenti bitmap e gestione delle memorie di massa e modificando l’immagine del relati- soprattutto di tastiere sofisticate e vo oggetto di interfaccia. display grafici, il discorso su come Questo simula abbastanza bene si passa a “calare” la CPU virtuale il funzionamento reale dei display in un hardware simulato, è infatti che nel progetto originale sono alla portata di chiunque abbia una multiplexati. pur superficiale preparazione in elettronica e nella programmazio- La conclusione ne informatica. Si tratta quindi di scegliere una Beh siamo giunti alla fine di que- conveniente interfaccia per il no- sta serie di articoli. Qualcuno sarà stro emulatore e di “collegare” deluso dal fatto che non siamo ar- virtualmente i vari elementi, oltre rivati fino all’emulazione completa che inserire nello zoccolo apposito di un sistema reale con tanto di ta- (sempre virtuale) la nostra CPU. stiera e display, magari grafico, ma lo scopo educativo è stato piena- La scelta è caduta nella realizza- mente raggiunto. zione di una finestra usando la foto della scheda nel kit e sovrappo- Però questo micro di Nuova Elet- nendo agli elementi attivi (display e tronica ci è piaciuto parecchio e ci tasti) dei corrispondenti elementi di siamo affezzionati. Non abbiamo interfaccia, così da realizzare qual- intenzione di abbandonarlo del tut- cosa che sia molto vicino all’origi- to! Continuate a seguirci e vedre- nale presentato nel kit. te... A questo punto abbiamo costrui- to le immagini da utilizzare per i [Sm][Tn] display nelle varie combinazioni (256 per la precisione) che vanno dai segmenti tutti accesi (00) a tut- ti spenti (FF). Qualcuna di queste

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Videoteca

Wings Commander - Attacco alla Terra

si tratta della traspo- Le pellicole che sizione cinematogra- raccontano sto- fica di un videogioco rie di computer e di grande successo, affini. la serie “Wings Com- mander”, appunto. La trasposizione di videogiochi in lungo- metraggi è cosa abba- stanza rara. Famosis- sima in questo senso l’eroina Lara Croft nata prima come cartoon per la serie videolu- dica che ha portato il suo nome e poi fatta vivere magistralmente da Angelina Joly sul grande schermo. Che quella di Angiolina sia ’ una cosa ovvia aspettar- stata una buona inter- si che in un film di fanta- pretazione non trova d’accordo la Escienza i computer abbia- maggior parte della critica, ma che no una grande parte. Chi potrebbe importa? immaginare le astronavi intergalat- Tornando alla pellicola della quale tiche senza il “computer di bordo”? discutiamo per tracciare un minimo O le potenti armi a raggio laser di antefatti. senza puntatori elettronici compu- Si racconta che un programmato- terizzati, o ancora le semplici abi- re, tale Christofer Roberts (Chris), tazioni senza la domotica asservita abbia dato origine (è proprio il caso ai comandi vocali dei protagonisti? di dirlo) alla Origin System Inc. con Qualche volta però i computer lo scopo di sviluppare un business c’entrano solo di riflesso, come in basato su un videogioco. La serie questa pellicola. C’entrano perché di giochi e gadget vari denomina-

56 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 ta “Wings Commander” dal primo o a “Privateer”, un simil strategico titolo della saga, risale agli anni ‘90 dove però non è male aversi fatto quando la piattaforma PC ha co- le ossa sui velivoli da battaglia delle minciato ad alzare la testa nell’are- serie precedenti. na delle macchine ludiche. Alla fine il caro Chris si è montato Si tratta di un videogioco di caccia la testa, sì perché ha creduto di po- spaziale in prima persona con un ter sbancare Hollywood trasponen- minimo di path e molte semplifica- do i suoi personaggi in una pellicola zioni. Praticamente non c’è molto con tutti i crismi della settima arte. da fare se non saltare sul proprio Bene, è stato il più classico dei flop, caccia e lasciare l’astronave “ma- e non tanto perché la trasposizione dre” per dare la caccia ai cattivi Ki- non sia riuscita benino (non certo lrathi, sorta di felini evoluti che non benissimo), ma perché evidente- possono soffrire noi poveri terrestri mente quell’atmosfera che aveva (e che gli avremo mai fatto!?). una certa presa sui videogiocatori, Per la verità Chris ha costruito at- non ha trovato uguale efficacia su- torno ad un semplice path un vero gli spettatori. Così la pellicola, che universo, non per nulla il motto della si dice sia costata attorno ai 50 mi- ditta è stato per un po’ “We create lioni di dollari, quasi a livello di un World” (Noi creiamo mondi), capa- episodio di guerre stellari di Lucas, ce di coinvolgere abbastanza. non si è ripagata al botteghino l’in- Sulle ali del primo successo la Ori- vestimento e anzi a bruciato tutte le gin ha sfornato di tutto e di più con ricchezze della Origin lasciandola buoni episodi e improbabili sequel, praticamente sul lastrico. titoli correlati e anche titoli comple- La storia. Stiamo seguendo gli ini- tamente diversi, programmati usan- zi della carriera del tenente Blair, do il motore di rendering che aveva un pilota di caccia appena uscito messo a punto fino ad arrivare a dall’accademia. Il nostro eroe vie- vere e proprie sequenze cinema- ne letteralmente sbattuto al fronte tografiche girate con attori veri che grazie ai cari Kilrathi che hanno accompagnano la transazione dei ben pensato di invadere il sistema vari episodi della saga. solare (anatema!). Il problema di Alcuni titoli di corredo sono co- questi gattini un po’ troppo cresciuti struiti proprio “a cassetta”, così è che non sono in grado di calcola- tanto per dare fondo alle possibilità re le giuste traettorie per “saltare” di sfruttamento dei meccanismi di attraverso Quasar e Pulsar, unica gioco. penso ad esempio a “Wing possibilità di avvicinarsi al sistema Academy”, una sorta di accademia solare senza impiegare millenni (e spaziale nella quale si impara a gui- via, la relatività generale di Einstain dare di tutto con il solo scopo di ve- non poteva essere ignorata del tut- nire promossi via via che le missio- to!) ed ecco che vanno ad impos- ni simulate aumentano di difficoltà, sessarsi del “Navcom” (la sigla sta 57 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007

evidentemente per “Computer di realizzata sovrapponendo le scene Navigazione”) proprio nel settore recitate dagli attori con sfondi digi- spaziale dove staziona il nostro talizzati e infatti molti degli sfondi eroe a bordo della mitica “Tiger denunciano la loro origine 2D. Per Claw”. nascondere i particolari e far appa- Dopo le prime incomprensioni con rire il tutto un po’ credibile, il tut- il comandante di stormo (succede to girato in una atmosfera cupa e sempre a noi eroi di essere incom- grigiastra, ben lontana dalla lumi- presi), la bella “Angel Develeaux”, nosa presentazione del gioco sul che poi avrà la giusta importanza computer. Questo è il difetto mag- nella nostra vita sentimentale (ma giore della pellicola, anche se ma- dai?!), riusciremo a far valere il no- gari l’intento era di far apparire gli stro eroismo e le nostre innate ca- ambienti più realistici, ad esempio pacità di pilota da caccia portando i caccia da guerra sono veramen- a termine la missione più difficile te delle ferraglie senza un abbelli- che è il salto attraverso un pulsar: mento anche minimo, i caschi dei -”Sono anni che la gente non sal- pilori fanno ridere per semplicità e ta dentro un pulsar, e anche allora sembrano le cuffiette di cuoio in- erano pellegrini!” sono le parole dossate dai primi aviatori. del burbero comandante di vascel- Quello che il regista è riuscito a lo che alla fine ci dovrà anche delle rendere abbastanza bene è il ca- scuse. rattere dei personaggi, soprattutto Insomma la terra è salva e i Kilra- dei comprimari, con buone recita- thi miseramente sconfitti e ricac- zioni ad esempio del pilota Maniac ciati all’estremo limite della galas- e della comandante di stormo De- sia esterna (ben gli sta!). vereaux, l’attrice Saffron Burrows. Quest’ultima, coinvolta anche sen- Il regista (lo stesso Chris Rober- timentalmente con il protagonista ts) è stato anche capace di un vez- non è una straordinaria bellezza, zo: quello di apparire nella pellico- ma proprio per questo ritengo che la per qualche secondo nelle vesti sia un carattere indovinato dal ca- di un pilota di una squadra di soc- sting. Peraltro la Burrows ha un corso che troverà e salverà il te- viso molto espressivo ed ha rag- nente Blair dopo che questi si sarà giunto il massimo, secondo me, sbarazzato, ma a spese di tutto il nel recente Troy dove interpretava carburante, di una nave Kilrathi at- Andromaca. Un velo pietoso sul tirandola in un tranello nei pressi di protagonista che recita benino ma un buco nero. non è mai eccelso, soprattutto nel- Come si intuisce una pellicola che le espressioni del viso. non ha nulla di nuovo per quanto ri- Negativissimo il rendering degli guarda la fantasia della trama. Dal alieni Kilrathi, immersi in una neb- punto di vista tecnico la pellicola è bia verdognola e del tutto irrico-

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Scheda

Titolo: Wing Commander, attacco alla terra

Regista Chris Roberts

Produzione: Origin System Inc. noscibili come felini. Almeno da Molto probabilmente Chris Ro- Anno : questo punto di vista il gioco si berts aveva pensato che que- 1999 poneva meglio, mostrandoci dei sto potesse essere solo il primo leoni evoluti al punto di cammina- episodio di una saga tipo Guerre Lingua: re sulle due zampe posteriori, con Stellari, ma gli è andata male e Inglese, Italiano tanto di criniera e artigli, in fondo l’esperienza è stata chiusa qui. un diversivo rispetto allo stereoti- Per la verità Roberts non era Durata: po dell’alieno rettile. nuovo alla regia e nemmeno alla 100 minuti Veramente un peccato che sia recitazione, visto che curava per- stata sprecata questa occasione; sonalmente la realizzazione degli Genere: in fondo l’imperatore Khan dell’im- spezzoni filmati che corredano la Fantascienza pero Kilrathi riusciva ad essere serie dei videogiochi. Inoltre sem- anche simpatico nella sua felina bra che la sua carriera come re- Soggetto: ferocia. Che dire poi di Ralgha, gista sia continuata, francamente Invasione aliena, un Kilrathi che si era alleato con non possiamo valutare con quali guerra nello spazio le forze terrestri in uno degli epi- risultati. sodi della saga? Assolutamente Per chi ha giocato la serie, so- godibile! prattutto nei primi titoli, un film da Sviluppata male anche la storia non perdere, per chi è appassio- d’amore fra Angel (il comandante nato di fantascienza un film da di stormo Deverweaux) e il tenen- vedere e dimenticare subito, per te Blair, molto spiccia nei dialoghi tutti gli altri un film di poco spes- e poco intrigante. Da questo pun- sore e scarsissimo interesse. to di vista la storia fra Rosy, che è [L2] un’altro pilota di sesso femminile e Maniac, il pivello giunto sulla Tiger Claw assieme a Blair, offre qualche emozione in più.

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L’opinione

Le guerre di religione

Sembra incredibile come nasca- i brufoli che cominciavano a render- Il mondo visto dai no spontaneamente le contrappo- mi la vita difficile mi ritrovai a com- retrocomputeristi sizioni in tutte le società umane. battere contro i compagni di scuola Non appena l’uomo si trova davan- (pochi per la verità) che avevano ti una qualunque possibilità di scel- scelto o comunque possedevano gliere fra una o l’altra posizione, la piattaforma concorrente. inevitabilmente oltre che scegliere Non ricordo come mi si fosse for- tende ad armarsi e partire per le mata l’idea che la mia macchina crociate. fosse superiore allo Spectrum! Im- Le cosiddette “lotte intestine” fra i magino che i discorsi sui corridoi o sostenitori di una o dell’altra tecno- nel cortile della scuola centrassero logia fanno parte del mondo e non in qualche modo. Così mi lanciavo stupiscono più di tanto. Eravamo in improbabili, viste da ora, elucu- talmente abituati a questo che ci è brazioni che tentavano di giustifica- sembrato incredibile che qualcuno re le affermazioni della piattaforma nel mondo, non pensandola come basata sul 6502 piuttosto che sullo noi, lanciasse l’offensiva simboleg- Z80. In effetti ero abbastanza strana giata dal tragico crollo delle torre come ragazza, me ne rendo conto, gemelle. visto che compravo Commodore Vere guerre di religione sono Club piuttosto che Kiss Me Licia o state anche le diatribe primi anni Ragazza In, che invece spopolava ‘80 fra chi sosteneva la superiori- fra le mie compagne. In camera tà delle macchine della americana mia ce l’avevo il poster di Baglioni, Commodore, con in testa il suo 64 non lo nego, ma attaccavo anche i e i sistemi del baronetto inglese paginoni che trovavo in qualche ri- Sir Clive Sinclair capitanati dallo vista di software per il 64. Spectrum. Quando le coetanee bisbigliava- Confesso di aver allora ingros- no sui tipi fichi che transitavano in sato le fila dei primi, grazie a Bab- sella alla loro moto, io mi chiedevo bo Natale che mi fece trovare una se ne conoscessero di computer mattina sotto l’albero un fiamman- o se erano “imbranati” come mol- te Commodore 64 con registratore ti dei ragazzi che giravano attorno a cassetta e qualche gioco, non ri- alla nostra terza C femminile, che cordo quali. Avevo allora 15 anni e parevano essere in grado di par- oltre a preoccuparmi di combattere lare solo del loro motorino o delle

60 Jurassic News - Anno 2 - numero 13 - dicembre 2007 sigarette che si vantavano di avere gli snob che erano rimasti attaccati fumato. alla piattaforma di Apple. Quando parlavano di come sa- E Amiga contro Atari ST? Bella rebbe stato il loro matrimonio, simi- lotta, niente da dire! le a quello di questa o quella cugina Poi ci sono stati anche quelli che o addirittura sorella, io immaginavo io chiamo i “Cavalieri Erranti” per di conoscere un tecnico elettronico via della loro donchisciottesca vo- che lavorasse in un centro elabo- cazione al martirio. Parlo di quelle razione dati come programmatore. macchine, stupende in verità, che Fare il programmatore mi sarebbe non hanno trovato terreno sul qua- piaciuto immensamente, ma poi i le attecchire perché nate troppo miei mi convinsero diversamente tardi rispetto ad un mercato che considerando la professione molto era già occupato (vedi ad esempio maschile. gli MSX) o perché troppo avanza- Ricordo il mio stupore misto a te e quindi incomprese. Il sistema delusione quando un mio compa- Archimedes ne è stato un fungido gno di scuola mi fece vedere il suo rappresentante, ve lo ricordate? Spectrum e provare alcuni giochi. Un sistema a 32 bit quando ancora Ma erano fantastici! Che delusione la maggior parte degli home arran- ragazzi, scoprivo che le mie con- cava a 8 bit, con capacità di elabo- vinzioni sulla superiorità della mia razione paragonabili a quelle di un macchina erano basate sul sentito mainframe quando gli altri non si dire, piuttosto che sull’esperienza allontanavano troppo dalla poten- reale. za di una calcolatrice da tavolo. Questa doccia fredda (mi sono E’ strano come ottime idee sia- sentita realmente male), comun- no rimaste senza paladini! O forse que mi è servita tantissimo perché non è strano, fa parte di quell’eter- dopo quella esperienza non ho mai na nostra necessità di sentirci parte più preso una posizione precosti- di una tribù, tutti uguali, tutti pronti tuita in merito alla tecnologia: ho a difendere la propria scelta, costi sempre voluto confrontare di per- quello che costi. sona prima di farmi una opinione. Dopo quasi trentanni io lo La diatriba fra Commodoriani e Spectrum me lo sono fatto e ho Sinclairisti è stata solo una delle voluto metterlo in funzione accanto guerre alle quali un trentennio di al mio fido Commodore 64 che ho tecnologia ci ha fatto assistere. conservato. vedendoli funzionare Una molto ecclatante è stata la assieme veramente non riesco a lottafra gli applisti e il loro MAC e capire come potessi parteggiare i Windowsiani con le loro finestre per uno o per l’altro! A vederli ora svolazzanti. Qui la lotta si è fatta sono semplicemente due macchi- molto più sottile e impari: difronte a ne stupende. vere e proprie folle di amanti delle Bill-Finestre, si contrapponevano [Alb]

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Biblioteca

Teach Yourself Extreme Programming in 24 Hours

mantengono una valenza educati- Monografie si- va primaria ma sono leggermente gnificative del più dispersivi, dal momento che mercato moderno debbono assumere, per loro stes- che forse segne- sa missione, di trovarsi davanti un ranno un’epoca. lettore completamente ignorante della materia. Bastano 24 ore per imparare una tecnica, un linguaggio di program- mazzione o una piattaforma? In generale la risposta è sì, salvo al- cuni casi in cui le 24 ore si debbo- no trasformare in 24 giorni, per un tecnico sufficientemente motivato, La serie di monografie “Teach con una discreta esperienza e agi- Yourself... in 24 Hours” rappresen- lità mentale, le ventiquattrore sono ta a mio avviso un ottimo esempio tutto quello che può servire. di come si possa fare una informa- Appreso quanto possibile nel bre- zione tecnica adeguata all’era mo- ve arco di un week-end, rimarrà derna. poi il compito di mettere in pratica Diciamolo: uno sviluppatore oggi- nei casi reali quanto assorbito che, giorno ha sempre meno tempo per proprio per la rapidità di acquisizio- impadronirsi delle tecniche di base ne, sarà pur sempre abbastanza su una determinata tecnologia, superficiale. ecco che un testo che promette un Non tutti i testi della serie raggiun- rapido metodo di apprendimento è gono lo scopo, proprio per la vasti- il benvenuto. tà del tema trattato, pur tuttavia, se Questa serie si inserisce in quel visti come introduzione e come va- filone che possiamo dire “di ap- lidi aiuti per apprendere i primi ru- prendimento rapido”, cui fa parte dimenti di una tecnica, questi ma- anche la serie “... Week-end Crash nualetti sono preziosi e direi quasi Course”. Allo stesso filone potreb- insostituibili. be essere associati anche i ma- Venendo a trattare il titolo ogget- nuali “...For Dummy”. Questi ultimi to della recensione, ci troviamo di-

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fronte ad un tema che affronta la verso varie tecniche di sviluppo (a problematica dello sviluppo del sof- cascata, circolari, etc...), quello che Scheda tware con una tecnica abbastanza l’extreme programming promette in nuova (ma comincia ad avere qual- più è un fattore di successo. Titolo: che annetto sulle spalle!) che è vi- Come questo sia realizzabile si Teach Yourself Ex- sta come la panacea alla crescen- scopre in ...24 ore, appunto, leg- treme Programming te crescita dei costi di sviluppo del gendo il testo dell’editore “Sams in 24 Hours software. Publishing” . Autore: In qualche maniera l’anno 2000, Il testo è scrupolosamente ordina- Steward Baird con lo sforzo eccezionale volto a ri- to in... ore di lettura, addentrandosi pulire il software a livello mondiale via via sempre più nelle tecniche Editore: del famigerato “baco del millenio”, che l’XP ha fatto proprie. ha segnato uno spartiacque nel set- Sams Publishing La mancanza di esercizi pratici, tore. Le aziende si sono rese conto che sarebbero necessari in un te- che lo sviluppo del software deve Anno : sto che trattasse un linguaggio di essere visto come investimento 2002 programmazione, la lettura in 24 strategico ma che i costi dello stes- ore è sicuramente possibile. so sono tutt’altro che marginali. Del Lingua: resto qualsiasi investimento per es- Per la verità chi non è proprio pri- Inglese sere veramente strategico deve es- vo di basi sullo sviluppo del sof- sere cospicuo, per il semplice fatto tware potrà saltare a piè pari certe Pagine: che deve stabilire una soglia eleva- parti introduttive: la storia dell’home 480 ta di ingresso per la concorrenza. computing, le tecniche di base del- lo sviluppo software, etc... ISBN: Stabilito questo ci si è posto il pro- 0-672-32441-5 blema di fare in modo che i pro- Le 480 pagine sono comunque un getti software, pur costosi, fossero tomo notevole da affrontare e il mio Soggetto: almeno portati a termine! Uno dei consiglio è quello di non fissarsi sul Ingegneria del problemi è infatti il fallimento dei limite delle 24 ore di lettura, ma di software; sviluppo progetti, concetto per la verità co- prendersela con calma, soprattut- programmi; progetti mune anche ad altre tipologie pro- to in quei paragrafi dove vengono software. gettuali che contengono un’ampia descritte le tecniche e gli strumenti parte innovativa. L’industria è riu- fatti propri dalla programmazione scita a imbrigliare il rischio per le estrema. attività manifatturiere, inglobandolo Un’altro suggerimento che mi sen- in concetti di sviluppo step-by-step to di dare è quello di provare ad at- che prevedono rigide procedure di tuare le tecniche in qualche proget- controllo dello stato di avanzamen- to personale prima di lanciarsi nel to. Possibile che il software, così vuoto di una metodologia che se manipolabile in fondo, non possa non capita alla perfezione rischia di essere parimento controllabile? fare più danni che benefici. L’ingegneria del software ha cer- [Tn] cato la soluzione passando attra-

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BBS

Posta

Da Valerio. ma non ho una preparazione parti- A colloquio con i Ciao a tutti voi, mica vi cono- colarmente vasta in questo campo. lettori sco ma ugualmente mi permetto Conosco a mala pena il Commodo- di darvi del tu, visto che chi con- re64 e i modelli più diffusi dell’Ami- divide le stesse passioni credo si ga (che ho quasi tutti), ho anche possa definire “affine” in qualche uno Spectrum e un paio di MSX... modo. I complimenti per l’iniziati- insomma le solite cose che si tro- va che state portando avanti con vano in giro ma confesso che non la rivista sono doverosi e meritati. uso molto queste macchine. La so- Veramente mi sembra incredibile lita mancanza di tempo, temo, ma che Jurassic News esista e che re- anche la mancanza di stimoli che golarmente ritrovi sul sito il numero ora comincio a ritrovare proprio leg- nuovo da scaricare. Se penso alle gendo JN, che ringrazio ancora. innumerevoli iniziative più o meno Insomma ragazzi, dateci dentro e dello stesso tipo, cioè dedicate ai continuate che siete fortissimi! vecchi PC e al software creato per bye bye, Valerio. gli home della mia epoca (sigh.. ormai lontana), nate in rete e poi JN. morte dopo pochissimi numeri, ri- Beh una mail così carina nei no- peto mi sembra assolutamente ir- stri confronti non potevamo non reale la presenza di JN che seguo pubblicarla, vi pare? dalla sua comparsa. Ora voi direte: -”Ma perché que- sto non viene a collaborare se ci tiene tanto?”. Avete ragione, ci ho pensato ma onestamente sarei solo di intralcio e poi mi conosco molto bene: mi stancherei dopo pochi mesi e comincerei a “battere la fiacca” come si dice. Insomma in breve non me la sento di impe- gnarmi, oltre al fatto che non saprei da che parte cominciare a scrivere qualche cosa di sensato. Mi interesso di retro computer,

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Buonumore

Serial number

Al telefono con il call center. Come dice? Per l’assistenza devo dettarle il numero di serie stampato Ridiamoci su... sul retro del portatile?

(???) Sì, ma quale?...

65 Sul numero 14 di Jurassic News parleremo del computer Texas TI99/4A, di come eravamo nel febbraio 1983, dei primi calcolatori italiani e di tanti, tantissimi altri argomenti...

... ancora un numero da non perdere che celebra l’entrata nel terzo anno di vita della nostra rivista!